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L’uso di Internet da parte
dei cittadini - 2015
Roma, 21 Dicembre 2015
Linda Laura Sabbadini
“VISIONS OF A GLOBAL KNOWLEDGE-BASED ECONOMY
AND UNIVERSAL ELECTRONIC COMMERCE,
CHARACTERISED BY THE ‘DEATH OF DISTANCE’
MUST BE TEMPERED BY THE REALITY
THAT HALF THE WORLD’S POPULATION HAS NEVER MADE A TELEPHONE CALL,
MUCH LESS ACCESSED THE INTERNET.”
OECD
Direttore Dipartimento
Statistiche Sociali e Ambientali
-Come si pone l’Italia rispetto agli obiettivi fissati dall’Agenda Digitale Europea?
-Il trend mostra segnali sufficientemente incoraggianti in termini di riduzione del gap con l’Europa sia in
termini di accesso alla Rete delle famiglie che di uso degli individui?
-Quanto i gap interni al Paese, per generazione, territorio, condizione professionale incidono ancora nel
2015 sull’uso e l’accesso al “WWW”?
-Quanto la debolezza delle competenze caratterizza ancora il nostro approccio alla Rete?
La “società dell’informazione” è il nuovo
modello di società che emerge e si
sviluppa dalla profonda “ristrutturazione
concettuale” della sfera privata e pubblica
del cittadino generata dalla rivoluzione
delle tecnologie dell’informazione e
della comunicazione.
“L’era dell’accesso”, come la definisce Rifkin,
consente sì nuove forme di democrazia e di
equità sociale, ma è d’altra parte condizionata
da un complesso di fattori strutturali,
economici, sociali, culturali e politici che
determinano l’inclusione digitale delle persone
nei diversi Paesi e all’interno dello stesso Paese.
E’ questo il Digital Divide, e numerose sono le domande che solleva:
LO SCENARIO ITALIANO NELLA
SFIDA EUROPEA DEL DIGITAL DIVIDE
L’uso di Internet da parte dei cittadini - 2015
Linda Laura Sabbadini
LONTANI DAGLI OBIETTIVI DELL’AGENDA DIGITALE EUROPEA
L’Agenda Digitale Europea ha fissato tre obiettivi cruciali per l’anno
2015 che non sono stati conseguiti dall’Italia, ci vuole una grande
spinta per risalire la china, che riduca il digital divide.
75% della popolazione che usa regolarmente
internet
15% della popolazione che non usa internet
50% degli utenti di 16-74 anni che acquista online
Il 63% della popolazione usa regolarmente internet
Il 28% della popolazione che non usa internet
Il 26% degli utenti di 16-74 anni acquista online
In Italia invece, nel 2015:
L’uso di Internet da parte dei cittadini - 2015
Linda Laura Sabbadini
L’accesso delle famiglie a internet cresce di poco
Cresce l’accesso ad internet delle famiglie ma si assiste ad un
rallentamento della crescita
In Europa l’accesso a internet da parte delle
famiglie è arrivato all’83%
L’incremento è stato di 2 punti percentuali
Germania 90% Francia 83% UK 91% NL 96%
L’accesso da parte delle famiglie è al 75%
L’incremento è stato di 2 punti percentuali
Assistiamo ad un rallentamento della crescita
2013 +6 punti, 2014 +4 punti, 2015 +2 punti
In Italia invece, nel 2015:
L’uso di Internet da parte dei cittadini - 2015
Linda Laura Sabbadini
Aumentano gli utenti ad Internet nell’ultimo anno
Cresce l’utilizzo di internet nell’ultimo anno ma la distanza
dall’Europa è troppo elevata
In Europa l’uso di internet nell’ultimo anno è
arrivato all’ 81%
L’incremento è stato di 1 punto percentuale
Germania 89% Francia 87% UK 93% NL 94%
In Italia l’uso di internet 16-74 anni nell’anno è 68%
L’incremento è stato di 4 punti percentuali
Incremento troppo basso, siamo al livello della
Grecia
In Italia invece, nel 2015:
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Diminuiscono i non utenti ad internet
Diminuiscono i non utenti ad internet la distanza dall’Europa è
troppo elevata (16-74 anni)
In Europa gli utenti che non accedono a internet
sono il 16%
La diminuzione è stata di 2 punti percentuali
Germania 10% Francia 21% UK 6% NL 4%
In Italia gli utenti che non accedono a internet
sono il 28%
La diminuzione è stata di 4 punti percentuali
Diminuzione troppo bassa, ci pone ancora in
bassa classifica
In Italia invece, nel 2015:
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Linda Laura Sabbadini
…E IL GAP DI GENERE STRIDE ANCORA NELLE GENERAZIONI ANZIANE
Se le giovani 2.0 sono digitalmente alfabetizzate, non è lo stesso per le donne
cresciute nell’era analogica ancora in coda per la cittadinanza del millennio:
quella digitale. Ma è ormai dai 55 anni che si accresce notevolmente il divario.
2015
L’uso di Internet da parte dei cittadini - 2015
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Differenze territoriali e sociali nell’uso
Le differenze sociali nell’uso di internet negli ultimi 12 mesi sono
ancora elevate: 22 punti tra operai e dirigenti, imprenditori,
liberi professionisti
20 punti tra lavoratori in proprio e
dirigenti, imprenditori, liberi
professionisti
- Nel 2015 differenze sociali in
diminuzione
Le differenze territoriali nell’uso di
internet negli ultimi 12 mesi sono ancora
elevate: 12 punti percentuali tra Sud e
Nord Est
- Sostanzialmente stabili nel 2015, ma
problematico dato delle isole che è
stabile a fronte crescita Centro Nord
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… MA E’ ANCORA CRUCIALE
INTERROGARE LE «DIFFERENZE»
BARRIERE SOCIALI ALTE MA IN DIMINUZIONE
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Impatto delle variabili indipendenti
sull’uso intenso di Internet.
Valori degli odds ratio massimi fra
le categorie delle variabili
indipendenti.
E’ per questo infatti che fra tutti i predittori
del digital divide proprio l’appartenenza
generazionale (valore di 17,4) gioca il ruolo
di gran lunga maggiore; seguono titolo di
studio e condizione professionale
(rispettivamente 13,6 e 11,5); quindi la
posizione professionale (4,1).
I PREDITTORI DEL DIGITAL DIVIDE:
L’ETA’ AL PRIMO POSTO
E’ per questo che l’appartenenza
generazionale rappresenta una vera testa
d’ariete nell’erosione del digital divide fra le
classi sociali.
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LA CRUCIALITA’ DELLA BANDA LARGA
CELLULARE VERSO LA SATURAZIONE…
Ormai ridottissime le differenze territoriali
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…. MA L’ACCESSO AD INTERNET E’ ANCORA LONTANO DAI LIVELLI DI SATURAZIONE
Non si arriva ancora al 70%.Per accesso a internet da casa
lontani da cellulare. Ma le differenze territoriali non sono elevate
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SATURAZIONE PER FAMIGLIE CON MINORI E CON ADULTI…
… e sostenuto incremento per le famiglie di soli anziani fino all’80%
…E «VOLANO» QUELLE CON ALMENO UN MINORENNE
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A meno del 20% le famiglie di soli anziani
Come obiettivi di più lungo periodo, da conseguirsi entro il 2020, sono previsti:
- la copertura di tutto il territorio EU con banda larga a una velocità pari o
superiore a 30 Mbps;
- almeno il 50% delle famiglie europee abbonato ad internet con connessioni
pari o maggiori ai 100 Mbps
L'importanza dello sviluppo della banda larga è riconosciuta dalla
strategia Europa 2020 come uno dei volani per favorire l’accesso.
Tra il 2010 e il 2015:
- le famiglie che dispongono di un accesso a Internet sono aumentate dal 52,4 %
al 66,2%.
- le famiglie con una connessione a banda larga sono cresciute da 41,0% a 64,4%
- sono le tecnologie mobili a fornire il contributo più rilevante alla diffusione
della banda larga: se una famiglia SU 3 accede al web esclusivamente mediante
banda larga fissa, salgono da 6,6% a 18,6% le famiglie con solo banda larga
mobile e da 1,4% a 11,5% quelle che dispongono di entrambe le modalità di
accesso.
… tra le famiglie italiane restano ancora da colmare importanti divari
digitali…
… MA E’ ANCORA CRUCIALE INTERROGARE LE «DIFFERENZE»
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Fra le 5 regioni meno raggiunte dalla
banda larga spicca il Sud:
- Calabria
- Basilicata
- Sicilia
- Puglia
- Molise
TERRITORIO E DIGITAL DIVIDE
Le caratteristiche del territorio determinano
un digital divide infrastrutturale notevole a
livello regionale, a vantaggio del Centro e del
Nord Italia.
Fra le prime 5 regioni meglio servite:
- Quattro si trovano al nord (Trentino,
Lombardia, Friuli Venezia Giulia ed Emilia
Romagna)
- una al Centro (Lazio)
FAMIGLIE CHE DISPONGONO DI UN ACCESSO A BANDA LARGA.
SCOSTAMENTI REGIONALI DALLA MEDIA ITALIA Anni 2010 e 2015, valori per 100
famiglie con le stesse caratteristiche
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il titolo di studio e la condizione professionale rappresentano ancora fattori fortemente
discriminanti nell’accesso con banda larga:
- ne dispone l’89,4% delle famiglie con almeno un componente laureato ma solo il 51,7% delle
famiglie in cui il titolo di studio più elevato è il la licenza media;
- sono più connesse le famiglie in cui il capofamiglia è dirigente, imprenditore o libero
professionista e quelle con il capofamiglia direttivo, quadro o impiegato: registrano la quota più
elevata di connessioni a banda larga fissa (circa il 50%) e i valori più elevati nella combinazione
di entrambe le tecnologie (circa il 20%);
- le famiglie con capofamiglia operaio sono invece caratterizzate da valori più elevati per la
sola banda larga mobile, che consente una riduzione del gap (28,6%).
FAMIGLIE CHE DISPONGONO DI UN ACCESSO A BANDA LARGA Anni 2010 e 2015, valori per 100 famiglie con le stesse caratteristiche
TITOLO DI STUDIO E PROFESSIONE: QUANTO CONDIZIONANO ANCORA L’ACCESSO?
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L’EFFETTO TRAINO DELLE GENERAZIONI 2.0…
Anni 2010 e 2015,
valori per 100 famiglie con le stesse caratteristiche
FAMIGLIE CHE DISPONGONO DI UN
ACCESSO A BANDA LARGA
- le più connesse sono quelle in cui è presente almeno un minorenne:
l’88,3% ha un collegamento a banda larga e usa esclusivamente ADSL, DSL,
Fibra ottica, o una combinazione fisso/mobile;
- le meno connesse sono le famiglie composte solo da
ultrasessantacinquenni, fra queste solo il 18% dispone di una connessione
a banda larga
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PERCHE’ NON ACCEDO ALLA RETE DA CASA?
Anche se quasi due terzi delle famiglie italiane dispongono di una
connessione a banda larga (64,4%), restano ancora ampi i margini di
sviluppo per la diffusione e l’utilizzo del web.
Fra le famiglie che non hanno accesso ad Internet da casa:
- Il 56,3% indica la mancanza di competenze come principale motivo
del non utilizzo della rete
- Il 24,5% non considera Internet uno strumento utile e interessante;
- Il 14,4% segnala motivazioni di ordine economico legate all’alto
costo di collegamenti o strumenti necessari
- l’8,2% non naviga in rete da casa perché accede ad Internet da un
altro luogo
- Il 2,3% non si sente tutelato rispetto alla privacy
- l’1,7% lamenta la mancanza di disponibilità di una connessione a
banda larga
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Ancora nel 2015 solo il 29,5% degli utenti di Internet ha competenze digitali
elevate, la maggioranza degli utenti ha invece competenze di base (36,6%) o
basse (31,4%). Inoltre vi è una nicchia di internauti che non hanno alcuna
competenza digitale (2,5%, pari a 741mila). Ancora utenti forti minoranza.
MA LE COMPETENZE SONO ANCORA DEBOLI…
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Le attività su internet
fruire di contenuti culturali 71%
film in streaming 25,1%
ascoltare la radio 23%
seguire la tv 22,5%.
pubblicare sul web contenuti di propria creazione
(come testi, fotografie, musica, video, software, ecc.)
32,1% giovani 18-24 50%
interazione sociale
56,1% ha creato un profilo utente, inviato messaggi o
altro su Facebook o Twitter;
80% dei 15-24enni utilizza un social network e, fra
questi, sette su 10 vi partecipano quotidianamente
(contro il 56,6% della media).
A livello territoriale, l’uso dei social network è meno
diffuso al Nord (51,5% rispetto a 60% degli utenti
residenti nel Centro e nel Mezzogiorno) .
Meno frequente è invece l’utilizzo dei network
professionali (12,0%).
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E I «CENTRI COMMERCIALI» DEL FUTURO?
Il commercio elettronico occupa un posto
di rilievo all’interno dell’agenda digitale
europea in quanto strumento utile al
rilancio dell’economia e ad un miglior
accesso, nell’ambito europeo, ai beni e
servizi digitali per consumatori e imprese.
L’obiettivo fissato a livello europeo per il
2015 stabilisce che il 50% della
popolazione acquisti online, ma il divario
tra i paesi appartenenti alla UE è ancora
piuttosto elevato: si va dal 11% della
Romania al 81% del Regno Unito.
In Italia non soltanto appena un italiano su quattro (26,0%)
effettua acquisti online (31 punti percentuali in meno della
media europea), ma negli ultimi quattro anni la distanza con molti
Paesi si è addirittura acuita.
L’Italia è uno dei paesi con valori più bassi. Grecia 32%
Germania 73%
Francia 65%
UK 81%
Danimarca 79%
Si acquistano viaggi, informatica e tecnologie, abiti e
articoli sportivi, libri giornali riviste, articoli per la casa, film,
musica, biglietti per spettacoli
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Per quanto il commercio elettronico stia trasformando fortemente il mondo del
“retail tradizionale” e nonostante la crescita dei volumi registrati negli ultimi anni, il
valore delle vendite online rappresenta dunque un fenomeno di dimensioni
ancora molto modeste.
Anche tra i giovani il dato Italia risulta molto più basso che a livello europeo: la quota di chi fa e-commerce tra gli Internauti non raggiunge il 50% nella classe 25-44 anni, tra le più dinamiche nell’uso della Rete
In EU28 si supera il 70% degli Internauti tra 25-34 anni e tra 35-44 che pratica e-commerce
NESSUN RECUPERO DEL GAP TRA GLI INTERNAUTI
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CARATTERISTICHE DEGLI E-SHOPPER
GAP TRA GLI INTERNAUTI
Gli acquisti sul Web raggiungono il picco massimo tra:
Gli internauti di 25-44 anni
Gli Internauti dirigenti,
imprenditori e liberi
professionisti
Gli internauti residenti nel Nord
Italia
gli internauti che hanno
conseguito almeno la laurea
i frequentatori quotidiani
del Net
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Hanno cercato online informazioni su merci o servizi
Hanno venduto online merci o servizi
No o non risponde Si Totale
No o non risponde 10.827 305 11.132
si 7.079 672 7.751
Totale 17.906 977 18.883
… tra i 18 milioni 883 mila, tuttavia, 8 milioni 57 mila
E SE NON COMPRO…
Se 30 milioni 820 mila sono i
cittadini italiani di 14 anni e più
che hanno utilizzato il Web
negli ultimi 3 mesi,
Il 61,2% (18 milioni 883 mila) non ha
effettuato ordini o acquisti online negli
ultimi 12 mesi.
L’uso di Internet da parte dei cittadini - 2015
Linda Laura Sabbadini
In Europa le persone guardano ancora con
esitazione al cloud infrastrutture delocalizzate
per accedere o condividere file in ogni
momento.
Nel 2015, nell’Europa a 28 Paesi soltanto il
25,0% delle persone utilizza servizi di cloud
computing
Il Nord-ovest europeo ha una
predisposizione decisamente più spiccata.
Sotto la media europea e fanalini di coda si
situano invece i paesi dell’Est e del sud
Europa.
L’Italia, con il 19,0% di utilizzatori, si
colloca un po’ al di sotto della media
europea, ma con uno scarto dalla prima in
graduatoria di ben 25 punti percentuali.
L’EUROPA CON LA TESTA FRA LE «NUVOLE»: IL CLOUD COMPUTING
Uso dei servizi di cloud computing fra le persone di 16-74 anni.
Anno 2015
L’uso di Internet da parte dei cittadini - 2015
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Persone di 6 anni e più che hanno usato servizi di cloud computing per
salvare, per classe d’età e tipologia di utenza. Anno 2015 (valori
percentuali)
Le differenze tra giovani e anziani sono
contenute, perché in effetti è la frequenza
d’uso della Rete, più o meno serrata, a
determinare il diverso utilizzo del cloud: gli
assidui di Internet ne fruiscono infatti in
maggior misura in tutte le classi d’età.
La condizione professionale è fortemente
discriminante nell’uso del cloud:
- sotto la media i lavoratori in proprio e i
coadiuvanti, gli operai e gli apprendisti e i
ritirati dal lavoro;
- sopra la media gli studenti, i dirigenti, gli
imprenditori e i liberi professionisti, i
direttivi, i quadri e gli impiegati e anche le
persone in cerca di prima occupazione o di
nuova occupazione Persone di 15 anni e più per uso del cloud computing per
salvare, per condizione professionale. Anno 2015 (valori
percentuali)
LE PERSONE CON LA TESTA FRA LE «NUVOLE»
L’uso di Internet da parte dei cittadini - 2015
Linda Laura Sabbadini
LE FOTO FRA LE «NUVOLE»
Su un aspetto sono tutti
d’accordo: le nuvole
informatiche sono soprattutto gli
album fotografici del futuro: ben
il 73,9% degli utenti archivia e
scambia fotografie fra le nuvole;
seguono a grandissima distanza
l’archiviazione di testi, file excel e
slide (47,4%), di musica (37,3%),
di film e programmi TV (23,3%).
Fanalino di coda il salvataggio e
l’interscambio degli e-book e delle
riviste online (8,6%)
Tuttavia il cloud è uno strumento di nicchia:
- per la scarsa informazione e/o competenza (15,0%)
- per la scelta deliberata di non servirsene: per il 68,2% delle persone è infatti
preferibile salvare i file su dispositivi personali o sul proprio indirizzo e-mail, in parte
anche per preoccupazioni legate alla sicurezza e alla privacy (28,5%) e per la ritenuta
non sufficiente affidabilità dei fornitori di servizi (16,5%).
L’uso di Internet da parte dei cittadini - 2015
Linda Laura Sabbadini
Fonte: Aspetti della Vita Quotidiana. Anno 2014
DIGITAL DIVIDE E AGRICOLTURA: LE PERSONE, LE IMPRESE E LA SFIDA DELL’INFORMATIZZAZIONE
La rivoluzione digitale sta plasmando il futuro dell'economia, della società, della vita
quotidiana. Ma l’agricoltura italiana sta compiendo la sua rivoluzione digitale?
due interrogativi ci aiuteranno a rispondere:
1. ESISTE UN “DIGITAL DIVIDE” FRA LE IMPRESE AGRICOLE ITALIANE?
2. QUALI SONO I PROFILI DIGITALI DELLE IMPRESE E DEGLI OCCUPATI IN
AGRICOLTURA?
non sia riconducibile, dal punto di vista delle strategie innovativo-
imprenditoriali, ad un unico “modello agricolo italiano”
vi coesistano una visione antica dell’agricoltura, un’agricoltura
tradizionale orientata al mercato ma poco tecnologica e un’avanguardia
di giovani agricoltori 2.0 che producono 1/3 dello Standard Output
sia condizionato in termini di «Digital Divide» tanto da elementi strutturali
delle imprese quanto da variabili socio/culturali legate alle persone
impiegate.
Osserveremo come il settore primario:
L’uso di Internet da parte dei cittadini - 2015
Linda Laura Sabbadini
Fonti: Aspetti della Vita Quotidiana - Anno 2014
Censimento dell’Agricoltura - Anno 2010
IMPRESE INFORMATIZZATE E STANDARD OUTPUT
Lo Standard output medio delle
aziende informatizzate è pari a
255.000 euro, mentre per il resto
delle aziende scende a 21.744 euro.
La SAU media delle aziende
informatizzate è di 38,5 ettari, per le
altre aziende di 6,7 ettari.
Le aziende agricole multifunzionali
in Italia sono il 28,4% e tra queste
quelle informatizzate realizzano il
24,8% dello S.O. totale cui va a
sommarsi quello derivato
dall’esercizio di attività
remunerative extra-aziendali.
Queste aziende, seppure
numericamente limitate,
rappresentano il futuro
dell’agricoltura italiana.
Quota % delle aziende agricole
con dotazioni informatiche
L’uso di Internet da parte dei cittadini -
2015
Linda Laura Sabbadini
Spicca una emblematica simmetria tra
l’informatizzazione delle imprese e la
competenza informatica delle persone
occupate in agricoltura
I PROFILI DIGITALI DELLE IMPRESE E DEGLI OCCUPATI IN AGRICOLTURA: 2 CLUSTER SOVRAPPOSTE
Nel grafico,
- in giallo gli assi semantici relativi alle imprese e in
rosso quelli relativi agli occupati
- in ombreggiato i cluster degli occupati e in non
ombreggiato quelli delle aziende agricole.
LE TABOO FARMS
LE PREISTORICHE DIGITALI
3. VOLENTEROSI RETRO’
4. I GIOVANI VECCHIO STILE
PICCOLE COMPETITOR
OFF-LINE
I GRANDI PROPRIETARI
TERRIERI
L’AVANGUARDIA 2.0
GLI INVOLUTI
I DIGITALI
PRUDENTI
I DIGITALI
MODERATI
I NERD SOLITARI
I PALADINI
DEL SOCIAL
In sintesi
Cresce in Italia l’utilizzo di internet ma ancora troppo poco per raggiungere i livelli
europei pur essendo in una posizione già bassa.
Si riduce il digital divide ma non quanto sarebbe necessario.
Permane molto forte la differenza generazionale, ancora elevata quella sociale, si
riduce quella territoriale e di genere che emerge soprattutto dopo i 55 anni.
L’accesso in banda larga cresce molto grazie ai dispositivi mobili particolarmente
utili per la riduzione del divario sociale, perché molto utilizzati dagli operai
Competenze ancora basse anche tra le persone di alto titolo di studio.
Necessità di strategie adeguate per dare una forte spinta ad accesso, utilizzo e
formazione.
Sul piano dell’accesso fondamentale sfruttare la telefonia mobile ormai arrivata a
livelli quasi di saturazione e le smart tv, soprattutto per le popolazioni meno istruite e
con meno risorse economiche e culturali.
Formazione all’alfabetizzazione informatica tramite tv,
‘non è mai troppo tardi 2.0’?