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7/27/2019 Ordinario 18 C (Manicardi)
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XVIII domenica del tempo Ordinario
Riflessioni sulle letture
di LUCIANO MANICARDI
Anno CQo 1,2; 2,21-23; Sal 94; Col 3,1-5.9-11; Lc 12,13-21
Il lavoro per luomo e non luomo per il lavoro; i beni materialisono per luomo e non
luomo per i beni materiali: forse potremmo sintetizzare cos il messaggio delle letture di
questa domenica. Che mettono in guardia luomo contemporaneo dal far consistere la propria
vita unicamente nel fare e nellavere, nel produrre e nel possedere. Vi un aspetto
di assurdit, rileva Qohelet, nellaffannarsi e tribolare delluomo sotto il sole, essendo chiaro
che ci che luomo guadagna dal suo lavorare affannato e incessante passer ad altri che non
vi hanno per nulla faticato (I lettura). Ges mette in guardia dallavarizia, dalla cupidigia,
dalla brama di possesso ricordando la precariet della condizione umana (vangelo).
La morte appare, sia in Qohelet che nel vangelo, come la realt che annichilisce i disegni dipotere e di gloria delluomo svelandoli come illusioni, e che pu, se opportunamente
ricordata, ricondurre luomo al realismo, dunque allumilt e alla sapienza. Chi vuole
conoscersi deve interrogarsi sulla morte perch essa svela alluomo ci che veramente
essenziale e ha senso nella vita.
Ges rifiuta di intervenire in una disputa tra fratelli per questioni di eredit (cf. Lc
12,13-14). Di fronte al penoso e purtroppo ricorrente spettacolo delle divisioni profonde che
attraversano una famiglia quando si prospetta di dividere uneredit, Ges si tira indietro e
non si attribuisce compiti che nulla hanno a che fare con la missione che ha ricevuto dal
Padre. Lobbedienza al Padre porta Ges a non sentirsi legittimato a intervenire sempre, in
ogni caso e in questioni di qualsiasi ordine e natura. Chi mi ha costituito giudice o mediatore
sopra di voi? (Lc 12,13). Ges si rifiuta di sostituirsi alle autorit legittimate a compiere
azioni di giustizia; egli rinvia allordinamento giuridico e alle figure che la societ civile ha
predisposto per dirimere questioni come quella che gli stata sottoposta. Ci si rivolga, dice
in sostanza Ges, agli organi predisposti dalla comunit civile. Abbiamo in queste parole (da
accostare dunque a quelle ben pi celebri riguardanti Dio e Cesare: cf. Mc 12,17 e paralleli)
un insegnamento che pu illuminare e ispirare la giusta laicit che chiesa e credenti sono
chiamati a vivere nella societ civile.
La risposta di Ges risale dal piano esteriore delle dispute al piano interiore del cuore:
egli mette in guardia tutti dalla cupidigia, dallavarizia, dalla brama di possedere. Lavidit
proviene dal cuore (cf. Mc 7,22) ed equiparabile allidolatria (cf. Col 3,5). E la cupidigia che
qui emerge a proposito di uneredit famigliare la stessa che ostacola lottenimento
delleredit del Regno di Dio (cf. Ef 5,5). Lidolatria d illusioni di vita, ma produce morte.
La vita non consiste nei beni, dice Ges. E nasce per noi la domanda: in che cosa consiste la
vita? In che cosa facciamo consistere la nostra vita? Da cosa la facciamo dipendere? Ma che
mai la vostra vita? chiede Giacomo ai ricchi che dicono Oggi o domani andremo nella tal
citt e vi passeremo un anno e faremo affari e guadagni, mentre non sanno e non possono
sapere che cosa sar domani (Gc 4,13-14).
Questo mettere le mani sul futuro ci che viene rimproverato anche al ricco insensato
della parabola narrata in Lc 12,16-21. La cecit a cui la ricchezza d origine evidenziata
nella figura del ricco stupido, letteralmente senza intelligenza (phron: Lc 12,20). Egli
pensa di possedere anche ci che per definizione indisponibile: il tempo, il futuro, la vita. E
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il binomio ricchezza stupidit espresso in modo tale che il pieno della ricchezza sembra
camuffare il desolante vuoto, la penosa carenza di intelligenza e di sapienza del ricco.
La carenza di intelligenza diviene anche mancanza di relazioni e rifiuto di fraternit
perch lorizzonte interiore ed esistenziale del ricco tutto assorbito dal proprio ego: egli
arricchisce per s (Lc 12,20) dimenticando Dio e i fratelli. Il peccato sempre, ricorda
Agostino, ripiegamento del cuore su di s.
Riflessioni sulle letture
diLUCIANO MANICARDI
Comunit di Bose
Eucaristia e Parola
Testi per le celebrazioni eucaristiche - Anno C
2009 Vita e Pensiero
http://www.monasterodibose.it/content/view/5183/1911/lang,it/ (01.8.2013)