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dall’antichità a oggi A l e f Espansioni in E. BERTI C. ROSSITTO F. VOLPI

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dall’antichitàa oggi

A l e f

Espansioniin

E. BERTI C. ROSSITTO F. VOLPI

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© 2010, Gius. Laterza & Figli, Roma-Bari

Editori LaterzaPiazza Umberto I, 54 70121 Barie-mail: [email protected]

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Questo prodotto è stato realizzato nel rispetto delle regolestabilite dal Sistema di gestione qualità conforme ai requisiti

ISO 9001:2000 valutato da AJA e coperto

dal certificato numero AJAEU/09/11317

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In ottemperanza a quanto stabilito dalla Legge 133/2008 art. 15, che prevedel’adozione di «libri di testo disponibili, in tutto o in parte, nella rete internet»,l’offerta didattica di E. Berti - C. Rossitto - F. Volpi, Antologia di Filosofia dall’an-tichità a oggi si amplia attraverso il database Alef, ARchivio Laterza per l’Edu-cazione Filosofica, archivio di testi filosofici.

Il database comprende circa 400 testi, dai Presocratici a oggi; tutti i branipresenti in Alef sono consultabili on line e disponibili in formato Word.

La nostra proposta di integrazione/espansione dell’antologia prevede, perciascuna parte:

• Percorsi tematici: permettono di ampliare l’antologia con unità didattichetematiche costruite sui brani presenti nel database.

Attraverso le funzioni di ricerca e archiviazione di Alef è possibile per il do-cente creare nuovi percorsi personalizzati, ampliare o modificare i percorsi for-niti. Le Istruzioni per la navigazione in Alef sono disponibili sul sito. Attenzio-ne: i risultati di qualsiasi ricerca compaiono in ordine strettamente alfabetico.

I testi del periodo Antichità e Medioevo sono stati selezionati e curati da Cri-stina Rossitto; i testi del periodo Età moderna da Enrico Berti; i testi del perio-do Ottocento e Novecento da Franco Volpi.

Ciascun testo è dotato di un apparato didattico costituito da:

• una breve scheda biografica dell’autore: tratta da E. Berti - F. Volpi, Storiadella Filosofia dall’antichità a oggi;

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4 ANTOLOGIA DI FILOSOFIA DALL’ANTICHITÀ A OGGI ESPANSIONI IN ALEF

• una fonte bibliografica del brano;• una introduzione al brano;• un apparato di note a carattere esplicativo.

Avvertenza:Per facilitare la lettura delle parole greche traslitterate, la redazione ha prefe-rito corredarle di un semplice accento tonico.

La numerazione dei frammenti e delle testimonianze relativi ai presocratici èquella curata da H. Diels e W. Kranz, Die fragmente der Vorsokratiker, Berlin196612, mentre per l’edizione degli Storici antichi si è tenuta presente la rac-colta di H.F. Von Arnim, Stoicorum Veterum Fragmenta, Stuttgart (1859-1931).

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PERCORSI TEMATICI

L’INDAGINE SULLA NATURA

Il primo periodo della storia della filosofia occidentale, intesa tradizionalmen-te come ricerca razionale dei princìpi di tutta la realtà, è caratterizzato da unsusseguirsi di indagini sulla natura, proprio perché i pensatori che ne feceroparte ritenevano che la realtà consistesse appunto nel mondo naturale e chedunque questo fosse ciò che doveva essere spiegato. Di qui la consuetudine diindicare le loro dottrine in generale come «filosofia della natura».

Numerose sono le figure di filosofi, quasi sempre organizzati in vere e pro-prie scuole di pensiero, di cui ci è rimasta notizia, ma pochissimo ci è perve-nuto delle relative opere. Per tale motivo qui proponiamo, a integrazione deitesti presenti nell’Antologia, uno scritto di Ippocrate, il più importante espo-nente della scuola medica di Cos, sua città natale.

IPPOCRATE

ANTICA MEDICINA

I caratteri della scienza medica

PARTE PRIMA

ANTICHITÀE MEDIOEVO

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6 ANTOLOGIA DI FILOSOFIA DALL’ANTICHITÀ A OGGI ESPANSIONI IN ALEF

L’ETÀ ELLENISTICA

L’età ellenistica, il cui inizio è convenzionalmente fatto coincidere con lamorte di Alessandro Magno (323 a.C.) e la fine con la conquista romana del-l’Egitto ad opera di Ottaviano (30 a.C.), presenta una serie di sviluppi deci-sivi per il pensiero greco, anche e proprio in seguito ai mutamenti storico-politici. Grazie alle conquiste macedoni, infatti, non solo si assiste alla diffu-sione della cultura greca nel bacino del Mediterraneo, ma le stesse monar-chie, subentrate alle pòleis, si fecero promotrici di importanti istituzioni di ri-cerca.

La filosofia in particolare, configurandosi sostanzialmente come logica, fisi-ca e, soprattutto, etica, lascia ampio spazio allo sviluppo delle scienze partico-lari, ossia delle discipline «scientifiche» in senso stretto, che divengono sem-pre più specialistiche e matematizzate.

I brani che presentiamo, a integrazione dei testi presenti nell’Antologia, ri-velano alcuni esiti esemplificativi di questa nuova situazione culturale. Il pri-mo è dedicato allo stoicismo, una delle tre celeberrime scuole di pensiero na-te in questo periodo; i successivi mostrano alcuni sviluppi nel campo dellescienze particolari, specificamente della meccanica, con Archimede (287-212a.C.), e dell’astronomia, con Ipparco di Nicea (II sec. a.C.).

STOICISMO ANTICO

TESTIMONIANZE E FRAMMENTI

L’«Inno a Zeus» di Cleante di Asso

ARCHIMEDE

METODO PER LA SCOPERTA DEI TEOREMI MECCANICI

Il metodo intorno ai teoremi meccanici

IPPARCO DI NICEA

COMMENTO AI «FENOMENI» DI ARATO E DI EUDOSSO

Precisione filologica e osservazione astronomica

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ESPANSIONI IN ALEF ANTOLOGIA DI FILOSOFIA DALL’ANTICHITÀ A OGGI 7

LA FILOSOFIA A ROMA

Lo sviluppo della filosofia a Roma, che si può collocare tra il II sec. a.C. e ilII sec. d.C., copre un periodo di tempo che dal punto di vista filosofico vie-ne a coincidere nella sua prima parte con l’età ellenistica e nella sua secon-da parte con l’avvio del pensiero cristiano. Esso può essere considerato frut-to della rilevante e generale ellenizzazione della cultura romana che ebbeluogo in seguito alla conquista della Grecia da parte di Roma, conclusasi nel168 a.C.

Gli esponenti di spicco della cultura filosofica romana, del resto, si rial-lacciano più o meno esplicitamente al pensiero delle scuole filosofichegreche, accogliendone in diversa misura le dottrine, ma rielaborandole si-gnificativamente, sia nel senso di una maggior attenzione all’ambito poli-tico e giuridico, sia nel senso di originali combinazioni fra le une e le al-tre.

I brani che presentiamo sono tratti dalle opere dei filosofi romani maggior-mente rappresentativi al riguardo, e precisamente:

1. Lucrezio (I sec. a.C.), che riprende l’epicureismo;2. Cicerone (I sec. a.C.), che condivide lo scetticismo e l’eclettismo;3. Seneca (I sec. d.C.), che accoglie lo stoicismo, ma con un’attenzione par-

ticolare alle religioni del vicino Oriente;4. Epitteto (I-II sec. d.C.), anch’egli fautore dello stoicismo, che rilegge alla

luce della sua esperienza di schiavo;5. Marco Aurelio (II sec. d.C.), ugualmente fautore dello stoicismo, che però

rilegge alla luce della sua esperienza di imperatore.

LUCREZIO

LA NATURA

Lo scopo del poema sulla natura

CICERONE

SUL FATO

Lo scetticismo nei confronti del fato

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SENECA

SULLA PROVVIDENZA

La provvidenza e il problema del male

EPITTETO

DIATRIBE

La vera libertà

MARCO AURELIO

RICORDI

Un principe stoico

L’INCONTRO TRA LA FILOSOFIA GRECA E LE RELIGIONI BIBLICHE

A partire dal III sec. a.C. si assiste all’incontro fra il pensiero greco e le religio-ni bibliche, avvenimento carico di conseguenze sia per l’uno che per le altre,ma in generale per l’intera cultura del mondo occidentale.

I brani che presentiamo corrispondono ad alcuni dei momenti più signifi-cativi al proposito dal punto di vista filosofico, nel senso che risultano funzio-nali alla comprensione dei nuovi sviluppi della filosofia o rivelano senz’altrol’avvenuta compenetrazione tra filosofia greca e pensiero cristiano.

In quest’ottica consideriamo:

1. l’Antico Testamento, fonte principale delle religioni ebraica e cristiana;2. Filone di Alessandria (I sec. a.C. - I sec. d.C.), autore del primo grande

tentativo di sintesi tra la rivelazione ebraica e la filosofia greca;3. il Nuovo Testamento, che contiene la rivelazione dei misteri fondamen-

tali del cristianesimo;4. Giustino Martire (II sec. d.C.), il più importante degli apologisti, che si im-

pegnarono nella difesa della dottrina cristiana avvalendosi della filosofia greca;5. Valentino Gnostico (II sec. d.C.), noto esponente della gnosi, corrente filo-

sofica influenzata dal cristianesimo, ma da quest’ultimo considerata un’eresia.

8 ANTOLOGIA DI FILOSOFIA DALL’ANTICHITÀ A OGGI ESPANSIONI IN ALEF

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ANTICO TESTAMENTO

GENESI

Creazione del mondo e peccato originale

FILONE DI ALESSANDRIA

LA CREAZIONE DEL MONDO SECONDO MOSÈ

La doppia creazione del mondo

NUOVO TESTAMENTO

ATTI DEGLI APOSTOLI

L’appropriazione del «Dio dei filosofi»

VANGELO DI GIOVANNI

Il Verbo divino e la sua incarnazione

GIUSTINO MARTIRE

DIALOGO CON TRIFONE

La vera filosofia è il cristianesimo

VALENTINO GNOSTICO

TESTIMONIANZE

La generazione degli eoni, il peccato e la riparazione

IL PLATONISMO MEDIO E IL NEOPLATONISMO

Il platonismo medio (I sec. a.C. - II sec. d.C.) e il neoplatonismo (III-V sec. d.C.)possono essere considerati filosofie «pagane» nel senso che i loro esponenti, inun periodo in cui le dottrine ebraiche e cristiane erano ormai diffuse in tutto ilmondo ellenizzato, non intesero aderire né alle une né alle altre, bensì ripro-porre in qualche modo l’adesione alle antiche religioni politeistiche.

ESPANSIONI IN ALEF ANTOLOGIA DI FILOSOFIA DALL’ANTICHITÀ A OGGI 9

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A integrazione dei testi in Antologia, presentiamo un brano di Albino-Alci-noo (II sec. d.C.), quale rappresentante del platonismo medio, o medioplato-nismo, corrente caratterizzata dalla ripresa del platonismo antico in ambitoneopitagorizzante e da una particolare attenzione al Platone dei dialoghi.

Quali esempi invece di pensiero neoplatonico, l’ultima grande filosofia pa-gana contemporanea e contrapposta al cristianesimo e alle filosofie che a que-sto si ispiravano, presentiamo brani tratti dalle opere di:

1. Porfirio (233/234-305 d.C. circa), discepolo di Plotino ed editore dellasua opera, le Enneadi;

2. Proclo (410-485 d.C.), ultimo grande esponente del neoplatonismo.

ALBINO-ALCINOO

DIDASCALICO

La materia, le idee e Dio

PORFIRIO

ISAGOGE

Gli universali, il genere e la specie

PROCLO

TEOLOGIA PLATONICA

L’interpretazione teologica del «Parmenide» di Platone

LA SCIENZA NELL’ETÀ IMPERIALE

Nell’età imperiale, cioè nell’ultimo periodo dell’evo antico (I-V sec. d.C.), si as-siste ad un notevole sviluppo anche in campo scientifico, tanto che gli esponen-ti delle varie discipline, in generale gravitanti intorno al centro culturale costi-tuito dal Museo e dalla Biblioteca di Alessandria d’Egitto, vengono considera-ti come coloro i quali, eredi della tradizione greca classica, ne elaborarono edapprofondirono i contenuti consegnandoli al medioevo e all’età moderna.

10 ANTOLOGIA DI FILOSOFIA DALL’ANTICHITÀ A OGGI ESPANSIONI IN ALEF

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I brani che presentiamo sono tratti dalle opere di cultori di due tra le scien-ze più note a quel tempo:

1. Claudio Tolomeo (II sec. d.C.), teorizzatore del sistema che da lui preseil nome, per quanto riguarda l’astronomia;

2. Claudio Galeno (II sec. d.C.), noto anche per le notevoli scoperte in am-bito anatomico, per quanto riguarda la medicina.

CLAUDIO TOLOMEO

ALMAGESTO

L’universo a due sfere

CLAUDIO GALENO

MANUALE DI MEDICINA

La salute, la malattia e i relativi sintomi

LA PATRISTICA E LA CONCLUSIONE DELLA FILOSOFIA ANTICA

La Patristica, intesa come l’insieme delle dottrine dei Padri della Chiesa, cioèdi quei pensatori che assunsero come verità, valida anche filosoficamente, ilcontenuto della Bibbia, costituisce, insieme e parallelamente al neoplatoni-smo, l’espressione più significativa della cultura della tarda antichità (III-VIsec. d.C.), sia nella sua parte greca (impero romano d’Oriente), sia in quellalatina (impero romano d’Occidente), e conduce alla conclusione della filoso-fia antica, convenzionalmente stabilita nel 529 d.C., anno in cui l’imperatoreGiustiniano ordinò la chiusura delle scuole pagane.

I brani che presentiamo, a integrazione dei testi presenti nell’Antologia, so-no tratti dalle opere degli autori più noti in questo senso:

1. Agostino (354-430 d.C.), riconosciuto come il massimo esponente dellapatristica, e non solo di quella latina, della quale pur era espressione;

2. Severino Boezio (475/480-524), pensatore cristiano di orientamento filo-sofico neoplatonizzante, indicato come l’ultimo rappresentante della filosofiaantica in Occidente;

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3. Pseudo-Dionigi Areopagita, anonimo teologo cristiano orientale autoredel Corpus Dionysianum (V-VI sec. d.C.), ritenuto come l’ultimo rappresentan-te della filosofia antica in Oriente e in generale.

AGOSTINO

DE CIVITATE DEI

La teologia della storia

SEVERINO BOEZIO

DE CONSOLATIONE PHILOSOPHIAE

La felicità, il Bene e l’Uno

PSEUDO-DIONIGI AREOPAGITA

I NOMI DIVINI

Il «Bene» quale primo nome di Dio

LA SCOLASTICA A PARIGI NEL XIII SECOLO

Il XIII secolo è unanimemente considerato come il periodo in cui la Scolasti-ca raggiunge il suo momento più alto, e questo per almeno tre ordini di mo-tivi: la riscoperta delle opere principali di Aristotele, l’istituzione delle Univer-sità e la nascita degli ordini religiosi mendicanti, francescano e domenicano.Tra i centri che maggiormente possono essere considerati espressione di que-sta situazione così favorevole per la filosofia vanno senza dubbio annoverateParigi e Oxford.

Per quanto riguarda in particolare la Scolastica parigina, presentiamo a in-tegrazione dei testi in Antologia alcuni brani delle opere elaborate da alcunidei più celebri maestri della scuola domenicana:

1. Alberto Magno (1193 o 1206/7-1280), primo insegnante domenicano dirilievo e maestro di Tommaso d’Aquino;

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2. Tommaso d’Aquino (1221/27-1274), il filosofo e teologo domenicano lecui opere sono considerate uno dei vertici della Scolastica per originalità e si-stematicità.

ALBERTO MAGNO

TRACTATUS DE NATURA BONI

La virtù come medietà

TOMMASO D’AQUINO

SUMMA THEOLOGIAE

Il carattere analogico dei nomi divini

LA CONCLUSIONE DELLA SCOLASTICA

Il XIV secolo vede il progressivo concludersi della Scolastica, e dunque dellafilosofia medioevale nel suo complesso, ma non mancano certo anche in que-sto periodo figure di notevole rilievo. Tre sono i pensatori che qui considere-remo quali espressioni di questo secolo, assai noti dal punto di vista culturalein genere, ma non meno rappresentativi dal punto di vista filosofico:

1. Dante Alighieri (1265-1321), quale esponente dell’aristotelismo «radica-le», in contatto con le Università di Bologna e Padova;

2. Guglielmo di Ockham (1280 ca.-1347/49), quale ultimo grande filosofodella Scolastica medievale, che insegnò all’Università di Oxford;

3. Giovanni Buridano (1290 ca.-1358), quale esempio degli sviluppi consegui-ti nel campo della fisica nel XIV secolo, che insegnò all’Università di Parigi.

DANTE ALIGHIERI

CONVIVIO

L’esercizio della filosofia come suprema felicità

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GUGLIELMO DI OCKHAM

SUMMA TOTIUS LOGICAE

La dottrina della «supposizione»

GIOVANNI BURIDANO

QUAESTIONES SUPER LIBRIS QUATTUOR DE CAELO ET MUNDO

La teoria dell’«impetus»

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PERCORSI TEMATICI

IL QUATTROCENTO FRA UMANESIMO ITALIANOE TRADIZIONE FILOSOFICO-SCIENTIFICA

Il Quattrocento è il secolo a cui si è soliti attribuire l’inizio di una sostanzialerinascita dell’intera cultura europea. Si tratta di un secolo di passaggio che èstato visto indifferentemente come l’autunno del Medioevo e il vero e proprioinizio dell’età moderna.

Questa rinascita, cominciata innanzitutto in Italia, è stata principalmentedeterminata dallo studio della letteratura profana (humanae litterae), quale sipoteva trovare negli autori greci e latini, in quanto contrapposto allo studiodella teologia. Vista come studio rivolto alla formazione dell’uomo nel suocomplesso, essa è venuta a differenziarsi anche dall’indagine sulla natura pra-ticata nell’ambito della filosofia e della scienza. E per questo ha inizialmentepreso il nome di Umanesimo.

Col tempo, però, questa rinascita ha finito con l’investire anche la tradizio-ne filosofico-scientifica, attraverso l’introduzione di considerevoli istanze dirinnovamento sia all’interno della tradizione platonica, interpretata essenzial-mente come neoplatonismo, sia all’interno della tradizione aristotelica, nonpiù filtrata dalle interpretazioni elaborate all’interno della Scolastica.

I brani che presentiamo documentano questo duplice aspetto del rinnova-mento culturale verificatosi nel Quattrocento. In particolare i primi due, trat-ti dalle opere di Coluccio Salutati (1331-1406) e Leonardo Bruni (1370-1444),

PARTE SECONDA

ETÀMODERNA

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costituiscono una strenua difesa degli studi profani, visti come strumenti indi-spensabili per la formazione completa dell’uomo sia a livello etico-politico siaetico-religioso. Gli altri, invece, presentano alcune delle principali istanze dirinnovamento introdotte all’interno della tradizione filosofico-scientifica du-rante il Quattrocento. Infatti i brani tratti dalle opere di Nicola Cusano (1401-1464) rientrano a tutti gli effetti nella tradizione platonica interpretata in sen-so neoplatonico, mentre quello scritto da Pietro Pomponazzi (1462-1525) sul-l’immortalità dell’anima fa parte di una rinnovata tradizione aristotelica, let-ta in senso rigorosamente laico.

COLUCCIO SALUTATI

EPISTOLARIO

Epistola a Giovanni Dominici in difesa degli «studia humanitatis»

LEONARDO BRUNI

DE STUDIIS ET LITTERIS LIBER

Lo studio dei classici

NICOLA CUSANO

DE DOCTA IGNORANTIA

La dotta ignoranzaLa coincidenza degli opposti

DE CONIECTURIS

L’uomo come microcosmo

PIETRO POMPONAZZI

TRACTATUS DE IMMORTALITATE ANIMAE

È impossibile dimostrare l’immortalità dell’anima

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IL CINQUECENTO TRA RINASCIMENTO, RIFORMA E CONTRORIFORMA

Fu nel Cinquecento che le istanze di rinnovamento già presenti nel secoloprecedente determinarono, in concomitanza con altri fattori, una trasforma-zione profonda e complessa dell’intera cultura e vita spirituale europea. I bra-ni che presentiamo forniscono alcune esemplificazioni di questa trasforma-zione che venne a prodursi attorno ai contesti più significativi della riflessio-ne europea cinquecentesca:

1. l’Umanesimo. L’adesione agli ideali dell’Umanesimo portò Erasmo daRotterdam (1466 o 1469-1536) e Thomas More (1478-1535) a immaginareuna sorta di riforma religiosa ante litteram a livello sia etico-religioso sia etico-politico, rispettivamente con la nozione di follia come saggezza pratica e conil concetto di Utopia come costituzione politica ideale;

2. la Riforma protestante. Iniziata da Martin Lutero (1483-1546), ha rappre-sentato una vera e propria riformulazione della religione cristiana a partiredal tentativo di renderla più pura e rigorosa. Il suo nucleo centrale sta nelladottrina della giustificazione per fede;

3. il pensiero politico. A partire dalla riflessione di Niccolò Machiavelli(1469-1527), i cui testi sono in Antologia, e Jean Bodin (1530-1596), sull’ori-gine, la natura e il fine del potere, il pensiero politico si sviluppa come filoso-fia o scienza politica autonoma da ogni altra forma di sapere;

4. l’aristotelismo. Si distinguono due tendenze all’interno della tradizionearistotelica: un aristotelismo laico, che vede nell’Università di Padova il suocentro più importante, e della cui scuola Cesare Cremonini (1550-1630) ful’ultimo importante esponente, e un nuovo aristotelismo scolastico che si svi-luppò in Italia, Spagna e Portogallo nell’ambito degli ordini religiosi, in par-ticolare domenicani e gesuiti. Nel contesto della Controriforma la figura piùimportante tra i gesuiti portoghesi e spagnoli fu Francisco Suárez (1548-1617)che, attribuendo all’essere in quanto essere, o essenza universalissima, la na-tura di oggetto della metafisica generale, prepara la fondazione dell’ontolo-gia come disciplina filosofica;

5. la filosofia naturale. Si delineano due motivi all’interno dell’indagine sul-la natura, i quali nell’arco di alcuni secoli inizieranno a distinguersi in manie-ra sempre più nitida: un motivo scientifico che farà un ricorso sempre più am-pio ai metodi e alle astrazioni della matematica, e che per molti versi vede inNiccolò Copernico (1473-1543) il suo iniziatore, e un motivo naturalistico di

ESPANSIONI IN ALEF ANTOLOGIA DI FILOSOFIA DALL’ANTICHITÀ A OGGI 17

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impronta esoterica, che trova espressione nelle filosofie di Bernardino Tele-sio (1509-1588) e Tommaso Campanella (1568-1639).

ERASMO DA ROTTERDAM

ELOGIO DELLA FOLLIA

La follia è più saggia della sapienzaSolo la follia rende feliciLa vita cristiana è simile alla follia

THOMAS MORE

UTOPIA

L’etica degli UtopianiIl principio della tolleranza religiosaElogio della proprietà comune

MARTIN LUTERO

DELLA LIBERTÀ DEL CRISTIANO

La giustificazione per fede

JEAN BODIN

SIX LIVRES DE LA RÉPUBLIQUE

Il concetto di sovranità

CESARE CREMONINI

LE ORAZIONI

Prolusione all’insegnamento padovano

FRANCISCO SUÁREZ

DISPUTAZIONI METAFISICHE

L’ente reale come oggetto della metafisica

18 ANTOLOGIA DI FILOSOFIA DALL’ANTICHITÀ A OGGI ESPANSIONI IN ALEF

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NICCOLÒ COPERNICO

DE REVOLUTIONIBUS ORBIUM CAELESTIUM

La dedica del «De revolutionibus»

BERNARDINO TELESIO

DE RERUM NATURA IUXTA PROPRIA PRINCIPIA

La struttura del mondo e la grandezza e natura dei corpi

TOMMASO CAMPANELLA

DEL SENSO DELLE COSE E DELLA MAGIA

«Ente nullo potere ad altri dare quel ch’egli in sé non ha»«Il Mondo, dunque, tutto è senso e vita e anima e corpo»

LA RIVOLUZIONE SCIENTIFICA DEL SEICENTO: GALILEO GALILEI

La rivoluzione scientifica rappresenta l’avvenimento più importante che si ve-rificò nella cultura europea tra Cinquecento e Seicento perché diede inizio aquella che si suole definire età moderna. Si parla unanimemente di rivoluzio-ne perché la scienza nata in questo periodo a differenza di quella antica, cheaveva un’impronta qualitativa e finalistica, proponeva di indagare la naturamediante metodi rigorosamente quantitativi, come se essa consistesse in unasorta di meccanismo artificiale fatto di ingranaggi che si trasmettono il movi-mento mediante azione reciproca.

Il brano che presentiamo, a integrazione di quelli in Antologia, è di GalileoGalilei (1564-1642), che può essere considerato l’artefice della rivoluzionescientifica. In esso vi è la confutazione del moto del sole intorno alla terra, laquale poggia sull’analisi del fenomeno delle maree. L’artificio retorico attra-verso cui Galilei confuta la tesi geocentrica suscitò l’ira di papa Urbano VIII elo portò alla condanna definitiva del 1633.

GALILEO GALILEI

DIALOGO SOPRA I DUE MASSIMI SISTEMI DEL MONDO

Il finale del «Dialogo»

ESPANSIONI IN ALEF ANTOLOGIA DI FILOSOFIA DALL’ANTICHITÀ A OGGI 19

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GLI INIZIATORI DELLA FILOSOFIA MODERNA

Stando a come essi stessi hanno concepito il proprio lavoro, sono Francis Ba-con (1561-1626) e René Descartes (1595-1650) i veri e propri iniziatori dellafilosofia moderna. Moderna perché individua nella nuova scienza, con la qua-le nasce e si evolve, lo strumento privilegiato non solo per conoscere, ma so-prattutto per realizzare il dominio dell’uomo sulla natura. I brani che presen-tiamo esemplificano i punti essenziali di novità contenuti nella riflessione diBacon e integrano i testi presenti nell’Antologia.

Essi riguardano il compito pratico del sapere e soprattutto il metodo per per-seguire questo tipo di conoscenza. Tale metodo è descritto nella sua pars con-struens rappresentata dalla ricerca delle cause dei fenomeni attraverso la loro re-gistrazione in tre tipi di tavole (tabula praesentiae, tabula absentiae, tabula graduum).

FRANCIS BACON (BACONE)

NOVUM ORGANUM

La «tavola della presenza»La «tavola dei gradi»Il metodo induttivo

FILOSOFIA E POLITICA AGLI INIZI DEL SEICENTO

Il tentativo di indagare scientificamente la realtà investe durante il Seicento an-che quelle discipline che per tradizione rientravano nell’ambito della filosofiapratica, in particolare il diritto e la politica. La corrente che divenne dominan-te all’interno di queste discipline prende il nome di giusnaturalismo e consistenella pretesa di dedurre scientificamente la politica e il diritto (ius) a partire daalcuni princìpi evidenti, innati in ciascun uomo o relativi alla natura umana.

I brani che presentiamo esemplificano la tendenza a trattare scientificamen-te il diritto e la politica. Essi sono tratti dall’opera più importante di Ugo Gro-zio (1583-1645), il De iure belli ac pacis, che è l’esponente più rappresentativodel giusnaturalismo moderno, e dal De homine di Thomas Hobbes (1588-1679), che invece provò a svolgere un discorso scientifico sulla politica e il di-ritto ispirandosi al meccanicismo baconiano e cartesiano.

20 ANTOLOGIA DI FILOSOFIA DALL’ANTICHITÀ A OGGI ESPANSIONI IN ALEF

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UGO GROZIO

DE IURE BELLI AC PACIS

La natura umana fonte del diritto

THOMAS HOBBES

DE HOMINE

Il discorso e le scienze

IL DIBATTITO SUL CARTESIANESIMO IN FRANCIA: PASCAL

Durante la seconda metà del Seicento, in quasi tutta l’Europa continentale, ein modo particolare in Francia, si assiste a un profondo e intenso dibattito sul-la filosofia cartesiana. A questo dibattito partecipano sia coloro che si ritengo-no seguaci della filosofia di Descartes, e che quindi cercano di risolvere alcu-ne delle aporie presenti al suo interno, prima tra tutte quella relativa al rap-porto tra corpo e anima, sia coloro che ne criticano le assunzioni fondamen-tali, per esempio la stessa necessità di iniziare la fondazione della conoscenzaa partire dall’applicazione del dubbio metodico.

All’interno del dibattito svoltosi in Francia spicca la figura di Blaise Pascal(1623-1662), che è stato a un tempo acuto filosofo e grande scienziato. I bra-ni di Pascal che presentiamo integrano quelli presenti nell’Antologia e riguar-dano alcuni dei temi più importanti della sua indagine filosofica e scientifica:

1. il valore e i limiti del metodo sperimentale, grazie al quale gli uomini di scien-za moderni hanno acquisito una superiorità su quelli antichi ma che, se perse-guito soltanto attraverso esperimenti, non potrà mai avere quella validità univer-sale che solo riesce a dare la dimostrazione matematica, ossia la pura ragione;

2. le riflessioni che Pascal pensò come apologia del cristianesimo. Esse verto-no sul divertissement, il segno più chiaro della miseria della condizione umana.

BLAISE PASCAL

TRATTATO SUL VUOTO

Gli antichi e il vuoto

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PENSIERI

Il «divertissement»

BARUCH SPINOZA

Il filosofo che trasse le conseguenze più coerenti e radicali dalla filosofia car-tesiana, giungendo a ideare un sistema filosofico geniale e originale, è senzaombra di dubbio Baruch Spinoza (1632-1677). I brani che presentiamo ri-guardano alcuni dei punti più importanti del sistema spinoziano:

1. l’importanza del metodo geometrico per la filosofia, descritto dettagliata-mente nei Renati Des Cartes Principia philosophiae (Princìpi della filosofia di Carte-sio) da Ludovico Mayer e da Spinoza stesso e applicato in maniera sistematicain Ethica ordine geometrico demonstrata (Etica);

2. la natura, il compito e i limiti dello Stato, discussi nel Trattato politico, l’ul-tima opera di Spinoza, in cui egli fornisce l’esposizione più matura del suopensiero politico.

BARUCH SPINOZA

PRINCÌPI DELLA FILOSOFIA DI CARTESIO

Il metodo geometrico

TRATTATO POLITICO

Il potere assoluto dello Stato

JOHN LOCKE

Il maggiore filosofo inglese della seconda metà del Seicento è John Locke(1632-1704). Nel suo pensiero vengono a intrecciarsi due istanze inscindibili: la neces-sità di esaminare dettagliatamente la facoltà conoscitiva propria di ciascun uo-mo, a partire dalla sua genesi empirica, al fine di individuare quali conoscenzesiano alla sua portata e quali invece le siano precluse, e il tentativo di fondare suquesta disamina la legittimità dei moderni Stati liberali, in particolare del na-scente modello costituzionale inglese, in cui la libertà di cui ciascun uomo è pernatura dotato possa esercitarsi in pace e tolleranza per il bene comune.

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Non è un caso che Locke venga unanimemente considerato l’autore del pri-mo vero trattato di gnoseologia moderna, il Saggio sull’intelletto umano, in cuiegli espone fin nei minimi dettagli la sua concezione empiristica della cono-scenza. Da quest’opera sono tratti i brani che presentiamo e che riguardanola teoria lockiana della conoscenza.

JOHN LOCKE

SAGGIO SULL’INTELLETTO UMANO

Il problema della conoscenzaLa sostanza

GOTTFRIED WILHELM LEIBNIZ

Filosofo e scienziato di altissimo livello, Gottfried Wilhelm Leibniz (1646-1716) esercita la sua riflessione in un’epoca – la seconda metà del Seicento egli inizi del Settecento – fortemente caratterizzata dal contrasto tra la filosofiatradizionale di matrice scolastica e la nuova filosofia, che si alimentava invecedi un cartesianesimo collegato all’indagine scientifica sulla natura. Il pensie-ro di Leibniz può esser visto come l’impresa, grandiosa e difficilissima, di con-ciliare proprio queste due tendenze.

Il brano che presentiamo, a integrazione di quelli presenti nell’Antologia,ruota attorno a un luogo fondamentale della riflessione leibniziana, la conci-liabilità della filosofia tradizionale con la scienza moderna, idea che Leibnizsostenne fin dall’inizio della sua riflessione, ma che trova nel Discorso di meta-fisica la sua più compiuta chiarificazione. Qui, infatti, egli argomenta in favo-re di uno dei concetti più importanti della filosofia di matrice aristotelica, va-le a dire il concetto di forma sostanziale, che però trova una giusta collocazio-ne nella metafisica, ossia in quel discorso razionale che trascende i limiti del-la fisica.

GOTTFRIED WILHELM LEIBNIZ

DISCORSO DI METAFISICA

Fisica e metafisica

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GIAMBATTISTA VICO

Di fronte ai grandi cambiamenti a cui la filosofia e la scienza europea andava-no incontro durante il Seicento, la cultura filosofica italiana manteneva un at-teggiamento contrastante che può così descriversi: da un lato essa si era chiu-sa rispetto alla diffusione della nuova filosofia, principalmente a causa degliesiti avuti dal “caso Galilei”, dall’altro aveva promosso una serie di ricerchesperimentali che di fatto si ispiravano ai lavori del grande scienziato pisano.

Questa situazione però mutò, e in termini considerevoli, tra la fine del Sei-cento e gli inizi del Settecento, quando il cartesianesimo, imperante in Euro-pa, fece sentire anche in Italia, e specie nelle Accademie, la sua enorme capa-cità di innovazione. A questa nuova tendenza, che iniziava a prender piede an-che nella cultura filosofica italiana, si oppose in maniera decisa il filosofo na-poletano Giambattista Vico (1668-1744), che dai gesuiti aveva ricevuto un’e-ducazione rivolta allo studio dei classici, della filosofia tradizionale (logica emetafisica scolastica) e della giurisprudenza. Fin dagli anni della sua forma-zione egli preferì all’opera di Cartesio, dove domina la matematica, l’operadello storico latino Tacito, che contempla l’uomo così come è, gli scritti di Pla-tone che contemplano l’uomo così come deve essere e i lavori di Bacone che,a differenza di quelli cartesiani, hanno valorizzato non tanto la deduzione del-la matematica, quanto l’arte di scoprire nuove verità a partire dall’esperienza.

Il brano che presentiamo, a integrazione dei testi in Antologia, è tratto dall’o-pera più importante di Vico, i Princìpi di scienza nuova, in cui egli si propone didimostrare l’azione della provvidenza divina, non più a partire dall’ordine na-turale delle cose, bensì a partire dalla storia degli uomini, attraverso i metodidella filologia (che ha per oggetto il certo) e la riflessione della filosofia (cheha per oggetto il vero). L’intervento della Provvidenza sarebbe attestato dal pas-saggio degli uomini dalla condizione di bestie feroci a quella di esseri civili.

GIAMBATTISTA VICO

PRINCÌPI DI SCIENZA NUOVA D’INTORNO ALLA COMUNE NATURA DELLE NAZIONI

L’azione della provvidenza nella storia

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L’ILLUMINISMO INGLESE: BERKELEY E HUME

Con il termine “Illuminismo” si suole indicare una tendenza filosofica larga-mente diffusa nel XVIII secolo, la quale si fonda sulla convinzione che sia laragione la sola facoltà capace di illuminare o rischiarare l’umanità dalle tene-bre in cui essa è relegata dall’ignoranza, dal pregiudizio e dalla superstizione.Per ragione si intende sostanzialmente la ragione della scienza e della tecni-ca; dunque, non una ragione che si oppone all’esperienza, come si potrebbepensare, quanto piuttosto una ragione che presuppone l’esperienza e si muo-ve nell’ambito di essa. Non è un caso che, anche per ragioni prettamente sto-riche, l’Illuminismo sia nato in Inghilterra, e di lì si sia poi diffuso in Francia,dove ha raggiunto la sua forma più compiuta, e in Germania e in Italia, doveebbe sviluppi comunque importanti. In Inghilterra, infatti, esso trovò un ter-reno estremamente fertile, preparato dalla filosofia sperimentale e, in parti-colare, dall’empirismo di Locke.

Le caratteristiche fondamentali dell’Illuminismo inglese, oltre alla forte im-postazione empirista che lo contraddistingue, sono il deismo e il sentimenta-lismo: rispettivamente, la dottrina secondo cui della religione sono accettabi-li soltanto gli aspetti intrinsecamente razionali, la cosiddetta religione natura-le, e non piuttosto quegli aspetti che sono tradizionalmente considerati rive-lati, come per esempio i dogmi; e il tentativo di costruire un’etica autonomadalla religione, ossia un’etica fondata sulla capacità innata che l’uomo avreb-be di distinguere il bene e il male, in base al sentimento di approvazione o di-sapprovazione che certe azioni generano in lui.

I brani che presentiamo, a integrazione dei testi in Antologia, provengonodal Trattato sui princìpi della conoscenza umana di George Berkeley (1685-1753),il vescovo anglicano che, pur sostenendo una dottrina della conoscenza di ti-po empiristico, fu uno dei critici più agguerriti del deismo, e dalle Ricerche sul-l’intelletto umano di David Hume (1711-1776), il filosofo scozzese che portòl’empirismo verso esiti scettici e pose la morale e la religione su un fondamen-to esclusivamente emotivo e sentimentale.

Per quanto riguarda Berkeley il brano esplica la convinzione che le leggi dinatura non siano altro che l’ordine impresso da Dio alle idee che percepiamoin noi stessi. Per quanto riguarda il brano di Hume, invece, il filosofo precisa lanatura del suo scetticismo.

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GEORGE BERKELEY

TRATTATO SUI PRINCÌPI DELLA CONOSCENZA UMANA

Dio e le leggi di natura

DAVID HUME

RICERCHE SULL’INTELLETTO UMANO

Sullo scetticismo

L’ILLUMINISMO FRANCESE

Pur essendo influenzato dalle tendenze provenienti dall’Inghilterra, in Fran-cia l’Illuminismo assunse caratteri più radicali e polemici. La presenza di unregime politico di tipo assolutistico, infatti, spinse le tendenze riformistichedel paese verso forme esasperate di democrazia e il predominio della religio-ne cattolica, usata strumentalmente per giustificare e conservare il potere po-litico vigente, determinò forti istanze anticlericali e finì col fomentare un atei-smo peraltro già presente tra gli uomini di cultura del tempo. In questo con-testo si formarono e si affermarono quelle tendenze che furono tipiche del-l’Illuminismo francese.

Nei brani seguenti, che integrano quelli dell’Antologia, presentiamo alcunedi queste tendenze:

1. la critica alla filosofia tradizionale, mossa da François-Marie Arouet, det-to Voltaire (1694-1779). Il filosofo francese critica alcune posizioni filosofiche,come l’ottimismo leibniziano e la scienza aristotelica, da lui guardate con unatteggiamento di distacco e superiorità;

2. la critica al principio d’autorità, mossa da Jean Baptiste d’Alembert (1717-1783) nel discorso preliminare dell’Enciclopedia. Si tratta di una critica rivoltaverso la cultura antica, importante sotto l’aspetto letterario ma non sotto l’a-spetto filosofico, e verso la cultura medievale, dominata dai teologi timorosidei danni che l’uso della ragione avrebbe potuto apportare alla fede cristia-na. Essi infatti, secondo d’Alembert, hanno eretto a dogmi di fede le loro per-sonali opinioni. Sono stati, invece, i primi filosofi moderni coloro i quali han-no permesso all’umanità di uscire dall’oscurantismo in cui per secoli era sta-ta relegata;

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3. il materialismo esteso dall’universo all’uomo, che viene concepito comeuna macchina da Julien Offray de La Mettrie (1709-1751). Questi prova a mo-strare, infatti, come la vita dell’anima si possa ricondurre al funzionamentodel corpo, il quale a sua volta non può che essere inteso come una macchina;

4. la riflessione politica, portata da Jean-Jacques Rousseau (1712-1778) suposizioni nuove e originali. Secondo il filosofo, per riappropriarsi della sua in-nocenza originale, nonché di un radicale sistema di uguaglianza, l’uomo de-ve stipulare con il suo prossimo un nuovo contratto sociale, in cui ciascunoconsegna i propri diritti nelle mani dell’intera comunità, la quale esercita nonvolontà particolari ma un’unica volontà generale che mira all’utilità pubbli-ca.

VOLTAIRE

QUESITI SULL’ENCICLOPEDIA

La critica alla filosofia tradizionale

JEAN BAPTISTE D’ALEMBERT

DISCORSO PRELIMINARE ALL’ENCICLOPEDIA

Critica al principio di autorità

JULIEN OFFRAY DE LA METTRIE

L’UOMO-MACCHINA

«L’uomo è una macchina così complessa»

JEAN-JACQUES ROUSSEAU

IL CONTRATTO SOCIALE

La volontà generale

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L’ILLUMINISMO TEDESCO E ITALIANO

Caratteri analoghi a quelli emersi in Inghilterra e in Francia l’Illuminismo limanifestò anche in Germania e in Italia. Mentre in Germania questo “rischia-ramento” venne visto in stretto legame col sapere scolastico, che veniva inse-gnato nelle università, ed era teso a realizzare il perfezionamento morale del-l’uomo, in Italia esso assunse delle connotazioni civili, volte a coniugare la ri-flessione filosofica con l’impegno politico, inteso in senso fortemente riformi-stico.

I brani che presentiamo, a integrazione dei testi in Antologia, documenta-no queste tendenze presenti nell’Illuminismo tedesco e italiano:

1. per la Germania leggiamo passi dall’opera del matematico Johann Hein-rich Lambert (1728-1777) che, distinguendo fra concetti a priori e concetti aposteriori, sviluppò una concezione della scienza del tutto originale;

2. per l’Italia, invece, il brano proposto è di Pietro Verri (1728-1797), con-cernente il piacere e il dolore.

JOHANN HEINRICH LAMBERT

NUOVO ORGANO

I concetti fondamentali

PIETRO VERRI

DISCORSO SULL’INDOLE DEL PIACERE E DEL DOLORE

Il dolore è il principio motore dell’uomo

LA SCIENZA NEL SETTECENTO

Il Settecento è il secolo in cui si assiste a un poderoso progresso e a un’enor-me estensione della scienza moderna. I brani che presentiamo riguardano ipunti di maggiore novità emersi nella scienza settecentesca, in particolare inbiologia, in chimica e in fisica:

1. il lavoro svolto dal naturalista svedese Carl von Linné, detto Linneo (1707-1778), nella classificazione generale degli animali e delle piante; e per contro

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la riflessione dinamica, di storia naturale, condotta da Georges-Louis Leclercde Buffon (1707-1788), in cui si sostiene la derivazione di tutte le specie viven-ti da un numero ristretto di prototipi;

2. la nascita della chimica come scienza, principalmente a opera dello scien-ziato francese Antoine Laurent Lavoisier (1743-1794) il quale, confutando lateoria del flogisto, scoprì la vera natura della combustione e la composizionedell’acqua, da sempre considerata un elemento non decomponibile;

3. lo studio scientifico dei fenomeni dell’elettricità, in cui si collocano gliesperimenti condotti sulle rane dal fisico italiano Luigi Galvani (1737-1798),il quale credette di aver scoperto il fenomeno dell’elettricità animale.

LINNEO

FONDAMENTI DELLA BOTANICA

I fondamenti della botanica

GEORGES-LOUIS LECLERC DE BUFFON

STORIA NATURALE GENERALE E PARTICOLARE

Sul modo di trattare e di studiare la storia naturale

ANTOINE LAURENT LAVOISIER

RIFLESSIONI SUL FLOGISTO

La vera natura della combustione

RIFLESSIONI SULLA COMPOSIZIONE DELL’ACQUA

«Suppongo che coloro che leggeranno queste riflessioni...»

LUIGI GALVANI

MEMORIE SULLA ELETTRICITÀ ANIMALE A LAZZARO SPALLANZANI

La discussione con Alessandro Volta sull’elettricità animale

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PERCORSI TEMATICIIL ROMANTICISMO E L’IDEALISMO TEDESCO

Tra le figure che giganteggiano nel panorama del pensiero romantico e idea-listico in Germania, presentiamo anzitutto i tre filosofi che anticipano e pre-parano la fioritura del movimento, cioè Johann G. Hamann (1730-1788),Johann G. Herder (1744-1803) e Friedrich H. Jacobi (1741-1819). Poi JohannW. Goethe (1749-1832) e, tra i romantici veri e propri, Friedrich Schlegel(1772-1829) e Novalis (1772-1801).

Tra gli idealisti ci limitiamo a Johann G. Fichte (1762-1814) e Friedrich W.J.Schelling (1775-1854). Di questi presentiamo, a integrazione dei testi in Anto-logia, una scelta di brani che documenta le loro teorie più note – come i princì-pi della dottrina della scienza fichtiana o l’idealismo trascendentale in Schel-ling – ma anche l’evoluzione e gli sviluppi del loro pensiero, quali la filosofiadell’Assoluto del secondo Fichte o il concetto di amore di Schelling.

JOHANN G. HAMANN

GHIRIBIZZI E DUBBI FILOLOGICI ATTORNO AD UNA MEMORIA ACCADEMICA

L’uomo come essere dotato di libertà e linguaggio

JOHANN G. HERDER

IDEE PER LA FILOSOFIA DELLA STORIA DELL’UMANITÀ

Che cos’è il linguaggio umano

PARTE TERZA

OTTOCENTOE NOVECENTO

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FRIEDRICH H. JACOBI

SULLA DOTTRINA DI SPINOZA

L’ateismo dell’intelletto e il «salto mortale» della «ragione» come «sentimentodel soprasensibile»

JOHANN W. GOETHE

ESPERIENZA E SCIENZA

«I fenomeni, che noi chiamiamo anche fatti, sono certi e distinti per natura»

ANALISI E SINTESI

«Ogni analisi presuppone una sintesi»

FRIEDRICH SCHLEGEL

FRAMMENTI

La poesia romantica

NOVALIS

LA CRISTIANITÀ OVVERO L’EUROPA

Il rinnovamento spirituale dell’Europa nel programma del romanticismo politico

JOHANN G. FICHTE

FONDAMENTO DELL’INTERA DOTTRINA DELLA SCIENZA

Il principio fondamentale della «Dottrina della scienza» del 1804

SULLA MISSIONE DEL DOTTO

La missione del dotto

INIZIAZIONE ALLA VITA BEATA

L’Assoluto e l’Amore

FRIEDRICH W.J. SCHELLING

SISTEMA DELL’IDEALISMO TRASCENDENTALE

Il primo sistema: l’idealismo trascendentale

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RICERCHE FILOSOFICHE SULL’ESSENZA DELLA LIBERTÀ UMANA

L’abisso divino e l’amore

GEORG WILHELM FRIEDRICH HEGEL

Vi sono luoghi dell’opera di Hegel (1770-1831) che sono diventati passaggiinevitabili del pensiero filosofico, testi ormai classici sui quali sempre si è di-scusso e sui quali sempre si tornerà. Ne presentiamo alcuni a integrazione diquelli in Antologia:

1. dalla Fenomenologia dello spirito la Prefazione (con l’illustrazione del cam-mino che la filosofia deve seguire per diventare scienza dell’Assoluto) e il ca-pitolo dedicato alla contrapposizione della virtù al corso del mondo;

2. dalla Scienza della logica la Prefazione;3. in testa al percorso proponiamo un celebre testo, Il più antico programma

di sistema dell’idealismo tedesco (1797), che – indipendentemente dall’attribuzio-ne (Schelling, Hölderlin o Hegel) – documenta sul nascere la vastità del dise-gno speculativo dell’idealismo.

GEORG WILHELM FRIEDRICH HEGEL

IL PIÙ ANTICO PROGRAMMA DI SISTEMA DELL’IDEALISMO TEDESCO

«Dacché l’intera metafisica si compirà in futuro nella morale...»

FENOMENOLOGIA DELLO SPIRITO

La filosofia come scienza dell’interoLa virtù e il corso del mondo

SCIENZA DELLA LOGICA

La logica speculativa

LA FILOSOFIA DEL PRIMO OTTOCENTO IN FRANCIA

A differenza di quella tedesca, la filosofia francese nella prima metà dell’Ot-tocento appare caratterizzata più da movimenti di idee che da grandi pensa-tori. E mentre nell’area linguistica tedesca si hanno opere capitali che costi-

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tuiscono riferimenti classici per la storia della filosofia, non altrettanto si puòdire per il pensiero francese di questo periodo.

Una tradizione storiografica inveterata tende a prendere in considerazione,con motivazioni opposte ma simmetriche, soprattutto gli scritti dei socialistiutopisti (Claude-Henri de Saint-Simon, Charles Fourier, Pierre-JosephProudhon) e quelli dei pensatori tradizionalisti (Joseph de Maistre, Juan Do-noso Cortés).

CLAUDE-HENRI DE SAINT-SIMON

LETTERE DI UN ABITANTE DI GINEVRA AI SUOI CONTEMPORANEI

Il sogno di una nuova società

CHARLES FOURIER

IL NUOVO MONDO INDUSTRIALE E SOCIETARIO

«Soltanto da un secolo a questa parte ci si occupa di teorie industriali»

PIERRE-JOSEPH PROUDHON

CHE COS’È LA PROPRIETÀ

La proprietà come furto

JOSEPH DE MAISTRE

DEL PAPA

Potere spirituale e sovranità temporale

JUAN DONOSO CORTÉS

SAGGIO SUL CATTOLICESIMO, IL LIBERALISMO E IL SOCIALISMO

L’anarchia della ragione umana e l’ordine delle sacre verità

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POSITIVISMO ED EVOLUZIONISMO

Positivismo ed evoluzionismo caratterizzano la filosofia europea nella secon-da metà dell’Ottocento. Il positivismo si affermò a ridosso dello sviluppo del-le scienze, non soltanto come indirizzo filosofico, ma altresì come visione delmondo. Si diffuse rapidamente in tutta Europa caratterizzando il pensiero ela cultura della seconda metà dell’Ottocento e dei primi anni del Novecento,alimentando il mito ottimistico del progresso e la fiducia nel potenziale eman-cipatorio della scienza e della tecnica, che caratterizzarono la cosiddetta «Bel-le Époque».

Tra i molti esponenti della filosofia positivistica ci limitiamo a una figura rap-presentativa, che tocca nella sua riflessione problemi che non hanno perdutodi interesse: John Stuart Mill (1806-1873). L’evoluzionismo a sua volta si af-fermò dapprima come ipotesi scientifica ma divenne poi con Herbert Spencer(1820-1903) una vera e propria filosofia.

JOHN STUART MILL

SISTEMA DI LOGICA, RAZIOCINATIVA E INDUTTIVA

La logica delle «scienze morali»

HERBERT SPENCER

PRIMI PRINCÌPI

Il sistema filosofico dell’evoluzionismo

FRIEDRICH NIETZSCHE

Il filosofo tedesco Friedrich Nietzsche (1844-1900) è una figura di fine Otto-cento che proietta però l’ombra del suo pensiero su tutto il Novecento.

Ad integrare i brani presenti nell’Antologia, proponiamo qui un passo trat-to dal saggio Su verità e menzogna in senso extramorale che illustra la critica dellaverità come supremo valore della conoscenza.

SU VERITÀ E MENZOGNA IN SENSO EXTRAMORALE

La verità come errore

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LA FILOSOFIA TEDESCA TRA SECONDO OTTOCENTOE PRIMO NOVECENTO

La filosofia tedesca nella seconda metà dell’Ottocento e nel primo Novecen-to – fino allo scoppio della grande guerra del 1914-18, cioè fino all’evento chesegna la fine della «Belle Époque» e rappresenta nell’atmosfera culturale il ve-ro spartiacque tra Ottocento e Novecento – è caratterizzata non solo dal posi-tivismo, ma anche dallo storicismo, una posizione filosofica incentrata sul ri-conoscimento della storicità quale orizzonte onnicomprensivo dell’esperien-za umana. Il panorama è arricchito inoltre dalla filosofia della vita, quale esi-to ultimo dello storicismo; dal neokantismo, che vede nel ritorno a Kant lapossibilità di una teoria della conoscenza e della scienza in grado di tenere ilpasso con i progressi del sapere scientifico; dal dibattito sullo «psicologismo»,in cui spiccano le figure di Frege e Husserl.

La drastica selezione che si rende necessaria ci impone di includere nel nostropercorso soltanto alcuni tra i pensatori più interessanti: Hermann Cohen (1842-1918), Paul Natorp (1854-1924) ed Ernst Cassirer (1874-1945) per la Scuola diMarburgo; Wilhelm Windelband (1848-1915) e Heinrich Rickert (1863-1936)per quella del Baden; Georg Simmel (1858-1918) e Oswald Spengler (1880-1936) per la filosofia della vita; infine Max Weber (1864-1920) quale padre-fon-datore del moderno pensiero sociologico.

HERMANN COHEN

SISTEMA DI FILOSOFIA

Il compito della logica trascendentaleIl problema del «dato»

PAUL NATORP

I FONDAMENTI LOGICI DELLE SCIENZE ESATTE

La considerazione filosofico-trascendentale della scienza

ERNST CASSIRER

FILOSOFIA DELLE FORME SIMBOLICHE

Il simbolo come funzione conoscitiva

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IL CONCETTO DI FORMA SIMBOLICA NELLA COSTRUZIONE DELLE SCIENZE DELLO SPIRITO

«L’unità di un ambito spirituale non può mai essere determinata»

WILHELM WINDELBAND

STORIA E SCIENZA NATURALE

Scienza nomotetica e scienza idiografica

HEINRICH RICKERT

L’OGGETTO DELLA CONOSCENZA

Scienze della natura e scienze della cultura

GEORG SIMMEL

CONCETTO E TRAGEDIA DELLA CULTURA

« L’uomo, a differenza dell’animale, non si inserisce supinamente nella datità naturale del mondo»

OSWALD SPENGLER

QUESTIONI ORIGINARIE

L’uomo e il destino

MAX WEBER

ALCUNE CATEGORIE DELLA SOCIOLOGIA COMPRENDENTE

«L’atteggiamento umano»

ALTERNATIVE E REAZIONI AL POSITIVISMO

Tra i numerosi pensatori che caratterizzano il periodo dalla seconda metà del-l’Ottocento alla prima metà del Novecento proponiamo, come ampliamentoai brani già presenti nell’Antologia, alcune pagine di Benedetto Croce (1866-1952) per l’area italiana e di Charles S. Peirce (1839-1914) per quella anglo-americana.

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BENEDETTO CROCE

FILOSOFIA E STORIOGRAFIA

La trasformazione dell’hegelismo

CHARLES S. PEIRCE

CHE COS’È IL PRAGMATISMO?La definizione di pragmatismo

LA FENOMENOLOGIA

La fenomenologia è stata tra i movimenti di pensiero più influenti nella pri-ma metà del Novecento. Ha avuto sviluppi significativi in Germania, Francia,Italia e negli Stati Uniti d’America, mantenendosi viva a lungo anche dopo laseconda guerra mondiale. Risulta tuttavia difficile definire con precisione isuoi contorni e, per alcune sue dottrine, essa dovrebbe essere fatta rigorosa-mente coincidere con l’opera del suo fondatore.

La massima husserliana «alle cose stesse!», che enuncia il programma fe-nomenologico, era suscettibile di interpretazioni così diverse che – comePaul Ricoeur ha acutamente osservato – la storia della fenomenologia è di-ventata in realtà la storia delle sue eresie. Allievi diretti di Edmund Husserl(1859-1938), come Martin Heidegger (1889-1976), o compagni di cammi-no, come Max Scheler (1874-1928) e Nicolai Hartmann (1882-1950), o pen-satori che a Husserl si ispirarono, come Jean-Paul Sartre (1905-1980) e Mau-rice Merleau-Ponty (1908-1961), raccolsero l’insegnamento fenomenologi-co più nello spirito che nella lettera, e videro in essa una possibilità da in-terpretare liberamente più che un corpo di dottrine da seguire in manierapedissequa.

Qui proponiamo un brano di Franz Brentano (1838-1917), come amplia-mento dell’Antologia, sulla funzione della psicologia descrittiva nell’analisidei fenomeni psichici.

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FRANZ BRENTANO

PSICOLOGIA DAL PUNTO DI VISTA EMPIRICO

La psicologia descrittiva e il suo compito

MARTIN HEIDEGGER

Il pensiero di Martin Heidegger (1889-1976) – allievo di Husserl a Friburgo –non è riducibile né alla fenomenologia né all’esistenzialismo, ma, dopo unainiziale adesione alla fenomenologia e dopo avere largamente ispirato l’esi-stenzialismo, esso ha aperto e seguito un proprio solitario cammino che miraa una sola questione, quella dell’essere.

Come integrazione dell’Antologia proponiamo un passo tratto dall’operaNietzsche sulla ricchezza semantica della parola «è».

MARTIN HEIDEGGER

NIETZSCHE

L’enigma della polisemia dell’essere

LE FILOSOFIE A INDIRIZZO LOGICO E ANALITICO

Le filosofie a indirizzo logico e analitico, che hanno fatto valere in linea diprincipio, ciascuna a suo modo, l’esigenza della rigorosità scientifica del pen-siero filosofico a costo di limitarne le competenze, sono nate e cresciute prin-cipalmente nella cultura anglosassone – anche se non va dimenticato che l’im-pulso iniziale venne ai pensatori del Circolo di Vienna. Esse si sono poi rapi-damente affermate in tutto il mondo e sono diventate un orientamento dipensiero molto importante, per non dire dominante, nel panorama della fi-losofia odierna.

Numerosi e prestigiosi sono gli esponenti e le scuole in cui questa tenden-za si è manifestata. Il nostro percorso amplia la scelta in Antologia e consi-dera alcuni tra i pensatori più noti: Gottlob Frege (1848-1925), BertrandRussell (1872-1970), Gilbert Ryle (1900-1976), John L. Austin (1911-1960),Peter F. Strawson (1919-2006), Richard M. Hare (1919-2002) e Willard VanOrman Quine (1908-2000).

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GOTTLOB FREGE

LA DISTINZIONE TRA OGGETTO E CONCETTO E LA POLISEMIA DEL VERBO ESSERE

«La parola “concetto” viene usata in sensi diversi»

BERTRAND RUSSELL

I PRINCÌPI DELLA MATEMATICA

La riconduzione della matematica alla logica

LA VISIONE SCIENTIFICA DEL MONDO

Etica della scienza e futuro dell’uomo

GILBERT RYLE

LO SPIRITO COME COMPORTAMENTO

Lo «spettro nella macchina»

JOHN L. AUSTIN

COME FARE COSE CON LE PAROLE

Gli atti linguistici: performativi e constatativi

PETER F. STRAWSON

INDIVIDUI. SAGGIO DI METAFISICA DESCRITTIVA

Metafisica correttiva e metafisica descrittiva

RICHARD M. HARE

IL PENSIERO MORALE

Razionalità e prescrittività nell’analisi filosofica della morale

WILLARD VAN ORMAN QUINE

QUIDDITATES. QUASI UN DIZIONARIO FILOSOFICO

Classi e insiemi

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LE FILOSOFIE DI ISPIRAZIONE CRISTIANA, LE NUOVE TEOLOGIE, LA FILOSOFIA DELLA RELIGIONE, L’ESOTERISMO

La ricchezza degli argomenti affrontati nel percorso impone una scelta di te-sti, che integra quelli dell’Antologia, limitata a pochi autori.

Per le filosofie di ispirazione cristiana prenderemo in considerazione Em-manuel Mounier (1905-1950) quale rappresentante del pensiero spiritualisti-co-personalista.

Quanto alla teologia contemporanea è impossibile fornire un’idea anche so-lo sommaria delle profonde trasformazioni e dei molteplici tentativi di rinno-vamento che essa ha vissuto. Ci limiteremo qui a Rudolf Bultmann (1884-1976), per la confessione protestante, a Romano Guardini (1885-1968), HansUrs von Balthasar (1905-1988) e Karl Rahner (1904-1984) per quella cattoli-ca. La nostra proposta è determinata, oltre che dall’importanza di tali autori,dal fatto che la loro opera presenta un interesse filosofico.

Per quanto riguarda la filosofia della religione e lo studio del mito, presen-tiamo qualche pagina di Rudolf Otto (1869-1937), Gerhardus Van der Leeuw(1890-1950), Mircea Eliade (1907-1986) e René Girard (nato nel 1923).

EMMANUEL MOUNIER

CHE COS’È IL PERSONALISMO?«Il personalismo può sembrare inafferrabile»

RUDOLF BULTMANN

IL DIBATTITO SUL MITO

La demitologizzazione del Nuovo Testamento

ROMANO GUARDINI

IL POTERE. TENTATIVO DI UN ORIENTAMENTO

Il concetto teologico del potere

HANS URS VON BALTHASAR

IL TUTTO NEL FRAMMENTO

Finitudine e salvezza dell’uomo

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KARL RAHNER

UDITORI DELLA PAROLA

L’uomo come apertura a Dio

RUDOLF OTTO

IL SACRO. L’IRRAZIONALE NELLA IDEA DEL DIVINO E LA SUA RELAZIONE AL RAZIONALE

Razionale e irrazionaleIl numinosoIl sentimento «creaturale» come riflesso del senso del numinoso nella consapevolezza di sé (Momenti del numinoso I)Mysterium tremendum (Momenti del numinoso II)

GERHARDUS VAN DER LEEUW

FENOMENOLOGIA DELLA RELIGIONE

«La fenomenologia cerca il fenomeno»

MIRCEA ELIADE

OCCULTISMO, STREGONERIA E MODE CULTURALI. SAGGI DI RELIGIONI COMPARATE

Occultismo ed esoterismo nel mondo moderno

RENÉ GIRARD

LA VITTIMA E LA FOLLA. VIOLENZA DEL MITO E CRISTIANESIMO

Cristianesimo e mito alla luce della teoria del capro espiatorio

LA NASCITA E LO SVILUPPO DELLE SCIENZE UMANE

Le scienze umane, con la loro crescente specializzazione, offrono un panora-ma ampio e frastagliato, difficile da abbracciare in tutte le sue ramificazioni.Ciascuna di esse – psicologia, sociologia, scienze politiche e giuridiche, lingui-stica, etnologia, antropologia, ecc. – richiederebbe un discorso specifico cir-ca la genesi, lo sviluppo, il metodo e i concetti che la contraddistinguono. Quioffriamo una scelta di testi sufficientemente rappresentativa che integra il per-corso dell’Antologia.

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Della psicologia abbiamo voluto documentare alcuni sviluppi recenti piùoriginali con Jean Piaget (1896-1980).

Per la sociologia ci limitiamo a due classici, Émile Durkheim (1858-1917) eVilfredo Pareto (1848-1923), nonché al suo esponente più prestigioso, NiklasLuhmann (1927-1998).

Per il pensiero giuridico e politico proponiamo alcune pagine dei due gran-di antagonisti del Novecento, Hans Kelsen (1881-1973) e Carl Schmitt (1888-1985), oltre a brani di Leo Strauss (1899-1973), di Hannah Arendt (1906-1975) e, tra le figure del dibattito più recente, di John Rawls (1921-2002).

Per la linguistica diamo alcune pagine di Noam Chomsky (nato nel 1928). Infine, per il cosiddetto pensiero post-strutturalista francese, abbiamo scel-

to un brano di Michel Foucault (1926-1984).

JEAN PIAGET

INTERVISTA SU CONOSCENZA E PSICOLOGIA

Il concetto di struttura nello sviluppo della mente

ÉMILE DURKHEIM

DIZIONARIO DELLE IDEE

La filosofia positiva e la scienza della società

VILFREDO PARETO

TRATTATO DI SOCIOLOGIA GENERALE

La classificazione delle azioni

NIKLAS LUHMANN

ARCHIMEDES UND WIR

La teoria sistemica della società

HANS KELSEN

LA DOTTRINA PURA DEL DIRITTO

Il concetto di norma

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CARL SCHMITT

IL CONCETTO DEL «POLITICO»Il concetto di Stato presuppone quello di «politico»

LEO STRAUSS

CHE COS’È LA FILOSOFIA POLITICA?«Il significato e il carattere della filosofia politica»

HANNAH ARENDT

VITA ACTIVA

La condizione umana

JOHN RAWLS

UNA TEORIA DELLA GIUSTIZIA

Il velo di ignoranza

NOAM CHOMSKY

RIFLESSIONI SUL LINGUAGGIO

Strutture innate del linguaggio e della menteIl linguaggio come tratto distintivo dell’uomo

MICHEL FOUCAULT

L’ARCHEOLOGIA DEL SAPERE

Storia delle idee e archeologia del sapere

LA SCIENZA NEL NOVECENTO E LA NUOVA EPISTEMOLOGIA

I continui sviluppi della scienza nel Novecento e la posizione predominanteche essa ha assunto nella vita dell’uomo contemporaneo hanno alimentatouna ricca riflessione filosofica intorno alla sua natura, ai metodi e ai procedi-menti che la caratterizzano, alle potenzialità che ne fanno uno dei fattori de-cisivi del mondo moderno; ma hanno anche indotto a pensare ai rischi e aipericoli che il suo sfruttamento senza limiti nasconde.

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Ha avuto così luogo negli ultimi tempi una profonda trasformazione del-l’immagine della scienza: partendo da una critica della concezione paleopo-sitivistica del sapere, la nuova epistemologia ha cercato di definire meglio checosa facciamo quando facciamo scienza, quando inventiamo e costruiamouna teoria scientifica. Ne è scaturita una nuova visione della scienza, della suagenesi, dei suoi paradigmi e dei suoi criteri di validità, tale da rivoluzionare lerappresentazioni che se ne avevano in precedenza.

Degli epistemologi che hanno maggiormente contribuito a tale rivoluzionequi presentiamo, a integrazione dei brani presenti nell’Antologia, alcune pa-gine di Karl R. Popper (1902-1994) e Thomas Kuhn (1922-1996).

KARL R. POPPER

IL FALLIBILISMO E LA TEORIA DEI TRE MONDI

«Oggi ci sono due mode filosofiche...»

THOMAS KUHN

NUOVE RIFLESSIONI SUI PARADIGMI

Che cos’è un paradigma scientifico

LE PROSPETTIVE DELLA FILOSOFIA OGGI

Quali spazi si aprono ancora, oggi, all’interrogazione filosofica? Quali compe-tenze spettano a questa attività dello spirito umano, in un sapere che apparesempre più dominato e colonizzato dalla specializzazione scientifica? V’è una«razionalità», una forma di argomentazione che il pensiero filosofico possa farvalere come propria nel mondo contemporaneo?

È vero, la filosofia non ha successi concreti da esibire. Ma, come Heidegger hanotato, pretendere di giudicare la filosofia in base ai suoi successi pratici sareb-be come voler valutare il pesce in base alla sua capacità di stare all’asciutto. Equi-varrebbe, in altri termini, ad applicare alla filosofia un criterio che le è per prin-cipio inadeguato. Al di là di tutti i ragionamenti che si possono fare intorno allaquestione dell’utilità o meno della filosofia, la prova migliore della sua indefes-sa vitalità la si ha leggendo le opere di pensatori ascoltati nel mondo odierno.

In questa prospettiva proponiamo, come ampliamento dell’Antologia, alcu-ni brani di Chaïm Perelman (1912-1984) per la nuova retorica; di Joachim Rit-

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ter (1903-1974) per la riabilitazione della filosofia pratica; di Hans Jonas(1903-1993) per il progetto di un’etica della responsabilità; di Georg H. vonWright (1916-2003) per la teoria del sillogismo pratico; di Alasdair MacIntyre(nato nel 1929) quale sostenitore del comunitarismo; di Emmanuel Levinas(1905-1995) per la critica della tradizione metafisica.

CHAÏM PERELMAN

IL CAMPO DELL’ARGOMENTAZIONE. NUOVA RETORICA E SCIENZE UMANE

La teoria filosofica dell’argomentazione

JOACHIM RITTER

IL COMPITO DELLE SCIENZE DELLO SPIRITO NELLE SOCIETÀ MODERNE

«I problemi che oggi affliggono l’università»

HANS JONAS

IL PRINCIPIO RESPONSABILITÀ

Il principio di responsabilità e l’imperativo morale dell’età tecnologica

GEORG H. VON WRIGHT

SPIEGAZIONE E COMPRENSIONE

Il sillogismo praticoSpiegazione e comprensione

ALASDAIR MACINTYRE

DOPO LA VIRTÙ

Nietzsche o Aristotele?

EMMANUEL LEVINAS

TOTALITÀ E INFINITO

Metafisica e trascendenza

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