analisi cinematica di ostacoliste americane di vertice
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7/27/2019 Analisi Cinematica Di Ostacoliste Americane Di Vertice
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ANALISI CINEMATICA DI OSTACOLISTE AMERICANE DI VERTICE SUI 100 HS
Gregory S. Rash, Joey Garrett and Michelle Voisin.
Internationale Journal of Sport Biomechanics, 1990, 6, 380-393.
Traduzione di Luciano Bagoli, tecnico ASA, gi collaboratore alla ricerca presso il Laboratorio di
Analisi del Movimento sportivo del Centro di Bioingegneria del Politecnico di Milano.
( Abstract ) Col presente studio furono analizzate Sei delle 10 migliori ostacoliste americane sui 100 ostacoli
per indagare alcuni fattori biomeccanici. Ci fu realizzato con l'impiego di tre cineprese Locamad alta velocitche operavano a 100 fotogrammi per secondo. Furono analizzati i parametri cinematici dei primi cinque passi
dai blocchi, il passo prima e il passo dopo il superamento del quarto ostacolo, il passaggio dell'ostacolo. Furonomisurati la lunghezza dei passi, il tempo di appoggio e di volo fuori dai blocchi e al quarto ostacolo. Furono
inoltre analizzate, al quarto ostacolo, ulteriori informazioni concernenti l'angolo al ginocchio della gambad'attacco al contatto col terreno e la distanza tra il centr o di gravitdel corpo(WBCG) e il centr o di gravi tdelpiede(CG) della gamba d'attacco. Generalmente, le atlete che nei primi due passi dopo l'uscita dai blocchisommavano la fase aerea pi breve ottenevano la maggiore velocit nei primi cinque passi. Inoltre, i risultati di
questo studio indicano che potrebbe non essere la questione della necessit di flettere il ginocchio della gamba
d'attacco nell'uscita dall'ostacolo a contenere il rallentamento orizzontale, ma l'abilit a tenere il WBCG sopra o
davanti al CG del piede della gamba d'attacco.
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Nell'intento di aiutare le ostacoliste di vertice degli Stati Uniti e conseguire maggiori conoscenze
nell'area degli ostacoli, 6 delle 10 migliori ostacoliste sui 100 m ad ostacoli furono radunate per un
collegiale di studio. Ci fu reso possibile col permesso della Fondazione Olimpica degli Stati Uniti,
per mezzo dell'Athletic Congress degli USA. Questo raduno di studio copr argomenti sulla
fisiologia, test sul grasso corporeo, regime di training, nutrizione, massaggio terapia e analisi
biomeccanica. Questo articolo fornisce alcuni dei risultati dell'analisi biomeccanica e perci si
aggiunge alla limitata entit di dati disponibili pubblicati su ostacoliste d'elite.
METODI E PROCEDURE
Durante il raduno, la media dei tempi migliori delle partecipanti era di 12.85 secondi, con una
deviazione standard di 0.04 s. Tutte erano qualificate ai trialsolimpici del 1988, finaliste dei trials,o componenti della squadra nazionale. Tutti i soggetti furono filmati mentre uscivano dai blocchi
di partenza e al quarto ostacolo. Furono preparate due corsie di ostacoli (5 e 6) e le atlete correvano
a coppie per simulare una competizione. I metodi seguiti erano somiglianti a quelli di Mann e
Herman (1985). La ripresa fu effettuata a livello del terreno con tre cineprese Locam da 16 mm
azionate a motore e con lente da 25 mm. Le cineprese furono disposte per riprendere il piano
sagittale della corsia interna a 100 fotogrammi per secondo. La velocit della pellicola fu verificata
con un indicatore interno ad impulsi luminosi a 100 Hz. Una cinepresa fu posizionata per produrreun campo visivo sufficiente a riprendere i primi cinque passi della partenza dai blocchi. La seconda
cinepresa fu posizionata in modo da disporre di un campo sufficiente a riprendere il passo prima e
il passaggio sul quarto ostacolo, mentre la terza cinepresa catturava le immagini sopra e dopo il
quarto ostacolo. Per ottenere una appropriata riduzione di scala dei dati per ogni telecamera, fu
filmata una barra di riferimento nel centro della quinta corsia.
La localizzazione dei centri di rotazione delle articolazioni fu ottenuta dal film usando un
digitalizzatore Huston Instrument interfacciato con un Computer. I parametri cinematici furono
calcolati usando un programma BASIC scritto dal primo autore e somigliante al programma
descritto da Rash, Shapiro, Blow e Horn (1987). Questo programma seguiva i metodi descritti da
Winter (1979) per determinare i parametri cinematici.
Bench molti parametri cinematici siano stati identificati da precedenti autori che indagavanosolo prestazioni superiori (Mann e Hermann, 1985; Mann, Herman, Johnson, Shultz e Kotmel,
1982-83), questo studio si focalizzato solo sui parametri che gli allenatori e organizzatori del
raduno ritennero importanti per l'analisi. I tempi di appoggio e di volo furono determinati
direttamente dal film. I tempi d'appoggio furono determinati attraverso il conteggio dei fotogrammi
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dall'atterraggio allo stacco, mentre il tempo di volo fu determinato contando i fotogrammi dallo
stacco al contatto successivo. Uneccezione fu il tempo d'appoggio per il primo passo fuori dai
blocchi. Questo fu determinato contando il numero di fotogrammi dal primo movimento allo
stacco. Tutti gli altri descrittori vennero calcolati da un programma base utilizzando la
localizzazione dei centri articolari digitizzati.
Le lunghezze del passo furono definite come le distanze tra i centri di gravit (CG) dei piedi
controlaterali al momento delcontatto. La figura 1 mostra un esempio dei primi cinque passi daiblocchi e lafigura 2 mostra un esempio dei passi al quarto ostacolo.
Fig. 1I primi 5 passi alla partenza.
La lunghezza dei passi per il passaggio dell'ostacolo fu definita come la distanza tra i centri di
gravit del piede della gamba di stacco e della gamba d'attacco rispettivamente allo stacco e
all'atterraggio. Il passaggio fu ulteriormente suddiviso nella distanza tra CG del piede di stacco e
l'ostacolo e tra ostacolo e CG del piede di atterraggio. (fig. 3).
La velocit orizzontale fu determinata calcolando la velocit media dall'atterraggio del passaggio
dell'ostacolo allo stacco della gamba di richiamo. Questi parametri furono calcolati come indicato
da Mann e Herman (1985) cosicch si potrebbero fare dei confronti. Altri due parametri di interesse
calcolati dal gruppo di studio furono la relazione tra il centro di gravit di tutto il corpo (WBCG)con il CG della gamba di attacco all'atterraggio e l'angolo del ginocchio della gamba di attacco
all'atterraggio (fig. 4). Questi furono ambedue calcolati per il contatto col suolo della gamba di
attacco prima dello stacco, sopra e dopo il quarto ostacolo.
RISULTATI E DISCUSSIONE
LA PARTENZA
I risultati dei tempi di appoggio, di volo, e di lunghezza del passo per i primi cinque passi sono in
tabella 1.
Il tempo medio di appoggio decresce ad ogni passo, mentre il tempo medio di volo e la lunghezza
del passo generalmente crescono. La distanza totale media coperta nei primi cinque passi fu di 6.77
+/- 0.16 m, e il tempo medio fu 1.27 +/- 0.04 s. Ci port una velocit media di 5.35 +/- 0.16 m/s
per i primi cinque passi. Anche col non risolto problema dei test multipli interferenziali sul livello
alfa e la constatazione che la correlazione non mostra una relazione tra causa ed effetto, le
correlazioni sono presentate perch il lettore possa valutare queste relazioni che possono aiutare a
determinare possibili variabili per le analisi in una futura ricerca.
C'era una correlazione negativa significativa (alfa = 0.05) di -0.88 tra la fase di volo del primo
passo e velocit media dei primi cinque passi. Il tempo di volo del secondo passo mostr una
correlazione negativa, non significante, di -0.75. Queste erano le uniche variabili a mostrare un
valore di rsuperiore a 0.5 quando correlate con la velocit media dei cinque passi.
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Tabella 1. Tempi d'appoggio, di volo e lunghezza del passo per i primi cinque passi dalla partenza (tra parentesi
le deviazioni standard).
Var. 1 passo 2 passo 3 passo 4passo 5passo
__________________________________________________________
ST 0.09 0.08 0.09 0.10 0.11
(0.02) (0.01) (0.02) (0.02) (0.01)
NST 0.18 0.17 0.16 0.15 0.13(0.02) (0.02) (0.02) (0.01) (0.01)
SL 1.07 1.12 1.38 1.50 1.70
(0.05) (0.06) (0.08) (0.04) (0.06)
___________________________________________________________
Note: I tempi sono in secondo e le distanze in metri; ST = tempo di appoggio; NST = tempo di volo; SL =
lunghezza del passo.
Bench la correlazione non mostri una relazione tra causa ed effetto, ci dovrebbe generalmente
indicare che le atlete che stavano in aria con un tempo minore col primo e secondo passoproducevano la velocit pi elevata sui cinque passi. Altre aree che mostravano significative
correlazioni e che potrebbero essere di futuro interesse, erano il tempo di volo del passo 1 e 2
(0.94), il tempo di volo e la lunghezza del passo 4 (-0.96), e il tempo di appoggio dei passi 2 e 3
(0.98).
AL QUARTO OSTACOLO
La tabella 2 mostra la media dei tempi di volo, dei tempi di appoggio e delle lunghezze del passo al
quarto ostacolo (fig. 2).
Fig. 2i Passi al quarto ostacolo: prima e dopo il passaggio; letteralmente( passo prima dellattacco, passosullostacolo, passo dopo il passaggio).
Il tempo di volo era lo stesso (0.10 s) per il passo precedente e per quello dopo il passaggio
dell'ostacolo, bench il passaggio dell'ostacolo andasse da 0.29 a 0.40 s con una media di 0.34 s.
Questo era un tempo medio superiore a quello delle medaglie d'oro, d'argento e dell'ottavo posto
della finale olimpica del 1984, che ebbero rispettivamente tempi di volo di 0.27, 0.32, 0.29 s,
(media 0.29) (Mann e Herman, 1985). Mann e Herman non riportarono i tempi di volo del passo
precedente e successivo al passaggio dell'ostacolo.
I tempi di appoggio medio dell'appoggio precedente e successivo all'ostacolo furono
rispettivamente 0.12 e 0.10 s. Questi somigliarono a ci che Mann e Herman (1985) trovarononelle ostacoliste olimpiche del 1984, rispettivamente 0.126 e 0.106 per l'appoggio prima e dopo
l'ostacolo. La media del tempo di appoggio per il secondo appoggio dopo l'ostacolo fu di 0.12 s,
uguale al tempo medio di appoggio prima dell'ostacolo. La lunghezza media del passo, per il passo
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prima del passaggio dell'ostacolo, fu di 1.76 m, mentre la lunghezza media del passo dopo il
passaggio fu di 1.58 m.
La distanza del passaggio fu ulteriormente divisa nella distanza prima e dopo l'ostacolo. La
distanza media totale fu di 3.12 m, mentre la distanza media prima dell'ostacolo fu di 2.16 m e la
distanza media dopo l'ostacolo fu 0.98 m. Mann e Herman (1985) riportarono solo la distanza
complessiva del passaggio, trovando risultati simili, con una media di 3.19 m di passaggio
complessivo, suddiviso in 2.13 m prima e 1.06 dopo l'ostacolo.
Fig. 3Lunghezza del passaggio, allattacco e in discesa (letteralmente: passo sullostacolo; passo prima e dopolostacolo).
La velocit orizzontale per la medaglia d'oro, d'argento e per l'ottavo posto delle finaliste riportate
da Mann e Herman (1985) furono 8.1, 8.33 e 7.73 m/s, rispettivamente.
Tabella 2.Tempo di appoggio, di volo e lunghezza del passo al quarto ostacolo (tra parentesi le deviazioni
standard).
_______________________________________________
Var. prima ost. sull'ost. dopo ost. pre-att. post-att._______________________________________________
ST 0.12 0.10 0.12
(0.01) (0.01) (0.02)
NST 0.10 0.34 0.10
(0.01) (0.04) (0.01)
SL 1.76 1.58 3.12 2.16 0.98
(0.13) (0.12) (0.27) (0.10) (0.19)
________________________________________________
Note: i tempi sono in secondi e le distanze in metri; ST = tempo di appoggio; NST = tempo di volo; SL
Lunghezza del passo.
Tutti, tranne il soggetto 4 di questo studio, realizzarono una velocit orizzontale inferiore a quello
dell'ottavo piazzamento della finale olimpica del 1984. I valori delle atlete di questo studio erano
compresi tra 6.16 e 7.94 m/s, con una media di 7.21 m/s. Dovrebbe essere notato che Mann e
Herman, nei Giochi Olimpici del 1984, analizzarono il settimo ostacolo, mentre questo studio ha
analizzato le atlete qualificate ai trials olimpici degli USA, le finaliste dei trials o componenti della
squadra al quarto ostacolo in una prova simulata. I livelli della competizione erano differenti e la
massima velocit non normalmente raggiunta sul quarto o sul quinto ostacolo.
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Fig. 4Distanza del centro di gravit del corpo (WBCOG) dal centro di gravit del piede (foot COG) allattacco
e alla discesa del passaggio.
La tabella 3 mostra la relazione del WBCG col centro di gravit del piede d'attacco e l'angolo al
ginocchio della gamba d'attacco nel contatto col terreno prima dell'ostacolo, dopo l'ostacolo e nel
passo successivo al passaggio. L'idea qui era di usare i dati per un "feedback", e lavorare con le
atlete per diminuire la frenata ponendo il WBCG sopra o davanti al centro di gravit del piede
nell'uscita dall'ostacolo e pi vicino al centro di gravit del piede negli appoggi delle fasi non di
passaggio. La distanza media del WBCG dietro il centro di gravit del piede era di 48.46 cm, con
valori compresi tra 39.44 e 58.88 cm per l'appoggio che iniziava il passaggio dell'ostacolo. Nessuna
delle ostacoliste in questo studio era vicina alle vincitrici di medaglie delle olimpiadi del 1984, cheavevano rispettivamente 23.8 e 22.1 cm per la medaglia d'oro e d'argento. L'ottava classificata in
finale aveva il WBCG a 57.6 cm dal CG del piede (Mann e Herman, 1985).
Tabella 3
Distanza media del Centro di Gravit del Corpo (WBCG) dal Centro di Gravit del piede d'appoggio e dellagamba d'attacco, e media dell'angolo al ginocchio della gamba d'attacco, negli appoggi prima e dopo il passaggio
del quarto ostacolo (tra parentesi la deviazione standard).
______________________________________________
Var. appoggio atterraggio 1 passo
di spinta dal passaggio dopo il pass.______________________________________________
DCOG 48.46 2.45 54.15
(7.26) (13.00) (4.95)
KANG 154.67 158.17 149.00
(5.13) (9.75) (6.29)
______________________________________________
Note: DCOG = Distanza in centimetri del WBCG davanti al CG; KANG = angolo in gradi al ginocchio dellagamba di attacco all'atterraggio.
Nell'atterraggio dopo il passaggio, questo studio ha rilevato valori da -11.56 a 24.12 cm, con una
media di 2.45 cm. Il numero negativo indica che il WBCG era davanti al centro di gravit del
piede. Mann e Herman (1985) trovarono una correlazione diretta per questa distanza col risultato,
rispettivamente con 0.7, 0.8 e 2.7, per l'oro, l'argento e l'ottavo posto delle finaliste.
Per l'impatto del piede al passo successivo all'atterraggio del passaggio dell'ostacolo, questo studio
ha rilevato il WBCG a una distanza media di 54.15 cm dietro il centro di gravit del piede
d'atterraggio. Mann e Herman non hanno riportato questo dato.
L'ultimo fattore analizzato in questo studio era l'angolo al ginocchio della gamba d'attacco al
contatto col terreno. Come col fattore precedente, questo fu studiato nella fase precedente il
passaggio, dopo il passaggio e nell'appoggio dopo il passaggio. Le medie dell'angolo al ginocchioallo stacco prima dell'ostacolo, dopo l'ostacolo e del passo dopo l'ostacolo, furono rispettivamente
154.68, 158.17, e 149.00.
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Gli allenatori e gli organizzatori di questo raduno chiesero alle atlete di atterrare con un lungo
braccio di leva, e quindi vollero il ginocchio vicino alla massima estensione quando il piede
prendeva contatto col terreno. Inoltre, essi richiesero che non fosse piegato il ginocchio quando il
piede prendeva contatto col terreno. Solo tre atlete in questo studio dimostrarono questa tecnica di
non flessione del ginocchio al contatto col terreno. Nessun soggetto dimostr di non piegare il
ginocchio durante l'appoggio della fase di attacco, o per il contatto successivo al passaggio.Questa tecnica in diretta opposizione a quanto Mann e coll. (1982 -83), Mann e Herman (1985),
dicono che avvenga al ginocchio durante il contatto col terreno. Essi dicono che il ginocchio
dovrebbe essere flesso all'atterraggio e che l'incapacit di fare in tal modo causa una maggiore
perdita di velocit orizzontale e incrementa il tempo di appoggio. I tempi di appoggio furono gi
riportato e risultarono simili per ambedue gli studi. Una ulteriore analisi dei dati da questo studio
mostra che le donne che non flettono il ginocchio nell'atterraggio dopo l'ostacolo, avevano un
tempo medio di contatto leggermente inferiore (0.093 s) delle atlete che flettevano il ginocchio
(0.096 s). Cos Mann e Herman (1985) potrebbero errare nell'affermare che la non flessione del
ginocchio incrementa il tempo di appoggio. Le vere forze frenanti non possono essere determinate
senza pedana di forza, ma la relazione del WBCG con il CG del piede pu dare una indicazione
della frenata.Come precedentemente osservato, la distanza del WBCG dal CG del piede, nell'appoggio dopo
l'ostacolo, era proprio circa lo stesso per i risultati dello studi di Mann e Herman e per i risultati di
questo studio. Due delle tre atlete che in questo studio non flettevano il ginocchio all'uscita
dall'ostacolo, avevano WBCG posizionato davanti al CG del piede. Perci potrebbe non essere la
necessit di flettere il ginocchio al contatto col terreno a contenere il calo di velocit orizzontale,
come evocato da Mann e Herman, ma l'abilit di tenere il WBCG sopra o davanti al CG del Piede.
Se il centro di gravit del corpo sopra o davanti al centro di gravit del piede, il ginocchio pu
essere in estensione senza incrementare la perdita di velocit orizzontale e diminuire il tempo di
contatto col terreno, come indicato dai risultati di questo studio. La misurazione della forza di
reazione del terreno quando il soggetto esce dall'ostacolo, aiuterebbe notevolmente nella ricerca che
riguarda quest'area.
La quasi piena estensione e non flessione del ginocchio quando i piedi prendono contatto col
terreno, che allenatori e organizzatori dello studio stavano ricercando, non sembra fattibile.
L'atleta che mostrava la maggiore estensione al ginocchio al contatto col terreno (174) aveva il
WBCG 14.46 cm dietro il CG del piede (la seconda maggior distanza). Mann e Herman (1985)
riferirono una diretta relazione tra questa distanza e il tempo finale. Questo studio trova una
correlazione non significante di -0.76 tra la velocit orizzontale del passaggio dell'ostacolo e la
distanza tra WBCG e il CG del piede. Questa fu la seconda maggior correlazione con la velocit
orizzontale del passaggio sull'ostacolo. Se l'atleta con la maggiore estensione al ginocchio avesse
avuto il suo ginocchio flesso di ulteriori 20 al contatto, come quello dei soggetti che avevano il
loro WBCG sopra o davanti al piede, essa avrebbe avuto il suo Centro di Gravit del Corpo soprapiede. Inoltre ci avrebbe diminuito la distanza dell'ostacolo dal piede della gamba d'attacco al
contatto col terreno, che mostrava la maggiore correlazione con la velocit orizzontale (0.81).
La distanza tra ostacolo e piede della gamba d'attacco al contatto ha una correlazione di -0.86 con
la distanza tra WBCG e CG del piede all'uscita dall'ostacolo. Perci sembra che, per avere il Centro
di Gravit del Corpo sopra il piede, il ginocchio debba essere un poco flesso; ma se il WBCG
sopra il piede, il ginocchio non necessita di essere flesso durante il contatto col terreno. Se il Centro
di Gravit del Corpo non sopra il piede, l'ostacolista avr la necessit di flettere il ginocchio al
contatto, come indicato da Mann e coll. (1982-83) e Mann e Herman (1985) per ottenere una
minore rallentamento orizzontale.
C'erano solo tre correlazioni significative per i dati al quarto ostacolo. Queste erano tra l'angolo al
ginocchio al contatto col terreno del passo successivo il passaggio dell'ostacolo contro la distanzadal piede di stacco dall'ostacolo (-0.94), la lunghezza del passaggio sull'ostacolo contro la distanza
del piede di stacco dall'ostacolo nel passaggio (0.90), e la lunghezza del passaggio contro la
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distanza dall'ostacolo del piede di atterraggio dopo il passaggio (0.97). La prima correlazione in
realt non era attesa, e le seconde due erano attese poich esse sono ambedue parte del passaggio
dell'ostacolo.
Alcune altre correlazioni, che non erano significative ma erano di interesse e avevano valori di rmaggiori di 0.70, erano:
a) la distanza tra il WBCG e il CG del piede di atterraggio dopo il passaggio dell'ostacolo contro iltempo di volo del superamento (-0.87);
b) la distanza tra il WBCG e il CG del piede all'atterraggio dopo il superamento contro il tempo di
appoggio di quel passo (-0.87);
c) lunghezza del passaggio contro l'angolo al ginocchio all'atterraggio dal passaggio e tempo della
fase di volo (-0.86 e 0.86 rispettivamente);
d) angolo al ginocchio al contatto col terreno nel passo successivo al passaggio, contro la lunghezza
del passo successivo al passaggio (0.84).
Queste correlazioni vengono mostrate affinch il lettore possa valutare le relazioni e forse aiutano
a determinare possibili variabili per analisi in future ricerche.
CONCLUSIONI
Il proposito di questo articolo era quello di individuare alcuni risultati biomeccanici di un
incontro di studio che includeva quali soggetti 6 delle prime 10 ostacoliste USA sui 100 hs. Tali
dati non sono stati raccolti durante una competizione ma in prove simulate impiegando atlete
qualificate ai trials Olimpici USA, finaliste dei trials o componenti della squadra. Inoltre questi dati
furono raccolti alla partenza e al quarto ostacolo, e il confronto di altri dati furono con quelli dal
settimo ostacolo.
Si spera che essi possano fornire maggiori conoscenze su quanto accade durante lo svolgimento
di questa gara e aggiunga ulteriori conoscenze sulle ostacoliste di elite.
Ringraziamenti - Il presente articolo stato tradotto dall'International Journal of SportBiomechanics, 6 - 1990, con il contri buto del Centro di Bioingegneria del Poli tecnico di M il anoche ha messo a disposizione il proprio materiale bibliografico e a cui vanno i nostriringraziamenti.