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Ignazio Abeltino

Has R1b-M412 its origins in a R1b component arrived

in Western Europe in the Neolithic with the Impresso

people and containing also R1b-L23 ?

The prevalent Y-chromosome haplogroup in Western Europe is R1b-M412 (also known as R1b-

L51), and this means that the majority of present-day Western Europeans have a common ancestor

in the first single man with the mutation that characterizes this sub-clade of R1b. The available

ancientDNA data show that all the oldest M412 individuals (third and second millennium cal BC,

Central-Western Europe) have a significant presence of steppe ancestry, which is practically absent

among the Neolithic individuals of the West studied so far. Moreover R1b-L23 (from wich M412

derives) is attested in the eastern part of Europe in the third millennium cal BC. These elements are

interpreted by many researchers as decisive clues in favour of the hypothesis that M412 derives

from a L23 component present along with the steppe ancestry in some group migrated from the East

to Central-Western Europe in the first half of the third millennium cal BC or little before. However,

this approach involves some problems. The first attestations of M412 (more precisely some sub-

clades of this haplogroup) are among the Bell Beaker people who lived in Central Europe in the

second half of the third millennium cal BC. We still do not know whether in the oldest Bell Beaker

communities of the West (i.e. those at the basis of this culture) M412 was present or not, but both

scenarios have problematic implications for the thesis that M412 has its origins in a L23 component

arrived from the East just a few centuries before. Furthermore the available data to date attest the

presence of L23 only in the easternmost part of Europe, and among the Corded Ware people

(migrated from the East to Central Europe) dominated R1a while L23 is missing. Until now there is

no sign of a L23 component migrated from the Eastern European Plains to Central-Western Europe

in the fourth/third millennium cal BC.

The haplogroup R1b is attested among the Impresso-Cardial people of Western Europe. Since the

question of the origins of M412 remains problematic and the paleogenetic data available so far have

failed to resolve this issue, it is conjecturable that the R1b component present among the Impresso-

Cardial people had Eastern European origin (as perhaps the tradition of the ceramics decorated with

impressions) and contained also L23. This hypothesis is not in line with prevailing estimates about

the chronology of the appearance of this sub-clade of R1b, who is attributed to less ancient stages.

Pending that future ancientDNA studies solve this and the other issues around L23 and M412, in

favour of a high chronology it can be noted that the descendants of the first man L23 in the third

millennium cal BC constituted the large part of the male component of Yamnaya people and Bell

Beaker people, two important populations without common origins or cultural ties and who lived in

very distant parts of Europe.

This text is the translation of the Abstract of "I sottogruppi di R1b oggi dominanti in Europa

occidentale hanno le loro origini in una componente R1b (contenente anche L23) arrivata

nell’Ovest nel Neolitico con la corrente Impresso ?", see below

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ORIGINAL VERSION IN ITALIAN LANGUAGE

I sottogruppi di R1b oggi dominanti in Europa

occidentale hanno le loro origini in una componente

R1b (contenente anche L23) arrivata nell’Ovest nel

Neolitico con la corrente Impresso ?

Excerpt from: Ignazio Abeltino,(2016), Le popolazioni dell’Europa neolitica con ceramiche

decorate con impressioni (culture delle pianure orientali e culture Impresso-Cardiali dell’Europa

mediterranea e occidentale) erano indoeuropee? La prospettiva archeologica, linguistica e

genetica

TRANSLATION IN ENGLISH: "Were the Neolithic peoples of Europe with ceramics decorated

with impressions (cultures of the Eastern Plains and Impresso-Cardial cultures of Mediterranean

and Western Europe ) Indo-European ? The archaeological, linguistic and genetic perspective"

Abstract

L’aplogruppo del cromosoma Y prevalente in Europa occidentale è R1b-M412, e questo

comporta che la maggioranza degli Europei occidentali moderni ha un antenato comune nel

singolo uomo presso cui era comparsa la mutazione che caratterizza questo sottogruppo di

R1b.

I dati ancientDNA disponibili hanno evidenziato che tutti i più antichi individui M412 e

derivati (terzo e secondo millennio cal. a.C., Europa centro-occidentale) presentano sul piano

genome-wide una presenza significativa di steppe ancestry, che risulta praticamente assente

tra i neolitici dell’Ovest finora studiati. Inoltre R1b-L23 (da cui deriva M412) è attestato nella

parte più orientale d’Europa nel terzo millennio cal. a.C. e questi dati vengono da molti

interpretati come elementi risolutivi a favore della ipotesi che M412 derivi da una componente

L23 presente insieme alla steppe ancestry in qualche gruppo dell’Est migrato verso l’Europa

centro-occidentale nella prima metà del terzo millennio cal. a.C. o poco prima. Questo

approccio tuttavia presenta alcuni problemi. Le prime attestazioni di M412 e derivati oggi

disponibili sono relative alle genti Bell Beaker che vivevano in Europa centrale nella seconda

metà del terzo millennio cal. a.C.. Ancora non sappiamo se tra le più antiche comunità Bell

Beaker dell’Ovest (cioè quelle alla base di questa corrente culturale) M412 era presente

oppure no, ma entrambe gli scenari presentano delle implicazioni problematiche per la tesi di

una origine di M412 in una componente L23 arrivata da est appena pochi secoli prima.

Inoltre i dati ad oggi disponibili hanno attestato la presenza di L23 soltanto nelle lontane

estremità orientali d’Europa mentre tra le genti Corded Ware migrate da est in Europa

centrale dominava R1a mentre L23 manca, e finora non c’è traccia di una componente L23

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che dalle pianure orientali abbia raggiunto l’Europa centro-occidentale nelle Età dei Metalli

per dare origine in questa parte del continente a M412.

L’aplogruppo R1b risulta presente tra le genti di tradizione Impresso-Cardiale dell’Ovest.

Poiché la questione delle origini di M412 resta problematica e i dati paleogenetici finora

disponibili non sono riusciti a risolverla, si può considerare la possibilità che la componente

R1b presente tra i neolitici dell’Ovest avesse origine nell’Europa orientale e contenesse anche

L23. Questa ipotesi non è in linea con le stime prevalenti riguardo la cronologia di questo

sottogruppo di R1b, la cui comparsa viene attribuita a fasi meno antiche. In attesa che i futuri

studi ancientDNA facciano chiarezza su questo punto e sulle altre questioni che ruotano

attorno a L23 e M412, a favore di una cronologia alta si può notare che i discendenti del

primo uomo L23 nel terzo millennio cal. a.C. risultano costituire larghissima parte della

componente maschile di due popolazioni importanti come quella degli Yamnaya e quella dei

Bell Beaker, che vivevano in parti del continente tra loro lontane e che non avevano né legami

né una origine culturale comune.

Come è noto i sottogruppi di R1b dominanti nell’Europa centro-occidentale sono concentrati in

quest’area e hanno una comune origine nel sottogruppo R1b-M412, anche chiamato R1b-L51 [Jarve

2008; Myres et al. 2011]. La mutazione che caratterizza M412 si è presentata in un singolo uomo

che costituisce un antenato comune non solo per la maggioranza degli Europei occidentali di oggi

ma anche, come conseguenza delle migrazioni dall’Europa, per una parte importante degli attuali

abitanti di Nord America, Sud America e Oceania.

Il primo uomo M412 risulta nato da un padre appartenente al sottogruppo R1b-L23, che oggi è

diffuso, seppure con frequenze non elevate, in Europa e nelle regioni dell’Asia confinanti con il

continente europeo. Le frequenze più significative di L23 e dei suoi sottogruppi orientali oggi sono

in Armenia, nella parte settentrionale del Medio Oriente, nell’area uralica e nei Balcani [Battaglia et

al. 2008; Jarve 2008; Myres et al. 2011; Grugni et al. 2012; Herrera et al. 2012; Karachanak et al.

2013]. Naturalmente per affrontare il tema delle origini di L23 e di M412 si deve fare riferimento ai

dati ancientDNA, che a partire dal 2012 hanno cominciato a svelare la diffusione dell’aplogruppo

R1b nella preistoria [Lee et al. 2012; Allentoft et al. 2015; Haak et al. 2015; Mathieson et al. 2015;

Szecsenyi-Nagy 2015; Cassidy et al. 2016; Fu et al. 2016], e oggi (maggio 2016) disponiamo di un

quadro cronologico e geografico che possiamo sintetizzare nel seguente modo. La più antica

attestazione di R1b è relativa ad un individuo del Nord Est italiano (Villabruna-Belluno) di circa

14.000 anni fa. La seconda più antica attestazione (si tratta di un sottogruppo di R1b1a) è relativa ad

un individuo della regione di Samara in Russia, vissuto nella parte centrale del sesto millennio a.C.

e appartenente ad una cultura locale con ceramiche decorate con impressioni. Nella parte finale del

sesto millennio R1b (in questo caso il sottogruppo R1b1c) compare in un individuo dell’Aragona

(Iberia) appartenente alla corrente Impresso-Cardiale. La più antica attestazione di L23 risulta

presso le genti Yamnaya-Kurgan che vivevano nelle pianure europee orientali nel terzo millennio

a.C., tra le quali troviamo quasi esclusivamente R1b, con prevalenza dei sottogruppi orientali di

L23. Invece le più antiche attestazioni di M412 e derivati risultano presso le genti Bell Beaker

dell’Europa centrale del terzo millennio.

Cerchiamo ora di individuare quali possono essere le implicazioni dei dati ancientDNA ad oggi

disponibili riguardo al tema delle origini di M412. L’area da cui è partita la diffusione di L23

sembra potersi individuare nelle pianure europee orientali. Questo appare verosimile in primo luogo

perché i sottogruppi orientali di questo aplogruppo sono prevalenti tra le genti Yamnaya della

Russia del terzo millennio a.C.. Gli Yamnaya risultano parzialmente affini sul piano genome-wide

(la differenza è costituita da una presenza molto più forte della componente dei cacciatori-

raccoglitori del Caucaso presso gli Yamnaya) all’unico rappresentante che finora conosciamo delle

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genti con ceramiche decorate con impressioni che abitavano quelle stesse regioni nel sesto

millennio, e significativamente questo individuo apparteneva ad un sottogruppo di R1b1a. Come è

noto da R1b1a deriva anche R1b-M269 (cioè R1b1a2), dal quale a sua volta deriva L23 (cioè

R1b1a2a). Quindi appare probabile che gli Yamnaya derivassero in parte dalle genti che abitavano

quelle regioni nei millenni precedenti, ed è realistico che anche l’aplogruppo prevalente tra gli

Yamnaya (cioè R1b-L23) avesse una origine di questo tipo. La possibilità alternativa che R1b-L23

non si sia diffuso dall’Europa orientale ma dal Medio Oriente/Caucaso appare scarsamente

supportata. Come abbiamo visto R1b1a è presente tra i cacciatori-raccoglitori della Russia europea,

che certamente non avevano una recente origine mediorientale o caucasica (come indicato sia dal

loro profilo culturale che dal loro profilo genome-wide). Ovviamente non è impossibile che in fasi

precedenti al terzo millennio (quando L23 risulta dominante tra gli Yamanya della Russia) una

componente R1b1a sia migrata dalle pianure europee orientali verso il Medio Oriente o il Caucaso e

che in queste regioni siano comparsi M269 e L23 per poi diffondersi sia verso l’Europa orientale

che verso l’Europa occidentale. Ma appare più verosimile che la presenza di M269 e di L23 nella

parte settentrionale del Medio Oriente sia legata ad antiche migrazioni dalla non lontana Europa

orientale, forse soprattutto quelle legate alla antica indoeuropeizzazione di Armenia, Anatolia e

Iran.

Come abbiamo detto L23 (a cui fa capo la larghissima maggioranza della componente R1b

dell’Europa moderna) ha la sua più antica attestazione tra le genti Yamnaya, ma tra esse troviamo

soltanto i sottogruppi orientali di L23, mentre i sottogruppi occidentali di questo aplogruppo (che

fanno capo a M412) risultano assenti. E anche oggi la componente prevalente dell’aplogruppo R1b

in Europa orientale, Caucaso e Medio Oriente è costituita dai sottogruppi orientali di L23, mentre

M412 nell’insieme di queste regioni è poco frequente e la sua presenza è riconducibile a più o meno

antiche migrazioni dall’Europa occidentale. Gli elementi fin qui evidenziati sembrano implicare che

M412 (cioè R1b1a2a1) derivi da una componente L23 che probabilmente viveva nell’Est Europa

prima che si realizzasse una separazione geografica tra il gruppo rimasto nell’Europa orientale e

quello migrato verso l’Ovest europeo, all’origine di M412 e dei suoi importanti sottogruppi.

Tenendo conto dei dati paleogenetici disponibili può quindi essere utile provare ad individuare in

quale fase della preistoria e sullo sfondo di quale contesto culturale può essere avvenuta questa

separazione geografica. Riguardo le origini di M412 lo schema attualmente prevalente comporta

che questo aplogruppo abbia origine in una componente L23 migrata da est verso l’Europa centro-

occidentale durante la prima metà del terzo millennio o poco prima. Tutti i più antichi M412

dell’Europa centro-occidentale (terzo e secondo millennio a.C.) presentano sul piano genome-wide

una presenza significativa di steppe ancestry (cioè, come abbiamo visto nei paragrafi precedenti,

EHG + CHG), che risulta praticamente assente tra i neolitici dell’Ovest finora studiati. Il fatto che

L23 (da cui deriva M412) sia attestato nella parte più orientale d’Europa nel terzo millennio e la

circostanza che i primi M412 dell’Europa centro-occidentale presentano steppe ancestry vengono

da molti interpretati come elementi risolutivi a favore della ipotesi che M412 derivi da una

componente L23 presente insieme alla steppe ancestry in qualche gruppo dell’Est migrato verso

l’Europa centro-occidentale nel quarto/terzo millennio. Certamente questo schema è compatibile

con i dati disponibili e legittimamente viene considerato da molti come il più realistico, tuttavia

come cercheremo di evidenziare in queste pagine si scontra con alcuni problemi.

Un sottogruppo di M412, R1b-U106, è attestato in Svezia nella parte finale del terzo millennio in

un individuo della cultura Battle Axe [Allentoft et al. 2015], legata alla cultura della Ceramica

Cordata originaria dell’Est. L’aplogruppo predominante tra le genti della Ceramica Cordata è R1a, e

soltanto un singolo individuo sembra (la qualità del campione è scarsa) essere R1b, ma non ci sono

indizi che si tratti proprio di L23 [Allentoft et al. 2015]. Tenendo conto della relativa parentela tra

genti Yamnaya e genti della Ceramica Cordata una presenza minoritaria tra questi ultimi di L23 non

appare improbabile. Ma è difficile immaginare che proprio in una piccola componente di questo

tipo abbiano le loro origini R1b-M412 e i suoi principali sottogruppi, che risultano prevalenti tra le

genti Bell Beaker dell’Europa centrale. Questo implicherebbe che le genti Bell Beaker in origine

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sarebbero state senza M412 e derivati, e che in Europa centrale una componente R1b-L23 presente

in misura modesta tra le confinanti genti della Ceramica Cordata sarebbe riuscita a infiltrarsi tra i

Bell Beaker diventando in breve tempo predominante con i suoi nuovi sottogruppi (cioè M412 e

derivati). La verosimilità di uno schema di questo tipo non appare elevata, inoltre se la componente

maschile dei Bell Beaker avesse gran parte delle sue origini in quella delle genti della Ceramica

Cordata allora ci aspetteremmo di trovare ben rappresentato tra i Bell Beaker anche R1a, che invece

ad oggi risulta mancante.

Come detto in precedenza tutti gli individui appartenenti a M412 e ai suoi sottogruppi

discendono dal primo uomo M412 (il cui padre era un L23), quindi sul piano teorico non è

necessario immaginare una importante migrazione da est contenente L23 verso l’Europa

occidentale, e si potrebbe pensare ad un piccolo gruppo (non rilevato o non rilevabile sulla base dei

dati archeologici) o addirittura a un singolo gruppo familiare o un singolo individuo migrato verso

l’Europa centro-occidentale, ma sarebbe sorprendente se i futuri studi ancientDNA confermeranno

un quadro di questo tipo. I dati attualmente disponibili dicono che le più antiche attestazioni di

M412 e derivati sono relative alle genti Bell Beaker della seconda metà del terzo millennio a.C..

Fino ad oggi gli unici Bell Beaker di cui è stato studiato il profilo genetico vivevano in Europa

Centrale e tra loro prevalgono appunto M412 e derivati, ma ancora non sappiamo se i Bell Beaker

dell’Ovest erano anch’essi caratterizzati oppure no da una prevalenza di M412. Peraltro è

interessante notare che entrambe gli scenari presentano delle implicazioni problematiche per la tesi

di una origine di M412 in una componente L23 arrivata nella prima parte del terzo millennio o poco

prima da est. Se si scoprirà che le comunità Bell Beaker delle varie parti d’Europa erano

accomunate da una prevalenza di M412 questo implicherebbe che la maggioranza dei maschi Bell

Beaker (quindi un numero considerevole di uomini) discendeva da un individuo appartenente ad

una comunità che era arrivata nell’Ovest (da dove è partita la corrente Bell Beaker) soltanto alcuni

secoli prima. Un fenomeno di questo tipo sarebbe sorprendente anche perché implica una crescita

rapidissima del numero dei discendenti maschi del primo uomo M412. Inoltre presenta dei problemi

anche sul piano archeologico perchè ci aspetteremmo di trovare qualche riscontro dell’arrivo di

questa comunità originaria dell’Europa orientale, e la traccia di elementi culturali che rimandano

all’Est nel contesto culturale da cui è emersa la cultura Bell Beaker.

Se invece i maschi Bell Beaker dell’Ovest non erano M412 e derivati ma avevano altri

aplogruppi questo implicherebbe che la componente maschile originaria di questa popolazione in

Europa centrale è stata completamente sostituita. In altri termini in questa parte del continente

l’impianto della cornice culturale Bell Beaker arrivata da ovest insieme ad una componente mtDNA

con delle affinità con quella dell’Ovest [Lee et al. 2012; Brandt et al. 2013; Brotherton et al. 2013;

Allentoft et al. 2015; Haak et al. 2015; Mathieson et al. 2015] si sarebbe realizzato con una

eliminazione della componente maschile originaria, cioè quella che non avrebbe avuto M412.

Inoltre questa componente maschile eliminata sarebbe stata sostituita da una componente M412 di

cui nell’Europa centrale non si riesce ad individuare la possibile origine, in quanto L23 risulta

attestato soltanto nelle lontane estremità orientali d’Europa e tra le genti Corded Ware arrivate in

Europa centrale da est dominava R1a e finora L23 manca. Sulla base dei dati attualmente

disponibili lo scenario appena delineato non appare probabile ma ovviamente è possibile che nuovi

dati ancientDNA in futuro ne dimostrino la fondatezza.

Per cercare di venire a capo dei problemi sopra accennati qualcuno potrebbe mettere in dubbio

che l’origine della corrente culturale Bell Beaker sia in Iberia e ipotizzare qualche regione

geograficamente più esposta alle influenze dall’Europa orientale, ma un approccio di questo tipo

striderebbe non solo con il quadro archeologico e cronologico [Rojo-Guerra et al. 2005; Van Der

Linden 2007] ma anche con la circostanza che il profilo mtDNA dei Bell Beaker dell’Europa

centrale mostra delle affinità con quello attestato in Iberia nei millenni precedenti.

Considerando i problemi sopra evidenziati riguardo l’ipotesi della comparsa di M412 in qualche

misterioso gruppo con L23 arrivato nell’Europa centro-occidentale da est nella prima parte del terzo

millennio o poco prima, in linea con lo schema generale qui proposto possiamo prendere in

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considerazione una ipotesi alternativa. Come esposto nel paragrafo precedente la teoria qui

presentata comporta che R1b fosse presente tra i portatori della tradizione delle ceramiche impresse

arrivati nei Balcani dalle pianure europee orientali (che avrebbero dato un contributo fondamentale

alla formazione della cultura Impresso balcanica, alla base della corrente Impresso-Cardiale arrivata

nell’Ovest), e la componente R1b presente tra le genti di tradizione Impresso dell’Iberia avrebbe

appunto questa origine. Poiché la questione delle origini di M412 resta problematica e i dati

ancientDNA finora disponibili non sono riusciti a risolverla, può essere utile considerare l’ipotesi

che nella componente R1b che sarebbe migrata dalle pianure dell’Est ai Balcani ci fosse anche L23

(più avanti parleremo dei problemi cronologici relativi a questa ipotesi). E che questo aplogruppo

con la corrente Impresso partita dalla Penisola Balcanica abbia poi raggiunto nel sesto millennio

l’Europa occidentale, dando origine in questa parte del continente a M412 e ai suoi derivati.

Come abbiamo visto il cacciatore-raccoglitore di Samara appartenente ad una cultura con

ceramiche decorate con impressioni (finora l’unico individuo appartenente a queste culture dell’Est

di cui è stato studiato il profilo genetico) appartiene ad un sottogruppo di R1b1a. Come sappiamo

anche il nodo (cioè R1b-M269) da cui derivano L23 (R1b1a2a) e M412 (R1b1a2a1) è un

sottogruppo di R1b1a. L’individuo dell’Iberia appartenente alla tradizione Impresso ha invece

aplogruppo R1b1c, quindi si tratta di una forma più distante da quella del cacciatore-raccoglitore di

Samara, anche se i due sottogruppi hanno un’antica origine comune nel nodo R1b1. Riepilogando,

sulla base dei dati che abbiamo fin qui evidenziato possiamo immaginare il seguente schema. Tra le

genti con ceramiche decorate con impressioni delle pianure europee orientali oltre a R1b1a (a cui

apparteneva l’individuo della regione di Samara) potevano essere presenti altri sottogruppi di R1b, e

tra questi anche L23. Questa ed altre forme appartenenti all’aplogruppo R1b (e ovviamente anche

quella dell’individuo Impresso dell’Iberia) sarebbero state presenti anche nel gruppo migrato nei

Balcani, permettendo in questo modo all’aplogruppo L23 nei secoli successivi di raggiungere con la

corrente Impresso il Sud Ovest europeo. Una dinamica culturale di questo tipo potrebbe aver fatto

da sfondo alla separazione geografica tra la componente L23 rimasta in Europa orientale (che alcuni

millenni più tardi si presenterà molto forte tra gli Yamnaya) e la componente L23 migrata verso

l’Ovest europeo (alla base di M412 e dei suoi importanti sottogruppi).

Va riconosciuto che l’ipotesi che la comparsa di L23 risalga alla parte centrale del settimo

millennio cal. a.C. (cioè in fasi anteriori alla comparsa della cultura Impresso nei Balcani) non è in

linea con il fatto che ad oggi prima del terzo millennio non ci sono attestazioni di questo

aplogruppo, e le poche attestazioni di R1b relative ai millenni precedenti appartengono a forme più

basali di questo macro-aplogruppo. Ma il problema principale riguarda questo tipo di

inquadramento cronologico, perché secondo le stime prevalenti questo aplogruppo non risalirebbe

al settimo millennio ma a fasi meno antiche della preistoria. In attesa che futuri studi ancientDNA

facciano luce sulla effettiva cronologia di L23, a favore di una datazione alta possiamo notare che i

discendenti del primo uomo L23 nel terzo millennio risultano costituire larga parte della

componente maschile sia degli Yamnaya che dei Bell Beaker, cioè di due popolazioni che vivevano

in regioni tra loro lontane e che non avevano nè legami né una origine culturale comune. E tra la

fine del terzo e l’inizio del secondo millennio i discendenti del primo uomo L23 appaiono essere

fortemente impiantati anche in Irlanda (tre su tre [Cassidy et al. 2016]). A mio parere non è molto

convincente l’idea che l’antenato comune di queste che gia nel terzo millennio dovevano costituire

delle moltitudini fosse vissuto soltanto un paio di millenni prima, e dobbiamo considerare che in

quelle fasi della preistoria il tasso di mortalità (compreso quello infantile e giovanile) doveva essere

alto e quindi la progressiva moltiplicazione del numero dei discendenti maschi del primo uomo L23

(cioè quello a cui risalgono sia i sottogruppi orientali che quelli occidentali di questo aplogruppo)

deve essersi realizzata a ritmi relativamente contenuti. Con una cronologia di L23 più alta, come

quella qui ipotizzata, risulterebbe meglio comprensibile la notevolissima diffusione dei discendenti

del primo uomo L23 in Europa nel terzo millennio a.C.. L23 avrebbe avuto una presenza

significativa in alcune regioni dell’Est nella seconda metà del settimo millennio cal. a.C. e la forte

presenza di L23 e derivati tra le genti Yamnaya avrebbe appunto questa antica origine, comune

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anche alla componente L23 migrata (insieme alla tradizione delle ceramiche impresse) verso i

Balcani e poi verso l’Europa occidentale e alla base di M412 e derivati, che nel terzo e secondo

millennio nell’Europa centro-occidentale risultano predominanti in alcune popolazioni e presenti in

altre. Sarebbe sorprendente se i futuri studi ancientDNA dimostrassero che la predominanza dei

sottogruppi di L23 nel terzo millennio sia tra i Bell Beaker che tra gli Yamanya costituisce una

semplice casualità, e si può ipotizzare che entrambe le popolazioni derivino da gruppi delle fasi

precedenti della preistoria all’interno dei quali L23 era ben rappresentato.

Il quadro della distribuzione geografica dei sottogruppi di M412 che appare nel terzo e secondo

millennio si presenta con una struttura che è in parte simile a quella moderna (U106 nell’area

nordica [Allentoft et al. 2015], M529 nelle Isole Britanniche [Cassidy et al. 2016]), e anche questo

elemento stride con le ipotesi che implicano tempi brevi nell’Ovest tra l’arrivo di L23 e la

diffusione dei maggiori sottogruppi di M412 in diverse regioni della parte centro-occidentale

d’Europa.

A proposito della componente R1b-U106 presente in Svezia nella parte finale del terzo millennio

si può considerare l’ipotesi che avesse origini occidentali, e che appartenesse al contesto che si era

formato localmente prima dell’arrivo delle genti della Ceramica Cordata da est. R1b-L11 (da cui

discende U106) deriva direttamente da M412 e potrebbe aver raggiunto l’area nordica in diversi

modi, ad esempio con la corrente Michelsberg (che era partita dalla Francia settentrionale, cioè da

un’area influenzata dall’orizzonte culturale Impresso [Lichardus-Itten 1986; Manen & Mazuriè de

Keroualin 2003; Rivollat et al. 2015]) confluita nella cultura Funnel Beaker, oppure con la

diffusione dei modelli del megalitismo, comparsi nella parte occidentale d’Europa molto prima che

nell’area nordica, oppure con qualche altra migrazione da ovest che non ha lasciato chiare tracce

archeologiche. Né si può escludere una origine di questa componente M412 nelle comunità Bell

Beaker più settentrionali. È interessante notare che in fasi contemporanee alla presenza di U106 in

Svezia troviamo nella vicina Danimarca l’aplogruppo mtDNA H3 [Allentoft et al. 2015], che

appare ricollegabile alle comunità di tradizione Impresso dell’Europa sud occidentale.

Riepilogando, come abbiamo visto le più antiche attestazioni di M412 e derivati sono tra le

popolazioni Bell Beaker dell’Europa Centrale, che sul piano genome-wide hanno una presenza

significativa di steppe ancestry (EHG + CHG), la quale sostanzialmente manca tra gli individui

dell’Ovest finora studiati del Neolitico e del Calcolitico. Allo stesso tempo le genti Bell Beaker

hanno legami sul piano mtDNA e anche sul piano culturale (ad esempio tra loro è presente la

tradizione del megalitismo) con l’Europa sud occidentale, da dove appunto sembra essere partita la

corrente Bell Beaker. Se accettiamo l’ipotesi che la componente R1b presente tra le genti Impresso

dell’Ovest ha le sue origini nella migrazione dalle pianure europee orientali ai Balcani di un gruppo

portatore della tradizione delle ceramiche impresse allora dobbiamo pensare che in origine questa

componente R1b si accompagnasse a qualche forma di steppe ancestry. Tuttavia l’individuo R1b1c

di tradizione Impresso dell’Iberia (come gli altri individui Impresso finora studiati) non aveva

steppe ancestry [Haak et al. 2015] quindi possiamo immaginare uno scenario dove questo tipo di

ancestry si è sostanzialmente diluita nei Balcani nel processo di formazione delle genti Impresso per

la fusione con comunità numericamente più ampie e dove predominava la componente basal

eurasian. Se (come ipotizzato in questo paragrafo) all’interno della componente R1b arrivata

nell’Ovest era presente anche L23 questo implicherebbe che M412 è comparso in una componente

R1b ormai non più affiancata sul piano genome-wide alla steppe ancestry. L’accostamento tra

M412 e questo tipo di ancestry si sarebbe prodotto soltanto nel terzo millennio grazie a fusioni tra

popolazioni dell’Est e dell’Ovest in Europa centrale. In alternativa a questo schema si può

considerare la possibilità che questo accostamento abbia invece origini più antiche. L’individuo

R1b di tradizione Impresso dell’Iberia non aveva steppe ancestry forse perché appunto apparteneva

a delle comunità locali dove la steppe ancestry originariamente accoppiata a R1b si era già

completamente diluita, ma è possibile che esistessero anche situazioni di tipo diverso e che

nell’Europa mediterranea/occidentale ci fossero delle comunità Impresso-Cardiali (ancora non

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individuate dagli studi ancientDNA) con una parte significativa delle proprie ascendenze nei

portatori della tradizione delle ceramiche impresse dalle pianure orientali ai Balcani. A questi

sottogruppi Impresso-Cardiali potrebbe risalire una quota non irrilevante della steppe ancestry

presente tra le popolazioni dell’Europa occidentale delle Età dei Metalli e forse, come proposto in

precedenza, anche la componente L23 all’interno della quale è emerso M412. Se questa ipotesi

fosse fondata implicherebbe che non solo le genti Bell Beaker ma gli stessi Europei occidentali

moderni hanno una parte importante delle loro origini in queste popolazioni del Neolitico. In futuro

sapremo se M412 ha effettivamente origine in migrazioni contenenti L23 dall’Europa orientale

verso l’Ovest nei primi secoli del terzo millennio o poco prima, in linea con l’ipotesi oggi

dominante, o se invece nel sesto millennio in qualche regione dell’Europa meridionale/occidentale

esistevano delle minoritarie comunità di tradizione Impresso con presenza di R1b-L23/R1b-M412 e

di steppe ancestry.

Per concludere è utile evidenziare che anche se i futuri studi ancientDNA stabiliranno che M412

non è originario di una componente L23 arrivata in Europa occidentale nel Neolitico, in ogni caso la

presenza di R1b1a tra le genti con ceramiche decorate con impressioni della Russia europea [Haak

et al. 2015] rende verosimile che M269 (cioè R1b1a2), L23 (cioè R1b1a2a) e M412 (cioè

R1b1a2a1) appartengano ad una linea di discendenza che ha le sue origini in queste popolazioni

dell’Est. Sia M269 che L23 risultano presenti nelle pianure europee orientali nelle Età dei Metalli e

anche se il sottogruppo di R1b1a dell’individuo di Samara del sesto millennio è diverso da quello

da cui deriva la linea M269/L23 l’ipotesi più realistica è che questi sottogruppi abbiano origine

proprio nella componente R1b1a attestata tra i cacciatori-raccoglitori di quelle stesse regioni. Gli

scenari alternativi non sono supportati dall’attuale quadro ancientDNA ed appare verosimile la

derivazione della componente R1b degli Yamanya, dei Bell Beaker e degli Europei moderni dalla

componente R1b delle genti con ceramiche decorate con impressioni delle pianure europee

orientali. Con i futuri studi ancientDNA sarà interessante scoprire che natura ha la parentela tra la

componente maschile delle genti Yamnaya e quella delle genti Bell Beaker, cioè se si tratta di una

parentela risalente alle Età dei Metalli (con una migrazione da est di L23 verso l’Europa centro-

occidentale nel quarto/terzo millennio) oppure se, in linea con l’ipotesi proposta in questo

paragrafo, si tratta di una parentela con origini più antiche e risalente al Neolitico Antico, con la

migrazione di una componente L23 prima verso i Balcani e poi, con la corrente Impresso, fino

all’Europa occidentale.

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