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07 Editoriale

Eventi08 Convention Fanoinforma.it FANOINFORMA.IT PARTNER DELL’UNIVERSITÀ DI URBINO

Politica locale10 PROGETTO TERRITORIO CATASTO TRIBUTI

Annunci11 CASA LAVORO Diocesi di Fano Fossombrone Cagli e Pergola12 RICORDO DI MONS. VITTORIO TOMASSETTI13 IL MATRIMONIO SCOMMESSA SULLA PERSONA E SU DIO Chiacchiere Fano14 LA FAMIGLIA È ANCORA UN POSTO SICURO?

Chiacchiere Urbino16 CARA VITA QUANTO MI COSTI?

Arte&Musica18 LA CASA DELLA MUSICA19 FONDAZIONE TEATRO: SI ALZA IL SIPARIO SU SIVIGLIA

A scuola di Moda20 PROGETTO GARIBALDI

Essere Giovani22 BON BON ART CAFÈ LA FESTA DELLE FESTE23 IL CSI ALL’HOPS! QUELLI DEI VALORI

Speciale Carnevale24 IL LEO CLUB AL TEATRO DELLA FORTUNA26 I VESTITI DELLA REGINETTA28 IL CARNEVALE AVRÀ LA SUA OTTAVA REGINETTA

Casi di successo30 PULIRAPIDA: NON SOLO PULIZIE

Interviste32 DON LAMBERTO PIGINI METTETE SEMI PERCHÈ IL BENE SI DIFFONDA

il periodico provinciale del gionale on-line www.fanoinforma.it

Anno 2 - Numero 7gennaio - febbraio 2008distribuzione gratuita

Autorizzazione del Tribunale di Pesaron. 539 del 22/09/2006

EditoreGlobal Service in Progress s.r.l.Mattia Tarsi

Direttore ResponsabilePaola Zeppi - [email protected]

somma

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numero 7Nuova Esposizione e Mostra

in via Einaudi Zona Ind. Bellocchi

Speciale Sport&Benessere34 Provincia ALMA JUVENTUS GINNASTICA35 Fossombrone PISCINA COMUNALE36 Fano BASEBALL: SQUADRE VINCENTI FUTSAL FANO CALCIO A 5 IN RIMONTA37 Sport in Provincia ESERCIZIO FISICO E SOCIALIZZAZIONE38 Fano PALESTRA LYON KING39 Urbino IPPOTERAPIA E MASTER VINCENTI40 Fermignano-Urbania LE PROPOSTE DE I CERIONI ESTETICA

42 Sport&Motori G PROMOTION VERSO NUOVE SFIDE 44 Rubriche

RedazionePer inviarci i vostri comunicati scriveteci a:[email protected]

Marketing e PubblicitàPer info sulle nostre inserzioni pubblicitarie telefonateci:

Hanno collaborato:Roberta Corbelli, Valentina Carboni,Nicola Romani, Marco Zeppi, Giorgio Bernardini

Grafi ca e impaginazionewww.contecamillo.it

StampaGrafi casistemi snc - Pesaro

CopertinaFoto Video Gionata - Calcinelli

334-2430990334-7677406

mario

Speciale Carnevale

24 34Speciale Sport&Benessere

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editoriale

Cari lettori, come i più attenti fra

voi avranno notato abbiamo mantenuto la pro-

messa lanciatavi lo scorso numero: da questo

nuovo anno Fanoinforma.it vi dà di PIU’!

Per rendere più marcato il fatto che ormai sia-

mo diventati un periodico di informazione pro-

vinciale, distribuito su tutto il territorio della

provincia di Pesaro Urbino, e per evidenziare

la duplicità dei nostri servizi -ovvero il fatto

che il periodico cartaceo, nascendo, si è an-

dato ad affi ancare al giornale di informazione

provinciale www.fanoinforma.it, offrendo così

al nostro territorio una comunicazione intesa

a 360°- abbiamo deciso di modifi care in parte

la nostra testata.

Giocando un po’ con le parole, ovvero sul fatto

che puntiamo a darvi sempre di PIU’ e che la

sigla della nostra provincia è PU, è nato ap-

punto PiU’ –il periodico provinciale di FANOIN-

FORMA.IT.

Augurandoci che apprezzerete questa nostra

iniziativa, come pure la rivisitazione della ve-

ste grafi ca, vi proponiamo un numero d’inizio

anno con un po’ di consigli su come affron-

tarlo all’insegna del benessere… del corpo e

dello spirito… dando però anche un po’ dello

spazio che merita al nostro Carnevale, che è

sicuramente uno dei più conosciuti ed apprez-

zati d’Italia.

Ringraziandovi per la sempre crescente at-

tenzione che riservate alle nostre pagine, non

ci resta che augurarvi una buona lettura, ma

soprattutto un ‘anno buono’, e lo vogliamo

fare citando alcuni versi che ci ha inviato una

poetessa pesarese, Wilelma Fabrizi

di più!

…Ogni splendore è vital’ombra svaniscele montagne non saranno più draghima solo coralli luminosi.Il cielo sarà una lucedi pace e d’amoree nulla sarà tenebra…

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eventi

Fanoinforma.it ha da poco raggiunto il tra-

guardo del biennio di attività. L’editore, Mattia

Tarsi, e tutta la redazione, hanno voluto festeg-

giare l’evento, insieme insieme con molte delle

aziende partner e sponsor della testata, con

una convention ospitata presso il Miù J’adore

di Marotta alla fi ne di novembre scorso.

– ha ribadito Mattia Tarsi. Grazie al grande

lavoro di squadra della mia redazione, oggi

Fanoinorma.it conta su più di un milione pa-

gine consultate da visitatori che sono giova-

ni, professionisti, aziende, politici… Sono per

noi grandi risultati che ci hanno portato ad

essere una delle testate giornalistiche on line

più visitate della provincia di Pesaro – Urbino

e che ci spingono a voler fare sempre di più

e meglio: per le imprese, per fare emergere

la loro immagine aziendale e per i “lettori”,

per trasmettere una informazione ancor più

puntuale e trasparente”.

Punto focale della serata, l’annuncio del-

A cura di Roberta Corbelli

FANOINFORMA.IT partner dell’UNIVERSITÀ DI URBINO

Convention Fanoinforma.it

l’importante partnership con l’Istituto di

Scienze e Tecnologie dell’Informazione del-

l’Università di Urbino per la partecipazione

al progetto Urbino Wireless Campus.

Rete wireless accessibile gratuitamente da

chi transita sul territorio e Web Radio con

una redazione giornalistica e musicale fatta

di talentuosi studenti, Urbino Wireless Cam-

pus renderà visibile il portale Fanoinforma.

it che, di contro, ospiterà sul proprio sito la

web radio. Risultato: un incremento espo-

Il Prof. Alessandro Bogliolo fra Mattia Padda (a sinistra) e Giorgio Bernardini (a destra)

rispettivamente Station Manager Web Radio e Direttore Responsabile Redazione giornalistica.

nenziale delle informazioni veicolate e degli

utenti raggiungibili.

“La voglia di fare di più per “Fano e dintor-

ni” – ha proseguito Mattia Tarsi - è la molla

che ci spinge a cercare continuamente nuove

idee, strumenti e canali di informazione con

cui ampliare l’offerta ai lettori, che diventa-

no sempre più numerosi e attenti alla qualità

dell’informazione. La convenzione con l’Uni-

versità di Urbino contribuirà ampiamente a

raggiungere tale obiettivo”.

Un’occasione per ringraziare

quanti hanno creduto nel progetto, ormai più di 100 aziende

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UGO DIANA (Presidente del Club delle Frecce Tricolori di Fano)

“Bella iniziativa, quella di stasera. E positivo anche il giudizio su Fanoinforma, che ha seguito con

molta attenzione il settore aeronautico. Il rapporto tra il Club e Fanoinforma si è stretto quasi dal-

l’inizio ed è stato un crescendo continuo, grazie anche al connubio con l’Avio Club.

Anche per il 2008 pensiamo di costruire qualcosa insieme a voi. Intanto vi anticipo che abbiamo già

inoltrato allo Stato maggiore dell’aeronautica la richiesta per la partecipazione delle Frecce Tricolori

ad una grande manifestazione in programma per il 2008, patrocinata dal Comune di Fano”.

...e nel vivo dei festeggiamenti noi della redazione abbiamo raccolto pareri, opinioni, curiosità di alcuni partecipanti…

PROF. ALESSANDRO BOGLIOLO (Direttore dell’Istituto di Scienze e Tecnolo-gie dell’Informazione – Università di Urbino - e responsabile del progetto Urbino Wireless Campus)

“La collaborazione con Fanoinforma.it è

nata per iniziativa di Mattia Tarsi, no-

stro studente, particolarmente attento

alle iniziative dell’Università. Il valore

aggiunto di questa partnership è dupli-

ce: sia Fanoinforma che Urbino Wireless

Campus sono diventati punti di riferimen-

to in Internet ed entrambi si prefi ggono di

dare un servizio al territorio, riuscendoci

tra l’altro. L’unione tra i due non può che

incrementare la loro forza, ampliando la

massa critica degli utenti raggiungibili e

la ricchezza delle informazioni veicolate.

Forte del fatto che la Web Radio abbia

alle spalle l’Università e un gruppo molto

nutrito di studenti, cercherò di portare a

corredo di questa partnership il loro lavo-

ro ed entusiasmo…

MONTAGNA ALESSANDRA (3 JOLI) E MIRIAM MAZZONI

“Fanoinforma è un periodico pensato bene che, a mio avviso, crescerà sicuramente – ha detto

Alessandra – Ho avviato da poco la mia attività commerciale ma da subito ho deciso di fare

comunicazione su Fanoinforma. Mi piace l’attenzione al locale, il fatto che dia spazio alle attività

della città: ciò si sposa benissimo con l’esigenza di far conoscere i miei particolari prodotti, i

bijoux francesi.

“Una bella idea questa serata – sostiene Miriam – È certamente utile a tutti una manifestazio-

ne in cui i commercianti si incontrano, si conoscono, si confrontano su problematiche comuni.

È un’occasione per “mettersi in vetrina”e conoscersi. Sarebbe bello poter organizzare una ini-

ziativa per la cittadinanza, sostenuta anche dai commercianti ovviamente. Darebbe maggiore

visibilità sia ai commercianti che a Fanoinforma ed un ritorno più ampio…”

CLAUDIO DEL VECCHIO (ITACA, Alpha Tek, Arte Luce)

Sono entrato in contatto con Fanoinforma.it un anno fa. In quel momento ero nella condizione di

dover promuovere l’attività di ITACA. In particolare, avevo l’esigenza di creare un ambiente pronto

a recepire la problematica dei ragazzi disabili e delle attività che ruotano attorno alla disabilità.

Dovevo smontare la percezione di ITACA come luogo dove fare sport fi ne a se stesso. La combi-

nazione con Fanoinforma è stata perfetta, grazie all’impostazione del cartaceo, che permette di

reiterare l’informazione e fare approfondimenti, e al supporto di Paola Zeppi, Direttore Responsa-

bile di Fanoinforma, che ci ha seguito con grande attenzione e professionalità. Per il 2008, spero

di poter rinnovare la nostra presenza anche sul sito”.

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Politica locale

Progetto Territorio Catasto TributiComune di Fano e Zucchetti lanciano la sfi da per l’equità fi scale

Si è tenuto giovedì 17 gennaio presso la Sala

Verdi del Teatro della Fortuna il convegno di

presentazione del progetto Territorio Catasto

Tributi, un progetto innovativo per la gestio-

ne delle banche dati catastali e fi scali da

parte delle pubbliche amministrazioni, che

ha l’obiettivo di fornire al cittadino-utente un

servizio notevolmente più completo, rapido e

facilmente accessibile tramite internet, e che

rappresenta anche uno strumento signifi cativo

di lotta all’evasione fi scale. Si tratta di un si-

stema rivoluzionario e tecnologicamente avan-

zato, ideato dal Comune di Fano e sviluppato

dalla Zucchetti S.p.A., che consente all’ente

di controllare tutti gli immobili presenti nel

proprio territorio, di risalire al rispettivo pro-

prietario e di verifi care il versamento del tri-

buto. Soddisfazione per Mirco Carloni, Asses-

sore all’Innovazione Tecnologica del Comune di

Fano, per l’affl uenza di pubblico e l’interesse

dimostrato da molti che hanno chiesto di in-

contrarsi nei giorni seguenti con i tecnici del

Comune di Fano per avere ulteriori informazio-

ni. “Al Comune questo progetto in open sour-

ce non è costato nulla – precisa l’Assessore

Carloni - se non il tempo delle proprie risorse

umane e l’impiego delle risorse tecnologiche

già presenti. In cambio del tempo speso ab-

biamo ottenuto un’importante esperienza di

collaborazione pubblico-privato per realizzare

una tecnologia all’avanguardia prevedendo in

anticipo l’utilità dell’acquisizione del servizio

catastale da parte dei Comuni.

Con un semplice collegamento internet da casa

potrà visualizzare la propria posizione patrimo-

niale, potrà richiedere e compilare moduli, ef-

fettuare le denunce e provvedere direttamente

ai pagamenti usufruendo del servizio on line.

Tutto questo da casa, con un riscontro chiaro

Per il cittadino, che è il vero uten-te fi nale di questo progetto, sarà più semplice gestire il proprio rap-porto con la pubblica amministra-zione, eliminando le fi le agli uffi ci e le incertezze sui dati

A cura di Marco Zeppi

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della propria posizione contributiva grazie ai

dati catastali, geografi ci e tributari associa-

ti. Le innovazioni devono semplifi care la vita

ai cittadini: con questo prodotto tecnologico -

Territorio Catasto Tributi - oltre a produrre delle

semplifi cazioni concrete, si potrà verifi care ed

integrare tanti servizi che fi nora non comuni-

cavano tra loro. Anche il Comune più piccolo

potrà essere innovativo con una spesa molto

contenuta e produrre servizi utili ai cittadini.”

Il Comune di Fano, da cui è nata l’idea e che

ha svolto il ruolo di progetto pilota, rappresen-

ta il primo esempio concreto e di successo di

utilizzo di questo nuovo sistema informatico,

che oltre ad avere fondamentali vantaggi per

le amministrazioni introdurrà anche notevoli

facilitazioni per i cittadini, i quali potranno

interfacciarsi con le banche dati catastali di-

rettamente dal sito internet del Comune: per

via telematica sarà possibile visualizzare la

propria posizione catastale e contributiva con

lo storico della documentazione presentata,

trovare bollettini precompilati con il rendiconto

completo di come si è giunti al calcolo dell’im-

posta e provvedere direttamente ai pagamenti.

A sostenere la presentazione di questo proget-

to, effettuata dai tecnici del Comune di Fano e

dal docente universitario Massimo Rumor,

Nell’uditorio numerose amministrazioni comu-

nali, provinciali e regionali di Marche, Roma-

gna, Umbria, Abruzzo, Molise ed una delega-

zione del Comune di Lecce; società consorziate

per la riscossione dei tributi e comunità mon-

tane, professionisti coinvolti dall’innovazione

in questione e rappresentanti della stampa

specialistica nazionale. L’Assessore Carloni in

apertura ha lanciato l’invito alle altre ammini-

strazioni comunali a prendere parte a questo

progetto, adottando il software e contribuendo

a migliorarlo ognuno secondo le proprie ca-

pacità ed esigenze, in linea con la politica di

collaborazioni che il Comune di Fano ha già

adottato con altri enti sia pubblici, come il Co-

mune di Padova, che privati, l’APRA e la stessa

Zucchetti, oltre alle collaborazioni aperte con

alcune software house locali.

sono intervenuti il Senatore Fran-cesco Casoli, il Vicepresidente dell’Associazione Nazionale Comu-ni Italiani (ANCI) Fabio Sturani, il General Manger di Zucchetti S.p.A Dott. Antonio Grioli e la Dott.ssa Carla Teodori, responsabile della divisione Enti Pubblici presso la Fi-liale Zucchetti S.p.A di Ancona.

Gli annunci di Fanoinforma.it

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za che segua la produzione e i fornitori.• GEOMETRA con esperienza nella gestione ed esecuzione delle commesse. • 1 COMMERCIALE con esperienza. Zona Pesaro.• IMPIEGATA COMMERCIALE ESTERO con conoscenza inglese, tedesco, spagnolo.

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diocesi di fano fossombrone cagli pergola

BON BON ART CAFÈViale Cairoli, 56

Lido di Fano

Tutti i sabati con i

Grazie.

Una parola poco usata, ma che genera del bene

a chi la pronuncia e a chi la riceve. Una parola

che tende ad aprire la via al dialogo, dell’incon-

tro, del confronto sincero e rispettoso sui temi

inerenti all’uomo nella sua completezza. È il

grazie che la Diocesi di Fano Fossombrone Cagli

Pergola porge alla Redazione di Fanoinforma per

lo spazio che, a partire da questo numero primo

del 2008, offre quale opportunità per dialogare

con i lettori e come via privilegiata per unire in-

formazione e formazione.

Nella mattina dell’Epifania (6 gennaio 2008):

Mons. Vittorio Tomassetti è tornato al Padre.

Pastore nel senso vero e profondo del termine,

nutrendo il suo popolo con il cibo della sapien-

za, dell’umiltà, della pazienza e della dolcezza

interiore, anche se quest’ultima non sempre era

appariscente, ma posso attestare che lo ha ca-

ratterizzato nella sua esistenza.

Mons. Vittorio Tomassetti L’umiltà lo ha reso libero

«Il giorno dell’Epifania, mentre in molte chiese

si proclamava questo magnifi co testo di Isaia,

don Vittorio Vescovo veniva chiamato alla pie-

nezza dell’incontro col Padre che è nei cieli. La

storia personale di un prete, di un Vescovo è e

sarà sempre una storia sponsale, una storia

d’amore, di solo amore. Ma il prete, il Vescovo

è innanzitutto un uomo, non è fatto di un legno

diverso da quello di cui tutti siete fatti: è vo-

stro fratello. Egli continua a condividere la sor-

te dell’uomo anche dopo che la destra di Dio,

attraverso l’imposizione delle mani, si è posata

su di lui: la sorte dei deboli, la sorte di quelli

che sono stanchi, scoraggiati, inadeguati, pec-

catori. Eppure i preti, i Vescovi, proclamano la

fede che vince il mondo e portano la grazia che

Nel testo che segue viene riportata una sintesi

dell’omelia che Mons. Armando Trasarti, suc-

cessore del vescovo Tomassetti dal 21 ottobre

2007, ha tenuto nelle esequie di martedì 8 gen-

naio 2008 nella Cattedrale di Fano. Tale omelia

è disponibile, in forma integrale, nel sito della

Diocesi www.fanodiocesi.it. Nella speranza di

iniziare un fecondo, arricchente e reciproco dia-

logo con i lettori ci auguriamo di rendere un ser-

vizio alla maturazione dell’uomo in tutte le sue

fasi esistenziali.

Don Giacomo RuggeriPortavoce del Vescovo

Direttore dell’Uffi cio Comunicazioni Sociali

per comunicazioni e richieste: uffi [email protected]

trasforma i peccatori e i perduti in sani e reden-

ti. Sono uomini: sono mandati e vi dicono con la

loro povera umanità: vedete, Dio ha misericor-

dia di uomini come noi; vedete, per i poveri e per

gli stolti, per i disperati e per i moribondi è sorta

la stella della grazia. Con la morte di Mons. Vit-

torio Tomassetti, di Mons. Michetti, di recente a

Pesaro e di Mons. Bianchi a Urbino alcuni anni

or sono, scompaiono fi gure di Vescovi poco ap-

pariscenti, raramente segnalati dalla stampa,

anche quella di casa nostra, ma che hanno

segnato il territorio dell’Alta Marca, di profon-

dissima umanità pastorale, di legami paterni

con il clero, di incisiva testimonianza nella vita

del buon popolo di Dio, di uno straordinario

silenzio operoso. Volendo trovare una cornice

dall’omelia del Vescovo Mons. Armando Trasarti

La Provvidenza è sempre in movimento e non vi poteva essere esordio migliore se non con la memoria di un Vescovo che, per dieci anni, ha servito la Chiesa diocesana.

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Il termine coniugale con cui si indica la realtà dl

matrimonio signifi ca letteralmente mettersi sot-

to un giogo comune. Non è una follia in un tempo

in cui ciascuno desidera essere libero e felice?

Da un lato l’amore è posto in cima alla scala

dei valori e delle attese dei nostri contempora-

nei, dall’altro la coppia è il luogo di un numero

impressionante di insuccessi, di sofferenze e di

drammi.

Si sogna l’amore ma non si sa costruire una

storia comune.

Due scogli da evitare.

1. L’idealizzazione che accentua il lato del so-

gno, e, al contrario

2. l’enfatizzazione degli insuccessi

Da una parte fi oriscono i discorsi, dall’altra un

pessimismo che fi nisce per far dimenticare che

molte coppie non divorziano.

Si tratta di considerare nel medesimo tempo gli

obiettivi e i mezzi , le promesse e i limiti, le

gioie e le sofferenze propri della vita coniugale.

Si tratta di capire come il giogo possa divenire

felicità , come un legame possa diventare rea-

lizzazione della libertà.

Tutto ciò all’interno di una istituzione millena-

ria, ricevuta dalla storia, ma con la quale ogni

generazione, ogni individuo, ogni coppia intrat-

tiene una relazione originale : storia e relazione

in cui racchiudere la fi gura di Mons. Vittorio

- soprattutto nel sentire comune del popolo di

Dio in questi anni di Episcopato a Fano - oserei

indicare il Vescovo Vittorio come l’uomo di Dio

che ha sperimentato i beni dell’umiltà. L’umiltà

gli ha facilitato la carità. Non ci accorgiamo

che tutti i nostri guai dipendono dal nostro or-

goglio? L’umiltà gli ha donato soprattutto sin-

cerità. La sincerità con se stesso, sincerità con

Dio, sincerità con i fratelli. L’umiltà ha reso don

Vittorio libero. La persona umile non si lascia

condizionare dai propri meriti e dalle ambizio-

ni. L’umiltà rende liberi dalle doppiezze, rende

genuini, è una scuola di libertà. L’umiltà in don

Vittorio è divenuta concretezza. E’ riconoscere i

doni di Dio in noi e negli altri. Non posso non ci-

tare il meraviglioso intervento del Vescovo Vit-

torio la sera del mio ingresso: “Nella vita della

Chiesa il doversi dimettere da un uffi cio non è

e non può essere considerato e meno ancora

vissuto in negativo, come una cesura, l’addio a

una carriera e un ritorno nell’ombra o come una

diminuzione, ma come una condizione perché la

realtà della Chiesa possa crescere, avanzare di

uno scatto in più (…) Un Vescovo che preten-

desse mantenere le sue prerogative di governo

fi no al momento della morte, come potrebbe

realizzare questo…senza correre il rischio di

causare una battuta d’arresto nello sviluppo

di ogni realtà vitale, per anni amorevolmente

coltivata e amata, di farla inaridire». Con un

inno dell’ottavo-nono secolo, la Chiesa saluta

Maria la madre di Dio, come “stella del mare”:

Ave maris stella . Maria, stella della speranza.

Addio (Ad Deum) don Vittorio, Vescovo e Padre

di questa Chiesa. Tu Pastore Buono.

segnate anche dalla vita della Chiesa e dal

messaggio cristiano.

Il matrimonio è una formidabile scommessa sul-

l’altro/a e su Dio: esso non incatena ma lega.

Il legame che può unire un uomo e una donna è

più profondo dell’amore e l’amore , a sua volta,

è più forte del sentimento. “Il monte calvario

è il monte degli innamorati” (S. Francesco di

Sales). Ogni amore che non trae la sua origi-

ne dall’amore appassionato del Salvatore può

risultare frivolo e pericoloso.

Occorre oggi di nuovo comunicare. Comunicare

signifi ca appunto creare la comunità, quella

comunità famigliare che condivide gioie e dolo-

ri, signifi cati e valori, oggetti e progetti. Se co-

municare è vivere e vivere è comunicare, in una

circolarità di amore, allora la prospettiva non

è chiusa. Comunicare è impegnativo: bisogna

uscire da se stessi per dare il meglio di sé stes-

si. Le condizioni richieste non riguardano solo

il tempo, ma soprattutto la qualità del tempo e

una intenzionalità chiara e leale.

Forse siamo alla fi ne di un’epoca e all’inizio di

un’era. Si tratta di riconferire alla famiglia tutto

quello spessore di soggettività e di protagoni-

smo sociale che non la individuano solo come

ente bisognoso di assistenza, ma come motore

promozionale di una nuova qualità della vita e

delle relazioni umane.

Armando TrasartiVescovo

IL MATRIMONIO

SCOMMESSA SULLA PERSONA E SU DIOStretto tra il legalismo di un tempo e il lassismo attuale, anche il cristianesimo stenta a trovar il linguaggio per parlare credibil-mente della bellezza e delle esigenze dell’amore matrimoniale, per parlarne soprattutto alle nuove generazioni di giovani, attrat-ti ma anche intimoriti dalla prospettiva del matrimonio.

Si può parlare del matrimonio cristiano in modo attraente ed effi cace?

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14

“Dire cosa non va alla luce dei numerosi delitti famigliari di questi ultimi tempi è una impresa ardua e dipende dai singoli casi. A volte si tratta del cosiddetto raptus di follia che può derivare da infi niti motivi e di fronte al quale non si riesce ad intuire una vera e propria causa. Spesso, di fronte ad una notizia come quella di infanticidio mi chiedo come sia possibile uccidere un fi glio. Tuttavia, rifl ettendoci bene, riconosco che siamo circondati da situazioni famigliari molto proble-matiche e gravi che, se protratte nel tempo sen-za ricevere adeguato sostegno, producono stress e forte squilibrio e possono far scattate la molla dell’omicidio.Spesso però, sono le stesse famiglie a non voler essere aiutate…In mezzo a tutte queste supposizioni, c’è una constatazione certa: la mancanza di valori nel-

la società moderna, che riguarda soprattutto i giovani. I ragazzi di oggi vogliono tutto e subito, non hanno più niente da desiderare e non cono-scono il valore delle cose. È fondamentale che la famiglia in primo luogo, insieme con la scuola e le istituzioni, facciano capire ai piccoli ciò che è bene e ciò che è male, ciò che conta e cosa no”.

“Sono convinta che certi delitti avvenivano an-che prima. Con la differenza che a quel tempo si diceva che era successo un incidente e si tenevano nascosti, mentre oggi, grazie ai mez-zi di comunicazione di massa, se ne dà ampia informazione.È possibile però che oggi siano più frequenti, causa la maggiore complessità della società moderna.La società richiede a tutti sempre di più per ade-

guarsi agli altri e la gente sente la pressione delle esigenze che sono maggiori. Siamo sem-pre un po’ in bolletta, non si arriva alla fi ne del mese. Anche prima tirare avanti era diffi cile, ma si aveva forse più forza per affrontare i problemi proprio perché ci si accontentava di più. Non si avevano certo soldi per il telefonino o per altre cose superfl ue! C’è poi la questione dell’emu-lazione per cui, attraverso i media, i comporta-menti legati a certi tipi di delitti vengono messi in testa a persone che, se già instabili psico-logicamente, possono essere stimolate a fare altrettanto. Non entro nel merito della questione dei disagi psicologici e della depressione, per-ché non riuscirei. Invece c’è da considerare che i soggetti che commettono delitti famigliari sono spesso defi niti “persone normali” che però non sanno cosa fare di meglio della vita. E da qui si può dire che mancano molti valori e ciò vale soprattutto per i giovani, ma non solo. Credo che sia la cosiddetta noia la causa di molti delitti famigliari, non tanto la pazzia. Se potessi lanciare un messaggio …darei meno eco a tali situazioni e più aiuto a chi ne ha bi-sogno, sia attraverso apposite strutture istitu-zionali che concedendo una personale e umana attenzione.

Chiacchiere Fano

A cura di Roberta CorbelliFrancesco Giro, responsabile di Forza Italia per i rapporti con il mondo cattolico, sostiene: “la tra-

gica escalation di delitti familiari spesso annunciati che ha come unico movente la follia dimostra

che è venuto il momento di voltare pagina e di cambiare subito la legge italiana del 1978 sulla

psichiatria. Nessuno vuole riaprire i manicomi, ma per aiutare la famiglia bisogna costruire sul

territorio una fi tta rete di centri di ascolto di prossimità e di quartiere, promuovere un sistema di

pronto soccorso psichiatrico, prevedere l’assistenza domiciliare nei casi più lievi e interventi di

day hospital. Per i casi più gravi, e per le situazioni di rischio conclamato, predisporre la perma-

nenza, anche coatta, in centri residenziali di qualità e sotto la vigilanza di Regioni e Comuni”.

Aiutare la famiglia, dunque, messa a dura prova nel suo equilibrio da questa società che chiede

in continuazione senza fornirle adeguato sostegno e tutele.

Sono alcune delle considerazioni emerse nel corso delle interviste che Fanoinforma.it ha condotto

per questo numero. Di fronte all’inesplorabilità della mente umana, abbiamo comunque cercato

di indagare cosa non va nella famiglia italiana e quali sono le possibili cause degli efferati delitti

che si consumano all’interno delle mura domestiche. Follia o disagio? Perdita dei valori o inade-

guatezza delle strutture pubbliche? Scopriamolo insieme...

LA FAMIGLIA È ANCORALe “inspiegabili” stragi familia-ri sono sotto gli occhi di tutti e scuotono l’opinione pubblica.Dal delitto di Cogne alle più recenti tragedie di Vicenza e Lecco, la follia sembra essere la principale causa e il mondo politico non tarda a sollevare rifl essioni a tal proposito.

PAOLA ORAZIETTI Pensionata

CATERINA LUCARELLI Impiegata

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RA UN POSTO SICURO?

“Sta succedendo che viviamo troppo velocemente e non apprezziamo più i valori della famiglia.Viviamo una vita frenetica, malata socialmente e abbiamo tutto, grandi e giovani, ma per questi ul-timi la situazione è più critica. I “grandi “ come me hanno raggiunto i propri obiettivi con grandi sacri-fi ci, i ragazzi invece spesso non apprezzano le cose e non hanno niente da voler conquistare. Tutto ciò infl uisce certo sulla vita famigliare e sui compor-tamenti dei giovani che vogliono bruciare le tappe, non accettano i sacrifi ci. Ci sono poi invece delle diffi coltà oggettive che contribuiscono a scatenare comportamenti squilibrati: il lavoro precario e la disoccupazione, i soldi che non bastano… Senza dimenticare che in tutta questa velocità del nostro vivere, non si trova più nessuno che ti ascolta e se ti trovi nella necessità di sfogarti, vedendo che il mondo attorno a te viaggia a testa bassa, non chie-di neppure”.

“Credo che cose di questo tipo siano sempre acca-dute ma, oggi la tv le porta immediatamente all’at-tenzione di tutti. Ciò può infl uire negativamente sui soggetti psicologicamente sofferenti, ma trovare come causa dei delitti famigliari l’emulazione mi sembra esagerato. Trovo invece più sensato par-lare di diffi coltà, nella società di oggi, a trovare e mantenere un equilibrio. Soprattutto per le persone in crescita, ovvero i giovani, dato che gli input da

elaborare sono tanti. La mia generazione ha avu-to certamente più tempo per elaborare le proprie scelte, anche perché gli stimoli erano inferiori e la società meno veloce. Entra in gioco l’importante ruolo dell’educazione. Crescere un fi glio è un’espe-rienza bellissima ma impegnativa: i bambini vanno seguiti, cercati e ascoltati con attenzione. Non mi addentro nella questione della depressione o dei disagi mentali perché potrei rischiare di perdermi nella vastità dell’argomento. Dico solo che è facil-mente ipotizzabile e comprensibile l’imbarazzo di una famiglia a rendere noto un problema notevole, come quello del disagio psicologico, che richiede, per essere superato, un gran lavoro su sé stessi e sulla famiglia”.

“E’ la società di oggi che, con la sua corsa e il ca-rovita porta a commettere delitti incomprensibili come quelli famigliari. È un problema mondiale e non solo italiano. In Germania, per esempio, stanno allestendo i “discolati” come esistevano una volta, ovvero dei riformatori dove vengono destinati ra-gazzi dai 12 ai 16 anni con precedenti penali. In tali strutture sono educati alla vita, viene loro inse-gnato un mestiere e ricevono il sostegno psicologico di cui necessitano. I discolati sono diffusi nel nord Europa ma presto ne avremo bisogno anche noi. E là quando fanno una riforma nel giro di una setti-mana viene adottata…Sono fanese purosangue: mi piace Fano e la spon-sorizzo sempre. Giro comunque spesso: in Germa-nia, Svizzera, Francia, anche perché sono convinto dell’importanza di essere europei e di conoscere cosa accade negli altri Paesi, valutando le differen-ze, anche nell’educazione.Sono infatti convinto che per produrre dei cambia-menti nella nostra società ci voglia del tempo e che sia importante, per evitare certi comportamenti

“limite”, una buona educazione. Da noi, i genito-ri non riescono a stare dietro ai fi gli e a educarli in maniera severa, ci sono i nonni invece che non possono sostituirsi ai genitori nel ruolo di educatori. Pertanto, a differenza di molti paesi, noi italiani ab-biamo un modo di vivere tutto nostro. Ma le regole servono…”.

“La premessa è che ogni situazione deve essere vista nel suo specifi co. Detto questo, è comunque vero che ci sono delle situazioni in cui la famiglia è lasciata sola ad affrontare le proprie problematiche. Mi riferisco sia al fatto che le istituzioni, tranne i casi in cui vi è l’obbligo ad intervenire, sono poco vicine alla famiglia, sia al fatto che non c’è abba-stanza informazione sui tipi di sostegno disponi-bili e sulle strutture di riferimento. In pratica, una famiglia che si trova ad affrontare una situazione problematica, anche di vita, spesso non sa che può chiedere aiuto e neppure a chi. Con il rischio che tali problematiche, se irrisolte, possono generare squili-bri a livello personale. Un esempio concreto è la crisi post partum additata quale causa principale del-l’infanticidio. La maternità può portare con sé una serie di disagi fi sici e psicologici che, se adegua-tamente illustrati alla donna, possono essere più facilmente superati. Occorre insegnare alla donna cosa signifi ca e comporta la maternità, che esiste l’elemento sacrifi cio, quali sono le strutture in grado di sostenere la neo - mamma nel suo percorso.Anche dietro al cosiddetto raptus di follia ci sono delle motivazioni e quindi problematiche. Per que-sto è fondamentale la possibilità di farsi aiutare ed ascoltare.È importante riuscire a dire: ho bisogno perché da solo non ce la faccio. E qui entrano in gioco non solo le strutture pubbliche ma anche l’aiuto e il sostegno di amici e famiglia”.

PATRIZIA IACUCCI Cuoca

DANILO PACI Disegnatore

GAURO ARMISTAArtigiano

GIOVANNA CARBONIPsicologa

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Chiacchiere Urbino

Lancio una provocazione: fosse per me chie-

derei l’intervento dell’autorità antitrust. Da

studente mi sento di dire che è comunque

sempre più difficile arrivare alla fine del

mese. Generi alimentari e sigarette incido-

no maggiormente nel mio bilancio. Credo

Prendendo spunto dalla collaborazione fra Fanoinforma.it e la Web Radio dell’Univer-sità di Urbino, abbiamo voluto inaugurare questo nuovo spazio “urbinate” trascrivendo le voci di alcuni studenti.

che mediamente uno studente debba di-

sporre mensilmente di un budjet di almeno

400 euro per poter vivere dignitosamente.

Questo la dice lunga sul vorticoso aumento

del costo della vita. Avendo vissuto anche

in altre città universitarie per brevi periodi

di tempo ho potuto constatare di persona il

fatto che la città di Urbino è comunque mol-

to cara: mi riferisco anche alla mancanza

di varietà e scelta per quel che riguarda gli

esercizi commerciali che genera la mancan-

za di concorrenza e prezzi favorevoli”. Della

stessa opinione è Simone, che non lesina

parole dure: “Ad Urbino si verificano alcuni

oligopoli, soprattutto per quanto riguarda gli

esercizi che trattano generi alimentari. Non

avendo una occupazione fissa, gli studenti

hanno difficoltà a risparmiare. Per quel che

concerne i lavoratori, il discorso cambia. Il

basso importo dei salari, che è in generale

immutato da anni, influisce negativamente

sul costo della vita. E’ impossibile pensare

ad una crescita economica se i cittadini non

hanno potere d’acquisto”.

Ad Urbino non acquisto quasi nulla, solo i beni

di prima necessità, che sono tutti aumentati di

prezzo. Latte, acqua e pasta hanno raggiunto

prezzi altissimi. Co-abito con altri sei studenti

– chiarisce Alessandro entrando nei particolari

del menage giornaliero - e dividiamo la spesa

settimanale equamente. Solo considerando i

beni di prim’ordine si arrivano a spendere dai

cinque ai sette euro pro capite. Compro rara-

mente le sigarette perché incidono eccessi-

vamente sul bilancio, preferisco comprare il

tabacco e confezionare sigarette artigianali.

L’aumento costo della vita non incide comun-

que sul mio stato di benessere, perché le limi-

tazioni non sono eccessive.

A cura di Giorgio Bernardini

CARA VITA QUANTO M I

Pareri discordanti e preoccupati. Arrivano da tutta Italia e da tutte le

Facoltà gli studenti interpellati sul “costo della vita”: E’ aumentato

davvero o no? E quanto grava sulle tasche degli studenti, che per lo

più non hanno reddito? Ecco cosa ne pensano gli studenti di Urbino

alla luce dei dati uffi ciali dell’Istat. Questi ultimi evidenziano e certifi -

cano una realtà che è sotto gli occhi di tutti: salgono vertiginosamente

negli ultimi mesi il prezzo del petrolio, quello del pedaggio autostra-

dale, quello dei carburanti e dell’energia. In più hanno conosciuto un

impennata sconcertante i prezzi di pane, pasta, frutta e verdura. La

fotografi a scattata alla nazione è simile al ritratto che gli studenti

della “Carlo Bo” fanno di Urbino in queste dichiarazioni. A loro abbia-

mo chiesto se hanno la percezione dell’aumentato costo della vita e

come questo infl uisce sulle loro spese.

ALESSANDRO CRESPINIstudente di Informatica applicata,

28 anni di Agugliano (Ancona)

GIANLUCA MARSELLA, studente di Scienze della Comunicazione, 25

anni di Cassino.

SIMONE FABBROCILE, 23 anni, Scienze politiche. Roccasecca

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M I COSTI?A mio parere il costo della vita non è aumen-

tato in maniera spropositata – ha spiegato

Silvano - voglio dire insomma che i prezzi

non sono fondamentalmente aumentati in

generale. Ad Urbino c’è un tendenziale rinca-

ro, ma non tale da generare preoccupazione.

L’aumento costante del prezzo delle sigarette

è il rincaro più signifi cativo a livello nazio-

nale, mentre a livello locale sono i generi

alimentari a destare la mia maggiore preoc-

cupazione. Anche la tazzina si caffè al bar

non è da meno: in alcuni esercizi è arrivata

a costare 90 centesimi. Non credo comunque

– ha concluso Silvano – che il costo della

vita incida sul mio stato benessere.

Il fatto che sia aumentato il costo della vita

è una certezza. I dati parlano chiaro. Pur-

troppo ci dobbiamo confrontare con questa

situazione. Noi consumatori in realtà pos-

siamo ben poco, le responsabilità sono da

individuare in un sistema sbagliato.

La filiera è troppo lunga e subisce troppi

rincari, soprattutto per beni di carattere ali-

mentare che non richiedono interventi strut-

turali. Io sono solidale con quei coltivatori

diretti che autonomamente si stanno orga-

nizzando per effettuare la vendita diretta al

consumatore. E’ un gesto di rottura che mi

sento di condividere. Per quanto riguarda

Urbino mi sento di dire che non è più cara

di altre città che mi trovo a frequentare: la

situazione.

SILVANO PIOLI studente di Informatica applicata,

23 anni di Francavilla D’Ete (Macerata)

MARIA VITTORIA DURANTEstudentessa di Lingue e cultura per

l’impresa, 23 anni di CarloForte (Cagliari)

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Arte&Musica

La CASA della MUSICAInaugurata a Fano una sala tutta dedicataagli amanti del pentagramma

Un’inaugurazione tutta dedicata ai giovani quella della Casa della Musica,

un luogo pensato non solo per accogliere le esigenze del mondo giovanile e

per fare aggregazione, ma soprattutto per essere vissuto con la famiglia-

rità di una casa.

Un vero e proprio “polo giovani” che riunisce, nel complesso di S. Arcange-

lo, l’Informagiovani, il Centro di Aggregazione Giovanile, il Centro di Docu-

mentazione Musicale ed una nuova sala prove e registrazione musicale.

Box professionali insonorizzati, apparecchiature tecniche all’avanguardia

per una produzione e registrazione del suono di qualità hanno sorpreso e

mosso il consenso delle autorità intervenute, ma soprattutto dei cittadini

fanesi, giovani e meno giovani.

“Dietro questa inaugurazione – ci ha rivelato Mirko Cecchetelli, Coordi-

natore dei Centri Giovani del Comune di Fano e responsabile delle attività

delle politiche giovanili per il Comune - c’è un grandissimo lavoro e di-

spendio di energie per costruire un luogo interamente dedicato ai giovani.

In seguito ad una serie di sondaggi condotti tra i ragazzi che frequentano

i Centri Giovani ci siamo presto accorti che quello che desideravano mag-

giormente erano la musica e tutta una serie di attività connesse. Un posto

dove andare a provare e, perché no, a registrarsi. Per quanto possa essere

facile trovare una sala prove nella nostra città, ben più diffi cile è infatti

trovare una sala di registrazione attrezzata, specialmente gratuita e messa

a disposizione dal Comune. Ora, grazie all’impegno dell’Amministrazione,

ciò è possibile. Un ringraziamento speciale va quindi ai funzionari del Co-

mune e all’Assessore Carloni, che si è dimostrato particolarmente sensibile

all’iniziativa e che ha voluto personalmente “toccare con mano” le esi-

genze dei giovani fanesi, partecipando attivamente ai sondaggi. Meritano

inoltre il mio personale ringraziamento tutti gli operatori dei Centri Giovani

che hanno collaborato alla buona riuscita di questa serata ed in partico-

lare Enrico Mosconi, Cinzia Barbieri, Giacomo Moretti e Laura Isidori. Non

possono mancare all’appello Alessandro Mei, che gestirà la sala prove, e

Luca Maroncelli che si occuperà della sala registrazione”:

La nuova sala è stata realizzata grazie all’iniziativa ed agli investimenti

dell’Assessorato alle Politiche Giovanili, con l’intervento dell’Assessorato

ai Lavori Pubblici.

“Si tratta di un potenziamento fondamentale delle possibilità offerte dal

nostro Comune ai giovani – ha evidenziato Mirco Carloni, Assessore alle

Politiche Giovanili - che va ad integrare quanto si sta già facendo con le

iniziative Fanote e Musicando.

La possibilità di registrare la propria musica è sempre stata il vero scoglio,

spesso economicamente insuperabile, per gli artisti ed i gruppi musicali

del nostro territorio che cercano di far conoscere il proprio talento e di cre-

scere a livello professionale. Con questa inaugurazione il Comune di Fano

mette gratuitamente a disposizione dei giovani di tutta la vallata una sala

prove e di registrazione, dotate di strumentazione all’avanguardia, che

rendono possibile fare demo, cd, dvd per promuovere la propria musica.

Non dimentichiamo che la Casa della Musica va comunque intesa come un

complesso di servizi dedicati ai giovani, luogo di incontro e di relazioni po-

sitive che prevede, accanto a queste bellissime strutture per fare musica,

un sevizio di informazione sulle opportunità di lavoro, studio e le esperienze

all’estero (l’ Informagiovani) e un Centro di aggregazione giovanile (quello

di S. Arcangelo, uno dei più antichi della città). Un luogo quindi per socia-

lizzare e crescere, una vera e propria casa per i giovani fanesi”.

Anche il Vescovo di Fano Mons. Trasarti, intervenuto per benedire i

nuovi locali, ha sottolineato il valore umano dell’iniziativa. “È sem-

pre bello per un educatore – ha detto - vedere un’Amministrazione

che investe sui giovani. La città fa benissimo a spendere con e per i

giovani. Sono soldi spesi bene: non rendono subito ma costruiscono il

futuro. Mi auguro che questo sia un luogo di aggregazione e di amicizia

dove il mal di vivere di cui si parla tanto venga superato con la buona

compagnia.”

“Una delle più belle inaugurazioni per l’Amministrazione – ha ribadito

il Sindaco Stefano Aguzzi– In questa città c’è un mondo che non viene

percepito dagli adulti. Si tratta dei giovani appassionati di musica. Sono

centinaia, ma spesso sono frenati nelle loro potenzialità dalla mancanza

di un luogo di ritrovo che non arrechi disturbo alla quiete pubblica e dalle

scarse disponibilità economiche.

Lo so bene, io, che ho due fi gli che suonano in una rock band e che fanno le

prove nello scantinato di casa…

A cura di Roberta Corbelli

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Uno spazio funzionale, moderno e adatto come la Casa della Musica non

signifi ca solo dare un servizio ai giovani, ma soprattutto creare un punto

di incontro, confronto ed occasione di accrescimento, perché quando i ra-

gazzi si esprimono attraverso l’arte hanno modo di crescere, di conoscere

e di farsi conoscere. Troppo spesso non teniamo in considerazione che la

nostra città è piena di giovani talenti che potrebbero anche affermarsi,

se ne avessero gli strumenti. La Casa della Musica è un luogo importante

che mancava nella nostra città ed ora Fano possiede una delle sale me-

glio attrezzate della regione.”

La casa della musica è aperta a tutti, giovani e meno giovani, a livello gratuito, su prenotazione, per le prove di gruppi musicali e per la registrazione di demo cd. Aperta tutti i giorni, dal pomeriggio alla sera, anche dopo cena. Per info: [email protected]/casadellamusicafano

Sono tanti i motivi che hanno spinto Siviglia, la griffe dell’imprendito-

re marottese Sauro Bianchetti, ad entrare come socio benemerito nella

Fondazione Teatro della Fortuna. Innanzitutto la volontà di mantenere un

legame forte con il territorio ma anche l’obbiettivo di poter esprimere i

valori culturali racchiusi nell’immagine del brand.

In un mondo, come quello della moda, dove le aziende sono spesso co-

strette a confrontarsi con le città cult dell’abbigliamento e delle passe-

relle (come Firenze e Milano), Bianchetti non ha mai dimenticato le pro-

prie origini e, insieme col suo consulente e commercialista Enrico Maria

Renier, ha deciso di sposare senza esitazioni il progetto della Fondazione

Teatro, perché grazie a questo sodalizio si consolidi il rapporto tra l’azien-

da e il territorio.

Un altro aspetto che ha infl uito nella decisione di legare Siviglia alla Fon-

dazione Teatro della Fortuna è rappresentato dalla volontà di comunicare

il messaggio aziendale attraverso l’arte e la cultura. Mondi che ben si

sposano con la creatività dello stilista, con la sensibilità di chi esprime il

proprio talento nello stile del suo total look. Se si pensa poi all’importanza

che hanno a Teatro i costumi e le scenografi e si capisce perché arte e

moda non possono che viaggiare a braccetto.

Sono inoltre già al vaglio ulteriori progetti da avviare con l’Università delle

Belle Arti di Urbino, ed altri ancora rivolti al fi nanziamento di borse di stu-

dio, che consolideranno ancor di più il rapporto con la Fondazione Teatro.

Da questo connubio non può che trarre vantaggio anche la stessa Fonda-

zione, in particolar modo nell’ottica di un percorso Teatro-impresa: “Credo

che Siviglia ci possa insegnare le strategie da adottare nel futuro” ha

commentato il sovrintendente Brunetti lo scorso 7 Dicembre, giorno di

presentazione alla stampa del sodalizio, “perché senza imprenditoria il

teatro morirebbe, mentre dovrà tornare ad essere vissuto, soprattutto dai

giovani”.

Proprio queste valutazioni hanno portato alla scelta di Enrico Maria Re-

nier quale componente del Consiglio di Amministrazione della Fondazione

Teatro. Consigliere del Collegio dei Ragionieri Commercialisti della pro-

vincia di Pesaro e Urbino e membro del nuovo ordine unifi cato dei Dottori

Commercialisti e degli Esperti Contabili, Renier è da sempre una persona

che privilegia il lavoro di gruppo e la condivisione degli incarichi e affron-

terà questa nuova esperienza con la consapevolezza di poter contribuire

alla crescita di una realtà importante per il tessuto socio-culturale, quale

è appunto la Fondazione Teatro.

SI ALZA IL SIPARIO SU SIVIGLIA

Fondazione Teatro

Nella foto: Mirco Carloni, Ale Mei (responsabile sala prove), Luca Maroncelli (responsabile

tecnico della sala di registrazione).

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A scuola di Moda

Università degli Studi di Urbino “Carlo Bo”Corso di laurea in Design e Discipline della Moda

La realizzazione del progetto nasce per rievo-

care in chiave moderna lo stile e l’abbiglia-

mento dell’epoca nella quale è nato, vissuto

e morto il grande mito italiano Giuseppe Ga-

ribaldi nella ricorrenza del bicentenario della

sua nascita.

Inizialmente, la nostra conoscenza della fi gu-

ra di Giuseppe Garibaldi, non andava oltre gli

studi scolastici, nonostante la sua importan-

za storica. Infatti tutti ricordavamo la celebre

canzone che faceva “Garibaldi fu ferito…”.

Grazie all’incontro con il professor Mengozzi,

che ci ha illustrato oltre il suo essere perso-

naggio storico e politico, anche il Garibaldi in

quanto uomo, siamo riusciti ad averne una

concezione ben diversa, entrando effettiva-

mente nel personaggio.

Da qui è nata la nostra ricerca fi gurativa del-

l’abbigliamento e del suo signifi cato per poter

rielaborare la versione antica e reinventare

quella moderna.

Non tutti gli sono grati, perché “ha fatto l’Ita-

lia”, ma anche per altri due meriti

Garibaldi è il solo, l’autentico, il vero inventore

dell’ abbigliamento casual, non perché si vesta

a caso, anzi per l’opposta ragione. Egli sapeva

valutare perfettamente il valore simbolico e la

popolarità di una moda.

“I Mille” furono chiamati i Garibaldini, e già

in questo nome si nota il genio della sempli-

fi cazione comunicativa, dato che in realtà

partirono in milleottocento.

Secondo alcuni la camicia rossa fu utilizzata

in quanto il generale, per via delle ristrettezze

economiche della spedizione, abbia acqui-

stato una partita di tela avanzata per fare le

divise e solo il caso ne abbia deciso il colo-

re. Altre fonti fanno derivare il colore rosso

dalle giubbe usate nel macello dagli operai

nell’Uruguay per non imbrattarsi troppo di

sangue.

Quale colore più generoso, quale miglior sim-

bolo di giovinezza, irregolarità, ardore, di una

camicia larga e colorata rispetto alle rigorose

divise dell’epoca?

“Un look garibaldino”: più che un’uniforme

precisa, uno stile ben identifi cabile che rap-

presentava un modo di essere, un’idea di una

generazione decisamente giovanile.

In mezzo alla rigidità delle uniformi regolari,

spente e conservatrici, ecco il fi ammeggiare

di una moda giovanile… il casual. Il casual

di Garibaldi diventa una moda pacifi ca, gioio-

sa, un po’ ironica.

E’ un modello di uomo a cui sentirsi vicino,

senza risonanze guerresche né sospetti di

violenza. Garibaldi. Uno dei più grandi perso-

naggi della nostra storia, il grande costrutto-

re di un’immagine, il genio dell’immaginario

collettivo capace di vendere anche la propria

immagine:

Superate le soglie del XXI sec., il mito indelebile

ritorna a essere ancora vivo nell’età contempo-

ranea attraverso il nostro estro e la fantasia.

Da qui abbiamo deciso di ambientare il nuovo

Garibaldi del 2007 nella frenetica Grande Mela

aspettando la metropolitana vestito come un

punk dalla cresta tricolore, dal mantello in vi-

nile e ai piedi un paio di All Star griffate Gari-

baldi on the road o in sella di una Ducati con

chiodo e texani, fi no all’estremo rifugio in una

discarica con la sua tanto amata Anita vestita

con un bustier in pizzo e autoreggente a rete.

Il progetto è stato proposto e poi seguito ri-

spettivamente dai professori Stefania Grossi,

Galliano Crinella e Dino Mengozzi.

Il percorso della progettazione si è sviluppato

in diversi gruppi di lavoro, i quali hanno scelto

temi personali legati ai periodi della sua vita.

I temi principali scelti sono stati due:

Progetto Garibaldi

di Gabriele Minelli

• Camicia rossa con i bordi ricamati accura-tamente di rosso e bianco.

• Fazzoletto colorato annodato al collo con un lembo triangolare lasciato cadere.

• Un poncho che richiamava l’America Latina (la lotta per la libertà dei popoli ).

• Blue jeans in quanto di tela forte, resisten-te, che non si logorava facilmente.

• Cappello di velluto rosso cilindrico senza falde.

• Orologio a cipolla da taschino.

Ha lanciato il rosso;Ha inventato

l’abbigliamento casual.

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Giuseppe Garibaldi monumentale (versione an-

tica); Giuseppe Garibaldi on the road (versione

moderna), alla quale hanno lavorato i seguenti

studenti: Gabriele Minelli, Ilaria Salamone, So-

nia Pazzaglia, Marina Russo, Giacomo Moretti,

Enrico Di Paoli, Eva Maria Vanderdis.

L’incontro di Teano con il re Vittorio Emanuele

II, (versione antica), opera di: Camilla Tassi,

Fabiola Rotatori, Silvia Negosanti, Sara Ro-

mani); La morte di Anita (versione antica); la

morte di Anita (versione moderna “in disca-

rica”), opera di: Eugenia Cozzolino, ErikSa-

laris a, Elisabetta Bosio, Rebecca Adami,

Maria Rosaria Fiorentino, Flavia Di Cuonzo,

Ariola Krakulli.

Giuseppe Garibaldi a Caprera (l’ultimo periodo

della sua vita), opera di: Cristina Canfora, Lau-

ra Ferrucci, Stefania Carreri.

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Essere giovani

Venerdì 4 gennaio 2008 tutti al Bon Bon Art Café

per la tradizionale festa di inizio anno che si ripe-

te da quarant’anni a questa parte, puntualmen-

te, sempre prima dell’Epifania che, tristemente,

com’è noto ogni festa porta via. Noi di Fanoinfor-

ma ovviamente non potevamo mancare a questo

appuntamento, anche perché, soprattutto dai

curiosi quali siamo, prima di rimetterci al lavoro

non potevamo trovare luogo migliore per chiedere

impressioni e pareri sull’anno appena trascorso

e che cosa la gente si aspetta dal nuovo anno,

ancora tutto da scoprire. Le nostre indagini, però,

non potevamo non iniziarle senza rivolgere qual-

che domanda ai proprietari del Bon Bon, cercan-

BON BON ART CAFÈ

LA FESTA DELLE FESTE

FABRIZIO TOSI (libero professionista) Sono un habitué del locale, ci sono pratica-mente cresciuto qua dentro, è un posto dove si incontra sempre bella gente ed è sempre un piacere essere qui… Che buoni propositi ho per l’anno nuovo? Hehehe, mi auguro un buon anno soprattutto dal punto di vista lavorativo”.

FEDERICA MEI (studentessa) LETIZIA PETRINI (studentessa) ILARIA BUSCA (studentessa) SIMONA ZONGHETTI (studentessa)“Noi invece dell’anno appena trascorso salvia-mo solo l’estate perché, avendo sostenuto la maturità, prima eravamo troppo prese con lo studio mentre poi fi nalmente sono arrivate fe-ste, divertimento e spensieratezza. Per il 2008? Solo il meglio per l’Università appena iniziata e per gli esami ancora da sostenere, ma anche viaggi, lavoro, e amore per tutti”.

do di carpire i segreti di questo locale, da sempre

punto di riferimento per la gente proprio perché

sempre in grado di sorprendere… “Questa festa

– dice Francesco del Bon Bon (nella foto a sini-stra con il padre Athos) – è una tradizione che

vogliamo mantenere per ringraziare tutti gli af-

fezionati del nostro locale e come sempre cerche-

remo di rinnovarci, per garantire il meglio a tutti

i nostri clienti. Quest’anno – prosegue Francesco

– fi no a maggio avremo ogni Sabato i 3 Fabolous

DJ’s, senza tenere conto poi di tante sorprese per

le altre serate, che varieranno in base alle festivi-

tà del periodo, come ad esempio a Carnevale. Per

l’estate invece abbiamo intenzione di continua-

re la collaborazione con Miu J’adore, CSI, Bagni

Carlo ed i ragazzi di Lapannalavuoi sotto il segno

dello spirito di amicizia che ci unisce, ripetendo

assieme ad altri locali la fantastica esperienza

della Notte fanese.” L’animazione della festa,

come detto, sono stati i 3 Fabolus Dj’s, nome del

simpatico gruppetto di amici composto da Nico-

la Albertini alias “Niki” amante del “Brit pop” e

“Indie”, Davide Nobilini alias “Davidn” con la

passione per l’”Electro house”, e “Sir Joe” pseu-

donimo di Sergio Nicolai con la mania del “Vocal

house”, tre dj appunto che a turno si alternano

alla consolle sfoderando tutta la loro bravura.

“Niki” mi dice che i 3 Fabolous Dj’s sono nati per

hobby – “Siamo tutti appassionati di musica, e

l’idea è partita da “Sir Joe” e Davide, abbiamo

messo assieme i nostri risparmi per comprare

l’attrezzatura ed iniziare a farci pubblicità, Fran-

cesco è stato il primo che ha creduto in noi facen-

doci esibire un Sabato ogni tanto, poi, visto che

funzionava, tutti i sabati”.

LORENZO TUFANO (studente) MICHELE SANCHIONI (studente) “Il Bon Bon ci piace, c’è sempre molta gente, è un punto di riferimento per noi, e così quan-do siamo liberi dai nostri impegni sportivi ci piace venire qui assieme ai nostri amici per fare serata e divertirci tutti assieme. Cosa ci aspettiamo per il 2008? Beh… che sia unico come quello appena passato, davvero indi-menticabile.”

i commenti

A cura di

Nicola Romani

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All’Happy Hops Venerdì 23 novembre è stata una delle serate invernali organizzate da Matteo

Renzi dei Bagni Carlo per mantenere vivi anche nella “brutta” stagione i rapporti dell’estate

in spiaggia. Perché avere l’ombrellone ai Bagni Carlo vuol dire non solo condividere la stessa

ombra e lo stesso sole, ma anche attività sportive, cene e feste che creano rapporti che non sono

semplicemente di buon vicinato, ma di amicizia.

La serata è cominciata con un aperitivo al Bon Bon, per proseguire all’Hops con una ricca cena

a buffet curata da Christian del Movida Staff e poi con l’animazione musicale di SirJoe (Sergio)

dei 3fabulousDJS.

Matteo Renzi: “Quella tra Bagni Carlo, Bon Bon art cafè, Movida Staff e CSI Fano è una colla-

borazione che non si basa su contratti ma sull’amicizia: dura da sempre e non c’è bisogno di

rinnovare gli accordi ogni anno, è una cosa naturale.”

Uno dei principali collanti che rendono le conoscenze estive meno superfi ciali di una lettura sotto

l’ombrellone è lo sport: così a questa serata hanno partecipato i responsabili e i ragazzi del CSI

(Centro Sportivo Italiano) di Fano, che hanno scelto gli impianti sportivi e le strutture dei Bagni

Carlo come base per l’estate.

I campi recintati dei Bagni Carlo sono infatti una delle strutture dove si svolgono i tornei estivi di

beach-volley e di beach-tennis, parte dei proventi dei quali, quote di partecipazione e sponsoriz-

zazioni, sono devoluti in benefi cenza.

Francesco Paoloni, responsabile di Fano per il Centro Sportivo Italiano: “Quella del CSI è una

realtà amatoriale, non professionistica: noi siamo quelli che crediamo nei valori dello sport. Or-

ganizziamo anche in inverno tornei di tanti sport, principalmente di calcio (30 squadre), calcetto

(35 squadre) e pallavolo (14 squadre), che muovono ogni fi ne settimana circa 600 persone; tutti

quelli che partecipano non lo fanno con uno spirito di agonismo esasperato, come può capitare

nello sport professionistico, ma solo con la voglia di divertirsi. Quest’anno abbiamo contato 6064

tesserati con 76 Società Sportive affi liate; nel 1994 le Società erano 23 con 1493 tesserati. Un

bel passo avanti. Le Società che fanno parte del CSI praticano quasi tutti gli sport e si affi liano a

noi perché siamo un organo del CONI, così ottengono riconoscimento uffi ciale con le conseguenti

agevolazioni fi scali.

La nostra Associazione vive grazie all’attività volontaria di alcuni ragazzi, che ringrazio tutti, che

si impegnano a tenere aperta la sede quattro giorni alla settimana e che operano in mansioni di

segreteria, organizzazione, promozione e animazione dell’attività sportiva. Abbiamo attivato anche

progetti per i volontari e le volontarie del servizio civile nazionale: è questa una grande opportunità,

sia per i giovani che hanno modo di sensibilizzarsi alle tematiche sociali, sia per l’Associazione, che

può fruire delle loro giovani energie. Inoltre collaboriamo con il Comune e con le Circoscrizioni, in

particolar modo la prima, le seconda e la terza, ma ci avvaliamo anche dell’aiuto di sponsor privati,

più che altro amici, che ringrazio tutti perché ci permettono di continuare la nostra attività.”

IL CSI ALL’HOPS!

Quelli dei VALORIA cura di Marco Zeppi

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Speciale Carnevale

A cura di Roberta Corbelli

Benefi cenza a TeatroED È TUTTO ESAURITO!

Il Leo Club al Teatro della Fortuna di Fano

Teatro, divertimento e benefi cenza sono stati

gli ingredienti fondamentali che hanno reso

vincente la formula della festa inaugurale del

Carnevale 2008.

A fare da sfondo la magnifi ca cornice del Tea-

tro della Fortuna che, grazie a questa occa-

sione concessa sotto il patrocinio del Comune

di Fano, nella persona dell’Assessore alle Po-

litiche giovanili Mirco Carloni, ha ritrovato la

sua tradizione popolare: un teatro accessibile

a tutti e soprattutto ai giovani, per molti dei

quali la serata ha rappresentato il primo in-

gresso a Teatro.

“Un altro importante service che il Leo Club Fano

aggiunge alla nutrita serie di attività in favore

della nostra città – ha ribadito l’attuale Presi-

dente Federico Migliori. Ho assunto di recente

la “ guida” del Leo, subentrando a Mattia Tarsi

che ne è stato il fondatore e che mi ha lasciato

in eredità un gruppo di giovani fortemente moti-

vati a lavorare con passione ad iniziative del ge-

nere. E questa serata lo conferma: 15.000 euro

per 330 biglietti venduti nel complesso tra cena

di gala e after dinner, cui si aggiungono 5.000

euro derivanti dalla divertente messa all’asta

delle magliette dei giocatori del Milan. Per un

totale di 20.000 euro che, al netto delle spese,

raggiungono e forse superano il traguardo spe-

rato dei 10.000 euro”.

Maglia di Kakà aggiudicata all’asta (magistral-

mente condotta dal DJ Minuz, animatore della

serata) per 600 euro ad Andrea Urbani di Guer-

rino, pasticceria Catering e Banqueting, maglie

la collaborazione del Leo Club Fano, abbiamo

tentato di riprendere una antica tradizione: in

passato erano infatti le associazioni private

ad organizzare i veglioni. Noi stiamo cercando

di fare lo stesso, aprendo il Teatro a proposte

e progetti diversi, provenienti anche da altre

associazioni. I miei più sentiti ringraziamenti

allo staff del teatro che ha reso possibile tutto

questo: le maschere, dirette in maniera mera-

vigliosa da Cristina, i ragazzi della sicurezza,

tutti i nostri tecnici da Marco Florio ad Angelino

Ticchiati, il nostro Cristian Filippini, i ragazzi del

botteghino Francesco, Antonella e Sonia. Un la-

voro corale che ha portato ad un risultato così

positivo per tutto il Teatro, che spero ritrovi un

po’ di serenità”.

di Ambrosini e Gattuso acquistate per 300 euro

da una misteriosa maschera di conte, maglia

di Kalaoze aggiudicata per 400 euro da Stefano

Cordella di Anteprima Promotion, maglia di Mal-

dini battuta all’asta per ben 2000 euro da Da-

niele Carboni della Nautilus, ed infi ne… maglia

di Pato acquistata in società dagli “irriducibili”

Stefano Cordella e Andrea Urbani, che ha pre-

cisato: “Sono uno Juventino sfegatato, ma per

Fano si fa questo ed altro. I proventi dell’asta

andranno per un buonissimo fi ne: comprare le

attrezzature per la biblioteca federiciana. In

questo caso conta la fede cittadina, più che

quella calcistica, conta la “fanesità”. Questa

serata trasmette “fanesità” al cento per cento:

la bella gente, i costumi, un teatro così sugge-

stivo, la cena di gala, i balli… vivere questa

serata è sicuramente emozionante. Penso che

non ci siano tante possibilità di poter godere di

una occasione come questa per cui al diavolo

tutte le polemiche di questi giorni e gli scettici

che l’hanno ostacolata. Qui la gente è bellissi-

ma, educata e sa vivere queste manifestazioni.

Un grande merito va all’organizzazione che sta

facendo un ottimo lavoro, anzi eccezionale”.

Così Mattia Tarsi, fondatore ed ex Presidente

del Leo Club Fano, parla dell’impegno dei “suoi”

ragazzi: “Ho fondato il Leo Club nel febbraio del

2006 ed è stato per me motivo di grande orgoglio

perché si tratta di un gruppo di ragazzi che ha

tanto entusiasmo e passione. Questa sera ab-

biamo dimostrato di essere dei “giovani bene”,

ma non nel senso di “ricchi”, quanto di giovani

che hanno voglia di “fare bene”, che vogliono

crescere e dare un supporto alla città. Spero che

questa serata sia un punto di partenza e non di

arrivo, per cui auspico nel tempo altre impor-

tanti iniziative a favore della città e ringrazio

tutti coloro che hanno contribuito a decretare il

successo di questa festa.”

“La serata sta andando molto bene – ha com-

mentato Simone Brunetti, - nonostante le pole-

miche dei giorni scorsi e i tentativi di strumen-

talizzazione. Con questa iniziativa, che ha visto

L’organizzazione ha visto la colla-borazione tra Fondazione Teatro e Leo Club Fano, che devolverà i proventi della festa per il rimoder-namento e l’ampliamento dei ser-vizi della Biblioteca Federiciana.

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Soddisfatto l’Assessore alle Poli-

tiche giovanili Mirco Carloni, per

il quale questo evento ha avuto

il signifi cato di rendere il Teatro

della Fortuna, una struttura rea-

lizzata con i soldi di tutti, effet-

tivamente accessibile a tutti i

cittadini e soprattutto ai giovani,

per molti dei quali la serata è sta-

ta la prima occasione di vederne

i magnifi ci ambienti. Secondo

l’Assessore Carloni questo è stato

il primo passo nella direzione di

una maggiore apertura della cit-

tà verso i giovani, cammino che

si intende proseguire dedicando

espressamente loro strutture,

come è appena stato fatto con la

Casa della Musica, e manifesta-

zioni, come quelle già avviate di

Musicando e Fanote.

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Speciale Carnevale

I vestiti creati dagli studenti

dell’Università di Urbino li potete

trovare esposti in una ventina di

negozi del centro storico di Fano, fi no

alla serata della fi nale del concorso.

Si rinnova l’appuntamento con il “Fan Car-

neval”, edizione 2008, al quale partecipano

anche quest’anno gli allievi del Corso di stu-

dio in Design della Moda dell’Università di

Urbino “Carlo Bo”, con abiti molto originali

ispirati alla festa del Carnevale. Vi hanno

lavorato, guidati dalla prof.ssa Stefania

Grossi, docente di Disegno industriale, gli

allievi del secondo anno di Corso, con un

impegno che è tutto da elogiare, considerato

anche il tempo limitato di cui hanno potuto

disporre per la progettazione e la realizza-

zione degli abiti.

Per i giovani studenti, che si preparano

ad operare nel mondo della moda, è stata

un’occasione utile per ideare, progettare e

realizzare, a partire dai temi del gioco, del

travestimento e dell’umorismo. In alcuni di

loro sono tuttavia presenti stimoli ed in-

I vestiti della REGINETTA

fluenze che vengono dalla grande tradizione

artistica occidentale.

Alla richiesta di una breve descrizione dei

loro lavori, hanno risposto così: “Abbiamo

voluto affrontare, con il sorriso e lo spirito

di queste feste nazionali, delle tematiche

che al giorno d’oggi ci spaventano: l’inqui-

namento, la sovrapproduzione e il faticoso

smaltimento dei materiali di rifiuto, molto

spesso tossici. Così, insieme all’ago e al

filo, ci siamo trovati a maneggiare strumen-

ti come il martello e la colla per plasmare

materie plastiche e metalliche, facendo

rinascere materiali che ci circondano nel-

la vita quotidiana e cercando di spingerci

verso un consumo consapevole non solo dei

prodotti della nostra società ma anche quelli

della nostra creatività”.

Si è trattato, per una formazione che si basa

sul principio del saper fare, di una buona

esercitazione che ha visto i giovani molto at-

tivi e partecipi, in attesa della serata in cui

sarà scelta la Reginetta del Carnevale, gio-

vedì 31 gennaio presso lo stesso Alberone di

Cartoceto, quando gli abiti ora esposti nel-

le vetrine di Fano potranno essere di nuovo

ammirati. Nell’occasione, un’apposita Giuria

presieduta da Domenico Spaggiari premierà,

con la collaborazione della “All Gold” di Fos-

sombrone, i tre abiti ritenuti migliori per la

creatività e i motivi ludici evocati.

Per l’Ateneo urbinate si tratta di un positi-

vo esempio di collaborazione con un evento

significativo del territorio in cui esso si tro-

va ad operare.

Con l’ago e col fi lo… verso un consumo consapevoleA cura del Prof. Galliano CrinellaDirettore del Corso in Design e discipline della Moda dell’Università di Urbino

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“Una buona esercitazione che ha visto i giovani molto attivi e partecipi, in attesa della serata in cui sarà scelta la Reginetta del Carnevale, giovedì 31 gennaio presso l’Alberone di Cartoceto, quando gli abiti ora esposti nelle vetrine di Fano potranno essere ulteriormente ammirati”

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Speciale Carnevale

Il percorso della Reginetta del Carnevale iniziò

nel 2000 in occasione di una festa degli Ever-

green, un gruppo di fanesi che organizzava ap-

punto gite e feste. Oggi siamo giunti alla sua

ottava edizione, per merito di un fortunato suc-

cesso che è cresciuto nel tempo, anche grazie

a collaborazioni via via sempre più ampie, che

hanno sempre visto nel Ristorante L’Alberone di Euro Roscini il luogo delle relative incoro-

nazioni. Il marchio registrato della Reginetta

del Carnevale è infatti di proprietà dell’Albe-

rone, che gestisce l’iniziativa attraverso l’as-

sociazione culturale “Pepefresco”, creata da

un gruppo di persone che vivono da Fano a

Fermignano e che si son poste l’obiettivo di di-

vulgare la bellezza in tutte le sue espressioni.

Da qualche anno l’iniziativa può contare anche

sull’importante collaborazione dell’Università

di Urbino, Corso di Laurea in Design e Disci-

pline della Moda, tanto che la presente edi-

zione, come avete potuto vedere nelle pagine

precedenti, ha visto un’esposizione di ben 28

abiti appositamente creati dagli studenti del

secondo anno di corso, di cui 18 sono in gara quest’anno, e verranno valutati e premiati da

un’apposita giuria tecnica -presente in sala la

sera del 31 Gennaio prossimo- che sarà com-

posta dai seguenti membri, organizzatori e non

dell’iniziativa: Domenico Spaggiari (Presi-dente), Prof.ssa Stefania Grossi (coordinatri-ce), Prof. Galliano Crinella, Prof. Fiorangelo Pucci, Margherita Campanella, Stefano Zaffi -ni, Ilva Sartini, Fabio Pedini.Un’altra giuria avrà invece il compito di eleg-

gere la Reginetta, che verrà premiata dopo

aver raggiunto il massimo dei voti sia da parte

della giuria suddetta, sia da parte di quanti

da casa l’avranno votata attraverso l’invio al

Resto del Carlino di appositi tagliandini. La

vincitrice potrà così prendere parte di diritto

anche alla fi nale nazionale di Miss Carnevale,

al cui concorso verrà affi ancata anche da altre

due ragazze fi naliste la sera del 31 gennaio,

ovvero dalla seconda ragazza che avrà ottenu-

to il massimo di voti, e da una ragazza scelta

dall’organizzazione. Il percorso di selezione al concorso fanese, infatti, prevede che delle ragazze si possano iscrivere anche all’ultimo minuto, pertanto, non potendo queste riceve-

re gli stessi voti da casa rispetto alle prime

ragazze iscritte, potrebbero comunque essere

scelte dall’organizzazione per merito di parti-

colari velleità. Le stesse fi naliste che vedete

fotografate in queste pagine, in effetti, potreb-

bero avere delle altre concorrenti la sera della

fi nale, quindi invitiamo tutti a partecipare alla

fi nale del 31, che ricordiamo si terrà presso il

Ristorante l’Alberone.

Euro Roscini approfi tta dell’occasione per ri-

cordare che l’Alberone è anche “I Bellissimi”,

“I concerti d’autunno”, “Rassegna di fi sarmo-

IL CARNEVALE AVRÀ LA Sniche” e “Speciale Sposi”: tutte le coppie di

futuri sposi sono infatti invitate al suo risto-

rante il prossimo 10 Febbraio, per trascorrere

un bel pomeriggio all’insegna di abiti, fi ori,

bomboniere... e quant’altro serva per organiz-

zare al meglio il giorno del fatidico sì!

JuliaScaglioni

ElisaBiagiotti

SilviaFranceschetti

SilviaCapone

GiovannaConelli

ClaudiaZannillo

A cura di Paola Zeppi

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SUA OTTAVA REGINETTAChi vincerà? Per scoprirlo siete tutti invitati la sera

del 31 gennaio presso il Ristorante l’Alberone di Cartocetooppure visitate il nostro sito www.fanoinforma.it a partire dal 1° febbraio

MartinaMalvagi

SvitlanaPatsalyuk

RamonaSalomoni

ChiaraSerfi lippi

FedericaMei

GiuliaMorelli

GloriaBiondi

ValentinaCapellacci

SoniaAstolfi

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Casi di successo

“Pulito e veloce”: uno slogan che non lascia

spazio a fraintendimenti e che fa subito centro.

Una realtà che conta oggi quasi 1000 dipen-

denti e che in 20 anni è cresciuta a ritmi smi-

surati: tutto questo è Pulirapida, un’azienda di

servizi di pulizie che ha la propria sede legale

ed amministrativa a Rosciano di Fano, in via

Avogadro. Nata nel 1987 dall’intuito di Mauro Papalini, attuale titolare e direttore generale

della S.r.l, uno dei tanti che partendo da zero

si è rimboccato le maniche iniziando dall’espe-

rienza acquisita nel settore, da semplice impie-

gato. Lavorava lui stesso presso una impresa

di pulizie, si è licenziato, poi ha iniziato il primo

lavoretto in proprio; così sono arrivate le prime

commissioni ed i primissimi dipendenti. Fino ad

arrivare ad oggi: a supporto degli uffi ci centrali

sono state costituite delle unità periferiche, per

garantire risposte immediate alle necessità e

richieste dei clienti quali Bolzano, Pescara,

Pulirapida

Non solo puliziedi Valentina Carboni

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Bologna, Ravenna e Imola, Perugina, Varese

e Busto Arsizio in Lombardia, nate in seguito

alle acquisizioni di impegni lavorativi cospicui.

“Partire dalle esigenze del cliente”, questa la

fi losofi a che anima tutto il gruppo, che realizza

pulizia, disinfestazione, sanifi cazione e disinfe-

zione. Ecco i settori attraverso i quali si realiz-

zano i servizi di Pulirapida: settore sanitario ed

ospedaliero; scuole, asili; palestre, uffi ci, centri

commerciali, ipermercati, punti vendita; aero-

porti, valichi di frontiera e luoghi ad alto rischio;

pulizie industriali nelle aree produttive; pulizie

speciali quali lavaggi e trattamenti di tutti i tipi

di pavimentazione, pulizie alle vetrate di qual-

siasi tipi e altezze, pulizie post opere murarie.

La grande espansione di Pulirapida risale agli

ultimi 5 o 6 anni, da quando cioè l’azienda si

è aggiudicata una serie di gare di appalti del-

l’Asl e del Municipio di Varese, dell’ospedale di

Busto Arsizio, del Teatro alla Scala, del Teatro

ALESSANDRIA

ANCONA

AQUILA

ASCOLI PICENO

BOLOGNA

BOLZANO

CHIETI

FORLI’ CESENA

MACERATA

MILANO

NOVARA

PERUGIA

PESARO E URBINO

RAVENNA

RIMINI

ROMA

TERAMO

PESCARA

VARESE

VENEZIA

VERBANIA

degli Arcimboldi e dell’Università di Venezia.

Tra gli obiettivi specifi ci di Pulirapida rientra-

no oltre all’ingresso in nuove aree di mercato,

la soddisfazione di tutte le parti interessate,

l’assistenza al cliente, il rispetto dell’ambente

e della normativa vigente anche in materia i

sicurezza sul lavoro.

e per la cura e la rapidità con cui svolgiamo

il nostro lavoro, per la tecnologia all’avanguar-

dia, per la qualità e le numerose certifi cazioni.

Ci piace essere un gruppo affi atato, che colla-

bora, passiamo anche del tempo assieme con i

nostri impiegati, è un modo per conoscerci: ogni

anno così, organizziamo dei viaggi aziendali, gli

ultimi ad esempio in Marocco ed Egitto, di so-

lito raccogliamo consensi positivi. Pulirapida è

anche sponsor della Scavolini Basket e lo è sta-

to per il giro d’Italia. I nostri clienti locali sono

aziende di primaria importanza nel pesarese –

conclude Natacha – quotate in borsa nei settori

metalmeccanico, alimentare e farmaceutico”.

“Ci hanno scelti per la com-petitività dei nostri servizi –sottolinea Natacha Magnoni, responsabile commerciale dell’azienda–

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Chi conosce realtà aziendali quali RAINBOW, ELI, EKO, TECNO-STAMPA, ROTOPRESS, GRAFICHE FLAMINIA, AIRONE e TECNO-COLOR forse non sa che fanno tutte parte di un unico grande gruppo, che ad oggi vanta un totale di dodici aziende, che tra breve ne acquisirà altre due, e che deve il suo nome - PIGINI GROUP - ad un grande imprenditore, ideatore ed innovatore, che, però, riconosce come unica chiave del successo delle proprie aziende tutti i grandi uomini che, giorno dopo giorno, lo hanno accompagnato nel suo lavoro, condividendo con lui pochi punti fermi, ma fondamentali: rettitudine assoluta, mas-simo rispetto umano, sacralità del lavoro.

Fanoinforma.it ha intervistato Don Lamberto Pi-

gini, un sacerdote che a partire dagli anni ‘50

si è reso pioniere della formazione professionale

- creando dei Centri di Formazione Professionale

OSFIN- e l’insegnamento delle lingue straniere ai

bambini a partire dall’età di 4 anni, e che attual-

mente è a capo di una realtà imprenditoriale che

raccoglie aziende impegnate nei settori dell’edi-

toria e della comunicazione multimediale.

Don Lamberto, la Sua esperienza sembra fuori dal tempo e dalle ‘categorie classiche’… Innanzitutto non pensate di essere di fronte ad un

personaggio, perché sono una persona normalis-

sima, che ha solo avuto delle opportunità e tanto

coraggio quasi da rasentare la pazzia.

Erano i primi anni ’50, ero già prete, e mi trovavo

a Castelfi dardo, la patria delle fi sarmoniche, che

dava lavoro a 13000 dipendenti in tal settore,

quando il 60% della popolazione lavorava nelle

campagne. Purtroppo successe che arrivò la crisi,

e allora migliaia di persone si trovarono disoccu-

pate. Io intuii semplicemente cosa si poteva fare

in quel momento per ridare loro mestiere: visto

che non conoscevano nessun altro lavoro, aprii un

centro di formazione professionale, prima a Ca-

stelfi dardo, e pian piano in tante altre città, tro-

vandomi così coinvolto in una grande attività: in

20 anni ho aperto 33 centri in 7 regioni, con 2000

allievi l’anno da formare e qualifi care, perché

vede, ieri come oggi, e sarà sempre così, quan-

do un lavoratore conosce bene una professione

un impiego lo trova di certo. Motivi economici e

sindacali ci costrinsero purtroppo a chiudere l’at-

tività per evitare il fallimento, poi però, anche

per continuare a dare lavoro alle persone rima-

ste, mi venne un’idea grazie ad un caro amico,

psicolinguista, docente alla Sapienza di Roma,

Prof. Renzo Titone. Lui mi disse “Se vuoi fare

qualcosa di valido mettiti a insegnare le lingue

ai bambini dai 4 anni in su, perché il bambino

piccolo memorizza come un computer, ansioso di

apprendere tutto”. Così divenni il primo in Italia

a portare avanti questa teoria, pur contestata

da tutti, soprattutto nelle scuole, quando invece

il tempo mi ha dato ragione.

A proposito di contestazioni, è sempre stato compreso dagli altri sacerdoti per questa sua attività?Questa domanda tocca qualcosa che sempre,

anche se ora un po’ meno, ha rappresentato per

me un motivo di profonda sofferenza. Io sono tanto

legato a tutti i miei confratelli, però purtroppo po-

chissimi sacerdoti, nel tempo, mi hanno compre-

so; i vescovi sì, infatti se anche uno solo dei miei

vescovi che sono succeduti nel tempo, mi avesse

detto ‘lascia perdere questa tua vita’ io l’avrei

fatto immediatamente. Penso che se nella mia

vita avessi fatto solo S. Messe e dato benedizioni,

Interviste

Don Lamberto Pigini Mettete semi perchè il bene si diffonda

Di Paola Zeppi

I disegnatori Paolo Maria Frattesi di Jesi

e Tommaso Gomez dal Sudamerica

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trascorrendo il mio tempo libero studiando, sarei

stato un prete ideale, eppure non l’ho potuto fare,

perché l’opera messa in piedi era troppo grande.

Quando dovemmo chiudere l’attività di formazione

per motivi economici, il vescovo mi chiese di di-

ventare parroco di Castelfi dardo, ma io gli dovetti

rispondere che non me la sentivo per due motivi:

sia perché era passato il Concilio vaticano II, ed io

non l’avevo potuto seguire bene, sia perché avevo

tantissimi debiti, e non avrei mai potuto dire alla

Curia ‘Pensateci voi’, perché io mi sono sempre

assunto la responsabilità delle mie azioni. In tut-

to il mio percorso, comunque, la mia più grande

angoscia è stata dovuta al fatto di non essere

diventato parroco, però, se uno allora mi dovesse

chiedere, dal di fuori, perché porto la ‘cravatta’,

risponderei anzitutto con un ricordo. Quando tanti

anni fa andai alla fi era di Francoforte a presentare

i miei libri a fumetti per bambini, riscontrai una

grande attenzione generale, tanto che un grosso

editore spagnolo volle fi ssarmi un appuntamen-

to a Roma, dove avevo l’uffi cio, con due dei suoi

collaboratori. Quando questi vennero a trovarmi,

dopo un po’ mi avevano dimostrato molta fi ducia

e dissi di essere un prete; i due si stupirono, e dopo

avermi detto di essere uno appartenente alla Legio

Mariae, l’altro all’Opus Dei, mi dissero però di aver

fatto benissimo a non dire di essere un prete al

loro Presidente, perché questi era un massone e

non avrebbe mai acconsentito all’appuntamen-

to… Io non ho mai ‘sbandierato’, in questa mia

attività, il fatto di essere un prete, sia dunque –da

un lato- per evitare che l’attività stessa potesse

esserne danneggiata, sia –d’altro lato- per non

sfruttare la mia posizione che ben altre fi nalità e

l’azienda avrebbe dovuto ‘farsi da sola’.

L’attività imprenditoriale è stata il mezzo di quella apostolica? ‘Dalle opere vi riconosce-ranno...’Non faccio questo lavoro direttamente per la pa-

storale, questo lo fanno le parrocchie. Io mi sono

semplicemente fatto sempre ispirare dal punto

numero 43 del Concilio Vaticano II, che riporta

che il distacco che si constata in molti fra la fede

che questi professano e la loro vita quotidiana è

annoverato tra i più gravi vizi del nostro tempo,

infatti le attività professionali e sociali che sono

a vantaggio del prossimo hanno insito un aspet-

to religioso, indirettamente di preghiera. Pensate

per esempio a cosa ha fatto Don Bosco…

Ricorda con più partecipazione i campeggi coi giovani o i volti grati dei disoccupati di Castel-fi dardo che si sistemavano grazie alla forma-zione ricevuta? Io ho passato tanti anni in mezzo ai giovani, nei

campeggi in montagna, ed in quei momenti ho

imparato tante cose, soprattutto come interessa-

re i ragazzi stessi seduti nel prato mentre i grilli

saltavano accanto a loro come potevo catturare

la loro attenzione? Fondamentalmente i giovani

hanno bisogno di attenzione, ed occorre insegna-

re loro sin da piccoli.

Per quanto riguarda invece il senso di gratitudine

altrui, posso solo dire che invece ho il rimorso di

non aver fatto abbastanza, e che quando qual-

cuno mi dice grazie mi sento addirittura a disa-

gio, perché il Vangelo dice: se hai fatto tanto, hai

fatto quello che dovevi fare, noi siamo solo dei

servi inutili.

Come pensa di dare continuità a quanto ha generato? Sia imprenditorialmente che come apostolato.Nel rispetto totale dei tanti giovani che hanno

creduto e credono nelle nostre aziende, per dare

continuità al loro lavoro, ho creato una Fonda-

zione, così mi auguro che l’attività possa andare

avanti. Io ho fi ducia nei miei più diretti collabora-

tori perché lavorano con rettitudine, nel massimo

rispetto dei dipendenti e considerano il lavoro

un’entità sacra, che, come tale, va sempre difesa

e portata avanti.

Sta sviluppando un fumetto altrettanto valido come le Winx usando l’immaginario maschile?

I cartoni animati giapponesi al riguardo sono

oltremodo deleteri. Io sono sempre stato spaven-

tato dalla comunicazione proveniente dai paesi

lontani, dal contenuto affatto morale, inneg-

giante la violenza, la vendetta, gli omicidi. Tutto

questo non può che generare il male, l’odio ed il

rancore. Su tutto ciò mi sentivo incapace, se non

che, quando mi capitò di incontrare quello che

poi diventò il creatore delle Winx, ovvero Iginio

Straffi , che aveva lavorato in Francia, la prima

ad aver lavorato nel campo dell’animazione, pos-

so dire che la casualità, ma anche e soprattutto

tanta buona volontà, ci spinsero verso quello

che ora è diventato un vero e proprio successo

mondiale. Ne sono felice, perché io non ho mai

imposto nulla, però mi sono sempre raccoman-

dato di seguire dei valori pedagogici in tutte le

nostre attività, per mettere dei semi affi nchè il

bene si diffonda. I personaggi dei nostri cartoni

sono alla ricerca di valori quali famiglia, ami-

cizia e solidarietà, ed anche i nuovi personaggi

che presto usciranno sotto il nome di Huntik, più

ispirati all’immaginario maschile, sono certo che

non saranno da meno…

Oggi il sistema di vita nega la natura; non si può aver fi gli all’età giusta, per loro e per noi, per sopravvivere il lavoro resetta ogni parvenza di focolare domestico. E poi, non crede che gli storici, tra qualche secolo, vedendo il numero di aborti propri del mondo occidentale e indotti in quelli in via di sviluppo, si faranno un’idea di noi più veritiera di quanto noi ci illudiamo oggi? Non crede che sarebbe sano per tutti, laici e cattolici, aprire gli occhi aiutati da una campa-gna di comunicazione adeguata?Io credo che la maternità, come lo è per la don-

na, dovrebbe tornare ad essere il fulcro della

società, come lo era ai tempi della civiltà con-

tadina, quando i fi gli venivano considerati una

benedizione di Dio ed erano al centro di tutto.

Oggi purtroppo il fare economico ha delle leggi

che appaiono ferree ai più, e questo è senz’al-

tro un argomento che meriterebbe un dibattito

a sé. Posso solo dire, anche riguardo all’aborto,

che tutto è coperto da un errore assurdo di base,

che fa parlare solo il ‘diritto della ‘donna’, mentre

tace il ‘diritto del ‘bambino’, il ‘diritto alla vita’.

Secondo me il segreto di tutto risiederebbe nel

partire dalle coscienze.

Quali elementi orientano dunque tutti i giorni le linee di sviluppo della PiginiGroup?Come dovrebbe essere nella vita, così nel lavoro:

rettitudine, serietà, impegno, studio ed intelli-

genza.

L’editore di fanoinforma.it

in visita alla Tecnostampa

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34

Speciale Sport&Benessere

Provincia

Alma Juventus Ginn

La StoriaLa prima società ginnica fanese fu la “Ne-

gusanti”, che nel 1904 prese il nome di Alma

Juventus ed iniziò una attività regolare imitando

i “cugini” pesaresi che nel 1898 avevano costi-

tuito la Vis. Tale attività proseguì fra incontri

e concorsi fi no all’inizio del secondo confl itto

mondiale.

Terminata la guerra, la ginnastica a Fano fi ni-

sce nell’oblio e per lunghi anni non trova più

riscontri. Le uniche piccole cose sono dovute,

negli anni sessanta, al prof. Aldo Zengarini che,

al collegio S. Arcangelo, addestra i giovani per

saggi sempre aprezzatissimi.

Sarà proprio da alcuni suoi alunni che il 10

agosto 1982 riprenderanno vita la ginnastica e

l’Alma Juventus che si affi lierà alla F.G.I. (Fede-

razione ginnastica d’Italia).

Il primo Presidente fu Gherardo Tecchi, nomina-

to poi nel 1988 consigliere nazionale e nel 2000

vice-presidente vicario della federazione. Gran-

de merito a Tecchi d’aver portato tecnici validi

come Cocciaro e Shenderey, che in pochi anni

hanno fatto decollare la società ai più alti vertici

nazionali.

Numerosi in questi anni i ginnasti e le ginna-

ste che vestiranno la maglia azzurra, con i fi ori

all’occhiello della medaglia di bronzo al cavallo

con maniglie, ai Campionati Europei di Ginevra,

di Matteo Martinelli e la medaglia d’oro ai Cam-

pionati Italiani Assoluti al Corpo Libero di Davide

Di Pumpo, allenati entrambi dal prof. Giuseppe

Cocciaro. Nell’anno 2001 Tecchi, nominato Vice-

Presidente della F.G.I., lascia la società, che vie-

ne diretta tecnicamente dal prof. Marco Baioni

con la presidenza del sig. Amedeo Tarsi.

Nell’anno 2003 altro cambio ai vertici socie-

tari: subentrano alla direzione tecnica il prof.

Giuseppe Cocciaro ed alla presidenza la sig.ra

Adriana Cardinaletti. Nell’anno 2004 la nuova

dirigenza acquista un capannone che adibirà

a palestra, facendo costruire 3 buche paraca-

dute ed allestendo l’impianto con attrezzature

all’avanguardia.

Nel luglio del 2005, la dirigenza decide di allar-

gare ulteriormente l’impianto di circa 300 mq.

facendolo arrivare quasi a 1000 mq., costruen-

do la quarta buca paracadute e raddoppiando,

in pratica, tutte le attrezzature.

A cura di Nicola Romani

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fano

info

rma.

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RAFFAELLA ALESSANDRI (Insegnante)

Quale tipo di ginnastica insegnate?Questo tipo di sport comprende diversi at-

trezzi e diverse specialità che per le femmine

sono: Corpo libero, trave, parallele e volteg-

gio, mentre per i maschi gli attrezzi sono sei:

Corpo libero, volteggio, cavallo con maniglie,

anelli, sbarra e parallele pari. Essi compon-

gono i vari attrezzi sui quali ci confrontiamo

nelle gare di livello regionale e nazionale e

che man mano che si cresce richiedono di-

verse capacità a livello coordinativo e a li-

vello di forza per eseguire esercizi che pian

piano diventano sempre più diffi cili.

ANGELA PICCOLI Insegnante)

Che tipo di sviluppo fi sico e psichico dà ai bambini questo tipo di attività ginnica?Innanzitutto bisogna dire che la ginnasti-

ca artistica viene chiamata lo sport de-

gli sport, nel senso che prepara anche ad

affrontare altri tipi di attività aiutando a

sviluppare la coordinazione, la destrezza, la

mobilità articolare, l’equilibrio, ovvero tutte

quelle componenti fondamentali che aiuta-

no il bambino a crescere sano e robusto; dal

punto di vista psicologico e emotivo è molto

importante, e lo dimostra il fatto che con

noi ci sono anche alcuni bambini diversa-

nnasticaFossombrone

Piscina Comunale A.S.D. Amico dello SportTEL. 0721 714840 - www.amicodellosport.it

Corso nuoto bambiniLunedì e Giovedì 15,00-18,20 corsoA

Martedì e Venerdì 15,30-18 corsoB

Corso nuoto adultiLunedì e Giovedì 9,30-10,30

Lunedì e Mercoledì 19,15-20,15

AquagymLunedì e Mercoledì 20,15-21

Martedì, Giovedì e Sabato 10,30-11,15

Venerdì 20-20,45

AquatrainingMercoledì 18,30-19,20

Venerdì 19-19,50

Nuoto LiberoLunedì 9,30-15 e 18,20-19,30

Martedì e Giovedì 9,30-12 e 18-22

Mercoledì 9,30-15 e 17-19,30

Venerdì 9,30-15 e 18-22

Sabato 9,30-12 e 15-18

Riabilitazione in acquaLunedì 10,30-11,30

Martedì, Mercoledì e Venerdì 9,30-10,30

Pre-AgonisticaLunedì 18,20-19,20

Mercoledì 17-18

Venerdì 18-19

Pre-PartoSabato 9,30-10,15

Bebè (0-3anni)Sabato 16-17

La struttura presenta anche una palestra che

può essere prenotata per giocare a pallavolo.

mente abili che fanno ginnastica artistica,

nei quali abbiamo notato notevoli migliora-

menti sia dal punto di vista fisico che da

quello psico emotivo. Aiutando i bambini

anche alla socializzazione facendo gruppo,

accresciamo anche l’autostima, ovviamente

dietro tutto questo c’è il lavoro di insegnan-

ti preparati, altamente qualificate, essendo

tutti laureati presso la facoltà di Scienze

Motorie di Urbino, tanto che Il nostro re-

sponsabile, Giuseppe Cocciaro, è titolare

di cattedra presso la stessa facoltà, ed in

passato anche allenatore della squadra na-

zionale maschile.

MARA SCALABRONI (insegnante)

Statisticamente qual è il numero di bambini e bambine che frequentano questo sport?Sono tantissimi perché non abbiamo solo il

centro di Fano, ma anche altri a Cagli, Fos-

sombrone, Sant’Ippolito, Tavernelle, Pietra-

lunga, e quest’anno anche Mombaroccio

Per un totale di oltre un migliaio di iscritti,

ove prevalgono le femmine nei confronti dei

maschi, anche se negli ultimi tempi abbia-

mo notato un aumento di iscrizioni da parte

di quest’utlimi.

Questo aumento è dovuto anche ad eventi sportivi di particolare rilievo come mondia-li, europei o le ormai prossime Olimipiadi, oppure è dovuto anche al lavoro svolto?Probabilmente è più dovuto al fattore

“passaparola” tra genitori, ai campio-

ni: alle altre cose ci si interessa poi con

il passare del tempo ed il proseguimento

dell’attività.

GERUNDO CARMEN (Insegnante)

C’è un età per iniziare questo sport?Noi iniziamo con i bambini a partire dai 3

anni con una attività psicomotoria di ginna-

stica generale, per poi passare alla ginna-

stica artistica preacrobatica con i bambini

dai 5/6 anni in su; poi mano a mano, quan-

do ci si appassiona particolarmente si può

proseguire con l’agonistica e l’acrobatica,

crescendo all’interno della palestra sino ai

18/19 anni e se c’è la passione anche oltre,

fi no ai massimi livelli.

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36

Speciale Sport&Benessere

Nella città di Fano un gruppo di dirigenti, con

a capo il presidente Luca Cecconi, sta portan-

to avanti da diversi anni con tanta passione la

società del Baseball che comprende ben quattro

squadre così suddivise: Serie B, categoria ragaz-

zi, allievi e cadetti. La squadra, che disputa il

campionato di serie B, è composta da giocatori

di Fano con l’innesto graduale dei giovani che

provengono dal nostro fi orente viviaio che ha dato

alla Nazionale Italiana Cadetti e Juniores alcuni

elementi come Ambrosini Riccardo, Barbaresi

Mattia, Ambrosini Eugenio e Bucella Riccardo.

Negli ultimi anni la squadra maggiore ha ottenu-

to notevoli risultati, nel 2006 ha disputato i play

off per la promozione in A2, nel 2007 ha vinto la

Coppa Italia di Serie B, conquistando un posto di

tutto rispetto, nel Baseball Italiano, per la Socie-

tà e per la città di Fano. Le squadre del settore

giovanile, seguite da un gruppo di volenterosi

dirigenti-genitori,

Al momento di consegnare questo articolo per

la stampa il girone di ritorno del campionato

2007/2008 è appena cominciato. Bisogna dire

che la squadra, dopo la precedente crisi di ri-

sultati, ha saputo ritrovarsi, e che, con alcuni

cambiamenti a livello di organico che si sono

resi necessari nostro malgrado per uscire dal-

la mancanza di risultati, è riuscita ad ottenere

fi nalmente due bellissime vittorie, entrambe in

trasferta. La prima a Montecchio, contro la squa-

dra locale, e la seconda contro lo Strike Team.

Queste vittorie hanno proiettato la squadra al

terzo posto provvisorio in classifi ca, nonostante

la successiva sconfi tta contro il Pietralacroce,

squadra di Ancona, che attualmente occupa

la piazza d’onore e che contende al Lucrezia (di

Paio) la vittoria fi nale, ed i risultati ottenuti sono

merito del lavoro svolto dai giocatori e dal tecni-

co, che non si sono mai lasciati andare di fronte

alla scarsità dei risultati e ad alla precedente

situazione in classifi ca, non certo delle migliori.

Nell’ambiente ora si lavora con entusiasmo e

serenità, innanzitutto per raggiungere il nostro

obiettivo, che erano e rimangono i play off.

A questo punto ci auguriamo tutti, giocatori e

dirigenti, che ad assistere le nostre prossime

partite, soprattutto quelle giocate in casa, ci

possa essere sempre il cosiddetto ‘pubblico del-

le grandi occasioni’, così da dare a questo bel-

lissimo sport quella visibilità che tanto merita

e che “Fano” sembra non voglia dargli…forse

perché ancora è uno sport giovane e che deve

farsi largo tra gli altri, ben più radicati nel con-

testo sociale e nel pensiero delle persone, anche

se noi vi assicuriamo che non è da meno!

Fano

Baseball Squadre vincenti

FanoFUTSAL FANO CALCIO A 5

In rimonta!

disputano campionati regionali e spesso com-

pletano la loro stagione partecipando a tornei

importanti come Parma, Rovigo, Montefi ascone,

Pesaro, Potenza Picena e Cupramontana con buo-

ni risultati specialmente la categoria ragazzi che

proprio quest’anno ha vinto il torneo di Pesaro.

Anche queste squadre hanno i loro campion-

cini come Berti Luca e Romiti Diego che hanno

disputato, con La Nazionale Italiana Ragazzi, il

Mundialito. Gli allenatori che seguono l’attività

del Baseball Club Fano sono Rodolfo Furiassi di

Pesaro, Alfredo Gonzalez e Renè Sabater di Cuba,

Ciuccoli Andrea e Mazzanti Daniele di Fano coau-

diovati dal nostro amico statunitense Douglas.

Una nota particolare va alla ditta IMEA IMPIANTI

di Calcinelli, nella persona di Graziano Tinti, che

ha reso possibile tutto questo con il suo contri-

buto nonchè all’Assessore allo Sport del Comune

di Fano Simone Antognozzi, persona disponibile e

sensibile alle problematiche dello sport fanese.

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fano

info

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it37

Nella nostra provincia la pratica sportiva coin-

volge migliaia di individui di ogni età e condi-

zione sociale. Lo sport viene trattato attraverso

tutte le sue sfaccettature, non solo per la sua

valenza di esercizio fi sico ma anche come occa-

sione di socializzazione, veicolo di regole di ci-

vile convivenza e come supporto per l’integrità

psico-fi sica di ogni individuo. E come dicevano

i latini: Mens sana in corpore sano, appun-

to. Abbiamo incontrato l’assessore allo sport

provinciale Renzo Savelli, che concilia questo

impegno con altre importanti deleghe (Pubblica

Istruzione, Commercio, Tutela dei Consumatori,

Cooperazione Internazionale ed Educazione alla

Pace) : ex insegnante, laureato in Lingue e Let-

teratura Moderna, appassionato di storia locale

e per 33 anni consigliere ed amministratore a

Fossombrone. “Nell’autunno 2007 la Provincia

ha avviato - spiega Savelli - d’intesa con il

Coni, il censimento delle strutture sportive pub-

bliche, di quelle scolastiche e di quelle private,

che ci consentirà di predisporre per la prima

volta una seria programmazione provinciale,

e quindi di accedere ai fi nanziamenti regiona-

li. Per questa ragione si sono svolti 3 incontri

molto apprezzati (Pesaro, Carpegna, Fossom-

brone) per spiegare le ragioni dell’iniziativa e

per rifl ettere sulle potenzialità turistiche legate

all’impiantistica sportiva. Entro la primavera il

censimento dovrebbe terminare anche con ini-

ziative programmatorie sovracomunali richieste

nei vari incontri.

E’ il caso di ricordare ancora una volta il nome

di Filippo Magnini, che continua a colleziona-

re primati e medaglie, e quello delle splendide

atlete della squadra femminile “Scavolini” di

pallavolo, giunta al titolo di “campione d’in-

verno”. E questo solo per citare due delle tante

eccellenze che abbiamo anche in altri sport e

che per brevità tralascio, ma non dimentico, e

che gli sportivi ben conoscono. Mi pare inoltre

corretto ricordare che la UISP provinciale il 6 di-

cembre ha festeggiato i suoi 20 anni di attività

e che quest’anno la UISP nazionale festeggerà i

60 anni della sua costituzione”. Quali saranno

gli appuntamenti importanti per il 2008? “Sotto

l’aspetto sportivo vorrei ricordare – continua -

che quest’anno avremo di nuovo il giro d’Italia

nella nostra provincia con due pernottamenti,

una tappa a cronometro (Pesaro – Urbino) e

una in partenza da Urbania per Cesena. Questo

evento, che costituisce certamente un motivo di

grande soddisfazione per tutti gli sportivi della

nostra provincia e che rappresenta un momento

di altissima visibilità del nostro territorio, non

sarà a costo zero poiché presuppone lavori di si-

stemazione delle strade dove transiterà il giro.

Quanto incidono gli appuntamenti sportivi in

termini di bilancio turistico? “E’ fuor di dub-

bio che gli appuntamenti sportivi – precisa

Savelli - soprattutto quelli che si svolgono in

bassa stagione, rappresentano un’occasione

preziosa per destagionalizzare il fenomeno

turistico, per arricchire di eventi i mesi tar-

do-primaverili, per riempire alberghi e pen-

sioni non solo di Pesaro, ma anche di Gabicce

e di Fano. In questo senso mi pare esemplare

l’esperienza di “Il Carpegna mi basta” nel

settore del ciclismo”. Visto che la “Scavo”

sta affrontando una bella stagione, si pensa

di esportare il suo modello gestionale ad altri

“settori”? “Credo – conclude - che sia moti-

vo di vera soddisfazione per sportivi e tifosi

sia l’andamento della “Scavo”, che sta com-

plessivamente mostrando un bel gioco, sia la

scelta dei suoi dirigenti che hanno deciso che

non debba essere solo la squadra di Pesaro.

La società infatti ha lanciato abbonamenti

per le partite a prezzi davvero stracciati per i

giovani sotto i 18 anni non solo di Pesaro, ma

dell’intera provincia. La società inoltre vuol

essere di stimolo anche nei paesi del nostro

entroterra con impegni tesi a rilanciare la

pratica di questo sport, ed effettuare gli al-

lenamenti anche nelle strutture periferiche.

Non per scalzare il prezioso ruolo delle so-

cietà locali, ma per offrire nuove occasioni

di attività sportiva, allargando in tal modo il

numero dei giovani che la praticano”.

Pesaro

SPORT IN PROVINCIAEsercizio fi sico e socializzazioneIntervista all’Assessore Provinciale allo Sport, Renzo Savelli.

Di Valentina Carboni

Il nostro panorama provinciale è connotato da una larga diffusione della pratica sportiva e da una ca-pillare organizzazione in società che toccano tutte le discipline e tutti i settori, sia l’amatoriale che l’agonistico, per sport individuali e di gruppo, che hanno dato risultati importanti e talvolta altissimi.

Inoltre si ripeteranno alcuni ap-puntamenti sportivi diventati ormai garanzia di sicuro successo come i campionati mondiali di nuoto di Pe-saro, quelli a Urbino, e la 6° edizione della “Colle marathon” Barchi-Fano, che nel giro di pochi anni è diventata fra le più prestigiose d’Italia”.

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38

Speciale Sport&Benessere

Domenico Tesei gestisce la sua palestra assie-

me ai due fi gli Giovanni ed Elena, ed il fatto

che la conduzione sia familiare è solo un indice

della particolarità della palestra stessa. Con

alle spalle anni e anni di esperienza nel set-

tore, infatti, nell’aprire questa sua nuova pa-

lestra Domenico ha avuto l’acutezza di intuire

che, oggi come oggi, in una società che pra-

ticamente ti impone di essere stressato dalla

freneticità del lavorare e del vivere quotidiano,

Fano

Lyon KingQUANDO IL BENESSEREÈ DI CASA

E’ su queste basi che, anzitutto, ha struttu-

rato l’ambiente come un open space, ovvero

come un unico spazio che, in virtù dei suoi

600 metri quadri di estensione per 5 metri di

altezza, vede la sala pesi ed il corpo libero

lavorare assieme, in un tutt’uno in cui il sen-

so di freschezza, apertura e libertà la fanno

da padroni. L’ambiente è dunque amichevole,

per non dire familiare, dove giovani e meno

giovani (la palestra è aperta a tutti, dai 15

ai 70 anni, anche se le iscrizioni sono limita-

te a discrezione della direzione, che ci tiene

a poter seguire al meglio i suoi clienti, nel

massimo della comodità e dell’effi cienza) si

allenano assieme in un clima di accogliente

armonia.

Domenico ed il fi glio Giovanni -che si sta lau-

reando in Fisioterapia ad Ancona- seguono le

attività nella sala pesi, con programmi ed al-

lenamenti personalizzati, anche in virtù delle

indicazioni ricevute dai propri medici curanti,

infatti all’attività tradizionale, per la quale

vengono utilizzati attrezzi Technogym, si af-

fi ancano tonifi cazione muscolare, ipertrofi a

e riabilitazione anche post operatoria, per la

quale la palestra agisce in stretta collabora-

zione con fi sioterapisti esterni.

Anche l’attività di corpo libero, seguita dal-

la dott.ssa Laurea Antonioni, laureatasi in

Scienze Motorie ad Urbino, punta più sul

concetto di benessere che su quello di este-

tica fi ne a se stessa, infatti le lezioni sono

mirate alla tonifi cazione muscolare e ven-

gono affrontate a partire e concludendo con

lo stretching, e con l’ausilio di attrezzi quali

elastici, manubri, bilanceri e cavigliere. Non

vengono eseguite coreografi e o balletti, ma

ginnastica in senso stretto, suddivisa per

gruppi muscolari.

Il benessere targato Lyon King vi aspetta nel-

la sua sede sita in prossimità del Consorzio

Agrario di Fano, in Via Borsellino, comoda-

mente raggiungibile da Rosciano, Bellocchi,

S.Orso e dalla superstrada.

le persone hanno bi-sogno di sentirsi bene, ovvero di percepire un benessere che non sia solo a livello fi sico, ma anche mentale.

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fano

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Urbino

Ippoterapia e Master vincenti

Urbino, la sua Università e la Facoltà di Scienze

motorie. Da anni un trinomio vincente. I valori

aggiunti sono quelli legati all’effi cienza degli

insegnamenti, all’entusiasmo delle migliaia di

ragazzi che frequentano ed alla qualità dell’of-

ferta formativa. In aggiunta alla normale attivi-

tà didattica, la Facoltà di Scienze Motorie svolge

tutta una serie di avvincenti iniziative parallele.

Abbiamo chiesto a Vincenzo Biancalana, profes-

sore di Attività motoria adattata, di illustrarne

alcune. “Sono diverse le iniziative interessanti

e non curricurali che la facoltà ha attivato – ha

spiegato il professore – tra cui un Corso di perfe-

zionamento in rieducazione equestre, un master

rieducazione funzionale che è giunto alla secon-

da edizione, diversi progetti di ricerca innovativi

e la tradizionale settimana d’istruzione sciistica

sulla neve”. Soprattutto la prima iniziativa attira

la nostra attenzione. Si possono davvero curare

gli uomini con l’aiuto dei cavalli? A quanto pare

l’ippoterapia è uno dei trattamenti risolutivi più

effi caci che esistano. E proprio quest’anno nella

partirà il “Corso di perfezionamento in rieduca-

zione equestre”nella città ducale. “Il corso si

propone di formare operatori professionalmente

preparati per l’intervento rieducativo mediante

l’uso del cavallo. A questo proposito – ha spie-

gato il Professor Biancalana - intende fornire

competenze specifi che relative alle diverse disa-

bilità psichiche e neurologiche e strutturare ap-

propriate abilità tecnico-pratiche relativamente

alla gestione del cavallo sia durante il training

di lavoro rieducativo sia a riposo, necessarie per

la formazione del profi lo professionale di Opera-

tore Tecnico di Riabilitazione Equestre”. Natural-

mente ci sono sbocchi professionali e riferimenti

ben precisi per chi avrà intenzione di partecipare

al corso. Il settore occupazionale di riferimento

è quello della riabilitazione equestre prodotta in

Centri di Ippoterapia e Riabilitazione, Centri Socio

Educativi e simili, regolarmente riconosciuti dalle

Associazioni di categoria. Chi frequenterà il corso

si specializzerà in maniera tale da poter assume-

re ruoli di conduzione e anche di direzione delle

attività riabilitative in collaborazione con l’equi-

pe multiprofessionale. Il corso prevede una parte

teorica e una pratica. Tra le attività formative in-

dispensabili, i settori scientifi co-disciplinari che

riguardano la parte teorica di 128 ore. La parte

pratica, 204 ore, sarà svolta presso il Centro di

Ippoterapia/Rieducazione Equestre “Cavalli del-

le Fonti” di Morrovalle (Mc) e tratterà i diversi

approcci rieducativi attraverso l’uso del cavallo,

nelle diverse forme di disabilità. Ma gli assi nella

manica non fi niscono qui: il “master in rieduca-

zione funzionale” giunge quest’anno alla sua se-

conda edizione, confermandosi come uno dei più

apprezzati in assoluto di tutto l’ateneo: “L’anno

scorso gli iscritti erano 26, di cui 22 anno già

trovato un’occupazione dopo la frequentazione

del master”. Il successo è evidente ed il master

di primo livello di cui il Professor Biancalana è

coordinatore ha raddoppiato quest’anno le ade-

sioni, con oltre 40 iscritti. Oltre a queste attività

il Professor Biancalana segue alcuni progetti di

ricerca davvero interessanti tra cui quello effet-

tuato in collaborazione con l’ospedale “Fate bene

Fratelli” di Venezia, che riguarda la “dipendenza

da alcol e l’attività motoria”: alla normale te-

rapia, per coloro che sono ricoverati per questi

motivi, vengono abbinato 20 giorni di attività

motoria all’interno dell’ospedale ed una terapia

successiva legata ancora all’attività motoria. In-

fi ne la tradizionale “Settimana d’istruzione scii-

stica sulla neve”: un appuntamento fi sso che gli

studenti urbinati attendono ogni anno. Quest’an-

no si svolgerà dal 24 febbraio e parteciperanno

oltre 150 studenti. La location di quest’anno è il

villaggio olimpico di Bardonecchia, dove l’anno

scorso si sono svolte le olimpiadi.

Intervista al Professor Vincenzo Biancalana. Di Giorgio Bernardini

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Speciale Sport&Benessere

TRATTAMENTI SPECIFICI PER IL VISO

TRATTAMENTO DETOSSINANTE OSSIGENANTEEliminazione delle tossine epidermiche ed ossigena-

zione cellulare.

TRATTAMENTO PULIZIA VISO BASERidona elasticità e morbidezza alle pelli disidratate.

TRATTAMENTO PURIFICANTE ALLE NORMALINEPer pelli miste ed impure. Affi na la grana della pelle e

la rende più luminosa.

TRATTAMENTO ALL’ACIDO GLICOLICOEffetto ansietà subito visibile, elimina velocemente ed

effi cacemente le rughe e l’atonia dell’epidermide.

TRATTAMENTO CONTORNI OCCHICombatte effi cacemente tutti i segni di invecchia-

mento, occhiaie, borse e pesantezza delle palpebre.

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Le proposte deI Cerioni Estetica

TRATTAMENTO RIFLESSOTERMALEE’ costituito da un massaggio alla schiena, dall’ap-

plicazione di fango autoriscaldante sulla colonna ver-

tebrale e da un trattamento specifi co al viso.

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BODY ANALYZERTest personalizzato che stabilisce con precisione la

composizione , la struttura morfologica, il fabbisogno

giornaliero ed il tipo di trattamento estetico più indica-

to alla risoluzione degli inestetismi.

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levigata e compatta.

IMPACCO DETOSSINANTEMaschera per il corpo, ricchissima di principi attivi

derivanti da alghe liofi lizzate, sali minerali ed oligoe-

lementi, che detossina, drena ed elimina i ristagni dai

tessuti + tisana ricca di principi attivi depurativi.

IMPACCO LIPO RIDUCENTEL’alga laminaria, la caffeina, gli oligoelementi e gli

estratti vegetali sviluppano un’azione riducente super

effi cace + tisana a base di erbe aromatiche.

TRATTAMENTO GEL REMISE EN FORMEMaschera corporale gel con grande quantita’ di oligoe-

lementi marini che rimineralizza e tonifi ca + tisana per

una confortevole sensazione di benessere.

TRATTAMENTO GEL DIMAGRANTE

TRATTAMENTI SPECIFICI PER IL CORPO

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scelte importanti… anche nel concedere al pro-

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bienti con aree specializzate, dedicando atten-

zione alla cura della persona. La scelta è stata

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diminuzione del grasso e’ localizzato nelle zone di fi an-

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localizzate, apporta compatezza ed elasticita’ al tes-

suto favorendo l’eliminazione dei ristagni linfatici.

PRESSOTERAPIAMacchinario per rimuovere il ristagno di liquidi in ec-

cesso a favorire il ritorno vero-linfatico.

SERVIZIO BELLEZZA E CONFORT

MASSAGGIPer il benessere ed il trofi smo dei tessuti.

MASSAGGIO TERMOTONICOPiacevole ed effi cace mobilizzazione dei tessuti mi-

gliora la circolazione. Tonifi ca ed ossigena.

MASSAGGIO ANTISTRESSDecontrattura, rilassante e distensivo. Una sen-

sazione di relax e benessere immediatamente

visibile.

LINFODRENAGGIOClassico massaggio terapeutico per favorire l’eli-

minazione delle tossine dai tessuti.

Accelera migliora la circolazione emolinfatica.

Sgonfi a gambe e addome.

DEPILAZIONE ALLE CERE DI AGRUMI O FRUTTA PARZIALEMANICUREPEDICUREMANICURE CON MASCHERA ALLA PARAFFINAPEDICURE CON MASCHERA ALLA PARAFFINALa manicure e pedicure trattati con la maschera alla

paraffi na sono trattamenti piacevoli a base di colle-

gene ed elastina. La pelle delle mani sara’ setosa e

morbita.

RICOSTRUZIONI UNGHIESOLARIUM CORPO - VISO - DOCCIATRUCCOPERMANENTE COLORE CIGLIA E SOPRACCIGLIA

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42

Sport&Motori

Una struttura innovativa, uno spazio più

grande, un ambiente dinamico e attento alle

innovazioni di settore: dalla zona industriale

di Fano la casa editrice G. Promotion si affac-

cia alla conquista del mondo dei motori.

Ora che siamo diventati “grandi” la G. Pro-

motion ha riunito le sue cinque riviste nella

nuova sede di Via Einaudi (zona industriale

Bellocchi) a Fano. In una struttura di ben 500

mq, abbiamo così creato un nuovo spazio che

ci permetterà di gestire al meglio le nostre

testate, sempre in funzione di prodotti alta-

mente qualifi cati.

Nata nel 1999 con Motod’acqua Magazi-

ne (che vanta la prima uscita nel 1992), la

società si è presto allargata con Motoslitte

Magazine - inserto invernale che conta quat-

tro mensilità: novembre, dicembre/gennaio,

febbraio, aprile; le riviste garantiscono ai

molti appassionati italiani un’informazione

precisa e affi dabile su questi due segmenti

motoristici.

Ma non ci fermiamo qui, perché nel 2002 la G.

Promotion è di nuovo pronta a crescere: na-

sce Moto4, primo mensile dedicato ai quad in

Italia. Dalle 64 pagine del primo numero, in 6

anni la rivista è cresciuta fi no a raggiungere

una foliazione che da alcune uscite supera le

200 pagine, occupando una posizione di rilie-

vo tra le tante riviste motoristiche per l’unici-

tà della materia e l’accuratezza dei contenuti.

Dal tempo libero al lavoro, dall’informazione

tecnica alla gara, dagli accessori al raid,

Moto4 offre una guida completa al mondo

degli ATV, con spirito critico e uno sguardo al

futuro, spiegandone e valutandone tutti gli

aspetti.

Un vero e proprio punto fermo per l’Italia e

una realtà conosciuta in tutta Europa.

La nostra offerta editoriale si arricchisce

ancora nel 2006: dopo esserci affermati nel

settore degli ATV, delle moto d’acqua e delle

motoslitte, la redazione si rimette in gioco con

le riviste Autopiù Voglia di Novità, con tutte le

news dal mondo delle automobili, e16 Voglia

di 4x4, specifi catamente dedicata ai SUV e

ai 4x4. I due mensili, già noti nel settore, si

fanno largo tra le numerose riviste rivolte alla

motoristica, scegliendo la strada della cura

per il dettaglio e l’attenzione all’estetica.

Quello dei motori è quindi un mondo in con-

stante crescita; in particolare il segmento dei

quad e ATV è quello che registra la più forte

espansione, con un aumento esponenziale di

nuovi appassionati.

Un pubblico sempre più attento ed esigente

quello dei quaddisti, interessati alle ultime

novità, alle cose belle da abbinare al proprio

passatempo, ai prodotti di tendenza e che si

dà appuntamento, ormai da quattro anni, nel

lungomare Simonetti in occasione del Super-

QuadShow. L’unica fi era mostra-mercato inte-

G Promotion VERSO NUOVE SFIDE

Con competenza e serie-tà ogni mese sono trattati temi di attualità, speciali e approfondimenti, per una visione completa, obiettiva e aggiornata del settore.

Dal prossimo numero i ragazzi della redcureranno sulle nostre pagine una rubriclavori”, i veicoli sportivi trattati nelle loro

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ramente dedicata ai quadricicli e agli sport

alternativi giunge quest’anno alla sua quin-

ta edizione. Ad attendere curiosi e appassio-

nati nel weekend del 25 aprile tante proposte

espositive e sportive, sfi de agonistiche ed

esibizioni ludiche.

Anche quest’anno Fano metterà a disposizio-

ne le sue spiagge per creare delle piste su

sabbia dove si sfi deranno in gare spettaco-

lari i partecipanti al Trofeo Nazionale Quad-

Motard 2008 .

Lo spettacolo non mancherà nemmeno in

acqua: per il 12° anno consecutivo Fano

ospiterà la prima tappa dell’edizione 2008

del Campionato Italiano Endurance di Moto

d’Acqua.

Per appassionare ancora il pubblico tor-

neranno poi le performance da brivido dei

campioni di quad freestyle e di freestyle mo-

tocross, sia su rampa che su pista, il tutto

fruibile gratuitamente.

Quad a 360° quindi, ma non solo: tra i rombi

dei motori, le curve affrontate dai campioni

del QuadMotard non saranno le uniche ad at-

tirare l’attenzione. Torna, infatti, il concorso

di bellezza Miss SuperQuadShow. Per ani-

mare la serata di sabato 26 e ammaliare gli

sguardi il binomio donne e motori si mostra

ancora una volta vincente. Per la conquista

dello scettro di reginetta della manifesta-

zione le ragazze sfi leranno davanti ad una

commissione di giurati che giudicherà non

solo la bellezza ma anche la simpatia e la

spigliatezza delle partecipanti. Per iscriver-

si al concorso è possibile inviare il proprio

curriculum vitae corredato di foto all’indiriz-

zo e-mail [email protected] o via fax al numero

0721/816734 (per maggiori informazioni è

possibile contattarci allo 0721/816711).

Torna, tra terra, cielo e mare, il rombo del Su-

perQuadShow. Per tre giorni la passeggiata

del lungomare Simonetti sarà animata dalla

fi era espositiva: sia che siate appassionati

in cerca dell’ultima novità, sia che vogliate

solo ammirare da vicino questi polivalenti

mezzi, il SuperQuadShow vi offre un’occasio-

ne unica in Italia per avvicinare e conoscere

appieno il mondo dei quad.

Nella foto:

Un emozionante momento della seconda tappa del Trofeo

Nazionale QuadMotard 2007, che quest’anno avrà luogo

proprio sulla spiaggia del Lido di Fano.

lla redazione della G Promotion, che vi presentiamo qui di seguito, rubrica mirata a far conoscere più da vicino, anche ai non “addetti ai

e loro riviste specializzate.

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Le rubriche di fanoinforma.it

I delitti fra le mura domestiche

Sento spesso usare il termine “prevenzio-

ne”, o le varie declinazioni verbali di “pre-

venire”.

Voi stessi, sicuramente, avrete qualche volta

detto che quel tale fatto “si poteva preveni-

re…”, che quel tal comportamento era “pre-

venibile …” e via dicendo.

Molti sanno che anche il diritto penale parla

di prevenzione: ne parla in merito alla funzio-

ne della pena, specifi cando che l’irrogazio-

ne di una pena (pensate, per esempio, alla

reclusione in carcere) spiega i propri effetti

anche nel futuro, sia nel momento in cui mira

a dissuadere tutti i cittadini dal commettere

reati (prevenzione generale), sia nel momento

in cui mira a dissuadere qual singolo cittadi-

no che ha commesso un reato dal commetter-

ne altri (prevenzione speciale).

Non fraintendetemi: il problema della funzio-

ne della pena è di gran lunga più ampio e

complesso di quanto può sembrare; anzi, è

forse il più dibattuto del diritto penale; ma

per adesso è più che suffi ciente quella sem-

plice defi nizione.

Ogni reato comporta una violazione della

legge e provoca riprovazione sociale da par-

te della intera collettività, seppur in diversi

gradi, che spesso dipendono dalla tipologia

del reato.

Ma se la stessa commissione di un comporta-

mento costituente reato suscita vergogna, vi

sono reati oscuri, striscianti, subdoli ed odio-

si, sovente vissuti in silenzio od all’ombra

della paura o addirittura dei sensi di colpa.

Mi riferisco ai delitti commessi all’interno

delle mura domestiche: dai maltrattamenti,

alle violenze - anche sessuali, agli omicidi.

Se leggete le pagine di un rapporto dall’Eures

– “Istituto ricerche economiche e sociali” di

qualche anno or sono, leggerete che in Ita-

lia, nel 2004, si sono contati 187 delitti in

famiglia.

Calendario alla mano, circa uno ogni due

giorni!

Oltre la metà è riconducibile a delitti perpe-

trati all’interno della coppia.

Ed a dispetto dei delatori del meridione, emer-

ge che il maggior numero di omicidi, 83 (pari

al 44,4 %), avvengono al Nord, contro i 64 del

Sud (34,2 %) e i 40 del Centro (21,4%).

Si uccide per motivi passionali nel 23 % dei

casi; stessa percentuale dei delitti matu-rati

a seguito di liti; mentre gli omicidi commessi

in preda a un raptus si fermano al 17,4 %.

Così dice il rapporto e non ho motivo per

dubitarne.

Orbene, una “Decisione quadro del Consiglio

dell’Unione europea” impone ai Paesi membri

la presenza, nei passaggi processuali con le

vittime di violenza, di personale in possesso

di una specifi ca professionalità.

Decisione molto sensata, ma se stiamo par-

lando di “passaggi processuali” vuol dire che

il delitto è già stato commesso.

Ed allora, cosa si può fare?

Vi segnalo uno strumento tecnico applicativo,

che mi sembra particolarmente pertinente,

per i fi ni di quella che chiameremo “preven-

zione domestica”: si chiama “Sara” (Spousal

Il sociologo E. Durkheim scrisse: “non esiste

un modo di essere e di vivere che sia il mi-

gliore per tutti… la famiglia di oggi non è né

più né meno perfetta di quella di una volta, è

diversa perché le circostanze sono diverse”.

Le rapide e profonde trasformazioni economi-

co-sociali che negli ultimi anni hanno toccato

i paesi dell’Occidente hanno prodotto evolu-

zioni sulla struttura della famiglia e sul suo

ruolo nella società. I mutamenti sono stati

prodotti sia tra le esperienze delle diverse ge-

nerazioni, sia all’interno dell’esperienza dei

singoli nel corso della loro vita, cambiando

il clima familiare, l’organizzazione della vita

quotidiana e la reazione genitori-fi gli.

Il rinvio della nascita del primogenito, l’innal-

zamento dell’età media delle madri alla na-

scita del primogenito, la diffusa caduta delle

nascite di ordine superiore a due e la crisi della

nuzialità sono una testimonianza del passag-

gio da un unico modello di famiglia (nucleare

coniugale) a una pluralità di forme familiari:

unipersonali, monogenitoriali, famiglie di fat-

to, miste, adottive, omosessuali.

Separazione e divorzio sono i fenomeni che

maggiormente contribuiscono ad alterare il

quadro delle forme familiari nel nostro paese.

La non realizzata compresenza di due aspetti

educativi importanti (aspetti fusionali, protet-

tivi - materni - da una parte, ed emancipativi e

di norma - paterni - dall’altra) produce spesso

relazioni o di eccessiva dipendenza o troppo

disinvolta emancipazione ed autonomia.

Ora si osserva una tendenza alle famiglie di

fatto, o convivenza “more uxorio”. Le diffi col-

a cura dell’Avv. Nicolò [email protected]

a cura della Dott.ssa Silvia [email protected]

tà di trovare un lavoro da parte dei giovani,

l’elevato costo degli affi tti e l’aumento della

scolarizzazione, possono essere prese come

cause della crisi del matrimonio, ma diffi cil-

mente forniscono una spiegazione esauriente

del fenomeno. Altrettanto importanti sono i

mutamenti profondi della struttura di perso-

nalità, degli stili di vita. La crisi della nuzia-

lità si lega con la decisione di molte coppie

di non istituzionalizzare la loro unione spesso

per il timore di un fallimento che segue ad

uno avuto nel passato.

Le coppie non sposate hanno una ridotta pro-

pensione alla fecondità, in parte dovuta al

fatto che spesso i membri della coppia danno

più importanza all’autorealizzazione indivi-

duale e meno importanza allo “spazio cop-

pia”, ben distinto dallo “spazio individuale”.

Quale tendenza si può leggere in tutte le

forme familiari esistenti oggi? Alcuni autori

parlano di una tendenza a ricercare, oggi, la

modalità più autentica possibile di vita, ma

domando: in questa autenticità se c’è stato

un guadagno (la libertà, per esempio?) a cosa

si è rinunciato? E quanta consapevolezza esi-

ste nei confronti di tale rinuncia?

Il “SistemaFamiglia”che cambia

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assault risk assessment) ed è stato messo a

punto in Canada.

E’ incentrato sull’individuazione di alcuni

fattori di rischio relativi alle caratteristiche

del reo, della vittima, della relazione inter-

personale esistente e del contesto sociale.

Se ho letto bene e se la traduzione di cui mi

sono avvalso è affidabile, il “Sara” così in-

dica dieci fattori di rischio da valutarsi nei

maltrattamenti in famiglia, per prevenire

la prosecuzione delle violenze od il ripeter-

si delle stesse anche nei confronti di altri

soggetti.

I fattori prevedono che si valuti, nel singolo

caso, la presenza, nell’ambito famigliare di:

1. gravi violenze fi siche o sessuali (per esem-

pio, lesioni che mettono in serio pericolo la

vita della vittima o che richiedono cure me-

diche);

2. gravi minacce di violenza, ideazione o in-

tenzione di agire violentemente;

3. inasprimento della violenza fi sica o ses-

suale e delle minacce o ideazioni o intenzioni

di agire con violenza;

4. violazione di misure cautelari o interdittive

(divieto di espatrio, obbligo di presentazio-

ne alla polizia, divieto od obbligo di dimora,

arresti domiciliari, obbligo di allontanamento

dalla casa familiare, eccetera);

5. atteggiamenti negativi nei confronti delle

violenze interpersonali e intrafamiliari; in-

coraggiare o giustifi care il comportamento

abusivo e violento minimizzando ogni re-

sponsabilità personale attraverso la colpevo-

lizzazione della vittima o negando la gravità

delle conseguenze delle proprie violenze;

6. precedenti penali; nella valutazione vengo-

no presi in considerazione condanne o impu-

tazioni per altri reati non legati alla violenza

domestica nei confronti della partner;

7. problemi relazionali; separazione dal part-

ner o elevata confl ittualità all’interno della

relazione attuale o in quelle pregresse;

8. status occupazionale o problemi fi nanziari;

status cronico di disoccupazione, lavoro in-

stabile, gravi problemi fi nanziari;

9. abuso di stupefacenti o alcolici;

10. disturbi mentali; manie, allucinazioni,

demenza, depressioni e ansia; disturbo della

personalità, segnali di minacce, ideazione e

intenzione di suicidio.

Mi pare ovvio aggiungere che la valutazione

e l’analisi dei fattori, soprattutto quando

presenti in più ipotesi, debbano essere fatte

da persone “addette ai lavori”, così da non

creare inutili allarmismi, ovvero, e sarebbe

molto peggio, sottovalutare specifi ci indizi di

rischio.

Ma se è vero che ho iniziato questa chiac-

chierata parlandovi della “prevenzione” così

come intesa dal codice penale, non posso

Infiammazioni interessanti il distretto orale

o orofaringeo in toto, accompagnate o meno

da iperpiressia (febbre) definiscono le “fa-

ringo tonsilliti” che possono essere acute o

croniche.

Allo specialista Otorinolaringoiatra difficil-

mente afferiscono pazienti con forme acute

di faringo tonsillite per le quali è prevalen-

temente referente il pediatra ma piuttosto

quadri di faringo tonsillite ad andamento

ricorrente – cronico.

Da uno studio statistico del 1998 su 10.015

casi di faringo tonsillite acute, si evidenzia

come questa affezione interessi prevalen-

temente la fascia di età che va da 1 a 12

anni e più in particolare colpisca il 19% dei

bambini fra 1 e 3 anni, il 46% dei bambini

dai 3 ai 6 anni, il 32% dei bambini fra i 6

e i 12 anni e solo il 3% degli adolescenti

maggiori di 12 anni.

Quindi il 78% dei bambini fra i 3 e i 12 aa

sono colpiti da episodi di faringotonsillite

acuta.

La causa di tale patologia è virale nel 70%

dei casi e batterica nel restante 30%.

E’ lungo l’elenco dei virus che possono de-

terminare episodi di faringo tonsillite, dai

Rhinovirus (responsabili anche dei comu-

ni “ raffreddori”), a quello di Epstein Barr

(responsabile anche della Mononucleosi),

dell’HIV (AIDS) ma anche al più banale En-

terovirus.

Il grande numero e le loro grandi diversità

hanno materialmente impedito la realizza-

zione di un vaccino che potesse essere effi-

cace ma con scarsi effetti collaterali.

Quindi solamente il 30% dei casi di “mal di

gola con febbre” è causato da batteri che

possono essere debellati da un adeguato

trattamento antibiotico.

Nei bambini il 15-30% dei casi di farin-

go tonsilliti batteriche vanno ricondotte al

famigerato Streptococco beta emolitico di

gruppo A (SBEA) responsabile di tante ap-

prensioni, ripetuti esami e terapie iniettive

poco gradite; negli adulti questa percentua-

le si abbassa al 5 – 17%.

Poichè l’infezione da streptococco beta

emolitico di gruppo A, se non correttamente

tratta, può determinare complicazioni co-

siddette “focali” (cioè a distanza) di una

certa rilevanza, diviene importante poter

effettuare una corretta diagnosi differen-

ziale fra forma virali, meritevoli solamente

di terapia sintomatica e forma batteriche

da SBEA meritevoli invece di adeguato trat-

tamento antibiotico.

Sono innumerevoli gli studi che hanno cer-

cato di individuare dei segni clinici, obietti-

vi o sintomatologici che potessero risolvere

questo problema diagnostico. Oggi possia-

mo affermare serenamente che l’osservazio-

ne della bocca del nostro paziente e/o la sua

sintomatologia o i segni di accompagna-

mento non ci permettono di formulare una

diagnosi differenziale certa fra una faringo

tonsillite virale piuttosto che batterica.

La soluzione di questo quesito diagnostico

quotidiano ma non banale è l’uso del RAD

(test rapido per il rilevamento degli antigeni

streptococcici) cioè di un tampone faringeo

correlato ad una ricerca immuno enzimatica

dello SBEA.

Il test, che mostra una elevata specificità

(maggiore del 90%) ed una buona sensibi-

lità (maggiore dell’85%), è rapido ed ese-

guibile dal pediatra in ambulatorio con un

grande risparmio di risorse, di tempo e di

terapie non necessarie e/o dannose.

a cura della Dott. Giuseppe [email protected]

La diagnosidi Faringo tonsillite

che concluderla ricordandovi che la prima

“prevenzione” - quella che ho sopra chia-

mato “prevenzione domestica” è quella che

ognuno di noi mette in atto ogni giorno nei

confronti di se stesso.

Si trova sempre - mi ripeto, SEMPRE - qual-

cuno di qualifi cato in grado di darci un aiu-

to od un semplice consiglio, anche tecnico.

La speranza è quella di non leggere mai più

articoli dal titolo «Ci sarebbe piaciuto aiu-

tarla, invece dobbiamo ammettere la nostra

sconfi tta» (letto in una testata nazionale

nell’estate del 2007 in merito al presunto

omicidio della propria fi glia da parte della

madre).

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