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CSInforma In questo numero Ma quelli lì cosa stanno là a fare? Il cambiamento Manutenzione del software Hackers o crackers Quanto costa telefonare? Progetto Consolidated Service Desk Fisco New Accidenti! Ho scordato la password! Advanced Help Desk L’e-business nella quotidianità lavorativa Centri di competenza Periodico del Centro sistemi informativi Numero 4 Dicembre 2001 www.ti.ch

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In questo numero

• Ma quelli lì cosa stanno là a fare?• Il cambiamento• Manutenzione del software• Hackers o crackers• Quanto costa telefonare?• Progetto Consolidated Service Desk• Fisco New• Accidenti! Ho scordato la password!• Advanced Help Desk• L’e-business nella quotidianità lavorativa• Centri di competenza

Periodico del Centro sistemi informativi

Numero 4Dicembre 2001

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Per far funzionare, tenere sotto con-trollo, aggiornare, aggiungere funzio-nalità e portare avanti nuovi progetti,il CSI può mettere a disposizione pocopiù di un centinaio di persone. Tante? Poche?

Proviamo a dare un po’ di sostanza al-le cifre appena dette, rivelando alcunidettagli,iqualiperiprofaninon saran-no nient’altro che una serie di siglesciorinate alla rinfusa, ma che per gliaddetti ai lavori o almeno per gli ini-ziati, possono avere un significato:4200 è il numero di PC installati. Ognianno ne vengono installati circa 1200,di cui l’80% sono delle sostituzioni,inquanto le macchine sono soggette adobsolescenza. Ogni nuovo PC rappre-senta un impegno su vari fronti, ecioè:– Installazione del software di base e

degli strumenti di Office,– collegamento alla rete AC, – collegamento ad Internet ed alla po-

sta elettronica.

100 sono le aree applicative: circa 30persone gestiscono il parco applicati-vo dello Stato, che comprende solu-zioni complesse come il fisco, la con-tabilità (su SAP), i sistemi informativigeoreferenziati, il controlling, il mo-vimento della popolazione, ecc. Praticamente 20 persone si occupanopressoché esclusivamente della ma-nutenzione dei sistemi esistenti. Letecnologie più in uso sono: – VSAM, DB2 ed Oracle per le banche

dati, – PL1, Mantis, Access, Java per i lin-

guaggi di programmazione,– MVS, NT, UNIX per i sistemi opera-

tivi.Oltre a ciò gestiamo vari strumentiparticolari quali:– Hyperion,– Powerconnect,– Visual Workflow di Filenet,– LotusNotes, …

Circa una decina di persone si dedica-no all’implementazione di nuovi pro-getti e nuovi prodotti.

120 sono i servers che, con il mainfra-me, costituiscono l’ossatura dei siste-mi dello Stato (infatti, anche se quelloche si vede sulla scrivania è solo unbanale PC, dietro c’è qualcosa dipiù…).1 è la rete dati che va da Airolo a Chias-so, alla quale sono collegati circa 170stabili, sedi di servizi dello Stato. Questa rete costituisce il sistema lin-fatico dell’Amministrazione cantona-le. Ogni persona collegata alla retecantonale può comunicare e condivi-dere informazioni con i colleghi. Sen-za una rete funzionante non si può co-municare, né allestire un Intranet, nétantomeno prevedere delle evoluzio-ni alle postazioni di lavoro dei funzio-nari. 80 circa sono i progetti in corso: inquest’ambito comprendiamo gli studidi fattibilità, i grossi progetti di svilup-po applicativo (stime, ufficio registri,movpop: ritorno dati ai Comuni) e diadozione di soluzioni informaticheesterne (SAP, FiscoNew, Controlling),come pure i progetti di infrastruttura(consolidamento dei servers, miglio-rie ai servizi di rete, …).14’000 l’anno sono le chiamate tele-foniche all’Help Desk (il nostro ormaifamoso 41060), per ottenere un primosupporto nel caso di guasti. Il servizioè attivo dalle 7 alle 19, con dei picchidi chiamate tra le 10 e le 12 e tra le14.30 e le 16.30. Di ogni chiamata vie-ne registrato il tipo di richiesta ed il ti-po di guasto. Questo consente di otte-nere dei dati molto utili, permigliorare i nostri livelli di servizio.250 al mese, in media, sono le richie-ste di materiale informatico, autoriz-zazioni, collegamenti alla rete dati,materiale o collegamento telefonico.10’000’000 l’anno sono i fogli consu-matidalserviziodi post-elaborazione.2’200 l’anno sono le ordinazioni distampati effettuate dal nostro apposi-to servizio, composto da 2 persone.8’000’000 l’anno sono le fotocopieprodotte su richiesta degli uffici can-tonali.600 sono le fotocopiatrici installatepresso l’AC.

1’500 sono le ordinazioni gestite dalnostro servizio amministrativo (anno2000: 1200), tendenza in aumento.215 sono i Comuni per i quali il CSI ge-stisce la riscossione delle imposte.

Delle 115 persone che si occupano dituttociò,ecomunque non è stato elen-cato proprio tutto, circa il 25% è costi-tuito da personale non informatico.Infatti forse un po’ a dispetto del no-me, al CSI si fa un po’ di tutto…Da un altro punto di vista, sempre del-le circa 115 persone, il 60% si occupadi mantenere funzionante «la mac-china» informatica e l’altro 40% si oc-cupa di supportare i nostri utenti suloro richiesta.2 è la percentuale che lo Stato investein informatica ogni anno, rapportataalle sue entrate. Gartner Group indicache le aziende di settori simili preve-dono cifre del 5.1-5.5% (nel settorebancario in media si spende dal 7 al10%). Non solo, per aziende che pre-vedono sviluppi nel settore dell’e-commerce o e-government la percen-tuale aumenta nettamente fino agiungere al 15%, esempio ne sono lebanche che investono nell’e-banking.Queste cifre sono composte da com-ponenti tecnologiche, ma anche dallerisorse umane chiamate a implemen-tare e far funzionare le tecnologie. Strutture più piccole, e meno com-plesse della nostra, vengono normal-mente supportate da molte più perso-ne, rispetto a quelle attribuite al CSI.L’informatica del settore bancario èun possibile paragone.La crescita (25-30% annua) della do-manda informatica è stata finora as-sorbita a parità di risorse, dato che dal1993 esiste il blocco/riduzione delpersonale. Per il futuro occorrerà de-cidere (e non sarà il CSI a farlo) se loStato vorrà dotarsi di ulteriori stru-menti informatici oppure gestire sem-plicemente lo statu quo. Vale comun-que la pena ricordarsi, a volte nelpassato lo si è scordato, che qualsiasinuovo progetto necessita di personeche lo portino avanti e di persone chepoi mantengano l’opera in perfetto

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Ma quelli lìcosa stanno là a fare?

editoriale

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Un parco macchine di più di 4200 PC (senza contare le Scuole e la Polizia),120 servers dipartimentali, un centinaio di sistemi applicativi grandi e piccoli (dalla contabilità finanziaria dell’intero Stato, alla gestione della tassa sui cani o al workflow management),le infinite variazioni tecnologiche (da programmi scritti in PL1, passando per Access, fino ad arrivare a Java),portano con sé problemi di varia natura, che il CSI è chiamato a risolvere.

Verena VizzardiArea dei servizi

di consulenza

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stato. Se il progetto è di tipo informa-tico, occorre non dimenticare che civogliono anche gli informatici.Torniamo al dilemma iniziale: 115 per-sone sono poche o tante? Una rispostadefinitiva non c’è.I livelli di servizio offerti dal CSI, ot-timizzati nell’ambito della riformaA2000, in questo momento sono cor-retti, nella misura in cui lo Stato ha in-teresse a investire in strumenti, masoprattutto risorse informatiche. Una sola cosa è certa: lo Stato del Can-ton Ticino non spende certo di più diciò che altri spendono in informatica,e le cifre di cui sopra lo dimostrano.

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notizieI numeri di telefono cambiano:occorrerà comporre sempre il prefisso.Adattatevi subito

Dal 29 marzo 2002 (Venerdì santo),per raggiungere gli abbonati sulla rete fissa in Ticino,nel Moesano e a Campione d’Italia,occorrerà sempre comporre il prefisso 091.

Il nuovo piano di numerazione, de-scritto più in dettaglio nel numero2/2001 di CSInforma, prevede qualeunica differenza sostanziale che ilprefisso interurbano (031, 091, ecc.)sarà integrato nel numero attuale edovrà essere composto anche per icollegamenti locali. Nulla cambieràinvece per quanto riguarda le chia-mate provenienti da un’altra regione,della Svizzera o dall’estero, e nem-meno per le utenze collegate alla retecantonale, che devono telefonare adun altro numero interno. In essenza,il prefisso 091 (nel nostro caso) di-venta parte integrante del numero eper raggiungere l’abbonato ticinese7654321 (numero fittizio), a partiredal 29 marzo 2002, si dovrà digitare0917654321. Già da ora è comunquefunzionante, gratuitamente, il nume-ro tipo 091 7654321 (numero fittizio)ed è pertanto possibile un passaggiograduale dei numeri (es. i numerimemorizzati) verso quelli nuovi. Ladata d’introduzione non è più così

lontana ed è pertanto prudente verifi-care lo stato d’avanzamento dei lavoridi adattamento:• le programmazioni dei numeri nei

telefoni, fax e cellulari. La responsa-bilità di modificare i numeri memo-rizzati è del servizio, rispettivamen-te della persona cui è assegnatal’apparecchiatura;

• i numeri di telefono memorizzati sucomputer (file o tabelle) e/o presen-ti sugli elaborati (es. stampe): per le applicazioni informatiche gestitedalCentro sistemi informativi (CSI),questo lavoro è effettuato dall’AreaSviluppo e integrazione applicativa(SIA);

• le programmazioni dei centralinitelefonici: il CSI (Settore Telefonia)ha incaricato la Swisscom di questocompito;

• impianti di sicurezza e di allarme(es. collegamenti via modem perallarmi, ascensori): la Sezione logi-stica (SL), unitamente alle ditte inte-ressate, sta procedendo agli adatta-menti necessari;

• i collegamenti via modem (es. col-legamenti a Internet, punti di rile-vamento del traffico, dell’aria): laresponsabilità di segnalare/modifi-care i numeri memorizzati è del ser-vizio, rispettivamente della personautilizzatrice;

• la segnaletica (cartelli, targhette,placchette, etichette indicanti nu-

meri di telefono): la SL è responsa-bile di quest’attività;

• gli stampati e la modulistica: la do-cumentazione è già stata predispo-sta alla nuova numerazione oppurealla numerazione internazionale acura del CSI (Settore stampati e Set-tore modulistica);

• il www.ti.ch e intranet.ti.ch: l’ag-giornamento dei numeri di telefonosarà coordinato dall’Ufficio dellagestione del governo elettronicodella Cancelleria dello Stato. LaCancelleria dello Stato è pureresponsabile della comunicazioneverso l’esterno (ad esempio, avvisosulla pagina principale del sito e sulFoglio ufficiale) alcune settimaneprima del cambiamento.

Occorre ricordare che a partire dal 29marzo 2002 non sarà più possibileraggiungere i numeri a 7 cifre.

Pertanto, se non l’avete già fatto, viinvitiamo a cambiare fin d’ora i nu-meri memorizzati nei vostri telefo-ni, fax e cellulari. Vogliate inoltresegnalare tempestivamente alla SLo al CSI eventuali vostri dubbi o ri-chieste.

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In copertina: Misure antincendio e soffitto tecnico.Non è un corridoio qualsiasi quello raffigurato incopertina. Certo, è difficile percepire che vi sianoraffigurati il sistema antincendio del CSI ed un trat-to di soffitto tecnico. Eccovi allora la spiegazione. Inprimo piano, a destra, si nota una delle bombole an-tincendio contenenti gas inergen (52% azoto, 40%argon e 8% anidride carbonica). Questo gas ha lapeculiarità di spegnere qualsiasi tipo di fuoco la-sciando la possibilità di sopravvivenza al persona-le. Ciò può avvenire poiché è sempre garantita lapresenza di una percentuale sufficiente di ossigeno(14%). Il principio di spegnimento, rigorosamentenon tossico, è basato sul drastico abbassamento

della percentuale di ossigeno di cui il fuoco si alimenta. Se entro 3 minuti dalrilevamento del segnale d’incendio non si identifica un falso allarme, entrain azione il gas inergen. Questa tecnologia evoluta ed ecologicamente com-patibile, è utilizzata per la prima volta in Ticino.In alto, a destra, è visibile una parte della condotta forzata dell’aria di raf-freddamento delle apparecchiature informatiche. Al centro, in alto, sono vi-sibili i supporti per i cavi elettrici dello stabile, mentre le fibre ottiche ed il ca-blaggio strutturato sono installate nel pavimento tecnico, coperto, nella foto,dalle lastre di camminamento.

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Sicuramente il nostro mondo, cioèquello informatico, è sollecitato mag-giormente. Soluzioni, infrastrutture,hardware (HW) e software (SW) nuo-vi sbocciano ogni giorno e quindi nonpossiamo non tenere il passo coi tem-pi. Ma anche un altro cambiamento èavvenuto al CSI. La nuova struttura,suddivisa in cinque Aree, ha creato di-verse novità. Tra queste i Servizi diconsulenza. In quest’area sono appro-data nel novembre 1999, dopo varianni di militanza nell’allora Ufficiosviluppo progetti, ora Area dello svi-luppo e dell’integrazione applicativa(SIA). Il cambiamento che ho apporta-to nel mio lavoro è stato profondo. Pri-ma passavo molto tempo a tu per tucon il mio PC, a «smanettare» percreare applicativi. Parlavo la linguainformatica e mi giostravo tra files, ta-belle, queries e chi più ne ha, più nemetta. Ed ecco alla fine apparire, co-me per magia, l’applicativo tanto ago-gnato. Quando poi lo si consegnava esi tiravano le prime somme, immensaera la soddisfazione nel vedere che illavoro serviva a migliorare quello dialtre persone. Sapere che, quandouna persona premeva un bottone e la«macchina» faceva apparire i dati ri-chiesti, era frutto del tuo impegno, tifaceva stare bene.Ora, per me, è cambiato. Il mio tempolo dedico alle persone. Le ascolto, lesollecito affinché io possa veramentecapire quali siano le loro necessità e,assieme a loro, sottolineo assieme, sicerchi la soluzione che meglio possasoddisfarle. È comunque un modo dicreare, ma ad un livello diverso. Saràinfatti da questa relazione, tra richie-dente e consulente, che nascerà labase per permettere la costruzione diunasoluzioneinformatica per il clien-te. Non sempre il risultato è sempli-cemente qualcosa d’informatico, mapuò contemplare anche un aspetto or-ganizzativo.E qui rientra in gioco il cambiamento.Se è vero che spesso si collega questotermine a fatti eclatanti, come quelliche stanno accadendo nel mondo, èpur vero che l’introduzione di un nuo-

vo SW apporta modifiche nel nostroambito lavorativo.Infatti quante volte, quando si parladell’avvento di una nuova soluzioneinformatica, si sentono voci contrariee per nulla entusiaste. È normalissi-mo. Il cambiamento, che indiscutibil-mente avviene nel metodo di lavoro,può creare qualche disagio. Chi di noiquando, nelle nostre piccole abitudiniquotidiane, si trova riscontrato a qual-cosa di nuovo, non prova un senso difastidio? E quanto tempo impieghia-mo a «digerirlo»? Poi passato il mo-mento, ecco che anch’esso rientra

nella normalità e lo accettiamo piena-mente. È proprio perché il cambia-mento fa scattare delle sensazioni,che bisogna capire alcuni atteggia-menti contrari, e quindi cercare di ac-compagnare le persone attraversoquesto cammino, per poi giungere,come per la nostra vita privata, all’ac-cettazione. Con ciò non voglio assolu-tamente affermare che sia facile, mase si considera il cambiamento comeun’opportunità, come una nuova sfi-da di cui possiamo essere protagoni-sti, saremo in grado di affrontarlo, masoprattutto potremo goderne i frutti.

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le Aree

Gianna FioroniArea dei servizi

di consulenza

Il cambiamentoCambiamento è un termine molto in voga in questo periodo.Anche l’Amministrazione cantonale (AC), con A2000, si è incamminata su questa strada.E noi, al Centro sistemi informativi (CSI), abbiamo vissuto questo mutare sulla nostra pelle e lo stiamo vivendo quotidianamente.

Buone feste

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Gestire l’evoluzione degli applicativiin linea con la tempistica e le esigenzedell’utente, garantendo nello stessotempo la qualità di quanto realizzato,presuppone di base la conoscenzaapprofondita degli applicativi stessi e l’interazione di questi ultimi con al-tre applicazioni o sistemi presenti inazienda.È tendenza oggi di quasi tutti i SW ap-plicativi d’importante ampiezza (di-partimentale piuttosto che aziendale)di essere caratterizzati da una molti-tudine d’interfacce, ad esempio conapplicativi host (come sistemi di con-tabilità o gestione delle risorse uma-ne), con altri applicativi che sfruttanobanche dati comuni come fonte ali-mentante oppure con infrastruttureper la diffusione dell’informazionetramite canali Intranet/Internet.Disporre della conoscenza di tutto ciònon vuol dire però tenerla racchiusaall’interno di programmatori e anali-sti. Questi ultimi, forzatamente iden-tificati come personaggi chiave (e que-sto può essere in un certo qual modoanche un motivo di vanto per talunedi queste figure), possono trasfor-mare, da un momento all’altro, una si-tuazione caratterizzata da un’ottimagestione dei sistemi, in termini di ma-nutenzione correttiva ed evolutiva etempistiche d’intervento, in un pro-blema critico o addirittura bloccante,dal momento in cui subentra un cam-biamento d’attività o peggio ancoraun abbandono dell’attività lavorativa.Una soluzione al problema può esseresicuramente vista nell’applicazionedi strette regole di documentazionedelSWprodotto.Esse,nellaloroappli-cazione, trovano alcune resistenze,che in parte possiamo immaginare, daparte degli addetti ai lavori. Queste re-gole inoltre sono difficili da man-tenere in regimi di ristrettezza sullatempistica realizzativa. Spesso, per

strettanecessitàdi manutenzionecor-rettiva a problemi bloccanti che ri-chiedono normalmente una reazioneimmediata, s’interviene a scapito del-la documentazione e della «pulizia»del codice prodotto.La gestione della documentazione delSW è anche una problematica che im-pone un’organizzazione meticolosa ecomplessa, dove l’informazione devefigurare come elemento guida princi-pale di tutta la struttura. È infatti inu-tile produrre una documentazionedel SW, se poi nessuno è in grado di re-perirla ed utilizzarla correttamente.Si rende inoltre necessario poter ge-stire il cambiamento in linea con leversioni del codice sorgente prodotto.Perovviareatuttociòsonostaticonce-piti tool specifici, denominati Parser,che effettuano in modo automaticoun’analisi dell’applicazione prodotta,per ricavarne informazioni sugli og-getti che la compongono e sui legamipresenti tra gli oggetti stessi. Un Par-ser opera esattamente come il com-pilatore di un linguaggio di program-mazione, con la differenza che nongenera codice eseguibile ma informa-zioni.Adogni modifica del codice sor-gente esso aggiorna automaticamenteil dizionario (sostanzialmente un da-tabase), che contiene tutte le informa-zioni raccolte dall’analisi degli appli-cativi. Il risultato ottenuto è pertantouna base di conoscenza perfettamen-te aggiornata, di tutto il SW presente,

all’interno della struttura aziendale.Avereleinformazionied essere in gra-do di utilizzarle con profitto non sono,però, la stessa cosa. I tool di questotipo sono solitamente provvisti di so-fisticate interfacce grafiche, in mododa disegnare la mappa delle informa-zioni presenti nel dizionario e quindipermettere di effettuare delle naviga-zioni, tra gli oggetti, e seguire un par-ticolare flusso, alla ricerca di concate-nazioni utili in fase di manutenzionecorrettiva ed evolutiva, reingegneriz-zazione, migrazione e integrazioneverso nuovi ambienti di sviluppo. Semplicemente analizzando il dizio-narioèpossibileindividuare con sicu-rezza tutti gli oggetti Client e Servertoccati dalla modifica di una semplicecolonna e quindi prevedere i costi e itempi dell’intervento di manutenzio-ne. L’utilizzo ottimale di questi siste-mi presuppone in ogni caso una scel-ta metodologica che ogni analistaprogrammatore deve seguire obbliga-toriamente. Inutile disporre di costosistrumenti e continuaresecondotecni-che di sviluppo «fai da te». L’appli-cazione di strumenti di questo genere,opportunamente dimensionati alleesigenze del team di sviluppatori edalle possibilità aziendali, offre sicu-ramente una base solida di partenzaversol’introduzionediprocessiestru-menti di Change management a livel-lo di sviluppo applicativo.

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Nicola NembriniArea dello sviluppo e dell’integrazione

applicativa

le Aree Manutenzione del software e gestione della conoscenzaLa manutenzione del parco applicativo, di un’azienda o di una grande amministrazione, è oggi fortemente dipendentedalla necessità di operare in tempi sempre più stretti, a seguito di modifiche e adattamenti imposti da nuove esigenze lavorative o dall’introduzione di modifiche legislative impellenti. Come sposare il rispetto dei termini e delleconsegne del committente, con la garanzia d’evoluzione dei prodotti software (SW) realizzati, compatibili con le nuove tendenze dello sviluppo verso sistemi basati su Intranet/Internet? Come risolvere gli errori presenti nel SW,e non evidenziati in termine di test, essendo certi di non crearne altri d’impatto maggiore? Come garantire la necessaria informazione e documentazione del SW prodotto?

Un pezzo di CSI in Argentina

Una nave, con a bordo il materiale tecnico necessario all’installazione di unaula informatica completa di 10 postazioni, partirà nei prossimi giorni con de-stinazione l’Argentina. Un accordo tra la Fondazione FUNDAVIVA, la Scuolaprofessionale, artigianale e industriale di Locarno ed il Centro sistemi infor-mativi del Cantone, ha permesso di recuperare dell’hardware, ancora perfet-tamente funzionante, ma ormai inadeguato agli standard dell’AC, e di desti-narlo agli scopi, ovviamente benefici, di questa fondazione d’oltremare.

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Definizione ed origine del nomeSotto la voce hacker nel dizionarioGarzanti troviamo:«dal verbo to hack:introdursi illecitamente». In senso lar-go però, il termine hacker è anche si-nonimo di qualcuno a cui piace esplo-rarele possibilità offerte da un sistemae il cui divertimento è quello di mette-re alla prova le sue capacità. L’espres-sione hacker è nata nel prestigiosoMassachusetts Institute of Technolo-gy (MIT) verso la fine degli anni ’50,quando un gruppo di studenti, al mot-to«Leinformazionivoglionoessere li-bere», si divertirono a sviscerare latecnologia dei primi grossi computerIBM messi a disposizione dall’uni-versità. Oggi tendiamo ad utilizzarequesto termine per indicare quella ca-tegoria di persone che utilizza illegal-mente le risorse informatiche. In real-tà dovremmo distinguere almeno duecategorie: gli hackers, il cui intentoprimario è quello di acquisire cono-scenze ma che si guardano bene dalprovocare danni; ed i crackers i quali,contrariamente ai primi, utilizzano leloro conoscenze per manomettere i si-stemi visitati e per trarne benefici.

Panoramica generalePer avere una visione più globale delfenomeno, possiamo far riferimentoallo schema di Ira Winkler, direttoredel National Center for Supercompu-ting Applications (NCSA), del 1997. Inquesta figura vediamo tre gruppi: ilprimo è composto da un nocciolo di200-300 persone denominate guru.Questi individui conoscono a fondo il

funzionamento dei sistemi operativi edelle reti informatiche. Essi indaganoattivamente sui problemi di sicurez-za, scambiano informazioni tra di loroe le comunicano ad istituzioni quali ilCERT/CC (Computer Emergency Re-sponce Team/Coordination Center,creato nel 1988 per affrontare il primoInternet Worm della storia di Inter-net). Attorno a questi guru, ci sono cir-ca 2000 persone specializzate. Questesono in grado di capire quello che èstato scoperto dal primo gruppo e pro-ducono della documentazione menoenigmatica e dei programmi più ac-cessibili. Spesso essi propongono del-

le soluzioni ai problemi evidenziati.L’ultimo gruppo di persone, definiteda Ira Winkler gli «incapaci», sfrutta-no le informazioni ed i prodotti, diffu-si dal secondo gruppo di esperti, per ipropri fini personali. In genere questepersone non sanno programmare maconoscono bene i sistemi operativi. Inrealtà lo scenario è più complesso, inquanto allo schema precedente dob-biamo aggiungere le organizzazionicriminali ed i servizi segreti, i qualidispongono a loro volta di tecnici alta-mente specializzati nel trovare ed uti-lizzare le falle dei sistemi informatici.Questi due ultimi gruppi attingono le

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le Aree

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Bruno Varini,Area di produzione

ed erogazionedei servizi centrali

Hackerso crackers (che non sonouna marca di biscotti)Spesso nei giornali leggiamo degli articoli riguardanti le imprese di hackers che sono riusciti ad intrufolarsi nelle difese delle reti informatiche del pentagono o di altri enti.Pochi di noi però hanno un’idea di chi sono e di come agiscono questi personaggi.

20’000– 75’000‘incapaci’

2000specia-listi

200–300guru

informazioni

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informazioni dal dominio pubblico ediffondono le loro procedure per oc-cultare l’origine delle loro azioni cri-minali o di sabotaggio. Volendo esse-re puntigliosi dovremmo utilizzare ladenominazione hacker unicamenteper i componenti del gruppo dei guru.In questo articolo invece ci serviremodi un solo nome per tutte le categoriecitate.

Il profilo dell’hackerCome introduzione allo spirito cheanima gli hackers, possiamo citare ilmanifesto di The Mentor, uno deipionieri dell’hackeraggio. Egli, più didieci anni fa, aveva lanciato il motto:«Il mio crimine è la curiosità».

site, facendo circolare le informazioninon documentate, nell’intento di sta-bilire una comunicazione libera e ac-cessibile a tutti.

La funzione degli hackers nellacomunità InternetGli amministratori di sistemi ed i di-rigenti sono inclini a catalogare gli ha-ckers nella specie dei nocivi. In effetti,dal profilo economico, la prevenzionee la difesa da attacchi informatici co-sta annualmente miliardi di dollari insoftware e personale specializzato,senza contare i danni a cui devono farfronte le vittime di atti delittuosi. Glihackers però, aiutano anche ad evi-denziare le falle dei sistemi e contri-buiscono in tal modo a migliorare ilfunzionamento di Internet. Diverseaziende specializzate nella sicurezzaassumono queste persone poiché pos-siedono una grande conoscenza deiproblemi legati alla rete e in generehanno capacità tecniche al di sopradella media.

La situazione attualePer sfatare il mito di pirati fuori legge,gli hackers cominciano ad uscire alloscoperto, organizzando incontri sullenuove tecnologie. In Germania, peresempio, il «Caos Computer Club»,considerato tra i migliori gruppi di ha-ckers al mondo, organizza corsi di ag-giornamenti tecnici riconosciuti dalgoverno. Questi convegni sono spessofrequentati da esperti di sicurezza edin essi si parla anche di etica e di dirit-to. La tendenza generale è però quelladi criminalizzare sempre più chi cercadi accedere illegalmente ai sistemiinformatici. Si emanano in tal sensoleggi specifiche per questo tipo di rea-ti. Anche gli enti pubblici di sicurezzaformano corpi specializzati per com-battere le infrazioni. Essi si equipag-giano con strumenti che li aiutano nel-la ricerca degli autori degli attacchi.

Come agiscono gli hackersNei giornali ed in alcuni film, come adesempio «Hackers» di Jonny Lee Mil-ler, si mostrano gli hackers come deigiovanissimi virtuosi della tastiera se-duti di fronte ad un computer per not-tate intere, il cui unico scopo è quellodi scovare e sfruttare le falle dei siste-mi informatici appartenenti alle mul-tinazionali.La realtà è un po’ meno affascinante.Anche gli aggressori più esperti pas-sano lunghe e noiose giornate alla ri-cerca di informazioni e punti debolidelle possibili vittime. Quando unabreccia è scoperta, questa viene sfrut-tata in pochissimi millisecondi, pro-babilmente utilizzando un program-minoscrittoda terzi e scaricato da unodei numerosi siti disponibili su Inter-

net. Possiamo schematizzare il tipo distrategia, utilizzata per entrare nellereti informatiche, nei seguenti punti: – raccolta di informazioni sulla vit-

tima,– mappatura della rete,– ricerca di vulnerabilità,– produzione di un programma per

sfruttare le debolezze trovate.Per automatizzare queste procedureuna ditta specializzata nella sicurezzaha persino sviluppato un programma.Questo è messo a disposizione deglispecialisti per mettere alla prova le re-ti dei clienti.

Chi sono le vittimeQuando parliamo di vittime di in-trusioni, normalmente pensiamo allegrosse aziende o agli enti statali. I grandi gruppi aziendali sono sicura-mente i più bersagliati, ma non esistenessuna barriera per impedire l’ac-cesso degli hackers a qualunque tipodi apparecchio collegato alla rete In-ternet. Per esempio alcuni miei conoscentisono già stati l’oggetto di attacchi, o ditentativi di accesso, da parte di ha-ckers anche sui loro computer di casa.Infatti, una tecnica usata è quella disfogliare in modo automatico la rete,per individuare gli oggetti collegati, epoi tentare di insinuarvisi.

Come ci si può proteggere?Per ogni punto della strategia di attac-co indicata precedentemente esisto-no delle contromisure. Queste spaziano dal controllo delleinformazioni rilasciate su Internet,all’utilizzo di strumenti per bloccarele attività di intrusione. Gli strumentiper limitare le porte di accesso dallarete non mancano. Questi sono cono-sciuti col nome di firewall, letteral-mente «muri di fuoco». Esistono an-che delle versioni semplificate difirewall, disponibili per essere instal-late nei computer di casa. Infine, nel-le reti aziendali, si procede con deicontrolli regolari delle attività in rete,per prevenire e bloccare accessi nonautorizzati.

La situazione dell’Amministrazione cantonaleGrazie al lavoro svolto fino ad ora,l’Amministrazione cantonale non sitrova in situazione di pericolo. Dob-biamo comunque mantenere una sor-veglianza constante e potenziare leinstallazioni esistenti, perché la sicu-rezza costa e se si vuole un appropria-to livello di protezione bisogna inve-stire.

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In genere gli hackers si consideranoribelli high-tech, per cui la lotta controil sistema è fine a se stessa, una filoso-fia di vita. Questo gruppo raccoglienelle sue fila molti degli operatori del-le prime comunità virtuali degli anni’70, sostenitori della politica della li-bera circolazione delle idee. Essi nonrispettano le leggi del copyright e ri-producono illegalmente programmicommerciali e giochi, dopo avernetolto le protezioni. In seguito li immet-tono nei circuiti di distribuzione ren-dendone così possibile l’utilizzazioneillegale. In generale gli hackers tendo-no a condividere le conoscenze acqui-

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Preventivo 2002 per le spese di telecomunicazionedell’Amministrazione cantonale (AC)Il credito di 5.4 milioni di franchi èsuddiviso in spese di telefonia (fr.4’500’000.–) e costi di manutenzionedelle centrali e delle apparecchiaturedi telecomunicazione (fr. 900’000.–).Questa suddivisione è stata deter-minata dalla volontà di separare, egestire in modo distinto, i due costinell’ambito della nuova gestione con-tabile con SAP: conto 318 008 per le«Spese telefoniche» e conto 315 028per le spese di «Manutenzione appa-recchiature telecomunicazione».

Spese telefonicheAbbiamo eseguito una prima ventila-zione delle spese di telefonia (fissa emobile) sui diversi Centri di Costo.Ovviamente si tratta di stime in quan-to, al momento della preparazione delpreventivo (maggio-giugno 2001), tut-te le spese di telefonia erano ancora infase di verifica e vi erano pertanto an-cora pochi elementi sui quali calco-lare i costi. Per ragioni tecniche-contabili, nelpreventivo 2002 di ogni singolo Cen-tro di Costo non figurerà l’ammontare

preventivato. Tuttavia, durante ilprossimo anno si potranno conoscerei costi effettivi (a consuntivo) perognuno di essi. Il CSI informerà l’u-tenza nel corso del 2002.

Manutenzione apparecchiature tele-comunicazioneSono stati verificati i costi fatturati perla manutenzione dei ca. 140 centrali-ni telefonici, che fanno parte dell’AC.La chiave di ripartizione delle spesesui singoli Centri di Costo non è anco-ra stata definita. Il tutto sarà oggetto diun prossimo esame, che sarà effettua-to dopo che Swisscom ci avrà fornitogli elementi necessari per la valuta-zione.

Le conversazioni all’interno dell’ACIl progetto STAVA, entrato in funzionesoltanto da alcuni anni e che riguardatutti i collegamenti dell’AC fatti sele-zionando i numeri a 5 cifre, ha per-messo una riduzione generale dei co-sti delle linee e delle comunicazioni. Icosti delle conversazioni di tutti i nu-meri, che hanno la selezione 814.xxx,815.xxxx e 816.xxxx, sono addebitatisulle fatture delle 4 centrali telefoni-che principali dell’AC, ubicate presso:

• il Palazzo delle Orsolineca. 2000 linee;

• il Palazzo di Giustizia di Luganoca. 700 linee;

• il Pretorio di Locarno ca. 300 linee;

• il Pretorio di Mendrisioca. 200 linee.

Tuttavia, anche per gli uffici che de-vono essere raggiunti selezionando inumeri a 7 cifre (10 a partire dal pros-simo mese d’aprile), si sono potuteridurre le spese. Infatti, con la soluzio-ne adottata di attribuire non piùnumeri singoli ma «pacchetti di nu-meri», il costo delle linee si è notevol-mente ridotto. Vi sono quindi, all’in-terno dell’AC, degli stabili che hannoun unico centralino, ai quali sono sta-ti attribuiti «pacchetti di numeri» uti-lizzati da più unità amministrative. Inquesti casi, poiché Swisscom emetteuna sola fattura con un numero prin-cipale, che comprende tutto il «pac-chetto di numerazione», la suddivi-sione dei costi per il singolo numerodi chiamata del «pacchetto» dovrà in-vece essere calcolata dal CSI.Dallo schema qui sotto riportato, rife-rito alla Centrale telefonica ubicata

le Aree

Luciana Grossi-Montalbetti,Gestione amministrativa

Quantocosta telefonare?

Nel numero 1/2001 di CSInforma, pubblicato lo scorso mese di marzo,vi avevamo descritto i compiti e gli obiettivi della Gestione Amministrativa,nell’ambito della gestione delle spese di telecomunicazione. Questo nuovo articolo vuole essere un aggiornamento e un’informazione in merito a quanto è stato fatto da marzo ad oggi, e quanto è previsto fare.

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presso il Palazzo di Giustizia di Luga-no, si può rilevare che:tutte le conversazioni in uscita sonofatturate sotto il no. principale 8155111e riguardano, non solo le linee utiliz-zate dagli uffici che si trovano nel Pa-lazzo di Giustizia (Polizia,Preture, Tri-bunale d’appello, Uffici di tassazione,ecc.), ma anche a quelle utilizzate dal-la Scuola Media di Breganzona, dalCentro Professionale e Commerciale,dal Liceo di Savosa, dal CSIA, ecc. Inun primo tempo si era pensatodi poterfatturare separatamente i costi delleconversazioni in uscita da questi cen-tralini; ma un esame più approfondi-to, da parte di Swisscom, ha eviden-ziato che l’impostazione tecnica dataalla rete non ne permetteva invece lasuddivisione. Unica soluzione sareb-be stata quella di rivedere tutto il pro-getto con costi d’investimento e digestione notevolmente superiori. Inquesto caso, per il no. di chiamata8155111 è emessa una sola fattura checomprende i costi (variabili) delleconversazioni degli utenti ubicati nelPalazzo di Giustizia e di tutti gli uten-ti che utilizzano i campi di numera-zione correlati (cioè i numeri dal8151000 al 815 59 99). La fattura è indirizzata al CSI, al qualespetterà calcolare la ripartizione persingolo Centro di Costo. Sempre alCSI vengono indirizzate le fatture peri costi delle linee, che connettono i di-versi stabili con la centrale del Palaz-zo di Giustizia (costi fissi), nel caso incui nello stabile vi siano più unità am-ministrative (ad esempio lo StabileVergiò). Anch’esse dovranno essereripartite. Se si tratta di un unico utiliz-zatore delle linee, la fattura viene in-vece inviata al servizio (ad esempiol’Ufficio fallimenti di Viganello). Come finora, ad eccezione di casi par-ticolari, gli importi vengono addebita-ti a fine mese direttamente sul CCPdella Cassa cantonale. Inoltre, per al-cuni stabili connessi alla Centrale delPalazzo di Giustizia, dovranno essereeffettuate ulteriori suddivisioni deicosti (variabili) in quanto i campi dinumerazione attribuiti (ad esempiodal 8151000 al 8151399 - Campus diTrevano) servono più unità ammini-strative, che hanno differenti Centridi Costo. Medesimo discorso vale ov-viamente per tutte le altre centrali te-lefoniche dell’AC.

Verifiche delle linee telefonicheNel corso di questi mesi abbiamo veri-ficato, in collaborazione con Swiss-com, oltre1500 linee di telefonia fissa,cheeranosegnalatecomeappartenen-ti all’AC. Questo lavoro ha permesso di stan-dardizzare gli indirizzi dei destinata-

ri, di raggruppare le fatture che veni-vano in parte emesse singolarmente,di accertare che tutte le linee fatturateall’AC fossero effettivamente ancorautilizzate.

Gestione contabile dei costi di telefoniaCon le fatture emesse per il mese digennaio 2002, la Gestione Ammini-strativa dovrà ripartire quindi sui sin-goli Centri di Costo le spese mensili.Poiché le fatture comprendono piùelementi, la ripartizione andrà fattacon criteri differenti:– costi effettivi (variabili) delle con-

versazioni dei singoli numeri dichiamata da attribuire ad ogni Cen-tro di Costo;

– costi (fissi) da ripartire proporzio-nalmente per le linee e per gli im-pianti di commutazione utilizzati incomune;

– costi proporzionali (variabili) persingoli numeri di chiamata che nonpossono essere attribuiti ad un sin-golo Centro di costo (vani tecnici,allarmi, allarmi lift, ecc.);

– costi proporzionali per le cabine te-lefoniche;

– costiripartitiperaltrigeneri di fattu-razione (elenchi telefonici, pubbli-cazioni sull’elenco telefonico, ecc.).

Una gestione manuale dei costi delleconversazioni risulterebbe estrema-mente onerosa. Il CSI ha ricevuto ultimamente unanuova versione del programma Win-Tax (programma informatico realiz-zato da Swisscom che permette di ef-fettuare controlli ed elaborazioni),che dovrebbe permettere di suddivi-dere i costi in modo più semplice. Re-quisito indispensabile è tuttavia la co-noscenza di tutti i numeri di chiamatadell’AC e la relativa attribuzione delCentro di Costo.Queste informazioni saranno inseritenel programma e da lì si potranno cal-colare i costi. Al momento non tutti inumeri, collegati alle 4 centrali prin-cipali, sono stati attribuiti ad un Cen-tro di Costo. I maggiori problemi sonoriscontrati nella centrale di Bellinzo-na, che è anche quella che raggruppail maggior numero di collegamenti(circa 2000), e che è stata anche unadelle prime grosse Centrali telefoni-che entrata in funzione presso l’AC,alla quale sono state via via aggiuntenuove linee. Per questo motivo i numeri dei variservizi non sempre sono attribuiti inmodo sequenziale. Ciò causa ulterioridifficoltà nell’identificazione dell’u-tente e relativo Centro di Costo. Ab-biamo tuttavia già dati a sufficienzaper verificare la funzionalità del pro-gramma WinTax, che dovrà ancora

essere adattato per permettere di cal-colare il costo netto delle conversa-zioni in modo automatico. L’ACbeneficia infatti di differenti sconti adipendenza della natura della chia-mata.

Fatture per telefonia mobileLe fatture per la telefonia mobile sonoinviate direttamente dalle Swisscomai vari servizi e il CSI non ha finoraavuto modo di verificare l’esattezzadi quanto viene addebitato. Le Swiss-com hanno annunciato un program-ma (eBill Mobile) che ci dovrebbepermettere, entro breve tempo, di ve-rificare gli addebiti e di dare le infor-mazioni richieste dai nostri utenti. At-tualmente per alcuni tipi di richiestadobbiamo ancora far capo a Swiss-com.

Linee teleinformaticheÈ pure prevista una verifica sistemati-ca di tutte le linee teleinformatichefatturate all’AC, così come avvenutoper la telefonia fissa. Per il momento ogni servizio ricevedalle Swisscom le proprie fatture, conil relativo addebito sul CCP della Cas-sa Cantonale. Prevediamo di modifi-care questo sistema, sia per quanto ri-guarda l’attribuzione dei costi dellelinee sia per l’invio della fattura. Que-sto lavoro sarà effettuato nei prossimimesi e vi saranno date le necessarieinformazioni nel corso del 2002.

ConclusioniTutto quanto qui esposto dovrebbeavervifornito un’indicazione su quan-to si sta facendo nell’ambito di unamaggiore trasparenza dei costi di tele-comunicazione. Presto quindi, il CSI sarà in grado di ri-spondere in modo più preciso, alla do-manda: «Quanto costa telefonare?».Il Servizio gestione spesedi telecomu-nicazione (8141003, signora Grossi) ècomunque a vostra completa disposi-zione per eventuali informazioni chevi dovessero necessitare.

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Il progetto CSD, il cui obiettivo princi-pale è centralizzare e rafforzare il«punto di raccolta» delle richieste diservizi da parte dei collaboratori del-l’AC, è nato dopo l’introduzione di un«tool» (il prodotto TNG della Compu-ter Associates), il cui scopo è la gestio-ne tecnica del parco macchine. Unadelle peculiarità principali di TNG èquella di essere «componibile», ciòche ha permesso di decidere l’aggiun-ta di un modulo software il cui nome èAdvanced Help Desk (AHD). Scopoprincipale di AHD è la gestione dellechiamate relative a problemi o a ri-chieste che vengono inoltrate al nostroservizio di Help Desk. Ma come deci-dere la migliore strategia di imple-mentazione di questo prodotto, le cuispecifiche tecniche permettono di au-tomatizzare tutta una serie di attività digestione e controllo oggi svolte ma-nualmente? Come trovare ed inventa-riare, nei meandri delle mille e più at-tività informatiche svolte dal CSI, lastrada migliore e soprattutto «più bre-ve» per fornire i servizi che ci vengonorichiesti? Le soluzioni che si sono pre-sentate all’iniziale gruppo di lavoroerano principalmente due:1. Far capo ad una consulenza esterna,

che svolgesse un meticoloso lavorodi Business Process Reengineering(BPR) e ci fornisse una soluzione«chiavi in mano» sui metodi e le atti-vità necessari per svolgere i nostricompiti;

2.Creare un gruppo di progetto e «n»gruppi di lavoro, interni al CSI, cheeffettuassero l’attività di rilevamen-to, fornendo le basi per un processodiBPReportando una soluzione con-cordata fra tutti i servizi coinvolti.

Il risultato ottenibile dalle due soluzio-ni era simile, mentre molto diversa econ altre conseguenze la strada perraggiungerlo. Il dover scegliere ci haportati ad analizzare vantaggi e svan-taggi delle due possibili soluzioni chepossono essere così riassunti:Uno dei punti che più ha attirato la no-

stra attenzione è stata la «Concordanzasulle metodologie scelte» o, per dirlo inmodo più esplicito, il fatto che la rior-ganizzazione dei processi di lavoro, le-gati alle richieste di servizi, dovesse es-sere fatta sfruttando e coordinando almassimo le forze a nostra disposizione.Ciò è ancora più vero se l’accordo suimetodi e sui processi viene trovato contutte le parti interessate. La scelta è co-sì caduta sulla soluzione numero due,ben consci che i tempi di implementa-zione si sarebbero allungati, permet-

tendo però anche di evitare, ad intro-duzione avvenuta, lunghi tempi diadattamento, recuperati dall’accordointerno sui modi di procedere. Il pro-getto è dunque partito con una struttu-ra relativamente semplice e trasparen-te: un gruppo di progetto e quattrogruppi di lavoro (GL). Ogni unità ha ri-cevuto compiti precisi che sfociavano,ad ogni tappa, in risultati concreti, siasotto forma di informazioni sia di ana-lisi dei processi lavorativi.Attualmente il lavoro è incentrato sudue punti precisi che verranno termi-nati entro fine anno:

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ProgettoConsolidated ServiceDesk Il punto della situazione

le Aree

Silvano PetriniArea dell’informatica

decentralizzata

Dopo aver discusso nei precedenti articoli di considerazioni tecnologiche vicine all’Amministrazione cantonale (AC),è di sicuro interesse dare un’occhiata ai progetti, pure tecnologici, che vengono sviluppati all’interno del CSI per migliorare il servizio ai nostri utenti. Per il progetto Consolidated Service Desk CSD, che mi vede coinvolto inqualità di capo progetto, è sicuramente interessante fare il punto della situazione.

Soluzione 1 (esterna)+

•Competenzeesterne

•Soluzionistandardizzate

•Tempi di implementa-zione

–•Costi diretti

•Minorconoscenza deimeccanismiinterni

•Costi indiretti(impiego risorseinterne)

Soluzione 2 (interna)+

•Competenzeinterne

•Migliorconoscenza dei meccanismi di lavoro

•Concordanza sulle metodologiescelte

•Visione ristretta a meccanismiconosciuti

•Tempi di implementa-zione

– la definizione di dettaglio dei pro-cessi rilevati nella prima fase,

– la scelta della struttura e dei conte-nuti della banca dati AHD.

Il prosieguo del progetto, il cui termineè previsto per la fine del primo trime-stre 2002, prevede: l’implementazionedei dati raccolti per configurare ilsoftware AHD, una fase di test di alcu-ni processi fra quelli inventariati, l’a-nalisi del loro uso pratico e l’imple-mentazione di tutti i processi con illoro progressivo passaggio in produ-

zione. Sono molte le attese che questoprogetto ha suscitato, soprattutto fra ipartecipanti ai gruppi di lavoro, ma undubbio va subito fugato: i prodotti de-rivati (per usare il gergo bancario or-mai noto a tutti) da questo lavoro, han-no già permesso di capire, soprattuttoa livello organizzativo, dove sia possi-bile adeguare i nostri processi di lavo-ro, per supplire, con una migliorestruttura, alla cronica carenza di risor-se che il continuo incremento della do-manda di servizi informatici rendesempre più evidente.

GL AssetAsset managementAmministrazione

GL ChangeChangemanagement

GL ProblemProblemmanagement

GL IMACProblemmanagement

Consiglio di Direzione CSI

Gruppo di progetto• coordinamento, gestione • supporto specialistico • gestione consulenza esterna

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Le metodologie adottate, per la rea-lizzazione di progetti nell’ambito IT,maturano e sono introdotte con fortiritardi rispetto all’evolversi della si-tuazione reale, sia a livello di esigen-ze dell’utente, sia a livello di tecnolo-gia impiegata. Il grado di complessitàe di interdipendenza è sempre mag-giore, come pure le possibilità che latecnologia offre; i tempi di analisi e disviluppo devono essere sempre piùcorti e possibilmente ricorsivi, così datenere conto della forte volatilità emutabilità delle esigenze dell’utentee dell’orizzonte tecnologico di riferi-mento. Le informatizzazioni di 2a ge-nerazione (sostituzione di un sistemainformativo con un altro) hanno inol-tre accresciuto le difficoltà nelle qualigià si dibatteva il classico modello delSystem Engineering (Dänzer 1971).Queste difficoltà hanno mietuto alme-no una vittima illustre anche nella no-stra realtà: il progetto Fisco2000. Ini-ziato nel 1992, sospeso nel 1998, èstato interrotto definitivamente nel1999, dopo che neppure un massicciointervento di salvataggio e rilancio daparte di IBM ha avuto il successosperato. Alla luce dell’esperienza Fi-sco2000, la DDC e il CSI hanno rivistocriticamente le strategie, sino ad al-lora adottate, per la sostituzione pro-gressiva delle vecchie e acciaccate ap-plicazioni informatiche, basandosisui seguenti principi fondamentali:– Rinuncia alla progettazione e rea-

lizzazione interna dell’applicazio-ne (modalità MAKE), orientandosiverso l’acquisto di soluzioni, ancheparziali, già operative o in fase diavanzata realizzazione (modalitàBUY) in altre realtà cantonali o of-ferte da società esterne, in grado dicontenere tempi, costi e soprattuttorischi, seppur a scapito di una li-mitazione dei contenuti, di minoripossibilità di personalizzazione deiprogrammi e di possibili difficoltàdi integrazione con le applicazioniesistenti.

– Ridimensionamento degli obiettivistrategici posti al progetto e focaliz-

zazione degli stessi al miglioramen-to dei rapporti tra il Cittadino el’Amministrazione fiscale e al lavo-ro di accertamento, ancora manua-le, svolto negli Uffici di tassazionedelle persone fisiche. Questo setto-re è particolarmente importante peril numero di contribuenti (215’000nel 2000), per il gettito conseguito(679 mio nel 2000), per il persona-le coinvolto (più di 160 collaborato-ri), ma soprattutto per l’importantecambiamento, che si prospetta intempi brevi: il passaggio da un si-stema di tassazione a ritmo bienna-le ad uno annuale, secondo il siste-ma postnumerando invece chepraenumerando. Il relativo Messag-gio governativo, in fase di esame ediscussione presso la speciale Com-missione in materia tributaria delGran Consiglio, prevede infatti dipassare al nuovo sistema, in re-lazione ai redditi conseguiti nel2003 e alla sostanza posseduta il31.12.2003. Senza un adeguato sup-porto informatico, questo passaggiorichiederebbe un notevole poten-

ziamento del numero dei collabora-tori coinvolti, con molte difficoltàche lasciamo immaginare.

– Elaborazione di un piano strategicoa lungo termine (Strategia chiamataFiscoNEW), che prevede il comple-tamento o la sostituzione progressi-va delle applicazioni informaticheattualmente in uso o necessarie permeglio rispondere ai compiti istitu-zionali assegnati, sulla base di prio-rità fissate dalla DDC e da concretiz-zare in relazione alle risorse, siaumane che finanziarie, disponibili.

Un primo, concreto tassello conse-guente all’applicazione di questi nuo-vi principi, è costituito dal progetto co-nosciuto come «FiscoNEW / PersoneFisiche», preparato e approfondito daun gruppo di lavoro congiunto DDC-CSI nel corso del 1999-2000. Com-ponente principale di FiscoNEW/PF èl’introduzione, per i bisogni del nostroCantone, della soluzione NAPEDUV(Natürliche Personen EDV-unter-stützte Veranlagung), voluta dai Can-toni di San Gallo e Zurigo per facilitar-

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FiscoNEWNuovi scenari per la nuova informatica della Divisione delle contribuzioni Antonio Kocsis,

coordinatore informaticodella DDC

e capoprogetto FiscoNEW

approfondimento

L’automazione dell’incasso dei tributi fiscali è stata senza dubbio una delle realizzazioniinformatiche più importanti del Centro sistemi informativi (CSI). Il notevole impegnoprofuso, a partire dagli anni ’70 fino all’inizio degli anni ’90, è stato spesso ripagato consoluzioni introdotte con successo e soddisfazione dell’utente: aspetti che già allora non sempre caratterizzavano le realizzazioni informatiche.

Imposte ordinarie(IC e IFD) dellepersone fisiche

Imposte ordinarie(IC e IFD) dellepersone giuridiche

Imposta alla fonte Tasse militariImposta sugli utili immobiliari (TUI)

Imposte di successionee donazione

Imposta sul bollo

Riscossione impostecomunali (Servizio CSI ai comuni)

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Fig.1. Panoramica dei tributi fiscali.

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ne il passaggio delle persone fisichealla tassazione annuale e realizzatadalla società VRSG AG di San Gallo.Una profonda incompatibilità di NA-PEDUV, a livello di architettura tecni-ca, con quanto presente presso il CSI,ci ha indotti a tentare una nuova via,quella dell’Outsourcingdell’esercizio

produttivo e della manutenzione ap-plicativa (ASP: «Application ServiceProviding»). Essa sarà affidata allaVRSG AG di San Gallo, che già offriràquesto servizio per il Cantone di SanGallo. Il CSI si occuperà invece delleattività di post-elaborazione (stampa,imbustamento, spedizione) oltre che

del necessario supporto a livello di in-frastruttura (PC, Server, rete di teleco-municazione). Alcuni gruppi di lavoro sono già ope-rativi («processi», «integrazione»); al-tri saranno attivati nel corso del 2002,sulla base delle necessità che si pre-senteranno nella realizzazione delprogetto; altri ancora ci accompagne-ranno solo per un periodo limitato perattività specifiche («contratti», «veri-fica esazione»). Le sfide che atten-dono nei prossimi anni il team diprogetto saranno molte e difficili, masiamo certi che con la volontà, lo spi-rito collaborativo, l’impegno e un po’di umiltà da parte di tutti, la naturaleincertezza che caratterizza ogni cam-biamento possa essere superata consuccesso.

Il nuovo sistema di tassazioneannuale postnumerandoCon il nuovo sistema di tassazione an-nuale postnumerando, la tassazioneavviene su base annua (quindi per unsolo anno di imposta) e non più bien-nale (per due anni di imposta), comenel vigente regime praenumerandobiennale. Il periodo fiscale corrispon-de al periodo di computo, la tassazio-ne avviene nell’anno successivo. Det-to altrimenti, l’imposta è calcolatatenendo conto dei redditi effettiva-mente conseguiti nel corso dell’annoa cui l’imposta stessa si riferisce.

2003 Periodo fiscalePeriodo di computo

2004 Periodo di tassazione

Nel sistema postnumerando, per l’im-posta sulla sostanza è determinante lasituazione della sostanza alla fine delperiodo fiscale o dell’assoggettamen-to e non quella all’inizio del periodofiscale, come nel sistema praenume-rando.Lamedesimaregolavaleancheper la situazione personale, profes-sionale e familiare del contribuente.Così, ad esempio, chi si sposa durantel’anno sarà tassato (congiuntamente)con l’aliquota dei coniugati per tuttol’anno e, analogamente, i coniugi chedivorziano saranno assoggettati, se-paratamente, per l’intero anno duran-te il quale è stato pronunciato il divor-zio. La circostanza che la tassazioneavviene su base annua, e considerapertanto la situazione di reddito e disostanza dello stesso anno di imposta,rende superflue le tassazioni interme-die, le quali sono praticate in regimepraenumerando per tenere conto dideterminate variazioni di reddito e/odi sostanza che si verificano nel corsodel periodo fiscale. Si tratta di unaspetto importante che semplifica no-tevolmente la procedura di tassazione

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Fig.2. Panoramica del progetto fiscoNEW/PF

L’organizzazione di progetto che si sta attivando per la sua realizzazione è la se-guente:

Fig.3. Panoramica dell’organizzazione di progetto (gli spilloni indicano gli ambitifunzionali rappresentati nella fig. 2 nei quali i gruppi di lavoro sono coinvolti)

Il quadro riassuntivo del progetto FiscoNEW/PF è così rappresentato:

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e elimina definitivamente una proce-dura (le tassazione intermedie) chesovente è fonte di conflitto e di incom-prensioni con il contribuente. Incom-prensioni che sono dovute anche allacircostanza che il correttivo dell’in-termediapuò attualmente intervenireunicamente al verificarsi di ben deter-minate condizioni (cioè quelle esau-stivamente previste dall’art. 55 dellavigente LT). La nuova tassazione an-nuale considera invece – a tutto van-

taggio del contribuente – immediata-mente e nello stesso periodo fiscale levariazioni di reddito che si registranodurante l’anno. L’aspetto positivo delnuovo sistema consiste pertanto nelfatto che, coincidendo l’imposta con ilreddito effettivo, la tassazione tienepiù direttamente conto della capacitàcontributiva del contribuente, e que-sto per ogni singolo periodo fiscale. Lanuova tassazione annuale comportatuttavia, per il contribuente, l’esigen-

za di presentare – con cadenza annua-le – la dichiarazione d’imposta. Que-sta dichiarazione dovrà essere infattipresentata all’inizio dell’anno succes-sivo a quello del periodo fiscale (e dicomputo), a cui l’imposta stessa si ri-ferisce. Nel sistema praenumerandobiennale la dichiarazione di imposta è invece da presentare ogni due anni eall’inizio del periodo fiscale, al quale idue anni di imposta si riferiscono.

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Sistema praenumerando Sistema postnumerando biennale annuale

Imposta sul redditoSituazione personale, professionale e familiaremomento determinante 1.1.2001 31.12.2003periodo fiscale 2001/2002 2003periodo di computo 1999/2000 2003

Imposta sulla sostanza:momento determinante 1.1.2001 31.12.2003

Tassazioni intermedie nei casi previsti Nessuna dagli art. 55 e 56 LT 1994

Invio della dichiarazione d’imposta inizio 2001 inizio 2004

Schematicamente i due sistemi di tassazione con le relative principali differenze possono essere così rappresentati:

Studidi fattibilità?

Telefono 814 11 01Fax 814 47 08e-mail [email protected]

Nuovi progettiinformatici?

Telefono 814 11 01Fax 814 47 08e-mail [email protected]

Supporto metodologico?

Telefono 814 11 01Fax 814 47 08e-mail [email protected]

Nuovi telefonio sostituzioni?

Fax 814 47 [email protected]

Lavori di stampainformatica e spedizioni speciali?

Telefono 814 10 81Fax 814 47 [email protected]

Riscossione imposta comunale

Telefono 814 10 95Fax 814 47 11e-mail [email protected]

Raccolta dati e gestione indirizzi

Telefono 814 10 92Fax 814 47 11e-mail [email protected]

Informazioni sulle spese di telecomunicazione

Telefono 814 10 03Fax 814 47 00e-mail [email protected]

Concorsiper commesse

Telefono 814 10 00Fax 814 47 00e-mail [email protected]

Problemi di contrattocon i fornitori?

Telefono 814 10 01Fax 814 47 00e-mail [email protected]

Servizio reclami

Tel. 814 10 00Fax 814 47 00e-mail [email protected]

Dialogare con la Direzione

Telefono 814 10 00Fax 814 47 09e-mail [email protected]

Comunicare con il Centro sistemiinformativi

Telefono 814 10 00Fax 814 47 00e-mail [email protected]

Guasti e malfunzionamenti? Telefono 814 10 60Fax 814 47 03e-mail [email protected]

Materiale informatico? Telefono 814 10 60Fax 814 47 04e-mail [email protected]

Prestitovideoproiettori e PC portatili

Telefono 814 10 00Fax 814 47 00e-mail [email protected]

Produzione stampati e fotocopie, forniturafotocopiatrici

Telefono 814 10 83Fax 814 47 06e-mail [email protected]

Formazioneinformatica

Telefono 814 11 52Fax 814 47 02e-mail [email protected]://formazione.is.csi.ti.ch

CSI — Inostrinumeriutili

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A chi non è mai capitato al rientro del-le vacanze o dopo un periodo d’assen-za, di tornare in ufficio, accendere il PC e restare inibito di fronte alla do-manda: immettere password? Se poi lapassword, a dipendenza della diver-sità dei sistemi utilizzati, è più di una,sono dolori. Meno male che c’è il Ser-vizio Help Desk del CSI a darti una ma-no per permetterti di continuare a la-vorare. Il rovescio della medaglia è costituitodal fatto che, solo per il problema«password», il centralino telefonicodell’Help Desk (8141060) è bersagliatoda una valanga di telefonate. Dall’ini-zio dell’anno a fine ottobre, ben 1968sono state le chiamate di aiuto da partedi utenti dell’Amministrazione can-tonale.Questasituazione contribuiscead intasare le linee ritardando quindila fornitura di soluzioni per altri guastio malfunzionamenti, magari ben piùimportanti e urgenti. Capita infattispesso che, quando tutti i membri delteam Help Desk sono occupati al te-lefono, ulteriori chiamate d’aiuto ven-gono «messe in attesa» di un operatorelibero. In quest’attesa l’utente sente lalinea libera è potrebbe pensare, sba-gliando, che non ci sia nessuno a ri-

spondere.Cosa può fare l’utente, da solo, per eli-minare o contenere il problema deri-vante dalla gestione delle sue pass-word?Ovvio, risponde il tecnico, occorre tro-vare una buona password, facile da ri-cordare, ma difficile da indovinare!Tu, utente già non sei molto d’accordo:contro di te c’è il sistema che t’imponedi cambiare la password dopo 60 gior-ni, di non utilizzarla per più di 10 vol-te, che t’impone la sua dimensione (da5 a 8 caratteri). Poi ci si mettono anchei sapientoni che ti dicono: «Non deviutilizzare il nome del coniuge o dei fi-gli, non quello del tuo cane, del tuogatto o del tuo topo siberiano. Guai seprovi con la targa, una data di nascitao una parola del dizionario!»Il tuo compito diventa sempre più ar-duo, ti viene chiesto un impegno crea-tivo notevole in un momento in cui, disolito, hai altro da fare che lambiccar-ti il cervello per una banale password.Così vieni accusato di non essere sen-sibile alle necessità della sicurezza,ma non è vero! La tua difficoltà sta neltrovare la password e, soprattutto, nelricordarla. Possibile, ti chiedi allora,che non ci sia una buon’anima che mi

dica come fare, che mi dia dei consigli,che mi fornisca dei criteri per impo-stare e gestire nel tempo il mio sistemadi password? Il tecnico, questa volta,tace. L’hai messo di fronte a una durarealtà: anche lui, ogni volta che devecambiar password, si trova davanti altuo stesso problema!Vediamoli assieme questi consigli,questi suggerimenti per scegliere unabuona password:• utilizzare caratteri di tre o quattro ti-

pi diversi (maiuscole, minuscole,numeri, caratteri speciali come?!#&@$);

• sostituire un carattere con il numerocorrispondente alla sua posizionenell’alfabeto (ad esempio, «pesce»diventa «P5sc5»);

• sostituire un numero con il caratterecorrispondente («15102001» diventa«1E10B001»);

• fare degli anagrammi su dei gruppidi lettere («Lorenza» diventa «anze-Lor»).

Sono delle ottime regole, ma se le se-gui rigidamente puoi avere dei proble-mi a ricordare la password così com-posta. Allora, per rimediare a questoinghippo, prova a:• usare una combinazione di due pa-

role con un carattere speciale tra ledue;

• combinare lettere e numeri in mododa ottenere una parola o una frasepronunciabile («to be or not to be»diventa «2Brn2B», «risotto al grotto»diventa «Ris8algr8»);

• scegliere una parola che abbia un si-gnificato speciale per te e masche-rarla sostituendo alcuni caratteri enumeri con altri che graficamentesono simili o ricordano quelli dasostituire (ad esempio «Potiphar»,che per inciso è il nome del mio gat-to, potrebbe diventare «p0t1P#ar».In sostanza ho sostituito la «o» conuno «zero», la «i» con un «uno» e la«h» con «#». Ho così ottenuto unanon-parola che posso ricordare fa-cilmente).

Usando una di queste regole o quelleche la tua fantasia ti suggerisce, potraiinventare e trovare continuamentebuone password, facili da ricordare,ma difficili da indovinare e partecipa-re, in modo attivo, alla costruzione e almantenimento di un efficace sistemadi sicurezza.

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“Accidenti!Ho scordato la password!”Consigli per trovare una passwordfacile da ricordare e difficile da indovinare

utenti

Lorenza Rusca,Area dei servizi

di consulenza

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AdvancedHelpDesk

Un clima di fiducia e collaborazionereciproca caratterizza da sempre ilrapporto tra CSI e CA; questo rappre-senta perciò il terreno migliore perl’analisi delle esigenze del CSI e la ri-cerca della risposta ottimale. Quindi,se fino a «ieri» il trattamento dellechiamate relative ai problemi (o ad al-tre richieste in merito al parco hard-ware e software) era quasi totalmentemanuale, o comunque assai poco au-tomatizzato, oggi il CSI sta entrandonella fase di totale automazione, gra-zie all’avviamento del progetto di im-plementazione di Unicenter AHDOption. A regime, la soluzione CAconsentirà la gestione non solo deiproblemi, ma anche dei flussi delle ri-chieste di acquisto di beni e fornituredi servizi, sia per quanto riguarda ilsettore informatico in senso stretto siaper altri tipi di prodotto.Il progetto, considerato di importanzastrategica, comporterà una sostanzia-le convergenza dell’inventario e delcontrollo degli Asset (cosa che già og-gi rientra nei processi di «autodisco-very» di Unicenter), nonché la com-pleta unificazione e centralizzazionedella gestione delle risorse. In pratica,gli specialisti dell’Help Desk potran-no sia gestire le chiamate in modo al-tamente automatizzato sia accedere atutte le informazioni dell’inventariohardware e software di CSI, aumen-tando così l’efficacia dei loro inter-venti. Quando un utente rileva un inconve-niente, o l’apposito software di con-trollo genera un allarme relativo adun malfunzionamento, viene apertoun problema (nel secondo caso l’ope-razione è totalmente automatica). Il

problema sarà quindi assegnato allospecialista più adatto a risolverlo e,grazie ad una determinata priorità, sene avvierà la risoluzione medianteprocedure di maggiore o minore ur-genza. Alla fine, quando la richiestad’assistenza viene chiusa, il fatto nonsarà dimenticato ma rimarrà registra-to in un’apposita base dati, che con-tiene la conoscenza pregressa dellavita operativa di ogni Asset: dalla ri-chiesta d’acquisto alla soluzione dieventuali problemi, dalle modificheche hanno interessato tale risorsa alleinformazioni sui contratti di assisten-zaed alle persone incaricate della ma-

nutenzione e così via. Insomma: nes-sunelementorelativo ad una qualsiasirisorsa ed alla sua storia (problemiinclusi) viene affidato al caso, all’im-provvisazione o alla buona volontàdei singoli. Ogni fatto (anche il più ba-nale) ed ogni dato sono documentati.Ciò consente di non perdere tempo inricerche quando si verifica un incon-veniente, oppure di valutare in chemisurauncertoguasto impatti sul ser-vizio o quanto frequentemente acca-da. Il risultato di questo approccioconsiste sia in una gestione più accu-rata del parco hardware e software,

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collaborazioni

Claudio Bosacchi,Consulting Manager,Computer Associates

La soluzione per la gestione dei problemi quotidianiIl Centro Sistemi Informativi (CSI), con i suoi oltre 100 dipendenti, garantisce la qualità delle infrastrutture,dei sistemi e delle applicazioni su cui si basa la produt-tività di un vasto bacino di utenza informatica, quellodell’Amministrazione pubblica, distribuito su tutto il territorio cantonale. Garantire la qualità, tuttavia, nonsignifica eliminare i problemi (ci vorrebbe la bacchettamagica), ma quantomeno ridurne al minimo l’impattocon le attività operative, grazie a tempi di risposta e di risoluzione minimi. Per poter gestire in modo otti-

male i problemi, però, occorre un’infrastrutturaadeguata, che consenta agli specialisti del supporto di esprimere al meglio la loro professionalità, massimiz-zando la produttività del «call center».Ancora una volta CSI e Computer Associates (CA) hannotrovato una via di intesa, che ha portato all’adozionedell’opzione AHD (Advanced Help Desk) di Unicenter, perla gestione dei problemi che giungono quotidianamenteall’attenzione degli specialisti di supporto del CSI.

Incidents

Open

Research

Suspend

Resolved

Transfer

Passed to Second Level

Closed

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sia nella capacità di misurare megliola qualità del servizio offerto agliutenti. Nel caso specifico, a partire dalgiugno di quest’anno e proseguendosino ad ottobre, è stata condotta l’ana-lisi della situazione e fatto l’inventa-rio del tipo di informazioni che occor-re gestire. In questi giorni è iniziatal’implementazioneverae propria,checonsiste nell’immissione dei dati sul-le risorse e nella definizione dei flussidi lavoro, ovvero la descrizione di co-me saranno gestite le richieste ed iproblemi. Come in altri progetti, rea-lizzati congiuntamente da CSI e CA,quest’ultima si occupa di effettuarel’analisi e di fornire le soluzioni a li-vello di «architettura»; in questo casoè stato particolarmente importantel’apporto fornito da Vito Mazzotta,della Filiale CA di Roma. La responsa-bilità del CSI, invece, riguarda soprat-tutto la fase implementativa. Tra lepersone del CSI coinvolte nel proget-to è doveroso menzionare Silvano Pe-trini e Franco Engeli, i cui collabora-tori, Paolo Dell’Ambrogio, MicheleCasarico e Alessandro Simeone, sonodirettamente impegnati nell’attualeprocesso di immissione dati, premes-sa indispensabile all’entrata in produ-zione della soluzione prevista per l’i-nizio del prossimo anno. La pur validastruttura tecnica del CSI è comunquecoadiuvata (mediamente tre giorni al-la settimana su cinque) da un presidiosemi-stabile di CA, nella persona diMauro Balbiani. È comunque assoda-to che la responsabilità operativa delprogetto è del CSI, il quale si impegnaa garantire la buona riuscita delle nu-merose attività necessarie a passarealla fase produttiva, ossia all’automa-zione delle attività del «call center».Infine, nella fase immediatamente

successiva a quella del primo periododi operatività, la soluzione dovrebbeconsentire di includere anche l’im-missione automatica dei problemi daparte dei programmi applicativi (il ri-lascio è previsto per i primi mesi del2002). Tuttavia, come abbiamo avutogià modo di notare, il CSI è una sortadi cantiere permanente dove di conti-nuo si sperimentano nuove soluzioniper far fronte ad altrettanto nuove esi-genze. Oggi, in particolare, siamo tut-ti consapevoli del fatto che le risorsedi memoria (leggi: spazio su disco)tendono ad esaurirsi ad una velocitàassai notevole. Le nuove applicazioni,il mondo Internet, la crescita del nu-mero degli utenti, le informazionimultimediali (o di altro tipo non tradi-zionale), comportano una crescitaesponenziale del volume dei dati ge-stiti; occorre perciò mettere a puntouna serie di strumenti inediti, specifi-camente concepiti per risolvere taleproblema. Questa particolare proble-matica ha un nome: Storage Mana-gement, e due ambiti di competenza.Il primo riguarda l’architettura – prin-cipalmente SAN (Storage Area Net-work) o NAS (Network AttachedStorage) – ed il relativo hardware (li-brerie a nastro più o meno automati-

che, unità a disco, infrastrutture di re-te, ecc.). Il secondo riguarda gli aspet-ti gestionali, ovvero il software. Pro-prio in questo campo CA offre unanuova linea di prodotti, organizzatinell’ambito del marchio «BrightStor»,che rappresentano lo stato dell’arte intema di Storage Management. Lo Sto-rage Management ha lo scopo prima-rio di mantenere in linea una quantitàdi spazio su disco, sufficiente a garan-tire la corretta operatività delle ap-plicazioni, provvedendo automatica-mente all’archiviazione dei dati menoutilizzati. Gli approcci possibili oggi,tendono a privilegiare una struttura«dedicata», in grado di operare in mo-do più possibile trasparente con le ap-plicazioni e capace di garantire unacopertura continua, senza la neces-sità di finestre temporali di fermo pro-grammato per i «back-up». Inoltre,fattori critici sono la rapidità e la fles-sibilità con cui i dati vengono movi-mentati dagli ambienti di produzioneai dispositivi di archiviazione e vice-versa. A fronte della sempre più pres-sante esigenza di garantire il salvatag-gio e l’eventuale ripristino di ogniinformazione – oltre che la disponibi-lità di spazio su disco sempre suffi-ciente – il CSI sta valutando l’adozio-ne di una soluzione del tipo di quelleappena descritte e, per quanto riguar-da la parte software, tra le possibili al-ternative è in corso l’analisi della pro-posta CA relativa a BrightStor. La cosanon può che far piacere al team di CA,che sarebbe estremamente motivato adimostrare la validità delle propriesoluzioni anche in questo specificoambito.Come si dice: «Se son rose, fioriran-no».

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Il prossimo CSInformaappariràin primavera

Editore: Divisione delle risorse

Direttore responsabile: Comitato di redazione

Comitato di redazione: Direttrice: Francesca TaborelliMembri: Franco Engeli, Nicola Nembrini,Silvano Petrini, Verena Vizzardi, Giancarlo Züger

Consulente editoriale: Flavio Bruschi

Recapito: Flavio BruschiArea dei servizi di consulenzaVia Carlo Salvioni 12a6500 Bellinzonatel. 814 11 03e-mail [email protected]

Alla redazione di questo numero hannocontribuito: Bosacchi Claudio, Bottini Alberto,Cieslakiewicz Jeannette, Corti Eugenio,Crivelli Roberto, Del Curto Stella, Di Vittorio Fabrizio, Fioroni Gianna, Grossi-Montalbetti Luciana, Hoppler Werner,Kocsis Antonio, Jametti Angelo, Nembrini Nicola, Petrini Silvano, RigoniMarzio, Rusca Lorenza, Spocci Raffaele, Varini Bruno, Vizzardi VerenaStampato su carta riciclata, rispettosa dell’ambiente

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L’economia obbedisce di nuovo allalegge della forza di gravità.Il repentino crollo di molte azionitecnologiche lo scorso anno,ha riportato i dirigenti e pensatoridell’economia sul piano dei fatti.Rendersi conto che, malgrado tutto,la New Economy non ha invalidato le regole basilari del commercio,induce alla tentazione di archiviaretutti i progetti di e-business.Tuttavia una reazione, con il motto«la New Economy è morta, evviva il solito tran tran», sarebbefondamentalmente sbagliata.Una valutazione obiettiva dimostrache, l’euforia dei mesi scorsi, è un tipico sintomo accompagnatoriodelle cosiddette «tecnologietrasformanti», ossia tecnologie in grado di provocare cambiamentirivoluzionari, all’interno del nostrosistema economico e sociale. E latecnologia di Internet nulla ha dainvidiare, per importanza, alla forzamotrice del vapore o all’elettricità.

Finalmente possiamo mettere unapietra su tutta una serie di ditte «Dot-Com» e imprese start-up morte giova-ni e anche sulle speranze, troppo in-genue, di rapidi e facili guadagni inborsa. Troppo spesso queste speranzevenivano riposte su modelli virtuali diimprese, realizzati disgiuntamente dacriteri economico-aziendali quali l’u-tile e la crescita del fatturato. Maggio-re attenzione si può rivolgere ora astrategie che sfruttano la tecnologia diInternet, per incrementare la soddi-sfazione della clientela e l’efficienzaaziendale. In altre parole: «La NewEconomy è morta, evviva l’e-busi-ness». Questo poiché, sin dal 1996,quando l’IBM ha coniato il concetto die-business, l’obiettivo vero e proprioconsistenell’analisicriticae nella mo-difica dei processi di tutta l’azienda.Nel 1996, proprio agli inizi del volo adalta quota di Internet, la stragrandemaggioranza lo considerava esclusi-vamente un paradiso per «surfisti» eaffamati dell’informazione. Il filoned’oro sembrava risiedere nei conte-

nuti: spuntavano come funghi le rivi-ste online, i portali individuali, l’artedigitale e le homepage personali. Poigiunse la novità davvero pionieristi-ca: e-commerce, il commercio al det-taglio tramite Internet. Si trattava diaprire la prima libreria online, la pri-ma agenzia di viaggi virtuale, il primonegozio di vini, presto seguiti dalla se-conda libreria, dal terzo commercio dimacchine d’occasione, dal quinto ne-gozio virtuale di vini, ma con bassocontenuto innovativo. Molte dellenuove ditte, che con promesse di nuo-vi modelli di commercio attirarono sudi loro il capitale a rischio e l’attenzio-ne dell’opinione pubblica, in realtàperseguivano un principio commer-ciale ben più semplice: la concorren-za a prezzi minimi. Questo può riusci-re solo se tutti i processi commercialisono improntati ai minimi costi, percui non può meravigliare che la mag-gior parte di queste ditte della NewEconomy rappresentino già oggi ilpassato.L’euforia pubblica, provocata in que-sta fase da Internet, è tipica per lenuove tecnologie pionieristiche. Affa-scinati da essa, crediamo di veder na-scere dei mondi completamente nuo-vi, e restiamo delusi quando vediamosvanire i nostri sogni ad occhi aperti,comeinoccasionedelcrollo della bor-sa dello scorso anno. A questo puntocostatiamoche,nelcomplesso,il mon-do è rimasto lo stesso, per cui granparte di noi volgerà lo sguardo ad altrenovità. E questo è un bene, perché co-sì si libera il campo per tutti coloro cheafferrano pienamente la nuova tec-nologia e la vorrebbero sfruttare persviluppare un concetto completo di e-business, metterlo in pratica ed otte-nere un vantaggio concorrenziale. Inaltre parole, può ora iniziare la fasedel lavoro serio. E la trasformazionedell’e-business sarà coronata da suc-cesso solo se saranno rispettate deter-minate regole fondamentali. La piùimportante recita che l’e-businessnon può essere una soluzione isolata.Chilancia un’iniziativa in questo cam-po, senza adattare allo stesso tempo lalogistica e l’assistenza ai clienti, non

otterrà un riflusso ragionevole del ca-pitale investito. E chi si collega a unapiazza di commercio virtuale, senzatuttavia adeguare la propria contabili-tà, non dovrebbe aspettarsi molti suc-cessi. Soluzioni isolate di e-businesspossono essere adatte per sperimen-tare e accumulare esperienze, ma nonservono al conseguimento di un bene-ficio materiale. Per quale motivo, allo-ra, un’impresa dovrebbe preoccupar-si dell’e-business, e magari mettereaddirittura sottosopra tutti i processiaziendali? Perché ne risultano deivantaggi concreti a livello economi-co-aziendale e, se impiegato nel giu-

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Alberto Bottini,Territory Manager

Ticinoe Svizzera Centrale,

IBM Svizzera

L’e-businessnella quotidianità

lavorativadi Werner Hoppler, Direttore di Global Services, IBM Svizzera e Alberto Bottini

contributo

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General Motors, èstatoil primo pro-duttore di automobili in Gran Breta-gna con un proprio sito Web. Oggioffre ai suoi clienti un’esperienzad’acquisto su Internet personalizza-ta, che accompagna l’intera catenadecisionale durante l’acquisto diuna vettura (raffronti delle presta-zioni, offerte di finanziamento ed’assicurazione, possibilità di scam-bio di vetture di seconda mano eordinazioni online). I visitatori si trasformano in acquirenti e speri-mentano una forma di vendita abasso costo. In questo modo, laVauxhall si è trasformata, da puroproduttore di auto, in un’impresa ingrado di offrire alla clientela l’interagamma di prestazioni.

Per potersi affermare nella concor-renza «democratizzata» dell’e-busi-ness – le piccole imprese come quellegrandi si vedono confrontate in ugualmisura con chance e rischi – sono duegli aspetti decisivi: integrazione e in-frastruttura. L’integrazione di singolesoluzioni di e-business è decisiva peril successo commerciale, di un pro-getto di questo tipo. Chi, ad esempio,instaura un sito di e-commerce, do-

vrebbe adattarvi i suoi processi azien-dali interni, creare un sistema digestione delle relazioni (Customer-Relationship-Management) per l’as-sistenza elettronica alla clientela e, sedel caso, trasformare i dati dei clientiin preziose informazioni per il pro-prio commercio, utilizzando un soft-ware di Business Intelligence.Lo stes-so vale per l’altro capo della catenadei processi aziendali: la partecipa-zione a una piazza di commercio vir-tuale si trasformerà in un investimen-to davvero redditizio, solo se i modulidi ordinazione non saranno più stam-pati internamente, per poi essere rile-vati manualmente nei vecchi sistemi.La gestione delle offerte, dell’inventa-rio, della logistica e di tutti gli altriprocessi aziendali classici, dovrebbe-ro essere in ugual misura basati sull’e-business, così come le nuove soluzio-ni che andranno ad aggiungersi, comead esempio un sistema per la gestionedella conoscenza o il perfezionamen-to professionale elettronico, nell’am-bito dell’Intranet dell’azienda.Per garantire il flusso di dati senza in-toppi all’interno di una simile impre-sa, trasformata in funzione dell’e-bu-siness, è necessario non solo l’aiuto diprofessionisti durante l’integrazionedei sistemi, ma devono anche esseresoddisfatte le premesse tecniche, inprimiscivoglionodeglistandard aper-ti. Il linguaggio di Internet XML, comepure il sistema operativo Linux, costi-tuiscono degli elementi importanti diquesta nuova cultura aperta dei dati.Le varie applicazioni devono poi es-sere collegate tra di loro all’internodell’azienda, per mezzo di una piat-taforma middleware e provviste diun’infrastruttura stabile, affidabile eadattabile, che soddisfi i massimistandard di sicurezza e che sia in gra-do di sostenere anche i carichi di pun-ta. Orbene, si tratta di riflessioni chenon si trovano sulla lista delle trattan-de di ogni dirigente dell’economia, enemmeno vi sussiste la necessità, poi-ché la responsabilità del capo dell’im-presa, o del responsabile settoriale, èprioritariamente quella di stabilirel’orientamento strategico del progettodi e-business. Sovente è possibile in-traprendere quest’importante passoassieme ad un partner che conosce ilramo in cui opera il cliente e che di-spone della necessaria competenza inmateria di interfaccia tra tecnologia ecommercio. Se affrontato in comune,il lavoro può essere svolto ben più fa-cilmente, a condizione che non si per-da d’occhio una verità: «e-business isreal business», come dicono gli ame-ricani. E-business è un affare serio.

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sto modo, l’e-business può migliorarein modo duraturo la posizione con-correnziale. Da un lato l’e-businesssupera le barriere dettate dal tempo odallo spazio: per le piccole e medieimprese si aprono improvvisamente imercati globali, creando nuove condi-zioni quadro per la concorrenza, dal-l’altro modifica le strutture dei costi eriduce il dispendio per le singole tran-sazioni. Lo illustrano alcuni esempi:• Lo scorso anno IBM ha usato Inter-

net per il 96% delle sue fatture. Ol-tre 43 miliardi di dollari sono statirealizzati dall’IBM nel settore degliacquisti tramite Internet. Tutti i for-nitori sono collegati online e cari-cano i loro prezzi attuali dei compo-nenti su sistemi IBM interni. È cosìpossibile raffrontare, con attualitàgiornaliera, i prezzi e questo ha por-tato, solo lo scorso anno, risparmiper oltre 200 milioni di dollari;

• Il gruppo Volkswagen ha recente-mente sviluppato una piattaformaelettronica per gli acquisti. L’impre-sa valuta i risparmi, che ne derivanoall’interno della catena di approvvi-gionamento, in ragione di fino al50%;

• La Vauxhall, un’impresa del gruppo

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seguito la banca dati. Prossimamentesi darà avvio alla fase che prevedel’introduzione di tecnologia Intra-net/Internet per la distribuzionedell’informazione geografica, allar-gando così le possibilità d’accesso adutenti che non utilizzano prodottispecifici di trattamento di dati geogra-fici, ma che necessitano lo stesso di ta-li informazioni.(rs)

Centri dicompetenza

Sistema d’informazione del territorio — SIT

Nel mese di novembre 2000 è statodato avvio alla fase sperimentale delprogetto SIT-DIG (Sistema d’Infor-mazione sul Territorio - Distribuzionedell’Informazione Geografica), che siè conclusa positivamente lo scorsomese di settembre. Il progetto con isuoi obiettivi era stato brevemente de-scritto sul numero 4/2000 di CSInfor-ma. Per riprendere quanto già scritto,il progetto SIT-DIG si prefigge di crea-re un sistema nel quale convergono idati del territorio che si desidera con-dividere e provenienti da sistemi di-versi di gestione, per permettere la vi-sione combinata di più livelli di dati eper distribuirli in modi diversi, non daultimo utilizzando tecnologia Intra-net/Internet. Il periodo sperimentaleha permesso di rendere evidenti lecaratteristiche del software apposita-mente installato e i vantaggi conse-guiti nel trattamento e distribuzionedell’informazione geografica. Duran-te la fase sperimentale diversi utentisono stati coinvolti direttamente o in-direttamente nell’utilizzo del sistema.Fra di essi possiamo citare l’Ufficiomisurazioni catastali, l’Ufficio regi-stri di Bellinzona, l’Ufficio protezionedella natura, la Sezione agricoltura.Già poco tempo dopo l’inizio dellasperimentazione, il sistema è potutoessere utilizzato come supporto al la-voro produttivo di alcuni utenti, siacome visualizzatore di dati geografici,sia come fornitore degli stessi. Sullabase delle esperienze positive fatte edell’affidabilità del sistema, è statopertanto decisa in modo definitivo lasua acquisizione. Lo scorso mese di ottobre, è stata in-stallata l’ultima versione dei diversimoduli necessari e nel mese di no-vembre si è proceduto al travaso deidati nel nuovo sistema in produzione.Il sistema è basato su software delladitta ESRI, in particolare ArcSDE supiattaforma DB2, per quanto riguardala banca dati su server, e ArcView/Ar-cExplorer per quanto riguarda la par-te Client. Una componente essenzialeè il prodotto FME (Feature Manipula-tion Engine) che, utilizzando degli ap-positi script, permette di convertire idati nei e dai diversi formati dei siste-mi gestionali rendendo il tutto moltoflessibile e non condizionato dai siste-mi stessi. Ci sono poi a disposizionecomponenti particolari, quali SpatialAnalyst per l’analisi di dati raster e3D-Analyst per l’analisi e la visualiz-zazione di dati tridimensionali.Un’al-tra componente molto importante è

CAD Client che permette agli utilizza-tori di AutoCAD e MicroStation di ac-cedere alla banca dati, scaricare i pro-pri dati, modificarli e aggiornare in

MNT25 (DHM25) Level 2 Il nuovo modello numerico del terreno

Il modello numerico del terrenoMNT25 è un insieme di dati che de-scrivono la superficie terrestre in tredimensioni. È stato costruito essen-zialmente a partire dalle informazionidi altezza prese dalla carta nazionale1:25’000 e si basa quindi sulla sua pre-cisione. Il modello si compone di unagriglia di 25 metri che ricopre tutta lasuperficie della carta nazionale1:25’000. Per il nostro cantone abbia-mo così quasi 9 milioni di punti quo-tati. Il modello può essere utilizzato intutte le applicazioni che necessitanodi un calcolo topografico della super-ficie terrestre con l’ordinatore. È dun-que un insieme di dati base per i siste-mi d’informazione geografica SIT. IlMNT25 permette una vasta gammad’utilizzo come per esempio: il calco-lo dei profili, il modello delle valan-

ghe, la costruzione del modello delterreno, l’analisi della visibilità da unpunto, la pianificazione per l’installa-zione di antenne oppure la visualiz-zazione del paesaggio. Il nuovo mo-dello sostituisce quello acquisito dalCSI nel 1999, aumentando così la pre-cisione dei punti quotati. Per ottenereciò ci si è basati su una migliorata to-pologia del modello di base e ad unnuovo programma d’interpolazione,il tutto applicato poi ad una migliorerete di triangolazione. Come in prece-denza, i dati, di proprietà dell’Ufficiofederale di topografia, sono gestiti emessi a disposizione da parte del Cen-tro di competenza SIT per lavori del-l’Amministrazione cantonale; l’utiliz-zo degli stessi è regolamentato da uncontratto. (mr)

Stato dei lavori del progetto SIT-DIG

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sostituite con foto più recenti. Dal2002 saranno disponibili le ortofotorealizzate con voli del 2001 e potrebbequindi essere l’occasione per un ac-quisto globale della copertura di tutto

il territorio cantonale. In questo casosi dovrà cercare una collaborazionefinanziaria tra le unità amministrati-ve interessate. (mr)

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Dati fotografici numerici (ortofoto)

A partire dal 2000 l’Ufficio protezionedella natura, per svolgere la sua attivi-tà di rilevo di zone sul terreno e la lo-ro gestione informatica in ambito delSIT, fa capo a delle foto aeree georefe-renziate.Queste foto, che hanno una risoluzio-ne al suolo che va da 0.5 a 0.625 m,oltre a semplificare la comprensionedelle mappe elaborate, permettonoun notevole risparmio di tempo per irilevamenti e le relative elaborazioniinformatiche. Le foto finora acquisitesi riferiscono ai voli compiuti tra il1995 ed il 1999, a dipendenza della re-gione interessata e dei fornitori (l’Uf-ficio federale di topografia o la dittaSwissphoto AG). Infatti, dato il costonon indifferente di questo materiale,l’acquisizione avviene puntuale se-condo le necessità del momento. Lazona di copertura dei dati fotografici èrappresentata in rosso nel disegno. Leortofoto comperate dall’Ufficio prote-zione della natura sono a disposizionedi tutti per lavori dell’Amministrazio-ne cantonale (AC); il loro utilizzo è re-golato da un contratto. La gestionedelle stesse, compreso l’acquisto dinuove foto e la fornitura agli operato-ri, è delegata al Centro di competenzaSIT. È ipotizzabile che il crescente uti-lizzo nell’AC dei sistemi informaticinellagestione dei dati territoriali, por-terà ad avere necessità di coperturamolto estese. Inoltre queste foto in-vecchiano, nel senso che non rispec-chiano più la situazione reale e vanno

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Così siamo organizzatiIl Centro sistemi informativi ha per missione la progettazione e la fornitura delle infra-strutture di rete e di telecomunicazione, delle componenti hardware centrali, locali eperiferiche, nonché delle applicazioni centrali, dipartimentali, di gruppo e individuali pergarantire lo svolgimento dei compiti dell’Amministrazione cantonale (AC), definiti dallestrategie emanate dal Consiglio di Stato.Oltre alle operazioni necessarie alla progettazione ed alla fornitura delle infrastrutture,dei sistemi e delle applicazioni, il CSI fornisce la necessaria consulenza e l’indispensabilesupporto, per garantirne la qualità. La missione è perseguita con criteri di efficienza, basatisul rapporto costi/benefici.

Servizidi consulenza

Sviluppoe integrazioneapplicativa

Produzionee erogazionedei servizicentrali

Informaticadecentralizzata e servizio utenteInfoshop

Relationshipmanagement

Pianificazionearchitetture

Marketing

Sviluppoprogetti

Gestioneesistente

Centro dicompetenzaSIT

Centro dicompetenzaSAP

Centro dicompetenza«Datawarehouse»

Sistemi

Reti telematiche

Sicurezzae standard

Gestionelavori e post-elaborazione

Postazionidi lavoro

Supportotecnico

Supporto remoto

Formazione

Stampati

Gestione amministrativa

Gestione finanziariaGestione spese di telecomunicazioneSegretariatoSicurezza e infrastruttura stabile

Direzione

Consiglio di direzione

Sono di supporto agli utenti, percogliere le opportunità offertedall’informatica, concordandosoluzioni adatte allo scopoperseguito, coerenti dal profilocosti/benefici e nei limiti deibudget correnti e di investimento dello Stato.

Servizidi consulenza

Relationship management• consulenza per qualificare

correttamente la domanda diservizi/prodotti informatici

• studi di fattibilità per soluzioniapplicative, tecniche ed organizzative

• selezione di software applicativi• supporto alla definizione delle

procedure amministrative edelle forme di finanziamento,atte a realizzare le soluzioniproposte

• supporto metodologico perl’avvio corretto di progetti informatici

Pianificazione architetture• definizione dei quadri di

riferimento applicativi e tecnici (standard),mediantestudi architetturali specifici

• verifica della compatibilità dellesoluzioni proposte con glistandard dell’AC

• ricerca di sinergie e di possibilitàdi utilizzo trasversale delleapplicazioni, a livello di tuttal’AC

Marketing• concetto di comunicazione

interna/esterna• consulenza stampati• verifica dell’aderenza degli

stampati agli standard dell’AC

ResponsabileVerena Vizzardi814 11 [email protected]

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Assicura lo sviluppo di applica-zioni (software), l’integrazioneapplicativa (centri di competenzaper l’integrazione, la gestione, laparametrizzazione, la program-mazione e l’estensione di applica-tivi standard) e la manutenzione(correzioni, aggiornamenti e inter-facciamento) delle applicazionisviluppate e rilasciate in ambientemainframe e distribuito.Si tratta essenzialmente di attivitàoperative basate sul piano strate-gico per l’informatica e integratenei quadri architetturali di riferimento.

Sviluppo e integrazioneapplicativa

Sviluppo progetti• sviluppo e conduzione di

progetti informatici• promovimento e sviluppo

interno con nuove tecnologie• integrazione di software appli-

cativi standard di mercato oesistenti

Gestione esistente• manutenzione evolutiva del

software esistente• manutenzione correttiva e

supporto• fonte dati e sviluppo sistemi

d’interfacciamento

Centro di competenza SITSistema informativo del territorio• conduzione di progetti e alle-

stimento applicativi• interfacciamento sistemi e

gestione banche dati• elaborazione, diffusione dati e

consulenza

Centro di competenza SAP Sistema d’integrazione di processiaziendali / gestione finanziaria,logistica, del personale, ecc.• supporto funzionale (integra-

zione e personalizzazione)• supporto applicativo• gestione dell’evoluzione ed

estensioni del prodotto

Centro di competenza ‘Datawarehouse’Sistema informativo dei datiaziendali• interfacciamento ed estrazione

dati da sistemi esistenti• elaborazione e diffusione dati• consulenza per applicativi

d’appoggio• certificazione e consolidamento

ResponsabileNicola Nembrini814 11 [email protected]

Garantisce la disponibilità dei ser-vizi informativi in spazio e tempo,sulla base di livelli di servizio pre-cedentemente negoziati e con-cordati con l’utente.Questoavviene attraverso la gestione el’aggiornamento tecnologicocostante, sulla base di precisiquadri di riferimento (strategie).I servizi devono pure garantire ladisponibilità delle reti e tele-comunicazioni, dei sistemi centralie dei sistemi distribuiti.All’internodi quest’area si articolano i centridi competenza hardware e disistema (sicurezza, amministra-zione e gestione dati, sistemica,standard e supporto, ecc.).

Produzione e erogazionedei servizicentrali

Sistemi• gestione e manutenzione delle

infrastrutture dei sistemi centrali e dei sistemidistribuiti

Reti telematiche• pianificazione, sviluppo e

conduzione di progetti per la comunicazione

• definizione di regole e standard• gestione e manutenzione della

rete di telecomunicazione

Sicurezza e standard• definizione di regole e processi,

nell’ambito della sicurezzainformatica

• definizione di standardapplicativi e tecnici

• applicazione e controllo delleregolamentazioni

Gestione lavori e post-elaborazione• schedulazione ed elaborazione

lavori• stampe e post-elaborazione• servizio riscossione imposta

comunale• servizio raccolta dati e gestione

indirizzi

ResponsabileFranco Engeli814 11 [email protected]

Presta assistenza agli utenti dell’ACnella loro operatività quotidiana.Infoshop è il punto di contatto congli utenti dell’AC: fornisce e installagli strumenti di lavoro per la comu-nicazione e l’interazione (personalcomputer, software client standard,periferiche, telefoni, cellulari, fax,fotocopiatrici e altro), garantisce un supporto telefonico immediato(help desk) e organizza il necessa-rio supporto tecnico sul luogo dilavoro. Inoltre, eroga un’adeguataformazione informatica attraversol’organizzazione di appositi corsi e gestisce le necessità dell’AC inmateria di stampati e riproduzionedi documenti.

Informaticadecentralizzatae servizio utenteInfoShop

Postazioni di lavoro• gestione e amministrazione del

fabbisogno• definizione degli standard

applicativi e tecnici

Supporto tecnico• installazioni, aggiornamenti e

gestione magazzino• supporto tecnico specialistico e

consulenza• osservatorio tecnologico

Supporto remoto• help desk (registrazione e

gestione problemi)• ricezione e registrazione delle

richieste informatiche

Formazione• gestione e amministrazione

della formazione informaticaper gli applicativi standarddell’AC

• formazione specifica especialistica su richiestadell’utenza

Stampati• gestione e produzione stampati• riproduzione di massa di docu-

menti• fornitura di supporti cartacei

per l’AC e le Scuole• gestione del parco

fotocopiatrici dell’AC

ResponsabileSilvano Petrini814 11 [email protected]

Si occupa di tutte le problemati-che di tipo amministrativo e fungeda supporto al CSI.Garantisce la pianificazione finan-ziaria in stretta collaborazionecon le aree, la gestione del perso-nale, la gestione della contrattua-listica, la fatturazione delle presta-zioni del CSI e la verifica delrispetto delle procedure e degliatti formali.Nell’ambito della missione rien-trano pure la gestione delle spesedi telecomunicazione, la sorve-glianza e sicurezza dello stabile ela gestione delle infrastrutture.

Gestioneamministrativa

Gestione finanziaria• pianificazione finanziaria e

controllo• verifica delle procedure e degli

atti formali• gestione della contrattualistica• fatturazione delle prestazioni

del CSI

Gestione spese di telecomunicazione• attribuzione delle spese di

telecomunicazione ai singoliservizi dell’AC

• gestione della numerazionedella telefonia fissa e mobiledell’AC

• gestione dei contratti pertelecomunicazioni

Segretariato• fornitura di prestazioni di

segretariato, a supporto del CSI

• gestione del personale

Sicurezza e infrastruttura stabile• sorveglianza e sicurezza dello

stabile• gestione delle infrastrutture

ResponsabileGiancarlo Züger814 10 [email protected]

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La sottoarea Gestione dell’esistente ècomposta da 10 collaboratori, coordi-nati da un responsabile.Uno dei compiti principali di que-st’unità è rappresentato dalla manu-tenzione, correttiva ma soprattuttoevolutiva, di gran parte del parco ap-plicativo gestito al Centro SistemiInformativi (CSI). L’elenco delle ap-plicazioni, differenziate per: impor-tanza, ampiezza, mole di dati trattata,architettura e linguaggio di program-mazione, conta un centinaio di voci,mentre i programmi sono diverse mi-gliaia. Senza voler sminuire gli appli-cativi non nominati nell’elenco se-guente, citiamo come più importanti,anche a livello d’impatto verso il Citta-dino (e quindi non solo nei confrontidelle unità amministrative dell’AC), leapplicazioni: • gestione delle contribuzioni, • gestione delle pratiche presso la Se-

zione della circolazione, • gestione della Cassa pensioni dello

Stato, • applicazione per gli Uffici di esecu-

zione e fallimenti,

• gestione degli stipendi e del perso-nale dello Stato,

• le rendite AVS e prestazioni comple-mentari,

• la gestione delle applicazioni relati-ve alle votazioni federali, cantonalie comunali.

Oltre a garantire, come detto, la stabi-lità degli applicativi nonché l’integritàdei dati in termini di manutenzionecorrettiva, è necessario interveniresui programmi, talvolta in modo mas-siccio e con tempi estremamente ri-stretti, a seguito di imposizioni legi-slative che prevedono, ad esempio,sistemi di calcolo diversi per l’emis-sione di imposte e tasse, piuttosto chel’aggiunta di nuove funzionalità ai si-stemi adottati per il rilevamento dinuove informazioni o il trattamento dinuove pratiche. I collaboratori dellaGestione dell’esistente, avendo unaprofonda conoscenza dei programmi,costituiscono un punto di riferimentoimportante per i funzionari e l’utenzadegli uffici amministrativi serviti dalCSI. Ciò vale anche per problematichedi tipo funzionale e organizzativo,

dietro le quinte

La squadra «Gestione dell’esistente», da sinistra in piedi: Diego Biffi,Marco Passoni, Pietro Garzoni, Fabio Jauch, Floro Tatti, Roberto Crivelli,Domenico Passardi e Geo Chiesi; accosciato Marco Rudin. Non nella foto Guy Epiney e Gianfranco Speziga.

La squadra Gestione dell’esistenteContinua, in questa rubrica, la presentazione dei team di lavoro che operano all’internodel CSI. Oggi è il turno della sottoarea Gestione dell’esistente, che fa parte dell’Area dello sviluppo e dell’integrazione applicativa (SIA). Questa squadra si occupaprincipalmente della manutenzione delle applicazioni e dei programmi utilizzatiquotidianamente, dagli utenti dell’Amministrazione cantonale (AC).

Arrivi al CSI

Testorelli Claudio dal 1. novembre 2001 presso l’Area dell’informatica decentralizzata e del servizioutente (InfoShop)

Vitta Micheldal 1. dicembre 2001al 31 dicembre 2002presso la Gestione amministrativa

collaboratori

estremamente importanti in occasio-ne di modifiche evolutive di rilevo,che non necessariamente devono tra-dursi in cambiamenti del codice delleapplicazioni gestite. Altre attivitàsvolte riguardano la messa a disposi-zione di dati a fini statistici e la crea-zione di sistemi di interfacciamentocon altri applicativi, come ad esempio,in occasione di migrazione di pro-grammi o basi di dati verso nuove so-luzioni. La flessibilità e disponibilità sono al-tre caratteristiche presenti all’internodel team, nell’ottica dell’offerta di unservizio con valore aggiunto.Lenuovesfide della sottoarea Gestione dell’esi-stente sono rappresentate dall’inte-grazione dei programmi attuali con lenuove tecnologie del mondo Internet.La buona riuscita di questa integrazio-ne permetterà all’utente di migliorare,in qualità e velocità, il suo servizio e, alCittadino, di beneficiare dell’aumen-tato grado di interazione autonomacon lo Stato.

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Il y a peu, le commerce électronique via Internet était encore une utopie. Aujour-

d‘hui, l’e-business appartient à notre quotidien. Nous exploitons les techniques du

Web pour assurer l’avenir de votre entreprise. Vos clients et partenaires pourront

bientôt accéder à votre site e-business par le biais du téléphone portable ou

d’autres outils sans fil. La plate-forme logicielle IBM WebSphere permet d’adapter

votre solution e-business à l’évolution technologique d’Internet. Rapidité, simplicité

et sécurité en sont les maîtres mots. Rejoignez la nouvelle génération e-business

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