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DISMAMUSICA MAGAZINE - Novembre 2006 - Poste Italiane S.p.a. - Sped. in A.P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma1, DCB Milano - Anno VI - Direttore Responsabile: Gianni Cameroni - Editore e proprietario: S&G Partners srl - Via Bainsizza, 30 - 20039 Varedo (MI) - Tel. 0362 583672 Stampa MK Editore srl - Fino Mornasco (CO) - Aut. Trib. di Monza 1.701 del 16/12/2003 - Contiene I.P. Organo ufficiale di DISMAMUSICA - Associazione Italiana Produttori e Importatori di Strumenti ed Edizioni Musicali - Anno VII - n. 31 - NOVEMBRE 2006 AUGURI! REPORTAGE segue a pag. 10 Dalle parole di un osservatore qualificato cerchiamo di cogliere il senso di una manifestazione come Music China: un fenomeno fieristico che sta balzando ai vertici dell’attenzione mondiale. Prudenza! “Sii prudente!”, mi diceva mia mamma quando ero piccolo e do- vevo andare a scuola da solo a Milano. “E se hai paura di attra- versare la strada”, aggiungeva, “aspetta che ci siano vicino a te altri compagni di scuola. E attra- versate insieme”. Ah, le mamme! A volte penso a quei semplici con- sigli: un bambino che attraversa la strada può es- sere sbadato, disattento, imprudente. Ma se si è in tanti, sei, dieci o più ancora, non si va allo sba- raglio. E, nel caso, non si rischia di passare inos- servati: dieci bambini che attraversano una stra- da tutti insieme, di solito, si vedono da lontano. È un modo diverso di suggerire che “uniti si vin- ce”: è un suggerimento ispirato più dal buon sen- so che da opportunità politiche o da strategie di lobbying, ma il risultato è lo stesso. Non solo attendevo che fossimo in cinque o sei (dovevo attraversare via Nino Bixio, con i tram, e Via Bellotti, tanto larga da sembrare una piazza), ma ero addirittura più tranquillo se c’era anche qualche genitore dei bimbi più piccoli (quelli di prima, mentre io ero già in terza). Stavamo tutti dalla stessa parte, eravamo tutti una squadra sola: quelli che dovevano attraversa- re la strada. Che cosa c’entra tutto questo con la musica e con il mercato degli strumenti e delle edizioni mu- sicali? Facile: anche noi, intesi come “filiera di- stributiva”, stiamo tutti dalla stessa parte. Anche noi dobbiamo andare tutti verso una stessa meta. E anche noi dobbiamo attraversare ponti, strade, piazze e passaggi a livello con rotaie e sbarre di vario tipo. Se stiamo tutti insieme, pur nelle nostre differen- ze strutturali (costruttori, dettaglianti, editori, di- stributori, agenti, riparatori… e via discorrendo), siamo più forti e più visibili, e forse è più facile che le istituzioni, i legislatori, le banche, le assi- curazioni, i clienti e la gente che passa (cioè la pubblica opinione) si accorga di noi. Al di là dell’Oceano Atlantico esiste la NAMM, un’associazione che raccoglie tutti i soggetti del settore e che opera nel loro interesse e nell’inte- resse della musica. E anche qui in Italia si comin- cia a sentire l’esigenza di dare vita a qualcosa che le assomigli. Intanto, ritorno con il pensiero all’attraversamen- to di via Nino Bixio, a Milano, nel 1959. E alla vo- ce di mia mamma che mi diceva accorata: “È giu- sto che impari ad andare a scuola da solo. Ma mi raccomando, sii prudente…”. Gianni Cameroni segue a pag. 4 9 771970660310 ISSN 1970-660X 08 *Titolare di Master Music, Presidente di Disma Servizi e responsabile per Dismamusica dei rapporti con Expocts. Iniziamo con i numeri: 971 espositori prove- nienti da 24 Paesi (+28%). I primi 10 in ordine di importanza sono stati: Cina, Germania, Francia, Italia, Corea del Sud, USA, Spagna, Taiwan, UK, Austria. 33.127 visitatori (+13%) di cui 2.649 esteri, provenienti da 89 Paesi. I primi dieci in ordine di importanza sono stati: Cina, Corea del sud, Giappone, USA, Germania, Taiwan, Singa- pore, Hong Kong, Russia, Malesia. Questi numeri –fatta eccezione per il numero dei visitatori che, pur crescendo, è secondo me ancora piuttosto basso– ci fanno capire chia- ramente che il Music China, che si è tenuto a Shanghai dal 18 al 21 ottobre scorsi, è ormai uno dei tre avvenimenti di riferimento dell’indu- stria degli strumenti musicali nel mondo. Il primo censimento della distri- buzione italiana degli strumen- ti e delle edizioni musicali, rea- lizzato da GFK Marketing Servi- ces su incarico di Dismamusi- ca, è stato realizzato nel mese di maggio del corrente anno su un campione molto significati- Venerdì 10 novembre, presso l’Unione del Commercio di Milano, GFK Italia ha presentato la ricerca di mercato effettuata su incarico di Dismamusica. E i risultati sono davvero … da leggere! vo di 300 punti di vendita, che rappresentano una percentuale molto elevata del panorama di- stributivo al dettaglio. Considerando che di norma le ri- levazioni statistiche fortemente rappresentative e dettagliate si fanno su campioni decisamen- te più contenuti (poche migliaia di persone per la popolazione di una nazione), ci si aspettava ri- sultati particolarmente credibili. …E così è avvenuto. Preceduto da una brevissima presentazione di Antonio Mon- zino jr., Presidente Dismamusi- ca, il relatore che ha brillante- mente illustrato la ricerca (com- mentare numeri non è mai faci- le) è stato Antonio Besana, Bu- siness Director di GfK Marke- ting Services Italia. La Redazione augura un sereno Santo Natale e un felice 2007!

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segue a pag. 10

Dalle parole di un osservatore qualificato cerchiamo di cogliere il senso di una manifestazione come Music China: un fenomeno fieristico che sta balzando ai vertici dell’attenzione mondiale.

Prudenza!

“Sii prudente!”, mi diceva mia mamma quando ero piccolo e do-vevo andare a scuola da solo a Milano. “E se hai paura di attra-

versare la strada”, aggiungeva, “aspetta che ci siano vicino a te altri compagni di scuola. E attra-versate insieme”.Ah, le mamme! A volte penso a quei semplici con-sigli: un bambino che attraversa la strada può es-sere sbadato, disattento, imprudente. Ma se si è in tanti, sei, dieci o più ancora, non si va allo sba-raglio. E, nel caso, non si rischia di passare inos-servati: dieci bambini che attraversano una stra-da tutti insieme, di solito, si vedono da lontano.È un modo diverso di suggerire che “uniti si vin-ce”: è un suggerimento ispirato più dal buon sen-so che da opportunità politiche o da strategie di lobbying, ma il risultato è lo stesso.Non solo attendevo che fossimo in cinque o sei (dovevo attraversare via Nino Bixio, con i tram, e Via Bellotti, tanto larga da sembrare una piazza), ma ero addirittura più tranquillo se c’era anche qualche genitore dei bimbi più piccoli (quelli di prima, mentre io ero già in terza). Stavamo tutti dalla stessa parte, eravamo tutti una squadra sola: quelli che dovevano attraversa-re la strada.Che cosa c’entra tutto questo con la musica e con il mercato degli strumenti e delle edizioni mu-sicali? Facile: anche noi, intesi come “filiera di-stributiva”, stiamo tutti dalla stessa parte. Anche noi dobbiamo andare tutti verso una stessa meta. E anche noi dobbiamo attraversare ponti, strade, piazze e passaggi a livello con rotaie e sbarre di vario tipo.Se stiamo tutti insieme, pur nelle nostre differen-ze strutturali (costruttori, dettaglianti, editori, di-stributori, agenti, riparatori… e via discorrendo), siamo più forti e più visibili, e forse è più facile che le istituzioni, i legislatori, le banche, le assi-curazioni, i clienti e la gente che passa (cioè la pubblica opinione) si accorga di noi.Al di là dell’Oceano Atlantico esiste la NAMM, un’associazione che raccoglie tutti i soggetti del settore e che opera nel loro interesse e nell’inte-resse della musica. E anche qui in Italia si comin-cia a sentire l’esigenza di dare vita a qualcosa che le assomigli.Intanto, ritorno con il pensiero all’attraversamen-to di via Nino Bixio, a Milano, nel 1959. E alla vo-ce di mia mamma che mi diceva accorata: “È giu-sto che impari ad andare a scuola da solo. Ma mi raccomando, sii prudente…”.

Gianni Cameroni

segue a pag. 4

9 7 7 1 9 7 0 6 6 03 1 0

ISSN 1970-660X0 8

*Titolare di Master Music, Presidente di Disma Servizi e responsabile per Dismamusica dei rapporti con Expocts.

Iniziamo con i numeri: 971 espositori prove-nienti da 24 Paesi (+28%). I primi 10 in ordine di importanza sono stati: Cina, Germania, Francia, Italia, Corea del Sud, USA, Spagna, Taiwan, UK, Austria. 33.127 visitatori (+13%) di cui 2.649 esteri, provenienti da 89 Paesi. I primi dieci in ordine di importanza sono stati: Cina, Corea del sud, Giappone, USA, Germania, Taiwan, Singa-pore, Hong Kong, Russia, Malesia.

Questi numeri –fatta eccezione per il numero dei visitatori che, pur crescendo, è secondo me ancora piuttosto basso– ci fanno capire chia-ramente che il Music China, che si è tenuto a Shanghai dal 18 al 21 ottobre scorsi, è ormai uno dei tre avvenimenti di riferimento dell’indu-stria degli strumenti musicali nel mondo.

Il primo censimento della distri-buzione italiana degli strumen-ti e delle edizioni musicali, rea-lizzato da GFK Marketing Servi-ces su incarico di Dismamusi-ca, è stato realizzato nel mese di maggio del corrente anno su un campione molto significati-

Venerdì 10 novembre, presso l’Unione del Commerciodi Milano, GFK Italia ha presentato la ricerca di mercato effettuata su incarico di Dismamusica.E i risultati sono davvero … da leggere!

vo di 300 punti di vendita, che rappresentano una percentuale molto elevata del panorama di-stributivo al dettaglio. Considerando che di norma le ri-levazioni statistiche fortemente rappresentative e dettagliate si fanno su campioni decisamen-

te più contenuti (poche migliaia di persone per la popolazione di una nazione), ci si aspettava ri-sultati particolarmente credibili. …E così è avvenuto.Preceduto da una brevissima presentazione di Antonio Mon-zino jr., Presidente Dismamusi-

ca, il relatore che ha brillante-mente illustrato la ricerca (com-mentare numeri non è mai faci-le) è stato Antonio Besana, Bu-siness Director di GfK Marke-ting Services Italia.

La Redazione

augura un sereno

Santo Natale

e un felice

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D I S M A M U S I C A M A G A Z I N E

N. 31 - novembre 2006 - Direttore Responsabile: Gianni Cameroni

Editore e proprietario: S&G Partners srl - Direzione e Amministrazione:Via Bainsizza, 30 - 20039 VAREDO - Tel. 0362 583672

Poste Italiane S.p.a. - Sped. in A.P. - D.L. 353/2003(conv. in L. 27/02/2004 n 46) art. 1, comma 1, DCB Milano

Stampa: MK Editore srl - Fino Mornasco (CO)Aut. Trib. di Monza no 1.701 del 16/12/2003.

ISSN 1970-660X Direzione Editoriale: Antonio Monzino jr.

Redazione: Silvana Antonioli, Cristiano Cameroni, Anna Cristofaro (Art Director).Hanno collaborato a questo numero: Alessandro De Cristoforis, Patrizio Vertuani, Vittorio Gallarotti, Caterina De Gregori

Grafica, impaginazione e coordinamento: S&G Partners srl - Via Bainsizza, 30 - 20039 Varedo (MI)

Tel. 0362 583672 - Fax 0362 544356 - e.mail: [email protected].

È vieteta la riproduzione, anche parziale, di foto, disegni, testi o articoli originali pubblicati su DISMAMUSICA MAGAZINE senza espressa autorizzazione scritta della redazione. Manoscritti, foto o disegni, anche se non pubblicati, non si restituiscono.

Legge sulla tutela dei dati personaliI dati personali dei lettori in possesso della rivista verranno trattati con la massima riservatezza e non potranno essere ceduti a terzi o utilizzati per finalità diverse senza il preventivo consenso degli interessati. In base alla legge n. 675, in qualsiasi momento l’abbonato

potrà decidere di modificare i dati personali o di richiederne la cancellazione.

colophon

IN qUESTO NUMERO:

SOMMARIO

SEGRETERIA A.I.A.R.P.: Piazza Costa, 5/A - 42100 Reggio EmiliaTelefono: 0522-43.25.34 - www.aiarp.it - e-mail: [email protected]

Istantanea dal mercato

Segnali da Shanghai

Oltre ogni record

Voci dal basso

Otto ore vibranti

Leggendo qua e là

Dalle aziende

“Hey! Ma io ti conosco!”…Un attimo di imbarazzo e poi punto gli occhi su chi mi ha parlato: baffi neri, capelli brizzolati, forte accento bergamasco. Si vede così tanta gente, si incontrano così tante persone, che si finisce col confondere visi e fisionomie. è inevitabile che ti capiti quando incontri centinaia di persone viaggiando tra una fiera e un meeting per giungere a un salone ed essere di nuovo a un congresso o a un’altra fiera…Lo guardo meglio. Eppure il viso effettivamente non è un viso nuovo. “Ma come, non ti ricordi? In caserma!”, insiste il personaggio.In caserma? E chi ci andava, con la memoria, al servizio militare? Eppure ecco che di colpo si ridelinea un viso: è come una scansione, che si sovrappone al sorridente viso che mi guarda. Poi riecheggia un nome, nella memoria: Giulio. E poi ancora una chitarra jazz nera e le sue mani che mi mostrano gli accordi più semplici: il La, il Do, il Sol con il barré… E il ricordo esplode in un roboante “Giulio!”, e via, manate sulle spalle.Questo “ragazzo”, che è oggi prossimo alla pensione, mi ha insegnato a strimpellare Geordie o I giardini di marzo su una scalcinatissima chitarra che mi seguiva di caserma in caserma, incantandomi con il repertorio folk europeo e americano e con piccoli funambolismi chitarristici (con la sua chitarra jazz) all’ombra di una divisa grigioverde che ci lasciava tanto tempo a disposizione.Permettetemi dunque di abusare di questo spazio, per mandare un saluto speciale a chi mi è venuto a cercare perché ha visto una mia foto su un catalogo di SHG. è bello avere dei ricordi con la complicità della musica.

Vecchia Volpe

Musica dal grigioverde

di Gianni Cameroni

di Claudio Formisano

di Antonio Cameri

di Gianni Cameroni

di Gianni Cameroni

di Caterina De Gregori

pag. 1pag.10pag. 6pag. 8pag.12pag.17

a cura della Redazione pag.18

Lo scorso 19 novembre si è svolta a Torre Pedrera (RN) l’assemblea annuale AIARP 2006, un impor-tante momento di incontro che ha avuto il suo cul-mine nel rinnovo delle cariche sociali.Al termine dell’intervento dell’ospite Vincent Niquex, direttore generale dell’ITEMM (del quale parliamo qui sotto), c’è stata la relazio-ne di fine triennio del presidente Del Rio e del Consiglio Direttivo (nella foto in alto, da sinistra Papes, Tarantino, Del Rio, Brunello e Terravazzi).Dopo il pranzo sociale, nel pomeriggio si sono svolte le elezioni, con 57 votanti (una percentua-le di soci presenti piuttosto elevata), 53 dei quali si sono espressi per la quinta volta consecutiva a favore della presidenza Del Rio. Quasi un plebiscito! Ringra-ziando per la riconferma, anche se ufficialmente non si era ricandidato, Del Rio ha subito proposto al suo Co-mitato Direttivo di riformare la “squadra”: ed è proba-bile che ciò avvenga, anche se i membri hanno chiesto qualche giorno per decidere. Nel suo discorso di accet-tazione, Del Rio ha comunque già delineato le carat-teristiche del suo nuovo mandato, che sarà all’insegna

del rinnovamento, con un ampliamento della base so-ciale verso operatori dello strumento musicale anche in senso lato (inclusi i fisici e gli specialisti in acustica), con la ricerca di alleanze strategiche importanti (ad esempio con Dismamusica) e con un deciso potenzia-mento della comunicazione verso l’esterno.

ASSEMBLEA ANNUALE 2006

QUINTA PRESIDENZA PER DEL RIO

A questa domanda ha risposto con competenza e simpatia Vin-cent Niqueux (nella foto), il direttore generale della pre-stigiosa realtà francese del-l’ITEMM, l’Institut Techno-logique des Métiers de la Mu-sique che ha sede a Le Mans, in Francia.L’istituto infatti provvede a un percorso formativo a più livelli di specializzazione per artigiani produttori di strumenti musi-cali, per riparatori e accordato-ri di strumenti musicali (inclu-si ovviamente i pianoforti) con classi che si occupano anche di restauro di strumenti antichi e per addetti commerciali delle aziende..Vicina all’industria, alla distri-buzione e al commercio, la real-tà dell’ITEMM si è imposta ne-gli anni come realtà di riferimen-

to per la Francia, “Anche se”, ha precisato Vincent Niqueux par-lando agli associati AIARP lo scorso 19 novembre, “la nostra nascita come realtà didattica è avvenuta con un respiro decisa-mente europeo”.“A questo proposito”, ha aggiun-to l’illustre relatore d’oltralpe “abbiamo deciso di mettere a di-sposizone di studenti provenienti da altri Paesi della Comunità Eu-ropea un certo numero di borse

di studio per partecipare a questi corsi di formazione, e chiediamo

la collaborazione di AIARP per individuare i potenziali candi-dati del vostro Paese da desti-nare a questi corsi”.Vincent Niqueux ha voluto poi trattenersi per la parte del-

la giornata dedicata da AIARP al rinnovo delle cariche sociali, e al termine si è espresso con paro-le di grande apprezzamento per il clima di vera democrazia e di forte coesione che ha riscontrato nell’Associzione italiana.Al termine della giornata il di-datta francese ha voluto dona-re al riconfermato Presidente Del Rio un Tablier de Travail de l’ITEMM, cioè un elegante e pratico grembiule da lavoro che è dotazione standard degli ap-prendisti riparatori formati dalla scuola francese.

COS’È L’ITEMM DI LE MANS?

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Alla ricerca degli AmatiLa Triennale internazionale degli strumenti ad arco di Cremona ha avviato un progetto estremamente ambizioso: la creazione, da qui ad un anno, del più completo catalogo mai realizzato degli strumenti costruiti dal “padre del violino” Andrea Amati, di cui si fe-steggia l’anno venturo il quinto centenario dalla nascita.Il lavoro di ricerca coinvolgerà liutai, musicisti, orchestre, case d’asta e musei di tutto il mondo; e la speranza, naturalmente, è quella di imbattersi in uno strumento non an-cora ufficialmente censito.La Triennale ha realizzato una cartolina, che riproduciamo qui a lato, da distribuire a tutti i soggetti interessati dalla ricerca in tutte le parti del mondo. Lo scopo è quello di raggiun-gere i proprietari di tutti gli Amati in circolazione perché ciascuno di essi segnali storia e caratteristiche del proprio strumento all’Ente cremonese. I dati raccolti verranno analiz-

zati da un comitato scientifico internazionale formato da grandi liutai ed espertissimi restauratori, fra cui Bruce Carlson, Fausto Cacciatori, Charles Beare e Carlo Chiesa.

Una volta accertata l’originalità degli strumenti, gli stessi potranno essere esposti a Cremona nell’autunno del 2007 o pubblicati all’interno del catalogo.

Il carattere della ricerca, come sottolinea nel comunicato ufficiale di presentazione dell’iniziativa il Presidente della Triennale, Senatore Paolo Bodini, è “puramente scientifico e culturale e a beneficio di tutti gli studiosi e amanti del-

la liuteria e dell’arte musicale”. La triennale, naturalmente, garantisce a tutti coloro che segnaleranno il posses-so di uno strumento Amati la massima discrezione, onde evitare di ledere gli interessi di chi è legato a queste opere inestimabili. Inoltre, proprio perché si tratta di un progetto di ricerca che nasce a Cremona, la Triennale

si è già impegnata a sostenere tutti i costi concernenti il progetto, dalla spedizione all’assicurazione degli strumenti.

Per ulteriori informazioni sul programma è possibile consultare il sito della Triennaleall’indirizzo www.entetriennale.it o contattare la Segreteria dell’ente cremonese,

al numero di telefono 0372 21454.

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La metodologiaDopo una brevissima introdu-zione che ha illustrato la dimen-sione e l’importanza di GFK, il relatore ha sottolineato che la ricerca è stata effettuata, sfrut-tando la metodologia CATI (Computer Aid- ded Telephone Interviews), at-traverso in-terviste indi-viduali ad un campione di dettaglianti di strumenti ed edizioni musicali rappresentativi della realtà italiana di settore.

Come sono i negoziI risultati della ricerca mostra-no una realtà distributiva costi-tuita da negozianti tendenzial-mente tradizionali. Si tratta di aziende spesso familiari, che gestiscono negozi qualifica-ti di dimensione medio-piccola con una speciale propensione a garantire ai clienti un servizio di eccellenza. Per contro, i ne-gozianti di strumenti musicali dimostrano, in generale, di di-sporre di una bassa cultura di marketing, in quanto utilizzano davvero poco strumenti di pro-mozione, pubblicità ed Inter-net, soprattutto in relazione al comportamenti dei colleghi di altri settori merceologici.I risultati del censimento mo-

strano peraltro una realtà piut-tosto omogenea. Dal punto di vista della colloca-zione geografica, i punti di ven-dita che trattano strumenti ed edizioni musicali in Italia si tro-vano soprattutto in zone urbane al di fuori dei centri storici. So-

no per lo più attività a gestione fami-

liare (con 1-3 addetti oltre all’imprendi-tore: meno del 4% ha d ich ia ra to

di avere più di 5 addetti),

poste sul pia-no stradale (91%)

e con un numero di ve-trine modesto (da 1 a 3). Solo l’1% dei negozi è localizzato al-l’interno di un centro commer-ciale o di un ipermercato.Un discorso diverso si deve fa-re per la superficie media oc-cupata. L’universo dei punti di vendita è molto variegato, sot-to questo punto di vista, con al-cuni sporadici casi di superfici molto ampie e con una media nazionale di 117 metri quadra-ti, ma con un ampia dispersio-ne intorno al valore medio. Per contro, quasi il 60 per cento degli intervistati ha dichiarato di aver rinnovato il punto ven-dita in tutto o in parte negli ulti-mi due anni. Segno evidente di una particolare attenzione alla qualità dell’esposizione e del servizio offerto ai clienti.

I prodotti I punti di vendita non sono tut-ti uguali, e molti vantano spe-cializzazioni specifiche, che li vedono più “sposta-ti” su tipologie di strumenti spe-cifiche (pia-noforti, liu-teria classi-ca, liuteria moderna, e le t t ron i -ca, percus-sioni, fiati, ecc.). Però c’è profondità di of-ferta nell’ambito del-l’assortimento, e dalla ricerca risulta che, oltre agli strumenti musicali, i principali gruppi di prodotto trattati sono i compo-nenti, gli accessori e i ricambi (91%), gli amplificatori singoli per strumenti (82%) e gli appa-recchi per amplificazione voce (76%). Anche questa era una domanda a risposte multiple.Guardando più da vicino l’as-sortimento, è risultato che i prodotti maggiormente tratta-ti sono le chitarre acustiche (89%), seguite dalle chitarre elettriche (83%) e dagli stru-menti a percussione a pari merito con le tastiere portatili (77%). A livello di prezzi, la quasi to-talità dei dettaglianti ha am-messo di aver avuto un cam-biamento radicale con l’avven-to dei prodotti provenienti dai Paesi emergenti, soprattutto parlando del prezzo finale.

Le attivitàdi promozionee comunicazioneQuesto argomento ha eviden-ziato invece una certa resisten-za del rivenditore del nostro settore ad avvalersi delle nuo-ve tecnologie di comunicazio-ne: solo il 49% dei punti di ven-dita effettua infatti attività pro-mozionali, di cui le più diffuse sono le dimostrazioni dei pro-dotti (58%) e le partecipazioni a fiere locali (48%). Sono inve-ce poco diffuse le attività di co-municazione o pubblicità, tra le quali la principale sembra limi-

Come sono i clienti e cosa si offre loroMediamente il punto vendita di strumenti ed edizioni musica-li gode di un bacino di utenza molto ampio: quasi il 50% ha dichiarato di operare in un rag-gio superiore a 70 chilometri. Questo indica con una certa chiarezza che il cliente (musi-cisti professionisti o insegnanti per il 59% e amatori per il 41%) non esita ad affrontare sposta-menti anche importanti per ser-virsi dal negozio di fiducia. Nel 74% dei casi è risultato che il negozio si appoggia a un la-boratorio di riparazione, e per la precisione il 30% si avvale di propri laboratori, il 21% di labo-ratori esterni e il 23% sia di la-boratori interni che di laborato-ri esterni. È risultato anche che chi effettua direttamente le ri-parazioni è dotato di laboratori di liuteria (85%) o di elettronica (52%).

Relativamente al vasto mer-cato dell’usato, la ricerca GFK ha evidenziato anche che il 63% dei punti di vendita effet-tua permute e vende strumen-ti usati, anche se l’analisi dei fatturati ha dimostrato che il commercio dell’usato ha un pe-so globale inferiore al 20% ri-spetto al fatturato complessivo dei negozi. Si tratta però di un fenomeno diffuso, che indica il gradimento da parte del consu-matore finale.

Chi sono i fornitoriSia per gli strumenti musicali (74%) che per l’editoria musi-cale (67%) la principale fonte di acquisto è l’importatore/di-stributore ufficiale presente sul territorio. L’altra principale fon-te d’acquisto è il produttore na-zionale, al quale ci si rivolge di-rettamente. Interessantissime le risposte relative ai principali criteri di ac-quisto che muovono il mercato italiano: la qualità del prodotto pesa per il 57 %, e la richiesta del cliente per il 54%. “Questa”, ha chiarito al riguar-do Antonio Besana, “è una do-manda a risposte multiple, e il totale delle risposte è certa-mente superiore a 100. Quel-lo che però ha sorpreso è la constatazione che il margine di contribuzione e il prezzo sia-no stati relegati a fondo scala: qualità intrinseca e richiesta del cliente indicano l’elevato li-vello qualitativo dei punti vendi-ta italiani, almeno per quanto riguarda l’assortimento presen-te in negozio”.

tarsi ad essere la presenza del nominativo del punto di vendi-ta all’interno delle Pagine Gial-le (26%), seguita dalla pubbli-

cità sulla stampa locale (17%).

L’82,4% dei pun-ti di vendita uti-lizza peraltro un PC prin-cipalmente per accede-re ad Inter-

net (94%) e per trovare in-

formazioni sul-l ’assor t imento,

sulle funzioni, sui cata-loghi e via discorrendo, o per la gestione della posta elettroni-ca (92%). Solo il 49% ha dichia-rato di possedere un sito Inter-net, e, tra questi, solo il 40% lo utilizza per effettuare vendi-te on line: nel resto dei casi il sito è una semplice vetrina vir-tuale.

Il panoramaLa “visione” che deriva da que-sta analisi (chi è interessato al-la ricerca, se rivenditore o ope-ratore, può richiederla alla Se-greteria Dismamusica, anche a mezzo e-mail dal sito www.dismamusica.it) è da una par-te piuttosto confortante, per-ché indica un comparto capa-ce di interpretare i desideri e le aspettative della clientela e for-te di una tradizione di credibili-tà e di continuità sul territorio. Mostra però anche un compar-to che ha bisogno di guarda-re avanti per mettere a frutto tecnologie distributive nuove, strategie di comunicazione ag-gressive ed efficaci e logiche di marketing più attuali.Detto in altri termini, c’è molto spazio per crescere, possibil-mente trasformando il compar-to in una realtà più compatta, capace di esprimere coesione (anche attraverso un percorso associativo) e capace di affron-tare, vincendole, le nuove sfi-de distributive che ci si parano davanti in questo primissimo scorcio del nuovo millennio.

Gianni Cameroni

segue da pag. 1

06 November 2006GfK Group Retail and Technology

Censimento della distribuzione italianadi strumenti ed edizioni musicali

Milano, 10 novembre 2006Corso Venezia, 51

Circolo del Commercio10.00-13.00

Antonio Besana – Business DirectorGfK Marketing Services Italia - Via Vigna 6 – 20123 Milano - Tel. 02-85505.243www.gfk.it – www.gfkms.com

“CHI È” IL GRUPPO GfK

Il Gruppo GfK, multinazionale te-desca con sede a Norimberga, con oltre 7.500 dipendenti ed un fattura-to globale di un miliardo di Euro, è la quinta società di ricerche di merca-to nel mondo. Il Gruppo è composto da 130 società, operative in 63 Paesi, con una presenza capillare in Euro-

pa, Asia, Pacifico, USA, America Latina, Medio Oriente ed Africa. In Italia il Gruppo opera attraverso 4 società (GfK Marketing Services, GfK-Eurisko, GfK IHA, GfK IFR) ed in termini di fatturato è la prima società di ricerche di mercato in Italia (fonte: Mediakey, stima fatturato anno 2006).

La divisione Retail & Technology (GfK Marketing Servi-ces) è il leader mondiale delle ricerche di mercato per il set-tore della Consumer Technology.

GfK Marketing Services Italia è operativa dal 1986. Con 120 addetti gernera un fatturato di oltre 19 milioni di Euro (previsione 2006) e fornisce servizi a oltre 180 aziende clien-ti del settore dei beni durevoli di consumo. Nel settore della rilevazione del mercato degli strumenti musicali opera in Ita-lia ed in Gran Bretagna.

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Dal comunicato finale diramato dalla direzione della manifestazione al ter-mine di Mondomusica traspare il legit-timo orgoglio di chi ha fatto di nuovo centro, di chi ha compiuto scelte co-raggiose, ma giuste, e di chi ha sapu-to dare piena soddisfazione sia ai suoi clienti (gli espositori) sia al suo pubbli-co di visitatori.L’edizione 2006 conferma quindi la posizione leader di Mondomusica nel panorama mondiale delle mostre dedi-cate alla liuteria classica, nel quale si pone come riferimento imprescindibile per l’intero settore.Anche la scelta di dedicare alla mo-stra il padiglione più grande di Cremo-na Fiere, mantenendo la prerogativa cromatica che ormai da anni contrad-distingue quella che molti definiscono “la bomboniera” degli strumenti mu-sicali, ha avuto un ruolo importante nel suc-cesso della ma-nifestazione, con spazi più confor-tevoli, rin-novati ser-vizi acces-sori (con un netto mi-glioramento anche a livello di punti di risto-ro) e un efficace e funzionale parcheggio sia per espositori che per visitatori.

Chi c’eraA Mondomusica si sono dati convegno i più importanti artigiani costruttori pro-venienti da quattro continenti, affian-cati a grandi aziende che hanno scelto di portare a Cremona solo la par-te più raffinata della propria offerta (come Yamaha, Casale Bauer, Croson o Gewa Med), a edi-tori attenti alle esi-genze culturali del contesto espositivo (come Schott, Curci o Fuzeau) e a forni-tori di semilavorati di pregio, come Ciresa o Rivolta, da sempre molto sensibili alle esigenze dei liutai di eccellenza in fatto di le-gni per strumenti musicali. Tutti hanno

dichiarato di essere entrati in contat-to con un pubblico professiona-

le altamente specializzato e dal profilo fortemente

internazionale. La ri-sposta globale che ne è scaturita è anche la sintesi dell’edizione di quest’anno: incre-mento del 20 per cen-

to a livello di visitatori (che hanno superato le

9.000 presenze) e incre-mento (clamoroso) dei visi-

tatori esteri qualificati, che han-no fatto registrare l’impressionante valore del +35 per cento.

Un grande lavoroDietro questi numeri si nascondono il grande lavoro svolto per le 19 edizio-ni di questa manifestazione, la stretta collaborazione tra ente fiera e munici-

palità di Cremona (che anche quest’anno

ha risposto con l’organizzazio-

ne di 3 setti-mane di ap-puntamenti di alto valo-re artistico e culturale,

quali il Con-corso Trienna-

le Internaziona-le per gli Strumenti

ad Arco) e naturalmen-te l’impegno degli espositori,

che hanno saputo mantenere come sempre elevato (anzi, di eccellenza) il profilo dell’offerta.Numerosi, peraltro, anche i cosiddet-ti eventi collaterali della manifesta-zione: convegni e incontri con temi tecnici di grande interesse e attuali-tà, alternati a momenti concertistici di alto valore.

Margini di crescita“Questa edizione segna il passo nel-la storia di Mondomusica.”, ha di-chiarato Antonio Piva, presidente di CremonaFiere proprio in occasione della conclusione di questa dicianno-vesima edizione, “Gli aumenti a dop-pia cifra degli spazi espositivi e del numero dei visitatori sono la confer-ma che stiamo lavorando bene, che ci sono ancora margini di crescita e, soprattutto, che il mercato degli stru-menti musicali artigianali è molto vi-vace. Con la presenza di così tan-ti stranieri abbiamo fatto partire un meccanismo non solo commerciale, ma di vero e proprio scambio cultura-le e di valorizzazione delle eccellenze artigianali italiane e del Marchio Cre-mona.”

1) Uno strumento eccezionale: un pianoforte Gran Coda Ibach del 1909, che propone un brevetto del 1907. Si tratta della tastiera dell’Ing. Clut-sam presentata per la prima volta a Berlino proprio nel 1909. Il restau-ro è di Marco Barletta.

2) Anche un rivenditore storico come Scaramuzza era presente, soprat-tutto per la sua vastissima offerta di custodie ed accessori per liuteria. Eccolo insieme al figlio.

3) Il grande stand Schott il primo giorno di fiera, quando c’erano anco-ra gli scaffali pienamente riforniti. “Moltissimi stranieri, quest’anno a Cremona”, ha commentato Laura Patrizia Rossi, “e soprattutto molti spagnoli: buon segno!”.

4) Una raffinata mostra di chitarre antiche faceva da corollario alla sala convegni del padiglione 2.

5) Un imponente soffietto d’organo perfettamente restaurato: anche or-gani, clavicembali e fortepiani erano presenti a Cremona, con un par-ticolare occhio al segmento del restauro.

6) Lo stand Rivolta. Come lui molti altri offerenti di legni e semilavora-ti per liuteria sono stati letteralmente presi d’assalto sia da giovani apprendisti, sia da maturi ed affermati liutai. A Mondomusica si trova l’offerta più raffinata per questo particolarissimo settore.

7) Antonio Monzino jr., Presidente Dismamusica, si intrattiene con Giam-battista Corti presso lo stand Yamaha.

8) D’Addario era presente con il nuovo distributore (Bode, di Milano) che ha anche presentato un curioso ed elegante stick di pece per archi (in basso) dalla linea elegante e compatta, che si richiude nella sua custodia e viene mantenuto elastico e sempre pronto all’uso.

di Antonio Cameri

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La prossima edizione di Mondomusica si svolgerà a Cremona dal 5 al 7 Ottobre 2007.Sarà un appuntamento speciale, per il quale sono già allo studio numerose iniziative di grande richiamo: un vero e proprio “must” in quanto si tratterà della ventesima edizione del riuscitissi-mo salone.Nel frattempo, l’intero staff di Mondomusica è al lavoro per creare relazioni sempre più strette con le maggiori fiere estere; un esempio di questo impegno è la partecipazione, alla fine dello scorso mese di ottobre, a MusicChina, dove è stato portato addirittura uno Stradivari nell’ambito di un progetto di partenariato Italia-Cina volto a migliorare le relazioni commerciali reciproche per quan-to attiene al mercato degli strumenti musicali.

MONDOMUSICA 2007

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Una serata pregnante, intessuta di storia, di artee di musica, che ha avuto come colonna sonorail magnifico suono dell’elegante pianofortea coda Bösendorfer Senator.

Anniversario austriaco d’autore con Bösendorfer

In alto, a fianco del titolo: il pianista tedesco Oliver Kern durante un momento dell’intensa serata all’oratorio San Filippo Neri.

Oltre allo strumento utilizzato per il concerto, facevano bella mostra di sé sul palco anche il Bösendorfer modello Chopin

225 (sulla destra), costruito per commemorare i 150 anni dalla scomparsa del compositore polacco, e lo Yacht 170, in legno

pavona (dietro lo strumento suonato da Kern).Qui sopra: Il prestigioso costruttore austriaco di pianoforti

Bösendorfer, ormai da 178 anni vera icona della cultura musicale viennese, era rappresentato a Bologna anche dalla giovane e

brillante Marketing Manager Claudia Schubert.A sinistra: un primo piano del Bösendorfer Chopin 225,

e il momento dell’introduzione del concerto,in cui Patrizia Bauer si rivolge al pubblico.

Il 26 ottobre, nella splendida cornice del-l’Oratorio tardo-barocco S. Filippo Neri, nel cuore di Bologna a pochi passi da Piaz-za Maggiore, si sono celebrati due even-ti: la Festa Nazionale Austriaca (che coin-cide con l’anniversario della proclamazio-ne della neutralità permanente dell’Austria al termine dell’occupazione sovietica, nel 1955) e i 40 anni di distribuzione dei pia-noforti austriaci Bösendorfer in Italia da parte di M. Casale Bauer.Introdotta da Patrizia Bauer, il console d’Au-stria a Bologna Dott.ssa Maria Letizia Co-stantini Cocchieri ha tratteggiato il signifi-cato della ricorrenza storica, evidenziando l’importanza che essa riveste non solo per

il mondo austriaco ma per tutta l’Europa, mentre la giovane e appassionata musico-loga Silvia Mei ha inquadrato il programma del concerto pianistico della serata, “vera e propria sintesi alchemica” grazie al mira-to accostamento tra brani di Brahms, Berg e Beethoven: “Beethoven non è austriaco, ma vive a Vienna. La Patetica viene compo-sta proprio a Vienna (…) Brahms è un ere-de spirituale di Beethoven (…) Berg è un epigone di Brahms. Nelle sue composizioni gli ultimi strali del Romanticismo sono in-quadrati in strutture formali rigorose”. A dare voce all’ardore romantico classica-mente inquadrato dei 6 Klavierstücke del-l’opera 118 di Brahms, alla rigorosa archi-

tettura formale della Sonata in Si minore, opera 1 di Berg e alla forte carica espres-siva della Patetica di Beethoven è stato chiamato un pianista d’eccezione: il te-desco Oliver Kern, “astro luminoso nella galassia degli artisti di prim’ordine” – co-me lo ha definito Silvia Mei –, apprezzato e rinomato interprete di Beethoven e di Brahms, che si è esibito sul pianoforte a coda Bösendorfer Senator. I ripetuti e scroscianti applausi dell’at-tento e selezionato pubblico che affolla-va l’Oratorio San Filippo Neri confermano il successo della raffinata iniziativa con-giunta di M. Casale Bauer e del Consolato d’Austria a Bologna.

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Il patron della manifestazione è Giam-battista Zerpelloni (Giamba per gli amici), difficile da rintracciare durante la manifestazione (è sempre altrove ri-spetto a chi lo sta cercando), ma onni-presente e al corrente di ogni singolo dettaglio.Gli espositori sono gli specialisti delle note più gravi e dei registri più bassi dello spettro sonoro, e rappresentano quanto di meglio offre il mercato sia come proposte industriali, sia come proposte artigianali. Con in più (que-st’anno) una nutrita sezione di elabo-razione informatica dei segnali e con la nota un po’ in sordina (e vedremo perché) del vintage di rango.

Oltre 1.000 visitatoriMille visitatori appassionati e attenti sono un eccellente risultato per una manifestazione come Eurobass Day, che non vuole riempirsi la bocca di nu-meri più o meno sparati per far col-po. Mille appassionati tra il pomerig-gio del sabato e la giornata di domeni-

Eurobass Day 2007: un appuntamento denso di attività,avvenimenti e incontri che si svolgono attorno al momentoespositivo. Grazie a un intraprendente rivenditore…

ca, a Verona, sono un grande succes-so, anche in relazione alla sede (il pa-lazzo della Gran Guardia prospiciente l’Arena, in Piazza Bra) che ospitava, in contemporanea a Eurobass Day, an-che una mostra speciale sul Mantegna.L’unico rilievo, se si può dire qualcosa, il livello dei volumi, che ogni dimostratore (nella sala espositiva) ten-deva a “spingere” al limite dei decibel per mettere in evidenza strumenti e virtuosismi. Francamente una maggiore attenzione all’ascoltabilità dei vari brani demo avrebbe premiato la qua-lità globale del momento espositivo: pressioni sonore più contenute signifi-cano ascolto più confortevole, e signi-ficano maggiore capacità di cogliere i dettagli da parte del pubblico, che è anche motivato a non lasciare la sce-na prima della fine.Per il resto gli espositori avevano un tacito accordo di alternanza, per cui erano pochi i momenti di sovrapposi-

zione di bassisti e computer a pieno volume.I prodotti esposti erano il meglio del-l’offerta in fatto di bassi di qualità, con liutai italiani (quali Nardelli, con uno splendido e maneggevolissimo nuovo modello verde Irlanda, Laurus, con un basso rosso fuoco che incorpo-ra tutte le innovazioni di Pierluigi Caz-zola o con i modelli suggestivi, anche di innovativi contrabbassi, del liutaio piacentino Jacoland), con prodotti del-l’Est europeo, con prodotti USA e “ma-de in China” (ma belli!) e con prodotti, naturalmente, giapponesi.

Su tutti, prevalevano i colori ambra-ti dei legni pregiati, le curve

sinuose delle forme più morbide e l’austera

aggressività di am-plificatori estrema-mente convincenti.Davanti ai Gallien Krueger, Trace El-

liott, Fender, Epifani, SWR, Behringer, Har-

tke e via discorrendo si esibivano gli endorser più

rappresentativi, quali Dario Deidda, Oteil Burbridge, Lincoln Goines e An-drei Gouche (Epifani), Andrea Rosa-telli (Nardelli), Martin Engelien (Behrin-ger), Woitek Plichowkj (Ashdown), Stu Hamm (Fender), Steve Lawson (Loo-perlative), Gianfranco Gullotto e Mar-co Siniscalco (St. Louis School), Ro-berto Di Bella (Laurus), Marcus Setzer (Warwick) e Gianni Selino (Jacoland). Una gamma di performer di grande ca-ratura (e ne ho sicuramente dimenti-

cati) che ha giustificato ampiamente i pochi euro chiesti come fee di ingres-so a ogni visitatore.Affollati tutti gli stand, a partire dal-lo spazio Fodera/Epifani per arrivare a Yamaha, Takamine, Peavey, Wash-burn/Gallien Krueger, Eko/Manne e via dicendo. Anche l’elettronica era ampiamente rappresentata, con Loo-perlative e Midiware in pole position a dimostrare i sistemi di gestione del segnale e di notazione, e con un se-guito altrettanto attento di appassio-nati e di musicisti.

Molti i giovani“Importante il numero di giovani e gio-vanissimi che si è visto in questi due giorni”, ha commentato Giambattista Zerpelloni al termine della manifesta-zione, “anche accompagnati da geni-tori un po’ intimi-diti, ma decisi. Ho visto quattor-dici-quindicenni ascoltare con at-tenzione e porre domande intelli-genti e pertinen-ti. E qualcuno ha anche provato a mettere le mani su questi strumenti: è un fatto positi-vo”. E positivo è stato anche il risulta-to della grande sala demo destinata a

“Ciao Gianni!”

Il richiamo è rivolto a me, che mi sto avvicinando. Ed è bello scoprire di essere ricono-sciuti da chi, di norma, è abituato ad essere riconosciuto. L’amichevole appellativo vie-ne infatti da Alex Britti, appena giunto a Verona come importante testimonial di questo avvenimento dedicato davvero alla musica.“Non sono bassista”, mi confida sorridendo (e sfogliando Dismamusica Magazine, che lo scorso anno ha ospitato una sua intervista), “Ma mi piace provare a cimentarmi an-che con questo strumento. Ne apprezzo il suono, la corposità e la voce”.Se infatti il “chitarrista” Alex Britti non si esibirebbe probabilmente mai con un basso, il “compositore” Britti deve invece necessariamente provare a sentire lo strumento su di sé, trovare un feeling e una consuetudine, ascoltarne le vibrazioni e farlo “suo” per utilizzarlo poi al meglio nelle sue produzioni e creazioni.Commentiamo la manifestazione, parliamo di qualche marchio… ma siamo al bar di EuroBassDay. Alex è spesso interrotto da fan un po’ intimiditi e sorpresi, che gli chiedono un autografo o una foto. Fa piacere vedere che i gio-vani visitatori (musicisti) guardano più al musicista che al personaggio. Poi Alex scivola via, verso gli stand. E verso la jam session che questa sera lo vedrà impegnato in Auditorium. Pec-cato che, per il secondo anno consecutivo, un appuntamento a Milano mi impedisca di rimanere ad ascoltare…

concerti, clinics e presentazioni che a turno impegnava i vari artisti: ambien-te confortevole, pubblico attento e ca-pace anche di interloquire e proposte artistiche che erano, secondo un visi-tatore evoluto e preparato, “fantasti-che”. Poi gli spettacoli, con Gegé Te-lesforo, i fratelli Deidda e, a sorpresa, l’apparizione di Alex Britti, per nulla bassista ma appassionato di musica e curioso anche dei bassi: è il secon-do anno che lo vediamo qui a Verona.

Un suggerimentoEuroBassDay è una manifestazione di successo. Creata con fatica e dedizio-ne da un rivenditore molto intrapren-dente quale è Giambattista Zerpelloni, si è ritagliata una dimensione di atten-zione davvero importante nel panora-ma fieristico nazionale e internaziona-le (l’evento è segnalato, ad esempio, sul sito internazionale di Behringer tra i più importanti appuntamenti del set-tore). È la dimostrazione del fatto che, se si vuole e se si hanno fantasia e in-

traprendenza (le risorse poi si tro-vano), si possono organizzare mo-menti importanti per il pubblico di chi fa musica o di chi ad essa si vuole avvicinare. Arrivederci dun-que al prossimo

anno a Verona. Con l’obiettivo di ripe-tere almeno il successo che è stato re-gistrato in quest’ultima edizione.

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Gli ultimi giorni del mese di ottobre han-no visto l’inaugurazione dell’undicesima edizione di “Tutti a Santa Cecilia!”, la sta-gione di concerti, spettacoli ed iniziative di carattere didattico e divulgativo che l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia dedica ai bambini, ai giovani, alle scuole, alle famiglie ed in generale al nuovo pubblico che vuole avvicinarsi all’universo della musica.

Dalle lezioni-concertoal babysitting musicaleColonna portante della stagione è, come sem-pre, il ricco calendario di lezioni–concerto. Sono, questi, appuntamenti con i quali il pubblico ha ormai preso confidenza: attraverso di essi ven-gono esplorate di volta in volta le caratte-ristiche della musica, le peculiarità di una particolare famiglia di strumenti musicali o i meccanismi fondamentali del “lavoro” di un gruppo vocale. Il tutto, naturalmen-te, in modo divertente, attraverso uno spettacolo musicale ricco di sorprese e all’interno del quale viene spesso richie-sta la partecipazione attiva del pubblico.

Il “pacchetto speciale” di iniziative dedi-cate alle famiglie comprende quest’an-no il programma “E se domenica...”, una sorta di contenitore musicale con iniziative per il pubblico di tutte le età. Per i genitori che non vogliono rinuncia-re al concerto sinfonico del sabato po-

meriggio dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia è stato isti-

tuito un servizio di babysit-ting musicale: è “Vengo anch’io”, e prevede una serie di attività musi-cali specifiche destina-te ai bambini finalizzate all’organizzazione di un

concertino finale dedicato ai genitori.

I programmi per le scuoleNumerose, inoltre, le iniziative su misu-ra per le scuole: si va dai laboratori che insegnano a costruire gli strumenti del-l’orchestra ai corsi di introduzione all’uso degli strumenti stessi; dai laboratori di canto ai corsi di direzione e di composi-zione... In pratica, come gli organizzato-ri sottolineano nel comunicato stampa di presentazione delle diverse iniziative, so-

no rappresentati tutti gli aspetti della di-dattica e della produzione musicale, in uno sforzo “a tutto tondo” che comprende-rà quest’anno anche “Musigiocando!”, un laboratorio di propedeutica musicale orien-tato ai bambini delle scuole materne.

In orchestraPer i più dotati, l’Accademia di Santa Ce-cilia ha dato vita a progetti specifici di in-serimento nell’orchestra. Anche qui si va per gradi: il livello base prevede la sem-plice partecipazione, in veste di ascolta-tori, alle prove aperte dell’orchestra, ma via via diventa possibile sedersi accanto agli orchestrali, entrare nel coro di voci bianche ed essere ammessi alla JuniOr-chestra, la giovanissima formazione che viene spesso ospitata anche in produzio-ni di grande prestigio.

Musica & SaluteIn questo ampio quadro di promozione della musica non mancano, infine, i pro-getti improntati al rapporto virtuoso fra musica e salute: corsi di musicoterapia, concerti in ospedale, corsi per i ragazzi di-versamente abili e laboratori per le mam-me in attesa.

L’Accademia musicale dei bambini

È possibile, agli albori del terzo millennio, “misurare la comuni-cazione”? Come può un’azienda monitorare il feedback della sua clientela, comprendere quali emozioni suscita sul pubblico, verifi-care il successo di un marchio o di un prodotto? Attraverso qua-li strumenti un comunicatore può conoscere e utilizzare in modo tempestivo i quotidiani cambiamenti degli stati d’animo dell’opi-nione pubblica?A queste domande si è cercato di rispondere in occasione del con-vegno Misurare la comunicazione, tenutosi a Milano lo scorso 9 novembre e organizzato da IULM ed Eikon spa, società specializ-zata in metodologie di ricerca qualitative e quantitative ai fini delle statistiche aziendali e del monitoraggio del pubblico.Il problema di “quantificare” la risposta del pubblico e di sondarne le reazioni è antico quanto l’uomo. Già uno dei padri fondatori del-la sociologia, Émile Durkheim, che aveva trovato nel fatto socia-le il meccanismo fondante della società umana, aveva cercato di “studiare” l’opinione pubblica basandosi su quegli aspetti della vita quotidiana che influenzano le azioni compiute dagli individui. Ma con lo sviluppo dei new media e il dif-fondersi capillare della comunicazione, il fatto so-ciale non è più sufficiente a dipingere un quadro completo e convincente dell’opinione pubblica. I rapporti sociali si trasformano in un fluido, un agglomerato mutabile di svariati input comuni-cativi. Come fare, dunque, a misurare questo fluido all’epoca dei new media?

Le risposteEnrico Pozzi, presidente Eikon e docente di psicolo-gia all’Università di Roma “La Sapienza”, ha presentato alcuni innovativi metodi di ricerca e di sondaggio, come “Mood- scape”, sistema complesso di analisi della comunicazione sociale, che consente di monitorare in tempo reale lo stato d’animo attribuito a eventi, istituzioni, aziende, politici o manager. Pozzi ha mostrato i risultati di un’analisi degli stati d’animo del “sistema Paese” veicola-ti dalle prime pagine di nove testate italiane negli ultimi cinque mesi, e organizzati in griglie di confronto. Anche alcune importanti aziende italiane ed internazionali sono in-tervenute alla conferenza, mostrando i loro rispettivi sistemi di mo-nitoraggio del pubblico.Pfizer ad esempio, azienda leader nel settore farmaceutico, utilizza il sistema Monimedia per definire la propria immagine a livello comu-nicativo. Per un’azienda che si occupa di salute, è più che mai indi-spensabile conoscere il responso del pubblico, per migliorarsi e per battere la concorrenza. Pfizer dedica quindi uno spazio importante

Un convegno di IULM ed Eikon Spa per comprenderei mutamenti della comunicazione sociale e aziendalee le emozioni del Sistema Paese trasmesse dai media.

all’aspetto comunicativo e al sondaggio dell’opinione pubblica.Giuliano Zoppis, Direttore del Centro relazioni esterne dell’ABI, pre-ferisce per la sua azienda la classica analisi della rassegna stampa per misurare al meglio il feedback del pubblico, così come Gerardo Orsini, Responsabile Relazioni con i Media dell’ENEL, ha raccontato quanto sia fondamentale, per un azienda come la sua, valorizzare i dati positivi ottenuti dall’analisi degli articoli che compaiono sui quo-tidiani. Con una battuta, ha affermato che se si dovesse guardare solo alle critiche che ogni giorno sono mosse all’ENEL, il feedback del pubblico percepito dall’azienda sarebbe quasi sempre negativo. Tuttavia partendo dalle critiche positive riscontrate proprio dal moni-toraggio dei media, la sua azienda riesce a valorizzare i propri punti di forza. All’incontro è intervenuto anche Vittorio Meloni, Responsabile re-lazioni Esterne di Banca Intesa, che ha sottolineato quanto le stra-tegie di comunicazione siano fondamentali per l’importante gruppo

bancario. Studio dei competitors, Advertising Tracking, indagini Eurisko sono solo alcune delle ricerche sulle quali il grup-

po Intesa punta ogni giorno per migliorare la propria immagine.

Interessante anche l’intervento di Cristina Cenci, sociologa e Partner Eikon, che ha sottolineato l’importanza di forum di discussione e chat per analizzare la risposta del pubblico. Il web infat-ti non solo è un new medium, ma è un vero e proprio “Nuovo Mondo” virtuale nel quale gli es-

seri umani stanno costruendo una società. Sul web gli uomini vivono una seconda vita tramite un

nick-name o un avatar (il “corpo” che utilizziamo su Internet), condividono emozioni e sentimenti, si lasciano

andare a confidenze. Dunque studiando il web, un’azienda può effettuare un efficace sondaggio tra il pubblico, e conoscendo pro-fondamente il vocabolario di Internet e i suoi meccanismi sociali di partecipazione, può promuovere la sua immagine in modo sempre più efficace. Per questo sono nati dei veri e propri “antropologi del web”, che si occupano di studiare l’essere umano nel suo comporta-mento in rete, e che possono mettersi al servizio delle aziende che si affacciano ogni giorno di più su questo nuovo scenario.Va naturalmente citato anche l’intervento di Alberto Abruzzese, Di-rettore del Dipartimento di Comunicazione dello IULM, che in colla-borazione con Eikon ha presentato un nuovo master proposto dal-l’Università, intitolato proprio “Misurare la comunicazione”, che si prefigge di formare proprio gli esperti nel campo della comunicazio-ne aziendale, e soprattutto nell’arte di “misurare” la risposta del pubblico.

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L’esposizione, rispetto allo scorso anno, è stata amplia-ta e migliorata, soprattutto co-me suddivisione merceologi-ca: quest’anno era strutturata su cinque padiglioni, di cui tre su un’ala della fiera (dedica-ti all’elettronica e alle percus-sioni) e due sull’ala opposta (dedicati agli strumenti acusti-ci e tradizionali cinesi). I pa-diglioni, affiancati anche da tensostrutture esterne, erano ricolmi di espositori e offriva-no una impressionante quan-tità di strumenti e accessori provenienti da ogni angolo del mondo.

essere considerato seriamente come marchio internazionale, oggi, bisogna essere presenti alle fiere internazionali di ten-denza, e Music China è senz’al-tro una di queste”.

Il programmacollateraleCome accade per ogni fiera che si rispetti, Music China non era solo un momento espositivo: quest’anno a Shanghai si sono potuti vedere un gran numero di show dal vivo e si è assistito a numerosi seminari speciali-stici e workshop, nel segno del-la formazione, della dimostra-zione e dell’intrattenimento di visitatori ed espositori.

Tra questi spicca in particolare il Power Of Rhythm, organizzato dalla rivista Modern Player nel-la tensostruttura esterna e ab-binato allo Shanghai Internatio-

nal Drum Festival, che era al-la sua terza edizione. Il

Power of Rhythm è un concor-so tra vari duetti composti da un batterista (molte donne!) e un bassista che si svolge in tut-to il Paese nei mesi preceden-ti la manifestazione, durante i quali una apposita commis-sione procede a una atten-ta selezione dei finalisti. La fase finale, poi, si svolge in occasione della manifestazio-ne e ad essa si affiancano per-formance di batteristi e bassi-sti famosi provenienti da tutto il mondo e, naturalmente, fuori concorso.

La NAMM UniversityMa ancora più importanti so-no i corsi di formazione e di sviluppo professionale che sono stati tenuti nella cor-nice del Music China dalla NAMM University a seguito di un recente accordo tra la NAMM e la CMIA (China Mu-sic Instrument Association) così commentato da Joe La-mond, Presidente e Direttore Generale della NAMM: “Que-sta partnership è una esten-sione naturale dell’impegno rappresentato dalla missione NAMM per incrementare la

partecipazione attiva nel fa-re musica in tutto il mondo. In soli 5 anni Music China è cresciuto fino a diventare uno dei più importanti eventi mon-diali della nostra industria e la piattaforma giusta per rag-giungere un ampio numero di dettaglianti cinesi. Ora che la nascita di queste nuove atti-vità viene promossa diretta-mente da Music China, il mo-dello NAMM del circolo virtuo-so nel quale una parte dei proventi del Trade Show so-no reinvestiti per far promuo-vere e far crescere il mercato prende forma concreta”. Questi corsi sono stati pre-sentati da esperti dell’indu-stria e da preparatissimi con-sulenti legali provenienti dal-la Cina e da tutto il mondo e hanno richiamato un’audien-ce di oltre cento partecipan-ti, attratti dalla possibilità di avere le ultime informazioni su quello che è stato il primo

forum dell’edu-cazione al business musi-cale in Cina. La NAMM University, al Music China, si prefigge di raggiun-gere due scopi: innanzitutto consentire ai partecipanti di incontrarsi e di ascoltare le opinioni degli esperti sui gran-di temi che il mercato cinese è chiamato ad affrontare, poi aiutare i presenti ad appren-dere nuove pratiche e idee di business che possano esse-re usate per ottenere maggio-re successo. Erano previsti due diversi tipi di corsi: due sessioni di due ore riguardan-ti le tematiche più importanti sull’impatto della crescita del mercato (Dove sta andando il mercato cinese? e Tematiche

s u l l a proprietà in-tellettuale) oppure otto sessioni di 45 minuti su temi più legati alla quoti-dianità del mercato, con sei sessioni tagliate sul misu-ra per i dettaglianti cinesi e due per le aziende internazio-nali, e più precisamente: Co-me massimizzare le vendite - L’importanza del training sul-la redemption da parte dello staff - Come aumentare la professionalità con il mer-chandising, le promozioni e il customer service - Come com-prendere il sistema distributi-vo cinese – Come fare entra-re i tuoi prodotti nei negozi al

La mostraGrazie alla sua eccellente posi-zione logistica in Asia e in parti-colare a Shanghai, il Music Chi-na consente all’industria, da una parte, di promuovere i pro-pri prodotti presso nuovi clienti e/o distributori per giungere co-sì alla fresca e nuova audience della Cina, e dall’altra rimane contemporaneamente un effi-cace rendez-vous per i mercati europeo ed americano. Per molti produttori partecipare al Music China non è solo oc-casione per un business imme-diato ma è anche, e forse so-prattutto, occasione per met-tere in atto progetti e strategie a lungo termine, per creare sti-molo e domanda per i marchi su di un mercato che oggi è ancora molto giovane, ma che ha una potenzialità futura im-mensa, difficile da quantificare e proprio per questo irrinuncia-bile.Durante la manifestazione, il

parere che più spesso si coglieva tra gli espo-

sitori era: “Per

d e t t a -glio cinesi - Come organizza-re un reparto di ripara-zioni e assistenza - Come or-ganizzare un programma di lezioni di musica - Come com-petere con le grandi catene di vendita - Come fare produrre i tuoi prodotti in Cina.

Al di làdi numerie cronacaIn definitiva, possiamo certa-mente affermare che Music China si muove con rapidità impressionante e dimostra di avere ben chiari i suoi obietti-vi: e di questo la partnership con la NAMM è una palese di-mostrazione. Emerge da par-te degli organizzatori la volon-tà di ricerca di sinergie e di alleanze come momento fon-dante di una forte presenza sul mercato mondiale. È un argomento, questo, che ci induce a ripensare alle no-stre associazioni nazionali e ad una auspicabile maggiore e più concreta collaborazione tra di esse che possa aprir-si a un cammino comune, nel prossimo futuro, a sostegno di una maggiore rappresen-tatività e nell’ottica del rag-giungimento di un sempre maggiore “peso politico” nel-l’impostazione di un possibi-le rapporto paritetico tra il no-stro comparto e le istituzioni.Sempre parlando di sinergie, viene spontaneo, a margi-ne di Music China, parlare di MEET Milano e di MIV.

Un’epocacompletamentenuovaIl 21 settembre 2007 potreb-be essere non solo la data di inaugurazione di questa nuo-va manifestazione, ma anche il vero spartiacque di un’epo-ca nuova nei suoi concetti e nei suoi contenuti. Per la prima volta nel nostro Paese si sta delineando il coinvolgimento sempre mag-giore di tutta la filiera di chi opera all’insegna della paro-la “musica”: dallo strumento musicale alle edizioni, dai ri-venditori ai discografici, dalla SIAE all’UNCLA, dagli artigiani alle scuole di musica all’AFI, e via di questo passo sino ai luoghi istituzionali della pub-blica amministrazione.Un solista, per quanto bravo, non potrà mai farsi sentire quanto un coro…

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Il riferimento

è alle vibrazioni delle corde di chitarre e bassi, alle vibrazioni dei coni degli

altoparlanti, alle vibrazioni delle distorsioni e al vociare di chi, gridando, riusciva a stento a comunicare con il proprio vicino. Stiamo parlando di SHG 29.

Alcatraz, Milano, 12 novembre. Alle 9 del mattino arriviamo in macchina portando, come tut-ti gli altri espositori, la nostra mercanzia. Il nostro non è però un assortimento di chitarre: è un carico di riviste. Per l’esat-tezza siamo arrivati con il ca-talogo ufficiale di SHG 29 (lo stesso che trovate allegato a questo numero). È un’edizione un po’ specia-le, con una parte interamente dedicata a Roberto Pistolesi, uno dei grandi fondatori e ispiratori dell’avventura di Accordo, scomparso la scorsa primavera. Questa parte è stata scritta a più ma-ni con il tacito coordinamento di Alberto Biraghi e la collaborazione di alcuni amici di Roberto. Un dovuto omaggio o, come si dice in musica, un Tribute assolutamente doveroso a un grande liutaio, la cui genialità era universalmente rico-nosciuta.

La costola di SHGSimpaticamente battezzata in questo modo da un sem-pre esuberante Alber-to Biraghi (esuberan-te come idee, spin-ta ed entusiasmo), sabato 11 novem-bre si è svolta una specie di anteprima di SHG. Esposte un po’ di chitarre (grazie a Prina e Fornasero) e alcune elettroniche (so-prattutto grazie a I-Spira) alla Bluehouse di Milano, si è fatta mu-sica, si sono tenuti workshop e si è poi suonato a lungo (al pomeriggio e alla sera) in un vivace e convincente “assaggio” di quello che il 12 sa-rebbe stato SHG 29.

La mostraLa domenica, dopo i febbrili preparativi delle prime ore, alle 11.00 in punto si aprono i can-celli, ed entrano gli appassiona-ti. L’Alcatraz comincia a vivaciz-zarsi, con i primi assoli, le scale insistite, le variazioni sulla prima corda e il battere incalzante dei maghi dello slap-bass.Le valvole non sono ancora cal-dissime, e la birra non ha ancora cominciato a fluire: ma già si ve-de l’entusiasmo di appassionati e neofiti alla ricerca dello strumento

giusto, dell’accessorio originale, della novità o semplicemente dell’amicizia condivisa.I vari espositori hanno, come sempre, dato il meglio di sé. All’ingresso, Lenzotti campeggia con un’offerta come sempre molto completa, su fasce di prezzo abbordabili e con la possibilità di provare e riprovare gli strumenti. Poco più a de-stra, sulla balconata, la raffinatezza della gam-ma presentata da Prina si staglia contro le grigie

pareti dell’Alcatraz: veri oggetti “Vintage” at-traggono l’attenzione, siano essi ampli

blasonati o chitarre scintillanti. Po-co sotto, l’offerta di Music Gallery,

con parti e componenti per ogni possibile richiesta, impegnerà i titolari per otto ore filate, senza soluzione di continuità. Di fron-te, Luciano da Varese e Lucky Music (che gioca in casa) richia-

mano l’attenzione dei presenti con una vasta gamma di prodot-

ti di ogni prezzo. E, dietro di loro, Guitarsland (da Lecce) risponde con

offerte davvero golosissime, mentre Me-rula (sempre sorprendente) offre prodotti, pro-

mette champagne (vero: per chi va a Rorato con il buono distribuito a Milano c’è una bottiglia di vero champagne in omaggio) e di-str ibui -

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Oltre la chitarra:Pietro Nobile

Nelle foto di queste pagine una carrellata “a volo d’angelo” sul recente SHG 29, ritratto, in alto, in una efficace panoramica. Per facilitare il riconoscimento delle varie situazioni, fac-ciamo riferimento a una numerazione di riferimento:1) Il workshop di Luca Villani alla Blueshouse 2) Cominciamo a sentire un po’ di vibrazioni: ampli, chitarra e pedali 3) Già alla Blueshouse l’offerta di Prina primeggia in qualità 4) Alberto Biraghi (a sinistra), ancora febbricitante, all’anteprima presso la Blueshouse5) Marco Checchi (MKM), impegnatissimo con le Dean, saluta... i lettori

6) Willy Davoli insieme a Jacques Charbit, il costruttore francese dei mi-tici pedali Jacques, che si è trattenuto a SHG per l’intera

giornata7) I due endorser Master Music Patrick Abbate e Roberto

Di Bella in azione 8) Roberto Di Bella non ha resistito alla tentazione di

provare il grande basso acustico di Liuteria d’Insieme9) Daniele Fierro (Jacaranda) guarda perplesso l’obiet-tivo. Il suo stand era arricchito dal totem in legno che riproduciamo qui in basso.10) Gabriele Manfrin (Guitar’s Center) finalmente presente a SHG anche come espositore11) Glen (una delle grandi “anime” di Accordo) e Claudio Formisano (responsabile dei rapporti tra Di-smamusica ed Expocts) parlano a lungo...

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sce gli immancabili calendari firmati. Al centro, Chitarremancine guarda... a sinistra e, poco di-stante, Cris Music presenta l’intera gamma di accessori originali Fender, e tre liutai italianis-simi: Colombo con due modelli acustici da anto-logia, Viola con due semiacustiche dai dettagli perfetti e Lunardelli (Lunart), il liutaio che colla-bora strettamente con Cris e che ha presentato, in prima assoluta, una gamma di hawaiane Lap Steel decisamente scintillanti.

La grande esposizioneLa cronaca potrebbe continuare così, con rit-mo incalzante: c’è l’accoppiata Jacaranda – Masotti, per una catena di suoni tutta italia-na, c’è la fantasia della gamma MKM (Dean e altre “asce cattive”) e, di nuovo al centro, troviamo S.R. con le sue casse ormai afferma-tissime affiancato da due liutai raffinati: Cano-va e Cordova (al primo, alla sera, hanno “sof-fiato” due chitarre dalla macchina aperta). E non è finita: sulla balconata altri (tanti) esposi-tori e altri (tanti) prodotti, a parti-re dalla gamma australiana Cole Clark per arrivare all’offerta di specia-lizzatissimi pun-ti vendita quali Guitar’s Center di Bovisio Ma-sciago, Music Island di Rho, Liuteria Alver-mann di Cirè o Music Me-tak di Milano.E come non ci-tare Wilder, con la gamma Trussart e mille altri prodotti, Master Music che ha porta-to, oltre a Gallien Krueger, Wash-burn, Heritage e Aria, anche endorser d’ecce-zione, con Roberto Di Bella e Patrick Abbate o i produttori italiani di elettroniche, quali I-Spira, Petertools e altri ancora (tra cui di nuovo Jaca-randa, con pedali davvero interessanti).

L’atmosferaIl lungo elenco, che “dimentica” certamente moltissimi presenti, sottolinea però, insieme alle foto di questa pagina, lo spirito e l’atmo-sfera. Appassionati si sono aggirati tra i tavo-li tutto il giorno, salutandosi, riconoscendosi o semplicemente conoscendosi per la prima volta. C’era chi riconosceva nella folla William Stravato, Donato Begotti, Gigi Cifarelli, Pietro Nobile, e chi stringeva mani, chi chiedeva e re-stituiva pacche sulle spalle o semplicemente chi si fermava a sentire.C’erano i diversi “workshop” organizzati da Luca “Jurgen” Friso, i performer improvvisati presso gli stand, tanta e tanta musica dal vi-vo… un clima di festa nel nome del chitarri-smo in tutte le sue forme. E c’era anche posto per la Liuteria con la L maiuscola, con le opere, oltre che dei già cita-ti liutai, anche di altri personaggi davvero inte-ressanti. Un esempio per tutti: i ragazzi della Liuteria d’Insieme di Milano che hanno porta-to a SHG nientemeno che un superlativo liuto

imponente e severo, una raffinata chitarra classica tutta in massello e un gran-

dissimo (fisicamente molto gran-de) basso acustico realizzato

con misure e proporzioni che sono state studiate parten-do dal diapason delle chi-tarre acustiche Martin. SHG è in questo senso luogo di incontro tra mu-sica, musiche, strumenti e persone, con la soddi-sfazione di chi ha parteci-

pato come espositore (più di uno ha detto che è stata

l’edizione più vivace degli ul-timi anni, anche a livello di con-

trattazioni e affari) e con l’emozio-ne e la soddisfazione di chi ha ricoper-

to il ruolo di visitatore.Arrivederci al prossimo SHG, dunque, nella certezza di ritrovare clima, tendenze e van-taggi di una kermesse che la prossima vol-ta potrà fregiarsi del titolo di “trentesima edizione”.

In questa pagina:

12) Mauro De Nadai (Lucky Music) non ha avuto un attimo di tregua per l’intera giornata.13) Elettroniche Masotti e chitarre Jacaranda hanno fatto coppia in questa edizione: uno degli

stand più frequentati di SHG 29.14) Una delle grandi novità presentate a SHG 29 sono le Lap Steel Guitars prodotte per Cris

Music dal liutaio Martino Lunardelli, che ce le presenta di persona.15) PeterTools ha presentato invece una gamma di pedali ed effetti molto completa. Qui a lato

presentiamo i suoi esclusivi software musicali che hanno già riscosso notevole interesse anche a Francoforte.

16) Liutai raffinati sempre in prima linea: qui la gamma Cordova Guitars.17) Alessio Ambrosi, sempre presente, con i progetti musicali, culturali ed espositivi per

Sarzana.18) L’impegnatissima Daniela Terragni, sempre disponibile a risolvere i problemi di esigentissimi

clienti e appassionati.19) Due raffinate chitarre acustiche di un giovanissimo liutaio italiano: Colombo. Insieme a

Viola (altro giovane talento) era ospitato da Cris Music. 20) Dall’Australia un notevole successo per Cole Clark, che unisce perizia artigianale e

soluzioni tecnologiche CNC.21) Nel tondo, un superlativo Pietro Nobile durante il suo seguitissimo workshop sul

fingerpicking.

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Grande successo per il concorso organistico “Marcello Galanti”La settima edizione del Concorso Organistico In-ternazionale “Marcello Galanti” si è svolta a Mon-daino (Rimini) fra il 7 e l’8 ottobre scorsi all’inter-no della suggestiva cornice dell’Antica Fabbrica di strumenti musicali “Galanti”. A contendersi l’am-bito primo premio c’erano giovani organisti prove-nienti da Russia, Romania, Polonia, Australia, Co-rea, Lituania, Inghilterra e Italia. Nella prima giorna-ta sono stati eseguiti i brani d’obbligo tratti dal re-pertorio di Sweelinck, Lefebury-Wely e Mawby. Nel corso della seconda giornata, invece, i concorrenti ammessi alla fase finale hanno eseguito un pro-gramma a libera scelta, che ha impegnato ciascuno di essi per circa venti minuti.La sera di domenica 8 ottobre, al termine del concerto dei tre vincitori, si è tenuta la cerimonia del-la premiazione, con il primo premio assegnato a Kryzstof Lukas, un giovane organista proveniente dalla Repubblica Ceca (a destra nella foto in alto mentre riceve il premio dalle mani del Sindaco di

Mondaino). La giuria, coordinata dal Direttore Artistico Andrea Angelini, vedeva la partecipazione di importanti personalità del mondo organistico europeo, con nomi del calibro di Petr Plany (Rep. Ceca), Colin Mawby (Inghilterra), James Sherlock (Inghil-terra) e Bianca Maria Furgeri (Italia).Quest’anno, a testimonianza della sempre maggiore autorevo-lezza di cui gode, il concorso “Galanti” ha ricevuto i patroci-ni del Presidente della Commissione Europea, del Presidente della Repubblica Italiana, della Regione Emilia Romagna, della Provincia di Rimini e del Comune di Mondaino. Forti di questi riconoscimenti, e sostenuti con generosità da Mauro e Floria-na Galanti, eredi di Marcello Galanti e titolari della Viscount, gli organizzatori hanno già reso note anche le date della prossima edizione del Concorso. L’appuntamento è per il 6 e il 7 ottobre 2007, naturalmente sempre presso l’Antica Fabbrica di stru-menti musicali “Galanti”. Per informazioni è possibile visitare il sito www.concorsomarcellogalanti.org.

Magic Music per fare musicada 20 mesi a 3 anniL’Associazione Musicale e Culturale se-nese Diapason (www.circolodiapason.it), che è anche Centro di formazione e per-fezionamento musicale, presenta un in-novativo corso di musica aperto ai bambi-ni dai venti mesi ai tre anni con il metodo Magic Music, che si propone di insegnare la musica attraverso l’ascolto avvalendosi di metodologie didattiche ritenute più efficaci di metodi tradizionali quali il metodo Orff.L’idea è dei responsabili Diapason che hanno “toccato con mano” la precocità di apprendimento dei fratellini minori degli allievi dei corsi Yamaha per bambini e ragazzi dai 3-4 anni ai 15 anni ormai pro-posti presso l’associazione senese da oltre un decennio.L’iniziativa è tutta in divenire. Per informazioni, ci si può rivolgere alla segreteria dell’Associazione Diapason allo 0577 49386 (dalle 16.00 alle 19.30).

L’AIARP da oltre dieci anni organizza corsi di for-mazione di altissimo livello per i propri iscritti. L’incontro di laboratorio dello scorso 9 e 10 lu-glio, organizzato in collaborazione con Yamaha, per tradizione molto sensibile alla corretta assi-stenza tecnica ai pianoforti, rappresenta in ordi-ne di tempo solo l’ultima di una serie di manife-stazioni previste per l’anno sociale corrente.Oltre 70 partecipanti si sono riuniti a Torre Pe-drera (Rimini) e Gian Piero Terravazzi, Product Specialist per il settore pianoforti e tecnico ac-cordatore di Yamaha Musica Italia, ha intratte-nuto i partecipanti sul tema della regolazione e registrazione meccanica di un pianoforte a coda nel pieno rispetto degli standard consigliati dal costruttore.Attraverso un percorso nell’ambito di una opera-zione di sostituzione di un’intera martelliera, Ter-ravazzi ha mostrato come effettuare manualmen-te i diversi interventi, suggerendo anche il corret-to utilizzo di una specifica attrezzatura mirata a facilitare il lavoro del tecnico.Durante la prima giornata, ai partecipanti è stato mostrato il servizio esclusivo messo a disposizio-ne da Yamaha per i tecnici di pianoforti: parti di ricambio per le meccaniche dei pianoforti vertica-li e a coda, componenti originali mirati a favorire un servizio di qualità a vantaggio degli utilizzatori di pianoforti. “La possibilità di ordinare parti di ri-cambio originali”, ha sottolineato Terravazzi, “non è stata sufficientemente compresa: non tutti i tec-nici di pianoforti, per esempio, sono al corrente della possibilità di far ricorso alle martelliere origi-nali Yamaha messe a disposizione in oltre 10 ver-sioni a seconda del modello di pianoforte”.Altro argomento chiave dell’incontro è stato l’ac-cordatura del pianoforte, effettuata sia secondo la procedura tradizionale, ‘a orecchio’, sia con l’ausilio di dispositivi elettronici.Per l’occasione è stato presentato per la prima volta il PT-S1, il nuovo software Yamaha per l’ac-cordatura dei pianoforti, dotato non solo di cur-ve di accordatura preimpostate per pianoforti verticali, a coda e grancoda, ma capace anche di memorizzare curve di accordatura personaliz-zate create dai tecnici stessi.Curiosa è risultata a questo proposito l’applica-

zione dei dispositivi elettronici utilizzati in modo complementare al loro scopo, cioè come misura-tori di una accordatura, con la possibilità di svi-luppare dei grafici che sintetizzano l’andamento di una accordatura effettuata ad orecchio.

Dall’Italia al Giappone, per imparareIl tema dell’accordatura ha aperto nella giornata successiva un dibattito sulle metodologie adope-rate dai tecnici nell’affrontare questo tipo di in-tervento e sulle difficoltà associate ad una ope-razione così importante, che implica conoscenze di acustica e di fisica spesso sottovalutate.Grande interesse hanno suscitato le immagini della Piano Technical Academy di Yamaha, la più famosa scuola per tecnici di pianoforti al mon-do. La PTA è una Accademia specifica di alto livello, voluta per trasmettere l’esperienza ma-turata dai tecnici Yamaha nell’ambito della rego-lazione e accordatura dei pianoforti. Collocata in una zona residenziale sulle colline di Hamamat-su, la PTA ospita diversi corsi di formazione per i tecnici del pianoforte che operano all’interno del circuito commerciale di Yamaha. Terravazzi ha illustrato la propria esperienza, ma-turata in tre diversi soggiorni in Giappone della durata di oltre un mese ciascuno, per la frequen-tazione dei corsi di tre livelli successivi, denomi-nati GP Course, Master Course e CF Course. Nel corso dell’incontro Terravazzi ha anche pre-sentato ai partecipanti un pianoforte a coda Disk-lavier Mark IV dell’ultima generazione, uno stru-mento concepito da Yamaha per valorizzare le possibilità meccaniche e timbriche dei propri pia-noforti a coda abbinate alle possibilità interattive offerte dalla più recente tecnologia. I Disklavier Mark IV sono dotati di sensori a fibre ottiche e di un computer in grado di memorizzare e riprodurre le più raffinate esecuzioni pianistiche. Non solo: il Disklavier Mark IV riesce a riprodurre ensemble “live” con tracce strumentali e vocali, diventan-do un ottimo pianoforte per usi didattici e profes-sionali. Nella sua esposizione Terravazzi ha infi-ne mostrato come gestire con le dovute cautele le operazioni di rimozione della parte meccanica e delle barre sensori di questi pianoforti definiti “ibridi” per il loro alto contenuto tecnologico.

Yamahaincontra AIARP

Yamahaincontra AIARP

Si è tenuta sabato 18 novembre alla Ca’ Bianca di Milano la fina-le della prima edizione del concorso Roland Piano Festival. Sul palco del Ca’ Granda Café, la più ampia delle sale dello sto-rico locale sul Naviglio Grande, si sono alternati i sei finalisti se-lezionati dalla giuria. Ad ascoltare le loro esibizioni c’era un pub-blico numerosissimo, che ha seguito con attenzione il re-pertorio proposto dai sei pianisti provenienti da tutta Italia e che ha contribuito con il proprio voto alla scelta dei vincitori.

Un’atmosfera intensaNonostante l’alto numero di presenze (con tutti i posti a sedere occupati e un certo nu-mero di persone che ha seguito in piedi lo svolgimento del concorso), l’atmosfera della sala si è mantenuta su alti livelli di intensità grazie alla sapiente regia che ha integrato in mo-do intelligente le luci del teatro e le riprese video. Al centro del palco, illuminato da un intenso occhio di bue, troneggiava un pianoforte a coda Roland; e proprio su questo strumento si sono alternati i sei finalisti. Per tutto il tempo delle loro esibizioni, diverse telecamere hanno ripreso la sce-

na da varie angola-zioni, riproponendo sui monitor al pla-sma ai lati del pal-coscenico i dettagli delle mani e delle intense espressio-ni dei concorrenti.

Una giuria qualificataCiascuno di loro ha ricevuto gli applausi del pubblico e il sincero plauso della giuria, della quale facevano parte, oltre agli organizza-tori (con Bruno Barbini e il direttore della rivista Suonare News Filip-po Michelangeli), anche apprezzatissimi musicisti del calibro di En-

rico Intra e di Sergio Scappini. Intra, in particolare, ha voluto ringraziare personalmente i sei concorrenti per le loro

frequenti “irruzioni” nel repertorio e nello stile jazz.

La sorpresa Al termine dell’audizione, la giuria si è ritirata per elaborare la propria graduatoria e nell’intervallo di circa un quarto d’ora che è stato necessario per lo svolgimento di questa operazione il

pubblico ha potuto contribuire alla votazione finale attraverso le schede di valutazione distribuite

all’ingresso. Le luci si sono quindi abbassate, e sul palco è comparso Sergio Scappini, che ha imbracciato

una fisarmonica digitale Roland e si è lanciato in una esibizione che ha letteralmente stregato il pubblico in sala.

La premiazioneAl termine della sfavillante performance di Scappini, e nonostante le reiterate richieste di bis, sono stati annunciati i nomi dei primi tre classificati, che hanno ricevuto il premio dalle mani dei giurati. Grandissima, naturalmente, la soddisfazione del vincitore, che si è aggiudicato, oltre al titolo, anche il prezioso pianoforte a coda Roland HP-109 in palio. Nel consegnare il riconoscimento, Bruno Barbini ha

preso la parola e ha voluto concludere la serata con un grande ringraziamento rivol-to al pubblico. “Que-sto concorso”, ha detto Barbini, “è sta-to un grande succes-so; al punto che, oltre alla seconda edizione -alla quale stiamo già lavorando- sono in programma altre edizioni nazionali in diversi Pae-si europei. L’idea del Piano Festival è nata in Ungheria quattro anni fa; e sono contento di constatare che in Italia abbiamo introdotto questa competizione in un anno del tutto particolare. Il 2006 è in-fatti l’anno del duecentocinquantesimo anniversario dalla nascita di Mozart, ma è anche l’anno del ventesimo anniversario della fon-dazione di Roland Italy. E io penso che questo sia di buon auspicio, sia per Roland che per la musica in senso più ampio”.

Una iniziativa indovinataAl termine, pubblico e operatori hanno lasciato la sa-la con il ricordo di una iniziativa particolarmente indo-vinata, che premia un genere musicale trasversale e che va a posizionarsi in un settore per il quale manca-

va un concorso specifico. Un settore -quello dell’in-trattenimento- che rappresenta la parte meno visibi-le del panorama dello show business italiano, ma che merita tutte le attenzioni degli operatori perché è capace di esprimere, insieme a talenti come quel-

li dei pianisti sentiti alla Ca’ Bianca, un entusiasmo co-stante per la musica e per lo strumento musicale.

Grande successo per il Roland Piano Festival

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di Caterina De Gregori

Il Dizionariodella Canzone Italiana

È una notizia Ansa dell’11 novembre: nel-le librerie ita-liane è arrivato il Dizionario Completo della Canzo-ne Italiana, edito dalla Giunti Edito-re e curato da Enrico Deregibus.Il volume contiene circa 600 vo-ci che ricostruiscono “dalle fonda-menta le storie artistiche dei prota-gonisti della musica in Italia (…) Si va dalla stagione della musica leg-gera degli anni Sessanta alla rivolu-zione dei complessi beat, passan-do per i cantautori storici e la can-zone d’autore, la scena Progressi-ve, le mutazioni del pop anni Ottan-ta” e via discorrendo…

L’orchestra si esibisce ancora malgrado tuttoÈ questo il titolo dell’articolo pubblicato su The New York Times, a firma di Edward Wong, riportato su La Repubblica il 9 ottobre. “Da oltre tre anni, da quando va avanti la guerra, l’orchestra si impegna per tenere alto il morale del Paese e offrire conforto attra-verso l’arte. Ma i musicisti stanno scoprendo che se l’arte, in alcuni casi, può garantire un breve momento di evasione, non può rimanere in eterno un baluardo impenetrabile contro il conflitto”. Negli ultimi mesi quattro musicisti sono scappati oltre confine: “ora sono rimasti in 23. L’orchestra spesso è costretta a provare senza elettricità per i fre-quenti blackout”. E ora iniziano a scarseggiare anche ance e corde, e persino negozi di articoli musicali. In più “i musicisti devono preoccuparsi di non offendere i miliziani fon-damentalisti e i vicini di casa islamisti”.Karim Wasfi, il 34enne direttore d’orchestra, spiega: “Le circostanze ci condizionano quotidianamente (…) ma voglio trasmettere il concetto che nonostante le difficoltà, i pro-blemi e l’instabilità, noi esistiamo, noi ci esibiamo, noi diamo speranza”.Anche adesso, “con gli scontri settari, l’orchestra rimane uno specchio della società ira-chena, multietnica e multireligiosa. Suonano fianco a fianco arabi sanniti e sciiti, curdi, cristiani, laici e almeno un seguace della religione mandeista, fede gnostica che consi-dera Adamo e Giovanni Battista come profeti”.

E Stradivari incanta ancora

“Tra le carte del museo di Cremona è stato trovato un disegno del Maestro che raffigura un curioso strumento”, scrive Andrea Silla su Il Corriere della Sera dell’8 ottobre; “non è il bozzet-to di un violino, ma lo schizzo di una strana viola da gamba, con caratteri-stiche uniche”.Parrebbe una sorta di chitarra allun-gata, uno strumento rivoluzionario forse mai realizzato da Stradivari; mo-tivo per cui un’équipe della Scuola In-ternazionale di Liuteria si è cimentata nella sua costruzione.Responsabili dell’iniziativa sono stati il professor Andrea Mosconi, esperto di liuteria cremonese, e il Maestro Clau-dio Amighetti: una squadra di esperti ha studiato le viole da gamba ancora esistenti (tre, di cui una sola di Stradi-vari), gli affreschi e le iconografie cre-monesi (per scovare uno strumento analogo a quello del disegno).E quando i quattro liutai incaricati di costruire gli strumenti (seguendo rigo-rosamente misure, numero di corde e

frequenza indicati sul disegno) hanno terminato il loro lavoro, hanno dato vi-ta a quattro diverse soluzioni possibi-li, quattro strumenti musicali diversi: “Tutti di forma perfetta. E con un suo-no da lasciare a bocca aperta”.Il professor Mosconi, soddisfatto, spiega che con questa realizzazio-ne si è dato corpo a un’idea, sottoli-neando che poco tempo fa le quattro viole erano soltanto un disegno in un museo.“Che funzione aveva questa chitar-ra allungata? Tante ipotesi, nessuna certezza. L’ultimo mistero del re dei liutai”.Un breve box è dedicato, poi, all’opi-nione di Salvatore Accardo: “Il fatto che al mondo non ci siano altri esem-plari uguali allo strumento disegnato è fondamentale per capire Stradivari, per studiare il suo stile”. E aggiunge: “la scuola dovrebbe occuparsi di mu-sica e di liuteria. Più musica, meno problemi tra i ragazzi. Perché la musi-ca tira fuori il meglio di ciascuno”.

È l’ora di MEET Milano

Una pagina intera di Guitar club di no-vembre è dedicata al nuovo, atteso

appuntamento di MEET Milano: “la prima edizione del-la manifestazio-ne dedicata alla musica, agli stru-menti e alle edi-zioni musicali, al-la discografia, al-le tecnologie pro-fessionali per l’intrattenimento e alle tecnologie di-gitali di consumo”, che avrà luogo dal 21 al 24 set-tembre 2007 nel nuovo quartiere di Fieramilano a Rho-Pero.

La musica che ci circonda

È a firma di Francesca Bellino, su Suono di ottobre, l’articolo dedicato all’evento “Suoni in transito”, che ha aperto la XIX edizione del festival Time in jazz diretto da Paolo Fresu.L’idea è stata quella di riprendere la performance Alla ricerca del silenzio perduto (giugno 1978, su un treno Milano-Bologna affollato di turisti e pendolari, con tanto di registrazio-ne di stridio delle ruote, del soffio del vento, degli annunci alle stazioni), del compositore americano John Cage.È cambiato però il tragitto (ferrovia sarda, tratta Cagliari-Berchidda), così come sono cam-biati il paesaggio e i protagonisti.Nove musicisti a bordo del treno e poi “cavalli, pecore, casolari in campagna, contadini al lavoro, agglomerati di case arroccati sui monti”, che sfrecciano dai finestrini.

“Nelle stazioni, bande locali sono in attesa dei viaggiatori di Suono in transito. I musicisti passano da un vagone all’al-tro, abbracciando i loro strumenti. Si danno il cambio negli stretti corridoi del treno. Improvvisano, a occhi chiusi. I 146 passeggeri a bordo li osservano incuriositi. I loro sguardi ap-paiono rapiti dalla perfetta sincronia tra i suoni elettroacusti-ci e il mutare del paesaggio”.In fondo, dichiara Alessandro Olla, coordinatore dell’evento, “la percezione del paesaggio viene influenzata dalla musica”. Ma, sottolinea Francesca Bellino, se è vero che la lettura del paesaggio può essere condizionata dalla musica, l’evento dimostra anche il contrario. Time in jazz prevede infatti esibizioni in luoghi differenti della Sardegna, che hanno “il potere di influenzare sia l’esecuzione dei jazzisti, sia la percezione dello spet-tatore proprio per la forte caratterizzazione territoriale”.

Senza strumenti?

Mentre in tutto il mondo ci si batte per stimolare lo studio della mu-sica e diffonde-re la cultura dello strumento, c’è chi si impegna nella direzione contraria. È il caso degli scienziati dell’Ente au-straliano di ricerca CSIRO, che hanno presentato una maglietta con sensori tessili che permette di suonare... sen-za strumento. Collegata via radio ad un computer, la maglietta trasmette le rilevazioni sui movimenti delle brac-cia ad un generatore sonoro che riela-bora i dati e permette così di suona-re “con facilità” la chitarra elettrica o la batteria. In realtà l’imitazione degli strumenti musicali, come ha spiegato nel comunicato diffuso il 13 novembre scorso dall’Ansa il professor Richard Helmer, è servita come piattaforma per lo sviluppo di una tecnologia le cui applicazioni possibili sono di tutt’altra natura. Insomma, chi ama la musica può continuare a sognare di suonare uno strumento... vero.

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…Chi suona la campana?

Maurizio ha sedici anni e una vera e propria passione per il “din-don-dan” delle campane. Passione nata, scrive Francesca Lozito su Avvenire del 2 novembre, quando Francesco aveva due anni e suo padre lo portò in cima al campanile del suo paese, Muggiano, alle porte di Milano.E ora Francesco, insieme alle sorelle e ad un gruppo di amici, ha fondato il Gruppo Campanari di Muggiano: una decina di ragazzi che da un anno, il lunedì pomeriggio, si ritrova in cima al campani-le per suonare melodie che sanno di devozione antica e popolare,

di richiamo per la messa domenicale, di donne e uomini che insieme si recavano a messa aspettando il rintocco”.Lo scampanio ha fatto gioire alcuni e ha infastidito altri (per le cui lamentele i ragazzi sono passati da un’ora di esercitazione a ven-ticinque minuti soltanto), ma non è mai mancato il sostegno del parroco, don Flavio Colombo, che, anzi, è tutto contento di questa bella esperienza che “è ancora agli inizi, ma si sta arricchendo anche attraverso i contatti che il gruppo sta prendendo con altri cam-panari più grandi”.Le campane, dichiara con entusiasmo il giovane Francesco, direttore del gruppo, “noi le suoniamo sia con rintocchi singoli (…) che insieme con un accordo, tre o cinque alla volta”.Insomma, suonare le campane, per questi giovani, “è come essere sul palco di un concerto”.

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Didattica e musicaMusica e Dischi di ottobre dedica un lungo arti-colo, a firma di Cristiana Vianello, alle prospettive editoriali della musica a scuola.È uno sguardo approfondito “alle ultime novità e alle varie direzioni adottate dalle scuole e dalle case editrici in termini di metodi musicali”. Per effetto delle riforme scolastiche e dei programmi ministeriali, il panorama, scrive Cristiana Vianel-lo, “non si profila semplicissimo”.Ma “il dato interessante in questi ultimi anni è stato il proliferare significativo di metodi dedicati ai bambini, la cui età di approccio allo strumento si è sensibilmente abbassata fino quasi ai quattro anni, aumentando quindi molto le possibilità di sperimen-tazione in questo senso”.Se Marco Volontè, amministratore delegato della Carisch, “sottolinea come il mondo della scuola privata, in cui lo studio della musica leggera conta sempre più adepti, sia referente principale dei metodi che compaiono sul mercato” e come sia difficile entrare nel circuito dei conservatori, presso i quali continuano

ad essere adottati i metodi più tradizionali, Ilaria Narici, Managing Editor della BMG Publications punta il dito contro “l’illegalità dello scaricamen-to da Internet come un’azione che danneggia con-siderevolmente l’economia della musica stampa-ta”, ed evidenzia che “la musica, nell’ambito sco-lastico, ha progressivamente perso importanza ri-spetto alle altre materie”.Con le nuove riforme, bisogna ripensare la didat-tica, e questo stimola diverse possibilità, “in cui la pedagogia è molto più affidata alla sensibilità dell’insegnante”.

Gianni Rugginenti, direttore generale della Rugginenti Editore, considera l’evoluzione del rapporto con i nego-zianti: “Il negoziante era direttamen-te interessato alle novità, le cercava e le diffondeva: ora il nostro contatto è con gli insegnanti, che dobbiamo te-nere aggiornati il più possibile e infor-mare sulle nuove uscite”.“L’importanza dell’interazione con i docenti è evidenziata anche da Lau-ra Moro, direttore editoriale della Cur-ci, che ne considera fondamentale un rapporto costante, riferimento per ri-chieste da sviluppare o sperimenta-re”; così come Giuliana Crevellente, di Mela Music, che ribadisce il ruolo centrale della comunicazione con gli insegnanti, ai quali tocca spesso di gestire materie musicali senza avere le basi necessarie per farlo.

SOS per le canne degli organi

È a firma di Massimo Spam-pani, nell’inserto Scienza de Il Corriere della Sera del 24 ottobre, l’articolo dedi-cato alla –pessima– situa-zione in cui si trovano gli or-gani, strumenti unici per ric-chezza timbrica, imponenti, invenzione straordinaria per le orecchie e lo spirito (il pri-mo è del III sec. a.C.), che oggi non godono affatto di buona salute.“Una serie di acciacchi han-no infatti minato legno e metallo” delle canne degli organi più antichi e pregiati di cui è ricca l’Europa.La colpa è “delle condizio-ni microclimatiche all’inter-no delle chiese come il ri-scaldamento (negli ultimi 30 anni), l’inquinamento, l’affollamento, il fumo delle candele e colpa anche di un fenomeno chimico messo in evi-denza in tempi recenti: la corrosione delle canne dovuta a composti organici volatili, in particolare l’acido acetico e l’acido formico, rilasciati spontaneamente dal legno”.C’è un progetto europeo per salvare gli organi, che coinvolge ricercatori italiani, svedesi, inglesi, polacchi e brasiliani. “La ricerca è finalizzata sia a migliorare le condizioni di conservazione degli organi, sia ad effettuare interventi mirati nel-le chiese”.

“’O sole mio. Storia della canzone più famosa del mondo”

Stefano Salis, il 22 ottobre su Il Sole-24 Ore, presenta il libro di Paquito del Bosco, direttore dell’Archivio sonoro della canzone napoletana, che racconta la storia di ‘O sole mio, la canzone più famosa del mondo.“Un grande classico si nutre di elementi leggendari. Ne ha bisogno, li attira, li pretende (…) un vero classico è tale solo se è in grado di ‘costruirsi’ intorno (e leggerla) una leggenda che ne dica gli aspetti di unicità, universalità e irripetibilità”.Questo è proprio il caso di ’O sole mio: Paquito del Bosco, “riporta fedelmente gli elementi agio-grafici della canzone” e racconta aneddoti, dipana dubbi, fa luce su tutti i lati poco chiari.Così si scoprono gli autori, le questioni (intricate) dei diritti d’autore, gli interpreti, le occasioni in cui venne eseguita (durante le Olimpiadi di Anversa nel 1920, per esempio, come sostituto della Marcia Reale Italiana di cui non si trovavano più gli spartiti: il maestro si limitò ad accen-narla e “la banda eseguì a memoria, il pubblico eseguì a gran voce…”).E di nuovo si racconta che la canzone è stata adottata “come lirica di pace intonata dai cinesi per Bush o dallo stesso leader cinese Jiang Zemin in un incontro con Chavez; come sottofondo musicale di un episodio della Recherche di Proust; come espressione di giubilo dei papa-boys a Ischia per Wojtyla, che la canta con loro, fino alle migliaia di incisioni, pregevoli o no, da Mu-rolo a Sinatra”.

’O sole mio è “un inno alla vi-ta, all’esserci –qui e ora, un sorriso di gioia perfetta, una lode d’amore e un raggio di speranza che arriva dritto al-l’anima”.

Anche La Repubblica, con un articolo firmato da Carlotta Mismetti Capua, dedica ampio spazio al libro di Paquito Del Bosco sulla canzone più famosa del mondo, che “non è in classifica, non ha un video musicale, non gira nelle radio. Eppure la conoscono anche gli eschimesi”.‘O Sole mio, sottolinea Paquito del Bosco, “è quasi un sedimento ancestrale, perché parla del sole. Ma è anche un inno universale, un’elegia, un canto alla natura: è cugina di quel fratello Sole di San Francesco”.Divertente scoprire l’equivoco della canzone, un mistero all’italiana, tutto racchiuso nella traduzione italiana – sbagliata – del ritornello. “Ma n’atu sole/cchiù bello, oj ne’ non signi-fica affatto che ‘un altro sole più bello non c’è’. Oi n’è sta invece per oi nenna, vale a dire ragazza, e sarebbe quindi lei l’altro sole. Sbagliata una volta la traduzione italiana, a catena tutte le traduzioni del mondo, dal Brasile alla Corea, dalla Bulgaria alla Svezia, perpetuano l’equivoco tra il sole che c’è o non c’è”.

Il Piccolo Giornale - Settimanale di Cremona

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Cremona

E Mondomusica prende il voloDopo l’ultimo successo, la kermesse guarda verso la Cina22 Ottobre, 2006

di Matteo VolpiMondomusica non finisce di stupire. L'importantissima kermesse destinata all'esposizione dei più importanti strumenti musicali di alto artigianato è ormai pronta a conquistare il panorama mondiale. Ammesso che non lo abbia già fatto.Con i suoi numeri da capogiro e il grado di eccellenza raggiunto dai prodotti esposti, quello che in pochi anni è diventato il vero e proprio fiore all'occhiello di Cremonafiere ha raggiunto, come grado di importanza, due mostri sacri in tema di rassegne nel settore, come Musikmesse di Francoforte e Music China di Shangai.Un successo esponenziale quello di Mondomusica, venutosi a consacrare proprio nell'anno dedicato alla musica, in concomitanza con i numerosi eventi di portata mondiale con cui è stato festeggiato il 250esimo anniversario della nascita di Wolfgang Amadeus Mozart, che hanno visto coinvolti musicisti di primo piano e migliaia di visitatori e appassionati della grande musica classica. 3.500 metri di esposizione (60% in più rispetto al 2005), 315 espositori provenienti da 22 Paesi (con la presenza forte di Germania, Francia e Usa ma anche di realtà nuove quali Bulgaria, India e Israele), 18 eventi collaterali (concerti, presentazioni, masterclass, tavole rotonde). Il tutto accompagnato da un'affluenza-record di quasi diecimila visitatori.Senza tralasciare i numerosi avvenimenti che si sono alternati nelle tre settimane di avvicinamento al grande evento dell'ultimo week end: il Concorso Triennale, meglio definita dal senatore Paolo Bodini (presidente dell'Ente) come «l'Olimpiade del violino», per l'alta rappresentanza di stranieri (34 i Paesi in gara), la prestigiosa retrospettiva sugli Amati, i concerti e i convegni di Liuteria in Festival nel rinato Palazzo Pallavicino Ariguzzi di via Colletta. Questi i dati salienti di una manifestazione che ha raggiunto gradini di eccellenza sino a qualche anno fa difficilmente ipotizzabili.Numerose e, se vogliamo, variopinte le novità presenti nell'ultima edizione sia in termini numerici, sia dal punto di vista dei contenuti.La nuova collocazione, nel padiglione più grande dell'intero complesso di Cremonafiere, il rinnovato allestimento e i numerosi servizi offerti ad espositori e visitatori hanno confermati gli ambiziosi risultati attesi. Un aumento del 50% di espositori provenienti dall'estero (sui 200 complessivi) e soprattutto un aumento di pubblico pari al 20% per un totale di ben 9112 visitatori (di cui il 35% in più giunti dall'estero) al cospetto dei 7.470 fatti registrare nell'edizione 2005.E non finisce qui. Il matrimonio in via di sviluppo sull'asse Cremona-Cina, fortemente interessata al know-how cremonese, potrebbe davvero far spiccare definitivamente il volo ad una manifestazione che in termini di eccellenza ha raggiunto in pochi anni livelli straordinari.Anche perché non è più solo la tradizione liutaria cremonese a farla da padrone, ma l'astuto ampliamento diversificato operato nelle categorie merceologiche, che nell'ultimo week-end ha proposto anche ai quasi diecimila spettatori una diversa concezione del grande maestro Stradivari, forse ancora poco conosciuto come costruttore, non solo di violini dal valore inestimabile, ma anche dei cosiddetti strumenti a pizzico, come chitarre raffinate molto apprezzate dai veri intenditori.Un programma di eventi e dibattiti completo, che ha spaziato dall'implementazione del clavicembalo negli esperimenti musicali dei nostri giorni alla calda magia del flamenco, risonante nelle corde della chitarra del maestro Antonio Zarco Abellan, protagonista di un masterclass dedicato a intrigante genere musicale.Tutti aspetti significativi di un'unica, enorme rassegna, che negli anni intende perfezionarsi per poter diventare a tutti gli effetti un punto di riferimento, o forse il punto di riferimento su scala mondiale.

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http://www.ilpiccologiornale.it/wmview.php?ArtID=1699 (1 di 2)22/10/2006 22.48.45

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Il... volodi Mondomusica

All’indomani della conclusione del-l’edizione 2006 di Mondomusica, sul-le pagine online de Il Piccolo di Cremo-na sono comparsi diversi interventi a celebrazione del sempre più indiscus-so successo che la manifestazione dedicata agli strumenti d’artigianato sta avendo non solo in Italia, ma nel mondo intero. Quello che “in pochi an-ni è diventato il fiore all’occhiello” del-l’Ente Fiera cremonese “ha raggiun-to” –secondo l’estensore dell’articolo che qui riproduciamo– “come grado di importanza, due mostri sacri in tema di rassegne nel settore, come Musik-messe di Francoforte e Music China di Shanghai”. La manifestazione, conclu-de l’articolista, può diventare a tutti gli effetti per il proprio settore “il punto di riferimento su scala mondiale.”.

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Tutto... in unoSull’allegra copertina di Uno per tutto campeggiano tre bambini che rappresentano rispettivamen-te Teoria, Solfeggio e Ear Training, ossia le tre materie che, con me-todologie e strumenti complemen-tari, si incaricano di formare la cultura musicale di base di ogni strumentista. Il metodo porta la firma di Paola Bertassi e appartie-ne alla collana Curci Young. Ricco di illustrazioni, grafici e di tracce audio con gli esercizi per lo sviluppo della percezione, Uno per tut-to è destinato ai bambini dei primi corsi di teoria e solfeggio e agli alunni dei corsi di avviamento alla musica delle scuole primarie.Proprio in virtù di questa doppia “destinazione d’uso”, il libro gode di una organizzazione elastica delle unità didattiche, con capitoli nei quali si mescolano nozioni teoriche ed esperienze pratiche da svolgere da soli o in gruppo. Questa impostazione, che si discosta notevolmente dalla tradizio-ne più antica, incarna un metodo di lavoro che si sforza di stimola-re la creatività dei ragazzi e che intende interagire con la mentalità reticolare su cui si basa tutta la didattica più recente.Lo scopo di questa impostazione, che punta molto sul gioco e sul divertimento come “leve” dell’apprendimento, è quello di far sì che i bambini manipolino il materiale musicale con grande libertà fin dalle prime lezioni, in modo da acquisire con esso una grande familiarità. In questa prospettiva trovano una corretta collocazione anche le nozioni elementari di armonia contenute nell’ultima par-te del libro: sono informazioni che servono a imbastire le strutture fondamentali delle esperienze creative. Queste ultime sono facili-tate dalla presenza di schede di lavoro specifiche e da un vasto ap-parato sonoro di accompagnamento attraverso il quale si possono affrontare in modo facile e divertente anche gli esercizi di ear trai-ning. A conti fatti, quindi, Uno per tutto è una risorsa stimolante sia per i bambini che per i loro insegnanti; e non c’è alcun dubbio che possa diventare, se usato con intelligenza, il veicolo principale del-l’introduzione alla musica per una intera generazione...

EDIZIONI CURCI Milanowww.edizionicurci.it 02 760361

Un ampli in edizione limitata,da Fender

Uno degli amplificatori combo Fender più apprezzati, il modello Hot Rod De-luxe, è disponibile dal mese di novem-bre in edizione limitata, con copertura tolex® “British Emerald” e griglia ere-ditata dal Cyber Twin SE.La scheda tecnica dell’Hot Rod Deluxe parla già da sola: i 40W di potenza vengono erogati attraverso un cono Celestion Vintage 30 da 12”, mentre il colore del suono viene gestito dalle tre valvole 12AX7 dello stadio di preamplificazione e dalle due 6L6 del finale.Autorevole nell’aspetto esteriore oltre che nella minuziosa circui-teria interna, l’edizione limitata dell’Hot Rod Deluxe può essere proposta con successo ad una clientela “trasversale” soprattut-to nel periodo di vendita che va verso le festività natalizie. Il suo pubblico ideale è costituito infatti da tutti gli appassionati del mar-

chio Fender, ma anche da chi, pur essendo già in possesso di un am-pli “da battaglia”, desidera comun-que confrontarsi con un apparec-chio in grado di offrire contempora-neamente un sound di riferimento e un look capace di ispirare.

CASALE BAUER Cadriano di Granarolo (BO)www.casalebauer.com 051 76.66.48

Schott Musik si è aggiudicata il presti-giosissimo premio assegnato dalla MIA (Music Industries Association, l’associazione britannica dei produttori e distributori di stru-menti musicali) per le pubbli-cazioni della categoria “Pop”.L’importante riconoscimento, che è stato conferito all’editore tedesco nel corso di una serata di gala lo scorso 3 ottobre al Savoy di Lon-dra, è stato attribuito in riferimento al te-

sto Exploring Jazz Piano di Tim Richards. Il testo, in due volumi corredati da CD,

rappresenta una delle più comple-te escursioni didattiche sul pia-nismo jazz; in esso convivono gli aspetti legati alla conoscen-za del repertorio (con la trascri-

zione di alcune delle più celebri interpretazioni di molti standard),

all’analisi armonica e formale delle composizioni e alla formazione teorica. Molto utili sia per lo studio individuale

che per l’insegna-mento, i due volumi di Exploring Jazz Pia-no sono ricchissimi di validi esempi of-ferti in trascrizione, e quindi rappresen-tano lo strumento ideale per provare ed interiorizzare i voicing, i lick e le se-quenze legate alla più grande tradizione del pianismo jazz.

La MIA premia Schott

SCHOTT MUSIC INTERNATIONAL Mainzwww.schott-music.com [email protected]

Donato Begotti e ilProTools LE Guitar TourSi svolge fra la fine di novembre e la prima metà di dicembre il tour at-traverso il quale Digidesign, in colla-borazione con il chitarrista Donato Begotti, dimostrerà in tutta Italia le potenzialità del nuovo sistema Pro-Tools LE usato in combinazione con il nuovissimo MBox 2 Pro.In occasione di ciascuna delle date in programma, Donato spie-gherà passo per passo come realizzare un provino chitarristico da far ascoltare alla band o da inviare ad una casa discografica. Verranno poi mostrate le tecniche di chitarra funky su una base di batteria preparata con il batterista Strike, il virtual instrument di AIR, e verrà poi spiegato come fare delle parti di chitarra rock e come aggiungere al pezzo delle linee di basso o tastiere grazie a virtual instrument quali Xpand! o Hybrid.

Begotti spiegherà infine come in-cidere parti di chitarra efficienti ed arrangiate nella maniera mi-gliore per un intero brano svelan-

do i segreti e i trucchi del chittarista in studio, per poi rifinire la registrazione con editing e mixing in Pro Tools. Questo il calenda-rio completo del tour:

Mercoledì 29 Novembre – All for Music (Bologna)Giovedì 30 Novembre – Lucky Music Network (Milano)

Mercoledì 6 Dicembre – MusicalBox (Verona)Mercoledì 13 Dicembre – Musicarte (Roma)

Giovedì 14 Dicembre – Cherubini (Roma)Venerdì 15 Dicembre – Music Rama (Firenze)

Per informazioni, o per preregistrarsi ad uno degli appuntamenti in programma, è possibile visitare il sito digidesign, all’indirizzo: http://www.digidesign.com/it/eventi

DIGIDESIGN Assago Milanofiori (MI)www.digidesign.com/it 02 57.78.971

ZECCHINI EDITORE Varesewww.zecchini.com 0332 331041

Un libro per svelareil segreto del requiem

È stato presentato giovedì 16 no-vembre, nel Ridotto dei palchi Tosca-nini del Teatro alla Scala di Milano, il volume pubblicato da Zecchini Edito-re con cui Piero Buscaroli svela l’im-broglio del Requiem di Mozart.Basandosi su di una partitura del 1826 di cui non sopravvivono che pochissime copie, e su di una lette-ra contenuta in essa, il musicologo è riuscito a ricostruire tutti i tasselli dell’opera incompiuta di Mozart e a restituire un “Omaggio alla Verità” –come lo definisce lui stesso– che get-ta nuova luce sulle pagine entrate nel

mito del grande compositore austriaco.

BIASIN compie venticinque anni. E festeggia.

Come “ciliegina” sulla torta dei festeggiamenti, la “CORALE GLORIA”, venuta da Tokyo e diretta dal Maestro Yutaro Koba-yashi, è stata ospite della BIASIN Musical Instruments per il 25o Anniversario dalla sua fondazione. La corale si è esibita nella Chiesa Arcipetrale di Azzano Decimo con la partecipa-zione della soprano Mayumi Kobayashi e della mezzosopra-no e contralto Yukie Suzuki. Al pianoforte c’era il maestro Sayaka Kojima.Oltre al Gloria RV589 di Antonio Vivaldi e ad alcune celebri partiture del repertorio sacro, il Coro ha eseguito una prima assoluta di un arrangiamento fatto proprio dal Maestro Yu-taro di una celebre melodia popolare azzanese (il CAMPANIL D’AZZANO scritto nel 1955 dai Maestri Manias e Volpe), di-venuto una bandiera per tutti gli abitanti di questa piccola cit-tà. La richiesta di questa inconsueta “contaminazione” mu-sicale è di Denis Biasin, che in questo modo ha voluto sot-tolineare la sua appartenzenza, come operatore economico, alla comunità azzanese. Il brano, eseguito prima in versione originale, è poi stato ri-proposto anche in una versione gospel per quattro voci mi-ste e due solisti, con un accompagnamento pianistico di ec-cezionale levatura. Grandi emozioni hanno suscitato le prime note originali di questo tradizionale brano popolare, e l’entu-siasmo del pubblico presente, unito ad una visibile commo-zione, ha trasmesso nuova forza anche alla nuova melodia composta dal Maestro Yutaro. Gli applausi prolungati del pubblico che invitavano il “Coro Gloria” ad un ulteriore bis hanno voluto sottolineare l’apprez-zamento dell’impegno della corale giapponese, soprattutto per aver realizzato una nuova e suggestiva versione di que-sta poesia in musica tanto cara agli azzanesi.

Denis Biasin, titolare dell’omonimo punto vendita di Azzano Decimo (Porde-none) ha raggiunto i 25 anni di attività, e lo scorso settembre ha voluto segna-re questa ricorrenza, tutt’altro che se-condaria, con una serie di azioni “mu-sicali” mirate a sottolinearne l’impor-tanza.Biasin ha infatti dato vita a una serie davvero impressionante di appunta-menti con la musica, avendo a cuore soprattutto la possibilità di offrire qual-cosa di significativo a ogni genere mu-sicale. Ma non si è limitato a questo: come è sua abitudine, ha voluto anche

coinvolgere gli amministratori locali, gli enti culturali del territorio e le scuole, realtà, quest’ultima. che da molti anni vede l’operatore azzanese impegnato in modo particolarmente significativo,Chiamando a raccolta tutti i suoi clien-ti (molti dei quali provengono anche da oltre confine, data la vicinanaza del suo punto vendita con la Slovenia e la Croa-zia) e chiedendo la partecipazione, l’in-coraggiamento e il supporto dei suoi for-nitori (e come fare a meno di succose demo, entusiasmanti clinics e presen-tazioni esclusive?), Denis Biasin non si è però dimenticato dei suoi più stretti

collaboratori, dedi-cando ad essi an-che una posizione di grande visibilità sia sulla comuni-cazione cartacea che sulla massic-cia comunicazione via e-mail e su Inter-net. È per questa attenzione che anche da Dismamusica vi proponiamo i loro vi-si (sono, da sinistra, Cristian, Daniele, Didier, Fabio, Sandro e Vinicio (in rigoro-so ordine alfabetico) ai quali ci uniamo anche noi con la nostra redazione per un doveroso e calorosissimo augurio.

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Un intero POD a portata...di piede

Mogar annuncia la disponibilità della nuova unità effetti a peda-le firmata Line 6. È il Floor POD, una pedaliera compatta dal look aggressivo che contiene tutti i suoni e le funzioni di un POD 2.0, oltre ad una selezione di ef-fetti originali di altissima quali-tà. Parlando di numeri, occorre ricordare che il Floor POD mette a disposizione del chitarrista dodici modelli di amplificatori, a cia-scuno dei quali è possibile applicare i controlli di Drive, Bass, Tre-ble Chan, Mid e Presence. La sezione effetti è equipaggiata con 64 preset di sicuro impatto: una sorta di “enciclopedia tascabile” del processing audio che accontenterà gli amanti dei setup sem-plici e chi desidera ottenere un suono pieno senza investire cifre ingenti nella costruzione della catena degli effetti.Nella dotazione elettronica sono incluse anche le funzioni di Tap Tempo e di accordatore, che, insieme all’ingresso CD/MP3, con-tribuiscono a “chiudere il cerchio” e a rendere il Floor POD una pic-cola stazione autosufficiente di elaborazione del suono. Un’unità che trova nelle dimensioni contenute, nel design ergonomico, nel-la presenza del pedale Volume/Wah e dei tre footswitch ulterio-ri motivazioni di vendita particolarmente indicate per la fascia di mercato in cui si colloca; e che per questo motivo si preannuncia fin d’ora come un autentico “power seller”.

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eAria di Novecento in Casa Ricordi

BMG Ricordi dedica una collana alla grande lirica italiana del primo Novecento. La nuova serie, che si intitola Novecento Opera, è organizzata in fascicoli dedicati alle singole voci: e a tutt’oggi sono stati pubblicati i volumi dedicati rispettivamen-te al repertorio per Soprano e per Tenore.Attraverso Novecento Opera, BMG Ricordi dà voce, per così dire, al repertorio sviluppato in Italia tra gli ultimi anni dell’Ot-tocento e i primi decenni del Novecento; vale a dire in quel pe-

riodo che i contemporanei ritenevano di progressivo declino della grande tradi-zione operistica italiana.La riscoperta di queste pa-gine dimostra però il con-trario: anche dopo l’uscita dalle scene di un autore come Verdi, in Italia si scriveva otti-ma musica, che a posteriori si dimostra estremamente valida soprattutto in ragione della sua natura sperimentale. Da Al-fano e Catalani a Ghedini e Zandonai, per arrivare a Respighi e Puccini, la “nuova musica” italiana del Novecento è anco-ra oggi in grado di offrire pagine indimenticabili, che spesso affiancano al grande spessore artistico il sapore esotico del-l’aria non conosciuta dal grande pubblico. Sono quindi pagine

che possono incontrare il favore di chi è alla ricerca di musica nuova per “svecchiare” i repertori più scontati, così come degli studenti che desiderano cimentarsi con un repertorio decisamente più vicino di quello classico alla sensibilità contemporanea.

BMG PUBLICATIONS San Giuliano Milanese (MI)www.ricordi.it 02 98813.4279

Proel apre a MilanoL’apertura ufficiale dei lo-cali è avvenuta il giugno scorso, ma la diffusione del-la notizia relativa all’apertu-ra della nuova sede Proel di Milano è relativamente re-cente. Situata a Peschiera Borromeo, in via Walter To-bagi, la sede milanese di Proel sorge a pochi minuti dall’aeroporto di Linate e costituisce quindi un punto cruciale nello sviluppo delle attività logistiche e commerciali dell’azienda abruzzese. D’ora in avanti, Proel sarà collegata direttamente con l’area milanese, e potrà rispondere in maniera più immediata alle sollecitazioni pro-venienti dal ricchissimo mercato del Nord Italia e dai distributori esteri. Non è quindi un caso che i primi a prendere possesso del-la nuova sede milanese siano stati, oltre al responsabile commer-ciale export Hasna Nahdi, i tecnici della nuova divisione PROEL dedicata al Public Address: Franco Soana, progettista di sistemi con esperienza pluriennale, ed Erminio Ronchi, capo area del Centro Nord.“L’apertura di questa nuova sede” –ha dichiarato Fabrizio Sorbi, presidente Proel– “è strategica per le nostre attività nel setto-re dell’installazione, e ci permetterà di fornire sempre più una maggiore assistenza tecnica e progettuale ai nostri clienti”.Fra l’altro, sono già in programma i lavori per l’ampliamento del-la sede, che porteranno entro breve al completamento dello showroom dedicato all’esposizione dei prodotti che compongono l’offerta PROEL per l’installazione.

PROEL Sant’Omero (TE)www.proelgroup.com 0861 81241

Grande successo per il Roland Dealers’ Meeting 2006 Il Roland Dealers’ Meeting 2006 si è te-nuto il 7 e l’8 ottobre scorsi presso il Park Hotel ai Cappucini di Gubbio. Lo scenario incantevole delle colline umbre ha accol-to oltre 80 tra i principali rivenditori italia-ni, con il risultato che circa 180 persone hanno assistito alla presentazione che si è svolta nel pomeriggio di domenica.Si è trattato di uno spettacolo particolar-mente coinvolgente, che ha dato ai pre-senti la possibilità di conoscere da vici-no –e in modo emotivo– i nuovi strumenti musicali Roland.Fra questi, in particolare, la VIMA ha ri-scosso un grande successo. Guardata da molti come il primo rappresentante della nuova generazione di strumenti per l’ho-me entertainment, la VIMA è in realtà un prodotto completamente innovativo, che inaugura una nuova famiglia di prodot-ti e che apre nuo-ve opportunità di mercato. Capace di lavorare con-temporaneamente con audio e video in maniera sem-plice ed intuitiva, VIMA è disponibi-le in due modelli: l’RK-500 e la sua “sorella minore” RK-100, più compatta. Per presentare VIMA al pubblico di Gub-bio, Roland Italy ha coinvolto John Maul,

un dimostratore inglese molto attivo nel campo dell’insegnamento che, grazie al-le sue competenze “incrociate” di didatta e di musicista elettronico, ha potuto stu-diare per primo un prodotto così nuovo proprio dal punto di vista concettuale. Al termine della presen-tazione di John Maul è stata la volta del nuovo kit V-Drums TD-6KX, che Roland introduce sul merca-to per offrire il feel di una vera V-Drums ad un prezzo estremamente accessibile.La seconda parte del meeting ha portato sotto i riflettori il nuovo effetto a peda-le RC-2, che trasferisce tutta la potenzia-lità delle loop station Boss nelle dimen-

sioni contenute di un pedale singolo. Grazie ad esso, come hanno giu-stamente fatto no-tare i dimostrato-ri, la famiglia delle loop station Boss può dirsi ora com-pleta. Può conta-re infatti su di una

“ammiraglia” (la RC-50), su di un prodot-to di fascia media (la RC-20XL) e su di un modello entry-level capace di inserir-

si con agilità nella pedaliera di qualsiasi chitarrista.Dopo questa piccola “star” dal colore rosso fuoco, l’attenzione è stata rivolta ai nuovi amplificatori per chitarra della

serie Cube (con l’an-nuncio di una edizio-ne limitata di colore bianco da propor-re nel periodo degli acquisti natalizi) e ad un ultimo grande protagonista annun-ciato delle vendite future: il Micro BR,

un multitraccia digitale poco più grande di un I-Pod.Al termine del Meeting, dopo il concer-to della R& B Project band, i partecipanti hanno potuto scegliere se visitare il cen-tro storico di Gubbio o tuffarsi nella pisci-na del bellissimo centro benessere del-l’hotel. La cena è stata allietata da alcuni brani suonati da John Maul e da uno spet-tacolo del cabarettista-musicista Stefano Nosei, che ha saputo coniugare cabaret, musica ed attualità in un mix davvero ir-resistibile. Lunedì mattina, tutti gli intervenuti han-no avuto modo di vedere da vicino i nuovi strumenti e di provarli con l’aiuto del per-sonale Roland. Il rientro alle sedi rispetti-ve è stato anche l’occasione per darsi un arrivederci al Dealers’ Meeting 2007.

ROLAND ITALY Aresewww.roland.it 02 937781

MOGAR MUSIC Lainate (MI)www.mogarmusic.it 02 93.59.61

MIDIWARE Romawww.midiware.com 06 30.36.34.56

Per plasmare le voci in libertàDalla prima settimana di no-vembre sono disponibili per il mercato italiano i due nuo-vi Virtual Instruments Ueber-schall dedicati alla voce. Li-quid Voices vol. I e vol. II –que-sto il nome dei plugin– sono i due nuovi membri dell’apprez-zatissima famiglia di “liquid instruments” costruiti intorno alla tec-nologia Celemony Melodyne. Grazie al potente motore di sintesi su cui poggia il software, è possibile intervenire direttamente sui campioni in modo da modificare l’intonazione delle singole note, le formanti, la lunghezza delle note, le scale di riferimento dei vo-calizzi, il tempo, gli attacchi e i rilasci dei singoli suoni.La raffinatezza del generatore sonoro permette addirittura, nel ca-so delle due collezioni Liquid Voices, di modificare le singole note degli accordi campionati dagli ensemble vocali per piegare l’armo-nia alle esigenze della produzione su cui si sta lavorando.I due volumi sono dedicati rispettivamente ai fraseggi vocali per produzioni pop, dance e RnB e ai fraseggi non verbali; ciascuno di essi contiene 3 Gb di registrazioni a 24 bit.

Red Records conquista iTunes

Il disco con cui Red Records, l’etichetta jazz italiana più presti-giosa, ha festeggiato i primi 25 anni di attività ha conquistato la

Home Page di iTunes, dove è figurato alla fine del mese di ottobre fra i “dischi preferiti della settimana”.L’album in questione contiene tracce di Bobby Watson, Joe Hen-derson, Jerry Bergonzi, Cedar Walton, Steve Grossman, Billy Hig-gins, Roberto Gatto... insomma, un po’ tutti gli artisti riconosciuti a livello internazionale che hanno contribuito a rendere grande il nome dell’etichetta milanese.

RED RECORDS Milanowww.redrec.net 02 30.86.491

Una nazionale di... pianistiL’Italia del pallone conta oggi su di una nuova Nazio-nale. Non nel settore degli sportivi di professione, na-turalmente (chi mai osereb-be mettersi in competizione con i campioni del mondo?), ma in quello della musica.È nata infatti la Nazionale Italiana Pianisti, una squa-dra che intende promuovere e sostenere progetti di soli-darietà, aiutare enti ed as-sociazioni che operano nel campo del volontariato, del-l’assistenza ai malati e del-la ricerca scientifica. La Na-zionale Pianisti, che accetta nella propria “rosa” soltanto pianisti diplomati e che con-tribuirà con la propria attivi-tà alla diffusione dell’imma-gine positiva del fare musi-ca, è attualmente in cerca di sponsor e di... ingaggi. Per informazioni è possibile con-tattare Mauro Bertoli, al nu-mero 030-2751099.

Chiamare gratis la EKOA partire dallo scorso 8 novembre, grazie ad un accordo fra Telecom Italia e il Pigini Group, gli uffici della Eko possono essere raggiunti telefonicamente a costo zero.Per usufruire di questa opportunità basterà collegarsi via in-ternet a “paginebianche.it”, digitare “eko-montelupone” nel motore di ricerca e seguire le istruzioni che compariranno sul monitor, indicando il numero di telefono a cui si desidera es-sere richiamati. Entro pochi secondi la Telecom provvederà ad effettuare il collegamento: allo squillo del telefono sarà sufficiente sollevare la cornetta per stabilire la connessione con il centralino... l’intera telefonata non costerà nulla!

EKO GROUP Recanatiwww.eko.it 0733 226271

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Furto al Guitar Ranch: l’elenco degli strumenti

La notte fra il 4 e il 5 ottobre scorsi, alcuni ignoti si sono introdotti nel punto vendita di MusicalBox, a Verona, e hanno trafuga-to gli strumenti di Pierpaolo Adda esposti nell’area del Guitar Ranch. Pochi giorni dopo, nello stesso negozio sono stati sottratti altri strumenti, per un totale di 157 chitarre vintage e 21 fra bassi e chitarre custom shop. Pubblichiamo di seguito le caratte-ristiche e i numeri di serie degli strumenti rubati, nella speranza che qualcuno di essi possa essere avvistato e possa quindi condurre agli autori del furto e alla restante parte della refurtiva. Chiunque avesse informazioni in merito è pregato di rivolgersi direttamente a Pierpaolo Adda e a Giambattista Zerpelloni, al numero di telefono 045 8205716.

CHITARRE FENDER Telecaster (1952) Butterscotch - matr. 4095 - EXCTelecaster (1968) Oc.Turqoise - matr. 233427 - EXCTelecaster (1969) Sunburst - matr. 263088 - Bigsby - EXCTelecaster (1969) Pink Paisley - matr. 248219 - VG++Telecaster J. Burton (1992) - Bl.Paisley - matr. N2 922165 - James’s auto-graph and dedication - EXC++ Stratocaster (1965) Torino Red - matr. L85285 - EXCTelecaster Nokie Edwards Ltd. Edition (1996) Transparent Yellow - matr. 0023 -Nokie’s autograph and dedication - MintStratocaster (1964) Foam Green - matr. L50716 - VG++Stratocaster 1954 Ann. Custom Shop (2004) Two-tone Sunburst - matr. 4017 - Bill Carson’s autograph on scratchplate - MintJaguar (1964) Sunburst - matr. L52356 - EXC+Stratocaster (1966) Sunburst - matr. 168999 - EXCTelecaster (1968) Olympic White - matr. 234015 - Bigsby - EXCStratocaster (1965) Fiesta Red - matr. L94250 - EXC-Jazzmaster (1968) Olympic White - matr. 157024 - Golden hardware ma-tching peghead - EXCStratocaster (1994) Blue Marble - matr. N517603 - Aluminum body - EXC+Jaguar (1963) Dakota Red - matr. L01540 - Matching peg-head - EXCJaguar (1966) Candy Apple Red - matr. 183708 - Matching peg-head - EXCStratocaster (1965) Olympic White - matr. L67833 EXCJazzmaster (1963) Sunburst - matr. L31282 - EXC-Electric-XII (1967) Sunburst - matr. 136735 - very good+Stratocaster (1966) Sunburst - matr. 188197 - EXC-Stratocaster (1964) Sunburst - matr. L44016 - Clay dots - transition logo - EXC-Stratocaster (1966) Candy Apple Red - matr. 166574 - EXCStratocaster (1973) Natural - matr. 369402 - EXCMustang (1968) Daphne Blue - matr. 241701 - EXCTelecaster Thinline (1968) Natural - matr. 226739 - Mahogany body - EXC-Stratocaster Jimi Hendrix style! (1970) Sunburst - matr. 303025 - 4 bolts - “with synchronized tremolo” - EXC-Stratocaster (1987) Olympic White - matr. E768690 - left handed - made in Japan - EXCTelecaster (1968) Sunburst - matr. 249519 - EXCStratocaster Jimi Hendrix style! (1969) Sunburst - matr. 291890 - 4 bolts - “with synchronized tremolo” - EXC-Stratocaster (1965) Sunburst - matr. L72240 - a repair around the bridge pi-ckup cavity - everything else is OK - Very good++Telecaster 60’s/70’s Black - matr. 250423 - ‘68 neck on 70’s body - Ve-ry good+Stratocaster Jimi Hendrix style! (1970) Sunburst - matr. 274874 - 4 bolts - “with synchronized tremolo” - all solder joints untouched - EXC+Stratocaster (1971) Sunburst - matr. 322643 - Four bolts - autographed by Luther Allison - EXCStratocaster (1966) Sunburst - matr. 169064 - EXCStratocaster (1966) Sunburst - matr. 165688 - EXCStratocaster (1966) Sunburst - matr. 166453 - EXCStratocaster (1966) Sunburst - matr. 171863 - EXC-Stratocaster (1974) Sunburst - matr. 528302 - Dedicated and autographed by Stefano (“Le Vibrazioni”) - EXCStratocaster (1974) Black - matr. 555353 - Non tremolo - EXCTelecaster (1968) Blonde - matr. 240821 - Bigsby - EXCMustang Competition (1971) Candy Apple Red - matr. 327292 - EXCJaguar (1965) Sunburst - matr. L95996 - EXCStratocaster (Jan 1958) Two tone sunburst - matr. 023138 - Bakelite par-ts! - EXCStratocaster (1990) Olympic White - matr. SE 90 1177 - Autograph and “Play loud!” by Yngwie Malmsteen and his band - Near mintStratocaster “Dodi Battaglia” model prototype (1997) Sky blue - matr. A 030131 - Autograph and dedication by Dodi Battaglia - EXC+Stratocaster Z.A.I. Verona model (2003) Black - 02/60 - MintStratocaster (1971) Black - matr. 322146 - EXC+Stratocaster (1964) Sunburst - matr. L21569 - EXCStratocaster Hank Marvin model (1996) Fiesta Red - matr. B002813 - Ma-de in Japan - MintStratocaster (1982) Black - matr. E 212410 - EXCStratocaster (1994) Pink Marble - matr. N3110517 - Near MintStratocaster Hellecasters - John Jorgenson model (1997) Gold Sparkle - ma-tr. 0228 - Near MintStarcaster (1976) Natural - matr. 76-08837 - EXC CHITARRE GIBSON GIBSON Byrdland (1965) Sunburst - matr. 346329 - Very good+ GIBSON Byrdland (1963) Sunburst - matr. 61657 - Later Gibson hard ca-se - EXC+GIBSON L 5S (1980) natural - matr. 81680021 - EXC+ GIBSON Byrdland (1963) sunburst - matr. 61657 - ex Roy Clark - EXCGIBSON ES 350 T (1957) natural - matr. A 25469 - P.A.F. p.u.’s - EXCGIBSON ES 320TD (1972) natural - matr. 970372 - non orig. Kluson tuners - EXCGIBSON Les Paul De Luxe (1975) cherry sunburst - matr. 99-123383 - EXC+ GIBSON L.P.Custom (1978) Black - matr. 73548604 - ex Pino Daniele - EXCGIBSON Melody Maker (1960) sunburst - matr. 0-2018 - replacement tu-ners - EXCGIBSON L.P.Special (1960) cherry red - matr. 0-5868 - Ex Dodi Battaglia (POOH) - Very GoodGIBSON Les Paul De Luxe (1971) cherry sunburst - matr. 120111 - Near mint GIBSON Firebird III reverse (1964) sunburst - matr. 228870 - EXC GIBSON Firebird III non reverse (1968) sunburst - matr. 887900 - EXC- GIBSON L.P. Custom (1972) cherry s/b - matr. 770430 - Grover tuners - EXCGIBSON L.P. Custom (1971) Black - matr. 957126 - EXC GIBSON L.C. Custom (1971) Black - matr. 922853 - Grover tuners - EXC-GIBSON L.P. Custom (1976) tobacco s/b - matr. 00-115756 - EXC GIBSON L.P. Standard (1978) Wine red - matr. 70458505 - EXC

GIBSON L.P. Standard (1980) Natural - matr. 80030612 - EXC GIBSON L.P. 25/50 (1979) Black - matr. 70829035 - 3000 - Very rare fi-nish - EXCGIBSON L.P. Standard (1976) wine red - matr. 00-236139 - EXC GIBSON SG Melody Maker (1967) black ref. - matr. 003481 - EXC GIBSON B.B.KING Lucile (2000) Black - matr. 02580531 - Ex Francesco Sar-cina (“Le Vibrazioni”) - EXC+GIBSON SG Special (1971) Cherry red - matr. 957789 - Ex Pino Daniele - Ve-ry good+GIBSON L.P. Standard (1979) Tobacco sunburst - matr. 80280556 - Ex Mau-rizio Solieri - Very good+GIBSON L.P. Standard (1989) Cherry sunburst - matr. 81729567 - Auto-graphed by Jimmy Page (Name and Zoso) - EXCGIBSON L.P. Custom (1971) Cherry sunburst - matr. 728650 - EXC GIBSON L.P. De Luxe (1979) Gold top - matr. 72899605 - EXC- GIBSON L.P. Custom (1971) Black - matr. 126365 - EXC GIBSON Firebird III Reverse (1964) Sunburst - matr. 212542 - EXC+ GIBSON L.P. De Luxe (1979) Wine Red - matr. 72976585 - EXC+ GIBSON ES 300 (1952) Sunburst - matr. A 10605 - EXC+ GIBSON ES 150D (1973) Walnut - matr. 054735 - EXC GIBSON ES 175D (1968) Sunburst - matr. 506860 - EXC GIBSON ES 175D (1969) Sunburst - matr. 918235 - EXC GIBSON ES 175 (1961) Sunburst - matr. A 35906 - EXC+ GIBSON ES 125CD (1967) Sunburst - matr. 092447 - EXC GIBSON ES 330TD (1964) Sunburst - matr. 174826 - EXC GIBSON ES 335TD (1964) Cherry red - matr. 66211 - Very good GIBSON ES 335TD (1968) Cherry red - matr. 09645 - Excellent GIBSON ES 330TDC (1965) Cherry red - matr. 314141 - Excellent+ GIBSON ES 175D (1972) Sunburst - matr. 00006 - Very good+ GIBSON ES 330TD (1968) Sunburst - matr. 976438 - EXC- GIBSON ES 175D (1958) Sunburst - matr. A 27026 - EXC

CHITARRE DIVERSE RICKENBACKER 355JL (1991) black - matr. G4-6949 - ex Ron - EXCRICKENBACKER 330 (1980) black - matr. A1-9867 - ex Omar Pedrini (Timo-ria) - EXCSilvertone 1448 (early 60’s) black - Ex “Capitan Fede” Poggipollini - Ve-ry GoodGRETSCH 6120 C.Atkins (1956) western orange - matr. 20832 - ex Bryan Adams - EXCGRETSCH White Falcon (1967) White - matr. 57886 - Very good GRETSCH Jet Firebird (1963) Red - matr. 59876 - EXC GRETSCH Jet Firebird (1969) Red - matr. 89312 - EXC HOFNER Hollowbody (Early 60’s) sunburst - EXC MCI Guitorgan (Mid 60’s) Sunburst - Very good GUILD Starfire I (1961) Cherry red - matr. 15361 - EXC GRETSCH Jet Firebird (1958) Red - matr. 28052 - EXC EPIPHONE Riviera (1968) Sunburst - matr. 521827 - EXC+ GUILD Starfire IV (1966) Cherry red - matr. EL 1020 - EXC SILVERTONE 1419 (1959) Black - EXC GRETSCH 6120 Chet Atkins (1963) Western orange - matr. 80077 - EXC GRETSCH Round Up (1955) Dark brown knotty pine - matr. 13134 - EXC- EPIPHONE Casino (1966) Natural - matr. 820578 - EXC+ GRETSCH Tennessean (1967) Walnut - matr. 67793 - EXC+ GRETSCH Mod. 6129 Duo Jet (1962) Burgundy sparale - matr. 49988 -EXC+ GRETSCH Country Gentleman (1968) Mahogany - matr. 28179 - EXC GRETSCH Nashville (1972) Western orange - matr. 2-2027 - EXC EPIPHONE Cajola (1964) Sunburst - matr. 236276 - EXC- GRETSCH Corvette (Mid 60’s) Redburst - EXC GRETSCH Country Gentleman (1960) Mahogany - matr. 35190 - EXC GRETSCH Country Club (1957) Sunburst - matr. 21290 EXC+ GRETSCH Duo Jet (1955) Jet Black - matr. 15051 - EXC GUILD T 100D (1963) Sunburst - matr. 25001 - Excellent GRETSCH 6120 (1994) Western orange - matr. 943120-994 - EXC+ CHITARRE ACUSTICHE NATIONAL Style O (Early 30’s) Nickelplate - matr. S5143 - Very good+GIBSON Hummingbird (1967) Cherry sunburst - matr. 911378 - EXCMARTIN D 18 (1971) Natural - matr. 283419 - EXCMARTIN D 35 (1967) Natural - matr. 219151 - EXCMARTIN D 28 (1988) Natural - matr. 483929 - EXC+GIBSON J 200 (1958) Sunburst - matr. A 27417 - Very goodGUILD D 4-12-NT (1992) Natural - matr. CH000062 - EXCGUILD D 25-12-NT (1989) Natural - matr. D251499 - EXCGIBSON J 160E (1967) Cherry sunburst - matr. 531237 - EXCGRETSCH Rancher (1962) Amber - matr. 46698 - GoodGIBSON L 3 (1924) Sunburst - matr. 74494 Very goodGRETSCH New Yorker (Late 40’s) Sunburst - matr. 2111 - GoodMARTIN D 18 (1980) Natural - matr. 435498 - EXCGIBSON J 50 ADJ (1966) Natural - matr. 804558 - EXCGIBSON SJ De Luxe (1974) Natural - matr. B 006067 - EXCGRETSCH Rancher (1957) Western orange - matr. 23178 - EXC CHITARRE BASSO FENDER P.bass (1966) sunburst - matr. 190906 - EXC+GIBSON EB 2D (1968) cherry - matr. 309325 - EXC-FENDER Jazzbass (Early ‘68) sunburst - matr. 215288 - EXCGIBSON EB 2 (1969) sunburst - matr. 904805 - EXC++FENDER P. bass (1968) sunburst - matr. 274264 - EXCFENDER P. bass (1965) sunburst - matr. L99286 - EXCFENDER Jazzbass (1974) black - matr. 548892 - EXCFENDER P. bass (1966) sunburst - matr. 147495 - EXCGIBSON EB0 (1968) cherry red - matr. 904805 - EXC+FENDER Jazzbass (1978) sunburst - matr. S8847816 - EXCFENDER Jazzbass (1973) sunburst - matr. 504411 - EXCFENDER P. bass (1978) natural - matr. S861969 - EXCFENDER Jazzbass (1978) Olympic White - matr. S843185 - EXCFENDER P. bass (1969) Sunburst - matr. 292329 - EXCFENDER Jazzbass (1964) Olympic White - matr. L57191 - EXC

Per suonare con due casseÉ da poco disponibile per il mercato italiano il volume La doppia cassa e il sistema speculare firmato da Jeff Bowders e indirizzato nello specifico ai giovani batteristi della nuova ge-nerazione progressive. Il testo fa parte della collana “Musi-cian’s Institute” che Carisch propo-ne in versione italiana dagli originali statunitensi della Hal Leonard, ed è quindi già nelle premesse un volu-me autorevole, destinato senz’altro a fare scuola anche nel nostro Pae-se. Nelle oltre 100 pagine di cui si compone trovano spazio centinaia e centinaia di groove piccoli e grandi, grazie ai quali lo studente e l’appas-sionato potranno esplorare la tec-nica della doppia cassa fino ai più piccoli dettagli. Il materiale è suddiviso in quattro sezioni precedute da una in-troduzione; e se quest’ultima si occupa di fornire uno sguardo d’insieme sulla materia, i quattro capitoli dedicati alla pratica sui groove sono intitolati rispetti-vamente ai pattern con i sedicesimi, ai fraseggi misti di sedicesimi e trentadue-simi, alle terzine di ottavi, e ai groove con terzine di ottavi e sedicesimi.Il volume, che è accompagnato da un cd con le registrazioni di supporto allo studio, verrà apprezzato da tutti i batteristi alla ricerca dello stile migliore per lavorare con la doppia cassa; e potrà essere consigliato con successo anche a chi –almeno per il momento– suona con un solo bass drum. A costoro, almeno in linea teorica, La doppia cassa e il sistema speculare potrà addirittura essere regalato dal rivenditore di strumenti musicali... purché, naturalmente, essi ab-biano provveduto ad acquistare dallo stesso il “pezzo” mancante...

CARISCH S. Giuliano Milanese (MI)www.carisch.com 02 98.221.212

Neumann, la nuova famigliaè digitale

Sul mercato internazionale sono noti già da qualche mese, perché sono stati presentati ufficialmente all’AES Pro Au-dio Expo & Convention che si è tenuto a Parigi dal 20 al 23 maggio scorsi. Ma i nuovi elementi della famiglia di micro-foni Neumann Solution-D arrivano in Italia soltanto in queste settimane, e c’è da scommettere che non mancheranno di far parlare a lungo di sé.

Sviluppati a partire dalla consolidatissimo know-how che Neu-mann ha accumulato nel corso degli anni con le capsule delle serie KM 183, KM 184 e KM 185, i nuovi nati affiancano alla leggendaria qualità della componentistica della Casa tedesca la versatilità propria delle soluzioni digitali.Ciascun microfono è infatti dotato di uno stadio di uscita A/D di altissima qualità realizzato con tecnologia proprietaria Neu-mann, di un raffinato DSP con filtro anticlip e di un compresso-re-limiter di grande capacità. Il segnale, una volta catturato e processato “a bordo” del microfono, viene inviato al “connec-tion kit”, una unità di conversione dalle dimensioni contenute che permette il collegamento diretto a interfacce e console digi-tali con ingresso AES/EBU.Questa architettura permette di fatto l’eliminazione delle co-stose e ingombranti unità esterne di conversione AD/DA e dei preamplificatori microfonici dedicati; un dettaglio che, secondo il parere dei progettisti, permetterà anche agli utenti meno fa-coltosi di acquistare i microfoni Neumann e, allo stesso tempo, si risolverà in un ritorno dell’investimento decisamente sostan-zioso anche per i cosiddetti “Power Users”. Questi ultimi po-tranno beneficiare inoltre dei numerosi accessori che Neumann ha in programma di realizzare per la famiglia Solution-D, prima fra tutte un’interfaccia AES da 8 canali che dovrebbe arrivare entro la fine del prossimo anno.

EXHIBO Monza (MI)www.exhibo.it 039 2084.1

DIGIDESIGN Assago Milanofiori (MI)www.digidesign.com/it 02 57.78.971

Piani elettrici per ProToolsDigidesign ha di recente introdotto un nuovo plugin RTAS interamente dedica-to alla riproduzione dei pianoforti digita-li. Il nuovo strumento virtuale si chiama Velvet e propone le sonorità di quattro leggende della storia recente della mu-sica: il Fender Rhodes Suitcase, i Fen-der Rhodes MKI e MKII Stage Pianos e il Wurlitzer A200. I 100 preset forniti con Velvet contengono già numerosissime impostazioni, ma è possibile personaliz-zare ulteriormente il suono grazie agli estesissimi controlli sui numerosi effetti on-board: dal classico overdrive valvolare al compressore, passando per chorus, riverbero, filtro, tape delay, wah/wah ed EQ.

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Non è uno slogan populista né una ri-vendicazione, ma più semplicemente una constatazione. Con la pubblicazione dei nuovi volumi della serie Curci Jazz, i musicisti di tutta Italia hanno a dispo-sizione una vera e propria biblioteca del sapere mu-sicale che permetterà lo-ro di allargare facilmente gli orizzonti culturali nella direzione della grande mu-sica di matrice afro-ameri-cana.A fare da apripista della nuova serie editoriale c’è un vero e proprio classico della tradizione didattica del jazz: The Jazz Theory Book di Mark Levine. Si tratta di un vo-lume poderoso, che supera abbondante-mente le quattrocento pagine e che for-nisce una panoramica completa sull’ar-monia, sulle forme e sul repertorio che ogni buon jazzista deve conoscere. Il tut-to spiegato con un linguaggio diretto, colloquiale, che facilita l’apprendimento e che spesso, come fa notare in una no-ta il traduttore Fabio Jegher, è “di una semplicità disarmante” e contribuisce a

rendere più chiare anche le più comples-se regole armoniche. Non mancano gli esempi tratti dalla discografia storica, di cui l’autore dà una trascrizione facilita-ta in modo che tutti –non solo i piani-

sti– possano recuperare facilmente il senso del-le invenzioni melodiche e delle combinazioni armo-niche dei grandi jazzisti.Accanto al testo di Mark Levine, la collana offre numerosi altri titoli che si pongono, per così dire, a corollario del primo testo per affrontare nello speci-fico le particolarità stilisti-che di altri linguaggi e

le linee evolutive del percorso che dalla tradizione jazz si è propagato agli altri generi musicali moderni, primi fra tutti il pop e il rock.In questo senso, non man-cheranno di destare l’inte-resse degli addetti ai la-vori come degli studenti i testi firmati da Dick Grove e dedicati rispettivamente

allo studio più “ge-neralista” dell’ar-monia moder-na (Concetti fondamenta-li dell’armonia moderna, in due volumi) e delle relazioni armoniche (Re-lazioni armoni-che moderne, in due volumi). Sono testi che si rivolgono ad un pubblico già preparato e che, gra-zie ai molti esercizi di scrittura previsti, sono di fatto propedeutici alla composi-zione vera e propria.

La serie si completa infine con i tre volumi di How to play bebop, di David Baker: un vero e pro-prio prontuario delle tecniche compositive e dei motivi bebop che si rivela uno strumen-to straordinario per tutti coloro che inten-dono affrontare questo repertorio.

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Più libri per tutti!

Plug & AirBehringer entra da protagonista nel mercato dei prodotti per il podcasting con un bundle dedicato espressamente a questo tipo di pro-duzione musicale. Podcastudio, questo il no-me del pacchetto disponibile a partire da no-vembre, integra il microfono a condensatore da studio C-1, un’interfaccia audio FireWire com-pleta di software per la registrazione e l’editing, il mixer analogico XENYX802, le cuffie ad alto rendimento HPS3000 e tutti i cavi necessari per il setup.Sulla carta, come nel nome, questo “pacchetto” è destinato esclusivamente a chi vuole inau-gurare un podcast personale con un investimento contenuto... ma all’occhio del rivenditore non sfuggirà come questa stessa combinazione di prodotti rappresenti una soluzione estre-mamente interessante anche per i piccoli gruppi intenzionati a produrre il primo provino fra le mura domestiche. A costoro si aggiunge anche il vasto pubblico rappresentato da insegnanti, studenti e semplici appassionati desiderosi di cimentarsi con la registrazione su PC; né si de-vono dimenticare, come acquirenti potenzialmente interessati al Podcastudio, i DJ che inten-dano riversare in digitale le proprie serate. Il mixer compreso nel pacchetto mette infatti a di-sposizione numerosi ingressi, che si possono utilizzare per il collegamento diretto di strumenti musicali, di ulteriori microfoni e di altri submixer...In altre parole, questo pacchetto rappresenta una importante opportunità di vendita non sol-tanto in riferimento ai creatori di podcast (che, almeno dalle nostre parti, sono ancora una piccolissima percentuale del totale), ma anche come prodotto di riferimento nella fascia entry-level della registrazione digitale.

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Omar Hakim con Scott Tibbs: una grande serata per RolandHa riscosso un grande successo il concerto che ha portato a Milano, il 20 ottobre scorso, il duo formato da Omar Hakim e Scott Tibbs (nella foto sotto, insieme all’am-ministratore delegato di Roland Italy, Manuele Barbini). I due musicisti, noti al grande pubblico per le loro straordinarie collaborazioni (con artisti del calibro di Sting, Madon-na, Miles Davis, David Bowie, Beyonce, Backstreet Boys, Destiny’s Child e molti altri), hanno letteralmente entusiasmato la platea di 300 persone che si sono date convegno presso il Teatro Edi.I due funambolici artisti, fra i più grandi esperti al mondo nell’uso di strumenti musicali elettronici, hanno eseguito pezzi tratti dai rispettivi lavori discografici; e nel farlo hanno dimostrato tutta la potenza e la versatilità di cui le batterie V-Drum (utilizzate da Omar

Hakim) e i sintetizzatori di ul-tima generazione Roland (pro-grammati e suonati da Scott Tibbs) sono capaci. Di fronte alla loro bravura, molti fra il pubblico hanno voluto porre domande per capire meglio quale fos-se l’approccio agli strumenti elettronici dei due musicisti; si è così instaurato un clima molto cordiale, che ha permesso un dialogo fitto e un intenso scam-bio di pareri e di “experience”. Al termine del concerto, il pubblico ha potuto incontrare Hakim e Tibbs per una “sessione” di autografi e foto con i due mu-sicisti. Presso il “Barrio’s Cafè”, luogo dell’incontro, erano state precedente-mente allestite delle postazioni hands on con tutti i modelli di V-Drums e degli ultimi sintetizzatori Roland, che il pubblico ha così potuto vedere e provare. Gli artisti hanno lasciato il Barrio’s a mezzanotte inoltrata, mentre ancora molti dei musicisti intervenuti si attardavano a provare gli strumenti.

Alle chitarre, per NataleSulla copertina di questo volu-me troneggiano due angeli “ar-mati” di chitarra; e per quanto l’illustrazione possa apparire inconsueta, descrive meglio di qualsiasi altra parola il contenu-to del libro.Guitars for Christmas è infat-ti una interessante raccolta di Carols che si aggiunge alle ana-loghe collezioni per pianoforte, strumenti ad arco e strumenti a fiato già presenti nel catalogo Schott. I venti brani del repertorio tradizionale sono qui proposti nell’arrangiamento per due chitarre soliste curato da Barrie Car-son Turner.Tutte le melodie sono notissime, presentate in una veste sempli-ce particolarmente adatta ai bambini e, più in genere, a chi si è avvicinato da poco alle sei corde classiche. Il duo può quindi es-sere formato dall’allievo e dal maestro, o, ancora meglio, da due allievi di pari livello; la complessità delle due linee melodiche è in-fatti quasi sempre pressoché identica. Non manca nemmeno l’or-mai tradizionale CD audio con la registrazione delle parti chitarri-stiche accompagnate e del solo accompagnamento orchestrale; grazie a queste registrazioni ciascun componente del duo potrà esercitarsi a fondo nell’esecuzione d’insieme anche in assenza del partner. Gli acquirenti ideali di Guitars for Christmas sono i giovani studenti di chitarra, ma anche le scuole e gli stessi inse-gnanti, che possono trovare tra queste pagine degli stimoli “sta-gionali” particolarmente indicati per le... dita dei loro allievi.

SCHOTT MUSIC INTERNATIONAL Mainzwww.schott-music.com [email protected]

La compagna di Slow HandLa notizia è di quelle che lasciano il segno. Dopo due anni di meticoloso lavoro, il Custom Shop di Fender ha lanciato sul mer-cato l’edizione limitata della Blackie, la leggendaria chitarra elet-trica di Eric Clapton.Costruita personalmente da Slow Hand sul finire degli anni Ses-santa grazie alla combinazione degli elementi migliori di tre stra-tocaster vintage, la Blackie autentica è stata protagonista della stagione più prolifica della produzione musicale del grande blues- man. Raffigurata sulle copertine dei dischi, è passata attraverso centinaia di concerti e sessioni di registrazione... e ha accumu-lato per anni i segni di questa vita intensa.Dopo essere stata venduta, nel 2004, a scopo benefico (e do-po essere diventata la chitarra più cara della storia, con un prezzo all’acquisto di 950.000 dollari), la Blackie è stata portata nei laboratori del Custom Shop Fender, dove è stata analizzata millimetro per millimetro. E dove le sapienti mani degli artigiani, che hanno lavorato a stretto contatto con Eric Clapton, hanno riprodotto questo strumento leggendario in 275 esemplari. Non è stato tralasciato nessun dettaglio: dal corpo consumato fino al legno al manico risagomato dalla mano di Clapton che vi ha suonato col cuore migliaia di assoli. Dall’inconfondibile bruciatura di sigaretta sulla paletta al flight case consumato in giro per il mondo. Tutte le parti, i pickup e l’elettronica sono stati invec-chiati e selezionati secondo le specifiche uniche ed originali della Blackie. Il risultato è quello di una serie di strumenti capaci di restituire ai pochi fortunati che potranno acquistarli –in Europa è previ-sta la commercializzazione di solo 90 pezzi– il feeling e la personalità più autentici della fedelissima “compagna” di Mr. Slow Hand.

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Butterfly in tourcon Cesare Cremonini

Dopo il successo trionfale otte-nuto in occasione del concerto tenuto da Roger Waters ad Hyde Park, il sistema Outline Butterfly ha suscitato un interesse sem-pre più intenso presso i fonici del nostro Paese. Gli ingegneri dell’azienda Nuovo Service di Bologna, in particolare, hanno deciso di adottare un sistema costituito da 14+14 CDH 483 Hi-pack, 8+8 subwoofer Victor Live e 8 monitor wedge H.A.R.D. 212 per il palcoscenico di Cesare Cremonini durante la sua recente tournée.Al termine del tour, che si è protratto per tre mesi e che ha visto spesso la partecipazione di un pubblico molto nume-roso, i tecnici di Nuovo Service hanno espresso un giudizio lusinghiero a proposito del sistema Outline. Angelo “Pava-rotti” Camporese, responsabile audio e PA Man, ha detto fra l’altro: “Butterfly mi appaga per la sua timbrica musica-le, un aspetto che di solito lascia un po’ a desiderare nei moderni line-array. È una bella ‘marcia in più’ che ho riscon-trato solo in alcuni sistemi di fascia alta che fino ad ora ho utilizzato.”

OUTLINE Flerowww.outline.it [email protected]

DISMAMUSICA MAGAZINE22

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Ricordi perTorino Settembre Musica

Sono usciti per i tipi di BMG Ricordi due interessanti volu-mi curati da Enzo Restagno e pubblicati in collaborazione con Torino Settembre Musica, la manifestazione organizzata dal Teatro Regio di Torino per la Regione Piemonte e la Cit-tà di Torino.Entrambi i titoli si propongono di diffondere una conoscenza di carattere musicologico, e sono destinati in primo luogo al pubblico della manifesta-zione; ma possono essere ap-prezzati molto anche da chi, pur non avendo preso parte alle iniziative torinesi, si rivolge alla “musica raccontata” per ra-gioni di studio o come complemento dei propri ascolti.I due volumi che qui presentiamo trattano generi musicali mol-to lontani: l’unico tratto che li accomuna sembra essere il fatto che entrambi sono stati pensati e realizzati per sottolineare i due

momenti di approfondimento del festival torinese, dedica-ti rispettivamente all’opera di Peter Maxwell Davies e alla musica vietnamita.La parentela dei due volumi, se così si può dire, va però oltre la coincidenza dell’occa-sione che ne ha permesso la pubblicazione, anche perché il curatore di entrambe le pub-blicazioni è la stessa perso-na. Si ha così l’impressione, pur nella lontananza degli ar-gomenti trattati, che sia pos-sibile, attraverso questi volu-

mi, arrivare ad una forma di conoscenza sincretica della musica, che va al di là delle tradizioni e dei loro attriti per approdare ad una visione culturale molto più ampia, dove le differenze agiscono da stimolo costante.Nel testo dedicato a Davies le atmosfere quiete delle isole Orcadi si mescolano al racconto emozionante della formazione del com-positore inglese, dei suoi colloqui con Petrassi, della sua ispira-zione all’architettura romana del Borromini; mentre nel volume de-dicato alla musica del Viet-Nam –che esce nell’ambito della colla-na “Popoli & Musiche”– si sentono risuonare flauti di legno, strani strumenti ad una corda, voci sinuose che si rifanno ad un’eredità musicale antica di mille anni.Nel complesso, quindi, si tratta di due volumi destinati ad un pub-blico maturo, abituato a frequentare le sale da concerto e attento ai messaggi che provengono dalle altre culture. in altre parole, lo stesso pubblico di professionisti, insegnanti e studenti che fre-quenta i punti vendita di tutta Italia...

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I cartoni animati sbarcano sul pianoforteSono ventinove i brani che, lungo un arco di tempo che va dagli anni Trenta al giorno d’oggi, si affacciano dalle pagine di Cartoni al pianoforte, la raccolta curata da Franco Conci-na e proposta da Carisch al pubblico dei pianisti... in erba. I quali, perlomeno a giudicare dalla scelta del repertorio, com-prendono probabilmente una vasta percentuale di adulti –un dato, questo, che emerge peraltro da tutte le analisi sul mer-cato attuale della didattica musicale.Accade così che, accanto a motivetti di film e serial contem-poranei (come Harry Potter e I Simpson), figurino classici co-me l’Ape Maia, Lupin, Ufo Robot o Amico è. Tutti i brani, na-turalmente, condividono l’impostazione che ha reso note le antologie di Franca Concina: sono versioni facilitate, di velo-ce lettura, che non presentano particolari difficoltà tecniche e che per questo possono essere inserite nel programma dei primi anni di studio come divertissement da affiancare agli autori della tradizione.

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Al pianoforte con SchottSono senz’altro particolarmente indicati per le vendite del perio-do prenatalizio i due volumi che Schott dedica ai pianisti. Come sempre, l’attenzione dell’editore tedesco si orienta sia ai cultori della musica classica che ai frequentatori della musica moderna e pop. Così, quasi a rappresentare entrambe le “anime” della pro-duzione musicale, i due testi che si affacciano al mercato italia-no nell’ultimo trimestre dell’anno sono dedicati rispettivamente alla grande musica cinematografica e ad un’affascinante opera per bambini.Movie Classics, in alto a sinistra, propone 18 arrangiamenti firma-ti da Carsten Gerlitz e tratti da altrettante colonne sonore. I brani contenuti nell’indice sono estremamente noti, ma non per que-sto meno stimolanti per l’esecutore e per l’ascoltatore; ogni tema

è arricchito da una armonizzazione che, pur rimanendo fedele all’originale, introduce nuove idee e nuova luce. E l’intero volume gode di una scrittura brillante, che riesce a coniugare scelte stilistiche estremamente gradevoli e passaggi tecnici relativamente semplici da eseguire. È quindi particolarmente indicato per gli allievi dei cor-si medi e per gli amatori evoluti, che potranno affrontare con gran-de soddisfazione un repertorio universalmente apprezzato.Hansel and Gretel, invece, propone in una veste grafica sognante le atmosfere da favola della celebre opera di Engelbert Humperdin-ck. L’arrangiamento per pianoforte solo è curato da Hans-Günter Heumann, e le trentadue pagine sono impreziosite dai disegni di Brigitte Smith. La breve trama, come il testo che accompagna ogni pezzo, è in inglese; ma questo, lungi dal rappresentare un ostaco-lo, può essere visto come un’interessante opportunità da sfruttare, ad esempio, nelle scuole per dare vita ad attività multidisciplinari che possono essere presentate in forma teatrale proprio in occa-sione delle festività natalizie.

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Musica & Video: un nuovomodo di fare entertainmentRoland Italy ha di recente an-nunciato la disponibilità per il mercato italiano di VIMA, l’in-novativa gamma di tastie-re pensate per rivoluzionare l’entertainment musicale. Disponibile in due modelli da 88 e 61 tasti, la serie VI-MA mette a disposizione del-l’utente finale una vera e propria “stazione dell’entertainment” che affianca ad un generatore sonoro dell’ultima generazione un lettore CD, un’interfaccia video per il collegamento diretto di vi-deocamere, DVD e macchine fotografiche digitali e un’uscita vi-deo che permette di proiettare su televisori e videoproiettori la partitura, le immagini memorizzate o il pianoforte a rullo. Nel ca-so di una sequenza di immagini, poi, è possibile interagire con il software di controllo per passare da un file all’altro direttamente dalla tastiera.Non mancano, naturalmente, le funzioni dedicate al karaoke (con la visualizzazione dei testi sul display), l’ingresso microfonico do-tato di effetti di alta qualità e un comodissimo telecomando per la gestione completa dello strumento, che si affianca all’ampio di-splay LCD touch-screen nel mettere a disposizione con facilità an-che le funzioni più complesse della tastiera.

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I vincitori del Premio Ita-liano per la Musica Indi-pendente (PIMI) si trove-ranno a Faenza in occa-sione della decima edi-zione del Meeting delle Etichette Indipendenti, in programma nella città ro-magnola dal 25 al 26 no-vembre prossimi.I vincitori del PIMI sono stati selezionati da una giuria composta da gior-nalisti e redazioni prove-nienti dal settore dell’edi-toria cartacea, dal mondo della radio e dalla televi-sione; il loro lavoro è sta-to supervisionato da Fe-derico Guglielmi, Valerio Corzani, Daniel Marcoc-cia, Enrico Deregibus e John Vignola.Il premio per il miglior al-bum indipendente dell’an-no andrà agli Assalti Fron-tali per il disco “Mi sa che stanotte”, uscito e distri-buito per i tipi del Manife-sto e registrato a Casaso-nica con Max Casacci. Nelle altre categorie, il mi-glior tour è risultato esse-re quello di Petra Magoni & Ferruccio Spinetti; men-tre il titolo di miglior grup-po indipendente è andato agli Afterhours. Il solista più votato è stato Marco Parente, e l’etichetta in-dipendente riconosciuta come migliore dell’anno è stata la Urtovox di Paolo Naselli Flores.Per ulteriori informazioni: www.meiweb.it

I vincitori del PIMIsi danno convegno a Faenza

Tre giorni di grande jazz

Si è recentemente conclusa la seconda edizione con la formula dell’Expo che Jazz in Sardegna ha collaudato nel novembre del 2004, quando 15.000 persone affol-larono le diverse sale appositamente al-lestite. E anche per questa edizione Jazz in Sardegna ha fatto le cose in grande allestendo una vera e propria Città del-

la Musica completa di 5 sale concer-ti (3.200 posti a sedere) un ampio jazz club e una sala per esposizioni e mer-chandising attrezzata con uno spazio da 100 posti a sedere per show-case e pre-sentazioni.Proiezioni video, presentazioni di Cd, li-bri e film, mostre fotografiche, progetti

collaterali hanno segnato l’incontro tra teatro, letteratura e musica jazz con un palinsesto di eventi in sequenza quasi si-multanea, dalle 17.00 alle 02.00, che ha invitato lo spettatore a trovare il proprio personale percorso non solo tra le nume-rose e diverse proposte ma anche tra le diverse location proposte.

L’acquisto del primo stru-mento musicale rappresen-ta sempre un investimento importante per le famiglie che incoraggiano allo stu-dio della musica i propri fi-gli. Un investimento rispet-to al quale spesso si è in-decisi, costretti fra il dubbio sulla costanza dei futuri stu-denti e il prezzo non sempre accessibile dello strumento prescelto.Da oggi c’è però un aiuto in più per chi si avvicina per la prima volta a uno strumento. Le banche del Gruppo Vene-to (Veneto Banca, Banca di Bergamo, Banca del Garda e Banca Meridiana) hanno infatti inserito nel carnet di

prodotti finanziari in vendita presso i propri sportelli un prestito gratuito per l’acqui-sto di strumenti musicali.Il prestito, che viene eroga-to per un importo minimo di 250 Euro e per un massimo di 2.000 Euro, è destinato a finanziare a tasso zero l’ac-quisto di strumenti destina-ti a studenti regolarmente iscritti alle scuole elemen-tari, medie, superiori, al-le università e alle scuole di musica. Per informazioni ulteriori, o per ricevere un prospetto informativo com-pleto, è possibile rivolgersi presso gli sportelli di uno qualsiasi degli istituti del Gruppo Veneto.

Prestito a tasso zero per l’acquistodi strumenti musicali

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tutti i rivenditoriche hanno partecipato al

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