“if you think education is expensive, try ignorance”

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“If you think education is expensive, try ignorance”. DISEGNO DI LEGGE IN MATERIA DI ORGANIZZAZIONE E QUALITÀ DEL SISTEMA UNIVERSITARIO, DI PERSONALE ACCADEMICO E DI DIRITTO ALLO STUDIO (DDL GELMINI) Come cambierebbe l’Università e - PowerPoint PPT Presentation

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“If you think education is expensive,

try ignorance”

DISEGNO DI LEGGE IN MATERIA DI ORGANIZZAZIONE E QUALITÀ DEL SISTEMA UNIVERSITARIO, DI PERSONALE ACCADEMICO E

DI DIRITTO ALLO STUDIO (DDL GELMINI)

Come cambierebbe l’Università equali sarebbero le conseguenze sul

personale universitario, sugli studenti e sulla Società qualora il ddl divenisse legge dello Stato?

Precisazione:

Il DDL è al momento in discussione al Senato. Molti emendamenti vengono proposti e discussi, per cui il testo finale che verrà

prodotto dal Senato potrebbe essere anche notevolmente diverso dalla formulazione

originaria del DDL approvata dal Consiglio dei Ministri.

Il DDL Gelmini si configura come un pesante apparato normativo che si propone di:

- modificare le strutture modificare le strutture organizzative degli Ateneiorganizzative degli Atenei

- incidere sull’organizzazione della incidere sull’organizzazione della ricerca e della didattica ricerca e della didattica

...“senza maggiori oneri a carico della finanza pubblica.” (art. 5)

SONO PREVISTI ULTERIORI TAGLI

Anzi, come se ciò non bastasse…

PARTE PRIMA:

In che contesto si inserisce il ddl

Gelmini?Come sono attualmente organizzate le

Università?

Quale è la situazione attuale della Ricerca Italiana?

Una cronistoria dei tagli

- Il 25 giugno 2008, su proposta del Ministro del Tesoro On. Tremonti, il Consiglio dei Ministri approva (all’unanimità, Ministro dell’Università On. Gelmini compresa!) il Decreto Legge n. 112 (DL 112) concernente: Disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria

-Il 6 agosto 2008, il Parlamento approva in via definitiva il DL 112

-Attualmente, le Università stanno già pagando a carissimo prezzo i tagli stabiliti dal Ministero del Tesoro nel 2008 !

-Quindi il ddl Gelmini si inserisce nel contesto di un sistema universitario già pesantemente sottofinanziato, rispetto alla media Europea

FFO è il Fondo di Funzionamento Ordinario, ovvero la quota che lo Stato eroga agli Atenei per il loro “funzionamento ordinario”!

Il suo stesso nome dice che non c’è funzionamento possibile al di sotto di quella soglia di spesa

Il taglio dell’FFO si abbatte su tutti: non si fa differenza tra università che funzionano bene e università mediocri

Vuol dire che le università funzioneranno tutte peggio: quelle buone ridurranno i loro standard, quelle meno buone peggioreranno ancora

In particolare….

Conseguenze del taglio FFO:i) riduzione dei servizi agli studentiii) riduzione delle infrastrutture (aule,

laboratori, biblioteche)iii) peggioramento della qualità della

didatticaiv) riduzione delle attività di ricerca con un

peggioramento globale della qualità delle nostre Università ed ulteriore perdita di competitività rispetto alle Università straniere.

.. Ma, come vedremo, al peggio non c’e’ fine…

Cosa comportano i tagli dell’ FFO?

• Ecco un piccolo esempio pratico….

I tagli 2008: quanto costano alle Università

FFO: Fondo di Funzionamento Ordinario: si tratta della dotazione finanziaria degli atenei (quanto ricevono dal Ministero le Università).Il bilancio degli Atenei si basa sull FFO. Se FFO diminuisce, gli atenei sono costretti a reperire i fondi necessari attingendo da altre fonti.. .quali ??? Indovinate un po’…

….le tasche degli studenti! .

Quale è la situazione attuale della Ricerca Italiana?

Tagli 2008… come li ha giudicati l’opinione scientifica internazionale?

Risparmi da “taglio della gola”!!!

L’investimento in Ricerca e Sviluppo in Italia (in % del PIL) è

molto modesto in rapporto ad altri Paesi Avanzati:

INVESTIMENTI IN INVESTIMENTI IN RICERCA E SVILUPPO,RICERCA E SVILUPPO,20082008(pubblico+privato)(pubblico+privato)

(% del P.I.L.)(% del P.I.L.)

TOTALE dei FINANZIAMENTI MIUR alla RICERCA ITALIANA 2000-2008

Il numero di scienziati ed ingegneri/tecnici in Italia (in %

della forza lavoro) è modesto in rapporto ad altri Paesi Avanzati:

e come se ciò non bastasse….

Scienziati ed ingegneri

(% della forza lavoro)

Media Unione Europea

ITALY….

… nonostante questo, la ricerca va miracolosamente

avanti con efficienza paragonabile a quella degli

altri Paesi Avanzati:

Pubblicazioni scientifiche (per milione di abitanti) in relazione alla

spesa pubblica in Ricerca e Sviluppo

… grazie alla passione, alle doti scientifiche e

all’impegno di chi fa attivamente ricerca!

• Professori Universitari

• Ricercatori Universitari

• Precari della Ricerca

….E chi svolge la ricerca in Italia?

Sostanzialmente, le UNIVERSITA’, ovvero:

Purtroppo chi lavora in Università è sistematicamente screditato dai media a

dispetto della rilevanza internazionale della sua ricerca

Il decadimento di Scuola ed Università pone un serio problema allo sviluppo economico in Italia per …. progressiva carenza di

capitale umano!!!

...infatti...

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If we want an innovation economy, then we have to invest in our future innovators by doubling funding of basic research over the next five years, training one hundred thousand more engineers and scientists. [...]

We can afford to do what needs to be done. What's missing is not money, but a national sense of urgency.

Barack Obama, The Audacity of Hope, 2008.

[...] Tale disposizione non comporta oneri aggiuntivi in quanto la commissione dovrà operare senza l’attribuzione di alcun compenso o gettone di presenza.

[...] Tali incentivi non comportano maggiori oneri per la finanza pubblica.

[...] Il Governo è delegato ad adottare, senza maggiori oneri a carico della finanza pubblica, entro il termine di dodici mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, uno o più decreti legislativi finalizzati a riformare il sistema universitario.

Maria Stella Gelmini. DDL 1905/2009

Per la ricerca molte forme contrattuali diverse tra di loro

- borse giovani promettenti

- contratti di collaborazione a tempo determinato

- Co.Co.Co.

- borse di Dottorato

- assegni di ricerca (dottorato non obbligatorio)

- ricercatori a tempo determinato (TD) "di tipo Moratti" modificati con il recente decreto interministeriale del 16/09/09

PRECARIPERSONALEDI RUOLO

Quanto pesano oggi i precari nell’Università Italiana?

- Ruolo a tempo indeterminato ad esaurimento nel 2013.

- Reclutamento per valutazione comparativa locale

- Si puo' iscrivere chiunque abbia una Laurea   - La legge 01/09 ha abolito le "vecchie" prove scritte e orali. Si

valutano

* titoli, illustrati e discussi davanti alla commissione * pubblicazioni scientifiche valutate secondo criteri (?!?)

stabiliti dal ministero.

- Commissione: 1 PA nominato dalla Facoltà che assume e 2 PO esterni, estratti a sorte da una rosa di sei nomi eletti su lista nazionale da tutti i PO dello stesso settore scientifico disciplinare

In teoria varrebbe la legge 230/2005 (Moratti) che prevede una idoneità nazionale a numero chiuso+procedura di valutazione comparativa (concorso) locale.

 Pero' i decreti legislativi previsti dalla 230/2005 non sono mai stati

emanati e in attesa tutte le procedure di reclutamento per professori dovrebbero essere ferme.

Nel frattempo...il governo Prodi ha consentito per quasi un anno di riaprire le vecchie procedure con sola valutazione comparativa locale (1 vincitore+1 idoneo).

Risultato: ci sono ancora alcuni concorsi di vecchio tipo da svolgere,

PARTE SECONDA:

OBIETTIVI, CONTENUTI E CONSEGUENZE DEL DDL GELMINI

Primo obiettivo del ddL Gelmini è la riforma

dell’ordinamento (statuto) delle Università(“Governance”)

“senza oneri per la Finanza Pubblica”

= a costo zero (anzi, <0)!

DDL UNIVERSITA'

Sono organi dell'università:

- Rettore- Consiglio d'Amministrazione- Senato accademico- Direttore Generale- Collegio dei revisori dei conti- Nucleo di Valutazione

Focalizziamoci sul CDA, dove sono previsti i cambiamenti più preoccupanti…

DDL UNIVERSITA'

Esterni

Rettore

Studenti

Rappresentati Figure ateneo

Esterni

Professori AssociatiRicercatoriPer.Tec.Amministrativo

Studente

Rettore

Rettore + esterni = 6/11 maggioranza assoluta

CDA : almeno 40% esterni

… … conseguenzeconseguenzeGran parte del potere decisionale in mano

al C.d.A:

“competenza disciplinare relativamente ai professori e ricercatori universitari”

“competenza ad approvare la proposta di chiamata da parte del dipartimento”

Componenti esterne all’università governerebbero di fatto l’Università (attivazione/soppressione di corsi di

laurea, reclutamento del personale …)

Il ddl prevede l'apertura degli organi di governo dell'ateneo a persone rappresentative dell'economia e della società locale.

Vuol dire affidare a commercianti, artigiani e industriali la decisione se si debba studiare la chimica fisica o l'economia aziendale, l'etruscologia invece che le scienze del turismo.Non ci sarebbe niente di male in questo se la storia e la cultura di questo Paese non ci avvertissero della scarsa propensione del mondo degli affari e della produzione a occuparsi dell'Università e della Ricerca

Quanti industriali, banchieri, professionisti, quanti dei nuovi ricchi che affollano i campi di calcio e le TV si sognerebbero di fare donazioni all'università???

L'americanizzazione che si sta preparando a tappe forzate in Italia promette anche in questo caso di avvicinarci non al modello degli Stati Uniti ma ai peggiori fra quelli dell'America latina.

Immettere nel governo dell'Università esponenti del mondo della produzione e degli affari è una delle tante scimmiottature di un Paese radicalmente diverso

Questa parte del ddl stabilisce le regole attraverso cui l’Università assume in ruolo personale docente (professori o ricercatori).

TITOLO IIINorme in materia di personale

accademico e riordino della disciplina concernente il reclutamento

Riduzione del turn-over del personale

•Il ddl fissa un limite massimo di nuove assunzioni rispetto al numero di pensionamenti.• Il limite sul turn-over si applica a ciascuna Università prescindendo dalla efficienza nell’uso delle risorse (e del rispetto del limite del 90% per la spesadi stipendi del personale)

Implicazione a medio termine a legislazione costante: dimezzamento del numero di docenti!

E’ realmente necessario ridurre il numero di docenti e soprattutto, è funzionale all’obiettivo di far divenire l’Europa “una società della conoscenza ” ?

Dati OCSE sul rapporto (numero studenti / numero docenti):

USA: 15.1 Germania: 12.4 Francia: 17.0 Inghilterra: 16.4

Media OCSE: 15.3 Italia: 20.4

Partiamo dalle certezze: il ddl prevede una sostanziale

Il confronto con gli altri paesi industrializzati suggerisce che il numero didocenti universitari dovrebbe aumentare invece che diminuire!

Quale scenario futuro con un dimezzamento del numero di docenti?

-Situazione attuale: un docente/ricercatore dedica in media metà del tempo alla didattica e metà del tempo alla ricerca

-Assumendo un numero stazionario di studenti: se il numero di docenti/ricercatori si dimezza, allora ciascun docente/ricercatore dovrà raddoppiare il tempo dedicato alla didattica per preservare le attuali attività formative

-Situazione futura: il docente/ricercatore dovrà dedicare tutto il suo tempo all’insegnamento e non potrà svolgere l’attività di ricerca

Conseguenze

- Abbassamento generale della qualità della didattica

-Lo studente non potrà interagire con il mondo della ricerca e della produzione di nuove conoscenze

-Impossibilità di svolgimento di tesi sperimentali causa l’assenza di laboratori di ricerca

-Non si potranno formare nuovi ricercatori: le scuole di dottorato spariranno in assenza di attività di ricerca

Sparizione delle Università pubbliche come sedi dello sviluppo delle nuoveConoscenze. Gli Atenei si trasformeranno in super-Licei

Può esistere una nazione sviluppata senza la ricerca di base svolta nelle Università?

E non è finita qui

• Oltre alla drastica riduzione del personale universitario, il ddl modifica radicalmente le modalità con cui esso viene assunto

Oggi:

-Ricercatori universitari a tempo indeterminato

- Professori Associati (PA)- Professori ordinari (PO)

Parte importante dell’attività di ricerca (talvolta anche della didattica) è svolta da personale PRECARIO (dottorandi e assegnisti di ricerca)

Ddl Gelmini:

- Ricercatori a tempo indeterminato - Ricercatori precari 3 anni (+3)

- Professori Associati (PA)- Professori ordinari (PO)

- Precari

• Si occupano della ricerca (loro compito istituzionale) • Svolgono una parte importante della didattica (su base Volontaria)

- Precari della ricerca

Attività didattica è loro compito istituzionale

Articolo 9Reclutamento e progressione di carriera del personale

accademicoLe procedure …. programmazione triennale 2. Le università procedono……. e all’attribuzione dei contratti di ricercatori a tempo determinato (3+3)…. selezione pubblica basate sulla valutazione delle pubblicazioni scientifiche e del curriculum complessivo dei candidati; Articolo 12

Ricercatori a tempo determinato

… procedure pubbliche di selezione …. riservate ai possessori del titolo di dottore di ricerca .. unitamente ad un curriculum ed a…. specifici requisiti individuati con decreto del Ministro.• La durata complessiva ……. non può in ogni caso

superare i dieci anni, anche non continuativi

• I contratti hanno durata triennale e possono essere rinnovati una sola volta per un ulteriore triennio previa positiva valutazione delle attività didattiche e di ricerca svolte, sulla base di modalità, criteri e parametri definiti con decreto del Ministro

Non è chiaro dagli emendamenti da dove provengono i fondi per il reclutamento dei Ricercatori 3+3 e per la progressione dei docenti in ruolo

. Le università, …… in conformità agli standard qualitativi individuati con

apposito regolamento di ateneo nell’ambito dei criteri fissati con decreto del Ministro, possono procedere alla chiamata diretta dei destinatari del secondo contratto triennale …… entro e non oltre la scadenza di tale contratto, conseguono l’abilitazione alle funzioni di professore associato ….. I chiamati, alla scadenza del secondo contratto, sono inquadrati nel ruolo dei professori associati.

Non è detto che il ricercatore 3+3 venga assunto come PA al termine del secondocontratto triennale… anzi, questa sorte toccherà a ben pochi fortunati…Gli altri (la grande maggioranza) saranno costretti a cercarsi un altro impiego

contratti a tempo determinato per i nuovi ricercatori

• I Ricercatori non saranno più assunti a tempo indeterminato dopo il superamento di un concorso pubblico, ma avranno un contratto triennale a tempo determinato di collaborazione (rinnovabile una volta per un tot. di 6 anni)

In sintesi, il ddl Gelmini prevede solamente

… ma il bello arriva adesso!I ricercatori, dopo i 6 anni, potrebbero in teoria essere assunti come associati, ma il ministero non stanzia fondi per consentire agli atenei questa possibilità.

Per cui dopo 6 anni…

… I ricercatori resteranno disoccupati: le università potranno bandire nuovi posti per nuovi ricercatori precari 3+3 ma non potranno assumere a tempo indeterminato i ricercatori a cui scade il contratto

… Le università subiranno quindi una discontinuità nella ricerca

ConseguenzeConseguenze

• Attualmente le scarse risorse costringono di fatto le facoltà ad utilizzare ampiamente il contributo dei ricercatori a tempo indeterminato nell’attività didattica, senza che questo sia previsto dal loro ruolo e/o riconosciuto economicamente.

• La soppressione del ruolo stabile dei ricercatori in università comporterà la precarizzazione della ricerca nella fase iniziale della carriera e scoraggerà perfino i giovani più motivati ad intraprendere le vie della ricerca

… … e gli studenti?e gli studenti?

DIRITTO ALLO STUDIO

Art. 34 Costituzione della Repubblica commi 3 e 4:

“I capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi.

La Repubblica rende effettivo questo diritto con borse di studio, assegni alle famiglie ed altre provvidenze, che devono essere attribuite per concorso.”

CAPACI E MERITEVOLI & PRIVI DI MEZZI

Il diritto allo studio nel ddl

Titolo I, art. 1 (Principi ispiratori della riforma), comma 3:

“Al fine di rimuovere gli ostacoli all’istruzione universitaria per gli studenti meritevoli e privi di mezzi, il Ministero attua e monitora specifici programmi per la concreta realizzazione del diritto allo studio.”

Titolo II, art. 5 (Delega legislativa in materia di interventi per la qualità e l’efficienza del sistema universitario), comma 1, lett. e):

“revisione della normativa in materia di diritto allo studio e contestuale definizione dei livelli essenziali delle prestazioni destinati a rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che limitano l’accesso all’istruzione universitaria.”

La delega al Governo significa che è quest’ultimo che disciplinerà la materia, e non il Parlamento.

CHE GARANZIE CI SONO?!?!?

FONDO PER IL MERITO• Titolo II, art. 4 (Fondo per il merito):- Il F.M. è istituito presso il Ministero dell’economia e delle finanze- Il F.M. è destinato a erogare:

- borse e buoni studio ai migliori studenti- i prestiti d’onore

- Il F.M. è costituito da fondi di privati e da fondi tolti al finanziamento per il diritto allo studio.

- Il F.M. è gestito dalla CONSAP. S.P.A., una S.P.A. del Ministero del Tesoro - La Consap s.p.a. eroga le prove nazionali standard = quali criteri???

=> NO: CAPACI E MERITEVOLI & PRIVI DI MEZZI

SI’: “I MIGLIORI STUDENTI” …

…Conseguenze dell’istituzione del Fondo per il Merito

1) Vengono tolti soldi al fondo per il Diritto allo Studio

=> diminuire ancora l’accessibilità alla formazione universitaria per chi è privo di mezzi, contro la nostra Costituzione.

2) Prove nazionali di merito: hanno senso?

Vengono tenute in considerazione le inclinazioni degli atenei, che sono diverse, in base anche alle specificità territoriali?

3) Ci si preoccupa di garantire innanzitutto una condizione di parità e di equità, basata sulla possibilità per chi è meno abbiente di poter studiare?

In conclusione…

… c’è il rischio di creare ancora più disparità fra “ceti” di studenti, andando contro la logica del vero merito

RIASSUMENDO:

Se diventasse legge dello Stato, il ddl comporterebbe lo smantellamento dell’istruzione universitaria pubblica

La ‘riforma Gelmini’ – a ‘costo negativo’- migliorerà davvero l’università?•il sistema universitario degli USA e UK è finanziato con soldi pubblici in percentuali maggiori di quelle italiane•le università non statali italiane sono finanziate con soldi pubblici per il 50% e con tasse universitarie per circa il 25%

È pensabile che meno finanziamenti pubblici È pensabile che meno finanziamenti pubblici migliorino il sistema universitario statale?migliorino il sistema universitario statale?

DDL GELMINI = Scomparsa dell’Università Pubblica

Il risultato è quello di una regressione culturale prevedibile, anzi già in atto. Ma è anche e soprattutto quello della sparizione dall'orizzonte dei giovani della stella che dovrebbe essere più luminosa: la speranza nel futuro, la fiducia nel mondo che li aspetta.

…a questo punto…

Sarebbe opportuno indignarsi!

DDL UNIVERSITA'

E per finire...Cosa si sta facendo

Iniziative di lotta dei ricercatori e delle altre

componenti del mondo universitario

I ricercatori si stanno mobilitando a livello nazionale

• I ricercatori coprono il 40% della didattica ufficiale, pur non essendo obbligati per legge a svolgere tale compito.

• Il blocco della didattica è la leva per convincere il Governo a modificare la riforma

verde: regioni in cui i ricercatorihanno dichiarato indisponibilità alle attività non dovute ai sensi della L. 382/80.

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La mobilitazione a UnInsubria

dati aggiornati al 05-05-2010

• Posizioni/richieste dei ricercatori sono differenziate a seconda delle Facoltà•Gli altri componenti della facoltà hanno finora supportato/accolto le istanze dei ricercatori • In alcuni casi, sostegno da parte della stessa Figura del Preside e/o mozioni di sostegno dei Consigli di Facoltà.

Sono coinvolte tutte le Facoltà

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i dati della mobilitazione a UniTorino

FACOLTÀtotale

ricercatori

ricercatori

mobilitatiAGRARIA 55 42

ECONOMIA 65 23

FARMACIA 37 19

GIURISPRUDENZA ? ?

LETTERE E FILOSOFIA 90 66

LINGUE E LETTERATURE STRANIERE

43 36

MEDICINA E CHIRURGIA 183 50

MEDICINA VETERINARIA 50 38

PSICOLOGIA 38 38

SCIENZE DELLA FORMAZIONE

48 42

SCIENZE M.F.N. 194 136

SCIENZE POLITICHE 63 21

866 511

dati aggiornati al 05-05-2010

Il 59% dei ricercatori si è già mobilitatato

Sono coinvolte tutte le Facoltà tranne una

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i dati della mobilitazione in Italia

Atenei presenti all’assembea nazionale dei ricercatori di Milano il 29 aprile 2010

BARI MILANO BICOCCA ROMA LA SAPIENZA

BERGAMO MILANO POLITECNICO ROMA TORVERGATA

BOLOGNA MILANO STATALE SALENTO

CAGLIARI MODENA-REGGIO SALERNO

della CALABRIA NAPOLI SECONDA UNIV TORINO

FIRENZE NAPOLI FEDERICO II TORINO POLITECNICO

GENOVAPADOVA TRENTO

INSUBRIA PARMA TRIESTE

MARCHE PAVIA TUSCIA

MESSINAPISA VENEZIA CA FOSCARI

VERONAdati aggiornati al 05-05-2010

31 ATENEI ERANO PRESENTI A MILANO MA ALMENO ALTRI 10 SONO GIA’ MOBILITATI

Assemblea nazionale dei ricercatori

29 aprile 2010, Milano

"Se il ddl Gelmini dovesse passare rifiuteremo ogni incarico didattico non obbligatorio, limitandoci a tutoraggio e laboratori così come prevede la legge".

UNIVERSITA'I ricercatori pronti a mobilitarsi- Si oppongono alla riforma Gelmini che introduce una figura a tempo determinato in carica 6 anni. "Siamo indispensabili per far funzionare gli atenei“

I ricercatori delle università italiane protestano contro la riforma Gelmini e minacciano di "rifiutare ogni incarico didattico non obbligatorio" nel caso in cui il ddl diventi legge. Parte da Milano, dove si è svolta un'assemblea con delegazioni da 32 atenei italiani, la mobilitazione dei ricercatori per far pressione sul Governo affinché sia rivista la riforma prima del suo voto in Senato, previsto il 18 maggio.

Dal sito di Repubblica:

L’assemblea ha deliberato l’adesione alla settimana di mobilitazione degli Atenei

(17-22/5, manifestazione nazionale a Roma 19 maggio)

… “i ricercatori aderiscono alla settimana di mobilitazione indetta da tutte le sigle sindacali prevista dal 17 al 22 maggio auspicando che essa assuma un carattere unitario, coinvolgendo docenti, ricercatori strutturati e non, dottorandi, studenti e personale tecnico-amministrativo

….Il DDL dovrebbe approdare in Aula al Senato il 18 maggio

Cosa stanno facendo i Presidi

MOZIONE SUI RICERCATORI E SULL’ATTUALE STATO DI AGITAZIONE.  

• La Conferenza dei Presidi delle Facoltà di Scienze e Tecnologie, riunitasi a Roma il 6 maggio 2010,

• ribadisce l’importanza e il ruolo cruciale della ricerca scientifica e tecnologica per lo sviluppo e la crescita di una nazione, soprattutto in un periodo di crisi economica;

• sottolinea che in Italia la ricerca scientifica ha luogo prevalentemente all’interno delle università e degli enti di ricerca pubblici;

• ricorda l’alto livello internazionale mantenuto dalla ricerca italiana nonostante la continua e distruttiva diminuzione delle risorse e lo scarso ricambio di personale;

• dichiara che non sarà possibile mantenere tale livello, in una situazione che nei fatti spinge i giovani brillanti ad andare all’estero (dove sono accolti con favore grazie all’ottima preparazione che l’Università italiana ancora offre nel campo scientifico) e compromette il vitale ricambio generazionale reso necessario dall’elevatissimo numero di pensionamenti di questi e dei prossimi anni;

• ritiene che invece sia fondamentale per lo sviluppo e la competitività dell’Italia nel contesto internazionale un deciso, immediato e calibrato investimento di fondi e di personale nel campo della ricerca pubblica

• segnala il ruolo fondamentale svolto dai ricercatori all’interno dell’università, in particolare nei settori scientifici di base, sia per le attività di ricerca sia per le attività didattiche ben oltre i loro compiti istituzionali

• osserva che nelle Facoltà di Scienze molti ricercatori hanno un curriculum prestigioso, dei profili caratteristici non di giovani leve in formazione, ma di scienziati affermati a livello internazionale

• avvisa che una mancata soluzione dei gravi problemi segnalati mette seriamente a rischio settori della ricerca e corsi di laurea fondamentali per qualsiasi nazione e rischia di mettere in pericolo – in molte sedi – lo svolgimento della didattica e l’avvio di molti corsi di laurea

…richiede quindi un intervento urgente da parte del Governo e del Parlamento, in modo da incidere nel merito dell’organizzazione e del finanziamento dell’università per

sostenere la ricerca e la didattica di qualità…

In caso di mancato accoglimento di queste richieste, i Presidi delle Facoltà di Scienze e

Tecnologie ricordano che – a causa del combinato effetto di diverse recenti

disposizioni e della motivata protesta dei ricercatori, che possono rifiutare di

svolgere compiti didattici non obbligatori - non sarà possibile garantire la sostenibilità delle offerte formative per il prossimo anno

accademico in molti settori cruciali per il paese.

Cosa stanno facendo i movimenti studenteschi

• 2008: ONDA

Grande impatto mediatico ma veloce scomparsa dopo approvazione tagli 2008

• 2010: REWAVE

• Sostiene la protesta dei ricercatori

• Organizza iniziative di sensibilizzazione di studenti e pubblico

Il Collettivo Universitario di Bologna ha organizzato una due giorni 12-13 maggio per rilanciare il patrimonio dell'Onda verso nuovi movimenti. Rewave, appunto. Alla due giorni partecipano molti protagonisti di quella rete sociale che l'Onda seppe costruire intorno a sé: ricercatori universitari, artisti teatrali, musicisti e personaggi del mondo della cultura.

Ricercatori, professori, presidi, studenti e precari hanno un obiettivo

comune!

In conclusione….

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