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Istituto di Formazione Evangelica e DocumentazioneA.A. 2007/08
TEOLOGIA PRATICA
APOLOGETICA – VISIONI DEL MONDO A CONFRONTO
Un presupposto è una credenza che ha laprecedenza sulle altre e che quindi servecome criterio. Un presupposto ultimo è unacredenza sulla quale nessuna altra ha laprecedenza.
J. Frame, The Doctrine of the Knowledge of God, P&R 1987, p.43
Esempi (uso dei presupposti)
• Empiricismo = dipende da certipresupposti che non sonoacquisiti empiricamente.
• Illuminismo. Due presuppostibasilari:– La supremazia dell’uomo e
l’autonomia della ragioneumana;
– Il metodo scientifico (ragione +input sensoriale) come unicomodo per raggiungere la verità.
• Modernismo
• Postmodernismo (il senso ènel soggetto, sfiducia nellarazionalità e rifiuto delle storieunificanti)
Movimenti filosofici Movimenti teologici•Tertulliano (n. ~160): “io credo perassurdo”. La ragione umana non hanessuna autorità. Connessioni conl’esistenzialismo, il fideismo e ilsoggettivismo.•Tommaso d’Aquino (1225-1274):“capisco per credere”. È la ragione chevaluta le evidenze della fede. Larivelazione è subordinata ad unastruttura epistemologica costruitadalla ragione umana che valuta leevidenze empiriche. Connessioni – trale molte - con l’evidenzialismo, ilnaturalismo, l’empiricismo …• Agostino (354-430): “credo percapire”. La ragione è importante madeve essere subordinata alla verità diDio.
Principali presupposti (evangelici)• Sola Gratia = priorità ontologica di Dio
– Come la salvezza arriva a noi e come la si riceve. Il processo dellagrazia ha un solo mediatore, Gesù Cristo. E tutto questo accade perchéDio è. La grazia afferma la priorità di Dio come origine e misura ditutto.
• Solus Christus = priorità soteriologica ed ermeneutica del Vangelo– la salvezza è solo nella persona e opera di Cristo.
“If the biblical story is true, Christ is the only saviour for humankind and thereis room for no other way to God. If the story is true, Jesus Christ is theinterpretative key to every fact in the universe and, of course, the Bible is onesuch fact. He is thus the hermeneutic principle that applies first to the Bible asthe ground for understanding, and also to the whole of reality. Interpretingreality correctly is a by-product of salvation. Thus we must assert that theperson and work of Jesus Christ are foundational for evangelical hermeneutics. . . Christ interprets all facts, since all things were created in him, through himand for him (Col. 1:16). As the one mediator between God and man (1 Tim.2:5), Christ mediates the ultimate truth about God in all things and thus aboutthe meaning of the Bible” (G. Goldsworthy).
• Sola Scriptura = priorità materiale e fenomenologica delle Scritture.
- non esiste nessuna altra fonte disponibile per conoscere Cristo e, attraverso Lui, Dio.
• Sola Fide = segnala la inabilità ontologica del peccatore e la priorità epistemologica dello Spirito Santo.
Priorità ontologica
Aseità = Dio è a se, non deve la sua esistenza a nulla e nessuno al di fuori di egli stesso. Gli idoli dipendono per la loro esistenza da altro (Is 40:19-20; 44:15-17; Sal 50:8-15).
Ma Dio non ha nessun bisogno (At 17:25).Il controllo di Dio è sempre auto-sufficiente; la sua autorità è auto-sostiene, la sua
presenza è universale. Ovunque si vada, non si può fuggire dal lui (Sal 139:7-12 e Ger 23:24). La sua presenza è ineludibile, non dipende dalle sue creature. Dio è a se.
Conseguenze per l’apologetica- Serve poco provare l’esistenza di Dio senza chiedersi quale Dio si vuole provare;- Occorre presupporre l’intera rivelazione biblica nel difendere la fede;
- Non bisogna negare qualche specificità biblica per rendere credibile la fede;- L’obiettivo è difendere il complesso della fede cristiana (teismo biblico);- Occorrerebbe riuscire a mostrare come un qualunque compromesso in queste dottrine porta
ad una conoscenza umana incoerente.
- Difendere la fede significa difendere le specificità della fede cristiana;- L’apologetica cerca di comunicare al non-credente un messaggio che si auto-
legittima.
Epistemologia riformata
• è necessario “provare” che Dio esiste?– Esempio dibattito pubblico di Alvin Plantinga e Richard Flew.
• Flew = tu devi provare l’esistenza di Dio.• Plantinga = io non ho affatto questo obbligo. Io non devo provare l’esistenza di nulla.
– Flew rappresenta la sfida “evidenzialista” = bisogna prima provare e dimostrare Dio, poi parlare di fede.
– Occorre rifiutare questa sfida• Estremo empiricismo = tutta la conoscenza è da sperimentare• Mente come tabula rasa = la conoscenza è il frutto di quello che la mente fa con i sensi!• Esiste della conoscenza che non sorge dei sensi. • Le nozione di necessità e universalità non possono essere derivate dalle esperienze sensoriali)• Come spiegare la presenza di categorie a-priori, idee e disposizioni innate che non hanno riferimenti sensoriale (x i
cristiani queste sono dovute alla creazione di Dio …).
- I nuovi riferimenti• Riferimento importante a Thomas Reid, alla filosofia del “common sense”• Come possiamo essere sicuri che “esiste un modo esterno”.
– Nessuno lo ha mai provato, ma questo non è un problema. Esiste un a “disposizione” a credere in un mondo esterno a noi.– Come spieghiamo l’esistenza di altre “menti”. Come sappiamo che esistono le menti degli altri? Come faccio a dire che c’è
una mente. Esiste una disposizione a credere nelle altri menti.– Uno dei contributi fondamentali della epistemologia riformata è che siamo caratterizzati da disposizioni “innate”, che non
necessitano ulteriori evidenze. Da dove vengono queste disposizioni? Da Dio [modello Agostino/T. Aquino/ Calvino]- centralità del sensus divinitatis.
- Plantinga = ci sono ragioni giustificabili che ci fanno dire che non dobbiamo dimostrare l’esistenze di Dio
- Flew = presuppone la posizione conosciuta come evidenzialismo.
EvidenzialimsoL’evidenzialismo si basa su tre premesse:
a) è irrazionale accettare una qualsiasi credenza senza un’evidenza sufficiente;
b) l’evidenza che sostiene il credere in Dio è iinsufficiente;c) Quindi la fede in Dio è irrazionale.
NB: Se provi a dare “evidenze” ti rendi partecipe della confusione.
Errori dell’evidenzialimso
• Ci sono milioni di cose che crediamo in modo garantito e proprio, che crediamosenza prove. Spesso crediamo nelle cose senza avere idea di come provarle.
Es. Credere che il mondo continuerà ad esistere. Prova a segnare tutte le cose che credi“propriamente” senza prove. Provare non è necessario per credere propriamente.
• Dove è la prova per le affermazioni dell’evidenzialimo? O è falso (credere nell’evidenzailsmo è immorale e irrazionale) o è non dimostrabile, fallisce il test
che voule imporre ( idem).
Molte persone prendono i presupposti allo stesso modo di come i bambini prendono il morbillo. Non si sa da dove arrivino. Ma non dovrebbe essere così per un vero pensatore. I suoi presupposti sono selezionati sulla base della solidità delle risposte offerte. Ma sono solo i presupposti cristiani che spiegano ciò che è – nei confronti dell’uomo e dell’universo.
F. Schaeffer, La chiesa alla fine del XX secolo, Guanda 1970, pp. 18 e ss.
Apologetica e comunicazione
Principi della comunicazione cristiana
(Gv 1:14-18)
Parola e carne –messaggio e
vita
Grazia e verità
Requisiti generali
Coerenza
Corrispondenza
Concretezza
Posizionamento
Protettivo
Comparativo
Imperativo
Mix apologetico
Richiamo all’esperienza soggettiva (Salmo 34:8)
• B. Pascal
• S. Kierkegaard
• Conoscenza personale (Polanyi e Swinburne)
• Credenze basilari (Plantinga)
• Rischio del decadimento “esperienzale” e “anti-intellettuale”
• Enfasi sull’incontro personale con Dio al livello più profondo della persona umana
Richiamo all’evidenza e alla ragione
• Le prove di Tommaso d’Aquino
• Teologia naturale di Paley
• Evidenze che richiedono un verdetto di J. McDowell
• Esistono evidenze per la verità del Cristianesimo
• Appropriato per chi vive delle difficoltà definite e limitate nei confronti della fede cristiana
Richiamo alla visione del mondo
• Van Til, Schaeffer
• Radicalità dell’antitesi
• Richiamo ai presupposti
Linee guida per una conversazione apologetica
Ascoltare e capire
Offrire, non pretendere o
imporre
Prendere l’altro sul serio
Insegnare piuttosto che
predicare
Concentrarsi su poche cose (minimalismo)
Offrire molto
Chiarire le questioni centrali
Centrarsi su Gesù
Usare la bibbia
Pregare molto
Stimolare un processo, non
solo la crisi
Adorare il Signore
Cercare la porta giusta…
Un modello apologetico
Lavorare con le strutture di plausibilità
“la struttura di plausibilità è centrale per la comprensione della relazione tra realtà e coscienza … gli esseri umani hanno bisogno di conferma sociale per le loro credenze sulla realtà. Una persona non ha bisogno che altri la convincano che ha il mal di denti, ma certamente ha bisogno di tale supporto sociale per le tutta la gamma delle credenze morali. Il dolore fisico impone la propria plausibilità senza alcuna mediazione sociale, mentre la moralità esige particolari circostanze sociali per diventare e rimanere plausibile per quella persone. Sono queste … che costituiscono la struttura di plausibilità”. [P. Berger, L’imperativo eretico, 1987, p. 54].
• Struttura di plausibilità == molto simile al “senso comune”
• Esistenza di presupposti (principi, credenze, ecc.) che ostacolano la fede.
• Possibilità di arrivare facilmente a strutture di non plausibilità
Introdurre• segnalare gli aspetti negativi di un sistema culturale (apologetica);• connettere il vangelo agli aspetti più positivi della cultura stessa.
Stratificare • breve introduzione del vangelo (portare l’interlocutore a pensare: … sarebbe
troppo bello se fosse vero), si tratta di creare la motivazione per una successiva proclamazione (presentazione interessante, provocatoria, sfida);
• decostruire la struttura di non plausibilità, i presupposti non cristiani;• spiegazione più lunga dell’opera e della persona di Cristo.
• Quindi:– rendere il vangelo (come di fatto è!) attraente;– perché il Cristianesimo è vero?– La storia biblica del vangelo.