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n. 3/2010 Anno 60° - Poste Italiane S.P.A. - spedizione in abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in l. 27/02/2004 n. 46) art. 1 comma1, DCB Roma - 2,20 - Organo ufficiale dell’Anla, Associazione nazionale Seniores d’Azienda - Contiene IP Tassa pagata Esperienza Mensile di attualità, cultura e informazione I GRANDI FIUMI: Il Volga PERSONAGGI DEL PASSATO: Caravaggio L’INTERVISTA: Mario del Noce UOMINI E AZIENDE: BccPicena GIOIELLI D’ITALIA: Un Museo per l’olivo GRANDI MOSTRE: Tutto de Chirico

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Page 1: Esperienza - ANLA · Recentemente rinnovato, gestito direttamente dai proprietari offre un’ambiente cordiale e familiare, sorge adiacente agli scavi archeologici del I sec. d.C.,

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EsperienzaMensile di attualità, cultura e informazione

I GRANDI FIUMI: Il Volga PERSONAGGI DEL PASSATO: CaravaggioL’INTERVISTA: Mario del Noce

UOMINI E AZIENDE: BccPicenaGIOIELLI D’ITALIA: Un Museo per l’olivoGRANDI MOSTRE: Tutto de Chirico

COP 2/10 23-02-2010 8:27 Pagina 1

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IL TUO CINQUE PER MILLE:UN PICCOLO IMPEGNO PER GRANDI RISULTATIDecidi di devolvere il tuo cinque per mille all’ANLA• Non ti comporta spese aggiuntive• non rappresenta una scelta alternativa all’otto per mille • ci permette di continuare a lavorare per difendere

e promuovere i nostri valori

Nello spazio dedicato allascelta per la destinazionedel cinque per mille sulladichiarazione dei redditifirma nel riquadro“Sostegno del volontariatoe delle altreorganizzazioni nonlucrative di utilità sociale,delle associazioni dipromozione sociale edelle associazioniriconosciute che operanonei settori di cui all’art.10, c.1. lett a), del D.Lgs:n. 460 del 1997” einserisci il codice fiscaledell’Anla

CONSERVA QUESTA

COMUNICAZIONE PER AVERE A

PORTATA DI MANO IL CODICE

FISCALE ANLA AL MOMENTO

DELLA DICHIARAZIONE DEI

REDDITI

8003193058180031930581 AIUTA L’ANLA E I SUOI VOLONTARI A SOSTENERENOSTRI VALORI E LE NOSTRE INIZIATIVE

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IL 5 PER MILLEIl tuo contributo per noi è importante

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Tutti i soci che SONO ESONERATI dal presentare la dichiarazione dei redditi (mod. 730 o

mod. unico) possono effettuare la scelta per la destinazione dell’8 e del5 per mille compilando l’allegato A del mod CUD 2010. Dopo averlo firmato

nei riquadri di scelta e nell’apposito riquadro in fondo alla pagina possonotrasmetterlo alla nostra sede inVia Monte delle Gioie, 13

tel. 06/86321128 fax 06/86322076 mail: [email protected] provvederà alla trasmissione telematica.

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II COP 5‰ 23-02-2010 16:12 Pagina II

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SOMMARIOOPINIONI

Editoriale – Riforme “ad personas” ............................................................................. 5Vizi e virtù – Furti e fantasia........................................................................................ 6Visti da fuori – Perché è più difficile combattere il terrorismo ................................... 7Primo piano – Meglio le donne a sfidare la crisi...................................................... 8-9

AFFARI SOCIALI

Dai lettori .............................................................................................................. 10-12Il fatto • Il gioco? In Italia non conosce crisi • Non dite… ma dite…• New York impazzisce per la vaccinaraPrevidenza - Integrazione salariale, mobilità e disoccupazione .......................... 14-15Sanità - Cure palliative, ora è legge ..................................................................... 14-15Fisco - Dichiarazioni fiscali al via......................................................................... 16-17Legale - Nuove misure contro la mafia ..................................................................... 17Economia - Le Banche Italiane sempre più care........................................................ 18

VIAGGI

Gioielli d’Italia – Un Museo per l’Olivo ............................................................. 20-21I grandi fiumi – Il Volga....................................................................................... 22-23

L’ITALIA CHE LAVORA

Uomini e Aziende - BccPicena ............................................................................. 24-27

NOTIZIE ANLA................................................................................................. 28-36Assicurazioni Generali–Sezione “Roma”, Associazione Seniores GruppoFinmeccanica (Seniores Thalex Alenia Space-Italia, Gruppo Seniores AleniaSia), Circolo Seniores Acc Comina, Gruppo Seniores Banca Popolare di Cre-mona, Michelin Italiana, Seniores Stampiave.Anla Friuli Venezia Giulia, Anla Toscana. Anla Pordenone.Le nostre Sedi. Rinnovo cariche e organizzazione.

Made in Italy - Torna la gonna per la prossima stagione........................................... 39

STORIE

L’intervista - Mario del Noce .............................................................................. 40-41Personaggi del passato - Caravaggio ................................................................... 42-43Italia per bene - Protagonista il colore ..................................................................... 44

ATTUALITÀ

Scienza e tecnica - Lo studio del clima con contributo italiano ................................ 45Sport - La Formula 1 in questo 2010 ................................................................... 48-49Imbattibile Federer! …………………. ................................................................. 50-51Cultura - “La natura secondo de Chirico”............................................................ 52-54Il libro del mese - Le grandi Mostre

ESPERIENZA FAMIGLIA

Consigli per la casa .................................................................................................. 55Medicina – La calcolosi della colecisti ..................................................................... 56Posta condominiale ................................................................................................... 57Monete – San Marino e Vaticano commemorano Caravaggio .................................. 58Francobolli – Archivi d’autore .................................................................................. 59Computer – Buon compleanno Facebook!................................................................ 60Italiani all’esteroCollezionismo – Biglietti da visita dal ‘700 in avanti ............................................... 61Civiltà della tavola – Dieta e salute nel tempo antico ......................................... 62-63Storia e tradizioni del poliedrico mondo del vino (3) .............................................63I vitigni del territorio e della cultura enoica nazionale (prima parte)Cuciniere – Ricette per un anno, di mamma Giovanna ............................................. 64Piante – Locarno Camelie.......................................................................................... 65Auto – Piacere di guida supremo ............................................................................... 65Oroscopo ................................................................................................................... 66

DIRETTORE RESPONSABILEFranco PanzoliniCONSULENTE EDITORIALE Raffaello UboldiSERVIZI Martine O. Belhadi (Personaggi delpassato), Paola Giovetti, Elena Grazini, Et-tore Nuara (Lo sport), Riccardo Tucci jr, Raf-faello Uboldi, Nora Villa (Made in Italy).AFFARI SOCIALI Franco Panzolini (Previden-za), Marco Curri (Fisco), Mauro Masini(Giustizia), Lotario Paladini (Noi e gli altri),Igor Uboldi (Economia).OPINIONI Franco Panzolini (Editoriale), Ric-cardo Tucci (L’angolo del Presidente), IgorUboldi (Visti da fuori), Maria Venturi (Vizi evirtù).RUBRICHE Fabio Bonacina (Francobolli),Carlo Pieracci (Scienza), Raffaele C. Costa(Monete), Il Cruscante (Non dite ma dite),Wolfi Ferrero (Cultura), Mamma Giovanna(Cucina), Terenzio Grazini (Posta Condomi-niale), Iolanda Proietti (Civiltà della Tavola),Gianna Vannucchi (Collezionismo), Clemy(Ambiente (e scoperte) - Animali), CarloD’Onofrio (Piante e non solo), Giuliana Val-ci (Oroscopo).HANNO COLLABORATO Roberto Antognozzi,Dedy Ferrari Clerici, Giulio Conter, AlbertoU. Rogi, Maria Luisa Urbano.GRAFICA Annalisa GattiIMPAGINAZIONE Roberta GrecoSEGRETERIA DI REDAZIONE Elena BucciniEDITORE A.N.L.A. Associazione Nazionale Seniores d’AziendaVia Monte delle Gioie, 13 - 00199 RomaTel. 06/86321128 r.a.Fax 06/86322076e-mail: [email protected]À DIRETTAFOTOLITO G.S.A. s.r.l. - 00040 Ariccia (Rm)STAMPA Punto Web s.r.l. - 00040 Ariccia (Rm)AUTORIZZAZIONE TRIBUNALE ROMA19/5/1977 n. 16824RESPONSABILE DELLE ATTIVITÀ EDITORIALITerenzio GraziniABBONAMENTI - Annuo euro 20,00 (esteroeuro 32,00 ). Una copia euro 2,20 (esteroeuro 3,50). I versamenti vanno effettuati amezzo di c/c postale n. 77884005 intesta-to a: Anla, Via Monte delle Gioie, 13 -00199 Roma. Iva assolta dall’Editore aisensi dell’art. 74, 1° comma lett. c) Dpr633/1972 e successive modificazioni.Tiratura media copie 120.000Finito di stampare il 04-03-2010

Federazione Italiana Editori Giornali

AA..NN..LL..AA..Iscritta al n. 22 del registro delle Associazioni di Promozione SocialeCodice Fiscale: 80031930581PRESIDENTE NAZIONALE Riccardo TucciCOMITATO ESECUTIVO Alberto Urbinati, Lo-renzo Cafferati, Vincenzo D’Angelo, Mar-cello Lamioni, Teresa Spampanato, GinoToffoli, Terenzio Grazini, Lotario Paladini,Franco Panzolini.

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Recentemente rinnovato, gestito direttamente dai proprietarioffre un’ambiente cordiale e familiare, sorge adiacente agliscavi archeologici del I sec. d.C., vicinissimo al mare ed a po-chi km dai centri più rinomati di Amalfi, Ravello e Positanocon i quali è ben collegato.Camere: con servizi privati, phon, linea cortesia, telefono conchiamata diretta, tv sat (pacchetto SKY su richiesta), filodiffu-sione, cassaforte, connessione wireless, aria condizionata dal01/06 al 30/09, minibar, quasi tuttecon balcone.Servizi: ristorante con cucina tipica (surichiesta vegetariana), prima colazionea buffet, bar, internet point, sala lettu-ra, spazi esterni, solarium.Parcheggio: disponiamo di garage cu-stodito interno all’hotel a pagamento.Spiaggia convenzionata con lettini,sdraio ed ombrelloni a pagamento.Animali di piccola taglia ammessiDistanze: dal mare 50 metri. Dal centro: in centro

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RIFORME “AD PERSONAS”

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di Franco Panzolini

Il dibattito politico sulle riforme, nonostante i ripetu-ti appelli del presidente della Repubblica, del Go-vernatore della Banca d’Italia, della Confindustria edi tanti altri personaggi, non trova punti di intesastabili e ancora primeggiano gli scontri sul chi e con

chi, come e quando fare le riforme, da quali iniziare. Gli uni-ci aspetti che trovano tutti d’accordo sono la necessità e l’ur-genza di riformare la giustizia, il fisco, il lavoro, la scuola;ma ci sono anche il federalismo, la Carta costituzionale, il si-stema elettorale e tanti altri importanti comparti legislativi,che non elenchiamo per non tediare i lettori.Non mancano poi le promesse e gli impegni, dichiarati daileader dei partiti e dai responsabili del Governo, anche se avolte, ponendo condizioni inaccettabili dalla controparte, leaffermazioni di volere le riforme non appaiono sincere; tut-tavia l’insistenza sui temi del rinnovamento dei sistemi legi-slativi è segno che “in alto” si comincia ad avvertire la stan-chezza degli italiani nel dover sopportare i continui conflittipolitici, a tal punto da portarli allo scetticismo e alla sfiducianelle istituzioni. I cittadini infatti, tuttora alle prese con i dif-ficili problemi della crisi economica, si stanno sempre più al-lontanando dall’interesse per la politica, premessa questadella decadenza della democrazia, foriera di scenari non pro-prio disponibili ad essere riformati.La riforma più urgente da fare, ormai lo dicono tutti, in tutti iluoghi e in tutte le occasioni, è quella sulla giustizia. E’ veroche il disegno di legge sul “processo breve” - che poi brevenon è affatto, ma semplicemente rappresenta una risposta al-l’esigenza di una giustizia efficiente, essenziale per la garan-zia dei diritti di ciascuna persona, e costituisce una premessaper la ripresa e lo sviluppo dell’economia - favorisce il nostropremier; ma favorisce anche altri dieci milioni e forse più dicittadini, che attendono anche per molti anni una sentenza oche sono coinvolti in un processo. E’ profondamente iniquoche per non favorire uno, si danneggino tutti. Senza dimenti-care che una simile legge farebbe uscire l’Italia dalla posizio-ne di ultima nella classifica dei tempi necessari per avere unasentenza definitiva. Se poi, questa o altra riforma, non la sivuole con la scusa che sarebbe “ad personam”, la si faccia co-munque a vantaggio di tutti, cioè “ad personas”.Considerato che, ad oggi e dopo molto discutere e confron-tarsi senza alcun esito, non è ancora evidente la consistenzadi una possibile collaborazione riformatrice tra i nostri duemaggiori schieramenti politici, per uscire dagli opposti fron-ti i protagonisti della politica potrebbero aprirsi al tanto de-precato quanto (ora) necessario compromesso, ossia valuta-re le reciproche concessioni per raggiungere un’intesa, chenon soddisfi questo o quel partito, ma porti autentiche inno-vazioni nella direzione della doverosa attenzione all’effica-

cia, alla imparziali-tà e all’ordinatosviluppo, finalitàcomuni a qualsiasitipo di riforma, masoprattutto a quelladella giustizia. Seattendere i risultatidelle consultazioniregionali è vantag-gioso per l’avvio diun autentico con-fronto, non sarannodue o tre mesi di ri-tardo a compro-mettere il dibattito sulle riforme.Dovendo partire dalla constatazione che tra i nostri strateghidella politica sono molte più le cose che dividono da quelleche uniscono (perfino in uno stesso partito!), non sarebbescandalo se si trovassero soluzioni pragmatiche, vale a direpunti di intesa a costo di rinunciare alle proprie opinioni, an-che se soggettivamente ritenute più adatte; finché politici epoliticanti restano convinti di possedere le proposte miglio-ri, per cui si trovano arroccati alle proprie soluzioni, nonuscirà alcuna riforma: dichiarare la disponibilità a discuterela riforma della giustizia, ponendo però la condizione chevenga prima escluso questo o quel punto, vale a rifiutare lacollaborazione.Basta con la demonizzazione dell’avversario e se il compro-messo fosse utile per ottenere un bene della collettività, benvenga! E’ meglio, o comunque un male minore rispetto almassimalismo imperante negli attuali conflitti socio-politici.Se consideriamo a che punto è sprofondato il confronto po-litico sulle riforme e se guardiamo i falliti tentativi del pas-sato di riscrivere insieme le regole, è legittimo prediligere unaccordo di modesta vocazione, ma di efficacia potenzialemaggiore della irraggiungibile riforma perfetta, quello chepiù conta è far prevalere l’interesse della gente.Non è piacevole che nel dibattito sulla giustizia o su altre ri-forme si ripeta il “mercato delle vacche” di altri tempi, ormaideprecato da tutti; peggiore è però la paralisi, il cui prezzo intermini di equità sociale lo stanno pagando i cittadini, speciequelli meno protetti. E’ vero che si tratterebbe di uno scam-bio di natura mercantile, carente della dignità che vogliamounire all’aspirazione di un più ampio disegno di riforme, madobbiamo riconoscere che la politica dello scambio, non difavori bensì di progetti, resta l’unica via da percorrere per va-rare una riforma, non perfetta, ma che miri all’interesse ditutti gli italiani, nessuno escluso.

OPINIONI

EDITORIALE

Una grande mostra, la più ampia che sia sta-ta mai organizzata, tutta dedicata a Giorgiode Chirico, al Palazzo delle Esposizioni a Ro-ma – e una a Palazzo Strozzi di Firenze sul-l’influenza che de Chirico ebbe su altri espo-nenti della pittura moderna – un modo percomprendere meglio l’importanza di un taleartista nella cultura del ‘900. Da qui, dallamostra di Roma, la copertina di questo nume-ro di Esperienza, col quadro-capolavoro di deChirico: “Ma chambre dans le midi”, 1927-28(v. anche i servizi alle pagg. 52-53)

EDITORIALE 23-02-2010 8:37 Pagina 5

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OPINIONI

FURTI E FANTASIA

“ Sarebbero cento euro più Iva: se paga incontanti e senza fattura, le faccio ottanta”.La cifra può variare, ma il “patteggiamento”è ormai radicato malcostume. Nel momento

in cui accettiamo la proposta, ci rendiamo correi diuna evasione fiscale. Tuttavia, in un virtualeprocesso, esisterebbero diversi gradi di colpevolezzae molti argomenti di autodifesa. Trovare un idraulicoo un elettricista che corra in giornata a riparare unguasto è un evento miracoloso: e la loro comparsanella casa allagata o al buio viene vissuta comeun’apparizione divina. Con quale coraggio, almomento del conto, esigi la fattura? La gratitudine èdi gran lunga superiore al senso civico.In molti casi (e parliamo di un tetto da riparare, divecchi mobili di cucina da sostituire, di un giardinoda piantumare) lo sconto proposto equivaleall’importo di mezzo stipendio mensile. Qui sidiventa correi per calcolo, per legittima difesa: unavilletta a schiera con un po’ di verde non è sinonimodi ricchezza.Sicuramente ricchi sono i luminari della medicina acui si può essere costretti a ricorrere se la malattianon ti consente di attendere le settimane o i mesirichiesti dalla Sanità pubblica. Accanto a specialistionesti, esistono anche quelli che, tramite la

segretaria preposta ai pagamenti, ti offrono lasorridente alternativa: vuole la fattura o paga incontanti? Ovviamente non vuoi la fattura, anche sein questo caso potresti detrarla: ti sembrerebbe dioffendere chi ti ha ascoltato e visitato con tantacortesia.L’evasione fiscale è universalmente praticata da unalegione di bravi ragazzi che per mantenersi aglistudi, per non pesare sulla famiglia o per trovareun’alternativa stabile al precariato “si inventano” unlavoro: anche “consorziandosi” in cooperative difatto. I servizi che garantiscono sono svariati:assistenza degli anziani, fornitura di catering (pasti adomicilio), custodia (seria e affidabile) di animalidomestici, allenatori sportivi, insegnanti di golf o ditennis.Molti di loro, realisticamente e senza spocchia,hanno compreso il valore del lavoro manuale e,accantonati anche eventuali diplomi, si sonotrasformati in curatori di giardini, elettricisti,idraulici, muratori. Si tratta di attività che nonrichiedono grandi investimenti e rendono moltograzie a quanto garantiscono: pronto intervento (perguasti o emergenze, anche in orari notturni) e aprezzi concorrenziali. Unico neo: non hanno unapartita Iva e non fatturano. Sono fiscalmente“invisibili”: non esiste una sede ufficiale della loroattività, incrementano la clientela con il passaparolae li puoi rintracciare soltanto attraverso un numerodi cellulare.Dobbiamo apprezzare l’impegno, lo spirito diiniziativa e la fantasia di questi giovani, ma èinquietante che da queste loro doti si vadanoconsolidando aziende e cooperative senza eticasociale, tacitamente basate sul reciproco vantaggio:tu risparmi, io non pago le tasse. E’ ancora peggiodel rituale patteggiamento, perché l’alternativa nonesiste.Boicottarli? Rinunciare ai servizi “scontatissimi” evalidi che ci offrono? Pochissimi lo fanno: perchépagare cento euro quello che i “ragazzi” ti fannoper cinquanta? In questo calcolo economicamenteineccepibile è del tutto disattesa una rovinosarealtà: il prezzo che tutti paghiamo per la piagadell’evasione fiscale. Uno Stato derubato è unoStato che non ha i mezzi per garantirci l’assistenzasanitaria, la scuola, la ricerca, la cura deglianziani.

6

di Maria Venturi

OPINIONI

VIZI E VIRTU’

VIZI E VIRTù 6 23-02-2010 8:39 Pagina 6

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OPINIONI

VISTI DA FUORI

PERCHE’ E’ PIU’ DIFFICILECOMBATTERE IL TERRORISMO

7

Un rapporto della Cia parla chiaro, ilterrorismo è cambiato, e di molto, an-che per questo è più difficile combat-terlo. Avevamo, prima, una organizza-zione centralizzata, Al Qaeda, di cui

un certo Bin Laden deteneva il controllo, dedita adoperazioni complesse che come tali richiedevanodei tempi lunghi per venire attuate, e che di conse-guenza offrivano ai servizi di intelligence la possi-bilità di raccogliere informazioni, infiltrarsi, e ovepossibile prevenire. Insomma era molto difficileche gli spettacolari attentati dell’11 settembre po-tessero ripetersi. Oggi è diverso, che Al Qaeda l’ab-bia sapientemente voluto o no ci troviamo di frontea una sorta di schegge impazzite, a nuclei separatigli uni dagli altri, ad individui che agiscono singo-larmente, sempre nel nome di un odio antiocciden-tale, ma comunque molto meno prevedibili e con-trollabili, capaci pertanto di produrre grandi danni,di obbligare le democrazie ad alzare altre barriere disicurezza tali da incidere pesantemente sulla libertàdi movimento e sul benessere dei cittadini.La strage di Fort Hood, e l’attentato seppure fallito sulvolo Amsterdam-Detroit fanno testo. Il maggiore Ni-dal Hassan, autore della strage di Fort Hood, ha agitoda solo, col vantaggio di avere, in quanto ufficialedell’esercito americano, il diritto di aggirarsi per la

base senza destare sospetti. Il nigeriano Umar FarukAbdulmutallab dal canto suo ha dato l’impressione dinon avere avuto una preparazione molto complessa,tanto è vero che è stato rapidamente bloccato, pursenza dimenticare che il rischio è stato grande, basta-va un niente e l’attentatore poteva causare una strage,cosa molto più facile per un singolo che per un grup-po. E’ questo il problema, in questo consistono le dif-ficoltà del presente che sarebbe assurdo ignorare ovoler sminuire. Che fare allora?Difficile rispondere, anche perché, quantomeno almomento, una risposta non è in grado di darla nem-meno quella massiccia organizzazione che è la Cia.Ci si può soltanto porre il problema; aggiungendoche nessuno è ancora in grado di neutralizzare almeglio la minaccia. Occorre un lavoro di lungo pe-riodo e di lunga lena che fra l’altro dipende, per ga-rantirgli il successo, da altri fattori non facili da ri-solvere. Per esempio il futuro dell’assetto internoiraniano, dove il regime degli ayatollah mostra se-gni di crisi, senza indicare però quale sarà l’avveni-re, a breve o a lungo termine, dell’Iran; o dalla so-luzione che si riuscirà, o non si riuscirà ad offrire alconflitto arabo-palestinese. Due fronti sui qualiObama ha fatto non poche promesse, che al presen-te non hanno avuto un seguito concreto.

I.U.

OPINIONI

VISTI DA FUORI

visti da fuori 7 23-02-2010 8:40 Pagina 7

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di Alberto U. Rogi

Mao Tse-tung leaveva chiamate“l’altra metà delcielo”, guardandoinoltre agli ultimi

dati Istat verrebbe da definirle,quantomeno in Italia, come la metàmigliore del cielo. I numeri ci dico-no infatti che le donne resistonosfruttando la loro maggiore flessi-bilità frammezzo ad una crisi checolpisce di più lo storico santuariodel lavoro maschile, cioè la fabbri-ca. Anche per questo sono le donnea farsi carico degli effetti della re-cessione sulle famiglie, e seppurefra mille difficoltà e problemi tal-volta ci riescono. Sembra esserequesta la situazione del nostro uni-verso femminile, letta attraverso lalente d’ingrandimento degli ultimidati sull’occupazione. Numeri incalo oramai da mesi, che tuttavianella rilevazione del dicembre2009 presentano un seppur piccoloraggio di sole proprio alla voce“occupazione femminile”: il nume-ro delle lavoratrici donne è persinocresciuto.

Una crescita di 18.000 unità rispet-to allo scorso novembre, laddoveper gli uomini c’è stato un calo di10.000 occupati. E’ be-ne inteso un feno-meno che non ri-guarda solamentel’ultimo mese ci-tato. Se infatti prendiamocome punto di riferimento il lugliodel 2008, che con qualche appros-simazione può essere consideratola data d’inizio della crisi, il calooccupazionale è stato di 607.000unità, che tuttavia non sono riparti-te in modo proporzionale fra uo-mini e donne, per i primi la ri-duzione è stata di 406.000unità, per le lavoratricidi 201.000. Un datodi divaricazione frale due tendenze cheappare ancora più chiaro se siconsidera ciò che è successo nelcorso dell’ultimo anno, dal di-cembre 2008 al dicembre 2009,e si vedrà che nell’ambito di uncalo complessivo di 306.000unità al lavoro gli uomini han-

MEGLIO LE DONNE

• Addirittura aumentano,lo rivela l’Istat,nei posti di lavoro

•Ovviamente con tantaduttilità e sacrifici

OPINIONI

PRIMO PIANO

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no pagato al fenomeno 245.000 oc-cupati in meno, e le donne solo61.000.Si tratta pur sempre di una emorra-gia considerevole, tenendo ancheconto del fatto che la crisi ha colpi-to molto di più l’industria che il set-tore dei servizi nel quale la presen-za femminile è particolarmente for-te. Tenendoci sempre alle cifre ab-biamo in effetti – per ciò che con-cerne il terzo trimestre 2009 rispet-to allo stesso periodo del 2008 – uncalo degli occupati nell’industriadel 6,1 per cento e nei servizi “so-lo” dello 0,6 per cento. Il che signi-fica che il minor calo occupaziona-le delle donne va tenuto, certamen-te, nel conto, ma nemmeno presoper oro colato. Le cifre citate con-fermano comunque che il lavorofemminile, pur non essendo la par-te più “importante” del mercato (cisono oltretutto, e non solo in Italia,meno donne che lavorano rispettoagli uomini), è in ogni caso la suaparte più “dinamica”. Il dato era giàemerso sul mercato americano do-ve, anche là, le donne hanno resisti-

to alla crisi meglio degli uomini.Questi ultimi hanno perso più postidi lavoro, e anche qui bisogna tenerconto del fatto che la crisi ha mag-giormente colpito l’industria mani-fatturiera e l’edilizia dove gli uomi-ni sono più presenti, e meno i servi-zi. E’ in ogni caso certo che l’occu-pazione femminile tiene meglio diquella maschile, addirittura negliultimi trimestri – sempre sul merca-to americano – offrendo più volteun segno positivo. Una delle ragio-ni in grado di far dire, nel corso diun recente convegno a Roma sui la-vori cosiddetti “verdi”, a uno stu-dioso quale Michele Tiraboschi,giuslavorista e collaboratore princi-pale del ministero del Lavoro, cheil nostro Paese dovrebbe «fare dipiù e meglio per sostenere un mer-cato trainante quale quello dell’oc-cupazione femminile». Come haaggiunto: «I fatti confermano che ilmercato, appena si muove, in alto oin basso che sia, favorisce le cate-gorie svantaggiate».I dati sull’occupazione femminileconfermano insomma che sotto la

superficie di un mercato del lavoroche può rivelarsi fragile c’è un’am-pia fetta di soggetti pronti a muo-versi, ci sono tante donne, e tantigiovani, che aspettano solo delleoccasioni per farsi avanti. Donneche il lavoro se lo inventano, locreano, si ingegnano, si adattano, epertanto con un po’ di fortuna – ocon un po’ di intraprendenza - unimpiego pur che sia lo trovano.Non che non ci siano ombre, anzitalvolta più ombre che luci, che nonsiano d’obbligo rinunce, sogni di-mezzati o addirittura abbandonati.Ma una volta ancora ci sono datiche confermano di quale spiritod’iniziativa siano dotate le donne.Nel quadro di un mercato in affan-no, ci sono ragioni strutturali a farsì che gli uomini siano più colpitidalla crisi, perdano il posto di lavo-ro, finiscano in Cassa integrazione,nel migliore dei casi in pensioneanticipata.Rimane il fatto che gli uominisembrano i meno adatti a riciclar-si, laddove le donne paiono piùdotate di determinazione, duttilità,fosse solo di disincanto. Si adatta-no ad una alternativa, seppure a unlivello più basso. “Il Messaggero”ha raccolto alcuni esempi, storienello stile di “Giorni e nuvole”, ilfilm di Giovanni Soldini, con ilruolo di capofamiglia invertito,sempre con l’intento di tenerla inpiedi, quali che siano i sacrifici ri-chiesti, questa loro compagine fa-miliare. Ex fruttivendole che si ri-scoprono sarte, laureate d’Univer-sità in architettura del paesaggioche accettano l’impiego in una cli-nica privata per tenere i contatticol pubblico (“Consegno cartellecliniche, di indicazioni sui variambulatori, con gentilezza e sorri-so”), una laureata in legge che siriscopre badante, più qualche la-voro di bigiotteria da rivendere suimercatini. Storie, come direbbeBrecht, di donne coraggio, allequali tanto dobbiamo. ■

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A SFIDARE LA CRISI

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▼SANATORIA INDEBITI

Mia madre riceve una pen-sione Inps IO integrata alminimo una SOS e un al-tro reddito.Viene compilato anche ilmod. Red.Nel nov. 2001 l’Inps ha ri-chiesto, come recuperocrediti, la restituzione diquote di integrazione alminimo non spettanti, pergli anni dall’1-1-97 al 30-11-2001.In seguito ho telefonato al-l’Inps e mi è stato rispostoche, per tale restituzione,non hanno ancora avutodisposizioni in merito. In-vieranno una lettera dichiarimento che a tutt’ogginon è ancora arrivata.In quel periodo in Parla-mento, nell’ambito dellafinanziaria, era previstauna sanatoria in merito al-la restituzione delle quotedi cui sopra.Ultimamente è stata accet-tata la domanda degli asse-gni familiari per mia ma-dre, essendo invalida. Ne-gli arretrati degli assegniinviati, compare però il re-cupero crediti, pari alla ci-fra richiesta in restituzione.Desidererei conoscere gliesiti della sanatoria sud-detta e le conseguenti di-sposizioni di legge in me-rito.

Donato GradoUdine

Se il mod. RED è semprestato compilato con com-pletezza e correttamente,l’Inps non può chiedere larestituzione integrale disomme percepite in buonafede. In tal caso, per gli in-

debiti pensionistici fino al31 dicembre 2000 è stabi-lita una sanatoria ai sensidell’art. 38 della legge n.448/2001, che prevede:a) nessun recupero quan-do i soggetti che hannopercepito indebitamentetrattamenti pensionisticirisultino possessori di unreddito personale (non siconsidera il reddito del co-niuge e la casa di abitazio-ne) imponibile Irpef perl’anno 2000 di importo fi-no a 8.263,31 euro;b) recupero dell’indebitonei limiti dei tre quarti del-l’importo percepito qualo-ra i suddetti soggetti pos-siedano un reddito perso-

nale imponibile Irpef per il2000 di importo superiorea 8.263,31 euro. Il recupe-ro dell’indebito si ha me-diante trattenuta direttasulla pensione in misuranon superiore a un quintodel suo ammontare.Per gli indebiti percepitidal 1° gennaio 2001 è ap-plicabile la sanatoria dicui all’art. 13 comma 1della legge n. 412/1991 diinterpretazione dell’art.52 comma 2 della legge n.88/1989, che prevede,sempre a condizione dellabuona fede, il non recupe-ro delle somme a caricodel pensionato, cioè con-dono totale.

▼ASSEGNO SOCIALE

Il quesito è questo: la miafutura consuocera non hamai lavorato, non è sposa-ta, convive da anni con unuomo da cui ha avuto trefigli ormai maggiorenni.Quest’uomo andrà in pen-sione tra poco e ha una ca-sa di proprietà in cui vivecon tutta la famiglia.Che diritti potrà avere lamia consuocera in caso didecesso del convivente?Ritengo, a meno che nelfrattempo non arrivino iDICO, che la reversibilitàsia esclusa. Lei è nullate-nente e forse potrà contare

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AFFARI SOCIALI

DAI LETTORI

IL GIOCO? IN ITALIA NON CONOSCE CRISIC’è un’industria che non conosce crisi e che, anzi, forse è addirittura in-centivata dalle difficoltà economiche diffuse. Parliamo dell’industria delgioco, che in Italia ha la Sisal tra i leader del settore. La società ha salu-tato il 2009 e la crisi finanziaria con un risultato in decisa controtenden-

za: i ricavi sono saliti a 426 milioni (+27 per cento) e il giro d’affari è lievitato a 9,4 mi-liardi di euro (+43 per cento il valore della raccolta) con una quota di mercato che èpassata dal 10,9 per cento al 12,3 per cento a fronte di un settore che è cresciuto del14,4 per cento con una raccolta complessiva pari a 54,4 miliardi. A rivelare questi nu-meri è stato l’amministratore delegato della Sisal, Emilio Petrone: «Il mercato dei gio-chi – ha spiegato – è per sua natura aciclico nel senso che resiste molto di più alla cri-si rispetto ad altri settori». Ma dietro la crescita della Società – che in totale controten-denza ha persino assunto 100 persone nell’ultimo anno – c’è qualcosa di più. «Abbia-mo certamente beneficiato dell’arrivo del poker on line che ha suscitato un forte inte-resse nel pubblico, oltre ad aver attratto risorse per decine di milioni di euro». Quantoal Super Enalotto nel 2009 ha superato i 3,3 miliardi di euro di raccolta, segnando unacrescita del 33 per cento rispetto all’anno precedente; mentre il nuovo gioco Win forLife, introdotto a settembre, ha registrato oltre 430 milioni di euro di raccolta. E l’inno-

vazione non si ferma qui. Entro la fi-ne del primo semestre di questo2010 verranno lanciate le Videolot-teries e al tempo stesso saranno po-tenziati il Bingo, Poker cash, skill ga-mes, casinò games. Per ora si evolvel’ultimo nato, Win for Life: fino a 5combinazioni sulla stessa schedinae ci saranno le edizioni speciali pereventi come San Valentino. «Al po-sto dei cioccolatini – ha detto Petro-ne – regalate la possibilità di vince-re una rendita a vita».

R.T.jr

IL FATTO

dai lettori 10-13 23-02-2010 14:22 Pagina 10

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su una piccola quota disuccessione della casa se ilconvivente farà testamen-to a suo favore per la quo-ta disponibile. A 65 annipotrà chiedere almenol’assegno sociale (se nonerro circa 400 euro) anchese dovesse possedere quel-la piccola quota? Presumoche continuerà ad abitarenella casa stessa; sarà que-sta esclusa dalla formazio-ne del reddito? Ci sono li-miti oltre i quali l’assegnonon può essere derogato?

Gloria FranchiniMilano

DICO a parte, dei qualinon si parla più e non cisono proposte in Parla-mento, finché non verràmodificata la legge sullapensione di reversibilità,il convivente “more uxo-rio” non ha alcun diritto.Può invece, al pari diqualsiasi altro soggetto,essere nominato erededella quota disponibile,anche di tutta.Per ottenere l’assegnosociale il beneficiario cit-tadino italiano o equipa-rato, abitualmente resi-dente in Italia da almeno10 anni (condizione en-trata in vigore il 1° gen-naio 2009) oltre al requi-sito dell’età di 65 anni,non deve fruire di alcunreddito o possederne unoinferiore all’importo cor-rente dello stesso assegno(oggi di 411,61 euro men-sili per 13 mensilità, an-nui 5.354,83 euro) se, co-me nel caso in esame,non è coniugato. Nel con-teggio non vi rientra lacasa di abitazione.

CONGIUNTIVI E CONDIZIONALIUn lettore torinese, il signor Alessandro Gibello, ab-bonato a Esperienza da parecchi anni, specifica diavere il “pallino” di sentir parlare e scrivere il più cor-rettamente possibile, e perciò “odia” sentire espressio-ni come dimmelo te, fallo te, “per non parlare dei con-giuntivi e condizionali ormai passati nell’oblio”. E poipassa a chiedere: 1) “Da qualche tempo sento alla Tvo leggo sui giornali l’utilizzo dell’aggettivo irruento.Fin dalla scuola ho sempre pensato che si dovesse di-re irruente. 2) Un giorno avrei dovuto utilizzare il par-ticipio passato del verbo soccombere. Non so descri-vere il mio imbarazzo (non avrei mai osato dire soc-combuto) e quindi dovetti fare un giro di parole perconcludere il discorso, masono rimasto con questa la-cuna che mi assilla. Vorreilumi su verbi simili, comeper esempio incombere”.Innanzitutto, non c’è dubbio che la forma corretta di “dimmelo te” è “dimmelo tu”,perché la frase, svolta, è “tu devi dirmi ciò”; è peraltro vero che si va diffondendol’estensione di te con funzione di soggetto ai danni di tu, specialmente nel linguaggiocolloquiale. Riguardo poi all’oblio dei congiuntivi e dei condizionali, mi permetto diconsigliare al signor Gibello la lettura di un elegante manualetto compilato da due va-lenti linguisti, Valeria Della Valle e Giuseppe Patota. Questo manuale è stato pubblica-to da Sperling & Kupfer e s’intitola “Viva il congiuntivo!”. Il lettore troverà che questidue modi verbali (perché si parla anche del condizionale) godono in realtà di buonasalute; inoltre, si forniscono esempi esaustivi di come e quando usarli, evidenziandogli errori più comuni e le rispettive forme corrette.Passando poi alle domande vere e proprie, la forma irruente è senz’altro più corretta ri-spetto a irruento, non foss’altro per ragioni etimologiche, derivando entrambi i terminidal latino irruente(m). Più complicata la questione del participio passato del verbo soc-combere. Nei vocabolari ottocenteschi e del primo Novecento, i participi di questoverbo venivano indicati così: presente soccombente, passato soccombuto. E nessunoprotestava. Poi l’uso, mentre continuava ad adoperare “soccombente”, ha finito col per-dere “soccombuto”, citato ancora nei vocabolari, ma preceduto da una crocetta, chesignifica che il vocabolo è in via di estinzione, tanto che alcuni grammatici inserisco-no il verbo da cui deriva tra quelli difettivi del participio passato, ossia mancanti di es-so. Questo il loro elenco: competere, concernere, dirimere, divergere, esimere, incom-bere, inerire, splendere, soccombere, suggere, transigere.

PELI SUI DENTI E SULLA LINGUAUn lettore di Lauzacco in provincia di Udine, il signor Francesco Bereta, chiede sel’espressione in lingua tedesca Haare auf den Zaehnen haben (“avere peli sui denti”)abbia un modo di dire equivalente in italiano, e in particolare se la frase tedesca abbialo stesso significato del nostro avere peli sulla lingua. Ringrazio anzitutto il signor Bere-ta per la fiducia dimostratami. Mi sono informato sul modo di dire tedesco, e ho appre-so che significa “avere una lingua tagliente”, e che è una frase che viene usata nei con-fronti delle donne che danno del prossimo definizioni non proprio eufemistiche. In ita-liano non conosco espressioni che prevedano il “pelo sui denti”, e la frase non averepeli sulla lingua significa “parlare liberamente, con assoluta sincerità, senza mezzi ter-mini né scrupoli”. Come si vede, i due modi di dire non sono del tutto equivalenti e,se ho capito, mentre l’espressione tedesca ha una valenza negativa, quella italiana suo-na come una lode, o comunque un pregio. Così almeno è intesa dagli scrittori moder-ni e contemporanei (da De Roberto nei “Vicerè” a Bacchelli nel “Diavolo al Pontelun-go” a Corrado Alvaro in “Tutto è accaduto”) che l’hanno adoperata, e così è nel parlarcomune, che si serve di questo modo di dire, in genere, per lodare la sincerità di unapersona, o il proprio modo di riferire un fatto o una circostanza proprio come sono av-venuti.

(il Cruscante)

NON DITE...MA DITE…

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segue a pag.12

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▼BOT AI MINIMI,MAI SOTTOZERO

Non riesco a capire comela gente, malgrado la crisiancora in atto, possa inve-stire i propri “magri” ri-sparmi nei Bot che, aquanto risulta dai giornali,all’ultima asta non davanoalcun interesse, anzi si so-no presentati in negativo.Sarebbe meglio, volendoinvestire i propri soldi soloper poco tempo, come pe-raltro permettono i Bot,che possono essere di du-rata inferiore ad un anno,preferire i buoni postali.

Antonella GuirrieriRoma

I BoT vengono emessi dal-lo Stato con scadenza a 3,6 e 12 mesi; al momentodell’acquisto da parte delrisparmiatore accreditanogli interessi al tasso previ-sto nell’emissione e poi,alla scadenza, restituisco-no l’intero capitale sotto-scritto. La convenienzaper il risparmiatore, edancor più per gli investito-ri (nazionali ed esteri), èche gli interessi si prendo-no subito e rappresentanouna garanzia di riavere ilcapitale senza alcun ri-schio. Sono questi i motiviprincipali della preferenzada sempre accordata dallefamiglie italiane a questotipo di investimento, a pre-scindere dal rendimento.E’ come dire meglio pocoche rischiare, come nel re-cente passato, investimentiche promettono alti inte-ressi e poi si concludonoin perdita; è preferibile ilBoT che il denaro sotto ilmattone, se non altro gli

interessi di questi titoli se-guono l’andamento del-l’inflazione.Tuttavia non è mai possi-bile che i rendimenti deiBoT siano nulli, cioè chequesti titoli siano emessiin perdita, come alcunigiornali erroneamentehanno informato dichia-rando che i BoT erano fi-niti “sotto zero”. Infatti,come risultato nell’asta difebbraio, il BoT con sca-denza a tre mesi ha pre-sentato un rendimento lor-do dello 0,67 per cento,che al netto delle ritenute ecommissioni bancarie haportato il tasso netto a me-no 0,18 per cento. Ma perevitare questa discesa sot-to zero è scattata la misu-ra di salvaguardia predi-sposta dal Tesoro, che pre-vede la riduzione delle ri-tenute per ottenere un ren-dimento netto dei titoli al-meno alla pari. Se si con-sidera che il BoT a tre me-si è appannaggio solo de-gli investitori istituzionalie delle banche, che per lacrisi del credito hanno bi-

sogno di collocare la liqui-dità in eccesso in strumen-ti sicuri e a breve termine,c’è da attenderci che i ren-dimenti dei BoT a un anno,quelli preferiti dalle fami-glie italiane, salirannonelle prossime emissioni.Per quanto riguarda ibuoni postali, la diversitàconsiste nella correspon-sione degli interessi, pe-raltro anche qui appena aldi sopra del tasso di infla-zione, che non può avveni-re prima di un anno e mez-zo dall’acquisto.

▼MEMORIE DEL-LA LIRA/EURO

Questa volta, prima chequalche lettore (sicuramen-te) ce lo chieda, trascrivia-mo i coefficienti dal 1971al 2008 (il 2009 è 1.000),così come li ha pubblicatil’Istat lo scorso gennaio,anche se raggruppati pernostre esigenze di spazio.Ricordiamo soltanto che,qualora l’importo di par-tenza sia espresso in lire, è

necessario fare due opera-zioni: moltiplicarlo per ilcoefficiente di rivalutazio-ne e poi dividerlo per1.936,27, cioè convertirloin euro; se invece è espres-so in euro, moltiplicarlo peril coefficiente e, per tornarealla lira, moltiplicare il ri-sultato per 1.936,27.Chi volesse disporre deicoefficienti Istat al com-pleto e addirittura a fartempo dal 1861, può con-sultare il sito www.istat.it.1971-198015,4590 – 14,6366 –13,2614 – 11,1026 – 9,4757– 8,1322 – 6,8859 – 6,1237– 5,2910 – 4,36751981 – 19903,6794 – 3,1625 – 2,7503 –2,4872 – 2,2902 – 2,1586 –2,0633 – 1,9659 – 1,8440 –1,73801991 –20001,6333 – 1,5495 – 1,4870 –1,4307 – 1,3580 – 1,3070 –1,2848 – 1,2621 – 1,2425 –1,21142001 – 20081,1798 – 1,1518 – 1,1242 –1,1023 – 1,0838 – 1,0626 –1,0446 – 1,0119 ■

NEW YORK IMPAZZISCE PER LA VACCINARANew York innamorata della vaccinara. Se ne è accorto il “New YorkTimes” che dedica alla crescita esponenziale di ristoranti dedicati allatradizione della cucina romana un lungo articolo, titolo: “In New YorkRestaurants, the Rise of Rome”. Dimenticate le classiche proposte tosca-

ne, Manhattan è tutta un fiorire di ricette a base di carciofi, porchetta e amatriciane.Anche uno dei re Mida della ristorazione newyorkese, Danny Meyer, cavalca l’onda

aprendo un’Hostaria trasteverina,“Maialino”, all’interno di uno degli hotel piùnoti di New York, il prestigioso GramercyPark Hotel. Nazzareno Sacchi, presidente diFipe-Confcommercio Roma, non nascondela sua soddisfazione: «Ci fa molto piacereche gli organi di stampa internazionali comeil “New York Times” riconoscano alla nostracucina caratteristiche e valori da sempreamati in tutto il mondo».

E.G.

IL FATTO

AFFARI SOCIALIDAI LETTORI

dai lettori 10-13 23-02-2010 14:23 Pagina 12

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• si definiscono “cure palliative”l’insieme degli interventi finalizza-ti al benessere dei malati terminali,per i quali le cure non servono piùai fini della guarigione; la “terapiadel dolore” è invece quella applica-ta alle forme morbose croniche eserve al controllo del dolore;

• per assicurare le cure palliative ele terapie del dolore, inserite nelPiano sanitario nazionale comeobiettivo prioritario, viene istituitasu base regionale un’apposita “reteterritoriale”, costituita dal comples-so delle strutture sanitarie (ospeda-liere e locali) e assistenziali, non-

ché delle figure professionali, cheprovvedono alla somministrazionedelle cure. La “rete” deve essereomogenea a livello nazionale;• viene semplificata la prescrizionedei medicinali per il trattamento deipazienti affetti da dolore severo.Non sarà più necessario da partedel medico utilizzare un ricettariospeciale, ma il farmacista conserve-rà copia o fotocopia della ricetta;• entra in vigore la disciplina per laformazione e l’aggiornamento delpersonale sanitario specializzato,con previsione di appositi percorsiuniversitari e l’istituzione di masterprofessionalizzanti;• la legge istituisce uno specifico

Trattamenti di Cassa integrazionesalarialeNei casi di intervento straordinariodella Cig è corrisposta una integra-zione salariale pari all’80 per centodella retribuzione che sarebbe spet-tata per le ore di lavoro non prestate(legge 13 agosto, n. 427 e successivemodifiche), al netto della riduzionedi cui all’art. 26, legge n. 41/86.Per retribuzioni inferiori o uguali altetto di € 1.931,86, l’importo è di €892,96 al lordo e di € 840,81 al net-to; per retribuzioni superiori al tetto,l’importo è di € 1.073,25 al lordo edi € 1.010,57 al netto.Detti importi massimi devono essereincrementati nella misura del 20 percento per l’integrazione salarialeconcessa in favore delle imprese delsettore edile e lapideo colpite da in-temperie stagionali.Indennità di mobilitàGli importi massimi da applicare al-la misura iniziale dell’indennità dimobilità spettante per i primi 12 me-si, da liquidare in relazione ai licen-ziamenti successivi al 31 dicembre2009, nonché la retribuzione mensi-le di riferimento, sono precisamente

gli stessi dei trattamenti di integra-zione salariale.Trattamenti speciali di disoccupazione per l’ediliziaPer i lavoratori che hanno diritto altrattamento speciale di disoccupa-zione per l’edilizia, con anzianità dialmeno 36 mesi di cui 24 di lavoro

effettivamente prestato (legge n.451/1994), valgono gli stessi im-porti indicati per l’integrazione sa-lariale.Invece per i lavoratori aventi dirittoalla disoccupazione nell’edilizia, chepossono fruire della legge 6 agosto1975 n. 427, l’importo da corrispon-

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AFFARI SOCIALI

PREVIDENZA

di Franco Panzolini

INTEGRAZIONE SALARIALE, MOBILITA’ E DISOCCUPAZIONE

Gli importi massimi per il 2010

Con la circolare n. 18 del 5 febbraio 2010, l’Inps ha pubblicatogli importi massimi mensili dei trattamenti di integrazione sa-lariale, mobilità e disoccupazione, al lordo e al netto della ri-duzione prevista dall’art. 26 della legge 28-02-1986 n. 41 e di-stinti in base alla retribuzione soglia di riferimento. Detta leg-

ge (Finanziaria 1986) stabilisce che i trattamenti commisurati ad una per-centuale della retribuzione inferiore all’80 per cento, sono ridotti in misurapari all’importo derivante dall’applicazione delle aliquote contributive pre-viste a carico degli apprendisti: la riduzione sulle integrazioni salariali e dimobilità è attualmente pari al 5,84 per cento. L’Istituto rende nota anche lamisura dell’importo mensile dell’assegno per le attività socialmente utili.L’aggiornamento deriva dalla variazione annuale dell’indice Istat, che perl’anno 2009 è stato dello 0,7 per cento (utilizzato per il calcolo delle pensio-ni) e che per i suddetti trattamenti è utilizzato al 100 per cento.

SANITA’ CURE PALLIATIVE, Una legge attesa da anni e finalmente approvata da Camera e Senato alla unani-mità. Un testo di iniziativa parlamentare che, come ha sottolineato il ministro del-la Salute, Ferruccio Fazio, colma un vuoto legislativo e ha lo scopo di rendere lecure palliative un diritto per tutti, di cui ci si può servire in maniera omogenea intutto il territorio nazionale. Gli aspetti qualificanti del nuovo provvedimento sono:la distinzione netta delle due reti di cure palliative e di terapie del dolore, ma cheavranno tra loro un coordinamento; la distinzione tra hospice, day hospice e l’as-sistenza domiciliare; i centri specialistici anti dolore e, infine, la semplificazioneper l’accesso ai farmaci antidolore. Di seguito una sintesi della nuova legge:

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Osservatorio nazionale permanen-te, incaricato tra l’altro di redigereun rapporto annuale sull’andamen-to delle prescrizioni;• è stanziata una quota fissa di 50milioni di euro, più 100 milioni dieuro del Fondo sanitario nazionale,inseriti annualmente tra gli obietti-vi di piano affinché vengano effet-tivamente destinati alla cura del do-lore;• qualora una Regione ritardi oppu-re ometta di adempiere a quantoprevisto dalla legge, il ministro del-la Salute fissa un termine ultimo,scaduto il quale nominerà un com-missario “ad acta”.

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dere per l’anno 2010 è di € 583,84 allordo e di € 549,74 al netto, fino adun periodo massimo di tre mesi con-tinuativi, prorogabili nei soli casi diriduzione dell’orario di lavoro finoad massimo di dodici mesi.Indennità ordinaria di disoccupazione non agricolaGli importi mensili per la disoccupa-zione non agricola con requisiti nor-mali, per la quale non opera la ridu-zione ex art. 26 della legge n. 41/86,dal 1° gennaio 2010 sono pari ad €892,96 ed € 1.073,25.Per la disoccupazione non agricolacon requisiti ridotti e per quella agri-cola, da liquidare con riferimento al-l’attività svolta nel corso dell’anno2009, trovano invece applicazionegli importi stabiliti per lo stesso anno2009, cioè € 886,31 ed € 1.065,26.Assegno per attività socialmente utiliL’importo mensile dell’assegnospettante ai lavoratori che svolgonoattività socialmente utili per il 2010 èdi € 533,12.Per quanto riguarda i lavori di pub-blica utilità, l’assegno resta fissato in€ 413,16 mensili. ■

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CUD 2010Al punto 22 (secondo o unico ac-conto Irpef effettivamente trattenu-to) si tiene conto del differimentodel 20 per cento dell’acconto dovu-to per il 2009, disposto dal decreto-legge n. 168/2009; per indicare cheil sostituto ha trattenuto l’accontoin misura ridotta è stata previstal’annotazione cod. BQ.Nel punto 34 vengono riportate ledetrazioni per familiari a carico,escluse quelle per famiglie nume-rose che sono indicate a parte nelpunto 35.

730/2010 e UNICO 2010Nessuna particolarità per la struttu-ra dei modelli, quasi del tutto simi-le a quella dell’anno scorso.Le novità della dichiarazione, co-muni ad entrambe, sono:- la possibilità di fruire della detra-zione del 20 per cento per l’acqui-sto di mobili, apparecchi televisivie computer finalizzati all’arredo diimmobili ristrutturati;- è riconosciuta una detrazione diimposta per il personale del com-parto sicurezza, difesa e soccorso;- per i soggetti colpiti dal sisma del6 aprile 2009 in Abruzzo, è ricono-sciuta la facoltà di fruire di un cre-dito di imposta per la riparazione,la ricostruzione o l’acquisto degliimmobili danneggiati o distrutti,nonché una riduzione del 30 percento del reddito derivante dalla lo-cazione o comodato di detti immo-bili;- è prevista, per i dipendenti del set-tore privato che hanno percepito

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AFFARI SOCIALI

FISCOdi Marco Curri

DICHIARAZIONI FISCALI AL VIA

LLOO SSCCAADDEENNZZAARRIIOO FFIISSCCAALLEE

1 marzo – Consegna del mod. Cud 2010 (redditi 2009) da parte deisostituti di imposta.

30 aprile – Presentazione del 730 e della busta 730/1 per la sceltadell’8 e del 5 per mille ai sostituti di imposta per i contri-buenti che scelgono questa via.

31 maggio – Presentazione del 730 e 730/1 per i contribuenti che si ri-volgono ad un Caf o ad un professionista abilitato.

15 giugno – Il Caf o il professionista consegna al contribuente copiadel Mod. 730 e del Mod. 730-3.

dal 2 maggioal 30 giugno– Presentazione di Unico 2010 in forma cartacea tramite un

ufficio postale: interessa solo i contribuenti impossibilitatiad utilizzare il 730 perché privi di sostituto d’imposta, ocoloro che dichiarano i redditi di un soggetto deceduto.

16 giugno – Versamento con mod. F24 di tutti i saldi risultanti a debitodalla dichiarazione di Unico 2010, compresi quelli relati-vi al primo acconto. Con la maggiorazione dello 0,40%si può versare entro il successivo 16 luglio.

25 giugno – Il Caf o il professionista comunica al sostituto di imposta irisultati finali della dichiarazione con il Mod. 730-4.

1° luglio – Per i lavoratori in servizio, sugli emolumenti corrisposti il sosti-tuto di imposta deve effettuare le trattenute dell’Irpef a debito(saldo 2009) in unica soluzione o a rate (prima rata, se è sta-ta richiesta la rateazione), delle addizionali regionale e comu-nale all’Irpef, ovvero rimborsare l’eventuale credito Irpef risul-tante dal 730; deve inoltre trattenere dalla retribuzione il pri-mo acconto (se dovuto) sull’Irpef e sull’addizionale comunale.

Agosto o settembre – Le suddette operazioni per i pensionati.

30 settembre – Presentazione di Unico 2010 in via telematica, obbligato-ria per la generalità dei contribuenti.

30 novembre – Trattenuta (per il 730) o versamento F24 (per Unico) dellaseconda rata o della rata unica di acconto Irpef 2010.

(il 28 febbraio è domenica)

L’Agenzia delle Entrate ha pubblicato a fine gennaio sul proprio sitoInternet le versioni definitive dei modelli Cud e 730, nonché la bozza delmodello Unico. Per non ripetere quanto ormai ben noto ai contribuenti,riportiamo solo le modifiche rispetto all’edizione precedente e le novitàper la compilazione. Nella tabella è inoltre trascritto lo scadenzariodelle dichiarazioni stesse.

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dal datore di lavoro compensi perincremento della produttività, percui è prevista un’imposta sostituti-va dell’Irpef, di scegliere una diffe-rente modalità di tassazione deglistessi.Sono inoltre previste le seguentiproroghe di agevolazioni:- la detrazione di imposta del 19 percento per le spese di autoaggiorna-mento e formazione dei docenti;- la detrazione di imposta del 19 percento per le spese di acquisto degliabbonamenti ai servizi di trasportopubblico locale, regionale e interre-gionale;- la possibilità di fruire della detra-zione d’imposta del 19 per centoper le spese sostenute dai genitoriper la frequenza di asili nido;- la detrazione d’imposta del 20 percento per la sostituzione di frigori-feri e congelatori e per l’acquisto dimotori ad elevata efficienza e va-riatori di velocità;- la detrazione del 36 per cento perle spese degli interventi di recuperodel patrimonio edilizio;- la detrazione d’imposta del 55 percento per le spese relative agli in-terventi finalizzati al risparmioenergetico degli edifici esistenti e,in taluni casi, la possibilità per glieredi o gli acquirenti di questi im-mobili di ridimensionare il numerodelle rate residue. ■

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«Mafia, camorra e ‘ndrangheta sono una terribile patologia per ilPaese», ha detto il nostro premier in occasione del Consiglio deiministri tenutosi a Reggio Calabria per varare un nuovo pacchettoantimafia, costituito da una serie di disegni di legge (eccetto ilprimo, che entra subito in vigore) di iniziativa governativafinalizzati ad intensificare la lotta alla criminalità organizzata.Vediamo in sintesi di cosa si tratta, iniziando dai dueprovvedimenti più significativi.

Agenzia dei beni confiscati. E’ l’unico che nasce con decreto legge.L’Italia presenterà in sede Ue il proprio progetto per ottenerel’esecuzione dei sequestri dei beni in tutti i Paesi europei.Testo unico delle leggi antimafia. Raccoglierà e razionalizzerà in unsolo codice tutti gli interventi legislativi emanati contro le mafie apartire dal 1965 ad oggi.Patrimoni mafiosi. Verrà esteso a tutto il territorio nazionale ilsistema dei desk (raccolta notizie) interforze provinciali perintegrare le informazioni e individuare i patrimoni da colpire. E’questo uno dei compiti fondamentali della Dia-Direzioneinvestigativa antimafia.Lotta alle ecomafie. I provvedimenti contro il traffico illecito dirifiuti sono attribuiti alla competenza della Direzione distrettualeantimafia. Vengono estese le operazioni sotto copertura delle forzedi polizia contro questo reato.Sostegno alle vittime del racket e dell’usura. Si costituirà uno“scudo di Stato” per tutelare e garantire coloro che hanno il coraggiodi denunciare gli estortori e gli strozzini. Le nuove misure sarannogestite in modo omogeneo e coordinato su tutto il territorionazionale.Contrasto a livello nazionale. Le operazioni sotto copertura delleforze di polizia saranno estese anche ai reati di estorsione, di usura edi favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.Vigilanza sugli appalti e il lavoro nero. Si estenderà a tutto ilterritorio italiano la tracciabilità dei flussi finanziari degli appalti, giàprevista per la ricostruzione in Abruzzo e per l’Expo 2015 diMilano; verrà promossa una stazione unica appaltante per assicuraretrasparenza, regolarità ed economicità nella gestione dei contratti diopere pubbliche. Contro il lavoro nero, dopo i fatti di Rosarno, verràelaborato un piano straordinario, che prevede l’impiego di 550ispettori per controllare 20.000 aziende in Campania, Puglia,Calabria e Sicilia.Nuovo sistema informatico. Sarà denominato Macro (mappacriminalità organizzata) e servirà a raccogliere tutti i dati diindividuazione dei mafiosi e delle loro attività, recependo leinformazioni provenienti dai gruppi provinciali composti dainvestigatori di polizia, carabinieri e finanza, nonché dairesponsabili delle carceri. ■

di Mauro Masini

NUOVE MISURE CONTRO LA MAFIA

AFFARI SOCIALI

LEGALE

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AFFARI SOCIALI

Rendimenti dimezzati, aumento dei costi peruno scoperto, commissioni sempre più care.Come se non bastasse la recessione, i cor-rentisti bancari hanno trovato una serie diamare sorprese in questo inizio di anno nuo-

vo. Facciamo un piccolo esempio: secondo un’indaginerecentemente condotta, riuscite a immaginare quanti soldibisogna tenere sul conto corrente per riuscire a guadagna-re un euro a fine anno? Sedetevi. La risposta è: 611 milaeuro! Per spiegarci meglio, è la somma necessaria affinchéil rendimento dei risparmi in giacenza superi i costi banca-ri del conto medesimo, tasse comprese.Sul fronte di tassi e costi, il 2010 si apre con svantaggio peri risparmiatori. Negli ultimi quattro mesi infatti i tassi atti-vi dei conti per famiglie si sono dimezzati, mentre quellipassivi hanno ripreso a correre. Salgono, nel contempo,anche i costi, come il prelievo di contante allo sportello (fi-no a 3 euro nei conti ordinari), e il canone annuo dei con-ti a pacchetto, cioè di quei conti che prevedono una formu-la del “tutto compreso”.Torniamo un attimo ai rendimenti dei depositi. Attualmen-te la media si attesta allo 0,035 per cento rispetto allo -scarno – 0,070 per cento registrato a fine dello scorso me-se di settembre. Gli interessi sui prestiti sono invece salitidi quasi un punto, sempre secondo la media, attestandosial 13,35 per cento rispetto al 12,45 per cento, con picchiaddirittura del 21,50 per cento. E pensare che nel 2004 ilconto Bancoposta dava l’1,25 per cento sui depositi.Il costo medio annuo di un conto per famiglie, tratto dal-l’indagine su 122 operazioni effettuate, è di 267 euro (unamedia ricavata dallo studio di 8 istituti bancari). Ed è pro-prio su questa cifra, se proiettiamo un rendimento mediodello 0,06 per cento, che si ricava la cifra dei 611 mila eu-

ro citati all’inizio. Il costo del deposito-tipo, infatti, è sali-to del 5 per cento rispetto al 2008, mentre le sole commis-sioni che scendono sono l’invio dell’estratto conto (da 71a 41 centesimi) e delle informazioni di trasparenza banca-ria (da 63 a 46 centesimi).Insomma, le commissioni più onerose non calano, comeinvece vorrebbe l’Antitrust. E’ infatti la stessa Authority alamentare come alcune commissioni sulla circolarità dicontante – vedi il prelievo o il bonifico – siano ancora trop-po alte per un sistema veramente competitivo.Una prova, se ancora servisse, di quanto ormai sia sconsi-gliabile tenere i soldi sui conti ordinari. In compenso però,il forfait che si paga sui conti a pacchetto è tendenzialmen-te in aumento, anche se alcune banche, come pure Banco-posta, annunciano l’introduzione di nuovi pacchetti condei vantaggi aggiuntivi per la clientela, quale BancopostaPiù, a canone regressivo.La ragione di questa tendenza è molto semplice. I tas-si attivi sui depositi sono ormai quasi a zero, e le ban-che non hanno più spazio di manovra per ulteriori ridu-zioni al fine di guadagnare di più. Diminuiscono an-che, e questo è un effetto della crisi, i soldi che le ban-che raccolgono dai risparmiatori: una falla di 14 mi-liardi rispetto ai conti del 2008. Questa flessione (-93per cento) non è stata compensata dall’aumento di red-ditività data da mutui e credito al consumo. Di conse-guenza, gli istituti sono intervenuti aggiustando versol’alto le commissioni così come i tassi passivi. Atten-zione, dunque, ad andare in rosso: costerà sempre dipiù. ■

ECONOMIA

LE BANCHE ITALIANE SEMPRE PIU’ CAREQuesta l’amara sorpresa dei correntisti

di Igor Uboldi

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Un Museo-gioiello, e frai più importanti delBelpaese, nato ad Im-peria, una delle patriedell’olivo, grazie alla

passione di un imprenditore e colle-zionista, cioè Carlo Carli, e un gran-de amore per l’olivo. Per molti anniCarlo Carli ha cercato oggetti legatia questa pianta simbolo della civiltàmediterranea: lumi, orci, utensili dafrantoio, vecchi di cinquant’anni o dimillenni, oggetti preziosi e talvoltadi valore inestimabile, comunque di-ventati rari col tempo. Da aggiunge-re che tutte le patrie dell’olivo, cioètutto quanto il bacino del Mediterra-neo, sono state un campo di indaginee di raccolta, con pezzi provenientidalla Grecia, dal Marocco, dallaSpagna, dal Medio Oriente, ovvia-mente dalla Liguria e dal Meridioneitaliano. In questo modo, oggetto peroggetto, le collezioni sono cresciutedi importanza; e pertanto si è fattastrada l’idea di esporre al pubblicogli oggetti raccolti.Dove? Ebbene, da alcuni anni era li-bera la palazzina Liberty che per uncerto tempo, prima della edificazio-

ne di un’altra sede, aveva ospitato gliuffici della Fratelli Carli – la mag-giore industria olearia in Liguria – eindubbiamente era un luogo ideale.

La prima idea era di fare delle bache-che e di mettervi in bella vista gli og-getti nei locali sistemati alla meglio.Ma la scelta non soddisfaceva un

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VIAGGI

GIOIELLI D’ITALIA

UN MUSEO PER L’OLIVO• Nato ad Imperia per volontà di un imprenditore

e uomo di cultura• Quale omaggio ad una pianta simbolo

della civiltà mediterranea• Con reperti di inestimabile valore,talvolta risalenti a migliaia d’anni fa

gioielli.d'italia 20-21 23-02-2010 8:56 Pagina 20

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personaggio di fantasia come CarloCarli. Era, come dirà, «troppo bana-le». E ancora: «La collezione merita-va un ordinamento più significati-vo». Per fare questo però «occorre-vano competenze che noi non aveva-mo, aiuti sperimentati e capaci». Co-sì per prima ci si rivolge a una giova-ne archeologa, Patrizia Garibaldi,che «portò la sua professionalità e ilsuo entusiasmo sull’argomento, in-cominciando con la schedatura deireperti», cosa che consentì di dareorganicità alle collezioni.Inoltre di dividerle per argomenti co-sì tracciando una prima bozza di ciòche si voleva e si poteva dire. In que-sto modo maturò la prima idea di unmuseo, e la constatazione che gli ele-menti per realizzarlo fuor da ognidubbio c’erano. E’ stata una impresacomplessa, per nulla facile da realiz-zare, che per prima cosa ha richiestol’ammodernamento degli spazi e laloro ridistribuzione in funzione deicriteri espositivi più aggiornati. Uncompito svolto dall’ingegner GrossiBianchi e dall’architetto Melai. Maper rendere meglio comunicabile alpubblico il senso di questa raccoltastraordinaria bisognava anche lavo-

rare di fantasia, tessere un raccontoorganico capace di collegare un og-getto all’altro in maniera organica epiacevole per i visitatori. Insomma,bisognava affidarsi a un regista, cheviene trovato nello studio zurighesedi Hans Woodtli, che vanta una lun-ga esperienza in questo settore.Non è stata una impresa semplice,tanto è vero che dall’inizio dei lavorifino all’8 maggio 1992 – data del-l’inaugurazione del Museo dell’Olivo– sono trascorsi ben cinque anni diprogetti, di prove, di discussioni, di ri-facimenti. Ma come può dire oggiCarlo Carli: «E’ stato un lavoro pre-miato dalla soddisfazione di migliaiadi visitatori che da subito hanno ani-mato le sale del Museo, e dal ricono-scimento tributato da Emya, il Comi-tato del Premio Museo dell’Anno,concesso ogni anno dal Consigliod’Europa al museo che si è distintoper originalità, soluzioni espositive, econtributo alla valorizzazione del pa-trimonio culturale europeo». Un Mu-seo per documentare due mondi,quello che in tutta la storia occidenta-le ha visto la presenza costante del-l’olivo nelle opere di scrittori e poeti,nei rituali di consacrazione di re e sa-cerdoti, in ogni occasione celebrativadella gloria e della pace.E il mondo del lavoro, della coltiva-zione, del commercio. Questa piantasacra che è l’olivo in assoluto un mu-seo lo meritava.

(Raffaello Uboldi)

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Alcuni preziosi oggettiesposti: in basso unlume in argento chepoteva essere alimentatosolo da olio di oliva.

Nella pagina precedente, una lucernabilume del I secolo d.C. e un’oliera inargento e barca del 1819

A des., la sala n. 15: lavorazione,conservazione, commercio; sotto la sala

n. 2: botanica e olivicoltura.In apertura, il frantoio a trazione

e la sala n. 17: l’albero divino

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Pur non essendo il mag-giore dei fiumi dellaRussia intera – che neconta a centinaia, citere-mo soltanto l’Ob, lo Je-

nissei e la Lena – è il maggiore deifiumi europei. Nessun altro fiumequanto il Volga sa scatenare emozio-ni. Per un russo è la mat Volga, lamadre Volga – tenendo anche pre-sente che in lingua russa i fiumi sideclinano al femminile – e non unfiume fra i tanti. S’impara già nelleclassi elementari che la Russia fu fi-nalmente unita quando Ivan il Terri-bile conquistò le città tartare di Ka-zan e Astrakan e l’intero corso delVolga appartenne al principato diMoscovia. Le due grandi rivoluzionicontadine, quella di Stenka Razin nel‘600 e di Pugacev nel ‘700 ebberoorigine sul Volga. Razin voleva sol-tanto uno zar più “buono”, e fusquartato vivo. Un secolo dopo laGrande Caterina, colta ed evolutaperché aveva letto Voltaire, si limitòa far decapitare Pugaciev.Lungo il Volga attraverso il Mar Ca-spio giungevano nel Medio Evo aNiznij Novgorod e a Mosca le mercidella Cina e dell’India. Sono patrimo-nio del Volga il caviale beluga, il mi-gliore del mondo, e le grandi centraliidroelettriche che alimentano l’indu-stria pesante. Sul Volga sono nati Ne-krasov, il teorico dell’anarchia mili-tante, un cantante di grido quale Sce-liapin, Massimo Gorkij, e Lenin. Perlunghi anni è stato considerato il con-fine naturale fra l’Asia e l’Europa,prima di spostare questa linea di de-marcazione più ad est. La guerra civi-le fra “rossi” e “bianchi” venne deci-sa sul Volga, attorno ad una città chea quel tempo si chiamava Tsaritsyn –poi Stalingrado e oggi Volgogrado. Itedeschi superarono il Don nel 1942,ma non il Volga e persero l’anno se-guente la loro guerra in Russia. Ce n’èabbastanza per capire quanto un talefiume conti nell’animo dei russi.Nasce a nord sulle colline del Valdaje finisce nel Caspio dopo un viaggio

di 3.688 chilometri, cosa che ne fa ilmassimo fiume europeo. Volendo cisi può arrivare da Mosca lungo uncanale di 128 chilometri e 11 chiuse,realizzato in epoca sovietica. E daqui percorrere il grande fiume fino

ad Astrakan e al Caspio, via via in-contrando alcune delle grandi cittàstoriche della Russia. La prima sostaè a Uglic, una delle città più antiche,che prende il proprio nome, che si-gnifica “angolo”, dall’ansa del fiu-

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di Alberto U. RogiVIAGGI

I GRANDI FIUMI

IL VOLGA• E’ il maggiore dei fiumi europei,e per i russi una grande “madre”

• Dove tutto si è svolto, dai tartari a Ivan il Terribile

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me in cui si trova.Fu qui che lo zarDmitrij, figlio diIvan, venne assassi-nato; e questo spie-ga perché la suachiesa principale,dalle azzurre cupolea bulbo, sia intitola-ta a “Dmitrij nelsangue”. Fu adUglic che Puskindapprima e poi Musorgskij venneroad attingervi suggestioni per dar vi-ta alla tragedia di Boris Godunov.Per Pasternak la città era sinonimodi sortilegio.Come scrisse: “… la primavera è fia-besca come a Uglic”. Oggi è un pic-colo borgo abbandonato se non fosseper le storie che racconta. Segue Ry-binsk col suo bacino artificiale di4.600 chilometri quadrati, il secondod’Europa (il primo è quello di Kui-bysev). Le dighe che bloccano que-sto bacino hanno decimato gli storio-

ni del Volga e si capisce il prezzo delcaviale sul mercato. Ed è stato quasicome una sorta di ricompensa cheproprio a Rybinsk, al centro del fiu-me, è stato eretto un monumento al-to dieci metri dedicato alla madreVolga. I villaggi attorno, in passatocovi di pirati e di mercanti ribelli, so-no stati cancellati con gli anni (so-pravvivono tuttavia i pescatori difrodo che uccidono gli storioni conla dinamite). Così come sono scom-parsi i cosiddetti “buriaki”, quei con-tadini poveri che tiravano i cavi lun-

go la riva per consentire ai battelli diprocedere controcorrente.E dei quali rimane soltanto una can-zone (“Volga, Volga”) che intonava-no per dare ritmo alla loro fatica.Niznj Novgorod – chiamata Gorkijin epoca sovietica - con le sue chieseammirevolmente decorate da Ru-blov è per i russi quello che Firenzeè per un italiano. Ci vivono tra l’al-tro, a quanto si afferma, le più belledonne di tutta la Russia, ed un grandire per un Paese che non difetta inquesto campo. E’ inoltre nota per lefabbriche d’automobile, una costrui-ta dalla Fiat. Con Kazan si entra interra tartara, rammentando che que-sta città fu la capitale dell’Ordad’Oro. Vi si fabbricano oggigiorno ireattori Tupolev, un orologio da pol-so ogni due secondi, ci passa l’oleo-dotto che dall’Asia centrale porta ilpetrolio fino a Berlino. Lenin, nato aSimbirsk, alla confluenza tra il Ka-ma e il Volga studiò all’Università diKazan, lo ricorda una statua cheemerge dalla corrente.Saratov è una grande città industriale,quasi una propaggine di Volgogrado,a suo tempo chiamata Stalingradoprima della destalinizzazione krusce-viana. E’ qui che il Volga prende dauna riva all’altra le dimensioni di unbraccio di mare. Con la famosa batta-glia della seconda guerra mondialeVolgogrado venne praticamente rasaal suolo. Ricostruita ex novo fa unpo’Mosca, un po’Kiev, un po’Minskin periferia. Interessante il museo cherammenta il conflitto, e la fine inglo-riosa della 6a armata di von Paulus.Più avanti il Volga procede in terracosacca, per dire quegli intrepidi sol-dati dello zar messi di sentinella neiloro speciali accampamenti alle fron-tiere dell’impero. Infine, ecco Astra-kan e il Caspio dove il Volga conclu-de il suo tragitto, non senza avercinarrato, una città dopo l’altra, una di-stesa di terra che si collega all’altra,un po’ tutta la storia di un grandePaese. ■

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In questa pagina l’enorme statua dellaVittoria a Volgograd; accanto, una moscheaa Kazan; sotto, la chiesa “Dmitrij nelsangue” a Uglic. In apertura, una bellaimmagine del fiume a Novgorod e, inbasso, la confluenza dell’Oka nel Volga

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di Raffaello UboldiL’ITALIA CHE LAVORA

UOMINI E AZIENDE

Le origini di questa banca, e co-s’è oggi?Le origini risalgono alla Cassa Ru-rale di Castignano e Rotella, sortanel 1898, che nel 1995 si è fusa conl’altrettanto centenaria banca diMontalto delle Marche e della Val-le dell’Aso (1901), dando così vitaalla attuale BCC-Picena.Nel 2006 è stato acquisito lo spor-tello dell’ex Banca di Ascoli e nel2009 quello dell’ex BIESSE BancaSambenedettese. Così che oggi larete commerciale è composta di di-ciannove filiali, e l’organico conta,totalmente, 122 dipendenti.Siamo presenti sul territorio delleprovince di Ascoli Piceno e Fermo,ma operiamo anche sul teramano esul maceratese.Cerchiamo di qualificare lo spiri-

to di questa banca, la sua funzio-ne primaria…Una banca che ascolta, che crescecol crescere delle famiglie, degliartigiani, delle piccole e medie im-prese, che segue e s’integra nel tes-suto economico locale, se vogliamouna“banca differente”. La bancafatta di uomini per gli uomini. Lanostra forza sta nel saper ascoltare

la gente, percepirne e soddisfarne ibisogni, siamo una banca che favo-risce la relazione tra il proprio per-sonale e la clientela, tant’è che chici lavora è al suo posto da una vita– io sono diciannove anni che sonoqui –laddove in tante altre banchenostre concorrenti un direttore ciresta due o tre anni, vende ai clien-ti non si sa bene cosa, dopodiché se

BccPICENA• Una banca che ascolta, fatta di uomini, al servizio delle

piccole-medie imprese, degli artigiani, delle famiglie• Parte determinante dello sviluppo del territorio

• Ne parla il direttore di filiale, Alberto Amici

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ne va abbandonando persino il ter-ritorio.I vostri utili?Vengono patrimonializzati nel-l’azienda e conseguentemente mes-si a disposizione e reinvestiti sulnostro territorio di competenza cre-ando così un circolo virtuoso chefavorisce la crescita reciproca.Questi insomma i vostri obblighistatutari…Esatto, per noi è la centralità dellapersona che conta, i valori della so-

cietà che cicirconda innoi sono im-pliciti, anchea motivo del-le ragioni percui in passa-to nascevanole Casse Ru-rali, cioè percombatterel’usura nellecampagne.Lei da qualeesperienzaproviene?Sono partito

facendo il commercialista,con par-ticolare interesse ai problemi dellavoro, in seguito sono stato perparecchi anni in aziende private,finché nel 1991 la BccPicena miha offerto l’opportunità di entrarcicome direttore di filiale, sonomaestro del Lavoro, presidente diun Lions Club di Ascoli Piceno edanche in questa veste organizzoconferenze e convegni di interessesociale, uno, per fare un esempio,sulle paralisi cerebrali infantili, unaltro in prospettiva sul lavoro mi-norile, e altri ancora con lo scopodi far ripartire il territorio in que-sto o quel settore ove sia deficita-rio.E come banca?Noi facciamo riferimento alla Fe-derazione marchigiana delle BCC,inoltre partecipiamo al capitale diIccrea Holding SpA; siamo insom-ma parte attiva del sistema del Cre-dito Cooperativo Italiano, che con-ta nell’insieme una rete di ben3.500 sportelli, cosa che consentealle BCC, generalmente realtà ban-carie di modeste dimensioni, di of-

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Una piccola, e grande Banca, con 19 sportel-li sul territorio (la filiale principale è quelladi Ascoli Piceno, via Monticelli, di cui è di-rettore Alberto Amici che qui intervistiamo),122 dipendenti, e il sostegno, la fiducia, di

ben 2.700 soci. Per dire la BccPicena, aderente alla Fe-derazione Marchigiana delle BCC con partecipazione alcapitale di ICCREA Holding SpA, cosa che consente alleBCC, piccole realtà bancarie, di offrire una completagamma di soluzioni creditizie e finanziarie. La diffusionedella cultura e dell’immagine cooperativa è inoltre assi-curata dalla Federazione Nazionale delle BCC alla qua-le la BccPicena partecipa indirettamente per il tramitedella Federazione Marchigiana. Il sistema del CreditoCooperativo Italiano è infine completato dalle societàoperanti nel campo della formazione, della editoria, del-la elaborazione dei dati e dello sviluppo informatico.L’unione della forza derivante dalla capacità produttivadelle società partecipate da ICCREA Holding SpA, dellaefficacia dell’azione divulgativa e promozionale dellaFederazione Nazionale delle BCC e della efficienza e

versatilità operativa delle BCC, fanno del Credito Coope-rativo un sistema che meritevolmente si colloca ai verti-ci del mondo bancario italiano.I compiti? In rapida sintesi, essere una banca di riferi-mento per le piccole e medie imprese, per gli artigiani,per gli agricoltori, per i professionisti, per le famiglie. Ri-cercare, e mettere a disposizione del territorio ogni pro-dotto e servizio bancario, parabancario e finanziario uti-le o atto a soddisfare i bisogni, anche futuri, della collet-tività. Svolgere un ruolo attivo nello sviluppo sociale eculturale.L’essere quotidiano partecipe della vita del territorio, haconsentito alla BccPicena di conoscerne a fondo i biso-gni e quindi di ricercare e proporre le giuste soluzioni intermini di prodotti e servizi. Attraverso la sua vasta gam-ma di prodotti e servizi la BccPicena è in grado di forni-re soluzioni alle istanze di credito delle famiglie e dellepiù varie attività economiche: artigianato, agricoltura,commercio, libero professionali, piccole e medie indu-strie.

La sede della Direzione Generale di Castignano e, in basso, il direttoreAlberto Amici

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L’ITALIA CHE LAVORA

UOMINI E AZIENDE

Le numerose configurazioni di pro-dotti a pacchetto rappresentano an-cora soluzioni ideali ai bisogni: deigiovani (siano essi studenti o in cercadi occupazione), dei lavoratori di-pendenti, di chiunque eserciti una li-bera professione o attività imprendi-toriale, delle casalinghe, e delle fami-glie in genere.I rapporti di collaborazione con lesocietà del sistema del Credito Coo-perativo italiano, e le relazioni dipartnership con società leader, con-sentono poi alla BccPicena di offrirevantaggiose soluzioni in materia digestione del risparmio; leasing im-mobiliare, auto, strumentale e nauti-co; assicurazioni ramo danni e ramo vita; factoring; pri-vate equità, piani pensionistici.Particolarmente interessante è anche l’attenzione con laquale la BccPicena sta sviluppando l’attività nei servizidel commercio internazionale, come della Banca elettro-nica.Si può aggiungere che la BccPicena attribuisce grandeimportanza alla efficacia di un costruttivo rapporto dia-lettico tra Banca e Impresa; e tutto questo è rintracciabi-le nell’impegno col quale, ormai da alcuni anni, si faparte attiva per diffondere ed elevare la cultura dei pic-coli imprenditori in materia di “gestione e programma-zione economico-finanziaria dell’impresa”.A tale attività si affianca un attivo servizio di qualificata

consulenza in materia di gestione economico-finanziariadell’impresa, organizzato allo scopo di offrire ai clientiuno strumento operativo che consenta loro di rimuoverel’ormai anacronistica ritrosia delle imprese a fornire datialle banche e la sfiducia della banca verso i dati fornitidalle imprese.Il sistema del Credito Cooperativo è un sistema basatosulla cooperazione e sulla mutualità, al servizio dei socie del territorio. Un sistema formato da centinaia di ban-che locali, con 3.499 sportelli distribuiti in tutta Italia.Ogni banca quindi conosce da vicino la realtà del terri-torio ma possiede anche la forza dell’appartenenza adun Sistema.

R.U.

frire una gamma completa di solu-zioni creditizie e finanziarie, diconsigliare al meglio chi si rivolgea noi, offrendo i prodotti che me-glio soddisfano le esigenze dellaclientela.Meglio delle grandi banche?Rispondo di sì in assoluto, noi sia-mo in grado di offrire gli stessi ser-vizi dei più importanti competitorsbancari, assicurativi e finanziari.Col vantaggio inoltre di conoscerea fondo, e molto bene, il territoriodove operiamo e così, spesso, lanostra azione risulta maggiormenteefficace.Nell’investimento quali garanziechiedete?Reinvestiamo i risparmi del territo-

rio nel territorio ed è quindi logicoche ce ne dobbiamo prendere curacon grande attenzione. Questocomporta che nelle operazioni diprestito siamo soliti richiedere ga-ranzie che, secondo le caratteristi-che del finanziamento, vanno daquelle personali a quelle ipotecarie.Finanziamo sia persone fisiche cheimprese e per queste ultime tenia-mo anche conto delle prospettive disviluppo che nel futuro possonoprovenire dai progetti di investi-mento.La gente vi conosce, sa cosa fate,vi segue?Rispondo che abbiamo un grossoimpatto sulla clientela, e soprattut-to che la nostra carta vincente sta

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nel fatto di operare da tantissimotempo sul territorio, sì da essere di-ventati dei punti di riferimento fon-damentali, grazie fra l’altro, allanostra onestà mentale, al modo se-rio e professionale di lavorare e so-prattutto al fatto di aver creato fidu-cia nei nostri clienti.Insomma… niente bond argenti-ni.Mai e poi mai, e neppure, Parmalat,Cirio o altri simili investimenti.Come dicevo prima sentiamo su dinoi la responsabilità di salvaguar-dare i risparmi del territorio e quin-di ai nostri clienti consigliamo sem-pre e soltanto investimenti sicuri etranquilli.I giovani?E’ un segmento che curiamo conspeciale attenzione, abbiamo in ca-talogo prodotti pensati per gli stu-denti e per i giovani in cerca di oc-cupazione o al primo impiego; liassistiamo nella loro carriera scola-stica con finanziamenti agevolati epremiamo con borse di studio tutti isoci o i loro figli che conseguonoun diploma o una laurea, che vuolessere anche un modo per fideliz-zarli a questa nostra banca. Nellescelte postuniversitarie finanziamo

il loro autonomo inserimento nelmondo del lavoro, sosteniamo at-traverso varie sponsorizzazioni leloro attività culturali, sportive o lu-diche, purché sia possibile ravvi-sarne il rispetto dei principi eticiche sono alla base della nostra cul-tura.La grande impresa?Abbiamo consapevolezza dei no-stri limiti e sappiamo di non esserein grado, da soli, di soddisfare leesigenze di grandi Gruppi indu-striali ai quali proponiamo i pro-dotti delle società del Gruppo ban-cario Iccrea. Un Gruppo compostoda tutte le oltre 400 BCC italiane,che ha costituito varie società spe-cializzate nell’offerta di specificiprodotti bancari consentendoci diintervenire anche in questo settore.Abbiamo la possibilità di offrireleasing, factoring, assicurazioni,private equity, gestioni del rispar-mio. Insomma possiamo seguireanche la grande azienda pur nonessendo questa la nostra missionefondamentale.E ancora?Per esempio puntiamo molto sullabanca elettronica, cosa che consen-te alla clientela di usufruire dei ser-

vizi bancari anche in ogni momen-to della giornata e senza doversi re-care fisicamente in banca. Poi so-steniamo le imprese nelle relazionicommerciali con l’estero, un setto-re che seguiamo con particolare at-tenzione ritenendolo strategico peril recupero economico del nostroterritorio. E ancora le attività diconsulenza alle imprese in materiaeconomico finanziaria, un’attivitàforse poco percepita perché inseri-ta nel contesto delle procedure dianalisi finalizzate alla concessionedei prestiti, ma che spesso sono ri-sultate particolarmente utili per ri-vedere i progetti da parte dei clien-ti.Lei come giudica il sistema ban-cario italiano?Direi che è solido, lo si è visto nelcorso della crisi ed i nostri istituti,soprattutto quelli del Credito Coo-perativo in generale, hanno rettomeglio che in altri Paesi, a dimo-strazione del fatto che forse nel“piccolo” c’è una grande forza euna buona solidità.Giulio Tremonti dice che nonsempre le banche fanno il loromestiere.Noi lo facciamo. ■

A des., un interno della banca e sotto, un’immagine della sede

ancora in costruzione

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ANLA NOTIZIE

MICHELIN ITALIANA• Presso il Centro Congressidell’Unione Industriale di Tori-no l’annuale appuntamentoper la premiazione dei dipen-denti anziani Michelin. Allacerimonia hanno presenziatoil dr. Gianfranco Carbonato eil dr. Giuseppe Gherzi, rispet-tivamente presidente e diretto-re dell’Unione Industriale, M.

Caylar, presidente e ammini-stratore delegato della Miche-lin Italiana, e l’ing. Paolo Eu-la, del Consiglio di ammini-strazione SAMI. M. PhilippeVerneuil, direttore della zonaGeografica Europa, è statoimpossibilitato a presenziarealla cerimonia. Il suo saluto èstato portato dal dr. MarcoDo, direttore della Comunica-zione Michelin.Sono intervenuti per porgereil saluto di benvenuto ai pre-senti e ai premiati, Bruno Pan-tosti Bruni, presidente del Ga-mi, e Lorenzo Cafferati, vice-presidente nazionale Anla,ed in rappresentanza dellaRegione Piemonte il dr. SergioDeorsola, assessore agli EntiLocali Federalismo Legale.Il presidente, M. Caylar, hafatto il punto sulla situazioneaziendale, rivolgendo il pro-prio personale ringraziamentoai premiati per la loro profes-sionalità e partecipazione allosviluppo della Società, ope-rando a tutti livelli, in tutti i siti

della Michelin Italiana: Ales-sandria, Cuneo, Fossano, Di-rezione Commerciale di Mila-no, Torino Sede e TorinoStura.Questi i premiati:40 anniCuneo – Bartolomeo Arduino,Lodovico Armando, AntonioBergese, Michele Bonetto, Do-menico Brondino, Michelan-gelo Cravero, Elio Ferro, Val-ter Giraudo, Celestino Guiz-zo, Giampiero Lovera, Giam-

piero Marino, Giancarlo Oli-vero, Stefano Panero, Gian-franco Romano, GiovanniViale, Antonino Villano.Fossano – Giovanni Racca.Dir. Comm. Milano – AlbinoPetris.Torino Stura – Raimondo Mi-chele Cesiano, Antonio Latte.35 anniAlessandria – Bruno Alessio,Tiziano Arbora, Delfino Giu-seppe Bertonasco, Emma Bo-

sia, Giuseppe Cipriani, Fran-co Augusto Ferrarese, Gior-gio Gilardi, Giampiero Got-tardi, Nicandro Marandola,Pietro Lino Mazzarello, Fran-co Piccolini, Efisio Porru, Fla-vio Postal, Giampaolo Giu-seppe Re, Per Luigi Scaramel,Marcello Vacchieri.Cuneo – Francesco Asplana-to, Giorgio Bodrone, ValerioBono, Celestino Campana,Claudio Chino, Giovanni Dut-to, Gualberto Galaverna, Sil-vana Garro, Valter Giordano,Gianmario Giraudo, Ugo Ler-

da, Giancarlo Pellegrino, Ma-rinella Perano, Agnese Tallo-ne, Maria Grazia Valletto.Fossano – Luisa Cimadom,Pietro Gallo, Gianpiero Gari-no, Pierino Ghigo, GiancarloGregorio, Gianfranco Ogge-ro, Piero Pasquale, GiovanniRoatta, Giacomo Rosso, DinaRovere.Dir. Comm. Milano – Rosalin-da Repossini, Raffaela Spano,Anna M. Vago.

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Torino Sede – Antonella Bian-co, Rossella Iorietti, AdrianaMonfrino, Nives Tirapelle.Torino Stura – Lorenzo Barbe-ro, Claudio Becchio, MicheleBono, Giuseppe Borrello, Giu-seppe Cotti, Giovanni Franco,Michele Frisenna, Vitale Ian-dolino, Gianvito Lorenzetti,Vincenzo Mastropietro, GianPaolo Meistro, Paolo Giovan-ni Niada, Francesco Padua-no, Fabrizio Papi, PrimianoPetrarca, Giorgio Ratti, An-drea Sambuco, LeonardoSantomartino, Luciano Sarto-

re, Salvatore Sferlazza, Gio-vanni Vacca, Fernando Anto-nio Varraso.30 anniAlessandria – Luigi Amelotti,Nicola Beatrice, GiuseppeBosco, Angelo Campaci,Giampaolo Cazzulo, AngeloAntonio Chicchino, MaurizioGhirotto, Rosario La Marca,Mauro Longhin, Bruno AurelioLoparco, Giovanni Luciani,Giorgio Martini, AlessandroMaschio, Francesco MassimoMele, Giuseppe Muraca,Mauro Odino, Luciano Pog-gio, Antonio Repetto, GianPaolo Rolando, Riccardo Rug-

giero, Adriana Salandin, Ma-rilena Santangeletta, Mauri-zio Sartin, Enzo Antonio Tuli-pano.Cuneo – Bruno Alessandria,Flavio Anghilante, Giov. Batti-sta Astegiano, Flavio Avagni-na, Valerio Bernacca, ValterBiancardi, Luciano Boggia,Luigi Bonetto, Elio Bono, Mar-co Brignone, Renato Cometto,Sergio Cravero, Gian PieroCrosa, Bruno Antonello Dal-masso, Gianpiero Dalmasso,Franca Dutto, Gianpaolo Dut-

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segue a pag.30

▲Nelle foto: 1 il tavolo d’ono-re; 2 e 3, i premiati di Ales-sandria per 30 e 35-40 annidi anzianità aziendale; 4, 5 e6, i premiati di Cuneo per 30,35 e 40 anni di servizio; 7, ipremiati della Direzione Com-merciale per 30 e 35 annimaturati

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ANLA NOTIZIE

to, Erio Eandi, Giacomo Fan-tino, Giorgio Ferrero, DarioFerrua, Giovanni Ferrua, LuigiFracchia, Claudio SebastiFranco, Piera Fulcheri, MatteoGalleano, Gianpiero Giorda-no, Claudio Gonella, EzioGosso, Claudio Isoardi, Gia-como Isoardi, Silvano Mar-cuzzo, Silvano Midolo, Aure-lio Olivero, Franco Paoletti,Gianfranco Parola, RiccardoPepino, Valter Pione, ValterPione, Dario Antonio Ponso,Ivano Re, Pierfranco Re, Ar-mando Rinaudo, Aurelio Ri-naudo, Luciano Rinaudo, PierLuigi Rinaudo, Giuseppe Ri-voira, Bruno Rosso, FrancoScotto, Mario Tallone, Lino

Tassone, Pierino Viale, MarcoVincenti.Fossano – Giuseppe Albano,Margherita Bogetto, DaniloBottero, Bartolomeo Cometti,Gian Carlo Costamagna,Giuseppe Costamagna, Fran-co Ellena, Angelo Falco,Adriana Gerbaudo, LivioGrosso, Giorgio Iaquinta, An-namaria Panero, Dino Pa-squalotto, Davide Perrona,Piergiuseppe Perucca, Riccar-do Picco, Giovanni Tidona,Mario Tortone, Livio Vallati,Domenico Viale, DomenicoZuccaro.Dir. Comm. Milano – Ferruc-cio Alonzi, Valter Artuffo, Giu-liano Barbieri, Arrigo Barduc-co, Emilia Cainarca, Vito Lo-

russo, Maurizio Manduchi,Renaldo Martelli, AntoninoNicolosi, Maria T. Oldani,Caudio Olmo, Roberto Oribo-ni, Fabio Pattavina, SilvanoTetrarca, Cristiano Rubini, Ser-gio Sorgi, Claudia Vago.Torino Sede – Giuseppe Basi-le, Anna Beltramo, AntonellaEllena, Norberto Lingua, Su-sanna Magistrello, GiuseppeScarparo, Roberto Sinesi,Massimo Vironda Gambin.Torino Stura – Filippo Adda-mo, Giuseppe Boscolo, Fran-co Bottan, Mario Brusa, Ro-berto Cantali Rappato, Mi-chele Crimi, Gilberto D’Espo-sito, Filippo De Carlo, AldoGiuseppe De Sanctis, LisaFaccini, Giorgio Falchi, Ivana

Fassina, Domenico Ficco,Walter Fonio, Danila Friolo,Gianni Fumia, Umberto Gra-glia, Teresa Gravante, AttilioGrondana, Domenico Gulot-ta, Augusto Laccetta, MauroLanza, Domenico Lombardo,Antonio Giovanni Lupo, Mi-chele Maimone, Anna MariaMangiavillano, Giovanni Ma-rino, Massimo Merlin, Clau-dio Notario, Pasquale Pecora-ro, Vincenzo Petronelli, Anto-nella Pieruz, Luigi Prudente,Rosario Ricca, Nunzio Scude-ri, Giuseppe Segreto, Massi-mo Sfragaro, Paolo Tata,Claudio Tessari, GiuseppeZaccaria, Gianpaolo Zucca.

• PREMIO FEDELTÀ AL LAVOROInoltre… presso l’Auditorium“Giovanni Agnelli” alla pre-senza di autorità politiche, re-ligiose, civili, militari e delmondo del lavoro, si è svoltala 57ª Premiazione della Fe-deltà al Lavoro e per il Pro-gresso Economico, riconosci-mento che viene attribuito dal-la Camera di Commercio diTorino a quei lavoratori chehanno svolto almeno trenta-cinque anni di servizio inazienda.Durante la cerimonia sonostati premiati otto soci dellaSede e dello stabilimento diStura. Con essi si sono con-gratulati il capo del Personaledella Michelin Italiana, ing.Lorenzo Rosso, altri dirigentidell’azienda, ed il presidente,dr. Bruno Pantosti Bruni.Nella foto: 13, da sinistra:Maria Lena Margaria, FrancoTorta, Teresina Nasi, Graziel-la Manacorda, Rosanna Fel-letti, Giuseppe Milesi, MariaLuisa Picco.

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Nelle foto: 8, i premiati di Fos-sano per 30-35 anni di servi-zio; 9, i premiati di Torino Sedeper 30-35 anni di attività; 10 e11, i premiati di Torino Sturaper 30 e 35-40 anni di presen-za in azienda; 12, una pano-ramica della sala

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RINNOVO CARICHE E

ORGANIZZAZIONEASSOCIAZIONE SENIORES SELEX GALILEOPresidente nazionaleAlberto Lanini.Presidenti delle varie sedi:Campi Bisenzio (Fi),Alberto Taiti, referenteFiorenza Ciullini;Caselle Torinese (To),Mariella Lanteri;Ronchi dei Legionari (Go),Adriana Chiarot;Nerviano (Mi), AnnaMaria Monti;Pomezia (Rm), VincenzoScherillo;Palermo, Giovanni Vargetto.

VARIAZIONIAssociazione SenioresSelex Galileo è la nuovadenominazione della exGalileo Avionica. Invariatitelefoni, fax e e-mail dellevarie sedi.

Tradizionale festa degli au-guri dell’Azienda Stampia-ve. Presenti i titolari, Nello eAlan Bonaldo, con il vicepre-sidente nazionale Anla, Gi-no Toffoli, e tutti i collabora-tori e dipendenti dell’Azien-da, sono stati premiati conattestato e medaglia d’orotre nuovi soci che hanno ma-turato 10 anni di anzianitàaziendale: Samuele Cada-muro, Marco Lovat, LuisaMuha. Con 20 anni: Cristi-na Uliana.Festeggiato in particolare èstato il socio Trajkoski Dragicon un attestato “nord estaperto” della provincia diTreviso, per meriti di laborio-sità ed integrazione nel terri-torio e nel contesto del lavo-ro aziendale.

Nelle foto: 1, il titolare Nel-lo Bonaldo, premia il socioTrajkoski Dragi; 2 e 3, lapremiazione di Samuele Ca-damuro e Luisa Muha.

SENIORES STAMPIAVE

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ANLA NOTIZIE

SENIORES THALES ALENIA SPACE-ITALIAGRUPPO DI TORINO-MILANO• Nella Sala Prototipi dellaSocietà Altec, si è svolta la ce-rimonia di premiazione deisoci dell’Associazione Senio-res TO-MI che hanno matura-to nel 2009 i 20, 25 e 30 an-ni di anzianità aziendale.La manifestazione ha visto lapartecipazione dell’ing. LuigiPasquali, presidente ed ammi-nistratore di T.A.S.-Italia, deldr. Elisio Prette, responsabiledella Direzione Risorse Uma-ne e Organizzazione, di Val-ter Balzani, presidente Grup-po Seniores TO-MI-FI, diGianfranco Ortalda, presi-dente onorario del GruppoSeniores T.A.S.-I Torino in rap-presentanza delle Associazio-ni Anla e Federmaestri, e diVincenzo De Falco, vicepresi-dente dell’Associazione Se-niores Gruppo Finmeccanica.Protagonisti della giornata i131 seniores premiati, gli 81figli dei dipendenti vincitoridelle borse di studio ottenuteper meriti scolastici, oltre adalcuni rappresentanti dei neo-assunti che sono entrati a farparte della Thales Alenia Spa-ce. L’ing. Pasquali ha sottoli-neato l’importanza della“esperienza” dei seniores co-me elemento fondamentaleper il trasferimento del know-how ai giovani neoassunti: a

loro il compito di garantire emantenere nel prossimo futuroil livello di eccellenza proget-tuale e tecnologica in cui ope-ra l’Azienda.Questi i premiati per anziani-tà aziendale:20 anniMauro Adda, Hassan Al Ar-naoti, Vittorio Ancona, Gian-piero Audrito, Antonino Aula,

Laura Barengo, Valter Basso,Domenico Battaglia, GiorgioBattistoni, Roberto Bonaveri,Giuseppe Bordoni, MaurizioBorsello, Massimiliano Botta-cini, Doriana Buffa, JacopoBussotti, Gian Maria Canapa-ro, Silvia Castagneri, LuciaCeccato, Barbara Cerasi,Paolo Corsinovi, DonatellaCucaz, Ornella D’Alessan-

dro, Angelo Denaro, RobertoDe Stefania, Giancarlo DiMuro, Maria Stella Di Rai-mondo, Dario Falleri, MauroFerri, Franco Alberto Fossati,Flavio Gallesio, Gianluigi Ge-ra, Giuliano Giagnorio, Ric-cardo Gianotti, Franco Gilar-di, Valter Girotto, Sonia Iava-rone, Giuseppe Lesci, DanielaLombardi, Diana Beatriz Mar-

gheritis, Antonella Marino, Si-monetta Matera, Stefano Mat-teassi, Alberto Mele, FrancoMerlin, Alessia Merlo, Iris Mi-celotta, Ivo Montagna, PaolaMordacci, Luca Nava, LucaNikodimovich, Rosario Gio-vanni Nobile, Gloria Nodari,Carlo Maria Paccagnini,Manlio Parisch, Alberto Pa-ron, Antonella Passarelli,Massimiliano Pezzi, IgnazioPiccione, Giovanna Pinelli,Paolo Pognant, Milena Polet-

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ASSOCIAZIONE SENIORES GRUPPO FINMECCANICA

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ta, Francesco Quagliotti,Franco Ravera, Vittorio Rendi-ne, Cinzia Roncaglione Pe-drin, Anna Rossi, Walter Ru-bin, Giovanni Battista Sanzo,Enzo Segattini, Gabriella Sil-vestro, Maria Luisa Stanchi,Paola Stangalino, RiccardoTatti, Silvio Tosi, Antonio Tra-mutola, Paolo Vaccano, VaniaMonica Vettorello.25 anniEzio Alippi, Mauro Bianco,Marco Bonato, MaurizioBrescel lo, Maura Bruno,Franco Busà, Vito Cetoli,Paola Chevalier, FrancescaCiampolini, Carlo Colombo,Marco Concolino, Elisa Coz-zolino, Maurizio Curletti, Al-berto Del Bianco, DanielaFrancesca Dosio, GiancarloFalletti, Andrea Geraci, Vin-cenzo Giorgio, Ivana Giuni-pero, Umberto Lucchesi, Re-nato Martino, Marco Masel-li, Franco Luigi Monzani, Li-vio Mottura, Roberto Pale-stro, Giovanni Patti, ValterPavoni, Guglielmo Pedussia,Paolo Planesio, Mauro Polet-ti, Andrea Lorenzo Polirpo,Paolo Prelato, Patrizia Pretti,Nicoletta Ratti, Silvia Ronco,Giovanni Saldi, GiancarloSchiavi, Giovanna Sirna,Elena Vaccari.

30 anniAlfio Allegra, Arturo Arienti,Gualtiero Brambati, DavideBrunello, Giuseppe Carrer,Franco Crotto, Giuseppe Cuc-chiara, Giorgio Faragi, Bru-nella Geninatti Crich, Giusep-pe Grossi, Giuseppe Marino,Claudio Munerati, RobertoRedaelli, Marco Roccia, Mas-simo Tosi.Borse di studioLicenza 3a MediaLaerte Adami, Leonardo An-cona, Claudia Becchio, Pier-giorgio Bonato, MonicaBrambilla, Matteo Bussotti,Niccolò Bussotti, Giorgia Ca-lasso, Simone Camassa, Mar-tina Capobianco, Stefano

Curci, Dario Ferrarese, Chia-ra Ferrari, Francesca Finelli,Matteo Forlani, Letizia Freddi,Lucia Giorgi, Sara Lacqua,Dario Lanza, Francesco Mar-ra, Gaia Monaco, Alberto Pa-chera, Arianna Pavesi, Nicco-lò Pugliese, Viviana Russo, Sil-via Spagnolo.1° anno superioreAndrea Artina, Irene Balzani,Andrea Bandini, Giulia Blan-chi, Elena Braida, Giulia Con-versano, Federico Cumino,Elisa D’Anzieri, Luisa Martel-la, Letizia Monzani, IsabellaProvera, Silvia Serafino, Fran-cesco Smargiassi, Luca Sora-via, Lucia Tramutola, SilviaTurri, Elisabetta Veneri.

2° anno superioreBeatrice Beccati, Erika Bian-co, Beatrice Boaretto, ElisaBorra, Alessandro Bottaro,Valentina Capra, UmbertoCardano, Marta Cassi, Va-lentina Cesare, Elisa Cogo,Agnese Ferrara, Marco Fu-magalli, Chiara Gammaro-ta, Lorenzo Giorgi, CristianoGrossi, Davide Maria Mas-sa, Sara Melloni, Enrico No-ci, Francesco Piazza, Clau-dio Poidomani, Silvia Rica-gno.DiplomaAndrea Allegra, Alice Bian-cardi, Viviana Curci, BiancaDumontel, Lorenzo Ferrari,Alessio Gargioli, Teresa Gual-tieri, Anna Martinelli, MartinaMusetti, Francesco Portigliotti,Luca Romeo, Federica Tavera,Valerio Viotto.Laurea MagistraleValentina Campa, TommasoGuarnieri, Enrico Marra, Da-niele Rolle.NeoassuntiAlessandra Mercer, AntoniaSimone, Fabio Sironi.

• E inoltre… gita nelle Lan-ghe, tipica zona collinare delPiemonte. Particolarmente in-teressante è stata la visita alCastello di Grinzane Cavour,cui sono seguite due tappeeno-gastronomiche con visitaad un torronificio ed alla can-tina Pianpolvere.Nella foto 6, i partecipantidurante la visita al Castello diGrinzane Cavour.

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Nelle foto: 1, il tavolo dellaPresidenza, 2, i premiatiper 20 anni di servizio: 3,per 25 anni; 4, per 30 an-ni; 5, i neoassunti

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ANLA NOTIZIE

GRUPPO SENIORES ALENIA SIAPremiazione dei Seniores inconcomitanza della festa per i40 anni di attività di AleniaSIA.Durante la manifestazione so-no state inoltre consegnatedelle Borse di Studio ai figlidei dipendenti che si sonoparticolarmente distinti.Questi i premiati per:30 anniMaria Luisa Ferrero, FulvioMilani, Marco Terrone.25 anniEzio Marengo, Roberto Ma-riotti, Rosa Adele Migliardi,Patrizia Rigo.

20 anniAntonio Balice, Maria LuisaCacciabue, Daniela Giachi-no, Vincenzo Cresta.Borse di studioStefania Panighini, EmanueleFava.

Nella foto: 7, Fulvio Milani,segretario del Gruppo Senio-res, con gli ingg. Chierici eSella e il presidente onorariodella Società, prof. RauloMaestrini.

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E’ scomparso all’età di 88anni Amato Morotti, maestrodel lavoro e per molti annipresidente provinciale Anladi Modena.Era molto conosciuto in città,visto che dagli anni Sessantain poi si può dire che a Mo-dena, ma anche a livello in-ternazionale, sia stato il“volto” della Fiat Trattori,nell’epoca in cui lo stabili-mento ha vissuto uno deisuoi momenti d’oro. Fu lui,infatti, a creare e a gestire lepubbliche relazioni dell’indu-stria modenese, compito affi-datogli dagli allora dirigentiStoppani e Vezzalini. Ai fa-miliari tutti vanno le sincerecondoglianze della Presiden-za nazionale Anla e dellaredazione di Esperienza.

ANLA MODENA

Presente il vicedirettore gene-rale delle Assicurazioni Gene-rali, dr. Andrea Mencattini, siè tenuta la tradizionale cele-brazione dei “Giubilei di La-voro” per i dipendenti che nelcorso del 2009, in costanzadi servizio, hanno raggiuntoparticolari traguardi di anzia-nità o la soglia della quie-scenza. Presenti anche Rober-to Malasoma, presidenteConsiglio regionale Anla La-zio, e Carlo Risoluti, consiglie-re nazionale Anla.La manifestazione è stataaperta dall’intervento di Gio-vanni Sambo, presidente del-la Sezione “Roma” del Grup-po aziendale anziani delleGenerali, che ha ricordato lemolteplici iniziative realizzate– con la fattiva collaborazio-ne dei fiduciari di Napoli e diFirenze – in stretta osservanzadella lettera e dello spirito in-formatore dello Statuto delGruppo, beneficiando dell’as-sistenza dei massimi verticidella Compagnia.Ha quindi preso la parola ildr. Mencattini che ha illustratoi positivi e significativi risultatidi gestione conseguiti nel cor-so di un esercizio particolar-mente impegnativo, data lapesante situazione del merca-to, parlando inoltre delle pro-spettive per il futuro consegui-

mento di un ulteriore sviluppoimprenditoriale.E’ poi iniziata la premiazioneda parte del vicedirettore ge-nerale con la consegna deidoni a ricordo di questa Festadel lavoro.Nelle foto: 1, il tavolo dellaPresidenza. Al microfono Gio-vanni Sambo; 2, una panora-mica della sala.Questi i premiati:Orologi ricordoGianna Beghi, Luigi Brenval-di, Franco Cerreto, GiuseppeDi Paola, Mario Falanga,Gennaro Farina, VincenzoMaglio, Antonio Palumbo,Giovanni Giuseppe Rozzo,Marcello Saffioti, ClementeSalerno.35 anniOrologi ricordo e medaglie:Maurizio Bevilacqua, RobertoOrlandini.Diplomi e medaglie: Elio Al-

bano, Vincenzo Alcamo, Gio-vanni Capraro, GiuseppeCarbone, Michele Colaleo,Clemente De Chiara, AnnaMaria Errico, Paolo Fiorni,Claudio Gabriele, AlfredoGaudieri, Carmelo Leo, Giu-seppe Lomeo, Rita Moldavio,Rocco Orsi, Stefano Piva, Lu-ciano Ponzalli, Maria Raguc-ci, Susanna Romano, AlbertoSerpone, Carlo Simoni, Nico-la Tagliatela.20 anniDiplomi e medaglie: Ales-

sandro Aranci, PiergiorgioAureli, Silvia Baggiani, Enri-co Biancalana, AlessandroBizzarri, Raffaella Canu, Ge-rardo Cardillo, Paolo Casa-monti, Francesca Castraca-ne, Stefano Coppola, BrunoD’Abrusco, Roberto D’Anto-na, Roberto Degl’Innocenti,

Claudio Di Veroli, MauroDolia, Domenico Federico,Massimo Franchini, AndreaGiatti, Stefania Lenzi, LiviaLesi, Irma Paola Magliozzi,Sandra Martinelli, TommasoMatarazzo, Gabriella Melis,Carlo Micheli, Fausto Mu-gnai, Oliviero Orlando, Die-go Ortensi, Carlo Patruno,Pierpaolo Pisoni, Daniela Pi-stolesi, Roberta Ranaldi, Pie-tro Rizzi, Giovanni Sacchet-ti, Filiberto Santillo, AntonioStellini.

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ASSICURAZIONI GENERALI – SEZIONE “ROMA”

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Il Comitato Provinciale Anlaed il Gruppo Territoriale Anladi Pordenone hanno chiuso il2009 con alcune significativeattività:• Con l’incontro del 3 dicem-bre sono terminati presso leCase di Riposo della Provinciadi Pordenone – Casa Serena(v. foto 1), Umberto 1°, Corde-nons (v. foto 2), Azzano X,San Quirino, Maniaco – gli in-contri molto apprezzati dagliospiti delle strutture e dai fami-liari presenti, realizzati conl’aiuto economico da parte dialcuni Gruppi Anla (Sole Co-mina, Moro Teveico, Savio).

• Cerimonia per la “Festa del-l’Anziano” – svoltasi pressol’Auditorium della Regione aPordenone, alla presenza di

molti soci, dei presidenti deiGruppi aziendali Anla, e del-le autorità cittadine (Salvadorper la Regione, Zanolin per il

Comune, Zannese, presidenteregionale Anla, Gino Toffoli,vicepresidente nazionale An-la). Sono stati premiati otto so-ci (v. foto 3) con il premio di“Fedeltà anzianale e Solida-rietà sociale” giunto alla sua30a edizione.• L’incontro per gli auguri perle festività del Natale e Capo-danno – presso la sala del“Fiume” in via Torricella, allapresenza del sindaco Bolzo-nello, del vicepresidente pro-vinciale, Grizzo, del presiden-te del Comitato Provinciale edel Gruppo Territoriale Anla,Santarossa, e Padovese.

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CIRCOLO SENIORES DEL LAVORO ACC COMINA

ANLA PORDENONE

A Cortelazzo di Jesolo (Ve), dopo la Messa ce-lebrata nella chiesa parrocchiale, la cerimoniadi premiazione di diciassette nuovi soci per itraguardi di anzianità raggiunti in azienda. Era-no presenti, oltre il Direttivo del Circolo, i diri-genti aziendali, il console dei Maestri del Lavo-ro, Bolognin, il presidente provinciale Anla,Santarossa. Il presidente del Circolo, Bruno Pi-gnaton, ha relazionato sulle attività svolte nel2009: ricreative, sportive, culturali e sociali. Ha

poi rivolto il suo saluto ai presenti e fatto il pun-to della situazione economica dell’azienda, ilresponsabile del Business Unit Motors, ing. An-tonio Galletti. L’incontro è proseguito con unalotteria, il cui ricavato sarà devoluto in benefi-cenza ad Associazioni di volontariato locali.Nelle foto: 1, l’intervento dell’ing. Galletti ed iltavolo delle autorità; 2, i premiati con i dirigentiaziendali.

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ANLA NOTIZIE

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ANLA TOSCANA• “Un giorno agli Uffizi” èl’iniziativa, ripetuta in piùgiornate, che ha caratteriz-zato questo inizio d’anno. Ipartecipanti hanno sostan-zialmente fatto i turisti in unodei più famosi musei delmondo, dedicando alcuneore alla sua visita guidatidal prof. Federico Napoli,tra l’arte di Giotto e Cima-bue, di Leonardo e Botticelli,di Michelangelo, Tiziano,Raffaello e Parmigianino, fi-no a Rubens, Rembrandt eCaravaggio, Canaletto eGoja.

• E ancora… il “Gran Ve-glione” a Villa Viviani conmusica dal vivo e brani di li-riche.

• Infine (v. foto), visita di ungruppo di soci all’IstitutoGeografico Militare di Firen-ze, organo ufficiale delloStato per la cartografia e latopografica. Particolarmentesuggestiva la Biblioteca conil monumentale salone del1694.

Riunione del Consiglio Re-gionale Anla nella sede del-l’Associazione “Primi di Tor-viscosa”.I lavori sono stati precedutidal saluto del sindaco di Tor-viscosa che ha dimostratomolto interesse per l’Anla eper le finalità e le attivitàche essa svolge.Nella foto, da sinistra, GinoToffoli, vicepresidente nazio-nale Anla, Enea Baldassi,presidente “Primi di Torvisco-sa”, il sindaco Roberto Fasa,ed il presidente regionaleAnla, Pier Giorgio Zannese.

Assemblea annuale delGruppo Seniores con la rela-zione del presidente delGruppo stesso, Cesare Rota,e la premiazione dei dipen-denti che hanno raggiunto itrent’anni di servizio: Scola-stica Chiari, Anna Cazzoni,Guglielmina Parma, Bianca-stella Gensini, Paola Guzzi-ni, Francesca Monica, Doret-ta Zambelli, Daniela Zazza-li, Franca Saviola, MariaGabriella Badalotti, AngelaSordi, Marilina Locatelli, Eli-sabetta Fornaciari, AnnalisaBrignoli, Dario Migliorati,Eugenio Stadiotti, MaurizioCarrara, Fulvio Artoni, Gio-vanni Lambri, GianpietroMaffezzoni, Massimo Braga-lini, Eugenio Ferrari, Mauri-zio Pasquali.Nella foto: i premiati.

GRUPPO SENIORES BANCA POPOLARE DI CREMONA

ANLA FRIULI VENEZIA GIULIA

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PIEMONTE Lorenzo Cafferati• 10141 Torino Ugo BassinoCorso Monte Cucco, 133Tel. 011/3821238 – 3853483 Fax 011/3853879e-mail: [email protected] lun. al gio. 9.00-12.00 - 15.00-17.30• 14100 Asti Nicola SolaVia M. D’Azeglio, 42 Tel. e fax 0141/593281gio. 10.00-12.00• 12100 Cuneo Sergio GazzanoVia XX Settembre, 42 Tel. e fax 0171/65699e-mail: [email protected] lun. al ven. 8.30-12.30 /14.00-18.00

LOMBARDIA Norberto Scalamandrè• 20121 Milano O. MalaguzziVia Marsala, 6 Tel. 02/29010446–078 Fax 02/29010458e-mail: [email protected] lun. al ven. 9.30-13.00• 24121 Bergamo Emilio Betellic/o Associazione Combattenti e ReduciVia Masone, 1 Tel. e fax 035/222422e-mail: [email protected]. 16.00-18.30 mer. 9.00-11.30• 25124 Brescia Bruno IukichVia Corfù, 81Tel. 030/2998421 fax 030/2998422Merc. 14.00-17.00• 22100 Como Giuseppe CarlettiVia Dante Alighieri, 80Tel.031/255429 fax 031/255297Mar. e gio. dalle 14,30 alle 16,30• 26100 Cremona Enzo Franzinic/o Associazione Industriali Piazza Cadorna, 6Tel. 0372/4171 fax 0372/417340lun. e ven. 10.00-11.30

• 46100 Mantova Alberto CeccheriniVia F. Corridoni, 13Tel. 0376/332309 - Fax 0376/332596 cell. 338/7771764Previo appuntamento• 27100 Pavia Gian Franco RossiVia Taegio, 5Tel. 0382/382363 Fax 0382/382442mar. e ven. 16-17.30• 21100 Varese Luigi O. Gariboldic/o Associazione Combattenti e ReduciVia C. Battisti, 21 Tel. 0332/280190dal lun. al ven. 9.30-11.30

VENETO Arrigo Pizzolon• 35122 Padova Walter RonchiVia Roma, 71 Tel. e fax 049/654488 [email protected] lun. al ven. ore 9.00-12.00• 32100 Belluno Lina AzzaliniPiazza A. De Luca, 8Tel. 0437/219201 -Fax 0437/219242merc. 10.00-12.00• 45100 Rovigo Bruno MeneghelloVia Martiri di Belfiore, 19Tel. e fax 0425/460233 lun. 10.00-12.00 mart. 15.00-17.00giov. 9.00-12.00• 31100 Treviso Lando ArbizzaniPiazza del Duomo, 19Tel. e fax 0422/590700dal lun. al ven. ore 9.30-11.00• 37121 Verona Epifanio LissandriniCorso Castelvecchio, 25 Tel. e fax 045/8001901e-mail: [email protected]. mer. gio. ore 9.30-11.30• 36100 Vicenza Angiolino LottoContrà Vescovado, 11 Tel e fax 0444/544319lun. mar. gio. ven. ore 9.00-11.00

TRENTINO Ezio Pocher• 38100 TrentoVia Bolghera, 13 - Tel. e fax 0461/935077tutti i giorni con preavviso telefonico

FRIULI VENEZIA GIULIA P. Zannese• 33170 Pordenone

Domenico CapoduroVicolo degli Operai, 1 Tel. e fax 0434/523181e-mail: [email protected] lun. al ven. 9.00-11.30• Gorizia Pietro BellucciVia C. Cosulich, 10 - 34074 MonfalconeTel. e fax 0481/483154dal lun. al ven. 10.30-12.30• 34125 Trieste Silvano DeliseGalleria Fenice, 2Tel. 040/661212 - Fax 040/7606048dal lun. al ven. 10.00-12.00• 33100 Udine Gianni MerloVia Martignacco,146 Tel. e fax 0432/540350mar. e ven. 9.00-11.30/14.00-16.30lun e giov 14.00-16.30

LIGURIA Giampaolo Spallarossa• 16121 Genova Luciano CappellettiPiazza della Vittoria, 14/33Tel.010/593595 fax 010/542159e-mail: [email protected] lun. mer. ven. 9.30-11.00 gio. 15.30-17.30• Imperia Benito VarrialeP.zza Colombo, 40/a 18038 Sanremo (Im)Tel. e fax 0184/534192 e-mail: [email protected]. gio. 9.30-11.30• 19121 La Spezia Walter Sinisc/o INAS Via del Carmine, 7 Tel. 0187/253242 - fax 0187/253258Tel e fax 0187/699521 cell. 333/6952543e-mail: [email protected] lun. al ven. 10.00-12.00

LLLLEEEE NNNNOOOOSSSSTTTTRRRREEEE SSSSEEEEDDDDIIIIANLA

PRESIDENZA NAZIONALE E SEGRETERIA GENERALEVia Monte delle Gioie, 13 - 00199 Roma - Tel. 06/86321128 – Fax 06/86322076dal lun. al ven. 9.00-13.30/14.00-17.00 www.anla.it e-mail [email protected]

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• 19125 Sez. La Spezia Est G. GianardiStradone Doria, 102 mar. 10-12/gio. 15-17• 54011 Sez. Aulla Bongi Ilioc/o INAS - Via XX Settembre, 23mer. 9.30-11.30• 17100 Savona Franco CavalleroPiazza delle Nazioni, 7 rossoTel. e fax 019/807865e-mail: [email protected]. 16.00-18.00• 17015 Sez. Celle Ligure A. PersicoVia Santi Giacomo e Filippo, 7Tel. 019/990940mer. 15.00-17.00

EMILIA ROMAGNA Antonio Ferrante• 40122 Bologna Enrico MartiniVia Morgagni, 6 Tel. e fax 051/226981e-mail: [email protected] lun. al ven. 9.00-12.00/14.30-16.00• 44100 Ferrara Giuseppe GhediniVia C. Mayr, 10Tel. e fax 0532/761301dal lun. al ven. 10.00-12.00• 47100 Forlì-Cesena Walter Zanzanic/o Maestri del lavoroP.zza Morgagni, 9 Tel. 0543/714424e-mail: [email protected]. e ven. 10.00-12.00• 41100 Modena William Ferraric/o AuserVia Ciro Menotti, 375 - Tel. 059/222956e-mail: [email protected]. e ven. 14.00-17.30

TOSCANA Vincenzo D’Angelo• 50122 FirenzeVia dei Neri, 27Tel. 055/2302590 (oppure segr. telef.) Fax 055/219820 e-mail: [email protected]. merc. ven. 16.00-18.00

• Carrara-MassaGianfranco Franceschin54100 Massa c/o INAS - FNP, Piazza Mercurio, 154033 Carrara c/o INAS - FNP, Via Ceci, 11solo presidio telefonico tel. 0585/93469 (ore pasti) cell. 338/4802247

MARCHE Teresa Spampanato• 63039 S. Benedetto del Tronto

Teresa SpampanatoV.le Marinai d’Italia, 3 Tel. e fax 0735/588621e-mail: [email protected] lun. al sab. 9.00-14.00• 61100 Pesaro Otello StefaniniVia della Vetreria, 21 Tel. 0721/371840 - Fax 0721/374680mar. e ven. 9.30-12.00

UMBRIA Paolo Guerra• 06124 PerugiaVia Santini, 8 Tel. 075-40036 - Fax 075-5867169e-mail: [email protected]. e ven. dalle 9.00 alle 12.00

LAZIO Roberto Malasoma• 00154 Roma Roberto MalasomaVia Ostiense, 131/L, corpo B piano 10°Tel. 06/57250046-57305153 fax 06/57136224 e-mail: [email protected]@virgilio.itdal lun. al ven. dalle 9.00 alle 12.30• 03100 Frosinone Bruno DavidColle San Pietro, 2T0el e fax 0775/210583• 04013 Latina Angelo MovizzoLargo Platone - Lotto 39/D Tel. e fax 0773/633086mar. e ven. 9.00-12.00 - mer. 16.00-19.00• 01100 Viterbo Renato CardinaliVia della Mazzetta, 7Tel. e fax 0761/324505e-mail: [email protected]. e ven. dalle 9.00-13.00

ABRUZZO- MOLISE Vittorio Cirillo• 65129 Pescarac/o Telecom - Via Tiburtina 419-pal A Tel. 085/4308442 - 4313983 Fax 085/4308440dal lun. al ven. 10.00-13.00

CAMPANIA Ferdinando De Falco• 80143 Napoli Emilio IulianoVia Campania, 15 - Tel. e fax 081/5545291e-mail: [email protected] lun. al ven. 9.00-12.30• 81100 Caserta Maria GaudiosiLargo S. Sebastiano c/o Centro Servizi Culturali S. Agostino Tel. e fax 0823/273833Lun. e mer. 9,30-12 mar. e ven 16-19

PUGLIA Antonio Cortese• 70125 Bari Stefano GliubichVia Junipero Serra, 13Tel. 080/5461090 Tel e fax 080/5461107 e-mail: [email protected] lun. al ven. 9.30-12.30• 72100 Brindisi Rosario MontanaroVia Cappuccini, 119 Tel. 0831/511222 cell. 333/7605380e-mail: [email protected] lun. al ven. 17.30-20.00• 74100 Taranto Angela CasavolaVia Atenisio, 3/d - Tel. 099/7325187dal lun. al ven. 15.30-17.00

SICILIA Giuseppe D. Lercara• 90141 Palermo Rosario PianelliVia Marchese Ugo, 60 Tel. e fax 091/6252331cell. 330-833840e-mail: [email protected]• 96100 Siracusa Salvatore AllegriViale Teracati, 104 Tel e fax 0931/448230 cell. 335/6924937lun e merc 9-11 ven. 16.00-18.00

ANLA

LE NOSTRELE NOSTRE SEDISEDI▼

SEDI ANLA 2010 giusto 23-02-2010 16:35 Pagina 38

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L’ITALIA CHE LAVORA

MADE IN ITALY

di Nora Villa

Una moda per la primaveraestate 2010 nel segno del-la continuità. Le collezionipresentate da Milano Mo-

da Donna, dalla Camera nazionaledella moda italiana per il prêt-à-por-ter, e da AltaRoma AltaModa mostra-no una tendenza univoca. Registran-do il collaudato successo e il generaleconsenso femminile, viene riconfer-mato il trend gonna corta al ginocchioe breve giacca attillata. Partendo daquesta base ogni Casa si è poi invola-ta verso una libera direzione per darevita a un caleidoscopico inseguirsi dinovità. Ciascun stilista a suo modo.Tra speranze di ripresa sottolineatedalla massima cautela, l’intero Madein Italy del settore ha lavorato concompattezza e con il consueto dina-mico impegno per contrastare la crisi.I manufatti parlano, più che mai oggi,di creatività legata alla concretezza.Per cominciare, occhio puntato sullegambe. Abiti e gonne vincono la sfidacontro i pantaloni. Questi ultimi, quan-do ci sono, e succederà raramente que-st’estate, saranno molto asciutti, a siga-retta, oppure li vedremo accorciati sinoall’inguine, vere e proprie coulotte, esaranno le giovanissime a permetterse-li. Ed è per loro, per la generazione del-le fanciulle in fiore, che gli stilisti han-no riproposto la vertiginosa minigonnalanciata da Mary Quant nei mitici anni

Sessanta. Lo hanno fatto Prada, Krizia,qualcuna anche Armani, al di là dellasua algida collezione per una signoraabituata ad altre espressioni stilistiche.Gattinoni realizza per queste ragazzemoderne dall’innocenza complicata,candide tunichette accollatissime, daaccompagnare elegantemente a microguanti.Per tutte le altre donne, e sono la mag-gioranza, il tailleur della primavera-estate si presenta in versione classicarivisitata, di una vestibilità contempo-ranea, la cui gonna, diritta, si appog-gia sul ginocchio, mentre la giacca èaccostata, segna la vita e si ferma su-bito sotto. I due pezzi di Raffaella Cu-riel, nei colori pastello, hanno a voltela gonna a portafoglio o a pieghe chevolteggiano nel camminare.L’eloquente sigla sartoriale che mo-strano è frutto di una consumata espe-rienza e maestria artigianale. Per Lo-renzo Riva, che ha di recente inaugu-rato la sua boutique a Pechino, il tail-leur ricorda languide atmosfere dellaCina anni Trenta. Sarli crea abiti chesono geometrie in movimento, dovela sartoria incontra sperimentazione ericerca, come lo scialle in tripla or-ganza bianca ornato da una foresta di500 micro fiori costruiti tutti a mano.Gli spolverini estivi sono in voile, daindossare su abiti abilmente drappeg-giati attorno ai fianchi, ad accarezzar-

ne le forme, molto femminili, in tes-suti stampati a fiori, a piccoli animali,a scene fiabesche, ma anche traspa-renti, scintillanti di lustrini.L’estate scioglie ogni regola e lasciala più ampia libertà alle griffe più af-fermate del prêt-à-porter di avvicen-dare in passerella dei vestiti fluidi,corti, freschi, nuovi come concezione.Dilagheranno per le strade in tintechiare, bianco, rosa, verde, mastice,lilla. Niente nero nella stagione calda,solo colore e vivacità. Una filosofiache si materializza anche attraversotessuti morbidi, leggeri, che creanogiochi di sovrapposizioni declinaticon competenza.L’estate vedrà infine in circolazionesandali altissimi, con piattaforme etacchi anche di 20 centimetri. La ma-glia da gettare sulle spalle per le brez-ze serali è di cachemire ultraleggero,effetto spugna, come quelle di Ballan-tyne, che è diventato un marchio ita-liano. Tornano le borse a due manici,non più a tracolla, praticamente quel-le che vediamo sempre appese albraccio della regina Elisabetta. Dire-mo ancora che la crisi al momento in-dugia ancora sul nostro come su altriPaesi, ma una cosa è certa, quando fi-nirà saranno state ancora una voltal’eccellenza e la creatività italiane adare una mano per portare in salvo ilMade in Italy. ■

TORNA LA GONNA PER LA PROSSIMA STAGIONEE’ questa la tendenza in generale delle nuove Collezioni

CAMBIA NOMEMILANOVENDEMODA

Dopo 40 anni di attività MilanoVende-Moda cambia nome e diventa Milanoprêt-à-porter, riconfermandosi come unamanifestazione di livello medio alto, eper l’occasione apre le sue porte al pub-blico in aggiunta agli addetti ai lavori.La manifestazione si svolge due volte al-l’anno nelle stesse date della prestigiosaMilano Moda Donna, dedicata alle sfi-late delle griffe internazionali, negli spa-zi di Milanofieracity. Una concentrazio-ne, questa, giudicata positivamente datutti gli interessati del settore.Nello stesso ambito si conferma il suc-cesso di White, il nuovo salone dellamoda giovane creato da MassimilianoBrizzi, anch’esso in calendario nel me-desimo periodo. Si svolge nel popola-re quartiere milanese di Porta Genovaed è la più aggiornata rassegna di ab-bigliamento per le nuove generazioni,attente alla formula qualità-prezzo.

Made in italy 39 23-02-2010 9:16 Pagina 39

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Ha scritto non pochi li-bri, e molti di poesia,Mario del Noce è fral’altro un amante ap-passionato della vita,

come della cultura napoletana, e an-che per questo parecchie sue operesono dedicate a Napoli, e scritte nel-la lingua di questa straordinaria città(citiamo fra gli altri: “Vicoli”, “Rac-conti napoletani”, “L’autunno dellavita”, “Dove volano i gabbiani”, ed èun elenco che potrebbe continuare alungo). Da qui una prima domanda:cos’è per lei la poesia?«Un contenitore di emozioni».Poeti si nasce o si diventa?Si nasce, specie se si ha la ventura divedere la luce in una città come Na-poli dove tutto è poesia, la gente, ivicoli, il mare, il modo di parlare, gliaccenti di questa nostra lingua napo-letana.Napoli resta comunque una cittàcon non pochi problemi…Certamente esiste una involuzione inpeggio, ma da cosa dipende? Io dicoche ci sono precise responsabilità daparte del potere politico, e mettereiin primo piano l’impunità, le peneche non vengono applicate, il sapereche tante sono le vie di fuga a frontedei reati commessi.E non pensa che anche Napoli inquesta situazione ci metta poi delsuo?Rispondo che il problema Napoli vacollegato alla questione meridionale,a un’Italia che è a tutt’oggi unita, manon unificata, lo dico rammentandoil grande passato che è stato del re-gno di Napoli come ricchezza, be-nessere, cultura, che si è preferitocancellare, anziché assimilare, con-siderando poi il Mezzogiorno comeun semplice serbatoio di voti o dimano d’opera a buon mercato, ne-gandone le caratteristiche originali.Una conferma di quanto dico la si haquando un napoletano va al nord, ene diventa parte integrante, avendola possibilità, là e non qui, di dare ilmeglio di se stesso.

Qual è per lei il momento miglioreper scrivere?La sera, quando fra l’altro non c’ènulla di interessante da vedere in te-levisione, e ci si può raccogliere insilenzio a considerare la propriagiornata.Lei da quanto tempo scrive?Fin da ragazzo, anche se allora noncredevo di poter arrivare ai risultatidi oggi.Nel frattempo lei svolge una car-

riera in banca…In una banca molto diversa da quelladi oggi, dove c’era rispetto per iclienti, e inoltre per il proprio lavoro,e un tale rispetto era anche un modoper fare cultura.I suoi riferimenti culturali a Na-poli?Ovviamente Di Giacomo, Totò, edEduardo De Filippo, tre grandi mae-stri della cultura napoletana.E fuori?

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di Raffaello UboldiSTORIE

L’INTERVISTA

• Poeti si nasce, specie a Napoli dove tutto è poesia• L’Italia? Un Paese unito, ma non unificato

• Dove occorre quantomeno la speranza di poter sperare

MARIO DEL NOCE

Intervista 40-41 23-02-2010 9:25 Pagina 40

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Ungaretti, e se vogliamo Montale,ma direi più Ungaretti che Montale.Il primo è un poeta, Montale è so-prattutto un filosofo della sua terra,la Liguria.Come mai in Italia la poesia è, co-me dire?, il fanalino di coda del-l’editoria?Semplice, per responsabilità deglieditori, ai quali ciò che interessa èsoprattutto il guadagno, più che laqualità dei libri da pubblicare, edito-ri che non vogliono rischiare, e que-sto non è il modo migliore per farecultura. Ma anche la politica ha lesue responsabilità.Quali?Nel finanziare più che la cultura, igiornali, con una legge sull’editoriache spesso ha risultati negativi.Mi faccia qualche esempio…Nel finanziare giornali che non leggenessuno, che spesso vengono buttaticome carta straccia.Che cosa la colpisce di più nel cor-so della giornata e che poi diventapoesia?Un tempo era la natura. Oggi sono leriflessioni sull’esistenza. Terzo argo-mento sono i giovani che io porto nelcuore, si intende quelli che non si ad-dormentano su se stessi, sui proble-mi, come sulle difficoltà contingentidella vita.Ed esistono dei giovani di tal ge-nere?Vede? Non sono pochi, purtroppo, igiovani portati a non pensare. E’ daqui che nascono tante problemati-che. Io appartengo ad una generazio-ne che ha visto e vissuto non pochidrammi. Abbiamo conosciuto la fa-me, la nostra infanzia è stata difficilea dir poco, la gioventù spesso e vo-lentieri ci è stata negata. La fame, di-cevo, e sono le lacrime di mia madreche si vendeva i gioielli, o addirittu-ra le lenzuola per comperarci il pane,ed era pane nero, sgraziato, magarimal cotto, solo che non c’era altro damangiare. Oggi? I giovani hanno lemerendine, noi a scuola ci si andavacon le famose “ciuffelle”, cioè le car-

rube che oggigiorno si danno ai ca-valli, tre carrube che erano la nostraprima colazione. La cosa non ci im-pediva di studiare e di sognare, il chenon significa che non ci sia un futu-ro anche per questa generazione digiovani talvolta troppo nutriti e coc-colati.Insomma c’è speranza anche perloro?La speranza c’è sempre, e direi chenella fattispecie a Napoli è d’obbligosperare sempre, come dico in un mioultimo libro occorre quantomeno lasperanza di poter sperare. ■

Alcune copertine dei suoinumerosi libri

Intervista 40-41 23-02-2010 9:29 Pagina 41

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Morì che non avevaancora 39 anni,per “febbre mali-gna” sulla spiag-gia di Port’Ercole

dopo una esistenza quanto mai sre-golata, e tuttavia lasciando dietro disé dei capolavori immortali. Pittore,come si dirà, della luce e dell’ombra,Michelangelo Merisi, detto Caravag-gio, è fuor di dubbio uno dei mag-giori esponenti dell’arte a cavallo frail ‘500 e il ‘600, lo conferma unavolta di più la grande mostra che Ro-ma gli dedica in questi giorni. Unfilm su di lui lo qualificò come “unpittore maledetto”, e c’è del vero inquesta definizione. Non ci occupe-remmo tuttavia di Caravaggio se nonci avesse dato opere straordinarie.Nato a Milano nel 1571 si formòpresso la bottega di Simone Peterza-no, recependo due diverse tradizionipittoriche, da un lato il realismo lom-bardo, e per altro verso il Rinasci-mento veneto allorché Peterzano loportà con sé a Venezia dove conobbel’arte del Tintoretto.A vent’anni si trasferisce a Roma en-trando nella bottega del Cavalierd’Arpino che gli affida l’esecuzionedi quadri di genere, rappresentantifiori o frutta, un genere disprezzatodagli accademici del tempo perchéritenuti soggetti inferiori rispetto allefigure umane. Ma Caravaggio dà su-bito prova del suo ingegno pittorico,

dipingendo dei giovani presi dallastrada e messi in posa accanto a deicesti di frutta, calici, e altro. Tra isuoi primi quadri figurano il “Bac-chino malato”, che è forse un suo au-toritratto, “Il ragazzo morso da un ra-marro”, “Il giovane con cesto di frut-

ta”, e “Bacco”, rivelando in seguitola sua predilezione per soggetti po-polareschi e musicali, come “I bari”,“La buona ventura”, o “Il suonatoredi liuto”. Esemplare è “Il canestro difrutta”, oggi a Milano alla Pinacote-ca Ambrosiana, dove tutto è rappre-sentato com’è in natura: la fogliasecca, una mela bacata, senza cerca-re di abbellirli.Il suo primo quadro di figure, dipin-to del 1595 è “Il riposo durante la fu-ga in Egitto”, nel quale è chiaro il ri-chiamo ai grandi maestri bergama-schi e bresciani, quali Lorenzo Lotto,Savoldo o il Moretto, non senzaqualche accenno alla scuola romana.In questo periodo abbandona la bot-tega del Cavalier d’Arpino per pas-sare sotto la protezione del cardinale

Francesco Maria del Monte che lointroduce in un ambiente culturalepiù stimolante, a conferma le tele in-titolate “Testa di Medusa”, “SanGiovanni Battista”, “L’amore vitto-rioso”, “Giuditta ed Oloferne”. Mala sua maturazione verso uno stile

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di Martine O. BelhadiSTORIE

PERSONAGGI DEL PASSATO

CARAVAGGIO• Pittore della luce e dell’ombra dipinse capolavori

immortali, oggi in una grande mostra a Roma• Fu quasi sempre in fuga per una vita troppo sregolata

• Fino alla morte per febbri malariche a soli 39 anni

personaggi 42-43 23-02-2010 10:09 Pagina 42

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del tutto personale è evidente soprat-tutto nei dipinti per la Cappella Con-tarelli nella chiesa di San Luigi deiFrancesi a Roma dove esegue tre di-pinti-capolavoro: “La vocazione diSan Matteo”, “Il martirio di SanMatteo” e “San Matteo e l’angelo”.E’ in special modo con “Il martirio diSan Matteo “che la poetica caravag-gesca si fa più che mai evidente, conquel rapporto luce-ombra che caratte-rizzerà tutte le opere successive. Laluce quale elemento caratterizzantedel quadro, una luce soffusa, e perso-naggi che sembrano emergere dal-l’ombra, vestiti con abiti del tempo diCaravaggio. Da notare che del dipin-to intitolato “San Matteo e l’angelo”esistevano due versioni, con la primaandata perduta, e rifiutata dal com-mittente perché rappresentava un SanMatteo “troppo scandalosamente po-polano”. Fra le altre sue opere per lechiese di Roma figurano poi la “Cro-cifissione di San Pietro” e la “Conver-sione di San Paolo” per la CappellaCerasi di Santa Maria del Popolo, do-ve il Caravaggio interpreta i due av-venimenti sacri come dei fatti sempli-cemente umani, eliminando ogni ri-chiamo ad avvenimenti di fede.La stessa cosa può essere detta per“La morte della Vergine” destinataalla chiesa di Santa Maria alla Scala

in Trastevere, che pertanto fu, essapure, rifiutata dal committente (oggiil dipinto si trova al Museo del Lou-vre). Fra il 1606 e il 1607 Caravag-gio si trova a Napoli, dove si conser-vano alcune sue importanti opere co-me “Le sette opere di Misericordia”o “La flagellazione dl Cristo”, quin-di si trasferisce a Malta dove vienenominato cavaliere, un modo fra itanti per assolverlo dalla sua vita sre-golata che fra le altre cose lo ha por-tato ad uccidere un uomo duranteuna rissa scoppiata in una taverna dalui abitualmente frequentata. E’ aMalta che dipinge la sua tela più va-sta, “La decollazione del Battista”.Anche a Malta tuttavia continua afrequentare taverne e ambienti mal-famati, al punto da venire espulsodall’Ordine dei Cavalieri maltesi.Fugge allora a Siracusa dove dipinge“Il seppellimento di Santa Lucia”,quindi a Messina dove lascia dietro disé due altre tele di grandi dimensioni:“La resurrezione di Lazzaro” e“L’adorazione dei pastori”. Nel 1609è nuovamente a Napoli, dove vieneferito gravemente, cosa che non lo di-stoglie dal dipingere opere quali “Da-vide con la testa di Golia”, e “Salomècon la testa del Battista”. Nel 1610 èsulla spiaggia di Port’Ercole in attesadi ricevere il permesso di rientrare a

Roma allorché viene scambiato perun altro, arrestato e incarcerato perdue giorni, così perdendo tutti i suoiaveri. Liberato, ritorna sulla stessaspiaggia per tentare di recuperare isuoi beni, ma qui lo coglie una febbremalarica che ne causa la morte. E’ il18 luglio del 1610, e Caravaggio, co-me si è detto, non aveva ancora 39 an-ni. Ancora due giorni, e gli giunge ilpermesso di rientrare a Roma. Troppotardi ormai. ■

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Accanto, “Bacchino malato”; sotto, “La buona ventura“. In basso, “S.Matteo e l’Angelo”. Nella pagina precedente, un ritratto di Caravaggioeseguito da Ottavio Leoni (1621). In basso, da sin., “Il riposo durante lafuga in Egitto” e “I bari”

personaggi 42-43 23-02-2010 14:05 Pagina 43

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VISTI DA FUORI

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di Igor Uboldi

«Fin da bambina ho espresso nel giocol’amore per i colori: da piccola con pastellie matite, più tardi con spatola e pennelli hoinseguito l’armonia di cui la natura risplen-

de, ho cercato nuove forme e nuove suggestionicromatiche nell’arte della ceramica ed ho amato ilcangiare alla luce dei vetri colorati fusi con metallipreziosi».Sono le parole usate dall’artista pavese, Pupi Pera-ti, per descrivere la passione che da sempre “muo-ve” la sua vita; una passione espressa nella ricercacontinua di tecniche sempre nuove. E poco importase si tratta di una tecnica a fuoco piuttosto che del-la smaltatura su metallo o ancora della fusione delvetro o perché no, della modellazione “a cera per-sa”, o ancora della gioielleria, perché l’unico, veroe insostituibile protagonista è il colore.Laureata in lettere, Pupi Perati ha studiato arti figu-rative presso la scuola dell’Accademia Carrara diBergamo, frequentandolo studio di artisti, ar-chitetti, grafici, per poiiniziare la sua avventuranel 1981 lavorando abottega presso il mae-stro ceramista RenatoMaddalena.«Tutto nasce dalla miacuriosità e dall’amoreper i colori, dalla gioiache viene dal colore in-tenso e brillante», spie-ga Pupi Perati che dal1984 opera nel suo la-boratorio artistico nelcuore di Pavia, a duepassi dal Duomo. «Siala ceramica che la vetrofusione rappresentanonella mia ricerca versola luce la gioia e soprat-tutto la bellezza, perchéla gente desidera esserefelice».Tra le tante creazioni dipregio della nostra arti-sta (per contatti: cell.

339-6890771) non si può non menzionare il Lumedi S. Agostino, lampada votiva in vetro fuso e me-talli, accesa da Papa Benedetto XVI, e che ora sitrova accanto alle reliquie di S. Agostino nella basi-lica di San Pietro in Ciel d’Oro a Pavia.Fil rouge del percorso di questa artista, sin dalleorigini, un sano desiderio di libertà ed una gioiagiocosa nel mescolare le tecniche, tanto che nel2002 accade un episodio che di queste note domi-nanti porta il segno, e che lei stessa ci descrive co-sì: «Nella primavera del 2002 - usando l’oro su ve-tro a temperatura di fusione - tentai per la primavolta di ritrarre una città la cui piazza è oro puro si-mile a terso cristallo descritta nell’Apocalisse (S.Giovanni, Ap. 21)».“Frammenti di Paradiso” così si chiamano le crea-zioni che sono nate da questa sperimentazione, frut-to del connubio tra la descrizione dei materiali delbrano dell’Apocalisse, oro puro e terso cristallo,

l’immaginazione dellanostra artista ed il suo in-cessante desiderio di infi-nito.«La città che ho riprodot-to è la Gerusalemme ce-leste. Lì ci sono ancoratutte le cose belle che gliuomini hanno fatto», rac-conta Pupi Perati. «Al-l’inizio erano immaginiche alludevano a torri,edifici, palazzi, ma poi,nel tempo, anche giardi-ni, fiori e boschi. In unaparola tutto quello chec’è nel mondo terrestre,ma con la differenza chequi è splendente ed in-corruttibile».Infine “Frammenti di Pa-radiso” sono anche deigioiellini, nati dalle manidella nostra artista, che“accompagnano - con laloro presenza luminosa -il cammino di chi li tienecon sé”. ■

ITALIA PER BENE

di Elena Grazini

STORIE

PROTAGONISTA IL COLOREA rappresentare, secondo Pupi Perati, la luce e la gioia di vivere

storie di un'italia 44 23-02-2010 10:16 Pagina 44

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VIAGGI

LE PIAZZE DEL MONDO

E’soprattutto italianol’avamposto più set-tentrionale del mondoper lo studio della cli-

matologia: stiamo parlando di unatorre di alluminio alta trentaquattrometri, battezzata Amundsen-NobileClimate Change Tower (in onore deidue grandi esploratori polari), situataa due chilometri sud-est dalla baseDirigibile Italia di Ny Alesund nel-l’arcipelago norvegese delle Sval-bard, e allestita con lo scopo di forni-re nuovi e preziosi dati sul surriscal-damento dell’atmosfera, nonché sul-l’aumento dei livelli dei mari e i cam-biamenti meteorologici. La Torre,munita di numerosi sensori che misu-rano parametri chimico-fisici dell’at-mosfera e di apparecchi radio per latrasmissione dei dati raccolti al centrooperativo di Bologna, è sorta graziead un Progetto coordinato dal Cnr (ilConsiglio Nazionale delle Ricerche),e da alcuni Enti di ricerca nazionali einternazionali.In particolare essa ha il compito distudiare gli scambi di radiazioni ter-miche tra la Terra e l’atmosfera in unaregione considerata dagli scienziati la“cartina di tornasole” dei cambiamen-ti climatici.«Il Climate Change Integrated Pro-ject», spiega Giuseppe Cavarretta, di-rettore del Dipartimento Terra e Am-biente del Cnr, «avrà lo scopo di mo-nitorare e comprendere i numerosi ecomplessi processi che coinvolgonol’aria, la neve, il ghiaccio, il suolo, lavegetazione e non ultimo il perma-frost, ossia lo strato di terreno peren-nemente congelato; il tutto attraversoil calcolo di bilancio di energia allasuperficie».L’Artico è la regione al mondo dove icambiamenti climatici sono più evi-denti e rilevabili. Basti pensare cheglobalmente, negli ultimi venti anni,l’incremento medio della temperaturaè stato di 0,57 gradi centigradi, men-tre nell’Artico è stato registrato un au-mento di 1,1 gradi. Perciò i climatolo-gi preferiscono il Circolo Polare Arti-

co come punto di osservazione e cam-panello di allarme dei cambiamenticlimatici su scala mondiale.La Torre avrà anche il compito di rac-cogliere informazioni circa gli agentiinquinanti che, a causa della circola-zione atmosferica, raggiungono ilCircolo Polare e si accumulano nellaneve e nel terreno. Fra i diversi ele-menti inquinanti che possono influiresui cambiamenti climatici, i ricercato-ri stanno fra l’altro concentrando i lo-ro studi sul biomass burning, ossiaquella forma di inquinamento natura-le causato dall’incendio di foreste, bo-schi e savane.Un altro aspetto non trascurabile del-la ricerca nell’Artico è l’attenzioneche gli scienziati stanno rivolgendo alpermafrost e al suo progressivo scio-glimento; un fenomeno che sembrastia accelerando il riscaldamento glo-bale a causa del rilascio di metano pri-ma intrappolato nel ghiaccio. Il meta-no, prodotto dalla decomposizioneanaerobica di antiche piante e anima-li, è un gas serra con un potere riscal-dante 25 volte maggiore rispetto aquello dell’anidride carbonica.Nell’Artico, sul fondo dei laghi ter-mocarsici (ossia quelli provocati dal-

lo scongelamento e lo sprofondamen-to del terreno anche in seguito al ri-scaldamento globale), le molecole dimetano formano bolle che, risalendoattraverso l’acqua, raggiungono l’at-mosfera.Recenti studi effettuati in Alaska e Si-beria dimostrano che il disgelo, inco-minciato circa 10.000 anni fa all’ini-zio dell’ultimo periodo interglaciale,starebbe adesso accelerando.Secondo alcune stime, se dovessepersistere il tasso di riscaldamento at-tuale, entro il 2100 le emissioni dimetano prodotte dal permafrost po-trebbero incrementare del 20-40 percento quelle già causate dalle attivitàumane e da altre fonti naturali. Diquesto passo la temperatura mediaannuale della Terra potrebbe aumen-tare di 0,32 gradi centigradi; un valo-re apparentemente trascurabile chetuttavia, secondo gli esperti, potrebbeavere pesanti ripercussioni sul clima,il livello dei mari e la diffusione di al-cune malattie.Dalle analisi delle carote di ghiaccioestratte dal Polo e dalle datazioni alradiocarbonio effettuate in alcuni la-ghi prosciugatisi in epoche remote(da 10 mila a 11 mila anni fa) si è po-tuto capire che i laghi termocarsici fa-vorirono considerevolmente il riscal-damento del clima ponendo fine al-l’ultima glaciazione. Perciò adessoper i ricercatori è importante inter-rompere il circolo vizioso innescatodal riscaldamento del pianeta, che asua volta contribuisce allo scongela-mento del permafrost, al rilascio dimetano, e quindi al conseguente ri-scaldamento dell’atmosfera, stimo-lando ulteriormente il disgelo el’emissione di altro metano.A tale scopo sono ancora allo studiodiverse soluzioni. ■

ATTUALITA’

SCIENZA E TECNICAdi Carlo Pieracci

LO STUDIO DEL CLIMA CONCONTRIBUTO ITALIANOUna Torre nell’Artico ci parla del nostro avvenire

scienza e tecnica 45 23-02-2010 10:24 Pagina 45

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PROPOSTE RISERVA

GRANDI TOURAUSTRALIA EXPLORER

Partenza: 15 maggio 2010 - 19 giorniPerth (la città più isolata della Terra); il deserto dei Pinnacoli nel Nambung National Park; Melbourne egli spettacolari scenari della Great Ocean Road fino ai “12 Apostoli”; Sidney (3 giorni nella più bellacittà del mondo) con crociera nella baia dove capitan Cook gettò l’ancora della sua nave; Ayers Rock perammirare il famoso “Monolito” all’alba ed al tramonto; la barriera corallina; Cairns: i segreti della fore-sta pluviale più antica del mondo; il “Kuranda Scenic” in treno attraverso la foresta e le spettacolaricascate fino al parco culturale Aborigeno di Tjapukai. Il tutto... dopo una sosta rilassante con visite aHong Kong ed il rientro in Italia dopo una altrettanto rilassante sosta a Bangkok

Quota di partecipazione da Roma/Milano – 20 partecipanti - € 5.720,00Tasse aeroportuali (al 30-9-2009) € 560,00

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MAROCCO, le citta’ imperiali e la via delle kasbah oltre il medio e basso Atlante

Partenza: 12 maggio e 3 ottobre 2010 - 11 giorniAlla scoperta di un Marocco fuori dai sentieri più battuti: dalle favolose oasi verdeggianti alle dunescolpite dai venti del Sahara, senza tralasciare le invitanti città di Ouarzazate e di Marrakech. Casa-blanca con la famosa Corniche - Rabat, moderna capitale del Marocco – Meknes con la Bab Mansour, laporta più bella del Marocco – il sito romano di Volubilis - Fes, la più antica e nobile delle città imperiali –attraverso la suggestiva via delle 1000 Kasbahs fino a Ouarzazate, naturale set cinematografico eMarrakech, la millenaria… infine, ultime tappe, Essaouria e El Jadida.

Quota di partecipazione da Roma– minimo 30 partecipanti - € 1.560,00Tasse aeroportuali (al 20-12 2009):

€ 110,00 Hotel 4 stelle - Pensione completa

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Maravilhosa paixão BRASIL:

PASSIONE MERAVIGLIOSAPartenza 4 novembre

2010 – 18 giorniAlla scoperta delle diverse realtàdel Brasile: l’incanto di Rio deJaneiro con la mitica Copacabana,le scuole di samba e le favelas; la

languida Bahìa, vera anima del Brasile con il culto del Condomblè e della Capoeira (antica danza con cui glischiavi si difendevano dalle frustate dell’uomo bianco); l’avveniristica Brasilia; la natura selvaggia e prorompen-te delle cascate di Iguaçu; Manaus, porta dell’Amazzonia, con una “quattro giorni” in Ecopark Village immersonel “polmone del mondo” (fenomeno unico “l’incontro delle acque” del Rio Negro e del Rio Solimoes per formareil Rio delle Amazzoni).

Quota di partecipazione da Milano: € 3.720,00 partenze da altre città su richiesta Tasse aeroportuali internazionali e interne in Brasile (al 20/01/2010) € 280,00

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VATE AI SOCI ANLA

STATI UNITI: scoprendo l’America, un viaggio lungo… un sognoPartenza 24 settembre 2010 – 18 giorni

New York - Washington - Los Angeles - Salt Lake City - Bryce Canyon Park; Lake Powell; la Riserva IndianaNavajo nella Monument Valley, il set naturale più usato al mondo... (Ombre Rosse); Kayenta e il GrandCanyon; Las Vegas e la vita notturna; la Death Valley (la Valle della Morte con lo Zabriskie Point con le epi-che musiche dei Pink Floyd); Yosemite Valley in Sierra Nevada e ... infine San Francisco (la città ribelle natadurante la corsa all’oro, patria dei Figli dei Fiori e del Movimento degli studenti di Barkeley)

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SIRIA, GIORDANIA, GERUSALEMME & BETLEMMEPartenza da Roma/Milano/Venezia: 2 ottobre 2010 - 14 giorni

Le vie percorse fra le “civiltà degli ulivi e delle palme” iniziano da Aleppo, deviano tra le armonie di SanSimeone e proseguono nella piana di Ebla. Si perdono fra le colonne di Apamea ed i torrioni del Cracdei Cavalieri. Le ritroviamo ad Hama e proseguono sino alle delizie di Palmira, sostano a Bosra tra legradinate nere del teatro romano per terminare a Damasco, città che non ha rivali se non in paradiso.Saremo quindi nel Regno Hashemita di Giordania, un ponte gettato tra il mare e il deserto. La Valle delGiordano, i solitari canyon desertici, i castelli del Deserto; il meraviglioso scenario di Wadi Rum, la sug-gestiva Jerash e l’unicità di Petra, museo a cielo aperto. E… alla fine, Gerusalemme, tra le mura dellaCittà Vecchia e Betlemme, nella Chiesa della Natività.Quota individuale di partecipazione – 20 partecipanti: € 2.120,00Tasse aeroportuali (al 20/01/2010) - € 140,00Hotel 4 stelle - Pensione completa – Accompagnatore dall’Italia

ARGENTINA, Terra del Fuoco e pianeta Patagonia (cilena e argentina)

Partenza 24 ottobre 2010 – 14 giorni La Patagonia come non l’avete mai vista, in tutta la sua belleza,richezza e varietà. Buenos Aires e la collina del Tigre - PenisolaValdes in navigazione vicino alle balene - Ushuaia - Canale di Bea-gle – Isla de los Lobos – Terra del Fuoco - El Calafate - LagoArgentino e i Ghiacciai Upsala, Onelli e Spegazzini – Ghiacciaio delPerito Moreno – le vette eterne e mozzafiato di Torres del Paine

Quota di partecipazione da Roma/Milano – 25 partecipanti - € 3.870,00

Tasse aeroportuali internazionali (al 20/01/2010) € 310,00 (*)Hotel 4 stelle - Pensione completa – Accompagnatore dall’Italia

TURCHIA: I TESORI

DELL’ANATOLIA9 giorni

da Roma/Milano/Venezia: 26 ottobre 2010

Istanbul, una città carica di sto-ria e brulicante di vita, cernieratra Oriente e Occidente; Ankara, capitale politica del Paese; Cappadocia, dove la natura e gli uomini difede hanno creato un paesaggio unico al mondo; Konya, una delle prime sette città nate dopo il DiluvioUniversale; Pammukkale famosa per le sorgenti termali che si riversano in bianche gradinate di stalat-tite calcarea; Efeso, straordinario centro commerciale dell’antichità; Smirne (Izmir), testimone dellastoria dai tempi di Omero fino ai giorni nostriQuota di partecipazione da Roma/Venezia € 870,00 – da Milano € 890,00 Tasse aeroportuali (al 20/01/2010) € 105,00 Hotel 4 stelle – Pensione completa - Accompagnatore dall’Italia

PER INFORMAZIONI RIVOLGERSI ALLA SEGRETERIA GENERALE ANLA TEL. 06.86321128

ventidalmondoviaggi 46-47 23-02-2010 16:06 Pagina 47

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Dopo ogni vittoria dellaFerrari e soprattuttodopo la conquista deltitolo Mondiale dellaFormula 1 il parroco

di Maranello dava sfogo alla sua gio-ia suonando le campane a distesa ecosì incoraggiava quel popolo sangui-gno, ebro di felicità e di sangiovese, ascendere in piazza sventolando lebandiere su cui è effigiato il cavallinorampante. Dopo alcuni anni di scon-fitte e di delusioni torneranno a suo-nare le campane a Maranello? E’l’au-gurio che, con l’avvio del Campiona-to Mondiale 2010 di Formula 1 con ilGran Premio del Baherein a Sakhir sifanno i ferraristi di tutta Italia, gli ap-passionati, cioè, del cavallino ram-pante, e soprattutto il popolo di Mara-nello che sperano che le parole del lo-ro presidente Luca di Montezemolo,«dobbiamo ricominciare a vincere»,siano di buon auspicio per il ritorno

alla vittoria finale della Ferrari. Solocosì potrà verificarsi quella nemesistorica da tanti invocata, che non è al-tro che il riappropriarsi del posto diprestigio nell’agone automobilisticoche si è perduto in questi due ultimianni in tutti i circuiti del mondo, peruna serie di disavventure dovute inparte a insipienza tecnica, ad unamacchina non competitiva ed in partead un evolversi di avvenimenti nonfortunati.Come per tutti gli sport ogni pronosti-co prima di ogni competizione è inop-portuno. Soltanto questo possiamo di-re. Il Mondiale 2010 in base ad unadisamina dei “team” in gara si presen-ta avvincente. Considerando l’abban-dono nella Formula 1 di Kimi Raik-konen che si era stancato di guidareuna Ferrari pur vincendo con essa untitolo iridato, e passato a competerenei Ralleyes, vi è il ritorno in pista do-po tre anni di stop di Micheal Schu-

macher, che si rimette in gioco con laMercedes voltando le spalle alla Fer-rari con cui ha conquistato 5 dei 7 ti-toli Mondiali che figurano nel suopalmares.Quale sarà il suo rendimento dopouna lunga inattività lo vedremo nelcorso del Campionato. Lui scende inpista non come comprimario, ma daprotagonista – come dice lui stesso –che vuole vincere come ai bei tempi.Troverà nel suo staff, e gli sarà digrande aiuto Ross Brawn, il supertec-nico inglese che è stato determinantenel far decidere Schumacher al ritor-no alle corse, allettato da un ingaggioda nababbo, circa 7 milioni di eurol’anno (quelli ufficiali, ma si dice chesiano 14 milioni). Il posto di Raikko-nen alla Ferrari è stato preso da Fer-nando Alonso, 29 anni a luglio, vinci-tore nel 2005 e nel 2006 di due titolicon la Renault. Con lui alla guida laFerrari dovrebbe essere competitiva

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di Ettore Nuara

ATTUALITA’

SPORT

LA FORMULA 1 IN QUESTO 2010Tante le novità. Vediamole insieme

sport nuara 48-49 23-02-2010 10:33 Pagina 48

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soprattutto se con la maturità lo spa-gnolo riesce a mitigare quelle asperi-tà di carattere che lo hanno reso invi-so alla McLaren (è stato anche il por-tabandiera di questa Casa) mettendo-si in contrasto dialettico e comporta-mentale con Hamilton. Se Alonso se-guirà con umiltà le direttive e i sugge-rimenti di Stefano Domenicali, diret-tore sportivo, e di Aldo Costa, diretto-re tecnico, allora sarà in grado di ri-proporsi come quel corridore di clas-se e di temperamento che tutti gli ri-conoscono di essere.Felipe Massa è l’altro “ferrarista” (ilterzo è Giancarlo Fisichella). Massaha accolto molto bene Alonso nella“rossa” come da lui stesso dichiarato,tenendo d’altronde a precisare che lesue condizioni atletiche e fisiche sonoperfettamente efficienti dopo che nel-la qualifica del Gran Premio di Un-gheria dello scorso anno subì un gra-vissimo incidente. E’ accaduto cheMassa, alla guida della sua monopo-sto, venne colpito alla testa a 200 kml’ora da una molla pesante di circa800 grammi staccatasi dalla Brawn diRubens Barrichello. Massa subì una

commozione cerebrale con una frat-tura nella zona sovraorbitale sinistra eun taglio alla fronte. Operato al-l’Ospedale di Budapest ha recuperatoprodigiosamente; è guarito e per for-tuna non ci sono state conseguenze,come hanno accertato i continui esa-mi e le verifiche mediche. Tanto che èstato autorizzato a scendere in pistadagli organismi internazionali. Ora cisi attende di vedere quale sarà il suorendimento in questo CampionatoMondiale. Ma veniamo alla macchinaFerrari 2010. Come ogni anno sonostati apportati dei miglioramenti ri-spetto a quella del 2009. Passiamoliin rassegna con l’apporto tecnico diGabriele Pirovano, esperto di auto-mobilismo (vedasi il “Corriere delloSport” del 29-1-2010). Eccoli:- il musetto è più alto rispetto alla vet-tura 2009. E’ stato alzato per convo-gliare più aria verso il fondo scocca inmodo da generare più deportanza;- il telaio nella zona superiore presen-ta due corna ai lati esterni (soluzionecopiata dalla Red Bull del 2009). Lanuova forma scavata all’interno haspecifiche funzioni aerodinamiche;- le pance nella zona esterna sono piùsollevate rispetto all’attaccatura al telaio;- presa aria radiatore: tutta rivista lafluodinamica interna, ora le bocched’ingresso ai radiatori sono più picco-le e sollevate;- passo vettura: notevolmente allun-gato il passo (circa 15 centimetri).Questo perché si è dovuto disegnareun serbatoio benzina più lungo;- il telaio è più alto nella zona superio-re e più scavato inferiormente mentreè stato leggermente rialzato nella zo-na alle spalle del pilota;- pance: sono più scavate nella zonainferiore, più snelle e più basse nel

posteriore;- serbatoio benzina: raddoppiato divolume, ora questa zona appare piùlarga e alta;- rivista la collocazione degli scari-chi motore che ora sono posti più inavanti;- diffusore posteriore: è stato nascostoalla vista. E’ più grande e tutto nuovonelle forme.Molti interventi e modifiche sono sta-te inoltre apportate agli organi internie alla meccanica.Rivista la forma dei radiatori ora piùlunghi e stretti, tutte nuove le sospen-sioni, il cambio è adesso più stretto,nuova la collocazione del serbatoiodell’olio più vicina al cambio, nuovoanche l’impianto frenante. Gli aletto-ni anteriori e posteriori al momentosono ancora quelli del 2009, ma ver-ranno presto cambiati per far posto adelementi tutti nuovi nella forma. Oltrealla Ferrari vedremo sfrecciare suicircuiti di tutto il mondo la VodafoneMcLaren (con i piloti J. Button accre-ditato di un titolo mondiale e L. Ha-milton pure con un titolo mondiale),la Mercedes GP di M. Schumachercon 7 titoli mondiali (e il giovane N.Rosenberg), la Red Bull Racing (S.Vettel e M. Webber), la AT Williams(R. Barrichello e N. Hulkenberg), laRenault forse alla sua ultima parteci-pazione in Formula 1 (R. Kubica e unpilota ancora da decidere), la ForceIndia (A. Sutil e V. Liuzzi), Toro Ros-so (S. Buemi e J. Alguersuari), LotusRacing (J. Trulli e H. Kovalainen), laVirgin (T. Glock e L. Di Grassi), e in-fine la US FI Team (piloti da decide-re), la Sauber (K. Kobayashi) e laCampos Meta (B. Senna). Queste dueultime scuderie non hanno scelto ilsecondo pilota. ■

14 marzo Sakir GP Bahrein28 marzo Melbourne GP Australia04 aprile Sepang GP Malesia18 aprile Shanghai GP Cina09 maggio Catalogna GP Spagna16 maggio Montecarlo GP Monaco30 maggio Istambul GP Turchia13 giugno Montreal GP Canada27 giugno Valencia GP Europa

11 luglio Silverstone GP Inghilterra25 luglio Hockenheim GP Germania01 agosto Hungaroring GP Ungheria29 agosto Spa GP Belgio12 settembre Monza GP Italia26 settembre Singapore GP Singapore10 ottobre Suzuka GP Giappone24 ottobre Yeongam GP Corea07 novembre Interlagos GP Brasile14 novembre Abu Dhabi GP Emirati Arabi

I GRAN PREMI MONDIALI 2010

Da sin., FelipeMassa, GiancarloFisichella eFernando Alonso

sport nuara 48-49 23-02-2010 10:34 Pagina 49

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ATTUALITA’

SPORT

Ancora lui, ancora cam-pione, ancora vincitoredi uno Slam. Roger Fe-derer trionfa per laquarta volta (dopo i

successi nel del 2004, 2006 e 2007)all’Australian Open battendo in fina-le lo scozzese Andy Murray e comin-cia alla grande la nuova stagione ten-nistica. A modo suo,di prepotenza, al ter-mine di un match do-minato in lungo e lar-go per i primi due set(6-4, 6-4) e con qual-che cenno di faticasolo nell’ultima parteche ha consegnato alpubblico un appassio-nante tie-break chiuso dallo svizzerosull’11-9. Nulla da fare per Murrayche resta vittima dell’incantesimoche da 74 anni (l’ultimo fu Fred Per-ry all’US Open del ‘36) impedisce atennisti britannici di aggiudicarsi untitolo dello Slam.Una vittoria che vale soprattutto per ilmorale anche perché nella stagionescorsa, proprio il centrale di Melbour-ne aveva regalato uno di quei rarissimi momenti in cuiqualcuno è arrivato a mettere in dubbio il suo regno. E’passato infatti quasi un anno dal ko con Nadal e dalle la-crime di tristezza dopo una sconfitta amara in finale, so-prattutto perché lo spagnolo lo aveva battuto sul suo terre-no migliore, il cemento. Tempi ormai lontani, come lonta-no è Nadal, scavalcato in graduatoria anche dallo stessoMurray, e vittima ormai diinfortuni che ne stannolentamente pregiudicandola carriera. E senza il suorivale per eccellenza, reFederer può dominare inscioltezza e aggiornarecon calma il suo libro deiprimati personali. Lo sviz-zero ha infatti superato irecord di permanenza, co-me numero uno del mon-do in classifica, di JimmyConnors e Ivan Lendl epunta dritto verso quellodi Pete Sampras (286 set-timane). Inoltre ha appena

conquistato il suo quarto titolo a Melbourne: un’impresafinora riuscita solo a quattro campioni del passato, l’ulti-mo Andrè Agassi che realizzò il poker nel 2003. Ma so-prattutto i successi nei tornei dello Slam sono diventati se-dici, due in più dello stesso Sampras.Quello di Roger Federer è ormai un dominio incontra-stato. Sull’erba è imbattibile, sugli altri tipi di campo è

un evento straordinariose perde un match.Pochi sanno però che Fe-derer, che nasce a Basi-lea il giorno 8 agosto1981, inizialmente sem-bra essere indirizzatoverso tutt’altro sport. E’infatti sin dall’infanziaun calciatore prometten-te; rapido, elegante e tec-nico. Ma si vede subitoche quel tipo di carrieranon fa per lui. Roger è unragazzo introverso, chiu-so, fragile, e non avrebbefatto molta strada in quel

di Riccardo Tucci jr

IMBATTIBILE FEDERER!

Per un regno che pare destinato a durare nel tempo

sport tucci 50-51 23-02-2010 15:41 Pagina 50

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mondo. Col tempo, inoltre, cominciaa capire che si sente veramente rea-lizzato solo colpendo la pallina datennis con la racchetta. Ed è lì chetrova la sua dimensione. I suoi geni-tori intanto contribuiscono in manie-ra decisiva alla sua crescita umana esportiva, mettendolo sempre a suoagio, sostenendo il suo talento inmodo assennato e disinteressato, eappoggiandolo incondizionatamente.Così Roger inizia la sua carriera pro-fessionistica entrando nel circuitodell’ATP nel 1998, all’età di 17 annidopo avere vinto nello stesso annol’edizione Juniores dei Champion-ships di Wimbledon ed avere rag-giunto la finale degli US Open, sem-pre Juniores. Ma anche qui le sue de-bolezze caratteriali vengono puntualmente fuori. Sembra-no mancargli quella freddezza e quel cinismo che sonodoti necessarie per un giocatore di tennis. Ma nonostantetutto il suo talento viene fuori, e Federer, a soli vent’anni,raggiunge i quarti di finale dell’Open di Francia e diWimbledon. In Inghilterra nei quarti di finale sconfiggeaddirittura il mostro sacro Pete Sampras, ponendo fine alsuo record di 31 vittorie consecutive a Wimbledon. Daqui in poi l’immagine dello svizzero viene proiettata neltennis a livello mondiale.Il gioco a tutto campo, fatto di colpi potenti e precisi, ca-pace di attaccare come di scendere a rete al volo, fa diFederer una delle più grandi promesse di questo sport.L’ultimo ostacolo è rappresentato dalla sua indole bona-ria. Ma nel 2002, accade una tragedia che cambierà lasua carriera.Il suo amato allenatore delle giovanili, che era quasi unsecondo padre per lui, muore accidentalmente. Questoavvenimento sconvolge il giovane Roger, ma nello stes-so momento lo costringe ad iniziare a camminare con lesue gambe. Infatti successivamente si dirà che questo in-cidente lo ha al tempo stesso annichilito e temprato e loha molto aiutato a diventare quello che è oggi. Cominciaqui la sua ascesa.La leadership della classifica, gli slam, i record: nessunosembra più in grado di fermare la sua corsa. Fino all’ar-rivo di Rafa Nadal. I due sono perfetti opposti. Nadal èil ritratto del tennista contemporaneo, a partire dal suoabbigliamento controtendenza, con le maniche tirate sua mostrare la muscolatura definita e i pantaloncini a tre-quarti, per arrivare al modo di giocare, tutto corsa e resi-stenza, tutto potenza e fondocampo. Federer è invece ec-cezionale sia per precisione e varietà, sia per ritmo e ra-pidità. La sua capacità di anticipazione, il suo senso del

campo, sono di un altro pianeta, e il suo gioco di gambenon ha eguali nel mondo. Ma nonostante tutto Nadalrappresenta la sua nemesi, l’unico che lo può far diven-tare incredibilmente vulnerabile, o intimidito, questosvizzero dallo sguardo glaciale. I due sono Apollo eDioniso, destro e mancino, numero uno e numero due almondo. Ogni volta che s’incontrano danno spettacolo,mostrando una contrapposizione di stili diversi, non stri-dente, ma bensì piacevole per l’occhio esterno.Nelle sfide dirette è quasi sempre lo spagnolo ad avere ilsopravvento fino a che re Federer viene costretto ad ab-dicare. Sembra iniziare un lento e inesorabile declinoper lo svizzero che però continua a sognare la rincorsa ea lavorare in silenzio.Il momento della svolta arriva in terra francese dove Fe-derer vince finalmente il Roland Garros, l’unico slam chemancava al suo palmares, e diventa il sesto tennista dellastoria (dopo Fred Perry, Don Budge, Roy Emerson, RodLaver e Andre Agassi) a conquistare tutti e quattro i torneidello Slam. Federer trionfa così proprio sul terreno prefe-rito di Nadal ed elimina anche il suo ultimo tabù. Il mal-capitato è lo svedese Soderling, che aveva eliminato agliottavi proprio lo spagnolo, e che nulla ha potuto contro la“fame” dello svizzero, conscio che questa era un’occasio-ne da sfruttare a ogni costo.Ed è così proprio a Parigi che Roger Federer, eguaglian-do i 14 slam vinti da Sampras diventa il più forte tenni-sta di tutti i tempi.Il resto è storia recente: il ritorno al numero uno, il decli-no di Nadal, la nascita dei due gemellini e un 2010 ini-ziato nel migliore dei modi.Re Federer è dunque tornato e il suo regno è destinato adiventare il più longevo di sempre. Ritorno di Rafa Na-dal permettendo, ovviamente. ■

A des. e sin., due belle immagini delcampione. In basso, Federer con lo scozzeseAndy Murray; nella foto piccola, esultantecon il trofeo conquistato dopo essersiaggiudicato per la quarta volta l’Openaustraliano

sport tucci 50-51 23-02-2010 15:41 Pagina 51

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Aconclusione delle cele-brazioni dechirichianedel 2008-2009 e in corri-spondenza del centenariodella Metafisica, Palazzo

delle Esposizioni di Roma dedicherà,dal 9 aprile all’11 luglio, al grande mae-stro italiano un’importante mostra cura-ta da Achille Bonito Oliva.L’esposizione presenterà una rassegna diopere provenienti dai più importanti mu-sei d’arte moderna del mondo (MoMA,Tate, Musée d’Art Moderne de Paris,Osaka Museum of Modern Art, MART-Museo d’Arte Contemporanea di Trentoe Rovereto, Galleria Nazionale d’ArteModerna) integrandole con una selezio-ne dei capolavori più significativi dellaFondazione Giorgio e Isa de Chirico.Essa comprenderà circa 120 dipinti arti-colati in sette sezioni distribuite, in unpercorso concettuale ricco e suggestivo,nelle sette gallerie ad aula situate ai latidella Rotonda, cuore e perno degli spazidel Palazzo delle Esposizioni.Concepita come occasione di un nuovoslancio critico piuttosto che come unatradizionale retrospettiva, la mostra è co-struita su base tematica e intende mette-re a fuoco il rapporto dell’arte di de Chi-rico con la categoria fisica e filosoficadel naturale; un rapporto che – pur risol-to in modi di volta in volta diversi e ori-ginali – collega l’intera vicenda creativadel maestro, dagli esordi simbolisti finoalle regressioni neometafisiche degli ul-timi anni.Nell’arte di de Chirico l’iconografia delnaturale trascende se stessa, perenne-mente investita da interferenze concet-tuali che ne trasformano le valenze rea-listiche in direzione di un allontanarsipsicologico, misterioso e surreale.L’Idea di natura rimane comunque nel-l’artista un riferimento poetico costante,anche quando diventa paradossale, sot-tintesa, o appunto, silente, sia che si ri-conduca a un’armonia dei tempi più re-moti (come nei paesaggi mitologici) oesaltata come apparizione poetica (nellecelebri “vite silenti”), trasfigurata nel-l’allucinazione urbana delle Piazzed’Italia o rinnegata nelle algide geome-

trie plastiche dei manichini e degli auto-mi, l’Idea di Natura rimane per l’artistaun riferimento poetico costante.La Natura, intesa come Cosmos ordinatoo come Caos, chiede infatti che le si ri-sponda, che il pittore suggerisca, attraver-so l’evocazione poetica, una possibile so-luzione all’enigma del suo apparire; ed èquesto, in fondo, l’incessante compitoche Giorgio de Chirico si assume per tut-ti i lunghi anni della sua storia d’artista.“Dal campo della filosofia la metafisica sitrasferisce in quello dell’arte “affermavade Chirico che poi aggiungerà: “…i buo-ni artefici nuovi sono dei filosofi che han-no superato la filosofia”. Il “metafisico”non può essere descritto, la filosofia puòdenunciare situazioni di non-senso, ma ilmetafisico è rivelato solo da un’immagi-ne che l’artista ha il potere di fissare.Così Achille Bonito Oliva ci guida nelleselezioni della suggestiva esposizione,omaggio al grande Maestro.Natura del Mito - Nella prima sezionesaranno accostati quei dipinti in cui laNatura, trasfigurata in chiave mitica, èintesa come scenario di archetipi univer-sali. Le figure mitologiche evocate neidipinti di questa sezione (Apollo, Miner-va, Esculapio, Orfeo, Arianna) assurgo-no a simboli della cultura intesa come

grande forza civilizzatrice, vittoriosa suldisordine della natura.Natura dell’Ombra - Lo spazio urbano,nella pittura di de Chirico, è determinato– con uguale peso – tanto dai volumi ar-chitettonici raffigurati, quanto dalle om-bre rigide e irreali che presenze architet-toniche esterne all’inquadratura proietta-no sul suolo, raffigurato come puro pia-no geometrico. L’artista si fa anticipato-re di audaci sperimentazioni costruttive,straordinario architetto di città allucinatee assurde. L’architettura inventata di deChirico definisce anche uno spazio del-l’assenza, un luogo puramente mentalein cui la Natura è relegata in un “altrove”metafisico che non si rivela mai.Natura da Camera - Di nuovo unoscambio, all’interno dell’opera dechiri-chiana, tra naturale e artificiale: vienequi tematizzato quello speciale corto-circuito che l’artista innesca accostan-do le categorie dell’universale e delcontingente, dell’eternità e della storia:elementi naturali collocati ad absur-dum nei contesti determinati dall’ordi-ne della civiltà o, all’opposto, vestigiadi civiltà che fluttuano in scenari natu-rali, mitici e primordiali.Anti-Natura - Qui l’ambivalenza tranaturale e artificiale si sposta da strut-

di Dedy Ferrari Clerici

“LA NATURA SECONDO DE CHIRICO”

ATTUALITA’

CULTURA

Piazza d’Italia con torre rossa (1934)

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ATTUALITA’LE GRANDI MOSTRE

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Scelto da Esperienza per i suoi lettori: “Il figlio di Costanza, Federico II”, di Co-stantino R. di Sannicandro. Bardi Editore, pagg. 182, € 15,00.

Chi era, in realtà, l’imperatore Federico II? Era figlio naturale di Costanza d’Alta-villa? Era un fedele cristiano devoto alla Chiesa di Roma? Perché fece costruireCastel del Monte? Questi ed altri interrogativi trovano in questo romanzo unaplausibile risposta.Alla vicenda dei due protagonisti si sovrappone quella di altri due personaggi vis-suti verso la fine del 1100 (l’epoca in cui nacque Federico II di Svevia), a loro ri-conducibili. Nicky, pilota di linea, appassionato cultore di Storia Medievale, leg-gendo un testo sulla vita di Federico trova una descrizione di Castel Fiorentino, illuogo dove l’imperatore morì: il piccolo borgo medievale gli è familiare in quan-to lo frequenta negli anni felici dell’infanzia. Decide quindi improvvisamente ditornarvi e lì incontra una giovane ricercatrice francese, Josette.Inizia per loro una serie di eventi che li porterà a rivelazioni fantastiche. In un anti-co convento della Foresta Umbra frà Desiderio narrerà loro la leggenda di Baffomet-to. Il giorno dopo visiteranno Castel del Monte dove l’Imperatore, lontano da occhiindiscreti, si sarebbe dedicato ad esperimenti alchemici e a pratiche esoteriche.Successivamente, ai piedi di un altro famoso monumento dell’antichità, la Pirami-de di Cleope, incontreranno un personaggio misterioso, che li proietterà, in sogno,nel lontano medioevo…L’avvincente trama romanzesca, fungendo da supporto ai contenuti storico-scien-tifici esposti, porta altresì ad una plausibile giustificazione storica del mistero checirconda le origini del discusso personaggio medievale.

(a cura di Riccardo Tucci jr)

di Wolfy Ferrero

IL LIBRO DEL MESE

ture inanimate al corpo umano. Prodot-to di un mondo segnato dalla corsa tec-nologica, i corpi, nei dipinti di questasezione, tendono a diventare oggettidall’identità oscillante, organismi in-termedi, entità anti-naturali. L’artistadà vita ai suoi manichini e automi, cheappaiono come sperimentazioni cy-borg ante-litteram.Natura delle Cose - Sezione dedicata atutte quelle costruzioni, caratteristichedell’opera di de Chirico, intermedie trail naturale e l’artificiale: macchine “me-tafisiche”, ibridi assemblaggi di ele-menti che, partendo da strutture cultura-li e storiche della nostra civiltà, assurgo-no al valore di totem contemporanei.Natura Aperta - ovvero squadernata neisuoi elementi primordiali. I materiali co-stitutivi della natura e le regole che li go-vernano sono smontati, riorganizzati erifondati attraverso l’arte di de Chirico:aria, fuoco, terra e acqua compongonouna ricetta dell’universo modellata dal-l’artista.Natura Viva - In quest’ultima sezioneviene affrontato il tema, caro a de Chiri-co, dell’arte che “vivifica”, in senso let-terale, la natura. Il genere pittorico stori-camente indicato col nome di “naturamorta” viene ripreso capovolgendone il

senso e il significato, che diventa quellodi “vita silente”: l’arte in quanto forzacreatrice restituisce alla natura la sua vi-talità primigenia. La vita interna dell’og-getto, la sua vita silente, magnificata dal-l’artista, si risveglia ed entrando in rela-zione dinamica con il paesaggio in cui èinserita diventa soglia tra mondo reale emetafisico. ■

VVEENNTTII CCAAPPOOLLAAVVOORRII DDII MMOODDIIGGLLIIAANNII

Con un omaggio ad Amedeo Modi-gliani la Fondazione Galleria d’Arte

Moderna e Contemporanea Silvio Zanel-la Onlus, inaugura la sua nuova sedepresso il Museo d’Arte di Gallarate (MA-Ga). L’allestimento è curato da MaurizioSabatini, scenografo di “Baaria” di Giu-seppe Tornatore, che ha studiato unamessa in scena sobria e raffinata doveventi capolavori di Modigliani trovanouna perfetta collocazione intorno al “Nu-do coricato con le mani unite” della Pina-coteca Giovanni e Marella Agnelli. Achiudere la mostra 50 disegni provenien-ti dai più grandi musei e dalle più grandicollezioni italiane e internazionali, e oltre250 documenti originali che ripercorronola vita del grande artista di cui quest’an-no ricorrono i 90 anni dalla morte.

DDEE CCHHIIRRIICCOO,, MMAAXX EERRNNSSTT,,MMAAGGRRIITTTTEE

Uno sguardo nell’invisibile

Fino al 18 luglio una grande mostra aPalazzo Strozzi di Firenze racconta

essa pure la straordinaria avventura arti-stica di Giorgio de Chirico e la dupliceinfluenza che la sua pittura ebbe nell’arte moderna e su pittori come Carrà e Moran-di, o Max Ernst, Magritte e Balthus. Attraverso 100 opere, provenienti da raccolte pri-vate e da alcuni dei più importanti musei del mondo, la rassegna mette in evidenza“la rivoluzione copernicana” operata da de Chirico nell’arte del XX secolo, che aprìla strada a tutti quei movimenti che costituiscono la parte più interessante e vitale del-l’esperienza artistica europea tra le due guerre, dal Dada al Surrealismo, dal RealismoMagico al Neo-Romanticismo dando un taglio netto alle prospettive di ricerca ormaiesaurite del cubismo e delle avanguardie formali.La mostra riunisce alcune tra le più celebri opere del periodo metafisico di de Chiri-co, dipinti di Carrà e Morandi, capolavori di René Magritte, Max Ernst e Balthus. Indialogo con questi quadri sono presentate opere estremamente significative di artisticome Niklaus Stöcklin, Arturo Nathan, Pierre Roy e Alberto Savinio, che sulla stra-da aperta da de Chirico si mossero in un ambito espressivo in bilico tra Metafisica,Realismo Magico, Surrealismo e Neo-Romanticismo.

Modigliani: Ritratto del pittore Moise Kisling (1915)

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ATTUALITA’LE GRANDI MOSTRE GGIIUUSSEEPPPPEE FFLLAANNGGIINNII.. SSTTUUPPOORREE EE IINNCCAANNTTOO

Nella suggestiva cornice del Chiostro di Voltorre a Gavira-te la mostra “Giuseppe Flangini. Stupore e incanto” pre-

senta una settantina di opere, tra oli e disegni, scelti dal curato-re Antonio D’Amico.All’interno di tre sezioni dedicate agli affetti familiari, al pae-saggio e al teatro, si affronta il tema della meraviglia che lasciail visitatore incredulo e disorientato di fronte ad una realtà, ve-ra o immaginata, che risulta inattesa.Per Flangini, difatti, la pittura è uno strumento di straordinariocoinvolgimento intimo e sociale, col quale interagisce con chisi ferma a guardare, percependone il messaggio a volte in ma-niera nitida, altre intrinseco, ma pur sempre d’introspezione.Giuseppe Flangini è stato scelto, tra i nomi illustri dell’arte an-tica e moderna, dal ministero degli Affari Esteri per rappresen-tare l’Italia a Europalia sotto l’egida della Provincia di Varese,che oggi rende omaggio all’artista con questa importante ma-nifestazione.Palazzo dei Diamanti di Ferrara dedica (fino al 2 giugno) la

mostra di primavera ad una figura chiave della scenaartistica del secondo Novecento. Amico di maestri comeBonnard, Matisse, Braque, Chagall, Miró e Giacometti, ol’algerina Bahia, Aimé Maeght fu un editore di fama esoprattutto il fondatore a Parigi di una delle gallerie piùinnovative del secolo, nonché, a Saint-Paul de Vence, dellaFondation Marguerite et Aimé Maeght, un tempio dedicatoalla creazione artistica e un crocevia internazionale di pittori,scultori, scrittori, musicisti e intellettuali.Aimé Maeght promosse l’attività di maestri affermati e contribuìalla nascita di una nuova stagione della loro arte incoraggiandolia utilizzare, oltre alla pittura, altri linguaggi. Nello stesso tempo sidimostrò attento alle ricerche delle generazioni più giovani,dando prova di saper competere con le gallerie americaneprotagoniste del rinnovamento artistico del secondo dopoguerra.Inoltre, la sua instancabile attività di editore attrasse grandipersonalità del mondo artistico e intellettuale, dal cui confrontonacquero straordinarie creazioni collettive.Per approfondire la conoscenza di un capitolo cosìavvincente della storia dell’arte moderna, Ferrara Arteorganizza la mostra “Aimé Maeght e i suoi artisti”.L’esposizione, a cura di Tomàs Llorens e Boye Llorens, èanche l’occasione per studiare un aspetto della storiadell’arte del Novecento fino ad oggi poco indagato maassolutamente fondamentale: il mercato dell’arte e i suoiprincipali animatori, imercanti e i galleristi.Un centinaio di opere,soprattutto dipinti, ma anchesculture, ceramiche, disegni,incisioni, affascinantifotografie e volumi illustratidelle Edizioni Maeght,permettono di ripercorrere ilventennio d’oro che vadall’apertura della galleriaparigina nel 1945all’inaugurazione dellaFondazione, nel 1964.

(Elena Grazini)

Fino al 5 settembre, i Mu-sei Capitolini ospitano

una importante mostra di ca-polavori dell’arte antica pro-venienti dai maggiori Museieuropei.Nella rassegna, primo appun-tamento del programmaquinquennale I Giorni di Ro-ma, sono esposte opere di unperiodo tra i più innovativi edoriginali per l’intero sviluppo

dell’arte occidentale: quellosuccessivo alle campagne diconquista in Grecia, dalla fi-ne del III secolo alla secondametà del I a.C, uno dei mo-menti fondamentali per la fu-tura identità culturale e arti-stica romana, non solo del-l’età repubblicana. Attraver-so la visione di imponentistatue in marmo, raffinateopere in bronzo e terracotta,

interi cicli scultorei, fregi edelementi di arredo domesticoin bronzo e argento, del piùalto valore stilistico, vienenarrata un’epoca di profondicambiamenti nei canoni stili-stici e sul gusto estetico dellaRoma antica. Un periodo incui l’influenza ellenica di-venta preponderante fino acoinvolgere completamenteil mondo culturale romano.

QQUUAANNDDOO LL’’AARRTTEE GGRREECCAA CCOONNQQUUIISSTTOO’’ RROOMMAA

AAIIMMÉÉ MMAAEEGGHHTT EE II SSUUOOII AARRTTIISSTTII

Chagall: Sole giallo (1958)

GGOOYYAA EE IILL MMOONNDDOO MMOODDEERRNNOO

AMilano, a Pa-lazzo Reale,

la grande mostra:“Goya e il mondomoderno”. Unastraordinaria espo-sizione che inten-de analizzare larelazione e i lega-mi artistici traGoya e altri cele-bri pittori moder-ni, partendo dal-l’analisi delle te-matiche care alpittore aragonese:l’immagine dellanuova società, l’espressione della soggettività, la reazionegestuale, la violenza.Per questo accanto alle opere di Goya saranno in mostra teledi Delacroix, Klee, David, Kokoschka, Mirò, Klinge, Picas-so, Nolde, Bacon, Kirchner, Pollock, Guttuso e de Kooning.

La Contessa de Haro(1808)

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In casa… c’è sempre tanto, tantissimo da fare. Esperienza, su queste pagine,vi racconta qualche aneddoto e vi offre alcuni, sommessi, consigli

Esperienzaf a m i g l i a

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L’AGLIOIl suo utilizzo primo è quello di condimento, maè ugualmente usato a scopo terapeutico.Ha diverse proprietà curative e dà un generalesenso di benessere all’organismo per la suaazione antibatterica.Per ovviare almeno in parte al disagio delconseguente “alito pesante”si deve privarel’aglio del piccolo germoglio verde interno,facilmente estraibile. Essendo un ottimostimolante digestivo e diuretico viene ancheutilizzato in forma di infuso (dai 5 ai 10 g in unlitro di acqua) mentre per un’azione antisetticausate dai 10-15 g in decotto.

RINFRESCANTE NATURALEPER IL TAPPETOIl bicarbonato assorbe gli odori,l’olio essenziale di lavanda è rinfre-scante.Mescolate l’olio essenziale e il bi-carbonato con una frusta, stendeteuno strato sottile di miscela sul tap-peto e lasciate agire per almeno dueore. Pulite con l’aspirapolvere.

LA LOTTA CONTRO LE TARMEPossono essere dannosissime, ma sono anche facilmente eliminabili. Questianimali sono attratti da lana, mohair, angora e altre fibre animali, ma anchedalle macchie di cibo e di sudore. Quindi riponete i capi solamente se puliti.Un modo semplice per eliminare le larve consiste nell’appendere gli abiti alsole e all’aria. Una buona protezione è data poi dalle essenze di cedro e di eu-calipto: aggiungetene un paio di gocce all’acqua del risciacquo finale. Lascia-te i capi in ammollo per 30 minuti prima di ritirarli. Contro le tarme sono ef-ficaci anche alcune erbe: l’eucalipto, la lavanda e la menta.Mettetene una manciata (devono essere essiccate) in mezzo ad un fazzolettodi cotone e chiudete i lembi con un nastro. Usate in abbondanza questi pac-chettini: più forte sarà l’odore, migliore sarà l’effetto. Si possono usare anchebatuffoli di cotone bagnati con poche gocce di olio essenziale di patchouli.

STANCHEZZAMolti fattori possono contribuirealla stanchezza, tra cui la tensionefisica e mentale, una dieta poveradi nutrienti, la mancanza di sonno odi esercizio fisico e una respirazio-ne scorretta.Cercate di dormire bene e riequili-brate l’alimentazione. Evitate lacaffeina, l’alcool e l’abuso di zuc-cheri: queste sostanze affaticano leghiandole surrenali e vi risucchianola vitalità. Per ridare energia e salu-te alle surrenali seguite una dietaequilibrata con cereali integrali ecibi proteici magri (pesce, pollo,uova e legumi).Fate esercizio fisico quotidiano.Una passeggiata allevia la tensione,ossigena le cellule e stimola la resi-stenza. Cercate di fare tutti i giornialmeno 30 minuti di ginnastica ae-robica moderata.La meditazione e gli esercizi armo-niosi (come lo yoga) stimolano lefunzioni organiche e ghiandolarioltre a infondere energia.

CAMINETTO AL PROFUMO DI ERBEPer un profumo fresco nellastanza aggiungete alcarbone o alla legna del-la stufa, o al caminet-to, dei rametti fre-schi di rosmarino,salvia e lavan-da.

esperienza famiglia 55 23-02-2010 14:09 Pagina 55

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La calcolosi della colecisti col-pisce circa il 10-15 per centodelle persone adulte. L’inci-denza aumenta dopo i 40 an-

ni ed a 70 il 20 per cento degli uominied il 35 per cento delle donne ne è af-fetta. La colecisti è un piccolo serbato-io, posizionato nell’addome in alto adestra, sotto il fegato. La sua funzione èquella di raccogliere la bile prodotta dalfegato ed immetterla nell’intestino a li-vello del duodeno proprio nel momen-to in cui transita il bolo alimentare. In-fatti, la bile (liquido di color giallo orocontenente una serie di sostanze comeil colesterolo, sali biliari, sali minerali,fosfolipidi e bilirubina) è fondamentaleper la digestione e l’assorbimento deigrassi e della vitamina K. In caso di al-terazione del rapporto tra le varie so-stanze contenute nella bile o per disfun-zione della colecisti stessa si possono formare dei calcoli. Ipiù comuni sono quelli di colesterolo (circa il 70 per cento);possono essere piccolissimi e molteplici (fango biliare) o es-sere singoli e di dimensioni centimetriche. I fattori predispo-nenti sono: gli ormoni femminili (ecco perché le donne so-no più colpite specie in caso di gravidanza, uso prolungatodi estrogeni o di contraccettivi orali), l’obesità, una dietasquilibrata ed irregolare nei tempi di assunzione (esempiosaltare un pasto), nella quantità (pasti troppo abbondanti odiete dimagranti eccessive) e nella qualità (dieta priva di fi-bre, ricca di zuccheri raffinati, grassi, superalcolici e fritti).Altri fattori di rischio sono: il diabete, l’ipertrigliceridemiae l’assunzione di farmaci ipolipemizzanti della classe deifibrati. Molti soggetti sono asintomatici. Ma se la calcolo-si si complica allora è proprio il caso di dire che “sono do-lori”! Se un calcolo ostruisce il deflusso di bile della cole-cisti o crea una infiammazione con infezione si può avereuna colecistite acuta. Il sintomo più caratteristico è il do-lore (colica biliare), a livello della “bocca dello stomaco”e sotto l’arcata costale destra, che si può irradiare allaschiena fino all’angolo inferiore della scapola ed essere ac-compagnato da nausea, vomito, pallore e sudorazione. Ti-pico è il “Segno di Murphy” caratterizzato da una viva do-lorabilità con blocco del respiro alla palpazione profondadell’addome in un punto preciso a destra sotto l’arcata co-stale durante una inspirazione profonda.Nella colecistite l’infezione può essere purulenta (empie-ma), la parete della colecisti si può perforare disseminandol’infezione nel cavo addominale con peritonite (complican-za gravissima). Nel caso in cui un calcolo imbocca ed ostrui-sce le vie biliari si può avere una colestasi ed un ittero ostrut-tivo. In questo caso la bile è impossibilitata a raggiungere

l’intestino accumulandosi a monte, pri-ma nel fegato (con danno epatico), epoi nella circolazione sanguigna con unittero (colorazione gialla/verde dellacute da accumulo di bilirubina). I sinto-mi sono prevalentemente caratterizzatidalla Triade di Charcot: dolore, febbre,ittero ed in più possono aversi emissio-ni di urine ipercromiche, feci acromi-che e prurito. La pancreatite acuta èun’altra complicanza della calcolosidelle vie biliari.La diagnostica si basa sull’ecografia.Dopo valutazione specialistica può es-

sere richiesta una colangio-pancreatografia retrogradaendoscopica (ERCP). Essa consiste nell’introdurre un en-doscopio dalla bocca nel tubo digerente fino allo sboccoduodenale delle vie biliari, che verranno imboccate e stu-diate; se necessario è possibile anche eseguire manovre te-rapeutiche e di asportazione dei calcoli con particolari stru-menti. Altri esami diagnostici sono: la colecistografia, laTac e la risonanza magnetica delle vie biliari. Utili sonoanche gli esami del sangue (emocromo completo, transa-minasi, fosfatasi alcalina, gamma GT, amilasi e lipasi sie-riche, bilirubinemia, VES ed esame delle urine).La terapia è sostanzialmente chirurgica e consiste nel-l’asportazione della colecisti per via laparoscopica (tecnicamini-invasiva in cui si praticano solo tre fori sull’addomecon tempi di degenza brevissimi, danno estetico limitato erecupero funzionale rapido) o per via laparotomica (inter-vento chirurgico classico “a cielo aperto” che si eseguequando non è possibile effettuare il precedente per obesità,aderenze intestinali o urgenza in atto). Se il paziente è asin-tomatico o poco sintomatico in genere si attende. In caso disintomi è bene valutare con lo specialista se è necessario sot-toporsi ad intervento prima che sopraggiungano le compli-canze poiché, in tal caso, esso deve essere eseguito d’urgen-za e tutto diventa più complesso! La terapia medica, consomministrazione orale di acido ursodesossicolico, non ga-rantisce risultati brillantissimi ed è da applicare nei casi incui un intervento chirurgico è sconsigliato e solo in presen-za di particolari tipi di calcoli. Infine, è stato dimostrato cheuna moderata assunzione di alcol (vino, birra) può preveni-re la formazione dei calcoli della colecisti, ma attenzione anon esagerare e soprattutto parlatene sempre con il vostromedico di fiducia! ■

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ESPERIENZA FAMIGLIA

MEDICINAdi Roberto Pellicciari

LA CALCOLOSI DELLA COLECISTILa terapia è soprattutto chirurgica

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ESPERIENZA FAMIGLIA

POSTA CONDOMINIALEdi Terenzio Grazini

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Nel caso di difetti o vizistrutturali occorre distin-guere, ai fini della garanziatra costruttore, venditore,costruttore/venditore. Nelcaso esposto dal nostro so-cio si dovrebbe trattare dicostruttore/venditore.Occorre inoltre distingueretra responsabilità e garan-zia. La responsabilità è de-cennale e riguarda solo ilcostruttore, cioè se il vendi-tore non è anche costrutto-re la responsabilità è soloper la garanzia di un annodalla vendita e concernequalsiasi difetto o vizio oc-culto, ossia non rilevabile aprima vista al momentodella consegna, a condizio-ne che siano denunciati en-tro otto giorni dalla sco-perta, salvo il diverso ter-mine stabilito dalle parti odalla legge (articoli 1490 e1496 Cod. civ.).Per il costruttore, l’art.1669 Cod. civ. stabilisceche “se, nel corso di dieci

anni dal compimento,l’opera, per vizio del suoloo per difetto della costru-zione, rovina in tutto o inparte, ovvero presenta evi-dente pericolo di rovina ogravi difetti, l’appaltatore(cioè il costruttore) è re-sponsabile nei confrontidel committente (cioè l’ac-quirente) e dei suoi aventicausa (cioè coloro che han-no comprato dal commit-tente), purché sia fatta de-nuncia entro un anno dallascoperta. Il diritto del com-mittente si prescrive in unanno dalla denuncia”.

L’azione di denuncia (equindi di restaurazione orisarcimento dei danni) èproponibile solo nei con-fronti del costruttore e nondel venditore, se costui haappaltato la costruzione adun’impresa o l’ha acqui-stata da terzi; sarà inveceproposta contro il vendito-re solo quando questo siastato anche costruttore.Per quanto concerne ilcondominio, se la parte in-teressata è comune (cioèquella in cui è presente ilvizio di costruzione), alladenuncia e all’azione deve

provvedere l’amministrato-re, anche senza chiedere lapreventiva autorizzazionedell’assemblea (art. 1130punto 4 Cod. civ.); se inve-ce si tratta di proprietà in-dividuale di un condomino,vi deve provvedere diretta-mente l’interessato; se infi-ne i difetti sono inerenti adentrambe le parti, l’onere èa carico dell’amministra-tore, mentre spese e benefi-ci si divideranno tra i duein proporzione dell’inter-vento di esecuzione.Qualora il costruttore ovenditore non intervengacon la dovuta sollecitudi-ne, per non perdere il di-ritto, non è sufficiente unalettera o una diffida, oc-corre citare in giudiziol’inadempiente avanti altribunale (in tal caso conl’assistenza di un avvoca-to) e, nell’occasione, chie-dere al giudice un provve-dimento di urgenza (art.700 Cod. proc. civ.). ■

GARANZIA PER VIZI STRUTTURALI

Spero di essere chiaro nell’esporre il mio quesito.Nell’anno 2005 ho comprato presso un importante co-struttore della provincia di Bergamo, una villetta in mon-tagna in un complesso residenziale, composta da un pia-no terra, da un sottotetto parzialmente abitabile e da unpiccolo giardino.Dopo circa due anni si sono presentati due problemi pervizi strutturali.- il montante su cui è fissato il cancelletto di ferro del giar-dinetto si è inclinato a causa del peso di quest’ultimo, percui il cancelletto non si chiudeva più con la chiave.- una zona, 4mt x 1mt, del sottotetto sovrasta un tunnelesterno il cui spazio è di proprietà di un condomino. Nel-le giornate invernali, molto fredde e umide, con l’accen-sione dei caloriferi su una parte del parquet vicina allaparete che si affaccia all’esterno si forma una condensache diventa anche una chiazza d’acqua.Il costruttore, in entrambi i casi, è intervenuto due voltecon soluzioni che si sono rivelate insufficienti dato cheentrambi i problemi si sono verificati nuovamente.

In queste ultime settimane ho evidenziato il ripresentarsidei problemi suggerendo le soluzioni che secondo esper-ti potrebbero essere risolutive, e precisamente, nel primocaso con saldatura di una barra di ferro nel sottoterra frai due montanti del cancelletto, e nel secondo caso con un“cappotto termico” sul soffitto esterno del tunnel, ma nonho avuto risposta e né lui né i suoi collaboratori sono rag-giungibili telefonicamente.Come posso indurre il costruttore a intervenire con ur-genza? Non vorrei che, ignorando i miei solleciti, la ga-ranzia possa andare in prescrizione.Pensavo di utilizzare lo strumento della conciliazione tra-mite la Camera di Commercio, oppure inviare una lette-ra di sollecito tramite avvocato. Cosa mi consigliate difare?Debbo coinvolgere il Condominio dato che il sottosuoloed i muri esterni, dove si dovrebbe intervenire, sono diproprietà comune?

Alfredo CirrincioneCornaredo (Mi)

condominio 57 24-02-2010 14:40 Pagina 57

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San Marino e Vatica-no hanno affidato aMichelangelo Me-risi, più noto come

il Caravaggio, il compitodi abbellire e rendere piùinteressanti le Divisionali2010, ossia le confezioninelle quali anno dopo annovengono raggruppati glispiccioli recanti inciso ilnuovo millesimo. Al pitto-re della luce e del vero, SanMarino ha dedicato il ta-glio argenteo da 5 euro in-cluso nella Divisionale2009, fior di conio, in ven-dita a 41 euro dal 15 aprile.Firmate da Maria AngelaCassol, le illustrazioni so-no costituite, al diritto, dalritratto del commemoratochiaramente ispirato al di-segno di Ottavio Leoni,conservato nella Bibliote-ca Marucelliana di Firen-ze. Il rovescio è invece do-minato dalla Canestra difrutta, il dipinto giovaniledel Caravaggio, donato nel1607 all’Ambrosiana diMilano per legato testa-mentario di Federico Bor-romeo. Due immagini cherimandano alla banconotaitaliana da 100.000 uscitail 24 giugno 1984, grada-tamente rimpiazzata, apartire dal 12 dicembre1994 con una versione piùsofisticata, ricca di solu-zioni tecniche che, oltre adare maggiore brillantezzaalla nuova banconota, con-tribuirono a rendere piùdifficoltosa la contraffa-zione.“Inventato”, come si leggenella stessa banconota, daGiovanni Savini, che inpratica eseguì i disegni inseguito bulinati da TrentoCionini e Giorgio Cappo-

ni, il rovescio, il bigliettodi banca offre, al diritto, ilritratto del Caravaggioeseguito da Ottavio Leoni,e, al centro, un particolaredella Buona Ventura, nellaversione che si trova alLouvre di Parigi. Con lazingara che legge la manoad un giovane impennac-chiato. Questo quadro chein massimo grado esalta ilvero, finì col cambiare lavita dell’artista. Compratoda tale “Maestro Valentinoa San Luigi de’Francesi ri-

venditore di quadri”, forseun mercante d’arte chebatteva le osterie popolateda pittori squattrinati checonvenivano a Roma datutta Europa, e da questovenduto al cardinale Fran-cesco Maria Del Monte,“il quale, per dilettarsi as-sai di pittura”, prese con séCaravaggio “dandogli luo-go honorato in casa fra isuoi gentiluomini”.Il rovescio della medesimabanconota è a sua volta oc-cupato dalla Canestra di

frutta, del 1595–1596 che,vista dal basso, domina inprimo piano. Straordinarila trasparenza dei chicchid’uva, la luminosità dellamela bacata, la rugositàdel fico maturo che pre-senta le caratteristichespaccature, la baccellaturadelle foglie ritorte.Nella edizione originariala banconota è firmata dalgovernatore Carlo AzeglioCiampi (e dai cassieri Ste-vani o Speziali), mentrenel secondo tipo la firmadel governatore è quella diAntonio Fazio (e dei cas-sieri Speziali o Amici).Come al solito vennerostampate e distribuite leserie speciali sostitutive lequali, in tutti e due i casi,sono contraddistinte dalla“X” come prima lettera.Il Vaticano ha invece deci-so di onorare Caravaggioattraverso la medaglia pla-smata da Amalia Misti-chelli e prodotta dallo sta-bilimento Senesi, così daessere inclusa nella Divi-sionale sampietrina battutadalla Zecca di Roma infondo specchio. MentreSan Marino batte in fondospecchio i soli spiccioli, ri-servando la moneta da 5euro alla Divisionale fiordi conio, il Vaticano pro-duce la propria serie in fiordi conio, affidando allabattitura fondo specchiol’impreziosimento dellamedaglia esclusiva, nelsenso che per averla oc-corre acquistare l’interaconfezione. ■

ESPERIENZA FAMIGLIA

MONETE

IINN BBRREEVVEELa moneta che in Austria viene coniata da vent’anni e indiverse pezzature, in quanto rientra fra le monete da inve-stimento, ha visto celebrare questo anniversario alla gran-de: con un’edizione da 20 once del peso di 622,07 gram-mi d’oro puro e diametro di 74 millimetri. Poco più di sei-mila - esattamente 6.027 - i pezzi coniati, destinati ai mer-cati d’Europa, America e Giappone.Così come tutte le precedenti coniazioni anche per questaè stata conservata l’illustrazione, costituita da strumentidell’Orchestra filarmonica viennese, dai quali la coniazio-ne ha preso il nome.

(R.C.C.)

SAN MARINO E VATICANOCOMMEMORANO CARAVAGGIO

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di Raffaele C. Costa

La moneta sammarinese da 5 euro celebrativa di Caravaggio;le stesse immagini della moneta erano presenti sulla banconota

italiana da 100.000 lire del 1983

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Un processo len-to, ma conti-nuo: pure i fi-latelisti, dopo

aver imparato ad osserva-re, accanto al francobollo,la busta, sempre più spes-so studiano il suo conte-nuto, sempre ammessoche sia rimasto. Contenu-to che può risultare inte-ressante, specie se si hadavanti un archivio omo-geneo, in grado di dimo-strare e raccontare qual-cosa. D’altro canto, l’ap-proccio è pratica normalein altri ambiti.Come sta avvenendo inquesti giorni a Trieste, do-ve un allestimento, ospi-tato presso il Civico Mu-seo Revoltella, è dedicatoa “Giorgio Carmelich -Futuristicherie - Viaggid’arte fra Trieste, Roma ePraga”. Carmelich, classe1907, morì di malattia ap-pena ventiduenne. Eppureriuscì a dimostrare la pro-pria attenzione all’arte,aderendo al Futurismo epoi attraversando le sug-gestioni provenienti dal-l’avanguardia non soloitaliana, ma europea. Enon poteva essere altri-menti, visto che ebbe co-me maestri addirittura En-rico Prampolini e Fortu-nato Depero. Il percorsopropone quadri, pubblica-zioni ed altro ancora, mail vero filo conduttore so-no le lettere e le cartolineche Carmelich, in giro permezza Europa, spedì tra il1922 ed il 1929 al suoamico e sodale EmilioMario Dolfi (1907-1975).Spesso conservano schiz-zi e vignette, ma l’aspettopiù importante è dato dai

testi, che raccontano di unmittente curioso ed appas-sionato, alla costante ri-cerca delle novità artisti-che e culturali dell’epoca.Proprio per questo le cor-rispondenze proposte nelpercorso non solo sono fi-nite nelle bacheche, ma le

più significativevengono ospitatein speciali conte-nitori verticali,che consentono di vederei due lati del documento.Alcune, poi, permettonodi scoprire che qualche fi-latelista c’è stato: lo testi-

moniano almeno i tre casiin cui il francobollo è sta-to staccato, molto proba-bilmente per finire in...collezione.Un approccio simile è sta-to giocato a Gorizia, dovela Fondazione Carigo haospitato (la mostra si èchiusa il 28 febbraio) “Fu-turismo. Filippo TommasoMarinetti, l’avanguardiagiuliana e i rapporti inter-nazionali”. Anche in que-sto frangente, ampio spa-zio è stato lasciato a carto-line e lettere, provenientidall’archivio dell’aeropoe-ta Bruno Giuliano Sanzin(1906-1994), cioè il prin-cipale interlocutore di Ma-rinetti nella zona. Se lecartoline, da sole, costitui-scono autentiche opered’arte, i contenuti hannoevidenziato e ricordato lavitalità artistica del mondoculturale giuliano, prima edopo la Grande guerra. ■

ESPERIENZA FAMIGLIA

FRANCOBOLLIdi Fabio Bonacina

AALL VVIIAA ““MMIILLAANNOOFFIILL””

Dal 19 al 21 marzo torna la grande filatelia con “Milano-fil”, il Salone del francobollo organizzato da Poste italia-

ne ed ospitato a Fiera Milano City con ingresso gratuito daporta Gattamelata (orario 9.30-18.30, domenica chiusura al-le 14.30). In calendario, un’ampia mostra in parte a concor-so, il Convegno commerciale e alcuni appuntamenti organiz-zati dalle associazioni di appassionati. Tre le cartevalori atte-se durante la manifestazione, tutte da 60 centesimi: una ricor-da il secolo e mezzo della Provincia di Milano, le altre il cen-tenario dell’Alfa Romeo. Naturalmente, sarà possibile acqui-stare materiale anche di altri Paesi. Come il Vaticano, che por-terà le ultime produzioni. Fraqueste, l’omaggio al santuariodella Mentorella, particolar-mente caro a Giovanni PaoloII. L’esemplare, originariamen-te previsto ad un costo di 65centesimi, è gravato da un so-vrapprezzo per altri 20, cosìda aiutare i sopravvissuti al ter-remoto di Haiti.

F.B.

Il francobollo vaticano pro Haiti

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ARCHIVI D’AUTORENon solo il dentello e la sua busta.I collezionisti cominciano ad esaminare anche i testi

L’allestimento di Trieste e il col-lage di Ivo Pannaggi spedito aMarinetti

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ESPERIENZA FAMIGLIA

COMPUTERdi Maria Luisa Urbano

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I I dubbi erano già pochi, ma adesso c’è anche la confer-ma ufficiale: gli utenti Internet italiani sono tra i più as-sidui frequentatori di social network al mondo. Perqualcuno addirittura Facebook è diventato sinonimo di

Internet. Secondo lo studio presentato da Nielsen, osservatoriointernazionale tra i più noti per l’analisi del web, i navigatoridel Belpaese restano connessi ore ed ore ai propri profili, alme-no 6 ore al mese. Il nostro sarebbe quindi il quarto Paese almondo per uso di social network, dietro ad Australia, con 6 oree 52 minuti al mese, a Stati Uniti e Gran Bretagna.Il fenomeno è quindi globale: il tempo pro capite trascorso sui Fa-cebook, MySpace ecc. è aumentato dell’82 per cento rispetto aidati raccolti nel dicembre 2008. Una buona notizia per gli inve-stitori, perché più tempo si passa a scorrere i profili, più pubblici-tà ci passa sotto gli occhi, ed è noto che finora i social networknon abbiano brillato per profitti. Ma secondo eMarketer Facebo-ok farà il boom quest’anno, ricavando 605 milioni di dollari, con-tro i 435 milioni del 2009. Sorte avversa invece per MySpace, exstella dei network: perde utenti e di pari passo pubblicità (385 mi-lioni previsti nel 2010, contro i 490 milioni del 2009). Facebookin Italia è un fenomeno a sé: ha raggiunto in pochi mesi 19 milio-ni di utenti registrati (sui 350 milioni al mondo).In occasione del sesto anniversario della sua fondazione (4 feb-

braio 2004), il CEO Mark Zuckerberg ha colto l’occasione perun bilancio della situazione. In un post pubblicato sul blog uf-ficiale dell’azienda, il giovane miliardario ha fatto sapere chegli utilizzatori del sito sono ormai 400 milioni nel mondo e chesono più che raddoppiati solo nell’ultimo anno. «Sia in mo-menti di gioia che in momenti difficili, la gente vuole condivi-dere e aiutarsi l’un l’altro, ha scritto nel suo intervento Zucker-berg. Questa necessità è quello che ci ispira a continuare a in-novare e costruire sistemi che permettono alla gente di connet-tersi e condividere con altri la propria vita, facilmente».Le sue parole trovano ulteriore conferma nel recente studiopubblicato dal Pew Internet & American Life Project che hamostrato come la popolazione più giovane sia sempre meno at-tratta da strumenti della rete “complessi” come i blog e moltopiù propensa ad utilizzare servizi come i social network per lapropria esperienza digitale.Nel suo intervento, Zuckerberg ha promesso presto delle novi-tà per i suoi utenti, senza specificare nel dettaglio cosa bolla inpentola in quel di Palo Alto. Un suggerimento arriva però daTechCrunch, testata americana di riferimento nel campo dellatecnologia, secondo cui la Società sarebbe al lavoro su un“Progetto Titan”, per rivoluzionare il mondo delle e-mail econcorrere con la Gmail di Google.

BUON COMPLEANNO FACEBOOK!

“ Informazioni per chi vuole emi-grare da chi è già emigrato”: sipresenta così Italiansinfuga.com,un sito web dove chi desidera la-

sciare il Belpaese può raccogliere infor-mazioni e consigli da quelli che sonoemigrati da tempo.A crearlo Aldo Mencaraglia, un quaran-tenne originario di Borgo San Dalmaz-zo, in provincia di Cuneo, che a 19 anniè partito per l’Inghilterra e non è mai piùtornato: ha studiato a Brighton, lavoratoin Gran Bretagna, Cina, Taiwan e ades-so si é fermato a Melbourne in Australia.Qualche anno fa ha deciso di condivide-re la sua esperienza con tutti quelli chesognano di cambiare vita come lui, daqui é nato italiansinfuga.com.«Mi sono reso conto che in tanti cercanodi emigrare verso ciò che manca loro inItalia, ma non sanno da dove iniziare. Vi-sta la mia esperienza ormai ventennale divita all’estero mi sono reso conto che ero

in grado di aiutarli», racconta Aldo Men-caraglia. “Ingegnere e vuoi trovare lavo-ro all’estero? Vieni in Australia!”,“L’Uruguay visto da chi ci vive”, “Fo-rum sul Giappone” oppure “Impressionisul mondo dello studio e del lavoro nel-la Silicon Valley, in California”, sono so-lo alcune delle esperienze messe a dispo-sizione dagli utenti del sito.«Dall’inizio, italiansinfuga.com ha rice-vuto 190 mila visitatori unici. Adessoviaggia sulle 52 mila visite al mese, houna mailing list di circa 2.200 iscritti eoltre duemila amici su Facebook», dicesoddisfatto Mencaraglia. «Ci sono tan-tissime storie e alcune mi hanno appas-sionato veramente, come quella di Stefa-no, che dopo aver letto un mio articolosu come studiare in Danimarca ha fattoarmi e bagagli e ora è iscritto all’Univer-sità di Copenhagen. Non penso di essereun benefattore, mi rendo solo conto diessere stato fortunato ad aver vissuto e

lavorato in nazioni diverse ed ad aver ri-cevuto tanto aiuto da parte delle persone,vorrei ricambiare mettendo a disposizio-ne la mia esperienza».«La mia intenzione per chi visita ilblog», precisa Mencaraglia, «non è solomettere in moto un processo di emigra-zione, ma anche far capire che non è ne-cessariamente il toccasana ai propri pro-blemi, non è facile e non è per tutti. Ionon emigrai perché non mi piaceva l’Ita-lia, ma per curiosità verso ciò che c’eraOltralpe. L’Italia e gli italiani hanno unpotenziale enorme che a volte non espri-mono appieno. All’estero ci invidianotantissime cose e noi quasi non ce nerendiamo conto. Se solo riuscissimo ametterci d’accordo tra di noi!». ■

ITALIANI ALL’ESTERO

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C’era una volta il biglietto da visita, e c’èancora adesso. Un mezzo minimalista perfar conoscere la propria persona, la pro-pria attività, in definitiva la propria esi-

stenza. Collaudatissimo ormai visto che ha superato ab-bondantemente i duecento anni di vita. Ufficialmente lasua nascita viene fatta risalire alla fine del 1700 e gli ini-zi del 1800, in parallelo con l’affermarsi della rivoluzioneindustriale e alla irresistibile accelerazione dell’attivitàproduttiva che andava assumendo carattere di massa. Unfenomeno, questo, mai visto in precedenza, che necessita-va di una adeguata divulgazione. Sino ad allora a regnaresovrano per millenni, con i suoi ritmi lenti, era stato l’ar-tigianato e bastava un’insegna fuori dalla bottega per es-sere identificati. Ma alcuni reperti cartacei, gli antenati deimoderni biglietti da visita, testimoniano che già nel XVIIsecolo esisteva qualcosa di simile, sia pure di misura piùgrande, che l’artigiano distribuiva allo scopo di allargareil giro della clientela e acquisirne di nuova.Il linguaggio di questi antichi messaggi pubblicitari eraben lontano da quello dei guru mediatici dei nostri gior-ni, ma conteneva le essenziali indicazioni, come si leggein un esemplare del distillatore milanese: “CARLO,ANT.MAZZA - Destilatore sotto il Coperto de’Figini. Alsegno di San Carlo”. In quel tempo, e ancora per una par-te dell’800, era necessario specificare il palazzo, o la vi-cinanza di una chiesa e comunque un riferimento notoper indicare l’ubicazione della bottega, perché non esi-steva l’ubicazione civica. Le scritte erano inquadrate dadecorazioni floreali o altro e venivano riportate eventua-li benemerenze e medaglie ricevute.Alla fine del Settecento la Rivoluzione Francese spaz-zando via l’Ancient Régime, crea poi una società diver-

sa e nuovi protagonisti.L’Ottocento dal canto suo ama la velocità e la promozio-ne pubblicitaria assume un ruolo di rilevante importanza.Il biglietto da visita si adegua ai tempi nuovi, riduce le di-mensioni sino ad arrivare, praticamente, al rettangolo cheteniamo oggi in tasca pronto ad essere esibito.Abbandona le decorazioni floreali in favore di uno stilepiù asciutto e decisamente utilitaristico.Accanto al nome e all’indirizzo, che diventa sempre piùpreciso, compaiono difatti i segni dell’attività che si vuo-le divulgare: vasellame, scarpe, ombrelli, ceste, ventagli,occhiali, orologi, tessuti, cappelli a cilindro e via via. So-no in bianco e nero dapprincipio, ma con il perfeziona-mento delle tecniche di stampa si passa al colore, che èpiù gradito al pubblico (e anche ai collezionisti odierni).La strada era dunque aperta verso una sempre più siste-matica diffusione del nuovo mezzo. Nello stesso seco-lo il piccolo rettangolo viene affiancato da fratelli piùgrandi: attorno agli anni Sessanta dell’Ottocento circo-lano a Londra gli uomini sandwich che caricavano ad-dosso a sé lo slogan e il nome del prodotto, mentre aParigi le strade si coloravano di colonne sulle quali ve-nivano affissi i poster con gli annunci dei teatri e lapubblicità delle aziende. Nasceva in sordina la catego-ria degli operatori di immagine. Oggi il biglietto da vi-sita, ridimensionato e ripulito da decorazioni, quasisempre si presenta impeccabilmente bianco, elegante-mente stampato in corsivo e vi è stato aggiunto l’indi-spensabile indirizzo e-mail. Dove trovare i vecchi bi-glietti ottocenteschi? Nei mercatini specializzati d’an-tiquariato cartaceo che riguardano tutto ciò che è lega-to alla carta; dove i cartofili vanno a deliziarsi la vista,a cercare le rarità e qualche volta le trovano. ■

di Ida SpadaESPERIENZA FAMIGLIA

COLLEZIONISMO

BIGLIETTI DA VISITA DAL ‘700 IN AVANTIPiù si va indietro nel tempo, più valore hanno

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ESPERIENZA FAMIGLIA

CIVILTA’ DELLA TAVOLAdi Jolanda Proietti

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Cosa mangiava-no, come vive-vano i nostriantenati? Ce lo

ricorda (fino al 26 giu-gno) a Firenze, la mostra“Díaita. Le regole dellasalute nei manoscritti del-la Biblioteca MediceaLaurenziana”; un’esposi-zione che riguarda lo stiledi vita e la dieta comestrategia preventiva pergarantire benessere fisicoe mentale. Si tratta di untema di moda oggi comeieri. L’attenzione allo sti-le di vita e al benessere,

ha origini antiche: il ter-mine dìaita/dieta, nelmondo classico, non indi-cava però come oggil’adattamento della razio-ne alimentare allo statoed alle condizioni biome-triche dell’individuo, maaveva un significato piùvasto, allargandosi acomprendere tutti gli am-biti che l’uomo avrebbedovuto pianificare di suainiziativa, in quanto nondeterminati in modo auto-matico dalla natura. L’in-dividuo veniva posto alcentro di un sistema mol-

to articolato, in cui intera-givano res naturales e resnon naturales, elementi,cioè, interni ed esterni alcorpo. La dietetica si oc-cupava di quei fattori chepotevano essere influen-zati dall’intervento uma-no, come il rapporto del-l’uomo con aria e acqua,cibo e bevande, movi-mento e riposo, sonno eveglia, deiezioni e ses-sualità, affetti e passioni.Nell’Italia delle cortiprincipesche e dei ricchimercanti si diffondonocosì i Regimina Sanitatis,

eredi della tradizioneclassica e progressiva-mente arricchiti dal con-tatto con il mondo arabo,dal fiorire degli studi diMedicina, dalla nascitadelle Università. In segui-to, il fenomeno si estendea tutto l’Occidente, con itrattati sulla conservazio-ne della sanità, persona-lizzati e dedicati a perso-naggi illustri, e i Consilia,prescrizioni mediche edietetiche destinate a cu-rare una precisa malattia.Tra i Codici esposti, inlingua greca, latina e vol-

Una mostra a Firenze ci ricorda cosa e come mangiavano i nostri antenati

DIETA E SALUTE NEL TEMPO ANTICO

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gare, databili tra il XII etardo XVI secolo e tuttiappartenenti ai fondi lau-renziani, si annoveranopertanto esemplari di par-ticolare interesse conte-nutistico che attestano illoro utilizzo a livelli di-versi, dal Trattato di cuci-na di Apicio, che confer-ma la specifica importan-za dell’alimentazione, alTaccuino di Sanità di IbnButlan. Il Regime del cor-po di Aldobrandino daSiena è proposto in diver-si volgarizzamenti italia-ni, uno dei quali realizza-to nel maggio del 1310dal notaio fiorentino Zuc-chero Bencivenni. Impor-tante, tra gli altri, il Com-pendio della natura eproprietà degli alimentidi Barnaba da Reggio, inun manoscritto redatto frala fine del Trecento e gliinizi del Quattrocento.«Si tratta - commenta Do-natella Lippi, docente distoria della medicina cheha curato il catalogo dellamostra voluta da MariaPrunai Falciani, direttricedella Biblioteca - di unaletteratura sapienziale,sopravvissuta, spesso,nella medicina popolarecontemporanea». Altri, icosiddetti Consigli controla peste, costituisconouna sorta di prontuarioper ostacolare la diffusio-ne del male. ■

STORIA E TRADIZIONI DEL POLIEDRICO MONDO DEL VINO (3)

di Roberto Antognozzi

I VITIGNI DEL TERRITORIO E DELLA CULTURA

ENOICA NAZIONALE (prima parte)

Le vigne italiane offrono quella che è forse la più ampia varietà della spe-cie Vitis vinifera. Oltre ai classici allevati come Sangiovese, CatarrattoBianco, Trebbiano Toscano, Montepulciano, Barbera, Merlot, Trebbiano

Romagnolo, Negro Amaro, Moscato Bianco, Chardonnay, Garganega, Nerod’Avola, che coprono oltre la metà delle aree coltivate a vigneto nel Paese, vi sonotuttavia decine di altri vitigni di un certo rilievo e oltre centinaia di sottospecie chesopravvivono dimenticati in pochi metri quadrati di vigna e che attendono solo diessere riscoperte e trasformate in vini di qualità.Benché le uve bianche possano facilmente competere con le rosse sotto il profiloquantitativo, i vini italiani veramente grandi, tranne poche eccezioni, sono rossi.Il prestigio di tutta la viticoltura italiana dipende da due vitigni: il Sangiovese e ilNebbiolo, quest’ultimo, tra l’altro, è coltivato su meno dell’1 per cento delle vigneitaliane e in realtà ha successo solo in poche località.Barolo e Barbaresco, i vini qualitativamente più importanti del Piemonte, sono pro-dotti dalla spremitura di uve Nebbiolo.Questa uva è anche alla base di altri vini Doc e Docg ricavati da singoli vitigni oda uvaggi diversi come Gattinara, Gemme, Roero e Valtellina, una denominazionequest’ultima, d’origine lombarda; questa vite, che è nota anche con i nomi di Span-na, Picutener e Chiavennasca, viene coltivata nelle zone fresche e si presta menodi altre varietà a rese eccessive. I suoi acini piccoli producono vini molto scuri etannici.Le caratteristiche peculiari dei grandi vini Nebbiolo sono il colore rosso rubinodenso e brillante e il loro aroma di foglie di tè, spezie, rose, e a volte persino un ac-cenno, nella fase di maturazione più evoluta, di una nota di catrame o goudron, al-la francese.Estremamente aspri e tannici da giovani, si trasformano con l’invecchiamento invini di grande qualità, morbidi, gradevoli e seducenti.Dopo il 1980 i produttori vinicoli italiani hanno prestato grande attenzione ad altrivitigni locali. La Barbera piemontese ha avuto una ascesa sorprendente nell’indu-stria vinicola europea; acidula, un tempo considerata minore, si è adesso evoluta,facendosi una reputazione di vino di alta qualità, denso, aromatico, moderno.I principali vitigni meridionali, Aglianico, Negro Amaro, Primitivo, Nero d’Avolae uva di Troia, si sono anch’essi conquistati un po’ di attenzione che meritano am-piamente.Fa eccezione il Friuli, i cui importanti vitigni rossi: Refosco, Pignolo e Schioppet-tino sono riusciti non solo a sopravvivere, ma anche ad entrare, negli ultimi anni,negli uvaggi dei vini di alta qualità.Se infine si aggiunge a questo elenco la Corvina, base del grande vino veneto Ama-rone, l’Italia si rivela come una miniera preziosa, che nei prossimi anni continueràa stimolare la creatività dei produttori.

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ESPERIENZA FAMIGLIA

CUCINIEREdi Mamma Giovanna

RICETTE PER UN ANNOCARCIOFI E LEGUMI

ALLA ROMANA

Per 4 personeIngredienti: 6 carciofi, 200g di fave sgusciate, 150 gdi piselli, 1 piccolo cespodi lattuga romana, 1 cipol-la, 1 spicchio d’aglio, ti-mo, olio extravergined’oliva, sale e pepe.Mondare e lavare le verdu-re; tagliare a fettine perlungo i carciofi e immer-gerli in acqua fredda aci-dulata con succo di limo-ne; tagliare a striscioline lalattuga e affettare la cipol-la. Togliere la buccia aogni fava. In una casseruo-la di terracotta bassa e am-pia mettere a freddo i car-ciofi scolati e tutte le altreverdure, lo spicchio d’aglioschiacciato e il timo; salare,pepare e coprire con 1,5 dldi acqua e 4 cucchiai diolio. Portare a ebollizione,poi abbassare il fuoco, co-prire e far stufare per 15-20 minuti, finché le verdu-re sono tenere, ma conser-vano la loro consistenza.Aggiustare di sale e pepe elasciar riposare scoperto.Servire con fette di panecasereccio tostate.

CROCCANTE

ALLE MANDORLE

Ingredienti: 250 g di man-dorle sgusciate, 250 g dizucchero, 1/2 limone, burro.Immergere le mandorle inpoca acqua, portare a bol-lore, spegnere il fuoco edeliminare la pellicina mar-rone; farle asciugare perpochi minuti nel forno a160° C, quindi tritarle apezzetti grossi come chic-chi di riso.In un pentolino mettere sulfuoco lo zucchero, senzaaggiunta di acqua, e farlocaramellare finché diventabiondo chiaro.Aggiungere le mandorle equalche goccia di succo dilimone; amalgamare bene.Versare il caramello su unpiano di metallo (per esem-pio la placca del forno) o dimarmo unto di burro. Aiu-tandosi con un coltello a la-ma lunga, anch’essa unta diburro, ripiegare i bordi ver-so l’interno, infine con unmatterello unto stendere ilcroccante in uno strato uni-forme alto circa 2 cm. La-sciar raffreddare e indurire,quindi tagliare a pezzi il piùpossibile regolari.

GNOCCHI DI PATATE

Per 4 personeIngredienti: 1 kg di patate farinose, 250 g circa di fa-rina, sale.Lessare le patate con la buccia; pelarle e, ancora cal-de, passarle allo schiacciapatate.Far cadere il passato sulla spianatoia e impastarlo conla farina: lavorare finché si ottiene una pasta liscia edelastica. Formare con la pasta dei rotolini di circa 2cm di diametro e tagliarli a pezzetti di 2 cm circa. Pre-mere leggermente con il pollice al centro di ognignocco, oppure passarlo sul rovescio della grattugia,o ancora sui rebbi della forchetta, poi rapidamentesulla spianatoia infarinata. Disporre gli gnocchi suuna tovaglia anch’essa infarinata, e lasciarli asciugareper un paio d’ore. Lessarli in abbondante acqua sala-ta e scolarli a mano a mano che vengono a galla.Condirli con burro fuso e parmigiano, oppure con al-tre salse a piacere.

Per 4 personeIngredienti: 600 g di scamone di manzo tagliato in 12 fet-te, 2 gambi di sedano, 2 carote, 1 cipolla, 1/2 dl di olioextravergine d’oliva, farina, 1/2 dl di vino rosso, 600 g dipolpa di pomodori, 1 spicchio d’aglio, 1 foglia di alloro,1 chiodo di garofano, brodo, sale.Battere leggermente le fette di carne con il batticarne ba-gnato per non romperle; dividere un gambo di sedano euna carota in 12 bastoncini ciascuno; tritare il sedano e lecarote rimasti con la cipolla. In ogni fettina disporre unbastoncino di carota e uno di sedano, arrotolare l’involti-no e fissarlo con uno stecchino.

Mettere il trito di verdure in una casseruola con l’olio efarlo appassire. Infarinare gli involtini, unirli al trito e far-li rosolare bene su tutti i lati. Bagnare con il vino e farloevaporare. Aggiungere la polpa di pomodoro assiemeagli altri odori: gli involtini dovrebbero essere coperti afilo dal pomodoro; eventualmente aggiungere un po’ dibrodo (anche di dado). Mettere il coperchio e far cuocere, a fuoco basso, per cir-ca un’ora e mezzo o più, mescolando spesso. A fine cot-tura gli involtini devono essere morbidissimi e il sugodenso. Disporli in un piatto da portata, passare il sugo alsetaccio e versarlo sugli involtini.

––––––––––––––––––––––––––––––––– INVOLTINI ALLA ROMANA –––––––––––––––––––––––––––––––––

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Page 65: Esperienza - ANLA · Recentemente rinnovato, gestito direttamente dai proprietari offre un’ambiente cordiale e familiare, sorge adiacente agli scavi archeologici del I sec. d.C.,

ESPERIENZA FAMIGLIA

AUTO

di Giulio Conter

PIANTE

di Clemy

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Locarno, sulla riva svizzera del Lago Maggio-re, è sempre più la città delle camelie. Conl’arrivo della bella stagione il rito si rinnova:dal 24 al 28 marzo la città celebra, per il tre-

dicesimo anno, il festival Locarno Camelie, un eventoorganizzato dalla Società Svizzera delle Camelie, incollaborazione con l’Ente Turistico Lago Maggiore ela Città di Locarno, il cui debutto risale addirittura allalontana Festa delle camelie e delle mimose del 1924.Locarno Camelie è un omaggio floreale alla primave-ra. La manifestazione è da considerarsi la più impor-tante esposizione europea dedicata a questo meravi-glioso fiore di origine orientale, che proprio in questianni sta conoscendo, grazie alle numerose iniziativepromosse anche nella parte italiana del Lago Maggio-re, momenti di grande interesse e di studio. Il festival,che si svolge in quella che si può considerare la sua se-de naturale, l’omonimo Parco delle Camelie di Locar-no, attira ogni anno migliaia di appassionati e studiosidalla Svizzera, dall’Italia e da altri Paesi d’Europa. Laparticolarità della rassegna locarnese è di abbinare unaricchissima esposizione scientifica di camelie recisecon la possibilità per il pubblico di visitare l’adiacenteparco, e dunque di ammirare le camelie nel loro conte-sto originale.Situato nella parte più incantevole di Locarno (proprioin riva al lago, in una zona naturalistica di grande pre-gio, nelle vicinanze del nuovissimo Lido di Locarno),il Parco delle Camelie è sicuramente uno fra i più ric-chi e vasti del nostro Continente. Inaugurato nel 2005,in occasione del Congresso Mondiale delle camelie te-nutosi in città, e poi ampliato negli anni seguenti, ilparco ospita oggi su una superficie di oltre 10.000 me-tri quadrati poco meno di mille diverse varietà di came-lie. Due laghetti con giochi d’acqua e un nuovo e mo-derno padiglione didattico si contano fra le principalirealizzazioni. Una ragione in più per visitare questastraordinaria esposizione. ■

LOCARNO CAMELIEPer celebrare un fiore meraviglioso

Nel 2000, quando è partito il progetto, l’obiet-tivo era preciso. Costruire un’auto estremaper pochi. Solo cinquecento. Cinquecentoclienti sparpagliati in 56 Paesi dove è pre-

sente il marchio premium di Toyota, Lexus. Oggi la su-percar è pronta e sta per scendere in pista, pardon instrada. Pochi giorni e i “cinquecento” saranno accon-tentati. Le richieste della Lexus LFA superano abbon-dantemente la produzione stabilita. Ma richiesta nonvuole dire prenotazione e prenotazione non significacomprare. E’ previsto, infatti, un rituale molto preciso:una prima prenotazione è infatti fissata entro marzo,l’elenco dei fortunati acquirenti nel mese di aprile edogni singolo ordine verrà confermato entro la fine dimaggio. Come sempre succede in questi casi ci sarà chicompra per rivendere immediatamente ad un prezzomaggiore privilegiando un guadagno immediato (rozzovenale!) all’emozione di guidare un gioiello in fibra dicarbonio capace di procurare un piacere di guida su-premo. Motore V10 aspirato 4.8 litri, potenza 560 CV,elevato regime di rotazione, cambio a sei marce se-quenziali, velocità massima 325 Km/h. Il team incari-cato del progetto di questa F1 stradale ha goduto di unagrande libertà. E’ partito dal classico foglio bianco edha cominciato ad esplorare ogni possibile scenario di-namico enfatizzando le prestazioni. Il progetto impo-neva di focalizzarsi su nuove tecnologie, nuovi mate-riali e nuovi processi senza farsi condizionare dalleeventuali difficoltà che avrebbero poi incontrato nellosviluppo del progetto stesso. Man mano che il lavoroprocedeva il team avrà dovuto necessariamente rinun-ciare a qualche “sogno” irrealizzabile, ma il risultatofinale è di altissimo livello. I 500 esemplari LFA saran-no costruiti a mano da tecnici specializzati al ritmo di20 pezzi al mese. ■

PIACERE DI GUIDA SUPREMO

La supercar Lexus LFA

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ARIETE 21 marzo - 19 aprileAttività – Idee più chiare e mosse azzeccate nella secon-da parte del mese. Un incontro illuminante.Affetti – aggressività e mitezza caratterizzeranno i vostrirapporti sentimentali. Non raccogliete provocazioni.Salute – seguite una dieta più salutare.Incontri positivi con: Leone, Bilancia, Capricorno.

TORO 20 aprile - 20 maggioAttività – le stelle sollecitano alla prudenza: pericolo difaciloneria nell’affrontare gli impegni.Affetti – atmosfera astrale propensa a darvi una manoper risolvere, in piena serenità, una delicata situazionesentimentale.Salute – evitate inutili affaticamenti.Incontri positivi con: Ariete, Cancro, Pesci.

GEMELLI 21 maggio - 21 giugnoAttività – sostenuti da Saturno, mitigherete disordine,sbadataggine e ostinazione, pronte a scompigliare ivostri piani.Affetti – tensioni emotive e palesi scontenti aleggiano nel-l’area sentimentale; affrontate un dialogo chiarificatore.Salute – può manifestarsi un po’ d’insonnia.Incontri positivi con: Vergine, Bilancia, Capricorno.

CANCRO 22 giugno - 22 luglioAttività – una situazione ritenuta compromessa puòsubire inaspettati, positivi cambiamenti. Rimandate unacquisto.Affetti – periodo di contrasti; occorrerà più determina-zione per affermare un vostro diritto in famiglia.Salute – attenzione nel mangiare e nel bere.Incontri positivi con: Scorpione, Sagittario, Pesci.

LEONE 23 luglio - 22 agostoAttività – aspetti astrali propensi a migliorare la situa-zione attuale con possibilità di concludere il mese inattivo.Affetti – semplicità e pazienza vi faranno ottenere ciòche desiderate in famiglia. Progetti vincenti in amore.Salute – possono verificarsi sbalzi di pressione.Incontri positivi con: Ariete, Bilancia, Acquario.

VERGINE 23 agosto - 22 settembreAttività – capacità di valutazioni stimolate positivamen-te; sarete in grado di prendere importanti decisioni.Affetti – nonostante alcune dissonanze astrali, la sferasentimentale è sotto buoni auspici. Nuove conoscenze.Salute – disturbi digestivi di lieve entità.Incontri positivi con: Toro, Cancro, Capricorno.

BILANCIA 23 settembre - 23 ottobreAttività – sostenuti da aspetti favorevoli e lambiti dal-l’aria primaverile, veleggerete sereni verso un ambitoapprodo.Affetti – momento fortunato per la vita sentimentale; lestelle promettono felicità e possibilità di nuovi incontri.Salute – efficienza fisica.Incontri positivi con: Gemelli, Acquario, Pesci.

SCORPIONE 24 ottobre - 22 novembreAttività – influssi positivi sigilleranno il mese all’inse-gna del profitto. Favoriti i contatti con il pubblico.Affetti – gli influssi astrali coloreranno di stravaganza edi fantasia le vostre manifestazioni d’affetto.Salute – passeggere nevralgie.Incontri positivi con: Leone, Bilancia, Sagittario.

SAGITTARIO 23 novembre - 21 dicembre Attività – l’energia proveniente da Marte vi farà guarda-re al futuro con più fiducia e ottimismo. Contate sullevostre capacità.Affetti – momenti di instabilità emotiva, i sentimentisono confusi; si profilano importanti cambiamenti.Salute – proteggete la gola.Incontri positivi con: Ariete, Gemelli, Bilancia.

CAPRICORNO 22 dicembre - 20 gennaio Attività – buon momento per avanzare richieste, la situa-zione evolve a vostro favore. Organizzatevi in tempo.Affetti – buona sintonia con il partner; sono in arrivogratificanti notizie in famiglia, in particolare per i gio-vani.Salute – controllate la vista.Incontri positivi con: Sagittario, Acquario, Pesci.

ACQUARIO 21 gennaio - 19 febbraio Attività – vi attende un periodo propizio: ritroveretel’entusiasmo di percorrere nuovi sentieri. Intuito allestelle.Affetti – “… la fortuna aiuta gli audaci…”, in amoredovete osare di più e sognare di meno, e i risultati nonmancheranno.Salute – contrazioni muscolari in agguato.Incontri positivi con: Ariete, Bilancia, Capricorno.

PESCI 20 febbraio - 20 marzo Attività – anche se alcune prospettive sono allettanti,sarà prudente non fare passi superiori alle vostre possi-bilità.Affetti – nessuna interferenza astrale turberà la quiete infamiglia, ma l’amore ha bisogno di una piccola scossa.Salute – evitate situazioni pericolose per la salute.Incontri positivi con: Toro, Cancro, Pesci.

di Giuliana Valci

MMaa

rrzzoo

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ESPERIENZA FAMIGLIA

OROSCOPO

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