dhd 44

27

Upload: design-diffusion-world

Post on 08-Apr-2016

217 views

Category:

Documents


5 download

DESCRIPTION

International magazine for the diffusion of contract and hospitality design.

TRANSCRIPT

DISCOVER THE NEW ISSUE OF OFARCHDESIGN & ARCHITECTURE

OF AR

CHINTERNATIONAL MAGAZINE OF ARCHITECTUREAND DESIGN

131

Post

e Ita

liane

s.p.

a. -

Sped

izion

e in

Abb

onam

ento

Pos

tale

D.

L. 35

3/20

03 (c

on.in

L. 2

7/02

/200

4) a

rt. 1

, com

ma

1,

DCB

Mila

no. (

TASS

A RI

SCOS

SA)

Trim

estra

le d

i arc

hite

ttura

e d

esig

n!

!!

!!

!

Ital

y on

ly !

DDW srl | Via Lucano, 3 | 20135 Milano | ItalyTel. +39 02 5456102 - Fax +39 02 54121243 - e-mail: [email protected]: www.designdiffusion.com - web tv: www.designdiffusion.tv

Protetta fuori,accogliente dentro.

Corbiolo di Bosco Chiesanuova (Verona) | ITALY | Telefono +39 045 7050988

U N M O N D O D A A P R I R E | Z A N I N I P O R T E S P A

Da oggi tutta la competenza Zanini sulle porte tagliafuoco viene ap-plicata anche agli arredi interni delle stanze del tuo hotel. Finiturecoordinate, materiali d’eccellenza e cura dei dettagli.Per accogliere il tuo cliente con la sicurezza di una porta Zaninie la bellezza di un arredo perfettamente coordinato e realizzato.

www.zaniniarredohotel.comwww.zaniniportetagliafuoco.com

Camera Serie Colosseo | Finitura NaturaPorta Hotel Tagliafuoco E 30’ insonorizzata 35dB | Serie Natura

3

Editoriale

News

Report

Kyonan

Selfoss

Leça da Palmeira

Fontevraud

Orléans

Paris

Paris

Bergamo

Stockholm

Phuket

Les Cerniers

Barcelona

Odessa

Tokyo

Stockholm

Hollywood

Hong Kong

44gennaio-febbraio-marzo/january-february-march 2015

Direttore responsabile/Editor in chiefCarlo Ludovico Russo

Direttore/EditorFranco Mirenzi

Consulente di redazioneEditorial consultantLuisa Castiglioni

Progetto grafico e consulenza artisticaGraphic layout & art consultantFranco Mirenzi

Realizzazione grafica/Graphic designerFabio Riccobono

Contributi/ContributorsFrancesca De PontiElviro Di MeoAntonietta RadaelliFrancesco RussoFrancesca Tagliabue

DHD Architecture in USABradley Wheeler

Ufficio traffico/Traffic departmentDaniela D’Avanzo

Ufficio abbonamenti/Subscription officeFrancesca Casale

Traduzioni/TranslationsGiovanna CastrovinciDaline Diwald

Design Diffusion World srlRedazioni/Editorial OfficesDirezione, amministrazione, pubblicitàManagement, Administration, AdvertisingVia Lucano 320135 MilanoTel. 02/5456102 – Fax 02/54121243www.designdiffusion.com

Pubblicità/AdvertisingDDA Design Diffusion Advertising srlVia Lucano 3, 20135 MilanoTel. 02/5456102 – Fax 02/54121243

Agenti/AgentsPaolo Bruni, Teo Casale, Roberto Gallo

Amministrazione/AdministrationNorberto Mellini

Ufficio abbonamentiNumero Verde 800/318216Tel. 02/5516109 – Fax 02/5456803

Editorial Office, ChicagoJudith JacobsP.O. Box 3342 Merchandise Mart60654, 0342 Chicago IL – USATel. 001/3128361005 – Fax 3128361006

Editorial Office, OsakaIntermediaTS Bldg. 3-1-2 Tenma Kita-kuOsaka, JapanTel. 00816/3571525Fax 3571529

Trimestrale/Quarterly magazinePrezzo/Price Euro 10,00

Stampa/Printer Color ArtVia Industriale 24/2625050 Rodengo Saiano (BS) Tel. 030/6810155

Spedizione in abbonamento postale – D.L.353/2003 (conv.in L.27/02/2004 n.46) art.1,comma 1, DCB MilanoReg. Tribunale Milano n./Milan CourtReg.No. 245 del 13 Aprile 2004

Printed in Italy

Distribuzione all’esteroSole agent for distribution AbroadA.I.E. – Agenzia Italiana di Esportazione spaVia Manzoni, 12 – 20089 Rozzano (Mi)Tel. 02/5753911 Fax 02/57512606e-mail: [email protected]

Distribuzione in libreria/Bookshop distributionJoo DistribuzioneÈ vietata la riproduzione anche parzialeAll rights reservedTesti, disegni e materiale fotografico nonsi restituisconoTexts, drawings and photographs will notbe returned

Design DiffusionWorld comprende le testate/includes the heads: DDN Design DiffusionNews, OFARCH, Cucine International, DDBDesign Diffusion Bagno, D Lux, AvantGarde Design Selection Köln, Italian DesignSelection Milano, DDN guide, Casa Di

5

6

8

12

16

30

38

48

54

60

66

72

76

84

88

94

100

108

114

118

124

128

132

136

Franco Mirenzi

Luisa Castiglioni,

Francesca Russo,

Francesca Tagliabue

Francesca Tagliabue

Francesca Tagliabue

Francesca De Ponti

Luisa Castiglioni

Francesca Tagliabue

Francesca Tagliabue

Antonietta Radaelli

Elviro Di Meo

Francesca Tagliabue

Antonietta Radaelli

Francesca Tagliabue

Francesca Tagliabue

Antonietta Radaelli

Francesca Tagliabue

Francesca Tagliabue

Bradley Wheeler

Francesca Tagliabue

Books

Exhibition

Fairs

Projects

Hotel

Minimi termini/Lowest terms

In pace nella natura/Peacefully in nature

Architettura della percezione/Architecture of perception

Un passato silenzioso/A silent past

Come una matrioska/Like a matrioska

La classe non è acqua/Class will out

Un angolo di paradiso/A slice of heaven

Architettura contestuale/Contextual architecture

Questa casa è un albergo/This house is a hotel

Nuovo oriente/New orient

Bungalow 2.0

Quel tocco in più/That extra final touch

Gustare con gli occhi/Tasting with eyes

La forza del passato/The strength of the past

Sognando la California/Dreaming California

Vine Street Upgrade 2.0

Una cena al museo/A dinner at the museumCopertina/Cover: Hôtel Dupanloup,Orléans, project: Studio Makkink & Bey

5

La città ospitale

Il vantaggio delle città ospitali deriva da un comples-so di fenomeni, che hanno costruito nel tempo la reteche ne determina la condizione vantaggiosa: dalleattività commerciali e culturali all’attivismo dei cit-tadini che danno il tono a tutte le attività, compresequelle politiche.L’economia, intesa come sviluppo di ogni attività, ren-de agevole il rapporto tra ospite e ospitante. La misuradi grandezza è data dal numero di alberghi, ristorantie molte altre tipologie di strutture adibite all’ospitali-tà, come luoghi per lo spettacolo, musei, centri con-vegni, aree attrezzate per lo sport e parchi pubblici.Il problema riguarda prevalentemente la politica del-lo sviluppo urbano in senso completo, poiché com-prende lo sviluppo economico e sociale, quello delleinfrastrutture ed edilizio.I viaggi di lavoro e quelli per il turismo generico siorientano verso luoghi in cui c’è qualcosa da fare oda vedere. In questo senso diventa necessario arric-chire le città di cose utili ed attraenti, che si distin-guano per particolarità e intelligenza, realizzando ecreando occasioni di interesse e di svago in favoredei cittadini e di quanti le frequentano.

Ambrogio Lorenzetti, L’allegoriaed effetti del buon governo/The allegory of good and badgovernment, 1338 - 1339

The cozy city

The advantage of cozy cities comes from a mix ofphenomena which in time built the net determiningthe advantageous condition: from commercialand cultural activities to the activism of citizenswho give prominence to all activities, included thepolitical ones.Economy, meant as development of all activities,makes the relation between guest and hosteffortless. The measurement is given by the numberof hotels, restaurants and many other types ofstructures dedicated to hospitality, such as placesfor shows, museums, conference centers, areasequipped for sports and public parks.The problem is mainly focused on the politics ofurban development in complete sense, includingthe economic and social development, as well asthe one of infrastructures and constructions.Work and touristic travels are oriented towardsplaces where there is something to see. In thissense it is necessary to embellish cities with usefuland attractive things, which can distinguish forpeculiarity and cleverness, realizing and creatinginterests and fun in favor of citizens and visitors.

Franco Mirenzi

6

ADI INDEXGiunto alla XXIII edizione, il Compas-so d’Oro è tra i premi il più ambito daprogettisti e designer. Il riconoscimentoviene assegnato ogni tre anni a una seriedi prodotti (arredi, complementi, oggettiper la persona, servizi, pubblicazioni edi-toriali) selezionati nell’arco del triennioprecedente e pubblicati dall’ADI – Asso-ciazione Disegno Industriale all’internodei suoi Index. L’edizione 2014 ha vistoil conferimento di 21 Compassi d’Oro,11 premi alla carriera e ben 90 menzionid’onore ad altrettanti beni di consumoe persone ritenuti particolarmente me-ritevoli da una giuria di respiro interna-zionale. Il catalogo che raccoglie foto edescrizioni dei vincitori, le motivazionidei giurati e una serie di testi storici ecritici è edito da Corraini Edizioni, 2014.La pubblicazione si inserisce all’internodi “Design è”, il ciclo di eventi promossodall’ADI per valorizzare il design in vistadi Expo 2015. Tra questi la mostra allospazio ex Ansaldo di Milano con i 300beni selezionati dal 2011 al 2014.

THE OUTSIDERSNo, non stiamo dicendo che sia neces-sario operare una scelta estrema comequella del protagonista del libro (efilm) Into the wild. Per ricercare pace,equilibrio interiore, un maggiore con-tatto con la natura e per vivere un’av-ventura è sufficiente fare una gita inmontagna, esplorare le rive di un lagoo passare una notte in tenda lontanodalla città e dai suoi frenetici ritmi.Il libro The Outsiders – New OutdoorCreativity di Jeffrey Bowman, SvenEhmann, Robert Klanten pubblicatoda Gestalten raccoglie una serie di og-getti e idee creative per la vita all’ariaaperta. Amache sospese, scarponcinida trekking, remi da canoa decorati…Sono tante le aziende e i produttori in-dipendenti che si sono concentrati sul-la rivisitazione di prodotti tradizionalireinventati con un twist che li rendecontemporanei e desiderabili da chiama vivere all’aria aperta ma ancheda chi ne apprezza lo stile. Il libro con-tiene anche una serie di dichiarazionidi esponenti del mondo dell’outdoor:esploratori, fotografi, ciclisti estremi,naturalisti… perfino un’intervista aErling Kagge, il primo uomo che haraggiunto a piedi il polo nord, il polosud e ha scalato l’Everest.

No, we are not saying that it isnecessary to take an extreme choicelike the one of the protagonist of thebook (and movie) Into the wild. Tofind peace, inside harmony, contactwith nature and to live an adventure,going to the mountains, exploring theshores of a lake or spending a night ina tent afar from the city is enough. Thebook The Outsiders – New OutdoorCreativity by Jeffrey Bowman, SvenEhmann, Robert Klanten publishedby Gestalten collects a series oftrekking, decorated oars… Manyare the companies and independentmanufacturers who focused on the

BUILDING BETTERLa crescente attenzione verso le risor-se rinnovabili, lo sfruttamento di fontienergetiche pulite, la riduzione dei con-sumi e la ricerca di soluzioni ecocom-patibili è sempre più evidente anchenei progetti architettonici di privati. Sì,perché sempre più spesso i proprietaridi casa di ultima generazione desidera-no che la loro dimora (nuova o ristrut-turata che sia) abbia il minor impattoambientale possibile. La sostenibilità èil punto di forza di tutte le case presen-tate nel volume Building Better – Su-stainable Architecture for Family Homesdi Sofia Borges, Sven Ehmann, RobertKlanten per Gestalten, ma queste villegreen sono accomunate anche dal fattodi essere belle in maniera non comune.

The growing attention towards renewableresources, the exploiting of energeticsources, the reduction of consumptionand the search for eco-friendly solutions.Yes, because more often the owners ofa last generation property want theirhome (new or renovated) to have thelowest environmental impact possible.Eco-sustainability is the strength of allthe houses presented inside the volumeBuilding Better – Sustainable Architecturefor Family Homes by Sofia Borges, SvenEhmann, Robert Klanten for Gestalten,but these green villas also have anothercommon point, they are uncommonlybeautiful. Through a series of interviews

BO

OKS

ALPINE RETREATSUn viaggio nelle alpi alla scoperta di luo-ghi unici e di particolari e calde soluzioniper l’ospitalità. Il nuovo volume AlpineRetreats di Hannes Bäuerle, Claudia Mil-ler edito da Details nella doppia linguainglese-tedesco raccoglie un ampio ven-taglio di suggestioni.Architetture esemplari della tradizionealpina e soluzioni innovative e rispettoseallo stesso tempo, ma non solo. Nel libro,hanno grande spazio, infatti, saggi sulvivere, viaggiare e costruire in ambientemontano, nelle parole delle persone checi vivono e che credono in uno sviluppocoerente e sostenibili. I progetti mostratie raccontati nel libro sono accumunati damateriali e metodi di costruzione ecologi-ci, nel rispetto della natura.

A travel across the Alps discoveringunique places with warm and cozydetails of hospitality solutions. The newvolume Alpine Retreats by HannesBäuerle, Claudia Miller edited by Detailsin English-Dutch collecting a wide rangeof suggestions. Exemplar architectures ofthe alpine tradition and innovative andrespectful solutions. In the book a lot ofspace is dedicated to essays on living,travelling and building in the mountainenvironment, according to an eco-friendly and sustainable development.The projects told inside the book arecombined by eco-friendly materials andmethods in the respect of nature.

Arrived at the XXIII edition, theCompasso d’Oro is one of the mostyearned award for designers. Theacknowledgement is assigned everythree years to a series of products(furniture, accessories, personal objects,services, editorial publications) selectedduring the precious three years andpublished by ADI – AssociazioneDisegno Industriale inside its Index. The2014 edition saw the assignment of 21Compassi d’Oro, 11 career awards and90 mentions of honor to people whoare considered particularly worthy by acommittee of international background.The catalogue collecting pictures and

descriptions of winners, reasons of jurorsand a series of historical texts, edited byCorraini Edizioni, 2014. The publicationis inserted inside “Design è”, the cycleof events promoted by ADI to appraisedesign in view of Expo 2015. Amongstthese the exhibition organized at theex Ansaldo space in Milan to alloweveryone to closely observe the 300goods selected from 2011 to 2014.

reinterpretation of traditional productswho are revisited through a twistmaking them modern and desirableby those who love the open-air butalso the outdoor world: explorers,photographers, cyclists, naturalists…even an interview to Erling Kagge, thefirst man who reached the North andSouth Pole on foot and who climbedthe Everest.

Attraverso una serie di interviste ai pro-gettisti e alle famiglie si scopre che stilee responsabilità possono andare di paripasso. Le soluzioni passano da giardi-ni pensili per proteggere gli interni dalsole a strutture di legno completamentebiodegradabili, passando per marchin-gegni per la produzione di energia inmaniera autonoma a piante studiateper svilupparsi attorno a grandi alberi.Nessun limite alla sperimentazione!

7

THE CRAFT AND THEMAKERSSe gli anni Ottanta hanno visto il trionfodei nuovi materiali, dei colori fluo e dellasperimentazione, i Novanta quello dellegriffe e l’ultimo decennio ha sancito laconsacrazione da star di acclamati pro-gettisti/stilisti, il periodo attuale vede unritorno al passato. Non si tratta di unanostalgica ricerca di ciò che c’era e oranon c’è più, quanto di una propensionediffusa che identifica sempre più spessole categorie di stile e lusso con i concettidi artigianalità e fatto a mano. Questapropensione verso la ricerca di ogget-ti (accessori moda, complementi per lacasa, mezzi di trasporto o prodotti di bel-lezza) che abbiano un’anima che guardaalla tradizione rappresenta la volontà diacquistare prodotti belli, emozionanti,di grande qualità e che non fondino ilproprio valore sulla forza di un logo odi un marchio. Grazie a questa rinatapassione per le botteghe e il saper fare,sono migliaia nel mondo le imprese ar-tigiane che lavorano materiali grezzi contecniche antiche e danno vita a qualcosa

KNIFE AND FORKSe è vero che – a volte – l’apparen-za inganna, bisogna ammettere chel’immagine trasmessa al pubblico daaziende e locali contribuisce (e non

It is true that – sometimes – appearancemisleads, we have to admit that theimage transmitted to companies andlocals contribute to their success orcollapse.This also happens to thefood dimension. In a historic momentwhen attention is focused on food, inthe moment of the highest success forchefs, small companies and restaurantscannot exclude the creation of a strongcoordinated image able to immediatelytransmit their strengths. Menus, businesscards, banners and packaging becomedevices to communicate messages beyondthe name and price of the product. Familybusinesses bet on freshness of products,healthy-oriented fast foods focus onfreshness of ingredients, restaurantsconceive menus able to communicatethe refinement, origin and uniquenessof dishes. Small realities are those whooften bet on intriguing names, logos, fontsand colors combined in unique ways, ongraphics coming from the past or on new

di nuovo, unico e inimitabile. Una vol-ta erano i laboratori in cui lavoravanosignori attempati dalle mani sapienti.Oggi sono officine e fab lab animati dagiovani talenti. Alcune delle eccellenzedella produzione indipendente sono rac-colte tra le pagine del libro The Craft andthe Makers – Tradition with Attitude diDuncan Campbell, Charlotte Rey, RobertKlanten, Sven Ehmann per Gestalten. Ecosì si fa la conoscenza di Bole Tanneryche a pochi chilometri dal circolo pola-re artico produce cartelle di cuoio oldschool; si incontra Patrick Muff, il tatua-tissimo orafo creatore di gioielli gotici;ci si imbatte in El Solitario, specializzatoin motociclette custom made; si scoprel’abilità di Asaiyaki ceramista a Kyotoda tredici generazioni. E di molti altridesigner-alchimisti-meccanici-stilisti checon dedizione, ogni giorno, fanno di unmestiere la propria ragione di vita.

If the Eighties saw the triumph ofnew materials, fluorescent colorsand experimentations, the Ninetiessaw the one of brands and the lastdecade marked the consecration ofdesigners and stylists, the currenttime sees a return to the past. Thisis not a nostalgic search for whatsomething which no longer exists,but rather a spread considerationidentifying style and luxury categorieswith craftsmanship. This search forobjects (fashion accessories, housecomplements, transportation means orbeauty products) with a soul lookingtowards tradition represents the desireof getting beautiful, touching high-quality products which do not fuse their

to designers and family we can discoverthat beauty and responsibility can gohand in hand.Solutions shift from pensile gardens toscreen interiors from the sun to completelybiodegradable wood structures, passingby machineries created to autonomouslyproduce energy and layouts conceived todevelop around great trees. No limits toexperimentation!

value with a logo or a brand. Thanks tothis reborn passion for small shops andknow-how, thousands are the artisanalcompanies across the world which workraw materials with ancient techniquesand give life to something new, uniqueand inimitable. In the past they werethe workshops where old men withwise hands used to work. Now theyare fab labs and workshops hostingyoung talents. Some of the excellencesof independent manufacturing arecollected in the pages of the book TheCraft nd the Makers – Tradition withAttitude by Ducan Campbell, CharlotteRey, Robert Klanten, Sven Ehmann forGestalten. And so we get to know BoleTannery who a stone’s throw from theArtic polar circle produces old schoolleather goods; we meet the El Solitario,specialized in custom-made motorbikes;we discover the skills of the ceramistAsaiyaki, in Kyoto since thirteengenerations. And many other designers-alchemists-mechanisms-stylists whoevery day, with dedication, make theirwork become their reason for life.

creazione di un’immagine coordinataforte e in grado di trasmettere imme-diatamente i loro punti di forza. Menu,biglietti da visita, insegne e packagingdiventano strumenti per comunicaremessaggi che vanno ben oltre il nomedel prodotto e il prezzo. Le imprese aconduzione familiare scommettonosulle genuinità dei propri prodotti, ifast food con orientamento salutistapuntano sulla freschezza degli ingre-dienti, i ristoranti concepiscono listiniche possano comunicare la raffina-tezza dei piatti, la loro provenienza ol’unicità. Sono spesso le realtà più pic-cole a scommettere con più audacia sunomi intriganti, loghi, font e colori ac-costati in maniera inedita, su graficheriprese dal passato o su nuovi formatidi stampa per tutto il materiale carta-ceo. Per questo val la pena di sfogliareKnife and Fork – Visual Identities forRestaurants, Food and Beverage, diRobert Klanten, Anna Sinofzik per Ge-stalten, un compendio che raccoglie ilmeglio dell’identità visuale concepitaper l’hospitality a 360° gradi.

poco) al loro successo o fallimento.Questo vale anche nel campo della ri-storazione. In un momento storico incui gran parte dell’attenzione sembraconcentrata su tutto ciò che riguarda ilcibo, nel periodo di massimo successoper gli chef, le piccole aziende e i ri-storanti non possono prescindere dalla

printing formats for the paper material.For this reason it is worthy to browsepages of Knife and Fork – Visual Identitiesfor Restaurants, Food and Beverage,by Robert Klanten,Anna Sinofzik forGestalten, a volume including the best ofthe visual identity conceived for the 360°hospitality.

8

IL VUOTO E LOSPAZIORimarrà aperta fino al prossimo 15marzo la mostra dedicata a Yves Kleine Lucio Fontana al Museo del Novecen-to di Milano. La retrospettiva affiancain maniera inedita i due personaggi,accomunati da una ricerca artistica circail rapporto tra lo spazio e il vuoto oltreche uniti da un fitto intreccio di relazionipersonali. 90 opere accostate tematica-mente o per assonanza visiva, insiemea una serie di fotografie e filmati d’ar-chivio, raccontano una storia di strettacollaborazione, costellata di galleristi ecollezionisti interessati sia ai lavori diYves Klein (1928-1962), sia a quelli diLucio Fontana (1899-1968).Risale al 1957 la prima personale diKlein a Milano, presentata da Pierre Re-stany, alla Galleria Apollinaire di Brera;in quell’occasione, un giovane Fontanacomperò un’opera del collega e lo misein contatto con la sua rete di amicizie.Lettere autografe e appunti testimonia-no un fitto scambio di idee e suggeri-menti, in un periodo – gli anni Sessanta– culturalmente vivo e aperto alla speri-mentazione di nuovi linguaggi. L’esposi-zione si snoda all’interno della sala delMuseo già dedicata ai ‘Concetti Spaziali’di Fontana e ha il suo climax nella gran-de sala vetrata della ‘Struttura al Neon’(lo spazio visibile da Piazza Duomo e che

VOID AND SPACEThe exhibition dedicated to YvesKlein and Lucio Fontana will be openuntil March 15th at the Museo delNovecento in Milan. The retrospectivejoins in unique way the two names,combined by an artistic research aboutspace and void apart from the densetwine of personal relations.90 works combined according to theirtopic or for visual harmony, togetherwith a series of photographs andarchive videos, tell the story of a closecooperation, spangled with collectorsand gallery owners who are interestedin works by Yves Klein (1928-1962),and by Lucio Fontana (1899-1968).The first solo exhibit of Klein in Milandates back to 1957, presented by PierreRestany, at the Galleria Apollinairein Brera; on that occasion, a young

EXHIB

ITIO

Ncatalizza ogni giorno l’attenzione deipassanti). Qui sotto la scultura lumino-sa creata per la IX Triennale da Fontanaviene riproposta la grande installazione‘Pigment Pur’ realizzata da Klein nel1957 per una personale a Parigi. Undialogo inedito all’insegna delle conta-minazioni. (F. T.)

Fontana will buy a work of thecolleague and put him in contact withhis net of friendships. Letters and draftswitness a dense exchange of ideas andsuggestions, in a time – the Sixties –which were culturally alive and openedto experimentation of new languages.The exhibition is unknotted inside thehall of the Museum already dedicatedto ‘Space Concepts’ by Fontana and hasits climax in the wide wall glass of the

‘Struttura al Neon’ (the space that canbe seen from Piazza Duomo and whicheveryday captivate the attention ofpedestrians).Here under the luminous sculpturecreated for the IX Triennale da Fontanais proposed again the great installation‘Pigment Pur’ realized by Klein in 1957for a solo exhibition in Paris.A unique dialogue dedicated tocontaminations. (F. T.)

9

UNA FIAMMA COMEPENNELLOSacchi, Legni, Plastiche, Combustioni: lagrande produzione di Alberto Burri (1915-1995) si pone al centro di una correnteche potremmo catalogare come informale-astratta, imponendosi all’attenzione delpubblico e degli addetti ai lavori attraversoopere materiche, monumentali e di grandeimpatto emotivo. L’esposizione parmense“Fuoco Nero: materia e struttura attornoe dopo Burri” pone l’accento sull’influenzache la sua poetica ha avuto nel tempo. Lamostra, curata dallo storico dell’arte Ar-turo Carlo Quintavalle, ruota attorno allasequenza fotografica di Aurelio Amendolache ha fissato su pellicola gli attimi in cuiBurri ha creato una “Plastica” utilizzandouna fiamma per fonderla. Gli scatti sonoposti vicino a un Cellotex, donato dallostesso Burri all’Università di Parma 40 annifa. Accanto a questi sono esposti lavori diartisti contemporanei che sono stati chia-mati a creare un’opera che fosse collegataalla ricerca di Burri, spiegando le ragioni ditale collegamento. Fra le grandi personalitàdi spicco contattate per rendere omaggioall’opera dell’artista di Città di Castello siannoverano Mimmo Paladino e Luca Pi-gnatelli, Marcello Jori e Alberto Ghinzani,Giuseppe Spagnulo e Emilio Isgrò, MedhatShafik e Franco Guerzoni, Gianluigi Coline William Xerra. Infine, un’anteprima pergli appassionati: nel 2015, in occasionedel centenario dalla nascita, il prestigiosoSolomon R. Guggenheim di New York or-ganizzerà un’importante retrospettiva de-dicata a Burri. (F. T.)

A FLAME TO PAINTSacchi, Legni, Plastiche, Combustioni:la grande produzione di Alberto Burri(1915-1995) is at the core of a streamwe could catalog as informal-abstract,drawing the attention of the audienceand professionals through tactile,monumental works of great emotionalimpact. The exhibition in Parma “FuocoNero: materia e struttura attorno edopo Burri” puts the stress on theinfluence his poetics had over time. Theexhibit, curated by the historic of artArturo Carlo Quintavalle, is organizedaround the photographic sequence byAurelio Amendola who immortalizedthe moments when Burri created a“Plastica” using a flame to fuse it. Shotsare located next to a Cellotex, whichBurri himself gave to the Universitàdi Parma 40 years ago. Next to thesewe find works by contemporary artistswho have been called to create workslinked to the research done by Burri,explaining reasons of that connection.Among the prominent names whotook part in the homage to the artistfrom Città di Castello, Mimmo Paladinoe Luca Pignatelli, Marcello Jori andAlberto Ghinzani, Giuseppe Spagnuoloand Emilio Isgrò, Medhat Shafik andFranco Guerzoni, Gianluigi Colin andWilliam Xerra. In the end, a preview forthose who are fond of: in 2015, on theoccasion of the centenary of his birth,

the prestigious Solomon R. Guggenheimin New York will organize an importantretrospective dedicated to Burri. (F. T.)

10

EXHIB

ITIO

N

IL POTERE DELLALUCEUna mostra interdisciplinare, che spaziadal design all’architettura toccando an-che l’arte e i nuovi media, racconta nellesale del Vitra Design Museum di Weil amRhein (Germania) la luce elettrica. Nonsi tratta di un’esposizione organizza-ta cronologicamente per raccontare lastoria di una scoperta che ha cambiatoradicalmente il nostro modo di vivere,ma di un viaggio da compiere attraver-so oggetti, fotografie e installazioni perscoprire le infinite possibilità creative diquesto mezzo.Materiale-immateriale, tradizione-inno-vazione: sono diverse le dicotomie cheaffronta Lightopia. Si parte dall’incon-testabile tesi secondo la quale siamoormai dipendenti dalla luce e si scoprecome, nel tempo, questo mezzo sia statosfruttato e anche come verrà impiegatonegli anni a venire.Le sezioni della mostra sono l’occasioneper ammirare una magnifica collezionedi pezzi di design (dalle prime lampadepseudo-artigianali con forme simili aoggetti già conosciuti per risultare piùfamiliari, fino alle realizzazioni attualipiù sperimentali), per vedere come laluce possa disegnare lo spazio e accen-dere spettacoli, eventi e anche essereprotagonista di eccezionali installazioni.Infine, un’intera area è riservata all’inda-gine delle nuove tecnologie (Led e Oledsoprattutto), alla ricerca di equilibrio traluce naturale e artificiale soprattuttoin ambito architettonico e al problemadell’inquinamento luminoso. Lightopia èquindi un’occasione unica per affrontareun tema a 360 gradi, ma anche un luogoemozionante e coinvolgente. In esposi-zione infatti si trovano anche un’operadi Olafur Eliasson, una di Lazlo Moholy-Nagy e la ricostruzione di una discotecapsichedelica del 1968. (F. T.)

THE POWER OFLIGHTUA inter-disciplinary exhibit, spacingfrom design to architecture alsotouching art e new media, telling theelectric light in the halls of the VitraDesign Museum in Weil am Rheim(Germany). It is not a chronologicallyorganized exhibition showing the storyof a discovery which radically changedour way of living, but rather the story ofa travel through objects, photographsand installations to discover the infinitecreative possibilities of this means.Tactile-intangible, tradition-innovation:different are the dichotomies treatedby Lightopia. Starting from theincontestable thesis according to whichwe are now depending on light anddiscovering how this means has beenexploited in time and how it will beused in the future.Sections of the exhibit are the occasionto admire a magnificent collection ofdesign pieces (from the first pseudo-artisanal lamps with familiar shapesto the most experimental ones), tosee how light can design space andgive life to amazing shows, events andcan also be protagonist of exceptional

installations. In the end, a whole areais dedicated to the new technologies(Led and especially Oled), to thesearch of balance between natural andartificial light mainly in the architecturalenvironment and to the problem ofthe luminous pollution. Lightopia istherefore a chance to face the matterin its whole, but also a touching andinvolving place. Other exhibited worksare indeed an opera by Olafur Eliasson,one by Lazlo Moholy-Nagy and thereconstruction of a psychedelic discoof 1968. (F. T.)

11

12

FAIR

S

ARCHITECT@WORKIl target molto definito – quello dei pro-fessionisti dell’architettura – ha rispo-sto con entusiasmo al debutto in Italiadi ARCHITECT@WORK. La prima edi-zione, tenutasi a Milano a Fiera MilanoCongressi il 19 e 20 novembre 2014, harichiamato 2.172 visitatori.Il risultato ha superato ogni aspettativa,sia dell’organizzazione sia degli esposi-tori partecipanti. Oltre 100 produttori edistributori nazionali hanno fatto cono-scere le loro innovazioni a un pubblicomolto selezionato di architetti e desi-gner. La manifestazione internazionaleha presentato una selezione di prodotti,materiali, applicazioni e servizi innova-tivi, oltre a un programma di seminari(per la partecipazione ai quali veniva-no riconosciuti crediti formativi – incollaborazione con la rivista OFARCH),una mostra sui materiali eco-sostenibili(curata da Matrec), sessioni speciali atema e l’opportunità di fare networkingin un contesto stimolante, moderno einformale. Il focus sull’innovazione èsempre garantito durante ARCHITECT@WORK perché ogni singolo prodottomostrato sugli stand è stato preventiva-mente approvato da una commissionetecnica di architetti e interior designer.La prossima edizione di ARCHITECT@WORK in Italia si terrà nell’autunno2015 al MiCo – Fiera Milano Congressi.(L. C.; ph: Laura Rizzi)

The defined target – experts ofarchitecture – answered withenthusiasm to the debut in Italy ofARCHITECT@WORK. The first edition,in Milan at the Fiera Milano Congression November 19th and 20th 2014,attracted 2.172 visitors.The result was beyond anyexpectations, both of the organizersand of the exhibitors. More than 100manufacturers and national distributorsshowed their innovations to a selectedaudience of architects and designers.The international exhibition presenteda selection of products, materials,

applications and innovative services,apart from a program of seminars(the participation included credits –in cooperation with OFARCHmagazine), an exhibition on eco-friendly materials (curated by Matrec),special session on the opportunity ofnetworking in a stimulating, modernand informal context.The focus on innovation has alwaysbeen guaranteed during ARCHITECT@WORK since each single product shownin the booths has been previouslyapproved by a technical board ofarchitects and interior designers.

The next edition of ARCHITECT@WORKwill be held in Italy in autumns 2015 atMiCo – Fiera Milano Congressi. (L. C.;ph: Laura Rizzi)

13

14

FAIR

S

EQUIP’HOTEL 2014Questa edizione di Equip’Hotel “è sta-ta particolarmente positiva con unaripresa abbastanza decisa dei progettie degli investimenti. Sono sempre piùconvinta che Equip’Hotel riunendo l’in-sieme della professione ha dimostrato ilsuo ruolo essenziale nel mercato dellaristorazione e dell’hôtellerie”. Le parolepositive e ottimiste di Corinne Mene-gaux, direttore del salone parigino, nesiglano il successo.Equip’Hotel 2014 ha presentato nu-merose novità all’interno degli standfornendo anche molte nuove idee pro-gettuali grazie agli Studios.Equip’Hotel si posiziona definitivamen-te come l’appuntamento Internazionaledell’hôtellerie/ristorazione con un au-mento del 5% dei visitatori internazio-nali e un grande successo per la primaedizione del club export e del program-ma top buyers, provenienti da tutto ilmondo.Inoltre, durante i 5 giorni del salone,architetti, designer, esperti, tutti parteintegrante del programma “ambascia-tori”, hanno condiviso le loro esperien-ze nell’ambito di tavole rotonde inter-nazionali. (L. C.)

2014 edition of Equip’Hotel has beenparticularly positive with a ratherdetermined retake of projects andinvestments. “I’m more and morecertain that Equip’Hotel has provenits essential role in restaurant andhôtellerie services by bringing togetherthe whole of the profession”.The positive and optimistic words ofCorinne Menegaux, director of theParisian salon, sign its success.Equip’Hotel has presented many newson its stands, showing also many newdesign ideas thanks to the Studios.Equip’Hotel is definitively well-established as hôtellerie/restaurantservices’ international appointmentwith a 5% increase of internationalvisitors and a big success for thefirst edition of the export club andthe top buyers plan, coming fromall over the world. And then, duringthe 5 days of the salon, architects,designers, experts, all integral parts of“ambassadors” project, have sharedtheir experiences on internationalround tables matter. (L. C.)

MADE IN ITALY

5HYHU VUO 9LD GH 7RJQL � � �����0LODQR 7 ��� ��� ������� ) ��� �� �������� :ZZZ�UHYHUVUO�LW # LQIR#UHYHUVUO�LW

,/ &20)25735(1'( )250$�$1&+( $//ş(67(512�$ ERUGR SLVFLQD� QHOOD VSD R LQ JLDUGLQR�LO OHWWLQR 6>$0@%(' GL 5(9(5 FRQVFKLHQDOH UHFOLQDELOH DUUHGD L YRVWUL VSD]LFRQ�OLQHH�VREULH�HG�HOHJDQWL�,O FRQIRUWHYROH SLDQR LQ SROLXUHWDQR D

GHQVLW¡ GLIIHUHQ]LDWD H PHPRU\ IRDP ©ULYHVWLWR GD ULFHUFDWL WHVVXWL GD HVWHUQR�/D VWUXWWXUD LQ DOOXPLQLR� VROLGD H OHJJHUD�VL FRPELQD FRQ OD VWDELOLW¡ H OD IDFLOLW¡ GLVSRVWDPHQWR JUD]LH DOOH UXRWH SRVWHULRUL

LQ SROLHWLOHQH� 5LYHVWLPHQWR H LPERWWLWXUDVRQR LGURIXJKL� DQWLPXIID H DQWLPDFFKLD�,Q H RXWGRRU� LO OHWWLQR 6>$0@%('VDU¡ FRPSOLFH GHL YRVWUL PRPHQWL GLSXUR�UHOD[�

'HVLJQ�E\ $UFK� $QGUHD�0DQIUHGL H $UFK� 0DULD 'DPLDQR

SKRWRE\

6WXG

LR�$UVHQDOH

16

PRO

JECT

S

CUCINA TORCICODAIl percorso ellittico di via Torta, che sisnoda nel cuore della città di Firenze travia Verdi, via dell’Anguillara, Borgo de’Greci e piazza Peruzzi per concludersiall’inizio di via de’ Benci, delinea l’areadove sorgeva l’Anfiteatro Romano nellaFirenze tra il 124 e il 130 d. C. Una stra-da dall’andamento curvilineo, un tem-po battezzata come via Torcicoda. È quiche nasce Cucina Torcicoda, studiato daLuigi Fragola Architects.Il progetto si estende per oltre 1000metri quadrati dando vita a cinque di-versi locali, ognuno con una propriavocazione e atmosfera: il ristorante, l’o-steria, la pizzeria, il negozio dei prodottitipici, la gelateria.“Sin da subito ci è stata chiara la ne-cessità di coniugare le differenti fun-zioni attraverso un articolato ventagliodi possibili percorsi che stimolasse lacuriosità del visitatore: un unico luogoall’interno del quale è possibile scopriree usufruire di cinque differenti locali”spiega Luigi Fragola, autore del pro-getto. “L’obiettivo primario era quelloinfatti di emozionare, incuriosire, invo-gliare le persone ad addentrarsi, a sco-prire da sole i diversi ambienti presenti,suggerendo i percorsi, mai indicandoliesplicitamente”.Il ristorante è caratterizzato dai tonicaldi ed avvolgenti delle finiture, dallaricchezza dei tessuti e dei materiali, dal-

The elliptical course in via Torta,unknotting in the heart of Florencebetween via Verdi, via dell’Anguilla,Borgo de’ Greci and piazza Peruzzito end at the beginning of via de’Benci, delimitates the area where theAnfiteatro Romano was arising between124 and 130 AD. A curved street, oncebaptized as via Torcicoda. Here arisesCucina Torcicoda, designed by LuigiFragola Architects.The project extends for more than1000 square meters giving life to fivedifferent locations, each of them withspecific vocation and atmosphere:restaurant, tavern, pizzeria, shop oftypical products, ice-cream parlor.“From the very beginning there has

la ricercatezza dei dettagli. La classicitàdella storica architettura fiorentina simescola al design contemporaneo degliarredi dando vita a un perfetto equili-brio tra passato e presente. Le sale siarticolano fluidamente accomunate daun gioco di luci che valorizza le diversecaratteristiche planimetriche di ciascunambiente. Attorno alle sale si affacciauna preziosa corte interna che arricchi-sce con le sue piante l’intera atmosfera.L’osteria è un ambiente confortevole econviviale caratterizzato dalla presenzadi un grande lucernario.Al piano inferiore, si trovano la cantinae il privè con camino. Completano l’of-ferta, la pizzeria, gli ambienti dedicatiai dolci e alla gelateria e il negozio diprodotti enogastronomici. (F. R.)

been the necessity to combine differentfunctions through an articulatedrange of possible courses which couldstimulate the curiosity of the visitor:a single place where it is possibleto discover and use five differentlocations” explains Luigi Fragola, authorof the project. “The main goal wasto touch, intrigue, encourage peopleto discover by themselves differentenvironments, recommending coursesbut never explicitly indicating them”.The restaurant is featured by warmand welcoming shades of finishes, bythe richness of fabrics and materials,refinement of details. The classicdimension of the Florentine architecturemixes with contemporary design giving

life to a perfect balance between pastand present. Halls fluidly articulatein a game of lights which highlightsthe different layout characteristics ofeach environment. Around the halls aprecious inner court faces embellishingthe whole atmosphere.The tavern is a comfortable environmentfeatured by the presence of a wideskylight. On the low ground thereare the tavern and a private areawith fireplace. The pizzeria and theenvironments dedicated to desserts andice-cream parlor and the food productsshop complete the offer. (F. R.)

ww

w.s

elv

a.c

om

CREAZIONI UNICHE PER L‘OSPITALITÀ

. Nel settore dell‘arredo alberghiero dal 1968

. 300 progetti internazionali all‘anno

. Soluzioni e arredi personalizzati

. Competenza - Logistica - Know-How

. Design & Produzione “Made in Italy“

Bed

ON

DA

,D

esig

nTi

zian

oB

ista

ffa

18

PRO

JECT

S

FLYING ROOMI 60 mila visitatori dell’edizione 2014 delSalone Internazionale della AccoglienzaSIA GUEST, a Rimini Fiera dal 9 al 12ottobre, hanno potuto sperimentare inanteprima il modello di ospitalità messoa punto dallo studio di Massimo Mus-sapi con il progetto Flying Room: unaproposta articolata, basata su una con-cezione di stanza d’albergo dall’alto tas-so di accessibilità, fruibilità e comodità aprescindere da stile, categoria, budget eposizionamento. Quindi, una camera concaratteristiche tali da soddisfare le realiesigenze di tutte le tipologie di ospiti eviaggiatori.Ogni elemento tecnico e di arredo delprogetto è disegnato o selezionato daMassimo Mussapi tra i prodotti delle nu-merose aziende partner, leader nei diver-si ambiti: Indel B, Metallux, RubinetterieStella, Provex, Confalonieri, Carmignani,Egoluce, Philips, Metalmarc, Cleaf, Bam-pi, Teuco, BTicino.Il concept nasce dalla volontà di liberar-si dagli stereotipi di ospitalità che nonsoddisfano nessuno per rispondere in-vece alle esigenze reali dei viaggiatori,che poi sono poche, semplici e universali:massima igiene, capire subito e in modointuitivo come funziona tutto, soluzionipratiche alle esigenze del viaggiatore, edormire bene. Che poi debba essere unambiente bello e gradevole l’architettolo considera scontato.Flying Room è un progetto strategico non

solo per gli ospiti, ma anche per tutta lafiliera: per l’impresa alberghiera – per ra-zionalizzare la gestione, ridurre i costi eprodurre utile –; per le aziende manifat-turiere – per lo sviluppo e la produzioneseriale di nuovi arredi ed elementi tecnicispecificamente concepiti per l’hotel, concui entrare nel grande business mondialedel contract alberghiero –; e per i pro-gettisti – per poter disporre di utili pa-rametri progettuali e soluzioni affidabiliadattabili a qualunque hotel.Il progetto è partito volutamente dalla ti-pologia di camera standard più comunee diffusa, che viene totalmente ripensa-ta, dalla struttura al layout a ogni singo-lo elemento tecnico e di arredo.Dal punto di vista progettuale, l’archi-tetto ha pensato a una stanza senzaarmadi e poltroncine, con un grande,comodo piano per appoggiare tutto ciòche si vuole o lavorare. Niente più som-mier, che ostacola la pulizia. Niente piùminibar rasoterra. Niente più cassaforte,un gadget inutile, impraticabile e costo-so, ma un ampio vano con serratura disicurezza per custodire anche oggettiingombranti. Tutti gli elementi sono so-spesi (da qui il nome Flying Room), perfacilitare al massimo pulizia e rigover-no della camera, ma anche per liberarespazio utile per il cliente. Possibilità dimodificare l’assetto della camera dadoppia a matrimoniale spostando in unattimo anche i terminali elettrici a fiancodel letto, cosa del tutto inedita. Impiantiidraulici silenziosi e totalmente ispezio-nabili. Pochi lavori di muratura in casodi ristrutturazione, cantiere asciutto leg-gero e silenzioso. Infine, facile mobilitàe fruibilità delle dotazioni della cameraper ogni tipo di persona, senza barrierefisiche e culturali. (L. C.)

19

The 60-thousand visitors of 2014 editionof the Salone Internazionale dellaAccoglienza SIA GUEST, in Rimini Fierafrom 9th to 12th of October, have beenable to experience a preview of thehospitality model developed by MassimoMussapi’s studio with the Flying Roomproject: an articulate offer, based onan idea of hotel room which is highlyaccessible, usable and comfortable,whatever the style, category, budget andplacement are. Therefore Mussapi Studioassures a room with features that areable to please the real needs of all kindsof guests and travellers.Each and every technical and furniturepart of the project is designed orselected by Massimo Mussapi andproduced by the various partnercompanies, leaders in different fields:Indel B, Metallux, Rubinetterie Stella,Provex, Confalonieri, Carmignani,Egoluce, Philips, Metalmarc, Cleaf,Bampi, Teuco, BTicino.The concept comes from the need ofgetting rid of hospitality stereotypesthat are unable to satisfy anyone,in order to please the real needs oftravellers instead, which are basicallyfew, simple and universal: best hygiene,to quickly and intuitively understandhow everything works, practicalsolutions to the traveller’s needs andto sleep well. For the architect it goeswithout saying that it has to be a niceand pleasant ambient.

Flying Room is a strategic project notonly for guests, but also for the wholeindustry: for the hotel company – torationalize the management, reducecosts and produce profits –; formanufacturing companies – for thedevelopment and serial production ofnew furniture and technical elementsespecially conceived for the hotel,which enable to enter the large worldbusiness of hotel contract –; and for thedesigners – to be able to have usefuldesign parameters and reliable solutionsadaptable to every hotel.The project has intentionally startedfrom the most common and popularstandard type of room, which is totallyreinvented, from the structure to thelayout to each and every single technicaland furniture part.From a design point of view, thearchitect ha thought of a room withoutclosets nor armchairs, but with a large,comfortable countertop where to putanything you want or work. No moresommier, which makes the cleaningdifficult. No more minibar close to theground. No more safe, a useless gadget,unusable and expensive, but a widecompartment with safety lock to alsokeep bulky things instead.All the elements are suspended (hencethe name Flying Room), in order to fullysimplify the cleaning and tidying of theroom, but also to create useful spacefor the client. It is possible to adjust

the arrangement of room from twinto double, by just moving the electricterminals near to the bed as well, whichis quite new. Quiet and easy to inspectwater circuit. Few walling works incase of restructure, dry, light and silentconstruction yard. Finally, the easymobility and usability of the room is forevery kind of people, without physicaland cultural barriers. (L.C.)

20

PRO

JECT

S

NUOVE FRONTIEREHeineken, il celebre marchio di birraolandese, ha scelto di collaborare conDuPont™Corian® per la realizzazionedell’innovativo Pop-up city lounge. Sitratta di un nuovo concept di locale percocktail presentato in anteprima duranteil London Design Festival, prima tappa diun tour mondiale. Caratteristica peculia-re del bar è infatti la possibilità di esse-re trasportato agevolmente da un luogoall’altro. Nato dalla collaborazione traventi designer di nazionalità e specializ-zazioni tecniche differenti (interior, moda,grafica), il Pop-up city lounge è contenutotutto in due container lunghi 13 metri. Inuno spazio così ridotto sono comodamen-te alloggiati bancone, tavoli, zona loungee ‘conversation cocoon’. Banco, tavolie sedute sono realizzati interamente inCorian®, scelto nei colori Glacier White eDeep Nocturne. Interessante la possibilitàdi ricaricare in modalità wireless i disposi-tivi (smartphone e tablet) semplicementeappoggiandoli sui piani del Pop-up citylounge, una soluzione realizzata da Du-Pont™ e Powermat. (F. T.)

NEW FRONTIERSHeineken, the well-known brand ofDutch beer, chose to cooperate withDuPont™ Corian® for the realization ofthe innovative Pop-up city lounge. A newconcept of cocktail location presentedin preview during the London DesignFestival, first stage of a worldwide view.Peculiar feature of the bar is indeedthe chance to be easily transportedfrom a place to another. Arose from thecooperation among twenty designersof different nationalities and technicalspecializations (interior, fashion,graphics), the pop-up city lounge is keptinside two 13 meters long containers.In such a reduced space, balcony, tables,lounge area and ‘conversation cocoon’are located. Countertop, tables andseats are realized in Corian®, chose inGlacier White and Deep Nocturne colors.Interesting is the chance to wirelessrecharge smartphones and tablets,simply placing them on tops of the Pop-ip city lounge, a solution realizedby DuPont™ and Powermat. (F. T.)

Due eccellenze italiane ripensano il minibar. Studio Mussapi !rma il design, Indel B la tecnologia brevettata.Flyingbar: intelligente, agile e sospeso è il minibar più sottile al mondo. Rivoluziona lo spazio e arreda con stile.Two leading Italian firms re-define the minibar concept. Studio Mussapi realizes the design, Indel B the patentedtechnology. Smart, agile, suspended. Flyingbar: the thinnest minibar in the world.

FLYINGBARLIBERA LO SPAZIOMAKE ROOM FOR FREEDOM

HD EXPO- Las Vegas13 - 15 May 2015

HOTELEX- Shanghai30 March - 02 April 2015

HOST- Milan23 - 27 October 2015

THE HOTEL SHOW-Dubai28 - 30 September 2015

IHMRS - New York08 - 10 November 2015

WWW.INDELB.COM

MADE IN ITALY

22

PRO

JECT

S

MESSA IN SCENAProprio dietro il Duomo di Como si trovail prestigioso Teatro Sociale. L’istituzioneorganizza spettacoli ed eventi per nutri-re lo spirito, mentre il cibo vero e proprioviene servito all’interno dell’adiacente ri-storante 18.13. Collegato direttamente alfoyer, il locale – completamente arredatocon mobili di Porro – è stato progettatodallo studio Arkham. Tanti i rimandi almondo della messa in scena, primo fratutti il colore rosso porpora come i classicisipari scelto per i rivestimenti della zonad’ingresso in due differenti finiture, lucidae matt. Le sedute in pelle e le lampadesono invece una sibillina citazione delricorrente sogno rivelatore del detectiveDale Cooper in Twin Peaks, la visiona-ria serie tv degli anni Novanta di DavidLynch. Il punto più scenografico del 18.13è certamente il corridoio che conduce allacorte interna. Grazie a una particolaretecnica prospettica, detta anamorfosi, unrettangolo ruotato sembra apparire nellospazio quando lo si attraversa. In questoristorante il patto narrativo valica i confinidel proscenio e segue gli spettatori du-rante la cena. (F. T.; ph: Marcello Mariana)

MISE EN SCENERight behind the Duomo di Como thereis the prestigious Teatro Sociale. Theinstitution organizes shows and eventsto nourish the spirit, while real food isserved inside the adjacent restaurant18.13. Directly connected to the foyer,the location – completely furnishedwith Porro pieces – has been designedby studio Arkham.Many are the references to the worldof the mise en scene, first among theothers the red color of classical curtainschose for the entrance hall in twofinishes, matt and polished.Seats in leather and lamps are asibylline quote of the recurrent dreamof the detective Dale Cooper in TwinPeaks, the futuristic TV series of theNineties by David Lynch. The mostscenographic point of 18.13 is surelythe corridor linking to the inner court.

23

Thanks to a particular perspective,named anamorphosis, a rectangularrotated seem to appear in space whengetting through it. In this restaurant thenarrative pact goes beyond boundariesof stage and follows the audienceduring the dinner. (F.T.; ph: MarcelloMariana)

24

PRO

JECT

S

NON DIMENTICAREOgikubo è il quartiere di Tokyo nel qualesi dice siano stati inventati i ramen. Ma,nonostante questa zona sia la patria diuno dei piatti più tradizionali del Giap-pone, non mancano locali che propon-gono cucine tipiche di altri Paesi. Comeil Capsula, un piccolo ristorante italianorecentemente rinnovato su progetto diKai Harada dello studio DO.DO. Se ilnome fa riferimento all’involucro pla-stico che insieme al tappo di sugherochiude le bottiglie di vino, Harada con-tinua la ‘metafora etilica’ dichiarando:“Come una bottiglia di vino pregiatacambia negli anni, il mio approccio allavoro di ristrutturazione del ristoranteè stato quello di aggiungere il minimoindispensabile per dare allo spazio unnuovo aspetto”. Il sottile cambiamentoha riguardato soprattutto la vetrina sullastrada, ridipinta di bianco, blu e rosso eresa più contemporanea grazie alla di-smissione di un tendone di tessuto. Gliinterni dal sapore domestico, con sedietipo Windsor di legno e angolo cucinadelimitato da muretti di mattoni rossi avista, sono rimasti pressoché invariati. (F.T.; ph: Kazutaka Fujimoto)

NOT TO FORGET

Ogikubo is the Tokyo district where itis said that ramen have been invented.But despite this is the land of one ofthe most traditional dishes of Japan,locations offering international dishesare everywhere. Such as Capsula, a smallItalian restaurant recently renovatedaccording to Kai Harada design ofDO.DO studio. If the name refers to theplastic shell that together with cork closethe bottle of wine, Harada continuesthe “ethylic metaphor” declaring: “Asa precious wine bottle changes in time,my approach to work of renovationof the restaurant was to only add theindispensable to create a new aspect”.The light change mainly concerned thewindow shop on the street, painted inwhite, blue and red and made modernthanks to the disuse of curtain. Interiorswith domestic flavors, with Windsorwood chairs and kitchen corner delimitedby small walls in reb visible bricks, almostunchanged. (F. T.; ph: Kazutaka Fujimoto)

$EUDQG RI &ROFRP*URXS

7KH�*ODVV�2ULHQWHG 1HWZRUN