briganti in parrucca

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***Una testimonianza in più contro chi "inneggia" al carteggio Churchill-Mussolini***La favola della democrazia e della guerra antifascista e antinazionalsocialista si sta sfasciando come un castello di carte; sotto le istrioniche par­venze pseudodemocratiche, la Gran Bretagna ap­pare nel suo vero volto reazionario, con la sua cricca di dirigenti rapaci e imperialisti. con la sua aristocrazia guerrafondaia, con l' oppressione colo­niale, col disprezzo dei diritti fondamentali dei cit­tadini e dei sudditi coloniali, che sono spinti al ma­cello per difendere i profitti dei vari Churchill, Chamberlain ed Halifax. L'Inghilterra dei Lord e dei funzionari in par­rucca, dei vescovi incaricati di missioni politiche all'estero, della morale ipocrita e delle finzioni umanitarie, appare nella sua vera veste di Stato oppres­sore di 480 milioni di schiavi coloniali, di monopolizzatore di tutte le ricchezze della terra, di vera sanguisuga dei popoli che gemono sotto il suo dominio, di sfruttatore di tutte le energie, del lavoro e dei beni dei ·suoi sudditi. L'Inghilterra della guerra feroce e spietata con­tro il piccolo e debole popolo boero, delle sangui­nose repressioni in India, in Palestina, in Egitto, nel Varizistan, contro i popoli che lottano per la loro libertà e indipendenza: ecco il vero aspetto mostruoso di questa idra gigantesca che pretende il monopolio e il predominio del mondo.

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I.. IztlnghÍlúerra è veramronte rtna de-rnrrcrflzia.,?

In ogni circostanza, l'Inghilterra tiene a farsi

considerare come la r< grande democrazia rr per ec-

cellenza dell'Occidente euroPeo.

La magica parola << democrazia rr viene svento-

lata da questo Impero come uno stendardo bluffi-stico per opporla ai regimi rt autoritari rr, alle rt dit-tature n fascista e nazionalsocialista !

La guerra che l'Inghílterra ha dichiarato allaGermania e in cui essa voleva coinvolgere tutto ilm.ondo perchè accorresse in suo aiuto, sarebbe stata

scatenata per la <t difesa della rlemoctazia )) e perla tr libertà dei piccoli popoli rr !

Recentemente l'agente dell'Inghilterra Reynaudha trovato una nuova formula arrcora più comicae menzognera, per giustificare la guerra; egli ha

sostenuto, nientedimeno, che gli Atleati lottano per

la tr difesa del cristianesimo rt-

Come devono essersi sbellicati dalle risa i finan-zieri della Borsa di Londra, gli arricchiti con le for-niture di guerra, gli speculatori e i magnati dellaplutocrazia britannica, nel sentire che questa com-batte per la t< difesa del cristianesimo rr.

In tutta questa retorica rt democratica rr vi è un

l

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I

mito che si trascina da decenni e che ora viene apoco a poco smascherato; non r': affatto vero chel'Inghilterra sia uno Stato democratico, nel sensoche dovrebbe avere questa parola.

La favola della democrazia e della guerra anti-fascista e antinazionalsocialista si sta sfasciandocome un castello di carte; sotto le istrioniche par-venze pseudodemocratiche, la Gran Rretagna ap-pare nel suo vero volto reazionario, colì la suacricca di dirigenti rapaci e imperialisti, con la suaaristocrazia guerrafondaia, con I'oppressione colo-niale, col disprezzo det diritti fondamentali dei cit-tadini e dei sudditi coloniali, che sono spinti al ma-cello per difendere i profitti dei varii Churchill,Chamberlain ed Halifax.

L'Inghilterra dei Lord e dei funzionari in par-rucca, dei vescovi incaricati di missioni politicheall'estero, della morale ipocrita e delle finzioni ulna-nitarie, appare nella sua vera veste di Stato oppres-sore di 4Bo milioni di schiavi coloniali, di monopo-lizzatore di tutte le ricchezze della terra, di verasariguisuga dei popoli che gemono sotto il suo do-minio, di sfruttatore di tutte le energie, del lavoroe dei beni dei suoi sudditi.

L'Inghilterra della guerra feroee e spietata con-tro il piccolo e debole popolo boero, delle sangui-nose repressioni in India, in Palestina, in Egitto,nel Varizistan, contro i popoli che lottano per laloro libertà e indipendenza: ecco il vero aspettomostruoso di questa idra gigantesca che pretende ilmonopolio e il predominio del mondo.

{

Le compagnie industriali inglesi che sono pene-

trate come un cancro, dovunque, pagano salari difame ai loro dipendenti e considerano questi ultimicome appartenenti a tazze inferiori, unicamente

destinate ad accrescere le riccliezze della metropoli.Ma nè la censura nè la dittatura militare salverà

i pseudodemocratici di Inghilterra, perchè la verità

non può essere soffocata da nessuna censura nè da

nessuna museruola.È giunto il momento rli togliere la maschera ai

reazionari e agli incendiari di guerra, cioè a questi

famosi tr democratici rr inglesi. I1 mondo attende

un'esemplare vendetta.L'Italia -fascista e la Germania nazionalsociali-

sta, con la loro spada vindice, compiranno questa

opera di giustizia, scardinando dalle fondamenta latraballante e decrepita plutocrazia britannica, sedi-

cente democratica, mettendo fine per sempre a una

èra di imperialismo rapace, di egoismo sordido, dicinismo ributtante, che è ormai al suo inesorabiletramonto e che è condannato per sempre nella co-

scienza degli uomini.

2. La grave situa,zione inúenna dellaGtra,n Breta,gna.

Lloyd George ha fatto tempo fa un raffronto trala situazione economica odierna e quella dellaguerra passata. Precisamente egli ha messo in evi-denza le seguenti considerazioni: r) la Germaniaè bloccata oggi da una sola parte; z) la Gran Bre-

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tagna ha 5 milioni di tonnellate di naviglio mer-cantile in meno; 3) la produzione alimentare in-terna è fortemente dirninuita e la necessità di im-portare è aumentata; ù l'area coltivabile è dimi-nuita di due milioni e mezTto di acri.

Come si vede, il quadro tracciato da l.loyd Geor-ge è tutt'altro che allegro per la Gran Bretagna.Particolarmente allarmante è la deficienza di tnn-nellaggio commerciale.

Ilf S"/, delle merci consumate nel paese viene im-portato per via mare; quasi nella stessa misura,anche I'industria dipende dall'importazione per viamare in fatto di materie prime. Inoltre I'Inghilterraè entrata in guerra in condizioni assai meno buoneche nel rqr4. Il tonnellaggio della sua flotta mer-cantile era nel settembre rg3g, inferiore di un mi-lione di tonnellate a quello del r9r4, mentre la pcl-polazione inglese è cresciuta in questo periodo ditempo di z milioni di abitanti.

La necessità di adibire un notevole numero dinavi mercantili a uso di guerra - nel sistema dinavigazione in convoglio - e le perdite dovute allaf1uerra stessa, hanno inferto un gravissimo colpo alcommercio marittimo inglese. Allo scopo di assicu-rare un'importazione regolare, il Governo britan-nico si è visto costretto a pr:endere sotto il propriocontrollo tutta la flotta mercantile e ad acquistarevecchio tonnellaggio all'estero, Il costo clelle co-struzioni navali è aumentato pure notevolmente.Ciò preoccupa gravemente le società di naviga-zione anche perchè in caso di perdita del naviglio,

tf

i danni vengono risarciti, da parte del Governo, in

base agli antichi Prezzi'Tutto ciò è causa di serie difficoltà per l'economia

britannica. La sproporzione tra i salari rirnasti in-

variati e l'aumentato costo clella vita si rivela sem-

pre più ampia. Il leader laburista Walter Citrine,

itr ot discorso pronunziato nello scorso marzo, ha

affermato: ,t È uno scandalo che un gran numero

di datori di lavoro continui, durante questa lotta

che si combatte per la democrazia, a negare la de-

mocrazia nei confronti dei loro operai rr.Il Governo inqltre vuole intenzionalmente corn-

primere la capacità di acquisto dei consumatori per

impedire che attraverso una progressiva svaluta-

zione della moneta si precipiti nell'inflazione'

B. Il fallimento tlel bloeeo eeonomieo'

Qualche tempo fa, il Primo Ministro WinstonChurchill, rispondendo a un'interpellanza in Parla-mento, dichiarò : tt Nessuno può ritenere che con

l'allargamento delle basi aeree costiere germaniche

al giorno d'ogpp, la flotta inglese possa effettiva-mente bloccare le coste tedesche,r.

Questa dichiarazione del Ministro inglese signifi-.* itt sostanza il riconoscimento del fallimento del

blocco antitedesco, proclamato con tanto rumorefin dall'inizio della guerra dai Ministri inglesi e dailoro colleghi francesi.

Qualunque blocco ha un significato solo se esso

è effettivo, cioè efficace; un blocco inef,ftcace è pri-

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vo di un serio significato e si riduce in fin dei conti

a una bolla di sapone.La dichiaraziane di Churcill, pronunziata prima

dell'occupazione tedesca della Norvegia e della Da-nimarca, riguardava, occorre tener presente, solo ilblocco economico delle coste del Reich. Con mag-giorl fondamento si può quindi parlare dello sfa-sciamento del piano inglese del blocco economicodella Germania nel suo complesso.

In genere, i piani dei circoli dirigenti inglesi sonodi regola affetti da un vizio fondanrentale; vengonocioè messi in atto senza tener conto della situazíonereale. I dirigenti inglesi amano tirar fuori questipiani dagli archivi e presentarli all'opinione pub-blica come l'ultima parola della loro saggezza po-litica. L'attuale programma di blocco è una copiaprecisa del vecchio piano, applicato durante laguerra mondiale contro la stessa Germania. Alloratale blocco arrecò al Reich un danno assai note-vole; ma. ora, un quarto di secolo dopo, la situa-zione è radicalmente mutata, e un blocco di questogenere non ha avuto e non 1>uò avere alcuna pro-bahilità di successo.

Nella guerra passata la Germania fu bloccataeffettivamenfe su q.uasi tutti i fronti; il Mare delNord e I'Oceano Atlantico furono di fatto preclusialla navigazione tedesca e le comunicazioni marit-time con i paesi scandinavi attraverso il Baltico fu'rono rese assai difficili. La Germania aveva sol-tanto qualche possibilità nei mercati dei paesi neu-trali: Olanda, Danimarca e Svizzera. In tali con-

aLouis 8olha, generale boero

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dizioni, un blocco rappresentava veramente ttn'at-ma cli iotta nelle mani dell'Intesa

Oggi la situazione europea è del tutto mutata'Con il trattato tedesco-sovietico e con il recente ac-

'

cordo tra i due paesi, viene assicurato il riforni-mento al Reich delle materie prime industriali e

dei generi alimentari, in cambio dei manufatti in-dustriali che la Germania esporta nell'U.R.S-S.

Con l'occupazione dei territori norvegese e da-nese, olandese e belga, non soltanto questi mercatisono perduti per gli Alleati, i quali avevano cercato

in tutti i modi di accaparrarseli come un propriomonopcrlic', escl':Cenctovi tutti gli altri paesi, ma

rappresentano un acquisto tutt'altro che indifferenteper il Reich e infliggono un nuovo duro colpo al

piano di affamamento della Germania e dell'Italiada parte ciell'Inghiiterra.

Infine, la Germania mantiene normali rapportieconomici con i paesi baltici, con la Svizzera, Un-gheria e con gli Stati della penisola bàlcanica- In talmodo, a est, a nord e sud il Reich ha libero accesso

ai mercati internazionali.Ciò è arnmesso a denti stretti dagli stessi dirigenti

anglo-francesi. Non a caso l'organo conservatoreObseruer scriveva tempo fa che il blocco econo-

mico rr è attualmente un atto di guerra impiegato incondizioni assai meno favorevoli per l'Inghilterrache negli anni rgr4-r8 r.

Agti imperialisti inglesi è riuscito soltanto di bloc-care il commercio tedesco nell'Oceano Atlantico,ciò a cui contribuisce jn non lieve misura la <t non

lo

belligeranza n degli Stati Uniti. Tuttavia, come sta

a dimostrare la surriferita dichiarazione di WinstonChurchill, anche in questo settore il blocco ha unaefficacia incompleta.

L'anello che si voleva stringere intorno alla Ger-mania, e oggl anche intorno al nostro Paese, e su

cui gli anglo-francesi avevano tatto così stoltamenteassegnamento, non si è potuto attuare. Al posto diegso, si è creata una certa barriera solo a occidente,barriera che nemmeno il ministro della Marina in-glese osava qualificare come veramente solida ed

efficace.Può concludersi pertanto che il blocco econo-

mico, col quale la democrazia britannica che arrivasempre e dovunque in ritardo, voleva soffocare ilpopolo tedesco, si è già risolto in un fiasco solenne.

4. L*niluttanza dei lDorninÍons nollt&itt'tnre la madre pa,tria.

Erano trascorsi appena sei mesi dall'inizio dellaguerra che già in Inghilterra si cominciarono adiffondere note assai pessimistiche, dimostrantiquali gravi preoccupazioni regtrino nel campo deifautori della guerra.

L'Impero inglese è stato gíà costretto a consta-tare, assai più presto che nell'ultima guerra,le enor-mi difficoltà che si presentano sul suo cammino.

La parola d'ordine di stringere la cintura, i cal-coli del noto economista Keynes sulla grave con-trazione deiconsumi, l'appello rivolto ai paesi neu-

:si

tl

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trali per invocarne l'aiuto, le proteste contro l'inau-dito aumento delle imposte, il forte gravame dei

debiti, ecc. - tutto ciò inspira all'inglese medio ladomanda ben fondata : rr Che cosa avverrà in se-

guito? u.

Il Time.s parlava qualche mese fa con grande

ostentazione dei tt doni rr che da tutte le parti del-

l'Impero britannico sono andati ad affiuire al co-

siddetto ,r fondo imperiaie rt. Ad es. in data 13 gen-

naio, esaltava il sultano del Protettorato inglese di

Aden, il quale aveva dimostrato la sua fedeltà alla

madre patria con un invio di r3.5oo rupie per i bi-

sogni della guerra.rr Quale unità di tutte le regioni del grande Im-

pero britannico ! n gridava il Times nella sua esal-

iazione. Infatti, nel tirar fuori denai e mezzi dai

loro possedimenti coloniali, gli Inglesi sono stati

sempre abilissimi.Tuttavia,la realtà di questa gigantesca macchina

di oppressione e di assoggettamento, che ipocrita-

mente si chiama <t British Commonwealth rr, è dei

tutto diversa : gli sforzi della Gran Bretagna di servirsi delle risorsg, in uomini e in merci, dei Domi-

nions, urta pontro la resistenza dei popoli coloniali

e semicoloniali. Gli esigui reparti gunti sul fronte

occidentale dai Dominions harlno avuto un valore

di mera forma, di campioni, e nient'altro'Nella guerra passata, le colonie e i Dominions fu-

rono di grande aiuto alla metropoli, in quanto non

solo le fÀrnirontl prodotti finiti, viveri, materie pri-

tg'

me e forua lavorativa, ma finanziarono generosa-

mente la guerra.Durante la guerra mondiale, il Canadà mandò

in Europa un corpo di spedizione di 595 mila uo-mini; l'Australia di circa 34o mila; la Nuova Ze-landa ,mobilitò oltre 3zo míla uomini tra flotta e

forze di terra; la Unione sudafricana mise a dispo-sizione dell'Inghilterra zzt mila uomini, di cui romila, sotto il comando del generale Smuts, esegui-rono il compito affidato loro da Londra di impa-dronirsi delle colonie tedesche.

Le truppe dei hminions e delle colonie'opera-rono prevalentemente sul fronte orientale; bastariÒordare 1o sbarco, ordinato dal Comando Supre-mo inglese nell'aprile r9r5, nella zona settentrio-nale e occidentale della penisola di Gallipoli, nelleretrovie {elle posizioni turche; le truppe di sbarcoerano costituite quasi esclusivamente da repartiaustraliani, neozelandesi e indiani.

In complesso i Dominions e le colonie misero al-lora a disposizione della Gran Bretagna oltre due-milioni di soldati e circa un milione di operai.

Oggi la situazione è del tutto mutata. IJn esarne,

anche superficiale, permette di constatare il note-vole sviluppo, in confronto del rgr4, delle forzecentrifughe antibritanniche. In tutte le regioni del-l'enorme Impero, in cui i dorninatori inglesi dispon-gono di 48o milioni di schiavi coloniali, cresce ilmovímento per un'indipendenza completa dallametropoli, e si estende la lotta di liberazione nazio-nale contro l'imperialismo britannico.

ta

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È caratteristico che alla t< madre patria rr tocca

ora esercitare una forte pressione sui suoi <r figli l'per convincerli'della necessità di essere patrioti su

una (( scala panimPeriale rr.

La borghesia dei Dominions preferisce ricavare

lauti guaàagni coi rifornimenti bellici alla metro-

poli, piuttosto che prestarle un aiuto armato e sop-

portare i fastidi di una guerra'

Ad es. gli industriali canadesi sperano di racco-

gliere una larga messe per ffrezzo della nuova guer-

ia, prerrd"ndo in ciò esempio dai loro vicini degli

Staii Unltl. Sintomatica è la reazione britannica a

questa fiacca partecipazione dei Dominions alla

go.rr". Nel Canadà., l'Inghilterra insiste per lafre"zione di un Governo più forte di quello attuale,

di un Governo che, secondo le parole del premier

Mackenzie King, (( possa sostenere una guerra per

tre anni e più r,' Not p.t niente è stato sciolto il Par-

lamento e sono state indette le elezioni generali' Nel

contempo, mediante larghe ordinazioni belliche'

l,Inghilterra cerca di cattivarsi la simpatia clegli in-

dusìriali canadesi, i quali sono più orientati verso

gii Stati Uniti.Più complessa è lq situazione di un altro !omi-

nion, di enonne imfortanza per la Gran Breta-

gna: l'Unione sudafricana. Per trascinare questo

[""r" in guerra, a Londra è toccato esercitare la

più torte pressione e far saltare il Governo di Hert-

zog, favoievole alla politica di neutralità' Il ntlovo

Governo, con a capo il generale Smuts, eroe della

guerra anglo-boera, e appoggiato da elementi della

l4

borghesia inglese e boera nonchè dai laburisti lo-cali, ha dichiarato, come è noto, guerra alla Germa-nia e recentemente al nostro Paese. Tuttavia è darilevare il fatto che finora esso nón ha inviato forzearmate in aiuto all'Inghilterra. La ragione è da ri-cercarsi evidentemente nell'opposizione dei seguacicli Hertzog e dei nazionalisti boeri capeggiati daldott. Malan, nonbhè nella decisa ostilità dell'opi-nione,pubblica in genere - specialmente delleclassi agricole - a una partecipazione attiva afianco della Gran Bretagna. Se il Governo volesseinviare truppe in Europa, probabilmente clovrebbeaspettarsi un'insurrezione. Gli agricoltori più agiatie notevoli strati della borghesia boera non inten-dono togliere le castagne dal fuoco per amore deifinanzieri inglesi nè cedere una parte dei propriIucri ai banchieri della City.

Per quanto riguarda I'Eire (Irlanda), il suo Go-verno ha proclamato la propria neutralità, susci-tando non lievi preoccupazioni in Inghilterra. L'fr*landa ha un'importanza strategica eccezionale perla difesa delle isole britanniche e costituisce inoltreuna fonte di rifornimenti di generi alimentari. Alladomanda rivoltagli in Parlamento, sul perchè i pi-roscafi tedeschi trovano ospitalita nei porti irlan-desi, Churchill, non senza irritazione, ha risposto:rr Ciò riguarda il governo dell'Eire u.

Contro i repubblicani irlandesi, riflettenti il mal-contento per la politica di compromessi di De Va-lera, I'Inghilterra risponde con le pene di morte econ feroci condanne di reclusione, cioè con quegli

l{t

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stessi metodi che furono applicati nel 1914'16 con-

tro il movimento nazionalista irlandesQ e che sboc-

carono nella rivolta di Dublino dell'aprile 1916'

Il problema dell'aiuto alla metropoli' da parte

rlelle colonie e dei Dominions, è in primo luogo una

questione di sicurezza delle comttnicazioni impe-

rìali, minacciate attualmente da nemici e rivali' per

cui anche in questo settore la situazione della Gran

Bretagna è assai più grave che non nel rqr4'

Incrltrelaflottael'aviazionetedescaostacolanofortemente tali comunicazioni; I'Iughilterra è co-

stretta a far navigare il suo naviglio mercantile in

convoglio e a farlo scortare cla unità di guerra' sot-

traeudo così una parte notevole delle sue forze ma-

rittime alla guerra diretta contro la Germania'

Le vie imperiali inglesi sono dunque seriamente

pregiudicate e minacciate - il che è eccezional-

or.rrt" €{rave, quando si tenga presente che questo

f""t* àipende- dalle importazioli di prodotti ali-

mentari fer il 7o"/o del suo fabbisogno, di cotone

per il v)o%, di caucciù per il r(no/u, di nafta.per

rl g3"/o, di metalli per il 95-roo"/" e di seta per il 75

per cento.

Quanto all'india, la cui funzione economica pitì

importante.è quella di rifornire I'Egitto, questa co-

tonia inglese diede all'Inghilt9r11, durante la guerra

passata, merci per Bo milioni di sterline - soprat-

iutto enormi quantità di materie prime e di prodotti

semilavorati.L'imperialismo inglese, che ha'dato fuoco all'Eu-

ropa, làtta per .orri"r'oute il suo predominio nel

lti

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mondo e per mantenere Xo sfruttarnento delle co-lonie che esso ha strappato nella guerra passata.Sotto questo aspetto vanno esaminate le misureprese dall'Inghilterra per rafforzare .\e sue posi-zioni militari nei paesi dei prossimo Oriente, chepotrebbero diventare forse domani il teatro più im-portante o addirittura decisivo delle operazioni bel-liche.

Col tentativo di estendere la guerra nei Balcanie in Oriente, la Gran Bretagna si propone natural-mente di precludere alla Germania le fonti di mate-rie prime e di prodotti alimentari; col tentativo dicoinvolgere nel conflitto la Turchia e gli altri Statidella penisola b/canica e del prossimo Oriente,essa dimostra dhiaramente il vero scopo dellaguerra da essa scatenata.

Tuttavia i tempi sono radicalmente mutati e noncerto a vantaggio dell'invecchiato imperialismo bri-tannico. Le colonie sottoposte finora allo sfrutta-mento e al saccheggio da parte degli ingiesi, pre-sentano, sempre con maggiore insistenza, le lororichieste alla rnetropoli. I-a lotta per la liberazionenazionale, che si stà. svolgendo in India, è partico-larmente notevole. La nota dichiarazione fatta dalComitato esècutivo del Congresso nazionale in-diano - dietro il quale vi è un partito che contaben 4 milioni di membri - sulla ferma intenzionedel popolo incliano di non subire la guerra e sullarichiesta di autonomia e di libertà democratiche, haavuto una vasta ripercussione nelle masse.

Agli imperialisti inglesi non riesce ora di limitarsi

lfr

solo a promesse, come fu fatto per l'Irlanda e per

i'India alla vigilia della guerra mondiale. Oggi, le

masse nelle colonie e nei paesi dipendenti vogliono

una soddisfazione più concreta alle proprie aspi-

razioni.Si possono fare pertanto tre conclusiciri : r) I'uti-

lizzazione, da parte della Gran Bretagna, delle sue

colonie e Dominions, incontra nella guerra attuale

assai maggiori diffrcoltà che non nei Ígr4 z) mal-

graclo le formali dichiarazioni di guerra alla Ger-

àania, i Dominions non partecipamo effettivamente

al conflitto odierno; 3) le correnti centrifughe del-

l'lmpero si sono notevolrnente rafforzate ed esi-

go.to soddisfazioni immediate e pbsitive, e non piùpromesse non mantenute'

Ciò significa che in questa guerra che l'Inghil-terra afferma cli sostenere per (( salvare la demo-

crazía )) e per creafe 1n tr rnontlo nuovo )) - se-

condo l'espressione impiegata da lord Halifax -i popoli oppressi dai rr democratici tr inglesi chie-

dono l'applicazione della democrazia, tanto per co-

minciare, anzitutto entro i confini dell'Impero bri-tannico.

l. f l)orniniorls e le ()olonÍe eonúro laparúeeipRziorre a,l eorrflitto-

In India, in lìirmania e in Australia le cose nottvanno troppo bene per gli inglesi. Netla prima, cr-r

rne abbiamo già accennato, vi è un forte movimentoantibritannico che cresce continuamente malgrado

r9

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le feroci repressioni. È sempre più diffusa la parolad'ordine : rr Il popolo indiano ha diritto alla libertà";l'Intlia deve rompere ogni legame con I'Inghil-terra ))"

Nella provincia del Punjab sono stati arrestatiqualche tempo fa oltre duemila contadini che insi-stevano per ottenere soddisfazione alle loro richie-ste di rniglioramenti economici; nel principato in-digeno di M1,5i1g sono stati fatti parimenti lume-rosi arresti di persone che protestavano contro lalggg* sui prc,fitti forestali, la quale aggrava note-volmente la situazione degli agricoltori.

Anche la Birmania, colonia inglese sita nella re-gione occidentale dell'Indocina (dell'estensione di6o5 mila kmq. e avente una popolazione di ry7milioni di abitanti) è contraria alla partecipazione

''alla guerra. T,a Birmania fu separata dall'India nel1937, per diventare un'unità amministrativa indi-pendente, a capo della quale fu rnesso un governa-tore generale inglese. Secondo la Costituzione rr do-' nata r dall'hnpero britannico, questa colonia ha unParlamento composto di due Camere: Senato eCarnera dei rappresentanti. La Carnera dei rappre-sentanti ha adottato recentement_e all'unanimità,una risoluziohe nelia quale si esprimeva il risenti-.mento per il fatto che la Gran Bretagna ha coin-volto il paese in una guerra senza il suo consenso.Nella stessa risoluzione e contenuta'ia richiesta cherr i princìpi della democrazia e della garanzia deidiritti delle minoranze nazionali siano immediata-mente applicati in Eirmania, che deve essere rico-

PO

noscitrta corne uno Stato inclipendente u. Questa ri-soluzione è una nuova aperta espressione dell'acutomalcontento che reÉina contro la politica dj Lonclra"

I-'Australia, in{ìne, è stata coinvolta nell'attuale:conflitto, quanclo non si era ancora rimessa clallegravi ripercussioni dell'ultima guerra. rnondiale e

della conseguente crisi economica.La popolazione australiana deve sopportare il

peso del vecchio debito di guerra, che ammonta all'incirca all'enorme cifra di 35o milioni di sterline.Il debito pubblico raggiunge a sua volta la sommadi r,3 miliardi di sterline - il che equivale a circaun terzo clell'intera ricchezza nazionale. Infìne, ilprograrnma di riarmamenti, previsto in conformità"dei piani inglesi, che vogliono trasformal'e i'Au-stralia in un arsenale di guerra della Gran Breta-gna, esige nuove spese colossali; nei solo bilancioin corso le spese militari sonq preventivate in 73milioni di sterline. Queste cifre climostranci qualienonni sacrifici sjano stati imposti alla popolazioneaustlaliana dalle classi dir:igenti locali e dal Go-verno britannico.

L'Australia è un paese esportatore cii materieprime; la seta e il grano costituiscono oltre la rnetàdi tutta l'esportazione. Intanto i prezzi cli questiprodotti continuano a scendere di anno in anno;ad es. il prezzo medio di mercato della seta è dimi-nuito da 16,5 pence per libra nel rqr36-37, a ro,5 nelrg38-39. La guerra europea ha tagliato.fuori ilpaese da un complesso di impoitanti mercati e neha limitato l'accesso ad altri. Là stessa Gran Breta-

2l

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gna, che è il più grande mercato di sbocco per laproduzione australiana, ha introdotto tutto il siste-ma di limitazioni all'importazione di numerosi pro-dotti, costituenti le vocì essenziali delia esportazioneatrstlaliana.

Per il contatlino australiano è poco consolante ilfatto che I'Inghilterra abbia accettato di acquistaretutte le rimanenze di grano e di seta; t tarmers sonoanzi sdegnati per i bassi prezzi che l'Inghiiterrapaga loro per questi proclotti. '

La guerra ha peggiorato, inoltre, la situazionedelle classi lavoratrici nelle città; la disoccupazioneè aumentata e il numero degli operai addetti all'in-dustr:ia e tlirninrrito in quest'ultimo anno di 8-g milaunità". In consegvenza del colossale bilancio mili-tar.e, sono stati ridotti gli stanziamenti per le assi-curazroni operaie e per le opere di carattere socialein genere.

Nel paese infrerisce infine la censura e vengonosoffocate le voci crescenti di protèsta contro la for-zata partecipazione alia guerra.

Nel periodo rgr4-rgr8, il Governo australiancrchiamò sotto le armi 4r7 mila soldati e ne spedì inEuropa oltre j36 mila; di questi, 58 mila furonoi morti e 136 inita i feriti.

Il tentativo di ripetere oggi questo esperimentoincontra una vivace resistenza. La maggior partedelle organizzazioni operaie, sia nella Nuova Gal-les del Sud, dove esse contano 3oo miia lavoratori;sia nello Stato di Victoria, dove ne contano zoo mi-la, sia nel Queesland, dclve ne contano r5o mila, si

c).>

$

sono prorìunziate, in numerosi ordini del gitnrocontro la guerra, e hanno protestato contro l'iruiodi truppe in Europa.

t6. Como si vive elemocra,tiea,rnente ue iPossedi rnenti dorrroer:r,úi ci brÍta I *ffiei. (Secorrdo inf'ornta,zioni {tetla stanrp,r i rrgleq.

La stampa inglese è assai avara di notizie sullrsituazione esistente nelle Colonie e nei Dominions

I-a politica del silenzio su ciò che effettivamenteavviene nei possedimenti coloniaìi ha trovato unadimostrazione larnpante nel rifiuto del Governo bri-tannico di pubblicare, in periodo di gnerra, unresoconto clella speciale Cornmissione nominataper" indagare sui motivi delle agitazioni in Indianeì 1938.

A propclsito di tale relazione, il quotidiano latru-rista Triburre osserva che tr come è noto, alcuni ma-teriali dr questa commissione avevano per scopospeciale quello di riabilitare le autorità ir; eppureun documento sebbene così moderato nt;n è statopottrto pubblicare.

Recentemente la stampa britannica dava notiziache nella città di Kingston, in Giamaicq, gii operaisono costretti a vivere nei gatrinetti, e che parecchiecentinaia di persone, per evitare di morire tli fa.me,hanno rivolto domanda alle autorità di essere messiin prigione !

Gli indigeni sono privati di tutti i diritti politici.Secondo le parole del suddetto giornale, il Gover'-

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BOTTINO DI TRE

I possedirnenti inglesi t'uppnesentann

$ECOLI Dl BRIGANTAOOIO: UN FA$TO ENORME PER lL POPOLO DAI CINQUE PASTI

il 60o/n dei territoni coioniali nel mondo, e r;onrprerr.dono una superficie di quasi 2O rrrilioni di km. quadrati r:on 47rJ milioni di sudditi

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natore di Giamai6a ,r è nello stesso tempo re, prinrorninistro e rnaggioranza nei due rami del Parla-

Nello stesso giornale Tr'ibune del z'j lebbrraioscorso era pubblicata una lettera clel direttore diun gitrrnale di Kingston - Worker - in cui eradetto : rt Mentre il Governo inglese fa la guerra corì-tro la (ìer-mania in nome della democrazia, nellostesso Impero coloniale britannico, e in particolarea Giamaica, la pr:polazione è privata delle libertacivili più elementari, che ricordino, seppure da ion-tano, la democrazia. Attualmente a Giamaica èr

stata istituita una censura eccezionalrnente rigoro-sa, che .ton ionsente la pubblicazione di nessunanotizia. che faccia anche minimamente allusione allasituazione clegli indigeni e agli scioperi, indipenden-temente dai fatto che queste notizie si riferiscano aGiamaica o a qualsiasi altra parte del montlo ri. AGiamaica, prosegue l'autore di detta lettera, ognigiorno aumenta la disoccupazione; in questa colo-nia non vi è un minirno di salario fissato per leggee non esistono assicurazioni malattie e infortuni;piu ;lel 65/" della popolazione non sa leggere e,scrivere.

Giamaica non costituisce certo un'eccezione; íncondizioni non Íteno gravi si trova la popolazionelaboriosa delle altre colonie britanniche.

Il corrispondente speciale del Daily Express, chenon può certo essere sospettato di speciali simpatieper gli indigeni, e che ha visitato I'estate scorsa iacolonia di Garnbia (Africa ociidentale) * che la

È6

Gran Bretagna possiede da 3oo anm -_ scrlveva .

<r I quartieri indigeni della città di Bathurst (cittàprincipale della colcrnia) sono fatti di sudice ca-panne di paglia, disposte senz'ordine e site tra leacque puzzolenti e paludose. Queste capanne soncostruite di giunchi e impastate di fango; i tetti sonodi erbe; per pavimento vi è la nuda terra. Tutto ilmobilio delle capanne consiste in un letto di giunchie in pochi miseri oggetti di uso familiare. La venti-lazione può effettuarsi solo attraverso la porta chedurante la notte viene chiusa. I vestiti degli incli-geni si riducono a pochi stracci. A Bathurst vi è

un intero q"uartiere denominato " semimorto ",dove I'estrema miseria ha raggiunto limiti spaven-tosi rr. l.[on si può stabilire con precisione, continuail corrispondente, quante persone muoiano ognianno di fame, nè si può determinare il numero clei

disoccupati, poichè le autorità" inglesi non fannoalcun computo e non prestano loro alcun soccono.Invece, osserva il giornalista, nei quartieri iir cttirisiede la popolazione inglese, vi sono rnagrLifrchepalazzine e giardini. Su z4o mila sterline spese clalleautorità della colonia nel rq38, la metà è servita perpagare stipencli e lrensioni ai funzionari inglesi.

.Ad un esoso sfruttamento è sottoposto, nelle co-lonie britanniche, il lavoro dell'infanzia. Cosi, adesempio, nel Kenia è stata adot(ata una specialelegge, che autorizza I'assunzione, nelle piantagionidi tè, di fanciulli di ro anni. Nella legge in parola,lo sfruttamento di questi ragazzi decenni è rnoti-vata dal pretesto che ,r i bambini possono più age-

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volmente e accuratamente raccogliere le foglie clitè senza danneggiarle rr. Per il loro larroro, questiragazzi ricevono pochi centesimi. Speciali ar.ruola-tori; assai spesso anche senza ii'consenso ciei geni-tori, rr armolano rr i fanciulli e li portano lontanodalla famiglia, dove essi lavorano e vir,ono in con-dizioni spaventose.

La schiavitrì e il regime feudale non sono affattorari nelle colonie inglesi. Nella stessa colonia delKenia, norr molto tempo ta, è stata adottata unalegge la quale stabilisce, come scrive il giornaleMancJt,ester Guardian, c]ne l'aflittuario resiciente nelterreno datogli in afhtto, è obbligato.a lavorare peril proprietario z7o giorni all'anno anzichè r8o, co-me era stàto stabilito precedentemente.

Secondo i dati della Commissione della Lega delleNazioni, nel rg38, nei possedimenti inglesi.ltt" p*-nisola di l\'Ialacca, sono state contate rToo schiivecinesi. Queste schiave sono conosciute col nome dirr mui-tsai r. A Hong-Kong sono state registrater5oo di queste tr mui-tsai rr; oltre 5o<t di esse nonavevano compiuto rb anni.

Nella colonia inglese di Nigeria, esiste ulficial-mente un sistema] noto sotto il nome di <r ivofa ,r,che accorda la facoltà al creditore di far lavorare.in conto estinzione del debito, non solo personal-mente il debitore, ma anche i suoi figli; i ragazzi dioltre ró anni devòno vivere nell'azienda del credi-tore. Le autorità inglesi nrrn possiedono neppure d,eidati sui numero di questi semischiavi.

Infine, in Beciuania (colonia inglese del Sud

2a

Africa), secondo i dati ulfrciali, presso zoo ricchiproprietari e allevatori di bestiame si trovano, incondizioni di schiavi, non meno di zo mila indivi-dui. Costoro, scrive il giornale Reynold's News, ol-tre a uno scarso alimento, non ricevono nessun com-penso dai loro padroni. Tale situazione sussiste, seb-bene formalmente la schiavitù nei possedimenti in-glesi sia stata abolita fin daÌ r83q. È curioso al ri-guardo rilevare che le autorità inglesi si sono pro_poste di lottare in Beciuania contro la schiavitù conun metodo assai originale, stabilendo che tutti i fan_ciulli nati da schiavi, devóno diventare tiberi. Intal modo, tra cinquant'anni, è detto nel progetto,la schiavittì sarà abolita in tutto il paese.

Non esiste una colonia inglese in cui la popola-zíane indigena viva in condizioni almeno i.ollerabilie goda di determinati diritti politici !

7. Il rnovirrrerlrto di ritrellÍone in hlrline le pr(ro*errpazioni della ([fnanBretagna.

L'India e consiclerata a giusto titnlo la pirì bellaperla della (,orona lrritannica. Da secoli, questo im-menso paese, con la sua popolaziane cli 35o milionidi abitanti, costituisce rrn'abbonclantissima fonte climaterie prime, un'ingente rìserva cli uornini, unosbocco per I'inclustria britannica e una fonte di so_praprofitti per gli industriali, per i banchieri e peri conrmercia'ti i'glesi. nurante la guerra rno'clialerc;r4-rqrB, I'India fu lar:gamente utilizzata clall,In,

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ghilterra per le sue esigenze belliche, e la sua eco*

nomia fu completamente subordinata agli scopi del

conflitto - ciò che ebbe gravi ripercussioni sullaesportazione e sull'agricoltura clel paese' La situa-'zione delle classi meno abbienti si aggravò notevol-mente e t orezzi delle principali merci divennerosensibilmente più eievati. Tuttavia, nel contempo,le autorità mantenevano a-rtificiosamente a un li-vello assai basso iprezzí dei prodotti agricoli, obbli-gando così i contadini a vendere estremamente a

buon mercato i frutti dei prr:pri terreni e ad acqui-

stare le merci .indispensabili a ptezzi molto alti. Lacarestia, che faceva nelle Indie frequenti appari-zioni, infierì più terribilmente ancora- I1 popolo in-dù, privato di tutti i suoi diritti, e i cui figli mori-vano al fronte, doveva pure sopportare gli oneridella guerra. Il malcontento e i rnovimenti di massa

furono repressi bmtalmente. Per assicurarsi I'ap-poggio clei ceti elevati della popolazione, il Governobritannico fece numgrose promesse; il Primo Mi-

,

nistro di Gran Bretagna, Asquith, giudico necessa-

rio studiare il problema indrì rt cla un punto di vi-sta nuovo )); ma in realtà dimostrò di non avere lamirnima intenzione di accordare alcun diritto al po-

polo indù: Tuttavia la pressione dovuta al crescente

malcontento e al movimento delle masse obbligòil Governo britannico ad attuare alcune riforme;nel rgrg fu introCotta la cosidetta CostituzioneMontegue-Chelmsford, che non portava in reaitànessun cambiamento essenziale alla. situazione; la

popolazione restò ugualmente asservita e oppressa'

BO

Oggi che l'Inghiiterra si trova di nuovo in statc_r

di guerra,. intencle, come per il passato, fare questaguerla con le f.orze e r mezzi t1i altri popoli. Senon-chè, dalla guerra monrliale in pr:i, la situazione ènotevolmente mutata: un movimento di massa siè sviluppato in India, come nelle altre colonie bri-tanniche, per ottenere f indipendenza nazionale. Unvasto movimento di contadini, di un'ampiezza finqui sconosciuta, si è cliffuso attraverso tutto il terri-torio dei principaJi indù. Le autorità. britannichetentairo invano di reprimere questo movimento;non vi sono rappresaglie capaci di contenerlo; essocresce senza soste. Il popolo dell'India non vuoledare le sue forze e i suoi uomini per favorire le miredel governo inglese, suo oppressore.

Il Congresso nazionale indùr, la rnaggiore orga-nizzazrone dell'trndia -* in quanto rappresenta laschiacciante maggioraraza cli 3o milioni di elettoriindiani - ha assunto una posizione senza equivoci,nella questione della partecipa.zione e dello sfrut-tamento del paese nella guerra in corso; esso si è

trasformato in un organismo che conta circa cin-que milioni di membri, e alle elezioni legislativeclelle provincie, nel rq37, ha riportato la vittoria inotto su undici province.

Già in una risoluzione concernente il problernadella guerra, adottata dalla Sessione del Congressotenuta ad Haripura (febbraio rq38), era detto:,r L'India non può partecipare a una guerr a impe-rialista, nè am,mettere che si utilizzincl le sue riservedi uomini e le sue ricchezze nell'interesse dell'irnpe,

Page 18: Briganti in Parrucca

rialismo britannico; ma se

lesse tentare di coinvolgereci opporremmo )1.

adottata alla sessione

redatta nelkr stessoUna successiva risoluzione

di Tripuri (marzo rg3q) fusenso.

Gli agenti britannici cercano di lavorare I'opi-nione pubblica, vogliono trarre vantaggio clalle cor-renti antifasciste e si sforzano di inculcare con tuttii mezzí I'idea che'la guerra condotta dall'Inghil-terra corrisponde agli interessi delia stessa India.Gli antagonistui tra l'India e I'Inghilterra sareb-

bero, secondo costoro, (( q,uerele di famiglia rr, che

si devolo mettere da parte durante la guerra. IlGoverno inglese assttme un atteggiamento di cam-

pion'è della libertàL e delta democrazia, e, ltello stesso

tempo, senz.a chieder:le il consenso' dichiara che

l'India è un paese belligerente.La tr legge sulla difesa dell'India )) conferisc.e alle

autorità inglesi pieni poteri e diminuisce i diritti già

limitati dell'autonomia provincialc che la Costitu-zictne accorda ai governi delle prt-rvincie. È stata

introclotta inoltre una crellsllra severissima.' Fin dal-I'inizio della guerra I'Inghilterra ha adattato l'eco-

nomia dell'India ai bisogni della guerra: I'espor-

tazione di ogni genere di viveri, di carburanti, cli

lana, di foraggi, di atrni, cli metalli, ecc. è stata proi-bita. La carestia è in aumento; a l-ahore i prezzisono aumentati del35?i, in media, e per certe mercisono perfino triplicati.

I principi {eudali dell'India, pilastri dell'imperia-

tfz

malgrado tutto, sl vo-I'Inclia nella guerra, ttoi

*,J,

B:I

lismo inglese, si sono affrettati ad assicurare la

Gran Bretagna del loro aiuto. Ancora poco tempo

fa, le autorità inglesi aiutavano i principi a repri-

mere ogni movirnento popolare nei loro Stati' Que-sti stessi principi che generalmente non pensano che

al proprio benessere, vogliono ora dimostrare la

loro riconoscenza ai loro protettori. Ad esempio, ilmaraja di Bikanir ha messo a disposizione delle

autorità 5o mila rupie per i bisogni di guerra e ha

dichiarato di voler arnare sei battaglioni di fante-

ria. Questo stesso marajà spende per i suoi bisogni

personali la maggior parte del bilancio del suo Stato

à ttott lascia che somme infime per l'organizzazionedell'igiene e per la pubbli'ca istruzione. Il marajàdi Indore ha dato per la guerm 5oo mila rupie; ilmarajà di Travancore 6oo mila rupie' ecc.

I liberali indù avevano deciso in un pnmo tempo

di appoggiare l'Inghilterra; il leader del Partito li-berale, Bahadue Sapru, aveva propoÉto di sospen-

dere le rivendicazioni indiane fino allo rt schiaccia-

rnento del nemico comune rr. Lo stesso punto di vi-sta era stato espresso dal Primo Ministro del Go-

verno di Pendhaba, membro dirigente della Lega

maomettana, Sikander Hvat Han e dal Primo Mi-nistro del Governo del Bengala, F-aslul I'Iug.

Tuttavia il Congresso nazionale dell'India nonha condiviso questo punto di vista. Nella dichiara-zione del Congresso sul suo atteggiamento di frontealla guerra ha detto : tr .,. Il Goveruo inglese non ha 'tenuto conto dell'opinione pubblica del popolo in-'diano e ha dichiara.to contro la sua volontà. di met-

Page 19: Briganti in Parrucca

terlo a fianco dei belligeranti r. Il Congresso haproclamato inoltre che rr la questione della parte-cipazione dell'India alla guerra non può essere ri-solta che dal oopolo inCu stesso, e questo non tol-lererà che le riserve dell'India siano sfruttate perfini imperialistici. Ogni tentativo di questo genereprovocherà inevitabilmente la resistenza del po-polo indù n.

Il Congresso ha chiesto quindi al Governo in*glese una dichiarazione sui suoi scopi di guerra, do-mandando, in particolare, se la professione di fededemocratica si applicava all'India. In effetti, sel'Inghilterra non fa una guerra imperialista, malotta per la democrazia, dovrebbe accordare la de-mocrazia stessa all'India; se l'Inghilterra lotta perla libertà, dovrebbe rinunziare al suo dominio sul-l'India e permettere al popolo intlù di essere pa-drone del suo destino.

La risposta clel vicerè è equivalsa a un rifiuto;egli ha ripetuto una volta di più le promesse di unot< Statuto dei Dominions )) per una data futura e in-certa. Simili promesse erano state fàtte zz anni fae non sono state mai mantenute.

Il Governo inglese ha dichiarato precisamentetr che dopo la fine della guerra, esso delibererebbecon i rappiesentanti dei partiti, dei comuni e delleórganizzazioni indiane, nonchè con i principi indi-geni, allo scopo di assicurarsi il loro aiuto e la lorocollaborazione nella elaborazione dei cambiamentidella struttura federale del governo indiano, che glisembrerannel più desiderabili u.

s.{.

Questa dichiarazione non contiene nemmeno una

allusione all'autonomia, nè a un'assemblea costi-

tuente. La struttura federale resta pienamente in

vigore. Anzichè creare un governo resPonsabile' ilviierè delle Indie ha proposto la creazione di un(( organo cleliberante )i, per la durata della guerra'

che igli stesso presiederà e di cui si incaricherà di

scegtàre i membri. Il vicerè inviterà inoltre i com-

pon-enti di quest'organo alle sedute, quando 1o ri-

terrà opportuno.La risposta del Governo inglese ha provocato un

profondó malcontento ín tutto il paese' I1 Governo

infatti si è smascherato da se stesso. Gandhi, che

in un precedente colloquio col vicerè si era pronun-

ziato ier l'appoggio all'Inghilterra durante l'attuale

conflitto, hi dichiarato, dopo la pubblicazione diquesta dic[iarazione : (( L'Inghilterra dà all'Indiadele pietr. inrre.. di pane rr' Perfino i litrerali, che

reclamavano un appoggio assoluto alla Gran Bre-

tagna, non hanno approvato la dichiarazione del

vióerè. Gli elementi pitì avanzatt del Congresso

hanno già reclanrato apertamente I'indipendenza

del paese; già le basi di questo movimento hanno

assunto ttn'estensione che i movimenti Swaraj e dirr disobbedienza civile rr del dopoguerra non ave-

vano mai conosciuto. Cinquantamila operai tessili

di Bombav hanno proclamato lo sciopero di pro-

testa contro la guerra. A titolo di risposta alla di-chiarazione del Governo inglese, il Congresso na-

zionale ha dato l'ordine agli otto ministri princi-pali clel Congresso di dare le dimissioni.

s5

Page 20: Briganti in Parrucca

Il Governo britarlnico conta su una divisione in-testina nei ranghi stessi della nazione indù; le suesperanze riposano sull'appoggio delle persone piùreazionarie del paese - principi e ricchi proprie-tari - nonchè sugli interessi di gruppi di mino-Íanza, di cui il Governo ha favorito la costituzionesecondo il principio del diuide et imferu.

Il Governo britannico tenta di nascondere la gra-vità della crisi che si sviluppa nelle Indie; esso ten-ta di nascondere il fatto che nel momento in cui è

i'npegnato in una guerra che asserisce di fare perl'indipendenza e per la libertà delle Nazioni e perla causa della democrazía contro il nazionalsocib-lismo e il fascismo, nello stesso tempo nega la de-rnocrazia a 27o milioni di indù e governa con de-creti-legge e con la forza militare.

.In realtà ql"*o movimento ha creato le mag-giori apprensioni in Gran B.retagna, specialmentenei circoli liberali, i quali reclamano attualmenteuna serie di promesse in favore dell'India, rt allor-chè la guerra sarà finita n. Si spera così di guada-gnare gli elementi moderati del Congresso. Lo stessoatteggiamento è seguìto dal Labour Party inglese,la cui sola attività attualmente è quella di assicu-rare il maggior appoggio possibile alla causa dellaguerra.

Il problema indiano è il problema più grave chel'Impero britannico dovrà affrontare, e la cui im-portanza aumenterà in proporzione diretta con ladurata della guerra.

Fin dall'inizio delle ostilità, gli avvenimenti.di-

il6I

ì

mostrano, del resto, che lllmpero britarrnico non è

quella armoniosa comunità di naziclni aila quale

esso vorrebbe far credere.

t. La, loúta dell'frla,nda per la sua,libora,zÍrrrle.

Anche gli Irlandesi combattono da anni per libe-rare il loro paese dai giogo degli imperialisti inglesi

che hanno affogato nel sattgue, nel rgt6, la Repub-blica di Dublino. Recentemente sono avvenute va-rie dimc,rstrazioni contro gli Inglesi, nelle varie cittàr

dell'Eire.Queste climostrazioni, che hanno avuto un gran-

dioso carattere e sono riuscite irnponenti per il nu-rnero dei convenuti, richiaurano l'attenzione di tuttoil mondo sulla lotta del popolo ir-landese control'imperialismo britannico. Gli imperialisti ingiesiauiano atteggiarsi a difensori dei piccoli popoli. Co-

me è noto, in questi ultimi tempi, i politicanti inglesihanno proclamato ai quattro venti che solamenteessi stanno a guardia degli interessi dei piccoli po-poli, anzi recentemente Churchill ha proclamatoche l'Inghilterra è rimasta sola a difendere la causa

della libertà del mondo.Allorchè però si chiede ai dirigenti britannici per-

chè essi non accordino allora la libertà a 4Bo mi-lioni di schiavi coloniali, che vivono nei loro Do-minions, essi ripetono i soliti discorsi ipocriti sullarr missione colonízzatrice rr dell'Inghilterra nei con-fronti degli Stati e dei popoli extra-europei.

B?

Page 21: Briganti in Parrucca

Le djmostrazioni del popolo irlandese ricorrlanoancora una volta che proprio nella stessa Europavi è un piccolo paese - l'Irlanda - che geme sottoil feroce e spietato giogo dell'imperialismo britan'nico.

Le classi dirigenti dell'Inghilterra già da secolioppri,mono la loro piccola vicina lrlanda. Dopoaver coqquistato tr l'isola verde rt col ferro e colfuoco, essi la mantengono in una condizione di mi-seria e di arretratezza.

L'Irlanda è rimasta 1ìno ad oggi un paese preva-lentemente agricolo posto qlle dipendenze econo-miche dell'Inghilterra. I contadini irlandesi semi-affamati sono stati aggravati da elevati canoni peril pagamento della terra loro strappata dai conqui-statori e poírestituita ai possessori originaii dietroun'onerosa sonìma di riscatto. Le stamberghe dellaperiferia delle città irlanclesi, prirna di tutte Du-blino e Belfast, sono focolari di spaventosa miseriae vivai di malattie sociali.

Tali sono i frutti della rr missione colonizzatrice ldell'Inghilterra.

Il popolo irlandese ripaga i tt civilizzatori rr in-glesi con un inestinguibile odio. Esso conserva lasua alta cultura, aspira alla libertà e non interrompela lotta contro i suoi oppressori.

L'Irlanda è ripetutamente insorta contro il do-minio britannico; gli oppressori hanno soffocatosempre queste insurrezíoni con la ferocia loro ca-ratteristica.'Così fu soffocata anche l'insurrezionedel 1916, scoppiata nel cuore dell'ultima guerra.

aa

Dopo la fine di quella, la plutocrazia inglese fucostretta ad accordare alcune concessioni agli Ir-landesi : I'Irlanda meridionale fu dichiarata Domi-nion autonomo dell'I,mpero britannico sotto la de-nominazione di Stato libero cl'lrlancla. Tuttavia in-visibiii iegami di dipendenza ecotìomica continuanoad aggiogare il Dominion irlandese al carro dell'im-perialismo inglese; lo sviluppo inglese dell'ri Isolaverde r viene artificiosamente contenuto e il paese

è ri,masto un mercato di viveri dell'Inghilterra;inoltre, e.sso è stato spezzato in due parti, poichèr'Irlanda del nord, che è la regione più industrialedel paese, è restata a far parte dell'Inghilterra. Lemasse irlandesi non hanno mai cessato di esprimerela loro violenta indignazione contro queste monche<. concessioni rr che mantengono la dipendenza delpaese dalla Gran Bretagna.

Oggigiorno le relazioni anglo-irlandesi hanno ri-preso di nuovo un'estrema tensione; i civilizzatoriinglesi tentano di coinvolgere l'Irlanda nel vorticedella guerra; ma gli Irlandesi non intendono com-battere per la fallita causa dell'imperialismo britan-nico; essi non úogliono versare il loro sangue nel-l'interesse degli speculatori della City, di questiodierni possessori cli schiavi. La volontà unanirnedelle masse popolari iriandesi ha costretto il Go-verno dell'Eire a proclamare il mantenimehto dellaneutralità. Tuttavia, gli Inglesi calpestano la vo-lontà del popolo irlandese'così chiaramente mani-festatasi; I'Irlanda del nord è stata costretta a man-dare ipropri figli in guerra. Nel contempo l'Inghil-

B9

Page 22: Briganti in Parrucca

terra opera una pressione economica sull'E'ire per

cercare di farla entrare nel conflitto,Ecco cotne si presentano le (( cure rr degli impe-

rialisti inglesi per i piccoli popoli.Non c'è da meravigliarsi che il popolo irlandese

conduca contro i suoi oppressori una lotta intensa

per la pace e per la libertà.Un giovane sedicenne irlandese, portato davanti

al giudice inglese, ha pronunciato in sua presenza

parole verarnente coraggiose : rt Io sono fiero, egli

ha detto, del fatto che la sórte rni abbia riservatol'onore di confermare daYanti a un tribunale bri-tannico la incrollabile decisione del popolo irlan-dese di combattere per ogni pollice del nostro ter-ritorio nazionale r.

La lotta liberatrice dell'Irlanda si rafforzerà in-dubbiarnente col prolungarsi della guerra- Da ciò

si può arguire che le spalle dell'imperialismo bri-tannico sono abbastanza malsicure !

9. L.'imperialisrno bnitannieo nollalotúa oonÚro i Boer:i.

L'imperialismo britannico è i'mplicato oggi inuna guerrb che i suoi rappresentanti giustificanocon ipocrìti discorsi sulla rr democrazia rt e sulla

tr libertà delle piccole Nazioni rr. Non è inopportunopertanto ricordare l'aggressione compiuta dalllln-ghilterra nel 1899 contro le due piccole repubblichedel Transvaal nell'Africa del Sud.

I Boeri, popolo di contadini e di pastori, erano i

40

discendenti degli emigrati che nel xvtr secolo lascia-rono l'Olanda per trasferirsi nell'Africa del Sud incui si erano rifugiati anche gli ugonotti francesi.Per loro sventura, il territorio che i Boeri coltiva-vano si trovava nel campo di espansione della po-litica coloniale inglese e conteneva per di più ric-chissi,mi campi diamantiferi. Ciò diede luogo ad

s:.i&,

Perqulslzlonl di arabi In Palestina

{l

Page 23: Briganti in Parrucca

una guerra di rapina che costituisce uno dei capi-

toli più odiosi della storia dell'i'mpérialismo colo-niale britannico.

I Boeri difesero eroicarnente la loro libertà con-

tro la travolgente superiorità numerica e tecnicadell'Inghilterra. Perdue anni emezzo, questa dove'continuare la lotta e inviare un esercito di ben r5o '

mila uomini, per spezzare la resistenza di questo

piccolo popolo che contava appena r5o rnila per-

sone, comprese le donne, i fanciulli, i vecchi- GIiInglesi dovettero assediare tasa per casa e villag-gio per villaggio pni'ma di conquistare il territorioe sostenere inoltre un'aspra guerriglia di scontri edi imboscate. Allo scopo di influenzare i contaclini,che si erano arruolati nei distacca,menti dei difen-sori del paese, gti Inglesi fecero del sistema degliostaggi an mezzn normale di lotta. Circa 4o mila,tra dnnne e fanciulli boeri, portati via dagli Inglesi,perirono nei campi di concentramento in condi-zioni spaventose.

L'intervento inglese contro i Boeri ebbe una for-midabile ripercussione in tutti i paesi. un'ondatadi indignazione si diffuse per tutto il mondo; mi-gliaia di voJontari accorsero in aiuto dei Boeri, men-tre dai territori vicini, sottoposti al giogo colonialedella Gran Bretagna, moltissirni passarono la fron-tiera per lottare insieme contro il nemico comune.

La guerra del Transvaal era stata accuratamentepredisposta e minuziosamente preparata- Da quan-do sr accertò che i càmpi coltivati dai Boeri rac-chiudevano oro e diamanti, l'imperialismo inglese

42

inviò i suoi agenti, sotto la veste di coloni. Il Go-veino b<;ero, resosi presto conto dei piani imperia-listici britannici, non volle accordare a tali coloniil dintto di cittadrnanza. Allora si fomentò la fa-mosa ,r insurrezione )) di Johannesburg, per soste-nere la quale il governatore inglese Cecil Rhodesinviò sul posto un avventuriero, certo Jameson.

In seguito, allorchè il presidente Krúger pubblicòvari documenti dai quali risultava f intesa inter-corsa tra i circoli governativi inglesi e questo av-venturiero, il gabinetto di Londra si vide obbligatoa richiamare Cecil Rihocles. Alla Camera dei Co-rnuni, il Ministro delle Colonie, Joseph Chamber-lain, padre dell'ex Primo Ministro, fece una dichia-razione veramente cinica e sintomatica : ri Senzauomini come Cecil Rhodes, la storia della GranBretagna non sarebbe mai stata così brillante e isuoi possedimenti non sarebbero così vasti n.

Gli arnbienti conservatori e reazionarj plaudi-rono; erano quegli stessi ambienti che avevano di-retto dietro le quinte la <r missione )) Jameson a

Johannesburg. Più tardi si venne a sapere che perindurre in errore l'opinione pubblica, il Governobritannico aveva comprato la maggior parte deigiornali sudafricani e aveva speso migliaia di ster-line per telegrafare alla starnpa inglese le notiziepiù sensazionali, assolutamente false, nella maggiorparte dei casi, che pretendeyano che gli stranierierano maJtrattati dai Boeri. I telegrammi ricevutidall'Inghilterra erano falsificati e (( accomodati nsecondo le istruzioni della propaganda governa-

4B

Page 24: Briganti in Parrucca

tiva. I corrispondenti di. quasi tutti i giornali di

Londra falsificavano perfino i dispacci ufficiali'La guerra del grande e potente Impero britan-

nico contro un popolo di r5o rnila abitanti ha dimo-

strato che l'imperialismo inglese non ha mai avuto

scrupolo di violare l'indipendenza dei piccoli Statil

e che le sue afferrnazioni o$ierne sulla difesa dei

principi democratici e della libertà dei popoli, non

sono altro che ipocrisia e menzogna.

lO. Ire ipocrite formnle sugli xeopídella Euorra, sca,úonota, dall'Irrglril'

^ terlra e i veri finÍ di questn'

Più volte, nei loro discorsi, gli uomini di Stato

inglesi hanno sostenuto che I'attuale conflitto è una

lotta tra la democrazia e I'assolutismo e che perciò

si tratta di una guerra giusta, liberatrice delle na-

zioni e fatta per la difesa della democtazia contro

il rr dispotico rr regirne tedesco, e contro gli Stati to-

talitari in genere.

Alla ricerca di uno scopo di guerra che potesse

essere pres.entato alle masse, le quali devono sacri-

ficarsi, e che fosse tale da giustificare tali sacrifici'

il ministro Halifax ha dichiarato alcuni mesi fa che

gli Inglesi fanno la guerra per costruire un tr rnondo

ttoono n. Lord Halifax ha dipinto questo tr mondo

nuovo r tutto in rosa : r, il mondo che noi deside-

riamo realizzare comporterà la collaborazione di

tutti i popoli sulla base dell'uguaglianza, della sti-

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ma di se stessi e della tolleranza reciproca dell'urna*nità rr.

Si potrebbe facilmente obbiettare che se larr grande democrazia britannica r sentisse un similerr desiderio n di liberare i popoli oppressi, potrebbeampiamente soddisfarlo, cominciando dal proprioimpero coloniale.

Perchè non mettere in atto la sua missione libe-ratrice in India e negli altri paesi coloniali e semi-coloniali, che si estendono su una superficie com-plessiva di 3z rnilioni di chilometri quadrati, e con-tano una popolazione di circa 48o rnilioni di abi-tanti ?

Fino ad oggi non si è sentito dire che la GranBretagna abbia accordato l'uguaglianza al popoloindiano; non si è mai saputo che lord Halifax, al-lorchè era vicerè delle Indie, abbia contribuito afavorire la tr tolleranza D tra indù e musulmani. Alcontrario, non è un segreto per nessuno che gli .In-glesi hanno messo tutto in opera per accentuare laintolleranza e per scatenare le passioni, e ciò alloscopo di mantenere il popolo indù sotto il giogo.

Nè si è mai inteso dire che le classi dirigenti bri-tanni,che abbiano rispettato il popolo cinese e ri-nunziato alle rr concessioni u e ai privilegi, cosìumilianti per la << stima di se stessi r di quella Na-

Infine, che cosa mai può significare questa cro-ciata democratica, la quale pretendeva di portarele sue conquiste sulla punta delle baionette in Ger-mania, ma che sopprime conternporaneamente, con

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un tratto di penna, il regime <r democratico rr neì

proprio paese ?

Il <t mondo nuovo rr di coioro che hanno scate-

nato la guerra e hanno voluto continuarla, respin-gendo'le proposte di pace del Fùhrer dell'ottobrescorso, non può non essere che un pretesto, e asso-

miglia tragicamente al veechio mondo senile della- àemocrazia, dell'assolutismo e dell'imperialismo

democratico.Coloro che oggi spingono la gioventù di tutto il

mondo al macell,o per la <r difesa della democra-zia n sono i suoi peggiori nemici; in realtà essi con-

tinuano la ESrerra per conservare i propri privilegie i propri beni, per màntenere l'oppressione colo-niale degli altri popoli e per perpetuare l'asservi-mento brutale dell'umanita.

Essi hanno tentato ogni sforzo per estendere ilconflitto, per coinvolgere in esso altri paesi, per far-ne una guerra mondiale, perchè considerano laguerra come vnmezzo per consolidare ed allargarele proprie posizioni nel mondo

Azzuffarsi su un numero di fronti quanto piùgrande possibile,, sì, questa è la verità della potticaimperialipta inglese. Perchè rnai ciò è necessario?

Perchè gli irnperialisti inglesi possano anche pre-

sentemente, come nel passato, spegnere l'incendiocon le mani altrui.

Un tempo, alla voce minacciosa dell'Inghilterra,tremavano la Scandinavia,'i Balcani, l'India; perla gloria della plutocrazia britannica si battevano iqopoli d'Europa e d'Asia; milioni di uomini di di-

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verse nazionalità erano costretti ogni tanto a ver_sare il loro sangue affinchè la borsa inglese potessesempre più rimpinguarsi.

Ciò aweniva una volta, ma per {ortuna è finitoper sempre. Gli imperialisti inglesi non si rasse_gnano in nessun modo alla mutata realtà.

Essi sognano continuamente il passato e vivonosecondo il quadrante del secolo passato. perciò ar_rivano sempre in ritardo. La ragione degli insuc-cessi della loro politica è che essi non intendonotener conto della realtà odierna : cioè di un,Italiagiovane, ardente, disciplinata, consapevole dei suoicompiti, potentemente arnata, risoluta a finirla conle prepotenze e con i soprusi della Gran Bretagna,e di una Germania possente, forgiata nel fuoco diuna guerra vittoriosa, formidabile per il suo poten_ziamento bellico, per le sue avanzate fulmin""

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le sue battaglie che non danno tregua all,avversaiio.I-e schiaccianti vittorie dell'Asse mostrano oggi

l'app;rensione tragica dei dirigenti britannici àifronte alle masse combattenti; malgrado gli sforzifella propaganda per convincere i popófi dellabontà della causa inglese e per abituarli all,idea del-l'jnevitabilità della grrerra e della sua durata, l,opi_nione pubblica della Gran Bretagna e del suo iin_pero coioniale non si fa illusioni sulla portata im_mensa e sulle conseguenze spaventosé ai questaguerra, che graverà per intero sulle spalle dàl po_polo inglese e che terminerà inesorabilmente conlo schiacciamento definitivo dell,imperialismo bri_tannico.

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