g. valerio catullo

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Vivamus mea Lesbia, atque amemus, rumoresque senum severiorum omnes unius aestimemus assis! Soles occidere et redire possunt: nobis cum semel occidit brevis lux, nox est perpetua una dormienda. G. Valerio Catullo Da mi basia mille, deinde centum, dein mille altera, dein secunda centum, deinde usque altera mille, deinde centum. Dein, cum milia multa fecerimus, conturbabimus illa, ne sciamus, aut ne quis malus invidere possit, cum tantum sciat esse basiorum.

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Da mi basia mille, deinde centum, dein mille altera, dein secunda centum, deinde usque altera mille, deinde centum. Dein, cum milia multa fecerimus, conturbabimus illa, ne sciamus, aut ne quis malus invidere possit, cum tantum sciat esse basiorum. - PowerPoint PPT Presentation

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Page 1: G. Valerio Catullo

Vivamus mea Lesbia, atque amemus,rumoresque senum severiorum

omnes unius aestimemus assis!Soles occidere et redire possunt:

nobis cum semel occidit brevis lux,nox est perpetua una dormienda.

G. Valerio Catullo

Da mi basia mille, deinde centum,dein mille altera, dein secunda centum,

deinde usque altera mille, deinde centum.Dein, cum milia multa fecerimus,conturbabimus illa, ne sciamus,

aut ne quis malus invidere possit,cum tantum sciat esse basiorum.

Page 2: G. Valerio Catullo

Alla mia Maestra di scuola e di vita

La miapoesia

nascosta

Page 3: G. Valerio Catullo

Come in un blog…

Non me la sento di pubblicare i miei pensieri. Sto attraversando un periodo molto strano: mi sta accadendo

una cosa meravigliosa...ma allo stesso tempo un'altra orribile.

E l'unica cosa che faccio è scrivere...o leggere. Per rifugiarmi in un altro mondo.

Per non confondere i pensieri tristi con quelli felici, per cercare di capire me stessa e ciò che mi sta accadendo.

Per osservare le mie emozioni senza viverle, così da poterle comprendere.

Nessuno sa a che livelli arrivi la mia gioia e quanto sia grande il dolore che porto dentro.

Non voglio che le mie poesie, o per meglio dire i miei pensieri, vengano pubblicati.

Sarei felice soltanto di sapere che esiste un bel posto in cui cercare conforto...

Page 4: G. Valerio Catullo

Osare potrebbe significare scoprire che non siamo soli,

che spesso le emozioni sono comuni. L’arte e la

“poesia nascosta” è trovare nel buio, sotto il ponte,  le “parole giuste” per donare

agli altri una chiave di lettura: la nostra.

In quanto “uomini” condividiamo gioie e dolori. A volte pensiamo che i nostri siano unici: succede quando li proviamo per la

prima volta. Perciò non ci va di parlarne.

Page 5: G. Valerio Catullo

So che non c'è motivo di essere timidi, ma una parte di me non lo vuole capire.

Ecco alcuni dei miei pensieri...farli leggere sarà il primo (e per me grande) passo verso la condivisione. Non mi giudichi per le mie riflessioni. So che alcune sono terribili...e me ne vergogno tremendamente.

Forse mi pentirò un secondo dopo averle condivise…

Ho tolto la più dura. E' quella che più rappresenta il mio stato d'animo, forse anche la più profonda, ma è davvero molto forte. Forse più avanti, se prenderò

coraggio...per ora resterà nascosta.

Page 6: G. Valerio Catullo

Gli autoscontri sono incredibili. Fanno divertire grandi e piccoli, colti e non, timidi ed estroversi. Su tutti però, hanno lo stesso effetto: arriva fino alle orecchie il sorriso di chi gioca, ed è impossibile stufarsi.Negli autoscontri si diventa tutti uguali, si diventa amici delle persone contro cui ci si scontra e si ride. Cavolo se si ride! E si diventa matti. Matti da legare. Mattissimi. Mattoni.Non si fa altro che guidare una macchinina e scontrarsi contro le altre.Ci si fa male e ci si diverte, si gira in cerchio e ci si diverte. Si ripete sempre lo stesso inutile giro e ci si diverte. Sempre.Vorrei essere un volante. Per vivere su un autoscontro e scordare i dolori di questa strana vita.

Page 7: G. Valerio Catullo

Io penso che nel momento in cui qualcuno legge una cosa scritta da noi... quella cosa non ci appartenga più. So che è un ragionamento

un po’ contorto, ma ho sempre avuto questa sensazione. E' come se gli altri, leggendo i nostri pensieri, riuscissero a portarceli via, almeno

un po’.

Sai bene che se non si dà il “la” il concerto non diviene. E poi … rubare

i pensieri ….magari esistessero “ladri” capaci di capirli …Non

dovrebbero esistere i libri…racconti, poesie, né i testi delle canzoni. A che serve nasconderci? Chi non capisce

non capisce e basta: è pieno di Signori Kam. Non accetto la polvere

sotto cui pensi di azzerare la creatività, la vita il “divenire”: tutto scorre “panta rei” dicono i greci. Il

presente sarà presto passato.

Page 8: G. Valerio Catullo

Souvent, pour s'amuser, les hommes d'équipagePrennent des albatros, vastes oiseaux des mers,Qui suivent, indolents compagnons de voyage,

Le navire glissant sur les gouffres amers.A peine les ont-ils déposés sur les planches,Que ces rois de l'azur, maladroits et honteux,

Laissent piteusement leurs grandes ailes blanchesComme des avirons traîner à côté d'eux.

Ce voyageur ailé, comme il est gauche et veule!Lui, naguère si beau, qu'il est comique et laid!

L'un agace son bec avec un brûle-gueule,L'autre mime, en boitant, l'infirme qui volait!

Le Poète est semblable au prince des nuéesQui hante la tempête et se rit de l'archer;

Exilé sur le sol au milieu des huées,Ses ailes de géant l'empêchent de marcher.

Charles Baudelaire

Page 9: G. Valerio Catullo

Passerò l'estate con i miei compagni di classe. I marinai. Les hommes d'équipage.

Non voglio sembrare goffa, non mostrerò loro le mie ali. Mi accontenterò di vedere tutto dall'alto e di ridere degli arcieri, ma non voglio mostrare la mia vera natura. Sono tanti Signori Kam, è vero.

Non possono GODERE...e non possono capire.

Page 10: G. Valerio Catullo

Più si è in compagnia di qualcuno, più si è soli.Ho girato la città in pullman oggi.

Da sola con me stessa e con i miei pensieri. Guardavo la gente fuori e dentro il pullman.

Non c'è stato un solo momento in cui non mi sia trovata distante dagli altri, che erano a un metro da me.

E quando son tornata a casa, ho pianto un'ora di fila. Mi sentivo capita da tutti nella mia stanza,

dato che c'ero soltanto io. Avevo bisogno di sentirmi sola,

e di non essere capita.

Leggo queste parole e sento le emozioni correre tra passato e presente. Uno

scherzo della vita il passato. E il ricordo del passato/presente. Quello strano

participio passato del verbo passare: è il passato. Andato via. Ma presente.

Le poesie non sono giudicabili (Hesse):sono piccoli squarci di vita che si fondono in modo empatico con le vite di tutti.

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Vivere significa imitare le farfalle.Volare.

Con le ali bianche o con quelle della fantasia.Assaporare ogni giorno come se fosse l'ultimo,

e viverlo anche come se fosse il primo.Non scivolare nell'abitudine.

Sorprendersi, meravigliarsi, stupirsi.Scoprire.

Page 12: G. Valerio Catullo

Ti odio anche oggi, più di ieri.Tu non fai niente per non farti odiare

e io ti odio anche per questo.E odio me stessa perchè ti odio...

Page 13: G. Valerio Catullo

DIO è TUTTO.DIO è intorno a noi.DIO è la spiaggia.

DIO è il mare.DIO sono gli animali.

DIO è la Natura.Gli alberi, i fiori, l'erba e il vento.

DIO è l'aria.DIO è la saggezza.

DIO è vita...

Page 14: G. Valerio Catullo

Le  parole nascondono la realtà.

La verità è dettata dai

silenzi.

Vorrei essere sorda per non sentire i tuoi…

Page 15: G. Valerio Catullo

Per avermi donato un pacchettino avvolto in carta azzurra e legato da una funicella d’oro.

Raffaella

Ho raccolto dentro le mie poesie…Come i baci di Catullo.

Grazie Capitano.

Page 16: G. Valerio Catullo

E risuona il mio barbarico YAWP sopra i tetti del mondo…