cs vs sprung

Upload: joacimsprung

Post on 20-Feb-2018

217 views

Category:

Documents


0 download

TRANSCRIPT

  • 7/24/2019 CS vs Sprung

    1/4

    Joacim Sprung

    WHAT IS AN IMAGE?

    AMEDITATION ON THE IMAGE AS FORCE

    Gioved 26 novembre 2015,ore 17

    Istituto Svedese di Studi Classici

    Via Omero, 14

    Roma

    La conferenza di Joacim SprungWhat is an image? A Meditation on the Image as Force sinserisce

    nellambito del progetto del Visual Studies Rome Network, coordinato da Maria Giuseppina Di

    Monte, Michele Di Monte, Silvia Pedone e Ariane Varela Braga. La conferenza stata organizzata

    dal Visturn e da Lars Berggren, vice direttore e responsabile scientifico per la Storia dellArte

    dellIstituto Svedese di Studi Classici.

    Visual Studies - Rome Network (ViStuRN) un progetto che aspira a promuovere, collegare ecoordinare ricerche internazionali dedicate al tema delle culture visive, nei loro variabili aspetti:

    storici, morfologici, geografici, antropologici, cognitivi, e secondo indirizzi di metodo diversi.

    Lambito di riferimento riguarda dunque le modalit e le forme attraverso le quali una civilt storica

    assume la propria fisionomia visibile, o individua nella dimensione del visivo uno strumento di

    rappresentazione e un oggetto di specifico interesse, in una prospettiva largamente

    multidisciplinare, dallarcheologia e la storia dellarte allestetica, dalla semiotica allepistemologia,

    dallantropologia ai media studies, dalla psicologia alle scienze cognitive. In questa prospettiva, la

    stessa dimensione del visivo, nelle sue declinazioni storiche e culturali, non solo un oggetto

    definito di indagine, ma anche uno strumento vivo di conoscenza, non meno del linguaggio.

    Il progetto uniniziativa indipendente, frutto della collaborazione e del supporto di vari istituti di

    cultura internazionali con sede a Roma: lAmerican Academy in Rome, la British School at Rome,il Forum Austriaco di Cultura a Roma e l'Istituto Austriaco di Studi Storici, lInstitutum Romanum

    Finlandiae, l'Istituto Svedese di Studi Classici a Roma, lIstituto Svizzero di Roma, Il Reale Istituto

    Neerlandese di Roma.

    Si prega di confermare la presenza alla segreteria dellIstituto Svedese di Studi Classici a

    [email protected] il 24 novembre.

    Istituto Svedese di Studi Classici a Roma Visual Studies - Rome NetworkVia Omero 140097 Roma M.G. Di Monte, M. Di Monte, S. Pedone,

    Tel. +39 06 320 15 96 A. Varela Braga, Maria Sole [email protected] [email protected]

    LO

    mailto:[email protected]:[email protected]://www.isvroma.it/http://www.isvroma.it/mailto:[email protected]:[email protected]:[email protected]:[email protected]:[email protected]://www.visualstudiesnetwork.it/http://www.visualstudiesnetwork.it/http://www.visualstudiesnetwork.it/http://www.visualstudiesnetwork.it/mailto:[email protected]:[email protected]://www.isvroma.it/mailto:[email protected]
  • 7/24/2019 CS vs Sprung

    2/4

    Abstract

    Nel 1891 lo storico dellarte Aby Moritz Warburg (18661929) appunt su una schedache

    sarebbe poi confluita nellincompiuto manoscritto sugliElementi fondamentali di una pragmatica

    dellespressionela seguente frase circa un particolare aspetto della visione delle immagini: Modi

    [o forme] in cui ci si pu lasciare catturare da unimmagine. I indugiare nella sensazione di esseresopraffatti dal numero delle cose []1. Secondo la nota in questione, Warburg cercava di

    catalogare i modi in cui unimmagine pu assorbirci completamente, ma per quale motivo e con

    quali scopi egli indagasse questo problema non sappiamo. Lelenco di Warburg incompleto,

    possiamo tuttavia supporre che per lui il soffermarsi o lindugiare in quel sentimento di eccedenza

    che limmagine incarna nel suo splendore estetico e nella sua seducente materialit fosse uno dei

    tanti modi in cui ci si pu smarrire nellesperienza del visivo. Il frammento warburghiano ci lascia

    in sospeso con questa quasi sublime consapevolezza circa la percezione umana. Non ci vien data

    altra spiegazione, n lo stesso Warburg torn in seguito a elaborare ulteriormente questo pensiero.

    Lappunto non che un pungolo, un frammento che stimola la nostra immaginazione e sollecita la

    nostra interpretazione, pi che una formale proposta di metodo.

    Nondimeno, a dispetto del suo carattere enigmatico, la nota di Warburg pu servirci come motivo di

    ispirazione, giacch sembra suggerire un approccio di senso comune alle immagini in generale,

    sembra suggerire che le immagini portano con s informazioni, oggetti e significati eterogenei,

    polivoci e impossibili da circoscrivere senza un ordine e una qualche organizzazione. Ma di l da

    questa pi ovvia interpretazione, losservazione di Warburg non sembra neppure trascurare

    lerratica libert della mente dellosservatore, la forza della sua curiosit. Limmagine appare infatti

    in possesso di una qualit euristica ed evocativa che pu essere strumento di conoscenza, di

    insegnamento, di memoria storica, di riflessione morale, ma pu anchese prendiamo la nota di

    Warburg come un avvertimentosedurci fino a un oblio indistinto o a un nostalgico deliquio. In

    questa molteplicit sta il potere delle immagini, ma anche la magia e le illusioni della memoria.

    Il mio intervento tratter dellimmagine in quanto forza pi che in quanto oggetto specifico di

    contemplazione estetica o di decifrazione e comprensione da parte di un soggetto. Mi concentrer

    piuttosto sul suo strano ruolo di attrattore che partecipa della (ri)costruzione di eventi e atmosfere,

    di interpretazioni e memorie, ma anche del sentimento di oblio e di rapimento. Mi confronter

    dunque non solo con lopera di Warburg ma anche con un pi vasto repertorio di aneddoti di

    interesse teorico tratti dallambito della storia dellarte, dellantropologia dellimmagine e degli

    studi di cultura visiva, al fine di indagare i molteplici aspetti di cui facciamo esperienza quando

    siamo catturati e sopraffatti dalle immagini.

    What i s an Image? A Meditation on the Image ad Force

    In 1891 the art historian Aby Moritz Warburg (18661929) wrote the following on a file card,

    which would later be incorporated in the unfinished manuscript of Grundlegende Bruchstcke zu

    einer pragmatischen Ausdruckskunde (Fundamental Fragments for a Pragmatic Knowledge of

    Expression),regarding a peculiar aspect of looking at images:Ways [or Forms] of losing oneself

    in an image. I Tarrying with the feeling of being overwhelmed by the number of things []

    According to the jotted note on the file card in question, Warburg tried to catalogue different ways

    of losing oneself in an image. Why and for which purpose he pursued this enquiry is not known.

    Warburgs fragmented inventory is incomplete, but we can speculate that he thought that dwelling

    in, or tarrying with, the sensation of surplus, which the image embodies in its aesthetical splendour

    1Warburg Institute Archive III, 43.1.2.1, TS of MS 43.1.1 Grundlegende Bruchstcke zu einer pragmatischen Ausdruckskunde(Monistischen Kunstpsychologie), 18881895, 1901, [137].

  • 7/24/2019 CS vs Sprung

    3/4

    and seductive materiality, is one of numerous ways to go astray within the visual. With this almost

    sublime awareness regarding human perception, the fragment ends in suspense. No further

    explanation is given, nor did Warburg elaborate the proposition at a later stage. The fragment is

    therefore more of an espron, a snippet that spurs our imagination and excites our interpretation,

    rather than a scholarly proposal for a methodology.

    Despite the enigmatic character of Warburgs note, it can still serve as an inspirational motto,

    because it seems to propose a common-sense approach to images in general; the note seems to

    suggest that images are filled with information, things and meanings that are heterogeneous, poly-

    iconic and impossible to circumfuse without some kind of order and organisation. Beside this

    obvious interpretation, Warburgs note does not seem to disregard the wandering mind of the

    onlooker or the power of curiosity. The image therefore appears to possess a heuristic and memory-

    evoking quality that can advance knowledge, teach us and sum up history, elaborate morals, butif

    we interpret Warburgs note as a warning also seduce us into unfocused oblivion, or into the slow

    death of nostalgia. In these multiple dimensions lies the power of images, but also the magic and

    fault lines of memory itself.

    In the following talk I will discuss the image as force rather than as a single object of aestheticalcontemplation or something to be deciphered and understood by a subject. The talk will focus on

    the image as strange attractors that partake in the (re-)construction of events and atmosphere,

    interpretation and memory, but also lost-ness and possession. I will therefore engage, not only the

    corpus of Aby Warburg but also, a broad repertoire of theoretical anecdotes from Art History,

    Image-anthropology and Visual Culture Studies in order investigate the many dimensions of being

    forced and taken by images.

    Joacim Sprung professore ordinario e coordinatore del Master Internazionale in Visual Culture

    nel Dipartimento di Storia dell'Arte e Visual Studies dellUniversit di Lund in Svezia.

    Precedentemente ha insegnato all'Universit di Copenaghen e all'Accademia Reale di Belle Arti diCopenhagen. I suoi principali ambiti di ricerca sono quelli della storiografia artistica, dellestetica e

    della cultura visuale. Si occupato di Aby Warburg e della ricezione della storia dellarte fra

    Ottocento e Novecento. Collabora ad un progetto di ricerca finalizzato alla mostra Myths of

    Nations. The Clash of Futures. 1914-1945 organizzata e curata da Monika Flacke al Deutsches

    Historisches Museum di Berlino. Joacim Sprung si anche diplomato allAccademia di Belle Arti

    di Malm (Svezia) ed espone di tanto in tanto i suoi lavori.

    Istituto Svedese di Studi Classici a Roma Visual Studies - Rome Network

    Via Omero 140097 Roma M.G. Di Monte, M. Di Monte, S. Pedone,Tel. +39 06 320 15 96 A. Varela Braga, Maria Sole Cardulli

    [email protected] [email protected]

    http://www.isvroma.it/http://www.isvroma.it/mailto:[email protected]:[email protected]:[email protected]:[email protected]:[email protected]://www.visualstudiesnetwork.it/http://www.visualstudiesnetwork.it/http://www.visualstudiesnetwork.it/http://www.visualstudiesnetwork.it/mailto:[email protected]:[email protected]://www.isvroma.it/
  • 7/24/2019 CS vs Sprung

    4/4