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I have spread my dreams under your feet; tread softly because you tread on my dreams W. B. Yeats “He wishes for the cloths of heaven” L’IRLANDA E L’INDIPENDENTISMO film ~ canzoni ~ citazioni d’autore Autori: Chiara Tuoni, Salvatore Muoio

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Page 1: I have spread my dreams under your feet; tread softly because you tread on my dreams W. B. Yeats “He wishes for the cloths of heaven” L’IRLANDA E L’INDIPENDENTISMO

I have spread my dreams under your feet;

tread softly because you tread on my dreams

W. B. Yeats “He wishes for the cloths of heaven”

L’IRLANDA E L’INDIPENDENTISMO

film ~ canzoni ~ citazioni d’autore

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“Ogni cosa è possibile se uno lo vuole veramente” (Michael Collins da “Peter Pan”)

Dopo 700 anni di dominio inglese e di guerriglie irlandesi fallite, finalmente un uomo -una taglia sulla sua testa- cambia le sorti del suo paese.

“Li odio perché hanno reso l’odio necessario. E farò di tutto perché finisca”, dice Collins degli inglesi. Gli inglesi di rimando: “Gli irlandesi cantano alla prima occasione, gli chiedi di parlare e si rifiutano”. E il mastermind dell’ IRB e poi dell’IRA, per tutti: “Dateci il nostro futuro: siamo stufi del vostro passato”.

Grazie a una serie di azioni belliche azzeccate, M.C. mette gli inglesi in ginocchio: nel ’21 l’Inghilterra riconosce uno Stato Libero d’Irlanda -Repubblica solo dal ’49- riservandosi il controllo del Nord. Sarà la scissione dell’Irlanda e degli irlandesi, chi vuole la repubblica, chi accetta il trattato: è guerra civile.

Michael Collins firma il trattato, ma al suo avversario De Valera manda a dire: “Non vale la pena di combattere: bisogna costruire con quello che abbiamo”

MICHAEL COLLINS (1995)Regista: Neil Jordan - Attori: Liam Neeson, Julia Roberts, Aidan Quinn, Alan Rickman,

Stephen Rea, Ian Hurt

He went away from me

and he moved through the fair...

I dreamed last night

that my own love came in...

He came close beside me

and this he did say

"It will not be long Love

till our wedding day"

Sinead O'Connor "He moved through the fair"

dalla poesia "She moved through the fair“

di Padraic Colum

L’UOMO E I FATTI

Vinte le elezioni generali britanniche in Irlanda del dicembre 1918, i deputati del partito di De Valera, il Sinn Fein (“noi da soli”), rifiutano di sedersi nel parlamento britannico. C’è anche Collins quando si riuniscono a Dublino il 21 gennaio 1919, proclamando la Repubblica d’Irlanda e dichiarandosi parlamento irlandese (Dail Eireann).

Quello stesso giorno l'IRA comincia la guerra d'indipendenza (1919/1921) contro l'esercito inglese, mentre il nuovo stato irlandese si organizza clandestinamente. La guerra è unita su due fronti. Da una parte l'IRA, associata al movimento nazionalista, si fa sentire nell’ovest del paese. Dall’altra la guerriglia urbana, guidata a Dublino dal Ministro delle Finanze del Sinn Fein Michael Collins (1890/1922), colpisce i centri di comando degli inglesi.

Gli inglesi rispondono con le rappresaglie, punizioni ufficiali che consistono nell'uccisione di civili irlandesi e nella distruzione delle loro proprietà. L'11 luglio 1921 il governo britannico propone, con un cessate il fuoco, trattative al governo clandestino irlandese.

Il 6 dicembre 1921 alcuni delegati irlandesi rappresentati da Michael Collins, sotto la minaccia di una nuova guerra da parte di Londra, accettano di firmare un trattato, che sancisce la separazione di 6 contee del nordest (Ulster); nelle altre 26 contee uno “stato libero" (Eire) sotto il Commonwealth britannico, i cui deputati devono prestare giuramento di fedeltà alla corona, rappresentata da un governatore. L’Irlanda concede inoltre all'Inghilterra le proprie basi navali.

La stipulazione del trattato porta a una scissione del movimento nazionalista: i repubblicani guidati da De Valera sono contrari al trattato; i moderati, sostenuti da Londra e dalla chiesa cattolica, sono invece favorevoli. Tra il giugno ’22 e il maggio ’23 è guerra civile con la sconfitta dei repubblicani. Michael Collins non ne vedrà la fine, ucciso in un’imboscata il 22 agosto del ’22

Link Michael Collins

http://members.cruzio.com/~sbarrett/mcollins.htm

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30 gennaio 1972. Siamo in William Street, a Derry, Irlanda del Nord.

Ivan Cooper, un protestante che chiede la fine dell’egemonia unionista, ha organizzato una marcia pacifica per garantire ai cattolici i diritti civili.

Siamo in William Street, a Derry. L’ IRA e i cattolici partecipano, in tanti. La marcia è illegale per l’esercito inglese, che ha intenzione di separare i manifestanti veri e propri dai teppisti, con un’operazione definita “a basso profilo”.

Ma tra le file dell’esercito c’è una linea più dura: i parà. Escono allo scoperto. Aprono gli idranti. L’ IRA -senz’armi- risponde coi sassi. I parà sparano; di propria iniziativa.

Siamo in William Street. Sull’asfalto c’è sangue, 13 morti e 14 feriti. Nessuno di quei corpi aveva armi, nessuna di quelle persone aveva attaccato. “Tutti si schiereranno nell’ IRA da questo momento: avete regalato all’ IRA la sua più grande vittoria” (Ivan Cooper)

BLOODY SUNDAY (2002) Regista: Peter Greengrass -

Attori:James Nesbitt, Tim Pigott-Smith, Nicholas Farrell

Broken bottles under children's feet

bodies strewn across a dead end street

but I won't heed the battle call

it puts my back up, puts my back up against the wall

…And the battle's just begun

there's many lost, but tell me who has won?

the trenches dug within our hearts

and mother's children, brothers, sisters torn apart

Sunday, bloody Sunday

U2 "Sunday bloody Sunday"

IL DOPO BLOODY SUNDAY

Due giorni dopo la domenica di sangue, il governo inglese istituì una commissione d'inchiesta presieduta dal presidente della corte di giustizia.

Si ritenne veritiera la versione fornita dall'esercito inglese: i soldati erano sotto il fuoco degli uomini dell'IRA quando fecero irruzione nel Bogside. Esistevano fondati sospetti che alcune vittime impugnassero delle armi: il comportamento dell'esercito venne assolutamente giustificato.

Nessuno dei soldati che sparò nella domenica di sangue è mai stato punito.

Gli ufficiali che pianificarono e guidarono l'operazione furono decorati dalla regina

(tratto dal finale del film)

Link the Bloody Sunday

httphttp://larkspirit.com/bloodysunday/

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Irlanda del Nord, ’92.

“Loro [gli inglesi, nda] nominano la pace ma alla fine tutto quello che vogliono è la resa”.

Ma non un irlandese -non Frankie McGuire, figlio di un repubblicano ucciso davanti ai suoi occhi- si può arrendere.

“Se non sei confuso non capisci che cosa succede”. Così, dopo aver ucciso 13 soldati britannici e 11 poliziotti, Frankie si presenta in America nel ’93 col nome di Rory Devaney, pronto a contrattare missili per portare “soccorso all’Irlanda”. Un paese il cui governo “ha tradito tutti. Da ogni parte”.

E Frankie “l’Angelo”, nell’ala nazionalista dell’IRA, combatte da sempre e sa bene che “se vuoi combattere devi stare vivo. Non servi a nessuno se sei morto”.

Lo sa. Ma decide di tentare l’impossibile lo stesso: tornare a Belfast. Al poliziotto che lo insegue -pure lui irlandese ma ormai americano- non si stancherà di ripeterlo:

“Non è una storia americana, Tom. È una storia irlandese”. Una storia irlandese

L'OMBRA DEL DIAVOLO (1997)

Regista: Alan J. Pakula - Attori: Harrison Ford, Brad

Pitt

The truth will never hide

even though I tried

they tried to take my pride

but they only took my father from me...

I have served time

God be with you Ireland

suffered for my crime

God be with you Ireland

Cranberries "God be with you"

FENIANI

In seguito alla grande carestia del 1845, molti irlandesi emigrano in America.

Nel 1858 John O’Mahony fonda a Chicago, tra gli emigrati negli USA e gli irlandesi in patria, la Irish Republican Brotherhood (IRB), per liberarsi dal dominio inglese con la violenza, se necessario.

I membri di questa organizzazione nazionalista rivoluzionaria sono chiamati feniani (>Fene, antichi abitanti dell’isola).

Fu l'IRB a organizzare la rivolta dell'irlanda -Dublino, lunedì di Pasqua 1916- contro la Gran Bretagna già in guerra (prima mondiale). La Germania fornì le armi necessarie

Links Feniani

http:// www.ireland.org/irl_hist/hist47.htm

http://www.irishclans.com/articles/fenians.html

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Inghilterra. Il 3 ottobre del ’74 entra in vigore una legge preventiva sul terrorismo.

Due giorni dopo scoppia una bomba in un pub di Guildford: 5 morti, 75 feriti.

“Il popolo si aspettava che lei trovasse i responsabili, ispettore”, così l’avvocato difensore di Giuseppe e di Gerard Conlon, padre e figlio, nonché dei 3 amici di Gerard -con lui “i 4 di Guildford”- e di altri loro parenti. Tutti innocenti condannati all’ergastolo.

Passano anni in galera, finché un giorno arriva Gareth Peirce, avvocato. Gerard ricorda di lei: “Mio padre vedeva subito il lato buono della gente. E in lei l’aveva riconosciuto a prima vista”.

Ma Giuseppe muore. E Gerard, nel nome di suo padre e con l’aiuto di Gareth, potrà finalmente dire, dopo infinite umiliazioni subite: “Io sono un uomo libero e quindi esco dalla porta principale”

NEL NOME DEL PADRE (1993)Regista: Jim Sheridan - Attori:

Daniel Day-Lewis, Emma Thompson, Pete Postlewaite, John

Lynch, Mark Sheppard, Beatie Edney

In the name of reason

In the name of hope

In the name of religion

In the name of dope

In the name of freedom

You drifted away

To see the sun shining

On someone else’s day

U2 "In the name of the father"

I 4 DI GUILDFORD

Il 5 ottobre 1974 un attentato a Guilford, Inghilterra, provoca la morte di due soldati e tre civili.

Quattro irlandesi -Gerry Conlon, Paul Hill, Paddy Armstrong e Carole Richardson- vengono accusati della strage, seppur innocenti: il loro alibi viene occultato dall'autorità giudiziaria inglese.

Sotto tortura sono costretti a firmare una confessione per la quale verranno poi incriminati.

Altri componenti della famiglia Conlon - l'anziano padre Giuseppe, la zia e due ragazzi di 14 e 16 anni- vengono condannati per complicità.

Giuseppe morirà 6 anni dopo per mancanza di assistenza sanitaria.

Nell'ottobre del 1989, dopo 15 anni di carcere, i 4 di Guildford sono riconosciuti innocenti

Link i 4 di Guildforf

http://innocent.org.uk/index.html

poi “Guildford Four” dal menù a tendina

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Belfast, ’75. Una bomba dell’IRA in un pub pieno di gente.

Liam, cattolico, presta soccorso. Mentre torna verso casa, Leonard -leader lealista- e Cecil -capo repubblicano- decidono per il cessate il fuoco. Ma un braccio di lealisti protestanti capeggiato da Kenny non cede. Leonard è esplicito con Kenny : “Vuoi prendere i terroristi e strappargli il cuore? E sia, se riesci a fare una cosa pulita”. Ma dopo aver ripetuto le parole di rito -“I lealisti difendono l’Ulster attaccando. Prima cosa: lealtà”- Kenny cattura Liam, ferito e barcollante, ormai a due passi da casa sua. Dopo averlo torturato, Kenny si scusa con Liam: “Niente di personale: tu l’hai presa bene, mi hai colpito”

NIENTE DI PERSONALE (1995)Regista: Thaddeus O'Sullivan - Attori: James Frain, Ian

Hart, John Lynch, Gary Lydon, Ruaidhri Conroy, Jennifer Courtney

UNIONISTI (Lealisti)

Opponendosi al progetto di legge per un governo autonomo (Home Rule, ratificato solo nel ’14 ma inapplicato anche a causa della 1ª guerra mondiale) che è sostenuto addirittura dal Governo liberale britannico di Gladstone, nascono come partito (Irish Unionist Parliamentary Party) nel 1886.

Gli unionisti delle sei contee nord-orientali saranno l'anima dell‘Irlanda del Nord, la provincia britannica nata dalla partizione dell‘isola (1922). Da allora, il Partito Unionista governa l'Ulster con una certa autonomia locale fino al 1972, quando Londra riprende il controllo diretto della regione dopo i nuovi scontri armati.

Il partito unionista attuò -grazie alle sue organizzazioni paramilitari- provvedimenti discriminatori e repressivi contro cattolici e nazionalisti irlandesi.

Gli scontri del 1968/1969 per i diritti civili ai cattolici causano la scissione degli unionisti in "moderati" e "estremisti" -o lealisti- e la nascita di nuove organizzazioni armate illegali

Link Unionisti

http://www.uup.org/

…E che tu non muoia mai se non sarò io a spararti. È l’augurio di un amico antico e sincero

James Joyce “Gente di Dublino”

E nessuno ancora ci pensa, giacché il presente qui ha più peso del futuro. Ma questo soprappeso, da cui deriva l’improvvisazione al posto dei progetti calcolati, questo soprappeso verrà controbilanciato con le lacrime

Heinrich Böll “Diario d’Irlanda”

Le nostre dispute intestine non sono altro che liti in famiglia

Seamus Deane “Le parole della notte”

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I grandi casi della vita sono ciò che appaiono; per questa ragione, potrà sembrarti strano, sono sovente di difficile interpretazione. Ma i piccoli casi della vita sono simboli, e per mezzo loro apprendiamo più facilmente le nostre amare lezioni

Oscar Wilde “ De Profundis”

In Irlanda è quasi l’opposto: qui, se uno si rompe una gamba o fa tardi al treno o ha un rovescio, dicono: It could be worse, poteva andar peggio…è una delle espressioni più correnti per il fatto che un grosso guaio succede assai spesso e il peggio offre l’appiglio alla consolazione

Heinrich Böll “Diario d’Irlanda”

Cento anni fa, quando venne la grossa carestia[1845, nda] e il raccolto andò perduto per più anni di seguito, fu un’immane catastrofe nazionale i cui effetti non si limitarono a quegli anni: il contraccolpo, di generazione in generazione, si fa sentire ancora ai nostri tempi. Cento anni or sono l’Irlanda aveva sette milioni d’abitanti, quanti ne poteva contare la Polonia di allora; ma oggi la Polonia ne conta venti milioni e l’Irlanda sì e no quattro, e Dio sa se la Polonia è stata risparmiata dai suoi potenti vicini. Questa contrazione da sette a quattro milioni d’abitanti in un popolo che registra un’eccedenza nelle nascite sta a significare un’enorme quantità di gente che emigra

Heinrich Böll “Diario d’Irlanda”

Sentì quant’era vano lottare contro la sorte - era questa la saggezza che i secoli gli avevano tramandato

James Joyce “Gente di Dublino”

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Link storia d’Irlandahttp://www.geocities.com/~info-irlanda/index.html

Si posava a larghe falde sulle croci contorte e sulle lapidi, sulle punte del cancelletto, sugli sterili rovi spinosi. E lenta la sua anima s’abbandonò mentre udiva la neve cadere lieve su tutto l’universo, lieve come la loro definitiva discesa, su tutti i vivi, su tutti i mortiJames Joyce, excipit “Gente di Dublino”