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77 Anno 16 - N.77 - Luglio 2006 - Spedizione in a.p.- 70% - Filiale di Milano - Tassa pagata - Taxe perçue - contiene I.P. In caso di mancata consegna restituire all’ufficio di Milano/Roserio per la restituzione al mittente che si impegna a pagare la relativa tassa Bimestrale di attualità, tecnica e cultura Bimestrale di attualità, tecnica e cultura

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Sponsor Ufficialedelle Nazionali di Calcio

Italiane

I TA L I A

FIGC

www.mapei.com

“Sassuolo Calcio-Mapei”

Che emozione!Che grinta!

Festeggiamo la promozione in C1

del Sassuolo Calcio.

La gioia di oggi è la promessa

di un futuro di successo,

nel lavoro e nello sport.

Atleti e Adesivi di grande classe!

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All'interno di questo numero di Realtà Mapei trovate la tessera magneticache permetterà l'ingresso gratuito (e soprattutto senza code) alla prossima

edizione di Cersaie, in programma a Bologna dal 26 al 30 settembreprossimo. La tessera dà diritto a un solo ingresso in fiera, pertanto può

essere utilizzata una sola volta.

Vi invitiamo a visitare numerosi lo stand Mapei

Cersaie - area esterna 45, stand 18

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di Giorgio Squinzi

L'Italia è Campione del Mondo e Mapei è fiera di aver supportato gli Azzurri in questa meravigliosa avventura.È stata, a detta di tutti, la vittoria di un gruppo.Le parate di Buffon, le sapienti geometrie di Pirlo, la grinta di Gattuso, la spontaneità atletica di Grosso e l'indomabili-tà di Cannavaro non sono, infatti, sufficienti a spiegare del tutto le ragioni di questo memorabile successo.Proprio perché sull'individualità ha prevalso il gioco di squadra, è impossibile indicare chi, fra gli Azzurri, sia stato, piùdi altri, l'artefice della vittoria finale. Tutta Mapei si è riconosciu-ta in questo spirito e nella voglia di vincere che i nostri giocatorihanno dimostrato in campo e, per questo motivo, in tale trionfoabbiamo sempre creduto sin dall'inizio.E affermare che Mapei ha portato fortuna agli Azzurri non è sol-tanto uno slogan pubblicitario utilizzato dopo la vittoria, ma laconsapevolezza di avere in qualche modo “contagiato” positiva-mente un intero ambiente.Perché bisogna ricordare che Mapei è abituata a vincere nelmondo. Lo ha già fatto col ciclismo e continua a farlo, comeazienda leader, tutti i giorni nel mercato globale.Così, alla famosa frase attribuita al barone De Coubertin:"L'importante non è vincere, ma partecipare" che, a dire il vero, siè sempre adattata poco allo spirito dell'Azienda, per noi e per gliAzzurri valga oggi, come augurio di nuovi successi, l'espressioneche in latino costituisce il motto olimpico ufficiale: "Citius! Altius!Fortius!" - "Più veloce! Più in alto! Più forte!".

L’ I M P E G N O N E L LO S P O R TMapei si nasce, Mondiali si diventa pag. 2In mezzo ai Tedeschi pag. 6I vincitori del concorso Mapei pag. 10Human Performance Laboratory Mapei pag. 12Mapei France chiama... il Gruppo risponde pag. 52Sassuolo Calcio in C1 pag. 56

AT T U A L I T ÀLa chimica, turbo nel motore del made in Italy pag. 14Le imprese per l'identità (economica) italiana pag. 16La grande diga pag. 24Di diga in diga pag. 26Il sigillo di Mapei:

- Baci da Milano pag. 44- Padiglione Dagad pag. 48

G I O C O D I S Q U A D R ACiao vecchia Cina pag. 18

F I E R ERestauro 2006 pag. 28

P R O D O T T I I N E V I D E N Z ALinea Mape-Antique pag. 30Sistema Mapegrid G220 con Planitop HDM pag. 39

R E F E R E N Z EPortfolio referenze Cina pag. 23Mura a “nuovo” per una città antica pag. 31Il castello ritrovato pag. 34Restauro barocco pag. 36Dagli Indiani per gli Indiani pag. 40Pronto intervento pag. 50

RIVISTA BIMESTRALEAnno 16 - numero 77 - luglio 2006

DIRETTORE RESPONSABILE: Adriana Spazzoli

SEGRETERIA DI REDAZIONE: Carla Fini

REDAZIONE: Anna Calcaterra, Metella Iaconello,Tiziano Tiziani, Federica Tomasi

RICERCA FOTOGRAFICA: Davide Acampora

PROGETTO GRAFICO - IMPAGINAZIONE: Magazine - Milano

FOTOLITO: Overscan - Milano

STAMPA: Arti Grafiche Beta - Cologno Monzese (Mi)

DIREZIONE E REDAZIONEVia Cafiero, 22 - 20158 Milanotel. 02-37673.1 - fax 02-37673.214www.mapei.com - E-mail: [email protected]

Abbonamenti: [email protected]

EDITORE: Mapei S.p.A.Registrazione del Tribunale di Milano n. 363 del 20.5.1991

Tiratura di questo numero: 145.000 copieDistribuzione in abbonamento postale in Italia: 127.200 copie - all’estero: 1.200 copie

Tutela della riservatezza dei dati personaliI dati personali dei destinatari di Realtà Mapei sono trattati inconformità al Decreto Legislativo n. 196/2003 (“Codice in materia diprotezione dei dati personali”) e utilizzati per le finalità direttamenteconnesse e strumentali all'erogazione del servizio.In qualsiasi momento è possibile richiedere la modifica,l’aggiornamento o la cancellazione di tali dati, scrivendo a:Mapei - Ufficio Marketing - Via Cafiero, 22 - 20158 Milano Fax 02/37673214 - E-mail: [email protected] Chi non avesse ricevuto il modulo per l’autorizzazione all’utilizzo deidati, può richiederlo all’indirizzo sopra indicato.

Questo periodico è associato all’Unione Stampa Periodica Italiana

Da sinistra: Claudio Pistoni, Sergio Sassi,Giorgio Squinzi, Antonio Cabrini, Graziano Pattuzzi.

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Anche la comunicazionedell'Azienda si muove se-guendo queste logiche einteragendo strettamentecon il suo pubblico. PerMapei, avevamo già detto,comunicare vuol dire princi-palmente condividere e par-tecipare. E quale miglioreoccasione se non un evento

di portata veramente globalecome un Mondiale di Calciopoteva consentirci di viveresensazioni così forti e consoli-dare festosamente lo spiritodi gruppo?Perché, quello di Mapei, èstato un Mondiale davverotransnazionale: ogni tifosoMapei arrivato in Germania

dai più diversi Paesi ha potu-to assistere alle partite dellapropria Nazionale a CasaAzzurri e sentirsi, al contem-po, parte di un gruppo che liabbracciava tutti: il MondoMapei.È stato un crescendo di emo-zioni, un'avventura vissutaintensamente da tutta l'A-

di Adriana Spazzoli

Campioni del Mondo!Molti lo speravano, ma quan-ti veramente ci credevano? InMapei quasi tutti.Con l'incalzare delle partitedel Mondiale tedesco è cre-sciuta via via la consapevo-lezza che essere diventati,proprio quest'anno, SponsorUfficiale della Nazionale diCalcio Italiana, avrebbe por-tato fortuna all'Italia. E così èstato. Bravi Azzurri e bravaMapei che ha avuto fiducia eanche un pizzico di fortunanell'intuire che questo pote-va essere l'anno buono per ilcalcio italiano.Ed è l'affermazione, sul palco-scenico internazionale, anchedell'italianità di un'Aziendache cresce con successo intutto il mondo.Dopo il ciclismo, la scelta dientrare nel mondo del calcioai suoi massimi livelli era giu-stificata dal fatto di dare lapiù ampia visibilità all'Azien-da scegliendo lo sport popo-lare più seguito dalla mag-gior parte dei suoi numero-sissimi clienti.Un'occasione per rendereancor più noto il marchio eper promuovere nuovi pro-dotti, ma soprattutto per farpartecipare ancora più attiva-mente alla vita dell'Aziendatutti i suoi amici e clienti. E laporta d'ingresso principaleche Mapei apre a tutti coloroche la vogliono conoscere davicino è sicuramente quelladello sport. L'intera Azienda,del resto, si muove come unteam sportivo e lo spiritoaziendale è impregnato diprincipi e valori tesi sempre alsuperamento dei propri limi-ti: preparazione, allenamento,ricerca scientifica e poi tanta,tanta grinta e perseveranzanel perseguire gli obiettivi.

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è come se l'Azienda avesseinvestito 1 milione di euro algiorno in pubblicità.Un trendpositivo che molto ha giova-to all'Azienda anche in termi-ni commerciali e che, oltreall'accresciuta visibilità dovu-ta alla prestigiosa sponsoriz-zazione, deve molto ancheall'impegno profuso da ognisingola branca aziendale.Ne è un esempio lo SportService Mapei di Castellanzache, attraverso lo HumanPerformance Laboratory, stadando un importante contri-buto alla ricerca scientificainerente la preparazione atle-tica dei calciatori.Anche per questo, la vittoriadella Nazionale inorgoglisceMapei e tutti coloro che, nelmondo, la conoscono.Ricordiamo, infine, che sonostati più di 1000 gli ospiti ita-liani che Mapei ha invitato aquesti Mondiali e altri 500sono stati quelli provenientida altri Paesi tra cui il Canada,gli Stati Uniti, l'Ungheria, laPolonia, la Repubblica Ceca,la Svizzera, il Belgio, l'Olanda,Hong Kong e, naturalmente,la Germania. E per rivivere leemozioni di questa memora-bile avventura, non bisognadimenticare che nel sitoMapei (www.mapei.com) èpossibile trovare le più bellefoto delle partite dellaNazionale di Calcio Italiana.La gioia di stare insieme aglialtri non è legata solo all'avercondiviso i magici momentidi calcio giocato, con gli atletiin campo, ma anche al fattodi avere respirato un’atmo-sfera davvero “mondiale” conil pubblico tedesco, con ilgruppo multicolore dei tifosiprovenienti da tutte le partidel globo, rimanendo fieri diessere italiani e mondiali allostesso tempo e contenti di farparte del mondo Mapei.Riviviamo insieme nelle pagi-ne seguenti l’avventura mon-diale della Nazionale dallafine all’inizio.Grazie Azzurri…Forza Mapei!!!

zienda e un momento diaggregazione globale senzaprecedenti. Tutto il GruppoMapei ha risposto con entu-siasmo al forte richiamo chequesto evento sportivo hasuscitato. Il sito web delGruppo è stato letteralmenteinondato da immagini e ini-ziative legate al calcio e ogni

singolo Paese ha colto l'occa-sione per sostenere l'immagi-ne dell'Azienda e per pro-muovere i suoi prodotti.Per quanto riguarda l'Italia lacopertura pubblicitaria èstata straordinaria e si èavvalsa di tutti i più impor-tanti mezzi di comunicazione(tv, radio, giornali, internet) e

di numerosi strumenti di pro-mozione e merchandising.Grandi sforzi, ma anche gran-di ritorni in termine di imma-gine. Una cifra sbalorditivariguarda il valore commercia-le approssimativo stimato suipassaggi televisivi nei qualicompariva il logo Mapei inItalia: nel mese del Mondiale

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CAMPIONI DEL MONDO - 9 LUGLIO 2006ITALIA-FRANCIA 1-1 (DOPO I TEMPI SUPPLEMENTARI)5-3 DOPO I CALCI DI RIGORE

All'Olympiastadion di Berlino, domenica 9 luglio 2006, l'Italiasi è laureata campione del Mondo per la quarta volta. Lanazionale azzurra si è imposta ai calci di rigore sulla Francia.Al 120' punteggio sull'1-1 con gol su rigore di Zidane, poiespulso, e pareggio di Materazzi.Questa volta non poteva finire come nel 1998 e nel 2000. Laruota gira e la Nemesi non perdona. Nel 1998 fu proprio laFrancia a eliminarci dal Mondiale ai quarti di finale ai calci dirigore e, successivamente, a batterci in finale agli Europei del2000 con un golden gol di Trezeguet, lo stesso giocatore checon il suo errore dal dischetto ci ha permesso di conquista-re la nostra 4a Coppa del Mondo.Capitan Cannavaro ha sollevato la Coppa del Mondo al cieloal termine di una gara vibrante, magari non spettacolare, masicuramente avvincente, infiammatasi nel finale del secon-do tempo supplementare in occasione dell'espulsione diZidane, reo di aver colpito con una testata al petto proprioMaterazzi, l'altro giocatore andato a segno.Per la seconda volta nella storia la Coppa è stata assegnataai rigori. Nel 1994 il Brasile aveva prevalso sull'Italia per 3-2al Rose Bowl di Pasadena.Primo tempo condizionato dal rigore realizzato in avvio daZinedine Zidane. La Francia ha assunto un atteggiamentospeculativo, ma l'Italia è subito parsa in partita ed ha recu-perato il primo svantaggio di questa sua trionfale Coppa delMondo FIFA grazie ad un poderoso stacco aereo diMaterazzi su corner di Pirlo.Ripresa con la Francia nettamente più in palla. Henry arretraa cercar palla e diventa a tratti incontenibile, ma il fortinoazzurro regge. Stesso tema tattico nei supplementari, ma,nonostante la maggior freschezza atletica transalpina,Buffon mantiene la propria porta inviolata sino ai calci dirigore.

I rigori:

Pirlo (ITA): GOL Wiltord (FRA): GOLMaterazzi (ITA): GOL Trezeguet (FRA): traversaDe Rossi (ITA): GOL Abidal (FRA): GOL Del Piero (ITA): GOL Sagnol (FRA): GOL Grosso (ITA): GOL

ADORTMUND c'ero anch'io. In mezzo aun gruppo di posatori e di piastrellistiinvitati da una nota azienda del setto-

re edilizio. Ero alla fila 25, lassù in cima allatribuna rossa. Un posto sfigato, direte voi.Forse, anche perché sotto il tetto c'era uncaldo boia che non ho trovato neppure aMazara del Vallo: durante la partita mi sonobevuto un cabaret di bottiglie di coca colaperché il bar era lontanissimo e l'approvvi-gionamento delle bevande richiedeva tempibiblici.Nel lungo tragitto con il cabaret in mano, hopensato di morire disidratato, ma non me nefregava niente, l'importante era esserci: là inmezzo alla bolgia di Dortmund in una seratainfernale che ci ricorderemo per tutta la vitaperché questo Germania-Italia 0-2 fa il paiocon Italia-Germania 4-3. Se non altro per lasemplice ragione che siamo andati a vincere

nella tana del lupo. E non èpoco, neppure oggi.E poi volete mettere le emo-zioni del sottoscritto circon-dato a destra da un gruppo dicrucchi fisicamente ben piaz-zati e piuttosto su di giri e asinistra da uno sparuto plo-toncino di italiani che pernovanta minuti sono statizitti come una mosca e che solo nei supple-mentari si sono messi a urlare a squarciago-la? Volete mettere le mie emozioni senza frenicon quelle necessariamente contenute delprofessor Prodi, laggiù cinquanta metri sotto,costretto anche al gol finale di Del Piero afare finta di nulla o quasi, nonostante il fatto-re C che s'avverava ancora una volta (a pro-posito, Professore, non manchi domenicaall'appuntamento di Berlino...) per non met-

tere troppo in difficoltà la colle-ga Merkel che l'aveva signoril-mente invitato?

MI DISPIACE, ma la sceltamigliore l'ho compiuta io anche

se ho dovuto accontentarmi a cena di unpanino con il wurstel mentre i miei vicinitedeschi s'abbuffavano di pizza (a propositodi mangiaspaghetti...). E anche se, a partitafinita, ho dovuto sorbirmi una coda in pull-man di tre ore (anche i panzer hanno la loroAutosole...) per raggiungere l'aeroporto diMunster, a cento chilometri di distanza, per-ché quello di Dortmund era intasato: il ritro-vato orgoglio degli italiani l'ho assaporato

In mezzo ai tedeschi ho riscoperto l'orgoglio di essere italianodi Giancarlo MazzucaDirettore di QN Quotidiano Nazionale

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LA SEMIFINALE - 4 LUGLIO 2006GERMANIA-ITALIA 0-2

Martedì 4 luglio 2006: una data da ricordare per il calcio italiano! La Nazionale azzurraha conquistato il diritto di disputare la sua sesta finale di Coppa del Mondo battendo laNazionale di casa. Al FIFA WM-Stadion di Dortmund, stracolmo e caldissimo, Italia e Germania hanno datovita ad una semifinale caratterizzata dal grande equilibrio, risoltasi solo a meno di due minuti dal terminedel secondo tempo supplementare. Ha deciso un gol di Fabio Grosso, grande rivelazione di quest'Italia2006: un tiro di sinistro a giro che ha trafitto un ottimo Jens Lehmann.Nel recupero Del Piero ha raddoppiato con un piatto a destro a giro sotto l'incrocio, coronando il più clas-sico dei contropiede.La gara era cominciata con 45' di predominio italiano, ma con una grande occasione per parte (Perrotta eSchneider). Meglio l'Italia nel possesso palla, ma la Germania dava l'impressione di essere più pericolosanei pressi dell'area di rigore avversaria, potendo contare su Klose e Podolski, bravi a duettare.Nel secondo tempo il ritmo cala e la Germania si fa preferire: entrambi gli allenatori attendono moltoprima di procedere con le sostituzioni. Con qualche brivido per Buffon ed un Lehmann pressoché inope-roso si va ai supplementari. Quasi un deja vu, ripensando al 1970.Lippi mette Iaquinta sulla destra e azzecca la mossa. L'Italia spinge e colpisce due legni nel giro di dueminuti. Anche i tedeschi non sono da meno e va in scena un match di pugilato, in cui entrambe le squa-dre possono mettere a segno il colpo del k.o. Ci riesce l'Italia e finisce con il premier Romano Prodi a salu-tare i giocatori negli spogliatoi.

proprio in quel viaggio di ritorno verso casa.Con i miei vicini tedeschi, lassù alla fila 25,che, dopo aver fischiato all'inizio l'esecuzionedell'Inno di Mameli, al termine mi hannostretto la mano e hanno pure voluto farsifotografare con me.I tifosi tedeschi sono stati la piacevolissimasorpresa di questa notte magica sotto il cielodella Ruhr. Prima della partita, lo confesso, hoavuto un po' di paura. Mi facevano pauratutti questi tedeschi in camicia bianca, comela maglia della nazionale, e parrucca biondache bevevano bicchieroni di birra e s'alzava-no in piedi ad ogni azione dei loro idoli, quasiinvasati. Erano stati ben addestrati dai gior-nali di casa a metterci alla berlina. Ma, con ilpassare dei minuti, quando anche loro sisono resi conto che a Berlino, probabilmente,ci saremmo andati noi, c'è stata una meta-morfosi nel comportamento: i fischi nei nostriconfronti sono scesi di intensità e hanno

cominciato loro ad aver paura. Paura di per-dere.

E QUANDO HANNO PERSO davvero hoavvertito nei tedeschi della fila 25 una gran-dissima dignità. Nei loro panni - e questo è ilnostro punto debole - noi italiani ci saremmomessi a piangere, ci saremmo strappate levesti peraltro molto sudate e avremmo recri-minato sul solito palo di Gilardino o sul rigo-re negato dal solito arbitro messicano che civoleva male, se non altro per doveri d'ospita-lità. E invece mi ha colpito la loro grandesignorilità: hanno applaudito gli azzurri,hanno applaudito i loro giocatori che hannougualmente compiuto il giro di commiatosenza beccarsi neppure un fischio, hannoguardato incuriositi le reazioni di gioia deitifosi azzurri diventati da silenziosa minoran-za rumorosa maggioranza: allo stadio, a quelpunto, c'eravamo solo noi.

Ho ammirato la reazione composta diKlinsmann: c'era una lacrima sul viso nell'im-magine trasmessa dal maxischermo. Hoammirato, signorilmente parlando, pure laMerkel che si è fatta tutta il campo per anda-re a salutare l'allenatore sconfitto negli spo-gliatoi. I tedeschi hanno perso ma ci hannougualmente dato una grande lezione.E abbiamo lasciato lo stadio di Dortmundsulle note della Nannini che ci ricordava lenotti magiche italiane. Tre ore più tardi,all'aeroporto di Munster, è finita con i pia-strellisti di Sassuolo che cantavano l'inno diMameli al check-in mentre sul display dellacompagnia aerea che ci riportava a casacontinuavano a passare, scritte in un italianoforse volutamente maccheronico conside-rando le nostre abitudini alimentari, “arrive-derci” e “complimento”. Sì, “complimento”anche ai nostri amici tedeschi. E “arrivedeci”al prossimo Germania-Italia 0-2.

Ripreso da GIOVEDÌ 6 LUGLIO 2006, che ringraziamo

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OTTAVI DI FINALE - 26 GIUGNO 2006ITALIA - AUSTRALIA 1-0

Dopo una partita rocambolesca, pesantemente condizio-nata da un'espulsione di Materazzi, un rigore all'ultimominuto di Totti regala i quarti di finale all'Italia.Per gli azzurri non c'è stato spazio per regalare spettacolo,ma solo per soffrire.Al Fritz-Walter-Stadion di Kaiserslautern, lunedì 26 giugnosi completa un'altra pagina che rimarrà nella storia del cal-cio italiano.Questo incontro degli ottavi di finale contro l'Australia,infatti, può esser senza dubbio associato a quello del 1994contro la Nigeria.Niente supplementari questa volta, tuttavia: a risolvere lagara, bloccata sullo 0-0, con l'Italia ridotta in dieci uominiper l'espulsione di Marco Materazzi al 50', ci ha pensatoFrancesco Totti su calcio di rigore, al quarto minuto di recu-pero. Rigore assegnato per un fallo commesso su Grosso,autore di un pregevole e decisivo dribbling in area.

QUARTI DI FINALE - 30 GIUGNO 2006ITALIA-UCRAINA 3-0

Venerdì 30 giugno, ad Amburgo, l'Italia supera per 3-0l'Ucraina e si guadagna la semifinale contro la Germania.Scrive una pagina di storia e si appresta ad aprirne un'altraancora più suggestiva! Sono stati i gol di GianlucaZambrotta al 6' e di Luca Toni (doppietta al 59' e 69') a risol-vere una sfida che soltanto ad inizio ripresa ha regalatoqualche brivido.La Nazionale è apparsa in grandi condizioni fisiche in tutti isuoi elementi, con Zambrotta, Perrotta, Gattuso eCamoranesi su tutti. E ci accorgiamo di aver quasi elencatol'intero centrocampo! Nessuna ammonizione e porta di Buffon ancora inviolata,nonostante qualche brivido di troppo prima del raddoppiodi Toni, giunto di testa su assist di Totti. Splendido, in parti-colare, un salvataggio da portiere di hockey effettuato daZambrotta "con il gambale": tre ruoli ben interpretati, ungol, un assist ed il salvataggio in extremis, questo il riccoscore complessivo dell'esterno di Lippi. Il c.t. ha ancora unavolta gestito bene il gruppo e solo Amelia e Peruzzi nonhanno ancora debuttato a Germania 2006."Pessottino siamo con te!" su un tricolore. Così gli azzurrihanno salutato al termine dell'incontro il compagno ditante battaglie, ora alle prese con la sfida più importante edifficile.

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ITALIA-GHANA 2-0 - 12 GIUGNO 2006

Lunedì 12 giugno l'Italia parte alla grande nel Mondiale esconfigge ad Hannover il Ghana per 2-0 al termine di unagara non facile, sbloccata nel primo tempo grazie a Pirlo emessa al sicuro da Iaquinta a dieci minuti dal termine. GliAzzurri di Lippi si sono dimostrati all'altezza dal punto divista fisico e questo era l'aspetto più importante controun'avversaria davvero prestante. Bilanciato l'aspetto dellasfida meno favorevole ai colori azzurri, alla distanza sonoemersi i punti di forza dell'Italia rispetto al Ghana: esperien-za, concentrazione e maggior spessore tecnico.

ITALIA-REPUBBLICA CECA 2-0 - 22 GIUGNO 2006

L'Italia ce l'ha fatta! Grazie ai gol di Marco Materazzi a metàdel primo tempo e di Filippo Inzaghi nel finale di gara, gliazzurri vincono contro la Repubblica Ceca e accedono agliottavi come primi del girone. Ripresa con un uomo in più,grazie all'espulsione del ceco Polak alla fine del primotempo, controllata dagli azzurri fino al gol di Inzaghi nelfinale. Il gruppo E finisce con l'Italia a 7 punti che si qualificacome prima del girone, Ghana (vincente 2-1 con gli USA)secondo a 6 punti, mentre la Repubblica Ceca con 3 punti egli USA, con un solo punto, sono eliminate.

ITALIA-USA 1-1 - 17 GIUGNO 2006

Partita dai contenuti agonistici notevoli, quella del 17 giu-gno 2006 al Fritz-Walter-Stadion di Kaiserslautern fra Italia eUSA. Finisce 1-1 con le due squadre ridotte rispettivamentein dieci e nove uomini. Vantaggio di Gilardino al 22' e poiautorete di Zaccardo al 27'.Nel primo tempo è successo di tutto: falli, ammonizioni,espulsioni, colpi proibiti. Un'altalena di emozioni condita dauna carica agonistica mai vista sino a quel momento in que-sta Coppa del Mondo FIFA Germania 2006. Ne è scaturitouno spettacolo di rara intensità emotiva che ha sicuramen-te temprato i nostri atleti.

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aeroporto pronti a partire nella primaparte della mattinata. Una volta arrivati a destina-zione, i nostri hanno potuto fare un breve giro della città primadi essere ospiti a Casa Azzurri e poi pranzare. Come è noto,Casa Azzurri, è il luogo ufficiale di ritrovo itinerante, nelle variesedi di gioco, della delegazione italiana ai Mondiali di calcio.Oltre a queste ”succursali”, ricordiamo che la sede principale dicasa Azzurri, nella quale Mapei era presente con una sua area,era quella di Duisburg, negli spazi dello Stadio Msv Arena neipressi del campo di allenamento della squadra italiana.Casa Azzurri è stato un luogo di divertimento e di felici incon-tri per tutti gli ospiti Mapei che hanno potuto, tra l'altro, incon-trarsi e parlare di calcio con campioni del passato come Cabrinie Schillaci e con giornalisti televisivi e famosi personaggi dellospettacolo.Nel pomeriggio, il tempo per un altro piacevole giro della città,

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L'emozione dei Mondiali di Calcio è troppo grande pernon condividerla. Ed è proprio questo che ha fattoMapei con i clienti dei suoi rivenditori e con i più fedeli

tra i rivenditori stessi, con il concorso “Impermeabilizza, Ripara,Incolla e… Vinci!”.In 350 hanno assistito alle prime tre partite della nostraNazionale di Calcio: un gruppo di emozionati tifosi tra clientiselezionati da Mapei e i fortunati che hanno, avendo compra-to i prodotti Mapei,“grattato” la schedina vincente.Mapei, Sponsor Ufficiale delle Nazionali di Calcio Italiane, havoluto far partecipare i suoi clienti finali a questa affascinanteavventura sportiva e ha ribadito così la sua filosofia di atten-zione e vicinanza a tutti coloro che scelgono i suoi prodotti.

I numeri del concorso e la strategia per i MondialiMapei ha distribuito tra i suoi rivenditori circa 500.000 cartoli-ne “gratta e vinci” che davano l'opportunità di aggiudicarsi unpacchetto viaggio-partita per assistere a un incontro dellaNazionale Italiana di Calcio ai Mondiali.Dal 15 marzo al 30 aprile ogni cliente che acquistava un certoquantitativo di alcuni prodotti selezionati nell'ampia gammaMapei, aveva diritto ad accedere al concorso ricevendo una opiù cartoline dal proprio rivenditore.I vincitori sono stati 159.Oltre a questi, Mapei ha scelto tra i suoi migliori rivenditori imolti che hanno potuto accompagnare i loro clienti inGermania.I fortunati che sono partiti sono stati 205.Il concorso si è inserito in una strategia di comunicazione e dipromozione che ha utilizzato diversi canali:TV, radio, stampa ecartellonistica hanno dato enfasi all'impegno di Mapei per imondiali di calcio, oltre che rinforzare la notorietà dell'aziendae dei suoi prodotti sul mercato.I vincitori sono stati divisi in tre gruppi che hanno potuto assi-stere alle prime tre fortunate gare della nostra Nazionale. Eccoil calendario, le destinazioni e i risultati di questi primi treincontri che hanno portato l'Italia a vincere il suo girone e apassare agli ottavi di finale:a Hannover, il 12 giugno, per Italia-Ghana: risultato 2-0a Kaiserslautern, il 17 giugno, per Italia-USA: risultato 1-1ad Amburgo, il 22 giugno, per Italia-Repubblica Ceca:risultato 2-0.

Una tabella di marcia serrata ed emozionanteIl programma di viaggio dei tifosi-vincitori Mapei è stato orga-nizzato seguendo una tabella di marcia molto precisa.In tutte e tre le trasferte, sveglia di buon mattino per essere in

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per poi ritornare nuovamente a Casa Azzurri e da lì partireverso lo stadio per assistere alla partita.Alla fine dell'incontro, sempre molto avvincente e denso diemozioni, i nostri, sicuramente stanchi e felici (visti i risultati…),sono stati riaccompagnati all'aeroporto per ritornare a Milanoin nottata. È bello, infine, ricordare come si siano creati sponta-neamente microgruppi di tifosi Mapei. Accomunati dall'espe-rienza del viaggio fatto insieme, dai trasferimenti e dal fatto ditrovarsi in terra straniera, si sono create nuove amicizie e se nesono rinsaldate di vecchie.E tutto questo ha fatto vivere a ognisingolo gruppo di tifosi un'esperienza indimenticabile proprioperché condivisa e vissuta pienamente come se fosse un'av-ventura. E, in fondo, di questo si è trattato: di una indimentica-bile e bellissima avventura.Un evento globale, tra l'altro, che si è dimostrato anche forierodi ottimi risultati commerciali. Infatti, ci dice il DirettoreCommerciale Italia, Ernesto Erali: “Oltre alla gioia e all’emozio-ne condivisa con i nostri clienti, due dati spiegano meglio diogni altra considerazione anche i risultati ottenuti. Rispettoall'anno precedente, nei primi sei mesi dell'anno le venditesono aumentate del 20% nel mondo e del 25% in Italia”.Giornate sicuramente memorabili in tutti i sensi, allora, e nonsolo per aver potuto assistere alle performance dellaNazionale. Vittorioso, anche in questo caso, è stato lo spirito digruppo che Mapei sa creare sempre con successo.

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a cura di Sport Service Mapei

Sfogliando il numero di Panorama - il più diffuso settima-nale italiano - in edicola il 26 giugno u.s., in pieno climadi Mondiali, qualcuno si sarà imbattuto nell'articolo di

Marco Bonarrigo “Così la scienza studia il calcio”, e si sarà chie-sto cosa sia lo “Human performance laboratory Mapei” citatonella rivista. Il laboratorio citato non è altri che il CentroRicerche per lo Sport Mapei di Castellanza, indicato in questaoccasione con la denominazione con la quale è conosciutodai ricercatori dello sport stranieri e con la quale vengonocontraddistinte sulle riviste scientifiche internazionali le pub-blicazioni prodotte dal Centro. E proprio nel calcio la nostrastruttura, diretta da Aldo Sassi e coordinata per la parte scien-tifica da Franco Impellizzeri, si sta distinguendo a livello inter-nazionale per numero e qualità delle pubblicazioni. Questeultime riguardano in parte il settore della cosiddetta “matchanalysis”,cioè dell'analisi qualitativa e soprattutto quantitativadi ciò che avviene in campo. Affidata un tempo agli occhiattenti di osservatori muniti di cronometri e taccuino sulquale segnare azioni, tempi di corsa o di cammino ed ognialtro evento che potesse caratterizzare ogni fase di gioco, lamatch analysis viene oggi effettuata attraverso supporti tec-nologici altamente evoluti. La partita viene filmata contem-poraneamente da più telecamere (di solito almeno quattro)che consentono di riprendere ogni parte del campo - e dun-que i movimenti di giocatori e palla che in essa si verificano -simultaneamente da più angolazioni: le triangolazioni deiposizionamenti delle varie sagome, consentono di avereistante per istante (25 volte per secondo!) la posizione di cia-scun giocatore; da questa si può dunque risalire a direzioni dispostamento, distanze coperte, velocità di spostamento edaccelerazioni. Aziende specializzate nella video-analisi dellepartite - una decina al mondo - sono così in grado di fornire,solitamente entro 24 ore, un report completo sulla partita,

con informazioni relative agli aspetti tecnico-tattici (passaggiriusciti e non effettuati da ciascun giocatore, zone del campopercorse, report animati degli schemi delle azioni di gioco dimaggior interesse, ecc.), così come agli aspetti atletici (distan-ze coperte in partita alle varie velocità da ciascun atleta, spazipercorsi sprintando con o senza palla, ecc.). Insomma, la tec-nologia anche in questo campo sta facendosi largo in ambitiun tempo riservati all'occhio clinico dei più esperti osservato-ri (giornalisti o tecnici), che di fronte all’inoppugnabilità deinumeri rischiano a volte di apparire quantomeno non deltutto attendibili nei loro rilievi.Un calciatore, per esempio, percorre nell'arco di un'intera par-tita mediamente da 10 a 11 chilometri - in funzione del ruolo,

PRIMO TEMPO SECONDO TEMPO

FIGURA 1. TRACCIATO DEGLI SPOSTAMENTI EFFETTUATI DURANTE UNA PARTITA DELCAMPIONATO DI SERIE A, DA UNO DEI GIOCATORI DELLA NOSTRA NAZIONALE

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degli avversari, delle condizioni del campo, ecc.); tra la partitain cui corre molto e quella in cui corre di meno,solitamente ladifferenza è dell'ordine del 10%: basta questa semplice consi-derazione per capire quanto si debba esser cauti nel giudica-re chi abbia corso tanto o poco in campo… ErmannoRampinini, ricercatore dello Human performance laboratoryMapei che coordina gli interventi nel calcio, sottolinea: “Leindicazioni pratiche che scaturiscono da una video-match-analisi sono sicuramente rilevanti dal punto di vista pratico:se dopo una deludente partita distanze percorse, velocitàdegli spostamenti e pattern delle accelerazioni sono soddi-sfacenti, significa che occorre approfondire le eventuali pro-blematiche di tipo tecnico-tattico; in caso contrario, occorreporre maggior attenzione sull'analisi della condizione fisica diciascun giocatore.”L'attività di ricerca nell'ambito della match analysis è moltoimportante, sia per sviluppare tecniche sempre più accuratedi rilevamento dei dati, sia per una sempre migliore interpre-tazione delle informazioni: occorre infatti conoscere come lediverse condizioni di gioco ed ambientali influenzano i risul-tati dell'analisi stessa, al fine di interpretare in maniera piùappropriata i dati della singola partita e del singolo giocato-re. Proprio in questo ambito di ricerca si sviluppa il lavoro

dello Human performance laboratory Mapei:“Abbiamo stila-to un protocollo di collaborazione con la società SICS diBassano del Grappa - precisa Aldo Sassi - che fornisce il servi-zio di video match analysis a diverse squadre della nostraSerie A: questo ci permette di effettuare le nostre analisi suimigliori giocatori del mondo.”“Nel corso di una partita - sottolinea Franco Impellizzeri - uncentrocampista può dover sprintare anche quattro volte piùdi un attaccante, seppur per tratti più brevi; la distanza coper-ta da un difensore può essere anche del 15% superiore aquella di un attaccante; nei 15 minuti che seguono l'interval-lo la velocità può essere più bassa che in alcune fasi prece-denti e successive: analizzare questi andamenti su un grannumero di giocatori è di fondamentale importanza per poipoter effettuare un'interpretazione corretta del lavoro svoltodal singolo. Queste informazioni ci consentono anche di met-tere in relazione le informazioni ottenute dai test effettuatisui giocatori, in laboratorio o sul campo, con la prestazionein partita.”“Gli aspetti da approfondire sono ancora molti in questoambito - conclude Aldo Sassi - e per noi, come esponentidella ricerca Mapei nel mondo dello sport, è importantesapere di essere nelle posizioni di testa.”

Figura 2.Report tecnico di una partita diserie A di un giocatore dellanostra Nazionale.Nei campi in alto le zone dove ilgiocatore è entrato in possessodel pallone la maggior partedelle volte. Nei campi in basso ipassaggi effettuati e ricevuti piùfrequentemente durante lapartita.

(Le figure 1 e 2 sono stategentilmente fornite da SICS Italiache ringraziamo).

Fonte: Sport Service Mapei

Distanza totale percorsa (m)Distanza percorsa a più di 14.4 km/h (m)Distanza percorsa a più di 19.8 km/h (m)Distanza percorsa a più di 19.8 km/h in possesso palla (m)Picco di velocità raggiunto (km·h-1)

Difensori centrali

10000188560510531.7

Esterni

11250289599542532.3

Centrocampisti

11750305090035531.8

Attaccanti

10250225078050032.1

TABELLA 1. DISTANZE MEDIE PERCORSE DA GIOCATORI DI CALCIO DI PRIMA SERIE INGLESE DI DIVERSO RUOLO TATTICO DURANTE UNA PARTITA

Sport Service Mapeivia Don Minzoni, 3421053 Castellanza (VA)[email protected]: Prof. Aldo Sassi

FIGURA 2.

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Si è tenuta a Milano il 26 giugnol'Assemblea Annuale di Federchi-mi ca che, oltre a confermare come

suo Presidente l'Amministratore Unicodi Mapei Giorgio Squinzi, è stata l'occa-sione per fare un bilancio sull'andamen-to dell'industria chimica italiana e perpresentare le proposte per la competiti-vità del settore. All'Assemblea ha presoparte Alberto Quadrio Curzio, Presidedella Facoltà di Scienze Politichedell'Università Cattolica di Milano,Adriano De Maio, Sottosegretario dellaRegione Lombardia e Luca Cordero diMontezemolo, Presidente di Confin-dustria, che ha chiuso, poi, i lavori.Questo importante appuntamentoannuale ha dato l'opportunità, al suoPresidente, di aprire la sua relazionedicendo:“La chimica in Italia c'è,è viva evitale. E la chimica, con il suo patrimoniodi innovazione, uomini e conoscenza è

in grado di dare un grande contributoallo sviluppo del Paese”.Alcuni fatti concreti confermano questaaffermazione e dimostrano come que-sto sia un settore su cui puntare. Ha sot-tolineato, infatti,Squinzi che:“la Chimicaè il settore italiano manifatturiero con lapiù elevata percentuale di impreseesportatrici e quello che da quando cisono i cambi fissi ha avuto la più alta cre-scita nelle esportazioni”.È vero che la domanda mondiale di chi-mica continua a crescere a tassi elevati(quest'anno quasi il 6%) perché i nuoviPaesi industriali hanno forti consumi dichimica e ci sono enormi opportunitàper chi ha prodotti giusti e capacità dioperare nel mercato globale.“E' un settore fondato sull'innovazione”-ha detto Squinzi - “e quindi abbastanza'protetto' dalla minaccia asiatica e il mixinsuperabile in termini di innovazione,

creatività e flessibilità offre una risorsafondamentale per tutti gli utilizzatori,ovvero la quasi totalità del compartoproduttivo nazionale. Per questo possia-mo essere protagonisti di un nuovomade in Italy basato sulla conoscenza epartner dei distretti industriali e dei set-tori forti dell'industria italiana.Ora, ancorpiù di ieri, possiamo essere il 'turbo' nelmotore del made in Italy”.La relazione di Squinzi ha toccato molte-plici argomenti: rinnovo contrattuale eRisorse Umane, formazione e ricerca,ambiente, energia e normative. Sono, tral'altro, tutti gli ambiti dove le esigenzedella chimica anticipano chiaramentequelle degli altri comparti.

La nuova normativa europea sullesostanze chimiche (REACh)È imminente l'entrata in vigore del rego-lamento REACh (Registration, Evalua-

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dire quelle che non si faranno perchécostano troppo.Dircelo ora e non riman-dare la decisione”.Non è, tuttavia, pessimista il suo ultimopensiero, quasi un monito, che ha chiusola sua applauditissima relazione:“L'Italiaè ormai in una situazione di vera emer-genza.Sono però convinto che,se l'indu-stria torna ad essere competitiva e a cre-scere, i problemi macroeconomicipotranno essere risolti. Ma senza unabase manifatturiera l'Italia non va danessuna parte”.Il professor De Maio, nel suo intervento,ha sottolineato quanto le Regioni sianoattente alla capacità competitiva delproprio territorio e di quanto, in partico-lare, la Regione Lombardia abbia investi-to in ricerca, Alta Formazione e innova-zione. Questo obiettivo è stato raggiun-to senza creare un assessorato appositoma con una delega al Presidente stessodella Regione, ottenendo così un risulta-to trasversale a tutti gli assessorati del-l'ente, anche se con un’attenzione parti-colare alle tematiche di Salute,Ambienteed Energia. In questo ambito, De Maio,che condivide la filosofia espressa daSquinzi, ha sottolineato l'importanza delCentroREACH, anche per il suo indottosul settore industriale.Le conclusioni di Montezemolo sonostate in piena sintonia con le affermazio-ni di Squinzi e Quadrio Curzio (cheriportiamo nelle pagine seguenti) e ha, asua volta,sottolineato la necessità che “lapolitica faccia il suo mestiere: e cioè ope-rare delle scelte”.Montezemolo ha anchericordato che è in atto una ripresa eco-nomica a livello mondiale e che le azien-de italiano hanno reagito investendodirettamente sulla propria attività. Inlinea con quanto detto dai precedentirelatori, Montezemolo ha auspicato checi sia una ministro dell'Industria total-mente focalizzato sul settore industrialein senso proprio, e nel ribadire il ruolodegli imprenditori per la crescita delPaese, ha fatto un richiamo all'etica invi-tando tutti a “entrare in una logica di pro-poste e non di sole richieste”.

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dire chiudere gli impianti o, se riuscissi-mo a trasferire tutti i costi, farli chiudereai nostri clienti.Abbiamo preparato per ilGoverno una serie di proposte nella logi-ca della difesa selettiva dei settori, comela chimica, che rischiano la scomparsaper colpa degli alti costi energetici”.Sono queste le proposte di Federchi-mica: migliorare le condizioni di approv-vigionamento per i consumatori intensi-vi valorizzando la regolarità del consu-mo; ridurre gli oneri fissi sul costo dell'e-nergia elettrica e introdurre degressivitànegli oneri di dispacciamento; renderepossibile l'utilizzo del differenziale dicosto dell'energia elettrica di importa-zione, ora annullato dai meccanismi diasta e, infine, con il recepimento dellaDirettiva “Cogenerazione” incentivaretale tipologia di produzione di energia.Il Presidente di Federchimica non hausato mezze parole per illustrare il suopensiero riguardo alla “pesantezza”delloStato quando ha detto che servono nor-mative competitive, ovvero non penaliz-zanti la competitività industriale e quan-do ha chiesto “una riforma urgente checi difenda da uno Stato ipertrofico e cirestituisca uno stato 'normale'”. A questoscopo Federchimica chiede la realizza-zione vera della riforma Bassanini, a 13anni dalla sua applicazione “formale”, manon sostanziale.A tale proposito,Squinziha affermato che: “Il Governo ha il dove-re di far operare fino in fondo tale rifor-ma per far capire a tutti gli interessatiche la burocrazia è un servizio al cittadi-no e alle imprese, non l'esercizio di unpotere”. Per concludere su questo argo-mento, Squinzi ha poi chiesto che ilMinistro dello Sviluppo Economicoabbia un ruolo forte,che faccia da garan-te alla competitività industriale, comeavviene negli altri Paesi europei.Le conclusioni del Presidente diFederchimica sono state inequivocabili:“E' finito il tempo delle chiacchiere, leimprese hanno bisogno di certezze e ilGoverno deve dirci,una volta per tutte, leiniziative che si possono fare, quelle percui ci sono risorse economiche. Ci deve

tion, Authorisation of Chemicals) sullesostanze chimiche. Abbiamo già parlato,sulle pagine di questa rivista (vedi RealtàMapei n. 75), di questa che è la piùimportante normativa nell'ambito dellasicurezza dei prodotti e della tutela del-l'ambiente mai prodotta dall'UnioneEuropea che sostituirà più di 40 normeoggi vigenti in materia.“Federchimica - ha dichiarato GiorgioSquinzi - vuole rendere il REACh il piùragionevole possibile nei suoi contenutie il più facilmente applicabile nelle sueprocedure, soprattutto per le medie epiccole imprese chimiche e di tutti i set-tori utilizzatori (più di 100.000 imprese)”.In questa direzione Squinzi ha annuncia-to ufficialmente che Federchimica, con ilsostegno della Regione Lombardia,costituirà il “CentroREACh”, anche insie-me ad Assolombarda e ConfindustriaLombardia. E non a caso in Lombardia,perché questa è la seconda regione chi-mica europea per numero di addetti e laprima per numero di imprese. La regio-ne, cioè, che sarà più interessata da que-sta nuova normativa.Affinché le impresepossano affrontare preparate l'adempi-mento degli obblighi previsti dal REACh,il CentroREACh ha come obiettivo da unlato quello di proseguire nello sviluppodi iniziative di sensibilizzazione, comuni-cazione e formazione e dall'altro realiz-zare strutture e servizi di consulenza alleaziende.

Energia e BurocraziaProseguendo nella sua relazione,Squinziha anche ricordato due questioni fonda-mentali che da anni frenano lo sviluppodella chimica in Italia: energia e burocra-zia. Sono due ostacoli che Squinzi hachiaramente denunciato proponendo, anome della Federazione,concreti rimedi.“La chimica ha pieno titolo per parlare dienergia poiché questo è un settore cheunisce elevata intensità energetica adalta esposizione alla concorrenza estera.Il 30% di divario nei costi rispetto allaconcorrenza estera è dovuto al prezzoper l'acquisto di energia, per noi vuol

Da sinistra:Luca Cordero di Montezemolo,Presidente di Confindustria, conGiorgio Squinzi,AmministratoreUnico di Mapei e Presidente diFederchimica.

Adriano De Maio, Sottosegretariodella Regione Lombardia.

Alberto Quadrio Curzio, Presidedella Facoltà di Scienze Politichedell’Università Cattolica di Milano.

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“L'Italia non va bene”Il Professor Alberto Quadrio Curzio, Preside della Facoltà diScienze Politiche dell'Università Cattolica di Milano (oltre chemembro dell'Istituto Lombardo e dell'Accademia dei Lincei) èuno studioso che, per molti versi, sarebbe piaciuto molto aFriedrich Nietsche, che in “Umano troppo Umano”, così siespresse riguardo alla scuola: ”Il compito più importante dellascuola è di insegnare il rigore del pensiero, la prudenza delgiudizio, la coerenza nelle conclusioni: perciò essa deve aste-nersi da tutto quello che non serve a queste operazioni…”La relazione di Quadrio Curzio all'Assemblea Annuale diFederchimica rappresenta un modello di tale modo di inten-dere la cultura e l'insegnamento ed è un esempio di comeargomenti complessi per i più possano essere sviluppati edesposti in modo chiaro e comprensibile a tutti.Parte subito all'attacco il Professore quando esordisce ripor-tando un'affermazione che è, quasi, un luogo comune anchein campo internazionale:“L'Italia non va bene”.Affermare ciò pare semplicistico se non ci si chiede e non sidefinisce qual è l'Italia che non va bene: quella della finanzapubblica e del sistema paese, oppure quella dell'economiareale e del manifatturiero?Una volta identificato, tra questi, il settore malato e bisognosodi cure, la reazione, per Quadrio Curzio, non può essere chequella di valorizzare “selettivamente” l'identità italiana.Vediamo ora come Quadrio Curzio ha sviluppato le sue anali-si e cosa realisticamente ha proposto.

Innovazione e ProduttivitàIn Italia la produttività cala: una delle tante stime dice che daun tasso medio annuo di crescita dell'1,3%, dal 1983 al 1995 -pari a quello della UE e degli USA - si è passati ad un tassoannuo dello 0,6%, dal 1996 al 2001 (contro lo 0,9% della UE) eda un tasso negativo dello 0,9%, sul 2002-2003 (con la UE allo0), ad uno dello 0,1% sul 2004 (con la UE allo 1,1%).La dinamica della produttività dipende da molti fattori e, traquesti, il più importante è sicuramente quello relativo all'in-novazione. Molti concludono che questa è carente in Italiasenza precisare dove e come, ma spesso adombrando comecausa principale l'inerzia delle imprese; il problema è, invece,quello di un'Innovazione e Organizzazione di Sistema.In Italia, inoltre, aggiunge Quadrio Curzio, ci vogliono più“poteri neutri” e meno Ministeri. Accade invece il contrario,mentre ciò cui ci si dovrebbe ispirare è un’Agenzia perl'Innovazione, come quella sviluppata, per esempio, dalmodello svedese E una proposta in questo senso, fu proprio quella che QuadrioCurzio fece nel maggio 2005 alla presentazione dell'accordoquadro CNR-Federchimica.

L'Agenzia per l'InnovazioneOggi, queste richieste sono realtà e due importanti novità loconfermano: è stata, infatti, varata con un Decreto del maggiodi quest'anno l'Agenzia dell'Innovazione che sarà localizzata aMilano.Conseguentemente, per iniziativa della CCIA, è in fase di rea-lizzazione, a Milano, il Palazzo dell'Innovazione.“È cruciale - ha affermato Quadrio Curzio - che quest'iniziativasia governata congiuntamente dalle imprese,specie del mani-fatturiero, e dai soggetti della ricerca, specie quella applicata”.Molte imprese manifatturiere innovano, ma in una formapoco strutturata, basata sull'esperienza, sulla creatività e suuna profonda conoscenza del mercato. Adesso, questo, nonbasta più, afferma Quadrio Curzio.E da sempre Federchimica lo dice chiaramente e la chimicapuò essere, inoltre, presa ad esempio di vari segmenti delmanifatturiero italiano per questo paradigma:1) per la chimica, la spesa in innovazione su fatturato è piùbassa che in Europa,ma la quota di fatturato derivante da pro-dotti nuovi è sostanzialmente in linea con il resto d'Europa;2) l'innovazione potrebbe trarre maggiori vantaggi da unamigliore concatenazione tra ricerca di base (prevalentementeuniversitaria e in parteCNR), ricerca applicata(in parte CNR e in partemedie imprese chimi-che), ricerca industriale(in parte medie impresee in parte PMI chimiche);3) la dimensione azien-dale è decisiva per pas-

( )“La Chimica è il settoreitaliano manifatturierocon la più elevatapercentuale di impreseesportatrici con fortecrescita dell’export,anche nell’euro-era”.

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sare dall'innovazioneesperienziale a quella aquella strutturata;4) ci vogliono uno opiù Enti di trasferimen-to tecnologico per pas-

sare dalla ricerca applicata a quella industriale. In questa logi-ca è stato fatto nel maggio 2005 l'accordo quadro CNR-Federchimica (di cui abbiamo già dato notizia sul numero 71di questa rivista, ndr).Per rendere operativo questo trasferimento tecnologico, èimportante il nuovo ruolo del CNR, le cui linee guida e unprimo bilancio di esercizio così vengono sintetizzati daQuadrio Curzio:• protocolli di intesa con medio-grandi imprese, associazionisettoriali, soggetti territoriali, ministeri, regioni, enti locali;• dipartimentalizzazione: 7 dipartimenti con attinenza alla pro-duzione;• localizzazione: per i 7 dipartimenti emerge una notevole ecrescente concentrazione di sedi, sezioni e personale nelleregioni centromeridionali (il 70% delle strutture e dei ricerca-tori CNR nelle aree di interesse per l'industria operano nellearee sotto l'Emilia Romagna e in particolare in Lazio eCampania);• spin-off: 10 dal 2003, di cui solo 2 al centro-sud.A tale riguardo, le indicazioni di Quadrio Curzio sono precise.Con l'Agenzia dell'Innovazione bisogna avvicinare di più ilCNR al sistema produttivo del centro-nord, che è cerniera tral'Europa e l'Italia e bisogna rendere il CNR più connesso alsistema produttivo.Vi sono, inoltre, altri “Laboratori” da ristrutturare, e non perpenalizzare la ricerca di base, ma per valorizzarne lo sviluppofondandolo sull'intraprendenza dei più capaci.

Internazionalizzazione e competitivitàCirca il rapporto fra internazionalizzazione e competitività,Quadrio Curzio rileva, commentando i dati dell'evoluzionedelle quote di commercio mondiale dell'Italia e di alcuni Paesidal 1990 al 2005, che l'Italia perde quote di mercato meno dimolti altri Paesi: è scesa del 26% (mentre la Germania haperso solo il 19,2%), andando però meglio di Francia e RegnoUnito.I dati della bilancia commerciale italiana dell'anno 2005 con-fermano la forza del settore manifatturiero mentre, nella chi-mica, il deficit è dovuto all'abbandono della ricerca di base eall'avversione mediatica verso quello che viene ritenuto un“settore inquinante”.È vero però che la crescita media annua delle esportazioni ita-liane nel periodo che va dal 1998 al 2005, vede la chimica efarmaceutica al primo posto con il 7,7% (fonte ISTAT).Analizzando più a fondo il comparto chimico, Quadrio Curzioosserva come la via per affermarsi sul mercato globale siaquella di “internazionalizzarsi”: per le 33 principali impresechimiche italiane per vendite mondiali (Italia inclusa) siriscontra che la quota della produzione all'estero è più del

50% per 7 imprese chimiche su 33e più del 30% per 17 imprese su 33.Queste imprese non hanno peròdelocalizzato per avere costi dellavoro più bassi,ma hanno interna-zionalizzato, poiché sono presentisoprattutto in Paesi sviluppati.A questo punto appare chiaro, perQuadrio Curzio, quale sia l'Italia

che non funziona e che, in più, impedisce all'altra di progredi-re. È quella della finanza pubblica e del sistema Paese.Da un'attenta analisi della situazione attuale si evidenziano ilimiti di un apparato che deve essere migliorato e di un’eco-nomia che deve tornare a funzionare.

Istituzioni e Liberalismo SocialeE' nota l'inefficienza complessiva del settore pubblico: 3,5milioni di dipendenti della Pubblica Amministrazione che ècostata nel 2005, tra retribuzioni e consumi intermedi, 232miliardi di euro, cioè di più di tutte le imposte dirette incassa-te pari a 189 miliardi di euro e a fronte di contributi in contocapitale, tra cui spese e contributi per investimenti, di 57miliardi di euro.Le entrate correnti (imposte dirette e indirette, contributisociali e altre entrate ) hanno raggiunto il 44% del PIL.Il totale delle spese delle aziende della PA è al 48,5% del PIL equindi il deficit è al 4,1%.La spesa pubblica è, quindi, distorta nella sua composizione enon c'è bisogno di modelli econometrici per capirlo, sostieneQuadrio Curzio.Infine, c'è il sommerso che, se è il 14% del PIL all’aliquota del23%, sottrae un gettito di 45 miliardi di euro.Nel complesso del nostro Paese, il 2005 ha visto una crescitadella spesa per consumi finali della PPAA che è salita del 4,4%(pari a 12 miliardi di euro).Le Istituzioni (Stato, Regioni, Municipalità, Enti Pubblici) sono,per Quadrio Curzio, costose e inefficienti e vanno profonda-mente riformate per affermare un’identità italiana basata suquello che, da anni, Quadrio Curzio chiama LiberalismoSociale. E, cioè, sulla libertà, imprenditorialità e responsabilità,che chiuda con l'assistenzialismo e il burocratismo.Questi obiettivi,conclude Quadrio Curzio,possono essere rag-giunti solo con una Convenzione Costituente che faccia colla-borare i due Poli senza i condizionamenti delle loro parti piùestreme, perché l'attuale alternanza italiana, così com'è, nonfunziona.

( )“L'Italia soffre di un eccessodi soggetti istituzionali cheindebolisce la sua identità.Infatti la moltiplicazionedelle burocrazie attenua ilrispetto dei cittadini verso le istituzioni”.

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Quando si parla di Cina (e oggigiorno lo si fa sempre più spes-so), non si può non partire dai numeri. Perché solo i numerisanno darci un'idea delle enormi dimensioni di questo Paese,delle sue numerose risorse e della sua straordinaria situazioneeconomica.Iniziamo dunque citando alcune cifre, che subito ci lascianostupefatti: un territorio di 9.507.000 km2 (pari più o meno allasuperficie dell'Europa, inclusa la Russia fino agli Urali) ed unapopolazione che nel 2006 raggiunge 1 miliardo e 315 milionidi persone, circa un sesto di quella di tutto il pianeta, ed è pre-vista arrivare a 1 miliardo e 500 milioni tra il 2030 e il 2040.Quando si scende in ambito economico i dati sono ancora piùimpressionanti. Il PIL nazionale cinese è continuato a crescerein maniera significativa negli ultimi anni, attestandosi a +9,1% nel 2003, + 9,0% nel 2004, + 9,9% nel 2005, mentre per il2006 ci si aspetta un bel +9,5%. Il tutto a fronte di una cresci-ta mondiale del +4,9%. Altrettanto sostenuta è la crescita del-l'export cinese: dal +2,9% del 1995 si è passati al +6,5% del2004 e per il 2006 si attende un volume di esportazioni com-plessivo pari a 1.098 miliardi di dollari. La Cina detiene dun-que il terzo posto nella graduatoria mondiale dei Paesi espor-tatori dopo Germania e Stati Uniti. Positivi anche altri indica-tori economici, come il tasso d'inflazione, che dal +4,0% del2004 è sceso a +3,0% nel 2005 ed è previsto raggiungere il+2,9% nel 2006.Tutto ciò fa della Cina la quarta potenza eco-nomica del pianeta, il primo produttore e consumatore diacciaio e carbone e il secondo di petrolio. Ciò che più stupiscesono i ritmi di questa vorticosa crescita economica, che si ècompiuta per lo più negli ultimi 25 anni e ha portato al rad-doppio del reddito medio pro capite della popolazione (pre-visto assestarsi intorno ai 1.395 dollari nel 2006, + 8,5% rispet-to al 2005).Per raggiungere lo stesso traguardo l'Inghilterra haimpiegato cento anni e agli Stati Uniti è servito mezzo secolo.I settori trainanti di questa floridissima economia sono inprimo luogo quello meccanico, tessile, calzaturiero, elettroni-co di consumo e informatico. Ma anche il settore delle costru-zioni contribuisce in maniera sempre maggiore al PIL nazio-nale: il suo apporto si attesta al 6,9% nel 2004 dopo esserepartito dal 4,6% nel 1990. Già nel 2003 il valore totale degliinvestimenti nel comparto edile si attestava a 270,8 miliardi didollari ed è previsto crescere del +9,1% negli anni a venire. Ivolumi attuali delle costruzioni si aggirano intorno all'1,2miliardi di m2 all'anno e sono previsti raggiungere i 2 miliardidi m2 nel 2020. In particolare, è interessante notare che la Cinagià nel 2003 registrava un consumo di cemento di 939 milio-ni di tonnellate ed un volume di piastrelle posate pari a

2.216,70 milioni di m2 (già divenuti quasi 2,5 miliardi di m2

secondo stime più recenti).La forte crescita del comparto edile cinese è dovuta al fattoche la Cina continua ad investire nelle infrastrutture e per iprossimi anni ha previsto un consistente ampliamento di stra-de rurali, autostrade, linee ferroviarie, porti e sistema fluviale. Siè posta l'obiettivo di realizzare, entro il 2010, una rete stradaledi 23 milioni di km (650.000 dei quali di autostrade), mentreper il 2034 è atteso il completamento della “rete 7918”, un pro-getto approvato nel 2004 e destinato alla costruzione di 7linee stradali convergenti a Pechino, 9 strade di collegamentotra il sud e il nord del Paese e 18 linee congiungenti le zoneorientali con quelle occidentali, per una lunghezza totale di85.000 km. Entro il 2020 è previsto anche il completamento diuna rete ferroviaria di 100.000 km (12.000 dei quali dedicati aitreni per passeggeri, con 11 linee ad alta velocità capaci di rag-giungere i 400 km orari). Altrettanto consistenti sono i pianigovernativi per le strutture portuali, stimolati dal crescentebisogno nazionale di materie prime e dai grandi volumi dibeni esportati dalla Cina: il governo cinese ha decretato l'avviodi un progetto edile destinato a raddoppiare (portandolo a 3,5miliardi di tonnellate) l'attuale volume di traffico merci dei trenuclei portuali situati nel delta dei fiumi Yangtze e Fiume dellePerle (Zhujiang) e nel golfo di Bohai. Inoltre, tra il 2004 ed il2009 saranno costruiti ben 108 nuovi aeroporti e, entro la finedel 2007, sarà completata a Pechino la più grande strutturaaeroportuale del mondo. Impossibile, poi, non citare i numero-si cantieri del settore energetico. Per soddisfare la crescentedomanda nazionale d'energia sono in progettazione numero-si impianti di vario tipo, tra cui 22 nuove centrali nucleari dacompletare entro il 2020 e decine di centrali idroelettriche col-legate a dighe, da realizzare entro il 2017 in varie zone delPaese. Ultimato ormai il muro dell'imponente diga delle TreGole (i cui lavori sono iniziati nel 2001 e di cui si parla nel pros-simo articolo a pag. 12), si sta infatti valutando l'opportunità dicostruire altri 12 impianti idroelettrici lungo lo Yangtze e 12lungo il fiume Nu nella provincia meridionale dello Yunnan.A queste grandi opere pubbliche si vanno ad aggiungere inumerosissimi cantieri che dovranno essere terminati entro lafine del 2007, in tempo per le Olimpiadi di Pechino. La munici-palità della capitale cinese ha infatti investito ben 190 miliardidi dollari nella costruzione di infrastrutture, quali impiantisportivi, grattacieli, aree turistiche, ecc. Ma in tutto il Paesesono (e lo saranno anche nei prossimi anni) all'opera molti altricantieri destinati a “sfornare” uffici, abitazioni residenziali, cen-tri commerciali, edifici governativi, hotel, fabbriche, ecc.La parola d'ordine sembra dunque chiara: costruire, costruire,costruire!

NUMERI CHE SBALORDISCONO

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Un quadro economico come quello appena descritto risulta partico-larmente interessante per un'azienda di prodotti chimici per edilizia.Lo è ancor di più per Mapei, che già nel 1989 aveva fondato aSingapore la Mapei Far East, con l'intenzione di ampliare la propriapresenza in tutto l'Estremo Oriente. Quest'obiettivo è stato alla basedella successiva costruzione di diverse unità produttive a Singapore(1995), in Malesia (2001) e in Vietnam (dove è attualmente in costru-zione uno stabilimento che sarà ultimato a fine 2006); della fondazio-ne delle consociate Mapei Malaysia Sdn Bhd nel 1994 e MapeiVietnam Ltd nel 2005; dell'apertura di vari uffici commerciali aDanang (2005), Hanoi (2006) e Hochiminh (2006).Per quanto riguarda la Cina, la penetrazione dell'Azienda è iniziatacon la fornitura di prodotti per la realizzazione di importanti cantieriedili cinesi, primo fra tutti quello della Diga delle Tre Gole, cominciatanel 2001, inaugurata lo scorso 20 maggio (per il completamento dellaseconda fase dei lavori) e prevista entrare in funzione nel 2009 (a que-sto progetto è dedicato l'articolo a pag. 12).Nel 2004 è stata poi fondata la Mapei China Ltd, con sede nell'Area aStatuto Speciale di Hong Kong che solo nel 1997 è tornata al gover-no cinese. Questa società del Gruppo si è, in primo luogo, dedicata asfruttare le opportunità offerte dalla crescita delle attività edilizie in

Lo stabilimento di Mapei ConstructionMaterials (Shanghai) Co Ltd a Shanghai(a sinistra, in alto: vista esterna; inbasso: i prodotti immagazzinati;qui sotto: un’area di produzione).

questo crocevia dell'economia mondiale, dove con-vergono investimenti e risorse umane da ogni partedel globo.Con i prodotti Mapei sono stati, ad esempio, posati irivestimenti ceramici interni ed esterni dei gratta-cieli di Sham Mong Road, nell'isola di Kowloon, lefacciate piastrellate delle Victoria Towers e le super-fici in ceramica interne ed esterne del complessopolifunzionale Cyberport.Inoltre, è proprio a partire da Hong Kong che Mapeiha cominciato ad esplorare nuovi mercati asiaticicome quelli di Giappone e Corea, dove ha già con-tribuito ai lavori di importanti cantieri, come quellidi costruzione dei tunnel Akaiwa e Tomei (fornendoadditivi quali MAPEQUICK AFK777J e MAPEFLUIDX404) e di posa della pista d'atletica all'interno dellostadio di Nishishina (effettuata con l'adesivo ADESI-LEX G19).Da Hong Kong Mapei ha poi iniziato ad orientarsiverso la Cina continentale, consapevole dei vantag-gi (in termini di costi logistici e di competitività dei

NON POTEVAMO MANCARE

MAPEI CHINA LTD - HONG KONG

MAPEI CONSTRUCTION MATERIALS (SHANGHAI) CO LTD - SHANGHAI

Sopra: il palazzo in cui si trovano gli uffici della MapeiChina Ltd a Hong Kong.

Anno198919941995200120032004Aprile 2005Novembre 2005Dicembre 2005Gennaio 2006Gennaio 2006

Marzo 2006

Apertura/FondazioneMapei Far East Pte LtdMapei Malaysia Sdn BhdStabilimento di Mapei Far East Pte LtdStabilimento di Mapei Malaysia Sdn BhdMapei Vietnam - Ufficio di RappresentanzaMapei China LtdMapei Vietnam LtdUfficio commerciale di Mapei Vietnam a Danang Mapei Construction Materials (Guangzhou) Co LtdMapei Construction Materials (Shanghai) Co LtdUfficio commerciale di Mapei Vietnam (sostituiscel'Ufficio di Rappresentanza) Ufficio commerciale di Mapei Vietnam

PaeseSingaporeRawang, MalesiaSingaporeRawang, Malesia Hanoi, VietnamHong Kong, CinaQuang Nam, VietnamDanang, VietnamGuangzhou, CinaShanghai, CinaHanoi, Vietnam

Hochiminh City, Vietnam

TAPPE DEL PROCESSO DI PENETRAZIONE DI MAPEI IN ASIA

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prezzi finali dei prodotti) che le avrebbe assicu-rato la possibilità di produrre in loco. Shanghaie Guangzhou (Canton) sono stati le prime areead essere prese in considerazione dall'Azienda,dal momento che queste importanti metropoli(le più grandi, rispettivamente, della Cina centra-le e meridionale) detengono, insieme alla capita-le Pechino, i più alti tassi di PIL dell'intero Paese ele maggiori concentrazioni di privati e istituzio-ni, entrambi fortemente attratti da modelli occi-

dentali di modernizzazione in i tutti set-tori: trasporti, comunicazioni, life-

style, intrattenimento e, non ulti-mo, l'ambito abitativo.Per questo motivo, tra la fine del2005 e l'inizio del 2006, sono nate

due nuove società: la prima, Mapei ConstructionMaterials (Shanghai) Co Ltd,è stata destinata, inuna prima fase, alla produzione di additivisuperfluidificanti e, in un secondo tempo, adospitare ulteriori linee produttive, come quelladei sistemi per l'edilizia e per la posa di materia-le ceramico.La seconda, Mapei Construction Materials(Guangzhou) Co Ltd, deriva invece dall'acquisi-zione di un’azienda già leader nel mercato cine-se meridionale per quanto riguarda la vendita diadesivi, malte, rasature e impermeabilizzanti.Mapei Construction Materials (Guangzhou) CoLtd è presente a Guangzhou (Canton) con unufficio nel centro città e uno stabilimento a circa50 km a nord, a Conghua.Per mezzo di queste due nuove unità Mapei

Nel numero di marzo/aprile 2006 CER, il Giornale dell'Assopiastrelle, ha pub-blicato un articolo sulla ricerca, commissionata da quest'Associazioneall'Osservatorio Asia, sul mercato cinese delle piastrelle ceramiche. La ricer-ca ha evidenziato il sussistere di numerose contraddizioni all'interno di que-

sto mercato; ha analizzato le tipologie di piastrelle pre-senti e i volumi di produzione e consumo di ciascunatipologia; ha esaminato la dislocazione geografica del-l'industria ceramica cinese e la situazione delle importa-zioni ed esportazioni di piastrelle cinesi, facendo parti-colare riferimento ai prezzi e alle destinazioni dell'ex-port. Ne è emerso il quadro di un mercato in crescitaesponenziale (sia per quanto riguarda la produzione siarelativamente al consumo) a fronte di uno, come quelloitaliano, che negli ultimi anni ha visto ridursi notevol-mente i volumi di produzione (da 620 milioni nel 2001 acirca 590 milioni nel 2004).

In alto: il palazzo che ospita gliuffici direzionali di MapeiConstruction Materials(Guangzhou) Co Ltd (a sinistra)e la reception (a destra).Al centro: esterno e aree diproduzione dello stabilimentosituato a Conghua, nella zonadi Canton.A lato: laboratori R&S a Conghua.

Uffici direzionali - centro città

Stabilimento - Conghua (zona di Canton)

MAPEI CONSTRUCTION MATERIALS (GUANGZHOU) CO LTD GUANGZHOU (CANTON)

Aree di produzione - Conghua

Laboratori R&S - Conghua

Il mercato dellle piastrelle in Cina (valori in milioni di m2)

Il grafico è stato ripreso dal numero 296 (marzo/aprile 2006)di CER, il giornale dell'Assopiastrelle, che ringraziamo.

Fonte: Centro Studi Assopiastrelle.

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Ponte Sutong - Shanghai, Provincia di Zhejiang Questo ponte, largo 6 km e lungo 8 km, sarà completatonel 2008 e connetterà le due rive del fiume Yangtze neipressi di Shanghai. Gli additivi Mapei DYNAMON SR3,DYNAMON SX T1 e DYNAMON SX T2 (questi ultimi duesono prodotti a formulazione speciale disponibili surichiesta) sono stati impiegati per realizzare il calcestruzzodelle pile e delle travi.

conta di soddisfare le esigenze di un mercato inforte espansione come quello cinese. In particolare,va notato che, per quanto riguarda le piastrelle diceramica, la Cina si aggiudica il primo posto nellaclassifica mondiale, sia come produttore sia comeconsumatore, con una domanda di piastrelle cre-sciuta di ben 7 volte negli ultimi 15 anni.Le porzioni di mercato “aggredibili” da Mapei sonodestinate a crescere, da un lato per il già citatoaumento dei cantieri edili (di costruzione e ristrut-turazione) previsti per i prossimi anni, dall'altra perla sempre più forte tendenza ad aggiungere additi-vi ai composti per calcestruzzo e a sostituire, almomento della posa di piastrelle ceramiche e pietrenaturali, l'impiego delle tradizionali malte a base dicemento e sabbia con quello di adesivi ad alta tec-nologia, dalle prestazioni sempre più elevate.Le due nuove strutture di Shanghai e Guangzhouben rappresentano le due linee di prodotto, quellaper edilizia e quella per la posa di ceramica e mate-riali lapidei, che Mapei intende sviluppare per primesul mercato locale e confermano, al tempo stesso, lastrategia aziendale di rafforzare la propria presenzain molteplici punti chiave dell'economia del Paese.Su entrambi i fronti si tratta però, evidentemente, diun primo passo nel corso di un lungo e già stabilitopercorso. Mapei intende infatti ampliare la produ-zione e la vendita di ulteriori linee, prima fra tuttequella dei sistemi per la posa di materiali resilientied in legno, considerato il sempre più vasto impie-go, previsto per i prossimi anni, di questi materialinegli ambienti interni di uffici, centri commerciali,strutture sportive e abitazioni private: un trend chesi spiega anch'esso con la forte influenza dei model-li di vita occidentali in Cina.D'altro canto, considerata la pluralità di zone ad altopotenziale di sviluppo all'interno del territorio cine-se, i piani del Gruppo prevedono l'apertura, neiprossimi anni, di nuovi stabilimenti e uffici in puntialtrettanto nevralgici dell'economia cinese.A favore del successo dell'Azienda in questo Paesegiocano appunto la crescente domanda di prodottidi qualità e la determinazione delle autorità cinesidi stabilire norme precise che regolino la produzio-ne industriale, in generale, e quella del compartoedile, in particolare.Il tradizionale impegno di Mapei nell'ambito dellaqualità e della sicurezza certificate è quindi lamiglior carta che l'Azienda potrà giocare per affer-marsi rapidamente in un mercato tanto prometten-te come quello cinese.

Un positivo riscontro lo si è giàavuto: i prodotti Mapei sonostati selezionati per la realizza-zione di numerosi cantieri cine-si (per la costruzione di operequali ponti, linee ferroviarie eacquedotti) di cui riportiamoqui alcuni esempi. Una sezio-ne del prossimo articolo saràinvece specificatamentededicata ai progetti diimpianti idroelettrici cinesi,in cui l'Azienda è coinvolta.

Ponte sul fiume Zhan - Provincia di

Guangdong I lavori che, entro la

fine del 2006, porteran-no alla realizzazionedel ponte più lungo

(5 km) della provinciadel Guangdong, hanno

implicato l'uso di ben500 tonnellate dell'ad-ditivo nanostrutturale

DYNAMON SR3.

Stabilimento Perfetti Van Melle - Shanghai Lo stabilimento della Perfetti Van Melle, compagnia multinaziona-le produttrice di dolciumi dai marchi famosi, si trova nell'areaindustriale di Minhang a Shanghai. Per la sua realizzazione, nelluglio-agosto del 2004, sono stati usati BIBLOCK e TRIBLOCK perevitare i problemi causati dall'umidità di risalita; PRIMER G per pre-parare il sottofondo prima della stesura della rasatura; NOVOPLAN21 per livellare le superfici e KERAPOXY come adesivo e fuganteper i pavimenti interni.

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La forte crescita del comparto edile cinese si esplica non solo nella costruzione dinumerosi edifici abitativi, uffici, hotel, sedi istituzionali, centri commerciali, ecc., maanche nella realizzazione di grandi infrastrutture, quali ponti, strade, linee ferrovia-rie, porti, tunnel e acquedotti, di cui riportiamo qui alcuni esempi.

La forte crescita del comparto edile cinese si esplica non solo nella costruzione dinumerosi edifici abitativi, uffici, hotel, sedi istituzionali, centri commerciali, ecc., maanche nella realizzazione di grandi infrastrutture, quali ponti, strade, linee ferrovia-rie, porti, tunnel e acquedotti, di cui riportiamo qui alcuni esempi.

Tunnel Xiang'an - Xiamen, Provincia di Fujian A metà 2005 sono iniziati i lavori di costruzione del primotunnel sottomarino cinese che congiungerà l'isola diXiamen al distretto di Xiang'an sulla costa. Il tunnel saràlungo 9 km, 5,9 dei quali si snoderanno sotto il livello del-l'acqua. I lavori di costruzione, che termineranno nel 2009,hanno previsto l'uso di ben 365 tonnellate di DYNAMONSX per la preparazione del calcestruzzo usato per il rivesti-mento definitivo del tunnel, da applicare sopra lo strato dicalcestruzzo proiettato.

Acquedotto del fiume Cao - Baoding, Provincia di HebeiQuest'imponente acquedotto, la cui lunghezza raggiungerà

i 1427 km, è destinato all'approvvigionamento d'acqua dellacittà di Pechino, con una portata media di 9,5 miliardi di m3

d'acqua all'anno. Per la sua costruzione, prevista terminarenel dicembre del 2007, sono stati impiegati 16 miliardi di m3

di calcestruzzo addittivato con DYNAMON SP1.

Ponte di Qingdao - Qingdao,Provincia di Shandong Il ponte, che si estenderà nella baia di Qingdaoper una lunghezza complessiva di 35 km, saràcompletato entro il 2008, anno in cui la città diQingdao ospiterà le manifestazioni acquatichedei giochi olimpici. La sua costruzione ha previ-sto l'uso dell'additivo Mapei DYNAMON SR3.

Linea ferroviaria ad alta velocità Hefei-Wuhan,Province di Anhui e Hubei La costruzione della prima linea ferroviaria cinese ad altavelocità è prevista concludersi entro il 2020, quando per rag-giungere Chengdu da Shanghai occorreranno solo 10 ore.La linea attraverserà anche le città di Nanchino, Hefei, Wuhan,Chongqing ad una velocità di circa 200 km all'ora.Per costruire il tratto compreso tra le città di Hefei e Wuhan èstato usato l'additivo Mapei DYNAMON SX.

Stabilimento Qimonda - Suzhou,Provincia di Zhejiang Questo stabilimento della Qimoda vanta una capa-cità produttiva di ben un miliardo di memory chipsall'anno. La sua costruzione è stata completata afine 2004 anche grazie all'impiego di prodottiMapei come KERABOND, adoperato per la posa deipavimenti esterni.

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Inaugurato, lo scorso 20 maggio, il muro della diga delle Tre Gole, al termine della seconda fase dei lavoriconclusasi con ben 4 anni di anticipo.

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Torniamo a parlare della diga delle Tre Gole.A questo enorme progetto idroelettrico (ilpiù grande nel mondo), cominciato nel

1993 a Yichang (nella provincia di Hubei, nel suddella Cina) sul fiume Yangtze e costato finora ben17,5 miliardi di euro, avevamo già dedicatoampio spazio nel numero 63 della nostra rivista,pubblicato ad inizio 2004.Allora si era da poco conclusa la prima fase deilavori, con l'apertura parziale della diga nel giu-gno del 2003 e l'inizio della produzione energeti-ca in loco. Adesso possiamo annunciare il com-pletamento del muro della diga: una struttura diben 2.309 m di lunghezza e 185 m di altezza,inaugurato lo scorso 20 maggio.Il muro consentirà al bacino delle Tre Gole di rag-giungere un livello di profondità dell'acqua di175 m (per una capienza totale di 40 miliardi dim3 d'acqua) ben quattro anni prima del previsto.Infatti sarà il 2009, anziché il 2013 come prece-dentemente stabilito, l'anno in cui tutte le 26 tur-bine della diga produrranno ad un regime di ben84,7 miliardi di chilowattora all'anno.L'accelerazione dei lavori, che sono procedutiininterrottamente per 24 ore al giorno nel corsodi 13 anni e hanno coinvolto ben 60.000 operai,è ovviamente motivata dalla grande sete di ener-gia della Cina. Il governo intende infatti raddop-piare la propria produzione energetica entro il2020 per sostenere la vertiginosa crescita econo-mica del Paese, di cui abbiamo ampiamente par-lato nell'articolo a pag. 6.Oltre agli evidentissimi risvolti positivi in ambitoenergetico, la Cina si attende, dall'apertura delladiga, grandi vantaggi per quanto riguarda il con-trollo delle piene (problema che da secoli inte-ressa numerose aree del sud del Paese) e unmiglioramento generale della navigabilità delfiume Yangtze.

1993: cominciano i lavori di costruzione della digaGiugno 2003: fine prima fase dei lavori

20 maggio 2006: completamento ed inaugurazione del muro della diga4 anni: l'anticipo sul completamento della seconda fase dei lavori

2009: inizio produzione di energia idroelettrica a regime17,5 miliardi di euro: costo complessivo dell'opera

2.309 metri: lunghezza del muro185 metri: altezza del muro

84,7 miliardi di chilowattora: la produzione energetica annuale della diga40 miliardi di metri cubi: l'acqua che occuperà il bacino della diga

I NUMERI

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Mapei ha partecipato alla ristrutturazione e costruzione di dighein tutto il mondo a partire dagli anni '90. Chi fosse interessato aconoscere in dettaglio questi progetti, può prendere visione del-l'archivio disponibile sul sito www.mapei.it nella sezione“Referenze”, inserendo “Diga” come parola chiave per la ricerca.

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UN SIMPOSIO TECNICO A YICHANG HA MESSO IN EVIDENZA LA COMPETENZA DI MAPEI NEL SETTORE DELLE COSTRUZIONI IDROELETTRICHE.

Al rapido completamento della seconda fasedei lavori per la costruzione della diga delleTre Gole hanno concorso numerosi fattori

come, ad esempio, il valido supporto tecnico diesperti del settore, cinesi e stranieri. La proficuacollaborazione e lo scambio di utili nozioni spe-cialistiche tra di essi sono stati appunto gli obbiet-tivi principali del simposio tecnico che è statoorganizzato lo scorso 9 marzo ad Yichang, in colla-borazione con la Società per lo Sviluppo delProgetto delle Tre Gole, la CTGPC (China YangtzeThree Gorges Project Development Corporation).All'evento hanno preso parte membri delDirettivo e vari esperti del Gruppo Mapei, qualiVeronica Squinzi, Manager della PianificazioneStrategica, Marco Squinzi, Direttore delLaboratorio di Ricerca & Sviluppo di Milano,Enricodal Negro, Product Manager dell'UndergroundTechnology Team (o UTT, il dipartimento di Mapeidedicato alle grandi opere in sotterraneo), JohnAlmas,Local Manager dell’UTT per la Cina,RichardAndrew Schulkins, Area Manager dell'UTT FarEast, e Will Guan, Direttore Generale di MapeiConstruction Materials (Shanghai) Co Ltd.La loro presenza in quest'occasione si spiega conla lunga esperienza dell'Azienda nel settore deiGrandi Progetti, cantieri di tutto il mondo checoinvolgono trasversalmente molti dei suoi dipar-timenti e linee di produzione, dal momento cheMapei dispone di tecnologie applicabili in nume-rosissimi ambiti, da quello delle centrali idroelet-triche a quello, appunto, delle costruzioni in sot-terraneo. In particolare, i grandi impianti idroelet-trici, con le opere idrauliche ad essi annesse, sonoi più avanzati tecnologicamente sia per le compe-tenze altamente specializzate necessarie alla loroprogettazione sia per le elevate prestazioni richie-ste ai materiali impiegati per la loro costruzione.Le grandi infrastrutture idrauliche, come il proget-

Veronica Squinzi, Manager della Pianificazione Strategica di Mapei Group, apre ilsimposio illustrando l'attività di Mapei. Sono seguiti poi gli interventi tecnici di Marco Squinzi, Enrico dal Negro, John Almas, Richard Andrew Schulkins e Will Guan.

Centrale idroelettrica Kali Gandaki,Mirmee - Nepal Mapei ha contribuito, tra il 1998 e il 2001,alla costruzione di questa centrale in Nepal,fornendo gli additivi MAPEPLAST N10 eMAPEFLUID X404. Il primo è stato usato performulare il calcestruzzo del corpo delladiga, mentre il secondo è stato impiegatoper preparare il calcestruzzo degli sfioratori,rendendoli resistenti a forti sollecitazionimeccaniche (abrasione, urto, ecc.).

to della diga delle Tre Gole, richiedono quindi una sinergia tra gli specialistidediti alla progettazione dell'opera ed i tecnici coinvolti invece nella realiz-zazione. In quest'occasione, gli esperti del settore UTT hanno fornito il lorovalido supporto illustrando i vantaggi di sistemi di prodotto specifici per leapplicazioni in sotterraneo, quali gli acceleranti di presa alkali free per cal-cestruzzo proiettato, i superfluidificanti per calcestruzzo di qualità e i pro-dotti per iniezioni.Il simposio si deve al forte interesse suscitato, negli esperti cinesi coinvoltinel progetto della diga delle Tre Gole, dall'accurata ricerca condotta nel1998 dai laboratori R&S Mapei e guidata da Pasquale Zaffaroni, ProductManager della linea di prodotti Mapei per l'edilizia, per individuare la for-mula di calcestruzzo più adatta alla costruzione degli sfioratori della diga.

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Diga Shuibuya - Provincia di Hubei I lavori di costruzione di questa struttura idroelettrica, ilcui termine è previsto per il prossimo anno, prevedono

l'impiego di circa 150 tonnellate di DYNAMON SR3.

Diga Siting - Provincia di Hubei Il calcestruzzo, con cui è stata realizzata quest'imponente strut-tura, è stato additivato con circa 50 tonnellate di DYNAMON SR3.Nella foto: opere edili nella ricca provincia di Hubei.

Diga Ziping pu - Doujiangyan, Provincia di Sichuan L'additivo DYNAMON SR3 è stato impiegato per formulare i40.000 m3 di calcestruzzo impiegati nella costruzione dei con-dotti di alimentazione delle quattro turbine della diga e nellarealizzazione dello strato inferiore del canale di sfioro, costan-temente sottoposto agli urti dei detriti trasportati dall'acqua.

I numerosi test sulla composizione della miscela,condotti da Gianluca Bianchin, responsabileDivisione Calcestruzzi, hanno valutato la prestazio-ne sia delle materie prime sia del calcestruzzo inlaboratorio, così come quella del calcestruzzoall'impianto di betonaggio e in cantiere, e hannodimostrato l'adeguatezza dell'impiego degli addi-tivi iperfluidificanti Mapei,come MAPEFLUID X404.Questi prodotti sono in grado di ridurre la quanti-tà d'acqua dell'impasto e di garantire un'alta resi-stenza meccanica ed il mantenimento di elevatitassi di lavorabilità e tissotropia, migliorando altempo stesso molte delle prestazioni del calce-struzzo finale e riducendo le operazioni relative alcontrollo della temperatura e della messa in opera.L'accuratezza e l'affidabilità di questi test hannofavorevolmente impressionato molti esperti cinesidel settore edile e chimico, ai quali il simposio havoluto dare l'occasione di saperne di più. In parti-colare, se MAPEFLUID X404 faceva parte dellacosiddetta “1a generazione”degli additivi a base dipolicarbossilati, con quest'occasione si è volutodescrivere in dettaglio le caratteristiche della 3a

generazione degli additivi nanostrutturali Mapei,ovvero quelli appartenenti alla linea DYNAMONSYSTEM.Quindi, dopo una presentazione generale dellastoria e dei piani dell'Azienda da parte di VeronicaSquinzi ed un'introduzione, ad opera di MarcoSquinzi, dell'attività del Laboratorio R&S Mapei, gliinterventi dei relatori (Marco Squinzi, Enrico dalNegro e Richard Schulkins) si sono per lo più con-centrati sugli additivi superfluidificanti acrilici,sugliadditivi per calcestruzzi autocompattanti e sugliacceleranti privi di alcali.Dopo aver brevemente presentato i prodottiMapei per la riparazione del calcestruzzo, la rela-zione finale di Enrico dal Negro ha mostrato nume-rosi esempi di cantieri di impianti idroelettrici chehanno fatto ampio uso delle soluzioni, della tecno-logia e dell'esperienza dell'Azienda. Una carrellatadi foto e spiegazioni che non poteva non convin-cere il pubblico della qualità, durevolezza, efficien-za e sicurezza delle opere edili realizzate con i pro-dotti del Gruppo. I relatori hanno potuto poirispondere, in tutta calma e in un'atmosfera digrande cordialità, alle domande degli esperti loca-li durante la cena di gala che è seguita al simposio,occasione ideale per scambiarsi pareri e informa-zioni supplementari sulle tematiche affrontate nelcorso dei vari interventi. Considerato il grande suc-cesso dell'iniziativa presso i partecipanti, l'Aziendasi aspetta, grazie alla collaborazione con i suoi col-leghi cinesi, di partecipare ad ulteriori importantiprogetti, previsti per i prossimi anni, per la realizza-zione di nuove dighe come quelle di Xilodu,Xiangxia, Baihoutan,Wudongde, ecc.A questo scopo Mapei può contare su una lungaesperienza, maturata nel corso degli anni con lapartecipazione ai grandi cantieri idroelettrici ditutto il mondo.Anche in Cina l'Azienda ha già contribuito alla rea-lizzazione di numerosi impianti idroelettrici, di cuiriportiamo qui a lato alcuni esempi.

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Si è chiusa con un bilancio positivola XIII edizione del Salone delRestauro e della Conservazione dei

Beni Culturali e Ambientali, tenutosi neiPadiglioni di FerraraFiere dal 30 marzo al2 aprile.Sono stati 28.830 i visitatori che hannovisitato quest'anno la manifestazioneferrarese. Un afflusso sicuramente consi-stente tenuto anche conto che i visitato-ri erano non solo esperti del settore,restauratori, operatori d'azienda, sovrin-tendenti e direttori museali, ma ancheun vasto pubblico di giovani e studiosid'arte che hanno affollato gli stand, le 10mostre e le sale di 115 tra convegni eincontri tecnici.Quattro intense giornate ricche di even-ti e approfondimenti hanno confermatoil successo della formula fieristica, con isuoi 290 espositori che hanno offertouna vastissima gamma di materiali, tec-nologie, strumentazioni e attività al ser-vizio dell'arte. Il Salone del Restauro si èconfermato, dunque, un appuntamentoannuale che rappresenta, a livello euro-peo, un riferimento fondamentale per iprofessionisti dell'arte in Italia e all'este-ro.Tecnologia e innovazione sono state alcentro di un'edizione del Salone più chemai rivolta al futuro, al mondo delleimprese e all'esportazione del know-how italiano all'estero.Notevole interesse, in questo senso,

hanno suscitato i convegni “Cultura etecnologia italiana del restauro: unarisorsa da esportare” promosso daRankover; “Restauro fra norme, impresae mercato” organizzato dallaConfederazione Nazionale dell'Artigia-nato e della Piccola e Media Impresa(CNA) e “Laboratorio per le tecnologieper i beni culturali in Toscana”promossoda Regione Toscana, solo per citarnealcuni.A garantire il respiro internazionale diRestauro 2006, 35 delegati stranieri pro-venienti da Canada, USA, Russia, ArabiaSaudita, India, Argentina, Brasile e Perù,nonché l'esordio, nelle giornate delSalone, della Scuola di Restauro di SanPietroburgo, nata grazie alla collabora-zione tra Istituto Nazionale per ilCommercio Estero (ICE), Assorestauro,Federchimica e Soprintendenza dei BeniMonumentali della Città di SanPietroburgo (KGHIOP).Un salone vivo e variegato con diversimomenti di attrazione tra cui va citata lamostra “Illuminare un'opera d'arte” diLight Studio, giocata sugli effetti sugge-stivi della luce.

I due spazi espositivi di MapeiMapei, quest'anno, ha colto in pieno leopportunità che il Salone del Restauroha offerto agli espositori e ha volutoevidenziare la sua presenza occupan-do due diversi spazi espositivi in due

distinti padiglioni.Il primo stand istituzionale, era collocatoproprio nel cuore della fiera ed è stato ilpunto d'incontro tra l'azienda e i nume-rosi e qualificati visitatori che hannovoluto conoscere da vicino gli innovativisistemi di prodotto che Mapei ha pre-sentato in fiera.Il secondo spazio espositivo è stato uti-lizzato per presentare compiutamentele più grandi opere di recupero seguiteda Mapei sul territorio italiano.Così è stato dato un risalto particolare alrestauro dell'Oratorio della Passione e alCampanile dei Monaci della Basilica diSant'Ambrogio a Milano, al risanamentoconservativo dei ponti e delle spondedei Navigli di Milano, al consolidamentostatico della Domus Aurea di Nerone aRoma,e, infine,al risanamento conserva-tivo delle strutture della Chiesa di SantaChiara al Pantheon a Roma.Tutti questi prestigiosi interventi di recu-pero sono stati resi possibili avvalendosidella riconosciuta capacità di analisi dia-gnostica del Laboratorio Ricerca eSviluppo Mapei e dal combinato utilizzodei più innovativi prodotti dell'azienda.In questo senso, lo stand istituzionaleMapei è servito proprio per presentareal grande pubblico tutte le soluzioni piùinnovative per il recupero delle superficiin muratura degradate da agenti atmo-sferici e dall'umidità di risalita, per il rin-forzo strutturale mediante le fibre di car-

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bonio e numerose altre novità per le fini-ture murali e per le pavimentazioni.In particolare, i prodotti di punta presen-tati in fiera da Mapei e che hanno cattu-rato l'attenzione dei visitatori hannoriguardato diverse aree di intervento.Per il risanamento degli edifici in mura-tura in evidenza Mape-AntiqueEcoPozzolana e PoroMap Rinzaffo, lamalta premiscelata resistente ai sali daapplicare prima di realizzare l'intonacodeumidificante e isolante con PoroMapIntonaco.Per il rinforzo strutturale con la linea FRPSystem,grande risalto è stato dato a dueprodotti che, per particolari necessità,possono essere abbinati.Infatti, per il rinforzo strutturale “armato”di supporti in pietra,mattoni e tufo risul-ta vincente il combinato impiego diMapegrid G220, rete in fibra di vetro,apprettata, resistente agli alcali ePlanitop HDM, la malta cementizia areattività pozzolanica bicomponente adalta reattività (vedi pag. 27).Per le finiture murali, in luce, oltre aSilancolor Plus e Silexcolor Marmo-rino, una novità: Antipluviol W.Si tratta di un sistema all'acqua (senza

solventi) che consente un trattamentodi idrofobizzazione caratterizzato dabuona penetrazione,elevata durabilità eun buon effetto goccia.Ricordiamo, inoltre, che tutti i prodottidella linea Antipluviol si avvalgonodell'innovativo e brevettato sistemaMapei DropEffect®.Per il recupero di vecchie pavimentazio-ni, in risalto l'impiego del sistema dipavimentazioni a base cementiziaUltratop System,unitamente al sistemaDynastone e a Mapefloor System.Tra gli eventi che si sono svolti durante ilSalone del Restauro, numerosi i conve-gni e i seminari che si sono occupati dispecifiche tematiche.Il 31 marzo Mapei ha organizzato unintervento tecnico nel quale l'Ing. Giulio

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Morandini e l'Ing. Alberto Balsamohanno illustrato le ultime novità diMapei riguardanti un argomento diimportante interesse pubblico dal titolo“Rinforzo e adeguamento antisismicodegli edifici in muratura, mediante l'im-piego di materiali compositi innovativicon matrice a reattività pozzolanica”.È stata un'ulteriore occasione per ribadi-re a un pubblico tecnico i progressi e lostato dell'arte di un ambito, come quellodella ricerca sperimentale, che Mapei dasempre incoraggia e promuove per con-cepire e creare prodotti in grado di risol-vere ogni tipo di problema.Il prossimo appuntamento con ilSalone del Restauro (sarà la XIV edizio-ne) è fissato, sempre a Ferrara, dal 22 al25 marzo 2007.

Fra i tanti interventi effettuati da Mapei suprestigiosi edifici storici, sono stati messi inevidenza, attraverso poster dedicati, ilrestauro della Domus Aurea e quello dellachiesa di S. Chiara al Pantheon, entrambi aRoma (questi interventi sono stati presentati su Realtà Mapei, rispettivamentesul n. 71 e 74).

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In una città artistica e dalla storia antica comeFirenze, il recupero delle mura cittadine che lacircondavano è stato lungo e complesso.Infatti

nel 2005,dopo quasi un anno di lavori,è stata ter-minata la complessa operazione di restauro deisettantacinque metri di mura risalenti al XIVsecolo che vanno dal Torrino di Verzaia alla portadi San Frediano. La Porta di San Frediano è statacostruita nel 1334, forse su disegno di AndreaPisano, e su di essa sono conservati ancora gliantichi battenti chiodati, gli anelli in ferro e sullasommità dell'arco di entrata è inserito un giglio,simbolo di Firenze, in marmo bianco che il restau-ro ha riportato al suo antico splendore.Le mura, o almeno quello che dopo secoli ne èrimasto, facevano parte dell'ultima cerchia dellacittà e gli storici pensano siano state costruite indue distinte fasi: la prima durante l'assedio diEnrico VII nel 1312 e la seconda alcuni anni dopo,intorno al 1325.L'intervento conservativo non è stato semplice,visto lo stato di degrado in cui versavano le muramonumentali, e ha riguardato principalmente ilconsolidamento della struttura esistente, in parti-colare sui merli dove la malta più antica era dive-nuta inconsistente, così come quella dei filareti in

pietra del paramento esterno; è stata inoltre necessaria un'attenta pulituradelle pietre e il loro consolidamento superficiale per evitare sfoliazioni.Secondo il metodo utilizzato dai progettisti dell'epoca, la tecnica di costru-zione delle mura vedeva la combinazione di sassi, ghiaia e calcina di sab-bia proveniente dall'Arno e dal Mugnone, i due fiumi fiorentini, così dacreare una specie di muratura a secco. Successivamente il muro di conte-nimento veniva realizzato con filari di bozze regolari.L'intervento è stato preceduto da accurate analisi di laboratorio su cam-pioni prelevati dalle antiche mura, che hanno permesso di poter disporredi un'ampia documentazione sull'originaria muratura in pietra, edificatanel primo quarto del 1300.Si tratta principalmente di una muratura in pietra (pietra forte e pietraalberese sbozzata o squadrata) posta in opera su corsi orizzontali e paral-leli, con frequenti raddoppi dei corsi. Le pietre sono in genere di medie egrandi dimensioni, con giunti e letti di medio spessore, privi di zeppe. Illegante originario era costituito da una malta biancastra, molto fine, friabi-le e di buona aderenza, mescolata ad aggregati inferiori ai 3 mm. Si trovaanche una muratura realizzata in pietra forte e pietra alberese, sbozzata osquadrata e posta in opera su corsi orizzontali e paralleli, in tutto simile aquella precedente ma con pietre di medie dimensioni. E' impiegata neimerli originari che erano dotati di feritoia centrale presso la base. Si indivi-dua poi il sistema di cucitura delle sezioni di muro in fase di cantiere.E' rea-lizzata mediante blocchi colleganti corsi doppi oppure, in corrispondenzadi corsi di blocchi particolarmente alti, da uno stesso elemento del corsoche si lega all'adiacente corso doppio. Questo tipo è caratterizzato verti-calmente da un andamento scalare.

LE ANTICHE MURA CHE CIRCONDAVANO FIRENZE SONO STATE PROTAGONISTE DI UN INTERVENTOCONSERVATIVO ATTENTO E DELICATO.

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Foto 1 (paginaprecedente).Due immagini delleantiche mura diFirenze dopo ilrestauro che le hariportate all'anticabellezza.L'intervento hariguardato il trattodelle mura compresotra Porta San Fredianoe il Torrino di Verzaia.

Foto 2.Nella prima fase deilavori le fughe dellaporzione di murosottoposto a restaurosono stateaccuratamente pulitecon l'utilizzo di unaidropulitrice apressione.

Foto 3.Le commettiture tra lepietre sono state“ristuccate”utilizzando la maltaMape-Antique MC.

Foto 4.Un particolare delle mura dopol'intervento.

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stesso tempo molto permeabile al vapore, inmodo da poter progressivamente smaltire l'umi-dità che risale dalle fondazioni.Grazie alla presen-za dei macropori, l'intonaco realizzato con MAPE-ANTIQUE MC* è in grado di annullare le tensionicausate dalla cristallizzazione dei sali trascinatidall'acqua di risalita.L'intervento è partito da un'accurata pulizia dellefughe, effettuata con l'utilizzo di mezzi meccanicicome l'idropulitrice a pressione; successivamentesi è provveduto a “ristuccare”tutte le commettitu-re tra le pietre con MAPE-ANTIQUE MC*. La maltain fase di indurimento è stata spazzolata in mododa lasciare intravedere piacevolmente l'inerte piùgrosso che la compone e dando così un tocco dirustico all'intervento.Ultimato il lavoro, è stato effettuato un altro accu-rato lavaggio a pressione che ha “nascosto” lefibre presenti all'interno di MAPE-ANTIQUE MC* eha ripulito definitivamente le pietre anche dagliultimi residui di malta.

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*Prodotti Mapei: il prodotto

citato in questo articolo

appartiene alla linea

“Prodotti per edilizia”.

La relativa scheda tecnica è

contenuta nel CD “Mapei Global

Infonet” e nel sito internet

www.mapei.com.

Mape-Antique MC: malta

premiscelata deumidificante di

colore chiaro, esente da cemento, per il risanamento

delle murature umide in pietra, mattone e tufo.

Antiche Mura cittadine, FirenzeIntervento: restauro delle antiche mura nel tratto traPorta San Frediano e Torrino di VerzaiaAnno di intervento: 2004-2005Committente: Comune di Firenze - Direzione CulturaServizio Tecnico Belle ArtiProgettista: arch. Claudio Cestelli;collaboratori: arch. Lucia Mugnaini, geom. Pietro Di Tore;dis. Claudio TrimarcoCoordinamento della sicurezza progettazione edella sicurezza esecuzione: arch. Maresco MessiniDirettore del cantiere: geom. Stefano SancilioDirettore lavori Servizio Tecnico Belle Arti:arch. Claudio CestelliDirettore operativo: arch. Lucia MugnainiIspettore di cantiere: geom. Pietro Di ToreResponsabile del cantiere: Leonardo Mugelli, MugellicostruzioniImpresa: Mugelli Costruzioni, FirenzeImprese subappaltatrici: Colaci Ponteggi, BarberinoMugello (FI); Edildomus Tre, Campi Bisenzio (FI)Rivenditore Mapei: Paolo Bigazzi & C., FirenzeCoordinamento Mapei: Davide Bandera e Massimo Lombardi

SCHEDA TECNICA

L'intervento di MapeiAi giorni nostri questa porzione della vecchiacinta muraria di Firenze ha ormai la funzione didelimitare il centro storico. L'intervento di restau-ro è avvenuto su quella parte di mura localizzatenel quartiere di San Frediano, che prende il nomedall'omonima Porta e dove si dice nascano i fio-rentini doc. E' la parte più piccola del centro stori-co fiorentino, perché la vicinanza delle colline edel fiume Arno hanno compresso naturalmentenel tempo l'espansione del quartiere. Infatti alvisitatore San Frediano si presenta come un insie-me di strade piccole e strette affiancate da sem-plici abitazioni che contrastano con le grandipiazze, le chiese e gli imponenti palazzi deiLungarni poco lontani.Tutta la zona, comprese le mura, è vincolata dallaSoprintendenza ai Beni Culturali e l'obiettivo del-l'intervento conservativo,che alcuni anni fa avevariguardato un'altra porzione di mura e in cuierano stati sempre utilizzati prodotti Mapei, èstato quello di riportare alla bellezza che gli com-peteva il tratto di mura che va da Porta SanFrediano al Torrino di Verzaia. L'intervento preve-deva in una prima fase un accurato lavoro di puli-zia e la preparazione dei supporti, seguito poi dalripristino della stilatura tra il pietrame misto checompone la struttura muraria, realizzata a suotempo con sistemi tradizionali a calce.Anni prima erano già stati fatti degli interventi direcupero parziale, utilizzando però sistemi emateriali tradizionali, ma in quell’occasione ilrisultato dell’intervento non aveva soddisfatto lacommittenza, in particolare per il colore dellamalta. Perciò questa volta la Direzione ServizioTecnico Belle Arti del Comune di Firenze ha pre-ferito contattare l'Assistenza Tecnica Mapei.Quest'ultima, oltre ad analizzare il manufatto, sudi esso ha testato e campionato alcuni prodottiappartenenti alla linea MAPE-ANTIQUE, una lineacomposta da malte e leganti da intonaco apposi-tamente formulati per essere impiegati per inter-venti di deumidificazione da effettuarsi anche sumurature di grande valore storico. Questi prodot-ti presentano una formulazione priva di cemento,alta resistenza ai sali, elevata traspirabilità e carat-teristiche fisico-meccaniche simili a quelle dellemalte usate nel passato. Inizialmente il coloredella malta consigliata MAPE-ANTIQUE MC*,additivata con ossidi appositamente scelti, nonsoddisfaceva le esigenze del committente.Alla fine però sono stati considerati i grandi van-taggi offerti da una malta di questo tipo, nonchéil fatto che, con il passare del tempo, il prodottoavrebbe subito un inevitabile scurimento e quin-di si è deciso l'utilizzo della soluzione proposta daMapei.MAPE-ANTIQUE MC* è una malta pronta priva dicemento, costituita da un legante idraulico resi-stente ai solfati (è composto da calce aerea edEcoPozzolana),additivi speciali,agenti porogeni eaggregati di appropriata granulometria. La maltaviene miscelata con acqua e dà origine a un into-naco poco penetrabile dall'acqua piovana e allo

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L'insediamento abitativo di Caen comparegià sulle mappe di epoca romana ma fu nelMedioevo, sotto il regno del duca di

Normandia Guglielmo il Conquistatore, che il vil-laggio si ingrandì e fu dotato di mura di fortifi-cazione al cui interno si trovavano un castello,due abbazie e alcune chiese.Durante la Seconda Guerra Mondiale, a causadella sua vicinanza con le zone dello sbarcoamericano in Normandia, buona parte di Caenfu rasa al suolo. Ciò nonostante i principalimonumenti cittadini furono risparmiati. OraCaen è una città di oltre 100mila abitanti ed èdivenuta il capolugo del dipartimento delCalvados e della regione della Bassa Normandia.Per poter realizzare al suo interno un museo euna zona dedicata ai visitatori, alcuni anni fa ilComune cittadino promosse un ambizioso pro-gramma di restauro del Castello con il patroci-nio governativo, dell'Unione Europea, delConsiglio Regionale della Bassa-Normandia edel Consiglio Generale del Calvados.Daniel Lefèvre, architetto capo del repartoMonumenti Storici, ha seguito i lavori di restau-ro e la messa in sicurezza della porzione dellemura nord-ovest interessate dall'intervento con-servativo.Gli interventi di restauro sono iniziati nel marzodel 2004 e sono terminati nel 2006: per questoprimo intervento - che ha interessato 230 metridi mura - sono stati stanziati otto milioni di euro.

Il consolidamento e la messa insicurezza della parte nord-ovest deibastioni del Castello di Caen ha vistoall'opera uno dei prodotti appartenentialla linea Mape-Antique.

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sporre di un prodotto che presentasse caratteri-stiche di compatibilità fisico-meccanica con imateriali originali, buona resistenza alla com-pressione e alla flessione, elasticità e assenza direazioni chimiche. Erano inoltre richiesti: consi-stenza fluida, resistenza ai solfati, colore il piùsimile possibile a quello della pietra utilizzata,rapidità e sicurezza di messa in opera.Numerosi test effettuati in laboratori specializ-zati hanno dimostrato che il legante MAPE-ANTIQUE I*, proposto dall'Assistenza TecnicaMapei al committente francese, rispondeva per-fettamente alle esigenze di questo cantiere.MAPE-ANTIQUE I* è un legante premiscelatoresistente ai solfati che si usa per ottenere boiac-che da iniezione per consolidare murature asacco e per riempire cavità, fessure e porositàinterne presenti nelle strutture antiche in pietrae mattone. Il prodotto è a base di materiali inor-ganici a reazione idraulica, speciali additivi ecariche ultrafini.MAPE-ANTIQUE I* fa parte della linea di prodot-ti MAPE-ANTIQUE, che comprende una gammacompleta di prodotti per soddisfare le diverseesigenze nel settore del risanamento dellemurature umide oppure degradate.

L'intervento sul Castello I lavori di ripristino del Castello di Caen sonostati preceduti da un'analisi dei materiali con cuiè stato realizzato e delle condizioni delle struttu-re; successivamente l'intervento è stato suddivi-so in diverse fasi operative.La prima fase ha preso in considerazione il con-solidamento strutturale che si era reso necessa-rio per permettere alle fondazioni un migliorassetto. Infatti le mura del Castello poggiano suun conglomerato di calcare a secco reso instabi-le dal tempo. Per risolvere il problema è statonecessario iniettare 1400 metri cubi di maltacementizia.Nella seconda fase si è proceduto a individuare easportare le pietre rovinate dal tempo che eranostate utilizzate per la costruzione dei muri neisecoli passati. Il materiale danneggiato è statosostituito con altrettante nuove pietre (circa 220metri cubi). La pietra utilizzata per il ripristinoproviene dalla cava di Cintheaux ed è stata scel-ta perché possiede le stesse caratteristiche diquelle posate sui bastioni del Castello nell'XIsecolo.Una volta terminata l'operazione di posiziona-mento delle nuove pietre, si poteva procederecon l'intervento di consolidamento delle muramediante l'iniezione del legante idraulico MAPE-ANTIQUE I* direttamente nella struttura deibastioni. Gli studi preliminari avevano mostratoche il centro del muro di cinta era costituito daun “nucleo” rinforzato formato da pietre legatecon la calce e che nel conglomerato si erano for-mati dei piccoli vuoti.Le iniezioni di MAPE-ANTIQUE I* hanno avuto loscopo di omogeneizzare l'insieme strutturaledel muro, così da realizzare un collegamento trai bastioni per ricreare il monolitismo iniziale.Il giorno prima di iniettare il legante è statonecessario saturare con acqua la struttura inter-na da consolidare, utilizzando gli stessi fori attra-verso cui, il giorno successivo, è stato poi inietta-to MAPE-ANTIQUE I*.I progettisti avevano la necessità di poter di-

*Prodotti Mapei: il prodotto

citato in questo articolo

appartiene alla linea “Prodotti

per edilizia”. La relativa scheda

tecnica è contenuta nel CD

“Mapei Global Infonet” e nel sito

internet www.mapei.com.

Mape-Antique I: legante idraulico

fillerizzato per il consolidamento,

mediante iniezione, di strutture in

pietra, mattoni e tufo.

Castello di Caen, FranciaIntervento: consolidamento e messa in sicurezza deibastioni del castelloAnno di intervento: 2004-2006Committente: Comune di CaenProgettista: arch. Daniel Lefèvre di ParigiDirettore dei lavori: Alain Marie (Lefèvre Sa)Impresa: Lefèvre Sa di GibervilleCoordinamento Mapei: Dominique Niveleau (Mapei France) e Pasquale Zaffaroni (Mapei Group)

SCHEDA TECNICA

Questo articolo è tratto da “Mapei & Vous”, n. 15,il periodico edito da Mapei France.

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IN SICILIA, UN INTERVENTO CONSERVATIVO EFFETTUATOCON PRODOTTI ALL'AVANGUARDIA SU UN PREGEVOLE ESEMPIO DIBAROCCO SICILIANO DETERIORATO DAL TEMPO E DAI TERREMOTI.

Il visitatore che giunge a Ispica, loca-lità in provincia di Ragusa non lon-tana dalla Val di Noto, culla del

barocco siciliano, rimane colpito dalledue chiese simbolo della città: laBasilica di Santa Maria Maggiore e laChiesa della SS. Annunziata.Quest'ultima è un edificio a tre navateed è un bellissimo esempio di costru-zione barocca tipico della zona, pur-troppo interessata durante i secoli danumerosi e gravi dissesti provocati dafenomeni sismici.La Chiesa della SS. Annunziata vanta

una facciata imponente nelle dimen-sioni e di notevole effetto scenografi-co, caratterizzata da tre ordini.L'interno è riccamente decorato concampiture in blu su cui si innesta unadecorazione con stucchi in stile roco-cò. Nella chiesa viene custodita lasacra immagine di Cristo con la croce enell'ultimo venerdi di Quaresima essa,insieme alla processione dell'urna reli-quiaria argentea e alla cosiddetta"cursa" della domenica di Pasqua, fadella Settimana Santa di Ispica unadelle manifestazioni più sentite e

seguite dell'intera provincia.L'impianto architettonico della chiesaprobabilmente risale alla secondametà del 1400 e si limitava alla partenord della costruzione attuale.Verso la metà del 1500, sotto la nobilefamiglia Statella, l'edificio fu amplia-to e prese il nome di Chiesadell'Annunziata.Alla fine del 1600, dopo il terremotoche distrusse l'antico tempio, fu provvi-soriamente costruita una baracca dilegno, nell'attesa della costruzionedella nuova chiesa. La pietra di fonda-

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zione del nuovo edificio, come dice l'i-scrizione del cippo originario, fu postail 21 ottobre 1703, dieci anni dopo ilterremoto. L'anno successivo iniziò l'e-levazione della fabbrica, "da certiMastri siracusani"; nel 1720 avvenne laconsacrazione della nuova chiesa.L'iniziativa e il primo contributo econo-mico fu del principe Francesco VStatella, al quale tra l'altro si deve ingran parte la ricostruzione del centro diIspica e delle altre chiese della città.Secondo una tradizione locale, la nobi-le famiglia Modica-Boj, per grazia rice-vuta, fece costruire a proprie spese lemura esterne della chiesa fino all'altez-za di 3 metri. Un altro terremoto scon-volse Ispica nel 1727 e la scossa divari-cò l'arcata maggiore della chiesa, chevenne puntellata perché fosse poidemolita e quindi rifatta, evitando ilcrollo "del restante della nuova fabbri-ca".Nel 1779, su invito della Confraternitadell'Annunziata, il regio architettoPaolo Labisi presentò alla curia i dise-gni delle decorazioni interne in orna-tissimo stile rococò. Purtroppo, forseper i costi troppo elevati, non se nefece nulla. Nel marzo del 1869 crollò ilprospetto della chiesa, non a causa diun terremoto come le volte preceden-ti, ma per la fatiscenza o forse per gliimprudenti lavori di restauro. La rico-struzione fu affidata al capomastroscalpellino Carlo Di Gregorio e realiz-zata probabilmente sulla base di undisegno elaborato sui testi classici diPalladio, dimostrando una grandegenialità inventiva e una notevole abi-lità soprattutto nei lavori di scultura. Ilavori durarono circa otto anni: sempreper ragioni economiche non vennericostruita la prima arcata e la lunghez-za della navata si ridusse agli attuali 47metri. Contemporaneamente fucostruito anche il campanile. Nel 1886furono rifatte le cupolette laterali(oggetto del restauro illustrato in que-ste pagine) da Gaspare Rimmaudo conscaglie di calcare e malta di calce,secondo la tecnica allora in uso. Versola metà degli anni 70 è stata eseguitala sostituzione dell'orditura finale disupporto del manto di copertura dellachiesa con un rigido solaio in latero-cemento, poggiante sia sulla prece-dente orditura pincipale costituita dacapriate che, di conseguenza, sullestrutture murarie di sostegno.

Intervento di MapeiL'intervento di consolidamento erestauro della Chiesa della SS.

Annunziata di Ispica è stato finanziatodalla Regione Sicilia-DipartimentoProtezione Civile e ha visto il coinvol-gimento, durante i lavori, dell'Assi-stenza Tecnica Mapei.Nello specifico, i prodotti Mapei sonostati utilizzati per il recupero, il conso-lidamento strutturale e la successivaimpermeabilizzazione delle quattrocupolette poste sulla navata destra.Le cupolette, decorate internamentein stile rococò e realizzate in pietrameinforme e malta di calce, sono sor-montate da lanternini.In epoca successiva alla costruzione,avvenuta alla fine del 1800, le cupolet-te sono state rinforzate con uno stratodi intonaco a base di calce e cementoe impermeabilizzate con guaina bitu-minosa.L'intervento è iniziato con la rimozio-ne totale dell'intonaco dalla superficiedei cupolini; l'operazione di recuperoè poi continuata intervenendo sull'e-stradosso con l'applicazione di unostrato di circa 5 mm della malta premi-scelata MAPE-ANTIQUE RINZAFFO*,un prodotto a base di calce ed eco-pozzolana particolarmente indicatoper il restauro di vecchi edifici realizza-ti in pietra, tufo e mattoni, soggettiall'attacco di cloruri e solfati.Successivamente si è proceduto a rin-cocciare e regolarizzare la muraturaapplicando la malta premiscelata deu-midificante MAPE-ANTIQUE MC* abase di calce ed ecopozzolana.Sulla superficie così preparata è stataapplicata una prima mano, dello spes-sore di circa 4 mm, di PLANITOPHDM*, una malta bicomponente fibro-rinforzata ad elevata duttilità, studiataappositamente per paramenti murariin pietra, mattoni e tufo. Impiegata,come in questo particolare intervento,in abbinamento con la rete in fibra divetro MAPEGRID G 220* costituisce unrinforzo strutturale armato ideale persupporti in muratura.Terminata la stesura di PLANITOPHDM*, sul prodotto ancora fresco èstata quindi posata la rete in fibra divetro MAPEGRID G220*, comprimen-dola delicatamente così da farla aderi-re alla perfezione alla malta.MAPEGRID G220* è una speciale retecostituita da fibre di vetro apprettateche, grazie alla sua particolare tessitu-ra, permette alla muratura così rinfor-zata un'elevata duttilità e una riparti-zione delle sollecitazioni più uniforme.Successivamente è stato steso unsecondo strato di circa 4 mm di PLANI-TOP HDM*, fino a ricoprire completa-

Foto 1.Esterno della Chiesa della Santissima Annunziata.Nella foto grande si notano lecupolette laterali oggettodell’intervento di restauro.

Foto 2.Dopo la rimozione dell vecchiointonaco è stato applicato Mape-Antique Rinzaffo e,successivamente, Mape-Antique MC.

Foto 3.Applicazione del primo strato di maltaPlanitop HDM sul supporto ripristinato.

Foto 4.Posizionamento della rete Mapegrid G220 sul primo strato di Planitop HDM.

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Foto 5.Dopo la posa della rete Mapegrid G220è stato steso un secondo strato diPlanitop HDM.

Foto 6.Per l’impermeabilizzazione dellesuperfici è stata utilizzata la maltacementizia bicomponente elasticaMapelastic.

Foto 7.Applicazione della malta Mapelastic al termine dell’intervento di recupero.

Foto 8.L’esterno delle cupolette al termine dei lavori di recupero.

Foto 9.Un particolare delle ricchedecorazioni che abbellisconol’interno delle cupolette.

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mente la rete.Il materiale composito così ottenuto,in caso di movimento della strutturaper azione sismica, è in grado di distri-buire gli sforzi sull'intera superficiedegli elementi rinforzati con la rete,permettendo la formazione di fessurediffuse.Dopo l'indurimento della malta, l'inte-ra superficie è stata impermeabilizzatamediante l'applicazione di due manidi malta cementizia bicomponenteMAPELASTIC* di colore chiaro.

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*Prodotti Mapei: i prodotticitati in questo articoloappartengono alla linea“Prodotti per edilizia”.Le relative schede tecnichesono contenute nel CD“Mapei Global Infonet” e nelsito www.mapei.com.Mape-Antique MC: maltapremiscelata deumidificante dicolore chiaro, esente da cemento,per il risanamento delle murature umide inpietra, mattone e tufo.Mape-Antique Rinzaffo: maltapremiscelata,“sali resistente”, di colorechiaro, esente da cemento, da applicareprima di realizzare intonaci deumidificanticon Mape-Antique MC, Mape-Antique CC eMape-Antique LC su supporti in pietra,mattone e tufo.Mapegrid G220 : rete in fibra di vetro alcaliresistente apprettata, per il rinforzostrutturale “armato” di supporti in pietra,mattoni e tufo.Mapelastic: malta cementiziabicomponente elastica per la protezioneimpermeabile del calcestruzzo, piscine ebalconi.Planitop HDM: malta bicomponente ad elevata duttilità, da impiegarsi per il rinforzo strutturale “armato” disupporti in muratura in abbinamento aMapegrid G 220.

Chiesa della SS. Annunziata, Ispica (RG)Intervento: recupero, consolidamentostrutturale e impermeabilizzazione dellestrutture murarie di quattro cupoletteAnno di intervento: 2005Committente: Regione Autonoma Sicilia -Dipartimento Protezione CivileProgetto e direzione lavori:arch. Salvatore TringaliImpresa esecutrice:I.C.M. (ing. Oreste Miliardi) Coordinamento Mapei:Achille Carcagnì, Enzo Manfré, GiulioMorandini, Fiorella Rodio, Pasquale Zaffaroni

SCHEDA TECNICA

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UN NUOVO MUSEO,DEDICATO ALLE COMUNITÀ

DEGLI INDIANI D'AMERICA,È STATO APERTO NEL

CUORE DELLA CAPITALEDEGLI STATI UNITI.

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Un’opera che si fa notare Da quasi due anni, un curioso edificiodi cinque piani sorge sul VialeNazionale di Washington, a pochi metridal bianco simbolo della città, ilCampidoglio. È situato all'inizio dell'e-norme complesso culturale degliSmithsonian Museums, che includeben 17 musei. Le sue pareti esterne dicalcare color miele presentano unasuperficie ondulata, che ricorda lerocce dei canyon, e sulla facciata prin-cipale, in corrispondenza delle solettedei vari piani, si scorgono rivestimentiin pietra in aggetto dalle forme curvili-nee e quasi stravaganti. La fontana e lavasca d'acqua esterne, così come lacupola centrale con un oculus postosulla sommità e aperto al cielo, fannotrapelare un intenso desiderio di armo-nia con gli elementi naturali. Non acaso questa struttura ospita il Museodegli Indiani Americani o NMAI(National Museum of AmericanIndian), di cui il Congresso Americanoaveva stabilito la fondazione nel 1989e che è stato poi inaugurato il 21 set-tembre 2004. Il museo intende presen-tare al pubblico, attraverso mostre edesibizioni permanenti, la cultura, la sto-ria e l'artigianato di numerose comuni-tà che hanno popolato il continenteamericano prima dell'arrivo degliEuropei (Algoquins, Micmac, Iroquins,Navajo, ecc.). Il rispetto, da parte dellostaff del museo, dell'autenticità di que-ste culture è garantita dalla stretta col-laborazione con i nativi dell'emisferoboreale e delle isole Hawai, dei qualicerca di preservare le tradizioni, inco-raggiare le espressioni artistiche e coni quali mantiene un costante dialogo.In maniera simile, si è riusciti a garanti-re una forma architettonica adeguataad esprimere lo “spirito” degli Indianid'America grazie alla collaborazione diesperti appartenenti a loro volta adalcune di queste comunità: primo fratutti l'architetto canadese Douglas J.Cardinal, discendente della tribù deiMetis/Piedi Neri, che ha elaborato unprogetto architettonico ispirato adalcuni temi (il vento, l'acqua, il cielo,ecc.) ricorrenti nella cultura e nell'artedegli Indiani d'America.Il progetto è stato poi imple-mentato dall'etnologa DonnaHouse, una Navajo/Oneda,e dai consulenti

Johnpaul Jones (Cherokee/Choctaw) eRamona Sakie- stewa (Hopi).Successivamente, lo SmithGroup, con-siderato lo studio d'architettura edingegneria di più lunga data ancoraattivo negli Stati Uniti, è stato incarica-to di portare a termine i lavori. Il diret-tore dei lavori, Michael Dobbs, si è deci-so per un ampio uso di materiale lapi-deo (costato ben 25 milioni di dollari)per i rivestimenti delle pareti e deipavimenti esterni, così come dei pavi-menti interni dell'atrio, dei ballatoi edelle toilette.In particolare, sui pavimenti interni

sono stati posati ben 30.000 m2 dilastre di granito nero, serie “AmericanMist”, selezionato per le sfumaturebianche curvilinee che appaiono inogni lastra. L'azienda fornitrice di que-sto materiale e incaricata dell'installa-zione è stata la GA Masonry, con sede aCrestwood nel Kentucky, che ha affida-to la direzione del cantiere a ChanningStrom. Dopo essersi consultato con ilrivenditore Brolain Distributors diCambridge, nell'Ontario, Strom si èdeciso per l'impiego di diversi prodottiMapei: l'additivo PLANICRETE AC*,usato per migliorare l'adesione dell'im-

A lato:Il Museo Nazionale degli Indianid'America si trova in prossimitàdel Campidoglio a Washington.

Sotto:La facciata del Museo ricorda il

fluire dell'acqua corrente.

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pasto cementizio durante l'esecuzionedel massetto; KERABOND/ KERALASTICSYSTEM* per garantire una posa sicurae durevole (KERALASTIC è il corrispetti-vo, per il mercato americano, di ISO-LASTIC disponibile nel resto delmondo); la malta ad alte prestazioniULTRACOLOR* per la stuccatura dellefughe. I prodotti sono stati forniti daldistributore Mapei Morris Tile dellacittà di Alessandria, in Virginia. Lelastre di granito sono state posate incirca 5 mesi, da gennaio a giugno2004. La maggior parte dei lavori ditaglio delle lastre è stata eseguita inQuebec ma la GA Masonry ha dovutocompletare l'opera direttamente sulcantiere per assicurare un perfettoadattamento di questo rivestimentoai bordi ricurvi dei pavimenti, a lorovolta creati dalle curvilinee paretiesterne.La fontana e la vasca esterne intendo-no sottolineare l'importanza degli

elementi naturali nella cultura degliIndiani d'America. Il flusso dell'acquadalla facciata a nord a quella a estricorda un torrente dei territori abitatiin origine da queste comunità. Lesuperfici della vasca sono state imper-meabilizzate con la membranacementizia elastica MAPELASTIC 315*,per evitare che l'acqua filtrasse nellocale sottostante, adibito a magazzi-no per attrezzature e materiali vari.Dopo il trattamento impermeabiliz-zante, le superfici sono state rivestiteanch'esse con lastre di granito“American Mist”, facendo uso di GRA-NIRAPID*, una malta deformabile, abase di polimero modificato, a presa eidratazione rapida, che consente diprocedere alla stuccatura delle fughegià dopo 3 o 4 ore dalla posa.L'uso di ULTRACOLOR* come fuganteha permesso alle superfici di risultareperfettamente resistenti all'acqua giàdopo 72 ore, anziché dopo 28 giorni

come normalmente richiesto dai siste-mi di stuccatura tradizionali. È statoappunto soprattutto grazie a GRANI-RAPID* e ULTRACOLOR* che i lavori diposa sono stati completati in tempoper l'inaugurazione del museo.Le prestazioni eccezionali di questiprodotti, in particolare la facilità diapplicazione e la rapidità dei tempi dipresa e idratazione, hanno positiva-mente impressionato i posatori localicoinvolti nel progetto e hanno sicura-mente contribuito alla loro premiazio-ne finale da parte del WashingtonBuilding Congress. L'intero progetto èstato poi insignito del riconoscimento“Cultural Institution Award” per il2004, conferito dalla rivista di settoreMid-Atlantic Construction Magazine.A un così splendido risultato ha sicura-mente contribuito il costante suppor-to dei tecnici Mapei, sempre pronti afornire assistenza e risposte ai quesitidella squadra di GA Masonry.

IMPERMEABILIZZAZIONE DELLE SUPERFICI DELLAFONTANA E DELLA VASCA ESTERNE DEL NMAI

① La membrana deformabile impermeabilizzanteMapelastic 315* è stata usata per impermeabilizzare lesuperfici di vasca e fontana.② Il sottofondo è stato realizzato con sabbia, cemento el'additivo a base di lattice acrilico Planicrete AC*.③ La malta elastica a presa rapida Granirapid* è statausata per la posa delle lastre di granito sulle superfici difontana e vasca.④ La malta ad alte prestazioni a base cementiziaUltracolor* è stata usata per la stuccatura delle superficiin questione.

Granirapid* e Ultracolor* hanno garantito una presarapida e il veloce sviluppo delle resistenze meccaniche,permettendo alle superfici di essere ricoperte d'acquadopo sole 72 ore, anziché dopo i 28 giorni abitualmenterichiesti dai tradizionali materiali di posa.

Sottofondo di cemento

La fontana e il corso d'acquadel Museo degli Indianid'America si trovano propriosopra il locale adibito adeposito per attrezzature emateriali vari.

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①②

③④

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Foto 1.Circa 30.000 m2 di lastre di granito sonostate posate sui pavimenti internidell'edificio utilizzando il sistemaKerabond/Keralastic.

Foto 2.Il gioco d'acqua all'esterno del museoricorda il corso di un torrente nelle terre degliIndiani d'America. Le superfici della vascasono state impermeabilizzate conMapelastic 315.

Foto 3.La posa delle lastre di granito sulle superficidella vasca è stata effettuata conGranirapid.

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INFORMAZIONI EXTRA SUL NMAI

Se vi capita di passare per Washington, visitate il Museo Nazionale degli Indianid'America!

Indirizzo:Museo Nazionale degli Indiani d'America sul Viale Nazionale,Fourth Street & Independence Ave., S.W.Washington, D.C. 20560 (USA)Telefono: +1-954-202-633-1000

Orari:aperto ogni giorno dalle 10.00 alle 17:30; chiuso il 25 dicembre.(I locali che ospitano le mostre, i caffé e I punti vendita chiudono alle 17.15)

*Prodotti Mapei: Granirapid,Kerabond/Keralastic System (N.B. Keralastic è il corrispettivo,per il mercato americano, diIsolastic disponibile nel resto delmondo), Mapelastic 315,Planicrete AC, Ultracolor.Questi prodotti sono realizzati edistribuiti sul mercato americanoda Mapei Corp. (USA) e Mapei Inc.(Canada).Per maggiori informazioniconsultare il sito internetwww.mapei.com.

Questo articolo è trattoda “Realtà MapeiAmericas” - n. 2,il periodico edito da Mapei Corp.

National Museum of the American Indian(NMAI),Washington (USA)Intervento: posa di lastre di granito sui pavimentiinterni; impermeabilizzazione dei sottofondi eposa di lastre di granito nella vasca della fontanaAnno d’intervento: gennaio - giugno 2004Committente: Smithsonian Institute,WashingtonProgetto: Douglas Cardinal, Ottawa (Canada) eSmithGroup,Washington (USA)Direttore lavori: Michael Dobbs Direttore cantiere: Channing StromImpresa esecutrice: Clark Construction LLC,Bethesda (USA) Impresa di posa: GA Masonry Corporation,Crestwood, Kentucky (USA)Materiali posati: lastre di granito nero “American Mist”Rivenditori Mapei: Morris Tile, Alexandria,Virginia (USA) e Brolain Distributors, Cambridge,Ontario (USA)Coordinamento Mapei: Dave Cima, Mapei Corp.

SCHEDA TECNICA3

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ANCHE QUEST'ANNO MAPEI HA VOLUTO ESSERE PRESENTE ALLA SETTIMANA DEL DESIGNMILANESE CHE SI È SVOLTO IN CONCOMITANZA AL SALONE DEL MOBILE DAL 5 AL 10 APRILE.DUE LE INIZIATIVE A CUI MAPEI HA CONTRIBUITO: HEAVYLIGHT E PADIGLIONE DAGAD.

Heavylight, questo l'evocativo nome di uno dei dueeventi Fuori Salone a cui Mapei ha voluto partecipare,è stata promossa dalla rivista di arredamento Interniche ha proposto a nove studi di progettazione di rea-lizzare un allestimento temporaneo per ognuna delleantiche Porte d'entrata cittadine e per alcuni luoghistorici di Milano.Porta Venezia, le Colonne di S.Lorenzo, Porta Ticinese,Porta Romana, Porta Nuova, Porta Garibaldi, la Loggiae la Piazza dei Mercanti sono stati così magicamente“trasformati”(forte l'impatto soprattutto durante le orenotturne) grazie a luci tecnologiche e complementi diarredo.Nell'Ottagono della Galleria Vittorio Emanuele II - ilsalotto milanese per eccellenza, dove le due vie coper-te si intersecano formando il famoso impianto a crocesovrastato dalla cupola centrale della Galleria - è statolocalizzato l'InfoPoint di Heavylight, luogo strategicodove darsi appuntamento o riposarsi. Mapei, in colla-borazione con Lea Ceramiche, ha partecipato alla rea-lizzazione di questa particolare installazione intitolata“XXXfromMilano”.La struttura è stata progettata dall'architetto DiegoGrandi, partner dello studio di architettura milaneseDgo, mentre la fase di impostazione progettuale, l'ese-cutivo e la movimentazione sono state pianificate incollaborazione con altri, tra cui la società Eventidue diTasco di Torino che ha realizzato i supporti e le finiture.L'armonia nei colori, la fluidità dell'opera, la precisionenella realizzazione, l'integrazione in un ambientemetropolitano ricco di storia e di particolare prestigioe visibilità come la Galleria, sono gli ingredienti con cuihanno operato le aziende coinvolte nell'operazione.L'installazione era composta da tredici volumi, ognunocorrispondente a una lettera della frase“XXXfromMilano; i pannelli formati dalle X, più altidelle altre lettere quasi a formare una serie di paraven-ti, avevano anche la funzione, grazie agli schermi Sharpinstallati, di permettere ai visitatori di ascoltare le paro-le degli architetti che illustravano i loro progetti perl'allestimento delle Porte.I monitor trasmettevano anche le grandi lettere ripre-se dall'alto per mezzo di una telecamera.Le strutture/lettere (in totale una superficie di 250

Oramai da qualche anno, durante la settima-na dedicata al Salone del Mobile, la città diMilano trasforma se stessa in un grandehappening dove design, arte e architetturasi mescolano tra loro richiamando visitatorinon solo dall'Italia, ma anche da tutto ilmondo.L'attesa per l'edizione 2006, che si è tenutaper la prima volta nel nuovo polo fieristicodi Rho, era grande e le aspettative non sonostate smentite: l'evento quest'anno ha fattoregistrare un record di presenze sia tra glistand all'interno dei padiglioni fieristici, sianelle diverse iniziative sparse per la città.Anche per il 2006 Mapei non ha voluto man-care l'appuntamento e anzi ha voluto esserepresente in due location con altrettante ini-ziative.

BACI DA MILANO

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zione.I listelli in ceramica forniti da LeaCeramiche (formato 3x40 cm) sonostati posati con l'adesivo cementi-zio rapido migliorato ELASTORAPIDcolore bianco, resistente allo scivo-lamento e con tempo aperto allun-gato, altamente deformabile, diclasse C2FTE/S2 secondo norma EN12004 e EN 12002. La posa con ELA-STORAPID è avvenuta con il siste-ma della doppia spalmatura perchédoveva essere assicurata la comple-ta bagnabilità tra i listelli in cerami-ca, l'adesivo e il supporto.La stuccatura è stata effettuata conULTRACOLOR PLUS n.150, maltacementizia migliorata per fughe,con un'elevata resistenza all'a-brasione e ridotto assorbi-mento di acqua. Per lasigillatura dei giuntiè stato utilizzato

metri quadrati) erano rivestite con15mila listelli di ceramica lucidadella collezione Progetto L14 nelcolore X-Brown di Lea Ceramiche.La posa, la stuccatura delle fughe ela sigillatura sono stati realizzaticon i prodotti Mapei.Ma come si è svolto l'intervento ecome sono arrivate in Galleria legrandi lettere?Inizialmente presso gli spazi opera-tivi di Mapei sono stati assemblati imoduli che poi avrebbero formatola scritta “XXX from Milano”.Procedere al montaggio dei modu-li è stata una fase fondamentale peruna corretta realizzazione finale.Infatti, una volta rivestiti di cerami-ca, i moduli sono stati smontati equindi riassemblati con la massimaprecisione e delicatezza diretta-mente in Galleria Vittorio EmanueleII la notte precedente all'inaugura-

Con la realizzazione delle grandi lettere che formano la scritta “XXXfromMilano” Mapei ha voluto ribadire che l'uso del colore è importanteanche quando si tratta di posare, fugare e sigillare piastrelle. E che il colore

scelto può addirittura essere coordinato tra i diversi prodotti utilizzati per effet-tuare gli interventi citati prima.Questo importante concetto è immediatamente percepibile nell'installazione“XXX fromMilano” presentata nell'Ottagono della Galleria Vittorio Emanueledurante lo scorso Salone del Mobile su disegno dell'architetto Grandi. Per rivestirela struttura sia la malta epossidica KERAPOXY, utilizzata per la posa dei listelli cera-mici marroni, che la malta ad alte prestazioni antiefflorescenze ULTRACOLOR PLUS,usata per la stuccatura delle fughe, e il sigillante siliconico MAPESIL AC sono statiscelti in un unico colore: il giallo. Infatti i prodotti hanno una caratteristica comu-ne tra loro ed è quella di poter essere scelti dal progettista in 26 colori diversi.Per Mapei il colore non è più esclusivamente una nota estetica, ma all'interno delprogetto esso si trasforma in un particolare architettonico di rilievo che riesce arendere unica la struttura realizzata, fosse la semplice parete di un bagno oppurela facciata di un edificio firmato da un architetto famoso.

COLORE COORDINATO ANCHE NELLA POSA

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il sigillante siliconico monocompo-nente a reticolazione acetica, esen-te da solventi MAPESIL AC.Le fasi operative di posa sono stateprecedute da un attento studiopreliminare perché il multiplo dellepiastrelle posate doveva ricadereperfettamente in corrispondenzadei giunti che determinavano i sin-goli moduli assemblati.Terminate queste operazioni èstato necessario procedere alla pre-parazione, all'imballaggio e al tra-sporto delle lettere.Per il loro arrivo e il loro posiziona-mento nell'Ottagono della GalleriaVittorio Emanuele II è stato neces-sario lavorare nelle ore notturne edè stato indispensabile l'ausilio didue mezzi attrezzati con ribalta pernon danneggiare la pavimentazio-ne della Galleria. Una volta colloca-ti e assemblati tutti i moduli si èproceduto alla fase finale di sigilla-tura che ha completato e resomonolitico ogni singolo modulo. Ilsigillante utilizzato è stato MAPESILAC colore nr. 150. Per eseguire lasigillatura elastica, in prossimità deigiunti tecnici, precedentemente èstato steso un nastro di carta cosìda permettere un'ottima finituradel giunto. Le caratteristiche diMAPESIL AC hanno permesso diottimizzare le tempiste relative allesuccessive fasi operative che devo-no essere compiute a distanza disole poche ore dalla sigillatura.Molto particolare è stato l'effettoper il visitatore, che da lontano per-cepiva una serie di elementi mono-

cromatici, mentre accostandosi allelettere, notava il reticolo dellefughe gialle che spezzavano l'uni-formità marrone delle piastrelle.Infatti il colore brillante dei listelli inceramica era sapientemente sotto-lineato dalle fughe scelte in unvivace colore giallo.Le parti superiori delle lettere sonostate rivestite in laminato con fini-tura a specchio di Abet Laminati.Questa particolare finitura riflette-va in un gioco di specchi il sugge-stivo incrocio delle volte dellaGalleria.“XXXfromMilano” è divenuta cosìuna cartolina da fotografare, regi-strare, visitare e ovviamente spedire.

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Altra iniziativa che si è svolta durante laSettimana del Design milanese e a cui hapartecipato Mapei mettendo a disposizioneil suo know how, la sua esperienza e i suoiprodotti è stata la realizzazione delPadiglione Dagad nel giardino della Fabbricadel Vapore a Milano. Questo spazio, duranteil periodo di apertura del Salone del Mobile,ha ospitato una mostra di progetti e la pre-sentazione della prima collezione di oggettiIndustreal. Il padiglione è stato progettatodal Laboratorio Dagad (Centro diDocumentazione e Studi sull'Architettura e ilDesign) con il concept e il coordinamentodegli architetti Paolo Righetti e MauricioCardenas, che ha curato anche il progettoarchitettonico, e la preziosa collaborazionedell’architetto Simona Giorgetta.Il progetto strutturale è di Arup Milano.La struttura - che ha una superficie di 300metri quadrati per 4 metri di altezza, divisi in6 moduli dei quali 5 coperti - è stata realizza-ta in bambù e acciaio, con una copertura inmateriale trasparente.Mapei ha fatto la sua parte contribuendo allarealizzazione dell'innovativa e inedita pavi-mentazione galleggiante, caratterizzata dauna facile smontabilità, per la quale sonostati impiegati i più avanzati sistemi per pavi-mentazioni cementizie e in resina.Il contributo tecnico di Mapei ha dato rispo-sta a ogni tipo di esigenza progettuale: daiprodotti forniti per la realizzazione dellapavimentazione, alla vernice necessaria perproteggere dal tempo e dall'umidità le sezio-ni recise del bambù, all'adesivo per la sigilla-tura dei cuscinetti protettivi dei giunti. Lastbut not least: da non dimenticare la preziosaassistenza fornita sul campo dai tecniciMapei.La parte coperta del pavimento è stata ese-guita utilizzando il sistema autolivellante a

PADIGLIONE DAGAD: PAVIMENTO AD A

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Mapei ha voluto partecipare a questi due innovativi progetti,presentati in una settimana che vede diventare Milano una vetri-na del miglior design e delle proposte più all'avanguardia nelcampo dell'architettura e dell'arredamento, per sottolineare lafilosofia aziendale che persegue l'uso del colore anche nelle fini-ture, oltre che sulle superfici più ampie e visibili.Infatti, grazie alla vasta gamma di prodotti e di soluzioni croma-tiche offerte da Mapei, progettisti e arredatori possono coordi-nare il colore delle pareti con quello delle piastrelle e delle fugheo addirittura con quello dei pavimenti decorativi in resina ecementizi. Un ulteriore aiuto nella scelta dei prodotti coloratiMapei è rappresentato dal programma interattivo Color byMapei, ora integrato da “Paint Look”, un programma multimedia-le disponibile in una versione personalizzata per Mapei, in gradodi affiancare i progettisti nella scelta dei prodotti colorati esteti-camente e tecnicamente più idonei ad ogni ambiente.

indurimento ultrarapido ULTRATOP SYSTEM.In un primo tempo le lastre in calcestruzzosono state trattate con l'adesivo epossidicobicomponente EPORIP usato come promo-tore di adesione.La superficie trattata è stata poi spolveratacon quarzo sferoidale QUARZO 0,5; successi-vamente è stato steso l'appretto a base diresine sintetiche in dispersione acquosaPRIMER G. A questo punto si è procedutocon l'intervento di rasatura effettuato conULTRATOP in colore bianco.Successivamente, come finitura antipolveree antiolio, sulla pavimentazione realizzatacon ULTRATOP è stata applicata la finiturapoliuretanica idrodispersa MAPEFLOORFINISH 52 W.Nella sezione scoperta del padiglione lapavimentazione è stata realizzata con il siste-

ma epossidico a malta senza solventi MAPE-FLOOR SYSTEM 91 e con Colorquartz 3M(granelli di quarzo purissimo colorati), ilnuovo prodotto commercializzato dallasocietà VA.GA, consociata del Gruppo Mapei.La sigillatura dei cuscinetti di protezione deigiunti è stata eseguita con ADESILEX LP.

LTA TECNOLOGIA

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Poco più di un mese per ristrutturare un pic-colo ospedale destinato ad avere un impor-tante ruolo nello sviluppo dell'Università di

Ferrara e per rispondere ancor meglio alle esigen-ze dei cittadini di quest'area.L'Ospedale civile Mazzolani-Vandini di Argenta, inprovincia di Ferrara, fu realizzato tra il 1933 e il1939, su progetto di Braglia e Lolli. Le spese dicostruzione furono sostenute, in parte, dallaConfraternita della Carità e, per il restante, tramitela rendita patrimoniale di Giuseppe Vandini edella moglie Emilia Mazzolani. Giuseppe Vandini,nativo di Argenta e sindaco della città dal 1861 al1874, ebbe molteplici e vasti interessi culturali epolitici e fu un valoroso patriota nelle Guerred'Indipendenza nazionale. Contribuì fortementeallo sviluppo e alla modernizzazione della cittàpromuovendo la realizzazione di numerose operepubbliche: le scuole, la ferrovia, l'illuminazionenotturna, l'allacciamento telegrafico con Ferrara ela bonifica delle valli di Argenta e Filo. Insieme allamoglie, Emilia Mazzolani, lasciò le sue proprietà aistituti di beneficenza e in particolare all'OspedaleCivile, denominato appunto Mazzolani-Vandini.Nella medesima area, sin dalla fondazione dellastruttura sanitaria, fu collocato il dispensario anti-tubercolare.L'ospedale è riconducibile alla tipologia a mono-blocco, anche se esistono dei corpi isolati appar-tenenti al complesso. E' costituito da: un pianoseminterrato, un piano rialzato, un primo piano eun secondo piano.Nell'ambito di un importante accordo interazien-dale recentemente siglato (il primo in Italia traun'azienda Ospedaliera Universitaria e la Usl di

Ferrara), l'Ospedale di Argenta siè attrezzato per diventare unastruttura sempre più moderna e lega-ta, sia da un punto di vista scientifico chefunzionale, alle grandi realtà che lo circon-dano.Quest'accordo, che segna l'apertura diuna diversa prospettiva gestionale eorganizzativa, prevede il coinvolgimen-to da parte delle aziende universitariedelle realtà ospedaliere di provincia. Protagonistaè l'equipe della clinica chirurgica dell'ArcispedaleSant'Anna di Ferrara,che per quattro giorni la set-timana presiede anche l'unità operativa di chirur-gia dell'Ospedale di Argenta. Questa strutturaospedaliera beneficerà, come valore aggiunto, diun'esperienza di organizzazione e pianificazionedel lavoro ampiamente collaudata. Uno degliscopi di questa sperimentazione è, infatti, la valo-rizzazione delle realtà sanitarie medio-piccole.In questa direzione, la prima e più urgente operache è stato necessario realizzare è consistita nelrimodernare le tre sale operatorie dell'OspedaleMazzolani-Vandini.All'intervento preliminare, lo smantellamento delvecchio pavimento, doveva poi seguire la posadella nuova pavimentazione per una superficie dicirca 200 m2 che comprendeva,oltre alle sale ope-ratorie, anche gli adiacenti corridoi.Dovevano essere posate piastrelle in gres porcel-lanato (serie Unicolore blu naturale dell'aziendaCasalgrande, in formato 30x30 cm e con unospessore di 12 mm).Erano richiesti tempi ristretti per l'intero interven-to di ristrutturazione (dal luglio all'agosto 2004),

Elastorapid, un adesivo ad elevate prestazioni, ha permesso di rinnovare in tempi rapidi i pavimenti dell'Ospedale di Argenta.

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per consentire all'unità chirurgica di riprendere ilpiù velocemente possibile la sua attività.Per questi motivi l'esigenza dell'impresa esecutri-ce era duplice: posare un gres spessorato chepotesse essere levigato in opera dopo cinquegiorni e avere a disposizione un adesivo per laposa studiato per essere utilizzato anche in unperiodo caldo dell'anno come quello in cui sistava operando.Queste necessità sono state risolte adottando unprodotto unico di Mapei: ELASTORAPID*, dalcolore grigio, utilizzato in doppia spalmatura.Il tempo di lavorabilità, più lungo rispetto a quel-lo dei tradizionali adesivi a presa rapida, ha con-fermato che ELASTORAPID* è un adesivo facil-mente utilizzabile nelle stagioni estive e ha con-tribuito a consentire una messa in esercizioimmediata delle sale operatorie dell'Ospedale diArgenta.

*Prodotti Mapei: il prodotto citatoin quest'articolo appartiene allalinea “Prodotti per ceramica emateriali lapidei”. La relativascheda tecnica è contenuta nelCD/DVD “Mapei Global Infonet” enel sito internet www.mapei.com.Gli adesivi e le fugature Mapei sono conformi alle norme EN 12004 ed EN 13888Elastorapid (C2FTE): adesivo cementiziobicomponente altamente deformabile ad elevateprestazioni, con tempo aperto allungato, a presa eidratazione rapida e a scivolamento verticale nullo,per piastrelle ceramiche e materiale lapideo.

Ospedale Civile Mazzolani-Vandini, Argenta (Fe)Anno di costruzione: 1937Anno di intervento: 2004Intervento: posa di nuove pavimentazioni in gres por-cellanato nella sala operatoria e nei corridoiProgettista: ing. Massimo Cazzola, USL di FerraraDirezione lavori: Ing. Massimo CazzolaImpresa esecutrice: Panicati Geom. FrancescoImpresa di posa: C.O.T.I.SE, FerraraRivenditore Mapei: Mora F.lli,S.Maria Maddalena (RO)Coordinamento Mapei: Gian Paolo Grillenzoni

SCHEDA TECNICA

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Soprannominato dai francesi il"Gigante della Provenza", il MontVentoux (Monte Ventoso) è una

cima della Provenza alta quasi 2000metri e prende il nome sicuramente dalfatto che qui - indisturbato perchéprivo d'altri ostacoli naturali che inter-rompano il suo cammino - il mistralsoffia, a volte, a più di 160 km/h.Per noi italiani è bello ricordare ancheche la prima ascensione di cui è rimastauna traccia documentale è quella effet-tuata nel 1336 da Francesco Petrarca,che ha poi mirabilmente descritto ilpanorama straordinario che gli si offri-va, una volta raggiunta la cima.Per il mondo del ciclismo la salita diquesta montagna è quanto di piùimpegnativo possa esistere e un veroappassionato di bici non può noncimentarsi con queste pendenze alme-no una volta.È alle pendici del Mont Ventoux cheMapei France ha riunito venerdì 2 esabato 3 giugno scorso circa 160 per-sone appassionate di ciclismo e tuttelegate alla grande “famiglia Mapei”.Collaboratori, clienti e amici di Mapeiprovenienti dalla Francia, dall'Italia,dalla Svizzera e dalla Germania hannoaderito di buon grado a questo invitoche prometteva sì un allegro fine setti-mana in Provenza, ma che prevedeva

anche tanto sudore e parecchia fatica.Da grandi appassionati di ciclismo, nonpotevano mancare Giorgio Squinzi eAdriana Spazzoli, i quali hanno capita-nato un folto gruppo di italiani che, inpullman, hanno raggiunto la Franciadopo un interminabile viaggio duratoquasi 12 ore a causa del grande traffico.Come ha poi affermato scherzosamen-te Aldo Sassi, Direttore dello SportService Mapei, anche lui facente partedella “Spedizione Italiana”, è stato: “Unvero e proprio ritiro non programmato”che ha consentito, tuttavia e a detta ditutti, di fare gruppo e di conoscersiancora meglio.In serata, l'arrivo al Novotel di AvignoneNord e l'incontro con tutti gli amiciMapei provenienti dall'Europa. Dopoun aperitivo di benvenuto e una voltasistemati i bagagli, vengono svelaticompiutamente i programmi sportividel giorno dopo e inizia a prendereforma il “tono” che contraddistingueràquesto week-end. Mentre all'internodell'hotel l'ambiente è particolarmentecaloroso, all'esterno forti raffiche divento addensano grandi nuvoloni neriprovenienti proprio dal Mont Chauve(un altro nome con cui è chiamato ilMont Ventoux) e la temperatura è quel-la di una di una normale serata di…inverno.Il Mont Ventoux e il suo Colle delleTempeste non potevano che augurarein questo modo il benvenuto a chi, ilgiorno dopo, si proponeva di violarli. E,infatti, nonostante le formule di circo-stanza con le quali i convenuti si intrat-tenevano, fra tutti aleggiava, non invita-ta, una giustificata apprensione.La cena, tuttavia, contribuisce ad affie-volire le “preoccupazioni meteorologi-che”e a sciogliere la fatica per il viaggio,aiutando a creare quella giusta convi-vialità che sarà, poi, tra i ricordi più gra-devoli di questa bella esperienza fran-cese.Il giorno dopo, una sveglia fissata per

tempo, consente di fare colazione intutta calma e di essere puntuali aBeaumes de Venise, un caratteristicovillaggio provenzale dal quale, nei pres-si del motor-home Mapei, partirà lacorsa.Fortunatamente il vento della sera pre-cedente è caduto e quella che si apre èuna bellissima giornata. È col sole infaccia e con il morale alto che tutti simettono in sella per attraversare, primadi iniziare le lunghe salite, degli incan-tevoli villaggi provenzali.Ai partecipanti sono stati proposti trepercorsi. I migliori potevano affrontare170 km lungo un tragitto che li avrebbecondotti 2 volte sul Ventoux. Un secon-do gruppo ha scelto un percorso di 102km, comunque accessibile a chi era fisi-camente in forma. Un terzo gruppo si èmisurato con il percorso “alla scoperta”di 75 km, tra i quali i 20 di ininterrottasalita che hanno reso famoso il MontChauve.Tra i primi il confronto è agguerrito e inmeno di 90 minuti il Ventoux è rag-giunto dai più veloci del gruppo Mapei.I ritardi del resto del gruppo (la granparte dei partecipanti) è stato probabil-mente dovuto alla fatica, ma anche, eforse soprattutto, alle frequenti sosteper fotografare i meravigliosi paesaggiche si aprivano durante il percorso.Va menzionato un gruppetto di esperticonoscitori del luogo che, a pochi chilo-metri dalla conclusione del percorso da75 km ha scelto una “variante” che li haportati a percorrerne 120…! Un plausospeciale a Erali…la “guida” di questidisperati.Giorgio Squinzi, il capitano vero e pro-prio del team Mapei, è rimasto affasci-nato dal paesaggio con quel contrastotra la parte verdeggiante del primotratto e l'improvvisa pietraia che intro-duce alla parte più faticosa del percor-so verso la cima.In molti, come lui, hanno notato che,rispetto alla salita dello Stelvio, la pen-

Il Tour de France e il Mont VentouxIl Tour de France propone regolarmente l'ascensione di questa cima, celebreper l'alta pendenza e per il calore che sprigiona nel mese di luglio. I ciclisti delTour salgono sul Ventoux per la prima volta nel 1951 lungo la tappaMontpellier-Avignone.Fra i ciclisti che si sono messi in mostra su queste salite troviamo Charly Gaul nel1958, Raymond Poulidor nel 1965, Eddy Merckx nel 1970, Bernard Thévenet nel1972, Marco Pantani nel 2000 e Richard Virenque nel 2002.Nell'edizione del 1967, il britannico Tom Simpson muore sulla salita, vittima delcalore e del doping. Lo stesso Eddy Merckx fu vittima di un malore proprio suquesto impegnativo percorso.

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denza era più impegnativa anche per la mancanza di tornanti, ma l'arrivoad alta quota dello Stelvio resta un'esperienza unica.E non è per sminuire il Gigante francese, ma per stimolare i cugini france-si e tutto il mondo Mapei a partecipare al Mapei Day che, anche que-st'anno, avrà come teatro lo Stelvio.Una volta arrivati sulla cima, non meno affascinante si è svelata la discesasotto il sole tra il profumo dei pini e il vento tra i capelli dei più veloci (finoa 100 km all'ora!).I meno temerari, ancora una volta si sono fermati ad ammirare il pae-saggio…Una volta arrivati a Baumes de Venise, da dove si era partiti, finalmente èil momento di riporre le bici, fare una bella doccia e rifocillarsi al pasta-party predisposto per l'occasione per recuperare le forze e i carboidratipersi, ma soprattutto per scambiarsi i racconti di quest'eroica salita.Riaccompagnati in hotel, i partecipanti hanno avuto il pomeriggio libe-ro e si sono poi ritrovati tutti insieme la sera, nella corte di un'anticaabbazia di Avignone, oggi diventata meta dei più raffinati buongustai,per un aperitivo durante il quale Giorgio Squinzi ha premiato alcuni deipiù meritevoli partecipanti alla corsa, tra i quali due signore che hannoaffrontato il percorso più lungo con tempi eccellenti.È arrivato poi finalmente il momento della cena, delle vivaci conversa-zioni durante le quali si è parlato di tutto, ma anche, naturalmente, dibicicletta.A sera tarda, al momento di separarsi, ci si è scambiati la promessa di rive-dersi il prossimo anno per un'altra avventura ciclistica intorno a unnuovo… Everest.Per concludere ci sembra giusto riportare le osservazioni di VittorioMaglia, Direttore Centrale di Federchimica nonché membro dellaSquadra Corse Mapei, che ha colto il senso di questo impegnativo, mamemorabile week-end dicendo che averlo fatto in gruppo, dal viaggio inpullman sino alla prova sportiva, è stata un'occasione per imparare di piùa stare insieme agli altri. E questo, dice Maglia, fa parte dello stile Mapeied è quello che in azienda si coltiva: il gioco di squadra.

Nel sito Mapei (www.mapei.com) è contenuta un'ampia documentazionefotografica su questa entusiasmante avventura ciclistica.

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A ridosso di Carpentras si erge, isolato e alto quasi2000 metri, il Mont Ventoux. Questo massicciooccupa una superficie di 25 chilometri di lunghez-za e 15 di larghezza e domina una vasta pianura, lacui altitudine varia dai 100 ai 300 metri sul livellodel mare.Separato dalla catena alpina come una sentinellaavanzata è, per chi lo osserva dalla pianura circo-stante, una presenza imponente e dai contorniindefiniti. Vista la sua particolare morfologia, sub-isce degli effetti climatologici considerevoli e cono-sce, durante l'anno, degli sbalzi di temperaturanotevoli: da una soffocante afa estiva si arriva sinoai -30° nel periodo invernale.Nel periodo estivo, inoltre, il caldo opprimente èspesso seguito da tempeste di grandine e, a volte,dalla caduta della neve. Dalla cima, quando iltempo è sereno, si può ammirare uno dei più ampie suggestivi panorami d'Europa. Sul versante sud,dietro Le Plateau d'Albion e la montagna di Lure, ilmonte Viso confina con la frontiera italiana. Più asud, le gole della Nesque, il Luberon, la montagnadel Saint-Victoire e "l'etang de Berre" fino alMediterraneo. Dal versante nord si apre un panora-ma che, prima di arrivare alle grandi cime delle Alpi,lascia dapprima intravedere la valle del Rhône, imassicci di Cévennes e il monte Aigoual e poi, final-mente, le grandi montagne che circondano ilMonte Bianco.Dominando, dall'alto dei suoi 1912 metri tutta laProvenza, il Mont Ventoux è un sito naturalisticod'eccezione, con uno stupendo fondovalle perquanto riguarda la fauna e la flora, tanto da essereclassificato come "Riserva di Biosfera" dall'Unesco.La posizione geografica di questo massiccio, all'in-crocio tra il mondo alpino e quello mediterraneo,genera un incredibile mosaico di condizioniambientali che creano un microclima veramenteeccezionale. Per la sua esposizione e la sua altitudi-ne sono, infatti, qui rappresentati i differenti climieuropei che si possono incontrare dalMediterraneo sino alla Lapponia.Così, per l'eccezionale ricchezza dei suoi ecosiste-mi, il Mont Ventoux offre un mantello verde unicodove vivono insieme piante mediterranee (uliveti,viti, querce verdi, lavanda, ecc.) e piante artiche -come per esempio i papaveri della Groenlandia -che fioriscono in estate in mezzo ai sassi checoprono tutta la cima del massiccio.

Il fascino del Mont Ventoux

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Il Sassuolo Calcio scrive un altro capitolo della sua storia.Per la prima volta la società emiliana, sponsorizzata daMapei, ha conquistato il diritto di disputare la C1.

Battendo in casa 1 a 0 il Sansovino - la squadra di MonteSan Savino (AR) - e dopo il 2 a 2 di una settimana prima inToscana, il Sassuolo si merita a pieno titolo questo traguar-do tanto atteso.Una giornata da non dimenticare, questa domenica 11 giu-gno. Una “partita perfetta”, così l'ha poi definita l'allenatoreGianmarco Remondina, che ha ben sintetizzato il senso diun'intera stagione.In uno stadio gremito all'inverosimile gioia, sofferenza einfine tanta, tanta felicità. Dopo il gol segnato al 26° minutoda Pensalfini, una ingenua espulsione di Baldo al 51° facevavivere col fiato sospeso l'ultima mezzora della partita nellaquale il Sassuolo è riuscito, in inferiorità numerica, a respin-gere gli ultimi, disordinati assalti dei toscani. E dopo 5 inter-minabili minuti di recupero, il fischio finale ha liberato un'e-sultanza e delle emozioni che da tempo meritavano diesprimersi.

È una grande soddisfazione per tutta la città che vede cosìla sua squadra salire di categoria dopo 24 anni dalla primaimportante promozione quando il Sassuolo era passato inC2.È un successo che ha entusiasmato anche tutta Mapei e checorona un impegno profuso per quattro anni nel sostenereuna squadra che, col tempo, ha saputo metabolizzare la filo-sofia vincente dell'azienda centrando un obiettivo che sem-bra ora essere la premessa a nuove ed esaltanti ambizioni.A caldo ha detto, infatti, il felicissimo patron della squadraGiorgio Squinzi, rinfrescato, tra l'altro, da un gavettone nelcorso dei festeggiamenti: “La serie B subito? Bisogneràvedere come vanno le cose. Di certo non poniamo limiti allaProvvidenza”.Non c'è mistero, del resto, sul fatto che Squinzi avessedichiarato che senza promozione non avrebbe continuato asostenere il Sassuolo. Una linea precisa dettata da scelteaziendali e, al contempo, uno sprone per motivare giocato-ri e dirigenti. Così, il Dottore, spiega pragmaticamente que-sta sua linea di pensiero: “Dopo quattro anni di C2, senza

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alcun miglioramento, non avrebbe avuto senso restare. Oraribadisco quanto ho detto in passato: in C1 ci saremo esiamo orgogliosi di aiutare una società che anche inFederazione viene indicata come un modello per la suaserietà”.E la svolta della stagione, ci conferma il Presidente delSassuolo, Carlo Rossi, è avvenuta proprio a due mesi dallafine della stagione quando:“abbiamo comunicato che nonci sarebbe più stato un futuro economico per la società, senon si fosse raggiunta la promozione. A questo punto -prosegue Rossi - il team, che avrebbe potuto disunirsi e‘mollare’, ha fatto invece quadrato e da quel momento laconcentrazione per il raggiungimento dell'obiettivo è statamassima”.Anche il Sindaco di Sassuolo, Graziano Pattuzzi, che ha assi-stito a quest'ultima partita a fianco di Giorgio Squinzi, èfelice per il risultato che “regala anche un po' di pubblicitàpositiva alla città” e così spiega questo successo: “Questiragazzi si sono meritati tutto quello che hanno ottenuto,esprimendo sempre un bel gioco, e anche la società ha

Filippo Pensalfini segna il gol che haportato al Sassuolo la promozione in C1.

(Le immagini pubblicate in questepagine sono di Foto Vignoli - Modena).

Da sinistra, Sergio Sassi, AmministratoreDelegato di Emilceramica, GiorgioSquinzi, Amministratore Unico di MapeiSpA e Carlo Rossi, Funzionario Mapei,rispettivamente Vicepresidente, patrone Presidente del Sassuolo Calcio.

Il Sindaco di Sassuolo Graziano Pattuzzi, al centro,intervistato dopo la partita che ha decretatola promozione della squadra in C1.

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fatto tanto per arrivare a questo traguardo meritatissimo. Questo risul-tato sportivo - conclude il Sindaco - è un grande veicolo che consentedi promuovere l'immagine pulita di Sassuolo”.Il “Progetto Sassuolo” - questo è il nome della dichiarazione d'intentifatta due anni fa dalla dirigenza della società - aveva degli obiettivi pre-cisi e il risultato positivo raggiunto è la dimostrazione che la stradaimboccata era quella giusta. I giocatori, secondo questo programma,devono avere, come prima dote, delle solide basi morali e caratteriali. Epoi, importanza è stata data al settore giovanile e al conseguente svec-chiamento generale della squadra che permettesse un giusto mix tranuove promesse e uno zoccolo duro di giocatori esperti. In termini diimmagine e di capacità di attrazione della squadra, infine, l'obiettivo èsempre stato quello di avvicinare il Sassuolo Calcio alla città, ai suoiamministratori e ai tanti imprenditori che qui vi operano.Scelte precise che, unite a una gestione finanziaria trasparente e a unentusiasmo d'altri tempi, hanno portato i loro frutti. Il successo di un'i-dea, il valore di un gruppo di uomini e il coraggio di chi ha saputoinfondere loro la voglia di vincere. Sono questi gli ingredienti di unrisultato tanto atteso che ha, tuttavia, radici lontane. C'è uno “stileMapei” in questo modo di operare, c'è l'impronta di un'azienda che hale idee precise e non nasconde i suoi obiettivi.Non va, inoltre, dimenticato il contributo dello Sport Service Mapei nelraggiungimento di questo risultato. Il team medico-sportivo guidatoda Aldo Sassi ha monitorato costantemente la salute fisica dei giocato-ri emiliani e il lavoro congiunto con i preparatori atletici della squadraè stato tale da consentire a tutti i ragazzi di mantenere, sino a fine sta-gione, una forma più che brillante.Per Mapei, da sempre vicina allo sport e alle sue complesse problema-tiche, quello sportivo non è solo un ambito da cui prendere spunto perimplementare la propria cultura aziendale. Mapei, di fatto, vive tutti igiorni come se fosse una società sportiva: programmazione, ricerca esviluppo, gioco di squadra e lavoro di gruppo non sono parole vuote ometafore a cui ispirarsi nei meeting aziendali. Fanno invece parte delDNA dell'azienda, sono il vero segreto di un Gruppo che proprio muo-vendosi con intenti e mentalità sportive continua a crescere nelmondo. Per questo c'è da credere a Giorgio Squinzi quando, interroga-to sul prossimo futuro del Sassuolo Calcio ha, come talvolta usa fare,così laconicamente risposto:“Faremo una squadra temibile per tutti gliavversari”. Parola di Dottor Squinzi.