b2eyes magazine 1-2012

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WWW.B2EYES.COM N1 2012

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B2eyes magazine è il periodico indirizzato a tutti gli ottici-optometristi italiani e alle maggiori aziende produttrici e distributrici di articoli di ottica (montature, lenti oftalmiche, filtri solari, lenti a contatto, liquidi, accessori, macchinari e strumenti) presenti sul territorio nazionale. In ogni numero il magazine propone e approfondisce contenuti che vanno dall'attualità alla moda, dall'aggiornamento professionale alla consulenza legale. Inoltre sono presenti le ormai consolidate rubriche cerco & offro, corsi e le informazioni dalle aziende. Particolare attenzione è riservata allo sviluppo del mercato, quindi alle nuove opportunità di business, ma anche alle innovazioni in campo medicale e tecnologico, argomenti anch'essi importanti per la crescita professionale del punto vendita specializzato.

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www.b2eyes.com

n12012

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Sono un ottico. Porto avanti il mio centro da anni, ma penso al futuro, a come nella mia professione

stiano diventando sempre più importanti gli aspetti imprenditoriali: marketing, comunicazione, acquisti e offerte commerciali.Per questo sono entrato in un grande gruppo, dove poter accedere a servizi di alto livellosenza fare il passo più lungo e senza correre il rischio di essere assorbito da una catena, sapendo di restare fedele a me stesso e nello stesso tempodiventare più

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N1 20123

N12012 sommario

Mensilededicato al mondo degli occhiali,

della vista, della visionee della percezione visiva

Gennaio 2012 numero 1www.b2eyes.com

In copertina Glassing

Direttore ResponsabileAngelo Magri

RedazioneB2Vision

Via Ripamonti 44 - 20141 MilanoTel. 02 36638601 - Fax 02 36638600

Francesca [email protected]

Direzione generaleLuciano Cristiano

cel. 334 [email protected]

Pubblicità[email protected]

EditoreB2Vision

Via Ripamonti 44 - 20141 MilanoTel. 02 36638601 - Fax 02 36638600

Art DirectionMeloriaStampa

Mediagraf S.p.a.Viale della Navigazione Interna, 89

35027 Noventa Padovana (PD)Registrazione presso il Tribunale di Milano

N. 293/2009 in data 17 giugno 2009Registrazione R. O. C.: 18653

€ 1,80 - Copia omaggio

b2tradeEditoriale Affrontiamo insieme il 2012 3Il punto è il tempo di fare sul serio 5Futuro in vista Negozi: perché temere la liberalizzazione? 7Strategie e mercato Cosa troveremo dietro l’angolo della grande manovra? 8Marketing e gestione Due facce della stessa medaglia12Attualità Glassing, dalle “macchinette” ai centri ottici 16Italia Independent, dopo gli occhiali arrivano le lenti 18Vision Group spiega le tecniche di vendita 22Amarcord Un passato più attuale che mai 24

b2styleModa Spring breath 30 Hot point 32 Back to school 34 Dear Santa Claus… 35 Artigianalità e high tech, un magico incontro 36

b2expert Consulente Pensioni, Imu e Iva: arriva il decreto “salva Italia” 38Meditazioni Tutto l’universo obbedisce 42Lab Lampada a fessura: tecniche di osservazione della superficie oculare 46Formazione La contattologia dall’aula al centro ottico 60

b2tech Lenti oftalmiche I tre fronti di Galileo 50Strumenti Riuniti… alla nascita 54

b2jobVetrina offro/cerco 62

se l’oNtologia diveNta oNtogeNesi…Nel numero 11 del dicembre 2011 di questa rivista abbiamo commesso alcuni errori all’interno della rubrica Natura e Visione. Prima di tutto l’ontologia descritta da Paolo Patuzzi è stata trasformata in ontogenesi, che ha tutt’altro significato. Sono state inoltre invertite le didascalie delle tre tabelle. Ce ne scusiamo con i lettori e con l’autore.

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J O R D A N

italiaindependent.com

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EDITORIALE

AffROnTIAmO InsIEmE IL 2012

ono stati mesi difficili, a livello politico e non solo. Mesi in cui è stata posta a dura prova la

solidità di un intero paese e nei quali molte certezze, dal posto di lavoro alla pensione, hanno cominciato a vacillare. L’economia, i consumi della gente, anche nel periodo natalizio, ne hanno inevitabilmente risen-tito. Così è iniziato un nuovo anno pieno di incognite, legate soprattutto agli effetti della manovra del gover-no Monti. In questo numero la affrontiamo da più an-golazioni, per offrire all’ottico utili strumenti di analisi e di riflessione, finalizzati alla sua attività. Strumenti pratici, semplici ed efficaci al tempo stesso. Questo, in estrema sintesi e più in generale, è l’obiettivo che si prefigge b2eyes magazine con il 2012.L’anno scorso è scivolato via tra aspre polemiche e dure prese di posizione sul profilo professionale: dal tentativo di riforma attraverso il Decreto Milleproroghe al Congresso di Bologna dell’Albo degli Ottici Opto-metristi, dalla possibile alleanza con le farmacie sui premontati fino al putiferio scatenato dall’inchiesta delle Iene, questa testata, su carta e con i suoi canali online, ha scrupolosamente raccontato i fatti, raccolto i commenti, confrontato i punti di vista. A un certo pun-to, per dare ai lettori la possibilità di orientarsi meglio, ha deciso di dare voce alla linea più diffusa: quella del nuovo profilo dell’ottico optometrista laureato, dedi-candole una rubrica appositamente creata e dal titolo beneaugurante, “Futuro in vista”. Pur rispettando, tut-tavia, l’esigenza deontologica di lasciare spazio, nelle altre pagine e sugli altri suoi mezzi, anche a tutti coloro che avessero un’opinione diversa sulla questione.

Dal 2012 la posizione assunta si evolve, proprio alla luce della dinamica congiunturale e degli aggiusta-menti politici ed economici intervenuti negli ultimi mesi. Perciò, se la linea editoriale non cambia, dan-do così sempre massima attenzione e visibilità agli eventuali sviluppi e alle sfaccettature del profilo professionale all’interno della stessa rubrica, viene posta altrettanta cura nell’offrire nuove frecce all’ar-co della pratica quotidiana dei professionisti della visione: così prende il via, con questo numero, una rubrica dedicata al marketing e alla gestione d’im-presa, che accompagnerà i lettori per tutto l’anno. Prosegue, inoltre, la collaborazione esclusiva con Regina Rossi, vero e proprio “guru” delle tendenze nell’acetato. Amarcord, le pagine dedicate alla sto-ria dell’ottica e dell’occhiale, raddoppiano, perché il futuro di questo mestiere può attingere importanti spunti e suggerimenti dal passato. E molto spazio in più sarà dedicato agli ottici, alla loro capacità di rispondere in maniera innovativa agli stimoli del mercato, alla loro creatività nel venire incontro alla domanda del consumatore finale: più semplicemen-te, alla loro passione.Questo lavoro viaggia in perfetta sinergia con il sito web di b2eyes, che poco prima di Natale si è dato una veste nuova e, soprattutto, numerosi servizi e oppor-tunità in più per gli ottici e le aziende fornitrici, tutti da scoprire.

S

Angelo Magri

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il punto

È il tEMpo Di FARE Sul SERio

ome viene riportato in altra parte di b2eyes magazine, ma peraltro è un tema presente inevitabilmente su tutti i mezzi di informazione, si prospettano altri anni difficili che saranno connotati da un clima di maggiore competizione e selettività per i lavoratori e le imprese, da cui si potrà emergere, princi-

palmente affinando e migliorando i propri skill professionali e, dove richiesto, im-prenditoriali, attraverso l’acquisizione di competenze di livello sempre più elevato e qualificato.È per questo che abbiamo appreso con piacere che nelle scorse settimane una commissione, nominata dalla grande maggioranza delle organizzazioni della filiera ottica, ha incontrato a Roma la responsabile della commissione dell’ECM, per riapri-re una finestra di dialogo con il ministero della Salute sulla formazione degli ottici.Non vorremmo però ingenerare l’equivoco che la formazione da sola possa rappre-sentare la chiave di volta di un processo di evoluzione professionale e imprendi-toriale. Si tratta di una condizione necessaria, ma non sufficiente, che deve essere integrata dalla conoscenza di strumenti gestionali e arricchita da conoscenze precise della realtà, economica e ambientale, in cui si è presenti e da una forte disponibilità al cambiamento. Tutto questo ancora non basta, se le competenze non hanno un riconoscimento autorevole che ingeneri fiducia nel consumatore. Il valore di questa affermazione, oltre che essere confermato da recenti episodi di per sé trascurabili in quanto ricorrenti in tutte le relazioni con i consumatori, proviene dalla grande importanza che ha il tema della fedeltà nel commercio (e la fedeltà è generata dalla fiducia).Tutto ciò, in un mondo delle professioni che è in pieno trasfe-rimento dai titoli alle competenze, non può essere relegato all’interno di uno sterile dibattito sulla professione.Nei prossimi anni nulla sarà uguale a come era fino a pochi anni fa, anche quelle che sembravano certezze assolute sono destinate a mutare, ma non è dato sapere quali sembian-ze assumerà il futuro. A noi tutti non resta che arricchire il nostro bagaglio culturale, mettere in discussione le nostre esperienze e cercare solidarietà e voglia di condividere i rischi con i nostri compagni di viaggio.

C

Danilo Fatelli

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a manovra Monti sta suscitando dure polemiche e feroci risposte sul tema delle liberalizzazioni, che riguarda da vicino anche i centri ottici, dal momento che coinvolge le licenze, i permessi, le approvazioni preventive e, soprattutto, gli orari di apertura di tutti

gli esercizi commerciali.Non voglio qui entrare nel merito delle singole proposte, che potrebbero essere man mano modificate dal governo. Vorrei, invece, riflettere sul con-cetto di liberalizzazione rapportato all’attività dell’ottico optometrista. Sono convinto, infatti, che l’idea stessa di liberalizzazione sia positiva: stimola, infatti, la concorrenza e questo è già di per sé un bene. Tutti, del resto, im-maginano che liberalizzare sia soltanto sinonimo di prezzi più bassi: questo è vero, ma non è l’unica conseguenza prevedibile. Liberalizzazione non significa soltanto maggiore convenienza, ma anche maggiore disponibilità e offerta in termini di qualità, professionalità e servizio. Fattori che oggi il consumatore finale richiede con sempre più insisten-za; e ancor più in periodi di crisi economica come l’attuale. Alla luce di tutto ciò, le caratteristiche pe-culiari della professione dell’ottico optometrista pos-sono emergere con ancora più evidenza: chi meglio di lui, infatti, può garantire all’utente finale qualità, professionalità e servizio per il suo benessere visivo?Vero è, altresì, che la liberalizzazione può indurre ulteriori cambiamenti nella domanda, quindi l’ottico optometrista deve attrezzarsi, prepararsi e formarsi adeguatamente per rispondere alle nuove sfide pro-poste dal mercato e da chi lo regolamenta. L’obiettivo è uscirne vincenti e il percorso professionale in atto oggi in Italia ne rappresenta la strada maestra.

futuro in vista

negozi: perché temere la liberalizzazione?

L

Andrea GaragnaniPresidente

Assogruppi Ottica

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e qualcuno si fosse illuso che l’involu-zione del siste-ma economico avesse toccato

il suo punto più basso a cavallo fra il 2008 e il 2009, purtroppo, aveva peccato di ottimismo. La crisi di disponibilità di risorse finanziarie, che è stato possibile mascherare negli anni di espansione dell’eco-nomia, è emersa in tutta la sua drammaticità con un periodo prolungato di flessione del reddito prodotto, dagli stati e dai privati, il cosiddetto Prodotto interno lordo. Nel caso del nostro paese questo problema si è assommato con un debito pubblico pregresso, record assoluto europeo, che è andato ac-cumulandosi nei venti anni inter-corsi fra l’inizio degli anni Settanta e il 1993, in cui tutte le voci della spesa pubblica sfuggirono a ogni controllo. Forse è utile ricordare che uno stato, come un privato, quando in cassa non ha più dena-ri per pagare i suoi impegni deve far ricorso al credito facendosi prestare quelli necessari a pagare gli stipendi, le pensioni, le fornitu-re, i costi di gestione dell’apparato dello stato e degli enti locali; e

il prestito viene fatto pagare in funzione del rischio assunto da chi lo concede, cioè la grande finanza internazionale.Questo in grande sintesi lo sce-nario al momento dell’entrata in vigore della manovra orchestra-ta dal professor Monti - che si è assunto l’onere di fare il lavoro sporco (dissanguare cittadini e im-prese) per conto della politica - di cui non si conoscono al momento i dettagli, ma che inevitabilmente si tradurrà nell’aumento dell’imposi-zione fiscale diretta e indiretta, per cui nel 2012 avremo: meno reddito e quindi meno consumi e, a cadu-ta, meno occupazione e prezzi e

inflazione in aumento per effetto del trend mondiale del costo delle materie prime e della ripercussio-ne delle nuove imposte.

La situazione a fine 2011Il 2011 lascia in eredità al nuovo anno un fardello pesante che, per quanto riguarda la distribuzione e nel nostro caso quella dei prodotti ottici, consiste soprattutto in tre circostanze:• lo stallo dei consumi sui livelli

del 2007 • l’aumento dell’inflazione che

renderà più difficile una gestio-ne ragionevole della leva della convenienza, oggi come mai in

Strategie e mercato

coSa troVeremo DietroL’aNgoLo DeLLa graNDe maNoVra?

Sulla congiuntura economica sfavorevole si sta abbattendo il peso della manovra di aggiustamento del debito pubblico. Difficile dire cosa accadrà, più semplice sapere

cosa si deve fare

Sdi Danilo Fatelli

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precedenza, determinante se abbinata alla qualità percepita dal consumatore

• la densità dell’offerta distributiva sempre più sperequata rispetto ai trend delle vendite.

Poche note per chiosare i punti precedenti. Le vendite della distribuzione in volume hanno subito una fles-sione, anno su anno, dell’un per cento circa, mentre quelle della distribuzione ottica sono incappate in un 2009 e 2010 più pesanti, per poi recuperare o meglio non cede-re oltre nel 2011.Leggendo e analizzando i dati del settore ottico quello che più colpi-sce, se lo si esamina su un periodo di medio termine, è la rigidità del sistema con la sola esclusione di due componenti: i prezzi al pub-blico, la cui corsa al rialzo si è, sia pure lievemente, invertita, facen-do così venire meno il correttore principale della riduzione dei consumi in volumi; e la penetrazio-ne dei prodotti di contattologia che seguita, nonostante tutto, nella sua crescita. Il sistema distributivo nel corso degli ultimi cinquant’anni, cioè dal momento della comparsa del grande despecializzato, il super-

mercato, è andato cambiando progressivamente di composizione con la drammatica scomparsa di oltre 400.000 negozi alimentari e la nascita di nuove forme di commer-cio non alimentare moderno, il cui sviluppo ha coinciso con l’appli-cazione della legge di riforma del commercio del 1998. Da allora, mentre la rete dei punti di vendita prevalentemente alimentari è an-data adattandosi, nella numerica e nella composizione (meno punti di vendita, più discount e più pros-

simità), alle mutate condizioni di sviluppo dei consumi, quella non alimentare ha seguitato a crescere anche grazie alla diffusione del franchising. La distribuzione ottica ha seguito lo stesso percorso che ha portato al verificarsi di situazio-ni al limite, come quella Avanzi/Cerioli a Bologna.

Cosa ci porterà il 2012In una situazione così complessa, che investe tutta l’Europa, è molto difficile azzardare previsioni oltre

Strategie e mercato

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Strategie e mercato

le poche certezze derivanti dalle modifiche del regime fiscale e previdenziale già note. L’unica certezza è che, se da un lato è impossibile pensare a una ripresa dei consumi nel breve periodo (3/5 anni), dall’altro lo stato tenterà di raschiare il barile delle situazioni meno trasparenti e della marea di concessioni e di deroghe concesse in tutti i campi e a tutte le categorie.Le conseguenze di questo scena-rio saranno una forte accentua-zione della competizione orizzon-tale (cioè fra negozi della stessa tipologia), giocata in termini di nuovi servizi e convenienza offerti alla clientela potenziale. Per sostenere questo nuovo clima concorrenziale, fino a ieri scono-sciuto alla distribuzione, i centri ottici specializzati dovranno affilare le proprie armi riducen-do i costi non indispensabili, gli errori di gestione commerciale (migliorando la selezione dei pro-dotti e dei fornitori e riducendo il capitale d’esercizio impegnato),

riqualificando e differenziando l’ambiente del punto di vendita e magari ponendosi la domanda se questo possiede un potenziale

commerciale rapportato ai costi di gestione che sostiene. In defini-tiva, facendo al meglio il mestiere dell’imprenditore commerciale.

Dal ‘98, anno di applicazione della legge di riforma del commercio, la distribuzione non alimentare ha continuato a crescere anche grazie alla diffusione del franchising: quella ottica ha seguito lo stesso percorso che ha portato al verificarsi di situazioni limite, come quella Avanzi/Cerioli, in via Indipendenza, nel cuore di Bologna

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MARKETING E GESTIONE

utti gli autori che hanno scritto di marketing hanno dato la loro definizione di questa disciplina di cui tanto si parla e così poco si pratica. Allora, consapevole di

non aumentare più di tanto la confusione, mi eser-citerò anch’io a darne una versione: “Il marketing è la disciplina che raccoglie tutti i metodi di analisi e razionalizzazione dei processi e delle azioni, con con-tenuto economico, che compiono le imprese in vista di conseguire la remunerazione delle risorse investite”.Sono consapevole di aver dato una definizione ampia e generica, ma la verità è che azioni cui si possono applica-re le teorie del marketing le compiamo, più o meno consa-pevolmente, tutti i giorni, ogni volta che facciamo qualcosa che comporti l’impiego di risor-se economiche e per la quale, prima di compierla, ci siano consentite e offerte più opzio-ni di scelta. Così, compiamo una valutazione di marketing,

quando per andare al lavoro dobbiamo decidere se usare l’auto o i mezzi pubblici, che attuiamo con-frontando il marketing mix delle due opzioni: costo, comodità, celerità, condizioni meteorologiche, auto-gratificazione, ecc.Esercitare un’attività economica in chiave di marke-ting, applicando cioè le sue teorie e le sue tecniche, si può paragonare a suonare uno strumento musicale: se si è studiato musica e si sa leggere lo spartito tanto meglio, ma si può suonare uno strumento anche a orecchio e avendo imparato da soli a suonarlo con buoni risultati, ma difficilmente potremo salire su un

Tdi Ario Terzi

DUE FACCE DELLA STESSA MEDAGLIA

Prende l’avvio una rubrica dedicata alle strategie di marketing e ai problemi della gestione aziendale dei centri ottici specializzati

Il fronte strada è la componente strutturale del negozio, che lo mette in relazione con i clienti potenziali che gli passano davanti. Gli strumenti di merchandising (immagini della pubblicità dell’insegna, volantini e la visione dell’assortimento delle montature) svolgono la funzione di trasformare la curiosità dei passanti in interesse a visitare il punto vendita

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MARKETING E GESTIONE

palcoscenico ed esibirci in pubblico con successo in una sala di concerti. In entrambi i casi, però, alla fine determinante sono la qualità dell’applicazione pratica e i risultati che si ottengono.Esiste una grande differenza fra la letteratura e gli autori di marketing espressione della cultura europea e quelli di estrazione anglosassone. I primi sono quasi tutti di provenienza universitaria, con un approccio accademico alla materia, ansiosi di distinguersi sul piano delle idee e delle teorie, sono produttori di continue “scoperte” di nuove aree del marketing e di slogan; gli autori anglosassoni (e quelli francesi e nord europei che si occupano di retail marketing) fanno, invece, continuo riferimento a casi concreti. Nei loro testi, a conferma delle idee esposte, c’è sempre un riferimento personale o esemplare del genere: quella volta che l’IBM… o la General Motors… , a conferma della saldatura fra teoria esposta e pratica. Da questo procede che ho sempre diffidato di chi si occupa di marketing senza averne avuto la responsabilità - con successo - in un’impresa, perché in pochi casi come quello di cui ci stiamo occupando fondamenta teoriche e la loro validazione nella pratica della gestione delle imprese non possono mai essere disgiunte.È forti di questa convinzione che abbiniamo sempre alle analisi di marketing quelle sulla gestione dell’im-presa perché, tornando all’esempio degli strumenti musicali , le abilità di esecuzione non possono essere disgiunte dalla qualità dello strumento e della sua accordatura. Nessuna teoria può risolvere i problemi di un’azienda che produce prodotti mediocri e cari in rapporto alla loro qualità, cosi come nessun negozio

Marketing, l’arte di vendere, la gestione del punto vendita come impresa e la gestione economica dell’impresa punto vendita: sono i macro argomenti in cui si articolerà, per le 11 uscite dell’anno di b2eyes magazine, la rubrica “Marketing e Gestione”. Attraverso questo nuovo percorso i lettori troveranno una serie di tematiche che saranno affrontate numero per numero. Questo percorso avrà il suo naturale completamento su b2eyes.com: nella sezione B2Learn l’utente registrato potrà fruire gratuitamente di un trailer dei percorsi di formazione legati al marketing e alla gestione del punto vendita. Su B2Learn saranno quindi presenti pillole dei corsi, realizzati in collaborazione con la Zaccagnini Business School, sulle singole tematiche, all’interno del percorso di Marketing e Gestione d’impresa, e si potranno acquistare i pacchetti completi di formazione a distanza.

A scuolA dI mArketING su b2eyes.com

può avere buoni risultati di vendita se non è allocato nel posto giusto in funzione dei prodotti che vende e del loro posizionamento.

C’è marketing e marketingPoiché questa disciplina si applica, come detto, a tutte le azioni di contenuto economico, le teorie e le citazio-

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MARKETING E GESTIONE

ni di marketing coprono concettualmente una serie infinita di attività, ma l’impiego di tecniche , anche basic, quando si applicano a realtà aziendali – sem-pre diverse - producono effetti diversi senza nessuna garanzia di successo. Quando si vuole avere una valutazione complessiva dei campi di applicazione delle teorie di marketing propongo sempre la seguente sintetica classificazione:•marketing strategico: è la disciplina in base alla

quale le imprese orientano le proprie decisioni di posizionamento strategico sul mercato in relazione al contesto socio-economico e politico in cui operano, alle tendenze macro dell’economia e alla concorren-za. Anche l’imprenditore ottico effettua una scelta di marketing strategico quando decide di aprire o re-stare in un determinato punto di vendita con i pregi e i difetti derivanti dalla sua location; tipo e quantità di clientela potenziale, costi immobiliari, struttura fisica del locale e tipo e concentrazione della concor-renza.

•marketing operativo: è costituito da un numeroso insieme di teorie e tecniche che investono tutta le attività di un'impresa e sono diverse a seconda che sia di produzione o di distribuzione nel qual caso si parlerà di marketing dei Prodotti o di marketing del-la distribuzione o retail marketing. Ed è di questo ultimo e delle implicazioni gestionali connesse alla sua applicazione nella conduzione delle imprese di distribuzione che si occuperà la rubrica che prende l’avvio da questo numero.

Del retail marketing presenteremo e discuteremo di Il centro ottico, come tutti i negozi moderni, deve essere disposto per favorire l’accesso ai clienti. Quindi, niente vetrine e niente porte

merchandising, attraverso la lettura delle sue princi-pali componenti – assortimento, prezzi, promotion e comunicazione – e accenneremo al visual merchandi-sing. Della gestione approfondiremo soprattutto i temi riguardanti lo sviluppo delle vendite, la produzione del reddito e i metodi del suo controllo con la possibili-tà, per i nostri lettori, di approfondire i temi presentati.

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In ogni situazione:

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attualità

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n business che nasce per gioco, che poi

conquista la propria fetta di mer-cato nel settore ottico. È questa la storia di Glassing. Il brand nasce ufficialmente nel 2008 dall’idea di tre ragazzi, Alessandro Forte,

Matteo Maragnano e Stefano Otto-ne. Nel 2005 iniziano a raccogliere per il mondo occhiali vintage. Li espongono in un negozio di Ibiza e, inaspettatamente, vendono tutto e i proventi vengono investiti in un negozio a Madrid. Anche nella capitale spagnola le montature dei tre ragazzi italiani fanno il tutto

esaurito. Frequentando Ibiza si accorgono che gli occhiali colo-rati stanno diventando sempre più di moda. Decidono quindi di creare una loro linea eyewear e nel 2008 nasce la prima collezio-ne di Glassing. Per trovare una modalità alternativa di vendita i ragazzi “rubano” l'idea al food e

GlassinG, dalle “macchinette” ai centri ottici

di Francesca Tirozzi

U

Ventimila pezzi venduti nel 2011. Sono i numeri del brand, nato quattro anni fa, che si è ispirato al food scegliendo i distributori automatici come canale di vendita

nei locali e negozi più trendy, per poi conquistare anche i professionisti della visione

I fondatori di Glassing: da sinistra, Alessandro Forte, Matteo Maragnano e Stefano Ottone in Piazza Ducale a Vigevano, la loro città natale

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attualità

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si inventano un distributore automatico di occhiali. Posizionano la macchina fuori dalle discoteche e dai posti più frequentati dai ragazzi ed è subito successo. I Glassing diventano un "must have" anche per i prezzi abbordabili, ma anche perché sono indossati dalle star del momento. «Il segreto del successo – ha spie-gato Maragnano - è stato proprio nel prezzo. Occhiali coloratissimi a un costo contenuto così da poterne ac-quistare molti da abbinare a quello che si indossa». I

canali distributivi sono stati, oltre alle "macchinette", i concept store più modaioli, fino al salto nel settore ottico. I ragazzi si sono proposti al mercato interno con un prodotto e una rete vendita completamente rinnovati. «Ci siamo avvalsi di agenti provenienti dal settore, con una trentennale esperienza in Luxottica e Safilo – ha spiegato ancora Maragnano – A oggi la nostra rete è composta da 12 agenti che coprono tutte le regioni d’Italia». Con la nuova distribuzione, nel 2011 Glassing ha raggiunto 600 punti vendita per un totale di 20.000 pezzi venduti. «L’obiettivo per il 2012 è aggiungere altri 300 centri ottici nel nostro portafoglio di clienti selezionati», ha concluso.

Sopra i modelli della nuova collezione “Musik Skin” e sotto Kate Moss indossa un modello Glassing

Produrre occhiali in cui originalità e tendenze siano in primo piano. È questo l’obiettivo delle collezioni di Glassing in cui i modelli rivisitano in chiave moderna le forme vintage. La collezione si chiama “Music Skin”. «”Music” perché i 7 modelli, si ispirano a generi musicali diversi – spiega Matteo Maragnano - “Skin” perchè sono realizzati in grilamid, con verniciatura fatta a mano che dona agli occhiali un effetto pelle, molto piacevole al tatto». Per ora la collezione è soltanto proposta nel segmento sole. «A Mido presenteremo i nuovi modelli – aggiunge il giovane manager – Mentre tra i progetti futuri, è previsto il lancio del vista».

GlASSING, queStIONe DI Pelle e… MuSIcA

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ATTUALITà

Il nuovo monomarca I-I di Courmayeur

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Un modello della nuova linea sole, I-Mirror, con montatura

completamente specchiata

ITALIA IndependenT,dopo gLI occhIALI ArrIvAno Le LenTI

Chiuso il 2011 con il fatturato triplicato e con oltre 140 mila pezzi venduti, l’azienda torinese lancia una collaborazione con l'ex Marinelli per una fotocromatica plano,

rafforza la partnership con brand extra settore e apre nuovi shop in shop dagli ottici

di Francesca Tirozzi

I talia Independent ha concluso il 2011 con importanti novità, soprattutto per i centri ottici. Dopo aver inaugurato presso Ottica Ottobelli di Alessandria il primo shop in shop, è ora pronta per lanciare il nuovo concept in altri punti vendita. «Il format ha riscontrato un ottimo successo: abbiamo

ricevuto già numerose richieste – racconta Giovanni Accongiagioco, responsabile della divisione occhiale di I-I - Per febbraio 2012 apriremo 15 nuovi shop in shop, presso L’Ottica di Motta di Livenza (Treviso) e Aip di Gallarate (Varese), per citarne alcuni. Nel centro ottico, accanto quindi alle collezioni eyewear, si potranno ac-quistare anche la linea di abbigliamento I-I, tra cui felpe e T-shirt e tutti gli accessori del brand. L’accordo, su base triennale, prevede la realizzazione all’interno del centro

ottico del concept Italia Independent e una vetrina dedicata alla

linea. Il progetto può essere adottato da

spazi che vanno dai 16-20 mq fino ai 40 mq. A breve, inoltre, salirà a

quattro il numero dei monomarca: dopo Asti, Alessan-dria, Courmayeur, a marzo verrà inaugurata una nuova boutique a Brescia. Il 2012 segnerà, inoltre, importanti novità, confermando i successi già ottenuti. Tra le iniziative di co-branding lanciate lo scorso anno, ha riscosso un ottimo successo quella con Toywatch. «Per l’occasione è stato realizzato per gli ottici un cofanetto con occhiale I-I in velluto e orologio Toywatch – racconta Accongiagioco – È stato un vero e proprio sold out: in poche ore sono stati ordinati tutti i 1.000 pezzi a nostra disposizione». Sulla scia di questo successo è prevista la continuazione della colla-borazione con il lancio di sette nuove edizioni, la prima a febbraio, in concomitanza con San Valentino, con un cofanetto “per lui e per lei”, sempre in edizione limitata. Un’altra importante partnership che scandirà il 2012 sarà con Mark Mahoney, tatuatore di Los Angeles molto richiesto dalle star di Hollywood, che disegnerà per Italia Independent le skyline più tipiche delle principali città degli Stati Uniti. «Riporteremo il disegno sull’asta dell’oc-chiale, realizzando per ogni modello un numero limitato di pezzi, circa 200 esemplari – spiega Accongiagioco – Il primo a essere prodotto sarà la sklyline di New York, in vendita presso i centri ottici partner al prezzo di 147 euro,

ATTUALITà

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ATTUALITà

in linea con gli altri modelli di nostra produzione, pur essendo in limited edition. Durante l’anno saranno poi lanciate altre skyline». Verranno, invece, confermate le linee in velluto, cui si sono ispirati altri brand (a provare il fatto che l’azienda sta diventando un punto di riferimento nel settore) insieme agli I-Thin, presentati lo scorso Silmo. Sarà, inoltre, proposta una nuova linea sole, I-Mirror, con montatura completamente specchiata. «Continuerà anche il progetto tailored- made: siamo partiti a no-vembre offrendo agli ottici la possibilità di realizzare la propria unique edition, offrendo loro una vasta gamma di tipologie e colori di frontale e aste, per un totale di 70 mila combinazioni - aggiunge il manager – Il modello re-alizzato e scelto dall’ottico sarà in vendita esclusivamente nel proprio punto vendita. Li abbiamo già realizzati per Ottica Anzani di Mariano Comense, Ottica Schirone di Trani, Ottica Puglisi di Napoli e Ottica Spoto di Palermo, i cui nomi sono incisi all’interno dell’asta, a testimoniarne l’unicità».Novità anche sul fronte “oftalmico”. «Abbiamo stretto un accordo con Itec Vision, ex Marinelli Oftalmica, che realizzerà per noi la prima lente fotocromatica plano “24 ore” – spiega Accongiagioco – Si tratta di una lente rivo-

L'interno del punto vendita di Alessandria

Le "anime" del progetto shop in shop di Italia Independent. Da sinistra: Andrea Tessitore, presidente e amministratore delegato di Italia Independent, Renato Montagner, fondatore di Changedesing, Enrico Mossi, partner di I-I, Lapo Elkann, Giovanni Accongiagioco, responsabile divisione occhialeria I-I e Alessandro Previato, project manager Ap Studio Un modello di occhiali con lenti I-Chromic

luzionaria, che al contrario di quelle classiche è proposta in sei differenti colorazioni: oltre a marrone e grigio, la proporremo in blu, rosa, marrone e verde, colorata al 15-20%». Con questa lente, Italia Independent vuole rispon-dere all’esigenza di un occhiale da indossare 24 ore al giorno, con proprietà anti riflesso, in grado di rilassare gli occhi, anche se non legato ad alcuna correzione. «Nes-suno prima ha mai realizzato un prodotto di questo tipo, ossia una lente da utilizzare tutto il giorno, in ufficio o in discoteca, con proprietà di schiarimento velocissima», sottolinea il manager. A consolidare il progetto, chiamato I-Chromic, è stato aperto un laboratorio dedicato al vista sole, sempre presso la sede dell’ex Marinelli, a Isernia.

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Cofanetto con occhiale I-I in velluto e orologio Toywatch

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attualità

Alla fine di febbraio parte il primo ciclo di incontri e di addestramento operativo per tutte le persone di contatto con la clientela nel centro ottico,

organizzato dal principale gruppo della distribuzione ottica italiana

ision Group propone ai suoi oltre 1.400 centri ottici affiliati “Tecniche di vendita, faccia-mole lavorare”. Si tratta di una

serie di tre incontri che, dando per acquisita la cono-scenza delle tecniche di base, si propone di fornire modelli comportamentali di riferimento per ottimizza-re le opportunità di vendita nel quotidiano rapporto con i clienti. Ecco come si artico-lerà il ciclo formativo: la ven-dita empatica (coinvolgere per "aprire", ascoltare per "guidare", personalizzare per "influenzare", entusiasmare per "concludere"); la vendita del servizio (persona-lizzare le caratteristiche dell'offer-ta valorizzandone tutte le compo-nenti in una logica di beneficio per il singolo cliente); la fidelizzazione del cliente (creare un legame con la persona, "vendere" il valore del rapporto individuale, valorizzare tutte le soluzioni personalizzate che il centro ottico può offrire). «Anche la metodologia sarà innovativa e si baserà su sup-porti telematici e cartacei che, resi disponibili anche nei periodi intercorrenti fra i tre momenti di incontro, permetteranno di ottimizzare i tempi di gestione e

la personalizzazione delle attività applicative nel-la realtà operativa: mail e newsletter, materiali di lettura e di approfondimento, filmati esemplificativi, questionari e strumenti di autovalutazione, assistenza individuale personalizzata – spiega Maurizio Bianchi, responsabile Qualità e Formazione di Vision Group - Come sempre l'incontro rappresenterà anche un'im-portante opportunità per meglio focalizzare e con-

dividere le strategie e i supporti del Gruppo e per discutere di tutti quegli accorgimenti che possono ulteriormente migliorare la quali-tà del servizio all'affiliato da parte di Vision Group e al cliente finale da parte dell'affiliato».La nuova iniziativa di Vision Group, che sarà realizzata con il contributo di personale interno al

gruppo e di esperti esterni, partirà con una serie di incontri formativi a livello nazionale (vedi box): si trat-ta, in sostanza, di un naturale sviluppo del roadshow che, tra ottobre e novembre, ha presentato tutte le novità strategiche e gestionali del gruppo, riscuoten-do un notevole successo: sono stati mediamente tra i 50 e i 60 gli ottici affiliati per ognuna delle 14 tappe, da nord a sud.

Vdi Angelo Magri

Vision Group spieGa le tecniche di Vendita

«L’incontro rappresenterà anche

un’importante opportunità per meglio focalizzare

e condividere le strategie e i supporti del Gruppo»

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attualità

AREA SEDE DATA*

LOMBARDIA MILANO 27/02/2012

SICILIA PALERMO 04/03/2012

SARDEGNA ORISTANO 04/03/2012

TOSCANA FIRENZE 05/03/2012

EMILIA ROMAGNA MARCHE BOLOGNA 15/03/2012

CAMPANIA BASILICATA CASERTA 18/03/2012

PIEMONTE VALLE D'AOSTA TORINO 18/03/2012

VENETO TRENTINO FRIULI PADOVA 18/03/2012

PUGLIA LECCE 25/03/2012

LAZIO ABRUZZO ROMA 25/03/2012

UMBRIA PERUGIA 26/03/2012

LIGURIA SAVONA 26/03/2012

CALABRIA AMANTEA 15/04/2012

PUGLIA BARI 15/04/2012

Bologna

Padova

Firenze

Perugia

Oristano

Palermo

Amantea

Savona

Torino

Milano

Roma

Caserta

Bari

Lecce

*Le date potrebbero subire delle variazioni. Contattare la sede di Vision Group per ulteriori informazioni

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erché è impor-tante riscoprire il passato nel mondo degli

occhiali? «Non è certo utile far-lo con un approccio nostalgico, bensì viverlo come un ritorno alla tradizione e all’artigianato, tenden-za oggi peraltro molto in voga nel

design. E questo significa anche un ritorno alla manualità, ponen-do in secondo piano la tecnologia che dovrebbe supportare e non sostituirsi alla creatività: una volta, infatti, quando la tecnologia non era così prevalente, si prestava maggiore attenzione ai dettagli. Così, ai giorni nostri, la tecnologia

dovrebbe servire non tanto a fare più prodotti, quanto piuttosto a farli meglio. Anche perché negli ultimi anni designer e aziende hanno vo-luto realizzare principalmente oc-chiali dal marcato aspetto estetico, ma con una valenza più effimera rispetto a quelli del passato: l’at-tuale crisi economica, però, porta il

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I 4 mila pezzi conservati al Museo dell'Occhiale di Pieve di Cadore e un libro di recente pubbblicazione ci guidano in un viaggio di andata e ritorno

UN PASSATO PIù ATTUALE CHE MAI

di Angelo Magri

PNella foto un'esposizione del Museo dell'Occhiale e, in alto, un’immagine storica degli anni '40 e '50 delle fabbriche di occhiali e di astucci in Cadore

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Fassamano a ciondolo in argento con impugnatura in tartaruga e preziose decorazioni in piqué di oro (Francia, XIX secolo); sotto un raro e prezioso occhiale cinese di fine XVIII-inizio XIX secolo, realizzato in un pezzo unico di giada con astine in oro, completo di un astuccio sempre cinese del XVIII secolo in stoffa decorato da perline, coralli, fili d’oro e di seta. A destra, la compertina del libro "Occhiali e dintorni" di Alessandra Albarello, pubblicato da Fabiano Editore

AMARCORD

consumatore a cercare un occhiale di qualità, che torni a far emergere la familiarità dell’occhiale stesso, quasi fosse un simulacro per la nostra quotidianità». Alessandra Albarello, scrittrice e giornalista, profonda conoscitrice della storia, della cultura e delle tendenze degli occhiali, ha tratto tale conclusione dopo aver scritto i testi di “Occhiali e dintorni”, volume pubblicato da Fabiano Editore. Nel libro parla-no soprattutto le immagini delle straordinarie collezioni del Museo dell’Occhiale di Pieve di Cadore,

che comprendono oltre 4 mila pez-zi, esposti a rotazione in uno spazio avveniristico. Il percorso indicato dai vari capitoli del libro si sno-da attraverso curiosi passaggi da un’epoca a un’altra, da un contesto a un altro, per creare una sorta di continuità tra passato e presente, fra tradizione e innovazione.Così il passato rievocato nelle qua-si 200 pagine della pubblicazione, che può fregiarsi dell’introduzione firmata dall’artista Michelangelo Pistoletto e del supporto di Anfao e Mido, si trasforma, secondo l’autri-

ce, in ispira-zione per il futuro, grazie a una sorta di percorso: come quello compiuto agli ini-zi del ‘900 dalla leggendaria colle-zione di Madame Alfred Heymann, che dalla Francia

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passa misteriosamente in Spagna, quindi viene parzialmente recu-perata dall’ottico belga Georges Bodart, la cui collezione di circa 1.600 pezzi viene ceduta al Museo nel 1987. Tappe incerte e poco note di un iter che, alla fine, consente di conservare oggetti storici e unici. Il tuffo nel passato esprime l’im-portanza di un’invenzione come quella degli occhiali, particolar-mente rivoluzionaria non solo dal punto di vista estetico e funzionale, ma anche culturale. Infatti, la loro creazione, avvenuta sicuramente in Italia nel XIII secolo, è legata prin-

cipalmente a un’esi-genza di carattere pratico e soprattutto alla necessità da parte dei monaci di poter consultare i testi sacri e svolgere il loro lavoro di ama-nuensi. Un oggetto che nel tempo ha subìto diverse trasformazioni, prestandosi a varie interpretazioni, spesso contradditto-rie. Necessari ma anche superflui, protesi ma an-che ac-

cessori di tendenza, gli oc-chiali hanno attraversato con non-chalance secoli, epoche e mode,

reinventandosi continuamente, sono diventati simbolo di

trasformazioni sociali, hanno definito look estremi, comuni-cando segnali di appartenenza e di ribellione. Amati da rockstar e stelle del

cinema sono perfino entrati per sempre nel

mito e nell’immagina-rio collettivo.

Secondo la giornalista, il binomio passato-presente

è facilmente identificabi-

AMARCORD

Dall'alto: occhiali per automobilista con cerchi in rame, guarnizioni in stoffa e ciniglia e banda elastica (Francia, XX secolo); occhiale a snodo in argento completo del suo astuccio trilobato in legno e carta (Francia 1750 circa); gli occhiali di Michelangelo Pistoletto donati al Museo dell'Occhiale sono gli stessi che appaiono in un suo autoritratto del 1974

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le non solo nel percorso effettuato da questi oggetti, come ab-biamo visto, o nelle storie che racchiu-

de il Museo («L’occhiale sportivo deve la funzionalità e il contenuto tecnologico che oggi possiede an-che alle prime esperienze dei viag-gi in treno o in auto e alle mitiche imprese di Nuvolari al volante o dei fratelli Lindbergh e della Earhart nei cieli»): è un dato di fatto anche per quanto riguarda l’evoluzione dei materiali, alcuni dei quali sono ancora utilizzati, oggi come ieri. «Basti pensare all’attuale acetato

simil tartaruga, che riprende la tartaruga vera impiegata una volta – dice Albarello – O alla vecchia celluloide, che era nata per sosti-tuire l’avorio che si utilizzava, ad esempio, per le palle da biliardo».Un libro come “Occhiali e dintorni” aiuta a far rivivere secoli di storia di un settore industriale, ma anche a stimolare un confronto e nuove idee. Ancora una volta, insomma, dal passato al presente e, addirittu-

AMARCORD

3

Un curioso fassamano in tartaruga con l’impugnatura che si trasforma in cornetto acustico (Inghilterra, XIX secolo). Sotto occhiale da sole di manifattura italiana degli anni '30 in celluloide; ventaglio

con lenti incorporate che si trasforma in fassamano, realizzato in carta litografata con stecche di madreperla e finiture in argento e oro (Francia 1830 circa)

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ra, al futuro. «Rispetto alla mag-gior parte dei libri che sono stati scritti finora su questo argomento e che si sono soffermati soprattutto sul passato, questa pubblicazione vuole essere qualcosa di diverso, stimolando la riflessione su scenari

futuri, perché diverso è lo spirito del Museo dell’Occhiale di Pieve di Cadore – sottolinea Alessandra Albarello – Un museo che, nel tem-po, è diventato un luogo vivo, più vicino al pubblico, alla sua fruizio-ne, in continua evoluzione, tanto da

poterlo definire oggi un centro di documentazione importante, grazie non soltanto agli occhiali esposti, ma anche agli altri oggetti connessi alla visione, come cannocchiali, binocoli e altro ancora, che lo ren-dono una realtà unica in Italia».

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Dall'alto:montatura pieghevole prodotta da Ratti alla fine degli

anni '50 con evidenziato il sigillo del brevetto Meflecto, un sistema originale utilizzato ancora oggi per rendere

flessibile le aste dei modelli Persol;occhiale da sole in acetato effetto tartaruga di Jean

Lafont, anni 70;un modello della linea di occhiali che Ornella Vanoni

firmò nel 1985 per l’azienda Kador

Dall'alto:modello da sole bicolore in celluloide e strass ispirato alla formica, che faceva parte della linea “Diva” di Lozza, realizzato alla fine degli anni 40;modello degli anni 60 in materiale plastico a scacchi bianchi e neri ispirati all’Optical Art;sono firmati Michèle Lamy pour Victor Gros questi occhiali in acetato bicolore degli anni 80 con il profilo che riprende la forma di una palma

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11-12-13-MARZO 2012“OPEN YOUR EYES!”MIDO: LO SGUARDO PIU’ ATTENTO SUL MONDO DELL’OCCHIALERIA

Mido, Mostra Internazionale di Ottica, Optometria e Oftalmologia - la più grande fiera internazionale dedicata al settore - torna a calcare le scene, per la 42° volta: non c’è traccia di vecchio, di già visto. Sarebbe come dire che gli occhialini tondi di John Lennon non fossero più di moda. Eppure li abbiamo visti sfilare per tutto il 2011, completamente rimodernati, attualizzati e aggiornati. E sono stati un successo. Così è Mido: forte della sua lunga esperienza, ogni anno si amplia, si migliora, si aggiorna, diventando sempre più luogo e momento di incontro e scambio all’insegna del nuovo.La fiera è innanzitutto espressione delle novità del settore occhialeria, dalle avanguardie tecnologiche in termini di materiali, lenti e accessori (che trovano la loro dimensione nel padiglione Mido Tech e in quello dedicato alle lenti) alle ultime tendenze moda dell’occhiale da vista e da sole, protagoniste di Mido Fashion District, fino alle sperimentazioni più avanzate in fatto di forme, materiali e colori che illuminano Mido Design Lab.

Le nuove dateMido nasce per gli operatori del settore: aziende espositrici, ottici optometristi, oculisti e catene distributive. Per questo e non solo, quest’anno propone una grande novità: l’apertura domenica 11 marzo e a seguire il lunedì 12 e il martedì 13. Una scelta che deriva in parte dalla sovrapposizione con un’altra fiera quadriennale, ma è frutto anche di importanti considerazioni tra le quali la preferenza di molti buyer stranieri di concentrare le visite in fiera durante la settimana lavorativa, pur conservando la possibilità di potervisi recare anche in parte del weekend. Gli organizzatori hanno, inoltre, voluto favorire le visite degli ottici italiani e dei paesi limitrofi durante le giornate che normalmente non dedicano alle attività di vendita, in particolare la domenica e il lunedì, consueti giorni di chiusura dei negozi di ottica in molte città.

Easy Mido: un servizio fatto su misura!Proprio come un abito su misura è il servizio pensato dalla fiera e cucito addosso alle esigenze degli ottici italiani. Proprio per loro, all’interno di uno dei padiglioni espositivi, è stato ideato uno spazio congressuale per incontri di approfondimento su tematiche legate all’ottica e un’area d’accoglienza loro riservata. E per chi sta ancora organizzando la trasferta a Mido, ha attivato “Easy Mido”, un servizio che mira a facilitare la visita degli ottici italiani in Fiera. In collaborazione con le più importanti associazioni di categoria sta organizzando trasferimenti gratuiti per gli operatori che vogliono visitare il Salone. Mido guarda anche al futuro: agli studenti degli ultimi anni delle scuole di Ottica è riservato un servizio dedicato per permettere loro di conoscere da vicino e di “vivere” in prima persona le novità presentate dal mondo dell’occhialeria a livello internazionale.www.mido.com

Quali occhiali si indosseranno quest’anno? E le novità in fatto di lenti? I materiali più all’avanguardia? Le tecnologie più innovative? Tante domande, una sola risposta: MIDO!

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Spring breath

Vogue Una linea ampia e tondeggiante per questo

modello da sole caratterizzato da uno spirito di moderna

vivacità e freschezza

Kirk Originals Modello sole dalla forma oversize e dal colore vivace

Pramaor Occhiale che unisce alla leggerezza e purezza del titanio,

la grazia di linee morbide in grado di vestire un target sia maschile

sia femminile

Dolce & Gabbana Occhiale ispirato alle forme tipiche degli anni ’70 che si distingue per gli spessori accentuati della montatura

moda

di Francesca Tirozzi

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hot point

Yves Saint Laurent Occhiale da sole femminile dalla forma ampia con doppia placca in metallo sulle aste e logo Ysl “Cassandra” inciso, come discreta cifra distintiva

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Jean Paul Gaultier by Mikli Modello con ventaglio a tre aste

Carrera Il nuovo modello da sole Carrera 86 è una ri-edizione in chiave luxury di un occhiale originale degli anni Ottanta: rievoca lo stile che ha segnato un’epoca e ripercorre la storia del brand celebrandone l'inconfondibile creatività

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back to School

Safilo Seventh Street Un’esplosione di colori e fantasia per gli occhiali da vista dedicati ai bambini dai 6 agli 8 anni, con frontale rotondo in acetato e aste a contrasto cromatico

Transformers Modello sole in cui si ritrovano tutti

i colori che caratterizzano i robot, abbinati in modo

elegantemente “adulto”

Benetton Kids Modello a gatto realizzato in acetato, pensato per le bambine dai 5 ai 10 anni, che si caratterizza per un gioco di colore

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moda

dear Santa clauS…

Adidas Dedicata agli appassionati di sport invernali, mountain bike e motocross, la nuova maschera racchiude in sé i requisiti per una visione nitida in condizioni estreme

Porsche Design Mascherina tecnica dedicata agli sport in montagna

Puma L’elemento di punta di questi occhiali in metallo è il motivo a scacchi disegnato nella parte interna delle astine

dear Santa clauS…

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Oggi più che mai l’attenzione dell'occhialeria è focalizzata sui materiali. Oltre agli aspetti cromatici, stanno acquisendo

grande importanza anche le lavorazioni delle superfici. Prosegue la collaborazione con b2eyes magazine della più grande esperta di tendenze del settore

ArtigiAnAlità e high-tech, un mAgico incontro

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uperfici lucide, mat, erose, spesso quasi scolpite per valorizzare e rendere immediatamente eviden-ti gli effetti tridimensionali resi possibili dall ’acetato di cellulosa.

Non mancheranno anche effetti cromatici influenzati, come spesso accade, da una rilettura di epoche passate in chiave contemporanea e funzionale. Innanzitutto, per le collezioni che arriveranno ai consumatori finali nel 2013, si segnala un importante ritorno agli anni ‘60 e ‘70

SRegina Rossi colour research manager Mazzucchelli 1849

modA

Sapore provenzale e fiorellini fra le tendenze delle prossime linee di occhiali

Ritorno agli anni ‘60 e ’70 e in particolare alle righe: colori decisi tagliano e valorizzano il nero

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modA

con la presenza di geometrie decise. Fra questa avranno un ruolo di primo piano le righe, in tutte le possibili varianti, e il ricorso a colori vibranti e profondi che spesso tagliano e valorizzano il nero, protagonista costante di tutte le collezioni eyewear.Altro tema fondamentale, già presente nelle ultime linee, ma destinato a crescere, è la naturalità. La natura sarà dunque presente in termini di stampe floreali macro e micro, che dai grandi e coloratis-simi fiori tropicali arriverà fino al romanticismo dei fiorellini dal sapore provenzale. Inoltre, ispi-rerà una riscoperta sensualità, declinata in una palette di colori dai toni pastello neutri e delicati, quasi rubati al giardino dell’Eden, illuminati dalla luce del sole o nascosti sotto il livello del mare.L’acetato riscopre così le sue origini di mimesi del mondo naturale, finalizzate alla salvaguardia del-lo stesso. Nato per sostituire il corno, l’avorio e la

tartaruga, oggi all’acetato di cellulosa si affianca M49, una nuova formulazio-ne che, oltre a mantenerne le infinite potenzialità estetiche e a migliorarne quelle prestazionali, è completamente eco-friendly, poiché del tutto biode-gradabile e riciclabile. L’approccio eco-sostenibile, infatti, oltre a dimostra-re l’etica di un’azienda, diviene oggi anche una leva di marketing impor-tante per dare un contenuto in più a un prodotto. Per rendere più evidente anche nel prodotto finito questa scelta di tutela dell’ambiente, si è pensato di proporre, anche in termini di cromie, effetti particolari, quali il corno e le essenze di legno, oltre alle fantasie etniche e chic safari.

Per rendere più evidente l’aspetto ecologico della produzione vengono privilegiate le essenze di legno

Grandi e colorati fiori tropicali saranno tra i protagonisti delle nuove collezioni eyewear

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Il sistema contributivo esteso a tutti, l’ex-Ici molto più gravosa e un ulteriore aggravio dell’Imposta sul valore aggiunto sono soltanto alcune delle misure predisposte

dal Governo Monti a partire dal 2012

a ottenuto il sì delle Camere

quello che è stato denominato dallo stesso premier Mario Monti il decreto “Salva Italia”, un insieme di misure dure, ma dovute, per un ammontare di 20 miliardi di euro e che ingloba in sé tutte le richieste fatte dalla Commissio-ne Europea; una manovra sulla quale sono puntati i riflettori internazionali, in un momento cruciale anche per il destino della moneta unica.Analizziamo, punto per punto, le novità più rilevanti che coinvolgono, tra gli altri, gli operatori dell’ottica.

In pensione più tardiDiverse le misure previste in ambito pensioni, la maggior parte delle quali puntano a rinviare l’uscita dal mondo del lavoro da parte dei contribuenti.Contributivo per tuttiA partire dal primo gennaio 2012 il sistema di calcolo contributivo della pensione viene esteso a tutti con il metodo pro-rata. Se il calcolo contribu-

tivo è più favorevole, continua però ad applicarsi il retributivo.L’età della pensione di vecchiaia viene innalzata a 66 anni per gli uomini e a 62 per le donne, cui vanno aggiun-ti 6 mesi per i lavoratori autonomi; gradualmente per le donne la soglia si alzerà fino a raggiungere i 66 anni del 2018 . Per tutti si dovrà raggiungere la soglia minima di 67 anni nel 2022. I lavoratori con un'anzianità contribu-tiva di almeno 35 anni al 31 dicembre 2012 potranno andare in pensione anticipata a non meno di 64 anni. Le donne potranno andare in pensione di vecchiaia a 64 anni se al 31 dicembre 2012 avranno almeno 20 anni di contri-buti e 60 anni d'età.Per i lavoratori autonomi i contributi pensionistici salgono di 1,3 punti per-centuali per il 2012, fino ad arrivare al 24% nel 2018.Deindicizzazione pensioni La rivalutazione piena rispetto all'infla-zione nel 2012 sarà prevista per le pen-sioni di importo fino a 3 volte la minima Inps, cioè 1.402 euro, e tornerà al livello

precedente (935 euro) nel 2013.Penalizzazioni per chi lascia prima dei 62A partire dal prossimo anno l’uscita anticipata sarà possibile solo per chi ha raggiunto i 42 anni di contributi. Se l’uscita avviene prima dei 62 anni si applicherà una penalizzazione sulla quota liquidata con il retributivo dell’1%, nei primi due anni di pensione anticipata. Dopo i due anni di antici-po la percentuale annua è elevata a 2 punti percentuali per ogni ulteriore anno di anticipo rispetto a due anni.Contributo di solidarietàInfine viene introdotto un contributo di solidarietà per le pensioni d'oro, ovvero un prelievo del 15% sulla parte che supera i 200 mila euro. Il prelievo varrà fino al 31 dicembre 2014.

Introduzione dell’Imu e rivalutazione delle rendite catastaliPer quanto riguarda gli immobili, non si parla più di Ici, bensì di Imu (Imposta municipale unica). Viene infatti stabilita,

PENSIONI, IMU E IVA: ARRIVA IL DECRETO “SALVA ITALIA”

di Tobia Chiesurin consulente aziendale Zaccariotto & Furlan srl

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dal primo gennaio 2012 e su tutti gli immobili, l’applicazione di un’aliquota ordinaria del 7,6 per mille (i Comuni potranno abbassarla o alzarla del 3 per mille) e di un’aliquota ridotta sulla prima casa del 4 per mille (i Comuni potranno portarla al 2 per mille). I titolari di una sola abitazione potranno, inoltre, usufruire anche di una detra-zione fino a concorrenza dell’ammon-tare di 200 euro, cui si aggiunge una detrazione di 50 euro per ogni figlio convivente (fino a 26 anni) fino a un limite di 200 euro (per 4 e più figli). La detrazione complessiva massima è, quindi, di 400 euro.In materia di immobili è stata, inoltre, prevista la rivalutazione del 60% per le rendite catastali, le quali rappre-sentano il moltiplicatore per il calcolo dell’imposta da pagare.

Aumento dell’IvaDopo il primo incremento effettuato il 17 settembre 2011, da ottobre 2012 vi sarà un ulteriore aumento delle aliquote Iva: l’aliquota del 21% passerà al 23%, mentre quella del 10% sarà innalzata di due punti passando al 12%. Tale incremento diventerà definitivo e, anzi, sarà seguito da un ulteriore incremento di mezzo punto percentuale dal 2014, se non sarà attuata la riforma fiscale; se, invece, la riforma si farà, si potrebbe tornare ai livelli attuali.

Tassa sul lussoLa tassa sul lusso colpirà tutti i soggetti che possiedono un’auto con potenza superiore ai 170 KW, a patto che tali autoveicoli siano stati immatricolati nel triennio precedente l’entrata in vigore del decreto (quindi dal 2009 in poi).

L’imposta di bollo si pagherà per ogni kw aggiuntivo e nella misura di 20 euro per ogni KW eccedente. Confermata anche la supertassa per lo staziona-mento delle imbarcazioni da diporto e quella sugli aeromobili privati.L'addizionale erariale della tassa auto-mobilistica sarà però ridotta al 60%, al 30% e al 15% dopo, rispettivamente, 5, 10 e 15 anni dalla data di costruzione del veicolo e passati i 20 anni non sarà più dovuta. Per le barche la tassa di stanziamento sarà ridotta del 15%, del 30% e del 45% decorsi, rispettivamente, 5, 10 e 15 anni dalla data di costruzione.

Misure antievasioneIl decreto stabilisce un ulteriore passo verso la lotta al sommerso con uso del contante e trasparenza nei rapporti fisco-contribuenti. Da una parte, infatti, viene fissato a 1.000 euro il limite all’uso dei contanti, ora stabilito a 2.500 euro, dall’altra viene previsto un regime premiante per tutti i contribuenti professionisti, impre-se individuali e società di persone, che accettino di inviare telematicamente al fisco i corrispettivi, le fatture emesse o ricevute e le risultanze di operazioni non soggette a fattura (e che accettino di non effettuare in contanti movimenti oltre la precedente soglia di mille euro).

Imposta sugli estratti contoÈ stata eliminata l’imposta di bollo per i conti correnti con giacenza media annua inferiore a 5 mila euro. Per le persone fisiche che avranno giacenza media annua superiore a 5 mila euro l’imposta rimane a 34,2 euro, mentre per le imprese e per le persone giuridi-che l’imposta passa da 73,8 a 100 euro.

Deducibilità IrapI risparmi conseguiti con la mano-vra saranno destinati, in parte, a un pacchetto di interventi a favore della crescita, del sistema produttivo e del lavoro. Viene prevista la totale deducibilità dell’Irap sul costo del lavoro, ai fini Ires e Irpef. Dall ’anno d’imposta in corso al 31 dicembre 2012 è previsto uno sconto fiscale, consistente in una maggiore deduzione Irap per le imprese che assumono a tempo indeterminato donne, in generale, e giovani under 35. L’agevolazione passa a 10.600 euro (a fronte dei precedenti 4.600 per ogni lavoratore impiegato), importo che diventa pari a 15.200 euro (prima 9.200 euro) per ogni incremento oc-cupazionale di lavoratrici e giovani nelle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia.

Abolizione di entiResiduale per il nostro settore, ma degna di nota, infine, l’abolizione di una serie di enti ritenuti inutili (Agenzia per la sicurezza nucleare, Agenzia per il terzo settore, Agenzia per la diffusione delle tecnologie per l’innovazione, Ente nazionale per il microcredito e Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza, ecc). Le Province verranno riportate alla funzione di organi di indirizzo e coor-dinamento e verranno inoltre abolite le giunte, ridotti a 10 i consiglieri provinciali e ridotte drasticamente le spese in funzioni già svolte da altri enti territoriali.

CONSULENTE

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All’amore, dice il testo di una meravigliosa lirica di Franco Battiato. Ed è in certi sguardi che si vede l’infinito. È così davvero, siamo d’accordo?

Siam fatti di ciò, di lirica, di emozioni, di sensibilità

overo, chi se ne dimentica. Miserrimo chi ne fugge. Eh

certo questo è il mondo delle maschere di ruolo, chiamati tutti a indossarne una o più. Ma ne val la pena? Domando e dico. Rispondo senza indugio: NO. Un mondo intero di riflessioni, di storie, di fantasie, di giochi e di sogni è contenuto in ognuno di noi e perché non parlarne? Non inseguir queste linee felici, queste geometrie autentiche, questi slanci since-ri? A cosa servono i ruoli, le gerarchie, le definizioni formali? A dare un ordine sociale al branco, certo. Ma l’ordine si basa sul rispetto che le persone fra di loro son capaci di dare e di ricevere, no? La vita non consente molte finzioni, prima o poi presenta il conto. L’universo è equilibrato e armonico anche in que-sto. Piuttosto che insistere nello sforzo di essere qualcuno di definito in un ruolo, sarebbe molto meglio rivolger l’impe-gno a cercar di capire chi siamo noi veramente e con chiarezza. Allineati ai nostri talenti, potremo allora esprimerli, in quell’alchemica formula che ci rende unici e inimitabili. Non possiamo pre-

tendere di esser graditi a tutti, possiamo sperare di riuscire a esser sinceri. E così, nella purezza dell’espressione, potremo esprimere un’armonia serena, lineare, garbata, capace di sedurre. La seduzio-ne pulita e affascinante delle persone che manifestano carisma non ha nulla a che vedere con la manipolazione. È una seduzione magnetica, una forza avvolgente, una vibrazione intensa che emanano le persone risolte con se stesse,

intelligenti, audaci nell’inseguire i loro sogni, vitali con libera passione, sincere nella creatività. Al contrario della mel-mosa appicicosità delle persone che si celano, si mascherano, si camuffano, al fine di manipolare e condizionare. Quin-di andiamo incontro al nuovo scenario, sociale e di congiuntura, con fiducia, con ottimismo, con curiosità, con gioia. Per-ché da un cambiamento, indispensabile, seppure imposto e forzato, possono sca-

TUTTO L’UNIVERSO OBBEDISCE

P

mEDITazIONI

di Luisa RedaelliCommunication consultant

In queste pagine, due illustrazioni di Elisa Squillace: Bolle e Polipo (a destra)

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turire nuove esperienze migliori, evolute, mature. Spesso corriamo disattenti, ci adattiamo per non pensare, ci incastria-mo per sopravvivenza in situazioni e relazioni sterili e ce le facciamo andar bene lo stesso. In buona fede, certo, non ricordiamo più quali sono i veri valori, le emozioni cui teniamo di più, le attenzioni

quotidiane, le intensità della vita vera. Poi, un imprevisto, un cambiamento repentino di ritmo, di tempi, di spazi e ci fermiamo, non possiamo più correre come prima, usciamo da quel palcosce-nico abituale e ci ritroviamo in un altro teatro. Ed ecco che nuove persone e nuove trame cominciano a dipanarsi e a

entrare nella nostra vita. Cose e persone di cui non ci accorgevamo, talmente pre-si da altre velocità, da altre luci. Ora, in un tempo-spazio differenti, inattesi eventi e relazioni ci catturano, avvolgono, meravigliano e innamorano. Oh miraco-lo...! No, era già tutto lì, solo che noi non volevamo vedere-capire. Questi sono i tempi del brusco cambiamento di rotta, sono pronti i momenti per modificare le nostre abitudini e i nostri atteggiamenti. Non ci è data la possibilità di alterare lo scenario degli avvenimenti, dei fatti oggettivi, la situazione storica questa è. Però abbiamo la libertà, il libero ar-bitrio, di delinearne l’interpretazione, di scegliere come calarci in questi indero-gabili fatti e renderli vitali, funzionali a uno sviluppo ottimista, positivo, valido. La situazione è comune a tutti: maggior risparmio, minori consumi, possibilità di spesa ridotte. Non desidero banalizzare e sottolineo il più completo rispetto per tutti coloro che avranno difficoltà importanti, serie e reali. Dico anche, però, che siamo arrivati a un tale punto di sperequazione, di superficialità, di abuso e di spreco, che una riqualificazione è davvero necessa-ria. Costerà a noi tutti un grande impe-gno, che potremo sostenere con fiducia e con passione. Io non mi sento di parlare di “sacrificio”, mi piace identificare questo nuovo periodo, che spero si prefi-guri in modo determinato, con la parola

mEDITazIONI

Elisa Squillace nasce a Spoleto nel 1979. Dopo gli studi classici si diploma all'Istituto Europeo di Design di Milano. Dal 2002 si dedica all'illustrazione per l'infanzia pubblicando per case editrici italiane ed estere. Coltiva la passione per il disegno fin dall'infanzia sperimentando diverse tecniche e supporti. A partire da queste sperimentazioni prendono forma le sue illustrazioni a tecnica mista. Oltre al lavoro di illustratrice realizza pupazzi e oggetti d'arte e si occupa di Home Decoration.

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mEDITazIONI

“impegno”, per tutti, con rispetto per la nostra società, il nostro mondo, il lavoro. Ci sarà bisogno di più concentrazione, di più sensibilità, di più attenzione. Concen-trazione verso la qualità della vita, che potrà approfondire gli aspetti più elevati, più spirituali, più poetici (meno materia e più spazio per il pensiero). Più sensibilità verso gli altri, perché sarà indispensa-bile aprirci tutti a una maggiore solida-rietà, ridistribuire, riequilibrare le nostre risorse an-che a favore di chi ne avrà bisogno, quindi dovre-mo fare a meno di possesso ed egoismo, sapendo che nessuno sarà più “ricco” ma saremo tutti nello stesso calderone sociale e la ricchezza vera starà nelle relazioni autentiche. Più attenzione verso il nostro mestiere, qualunque esso sia, da svolgere con serietà costante e coesa, con grande rispetto di chi lavora con noi, esseri umani con storie, paure, fragilità e sogni, che costruiscono insieme con noi un’impresa. La vita è sempre un’avven-tura, un’esplorazione costante, con la meraviglia di nuove scoperte. Questo impegno darà gioia, ci terrà vicini all’es-senza della vita, per i nostri figli e per i nostri anziani, cui potremo dedicare più ascolto. Peroro la causa della gioia: im-

pariamo a riscoprire in noi stessi e a tra-smettere agli altri la gioia dei bambini, che non sono mai pessimisti, ma sempre curiosi, alla ricerca del meraviglioso in ogni cosa. L’atteggiamento gioioso è una scelta di essere, dapprima un esercizio mentale, in seguito un’attitudine, natura-le e spontanea, da maturare. È un’atmo-sfera con cui avvolgere le nostre vite e srotolarle al di là delle trappole del be-

nessere effimero. Come insegnano l’arte e la storia, la capacità di esser sereni e gioiosi è un’abilità di forza, un eserci-zio di resistenza. Certo, il sistema tutto sembra voler minare questa

capacità, con notizie pessimistiche, con paure e spauracchi, nutrendo sfiducia e alienazione. E, infatti, la depressione, che altro non esprime che il sentimen-to dell’impotenza, è un male sociale purtroppo sempre più diffuso. Proviamo a tornare al primo sorriso di un bambino, con la sorpresa dell’intensità di un’espe-rienza personale, il valore di un pensiero autonomo, individuale. La speranza, come la gioia, devono esser essere nutrite, sempre. Non l’illusione, falsa e ingannatrice. La consistente speranza, che è il progetto per il futuro, con il tesoro dell’esperienza acquisita, quando si

sanno elaborare nuove strategie per il presente, per il domani, con la serena creatività di trovare possibilità, senza temere i cambiamenti. La vita non è un pacchetto preconfezionato, la vita si dipa-na, a modo suo, intima, privata, condivi-sa, pubblica, sociale. Troviamo le nostre certezze nelle dimensioni interiori, non materiali, non esterne a noi, non delegate ad altri che a noi stessi, nel nostro profon-do. Ogni istante può aiutare a nutrire la gioia, basta che smottiamo l’indifferenza e la pigrizia e ci soffermiamo un attimo a vedere: guardare la luna e un paio di oc-chi luminosi, fermarsi a salutare con un sorriso, assaporare i profumi del mattino, stringere una mano affettuosamente. Speranza è sapere che siamo dentro le cose e possiamo cambiarle, traendo forza da tutta la storia precedente, con passione. Si dovrà far fatica? Va bene, abbiamo fiducia in noi stessi, accettiamo anche i periodi meno facili e avanti, intensamente. Siamo animali sociali, ognuno di noi porta un contributo utile, quando attinge sinceramente e genero-samente alle proprie risorse. Accogliere con gioia genera un’attitudine positiva, aperta e pro-attiva, in altre parole pron-ta ad agire a favore, con istinto proget-tuale propositivo. Quanti “pro”, dunque, a questi cambiamenti in atto!

“Andiamo incontro al nuovo scenario, sociale e di congiuntura, con

fiducia, ottimismo e gioia: da un

cambiamento possono scaturire esperienze

migliori, evolute e mature”

una poesia

Col prossimo anno nuovoSi spera d’acchiappareQualche idea originale.Propizio è fissare il nullaE perdersi nel suo vuoto.Così la fisima divieneUn’ingegnosa trappola,Un’esca attrattiva,E la selvaggina idealeCade nella rete neuronale.

Da “Casa di rieducazione” di Valentino Zeichen, Mondadori

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La sua valutazione, finalizzata a individuare l’opportunità di utilizzare le lenti a contatto, rappresenta per il professionista un momento importante e il biomicroscopio Laf diventa,

tra gli strumenti disponibili, quello essenziale

el momento in cui effettuiamo l’osservazione della superficie oculare è possibile avvalersi di numerose1,2 tecniche di illuminazione dove ognuna ha la peculiarità di evidenziare un determinato aspetto.

Solitamente l’indagine è svolta muovendo il biomicroscopio e la lampada a fessura attorno alla zona che si vuole esaminare, tenendo presente che la parte illuminante si trova dallo stesso lato dell’occhio esaminato per non urtare il naso del soggetto e, nel momento in cui è necessario un approfondimento, è utile ricorrere a una tecnica specifica.È necessario ricordare3 che durante l’esame una struttura o un elemento possono risultare più o meno visibili a seconda della tecnica di illuminazione utilizzata.In generale è possibile dividere le modalità di illuminazione tra tecniche dirette e indirette dove: le prime vengono realizzate quando è osservata la stessa superficie illuminata dallo strumento, mentre con le seconde l’area illuminata è diversa da quella esaminata.Tra le tecniche dirette solitamente impiegate troviamo: l’illuminazione diffusa, il parallelepipedo,

Lampada a fessura: tecniche di osservazione deLLa superficie ocuLare

Lab

N la sezione ottica e la riflessione speculare; quando invece consideriamo le metodiche indirette più comuni individuiamo: la diffusione sclerale, la retroilluminazione diretta e indiretta. Prendiamo ora in esame alcune delle procedure dirette di osservazione (l’illuminazione diffusa, il parallelepipedo e la sezione ottica) senza l’interazione con le scale di graduazione o la valutazione del film lacrimale.

Illuminazione diffusaL’illuminazione diffusa è realizzata introducendo davanti alla lampada a fessura il filtro diffusore con l’obiettivo di ampliare il fascio luminoso sulla maggiore superficie possibile, generalmente le strutture e gli elementi osservati sono: le ciglia, i margini palpebrali, gli orifizi delle ghiandole del meibomio, l’altezza dei menischi lacrimali, la congiuntiva palpebrale e bulbare, la cornea, l’iride, l’area pupillare e, in caso di utilizzo delle Lac, lo stato superficiale delle lenti.In questo caso la superficie oculare è interessata da un’illuminazione omogenea dove l’intensità viene controllata mediante la regolazione del reostato e dall’ampiezza della fessura, l’angolo tra i due sistemi è variabile e gli ingrandimenti utilizzati sono medio bassi.Durante l’indagine è importante registrare la presenza

di Francesco Saladocente di Optometria e Contattologia Istituto B. Zaccagnini

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Lab

di segni riconducibili a fenomeni di infiammazione che debbono essere valutati dal medico specialista e, in tal caso, rinviare o sospendere l’utilizzo delle lenti a contatto.Prendiamo in considerazione alcuni aspetti e in particolare lo stato delle ciglia dove è importante individuare4 la presenza di depositi di muco (figura 1, immagine b) e dei margini palpebrali rilevando l’eventuale condizione di arrossamento e edema (figura 1, immagine d).In aggiunta l’ispezione accurata di bordi palpebrali è importante5 per individuare la presenza di ostruzioni degli orifizi delle ghiandole del meibomio che possono favorire l’insorgenza del calazio e interferire con la stabilità del film lacrimale.

ParallelepipedoLa procedura del parallelepipedo6 è una metodica molto comune per l’osservazione diretta della struttura

Figura 1. Osservazione mediante l’illuminazione diffusa: immagine a, l’aspetto normale delle ciglia e, nella figura in basso (immagine b), i depositi di muco alla base della ciglia; immagine c, il margine palpebrale si presenta non arrossato con le ciglia pulite e senza occlusioni degli orifizi delle ghiandole del meibomio, nella figura in basso (immagine d) il margine si presenta arrossato con alcune occlusioni degli orifizi

corneale, dove il “sostegno” del sistema illuminante viene posto lateralmente rispetto all’area interessata.Il raggio luminoso viene progressivamente allargato cercando un’ampiezza molto simile a quella della profondità corneale fino a ottenere la sensazione tridimensionale della struttura (Figura 2, qui sotto, immagine a), la superficie anteriore del parallelepipedo è determinata dall’epitelio mentre l’endotelio viene localizzato nella parte posteriore. Per quanto riguarda l’angolo tra il biomicroscopio e la lampada a fessura è compreso tra 30° e 60°, l’ingrandimento del biomicroscopio varia in funzione delle necessità dell’operatore tra 10X-40X e il fascio luminoso è regolato con un'intensità variabile in funzione del valore di ingrandimento selezionato. L’illuminazione diretta mediante il parallelepipedo è utilizzata per individuare diverse situazioni come per esempio la trasparenza della cornea (Figura 2, immagine b): in questo caso il parallelepipedo è

Figura 2. Tecnica del parallelepipedo: immagine a, esecuzione della procedura (16X); immagine b, abrasione della superficie corneale osser-vata mediante l’illuminazione diretta (16X)In aggiunta, quando la tecnica del parallelepipedo è finalizzata alla osservazione della cornea, può venire associata all’uso della fluorescei-na e, ancora ad esempio, è impiegata quando si effettua l’indagine del cristallino o la valutazione dello stato superficiale della lente a contatto.

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Lab

spostato sull’intera area in modo da effettuarne una “scansione” e quando un particolare richiede un approfondimento vengono associate ulteriori tecniche.

Sezione otticaLa procedura della sezione ottica è specifica per osservare in modo minuzioso la struttura della cornea, del cristallino e, in aggiunta, può fornire informazioni sulla profondità della camera anteriore.La lampada a fessura è sempre posizionata lateralmente rispetto all’area corneale osservata e l’angolo con il biomicroscopio è compreso tra 30° e 60°, di fatto la sezione ottica è realizzata7 quando il fascio di luce che origina il parallelepipedo è ridotto ad alcuni decimi di millimetro, quindi verso il minimo valore disponibile.La percezione della sezione ottica corneale è ottimale quando l’intensità del fascio di luce è regolato verso il massimo, mentre l’ingrandimento è impostato verso valori medi o elevati, quest’ultimo fattore varia in base ai dettagli che si desidera ottenere.La tecnica (Figura 3, immagine a) permette di valutare numerose situazioni che possono interessare la struttura corneale e osservarne la profondità come per esempio: corpi estranei, infiltrati, opacità e del grado di assottigliamento dello spessore stromale.In riferimento all’osservazione del grado di assottigliamento dello stroma mediante la sezione ottica (Figura 3, immagine b) è possibile eseguire una valutazione qualitativa, certo che l’approfondimento e

la quantificazione dello spessore spetta all’esame della pachimetria corneale.In merito alla Figura 3 è possibile evidenziare nella sezione ottica di immagine a: l’epitelio corneale (1), lo stroma (2), l’endotelio (3); inoltre nella zona interessata diventa possibile percepire l’uniformità dello spessore stromale.Differentemente nell’immagine b la sezione corneale mostra un assottigliamento della struttura nella zona indicata e, in questo caso, la variazione di spessore, rispetto alle zone contigue, è relativa all’apice del cheratocono8 preso in esame.

Bibliografia 1. Stockwell, H. and Stone, J. (1988) Anterior eye examination.

In Optometry, ed. K. H. Edwards. Oxford: Butterworth-Heinemann.

2. Morris, J. and Stone, J. (1992) The slit-lamp biomicroscope in optometric practice. Optom. Today, 7 September, 26-28; 5 October, 16-19; 2 November, 28-30.

3. Terry JE, Kercheval DB. 1979. Interpretive biomicroscopy. J Am Optom Assoc 50:793803.

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6. Goldberg, J. B.: «Examination technique». En: Biomicroscopy for Contact Lens Practice. Clinical Procedures. The Professional Press, Inc., 1984: 4.

7. Ledford, J. K.; Sanders, V. N.: «Illumination technique». In: The Slit Lamp Primer. Slack incorporated, 1998: 4.

8. Bron, A. J., Tripathi, R. C. Harding, J. J. and Crabbe, M. J. C. (1978) Stromal loss in Keratoconus. Trans. Ophthalmol. Soc. UK, 98(3), 393-396.

Figura 3. Sezione ottica corneale: immagine a, esecuzione della procedura; immagine b, sezione ottica eseguita in una condizione di cheratocono

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LENTI OFTALMICHE

Valorizzazione delle risorse interne, maggiori opportunità commerciali per l’ottico e un’immagine più giovane agli occhi del consumatore finale: sono gli obiettivi

per il 2012 dell’azienda italiana

e, come sostengono in Essilor International, il colosso cui

fa capo anche Oftalmica Galileo Italia, attraverso la “costola” della Bbgr, non c’è innovazione tecnolo-gica senza passare dalla valorizza-zione delle risorse interne, ecco che

un’iniziativa come Podium rispon-de pienamente a questo assunto. «Si tratta di un’operazione nuova, addirittura insolita per il settore in Italia, già portata avanti con suc-cesso due anni fa proprio da Bbgr in Francia – spiega Paolo Fonelli, direttore generale di Galileo – Ab-biamo voluto che tutte le divisioni della nostra azienda, fatta eccezio-

ne per il commerciale, presentas-sero una serie di progetti finalizzati a migliorare i servizi indirizzati al cliente, ognuno nell’ambito della propria attività, così che l’ottico pos-sa percepire il vantaggio che deri-va dal lavoro che sta dietro i nostri prodotti». A fine gennaio, quindi, produzione, logistica, montaggio, assistenza tecnica, customer care

Sdi Angelo Magri

I TrE FrONTI dI GALILEO

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e amministrazione, nonché tutte le filiali regionali di Galileo, presen-teranno i progetti in gara, realizzati da gruppi di non più di tre persone: ne verranno selezionati tre, sulla base della qualità del singolo pro-getto, ma anche della sua fattibilità. Questi saranno sottoposti a un test di praticabilità per un periodo di tre mesi e in primavera la società sceglierà quello che avrà prodotto i migliori effetti, con relativi premi, ma soprattutto una grande festa cui

verranno invitati tutti i partecipanti al progetto. «L’obiettivo di fondo di Podium è porre il cliente sempre al centro dell’attenzione di coloro che lavorano in Galileo, passando così da un concetto di efficienza a quello, sempre più vincente oggi, di efficacia», dice Fonelli.Il 2012 sarà importante per Galileo anche sul fronte del consolida-mento di una serie di iniziative già avviate verso il trade. In particola-re, quella del Club. «Questo sarà il

primo vero anno di Galileo Club, perché il 2011 è stato di fatto l’anno zero – ricorda il direttore generale dell’azienda italiana di lenti oftal-miche – Abbiamo in programma servizi ancora più mirati verso gli iscritti e nuove iniziative di comu-nicazione, per rafforzare ulterior-mente uno strumento alla base del quale rimane il concetto di fide-lizzazione dell’ottico». La difficile situazione congiunturale, tuttavia, non può non essere seriamente te-

LENTI OFTALMICHE

L’ingresso della sede dell’azienda milanese, a Sesto San Giovanni. Nella pagina precedente, un momento della fase di controllo delle lenti alla Galileo

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LENTI OFTALMICHE

Galileo è convinta che dietro prodotti e servizi di altissimo livello si nasconda un team preparato ed entusiasta, che l’azienda incentiva e coinvolge nelle decisioni aziendali. Da qui l’entusiasmo della squadra nella partecipazione a Podium, il concorso che Galileo ha lanciato nell’ottobre scorso e si concluderà ad aprile 2012, già best practice 2010 di BBGR. Sono da leggere nella stessa ottica gli appuntamenti di Galileo Incontra, giornate dedicate a gruppi di clienti che in azienda possono verificare da vicino il sistema produttivo e dialogare con i vari reparti, valutare la qualità dei prodotti, l ’efficienza dei servizi e gli investimenti tecnici a livello produttivo. Per incentivare e motivare sempre di più la squadra Galileo, come per tutte le altre aziende del gruppo, Essilor International ha lanciato il Piano di Azionariato Diffuso, aperto a tutti i dipendenti italiani. Alta finora la percentuale di adesioni, pari al 45% circa. Grazie alla sottoscrizione delle azioni, che sono raddoppiate dalla casa madre, i collaboratori hanno così la possibilità di eleggere un loro rappresentante che potrà partecipare delle decisioni strategiche del Gruppo.Da marzo 2011, inoltre, Galileo è presente in Evolution, il programma internazionale di gestione delle Risorse Umane. Si tratta di uno strumento per organizzare le sinergie interaziendali attraverso un database che dà visibilità alle competenze e alle ambizioni dei singoli. In questo modo non solo know how e potenziale rimangono patrimonio del Gruppo, ma internamente l’azienda, tramite i diversi responsabili di funzione, ha a disposizione tutte le informazioni per tenere costantemente aperto il dialogo con i propri collaboratori.

SoddiSfare iL cLieNte? Sì, coN uN team affiatato ed eNtuSiaSta

nuta in considerazione, quando si parla di servizi alla clientela. «Vogliamo offrire ai nostri clienti un ventaglio di opportunità di fronte a una domanda che in parte è già cambiata e potrebbe cambiare ancora – spiega Fonelli – Così Galileo ha in cantiere per il 2012 una serie di pacchetti in grado di salvaguardare la redditi-vità del cliente, rendendolo ancora più competitivo sul mercato».Già nel 2011 Galileo ne aveva aperto un terzo, di fronte: quello rivolto al consumatore finale. «Prosegui-ranno le nostre azioni per andare a parlare soprattutto ai giovani – sottolinea il manager milanese – Dobbia-mo, infatti, far percepire Galileo non come un brand rivolto esclusivamente a un target di consumatori da una certa soglia di età in su. Anche se, naturalmente, continueremo a usufruire dell’imponente know how derivante dal centro ricerca di Essilor International, che rimane una garanzia di qualità su prodotti come le progressive, ad esempio». Paolo fonelli, direttore generale di oftalmica Galileo italia

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STRUMENTI

Gli ultimi 15 anni hanno cambiato il volto a uno degli strumenti più diffusi nei centri ottici. Vediamo come

ino agli anni ’80 erano quasi in-quietanti: robusti sì,

ma come ingessati, in legno o in lamiera, bianchi o neri, nella

più suggestiva delle ipotesi grigi. Tanto che molti addetti ai lavori definivano “studio dello scienziato” la sala di refrazione del centro ottico che li ospitava. Già, perché questa era l’imma-gine dei riuniti sino ad allora:

professionale, forse fin troppo, senza concedere alcunché alla fantasia cromatica o alla creatività progettuale. All’inizio degli anni ’90, però, qualcosa è cambiato. Meccanottica Mazza, azienda specializzata fin dal

Fdi Angelo Magri

RIUNITI… alla NaScITa

Qui e nella pagina successiva, i primi modelli di riuniti proposti da Meccanottica Mazza: siamo nella prima metà degli anni ‘80

1981 1982

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1981 nel disegnare, costruire e vendere riuniti per gli ambulatori oftalmologici e ottici, nel 1993 ha introdotto sul mercato Micro, un modello non soltanto all’avanguardia in termini di tecnologia, ma anche e soprattutto d'impatto estetico: colori che non sarebbero passati inosservati, materiali nuovi, design moderno. Tanto che da allora, oltre

STRUMENTI

Micro, il modello dell’azienda lombarda che ha rivoluzionato il modo di disegnare, costruire e presentare i riuniti

1983 1985 1993

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ad aprire un solco che verrà poi seguito da altre impre-se fornitrici di riuniti, alcuni ottici hanno deciso di piazzare questo importante strumento di lavoro addirittura dentro il ne-gozio e non più dietro, in sala refrazione.Da quell’anno in poi, dunque,

sono cambiate le forme dei riu-niti: non più squadrate, ma mol-to più morbide, ergonomiche, attente persino alle esigenze di bambini o disabili. È subentra-to il colore, con tonalità anche vivaci, come il verde o il giallo. Sono stati trasformati i materia-li, con l’introduzione prima del

vetroresina e poi del poliureta-no: quest’ultimo ha permesso di realizzare le ottime finiture che caratterizzano i riuniti oggi presenti sul mercato; e, soprat-tutto, di far sì che gli innovativi stampi utilizzati dessero concre-tezza al più brillante design che attualmente li contraddistingue.

STRUMENTI

Arc ed Edge, la nuova generazione dei riuniti firmati Meccanottica Mazza

2005 2009

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E950 MOLATRICE COMPUTERIZZATA 3D

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STRUMENTI

Meccanottica Mazza nasce a Carate Brianza nel 1981 dalla trasformazione della Giuseppe Mazza & C., società che produceva complementi d'arredo in legno: i primi anni sono caratterizzati da una produzione artigianale e le vendite si limitano al territorio nazionale. Grande impulso arriva nei primi anni ’90, quando subentra la famiglia Cremascoli come socio di riferimento. In questo scenario si concretizzano collaborazioni con multinazionali quali, ad esempio, Essilor, Weco e Nikon, che garantiscono immagine e notorietà internazionale all’azienda lombarda. Oggi, accanto ai riuniti oftalmici, trovano sempre più spazio gli strumenti diagnostici per la sala di refrazione, quali le lampade a fessura, che hanno portato il fatturato della Meccanottica Mazza intorno ai 5 milioni di euro l’anno, equamente ripartito tra il settore ottico e quello oculistico e per il 65% realizzato sui mercati esteri, con una trentina di dipendenti. La vendita sul mercato interno è affidata a 15 distributori, quasi tutti in esclusiva. I prodotti di Meccanottica Mazza sono dotati delle principali marcature internazionali di sicurezza, a iniziare dal marchio CE. Il sistema di qualità aziendale è certificato ISO-9001: vision 2000.Dopo aver celebrato proprio l’anno scorso i 30 anni di vita, Meccanottica Mazza entra dunque nel quarto decennio di attività con un’importante novità: FLY, uno dei riuniti di punta della gamma, verrà ulteriormente implementato nella tecnologia interna e reso adatto ai portatori di handicap, come già altri modelli della società brianzola. L’obiettivo è proporlo al mercato dell’ottica nel primo trimestre del 2012, forse già al prossimo Mido, dove Meccanottica Mazza sarà come ogni edizione tra gli espositori.

FAtto 30, MEccANotticA vuol FArE 31

FlY, una delle punte di diamante della società di carate Brianza, verrà ulteriormente implementato nella tecnologia interna e reso adatto ai portatori di handicap

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formazione

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La contattoLogia daLL’auLa aL centro ottico

L

Conoscenza teorica della materia oggetto del proprio lavoro e abilità specifiche che richiede la sua manipolazione: nell’ottica questi temi s’intrecciano con quelli dell’innovazione scientifica, di prodotto e di processo, con particolare evidenza

nell’applicazione delle lenti a contatto

a contattologia oggi sta assu-mendo un ruolo sempre più rilevante nella professione ottica. «Con le lenti a contatto si è così ampliato il raggio d’azio-ne dell’optometria il cui noccio-lo duro, oggi, è rappresentato

proprio da tutto quanto ruota intorno alla produzione, alla prescrizione e al porto delle lenti a contatto. Ed è proprio nell’ambito della contattologia che si sono registrate innovazioni dei materiali e delle tecniche di produzione che ne hanno modificato nel tempo la natura e soprattutto il contesto di utilizzo – spiega Giorgio Righetti, direttore dell’Istituto Zaccagnini di Bologna - Il silicone hydrogel e le lenti usa e getta hanno modificato profondamente il modo di utilizzare le lac e, di conseguenza, si sono ampliate le occasioni di utilizzo e la base degli utilizzatori. Alla crescente penetrazione delle lenti a contatto nei consumi degli ametropi ha concorso anche un’intelligente politica di marketing e di comunicazione dei principali brand del settore. Nello statico panorama dei consumi dei prodotti ottici il peso di lenti a contatto e prodotti di manutenzione seguita a crescere e, quindi, aumenta nel tempo l’incidenza di questa merceologia sul giro d’affari della distribuzione ottica».In cosa consistono i corsi di contattologia dello Zacca-gnini, che partono all’inizio del 2012? «Il programma prevede più livelli ed è costituito da un corso di contat-tologia di base e un ciclo di incontri monotematici che si rivolgono ad applicatori esperti – dice Righetti - L’in-tero programma prevede la frequenza nelle giornate di domenica e lunedì per agevolare i professionisti che lavorano. Il corso di contattologia di base riservato a chi lavora, quindi, si rivolge gli ottici che iniziano ad applicare lenti a contatto e affronta le conoscenze e le abilità professionali che si richiedono a un moderno

applicatore. Gli incontri della domenica sono aperti anche al personale non diplomato presente nei negozi ottici specializzati. Il programma affronta conoscenze di base, competenze cliniche e controllo dell’applica-zione. I week end della contattologia rappresentano un ciclo di corsi di formazione permanente dedicato agli applicatori di lenti a contatto, con un approccio innovativo per l’ottica italiana. Ogni week end, infatti, accoglierà temi diversi e specifici che saranno trattati dai migliori specialisti del settore e dedicherà una

di Angelo Magri

Giorgio Righetti, direttore dell’Istituto Zaccagnini

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formazione

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giornata (8 ore) alle lezioni frontali per presentare le evidenze della ricerca italiana e internazionale e le esperienze cliniche dei docenti specialisti di con-tattologia. La seconda giornata (ulteriori 8 ore) sarà, invece, dedicata alle esercitazioni cliniche lavori di gruppo, case report per sviluppare le competenze cliniche».Come riportato recentemente anche da Affari & Fi-nanza, lo Zaccagnini oggi copre quasi un quinto della domanda formativa ottica in Italia: quali sono le ragio-ni di questa quota così elevata? «Argomenti di natura scientifica, quali sono l’ottica e l’optometria, per essere insegnati debbono nutrirsi di un rapporto costante con il mondo scientifico dal quale provengono: il legame che unisce scuola e accademia è il Congresso interdi-sciplinare, che nel 2012 vedrà la sedicesima edizione – spiega il direttore dell’istituto bolognese - Il secondo elemento che sta dietro ai risultati che abbiamo conse-guito in questi 30 anni di attività è la qualità e la spe-cializzazione del nostro corpo docenti, molti dei quali provengono dall’università, dalla pratica optometrica professionale oppure operano con successo nel mondo della distribuzione ottica. La qualità del corpo docente

si è potuta esprimere anche grazie alla qualità delle attrezzature in continuo aggiornamento tecnologico di cui dispone l’Istituto: lampade a fessura digitali, topografi di ultima generazione, scheinflug camera, aberrometri, videoschermi di analisi visiva, ecc». Ma lo Zaccagnini è andato più in là. «Il mondo della distri-buzione ottica necessitava di una spinta all’aggiorna-mento professionale e di una crescente attenzione alla gestione dell’impresa commerciale ottica – dice ancora Righetti - Per queste ragioni, con una forte accelera-zione negli ultimi anni, la scuola ha integrato i corsi abilitanti con corsi post scolastici tesi a migliorare il livello professionale degli ottici e a colmare le lacune che nel tempo si erano andate creando nella pratica della contattologia. Sempre nel segno della visione dell’evoluzione della filiera ottica, nel 1999 decidemmo di creare una divisione dedicata alla formazione degli imprenditori e dei loro collaboratori commerciali nel punto vendita, la ZBS, Zaccagnini Business School. In-fine, ma non da ultimo, un suo ruolo l’ha svolto anche l’organizzazione della scuola, pensata per risolvere gli specifici problemi di chi vi s'iscriveva, e la sua location baricentrica per una larga parte del nostro paese».

La tavola rotonda di uno degli ultimi Congressi, punta di diamante della scuola bolognese

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OTTICA VISTA CENTER ricerca ottici diplomati per le province di Asti e Savona. Per informazioni:[email protected]

INOTTICA SRLricerca, per l’imminente lancio di nuove collezioni per adulto, rappresentanti ono/plurimandatari per tutto il territorio nazionale.Per informazioni:[email protected]

SILHOUETTE ITALIA ricerca venditore/responsabile di zona che si occuperà dei marchi Silhouette e Adidas eyewear, per le aree del Basso Piemonte (Asti, Alessandria, Cuneo), della Liguria, Piacenza e Pavia. L'attività lavorativa consiste nello sviluppare, in stretta collaborazione con la Direzione Silhouette Italia, la rete distributiva nella zona di competenza, promuovendo strategie aziendali, vendite e azioni di co-marketing su clienti in portafoglio e potenziali.Per informazioni:[email protected]

MODENA VISIONricerca, per l'apertura nuovi di punti vendita, ottici, optometristi e addetti alle vendite.Per informazioni:[email protected]

NAU SRLricerca ottici per Piemonte, Liguria, Lombardia, Emilia Romagna, Veneto, Marche e Abruzzi.Per informazioni:[email protected]

OPTISSIMO GRUPPO RANDAZZO ricerca un ottico diplomato e abilitato per il punto vendita di Belpasso (CT).Per informazioni:[email protected]

TECNICO SPECIALIZZATO con esperienza ventennale nel settore ottico e nella rappresentanza presso gli ottici, valuta proposte lavorative per la CalabriaPer informazioni:[email protected]

OTTICOcon oltre 25 anni di esperienza sia come responsabile punto vendita sia come titolare, valuta proposte lavorative per Roma e Fiumicino.Per informazioni:[email protected]

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Lo dicono i risultati: Hi-Vision LongLife, n°1 in resistenza!

I laboratori americani Colts hanno recentemente condotto una ricerca indipendente sulla qualità dei trattamenti antiriflesso. Siamo orgogliosi dei risultati: Hi-Vision LongLife è l’antiriflesso più resistente e affidabile al mondo*, un’autorevole e importante conferma della nostra leadership nei trattamenti. E inoltre, è garantito 3 anni!

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