a. mengarelli, la liberta cristiana in agostino e pelagio...
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7/25/2019 A. Mengarelli, La liberta cristiana in Agostino e Pelagio agstm_1975_0015_0003_0347_0366&pdfname=agstm_197
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a l i ~ r t
n ostino
cristi n
e el gio
L intimo rapporto tra
s. Agostino e
i l concetto
della
vera
liberta
si
manifesta
in
tutte
le
su e
opere alla stessa
maniera
co n
cui
si
manifestb
nella
sua vita fortemente
antropologica
e
cristoeentriea.
Se gia nei suoi
primi scritti
a
carattere
prevalentemente
filosofico, fece c onos cere l a sua marcata inclinazione al senso
della liberta
q ue st a a cq ui st b
un maggior
accento
eon atteg-
giamenti ed espressioni
deI
tutto interiori nelle Confessiol1i
Ma si rivelb
per
la
prima
volta
in
f ar ma c hiara
e
categoriea
nella
lotta
contra
i
manichei.
De libero arbitrio
infatti
costituisce
il
pilastro fondamentale
della
futura teoria
sulla
liberta. E
innegabile
eh e
il
perfezionamento
di questo
eon-
cetto
coinvolgendo
tutto
il suo
sapere
e la
sua
fede di cri-
stiano convertito
e di
pastore d anime ebbe suo itinerario
ed
il
SilO
epilogo nella
battaglia contro i l
pelagianesimo. Grazie
dunque all eresia di Pelagio, Agostino
creb un
sistema su l eon-
cetto della
liberta eh e
fu
fatto p ro pr io d a
tutti i Concili. La sua
teoria
s ar a r it en ut a
la piu
valida
per
la
definizione della
liberta
p ro cla ma ta d a
Cristo.
concetto
di
li ert
secondo
i pelagiani
L analisi delle
sentenze
pelagiane
in
rapporto al concetto
di
liberta conduce al risultato ch e
la ]oro
dottrina e tutt altro
c he aliena dall ammettere eh e
Dio
ai uti l uo mo
a
fare
il bene.
Ma
quel ch e
vogliono
rigorosamente escludere
e
ch e
Dio deter-
mini l uomo
alle
opere
di bene.
Essi affermano che
solamente
l uomo e l arbitro
deI
suo destino. Questi non ha bisogno
dell aiuto divino per evitare
il
male
e
compiere
tutto
il
be
ne
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LA LIBERIA CRISIIANA
349
sua
figlia
spirituale,
diee:
Izabelnus autem possibilitatem
utriusque
partis
per esereitare
Ia
liberta.
E
neI
De libero
arbitrio eh e
afferma la
possibilitatem
utriusque
a Deo insi-
tam ut I uomo) boni ac mali capax naturaliter utrumque
posset 9
Nella-
lettera eh e
Pelagio invib a
papa Innoeenzo
con
ferma
la
sua
teoria sulla eapaeita della
liberta
umana ad pec-
candum et
ad non
peccandum
10
Homineln
sen1per peccare
et
non peccare posse e seritto
nella
sua
Confessione
della
fede 1 1 .
Nel
De natura
si
esprime
eosl:
liberuln in nobis habeamus
arbitriuln
quod
generaliter naturae humanae Creator inservit 12
Ed aneora
nella
lettera
a
Demetria
si legge
ehe
volens nan1que
Deus rationabilem creaturam voluntarii boni
munere
et liberi
arbitrii potestate donari: utriusque partis possibilitatem ho-
mini inserendo
proprium
eius fecit esse quod velit: ut boni
ac mali capax naturaliter utrumque posset
1 3 . Tale pensiero
si
ritrova
integralmente
nelle definizioni piit
importanti di
Giuliano veseovo
d Eelano. Fecit Deus hominem liberi arbitrii
naturae bonae 1 4 . Liberum arbitrium quod non est aliud quanl
possibilitas peccalldi
et non
peccandi 15 Libertas arbitrii qua
a Deo emancipatus
homo
est in
admittendi
peccati et absti-
nendi a peccato possibilitate consistit 16
e eosi via.
Co
me
si
pub
notare
dalle
malte
definizioni
seaturisee
sem
pre
l identieo
eoneetto
della
liberta
di seelta
nella
sua
doppia
possibilita per
ogni
uomo
di
servirsl
deI
potere
di seegliere
bene
e
iI
male di
poter peeeare non peeeare
indifferente
mente. Per i p el ag ia ni infatti,
l una
l altra seelta non
pregiu
dica l esercizio delle
virtu
eristiane,
non pone
in
perieolo
la
salute dell anima,
non
impedisce al eristiano
di
raggiungere
la
sua
perfezione e
pone
la
liberta
dell uomo
aBo
stesso
Iivello
della liberta di Dio. Dunque, la natura della
liberta pelagiana
consiste
in una liberta
di
provenienza divina
e
quindi fatta
a
sua immagine
e somiglianza. Ma poiehe
la liberta divina
e
Ad
Demetr PL XXX 18; efr.
De gratia
Christi
et
de peccato
originali contra
Pelagium ad
Albina1n
Pinianum
el
tlelaniam
libri duo
XVIII, 19 PL XLIV 369
9 Demetr PL XXX
18A19
l{
De gr
Chr XXXI
33
PL XLIV 376
1 1 Libellus Fidei
IV
PL XXXIX 2183
12
De gr
Chr
XXVIII
29
PL XLIV
375
1 3 Demetr PL XXX
1718
1 4
Op imp XLVII PL XLV 1465
15 Op imp
VI
IX PL XLV 1511
16 Op
imp
I
LXXVIII PL XLV.
1102
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35 0
A. MENGARELLI
pienamente libera in quanta Dio e sommo della razionalita
hanno eoneluso ehe l uomo
eome essere
razionale propria
perehe somiglia a Dio e nella pienezza della
liberta
e di eonse
guenza
nella
piena indipendenza da Dio.
Quindi
per
essi la liberta
d el l u om o n on
si manifesta ehe:
- nella assolutezza deI suo libero volere 17
- nella universale eguaglianza in tutti gli uomini cristiani
e non cristiani 1 8 e
- in un unica originaria e permanente liberta 1 9 .
In
definitiva
la
natura
deI
la
liberta umana seeondo
i pela
giani e una liberta fondata in Dio e quindi persistente
in
quella p er eh e e om e
quella
si diehiara divina 2 0 eioe
autonoma
ed
assoluta.
11
pelagianesimo
appare nella
storia
deI pensiero eristiano
eome
un
erede dello stoieismo per spirito ed il eontenuto
ehe animo la su a dottrina morale. Le id ee p el agi an e ehe seatu
rlseono dagli scritti esortativi e polemiei di Pelagio e seguaei
ci fanno eonstatare come fossero radiealmente legate e dipen
den ti
da l
pensiero
stoieo. La
sua morale
e
essenzialmente
di
provenienza
greea
piu
e he c ri st ia na . Cosl il s uo e ri st ia ne si mo
non
proveniva
da una religione
rivelata ma
filosofiea. DeI re
sto Giuliano il seguaee piu
estremista
e polemieo d i Pelagio
manifestb
ehiaramente
punto di vista
puramente
razionali
stieo
quando disse ehe se l Apostolo era illuminato dallo Spi
r it o Sant o e ss i
e ra no i st ru it i dalla
luee della
ragione 2 Per
loro infatti
la
s.
Serittura e
santa in
quanto
e ragionevolmente
d Demetr
11
PL
XXX
17B.
lS
Om nib us e st libe ru m arbitrium aequaliter p er n at ur am
.
De gr
ehr XXXI 33
PL XLIV
376; 34 376 77.
Ut
in
gentilibus
quoque
quam
multos
enim
philosophorum
...
a uetores ju stit iae non minus
quam seien
tiae
.
Ad Demetr
111
PL XXX
18C.
19
Liberum autem a rb it ri um e t
post
peccata tarn
plenam
est quam
fuit
an
te p ee ea ta Qp imp I XCI PL XLIV 1108. Quod si etiam sine
Deo
homines ostendunt quales
a Deo faeti sunt: vide
q ui d e hr is ti an i
fa
eere possunt. dDemetr 111 PL XXX 18C.
20
Sunt
enim quidam praesum entes
tantum de
libero
humanae volun
tatis arbitrio ut ad non
peecandum
n ee a di uv an do s no n divinitus opinen
tur
semel ipsi naturae n ostrae eoneesso liberae
voluntatis
arbitrio
.
De peccatorum meritis et relnissione et de baptismo parvulorum ad Mar-
cellinurn libri tres 11 1
2
PL XLIV 151; De gest PeZ Ili 5 PL XLIV
322 23.
2.1 Nos defendimus peeeata p ar en tu m a d filios pervenire non pos
se:
q ua nd o q ui dem
et Apostolus Spiritu S an et o e la ru s et no s instructi
luee rationis ... communiter vereque fateamur . Qp imp
11
XLII PL XLV
1168.
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LA
LIBERT.\ CRISTL\SA
351
in pi en o accor do
con
la buona
natura
22 .
A
ta l
proposito
il
Guzzo si
esprime
cosl:
Nella
controversia
tra
pelagianesimo
e agostinismo, i p ela gia ni
rappresentano i l punto
di vis ta de lla
filosofia,
che afferma
di
bastare all uomo,
al di fuori di ogni
mi ste ro: i nt en di am o della
filosofia antica,
fondamentalmente
naturalistica
2 3 .
P elagio si compart
da
stoico, forse senza
rendersene conto, per i l gran desiderio che aveva
per
non
dire
zelo
di portare
a
perfezione
cristiana
i
suoi
figli spi ri
tuali ad
o gni costo .
Roma,
ove
sembra
vi
anda nella
sua
prima
giovinezza per
studiare diritto,
fu
la
sede e la cattedra
della
filosofia
stoica per
lui e
per
Celestio, definito
l enfant terrible
dell eresia
pelagiana
: l.
Da
queste sintetiche
riflessioni
sul concetto pelagiano
della
liberta., si
deduce eh e per
Pelagio e i suoi seguaci no n
esisteva
ch e u n u ni ca l ib er ta manifestantesi
nella
sua piu ampia
asso
lutezza. L esistenza d el l ig no ranza, d el la limitatezza della na
tura
umana
come essere creato,
deI
male
l peccato,
della
paternita.
misericordiosa
di Dio
illuminante
e
trasformante,
di
questa
vita
in
rapporto
all altra, deI
la stessa opera redentrice
deI C ris to , come
pure
dei meriti suoi
ne i confronti
deI Padre
Comune e di noi tutti non
avrebbero alcun
senso e significato.
Ma
non
fu
concepita
cosl Ia liberta.
da
s. Agostino che,
tenendo
in
seria considerazione l opera
deI
Cristo
e le logiche e
reali
aspirazioni
dell uomo,
compl
ogni sforzo
per giungere
ad
un
concetto
di liberta
vasto e dinamico, storico e metastorico.
La dottrilla di s. Agostino sulla liberta.
Agostino
riprese ad elaborare
la
dottrina
sulla liberta.
quando
i l
tribune
di Cartagi ne, M arcell in o,
sentendosi impari
a confutare i seguaci della n uov a e re si a, si rivoise al vescovo
d Ippona
chiedendogli spiegazioni.
Questi rispose
alle
questioni
co n i
primi due libri
deI De peccatoruln
meritis et
remissione
et de
baptis1no
parvulorum Fu in
questo
primo
l av oro ant ip e-
Noi
confessiamo e sse r s an te
le
pagine dell Apostolo non per
altro
ehe se non
perehe
congruenti aHa
ragione,
aHa pieta, aHa fede; e inse
gnano a
credere
Dio
d inviolabile
equita; a difendere le
opere
sue come
oneste e buone, e a
vendicare ai suoi precetti moderazione,
prudenza,
giustizia.
A.
Guzzo,
A.gostino
contra
Pelagia
Torino,
p.
168;
p
imp 1/
CXIV, PL, 1189.
23 Guzzo,
Agosti1 lo
contra
Pelagio
p.
169.
24:
G.
de
Plinval
Pelage
arrive
a
Rama, in Pelage ses ecrits
sa vie
et
sa niforrne
Lausanne
1943 p.
63 64.
-
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352
A. l\lENGARF L I I
lagiano
ehe
i l
grande dottore afrieano affronta
il noeciolo di
tutta
la
questione, riguardante la vera
consistenza
della liberta
cristiana. L esegesi paolina della
lettera
ai Romani, impugnata
dal
monaco Pelagio eon interpretazioni tendenziose,
fu
anehe
per
lu i la chiave della soluzione deI problema
propostogli.
Per
unum hominem
peccatum intravit in
mundum
et per
peccatum mors et ita in omnes homines pertransivit in
qllO
omnes
peccaverunt Rom 5
12
5 Cosl,
mentre
i pelagiani
circoserissero
gli effetti negativi deI
peceato
alla sola persona
d Adamo, sc ag ion and o d i eorreita
genere
umano,
Agostino
i nt es e c he
nella persona d Adamo
peeca
tutto il genere umano,
cosieche da quella persona Ia reita s era
propagata
eon Ja
generazione
in
tutta l u m a n i t a 2 ~ . Da queste asserzioni deriva
la
dottrina di Agostino sulla liberta ehe gia
preannuneia
nella
famosa
lettera
a Simplieiano 7 In
polemica
con Pelagio, i l
s
dottore nega
nel De
natura
et
gratia
ehe Ja
natura umana
si a
rimasta integra e sana dopo
il peecato
d A,damo,. Per cu i
dopo il
peeeato
si presenta diversa da prima 2 8 . E eeo du nq ue
perche, tra I altro, Agostino
parIa
delle due
nature. In
opposi-
zione
ai
pelagiani,
l ipponese afferma
nel
De
spiritu
et
littera
ehe
Ja
c on osc en za d ell a legge non giustifica alcuno, inquanto
la Jegge non e
la
grazia di Cristo, anzi egli la definisee legge
deI pee cato, po iche e
spirito
ehe
vivifica e non la lettera})
della legge 2 9. Nel
415
serivendo il
De perfectione iustitiae ho-
minis
per du e
vescovi spagnoli ehe gli avevano inviato l opera
di Celestio, a ft er ma va e he la natura
e
o per a b uo na anehe
per
lui,
ma
e diventata
viziata
a
causa
deI peeeato dell uonlo
: .0.
2 5
De pecc
et
rem
I IX, PL, XLIV,
115.
26
Ille in
qu o moriuntur
praeter
quod iis, qu i praeceptum Donlini
voluntate transgrediuntur, imitationis exemplum
est,
occulta etiam
carna-
li s
concupiscentiae
suae
tabificavit
in
se
omnes
de
sua stirpe
venientes
...
Hoc propagationis
est, no n
imitationis . De pecc
et
renl 1,
X
9
PL, XLIV,
5; Op
imp VI
XXII, PL, XLV, 1553 55.
27 De gest Pel VI PL XLIV 323;
cfr. Epistola
ad
Ilarium
15i
PL,
XXXIII, 674 93.
Non
enim est haec prima
natura h om in is , s ed
paena delicti,
per
quam facta est
ipsa
m or ta li ta s, q ua si
secunda natura, unde non
gratia
liberat conditoris subditos sibi
per fidem.
De diversis
qu aestionibus ad
Simplicianum I,
11
PL, XL,
107;
De
natllra
et gratia contra Pelagitlln
ad
Tim asiu m e t
Jacobum
I,
P L, XLIV, 249
256.
9 Doctrina quippe illa,
qua mandatum accipimus
continenter recte-
qu e
vivendi, littera
es t
occidens,
nisi adsit
vivificans
spiritus
...
ai t
Apo-
stolus littera occidet, spiritus autem vivificat 2Cor. 3,6)). De
spiritu
et littera ad Marcellinum IV, 6 PL, XLIV,
203.
3 Nec sane isto modo naturam, sive a n i m a ~ ~ ~ i ~ e _ ~ o I ~ o i ~ _ q ~ , ~
-
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LA LIBERTA
R I S T I ~ ~
353
D accordo con Celestio che Dio aveva
donato all uomo
una
volonta
libera
bastevole
per
non
peccare, va
oltre
la
teoria
pelagiana e
assicura
ehe se,
originariamente,
la
volonta era
libera, ora non
e
piu a
causa
deI prima peecato, per cui
da
allora
e peccabile ed
ha
peccato. Da
qui
la distinzione
agostiniana
sulla liberta
minor
e
major
in
rapporto alla
prima
e aHa
seconda
natura 31 . Quindi l uomo,
avendo
scelto
il male
peccando, anziehe
i l bene
non peceando, rimase incline
verso
i l
male. Prosegue Agostino col chiarire ehe la i n l i n z i o l ~ al
male
della
volonta e
concepita eome insufficienza a moralizzare
definitivameilte
tutta
la
nostra vita derivante
0
dalla cecita
e quindi non riusciamo
ad
intendere) 0 dalla debolezza (per
cui
quel
che
abbiamo
inteso e vorremmo fare, non
riusciamo
a farlo) 32.
Eceo dunque che l arbitrio, il peccato e la grazia corri-
spondono
per Agostino,
relativamente
aHa liberta, al
poter
non peccare , all
aver
peccato ed al
non poter
peccare ;
costituendo
cosl
tre
momenti
piu salienti della
moralita
dei
nostri atti liberi,
sottolineati
nel sistema della liberta cri-
stiana
33.
Mentre
eon
i l
De gestis Pelagii egli riassume per la prima
volta le teorie di Pelagio e di Celestio nell ampio esame dei
documenti deI Concilio di Diospolis, nel De gratia Christi
et
Deus cr eavi t,
et quae bona est, aceusamus: sed eam dieimus propria
voluntate vitiatam .
perfectione
justitiae
h01ninis epistola
seu
liber
ad
Eutropium
et
Pauium VI, 12 PL, XLIV,
298
296.
31
Iterum ai t Pelagio) quaerendum est, quomodo vult Deus hominem
esse,
eum
peccato,
an
sine peccato. Procul dubio non vult esse
cum
pec-
cato ... et
non
posset esse
quod
velit,
et ut contra suam
magis
quam ut
secundum
suam
existeret voluntatem.
Iam
superius
responsum est
...
proinde, inqui t, Deus
bonum
hominem fecit ... Iterum quaerendum est,
inquit, quomodo non potest homo sine peccato esse, voluntate, an na-
tura, si
natura peccatum non
est;
si
voluntate,
perfacile potest
volun-
t as volunta te mutar i. Respondemus, admonentes esse cogitandum qU3nta
sit ist a praesumptio,
qua
dicitur non solum posse (quod quidem adyu-
vante gratia Dei negandum non est)
sed
etiam perfacile posse voluntatem
voluntate
mutari ...
Nec sane isto
modo naturam,
sive animae, sive cor-
poris, quam
Deus
creavit, et quae tota bona est,
accusamus: sed
eam
dicimus
propria
voluntate vitiatam
sine Dei
gratiam non posse sanari .
De perf iust VI , 812 PL, XLIV,
295-97.
32
Sub quibus positi, vel non possumus quod voluntas intelligere,
vel quod intellexerimus, volumus, nec volemus
implere ... Victa
enim vitiis
in
quo
cecidit
voluntatem
caruit
libertate
natura.
perf
iust
IV, 9
PL, XLIV,
297;
De nato
et
grat I, PL, XLIV,
263.
33 A.
Guzzo, Agostino e Pelagio in Giornale di }\;fetafisica n. 4-5
1954
p.
519-521.
r
hr
XIV,
15
PL, XLIV,
368.
7
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5
A ?vIENGAREL LI
peccato originali diehiara
eontrastante aneora
una volta la
teoria
pelagiana sulla liberta. Questi asserivano ehe la
liberta
equi va lev a alla grazia oltreehe aHa legge e aHa rivelazione.
Ma Agost ino aff erm o ehe la grazia e
distinta
sia dalla liberta
eh e
dalla
legge e
dalla
rivelazione e ehe e semplieemente
l ispirazione di quell amore
per
il quale non solo si puo giun-
gere
al
bene ma si giunge
ubi
iam et possibilitas
profectus
et voluntatis affectus
et
actionis effectus est 34
Alle eat egori ehe eonelusioni deI veseovo Giuliano il piu
strenuo d if en so re dell a
liberta
pelagiana Agostino serisse il
Contra duas epistolas dedieato a
papa
Bonifaeio. Tra l altro
ribadisee
il s uo p en si er o
sulla natura
viziata
da l
peeeato ori-
ginale
e
quindi
la
eorruttibilita della
natura
attuale
eh e
pero
puo
essere
sanata
dalla
grazia
3 5 .
Gia nel De nuptiis e t concu-
piscentia aveva
rieordato
eh e nemo est Ziber ad agendum bo-
num sine adiutorio Dei i>
Contro
il parere dei pelagiani rieon-
ferma
la
validita della
grazia
per il
eonseguimento
della vera
liberta. Le
resistenze
e g l i ulteriori seritti di G iul iano
spin-
sero a
serivere
le
due
opere piu
impegnative
epoderose. Con il
Contra Julianuln haeresis pelagianae
defensorem
e il Contra
secundam Juliani
responsionem imperfectum
opus ribadisce
Ia sua teoria sulla
liberta
e la grazia. Cosa eh e deI
resto
gi a
feee
energieamente sia nel De gratia et libero arbitrio ana-
lizzando il problema deI rapporto
tra
grazia e
liberta ehe
nelle
sue ultime opere eosidette minori per il nostro tema.
Una quantita di doeumenti deI Magistero Eeelesiastieo eon-
fermarono la dottrina di s. Agostino
s ~ l l
liberta
quale
dot-
trina
intesa
dalla Chiesa. s.
do tto re non
ha
mai
presentato
e difeso Ia
sua
teoria
senza
eonvalidarla
eo n
testi
della S. Serit-
tura eon opi nioni dei
santi Padri
della Chiesa e eon defini-
zioni eoneiliari. I primi due libri deI Contra Julianum eonten-
gono in nlaniera ri assunt iva l a s ua Dottrina
Cattoliea
aneo-
Iata
fermamente alla Tradizione
Nel seeondo libro infatti
vi si legge: Propter
quam eatholieam
veritatem saneti beati in
35
Quis
a ute m n os tr um
dicat qua primi hominis peccato perierit
liberum arbitrium de
hu;nano genere?
Libertas
q ui de m p er ii t
per pecca-
turn ... Quid
es t
quod iste
libero
arbitrio vult
bene
vivendi
tribuhere
p ot es ta te m; c um
haec
p ot es ta s n on detur
nisi
gratia
Dei.
Contra duas
epistolas Pelagianorum libri ad Bonifacium quatluor I 11 4 PL XLIV
; Op imp VI X PL XLIV
1518;
De correptione et gralia ad eosdem
liber unus XII 33 PL XLIV 986
De nuptiis et concupiscentia ad Valerium libri duo
11 3 8
PL
XLIV 440
-
7/25/2019 A. Mengarelli, La liberta cristiana in Agostino e Pelagio agstm_1975_0015_0003_0347_0366&pdfname=agstm_197
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LA LIBERT.\ CRISTIANA
355
divinorum
eloquiorum
pertractatione
clarissimi
sacerdotes
Irae-
neus Cyprianus
Reticius
OIY1 npius Hilarius
Ambrosius
Gre-
gorius
Innocentius
Joannes
Chrysostomus
Basilius
quibus
adde presbyterum
vel nobis Hieronimus ut
omittam
eos
qui
nOndll1n
dorlnierunt 3 7 . La grande stima
ehe
si ebbe di s. Ago-
stino ci e t es ti mo n ia ta d a un pontefice a
lu i
coevo C elestino J.
Parlando
deI santo
dottore
nella lettera
in via ta a i
veseovi della
Gallia dice ehe:
Allgustinu111 sanctae recordatiol1is virun1
pro
vita sua
atque
l1zeritis in l10stra cOlnlnunione
semper
habui-
mus
llec
unqualn
hunc
sinistrae suspicionis
saltern
rlunor
adspersit; quenz tantae scientiae olin1 fuisse lnelninl1nus
ut
inter
magistros opthnos etiam ante a
;neis senzper praedeces-
soribus haberetur 38
Secondo
il
pensiero
deI dottore
afrieano la liberta n on e
la s em plic e
possibilita di
peccare e
di
non
peccare indifferen-
temente eonsiderata, e om e a ss er iv an o
i pelagiani, ma
libero
orientamento d ell uo mo v er so
il
vero bene: liberi ad berze
justeque
vivendunz 3 9 .
Inoltre la liberta un1ana non puo essere
assoluta ma relativa, in
quanta
e una d er iv azio ne d ella
liberta
divina, p oi ch e l uo mo
e
stato
creato
ex nihilo
Infatti
l essere
umano, propria perehe
ente
finito per
sua
natura
ha in se
stesso l origine
deI
limite
ontologico.
La
sua natura
e
finitezza
in quanta
la
relativita
in ogni s ua e sp re ss io ne esistenziale.
Quindi la sua dipendenza d al l E ss er e S up re mo , ehe
e
l unica
liberta
assoluta esistente, e una
realta
ontologica inconfutabile.
Agostino parte dalla considerazione e dalla giusta valutazione
della somma liberta,
per
giungere aHa esatta
determinazione
della l ib er ta u ma na .
Dei ergo
11011
llilzili
lnUHl lS est liber lan
arbitrl1n
sed
in ipso
Deo
SU nmUln
est
liberuln arbitrilllll
40
Egli
crea
appunto
una gerarchia
di
valori
e
quindi di lib erta:
Angelus ergo vel
Izorno propterea
peccare
potuit
id est prop-
terea
isto
Dei mUtzere
quod est liberunl arbitrium zale uti
potuit
quia
non est
Deus
hoc
est de
nihilo
factus
est
a Deo
.n.
Dunque, teologicamente p ar la nd o, l a v er a liberta dell uomo con-
s is te n el la p ar te ci pa zi on e
aHa
liberta
divina. Cosicche,
essendo
>
Contra
luliallll1n
haeresis Pelagianae defensorent
Ir, X 33 PL
XLIV
967.
38
In
epist.
ad
episcopos Gallos
CXXVIII
Denzinger
32
237 .
39
Opa
imp 1
XCIV PL XLV 1124; I,
LX.XXIV
LXXXVI 1134 1135.
40 Opa
i np.
V XXXVIII PL XLV 1474.
41 Opa np
V
XXXVIII
PL XLV
1474;
De corrept et gr X 27 PL
XLIV 932 33
-
7/25/2019 A. Mengarelli, La liberta cristiana in Agostino e Pelagio agstm_1975_0015_0003_0347_0366&pdfname=agstm_197
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356
,\. 2\IENGARE L LI
equiparabi le la liberta umana aUa liberta divina solo per la
sua
natura
razionale, e
non
per
la
sua qualitas et quantitas ,
non
pua
considerarsiemancipata
da quella
eome
asseriva fer
mamente
Giuliano d Eelano 42 .
Per
cui Agostino definisee la
liberta umana: liberul1z arbitrium naturaliter adtributum a
creatore animae rationali
4
11 veseovo
d ppona
eonsidero la
liberta
dell uomo
una
forza intermedia,
per.
mezzo della
quale
l uomo
capaee di
tendere verso la fede, la verita e il bene
0
di orientarsi verso
il male, rinnegando
la
vera
fonte
dalla
quale proviene
ogni
vero bene ehe e Dio.
Ma assieura ehe proprio
allora subentra
la Maiestas divina e
la
sua giustizia, per premiare chi
va
verso il bene e eastigare chi s immerge nel male. Preeisando
ehe
in
questa
maniera
la
l iberta umana
0
aumenta
0 diminuisce
di
potere.
D aceordo eon
pelagiani sulla liberta
eome dona
di Dio,
egli afferma pero ehe questo dono e un dono donato e non
un dono aequisito. Diehiarando ehe, metafisieamente parlando,
l essenza deI dono sta neUa
sua gratuita
e non nel possedi
menta
di
diritto. Quindi se
e
un
dono
si puo possederlo
e
non possederIo,
concederlo
e non concederlo; per cui, pur
essende connaturale
aHa natura umana,
l uomo
u
esserne
privato totalmente 0 parzialmente seeondo i suoi merit i.
quid enim habes quod non accepistis
44 dell Apostolo
acquista eos tutto suo reale signifieato.
Inoltre la liberta
non
e
riseontrabile solo dalla nostra ragione,
eome
eostitutivo
originario
45
, ma e
confermata
anche dalla S.
Serittura
4-6. Cib
affinehe, eome ricorda Agostino, l uomo
possa
mettere in atto
piu eonsapevolmente
i
precetti
divini
in vista
dei
meriti da
eonseguire
davanti a Dio.
Per
quanta
riguarda la l iberta attuale
egli diee ehe non
e piu
identica
alla
primitiva
liberta
di
cui
godeva Adamo
prima
deI peccato perehe peceando ha indebo-
42 Libertas
arbitrii,
qua a Deo
emancipatus
homG est in admit-
tendi
peccati
et
abstinendi
a peecato
possibilitate
eonsistit (Agostino)
Emancipatus hominem
dicis a Deo: nee
attendis hoc eum emaneipat io
agi,
in
familia
pat ris non
sit . Op np I XXXVIII, PL,
XLV 1102.
43 De spir
et
litt
XXXIII,
58
PL, XLIV, 238.
44
De spir et litt XXXIII,
57
PL, XLIV,
237 38.
5
Hoc es t
liberum
arbitrium
nostris
mentiens
immobiliter fixum.
Op imp VI XXVI PL, XLIV,
1565;
VI, XII,
1524.
46 Revelavit autem nobis pe r scripturas suas sanetas, esse
in
ho
mine
liberum voluntatis
arbitrium . De gratia et libero arbitria 11,
2
PL,
XLIV,
882.
-
7/25/2019 A. Mengarelli, La liberta cristiana in Agostino e Pelagio agstm_1975_0015_0003_0347_0366&pdfname=agstm_197
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LA LIBERTA CRISTIANA
57
lito la propria
costituzione
umana e dei suoi
diseendenti.
Per-
duta eioe la
rettitudine,
e
quindi
l inelinazione verso
i l sommo
bene, questa e orientata verso
i l
male 47 . Quindi, contrariamente
a Pelagio, Agostino
afferma
eh e per poter riavere la totale
liberta originaria e neeessario orientarsi verso chi
la
pu o
resti-
tuire ehe e
solamente Cristo. Contro.
l aceidentalita
deI peceato,
come fattore esterno non
pregiudiziale
per
la
vita interiore
e
futura
dell uomo, Agostino
insiste sulla dolorosa
e negativa
i neid en za deI
peccato
nella
vita morale
e
spirituale
dell uomo
e
quindi eome causa primaria
della
defettibilita
deI
la liberta
attua1e.
E
la
grande
divergenza
di fondo ehe
intercorre
tra
i du e
massimi
esponenti
deI
la c on tr ov er si a s ul la liberta
eri-
stiana.
La
n ec es si ta q ui nd i
eh e
altri, ehe non si a
l uomo
pee-
eatore,
si
adoperi per
1a
rieonquista
della
liberta vera e
indila-
zionabile per Agostino.
soceorso deI Sa1vatore
eonsentira
all uon1o di
sapere
con chiarezza
ci > eh e
deve
fare per
la
liberazione
da
eio
ehe
gli
impedisee
di vivere nella
liberta
vera 4 8 .
Affermando ehe il Cristo, figlio di Dio, agisce per
mezzo della grazia nel
soe eorr ere , c onc lud e e he i l buon us o
deI
libero
arbitrio
dipende
dalla
grazia deI
salvatore
Gesu
Cristo
4 9 .
Q uella gr azi a
eh e non annulla i l potere
deI
libero
arbitrio, ma aumenta e 10 valorizza
maggiarmente
51 . Cosi,
polemizzando
di
nuavo eon
Giuliana,
dichiara ehe
la
grazia
di Cristo ridona la
sanita
perduta
anche
alla liberta umana
51 .
L azione della
grazia
e deI
libero
arbitrio s incrociano
e si
fandono per
i l
perseguimento d el ru ni eo p ia no
divino e
umano
di
orientamento dell uomo verso
il
bene vero ehe e
D ia s te ss o.
La
perfezione cristiana,
per la
quale
Pelagio e i pelagiani
47 Quia
sponte homo,
id
e st , l ib er o
arbitrio c ad er e p ot ui t,
non etiam
surgere ad quam miseriam justae damnationis pertinet ignorantia et difi-
cultas,
quam
patitur
om nis h om o
ab exordio
nativitatis suae. De
dono
perseverantiae XI, 25 PL, XLIV, 1007; De nato
et
gr LXVII,
81
PL, XLIV,
87;
Op imp
VI VIII, PL, XLV, 1514; I, XCIV, 1110;
111 CXX 1298;
VI,
XIII,
1524;
XIV, 1528 29.
18 Hoc arbitrium potest esse
solum,
si
no n
venit ad Christum;
no n
autem
potest nisi
adiutum
esse. De gr ehr XIV, 15 PL, XLIV, 368.
eum h aec p ot es ta s n on detur nisi
gratia
Dei per Jesum Christum
Dominum
no strum . Contra
duas ep PeZ I 11 4
PL, XLIV,
551;
De
nato
et gr LXIV, 76 PL, XLIV,
285; De
gr hr XIV,
15
PL, XLIV,
368.
50 Nemo bene iBo ut i possit, nisi
per
gratiam. Corztra duas ep Pel
XXIV,
42
PL, XLIV,
571:
Liberum arbitrium
evacuamus
per
gratiam?
absit: se d magis liberum arbitrium statuim us ... gratia sanat voluntatem
.
De spir et litt XXX
52
PL, XLIV,
233:
L ib e ru m a rb it ri um vos opprimi-
tus, cui
reddendo vel
adiuvando
Dei gr3tiam
denegatis
Op imp //1
LXVIII, PL, XLV 1297; VI, XI, 1520.
-
7/25/2019 A. Mengarelli, La liberta cristiana in Agostino e Pelagio agstm_1975_0015_0003_0347_0366&pdfname=agstm_197
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35 8
A. ~ E N G R E L L I
si sona sempre battuti, no n si r ag gi un ge s en za 1a grazia ne
senza la vera
liberta.
Non e e altra
grazia
ed
a1tra
vera liberta
eh e quella di Cristo, e non 1a piena eonsapevo1ezza deI
possesso
e delle
prerogative
della natura umana. Aneora una volta, per
dar
forza alle
sue
eonvinzioni, egli
ehiama in questione
l Apo-
stolo
per antonomasia e s. Giovanni l evangelista.
In molte opere
antipelagiane
il s. Dottore ritorna frequen-
temente sulle
espressioni
giovannee ehe eentrano e risolvono
i l
problema deI
eoneetto
della
vera
liberta. E in
quei
doeu-
menti
ehe
Agostino
trovo la
chiave di volta ehe gli
eonsentl
l approfondimento della dottrina
sulla
liberta ponendo sempre
a1
eentro della
problematiea de11a
liberazione de11 uomo Cristo.
trattando della
stessa
liberta e
de11a
grazia ehe
in fondo
non
fa altro
ehe
trattare de11 uomo
ehe intende godere
della sua
vera liberta e di Cristo
eh e
glie1a puo far godere.
Eeeo
quindi
eh e 1a
sua dottrin a
sulla
1iberta si
riduee a1
binomio uomo-
Cristo.
L intimo
rapporto ehe si re al iz ze ra
tra
il
peeeatore
e
l irinoeente eostituira 1a base della
nuova
n as cen te l ib er ta
umana ehe
e
e sara
per
Agostino, n el eampo de11a
vita
eri-
stiana
solo 1a
l ib er ta e ri st ia na ehe
e
eome
dire
1a
liberta
di Cristo.
Ritenendo
dunque valido
ed
e sse nz ia le il
non
est
liber ad agendum quidquatn
bonum
sine adiutorio Dei 5 2
eioe
nisi gratia Salvatoris
5 3
ne
eonsegue ehe
1a
vera 1iberta si
ottiene solo se si verifie an o
1e
du e eondizioni essenziali
ehe
seaturiseono da tutta
la
po1emiea
tra
Agostino e Giuliano
nell Opus
imperfectum Se ci si liberera
da11a
servitu deI pec-
eato aeeettando 1a grazia
di Cristo,
s ar em o v er am en te
1iberi.
Diee l Apostolo:
cum essetis
...
servi peccati, liberi fuistis justi-
tiae
...
liberi
autem
a peccato non fiunt, nisi gratia Salvatoris
54
Agostino, eontrariamente a Giuliano,
ineentra la
su a
dialettiea
su11a
liberta
eristiana
e no n
cristiana rieonoseendo ehe
sola-
mente i1
Cristo e
eo1ui
eh e e stato
mandato
da1 Padre
e
ehe
solo
chi
aeeogliera 1a sua paro1a
avra i l diritto
di
ehiamarsi
figlio di Dio, e potra parteeipare aHa sua
vera
liberta
5 5 . si
51
Victa enim
vitio in quo
cecidit
voluntate c ar ui t l ib er ta te n at ur a
quia ne c
pec ca vit volunta s secuta
es t pcccatum
p e cc at um h ab en di
dura
necessitas
donec
tota
sanatur infirmitate et :lccipiatur tanta
libertas
De perf. jus .
IV
9, PL, XLIV,
295-6.
52
Contra
duas
ep. Pel.
11 3 8
PL
XLIV,
440.
53
Op.
imp I
XCIV, PL, XLV, 1110.
4
Op. imp. 1 XCIV, PL, XLV,
1110.
55
Q uo tqu ot autem receperunt
eum
... dedit
eis
potestatem
Dei
fieri
Jo.
I
12
.
Contra duas ep. Pel. I, II .
PL, XLIV, 551.
-
7/25/2019 A. Mengarelli, La liberta cristiana in Agostino e Pelagio agstm_1975_0015_0003_0347_0366&pdfname=agstm_197
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LA
L I R T ~ CRISTIANA
359
vos
filius liberaverit
dunque
e
la
voee deI
Padre
e I offerta
stessa di
soeeorso
deI Cristo. Naturahnente di
quel Cristo
eh e
ci
da la possibilita di essere liberi d
bene justeque
vi-
vendunl
~ 6 E Ia
liberta ehe seaturisee dalla vera
figliolanza
divina
ehe
e
condizionata non dalla sola natura umana
ma
anehe da
quella
ipostatiea di Cristo. Cosl i l vivere
nell uniea
vera
liberta
e vivere,
seeondo
Agostino, nella giustizia di
Cristo
e non del la legge,
nella
grazia di
Cristo
e
non
ne l peeeato e
nell asservimento
aHa earne.
E
il vivere nella
veritas
di
Giovanni ehe
e
aneora il C ri st o. No n
e
Ia eonsapevolezza della
ragione
umana
eh e
salva e ci rende
liberi
ma ait veritas})
eh e
si identifiea nel Verbum}) giovanneo.
E t an to i mp or ta nt e la presenza deI
Cristo-verita
nella vita
deI eristiano ehe, a ggiunge i l s. dottore sarebbe vera ed im
perdonabile presunzione se si eredesse ehe l uomo pub
libe
rarsi dalla servitu
deI
p ee ea to s en za i nvo ea re neanehe
i l norne
di Cristo 5 7 . E i l rieorso e l invoeazione a Cristo ehe genera
la miserieordia
di Dio e
la con versio ne
deI
euore
e eonsegue n
temente
Ia
p ro gr es si va l ibe ra zi one d al
male.
Liberazione
ehe,
preeisa
Agostino,
sara totale
solo quando
parteeiperemo
pie
namen te della liberta di Dio in eielo 58 .
Proseguendo
l Ipponese nell analisi deI eoneetto del a li
berta
di
Cristo
rieorda a Gi ul ian o e he
du e
sono i modi eon
i
quali Cristo puo liberarci dal male
e
ridonarci la vera liberta:
togliendoei il peecato e inspirando in no i
la
earita
eh e e
l amore
di iaS 9. Solo allora Ia n ost ra liber ta
sanata non sara piu
schiava
deI
peeeato
e d iv er ra s erv a di Dio
6
Solo in
questo
De
nupt
et
conc VII
8
PL, XLIV,
418;
Opa
imp I
XCIV, PL,
1110.
51 0 utinam s ic ut c hr is ti an us legeret, praeter J es um C hr is tu m nul
lu m esse
nomen
su b coelo, in
qu o
oportet
salvas
fieri nos;
et
non pos
sibilitatem
naturae humanae ita defenderet u t homo per liberum a r b i ~
trium
etiam s ine isto nomine salvus
esse posse
credatur
. De nato
et gr
XXXIX
46 PL, XLIV,
269 70; Opa i tnp CX\ II
PL,
1297
.
58
Quia
et
ipsa
c re at ur a l ib e ra tu r a servitute corruptionis in Eber
tatem gloriae filiorum Dei Rom. 8,21) . Opa imp I LXXXVII, PL, XLV
1106; VI XXX
1590. Libertas ... illa
quae in paradiso
fuit,
habendi
pIe
nam. ontr
du s
ep Pel I 11, 5 PL, XLIV, 552.
59 AHa est renlissio peccatorum in eis quae male facta sunt; aHa
charitas
quae facit
liberum ad ea quae bona facienda sunt. Utroque
modo
libe:-at
Christus
quia
et
iniquitatem
ignoscendo
aufert
et
inspirando
tribuit charitatem. Opa
ilnp I
LX.XXIV PL, XLV, 1104.
Liberos
dicimus ad facienda
opera pietatis eos, quibus dicit Apos
tolus:
Nune a ut em l ib er at i
a
peccato servi autem facti
Deo Rom. 6,22)
.
Op ilnp I LXXXVI, PL, XLV, 1104; I, XCIV, 1110.
-
7/25/2019 A. Mengarelli, La liberta cristiana in Agostino e Pelagio agstm_1975_0015_0003_0347_0366&pdfname=agstm_197
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360
A
MENGAREL
L I
modo
si
eompiranno opere di
pieta e di
amore verso
Dio e
il
prossimo
valide per il eielo Poiehe servire Dio e
disporsi
alla
Verita divina per mezzo di Cristo-verita. Asserisee
Ago-
stino
ehe
non vi e potesta dei figli degli uomini
ehe
ci
possa
liberare
dal male se la
grazia
di Dio
non da
ad essi la potesta
di divenire
figli
di
Dio
6 2. Diehiarati dunque figli
della
libera
e
non piiJ
figli della
schiava da Cristo
63 ,
la
nostra
vera liberta
sara definita la
liberta
deI
servizio
vero 64 p er eh e f on da ta
sul vero
amore di Dio. N es su n a lt ra l ib er ta ha proelamato
Cristo a ll i nf uor i d i
quella deI servizio
nella earita. E l uniea
liberta
ehe da
il
potere
di
ehiamarsi
veramente
figli
di
Dio.
Dunque
essere figli di Dio
per
Agostino signifiea
essere
servi
della
verita e dell amore divino e seguaci deI Cristo. Di
quel
Cristo puntualizza
s.
dottore,
eh e ha diehiarato
essere la
servitu
di Dio la vera amieizia e f ra te ll an za e on lui Signore,
Maestro
e
Salvatore,
e
la vera manifestazione
di figliolanza
eon
eolui
ehe noi chiamiamo
P ad re n os tr o
6 Anzi
faeendo
proprie
le
parole
eonelusive
di
s. Giovanni l evangelista affer
ma
ehe servire
Dio e regnare,
eh e
significa
eh e
e
esprimersi
nella
piiJ
a ut en ti ea l ib er ta
di Cristo.
L uniea
liberta ehe
vera
mente ci libera ci salva e n el t empo, ci divinizza.
Conclusione
No n
si
puo non rieonoseere ehe la dialettiea sulla liberta
ha
toeeato
le punte piil elevate e eertamente piil
intense
eo n
il grande dottore
e
apologista
s. Agostino. La dottrina ago
stiniana
sulla
liberta,
nel suo
ampio
sviluppo
eh e
va
da l
De
libero
arbitrio
opera antimaniehea)
al
De
praedestinatione
sanctorum ultima opera antipelagiana),
non
ha conoseiuto
eontraddizioni
ma
perfezionamenti. suo sistema prevalente
mente teologieo
fondato
su
basi
solidissime quali la dottrina
giovannea
e paolina
sulla liberta,
la
grazia
e il
peeeato, ha
6 Op imp I LXXXVI PL XLV 1104
62
Op imp I XCIV PL XLV 1110 Non
es t
i n p ot es ta te filiorum
hominis a malo
liberari,
nisi
gratia
Dei de t
potestatem
filios Dei
fieri
.
p imp I
LXXXVII PL XLV
1144
63
Rom
8 21
f 4 Ut libertas qua e notior, ad distinctionem dicitur servitutis. Eo
nomine
et libertas
nuncupatum arbitrii. p
imp I,
LXXXVII PL XLV
1106
1 15 13 14 15
-
7/25/2019 A. Mengarelli, La liberta cristiana in Agostino e Pelagio agstm_1975_0015_0003_0347_0366&pdfname=agstm_197
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LA
LIBERTA CRISTIANA
361
fronteggiato
ed
annullato
Ia
pericolosa
teoria
pelagiana restau
ratrice
deI naturalismo greco-romano della liberta In quella
lotta
tra
giganti la Iiberta nel su o significato piu ariginario e
profondo
ha avuto la sua piil valida definizione propria
co n
s. Agostino. La
natura
della
liberta
agastiniana
in
opposizione
alla natura della liberta pelagiana si affonda nella
immensita
della liberta divina e si manifesta e s i co ncretiz za ne lla realta
del la c os ci enz a umana.
raffronto tra
i
due sistemi
rivela
qu t sia
inconsistente
Ia liberta pelagiana ehe non tiene
conto seriarnente
deI
problema
deI m al e deI
peccato
e d e l l a
lirnitatezza umana e come sia logica
corrispondente
aHa reale
situazione
umana
quella agostiniana.
Mentre Pelagio
rivendica
esclusivamente Ia positivita de lla c rea zi one oltrepassando i
limiti
della
creaturalita
Agostino ribadisce
la grande
impor-
t anz a d ell o pera
della
redenzione senza negare
la
positivita
della creazione divina. L errore di fondo di Pelagio fu quello
di considerare la
i mp ec ca bi li ta c om e
particolarissima
prero
gativa della natura urnana I oggettivita esperienziale di Ago-
stino
1
condusse
a
riconfermare
l a p ec ca bi li ta
e la
corruttibi
lita
della
natura
umana COlne viene affermato dalla S. Scrit-
tura. Di qu i il falso concetto della liberta formulato da i pela-
giani
e Ia Iogica
formulazione
della molteplicita delle forme
di liberta fino aHa
liberta
cristiana evidenziate da l s.
dottore
africano.
seguente
schema riassuntivo e contrapposto delle du e
tesi ci consentira di concludere con
maggior
chiarezza I espo-
sizione fin qu i seguita.
P ar te nd o d un qu e
da l concetto di natura dal q ual e de riva
quello di liberta
A. TRAPE Verso
la
riabilitazione deI pelagianesimo?
in u usti-
nian l Z 3 1963 482.
-
7/25/2019 A. Mengarelli, La liberta cristiana in Agostino e Pelagio agstm_1975_0015_0003_0347_0366&pdfname=agstm_197
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36
per Pelagio
A.
MENGARELLI
e
LA
NATURA
UMANA e:
per Agostino
-
opera
dell ottimo
Creatore 1;
- creata sana in Adamo 3 ;
- non
ha
subito aIcun trauma 5 ;
- e
giunta
a
noi
integra
e pie
namente libera
di se
7 ;
- nonostante
una certa
presen
za
deI peccato e deI
male
- stata
creata buona
da Dio 2;
-
sana
in Adamo prima deI
peccato l;
- a
causa
deI p ec ca to ha per
duto
la
sanita con
Adamo
6
;
- e,
per tutti corrotta
e
quindi
inferma e impotente
8 ;
- proprio a causa deI pecc ato
e deI male, verso
quale e
inclinata lQ
LE PROPRIETA
DELLA
NATURA
UMANA CONFERMANO
ehe:
e
razionale, somigliante a Dio
in tutto quindi con la possi-
- e razionale,
ma
pur somi
gliando a Dio, Ie sue facolta
1 Auctoris
naturae
Dei s ci li cet
e to et gr XLV
53, PL,
272;
59, 275-6. Prlmum itaque debes
naturae
humanae bonum de euius
aue
tore metiri
Deo seilieet. Ad
emetr 11,
PL,
XXX,
17B.
2
natura quippe
hominis
primitus inculpata et s in e v it io ereata
es t
e nato et gr 111, 3,
PL, XLIV,
249.
3 de
eo
disputandum est quod
per
peeeatum debilitata dieitur
et
immutata
natura
e to et gr XIX,
21, PL, XLIV, 256.
-
4
homo est
primitus conditus magnum bonum
esse naturae
Op
imp V L VI I, PL, XLV, 1490.
5 quomodo potui t humanam debilitare
vel
mutare naturam quod
substantia earet
peeeatum?
e nato
et
gr
XIX,
21,
PL, XLIV,
256.
6
vitium
vero ...
ex o ri gi na li peeeato
quod eommissum e to et
gr 111, 3, PL, XLIV, 249.
7
Nos ...
defendimus
peeeata parentum ad filios pervenire
non
pos
se Op imp 11, XLII, PL, XLV,
1164.
et ideo reliquit eum in manu
consilii sui Eeel. XV . Posuit ante eum vitam et
mortem
bonum
et
ma
lurn ...
et quod plaeuerit
ei,
dabitur
illi Deuteron.
XXX
Ad
emetr
PL, XXX, 17B.
8 ex
quo
vitio iarn
malo
v al en s, vel
infirmitate
vel eeeitate
e
to et gr XXX, 34, PL, XLIV, 263.
9
ipsa
inquit non peeeandi
possibilitas ...
quarn
in naturae neeessi
tate est ... Quod
Dominus
tarn bonus quam justus talern hominem fecerit;
qui peeeati male
earere
suffieeret
e to et gr
XLIII, 50, PL, XLIV,
270;
LI, 59, 275.
10 naturale
non
esse peecatum; sed naturae
praesertim
vitiatae .
De
perfect just
3, PL, XLIV,
294;
quod
autem
ex vitiis
naturae
si
quaedam
peeeandi neeessitas, audiat homo e to
et
gr LXVII, 79, PL,
XLIV, 286.
-
7/25/2019 A. Mengarelli, La liberta cristiana in Agostino e Pelagio agstm_1975_0015_0003_0347_0366&pdfname=agstm_197
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LA LIBERT CRISTIANA
363
per
i
Pelagiani
bilita di realizzarsi eon le
proprie farze 11 ;
- ha potere di
non
peccare,
quindi
pub
godere della im
peccabilita e raggiungere la
perfezione
eris
tiana per via
naturale
3 ;
- l libero esecutore della
sua
giustizia,
per
se stesso e
tutto
5 ;
e affraneata dalla neeessita
della di
pendenza
11
;
- per la presenza permanente
di tutti questi doni primitiv ,
e per
Agostino
non
possono eguagliarsi a
quelle di Dio; poiche e una
natura ereata e viziata ;
- ha potere di peecare, ha
peccato e pecca, quindi non
agisce con
rettitudine
poiche
ha
perdu
to i doni ehe pre
cedentemente
possedeva
4 ;
- la sua giustizia non ha alcun
potere
solo la giustizia di
vina
pub resti tuire
aHa na
tura umana ci< ch essa ha
perduto
col
peccato
16
;
- va aHa ricerea di cio ehe pub
liberarla dal male e s accorge
che
da
sola
non pub
far
cela 8 ;
-
essendo
caduta e corrotta si
trova
nello
stato
di peccato
11 quanta putas praestantiorem
ipsum
hominem fecit: propter
omnia
etiam
intelligitur i lla condidisse ...
quo
caeteris praestabat
animalibus.
Ad
Demetr. Ir PL, xxx 17B; quod si
etiam
sine Deo homines
ostendunt
quales a Deo facti sunt.
Ad
Demetr
III 18C;
ad
imaginem et similitu
dinem suam facere disponit.
Ad
Delnetr. II
17B.
12
ex
nihilo facta
est.
Op.
imp
I LXXVI, PL,
XLV
1101. vitium
vero ... ex peccato originali D e nato et gr.
11/, 3,
PL
XLIV,
249;
De per-
feet.
just 11, 3,
294;
IV,
296.
13 idem iterum repeto ego dico posse esse hominem sine peccato.
De
nato
et gr. VII 8 PL, XLIV, 251; De gest. Pel. VI 16 PL, XLIV, 329.
14 malum ortum esse ex libera
voluntate
naturae rationalis ...
opus
eius est: ideoque habuit peccandi possibilitatern. Op. imp
VI V
PL,
XLV
1509;
VI,
X 957. in recte
faciendo ideo
nullum.
De nato
et gr
LXV
78
PL, XLIV, 286.
15
quae
tarnen
justitiae
exsecutorem Dominus
voluntarium
esse voluit
non coactum. Et ideo reliquit eum in manu consilii sui.
Ad
Demetr
111
PL,
XXX
17B.
16
Rom. 3 13;
De
corrept.
et gr.
VIII
14
PL, XLIV,
924; De nato
et
gr.
XIX 21
PL, XLIV, 361.
17
non peccamus impleamusque iustitiam ... posse sufficere
naturam
humanam. De gest.
Pe .
35 PL, XLIV, 355; 65 357-8; sed
quem
(homi
nem
inermem extrinsecus faceret , melius intus armavit
ratione
scilicet
atque prudentia
ut per
intellectum vigoremque mentis quo caeteris prae
stabat animalibus factorem omnium
solum
agnosceret . Ad
D 7netr.
PL.
XXX
17B.
18 Quomodo naturam humanam omnino sine ullo vitio sit, conetur
ostendere ... Quid sanatur si nihil est
vulneratum
nihil sauciatum nihil
dcbilitatum atque vitiaturn? ... Audis confitendum: sana inquit animam
meam. De nato et
gr. XIX
21
PL, XLIV,
256;
De quaest. ad
Sirnpl.
I,
9
PL, XL
106;
Op. inzp. V LXII, PL, XLV 1499.
-
7/25/2019 A. Mengarelli, La liberta cristiana in Agostino e Pelagio agstm_1975_0015_0003_0347_0366&pdfname=agstm_197
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364
A.
MENGARELLI
tutti
si
trovano
in una
santi
ta
naturale 1 9 .
e di
eontinua
peccabilita
2 0.
CONSEGUENZA PER LA LIBERTA
U ~
si
hanno
le seguenti
tesi:
- e
dona
di
Dio, divenuta pro
prieta dell uomo,
essendo
par
te
integrante della natura
umana ;
- gode di tutti i privilegi della
liberta,
parteeipando
a tutte
le
sue
prerogative,
tra
le
quali
la
p iena i nt eg ri ta 3
- no n
e
distinta dalla libera
volonta
2 5 .
- e
dono di Dia,
ma l uomo
pu b
perderla eo n la natura
viziata ;
- e
somigliante e
quindi non
uguale aHa liberta
divina;
peeeando si
riduee
0
si an
nulla
la parteeipazione a quel
la, ehe p er n at ur a ontologica
e
sempre eondizionata da con
dizionan
te:
causa-causato
::4 ;
- sie
et
simplicite
e distin
ta
daHa
liberta
deI volere 2 .
19
Est enim, inquam,
in
anlmlS nostris naturalis q ua ed am ut ita
dixerim) sanctitas. Demetr IV, PL, :XXX 19C.
20 natura vero
ista
hominis,
qua
unusquisque
ex Adam
nascitur,
ia m
medico indiget,
quia
sana non est
...
V it iu m v er o
quod
...
contenebrat
e t i nf ir ma t . De nato et gr 3 PL, XLIV, 249; XX
22
257; XXX
34
263.:
LXI, 79 286;
De
perlect just IV, PL, XLIV, 296; VI,
12
297;
Op imp I
XCVII, PL,
XLV 1113 14.
2 1
Volens namque Deus rationalem
creaturam voluntarii
boni mune-
re ...
ut
liberi a rb it ri i p ot es ta te
donare,
utriusque
partis
possibilitatenl
h om in is h in se re nd o, proprium eius feeit esse quod
velit. Ad
Demetr
111
PL, XXX 17 18.
2 2
Omnia
quidem
bona ... summa Deo habet
creatore
et a rt ef ic e s uo
.
De
nato et gr III
3
PL, XLIV, 249; nec existimemus peccato
naturam
humanam
non
esse vitiari ... Credere ista fortasse
sufficeret.
De nato et
gr III, 3 ... 249. Vitiari potuisse in
h um an a n a tu ra
liberum arbitrium
Op
imp VI
XII, PL, XLV
1524.
Utrum
maID
us u
liberi
arbitrii, eum
h o mo c re at us e st , v it ia ri p ot ue ri t i st a
libertas
. Op imp
VI
XIII
1524.
3
Sie hic et iam persistenti tibi
atque
asseveranti libertatem be-
ne
agendi se n male, suo malo usu non perisse,
respondeat
et b ea tu s p ap a
Innocentius
Romanae
antistites
EccIesiae. Op imp VI XI, PL, XLV,
1519.
Quotquot
ergo adiunto solo adiutorio legis, sine adiutorio
gratiae,
confidentes i n v ir tu te sua, suo spiritu a guntu r, non s un t filii Dei - Tales
sunt de
quibus i dem dicit Apostolus - ignorantes Dei justitiam et suam
voluntatem consistere, justitiae Dei no n
sunt
subiecti (Rom. 10,3) De gr
et
lib
arb XII, 24 PL, XLIV, 895. Voiens namque Deus
rationabilem
creaturam voluntarii
boni munere,
et
liberi a rb it ri i p ot es ta te
donare:
utriusque parti ... capax naturaliter ... ,osset
.
Ad
Demetr
III PL, XXX
17 18.
4
Qui in
lege
justificamini,
a
gratia
excidistis? (Gal. 5 4). Si
autem
lex no n est gratia, quia ut ipsa lex fiat,
no n
potest, lex a di uv ar e, s ed
gratia; nunquid natura es t
gratia?
} De gr et
lib
arb XIII, 24 PL, XLIV,
895.
23
d
Demetr PL, XXX 17B; 111
17 18.
Quis autem dicas nostrul lI , quod
prima
hominis pecc.:lto patieriL
-
7/25/2019 A. Mengarelli, La liberta cristiana in Agostino e Pelagio agstm_1975_0015_0003_0347_0366&pdfname=agstm_197
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LA LIBERIA R I S I L \ ~
365
DUNQCE
LA
LIBERTA,
in eia seuno dei du e sistemi, e:
UD possesso acquisito, un da- - un possesso dellJuomo, ma
to
di fatto
irrinuneiabile
27 ; sempre
dno
di Dia, e, in
quanta
tale, la su a efficaeia
no n proviene eselusivamente
dall uomo ma
innanzitutto da
Di a
2 S ;
- indifferente n el la seel
ta tra
bene
l
male
;
una faeolta ehe
nessuno
pu b
toglierle,
neppure
Dia:
n
;
emancipata da
Di a 33
;
- no n e indifferente ne
Ha
seel
ta, anzi desiderando il bene
rimane ineline al male 3 ;
i nde bo li ta d al peeeato,
Ja li
berta stessa
deI volere no n
e
piu sicura di se stessa 32 ;
- nella dipendenza di Dio, come
tu tto ei6 ehe e
erea to
34
;
liberum arbitrium de hUlnano genere?
Libertas
quidem periit per pecca
turn, se d illa quae in paradiso fuit, h ab en di p le na m COll imrnortalitate
j us ti ti am . N am l ibe ru m arbitrium
usque
adeo in peceatore n on p er ii t .
C on tra d ua s ep
Pel. 11
PL, XLIV, 552.
21
Liberurn autem dici
no n
potest, nisi
quod
sine
aliquo
inevitabili
naturalium coactu, in
jure e ma nc ip at ae e on st it er it y ol un ta ti s . Op irllp
V
XXVIII, PL,
XLV
1465;
De
perfeet
just
VI,
12
PL,
XLIV,
297;
De
gest
Pel.
VIII,
42 PL,
XLIV, 245. Volens
namque
Deus ... liberi
arbitrii
pate-
statem
donare
...
hominis hinserendo,
proprium e ius f ec it
...
eu m
omnibus
esse
posse. Ad Dernetr 111
PL, XXX
17-18.
2.8 propterea e ti am v ol un ta s qua e re di mu s, d on o Dei tribuitur ... Quo
nobis
naturaliter
concreatum
est? .
De
spir et litt XXXIV 60 PL, XLIV,
240;
Sine
me
nihil potestis face
re
Jo.
15,5 . De
gr
et lib arb
VI,
13
PL, XLIV, 889; De
corrept
et gr. XII,
37
PL, XLIV, 939; XIII, 40 41 940 941;
nec bonum
sine
voluntate faeiarnus,
nc c
malum: et q ui bu s l ib er um est
unum semper
ex duobus agere,
eum
s em pe r u tr iu sq ue pos sim us . Ad
Derrzetr.
VIII, PL,
XXX 22.
29
Li be rt as a ut em nihil est aliud quam
possibilitas
boni malique .
Op
np VI XI, PL, XLV 1519; I, LXXVIII, 1106;
De
perfeet
just
11 2
PL, XLIV, 293; IV, 9 295-96; De gest Pel. Xx.:XV 61 PL, XLIV, 335-57.
;30
Velle
enim inquit adjacet m ih i p er fi ce re
autem
bonum no n
inve
nio Rom. VII, 18
.
De qllaest
ad
Sitnpl I, 2 PL, XL
103;
certe eniIn
ipsum velle
in p o te st at e e st
...
sed perfi eere
bonum
no n
es t
in
potestate
.
De quaest ad Si1npl. I 2 PL, XL 103.
31
in propria
voluntate
habet
unusquisque aut faeere
aliquid,
au t
no n
face
re . De gest
PeZ XVIII,
42
PL, XLIV,
345; p i lnp
XXVIII,
PL, XLV,
1466.
Facit en im i psa m v olu nt ar ia m su i juris, non
neeessitate
d ev in ct am s ed
judicio liberam
.
d
Denzetr 111
PL,
XXX
18B.
32 ut
ergo
no n
a cc ip er et h oc
donum Dei
... tale s v ire s
habebat eius
\ oluntas,
qu a
sine 1.1110 fuerat instituta peecato, et nihil illi ex se
ipso
concupiscentialiter
resistebat
... Nune
vero
postea
quam
es t
iUa
magna
peccati
nlerito
amissa
libertas,
etiam
majoribus
donis
a di uv an da r em an
si t
infirmitas
. De corrept et
gr.
XII,
37-38
PL, XLIV, 939; De
qllaest
ad SimpZ
2 PL,
XL 103.
33
Libertas
arbitrii, qua a Deo emancipatus
homo
est. Op ilnp
I
LXXVIII, PL, XLV 1106.
34
Video autem,
inquit,
legern
aliam
in
menbris meis,
repllgnantem
-
7/25/2019 A. Mengarelli, La liberta cristiana in Agostino e Pelagio agstm_1975_0015_0003_0347_0366&pdfname=agstm_197
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366
A. MENGARELLI
- l unica vincitrice contro ogni
male per
la
consapevolezza
deI suo
potere
nella sponta
neita
deI voiere e dell azio
ne
-
in ultima
analisi,
come
la
li
berta di Dia, una
liberta
as
soluta
31
-
impotente
da sola,
puo
vin
cere
i l
male
per
mezzo de lla
grazia che viene
da
ta sola
mente
da Cristo, unico libe
ratore dell uomo
decaduto
8
-
in ultima
analisi, una
liberta
limitata
e quind i r elativa, ma
capace di raggiungere le piil
al te vette della liberta
solo
se
rimarra
ancorata a :Cristo, ve
ri ta vera di Dio 38
ALVARO
~ N G R L L I
Via S te ll a, 20
06100 Perugia
legi mentis meae, et captivantem me sub lege peccati Rom. VII 22-23 lf>
De quaest ad Simple I
9,
PL,
XL, 106;
om
VII 8, 9, 10, 11,
13,
15, 17, 20,
24 25
35 Homine inquit Dei opus esse defendimus; nec ex illius potentia
vel
in malum
vel in bonum invitum aliquem cogi
Contra duas ep Pel
XVIII, 36, PL, XLIV, 567; Op imp LXXVIII, PL, XLV, 1106.
3: 3
ita esse in Dei potestate ut eas quo voluerit, quando voluerit,
faciat
inclinari, vel ad beneficia quibusdam praestanda ...
s icut ipso
iudi
cat occultissimo quidem judicio
De gr et lib arbe
XX,
41,
PL, XLIV,
906; 42, 907; 43, 909; Op imp LXXVII, PL, XLV, 1105; De praedestina-
tione sanctorum V,
9, 10, PL, XLIV, 967-68;
De dono persev XIX, 49,
PL,
XLIV, 1024; Op imp V XXXIX, PL, XLV, 1475-76.
7
Victoriam
non ex Dei esse
adiutorio sed
ex
libero arbitrio
De gest Pel XVIII,
42,
PL, XLIV,
315;
sunt
enim
quidam tantum prae
sumentes
de libero humanae
voluntatis arbitrio
ut ad non peccandum
nec
adiuvandos nos
divitus
opinentur
De pecc et rern
11,
1 2
PL,
LXIV, 151.
38 Qui
ergo
vult facere Dei mandatum et non potest jam quidem
habet voluntatem bonam sed adhuc parvam
et
invalidam; poter it autem
curo magna habuerit et
robustam
De gr et lib arbe XVII, 33, PL, XLIV,
9 ;
De corrept et gr
XI 31, PL, XLIV, 935; De
quaest ad Simple
I
9,
PL, XL, 106. Vieta enim
vitia
in quo cecidit voluntate, caruit l ibertate
natura
... quia n ec p eccavi t v ol un ta s, secuta
es t
peccatum habendi dura
necessitas, donec tota
sanatur infirmitate et accipiatur
tanta libertas
De perfect just IV,
9,
PL, XLIV,
295-96.
Ideo
creaturam
rat ionalem peccato potuisse, quia ex nihilo facta
est, intelligi voluisse,
omne
quod
peccare potest
ex nihilo factum est
Op imp V
XXXIX, PL, XLV,
1475-76; De praedest sanct V, 9,
PL, XLIV,
967; De dono persev XIX, 49, PL, XLIV,
1024;
XIX, 48, 1023; De gr et lib
arbe XX, 41, PL, XLIV, 906; 42, 907; XVII, 33, 901.