6:00am skateboard culture magazine n 60

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FEBBRAIO / MARZO 2012 / ITALY € 4.50 daniele galli / blunt to fakie / ph.osde Anno X bimestrale / Swiss chf 10.00 / Canton Ticino chf 10.50 / E € 7.00 / AT € 7.50 / D € 9.50 Poste Italiane Spa sped. in abb. post. D. L. 353/2003 (conv. in L. 27.02.2004 n°46) art. 1 comma 1 / DCB Milano

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Skateboard magazine

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FEBBRAIO / MARZO 2012 / ITALY € 4.50daniele galli / blunt to fakie / ph.osde

Anno X bimestrale / Swiss chf 10.00 / Canton Ticino chf 10.50 / E € 7.00 / AT € 7.50 / D € 9.50Poste Italiane Spa sped. in abb. post. D. L. 353/2003 (conv. in L. 27.02.2004 n°46) art. 1 comma 1 / DCB Milano

EDITORE E PUBBLICITÀJohnsons Media - Via Valparaiso 4 - 20144 MilanoTel +39 02 43990087 Fax +39 02 [email protected] - www.johnsonsmedia.it

AMMINISTRATORE DELEGATOCristiano Zanni - [email protected]

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Dovrà essere pesente la seguente dicitura:MODALITÀ DI PAGAMENTO IMPORTO: euro 18.00 (6 numeri)CAUSALE: abbonamento 6:00AM - NOMINATIVO E INDIRIZZOBonifico Bancario intestato a:JOHNSONS MEDIAVia Valparaiso 4 - 20144 MilanoBANCA INTESA COORDINATE BANCARIE:IT 67 O 03069 09529 072402650199 / e-mail: [email protected]

Registrzione tribunale di Milano n°661 del 23/11/2001. Periodicità bimestrale: febbraio/marzo, aprile/maggio,giugno/luglio, agosto/settembre, ottobre/novembre, dicembre/gennaio. Codice ISSN 1593-7011. RegistrzioneROC n.11243. Stampa Alfaprint - via Bellini, 24 - Busto Arsizio (VA). Prezzo di una copia Italia: 4,50 euro.Abbonamento annuale Italia (6 numeri): 18,00 euro. Tutti i diritti 6:00AM sono riservati e appartengono aJohnsons Media. Nessuna parte di 6:00AM può essere riprodotta in alcun modo senza la preventiva autoriz-zazione di Johnsons Media. Testi, disegni e immagini non saranno restituiti se non espressamente richiesti.L’editore è a disposizione degli aventi diritto nei casi in cui, nonostante le ricerche, non sia stato possibile rag-giungere il detentore del diritto di riproduzione di eventuali testi e immagini. L’editore e gli autori non potrannoin alcun caso essere ritenuti responsabili per incidenti o conseguenti danni che derivino o siano causati dall’uti-lizzo improprio delle informazioni contenute in questa rivista. Poste Italiane Spa - sped. in abb. post. - D.L.353/2003 (Conv. L. 27.02.2004, n° 46), Art. 1 comma 1, DC B Milano.

6:00AM è una testata della casa editrice Johnsons Media che pubblica anche gliannuari: Surfing (surf, windsurf, kite), Snowb (snowboard) e le riviste Funboard(windsurf), Surf Latino (surf), Sup Time (stand up paddle), Kite Magazine Stance(kite), 4Skiers (sci freestyle), Entry (snowboard), Girland (girlie action sport).

EVERYTHING YOU NEED TO KNOW ONwww.skateon.it

DIRETTORE RESPONSABILECRISTIANO ZANNI / c r is t [email protected]

CAPO REDATTOREALESSANDRO REDAELLI / a ler@6am. i t

ART DIRECTORMATTEO DI NISIO / mat teod@6am. i t

IN REDAZIONEJACOPO ATZORI / jacopo@6am. i t

FOTOGRAFI SENIORCRISTIAN ‘OSDE’ BENZONI, ENRICO RIZZATO & FEDERICO ROMANELLO

TESTATAwww. lucabarce l lona.com

HANNO COLLABORATOTESTI /ERIC ANTOINE & DAVIDE FRASSINE

IMMAGINI /ERIC ANTOINE, GIULIANO BERARDUCCI,CARLO CASSAN & JULIEN DENIAU

CONTENTSSERGIO REINHARDTLEVITATION TO TAIL BASHPHOTO ANDRÈ LUCAT

10Waiting Room

12Behind The Cover

20 Frame Reordering

22 Scene Support Luca Bortolato

28Worldwide Connection

30 Sound Colle Der Fomento

32News

36 Facilities

38Our Things El Santo Skateboard

40News

42How To Bomb A Cat

50No Patinar Ès Un Crim!

60 Enimol Tour

66Rob Maatman Profile

74 Sud Tirol Goes On!

78Croisière Avec Girl

84 Focal Plane

94Display

8 CONTENTS6:00AMSKATEBOARD CULTURE MAGAZINE

110 WAITING ROOM

Un curioso parallelismo di attualità si potrebbe

fare buttando l’occhio alle notizie che riguardano

il nostro Paese in questo periodo: bisogna usare

un po’ di duttilità mentale e bisogna anche distri-

carsi correttamente tra i segnali mediatici che ci

raggiungono dall’estero, sia in campo politico

che in campo ‘skateistico’...

La copertina del Time della scorsa settimana è

interamente dedicata al Dott. Mario Monti, che per

chi non lo sapesse è il Premier del nostro Paese

dopo la caduta del silvione. Il faccione del Mario

nazionale è accompagnato da un titolone che recita:

‘Can this man save the Europe?’ (può quest’uomo

salvare le sorti dell’Europa?).

Lo stupore si fatica a trattenere: infatti per la prima

volta dopo una decina d’anni, un Premier italiano

viene trattato con rispetto e dignità.

Sapete com’è: noi non siamo abituati...

Negli stessi giorni la rivista Kingpin, che per chi non

lo sapesse è il più autorevole organo di comuni-

cazione nel mondo dello skateboarding europeo, ha

pubblicato diversi contenuti sia cartacei che online

che trattano della costruzione di spot DIY in giro per

l’Europa. Gran parte di questi contenuti sono dedicati

al Creedence DIY skatepark di Castrezzato, Brescia.

Il risultato è’ una bomba: super rispetto ed apprezza-

mento internazionale per il lavoro di Kendall, di Seba

Rossi, del Lerry, del Canela e di tutti gli altri che

hanno partecipato e partecipano a quello che ad oggi

sembra essere il miglior progetto nazionale inerente

allo skateboard.

Sarebbe Impossibile negare di aver provato

emozione vedendo le interviste online ai ragazzi di

Brescia e sarebbe sbagliatissimo dimenticarsi di

essere orgogliosi, almeno per una volta, di una cosa

successa all’interno della nostra scena. Il Lavoro dei

boys di Brescia è encomiabile, unico ed insegna a

tutti come l’impegno, la passione e la serietà siano la

chiave per raggiungere qualunque obiettivo, anche

con pochi soldi.

Alla faccia di tutti i costruttori d’Italia.

Ora: sostenere che l’encomio del nuovo premier e i

lavori del Creedence siano in qualche modo collegati

non è il nostro intento, ne tanto meno vogliamo sup-

portare nessuna fazione o gruppo politico, semplice-

mente annotare due figure positive che il nostro

Paese ha fatto in quest’ultima settimana. Quindi

Grazie Marione e grazie soprattutto a tutti gli skate-

boarder che hanno partecipato alla costruzione del

CREEDENCE skatpark.

Le parole giuste sono: siamo tutti orgogliosi di voi!!!

WAITING ROOM SEBA ROSSI / FEEBLE • PHOTO / CARLO CASSAN • WORD / ALESSANDRO REDAELLI

A PRIMA VOLTA CHE VIDI QUESTO SPOTFU QUALCHE ANNO FA: NE CONOSCEVOL’ESISTENZA TRAMITE DAVIDE

GUARNERI E LO PROPOSI A KENDALL PER UNOSCATTO PER LA SUA INTERVISTA SU 6:00AM.IL QUARTER IN QUESTIONE È IL PERIMETRODEL PARCHEGGIO SOPRAELEVATO DI UNABANCA, UN PARCHEGGIO PRIVATO, OVVIAMEN-TE, CON TANTO DI CANCELLATA E TELECAMEREDI SORVEGLIANZA. SOLITAMENTE NON SONOMOLTO AVVEZZO ALLA VIOLAZIONE DELLE PRO-PRIETÀ PRIVATE NELLE MIE IMPRESE FOTO-GRAFICHE, MA GIÀ SAPEVO CHE IN QUESTOCASO NE SAREBBE VALSA LA PENA...

Il primo passo da affrontare è l’oltrepassare la recin-zione, nel punto a ridosso dello strapiombo, bastamettere i piedi al posto giusto ed eccoci di là, menocomplicato del previsto, per ritovarsi davanti questi30 metri di curva bella secca.La prima cosa che ti viene in mente è dare unosguardo al di là del cornicione, giusto per fare unmacabro sorriso al pensiero della peggiore conclu-sione della giornata; quell’abbondante decina di metriche ti separa dal suolo ti consiglia solo di non fare ilcoglione. Ed è proprio lì che io decido di mettermi afotografare, seduto sullo spigolo della balconata conmezzo culo sporgente nel vuoto e il buon Davideseduto sotto di me a tenermi per le gambe. Ammettodi essermi cagato un po’ addosso e aver trascorsoogni secondo con la speranza che il trick fosse chiu-so al più presto. Nulla di storto per quel giorno dariportare ai posteri, solo sorrisi e la foto del laybackfs rock pubblicata. Ricordo che ai tempi dell’uscita diquell’intervista Daniele Galli fu subito incuriosito dallospot, chiedendomi dove fosse e invitandomi a scatta-re qualcosa con lui proprio lì.

Tra una cosa e l’altra sono passati anni, fino al gior-no in cui Danny chiede a Davide Guarneri di accom-pagnarlo al quarter, coinvolgendo anche me nellasua missione. In verità ci siamo andati due volte, unadi ricognizione, per capire che lo spot era skateabilesolo con l’ausilio di un lamierino a causa del cornicio-ne sporgente, e la seconda dove abbiamo prodottolo scatto della copertina.Questa volta per me l’impresa è stata meno insidio-sa: per portare a casa una foto differente dalla prece-dente (quella di Kendall) non ho fatto nemmeno losbattimento di scavalcare, né di stare in bilico daqualche parte ma sono rimasto tranquillamente aipiedi del palazzo, mentre Danny e Davide provavanoi trick. Dopo un mayday e una tavola volata giù dallabalconata, il Galli si porta a casa blunt to fakie, men-tre Guarneri (nella foto a sinistra) chiude five-o per lasua foto ricordo...

12 // 6:00AMSkateboard Culture Magazine

BEHIND THE COVER DANIELE GALLI / BLUNT TO FAKIE/ WORD & PHOTO OSDE

L

SSUBSCRIBE!6 N U M E R I X 1 8 E U R I

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20 // 6:00AM Skateboard Culture Magazine

DO...1 / Per fare un trick tecnico bisognaavere bene la base: per tail flip out

bisogna sempre avere il tail pop out.

2 / Essere concentrati e non pensare a nulla aparte che alla tavola e al trick mentre lo stai pro-

vando: questo è importantissimo perchè se pensi adaltro i trick non vengono...

& DON’T...1 / Inventarsi un trick impensabile mai provato prima,per poi ‘incastrarsi’ e provarlo tutto il giorno...

2 / Se vai allo spot e ti porti tutta la compagnia, allafine ti romperanno tutti i coglioni e finirai col doverticoncentrare perfino sulla rincorsa: risultato... Trickfottuto!!!

DO OR DON’T

THE SEQUENCE

OF THE MONTH!

FramereorderingTECH TRICK WITH:Andrea Colzani / nollie heelflip tailslide flip outphoto Alessandro Redaelli

Ciao Luca, presentati ai lettori di6:00AM...Mi chiamo Luca Bortolato, ho 18 annie vivo a Castelfranco Veneto.

Dove e con chi skatei di solito?Solitamente skateo allo skatepark diCastel con Samir, Angelo, Joseph eFabio.

Quanto è stimolante skateare conFabio Montagner?Eheheh... sì devo dire che è piuttostostimolante, anche solo il fatto di arriva-re al park e vederlo skateare duro...

Quanto è stimolante fare festa conFabio Montagner?Far festa con Fabio regala sempreemozioni e disagi di vario genere. Chiha provato può capire, ahahah!

Quanto è importante per uno skatergiovane come te avere una scenaattiva e organizzata come quellaveneta?È molto importante avere dei punti diriferimento, dalla gente che ti aiuta e timotiva ai vari park che ci sono nei din-torni, credo sia differente per quelli cheattorno non hanno niente e nessuno.

Chi sono i tuoi punti di riferimento?Dopo quello che ho scritto dovrei direFabio, eheheh! Comunque non credodi avere dei veri e propri punti di riferi-mento se non la mia tavola...

Chi sono gli skater emergenti delTriveneto?Chi sta spingendo molto ora sono AlvinFrancescato e Samir.

Che fai nella vita oltre a skateare?Studio per finire quest’ultimo anno discuola superiore e sto con la miaragazza.

Obiettivi per il 2012?Onestamente, ora come ora, la vedodura darmi degli obiettivi; prendere lapatente, finire la scuola e magari dopotrovarmi un lavoro o andare ad un’uni-versità che mi permetta di continuare askateare o andare in qualche paeseeuropeo...

LUCA BORTOLATO / FEEBLE FS SHOVE-IT OUTWORD & PHOTO OSDE

22 // 6:00AM Skateboard Culture Magazine

N.D.I. tel +39 0464 514098 [email protected]

a4 distribution +39 0342 683494 www.a4distribution.it

Introduciti ai nostri lettori...Mi chiamo Lucas Quesnel Keller,sono nato in una piccola casa sullemontagne della California settentrio-nale l’otto marzo del 1982. Dopo averpassato i primi anni della mia vitacorrendo libero sulle montagne, quan-do avevo circa tredici anni incontrailo skateboarding. Mi ero appena tra-sferito a Ukiah, una piccola città adue ore a Nord di San Francisco. Nonc’era molto da skateare e si dovevasempre a scappare dalla polizia. Nonso quante volte mi hanno sequestratola tavola o multato per lo skateboar-ding. Sono arrivato in Europa ed inItalia per la prima volta nel 2004, poiho fatto avanti e indietro finchè nel2005 ho incontrato la mia ragazza aFirenze, dove frequentavo una scuoladi cucina. Nel 2007 ci siamo trasferitiin Islanda, il suo paese natale.Abbiamo vissuto lì per tre anni, conuna pausa di sette mesi durante i qualiabbiamo viaggiato nel Sud Estdell’Asia ed in Nepal. Ho portato latavola ovunque laggiù, ma ho avutopoche occasioni per skateare. Ho ska-teato per le strade di Bangkok, attac-candomi al retro di taxi stranissimi emi son fatto una skateata su una flat-bar sotto un ponte con dei ragazzini inuniforme scolastica...

Immagino che skateare nel traffico diBangkok sia come skateare nel traffi-co di Napoli, caos totale...

Parlami delle sensazioni che haiprovato nel vivere e skateare inItalia.Sono arrivato in Italia la prima voltaper lavorare presso alcune fattoriebiologiche in giro per il paese. Neltempo libero dalla fattoria mi spinge-vo in tavola, skateando tutto quelloche potevo trovare. Sono ‘inciampato’in MC per forza di cose tra un treno el’altro, a Genova ho trovato un fullpipe, e facevo downill dalle colline.Ho skateato i bank di mattoni aPerugia. L’Elbo di Bologna è bello,così come tanti altri street spot che hotrovato. Il lato peggiore di skateare inItalia è che ci sono sassi ovunquenelle strade. Non so quanti spot ottimiho trovato che erano impossibili daskateare per le piastrelle: sassi e crepecontinue. Per lo più ho skateato dasolo perchè allora non conoscevo nes-suno skater qui... Una cosa che amodello skateboarding è la fratellanza.Non importa dove vai, quando incon-tri altri skater ti aiutano in tutti i modiche possono. Ho scoperto che anchequa in Italia la gente è davvero ‘supercool’.

Mi ricordo che qualche anno fa, tor-navo a casa dal Rototom Sunsplash,camminavo nel bel mezzo del nulla eun paio di ragazzi mi hanno dato unpassaggio solo perché hanno visto ilmio skateboard!

So che hai avuto molte esperienzedi viaggi interessanti, ti va di par-larne?Come ho detto prima, io e la miaragazza abbiamo viaggiato attraversoil Sud Est dell’Asia e in Nepal persette mesi. Abbiamo lavorato in unabio-fattoria in Thailandia, una al Norde una su una piccola isola al Sud. In Nepal siamo andati a visitare ungrande tempio Hindu di Kathmandu eci siamo trovati nel mezzo di un gran-dioso festival del sacrificio alla DeaKali. È la dea della morte, ma anchedi tutta la vita dall’inizio alla fine.Inizialmente ci siamo imbattuti neifalò funerari dove, durante delle ceri-monie aperte, i cadaveri venivano cre-mati e ne venivano sparse le cenerinel fiume. Mentre stavamo lì le ceneridei defunti ci piovevano letteralmentein testa. Abbiamo deciso allora dicamminare fino ad un piccolo tempiovicino e abbiamo scoperto che quisacrificavano animali...

Appena ci siamo avvicinati abbiamovisto un monaco sgozzare una capra,e con la capra dilaniata in mano face-va dei giri in modo che il sangue dise-gnasse dei cerchi, per poi infinetagliarle completamente via la testa ebruciarla a degna conclusione dellacerimonia. La vista di così tanto san-gue fresco è stata ipnotica, una ‘bel-lissima terribile’ esperienza.Una cosa divertente sono i Sadhus,sacerdoti Hindu, stanno sempre sedutiin giro fumando erba buonissima ecercando ragazze che si siedano sulleloro gambe per fare foto. Momentiimpagabili... Concluderei con la cola-zione alle sei del mattino a quattromi-la metri osservando il panorama dellavallata dell’Himalaya: neve fresca chespolverava gli alberi e i primi raggi disole che passavano attraverso le mon-tagne. Il fulcro del viaggio stesso...

Parlami dello skateboarding e del-l’arte: spesso sono due forme diespressione e vanno mano nellamano...Personalmente lo skateboarding mi hacostretto a vedere il mondo per sem-pre sotto una luce diversa.Riassumo la realtà in forme ed angoli,il mondo è il mio parco giochi!

WORLDWIDE CONNECTIONLucas Quesnel Keller • Word & Photo Alessandro Redaelli

Ho incontrato Lucas per caso, come succede in parecchie occasioni. La solita filastrocca: c’è l’amica di un amico checonosce un tipo americano che cerca qualcuno con cui skateare qui a Milano... Ho avuto il piacere di girare parecchispot e skatepark con lui, ogni session lasciava il tempo per conoscersi e scambiarsi parole ed idee.Più parlavo con Lucas e più mi persuadevo che avesse un sacco di cose interessanti da dire, rimanevo quasi affascinatodalla possibilità di guardare la mia realtà quotidiana attraverso gli occhi di uno skater, artista e giramondo provenientedalla California. Il risultato di queste giornate spese insieme lo trovate in queste due pagine che vi daranno la possibilitàdi fare un giro, nelle sensazioni di un americano a Miilano...

28 // 6:00AM Skateboard Culture Magazine

Mentre sono in macchina sull’auto-strada ‘fingerskateo’ nell’aria grin-dando qualunque cosa passi dentro alfinestrino... Lo skateboarding mi faràrimanere giovane per sempre! Non socosa dire riguardo alla mia arte: provoad esprimermi, mentre creo immaginiche mi piace guardare. Come lo skate-boarding, è un processo in evoluzio-ne. Per me lo stile è una parte impor-tante dell’arte e dello skateboarding.Essere semplicemente capaci di farqualcosa non è abbastanza.

Se vuoi fare qualcosa, fai che sia pia-cevole da vedere. Non mi aspetto chenessuno sia d’accordo con me, ma èciò che sento!

Qual é la più grande lezione che haiimparato dallo skateboarding e dal-l’arte?Fai quello che vuoi e come vuoi: lagente dirà sempre stronzate!

Lucas ha scelto e quasi ‘scoperto’ lo spot dove gli ho scattato questo OLLIE WALLIE.Sono cresciuto in questa zona e questa scultura è sotto i miei occhi da una vita. Ma due occhi nuovi sanno interpretare diversamente la città...

Skateboard Culture Magazine 6:00AM // 29

C’è sempre caciara sopra il Colle?Masito: Crescendo abbiamo lasciato che la caciara scorresseforte in noi come la forza, ma una caciara sotto controllo, ora‘la forza è niente senza il controllo’ è il nostro motto.Tutto è più chiaro ai nostri occhi, oggi che abbiamo affrontatoanni e anni di rap italiano e sottocultura underground, mamanteniamo uno spirito ludico di sano cazzeggio che spero cimanterrà freschi per sempre.Danno: Un po’ di caciara c’è sempre, ma più che altro iodirei che c’è sempre molto fomento sul Colle, soprattutto in que-sto periodo che stiamo lavorando a un po’ di idee nuove e ci staprendendo bene, a me è pure tornata la voglia di fare freestyleogni volta che sento un bel beat, stiamo ancora con la scimmiada microfono, se mi capisci...

Da sempre hip hop e skateboard incrociano leloro strade. Colle der Fomento è stato o è tuttorain contatto con lo skate romano?Masito: Non ho mai skateato seriamente anche se come quasitutti a tredici anni ho comprato una tavola scrausissima ed eroaffascinato da questa cultura nata e cresciuta per strada.Conosco da una vita i gruppi storici dello skateboarding roma-no come i WBNE di Skillo, Jonathan Levin (mito), Papik...Danno: Sì certo, io poi andavo sullo skate da ragazzino, eroscrauso, però ho conosciuto un bel po’ di gente che ogni tantoancora incontro, primo su tutti ovviamente Jonathan che per meè un vero king assoluto!

Qualcuno di voi skatea o ha skateato?Masito: Mai sketato ma a tredici anni facevamo la discesavicino casa mia in due o tre seduti sulla tavola, stile catamara-no, facendo dei botti assurdi addosso alle macchine parcheggiatee litigando con tutto il quartiere!

Danno: Io ci provavo, ma più che altro ero affascinato daiteschi delle grafiche della Powell Peralta, facevo qualcosa omeglio ci provavo, ma diciamoci la verità... È sempre stata unafatica per me chiudere anche un semplice ollie e io e lo sportstiamo agli antipodi, non lo pratico e neanche lo seguo cometifoso o appassionato, però capisco che lo skate non è solo unosport anzi, è prima di tutto uno stile di vita e in qualche modomi ha un po’ contaminato...

Dai primi ’90 ad oggi avete visto e vissuto tutti glialti e bassi del rap in italia, come vedete questoperiodo musicale?Masito: “Qualcosa è cambiato” come dice Ghemon nel suonuovo disco; c’è tanta gente che segue l’hip hop, compra i dischi(o li scarica) ma poi alla fine è sempre la stessa merda, solo unpo’ più grande. Chi sta in classifica non rispecchia la scena verae propria e spaccia hip pop a un pubblico di pischelli che nonconosce la differenza, è un genere di massa il rap oggi. È unamoda come un’altra, non è un pubblico fedele e oggi segue loroma domani ascolteranno il trash di turno. Noi ne siamo sem-pre stati fuori, come dice Danno: “Un taglia e cuci buono per lesarte”. Non mi sento nè meglio nè peggio di loro, solamentediverso. I CdF fanno genere a parte.Danno: Sembra un periodo nuovo ma mica lo so che succede-rà. Oggi il rap va di moda, piace tantissimo. Il rap. L’hip hopun po’ meno e io mi sento hip hop. Per me è un periodo strano,il rap ha preso una deriva pop allucinante, partendo dagliUSA fino in Italia, fatico a trovare roba che mi piace e nonditemi che sono nostalgico... Io non cerco musica ‘vecchia’, cercomusica ‘buona’, che sappia ancora emozionarmi e lasciarmiqualcosa...

Io trovo che il rap nel modo abbia perso i conte-nuti, l’impegno sociale e l’intento di spingerealcuni ideali: che ne pensate?Masito: Il rap di cui mi sono innamorato io era avvelenato perdavvero, oggi è una posa comica del passato nella maggior partedei casi. Gruppi come Public Enemy e Ice Cube hanno segnatola mia adolescenza, gli stessi rapper americani hanno, quasitutti, perso l’attitudine afro e sono diventati americani al100% con i vizi delle superstar rock bianche del passato.Ci mostrano vite da nababbi nei loro video, ci mostrano la lorocasa faraonica arredata senza gusto da uno che ha fatto i soldiin fretta ma che non si è elevato culturalmente. A me non mefrega niente dei soldi, fossi ricco non sarei io, e comunque spen-derei i soldi in modo diverso da loro.Danno: Sì ma più che altro ha perso un suo ingrediente prin-cipale: l’originalità. Prima il vero obiettivo era suonare in mododifferente da tutti gli altri, distinguersi dalla massa con unostile proprio e originale. Ora tutti copiano chi sta al numerouno in classifica, tutti sembrano più o meno fare la stessa can-zoncina da spot pubblicitario e tutto si somiglia e diventa diuna noia terribile. E poi la moda di oggi è terrificante, ammet-tiamolo...

Per chi fa musica il web ha sicuramente dei pro edei contro: come vi rapportate con l’ormai onni-presenza della rete?Masito: Internet è ottimo per svariati motivi, il problema è lagente che si sta appiattendo davanti al monitor. Tutto subito,tutto gratis. Mi lamentavo dei prezzi dei dischi negli anninovanta, oggi tutto questo è stato risolto dal web, i dischi nonvalgono più nulla. Siamo assoggettati a social network daimpiegati e riempiamo pagine di nulla consolandoci l’un l’altro.Internet è una mega risorsa: ‘è l’omo che nun se regola...’

30 // 6:00AM Skateboard Culture Magazine

SOUNDCOLLE DER FOMENTOWORD ALESSANDRO REDAELLI & PHOTO ENRICO RIZZATO

Danno: È il mezzo da usare: un gruppo come noi non puònon usare la rete visto che siamo i precari del rap, senza uncontratto, senza un management, solo noi stessi e la nostravoglia di starci ancora. Quindi un mezzo che ci permettere diraggiungere tutto il mondo è essenziale e bisogna sfruttarlo almassimo per poter continuare a produrre e diffondere la nostramusica in modo del tutto indipendente.

Nel panorama internazionale quali sono gli arti-sti rap che vedete bene?Masito: A me piace tutto il giro del Duck Down (HeltahSkeltah, Smif n Wessun, Ruste Juxx etc...) perchè si sonosempre distinti per stile e per stare al passo coi tempi.L’underground estero propone spesso belle cosette, poi i Rootsche sono sempre king assoluti. Al momento il piu interessante èsemptre il cagnaccio Sean P con le sue super strofe assassine.Danno: A parte i classici (Boot Camp Click su tutto), tisparo Action Bronson, Maffew Ragazino e Mr MuthafuckingExquire: sono i tre nomi che mi hanno più colpito nell’ultimoanno, ma non mi piace tutto quello che esce, fanno uscire ottopezzi al giorno e dopo un po’ non riesco a stargli dietro, maquesti tre sono sicuramente i nomi nuovi più interessanti...

Questa storia che Lil Wayne si è messo a skatearee 50 Cent lo deride perchè dice che lo fa peraccaparrarsi il pubblico dei bianchi quindicenni?Masito: Non la so ’sta storia, comunque Lil Wayne non l’homai ascoltato, l’ennesima busta del rap ‘new era’, pessimosecondo me, in tutte le ere lol...Danno: Penso che ai pischelli bianchi quindicenni gli piacciapiù sentire rime su pistole, troie, sparatorie, gang e macchinonidi lusso che rime sullo skate, quindi posso dire: ’sti cazzi diquello che dice 50 a Lil Wayne o passo per un hater?

Il vostro ultimo disco risale al 2007: quali sono iprogetti attuali e futuri del CdF?Masito: Esatto, Anima e Ghiaccio è del 2007. Al momentostiamo lavorando al quarto disco, Colle, e in futuro conto difare uno street album da solo.Danno: Album nuovo del Colle prima di tutto, tutto il restoviene dopo...

Odio pieno è sicuramente nella mia top 5 dellastoria del rap italiano... Sono curioso di saperequali sono le vostre pietre miliari...Masito: Allora, sicuramente SXM dei Sangue Misto e 107elementi di Neffa. Terra di nessuno degli Assalti Frontali èimportante per me, è un disco del periodo delle Posse e andavoa scuola ascoltandolo nel walkman quindi mi appartiene.Aggiungo Sfida il buio di Speaker Dee Mo e Stop al panico diIsola Posse All Stars: gioielli assoluti ancora oggi.Danno: Io per non ripetere gli stessi nomi di Masito ti possodire: A volte ritorno di Lou X, Fastidio di Kaos (e tutti glialtri dischi di Kaos), La grande truffa del rap di GenteGuasta e Dritto dal cuore di Next Diffusion.

È stato un piacere avervi sul magazine, c’è qual-cosa che volete dire ai lettori di 6:00AM?Masito: Date quello che vorreste ricevere, seminate che ‘quar-cosa se raccoje...’Danno: Non sottovalutate il potere del lato oscuro della forza!

Skateboard Culture Magazine 6:00AM // 31

FABIO COLOMBOTeam DC ShoesIl concetto ‘Fabio è una bomba’ l’hanno recentemente esposto, più o menoparafrasando, un po’ tutti.Chi lo segue da casa gustandosi i suoi clip usciti negli ultimi tempi, chi ha avuto ilpiacere di vederlo dare il meglio a contest e demo e soprattutto chi ci ha skateatoinsieme.E non è passato inosservato agli occhi di DC Shoes, che in Italia è distribuita tra-mite California Sport, tanto che Fabio è ufficialmente entrato a far parte del riccoteam italiano, che già annovera nomi come Daniele Galli, Andreo Lopes e DaveCattaneo.Il restyling del team DC non è quindi limitato allo skateboarding oltreoceano, dadove ci arrivano aggiornamenti sempre più ‘hot’, come il reclutamento di giganticome Nijah Huston e Mike Mo Capaldi nel team.Anche in Italia soffia vento di cambiamento, Fabio Colombo ha chiuso il capitolocon éS footwear, tra l’altro ormai agli sgoccioli, per il team più rinnovato dell’anno,che proietta un 2012 pieno di trick alquanto impressionanti...

STEREOVinyl CruiserSe avete già passato i trent’anni di età, probabilmente il primo skateboardsul quale avete poggiato i piedi aveva queste sembianze.Tra gli anni ’70 e gli anni ’80 il ‘bananino’, così si usava chiamarlo sia a causadella forma sia per via del colore solitamente giallo, era un vero e proprio ‘must’dei regali di Natale. È stato proprio a bordo di queste tavolette di plastica vinilica,che un buona fetta degli skater di ieri hanno mosso le prime spinte. Un paio distagioni fa negli Stati Uniti hanno avuto l’idea di tornare a produrli aggiornandonecaratteristiche e qualità al passo coi tempi: buoni truck e ruote morbide da crui-sing. Tra i più ambiti in circolazione ci sono questi Vinyl Cruiser (che suona unpo’ più fico che non bananini) di Stereo Skateboards, che vengono venduti nellaloro bella scatoletta insieme ad un paio di occhiali stile ‘Wayfarer’ in tinta con loskateboard. Il pack è disponibile in otto diverse combinazioni di colore. UnGadget, una chicca: certo per fare i trick continuerete ad usare i soliti sette stratio per la downhill un longboard… Coi Vinyl Cruiser ci andrete a bervi un birra,oppure semplicemente ve lo terrete a casa pensando al vostro primo skateboard.Volete più info oppure vederli in azione? www.stereovinylcruiser.com. StereoSkateboards è distribuita in Italia da Blast! Distribution: www.blast-distribution.it

NEWSADIDASGet FlowedAdidas Skateboarding è ormai pronta ad annunciare il nuovo team italiano.Probabilmente alcuni di voi avranno notato il contest che Adidas ha promossonegli ultimi tempi, quello che chiedeva a chiunque avesse materiale inedito diinviarlo all’azienda di scarpe. E per chi si è ‘rimboccato le maniche’, ha frugatonell’hard disk ed è uscito fuori a filmare per poi inviare tutto ad Adidas, www.adi-das.com/skateboarding, il periodo di suspance sta per terminare. Questa grande

chiamata all’upload serviva proprio per notare volti nuovi ed interessanti per formare il team Adidas in Italia: ebbene, per il 2012 è proprio del grande annuncio...L’unica cosa ora è rimanere con le orecchie tese in attesa della notizia: da qui a poco, una manciata di voi skater calzerà ufficialmente le tre strisce di Adi Dassler...

VOLCOM / KNOT AGAIN! ESPO MINIRAMP CONTEST / MONACOBEN HATCHELL / FS BLUNT / WORD JACOPO ATZORI / PHOTO COURTESY VOLCOM

Alla scorsa edizione dell’ISPO di Monaco, il 7 feb-braio 2012, Volcom ‘ce l’ha fatta di nuovo’!Tre giorni di miniramp contest a dir poco spetta-colare, tra marinai, pescatori e skater che hannospinto oltre il limite. L’atmosfera marinaresca hadipinto tutto l’ambiente: squali che volavanosopra la folla, speaker vestito da primo ufficiale eun’ancora gigante piazzata come ostacolo edestensione sulla miniramp, costruita da IOURamps. Potete solo immaginare come un mani-polo dei migliori skateboarder di transizioni si siasbizzarrito su tale colosso!In realtà non ‘solo immaginare’, potete pure but-tare un occhio al clip on-line che rende piuttostobene l’idea... vimeo.com/36331019

Comunque sia, i tre giorni hanno fruttato una dosemassiccia di trick: nel primo giorno, quello del besttrick aperto a tutti, si son viste nuove facce moltodeterminate (forse qualcuno si ricorda di un certoDannie Carlsen, ragazzo danese, che ‘per sbaglio’vinse l’ultima tappa del CIS 2009 mentre era invacanza in Italia).Dannie da ancora spettacolo, ed anche da questoKnot Again si è portato a casa un po’ di dobloni.Il giorno seguente esplode il contest vero e proprio.È stato uno spettacolo a priori, formato da un castdei migliori transition skateboarder, sia europei chestatunitensi.Il folto pubblico si è goduto, tra gli altri: il semprever-de Mike V, Rune Glifberg e i suoi air enormi e il gio-vane texano più linkato del momento, Ben Hatchell.

Ovviamente quest’ultimo ha regnato, grazie a lungheline oltremodo speziate, all’inconfondibile flow e aduna buona dose di nut: blunt fs out sull’estensione,quella vera, oververt, ha lasciato a bocca aperta(urlante), un po’ chiunque...Nell’ultimo giorno invece ha preso vita uno show‘double trouble’, ossia un contest di run in doppio piùo meno sincronizzate, molto trendy. Le combo deivari team sono state pazzesche, ma AlainGoikoetxea ed un certo Kako, hanno fatto il bottocon un invert sull’estensione sovrastato da un airenorme. Ed in fin dei conti, il montepremi di 8000€ èstato spartito ben bene, tra skater che hanno spinto illivello in maniera ancora una volta incredibile.Guardate il report videoclip per capire cos’è statoveramente il Volcom Knot Again! di quest’anno...

MINISTERO DELLO SKATEBOARDTemporary indoor skatepark

Realizzato e sponsorizzato inte-ramente da all-ramps, ilMinistero dello Skateboard(questo è il nome del park diVimercate, provincia di Monza eBrianza) è la salvezza di tutti gliskateboarders del Nord Italia.I 1.600 mq di park, allestito construtture All-Ramps da street eduna fantastica minirampa, dal gior-no di apertura, il 3 dicembre 2011,sono stati letteralmente presi d’as-

salto dagli skateboarder (skateboarder, no roller, no bmx, only skateboard!!!) lom-bardi ma non solo, nei sei giorni di apertura settimanale arrivano ragazzi da tuttoil Nord e Centro Italia…Ed ora, con l’arrivo del freddo e della neve, è diventato un vero e proprio punto diritrovo degli skater più affermati nonché location per la realizzazione di video esession fotografiche che stanno spopolando sul web.Ma il Ministero dello Skateboard non è solo questo...l’Associazione Sportiva Dilettantistica ‘Skate All’, società che gestisce il park affi-liata alla Skateboard School, con enorme successo ha dato il via ad una serie dicorsi individuali e collettivi, sia di avviamento che perfezionamento allo skatebo-ard e sta gettando le basi per lo svolgimento di un campus estivo di skateboard.Il park, l’ultimo week end di gennaio, è stato inoltre teatro di una tre giorni dimusica e skateboard, con l’evento ‘SKATE AND DISTORSION’.Il programma prevedeva un venerdì ‘distorsion’ di ottima musica con BlackBanana e Daylight 7 Times ad alternarsi sul palco ed una domenica di skate con-test in street e transition (Ivan Federico ha la meglio su Claudio Fontana nellacategoria open in ninirampa e Nicolò Bromo tiene a bada in street, niente poco dimeno che Jacopo Carozzi).Da qui a giugno, data presunta di chiusura del park (anche se ci promettonoManuele e Gianluca, i boss di All-Ramps, che stanno lavorando per rinnovarel’accordo per la gestione del palazzetto in cui sorge il Ministero dello Skateboarded al tempo stesso hanno un paio di alternative molto interessanti per un indoorskatepark permanente), ci sarà modo di divertirsi con altri eventi e contest!Vi rimandiamo a visionare il sito web di All-Ramps (www.all-ramps.com) per cono-scere gli orari di apertura del park, invitandovi a supportare con la vostra presen-za, questa e le altre realtà che stanno nascendo nella nostra penisola, realtà checi aiutano a colmare quel gap (inskateabile) che ci separa dal resto d’Europa edel mondo!Vi saluto con il motto di All-Ramps: Skate is all... Skate all!

Sotto, Jacopo Carozzi / transfer to fs over krooks / photo Nico Cremona

BONES BRIGADEDocumentary spring 2012

Per chiunque skatei da più diquindici anni, le parole ‘BonesBrigade’ suonano familiari comequelle che gli diceva la mammaquand’era ragazzino...Qualunque skater nato prima del1985, ha inseriti nel suo DNA ska-teistico dei mattoncini composti daiteschi, dalle tavole e dalle storieche hanno fatto parte della ‘Brigatadelle Ossa’.Ora non vorremmo che questopezzo suonasse come la spiegazio-ne ne tanto meno l’introduzione deldocumentario sulla ‘Bones Brigade’,visto che mai come in questo caso

un’introduzione sarebbe inutile... Semplicemente ci sembra doveroso che questaopera venga citata tra le pagine del mag.

Ad oggi non abbiamoavuto la possibilità divedere molto in meritoal documentario, adeccezione del primo trai-ler che è comparso afine gennaio sul sito diSkateboarder Magazine.Il film verrà presentatoal Sundance FilmFestival e le prime indi-screzioni parlano di unapellicola realistica cheevita accuratamente inu-tili autocelabrazioni neltentativo di ricreare nellamaniera più veritiera, ifatti e le situazioni chehanno coinvolto la‘Bones Brigade’!!!Un pezzo di storia danon perdere assoluta-mente...

NEWS

Skateboard Culture Magazine 6:00AM // 35

Facilitieswood for winter

36 // 6:00AMSkateboard Culture Magazine

DUSTERkeen

blast-distribution.it

POLAR 8.25pontus alv

playwood-distribution.com

POLAR 8.25pontus alv

playwood-distribution.com

CLICHÉ 8.0andrew brophyblast-distribution.it

DARKSTAR 8.0adam dyet

blast-distribution.it

DUSTERace white

blast-distribution.it

STRANGE 8.0crez

strangeboards.com

THIRTEEN 8.0doomsday

facebook.com/thirteenskateboards

ENJOI 7.75louie barletta

blast-distribution.it

5BORO 8.25pontus alv left

playwood-distribution.com

5BORO 8.125pontus alv right

playwood-distribution.com

5BORO 7.5cruser mini

playwood-distribution.com

ANTIHERO 8.0frank gerwer

srdsport.it

STRANGE 8.0metal

strangeboards.com

STRANGE 8.125santa muertestrangeboards.com

CHOCOLATE 8.12gino iannucci

srdsport.it

GIRL 8.25howard navajo

srdsport.it

SLAVE 8.25jon alliesrdsport.it

OUR THING // El Santo Skateboard

COM’È NATA L’IDEA DI METTERE INSIEME UNACOMPANY DI SKATEBOARD?MATTIA / Semplicemente poteva essere uno stimoloin più per continuare la nostra attitudine e riuscire cosìa vivere ancora molte esperienze...

MARIO / Era da tempo che io e Mattia progettavamoassieme di fare qual cosa all’interno dello skateboar-ding: pensavamo a qualcosa che potesse stimolaresia noi che la scena torinese...Io avevo ventisette anni e Mattia trentadue e sentiva-mo che in Italia non c’erano realtà che identificasserodue elementi come noi... E allora ci siamo detti: faccia-mo una company di skateboard e spacchiamo tutto! Eda lì è partito il progetto El Santo...

QUALI SONO STATE LE PRINCIPALI DIFFICOLTÀINIZIALI?MATTIA / Tutta quella parte burocratica alla quale nonavevo neanche pensato!

MARIO / I soldi principalmente. Le idee erano chiare.Abbiamo avuto molto supporto e molta risposta dallascena che ci circondava. I sacrifici e le difficoltà sonomeno pesanti se le fai per qualcosa che ami: quelloche non ti abbatte ti rinforza...

PENSATE CHE ALL’ESTERO SAREBBE ANDATADIVERSAMENTE?MATTIA / Non saprei: dipenderebbe più che altro dalposto!

MARIO / Non mi sono mai posto il problema...

38 // 6:00AM Skateboard Culture Magazine

COSA VOLETE TRASMETTERE ATTRAVERSO LAVOSTRA COMPANY?MATTIA / Skateboarding al 100%!

MARIO / El Santo Skateboard man! Penso che già ilnome ti faccia capire! Skateboard, da skater per gliskater. Zero fashion e fighettate!

COME PENSATE SIA MEGLIO PROMUOVERE ILPROPRIO MARCHIO?MATTIA / Con tanto skateboarding e con un bravo fil-mer che riesca a trasmettere le situazioni, per poi cosìavere del materiale da poter usare attraverso i diversicanali...

MARIO / Girando, facendoci vedere in giro il più possi-bile, cercando di produrre materiale sempre migliore,essendo presenti sul web e sui magazine, facendocontest, fiere, eventi e tour: tutto contribuisce a darevisibilità al marchio...

CHE TIPO D’IMPORTANZA E SUPPORTO DATE ALVOSTRO TEAM?MATTIA /: Team? Fratellanza! Cerchiamo di fare ilpossibile per non fargli mancare niente.Sono dei personaggi fantastici loro, mi fanno star benee mi mettono sempre di buon umore... E mi dannnodelle grandi soddisfazioni!

MARIO / Abbiamo sempre avuto un rapporto con iragazzi da ‘family’. Oltre che fornire loro il materiale ElSanto nelle quantità di cui hanno bisogno, cerchia-mo di far crescere l’immagine del singolo rider dando-gli visibilità, sia cartacea che multimediale. Cerchiamodi dar loro contatti per nuovi sponsor, creando collabo-razioni e ‘ganci’ con fotografi e riviste.

PROGETTI FUTURI?MATTIA / Andare sulla luna con tutta la fratellanza,con un’astronave fatta a forma di skateboard!Ad e comprare un bel six pack!!!

MARIO / Innanzi tutto all’inizio di marzo ci sarà l’arrivodi una nuova serie di tavole in quattro grafiche diver-se. Automaticamente uscirà il catalogo 2012 con lalinea di abbigliamento scelta, seguita da un party instile El Santo. Cercheremo di crescere sempre di piùin Italia e continueremo a distribuire in Olanda.Inoltre ci saranno delle new entry nel team...Pomperemo sempre di più il materiale video, cercandodi fare sempre più tour: cresceremo e miglioreremo.Ed altre belle news usciranno a tempo debito!

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Francesco Salini / tailslide in Barcellona / all photo courtesy El Santocover #46 / Toti Leone / fs nosegrind + cover #48 / Mattia Turco / hardflip

DI CHI È LA MENTE CREATIVA DELLA COMPANYED A CHI SI ISPIRA?MATTIA / È la mia! Esprimere i miei pensieri attra-verso le grafiche mi ha sempre entusiasmato!!!Anche perchè è la parte divertente e che riesco asviluppare in maniera ottimale grazie ad Animol,ovvero Giorgio Dazzi, il quale riesce riportare sucarta tutte le idee.Trasforma i pensieri in disegni! E grazie a Gino,ossia Flavio Ventre, che è colui che risolve! Perquanto riguarda l’ispirazione, penso che basti viverele situazioni e semplicemente guardarsi in giro.

MARIO / La parte creativa del marchio la segueMattia, che collaborando con il nostro illustratoreGiorgio ‘Animal’ Dazzi e con l’aiuto del grafico Flavio‘Gino’ Ventre, riesce a rispecchiare l’identità di ElSanto. Ci ispiriamo allo skateboard, a noi stessi, acome siamo cresciuti e a come la vediamo.Penso anche che marchi come Anti Hero, Real,Indipendent etc, ci abbiano in qualche modo segna-to. Quindi un’ispirazione, anche non voluta, ci saràstata per forza...

MACCARONI È BUSINNESS D.I.Y.Da skateboarder italiani a BarcellonaLe condizioni sociali e politiche del nostro Paese ci hanno portato in questacittà non così distante dall’Italia e una volta giunti qui non ci siamo abban-donati solo a feste e bagordi...In un mondo che si sta trasformando in loghi / marche / piani economici e super-star, abbiamo deciso di ritornare indietro nel tempo. Maccaroni era la definizioneche davano agli italiani immigrati in America: parlavano male la lingua e tardava-no a integrarsi. Noi siamo esattamente questo.Per supportarci a vicenda abbiamo deciso di fare una piccola distribuzione chevende i marchi degli amici italiani e non solo. Le aziende con le quali lavoriamosono gestite da skateboarder e rappresentano la passione autentica. Come lapasta italiana siamo semplici e genuini. Support people, not brands!Un grazie a Michele Pinna, Marco Boetti, Troy Roberts, Sibylle Meyer e tutti quelliche ci vogliono bene! Per ora distribuiamo Bastard, Gypsy Skateboard &Adventure, Warriors Skateboard, Dumb Skateboard, Urethane Wheel, SeptemberWheels e Muckefuck Skateboard.

SKATE YOUR HOLIDAYSA new travelling formula by Carlo CassanOrmai é già un po’ di anni che passo molto tempo in giro per tour e viaggi,a skateare con amici e compagni di team: durante una delle mie ultime visi-te nel nord della Spagna, è nata l’idea di questo progetto...Ciò che si propone, è di organizzare un viaggio dove poter skateare liberamentetutti i migliori park e spot della zona dei Paesi Baschi, con degli skater con espe-rienza del calibro di Simone Verona e Stefano Brancalion, che possano fare daguida e dare qualche piccola dritta ai meno esperti. L’idea è quella di eliminaretutti i problemi che ho riscontrato durante i viaggi come la ricerca di ospitalià, itrasferimenti, la ricerca di park nascosti e quant’altro, facendo trovare al parteci-pante già tutto pronto con notevole risparmio di tempo e stress. Il tutto è accom-pagnato dalla scelta del posto, Santander, che oltre ad offrire un nuovo concretecon area street, bowl e mini, è anche una delle spiagge più vaste e consistentidove surfare: quindi per chi si vuole rilassare, fare dei bagni e surfare oltre chemacinare poolcoping e muretti, mi è parsa la meta ideale.A questo punto non mi rimane che rimandarvi al sito per i diversi viaggi proposti ei periodi: inizieremo a giugno con Santander, a nord della Spagna, per poi prose-guire verso San Sebastian, nei Paesi Baschi.Per tutte le informazioni: www.skateyourholidays.it

NEWSGLOBEBantam Cruiser Retro RippersArrivati in Italia i nuovi cruiser di Globe! Tavola 7”x24” in plastica 100% riciclata,indistruttibile e dotata di superficie anti sdrucciolo S-Trac Grip, monta ruote da 62millimetri di ‘morbidezza’ 83A in Grippy Urethane con cuscinetti Globe ABEC 7:adatte ad ogni superficie e veloci anche sui terreni più proibitivi per uno skatebo-ard tradizionale. Inoltre i truck Slant 4.25” sono garantiti a vita!Il prezzo al pubblico è di € 99,00 ed in Italia è istribuito da SRD Sport Distr.Per tutte le informazioni fate un giro sul sito: www.srdsport.it

HOW TO BOMB A CATMATTEO CARMAGNINI ITW

WORD ALESSANDRO REDAELLI / PHOTO FEDERICO ROMANELLO

AA NOI D I 6:00AM P IACE SPINGERE I RAGAZZI MERITEVOLI , CHE S I SBATTONO E FANNO SEMPRE DI TUTTOPER SKATEARE IL P IU’ POSSIBILE, A PRESCINDERE DAI LUOGHI IN CU I VIVONO CHE MAGARI NON OFFRONOTROPP I SPOT O STRUTTURE DA POTER SHREDDARE.. .SU QUESTO NUMERO ABBIAMO DECISO D I PRESENTARVI MATTEO , ATTRAVERSO IL SUO SKATEBOARDINGCREATIVO, IMMORTALATO DALL ’OBIETTIVO DI FEDERICO ROMANELLO. .. ENJOY!

4 2 | M A T T E O C A R M A G N I N I I T W

I T W M A T T E O C A R M A G N I N I | 4 3

È vero che Romanello se sbaglia la foto s’in-

cazza con te e ti fa rifare il trick?

Ahahah!!! No no anzi, é super preso bene il Fede:

per il fs feeble flip out, pur di finire la mission, a

momenti si cagava addosso! È professionale il ra-

gazzo: andare a fare le mission con lui é stato un

piacere, zero pressione per i trick...

Cosa farebbe Fede se usasse droghe ed alco-

lici? Se non fosse straight?

Bella questa! Di sicuro farebbe le foto più storte,

magari ci metterebbe tamarrate tipo lo sfondo ‘tie

dye’ stile trip lisergico e di sicuro arriverebbe an-

cora più in ritardo agli appuntamenti a causa dei

postumi. Surferebbe meno, andare in mare con i

postumi fa schifo...

Sei una delle poche persone che conosco che

ha skateato un gatto: non ti senti in colpa?

Ahahah! Hai colto nel segno. Io amo da morire i

gatti, però per il trick in questione nessun rim-

pianto...

Quella statua é orrenda, un po’ di skateboarding gli

può aver fatto solo del bene.

Pensa che quando chiedevamo in quel paese

dove fosse la statua del gatto un tipo ci ha rispo-

sto: “No no, ho capito che statua dite... È una ci-

vetta non é un gatto”. Ahahah! Ti fa capire quanto

sia osservata e apprezzata... Povero gattone...

Il romanello si lamenta sempre dei rider, ma in

realtà ha gli amici che lo aspettano sotto casa

col sacco di cemento per costruire spot e farci

le foto...

Sì, ogni tanto mi viene in mente di costruire qual-

che stramberia di cemento abusiva. L’ultima diret-

tamente in giardino per la gioia dei miei. Fede mi

sembrava abbastanza commosso ‘da queste

cose’, il bello é che é tutto costruito totalmente a

caso e di solito, specialmente all’inizio mi sba-

gliavo e invece del cemento usavo la malta. Di

conseguenza le cose che costruisco tendono a di-

ventare dune di sabbia con il passare del tempo!

Ahahah!!!

Dimmi di dove sei e cosa fai nel tuo paese oltre

che buttar via tempo a skateare?

Vivo a Lucca... Cosa faccio? Ahahah!

Giro spesso in bicletta per la città senza meta,

visto che ho la fortuna di vivere in una città così

bella. È un rapporto di odio e amore, però molto

più amore direi.

A Lucca non ci sono centri di aggregazione per i

giovani o spot decenti, ma é la mia città e la amo,

é difficile spiegarlo, potrebbe sembrare un contro-

senso che io e miei amici siamo così presi bene da

un posto che alla fine offre poco o niente rispetto

ad altre città più grandi. Poi bò, con i miei amici

facciamo casino in giro: ultimamente si é formata

una tifoseria ultras, gli ‘Ztl Menenos’ che supporta

la squadra cittadina di basket che sta andando alla

grande. Fai conto che il presidente della squadra

ci paga le casse di birra per fomentarci, si fa un bel

casino alle partite. Lucca Hard Core...

È vero che le tipe in Versilia se non guidi un X5

e non sniffi cocaina tendono a non dartela?

Ahahah! Bella questa, bè detto francamente non

saprei... Sinceramente non so neanche cosa é un

X5, dal nome sembra un jet... Comunque sarò

uscito tre volte in vita mia in Versilia di sera e

quelle tre volte non ho baccagliato nessuna tipa...

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HOW TO BOMB A CAT

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D I Y P O L E J A M F A K I E

HOWTO BOMBA CAT

4 6 | M A T T E O C A R M A G N I N I I T W

F S T A I L B L O C K

HOWTO BOMB

A CAT

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F S F E E B S F L I P O U T

4 8 | M A T T E O C A R M A G N I N I I T W

S T O N E T R A N S F E R

Sarà perché non ero ‘bambato’ su un X5, ahahah!

Direi che non sono troppo fan dei locali della Versi-

lia...

La Toscana vanta due dei migliori concrete

park d’Italia, a Pisa e a Forte dei Marmi: ci ska-

tei parecchio?

Yes! Non avendo posti decenti a Lucca per fare

skate ‘rubiamo’ ahimè gli spot e i park altrui, ulti-

mamente però ci stiamo muovendo per avere

qualcosa pure noi nella speranza magari di ricam-

biare il favore e far venire un po’ di gente a ska-

teare nelle nostre zone. Comunque sì, in

prevalenza skateo alla bowl di Pisa che é una

bomba fatta a regola d’arte e al park di Lido di Ca-

maiore che é pieno di cose divertenti e insolite...

Rocce, gatti, pole jam e spot D.I.Y... Sei un bel

‘cafonciello’ ma mi piaci: riesci a mettere in-

sieme due parole in merito al tuo skateboar-

ding?

Io ero partito con l’idea di imparare tutta la roba

tecnica e sfracellarmi da scalini e cose del genere,

poi con il tempo e con le giuste influenze, tipo il

mio compare Adam Walker prima, (si chiama così

giuro) e il Baro dopo, mi hanno fatto capire quanto

sono divertenti le curve e quanto conta l’inventiva

e il tocco personale nello skateboarding.

Da lì mi sono convertito al lato oscuro, ovvero i

trick ignoranti... Ahahah! No dai, a parte gli scherzi,

per delle cose sono veramente negato nel senso

che mi mancano proprio le basi dello skating in

switch ad esempio e anche dai gap sono partico-

larmente lesso.

Sto provando a rimediare con tanta pazienza alle

mie lacune...

C’è qualche altra passione nella tua vita oltre a

spingere ‘il carrelino’?

Eh, di passioni ce ne sono tante, però andare sullo

skate é quella che faccio con più persevaranza e

continuità. Per il resto bò, tutti i tipi di pesca con il

compare Silvio che é riuscito a trascinarmi anche

sott’acqua per sparare ai pesci con il fucile da

sub...

Poi ogni tanto progetto di fare dei dipinti, però que-

sta cosa è ancora molto in fase di sviluppo, non so

bene neanche io...

L’obbiettivo primario é comunque quello di fare

bordello in giro con gli amici e divertirsi!

Saluti, cazzi e mazzi...

Per far prima saluto tutti, ma proprio tutti quelli che

conosco, così sono sicuro di non scordarmi nes-

suno. Però faccio un ringraziamento particolare a

tutti i membri della mia Skate Crew, ovvero la

Tuma’ Crew e in particolare a Matteo Pera e a

Mario Lenci che sono i miei skate bros abituali, sa-

luto tutti i miei amici della T.V.N.W., tutti gli Ztl Me-

nenos, la Dogana Crew, il Coppo, il Frati e il Simo

che sono i veri boss dello skate qua da noi, tutti gli

skater di Pisa, di Pistoia, do Viareggio e di Gros-

seto.

Infine vorrei fare un ringraziamento a Fede per le

foto e ai miei genitori che da anni tollerano le mie

stranezze e cacciano il cash che mi permette di

stare sulla tavolina in pace. Ci vediamo per le

strade...

Merda! Mi stavo dimenticando... Ringrazio di brutto

il Juice Shop per il supporto costante!!!

I T W M A T T E O C A R M A G N I N I | 4 9

T A I L D R O P

HOW TO BOMB A CAT

Sono inciampato nelle foto di Julien come mi è capitato tante altre volte...Una serie di e-mail ed una nuova amicizia.Questo ragazzo francese, skater e fotografo, racconta in poche pagine la storiadi una passione che dura da più di vent’anni.

Questo è Julien Deniau ed il suoNO PATINAR ÉS UN CRIM!

Paolo Giannattasio & Brian Londono in Barcellonaphoto Julien DeniauItw & Intro Alessandro Redaelli

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NO PATINAR ÉS UN CRIM!

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“VEDI, IO CREDO CHE LA FOTOGRAFIA DI SKATEBOARDABBIA ‘IL BELLO’ IN SE STESSA...DESCRIVE CON ESATTEZZA UN MILLESIMO DI SECONDO,UN ISTANTE PRECISO CHE PASSA E NON TORNA PIÙ”.

no patinar és un crim // 53

Ciao Julien, vorrei capire come uno straniero vede l’Italia in questoperiodo: hai ancora rispetto del popolo italiano anche dopo sedicianni di berlusconismo e il recente scandalo della Costa Concordia?Guarda non ho mai approfondito l’argomento Berlusconi più di tanto: soche è stato un cattivo presidente, so che ha cercato di controllare l’Italia enel frattempo si è dedicato ai piaceri della vita sbattendosene del Paese.Fortunatamente gli italiani non sono tutti come lui, magari una parte macredo che siano pochi. Il potere rende cechi e folli.

Quindi ti sei trovato bene a scattare foto con questi due boy italiani...Sì, non è la prima volta che skateo e scatto foto con skater italiani, Brian ePaolo sono due bravissimi ragazzi e skateano da paura...

Penso che si possa andare oltre la geografia, questo è il bello delloskateboarding: come hai conosciuto i due protagonisti di questa inter-vista?Li ho incontrati proprio qui a Barcellona, durante quelle belle session di chillout che si fanno di sera nella piazza del Macba.Conosciuti come si conoscono mille persone, come dici tu è questa la partemigliore dello skateboarding... No?

Brian è nato in Colombia ed è cresciuto in Italia, c’è un bel po’ di‘spirito latino’ in lui... Come ti sei trovato durante queste session?Brian è davvero simpatico, certo ogni tanto le sue origini latine si fannovedere, ma in realtà è davvero tranquillo e motivato nel fare le cose...Per quanto riguarda il suo skateboarding non c’è bisogno che vi dica che ilragazzo spacca. Ha un controllo incredibile, skatea qualunque cosa ed inogni spot dove lo porti non manca di chiudere una manovra.

E di Paolo che mi dici?Scattare con Paolo è davvero divertente, ho beccato tutto il gruppo degli ita-liani... Mi hanno portato in un po’ di spot dove Paolo sapeva di avere un totdi trick da chiudere. Lui ha un pop da paura e gli piace saltare gli ostacolialti. Confesso che io adoro fotografare gli ollie e i flip alti: gli ‘hammer time’come li chiamiamo io e Paolo...

Sei mai stato a Napoli, nella città natale di Paolo?No, non ci sono mai stato anche se sono davvero curioso.Ho sentito talmente tante storie su quella città e ogni tanto mi domando sesia tutto vero... Sai cosa voglio dire...

PAOLO GIANNATTASIOFLIP

NO PATINAR ÉS UN CRIM!

54 // no patinar és un crim

Hai lavorato con altri skater italiani? Ho lavorato con altri italiani tempo addietro, infatti ero sponsorizzato Brokedieci anni fa, dunque ho avuto l’occasione di girare il Nord Italia durante itour. Ho incontrato parecchi ragazzi italiani in quell’epoca, anche durante icontest europei. Ma non ho mai avuto l’occasione di lavorare con loro fino ache non mi sono trasferito a Barcellona...

Dopo tanti anni di shooting, Barcellona sa ancora offrire nuovi spot enuove location?Ci sono sempre nuovi spot, questo è il bello di Barcellona, la città è semprein costruzione, quindi vengono sempre costruiti nuovi posti assurdi.È anche vero che nell’ultimo periodo, il centro della città è un po’ sputtana-to: è vietato skateare quasi dappertutto dal 2005, ma in realtà si continua askateare alla grande. Per raggiungere i nuovi spot bisogna allontanarsi unpochino dal centro ma in mezz’ora di treno si trovano diverse meraviglie piùo meno segrete. Barcellona è, e resta, la grande capitale dello skateboardeuropeo.

Fammi un autoritratto di te stesso come fotografo...Ci tengo a dire che ad oggi mi sento ancora uno skater al cento per cento.Ho skateato con intensità negli ultimi ventidue anni è questo ha un grandepeso sulla mia personalità. Ma ho comunque sempre fatto foto ed ho colla-borato per anni con riviste francesi. Ora, da quando vivo a Barcellona, hodeciso di lavorare come freelance cercando di collaborare con tutte le testateeuropee. Mi piace scattare skateboarder che arrivano da tutto il mondo, sonomolto attento e cerco di fotografarne il maggior numero possibile... Lediverse esperienze sono la mia linfa vitale...

Hai qualche particolare ambizione come fotografo e soprattutto comefotografo di skateboard?Ho tante diverse idee in merito alla mia fotografia: mi piacerebbe fare dellemostre ed ho anche in testa di fare un libro. Ora come ora, sto cercando dilasciare che le cose accadano, amo moltissimo lo skateboarding ma nella miamente comincia a maturare l’idea che ci siano parecchie altre cose da fare.Spero che la mia fotografia sia un mezzo che mi conduca lontano verso ilgiornalismo, l’arte ed i viaggi... Sempre e costantemente verso qualcosa dinuovo...

BRIAN LONDONOFS SMITH

NO PATINAR ÉS UN CRIM!

no patinar és un crim // 55

56 // no patinar és un crim

“CONTINUATE A SKATERE NON IMPORTA SE VI SENTITETROPPO VECCHI, SE AVETE TROPPO LAVORO OPPURE UNAFAMIGLIA... LO SKATEBOARD VI DARÀ SEMPRE L’ENERGIAPER SCAPPARE DALLO STRESS E CAMBIARE IDEA”.

no patinar és un crim // 57

Quando vedi ‘il bello’ in uno scatto di skateboard?Vedi, io credo che la fotografia di skateboard abbia ‘il bello’ in se stessa...Descrive con esattezza un millesimo di secondo, un istante preciso che passae non torna più. Anche se il rider può rifare la manovra, siamo certi che untrick non sarà mai identico ad un altro ed il fotografo stesso, non potrà mairicatturare lo stesso millesimo di secondo... Quindi ogni scatto è come unasinfonia di angoli, momenti perfetti e buona luce: non è facile come sembra.Credo che chiunque abbia avuto esperienze di fotografia di skateboard, sap-pia quanto sia difficile e dannatamente veloce l’istante in cui il trick va foto-grafato. Questo è il vero problema.

Ho visto che hai dell’ottimo footage sul tuoi profilo: parlami di tecome skateboarder...Come ho detto prima ho iniziato a skateare nel 1990 con un gruppo diragazzini nel parcheggio davanti casa... Con le tavole della decathlon.Come per tutti sono passati gli anni ed ho cominciato a migliorare sempre dipiù. Non ho mai smesso di skateare e per qualche anno sono stato anchesponsorizzato da Adidas e Broke, ho viaggiato parecchio ed ho avuto parec-chie esperienze interessanti. Poi, da quando vivo a Barcellona cioè dal 2000,ho chiuso i rapporti con gli sponsor e mi sono concentrato sulla fotografia.Skateo ancora ma solo per gli amici e per il divertimento. Nell’ultimo perio-do ho cominciato a lavorare per questa crew francese che si chiama Klap eda pochi mesi sto lavorando come team manager per una company di har-dware che si chiama Karma...

Che tipo di skateboarder e di skateboarding ti piace?Amo tutti i tipi di skateboarding, questa è la cosa bella: ognuno skatea amodo suo senza troppe rivalità. Qualcuno ama rail e scale, qualcun altromuretti e tech trick... Ma è sempre skateboarding guisto? Ho un granderispetto per i vert rider, per me è una cosa assurda: ho sempre sognato dispararmi dei bs air di tre metri ma alla fine non è mai successo! Ahahah!

C’è qualcosa d’altro da dire?Continuate a skatere, non importa se vi sentite troppo vecchi, se avete trop-po lavoro oppure una famiglia... Lo skateboard vi darà sempre l’energia perscappare dallo stress e cambiare idea. Andate in giro per le strade, nonimporta che trick farete... Andate e divertitevi con gli amici e sempre con unbuon karma!!!

PAOLO GIANNATTASIOFS FLIP

NO PATINAR ÉS UN CRIM!

58 // no patinar és un crim

NO PATINAR ÉS UN CRIM!

no patinar és un crim // 59

BRIAN LONDONOBS TAIL

60 / enimol tour

enimol tour / 61

WHAT GOES ON TOUR STAYS ON TOURWORD DAVIDE FRASSINE & PHOTO ENRICO RIZZATO

MATTIA TODERO / DROP

Tutto ricomincia così, in una calda mattina di gen-

naio a Barcellona: il mio amico fotografo Enrico

così scrive in Facebook, consigliandoci di spreme-

re per bene il cervello se vogliamo le nosre pagine

di Enimol tour sulla rivista. Altrimenti, è meglio se

torniamo a vendere ciambelle sulla Rambla.

Sì è vero, non so scrivere in italiano forbito e non

vanto titoli di studio poderosi, ma vaffanculo...

Sono stato in tour con i miei amici!

“Ciao Enimol Team di disgraziati a cui voglio bene.Voci di corridoio dicono che sia giunta l’ora dell’articolo del nostro tour.

Chi s’infotta per scrivere un articolo divertente?”

Sono passati mesi dal tour e ricordo alla perfezione tutti i trick che abbiamo

chiuso. Hey! Tutti li abbiamo chiusi, ok? Alcuni ci sono costati due giorni di

sangue, sudore e anabolizzanti, ma l’idea di poterli presentare su una rivista

con la carta lucida e poter fare i fighi di fronte alle ragazzine, (ormai donne

che alle medie ci schifavano) era troppo grossa. Quindi abbiamo gli ematomi

e i dolori, ma le ragazzine ormai donne che alle medie ci schifavano conti-

nuano a schifarci.

“Bè... perlomeno con Enimol sei diventato ricco!”.

Sì, infatti i miei genitori hanno una tuta idromassaggio come la mamma di

Milhouse.

Comunque sia, è stato un tour complesso...

Ho imparato subito che più ti sforzi per organizzare le cose alla perfezione,

più è meglio se ti dedichi alla curva nord del Brescia...

3 mesi prima del tour: due auto noleggiate, tutto perfetto.

3 giorni prima del tour: le due auto non possono essere noleggiate, tanto

meno uscire dal confine.

2,99 giorni prima del tour: treno per Belgrado disponibile.

2,5 giorni del tour: tutto il team è avvisato e disponibile per il viaggio in treno.

2 giorni prima del tour: il treno è pieno, ci lasciano a terra.

1,7 giorni prima del tour: nessuno vuole andare a Belgrado in autobus.

1,69 giorni prima del tour: quei santi dei miei genitori mi prestano l’auto.

1,685 giorni prima del tour: l’auto non è revisionata.

ANDREA MUNARI / PIVOT TO FAKIE

62 / enimol tour

1 giorno prima del tour: l’auto è revisionata, ma

per uno sciopero della motorizzazione non possia-

mo uscire dal confine prima di tre o quattro giorni.

7 mesi dopo il tour: auto censuro le mie conversa-

zioni con le divinità. Però sono tutte salvate nella

cronologia di Skype.

0,1 giorni prima del tour: quasi tutto il team è a

casa mia, mangiamo, dormiamo, skateiamo e ci

riproduciamo noncuranti di cosa ci riservi il futuro.

0,000001 giorni prima del tour: Todero decide che

la sua Fiat Brava color bronzo può essere la rispo-

sta; contemporaneamente Andrea ‘Marcaietta’

Munari, decide che il suo Bedford da 80 km/h è

altresì un’alternativa valida al campeggio brescia-

no.

0,00000 giorni prima del tour: siamo sull’autostra-

da, in ritardo, a 180 km/h verso il confine.

Fanculo le tabelle di marcia.

Railway skatepark, Brescia.

Creedence DIY skatepark, Brescia.

Bowl di Vicenza.

Brescia (Enimol house camping).

Rosà (VI), contest e festino che ci sega le gambe

e ci annebbia la vista.

Io amo il Campionato Triveneto. Tra l’altro mi

hanno detto che un Majorana from Catania ha

vinto dei premi belli e il Marcaietta addirittura dei

soldi. She don’t like cocaine.

Claudio meritò dei premi solo per i cannoli alla

ricotta che mi portò direttamente dalla Trinacria.

Dio buono vieni al nord più spesso!

Poi, festa notturna e tutto ciò che ne consegue...

Sì dai... birre, ormoni e quelle cose lì. Di certo non

compri una rivista di skate per leggere queste

cose. Comprati l’Harmony.

Da quel momento i miei ricordi si fanno intensi e

confusi, ricordo il viaggio verso la frontiera, ricordo

un distributore self-service a Trieste che ci ha bel-

lamente inculato dieci euri di benzina e ricordo un

giorno di pioggia a Zagabria!

Ricordo dei trick vari, costosi, sudati e ammirati.

Molto ammirati.

ROBERTO SACCHETTI / FS WALL

enimol tour / 63

Salaka a Zagabria vince un premio dalla National Geographic per i suoi docu-

mentari e il premio da parte mia per il miglior slam del tour.

Enimol tour guide: a Zagabria c’è una piccola bowl DIY grezza, vicino ai bina-

ri del treno. Best night session con i local e i turni per andare al supermer-

mercato a riportare le casse di birra vuote e prenderne di nuove. Tra l’altro di

pomeriggio è frequentato da un sacco di studenti, quindi: Spesso, fanculo voi

e lo skateboarding, io vado dalle fighette.

Il ricordo successivo è la festa a Lubjiana, dove sono stato sconfitto durante

una session notturna, mi sono addormentato sulle strisce pedonali di un par-

cheggio (Cristo, credo di non aver mai domito così profondamente), intanto il

Marcaietta approcciava un fs wallride su un marciapiede in mezzo al nulla.

Sempre il Marcaietta il giorno seguente ha vinto il best trick del tour, un paio

d’ore di cervello stuprato per l’ollie into the bank più stretto e lungo della sto-

ria, e io che filmavo ho vinto due minuti di pelle d’oca. Non so come ringra-

ziarti. E fu così che arrivò l’ultima notte. Senza freni inibitori, stage diving slo-

veno e quelle cose lì da vere rockstar al rogo... Mi disperdo per qualche ora e

riesco a raggiungere gli altri, quarantacinque minuti prima della partenza: giu-

sto il tempo di un riposino su un cumulo di coperte sparse.

Da quel momento nebbia fino a pochi giorni fa.

PS: What goes on tour stays on tour.

PPS: Odio quelli che finiscono i racconti ringraziando team mates, fotografi,

sponsor e madri. Grazie di un cazzo, mi dovete un altro tour.

E presto, chiaro?!?

SALAKA / FS LIPSLIDE BS 270° OUT

64 / enimol tour

UP / CLAUDIO MAJORANA / FS BOARDDOWN / ANDREA MUNARI / OLLIE IN

enimol tour / 65

Rob Maatman ProfileWord & Photo Eric Antoine

66 // Rob Maatman Profile

^ BS SMITH

Ho visto Rob skateare per la prima volta aBasilea nel 2008 e già quella singola occa-sione era stata sufficiente per inquadrarlo alivello di skateboarding.Una birra al party dell’ESC ed ho capitoche era davvero un tipo che spacca: umilee sapientemente focalizzato.

Come pochi altri rider in Europa, Rob èl’esempio del nuovo livello al quale lo skate-boarding del vecchio continente sta lenta-mente approdando, di recente è entrato afar parte del Team Zero international e pareche negli States goda di un’ottima reputa-zione. Fatevi un giro nel suo profile...

Rob Maatman Profile // 67

68 // Rob Maatman Profile

^ SW OLLIE> FLIP IN

Ciao Rob, Quanti anni hai?Ne ho compiuti ventuno in ottobre: così ora negli Sta-tes posso finalmente bere, comprare birra e roba delgenere... eheheh!

Com’è l’inverno in Deventer?L’inverno non è ancora malaccio, non sta nevicando,ma c’è comunque quella pioggerella di merda quindisolo skatepark indoor! Ma sono comunque positivo,non sta nevicando da matti come l’anno scorso!

Resci a skateare da qualche parte?Skateo solo park indoor perché non ci sono spot alchiuso. Ma il park che skateiamo è buono, quindi nonc’è male in fondo.

Tuo fratello Jelle è cresciuto molto, è più alto di teora?Sì, sicuro che è più alto di me! È cresciuto molto negliultimi due anni. Ha compiuto diciott’anni l’altra setti-mana, sta diventando vecchio...

Voi due skateate insieme tutto il tempo?Skateiamo praticamente sempre insieme, ed è diver-tente perchè non litighiamo come la maggior partedei fratelli. È bello vederlo crescere e skateare me-glio, devo stare attento che non diventi più bravo dime... ahahah!

Con chi skatei oltre a lui?Skateo sempre con gli stessi ‘homies’: Rachid Addou,Ruud ‘Rambo Ruudie’ Garst, Merijn van der mei,Douwe Macare, Niek Zandstra, Gijs Zevenbergen,Ewoud Breukink e Bert Roeterdink... gli ultimi duesono amici di mio fratello e stanno crescendo veloce-mente!

Tuo padre ti supporta molto in quello che fai:cosa fa esattamente per aiutarti?Sì, mio padre mi aiuta molto, così anche miamamma, e ne sono molto felice. Quando ero più pic-colo mio papà mi portava praticamente a tutti i con-test d’Olanda e una volta l’anno al campionatoeuropeo a Basel che era sempre molto divertente.Poi mi ha aiutato in alcuni accordi con gli sponsor eroba di quel tipo!

Dove hai viaggiato ultimamente?Non molto veramente, l’ultimo viaggio è stato con te(Eric Antoine) in Portogallo ed è stato davvero diver-tente. Prima di quello un’altro tour Emerica in Porto-gallo: significa che ho viaggiato solo in Portogalloquest’anno! Sono stato anche a Malaga con Marcel ela Perus Crew, viaggio che è stato altrettanto bello.

Qual’è stato il tour migliore?Mi piacciono tutti di solito, perché è bello andarseneper un po’ e poi reincontrare i tuoi ‘homies’ tornando!Ma i due tour in Portogallo sono stati davvero entu-siasmanti, non saprei quale è stato il migliore...

Dove vuoi viaggiare in futuro?Vorrei andare a Cipro perché ho sentito e visto che cisono spot davvero validi, e mi voglio anche andare askateare quelli in Cina ed Australia!

Hai smesso di studiare: non pensi di ricominciarun giorno?No, non studio più da un po’ e mi piacerebbe ricomin-ciare, ma non so bene cosa voglio fare, ci sto pen-sando. È dura ricominciare!

Rob Maatman Profile // 69

Rob Maatman Profile

Tuo fratello sta seguendo le tue orme? È sponso-rizzato da qualcuno?Non ne sono sicuro, ma penso che noi skater pun-tiamo tutti alla stessa cosa, diventare pro e vivere diquello. Comunque lui è sponsorizzato Etnies, Quiksil-ver, Bones e Baker!

Sembra che lo skateboarding della zona Beneluxsi stia sviluppando molto ultimamente...Cavolo sì, gli States stanno supportando l’Europasempre di più, ci rendono più partecipi di quello chestanno fancendo. Quindi forse questa è la ragione...

Oltre a skateare fai altro? Sei piuttosto timido enon mi hai mai detto di ciò che fai oltre alloskate...Gioco ai videogame un pochino, esco con la mia ra-gazza e con i miei amici. Non faccio molto altro masto pensando di tovarmi un impiego!

Quali sono le prime cose che cerchi in Internetquando ti alzi?Primo probabilmente Facebook, poiskatevideosite.com e l’e-mail, Thrasher e poi forse ilsito Shake Junt o tracky.nl, poi tutto il resto...

Vai a letto tardi: cosa ti piace vedere in televi-sione?Mi guardo cartoni come i Griffin, The ClevelandShow, Simpsons e South Park. Mi piacciono seriecome How I Met Your Mother, Dexter e Chuck. Ah, miintrippano molto le serie poliziesche e le storie di pri-gione...

Il tuo impegno è filmare ora, su quante parti stailavorando?Sì, sto fimando per una part Emerica Europe comequella che ha fatto Tom Knox poco tempo fa, ma èdifficile in Olanda, quindi devo viaggiare per farlo, for-tunatamente ho già un paio di tour in agenda e pensosia fattibile.

70 // Rob Maatman Profile

Rob Maatman Profile // 71

^ FS 360°< 5-0

Rob Maatman Profile

72 // Rob Maatman Profile

^ NOLLIE BIGSPIN> FS OLLIE

Rob Maatman Profile

E sto più o meno filmando per il video Zero, ma nonsta andando altrettando bene perché è difficile rima-nere a quel livello di skating e loro hanno bisogno diun formato di clip diverso da quello che usiamo noi.Quindi posso filmare solo quando non sono qua, enon ho potuto da quasi un anno per via della mia stu-pida caviglia, ma si spera in un 2012 migliore!

Dovresti produrre una videopart intera per Zero?Con la distorsione che ho preso negli States che ti hodetto, non mi sento pronto per tornare a filmare là,non ho la confidenza di skateare roba davverogrossa. Ma sto migliorando e spero quest’anno dimetter su una video part. Non una intera penso, mavedremo!

È stata dura skateare là?Molta sfortuna, mi facevo male con la roba più pate-tica, ed è capitato ogni volta che ero là. Ma è diver-tentissimo incontrare tutti ogni volta e skateare conloro!

Qualche tour con Zero? Chi ti ha impressionato?Sì, l’anno scorso il primo tour che ho fatto è stato adhalloween, davvero ‘pazzo’. Quella volta sono volatoin Arizona per un tour Volcom Europe con RobertoAleman, Nassim Guammaz, Ben Reamers, Enis Fa-zilov e Aaron Suski. Ero molto stanco e spossato edalla caldissima Arizona sono volato a Boston dovefaceva un freddo fottuto, quasi come qua. Il clima miha un po’ ammalato, quindi la demo è stata un po’dura da fare... È stato piuttosto terrorizzante incon-trare tutti i teammates per la prima volta, fare la democon loro e con centinaia di persone a vederci, loroche sparavano trick assurdi first try, ma è stata unesperienza davvero bella e divertente!

Com’è avere Jamie Thomas come capo?È assurdo, ma è davvero bravo e alla mano cometipo, ti aiuta sempre per tutto quello di cui hai biso-gno. Ma allo stesso tempo è stranissimo skateare in-sieme a qualcuno che ho sempre visto come unboss!

Quanto hai visitato degli USA?Con il tour Zero dell’anno scorso un paio di stati delWest e dopo il tour ho viaggiato con Dane Burman,Chris ‘Bama’ Bodiford, che è team manager, e JamesBrockman, dal West all’Est! Ma non ho visto moltoessendo in auto tutto il tempo: però la differenza tral’occidente più ‘naturale’ e la costa orientale, mi haimpressionato molto!

Penseresti mai di vivere in America?Per adesso non mi ci vedo a vivere là, ma magari infuturo, un giorno... E ci vorrei vivere solo se ho la miamacchina e la mia roba, altrimenti non vado da nes-suna parte! E devo imparare a cucinare, e non man-giare sempre nei fast food tutti i giorni!

Qualche consiglio musicale per noi?Ascolto molto hip-hop e Lil Wayne ma non credo chea molti piaccia la sua musica... Ascolto anche moltoBob Dylan ultimamente e ovviamente Biggie Smallsthe best!

Sei parte di una crew in Olanda?Fuck yeah! Rambo Crew! Siamo tutti gli homies che tiho detto prima, da sempre siamo una crew: la scorsaestate Ruud ‘Rambo Ruudie’ Garst ha comprato unaVX1000, così abbiamo potuto cominciare a filmare epenso che allora qualcuno se ne sia uscito col nomeRambo Crew, dato che lui ci porta sempre dapper-tutto ed è il ‘fucking bowse’!

Eravate soliti filmare in molti piccoli skateparkcon i tuoi amici: lo fate ancora?Il filmer, Schoft, non filma più skateboarding e noi cer-chiamo di skateare in street il più possibile ora, ma fil-miamo comunque con la Rambo Crew nei park quindimagari vedrete presto qualche clip!

Fai ancora molti nollie bigspin? Quali trick fai dipiù e perché?Effettivamente non ne faccio più molti, ma ogni tanto.Ultimamente ho paura di flippare... dopo la cavigliagirata... ma sta passando! Ultimamente mi piaccionogli switch flip e backside 360°, e mi piace fare roba innollie sui rail. Dopo un po’ mi trovo sempre a fare lostesso, quindi cerco di imparare roba originale enuova che non si vede, ma sta diventando semprepiù difficile!

Che trick non sai proprio fare?Hardflip, roba in fakie e in nollie... e switch 360° flipanche, e inward heel... E molti altri, ma molte voltesono perdite temporanee, da un giorno all’altro!

Ok, grazie di tutto! Abbiamo finito!

Rob Maatman Profile // 73

774 / SÜD TIROL GOES ON!

IL NEGOZIO FAKIE SHOP ESISTE DA TREDICI ANNI ED ABBIAMO SEMPRE

FATTO IL POSSIBILE PER FAR CRESCERE QUESTA REALTÀ: ALL’INIZIO CON

SKATEPARK CHE ABBIAMO DISEGNATO E COSTRUITO ASSIEME AI RIDER,

POI CON CENTRI GIOVANILI ED EVENTI COME LO ‘SLAUGHTERHAUSE’...

Fin dall’inizio abbiamo avuto un bel team, che era

una ‘famiglia’ di Meratesi che sketavano con e per

noi, poi tra studi all’estero e un po’ di brutte ferite,

questa mia famiglia è sparita nel giro di un anno.

È stato brutto vederla sparire così in fretta, dopo

che per per quattro o cinque anni qui, abbiamo

skateato e ci siamo sbattuti assieme!

Ci vediamo ancora e siamo in buonissimi rapporti,

ma non e più il team di quei tempi…

Poi ho smesso di spingere per tre o quattro anni,

finchè Trocky mi ha dato di nuovo la voglia di fon-

dare un team, di divertrimi a vedere i rider skateare

e di fotografarli. E pian pianino intorno a Trocky si

è fusa una nuova famiglia da tutto l’Alto Adige:

Trocker ‘Trocky’ Cristian da Chiusa Valle Isarco, da

Appiano, vicino al Lago di Caldano, Stefan Zozin,

da Merano Tobias Wenter, Partrick Sinner e

Franco Simeoni vengono da Brunico e Oliver Ko-

fler da Aslago... Poi ci sarebbe Brian Londono ma

quella e un’altra storia...

Da quattro anni facciamo un tour all’anno, tutt’in-

sieme in Italia, Germania, Austria e Svizzera: as-

sieme facciamo foto e filmiamo, peccato solo che

non ho più tempo come una volta, ma loro sono

super organizzati e fanno tra di loro... Siamo di

nuovo, grazie a tutti, una piccola famiglia: penso

che nei prossimi anni ci muoveremo nuovamente

tanto intorno allo skateboarding e chissà... Magari

si rifarà lo ‘Slaughterhaus’ assieme anche al vec-

chio team...

word alex berger

photo patrick schienbacher & alex bergeritw alessandro redaelli

SÜD TIROL GOES ON! / 775

STEFAN ZOZINfs boardslide

photo patrick schienbacher

776 / SÜD TIROL GOES ON!

sinistra / OLIVER KOFLERcrookiephoto patrick schienbacher

sotto / STEFAN ZOZINfs nosegrindphoto alex berger

SÜD TIROL GOES ON! / 777

OLIVER KOFLER ITW

Ciao Ollie, vorrei che tu mi parlassi

un po’ di Fakie Shop e delle vostre at-

tività nello skateboard: nel Sudtirol

seguite la scena italiana oppure vi

sentite più vicini a quella austriaca?

Nell’Alto Adige viene seguita tanto la

scena italiana, ma logicamente anche la

scena austriaca e tedesca! Perchè se-

condo me si deve sapere di tutto un po’

del mondo dello skateboard, e non solo

seguire la scena del proprio Paese!

Credo che abbiate avuto modo di gi-

rare parecchio nella nuova piazza di

Innsbruck: che impressioni hai avuto

di quello spot?

Mi piace moltissimo la nuova piazza!

Perchè è praticamente uno skatepark

completamente street e si può diventare

molto creativi nella scelta dei nuovi trick!

Avete dei parecchi contatti con gli

skater austriaci?

Tanti vanno all’università in Austria e lo-

gicamente così riescono ad avere con-

tatti con la scena locale, ma per quelli

che vivono qui è più difficile: forse

adesso con il nuovo Skatepark WUB, si

migliorerà il rapporto con gli skater au-

striaci!

È vero che c’è parecchia rivalità fra le

città di Merano e Bolzano?

Per quello che so io non c’è rivalità pro-

prio per niente! Si skatea tantissime

volte tutti insieme!

Com’è la situazione skatepark nel

Sudtirol?

Per adesso non tanto bella... Perchè

dopo che hanno tolto il park di Merano e

quello di Bolzano, non c’è più niente di

simile! Però quando il nuovo park di ce-

mento di Bolzano sarà finito, sicura-

mente tutto tornerà perfetto!

destra / CRISTIAN TROCKERnoseblunt slide

photo patrick schienbacher

destra sotto / OLIVER KOFLERnoseslide

photo patrick schienbacher

78 // FEDERICO VITETTA from Girl Skateboard

CROISIÈRE AVEC GIRL FEDERICO VITETTA FROM GIRL SKATEBOARD //////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////

Ciao Fede, presentati ai lettori di 6:00AM...Mi chiamo Federico, sono milanese ma vivo e lavoro ad L.A. da diversianni. Lavoro per Girl Skateboard ed ho iniziato a skateare nel 1989, nondico di essere della primissima guardia dello skateboarding italiano conBonassi e gli altri, ma l’epoca era quella...

Come procede con il video Chocolate?Stiamo cercando di tirare fuori il meglio per uscire nella prossima estate...

Dichiarazione ufficiale?Nel trailer abbiamo scritto 2012, quindi in qualche modo dovremmo riu-scire a rispettare la data, poi sai com’è la storia dei video Girl & Choco-late... Infinita. Abbiamo finito Fully Flared nel 2007 e generalmentequattro o cinque anni sono necessari per fare un video.Siamo partiti con la produzione del nuovo video nel dicembre del 2007,due o tre settimane dopo la premiere di Fully Flared... I primi due o treanni sono abbastanza rilassati, poi si fanno i meeting e si vede a chepunto si è con il footage dei diversi rider...

Ti ricordi quando tu e Guerriero mi avete venduto la mia prima ta-vola professionale, una Eric Dressen?Ma dove, da zio Pino?

No no, a casa tua...Ma non ci credo...

Qui sotto uno screenshot del clip girato a 360°

Croisièreavec GirlFEDERICO VITETTAfrom Girl SkateboardItw Alessandro RedaelliPhoto Sam Muller, courtesy Transworld Skateboarding

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Abbiamo incontrato e scambiato quattro chiacchiere con Fe-derico Vitetta (nella foto alla destra di Mike Carroll), storicomembro della Bor Posse e della scena milanese.Federico ha studiato cinema a New York e negli Stati Uniti,successivamente e fino almeno ad oggi, ci è restato.Federico lavora per Girl Skateboard come videomaker ed hagirato alcuni dei clip Girl e Lakai tra i più fichi… Facciamociraccontare da lui come se la passa in quel di Los Angeles...

from Girl Skateboard FEDERICO VITETTA // 79

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Partiamo dall’inizio...Ho cominciato nel 1989 appunto in Italia, poi hofatto un anno di studio in California ed ho incon-trato la meraviglia dello skate USA. Poi mi hannosbattuto fuori dalla scuola perché facevo troppocasino. Ricacciato in Italia avevo il doppio dellaspinta verso lo skateboarding: erano i tempi dello‘zio Pino’ e dei palazzoni dell’IBM in Corso Sem-pione... Skateavo con Alex Esposito e Bruno Fer-rari, erano i tempi di Rick’s Surf che fu uno deiprimi skateshop di Milano.Poi incominciò a concretizzarsi la scena di PiazzaBorromeo: per me il Bor ha ancora un sapore ma-gico, i fratelli Panfili, Gianluca Mariani, lanciare lamerda addosso alla gente...Cose incredibili che mi ricordano il passato...

Parlaci dello sbarco in U.S.A.Allora, diciamo che ho iniziato a pensare a cosaavrei potuto fare nel mondo dello skateboarding,quando ho capito di essere scarso, ahahah!Diciamo che se in Italia ero appoggiato dai marchidella famigerata distribuzione Totally di Genova,l’esperienza della high school americana mi avevafatto capire che il mio livello non sarebbe mai statosufficiente per rendermi pro o qualcosa del genere.Ebbi la fortuna di saltare il militare e quindi mi con-cessi un anno sabbatico: ai tempi vivevo ancoral’illusione di fare lo skater di mestiere e decisi diandare in California e provare a far qualcosa.

Per una serie di casi fortunati e conoscenze, mitrovai ad essere ad L.A. nell’estate del 1993quando nacque la Girl e a Frisco nell’inverno del1994 nel momento storico in cui Chocolate vedevai suoi natali... Nell’estate del 1993 avevo cono-sciuto Gino Iannucci tramite un amico skater diNew York che si chiama Eric Rossetti.Quel periodo è stato veramente illuminante perme, avevo vissuto qualcosa di grande ed una voltarientrato in Italia non mi riconoscevo più nellascena italiana.

Nelle fotine a sinistra Federico dirige Eric Koston, ChrisRoberts, Guy Mariano e Mike Carrol sui diversi set,

sopra un ritratto scattato da Eric Koston

80 // FEDERICO VITETTA from Girl Skateboard

CROISIÈRE AVEC GIRL FEDERICO VITETTA FROM GIRL SKATEBOARD //////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////

Come inizia la tua esperienza nel videomaking?Ho frequentato diversi corsi di cinematografia inItalia e negli Stati Uniti ma non avevo in mente difare video di skate, era più che altro un sogno.Poi sempre durante i miei pellegrinaggi in americaho incontrato Tim Dowling, che era il filmer di Girldell’epoca: lui mi gasava e mi diceva che con leesperienze che stavo facendo avrei dovuto filmaredello skateboarding... Per parecchi anni a seguireperò mi sono occupato d’altro, finchè durante laprima visita di Gino Iannucci in Italia mi chiesero difare da seconda e talvolta terza (ahahah!) camera.Fu proprio Gino a portarmi il primo fisheye Centurydall’America! Da lì ho incominciato a mandare foo-tage a Girl ed a filmare con diversi skater sia in Ita-lia che negli State...

Parliamo del lavoro in questione: Croisiereavec Girl, la video installazione che hai realiz-zato per Girl Skateboard, nell’ambito del artshow per il museo di Parigi...Il 18 giugno del 2011 c’è stato l’opening di unoskateboard artshow che si chiama ‘Public Do-maine’... Hanno deciso di organizzare questomega skateboard artshow, forse il più importantedopo Beautiful Losers, e in questo contesto hannoinvitato Girl a fare qualcosa nel museo apposita-mente per l’evento... La comunicazione di questolavoro mi è arrivata tardissimo, circa i primi di mag-gio ed io avevo appena finito la produzione dellospot pubblicitario della Carrol 5.

Ho cercato di inventarmi qualcosa che si fosse po-tuto realizzare in un tempo così breve, per l’ultimastanza rimasta a disposizione, la sala più grande:la ‘Gran Sal’. Anche loro erano un po’ perplessi:non sapevano cosa avrei potuto fare in una salacosì grossa. Alla fine mi sono reso conto che lasala aveva un sistema di proiezione che potevariempire interamente le quattro pareti...A quel punto ho avuto l’idea di fare una clip a 360°gradi: come test abbiamo montato nove videoca-mere su di un anello d’acciaio attaccato intorno aduna bicicletta triciclo, che mi desse stabilità e mo-bilità per poter seguire il team in una jam session.

from Girl Skateboard FEDERICO VITETTA // 81

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MIKE CARROLL fs wallride

Successivamente ci siamo resi conto che la solu-zione migliore era quella di replicare esattamentein scala ridotta la planimetria rettangolare dellasala a Parigi, e da nove diventarono sei videoca-mere disposte su di un ‘array’ rettangolare.Il mio intento era quello di ricreare Los Angeles aParigi: una giornata tipo di un gruppo di skater, unpunto di vista narrativo che raccontasse tutto,‘tempi morti’ compresi. Devo ringraziare il mio pro-duttore ‘santo subito’ Martino Properzi, il mio assi-duo collaboratore, il compositore delle musicheoriginali maestro Alberto Bof, Level 256VFX peressere riusciti a realizzare la post produzione intempi di record con notti insonni e non per ultimi, imiei mentori della Girl Skateboard per avermi datola possibilità di fare questo lavoro ed aver creduto,seguito e sostenuto ancora una volta, le mie solitevisioni e pazzie... Ringrazio anche i miei sponsor:per l’equipaggiamento EasySteady www.easy-steady.com, per l’abbigliamento The Quite Life diAndy Mueller art director di Lakai e per le scarpeGourmet in your Face.

Una curiosità: ma tu ora stai lavorando regolar-mente con Girl skateboard?Sì, hanno ufficializzato la mia posizione contrat-tuale americana dopo l’uscita di Fully Flared, circanel 2007. All’inizio del 2005 hanno voluto che io mioccupassi della produzione dei video in Europa, mitrasferirono in un appartamento a Barcellona perlavorare full time come filmer fisso per Fully Flared:avevo sempre con me Jesus Ferndandez, LucasPuig, Royal Family e French Connections.

Assieme a loro, venivano a stare con noi per qual-che settimana dagli Stati Uniti tre o quattro skaterdel team ogni volta, invece tre o quattro voltel’anno ci riunivamo assieme al resto di tutto il teamU.S. e a Ty Evans, per qualche filming trip di tre oquattro settimane in diverse parti del mondo, Ame-rica, Australia, etc...Fin quando siamo giunti alla finalizzazione delvideo, all'inizio estate del 2007, quando mi chie-sero di trasferirmi ad L.A. per seguire a tutti gli ef-fetti gli skater e i loro ultimi trick per la parte finaledel video, periodo durante il quale ero in pratical’unico ‘operaio del cantiere’ per le strade, vistoche Ty era impegnato giorno e notte, per mesi emesi, a montare il video. Io invece giorno e nottefilmavo, e anche se finivamo tardissimo ed eranomagari le quattro di mattina, passavo da casa suadove aveva lo studio di montaggio a portargli dainserire nelle videopart le scene girate lungo ilcorso della giornata, in ‘cambio’ (era così cortese...Ahahah! lo faceva per gasarmi ancora di più atener duro, perché i ritmi erano estenuanti, dor-mivo tre o quattro ore al massimo per notte el’esaurimento era in atto), lui mi faceva vederequello che aveva montato quel giorno, mi chiedevaopinioni, che cosa avremmo potuto aggiungere ecosa avrei ancora potuto filmare il giorno se-guente.Ho imparato di più in quei cinque mesi finali dellarealizzazione del video, che in dieci anni di studied esperienze lavorative.È proprio vero che solo lavorando e mettendo inpratica quello che si è studiato s’impara.

Consiglio vivamente a tutti, mentre si fanno glistudi, di mettere in pratica anche solo part time,quello che si studia. S’impara molto di più ed infretta, e finisci gli studi che sei già formato profes-sionalmente.La stessa notte della première del video lì ad L.A.il 16 novembre 2007, una volta finito tutto l’amba-radam, ho ricevuto da loro, i proprietari di Girl Ska-teboard, l’offerta di trasferirmi da loro ad L.A. perlavorare a titolo fisso come uno dei loro videoma-ker, per i quali ho poi iniziato col dipartimento dellepubblicità della Lakai. Da allora, fino all’estate 2011, ho seguito ogni sin-golo step di produzione e creatività, di tutta la co-municazione video e pubblicitaria della Lakai.Mentre adesso lavoro a tempo pieno solamentealla realizzazione del full lenght video di Girl eChocolate, dato che al momento c’è più bisogno...

Una cosa che interessa parecchio il nostropubblico è avere qualche racconto di sessioncon qualcuno dei tanti ‘big’ con cui hai a chefare...Non ti nascondo che mi da un po’ fastidio parlaredei rider internazionali...Io li chiamerei per nome perché sono gente chefrequento, sono amici.In Italia se ti metti a chiamare Koston per nomenelle interviste la gente ti dà dello ‘sborone’... Pre-ferirei evitare.

82 // FEDERICO VITETTA from Girl Skateboard

ERIC KOSTON bs lipslide

CROISIÈRE AVEC GIRL FEDERICO VITETTA FROM GIRL SKATEBOARD //////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////

MIKE CARROLL kickflip

Mi sembra legittimo, parlami almeno degli ska-ter che ti hanno impressionato di più dal puntodi vista tecnico...Guarda non so darti una risposta precisa, ne tanto-meno stendere una classifica... Ti posso dire percerto che c’è una persona che stimo a 360° gradi,non solo per lo stile che ha come skater, ed è GinoIannucci. Qualunque cosa faccio nella mia vita,anche se fosse fare il cameriere, la vorrei farebene come Gino fa bene lo skateboarder. Poi tec-nicamente Koston, Mark Johnson e Guy Marianosono a livello alieno... Di Mark apprezzo total-mente la pazienza: otto o dieci ore di session perlui non sono nulla...Credo che tutti sappiate che per l’ultimo trick dellasua part abbiamo dedicato una giornata intera, malui ha il fisico di Bruce Lee, non ha un filo digrasso...Mi piacerebbe sottolineare la dedizione di JesusFernandez, giusto tessergli un po’ le lodi ed in piùè Europeo: lui è il vero amore per lo skateboardfatta persona.Ci terrei a spiegare ai ragazzini che cosa significadedicarsi ad un trick: ha impiegato quasi due setti-mane per l’ultimo della sua part.Due settimane provando lo stesso trick per sette,otto ore al giorno...Non si và da nessuna parte senza il sacrificio.Nell’arco di quattro mesi ha provato il trick in seicittà diverse nel mondo...Non bisogna mai mollare, questa è la lezione.

Quindi non è che gli americani sono ‘unti dalsignore’: anche loro si devono fare il culo perarrivare?È solo questione di livello medio: sono tantissimied il loro livello medio è alto.Tanti nuovi praticanti ogni giorno si affacciano inuna scena super strutturata: è praticamente inevi-tabile che siano molto più forti degli altri...

A me piace pensare che in Italia ci sia unaquantità infinita di talenti nascosti: pensaquanti tamarri che giocano a pallone potreb-bero magari avere il talento nello skateboard...Hai perfettamente ragione! Mi ricordo di SimonePirola, che fu un grande della vecchia guardia...Un giorno arrivò al Bor, vendette la tavola e disse:“Io incomincio a giocare a pallone, tanto qui nonc’è futuro”.Noi rimanemmo sconvolti. Credo che l’abbandonodi certi skater, i litigi interni e gli ‘haterismi’, siano ildemone della scena italiana.

Hai detto una cosa che suscita in me un pro-fondo interesse: com’è la situazione internadella scena californiana? Ci sono litigi ed ‘hate-rismi’ come succede qui?Guarda, per la mia esperienza non esiste: è unacomunità e c’è supporto totale e reciproco...

Dai, non ci credo: tipo la gente come Phelpsnon è ‘hater’ per niente?Ale, cazzo hai beccato uno che è super hardcore:lui è estremo. Ma ti dirò che anche in casi cosìestremi, è raro vedere skater buttare fango ad-dosso ad altri skater... Non so spiegarti, è propriolo skateboarding ad essere pregiudiziale al reci-proco rispetto. A me non piace parlare di ‘industriadello skateboarding’, anche se purtroppo è una re-altà che esiste.A me piace pensare di essere parte della comunitàdegli skater, comunità che mi immagino fondatasulla libertà, sul rispetto ed il divertimento.È questo che ci differenzia dal club di tennis o daicircoli del golf. Non vedrai mai il figlio del miliarda-rio giocare con il figlio del poveraccio...Lo skateboard è democratico!

Riesci a seguire la scena italiana da L.A.?Guarda, la sto seguendo tantissimo e cerco di te-nermi aggiornato: mi auguro che almeno una tra lenuove leve che spaccano, tipo Jacopo Carozzi,Alessandro Di Luggo, Ruben Spelta, Brian Lon-dono o Alessandro Ciattoni, riesca a fare qualcosadi buono a livello internazionale... Così da potertrainare di rimbalzo anche tutti gli altri dellascena…Questa sarebbe la spinta di cui la scena italiana haestremo bisogno!

Grazie Fede, alla prossima! Take care!

from Girl Skateboard FEDERICO VITETTA // 83

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84 | FOCAL PLANE

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fabio montagner360 flip / photo osde

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filippo cilianollie flip / photo osde

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luca crestanibs flip / photo giuliano berarducci

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claudio santorobs smith / photo osde

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fabio bottellisw beanplant / photo federico romanello

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SNAPSHOT / SKATEBOARDERS RANDOM PICS

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SNAPSHOTR A N D O M P I C S

>“Scusa ti metti qui che faccio il fuoco?”

Chiunque abbia partecipato ad una foto session,

avrà sentito dire questa frase almeno un miliardo

di volte... Nella foto Mario Marinelli, il boss di El

Santo Skateboards, posa per l’obiettivo di Osde.

Torino Rapresent bitches!

Photo Alessandro Redaelli

<Durante le session più hard il vecchio Osde non

regge sempre i ritmi degli skater, chi lo conosce

lo sa: ogni scatto che produce gli costa un sacco

di soldi in massaggi dall’osteopata. Chissà se

questo esercizio di ‘planking’ sia una nuova tec-

nica per il rilassamento muscolare, oppure se lo

aiuti nella concentrazione per il prossimo scat-

to... In ogni caso ‘Billy Osde’ resta uno dei foto-

grafi più ‘originali’ della scena anche quando non

scatta...

Photo Marco Balestreri