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N. 12/2016 Periodico registrato presso il Tribunale di Forlì al n. 11/2015 del registro stampa in data 30 ottobre 2015 #FORZAGALLETTI! All’interno il dettaglio di Forlì – Parma, l’intervista al Sindaco Davide Drei e molto altro ancora!

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#FORZAGALLETTI! All’interno il dettaglio di Forlì – Parma,l’intervista al Sindaco Davide Drei e molto altro ancora!

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A questo punto della stagione, come vede la squa-dra e i risultati che sta ottenendo?“Il Mister e lo staff stanno facendo un lavoro importante. Dobbiamo chiudere bene la stagione cercando di fare il meglio possibile”.

È già al lavoro per il prossimo anno?“Ci stiamo guardando attorno, ma il pensiero principale è giocarci le carte per tornare in Lega Pro. Siamo contenti del gruppo che si è creato, ci da fiducia per il prossimo anno. Cercheremo di fare delle valutazioni coerenti con quella che è la disponibilità economica e quello che mette sul piatto la città di Forlì”.

Quali sono le linee guida che sta seguendo?“Abbiamo cominciato a pensare al discorso under, non solo quelli che sono già nel nostro settore giovanile, ma abbiamo inserito un ragazzo preso in prestito in ottica fu-tura. Nel gruppo della prima squadra sono stati inseriti un 98 e due 99, con l’aggiunta di un prestito dal Rimini sono già quattro giocatori in proiezione futura. Cerchiamo di farli crescere per poi arricchire se fosse di nuovo Serie D con altri ragazzi. Non vogliamo partire da zero. Tra quelli che rimarranno, quelli che stiamo inserendo e quelli che verranno cercheremo di avere di nuovo un parco under che possa soddisfare sia il desiderio dei tecnici, sia even-tualmente lanciare qualche giovane del settore giovani-le, sempre in un contesto forte. Non regaliamo niente, il mister fa le sue scelte. Abbiamo un occhio di riguardo per chi abbiamo in casa. Chi rimane attaccato continuerà con noi, chi non avrà la forza comportamentale e tecnica dovrà fare altro e ne dovrà prendere atto”.

Si aspettava a inizio stagione che la squadra avreb-be ottenuto questi risultati?

“Forlì è una piazza esigen-te, si lavora sempre per creare una squadra forte rispettando la disponibilità economica e cercando di dare all’allenatore calcia-tori con qualità tecniche e comportamentali all’altez-za. Il buon risultato è figlio del lavoro dei tecnici, delle scelte, della sintonia e della forza della società”.

Spesso il Direttore Spor-tivo è sotto la lente di ingrandimento e il pri-mo ad essere additato se qualcosa non va. Lei sente il peso delle responsabilità?“Mi sono sempre preso le mie responsabilità, anche quan-do avrei potuto dividerle con qualcuno. Un buon DS non mette mai sopra le righe quali sono i suoi meriti, ma deve saper prendersi le responsabilità e proteggere il lavoro di tutti. Io mi sono sempre comportato così, mi sono sempre assunto le mie responsabilità, anche quando potevo divi-derle con qualcuno”.

C’è una figura alla quale si ispira?“Nessun Direttore Sportivo è il mio modello, perché lo interpreto in maniera completamente diversa dai canoni classici. Inseguo il risultato sportivo con senso di responsa-bilità e onestà. Mi sono sempre adoperato per ottimizzare le risorse delle società in cui ho lavorato, e credo di aver sempre fatto un buon lavoro”.

Alberto Sartor

INTERVISTA DELLA SETTIMANA

SIAMO AL LAVORO PER LA PROSSIMA STAGIONEAbbiamo intervistato il Direttore Sportivo Cangini, chiedendogli delle impressioni sulla stagione in corso e i suoi piani per il futuro

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Il PARMA CALCIO 1913 nasce nell’estate scorsa sulle ceneri dell’F.C. Parma, dopo il fallimento della gestione Ghirardi. La squadra retrocessa in B viene ricollocata dalla F.I.G.C. in Serie D, dovendo quindi ripartire dai dilettanti. Nella nuova compa-gine sociale confluiscono però alcuni dei maggiori industriali parmensi, che vengono catalizzati dalla figura di Nevio Scala, ex tecnico ai tempi della Parmalat di Tanzi, che ne diventa il Presidente. L’ambizione e l’obiettivo immediato sono il ritorno fra i professionisti. Viene quindi affidato al D.S. Galassi (tra l’al-tro ex giocatore e dirigente del Forlì) il compito di allestire una rosa molto attrezzata e competitiva, in cui spicca la presenza di capitan Alessandro Lucarelli (già capitano in A l’anno scor-so), che rimane fedele alla causa per contribuire a far risalire il Club. Agli ordini di un altro grande ex come Mr. Apolloni, arrivano poi giovani promettenti e giocatori di categoria (an-che superiore alla D) come Melandri, Musetti, Lauria, Miglietta, Longobardi, Guazzo, Baraye, Cacioli e soprattutto Corapi, vero leader tecnico della squadra. Punto di forza è la difesa impene-

trabile, che supporta un attacco molto prolifico e che permette ai “ducali” di essere capolista imbattuta in campionato. Vie-ne modificato anche lo stemma sociale, che riprende in par-te quello utilizzato, salvo rare eccezioni, dagli anni ‘70, dove campeggia una “croce nera in campo bianco”, con bordi gial-loblù, i colori della città, in onore della più antica tradizione. La maglia principale è infatti quella storica ma non originaria (era a scacchi gialloblù) del Club, bianca con croce nera sul petto, mentre la 2ª muta è gialla con croce blu o viceversa. Gioca le proprie gare interne nel glorioso stadio “Ennio Tardini”, storica casa del calcio parmense, che può ospitare circa 28.000 spet-tatori, anche se in questa stagione il settore Distinti, opposto alla Tribuna Centrale, resta chiuso al pubblico. Nonostante il declassamento causato dai guai societari, la passione del pub-blico non è scemata e prova ne sono gli oltre 10.000 abbonati, soprattutto nella Curva Nord, intitolata a “Matteo Bagnaresi”, vero fulcro del tifo gialloblù.

Gianluca Dall’Oro

L’AVVERSARIO (domenica 21 febbraio)

LND - STAGIONE 2015/16

S.S.D. PARMA CALCIO 1913

CLASSIFICA 8ª GG rit. PROSSIMO TURNO

PROSSIMI TURNI in CASA

10ª GG rit.– DOMENICA 28 FEBBRAIO 2016 - H. 14:30

VILLAFRANCA VERONESE DELTA CALCIO ROVIGO

MEZZOLARA IMOLESE CALCIO 1919

CLODIENSE LEGNAGO SALUS

PARMA CALCIO 1913 LENTIGIONE CALCIO

UNION ARZIGNANOCHIAMPO RAVENNA F.C. 1913

CORREGGESE CALCIO 1948 RIBELLE CALCIO 1927

F.C. FORLÌ ROMAGNA CENTRO

A.C. BELLARIA I.M. SAMMAURESE A.S.D.

FORTIS JUVENTUS 1909 SAN MARINO CALCIO

ALTOVICENTINO VIRTUS CASTELFRANCO

10ª GG rit. - DOMENICA 28 FEBBRAIO 2016 - H. 14:30

F.C. FORLÌ - ROMAGNA CENTRO

12ª GG rit. - DOMENICA 20 MARZO 2016 - H. 14:30

F.C. FORLÌ - LEGNAGO SALUS

14ª GG rit. - DOMENICA 3 APRILE 2016 - H. 14:30

F.C. FORLÌ - IMOLESE

65 PARMA

56 ALTOVICENTINO

55 FORLI' F.C.

48 SAN MARINO

45 RIBELLE

43 IMOLESE

43 DELTA C. ROVIGO

40 V. CASTELFRANCO

40 LEGNAGO SALUS

39 LENTIGIONE

38 CORREGGESE

38 SAMMAURESE

31 RAVENNA F.C. 1913

30 U. ARZIGNANOC.

29 ROMAGNA C.

28 MEZZOLARA

24 VILLAFRANCA V.

17 BELLARIA IGEA M.

14 CLODIENSE

11 FORTIS JUVENTUS

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FRANCESCO CORAPI(centrocamp., 1985) è il playmaker della squadra, nonché micidiale fina-lizzatore su calcio piazzato (già 3 reti quest’anno). Giocatore di grande tec-nica ed esperienza, faro del centrocam-po, vanta 9 stagioni in Lega Pro divise fra Gela, Vibonese, Benevento, Catan-zaro, Siracusa, Nocerina e l’Aquila.

ALESSANDRO LUCARELLI(dif. centr., 1977) è il capitano e simbo-lo del Parma, squadra in cui milita dal 2008, collezionando oltre 270 presen-ze (246 fra A e B, con 14 reti). Unico superstite dell’anno scorso, ha deciso di rimanere diventando la bandiera di Società e tifosi (sempre che già non lo fosse), segnando finora anche 2 reti decisive.

CRISTIAN LONGOBARDI(attacc., 1982) esperto centravanti giunto a stagione iniziata, utile sia in fase realizzativa (4 reti) che di mano-vra. Ha giocato 9 campionati in C (75 reti) e 5 in D, dove si è sempre segna-lato per i cospicui bottini (21 gol l’anno scorso nel Sestri Levante, 53 in totale).

YVES BARAYE(attacc., 1992, Senegal) è il capocan-noniere del Parma in questa stagione con 15 reti. Attaccante dotato di gran-de tiro dalla distanza, all’occorrenza centrocampista, gioca indifferente-mente in qualsiasi posizione, vero e proprio jolly offensivo nello scacchiere tattico di Mr. Apolloni.

DANIELE MELANDRI(attacc., 1988) è il grande ex della gara. Attaccante d’area dal guizzo felino, in biancorosso per 4 stagioni, il “Micio” ha lasciato per ricordo 50 gol ufficiali (senza punizioni e rigori), che lo hanno issato sul podio (3º) dei migliori mar-catori di sempre del FORLÌ. Con i Gal-letti ha vinto la D (11/12) ed i play out (13/14) per l’ammissione in Lega Pro (1ª Div.) dopo 31 anni.

Gianluca Dall’Oro

S.S.D. PARMA CALCIO 1913

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INTERVISTA AL SINDACO

Quali sono secondo lei i punti di forza dei forlive-si e le potenzialità ancora inespresse?

“I Forlivesi si possono considerare il cuore della Roma-gna. Hanno la caratteristica di una grande laboriosità, una tradizione e una cultura del lavoro. Hanno poi la cultura dell’accoglienza e del rispetto reciproco. Que-sto è quello che ritrovo nei miei concittadini. Forlì deve farsi vedere come una città aperta alle persone, alle idee e all’innovazione. Ci sono anche delle potenzialità inespresse perché comunque Forlì ha bisogno di tor-nare a inorgoglirsi della propria storia e della propria particolarità. Dopo anni che era considerata la città addormentata, gli ultimi anni hanno visto Forlì riemer-gere come una città bella, ricca di cultura, che vuole offrire ai forlivesi e a chi viene da fuori grandi possibi-lità soprattutto dal punto di vista dell’arte. Penso alle grandi mostre da un lato e al Campus Universitario. Gli ultimi dati dicono che il Campus di Forlì cresce di più in tutto l’Ateneo di Bologna per numero di immatricola-zioni. Noi pensiamo che ci sia un’attenzione nuova in Romagna e in tutto il Paese per la nostra città, e credo che i forlivesi inizino a rendersene conto”.

In questa città lo sport ha sempre ricoperto un ruolo importante?

“Lo sport è un’altra grande tradizione di Forlì e dav-vero possiamo annoverare cultura e campioni. È una delle città culla della ginnastica, che può essere con-siderata la madre di tutti gli sport. Dal dopoguerra in poi molte discipline sono state il fiore all’occhiello per la nostra città: dall’atletica, agli sport motoristici e poi gli sport di squadra. Grandi soddisfazioni ci ha dato il basket nei decenni passati, e davvero speriamo in un grande rilancio di questa passione collettiva. Il calcio di soddisfazione ce ne ha date, ma speriamo che le migliori debbano ancora arrivare”.

Qual è invece il suo rapporto con lo sport ed in particolare con il calcio?

“Ho sempre praticato sport fin dall’età giovanile, carat-terizzata dall’atletica leggera e dalla corsa. È stata una grande esperienza di vita perché attorno all’atletica gi-rava molto del mio mondo, quello della salute, dell’a-gonismo, dei valori dello sport e dell’amicizia. Non è stato l’unico sport perché poi più avanti ho continua-to soprattutto con l’attività ciclistica che vorrei ancora praticare, ma l’attività di Sindaco non mi permette. Col calcio ho sempre avuto un rapporto, soprattutto con quello giocato. In età giovanile ho sempre giocato, in maniera non agonistica. È sempre stata una grande passione e ho sempre riconosciuto che l’idea di squa-dra trova nel calcio una delle sue massime espressioni. Purtroppo è stato la fonte dei miei guai, una distorsio-ne, la rottura del menisco, poi del crociato anteriore. Oggi se ho avuto queste vicissitudini ed interventi sono dovuti ai traumi subiti sui campi di calcio.È uno sport di grandi emozioni e di grandi passioni, anche quando lo guardi. È un grande veicolatore di messaggi ed emozioni. Dobbiamo renderci conto dello straordinario potere comunicativo e quindi educativo che il calcio può avere. Io questo chiedo a chi è re-sponsabile delle squadre, del sistema del calcio e dei giocatori. Hanno grandi responsabilità e grandi oppor-tunità”.

Il Sindaco di Forlì Davide Drei ci ha concesso un’intervista nella quale ha parlato della città, dello sport, della nostra squadra

“IL CALCIO: GRANDI PASSIONI E GRANDI EMOZIONI!”

Il Sindaco Davide Drei al primo incontro stagionale di“Un Capitano per Amico”, il 28 Ottobre scorso (foto Fantini)

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INTERVISTA AL SINDACOIn questa stagione ha visto delle partite della no-stra squadra, come le sono sembrate?

“Ho visto qualche partita del Forlì, sono una squadra vivace e divertente. A volte con qualche svarione, però è divertente anche perché è imprevedibile. Le partite sono state divertenti ed appassionanti ed è bello stare tra il pubblico”.

Nelle settimane scorse ci sono stati episodi nega-tivi nel calcio nazionale che hanno trovato molto spazio nella cronaca. Quali sono secondo lei gli effetti che questi episodi hanno nei confronti de-gli appassionati sportivi e nei cittadini?

“Ci sono stati episodi anche non lontano da noi. Vorrei ricordare quello successo la scorsa stagione, nella quale Forlì calcio è stato vittima di quelle partite e poi di scia-gurati provvedimenti. Io penso che ad episodi negati-vi che hanno certamente un’influenza nell’idea della bontà del calcio si possa ribattere solo in un modo: cioè essendo nello sport puliti e aderenti a principi etici e di regole. Poi si evidenziano solo i lati negativi e le situazioni critiche, ma dobbiamo ricordare che c’è chi fa sport dal punto di vista della pratica e della gestione in maniera sana e appassionata”.

La nostra società da qualche anno porta nel-le scuole il progetto “Un Capitano per Amico”, nel quale si parla del fair play e del gioco pulito. Quest’anno alcuni giocatori e membri dello staff del club hanno tenuto delle lezioni di educazione fisica agli studenti delle scuole elementari. Qual è il suo giudizio su queste iniziative?

“Sono davvero progetti importanti. Ho avuto modo di partecipare a “Un Capitano per Amico” e ho trova-to l’attenzione dei ragazzi alla testimonianza di chi ha vissuto le esperienze di grande valore comunicativo e di conseguenza educativo. È molto importante che ci si relazioni con i bambini e i ragazzi delle scuole non con l’idea di mettersi in cattedra a dettare regole, ma raccontando storie, esperienze che nel bene e nel male rappresentano la crescita di uomini e di donne che raccontano la propria vita e mostrano la loro crescita come uomini e come cittadini attraverso lo sport”.

Nel 2019, al termine del suo primo mandato, che F.C. Forlì vorrebbe vedere?

“Nel 2019 quando terminerò il mio mandato sarà una data importantissima per il Forlì calcio perché festeg-gerà i propri primi 100 anni di vita e credo che vadano celebrati degnamente. Lavoriamo già per questo im-portante appuntamento. Non faccio previsioni perché come in tutti gli sport bisogna essere un po’ scaraman-tici. Io vorrei venire a vedere di più il Forlì F.C. perché significa che avrò un po’ più di tempo e che la squadra avrà raggiunto grandi risultati”.

Alberto Sartor

[email protected] FORLÌ Viale Roma, 284 - 47122 FORLÌ (FC) - Tel. 0543 473037

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Dietro, da sinistra: Luca Bergamaschi, Marco Vesi, Manuel Personè, Alessandro Giannelli, Enrico Fantini, Marco Spinosa, Manuel Nocciolini, Gianluca Turchetta.

Al centro da sinistra: Sandro Cangini (Direttore Sportivo), Federico Salvi, Leo Angeli, Davide Bisoli, Pasquale Lo Russo, Giovanni Lombardi, Davide Merelli, Lorenzo Bartolini, Claudio Cola, Lorenzo Enchisi, Davide D’Appolonia, Fabio Adobati.

Seduti, da sinistra: Paolo Rrapaj, Lucio Peluso, Tommaso Tentoni, Stefano Dadida (Pre. Portieri), Simone Groppi (Vice Allenatore), Massimo Gadda (Allenatore),Massimo Sangiorgi (Preparatore Atletico), Luca Cornazzani (Massofisioterapista), Stefano Capellupo, Andrea Bussaglia, Matteo Ricci Frabattista.

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Dal lontano campionato di Prima Divisione della stagione 1932/33 Forlì e Parma si sono incontrate in 14 campionati: dalla Serie B alla Serie D. Il primo incontro, al Morgagni di Forlì, il 16 ottobre 1932, fu appannaggio dei biancorossi che s’impose con un netto 4-0. In totale sino ad oggi, 27 incontri con 7 vittorie del Forlì, 8 pareggi e 12 successi parmigiani, 23 gol dei Galletti, 37 dei Crociati. Di seguito la storia dei match delle due squadre.

PRIMA DIVISIONE 32/33 (Forlì 7°, Parma 3°)16/10/’32 - FORLI’-PARMA: 4-0 - Reti: 10’, 63’ r, 76’ Ma-crelli (F), 71’ Facchini (F).19/02/’33 - PARMA-FORLI’: 2-1 - Reti: 18’ Poli (P), 20’ V illani (P), 62’ Facchini (F).

PRIMA DIVISIONE 33/34 (Forlì 8°, Parma 1° ma non pro-mosso agli spareggi)22/10/’33 - FORLI’-PARMA: 2-1 - Reti: 13’ Romualdi I (F), 35’ Stocchi (P), 50’ Cogolli (F).04/02/’34 - PARMA-FORLI’: 3-1 - Reti: 36’, 40’ Pogliano (P), 50’ Croci (P), 75’ Rossetti (F).

PRIMA DIVISIONE 34/35 (Forlì 11°, Parma 2°, ammesso alla Serie C)07/10/’34 - PARMA-FORLI’: 5-0 - Reti: 16’ Poli, 25, 83’r Cella r., 44’ Stocchi, 46’ Pogliano.24/02/’35 - FORLI’-PARMA: 1-0 - Rete: 33’ Marchina (F).

SERIE B-C 45/46 (Forlì 11°, Parma 3°)18/11/’45 - FORLI’-PARMA: 2-1 - Reti: 35’ Lombardi (F), 36’ Pavarani (P), 83’ r. Garavellli (F).17/02/’46 - PARMA - FORL’: 4-0 - Reti: 44’ Toscani, 51’ Verderi, 53’ Dazzi, 89’ Bellini (P).

SERIE B 46/47 (Forlì 19° retrocesso, Parma 14°)13/10/’46 - FORLI’-PARMA: 1-1 - Reti: 70’ Moro (F), 76’ Saccone (P).09/03/’47 - PARMA - FORL’: 1-0 - Rete: 88’ Rubinato.

SERIE C 50/51 (Forlì 5°, Parma 3°)29/11/’50 - PARMA-FORLI’: 4-0 - Reti: 35’ Monardi, 57’ Martini, 65’ Sozzi, 73’ Monardi.

08/04/’51 - FORLI’-PARMA: 3-0 - Reti: 39’, 51’, 68’ Bottoni.

SERIE C 51/52 (Per riforma campionati Piacenza, Parma, 2°, Mantova restano in C, Forlì, 8°, in D) 18/11/’51 - PARMA-FORLI’: 1-1 - Reti: 35’ Fabbri (P), 60’ Canali (F).30/03/’52 - FORLI’-PARMA: 0-1 - Rete: 89’ Taucar (P).

SERIE D 66/67 (Forlì 8°, Parma 6°)27/11/’66 - PARMA-FORLI’: 3-1 - Reti: 31’ aut. Luzzi (F), 40’ Cappelli (P), 53’ De Lorenzi (F), 72’ Bellei (P).02/04/’67 - FORLI’-PARMA: 0-0

SERIE C 77/78 (Forlì 9°, Parma 4°)06/11/’77 - FORLI’-PARMA: 0-1 - Rete: 21’ Braida (P).02/04/’78 - PARMA-FORLI’: 4-1 - Reti: 36’, 76’ Braida (P), 58’, 75’ Redeghieri (P), 68’ Morra (F).

SERIE C1 78/79 (Forlì 14°, Parma 2°, promosso in B)05/11/’78 - PARMA-FORLI’: 1-0 - Rete: 35’ Bonci (P).02/04/’79 - FORLI’-PARMA: 0-1 - Rete: 64 ‘Scarpa.

SERIE C1 80/81 (Forlì 9°, Parma 13°)12/10/’80 - FORLI’-PARMA: 2-2Reti: 27’ Borzoni (P), 43’ Gustinetti (F),51’ Cesati (P), 57’ Cilona (F).15/02/’81 - PARMA-FORLI’: 0-2Rete: 15’ Luchitta (F), 35’ Quadrelli.

SERIE C1 81/82 (Forlì 11°, Parma 9°)25/10/’81 - PARMA - FORLI’: 0-028/02/’81 - FORLI’ - PARMA: 0-0

SERIE C1 82/83 (Forlì 18° retrocesso, Parma 6°).21/11/’82 - PARMA - FORLI’: 2-0Reti: 32, 83’ rig. Barbuti (P)).10/03/’83 - FORLI’ - PARMA: 0-0

SERIE D 15/1618/10/’15 - PARMA - FORLI’: 0-021/02/’16 - FORLI’ - PARMA:

Franco Pardolesi

LA NOSTRA STORIA

FORLÌ – PARMA,I PRECEDENTI NELLA STORIA

Il Forlì che il 16 ottobre 1932, giocò la prima partita contro il Parma imponendosi con un netto 4-0 grazie alla tripletta di Mario Macrelli ed alla rete di Allegro Facchini. Il capitano di quella squadra era il mitico Antonio Gramellini, detto Canò. In piedi da sinistra: Zazzaroni, Furlani, Gramellini, Cogolli, Mazzoli, Ortali, Neri, Macrelli, Quadrelli, Facchini. In basso il portiere Pedretti. (Proprietà Renato Gramellini).

Nella foto una fase della partita giocata a Forlì in uno stadio Tullo Mor-gagni gremito il 6 novembre 1977 in Serie C. Da sinistra i biancorossi Bernardini, Brustenga, Schiano, Cecchini e Vianello, tra loro gli scudati Ariedo Braida, che segnò il gol che decise il match, e Franceschelli.

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GIOCATORE DEL MESE

La scorsa settimana Manuel Personè ha ricevuto il pre-mio come giocatore del mese di Gennaio del F.C. Forlì. Il premio gli è stato consegnato da Mauro Soglia del Ri-storante Pizzeria “Le Macine”, presso la sede del locale in Viale Italia 111/A. Partner del Forlì da 5 anni, offre un vasto menù che può spaziare dalla cucina tradizionale ro-magnola ai piatti di pesce, alle carni pregiate, alla pizza cotta nel forno a legna “solo a cena”. I giocatori della prima squadra, lo staff e la dirigenza vi si sono recati per mangiare una pizza tutti assieme.

Per Manuel è il primo riconoscimento da quando gioca in una prima squadra: “Ne avevo ricevuti nel settore giova-nile per i tornei. Ma a livello personale da quando gioco a calcio è il primo premio”. Ci ha rivelato poi che regalerà la targa ai suoi nonni.

Sa bene a chi dedicare il premio: “Alla mia famiglia e alla mia ragazza, che mi sono sempre stati vicini anche quando ci sono stati dei momenti duri, perché magari non mi trovavo bene in una società o in una squadra. Sono andato vicino a mollare con la testa e non allenarmi al massimo. Mi hanno sempre sostenuto, ora è giusto condividere con loro questi premi”.

Anche se ancora giovane, il classe 1992 definisce così la sua carriera: “Secondo me il meglio deve ancora venire. È il mio augurio”

Non ci ha messo molto a decidere di giocare al Morga-gni, e sul suo arrivo c’è anche lo zampino del mister: “Quest’estate mi ha chiamato il mister, ci ho pensato una mezzoretta, ho parlato con i miei genitori e poi ho deci-so. La sua chiamata è stata una grande attestazione di stima per me, non ci ho dovuto pensare molto. Mi pia-cerebbe rimanere qui. Ci metterei meno di quanto ci ho messo quest’estate a decidere”.

Abituato a viaggiare per giocare, non sente nostalgia di casa qui a Forlì. “Abito a Milano, ma è da quando ho diciotto anni che gioco lontano da casa. L’anno scorso ho passato metà anno all’Albinoleffe e poi sono andato ad Aversa. Pensavo di poter essere un giocatore importante e invece eravamo in sovrannumero, quindi non è anda-ta bene. A Forlì mi trovo bene. È una città accogliente, come i romagnoli. Il mister lo conoscevo già, punta molto sul gruppo, e infatti anche quest’anno siamo un gruppo molto unito e ci troviamo tutti bene”.

Personè ha dato il suo giudizio sui tifosi biancorossi: “Se-condo me è una piazza che potrebbe dare di più. Quan-do ho giocato qui in Lega Pro ricordo più gente. Però credo che con i nostri risultati stiamo facendo riavvicinare le persone. Se ne parla tanto, anche sui giornali. Quindi potenzialmente può diventare una grossa piazza di cate-goria superiore”.

Il giovane attaccante, dal cuore juventino, si ispira ad un giocatore che ha fatto la storia in bianconero: “Fin da piccolo il mio idolo è David Trezeguet. È sempre stato il mio giocatore preferito”.

Abbiamo poi voluto sapere da lui quali sono i suoi punti di forza e le sue debolezze: “Uno dei miei pregi è la ge-nerosità, nel senso che do sempre il massimo in tutte le partite. Quando esco nessuno può dirmi che potevo fare di più. Il mio più grosso difetto è che a volte nelle partite mi capita di estraniarmi per qualche minuto, magari mi muovo male e non riesco a farmi trovare dai compagni. Devo riuscire a essere più continuo nell’arco di tutta la partita, senza avere dei momenti in cui sono fuori dal gioco”.

Nel tempo libero riesce a coltivare anche qualche hobby: “Seguo molto l’NBA, mi piace leggere e giocare alla Play-station. Non sono ancora riuscito ad andare a vedere il Basket a Forlì, ma ci sarà senz’altro occasione”.

Il Ristorante Le Macine, luogo della premiazione, ci ha suggerito una domanda conclusiva: “Margherita doppia mozzarella, è la mia pizza classica”.

Alberto Sartor – Gianluca Dall’Oro

Intervista a Manuel Personè, giocatore del mese di Gennaio premiato dal Ristorante “Le Macine”

IL MEGLIO DEVE ANCORA VENIRE!

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Salendo la ripida scala d’ingresso agli uffici, dietro la tribuna centrale, il primo ufficio che si incontra è il loro. Paolo Romani e Giancarlo Cortesi si occupano da qualche mese del settore giovanile del Forlì F.C.Occuparsi delle giovanili significa avere a che fare con duecento ragazzi, altrettante famiglie e una ventina di altre persone tra tecnici, allenatori e preparatori.Romani ha iniziato all’Edelweiss “quasi per gioco”. Si è voluto mettere in discussione, con umiltà ritrovando la passione per il calcio che aveva perso da calciatore per un incidente in auto. È al Forlì da cinque anni, ha ricoperto incarichi come vice-al-lenatore e preparatore dei portieri. Da mister Marco Scozzoli ha imparato molto, e quando lo ha affiancato nella Berretti ha iniziato ad avere a che fare con l’altro, Giancarlo, che era il re-ferente della squadra presso la società.Cortesi ha una lunga carriera alle spalle. Alla fine degli anni 70’ è uno dei creatori del settore giovanile del San Martino, “quan-do non c’erano ancora gli spogliatoi” ricorda.Poi diventa Direttore Sportivo al Meldola, fatto salire fino alla Promozione e poi allo Sporting, nato dalla fusione tra San Mar-tino e Vecchiazzano. In biancorosso è stato segretario per tre anni, poi l’ingresso nel professionismo ha obbligato Giancarlo a lasciare il posto, essendo occupato con il lavoro. Ha continuato però a collaborare, come dirigente accompagnatore degli arbi-tri e molto altro ancora.Nell’ufficio dello Stadio Morgagni occupano due scrivanie una accanto all’altra. Tra i due c’è un’intesa perfetta. “Conosce il mio carattere e i miei difetti”, dice Romani, “da solo non ce la potrei fare”. “Ci compensiamo, anche caratterialmente” ri-sponde Cortesi. “Dove non arrivo io, c’è lui”.Gli obiettivi, per questa stagione, sono importanti e ovviamente condivisi: fare chiarezza sulle situazioni poco trasparenti create dalla precedente gestione del settore giovanile. Sono state fatte promesse che non potevano essere mantenute, e chi conosce la realtà del F.C. Forlì lo sa. Purtroppo però molti sono arrivati

da fuori, attratti in parte da queste promesse, e non è facile ora fargli capire che le cose sono cambiate. Ciononostante, Paolo e Giancarlo sono sempre disponibili ad ascoltare le necessità de-gli allenatori, dei genitori e dei giocatori i quali, dicono, hanno piacere di parlare con loro per risolvere i problemi che di volta in volta si presentano. Con pazienza ed entusiasmo entrambi fan-no del loro meglio per mettere in luce l’attività della società e del Settore Giovanile, con l’obiettivo di far crescere i giocatori e prepararli per la Prima Squadra e per i campionati dei “grandi”.Tengono molto al rapporto con le società limitrofe, con le quali vogliono costruire dei rapporti di lavoro e condividere esperien-ze calcistiche. “Per noi questo è fondamentale, ci stiamo lavo-rando giorno dopo giorno” affermano convinti. L’idea è anche quella di risanare i rapporti che in passato sono stati tralasciati.Per il futuro c’è molto ottimismo. Si parte da una base forte, con degli staff preparati “bisogna dar merito a chi li ha scelti prima di noi” e dei buoni risultati sul campo. Già oggi nel campionato di Serie D ci sono una decina di giovani del settore giovanile biancorosso. Le speranze, ci dicono, le vogliono creare loro, e lavorano giorno dopo giorno per creare qualcosa di importante.

Alberto Sartor

SETTORE GIOVANILE

L’INTESA PERFETTACHE FA BENE AI GIOVANIAbbiamo fatto una chiacchierata con Paolo Romani e Giancarlo Cortesi, che da qualche mese si occupano del Settore Giovanile biancorosso

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Da quanti anni collabora con il F.C. Forlì?“Col Forlì avevo collaborato i primi anni che è stato ri-fondato, perché a suo tempo ero la psicologa del settore giovanile dello Sporting. Dopo la fusione ho collaborato per due anni, ed ora ho ripreso dalla scorsa stagione”

Quali iniziative state preparando per i prossimi mesi?“Abbiamo pensato di fare un ciclo di incontri con i geni-tori del settore giovanile. Il ruolo del genitore nel percorso di crescita dell’atleta è molto importante. Per i bambini e per i più giovani la cosa prioritaria è il gioco, il divertimen-to, però poi purtroppo a volte si innescano delle dinami-che legate all’agonismo che prevaricano questo aspetto ludico che dovrebbe essere quello principale. In questo di solito sono i genitori che intervengono”.

Perché questo accade?“Solitamente il genitore da un lato si identifica con il fi-glio in quanto atleta che può avere le potenzialità per diventare un campione. Dall’altro ha un eccesso di tifo agonistico che non ha nulla a che fare con quello che è lo scopo del calcio per i bambini in particolare. La carica agonistica fuori dal campo a volte prende delle pieghe che sono anche proprio violente, con violenza verbale e fisica. L’aggressività è un’emozione che si amplifica e come tutte le emozioni è contagiosa. Per cui aggressività richiama aggressività. Anche le persone più tranquille se sono vicine qualcuno tendente alla rabbia rischiano di es-sere contagiate dall’emotività che emana quest’ultimo”.

Qual è l’obiettivo di questi incontri?“La cosa importante da far capire al genitore è che i bambini sono in un percorso di crescita nel quale sono educati a diventare degli atleti. Tutte le persone che sono all’interno della società hanno un po’ la funzione di edu-catori surrogati dei genitori. In realtà l’allenatore diventa spesso e volentieri l’educatore preferito di riferimento. Il genitore tendenzialmente dà i divieti. I maestri danno i doveri, i compiti da fare. L’allenatore invece è per loro una fonte di divertimento, di gioco, di piacere. Quindi ha un ascendente potenzialmente incredibile, è un punto di riferimento importantissimo. Il genitore dovrebbe capire che l’allenatore è un suo alleato”.

In che senso?“Non è che se il mister dice qualcosa per correggere un comportamento o una questione tecnica lo dice perché ce l’ha con quel bambino. Se lo dice è per il suo bene.

Se un giocatore resta in panchina è un fattore correttivo, non punitivo, anche se da piccoli dovrebbero giocare tut-ti. Lo sport è un fattore protettivo per tanti aspetti della crescita dei ragazzi perché insegna che per raggiunge-re un obiettivo ti devi allenare e costa fatica e impegno. Questo è difficile da far capire ai bambini e ai giovani di oggi. Viviamo in una società dove tutto è dato per scon-tato. Lo sport insegna che ti devi impegnare, allenare, concentrare e devi dare il massimo. Questi sono valori fondamentali. Se i genitori fuori dal campo interferiscono in modo non positivo in questo percorso di crescita dan-neggiano i loro figli”.

In quali altre attività è stata coinvolta?“Un’altra attività è quella di supporto per gli allenatori sulle tematiche relazionali. Abbiamo sempre fatto degli incontri sugli aspetti relazionali e sul loro ruolo come edu-catori. Oggi però in genere molti sono istruiti, molti han-no studiato all’Isef dove affrontano la psicologia”.

Quanto conta la “testa” nello sport?“Il talento bisogna riuscire a finalizzarlo all’obiettivo e alla prestazione. Dal mio punto di vista la testa vale il 70%. Negli sport individuali vale anche di più, in quelli di squadra c’è la componente del gruppo e quindi si può essere più carenti. Io ho seguito dei piloti, come Marco Simoncelli, Andrea Iannone, altri li seguo tuttora. La tec-nica è molto importante, ma la testa incide tantissimo nelle prestazioni, in termini di concentrazione e di gestio-ne dell’ansia, che non deve essere né troppa né troppo poca. Nel calcio il fattore gruppo è molto rafforzativo del-le competenze emotive e psicologiche dell’atleta”.

Alberto Sartor

SETTORE GIOVANILE

UN CICLO DI INCONTRI PER I GENITORI DEL SETTORE GIOVANILEAbbiamo intervistato la dott.ssa Barbara Casadei, che da un paio di anni collabora con la nostra società come Psicologa dello Sport

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