dentro la rivoluzione: innovazione design-driven e nuovi scenari della manifattura
Post on 17-Jul-2015
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slow/d
UNA (PICCOLA) VISIONE DI SISTEMA
163 milioni lavoratori nel manifatturiero (2003)
Joseph G. Carson, “US Economic and Investment Perspectives—Manufacturing Payrolls Declining Globally: The Untold Story (Part 2),” AllianceBernstein (October 2003).”
10 nel 2040
Joseph G. Carson, “US Economic and Investment Perspectives—Manufacturing Payrolls Declining Globally: The Untold Story (Part 2),” AllianceBernstein (October 2003).”
sono arrivati i barbari?
dalla globalizzazione…
era già successo
al ritorno ai territori
dal tribale all’impero
dall’impero al monastero
dal monastero al feudo
dal feudo al capitalismo
dal capitalismo ai commons
la marginalizzazione dell’
economia di mercato la riorganizzazione intorno ai
commons
numero prodotti
co
sto
un
ita
rio beni
tradizionali
beni digitali (e non solo)
tendenza a zero del costo marginale
rif. Jeremy Rifkin - “Zero Marginal Cost Society” 2013
ebooks musica
app mobile …
e manifattura?
gli ingredienti essenziali
società peer-to-peer
cultura aperta
software aperto
innovazione aperta
robotica
valute decentrate
open hardware
internet delle cose
da CNC a auto-riproduzione
dalla prima CNC del 1952 alla stampante 3D che si riproduce (Replicating Rapid Prototyper), 2005 del dott. Adrian Bowyer
accessibilità / pro-sumers
makers
DIY (fai-da-te)
ELIOOO - Antonio Scarponi
autoproduzione
programmazione design
elettronica
macchine grande formato
taglio laser fresatura
video conferencing
taglio vinile
stampa 3d e scansione
estrusione
modellazione
i FAB LAB
MANIFATTURA DIGITALE
qualcuno la chiama Terza Rivoluzione
Industriale
dalla fatica dell’uomo a quella delle macchine (Inghilterra, XVIII° sec.)
picture by flickr user Rhino Neal under this license https://creativecommons.org/licenses/by-nc-nd/2.0/
la produzione per le masse (fine XIX° sec)
http://victoria.cdlr.strath.ac.uk/browseTimeline.php?group=&year1=&year2=
la manifattura digitale e le masse di mercati (adesso!)
#servizi #logistica #personalizzazione
parole chiave
nanotecnologiemanifattura additiva
realtà virtuale e aumentatarobotica (e AI) IOT
la manifattura additiva esiste dagli anni ’80
(Stratasys)
‘The 3D printer is the icon tool of the digital revolution, it is not the revolution.''
Peter Troxler
“La stampante 3D è lo strumento icona della rivoluzione digitale, non è la rivoluzione.”
importante!
prototipazione rapida
Marketing e Packaging
Metodo Costo (1 pz.) Sviluppo
Termoformatura e stampo 2400 $ 30 gg
stampa FDM 800 $ 2 gg
risparmio 450 $ (60%) 28 gg (93%)
L’azienda ha stampato 10 prototipi del packaging in 48h, con 30$ di costo materiale e 270$ di costo macchina e supervisione.
Azienda Siligan Plastics
Prodotto packaging
Tecnologia FDM
Materiali polimeri plastici
produzione
produzione
Stampistica
Metodo Costo (1 pz.) Sviluppo
Termoformatura e stampo 2400 $ 30 gg
stampa FDM 800 $ 2 gg
risparmio 450 $ (60%) 28 gg (93%)
Prototipando gli stampi stessi è possibile fare pre-serie del prodotto testando il design e il progetto coi materiali definitivi, prima di investire nello stampo.
Azienda Swany Co. Ltd
Prodotto stampi per iniezione
Tecnologia FDM o PolyJet 3D Printing
Materiali plastiche e fotopolimeri
30%
nel 2016 la quota parte di componenti realizzabili con stampanti 3D
Wohlers Report 2013
l’esempio del 3D printing
design+artigianato
quale impatto?
nuovi modelli di business
nuovo rapporto con IP
nuove filiere
on-demand più facile
gradi di libertà per il progetto
strategie
pezzo finito
(!!!)
nodi e sistemi
componenti
strutture
MANIFATTURA DISTRIBUITA
da una rete di fabbriche che producono parti
(ovunque)
al produrre vicino al mercato di riferimento
cottage industry - fine XVIII° sec.
i tempi moderni (accentramento)
’80-’90 offshoring
commons-based peer production
vs. peer production
"Coase's Penguin, or Linux and the Nature of the Firm” professor Yochai Benkler, 2002
una rete globale (350 fablab ad oggi)
tecnologie e web aiutano le persone ad organizzarsi e a
fare da sole, connesse
makerspace
techshop
da luoghi di fabbricazione in rete a una rete di
attrezzature e persone
(crowdeconomy?)
thingiverse e le piattaforme p2p
macchine interconnesse
dalle reti di persone e macchine alle reti
di competenze e facilities
opendesk e i CNC e opend design
STRATEGIE DELL’INNOVAZIONE
Innovare attraverso il modello di business
è stato dimostrato essere 6% più conveniente
che innovare il prodotto
(BCG 2008)
innovazione incrementale
☟
“se avessi chiesto alle persone cosa volevano, mi avrebbero chiesto cavalli più veloci”
innovazione radicale
☝
ma con tecnologie semplici
doc. Michael Mc Alpine
tecnologie: manifattura digitale
http://3dprintcanalhouse.com/
DUS Architects
lavorare sull’esperienza utente
marioway
marioway
slow/d
… per cambiare ciò che pensavamo
immutabile
strategicvaluefordesign.org
design driven innovation
☝
ovvero perchè il design sta diventando
centrale
il design è per la produzionetardo 19° secolo
i “consumatori” diventano critici: focus sulla qualità e sulle vendite
primo 20° secolo
ci si concentra sulla soddisfazionetardo 20° secolo
il design non è più parte di una catena: il designer guida il processo
inizio 21° secolo
“marketing e product design sono la stessa cosa”
dal design industriale “hardcore”
OK GLASS
al design del significato*
strategicvaluefordesign.org
presto i brand diverranno progressivamente portatori
di cultura e verranno giudicati dal
consumatore in base al loro contributo culturale
Holt (2002)
ecosistemi costruirne e lavorarci
IBM
da produttore a super consulente
Arduino
e vecchi giganti che hanno capito…
R&D aperto e/o condiviso
business models per open source software
• dual licensing
• vendita servizi professionali
• vendita merchandise
• vendere software come servizio
• partnership con enti sostenitori
• donazioni
http://en.wikipedia.org/wiki/Business_models_for_open-source_software#Examples
• crowdfunding
• pubblicità
• vendita di estensioni accessorie proprietarie
• vendita di parti fisiche per software aperto
• re-licensing con licenza chiusa
• open-sourcing ritardato
artefatti tangibili (macchine, dispositivi o altri oggetti fisici), il cui progetto sia
stato rilasciato al pubblico in modo che chiunque lo possa costruire, modificare,
distribuire ed utilizzare.
ci sono modelli di business per l’open
hardware?
design centric
manufacturing centric
expertise and practice based
product-service systems
platform model
classification by Benjamin Tincq (co-founder Ouishare) — 2014
wikihouse
tesla motors
open source ecology
aerospacing…
DESIGN PER LE NUOVE FILIERE
il workshop
Lunedì 27 aprile 2015 ore 9:00 – 19:00 Venerdì 15 maggio 2015 ore 14:00 – 19:00
obiettivi
• L'obiettivo del workshop è quello di coinvolgere gli studenti in un'esperienza di progettazione reale, ma veloce
• portare i progetti finali selezionati in vendita sulla piattaforma di Slow/d
• raccontare il lavoro in un evento il prossimo autunno
modalità di partecipazione
• compilate il modulo distribuito oggi oppure • inviare una mail a laura.turrini@yahoo.it
Verranno selezionati 32 studenti del dipartimento di Arti Applicate
per formare 8 gruppi di lavoro da 4 persone:
• 6 gruppi di frequentanti Design del Prodotto
• 2 gruppi provenienti da altri corsi.
incontro #1
Bar Camp Preparazione e brainstorming collettivo, attraverso tecniche del design thinking si arriverà alla definizione collaborativa del tema di progetto e alla costruzione dei vincoli che permetteranno poi di sviluppare il prodotto con artigiani del territorio e portare il prodotto in vendita rapidamente sulla piattaforma di Slow/d.
Brainstorming progettuale Lavoro di gruppo supportato dai 2 tutor di Slow/d e Valentina Follo (docente di Eco Design del corso di Design del Prodotto) per indirizzare il lavoro sui progetti, individuando le categorie di prodotto e le soluzioni tecniche di massima.
Lavoro di gruppo
I gruppi di studenti lavoreranno in autonomia per presentare un progetto ciascuno e sue possibili varianti da presentare all'incontro n.2 in cui verranno “testati” i concept con gli artigiani invitati e i tutor.
Lunedì 27 aprile 2015 ore 9:00 – 19:00
incontro #2
Show-down dei progetti e selezione
revisione e lavoro sull'ottimizzazione con i tutor e gli artigiani individuati per verificare le tecnologie
Alla fine della giornata verranno comunicati i gruppi che accederanno alla prototipazione del prodotto insieme agli artigiani selezionati.
A questo punto i gruppi selezionati lavoreranno in autonomia per rendere esecutivo il progetto che una volta ultimato (supportato dalla piattaforma di Slow/d), potrà essere lanciato sull'e-commerce.
Venerdì 15 maggio 2015 ore 14:00 – 19:00
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