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Il più prestigioso mensile italiano di windsurf.

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Model Size Fin R·S·SWave Cult Ltd V5 75 229 x 57 cms MFC TQ 16 2012 +8 side 3.5-5.0Wave Cult Ltd V5 83 230 x 59 cms MFC TQ 16 2012 +8 side 4.0-5.5Wave Cult Ltd V5 92 231 x 61 cms MFC TQ 17 2012 +8 side 4.5-6.0Wave Cult Ltd V5 100 233 x 62 cms MFC TQ 17 2012 +8 side 5.0-6.5

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Ride

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RRD Wave Cult“Wider is better”

Programma: Wave Onshore

I nuovi shape della gamma Wave Cult V5 incorporano la filosofia e gli ultimi sviluppi della gamma ad alte prestazioni RRD: tavole larghe sono più facili da utilizzare e planano prima. La larghezza da sola non è sinonimo di manovrabilità, ma se sapientemente combinata con rail più sottili, rocker più accentuato e una bella carena a V, allora la somma di questi fattori permette di raggiungere un livello di manovrabilità adeguato ad una moderna tavola wave al quale si vanno ad aggiungere i benefici della larghezza extra. Si tratta quindi di una nuova formula magica che permetterà di incrementare il numero di uscite fra le onde e aiuterà

i rider a migliorare il loro livello in acqua.

@ R O B E R T O R I C C I D E S I G N S . C O M

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ANNO XVIII - NUMERO 149AGOSTO/SETTEMBRE 2012

DIRETTORE RESPONSABILECristiano Zanni • [email protected]

REDATTORE CAPOFabio Calò • [email protected]

ART DIRECTORGianpaolo Ragno • [email protected]

GRAFICA E DTPCarlo Alfieri • [email protected]

IN REDAZIONEMarco Melloni • [email protected]

FOTOGRAFO SENIORRaffaello Bastiani • [email protected]

INOLTRE HANNO COLLABORATO A QUESTO NUMERO

testi:Maurizio Bufalini, Fabio Calò, Marco Carletto, Cesare Cantagalli, Andrea Cucchi,Valentina Crugnola, Chris Hafer, Francesca LaCroce, Luigi Madeddu, Raimondo Gasperini,Florian Jung, Mattia Pedrani, Simone Pierini, Andrea Rosati, Michi Schweiger,Cristiano Cricco Siringo.

immagini:Erik Aeder, Eric Belande, Emanuela Cauli, John Carter, Crazy Photo, Foto Fiore,Manuel Grafenauer, Chris Hafer, Francesca LaCroce, Valerio Pedrani, Matteo Righetti,Daniele Stanisci, Dave White, Darrell Wong.

EDITORE E PUBBLICITÀ Johnsons Media srlvia Valparaiso 4 - 20144 Milano - tel +39.02.43990087fax +39.02.48022901 - [email protected] - www.johnsonsmedia.it

AMMINISTRATORE DELEGATOCristiano Zanni • [email protected]

SERVIZI GENERALILuisa Pagano • [email protected]

DISTRIBUTORE ESCLUSIVO PER L’ITALIAPress-di Distribuzione Stampa e Multimedia s.r.l.20090 Segrate (MI)

DISTRIBUTORE ESCLUSIVO PER L’ESTEROJohnsons International News Italia - via Valparaiso 4 - Milano

SERVIZIO ABBONAMENTI E ARRETRATI ITALIA & ESTEROJohnsons Media - Via Valparaiso, 4 - 20144 Milanotel +39.02.43990087 - fax +39.02.48022901 - [email protected] attivo dal Lunedì al Venerdì dalle 14:00 alle 18:00.

MODALITA’ DI PAGAMENTOBonifico Bancario intestato a Johnsons Media - Via Valparaiso, 4 - 20144 MilanoBanca Intesa - Coordinate Bancarie: IT 67 o 03069 09529 0724 0265 0199CAUSALE: abbonamento FUNBOARD - NOMINATIVO E INDIRIZZO

Funboard è una testata della società Johnsons Media

srl che pubblica anche i periodici

KiteMagazineStance (kite), Suptime (stand up

paddle), Surf Latino (surf), 6:00 AM (skateboard),

En3 snowboardmag, Snowmap (snowboard),

Soul rider (sci freeride) 4Skiers (sci freestyle freeride)

e gli annuari Surfing (windsurf, surf, kitesurf) e

Snowb (snowboard).

Nessuna parte di Funboard può essere riprodotta in alcun modo senza la preventiva

autorizzazione di Johnsons Media. Testi, disegni e immagini non saranno restituiti se non

espressamente richiesti. L’editore è a disposizione degli aventi diritto nei casi in cui,

nonostante le ricerche, non sia stato possibile raggiungere il detentore del diritto di

riproduzione di eventuali testi e immagini. L’editore e gli autori non potranno in alcun caso

essere ritenuti responsabili per incidenti o conseguenti danni che derivino o siano causati

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Poste Italiane Spa - Sped. Abb. Post. - D.L. 353/2003 (conv. L. 27.02.2004, n.46), art.1, comma 1, DCB Milano.

PREZZO DI UNA COPIA IN ITALIA euro 6,00

ABBONAMENTO ANNUALE ITALIA (8 NUMERI) euro 38,00

PERIODICITÀ mensile: febbraio/marzo, aprile, maggio, giugno, luglio, agosto/settembre, ottobre/novembre, dicembre/gennaio

ISSN 1124-0261registrazione Tribunale di Milano n.5 del14.01.1995 ROC - Registro Operatori diComunicazione - 1234

STAMPAAlfaprint - via Bellini 24 Busto Arsizio (VA)

>ECCETERA

Cover Story

La cover di questo mese è un doppio omaggio. Il primo èper la nostra collaboratrice Francesca LaCroce chedirettamente da Pozo ci ha tenuto aggiornati con le suefotografie e i racconti su quello che accadeva durante lagara. Il secondo omaggio, con lo scatto che immortala lamanovra del momento (Back Loop One Hand One Foot), èper un grande Atleta che sembra essere l’unico ormai ingrado di poter tenere testa al wonder kid volante PhilipKoster. Victor e Francesca… well done!RIDER Victor Fernandez LOCATION Pozo Izquierdo, Gran Canaria FOTO Francesca LaCroce

Inside

Il PWA di Pozo e di Tenerife, a pochissimi giorni di distanza l’uno dall’altro, hanno definitivamente

confermato, come se ce ne fosse stato bisogno, che Philip Koster è semplicemente imbattibile,

almeno fin quando il format delle gare rimarrà invariato, anche se sono fortemente convinto che

in caso di una bella gara di waveriding con vento da destra (leggi Punta Preta) il “piccoletto” di

Vargas possa dire la sua (date un occhio all’Ecstasy tra qualche pagina). Philip è in grado di fare

tutto quello che fanno i suoi avversari, però lo fa più alto, con più potenza e con più velocità. Se

poi ci aggiungiamo un fisico massiccio e la spericolatezza dei 17 anni uniti ad un team di

preparatori ma anche alla sua testa concentrata sull’allenamento (nell’ultimo mese è uscito

tutti i giorni davanti a casa sua per provare a ripetizione in qualunque tipo di condizione i Wave

360°…), ecco che il mix diventa esplosivo! Philip, forse con altri due o tre top rider, di cui uno è

sulla cover di questo numero, ha definitivamente alzato quell’asticella che evidenzia il livello top

dei migliori in assoluto. Ma se il livello in cima sale, anche quello ai piani più bassi vive di luce

riflessa e aumenta di conseguenza. Ci ritroviamo quindi in una gara del PWA in cui al primo turno

se non chiudi alla perfezione almeno un doppio Forward, una Taka e un Wave 360° (scegliete voi

in quale ordine), è meglio se ti alleni ancora un po’. Tenete presente che su una scala da 1 a 12,

un semplice Back Loop può valere 2 in una heat del PWA. Forse, e lo vedremo tra qualche

stagione, sta succedendo la stessa cosa di qualche anno fa nel freestyle con il cambio del

regolamento per le gare del PWA da “overall impression” a “best move”, la disciplina esplose di

nuovo e nacquero un sacco di manovre nuove; guardare ora una heat o semplicemente i ragazzi

che si allenano in acqua è davvero spettacolare. Sarà un caso… ma nel nostro piccolo, ho di

recente assistito (e partecipato) ad una divertente uscita a Sottomarina con una nucleare Bora

estiva (che rarità!), e i tentativi di Taka, Goiter, Wave 360°, Push Loop etc… si vedevano di

continuo! Anche se la manovra difficilmente la si potrà chiudere come i nostri eroi, il solo fatto

di provarla rende il tutto un po’ più eccitante e divertente... ognuno con il suo livello, qualunque

esso sia, e qualunque obiettivo abbia da raggiungere, l’importante è continuare ad alzare quella

famosa asticella!

Se le vostre vacanze estive le dedicherete anche alle onde, come spero, divertitevi più che potete

cercando di imparare la vostra manovra tanto desiderata! Ci rivediamo in edicola a ottobre e

continuate a seguirci anche su funboardmag.com.

Have fun!

Fabio Calò ITA-720

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White Reef - Tel 0547.22756 - [email protected] - www.whitereef.it

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RIDER Ricardo Campello | LOCATION Pozo, Gran Canaria | FOTO Francesca LaCroceSommario

30 TAVOLE&VELE 2013DI Fabio CalòVi presentiamo le novità 2013 di tavole e vele, perlopiù wave e freestyle.Tutto quello che non trovate su questo numero verrà pubblicato sul prossimo.

56 POZO 2012 È GIAʼ STORIA DI Francesca LaCroce

Il Tour Mondiale del PWA wave parte dalla tappa di Pozo e Funboard vi racconta direttamente dallo spot le incredibili gesta dei nostri eroi. 61 nodi,51 atleti, 5 giorni di gara sono solo alcuni dei numeri di questo evento fortemente voluto e supportato dal Morenotwins Club.La nostra super inviata ci racconta ogni cosa.

50 HQ NAISH INTERNATIONALDI M. Carletto, F. CalòL’incursione di Funboard negli uffici della Naish International a Haiku (Maui), dove Michi e Julia Schweiger ci hanno raccontatomolte cose interessanti sull’azienda e sull’attuale stato del mercato mondiale.

64 DONʼT LET GODI Florian JungIl tedesco volante a causa di un infortunio è dovuto stare per un po’ di tempo fuori dall’acqua, si è dato quindi da fare conla telecamera e ci racconta il dietro le quinte del suo lavoro.

68 IFCA WORLD CHAMPIONSHIPDI Andrea CucchiAndrea Rosati si è laureato Campione del Mondo Master Slalom al Lago di Garda. Andrea Cucchi ci racconta come è andata.

72 SHAKA BUMP&JUMPDI Fabio CalòIl Lago di Garda torna ad essere il principale protagonista degli eventi della stagione estiva, la pazza Jump competition è ormaidiventata un must e si è anche aggiunto uno stage per i Young Guns con Steven Van Broeckhoven.

78 VELEGGIATA WINDSURFERDI M. Bufalini, F. CalòRitorno al passato? Forse… ma le foto di questo articolo sono recentissime. Non ci credete? Sfogliate qualche pagina e vedrete con i vostri occhi!

84 FAQLa sezione di Funboard dedicata a chi vuole surfare meglio e divertirsi di più.In questo numero:• Willy Skipper Clew First• Posizione delle mani

90 SPOT GUIDERinfreschiamo questa calda estate con un tuffo nelle fantastiche condizioni della verde Irlanda.

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Ecstasy, cibo per la mente!

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RIDER Philip Koster | LOCATION Hookipa, Maui | MOVE Aerial Off the Lip Double Forward | FOTO John Carter

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5 – 6 – 7 OTTOBRE 2012TORNA IL WINDFESTIVAL IN LIGURIAEcco la nuova edizione del festival che nel Duemila ha lanciato il Freestyle in Italia. Teatro

dell’evento, la spiaggia di Diano Marina (IM). A qualche anno di distanza dalle passate edizioni,

torna in Liguria il WINDFESTIVAL. L’evento che nei primi anni Duemila ha animato il golfo

imperiese con gare di freestyle e feste memorabili, sbarcherà ora sulla spiaggia di Diano

Marina con una manifestazione a tutto tondo: lo spot ospiterà competizioni e campioni di

windsurf, kitesurf, sup, surf e wakeboard. A riportare il festival nel ponente ligure è Valter

Scotto, di casa a Tenerife ma originario proprio di qui, in collaborazione con la dianese

Opensport, capitanata da Andrea Ippolito. La nuova edizione del WINDFESTIVAL si annuncia

interessante e variegata: diverse le discipline scelte per questa innovativa edizione 2012. Ci

saranno gare di windsurf, di kite e di SUP, esibizioni di wakeboard, ma anche test gratuiti e

una expo dei materiali 2013 l’unica prevista nel Nord d’Italia. L’elenco degli espositori che

porteranno a vedere i nuovi materiali è lungo. Per citarne alcuni, sulla spiaggia di Diano

Marina, ci saranno: RRD International, 99 Boards, Maverix, MauiSails, North Sails, Fanatic, JP

Boards, Gaastra Sails, Challenger Sails, Neil Pryde, Quatro Boards, Al360, oltre a molti surf

shop. In acqua, ci saranno tutti i “local” e molti surfisti canari a suggellare il “gemellaggio

sportivo Diano Marina – El Medano” e Valter Scotto annuncia: “Sono già aperte le iscrizioni per

le gare long distance, sia per windsurf che per SUP e kite, oltre a gare di freestyle. Non

temete: in mancanza di vento si utilizzerà il grinch o la moto d'acqua, come si usa anche al

PWA”. Per iscriversi alle competizioni, occorre scrivere una mail a [email protected].

L’obiettivo però è coinvolgere tutto il territorio e sfruttarne le potenzialità. Così, mentre in

acqua i grandi nomi italiani del windsurf e del kite si daranno battaglia, sulla spiaggia sarà la bike ad essere protagonista, insieme a un contorno di tante altre

iniziative interessanti quali concerti, dj set e esibizioni di fitness, hipop e street dance. L’appuntamento è sulla spiaggia di Diano Marina (IM), dal 5 al 7 ottobre

2012. Per Info: VALTER SCOTTO +34.625.54.73.52; ANDREA IPPOLITO +39.392.888.42.79; [email protected] - www.windfestival.com - www.facebook.com/windfestival

ROMA EVENT-ONE L’olimpiade degli sport acquatici e da spiaggia del 2012. Dopo il successo della

prima edizione del Roma Event-One, torna per il secondo anno la

manifestazione dedicata agli sport acquatici, da spiaggia e da strada che già

nel 2011 aveva raccolto oltre 20mila appassionati di windsurf, stand up paddle

(Sup), kite, surf, beach tennis, volley, parkour, skate e indoboard.

Nel weekend dal 20 al 23 settembre a Maccarese (Fiumicino, Roma) si terranno

contest, lezioni ed esibizioni mozzafiato e saranno ospitate tappe del

campionato europeo di Sup e di quello nazionale di kite cross. La spiaggia della

Rambla si affollerà di atleti di fama internazionale, personaggi dello spettacolo

e i protagonisti dei campionati italiani. Gli spazi espositivi allestiti nel villaggio si

trasformeranno nella più grande vetrina di materiale e abbigliamento sportivo

da spiaggia, con gli espositori dei maggiori brand, nazionali e internazionali,

che presenteranno le nuove attrezzature olimpiche. Roma Event-One 2.0 infine

sarà sinonimo di musica, incontri e divertimento grazie ad aperitivi e cene in

spiaggia, concerti e dj session per salutare l’estate.

Fast news

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CAMPIONATO DEL MONDO FREESTYLE PRO-KIDSDal 19 al 24 giugno si è svolto a Marsiglia il campionato del mondo Pro-Kids.

Venti atleti provenienti da tutto il mondo si sono dati battaglia nelle acque

francesi per conquistare il titolo assoluto della loro categoria. Le nazioni più

rappresentate sono state Belgio e Olanda, a testimonianza del crescente

movimento giovanile europeo. Durante i cinque giorni di gara il vento non è

stato dalla parte di atleti e organizzatori, facendo si che i risultati si

assegnassero soprattutto con condizioni di light wind. I nostri portabandiera si

sono fatti onore a colpi di geko e trick vari durante tutto l’evento. Nella

categoria pro-kids si è presentato l’esordiente Nicolò Tagliafico, 12 anni,

emergente del Windsurfing Club Sa Barra di Sant’Antioco; per gli juniores

Riccardo Marca, 15 anni, da Riccione, anch’esso alla prima esperienza

internazionale e il già noto Nicolas Slijk, 17 anni, del Lago di Garda, che ha

gareggiato nella categoria Youth. Vedendo la situazione meteorologica non

molto promettente, il race director Ruben Petrise al secondo giorno di gara, ha

deciso di dar fuoco alle polveri e far partire il tabellone Pro-kids in condizioni

veramente marginali. Subito i ragazzi del Nord Europa hanno messo in evidenza

il loro altissimo livello tecnico, mostrando padronanza di trick light wind. I

nostri ragazzi hanno avuto notevoli difficoltà, non abituati a questo tipo di

condizioni. Nei giorni seguenti anche le altre categorie hanno avuto la loro

chance di andare in acqua ma il vento non è stato dalla loro parte e dopo

qualche batteria si è deciso di sospendere. Finalmente il 22 giugno il vento ha

soffiato per qualche ora nelle acque marsigliesi, dando la possibilità a tutti i

rider di esprimersi al meglio. Per la categoria Pro-kids vince il single

elimination il belga Michel De Cooman, secondo si piazza il connazionale Mattiys

Lasore e al terzo posto a parimerito Steven Max da Aruba e Kostya Smirnov,

russo trapiantato a Dahab. I tre dominano anche la categoria degli Juniores,

dove vince Steven Max, al secondo posto l’israeliano Jonathan Yagen e sul

gradino più basso del podio salgono a parimerito Mattiys Lasore e Michiel De

Cooman. Negli Youth, al primo posto si classifica Nick Van Ingen, proveniente

dall’Olanda, secondo Rafael de Windt da Curacao e al terzo posto Antoine Albert

della Nuova Caledonia. Purtroppo i nostri atleti, in condizione di vento così

leggero, non hanno potuto esprimere al meglio le loro potenzialità, ma dalla

loro hanno la giovane età e le potenzialità per fare tesoro di questa esperienza

e per prepararsi al meglio per i prossimi eventi.

Fast news

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Da sinistra: Gigi Madeddu (accompagnatore),Nicolò Tagliafico, Riccardo Marca e Nicolas Slijk

Riccardo Marca da Riccione. Nicolas Slijk da Torbole sul Garda.

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RRD SKIN HARNESSDopo i successi ottenuti coi trapezi E-Qlzr e Perfo, la factory grossetana

presenta un nuovo innovativo trapezio a fascia: lo Skin Harness Ws.

Si tratta del trapezio più sottile, soffice e leggero della collezione RRD,

caratterizzato da un’outline minima, e sviluppato per lasciare la massima

libertà di movimento pur mantenendo un grande supporto alla schiena.

Quanti hanno già avuto la fortuna di poterlo provare sono rimasti

impressionati dalla sua leggerezza e dall’incredibile comodità e supporto

che riesce a dare alla schiena.

Per maggiori info: www.robertoriccidesigns.com

CAMPIONATO ITALIANO SLALOMNulla di fatto al Campionato Italiano Slalom che era di scena da 27 al 30

giugno a Marina di Grosseto. Come nella migliore delle tradizioni, sia il

giorno prima che per l’intera settimana successiva al Campionato, il campo

gara è stato movimentato dai classici 15-20 nodi del termico. Vento che non

si è visto durante i giorni del Campionato lasciando gli atleti in spiaggia

sotto un sole cocente ad osservare il mare che non ha quasi mai dato la

speranza di poter fare iniziare almeno una batteria.

Peccato! Nonostante l’assenza di azione in mare, a terra non ci si è certo

risparmiati, e la sede della Compagna della Vela Grosseto, ottima location

per un tale evento, è stata movimentata da skipper’s meeting, spaghettate

di mezzo giorno per atleti e staff, riunioni ed elezioni AICW, e la mostra delle

vignette del mitico Chiod.

Tutto questo avete potuto vederlo “day by day” con le nostre news

pubblicate su funboardmag.com.

Quello che non sapete è che avevamo preparato anche un’intervista molto

interessante a Marco Borioni, presidente del Circolo che ha ospitato la

manifestazione. Purtroppo per mancanza di spazio su questo numero, ho

preferito posticipare l’articolo per dargli il giusto risalto e verrà pubblicato

sul prossimo.

Vi informo inoltre che il Campionato Italiano Slalom si ripeterà! Le date

prestabilite, in attesa di conferma ufficiale dalla AICW, dovrebbero essere

intorno al 1 novembre, stessa sede e con format invariato.

Saranno anche accettate nuove iscrizioni! Mentre inizialmente si era deciso

di “congelare” la gara.

Per maggiori info rimanete connessi su funboardmag.com

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REGATA NAZIONALE TECHNO 293 CAMPIONATO NAZIONALETESTO DI Marco Corti FOTO DI Cataldo Albano

Già da qualche settimana prima della data di inizio, il tam tam su facebook e le

preiscrizioni arrivate al coordinatore nazionale della classe facevano prevedere

una gran partecipazione di concorrenti provenienti da tutte le zone Fiv in cui la

tavola giovanile Techno 293 è diffusa e praticata. Ma la regata nazionale in

programma a Marsala dal 6 all’8 luglio 2012 valida per l’assegnazione dei titoli

nazionali di classe si è rivelata ben presto l’evento che ha registrato la maggior

partecipazione di atleti, team, allenatori e accompagnatori di quest’anno.

Seconda solo all’edizione 2011 svolta a Frassanito Otranto (Le), uno dei siti più

amati dai windsurfisti italiani, dove il numero dei presenti aveva fatto registrare

la cifra record di 125 atleti. Già la scelta di disputare questo campionato a

Marsala si era rivelata particolarmente felice; sede in passato di importanti

manifestazioni nazionali ed internazionali la patria del famoso vino liquoroso è

la città siciliana che per bellezze naturali, storiche, culturali e qualità del cibo è

seconda a poche altre in Italia. Insomma gli ingredienti principali della ricetta

vincente c’erano tutti a partire dai ragazzi della classe Techno 293 che, alla fine

in 116 hanno affollato la Lega Navale Italiana che ha ospitato la manifestazione.

Già dall’arrivo il clima di ospitalità è grande; il Presidente a della Lega Tonino

Siragusa con i suoi uomini si è fatto in quattro per allestire gli spazi necessari

per ospitare tutti. 116 tavole e altrettante attrezzature, senza contare i carrelli,

rappresentano una superficie di ingombro di non facile gestione. Tutto è filato

per il verso giusto fin dal primo giorno ed anche le iscrizioni, che solitamente

sono un momento di caos prima della regata, sono andate lisce come l’olio

grazie alla competenza e al lavoro della segreteria del circolo coordinata da Leo

Bellissimo che ha ricoperto l’incarico di scorer della manifestazione. Puntuale

arriva presidente del comitato di regata Enrico Alberino che con lo skipper’s

meeting e con la sincronizzazione del proprio orologio con quello dei

concorrenti apre ufficialmente la regata nazionale. La partenza della prima

prova del primo giorno di regate è prevista per le ore 14.00. Al termine della

riunione con i timonieri l’incontro del comitato di regata con gli allenatori per

cercare di sciogliere tutti i dubbi ed ascoltare le richieste di tutti. Poi ognuno

per la sua strada. Il comitato in acqua per piazzare il campo e gli allenatori e gli

atleti a regolare le attrezzature e prepararsi psicologicamente per la regata. A

dare una mano alla preparazione psicologica ci aveva pensato già il cuoco della

Lega Navale che aveva sfornato poco prima una pasta calda per tutti in grado di

mettere chiunque in pace con il mondo. Anche se dalla mattina aveva soffiato

con discreta intensità facendo presagire un rinforzo nelle ore più calde, il vento

in realtà si è mantenuto tutto il giorno intorno ai 6-8 nodi consentendo di

disputare due prove anche se in condizioni non plananti. Quindi tutti a terra e a

casa con una buona dose di tempo libero per visitare la città o per rilassarsi e

divertirsi o per fare acquisti o qualche scorribanda nelle numerose gelaterie

Fast news

18

Page 21: Funboard 149

per cui Marsala è anche giustamente famosa. Ma tutti attenti a quanto qualche

locale aveva preannunciato. Le previsioni meteo erano molto favorevoli per

sabato 7 con vento da nord di buona intensità. Mai parole furono più esatte.

Bisogna sempre ascoltare i locali; infatti, puntuale il giorno dopo il vento non si

è fatto aspettare e fin dalla mattina si è presentato di intensità tra i 14 e i 18

nodi ponendo le condizioni per disputare 3 prove per tutte le flotte in gara ad

eccezione dei più piccoli che possono svolgere al massimo due regate al

giorno. Tutti felici al termine della giornata impegnativa dal punto di vista fisico.

Ma forse il più felice di tutti il fotografo ufficiale della manifestazione Cataldo

Albano (sono sue tutte le foto di questo articolo) che vedendosi sfrecciare 116

ragazzi davanti al gommone scattava, riprendeva, postava su facebook immagini

senza soluzione di continuità. Serata al circolo riunito in festa con la proiezione

delle foto e dei filmati della giornata, poi tutti a letto gli atleti e ancora qualche

minuto di riunione per gli allenatori con il segretario della classe Marco Corti

per condividere idee e mettere a punto strategie per il futuro come è ormai

prassi tutte le volte che ci si incontra durante una regata nazionale. Poco dopo

la mezzanotte davvero tutti a letto anche se con una previsione non bella

riguardo al meteo del giorno dopo. Il solito locale ottimamente informato, infatti,

ci dava poco da sperare. Inversione di direzione di 180° e veramente poca aria.

Insomma l’ultimo giorno si preannunciava poco eccitante. Partenza prevista alle

ore 11.00. Arrivati al circolo intorno alle 9:30 effettivamente sembrava una

giornata con assenza totale di vento. Una bandiera intelligenza sull’albero dei

segnali invitava tutti a non lasciare il parco tavole in attesa di sviluppi. I giovani

atleti ne approfittavano per un po’ di ozio; per scambiarsi i numeri di cellulare

dei nuovi amici che non avevano mai incontrato prima o i contatti su facebook

che è ormai il canale di comunicazione più usato dalla classe. Poi le raffiche

sono diventate sempre più frequenti e chi era in relax ha cominciato ad alzare

gli occhi verso sud. Mai una previsione sbagliata è stata accettata con più

entusiasmo. Da una quiete apparentemente perfetta si è passati ad una debole

attività e quindi ad una frenesia generale che ha coinvolto anche l’amico

fotografo che dall’ennesima borsa delle attrezzature tira fuori di tutto,

comprese due GoPro da installare sulle tavole di due volontari. Si parte un’altra

volta. In ritardo ma si parte. Il comitato comincia ad imbastire il campo mentre

gli atleti e i loro allenatori mettono a punto le proprie attrezzature. Tutti in

acqua e due prove plananti con vento sui 14 nodi. Purtroppo non c’è tempo per

la terza prova che può essere disputata per regolamento solo dopo un’ora di

sosta a terra. Finisce così con 7 prove portate a termine per le categorie

maggiori questo Campionato Nazionale di classe. Bella anche la cerimonia della

premiazione con le coppe messe in palio dalla Lega Navale e con Ezio Ferin,

presidente internazionale, della classe Techno 293 al microfono per

l’assegnazione dei titoli previsti.

Classifiche complete su funboardmag.com.

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ALTO GARDA APP: UN ALTRO MODO DI SURFARE SUL LAGOPer gli appassionati del wind surf, catamarano, kite surf e MTB, “Alto Garda

App” è il modo giusto per vivere l’esperienza sul lago di Garda al meglio.

Attraverso la nuova applicazione per smartphone e tablet sviluppata dalla

società trentina Trient Consulting Group, è ora possibile scoprire cosa fare,

quando e dove andare nella zona di Riva del Garda, Nago-Torbole e Arco.

Alto Garda App è un’applicazione nata per la comunicazione turistica e la

diffusione della cultura e dello sport, si scarica gratuitamente dalla rete e

consegna nelle mani del turista uno strumento fortemente innovativo che gli

permette di conoscere e vivere più a fondo il territorio attraverso servizi a 360°.

Grazie infatti alle tecnologie avanzate di localizzazione (GPS, bussola, giroscopio)

e visualizzazione (videocamera, contenuti video) installate a bordo di tutti gli

ultimi dispositivi, l’esperienza dell’ospite viene arricchita in modo

completamente nuovo. Tra le possibilità offerte è possibile trovare gli eventi più

interessanti e vicini semplicemente guardandosi intorno attraverso la

videocamera, oppure percorrere sentieri in mountain bike tenendo sempre

d’occhio la propria posizione sulla cartina, o ancora conoscere le previsioni

meteo della zona in cui ci si trova, essere informati sulle attività di windsurf,

catamarano e kite surf presenti nella zona.

Lo Sport Center Surf Segnana, che nel settore vanta il primato per grandezza

nell’area del Garda, ha deciso di aderire all’iniziativa attraverso l’inserzione di

una pagina dedicata. Dalla sezione “Scelti per te” della pagina principale della

app, si accede a “Sport Center Surf Segnana”: qui può scorrere con un dito

l’elenco di tutte le attività proposte dal Centro per trovare quella più vicina o

quella più rispondente alle proprie esigenze. La pagina della singola attività

presenta una o più immagini rappresentative in alta definizione insieme a un

testo descrittivo. Utilizzando un

simpatico menù a rotella, è

possibile accedere a una serie

di funzioni: telefonare al Centro

con un semplice “tap” (il “click”

dei dispositivi mobili) senza

dover comporre il numero,

comunicare via e-mail con il

personale, consultare il sito

web del Centro, visualizzare le

sedi su Google Maps™ con le

indicazioni per raggiungerle

rispetto alla propria posizione e

non solo. Fiore all’occhiello di

Alto Garda App è infatti la

tecnologia della realtà

aumentata, che in questo caso guida tramite videocamera il turista

direttamente tra le coste del lungo lago per raggiungere il Centro.

Questo modo inedito di consultare i servizi consente all’appassionato di sport

sull’acqua di vivere l’esperienza del Lago di Garda in modo più diretto. Marco

Segnana, titolare del Centro e grande appassionato delle attività sportive che

offre, commenta soddisfatto: “Alto Garda App è sicuramente un modo efficace

per rapportarci con la clientela e per trasmettere e condividere la nostra

passione per gli sport sull’acqua”.

INFO: SurfSegnana – Foci del Sarca – 38069 Torbole sul Garda (TN).

Tel. 0464-505963. Web: www.surfsegnana.it - e-mail: [email protected]

Fast news

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IMPRESSIONI DI GUIDA DI GIGI MADEDDUFANATIC SKATE TE 2013: Per la nuova stagione Fanatic si presenta sul mercato

freestyle con un gioiellino davvero interessante: lo Skate 2013. Il freestyle

moderno ha necessità di performance portate all’estremo e di conseguenza di

tavole pronte a soddisfare le esigenze di tutti i rider. Ecco perché Fanatic propone

due modelli indirizzati a rider di livelli diversi. Il Team Edition, la tavola del 4 volte

campione del mondo Gollito Estredo, si presenta con alcune modifiche davvero

interessanti che l’hanno resa più veloce e aggressiva. Pur tenendo un outline

simile a quello della scorsa stagione, la tavola grazie alla scassa del piede

d’albero arretrata di ben 5 cm si presenta più compatta e maneggevole. Si può

subito notare la vicinanza al rig che ci fa sentire pronti per ogni tipo di trick. Tutto

reagisce più velocemente. Questo agevola anche la planata che risulta immediata.

Come sempre poi Fanatic propone un modello alternativo al Team Edition.

Quest’anno la tavola risulta leggermente diversa dalla sorella maggiore. Lo shape

infatti è rimasto quello perfetto dello scorso anno, con le stesse caratteristiche.

La tavola, già ottima, ha con una costruzione robusta e un peso contenuto che

non arriva ai 6,5 kg per la versione 99LT. Consigliata a rider di tutti i livelli: dal pro

a colui che si accinge a muovere i primi passi in questa disciplina. Dalla sua ha

un prezzo come sempre accattivante che la rende più economica rispetto ad altri

modelli sul mercato ma con le medesime performance.

NORTH SAILS IDOL 2013: Era nell’aria ormai da qualche mese: North Sails stava

testando un nuovo modello di vela che sarebbe stata l’arma freestyle per la

stagione 2012. Dopo averla vista bianca nelle mani del 4 volte campione del

mondo Gollito Estredo sul gradino più alto del podio della prima tappa del PWA

dove ha sbaragliato la concorrenza con manovre di livello davvero superiore agli

avversari, ecco finalmente la nuova IDOL. La IDOL rappresenta il punto di arrivo

per ogni freestyler che vuole una vela costruita e dedicata a questa disciplina.

Ultraleggera, grazie al nuovo materiale in monofilm la vela è si presenta anche

molto robusta, soprattutto al confronto con vele simili dedicate a questa

disciplina, e con 4 stecche. La IDOL però dà il suo meglio in acqua, durante ogni

tipo di trick. Tutti i rider entreranno subito in sintonia con questa vela. Facile da

far planare grazie al punto di massima potenza centrale che dà equilibrio e

stabilità sulle braccia. Ottimo anche il compromesso tra lunghezza albero e

boma per un feeling di maneggevolezza immediato. La nuova IDOL è inoltre

perfetta nelle new move. La sua potenza ci permette di planare subito anche in

condizioni di vento al limite e di eseguire manovre new school come Culo, Kono,

Burner. La sensazione in un primo momento è quella di avere una vela facile tra

le mani, per poi sprigionare tutta la

sua potenza e farci decollare con

estrema facilità. È questo il suo

segreto! Caratteristiche prettamente

tecniche: un monofilm con vernice

che rinforza i ferzi, boma e albero

corto per maneggevolezza e potenza.

Disponibile dalla 4.0 alla 5.9 si può

scegliere in 3 diverse colorazioni:

rosa/celeste, verde/marrone e CODE

Gollito model gialla/nera. Provare

per credere, questa vela potrebbe

essere riassunta con: potenza,

controllo e maneggevolezza.

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Gigi Madeddu nel suohome spot Sa Barra

con i materiali nuovi.

Toys

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24

Una settimana intera di test, presentazioni dei materiali con spiegazioni nei

minimi dettagli di ogni singolo prodotto, riunioni formali e informali, ma

anche tanto divertimento in acqua. Quest’anno e per la prima volta in

assoluto, il meeting Boards&More è stato organizzato al Lago di Garda a

Navene. La scelta di questa strategica location non è stata casuale. Nei mesi

precedenti il KiteSegnana, in collaborazione al Kite Club Malcesine, ha

organizzato il tutto nei minimi particolari in modo da garantire il massimo

dell’ospitalità e del confort al numeroso gruppo internazionale che avrebbe

partecipato al meeting. Inoltre Navene è uno dei pochi spot del Lago in cui è

possibile sfruttare sia il Peler del mattino che l’Ora del pomeriggio senza

spostarsi, e se teniamo in considerazione anche il fatto che Navene è uno dei

principali spot kite del Garda, oltre che di windsurf, ecco che il gioco è fatto!

Non solo quindi lunghe presentazioni dei prodotti, ma tutti i vari distributori e

atleti intervenuti hanno potuto anche provare direttamente in acqua tutte le

novità, grazie ad una settimana decisamente generosa di vento. Sono apparsi

a Navene quindi campioni del calibro di Nik Baker e Andre Paskowski per il

windsurf e Kirsty Jones e Chase Kosterlitz per il SUP. Spero che avrete notato

una certa affluenza di news su funboardmag.com con il materiale prodotto

durante il meeting. Nik Baker in persona ci ha presentato l’intera gamma di

vele North Sails e tavole Fanatic 2013. Molti video delle presentazioni li

abbiamo già messi on line, altri devono ancora essere pubblicati (quelli

freeride/race). Andre Paskowski invece si è intrattenuto con Funboard per un

paio di iniziative: la prima con un intervento al Progetto Serenity (che ha sede

proprio al Nany Aqua Center di Navene) spiegando per bene alcune manovre

freestyle ai giovani rider di Malcesine che partecipano al progetto; la

seconda, rilasciandoci una lunga ed esclusiva intervista che abbiamo già

pubblicato nel numero precedente (RAW Talk). Kirsty Jones e Chase Kosterlitz

invece hanno collaborato con noi per la produzione di un articolo sul SUP al

Lago di Garda grazie alle fantastiche foto di Ronny Kiaulehn (articolo

pubblicato sul numero 09 di SupTime). Insomma una settimana in cui

abbiamo avuto a disposizione davvero tanto materiale da vedere e provare, e

il frutto di tutto questo lavoro è stato e verrà spalmato sia sui nostri

magazine che sul web. Sinceramente mi sarei aspettato di trovare qualche

mio collega di riviste concorrenti, ma così non è stato; Funboard era

presente e in questa occasione vorrei anche ringraziare il fotografo Crazy, un

amico che ha saputo tramite il suo lavoro documentarci questa settimana.

DAL 16 AL 23 GIUGNO 2012 SI È SVOLTO A NAVENE SUL LAGO DI GARDA IL MEETING BOARDS&MORE PER I DISTRIBUTORI. SONO STATE PRESENTATE AGLI ADDETTIAI LAVORI TUTTE LE NOVITÀ 2013 DEI MARCHI FANATIC, NORTH SAILS, NORTH KITEBOARDING E ION PER IL WINDSURF, SUP E KITE. QUESTO MEETING È STATOORGANIZZATO IN COLLABORAZIONE CON IL KITESEGNANA E IL KITE CLUB MALCESINE. FUNBOARD OVVIAMENTE NON POTEVA MANCARE A QUESTO EVENTO…

Ita events TESTO DI Fabio Calò | FOTO DI Crazy Photo

Il nuovo sistema per il pieded’albero North Sails.

Il meeting Boards&More di Navene è stato organizzato in collaborazione con il KiteSegnana e il Kite Club Malcesine, con il patrocinio del Comune di Malcesine.

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25

TESTO DI Simone Pierini | FOTO DI Emanuela Cauli

Nel week-end del 13-15 luglio si è svolto l’Italia Surf Expo, manifestazione

dedicata principalmente al surf e al SUP, ma anche il windsurf ha avuto il suo

spazio grazie al XRay Windsurf Academy. Portare il windsurf in prima serata

sui Tg nazionali, per l’immagine e la promozione di una disciplina che da

sempre fatica ad invadere il mondo dell’extra settore, potrebbe da solo

rappresentare una vittoria. Ma non è così. Ciò che è emerso dalla tre giorni

di Italia Surf Expo 2012 (a Santa Severa – Roma), il primo evento d’Italia

dedicato alla “surf culture”, è stato il successo raggiunto tra i giovani.

Centinaia di corsi gratuiti per bambini, ragazzi, ragazze, adulti. Tutti in acqua

a testare lo sport più bello del mondo grazie alla XRay Windsurf Academy. Il

lavoro di Raimondo Gasperini non si ferma mai e questo evento, che giunge a

sole due settimane dall’XRay Talent Factory 2012 di Talamone, ne è la

conferma. Per restare al top serve impegno costante, sia negli allenamenti

che nel lavoro fuori dall’acqua. L’XRay Team al completo si è messo a

disposizione ai piedi del castello di Santa Severa di appassionati, curiosi e

bagnanti. Tutti attratti dalle esibizione di Ray, di Giovanni Passani e Federico

Nesi (Best Rookie 2011 e 2012) che hanno dato spettacolo davanti ad una

spiaggia sommersa dalle oltre 16mila persone che nei tre giorni hanno

invaso Italia Surf Expo. Con loro anche gli amici della scuola Sup della

Starboard, la Rip Curl School of Surf e le prove dell’Indoboard, insieme per

aprire nella sua totalità al mondo dei watersport. E per finire ancora tanta

action con i Red Bull Grinch Contest in notturna: pura adrenalina con le

diverse discipline che si sono sfidati a colpi di trick entusiasmanti. E per

concludere al meglio di notte beach party con dj set di assoluto livello.

Ita events

SOPRA: Gli stand del XRay Windsurf Academy e del Rip Curl School of Surf. - SOTTO: Raimondo Gasperini in action, a destra il palco con Kris&Kris.

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Un’altra edizione di XRay Talent Factory è finita e

nuovi talenti sono pronti a decollare in tutti i

migliori spot d’Italia. La “fabbrica” di giovani

promesse del freestyle ideata da Raimondo

Gasperini si conferma tra gli eventi top del

movimento nazionale e internazionale del

windsurf moderno, quello fatto di trick, manovre

e buona educazione. Già perché nello stage che

ha avuto luogo dal 24 giugno al 1 luglio nella

location del Residence “il Poderino” a Talamone,

grazie anche al patrocinio del comune di

Orbetello, la prima regola che dalla prima

edizione non ha mai subito modifiche è quella del

rispetto nei confronti di compagni, di altri rider,

dello spot e delle attrezzature proprie e non. Un

Ita events

Le fantastiche wind&flat condizioni di Talamone.

Steven Van Broeckhoven dàspettacolo con il Grinch.

Federico Nesi Best Rokies 2012.

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TESTO DI Simone Pierini | FOTO DI Daniele Stanisci

caposaldo della scuola di Ray, che prosegue tutto

l’anno con l’XRay Windsurf Academy (info su

www.raimondogasperini.com o sulla pagina

facebook ad essa dedicata), in giro di spiaggia in

spiaggia alla ricerca delle migliori condizioni di

vento. Quest’anno però è stato speciale. Insieme

al gruppo di istruttori dell’XRay Team composto

dal vicecampione italiano freestyle Marco

Vinante, dal radical local Claudio Marzeddu, dal

giovane talento romano Giovani Passani fino ai

professionali Alessandro Masci e Fabio Ferrari

Pocoleri, XRay Talent Factory ha ricevuto una

bellissima sorpresa: il campione del mondo

freestyle 2011 Steven Van Broeckhoven. Il

fortissimo atleta belga ha raggiunto Talamone ed

ha mostrato tutta la sua classe nella Red Bull

Grinch Session e si è intrattenuto a lungo con i

ragazzi tra consigli, autografi e foto. Una

giornata indimenticabile per gli “studenti” dello

sport più bello al mondo che hanno potuto

assaporare da vicino il punto di arrivo di tanto

lavoro e sacrifici. Un gruppo di ottimo livello

tecnico, con rider capaci di mettere a punto le

prime vulkan, soprattutto i più piccoli, e le prime

manovre in switch, i più grandi e più preparati.

Tra questi Federico Nesi, incoronato Best Rookie

2012 in un testa a testa con Vincenzo Petrillo, che

ha invece trionfato della XRay Granducato

Freestyle Cup. Riconoscimenti anche per la

miglior ragazza, Francesca Previtali (Best Chicas

2012) e per i Best Attitude Carlo Rava e Dora

Germoglio, per la grinta e la disponibilità

mostrata nell’arco della settimana. Premi

speciali anche per il grande impegno di Valerio

Turreni e per il piccolissimo Valerio Funari

(Youngest rider). Vince invece la Granducato Cup

Juniores Luca Gasperini, primo davanti alla

coppia Valerio Turreni-Carlo Rava, seconda a pari

merito. Splendidi i premi messi a disposizione

dalle tante aziende partner che hanno sposato il

progetto XRay Talent Factory. Ai migliori vela

Neilpryde, boma Al360, maglie e licre griffate

“99” e tanto altro.

PREMI XRAY TALENT FACTORYBest Rookie: Federico Nesi

Best Chicas: Francezsca Previtali

Best Attitude: Carlo Rava

Best Attitude Girl: Dora Germoglio

Premio speciale: Valerio Turreni

Premio Youngest rider: Valerio Funari

CLASSIFICA XRAY FREESTYLE GRANDUCATO CUP 2012:1. Vincenzo Petrillo

2. Federico Nesi

3. Gianluca Tamantini

4. Fabio Casciello

5. Luca Gasperini 1° Juniores

5. Alessandro Masci

7. Valerio Turreni 2° Juniores

7. Carlo Rava 2° Juniores

9. Luca Letizia

9. Giacomo Giacchi

9. Luca Massi

9. Edoardo Granone

XRay Talent Factory Official Partners

Al 360 • Amex • FCA spa. Veicoli Commerciali • F2 •

Hot Sails Maui • Goya-Quatro • Novenove •

Neilpryde •

Maverx • Naish • Naloo Surf • PatLove • Starboard •

Severne • Twkc • Official clothing: Surf 69 • Official

Agency: Digital Partners • Patrocinio Comune di

Orbetello • Official Accommodation: Residence

Talamone Il Poderino • Official energy drink: Red Bull

• Funboard Magazine

Premiazione.

Momento didattico.

Luca GasperiniI Class Juniores XRayGranducato cup.

Marco Vinante al Grinch.

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30

NEL NUMERO PRECEDENTE VI ABBIAMO DATO QUALCHE ANTEPRIMA SUI NUOVI GIOCATTOLI 2013, QUELLE CHE, RISPETTANDO LE DATE DI PUBBLICAZIONEIMPOSTE DALLE AZIENDE, POTEVAMO FORNIRVI. ORA TUTTI I BRAND SONO USCITI ALLO SCOPERTO CON I LORO NUOVI MATERIALI WAVE, CROSS-OVER EFREESTYLE, E FUNBOARD VI OFFRE UNA GUIDA COMPLETA SU QUESTI PRODOTTI, CHE CONTINUERÀ ANCHE SUL PROSSIMO NUMERO E SU FUNBOARDMAG.COMSOMMARIOVELEPag. 30 Challenger Sails

Pag. 31 Goya Sails, Hot Sails

Pag. 32 Naish Sails

Pag. 33 North Sails

Pag. 34 Neil Pryde

Pag. 35 Point-7

Pag. 36 RRD

Pag. 37 Severne

Pag. 38 Simmer

SOMMARIOTAVOLEPag. 40 NoveNove, Fanatic

Pag. 41 Naish Boards

Pag. 42 F2, JP

Pag. 44 Starboard

Dopo il gran successo della nuova Free.G 2012 a 4 stecche, utilizzata per il

freestyle e il wave new school, lavorando ininterrottamente tra l’Australia,

Canarie e l’Italia per ottenere risultati ancora migliori, la veleria Italiana

Challenger, si presenta per la stagione wave 2013 con ben 3 linee wave.

Non ci si ferma sulla FreeG. Neanche sulla K.ONDA 2013 a 5 stecche che è

diventata un’opera d’arte e famosa in tutto il mondo per la sua stabilità e

potenza... si va oltre... presentando una vera novità: la Three.G. Proprio come dal

nome, la vela wave a 3 stecche per la massima manovrabilità e leggerezza sulle

onde. Con il profilo on off in base se avete bisogno di portanza nel bottom o

neutralità nel cut back. La “tri-structural band construction” per stabilizzare e

rendere la vela ancora più stabile quando la metterete sotto stress. Non è solo

un disegno, ma è realtà. Non è stata una prova di coraggio nell’aver messo

questa vela sul mercato. Non un’opera di marketing. Una prova per fare capire

la differenza tra chi parla e chi sa fare. Ora a voi la prova se volete osare ad

entrare nel futuro o rimanere nel passato. Un grandissimo lavoro è stato fatto

nella ricerca e scelta dei materiali tra il PX05 leggerissimo e molto resistente,

al technora e nelle versioni 3DL per chi cerca la vela più leggera sul mercato,

custom made in Italy direttamente dalle mani del velaio. Un servizio unico al

mondo. Tutte le vele hanno nel 2013 avuto una notevole riduzione del peso

(della vela dalla tasca del boma in su), durante la navigazione ma soprattutto in

manovra il feeling è incredibile: la sensazione che si prova è quella di non avere

quasi nulla tra le mani. Il concetto della vela rimane comunque sempre lo

stesso: potente in base ma allo stesso tempo con un’ottima apertura in top.

Tutte queste caratteristiche rendono le vele plananti, manovrabili e quindi

molto divertenti. Ogni gamma utilizza il “S Shape” che permette a tutti e tre i

modelli di mantenere un profilo assolutamente stabile surfando le onde,

specialmente durante i salti dove il comfort è garantito. La vela si trasforma in

funzione del trim caricandola di caricabasso e di bugna puoi decidere se usare

una vela perfetta per l’utilizzo puro wave, freestyle o freestyle-wave.

Tre vele per ogni stile. La stabilità, l’accelerazione, la potenza e il peso ridotto di

questa nuova generazione di vele ti lasceranno senza respiro!

Saltate e surfate sul sito challengersails.com per scoprire più nel dettaglio ogni

caratteristica.

Distribuito da: VELERIA CHALLENGER SAILS - tel. 071.6609557 - www.challengersails.com - [email protected]

FREE.G IDEAL MAST6,1 448 x 180 (430)5,7 434 x 178 (430)5,3 424 x 171 (400)5,0 412 x 166 (400)4,6 399 x 160 (370/400)4,2 387 x 154 (370)

K.ONDA IDEAL MAST6,3 454 x 187 (430)5,8 436 x 180 (430/400)5,3 420 x 173 (400)5,0 409 x 168 (400/370)4,7 402 x 162 (400/370)4,5 393 x 158 (370)4,2 382 x 153 (370)4,0 369 x 148 (370/340)3,5 353 x 141 (340)

THREE.G IDEAL MAST4,8 409 x 163 (400)4,3 383 x 149 (370)3,8 361 x 146 (340/370)3,3 347 x 139 (340)

Toys

FREE.G K.ONDA THREE.G

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Distribuito da: CITY SURF TIRRENIA - tel. 050.33021 - www.goyasails.com - [email protected]

Distribuito da: OCEAN AVENUE - www.hotsailsmaui.com - [email protected]

La priorità assoluta di Goya Windsurf è quella di offrire la massima

performance per ognuno dei prodotti, ideati per soddisfare il fabbisogno di

ogni rider in giro per il mondo, su ogni spot, in ogni momento.

BANZAI PRO - Quad Wave Series™: Le nuove Banzai 2013, con un profilo più

basso e il centro di spinta spostato più in avanti, coprono un range di

condizioni molto più ampio. Il centro di spinta più basso e stabile garantisce

ottime performance anche col vento leggero, oltre al massimo controllo

quando aumenta o è rafficato. La Banzai continua a generare potenza anche in

curva o in aria, restando sempre perfettamente stabile e controllabile nelle

mani del rider. Il nuovo tessuto in Kevlar di 3mm sulla tasca e sui pannelli

perimetrali conferisce notevole robustezza a tagli e strappi, mantenendo la

superficie della vela molto omogenea e liscia, con una penna molto reattiva. La

Banzai 2013 è stata realizzata anche in due nuove combinazioni di colore

firmate, altre combinazioni di serie e anche tutta bianca per restare anonimi.

Le nuove misure poi rendono questo nuovo range il sogno di ogni rider.

SMACK: La Smack è la vela wave di Hot in assoluto più versatile, nello sviluppo

2013 ha subito un restyling nella costruzione con l’obiettivo di renderla più

leggera possibile senza comprometterne le leggendaria durata a “prova di

bomba”. Tutta la parte superiore della vela è stata rimpiazzata con il super

leggero laminato C1295 mentre la sezione intermedia usa un X-ply leggermente

più pesante e resistente. La parta più bassa invece ha mantenuto l’X-ply

standard. La finestra è stata leggermente ridotta e riposizionata per una

migliore visibilità e il design delle cuciture ha beneficiato dello sviluppo fatto

sulla Firelight, con l’utilizzo del Technora ODL09 per una ulteriore riduzione di

peso e un incremento nella resistenza. Tutto ciò ha portato ad avere una vela

più leggera e con un feeling più diretto!

QUAD: La vera novità in casa HSM per l’inverno 2013 è la Quad, vela wave a 4

stecche super compatta, pensata per i rider più aggressivi e radicali in una

incredibile varietà di condizioni. Il luff super corto e compatto vi renderà

ancora più radicali e veloci sia che vogliate spararvi un bel bottom oppure una

bella rotazione in aria. Partendo dai materiali super leggeri già testati come il

laminato C1295 e l’ODL09 Technora, il velaio ha sviluppato una nuova finestra

denominata SlamLam super rinforzata che permette di avere una vela ultra

resistente ma allo stesso tempo leggerissima. Per ridurre ulteriormente il peso

l’intera linea è stata sviluppata sul 370 dalla 4.3 alla 5.2. Il tutto combinato con il

design stiloso che da sempre contraddistingue la casa hawaiiana e il risultato

è una vela wave per la new generation!

SIZE LUFF BOOM TOP RDM BAT MATERIALS3.4 355 143 Adjust 340 4 Scrim, Monofilm3.7 368 148 Adjust 340 4 Scrim, Monofilm4.0 379 151 Fixed 370 4 Scrim, Monofilm4.2 395 154 Fixed 370 4 Scrim, Monofilm4.5 409 157 Fixed 400 4 Scrim, Monofilm4.7 417 161 Fixed 400 4 Scrim, Monofilm5.0 427 167 Fixed 400 4 Scrim, Monofilm5.3 438 172 Fixed 430 4 Scrim, Monofilm5.7 449 177 Fixed 430 4 Scrim, Monofilm

SMACKLUFF (CM) BOOM (CM) MAST MCS IMCSMin Mid Max Min Mid Max

3.3 345 346 347 139 140 141 340 22-24 11-14 3.8 365 366 367 144 145 146 340 22-24 11-14 4.0 375 376 377 148 149 150 370 24-26 15-17 4.3 395 396 397 152 153 154 370 24-26 15-17 4.5 404 405 406 156 157 158 400 25-27 18-20 4.8 410 411 412 161 162 163 400 25-27 18-20 5.0 412 413 414 165 166 167 400 25-27 18-20 5.3 424 425 426 172 173 174 400 25-27 18-20 5.5 436 437 438 175 176 177 430 25-27 21-24 5.8 445 446 447 178 179 180 430 25-27 21-24

BANZAI ORANGE BANZAI RASPBERRY

SMACK QUAD

Page 34: Funboard 149

FORCE: Misure: 3.7, 4.0, 4.2, 4.5, 4.7, 5.0, 5.3, 5.7, 6.2

Target: vela wave potente per dare la massima performance tra le onde con

condizioni on-shore, off-shore e sideshore. Progettate e realizzate con un aspect

ration moderato ed un profilo molto pronunciato realizzato con l’utilizzo dei

pannelli d’albero in twin scrim e le 5 stecche, le Force generano potenza e

spinta a non finire, con un’eccezionale accelerazione, con una pressione

costante su entrambe le mani. Funziona altrettanto bene in condizioni offshore

ed onshore. La Force è la vela prediletta di Robby Naish.

Caratteristiche principali:

• Costruzione surf ultraleggera con airframe con rinforzi radiali in Kevlar.

• Potenza, spinta più arretrata, sensazione di solidità.

• Tasca e pannelli d’albero in Twin scrim, con un moderato aspect ratio, 5

stecche (4 sulla 3.0 e 3.4).

SESSION: Misure: 3.0, 3.4, 3.7, 4.0, 4.2, 4.5, 4.7, 5.0, 5.3, 5.7

Target: una vela leggera tra le mani, ideale per ogni spot con vento side-shore

ed anche per i rider più leggeri. Realizzata con un aspect ratio moderato, un

profilo avanzato delimitato da tasca d’albero in Dacron con 5 stecche. Le

Session garantiscono una sensazione di leggerezza, controllo eccellente e

potenza bilanciata sulla mano anteriore. Genera un sacco di spinta, ma grazie

alla facilità di maneggevolezza, la si può neutralizzare in un secondo.

Caratteristiche principali:

• Costruzione surf ultraleggera con airframe con rinforzi radiali in Kevlar.

• Profilo e potenza avanzati, penna morbida e sensazioni di leggerezza.

• Pannello di tasca d’albero in single Dacron, con moderato aspect ratio, 5

stecche.

BOXER: Misure: 3.6, 4.0, 4.4, 4.7, 5.0, 5.4, 5.8, 6.2

Target: vela compatta wave/freetyle per tutti quei rider progressisti che

cercano la versatilità necessaria nel mondo reale. Realizzata con un aspect-

ratio radicalmente basso, con l’utilizzo di materiali diversi e unici, in modo che

la Boxer possa ridurre al mimino il peso in rotazione, producendo una potenza

molto bilanciata per controllo immediato e senza il minimo sforzo. Avendo la

lunghezza d’albero estremamente compatta, la Boxer è la vela perfetta per le

manovre aeree moderni tipiche del nuovo livello di waveriding.

Caratteristiche principali:

• Costruzione surf ultraleggera con airframe con rinforzi radiali in Kevlar.

• Potenza intermedia e spinta arretrata.

• Pannello di tasca d’albero in single scrim, con 4 stecche.

Size Luff Boom Head Battens Cams Recom. Mast Weight (kg)

3.6 345 142 vario 4 0 RDM 90 340 2.75

4.0 360 148 vario 4 0 RDM 90 340 2.85

4.4 378 153 vario 4 0 RDM 90 370 2.98

4.7 390 155 vario 4 0 RDM 90 370 3.08

5.0 405 161 vario 4 0 RDM 90 400 3.25

5.4 418 167 vario 4 0 RDM 90 400 3.34

5.8 435 172 vario 4 0 RDM 90 430 3.54

6.2 451 181 vario 4 0 RDM 90 430 3.62

CHOPPER: Misure: S, M, L, XL

Target: vela wave ultracompatta che facilita le manovre in surfata e le rende

più facili da chiudere in ogni condizione. La Chopper è una vela nuova e ultra

compatta che copre tutte le possibili condizioni utilizzando esclusivamente un

albero 370. Basata sulla potenza e spinta della Force, la Chopper genera ancora

più spinta per metro quadro rispetto ad ogni altra vela in commercio. Sono

disponibili solo 4 misure: S, M, L, e XL.

Caratteristiche principali:

• Tutte le misure montano alberi 370, con minore probabilità di rottura.

• Il profilo ultra compatto facilita le manovre e rotazioni in surfata.

• Copre un enorme range di condizioni grazie alla potenza bilanciata,

permettendo di surfare in tutte le condizioni con meno vele.

• Minore peso complessivo del rig, con una penna molto reattiva che riduce il

peso in rotazione e aumenta la sensibilità tra le mani del rider.

• Costruzione High tech: layout a pannelli radiali, in tessuto scrim al 100% con

strisce di Kevlar per distribuire il carico.

Size Luff Boom Head Battens Cams Recom. Mast Weight (kg)

Small 345 152 vario 4 0 RDM 90 370 2.95

Medium 352 157 vario 4 0 RDM 90 370 3.08

Large 374 168 vario 4 0 RDM 90 370 3.18

X-Large 390 178 vario 4 0 RDM 90 370 3.36

Distribuito da: ACTION TO SPORT SRL - tel. 0185264754 - www.naishsails.com

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BOXER CHOPPER FORCE SESSION

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IDOL: COMPETITION FREESTYLE - WAVE - Jose “Gollito” Estredo Signature Model

Prendete la leggendaria HERO e adattatela alle necessità del recordman di titoli

mondiali Freestyle PWA Gollito Estredo: eccovi la nuovissima IDOL. Come per la

HERO il segreto di questo design a 4 stecche è il BALANCED.LUFF.LENGHT.

Comparata alla HERO il tiro orientato più avanti genera più spinta per poter

saltare stando sottovento (per manovre come Culo e Kono) e permette di sentire

la vela ancora più leggera. NOVITA’: PURE.PATCH.TECHNOLOGY: uno strato del

nuovo materiale PURE per rimpiazzare il tradizionale multi strato in bugna, base e

tasche delle stecche, riducendo il peso dei rinforzi del 50%.

BALANCED.LUFF.LENGHT: più corta possibile per un’esplosività estrema e

necessaria quanto basta per il massimo range di vento. STRAIGHT.FOOT.DESIGN per

facilitare i primi salti stando sottovento. iROCKET, il tendi-stecche NothSails più

leggero di tutti i tempi. Disegnata esclusivamente per alberi RDM.

VOLT: WAVE - FREESTYLE - Il meglio dei due mondi: la nuovissima VOLT è basata

sulla leggendaria ICE nelle misure più piccole e sulla DUKE nelle misure più

grandi, divenendo così il massimo delle linee di vele all-in-one Wave-Freestyle.

Nessun’altra vela si adatta così a tutte le condizioni sorprendendo per la sua

versatilità. Per ottenere questa versatilità il designer Kai Hopf ha coinvolto tutto il

team, per garantire che la VOLT sia perfetta per ogni rider in ogni condizione. È

stata disegnata per dare il meglio su tavole single fin. Molti cambiamenti sono

nascosti nei suoi dettagli. Ad esempio, la tasca più corta ha un effetto

estremamente positivo. La VOLT sembra allo stesso tempo più compatta e neutra,

mai così facile da gestire. La manovrabilità è stata migliorata in modo

significativo ma senza perdere la reattività di planata delle vele precedenti grazie

ad una curva d’albero modificata e ad un’ottimizzata distribuzione del profilo. Altri

fattori di successo provengono da ICE e DUKE, come ad esempio l’originale

geometria della base, che abbassa il centro di gravità rendendo la vela così

neutra sull’onda o durante le manovre di freestyle più difficili.Tulle le misure della

VOLT sono state disegnate su alberi RDM, ma sono comunque compatibili con i

quelli SDM. Ecco perchè la VOLT è così morbida, controllabile e facile da pompare

per entrare in planata. Queste capacità sono supportate dalla curva d’albero

modificata e dall’ottimizzata tensione in balumina.

VOLT HD: Estrema robustezza nelle condizioni più brutali: la VOLT è disponibile in

versione hardcore XPly, senza monofilm! NOVITA’: PURE.PATCH.TECHNOLOGY: uno

strato del nuovo materiale PURE per rimpiazzare il tradizionale multi strato in

bugna, base e tasche delle stecche, riducendo il peso dei rinforzi del 50%.

iBUMPER, il più avanzato ed efficace para-colpi stampato. Disegnata per dare il

meglio su alberi RDM, totalmente compatibile con alberi SDM North Sails. 2

MASTS FIT ALL: con soli 2 alberi si possono armare tutte le misure.

ID: ULTRALIGHT FREESTYLE-WAVE - Il range di vele Freestyle Wave super leggere

di North Sails impiega il futuristico laminato high-tech proveniente dal mondo

degli yacht “ODL”, al posto del tradizionale XPly. Questo materiale è il 50% più

leggero rispetto ad un tradizionale tessuto da vela e riduce drammaticamente i

valori generali di peso. Per chiarire: il peso della ID Ultralight corrisponde ad una

VOLT di 1.5 mq. più piccola (una 5.0 corrisponde ad una 3.5)! Comparata alla VOLT

la ID è più morbida e si adatta a qualsiasi rotazione quasi automaticamente.

Due punti sono importanti:

- Tutte le ID ultralight sono disegnate per alberi RDM ma comunque compatibili

con gli alberi SDM di North Sails.

- La verità è che si può ottenere un peso minimo solo riducendo lo spessore del

materiale. Dal momento che lo spessore del film di laminato ODL è veramente

ridotto al massimo la stabilità verso i raggi UV è limitata. Quindi questa vela è

esclusa dal programma di 5 anni di garanzia NorthSails.

HERO: 4 BATTEN WAVE - Quasi tutto ora è diverso: la HERO è l’impressionante

riproduzione di una moderna vela wave a 4 stecche, piena di raffinati

cambiamenti e know-how tecnologico. Indipendentemente se sotto o

correttamente invelati, con troppa pressione o troppo poca, questa vela genera

sempre potenza senza diventare instabile. Sebbene con un centro velico arretrato

non tira sulla mano posteriore, nemmeno soprainvelati. Questo vi lascia

immaginare quanto sia stato incrementato il range di vento rispetto alle

precedenti vele a 4 stecche! Il peso leggero la rende incredibilmente manovrabile.

Armandola potete già immaginare quanto leggera e morbida possa essere. La

rotazione è morbida come la seta, anche con una minima tensione in bugna.

Rispetto alle altre vele wave potete tranquillamente scegliere una misura in

meno. E questo vale per tutti i rider, indipendentemente dal loro peso.

IMPORTANTE: la HERO è disegnata esclusivamente per alberi RDM data la sua

tasca stretta e le sue caratteristiche di elasticità. Il diametro ridotto si combina

perfettamente con la sensazione più morbida e con la tasca d’albero più corta.

Su funboardmag.com le schede complete con tutte le misure.

Distribuito da: WHITE REEF - tel. 0547.22756 - www.north-windsurf.com

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HERO ID IDOL VOLT

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Nel 2012, NP ha incorporato strisce di tessuto Dyneema® ad alta resistenza nel

design delle vele, per concretizzare lo scheletro di protezione chiamato

ArmourWeb. Nel 2013, la tecnologia è andata avanti, incorporando i rinforzi

dell’albero e della balumina all’interno della struttura stessa della vela. Non

utilizzando più strati diversi di pesanti materiali inefficienti come l’ormai

obsoleto Dacron ripiegato per realizzare rinforzi nelle zone critiche, piuttosto

incorporando dei nuovi pannelli laminati, completamente percorsi e cosparsi di

filamenti in Kevlar™ e poliestere che assorbono e distribuiscono la potenza

della vela in maniera assolutamente uniforme su tutta la superficie. Questi

pannelli sono senza cuciture, e vengono laminati a caldo e pressati in modo da

seguire la distribuzione del carico lungo le linee di tessuto, come viene fatto

per la realizzazione delle vele altamente performanti da yacht. Il risultato è una

vela più resistente, che si deforma molto meno anche sotto carico, usando

pannelli realizzati e progettati con la tecnologia più avanzata sul mercato. Il

tutto, combinato ai materiali ArmourWeb, dei pannelli di rinforzo per gli angoli

realizzati con tessuto apposito e strutturalmente funzionale per elevare la

collezione 2013 ad un nuovo livello.

COMBAT: Tenendo come obiettivi la versatilità e la performance, la Combat

riesce a dare il meglio in qualsiasi condizione. Il design è stato completamente

rinnovato, con un nuovo profilo a 4 stecche sulle misure più piccole, che ha

prodotto vele ancora più leggere e reattive. Sicuramente sarai esausto tu molto

prima di lei… NOVITA’: Il profilo a 4 stecche è stato usato dalla 4.7 in giù,

garantendo una sensazione di morbidezza e controllo. Per le misure più grandi

sono state utilizzate 5 stecche, in modo che il profilo risulti più stabile e copra

un range di vento più ampio. Il nuovo layout permette alla vela di flettere in

maniera più progressiva e twistare più armonicamente. Ora le vele sono

disponibili in due costruzioni: HD o con finestra clearvision.

CARATTERISTICHE: Versatile: la curvatura della tasca d’albero è progressiva e

moderata per garantire la massima manovrabilità, velocità e potenza sia in

condizioni onshore che side-shore.

Profilo Centrale Moderato: per ottenere un equilibrio ottimale tra capacità di

risalita, potenza e stabilità. Il controllo in manovra è immediato e ti permette di

volare più in alto che mai.

Ampio Range di vento: un range di regolazioni davvero vasto, combinato al

profilo stabile, permette al rider di surfare in una gran varietà di condizioni.

Costruzione: corpo della vela in ArmourWeb Dyneema® rinforzata con pannelli

Forceline.

PHILIP KOSTER: “La Combat è la vela perfetta per me, produce potenza a non

finire, perfetta per volare in cielo, ed è morbida e maneggevole tra le onde,

rendendo anche le manovre new school molto più facili sul lip. La Combat è la

vela che sto utilizzando per cercare di difendere il mio titolo mondiale.”

THE FLY: Grazie alla neutralità tra le mani e reattività immediata, la The Fly si

trova nel proprio elemento quando tra onde potenti e pulite. La morbidezza, in

combinazione con un centro di spinta piuttosto basso, ti da il massimo

controllo anche nella sezione più critica dell’onda, permettendo ad ogni rider di

aumentare il proprio livello oltre ogni limite. NOVITA’: Spostando il centro di

spinta più in basso sulla vela siamo riusciti ad ottenere una maggiore stabilità,

lasciando la penna più libera di twistare e sventare per rilasciare la potenza in

eccesso. Così facendo si genera una maggiore armonia nella vela, e il controllo

risulta immediato e naturale in ogni momento. Ora disponibile in due

costruzioni: HD o con finestra clearvision.

CARATTERISTICHE: Sensazione di compattezza ed extra leggerezza: il

miglioramento del twist della penna, assieme al centro di spinta più basso e

compatto da al rider una sensazione di massima stabilità, anche nella parte

Distribuito da: WURZ - tel. 0471.962233 - www.neilpryde.com

34

COMBAT THE FLY HD ATLAS

Page 37: Funboard 149

alta della vela.

Potenza controllata: Il centro di spinta più basso ed avanzato fissa il profilo,

erogando potenza costante e stabilità anche con vento rafficato.

Manovrabilità: L’abbassamento delle stecche e la riduzione del peso in penna

hanno reso il flex più progressivo, rendendo la vela più neutra e reattiva.

Costruzione: corpo della vela in ArmourWeb Dyneema® rinforzata con pannelli

Forceline.

KAULI SEADI: “Adoro la spinta costante e morbida della mia vela. Grazie alla

nuova impostazione delle stecche, anche se armo la vela con meno tensione di

caricabasso, la potenza rimane sempre fissa in un punto aiutandomi nel

controlla della mia tavola sulle onde o quando sono in aria.”

ATLAS: L’Atlas regala potenza e stabilità in maniera costante, in modo da poter

essere utilizzata in un’enorme varietà di condizioni. Plana immediatamente e ha

lo spunto più immediato che si possa desiderare in una vela wave. La Atlas è

perfetta per risalire sopravento, superando le onde che rompono senza

problemi, generando la massima spinta per volare in cielo ed accelerando

velocemente. NOVITA’: Spostando le stecche ancora più in basso, è stato

possibile mantenere la potenza e le altre caratteristiche inconfondibili delle

Atlas, diminuendo sensibilmente il peso percepito tra le mani del rider.

CARATTERISTICHE: Distribuzione del profilo più in alto, assieme alla tasca

d’albero più profonda genera massima potenza e capacità di risalita anche in

condizioni di vento onshore. Tensione di penna più alta permette alla vela di

generare potenza più velocemente anche in condizioni di vento marginali,

mantenendo anche più potenza nella parte alta della vela. Twist Progressivo per

offrire la massima reattività e risposta, con un’erogazione uniforme e costante

della spinta, rilasciando la pressione in eccesso. Centro di spinta all’altezza del

rider per offrire un equilibrio perfetto tra potenza, stabilità, spinta e controllo.

ROBBY SWIFT: “Le Atlas 2013 sono più potenti che mai ma risultano ancora più

leggere e reattive tra le mani del rider, con maggiore comfort e controllo.

Quando arriva una raffica, senti un progressivo aumento della potenza con

un’accelerazione graduale invece che un incremento improvviso. Morbida,

leggera e potente!”.

SADO SALT SWAG: 5, 4, 3 stecche! Power Wave, Wave New School, Future.

Point-7 ha dimostrato di non aver mai temuto nessuno nel racing, e nel 2012

hanno attaccato con forza nelle discipline wave e freestyle. Utilizzando i loro

campioni come Josh Angulo CV-1, Nicolas Akgazcyian F-400, Adam Lewis K-516,

Martin Ten Hoeve H-999 per lo sviluppo, hanno ottenuto subito risultati top 10

nel PWA Freestyle e Wave. Un’ulteriore dimostrazione che i sogni non hanno mai

limiti quando un team ci crede, ed ha passione per quello che fa. Costruite per

gente che sa di essere e non di volere essere. Il resto scopritelo sul loro sito, e

poi in acqua, le parole di marketing le lasciano agli altri.

SWAG - SIZE: 3,2 - 3,7 - 4,2 - 4,7 - 5,1

SALT - SIZE: 3,6 - 4,0 - 4,2 - 4,4 - 4,8 - 5,0 - 5,2 - 5,6

SADO - SIZE: 3,0 - 3,3 - 3,7 - 4,0 - 4,2 - 4,5 - 4,7 - 5,0 - 5,4 - 5,9 - 6,4Su funboardmag.com le schede complete con tutte le misure.

Distribuito da: SX3 GROUP SRL - tel. 0464.520887 - www.point-7.com

35

SWAG SADO SALT

COMBATSIZE LUFF BOOM BASE BATTENS CAMS IDEAL MAST TOP FINISHING3.7 364 144 24 4 0 340 Vario Top4.0 374 147 4 4 0 370 Vario Top4.2 381 151 12 4 0 370 Fixed Head4.5 391 155 22 4 0 370 Fixed Head4.7 401 159 32 4 0 370 Fixed Head5.0 413 164 14 5 0 400 Fixed Head5.3 425 170 26 5 0 400 Fixed Head5.6 432 176 32 5 0 400 Fixed Head

THE FLYSIZE LUFF BOOM BASE BATTENS CAMS IDEAL MAST TOP FINISHING3.2 340 138 0 4 0 340 Vario Top3.6 352 145 12 4 0 340 Vario Top3.9 366 150 26 4 0 340 Vario Top4.2 374 154 4 4 0 370 Vario Top4.5 386 159 16 4 0 370 Fixed Head4.8 398 164 28 4 0 370 Fixed Head5.1 411 169 12 4 0 400 Fixed Head5.4 425 174 26 4 0 400 Fixed Head

ATLASSIZE LUFF BOOM BASE BATTENS CAMS IDEAL MAST TOP FINISHING4.0 371 153 2 5 0 370 Vario Top4.2 377 157 8 5 0 370 Fixed Head4.5 387 160 18 5 0 370 Fixed Head4.7 397 164 28 5 0 370 Fixed Head5.0 410 169 10 5 0 400 Fixed Head5.4 424 173 24 5 0 400 Fixed Head5.8 439 179 10 5 0 430 Fixed Head6.2 453 186 24 5 0 430 Fixed Head

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WAVE VOGUE MKIV: “All new pure wave”. Programma: Wave Side Shore pura.

Misure: 3.4 – 3.7 – 4.0 – 4.2 – 4.5 – 4.7 – 5.0 – 5.2 – 5.6.

La prima e originale vela wave della collezione RRD si presenta alla nuova

stagione con un nuovo make-up. L’outline e lo shape della vela anche se

riammodernati hanno mantenuto invariato quella sensazione di controllo che

tanto piace ai fan di questa vela, ma con un incremento della potenza e della

versatilità. Anche la costruzione è stata ammodernata, con una disposizione

ottimale dei materiali per ottenere un netto incremento nella performance, peso

e resistenza strutturale. Il risultato non è semplicemente una vela che offre le

migliori prestazioni in termini di controllo, ma capace anche di offrire nuove

opportunità nel mondo reale del wave sailing.

Caratteristiche:

- Target Window: finestra rinforzata in X-Ply 5mm di alta durata, circondata da

area in X-Ply 4mm unite assieme con cucitura doppia, per offrire la perfetta

combinazione in termini di resistenza, visibilità e performance.

- Cross Panel Construction: il copro della vela interamente costruito in X-Ply dona

alla vela supporto a prova di bomba lungo tutte le linee di tensione della vela.

- Performance Based Construction: ogni singolo pannello della vela è tagliato e

assemblato guardando alle prestazioni. Pannelli in X-Ply da 4mm più leggero, ma

super resistente nella parte alta della vela riducono peso inutile e aumentano la

manovrabilità, mentre i pannelli in X-Ply da 5mm della parte inferiore esaltano la

resistenza alle sollecitazioni e la durata nel tempo di questo straordinaria vela

wave.

THE FOUR MKII: “4 batten wave”. Programma: Wave 4 stecche. Misure: 3.3 – 3.7 –

4.0 – 4.2 – 4.5 – 4.7 – 5.0 – 5.3 – 5.7 – 6.0.

La prima versione della The Four è diventata un successo nel momento stesso in

cui ha toccato l’acqua. La versione MKII rappresenta un deciso passo in avanti.

Piccole, ma importanti modifiche nell’outline e nello shape hanno portato questa

vela a nuovi livelli di stabilità e range di vento in cui è in grado di eccellere. La

configurazione a 4 stecche molto compatta rende questa vela estremamente

reattiva e controllabile, sia in acqua sia in aria. Aggiungete a tutto questo un

ulteriore miglioramento delle caratteristiche costruttive ed otterrete una vela

pronta a dominare le condizioni in qualsiasi momento voi decidiate di andare in

acqua.

Caratteristiche:

- Target Window: la finestra in monofilm circondata da un’area esterna

rinforzata in X-Ply 5mm ad alta resistenza, offre la perfetta combinazione in

termini di resistenza, visibilità e performance.

- Cross Panel Construction: il corpo della vela interamente costruito in X-Ply dona

alla vela supporto a prova di bomba lungo tutte le linee di tensione della vela.

- Performance Based Construction: ogni singolo pannello della vela è tagliato e

assemblato guardando alle prestazioni. I pannelli in X-Ply nella parte alta della

vela di questa versione MKII aumentano la durata di questa vela, mentre il

monofilm della finestra ottimizza peso e visibilità.

Distribuito da: RICCI INTERNATIONAL - tel 0564.455786 - www.robertoriccidesigns.com

36

WAVE VOGUE FOUR

WAVE VOGUE MKIV SIZE LUFF BOOM BATTENS REC. MASTPure Wave 5,6 431 178 5 430/400 C100Pure Wave 5,2 420 172 5 400 C100Pure Wave 5,0 414 166 5 400 C100Pure Wave 4,7 405 162 5 370 C80Pure Wave 4,5 404 158 5 370 C80Pure Wave 4,2 389 154 5 370 C80Pure Wave 4,0 373 151 5 370 C80Pure Wave 3,7 367 146 5 370/340 C80Pure Wave 3,4 340 142 5 370/340 C80

THE FOUR MKII SIZE LUFF BOOM BATTENS REC. MAST4 Batten wave 5,7 432 179 4 430/400 C1004 Batten wave 5,3 419 175 4 400 C1004 Batten wave 5,0 407 169 4 400 C1004 Batten wave 4,7 398 163 4 370 C804 Batten wave 4,5 391 161 4 370 C804 Batten wave 4,2 376 156 4 370 C804 Batten wave 4,0 366 152 4 370/340 C804 Batten wave 3,7 349 150 4 370/340 C804 Batten wave 3,4 331 146 4 370/340 C80

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BLADE: La Blade è una vela che esiste nel range Severne da diversi anni. Il

modello 2013 è una vela wave realizzata completamente in X-ply progettata

per creare il mix perfetto tra potenza e controllo. Sono state fatte ulteriori

modifiche per aumentare la resistenza e diminuire il peso, eliminando

quasi tutto il tessuto estetico, con meno cuciture e pannelli di rinforzo,

grazie all’introduzione della nuova SpiderFibre. La manovrabilità e il peso

ridotto tenteranno anche i rider più hardcore delle S-1 che potrebbero

considerare le Blade come le loro nuove vele scelte a 5 stecche.

- XPLY AL 100%

- CUCITURE DOPPIE OVUNQUE

- DURABILITA’ E PERFORMANCE TESTATE NEL TEMPO

MISURE: 3,0 - 3,3 - 3,7 - 4,0 - 4,2 - 4,5 - 4,7 - 5,0 - 5,3 - 5,5 - 5,7 - 6,2 - 6,7

SCOTT McKERCHER RIGUARDO LA BLADE 2013:

“Non pensavo fosse possibile, ma Severne è riuscita a rendere le nuove

Blade perfino meglio delle precedenti. Il peso è stato ridotto ed è stata

anche aumentata la sensibilità, permettendo anche ad un vecchio rider

come me di cimentarsi in tutte le nuove manovre, facendo ogni tipo di

rotazione sopra al lip. La potenza ovviamente non manca, in quanto questo

è l’aspetto caratteristico della Blade, che genera la massima velocità

durante sia i bottom che i top turn. La SpiderFibre rende la vela ancora più

forte e a prova di bomba, in modo che anche quando vieni frullato puoi

riemergere dall’acqua, ma le probabilità che questo succeda sono inferiori,

anche grazie alla massima visibilità della finestra.”

S-1: La S-1 originale è stata concepita come vela wave compatta e

manovrabile. Fino a qualche tempo fa “compatta” significava che tutte le

misure potevano essere armate con un albero 400. Gli anni sono passati e

ora le nuove S-1 sono ancora più compatte, con la maggior parte delle

misure che possono montare un albero 370cm. Utilizzando un albero più

corto, anche il rig risulta più leggero, sempre tenendo ben presente la

filosofia dietro alla S-1. Il cambio più evidente per le S-1 2013 è il profilo a 4

stecche. La S-1 ha sempre previsto 4 stecche nelle misure più piccole. Ben

Severne voleva infatti che tutte le misure fossero più morbide e

maneggevoli. È venuto quindi il momento di utilizzare 4 stecche su tutte le

dimensioni, redendo tutte le vele più morbide e maneggevoli in ogni

misura.

- PESO RIDOTTO: Meno stecche e materiali più avanzati rendono la vela più

leggera. Tutte le misure sono sotto i 3kg.

- PIU’ RESISTENTE: Avendo ridotto il peso, c’è più spazio per aggiungere il

tessuto SpiderFibre e altri rinforzi.

- PIU’ MANOVRABILE: Più leggera, compatta e facile da far girare.

- SENSAZIONE DI LEGGEREZZA: Stecche meno rigide significa che la vela flette

maggiormente e il profilo non si deforma, e non ti fa perdere l’equilibrio. La

geometria e tensione superficiale della S-1 sono sempre state progettate

per ottenere la massima manovrabilità. Il tessuto più morbido flette di più

durante gli atterraggi, assorbendo l’impatto e alzando la media di chiusura

dei trick del rider.

MISURE: 3,2 - 3,6 - 3,9 - 4,3 - 4,5 - 4,7 - 5,0 - 5,3 - 5,7

BEN SEVERNE RIGUARDO LA S-1 2013

“La nuova S-1 mi fa surfare meglio. Io mi concentro di più sul realizzare le

vele piuttosto che sull’allenarmi in acqua e quindi ho bisogno di una vela

che mi permetta di chiudere il distacco tra me e gli altri rider. La S-1 è

sempre stata la benchmark per una vela wave orientata alle manovre, che

mi ha anche permesso di imparare tutte le manovre wave di ultima

generazione. La nuova versione con 4 stecche ha un tessuto più morbido

che assorbe gli impatti e ti permette di chiudere più manovre.”

SWAT: Vela wave a 4 stecche leggera, manovrabile e compatta. La nuova

Swat è stata realizzata per avere una spinta più morbida e avanzata,

rimanendo comunque molto leggera, sebbene si utilizzino ancora materiali

tradizionali. La geometria compatta crea una vela leggera, manovrabile e

maneggevole, ideale per tutti quei rider che cercano la semplicità e la

performance, tutto in un pacchetto a buon prezzo.

- VELA WAVE A 4 STECCHE

- ALTISSIMA QUALITA’

- DURABILE

MISURE: 3,3 - 3,7 - 4,2 - 4,7 - 5,2 - 5,7

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Distribuito da: PANDORA - tel 0362.337568 - www.severnesails.com

37

S-1

BLADE SWAT

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BLACK TIP: Vela wave aggressiva down the line. La Blacktip è una vela power-

wave iper leggera, morbida e dal profilo compatto a 4 stecche, progettata e

realizzata per dare il meglio con i nuovi setup multi-pinna. L’aspect ratio

piuttosto basso tiene la potenza nelle zone della vela che facilitano il controllo

al massimo, e due rinforzi in Kevlar percorrono il pannello centrale per

garantire maggiore stabilità e minore deformazione. I pannelli sono stati

realizzati con Q-Ply di 2mm per assicurare il massimo controllo e leggerezza.

Realizzata e sviluppata da Tomas Persson in stretta collaborazione con Klaas

Voget, la BlackTip 2013 offre la massima spinta e manovrabilità nel range wave

di Simmer. IDEOLOGIA DEL PRODOTTO:

- Questa vela wave genera potenza e velocità, manovrabilità e spinta per

muoverti tra le onde ma comunque aver la massima maneggevolezza che

permette al rider di fare tutte le ultime manovre.

- L’o-ring di bugna è stato posizionato più in basso per tenere il profilo in

posizione più verticale, ideale per i setup multi-pinna.

- Massima spinta anche con vento leggero, in modo da favorire l’ingresso in

planata, con un boma piuttosto corto e balumina alta per la massima

manovrabilità.

- Capacità eccezionale di neutralizzarsi nel momento critico di ogni manovra.

- Tasca d’albero più larga per una potenza più avanzata.

Klaas Voget G-4: “I vantaggi principali della nuova Blacktip a 4 stecche è la

sua leggerezza, che risulta in un’ottima manovrabilità tra le onde. La potenza

rimane costante durante tutto il bottom turn, quindi anche quando l’onda non

spinge abbastanza, si ha comunque abbastanza potenza durante il bottom.

Anche se il tuo timing non è perfetto, la Blacktip ti permette di colpire il lip al

momento giusto, avendo la possibilità di regolarti durante le manovre.”

WHITE TIP: Freestyle puro. La WhiteTip è la vela specializzata nel freestyle,

sviluppata in collaborazione col rider di PWA, Yarden Meir. È stata realizzata con

un profilo a quattro stecche, per garantire la massima morbidezza e controllo

durante le manovre di ultima generazione. L’area della penna è stata diminuita

ed è stata utilizzata una stecca in carbonio tonda da 8.5mm, che combinata ai

grossi pannelli in Q-ply assicura alla WhiteTip una maneggevolezza senza

precedenti, e tonnellate di spinta anche con vento leggero, per staccare

qualsiasi trick vogliate. Rispetto alla BlackTip, la WhiteTip ha un profilo più

centrale che facilita la simmetria, che sia per passare sottovento alla vela o per

andare bugna avanti. Il profilo resta fisso e non si deforma.

- Vela dedicata al puro freestyle realizzata per dare la massima velocità ed

accelerazione, per poter staccare le manovre in maniera esplosiva, avendo una

sensazione di leggerezza e controllo senza precedenti.

- Massima spinta anche con vento leggero, in modo da favorire l’ingresso in

planata, con un boma piuttosto corto e balumina alta per la massima

manovrabilità.

- Profilo e potenza più centrale per garantire massimo controllo e

maneggevolezza, con grande simmetria e controllo nei passaggi sottovento.

- Facilità di neutralizzazione durante le manovre.

HALO: Vela wave HardCore. La Halo è la discendente diretta della filosofia

Simmer, cioè di realizzare una vela che possa resistere senza problemi alle

condizioni più pesanti al mondo. Questa è la filosofia del marchio. La Halo

attinge dalle radici di tutte le vele wave Simmer del passato, tra cui la

Wavecomp, la Reef, la X-Flex e la Mission X, più quello che abbiamo imparato e

visto con le Blacktip, che ha fornito il link mancante per la vela wave. L’obiettivo

della Halo è quello di dare al rider la confidenza e sicurezza di fare e provare

qualsiasi trick e manovra si voglia, sapendo che la vela riesce a gestire

qualsiasi condizione, dando la possibilità al rider di chiudere le manovre con la

massima maneggevolezza. Simmer ha optato per i materiali più

all’avanguardia, utilizzando pannelli in X-Ply e una finestra a prova di proiettile

in PVC. La Halo è stata realizzata con profilo a 5 stecche per le misure dalla 5.6

alla 4.7, e solo 4 stecche dalla 4.5 alla 3.7, che ti garantisce la massima

maneggevolezza e leggerezza, sia nelle dimensioni più grandi che più piccole. La

Halo riassume in sè stessa più di trent’anni di sailmaking Simmer.

- Vela wave pensata per il wavesailing down the line, ideale anche per rider più

leggeri.

- L’o-ring di bugna posizionato più in basso per garantire una sensazione di vela

di nuovo generazione.

- Eccezionale capacità di neutralizzarsi nel momento critico della manovra.

- Leggera tra le mani e estremamente reattiva.

- Costruzione interamente in X-ply a prova di proiettile.

- Materiali e costruzione all’avanguardia.

Su funboardmag.com le schede complete con tutte le misure.

Distribuito da: PANDORA - tel: 0362.337568 - www.simmerstyle.com

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BLACK TIP ICON

HALO IRON

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Distributore Nazionale: SofTeam Macherio (MB) Tel 039 207891 www.softeamitalia.com www.sportxtreme.it

FNB_

0912

goGoal FUNVideocamera Full HD per riprese Waterproof. Permette ripresea 60/50fps per realizzare video in HD “slow-motion”. Videoin qualità Full HD 1080p oppure foto a 8 Megapixel con obiet-tivo grandangolare 170 gradi. Display anteprima utile peril posizionamento e la ricerca dell’inquadratura. Telecomandoin radiofrequenza utilissimo per lo “Start e Stop” della re-gistrazione, rendendo semplice girare brevi clip. Con goGoalFUN potrete rivedere le vostre performance, la soluzione idea-le per condividere i video e le immagini con gli amici attra-verso i più famosi social network (YouTube™, FaceBook™,ecc.) Utilizzabile in altri sport con gli accessori dedicati.

Drift HDVideocamera Full HD 1080p, impermeabile fino a 30 metricon custodia rigida waterproof (opzionale). Display da1.5”, 60/50fps, per realizzare stupendi video in “slow-mo-tion”. Telecomando a radiofrequenza permette di risparmiarele batterie, la memoria e modificare il tempo, rendendo sem-plice girare brevi clip, avviando e fermando la registrazione,senza lottare con la telecamera in movimento. Realizza foto5MP con un obiettivo grandangolare 170°. impermerbile fino a 30 metri con la custodia (opzionale)

LIC Ego HDMini sport cam Full HD con Wi-Fi integrato dalle dimensioniridotte pensata per chi pratica sport estremi e vuole realiz-zare video e scattare foto durante le proprie performance.Sensore da 12MPx, lente grandangolare 136°. Può esseremontata ovunque grazie ai supporti e alle custodie imper-meabili disponibili. Wi-Fi per vedere in live streaming, rive-dere le riprese eseguite o semplicemente verificare l'in-quadratura su dispositivi come Apple iPhone (iOS) oppureSmartPhone, Tablet con sistema operativo Android.impermerbile fino a 100 metri con la custodia (opzionale)

Page 42: Funboard 149

WAVE COMP L: Fare wavesailing quando gli altri non possono! I Wave Comp L

sono la versione con volumi più generosi della più piccola Wave Comp Line.

Sono la connessione perfetta tra le tavole wave e quelle da freestyle-wave.

Rappresentano il giusto compromesso per coloro che vogliono avere una tavola

wave per il vento leggero e una buona bump&jump da usare al lago. La

differenza tra questa linea e il Wave Comp è la possibilità di poterla usare con

set up a tre pinne o single fin e un volume più generoso a parità di modello.

STYLE WAVE: È la linea che NoveNove dedica a tutti i freerider incalliti che

vogliono approcciarsi alle onde e ai salti. La tavola più versatile sul mercato.

Accelerazione immediata e ottima propensione alla planata grazie all’utilizzo del

nuovo rockerline. Velocità top come quella di una tavola slalom, manovrabilità e

feeling come quella di una tavola wave. Super leggera e resistente grazie alla

tecnologia custom e ai rinforzi in carbonio sulla coperta. L’outline è molto

bilanciato e la larghezza massima è stata spostata in avanti per un migliore

utilizzo fra le onde. I rails sono stati ridisegnati con una concentrazione del

volume più in avanti per una migliore galleggiabilità. La poppa è stata studiata

in modo tale da facilitare anche i primi trick di chi vuole approcciarsi al

freestyle.

SLALOM: Nel 2013 Nove Nove ha in programma 4 tavole da slalom:

95    240 x 58,5 • 105  235 x 64,5 • 115  232 x 72,5 • 125  232 x 81,5

L'obiettivo nella nuova gamma concepita da Gianni Valdambrini è di avere

tavole Slalom con il massimo range possibile. Una tavola facile da usare ma

con un top speed senza compromessi. Grazie alla poppa rivoluzionaria

(Diamond tail) la tavola risulta molto facile da strambare e facile da controllare

con il chop, ma grazie al poco attrito ha una planata immediata!

Distribuito da: ACME SRL - tel Factory: 0574.870224 - tel Infoline: 339.6414914 - www.99international.it - [email protected]

QUAD TE: Ecco la seconda generazione delle tavole Quad di Fanatic dedicate al

puro wavesailing oltre ogni limite. 6 stilosi shape a pintail adatti per rider di

qualsiasi livello, in condizioni di onda formata o moscia. I profili larghi e

compatti permettono alle tavole di planare immediatamente, anche grazie al

rocker di poppa che rilascia l’acqua in maniera rapida e pulita dal biconcavo

centrale, creando shape scorrevoli e radicali per fare curve proprio sotto il lip.

Leggere e rigide sono state equipaggiate con le nuove scasse SlotBox, ed è

stato anche introdotto il nuovissimo 101, per ampliare ulteriormente la linea e

coprire ogni possibile condizione offrendo il massimo della performance.

Caratteristiche principali: - Nuova misura, 101 per ampliare il range di

utilizzo. - Bassa resistenza e peso grazie alle scasse SlotBox.

- Il Kevlar è stato rimpiazzato da tessuto intrecciato Innegra per una

laminazione più leggera, rigida e resistente agli UV. - Distribuzione uniforme ed

armonica del volume progettata tramite CAD per garantire un perfetto

bilanciamento, controllo e reattività in curva. - Profilo corto con pintail

arrotondati per una surfata morbida e veloce in qualsiasi condizione.

TRI WAVE TE: Questa linea è stata aggiunta e realizzata dal nulla, ed è stato

veramente un grande impegno per il l’intero team di R&D di Fanatic. I risultati

ottenuti sono migliori rispetto alle performance dei Twin e Single a parità di

condizioni. Le dimensioni delle pinne sono state pensate per coprire ogni

possibile condizione al mondo. I rails sono veloci e morbidi, per garantire la

massima presa anche ad alte velocità, sempre restando pienamente in

controllo della situazione. Si può scegliere di utilizzare tutte e tre le scasse con

pinne sviluppate dai leader mondiali del settore, Maui Fin Company, o decidere

di usare le cover fornite per chiudere le due SlotBox laterali inutilizzate con

assetto single fin.

Caratteristiche principali: - Thruster performante orientato al puro

waveriding, con possibilità di cambiare assetto a single fin.

- Linea di rocker progettata tramite CAD per garantire un perfetto

bilanciamento, con un ingresso in

planata immediato. - Media

lunghezza per garantire stabilità

in ogni condizione d’acqua.

- Poppa con monoconcavo che

passa a doppio concavo verso

centro tavola per massimo

controllo ad alte velocità ed in

curva.

- Linea di pinne Thruster

originali realizzate da Maui Fin

Company.

Distribuito da: WHITE REEF - tel. 0547.22756 - www.fanatic.com

40

QUAD TRI WAVESu funboardmag.com le schede complete con tutte le misure.

SLALOM WAVE COMP L STYLE WAVE

Su funboardmag.com le schede complete con tutte le misure.

Page 43: Funboard 149

WAVE: Misure: 64, 75.

Target: tavole Wave New school con un design compatto per tutti gli amanti del

surf che cercano la massima performance nel puro waveriding. Realizzate con

una chiglia monoconcava che poi passa a poppa a V, con rails molto morbidi

che si tramutano in una poppa molto stretta e affilata. La Wave garantisce una

performance di carving eccezionale sull’onda. Il setup a tre pinne per un

perfetto controlla della surfata sia tra le onde grosse che quelle piccole.

Caratteristiche principali: • Leggerezza incredibile. • Nuova costruzione della

coperta con costruzione Inegra. • Costruzione della chiglia in sandwich con

doppio concavo. • Thruster fin set-up. • Sacca ecologica.

CLASSIC WAVE: Misure: 75, 80, 85, 95.

Target: “Classico moderno”. Tavola wave all around per sfruttare al meglio

ogni spot al mondo. La linea delle Classic Wave riassume 30 anni di esperienza

in un’unica linea di tavola all arounder. Sono state realizzate con linee

scorrevoli sempre moderne, grafiche aggressive, rails molto fini, poppe pin tail

con scanalature e una prua che rende ognuna delle 4 tavole molto facili da

portare e estremamente bilanciate. Grazie al setup a tre pinne, il rocker veloce

e la V accentuata a centro tavola, le Classic Wave curvano in appoggio sul rail

con la massima facilità. Ognuna delle 4 tavole è stata progettata e realizzata

con le stesse caratteristiche e dettagli, con scanalature a 13” da poppa sul 75,

a 12” per l’80, 11” per l’85, 10” per il 90, in modo da essere perfettamente

posizionato per la distribuzione del volume di ogni tavola. In condizioni on-

shore, l’incremento della lunghezza a prua ti permette di superare facilmente

la schiuma, migliorando notevolmente l’equilibrio di galleggiamento rispetto ad

una tipica tavola wave. In condizioni side-shore carvano con una faciltà

impressionante e perfino il 90 ti permette di fare bottom turn con la vela in

acqua, proprio come le sue sorelle minori. Da Sylt alla Germania ad Hookipa a

Maui, le Classic Wave Series ti fanno sentire un vero pro, sfruttando al massimo

ogni singola session!

Caratteristiche principali: • Nuova costruzione della coperta con costruzione

Inegra con rinforzi in bamboo. • Costruzione della chiglia in sandwich con

doppio concavo. • Thruster fin set-up. • Sacca ecologica.

KONCEPT: Misure: 70, 80, 90, 100.

Target: tavole wave universali perfette per il Bump&jump/freemove/wave per

quei rider che vogliono una vera tavola all-around, che permetta di fare wave,

freeride e freestyle. La versatilità fatta tavola. Realizzata con rails morbidi nella

zona anteriore e tipici rails wave a poppa, combinati con un outline molto

compatto, la Koncept è veloce, morbida, plana facilmente, ed è molto user

friendly e facile da far strambare. La versatilità è davvero fondamentale per

sfruttare ogni condizioni al meglio, da onde on-shore alle manovre in acqua

piatta. Le 90 e 100 includono due pinne, che permettono di regolare il setup

delle pinne a seconda dello stile del rider e delle condizioni specifiche.

Caratteristiche principali: • Nuova costruzione PVC wood sandwich. • Coperta

in EVA a doppia densità. • Le 90 e 100 offrono 2 diversi setup di pinne. • Sacca

ecologica.

FREESTYLE: Misure: 90, 100.

Un moderno shape da freestyle per tutti quei rider che desiderano una tavola

per le gare e per le manovre su acqua piatta. Disegnate con un unico outline di

riduzione dell’area della poppa, dallo shaper Randy Naish, le caratteristiche

principali di questo modello sono un ingresso in planata immediato, incredibile

accelerazione, e un perfetto bilanciamento della coperta ideale per il nuovo

stile “skate”.

Distribuito da: ACTION TO SPORT SRL - tel. 0185264754 - www.naishsails.com

41

WAVE:VOLUME LENGTH WIDTH FIN FIN BOX REC. SAIL SIZE CONSTRUCTION STYLE OF USE65 222 55 US Wave 5.5 + US thruster 3.5 US 3.0 - 5.0 Carbon Inegra Sandiwch Lightweight rider/Wave74 224 57 US Wave 5.5 + US thruster 3.5 US 3.4 - 5.3 Carbon Inegra Sandiwch Wave

CLASSIC WAVE:VOLUME LENGTH WIDTH FIN FIN BOX REC. SAIL SIZE CONSTRUCTION STYLE OF USE75 232 55 US Wave 6.5 + US 4.0 thruster US 3.4 - 5.3 Carbon Inegra Sandiwch Bamboo Wave80 237 56.3 US Wave 6.5 + US 4.0 thruster US 3.7 - 5.7 Carbon Inegra Sandiwch Bamboo Wave85 240 57.7 US Wave 6.5 + US 4.0 thruster US 4.4 - 5.7 Carbon Inegra Sandiwch Bamboo Wave95 244 59.7 US Wave 6.5 + US 4.0 thruster US 4.7 - 6.2 Carbon Inegra Sandiwch Bamboo Wave

KONCEPT:VOLUME LENGTH WIDTH FIN FIN BOX REC. SAIL SIZE CONSTRUCTION STYLE OF USE70 231 55 Wave 23 US 3.4 - 5.3 Sandiwch Wood Universal80 234 58 Wave 23 US 3.7 - 5.7 Sandiwch Wood Universal90 236 61 Wave 23 + 28 Powerbox 4.0 - 6.0 Sandiwch Wood Universal100 240 63 Wave 23 + 32 Powerbox 4.0 - 7.0 Sandiwch Wood Universal

CLASSIC WAVE FREESTYLE WAVE

Page 44: Funboard 149

42

RODEOSenza ombra di dubbio rimane ancora il

riferimento per tutto il mercato freestyle, con

tutto quello che è stato appreso dal passato il

Rodeo 2013 raggiunge un nuovo livello, anche

se è difficile migliorare una tavola già così

vincente. Sono state fatte alcune modifiche

allo shape e outline come la poppa più

spessa e affilata per aumentare la stabilità

nelle transizioni aeree, il pop e

l'accelerazione. I pad sono stati rinnovati con

una nuova superficie per un grip migliore e

più morbido e un outline ridotto al minimo

per diminuire il peso. Come misure

confermati il 90 e il 107, sono stati introdotti

il 96 e 102 per offrire la scelta migliore ai

freestyler della nuova generazione.

Volume - Lunghezza - Larghezza

80 218 58

90 225 60

96 227 62

102 227 64

107 226 67

BARRACUDAIl nuovo Barracuda è proposto con uno

shape leggermente più lungo e un outline

più dritto per ottenere maggior controllo

e stabilità tra le onde. Gran conduzione,

facilità d'utilizzo e un’incredibile

versatilità con la nuova struttura a 5

scasse che permette di montare 2 set-up

differenti: quad e thruster. Vera chicca

poi è la nuova misura, il 100 litri, vera

macchina da guerra tra le onde con vento

al limite. La costruzione cambia da double

a single sandwich a seconda delle misure

per avere una maggiore resistenza, i pad

sono stati cambiati con una nuova

superficie ancora più morbida e con un

grip migliore.

Volume - Lunghezza - Larghezza

72 222 53

77 223 55

84 223 58

92 223 59

100 225 61

FREESTYLE - STEVEN STYLE!

SHAPE: JP ha incrementato la larghezza e spessore della poppa, creando una

piattaforma che permette al rider di staccare immediatamente, facilitando

molto gli stacchi per le manovre doppie e triple. È stato inoltre necessario

aumentare la velocità di punta e la sensazione di libertà della tavola. È stato

quindi spostato sia il track del piede d’albero che la pinna più indietro, in modo

che la tavola resti più alta sull’acqua, creando meno turbolenza in uscita e

permettendo di fare le combinazioni più difficili. Per permettere di mantenere

alte velocità anche in andatura switch stance, è stato incrementato il volume

anche nell’area sotto alle strap, creando una stabile piattaforma che permette

di surfare più diritto e di spostare la pressione verso poppa in un batter

d’occhio, staccando manovre doppie e triple anche in switch stance senza fare

il minimo sforzo. Il volume e lo shape sono stati raffinati in modo da avere una

distribuzione del volume molto armoniosa. Il tail kick a poppa è ancora

presente per permettere al rider di spingere con violenza sul piede posteriore,

facendo i trick con maggiore esplosività. Dalla poppa fino ad appena dietro al

piede d’albero i rails sono stati affilati ulteriormente in modo da garantire

ancora più presa durante gli stacchi, e massima accelerazione e velocità di

punta. Sono state mantenute alcune caratteristiche rinomate tra cui la

svasatura sulla chiglia dal track del piede d’albero in avanti, sfruttando i rails

pieni ed il rapporto armonico con la superficie immersa per mantenere la

massima velocità anche durante le rotazioni e le combinazioni.

SINGLE THRUSTER - LE TAVOLE WAVE ALLROUND

Nate dalla stretta collaborazione tra Werner Gnigler, Robby Swift e Ricardo

Campello. I design sono estremamente versatili per farti sentire a tuo agio in

qualsiasi condizione: dal bump&jump al wavesailing side shore. La possibilità di

cambiare l’assetto delle pinne ti permette di sfruttare il setup perfetto per ogni

condizione, in qualsiasi spot. Il passaggio a trifin trasforma la tavola da

estremamente performante e veloce in tavole morbide e giocose, che offrono la

massima reattività col massimo controllo. JP ha optato per una pinna di 2cm

più grossa quando invece si usa la tavola in assetto singlefin, senza pinne

laterali, per trasformare gli shape in missili per volare in condizioni onshore e

bump&jump. SHAPE: Tutte le tavole sono state realizzate con design molti

Distribuito da: OCEAN AVENUE - www.f2.com - [email protected]

Distribuito da: OBERALP - tel. 0471.242874 - www.jp-australia.com

Page 45: Funboard 149

43

veloci e che planano immediatamente. Le dimensioni compatte sono ideali per

farle curvare al meglio e permettere al rider di attaccare il lip in ogni

momento. La lunghezza così ridotta, combinata a un centro di gravità più basso

rende gli shape estremamente bilanciati, anche in condizioni di vento

leggerissimo e quando si supera la schiuma sul picco. La larghezza distribuita

uniformemente e il volume a poppa permettono alle tavole di accelerare

immediatamente, risalendo facilmente sopravento e facendo curve strette e

precise anche con onde piccole. Avvicinandosi al lip, poi, si può correggere

velocemente il turn con il piede posteriore. Per allargare il passo si può poi

spostare la strap posteriore più a poppa, permettendo al rider di stare più

centrato e basso, facendo turn più avanzati sfruttando la zona anteriore del

rail, senza perdere velocità. Per ottenere la massima performance in condizioni

down-the-line, con onde fino a 3metri, è stato mantenuto il profilo piuttosto

dritto nella zona delle strap anteriori, in modo da generare maggiore potenza e

proiezione nei bottom turn.

TWINSER QUAD - TWINSER E QUADS SPACCANO!

I vantaggi in termini di performance sono davvero sconvolgenti. Tutti ormai

sanno che per le condizioni sideshore non

ci può essere un assetto migliore. Tutti i top

rider utilizzano questo setup recente. Kauli,

che è stato il primo a far iniziare il

movimento dei quad, ha realizzato con JP il

Twinser Quad, che si adatta perfettamente

al suo stile. JP ha lavorato tantissimo sulla

realizzazione del nuovo range di Quad, in

modo che le posso utilizzare al meglio in

tutti gli spot in giro per il mondo durante

tutte le varie gare di coppa del mondo, che

spesso sono in condizioni non puramente

down-the-line. Coprire un range di

condizioni così ampio non è stato un

compito facile, ora sono state fatte brillare

le caratteristiche del Quad anche in

condizioni che prima non gli si addicevano: planata anticipata, ottima velocità di

punta e capacità di risalita.

SHAPE: Durante il processo di sviluppo il team JP ha provato diverse chiglie.

Quella che Kauli ha preferito è stata poi usata per realizzare tutte le sue tavole di

coppa del mondo, con un biconcavo nella sezione centrale che poi passa a piatto

e V nella sezione a poppa. Questa combinazione permette di utilizzare una chiglia

più piatta con meno rocker, che accelera e plana più velocemente, arrivando

subito alla massima velocità. L’aumento progressivo della V permette di usare

rails molto arrotondati che offrono una presa eccezionale durante i bottom turn

down-the-line. I rails sottili hanno una tuck-line molto fine che fa mordere il rail

nella pancia dell’onda, permettendo al rider di andare assolutamente verticale.

Si può anche correggere la traiettoria in ogni momento, scegliendo la linea

perfetta per fare aerias e altre manovre di ultima generazione. Il volume è stato

leggermente arretrato tra il piede d’albero e le strap per creare maggiore

galleggiamento, rendendo la tavola più stabile e manovrabile, e anche

facilitandone l’ingresso in planata. Un altro vantaggio derivato da questo

cambiamento è l’aver spostato le strap leggermente più indietro, in modo da

agevolare ulteriormente curve strette anche con onde piccole.

FREESTYLE:LENGHT (CM) WIDTH (CM) VOLUME (LITERS) FIN BOX - NAME SAIL IDEAL RECOMM.

90 230 60 90 PB - Freestyle 18 4.2-5.8 3.8-6.2100 228 64 100 PB - Freestyle 20 4.8-6.2 4.2-6.5107 228 67 107 PB - Freestyle 22 5.0-6.5 4.8-6.9

SINGLE THRUSTER:LENGHT (CM) WIDTH (CM) VOLUME (LITERS) FIN BOX - NAME SAIL IDEAL RECOMM.

74 227 55.5 74 US - Wave 20 / MT - 2x Side Fin 10 / US - Wave 22 4.0-5.2 <5.582 228 57.5 82 US - Wave 21 / MT - 2x Side Fin 10 / US Wave 23 4.5-5.6 4.0-6.092 228 60 92 US - Wave 22 / MT - 2x Side Fin 10 5.0-6.0 4.4-6.299 234 62 99 US - Wave 23 / MT - 2x Side Fin 10 5.2-6.2 4.7-6.5106 229 64 106 US - Wave 24 / MT - 2x Side Fin 10 5.4-6.2 >5.0

TWINSER QUAD:LENGHT (CM) WIDTH (CM) VOLUME (LITERS) FIN BOX - NAME SAIL IDEAL RECOMM.

68 227 53 68 US - 2x TwinserWave13 / MT - 2x Side Fin 10 <5.0 <5.274 227 55 74 US - 2x TwinserWave14 / MT - 2x Side Fin 10 4.0-5.2 <5.582 227 57 82 US - 2x TwinserWave15 / MT - 2x Side Fin 10 4.5-5.6 4.2-6.092 227 59 92 US - 2x TwinserWave16 / MT - 2x Side Fin 10 5.0-6.0 4.4-6.299 231 61 99 US - 2x TwinserWave17 / MT - 2x Side Fin 10 5.2-6.2 >4.7

FREESTYLE SINGLE THRUSTER TWINSER QUAD

Page 46: Funboard 149

KODE: Le Kode Wave sono le tavole wave veloci, aeree e dalla tipica attitudine

new school firmate da Philip Koster. Le Kode Wave sono ideali per tutti quei

rider che vogliono mixare tutti gli ultimi trick aerei sul lip con potenti surfate

pennellate. L’alta accelerazione e velocità di punta, inoltre, rende queste tavole

la scelta ideale per tutti quei rider che vogliono volare sempre più in alto nel

cielo, cimentandosi in combinazioni mozzafiato e doppi forward. I Kode Wave

sono tavole twin fin convertibili a single fin per trasformarle in shape ancora

più veloci e più tradizionali, ideali per volare a tutta velocità in spot choppati.

I Kode freestyle wave invece sono le tavole freestyle/wave della Starboard. La

loro natura radicale e aggressiva emerge comunque anche in assenza di onde

grosse, e la manovrabilità e reattività delle tavole risulta evidente, con un

perfetto mix tra wave, freestyle e freeride. Le Kode Freestyle Wave prevedono

esclusivamente un assetto single fin. Le Kode si piazzano alla perfezione tra i

range di tavole wave (NuEvos e Quad) ed il range freestyle puro (Flare).

Dato che l’applicazione specifica di ogni singolo Kode dipende strettamente

dalla sua dimensione, c’è bisogno di suddividere la linea in sottocategorie, di

modo da poterle paragonare in maniera specifica con gli altri range Starboard.

Dividiamole quindi in “Kode Wave” e “Kode Freestyle Wave”. Kode Wave (72, 77,

82, 87): rispetto ai Quad e ai NuEvo, sono più veloci, ideali per tutti quei trick

aerei di ultima generazione. L’accelerazione immediata e l’alta velocità che

vengono generate le rendono la scelta perfetta per salti spaziali e doppi

forward. Hanno la capacità di dare il meglio sia in condizioni normali ed

europee come a Sylt, in Danimarca, a Tenerife che in condizioni assolutamente

perfette come Maui, West Oz e Gran Canaria. Sono tavole con assetto twin fin,

ma possono anche esser trasformate in single fin, per volare a tutta velocità

quando il vento è nucleare, garantendo le caratteristiche rinomate del single

fin. Le Quad sono più indicate per quei rider che vogliono fare bottom radicali

in appoggio sui rail, stando più vicini al picco. Le NuEvo invece sono più

morbide, con uno stile che ricorda molto il surf da onda, per curve più strette e

veloci transizioni da un rail all’altro. Kode Freestyle Wave (86, 94, 103): queste

misure intermedie offrono caratteristiche

paragonabili con le Flare. Proprio come le

Flare, sono ottime tavole da freestyle,

sebbene un po’ meno estreme e compatte,

per manovre più conservative. Sono però

molto più a loro agio tra le onde, più comode,

e offrono anche un assetto delle strap per

fare freeride.

Kode Wave:

- V anteriore per garantire maggiore

reattività e velocità al momento d’ingaggio

della curva.

- Pad singoli di 10mm senza heel bumper per

una massima sensibilità, fornendo comunque

abbastanza spessore per ammortizzare

anche gli atterraggi dai salti più grossi.

- Monoconcavo nella sezione posteriore per generare la massima potenza e

velocità.

- Pinne Twin più dritte e rettangolari (realizzate da MB Fins) per generare

ancora più portanza e velocità, che permette al rider di rilasciare la pressione

in ogni momento, facendo partire la poppa sul lip.

- È anche disponibile una scassa per convertire le tavole in assetto single fin. La

scassa centrale è più lunga in modo da poter regolare la pinna in modo da

avere la massima trazione e velocità tipiche dell’assetto single fin.

- La poppa è stata squadrata in modo da aumentare l’area di appoggio ed

offrire più volume, aumentando la versatilità anche con onde più mosce.

Migliora anche la performance della tavola nelle manovre pinna in avanti

tipiche delle nuove rotazioni.

- La sezione di poppa più piatta rende l’area di planata più larga e pulita,

favorendo il rilascio d’acqua senza turbolenza ed assicurando la massima

accelerazione ed alte velocità di punta.

Kode Freestyle Wave:

- Lo shape generale è piuttosto compatto, per offrire il massimo controllo con

vento forte. La prua più tonda e corta riduce il peso in rotazione, dando una

maggiore reattività per le manovre in freestyle, per i salti ed anche per le

strambate.

- Per produrre una presa aggressiva o rails sono stati assottigliati nella zona di

centro tavola davanti alle strap anteriori.

- Per generare la massima velocità è stato impiegato un rocker molto

longilineo, che definisce chiaramente la linea di centro tavola che ti permette di

volare a tutta velocità in linea retta.

- Per generare la massima manovrabilità è stata utilizzata una V a spirale sulla

chiglia, in modo da accentuare la curvatura sui rails della tavola. È questa la

parte che viene interessata quando la tavola curva.

- Pinna MFC Freewave.

Costruzioni disponibili: Technora, Wood, Carbon.

Distribuito da: PANDORA - tel. 0362.337568 - www.star-board.com

44

KODE

Su funboardmag.com le schede complete con tutte le misure.

Page 47: Funboard 149

V 111Ricardo

Campello

UK 89Robby

Swift

BRA 253Kauli

Seadi

KA 1111Jason

Polakow

JasonKauli&

68

74

82

92

77

84

92

101

111

74829299106

PH

OTO

S: T

HO

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ND

RA

- G

RA

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: C

HR

ISR

OS

EN

BE

RG

ER

.CO

M

TWINSERQUAD

FREESTYLEWAVE

SINGLETHRUSTER

Oberalp AG/SpA, Via Waltraud Gebert Deeg 4, 39100 Bolzano, Tel. 0039-0471-242874, Email: [email protected], www.oberalp.it

Page 48: Funboard 149

46

Working people

VI PROPONIAMO QUESTA INTERVISTA IN ESCLUSIVADI ALBERTO SOLZA, GIOVANE RESPONSABILEVENDITE DELL’AZIENDA ITALICA CHE PRODUCEALBERI E BOMA DA WINDSURF PER I PRINCIPALIBRAND DEL SETTORE. ALBERTO CI FARÀ CAPIREANCHE QUALCHE COSA IN PIÙ SULLA SPINADORSALE DELLA NOSTRA VELA.

Alberto Solza, qual è il tuo ruolo all’interno

dell’azienda?

Sono Responsabile Vendite per il settore Windsurf e

Pesca export, seguo tutte le trattative con le più

importanti aziende al mondo di questi due settori,

dallo sviluppo del progetto in tandem con i miei

tecnici alla messa in produzione, vendita e after

sales. Vendiamo in più di 50 stati (i principali

mercati sono Italia, Germania, Francia, UK, Russia,

Cina, Emirati Arabi, USA, Svezia, Giappone, Turchia,

Polonia, Spagna Olanda, Belgio e Portogallo).

Come si è evoluta Italica nel corso degli anni?

Beh Italica è nata come un’azienda artigianale di

produzione articoli per la pesca conto terzi,

personalmente amo mantenere questo status

anche a fronte di cifre di fatturato molto

rilevanti, a tutt’oggi amo definire Italica come

“artigiana evoluta” e abbiamo i più grossi marchi

al mondo come clienti, catene di distribuzione,

fatturati e settori di espansione in continua

crescita, questo grazie al nostro “life motive”:

innovazione e mettersi in gioco ogni giorno.

L’azienda si è evoluta passando da azienda

operante nel settore canne da pesca ad azienda

diversificata in molteplici campi di investimento:

nautica, arredamento, sport, industriale, pesca a

livello mondiale. Questo successo è dovuto in

parte anche alla scelta di delocalizzazione che

abbiamo effettuato inaugurando il nostro

stabilimento di produzione in Cina nonché

mantenendo e rafforzando lo stabilimento in

Italia; questa scelta ci ha permesso di

diversificare con produzioni ad alto valore

aggiunto oltre che ad inserire nuove tecnologie a

noi sconosciute di lavorazione della fibra di

carbonio.

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INTERVISTA DI Cristiano Cricco Siringo | FOTO DI courtesy Italica

Quante persone occupate oggi?

Nello stabilimento italiano circa 50 addetti sono

impiegati mentre nello stabilimento cinese

occupiamo circa 150 persone, per un fatturato

complessivo di circa 15mln USD/anno.

Ok abbiamo capito che siete un’azienda

all’avanguardia ma scendendo nel dettaglio che

più ci riguarda cosa fate per il settore

Windsurf?

Siamo unici fornitori di alberi dal 30% al 100%

carbonio per i seguenti marchi: North Sails,

Gaastra, Gun Sails, Naish, Bic Sport, Sailworks, e

alcune catene di grossa distribuzione oltre che a

marchi minori e marchi in espansione per il

mercato interno Cinese. Da circa tre anni siamo i

fornitori unici dei boma in carbonio North Sails

Platinum, boma definito dal mondo dei racer il

miglior boma in commercio grazie alla sua

rigidità e leggerezza. Dopo North anche un altro

marchio molto importante ha deciso di sviluppare

i boma con Italica, anche se ad oggi non posso

rivelare il nome ma sono sicuro che lo

riconoscerete presto in acqua.

L’albero sembra un tubo di carbonio inserito in

una vela, molti non sanno quanto sia

importante; ci puoi dire come mai i produttori

vogliono spingere sull’importanza dell’albero?

Volete solo vendere di più?

In una passata intervista, Rossano Bisioli (nostro

responsabile R&D alberi) dichiarava che l’albero è

la spina dorsale della vela, questa affermazione non

è mai stata vera tanto quanto oggi. L’albero è

assolutamente un oggetto soggetto ad usura, dopo

1/2 stagioni di intenso uso deve essere sostituito

per mantenere sempre elevato il livello di

performance. L’anno scorso mi trovavo ad Honolulu

e abbiamo fatto la prova comparativa tra un

vecchio NoLimits di circa 4 anni, molto usurato ma

ancora molto affidabile, e un albero nuovo; il raider

non era certamente Robby, Kauli o Victor ma un

normale vacanziero windsurfista che dopo aver

provato l’albero nuovo ha detto che sembrava di

utilizzare un altro windsurf… Prova certa che

l’albero nuovo ha performance completamente

diverse da un albero usato. Personalmente mi viene

da sorridere quando in spiaggia vedo

vele/tavole/boma all’ultimo grido armate con alberi

di 5 anni fa. Capisco che le esigenze di budget

costringono molti a mantenere il vecchio albero ma

oggi i prezzi degli alberi sono del tutto accessibili

quindi conviene certamente preferire un buon

nuovo rispetto a un albero usato.

Compatibilità di curve con alberi non originali

delle velerie?

Ci sono senz’altro marchi che hanno un buon

prodotto, ma certamente non è al 100% compatibile

con l’albero originale della veleria, le maggiori

velerie al mondo sono clienti Italica e come potete

vedere noi lavoriamo praticamente in esclusiva con

loro, limitando i marchi generici.

Il fatto è che la ricerca è continua; produciamo

circa 2 prototipi al giorno per i nostri clienti e gli

alberi cambiano molto frequentemente, per cui è

praticamente impossibile per un marchio che

vende alberi generici offrire la stessa curvatura di

North, Gaastra, NeilPryde (che hanno sviluppi

costanti) in quanto non avrebbero il tempo

materiale di sviluppare l’albero e

commercializzarlo. Oltre a questo le velerie provano

anche la durabilità degli alberi con le loro vele che

allo stesso tempo vengono sviluppate

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parallelamente allo sviluppo dell’albero stesso per

offrire al cliente finale un assemblamento che

generi il 100% possibile di prestazioni.

Abbiamo inoltre analizzato alcuni alberi di un

marchio che offre più di 50 modelli di alberi e

abbiamo scoperto che le curve non erano al 100%

compatibili con la veleria dichiarata in questione;

certo il prezzo era inferiore ma perché

compromettere la performance della vela magari

pagata centinaia di Euro oppure rompere l’albero

durante le vostre uscite? Questo lo potete verificare

da voi stessi facendo una prova comparata, non sto

certamente dichiarando che tutte le aziende che

vendono alberi generici operano in questo modo, ci

sono aziende che offrono alberi generici molto

validi ma personalmente farei ricadere la mia

scelta sempre sull’albero originale consigliato dalla

veleria sia che sia di nostra produzione sia di altri.

Cosa bolle in pentola in Italica per il 2012/2013?

Quest’anno a mio modesto parere abbiamo

presentato delle collezioni 2013 rivoluzionarie, in

particolare la linea d’alberi più leggera e robusta al

mondo commercializzata da North e denominata

AERO (nome storico North), l’RDM infatti pesa circa

900gr e so che molti lettori saranno impauriti dal

peso ma abbiamo lavorato partendo dalla

durabilità per arrivare ad un peso piuma

aumentando le performance. Ne è risultato un

albero ultraleggero, molto più performante e

notevolmente robusto. Anche il prezzo non sarà

eccessivamente elevato rispetto a un normale

albero 100% carbonio. Chiunque abbia preso in

mano quest’albero è rimasto sconvolto dal suo

peso. Abbiamo raggiunto questi risultati utilizzando

filati di carbonio più raffinati, impregnati con resine

ad elevate performance meccaniche, con maggiore

proprietà di allungamento, utilizzando filati

dell’azienda giapponese “Toray” (leader mondiale

nella produzione di tessuti e filati di carbonio) e

specificatamente per l’industria del Windsurf.

Oltre a questo abbiamo aumentato la robustezza

dei nostri alberi ad elevate percentuali di carbonio

offrendo una finitura superficiale nuova e molto

tecnica. Per quanto riguarda i boma abbiamo

davvero superato noi stessi. North presenterà per il

2013 (qualche foto sul web è già stata vista) la

nuova collezione di boma Platinum; abbiamo

lavorato con tecnologia completamente

monoscocca ispirandoci per finiture e tecnologie di

lavorazione al mondo della bicicletta da

competizione in carbonio, finiture esagerate, pesi

ultra leggeri e rigidità alle stelle, a detta di

qualcuno perfino troppo rigidi, il Santo Graal dei

boma in carbonio. Abbiamo anche utilizzato tessuti

di carbonio con altre fibre per aumentare la

resistenza all’abrasione, vernici anti UV e grip

acquistati direttamente in Germania.

Inoltre per il boma North Formula/Race abbiamo

creato un terminale monoscocca a doppia

curvatura con variazione di diametri e geometria

(ovale/cilindrico) il tutto per portare all’estremo la

rigidità. Basti pensare che la stessa North, nostro

maggior cliente, per il 2013 ha affiancato sui

prodotti al suo logo il logo Italica come chiaro

segnale di fiducia reciproca e stima per il grosso

sforzo offerto. Non solo North comunque nel nostro

portafogli, infatti abbiamo sviluppato anche la

collezione di boma per un altro grosso cliente che

sarà presto disponibile sul mercato, offrendo

soluzioni monoscocca con grip 3D, patch protettive

di silicone, terminali a scatola chiusa con accessori

Clam Cleat e Ronstan originali, il tutto con livelli di

performance imbattibili. Quando abbiamo avuto i

primi risultati del nuovo boma ho chiesto a Daniele

(nostro responsabile R&D boma) di andare ancora

oltre per offrire qualcosa di unico ad ogni cliente,

per questo anche se i boma saranno prodotti dalla

stessa fabbrica avranno qualità e caratteristiche

uniche. È senza dubbio per tutto ciò che molti atleti

di Coppa del Mondo usano i nostri prodotti

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(soprattutto boma) anche se non direttamente

sponsorizzati.

Mentre per il 2013/2014?

Oggi stiamo lavorando su una nuova soluzione

d’innesto che eliminerà completamente il problema

dell’incastramento tra top e bottom, un nuovo

sistema che farà defluire aria ed acqua tra

l’innesto e la parete interna del top. Stiamo

testando inoltre nuove geometrie di stampi per

aumentare la performance di alberi

Slalom/Race/Formula specificamente per l’aumento

di accelerazione in gara e la risposta alle raffiche

improvvise. Oltre a questo stiamo testando nuovi

materiali provenienti dall’aerospaziale che

prevedono una tecnologia di appiattimento del

filamento di carbonio con una ricomposizione

successiva. Certamente non pensiamo che

l’avanzamento tecnologico sia finito anzi, infatti

vorremmo sperimentare una serie di stecche per

vela sviluppate al 100% con tessuti pre-impregnati

di carbonio uni-direzionale.

Bene Alberto mi pare di capire pertanto che la

crisi non vi ha toccato o no?

Certamente c’è una flessione globale nei consumi a

livello mondiale, però grazie agli investimenti fatti,

acquisizione di nuovi clienti e nuovi settori da

sviluppare possiamo dire che Italica è un’azienda in

contro-tendenza e che guarda al futuro con

estremo ottimismo e positività.

A proposito molti lettori non hanno proprio

nessuna idea di come si mantenga il carbonio,

della differenza con il pre-peg e di quale sia la

procedura di costruzione di un albero...

vogliamo fugare tutti questi dubbi?

Sarebbe davvero lungo e forse correrei il rischio di

annoiarvi, troppo, magari la rimandiamo alla

prossima intervista… Comunque la materia prima è

di origine giapponese, viene conservata in celle

frigo a meno 15 gradi e consiste in tessuti di

carbonio impregnati con resina epossidica che

vengono “tagliati” e “cucinati” intorno ad uno

stampo fino ad ottenere un manufatto solido.

Facci capire anche come funziona il vostro ciclo

produttivo… ovvero ora state già lavorando sui

materiali 2014? Costruite prima i proto? Se si

quanti? Chi li prova e approva e quando vanno

in produzione?

Si! Ora stiamo progettando gli sviluppi 2014, e

dipende molto dal tipo di albero; solitamente per gli

alberi Race 460, 490, 520 e 550 facciamo anche

15/20 prototipi per albero. Mentre per gli RDM ne

bastano meno anche 5/7 per misura.

Poi dipende molto se dobbiamo fare un test di

durabilità e allora produciamo molti più prototipi

fatti allo stesso modo e li testiamo a Pozo, Safaga o

Maui. I proto vengono provati da team-rider delle

velerie e velaio poi il Product Manager o il velaio

stesso autorizza la messa in produzione firmando il

capitolato tecnico di fornitura con le relative

tolleranze. Da quel momento in poi si guarda già

avanti per la stagione seguente.

Prendete spunto dalla concorrenza o seguite

esclusivamente una vostra politica di crescita

passo dopo passo?

Certamente diamo un occhio alla concorrenza

sarebbe sbagliato dire il contrario, ma penso che

non ne abbiamo bisogno, più che altro prendiamo

spunti da altri settori come pesca, sci e tavole… Le

ultime innovazioni le abbiamo “rubate” proprio

dalla pesca che ci offre grandi spunti in quanto

produciamo attrezzature (canne) in carbonio

lunghe 16 metri dal peso di circa 1 Kg vendute al

pubblico a oltre 6.000 Euro… quindi certamente è un

settore dal quale attingere molto, però mantenendo

i prezzi accessibili; infatti nessuno comprerebbe un

albero da windsurf per 2.000 Euro. Fortunatamente

siamo tra i numeri uno anche sulle canne da pesca,

e questo ci da un grosso vantaggio tecnico e di

sviluppo presente e futuro.

Bene grazie mille e per chiudere “fatti una

domanda e datti una risposta”…

Nessuna domanda ma solo un consiglio: vivete la

vita alla grande, senza rimorsi e non bevete Dom

Perignon del '53 a temperatura superiore a 4°C… è

una schifezza… ahahahahha… surfate e divertitevi

questo è il solo consiglio che vi posso dare… magari

con materiali fatti da noi… ciao a presto.

Il nuovo terminale Formula del boma North 2013.

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SE PARLIAMO CON QUALCUNO CHE È AL DI FUORI DEL MONDO DEL WINDSURF L'UNICO NOME CHE TUTTI, MA PROPRIO TUTTI, CONOSCONO È UNO SOLO: "ROBBYNAISH"... UN PO' COME MICHAEL JORDAN PER IL BASKET O VALENTINO ROSSI PER IL MOTOCICLISMO, QUEI PERSONAGGI CHE SONO INDISCUTIBILMENTE I PIÙ

VITTORIOSI, I PIÙ CARISMATICI E IN ASSOLUTO I SIMBOLI DI QUESTI SPORT.MR. NAISH, DOPO UNA LUNGHISSIMA CARRIERA AGONISTICA INIZIATA A SOLI 13 ANNI, È RIUSCITO A METTERE IN PIEDI UNA DELLE AZIENDE PIÙ FORTI DEL

MONDO NEL SETTORE DEL WINDSURF PRIMA DI TUTTO, MA NON DA MENO NEL KITE E NEL SUP.QUANDO SIAMO SBARCATI A MAUI IL PENSIERO DI POTERLO INCONTRARE MI ASSALIVA DI CONTINUO... FINCHÈ ABBIAMO AVUTO IL GRANDE ONORE DI POTER

VISITARE IL QUARTIER GENERALE DI NAISH INTERNATIONAL AD HAIKU. PENSO CHE L'EMOZIONE DI SENTIRMI DIRE “ROBBY... NICE TO MEET YOU” E DISCOPRIRLO COSÌ SPECIALE E ALLO STESSO TEMPO COSÌ AMICHEVOLE LA RICORDERÒ PER MOLTO TEMPO.

Michi Schweiger e Robby Naish.

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INTRO DI Matteo Righetti | INTERVISTA DI Fabio Calò e Marco Carletto | FOTO DI Matteo Righetti, courtesy Naish

Robby Naish con i suoi nuovi materiali 2013. © Erik Aeder

Direttamente dall’headquarter Naish in Haiku

abbiamo intervistato Michi Schweiger e sua

moglie Julia, rispettivamente il product manager

e il marketing manager di uno dei marchi più

blasonati al mondo.

Puoi descriverci come avviene il processo di

produzione per i vostri range di vele? I

materiali con cui vengono realizzate sono

forniti da voi?

Una volta che abbiamo approvato le

caratteristiche dei materiali che andremo ad

utilizzare, comunichiamo tutto alla fabbrica,

dirigendo e controllando ogni singolo step della

produzione, specificando anche le quantità che

vogliamo vengano prodotte. L’azienda con cui

lavoriamo, comunque, è nel sailmaking business

da ormai vent’anni ed è composta da

professionisti di altissimo livello, che hanno già

chiaramente in testa il corretto funzionamento di

una vela e come armarla.

Come funziona invece l’acquisto dei materiali?

Circa 4 volte all’anno, quindi ogni 3 mesi, abbiamo

un incontro con i nostri fornitori di materiali

“grezzi”. Esistono molti produttori di tessuti, anche

in Cina, ma noi trattiamo principalmente con il

nostro fornitore polacco il tipico tessuto tramato

che è il trademark delle nostre vele. Quando c’è

qualche novità ci vengono inviati dei campioni che

vengono testati per almeno 12-18 mesi prima di

essere spediti in Cina per la messa in produzione.

Sia i produttori che la fabbrica possono eseguire

dei test specifici tramite macchinari, ma noi

vogliamo e dobbiamo testarli sempre in acqua

perché possono esserci dei fattori che, in un

ambiente controllato, non vengono considerati.

Come funziona il processo di sviluppo? Quanti

tester avete per lo sviluppo del prototipo che

viene poi prodotto in Cina?

Per le vele ci sono almeno 4-5 persone stabili che si

alternano tra un modello e l’altro in quanto, essendo

alcuni più coinvolti nello sviluppo della Force ed altri

della Session, ci sembra una buona idea farli girare

per avere più opinioni possibili, anche con diversi

background. Le uniche 3 persone che non cambiano

mai per ogni prodotto sono Robby, il mio assistente

Dave ed io. Noi conosciamo e testiamo tutti i prodotti

che, successivamente, facciamo testare agli

sviluppatori specifici. Così facendo ogni singola linea

si sviluppa nel tempo ma mantiene invariati i tratti

caratteristici che distinguono quel modello da tutti

gli altri. Per questo ci sono dei tester specializzati per

ogni linea. Per la Force, ad esempio, è fondamentale

che il rider voglia avere la massima potenza in

quanto questa è la nostra vela power-wave. È

perfetta anche per le condizioni onshore europee e

quindi deve mantenere queste caratteristiche

immutate nel tempo, ha un ottimo range e plana

facilmente anche con poco vento. Pertanto, avendo

un quadro generale delle peculiarità di tutti i range e

delle necessità dei vari mercati in giro per il mondo,

nonché il feedback specifico dei tester del singolo

modello, possiamo realizzare un prodotto che

soddisfi tutti questi requisiti.

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Quando una vela funziona correttamente e non

necessita di cambiamenti l’anno successivo

cosa fate? Cambiate solo colore?

È una situazione un po’ triste ma è la necessità del

mercato. Più di una volta è capitato che, essendo il

cliente abituato a vedere il prodotto cambiare ogni

anno, se non viene fatta alcuna modifica perché la

vela è già perfettamente funzionante, lasciando

anche invariata la grafica, viene trattata come una

vela vecchia, dell’anno precedente, solo perché gli

altri marchi magari hanno cambiato i colori.

Sfortunatamente è una esigenza di mercato e

quindi bisogna fare qualche cambiamento, anche

minimo, altrimenti la gente pretende che le vele

nuove vengano scontate perchè senza alcuna

modifica rispetto a quelle dell’anno precedente.

Per caso considerate anche il feedback dei rider

comuni, gente che fa surf per divertimento la

domenica o qualche volta al mare?

Noi abbiamo dei tester specifici che come livello

sono più vicini ai rider comuni che ai top pro che

escono solo ad Ho’okipa. Il mercato poi ci dà

un’immensità d’informazioni e quindi possiamo

contare anche sul feedback dei negozianti, dei

teamrider locali, della gente comune, degli

importatori. Tutte queste opinioni poi vengono

riportate a noi, che poi decidiamo il da farsi.

Puoi dirci qualcosa riguardo alle tavole? Voi

avete ancora i Single e i Thruster, perché non

avete messo in commercio un Quad?

La ragione per cui abbiamo deciso di non produrre il

Quad è che se l’avessimo messa in commercio,

avremmo dovuto sviluppare due serie diverse di

tavole wave. Non si può pretendere di soddisfare il

mercato aggiungendo una singola tavola Quad.

Innanzitutto la tavola diventa più pesante per la

presenza del numero maggiore di scasse ed inoltre

non si può semplicemente prendere un Thruster ed

aggiungerci un’altra scassa, bisogna rielaborare uno

shape specifico, da zero. Molte compagnie prendono

in giro il cliente vendendo tavole convertibili. Gli

shape sono e devono essere diversi, altrimenti si ha

una tavola mediocre con tutti i setup.

Indipendentemente da quello che si dice, questo

setup è stato introdotto qualche anno fa dalla

Quatro, sono stati loro i primi a sviluppare questo

concetto da zero, realizzando shape pensati

appositamente per questo scopo. Una volta che

l’idea poi ha preso piede, tutti si sono gettati a

capofitto. Se si prende Starboard, per esempio, si

nota come loro offrano diversi shape per ogni setup,

che sia Single, Twin, Thruster o Quad. Per il negozio

ed il cliente, però, questa distinzione troppo raffinata

è controproducente, perché secondo noi è anche

troppo specifica. Noi ci siamo soffermati su Single e

Thruster. Adesso anche i ragazzi di Quatro stanno

tornando sui 3 pinne, in modo da poter creare uno

shape che possa offrire alcune caratteristiche dei

Twin, ma che sia allo stesso tempo effettivamente

convertibile al 100% in una tavola Single fin,

togliendo le due mini-pinne laterali.

Le possibilità in questo caso sono tantissime. Si

possono usare 3 pinne piccole, una grande centrale

e due piccole laterali o perfino 2 grosse laterali ed

Michi Schweiger in shaping room con Harold Iggy, shaper windsurf e sup perNaish scomparso durante una session di SUP quest’inverno. © JDPhotofairy

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53

una piccola centrale! Se poi vuoi la massima velocità

e potenza, allora togli le due pinne laterali e usi la

tavola come Single, per volare anche in condizioni

onshore senza il minimo problema.

Non vogliamo quindi confondere il mercato

proponendo 3 linee di tavole wave. Io, per esempio,

uso sempre e solo un mio 74 litri di serie, in estate,

in inverno… sempre. Basta modificare leggermente

l’assetto delle pinne e sono a posto.

Riuscite a vedere una linea chiara di evoluzione

delle tavole wave nel futuro?

Come marchio ti posso dire che a mio avviso serve

almeno una linea di tavole puramente wave per

condizioni perfette, da affiancare poi ad un’altra

linea, con rocker più piatto e veloce,

preferibilmente Single fin che possa dare il meglio

sia in spot choppati che onshore. L’idea sarebbe

quindi di realizzare una linea completamente

dedicata al puro waveriding e una dedicata al puro

Allround.

Ovviamente ci sono mercati come Maui in cui le

condizioni sono più o meno sempre identiche, ma in

generale le tavole dovrebbero essere più

polivalenti, per dare il meglio in una maggiore

varietà di condizioni.

Guardando alla situazione del mercato degli

ultimi 3 anni, come ti sembra che stia

andando? È in crescita, pari o in perdita?

A mio parere il mercato windsurfistico è piuttosto

stabile. Non ci sono grandi scalate, né grandi

cadute. Come azienda abbiamo diverse

problematiche da gestire, ma il mercato a mio

avviso è abbastanza stabile. Alcuni marchi europei,

basano la loro strategia sulle liquidazioni di fine

stagione e francamente questo approccio è

controproducente per tutti i marchi, ma loro sono

impostati in questo modo e continuano a testa

bassa. Noi siamo l’opposto.

Per noi è importante vendere, non svendere,

altrimenti il marchio viene svalutato ed i clienti

aspettano un mese in più per pagare la tavola

ancora meno e si crea un tunnel senza uscita. In

Germania i negozi, a luglio, vogliono fare le

liquidazioni e quindi, dopo soli 3-4 mesi dalla messa

sul mercato, le tavole dell’anno vengono già

scontate del 30%-40%. Quelle compagnie si fanno

forti del numero di vele e tavole che vendono, ma

alla fine hanno un profitto minimo se non nullo,

proprio perché sono troppo scontate. Noi quindi

preferiamo vendere di meno, ma a prezzi più alti per

preservare la qualità e guadagnare in modo da

potere mandare avanti il costoso processo di

ricerca e sviluppo e continuare a migliorare di anno

in anno!

Qual è il mercato principale? L’Europa, l’Asia,

l’America…?

Per il windsurf sicuramente l’Europa è il mercato

più grosso. Il mercato americano, rispetto

all’Europa, è molto piccolo. In Australia sembra che

il windsurf stia riprendendo piede ed abbiamo visto

un notevole incremento in questi ultimi 2-3 anni.

Anche il Giappone ha una buona richiesta, ma il

mercato migliore è sicuramente l’Europa.

Per il SUP, invece, l’America è un buon mercato.

Inizialmente, partendo dal surf da onda, c’è stata

una diffusione sulla costa e solo adesso sta

Michi e Julia Schweiger negli uffici diNaish durante l’intervista di Funboard.

Rick Naish, Robby Naish e Andy Church.

I fratelli Randy e RobbyNaish al lavoro. Il nuovoFreestyle 2013 by Naish èstato shapato da Randy.

Working people nell’headquarter Naish.

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cominciando a spostarsi anche sui laghi e i corsi

d’acqua, con il racing o semplicemente remando

per esplorare…L’Europa è quindi ancora un mercato

nuovo, ma a mio avviso crescerà presto. Quasi ogni

sport inizia in condizioni estreme e poi si espande

anche in condizioni di tutti i giorni. In Europa però

ci sono alcuni problemi da fronteggiare, come la

dimensione delle macchine, lo spazio, il peso.… In

linea teorica si potrebbe mettere una tavola di 4

metri sul tetto, avendo le cinghie… ma dove la metti?

Se vivi in un appartamento non hai spazio… Magari

le tavole gonfiabili potranno fornire una soluzione.

Queste tavole però, non potendo curvare sulle onde,

funzionano solamente per l’acqua piatta. Si mette

tutto in uno zaino e poi si pompa e si usa come una

normale tavola da sup. La gente è convinta che

siano dei giocattoli, ma la tecnologia che c’è sotto è

veramente costosa! Una tavola da SUP gonfiabile,

infatti, può arrivare a costare fino a 1600¤ .

Le tavole che ci sono in commercio in questo

momento sono spesse 4 pollici, mentre la nostra è

spessa 6. Sulla nostra è possibile remare senza che

si pieghi minimamente. Provando la 4 pollici ci

siamo resi conto di non poterci far nulla, era solo

un giocattolo da spiaggia troppo costoso.

Aumentando lo spessore e la rigidità abbiamo

conferito un qualche tipo di performance, che

risulta molto interessante per i fiumi, i laghi e gli

specchi d’acqua piatta su cui remare in tranquillità.

Dove sviluppate il vostro materiale da SUP? Chi

li produce?

Testiamo e realizziamo tutto tra qui e Oahu, e

facciamo produrre remi e tavole da compagnie

diverse. Per la maggior parte delle tavole sia da

windsurf che da sup ci appoggiamo sempre a

Cobra. Quando abbiamo bisogno di realizzare tavole

in quantità inferiore, invece, ci appoggiamo ad

un’altra compagnia in Cina. Cobra realizza gli

stampi per ogni prodotto ed è quindi necessario

che la quantità da produrre sia sostanziale in modo

da assorbire il costo.

Come funziona il processo di selezione dei

materiali per la produzione? Li acquistate

separatamente e poi li mandate in Cobra?

Per quanto riguarda le tavole il processo è diverso

rispetto alle vele. Collaboriamo direttamente con

loro, vedendo quali materiali hanno disponibili, in

quanto gli ordini minimi per materiali compositi per

le tavole sono molto più grossi rispetto a quelli per

le vele. Proponiamo quindi il materiale alla Cobra

che valuta se è conveniente o meno, cercando di

ottenere il miglior prezzo per il minimo ordine

possibile. Noi dunque indichiamo i materiali, poi loro

parlano direttamente con i produttori.

Noi realizziamo i prototipi e li testiamo tra Maui e

Oahu, ne mandiamo dei campioni per la costruzione

con i materiali disponibili, poi li testiamo

nuovamente ed, infine, se vanno bene, si manda

tutto in produzione.

Cosa pensi delle aziende come Starboard che

offrono range enormi sia di tavole da windsurf

che da sup?

La Starboard per il 2013 offrirà 173 diversi modelli di

tavole, in quanto ogni linea viene prodotta con 2 o 3

diverse costruzioni. Su ogni pagina però viene

presentato il range in maniera esaustiva e quindi è

piuttosto facile da capire quale tavola serva. Inoltre

bisogna considerare che, come noi, la Starboard

vende nei mercati in tutto il mondo e quindi deve

coprire un range enorme di condizioni. Prendendo 2

o 3 tavole dai due range principali si potrebbe

coprire il 90% del mercato, ma così facendo si

soddisfa ogni fabbisogno.

Per esempio il mercato australiano ordinerà pochi

Nalu 11’6’’, ma ordina parecchie Hokua 9’6’’ e 9’4’’ e

molti Mana 9’5’’, quindi materiale più piccolo rispetto

all’Italia o alla Germania.

Kai (Lanny) poi ha così sconvolto lo sport con il suo

modo di surfare all’avanguardia che abbiamo dovuto

necessariamente realizzare delle tavole che gli

permettessero di passare al livello successivo. 3 anni

fa partivamo sulle onde, facevamo i nostri bottom

turn e qualche entrata interessante… ora Kai fa

aerial, reverse e altri trick da panico. Implementando

così nuovi accorgimenti per tavole a questi livelli, si

scoprono aspetti che sono fruibili anche dal grande

pubblico e che possono andare in produzione. È tutto

molto eccitante. Per me poi la combinazione col

windsurf è assolutamente perfetta. Puoi far SUP la

mattina e windsurf il pomeriggio per esempio!

I ragazzi con lo Zio.

L’headquarter Naish International.

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IL 06 LUGLIO 2012 È ENTRATO DI DIRITTO NEGLIANNALI DEL WINDSURF: IBALLA MORENO È LA PRIMADONNA IN 13 ANNI CHE È RIUSCITA HA STRAPPARELA CORONA DI POZO ALLA SORELLA DAIDA. NESSUNO ERA SICURO CHE LA TAPPA DI APERTURADEL WAVE PWA SI SAREBBE DISPUTATA, COME OGNIANNO, A POZO FINO A CHE LE GEMELLE MORENO,VERE E PROPRIE PROTAGONISTE DI QUESTO EVENTO,HANNO DECISO DI NON ARRENDERSI DAVANTI A UNDESTINO CHE SEMBRAVA ORMAI SEGNATO E DAR VITAAL PRIMO “PWA GRAN CANARIA WIND & WAVEFESTIVAL”. TEMPO DUE SETTIMANE E TUTTO ERAPRONTO PER IL PRIMO GIORNO D’AZIONE, MANESSUNO AVREBBE POTUTO IMMAGINARE QUELLOCHE SAREBBE SUCCESSO … E FUNBOARD È RIUSCITAA DOCUMENTARE DIRETTAMENTE DAL CAMPO GARAQUESTO STORICO EVENTO!

PWA events

Wind & Wave Festival, non solo action in acqua ma anchetanto coinvolgimento con la popolazione locale e i bambini!

Il podio maschile e femminile del Pwa GranCanaria Wind & Wave Festival 2012.

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TESTO E FOTO DI Francesca LaCroce

Iballa Moreno, la prima donna dopo 13 anni ad aver battuto Daida Moreno nel suo home spot!

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MEN @ POZOGià durante il primo giorno tutti gli uomini sono entrati in acqua e disputando

ben 12 heat hanno mostrato i risultati degli allenamenti invernali; è stato subito

chiaro lo stile nel wave riding e nei jump di Dany Bruch, la classe e

determinazione di Victor Fernandez, la maestria del local Dario Ojeda ed il

carattere di Marcilio Browne, mentre hanno dovuto faticare un po’ più del

solito sia il vice campione in carica Ricardo Campello che, dopo il primo

backloop e forward non andati a buon fine, è riuscito fortunatamente a

riprendersi passando al turno successivo, sia il campione del mondo Philip

Köster, che è dovuto tornare in spiaggia a cambiare l’attrezzatura per trovare

un equilibrio e riuscire a vincere contro il polacco Robert Baldyga.

Il Re di Pozo 2012, Philip Koster.

Mr. Philip Koster in una delle nuovemanovre del wave riding, il reverse!

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59

Più i giorni passavano più erano chiari i nomi dei 4 possibili finalisti. Una delle

heat più belle e combattute durante la giornata di mercoledì è stata quella nei

quarti tra Browne e Fernandez, in cui il brasiliano ha chiuso sia un altissimo

pushloop forward che un forward sul lip in piena planata e, se solo non fosse

stato Victor il suo avversario, si sarebbe meritato il posto in semifinale,

purtroppo lo spagnolo ha avuto la meglio ottenendo il punteggio più alto della

giornata per il wave; un’altra heat che merita una menzione è avvenuta al terzo

round tra Ross Williams ed il tre volte campione del mondo Kauli Seadi, nella

quale il pulito wave riding dell’inglese è bastato per fermare il brasiliano,

purtroppo, nel round successivo, Williams si è dovuto arrendere all’esperienza

di Dario Ojeda. Victor Fernandez, dopo una single surfata alla perfezione e la

heat nella semifinale contro Dany Bruch, combattuta con un impeccabile timing

sulle onde e salti da manuale tra cui forward stallati, double forward e one

handed one footed backloop, si è aggiudicato di diritto un posto nella finale

vincenti insieme a Philip Köster che, pur rompendo un albero contro Ojeda, ha

vinto facilmente chiudendo sulla stessa onda un 360 e una perfetta taka e

aggiudicandosi un 9½ dai giudici. Le condizioni durante le finali sono state

epiche: una tempesta si è abbattuta sulla spiaggia di Pozo Izquierdo con

raffiche fino a 60 nodi ma questo non ha fermato Philip Köster dall’aprire la

finale vincenti con uno stratosferico forward stallato e Victor Fernandez dal

chiudere un perfetto 360 sull’onda; per i 14 minuti successivi i due si sono

spinti l’un l’altro ed hanno dato vita ad uno stupendo spettacolo portando al

livello successivo questa prima tappa di wave pwa, poi il ragazzo prodigio ha

deciso di chiudere i giochi chiudendo prima un enorme 360 sull’onda e subito

dopo un backloop, ovvero due dei suoi marchi di fabbrica.

Mentre in spiaggia si incoronava Köster vincitore del single, seguito da

Fernandez, Ojeda e Bruch, in acqua era già ripartito il double: Kauli Seadi e

Ricardo Campello si sono dovuti fermare al 9° posto dopo essere stati sconfitti

rispettivamente da Marcilio Browne e Alex Mussolini, mentre Robby Swift,

nonostante una frattura al mignolino del piede, non si è accontentato del 9°

ottenuto durante il single e surfando in modo impeccabile e chiudendo un

audace pushloop-forward, ha scalato il double fino al 4°.

In finale sono arrivati ancora una volta Victor Fernandez e Philip Köster, questi

due avevano deciso di tenersi le manovre migliori per l’occasione; Victor dopo

un cambio attrezzatura (cambiare la sua 3.7 per la 3.4…) ha chiuso un stellare

one footed backloop, perfetti goiter e un double forward, purtroppo per lui

Philip ha deciso di sparare tutte le sue cartucce con un enorme e asciutto

double forward proprio davanti ai giudici, non soddisfacendolo a sufficienza,

nel bordo successivo, ne ha chiuso un altro in piena planata, poi anche

mostruosi backloop, quasi un air 360, un incredibile reverse ed il primo double

backside 360 durante una heat. A questo punto per i giudici era tutto chiaro e

Philip Köster, senza dover disputare la super finale, è stato incoronato per la

terza volta consecutiva Re incontrastato di Pozo: “Sono stupefatto di aver vinto

Pozo per la terza volta nella mia vita. Fortunatamente per me la finale di oggi

contro Victor è stata la mia migliore heat di tutta la competizione. Lui ha tirato

fuori dal cappello alcune ottime manovre e qualche cosa di pazzesco come un

goiter-taka. Sono molto grato a Iballa e Daida Moreno per aver fatto succedere

quest’evento perché senza di loro noi non saremmo qua oggi.”

Il team di Philip.

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60

YOUNG @ POZODurante il secondo giorno gli 8 nastri nascenti di questa disciplina sono entrati

in acqua per decretare chi tra loro fosse il principe di Pozo; la corona se l’è

portata a casa il local Alessio Stillrich, chiudendo dei pulitissimi pushloop

durante la finale, secondo Moritz Mauch grazie al suo stile nel wave riding e ad

un backloop da manuale, terzo Pablo Ramirez con un altissimo backloop e

quarto Arthur Arutkin con un forward stallato.

Fidatevi di Funbaord, questi quattro sono da tenere d’occhio!

WOMAN @ POZO12 sono state le donne iscritte al Wind & Wave Festival 2012 e tra queste solo

una, alla fine, è riuscita a scrivere un pezzo di storia del windsurf.

Proprio come i giovani, le donne sono entrate in acqua durante il secondo

giorno di competizione e subito dal secondo round era chiaro a tutti i

presenti chi sarebbero state le 4 semifinaliste, ovvero Iballa contro Karin e

Daida contro Laure. Una menzione speciale va fatta a Steffi Wahl che, dopo

aver ottenuto il miglior punteggio per il wave riding del primo round, ha dato

filo da torcere a Daida nel secondo, purtroppo per lei la Moreno ha surfato

l’onda migliore di tutta la giornata prendendo un bel 10 dalla giuria.

Durante la semifinale le gemelle Moreno non hanno lasciato nulla al caso e

mentre Iballa chiudeva forward stallati, un super controllato backloop e

backside sull’onda non lasciando alcun scampo alla rivale Jaggi, Daida con

uno stile impeccabile sia nei backloop che nei forward lasciava indietro la

Treboux. Il giorno successivo con il vento a 40 nodi queste quattro atlete

Victor Fernandez

Le condizioni on shore di Pozo, Campello e Mussolini in wave riding sincronizzato.

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61

hanno montato la 3.0 e sono entrate in acqua per contendersi i primi quattro

posti; il momento migliore della finale perdenti se lo è aggiudicato Karin

Jaggi che è riuscita ad impressionare i giudici con uno stiloso forward e

ottenendo così la vittoria della heat ed il 3° posto nel single. La finale vincenti

è stata aperta da un perfetto backloop e un massiccio forward stallato di

Daida, ma Iballa, dopo aver perso un po’ di tempo cercando il set di onde

giusto, ha ribilanciato la heat facendo un backside shove it per poi entrare in

frontside che ha portato ad un devastante top turn sull’onda, le due gemelle

sono state sul filo del rasoio fino a quando 2 giudici su 3 hanno dato la

vittoria, per la prima volta, del single a Iballa Moreno: “Mi sento davvero

bene, questa è la prima volta che qualcuno è riuscito a battere Daida qui a

Pozo; io sono stata davvero fortunata con la mia ultima onda, chiudendo un

360 e qualche turn carino e credo che questo abbia fatto la differenza ai

punti. Dobbiamo ancora disputare il double, dove mi aspetto di ritrovare

Daida, per cui è ancora tutto da decidere.” Con 60 nodi di vento il capo dei

giudici Duncan Combs ha deciso di iniziare insieme a quello degli uomini

anche il double delle donne ma ha dovuto fermarlo subito dopo l’infortunio

della russa Raskina nell’ultima heat del primo round: Olya dopo aver chiuso

un forward ha mostrato di non aver alcuna paura e si è lanciata in un altro

ancora più alto, purtroppo non è atterrata bene ed il suo ginocchio già

compromesso non ha retto l’impatto. L’ultimo giorno di competizioni ha visto

la rimonta di Steffi Wahl che con tenacia ha spodestato la Treboux dal quarto

posto e, proprio come aveva annunciato Iballa, sua sorella non ha fatto tanta

fatica ad arrivare in finale; la finale vincenti è stata vinta da Daida e per

questo motivo appena si è alzata la bandiera rossa che consacrava Philip

campione, le due sorelle sono scese di nuovo in acqua per la super finale ed

è qui che è stata scritta la storia. L’azione che ne è seguita è stata

eccezionale: Iballa ha aperto la heat con un super perfetto pushloop e Daida

ha immediatamente risposto con un backloop da manuale ed un forward

stallato a 50 nodi di vento; Iballa ha lasciato il pubblico senza parole con uno

spettacolare frontside aerial, mentre Daida lasciava il suo marchio di

fabbrica, il backside aerial; sul finire della heat Daida ha sfoderato un ottimo

pushloop ma questo non è bastato a fermare la sorella che, chiudendo un

altissimo pushloop, ha fatto storia diventando la prima donna in tredici anni

a rubare la corona di Pozo a Daida. Iballa Moreno: “Sono davvero, davvero,

felice. Sento di aver surfato una fantastica heat, forse sono stata un po’ più

fortunata e Daida ha surfato stupendamente come sempre, ma quando sono

in acqua non competo contro di lei, competo contro me stessa. Penso che

eravamo così vicine e forse le cose sarebbero andate diversamente se lei

avesse chiuso il pushloop tabletop.”

CLASSIFICA MASCHILE1° Philip Köster(Y) G-44 NeilPryde, Starboard, Maui Ultra Fins

2° Victor Fernandez Lopez E-42 North Sails, Fanatic

3° Dario Ojeda E-211 Gaastra, MFC, Tabou Boards

4° Robby Swift K-89 NeilPryde, JP Aust., Maui Ultra Fins

5° Daniel Bruch G-1181 Starboard, Severne Sails, AL360

6° Marcilio “Brawzinho” Browne BRA-105 Goya Windsurfing, MFC

CLASSIFICA FEMMINILE1° Iballa Ruano Moreno E-63 Starboard, Severne Sails

2° Daida Ruano Moreno E-64 Starboard, Severne Sails

3° Karin Jaggi SUI-14 Severne Sails, Patrik

4° Steffi Wahl G-303 Sailloft Hamburg, Patrik

5° Laure Treboux SUI-4 North Sails, Fanatic

6° Astrid Muldoon F-002 North Sails, Fanatic

CLASSIFICA YOUNG1° Alessio Stillrich E-95 North Sails, Fanatic,AL360

2° Moritz Mauch G-103 Starboard, North Sails

3° Pablo Ramirez E-244 Goya Windsurfing, MFC

4° Arthur Arutkin F-111 Starboard, Severne Sails

Alex Mussolini Daida Moreno

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DIETRO LE QUINTE CON IBALLA MORENODurante il Pwa Gran Canaria Wind & Wave Festival, Funboard ha avuto

l’occasione di scambiare quattro chiacchiere con Iballa che con il Morenotwins

Club ha preso in mano l’organizzazione della tappa di Pozo.

Innanzitutto congratulazioni per la vittoria, ma specialmente per essere

la prima donna ad avere sconfitto tua sorella Daida, come stai?

Tutto ok. Siamo veramente felici di essere riuscite ad organizzare l’evento con il

nostro Morenotwins Club. È stata una sfida e credo che sia andata bene. Dal

lato sportivo, sono stupefatta di aver vinto. Daida è sempre stata il mio idolo nel

windsurf, so che è stato un anno difficile per lei e vederla in finale con me è

stata già una vittoria.

Comunque siamo qui per parlare del backstage del Pwa Gran Canaria

Wind & Wave Festival, perché meno di un mese fa tutti erano sicuri sulla

cancellazione della tappa di Pozo, cos’è successo?

Quello che è successo è semplice, c’era bisogno di un cambiamento. Sapevamo

che Pozo è sempre stato un successo grazie all’azione in acqua, ma molte

persone dell’organizzazione non erano felici. Non ci siamo arrese, abbiamo

spinto perché questo accadesse, faticando nell’organizzare l’evento in tempo !

Siamo felicissime di esserci riuscite.

Perché tu e tua sorella avete deciso di prendere quest’evento a cuore?

Perché siamo nate e cresciute qui. Quando eravamo delle bambine nemmeno

sapevamo dell’esistenza del World Cup a Pozo! Così quello che abbiamo fatto è

stato parlare con tutta la città e renderli partecipi. Un successo totale! Tutti

sono stati coinvolti e sono stati felici di essere una parte attiva

dell’organizzazione. Abbiamo avuto un sacco di bambini durante il Wind & Wave

Festival, che potrebbero anche diventare dei campioni in futuro!

Come sono state le settimane prima dell’inizio della competizione?

Un sacco di carte, un sacco di riunioni, un sacco di stress, ma alla fine ne è

valsa la pena…

Chi vi ha aiutate?

Siamo state aiutate dal giunta locale, Ayutamento de Santa Lucía. Il governo

locale, Cabildo ed il governo delle Canarie. Abbiamo anche avuto molti volontari

che hanno lavorato durante la settimana.

A lato dell’evento avete creato molte attività per i bambini, come vi è

venuta l’idea?

Dopo che Daida, durante una riunione, ha portato il nostro esempio, ovvero

crescere a Pozo e non essere a conoscenza della tappa di coppa del mondo,

abbiamo deciso di parlare con il governo locale per poter portare i bambini dei

campi estivi di Vecindario (un paese vicino) e mostrar loro la competizione,

spiegargli cosa fosse il windsurf e dar loro l’occasione di poter parlare con gli

eroi locali.

Durante la notte avete organizzato molti concerti e siete riuscite anche a

portare, per la festa di chiusura, gli Efecto Pasillio, un famoso gruppo

spagnolo, come ci siete

riuscite?

Sì. Siamo state fortunate

nel contattarli appena prima

del loro successo ☺. È stata

una notte divertente, ma

abbiamo anche avuto altri gruppi

formidabili giovedì, venerdì, sabato e

domenica. L’ultimo giorno non

abbiamo avuto gare, così

abbiamo deciso di

organizzare un windsurf

clinic per i local e

insegnargli il Forward

Loop, è stato un vero

successo. Molte

persone sono riuscite

a farlo. Abbiamo

anche ripulito la

spiaggia di Pozo

Izquierdo! Tutto

sponsorizzato da Roxy, il

nostro sponsor dal 1998.

Tutti i presenti hanno notato

un notevole cambiamento tra

quest’anno e gli anni passati,

che cosa avreste voluto

cambiare e cosa no?

Non mi piace fare paragoni.

Probabilmente il trattamento degli

atleti è un punto molto importante. Farli sentire a proprio agio durante la

competizione attraverso il buon cibo, una zona relax, internet, ecc… è bastato a

fare la differenza… a parte questo molte altre cose.

Un successo?

Direi di sì. Molte persone si sono congratulate con noi non solo per il risultato

ottenuto in acqua, ma anche per il grande successo del Wind & Wave Festival.

Un ultima domanda, quella che tutti vorrebbero fare: qualche progetto

per l’anno prossimo?

É presto per parlare ed alla fine dipende tutto dagli sponsor. Noi abbiamo tutte

le intenzioni di continuare ad organizzare questa competizione attraverso il

nostro club! E, se possibile, far cresce il windsurf.

Grazie mille Iballa per questa chiacchierata ed in bocca al lupo per

Tenerife!

Grazie a Funboard Magazine per essere stata parte integrante del Wind &

Wave Festival! Veniteci a trovare sull’isola! E speriamo di rivederci l’anno

prossimo.

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Rider: Boujma Guilloul, Robby Swift, Camille Juban, Flo Jung e altri.

Location: Maui, Marocco, Europa, Guadalupa, Cile e altre ancora...

Con il supporto di: Fiat Freestyle Team, Mystic, Gun Sails, Long Horn, Quatro International, O’neill, G- Shock

Making of

Maui, Haleakala... durante le riprese di Don’t Let Go.

Boujmaa Guilloul, uno dei protagonisti.

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TESTO DI Florian Jung

Realizzare un lungometraggio di windsurf non è assolutamente un’impresa

facile. Ci vuole davvero un sacco di dedizione per riuscire a motivarti a seguire

un progetto per più di un anno, per poi vagliare tutti i filmati per ottenere un

film di meno di un’ora, rischiando anche di rimetterci i tuoi soldi per andare

nelle location e per il materiale. Il desiderio di produrre un film mi frullava per

la testa da un bel po’. Durante un giorno senza vento alla gara di coppa del

mondo di Capo Verde a novembre 2010 mi sono finalmente seduto giù assieme

a Boujmaa, Camille e Robby Swift ed abbiamo fatto un po’ di brainstorming

riguardo ad un possibile film. Le proposte erano davvero interessanti e le

nostre visioni si sono riunite e così abbiamo deciso di iniziare le riprese a

primavera 2011 a Maui, mentre facevamo i photoshoot per i nostri rispettivi

sponsor. Tutto era già pronto, siamo riusciti a tirare su un po’ di budget,

organizzato una piccola crew e abbiamo cominciato le riprese. Il titolo “Don’t let

go” ci è venuto in mente in modo da aver un significato e un’interpretazione

ambigua. Non mollare mai il proprio materiale nè quando vieni frullato dalle

onde o provi nuovi trick ed anche non smettere mai d’inseguire i tuoi sogni e

continua ad inseguire i tuoi obiettivi. Da quel momento in poi il progetto si

sarebbe chiamato ufficialmente “DONT LET GO”. Dopo qualche anno Boujmaa ha

rischiato di morire provando un triplo forward. C’è voluto qualche mese prima

che si riprendesse e nel frattempo noi stavamo cercando di trovare un po’ di

supporto dai nostri sponsor, in modo da poter organizzare le prossime riprese

nelle nuove location. Quando finalmente Boujma si è rimesso in piedi ci siamo

messi a filmare alla grande, sfruttando al meglio il mese intero alle Canarie per

le varie gare di coppa del mondo, per poi andare a in Marocco. Appena anche

Manuel Grafenauer si è unito a noi come nuovo director e cameraman,

eravamo veramente motivati e volevamo riprendere con onde grosse in uno

degli spos locali di cui solo Boujmaa è a conoscenza. Questa volta, sembrava

che la fortuna fosse girata dalla nostra parte. Eravamo davvero contenti con le

condizioni che avevamo trovato e anche le riprese erano andate bene.

L’atmosfera era davvero ottima, sia in acqua che fuori. Dopo poco, però, ecco

che c’è stato un altro intoppo. Dopo qualche giorno dall’essere tornati dal

Marocco, ho ricevuto una mail di Robby in cui mi diceva che si era rotto la

caviglia in Cile. Ancora una volta, ecco che tutta l’organizzazione dei mesi

successivi è cambiata in un batter d’occhio, in quanto Robby sarebbe stato KO

per almeno 6 mesi.

Le cose sono perfino peggiorate qualche settimana dopo la tappa di Coppa del

Mondo a Klitmoller. Dopo un atterraggio pesante mi sono rotto il ginocchio e

anch’io ho raggiunto gli altri in ospedale, diventando convalescente come il mio

amico Swifty. Abbiamo ricominciato a riprendere questa primavera a Maui,

cercando di finire almeno quella sezione. Alcuni ci hanno perfino preso in giro

riguardo all’essere sempre infortunati ed hanno cominciato a dire che il film

portava sfortuna. Niente di vero, ovviamente, ma dopo una settimana, Boujma si

è rotto un piede. Stavamo cominciando a pensare di cambiare il titolo, o magari

di chiedere una sponsorizzazione ad un ospedale. Ogni anno ci toccava sederci

ad un tavolo a fare i conti e ripianificare tutto da zero. Almeno siamo riusciti ad

avere delle buone riprese di Maui e siamo riusciti ad affrontare la situazione

con un sorriso. Ora che siamo più o meno tutti ok, siamo più motivati che mai a

completare il nostro progetto. Se non dovesse succedere più nessun imprevisto

negativo, dovremmo riuscire a finire il tutto verso autunno 2012. Altrimenti, ci

potrebbero volere ancora un paio d’anni, ma in ogni caso non molliamo!

CAMERA CREW, MANUEL GRAFENAUERINTERVISTA A ROBBY NAISH:Quando abbiamo chiesto a Robby Naish di rilasciarci qualche intervista per il

nostro nuovo film, ha accettato senza pensarci due volte. Robby è davvero

super professionale, ed ha fatto ogni singola scena perfetta al primo tentativo.

Già durante l’intervista si vedeva quanta passione pompasse nelle vene di

quest’uomo. Dopo aver finito e spenta la telecamera, Robby ci ha detto:

“Ragazzi, sono davvero contento che ci sia ancora qualcuno così motivato e così

voglioso di promuovere il windsurf. Posso solo immaginare quanta dedizione e

passione ci voglia per superare le difficoltà nel produrre un DVD di windsurf,

specialmente in questo periodo”. Poi ha fissato per terra per un po’, e si è detto

tra se stesso: “È uno sport troppo bello”. Ci ha poi guardato in faccia,

sorridendo, per poi mettersi il trapezio e correre in spiaggia per andare a

testare il materiale da freeride con 12 nodi di vento.

LA CONVIVENZA CON BOUJMAA:Il primo viaggio che ho fatto con Flo è stato nel settembre 2011. Abbiamo preso

un aereo per andare in Marocco a fare una visita a Boujma, surfando un po’ nel

suo home spot Moulay. È stata un’esperienza davvero eccezionale vivere con lui,

conoscere i suoi amici, bere il thè alla menta, mangiando Tagine con le dita, e se

Boujma deve andare in moschea a pregare, il surf non esiste più, neanche se le

onde pompano come mai. Boujma è uno dei ragazzi più pazzi, divertenti ma

anche professionali con cui abbia mai lavorato. Essendo un pazzo, trova spesso

e volentieri il tempo per fare alcuni dei suoi tipici scherzi da burlone, sia in

acqua che fuori. Lavorando con lui ho scoperto cosa significa iniziare a lavorare

con un collega che non conosci nemmeno per poi salutarlo con rammarico a

fine vacanza, sapendo che non rivedrai mai il tuo amico abbastanza presto.

PHOTOSHOOT A MAUI:Quando Flo mi ha detto che mi voleva far andare a Maui assieme a loro per il

progetto non potevo crederci. Ero davvero al settimo cielo. È tutta la vita che

sento storie di questa piccola isola dispersa nell’Oceano Pacifico, ed ora

finalmente avevo un biglietto per volarci e filmare assieme ai ragazzi.

Flo è venuto a prendermi all’aeroporto e dopo mezz’ora in macchina sono

finalmente arrivato su questa spiaggia dove ho visto un ragazzo camminare che

assomigliava proprio a Kai Lenny. Sull’erba lì vicino poi ho visto un altro tipo che

assomigliava a Robby Naish. Erano proprio Kai Lenny e Robby Naish. E la spiaggia

era Ho’okipa. Non era un sogno. Era tutto vero. Il punto in cui tutto è nato. Per

quasi tutte e tre le settimane sono stato o sulla montagnetta a filmare da terra,

oppure in acqua con il mio waterhousing davanti alle rocce di Ho’okipa, o

perfino filmando dall’elicottero. Adoro veramente filmare dall’acqua, perchè sei

proprio nel bel mezzo dell’azione. È un po’ come un film di guerra se in aria c’è

un elicottero, ci sono 20 persone che riprendono da terra ed altrettanti in acqua,

tutti con un unico obiettivo: fare la foto più bella del giorno, e magari anche della

loro carriera. Quello che abbiamo fatto per DLG è stato molto diverso rispetto

agli altri viaggi windsurfistici a cui ho partecipato. Al di fuori dell’azione

mozzafiato, abbiamo anche fatto un sacco di riprese di natura e paesaggi

mozzafiato, ed ho perfino incontrato e filmato alcuni dei miei eroi di giovinezza

come Josh Stone e Robert Theriteau, e sono riuscito ad uscire ad Hookipa da

solo. Lavorare assieme a windsurfer professionisti durante il periodo dei

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photoshooting a Maui non è per niente facile. Ognuno ha i suoi impegni

personali e c’è un sacco di pressione sia per i rider che per i ragazzi dietro

all’obbiettivo. Alla fine del giorno vuoi solo che sia saltata fuori la foto che volevi,

quella che volevano i tuoi sponsor e che rende il tuo lavoro utile. Gli scherzi

come la manovra del giorno appena finisce la batteria o si riempie la memory

card possono diventare vere e proprie tragedie. Questi ragazzi rischiano la loro

salute e il loro materiale per fare il meglio che possono davanti ad un obbiettivo

e quindi non ci si può assolutamente permettere di sbagliare, quindi ero ancora

più concentrato che di solito, specialmente essendo qui a Maui.

LE RIPRESE A MARRAKESCH:Dopo aver passato quasi due settimane assieme a Boujma nei dintorni

d’Essaouira era ora di tornare a casa. Con oltre 500GB di video da guardare in

saccoccia, ho preso un taxi verso Marrakesch, per filmare un po’ di tipico

lifestyle Marocchino. Marrakesch è davvero un posto eccezionale.

ROBBY SWIFT“Invece di chiamarsi “Don’t Let Go” (non mollare), il titolo appropriato del film

avrebbe dovuto essere “Should have let go!” (avresti dovuto mollare). La crew

di questo lungometraggio è stata afflitta dagli infortuni cercando di fare utti gli

ultimi trick più grossi per le riprese, spingendo troppo per la telecamera. Già

dall’inizio, appena Flo ha avuto l’idea di realizzare questo progetto, si è fatto

male alla caviglia durante la tappa di coppa del mondo a Cabo Verde. Flo poi si

è rimesso e Boujma a momenti si ammazza provando il triplo forward qui a

Maui. Durante quell’estate abbiamo fatto delle buone riprese e performance

durante le tappe delle Canarie, stranamente senza infortuni! Appena sono

andato in Cile, però, mi sono rotto la caviglia in maniera veramente brutta e mi

hanno dovuto operare. Sono riuscito ad andare a Klitmoller per la tappa di

coppa del mondo, solo per commentare, ancora in stampelle, giusto per

annunciare alla security in spiaggia che Flo si fosse rotto un ginocchio

all’atterraggio da un backloop gigantesco. Dopo Sylt ci siamo un po’ separati ed

io sono tornato a Maui per fare la mia riabilitazione, mentre Flo faceva la sua in

Germania. Finalmente in aprile siamo riusciti a rientrare in acqua insieme e

siamo riusciti a riprendere bene per un po’ di giorni, poco prima che Boujmaa

si rompesse la caviglia, esattamente come me. Ora siamo tutti in ripresa,

quindi speriamo di essere operativi per quest’estate alle Canarie per cercare di

tirare su il nostro ranking, per poi filmare un bel po’ per la sezione europea del

film. Abbiamo comunque dei video da paura, con manovre eccezionali, e non

vedo davvero l’ora di vedere il risultato finale sullo schermo di un cinema!”.

CAMILLE JUBAN“Più di un anno fa, Flo mi ha illustrato la sua idea di fare un film che esortasse

tutti, rider e non, a non mollare mai. “Dont let go”. Questo non sarà solamente

un altro video con azione da paura in condizioni perfette, è più impostato come

un vero e proprio documentario della vita di un pro-windsurfer, che gira il

mondo tra alti e bassi per inseguire i propri sogni. Spero vi piaccia.”

BOUJMAA GUILLOUL“Questo è il primo vero progetto video in cui sia stato coinvolto così in prima

persona, quello che tutti aspettano e sognano, quello che resterà nella storia del

windsurf, dell’action, che rappresenta il vero lifestyle, emozioni, musica, ed

elementi che permetteranno a questo DVD di fare venire la pelle d’oca per

l’emozione. Tutti questi elementi, ovviamente, in una cornice di condizioni perfette

e manovre da paura, quindi non sarà uno di quei DVD che guardi una volta sola,

ma lo consumerai a furia di rivederlo. È stato davvero difficilissimo per noi

riuscire a trovare un minimo di budget, anche quel minimo necessario per

realizzare il progetto come lo avevamo pensato. Ci muoviamo tutti insieme per il

mondo, col materiale da windsurf e fotografico, limitando al massimo le spese ed

i comfort. Non parliamo poi degli infortuni. Sembra quasi che fossimo maledetti.

Ma alla fine fa tutto parte della storia... Flo ha avuto 3 infortuni dall’inizio delle

riprese, mentre io e Swifty due molto seri a testa. L’idea ci è venuta durante la

piatta al contest di Capo Verde a novembre, dove Flo non ha perso tempo

cominciando a riprendere da subito. Ci siamo poi rivisti a Maui, parlandone più

seriamente e pianificando il tutto meglio, ed ecco che dopo un paio di location di

ripresa stavamo andando alle gare di PWA, per riprendere e gareggiare... Penso

di aver già delle “Session d’oro” sull’HD, e non vedo l’ora di vedere la parte del

Marocco dopo l’editing. Controllate la nostra pagina di facebook per gli ultimi

updates www.facebook.com/DLGWindsurf e stay tuned!”.

Florian Jung by John Carter.

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39 Nazioni a Torbole! Il Circolo Surf Torbole dal 10 al 15 luglio ha organizzato

uno degli eventi più importanti al mondo. Non solo per la questione di evento

mondiale con oltre 160 partecipanti, ma anche perchè rappresenta il

trampolino di lancio per i ragazzi sotto i 20 anni, Youth, e sotto i 18anni, Junior.

Regolamento semplificato dall'utilizzo di 4 vele e 2 tavole, rispetto al PWA dove

sono permesse 6 vele e 3 tavole. Normalmente l’evento è seguitissimo dalle

aziende del settore per la caccia nel scoprire nuovi talenti in questa disciplina.

La categoria Master sta diventando sempre più importante: riservata a chi ha

35 anni compiuti. Una volta era considerata per i vecchietti, ma oggi la vita

degli atleti si è allungata di molto, e forse proprio questa categoria rimane la

più forte sull'acqua. Basta pensare che nel PWA, Dunkerbeck, Albeau, Maynard,

Angulo, Buzianis e molti altri nei top 10 hanno tutti più di 35-40 anni e sono

ancora li a vincere le tappe. Tolti questi nomi importanti che non hanno

interesse nel correre in questi tipi di eventi di categoria, anche perchè non

offrono il montepremi, molti master che hanno partecipato a questa edizione

comprendono ugualmente personaggi attivi nella Coppa del Mondo.

Presenti molti, anzi tantissimi partecipanti italiani naturalmente, tra cui più

squadre giovanili come quella di Francesca Alvisa di Porto Pollo, Della

Compagnia della Vela di Marina di Grosseto, l'Ovosodo Team di tre Ponti, la

squadra Sicula di Lucio Cozzupoli, e il fortissimo team del Circolo Surf Torbole.

Tra i master erano presenti i più forti italiani: Hoffman, Begalli, Rosati, Battista,

Fauster, Cucchi e anche qui molti altri soci local del Circolo Surft Torbole.

5 giorni di gare, ma 3 giorni di vero vento, e che vento! Se siete abituati a

È ANDREA ROSATI A VINCERE IL TITOLO DI CAMPIONE DEL MONDO MASTER SLALOM WINDSURF 2012. LA VITTORIA È ARRIVATADOMENICA 15 LUGLIO A TORBOLE NELL'ULTIMO GIORNO DELLA COMPETIZIONE CHE PER UNA SETTIMANA HA TENUTO COL FIATOSOSPESO IL MONDO DEL WINDSURF. DOPO UN CONTINUO TESTA A TESTA E LA FINALE, COMBATTUTISSIMA, TRA I DUE MASTERCUCCHI E ROSATI VINCITORI ENTRAMBI DI UN TABELLONE NELLE GIORNATE PRECEDENTI, È STATO IL ROMANO ROSATI, GIÀCAMPIONE ITALIANO WAVE 2012, A METTERE A SEGNO IL COLPACCIO! PROCEDIAMO CON ORDINE E VEDIAMO COME È ANDATA.

Ita events

Come ricordarsila sequenzadelle heat...

Un tabellone da 160 atletiper il Circolo Surf Torbole.

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TESTO DI Andrea Cucchi | FOTO DI fotofiore/canon

ANDREA ROSATI,CAMPIONE DEL MONDO SLALOM MASTER

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vedere gli slalomari a Torbole con le 9.3, in quei 3 giorni molti dei ragazzi erano

fuori anche con le 7.9. E parliamo di gente di 100kg! Il report “day by day” lo

avete potuto leggere su www.funboardmag.com in collaborazione con

www.circolosurftorbole.com Alla fine dell'evento sono stati corsi 2 slalom per

categoria. Non tantissimi ma abbastanza per coronare i migliori. Date

un’occhiata alle classifiche per scoprire gli ottimi risultati dei nostri atleti

nazionali. Vince la classifica Francesco Scagliola (RRD/Severne) come il più

giovane in acqua a soli 13 anni. Il numeroso squadrone dei Master che vede

Andrea Rosati (RRD/Gaastra) vincere il titolo mondiale master ed il buon

secondo posto di Andrea Cucchi (Patrik/Point-7) a pari punti con il primo, che

però da regolamento mette in vantaggio chi vince l'ultima prova. Robert

Hoffman (RRD/Loft Sails) campione del mondo gran master (categoria sopra i

45anni) e 4° assoluto, e uno sfortunato Marco Begalli (Starboard/Loft Sails) in

seconda posizione dopo aver rotto un albero nelle semifinali. Buona

prestazione del local Bruno Martini (CST, RRD, Neil Pryde) negli youth, e un

ottimo risultato il quarto posto di Gigi Romano (RRD/Point-7); negli junior ottimo

5° posto del giovane atleta del circolo organizzatore Sebaastian Verhagen (CST,

RRD, Neil Pryde ) primo degli italiani nella sua categoria.

ANDREA CUCCHI, VICE CAMPIONE DEL MONDO MASTER“È stato bellissimo vedere 160 iscritti a questo evento che tra accompagnatori,

allenatori e genitori dei più giovani ha portato a Torbole 500 persone per una

settimana. La gestione a terra del Circolo Surf Torbole è stata impeccabile e

penso che tutti noi possiamo ringraziare. È stato solo un peccato che il comune

di Torbole abbia dato poco supporto logistico al Circolo mettendo qualche

difficoltà all'organizzazione. Purtroppo su 3 giorni di vento stupendo, abbiamo

fatto solamente 2 slalom sprecando tantissimo vento e tempo. Parte della colpa

è per l’incapacità professionale di gestire i campi di gara dai comitati di giuria

che assegna la federazione nazionale: hanno pochissima o zero esperienza di

slalom e nel capire le necessità dei partecipanti. Questo ha portato infatti ad

avere sia nella categoria Master e Juniores solo 2 prove rubate per miracolo, e

in tutte e due le categorie 2 atleti a pari punti al primo posto. La stessa IFCA

con i suoi giudici seduti in spiaggia a raccontarsela, invece di essere in acqua a

controllare le gare. Il circolo con il suo Presidente Giovanni Nogler hanno dato

piena disponibilità nel mettere a disposizione più personale e gommoni per

fare anche 2 percorsi per velocizzare le prove e fare bella figura come si

meritavano, ma l'IFCA si è rifiutata perchè ormai per loro, il loro risultato di

70ANDREA CUCCHI,

VICE CAMPIONE DEL MONDOMASTER SLALOM 2012

ROBERT HOFMANN, 4° classificato e primo dei gran master.

Dietro di lui THOMAS FAUSTER che ottiene un prestigioso 3° posto assoluto.

BRUNO MARTINI NON SI RISPARMIA

Page 73: Funboard 149

classe era stato raggiunto. Ringrazio il Circolo Surf Torbole sperando che non

abbiano perso la motivazione visto le difficoltà che hanno dovuto affrontare con

gli enti!”.

ANDREA ROSATI, CAMPIONE DEL MONDO MASTER“Ancora prima di questa gara mi sentivo molto bene e soprattutto veloce. La

mia attrezzatura ha semplicemente lavorato alla perfezione e grazie al trim tra

tavola/vela/pinna potevo coprire un range di vento molto ampio, che mi ha

avvantaggiato! Ho vinto tutte le mie heat singole, e alcune volte con distacchi

notevoli. Anche le mie partenze sono sempre state impeccabili, solo all’ultima

della seconda finale sono partito leggermente in ritardo… ma avevo comunque

un’ottima velocità per recuperare il terreno perduto! Ero molto concentrato e

motivato per ottenere un buon risultato. Prima della seconda finale avevo visto

che il vento era girato di molto e che il primo bordo non era così di lasco, ho

deciso quindi di partire in barca e non dalla boa, che sarebbe stata

sicuramente una scelta sbagliata. Sapevo che se volevo vincere dovevo arrivare

alla prima boa molto vicino ad Andrea Cucchi e superarlo in quel momento. Nel

primo bordo ho cercato di raggiungere la mia massima velocità possibile, poi

alla boa Cucchi ha rallentato e io l’ho passato internamente… il resto è storia!

Voglio ringraziare i miei sponsor: RRD e Gaastra, Boss Fins e il mio allenatore

Giuseppe Pugliese con Vincenzo Pimpinella (fisioterapia), per avermi aiutato a

diventare Campione del Mondo!”.

CIRCOLO SURF TORBOLE, IL PRESIDENTE GIOVANNI NOGLER“Una settimana intensa, vissuta da tutto il circolo in mezzo ad atleti da tutto il

mondo. È per noi un grande stimolo che ha messo a dura prova tutto lo staff

del CST, ma che può e deve regalare la visibilità che Torbole e il Lago di Garda

merita quale spot di caratura mondiale per il windsurf. Tutto è andato

discretamente bene, principalmente quanto concerne l’ospitalità a terra.

Onestamente da migliorare quanto offerto in acqua; la velocità della disciplina

slalom obbliga noi organizzatori ma ancora di più i comitati di regata e di

giuria, a cambiare registro e comprendere la diversità di decisione ed

esecuzione che lo slalom richiede. Siamo però fiduciosi che la Federazione

Italiana e la stessa IFCA sapranno comprendere e adeguarsi nel rispetto di

quegli atleti che hanno reso questo campionato mondiale un evento di grande

prestigio per tutti noi. Arrivederci a presto al Circolo Surf Torbole”.

CLASSIFICA - SLALOM JUNIOR, YOUTH & MASTERS WORLD CHAMPIONSHIPS 2012 (Classifiche complete su www.funboardmag.com e www.circolosurftorbole.com)

MASTER BOARD SAIL S1 S2 S3 D1 TOT.

1 ITA 0 Rosati, Andrea RRD Gaastra Master 2 0,7 2,7

2 ITA 1 Cucchi, Andrea Patrick Point-7 Master 0,7 2 2,7

3 ITA 106 Fauster, Thomas Starbaord NS Master 4 3 7

YOUTH BOARD SAIL S1 S2 S3 D1 TOT.

1 FRA 23 Jacquier, Benoit RRD Loft Sails Male 2 0,7 5,5 5,5 2,7

2 NED 69 Vonk, Jordy P. Diethelm Loft Sails Male 0,7 2 5,5 5,5 2,7

3 POL 013 Piasecki, Jacek Starboard Neil Pryde Male 3 4 5,5 5,5 7

JUNIOR BOARD SAIL S1 S2 S3 D1 TOT.

1 ARU 4 Westera, Ethan Slalom Loft Sails U17 0,7 0,7 1,4

2 NED 262 Swijnenburg, Coen JP Australia Neil Pryde U17 2 3 5

3 FRA 32 Jacquier, Simon RRD Loft Sails U17 4 2 6

71

YOUTH A TUTTA VELOCITÀ

Page 74: Funboard 149

72

DAY 1, SABATO 7 LUGLIO: Come da tradizione ore 11:00 ufficializzazione e

skipper’s meeting in Conca al Shaka Surf Center sotto la tenda Quiksilver

allestita appositamente per l’evento. Sono davvero tanti i rider, e soprattutto

giovani, che sono arrivati da ogni parte d’Italia per questa sesta edizione della

Shaka Bump&Jump di Torbole sul Garda, evento promosso e fortemente voluto

da Mike Slijk e dal suo Shaka staff. Il programma è semplice e collaudato, ed

anche quest’anno prevede due session di salti per due ore ciascuna, una il

sabato e l’altra la domenica, super cene offerte dall’organizzazione, party serale

al Wind’s Bar e serata conclusiva con premiazione da Villa Cian, ma soprattutto

tanto divertimento! Con l’attuale carenza di gare Freestyle, l’unica in

programma è il Campionato Assoluto Italiano di settembre a Coluccia, questi

eventi sono importanti per poter rincontrare i propri amici “freestyler” che si

allenano in giro per l’Italia ed anche per assaggiare lo stato di forma dei propri

“avversari” in vista della prossima gara. Anche quest’anno Mike è riuscito a

LA SHAKA BUMP&JUMP ARRIVA ALLA SUA SESTA EDIZIONE! 36 I RIDER CHE SONO ARRIVATI DA TUTTA ITALIA SUL LAGO DI GARDA PER SFIDARSI SULLE ONDE DELMOTOSCAFO CERCANDO DI CHIUDERE LA LORO MIGLIORE MANOVRA. VEDIAMO QUEST’ANNO COME È ANDATA!

Ita events

Mattia Fabrizi e sullo sfondo “il Brugna” in volo d’angelo!

Page 75: Funboard 149

73

TESTO DI Fabio Calò | FOTO DI fotofiore/canon

richiamare per i due giorni gardesani quasi tutti i più forti freestyler italiani,

con anche la presenza di Robert Hofmann nella doppia veste di partecipante e

speaker. Le regole sono altrettanto semplici: prima di tutto divertirsi il più

possibile evitando di saltarsi addosso. La barca effettuerà dei passaggi continui

avanti e indietro per circa due ore nelle quali i rider dovranno effettuare le loro

evoluzioni utilizzando la scia/onda del motoscafo. I salti verranno valutati in base

a tre criteri di giudizio: altezza, stile e diversità. Ore 13:00, puntuale come un

orologio Svizzero la barca lascia il piccolo porto di Torbole con a bordo gli

spettatori (più sono e più l’onda sarà alta), i giudici, i fotografi ed i cameramen.

Purtroppo l’Ora non riesce a distendersi a dovere, bloccata da qualche nuvola

sulle montagne a Nord, ed il vento leggero non permette ai rider di esprimersi

Shaka rider 2012!

Emma e Fede.

Page 76: Funboard 149

74

al meglio. Dopo quasi due ore la prima session di salti finisce e si ritorna tutti in

Conca per un po’ di relax. Come per beffa verso le 16:00 il vento finalmente si

distende e rinforza. I più volenterosi ritornano in acqua per una session di

freestyle. Ore 18:30, aperitivo al Shaka Shop, dove i rider hanno iniziato a

“carburare”, per poi spostarsi tutti insieme al ristorante la Colombera di Riva

del Garda. Finita la cena, in cui certamente il vino non è mancato, appuntamento

al Wind’s Bar di Torbole per il party! Questa è una storia già vista dove i jumper

si sono mescolati alla fauna locale per una pazza serata, accompagnata dalla

musica di DJ Gabry e dai cocktail di Marco, specialmente dall’energy drink by

Wind’s Bar con Vodka. Quello che è successo dopo lo potete vedere nella galleria

fotografica della Shaka Bump&Jump su www.funboardmag.com.

DAY 2, DOMENICA 8 LUGLIO: Con fatica, dopo la festa della notte, i rider

ricompaiono in spiaggia ed iniziano ad armare le loro vele fiduciosi delle buone

previsioni e delle prime raffiche di Ora già dal mattino presto. Ancora una volta

alle 13:00 è partita la barca da Torbole con ancora più pubblico sopra e, come se

non bastasse, un’altra barca si è aggiunta in modo da accontentare tutti coloro

che avevano comprato il biglietto per vedere le più pazze evoluzioni del Garda.

Sfortunatamente ancora una volta il vento è stato capriccioso e le raffiche da

Sud non sono mai riuscite a distendersi a dovere. I rider hanno comunque dato

tutto quello che potevano per planare e provare le loro evoluzioni. Ovviamente

con una diversa situazione di vento i valori in campo sarebbero stati altri, ma le

gare sono così e quindi il merito va a chi ha saputo trarre il meglio da queste

condizioni decisamente marginali. Addirittura Robert Hofmann per poter planare

è entrato in acqua con lo slalom e la 7.1… e qualche Forward è riuscito a farlo!

Archiviata la gara e dopo il doveroso relax offerto da una Conca in splendida

forma, di nuovo tutti a cena da Villa Cian per una pizza offerta dall’organizzazione

e poi la tanto attesa premiazione con proiezione delle foto sul maxi schermo.

Matteo Todeschi Nicolas Slijk

Marco Vinante in Ponch eFilippo Bestetti in Willy Skipper.

Page 77: Funboard 149

75

RISULTATI SHAKA BUMP&JUMP 20121 Mattia Fabrizi (Fanatic/North Sails)

2 Filippo Bestetti (RRD/RRD)

3 Marco Vinante (F2/Hot Sails)

4 Nicolas Slijk (Naish)

5 Fabio Caló (Starboard/Neil Pryde/Maverx)

6 Roberto Pompermaier (Point-7)

7 Matteo Todeschi (F2/Hot Sails)

8 Michi Rossmeier (F2/Gaastra)

9 Claudio Marzeddu (Fanatic/North Sails)

1 Juniores: Daniel Slijk (Naish)

1 Master: Robert Hofmann (99/Loft Sails)

SPONSOR: Quiksilver • Naish • Shaka Surf Center • Hotel Santoni • Residence Torbole

La barca con gli spettatori!

Waiting for the action.

Lato A o lato B?

Let’s hard your summer!

Page 78: Funboard 149

76

Una settimana con Steven Van Broeckhoven non capita tutti i giorni e 12

fortunati ragazzini, rigorosamente under 18, hanno sfruttato al meglio questa

occasione. Il Campione del Mondo Freestyle è arrivato al Lago di Garda per la

sua prima volta, ad attenderlo lunedì mattina il gruppo dei Young Guns, lo staff

di Shaka e quelli che sarebbero stati gli altri istruttori per questo stage: Steve

Chismar (responsabile della rubrica SUP per la rivista Surf Magazine) e il vostro

caporedattore che per una settimana si è dovuto dividere tra rivista, camp e

Pozo… Tutte le giornate sono state scandite da lezioni di teoria a terra, momenti

di aggregazione e di scambio di consigli, giochi (ho perso il numero dei tuffi che

abbiamo fatto), e soprattutto da tante ore passate in acqua. Dopo una prima

giornata in cui l’Ora si è fatta attendere più del dovuto si è deciso di portare

ogni mattina tutti i ragazzini a Malcesine e loro non vedevano l’ora di fare

questa esperienza! Ancora più della possibilità di trovare vento erano eccitati

all’idea di alzarsi al mattino presto e di andare a Malcesine, proprio come i

“grandi”. Ma questa volta la fortuna è stata dalla nostra parte e tutte le mattina

dei 5 giorni di stage Malcesine, con il suo Peler, ha regalato delle giornate

indimenticabili dove, tra le dimostrazioni in acqua del Campione Steven e le

tante ore di lezione, tutti i ragazzi hanno potuto migliorare il loro livello. C’era

chi come Davide, 12 anni, il più piccolo e mascotte del gruppo, provava a

domare le forti raffiche di Malcesine riuscendo a planare a tutta velocità, chi

come Paul, austriaco di 16 anni, che chiudeva con disinvoltura Flaka e Flaka

Diablo. Oppure Enrico che è riuscito a fare i suoi primi Forward, anche se un po’

a modo suo nonostante le lezioni di teoria in cui si spiegava il metodo giusto… O

suo fratello Andrea e Davide “big” che provavano la Vulcan centinaia di volte al

giorno. Un gruppo di 12 fantastici ragazzi che hanno dato tutto quello che

potevano per imparare le manovre tanto sognate e che comunque hanno potuto

ammirare un Campione del calibro di Steven eseguire a pochi metri da loro le

evoluzioni che forse un giorno saranno in grado di fare. Dopo la session

mattutina di Malcesine si ritornava in Conca per il pranzo, per poi proseguire

con altra teoria e l’analisi dei video della giornata in cui i giovani rider potevano

rivedere i loro errori e capire dove migliorare. Addirittura qualche pomeriggio

siamo anche usciti con l’Ora facendo così la doppia session come da migliore

tradizione al Lago di Garda. Un applauso va a Davide “piccolo” che si metteva la

muta al mattino alle 10 e la toglieva, forse, alla sera alle 18 e che ad ogni refolo

di vento si buttava in acqua… che grinta! L’ultimo giorno del camp, venerdì 6

luglio, era prevista la gara di fine corso dove i ragazzi avrebbero dovuto

dimostrare cosa avevano imparato nei giorni precedenti. Ore 10.00,

appuntamento in Conca, ma fin da subito si capisce che ancora una volta si

doveva andare a Malcesine. Quindi, dopo aver caricato macchine e furgoni, tutta

la crew del Young Gun Camp si è trasferita a Malcesine dove questa volta ad

attenderli c’erano oltre 25 nodi di Peler e chop formato da mezzo metro. La

gara, per la sicurezza dei bambini, è stata quindi messa in stand by e sono

NELLA SETTIMANA DAL 2 AL 6 LUGLIO, SEMPRE AL SHAKA SURF CENTER, È STATO DI SCENA IL YOUNG GUN CAMP PROMOSSO DA JP/NEIL PRYDE CON LA STRAORDINARIAPARTECIPAZIONE DEL CAMPIONE DEL MONDO FREESTYLE, STEVEN VAN BROECKHOVEN. IN PALIO UNA FANTASTICA TAVOLA JP E 3 WILD CARD PER LA SHAKA BUMP&JUMP.

Ita events

Young Gun Camp Torbole 2012.

Light wind session.Lezioni di teoria con Steven.Steven e Mike.

Page 79: Funboard 149

77

TESTO DI Fabio Calò | FOTO DI Michael Reusse fotodesign

andati in acqua gli istruttori per offrire al pubblico presente uno spettacolo

come rare volte si vede sul Lago. Session di Forward, Back Loop e Push Loop,

poi Steven mette la quinta e inizia una session in solitaria dove tutti gli occhi in

spiaggia erano puntati su di lui, e non ha di certo tradito le aspettative. Con la

sua Wizard 4.5 ha fatto vedere cosa un Campione del Mondo è in grado di fare

anche nelle difficili condizioni di Malcesine (come lui stesso ha ammesso…):

Shaka, Flaka, Kulo ad altezze mai viste prima e Kono sono solo alcune delle

manovre da capogiro di questo atletico ragazzo belga. Appena è calato

leggermente il vento i kids, divisi in due gruppi, sono scesi in acqua per due

batterie da 15 minuti dove i migliori 3 sarebbero passati in finale. Oltre alla

manovra veniva valutato anche il miglioramento effettuato nell’arco della

settimana. Il favorito Paul non ha tradito le aspettative, ma anche Sebastian e

Davide “big” non sono stati da meno. Archiviata la gara tutti ancora in acqua

per sfruttare al massimo la straordinaria giornata di Peler per poi tornare in

Conca e prepararsi alla premiazione. Alle ore 18:00 al Shaka Shop è iniziata la

cerimonia di chiusura di questo Young Gun Camp. Tutti i ragazzini hanno

ricevuto un premio e il poster autografato da Steven, mentre per i primi tre

classificati c’era in palio la tanto ambita wild card per partecipare alla Shaka

Bump&Jump del giorno dopo e per il primo in classifica, invece, una tavola JP

messa in palio da JP International. Il podio è stato quindi formato da Davide

“big” (III classificato), Sebastian (II classificato) e dal vincitore Paul.

Sul simulatore al Shaka Surf Center.

Davide, il più piccolo.

Tutti a Malcesine al mattino alle 6!!!

La Vulcan di Sebastian.

Paul, il vincitore della gara di fine corso.

Mr. Steven Van Broeckhoven.

Page 80: Funboard 149

78

Ita events

Page 81: Funboard 149

79

TESTO DI Maurizio Bufalini | INTERVISTA DI Fabio Calò | FOTO DI fotofiore/canon

16, 17 GIUGNO 2012 REGATA NAZIONALE TORBOLEREGATA D’ALTRI TEMPI IL 16 E 17 GIUGNO A TORBOLE! L’ULTIMA TAPPA DEL CIRCUITO NAZIONALE WINDSURFER, CHE HAVISTO LA CLASSE GIÀ OSPITE IN LOCALITÀ BELLISSIME E DI GRANDE TRADIZIONE COME ANZIO, CAGLIARI E PALERMO,SI È TENUTA NEL TEMPIO DEL WINDSURF: TORBOLE SUL LAGO DI GARDA.

Page 82: Funboard 149

80

Organizzazione scientifica del Circolo Surf Torbole

che ha ospitato la manifestazione con una qualità

che testimonia l’esperienza illimitata che pochi altri

possono vantare. 20 iscritti alla regata provenienti

dal centro Italia, dall’Adriatico, dalla Sicilia, dalla

Lombardia, dal Veneto, da Caldaro. Alle 13.00

puntuale come un esattore delle tasse l’Ora

comincia a soffiare e la giuria inizia le procedure di

partenza con 16/18 nodi di vento. Le tre prove,

fisicamente impegnative per via del vento e

dell’onda, vengono stravinte da Edoardo Thermes,

che è stato impegnato solo nella prima prova da un

concentratissimo Ezio Ferin, mentre nelle altre due

ha fatto il vuoto. Al secondo posto, primo dei

pesanti, un regolare Stefano Bonanome che

contiene il distacco con 2 terzi ed 1 secondo.

Nella seconda giornata di regate altre 2 prove con

condizioni di vento equivalenti. La prima prova viene

vinta da Valdivieso su Baglione che, pur mancando

da parecchio dalle regate Windsurfer, ha

confermato che la classe non è acqua. Nell’ultima

prova riesce a mettere il sigillo Bonanome,

ribadendo una supremazia che quest’anno lo ha

visto sempre avanti in tutte le regate della stagione.

Da notare anche la presenza nelle prime posizioni

dell’idolo locale Vasco Renna che, con la conoscenza

del posto e la tavola nuova, ha sfoderato prestazioni

di ottimo livello. Due cose hanno colpito delle regate

effettuate: ad ogni boa si formavano ingaggi di

minimo 3 concorrenti, segno di bassi distacchi e

buon livellamento degli atleti; la regata si svolgeva in

direzione nord - sud (bolina - poppa), mentre gli altri

1000 windsurfisti (alla faccia dello sport morto!)

andavano in direzione est - ovest (traverso), per cui

ogni momento c’era il rischio di frontale tra tavole

contromano! La sera, nella tradizione Windsurfer

50% competition e 50% fun, cena brasiliana a base

di moijito e churrasco sulla terrazza del circolo con

vista mozzafiato sul lago tranquillo. Bellissima la

Page 83: Funboard 149

81

premiazione nella quale al posto delle coppe sono

stati dati cesti enormi con ogni ben di dio che hanno

riempito bagagliai e dispense dei fortunati vincitori.

Facciamo ora due chiacchiere con Maurizio Bufalini,

segretario della classe Windsurfer, per capire un po’

meglio questa particolare disciplina.

Quando e perchè è nata la classe Windsurfer

(in chiave moderna)?

L'attività della classe non si è mai veramente

fermata, infatti tutti gli anni si è tenuto un

campionato nazionale a Porto Recanati. Da tre anni

a questa parte però l'attività è ricominciata in

maniera più massiccia, applicando una formula

nuova nel genere e per la quale è la classe che

mette a disposizione un certo numero di

Windsurfer completi per chi non ne dispone, in

questo modo per fare la regata basta presentarsi

sul posto con mutino e trapezio. Lo scorso anno i

partecipanti alle regate della classe sono stati circa

180, nel 2012 siamo già a quota 110 prima degli

italiani del 15 e 16 settembre. Il calendario di

quest'anno è molto fitto! Ad oggi sono state

disputate 13 regate: campionato invernale con 3

prove ad Anzio (gennaio, febbraio e marzo), 3

nazionali (Cagliari, Palermo e Torbole), campionato

a squadre a Bracciano e zonali in Trentino, Lazio,

Toscana e Marche. Sono ancora da disputare e già

previsti in calendario il campionato italiano (Ostia

15 e 16 settembre) dal mitico Fabio Balini ed 8

zonali (2 in Toscana, 4 nelle Marche e 2 nel Lazio).

Attrezzature utilizzate?

Il Windsurfer è sostanzialmente lo stesso dal 1975

(salvo piccole modifiche alla scassa deriva, al track

ed alla vela fatte all'inizio degli anni '80). Da 3 anni

la classe fa arrivare circa 20 Windsurfer l'anno

dall'Australia, dove vengono regolarmente prodotti e

dove la classe australiana è sempre rimasta attiva,

Page 84: Funboard 149

82

e che vengono messi a disposizione dei tesserati

della classe per le regate. Inoltre, molti atleti

utilizzano le loro vecchie tavole prendendo i rig

nuovi perchè non c'è nessuna differenza con le

nuove.

Immagino che non siano dei Young Guns a

partecipare a queste gare. Che tipo di surfista

partecipa alla classe Windsurfer?

Età media tra i 35 e i 55 anni. Poi ci sono vecchi e

bambini. La classe Windsurfer è caratterizzata da

50% competizione e 50% divertimento. Il profilo del

nostro regatante è quello di chi vuole fare

competizione seria e tecnica (il Windsurfer fa

regata classica, con boline tecniche e poppa, come

alle Olimpiadi e come nella vela), nella quale si può

vincere senza avere un fisico da culturista (la vela è

da 5.7 mq) e dove il clima, prima e dopo la gara, è

divertente e rilassato. Nelle nazionali e all'italiano,

che durano 2 giorni, è sempre prevista cena con

atleti, parenti ed amici. Quest'anno abbiamo

sperimentato una formula interessante (che

verificheremo a fine anno): fare le regate sullo

stesso campo di regata della Techno 293. Abbiamo

visto che mettere le regate insieme aumenta il

numero complessivo dei regatanti, portando

padri/madri e figli nello stesso posto, dove ognuno

fa la sua regata. I percorsi sono gli stessi e le

velocità equivalenti. Tra l'altro aumenta la

dimensione e la visibilità degli eventi (ad Anzio ad

aprile è stato segnato il record di partecipanti ad

un evento di windsurf dopo il 2000 con 143 tavole in

acqua - ws, t293 e rs-x). Per questo motivo sono

tanti anche i ragazzi che, avendo familiarità con la

tavola, vengono a fare le nostre regate ed in

particolare quelli che, finito il t293 (16 anni), non

passano alla classe olimpica e non vogliono fare

slalom o formula (anche per questioni economiche,

dato l'alto costo di accesso a quelle classi).

Siete quindi organizzati in una Classe, come

funziona?

La classe è riconosciuta dalla FIV, la prima di

windsurf, dal 1980 circa. Ha un presidente (Carlo

Dalla Vedova), un segretario (io), dei consiglieri, un

sito (www.windsurferclass.com) ed un gruppo su

fb (la Classe Windsurfer).

Come si svolge una regata Windsurfer?

Percorso classico bolina, poppa, bolina, poppa,

arrivo, durata circa 30 minuti, 2 o 3 prove al giorno.

Regata con ogni condizione (da 2 a 40 nodi).

Vi allenate o uscite con il Windsurfer solo in gara?

Il Windsurfer è molto versatile, la classica tavola da

spiaggia che si usa per fare la passeggiata per

mare, come sup ecc. Qualcuno ci gioca, i più

aggressivi si allenano pure, ma lo spirito dei nostri

associati è piuttosto quello di divertirsi.

Non avete mai pensato di riproporre il freestyle

sul Windsurfer come si faceva una volta?

Se avremo tempo forse all'italiano di Ostia lo

riproporremo.

Vuoi aggiungere qualche cosa?

La Classe crede nella monotipia, come si è

affermata in molte classi di vela (Melges, J24, Laser

ecc.) organizzando le regate con tavole tutte uguali

con costi contenuti. La tavola nuova completa costa

meno di ¤ 1.500; è di facile trasporto ed il

montaggio dell’attrezzatura richiede 10 minuti.

CALENDARIO DELLE PROSSIME REGATE• 5 agosto Marina Julia zonale

• 18/19 agosto Torbole zonale

• 23 agosto Zonale WC Fano

• 15/16 settembre 2012 campionato nazionale

Ostia Shilling Nauticlub

• 22/23 settembre Roma Event One Maccarese Rambla

Page 85: Funboard 149

REBELCROSS WAVE63/68/75/83/91

RIDECLASSIC FREERIDE135/145/160/185

RAVETWINSER WAVE70/77/84

RIDE SCHOOLENTRY / SCHOOL160/185/215

BARRACUDAQUAD WAVE72/77/84/92/100

MISSILESPEED43/48/52

RODEOFREESTYLE80/90/96/102/107

SPUTNIKFREERACE58/63/69/77/82/85

VIBEFREESTYLE WAVE84/94/104

SX SILBERPFEILSLALOM LTD58/63/69/77/82/85

VEGASFREERIDE96/106/116/126/136/146

Z1FORMULA LTD

VEGAS LTDADVANCED FREERIDE96/106/116/126/136/146

Z1Z1

È UN MARCHIO DISTRIBUITO DA [email protected]

Page 86: Funboard 149

Faq Sommario

DI Mattia Pedrani

Avete visto il video della nuova manovra inventata dal nostro freestyle

teacher su funboardmag.com? Bene, procediamo con ordine e cerchiamo

di capire come fare il primo dei due movimenti per questa new move.

FREESTYLE PAG. 86

DI Gigi Madeddu

Il forte local di Sa Barra ci spiega alcune cose fondamentali da sapere

per tutti quelli che stanno pensando di approcciarsi al freestyle e

vogliono farlo nel modo giusto, senza perdite di tempo e in sicurezza.

DIDATTICA PAG. 88

84

Page 87: Funboard 149

Distributore Italiano: Pandora srl - [email protected]

Page 88: Funboard 149

Faq Freestyle

86

IL WILLY SKIPPER È UNO DEI PADRI FONDATORI DELLA DISCIPLINA DEL FREESTYLE, E, DA BUON ANTENATO PALEZOICO,

ORMAI VIENE AMPIAMENTE TRASCURATO ED È CADUTO NEL DIMENTICATOIO, OSCURATO DALLE NUOVE ED ESTREME

MANOVRE NEW SCHOOL. QUESTO TRICK BASILARE DELLʼOLD SCHOOL, PERÒ, CON LE GIUSTE VARIAZIONI, PUÒ

COMUNQUE ESSERE UTILE IN ALCUNE SITUAZIONI, COME PER ESEMPIO QUANDO TI SI ROMPE LA STRAP POSTERIORE

DURANTE UNA BATTERIA DI COPPA DEL MONDO. A QUEL PUNTO HAI SOLO 2 ALTERNATIVE: USCIRE DALLʼACQUA CON LA

CODA TRA LE GAMBE SENZA PIÙ FARE UNA MANOVRA, O COMINCIARE A FARE TUTTE LE POSSIBILI VARIAZIONI DI WILLY

SKIPPER, LʼUNICO TRICK IN CUI LA STRAP POSTERIORE NON SIA VITALE. ALLA FINE IL RISULTATO È STATO LO STESSO,

CIOÈ SONO STATO BRUTALMENTE ELIMINATO… MA ALMENO HO CHIUSO ANCHE UN CLEW FIRST WILLY SKIPPER IN

BATTERIA, CHE NON PENSO SIA MAI STATO FATTO IN UNA GARA DI COPPA DEL MONDO. COME SI SUOL DIRE, LA

NECESSITÀ È LA MADRE DELLʼINVENZIONE… (NE RIPARLEREMO SPECIALMENTE SUL PROSSIMO NUMERO!).

HOW TO DO

Vai al traverso a tutta velocità, con buona potenza nella vela ma

preferibilmente non sovrainvelati. Per questo trick, specialmente le prime

volte, è necessario aver ben presente il willy skipper normale, e

specialmente la tecnica di atterraggio in modo da non piantare i talloni

nel deck, ma atterrare sulle punte per attutire l’impatto.

Poggia leggermente ed esegui lo stesso movimento di una duck jybe,

girando la vela bugna avanti. Una volta che la vela ha ripreso potenza,

con le mani belle larghe sul boma, continua ad andare al traverso-lasco e

togli il piede posteriore dalla strap, piazzandolo appena dietro ad essa,

sulla poppa. Appena individui un ripido choppino leggermente sottovento,

tira col braccio posteriore e fletti sulle ginocchia per far staccare la

tavola, spingendo con forza sul piede posteriore piazzato proprio sulla

poppa. Appena la prua è fuori dall’acqua, bisogna fare lo stesso

movimento di un normale Willy Skipper, ossia scalciare la tavola

sottovento, facendola ruotare in aria di 180 gradi per riatterrare poi sulla

prua e slashare pinna in avanti. Tieni la gamba anteriore piegata, in

modo che la tavola abbia abbastanza spazio per completare la rotazione

aerea, dandoti anche più tempo d’anticipare l’atterraggio,

ammorbidendolo. È davvero fondamentale cercare di restare nel

baricentro della rotazione, tenendo il busto ed il peso molto vicino al rig,

appendendosi nel boma per ammortizzare l’impatto, altrimenti la tavola

ne risentirà pesantemente. Una volta che la bugna sventa, innescherà

automaticamente il resto della rotazione che ricorda in tutto e per tutto

un willy skipper 540. Ti ritrovi infatti coi piedi fuori dalle strap, che slashi

sottovento pinna in avanti. Ora non ti resta che sbilanciarti leggermente

in avanti e infilare l’albero nel vento per poi ritrovarti sottovento e

completare il trick come una normale backwind jybe.

Sostanzialmente questo trick è una Puneta bugna in avanti ma con i piedi

fuori dalle strap, ed è anche un ottimo esercizio per il mio nuovo trick

che presenterò nel prossimo numero.

Occhio alle caviglie!

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TESTO DI Mattia Pedrani | FOTO DI Valerio Pedrani | RIDER Mattia Pedrani | LOCATION Pier Windsurf, Lago di Garda

Freestyler e waver dalle indiscusse capacità tecniche, i suoi video lo dimostrano chiaramente.

Campione Italiano Freestyle 2008 e appassionato di Rap, le sue canzoni fanno da colonna sonora

ai sui cliccatissimi video. Trasferitosi al Lago di Garda ormai da alcuni anni è un assiduo

frequentatore di Malcesine e del Pier, anche quando le temperature sarebbero più appropriate

ad uscite sulla neve con lo snowboard. I suoi sponsor sono: Starboard, Simmer Sails, AL360,

Scorpion Bay, PierWindsurf, Windcatcher, Circolo Surf Torbole, Residence VerdeBlu.

MATTIA PEDRANI I-00

87

Foto 1: Dopo aver girato la vela bugna in avanti e tolto il piede posteriore,

piazzandolo dietro alla strap posteriore, tira col braccio posteriore e spingi

sulla gamba posteriore per far staccare la tavola. Tieni il fisico leggermente

verso poppa e fletti le ginocchia.

Foto 2-3: Rannicchia la gamba anteriore in modo che la tavola stacchi

dall’acqua, lasciando abbastanza spazio per la rotazione aerea. Scalcia la tavola

sottovento con la gamba posteriore, spingendola con le punte.

Foto 4: In questa foto succedono un sacco di cose importanti. Innanzitutto, c’è il

cambio di piedi. Il piede posteriore, infatti, dopo aver scalciato la tavola, dovrà

atterrare a prua, possibilmente davanti al piede d’albero, in modo da

distribuire meglio il peso ed attutire l’atterraggio. L’ex piede anteriore non fa

altro che uscire dalla strap, da solo, e riatterrerà sui pads nella zona tra le

straps, con la solo differenza che ora è il piede posteriore.

Entrambi i gomiti sono piegati in quanto è fondamentale che il fisico resti il più

vicino possibile al rig, sia per la rotazione che per l’atterraggio.

Foto 5: Questo è il punto d’impatto, ed è davvero fondamentale assorbire il

colpo con le ginocchia, abbassandosi anche parecchio ed appendendosi nel

boma…altrimenti la tavola si trasfomerà in un colabrodo in men che non si dica.

La bugna inoltre sta passando nel vento, e ti tirerà poi nel resto della rotazione

slashata per completare il trick.

Foto 6-8: Gira testa e spalle sopravento, appoggiandoti sul piede anteriore

davanti al piede d’albero e lasciando che la tavola slashi sottovento

liberamente. Tieni il braccio anteriore piegato ed infila l’albero nel vento, per

ritrovarti poi sottovento alle vela ed innescare l’ultima fase della rotazione.

Foto 9-11: Continua a guardare sottovento nel senso di rotazione e completa la

fase finale come se fosse una normale backwind jybe.

DRITTE ED ERRORI

La difficoltà maggiore è riuscire ad avere abbastanza spinta per riuscire a

staccare e completare la fase aerea senza intoppi e scalciare la tavola in

maniera pulita anche con la vela in potenza bugna in avanti. Ricorda

assolutamente di flettere le ginocchia all’atterraggio per attutire l’impatto.

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TESTO DI Luigi Madeddu Faq Freestyle Didattica

Avere una posizione corretta delle mani sul boma prima di eseguire una

manovra, o spostandole durante l'esecuzione della stessa, fa si che tutto venga

più facile e sicuramente con più stile. Trick diversi hanno posizioni simili delle

mani ed è così facendo che arriveremo più facilmente ad individuarle.

Partiamo da una posizione centrale di navigazione con mani ai due lati delle

cime del trapezio. Siamo in planata, entrambi i piedi sono nelle strap e inizio a

pensare a che trick eseguire. Decisa la manovra posiziono le mani sul boma.

Se decido di eseguire uno spock avanzerò la mano dell'albero vicino alla

maniglia che mi permetterà di stare più vicino all'albero e arretrerò la mano di

bugna. Per la flaka arretrerò la mano di bugna e metterò vicino alle cime del

trapezio la mano dell'albero. Questo mi permetterà durante lo stacco di

avanzare l'albero il più possibile. Una manovra invece dove cambio posizione

sul boma durante il trick è lo spock clew first. Una volta bugna avanti, con la

mano della vela che stavolta è la mano di prua (essendo la vela al contrario),

per facilitare la rotazione avvicinerò in aria la mano della vela alle cime del

trapezio. In questo modo la vela mi porterà all'intero della rotazione e faciliterà

la stessa. Discorso molto simile per le manovre in switch. Cambiando la

posizione dei piedi, non cambierà il concetto di adattare la nostra posizione

delle mani sul boma a seconda della manovra che vogliamo eseguire. Per move

come eslider, chachoo switch e funnel partirò da una posizione arretrata della

mano della vela e metterò la mano dell'albero vicino alle cime del trapezio. Per

manovre come la puneta opterò invece per una posizione più avanzata della

mano dell'albero. Se voglio eseguire una puneta clew first, mi comporterò

esattamente come lo spock clew first. Posizionate le mani correttamente prima

della manovra, avvicinate la mano della vela durante la fase aerea facendola

scorrere sul boma verso le cime del trapezio. Questo darà alla bugna la

possibilità di farci entrare nella rotazione.

La cosa più facile da fare per capire la posizione delle mani sul boma è

guardare video o sequenze fotografiche. In questo modo capirete con

semplicità che posizione dovete avere per eseguire la vostra manovra. Curare

questi piccoli particolari abbrevierà sicuramente i tempi di apprendimento dei

trick e migliorerà il vostro stile nelle manovre che già sapete eseguire.

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IL BOMA STA AL FREESTYLER COME I TASTI DEL PIANOFORTE STANNO AL PIANISTA. PER FARE LE

NOTE CHE COMPONGONO LE SINFONIE UN PIANISTA HA BISOGNO DI MUOVERE LE MANI SULLA

TASTIERA A SECONDA DI CIÒ CHE DEVE COMUNICARE ATTRAVERSO LA MUSICA. NOI MUOVIAMO LE

MANI SUL BOMA A SECONDA DELLA MANOVRA CHE DECIDIAMO DI FARE.

È un freestyler incallito, quasi maniacale nello studio delle manovre. Sempre tra i primi in Italia in

tutte le competizioni, nel sud della Sardegna è divenuto ormai un guru.

Il suo spot, Sa Barra, offre condizioni perfette per la disciplina più tecnica del windsurf. La sua

passione sfrenata per questo sport lo ha portato ad aprirsi una scuola, il Windsurf Club Sa Barra,

per fare del suo sogno la sua vita.

I suoi sponsor sono North Sails, Fanatic, Gas Fins, Arbeke, Fausat.it e www.windsurf-santantioco.com

LUIGI MADEDDU - SAR 3

Gigi in azione nel suo home spot a Sa Barra e con i nuovi materiali Fanatic/North Sails 2013.

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“CAVOLO, AVRESTI DOVUTO ESSERCI SETTIMANA

SCORSA...!”. ABBIAMO SENTITO QUESTA FRASE UN

BEL POʼ DI VOLTE DURANTE IL NOSTRO VIAGGIO IN

IRLANDA NORDOCCIDENTALE. QUESTA È UNA

PICCOLA VARIAZIONE DELLA PIÙ RINOMATA: “AVRESTI

DOVUTO ESSERCI IERI!”…

Quasi sicuramente, le condizioni o sono state o saranno meglio di quando

sei in spiaggia anche tu. Tutti ci siamo sentiti dire questa frase più di una

volta, e sembra che le leggi di Murphy diventino reali proprio quando

abbiamo più bisogno di vento, per non parlare poi dei waiting period delle

gare. È un po’ come dire che l’erba del vicino è sempre più verde, o che le

onde sono più grosse o più pulite nella spiaggia successiva, a qualche km

da quella in cui ti trovi tu.

A proposito di onde pulite ed erba verde, un posto rinomato per questo è

l’Irlanda, anche conosciuta come l’isola Verde. Ci siamo venuti per la prima

volta nel 2006, per controllare le condizioni alla famosa Brandon Bay, dove

abbiamo davvero trovato condizioni eccezionali, assieme ad un caloroso

benvenuto da parte dei local irlandesi. Ci sono però un sacco di altri spot al

di fuori della Dingle Penisula nella zona sudoccidentale del paese.

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TESTO E FOTO DI Chris Hafer

La zona nordoccidentale dell’Irlanda è sempre stata più considerata ed è

più rinomata tra i surfisti da onda, in quanto ci sono tantissimi point break

sparsi lungo le coste frastagliate. Da quello che abbiamo sentito da altri

windsurfisti che sono andati in avanscoperta nella zona, i posti sono

piuttosto remoti, ma le condizioni erano davvero ottime e quindi abbiamo

deciso di cominciare a contattare alcuni local in zona.

Essendo le coste praticamente a strapiombo sul mare, ci sono un’infinità di

spot nascosti, che solamente i veri local conoscono, e tantissimi altri

ancora da scoprire, sempre con un sacco di tempo, pazienza, esperienza e

fortuna. Ci sono ancora quelle piccole zone non sulle mappe, che non

attendono altro che essere scoperte.

Durante i giorni prima del nostro volo, non riuscivamo a credere ai nostri

occhi guardando le previsioni. C’era un uragano che passava vicino alla

costa, e quindi sia il vento che l’altezza delle onde stavano aumentando

vertiginosamente. Sfortunatamente, proprio in tempo per il nostro arrivo,

era previsto che il vento girasse da sudest, che non è proprio la direzione

ideale per fare wavesailing. Con tutte quelle miglia di costa, però, eravamo

assolutamente convinti che saremmo riusciti a trovare uno spot che

potesse funzionare, ed eravamo disposti a girare tutte le baie e le spiagge,

anche una per volta se necessario.

Abbiamo affittato un bell’appartamento a Dunfanaghy, un paesino di 316

abitanti, che anche durante il giorno non era proprio una metropoli piena

di vita. C’erano però 4 pub che facevano musica dal vivo e durante la notte

sembrava di essere a Las Vegas. Lo spot windsurfistico più vicino era

Magheorarty, a circa 20 minuti di strada tortuosa. È una baia

perfettamente a ferro di cavallo, con un grosso molo di un porto e un’onda

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che rompe su reef, srotolandosi perfettamente proprio lì davanti.

All’orizzonte s’intravede Tory Island, dove ci abita ancora un solo pescatore,

che vive come un re e tiene una certa distanza dal mainland. Non che sia

un compito così complesso, specialmente in quanto l’isola risulta

completamente isolata dalla terra per le enormi tempeste, da fine estate

fino a primavera.

Le tempeste autunnali però hanno tardato ad arrivare quest’anno.

Sembrava più un’ondata di calore, specialmente secondo gli standard

irlandesi, con temperature che superavano anche quelle dell’estate

piovosa. L’integrità strutturale del molo di Magheorarty non era stata

messa alla prova dagli swell, e quindi abbiamo cercato di trovare qualcosa

di meglio puntando verso sud.

Dooey Beach è stato il consiglio che uno dei local della zona ci ha suggerito.

Perfino l’infame IRA si sarebbe sognata un insider così ben informato, che

ci ha dato informazioni dettagliatissime su come

arrivare a quella spiaggia difficilissima da trovare.

Non c’è da sorprendersi che gli U2 in una delle loro

canzoni dicano: “Dove le strade non hanno nome...”.

Fortunatamente il conflitto nell’Irlanda

settentrionale è finalmente solo un brutto ricordo e

ora regna la pace. Anche le condizioni a Dooey

Beach erano altrettanto pacifiche e rilassate, senza

la minima ragione di litigare per le precedenze

sulle onde, che abbiamo condiviso tranquillamente

con un po’ di leoni marini, e anche un po’ di

mucche, che erano venute a farsi un giro in

spiaggia. Aggiungi poi un sole perfetto, vento side

offshore con un paesaggio idilliaco ed ecco che

l’Irlanda si rivela in tutta la sua bellezza!

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Quelle che a noi sembravano condizioni di tutto rispetto non lo erano per i

local surfer che non sono nemmeno scesi in spiaggia. La nostra guida ci ha

informato: “State perdendo il vostro tempo stando quassù, puntate verso

sud!”. Ok, ci sono posti peggiori in cui perdere tempo, ma ok, andiamo a

cercare onde più grosse. La mattina seguente ci siamo messi in strada

verso sud, e all’alba ci siamo trovati davanti cartelli come Sligo o Bundoran,

che fanno brillare gli occhi di ogni surfista sulla faccia della terra. Il vento

però era troppo offshore per riuscire a uscire in questi spot, quindi, a

malincuore, abbiamo dovuto proseguire, passando un’infinità di piccoli

villaggi e rotonde. Almeno questi villaggi e strade avevano dei nomi, anche

se erano scritti in gallico, rendendo il tutto ancora più complesso, in

quanto i nomi in gallico non erano scritti sulla nostra mappa...

Alla fine ci siamo persi e siamo finiti alla stazione della guardia costiera di

Belmullet, dove la crew ancora salata per l’uscita ci ha indicato la strada

verso la spiaggia, dove probabilmente ci erano appena stati per fare le loro

esercitazioni di routine.

Il primo sguardo al nuovo spot ci ha lasciato a bocca aperta. Le onde non

erano tanto più grosse rispetto a quelle del giorno prima nelle baie su al

nord, ma erano davvero pulite, perfette e divertenti, e c’era un solo local in

acqua che se le godeva tutto solo. Erano davvero invitanti e infatti ci siamo

divertiti un sacco proprio fino alla fine della session, quando Vincent si è

tagliato un piede e ha finito per lasciare impronte insanguinate sulla

spiaggia. Abbiamo cercato di distrarlo e sdrammatizzare continuando a

fare versi come mucche e pecore, cercando però di non finire dal

veterinario. Fortunatamente c’era un dottore perfino nella piccola città di

Belmullet, che anche se fosse ben oltre il suo orario d’ufficio, ha sistemato

Vincent alla perfezione, per poi regalargli un bel pacchetto di antidolorifici

a prezzo scontato, che sicuramente costavano molto meno che in

Germania.

Ora non ci restava che tornare a casa, ma essendo poco allenati a guidare

su strade di quel tipo, ci abbiamo messo tantissimo tempo fino a Belmullet,

ma probabilmente nessuno mai proverà a fare un’impresa simile, e

scommetto che anche il prodigio del Rally Colin Mc Rae non è andato tanto

più veloce durante il Donegal Rally.

Gli ultimi due giorni li abbiamo passati a Dooey Beach, con vento e onde

tranquille per un po’ di session rilassate e molto divertenti. Per continuare

a far pompare l’adrenalina, anche durante i giorni senza vento, abbiamo

cavalcato qualche bestione selvatico, almeno a sentire Vincent, per farci

qualche bella cavalcata sulle bellissime spiagge di Dunfanaghy, rischiando

parecchi attacchi di cuore e ridendo come pazzi.

Sfortunatamente il nostro viaggio di ritorno a casa era inevitabile, e dopo

una notte selvaggia a Dublino siamo risaliti su un aereo, questa volta diretti

verso casa. Appena siamo arrivati, ovviamente, abbiamo ricevuto delle mail

dai nostri amici irlandesi... “Hey, avreste dovuto esserci oggi...”. Avrebbero

dovuto già sapere che saremmo tornati...

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COME ARRIVARCI

Puoi usare la tua macchina per poi traghettare fino in Irlanda.

L’alternativa più veloce è volare direttamente su Dublino, con

www.aerlingus.com.

Una volta arrivato avrai ovviamente bisogno di una macchina a noleggio,

per poter esplorare tutti gli spot che ci sono lungo la costa! Devi però aver

pazienza in quanto le strade non sono proprio grosse! www.enterprise.ie

noleggia anche furgoni.

Ti conviene portare il tuo materiale in quanto ci sono negozi di windsurf

solo sulla costa occidentale. Si può trovare tutto quello che serve da

www.surfdock.ie a Dublino, situato all’interno di un vecchio traghetto. Qui si

possono sapere anche un sacco d’informazioni molto importanti!

L’alloggio si trova facilmente, specialmente nella bassa stagione, e c’è

qualcosa per ogni budget. Noi personalmente raccomandiamo

www.laffertysholidayhomes.com!

SPOT

Magheorarty: Una baia davvero bella e spaziosa, che offre sia un beach

break che un reef break a sinistra del muro del porto. Direzioni migliori

per surfarci: SO-O.

Bloddy Foreland: Rocce, forte corrente, sicuramente non un posto per

principianti... Direzione consigliata: SO.

Dooey: Lunga spiaggia di sabbia, con qualche roccia verso la punta

settentrionale. Se ti tieni alla distanza appropriata, è un posto facile e

divertente da surfare. Direzioni migliori per surfarci: SSO-SO.

Belmullet: Spiaggia sabbiosa con qualche roccia sparsa, e un bel po’ di

corrente. Chiedete ai local qualche indicazione e controllate le rocce con la

bassa marea per sapere poi come muovervi. Direzioni migliori per surfarci: S-SO.

Un ringraziamento ad Aer Lingus per averci aiutato col trasporto del

materiale! Un ringraziamento di cuore ai ragazzi e ragazze di Surfdock!

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RIDER John Skye | LOCATION Hookipa, Maui | FOTO Darrell Wong/RRDNext Ride

ESCLUSIVO: Tomas Persson, Chief

Designer di Simmer Style ci

racconterà la storia di uno dei

marchi di vele più famosi al mondo,

svelandoci anche particolari

interessanti sulle nuove vele.

NOVITA’ 2013: continua la

presentazione dei giocattoli della

prossima stagione, tavole e vele, con

schede tecniche, misure e foto per

un’utile guida ai nostri prossimi

acquisti.

Andremo a casa di Victor Fernandez e

scopriremo i motivi del suo successo.

E come sempre, tanti altri articoli

esclusivi, approfondimenti, didattica,

la rubrica per le ragazze Onde e

Curve, i gossip più hot da Maui e

tanto altro ancora...

CI RIVEDIAMO IN EDICOLA A OTTOBRE,CONTINUATE A SEGUIRCI SU WWW.FUNBOARDMAG.COM

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