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CDS7782

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Dynamic operaand classical music

DynamicOperaClassic

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In order to respect the natural sound perspective and depth, this recording has not beenmanipulated, equalized or dynamically altered in any way.

Si ringraziano la famiglia Duse-Polenghi, la famiglia Guidaed Enrico Tupone, Presidente dell’Associazione Coro “C. Monteverdi” di Crema.

Grateful thanks to the Duse-Polenghi and Guida families

and to Enrico Tupone, President of the Association Coro “C. Monteverdi” of Crema.

Sicut locútus est ad patres nostros:Ábraham, et sémini ejus in sæcula.Glória Patri, et Fílio, et Spirítui Sancto.Sicut erat in princípio, et nunc, et semper,et in sæcula sæculórum. Amen.

ANTIFONE MARIANE«Ave, Regina caelorum,Ave, Domina Angelorum:Salve, radix, salve, portaEx qua mundo lux est orta.Gaude, Virgo gloriosa,Super omnes speciosa,Vale, o valde decora,Et pro nobis Christum exora.»

Regina coeli, laetare, alleluia.Quia quem meruisti portare, alleluia.Resurrexit, sicut dixit, alleluia.Ora pro nobis Deum, alleluia.Gaude et laetare, Virgo Maria, alleluia.Quia surrexit Dominus vere, alleluia.

Salve, Regina, Mater misericordiae,vita, dulcedo, et spes nostra, salve.Ad te clamamus, exsules filii Evae,ad te suspiramus, gementes et flentesin hac lacrimarum valle.Eia ergo, advocata nostra, illos tuosmisericordes oculos ad nos converte.Et Jesum, benedictum fructum ventris tui,nobis, post hoc exilium, ostende.O clemens, O pia, O dulcis Virgo Maria.

Alma Redemptoris Mater,quae, pervia coeli porta manes,et stella maris, succurre cadenti,Surgere qui curat, populo.Tu quae genuisti, Natura mirante,tuum sanctum GenitoremVirgo prius ac posterius, Gabrielis ab oreSumens illud Ave,peccatorum miserere.

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Parrocchia dellaCattedrale di Crema

Francesco Cavalli

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FRANCESCO CAVALLI(Crema, 1602 - Venice, 1676)

Vespero della Beata Vergine Maria (Venezia 1675)Antifone Mariane e Sonate (Venezia 1656)

Incipit: Deus in audjutorium meum intende 00:56Antiphona: Ave Maria 00:24Psalmus 109: Dixit Dominus 06:05Antiphona: Beata Mater 00:35Psalmus 112: Laudate Pueri 02:51Antiphona: Nigra sum 00:30Psalmus 121: Laetatus sum 03:30Antiphona: Laeva ejus 00:25Psalmus 126: Nisi Dominus 03:21Antiphona: Speciosa facta es 00:23Psalmus 147: Lauda Jerusalem 03:42Hymnus: Ave maris stella 03:15Antiphona: Virgo potens 00:36Canticum: Magnificat 05:24Sonata a 6 04:52Ave regina caelorum 05:48Regina Caeli laetare 04:16Salve Regina 06:14Alma Redemptoris Mater 05:26Canzon a 4 04:51

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CORO FAVORITO ISoprano Chiharu Kubo Alto Jacopo Facchini Tenor Fabio Furnari Bass Alessandro Ravasio

CORO FAVORITO IICountertenor Igor DentiAlto Teo AroniTenor Ciro AroniBass Piermarco Viñas

CORO “CLAUDIO MONTEVERDI” DI CREMA

First Ripieno ChoirSopranos - Laura Bossi, Chiara Cristiani, Sara Fusar Poli, Laura Pavesi, Francesca TommaseoContraltos - Rachele Razzini, Letizia Scandelli , Chiara Tommaseo, Silvia ZaninelliTenors - Francesco Assandri, Tarcisio Fossati, Marco TomasoniBasses - Nicola Fava, Marcello Mazza, Valeriu Adrian Popa

Second Ripieno ChoirSopranos - Ambrogio Alghisi, Mara Fontanella, Manuela Monfredini, Paola LorenzettiContraltos - Francesca Cella, Eliana Filipponi, Laura Marazzi, Cristina PiloniTenors - Alessandro Ceserani, Maurizio Comandulli, Alberto Rocco (Psalmist), Renato ZigattiBasses - Marco Molaschi, Stefano Piloni, Giampietro Spoldi, Luca Tommaseo

SCHOLA GREGORIANAAlberto Rocco (Psalmist/soloist)Marco MolaschiStefano PiloniAlessandro RavasioLuca TommaseoPiermarco Viñas

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LA PIFARESCHAFirst Choir Second ChoirCornett Andrea Inghisciano Cornett Pietro ModestiAlto Trombone Elina Veronese Alto Trombone Ermes GiussaniTenor Trombone Mauro Morini Tenor Trombone Valerio MazzucconiBass Trombone Fabio Costa Bass Trombone David Yacus

First Organ Maurizio Mancino Second Organ Massimo LoreggianViola Vito Ciavirella Violone Nicola Moneta

Conductor Bruno Gini

Organ MakersFirst Portative Organ – Nicola Puccini (Migliarino Pisano, PI) year 2015 Op. 45Second Portative Organ – Giuseppe Tisi (Montichiari, BS) year 2013 Op. 19

“Vespero della Beata Vergine”: critical edition by Francesco Bussi“Sonata a 6 e Canzon a 4”: critical edition by Cristiano ContadinBasso continuo by: Massimo Loreggian

Bruno Gini

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N ella storia della musica italiana deldiciassettesimo secolo, a FrancescoCavalli spetta un ruolo di eccezionale

importanza. Fu con lui, infatti, e con gli altrimusicisti della sua generazione, che l’operalirica, il melodramma nato come esperimentodotto e coltissimo presso una stretta cerchiadi letterati e musicisti imbevuti di cultura uma-nistica, divenne maggiorenne, genere di con-sumo borghese se non proprio popolare, ediniziò un cammino che la portò, nel giro dimezzo secolo, a dominare la vita musicaleeuropea. Secondo una vulgata musicologica dura amorire, Francesco Cavalli, pur essendo uncompositore di talento straordinario, nonavrebbe posseduto una tempra creatriceparagonabile a quella del suo grande prede-cessore Claudio Monteverdi. Con l’andare deltempo, e il parallelo progredire degli studimusicologici, questa immagine si è progressi-vamente rivelata profondamente erronea.Cavalli non fu certo un innovatore, un ricerca-tore continuo perennemente insoddisfattocome Monteverdi, ma piuttosto uno di queimusicisti di altissima rilevanza artistica che,senza operare rivolgimenti, riescono a dareperfetta espressione allo spirito del propriotempo, ottenendo da subito il pieno e univer-sale riconoscimento del loro talento (il chenon è necessariamente un demerito). Con lasua intensa e tranquilla operosità, Cavalli sfor-nò opere regolarmente per più di trent’anni, esolo sull’estremo declinare della sua carrieravide scemare quella popolarità che per lunghi

anni aveva accompagnato le sue produzionioperistiche. Figlio del compositore Giovanni BattistaCaletti-Bruni, Francesco Cavalli nacque aCrema, nella Lombardia soggetta al dominioveneto, il 14 febbraio del 1602, ed iniziò l’atti-vità musicale come puer cantor nel duomodella sua città natale. Notato dal podestà dellarepubblica veneta Federigo Cavalli, lo seguì aVenezia nel 1616, entrando a far parte dellacappella della cattedrale di San Marco, di cuiera allora direttore Claudio Monteverdi, cheprobabilmente gli impartì anche qualche inse-gnamento musicale; dal 1620 al 1630 fu poiorganista nella chiesa dei SS. Giovanni ePaolo. A trentasette anni, nel 1639, fece rap-presentare la sua prima opera, Le nozze diTeti e di Peleo, su libretto di O. Persiani, anda-ta in scena nello storico Teatro di SanCassiano, il primo teatro d’opera pubblicoeuropeo, e adottò il nome di FrancescoCavalli, in omaggio al suo antico protettore.Da quel momento in poi la carriera del com-positore, che in quello stesso anno avevaottenuto l’incarico, assai ben remunerato, disecondo organista in San Marco, si incentròprevalentemente sull’opera ed ebbe comecampo d’azione privilegiato la città diVenezia, ai cui teatri pubblici Cavalli dedicò lesue composizioni; la sua fama comunque sidiffuse ben presto anche al di fuori di Venezia,ed è testimoniata dall’esecuzione di suoi lavo-ri teatrali a Milano, Napoli, Firenze, Parigi edanche, probabilmente, in Inghilterra. Nel 1660, su invito del cardinale Mazzarino,

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che desiderava introdurre l’opera italiana inFrancia, Cavalli si recò a Parigi per curarvi l’al-lestimento di un’opera scritta appositamenteper l’inaugurazione del Théâtre des Tuileries,L’Ercole amante. L’opera, andata in scena il 7febbraio del 1662, fu accolta abbastanza fred-damente, e Cavalli ritornò in patria deluso eamareggiato. Da quel momento in poi la suaattività si ridusse considerevolmente, anche inseguito ai mutati gusti del pubblico, e duedelle tre opere da lui scritte nella fase conclu-siva della sua carriera, Il Coriolano (1669) eMassenzio (1673), non furono mai rappresen-tate. Cavalli compose quarantadue opere. Cene restano oggi ventisette variamente com-plete, distribuite in un arco di tempo che vadal 1639 al 1673: le altre sono invece perdute.Nel 1668 Cavalli fu nominato primo maestro dicappella in San Marco a Venezia, ricoprendolo stesso incarico che Monteverdi aveva rico-perto per trent’anni, dal 1613 al 1643. Cavallimorì a Venezia il 14 gennaio del 1676. Oltre che in campo operistico, Cavalli diededimostrazione del suo talento compositivonell’ambito della musica sacra, anche se ilnumero di opere pervenutoci è relativamenteesiguo rispetto alle consuetudini dell’epoca.Del tutto assente è poi la produzione perorgano, un fatto a dir poco singolare se sipensa che al suo tempo Cavalli godette dilarga rinomanza anche come organista. Cavalli, esattamente come Monteverdi, com-pose musica concertata per doppio coro estrumenti, seguendo la consuetudine vene-ziana. La sua produzione è largamente rias-

sunta, oltre che in un modesto gruppo diopere pervenuteci manoscritte e in alcuneoccasionali edizioni veneziane, in due grandiraccolte a stampa. La prima di queste, appar-sa nel 1656 presso l’editore Vincenti, si intitolaMusiche sacre concernenti messa, e salmiconcertati con istromenti, imni, antifone etsonate, a 2–3-4-5-6-7-8, 10, 12 voci e bassocontinuo ed è dedicata al cardinale GiovanniCarlo de’ Medici, “suo munifico committentedi musiche d’opera alla cui autorevole insi-stenza dobbiamo l’esistenza di questa prezio-sissima opera che contiene 28 composizionisacre di diverso genere ed organico. Il model-lo della pubblicazione è facilmente rintracciabi-le nella Selva Morale e Spirituale di ClaudioMonteverdi e, come quella, la raccolta del 1656offriva il materiale utile per impaginare una son-tuosa liturgia, si trattasse di un Vespero o diuna Messa Solenne” (Aronne Mariani).Poco prima di morire, nel 1675, Cavalli diedealle stampe presso l’editore Gardano diVenezia una raccolta di Vesperi a 8 voci, dedi-cata al doge Niccolò Sagredo. La raccolta, dicui esiste una pregevole edizione modernacurata dal musicologo Francesco Bussi, com-prende tre diversi vespri: il Vespero della BeataVergine Maria, con 5 salmi e Magnificat; ilVespero delle domeniche (Dynamic CDS7714), con 13 salmi e Magnificat; e infine ilVespero delli cinque laudate (Dynamic CDS520), con cinque salmi e Magnificat. Si trattavadi opere che Cavalli aveva scritto per risponde-re alle esigenze liturgiche della cappella di SanMarco, e che dunque illustrano esemplarmen-

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te, e ai massimi livelli, la prassi compositiva inuso presso la basilica lagunare. Il Vespero della Beata Vergine, che apre laraccolta, appare conforme, come ha scrittoFrancesco Bussi nell’introduzione alla partitu-ra da lui pubblicata, «nei Salmi inclusi, a quel-lo vigente per le Feste della Madonna secon-do il rito romano, come già le Vesperae 1610di Monteverdi: il 109 Dixit Dominus Dominomeo, il 112 Laudate pueri Dominum, il 121Laudatus sum in his quae dicta sunt mihi, il126 Nisi Dominus aedificaverit, il 147 LaudaJerusalem Dominum, oltre al Magnificat finale.Però, al contrario di Monteverdi, Cavalli omet-te il Domine, ad adjuvandum e l’Inno Avemaris Stella, ma entrambi i vespri attestano lapersistente devozione mariana in Venezia nelSeicento. […] L’attitudine a drammatizzare lasalmodia e a conferirle significato di preghierarisulta temperata ma non rinunciataria rispettoa Monteverdi, in direzione simbolica e rappre-sentativa. I tratti salienti dei testi sacri sonorilevati con sobrii ma efficaci tocchi e riflessi diacconcia pittura sonora. Per brevità, si notinonel Vespero della B. V. Maria anche solo gliampi valori a “somnum”, le volanti “sagittae”melismatiche, la tagliente nettezza della fittasillabazione a “non confondetur cum loque-tur” nel Nisi Dominus; o la scolpitezza esplo-siva e interrogativa del “Quis?”, forse presagodella Matthäuspassion bachiana e già ricolle-gabile a Schütz; o il singolare trattamento cro-matico digradante, a soggetto e controsog-getto, che arditamente illustra l’“emittet ver-bum suum et liquefaciet ea”. [...] Superata l’e-

suberanza del primo barocco, in cui si identi-fica la forte e passionale unione di religio edevotio in Monteverdi, Cavalli tende ad atte-nuare – in un successivo momento – il vivodramma e a fissare il “gesto” in formule, comegià si nota nell’ultimo Monteverdi, nel suo“tardo stile”, che implicitamente presagiscel’avvento dell’unico musicista in cui si possaadditare il suo legittimo ed esclusivo erede».Nella grande raccolta dei tre Vesperi del 1675Cavalli porta dunque a definitivo compimentol’abbandono di quello “stile antico” che anco-ra compare nelle sue opere sacre precedenti,realizzando pienamente una scrittura a duecori per certi aspetti semplificata ma sempredi grande effetto. È dunque una vera fortunache egli, contravvenendo alle sue abitudini diaffidare soprattutto ai copisti anziché allestampa le sue composizioni, abbia riunitealcune delle sue opere sacre nelle due raccol-te del 1656 e del 1675, degna e ammirevoleprosecuzione dei capolavori monteverdiani.Com’è noto, «in epoca medio e tardo baroccale intonazioni polifoniche del servizio vesperti-no non coprivano l’intera sua struttura liturgi-ca giacché, oltre alla Salmodia, venivano ese-guite in “canto figurato” solamente l’inno, ilMagnificat, l’antifona mariana appropriata allastagione e, più di rado, il versetto introduttivoDeus in adiutorium. Nelle stampe musicaliespressamente destinata al Vespro, il com-plesso di tali intonazioni si riduceva ulterior-mente, poiché era invalsa la consuetudine diinserire gli inni e le antifone mariane all’inter-no delle pubblicazioni concernenti la

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Compieta o nelle più eterogenee sillogi mot-tettistiche» (Alessandro Borin). Nella presenteincisione sono state inserite le antifone maria-ne Ave Regina Caelorum, Regina Caeli, SalveRegina, Alma Redemptoris Mater, tratte allaraccolta delle Musiche Sacre del 1656.

Danilo Prefumo

Il Coro “Claudio Monteverdi” di Crema si ecostituito nel 1986. Nel corso degli anni ha svol-to una notevole attività concertistica partecipan-do a prestigiose rassegne musicali come ilFestival Internazionale di Lanciano e il FestivalClaudio Monteverdi di Cremona, e a diversiConcorsi corali: Arezzo (II e III premio),Montreaux (III fascia), Vittorio Veneto (II e III pre-mio), Palazzo Pignano (I premio per la migliorinterpretazione del brano d’obbligo). A partiredal 1997 inizia a registrare per le case discogra-fiche Dynamic, Stradivarius e Tactus composi-zioni inedite dei Maestri di Cappella vissuti aCrema tra il 1500 e il 1600, come le Messe aotto voci e i Madrigali a cinque voci di GiovanBattista Leonetti, le Canzonette Amorose eSpirituali di Oliviero Ballis e i Madrigali a cinquevoci di Giovan Battista Caletti. Negli anni suc-cessivi si dedica alla registrazione delle compo-sizioni sacre di Francesco Cavalli la “Missa proDefunctis” (ottobre 2003), il “Vespero delliCinque Laudate” (maggio 2006), i “Magnificat”,le Canzoni Strumentali e i Mottetti concertati(ottobre 2008), favorevolmente accolti dal pub-blico e dalla critica musicale qualificata. In que-

sti ultimi anni il Coro ha tenuto numerosi con-certi in diverse citta italiane e, nel mese apriledel 2007, ha conseguito un importante traguar-do artistico con l’esecuzione del “ChoralEvensong” nella Cattedrale di Canterbury e unconcerto vocale/strumentale nella Chiesa di St.Mildred con l’esecuzione di composizioni diFrancesco Cavalli e Vincenzo Petrali. All’iniziodel mese di settembre 2009, invitato a parteci-pare alla prima rappresentazione in epocamoderna dell’Opera lirica “Ero e Leandro” diGiovanni Bottesini presso il Teatro S. Domenicodi Crema, riscuote grande successo e apprez-zamenti da parte del pubblico e di autorevolicritici musicali. Nel mese di ottobre dello stessoanno registra, pubblicato dalla “BottegaDiscantica”, un nuovo cd di composizioni inedi-te (Messe, Mottetti, Magnificat e un Concertoper soli, coro e orchestra) del Maestro diCappella del Duomo di Brescia Pietro Gnocchi(1689/1775). Nel 2010 registra il cd dal titolo“Concerto di Natale” interpretando “DancingDay” di J. Rutter, “A Cremony of Carols” di B.Britten e i Carols della tradizione natalizia ingle-se. Dal 26 al 29 di Aprile del 2011 il Coro haeffettuato una trasferta in Inghilterra tenendoun concerto a Londra, tre Evensong, il MiddayRecital nella Cattedrale di Canterbury e unConcerto nella Chiesa di St. Mildred, ottenen-do notevoli apprezzamenti da parte del pub-blico. Nel 2012 tiene un importante concertopresso l’Auditorium “B. Manenti” di Cremadedicato alla memoria di Adolfo Bossi, socioonorario dell’Associazione, con l’esecuzionedelle Sinfonie, Arie e Cori dalle opere di F.

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Cavalli e la registrazione “live” del concerto.Nel 2012 al 2013 prosegue l’attivita artisticacon numerosi concerti a Crema e in diversicentri della Lombardia, e nel mese diDicembre del 2013 presenta il nuovo cd diNatale “Rejoice” e il cd “Sinfonie, Arie e Cori”tratti dalle composizioni profane di F. Cavalli.Nel mese di maggio del 2014 il Coro eseguein prima assoluta in epoca moderna “IlVespero delle Domeniche” di F. Cavalli inoccasione della riapertura della Cattedrale diCrema e nel mese di maggio 2015 tiene unimportante concerto nell’Auditorium “B.Manenti” di Crema con l’esecuzione di com-posizioni di C. Monteverdi, H. Purcell eJ.S.Bach. Nel mese di giugno la casa disco-grafica Dynamic pubblica e distribuisce alivello internazionale “Il Vespero delleDomeniche” di F. Cavalli. A ottobre il Coro einvitato a cantare nella Sala P. da Cemmo diCrema nell’ambito della terza edizione dellamanifestazione nazionale dei “Mondi diCarta”.

Bruno Gini, dopo gli studi universitari e musi-cali, si e perfezionato nella direzione di coro coni maestri T. Zardini, F. Corti e Z. Mednicarov.Attualmente svolge diverse attività musicalicome didatta e direttore di Coro per importantiEnti ed Istituzioni musicali. Nel 1986 fonda ilcoro “C. Monteverdi” di Crema; dal 1986 al1989 dirige il Coro “Voci Bianche” della CoraleCitta di Parma e dal 1989 al 1993 è nominatoAssistente del Direttore del Coro “Voci bianche”

del Teatro alla Scala di Milano e Docente nellaScuola di Coro “Voci Bianche” dell’enteScaligero. Dal 1986 è Direttore del Coro“Claudio Monteverdi” di Crema.

La Pifarescha nasce come formazione di Altacappella, organico strumentale di fiati e per-cussioni diffuso con il nome di “Piffari” eampiamente celebrato in tutta l’Europa delMedioevo e del Rinascimento. I Piffari eranoattivi sia autonomamente che in appoggio adaltri organici strumentali, vocali, o gruppi didanza. La Pifarescha unisce ed alterna le ric-che ed incisive sonorità dell’ “alta” con quellepiù morbide della “bassa cappella”, attraver-so l’utilizzo di un ampio strumentario: trombo-ni, cornetti, trombe, bombarde, cornamuse,ghironda, dulciana, flauti, viella, viola dagamba, percussioni, salterio e molti altri.Inoltre, segue la progressiva evoluzione cheporterà il gruppo di alta cappella a trasformar-si nel consort nobile per eccellenza traRinascimento e Barocco: i “cornetti e trombo-ni”. Questa formazione, ormai profondamentemutata pur mantenendo spesso il vecchionome di piffari, diventa un’altra caratteristicadistintiva delle possibilità di organico de LaPifarescha, e viene ulteriormente ampliatacon l’integrazione di strumenti a tastiera, archie voci, in piena aderenza con i canoni esteti-co-stilistici del repertorio del XVI e XVII secolo.

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I n the history of 17th-century Italian music,Francesco Cavalli is a central figure. Itwas indeed he and the other musicians of

his generation, that made opera - that melo-dramma born as a learned experiment withina restricted circle of humanistic scholars andmusicians - come of age and become a con-sumer good for the middle class, if not for thepeople at large, and who started it on a paththat, in the span of half a century, would leadit to dominate the European music scene.According to a stale, diehard belief, FrancescoCavalli, in spite of his exceptional talent, wouldnot have had the creative power of his great pre-decessor, Claudio Monteverdi. With time andwith the advancement of musicological studies,this credence has gradually been revealed false.Cavalli was no innovator, no perennially unsatis-fied explorer like Monteverdi, but he was one ofthose accomplished musicians who, withoutmaking any revolutions, are highly proficient inexpressing the spirits of their times, immediatelyearning full and universal popularity (which isnot necessarily a demerit). With his intense andtranquil productiveness, Cavalli composedoperas at a regular pace for more than thirtyyears, and only at the very end of his career didhis long-standing popularity decline.The son of composer Giovanni BattistaCaletti-Bruni, Francesco Cavalli was born inCrema, in a Lombardy under Venetian domi-nation, on 14th February 1602, and began hismusic activity as a puer cantor in the cathedralof his home town. Noticed by the Podestà ofthe Venetian Republic Federigo Cavalli,

Francesco followed him to Venice in 1616 andjoined the chapel of San Marco’s Cathedral,then directed by Claudio Monteverdi, whoprobably gave him some musical training.From 1620 to 1639 he was organist in theChurch of the Saints John and Paul. At theage of thirty-seven, in 1639, his first opera, Lenozze di Teti e di Peleo, on a libretto by O.Persiani, was staged at the historical SanCassiano theatre, the first public opera theatrein Europe, and on that occasion he adoptedthe name of Francesco Cavalli, in homage tohis former patron. From that moment on thecareer of the composer, who that same yearhad got the well-paid post of second organistat St. Mark’s, mainly revolved around operaand privileged Venice, for the public theatres ofwhich Cavalli wrote all of his works. His fame,however, reached well beyond the Venetianboundaries, as it is witnessed by the perfor-mances of his theatrical works in Milan, Naples,Florence, Paris and probably even England.In 1660, on the invitation of CardinalMazzarino, who wished to introduce Italianopera in France, Cavalli went to Paris to helpstage an opera written for the inauguration ofthe Théâtre des Tuileries, L’Ercole amante.The work, performed on 7th February 1662,had a rather cool reception, and the bitterlydisappointed Cavalli returned home. Fromthen on his activity greatly decreased, whichwas in part due to the changed tastes of thepublic; two of the three operas he wrote at theend of his career, Il Coriolano (1669) andMassenzio (1673), were never performed.

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Cavalli wrote, between 1639 and 1673, forty-two operas. Only twenty-seven of them havecome down to us, more or less in completeform; the others have been lost. In 1668 Cavalliwas nominated first chapel master in Venice’sSt. Mark’s, the same post Monteverdi had heldfor thirty years, from 1613 to 1643. Cavalli diedin Venice on 14th January 1676.In addition to opera, Cavalli showed his talentas a composer also in the field of sacredmusic, though the number of sacred works thathas come down to us is relatively small, for thetimes. He did not, on the other hand, composeany organ works, which is surprising, giventhat he was quite renowned as an organist.Like Monteverdi, Cavalli wrote music for twochoirs and instruments, in keeping with theVenetian tradition. Aside from a small numberof compositions that have come down to useither as manuscripts or in some occasionalVenetian editions, his output is contained intwo large printed collections. The first, printedin 1656 by Vincenti, is entitled Musiche sacreconcernenti messa, e salmi concertati conistromenti, imni, antifone et sonate, a 2–3-4-5-6-7-8, 10, 12 voci e basso continuo and is dedi-cated to Cardinal Giovanni Carlo de’ Medici,“his generous commissioner of music works towhose authoritative insistence we owe the exis-tence of this most precious collection, contain-ing 28 sacred works of different genre and fordifferent forces. The model for this publicationis easily traceable to Claudio Monteverdi’sSelva Morale e Spirituale, and like that collec-tion it offers enough material for an elaborate

liturgy, be it Vespers or a Solemn Mass”(Aronne Mariani).Shortly before his death, in 1675, Cavalli gavethe printer Gardano of Venice a collection ofVesperi a 8 voci, dedicated to the Doge NiccolòSagredo. The collection, of which a fine mod-ern edition by musicologist Francesco Bussiexists, consists of three different vespers: theVespero della Beata Vergine Maria, with 5psalms and the Magnificat; the Vespero delledomeniche (Dynamic CDS 7714), with 13psalms and the Magnificat; and the Vesperodelli cinque laudate (Dynamic CDS 520), with 4psalms and the Magnificat.They are works Cavalli wrote for the liturgicalneeds of St. Mark’s Chapel and which, there-fore, well illustrate, and at the highest level,the composing practice of the Venice Basilica.As Francesco Bussi wrote in his introductionto the score he edited, the Vespero dellaBeata Vergine, which opens the collection,seems in line “as far as the Psalms included init are regarded, with the vespers used for thefeasts of the Virgin Mary in the Roman rite, likethe 1610 Vesperae by Monteverdi before it,and namely: No. 109 Dixit Dominus Dominomeo, No. 112 Laudate pueri Dominum, No.121 Laudatus sum in his quae dicta sunt mihi,No. 126 Nisi Dominus aedificaverit, No. 147Lauda Jerusalem Dominum, and the finalMagnificat. Even though, unlike Monteverdi,Cavalli omits the Domine, ad adjuvandum andthe hymn Ave maris Stella, both these vespersare evidence of the enduring Marian devotionin 17th-century Venice. […] The tendency to

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dramatize the psalmody, giving it the impactof a prayer, is tempered but not altogetherabsent with regards to Monteverdi. Theprominent traits of the sacred texts are under-lined with simple but effective touches ofappropriate musical brush work. Just a fewexamples: notice in the Vespero della B. V.Maria even only the long duration notes at“somnum”, the melismatic “sagittae”, the cut-ting precision of the quick syllabication at“non confundetur cum loquetur” in the NisiDominus; the explosive interrogation of the“Quis?”, which seems to anticipate Bach’sMatthäuspassion and already relates toSchütz; or the peculiar descending chromati-cism, with subject and countersubject, whichillustrates the “emittet verbum suum et lique-faciet ea”. [...] Having put behind him the exu-berance of the early Baroque, with whichMonteverdi’s tight union of religio and devotioidentifies, Cavalli, in later years tends to miti-gate the strong drama and use music formu-las, something which can already be noticedin the last Monteverdi, in that “late style” of hiswhich implicitly heralds the advent of the onlymusician he can recognize as his true andlegitimate heir”.In the 1675 collection of the three Vesperi,Cavalli thus completely abandons the“ancient style” which is still present in his ear-lier sacred works, accomplishing a two-choirstyle that in some aspects is simplified butgreatly effective. Fortunately for us, he brokewith his habit of giving his works to copyistsinstead of publishers, and gathered some of

his sacred works in the two collections of1656 and 1675, worthy and admirable prose-cutions of Monteverdi’s masterpieces.As we know, “in the middle-late baroque peri-od the Vespers’ polyphonic parts did not coverits entire liturgical structure, for, in addition tothe Psalms, only the Hymn, the Magnificat, theappropriate Marian antiphon and, more rarely,the opening Deus in adiutorium were sung. Inthe published Vespers, these were even fewer,for the hymns and Marian antiphons were usu-ally inserted in the Compline publications, orwithin the most assorted collections of motets”(Alessandro Borin). In this recording, theMarian antiphons used are Ave ReginaCaelorum, Regina Caeli, Salve Regina andAlma Redemptoris Mater, taken from the 1656Musiche Sacre collection.

Danilo Prefumo (Translated by Daniela Pilarz)

The “Claudio Monteverdi” choir from Cremawas formed in 1986. Since its foundation, it hascarried out a busy concert activity, taking part inimportant music events, such as theInternational Festival of Lanciano and theClaudio Monteverdi Festival of Cremona, and inseveral choir competitions: in Arezzo (2nd and3rd prizes), Montreux (3rd prize), VittorioVeneto (2nd and 3rd prizes), and PalazzoPignano (1st prize for best interpretation of thecompulsory piece). Its earliest recordings – forthe labels Dynamic, Stradivarius and Tactus –

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date from 1997: unpublished works by theChapel Masters active in Crema between 1500and 1600, such as the Eight-voice Masses andFive-voice Madrigals by Giovanni BattistaLeonetti, the “Canzonette Amorose e Spirituali”by Oliviero Ballis, and the Five-voice Madrigalsby Giovan Battista Caletti. The choir went on torecord Francesco Cavalli’s sacred works: the“Missa pro Defunctis” (October 2003), the“Vespero delli Cinque Laudate” (May 2006) andthe “Magnificat”, the “Canzoni Strumentali” andthe “Mottetti concertati” (October 2008), allfavourably received by audiences and criticsalike. In more recent years, the choir has heldconcerts in several Italian cities, and in April2007 it achieved an important artistic goal byperforming the Choral Evensong at CanterburyCathedral as well as a vocal and instrumentalconcert in the Church of St. Mildred, with piecesby Francesco Cavalli and Vincenzo Petrali. InSeptember 2009 it was invited to take part in thefirst modern performance of GiovanniBottesini’s opera “Ero e Leandro”, staged at theS. Domenico theatre in Crema, favourablyreviewed by important music critics. In Octoberof the same year it recorded a CD for “BottegaDiscantica” featuring unpublished works(Masses, Motets, Magnificat and a Concerto forsolos, choir and orchestra) by the ChapelMaster of Brescia’s Cathedral Pietro Gnocchi(1689-1775). In 2010 it recorded a CD entitled“Concerto di Natale” which included J. Rutter’s“Dancing Day”, B. Britten’s “A Ceremony ofCarols” and carols from the English Christmastradition. In April 2011 the choir toured England,

where it performed a concert in London, threeChoral Evensong, the Midday Recital inCanterbury Cathedral, and a concert in theChurch of St. Mildred, always to resoundingsuccess. In 2012 it held, at the “B. Manenti”Auditorium in Crema, an important concert,recorded live and dedicated to the memory ofthe Association’s honorary member AdolfoBossi, which featured Symphonies, Arias andChoruses from F. Cavalli’s operas. From 2012to 2013, the choir’s concert activity continuedwith several performances in Crema and in dif-ferent parts of Lombardy; December 2013 sawthe release of their new Christmas CD“Rejoice!” and of a CD with “Symphonies, Ariasand Choruses” taken from F. Cavalli’s secularworks. In May 2014, on the occasion of thereopening of Crema’s Cathedral, the choir per-formed the modern première of F. Cavalli’s“Vespero delle Domeniche”, released onemonth later internationally on CD by the labelDynamic. It also appeared at the “B. Manenti”Auditorium of Crema in a concert featuringworks by C. Monteverdi, H. Purcell and J. S.Bach. In October the choir was invited to sing atthe third edition of the “Mondi di Carta” nationalevent, held at Crema’s “P. da Cemmo” hall.

After his university degree and music training,Bruno Gini, specialized in choir conductingwith T. Zardini, F. Corti and Z. Mednicarov.Currently, he is active as teacher and Choirconductor with important Music foundationsand institutions. In 1986 he founded the Crema“C. Monteverdi” Choir; from 1986 to 1989 he

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conducted the Children’s Choir of the “CoraleCittà di Parma”; and from 1989 to 1993 he wasAssistant Conductor of the Children’s Choir ofLa Scala and Teacher at the same theatre’sChildren’s Choir School. Since 1986 he hasconducted the “Claudio Monteverdi” Choir ofCrema.

“La Pifarescha” was originally conceived asan Alta Cappella ensemble, a winds and per-cussion group which, with the name of“Piffari”, was very popular throughoutMedieval and Renaissance Europe. The Piffariwere able to function both on their own and insupport to other instrumental ensembles,vocal ensembles, and dance companies. LaPifarescha incorporates a fascinating anddiverse selection of instruments. Shawms,sackbuts, cornetts, trumpets, bagpipes, dul-cians, flutes, fiddles, lutes, viols, percussion,and many others, join together to alternate thesounds of “alta” with the “bassa cappella”,offering a highly variable sonority unique tothis group. Thus, La Pifarescha traces theevolution from the alta cappella to the nobleconsort of cornetts and sackbuts, whichappeared on the scene during the renais-sance and flourished in the early baroque,often expanding its ranks to include key-boards, strings, and voices.Active in all fields of entertainment and pre-sent at important Festivals, La Pifaresca hasrecoreded for CPO, Classic Voice, Dynamicand Arts.

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LATIN TEXTS

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IncipitDeus in adjutórium meum inténde.

Dómine, ad adjuvándum me festína.Glória Patri, et Fílio, et Spirítui Sancto.Sicut erat in princípio, et nunc, et semper,et in sæcula sæculórum. Amen.Allelúia

AntiphonaAve Maria, gratia plena.

Dominus tecum,benedicta tu in mulieribus.

Psalmus 109Dixit Dóminus Dómino meo: Sede a

dextris meis:Donec ponam inimícos tuos, scabéllumpedum tuórum.Virgam virtútis tuæ emíttet Dóminus exSion: domináre in médio inimicórum tuórum.Tecum princípium in die virtútis tuæ insplendóribus sanctórum: ex útero antelucíferum génui te.Jurávit Dóminus, et non poenitébit eum:Tu es sacérdos in ætérnum secúndumórdinem Melchísedech.Dóminus a dextris tuis, confrégit in dieiræ suæ reges.Judicábit in natiónibus, implébit ruínas:conquassábit cápita in terra multórum.De torrénte in via bibet: proptérea exaltábitcaput.Glória Patri, et Fílio, et Spirítui Sancto.Sicut erat in princípio, et nunc, et semper,

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et in sæcula sæculórum. Amen.

AntiphonaBeata Mater

et intacta Virgo Mariagloriosa Regina mundi,intercede pro nobis ad Dominum.

Psalmus 112Laudáte, púeri, Dóminum: laudáte

nomen Dómini.Sit nomen Dómini benedíctum, ex hocnunc, et usque in sæculum.A solis ortu usque ad occásum, laudábilenomen Dómini.Excélsus super omnes gentes Dóminus, etsuper cælos glória ejus.Quis sicut Dóminus, Deus noster, qui inaltis hábitat, et humília réspicit in cælo etin terra?Súscitans a terra ínopem, et de stércoreérigens páuperem:Ut cóllocet eum cum princípibus, cumprincípibus pópuli sui.Qui habitáre facit stérilem in domo, matremfiliórum lætántem.Glória Patri, et Fílio, et Spirítui Sancto.Sicut erat in princípio, et nunc, et semper,et in sæcula sæculórum. Amen.

AntiphonaNigra sum sed formosa,

filiae Jerusalem:ideo dilexit me rex,

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et introduxit in cubiculum suum.

Psalmus 121Lætátus sum in his, quæ dicta sunt mihi:

In domum Dómini íbimus.Stantes erant pedes nostri, in átriis tuis,Jerúsalem.Jerúsalem, quæ ædificátur ut cívitas:cujus participátio ejus in idípsum.Illuc enim ascendérunt tribus, tribus Dómini:testimónium Israël ad confiténdumnómini Dómini.Quia illic sedérunt sedes in judício, sedessuper domum David.Rogáte quæ ad pacem sunt Jerúsalem: etabundántia diligéntibus te.Fiat pax in virtúte tua: et abundántia intúrribus tuis.Propter fratres meos, et próximos meos,loquébar pacem de te:Propter domum Dómini, Dei nostri, quæsívibona tibi.Glória Patri, et Fílio, et Spirítui Sancto.Sicut erat in princípio, et nunc, et semper,et in sæcula sæculórum. Amen.

AntiphonaLaeva ejus sub capite meo,

et dextera illius amplexabitur me.

Psalmus 126Nisi Dóminus ædificáverit domum, in

vanum laboravérunt qui ædíficant eam.

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Nisi Dóminus custodíerit civitátem, frustravígilat qui custódit eam.Vanum est vobis ante lucem súrgere: súrgitepostquam sedéritis, qui manducátispanem dolóris.Cum déderit diléctis suis somnum: ecceheréditas Dómini fílii: merces, fructusventris.Sicut sagíttæ in manu poténtis: ita fíliiexcussórum.Beátus vir, qui implévit desidérium suumex ipsis: * non confundétur cum loquéturinimícis suis in porta.Glória Patri, et Fílio, et Spirítui Sancto.Sicut erat in princípio, et nunc, et semper,et in sæcula sæculórum. Amen.

AntiphonaSpeciosa facta es et suavis

In deliciis tuissancta Dei Genitrix.

Psalmus 147Lauda, Jerúsalem, Dóminum: lauda

Deum tuum, Sion.Quóniam confortávit seras portárum tuárum:benedíxit fíliis tuis in te.Qui pósuit fines tuos pacem: et ádipefruménti sátiat te.Qui emíttit elóquium suum terræ: velócitercurrit sermo ejus.Qui dat nivem sicut lanam: nébulam sicutcínerem spargit.Mittit crystállum suam sicut buccéllas:

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ante fáciem frígoris ejus quis sustinébit?Emíttet verbum suum, et liquefáciet ea:flabit spíritus ejus, et fluent aquæ.Qui annúntiat verbum suum Jacob: justítias,et judícia sua Israël.Non fecit táliter omni natióni: et judíciasua non manifestávit eis.Glória Patri, et Fílio, et Spirítui Sancto.Sicut erat in princípio, et nunc, et semper,et in sæcula sæculórum. Amen.

Ave maris stella,Dei Mater alma,Atque semper Virgo,Felix caeli porta.

Sumens illud AveGabrielis ore,Funda nos in pace,Mutans Hevae nomen.

Solve vincla reis,Profer lumen caecis,Mala nostra pelle,Bona cuncta posce.

Monstra te esse matrem,Sumat per te preces,Qui pro nobis natus,Tulit esse tuus.

Virgo singularis,Inter omnes mitis,Nos culpis solutosMites fac et castos.

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Vitam praesta puram,Iter para tutum,Ut videntes Jesum,Semper collætemur.

Sit laus Deo Patri,Summo Christo decus,Spiritui Sancto,Tribus honor unus.Amen.

AntiphonaVirgo potens sicut turris David:

mille clypei pendent ex ea,omnis armatura fortium.

Canticum: MagnificatMagníficat ánima mea Dóminum.

Et exsultávit spíritus meus: in Deo, salutári meo.Quia respéxit humilitátem ancíllæ suæ:ecce enim ex hoc beátam me dicentomnes generatiónes.Quia fecit mihi magna, qui potens est: etsanctum nomen ejus.Et misericórdia ejus, a progénie inprogénies: timéntibus eum.Fecit poténtiam in bráchio suo: dispérsitsupérbos mente cordis sui.Depósuit poténtes de sede: et exaltávithúmiles.Esuriéntes implévit bonis: et dívites dimísitinánes.Suscépit Israël púerum suum: recordátusmisericórdiæ suæ.

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In order to respect the natural sound perspective and depth, this recording has not beenmanipulated, equalized or dynamically altered in any way.

Si ringraziano la famiglia Duse-Polenghi, la famiglia Guidaed Enrico Tupone, Presidente dell’Associazione Coro “C. Monteverdi” di Crema.

Grateful thanks to the Duse-Polenghi and Guida families

and to Enrico Tupone, President of the Association Coro “C. Monteverdi” of Crema.

Sicut locútus est ad patres nostros:Ábraham, et sémini ejus in sæcula.Glória Patri, et Fílio, et Spirítui Sancto.Sicut erat in princípio, et nunc, et semper,et in sæcula sæculórum. Amen.

ANTIFONE MARIANE«Ave, Regina caelorum,Ave, Domina Angelorum:Salve, radix, salve, portaEx qua mundo lux est orta.Gaude, Virgo gloriosa,Super omnes speciosa,Vale, o valde decora,Et pro nobis Christum exora.»

Regina coeli, laetare, alleluia.Quia quem meruisti portare, alleluia.Resurrexit, sicut dixit, alleluia.Ora pro nobis Deum, alleluia.Gaude et laetare, Virgo Maria, alleluia.Quia surrexit Dominus vere, alleluia.

Salve, Regina, Mater misericordiae,vita, dulcedo, et spes nostra, salve.Ad te clamamus, exsules filii Evae,ad te suspiramus, gementes et flentesin hac lacrimarum valle.Eia ergo, advocata nostra, illos tuosmisericordes oculos ad nos converte.Et Jesum, benedictum fructum ventris tui,nobis, post hoc exilium, ostende.O clemens, O pia, O dulcis Virgo Maria.

Alma Redemptoris Mater,quae, pervia coeli porta manes,et stella maris, succurre cadenti,Surgere qui curat, populo.Tu quae genuisti, Natura mirante,tuum sanctum GenitoremVirgo prius ac posterius, Gabrielis ab oreSumens illud Ave,peccatorum miserere.

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Parrocchia dellaCattedrale di Crema

Francesco Cavalli

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