big data, la parola a chi li ha già...

2
Executive Trade HR PMI Professional Cloud Procurement Approfondimenti Interviste Business Case Who's who News White Paper Eventi cerca nel sito HOME » Executive » News » Big Data, la parola a chi li ha già analizzati Seguici anche su Prossimi eventi 9 MAGGIO TREVISO Soluzioni e metodi per pianificare e ottimizzare la produzione 10 MAGGIO PESCHIERA BORROMEO (MI) Smart Working e Innovazione Come migliorare il lavoro dei manager delle funzioni Finanza, Amministrazione, Acquisti e IT IT Guide ‑‑ Seleziona ‑‑ White Paper Come prendere la decisione migliore: il ruolo della dashboard Per il top management, due sono le condizioni essenziali per prendere una decisione efficace: accedere facilmente al ventaglio di informazioni che servono e avere una visualizzazione avanzata per analizzarle e comprenderle. Da qui l'importanza della dashboard, il cui ruolo all'interno del processo decisionale è spiegato in questo white paper di 8 pagine in italiano Mi piace 0 Tweet Tweet 3 Share Share 2 di Manuela Gianni 15 Aprile 2013 Big Data, la parola a chi li ha già analizzati L’analisi di grandi moli di dati non è una moda passeggera e neanche di uno scenario futuribile, ma una leva strategica per cambiare il modo di lavorare. Un evento organizzato da ICT4Executive a Milano ha dato voce a utenti ed esperti, con Carlo Ratti dell’MIT (foto) come ospite d’eccezione e le testimonianze di Esselunga, Unilever ed Edipower L’impressionante quantità di dati che viene generata ogni minuto nel mondo digitale può diventare una miniera di informazioni utili e inattese, se si ha la capacità di estrarle e di comporle nel modo giusto. Per questo, il fenomeno Big Data non va guardato come una moda passeggera, ma come una nuova opportunità che la tecnologia può offrire ad aziende private e pubbliche amministrazioni negli ambiti più disparati. Si tratta, in altre parole, di un nuovo modo per descrivere il mondo fisico da un punto di vista mai utilizzato. Le analisi consentono per esempio di individuare le frodi fiscali, di comprendere i comportamenti dei consumatori o gli spostamenti dei turisti, di gestire al meglio l’accesso ai servizi sanitari, di ottimizzare i flussi di traffico nelle città, di ascoltare le opinioni espresse sui social network, di valutare i rischi in ambito finanziario. E molto altro. Il Big Data Forum organizzato a Milano da ICT4Executive ad aprile ha fornito alla platea l’occasione per scoprire il fenomeno fotografando la realtà con esperienze già in campo, e proiettandola nel futuro con esempi di applicazioni di frontiera. Il compito di inquadrare il tema è stato affidato a Carlo Vercellis, docente del Politecnico di Milano e Responsabile dell’Osservatorio Business Intelligence. Per definire i Big Data Vercellis ha utilizzato cinque dimensioni, le 5 V: Volume (si usa ormai l’unità di misura Zettabyte, un miliardo di Terabyte), Varietà (cioè strutturati e non strutturati, come e mail immagini audio e video), Velocità (di accesso e di presa delle decisioni), Variabilità e Viralità. Per comprendere il frenetico ritmo di crescita dei dei dati generati (dagli utenti, dalle connessioni machinetomachine, dai sensori ecc…) si possono fare svariati esempi: ogni minuto nel mondo vengono caricate 48 ore di video su YouTube, spedite 204 milioni di mail, mandati 100mila tweet, scaricate 47mila App. Ci sono 6 miliardi di connessioni telefoniche e diventeranno 50 miliaoni in pochi anni. Una la lista che potrebbe continuare a lungo. Appare chiaro che oggi la Business Intelligence sta cambiando significato: con l’analisi di dati strutturati e destrutturati, come quelli provenienti dai Social Network, non ci limita a formulare domande che già si conoscono, ma si arriva ad anticipare i desideri del cliente e supportarlo nella scelta. Le ricerche dell’MIT Una visione di alto livello di cosa può portare l’analisi dei Big Data (o diluvio di dati, come aveva titolato The Economist in una cover story dedicata all’argomento) è stata data da Carlo Ratti, docente dell’MIT e direttore del gruppo di ricerca Senseable City Lab, che ha presentato alcuni esempi delle ricerche realizzate. “Le nostre città, il nostro ambiente costruito è sempre più ricco di sensori, di reti, di sistemi che ci permettono di raccogliere dati e creare un legame fra il mondo fisico e quello digitale”, ha affermato. Un primo studio considera le reti cellulari, che generano una grande mole di dati che possono essere analizzati per finalità diverse. Un progetto realizzato in Inghilterra con dati British Telecom ha permesso di realizzare una geografia del Paese che utilizza come parametro proprio le connessioni telefoniche, cioè le chiamate effettuate fra due persone in luoghi diversi. L’esigenza iniziale in questo caso era di ridisegnare le mappe elettorali. GLI EVENTI DI ICT4EXECUTIVE Carlo Vercellis, Politecnico di Milano tutti gli eventi

Upload: others

Post on 04-Jul-2020

1 views

Category:

Documents


0 download

TRANSCRIPT

Page 1: Big Data, la parola a chi li ha già analizzatisenseable.mit.edu/news/pdfs/20130415_ICT4Executive.pdf · promozioni personalizzate, accessibili attraverso chioschi nei punti vendita,

30/04/13 Big Data, la parola a chi li ha già analizzati

www.ict4executive.it/executive/news/big-data-la-parola-a-chi-li-ha-gia-analizzati_43672151581.htm 1/3

Executive Trade HR PMI Professional Cloud Procurement

Approfondimenti Interviste Business Case Who's who News White PaperEventi

cerca nel sito

HOME » Executive » News » Big Data, la parola a chi li ha già analizzati Seguici anche su

         

Prossimi eventi

9 MAGGIO  TREVISO

Soluzioni e metodi per pianificaree ottimizzare la produzione

10 MAGGIO  PESCHIERA BORROMEO (MI)

Smart Working e InnovazioneCome migliorare il lavoro dei manager dellefunzioni Finanza, Amministrazione, Acquisti eIT

IT Guide

‑‑ Seleziona ‑‑

White Paper

Come prendere la decisione migliore: ilruolo della dashboard

Per il top management, due sono lecondizioni essenziali per prendereuna decisione efficace: accederefacilmente al ventaglio di informazioniche servono e avere una

visualizzazione avanzata per analizzarle ecomprenderle. Da qui l'importanza delladashboard, il cui ruolo all'interno del processodecisionale è spiegato in questo white paper di 8pagine in italiano

Mi piace 0 TweetTweet 3 ShareShare 2

di Manuela Gianni 15 Aprile 2013

Big Data, la parola a chi li ha già analizzatiL’analisi di grandi moli di dati non è una moda passeggera e neanche di uno scenariofuturibile, ma una leva strategica per cambiare il modo di lavorare. Un eventoorganizzato da ICT4Executive a Milano ha dato voce a utenti ed esperti, con Carlo Rattidell’MIT (foto) come ospite d’eccezione e le testimonianze di Esselunga, Unilever edEdipower

L’impressionante quantità di dati che viene generata ogni minuto nel mondo digitale può diventare una miniera diinformazioni utili e inattese, se si ha la capacità di estrarle e di comporle nel modo giusto. Per questo, ilfenomeno Big Data non va guardato come una moda passeggera, ma come una nuova opportunità che latecnologia può offrire ad aziende private e pubbliche amministrazioni negli ambiti più disparati. Si tratta, in altreparole, di un nuovo modo per descrivere il mondo fisico da un punto di vista mai utilizzato. Le analisi consentonoper esempio di individuare le frodi fiscali, di comprendere i comportamenti dei consumatori o gli spostamenti deituristi, di gestire al meglio l’accesso ai servizi sanitari, di ottimizzare i flussi di traffico nelle città, di ascoltare leopinioni espresse sui social network, di valutare i rischi in ambito finanziario. E molto altro.

Il Big Data Forum organizzato a Milano da ICT4Executive ad aprile ha fornito alla platea l’occasione per scoprire ilfenomeno fotografando la realtà con esperienze già in campo, e proiettandola nel futuro con esempi diapplicazioni di frontiera.

Il compito di inquadrare il tema è stato affidato a Carlo Vercellis, docente del Politecnico di Milano eResponsabile dell’Osservatorio Business Intelligence.

Per definire i Big Data Vercellis ha utilizzato cinque dimensioni, le 5 V: Volume (siusa ormai l’unità di misura Zettabyte, un miliardo di Terabyte), Varietà (cioè strutturatie non strutturati, come e mail immagini audio e video), Velocità (di accesso e dipresa delle decisioni), Variabilità e Viralità. Per comprendere il frenetico ritmo dicrescita dei dei dati generati (dagli utenti, dalle connessioni machinetomachine, daisensori ecc…) si possono fare svariati esempi: ogni minuto nel mondo vengonocaricate 48 ore di video su YouTube, spedite 204 milioni di mail, mandati 100milatweet, scaricate 47mila App. Ci sono 6 miliardi di connessioni telefoniche ediventeranno 50 miliaoni in pochi anni. Una la lista che potrebbe continuare a lungo.

Appare chiaro che oggi la Business Intelligence sta cambiando significato: conl’analisi di dati strutturati e destrutturati, come quelli provenienti dai Social Network,non ci limita a formulare domande che già si conoscono, ma si arriva ad anticipare idesideri del cliente e supportarlo nella scelta.

 

Le ricerche dell’MIT

Una visione di alto livello di cosa può portare l’analisi dei Big Data (o diluvio di dati, come aveva titolato TheEconomist in una cover story dedicata all’argomento) è stata data da Carlo Ratti, docente dell’MIT e direttoredel gruppo di ricerca Senseable City Lab, che ha presentato alcuni esempi delle ricerche realizzate.

“Le nostre città, il nostro ambiente costruito è sempre più ricco di sensori, di reti, di sistemi che ci permettono diraccogliere dati e creare un legame fra il mondo fisico e quello digitale”, ha affermato.

Un primo studio considera le reti cellulari, che generano una grande mole di dati chepossono essere analizzati per finalità diverse. Un progetto realizzato in Inghilterra condati British Telecom ha permesso di realizzare una geografia del Paese che utilizzacome parametro proprio le connessioni telefoniche, cioè le chiamate effettuate fra duepersone in luoghi diversi. L’esigenza iniziale in questo caso era di ridisegnare le

mappe elettorali.

GLI EVENTI DI ICT4EXECUTIVE

Carlo Vercellis, Politecnicodi Milano

tutti gli eventi

Page 2: Big Data, la parola a chi li ha già analizzatisenseable.mit.edu/news/pdfs/20130415_ICT4Executive.pdf · promozioni personalizzate, accessibili attraverso chioschi nei punti vendita,

30/04/13 Big Data, la parola a chi li ha già analizzati

www.ict4executive.it/executive/news/big-data-la-parola-a-chi-li-ha-gia-analizzati_43672151581.htm 2/3

CORRELATI

pagine in italiano

Fatture Clienti, come scegliere unasoluzione di automatizzazione

Il white paper di 17 pagine tratteggiale caratteristiche principali di unasoluzione di automatizzazione FattureClienti e illustra le 20 domande piùfrequenti da porre al fornitore

INVESTIMENTI NGNUnbundling, l'Europa dice no alla soglia dei 10euro

ASSTELAvenia: "Banda larga, a rischio 10 miliardi diinvestimenti"

MICROSOFTSkype sbarca su Outlook.com

TLCGalateri: "Telecom Italia faccia come la Fiat diMarchionne"

IL DEALAlibaba investe 586 milioni di dollari in Weibo

Quaderno del FareUna guida di oltre 100 pagine percapire come "fare" fatturazioneelettronica e conservazione

sostitutiva. Un documento indispensabile chefornisce le risposte ai principali dubbi e domandedi chi vuole sfruttare al meglio le tecnologie digitaliin azienda.

Archivio Newsletter

ICT4eInvoice

ICT4TRADE

ICT4Professional

ICT4HR

ICT4Health

ICT4PMI

Con una banca internazionale in Spagna sono state invece analizzate tutte letransazioni effettuate con carte di credito nel tempo e nei diversi negozi. Miliardi didati che permettono di ottenere informazioni interessanti, ad esempio i bacini diattrazione, ovvero da dove arrivano le persone che comprano in un determinato puntovendita.

Utilizzando, invece, i dati sui taxi di New York, che sono liberamente disponibili, Rattiha studiato che cosa succederebbe se si potessero  combinare i viaggi. Il risultato èsorprendente: basterebbe la metà delle macchine attuali per poter fornire lo stessoservizio!

Un’altra analisi interessante è quella effettuata sulle foto geolocalizzate caricate suFlick dai turisti della Toscana, che ha permesso di analizzare gli spostamentieffettuati, molto differenti per esempio fra americani e italiani.

Sono in corso, infine, analisi per comprendere il percorso dei rifiuti durante le fasi dismaltimento, grazie a piccoli trasmettitori opportunamente inseriti: informazioni molto

utili per gestire un problema tanto rilevante per il futuro del Pianeta.

L’infrastruttura tecnologica

La visione tecnologica dell’infrastruttura necessaria per gestire i Big Data è stata fornita alla platea da FabioChiodini, Emc Field Senior Technologist, Enrico Proserpio, Senior Technology Directir Sales Consultantdi Oracle Italia e Giorgio Moresi, BI Director & Top Client Solution Manager di Xenesys, fornendo dunque ilpunto di vista di due vendor e di un system integrator, tutti concordi nell’affermare che la tecnologia è oggiampiamente disponibile, ma va scelta con cura perché, come ha spiegato Moresi, “Big Data è un obiettivo mobile,quello che è grande per un’azienda è piccolo per un’altra, non esiste una soglia definita”.

L’infrastruttura per i Big Data deve garantire agli utenti semplicità di accesso e di fruizione, fornendo risorse dicalcolo, storage e networking scalabili e flessibili. Per permettere alle applicazioni di lavorare con migliaia di nodie grandi volumi di dati, il software al momento più utilizzato è Hadoop, un file system open source. “Hadoop non èsemplice da usare – ha affermato Chiodini – per questo VMware sta lavorando a un tool che permette agli espertidi Business Intelligence di utilizzarlo attraverso le query in uso con i tradizionali Data Base”. Il manager ha ancherivelato che RSA, società di Emc che si occupa di sicurezza, attraverso l’analisi Big Data dei tweet è riuscita direcente a sventare un attacco di anonymous”.

Enrico Proserpio di Oracle ha evidenziato che “il Big data non deve diventare un altro silos ma deve essereintegrato con il resto dell’infrastruttura IT e  Oracle è in grado di fornire l’intero stack software integrato”.

Le esperienze degli utenti

Grande interesse del pubblico hanno riscosso, sul finale della mattinata, le testimonianze di importanti aziendeitaliane che hanno spiegato le proprie esigenze in tema di analisi strategica dei dati.

Andrea Airoldi, Global Media Manager di Unilever Italy Holdings, multinazionaleche produce molti brand noti noti (fra cui Svelto, Lipton, Algida e Cif, solo per citarnealcuni), ha evidenziato due ambiti di intervento. Il primo cerca di comprendere icomportamenti dei consumatori e l’impatto dei diversi Media sulle vendite, mentre ilsecondo ambito ha l’obiettivo di prevedere i comportamenti futuri, ad esempioattraverso l’analisi dei search sui motori di ricerca.

Andrea Carbonera Giani, Responsabile Area CRM di Esselunga, la nota insegnadella GDO, ha spiegato che l’azienda ha realizzato di recente un progetto che partedall’analisi degli scontrini emessi nei punti vendita per arrivare a ottimizzare i riordini,che prima venivano fatti da un operatore specializzato sulla scorta della propriaesperienza personale. Si tratta di un aspetto critico perché non ci sono magazzini neipunti vendita: per evitare che manchino prodotti negli scaffali è fondamentale unriordino puntuale. Esselunga ricorre al “Data mining” anche per offrire ai clientipromozioni personalizzate, accessibili attraverso chioschi nei punti vendita, il sito

Web e le App.

Il punto di vista di un’azienda industriale è stato presentato da Gianluca Fusco, CIO di Edipower, una delleprincipali società italiane di produzione di energia elettrica, del gruppo a2a. Una centrale elettrica, ha spiegato ilmanager, è un immenso campo di sensori che genera un enorme quantità di dati e la società sta ora integrandoquesto mondo con quello dell’IT, in real time, ottenendo grandi benefici di business: l’analisi del comportamentodell’impianto permette di effettuare la manutenzione all’abbisogna, di fornire alla contabilità dati più tempestivi eattendibili e via dicendo. In sintesi, l’analisi delle informazioni sta cambiando il modo di lavorare dell’azienda, conl’IT e il business che disegnano la rotta insieme.

All’evento è intervenuto anche Marcello Albergoni, Sales Manager di LinkedIn in Italia, il social networkprofessionale che oggi conta 200 milioni di membri nel mondo, di cui 4 in Italia, in costante crescita. L’analisidelle informazioni generate dagli utenti sui social media rappresenta infatti uno degli ambiti di maggiore interesseper i Big Data.

Carlo Ratti, MIT

Andrea Airoldi di Unilever

TAG: Esselunga, Unilever, Edipower, Ratti, Big Data, Business Intelligence

GLI EVENTI DIICT4EXECUTIVE REPORTAGE

Smart Working e nuovimodelli di lavoro

ANALISI

I Big Data riportanol'interessesull'informazione

ANALISI

L’opportunità dei Big Dataper il Canale

BIG DATA

Big Data, Revlon affrontala sfida delle informazioni

tutti i white paper