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"Poste Italiane Spa - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. In 27/02/04 n. 46) art. 1 comma 1 - CN/BO" GENNAIO 2013 - Anno 4 - N.9 ABITAREOGGI Periodico di Confabitare - Associazione Proprietari Immobiliari ADDIO MONTI SENZA RIMPIANTI Editoriale di Alberto Zanni CONVENTION 2012 DI CONFABITARE GIULIO TREMONTI “L’IMU È COME UN ESPROPRIO” IL MERCATO IMMOBILIARE A BOLOGNA E IN ITALIA

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GENNAIO 2013 - Anno 4 - N.9

ABITAREOGGIPeriodico di Confabitare - Associazione Proprietari Immobiliari

ADDIO MONTISENZA RIMPIANTIEditoriale di Alberto Zanni

CONVENTION 2012DI CONFABITARE

GIULIO TREMONTI“L’IMU È COME

UN ESPROPRIO”

IL MERCATOIMMOBILIARE

A BOLOGNAE IN ITALIA

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Iscritta con l’autorizzazione del Tribunale di Bolognaal numero 8066 del 1 aprile 2010

Anno 4 numero 9 gennaio 2013

Direttore ResponsabileMaurizio Costanzo

Direttore EditorialeAlberto Zanni

CaporedattoreCristiana Zappoli

Art DirectorLaura Lebro

RedazioneLorenzo Berardi, Giovanna Borgia,Iole Costanzo, Antonello De Marchi,Silvia Di Persio, Giovanni Gasparini,

Enrico Guerra, Flavio Maria Marziano, Angela Mascara, Maurizio Pirazzoli,

Marcello Rossi, Alessandro Rubi,Carlo Salvini, Luca Santarelli,

Federica Setti, Paolo Simonetto,Mercedes Vescio, Gianfranco Virardi

Hanno collaboratoManuela Garbarino, Donatella Santoro

StampaLITOSEI - Officine Grafiche

Rastignano (Bo)www.litosei.com

Via Filippo Argelati, 19 - 40138 BolognaTel. 051.343060 - www.koreedizioni.it

CONFABITARE

Via Marconi 6/2 - 40122 BolognaTel 051.238645 - Fax 051.227573

www.confabitare.it - [email protected]

KOrEE D I Z I O N I

ABITAREOGGI

Finito di stamparein gennaio 2013

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PER INFORMAZIONI

CONFABITAREAMMINISTRA ANCHE

IL TUO CONDOMINIO

Page 10: abitare oggi n.9

EDILSERVICEdi Francesco Buscetta

EDILSERVICE: Via dei Caligari, 5 - Bologna - tel/fax.051.321101 cell. 348.4165344 - [email protected]

Al vostro servizio, dalle piccole manutenzioni fino alle ristrutturazioni totali dei vostri immobili “chiavi in mano“.

Oltre alle consuete attività edili, svolgiamo anche lavori di coibentazione tetti e termo cappotti per il risparmio energetico.

Pagamenti con interessi da strozzini

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Cantieri interminabili, sporchi e disorganizzati

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Assicurazione aziendale contro danni a persone e a cose

Giorno di fine lavori prestabilito, con pagamento di una penale per ogni giorno di ritardo

Lavorazioni eseguite a perfetta regola d’arte

Coordinazione ed organizzazione come una squadra di calcio vincente

SÌ NO

NOVITÀBonus fiscale del 50% sulle ristrutturazioni ordinarie e straordinarie. Prorogato e modificato il bonus fiscale 50% sul risparmio energetico. (sino a un massimo di spesa per entrambi i bonus di € 90.000,00)

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➢➢➢➢➢

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sommarioEDITORIALE15 Alberto Zanni

Addio Monti... senza rimpianti

PRIMO PIANO26 Vi spiego perché l’IMU è

un’imposta incostituzionale28 Settore immobiliare. Quale futuro?33 Mercato immobiliare in Italia

e a Bologna36 Strategie per cambiare il clima38 Regole molto rigide sul verde40 Maggiori tutele per i portici

ZOOM22 Idee e soluzioni pratiche per la casa

9ABITARE OGGI

ARCHITETTURA42 Come una chiocciola nel bosco

Shell House è una casa per le vacanze

costruita in un bosco in Giappone

48 Architettura sospesaSta in bilico su un pendio l’abitazione

Balancing Barn, del gruppo MVRDV

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INTERIOR DESIGN80 Morbido e fluido

A Stoccarda UNStudio ha progettato

la Haus am Weinberg, bianca e sinuosa

90 Semplicità e armoniaUn’abitazione su due piani in un edificio

recuperato a Stratford, nella città di Londra

DESIGN64 Complessità delle forme

Sauro Marchesini, bolognese, crea

oggetti di design con materiali usati

70 Anno nuovo arredo nuovoTante nuove proposte per cambiare o

integrare l’arredamento della propria casa

76 Dare vita alle paretiRivestire e decorare i muri della propria casa

per darle un volto nuovo e originale

10 ABITARE OGGI

ARCHITETTURA53 La casa che muta lentamente

Una casa con tetto e pareti mobili

scorrevoli, si trova in Inghilterra

59 Si può vivere in un containerA Lille, in Francia, Patrick Partouche ha

progettato una casa con 8 containers

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CONTRATTI DI LOCAZIONEContratti di locazione ad uso abitativo (legge 431/98) - Contratti di lo-cazione ad uso commerciale - Contratti di comodato ad uso gratuito.

SERVIZIO TELEMATICO DI REGISTRAZIONE DEI CONTRATTI DI LOCAZIONEPer evitare code in banca e presso l’Agenzia delle Entrate in quanto tutte le operazioni si potranno effettuare presso i nostri uffici.

GESTIONE SCADENZIARIO DEI CONTRATTI DI LOCAZIONEGestione dei contratti di locazione provvedendo alla redazione, regi-strazione presso l’ufficio competente, aggiornamento ISTAT del canonedi locazione, rinnovo annuale dell’imposta di registro, proroghe e ri-soluzioni, comunicazione del canone aggiornato e dell’importo del-l’imposta di registro all’inquilino, sollevandovi da numerose incombenze.

DICHIARAZIONI DEI REDDITI Mod. 730 e Mod. UNICO.

PRATICHE I.C.I. (Imposta Comunale sugli Immobili).

DICHIARAZIONI DI SUCCESSIONE

COLF E BADANTIAssunzioni e cessazioni di rapporti di lavoro. Contabilità annuale.

AMMINISTRAZIONI IMMOBILIARI E CONDOMINIALIInnovativo servizio di amministrazione condominiale.

CERTIFICAZIONE ENERGETICAElaborazione di certificazioni energetiche, progettazione di impianti ad energia rinnovabile, svolgimento delle praticheper ottenere le tariffe incentivanti per gli impianit fotovoltaici.

SPORTELLO ASCENSORIÈ stato creato per fornire informazioni sui contratti di manutenzione e sull’installazione degli impianti elevatori.

SPORTELLO VULNERABILITÀ STATICA DEGLI EDIFICIFornisce un monitoraggio degli immobili con eventuali interventi tecnici in caso di crepe sospette.

SERVIZIO BED & BREAKFASTConsulenze per chi vuole avviare o gestire questa attività.

SERVIZIO “PRIMA CASA”È stato creato per coloro che si accingono a diventare proprietari immobiliari per la prima volta. Potrete trovare la giusta assistenza per evitare di compiere errori nel corso dell’acquisto.

IMPRESE EDILI E ARTIGIANI CONVENZIONATIEseguono lavori di manutenzione, riparazione e ristrutturazione su immobili e relativi impianti con tariffe agevolate per gli associati.

OSSERVATORIO IMMOBILIAREIstituito per studiare l’evoluzione del mercato immobiliare (compravendite e locazioni) e per fornire sondaggi e statistiche.

CONSULENZE VERBALI GRATUITEPer problemi fiscali, legali, tecnici, condominiali e assicurativi.

ASSISTENZA LEGALE I nostri avvocati assistono gli associati nelle controversie.

PRATICHE NOTARILI

CONSULENZE TECNICHEFornite da ingegneri, architetti, geometri, agronomi. Visure e volture catastali.

ASSISTENZA FISCALEI nostri commercialisti forniscono tutte le consulenze su tasse,imposte e agevolazioni fiscali, relative al settore immobiliare e curano i ricorsi in Commissione Tributaria.

CONSULENZA CONDOMINIALEA disposizione i nostri amministratori di condominio.

CONSULENZE FINANZIARIE Consulenze su mutui e investimenti.

CONSULENZA ASSICURATIVAFornisce informazioni su tutte le possibili polizze assicurative.

CONSULENZE IMMOBILIARIPer compravendite, valutazioni ed affittanze. Possibilità di collegarsi alla nostra rete nazionale di proposte immobiliari.

CONSULENZA AMBIENTALEConsulenza su problemi ambientali soprattutto relativi alle piante ornamentali e al verde urbano, in particolare alle malattie e alla cura delle piante.

CONSULENZA PER PROGETTAZIONI E RISTRUTTURAZIONIConsulenze relative alla progettazione di spazi interni ed esterni, problematiche di carattere ambientale ed energetico, pratiche edilizie,arredo, problemi strutturali e impiantistici legati alla ristrutturazione.

I SERVIZI E LE CONSULENZE

LE DELEGAZIONI DI CONFABITARE� CASALECCHIO DI RENO, VIA DEL LAVORO, 7 - TEL. 051/9910121 � CASTEL MAGGIORE, VIA GRAMSCI, 205/A - TEL. 051/6321523 � MEDICINA, VIA FAVA 150, TEL. 051/ 85 11 41 � PORRETTA TERME, PIAZZA MONSIGNOR SMERALDI, 4 - TEL. 0534/21356 � SAN GIOVANNI IN PERSICETO, CORSO ITALIA, 84 - TEL 051/ 3167989 � SAN LAZZARO DI SAVENA, VIA SPERANZA, 35/A - TEL. 051/ 461294

SEDE CONFABITARE: VIA MARCONI 6/2 - 40122 BOLOGNA - Tel. 051/ 238645 - 051/270444

Confabitare

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Tredici mesi e una manciata di giorni: tanto è durato il governo tecnico presieduto da Mario Monti che approdò a Palazzo Chigi nel novembre 2011 dopo le dimissioni di Silvio Berlusconi.

Tredici mesi e un bilancio per noi di Confabitare assolutamente negativo. Abbiamo più volte parlato, nel corso del 2012, di “annushorribilis” per i proprietari di casa vessati da una torchiatura fiscale senza precedenti. Lo ribadiamo ora, in sede di valutazione finaledell’operato di un esecutivo che in buona sostanza ha governato a suon di tasse, impoverendo gran parte degli italiani e provocandoun crollo dei consumi. Dopo tredici mesi di “rigor Montis” l’economia nazionale annaspa sempre più, la disoccupazione aumenta, la produzione industriale cala e le nostre tasche sono sempre più vuote.

Il Prof. tanto amato da Frau Merkel e dai potenti d’Europa non gode di altrettanto consenso tra gli italiani, specie in quella largafascia di popolazione che ha subìto sulla propria pelle il peso delle stangate. A partire da quella famigerata IMU che, piaccia o no alle“vedove inconsolabili” del governo tecnico, è stata l’unica, o comunque la più importante leva per rimpinguare le esigue casse delloStato. Una leva fin troppo facile. Qui urge raggranellare soldi e tanti, devono avere pensato i soloni bocconiani riuniti a Palazzo Chigi,e allora... Allora vai con l’IMU, una bella imposta sulla casa, che va a spremere l’82% degli italiani, colpevoli solo di essereproprietari della loro abitazione.

E chi se ne importa se molti hanno mutui da pagare, o hanno lavorato una vita per comprare la casa di proprietà. Italiani, bravagente, ai sacrifici sono abituati, si lamenteranno un po’, ma alla fine pagheranno. Così hanno ragionato Monti and Companyincuranti della crescente protesta che saliva nel Paese. Un paese reale che forse hanno trascurato un po’ troppo in questi tredici mesi,impegnati come erano a frequentare i palazzi di Bruxelles, le segrete stanze delle cancellerie europee o i meeting dei banchieri.

Come Confabitare, cari lettori, abbiamo cercato di rendere la pillola dell’IMU meno amara, proponendo correttivi nel senso di unamaggior equità e aliquote meno gravose per le fasce più deboli (anziani, giovani coppie). Nulla da fare: l’impianto della legge èrimasto sostanzialmente inalterato con palesi storture e iniquità (una per tutte il tetto massimo per i comodati d’uso gratuito a figli onipoti). Del trinomio montiano “rigore, equità, sviluppo”, si è visto solo il rigore. E fin troppo. Quanto alle voci “equità e sviluppo”,neppure a “Chi l’ha visto” saprebbero darci notizie.

Il Prof. bocconiano è persona seria e preparata, e Confabitare aveva colto il suo arrivo con fiducia e cauto ottimismo. Nulla dipersonale, quindi. E tanto meno una ostilità pregiudiziale. Ma il suo operato ci ha profondamente deluso. Non occorreva certo untrust di “cervelloni” per estrarre dal cilindro l’IMU, la revisione delle rendite catastali e imposte varie sulla casa e su gli altri beniimmobili. Una spremitura che ha contribuito, tra l’altro, a fare crollare le compravendite immobiliari, a favorire il mercato nero degli affitti e a dare una mazzata micidiale all’intero comparto edilizio. Il nostro giudizio quindi non può che essere negativo. Senza rancore, Professor Monti, ma anche senza rimpianti.

15ABITARE OGGI

Editoriale

CONFABITARE: VIA MARCONI 6/2 - 40122 BOLOGNA - TEL 051/238645 - FAX 051/227573www.confabitare.it

La nostra sede:

Addio Monti... senza rimpianti

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Zoom idee e soluzioni pratiche per la casa

Finiture in rameper le finestre Tonini Copper è la nuova finiturarame della FashionCollection di Tonini. Iserramenti in PVC ricoperticon i pellami più preziosilasciano oggi spazio allenuove finiture in lamina nellenuances copper, gold esilver. L’armonia delle forme,l’equilibrio dei materiali,l’intimità delle nuances sonosolo alcune delle sensazioniche questa collezione vuoletrasmettere. L’aspettocromatico che il nuovoserramento Copper presentaai nostri occhi è definito daun mix tra l’arancio, ilciclamino, il celeste, l’ocra;offre quindi un’ottimapotenzialità esteticanell’ambito dell’arredo dellacasa. Come per tutti gli altriprodotti della collezione,anche per Fashion CopperTonini ha investito nellaricerca e selezionato conattenzione materiali e disegni esclusivi.

Come migliorareil comfort ambientaleSoavis è la nuova sondaambiente progettata daControlli per la regolazionedella temperatura ambiente,che trova impiego negliimpianti di riscaldamento econdizionamento domestico eindustriale. Nell'arredamentodi interni e in qualsiasi edificioa uso civile e industriale,infatti, viene prestatamassima attenzione alcomfort ambientale, cioè aquella particolare condizionedi benessere determinata da temperatura e umiditàdell’aria rilevati all’internodell’ambiente. Soavis è lanuova gamma di sondeambiente Controlli che sarendere più confortevole ogniambiente, in ogni momentodell’anno, in estate con la regolazione delcondizionamento, in invernocon quella del riscaldamento.Grazie alle sue linee pure e morbide, il frontalino,disponibile nei colori bianco e antracite, diventa un vero e proprio elemento d’arredoin grado di integrarsi con ogni stile di arredamento. Lenuove sonde di casa Controllisono disponibili con o senzacorrezione del set-point ditemperatura oppure con scala graduata.

22 ABITARE OGGI

Cabina doccia eradiatore insiemeMonolite è il sistemainnovativo firmato Brandoninato dall’incontro di unimprenditore, LucianoBrandoni, con un architetto,Fabrizio Batoni: è unelemento scaldante nel qualesono racchiuse tutte lecaratteristiche di una docciadi forte impatto estetico efunzionale. Un oggetto didesign che è puraespressione della filosofiaBrandoni. Prende spunto daun percorso “architettonico”fatto di sinergie tra azienda eprogettisti, confronti continuitra culture e arte. Si adatta abagni già esistenti, ed èdisponibile con piatti doccia,vetri temperati e rubinetteriadi varie misure. Può essererealizzato in moltepliciversioni di colore, perfettoanche per centri benessere,grandi alberghi. È compostodal corpo scaldante cuoredel monolite, il soffione,monocomando, doccetta a mano e deviatore. Lacolonna radiante è disponibilenella versione da 500 mm o da 400 mm di larghezza.

Eliminare sostanzenocive nell’ariaEleganza e funzionalità sonogli elementi che distinguono il nuovo purificatore d’ariaSamsung. Pensato persoddisfare tutti coloro chesono alla ricerca di undispositivo pratico ma allostesso tempo dal designraffinato, Samsung SPI èl’alleato ideale per eliminarein modo efficace virus ebatteri, rendendo così gliambienti chiusi più sani epuliti. L’innovativa tecnologiaS-Plasma Ion genera infattiidrogeno attivo e ossigeno,riuscendo a neutralizzare finoal 99%* delle sostanzenocive presenti nell’aria.Samsung SPI è perfetto perquegli ambienti domesticidove si trascorrono molte oredella giornata come il salottoo la camera da letto, maanche l’ufficio e i luoghi distudio, dove è più facile chesi accumulino polvere eimpurità. Pratico emaneggevole, può esserespostato da un localeall’altro. È disponibile in duecolorazioni, bianco e azzurro.

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Ikona proponescale ecologicheIkona propone una serie discale green, personalizzatecon materiali riciclati,ecologici e non inquinanti: lanuova collezione RecycledShades. Concepite qualicomplementi d’arredo evoluti,le scale Ikona sonorealizzate con un sistemacombinato di tre elementi:cosciali in acciaio (verniciato,cromato lucido o inoxsatinato), pedate (in legno ocristallo) e moduli decorativi.I moduli sono personalizzabilicon molteplici finiture ecolori. Per la collezioneRecycled Shades, Ikona ha selezionato una serie di materiali ecologici, noninquinanti, contenenti al100% materia riciclata.Robusti e durevolicombinano funzionalità ed estetica accattivante.Ikona propone l’utilizzo deimateriali Recycled Shadesper la realizzazione deimoduli decorativi ma anchedelle pedate della scala.

Novità in cucina da PonsiPonsi ha presentato MeP“Mise en Place”, il nuovosistema modulare di servizioe rubinetteria per la cucina.Il concept di MeP è statostudiato dall’azienda incollaborazione con MarcelloCutino, architetto espertonelle soluzioni applicate almondo cucina. Parolechiave: personalizzazione,nuova fruibilità ed esteticaper la zona lavabo. Oltre lasola funzione del lavaggio, siapre così un nuovo scenarioin cucina: la zona lavabodiventa un nuovo spazioaccessoriato, che faràtendenza. Nel dettaglio, eccole funzioni previste da MeP,studiate per rendere la zonalavello uno spazio che vaoltre il lavaggio e diventaarea di preparazione delcibo: presa e porta salvietta,miscelatore, vassoio, cannagirevole, doccetta, deviatore,pop-up, dispenser sapone,dispenser crema mani. I diversi comandi possonoadattarsi a lavelli rettangolarima anche angolari. Emergecosì anche una nuovaestetica, funzionale,sganciata dal tradizionalerubinetto da cucina.

23ABITARE OGGI

Rivestimenti in pietraeco-sostenibiliGrazie ad una consolidataattività di ricerca, Salvatori,storica azienda toscana, hamesso a punto un esclusivoprodotto formato interamentedi pietra riciclata. Lithoverde èinfatti composta da materialedi scarto recuperato durante il tradizionale processoproduttivo di taglio elavorazione della pietra.Questo prodotto è compostoper il 99% di lastre di scarto e solo per l’1% da una resinanaturale che funge da collanteper consentirne una maggioresolidità. Lithoverde haacquisito la prestigiosaattestazione SCS (ScientificCertification Systems) leadermondiale nella certificazioneindipendente di sostenibilitàambientale. È il primoprodotto in pietra naturale al mondo ad aver ottenutoquesto riconoscimento. Ipattern che potranno esserecreati permettono una infinita variazione cromatica e materica.

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La recinzione di Betafence Betafence propone un ampioassortimento di sistemi di recinzione altamenteperformanti. L’ultima novità è il sistema Decofor.Progettato principalmenteper l’edilizia residenziale, i giardini, i parchi e leaziende, Decofor permette dicostruire recinzioni non solosicure ma anche d’indubbioappeal estetico. Si inseriscein un sistema completocomposto da pannelli didiverse altezze. Il sistemaprevede inoltre cancellipedonali e carrai coordinati.È presente in 3 diverseversioni connotate ognunada un peculiare design:Wave, Arco e Retto. Nellevarianti Wave e Arco,Decofor presentaun’esclusiva sommità curva.Contraddistinto daun’elegante curvatura rivoltaverso il basso, DecoforWave può essere combinatocon il modello Decofor Arco:un abbinamento per unaccattivante e raffinatoeffetto onda. Per chipreferisse forme più lineari,Decofor è disponibile invecenella versione Retto, che si contraddistingue per la sommità dritta.

Creare nuoviaccessi al garageCon la portina pedonaleinserita a soglia ridotta,Hörmann presenta una verainnovazione sia per le porteda garage che per i portoniindustriali. Le portinepedonali inserite risultanomolto pratiche quando non vi è sufficiente spazio peruna porta pedonale laterale.Inserita consente, infatti, diaccedere al garage o alcapannone in modo facile ecomodo senza aprire ilportone stesso. Finora, permotivi strutturali, la portinapedonale doveva avere unasoglia di 180 o 300 millimetrid'altezza. Alla costantericerca di soluzioni sempreinnovative e all’avanguardia,Hörmann propone oggi unanuova soglia in acciaio inox,caratterizzata da bordiarrotondati e soli diecimillimetri di spessore alcentro e cinque millimetri ai lati, in grado di offrireun'ottima stabilità al portone.Per motivi di robustezza delmanto, nei portoni dotati diportina con soglia ridotta ilprofilo traversa deve esserelargo 91 millimetri.

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Automazioniintelligenti e sicureSomfy trasforma la tecnologiain benessere abitativo,progettando soluzionid’automazione intelligenti che garantiscono sicurezza,comfort e privacy in tutta lacasa. Il concetto di HomeMotion by Somfy, checomprende sistemid’automazione per tapparelle,persiane, tende da interno etende da sole, viene oggicompletato dalle soluzioni perl’automazione di cancelli eporte di garage. Grazie allatecnologia radio è possibilecontrollare l’apertura echiusura di cancelli e porte digarage tramite telecomando,senza sforzo e in completasicurezza. Il sistema dirilevamento ostacoligarantisce, in caso dinecessità, lo stop istantaneodel movimento, e a chiusuraavvenuta sia il cancello che la porta di garage si bloccanoautomaticamente per offrire la massima protezione antiintrusione. Silenziosità emovimento fluido di aperturae chiusura sono fra i plus dei motori Somfy.

Miscelatore touchscreen NomosNomos è il miscelatoreelettronico di nuovagenerazione, simbolodell’attitudine all’innovazionetipica di FIMA Carlo Frattini.È un miscelatore touchscreen unico sul mercato, sia per la cucina sia per ilbagno. Il contributotecnologico fornito allameccanica del rubinetto ne aumenta il livello disicurezza e di efficienza.Nomos è una linea dimiscelatori completacomposta dalle versionilavabo e bidet edall’esclusivo gruppo vasca e doccia, quest’ultimo dotatodi due getti laterali, displayelettronico, doccetta eflessibile. La gestione vieneeffettuata tramite unoschermo touch screencorredato di semplici iconegrafiche in un’interfacciaintuitiva ed accattivante.

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’IMU non è un’imposta sullaproprietà, ma contro la pro-prietà ed il risparmio degliitaliani. Per questo si può e si

deve reagire per farne dichiarare l’in-costituzionalità. La reazione può esse-re sviluppata nelle seguenti quattro fasi.

ISTANZA DI RIMBORSOSi può presentare al Comune istanza dirimborso dell’IMU pagata, corredata del-le ricevute di pagamento. L’azione an-che di un singolo contribuente, megliose assistito dalle Associazioni di tuteladella proprietà o dai CAF, ovveroun’azione di classe collettiva può esse-re sviluppata attraverso una serie di “ri-corsi pilota” - individuali o collettivi -per innescare un meccanismo di cui tut-ti si potranno comunque giovare.

RICORSO ALLA COMMISSIONE TRIBUTARIA PROVINCIALEDecorsi 90 giorni dalla proposizione del-la istanza di rimborso, e in caso di man-cata risposta da parte del Comune, è pos-sibile proporre ricorso alla CommissioneTributaria Provinciale competente, evi-denziando le ragioni di incostituziona-lità dell’IMU e chiedendo la remissio-ne degli atti alla Corte Costituzionale.

REMISSIONE DEGLI ATTI ALLA CORTE COSTITUZIONALEÈ sufficiente che anche una sola delle Se-zioni delle numerosissime Commissio-

ni Tributarie italiane - verificata la fon-datezza e la rilevanza della questione dicostituzionalità proposta - rimetta gli attialla Corte Costituzionale, perché questasia tenuta a esaminarla e a pronunciar-si. In caso di sentenza che dichiari l’in-costituzionalità totale o parziale del-l’IMU, tutti i contribuenti interessati - senon lo hanno già fatto - potranno chie-dere e ottenere il rimborso di quanto in-giustamente pagato.

GIUDIZIO DELLA CORTE COSTITUZIONALE L’IMU è un’imposta incostituzionale.Più che in sé, l’IMU è un’imposta in-costituzionale per effetto del meccani-smo applicativo con cui è stata conge-gnata e imposta dal Decreto Leggen.201/2011 (cosiddetto “Salva Italia”!) In particolare, i vizi costituzionali del-l’IMU hanno origine e derivazione dal-la scelta di sviluppo della sua base im-ponibile, identificata in valori immobi-liari che sono stati rivalutati di colpo edi imperio, in forma lineare, senza alcuncollegamento con i valori economici rea-li sottostanti e in più senza flessibilitànella previsione di criteri correttivi suc-cessivi. Criteri di flessibilità che sono in-vece assolutamente necessari, dato chel’IMU è un’imposta patrimoniale per-manente. Una imposta che è stata dovutanel 2012, ma che sarà dovuta anche nel2013, nel 2014, nel 2015, e così via al-l’infinito.

Un conto è infatti imporre un’impostapatrimoniale permanente in un contestodi economia normale, in equilibrio dimercato, con valori più o meno stabili,con affitti e vendite normali, con con-seguenti flussi di reddito sufficienti perpagare l’imposta. Un conto è invece im-porre un’imposta patrimoniale perma-nente durante una gravissima crisi eco-nomica. Una crisi di cui l’IMU è essastessa tra le principali cause, con il bloc-co del mercato, con il crollo dei valori,con le strade piene di cartelli "vendesi"o "affittasi", con la progressiva rarefa-zione dei connessi flussi finanziari. È così che, nella meccanica dell’IMU,l’errore iniziale di elevazione improv-visa, verticale e quasi sempre senza sen-so della base imponibile, oltre ad esse-re sbagliato in sé, si moltiplica e si am-plifica irrazionalmente proprio con il pro-gredire della crisi. I valori immobiliari possono scendere oprecipitare (e in realtà stanno davveroscendendo o precipitando), ma il debi-to di imposta resta sempre uguale. Coneffetti perversi di dissociazione del-l’IMU dai principi costituzionali di ca-pacità contributiva e di eguaglianza trai cittadini. È così che, a parità di presupposto di im-posta - ad esempio, uno stesso tipo dicasa - ci sarà chi la può conservare, per-ché ha altri redditi, sufficienti per pagarel’IMU. Ci sarà invece chi sarà costret-to a venderla - la sua casa - perché pri-

L

L’IMU non è un’imposta sulla proprietà ma contro la proprietà. Infatti è decisamente sbagliato applicare un’imposta patrimoniale permanente durante una gravissima crisi economica come quella attuale. Una crisi di cui l’IMU, purtroppo, è tra le principali cause

Vi spiego perché l’IMUè un’imposta incostituzionale

26 ABITARE OGGI

Primo piano

“L’imposta dell’IMU è un vero esproprio senza alcun indennizzo. Una prestazione imposta in forma ablativa, distruttiva, negativa”

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vo di altri redditi con cui pagare l’IMU.È questo un assurdo ulteriormente inco-stituzionale, perché da una parte la Co-stituzione favorisce l’accesso alla “pro-prietà dell’abitazione“ e “tutela il rispar-mio“, dall’altra parte l’IMU va in direzioneradicalmente opposta: non favorisce l’ac-cesso ma il decesso della proprietà del-l’abitazione; non tutela il risparmio ma at-tenta alla sua stessa principale base co-stitutiva. È in questi termini che l’IMU ces-sa di essere un’imposta sul patrimonio, perdiventare un’imposta contro il patrimonio.È in questi termini che l’IMU si configu-ra come un mostruoso mutante fiscale. Al-l’origine si pretendeva da parte del Go-verno che l’IMU fosse un’imposta patri-moniale, per quanto pesante ma pur sem-pre un’imposta. Invece l’IMU ha subitoperso questa forma, per diventare un veroesproprio senza indennizzo. Una presta-zione imposta in forma ablativa, distrut-tiva, negativa. E così negativa da essere“suicida” per il fisco stesso, perché di-struggendo la proprietà, su cui insiste,l’IMU distrugge alla fine la sua stessa fi-scale ragion d’essere.Per tutte queste ragioni la legge istitutivadell’IMU viola i seguenti principi costi-tuzionali: ➡ “capacità contributiva” (art.53); ➡ “uguaglianza” tra i cittadini (art.3); ➡ favore per l’accesso popolare alla

“proprietà dell’abitazione” (art.47) ; ➡ tutela del “risparmio” (art.47).In questa fase, l’opinione pubblica ha unruolo essenziale, non solo per creare unamassa critica di ricorsi, ma anche per eser-citare una pressione democratica sugli or-gani preposti a decidere, e sugli stessi or-gani legislativi, che possono in ogni mo-mento intervenire per rimuovere gli ele-menti di incostituzionalità.(On. Prof. Giulio Tremonti)

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28 ABITARE OGGI

Primo piano

l primo dicembre 2012 si è tenuta,presso l’Hotel Savoia Regency, la se-conda convention di Confabitare,moderata dal giornalista del TG1 At-

tilio Romita, dal titolo: La proprietà im-mobiliare si difende dalla crisi.Durante la mattinata sono stati affrontatitemi legati alla casa, all’IMU, alla crisi eco-nomica del settore immobiliare e del-l’edilizia, oltre al problema delle locazionie degli sfratti, e alla nuova legge di rifor-ma del condominio. Questi diversi argo-menti sono stati trattati dai partecipanti allaconvention: il prefetto di Bologna Ange-lo Tranfaglia, il professor Mauro Alvisi,Rettore Politecnico di Lugano, Luca Don-di, responsabile servizi immobiliari No-misma, che ha tenuto una relazione sul-l’andamento del settore in Italia, France-sco Di Castri, Presidente Sinteg, SaverioFossati, giornalista de Il Sole 24 ore,l’onorevole Massimo Parisi, AlessandroNotari, presidente Centro Studi Naziona-le Fiscale Confabitare e, fiore all’occhiel-lo di questo incontro, l’onorevole GiulioTremonti, «invitato – come ha spiegato Al-berto Zanni, presidente nazionale Confa-bitare - perché è sicuramente una voce au-torevole in campo economico e per la suaconoscenza approfondita degli argomen-ti al centro della convention, tutti attua-lissimi, come l’IMU».Il primo a prendere la parola è stato il pre-sidente, Alberto Zanni, che, dopo aver ri-cordato la crescita esponenziale dell’as-sociazione che oggi può contare su 55 sediprovinciali sparse in tutto il territorio na-zionale, con una presenza in 16 regioni ecirca 35mila iscritti, ha parlato dell’annoappena conclusosi come dell’annus hor-ribilis dei proprietari immobiliari a causadelle catastrofi naturali che hanno colpitoil nostro Paese, prima la neve e poi il ter-

remoto, ma soprattutto a causa dell’IMU,che ha definito «la catastrofe peggiore perla nostra categoria». «Una categoria - hacontinuato Zanni - che dovrebbe essere ilfiore all’occhiello del Paese (l’82% degliitaliani è proprietario immobiliare, ndr) enon un bacino da cui attingere soldi». Sul tema dell’IMU è tornato, in seguito,anche l’onorevole Tremonti, che l’ha de-finita «una forma di prelievo fiscale sen-za pietà». La tassa nasce da una forma di«odio sociale che non tiene conto della sto-ria del nostro Paese e che rispecchia unatotale, inflessibile, spietata rigidità». Oltre ad aver posto l’accento sulla pocachiarezza riguardo ai tempi e alle moda-lità del pagamento delle rate, cosa che haavuto un contraccolpo da non sottovalu-tare nella gestione dei soldi degli italianinegli ultimi mesi dell’anno, il professorTremonti ha anche sottolineato come nontutte le tasse siano uguali: ci sono tasse che,se necessario, possono essere aumentatee altre che non possono per l’effetto psi-cologico che questo aumento comporta suicittadini. Una nazione come l’Italia, hacontinuato, non può avere una tassa sul-la prima casa: «eliminare l’IMU - ha det-to - è la prima cosa da fare se si vuolesbloccare il settore immobiliare».Il presidente Zanni ha affrontato anche iltema della nuova legge di riforma del con-dominio, sottolineando come le norme re-centemente modificate fossero uguali da70 anni, e come il percorso seguito perl’approvazione della nuova legge sia sta-to lungo e pieno di ostacoli. Confabitare,nel raggiungimento di questo risultato, haavuto un ruolo di primo piano. Concetticonfermati e ribaditi anche dall’onorevo-le Massimo Parisi, della Commissione diGiustizia, che ci ha tenuto anche a evi-denziare la peculiarità degli italiani di vi-

IMU, riforma del condominio, locazioni, sfratti. E soprattutto la crisi economica che attanaglia sempre più i proprietari dicasa. Questi i principali temi dibattuti durante la convention organizzata da Confabitare. Moderatore: Attilio Romita

Settore immobiliare.Quale futuro?

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29ABITARE OGGI

La sala dell’Hotel Savoia Regency gremita,durante la seconda convention organizzata da Confabitare. Alberto Zanni, presidentenazionale di Confabitare, insieme ad Attilio Romitae altri ospiti. Aziende espositrici durante la convention. Alessandro Notari, presidenteCentro Studi Nazionale Fiscale Confabitare.

Massimo Parisi, deputato. Professore Giulio Tremonti. Alberto Zanni, presidentenazionale Confabitare. Angelo Tranfaglia,prefetto di Bologna. Luca Dondi, responsabileservizi immobiliari Nomisma. Francesco Di Castri, presidente Sinteg. Saverio Fossati,giornalista Il Sole 24 ore. Mauro Alvisi, rettorePolitecnico di Lugano. Attilio Romita, giornalistaRai TG1. Alberto Zanni e Giulio Tremonti.

Tavolo degli ospiti durante il dibattito.

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vere in una casa di proprietà. Caratteristica, questa, che andreb-be valorizzata e non penalizzata e se non si riprende il settore del-l’edilizia difficilmente potrà ripartire l’economia italiana. Il pro-fessor Mauro Alvisi, rettore del Politecnico di Lugano, ha presentatoi risultati di un’interessante ricerca effettuata da Issea Re-search Institute, un istituto di ricerca internazionale diLugano, sulle pagine web riguardanti la discussionesulla riforma del condominio. La ricerca ha sottoli-neato che gli utenti di internet si sono focalizzati suicontenuti della riforma. Il tema più dibattuto in reteè stato quello riguardante gli animali domestici (la ri-forma ha liberato da ogni vincolo la detenzione di ani-mali domestici), con il 25% di pagine. A seguire, conil 22%, il tema dei requisiti richiesti ai nuovi am-ministratori di condominio. Il professor Alvisi haanche sottolineato che le valutazioni espres-se online sulla riforma sono positive al 40%e solo il 19% degli utenti ha espresso pa-reri negativi. Particolarmente significati-vo anche l’intervento del prefetto Tran-faglia, che ha illustrato il nuovo proto-

collo di intesa sottoscritto a Bologna con le associazioni di cate-goria per le misure straordinarie di intervento per la riduzione deldisagio abitativo. Il protocollo, firmato il 30 ottobre, fornisce unsostegno alle famiglie colpite dalla richiesta di sfratto per moro-

sità legato alla crisi economica che ha investito, in qualcheforma, almeno un componente della famiglia stessa. Ilcontributo, in parte a fondo perduto e in parte sotto for-ma di accesso a un prestito bancario garantito, è fina-lizzato all'estinzione del debito contratto dall'inquili-no verso il proprietario dell'immobile, il quale avràcosì la garanzia di recuperare il proprio credito in

tempi certi e brevi. Il prefetto ha sottolineatocome questo protocollo sia uno stru-

mento veramente importante,evidenziando il coinvolgi-

mento della magistratura eha inoltre sottolineato lagrande sensibilità di Con-fabitare, sempre disponi-bile a collaborare con leistituzioni.

ABITARE OGGI30

Primo piano

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RISANAMENTI DELL’UMIDITÀRINFORZI STRUTTURALI

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Primo piano

REMESSAAcquistare una casa è diventato,con il passare degli anni, la preoc-cupazione di tanti italiani. Il costo

degli immobili a fini residenziali ha pre-sentato un continuo aumento non sempredovuto all’inflazione e non sempre coerentecon i guadagni medi di una famiglia. Cisono persone che cercano una soluzione aquesto problema spostandosi da una parteall’altra dell’Italia oppure addirittura al-l’estero e altri che cercano di affrontare larealtà faticando ogni giorno. Confabitare(Associazione Proprietari Immobiliari) nel-l’intento di analizzare il mercato immobi-liare e il suo andamento nel tempo, sente ilbisogno di iniziare il percorso dall’analisidemografica. Essa ci permette di avere chia-rezza su quella che è la realtà demograficaodierna e allo stesso tempo di svolgereun’analisi del mercato immobiliare consi-derando questa realtà. Conoscere la strut-tura della popolazione, il suo movimento de-mografico e soprattutto le migrazioni, ci for-nisce degli elementi in più per dare un giu-dizio oggettivo sul mercato immobiliare eil suo andamento.

TENDENZE DEMOGRAFICHE➡ Italia La popolazione italiana negli ultimi diecianni ha presentato una crescita continua. Dal2002 al 2011 il numero della popolazioneè aumentata del 6,3 %. La popolazione fem-minile è più numerosa di quella maschile,in media ci sono 6,1 % donne in più rispetto

agli uomini negli ultimi dieci anni. La clas-se di età tra 45 - 64 anni seguita dalla clas-se d’età tra 30 - 44 anni sono quelle domi-nanti. La popolazione straniera presenta untrend crescente negli ultimi anni in Italia.Se nell’anno 2002 la popolazione stranie-ra componeva solo il 2,7 % di quella tota-le, nel 2010 compone il 7,54%. Il saldo na-turale (la differenza tra il tasso di natalitàe quello di mortalità) ha subìto un abbas-

samento nel tempo che deriva dalla decre-scita del tasso di natalità più veloce rispettoa quello di mortalità. Le donne vivono me-diamente 5,3 anni in più rispetto ai maschiin Italia considerando gli ultimi sei anni. La speranza di vita alla nascita nelle don-ne è di 84,4 anni nel 2010 e quella dei ma-schi si attesta a 79,2 anni. Secondo i datiIstat dell’anno 2009 (dati degli anni suc-cessivi non sono ancora disponibili), si vive

P

La popolazione è in continuo aumento mentre i prezzi delle abitazioni sono sempre meno accessibili. Di conseguenza la compravendita di immobili è in forte calo. Sono questi alcuni datiche si evincono dallo studio avviato da Confabitare sulla realtà demografica e del mercato immobiliare in Italia e a Bologna

Mercato immobiliarein Italia e a Bologna

33ABITARE OGGI

VENDESI

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più a lungo nelle Marche e in Trentino-Alto Adige rispetto a tutte le altri regionid’Italia. In Campania e Sicilia invece la vitaè più corta rispetto a tutte le altre regioni.Trentino Alto Adige ed Emilia Romagnasono, invece, le regioni preferite dagli ita-liani con un saldo migratorio interno ri-spettivamente del 2,4 e 1,9 per mille nel-l’anno 2010. Campania e Basilicata sono leregioni meno preferite con un saldo mi-gratorio interno del -3,2 e -3,1 per mille nel2010. L’Emilia Romagna, Lombardia, La-zio e Umbria sono le regioni preferite da-gli stranieri. Queste regioni hanno avuto ilsaldo migratorio più alto rispetto a tutte lealtre regioni nel 2010. Il numero delle per-sone che si trasferiscono in Italia è circa 14volte superiore a quelli che hanno lascianoil Paese nell’anno 2010.

➡ Bologna e provinciaNegli ultimi dieci anni la popolazione re-sidente nella provincia di Bologna si pre-senta con un trend sempre crescente. Nel2010 la popolazione dei residenti è cresciutadi 77.115 unità (8,4%) rispetto al 2001.L’anno con maggiore crescita è il 2008 con12.101 persone in più rispetto all’anno pre-cedente. La popolazione dei residenti del co-mune di Bologna, invece, dal 2008 presentaun grande aumento. Infatti dal 2008 in poila popolazione dei residenti cresce media-mente dello 0,7% all’anno.Le classi di età con numeri più consisten-ti sono quelle tra 45-64 e tra 30-44 anni. Nel 2011 nel comune di Bologna per poco

più di 8 persone nate in mille abitanti ci sono12-13 morti. La differenza più grande si re-gistra nel 2003 con un tasso di mortalità del13,86 e quello di natalità del 7,66. La popolazione straniera residente nel co-mune di Bologna ha avuto una crescita con-tinua. Se nel 2001 la popolazione stranie-ra componeva solo il 5,7% della popola-zione dei residenti dopo 10 anni rappresentail 13,7%. Più della metà degli emigrati del comunedi Bologna rimane sempre nei comunidella provincia. Un emigrato su 8 si tra-sferisce in un’altra provincia dell’Emilia Ro-magna e quasi tre emigrati su dieci in un’al-tra regione d’Italia. L’estero è la destina-zione per solo il 7% degli emigrati. Casalecchio di Reno, San Lazzaro di Savenae Castel Maggiore sono i comuni preferitidagli emigrati provenienti dal comune diBologna nel 2011. Bazzano, Bentivoglio eSan Giorgio di Piano sono invece le desti-nazioni meno ricercate dalle persone can-cellate dall’anagrafe nel 2011. Per quantoriguarda le province dell’Emilia Romagna,nelle prime posizioni come destinazione perla maggior parte dei bolognesi si trovanoModena e Ferrara.

MERCATO IMMOBILIARE➡ Italia Dopo l’analisi demografica del Paese si puòaffrontare l’analisi del mercato immobiliarea fini residenziali con una visione più am-pia e razionale. Dall’anno 2004 al 2011 lecompravendite delle abitazioni si sono ri-

dotte del 28% in Italia. L’indicatore di in-tensità immobiliare (la “movimentazio-ne” degli immobili compravenduti rispet-to allo stock immobiliare presente in un de-terminato territorio) ha subìto un calo si-gnificativo dal 2004. È passato da 2,82% nel2004 all’1,8% nel 2011. Lombardia, Lazio ed Emilia Romagnahanno un volume di compravendite di abi-tazioni più alto rispetto a tutte le altre re-gioni. Calabria, Basilicata e Campania in-vece risultano le regioni con meno vendi-te di abitazioni con indice di intensità im-mobiliare rispettivamente dell’1,18 - 1,22e dell’1,26% nell’anno 2011. Dall’anno 2008 al 2011 Abruzzo ed Emi-lia Romagna hanno avuto il calo maggio-re delle compravendite delle abitazioni ri-spetto alle altre regioni d’Italia, con ab-bassamenti rispettivi del 29% e 23%. Friuli Venezia Giulia, Liguria e Lazio si pre-sentano invece con un calo più contenutorispetto alle altre regioni. Con un costo medio di 2.732 euro al me-tro quadrato, invece, la Liguria si posizionain cima alle regioni per quanto riguarda ilcosto delle abitazioni nell’anno 2011. La-zio, Valle d’Aosta e Toscana sono subitodietro la Liguria con quotazioni medie ri-spettivamente di 2.443, 2.298 e 2.241euro al metro quadrato. La Calabria risul-ta la regione più conveniente per quanto ri-guarda il costo delle abitazioni: con 737euro al metro quadrato un’abitazione in Ca-labria costerebbe mediamente 73% inmeno che in Liguria.

34 ABITARE OGGI

Sotto: il grafico indica gli immobili a finiresidenziali soggetti alla compravendita per tipologia, anno 2011. Monolocale;

abitazioni piccole; abitazioni medio piccole; abitazioni medie; abitazioni grandi

Fonte dati: Istat. Elaborazione: Confabitare, Associazione Proprietari Immobiliari. Le classi dimensionali di tali unità sono le seguenti,monolocali: unità immobiliari fino a 2,5 vani catastali; piccole: unità immobiliari tra 2,5 e 4 vani catastali; medio piccole: unità immobiliaritra 4 e 5,5 vani catastali; medie: unità immobiliari tra 5,5 e 7 vani catastali; grandi: unità immobiliari con oltre 7 vani catastali

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35ABITARE OGGI

➡ Bologna e provinciaI dati delle compravendite degli immobilia fini residenziali nella provincia di Bolo-gna dall’anno 2000 ad oggi mettono in mo-stra la difficoltà di questo settore. I numeri di transazioni di unità compra-vendute dal 2000 all’anno 2011 presenta-no un trend decrescente a lungo periodo no-nostante l’aumento della popolazione inquesti anni. Si è passati da un indicatore diintensità del mercato immobiliare (la “mo-vimentazione” degli immobili compra-venduti rispetto allo stock immobiliarepresente in un determinato territorio) del3,09% nel 2000 per arrivare ad un massi-mo del 3,4% nel 2006 e precipitando co-stantemente fino all’anno 2011. Dal 2006al 2011 questo indicatore è diminuito del37%. La situazione nel comune di Bolognanon è migliore rispetto a tutta la provincia.Qui, come in tutta la provincia dal 2006, siregistra un abbassamento insolito dell’in-dicatore di intensità del mercato immobi-liare. Bologna, San Lazzaro, Casalecchio diReno, Castenaso e Castel Maggiore sono icomuni con le abitazioni più costose nellaprovincia di Bologna nel 2° semestre 2011.Si avverte una forte correlazione tra le quo-tazioni delle abitazioni e la distanza dal ca-poluogo. Più è grande la distanza dal Co-mune di Bologna più scende il prezzomedio delle abitazioni. I prezzi delle abi-tazioni nei comuni della provincia si pre-sentano con una variazione molto alta, si ar-riva a pagare più di tre volte meno nei co-

muni più distanti. San Lazzaro di Savena,Castel Maggiore, Zola Predosa, Casalecchiodi Reno, Bologna sono i comuni con i ca-noni di locazione più alti nel 2° semestre2011. Anche per quanto riguarda i canonidi locazione, più ci si allontana dal capo-luogo più si abbassano. Si avverte una va-riazione alta tra comuni della provincia diBologna anche per quanto riguarda i costidegli affitti: un inquilino nel comune di Gra-naglione pagherebbe meno della metà di unoche risiede a San Lazzaro di Savena. Nel 2° semestre dell’anno 2011 una casanuova o ristrutturata integralmente nel cen-tro di Bologna costa mediamente 4288euro al metro quadro e scende fino a 2932euro in estrema periferia. Le meno costosesono le abitazioni da ristrutturate con 2056euro in centro, 1906 euro in prima perife-ria, 1873 euro in periferia e infine 1659 euroal metro quadrato in estrema periferia. Il canone di affitto di un monolocale o bi-locale in centro di Bologna costa media-mente 509 euro al mese, un appartamentodi tre o quattro vani costa 672 euro e un’ abi-tazione con cinque o più vani costa 934 euro.Cercando di analizzare i prezzi della primaperiferia, periferia ed estrema periferia, si os-serva un trend decrescente nell’allontanar-si dal centro della città. Si avverte una forte correlazione tra la de-stinazione degli emigrati dal comune di Bo-logna e il prezzo delle abitazioni. Ovvero pa-radossalmente i bolognesi scelgono i comunicon prezzi di abitazioni più alti. Evidente-mente questo fenomeno è legato ad altre va-

riabili latenti non tenute in considerazionein questa analisi. È molto probabile che lepersone nella scelta del luogo dove abitarepossano avere delle ragioni non dipenden-ti soltanto da fattori economici e che inve-ce probabilmente cerchino servizi miglio-ri, maggiore sicurezza, più aria verde ecc.Se in questi casi sono le altre ragioni ad at-tirare i bolognesi e non il costo complesssivodelle abitazioni vuol dire che l’aumento delprezzo avviene di conseguenza.

CONCLUSIONILa popolazione in continuo aumento, i prez-zi delle abitazioni sempre meno accessibi-li e la compravendita di immobili in fortecalo sono alcuni aspetti ricavati a partire dal-lo studio di Confabitare della realtà demo-grafica e del mercato immobiliare in Italia.Se si aggiunge la disoccupazione in crescitanegli ultimi anni tutto ciò inizia ad asso-migliare ad un cerchio vizioso in cui la finecoincide con l’inizio e si ripete. I fenome-ni analizzati sono legati tra di loro e si in-fluenzano a vicenda.

(Fonte Dati: Istat - Dati demografici del-l’Italia e Bologna. Agenzia del Territorio-NTN, IMI sia per l’Italia che Bologna. Lequotazioni delle abitazioni in Italia. FIAIP-Le quotazioni delle abitazioni a Bologna eprovincia e i canoni di locazione medi nelsecondo semestre 2011)

A cura di Eduart Murati, Responsabile Os-servatorio Immobiliare Confabitare

Sotto: il grafico indica la popolazione italiana in mlioni al 31 dicembre, anni 2002-2011. Fonte dati: Istat. Elaborazione: Confabitare(Associazione Proprietari Immobiliari)

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2002 200920082007200620042003 2010 20112005

Primo piano

Page 38: abitare oggi n.9

l 26 ottobre 2012, a Palazzo d'Accur-sio, è stato firmato il protocollo d'in-tesa tra Comune di Bologna e attori delterritorio per l'attuazione del Piano di

Azione per l'Energia Sostenibile (Paes). IlProtocollo arriva a conclusione di un per-corso elaborato dal Comune insieme a diversiportatori di interesse locale e ai cittadini e pre-vede la realizzazione di azioni in tema di ef-ficienza energetica e riduzione delle emis-sioni climalteranti incluse nel piano attual-mente in corso di valutazione da parte del-la Commissione europea. ll protocollo im-pegna tutti i soggetti sottoscrittori, tra cui an-che Confabitare, a dare vita ad accordi at-

tuativi, già in fase di discussione, per la rea-lizzazione di specifiche azioni del Paes. «Unimpegno che porterà - spiega l'Assessore al-l’Urbanistica a all’Ambiente del Comune diBologna, Patrizia Gabellini - a ridurre leemissioni di Co2 di Bologna del 20% entroil 2020».Assessore Gabellini, il problema del cam-biamento climatico è un problema globa-le. E allora perché, secondo lei, le soluzionidevono essere prevalentemente locali?«Lo sono nella misura in cui l’iniziativa par-te dal basso sollecitata dal Patto dei Sinda-ci. La molteplicità dei livelli di interventorende particolarmente rilevante l’attiva-zione delle amministrazioni locali che han-no competenze su edilizia, attività produt-tive e trasporti, settori su cui è indispensa-bile intervenire per la riduzione della Co2».

Che cos’è il “Patto dei Sindaci”, promos-so dall'Unione Europea a cui Bologna haaderito?«A dicembre 2008 l'Unione Europea ha ap-provato il cosiddetto “pacchetto clima-ener-gia”, conosciuto anche come strategia "20-20-20" in quanto prevede entro il 2020 di:ridurre i gas ad effetto serra di almeno il 20%rispetto ai livelli del 1990; incrementare l'usodelle energie rinnovabili raggiungendo unaquota del 20% sul totale dei consumi di ener-gia; diminuire il consumo di energia del 20%rispetto ai livelli previsti per il 2020 grazieal miglioramento dell'efficienza energetica.Il Patto dei Sindaci (Covenant of Mayors)è un'iniziativa della Commissione Europeache chiede alle città europee di impegnarsiin prima fila nella lotta al cambiamento cli-matico facendo proprie le strategie europee.

36 ABITARE OGGI

OGNI ANNO SOLO IL 5% DEGLI EDIFICI È OGGETTO DI INTERVENTICAPACI DI INCIDERESUGLI ASPETTIENERGETICI

Bologna partecipa al Piano di Azione per l'Energia Sostenibile. Si impegna così a ridurre le emissioni di gas e a incrementare le energie rinnovabili. Da parte sua Confabitare sottoscrive il Piano e propone un piano sulla rigenerazione energetica del patrimonio edilizio di Cristiana Zappoli

Strategie per cambiare il clima

I

Primo piano

Patrizia Gabellini, Assessore all’Urbanistica e all’Ambiente del Comune di Bologna

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Le amministrazioni quindi siglano un pat-to volontario con l’Europa, in cui si impe-gnano a raggiungere localmente gli obietti-vi di riduzione delle emissioni climalteran-ti fissati a livello europeo».In pratica, cosa si impegnano a fare?«Per conseguire tali obiettivi si impegnanoa preparare un inventario di base delleemissioni; presentare un piano d’azione perl'energia sostenibile (Paes), approvato dalconsiglio comunale; pubblicare periodica-mente - ogni 2 anni dall’invio del Paes - irapporti di attuazione indicanti lo stato di at-tuazione del piano d’azione e i risultati in-termedi; promuovere le attività e coinvol-gere i cittadini/gli attori interessati; diffon-dere il messaggio del Patto dei Sindaci». Qual è l’obiettivo principale del Paes?«L'obiettivo del Paes è ridurre anche a Bo-logna le emissioni del 20% rispetto all'an-no 2005 assunto come base di riferimento.Questo comporta una riduzione di circa500mila tonnellate all'anno di Co2. Per rag-giungere questo obiettivo il Paes di Bolo-gna individua 109 azioni. Solo alcune di que-ste dipendono in modo diretto dal Comune

(illuminazione pubblica, consumo energe-tico negli edifici pubblici). Si tratta in granparte di azioni la cui attuazione è “diffusa”tra molti soggetti che operano sul territorio».Qual è il ruolo del Comune di Bologna al-l’interno del Paes?«Il Comune è il diretto attuatore di alcuneazioni del Paes. Non è questo però il suo ruo-lo determinante. Il Comune ha infatti il com-pito di adeguare i propri strumenti di pia-nificazione e di regolamentazione agliobiettivi del Paes incentivando azioni per ilrisparmio energetico e la produzione di ener-gia da fonti rinnovabili. Da questo punto divista gli strumenti di governo del territoriovigenti, il Psc e il Rue in particolare, con-tengono già una disciplina molto articolatasui temi energetici sulla quale si sta lavorandoper un aggiornamento. Il Comune ha ancheil ruolo di promotore delle azioni del Paesattraverso la concertazione con i privati e glialtri enti che operano sul territorio per co-struire insieme le condizioni necessarie allarealizzazione delle diverse azioni. Questo èil ruolo sul quale abbiamo investito mag-giormente nel percorso di concertazione in-

trapreso nella primavera del 2012, percor-so che ha coinvolto oltre 100 portatori di in-teresse fra associazioni di categoria, ordiniprofessionali, associazioni economiche e sin-gole aziende».Quali motivazioni hanno portato a firma-re un protocollo d’intesa fra il Comune ealcune importanti realtà del nostro terri-torio per l’attuazione del Paes?«Il protocollo firmato il 26 ottobre ha segnatola conclusione del percorso di concertazio-ne con i portatori di interesse locali e i cit-tadini e dà avvio alla fase attuativa del Paesche prevede una serie di accordi specifici coni singoli firmatari. La firma del protocollo te-stimonia l'impegno concreto dell'ammini-strazione e delle numerose aziende e orga-nizzazioni che lo hanno sottoscritto e rap-presenta la base su cui impostare l'attività direalizzazione condivisa di progetti».Cosa può fare ogni cittadino, nel suo pic-colo, per contribuire a raggiungere gliobiettivi fissati dal Paes?«Il settore della residenza è responsabile del35% delle emissioni totali di Co2 a Bolo-gna, con consumi di energia che spesso av-vengono in modo inefficiente e con grandisprechi. Questo è dovuto al fatto che granparte del patrimonio edilizio esistente è sta-to costruito senza tenere conto di obiettividi risparmio energetico: il 22,4 % del pa-trimonio edilizio è stato costruito prima del1919, il 68% fra il 1919 e il 1971. Per que-sto motivo intervenire sugli edifici è fon-damentale. Tuttavia gran parte del patri-monio immobiliare (il 65%) è di proprietàdi chi lo abita. Di conseguenza le scelte dirigenerazione passano attraverso le decisionidei singoli cittadini».Qual è, secondo lei, il ruolo di Confabita-re, una delle associazioni firmatarie delprotocollo d’intesa, per raggiungere gliobiettivi del Paes?«Confabitare, in quanto associazione di pro-prietari, può sostenere il Comune nellapromozione di percorsi di rigenerazioneenergetica del patrimonio edilizio. Gli in-centivi fiscali hanno prodotto in questi ul-timi anni numerosi interventi, tuttavia la fre-quenza con cui si mette mano agli edifici perinterventi di manutenzione straordinaria ètroppo bassa. Stimiamo che ogni anno soloil 5% degli edifici sia oggetto di interventisignificativi capaci di incidere anche sugliaspetti energetici. Il 2020 è davvero vicino,quindi è necessaria una significativa acce-lerazione o, come abbiamo voluto chiamarlanoi, una “svolta energetica”.

37ABITARE OGGI

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Primo piano

Riflessioni a margine del nuovo Regolamento comunale del verde pubblico e privato a Bologna. Vincoli e restrizioni, procedure burocratiche a volte lunghe e complesse e infine macroscopici errori botanici rendono molto difficile la gestione e la progettazione del verde

Regole molto rigide sul verderogettare verde oggi a Bolognanon è come dovrebbe essere, unaquestione di creatività, cono-scenza botanica, analisi climati-

che e pedologiche, studio di forme, volu-mi, colori, quanto piuttosto, quasi esclusi-vamente, interpretazione estremamenteminuziosa, più pignola che puntuale del te-nebroso Regolamento comunale del verdepubblico e privato. Tenebroso perché, in ol-tre 100 pagine di norme e contro norme, pre-scrive minuziosamente ogni minima scel-ta in materia, dando prova di un esercizio

mentale dei redattori del tutto eccezionalevolto essenzialmente a condizionare ognibenché minimo intervento non compreso nel“crisma” del Regolamento stesso. Nonpuò essere questa la sede di una disaminaattenta delle tante incongruenze rilevabilima almeno alcune precisazioni vanno po-ste in evidenza. Innanzitutto si vincolano tut-ti gli alberi presenti nel territorio a secon-da dei diametri del tronco dei medesimi (ri-spettivamente cm 15, cm 20, cm 40 per lespeci infestanti), dimensioni differenziatein relazione alle essenze botaniche inte-

ressate. Ergo, superati tali diametri, le al-berature cessano di essere di proprietà delsingolo cittadino e divengono automatica-mente di proprietà dell’amministrazione co-munale. Ricordiamocene se possediamo al-beri che stanno crescendo prima che que-sti raggiungano le dimensioni di vincolo.L’amministrazione comunale quindi, sot-traendo un diritto reale della proprietà, con-cede all’originario possessore dell’albero lasola facoltà e gli oneri conseguenti alla suatutela (ma non si assume per contro la re-

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sponsabilità civile e penale relativa ad uneventuale crollo dell’esemplare), ne auto-rizza eventuali potature e, ovviamente, ab-battimento secondo iter burocraticamentemolto complessi e spesso molto costosi: an-che 700/800 euro per albero. Sono infatti ne-cessarie relazioni tecniche, redatte da par-te di un agronomo abilitato all’esercizio del-la professione, documentazioni fotograficheesaustive, rilievo di tutti gli alberi esisten-ti nel lotto, spese necessarie per i “bolli isti-tuzionali”, circa 60 euro. L’amministrazio-ne stessa, guidata da una sostanziale atavi-ca diffidenza nei confronti del cittadino,spesso si arroga il diritto di richiedere, a suoinsindacabile giudizio, prima di autorizza-re ogni intervento, eventuali “perizie stati-che strumentali”, che richiedono l’utilizzodi strumenti tecnologici molto sofisticati ecomplessi, perciò molto costosi e non fa-cilmente reperibili, quando il solo utilizzodi attrezzi semplici (esempio: succhiello diPressler) potrebbero risolvere ogni dubbio.È chiaro che tali perizie non dovrebbero por-si a carico del singolo cittadino (penso a cosaciò possa significare per i tanti bolognesi in-digenti, pensionati, anziani, ecc.) ma even-tualmente potrebbero essere prodotte di-rettamente dall’amministrazione comunalestessa, che, in tal modo, se ne assumereb-be gli oneri conseguenti. Peraltro, quandoun qualsivoglia cittadino valuti che il pro-prio albero vincolato ha necessità di esse-re sostituito dovrà anche definire, sce-gliendo moduli cartacei specifici fra moltisimili, se la richiesta è motivata da instabi-lità dell’esemplare o semplicemente se talealbero risulta collocato in spazi non suffi-cienti al proprio regolare sviluppo. Doven-do proporre un reimpianto, quasi sempre ne-cessario, la scelta del nuovo albero non po-trà che essere rigorosamente autoctona ecompresa fra le specie enunciate in appositielenchi (non privi di macroscopici errori bo-tanici): un elenco per il territorio collinare,uno per il territorio urbano, uno per le areedi pianura, e ciò individuando nello sviluppoessenza di dimensioni simili all’esemplareabbattuto (prima grandezza, seconda gran-dezza, terza grandezza). Il reimpianto nonpotrà che essere effettuato nell’area di per-tinenza dell’esemplare rimosso, area di

pertinenza da definire secondo tabelle an-ch’esse da interpretare e mantenendo inol-tre un “cercine” a terreno nudo, di ampiez-za stabilita pure da analoga specifica e di-versa tabella. Quanto finora sommaria-mente e superficialmente descritto, attienesolo e semplicemente alla sostituzione di unalbero magari non più vegeto. Nel caso diinterventi edilizi le norme, proseguendo eaccentuando la stessa filosofia restrittiva, sifanno quasi paradossali individuando ancoraaree e volumi di pertinenza, regolamenta-zioni in caso di scavi, tecniche di posa del-le pavimentazioni, scelte delle specie bota-niche, stime dei danni eventuali (tramitel’utilizzo di formule matematiche com-plesse), indice di “albedo” (sic!), in una se-rie di procedimenti articolati nei quali il finenon è l’elaborazione di un progetto di giar-dino funzionale ed estetico, ma solo l’esclu-siva verifica se negli spazi disponibili pos-sono essere ospitati uno, due o più alberi diprima, seconda o terza grandezza, e ciò in-dipendentemente dalla localizzazione nel lot-to da sistemare a verde: in pratica (è espe-rienza di vita) talvolta pochi centimetri nonpermettono la realizzazione di egregi in-terventi di riqualificazione urbanistica. Si-curamente, se a fronte di una diversa e più

flessibile e funzionale regolamentazione,fossero disponibili nuove e diverse soluzionialternative per garantire “più alberi in cit-tà” (cosa di cui Bologna ha bisogno) i van-taggi per la qualità urbana sarebbero con-sistenti. Sintetizzando brutalmente credocioè che a fronte di un regolamento non ri-gidamente e occhiutamente fiscale, l’am-ministrazione comunale potrebbe indivi-duare aree di proprietà pubblica o di pro-prietà privata ove fosse possibile, secondoparametri da stabilire, impiantare nuovi al-beri e ciò a spese e a carico dei concessio-nari di interventi edilizi che in tal modo ga-rantirebbero il rinverdimento della città inmodo molto più efficace di quanto non av-venga oggi. Resto comunque a disposizio-ne dei soci e dei lettori di Confabitare perogni necessità relativa alle applicazioni del-le normative del regolamento comunale delverde del Comune di Bologna.

(Edoardo Vaccari, agronomo specializza-to in paesaggistica, restauro botanico deigiardini storici, statica arborea. Direttoredel settore verde pubblico del Comune diBologna 1971-2002. Consulente dell’Uni-versità di Bologna e della FondazioneGhigi. Perito del Tribunale di Bologna)

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L’amministrazione, non priva di diffidenza nei confronti del cittadino,prima di un intervento spesso richiede “perizie statiche strumentali”

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Bologna, unica città al mondo, ilportico non rappresenta una scel-ta meramente urbanistica, mauna vera e propria scelta socia-

le. Una scelta concretizzatasi nel XIII secolo,quando le autorità cittadine disposero, peraumentare le capacità di accoglienza di Bo-logna verso i numerosissimi cittadini che viarrivavano per i più svariati motivi, che tut-ti coloro che avessero costruito le propriecase con il portico prospiciente la pubblicavia, sarebbero stati esentati dagli oneri di co-struzione e di possesso, relativi ai porticistessi e anche al costruito sopra di essi. Incambio, i portici sarebbero stati gravati dauna servitù, ovvero sarebbero stati ad usopubblico, per il passarvi e il sostarvi, anchee soprattutto nelle ore notturne. La dispo-sizione funzionò e ha funzionato fino a pocotempo fa. Infatti Bologna possiede la più or-ganica ed estesa rete di portici (ben oltre i40 km), di qualsiasi altra città al mondo. Maoggi che cosa accade? Accade che quel pat-to sociale non è più praticato dalle pubbli-che amministrazioni, che mantengono in

capo ai proprietari tutti gli oneri che una pro-prietà comporta, mantengono tutte le servitùesistenti, sulle quali anzi lucrano e guada-gnano, ma in compenso si disinteressano to-talmente (o quasi) dei problemi di manu-tenzione dei portici, straordinaria e perfinoordinaria. Eppure l'usura dei portici e il lorobisogno di costante e continua cura e ma-nutenzione sono dovute proprio all'intensouso pubblico che di essi si fa. Possibile cheil pubblico si disinteressi delle conseguen-ze di quest’uso? Purtroppo sì, è proprio così.Non solo, l'amministrazione ci guadagnapure, infatti chiunque voglia utilizzare il por-tico, ergo appoggiare qualcosa per terra sot-to di esso, deve pagare l'occupazione delsuolo pubblico, temporanea o meno che sia.Chiunque? Sì chiunque. Anche i proprieta-ri. Incredibile? Sì lo è, ma è così. Allora sa-rebbe ora di interrompere questa assurda si-tuazione e sarebbe giusto che l'ammini-strazione si facesse carico della manuten-zione ordinaria dei portici e pure di una par-te di quella straordinaria, stante le oggetti-ve origini dei loro problemi strutturali nel massiccio e quotidiano utilizzo pubblico a

cui sono soggetti. Quando parliamo di or-dinarietà si fa riferimento ovviamente an-che all’illuminazione. Tra l'altro non occorre andare a reperire chis-sà quali risorse, basterebbe riempire un ap-posito capitolo di bilancio con le cifre chesi stanno incassando per l'occupazione del“suolo pubblico” dei portici, che in realtànon è tale ma solo un suolo ad “uso pub-blico” che è cosa differente. Insomma, an-che i portici vengono utilizzati per sfrutta-re e spremere ancora di più i proprietari dicase, in questo caso lasciando ai privati glioneri e incassando pubblicamente gli utili.Ma, direte voi, quelle esenzioni sugli one-ri di urbanizzazione e sul pagamento delletasse ci sono sempre vero? Certo che no, chepensavate? Oggi sui portici e su tutte le loropertinenze si pagano tutti gli oneri e tutte letasse, straordinarie e ordinarie, in compen-so (ovviamente) rimangono “ad uso pub-blico”. Una vera ingiustizia a cui occorreporre rimedio il prima possibile.

Sempre più le amministrazioni comunali si disinteressano della manutenzione dei portici. Ma non sono loro a trarre guadagno dall’occupazione del suolo pubblico? Certamente sì. Mentre ai proprietari spettano solo gli oneri. Un’ingiustizia a cui si deve porre rimedio di Daniele Carella

Maggiore tutela per i portici

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Primo piano

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Pronto intervento

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Come una chiocciola nel boscoHa una forma a J ed evoca vagamente una conchiglia.

Shell House è una casa per le vacanze, tutta realizzata in cemento

armato. E nonostante abbia unaforma aliena, insolita e nuova,

coesiste con il bosco intorno inmodo armonioso e naturale

di Mercedes Caleffi

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he cos’è più desiderabile di unacasa, specialmente se è per le va-canze, totalmente immersa nel-la natura? E la Shell House, una

particolare abitazione costruita in un bosco,si trova in Giappone, nella regione di Ka-ruizawa, una zona divenuta meta dei finesettimana da quando lo Shinkansen, la fer-rovia ad alta velocità, ha reso possibile rag-giungerla da Tokyo in solo un'ora e 10 mi-nuti. Una regione dal clima rigido in cui leabitazioni che vi sono state costruite han-no sempre richiesto molta manutenzione.Situazione che in questo caso pesa meno

proprio perché, grazie al nuovo mezzo dicomunicazione, è facile andarvi più spes-so e anche soggiornarvi più a lungo. Shell House ha una forma alquanto parti-colare ed è stata realizzata completamen-te in cemento armato, materiale notoria-mente poco adatto alle escursioni termiche.Due situazioni che potrebbero portare a pen-sare quanto questa casa invece di manu-tenzione ne richieda molta. Ma per ShellHouse non è così. La sua forma a conchi-glia ha richiesto come appoggio a terra unalto basamento che è divenuto il giustoescamotage per ottenere un adeguato iso-lamento dall'umidità proveniente dal ter-reno, mentre contro quella che la struttu-ra avrebbe potuto assorbire dall'ambientecircostante si è provveduto trattando il cal-cestruzzo con un additivo di sintesi che loha reso impermeabile. Shell House è integrata nella natura ma loscenario naturale contrapposto alla parti-colare forma della costruzione ha contribuitoa creare un'atmosfera da film di fantascien-za, tanto da far pensare a un'astronave ab-bandonata riattata ad abitazione. Ma il tem-po però è stato clemente e la vegetazione chevi è cresciuta intorno ha inglobato l’abita-zione al paesaggio dandole un aspetto più na-turale. D’altra parte appartiene alla filoso-fia di vita giapponese essere in simbiosi conla natura e coesistere con essa. Shell Hou-se, inoltre, è stata costruita intorno ad un

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A sinistra: nella partecentrale la strutturaingloba un vecchio abete. La pavimentazionedi legno dall'interno,scalettandosi, siraccorda con il piano di campagna. A destra in alto: la parte superioredella struttura. Di fianco:l’abitazione vista da una diversa angolazione

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L’interno, ovviamente in cemento armato, è per metà rivestito in legno. Il calore di questomateriale rende accoglienti tutti gli ambienti,resi confortevoli anche dagli arredi, in buonaparte bianchi, sistemati tutti nella parte piùbassa del cilindro. Le ampie vetrateilluminano tutti gli interni in modo naturale e secondo le variazioni stagionali

grande abete che è diventato il cuore stessodell'abitazione. L'avere isolato lo spazioabitativo dal luogo in cui è stata edificata hapermesso a questa casa di essere protetta dal-la natura e di fornire allo stesso tempo un am-biente confortevole in cui soggiornare anchea lungo. E per fare questo lo studio DesignArtechnic (www.artechnic.jp) ha posto par-ticolare attenzione ai parametri del comfort:l'impianto centrale, che si integra perfetta-mente nella forma della struttura, consentedi monitorare tutti i dispositivi, meccanicied elettronici di questa abitazione, renden-dola persino autonoma nel caso di improv-vise gelate, situazione a cui l’impianto ri-sponde attivandosi. Inoltre il riscaldamen-to a pavimento riduce il consumo di ener-gia ed è alquanto efficace nel prevenire la

muffa e nel mitigare, con i bocchettoni po-sizionati accanto alle aperture per l'esterno,il ricambio d'aria. Avendo la struttura una for-ma che si avvicina a quella di una “j”, è co-struita con due volumi cilindrici ovali di di-versa dimensione e variamente tagliati dacurve. Le pareti/superfici nella parte alta del-l'edificio sono spesse circa trentacinquecentimetri ma la sezione aumenta, per sod-disfare parametri statici, gradualmente finoa raggiungere i settantacinque centimetri suentrambi i lati. Il pavimento è stato posi-zionato a centoquaranta centimetri dal suo-lo, alla stessa altezza del terrazzo, e nella nic-chia sottostante vi passano tutti i condotti del-l'aria e i tubi di scarico. L'interno, data la for-ma dell'edificio, è stato risolto con arredisemplici, essenziali e dai colori naturali, si-

stemati nella metà inferiore del cilindro. Ilmateriale maggiormente usato è il legno, edè stato utilizzato anche per la pavimenta-zione e come boiserie su alcune pareti. Ementre il colore caldo del legno addolciscee attenua la sensazione di trovarsi all’inter-no di un cilindro di cemento armato, le nu-merose superfici vetrate portano all'internodegli ambienti, oltre la luce naturale, anchele diverse sfumature, soprattutto cromatiche,dei cambiamenti stagionali. Shell House èdunque una costruzione di cemento arma-to che sta a stretto contatto con la natura, inuna regione dal clima poco clemente, e chenonostante tutto riesce ad essere moltoconfortevole, accogliente, avvolgente e ri-posante, oltre che a essere innovativa nellasua essenza e nei suoi impianti.

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Semplice come una vecchia fattoria inglese, ma contemporanea nel suo rivestimento metallico e nella prestanza statica che gli permette di stare in bilico su un pendio. È BalancingBarn, una particolare abitazione per le vacanze progettata dal gruppo MVRDV di Iole Costanzo

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Sopra e in basso a destra: l’edificio nellasua interezza. Metà appoggia a terra e metàè a sbalzo sul prato sottostante. Sotto: il prospetto principale con i due accessi. In alto a destra: il soggiorno. Sul pavimentoc'è un'apertura in vetro da cui è possibilevedere il prato e l’altalena sottostante

na cucina, quattro camere da let-to matrimoniali consecutive leune alle altre, tutte con un propriobagno, e un ampio salone. Tutti gli

ambienti disposti in asse tra loro su una lun-ghezza di 30 metri. La disposizione di que-sta casa è molto semplice ma l’interno, coni suoi travoni rivestiti di frassino, comunicapalesemente la complessità strutturale. Al-l’esterno invece, a guardarla con superficia-lità, la Balancing Barn, con questo nome ènota, potrebbe sembrare una tradizionalestalla, allungata in modo esagerato, del Suf-folk, una tipica campagna inglese non lontanadall’antico villaggio di Walberswick. Lageometria di questa abitazione appartiene allinguaggio architettonico della zona: tetti spio-

venti e canne fumarie, ma nella realtà c’è mol-to di più. Tanto per incominciare il rivesti-mento esterno, alquanto diverso da quello co-munemente in uso, è unico sia per il tetto cheper i quattro prospetti: tanti fogli rettangolaridi acciaio lucido deformati che riflettono laluce e i colori e distorcono l’immagine delpaesaggio che vi sta intorno, creando co-munque un insieme con esso in sintonia. Maciò che più caratterizza questa struttura èquanto essa sporga aldilà dell’altura su cui inparte giace. Sì, perché questa semplice casaallungata, per metà adagiata sulla cima di unpendio, aggettando porta il salotto e parte del-le camere da letto a godere di un panoramadiverso. Ovviamente dal punto di vista sta-tico l’edificio è stato diviso a metà. La par-

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te che è ancorata al terreno, anche attraver-so un vano ipogeo che contiene al suo inter-no una piccola scala, è quella strutturalmen-te più pesante, la parte invece che sporge dalpendio sull’avvallamento del terreno, e cheresta dunque in bilico nel vuoto, è molto piùleggera, sia per i materiali adoperati sia peril maggior numero di aperture presenti. Cosac’è al di sotto della metà casa che sporge? Laproiezione zenitale della sua ombra disegnataa terra da uno strato di pietrisco su cui don-dola, agganciata al solaio, una classica alta-lena. Proprio così, all’estremo dell’edificiouna tipica altalena di corda oscilla tra la par-te coperta e quella scoperta. Una trovata ro-mantica che esalta, guardando da lontano, lasensazione di precarietà e contemporanea-mente di leggerezza. Ma questa condizione

di architettura perfettamente in bilico, l’ospi-te (perché questa è una casa per vacanze pro-gettata dallo studio olandese MVRDV sucommissione della Living Architecture, l'or-ganizzazione promossa dal filosofo Alain deBotton) la scopre solo dopo aver percorsometà della casa, e cioè quando dalle finestrescorrevoli percepisce una differenza di altezzao forse è più giusto dire la mancanza del pia-no di calpestio esterno. L’interno, curato dal-lo studio Makkink & Bey, tutto in legno chia-ro e illuminato da ampie finestre, dai lucer-nai e in salotto anche da un’apertura a pavi-mento da cui è possibile vedere l’altalena sot-tostante, verte sulla scelta stilistica di prose-guire con la doppia suggestione tra ciò cheappartiene alla tradizione locale e ciòche è contemporaneo.

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correre: fluire, spostarsi, susse-guirsi, trascorrere, percorrere,riesaminare. Sono questi i suoipossibili significati comunemen-

te in uso. E in inglese sliding è largamen-te inteso come scorrimento, slittamento. Mase passiamo a fare associazioni allora è fa-cile ricordarsi di Sliding Doors, il famosofilm della fine del secolo scorso, per l’esat-tezza del 1998, la cui protagonista era la gio-vane Gwyneth Paltrow. Un film ambiva-lente, perché un po’ drammatico e un po’commedia, che portava avanti il tema del-la casualità della vita. La stessa vita cam-biata da alcuni piccoli e semplici eventi,quale quello di una bambina che gioca sul-le scale di una metropolitana. Slidingquindi è un termine associato al cambia-

mento. E allora se sliding lo si accosta alvocabolo house? Vorrà forse dire casascorrevole! No, non proprio, non almenonel senso di casa su ruote. Con Sliding Hou-se si intende una particolare abitazione co-struita a Suffolk, nell’United Kingdom, da-gli architetti dRMM: tre semplici volumi,dalla tipica o anche atavica forma di casa,uno nero, l’altro rosso e il terzo in vetro. Trevolumi simili, alti uguali, di forma identi-ca, anche se dimensionalmente diversi, tut-ti e tre, potenzialmente, coperti dal loro ne-gativo. Un rivestimento di legno naturalea doghe orizzontali con l’intradosso dellefinestre e delle porte in rosso che, a di-screzione di chi manovra il telecomando,avvolge le pareti e il tetto scorrendovi so-pra. Un involucro di 20 tonnellate, mobi-

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Una vera e propria casa con tetto e pareti mobili scorrevoli. Non convenzionale e particolare.Si trova nel Suffolk, in Inghilterra. Progettata dal team dRMM, presenta tre strutture separate:la casa principale, un’altra struttura e il garage allineati lungo un asse comune di Iole Costanzo

La casa che muta lentamente

Sliding House è divisa in tre blocchi,di cui uno realizzato in acciaio evetro. Una serra soggiorno luminosa,accogliente e calda, destinatasoprattutto alle attività diurne, che nella stagione invernale hafunzione di mitigatore climatico

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La doppia struttura esterna copre ilvolume realizzato in acciaio e vetroe quello più piccolo rosso adiacente.Situazione che si verifica soprattuttonelle ore notturne per rallentare la dispersione termica

Scorrendo, la struttura esterna può essere bloccata a piacimento.Scopre lentamente l'ambiente serra,lasciando alla luce diurna lapossibilità di riscaldarlo. È la parte della casa più sensibile aicambiamenti stagionali e climatici

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Man mano che la parte in vetro si scopre, la struttura scorrevole va a coprire i volumi retrostanti.All’interno gli ambienti cambianocon il variare della luce e del paesaggio percepito

A traslazione completata la strutturaesterna copre i volumi dedicati allecamere da letto e scopre la serra e il piccolo volume rosso con la vascada bagno al piano superiore, che inquesta posizione resta a completocontatto con la natura

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In alto: la serra, contiene due livelli, quellosuperiore è organizzato a soggiorno/ salalettura. In basso: la zona pranzo. La cucina organizzata al piano terra è posizionata lungo l'intersezione tra il volume rosso opaco e quello in vetro

le, può sembrare un’eccentricità nel mon-do dell’architettura, e forse non solo del-l’architettura, ma tutta l’abitazione è stataprogettata ponendo particolare riguardo al-l’efficienza termica. Il tetto scorrevole in-fatti cattura e immagazzina l’energia sola-re passiva e per alimentare la struttura mo-bile si usa l’impianto geotermico. L’invo-lucro scorrevole è un telaio in acciaio construttura in legno, rivestito esternamente inlarice e internamente da pannelli laminatie ospita nello spessore delle pareti tutto ilsistema pensato per lo scorrimento: i mo-tori elettrici e il sistema a rotaia. La strut-tura è lunga 16 metri ed è alta 7 metri e conil suo movimento, da un capo all’altro de-gli edifici, copre 28 metri in sei minuti.L’edificio contenente le camere da letto ei servizi, così come la dépendance e il ga-rage, sono stati costruiti secondo una logi-ca modulare, mentre la parte vetrata utilizzaun sistema a curtain-wall. Sliding House è un edificio dall’aspetto tra-dizionale, riprende le linee della tipica fat-toria inglese in legno con il tetto spioven-te, trasformato in una residenza contempo-ranea altamente tecnologica e dalla spicca-ta versatilità. La configurazione della casa

cambia di volta in volta, modificando con-temporaneamente l’illuminazione e la con-seguente percezione degli spazi interni. Èuna casa che scorrendo cambia il suo assettoin funzione delle esigenze dei suoi abitan-ti, delle ore del giorno e del variare delle con-dizioni climatiche. In estate il corpo vetra-to mantiene la temperatura costante grazieall’ombra del guscio in legno, mentre in in-verno un impianto fotovoltaico consente diriscaldare tutti gli ambienti. Sempre nella sta-gione invernale il corpo vetrato diventa unasorta di serra che, con la copertura mobilespostata tra gli altri due corpi messi co-munque in comunicazione tra loro, riesce amitigare la temperatura interna di giorno. Edi notte, con la copertura spostata sulla ser-ra, preserva il calore da ogni possibile di-spersione. Durante questi spostamenti, conle finestre e i lucernari delle strutture fissee dell’involucro esterno inseriti in un sistemaa griglia, la casa ha la possibilità di cambiarela prospettiva sul paesaggio. La versatilitàè massima, e riguarda la disposizione degliambienti, perché gli spazi aperti tra i tre vo-lumi possono diventare spazi sfruttabili alchiuso, per la luce, per la temperatura e pervariare la vista sul paesaggio.

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ille è stata capitale europea dellacultura nel 2004. Ma con Lille siintende anche una vasta conurba-zione policentrica, un’area me-

tropolitana che supera il milione di abitantie in cui si parlano due lingue, il francese el’olandese, e dove buona parte della po-polazione, ben il 42%, è al di sotto dei 25anni. Lille ha un passato industriale che hafortemente segnato il suo paesaggio e piùprecisamente il tessuto insediativo chetutt’ora ne porta i segni. La deindustria-lizzazione degli anni Ottanta l’ha coinvol-ta e ha lasciato una città in declino, in pre-da a un vero stato di letargia economica.

Ma, allo stesso tempo, Lille era anche unacittà fiamminga con un’importante storiaalle spalle, in grado di vantare un notevo-le patrimonio architettonico con il più ele-vato numero di istituti di formazione su-periore e diverse università, una delle qua-li è molto antica, risalente al 1560. Ma Lil-le è anche un importante crocevia dei tra-sporti verso il nord Europa. E così la cittàsi è creata una nuova opportunità: ha pun-tato sulla rigenerazione come processoculturale. Una rigenerazione culturale da ot-tenersi anche attraverso il riutilizzo dellestrutture industriali dismesse e riattate in in-frastrutture per la cultura o l’istruzione. E

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I nostri porti ne sono pieni. Così pure gli scali ferroviari. Fanno il giro del mondo ma hanno vitabreve. E sostano abbandonati in spiazzi desolati. I containers montati diversamente tra loro possono diventare abitazioni confortevoli. È successo a Lille, in Francia di Iole Costanzo

Si può vivere in un container

Sei moduli tinteggiati di rosso vivo,montati tra loro in coppia e resisolidali tra loro, possono creareun’abitazione dalle lineecontemporanee e anche moltoluminosa. I lati più corti sono stati trasformati in vetrate

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poiché queste strutture industriali, spessomonumentali, da sempre sono state im-portanti luoghi del tessuto urbano, ecco cheil riuso ha contribuito in un modo decisi-vo alla riqualificazione urbana. Lille dun-que oggi è giovane, punta sulla cultura edè sostenibile. E in un ambiente accultura-to, attento al futuro, alla rigenerazione e alriuso, non poteva mancare chi ha deciso dipuntare su nuove forme dell’abitare. L’architetto Patrick Partouche progettaun’abitazione privata con 8 di quei con-tainers normalmente usati nelle spedizio-ni commerciali. In questa nuova casa, co-struita nel 2010, vive una famiglia di quat-tro persone: Vincent et Dorothée, i genitori,Louis et Agathe, i bambini, un nucleo diquattro persone che ha a disposizione unacasa di 240 mq organizzata su due livellie assemblata in soli 5 mesi con materialereperito nei porti navali. La nuova casa hafondamenta in cemento armato con vano

tecnico, mentre la facciata in lamiera è com-binata con lastre in terracotta così da crea-re un legame materico con il contesto bu-colico. L’interior design di questa abita-zione, per scelta della committenza, ha unostile industriale contemporaneo, in linea congli involucri stessi. Otto containers, ottounità posizionate ogni quattro, in modo sfal-sato e su due livelli, che compongono que-sta abitazione luminosa, lineare, semplice,le cui pareti esterne sono state dipinte conun colore rosso ciliegia che viene mag-giormente esaltato dal candore dei muri in-terni di un bianco lucido. Il tetto della strut-tura ha funzione non tanto di copertura odi protezione dalle intemperie, bensì fun-ge da schermo per l’aria e la luce, così chepossano penetrare all’interno evitando ilsurriscaldamento dell’abitazione. Il pianoterra comprende un garage per un’auto-vettura, un deposito, la cucina, il soggior-no e la sala da pranzo, il tutto legato se-

A sinistra: sequenza fotograficadell'assemblaggio degli ottocontainers. In basso: l’edificioinserito nel contesto. La struttura incopertura, riprende le linee dei tetti,ma nella realtà fa da appoggio ai pannelli fotovoltaici

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condo una linea da interior design tipico de-gli open space. Al primo piano, dove si tro-vano le 3 camere da letto, il bagno e lo stu-dio, parte dei containers inferiori sonostati tagliati per creare un effetto di doppiaaltezza. Questa casa rappresenta un nuovo modo diabitare, anzi di costruire. Una struttura pococostosa, adatta a garantire protezione allamodica cifra di circa 1000 euro a mq. È unnuovo modo legato all’industria pesante equindi, paradossalmente, anche all’inqui-namento industriale. Eppure tutto il pro-cesso costruttivo non può che essere con-siderato sostenibile, visto e considerato chei container, contenitori di forma parallele-pipeda, di dimensioni uniformate con pa-reti e porte metalliche che garantiscono unachiusura ermetica, sono caratterizzati da fa-cilità di accatastamento, riempimento,svuotamento, trasbordo e spostamento. Ein quantità vengono abbandonati nei por-ti di tutto il mondo, divenendo così nuovomateriale da riciclare. Una nuova risorsa chein questi ultimi anni di crisi economica, incui l’esigenza e la richiesta di una casa abasso costo è urgente, può offrire un’otti-ma risposta per di più eco-sostenibile.

Architettura

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Sopra: la zona pranzo, luminosa e dalle linee contemporanee. Sotto:il soggiorno. Entrambi gli ambienti, insieme alla cucina e agli altriservizi, si trovano al piano terra, mentre in quello superiore sonostate organizzate le camere private dei genitori e dei bambini

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Creatività in divenire realizzata con:

SERIE “COLOR UP”E “MATERIE” DI MARAZZIRIFLESSE SU SPECCHIO“FARFALLA” DI ARCHEDA

Via dell’Industria, 11/BZona Industriale, 4 - Località Bargellino40012 Calderara di Reno (Bo)Tel. 051.729486 - Fax 051.72889 www.ottagono.eu - [email protected]

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Lavora in una chiesetta sconsacrata a Castenaso e realizza produzioni limitate di oggetti di design. Sauro Marchesini,

sempre alla ricerca di materiali usati, impronta la sua filosofiaprogettuale sull’unione indissolubile tra arte e artigianato.

Prediligendo l’aspetto giocoso della creazione di Cristiana Zappoli

Complessità delle formeruno Munari scriveva nel 1971,nel suo libro Artista e designer,che «il sogno dell’artista è quel-lo di arrivare al museo, mentre il

sogno del designer è quello di arrivare aimercati rionali». Seguendo questa logicaSauro Marchesini andrebbe sicuramenteclassificato come designer. «Nei musei leopere e gli oggetti ti guardano come se fos-sero in gabbia, con gli occhi languidi e tri-sti - spiega lui stesso - nonostante la lororiconosciuta importanza. Strappati dalloro habitat naturale un po’ mi inquietano,come fossero animali tristi allo zoo. Me-glio il mercato rionale, pieno di colori e vi-vacità, anche se a volte si rischia una ris-sosa e chiassosa creatività». Sauro Mar-chesini, bolognese, 63 anni, ha comincia-to a interessarsi di design all’inizio deglianni Ottanta, raccogliendo oggetti di variotipo, e nel frattempo frequentava un cor-so per il restauro di mobili. Difficile inca-

sellare la sua creatività nello spazio di unaparola: designer, artista, artigiano. In realtàè probabilmente tutte e tre le cose. «Cometutti i creativi ho un’esigenza vitale che inme è sfociata irrefrenabile dopo il conge-do dal lavoro», racconta Marchesini. «Unapiccola brace che ho sempre alimentato sot-to la cenere per tanti anni, nella speranzadi usarla poi per creare un grande incen-dio e realizzare un sogno. Penso che un pic-colo fuoco ci sia già, infatti sento un calorebenefico. Nasce tutto da una passione, unafame irrazionale di idee, mai sazia e sod-disfatta e sempre alla ricerca di nuovi sa-pori». Tutto è cominciato dalla passione peril restauro. «A volte questa mia, allora pic-cola ma crescente, passione - continua Mar-chesini - suscitava un po’ di ironia nel mon-do degli amanti dell'antiquariato. Suben-do certamente una sollecitazione, dovutaai colori, ai materiali diversi, alla plasticadi cui erano fatti gli oggetti che trovavo, mi

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sono addentrato in questo campo, allorapoco frequentato, strano, ironico, un po’kitsch, ma certamente divertente. Fre-quentando rigattieri di ogni genere scoprivoe riportavo in vita una quantità di piccoli“tesori” altrimenti destinati alla distruzio-ne. Mi sono avvicinato così sempre di piùa un mondo che senza alcun dubbio con-sideravo già molto creativo e, senz'altro,germoglio di una mia futura e personalecreatività, scoprendo anche, attraverso lepubblicazioni sempre più specializzate epreziose, gli architetti».Ha trasformato in studio un’antica chiesettasconsacrata a Castenaso all’ombra di unaquercia centenaria. «È un albero che rac-chiude tantissima energia - racconta Mar-chesini - e sembra che stia lì per proteggerela chiesa». Un luogo affascinante e spiri-tuale, unico nel suo genere come sono pez-zi unici le opere che nascono al suo inter-no. «Questo per me non è solo uno studio,- prosegue Marchesini - è un vero e pro-prio “pensatoio”, dove immagino, proget-to e realizzo le mie creazioni. È un po’ stu-dio e un po’ deposito di materiali. È un luo-go dove si respira creatività, pieno di pro-

totipi in continua evoluzione, che si affac-cia su un mondo ricco di sollecitazioni, cao-tico ma vitale». Nella chiesetta di CastenasoSauro Marchesini crea non solo arredi, maanche oggettistica di generi diversi e per-sino bijoux, con i materiali più disparati eseguendo l’ispirazione del momento.Sauro Marchesini si sente più un designero un artista?«La passione della mia vita è l’arte. Fin dabambino amavo e leggevo sulla mia pic-cola enciclopedia illustrata le biografie de-gli artisti. Partendo dai classici, un conti-nuo e inarrestabile crescendo di passionemi ha portato a conoscere, dopo anni, l’in-finito e irrazionale universo dell’arte mo-derna. Ho scoperto così la libertà, l’ironia,la gioia della provocazione della Pop Art.Anziché essere attratto dall’action painting,più istintiva e digeribile, ero affascinato dal-la pop, forse più vicino a un concetto di de-sign. Pop art e design erano le mie passioniin parallelo. In questo momento mi sentoall’inizio di un tragitto che dovrò percor-rere di corsa visto la mia età. Dovendo az-zardare cosa mi sento, direi un designer conuna cultura artistica, come senz’altro si no-

A sinistra: particolare di una lampada in plexspazzolato. Sopra: crostone realizzato con un impasto di carta cellulosa, vinavil e cenere.Suscita un forte impatto visivo, anche per le grandi dimensioni. Sotto: specchieracaratterizzata da un richiamo informale di lamiera posata su uno specchio. Come unsipario conferisce teatralità all’immagine riflessa

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Lampada da tavolo in plex spazzolato,combinazionegeometrica di pezzetti imbullonati e stratificati

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terà nei miei lavori intessuti di citazioni. Untocco di chiara influenza artistica negli og-getti d’uso, in cui l'irrazionalità dell'arte siconiuga con la razionalità del design».Quali materiali utilizza? «Ho cominciato molti anni fa con la cellu-losa di carta e ho creato dei pannelli mate-rici molto grandi, che ho affettuosamente eironicamente chiamato crostoni. Poi, con ilvetro rotto o inciso (sabbiato), ho realizza-to lampade, sempre con vetri recuperati indiscariche varie, materiale altrimenti desti-nato alla distruzione. Sono passato alle lam-pade in plexiglass, sempre con materiale re-suscitato. È un materiale meraviglioso, piùaffascinante, moderno e malleabile del ve-tro che stavo allora lavorando. Pezzetti diplex, scarto industriale, banali, di variagrandezza: imbullonati tra loro creano unaforma geometrica, anche di grandi dimen-sioni. Opacizzati filtrano una luce moltomorbida e seduttiva. Ultimamente, con larealizzazione di tavolini, specchiere e so-prattutto gioielli in acciaio, che amo molto,la mia ricerca si è spostata letteralmente dalcampo artigianale a quello industriale. Conla realizzazione di oggetti, pensati e disegnatial computer, i miei materiali di risulta sem-brano ormai al tramonto, anche se non deltutto abbandonati. Il discorso attuale è piùaderente alla filosofia del design comedeve essere. Ora la ricerca del materiale èmolto più contenuta e standard. Mi esprimonella forma e nel colore, cercando ancora dievidenziare sempre una piccola provoca-zione “pop” e un senso di gioco che mi per-mette di divertirmi. Il materiale di recupe-ro ha un passato e una storia. L'imperfezionelo rende interessante, unico, vivo, semprepronto ad un nuovo futuro. Il materiale nuo-vo, invece, manca di storia e vive solo il pre-sente. Senza dubbio è meno poetico. Per-sonalmente amo i materiali vecchi, trovati

per caso, raccolti e depositati, in attesa di es-sere creativamente liberati.Come nasce e come si evolve la sua col-laborazione con Uno Arredamenti, im-portante showroom bolognese?«Lo show room di Ponte Rizzoli, qualchetempo fa, necessitava di un'idea per deco-rare una parete molto ampia all'ingresso del-l'esposizione. Ricevuto il messaggio dallatitolare dell'azienda e cliente della banca

Sotto: lampada in plex spazzolato. Le strisce orizzontali imbullonate creano un effetto serranda flessuosa, nonostantela sua dimensione. In mezzo: tavolinocolore turchese, caratterizzato da unricamo elegante e non retorico. In basso: centrotavola nero. L’intrecciodella forma ostenta teatralità ed equilibrio

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dove lavoravo, mi sono proposto di rea-lizzare un quadro. Il problema di questo av-ventato e insolito mio slancio si evidenziavadi fronte a una enorme e imbarazzante telabianca. È nato un dipinto informale, colo-rato e molto ritmico. È piaciuto subito edè stato collocato proprio nel salone prin-cipale, con mio grande piacere. Rotto ilghiaccio e acquistato un po’ di coraggio,ho iniziato a lavorare su una progettazio-ne più consona alle loro esigenze com-merciali, con la creazione di lampade, spec-chiere e tavolini, realizzati dopo aver im-parato il programma autocad e il taglio allaser. I pezzi che oggi realizzo sono unicie in produzione limitata».Le piacerebbe un giorno arrivare alla pro-duzione in serie delle sue creazioni?«Ho un dna propenso al sogno, non mi co-sta fatica ammettere che sarebbe uno deimiei sogni, o forse il sogno della mia vita,anche solo per entrare in contatto con unmondo che amo».Qual è la filosofia concettuale alla base deisuoi concept?«Non so se si possa considerare parte del-la mia filosofia lavorativa la necessità direalizzare oggetti permeati di provocazio-ni pop, con un senso del gioco e con lo sco-po di sfuggire a quella sensazione che, inuna parola sola, potrei chiamare noia.Sento la necessità di creare giocattoli che

racchiudano un’energia ironica come de-terrente alla noia stessa. Non credo sia suf-ficiente per affermare uno stile personale,ma posso assicurare che è una delle sorgentidella mia ricerca stilistica». Il suo punto di partenza è la forma o lafunzione?«Non ho la cultura giusta per poter soste-nere un discorso sulla funzionalità di un og-getto in senso tecnico. Amo l'arte e la suairrazionalità oggettiva. È chiaramente la for-ma il mio punto di partenza che coniu-gandosi con l'idea, forse, crea la funzione».In fase di progettazione pensa alle abita-zioni in cui andranno i suoi oggetti?«Di solito no. Però mi piace immaginaredi invadere affettuosamente ambienti gri-gi con un po’ di colore o con qualche pic-cola trasgressione. L'unica cosa della qua-le sono certo è che ho una forte tendenzaal senso del gioco come pura forma di di-vertimento, finzione vissuta. Per quanto ri-guarda il contesto abitativo mi viene dapensare alla mia piccola “teoria” della gon-doletta di Venezia, che ostento con orgo-glio nel mio studio: la ballerina, il carril-lon, la lucina, in casa di mia madre eranokitsch, in casa mia sono snob. È la cultu-ra delle persone che trasforma gli oggettiattraverso punti di vista diversi. L’ogget-to assume un valore secondo l'importanzao la credibilità di chi ci vive a contatto».

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Sopra: centrotavola rosso. Una forma al di fuori di ogni schema classico, un oggetto insolito dal sicuro

impatto visivo. Sotto: lampada tubo plex, di forma insolita e particolare, emana una luce molto accattivante

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via Bigari, 3/3 - 40128 Bologna - tel 051.19901153 - fax 051.19901152 - mob 349.0799243 - www.camaservice.it - [email protected]

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Lampade rivestite con la lana, piantane in pietra, lavabo in ceramica rivestito in oro. E ancora coloratissimi pouf e suggestivi frigoriferi. Tante nuove proposte per cambiare o integrare l’arredamento delle vostre abitazionidi Cristiana Zappoli

ANNONUOVOARREDO NUOVO

Up, di Lucente, designer MarioMazzer. La lampada è disponibile

nel colore bianco-avorio.Per la versione da interni sono

disponibili degli accessori in lanalavorata a coste nei colori beigeoppure rosso, da mettere come

rivestimento al paralume daldiametro di 60 centimetri

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l primo gennaio del 1863 il VirginiaCity Territorial Enterprise pubblicavaun breve testo di Mark Twain riguar-dante il primo dell’anno: «Il capodanno

è il momento per fare i vostri buoni pro-positi. La settimana successiva potrete co-minciare a piastrellarci la strada per l’in-ferno, come al solito». È un dato di fatto:nella grande maggioranza dei casi i buonipropositi per l’anno nuovo vengono pun-tualmente disattesi, anche se formulaticon le migliori intenzioni. E se nel 2013 nonfosse così? Per provare a cambiare, da qual-cosa bisognerà pur cominciare. Perché

non dalla propria casa? Rendendola più co-lorata, più originale, diversa. Basta poco percambiare volto agli ambienti e caratteriz-zarli in maniera inconsueta, iniziando cosìcon il piede giusto il nuovo anno. A volte basta anche solo un complementodi arredo fuori dal comune, come peresempio una lampada. Up, dell’azienda Lu-cente, è una lampada da terra di grandi di-mensioni, per interni e per esterni, realiz-zata interamente in polietilene tramite la tec-nologia dello stampaggio rotazionale. Di-segnata da Mario Mazzer, è definita dallacompenetrazione di due volumi: un cono

ISopra: un esempio di pavimento Bolon byMissoni, disponibile in tre modelli: Optical,Bayadere e Flame. A fianco: lampada a sospensione Planet, di Foscarini,disponibile in bianco o in rosso. Sotto:Tavolino colletto di Altreforme, dellacollezione Arlecchino by Moschino.L’alluminio è plasmato come fosse un foglio di carta, ricordando il bavero di Arlecchino. I colori sono applicati con effetti metallizzati che valorizzano le dinamiche geometrie del tavolino

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tronco a formare la base e uno che si inse-risce nella parte superiore. Sempre in tema di lampade, Planet, di Fo-scarini, è una lampada a sospensione chesembra sfuggire alla legge di gravità e uni-sce la tecnologia più avanzata all'unicità del“fatto a mano”. È nata dalla volontà di crea-re una lampada in tessuto dalla forma sfe-rica, completamente vuota e senza telaio al-l'interno, utilizzando un tessuto, preso in pre-stito dal mondo della vela, che, grazie allaconsistenza e a particolari cuciture, riuscissea garantire la struttura della lampada. Non passerà di certo inosservata una lam-pada della collezione Stonato, un progettoGumdesign realizzato dalle aziende Il Ca-sone e Martinelli Luce. Sono lampade inpietra che nascono dal concetto di “confi-ne”, per mettere in relazione materialiconcreti e tattili con la leggerezza e l'im-palpabilità della luce. Una riflessione sul-le forme primarie e sulla pietra che defini-sce con la sua solidità e consistenza il "pie-

de" delle lampade, la loro struttura portante,e accoglie al suo interno la luce. Per chi vuole un cambiamento deciso (emolto colorato) della propria casa, è perfettala nuova collezione di pavimenti Bolon byMissoni. È basata sui motivi classici di Mis-soni e su una vasta gamma di colori che Bo-lon ha riprodotto grazie a tecnologie di tes-situra di ultima generazione. Questa colle-zione divertente, carica di energia e ricca-mente decorata è disponibile in tre model-li, Optical, Bayadere e Flame, ognuno deiquali in diverse varietà di colori, in tutto sicontano almeno nove versioni. Il colore è protagonista assoluto anchedella collezione Arlecchino firmata da Mo-schino e affidata ad Altreforme, aziendaconosciuta per l’innovativa tecnologia nel-la lavorazione dell’alluminio. Sono arrediscenografici ispirati alla maschera di Ar-lecchino: il tavolino colletto a forma delclassico bavero di Arlecchino, la sediamaschera, lo specchio guanto, gli armadi

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Nella pagina a fianco: lavabo a incasso in ceramica con finiture in oro della collezione Retrò di Kerasan e soffione per doccia Sospesa, di Ponsi. Struttura ultra-leggera in acciaio inox con sistema di fissaggio asoffitto regolabile, mediante sottili cavi di acciaio inox e dotata di un soffione ultrasottile. Sopra: Dima210 di Metalco, design Staubach & Kuckertz, tavolocon struttura in acciaio verniciato e cornice inalluminio anodizzato. Sotto: colonna doccia, La Doccia, di Arblu e maniglia Carmen di Manital

contenitori camicia e pantalone dai colorivivaci, i geometrici separé plissé e le sca-tole icona personalizzate con le stampe d’ar-chivio Moschino. Colore è la parola d’ordine anche per i dop-pi pouf Bi-Pod di Roche Bobois rivestiti intessuti di Sonia Rykiel Maison e disegna-ti da Cédric Ragot, con struttura in legno eimbottitura in mousse.Reinterpretare l’ambiente bagno, con so-luzioni che rispondono in maniera originalealle nuove esigenze funzionali, tecnologi-che e formali, con un occhio attento al-

l’ambiente: è con questo spirito che Pon-si ha dato vita a Sospesa, una linea di sof-fioni che sposa il concetto di arredo per ilsistema doccia. Sottili cavi, quasi imper-cettibili alla vista, sostengono la strutturacilindrica o ellittica del soffione, producendoun suggestivo effetto “nuvola”. Per la pri-ma volta il soffione diventa protagonista del-la stanza da bagno, grazie ad una soluzio-ne che ne rivoluziona la forma e la collo-cazione. La Doccia è l’originale colonna doccia diArblu che si ispira ai motivi dei cerchi dalsapore vintage anni Settanta e a un gioco dilettere che si dichiarano scrivendo in ver-ticale la parola doccia, una proposta di-vertente e alternativa. Un mini joystick fun-ge da miscelatore e un deviatore dalla for-ma di pulsante cromato gestisce il flusso del-l’acqua verso il doccione o verso il docci-no. Disponibile in diversi colori, il più ori-ginale è sicuramente il giallo tattile. Nata per l’ambientazione di stile classico,

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la linea Retrò di Kerasan è particolarmenteamata dai progettisti di hotel e terme perle sue linee capaci di ricreare il fascino del-la Belle Epoque. Niente vieta agli aman-ti del genere di caratterizzare il proprio ba-gno con un elemento di questa linea che si-curamente diventerebbe il protagonistaassoluto dell’ambiente. Quando si dice “i particolari fanno la dif-ferenza”: la maniglia Carmen, di Manital,disegnata da Doriana e Massimiliano Fuk-sas, fa senza dubbio la differenza. È ca-ratterizzata da una linea dinamica, morbi-da e sensuale, un oggetto quotidiano rea-lizzato come una piccola scultura: due fa-sce in metallo satinato o lucido separate dauna linea brillante. Interessante la collezione Metalco Home,nata per arredare spazi outdoor, quindi pa-tii, giardini, terrazze, verande, ma adatta an-che a spazi interni della casa. Per esempioil tavolo Dima 210, in acciaio verniciatoe cornice in alluminio anodizzato, rac-chiude in sé design ed eleganza, ma so-prattutto funzionalità, comfort e solidità.Particolarmente originale la versione “bas-sa”, che richiede di sedersi su cuscini in-vece che su sedie. Fab28, realizzato dalla collaborazione diSmeg e Italia Indipendent, è il primo fri-go rivestito interamente di denim. Non unfrigo qualsiasi: diventerà inevitabilmenteil protagonista di ogni cucina.

A destra: un ambientearredato con mobiliRoche Bobois disegnatida diversi designer che collaborano conl’azienda francese.Nell’angolo a destra una serie di pouf Bi-Poddella collezione LesContemporaines, un pouf doppio construttura in legnoimbottita con mousse.Sotto: Stonato, collezionedi lampade in pietraprodotte da IlCasone/Martinelli Luce e Fab28, frigo nato dallacollaborazione tra Smege Italia Indipendent

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Vivacizzare un ambiente di casa, conferireeleganza ad un angolo buio della nostra abitazione. Le carte da parati sono semprepiù un valore aggiunto e iperdecorativodi Cristiana Zappoli

DARE VITAALLE PARETI

e negli anni Settanta era un vero e proprio must, lacarta da parati ha conosciuto successivamente un pe-riodo buio tanto da scomparire, quasi, dalle case de-gli italiani. Ma le mode, si sa, ritornano, non solo per

quanto riguarda i vestiti. Oggi la carta da parati è nuovamentein auge anche se declinata in maniera molto diversa rispettoa un tempo. I materiali sono cambianti e anche i metodi di ap-plicazione sono più semplici e immediati. La parola d’ordi-ne è creatività: rivestire o decorare anche una sola parete diuna stanza più cambiare volto a una casa. Le pareti diventa-no un’occasione per rendere il proprio appartamento unico eoriginale, a volte non serve neppure coprire una parete inte-

ra, basta un angolo per vivacizzare tutto un ambiente o perrendere elegante una stanza o per colorare un ap-

partamento dai toni cupi.

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Marimekko TummaLa collezione WallcoveringMarimekko3 by Sirpi (foto a sinistra) è la novità cheJannelli&Volpi propone dalla consolidata e continuacollaborazione tra Sirpi, la fabbrica del GruppoJannelli&Volpi e Marimekko,la prestigiosa aziendafinlandese. Si tratta di grandipannelli composti da disegniche misurano cm 140 x 300 e vengono proposti susupporto tessuto non tessuto(TNT). Unendo due teli, siottiene un formato murales.Fra i soggetti presentati,Tumma, design di Maja e Kristina Isola, proponefiorellini di campo stilizzati in nero e punte di rosso.

Npunto PeopleLo studio Npunto di Bologna,di Alberto Giulio Gioia eCristiano Ragni, ha brevettatouna wallpaper magnetica (foto a destra) che si applicasenza colla o chiodi, ilsistema Mecenate MagneticoWallpaper. Tra i soggetti piùoriginali, la collezione People,persone vestite di bianconella posizione del Kouros.Il cliente può farsi fotografarepresso lo showroom ediventare il protagonista dellawallpaper Npunto.

Giardini Wallcoverings I Giardini delle meraviglieI giardini delle meraviglie è l’inedita collezione dirivestimenti murali realizzatada Giardini Wallcoverings e firmata da VincenzoDascanio. È una sintesiperfetta tra creatività ericerca, dove materia etecnologia si fondono.Giardini Wallcoverings, grazie al largo uso di prodotti pregiati, fibre naturali,un’avanzata tecnologia, si èritagliato un posto importantenel settore del rivestimentomurale. Quest’ultimacollezione, presentata alSalone del Mobile 2012, è

ispirata al mondo del food.Sembra voler invitare nonsolo a guardare e a toccare,ma a immaginare profumi efragranti sapori. Textures e cromatismi richiamano, per esempio, il cremosocioccolato o la morbida evaporosa panna. Fa parte diquesta linea anche il soggettodella ceramica vittoriana:raffinate silhouette diporcellane e posate d’altritempi vittoriane, ricreate conevolute tecniche di stampa in colori pastello su un fondooff-white perlato, donano unfascino singolare a questasoluzione.

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H2art Ego e MatericoDa un esclusivo sistemacoperto da brevettointernazionale nasce H2art,una linea di prodottiecocompatibili e traspirantiper la decorazione indoor eoutdoor delle superfici murali.A differenza dei classicisticker, stencil e carte daparati, H2art si comportacome un tatuaggio muraletotalmente traspirante, cheviene applicato attraverso un telo pigmentato facendopenetrare il coloredirettamente nei pori dellasuperficie da personalizzare.Il risultato è una decorazionemurale totalmentepersonalizzata, adattabile

a superfici curve e spigoli,traspirante, lavabile eresistente al vapore (quindiadatta anche alla decorazionedelle pareti del bagno). H2art è disponibile con duelinee di prodotto: Ego, idealeper la decorazione diqualsiasi ambiente domesticograzie alla massimapersonalizzazione di colori,forme e dimensioni, eMaterico, adatto per muri di taverne, locali rustici dovesi desidera un effetto aspessore. Materico crea unrisultato particolare con infinitieffetti artistici e cromatici:antichi stucchi, affreschicolorati, riproduzioni di opered’arte, decorazioni rustiche.

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Wall & Decò Life!Wall & Decò è un progettocreativo di Christian Benini,fotografo pubblicitario e dimoda. La filosofia checaratterizza i suoi decori daparete si riassume in unafrase: non più le ripetizioni ele geometrie della carta daparati tradizionale, magigantografie particolari epersonalizzabili. Life! è unacollezione particolare, in cuifotografia e design si fondono.È disponibile in tre specialicarte viniliche: in goffratobianco o beige, per unsuggestivo effetto materico,oppure nella eleganteversione bianco liscio.

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STOCCARDANel progettare la Haus am Wein-berg lo studio di architettura UN-Studio ha dovuto prendere in con-siderazione sia l’aspetto privato siaquello pubblico della vita deicommittenti. L'interno di questa abi-tazione costituisce un microco-smo fatto di privato e di pubblico,di spazi che possono essere vissutiin entrambi i sensi o in modo stret-tamente personale e cioè luoghipensati per i necessari momenti disolitudine e privacy.

LONDRANalla capitale inglese, un’abita-zione molto ariosa, elegante manon sfarzosa, presenta una distri-buzione semplice degli spazi in-terni, in un certo senso tradizio-nale. Usa il piano più basso, il12°, come zona notte e l'ultimo, il13°, come zona giorno. Que-st’ultimo è diviso in tre blocchi, equello centrale è destinato allescale, ai servizi e alla cucina. Unarredamento essenziale le confe-risce un’aria sobria ed elegante.

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A sinistra: la vetrata del salone prospetta su un vecchioterrazzamento. Nel centro: l’attacco per il piano inferioredella scala centrale. La balaustra in quel punto è statarealizzata con una serie di cavi d'acciaio. In basso: l’ampio salone in profondità si raccorda con un altroambiente caratterizzato da un camino in pietra viva

uanto oramai è difficile per un architetto curarein toto, nella sua totale complessità, un’ediliziaprivata? Quanto nei secoli si sia confermatodifficile il rapporto tra il progettista e la com-

mittenza? Riuscire a capire il committente, le sue abitudini,la sua cultura, le sue priorità e trasporre tutto ciò, con ungiusto linguaggio, in un progetto architettonico, senza chegli inevitabili compromessi ne rovinino l’essenza, è uncompito alquanto arduo. Compromessi che solitamentenascono dalla necessità, più che giustificata, del commit-tente di non volersi limitare alla passiva attesa dell’operafinita. Ma, nel progettare la Haus am Weinberg di Stoc-carda oltre tutto ciò UNStudio ha dovuto prendere in con-siderazione anche l’aspetto pubblico della vita dei com-mittenti. La loro casa quindi doveva rispondere sia anecessità private sia a esigenze pubbliche. Infatti l'internodi questa abitazione costituisce un microcosmo fatto di pri-vato e di pubblico, di spazi che possono essere vissuti inentrambi i sensi o in modo strettamente personale e cioèspazi pensati per i necessari momenti di solitudine. Le dif-ficoltà a cui trovare delle soluzioni in questa casa nonsono mancate. E se a tutto non è stato facile trovarne, si-curamente un qualche grado di connessione con le prefe-renze individuali è stato importante escogitarlo. Haus am

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È la scala il cuoredell’abitazione. Si avvita su se stessa legando tra loro gliambienti. I piani leggermentesfalsati rendono lo spazio apertomeno statico, così come lascelta dei materiali. A dominaresu tutto sono il bianco e la luce,che sulle scale arriva anche dallucernario posto in copertura

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Weinberg si trova in un ambiente che è al contempo ruralee suburbano. Si trova tra i vigneti che gravitano intorno allacittà di Stoccarda e ha una posizione che offre una doppiavista: una su alcuni antichi terrazzamenti, la cui inclina-zione l’architetto ha scelto di emulare con l’aggetto delpiano superiore, e l’altra sul paesaggio urbano. La casaadotta un effetto visivo stereo sul panorama circostante, elo vive dall'interno con visuali ampie, doppie, e da piùpunti di vista posti ad altezze diverse. La circolazione in-terna, l'organizzazione, la distribuzione dell’intera abita-zione ruota intorno alla valorizzazione dei punti di vista edella luce. E nel far questo la scala centrale, cuore di tuttol’edificio, elemento strutturale e strutturante, finisce per do-minare su tutti gli spazi interni, si avvolge su se stessa emette in collegamento i due livelli della residenza insiemealle diverse funzioni abitative e alle viste prospettiche sulpanorama circostante. Nel salire le scale, infatti, si hamodo di vedere da più punti di vista la collina retrostante.Haus am Weinberg è un crogiolo di elementi: risponde inmodo funzionale alle esigenze della committenza, ha unforte e continuo legame con il paesaggio bucolico che vigravita intorno e ha una propria forma scultorea nata come

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conseguenza degli stessi principi che hanno determinato ladistribuzione interna. Lo sviluppo avviene in una quasi to-tale assenza di elementi verticali portanti. Una parte cen-trale funge da elemento portante per la scala principale eorganizza gli spazi principali nei due piani della casa. Copertura e solai sono sostenuti solamente dal nucleo del-l’ascensore insieme a due pilastri e una colonna. A sud,dove sono distribuiti alloggio, cantina e garage, si attra-versa la hall d’ingresso e, salendo la scala disposta in dia-gonale fino al primo piano, si ha una torsione orientata anord-ovest che apre la vista sul vigneto e rompe i confinitra interno ed esterno. Il paesaggio entra con forza anchenel soggiorno dove l’ampia parete vetrata ad angolo donaa tutta la visuale una maggiore prospettiva, mentre lascala, avvitandosi, si avvia verso la balconata del secondolivello organizzato a biblioteca. Ancora una volta con latorsione della scala sarà lo sguardo ad avere la meglio: spa-zia sui tre lati della casa, nord-est, sud-est e sull’intero latoche volge a oriente, dove un corridoio dalle pareti vetratecollega la zona notte con quella del benessere. Tutto è con-tinuo, morbido, avvolgente e fluido. E quest’ultimo aspettoè ancor più sottolineato dall’uniformità dei pavimenti inpietra naturale, il cui contrasto con il candore delle pareti,eccezione fatta per alcuni ambienti strettamente privati,conferisce a tutti gli spazi grande leggerezza.

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Interior design

In alto: parte del bagno del piano superiore. Sopra e a sinistra: la cucina vista dalla zona pranzo. Sotto: labiblioteca, un ambiente luminoso organizzato all’arrivo dellascala al piano superiore, dove si trovano le camere da letto

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SEMPLICITÀ E ARMONIA

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ondra nell’estate 2012 è stata nel-l'occhio del ciclone degli eventiper le olimpiadi. La città si è pre-parata per anni e ha puntato sul-

l'eredità, su ciò che avrebbe ottenuto comeproprio corredo da questa speciale situazio-ne: impianti sportivi progettati in modo so-stenibile e strutture studiate per essere ria-dattate a nuove funzioni. Nuova vita per la zona nord di Londra, il fa-moso quartiere di Stratford, quello colpito dal-la crisi economica degli anni ‘80 nel perio-do del ministro Thatcher, e che oggi inveceha le carte giuste per attuare un importantecambiamento. Simbolo di questa palingene-si è la contorta scultura metallica di Anish Ka-poor, visibile dalle finestre di questa abita-zione di due piani ricavata al 12° e al 13° pia-no di un vecchio edificio recuperato.

Interior design

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A sinistra: uno dei salotti. L’appartamento nella suazona giorno ha due soggiorni tra loro in asse, macomunque distanti, così da garantirne l’uso separato

Luminoso, tranquillo, posto ai piani alti di un edificiorecuperato a Stratford, nella città di Londra. Unappartamento organizzato su due piani che rispondepienamente ai canoni diun’eleganza essenziale, pernulla eccentrica di Iole Costanzo

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È un’abitazione molto ariosa, elegante manon sfarzosa, dalla distribuzione sempli-ce e in un certo senso tradizionale, che usail piano più basso, il 12°, come zona not-te e l'ultimo, il 13°, come zona giorno.Quest’ultimo è diviso in tre blocchi, equello centrale è destinato alle scale, ai ser-vizi e alla cucina. La zona kitchen si presenta divisa in treparti: una è disposta a vista di fronte al ta-volo ed è provvista anche di fornelli, la pa-rete di lato contiene diversi forni e altreattrezzature e la terza, un vero e propriocucinotto, completamente chiuso, orga-nizzato all’interno di uno dei blocchi

della zona centrale, che risolve in modopratico il problema degli odori e deifumi da cucina. Tra il tavolo da pranzo ela cucina vi è un altro piano d’appoggiopensato per la colazione e la preparazio-ne dei cibi. I due tavoli palesano le lorodiverse funzioni: il primo ha una sezionesottilissima, appoggia a terra da un sololato, e risponde a esigenze di praticità, l’al-tro è proprio il tavolo delle cene e del-l’ospitalità. Gli ambienti sono collegati tra loro e laluce entra copiosa dai fronti sud ed est. Ilprimo ha tre ampie finestre a tutt’altezzache affacciano su un terrazzo organizza-to per poter godere di qualsiasi momen-to di sole, mentre quello posto a est ha su-perfici in vetro di dimensioni più ridotte.I colori presenti sono comunque tra loroin accordo, anche se di matrice diversa. Il grigio chiaro del tappeto e anche di al-tri elementi d’arredo ben si lega con i di-vani di pelle o con il bianco delle pareti.

Nelle due foto in alto: i due salotti. A destral’ambiente è unico e contiene la cucina, lazona da pranzo e due divani. Di fianco:stesso ambiente visto dalla cucina. Lefinestre alle spalle del divano sono ampie e affacciano sul terrazzo posto a sud

Mancano gli infissiesterni, ma numerosi

tendaggi coprono tutte le superfici vetrate

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Il nero di alcune nicchie si raccorda siacon il grigio che con la nuance del legnopresente sul pavimento e in altri compo-nenti. Grigi, marroni e legno nei suoi co-lori più tipici, più le sfumature di biancopanna e qualche elemento di nero, sonoquesti i giochi cromatici presenti e che in-sieme creano un ambiente soft, morbido,quasi sottotono, ma a suo modo armo-nioso. Nelle camere da letto i tessuti, i co-

lori e i materiali non cambiano, e sono an-che più indicati, vista la funzione stessadel riposare e del dormire. Le camere sonosemplici ed essenziali, per nulla sfarzo-se, ma comunque molto luminose. In entrambi i piani mancano, ovviamen-te, gli infissi esterni, abitudine anglosas-sone, ma copiosi tendaggi, dalle tinte mor-bide, quasi greige, una sfumatura di gri-gio che volge al beige nelle ore notturne,coprono tutte le superfici vetrate. Nei bagni il legno si raccorda con i sani-tari bianchi e con le vasche posizionatenelle zone di passaggio: elementi di relaxcon tanta luce naturale e ampie pareti aspecchio. Nella sua totale morbidezza, eassenza di toni diversi, questo elegante ap-partamento londinese riesce a far di-menticare, a chi lo abita, la vita stressanteche la city pretende.

A sinistra: uno dei bagni con la vasca posizionata nell'ampia zona di passaggio tra quella destinata aisanitari e la camera da letto. Sopra: una delle camere da letto, essenziale e riposante. In basso: un secondo bagnorivestito in legno, con i sanitari bianchi

È un’abitazione molto ariosa,elegante

ma non sfarzosa, dalla distribuzione

semplice e tradizionale

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