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Industrial Internet of Things
come la tecnologia degli oggetti in grado di creare
valore economico reale
L’avvento di macchinari e oggetti connessi a internet, fenomeno noto come Internet
delle cose (IoT), farà concorrenza a meraviglie tecnologiche del passato come la
macchina da stampa, il motore a vapore e l’elettricità.
Un decennio fa, i dispositivi connessi a internet erano circa 500 milioni.
Oggi, il numero va dai 10 ai 20 miliardi. Fra cinque anni, potrebbero essere dai
40 ai 50 miliardi.
A differenza delle precedenti rivoluzioni industriali, però, siamo in grado di
prevedere questo cambiamento: tutti i settori e le singole aziende trarranno
benefici e prospereranno grazie all’implementazione di oggetti IoT all’interno
del proprio modello aziendale e, di conseguenza, scopriranno modi nuovi e
migliori per fare affari.
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Nuova Rivoluzione
Industriale
L’avvento dell’IoT, inoltre, significa anche che siamo
all’inizio di una nuova era di dati.
I due componenti principali di un “oggetto IoT” :
1. la capacità di catturare dati tramite sensori
2. La capacità di trasmetterli attraverso internet.
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Che cosa è l’“Internet delle
Cose”?
L’Internet delle Cose si basa sull’Internet odierna attraverso la creazione di un
network molto diffuso e organizzato in modo autonomo di oggetti fisici connessi,
identificabili e indirizzabili che permettono lo sviluppo di applicazioni in
e tra settori verticali chiave mediante l’uso di chip, sensori, attuatori e
miniaturizzazione low-cost incorporati
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Il primo è la crescita esplosiva del numero di dispositivi e applicazioni mobili e l’ampia disponibilità della
connettività wireless. In Europa, dove è presente una delle maggiori penetrazioni di telefoni cellulari del
mondo, vi sono 1,1 miliardi di abbonamenti mobili per una popolazione di circa 800 milioni di persone.
L’altro sviluppo risale ad ancora prima della tecnologia mobile: parliamo dei sensori e il calo del loro prezzo. Il
calo nel prezzo dei sensori a partire dall’inizio del nuovo millennio è stato uno dei volani principali nella
crescita dell’IoT. Per farla breve, i sensori al giorno d’oggi hanno prezzi irrisori. Questo ci ha permesso di catturare quantitativi enormi di dati che, in passato,
erano fuori dalla nostra portata.
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Nonostante questa tecnologia esista da oltre dieci anni, due sviluppi degli
ultimi vent’anni sono il motore primario alla base dell’emersione dell’IoT come
fenomeno in grado di modificare i paradigmi.
Una nuova era per
l’economia
In un documento di politica per la Commissione europea, l’istituto di
ricerca inglese RAND Europe pone le stime più elevate del potenziale
economico dell’IoT da 1,4 triliardi di USD l’anno (circa 1.09 triliardi di
€) a 14,4 triliardi di USD (circa 11.2 triliardi di €) tra tutti i settori a
livello globale.
Inoltre, nel 2020 la vendita di dispositivi e servizi connessi arriverà a
circa 2,5 triliardi di USD, mentre gli investimenti accumulati indicati
per la connessione di miliardi di dispositivi connessi raggiungerà
almeno i 2 triliardi di € a prezzi attuali. Ad esempio, lo studio di RAND
fa notare che la Cina ha già accantonato 625 milioni di € (775 milioni di
USD) per investimenti nell’IoT.
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SETTORE
AUTOMOBILISTICO
Più sicurezza: La tecnologia IoT, in particolare la crescita di sensori
dedicati alla sicurezza sulle automobili, promette di ridurre
drasticamente il tasso globale di decessi causati da incidenti
automobilistici. Poiché gran parte degli incidenti automobilistici sono
dovuti a errori umani, lo scopo dei veicoli autonomi è sostituire la
componente decisionale umana nella guida.
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SETTORE BANCARIO
Più efficienza: In un rapporto del 2014 sulla “Banca delle
Cose”, Accenture faceva notare che: La Banca delle Cose
anticiperà le esigenze dei clienti e risponderà alle variazioni delle
circostanze, offrendo soluzioni tempestive e pertinenti in grado di
aiutarli a raggiungere i propri obiettivi.
Un utente con dati identificativi biometrici corretti potrà un
giorno prelevare del denaro da un Bancomat dotato di appositi
sensori senza dover più estrarre di tasca la propria carta.
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PRODUZIONE
Più Sicurezza: L’IoT promette anche di ridurre notevolmente il tasso di
infortuni e decessi sul posto di lavoro. Secondo l’Organizzazione internazionale
del lavoro, a livello globale ogni anno 2,3 milioni di persone muoiono per
incidenti e malattie dovute al lavoro.
L’IoT può aiutare a garantire la sicurezza dei dipendenti, in particolare di quelli
che lavorano da soli in aree pericolose come i cantieri edili. Ad esempio, la
tecnologia indossabile può essere dotata di sensori incorporati in grado di
stabilire quando un lavoratore può mettersi in condizioni pericolose o svolgere
una manovra insicura.
Anche se per molti versi ancora teorico, questo elemento premonitore dell’IoT è
una delle sue funzioni più interessanti (oltre che potenzialmente sfruttabili).
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Più Efficienza: Le società di recapito offrono già ai consumatori la possibilità di tracciare i propri ordini imballati presso ogni stazione di trattamento, ma la tecnologia è di gran lunga più utile se applicata alle attività. Sensori IoT incorporati nel posto e al momento giusti possono aiutare le aziende a tracciare le proprie risorse in tempo reale. I dati raccolti possono consentire alle organizzazioni di identificare le inefficienze e i colli di bottiglia delle catene di approvvigionamento. Altrettanto importante, i sensori posti in strutture o mezzi di immagazzinamento, ad esempio su autocarri dotati di congelatore, possono avvisare una società
quando il meccanismo refrigerante presenta un malfunzionamento o sta per guastarsi.
Ciò toglie il compito del monitoraggio al conducente, il quale potrebbe non controllare la merce per svariate ore dopo il malfunzionamento dell’unità refrigerante, e dà alle organizzazioni la possibilità di preservare carichi preziosi impedendone il deterioramento.
In agricoltura, gli agricoltori possono impiegare la tecnologia IoT incorporata nei campi per monitorare informazioni critiche come l’utilizzo di acqua. Ad esempio, un sensore può informare l’agricoltore dove vi sono perdite nel sistema di sprinkler, oppure se sta utilizzando troppa acqua su un particolare appezzamento. In particolare, applicati al mondo in via di sviluppo, i miglioramenti dell’IoT in materia di produzione e distribuzione degli alimenti promettono di essere rivoluzionari.
11 SETTORE ALIMENTARE
Considerazioni
1. Interoperabilità tra sistemi dell'Internet degli oggetti è fondamentale. Del potenziale valore economico totale dello IoT consente, l'interoperabilità è necessario per il 40 per cento in media e quasi il 60 per cento in alcune impostazioni. Al momento, non sono usati maggior parte dei dati IoT. Ad esempio, su una piattaforma petrolifera che ha 30.000 sensori, solo 1 per cento dei dati sono esaminati. Ecco perché questa informazione è usato principalmente per rilevare le anomalie e-non di controllo per l'ottimizzazione e la previsione, che forniscono il massimo valore.
2. IoT ha un grande potenziale nelle economie in via di sviluppo. Tuttavia, si stima che avrà un impatto maggiore nelle economie avanzate a causa del maggior valore per ogni utilizzo. Le economie in via di sviluppo potrebbero generare quasi il 40 per cento del valore della IoT, e quasi la metà di alcune impostazioni.
3. I clienti potranno catturare la maggior parte dei benefici. Stimiamo che gli utenti dell'internet degli oggetti (le imprese, le altre organizzazioni e consumatori) in grado di catturare il 90 per cento del valore che generano applicazioni dell'internet degli oggetti. Ad esempio, nel 2025 telesorveglianza potrebbe creare fino a $ 1.1 miliardi all'anno in valore di miglioramento della salute dei pazienti cronici malattia.
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4. Un settore dinamico si sta evolvendo attorno alla tecnologia IoT: produttori
di macchinari industriali, per esempio, stanno creando nuovi modelli di
business utilizzando i collegamenti dell'internet degli oggetti e dati per offrire i
loro prodotti come un servizio.
5. La digitalizzazione di macchine, veicoli e altri elementi del mondo fisico è
un potente idea. Anche in questa fase iniziale, la IoT sta cominciando ad avere
un impatto reale, cambiando il modo di produrre e distribuire le merci e come i
medici e i pazienti gestiscono la salute e il benessere.
13 Considerazioni
IoT è protagonista nel palcoscenico di Expo 2015:
• Impiegato per il monitoraggio dei consumi energetici
• Per la telegestione di luci e condizionatori
• Per i sistemi di sicurezza
• Monitorare la situazione clinica di alcuni visitatori
• Fuori dal sito espositivo entrerà nel Future Food District dedicato all’integrazione tra
produzione alimentare e tecnologie con applicazioni di Smart Logistics e Smart
Agricolture
14 IoT a Expo 2015
Industria 4.0 e Confindustria
• Confindustria attenta a monitorare e aiutare le industrie italiane nell’era dell’Industria 4.0. nella quale esseri umani, macchine e oggetti per la gestione intelligente dei sistemi manifatturieri sono collegati in tempo reale.
• Importanti programmi nazionali in diversi Paesi sono stati attivati per incentivare politiche industriali coerenti con questo scenario. Anche l’Europa, nelle sue Piattaforme Tecnologiche, lo dà ormai per acquisito.
• Per il tessuto industriale che deve oggi più che mai essere fortemente vocato all’innovazione tecnologica, confrontarsi con gli scenari prospettati da queste iniziative strategiche è di fondamentale importanza. Le "fabbriche intelligenti" del futuro diventeranno simili ad un social network: le macchine, la forza lavoro e le risorse produttive comunicheranno e interagiranno fra loro in maniera automatica e lo stesso avverrà a livello di settori a livello mondiale».
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Una sfida per le aziende
italiane
Le sfide sono enormi e richiedono una trasformazione che coinvolga ogni ambito dell’attività aziendale: dall'approvvigionamento delle materie prime e dei semilavorati al reperimento e all'impiego del capitale umano, dalla finanza al presidio dei mercati, dalle relazioni industriali all'internazionalizzazione, dall'innovazione alla crescita dimensionale, dalla governance alle alleanze.
Le PMI italiane sono la colonna portante dell’economia e della società. In Confindustria ci si chiede se:
Saranno pronte a cogliere queste sfide?
Come devono trasformarsi per vincerle e per affrontare il nuovo mondo?
Non basta più la cultura del fare che è stata il motore dello sviluppo italiano nel dopoguerra. Nel nuovo Rinascimento che si prospetta le imprese devono far propria una nuova cultura guidata da uno sguardo strategico sempre più rivolto alla trasformazione: del modello di business, delle strategie aziendali, delle soluzioni adottate.
La trasformazione non è però soltanto un atteggiamento di risposta ai mutamenti del contesto. Alle imprese è oggi richiesto di trasformarsi ma anche di trasformare, rispondendo ai mutamenti in corso ma generandone allo stesso tempo di nuovi. L’impresa è attore attivo nella trasformazione dei clienti e della società stessa, deve quindi adottare un atteggiamento di proposta identificando e affermando una propria identità ben precisa e distintiva.
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Quattro priorità
1. Internazionalizzazione: Anche l’Agenda Digitale deve intervenire su fattori di
competitività discriminanti per l’internazionalizzazione delle PMI. La manifattura
4.0, e soprattutto la capacità di utilizzare l’e-commerce, non si realizza con la banda
stretta o minima com’è oggi in molte realtà d’Italia. Se pensiamo che la nostra
velocità media di download ha un gap di 17 megabit per secondo con il Regno Unito,
di 13 con la Germania e di 7 con il resto del mondo, abbiamo la misura della distanza
che occorre colmare.
2. Finanza: Il Quantitative Easing che si è finalmente attuato nell’Eurozona, grazie
all’azione determinata e costante del Presidente della BCE Mario Draghi, e le risorse
dei TLTRO potranno trasferire effettivamente liquidità alle imprese solo se il sistema
bancario e le PMI si trasformeranno. Il sistema bancario deve valorizzare nel merito
di credito quei fattori immateriali e intangibili che fanno parte del DNA delle imprese
vincenti. Parliamo della capacità innovativa, della qualità delle risorse umane,
dell’essere parte di catene globali del valore e di filiere nazionali e internazionali.
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Quattro priorità
3. I talenti: Possiamo dire che la nuova manifattura italiana è un ritorno al futuro, un'originale combinazione tra la “sartoria rinascimentale” e la produzione in serie con alta tecnologia. Perché cresca e si faccia sistema diffuso ha bisogno di creatività, di conoscenze e di competenze. La strada vincente per far crescere i giovani imparando dalla realtà è l’alternanza tra apprendimento attivo sul lavoro e lezioni in aula. Per questo è importante adottare anche in Italia il modello duale tedesco, che si sta rivelando il migliore.
4. L’innovazione: è la vera discriminante della competitività. Prima di un nuovo prodotto o di un nuovo processo è un modo di pensare, è la capacità di vivere la trasformazione, di adattarsi ai mutamenti del contesto e, possibilmente, di guidarli. La capacità di innovare è un bene prezioso utile a tutta la comunità. È la nostra responsabilità sociale, lo ripeto. Dobbiamo imparare a scommettere sulle imprese innovative e sulla loro capacità di generare ecosistemi e alleanze con altre imprese. Dobbiamo valorizzare il capitale di competenza e know how di cui l’Italia è ricca. Per questo l’Investment Compact rappresenta un forte segnale di attenzione del Governo alle esigenze del sistema economico.
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Investment Compact
Ha riconosciuto le “PMI innovative”, rendendole visibili agli occhi di investitori e ha esteso anche a loro alcune agevolazioni fino ad oggi riservate alle startup innovative. Su alcuni aspetti bisogna migliorarlo:
va data quanto prima la possibilità di usufruire delle agevolazioni fiscali anche a chi investe in PMI innovative con più di 7 anni. Sono loro che sanno cosa significa stare sul mercato e sono loro che possono attrarre importante liquidità presente nei mercati;
va incentivata l’emersione dell’innovazione realizzata dalle PMI e promossa la sua capitalizzazione prevedendo la possibilità di ammortizzare integralmente e nello stesso esercizio di sostenimento le spese di ricerca e innovazione sostenute.
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