engage - contemporary marketing & media n.13-2015

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N°13 | 9 NOVEMBRE 2015 DOSSIER: VIEWABLE O NON VIEWABLE? P18 MERCATO: NASCE GOOD MOVE P26 TREND: SOSTENIBILE è MEGLIO P40 ADV: IL POTENZIALE DEL MOBILE P37 coverstory P8 FLESSIBILITà E INTUITO CONSENTONO ALLA CONCESSIONARIA GUIDATA DA MASSIMO CROTTI DI RISPONDERE PRONTAMENTE ALLA CONTINUA EVOLUZIONE DEL MERCATO DIGITAL. UN APPROCCIO CHE HA PORTATO L’AZIENDA A CONCENTRARSI SU TRE AREE STRATEGICHE AL PASSO CON I TEMPI: MOBILE, VIDEO E NATIVE ADVERTISING SMARTTHINKING PER IL SUCCESSO VEESIBLE

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News, approfondimenti e rubriche sui principali temi della comunicazione pubblicitaria

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n°13

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Dossier: viewable o non viewable?

P18

Mercato: nasce GooD Move

P26 trenD: sostenibile è MeGlio

P40

aDv: il potenziale Del Mobile

P37

coverstory p8

Flessibilità e intuito consentono alla concessionaria guidata da MassiMo crotti di rispondere prontaMente alla continua evoluzione del Mercato digital. un approccio che ha portato l’azienda a concentrarsi su tre aree strategiche al passo con i teMpi: Mobile, video e native advertising

Smart thinking per il SucceSSo

veeSible

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Veesiblesmart thinking per il successo

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3enGaGe | n.13 | 9 novembre 2015

in questo numeroanno II n°13 | 9 novembre 2015

4 - STARTdi Simone Freddi

6 - PEOPLEManager in movimento

12 - CAMPAGNECon Ikea e Auge il Natale è una frizzante sfida tra generazioni

14 - IL CASOEurope Assistance e il native adv che fa conversion

24 - NUMBERSL'advertising online continua a crescere

26 - IL PLAYERLe due facce della neonata Good Move

29 - MEDIAGoogle testa Doubleclick per il programmatic OOH 31 - DOSSIERMillennials, digitali dentro!

37 - MOBILEDigiTouch: accendiamo le potenzialità

inespresse dei nuovi device

f o c u s

18-22

Questo è il dilemma

Viewability

è diventata indicatore fondamentale per inserzionisti e publisher rispetto alla

bontà dell’investimento fatto o dei formati proposti. ma la corsa alla visibilità ha

portato in molte occasioni a trascurare l'esperienza-utente, che si difende con gli

ad blocker. come trovare equilibrio?

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4 ENGAGE | N.13 | 9 NOVEMBRE 2015

startdi SIMONE FREDDI

#140

PubMatIc@PubMatIc

An ad can have 100% viewability but you can't measure its irritability – #AdRevEU2015

MattEO bIaNx@MattEObIaNx

Quello che manca non è uno svantaggio, ma un'opportunità: segnatevela questa. SEMPRE.#WBFMI

aNDREa caMPaNa@aNDcaMPaN

Italia terzo mercato europeo (dopo UK e DE) per programmatic ad spending. Ci credete?

on la scomparsa di Enrico Ga-sperini, se ne è andato un au-tentico innovatore della indu-

stry di internet in Italia. Aveva appena 53 anni, ed era nel pieno della sua attività a favore dell’impresa digitale. Sulla pagina web di Digital Magics, l’incu-batore di startup da lui creato poco più di 10 anni fa, i suoi collaboratori lo han-no salutato descrivendolo come «uno dei più grandi innovatori che il nostro Pae-se potesse vantare». Ed è la verità: oc-cuparsi di digital in Italia non è sempli-ce oggi, ma Gasperini lo faceva dal 1988, quando a 26 anni aveva fondato Infe-rentia. Ancora non esisteva il web, Go-ogle sarebbe arrivata dieci anni dopo, ma Gasperini già pensava a come offri-re servizi digitali e a come utilizzare la rete per fare comunicazione pubblicita-ria e marketing. Nel 2000 l’aveva por-tata in borsa, poi il nome era cambiato in FullSix. Poi l’impegno in prima perso-

na a favore delle startup con l’incubato-re Digital Magics - oggi quotato all'AIM - e in altre attività a favore del mercato come la creazione e la presidenza di Au-diweb nel 2007.Molti amici hanno voluto testimoniare af-fetto per Enrico in una pagina comme-morativa aquistata sul Corriere della Sera di domenica scorsa. Tra i firmatari, tan-ti nomi di chi il mercato digitale italiano, insieme a Enrico, lo ha visto e fatto na-scere, quelli di quando internet valeva lo zero virgola e lo IAB Forum si faceva al Palazzo delle Stelline. Quelli con cui an-cora oggi, da giornalista, è più piacevole parlare perché le vicende della industry, anche quelle più delicate e complesse, le sanno spiegare davvero. Alla conoscen-za, Enrico Gasperini ha sempre combi-nato una grande e non necessariamente dovuta disponibilità e gentilezza. Cui ora, purtroppo, possiamo ricambiare solo con un saluto. Ciao Enrico, innovatore vero.

C

Ciao EnriCo, innovatorE vEro

PENSIERI Da twIttER

Engage è una pubblicazione

di Edimaker srl

Sede LegaleCorso Lodi, 6520139 - Milano

Sede Operativavia A. M. Ampère, 30

20131 - Milano

tel.+39.389 4428400www.engage.it

La testata Engage è registrata al Tribunale di Milano al n° 349 del 10 dicembre 2013. © tutti gli articoli hanno riproduzione riservata. Il responsabile del trattamento dei dati personali raccolti in banche dati di uso redazionale è il direttore responsabile a cui, presso la sede di Corso Lodi 65, 20139 - Milano, gli interessati potranno rivolgersi per esercitare i diritti previsti ai sensi dell’art. 7 DLGS 196/2003

Direttore responsabileSimone [email protected]

[email protected] La [email protected] Nappi [email protected] [email protected] Mosciatti, Roberta Simeoni, Rosa Guerrieri [email protected]. +39.389 4428400

Grafica e [email protected]

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[email protected]

Diffusione e [email protected]

Pubblicità e iniziative specialiVania [email protected]@engage.ittel. +39.335 5653522

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peopleManaGer in MoviMento

6 enGaGe | n.13 | 9 novembre 2015

Pietro Scott Jovane  j Banzai Pietro Scott Jovane entra in

Banzai, per assumere la carica di Amministratore Delegato. Scott Jo-vane ha assunto, a partire dal 16 ot-tobre 2015, il ruolo di direttore ge-nerale, cui seguirà la nomina ufficiale a membro del Consiglio di Ammini-

strazione e ad Amministratore Delegato in occasione dell’Assemblea Ordinaria dei Soci convocata per il 25 novembre. A seguito dell’Assemblea, Paolo Ainio, at-tualmente presidente e A.D., assumerà il ruolo di pre-sidente esecutivo. Scott Jovane era precedentemente A.D. di RCS MediaGroup, incarico ricoperto fino al 15 ottobre (vedi news a destra).

Manuela Crotti  j Zodiak Advertising Nuovo arrivo in Zodiak Adverti-

sing. La piattaforma Sell Side attiva in Italia e in Spagna nel campo del Programmatic, ha un nuovo Head of Sales in Italia: si tratta di Manue-la Crotti. La manager ha ricoper-to importanti incarichi in società in-

ternazionali maturando una forte esperienza in digital planning, performance marketing e mobile. In Zodiak Advertising avrà il compito di sviluppare le partnership con i player Demand Side del Programmatic e di am-pliare il buying qualificato di inventory display, video e mobile disponibile tramite la soluzione di Zodiak.

Laura Cioli  j RCS MediaGroup Tre settimane dopo le dimissio-

ni di Scott Jovane, RCS MediaGroup ha scelto di puntare su Laura Cio-li, già componente del Consiglio di Amministrazione della società. Cioli assumerà le cariche di Amministra-tore Delegato e Direttore Generale entro il mese di novembre, riceven-

dole da Maurizio Costa che le deteneva ad interim. Inge-gnere, 52 anni, Cioli attualmente siede anche nei CdA di Telecom Italia, di World Duty Free, di Salini-Impregilo. In precedenza è stata Chief Operating Officer in Sky Italia, Senior Vice President in Eni Gas & Power, Executive Di-rector in Vodafone Italia e partner in Bain & Company.

Valerio Porcelli  j QMI Interactive Nuovi ingressi nel team di QMI,

società italiana di Entertainment Mar-keting and Communication. Valerio Porcelli è il nuovo Chief Marketing Of-ficer di QMI Interactive, l’anima digital dell’azienda. Il manager, che in Kiver, come Product Manager prima e Mar-

keting Director poi, ha seguito importanti progetti per realtà del calibro di Vodafone, Samsung e Red Bull, mette ora l’esperienza acquisita e la sua professionalità al servi-zio dell’entertainment marketing. La visione, il contenuto creativo e l’immagine di ogni progetto saranno invece cu-rate da Simona Angioni, nominata Chief Creative Officer.

Triboo Media si riorganizza: Giulio Corno Presidente e Ceo, Rizzardi e Ballerini a capo delle controllate LeonardoADV e HTML.it

 A seguito delle dimissioni di Alberto Zilli da A.D. di Triboo Media, si ridisegna completamente il management di una realtà importante del mercato italiano. Il CdA della società ha deliberato di attribuire a Giulio Corno, già co-Amministrato-re insieme a Zilli oltre che Presidente, le deleghe per sovraintendere a direzione e coordinamento del Gruppo. Per quanto attiene alle principali società control-late, Francesco Rizzardi, da 7 anni Direttore Commerciale del Gruppo, prosegui-rà come A.D. della concessionaria LeonardoADV, mentre Enrico Ballerini, fondatore della più grande community Fa-cebook italiana dedicata al mondo femminile, Roba da Donne, è stato nominato A.D. della società HTML.it. Gli A.D. delle controllate riporteranno al Presidente di Triboo Media. Nei CdA delle due controllate entreranno a far parte i 10 principali responsabili delle funzioni strategiche delle società, nell’ottica di dotare le stesse di un modello organizza-tivo manageriale al fine di proseguire nel cammino di successo che ha contraddistinto il Gruppo sino ad oggi.

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veesiblesmart thinking per il successo

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Flessibilità e intuito consentono alla concessionaria guidata da massimo crotti di rispondere prontamente alla continua evoluzione del mercato digital. un approccio che ha portato l’azienda a concentrarsi su tre aree strategiche al passo con i tempi: mobile, video e native advdi teresa nappi

relazione e Innovazione: sono questi i concetti alla base dell’impegno di Vee-sible, la concessionaria del gruppo Ti-scali specializzata in digital advertising

guidata da Massimo Crotti. «Sono asset su cui abbiamo lavorato molto nel corso degli ultimi tre anni e che ci hanno permesso di guadagna-re un posizionamento preciso e chiaro nello scenario digital italiano. Il loro mix, inoltre, è stato fondamentale per rispondere con imme-diatezza alle oscillazioni e ai cambiamenti del mercato e per anticipare i tempi. Da qui la de-cisione di adottare un approccio Smart Thin-king al servizio della comunicazione dei nostri clienti», afferma l’amministratore delegato. Un processo sostanziale di non poco conto, che ha portato il player a presentare all’inizio del 2015 una nuova corporate image e a delinea-re delle linee di business molto precise, segno della capacità della struttura di cogliere, in-terpretare e incentivare i trend vincenti di un mercato che continua a cambiare, a evolvere e a portare alla luce nuove opportunità.

A quali risultati ha portato tutto questo?L’intenso lavoro strategico, in termini di pro-dotto e innovazione, svolto nei primi 6 mesi dell’anno ci ha permesso di registrare crescite significative soprattutto sul mobile, area nel-la quale abbiamo registrato un incremento dei ricavi rispetto allo stesso periodo 2014 e con una crescita mensile su tutto il primo semestre 2015. Ora stiamo lavorando con forte concen-trazione sui nostri driver, nello specifico nati-ve e video, oltre al mobile, per poter raggiun-gere i risultati ottenuti nel primo semestre su tutte le nostre linee di business.

Di recente il network si è ampliato ulteriormente. Quali sono i target di punta della vostra rete? Siamo orgogliosi di aver lavorato per avere oggi un portafoglio ricco di punte di diamante com-posto da publisher premium, vale a dire siti che

producono contenuti di alta qualità e con un alto grado di credibilità in rete. Queste caratte-ristiche possono essere inquadrate in una serie di cluster di editori, che rappresentano il fulcro di un ventaglio di offerta ricca e variegata che poggia su relazioni importanti e maturate nel tempo e nella fiducia. Mi riferisco, per esempio, agli editori con una qualità editoriale accredi-tata e riconosciuta come Ansa e Tiscali, gra-zie ai quali rappresentiamo il polo indipenden-te più importante nell’area News; agli editori di punta del segmento Sport, come Gianluca-dimarzio.com e il nuovo ingresso Olimpiazzur-ra; al leader indiscusso tra i weather website, iLMeteo.it; a Fattoremamma, Network femmi-nile con un innovativo focus sulle mamme op-pure a Piattoforte e Melarossa, siti a target ver-ticale legati alla qualità del cibo e al mangiar sano. Oltre al già citato ingresso nell’area Sport di Olimpiazzurra, avvenuto a marzo, da luglio Veesible vanta nel proprio network anche Don-nesulweb, che va ad arricchire la già importan-te offerta a target Donna del nostro network interamente dedicata a 1.880.000 di donne che visitano oltre 15.000.000 di pagine tutti i mesi (Fonte: Audiweb DB - Agosto 2015, ndr).

Tornando agli obiettivi di business, quali sono quelli legati al mobile che avete fissato? Il mobile è un asset importantissimo per Ve-esible. Lo conferma la nascita del Mobile Lab a maggio 2015. Un’importanza che deriva an-che semplicemente dai volumi di audience e inventory che abbiamo sul mobile e che ci ha posto di fronte a due domande importanti: “Come sfruttare questa grande e inusuale op-portunità?” e “Come integrare al meglio l’ad-vertising all’interno di uno scenario editoriale mobile così forte?”. Da qui la scelta di concen-trare le nostre forze sull’importanza della cre-atività e sulla qualità degli annunci che va poi a determinare l’efficacia dell’adv. L’annuncio di scarsa qualità rende il contesto più povero. Crediamo che il mobile sia un ambiente esclu-sivo e intimo per gli utenti, da “presidiare” quindi con advertising rispettosa, intelligente, soprattutto elegante e ingaggiante. Da qui na-sce il nostro modo VEE di sfruttare al meglio

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soluzioni creative e tecnologiche studiate ad hoc dal nostro Veesible Mobile Lab. Soluzioni che hanno portato all'evolusione del modello di pianificazione mobile della concessionaria e allo sviluppo di formati Rich media mobile first che sfruttano al meglio le potenzialità del device mobile e ingaggiano gli utenti facen-doli interagire con l’adv.

Sul fronte video invece, come vi state muovendo?La nostra video strategy da sempre tiene con-to e darà sempre più rilievo al contenuto e alla distribuzione del video. Per fare questo seguia-mo sostanzialmente due direttrici: l’instream, con un’offerta sempre più ricca e dai volumi crescenti di video editoriali; e l’outstream, con lo sviluppo di nuovi formati e placement video che consentono agli utenti di visualizzare vi-deo pubblicitari in momenti di grande atten-

zione, quale ad esempio il momento che prece-de la visualizzazione di un contenuto editoriale premium. A guidare però tutto questo è il con-cetto di contesto, che diventa la nostra parola d’ordine: contesto di pubblicazione, di fruizio-ne, di erogazione del video, di target. Per noi rappresenta il fattore differenziante che carat-terizza la nostra offerta e la distingue da quel-la di altri player presenti sul mercato. Il conte-sto è al centro della nostra strategia e le nostre case history di prodotto confermano il maggior engagement degli utenti in relazione all’adver-tising contestuale.

E rispetto al Programmatic invece? Qual è la vostra posizione?Da anni ci siamo strutturati con una unit de-dicata alle piattaforme per l’acquisto automa-tizzato degli spazi adv e che cerca di prendere il meglio da questo tipo di budget e investi-

Il networkDonne e Sport nel mIrInoCon l’acquisizione della raccolta del network Donnesulweb, con lettrici affezionate in costante aumento e 1,8 mi-lioni di pagine viste al mese, Veesible ha rafforzato la propria offerta dedicata a un’audience femminile costitui-ta da 1,88 milioni donne che visitano oltre 15 milioni di pagine al mese (Fonte: Audiweb Agosto 2015). Attraver-so interviste, video, news e curiosità, il network racconta l’attualità e i cambiamenti del mondo contemporaneo con uno stile chiaro e originale, dal punto di vista delle donne. La nuova partnership, annunciata in occasione del total restyling del sito per rispondere alle esigenze di viewability degli inserzionisti, prevede un’offerta pub-blicitaria focalizzata su rich media, native e mobile. Di Veesible è anche la gestione in esclusiva della pubblicità su smartphone e tablet, essendo responsive tutte le properties del network tra le quali scarpealte-scarpebas-se.it, ricettein30minuti.it, atuttabellezza.it e modauomo-modadonna.it. Ma non solo Donne. Veesible ha pensa-to a rinvigorire anche la propria offerta nell’area Sport. La concessionaria ha annunciato a marzo scorso, dopo l’ingresso nel proprio network di Gianlucadimarzio.com, l’acquisizione dell’adv esclusiva del sito Olimpiazzurra (www.oasport.it), dedicato agli amanti delle discipline olimpiche.

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menti. Però ci impegniamo su questo fronte solo per rendere più completa la nostra offer-ta, senza perdere di vista il nostro baricentro e l’essenza della nostra concessionaria. Per cui diciamo sì al programmatic, soprattutto se ap-procciato con logiche di Private Deal, ma in generale il nostro obiettivo rimane la forte at-tenzione al contesto in cui la comunicazione verrà veicolata.

Completiamo con il Native: come si sta evolvendo la vostra offerta?Oltre alla partnership con UpStory, la piatta-forma di BizUp che raggruppa oltre 2.500 pu-blisher verticali premium, con la quale colla-boriamo per lo sviluppo e la pianificazione di campagne di native advertising per brand clienti (vedi box dedicato, ndr), è recentissimo l’accordo siglato per la creazione di Net Noc, joint venture tra Giunti Editore, detentore dei principali licensing editoriali del momento, Art Attack tra i leader in Italia per produzione di video virali e branded content, e Veesible. Si tratta per noi di una partnership importante nell’area del native advertising, perché ci per-mette di lavorare con i clienti già a monte del-la catena di produzione della comunicazione. Questo significa unire alla nostra forza distri-butiva, la capacità di affiancare i clienti nella realizzazione di contenuti che siano adeguati per una veicolazione efficace.

Quali sfide vi attendono nel 2016?Abbiamo la fortuna di avere degli asset im-portanti che hanno rappresentato i 3 driver strategici per il 2015 e che si contaminano tra loro e moltiplicano l’effetto dell’altro in modo sinergico. Non solo; l’audience targeting au-menta esponenzialmente la portata di que-sta sinergia, grazie alla possibilità di colpire il microtarget della campagna. Proprio que-sto è stato uno degli elementi tecnologici fon-damentali della strategia di Veesible presenta-ta a febbraio 2015. Una strategia sviluppata su un tool realizzato in collaborazione con Do-tAndMedia, partner tecnologico di Veesible, e con il contributo di Giacomo Aletti, Professo-re di Statistica del Dipartimento di Matematica dell’Università Statale di Milano, che il merca-to ha accolto con interesse. Siamo ancora agli inizi di questa frontiera quindi l’impegno più grande per il 2016, per noi e per i nostri part-ner tecnologici, sarà quello di rendere sempre più consistenti le elaborazioni statistiche delle piattaforme che gestiscono i big data e di cre-are delle attività di forecasting del target a ve-locità sempre crescenti. Si tratta di una moda-lità di pianificazione innovativa che aiuta gli spender a diminuire la dispersione dei contat-ti, ma che non va considerata sostitutiva della modalità “contestuale”. Siamo infatti convinti che il mix tra le due modalità renda realmente possibile massimizzare l’investimento.

la partnershipevolvere sul fronte native con upstoryDa giugno, UpStory, la piattaforma di BizUp che rag-gruppa oltre 2.500 publisher verticali premium, colla-bora in esclusiva con Veesible allo sviluppo e alla piani-ficazione di campagne di Native Advertising dei brand clienti della concessionaria. UpStory si occupa dell’ide-azione di uno storytelling e della promozione del con-tenuto verso la giusta audience. Ottiene risultati garan-titi e misurabili grazie alle caratteristiche dei publisher del network, classificati in base alla qualità editoriale e alle performance in termini di reach ed engagement. Siti, blog, magazine e profili social selezionati copro-

no un’ampia varietà di temi e consentendo una pianifi-cazione per target precisa grazie a 22 categorie di in-teresse differenti nelle quali vengono raggruppati. Le campagne su UpStory possono avere obiettivi precisi quali numero di post, visualizzazioni dei post, visualiz-zazioni dei video, visite al sito. I dati di ogni campagna possono essere tenuti sotto controllo direttamente dai clienti, grazie a una dashboard analytics aggiornata in real-time. Hanno già scelto le soluzioni di branded con-tent di Veesible aziende come Ford, Voyage Privé, Ve-ratour, Giunti Editore, Original Marines e Trollbeades.

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Contemporary marketing

con ikea e auge è già natale in tv, internet e radiomolto articolato il planning Della nuova campagna Del coloSSo SveDeSe, geStito Da initiative. aD aFFiancare lo Spot anche viDeo tutorial e una Strategia Social realizzata aD hoc per il branD Da kettyDo+

In attesa del Natale, per Ikea è già arrivato il momento di iniziare a pensare a come ap-parecchiare la tavola per il cenone. Ma quale stile utiliz-zare? Moderno o tradizionale? E’ questa l’idea alla base del nuovo spot Ikea firmato Auge, che vede il protagonista delle campagne precedenti alle pre-se con un’insolita sfida con la nonna su come apparecchiare la tavola. Il momento è conci-tato, i parenti sono schierati e la tavola inizia a prendere vita in due stili differenti. L’esito finale sarà una tavola ricca e colorata, in cui i diversi stili verranno mixati con un risul-tato inaspettato e divertente. Lo spot televisivo è on air dal 1° novembre ed è accompa-gnato da due 15” nati come derivazione dello spot princi-pale, che mostreranno alcu-ne situazioni “rubate” durante il pranzo. Il primo è una rivi-sitazione della classica poesia di Natale recitata dai bambini. Il secondo descrive i tentativi fatti da un bambino per apri-re una noce utilizzando alcuni prodotti Ikea disponibili sulla tavola.Insieme alla tv prosegue il nuovo format di videocomu-nicazione web: tre diverten-ti video tutorial che ritrovano come protagonista il collabo-ratore Ikea, intento a rispon-

dere ad alcuni bisogni tipici del periodo natalizio. Seguendo le vicende del pro-tagonista della campagna, Kettydo+ attiverà anche un piano di teasing dello spot e una strategia social a supporto dell’ispirazione natalizia: dal-la tavola ai regali, alle ricet-te delle feste. Sui canali social fan e follower saranno invita-ti a condividere uno dei mo-menti familiari per eccellenza, con un’attenzione particolare per la cucina e tutto ciò che le

ruota intorno. In parallelo, at-traverso le campagne display banner e radio, Ikea comuni-cherà la promozione in cor-so su tavoli e sedie da pran-zo, piatti, bicchieri e posate dedicata ai soci Ikea Family e Ikea Business. La pianificazio-ne media sia in tv sia sul web è stata curata da Initiative. La strategia prevede un planning completamente integrato tra off e online. La canzone del-lo spot è stata creata ad hoc da The Log.

LO SPOTIn scena per Ikea una sfida generaziona-le che mette a confronto uno stile più tradizionale con un design più moderno, me-taforicamente rappresentati da un ragazzo e da sua nonna

Buitoni rompe la monotonia in cucina e online, con max pezzaliBuitoni ha lanciato insieme a We Are Social, agenzia che dallo scorso febbraio ne cura creatività e stra-tegia in ambito digital, la seconda wave della video serie “Prendi l’abitudine di cambiare”, on air sui ca-nali social del brand fino a dicembre 2015. Il format si inserisce all’interno di una strategia di contenuto

più ampia che si articola su diversi canali e che ha l’obiettivo di posizionare Bu-itoni come miglior partner in cucina e i suoi prodotti come piccoli alleati quoti-diani, ideali per rompere la routine. Ecco perché la protagonista dei video, la fo-odblogger Ilaria Mazzarotta, viene ritratta alle prese con semplici ricette capaci di rompere la routine culinaria, puntualmente messe a rischio a causa di “piccoli ostacoli ed elementi di disturbo quotidiano” personificati da volti noti del pano-rama televisivo e personaggi di spicco della rete. La prima wave, che si è conclu-sa a giugno, ha visto coinvolti personaggi come Carlo Gabardini, Selvaggia Lu-carelli e Mara Maionchi. Ad aprire la seconda video-serie troviamo invece Diana Del Bufalo, che accompagna alla chitarra Ilaria nella preparazione di una ricetta tutta orientale, e Max Pezzali che veste i panni dell’amico invitato per una tran-quilla cenetta, pronto a invadere la casa con una comitiva di amici.

di alessanDra la rosa

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IL CONCEPTLa nuova campagna rea-lizzata da DLV BBDO racconta CheBanca! in modo nuovo, valorizzando i punti di forza del servizio offerto

il giallo colore del cambiamentonuovo poSizionamento per chebanca! che inSieme a Dlv bbDo lancia un nuovo concept Di comunicazione che invita a Scegliere la vivacità Di un Servizio Semplice, poco oneroSo e acceSSibile

CheBanca! lancia un nuovo posizionamento e torna in comunicazione con un nuovo concept firmato DLV BBDO. Innovativo e ironico, Cam-biaingiallo è il nuovo format che ha preso vita sui media sabato 31 ottobre e che sarà comple-tamente dedicato al cambiamento: di banca, ma non solo. «Con questa campagna abbiamo volu-to raccontare CheBanca! in modo nuovo, valo-rizzando i nostri punti di forza come la sempli-cità, i bassi costi e la multicanalità ma creando un ecosistema capace di accompagnare le per-sone interessate in tutte le fasi del cambiamen-to – così lo racconta Luca Prina, direttore cen-trale marketing e comunicazione di CheBanca! -. Da qui anche il nuovo payoff “The human di-gital bank” che incarna perfettamente il nostro DNA innovativo e digitale ma vicino alle perso-

ne». Fil rouge della nuova serie creativa è il forte contrasto tra il “mondo grigio” e la freschezza, semplicità e personalità del giallo di CheBanca!. Il film gioca proprio su questa contrapposizione tra vecchio e nuovo attraverso personaggi iro-nici e divertenti e situazioni “surreali”. Lo spot si chiude con il claim “Non cercare di cambia-re la tua banca, Cambia Banca!” e l’invito “Sco-pri come su cambiaingiallo.it”, il sito realizza-to ad hoc con tutti i passi e le informazioni per cambiare banca. «Uno spazio dedicato a tutti gli utenti, con l’obiettivo di guidarli passo passo nel loro percorso», aggiunge Prina. La campagna coinvolgerà la tv dal 1 novembre al 9 genna-io, il digital dal 1 novembre fino a fine dicem-bre, la stampa con una pianificazione sui princi-pali quotidiani nazionali cartacei, e il cinema da novembre e per tutto il periodo natalizio con lo spot in formato 30” veicolato presso tutte le sale cinema italiane. Il brand ha investito quest’an-no un budget di alcuni milioni di euro, come ci ha rivelato il d.g. di CheBanca! Roberto Ferrari, di cui circa un terzo destinato all’online. Le pia-nificazioni sono gestite da Havas Media.

moulinex chiama la rete a raccolta per cuisine companionTV, digital, stampa e territorio. Sono queste le forze chiamate in causa da Moulinex per la campagna “Cuisine Companion, il compagno che ti cambia la vita in cucina”, dedicata al robot multifunzione del brand di piccoli elettrodomestici. Protagonisti della campagna sono i veri fan di Cuisine Companion, i consumatori che ogni giorno utilizzano il prodotto, insieme ad alcune foodblogger che hanno lavorato di fianco all’azienda in questo anno. La campagna li vede comparire in una telepromozione di 70 secondi on air per 2 settimane a fine ottobre e fine novembre sulle reti Mediaset e sui principali canali digitali del gruppo. Ma anche in alcuni video destinati a internet, dove i protagonisti si raccontano e raccontano la loro esperienza con il prodotto. Ai testimonial sono stati affidati anche i messaggi contenuti sui pubbliredazionali pianificati sulle più im-portanti riviste del gruppo Mondadori. Su Donna Moderna, inoltre, è stato attivato un concorso per vincere un week end a Parigi oltre a 5 Cuisine Companion. Infine, le iniziative proseguiranno con un tour dello Chef “atomico” Andrea Mainardi nei centri commerciali nei week end di novembre e dicembre. Il centro media è Mindshare.

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Contemporary marketing

il native adv che fa conversionle Soluzioni Di content DiScovery Di outbrain al Servizio Di un granDe branD Del mercato aSSicurativo, europ aSSiStance, che ha inveStito in una campagna per aumentare la capacità Dei propri contenuti Di conquiStare nuova utenza orientata all’acquiSto

di roberta siMeoni

Con obiettivi di Lead Generation, cioè di acquisire nuova utenza poten-zialmente interessata alla protezio-

ne e alla sicurezza in viaggio, Europ Assi-stance è stata protagonista di una campagna di content discovery. Per lo scopo l’azienda, sinonimo per i propri clienti di sicurezza e tranquillità sempre e ovunque, ha scelto Out-brain come partner per generare audience di qualità attraverso l’utilizzo della soluzione Outbrain Amplify, con l’obiettivo di aumen-tare la brand awareness tramite la diffusione dei contenuti proprietari e portare utenti uni-ci in target direttamente sul sito.Grazie alla collaborazione della piattaforma specializzata nello scouting dei contenuti on-line, mobile e video rilevanti per i lettori ai quali “agganciare” un contenuto di brand in linea, e dell’agenzia InTarget, che ha cura-to l’intero progetto di comunicazione, Europ Assistance ha potuto registrare significativi

risultati. In linea con gli obiettivi dell’attivi-tà, gli annunci native hanno ottenuto un CTR medio dello 0,11% nel periodo compreso tra il 10 luglio e il 31 agosto, contribuendo in maniera decisiva a conquistare nuova utenza sul sito: 94% nuovi visitatori; 10% dell’uten-za intercettata ha iniziato il processo d’ac-quisto (conversione); trend tasso di conver-sione in costante crescita grazie ad attività di fine tuning.«Le aziende oggi hanno necessità di “uma-nizzare” i loro prodotti/servizi, e possono riu-scirci solo attraverso la creazione di contenuti e storytelling. È importante poi “connetter-si” con il cliente e amplificare i contenuti del brand per ottenere risultati tangibili: un tas-so di conversione pari al 10%, in aumento nel periodo di campagna rispetto al trend iden-tificato nei giorni precedenti, e un CTR del-lo 0,11% rendono la strategia messa a punto per Europ Assistance un caso emblematico di content marketing di successo», spiega Alber-to Mari, Country Manager di Outbrain Italia.

IL CASOEurop Assistan-ce ha scelto la soluzione Out-brain Amplify con l’obiettivo di aumentare la brand awa-reness tramite la diffusione dei contenuti proprietari e portare utenti unici in target direttamente sul sito

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LA STrATEgIA mESSA IN CAmPOLa strategia di Outbrain ha previsto la diffu-sione di contenuti native, attraverso gli spazi di content discovery, verso gli utenti più rile-vanti ed in target sul proprio network di 200 editori premium italiani. In modo particola-re, i contenuti di Europ Assistance, veicolati nelle sezioni news/attualità, hanno generato importanti risultati in termini di engagement, tempo speso e profondità della visita. Tali ri-sultati sono stati possibili grazie all’attenta definizione delle target audience e a un sa-piente uso di titoli coinvolgenti creati in fun-zione delle settimane prese in esame: trattan-dosi del periodo estivo sono stati privilegiati titoli come “Hai in programma un viaggio negli Stati Uniti? Ecco le cose da sapere”. In questo modo, solo l’audience realmente inte-ressata ha letto l’articolo, facendo registrare un tasso di CTR medio pari a 0,11%. L’uten-te, nel rispetto dei principi del native adver-tising, non è mai stato interrotto nel suo per-corso di navigazione e ha intenzionalmente scelto di leggere i contenuti suggeriti dallo spazio native di Outbrain che non sono sta-ti percepiti come pubblicitari, ma come infor-mativi e autorevoli. «Da anni siamo attivi con campagne lower funnel, con l’obiettivo di intercettare utenza estremamente profilata e interessata ai no-stri prodotti assicurativi e servizi», spiega Mi-chele Petrilli, Market Manager Remote Chan-

nel di Europ Assistance Italia. «Stiamo ora spostando la nostra attenzione verso la par-te alta del funnel, su utenza interessata gene-ricamente, ad esempio, a un viaggio ma non necessariamente a una polizza assicurativa. Questo ci permette di entrare in contatto con prospect stimolando in loro la nascita del bi-sogno e quindi la domanda. Outbrain è sicu-ramente una piattaforma molto efficace per questo obiettivo».Al manager fa eco Andrea Zennaro, Head of Advertising di InTarget, che conclude: «La campagna di content discovery sviluppata da InTarget per Europ Assistance, insieme a Out-brain, è la testimonianza della reale capacità di engagement dei contenuti. L’ambito assi-curativo è spesso complesso e non del tut-to coinvolgente. I dati dell’iniziativa di Europ Assistance dimostrano, invece, che con con-tenuti creati con il preciso obiettivo di parla-re in modo chiaro all’utente e con una stra-tegia programmatica di distribuzione mirata e correttamente targetizzata, si possono otte-nere ottimi e soddisfacenti risultati».

ImmErSIvOSotto, una rap-presentazione dell'esperienza nativa dei for-mati Outbrain, in questo caso utilizzati per Europ Assistance

alBerto mari, outBrain: «le aziende oggi hanno necessità di “umanizzare” i loro prodotti/servizi, e possono riuscirci solo attraverso la creazione di contenuti. È importante poi “connettersi” con il cliente»

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Contemporary marketing

la ricetta made in italy di lagostina

buDget importante, una rinnovata immagine e una Strategia Di comunicazione Focalizzata Sull’online: è coSì che il branD Di pentole Di groupe Seb Si appreSta a inneScare un Dialogo con nuove auDience. e per il 2016 annunciati lanci Di proDotto

Con un budget above the line di 300 mila euro, interamen-te destinato al digital, e una rinnovata immagine di mar-ca, Lagostina, storico brand di pentole dal 2005 parte di Groupe Seb, si appresta a in-nescare un dialogo con un nuova e più variegata au-dience, fatta di tante tipolo-gie di target diversi. A dirce-lo sono stati Paola Mattioli, Marketing Manager Lagosti-na, e Sébastien Alègre, A.D. e Direttore Generale del brand, in occasione di un incon-tro con la stampa. L’azienda, che oggi può contare su una brand awareness del 95%, di cui il 44% top of mind, è sta-to recentemente oggetto di un profondo rebranding, con il lancio di una nuova brand platform che fa del gusto per la condivisione e della convi-vialità intorno alla tavola il cuore della sua comunicazio-

ne, declinandola su tutti i suoi strumenti, dal sito alla pagina Facebook. Il nuovo payoff, “Il piacere italiano di fare buona cucina”, che veicola il concet-to di Made in Italy di alta qua-lità cui l’azienda vuole asso-ciarsi, si unisce all’immagine di una famiglia allargata che si ritrova intorno alla tavo-la, testimoniando il piacere di condividere, anche davanti a un buon piatto. «I personaggi della famiglia allargata sono stati protagonisti di uno spot da 45", veicolato online nel primo semestre di quest’an-no, e tuttora sono presenti nei nostri materiali per il punto vendita. Contestualmente al rebranding, Lagostina ha lan-ciato anche un nuovo sito, la cui utenza è in continua cre-scita (e che viene animato anche da contest), una pagi-na Facebook, oggi come più di 95 mila fan, e una versio-ne aggiornata dell’app “A tut-to vapore”, con tante ricette

e consigli legati all’uso della pentola a pressione».Una parte fondamentale del-la comunicazione digital del brand è rivestita dai conte-nuti video: «Quello dei video è un linguaggio che privile-giamo nella nostra comuni-cazione, perché ci consente di spiegare bene i prodotti e il loro utilizzo, per esempio at-traverso brevi filmati “how-to” che suggeriscono, per esempio, come si chiude una pentola a pressione, o video di ricette col nostro testimo-nial Simone Rugiati. Veico-liamo questi filmati non solo sul nostro sito e sulle pagi-ne social su Facebook e You-Tube, ma anche negli stessi punti vendita, e nella nostra comunicazione media».Secondo quanto ci rivela la stessa marketing manager, il budget digital è, per metà, assorbito da pianificazioni di campagne istituzionali e di prodotto, e per l’altra metà distribuito tra SEM e con-tent marketing, un cana-le presidiato soprattutto at-traverso collaborazioni con blogger di cucina. Le pianifi-cazioni sono abbastanza ver-ticali, anche in retargeting, e volte al raggiungimento di differenti target. Lagosti-na, nella sua comunicazione, è affiancata da diversi part-ner: Dharma per la creatività e la nuova immagine, Min-dshare per le pianificazio-ni, Weber Shandwick per le digital pr e Xister per il sito e la gestione dei social (scel-ta lo scorso anno a seguito di una gara). Quanto al futuro, «stiamo preparando impor-tanti lanci di prodotto – ci ha anticipato Alègre – che ve-dranno la luce probabilmen-te a metà dell’anno prossimo, e che saranno supportati an-che da campagne».

di rosa Guerrieri

LA STrATEgIAIl digital è al centro dei piani di comunicazio-ne di Lagostina come svelano in questa inter-vista Sébastien Alègre (foto in alto) e Paola Mattioli

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17enGaGe | n.13 | 9 novembre 2015

NEXT Offrire un approccio interna-

zionale e multiculturale alla bel-lezza, volto a rafforzare il ruolo del brand come Global Marketing Company. Questo l’obiettivo del-la nuova brand identity di Shisei-do, che sarà svelata con la nuova campagna pubblicitaria Beauty

vs. the World. La campagna verrà diffusa a partire da gennaio 2016 negli 88 Paesi in cui il marchio è presente, compresa l’Italia, e presentata durante la settimana della moda di Parigi.

 L’inizio del 2016. Questo il periodo a partire da cui sarà possibile anche per società terze verificare la vie-wability degli annunci video su YouTube. A dirlo è stata la stessa Google, che ha anche ufficializzato i nomi dei primi partner: si tratta di Moat, Integral AdScience, comScore e DoubleVerify. Per Big G si tratta di una mossa molto importante, che molti advertiser aspet-tavano, non da ultimo alcuni big spender che avevano addirittura minacciato di abbandonare You-Tube proprio perchè non potevano verifi-care autonomamente quanto dei loro spot fosse effettivamente visto dagli utenti.

 Da bambini eravate patiti delle mitiche figurine “Calciatori” Panini? Sappiate che presto la nuova collezione 2015-2016 arriverà nelle edicole. Biso-gnerà aspettare fino

a metà dicembre, quando verranno messe in vendita le prime bustine. Quello delle figurine “Calciatori” è un prodotto che ogni anno appassiona ben 2 milioni di collezionisti di figurine e che non accenna a passare di moda. L’editore sta attualmente definendo la stra-tegia pubblicitaria di lancio.

Prossimo cambio ai vertici di FOX International Channels Italy: Fabrizio Salini lascia il suo ruolo di Amministratore Delegato. Il manager abbandonerà il broadcaster a fine dicembre 2015 per affrontare una nuova sfida professionale, e al suo posto, a partire dal 1° gennaio 2016, subentrerà Kathryn Fink, professionista di esperienza che ha ricoperto impor-tanti ruoli in News Corp e Sky Italia.

The Connecting MarketPlace

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18 ENGAGE | N.13 | 9 NOVEMBRE 2015

f o c u s

Questo è il dilemmaè diventata indicatore fondamentale per inserzionisti e

publisher rispetto alla bontà dell’investimento fatto o dei formati proposti. ma la corsa alla visibilità ha portato in molte occasioni a trascurare l'esperienza-utente, che si

difende con gli ad blocker. come trovare equilibrio?di Teresa Nappi

L'utente cambia, si evolve, si con-fronta con i mezzi che ha a dispo-sizione per comunicare, informar-si, intrattenersi e intrattenere. La

rete ha rivoluzionato negli anni le regole del gioco e fornito nuovi canali esperienziali per i consumatori, che ora rivendicano il diritto di essere al centro dell’attenzione. A fronte di tut-to questo, i formati pubblicitari e gli operatori

che li propongono, sono chiamati a un impegno per adattarsi al nuovo scenario, il cui fulcro re-sta sempre e comunque l’utente e la sua decisio-ne di sentirsi partecipe delle iniziative di brand e di acquistare.Le strade che si aprono sono diverse. Alcune prediligono l’effetto “impattante”, altre punta-no a un percorso più lungo e a un approccio più soft. In ogni caso tutti hanno in mente una sola

Viewability

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19enGaGe | n.13 | 9 novembre 2015

e unica cosa: la conversione, risultato tangibile di un percorso di comunicazione che funziona. Ovvio che passo antecedente alla fase conclusi-va, resta la visibilità dei formati e dei contenuti che ospitano. L’effettiva visione di un video o di un banner, diventa dunque “il” KPI, indicatore fondamentale per l’inserzionista e per il publi-sher che gli investimenti effettuati e le soluzio-ni proposte per la monetizzazione del proprio spazio online assicurino un ritorno. Tutto que-sto però porta spesso a esacerbare la questione a favore di formati troppo invasivi per l’uten-te, che reclama ancora una volta il suo esse-re protagonista alimentando la diffusione degli ad-blocker. Qual è dunque la strada giusta per avere spender soddisfatti, publisher remunerati, ma soprattutto utenti non infastiditi?

mISurArE, mISurArE, mISurArELa questione viewability si è resa ancora più in-calzante con l’esplosione del programmatic. La necessità di trasparenza rispetto alle inventory, ha acuito in modo precipitoso, e in alcuni casi anche un po’ confuso, il ricorso a metriche non sempre adeguate allo scopo, generando con-fusione e sostanziale sfiducia nell’automazio-ne del processo di compravendita degli spazi. Da qui la necessità di standard, che sono stati prontamente definiti dall’Interactive Adverti-sing Bureau. Da quel momento in poi è parti-ta una profonda riflessione e per primi gli isti-

tuti di ricerca accreditati a livello mondiale si sono mossi per fornire metriche soddisfacenti che rendessero merito alla bontà (o meno) del-le inventory dei publisher quanto agli stessi for-mati. Tra questi comScore che in quest’ottica ha lanciato l’iniziativa Industry Trust, basata sul-le metriche-chiave chiamate “comScore Trust Profiles” che insieme al tasso di traffico non umano (NHT), al ranking degli editori e alle sta-tistiche demografiche, restituiscono anche una certificazione della viewability.

gli standard iab

BannerUn banner è da considerarsi “viewable” nel momento in cui il 50% dei pixel di cui è composto si trova in un’area dello schermo visualizzata dall’utente per almeno un secondo

VideoUn annuncio video può considerarsi “viewable” se visualizzato per il 50% dei pixel in area visibile per almeno 2 secondi

Un’analisi condotta da IAB UK, mette in evidenza che il 73% degli user ritiene che la sua l’esperienza di navigazione online sia troppo frequentemente disturbata dagli annunci pubblicitari; il 55% considera irritanti alcuni formati di advertising (colori troppo vivaci, pop up, etc.); il 54% pensa che alcuni formati rallentino la velocità di navigazione dei siti web; e il 46% giudica gli annunci non pertinenti con la pagina che sta fruendo.Tutto questo porta al dilagare degli ad-blocker, con conseguente calo vertiginosi di indici come la viewability. Da queste considerazioni nasce l’iniziativa di Teads, l’azien-da che per prima ha introdotto sul mercato la pubblicità video outstream e una piat-taforma di monetizzazione globale per i publisher, che ha lanciato la campagna di sensibilizzazione “Advertising Matters”. L’iniziativa vuole educare gli attori che deter-minano questo mercato (brand e publisher) a produrre annunci “sostenibili”, puliti nel loro posizionamento, non intrusivi rispetto alla navigazione degli utenti. Solo in questo modo sarà possibile prevenire una catastrofe pre-annunciata per il mondo dei media. «La realtà è che la pubblicità in generale non dà fastidio agli utenti. Sono quei formati irritanti, moltiplicatisi nel tempo, che generano frustrazione e portano all’utilizzo di ad blocker», dice Michele Marzan, Ceo di Teads Italia. «Gli annunci sono la prima fonte di guadagno per i publisher, chiamati, perciò, a comprendere la qualità di un formato rispetto ad un altro e a scegliere, quindi, quelli più corretti e funzionali al fine di non ledere la fruizione dei propri contenuti. Dallo studio di IAB UK si deduce facilmente come la principale causa di utilizzo degli ad blocker, riguardi proprio la qualità dei formati pubblicitari, di conseguenza bisogna informare e sensibilizzare, primi fra tutti, advertiser e publisher per renderli consapevoli delle loro scelte».Da qui la scelta di dedicare all’iniziativa non solo una sezione del proprio sito inter-net, ma anche un manifesto, dove sono elencati i 10 punti fondamentali per rispettare l’esperienza di navigazione degli utenti e che riportiamo a destra.

> evitare formati interstitial e pop-up;

> adottare formati pubblicitari skippabili;

> posizionare gli annunci strategicamente e limitarne il numero per utente;

> contestualizzare il targeting per una miglior pertinenza;

> ottimizzare prima di tutto per il mobile;

> adattare la lunghezza del video in base al dispositivo;

> lasciare che l’utente controlli l’audio di un video advertising;

> raccogliere i dati degli utenti responsabilmente;

> essere prudenti quando si erogano gli annunci su device mobili nel caso in cui il piano dati fosse limitato;

> ottimizzare gli annunci in base alle metriche standard di viewability e coinvolgimento

teads lancia l’iniziativa “advertising matters”il manifesto

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20 enGaGe | n.13 | 9 novembre 2015

L’opinionetre domande a roberto barberisIncontrato alla vigilia della quarta edizione dell’A-Day, l’evento organizzato da 4W Marketplace e previsto il 12 novembre a Firenze, il Ceo dice la sua sulla viewability, trattando la questione dal lato degli editori.

Il fatto che la viewability si stia affermando come l’indice più importante per la buona riuscita di una campagna, cosa sta comportando per i publisher?Ovviamente siamo in un momento di transi-zione, dal nostro particolare punto di osserva-zione dove verifichiamo la media e lunga coda dell’editoria italiana possiamo dire che se il livel-lo di ecpm cala, ed è già calato molto in funzio-ne della contrazione degli investimenti e dall’av-vento del real time bidding, difficilmente molti editori riusciranno a sostenere un’ulteriore di-minuzione di introiti. Con questo non vogliamo dire che il concetto di viewability non è corretto ma vogliamo solo lanciare un messaggio di sal-vaguardia della piccola media editoria per cui ci auguriamo che ci si muova tutti in un clima di as-soluta prudenza e conservazione dei valori edi-

toriali. Inoltre, come abbiamo già detto parlando di altri mezzi per i quali la misurazione di vie-wability non è nemmeno ipotizzabile, sul digita-le dovrebbe rappresentare un vantaggio e non una penalità.

La garanzia “viewable” per una campagna quanto può influire sull’esperienza utente?In realtà, la visibilità favorisce un discorso di affe-zione al brand anche se poi l’utente non vi inte-ragisce immediatamente, una distribuzione mas-siva e visibile costruisce il “ricordo della marca” che si manifesta e stimola azioni di acquisto an-che quando l’utente non è collegato alla rete. E’ vero, d’altra parte, che le marche dovrebbero sfruttare a pieno i momenti di connessione per stabilire una relazione interattiva basata anche su offerte dedicate.

Come si fa a trovare il giusto equilibrio a tutela di tutte le parti coinvolte?Come dicevamo prima, con estrema cautela: in-nanzitutto occorre trovare parametri oggettivi di valutazione, e questo lo può fare solo un ente su-per-partes che sostanzialmente non abbia fina-lità di lucro in nessuno degli ambiti della filiera coinvolta, e che definisca lo strumento univoco attraverso il quale misurare la viewability. Pro-vocatoriamente insistiamo anche nel dire che se spostassimo il modello d’acquisto, ad esempio, verso il click, la tematica si risolverebbe da sola.

IL COmmENTORoberto Barbe-ris è intervenuto nel nostro spe-ciale dedicato alla viewability alla vigilia dell'A-Day, l'evento previsto a Firenze il 12 novembre

Non solo. E’ recentissima infatti l’ufficializza-zione dell’allargamento dell’accordo tra Nielsen e Integral Ad Science all’insegna della viewabi-lity. Le due company hanno infatti annunciato di aver siglato un nuovo accordo per offrire la misurazione su base demografica all’interno di Digital Ad Ratings, la soluzione di Nielsen per la valutazione dell’efficacia delle campagne on-line. Tutti segnali che indicano un impennar-si dell’importanza acquisita dalla viewability nell’acquisto degli spazi.

A gArANzIA DEgLI INvESTITOrI. mA DEI PubLIShEr?Per gli editori la viewability potrebbe diventa-re un vantaggio, strumento per riqualificare la propria inventory e valutarla, alla stessa stregua degli advertiser che possono verificare così l’ef-ficacia della propria campagna. Una sfida che i grandi publisher e le piattaforme social stanno interpretando a vario titolo. Facebook, per esem-

pio, attaccato da Martin Sorrell (WPP) per le scar-se garanzie sulla visibilità degli annunci, si è fat-to promotore di due novità: impressions 100% in view e partnership con Moat per i video analyti-cs. Moat è anche tra i primi partner ammessi alla misurazione di Youtube. La piattaforma video di Google ha infatti aperto ad alcune società terze per misurare la viewability delle campagne pub-blicitarie ospitate. Una mossa importante, che molti advertiser aspettavano, non da ultimo al-cuni big spender che avevano addirittura minac-ciato di abbandonare Youtube proprio perché non potevano verificare autonomamente quan-to dei loro spot fosse effettivamente visto dagli utenti, ma dovevano “accontentarsi” solo del re-port fornito dalla stessa Google. I nomi dei primi partner ammessi alla misurazione, oltre a Moat, sono Integral AdScience, comScore e DoubleVe-rify. Cosa significa però tutto questo per i publi-sher più piccoli? Un interrogativo che rivolgiamo a Roberto Barberis, alla vigilia dell'A-Day.

f o c u s

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22 enGaGe | n.13 | 9 novembre 2015

f o c u s

L’intervistal’eQuazione per vincere nel video advattenzione alla user experience = alta viewability. un’operazione troppe volte data per scontata ma che invece, secondo marco paolieri, ceo & co-founder di viralize, è l’unica in grado di garantire risultati misurabiliPorre attenzione all’esperienza utente. E’ questa la qualità premiante per piattaforme e società che svi-luppano formati adv che puntano ad alti tassi di vie-wability secondo Marco Paolieri, Ceo & Co-founder di Viralize, società specializzata in video advertising. Ma non c’è solo questo secondo il fondatore: «La vie-wability è uno dei KPI più importanti perché permet-te di misurare in modo trasparente l’effettiva visione del video da parte dell’utente. Per analizzare l’anda-mento di una campagna pubblicitaria, è però impor-tante focalizzarsi su un insieme di KPI - VTR (view-through rate), Viewability e CTR (Click-through rate) e non analizzarli singolarmente. Un VTR elevato non è necessariamente sinonimo di qualità, in quanto di-pende molto dal tipo di formato a cui si fa riferimen-to». Da qui la scelta di investire da parte dell’azienda «per sviluppare al nostro interno tutta la tecnologia necessaria alla corretta distribuzione della pubblici-tà su video, tutto questo per accrescere la qualità del media che andiamo a offrire. Nel mercato globa-le del video advertising con il quale noi ci confron-tiamo, è sempre più alta l’attenzione alla trasparenza delle fonti di traffico e spesso risulta complesso per chi investe avere la garanzia che il proprio messag-gio arrivi davvero al consumatore finale».

A fronte di questo, i publisher e le relative concessionarie come possono venire incontro alle esigenze degli spender?I publisher e le concessionarie possono venire incon-tro alla richiesta di trasparenza dotandosi di tecno-logia e formati innovativi - come quelli che da noi offerti - che permettono una misurazione in tem-po reale della viewability, certificata dai nostri siste-mi e disponibile in ogni report di campagna. Essere in grado di misurare la qualità di una posizione e di un formato è una grande opportunità per gli editori che hanno traffico di qualità e layout ben fatti, i no-stri algoritmi infatti finiscono per privilegiare e dare un alto rendimento proprio alle posizioni che offro-no un esperienza pubblicitaria ideale, avantaggio sia dei publisher sia delle concessionarie.

Come la piattaforma viralize dirime la questione viewability? Qual è il vostro approccio?Siamo stati tra i primi a livello mondiale, a imple-mentare una tecnologia proprietaria per la misura-

zione della viewability che va ad arricchire lo stan-dard definito da IAB. La nostra piattaforma, infatti, oltre la misurazione della viewability standard mi-sura l’effettiva viewability a ogni quartile (25% del-la durata) del video. Questi dati vengono raccolti dalla nostra piattaforma di analytics e resi disponi-bili all’inserzionista. Oltre a questo abbiamo imple-mentato un nuovissimo formato, denominato V.I.P. Video In Picture, che garantisce un’alta viewabili-ty in quanto sempre in primo piano durante la na-vigazione dell’utente. Il formato V.I.P., su mobile in particolare, offre un'esperienza veramente innova-tiva e interessate per avvicinare il target giovane 16-25 che lo trova molto simile alle dinamiche di gioco nelle piattaforme più famose.

Quali risultati state raccogliendo con questo modus operandi?La nostra soluzione innovativa sta piacendo molto agli advertiser che si stanno affidando sempre piu spesso a Viralize per avere maggiori KPI a disposi-zione e formati cross-device che ancora nessun al-tro può annoverare. La società, nata all’interno di Nana Bianca, sta crescendo in modo molto rapido e l’ingresso di Stefano Premoli a capo della direzione commerciale è un'ulteriore spinta verso un posizio-namento fatto di expertise e innovazione che voglia-mo portare sul mercato italiano e non solo.

IL PLuSI formati offerti da Viralize permettono una misurazione in tempo reale della viewability definendo la qualità dello spazio acquista-to dagli spender

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ACCENDIAMO I RIFLETTORISUL TALENTO

Cineblog BLOGSOUNDStvblog

IL PUBBLICO CI VUOLE LEADERtotal page views 13.056.000, unique audience 2.518.000

* Fonte Audiweb Aprile 2015

ENTERTAINMENT

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24 enGaGe | n.13 | 9 novembre 2015

numb3r5

MeDia in ciFre Performance da +4,6% Per l’adV online a settemBre◆ SECONDO I PIù RECENTI DATI FCP-ASSOINTERNET, L’INCREMENTO DEL MERCATO NEL NONO MESE DELL’ANNO RIGUARDA TUTTI I DEVICE, IN PARTICOLAR MODO IL MOBILE CHE SFIORA IL +50% E RAPPRESENTA IL 6,1% DEL TOTALE INVESTIMENTI RILEVATILievemente rallentata, rispetto al mese scorso in cui si evidenziava una crescita del +6,4%, la pubblicità online continua a performare in maniera positiva anche nel mese di settembre. Per il nono mese dell’anno, i dati di fatturato appena rilasciati dall’Os-servatorio FCP-Assointernet (FCP-Federazione Con-cessionarie Pubblicità) hanno segnato per l’intero comparto un incremento del 4,6% rispetto a settem-bre 2014. Ricordiamo che le rilevazioni sono riferite ai fatturati online delle principali concessionarie e non tengono conto di alcune big internazionali come Google e Facebook.Nello specifico, per il mese di settembre 2015 FCP-Assointernet ha rilevato per il Web un +2,5%, per il Mobile (inteso come smartphone) un +48,1%.

E ancora per la categoria Tablet, l’Osservatorio registra un +72,2%, mentre per le Smart TV/Console un +5,5%. «La crescita di 4,6 punti percentuali dei fatturati delle concessionarie aderenti a FCP-Assointernet nel mese di settembre rappresenta un risultato significativo, trattandosi di un mese con un’incidenza rilevante sul totale anno”, commenta Giorgio Galantis, presidente FCP-Assointernet. «Smaltito definitivamente l’effetto Mondiali e con un agosto positivo, il terzo trimestre fa segnare un incremento del +2,9% rispetto al 2014. La crescita di settembre riguarda tutti i device. Da segnalare in particolare la componente Mobile che sfiora il +50% e rappresenta nel mese il 6,1% del totale investimenti rilevato dall’Osservatorio FCP-Assointernet».

Programmatic Video il mercato italiano Varrà 245 milioni di euro entro il 2020Il programmatic è pronto a esplodere anche nel video, in Italia come in tutta Europa. Dai 375 milioni di euro del 2015, il valore della pubblicità online acquistata in programmatic nel Vecchio Continente registrerà un tasso di crescita del 38,7% da qui al 2020, quando diventerà un settore da 2 miliardi di euro e genererà più della metà dei ricavi totali del video advertising online, secondo uno studio realizzato da IHS per SpotX. Ancora maggiore è il ritmo di crescita per l’Italia, che attualmente è il quarto mercato continentale per il video advertising programmatico: dai 38 milioni di euro attuali, raggiungerà i 245 milioni di euro entro il 2020, con un tasso di crescita annuale medio del 45%. In totale, nel 2015 i cinque maggiori mercati europei hanno generato 286 milioni di euro di ricavi da video advertising online pro-grammatico, un valore che salirà a 1.558 milioni entro il 2020, mentre i paesi nordici hanno generato ricavi per appena 21 milioni di euro, ma esploderanno raggiungendo i 138 milioni di euro nel 2020.

Simone Freddi

Fatturato per mese per DeVICe/strumeNto CoN totale progressIVo a settemBre 2015 e Delta perCeNtuale sull'aNNo preCeDeNteFonte: Osservatorio FCP Assointernet

WeB moBile taBlet smart tV/console

totale

2013 2014 diff% 2013 2014 diff% 2013 2014 diff% 2013 2014 diff% 2013 2014 diff%

gennaio 26.727 24.086 -9,9% 1.226 1.146 -6,5% 135 139 3,1% 72 48 -33,6% 28.160 25.419 -9,7%

feBBraio 32.539 32.134 -1,2% 1.176 1.279 8,7% 136 243 78,6% 57 68 18,9% 33.908 33.723 -0,5%

marzo 40.936 41.252 0,8% 1.523 1.822 19,6% 107 234 117,8% 217 95 -55,9% 42.783 43.403 1,4%

aPrile 36.345 35.057 -3,5% 1.873 1.652 -11,8% 127 308 142,0% 161 183 13,8% 38.506 37.200 -3,4%

maggio 41.697 41.110 -1,4% 1.980 2.337 18,0% 115 287 149,6% 139 145 4,1% 43.931 43.879 -0,1%

giugno 45.342 42.249 -6,8% 2.304 2.253 -2,2% 210 269 28,1% 175 202 15,5% 48.032 44.973 -6,4%

luglio 28.965 28.427 -1,9% 1.925 2.357 22,5% 193 158 -18,2% 280 138 -50,7% 31.362 31.080 -0,9%

agosto 14.009 14.930 6,6% 1.834 1.841 0,4% 120 216 80,4% 122 126 2,7% 16.085 17.113 6,4%

settemBre 36.579 37.479 2,5% 1.646 2.438 48,1% 123 211 72,2% 63 67 5,5% 38.411 40.195 4,6%

ottoBre 43.942 - N/A 2.090 - N/A 229 - N/A 160 - N/A 46.421 - N/A

noVemBre 43.957 - N/A 1.912 - N/A 223 - N/A 148 - N/A 46.239 - N/A

dicemBre 50.478 - N/A 2.244 - N/A 234 - N/A 82 - N/A 53.038 - N/A

tot. prog. 303.138 296.724 -2,1% 15.488 17.124 10,6% 1.266 2.065 63,1% 1.286 1.072 -16,7% 321.178 316.984 -1,3%

totale 441.515 N/A N/A 21.733 N/A N/A 1.952 N/A N/A 1.676 N/A N/A 466.876 N/A N/A

Di seguito riportiamo alcune definizioni, che possono essere utili per una più facile lettura del rapporto. DEVICE/STRUMENTO: si intende generalmente lo strumento/piattaforma su cui viene veicolato un contenuto e rappresenta lo strumento tecnolo-gico effettivamente contrattualizzato al cliente, a prescindere dalla piattaforma con cui la campagna viene poi effettivamente visualizzata. Le voci di DEVICE/STRUMENTO sono Web, navigazione da browser su tutti i device; Mobile, msite, App, SMS, MMS; Tablet, app; Smart TV/Console, APP, DAL, Ingame ADV NOTE: I valori rappresentano i fatturati pubblicitari delle Aziende che dichiarano i propri dati all'Osservatorio FCP Assointernet. Sono esclusi dalla presente Tavola i dati relativi alla "Keywords/Search adv"

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La piattaforma di TheOutplay è il primo Content & Audience Exchange del mondo digitale. Grazie a una tecnologia semplice da integrare con i siti online, la piattaforma consente

la distribuzione e lo scambio di video tra editori con un modello di revenue share vincente per tutte le realtà coinvolte.

Con Audience Reach i content owners ottengono un’audience aggiuntiva per

i propri video e guadagnano ogni volta che un utente guarda uno spot pubblicitario associato

ad un proprio video.

Con Content Integration i publishers online ottengono

immediatamente migliaia di video editoriali da pubblicare

sulle proprie pagine e da sfruttare commercialmente

per una vendita pubblicitaria immediata.

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26 enGaGe | n.13 | 9 novembre 2015

Contemporary media

ha Fatto il Suo eSorDio Sul mercato italiano la realtà guiData Da aleSSanDro manDelli e maSSimo vimini, Frutto Dell'incontro tra traDizione e innovazione. Da un lato, inFatti, ci troviamo Di Fronte a una "claSSica" conceSSionaria Di pubblicità online, con FocuS Sui Dati grazie a una Dmp proprietaria, Dall’altro a una SSp

AI vErTICIFondatori della neonata conces-sionaria Good Move, Alessan-dro Mandelli (in foto) e Massimo Vimini, il primo ex V.P. di Havas Italia, il secondo ex Sales Direc-tor di smartclip

Di alessanDra la rosa

Il variegato panorama dei player del mercato pubblicitario italia-no si arricchisce di un nuovo nome: si tratta di Good Move. Dietro la struttura, due impor-tanti nomi del mondo media e online: Alessandro Mandelli, ex Vice Presidente Havas Ita-lia, e Massimo Vimini, ex Sales Director Italia di smartclip, en-trambi con una solida esperien-za alle spalle, maturate rispet-tivamente nel settore Media & Advertising e nell’Online Indu-stry. «Good Move si propone al mercato con una doppia anima – ha spiegato a Engage Man-delli, co-fondatore -. Da un lato è una concessionaria di tipo tradizionale, che a una piani-ficazione digital “classica”, con un approccio creativo “uma-no” applicabile anche a formati Native o progetti speciali lega-ti ai contenuti degli editori, ag-giunge la possibilità di una tar-gettizzazione profonda grazie all’ausilio di una Data Manage-ment Platform. Dall’altro inve-ce c’è la piattaforma per piani-ficazioni in Programmatic, per quegli advertiser che vogliono pianificare in modalità total-mente automatizzata, a cui of-friamo una SSP su cui è possi-bile trovare inventory premium su vari formati, display e video, per pc e mobile». A pochi mesi dalla partenza, una base a Mi-lano e un occhio rivolto sem-pre più all’Europa, Good Move ha già toccato i 20 milioni di utenti unici in Potential Reach e conta attualmente al suo in-terno una unit di 8 professioni-sti pronta ad ampliarsi a breve

le due facce di good move

e un portfolio di siti in con-cessione esclusiva che conta 50 property. Mandelli snoccio-la qualche nome: «Autoaspillo, stilefemminile, mammecreati-ve, techprincess, gameprincess, seisicuro, tvserial e iVid. Sono siti appartenenti per lo più ai settori vertical di Smart Wo-man, Advanced Entertainment e Engaging Automotive. Se in-vece guardiamo al network di siti accessibili tramite la nostra SSP, allora il numero sale di molto: arriviamo a circa 600».«La creatività d’effetto – ha ag-giunto Massimo Vimini, ma-naging director e co-fondato-re di Good Move – è capace di emozionare e spingere il con-sumatore all’azione. Per que-sto ci focalizziamo su formati impattanti multiplatform e re-sponsive oltre che sull'adv video dal potenziale di-rompente, ponendo grande attenzione al mondo mobile. In-tegrando la nostra DMP affiniamo ulteriormente il targeting del-le campagne

erogando agli utenti il mes-saggio mirato al momento mi-gliore, attraverso una gestione che avviene anche in modalità programmatica».A oggi Good Move ha lavorato con una cinquantina di brand tra i top player dei settori Au-tomotive, Food, Entertainment, Telco e Assicurazioni. La strut-tura assicura ai propri clien-ti un’inventory premium ge-stita sia in Private Market che in Reservation così da poter ot-tenere le performance tipiche delle piattaforme programma-tiche combinate a un’opera-tività da concessionaria pub-blicitaria esclusiva fortemente legata ai dati e ai contenuti native dei suoi editori. Attiva dall’inizio di quest’anno, Good

Move già guarda a espan-dersi oltre i confini na-

zionali: «Puntiamo ad aprire una sede in In-ghilterra entro la fine di quest’anno. Ab-biamo già individua-to i partner che ci af-fiancheranno sul fronte tecnologico», precisa in

conclusione Mandelli.

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27enGaGe | n.13 | 9 novembre 2015

per l’azienDa, Specializzata a livello eDitoriale Sui mercati legale, FiScale e Finanziario, è Stato un anno ricco Di novità Sul web, con la collaborazione Della conceSSionaria webaDS

Anche per chi si occupa di edi-toria tecnica e professionale, i tempi sono maturi per mettere il digitale al centro delle pro-prie strategie. Un percorso intrapreso da tem-po da Wolters Kluwer, azien-da operante a livello globale nella fornitura di servizi per il mercato legale, fiscale e finan-ziario, che nel 2015 ha messo in opera un’ampia operazione di restyling dei propri siti in-ternet, che a livello pubblicita-rio sono gestiti in esclusiva da

WebAds – premium audience network indipendente.Il network Wolters Kluwer conta complessivamente 2,7 milioni di utenti unici che svi-luppano 12.2 milioni di pagine viste ogni mese e il feedback dei lettori – principalmen-te professionisti e tecnici che da oltre 15 anni si informano quotidianamente su norma-tive, progetti, bandi, concor-si e temi rilevanti per la pro-pria professione - sono stati sono stati del tutto positivi ri-

Wolters kluWer, un 2015 a trazione digitale

spetto alle novità introdotte. Tutti i siti - tra cui Altalex.com, Ipsoa.it e il network Tek-noring - sono ottimizzati per i dispositivi mobili, agevolan-do la lettura anche in mobilità su smartphone e tablet. Anche i formati pubblicitari hanno beneficiato della nuova veste grafica che ne ha migliorato la viewability. Una scelta pre-miata anche dai numerosi in-serzionisti che hanno scelto il network WKI per veicolare le proprie campagne online.

social su pinterest arriva lo “shop”Pinterest, che a fine settem-bre ha raggiunto la soglia dei 100 milioni di utenti attivi mensilmente, conferma la sua vocazione di social “glamour” e punta sullo shopping: a lu-glio aveva introdotto il pul-sante Compra, seguendo le orme di YouTube, Facebook e Twitter, e ora apre lo “shop”, un’intera sezione dedicata agli acquisti che raggruppa i Buyable Pin rendendoli più facili da trovare. Si tratta di un vero e proprio store, disponi-bile sia sulla app per iOS sia su quella per Android (ma non sulla versione web, al momento) della piattaforma, che contiene anche le rac-colte sui trend, quelle che seguono la moda, punto forte del social, con abiti, gioielli e accessori di design. I sin-goli rivenditori, controllati e approvati da Pinterest, potranno mettere in evidenza qui i propri prodotti.

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28 enGaGe | n.13 | 9 novembre 2015

Contemporary media

media buying innovativo: arriva in italia rtb.centerla Startup, coStituita in uSa ma Dal cuore italiano, propone un moDello che applica i vantaggi Del programmatic all’intero panorama meDiatico. previSti a breve lo Sbarco in altri paeSi europei e la coStituzione Di una Srl

Nasce in America, ma ha un cuo-re italiano. Parliamo di RTB.Cen-ter, piattaforma che porta le logiche dell’automazione pubblicitaria tipi-che dell’online anche offline. Fon-data a gennaio 2015 oltre oceano da Emanuele Rogledi, CEO, Loris Batti-stini, Sales Director & Business De-velopment, e Julia Fominova, COO, la società è attiva già in Italia at-traverso la propria piattaforma: «Da giugno abbiamo reso disponibile il nostro sistema di planning auto-matizzato per i player italiani e già oggi registriamo ottimi riscontri», spiega a Programmatic Italia Rogle-di. Riscontri che porteranno presto, entro la fine del 2015, alla costitu-zione di una Srl.La caratteristica fondamentale di questo sistema è che abilita plan-ning differenti in un unico ambien-te: «Nata per abilitare l’acquisto di spazi online e in tv, oggi siamo una realtà capace di fornire attraverso un unico sistema anche inventory radio, DOOH, cinema, oltre a un fornitissi-mo data base per operazioni DEM. In USA ci definiscono per questo un “One Stop Shop” dell’advertising e troviamo questa definizione davve-ro calzante», dichiara Julia Fomino-va, COO. Dopo un primissimo perio-do di test, la piattaforma è ora più

che operativa e già pronta per un upgrade: «Siamo in procinto di ri-lasciare la versione 2.0 e già stiamo ponendo le basi per una release 3.0», spiega Rogledi, che di fatto ha svi-luppato il sistema di programmatic buying per poi ampliarlo all’offline in seguito all’incontro con Battisti-ni che vanta un background più le-gato al panorama mediatico “tradi-zionale”. Un incontro fortunato che ha portato alla costituzione di qual-cosa di abbastanza unico: «Per te-stare la piattaforma e capire il tipo di risposta del mercato, abbiamo de-ciso di offrire il nostro servizio gra-tuitamente. L’advertiser paga solo a erogazione realmente avvenuta. Le adesioni sono state così numerose che però presto dovremmo dotarci di una struttura in grado di gestire gli ordini e ovviamente questo per noi comporterà dei costi che copri-remo rendendo l’accesso alla piatta-forma a pagamento», spiega ancora Battistini. Ovviamente tra on e offli-ne, il modo di pianificare attraver-so RTB.Center è totalmente diverso: «Segue le logiche del media natu-ralmente. Online è possibile opera-re in logica RTB, offline sia in logi-ca programmatic che bid&buy, per planning last minute», precisa an-cora Battistini. Questo però non si-gnifica che gli spazi pianificati sono solo remnant: «Sta ai publisher de-

cidere che tipo di inventory mettere a disposizione, ma molti stanno già rendendo disponibili spazi premium con importanti riscontri», spiega Rogledi. Attualmente già molti brand han-no scelto questo sistema. Tra que-sti Unicredit, Ciccarelli, Flyflot, «e siamo entrati in contatto con re-altà come Vodafone, H3G e FCA», dice ancora il manager. «Il punto è che il sistema abilita tutti i tipi di spender, dalla multinazionale alla piccola impresa, perché ha logiche flessibili e adattabili ad ogni tipo di esigenza». Tra i publisher inve-ce «abbiamo registrato tante adesio-ni da realtà locali e tra quelle na-zionali, è già disponibile attraverso la nostra piattaforma il 100% delle reti di Canale Italia». Tra gli obietti-vi anche l’espansione internaziona-le: «Stiamo già lavorando, in Euro-pa, per il rilascio della piattaforma in Francia, Grecia, Turchia, Ucraina, Romania, Repubblica Ceca e siamo in contatto con alcuni operatori in Spagna. Oltre naturalmente ad es-sere presenti in America. Nei Paesi europei su cui stiamo puntando sia-mo alla ricerca di un country ma-nager per ciascuna area e di circa 25 account sales che compongano la squadra e supportino il lavoro di presentazione della nostra innova-zione», conclude Battistini.

di teresa nappi

LA PIATTAfOrmAPresenta le carat-teristiche di una piattaforma per il media buying programmatico, ma accoglie in sé non solo invento-ry online

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29enGaGe | n.13 | 9 novembre 2015

video adv stickyads.tv, start up dell’anno per la crescita internazionale

Continua il momento d’oro di StickyADS.tv: la socie-tà software per il video pro-grammatic è stata insignita del prestigioso premio Start-up of the Year nella catego-ria Born Global al Premio Imprenditore dell'Anno di Ernst&Young Francia, come riconoscimento del gran-de potenziale di crescita a li-vello internazionale. Il pre-mio, giunto alla sua decima edizione, nel 2015 è andato per la prima volta a un'azien-da del comparto media e ad tech.Fondata a Parigi nel 2009 da Hervé Brunet e Gilles Chete-lat, StickyADS.tv, che oggi ha sette uffici in Europa e Stati Uniti, impiega 90 persone e cresce a 3 cifre su base an-nua. In Italia, la società è gui-data dallo scorso settembre da Luca Morpurgo (prece-dentemente A.D. della con-cessionaria Populis Engage), mentre un altro italiano, Mas-simo de Magistris, fa parte del management internazio-nale del gruppo come Gene-ral Manager dell’area Emea. Tra gli ingredienti del succes-so di StickyADS.tv, la scelta di un mercato in sicura crescita (con una spesa annua globa-le stimata in 23,7 miliardi di dollari nel 2017) e una value proposition unica a suppor-to dei publisher che vogliono adottare soluzioni di video programmatic: lasciare agli editori il pieno controllo e la trasparenza della loro strate-gia di monetizzazione.

google testa doubleclick per il programmatic oohanche il coloSSo Di mountain view guarDa con intereSSe all’automatizzazione Del meDia buying Delle aFFiSSioni: avviate Delle Sperimentazioni Su alcuni cartelloni Di lonDraMentre cresce a doppia o tripla ci-fra su internet, il programmatic ad-vertising inizia ad affacciarsi anche sui media “tradizionali” come tv, ra-dio e affissioni.Nel campo dell’Out Of Home, gli ul-timi test sono opera di Google, che a Londra ha iniziato a sperimentare un’espansione della propria tecno-logia DoubleClick per erogare cre-atività dinamiche su alcuni spazi pubblicitari in esterna.I test riguardano varie mega-affis-sioni in punti strategici della capita-le britannica (per esempio: Waterloo Station, Euston Road e il sottopas-saggio di Vauxhall) e permettono a BigG di erogare informazioni pub-blicitarie variabili, insieme a infor-mazioni utili (notizie, aggiornamen-ti sportivi e sul meteo, informazioni sugli orari dei mezzi pubblici) alle persone di passaggio.Utilizzando dati storici e real-time – come l’audience presente, le con-dizioni del tempo, informazioni di viaggio, eventi e risultati sportivi –

la tecnologia di DoubleClick decide quali messaggi creativi mostrare, su quali cartelloni dinamici, e l’orario migliore per erogarli.L’idea di estendere il programmatic buying all’Out-Of-Home non è ine-dita: diverse ad-tech company, tra cui le big Xaxis, Rubicon Project e TubeMogul hanno già lanciato of-ferte specifiche per questo media. Ma qui si tratta di Google, che do-mina il mercato globale della di-splay.Praticamente ogni investitore pub-blicitario usa DoubleClick per ac-quistare inventory display, e in fu-turo potrebbe usare la medesima piattaforma anche per gestire la pro-pria comunicazione outdoor. Non ci sono per ora notizie circa gli svilup-pi dell’esperimento, che durerà per tutto il mese di novembre.

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digitali dentro!

millennials Cresciuti nel web 2.0, gli under 35 sono quelli che hanno scelto di affrontare il proprio sviluppo personale e collettivo in modo partecipativo e collettivo. Detengono, inoltre, un ruolo di primo piano nei processi di acquisto e per questo i brand necessitano di stretegie adeguate per raggiungerli e per coinvolgerli

di Teresa Nappi

U na recente indagine del Censis li vuole volente-rosi e pronti a rispondere a un momento difficile con una grande voglia

di fare e di mettersi in gioco. sono i millennials, giovani under 35 nati e cresciuti nell’era della piena esplo-sione del digital. Un fattore che im-plica per questi soggetti la naturale apertura alla digital life. secondo il rapporto del Censis infatti il 94% di loro è utente di internet (contro il 70,9% riferito alla popolazione com-plessiva), l’87,3% è iscritto almeno a un social network (contro il 60,2% medio), l’84,7% utilizza lo smartpho-ne sempre connesso in rete (contro il 52,8% medio). e sono loro ad aver fatto decollare il commercio online.

il 61,4% dei millennials (circa 6,8 milioni di persone), contro il 27,9% dei Baby Boomers, nell’ultimo anno ha acquistato almeno un prodotto o un servizio sul web. Hanno comprato online prodotti alimentari 1,2 milioni di giovani, pari al 10,8% (contro il 5,4% dei Baby Boomers). la rete è il luogo di espressione della loro potenza innovativa e il luo-go dove possono esprimere la loro naturale propensione allo sharing. tutti aspetti da tenere ben a mente quando si intende parlare con questi giovani adulti: «la generazione dei millenials ha insita nel proprio dna una forte familiarità con la comu-nicazione, i media e le tecnologie digitali. ovviamente più ci avvicinia-mo ai cluster più giovani, tipo 12-18

anni, più emerge il tratto di nativi digitali di questa importante fetta di utenza», commenta Francesco rizzardi, neo eletto a.d. di leonardo-adV, concessionaria di advertising online controllata del gruppo triboo media che vanta un’utenza giovanile di oltre 5,6 milioni di utenti unici con una capacità reddituale medio-alta, derivante dal nucleo familiare (Fonte audiweb View giugno 2015). «guar-dando bene a questo target salta su-bito all’occhio come immediatezza e condivisione continua siano le parole d’ordine per eccellenza. di fatto tale aspetto non deve mai venir meno quando si pensa a un prodotto edi-toriale e a una strategia di comuni-cazione e pianificazione pubblicitaria rivolta alla nostra generazione Y».

in collaborazione con

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proprio rispetto a questo aspetto, come è necessario agire affinché i brand riescano a tradurre in coinvolgimento il loro interesse a raggiungere questo target?il primo aspetto da considerare è che i millenials, proprio per il fatto di essere cresciuti per primi nel web 2.0 e di aver affrontato il loro sviluppo personale e collettivo in modo totalmente partecipativo e collettivo attraverso chat e social network, detengono un ruolo di primo piano nei processi di acqui-sto, soprattutto in quelli di ambito familiare. Basti pensare che “nel nostro Paese ben sette milioni di under 35 continuano a coabitare con mamma e papà, rimandando sine die quel distacco che già in passato avveniva in età adulta”, come recita alessandro rosina, coordinatore del rapporto giovani. senza con-tare chi è costretto a ritornare in famiglia per difficoltà economiche. dal punto di vista del marketing e della comunicazione tale spaccato ha dei risvolti impressionanti nelle dinamiche familiari in merito alla scelta dei prodotti. non solo, quindi, i giovani che vivono in casa richie-dono prodotti per sé, ma influenza-no i processi di acquisto dei geni-tori imponendo il proprio stile alla

famiglia. non dimentichiamo che vivono nel pieno del passaparola divenendo essi stessi ambasciatori o acerrimi detrattori di brand. lato nostro, con aziende di svariati set-tori merceologici come ad esempio il food, le telco e l’elettronica di consumo, che hanno intercetta-to già da tempo il poten-ziale di questo target e la bontà della nostra audience, siamo riusciti a costruire attività di co-municazione mirate, dove lo storytelling e l’aspetto di engagement hanno ricoper-to un aspetto fondamentale, che hanno restituito roi di assoluto inte-resse e, soprattutto, hanno soddisfatto la necessità di aware-ness e di accreditamento dei brand presso un pubblico così importante.

Cosa offre Triboo Media ai Millen-nials, tanto da vantare numeri così significativi? Possiamo vantare un’offerta edi-

toriale, tra network in concessione e testate proprietarie, di sicuro interesse che, di fatto, catalizza l’attenzione dei giovani, ma soprat-tutto li diverte e li fidelizza. Proprio perché sono così importanti e fon-damentali come tipologia di uten-za, il gruppo ha voluto investire in

tal senso, arricchendo già un’audience di parten-

za corposa. risale a quest’anno, infatti,

l’acquisizione da parte di triboo media, di stu-dentville.it, il magazine degli studenti che oltre ai temi e

agli argomenti scolastici, offre

servizi e contenuti di qualità spazian-

do dalla musica al cinema, dall’attualità allo

sport. il tutto viene rafforza-to dalla community di leonardo Community e leonardo spettacoli, la cui concentrazione di giovani è estremamente elevata e già da tempo si sono posizionati come veri e propri punti di riferimento per poter condividere e commenta-re contenuti.

Rizzardi: «Immediatezza

e condivisione sono le parole chiave quando

si parla dei Millennial e ancor di più della

Generazione Y»

frANCESCO rIzzArDI

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Il network di Triboo Media vanta tra le proprie properties testate verticali a target giovane, focalizzate su news utili, entertainment, film, musica e spettacoli. Queste testate offrono in particolare aree di discussione e incontri virtuali, nonché spazi dedicati a video e foto su temi di interesse giovanile. Attraverso questi siti, Triboo Media registra in media oltre 5,6 milioni di utenti unici e conta oltre 69 milioni di pagine viste

toP sitesil netWorK “gioVane” di triBoo media

A gennaio di quest’anno, ha fatto il pro-prio ingresso nel network di Triboo Media StudentVille, magazine in concessione a LeonardoADV che offre servizi e conte-nuti di qualità su argomenti di maggior interesse per i giovani, spaziando dalla musica al cinema, dall’attualità allo sport oltre che di temi scolastici. La sua capacità di rispondere alle curiosità e alle necessità informative dei più giovani assi-cura al sito importanti numeri: circa 400 mila browser unici e e 1.450.000 pagine viste al mese (Fonte Audiweb Total Digital Audience - maggio 2015).

speTTaColi.leoNardo.iT

www.flopTv.Tv

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filMup.leoNardo.iT

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speTTaColi

Movie

MusiCa

sTudeNTville.iT

News

Page 34: Engage - Contemporary marketing & media n.13-2015

le solUZioni Per i Brand

striPmoBile

natiVe adVertising

Video

dem

riCHmedia

sKin moBile

intro Video moBile

Ai brand che intendono raggiungere e ingaggiare questo target, LeonardoADV offre soluzioni diverse per ciascun obiettivo di comunicazione e più vicine al cluster che si

intende raggiungere. Ecco come si compone l’offerta

i formati video e rich media di leonardoadV sono soluzioni premium e ad alto impatto, studiati per creare engagement e stimolare l’interazione. non ci si limita solo alla pianificazione (a CPm, CPi e CPV): leonardoadV è in grado anche di proporre ai propri clienti una produzione video proprietaria di qualità

leonardoadV vanta inoltre un database di contatti (1,5 milioni di mail) altamente profilato per

raggiungere il target di riferimento

attraverso il coinvolgimento di top influencer, lo

sviluppo di progetti di Branded Content

declinati ad hoc e un team social dedicato, il native advertising

targato leonardoadV garantisce alti tassi

di interazione del target e viralizzazione

a comporre l’offerta di leonardoadV per quanti intendono

raggiungere i propri obiettivi di comunicazione sul target giovani, troviamo innanzitutto le soluzioni mobili, che uniscono la forza del multiscreen al coinvolgimento

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M-CoMMErCE transazioni a +58% nEi 6 MEsi

una crescita del 58%. A livello mon-diale, in testa il Brasile che mostra un aumento del 121,2%. Dallo studio dei dati del 2015, si può notare un enorme incremento delle vendite effettuate da smartphone; solo nel primo semestre, si sono registrati il doppio degli acquisti eseguiti con

nuovi device (dal 6 al 13%), a diffe-renza di quelli via tablet che sono cresciuti più lentamente (dal 13 al 15%). Questo testimonia la centrali-tà che sempre più assume lo smar-tphone, reputato dall’utente un de-vice pratico anche per effettuare acquisti online.

Iprimi sei mesi dell’anno hanno segnato un picco di transazioni effettuate

da mobile. Sono state circa 2 milio-ni quelle registrate solo nel mese di luglio, mezzo milione in più rispetto all’anno scorso. A partire da genna-io, tutti i mesi chiudono con una crescita pari in media al 53%. L’au-mento delle transazioni mobile re-gistrato nei sei mesi è stato del 54% rispetto allo stesso periodo del 2014 (+179% rispetto al 2013), pro-ducendo una crescita del fatturato del 60%, e il valore medio degli or-dini è incrementato del 18,5%. Questi sono i principali numeri che emergono dall’ultimo Mobile Per-formance Barometer, la ricerca em-pirica e periodica svolta da zanox, che rileva e analizza sviluppi, trend e comportamenti degli utenti, ita-liani ed europei, nel mercato dell’m-commerce. Oltre ai mercati europei, per la prima volta quest’anno sono stati inclusi nella ricerca anche il Brasile e gli Stati Uniti. Nel pano-rama europeo, si classifica al primo posto la Germania, che quest’anno, per numero di transazioni, ha regi-strato una quota maggiore del 64% rispetto allo scorso anno, seguita dall’Italia, dove invece si è verificata

mobileMeDia on the Go

repubblica tutto lo sport in un'app completaRepubblica lancia Repubblica Sport LiveScore, la nuova app per iOS e An-droid grazie alla quale è possibile seguire in tempo reale le partite dei cam-pionati di calcio di oltre 150 Paesi del mondo e tutte le competizioni inter-nazionali tra cui Champions League, Europa League, Mondiali ed Europei. Gli appassionati di calcio, in aggiunta a risultati e classifiche, potranno trovare anche le formazioni e la cronaca dei momenti più significativi dei match più importanti. Ma non solo calcio. Spazio anche a tennis e motori. A questo si aggiungono infine notizie, approfondimenti, foto e video grazie ai contenuti prodotti dalla Redazione di repubblica Sport. Disponibile anche il servizio di notifiche personalizzate.

CresCIta Delle VeNDIte per paese2015 vs 2014

Brasile 121,2%

germania 64%

italia 57,8%

gran Bretagna 55,6%

euroPa dell'est 51,8%

sPagna 49,1%

scandinaVia 33,4%

Benelux 19,7%

francia 18,8%

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37enGaGe | n.13 | 9 novembre 2015

Secondo Audiweb, nel mese di ago-sto sono rimasti connessi alla rete da smartphone e tablet 20,5 milioni di utenti unici e 17,4 milioni di uten-ti nel giorno medio, mentre la frui-zione di internet da pc ha registrato un’audience mensile di 25,8 milioni di utenti, per una media giornalie-ra pari a 10 milioni di persone. Ci-fre importanti che spiegano anche l’aumento degli investimenti adv dichiarati da FCP-Assointenet sul mezzo a settembre, pari a +48%. «Dal canto loro i publisher, per ri-spondere al trend della forte cre-scita della navigazione da smart-phone e tablet, stanno sviluppando soluzioni adeguate alle specificità del mobile», spiega Paolo Marde-gan, ceo del gruppo DigiTouch. «In Italia questo passaggio sta avve-nendo con minore velocità rispetto ad altre nazioni estere – precisa an-cora il manager -, ma è in corso, e crediamo che l’uso intelligente del-la tecnologia da parte dei publisher e di tutta la filiera possa fare la dif-ferenza nella partita».

fCP-Assointernet, come detto, dà gli investimenti sul mezzo in crescita. ma gli spender sono pronti a capire le dinamiche di questo mezzo?E’ necessario che gli spender con-siderino il mobile come parte in-tegrante del proprio piano media e che gli attribuiscano la dovu-ta importanza. Martin Sorrell, Ceo di WPP e uno dei principali opi-nion leader mondiali nel mondo dell’advertising, in un’intervista ri-lasciata a The Guardian ha eviden-ziato una grande opportunità non

ancora colta dai brand in termini di pubblicità su mobile: a fronte di una percentuale pari al 24% di tem-po speso dagli utenti su smartpho-ne, il budget pubblicitario investito dai brand è pari solo all’8%. Esiste quindi un 16% di “potenziale ine-spresso” da sfruttare.

Qual è l’approccio del gruppo DigiTouch per avere advertiser soddisfatti e utenti non infastiditi? Il Gruppo DigiTouch da sempre cer-ca di rispondere in maniera concre-ta alle esigenze dei brand e degli utenti attraverso la pianificazione di campagne advertising sui me-dia digitali ben targettizzate. Que-sto grazie all’adozione di piattafor-me programmatiche e a un efficace uso della tecnologia che, combina-to all’impiego di formati interatti-

vi e non invasivi, mantiene fluida la navigazione dell’utente.

Quali sono le novità che potete annunciare in termini di soluzioni adv per il mobile?Abbiamo sempre adottato un ap-proccio strategico al mobile. Per noi la pubblicità su smartphone deve essere inserita e pensata all’inter-no del progetto di comunicazione multicanale integrata. Ovviamente la pubblicità su telefonino ha del-le peculiarità legate alle specifiche del device e alla modalità di fruizio-ne del mezzo, che vanno conside-rate in fase di definizione della user experience e creazione dei forma-ti pubblicitari. Ad agosto abbiamo ottenuto da Vodafone la conces-sione dei servizi di mobile adverti-sing, per la promozione e la vendita a terzi di pubblicità tramite mes-saggistica. Stiamo rivalorizzando uno strumento di pubblicità storico quale l’sms advertising, utilizzan-dolo in modo innovativo e diffe-rente. Questo approccio ha suscita-to l’interesse di alcuni nostri clienti, tra cui Decathlon, per il quale ab-biamo realizzato una campagna che dava al canale una connotazio-ne performance, legata all’intera-zione dell’utente con il brand. L’sms conteneva una call to action di in-vito a visitare il sito e-commerce e la risposta dell’utente verso questa leva di marketing in termini di ses-sioni/nuovi utenti e pagine visitate è stata significativa.

adv: aCCEndiaMo il potEnzialEinEsprEsso dEi nuovi dEviCErispetto a un mezzo in forte crescita, sia in termini di diffusione che di budget investiti, si può fare ancora tanto. ne è convinto paolo mardegan di Digitouch, gruppo che ha scelto di adottare un approccio strategico al mobile con già importanti risultati

di teresa nappi

PAOLO mArDEgAN

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38 enGaGe | n.13 | 9 novembre 2015

Contemporary trend

di caterina varpi

Gli italiani scelgono prevalen-temente web e app per infor-marsi, abbandonano la carta e ogni giorno segnalano 1 mi-lione di volte gli articoli di loro interesse sui social network: questi sono i risultati più rap-presentativi di Newsruption, il rapporto presentato da Bur-son-Marsteller e Human High-way, che analizza e presenta il cambiamento che il digita-le ha prodotto nel modo d’in-formarsi degli italiani negli ul-timi dieci anni e dell’emergere di un nuovo sistema dell’in-formazione di attualità, gui-dato da nuovi soggetti e nuo-ve abitudini di interazione con la notizia.Analizzando i mezzi di infor-mazione, è la tv a conferma-re il proprio ruolo dominante: quasi metà delle persone ricor-da di avere appreso una noti-zia rilevante da questo mezzo. La variazione più significati-va riguarda Facebook che rag-giunge il 12,5%, registrando un forte incremento negli ulti-mi 4 anni: il social network da solo mostra di avere una capa-cità informativa paragonabi-le a quella di tutto il sistema

dei quotidiani online, stabi-le al 13,4%. La ricerca consen-te anche di tracciare il profilo di consumo dell’informazione degli italiani, sempre più attivi sul web e app, e delle loro abi-tudini rispetto al mondo delle news: la condivisione è ormai entrata a far parte della quo-tidianità con una crescita im-portante negli ultimi 2 anni (+185% dal 2013 al 2015). Il fenomeno, segnato da un volu-me di 30 milioni di condivisio-ni mensili, si sviluppa a partire dai 100mila articoli di attuali-tà prodotti dalle cento princi-pali testate d’informazione on-line. Il 55% delle condivisioni sui social network è relativo ad articoli pubblicati sui siti web dei quotidiani cartacei.Poco meno della metà della po-polazione connessa a internet produce la domanda d’infor-mazione che si riversa online ogni giorno: milioni di indi-vidui ricavano dal web (12,2 milioni) e dalle app sui dispo-sitivi mobili (4,7 milioni) le in-formazioni che cercano mentre tra gli stessi utenti internet si rileva un segmento di dimen-sioni più ridotte (il 17,6%) che legge abitualmente i quotidia-ni in formato cartaceo. Le per-

burSon-marSteller e human highway hanno preSentato la ricerca newSruption, che ha eviDenziato come gli italiani Scelgano prevalentemente web e app per inFormarSi. il Social quaSi ai livelli Dei quotiDiani online per graDimento

le neWs? le leggo su facebook

sone che hanno fatto esperien-za di lettura dell’informazione di attualità sia su carta sia onli-ne mostrano una decisa prefe-renza per i prodotti digitali ri-spetto alla carta. Di fronte alla possibilità di scegliere su qua-le canale leggere le notizie, la scelta va infatti nel 75% dei casi all’online e solo nel 16,2% dei casi al supporto cartaceo. Il web prevale sulle app ed è in crescita rispetto al confronto con lo stesso dato di due anni fa mentre la quota di preferen-za verso la carta rispetto al for-mato digitale rimane costante, intorno a una persona su sei.

NuOvE DINAmIChE DI DISTrIbuzIONEUn altro elemento significati-vo descritto da Newsruption ri-guarda la nuova dinamica di distribuzione dell’informazio-

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39enGaGe | n.13 | 9 novembre 2015

ne trasformata dall’online e dai social network. La vita del-la singola notizia non termina con la vita del quotidiano: una volta pubblicata sul web, la news è libera di diffondersi al di fuori del suo contenitore ori-ginario che può essere la carta, la radio o la TV. Con la diffu-sione dei social network e degli smartphone la condivisione è diventata infatti un fenomeno di massa e ha trasformato l’in-contro con l’informazione in un evento spesso casuale, che avviene mentre si svolgono al-tre attività e si seguono altri in-teressi, a conferma di come gli utenti siano sempre più mul-titasking. I fruitori dei servizi online sono esposti a un conti-nuo sottofondo e spesso questo processo non avviene più con la mediazione di una testata ma direttamente con l’articolo,

del quale si può anche non co-noscere con precisione l’autore, la fonte, la data di pubblicazio-ne e l’affidabilità.

CAmbIANO I COmPOrTAmENTIGli utenti online hanno quin-di cambiato il proprio compor-tamento, grazie a una modali-tà di partecipazione più attiva e più critica, molto diversa ri-spetto a quello precedente. Si condivide sui social network per dare voce alla propria opi-nione su un tema o per enfa-tizzare un argomento a cui si è particolarmente legati. Tra le quattro piattaforme più utiliz-zate nella condivisione dell’in-formazione online la quota principale è di Facebook con il 96%. Lo spazio che rimane è quasi tutto di Twitter e solo qualche punto decimale è ri-

servato a Google+ (in calo) e a LinkedIn (in crescita). «L’obiet-tivo di questa ricerca è stato quello di comprendere le nuo-ve dinamiche dell’informazione per rendere il flusso di comuni-cazione più efficace», ha com-mentato Gianfranco Mazzone, Managing Director di Burson Marsteller Italia. «Sempre più il digitale occupa uno spazio im-portante nelle vite di tutti noi ed è diventato sempre più stra-tegico avere un approccio che tenga conto dei cambiamen-ti. Newsruption ha confermato come il digitale stia influenzan-do il sistema editoriale, ma so-prattutto, ha evidenziato come gli utenti siano pronti a segui-re il cambiamento culturale, e come dimostra il fenomeno delle condivisioni, vogliano es-sere sempre più attori in prima persona nel viverlo».

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40 enGaGe | n.13 | 9 novembre 2015

Contemporary trend

sostenibile è meglio

SeconDo uno StuDio conDotto Da nielSen a

livello monDiale, la SoStenibilità Dei proDotti e Delle azienDe proDuttrici

Sta DiventanDo un elemento eSSenziale capace Di inciDere anche nella FaSe

D’acquiSto. l’impegno etico in particolare aSSume ancor più valore

Se comunicato in pubblicità

Al mondo piace sostenibile. I consumatori dell’intero globo dimostrano di aver raggiunto un grado di responsabilità sociale e ambientale determinante anche nel momento dell’acqui-

sto. Questo chiama brand e produttori a un impegno non indifferente. La sostenibili-

tà dei brand, o meglio la loro attenzione all’ambiente, il loro impegno sociale, nonché la freschezza degli ingredienti, sono ormai fattori determinanti per rendere i consumatori fedeli e pro-pensi all’acquisto dei prodotti. In Italia i consumatori disposti a pa-gare un premium price per brand sostenibili sono il 52%, in sensibi-le crescita dal 44% del 2013 e dal 45% del 2014. A livello globale il dato sale al 66%, in crescita ac-celerata di 11 punti percentuali ri-spetto al 2014 e di 16 punti dal 2013. In Europa il dato si attesta al 51% (2014 40%; 2013 37%). Tor-nando a ragionare a livello mondo,

le aziende impegnate nella sostenibi-lità ambientale e sociale hanno fatto

registrare nel 2015 una crescita del fat-turato pari al 4%, a differenza di quel-

le scoperte su questo versante, il cui giro d’affari è incrementato meno dell’1%. Non

solo. Il 65% delle vendite totali nel largo con-sumo provengono da marche impegnate con

l’ambiente o il sociale.I dati emergono dalla Nielsen Global Survey of Corporate Social Responsibility and Sustaina-bility condotta su un campione di 30.000 indi-vidui in 60 Paesi. Nei mercati presi in esame, in media le fasce d’età maggiormente propense a pagare di più per la sostenibilità sono quelle dei Millennials (21- 34 anni) e della Generazione Z (15-20 anni). La prima si posiziona al 73% nel 2015 (in crescita del 50% rispetto al 2014), la seconda al 72% (era il 55% nel 2014).

ChI SPENDE DI PIù PEr PrODOTTI SOSTENIbILIMettendo a confronto la disponibilità finan-ziaria dei consumatori attenti alla sostenibilità

di roberta siMeoni

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41enGaGe | n.13 | 9 novembre 2015

emerge un dato sorprendente a livello globale. Infatti, sono maggiormente disposti a pagare di più per il prodotto con brand sostenibile quan-ti guadagnano 20 mila dollari all’anno rispet-to a coloro che dichiarano entrate per 50 mila (68% vs. 63%). «La sostenibilità dei beni di lar-go consumo in particolare – ha dichiarato l’am-ministratore delegato di Nielsen Italia Giovanni Fantasia commentando i contenuti della sur-vey – è da considerarsi non più solo un va-lore aggiunto del prodotto e del brand, bensì un requisito essenziale. Non si può parlare del-la sostenibilità come di un semplice differen-ziale di marketing. Essere sostenibili compor-ta per l’azienda il consolidamento della fedeltà alla marca, soprattutto quando il cliente appar-tiene alla fascia dei Millennial e della genera-zione Z, particolarmente attente a questi aspetti nel momento in cui si avvicinano allo scaffa-le. Ambiente, impegno sociale, freschezza de-gli ingredienti – ha aggiunto Fantasia – sono le declinazioni dell’unico concetto di sostenibili-tà, che posiziona l’azienda come big player sia a livello nazionale sia globale grazie alla repu-tazione acquisita dal marchio».Intanto, però, in Nord America la quota dei consumatori propensi a pagare un prezzo supe-riore per l’acquisto di prodotti sostenibili è più contenuta (44%), soprattutto rispetto a quan-to rilevato nei mercati emergenti, dove i tas-si di crescita sono molto più elevati con con-seguente stress su ambiente/società. Infatti, nel Sud America si cresce fino al 71%, in Africa e Medio Oriente/Pakistan al 75%, per raggiunge-re il massimo tra i consumatori di Asia Pacifi-co e Sud Est Asiatico (76% e 80% rispettiva-mente).

I DrIvEr ChE SPINgONO ALL’ACQuISTOLa sostenibilità di un prodotto si declina in diversi fattori, che a loro volta costitui-scono altrettanti driver d’ac-quisto. In Italia la freschezza e la presenza di ingredienti natu-rali/biologici incide per il 61% nel comportamento davanti agli scaffali. Il beneficio salutistico per il 53%. In me-rito, si sottolinea che il comparto del bio-logico a totale Paese nel marzo 2015 ha fatto registrare una crescita del 14% sull’anno, generando un giro d’affa-ri di 866 milioni di euro, gli alimen-ti gluten free +31% (101 milioni), quel-

li senza grassi +10% (25 milioni), il comparto dell’integrale +11% (235 milioni).

QuANTO CONTA LA fIDuCIA NEL brANDLa fiducia nel brand, nella classifica dei dri-ver di sostenibilità nel nostro Paese, si posizio-na al 53%. Al 41% si riscontra il fatto che la società produttrice sia eco-friendly, al 38% che il packaging sia a basso impatto ambientale, al 33% che il brand sia impegnato nel sociale, al 31% il fatto che l’azienda abbia un impatto po-sitivo sulla comunità territoriale locale. L’impe-gno etico, uno degli aspetti della sostenibilità, diventa premiante anche nel messaggio pubbli-citario: se il 17% ha acquistato per avere visto l’adv televisivo di un prodotto, la percentuale sale al 21% se il messaggio contiene riferimenti alla sostenibilità dell’operatività della marca.A livello globale la scala dei fattori “sostenibi-li” che inducono all’acquisto è la seguente: il 62% dichiara di preferire i prodotti di brand di fiducia, il 59% i prodotti che hanno aspetti sa-lutistici, il 57% sceglie in base alla freschez-za e agli ingredienti naturali, il 45% preferisce le aziende produttrici sensibili alle istanze am-bientali, il 43% le aziende impegnate nel so-ciale, il 41% utilizza come parametro il packa-ging non inquinante, sempre il 41% il fatto che il produttore impatti positivamente sulla comu-nità locale, il 34% si fida dell’adv televisivo del prodotto contenente messaggi rivolti alla socie-tà e all’ambiente.Se a questi dati si affianca la classifica di quan-ti, oltre ad essere attenti ai fattori sostenibili dei prodotti, si dichiarano disposti a spendere di più per gli stessi, le percentuali salgono: il 72% pagherebbe un premium price per prodotti di brand affidabili, il 70% per prodotti in linea con

le esigenze di salute e benessere, il 69% per prodotti freschi

e fatti da ingredien-ti naturali, il 58% se l’azienda produt-

trice è eco-friendly, il 56% se è impegnata

nel sociale, il 53% se il packaging è a bas-

so impatto ambientale, stesso dato se l’azienda ha imple-

mentato iniziative a favo-re della comunità locale, il

45% se l’adv televisivo veicola messaggi posi-

tivi mirati alla società e all’ambiente.

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faceBook ancora da record. La società di Menlo Park ci impartisce una lezione di digital ogni trimestre. L'ultimo ci racconta di una società che nel Q3 ha realizzato 4,5 miliardi di ricavi contro i 4,37 previsti dagli analisti; 1,01 miliardi di visitatori ogni giorno, mentre quelli che navigano sul social network mensilmente sono saliti a 1,55 miliardi nel mondo. Cosa che in Borsa ha fatto schizzare la capitalizzazione sopra i 300 miliardi di dollari superando, tanto per avere un'idea, la General Electric e la Johnson & Johnson.

Invece di aspettare un rallentamento dei numeri che non arriva mai, forse dovremmo guardare con più attenzione alle aree

su cui il social oggi sta concentrando l'attenzione, quindi realtà virtuale, intelligenza artificiale. Difficile che dalle parti di Menlo Park sbaglino a prevedere il futuro.

motogP le Polemiche allontano gli sPonsor. Alla fine, Jorge Lorenzo può festeggiare il suo terzo

titolo mondiale nella classe regina del Motomomodiale, ma il conto da pagare alle infuocate polemiche delle ul-

time settimane, che lo hanno coinvolto insieme a Valentino Rossi e Marc Marquez, è salato. L'italiana Sector No Limits, di cui il neo campione del mondo è testimonial, ha già fatto sapere che interromperà il rapporto di sponsorizzazione con il maiorchino. Non se la passa meglio Marc Marquez, abbandonato dalla Gas e, a quanto pare, messo in discussione anche dall'altro sponsor, Repsol. A pesare ovviamente lo scontro con Rossi, ma in particolare il riflesso mediatico, la rivolta dei social, oltre alle accuse delle tifoserie.

saVe tHe date

1-2 dicemBre, milanoIAB FoRuMIAB Italia, dopo il grande successo dell’edizione 2014 con oltre 12.000 partecipanti, lancia la 13esima edizione di IAB Forum, l’evento di riferi-mento per tutta la industry, grazie alla presenza di speaker di alto livello in grado di ispirare i leader dei media digitali, gli imprenditori e le start-up, e il luogo ideale dove confrontarsi e raccogliere gli strumenti ne-cessari per muoversi in maniera sempre più competitiva nel panorama della comunicazione digitale. Appuntamento al MiCo – Milano Congressi (Ala Sud).www.iabforum.it

12-13 noVemBre, milanoSMX MILAn 2015Oltre 50 tra i massimi esperti a livello mondiale su Search Marketing, Social Media, Mobile, CRM, Customer Experience, Content Marketing, Storytelling e tanto altro ancora si incontreranno il 12 e 13 novembre a Milano, in occasione di SMX Milan 2015, uno dei più attesi e innovativi eventi internazionali nel campo del digital marketing.www.smxmilan.it

12 noVemBre, milanoA-DAyVa in scena a Firenze la quarta edizione di A-Day, l'evento annuale dedicato al mondo della Digital Adv e dell’Innovazione, organizzato da 4w MarketPlace e promosso dall’Associazione Editori Digitali. Saranno af-frontati temi caldi per il mercato dell’advertising online come Viewability, Big Data e Programmatic, insieme ad alcuni dei principali esponenti del mercato italiano. L’appuntamento è all’Auditorium de La Nazione. www.4wmarketplace.com/a-day-2015-12-novembre-firenze

martin sorrell Protagonista di un ironico Pre-roll del Wall street Journal

 Il Wall Street Journal lancia, insieme all’agenzia The&Partnership, la campagna Make Time. Tra i per-sonaggi noti coinvolti c’è anche Martin Sorrell, ceo di WPP, protagonista di un ironico pre-roll. Il manager è seduto sul suo divano intento a leggere su un iPad il WSJ. La voce fuori campo dice: “Questo è tempo ben speso. Ovviamente non da te. Ma da Sir Martin Sor-rell”, con l'idea di sottolineare come gli utenti perdono tempo a vedere gli annunci quando potrebbero inve-stirlo al meglio leggendo la testata.

cosa Posso diVentare? me lo dice BarBie Quando si gioca con una Barbie si può immaginare

di essere qualunque persona e fare qualunque lavoro: è questa la base del nuovo spot del marchio di Mat-tel dal titolo Imagine The Possibilities. Professoressa, veterinaria, guida turistica e allenatrice di calcio: ogni donna può diventare ciò che vuole e comincia a im-maginarlo già da bambina. Il commercial mostra le re-azioni divertite degli spettatori alle bimbe che gioca-no ad essere grandi. Firma BBDO di San Francisco.

Peugeot 308 gti e la scimmia testimonial 270 cavalli e accelerazione da 0 a 100 km orari in 6

secondi: queste le performance che può raggiungere la Peugeot 308 GTi by Peugeot Sport. Per mettere in mo-stra le caratteristiche della vettura, il marchio e l’agen-zia Betc hanno ideato la campagna #PushTheLimits. Lo spot è adrenalinico, ma quello che rende il tutto anche divertente è la presenza di una delle scimmiette più fa-mose di Hollywood, Crystal, tra gli interpreti di Comuni-ty e Una Notte al Museo. Guardare per credere.

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