percorsi in ceramica 30 (ita/eng)
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RIVISTA DI SEGNI E IMMAGINI MAGAZINE OF GRAPHICS AND DESIGNS
percorsi30IN CERAMICA
Poste Italiane SpaDicembre 2014 - Spedizione in abbonamento Postale - 70%, DCB Modena
Gianni ArnaudoPop reloaded
CASALGRANDE PADANAPave your way
PERCORSI IN CERAMICA rivista di segni e immagini magazine of graphics and designs
direttore responsabile editor-in-chiefMauro Manfredini
progetto e coordinamento graficoart directorCristina Menotti, Fabio Berrettini
coordinamento editoriale e redazione testieditorial co-ordination and text editingLivio Salvadori, Alfredo Zappa
stampa printingTecnostampa Industria Grafica Recanati
Tassa pagataPostage paid
Casalgrande PadanaVia Statale 467, n. 7342013 Casalgrande (Reggio Emilia)Tel. +39 0522 9901
Ai sensi del D.LGS. n. 196/2003, la informiamo che la nostra Società tratta elettronicamente ed utilizza i suoi dati per l’invio di informazioni commerciali e materiale promozionale. Nei confronti della nostra Società potrà pertanto esercitare i diritti di cui all’art. 13 della suddetta legge (tra i quali cancellazione, aggiornamento, rettifica, integrazione).Autorizzazione del Tribunale di Reggio Emilia n. 982 del 21 Dicembre 1998.
Lo standard FSC definisce la tracciabilità di carta proveniente da foreste correttamente gestite secondo precisi parametri ambientali, sociali ed economici. Il rigoroso sistema di controllo prevede l’etichettatura del prodotto stampato realizzato con carte FSC.The FSC standard certifies paper traceability to forests managed according to well-defined environmental, social and economic requirements. The strict monitoring system also includes the use of the “Printed on FSC paper” label on printed products.
06 GRAND PRIX 2013 - 2015 La decima edizione entra nel vivo
10 GIANNI ARNAUDO 12 Percorso di un pensiero pop 14 Architettura Radicale in poche righe 16 Biografia Architetture 20 Barolo, Cuneo - Nuovo stabilimento vitivinicolo Terre da Vino La storia progetta il suo futuro 26 Castello di Montaldo - Museum Design Hotel Il paesaggio del pensiero 32 Peveragno, Cuneo - Maligno Industria Arredamenti La forma dell’identità
PRODOTTI 54 Granitoker Steeltech58 Granitoker Marmoker
62 NEWS
sommario
in copertina cover story
Gianni ArnaudoMaligno Industria Arredamenti Peveragno, Cuneo
08 GRAND PRIX 2013 - 2015 The tenth Grand Prix comes into its own
10 GIANNI ARNAUDO36 Pop philosophy through time38 Radical architecture, in a nutshell38 Bio Architectures 44 Barolo, Cuneo - Terre da Vino new winery History mapping its own future 48 Castello di Montaldo – Museum Design Hotel Horizons of thinking 52 Peveragno, Cuneo – Maligno Industria Arredamenti The shape of identity
PRODUCTS 56 Granitoker Steeltech61 Granitoker Marmoker
63 NEWS
summary
RIVISTA DI SEGNI E IMMAGINI MAGAZINE OF GRAPHICS AND DESIGNS
percorsi30IN CERAMICA
Poste Italiane SpaDicembre 2014 - Spedizione in abbonamento Postale - 70%, DCB Modena
CASALGRANDEPADANAPave your way
Gianni ArnaudoPop reloaded
CASALGRANDE PADANAPave your way
Intramontabile POP
Mettere in discussione le sicurezze della razionalità
attraverso i dubbi delle emozioni.
Adottare un provocatorio e innovativo linguaggio POP
capace di travalicare ogni categoria, soggetto e scala
del progetto architettonico, per tradursi in proposte
di forte carica utopica e grande impatto visionario. A
50 anni dai primi clamori suscitati dall’avanguardia
POP cosa significa continuare a praticarne lo spirito
nell’attività professionale?
Ce lo spiega in questo numero di Percorsi, a lui
dedicato, Gianni Arnaudo, protagonista del movimento
capace di traghettare la cultura architettonica e del
design oltre la modernità del Movimento Moderno.
Un percorso professionale ricco di opere dove
dissacrazione e ironia, creatività e coup de génie,
lasciano trasparire la reinvenzione della razionalità che
consente di dare forma a sofisticati complessi produttivi
dove poesia e logistica vengono declinati senza nessun
compromesso, oppure a luoghi e ambienti abitati dove
la dimensione spaziale diventa esperienza emozionale.
Le tecniche e l’uso dei materiali non assumono
mai nella sua opera la dimensione di manifesto
ideologico. Arnaudo predilige il messaggio al mezzo
per esprimerlo, ma l’uso che fa della téchne dimostra
conoscenza, perizia e appropriatezza. Lo dettano il
suo ruolo di professore di tecnologia al Politecnico di
Torino e l’esperienza che gli fa affermare come: “Dalla
ricerca non si possa affatto prescindere, anche in
collaborazione con l’industria italiana, che a ciò dedica
molte risorse”.
Campo in cui Casalgrande Padana, presente con i suoi
materiali ceramici in molte opere di Gianni Arnaudo,
svolge da sempre il ruolo di assoluto protagonista,
coniugando ai massimi livelli cultura del progetto e
cultura produttiva.
Ma in questo numero di Percorsi si parla anche di
Grand Prix, con la decima edizione entrata ormai nella
fase cruciale, dove si evidenzia grande interesse e
molta vitalità da parte dei progettisti; nuovi prodotti,
con le serie in grès porcellanato di ultima generazione
Marmoker e Steeltech, presentate all’ultimo Cersaie;
e ceramiche bioattive, al centro di un recente incontro
promosso e organizzato da TOTO tra gli HYDROTEC®
partners del settore ceramico a livello internazionale,
dove si è riaffermata la volontà e l’impegno di tutte le
aziende coinvolte per diffondere maggiormente l’uso e
la conoscenza della tecnologia HYDROTECT®.
POP, a timeless culture
Distrusting the certainties of rationality through the doubts of emotions.Adopting a challenging, innovative POP language that goes beyond any category, the subject and the standard of the architectural project, to translate it into ideas of a deep utopian power and great visionary impact. 50 years after the first furore of the POP avant-garde, what does it mean to keep adhering to its spirit in one’s professional practice?This is explained in this issue of Percorsi, which is all about him, by Gianni Arnaudo, one of the stars of the movement, who carried the culture of architecture and design over and beyond the modernity of the Modern Movement.A professional career laden with works, where desecration and irony, creativity and coup de génie, hint at a reinvention of rationality, which shapes sophisticated productive units, in which poetry and logistics are handled uncompromisingly, or inhabited places and rooms where the spatial dimension turns into an emotional experience.In his works, the techniques and materials he uses never stand up as an ideological manifesto. Arnaudo likes the message better than the way to communicate it, but the way he uses the téchne is proof of his expertise, skills and appropriateness. This is dictated by his role as professor of technology at Turin’s Politecnico and the experience that makes him state that: “One cannot do without research, even in partnership with the Italian industry, which invests lots of resources in that”.A domain in which Casalgrande Padana, whose ceramics largely feature in Gianni Arnaudo’s works, has always taken centre stage by combining the culture of design and culture of production at the highest levels.But this issue of Percorsi is also about the Grand Prix award, now in its tenth year and by now in its most decisive stage, with the entrants proving to be really very keen and busy; the new products, with the latest-generation stoneware ranges Marmoker and Steeltech, displayed at the latest Cersaie; and the bioactive ceramics discussed at a recent meeting, promoted and organised by TOTO for the international HYDROTEC® ceramic-manufacturing partners who showed to be willing to go on with their efforts to spread the use and knowledge of the HYDROTECT® technology even further.
tenth edition
2013/2015grandprix
Xare you readyfor the tenthedition?
6) Percorsi in ceramica 30
“are you ready for the tenth edition?”
Con questa esortazione il video promozionale di Grand
Prix 2013-2015 invita i progettisti a partecipare a
questa edizione particolare che segna i 25 anni della
manifestazione ideata e organizzata da Casalgrande
Padana per selezionare e premiare, con cadenza
biennale, le realizzazioni più significative che, nei
vari campi d’intervento architettonico, meglio hanno
saputo valorizzare le proprietà tecniche e le potenzialità
espressive degli elementi in grès porcellanato
Casalgrande Padana.
Cresciuto e sviluppatosi nel tempo, Grand Prix ha
assunto un ruolo sempre più internazionale e di
riferimento per l’intero settore.
Lo testimoniano le cifre: 25 anni di storia, 10 edizioni,
più di 1500 progetti presentati da oltre 1000 architetti e
designer provenienti dai 5 continenti.
Attraverso questa iniziativa culturale, l’azienda ha voluto
promuovere e saputo concretizzare un evento in cui la
ceramica evidenzia con forza le sue doti di flessibilità e
versatilità. Un evento in cui la piastrella non si rivela in
funzione del progetto, ma ne diventa protagonista.
Forte interesse, grandi attese e molto fermento per
questa decima edizione di Grand Prix, entrata ormai
nella fase cruciale.
Il dialogo fra progettisti e azienda si è fatto più intenso.
Nonostante manchino ancora dodici mesi alla scadenza,
fissata al 31 dicembre 2015, si cerca di stringere i
Grand Prix 2013 - 2015La decima edizione entra nel vivo
Xare you ready?
Grand prix 2010-2012Centri commerciali: Primo premio Shopping centres: First prize Sergey Nagrebel’nyy OOO “ASK Gorod”Shopping Centre, Yekaterinburg (RUS)
Grand prix 2010-2012Edilizia pubblica e dei servizi, edilizia industriale: Primo premio Buildings for public functions and services, industrial buildings: First prize Andrea MambrianiCedacri Group Headquarter, Collecchio, Parma (I)
(7 CASALGRANDE PADANA
Daniel Libeskind Lectio Magistralis Grand Prix 2010-2012
tempi di progettazione, decisione ed esecuzione degli
interventi. Anche se al concorso possono partecipare
opere completate nel periodo gennaio 2010-dicembre
2015, l’obiettivo è di arrivare a questo appuntamento
con le realizzazioni più recenti, più interessanti. Nel
frattempo, numerose richieste sono già pervenute, molti
contatti si sono attivati e stanno arrivando i primi lavori.
Dotato di un montepremi complessivo di euro 37.200,
il concorso è aperto a tutti i progettisti che abbiano
costruito opere in cui sono stati impiegati i materiali
ceramici di Casalgrande Padana per pavimentazioni
e rivestimenti di qualsiasi tipo, in interni e in esterni, in
ambito pubblico e privato, nelle nuove costruzioni e nel
recupero dell’esistente.
I criteri di valutazione adottati fanno riferimento agli
aspetti progettuali, funzionali e applicativi dell’utilizzo dei
prodotti Casalgrande Padana.
In particolare, è compito della giuria internazionale
evidenziare all’interno di ogni opera gli elementi
di valorizzazione e corretto impiego del materiale
ceramico a diversi livelli: sul piano della creatività, in
relazione alla composizione architettonica, al design,
allo studio cromatico e delle finiture, al disegno di posa,
alla personalizzazione del progetto; sul piano della
funzionalità e delle prestazioni tecniche, in relazione
alla destinazione d’uso e alla tipologia d’intervento; sul
piano della messa in opera, in relazione alla corretta
esecuzione, alla tecnica applicativa, allo studio dei
particolari.
I risultati di ogni edizione del Grand Prix vengono
raccolti in Creative Book, una proposta editoriale di
Casalgrande Padana che, nelle ultime sei edizioni, è
stata realizzata insieme a Casabella, prestigiosa rivista
internazionale di architettura, protagonista del dibattito
culturale sui temi del progetto.
Concepito essenzialmente come strumento di lavoro
per il professionista, il volume, che si presenta in una
veste editoriale attenta e accurata, offre numerosi spunti
di riflessione, non solo sulle potenzialità espressive
e applicative del grès porcellanato, sulle sue qualità
strutturali e caratteristiche estetiche, ma anche sugli
elementi architettonici che da tali applicazioni sono
esaltati e qualificati, con risultati complessivi di pregevole
qualità, come testimoniano le realizzazioni proposte.
Il bando del concorso è disponibile sul sito
www.grandprixcasalgrandepadana.com.
Grand prix 2010-2012Edilizia residenziale: Primo premio Residential buildings: First prize Javier Artadi, Artadi ArquitectosLas Palmeras House, Lima (PE)
8) Percorsi in ceramica 30
Grand Prix 2013 - 2015The tenth Grand Prix comes into its own
“are you ready for the tenth edition?”
This is how the Grand Prix 2013-2015 promotional
video has been inviting designers to enter this very
special award that marks the 25th anniversary of
the event, developed and organised every two years
by Casalgrande Padana to select and reward the
most significant projects that, in different areas
of architecture, have managed to promote the
technical properties and the expressive potentials of
Casalgrande Padana’s stoneware.
Grown and developed over time, the Grand Prix has
come to play an increasingly international and leading
role in the entire industry.
There are the figures to show for it: first launched 25
years ago, held 10 times, over 1500 projects entered
by over 1000 architects and designers from the 5
continents.
Through this cultural initiative, the company wanted
to promote and successfully put in place an event in
which ceramics deeply emphasise their own flexibility
and versatility. An event, in which tiles are not
revealed as instrumental to a project but as the real
stars of the show.
Keen interest, great expectations, and lots of efforts
are buzzing around this tenth Grand Prix, which is
now in its hottest stage.
Xare you ready?
Grand prix 2010-2012Rivestimenti di facciata, pavimentazioni esterne: Primo premio Façade coverings, external floorings: First prize aa&a, Studio di Architettura, Anselmi & Associati San Pio da Pietrelcina, church compound, Roma (I)
Grand prix 2010-2012Piscine: Primo premio Swimming pools: First prize Marco Ciarlo & Fabio FabianoSwimming Pool, Savona (I)
(9 CASALGRANDE PADANA
The interaction between the designers and the
company is getting busier.
Despite there still being twelve months until the
deadline of 31st December 2015, everyone is trying to
design, decide and implement everything as quickly
as they can.
Even if the award is open only to projects completed
from January 2010 to December 2015, the aim is to
be there with the most recent, and therefore the most
interesting, projects ready. In the meantime, lots of
applications have been submitted, lots of contacts
have been mobilised, and the first few projects are
flocking in.
With a 37,200 euros’ jackpot, the award is open
to designers who have built four projects in which
Casalgrande Padana’s ceramics have been used for
interior or exterior floors or facings, in any private
or public building, including new builds and
renovations.
The shortlist will be based on the design, functionality
and application of Casalgrande Padana’s products.
In particular, in each project, the international jury will
look for the features in which ceramics are actually
enhanced and properly used, from multiple points of
view. In terms of creativity: architectural composition,
design, chromatic solutions and finishes, layout,
uniqueness of the project; in terms of functionality:
technical performance, intended uses and types of
project; in terms of installation: proper execution,
installation techniques, details.
The results of every Grand Prix award are published
in Casalgrande Padana’s Creative Book, which, in the
last six awards, has teamed up with the prestigious
international architecture magazine Casabella, which
has always been at the centre of the cultural debate
on these issues.
Basically designed as a professional work tool,
this book, with its accurate, well designed artwork,
provides lots of food for thought, not just on the
expressive and application potentials of stoneware
or its structural and aesthetic qualities but also on
the architectural features that such applications do
enhance and add value to, usually producing works of
outstanding value.
Terms and conditions at
www.grandprixcasalgrandepadana.com.
Vincitori Grand Prix 2010-2012
Winners Grand Prix 2010-2012
Gianni ArnaudoPop reloaded
Maligno Industria Arredamenti Peveragno, Cuneo
GIANNI ARNAUDO
12) Percorsi in ceramica 30
Dopo l’impatto della meteora Pop, niente è più stato come
prima. Per cercare di far comprendere a quanti non hanno
vissuto da vicino le vicende di questa avanguardia e del
dissacrante e innovativo impatto provocato dal movimento
di architettura e design radicale, chiediamo aiuto a uno dei
suoi protagonisti: Gianni Arnaudo.
“Molte sono le definizioni espresse sull’arte e sul
movimento Pop”, ci spiega l’architetto e poi prosegue: “Il
tratto comune, come emerge da uno dei commenti alla
recente mostra dedicata a Lichtenstein dal GAM di Torino
(Roy Lichtenstein opera prima, settembre - gennaio 2015),
è l’intento di scegliere oggetti che la mente conosce già e
lavorare su altri livelli”.
Il design radicale, sottolinea Arnaudo, aggiunge a
questo metodo un significato ulteriore, che si traduce
nel concetto di ‘progetto critico’ e cioè: “L’uso delle
forme architettoniche e di design come strumento
per far esplodere in modo figurativo e immediato le
contraddizioni degli aspetti deteriori del prodotto culturale
contemporaneo”.
Su questi principi si è sviluppato anche il percorso creativo
e progettuale di Gianni Arnaudo, evidenziatosi sin dalle
prime opere divenute celebri come “Multipli”, concepite
tra l’inizio e la metà degli anni Settanta nell’ambito dello
Studio 65. Oggetti, sedute e installazioni d’arte prodotti
industrialmente in edizione limitata, ben presto assunti a
elementi iconici, collezionati ed esposti in molti musei del
mondo tra i migliori esempi del design radicale.
In questo quadro, il manifesto non solo grafico ma
creativamente programmatico più prossimo ai Multipli
è sicuramente la carta da lettere ideata e realizzata da
Gianni Arnaudo per lo Studio 65, raffigurante i quattro
soci storici e giovani creativi che, nello spirito dell’epoca,
Percorso di un pensiero pop
“We have chosen to by passthe decaying Bauhaus imagewhich is an insult to functionalism”. “…we are in pursuit of an idea,a new vernacular, something to stand alongside the space capsules, computers and throw-away packages of an atomic/electronic age”.
“Abbiamo scelto di bypassare l’immagine decadente del Bauhaus, che è un insulto al funzionalismo”. “…siamo alla ricerca di un’idea,di un nuovo vernacolo, qualcosa che stia accanto alle capsule spaziali, ai computer e agli involucri usa e getta di un’epoca atomica/elettronica”.
Dialogo tratto dal cartoon riprodotto sulla copertina di Concerning Archigram a cura di Dennis Crompton, Archigram archives, Londra 1999.
hanno animato questa esperienza, ideando gli oggetti più
famosi della produzione Gufram, piccola azienda di Nole
Canavese aperta e sensibile alle nuove forme creative e
alla sperimentazione di materiali innovativi.
Nel 2006, la mostra Big Bang - Destruction et création dans
l’art du 20e siècle, organizzata dal Centre Pompidou di
Parigi, inserisce la figura di Gianni Arnaudo tra le personalità
che hanno caratterizzato le svolte più significative in campo
artistico nel XX Secolo. Tutto ciò in apparente contrasto con
una figura che, per l’intento eversivo della sua opera, risulta
fondativamente ‘antimuseale’.
“In questo senso, precisa Arnaudo, molte delle mie opere,
anche create singolarmente dopo lo sfaldamento nel
1976 della compagine originaria dello Studio 65, hanno
continuato a essere un punto di riferimento per cultori,
musei e collezionisti, come espressione iconica dell’anima
pop, contro miti e riti che dominano l’architettura e il
design della banalità”.
Dissacrazione e ironia sono gli strumenti adottati da
Arnaudo per concepire i suoi progetti. In questo senso,
non si troverà mai in una sua intervista più di un accenno
all’ormai comune tema della ricerca sui nuovi materiali o
sulle nuove tecniche costruttive. Un atteggiamento che
può apparire straniante, dato che Arnaudo è docente di
Tecnologia Ambientale presso il Politecnico di Torino.
“In realtà, ci spiega, l’importante per l’ispirazione è il
messaggio dell’opera di design o di architettura e non il
mezzo o il materiale per realizzarlo. Ritengo naturalmente
ovvio e banale che dalla ricerca non si possa affatto
prescindere, anche in collaborazione con l’industria italiana
che a ciò dedica molte risorse”.
Questa è la chiave di lettura delle opere di Gianni Arnaudo,
all’interno delle quali un sottile e lungo filo rosso lega
il tavolo Dejeuner sur l’arbre (unico prodotto Gufram
acquisito in un museo dal 1976 a oggi), ai tavolini Fizz
prodotti da Slide e, facendo un salto di scala ma non
di atteggiamento creativo, alle architetture della Cantina
di proprietà di Tenute Sandra in Barolo (presentata alla
XXIII Biennale di architettura di Venezia come singolare
esempio di architettura pop) e non ultimo il progetto in
corso di realizzazione per la fabbrica dei panettoni Maina,
che Arnaudo stesso descrive come: “Un grande e festoso
nastro rosso che con uno sguardo zoom abbraccia il
luogo della produzione di un dolce italiano leggendario”.
FossanoStabilimento Maina Panettoni IL NASTRO ROSSO
Alla fine, Charlie Bucket aveva ottenuto una fabbrica di cioccolato.Ma Willi Wonka aveva ottenuto una cosa migliore: una famiglia.E una cosa era assolutamente certa: la vita non era mai stata più dolce.Dal film La fabbrica di Cioccolatoregia Tim Burton
Per far fronte alle crescenti richieste di mercato, la nota industria dolciaria ha investito oltre 6 milioni di euro per potenziare il suo polo produttivo di Fossano. L’intervento, oltre a coinvolgere l’area di produzione, prevede il rinnovo degli spazi direzionali, degli uffici e dello spaccio aziendale.Anche in questo caso Gianni Arnaudo fa leva oltre che sul suo consolidato back ground nella progettazione di opere di architettura industriale, sullo
zoom di scala e sull’ironia POP, per generare un oggetto di forte carica identitaria.L’idea è di avvolgere in un grande nastro rosso, come quelli che si utilizzano per confezionare i panettoni, tutto il vecchio stabilimento.
CommittenteMaina Panettoni spaProgetto architettonicoe direzione artisticaGianni ArnaudoProgetto struttureMarcello Durbano
Progetto UtilitiesMauro FrutteroProgetto Impianto ElettricoSergio DegiovanniProgetto Impianto ClimatizzazzioneEQ IngegneriaImpresa di costruzioniZumaglini & GallinaSerramentiFrea & Frea, Bertolotto PortePrefabbricatiIsocellMateriali ceramicipavimentazioni e rivestimenti interni realizzati in grès porcellanato Granitoker serie Metallica, Inox; pavimentazioni esterne in grès porcellanato Pietre Native serie Amazzonia, Dragon Grey
(13 CASALGRANDE PADANA
GIANNI ARNAUDO
14) Percorsi in ceramica 30
La definizione viene attribuita al critico dell’arte Germano
Celant. Fu lui a parlare di “Architettura radicale” per
definire l’ambito operativo all’interno del quale una serie
di avanguardie avevano promosso, a partire dagli anni
’60, un profondo processo di rifondazione delle differenti
aree del progetto (città, paesaggio, architettura,
design) attraverso un approccio teorico che rompeva i
tradizionali confini disciplinari, adottando un provocatorio
e innovativo linguaggio pop capace di travalicare ogni
categoria, soggetto e scala, per tradursi in proposte di
forte carica utopica e grande impatto visionario.
“Alles ist Architektur”, tutto è architettura, scriveva
Hans Hollein sulla rivista Bau - Schrift für Architektur
und Städtebau n. 1/2, Vienna 1968, per poi affermare
che: “Le definizioni limitate e tradizionali di architettura
e dei suoi mezzi hanno perduto in buona parte validità.
Il nostro impegno è rivolto all’ambiente come totalità,
e a tutti i mezzi che lo determinano. Alla televisione
Architettura Radicale in poche righe
come al mondo dell’arte, ai mezzi di trasporto come
all’abbigliamento, al telefono come all’alloggio.
L’ampliamento dell’ambito umano e dei mezzi di
determinazione dell’ambiente supera di gran lunga
quello del costruito. Oggi praticamente tutto può essere
architettura”.
Una ricerca che, indipendentemente dai nuovi linguaggi
ma non a prescindere da essi, mette in discussione,
utilizzando provocatori strumenti espressivi uniti a un
tagliente sarcasmo, il tradizionale approccio razionale e
meccanicistico tra forma e funzione. Prassi consolidata
che, secondo i radical, aveva mortificato la creatività
progettuale, confinando l’architettura e il design in ambiti
poco permeabili ai nuovi fermenti culturali e alla nuova
scala di sensibilità da essi generata nella società.
A livello internazionale, tra i più noti protagonisti della
scena radical, i londinesi Archigram con le loro visionarie
metacostruzioni hitech, mediate da una rivoluzione
(15 CASALGRANDE PADANA
iconografica capace di trasformare le tavole di progetto
in un processo di comunicazione in linea con le
caratteristiche di consumismo e massificazione della
nuova realtà urbana.
Rispetto alle esperienze che contemporaneamente
venivano portate avanti nel resto d’Europa, in Italia le
contaminazioni di linguaggi e approcci metodologici
vennero principalmente interpretate come strumenti di
contestazione della disciplina, introducendo contenuti
culturali, portatori, attraverso forme provocatorie e
sorprendenti, del ribaltamento necessario a suggerire
modalità e comportamenti altri, nei modi di intendere
il paesaggio urbano e quello domestico. Un percorso
operativo ricco di scritti teorici, dove anche il contro-
design, con i suoi elementi di apparente irrazionalità,
assumeva un ruolo centrale nella negazione
di metodologie disciplinari ormai desuete. Un
atteggiamento che gli storici collocano in continuità
con la ricerca e le sperimentazioni introdotte da Ettore
Sottsass sin dai primi anni ’60.
Nel dicembre 1966 Adolfo Natalini promuove a Pistoia
l’ormai famosa mostra Superarchitettura, per il cui
manifesto scrive: “La superarchitettura è l’architettura
della superproduzione, del superconsumo, della
superinduzione al consumo, del supermarket, del
superman e della benzina super”. Per l’occasione
nacquero il collettivo Archizoom e Superstudio che,
insieme alla produzione teorica e alle opere di una
serie di importanti protagonisti - quali Alessandro
Mendini, Gianni Pettena, Ugo La Pietra, Remo Buti,
Riccardo Dalisi, Andrea Branzi, Gaetano Pesce, Franco
Raggi, Lapo Binazzi con gli Ufo, lo Studio 65, i gruppi
Strum, 9999 e Zziggurat, il laboratorio di architettura
sperimentale Global Tools e molti altri -, hanno
alimentato e promosso negli anni a seguire il movimento
dell’avanguardia radicale in Italia.
BaroloCantina Tenute SandraCONTENITORE E CONTENUTO
Continuiamo a bere del pessimo vino preoccupati che i calici siano di cristalloMirco Stefanon
Il packaging, negli anni che stiamo vivendo, ha assunto un’importanza fondamentale: il contenitore diviene più significativo del contenuto.Il progetto per la nuova sede della Cantina Tenute Sandra muove dall’idea di concepire il fabbricato come due scatole sovrapposte, prendendo come modello i contenitori in legno naturale da tempo utilizzati per la commercializzazione e vendita delle singole bottiglie di vino. Il disegno evidenzia le
contraddizioni di un sistema di produzione ove a volte il marketing e l’etichetta sono prevalenti rispetto al vino, per quanto mitico come nel caso del Barolo.Il significato introduce a richiami etici, con un’operazione di “zoom” sull’oggetto, per ironizzare, con lo strumento della macroscopicizzazione, sulle forme spesso utilizzate per apparire rispetto ai contenuti dell’essere.
CommittenteTenute Sandra Progetto architettonicoe direzione artisticaGianni ArnaudoProgetto struttureRoberto Mellano, Studio SimeteImpresa di costruzionig.b. costruzioni srl SerramentiFrea & Frea Rivestimento esternoWoodn Materiali ceramicipavimentazioni e rivestimenti interni previsti in grès porcellanato Granitoker serie Newood, Beige
16) Percorsi in ceramica 30
GIANNI ARNAUDO
Gianni Arnaudo
Si è laureato nel 1971 alla Facoltà di Architettura del Politecnico di Torino, dove oggi è docente di Tecnologia Ambientale. La stessa Facoltà dove nel 1969, nell’ambito del convegno internazionale Utopia e/o Rivoluzione, i radicali Archigram presentarono la cellula nomade Cushicle ideata da Michael Webb. In questo clima, l’esperienza professionale di Arnaudo ha preso avvio all’interno dello Studio 65 di cui è tra i principali animatori fra il 1970 e il 1975. Qui prendono forma i suoi primi progetti di architettura radicale, che si concretizzano attraverso la collaborazione con la fabbrica/laboratorio Gufram affermandosi a livello internazionale a seguito di esposizioni quali New Domestic Italian Landscape, curata da Emilio Ambasz per il MoMA di NewYork, nel 1972. Alcune opere di questo periodo, fra cui le poltrone Bocca, Capitello e Attica, vengono inserite nelle collezioni permanenti di importanti musei, quali il Denver Museum of Modern Art, il Vitra Museum di Basilea, il Musée des Art Décoratifs del Louvre, il Centre Pompidou Musée National d’Art Moderne a Parigi e il Metropolitan Museum a New York.La sua prima opera architettonica, realizzata con lo Studio 65, è il complesso Flash Back a Borgo San Dalmazzo (Cuneo). Il progetto guadagna la copertina della rivista Domus e testimonia l’originale linguaggio di Arnaudo, fondato
su un profondo interesse per la ricerca, la sperimentazione e i rapporti con il contesto sociale e territoriale.Da allora, lunghissimo è l’elenco di opere e realizzazioni portate a termine singolarmente o in collaborazione, che comprendono edifici pubblici, plessi scolastici, centri commerciali, musei, centri sportivi, complessi industriali, cantine vinicole e molto altro ancora. Tra questi: la Champagnerie Lamborghini-Contact (Montecarlo), gli uffici per le Olimpiadi (Atlanta), il centro sportivo di Montreal (Canada), gli uffici del Consolato del Giappone (Montecarlo), la cantina Terre da Vino a Barolo (presentata alla XII edizione della Biennale di Venezia nella mostra Le Cattedrali del Vino), il nuovo Aeroporto di Cuneo, il Museo della Repubblica di Capo Verde e il Museum Design Hotel del Castello di Montaldo Torinese. Recentissimi sono l’ampliamento del complesso industriale dell’impresa dolciaria Maina a Fossano e le Tenute Sandra a Barolo, la prima cantina Pop al mondo. Quest’ultima, pensata come due scatole di legno sovrapposte e disassate tra i vigneti, è stata oggetto di una conferenza stampa al Padiglione Italia della XIII edizione della Biennale di Venezia. In merito, va sottolineato che Gianni Arnaudo ha partecipato con sue opere alla X e alla XI, XII, XIII e XIV Biennale di Architettura di Venezia. Ha inoltre curato l’allestimento di mostre di
risonanza internazionale, come “Pop Design - Fuori scala, fuori luogo, fuori schema” per Torino World Design Capital.Frutto delle numerose collaborazioni con importanti aziende del settore del design e dell’arredamento, la poltrona Va Pensiero, il divano You welcome e l’originale tavolo Dejeuner sur l’arbre presentato al Salone del Mobile di Milano 2005, alla Biennale del Design di St. Etienne del 2006 e ora acquisito nella Collezione Permanente dal Centre Pompidou.La sua intensa produzione è sintetizzata all’interno del volume Opacità e trasparenza (Arca Edizioni), che raccoglie le sue opere degli ultimi anni ‘90 e testimonia le numerose mostre a lui dedicate da importanti istituzioni culturali quali il Centre Pompidou - Musée National d’art Moderne di Parigi, il Powerhouse Museum of Modern Art di Sidney, il centro culturale Frac - Nord, Pas de Calais, il Musée National d’Art Moderne di Brest, la Biennale di Saint Etienne e non ultimo il Fonds regional d’art contemporain di Dunkerque. Tra le più recenti sono da segnalare quelle sul Pop Art Design, al Vitra Museum di Basilea, al Louisiana Museum di Copenhagen, al Moderna Museet di Stoccolma e al Barbican Center di Londra.Fra i molti riconoscimenti conseguiti, il Premio Internazionale di Architettura Dedalo Minosse nelle edizioni del 2004, del 2006 e del 2008.
(17 CASALGRANDE PADANA
Racconigi, CuneoComplesso industriale V2 ElettronicaCOME UN’ASTRONAVE
Rotta, Capitano? Seconda stella a destra, e poi dritto fino al mattino.Dialogo da Star Trek VI
Il complesso industriale V2 è costituito da una fabbrica di componenti elettroniche di alta precisione. Uno dei problemi caratterizzanti la progettazione è stato l’armonizzazione del contenitore industriale con un contesto storico e paesistico di notevole rilievo, tenendo conto di alcune scelte imposte dalla committenza, quali l’uso di una struttura prefabbricata e la definizione di superfici organizzate secondo una rigida logica produttiva alla quale le forme architettoniche dovevano adeguarsi.
L’idea guida introdotta dal progetto di Gianni Arnaudo è stata quella di smaterializzare i volumi opachi del complesso ponendoli in contrasto dialettico con un grande spazio espositivo vetrato, coperto da un sottile foglio di acciaio curvo, ottenendo un effetto scenografico di grande leggerezza. Contributo determinante è stato ottenuto attraverso gli effetti luminosi, grazie ai quali, oltre il crepuscolo, l’edificio si trasforma in una sorta di astronave per comunicare la
volontà di conquistare nuovi spazi - grazie alle capacità che, anche in momenti di crisi, consentono di affermarsi a chi dimostra creatività e un modo diverso di fare impresa.
CommittenteV2 Elettronica spaProgetto e direzione artisticaGianni ArnaudoMateriali ceramicipavimentazioni interne in grès porcellanato Pietre Native, serie Pietra di Luserna
18) Percorsi in ceramica 30
GIANNI ARNAUDOGrinzane CavourStabilimento industriale Dromont NUOVO SMALTO
Dipingere non è un’operazione esteticaPablo Picasso
Dromont è una realtà che produce macchinari ad altissima precisione meccanica ed elettronica per il confezionamento di vernici coloranti industriali, destinati sia alle grandi linee di montaggio delle multinazionali, sia ai mixer automatici utilizzati nei colorifici. Il progetto ha previsto l’ampliamento e rivisitazione dell’edificio esistente, ponendo tra gli obiettivi
(19 CASALGRANDE PADANA
CommittenteDromont spaProgetto e direzione artisticaGianni ArnaudoMateriali ceramicipavimentazioni e rivestimenti interni delle zone operative e degli ambienti direzionali realizzati in grès porcellanato Granitogres serie Marte
quello di imprimere un segno architettonico molto forte connesso all’addizione di un nuovo corpo sul fronte principale dello stabilimento, risolto espressivamente attraverso una macro superficie metallica che simboleggia un foglio di lamiera (come quelli oggetto dei processi di coil coating) adagiato su un prato tra le colline. La parte preesistente del
complesso e la parte nuova sono legate da uno dardo in cristallo strutturale che trafigge i volumi creando consequenzialità compositiva. Un ponte sospeso consente il percorso degli addetti e delle utilities e termina con una vetrata che si affaccia sul paesaggio. Al progetto, firmato da Gianni Arnaudo, è stato conferito il premio internazionale di architettura Dedalo Minosse.
20) Percorsi in ceramica 30
Il borgo di Barolo è un luogo di grande fascino e bellezza. Dal castello
dei marchesi Falletti, che nelle sue viscere ospita l’Enoteca Regionale
del celeberrimo vino Barolo, lo sguardo può spaziare sull’intera Valle
Talloria, sui vigneti e sul paesaggio della Langa che l’Unesco ha voluto
eleggere patrimonio mondiale, descrivendolo come un luogo esemplare
di interazione tra l’uomo e il suo ambiente naturale: “Una eccezionale
testimonianza vivente della tradizione storica della coltivazione della vite,
dei processi di vinificazione, di un contesto sociale, rurale e di un tessuto
economico basati sulla cultura del vino”.
Inserire una nuova architettura in questo palinsesto è compito assai
impegnativo, che richiede sensibilità, misura, capacità di collocarsi nella giusta
prospettiva tra la storia, le tradizioni del luogo e il disegno del suo futuro.
Barolo, Cuneo - Nuovo stabilimento vitivinicolo Terre da Vino
La storia progetta il suo futuro
Tre nasi son quel che ci vuoleper bere il Barolo
Cesare Pavese, Il compagno
GIANNI ARNAUDO
(21 CASALGRANDE PADANA (21 CASALGRANDE PADANA
Il nuovo complesso vitivinicolo Terre da Vino nasce con queste premesse
e Gianni Arnaudo, che ne ha curato il progetto, ha saputo felicemente
coniugare la sua innata carica innovativa con le esigenze funzionali e
sociali di un territorio unico. L’insediamento copre una superficie di circa
5 mila metri quadrati ed è caratterizzato da una netta distinzione tra
l’edificio direzionale e quello destinato al complesso produttivo. Il primo è
chiaramente ispirato alla tipologia delle antiche case rurali della Langa, con
volumi compatti, murature intonacate a calce e alcune grandi specchiature
vetrate che riecheggiano nell’impaginato di facciata i tradizionali vuoti dei
fienili. Ma non solo, la trasposizione temporale dei graticci in legno, che
un tempo nelle cascine venivano utilizzati per fare essiccare il mais, ha
consentito di riproporre il tema giustapponendo alla facciata un ordito in
lamellare sul quale in autunno i fasci di pannocchie creano una primitiva e
policroma parete ventilata.
22) Percorsi in ceramica 30
GIANNI ARNAUDO
(23 CASALGRANDE PADANA
Planimetria Prospetto d’angolo
Prospetto Nord-Est
CommittenteTerre da Vino spaProgetto e direzione artisticaGianni ArnaudoDirezione LavoriPaolo BormidaCollaboratore alla Direzione LavoriEzio Bogliolo per Terre da VinoProgetto StrutturaleMarcello DurbanoProgetto utilitiesStudio AgnelliMateriali ceramicipavimentazioni e rivestimenti interni di cantina, zone di produzione, aree di transito e di servizio realizzati in grès porcellanato Granitogres serie Granito 1, Nebraska e Granitoker serie Metallica, Inox
Planimetria
Il complesso produttivo è stato invece pensato per smarcarsi con
decisione dall’anonimo e paesaggisticamente irriguardoso capannone
squadrato, e le linee curve che ne definiscono i profili di copertura
entrano in dialogo con le colline circostanti.
Di grande impatto figurativo e ponte simbolico tra la saggezza del
passato e la volontà dell’azienda di proiettarsi nel domani, il percorso
aereo di circa 800 metri attraversa l’intera azienda, trasformando
l’esperienza dei visitatori in un percorso memorabile e al tempo stesso
consentendo di ammirare quanto si sta producendo (dalle fasi di
vinificazione, sino all’imbottigliamento) senza disturbare il lavoro degli
operai.
Per i suoi contenuti, il progetto è stato presentato nel 2012 all’interno
della XIII Biennale di Architettura di Venezia curata da David Chipperfield.
24) Percorsi in ceramica 30
GIANNI ARNAUDO
(25 CASALGRANDE PADANA
26) Percorsi in ceramica 30
A pochi chilometri da Torino dietro la collina di Superga, su una
sommità che annuncia la pianura che separa il capoluogo Piemontese
da Langhe e Monferrato, sorge l’elegante sagoma del Castello di
Montaldo.
Una costruzione severa, le cui prime pietre si fanno risalire all’anno
1011, posate per volere di Landolfo, Vescovo di Torino.
Le vestigia odierne, di impianto settecentesco, sono invece frutto
di una delle numerose trasformazioni che hanno interessato i suoi
trascorsi.
In questo caso fu il conte Carlo Emanuele Ferrero d’Ormea a interviene
significativamente, trasformandolo in sontuosa villa destinata a sua
residenza principale.
Castello di Montaldo - Museum Design Hotel
Il paesaggio del pensiero
L’arte oltrepassa i limiti nei quali il tempo vorrebbe comprimerla e indica il contenuto del futuro
Vasilij Kandinskij
GIANNI ARNAUDO
(27 CASALGRANDE PADANA (27 CASALGRANDE PADANA
Nei successivi passaggi di proprietà il castello ha ospitato le
attività di alcune istituzioni religiose fino alla recente ridestinazione e
trasformazione in hotel e centro benessere che lo ha strappato da una
condizione di degrado e abbandono per restituirlo alla sua originale
bellezza.
Il progetto sviluppato da Gianni Arnaudo ha trasformato integralmente
lo spazio sul piano concettuale, pensando non semplicemente a
dar forma a un esclusivo “design hotel” sulla falsariga di quanto già
realizzato nel mondo, ma a un vero e proprio museo. Al suo interno
gli ospiti, oltre a beneficiare di nuovi equilibri, grazie a un ritrovato
benessere fisico e sensoriale, possono espandere gli orizzonti della
loro conoscenza entrando in contatto nei percorsi, negli ambienti
e nelle suite, con opere di design scelte tra le eccellenze della
produzione internazionale storica e contemporanea.
L’allestimento grazie al quale è avvenuta la trasformazione ha dovuto
tener conto della rigidità dell’involucro e delle partiture interne, con la
difficoltà di coniugare le esigenze di ricettività alberghiera, l’inserimento
di una nuovissima SPA e la predisposizione di adeguati spazi di
accoglienza e ristorazione.
28) Percorsi in ceramica 30
GIANNI ARNAUDO
CommittenteCastello Di Montaldo srlProgetto e direzione artisticaGianni ArnaudoDirezione LavoriGiovanni PierroImpresa esecutriceED.AR.T.Materiali ceramicipavimentazioni e rivestimenti interni di camere con bagni, spazi collettivi e di ritrovo, salone pranzo, centro benessere, aree funzionali, zone di transito e distribuzione, servizi realizzati in grès porcellanato Pietre Native serie Meteor, Grigio
Pianta piano terra Pianta primo piano
(29 CASALGRANDE PADANA
Pianta secondo piano Pianta sottotetto
L’organismo si compone di quattro livelli. Al piano terra trovano
collocazione la piscina e le grandi attrezzature per il centro benessere,
collegate grazie a un doppio ascensore al sottotetto, dove è alloggiato il
resto della SPA e dal quale si gode uno splendido panorama. I restanti
livelli sono dedicati alle suite, alle sale congressi e ai ristoranti.
All’interno delle storiche mura, gli ospiti, guidati da schermi che
descrivono le opere di design, la loro storia, le loro caratteristiche, il
pensiero e la poetica dei loro autori, possono percorrere un coinvolgente
itinerario tra oggetti di varie epoche, avvicinandosi nel modo migliore a
uno degli ambiti meno conosciuti dell’arte figurativa.
L’intenzione progettuale, sviluppata da Gianni Arnaudo è rivolta a cucire
nel tempo e nello spazio capolavori di design e di creatività, offrendo
l’opportunità di esplorare nuovi paesaggi del pensiero, nuovi oggetti,
comprenderne il valore, il fascino, e forse amarli come testimonianza di
quella continua ricerca innovativa che sta alla base del progresso.
30) Percorsi in ceramica 30
GIANNI ARNAUDO
(31 CASALGRANDE PADANA
32) Percorsi in ceramica 30
Non sono molti i marchi legati al mondo del design che possono vantare
più di sessant’anni di storia imprenditoriale. Maligno è uno di questi e tra
i pochi che, nei passaggi generazionali, è riuscito a fondere la tradizione
e la sapienza dell’ebanisteria con i più sofisticati sistemi di produzione
contemporanea, dal disegno digitale alla produzione a controllo
numerico.
Oggi l’antico laboratorio artigianale si è trasformato in una fabbrica
d’avanguardia aperta agli stimoli, alle suggestioni, alle idee, ai saperi, ai
fermenti culturali che animano il mondo dell’architettura d’interni e del
design. Maligno ha così acquisito commesse in molte parti del mondo
e ha firmato gli allestimenti di alcuni dei più importanti brand della scena
internazionale.
Peveragno, Cuneo - Maligno Industria Arredamenti
La forma dell’identità
Io penso la fabbrica per l’uomo, non l’uomo per la fabbrica.
Adriano Olivetti
GIANNI ARNAUDO
Pianta piano terra
(33 CASALGRANDE PADANA
34) Percorsi in ceramica 30
Il nuovo stabilimento e sede della società riflette questo percorso e
tensione continua, rivolta a cogliere gli stimoli capaci di legare a doppio
filo tradizione e futuro, storia e innovazione.
Il progetto, sviluppato da Gianni Arnaudo, si è misurato con la sfida
di riuscire a coniugare gli stranianti e provocatori salti di scala, propri
dell’avanguardia POP, con le rigorose esigenze tecnico funzionali
imposte dalle dinamiche operative di un moderno impianto produttivo.
Compito che, grazie alla grande esperienza maturata da Arnaudo
in questo complesso ambito della progettazione, ha portato alla
creazione di un edificio iconico.
Il progetto fa dunque leva sull’uso di un simbolo forte.
GIANNI ARNAUDOProspetto Est
(35 CASALGRANDE PADANA
CommittenteMaligno Industrie ArredamentiProgetto e direzione artisticaGianni ArnaudoMateriali ceramicipavimentazioni interne di reception, zone di transito e distribuzione, aree funzionali e di sosta, scale realizzate in grès porcellanato Granitoker serie Metallica, Inox
Osservando le tavole della pianta è immediato scorgere il
macrodisegno di una vecchia pialla, utensile eleggibile a caposaldo
della splendida tradizione di ebanisteria artigianale praticata
dal fondatore, qui eletto a riferimento di sapienza
e qualità produttiva. Ecco allora che le linee di questo disegno si
trasformano nello sviluppo dell’opera in una razionale mappa di
ordinamento per le diverse funzioni della fabbrica, allocando aree
specializzate e tracciando spazi capaci di qualificare il lavoro, così
come la sua immagine.
Un risultato che va oltre gli stereotipi dei luoghi del fare per diventare
identità.
Prospetto Nord
36) Percorsi in ceramica 30
GIANNI ARNAUDO
After the impact with the pop meteor, nothing has
ever been the same again. For those who did not
have a first-hand experience of such avant-garde and
the irreverent, innovative impact of radical architecture
and design, let’s ask someone who has been at the
centre of it all: Gianni Arnaudo.
“Many are the definitions given of pop art and the pop
movement”, the architects explains, then he goes on:
“The common trait, as revealed by one comment on
the recent Lichtenstein exhibition at Turin’s GAM (Roy
Lichtenstein opera prima, September – January 2015),
is the will to choose objects the mind already knows
and then work on other levels”.
Radical design, Arnaudo points out, adds one further
meaning to such method, which translates into the
concept of ‘critical project’; in other words: “Using
architectural forms and design as ways to figuratively
and immediately expose the contradictions in the
inferior features of the products of contemporary
culture”.
Pop philosophy through time
“We have chosen to by passthe decaying Bauhaus imagewhich is an insult to functionalism”. “…We are in pursuit of an idea,a new vernacular, something to stand alongside the space capsules, computers and throw-away packages of an atomic/electronic age”.
From the cartoon on the cover of Concerning Archigram by Dennis Crompton, Archigram Archives, London 1999.
(37 CASALGRANDE PADANA
These are the very same principles that inspired
Gianni Arnaudo’s creative and designer career,
as shown even in his very first, now very famous,
“Multipli”, the works he designed between the early
Seventies and the mid-Seventies as a member of
Studio 65. Industrially-produced, limited-edition
artistic objects, chairs and installations, soon
turned into icons, collected and displayed in many
museums around the world as some of the best
examples of radical design.
In this scenario, the programme (not so much the
poster as the manifesto) that comes closest to the
Multipli is certainly the lettercard designed and made
by Gianni Arnaudo for Studio 65, portraying the four
older partners and the creative young people who, in
the spirit of the time, brought that experience to life
by designing the most famous objects produced by
Gufram, a small company based at Nole Canavese,
open and sensitive to the new creative forms and to
experiments with innovative materials.
In 2006, Big Bang – Destruction et création dans l’art
du 20e siècle, the exhibition organised by the Centre
Pompidou in Paris, cast Gianni Arnaudo into the
firmament of those artists who have left their marks
on the most important artistic milestones of the XX
century. All this sounds slightly contradictory for
someone who, with the rebellious spirit of his works,
is basically all against museums.
“In this respect, Arnaudo explains, many of my
works, even those I designed on my own after the
disintegration of the original Studio 65 in 1976, were
still considered milestones by the experts, collectors
and museums as an iconic expression of the pop
soul, challenging the myths and rites that are
rampant in the architecture and design of the trivial”.
Irreverence and irony are the ways Arnaudo chose
to go for, in his works. In this sense, you will never
find in any of his interviews anything more than
a brief hint at the ubiquitous research into new
materials or new building techniques. An attitude
that doesn’t seem to match Arnaudo’s current post,
as a professor of environmental technology at Turin’s
Politecnico University.
“In fact, he points out, what’s important for
inspiration is the message of a design or
architectural project, not the technique or the
material it is made with. Of course I think you can’t
do without research, that goes without saying, not
least with the support of the Italian companies,
which invest a lot in that”.
This is how Gianni Arnaudo’s works should be
understood, works in which a long, thin thread joins
his Dejeuner sur l’arbre table (only Gufram product
in a Museum collection since 1976), the Fizz side
tables by Slide, and, on a grander but equally
creative scale, the architecture of Tenute Sandra
winery at Barolo (which was presented at the XXIII
Venice Biennale as an unusual example of pop
architecture) and, last but not least, the project he is
currently working at for Maina, the Christmas cake
factory, which Arnaudo himself describes as: “A big,
cheerful red ribbon that zooms in to the place where
a legendary Italian cake is made”.
FossanoMaina Panettoni (cake factory)THE RED RIBBON
In the end, Charlie Bucket won a chocolate factory. But Willy Wonka had something even better: a family. And one thing was absolutely certain – life had never been sweeter.From Willie Wonka and the Chocolate Factorydirected by Tim Burton
To cope with increasing market demands, the famous cake factory invested over 6 million euros to upgrade its Fossano site. As well as affecting the factory, the project involved renewing the HQ, the offices and the factory shop.Once again, in addition to his well-established background in industrial architecture, Gianni Arnaudo relies on zooming and playing with scales, and on his pop irony to create something that has a really powerful
identity. The idea is to wrap all of the old plant in a big red ribbon, like those used to package Christmas cakes.
ClientMaina Panettoni spaArchitectural design and art director Gianni ArnaudoFacility designMarcello Durbano Utility designMauro FrutteroElectric engineeringSergio Degiovanni
Air conditioning engineeringEQ IngegneriaBuilding contractorZumaglini & Gallina Doors and windowsFrea & Frea, Bertolotto PortePrefabricated piecesIsocellCeramicsinterior floors and facings in Granitoker Porcelain stoneware, Metallica series, stainless steel; exterior in Pietre Native Porcelain stoneware, Amazzonia series, Dragon Grey
GIANNI ARNAUDO
38) Percorsi in ceramica 30
This definition has assumedly been coined by art critic
Germano Celant.
It was him who spoke of “Radical Architecture” about
the kind of work in which, since the Sixties, a number
of avant-garde movements had been promoting a
deep redefinition of multiple spheres of design (cities,
landscape, architecture, design) through a theoretical
approach that broke with the traditional boundaries of
the discipline and adopted a challenging, innovative
pop language that went beyond any category, subject
or scale and translated into ideas that were deeply
charged with a utopian attitude and great visionary
impact.
“Alles ist Architektur”, everything is architecture,
Hans Hollein wrote on Bau - Schrift für Architektur
und Städtebau no. 1/2, Vienna 1968, and then he
stated: “Limited, traditional definitions of architecture
and its means no longer apply now. Our efforts are
focussed on the environment as an entirety and to
all the means that define it. To television as much as
to the art world, to transport as much as to clothing,
to telephone as much as to housing. The extension
of the human sphere and the environment-defining
means largely surpasses that of the built environment.
Radical architecture, in a nutshell
Nowadays, virtually anything can be architecture”.
A research that, independently of but not regardless
of the new language, questions the traditional rational,
mechanistic approach between form and function,
using challenging expressive tools combined with a
sharp sarcasm.
A well-established practice that, according to the
radicals, had frustrated the creativity of design,
confining architecture and design to spheres that
were fairly impassable to the new cultural flurries
and to the new range of sensitivity they brought into
society.
On the global scene, the best known stars of the
radical movement, London-born Archigram, with their
visionary high-tech meta-constructions mediated by
an iconographic revolution, managed to turn drawings
into a communication process, in keeping with the
consumer and mass culture of the new urban world.
On the background of the experiences that were
taking place in the rest of Europe, in Italy the
contaminations of languages and methodological
approaches were mainly understood as means to
challenge the subject by adding cultural contents,
which, in provocative, unexpected forms, would
(39 CASALGRANDE PADANA
dramatically change and overturn all of the methods
and attitudes, any view of the urban and family
landscapes.
A working process, replete with theoretical writings,
where even counter-design, with its assumed
irrationality, played a key role in the rejection of
obsolete teaching methods.
An attitude that historians regard as the continuation
of the research and experimentation that Ettore
Sottsass had been playing with since the early Sixties.
In Pistoia, in December 1966, Adolfo Natalini
promoted the famous Superarchitettura, an exhibition
on whose poster he wrote: “Super-architecture is the
architecture of super-production, super-consumption,
of a super-induction to consume, of super-markets,
super-men and super-gasoline”.
That led to the birth of the Archizoom and
Superstudio collectives, which, along with the theories
and works of a number of key artists – such as
Alessandro Mendini, Gianni Pettena, Ugo La Pietra,
Remo Buti, Riccardo Dalisi, Andrea Branzi, Gaetano
Pesce, Franco Raggi, Lapo Binazzi with Ufo, Studio
65, the Strum, 9999 and Zziggurat groups, the Global
Tools experimental architecture lab, and lots more –,
fuelled and promoted the radical avant-garde in Italy
for many years.
BaroloCantina Tenute Sandra (winery)CONTAINER AND CONTENT
Continuiamo a bere del pessimo vino preoccupati che i calici siano di cristalloWe keep drinking bad wine, making sure our glasses are made of crystalMirco Stefanon
In this day and age, it is all about packaging: the container is more important than the content. The project for the new winery, Cantina Tenute Sandra, takes inspiration from the idea of looking at the building as at two boxes, one on top of the other, like those natural wood containers that are usually used to market or sell individual bottles of wine.
The design emphasises the contradictions of a production system in which marketing and labelling often prevail over the wine, no matter how legendary it is, as Barolo wine definitely is. The meaning here is a wink at ethics, zooming in on the item to be ironic, enlarging the shapes that are often used for appearance over being.
ClientTenute Sandra Architectural design and art directorGianni ArnaudoFacility designRoberto Mellano, Studio SimeteBuilding contractorg.b. costruzioni srl Doors and windowsFrea & Frea FacingsWoodnCeramicsinterior floors and facings in Granitoker Porcelain stoneware, Newood series, Beige
Graduated in Architecture in 1971 from Turin’s Politecnico University, where he currently teaches environmental technology. The same Faculty where, in 1969, at the international conference ‘Utopia e/o Rivoluzione’, the radical Archigram presented the Cushicle nomadic cell designed by Michael Webb. It is in this climate that Arnaudo’s professional background started at Studio 65 where he played a key role between 1970 and 1975. It is there that his first radical architecture projects took shape and eventually turned into reality with the Gufram lab/factory, becoming global successes after some exhibitions such as New Domestic Italian Landscape, curated by Emilio Ambasz for the MoMA in New York, in 1972. Some designs from back then, such as the Bocca, Capitello and Attica armchairs, are in the permanent collections of major museums, such as the Denver Museum of Modern Art, the Vitra Museum in Basel, the Musée des Art Décoratifs at Louvre, the Centre Pompidou Musée National d’Art Moderne in Paris
and the Metropolitan Museum in New York. His first architectural work, in partnership with Studio 65, is Flash Back, an estate in Borgo San Dalmazzo (Cuneo).
The project is on the
40) Percorsi in ceramica 30
GIANNI ARNAUDO
cover of Domus magazine, proudly showing Arnaudo’s unique language based on his deep interest in research and experimentation and in the relations with the social and local fabric.Since then, the list of works and projects completed by him either on his own or in partnership with others would be too long to mention and includes public buildings, campuses, shopping malls, museums, sporting facilities, industrial estates, wineries and lots more. To mention just a few: Champagnerie Lamborghini-Contact (Monaco), Olympic HQ (Atlanta), Montreal sporting centre (Canada), Japan Consulate HQ (Monaco), Terre da Vino winery at Barolo (presented at the XII Venice Biennale for the Cattedrali del Vino exhibition), the new airport in Cuneo, the Museum of the Republic of Cape Verde, and the Museum Design Hotel at Castello di Montaldo Torinese. His latest works include the extension of Maina’s cake-manufacturing site in Fossano and Tenute Sandra in Barolo, the first pop winery in the world. The latter, designed as two wooden crates one on top of the other, staggered and scattered amidst the vineyards, has been addressed at a press conference in the Italian Pavilion at the XIII Venice Biennale. Note that Gianni Arnaudo’s works have been on display at the X, XI, XII, XIII
and XIV Venice Biennales. In addition, he has curated world-class exhibitions, such as “Pop Design – Fuori scala, fuori luogo, fuori schema” for Torino World Design Capital.The result of his many collaborations with leading furniture and design companies, the Va Pensiero chair, the You welcome sofa, and the quirky Dejeuner sur l’arbre table, presented at Milan Furniture Show in 2005 and St. Etienne Design Biennale in 2006, now in the Permanent Collection of Centre Pompidou.His large production is summed up by the book Opacità e trasparenza (Arca Edizioni), which showcases his works from the late Nineties and the many exhibitions held in leading cultural institutions, such as the Centre Pompidou – Musée National d’art Moderne in Paris, the Powerhouse Museum of Modern Art in Sidney, the Frac – Nord culture centre in Pas de Calais, the Musée National d’Art Moderne in Brest, the Saint Etienne Biennale and, last but not least, the Fonds Regional d’Art Contemporain in Dunkirk. Most noteworthy are his recent exhibitions on Pop Art Design at the Vitra Museum in Basel, the Louisiana Museum in Copenhagen, the Moderna Museet in Stockholm, and the Barbican Centre in London.The many awards he has won include the Dedalo Minosse international architecture award in 2004, 2006 and 2008.
Gianni Arnaudo
(41 CASALGRANDE PADANA
Grinzane CavourStabilimento industriale Dromont A NEW LEASE OF LIFE
Painting is not an aesthetic operationPablo Picasso
Dromont is a company that produces extremely high-precision mechanical and electronic machinery for the packaging of industrial dyeing paints for large assembly lines in multinational corporations as well as for automatic mixers in paint factories. The project involved the extension and makeover of the existing building, one of the goals being adding a very powerful architectural touch by securing a new body on to the plant’s
main façade, expressively rendered by a metallic macro-surface as a symbol of a sheet of metal (like coal-coated ones) resting on a lawn amidst the hills. The existing portion and the new portion of the property are connected by a structural crystal arrow that pierces the volumes into a sequential composition. The staff and the utilities can move on a hanging bridge, which ends with a glazed surface overlooking the scenery.
For this project, Gianni Arnaudo won the Dedalo Minosse international architecture award.
ClientDromont spaDesigner/art directorGianni ArnaudoCeramicsinterior floors and facings in the HQ and factory in Granitogres Porcelain stoneware, Marte series
42) Percorsi in ceramica 30
GIANNI ARNAUDO
(43 CASALGRANDE PADANA
of those who are creative and find new ways of doing business.
ClientV2 Elettronica spaDesigner/art directorGianni ArnaudoCeramicsinterior floors in Pietre Native Porcelain stoneware, Pietra di Luserna series
Racconigi, CuneoV2 Elettronica site LIKE A SPACESHIP
The route, Captain? Second star to the right, and straight on till morningFrom Star Trek VI
V2’s site is a high-precision electronics factory. One of the challenges in this project was achieving a fine balance between the industrial box and an outstanding historical and natural landscape, in compliance with the client’s brief, such as using a prefabricated construction and laying the areas out according to the strict requirements of the production department.The guiding idea in Gianni
Arnaudo’s project was to dematerialise the opaque volumes of the site, placing them in dialectic contrast with a large glazed showcase covered with a thin sheet of curved steel, for an extremely light, scenic result.The decisive factor was the light effects that, after dusk, turn the building into a sort of spaceship to convey the desire to conquer new spaces with the skills that, even at times of crisis, make the success
44) Percorsi in ceramica 30
The village of Barolo is a very charming, very beautiful place. From
the Marchesi Falletti’s Castle, its belly home to the Regional Winery
of the super-famous Barolo wine, your eyes may see as far as the
Talloria valley, the vineyards and the landscape of the Langhe that
Unesco wanted to include into its World Heritage sites, describing it
as the perfect example of interaction between man and his natural
environment: “An outstanding living example of the historical
tradition of vine growing, wine making, a social, rural and economic
fabric based on the culture of wine”.
Fitting a new architecture into such scenery is a very demanding
task, which requires sensitivity, a sense of balance, the right
perspective on history, local traditions, and on outlook on its future.
Barolo, Cuneo - Terre da Vino new winery
History mapping its own future
Tre nasi son quel che ci vuoleper bere il Barolo
It takes three noses to drink Barolo
Cesare Pavese, Il compagno
GIANNI ARNAUDO
(45 CASALGRANDE PADANA
46) Percorsi in ceramica 30
The Terre da Vino new winery was born on such assumptions, and
the designer, Gianni Arnaudo, successfully combined his inbred
innovative spirit with the functional and social requirements of a
unique region.
The estate covers about 5 thousand square metres, with a sharp
separation between the HQ and the factory.
The HQ is clearly inspired by the ancient farmhouses of the Langhe
region, with compact volumes, lime-plastered walls and large mirror-
glazed surfaces, where the façade echoes the traditional recesses of
the barns.
That’s not all: the modern version of the wooden espaliers, which
were used to dry corn in the old farmhouses, brought the subject up
again by juxtaposing the façade with a laminated weave, on which
in autumn the tied-up corncobs create a primitive, polychrome
ventilated façade.
GIANNI ARNAUDO
(47 CASALGRANDE PADANA
The factory has instead been designed to deeply break with
the nondescript, environmentally-disrespectful boxy shed, and
the curved lines of the roof harmoniously fit in with the surrounding
hills.
With great figurative impact, as a symbolic bridge between the
wisdom of the past and the company’s will to look to the future,
an 800-metre aerial strip runs through the entire winery, turning the
visitors’ experience into a memorable journey while also showing
what is being made (from harvesting to bottling), without disrupting
the workers’ job.
For its contents, the project was exhibited at the XIII Venice
Biennale curated by David Chipperfield, in 2012.
ClientTerre da Vino spaDesigner/art director Gianni ArnaudoProject managementPaolo BormidaAssistant project managerEzio Bogliolo for Terre da VinoStructural designMarcello DurbanoUtilitiesStudio AgnelliCeramicsinterior floors and facings in the winery, factory, passageways and utility areas in Granitogres Porcelain stoneware, Granito 1 series, Nebraska and Granitoker Porcelain stoneware Metallica series, Inox
48) Percorsi in ceramica 30
A few miles from Turin, behind the Superga hill, on a hilltop that is
a foretaste of the plateau that separates the main city of Piedmont
from Langhe and Monferrato, stands the elegant silhouette of
Castello di Montaldo.
A stern castle, its first stones laid in the year 1011, built at the
request of Landolfo, Bishop of Turin.
The remains, dating back to the 18th century, are instead the result
of the many changes the castle experienced over the years.
In this case, it was Count Carlo Emanuele Ferrero d’Ormea who
made the major renovation works, turning it into a sumptuous villa
as his main dwelling.
Castello di Montaldo – Museum Design Hotel
Horizons of thinking
Art steps beyond the boundaries in which time would like to restrain itAnd points to the contentsof the future
Vasilij Kandinskij
GIANNI ARNAUDO
(49 CASALGRANDE PADANA
As it changed hands, the castle was also inhabited by a few
religious orders, then in recent times it was converted into a hotel
and spa that wrenched it out of a state of dilapidation and desertion
and brought it back to its pristine glory.
The project, designed by Gianni Arnaudo, entirely changed the
space in conceptual terms, thinking not just of shaping it into an
exclusive “design hotel” in the footsteps of what has already been
made all over the world, but into a veritable museum.
There, the guests may not only benefit from its new well-balanced
areas and a renewed physical and sensory wellbeing, they can
also broaden their cultural horizons as they walk through the trails,
the rooms and the suites, by coming into contact with designer
pieces, a selection of the most outstanding international ancient and
contemporary works of art.
The layout that changed the castle so dramatically had to consider
the rigidity of the shell and the interior partitions, balancing the
needs of a hotel, the addition of a brand-new spa, and the inclusion
of adequate reception and eating areas.
The building consists of four levels. On the ground floor are the
swimming-pool and the larger spa equipment, connected by a
double lift to the attic which houses the rest of the spa and offers a
wonderful view.
The other floors house the suites, meeting rooms and restaurants.
Within the old walls, the guests are guided by sketches that
describe the designer pieces, their history, features, the authors’
philosophy and poetics through an attractive journey amidst objects
from all ages, learning about one of the least known areas of
figurative art in the best possible way.
With his design, Gianni Arnaudo aimed at sewing together, in time
and space, some masterpieces of design and creativity, providing
guests with a chance to explore new horizons of thinking, new
items, to understand their value, their charms, and maybe to love
them as evidence of the endless, innovative research that progress
is built on.
50) Percorsi in ceramica 30
GIANNI ARNAUDO
ClientCastello Di Montaldo srlDesigner/art directorGianni ArnaudoProject managementGiovanni PierroContractorED.AR.T.Ceramicsinterior floors and facings in the bedrooms, bathrooms, communal areas, meeting areas, dining room, spa, utility areas, passageways, in Pietre Native Porcelain stoneware, Meteor series, Grey
(51 CASALGRANDE PADANA
52) Percorsi in ceramica 30
There’re not too many brands so often associated with the world of
design that can boast over sixty years in the business. Maligno is
one of them and one of the very few that, moving from generation
to generation, successfully blended the cabinet-making tradition
and art into today’s most sophisticated digital design systems, and
applied them to its NC factory.
The old family-run shop has now grown into a cutting-edge factory
that embraces the suggestions, the challenges, the ideas, the skills
and the cultural vibrancy that inhabit the world of interior design and
architecture. So, Maligno has worked for lots of international clients
and has designed the layout of some of the world’s leading brands.
The company’s new plant and HQ reflect such journey and such
Peveragno, Cuneo – Maligno Industria Arredamenti
The shape of identity
Io penso la fabbrica per l’uomo, non l’uomo per la fabbrica.
I think of the factory as being made for man, not of man as being made for the factory
Adriano Olivetti
GIANNI ARNAUDO
(53 CASALGRANDE PADANA
endless tension, aiming to grasp the ideas that can bond tradition
and future, history and innovation tightly together.
Gianni Arnaudo’s design took up the challenge, trying to combine
the bewildering, cheeky changes of scale, which are typical of
the pop avant-garde, with the strict technical and functional
requirements of a modern factory. A task that Arnaudo’s extensive
experience in such complex area of design turned into an iconic
building. So, the project revolves around a powerful symbol.
If you look at the footprint, you will instantly see the macro-drawing
of an old planer, a tool that can be considered to be the forerunner
of the outstanding cabinet-making tradition practised by the
founder, as the epitome of superior skills and quality. Here, then, the
lines of the drawing turn the project into a rational map, which lays
down the rules for the different purposes of the factory, allocating it
specialist areas that add value to its work as well as to its image.
Leaving behind the classic factory clichés, the result gives this place
its true identity.
ClientMaligno Industrie ArredamentiDesigner/art director Gianni ArnaudoCeramicsinterior floors in the reception areas, passageways, utility and seating areas, staircases, in Granitoker Porcelain stoneware, Metallica series, Inox
54) Percorsi in ceramica 30
Granitoker Steeltech
steeltech rame lappatocm 90x90 - 36”x36”steeltech beigenaturale/mattcm 90x90 - 36”x36”
PRODOTTI PRODUCTS
(55 CASALGRANDE PADANA
Il grande formato e l’effetto metallico sono, in estrema sintesi, gli
elementi distintivi della serie Steeltech, nuova proposta della linea
Granitoker di Casalgrande Padana. Realizzati attraverso i più aggiornati
processi di produzione, che mettono a frutto la ricerca continua
sviluppata dall’azienda in ambito tecnologico, cromatico e decorativo,
gli elementi ceramici della serie Steeltech integrano le notevoli qualità
estetiche del grès porcellanato di ultima generazione con le elevate
performance tecniche che caratterizzano il prodotto Casalgrande
Padana.
Le lastre, colorate nella massa con le stesse tonalità della superficie,
sono contraddistinte dalla particolare lavorazione metallizzata dello strato
di finitura, che richiama al tatto la brillantezza, la matericità e i cromatismi
delle lamiere metalliche.
Un effetto decorativo moderno, decisamente orientato al design di
gusto contemporaneo degli spazi abitativi e in ambito contract, dove
l’abbinamento tra la struttura della superficie e la lucentezza delle finiture
propone originali percezioni tattili e visive, qualificando questo grès
porcellanato come prodotto industriale evoluto, estremamente versatile e
flessibile alle esigenze dell’architettura.
Realizzata in lastre nello spessore di 10,5 mm, la serie Steeltech è
disponibile nei colori grigio, beige e rame, con finitura lappata e naturale,
nel formato 90x90 cm. Caratterizzata da elevati valori di resistenza
all’usura, allo scivolamento, alla flessione, al gelo e alle sostanze
macchianti, è in grado di soddisfare severe specifiche prestazionali e,
parallelamente, fornire soluzioni compositive adeguate per qualsiasi
esigenza di progetto, sia nelle pavimentazioni che nei rivestimenti, in tutti
gli ambiti di intervento architettonico, per spazi contemporanei
pubblici e privati, nel rispetto assoluto dell’ambiente.
La serie Steeltech è disponibile anche nelle versioni: Bios Antibacterial®,
con assolute e certificate proprietà antibatteriche; Bios Self-Cleaning®,
con elevate prestazioni di autopulizia e di abbattimento degli agenti
inquinanti.
Come tutta la produzione Casalgrande Padana, la serie Steeltech si
caratterizza per i contenuti di ecocompatibilità. L’azienda, infatti, da
sempre è impegnata nella ricerca di tecnologie innovative per produrre
materiale dalle alte prestazioni ma a basso impatto ambientale, come
testimoniano le certificazioni ISO 14001 ed Emas.
Caratteristichetecnico-prestazionali
Tipologia prodotto:linea Granitoker, grès porcellanato. Classificazione:Gruppo B1a completamente greificato(UNI EN 14411, ISO13006).Formati: cm 90x90 e sottomultipli. Spessore:mm 10,5. Colori:grigio, beige, rame.Finitura:superficie naturale e lappata. Caratteristiche dimensionalie d’aspetto:tolleranze minime nella 1a scelta (UNI EN ISO 10545-2).Assorbimento acqua:
0,1% (UNI EN ISO 10545-3).Resistenza alla flessione:N/mm2 50÷60 (UNI EN ISO 10545-4).Resistenza al gelo:garantita (qualsiasi norma).Resistenza attacco chimico(escluso acido fluoridrico): nessuna alterazione(UNI EN ISO 10545-13).Resistenza usura e abrasione:alta (UNI EN ISO 10545-7). Dilatazione termica lineare:6x10-6 (UNI EN ISO 10545-8). Resistenza alle macchie:garantita (UNI EN ISO 10545-14).Resistenza dei colori alla luce:nessuna variazione (DIN 51094).Applicazioni:pavimenti e rivestimenti interni ed esterni, pavimentazioni sopraelevate, pareti ventilate, rivestimenti di facciata.Campi d’intervento:edilizia residenziale, edilizia pubblica e dei servizi, commerciale e terziaria, nuove architetture e ristrutturazioni dell’esistente.
Tutte le piastrelle Granitoker sono collaudate e certificate secondo le norme nazionali ed estere, confermando valori qualitativi superiori a quelli previsti.
56) Percorsi in ceramica 30
In a nutshell, a large size and a metallic finish are the distinctive
features of the Steeltech Series, the newcomer in the Granitoker
Line by Casalgrande Padana. The result of cutting-edge production
processes, driven by the company’s endless research into state-
of-the-art technology, colours and decorations, the Steeltech
Series combines the remarkable aesthetic properties of latest-
generation stoneware with the superior aesthetic performance of
any Casalgrande Padana’s product.
Coloured throughout in the same shades as the surface, these slabs
stand out for a unique metallic effect in the finishing layer, where the
shine, texture and colours make it look exactly like a metal sheet.
A modern decorative effect, firmly targeted to contemporary living
areas or contract projects, where the combination of the surface
texture with a glossy finish offers a unique tactile and visual
experience, so that such stoneware may be considered to be a
cutting-edge, extremely versatile industrial product that is so flexible
it can meet any architectural requirement.
Made of 10.5mm thick slabs, the Steeltech Series is available
in grey, beige and copper, with a lapped or natural finish and in
a 90x90 cm size. Extremely resistant to wear, slipping, bending,
frost and stains, it can fulfil very strict performance requirements
while also offering decorative solutions that perfectly fit in with
any project, such as floors and facings, any architectural area, any
public or private modern project, in perfect compliance with any
environmental constraint.
The Steeltech Series is also available as: Bios Antibacterial®, with
absolute, certified antibacterial properties; Bios Self-Cleaning®, with
excellent self-cleaning and pollutant-reducing properties
As for any other product by Casalgrande Padana, the Steeltech
Series is eco-compatible. Actually the company has always worked
hard to find innovative technological solutions to produce high-
performance, low impact materials, as proven by its ISO 14001 and
EMAS certificates.
PRODOTTI PRODUCTS
Technical and performance characteristics
Product type: Granitoker line, porcelain stoneware. Classification: fully vitrified B1a group(UNI EN 14411-G, ISO13006).Sizes: cm 90x90 and submultiples. Thickness: mm 10.5. Colours: grigio, beige, rame.Finishes: matt and lappataDimensional and aesthetic characteristics:minimum tolerance in 1st choice(UNI EN ISO 10545-2).Water absorption:
0.1% (UNI EN ISO 10545-3).Bending strength:N/mm2 50÷60 (UNI EN ISO 10545-4).Frost resistance: guaranteed (all standards).Resistance to chemical attack (hydrofluoric acid excluded): no alteration (UNI EN ISO 10545-13).Resistance to wear and tear,and abrasion: high (UNI EN ISO 10545-7).Linear thermal expansion: 6x10-6 (UNI EN ISO 10545-8).Resistance to stains: guaranteed (UNI EN ISO 10545-14).Resistance of colours to light: no change (DIN 51094).Applications: indoor or outdoor floors and facings, raised floors, ventilated walls, façades.Areas of application: residential, public, service, commercial buildings, new architectures and renovation projects. All Granitoker tiles have been tested and certified according to national and international standards, their quality standards unfailingly exceeding such requirements.
(57 CASALGRANDE PADANA
steeltech rame naturale/mattcm 90x90 - 36”x36”steeltech beigelappatocm 90x90 - 36”x36”
58) Percorsi in ceramica 30
PRODOTTI PRODUCTSmarmoker pulpis tortora naturale/mattlappatacm 60x120 - 24”x48”
Granitoker Marmoker
(59 CASALGRANDE PADANA
Continua l’intensa azione di ricerca e sperimentazione che
caratterizza gli elementi ceramici a elevato contenuto tecnico ed
estetico della linea Granitoker di Casalgrande Padana.
Realizzata con la più avanzata tecnologia digitale applicata al grès
porcellanato, la nuova serie Marmoker interpreta i materiali di
riferimento riproponendo le tonalità, le venature, le trasparenze,
la matericità, la lucentezza e i preziosi cromatismi dei marmi da
estrazione, mentre i livelli prestazionali risultano addirittura superiori
a quelli presenti in natura.
Scaturita da un approfondito studio progettuale, materico e
formale, finalizzato a ottenere un effetto naturale, la serie Marmoker
è proposta in 20 tipologie litiche a cui si aggiunge un bianco
ceramico.
Una proposta cromatico-decorativa molto variegata, ulteriormente
ampliata dalla disponibilità di due finiture (naturale e lappata) e
dai grandi formati 60x120 e 60x60 cm, che consentono numerosi
abbinamenti compositivi. La qualità del materiale e l’originalità
del design offrono al progettista notevoli possibilità espressive,
permettendo di realizzare soluzioni applicative esclusive e
personalizzate.
Caratterizzate da elevate prestazioni le lastre Marmoker, sempre
diverse l’una dall’altra, trovano impiego nelle pavimentazioni e nei
rivestimenti interni ed esterni, anche in realizzazioni particolari.
Le tipologie d’intervento spaziano dall’edilizia residenziale alle grandi
superfici commerciali, dagli edifici pubblici all’arredo urbano, dalle
più impegnative costruzioni di architettura moderna, al recupero e
restauro dell’esistente.
La serie Marmoker è disponibile anche nelle versioni: Bios
Antibacterial® con assolute e certificate proprietà antibatteriche;
Bios Self-Cleaning®, con elevate prestazioni di autopulizia e di
abbattimento degli agenti inquinanti.
Come tutta la produzione Casalgrande Padana, la serie Marmoker
si caratterizza per i contenuti di ecocompatibilità.
L’azienda, infatti, da sempre è impegnata nella ricerca di tecnologie
innovative per produrre materiale dalle alte prestazioni ma a basso
impatto ambientale, come testimoniano le certificazioni ISO 14001
ed Emas.
Caratteristichetecnico-prestazionali
Tipologia prodotto:linea Granitoker, grès porcellanato. Classificazione:Gruppo B1a completamente greificato (UNI EN 14411, ISO13006).Formati: cm 60x120 e sottomultipli. Spessore:mm 10,5. Colori:Statuario Grigio, Giallo Striato, Bardiglio Bianco, Pulpis Tortora, Olimpo, Rosato, Canova, Zebrino, Breccia Argento, Nero Creta, Statuario Oro, Saint Laurent, Asiago, Crema Select, Bardiglio Imperiale, Birimbau, Travertino Santa Caterina, Travertino Beige, Travertino Romano, Travertino Miele, Travertino Noce.Finitura:superficie naturale e lappata.Caratteristiche dimensionalie d’aspetto:tolleranze minime nella 1a scelta(UNI EN ISO 10545-2).Assorbimento acqua:
0,1% (UNI EN ISO 10545-3).Resistenza alla flessione:N/mm2 50÷60 (UNI EN ISO 10545-4).Resistenza al gelo:garantita (qualsiasi norma).Resistenza attacco chimico(escluso acido fluoridrico): nessuna alterazione(UNI EN ISO 10545-13).Resistenza usura e abrasione:alta (UNI EN ISO 10545-7). Dilatazione termica lineare:6x10-6 (UNI EN ISO 10545-8). Resistenza alle macchie:garantita (UNI EN ISO 10545-14).Resistenza dei colori alla luce:nessuna variazione (DIN 51094).Applicazioni:pavimenti e rivestimenti interni ed esterni, pavimentazioni sopraelevate, pareti ventilate, rivestimenti di facciata.Campi d’intervento:edilizia residenziale, edilizia pubblica e dei servizi, commerciale e terziaria, nuove architetture e ristrutturazioni dell’esistente.
Tutte le piastrelle Granitoker sono collaudate e certificate secondo le norme nazionali ed estere, confermando valori qualitativi superiori a quelli previsti.
60) Percorsi in ceramica 30
PRODOTTI PRODUCTSmarmoker zebrino lappatacm 60x120 - 24”x48”
(61 CASALGRANDE PADANA
The intensive research and experimentation that features in the
high-tech, highly aesthetic ceramics in the Granitoker range by
Casalgrande Padana shows no signs of slowing down.
Made with cutting-edge digital technology applied to stoneware,
the new Marmoker range takes the usual materials and adds the
shades, veins, transparency, texture, shine and precious colours
of marble, while the performance standards are even better than
those of the real thing.
The result of in-depth research into design, materials and formal
features aiming to achieve a natural effect, the Marmoker Series
is available in 20 stone effects, plus a white ceramic effect.
A very wide range of colours and decorative effects, plus two
finishes (natural or lapped) and two large sizes, 60x120 and
60x60 cm, that lend themselves to a multitude of combinations.
The quality standards and unique design of the material provide
designers with remarkable expressive potentials to produce
exclusive bespoke solutions.
Standing out for the their excellent performance the Marmoker
slabs, where no two are alike, can be used for indoor or outdoor
floors and facings, including non-standard applications.
The scope of application ranges from residential buildings to
large commercial areas, from public buildings to urban spaces,
from the most exacting modern architectures to renovations and
conversions.
The Marmoker Series is also available as: Bios Antibacterial®
with absolute, certified antibacterial properties;
Bios Self-Cleaning®, with excellent self-cleaning and pollutant-
reducing properties.
As for any other product by Casalgrande Padana, the Marmoker
Series is eco-compatible.
Actually the company has always worked hard to find innovative
technological solutions to produce high-performance, low impact
materials, as proven by its ISO 14001 and EMAS certificates.
Technical and performance characteristics
Product type: Granitoker line, porcelain stoneware. Classification: fully vitrified B1a group(UNI EN 14411-G, ISO13006).Sizes: cm 60x120 and submultiples. Thickness: mm 10.5. Colours: Statuario Grigio, Giallo Striato, Bardiglio Bianco, Pulpis Tortora, Olimpo, Rosato, Canova, Zebrino, Breccia Argento, Nero Creta, Statuario Oro, Saint Laurent, Asiago, Crema Select, Bardiglio Imperiale, Birimbau, Travertino Santa Caterina, Travertino Beige, Travertino Romano, Travertino Miele, Travertino Noce.Finishes: matt and lappata.Dimensional and aesthetic characteristics:minimum tolerance in 1st choice(UNI EN ISO 10545-2).Water absorption:
0.1% (UNI EN ISO 10545-3).Bending strength:N/mm2 50÷60 (UNI EN ISO 10545-4).Frost resistance: guaranteed (all standards).Resistance to chemical attack (hydrofluoric acid excluded): no alteration (UNI EN ISO 10545-13).Resistance to wear and tear,and abrasion: high (UNI EN ISO 10545-7).Linear thermal expansion: 6x10-6 (UNI EN ISO 10545-8).Resistance to stains: guaranteed (UNI EN ISO 10545-14).Resistance of colours to light: no change (DIN 51094).Applications: indoor or outdoor floors and facings, raised floors, ventilated walls, façades.Areas of application: residential, public, service, commercial buildings, new architectures and renovation projects. All Granitoker tiles have been tested and certified according to national and international standards, their quality standards unfailingly exceeding such requirements.
62) Percorsi in ceramica 30
NEWS
Nel 1967, gli scienziati giapponesi Akira Fujishima e Kenichi Honda dell’Università di Tokyo scoprirono l’effetto igienizzante attivo del biossido di titanio nella fotocatalisi. Le ricerche sul fenomeno, ora noto come “Effetto Honda-Fujishima”, furono pubblicate nel 1972 in un articolo dal titolo “L’effetto del foto-catalizzatore TiO2” su Nature, la rivista scientifica internazionale specializzata in ricerche originali e innovative. Ma l’ulteriore effetto igienizzante passivo della fotocatalisi fu scoperto soltanto negli anni Novanta, in collaborazione con l’Università di Tokyo, dagli ingegneri sviluppatori di TOTO, il maggiore produttore giapponese di sanitari. Le superfici trattate con biossido di titanio reagiscono all’azione dei raggi ultravioletti prodotti dalla luce del sole decomponendo le sostanze di natura organica e neutralizzando gli ossidi d’azoto con un effetto pulente: le superfici trattate riducono drasticamente la tensione superficiale dell’acqua, che vi scorre sopra come una pellicola sottilissima, rimuovendo nello stesso tempo tutto lo sporco, le particelle inquinanti e perfino le sostanze grasse e oleose. Grazie a questa straordinaria scoperta, nel 1994 TOTO ha lanciato con grande successo sul mercato giapponese le prime piastrelle fotocatalitiche del mondo.Può essere trattata con la tecnologia HYDROTECT® una vasta gamma di materiali edili, per la realizzazione di facciate esterne, rivestimenti interni e pavimentazioni - tra cui piastrelle in ceramica, alluminio, vernici, vetro ecc.Negli anni sono stati sottoscritti vari contratti di licenza con partner strategici, tra cui Saint Gobain Performance Plastic, NSG Group e Alcoa, per diffondere l’uso della
tecnologia a livello internazionale.Nel settore delle piastrelle ceramiche Casalgrande Padana è stata la prima azienda a introdurre questo trattamento, che caratterizza la linea Bios Ceramics®, presentata al Cersaie 2012. La rete HYDROTECT® Partners si è successivamente espansa con l’adesione di altre tre realtà internazionali: Crossville (HYDROTECT®), Laminam (HYDROTECT®) e Grespania S.A. (H&C TILES®). Il primo incontro tra gli HYDROTECT® Partners, organizzato da TOTO Europe - la controllata europea di TOTO Global Group -, è stato ospitato da Casalgrande Padana presso la propria sede di Casalgrande (Re). In questa occasione i partner hanno concordato di unire le forze per diffondere maggiormente l’uso e la conoscenza della tecnologia HYDROTECT® in tutti i mercati globali delle piastrelle in ceramica.La nuova ed esclusiva generazione di prodotti Bios Ceramics® di Casalgrande Padana presenta caratteristiche assolute e certificate nel campo della riduzione dell’inquinamento ambientale, dell’autopulizia e della capacità di abbattere i principali ceppi batterici. Per rispondere a qualsiasi esigenza applicativa in interni ed esterni, la produzione si articola in due linee estremamente specializzate: Bios Self-Cleaning® e Bios Antibacterial®. Bios Self-Cleaning® è la linea di lastre ceramiche sviluppata per la realizzazione di rivestimenti esterni di facciata. Grazie allo speciale trattamento basato sulla tecnologia HYDROTECT®, in presenza di luce solare Bios Self-Cleaning® attiva una reazione in grado di abbattere gli inquinanti presenti nell’aria, decomporre lo sporco che si deposita sulla sua superficie e rimuoverlo
grazie all’azione naturale dell’acqua piovana.Basti pensare che un rivestimento di 150 metri quadrati di facciata con Bios Self-Cleaning® ha la capacità di purificare l’aria in misura paragonabile a un bosco delle dimensioni di un campo da calcio, oppure di eliminare gli ossidi di azoto (NOx) emessi da 11 automobili nel corso di un’intera giornata.Bios Self-Cleaning® viene offerta in una vastissima gamma di proposte in termini di formati, finiture e cromie, non ponendo limiti alla creatività. La tecnologia HYDROTECT® è infatti disponibile su richiesta per tutte le serie a catalogo.Bios Antibacterial® è la linea di lastre ceramiche da rivestimento e pavimentazione in grès porcellanato pienamente vetrificato dotata di proprietà antibatteriche assolute e certificate, in grado di abbattere al 99,9% i principali ceppi batterici presenti negli ambienti confinati. Ma non solo, Bios Antibacterial® non ha bisogno di luce per attivarsi e in presenza di umidità, tradizionale terreno fertile per lo sviluppo della flora batterica, amplifica addirittura i propri effetti benefici.La linea è articolata in due varianti di prodotto:Bios Antibacterial HYDROTECT®, destinato agli impieghi in ambito residenziale, commerciale leggero, spa, centri benessere e piscine. Disponibile a richiesta su tutte le serie del catalogo Casalgrande Padana.Bios Antibacterial GRANITOGRES®, destinato agli ambienti ad altissimo traffico come centri commerciali, aeroporti, scuole, ambienti industriali ecc. Disponibile a richiesta, esclusivamente sulle serie della linea Granitogres.
Casalgrande Padana ospita il primo incontro tra gli HYDROTECT® Partners
(63 CASALGRANDE PADANA
Back in 1967, Japanese scientists Akira Fujishima and Kenichi Honda from Tokyo University discovered the active cleansing effects of titanium dioxide in photo-catalysis. Some research works into such phenomenon, now known as “the Honda-Fujishima Effect”, were published in 1972 in an article called “The effect of the photo-catalyst TiO2” in Nature, the international scientific magazine specialising in original, innovative studies. But the additional passive cleansing effect of photo-catalysis was not discovered until the Nineties, in partnership with Tokyo University, by development engineers at TOTO, Japan’s greatest manufacturer of sanitary-ware. Surfaces treated with titanium dioxide react to the effect of ultraviolet rays from sunlight by decomposing the organic substances and neutralising nitrogen oxides with a cleansing effect: the treated surfaces dramatically reduce the surface tension of water, which flows over them in an extremely thin film and washes away any dirt and pollutant and even any grease or oil. Such an extraordinary discovery led TOTO to successfully launch the first photo-catalytic tiles in the world in 1994.A wide range of building materials may be treated with the HYDROTECT® technology, such as external and internal facings and floors – including ceramic tiles, aluminium, paints, glass, etc.Over the years, several licence agreements have been entered into with strategic partners, such as Saint Gobain Performance Plastic, NSG Group e Alcoa, to launch such technology on a global scale.
In the area of ceramic tiles, Casalgrande Padana has been the very first company to supply such treatment, which is now the standard for its Bios Ceramics® range, presented at Cersaie 2012. Then, another three global partners joined in the HYDROTECT® Partners network: Crossville (HYDROTECT®), Laminam (HYDROTECT®) and Grespania S.A. (H&C TILES®). The first meeting of HYDROTECT® Partners, organised by TOTO Europe – TOTO Global Group’s European subsidiary –, was hosted by Casalgrande Padana at its HQ in Casalgrande (Re). There, the partners agreed they would join forces to spread the use and knowledge of the HYDROTECT® technology even further, in all of the global ceramic tiles markets.The exclusive new generation of Bios Ceramics® by Casalgrande Padana has absolute, certified properties in the reduction of environmental pollution, self-cleaning and the ability to reduce the main bacterial strains. The range consists of two very specialised lines: Bios Self-Cleaning® and Bios Antibacterial®, so as to meet any interior or exterior applications.Bios Self-Cleaning® is the range of ceramic slabs developed for external facings. Having been treated with the HYDROTECT® technology, the Bios Self-Cleaning® slabs react to sunlight by reducing airborne pollutants, decomposing the dirt that settles on their surfaces, and removing it with the help of rainwater.Just think that a 150 square metre surface tiled with the Bios Self-Cleaning® tiles can purify air like a wood the size of a football pitch, or remove the nitrogen
oxides (NOx) produced by 11 cars in one day’s time.Bios Self-Cleaning® is available in a wide range of sizes, finishes and shades, with no limits to creativity. The HYDROTECT® option is available for any range in the catalogue.Bios Antibacterial® is the range of fully vitrified stoneware slabs for facings and floors with absolute, certified antibacterial properties, that can remove 99.9% of the main bacterial strains from any confined space. But that’s not all, the Bios Antibacterial® tiles need no light to work, and, when exposed to humidity, a traditionally fertile ground for the development of bacteria, its beneficial effects are actually even greater.The range includes two product types:Bios Antibacterial HYDROTECT®, for residential and light commercial areas, spas, fitness centres and swimming pools. This option is available for any range in Casalgrande Padana’s catalogue.Bios Antibacterial GRANITOGRES®, for heavy-traffic areas, such as shopping malls, airports, schools, industrial sites, etc. The HYDROTECT® option is available for the Granitogres range only.
Casalgrande Padana hoststhe first meeting of HYDROTECT® Partners
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