in ven zi one delle lame

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  • 7/28/2019 In Ven Zi One Delle Lame

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    LINVENZIONEDELLE LAMEIL COLTELLO COME MEDIUM CULTURALE

    dedaliSaperi e semiotiche

    issn 2036~8267www.gorgonmagazine.com

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    In copertina: coltello Ming (riproduzione), 400-220 a.C., Dinastia Zhou

    dicile pensare una societ priva di macchine eattrezzi perch luomo un animale che abbricaattrezzi. La sua storia la storia di attrezzi trasor-

    mati in macchine, in elementi unzionanti sempre pigrandi e sempre pi ecienti (Dick, 2004: 93-94).

    Sebbene la ruota eserciti da sempre un ascinoortissimo come simbolo della civilt e il uoco siaconsiderato il pi importante strumento di soprav-vivenza, linvenzione del coltello a portare con si segni orse pi evidenti delle capacit dellingegnoumano, provocando una serie di cambiamenti onda-mentali dal punto di vista culturale. La lama dallaselce tagliente al metallo ha guidato e accompa-

    gnato la nostra evoluzione, non solo tecnologica, le-gando la propria storia alla crescente complicazionedel tessuto sociale nelle sue asi di segmentazione.Levoluzione di questo attrezzo si lega a molti svilup-pi culturali e scientici propri dellessere umano, benpi determinanti e rilevanti delle buone maniere diNorbert Elias (1988).

    Claude Lvi-Strauss (2004: 77) individuava nellarivoluzione neolitica e nella rivoluzione industriale duemomenti determinanti dellevoluzione tecnologica, per

    poi stabilire che levoluzione si maniesta quanto pisono numerosi e diversi i membri di una societ, inmodo da accrescere le probabilit di nuove combinazio-ni (id.: 80). Da questo presupposto deriva lantino-mia del progresso (id.: 82): il progresso implica che lerisorse nuove e dierenziate producano comunque unnuovo equilibrio non troppo disomogeneo (perch lecombinazioni, per dare risultati, pretendono che sianomesse in comune le risorse degli agenti, i quali, coordi-nandosi, cominciano a perdere le rispettive peculiaritin avore di un nuovo agire uniorme), e quindi, da uncerto punto di vista, non solo lapparizione, ma anchela sparizione della diversit necessaria a progredire.

    Lumanit costantemente alle prese con due pro-cessi contraddittori di cui luno tende a instaurarelunicazione, mentre laltro mira a mantenere o a

    ristabilire la diversicazione (id.: 83). Gli economistihanno analizzato questo problema con la teoria dellarontiera delle possibilit produttive o curva ditrasormazione (cr. Dominick Salvatore, 2003: 629-632 e 680-682).

    Dalla rivoluzione neolitica emersero il numero(con relative operazioni matematiche di base) e ilcoltello, i quali innescarono i processi che avrebberodato luogo allantinomia del progresso e che avrebbe-ro atto emergere produzioni culturali, scientiche e

    sociali determinanti per poter parlare di evoluzioneumana a venire.

    Si noti che numero e coltello, questultimo nellasua orma pi grezza e primitiva (quella della selce,amigdala o pietra scheggiata), sembrano maniestarsie svilupparsi contemporaneamente: tra il Paleoliticoe il Neolitico (Zerzan, 2004). Probabilmente il nu-mero, limitatamente alla sua unzione di conto, videorigine con lalba delluomo, ma la capacit di com-piere operazioni pi complesse si maniest contem-poraneamente alla presenza del coltello, che permisedi dividere un unicum in una moltitudine: la selcescheggiata permise di razionare qualcosa. Il concettodi razionamento strettamente dipendente da quello

    LINVENZIONE

    DELLE LAMEil coltello come medium culturalediOsvaldo Duilio Rossi

    La lama, dalla selce tagliente al metallo,ha guidato e accompagnato la nostra

    evoluzione, non solo tecnologica, legando lapropria storia alla crescente complicazione

    del tessuto sociale

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    conseguente segmentazione della societ che, con leprime classi e con i primi tipi, cominci a prestarsialla tassonomia (per il cui ruolo nella struttura delsapere cr. Foucault, 2006), proprio come il corpocon i vari organi e apparati. La divinazione, daltraparte, si concentra sugli animali come simboli tra-

    scendenti o come vittime sacricali.Sia nel caso della medicina che della religione os-

    serviamo una partizione del tessuto sociale che in-dividua le prime orme di specializzazione culturalee le prime orme di potere basate sulla persuasione,sulla suggestione e sulla cultura, invece che sulla or-za applicata: si vericava unulteriore e pi ranatamediazione simbolica della orza, che a questo puntoneanche doveva essere esibita, ma solo suggerita.

    Medici e ministri di culto impugnano lame (bistu-

    ri, seghe, pugnali sacricali, etc.) o bastoni con lame (iasci littori romani, di origine etrusca): non stupisconola orma e la unzione del uturo scettro regale o del-la sciabola, con cui i generali conducevano gli esercitiallattacco. Inoltre, come non sorprende che la primacosa ad essere misurata stato il tempo (Bernal, 1972:27) che un sistema simbolico tripartito in unzio-ne delle cesure del passato rispetto al presente e delpresente rispetto al uturo , cos non sorprenda che isacerdoti si siano occupati per primi di amministrarnela misurazione (Zerzan, 2004: 76).

    La lavorazione dei metalli, il perezionamento deiprocessi di creazione delle lame, di alatura e la ab-bricazione delle orbici (due coltelli montanti in posi-zione reciproca), col passare del tempo, permisero lasosticazione delle operazioni rese possibili dalla lama.Si pass dalla scuoiatura degli animali alla tosatura perla produzione di indumenti caldi; poi al taglio dellestoe per la conezione degli abiti che cominciarono asegnare i ruoli sociali (anche oggi il sacerdote indossavesti diverse dal contadino, dal medico, etc.). La societ

    evolse verso un sistema simbolico pi complesso in cuigi si intravedevano le mode. La tonsura, poi, permisedi curare lo stesso aspetto siognomico: il modo diportare la barba e i capelli cominci a indicare il ruolosociale pertinente a ciascun individuo e si ondarono iprimi canoni estetici, trascuratezza e ordine.

    Se i mediasono prolungamenti di parti del corpoumano che permettono di estendere la portata deisensi e delle unzioni (cos non solo per MarshallMcLuhan, 2002, ma anche per molti antropologi si

    veda a tale proposito Jean-Pierre Warnier, 2005), al-lora il coltello unestensione del corpo, non solo daun punto di vista squisitamente sico o metaorico

    in quanto estensione di denti, dita, unghie e pene ma anche da un punto di vista psicologico: unsimbolo sessuale per conormazione e per unzionepenetrante (non a caso negli stupri, quando la donnaresiste, il coltello usato come alternativa); simbolodi orza in potenza quando viene usato per provocare

    o minacciare (allude a ci che potrebbe accadere senon ci si adeguasse al volere di chi lo impugna); simbolo di pericolo e di morte perch i suoi usi sonolegati a tali eetti (ogni incisione provoca la perditadi sangue o di succhi vitali, separa ci che altrimentisarebbe unito, dissipa qualcosa nella rottura, etc.). Perqueste caratteristiche lo strumento si dimostrato e-cace ad operare una particolare orma di livellamen-to sociale che non sarebbe stata possibile prima dellascoperta degli eetti provocati da esso.

    Coltello, pugnale e spada tre estensioni della lama,cio estensioni di un medium accompagnarono ladecadenza dei sistemi antecedenti alle rivoluzioniagricola e neolitica. Laratura, resa possibile dalla sel-ce, occasione di unazione omologa di apertura e diecondazione della terra (Bourdieu, 2009: 20), resapossibile dalla penetrazione. Il simbolismo maschile,secondo alcuni, permeerebbe lutilizzo delle lame chealimentarono le attivit pastorali (scuoiatura e tosa-tura), tanto nei sistemi religiosi cosiddetti geotropici(cr. Antonio Anwander, 1956: 428-429), caratterizza-ti da culti dedicati alla madre terra e da dee e sacer-dotesse tipici delle comunit agricole che acevano

    un uso semplice dellamigdala per tagliare e arare quanto in quelli uranotropici, caratterizzati dal cultomaschile del cielo associato allerezione maschile etipici delle comunit che usavano la selce in manierapi complessa (id. e Gaston Bachelard, 1943).

    A tale proposito possibile riportare laerma-zione, non poco controversa, di Bourdieu (2009: 17-18), secondo cui lo svilimento del potere emminilesarebbe stato operato mediante la divisione sessualedel lavoro, mediante la strutturazione simbolica del

    tempo e dello spazio e mediante i riti di separazione,consistenti nellemancipare il ragazzo rispetto allamadre e ad assicurare la sua progressiva mascoliniz-

    Secondo alcuni il ruolo maschile sarebbediventato predominante e il sistema

    matriarcale sarebbe decaduto anche conlaermazione della spada come strumento

    privilegiato per la guerra

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    Dedali~Saperi e semiotiche

    La bella e le bestie ~ A cura di Luciano Attin e Francesca Barbalace

    zazione [] attraverso luso di oggetti abbricati daluoco e atti a simboleggiare il taglio (id.: 35). Conladozione dei pugnali da parte degli aggressori, perla loro potente capacit di suscitare timore, il ruolomaschile sarebbe diventato predominante e il sistemamatriarcale sarebbe decaduto denitivamente quan-

    do la spada divenne lo strumento privilegiato per laguerra, usato per questo esclusivamente dal maschio eper questo, ormai, abbinato idealmente a esso.

    Secondo uninterpretazione orse semplicistica delladierenziazione del lavoro che, tuttavia, ornisceunidea della orza simbolica della lama presso glistessi interpreti dellevoluzione umana gli uomi-ni avrebbero continuato a mantenere il controllo sututti gli atti associabili alla penetrazione (caccia,

    guerra, sarchiatura, aratura, duelli, etc.), le donneavrebbero acquisito dimestichezza con le mansionidi taglio (pelatura, tosatura, raccolta, etc.).

    Collezione di arteatti neolitici di Lopold Reichling, 1921-2009 (licenza Creative Commons noncommerciale).

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    Passando lo strumento nelle mani delle donne, sisarebbe segnata una continuit simbolica nelle at-tribuzioni sociali, per cui tutti potevano disporre diuna lama, non pi esclusivo appannaggio maschile.Secondo questo modo di vedere, lo schematismomatriarcale non venne rotto dalla sottrazione di una

    acolt, bens dallattribuzione alla donna di ruolisquisitamente concreti mediante luso di uno stru-mento assolutamente maschile.Paradossalmente, la prima emancipazione emmini-le avrebbe segnato la perdita del sistema e del po-tere matriarcale (che avrebbe previsto la centralitdella donna nella vita economica, in quella ami-liare e in quella religiosa) perch la acolt di usareuno strumento maschile sarebbe stata scambiata conluciale presa in carico di mere mansioni concrete

    (coltivazione, allevamento, conezione, etc.).Posto che il simbolismo messo in atto dalle lamesarebbe in questo senso squisitamente maschile, illoro uso da parte della popolazione emminile avreb-be innescato il processo indicato da Bourdieu (2009:22) per cui i dominati (le dominate) strutturano ipropri pensieri conormemente alle strutture stes-se del rapporto di dominazione che subiscono [e] iloro atti di conoscenza sono, inevitabilmente, atti diriconoscenza, di sottomissione.

    Esisterebbe poi unimportante relazione tra col-tello e indicalit, come spiega Genevieve Vaughan(www.git-economy.com/per_donare/chap15.html, 2005, cap. 15). Nel gesto dellindicare, il se-condo dito della mano esprime soggettivit perchemerge come uno dalla massa dei molti sullosondo, gli altri, le altre quattro dita richiuse; indi-cando qualcosa, si a emergere un secondo soggetto(la cosa indicata) dalla massa degli oggetti sparsinel mondo circostante. Due entit entrano in co-municazione, come Dio e Adamo nella Creazione

    di Michelangelo.Lindice, che simbolo di soggettivit, replica-

    to dal pene e, orse, per questo la societ ha assuntoconnotazioni maschiliste: perch questa relazionepotrebbe aver raorzato la convinzione che gli uo-mini siano gli esemplari del concetto umano(ead.) e che le donne non possano essere esemplariperch sornite di quellindicatore. I coltelli, esten-sioni degli indici, avrebbero (ead.):

    la capacit di eliminare coloro che competono perlo status di esemplare. Se pensiamo a come sono attele pistole, possiamo constatare che lindice viene spinto

    allindietro per premere il grilletto, diventando per unistante una delle molte dita sullo sondo della mano deltiratore, e permettendo alla pistola allica con il suo in-dice-proiettile letale di prendere il suo posto, indicandola morte dellaltro, pronunciando ad alta voce la paro-la che, come la denominazione di genere, pone laltronella categoria aliena non-comunicante e non-indicante

    dei morti. Mi sono sempre interrogata sul doppio si-gnicato della parola inglese arms (braccia ma anchearmi). Adesso capisco che le arms sono quelle coseche terminano con indicatori mortali.

    La pistola, simbolo imperante della modernit, del-la rontiera americana e del predominio, in questosenso interpretabile a sua volta come unestensione delcoltello. A riguardo, interessante notare che sono po-chissimi i lm in cui non compare unarma da uoco

    e che, per estensione, la pistola del nuovo millennio lobiettivo delle macchine otograche e delle tele-camere, che irrigidiscono i corpi come lo sguardo diMedusa, che rubano lanima, che intercettano le iden-tit e che distruggono la riservatezza ci che si ,in separazione dagli altri, luno emerso dalla massa,lindice che si erge rispetto alle altre dita chiuse.

    Con lestensione del coltello, per un verso o per laltro,a tutta la societ, rifettendo sui membri le varie conse-guenze culturali annotate, si predispose un processo dielaborazione del principio di uguaglianza nel sensoche tutti, uomini e donne, orti e deboli, adulti, vecchi

    e bambini potevano disporre di questo strumento diorza sulla base del quale urono strutturate le leggi.Inatti, la legge uguale per tutti. Il coltello non ain modo che gli individui siano tutti uguali (per cuidovremmo dire che tutti sono uguali per la legge),ma che tutti detengano stessi doveri (di correttezza edi misura delle proprie azioni nei conronti del pros-simo) e stessi diritti (di essere tutelati dagli eccessi delprossimo). Quando il coltello arriv in tavola, nellemani di ciascun conviviale, si avvert lesigenza di re-

    golarne luso, cio si stabilirono accorgimenti che nelimitassero il potere e che permettessero di controllar-lo per garantire la paricazione dei commensali.

    Quando il coltello arriv in tavola, ci sipreoccup di smussarne la punta, di rivolgere

    in segno di pace il flo della lama verso ilproprio piatto e di porgere il coltello ad altri

    servendone il manico e non la lama

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    Vampirismi~ La croce e la delizia del vampiro mito doggi

    La bella e le bestie ~ A cura di Luciano Attin e Francesca Barbalace

    Dopo le regole del galateo dal nome del giova-netto (Galateo, appunto) a cui indirizzato il celebrevolume scritto da Mons. Giovanni Della Casa (1558)per raccoglierle se ne stabilirono altre circa lusodelle posate. Ci si preoccup di smussare la punta delcoltello; di rivolgere in segno di pace il lo della lama

    verso il proprio piatto, invece che verso il commensa-le di anco; di non usare il coltello per portare i cibialla bocca; di porgere ad altri il coltello servendone ilmanico e tenendolo per la lama.

    Per sottolineare la portata delle implicazioni psi-cologiche e sociali di questo attrezzo, si noti che inalcune culture, come quella cinese e quella giappo-nese, il coltello spar prestissimo dalla tavola, luogodi convivialit e di armonia (dei legami sociali e deisapori), poich suscita timore ed immediatamen-

    te collegato a provocazione, aggressivit, minaccia,violenza, ecc., rimanendo associato per lo pi ai luo-ghi e alle unzioni di morte: il cuoco e il macellaiolo adoperano per lavorare le carcasse degli animali, iguerrieri per uccidere in battaglia, i medici per ope-rare o amputare (esorcismo della morte).

    Sebbene si sia giunti alla rivoluzione industriale(cr. Lvi-Strauss, 2004: 77) gi investiti da tutti iprocessi simbolici inaugurati dalla sua invenzione,questo momento storico ha commercializzato sularga scala il lento percorso epistemologico di cui responsabile e protagonista il coltello.

    La standardizzazione dei prodotti (industriali,appunto) ha predisposto la standardizzazione deiconsumatori (secondo la legge universale per cui lesperanze e le aspirazioni si adattano alle opportu-nit) e dei valori di rierimento degli stessi non acaso rieriamo il termine valore tanto alla seraeconomica quanto a quella morale, del ruolo socia-le, ecc. Traducendosi in standard tutti i prodotti esolo i prodotti, anche i coltelli sono stati investiti

    dal enomeno di omogeneizzazione della rivoluzio-ne industriale (cr. Lvi-Strauss, 2004: 82).

    Da strumento innovativo, simbolico, segmenta-rio e di casta (perch ha introdotto il concetto dirazione, di atto in potenza, di divisione del lavoro edi ruolo sociale), il coltello, riprodotto in serie, ven-ne ridotto a prodotto tra i mille altri prodotti in-dustriali. stato banalizzato a oggetto come il ditoindice che, dopo aver indicato, viene ritratto nellamassa delle altre dita chiuse; non pi un oggetto di

    valore da conquistare a seguito di riti di passaggio(p. es., linvestimento delle cariche militari) o perscopi unzionali (p. es., le donne che ne possono

    disporre per disbrigare accende domestiche), masemplicemente acquistabile al mercato. Non piscambiato simbolicamente (p. es., per luguaglianzadei diritti), ma come semplice merce.

    Da mezzo a garanzia della giustizia, il coltello di-venuto oggetto di preoccupazione da parte di essa,che ne limita la circolazione come arma (anche im-propria, quindi ulteriormente snaturato); tradottoda strumento di sopravvivenza (per il cacciatore oper il guerriero) a simbolo di esibizionismo.

    In tutti questi modi, restituendo alla storia lasua potenza simbolica o, meglio, privato della suapotenza dallinconsapevolezza delle masse, che lousano e lo percepiscono esclusivamente per ci chepermette di are come strumento, invece che come

    medium smettendo di esercitare la propulsione in-tellettuale necessaria al progresso e giunto alla se-conda rivoluzione determinante per la civilt (Lvi-Strauss, 2004: 77), il coltello rimasto vittima deglieetti negativi dellantinomia di cui responsabile(id.). Cosa si pu dire, in tal senso, a proposito dinoi stessi?

    Osvaldo Duilio Rossi si laureato con una tesi sul

    sequestro di persona a scopo di estorsione. autore disaggi e libri per riviste e case editrici e si diletta con lascrittura cyberpunk.

    Traducendosi in standard tutti i prodottie solo i prodotti, anche i coltelli sono stati

    investiti dal enomeno di omogeneizzazionedella rivoluzione industriale

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    Gorgn Rivista di cultura polimora ~ issn 2036~8267, reg. trib. bologna 7990Editor: Marco Benoit Carbone ~ www.gorgonmagazine.com~ Diritti di riproduzione dei testi riservati

    Maschere e coltelli, Museo di antropologia eetnograa, San Pietroburgo

    Anwander, A., La religione e le religioni: sintesi cristianadi storia delle religioni, Edizioni Paoline, Alba 1956.

    Bachelard, G., Lair et les songes. Essai surlimagination du mouvement, Jos Corti, Paris 1943.

    Bernal, J. D., The Extension o Man: A History o PhysicsBeore 1900, Weideneld and Nicolson, London 1972.

    Black, M., The Nature o Mathematics, Routledge, London 1993.

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    Della Casa, G., Galateo overo de costumi, Newton& Compton, Roma 1993 (ed. or. 1558).

    Dick, P. K., Souvenir, ne I labirinti della memoria e altri racconti,Fanucci, Roma 2004, pp. 87-104 (ed. or., Souvenir, in Fantastic

    Universe, New York, October 1954).

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    Elias, N., Il processo di civilizzazione, Il Mulino, Bologna 1988 (ed.or., ber den Prozess der Zivilisation, Haus zum Falken, Basel 1939.

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    Lvi-Strauss, C., Diogene coricato, in Porro, 2004: 65-105 (ed. or.,Diogne couch, in Les Temps Modernes, n. 110, Gallimard, Paris 1955).

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    RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI