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Marco Cucchi
Anatomia di un campione attraverso la metodologia del coaching
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“Dedicato a tutti i consulenti alla vendita delle concessionarie auto, animati ogni giorno dalla passione per le auto e per le relazioni umane.”
Alessandro, Davide, Marco e Nicola
Buongiorno Ayrton, come stai? …Abbastanza bene, alla =ine me la sono cavata con qualche acciacco… Per il resto come ti senti? Mi sento a pezzi, è per questo che ti ho chiesto di iniziare questo percorso di coaching…. Prima di decidere come procedere cosa ne dici di condividere i pensieri di queste ore? Ok.…Ieri in ospedale mi ero convinto del fatto che il mio “malessere” fosse legato esclusivamente alla morte di Ratzenberger. Oggi invece penso a come ho trascinato, nella mia folle ricerca della perfezione, anche i tecnici della Williams facendomi modi=icare in soli due giorni il piantone dello sterzo. Sono io che li ho portati all’errore… Mi stai dicendo che non avrebbero potuto dirti “No Ayrton, per questa modi>ica devi aspettare la prossima gara”? Si, esatto! La stessa determinazione con cui porto le persone intorno a me a dare il 110%, questa volta stava per uccidermi. A 34 anni, con tre titoli mondiali alle spalle, mi chiedo…cosa sto facendo….
Prologo
Il precedente dialogo potrebbe essere l’inizio di un immaginario percorso di coaching a pochi giorni dall’incidente di Imola. Nelle pagine che seguono verranno analizzati tutti gli elementi che hanno portato Senna ad elevare così tanto il suo talento di pilota e le sue potenzialità di uomo. Attraverseremo i suoi pensieri e le esperienze più signi>icative della sua vita >iltrando più di 100 interviste rilasciate in tredici anni e grazie ai contributi giornalistici di Giorgio Terruzzi e Leo Turrini. I loro testi sono stati pubblicati nel 2014 a vent’anni dalla morte di Ayrton. Grazie alla completezza delle risposte nelle interviste, utilizzeremo tre diversi strumenti di autovalutazione impiegati nel coaching per comprendere a che punto fosse arrivato Ayrton nella sua ricerca della felicità e quanto davvero fosse vicino alla sua autorealizzazione. Utilizzeremo La ruota della vita, La Flow Theory, Le Virtù e Le Potenzialità.
Introduzione
La famiglia di Ayrton
Ayrton ha un’intesa speciale con la madre Neyde ma a casa Da Silva domina la >igura di papà Milton, un patriarca, uno deciso, che guida e comanda sul lavoro come in famiglia. Figlio di un autista, inizia commerciando automobili e poi immobili >ino a diventare costruttore, industriale metallurgico e titolare di aziende agricole. La famiglia vive in un benessere rassicurante senza sfarzo esagerato e ostentazioni gratuite. Ayrton, mancino e iperattivo, in famiglia viene chiamato “Beco”, nomignolo dato da una cuginetta che non riusciva a pronunciarne il nome. “Se una cosa la fai, falla bene”, Milton non immagina che con questo “mantra” sta creando un pilota. Ayrton a 34 anni de>inisce Milton “il suo più grande amico”. Ma è davvero così? Ha sempre patito quella personalità solida, come quella volta in cui viene rimproverato in un momento di gioia per aver spruzzato champagne al principe Ranieri sul podio di Montecarlo 1987.
Il cara=ere
Da ragazzino, in un pomeriggio di pioggia, mentre é dentro un negozio, nota dall’altra parte della strada una famiglia poverissima che attende l’autobus diretto ai sobborghi. Si rende conto della reale situazione del suo paese. E’ un uomo con un’ ombra lunga, consapevole del suo talento e della sua ricchezza, con la smania di voler restituire agli altri. Solo in macchina riesce a liberarsi della sua inquietudine e lo fa con ferocia. Una dedizione impressionante di chi non si accontenta mai, autocritico verso il miglioramento e desideroso di soddisfare suo padre Milton nel profondo.
L’inizio con i kart
Il primo kart a 4 anni. Fin da subito impressiona la sua concentrazione assoluta. A otto anni la prima gara con il sorteggio delle quali>iche. Un segnale del destino: parte in Pole e resta in testa per 35 giri prima di essere buttato fuori da un avversario. Furioso passa il resto della gara con il casco in testa a bordo pista. Milton lo af>ida ad un istruttore professionista, Lucio Pascul detto “Tché”. Gli insegna la >luidità della guida senza sbavature dividendo la pista in numerosi settori. Dopo alcune gare un altro pilota lo de>inisce una schiappa sul bagnato. Da quel giorno per oltre un anno, ogni pomeriggio piovoso si reca al kartodromo e si allena >ino a sera per capire come si guida in condizioni estreme. Arriva a far bagnare l’asfalto per allenarsi. Diviene un pilota professionista del Kart, corre per l’italiana DAP e conquista 4 titoli Brasiliani, 2 titoli Sud Americani e per 2 volte è vice-‐campione del mondo.
1981: verso l’Europa
Dopo un matrimonio fulmineo con Lilian, >iglia di amici di famiglia, parte con lei per andare a conquistare nel vecchio continente l’accesso all’Olimpo dell’automobilismo. Nel 1981 il bilancio delle corse è ottimo: vince due campionati di Formula Ford 1600. La vita privata è invece un disastro. Nella grigia Eaton nel Norfolk, “parcheggia” Lilian in un tristissimo appartamento pensando solo a farsi largo nel poco etico, opportunista e menzognero mondo delle corse. Reagisce malissimo anche al rischio paventato di diventare papà. E’ di fatto un ragazzino e in quella infelice cittadina abbandona alla deriva il suo matrimonio. Milton fa una sola visita in UK e, constatata la condizione generale disagiata, decide di far rientrare de>initivamente il >iglio per cambiare vita e dirigere un’azienda di famiglia.
‘82-‐’83: la crescita
Ayrton obbedisce al padre ma è distrutto e non riesce ad accettare di dover rinunciare alla sua carriera sulle auto. Interviene a perorare la sua causa uno dei soci di Milton che lo convince sul futuro di Ayrton offrendosi di seguire personalmente i delicati rapporti con team, sponsor e stampa. Con Lilian va come doveva andare: si lasciano e lui torna in UK solo come non mai. La sua vita é quella: una totale immersione nelle corse. 1982 ancora Formula Ford: 27 gare, 23 vittorie, 14 pole position, 25 giri veloci. Si ripete nel 1983 nella Formula 3 inglese, vincendo il campionato dopo aver surclassato l’inglese Martin Brundle. Ottiene il suo primo test di Formula 1 a Donington con la vettura che in futuro gli sarà fatale: la Williams. A >ine giornata batte il tempo fatto sul circuito dal pilota uf>iciale Jonathan Palmer.
Il rapporto con il rischio
Ayrton è a Zolder in quel maledetto week end del 1982 in cui perde la vita Gilles Villeneuve: corre con la Formula Ford 2000. La morte di Villeneuve non lo tocca, in quel momento è solo un forsennato senza un particolare credo e respinge quell’emozione. Il caso vuole che in gara esca di pista proprio nello stesso punto dell’incidente del canadese. Negli anni il rapporto con il rischio cambia: nel ‘90 piange al centro medico osservando Donnelly che lotta tra la vita e la morte, nel ‘91 ad Hockenheim decolla con la sua McLaren a 5 metri d’altezza e dichiara: “L’auto è atterrata capottata, attendevo il colpo mortale”, nel ‘92 a Spa scende dall’auto e salva Comas intrappolato. Ad Imola nel ‘94 il venerdì visita Barrichello al centro medico e il sabato va a vedere Ratzenberger in pista dopo lo schianto. Nel pomeriggio, quando viene avvisato della morte dell’austriaco, piange nel suo box.
La preparazione psico-‐fisica
Già dal 1983 Milton gli af>ianca Nuno Cobra, un esperto preparatore >isico che lo trasforma nel >isico e nello spirito. Dal corpo gracile e poco resistente, Nuno lo porta con l’allenamento ad essere un atleta eccezionale. 22 km di running in 90 minuti, 48 pulsazioni a riposo per abbassare il ritmo di gara da 198 a 150 battiti al minuto. Circonferenza toracica aumentata di quasi il venti percento. Ma tutto questo non è suf>iciente, il ragazzo a contatto con la Formula Uno è una corda di violino: nel 1984 a soli 24 anni manifesta una paresi facciale. Nuno Cobra capisce che la resilienza alle situazioni di stress psico-‐>isico va aumentata e interviene più pesantemente, un coach a 360 gradi. Stabilisce con lui precise regole del sonno e dell’alimentazione abbinate alla pratica della meditazione e alla tecnica della visualizzazione per preparare le gare. Fa sue le tecniche di focalizzazione e quando rientra ai box sa descrivere minuziosamente ai suoi tecnici il comportamento del propulsore e del telaio in ogni punto della pista. Le sue sensazioni corrispondono in modo preciso con i dati della telemetria.
Sedere, >ianchi e schiena fusi con il telaio. Le giunture dell’asfalto come briciole nel letto, individuate una per una, segnate, memorizzate, una mappa del tesoro. Gomme pizzicate come corde di uno strumento ad arco. Millesimi raccolti come pepite d’oro, messi via, in tasca, sino ad avvertirne il peso. Ma qual è il senso di questa ricerca della perfezione? Il senso sta in un confronto personale capace di sedare quella perenne inquietudine. La sua vita è quella, consapevole di essere un portento.
Il talento
Nel 1984 debutta >inalmente nel dorato mondo della Formula 1 con la Toleman, vettura da metà schieramento. A Montecarlo sul bagnato mostra per la prima volta il suo talento al mondo intero. Jackie Ickx, pilota Porsche, amico di Prost, nell’occasione direttore di gara, lo priva della vittoria interrompendo la competizione mentre Senna, dopo aver superato oltre dieci piloti, si appresta a sorpassare anche il francese in testa alla gara. Sul podio non nasconde la sua delusione. Sta comunque scrivendo la storia della Formula 1. Viene cercato dalla Ferrari su diretto interessamento del “Grande Vecchio”. Purtroppo per l’85 ha già >irmato con la Lotus.
Il debu=o in F1
Estoril 1985, ancora una volta sul bagnato, arriva la prima vittoria. Una supremazia assoluta su tutti i contendenti: dal terzo in poi tutti doppiati. Da poco in Brasile è caduta la dittatura militare e il paese è alla ricerca di un riscatto, di una rinascita. Ayrton sventola dalla sua auto la bandiera nazionale e diventa subito un idolo nazionale. Un altro pezzo del suo sogno si realizza: donare un pizzico di gioia al suo popolo. Capita anche nel 1986 a Detroit con il Brasile battuto il giorno prima dalla Francia ai Mondiali. Ayrton con orgoglio sventola il riscatto nazionale. Piquet esce praticamente annientato nell’immaginario brasiliano.
La prima vi=oria
Da alcuni anni Milton spinge Jacoto, amico di Ayrton a seguirlo per il mondo in qualità di suo segretario af>inché abbia sempre accanto una persona di >iducia. Sono sempre assieme e la cosa stimola Piquet nel creare illazioni sul loro conto. Ayrton concentratissimo sulle gare, effettivamente non è >idanzato, la sua vita privata si svolge lontano dai ri>lettori, in Brasile, dove ha un susseguirsi di >lirt ma ai box è sempre e solo assieme a Jacoto. Nell’87 Ayrton, un po’ scocciato, si lascia andare ad una provocazione dichiarando ad un giornalista di farsi un po’ da parte durante l’inverno “…per lasciare un po’ di spazio mediatico anche a Piquet”. La risposta è immediata: Piquet toccato sull’orgoglio in un’intervista lo de>inisce omosessuale. E’ una bomba mediatica che fa fatica a spegnersi. Milton invita subito Jacoto a rientrare in Brasile.
La guerra con Piquet
Nel 1984, appena si affaccia al mondo della Formula ,1 viene invitato con tutti i nuovi colleghi al Nurburgring per una gara alla guida delle Mercedes stradali. Prost, già pilota affermato, fa gli onori di casa con il neo arrivato e gli da uno strappo dall’aeroporto di Francoforte alla pista. Prost in pole, Senna secondo. Al via Ayrton parte meglio, “accompagna” il francese fuori pista e vince. Prost undicesimo. Fine dei riguardi per il giovane brasiliano. Prost, chiamato il professore, è il vero uomo da battere per affermarsi davvero in Formula 1. Più di Piquet, più di Mansell, più di chiunque altro. Lo stesso tipo di confronto lo cercherà anche Schumacher nei confronti di Senna negli anni a venire.
Prost: la figura di confronto
Per lottare per il titolo occorre guidare una McLaren. Vi arriva nel 1988 e si porta in eredità l’af>inità con i tecnici della Honda che lo conoscono già dai tempi della Lotus. Mai sazi, come lui, nella ricerca del dettaglio, nell’analisi dei dati protratta per ore. Vince >inalmente il titolo dopo un dif>icilissimo confronto con Prost. 16 gare, 13 pole position, 8 vittorie. E’ una stagione di prestazioni straordinarie con qualche errore clamoroso come la distrazione di Montecarlo e un maldestro doppiaggio a Monza che gli costeranno il ritiro in entrambe le gare. Il capolavoro in Giappone. Ad Ayrton si spegne il motore al via e precipita in 14° posizione. Con la consueta determinazione e l’aiuto della pioggia supera tutti compreso Prost. Va a realizzare un altro pezzo del suo sogno: essere campione del mondo di Formula 1.
‘88: Campione di F1
Nell’88 a Montecarlo in prova stabilisce la pole e invece di rientrare ai box resta in pista per altri 5 giri nei quali abbassa sempre il suo tempo >ino ad in>liggere a Prost un distacco di 1,5 secondi. Un’eternità. “Per la prima volta nella mia vita mi sentivo in un’altra dimensione, come in trance, senza essere cosciente dei gesti che facevo per guidare”. In gara sopravvaluta questa sensazione e dopo aver distaccato Prost di quasi 1 minuto, abbassa la guardia e sbatte alla curva del Portier. Era rabbioso verso se stesso. Prost dichiara: “non voleva solo battermi voleva umiliarmi”. La sorella Vivienne, molto religiosa, interpreta l’episodio del sabato come un segno del Signore riservato ad una persona speciale e lo convince ad avvicinarsi alla fede. Aiutato da Alex Dias Ribeiro, un ex pilota molto religioso e amico di famiglia, impara a leggere la Bibbia e a cercare un contatto con Dio. A >ine gara in Giappone, racconta di aver ringraziato Dio e di aver sentito che questi si manifestava a lui. Molti lo bollano come un esaltato.
Senna incontra Dio
Nel Natale del 1988, Ayrton conosce Xuxa, nota conduttrice televisiva brasiliana. Dopo tante brevi avventure nasce un grande sentimento che lo lega alla showgirl >ino al 1990. Purtroppo anche Xuxa ha una >igura “genitoriale” di assoluto controllo: la direttrice della rete televisiva per cui lavora. Sia Milton che la direttrice in questione preferiscono vederli separati in quanto impegnati nelle loro rispettive carriere. Quasi una relazione nascosta: il rigore dei due lavori li separa. L’epilogo >inale a NY. Litigano prima di Natale, lei vola a NY per un evento a casa di un produttore televisivo. Ayrton nel cercare di riconquistarla fa un “colpo di testa”: lascia San Paolo, senza avvisare nessuno, portandosi con se solo un costume da Babbo Natale. Si cambia su un taxi presentandosi senza preavviso alla festa dove si trova Xuxa. Lei reagisce male, si sente messa in imbarazzo e non lo fa neanche entrare. Ayrton, neo campione del mondo di F1, questa volta torna in Brasile con la consapevolezza di aver perso.
Arriva Xuxa
Nel 1989 la s>ida continua: Ayrton sempre al top delle prestazioni in pista e Alain grande politico e con potentissime amicizie nella FIA. Senna nell’88 ha manifestato il suo lato spirituale ma l’uomo non è perfetto e alla seconda gara del ‘89 ad Imola non rispetta un accordo verbale preso con Prost per non superarsi nei primi giri. Da quel momento Prost porta la s>ida sul piano psicologico e mediatico descrivendo Senna come una persona poco corretta. Durante tutta la stagione cerca di smitizzare l’uomo prima che il pilota. Con 4 ritiri per cause tecniche e due incidenti di troppo, Senna alla >ine di stagione deve inseguire. Al Gran Premio del Giappone la tensione è alle stelle e Prost guida la gara. Senna attacca, Prost chiude la strada: i due si toccano ed escono. Ayrton, riesce a ripartire e a recuperare la testa della gara. Una prestazione magni>ica che il francese della FIA Balestre , riesce a vani>icare. Senna perde il mondiale per un articolo del regolamento mai applicato prima: rientro dalla via di fuga con salto di chicane. Senna furioso grida allo scandalo. Balestre rincara la dose: 100.000 $ di multa e richiesta di scuse formali pena il ritiro della licenza di correre. Ayrton medita il ritiro dalla F1.
’89: La guerra fredda
Le più grandi amicizie di Ayrton sono le persone di sempre, gli amici con cui è cresciuto ma anche sui circuiti stabilisce qualche rapporto speciale. Gerard Berger è l’unico pilota a stabilire una vera amicizia con Ayrton. Scanzonato e guascone stimola il suo lato goliardico. Da Gerard accetta comportamenti come non fa con nessuno: dalla valigetta di Ayrton lanciata dall’elicottero alle improbabili amanti sovrappeso in>ilate nella camera del brasiliano. Berger lo aiuta a prendersi meno sul serio. Angelo Orsi, fotografo di automobilismo conosce Senna da prima della F1. Orsi conquista la sua >iducia per la sua riservatezza. Ayrton ogni volta che si trova a Imola passa da Angelo a prendere un caffè a San Lazzaro. Nella palazzina, abitata quasi esclusivamente da giornalisti, nessuno se ne è mai accorto. Sid Watckins, neurochirurgo inglese, responsabile medico della Formula 1 dal 1978 al 2005. Malgrado la grande differenza d’età legano subito condividendo la passione per la pesca. Watckins trascorse una vacanza nella Fazenda Da Silva in Brasile a pescare.
Gli amici della F1
Nei primi mesi del ’90 ripensa a ciò che è successo in Giappone l’anno prima, a ciò che gli hanno tolto, sotto gli occhi di tutti. Medita vendetta interpretando la sua >idata Bibbia nel peggiore dei modi. E all’ultima gara va proprio così. Si trova in vantaggio in classi>ica anche se la Ferrari di Prost adesso è più competitiva. In Giappone decide che Prost non uscirà in testa dalla prima curva e così è: Prost cerca di sorpassarlo, lui lo sperona in fondo al rettilineo. Entrambi ritirati e Ayrton campione del mondo. Nella sua testa giustizia è fatta. Dopo alcuni mesi si accorge che con quell’atto ha manifestato il lato più oscuro del suo carattere. Di fatto Senna avrebbe meritato il titolo nel 1989 e Prost nel 1990. Per le statistiche non cambia nulla se non il danno subito dalla Ferrari che dovrà attendere altri dieci anni per vincere un titolo.
’90: La vende=a
Nella località Angra Dos Reis, a Sud di Rio, Ayrton acquista una villa sul mare al centro della baia. La località dove si ricarica durante l’inverno, non è un centro mondano e per Ayrton questo è il suo angolo di paradiso, lontano da tutti, con un mare incontaminato in cui nuotare, guidare la moto d’acqua e andare a pesca con il motoscafo. La villa, inconfondibile con il suo particolare eliporto sul prato all’inglese, è in grado di ospitare tutti i suoi cari e gli amici più intimi. Nelle pause tra un Gran Premio e l’altro sceglie un altro luogo di luce e mare: una bellissima villa ad Algarve in Portogallo. Questa è il nido che condivide con le donne più importanti della sua vita. Venduta dalla famiglia Senna oggi la villa è un Luxury Resort.
I luoghi più cari
Nel ‘91 conosce a Monaco Christine Ferracciu, una donna solida, centrata, realizzata. Con lei Ayrton trova un equilibrio da vera coppia. Diciotto mesi di una relazione coinvolgente e rassicurante. Con lei trascorre giornate magni>iche nella villa dell’Algarve in Portogallo. Quando la madre di Christine si ammala di cancro, lui è super>iciale ed egoista non curante della presenza e dell’appoggio di cui lei ha bisogno. Viene lasciato dolorosamente. Ancora una volta non è stato in grado di dare certezze alla donna che ama e non manifesta il reale interesse a costruire una vita assieme.
CrisXne Ferracciu
Alla >ine del 1991, dopo aver conquistato il terzo titolo, arriva l’offerta della Williams 20 mln di $ e la certezza della macchina migliore. Ayrton ri>iuta e resta nel team che lo ha trasformato in un campione affermato. La gratitudine e il rispetto per le persone che ti hanno sostenuto è un altro di quei valori trasmessi nel profondo da papà Milton. Questa sua scelta non paga, la Honda sta per lasciare la Formula 1 e non sviluppa più i suoi propulsori. Con sette ritiri e sole 3 vittorie arriva 4° in un campionato dominato dalle Williams di Mansell e Patrese. Davanti a lui anche il tedesco Schumacher. Tra i due cominciano subito le scintille. Non si sa per quale strana alchimia ma i campioni si riconoscono subito tra di loro. Nel GP di Francia il tedesco tampona il brasiliano. Prima del secondo via Senna si avvicina a Schumacher per un chiarimento faccia a faccia. Più che altro una “lezione di forma” al tedesco che é solito lamentarsi con i giornalisti invece di parlare di persona.
’92: La graXtudine
Con Adriane Galisteau è una cosa sorprendente anche per Ayrton. Conosciuta all’inizio del 1993 durante il GP del Brasile. Lei, ventenne è hostess della Shell. Lui trentatreenne è un mito dell’automobilismo. Quella ragazzina vivace e spensierata lo rende felice. Sa trasmettergli quella leggerezza che nella sua vita è sempre mancata. Neanche a dirlo, Milton non approvava la relazione con questa ragazza “inadeguata per l’ambiente selettivo della Formula 1” e che addirittura ha posato per Playboy. Molti giornalisti la ricordano ad un evento di Montecarlo nel 1993 silenziosa e in imbarazzo seduta tra Richard Gere, Cindy Crawford e i membri della famiglia Ranieri. Ayrton, quasi per provocare Milton, si fa riprendere con lei in pose da innamorati dal suo fotografo di >iducia, il giapponese Norio Koike, nella casa all’Algarve e mette le foto a disposizione di una rivista brasiliana. Il futuro smentirà Milton: nella vita la “leggera” Adriane si realizza come presentatrice tv ed è tuttora molto apprezzata dal pubblico.
La leggerezza di Adriane
Nella stagione precedente ha capito che deve cambiare team per poter ritornare a lottare per il titolo e realizzare il suo grande obiettivo: vincere 5 titoli come il mitico Fangio. Al momento l’unica vettura possibile per farlo è la Williams ma Prost, che ha già >irmato per loro, ha preteso nel contratto una clausola che impedisce di assumere anche Senna. Ancora una volta condizionato dagli inciuci del francese. Nel 1993, deluso, continua quindi con la McLaren che ha perso i motori Honda ed è palesemente in dif>icoltà. Quella, per Ayrton, è una stagione frustrante ma incredibile. Prost sulla Williams vince il titolo in scioltezza ma Senna, con una vettura nettamente inferiore, fa la sua più bella stagione di sempre. Secondo in campionato riuscendo a vincere 5 gare che entrano negli annali della Formula 1. A Donington sotto l’acqua il capolavoro di una vita: supera 5 avversari durante il primo giro. Fine dei giochi: vince con 1’23” su Damon Hill e doppia addirittura Prost terzo classi>icato.
‘93: La consacrazione
Il GP d’Australia del 1993 è l’ultima gara di Prost prima del ritiro. Senna vince e lancia un chiaro segno di de>initiva distensione nei confronti del francese invitandolo a condividere il gradino più alto del podio. La sera il francese restituisce il pensiero quando durante il concerto di Tina Turner, che chiude l’evento del Gran Premio, fa salire sul palco Senna al suo posto, sulle note di “The Best”. Durante quell’inverno cominciano a sentirsi telefonicamente e a condividere eventi promozionali come la gara di kart di Bercy. Hanno combattuto una lunghissima guerra su fazioni diverse scrivendo le pagine più belle della Formula 1. Ora è il tempo di manifestare la stima e il rispetto per l’avversario più forte. La mattina del 1° maggio 1994 durante il warm up, collegato dalla sua auto con la diretta della televisione francese, Ayrton dice: “Un saluto speciale al mio amico Alain Prost. Alain mi manchi!”
La pace con Prost
Finalmente nel 1994 si guadagna il volante della Williams ma in quell’anno avviene un cambio di regolamento: via le sospensioni attive dalle vetture e via il sistema anti-‐pattinamento. In pratica via l’elettronica e torniamo all’antico. La Williams smette immediatamente di essere la vettura imbattibile dei due anni precedenti. Anche nel team Ayrton non si sente a casa sua. Nelle due prime gare due ritiri, uno dei quali per un suo errore di guida quando insegue Schumacher con la Benetton che è a otto secondi davanti a lui. “La vettura salta in continuazione, mi sembra di essere su una sedia elettrica”. “L’abitacolo è troppo stretto per il mio corpo, non riesco a guidare come vorrei”. Nel team qualcuno comincia a pensare che il viale del tramonto sia iniziato anche per “The Magic”. Deluso, comincia ad avere dei contatti con Jean Todt e Luca Cordero di Montezemolo: forse è arrivato il momento della Rossa?
’94: La delusione
Arrivato a Imola con l’assoluto bisogno di vincere, chiede al team di modi>icare il piantone dello sterzo per poter stare più comodo. Il venerdì Barrichello sbatte a 200 Km/h. Se la cava con una commozione cerebrale e il setto nasale rotto. Ayrton si precipita da lui alla clinica mobile. Il sabato, Ayrton stabilisce la pole. Alla >ine delle prove, Ratzenberger, che lotta nelle retrovie, subisce la rottura dell’alettone e sbatte a circa 300 km/h. Dai box Ayrton vede la scena sui monitor. Contro il regolamento si reca sul posto e trova un abitacolo distrutto e completamente insanguinato. Dalla Suite 200 dell’Hotel Castello di Castel San Pietro chiama Adriane: “E’ morto davanti ai miei occhi, non voglio correre”. Lo raggiunge suo fratello minore Leonardo, che obbedisce a Milton, non valutando lo stato d’animo di Ayrton, e gli fa ascoltare una registrazione di Adriane che “ridacchia” di lui al telefono con un suo ex. Questa volta se ne frega di Milton, ha decisamente altri pensieri per la testa. Nella notte la decisone: il giorno dopo, a Imola, correrà. Ha bisogno di ritrovare il suo oro…
Imola 1994
Ayrton Senna sapeva mettere a frutto la sua immagine a >ini pubblicitari. La “Senna Promoceo” fattura 8 mln di dollari già nel 1991. Firma un modello Ducati, una bicicletta in carbonio della Carraro, una scarpa per Diadora, crea il fumetto Senninha e diventa importatore uf>iciale del marchio Audi in Brasile. Dedica molto tempo a tutto questo. Come mai? Gli introiti di tutta la promozione li devolve in anonimato a diverse ONG brasiliane e centri di assistenza per minori disagiati. Il completamento del suo sogno, quello di creare una vera e propria fondazione per il sostegno e l’educazione dei giovani delle favelas brasiliane, viene portato a termine nel 1994 dalla sorella Vivienne. La fondazione che ha già sostenuto 12 milioni di minori, oggi conta 75.000 educatori che seguono 2 milioni di ragazzi.
La fondazione Senna
Che cos’è la Ruota della Vita? Sono le domande che ci poniamo su noi stessi che possono aiutarci a capire la qualita della nostra esistenza. Da questa intuizione nasce la Ruota della Vita, lo strumento del coaching che sa dare una fotogra>ia fedele di com’è la propria esistenza in un determinato momento, rivelando anche aspetti di cui non si é pienamente consapevoli. La Ruota della Vita offre una nuova visione della propria situazione attuale e aiuta a individuare facilmente quelle aree che hanno piu bisogno di un cambiamento per assecondare la propria ricerca di autorealizzazione. La Ruota della Vita aiuta le persone a valutare il proprio livello di soddisfazione in relazione a: Condizione >isica, spiritualità, famiglia, amore, vita sociale, lavoro, >inanze e proprio contributo al mondo. Riattraversando le sue interviste abbiamo tutte le risposte necessarie per tracciare la sua Ruota della vita, quella in cui si sarebbe potuto riconoscere intorno al maggio del 1994.
La ruota della vita di Ayrton
La condizione 6isica: La preparazione >isica quotidiana, con il running e la palestra, per Senna era quasi una scienza e veniva completata anche con attività ludiche come lo sci nautico e la moto d’acqua. Comprendeva che la sua condizione di salute >isica si ri>letteva sia sul suo status mentale, alleggerito da ogni tipo di stress, sia sulla sua auto-‐stima di uomo divenuto più attraente. La spiritualità: Il suo percorso di crescita personale lo ha portato a comprendere l’importanza per ogni individuo di potersi sentire parte di qualcosa di più grande. Qualcuno lo chiamerebbe l’assoluto, il tutto, l’energia che ci unisce. Per Ayrton tutto questo era Dio. Il suo carisma, a vent’anni di distanza è immutato proprio perché ha avuto sempre il coraggio di manifestare questo suo sentimento supremo.
La ruota della vita di Ayrton
La famiglia: Ayrton era legatissimo ai suoi familiari. Il fratello Leo, la sorella maggiore Viviane e il nipotino Bruno, mamma Neyde e papà Milton. E’ la >igura di Milton che condiziona fortemente la sua vita. Avverte il suo rigore e la sua invasiva presenza anche a 10.000 km. di distanza. Tra le aree di miglioramento che Ayrton avrebbe potuto esprimere c’è la ricerca di un equilibrio adulto-‐adulto con il padre. L’amore: Dagli errori con la prima giovane moglie, al periodo da playboy per poi passare a Xuxa, Christine e alcune amanti. Ayrton sapeva davvero amare? Il suo approccio era adolescenziale e non riusciva a dedicarsi a qualcuno totalmente. Ma con la giovane Adriane qualcosa era cambiato. Stare con lei era semplice e appagante. Per la prima volta sentiva il desiderio di prendersi cura di qualcuno e di avere un bambino con lei? Ayrton avrebbe esplorato dentro di se.
La ruota della vita di Ayrton
La vita sociale: C’è una netta spaccatura tra il “Beco” di San Paolo che invita i suoi vecchi amici a giocare con gli aeromodelli e l’Ayrton dei circuiti. Osservando il suo volto nelle immagini che lo ritraggono mentre gioca tra le onde dell’oceano, viene da pensare che nel mondo della F1 non fosse mai veramente se stesso. Era il leader indiscusso di quell’ambiente, aveva ancora bisogno di alzare muri con quasi tutti? Il lavoro: Per qualsiasi altro pilota la s>ida personale di pilota sarebbe stata vinta da un bel pezzo ma Ayrton, per appagare de>initivamente la sua inquietudine, “doveva” eguagliare il migliore di tutti i campioni del mondo: Juan Manuel Fangio. Gli mancavano due titoli mondiali: era convinto di poter vincere con la Williams e poi chiudere in bellezza con la Ferrari. Forse era arrivato il momento di scoprire qualcosa in più di quella sua inquietudine...
La ruota della vita di Ayrton
La ruota della vita di Ayrton
Le 6inanze: “Sono un privilegiato, ho sempre avuto una vita molto bella. Ma tutto quello che ho ottenuto dalla vita l'ho guadagnato con l'impegno”. Senna nella sua vita ha guadagnato tantissimo ma il denaro non è mai stato il suo obiettivo, piuttosto un favorevole effetto collaterale del successo ottenuto e della dedizione messa nella sua grande passione: le corse. Il contributo al mondo: “Non potrai mai cambiare il mondo da solo. Però puoi dare il tuo contributo per cambiarne un pezzetto. Quello che faccio davvero io per la povertà non lo dirò mai. La F1 è ben misera cosa in confronto a questa tragedia.” Senna è stato davvero un grande esempio di solidarietà, faceva bene>icenza per un motivo ben preciso: “Nella vita devi avere degli obiettivi da raggiungere e purtroppo in Brasile tante persone non hanno la possibilità di provarci”.
Le prestazioni secondo la Flow Theory
Secondo lo studio denominato Flow Theory, in ogni momento, ciascun individuo riceve una grande quantità di informazioni provenienti dal mondo circostante. Lo psicologo ungherese Mihaly Csikszentmihalyi, che ha introdotto il concetto di “Flusso”, ha scoperto che la mente può gestire solo un certo numero di informazioni alla volta: circa 126 bit di dati al secondo. Una conversazione ad esempio “pesa” circa 40 Bit, cioè un terzo della nostra capacità, e questo è il motivo per cui non è facile focalizzare l’attenzione su altre attività quando si sta tenendo un discorso. Il termine Flow, utilizzato per illustrare questa affascinante teoria, si riferisce al concetto di esperienza ottimale, a volte citato come trance agonistica, che è uno stato di coscienza in cui la persona è completamente immersa in un’attività
Le prestazioni secondo la Flow Theory
Quando si è in “Stato di Flusso” siamo completamente assorbiti nell'azione e si perde la consapevolezza di tutte le altre cose: tempo, persone, distrazioni e persino esigenze >isiologiche. Ciò si veri>ica perché tutta l'attenzione è occupata da quella particolare azione. I più grandi musicisti, pittori e atleti sanno bene cosa signi>ica trovarsi nello stato di >lusso. Tra questi certamente Ayrton Senna. Durante le prove del Gran Premio di Monaco del 1988, il brasiliano raccontò la sua “esperienza”: "Ero già in pole e continuavo ad andare sempre più forte... ero quasi due secondi più veloce di chiunque altro, e ho realizzato che non stavo più guidando la macchina coscientemente. La stavo guidando attraverso una specie di istinto, ero in una dimensione differente, come se fossi in un tunnel”. Successivamente a questo episodio Senna ha descritto più volte questa sensazione come durante il GP del Brasile del 1991 durante il quale, negli ultimi 6 giri, guidò con il cambio bloccato in sesta marcia con un livello di concentrazione tale da mantenere un ritmo suf>iciente per poter vincere alla gara.
Le prestazioni secondo la Flow Theory
Nella Flow Theory vengono individuati nove fattori determinanti che in combinazione tra loro costituiscono la cosiddetta esperienza di >lusso: -‐ Obiettivi chiari: le aspettative e le modalità di raggiungimento sono chiare; -‐ Concentrazione totale sul compito: un alto grado di concentrazione in un limitato campo di attenzione (la persona non ragiona su passato e futuro ma solo sul presente); -‐ Perdita dell’autoconsapevolezza: il soggetto è talmente assorto nell'attività da non preoccuparsi del suo ego; -‐ Distorsione del senso del tempo: si altera la percezione del tempo. Non si rende conto del suo scorrere; -‐ Bilanciamento tra s=ida e capacità: l’altissimo livello di s>ida è bilanciato dalle straordinarie capacità in ciò che si sta facendo; -‐ Retroazione diretta: il risultato delle proprie azioni è percepito così prontamente da in>luenzare le azioni successive (correzioni impercettibili); -‐ Senso di controllo: la percezione di avere tutto sotto controllo e di poter dominare la situazione; -‐ Piacere intrinseco: l’azione dà un piacere intrinseco, >ine a se stesso -‐ Integrazione tra azione e consapevolezza: la concentrazione e l'impegno sono massimi. La persona è talmente assorta nell'azione da fare apparire l'azione naturale.
Le virtù e le potenzialità umane
Lo studio del 2004 di Martin Seligman e Christopher Peterson, i padri fondatori della psicologia positiva, analizza sei principali virtu riconosciute in tutto il mondo e in differenti contesti religiosi, economici e culturali. In pratica l’approfondimento della storia, della >iloso>ia e delle religioni, porta a convergere i punti di forza degli uomini in 6 differenti virtù e 24 potenzialità. Ogni persona, attraverso un percorso autovalutativo, può individuare le proprie virtù e potenzialità e comprendere meglio quali sono le strade che lo portano più facilmente alla realizzazione di una vita felice e piena di signi>icato.
Le virtù e le potenzialità umane
Classi6icazione delle 6 virtu e delle 24 potenzialità
Amore Gentilezza Intelligenza sociale
Creatività Curiosità Apertura mentale Amore per l’apprendimento Lungimiranza
Audacia Persistenza Integrità Vitalità
Senso civico Imparzialità Leadership
Capacità di perdonare Umiltà e modestia Prudenza Autocontrollo
Apprezzamento della bellezza Gratitudine Speranza Humor Religiosità
Le virtù e le potenzialità umane “Virtù e punti di forza funzionano per costruire la resilienza. I punti di forza sono tratti morali che possono essere sviluppati, appresi, e che richiedono grande impegno”.
Martin Seligman 2002 Peterson indica le caratteristiche per riconoscere un Punto di Forza: • Senso di appartenenza e autenticità (consapevolezza del proprio punto di forza) • Sensazione di eccitazione nei momenti di utilizzo dello stesso • Rapida curva di apprendimento quando si comincia a metterlo in pratica • Continui apprendimenti nel modo di usarlo • Desiderio di agire in conformità con quella forza • Sentimento di inevitabilità nell'uso di quel punto di forza, come se non si potesse essere
fermati dall’usarlo • Scoperta di possedere quel punto di forza come un’illuminazione • Rinvigorimento anziché spossatezza quando viene utilizzato • Creazione e perseguimento di progetti personali incentrati su di esso • Motivazione, soddisfazione, entusiasmo, persino estasi mentre lo si usa.
Le virtù e le potenzialità di Ayrton
Analisi delle virtù e dei punti di forza individuabili in Ayrton Senna:
LA VIRTU’ DEL CORAGGIO Forza emotiva che porta a raggiungere le mete nonostante le opposizioni interne ed esterne PUNTI DI FORZA Autenticità: Dire la verita, essere sinceri Audacia: Non tirarsi indietro di fronte alle minacce, ai cambiamenti, alle dif>icoltà e alle sofferenze Persistenza: Finire quello che si è cominciato Slancio: Approcciarsi alla vita con entusiasmo ed energia
Le virtù e le potenzialità di Ayrton
Analisi delle virtù e dei punti di forza individuabili in Ayrton Senna:
LA VIRTU’ DELLA SPIRITUALITA’ E TRASCENDENZA Forza di creare legami con un universo piu ampio e trovare signi>icati PUNTI DI FORZA Apprezzamento della bellezza e dell’eccellenza: Conoscenza della bellezza e dell’eccellenza Gratitudine: Essere consapevoli e riconoscenti per le cose belle che accadono Speranza: Aspettarsi il meglio e lavorare per raggiungerlo Religiosità: Avere credenze coerenti circa gli scopi importanti della vita
Senna nei suoi 34 anni di vita, con impegno e determinazione, ha saputo raggiungere nella personale scala dei bisogni il livello di autorealizzazione. Tutto lascia pensare che, se fosse sopravvissuto a quel maledetto Gran Premio, a cinquanta anni compiuti, sarebbe stato il più titolato ex pilota di Formula 1, a capo della sua fondazione bene>ica, e sicuramente un buon padre di famiglia. E’ passato alla storia per essere stato capace di esaltare le masse con le sue straordinarie virtù di coraggio, e spiritualità. E’, e sarà sempre, un fulgido esempio per tutti coloro che nella vita hanno scelto di “accettare la s>ida”.
Conclusioni
La passione per il talento
HL Automotive Consulting dal 2009 si occupa di training, consulenza e coaching per af>iancare, consigliare e motivare tutte le >igure di front end delle Concessionarie Automotive. Nel settore, il livello di complessità, la pressione competitiva e le marginalità decrescenti hanno raggiunto livelli estremi. Le risorse umane che vi operano necessitano di grande professionalità ma anche elevata resilienza. Un “buon venditore”, proveniente da settori meno maturi, lanciato senza paracadute nell’arena della concessionaria, rischia in poco tempo di “farsi male”. Il nostro obiettivo è focalizzare al meglio l’alchimia ideale dei talenti e delle potenzialità da sviluppare con le >igure commerciali in concessionaria. La metafora dei grandi campioni dello sport è per noi fonte d’ispirazione e questo lavoro su Ayrton Senna vuole essere l’inizio di un lungo percorso di scoperta.
Il team di HL AutomoXve ConsulXng Nicola Colantonio, classe 1969 domiciliato a Vasto. Principali esperienze Automotive:
Dealer Operator e Responsabile Vendite presso F.lli Colantonio Concessionaria AUDI Socio e Responsabile Commerciale presso Nuove Iniziative Area Motoristica srl Co-‐fondatore di Five Stones Group srl – Formatore e consulente per la divisione HL Automotive Consulting
Svolge formazione d’aula anche in lingua spagnola
Alessandro Coscarella, classe 1969 domiciliato a Firenze. Principali esperienze Automotive: Dealer Operator e Responsabile Finanziario presso F.lli Coscarella srl Concessionaria ALFA ROMEO Consulente della direzione commerciale presso Brandini Spa Concessionaria Fiat Co-‐fondatore di Five Stones Group srl – Formatore e consulente per la divisione HL Automotive Consulting
Svolge formazione d’aula anche in lingua inglese
Marco Cucchi, classe 1971 domiciliato ad Ancona. Principali esperienze Automotive: Consulente di Business Management presso SNAP ON Italia Dealer Operator e Responsabile Service presso Car Point Concessionaria BMW Co-‐fondatore di Five Stones Group srl – Formatore e consulente per la divisione HL Automotive Consulting
Nel 2011 ha ottenuto la quali=ica di Professional Business Coach c/o Ia scuola La Scuola Incoaching®
Davide Manzoni, classe 1979 domiciliato a Brescia. Principali esperienze Automotive: Responsabile immagini e rapporti con fotogra>i freelance presso il settimanale “Sport Auto Moto” Responsabile Marketing e CRM presso Zampedri Commerciale SPA Concessionaria Opel Co-‐fondatore di Five Stones Group srl – Formatore e consulente per la divisione HL Automotive Consulting
dal 2009 è presidente del CDA di Five Stones Group srl ed è responsabile dell’attività di progettazione e R&S
Cristina Marini, classe 1982 domiciliata a Brescia. Principali esperienze professionali: Responsabile segreteria sportiva presso Brescia Golf Country Club Responsabile amministrativa e rapporti con giornalisti freelance presso il mensile “Rugby!” Collabora dal 2010 con Five Stones Group srl – si occupa della segreteria organizzativa per la divisione HL
dal 2012 è responsabile dell’organizzazione e della logistica degli eventi di lancio prodotto