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MARCELLO CANDIA Lettera agli Amici di Lettera agli Amici di MARCELLO CANDIA Anno 33 – Primo semestre 2016 – N. 64 – Spedizione in Abbonamento Postale d.l. 353/2003 convertito in legge 27/02/2004 n. 46 – Art. 1 comma 2 d.c.b. di Milano – invio promozionale Fondazione Dr. Marcello Candia 10 ottobre 2016, ore 20.00 Giuseppe Verdi Messa di Requiem composta in occasione del primo anniversario della morte di Alessandro Manzoni Coro e Orchestra del Teatro alla Scala di Milano direttore Riccardo Chailly Biglietti di ingresso riservati agli amici e ai benefattori della Fondazione Candia e a tutti coloro che vorranno diventarlo in questa straordinaria occasione Centenario della nascita di Marcello Candia

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Page 1: M Lettera agli Amici di C ARCELLO ANDIA · fascia le piaghe dei tanti che giac-ciono come morti ai margini della società, come mano aperta di Dio che sazia la fame di ogni vivente

MARCELLO CANDIALettera agli Amici diLettera agli Amici diMARCELLO CANDIA

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Fondazione Dr. Marcello Candia

10 ottobre 2016, ore 20.00

Giuseppe Verdi

Messa di Requiemcomposta in occasione del primo anniversario della morte di Alessandro Manzoni

Coro e Orchestra del Teatro alla Scala di Milanodirettore Riccardo Chailly

Biglietti di ingresso riservati agli amicie ai benefattori della Fondazione Candiae a tutti coloro che vorranno diventarlo

in questa straordinaria occasione

Centenario della nascita di Marcello Candia

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“Sentinella, a che punto è la notte?” domanda il profeta Isaia. E la sentinel-la, in risposta, avverte che il mattino sta arrivando.Abbiamo tutti bisogno di sentinelle della notte, perseveranti nello zelo,

annunciatrici del mattino. Persone che vigilano quando la stanchezza vela gli occhidegli altri, che hanno la tenacia e la forza d’animo per vedere prima degli altri ilnuovo che viene. Le sentinelle della notte della Fondazione Candia sono i Missionari che operanonelle situazioni più complesse, più tragiche, più periferiche del Brasile. Sono laici,sacerdoti, religiose e religiosi di diverse Congregazioni che non guardano il Brasilecon gli occhiali delle statistiche economiche ma con gli occhi dell’amore fraterno. Aloro non sfuggono le tante, tantissime persone sofferenti ed emarginate: handicap-pati, malati, lebbrosi, meninos de rua, ragazze drogate, giovani abbandonati,anziani. La Fondazione Candia non ha propri volontari né tanto meno dipendenti da invia-re nel grande paese sudamericano. Né pretende di scegliere da sola le priorità diintervento, o di varare progetti che risulterebbero costosi già a partire dallo studio edalla progettazione. La Fondazione deve l’efficacia e la concretezza della sua azioneal fatto di non calare progetti dall’alto, ma di sostenere i missionari che già vivonoa contatto con queste situazioni di emarginazione e hanno individuato le strutturepiù appropriate - non necessariamente le più costose - per soccorrere i bisognosi edare loro assistenza, dignità, sostegno, fiducia. Dal punto di vista operativo, questa scelta s’è dimostrata estremamente felice e rap-presenta ormai un modus operandi della Fondazione: raccogliere le richieste chegiungono dalle realtà missionarie, vagliarle alla luce dello stile e delle scelte diMarcello, costruire poi l’edificio, la struttura permanente, e infine donarla allaCongregazione o all’Associazione che ne ha fatto richiesta. Questa sequenza di gestigarantisce la continuità dell’uso dell’immobile, assicura la stabilità del servizio aibisognosi, e dà ai Missionari la consapevolezza di non essere soli nell’azione. Questostile e metodo operativo scelto dalla Fondazione Candia dà ai missionari la certez-za di essere sorretti da una moltitudine di persone (i Benefattori della Fondazione)che credono nella Solidarietà. Questa comunità di intenti - i Missionari là e iBenefattori qua - crea una “Comunità Missionaria Spirituale” come amava direMarcello Candia. “Noi non possiamo conoscerci tutti – diceva – ma essendo spiri-tualmente uniti con l’obiettivo comune di aiutare con spirito cristiano i nostri fratel-li nella sofferenza, creiamo una vera e propria Comunità Spirituale Missionaria”.Grazie alle sentinelle della notte la città si sente sicura; è certa che nessuno saràdimenticato. E grazie alla città, le Sentinelle avvertono che la loro missione ha unobiettivo, un riscontro, un’efficacia. Insieme, sentinelle e città, possono nutrire unacertezza più viva: che la notte passa e il mattino viene!

Massimo TedeschiDirettore della “Lettera agli amici di M. Candia”

Lettera agli amici di Marcello CandiaSede: via P. Colletta, 21 – 20135 Milano

Direttore responsabileMassimo Tedeschi

Redazione e realizzazione graficaAssociazione Festamobile

Fotocomposizione e stampaArti Grafiche Torri srl

Cologno Monzese (Milano)Autorizzazione del Tribunale

di Milano n. 532 del 17/11/1984Spedizione in abbonamento postale 50% – Milano

– Sommario –

In copertina: Il 10 ottobre 2016 si terrà il concerto al Teatro alla Scala

per i 100 anni di Marcello Candia

– 3 –10 ottobre 2016Invito alla Scala

– 4 –1916-2016: i cento anni

di Marcello Candia

– 6 –Ina nuova Casa

de Hospidalidade a Santana

– 8 –Ristrutturato un settore

dell’Ospedale di Araripina

– 10 –Ad Antonio Gonçalves

20 anni di Scuola Agricola

– 12 –Il bilancio

della fondazione Candia

– 14 –Viaggio alla scoperta

delle opere della Fondazione

La Fondazione Candiae i Missionari

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10 ottobre 2016, ore 20.00

Giuseppe Verdi

Messa di Requiemcomposta in occasione del primo anniversario della morte di Alessandro Manzoni

Coro e Orchestra del Teatro alla Scala di Milanodirettore Riccardo Chailly

Centenario della nascita di Marcello Candia

Per celebrare il centenario dellanascita di Marcello Candia, laScala di Milano apre nuovamentei suoi battenti per gli Amici e iBenefattori, con un concerto dialtissimo livello.Infatti, il Sovraintendente eDirettore Artistico in persona,Alexander Pereira, per comme-morare l’occasione con grandesolennità, ci ha riservato uno stra-ordinario concerto di musicasacra, per quattro voci soliste,coro e orchestra:

Giuseppe Verdi

Messa di Requiem(composta in occasione del primo anniversario

della morte di Alessandro Manzoni)

Coro e Orchestradel Teatro alla Scala di Milano

direttore Riccardo Chailly

L’evento è programmato perlunedì 10 ottobre 2016

alle ore 20.00

I biglietti di ingresso sono riservatiagli amici ed ai benefattori dellaFondazione Candia e a tutti colo-ro che volessero diventarlo inquesta solenne occasione. Vi invitiamo a prenotare il concer-to per tempo, dato che la richie-sta di partecipazione è molto alta.

Già numerosi sponsor si sono fattiavanti per coprire le spese inmodo che le offerte raccoltesaranno devolute totalmente allarealizzazione di opere in Brasile afavore di malati, poveri ed emargi-nati.Se altri sponsor avessero il deside-rio di partecipare siamo più chelieti di dar loro tale opportunità.

Unico punto di prenotazione deibiglietti di ingresso per la serata èpresso la Fondazione MarcelloCandia, Via Colletta 21, Milano, dallunedì al venerdì dalle ore 9.30alle ore 12.30. Tel 02. 5463789Si ricevono prenotazioni solorecandosi di persona presso laFondazione Candia. Tutti insieme, nel teatro più pre-stigioso del mondo, avremomodo di ricordare il centesimocompleanno di Marcello Candiae ancora una volta essere edifi-cati dalla figura di un uomo cheper amore profondo delVangelo ha messo a disposizio-ne dei poveri, dei lebbrosi, deibambini e degli abbandonatitutti i suoi averi, la sua cultura ela sua straordinaria tenacia diimprenditore della carità.

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Marcello Candia: una lucedi santità che rischiaraun secolo di oscurità e di

promesse. Nasce poco dopo lo scoppiodell’“inutile strage” della grandeguerra; muore poco prima diquel crollo di un muro chedovrebbe annunciare l’appariredi ponti di pace.In uno scenario di ingiustiziacivile ed egoismi nazionali,Marcello è stato un uomo giusto.Per lui “giustizia” significa stare al

proprio posto: nella storia, nellerelazioni con gli altri, nel rappor-to con Dio. Da qui ecco la suasolerte applicazione agli studi; daqui la sua generosa frequentazio-ne dei poveri e delle missioni.L’uomo giusto, infatti, sta al suoposto: che è la casa con i suoiaffetti familiari, che è il mondocon le sue diversità e le suepovertà. Negli anni della condu-zione dell’azienda cercava diunire sviluppo industriale e pro-mozione delle maestranze: e ha

cercato la giustizia anche neldramma del disastro che pratica-mente cancellò la sua azienda.Infine continuò questa sua pas-sione per la giustizia lasciandosiattrarre dal grido dell’Amazzonia,dalle attese di oppressi e scartati,chinandosi sui piccoli e sui pove-ri, come “buon samaritano” chefascia le piaghe dei tanti che giac-ciono come morti ai marginidella società, come mano apertadi Dio che sazia la fame di ognivivente.

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1916-2016: i cento anni di Marcello Candia

In questo 2016 ricorre il centenario della nascita di Marcello Candia, morto nel 1983 dopo aver spesotutti i suoi averi e tutta la sua vita a servizio dei poveri e degli emarginati.Man mano che passano gli anni, la sua fama di Santità cresce e i benefattori, che credono nell’azionedella Fondazione Candia, istituita da Marcello Candia stesso, continuano ad aumentare. I contributi chegiungono in modo miracoloso sempre copiosi, permettono al Consiglio della Fondazione di incremen-tare la realizzazione di opere a favore dei poveri, degli ammalati e degli emarginati brasiliani.Don Mario Antonelli, consigliere della Fondazione, Missionario in Brasile per 6 anni, ha scritto per inostri lettori un ricordo significativo del nostro carissimo Venerabile Marcello Candia.

Oggi come ieri, mentre la società avanza, migliaia e migliaia di Brasiliani vivono ai margini delle città in una profonda mise-ria. In questo scatto la vita alla periferia di Macapà oggi.

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In un secolo tanto ingiusto, lagiustizia ha rivestito cuore emani di Marcello. Uomini epopoli a contendersi potere, terree ricchezze: Marcello apprende anon preoccuparsi del suo vestitoe del suo cibo, né del suo doma-ni: “Cercate prima il Regno di Dioe la sua giustizia, e tutte questecose vi saranno poste davanti”(Matteo 6,33). Familiarizzandocon la giustizia di Dio, riconosceche “tutte le cose della vita”, ilcibo, il vestito, il tempo, gli sonoposte davanti; cercando di agirecome Dio - il quale nulla possie-de, ma tutto promuove - accogliee gestisce i beni come dono,destinati non già a un possessoegoistico, ma al servizio di tutti.Chi ha testimoniato per la suabeatificazione ricorda che «perlui la vocazione missionaria eraun senso di giustizia. In fondo luidiceva sempre: Io ho tanto rice-vuto; questi hanno ricevuto dimeno, quindi lo faccio per giusti-zia. Io non faccio niente di parti-colare, faccio qualcosa a cui sonochiamato per giustizia».E “per giustizia” Marcello ha sen-tito che aiutare non bastava;mosso dallo Spirito di Dio, il suocuore lo portava a condividere lavita dei piccoli e dei poveri inAmazzonia. Tutta la sua profes-sionalità a servizio di una caritàche si faceva presenza; “standocon loro” ascoltava con la passio-

ne materna di Dio i gemiti e lesuppliche e con intelligenza crea-

tiva, “faceva con loro e per loro”le opere della carità. Nella suasolidarietà non v’era nemmenol’ombra di una compassione vagae disimpegnata o di un’elemosi-na che copre ingiustizie clamoro-se; anzi, il suo dare beni e risorseesprimeva quel dare se stessoche è l’arte di Dio. Quando uno èmaestro nell’arte di Dio, la suasantità stupisce e contagia: in vitae in morte.Ma da dove gli veniva quest’arte?Da una cura quotidiana della vitacristiana. Nell’intimità con Gesùsentiva il dolore del mondo, ilrantolo dei poveri e degli amma-lati, il loro sospirare una vitadignitosa. Dalla sua mamma, dafra’ Cecilio, dai missionari incon-trati, ma soprattutto dai poveri edai lebbrosi aveva ricevuto l’ab-becedario della santità: e lo legge-va, giorno dopo giorno, lo canta-va come balsamo sulle piaghedei lebbrosi. Nella preghieraMarcello educava l’orecchio delsuo cuore a sentire ciò che geme

nei bassifondi della terra e ciòche si intona in cielo. Poco primadella sua morte confidava:“Quando sono arrivato a Macapáavevo molti mezzi economiciperché avevo appena venduto ilmio stabilimento e volevo impie-gare tutto per fare un ospedale ealtre opere. Ero un uomo religio-so, ma con buoni mezzi e conta-vo molto su questi mezzi e sullamia esperienza di organizzatore.Però, quando ti trovi davanti asofferenze vastissime e profonde,davanti a malattie che deturpanoil corpo come la lebbra, davanti acasi umanamente disperati, allo-ra ti accorgi che se anche tu creiun’organizzazione ricchissima eperfettissima per curare i corpinon risolvi ancora i problemi diquesta gente. Senz’altro bisognausare i mezzi tecnici, bisognacreare ospedali, dispensari, leb-brosari, centri sociali efficienti;ma tutto questo non è nulla senon c’è la vera carità che vieneda Dio, se non c’è la donazionedella propria vita al fratello. Hocapito insomma che la prioritàassoluta è quella spirituale”.Amico e fratello, lo veneriamo evogliamo imitarlo: ancora oggi,stupiti e contagiati.

don Mario AntonelliConsigliere della Fondazione

Candia

«Nella sua solidarietà non v’eranemmeno l’ombra di una com-passione vaga e disimpegnata odi un’elemosina che copre ingiu-

stizie clamorose»

Nella foto a sinistra: Marcello Candia nel 1978 tra i bambini all’ospedale S. Camillo e S. Luigi realizzato con il ricavato della vendi-ta della sua azienda che produceva anidride carbonica; a destra, nel 1981 in una storica serata al teatro S. fedele a Milano.

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L’antefatto è questo: il 31 ago-sto del 1983 la MadreGenerale delle Piccole

Sorelle della Divina ProvvidenzaConsolata Zordam assisteva allasepoltura di Marcello Candia. Inquel contesto, ricevette l’invito daparte della Fondazione affinché lasua Congregazione prendesse ingestione la Casa De Hospidalidadeluogo di accoglienza dei poverihandicappati in Amazzonia, aSantana, nello stato dell’Amapà.

Che cosa successe, dopo quel-l'invito, Suor Aritusa?Successe quello che era naturale egiusto che fosse. Cominciammo lapreparazione affinché la nostraCongregazione si proiettasse versoquesta opera che già MarcelloCandia in vita aveva sostenuto contanta passione. La decisione didedicarci alla Casa DeHospidalidade fu immediata se siconsidera che i più poveri e biso-gnosi furono i prediletti dellanostra Fondatrice Made TeresaMichel.

Oggi, dopo tanto tempo, quantereligiose sono presenti presso laCasa de Hospidalidade?Oggi sono presenti quattro religio-se a tempo pieno, ed altre che tal-volta trascorrono dei periodi. Nonsiamo molto numerose ma moltoanimate a dedicarci ai poveri diSantana. Nell'attività presso la

Casa De Hospidalidade, vi è l’es-senza del nostro carisma, che con-siste nell'accogliere bambini e ado-lescenti in situazioni di rischio evulnerabilità sociale, abbandono,mancanza di cura e estremapovertà.

Oltre alle Suore, chi collaboranella Casa de Hospidalidade?Siamo un bel gruppo! Ci sono circa72 funzionari, di cui 44 che hannoun contratto con la nostraIstituzione, 22 persone stipendiatedal Comune di Santana e 6 perso-ne stipendiate dal Governo delloStato dell’Amapà. Tutti questi colla-boratori svolgono vari servizi:custodia, educazione, servizi gene-rali, attività di cucina, di trasporto.

Tra loro ci sono poi infermieri,fisioterapisti, professori di educa-zione fisica. Malgrado questo gran-de numero di collaboratori, devodire che l'attività richiederebbealtre persone dato che le situazio-ni di handicap presenti nella casarichiedono sempre grandi sforzi ecure individuali e specializzate.

Quante sono oggi le personeaccolte all'interno della Casa?La Casa De Hospidalidade ha unacapacità di accoglienza di un centi-naio persone, suddivise in tre set-tori che sono stati dedicati a figureamiche di Marcello Candia, dellaFondazione e della nostraCongregazione.C'è il settore “Giuseppe Lazzati”

Una nuova Casa de Hospidalidade a Santana

Con la partecipazione di molti cittadini, del Sindaco, e con la benedizione del Vescovo di Macapà, DomPedro Conti, è stata inaugurata una nuova residenza per i malati mentali di Santana, la cittadina portualesulla foce del Rio delle Amazzoni, a pochi km da Macapà. Questa nuova dimora, intitolata a Giuseppe Lazzati che nel 1980 diede un generoso contributo, è inseri-ta in un complesso denominato “Casa de Hospidalidade” che offre una residenza accogliente a minoriabbandonati, handicappati fisici e malati mentali. Al suo inizio finanziata da Marcello Candia, la Casasvolge la propria incessante azione da più di trentacinque anni a favore di una fascia di gioventù emar-ginata dalla società. Le Suore della Divina Provvidenza, che gestiscono la Casa da molti anni, e assicura-no agli ospiti un’accoglienza premurosa, da tempo avevano fatto presente alla Fondazione Candia lanecessità di un nuova residenza per i malati mentali; ora, con un significativo sforzo economico, quelloche fino a ieri era un sogno, è diventato realtà. La superiora Suor Arituza ci ha concesso per l’occasioneuna breve intervista.

Nella foto sopra: l’inaugurazione della nuova struttura che raccoglie ragazzi conhandicap gravi, bambini e adolescenti in situazioni di rischio.

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dove sono accolti 36 adolescenti,giovani e adulti con handicapmentale e sindromi varie. La mag-gioranza di questi ospiti ha deficitmolto pesanti e pertanto le attivitàsono svolte con alcuni educatoriappositamente preparati. Nel Settore “Madre Michel”, inve-ce, vi sono 36 ospiti con handicapfisico-neurologico. Ricevono sti-moli con fisioterapia, danza-tera-pia, musico-terapia per aiutare larelazione tra loro creando così unambiente di vita armonioso e qua-lificato. Infine, nel settore “MarcelloCandia” vi sono 20 bambini sanida 4 a 12 anni che partecipano alleattività offerte dagli educatori e fre-quentano l’anno scolastico nellescuole pubbliche della città diSantana. Si tratta di bambini senzafamiglia che hanno bisogno diaccompagnamento diretto, appog-gio pedagogico e orientamentocirca il valore della vita.

Dunque nella Casa deHospidalidade, oltre cheospitare disabili vi è un settoreanche per bambini sani madisa giati?Esatto. Direi che il minimo comundenominatore di tutte le personequi accolte consiste in una situa-zione di violazione dei loro dirittifondamentali e nello stato diabbandono. Vuoi perché sonoaffetti da handicap, vuoi perchésono figli di genitori che si disinte-ressano completamente. In parti-colare, molti dei minori che sono

qui accolti sono stati sottratti alleloro famiglie dal Giudice Minorile. Noi cerchiamo di curare il lorocorpo e il loro spirito, offrendogliun ambiente degno e allegro affin-

ché possano sentirsi amati e accol-ti. Le persone con handicap men-tale grave, difficilmente tornanoalle loro famiglie o a una convi-venza sociale e spesso invecchia-no nella Casa de Hospidalidade.

E da oggi ci sarà un ambientetotalmente rinnovato peraccoglierli. Sì, esatto, con il nuovo edificioappena inaugurato, gli ospiti conhandicap mentale avranno unambiente più confortevole, sicuroe in grado di dare loro una acco-glienza più completa e qualificata.Inoltre, essendo la nuova strutturapiù grande della precedente,abbiamo l’opportunità di accoglie-re un numeri maggiore di ragazzi.

Chi sostiene economicamente laCasa De Hospidalidade?Dovremmo ricevere innanzituttocontributi dal Comune e dalloStato per far fronte al pagamentodei dipendenti e alle varie spesegenerali, anche se purtroppo i

soldi arrivano sempre in ritardo espesso inferiori ai contratti pattuiti.Per fortuna esiste la FondazioneCandia che è sempre pronta a soc-correrci mensilmente e neimomenti di particolare bisogno.

Il 2015 è stato un anno partico-larmente sfortunato, giusto?Sì, abbiamo dovuto chiedere adestra e a manca aiuti economiciperché non siamo riusciti a firma-re alcun contratto con gli enti pub-blici brasiliani. Le istituzioni pub-bliche ci hanno raccontato variescuse per non sostenerci econo-micamente e ci hanno inviato solorisorse umane. Per fortuna unarete di amici, come la FondazioneCandia e i suoi benefattori, cihanno sostenuto. C'è stata unacatena di solidarietà, che ha coin-volto anche alcune FacoltàUniversitarie che hanno inviatostagisti, la Magistratura, che ci hainviato fondi raccolti attraverso lemulte per violazioni delle leggi sullavoro, e la nostra Congregazione.E anche la popolazione locale èstata molto solerte, non tanto condonazioni in soldi ma con alimen-ti e vestiti.

Ora, con la nuova struttura,come vede il futuro?Di certo potremo garantire un'ac-coglienza più estesa e qualificata.Credo anche che l'intervento dellaFondazione Candia per realizzarequesta nuova struttura sia servito amotivare tutte le persone che col-laborano con la Casa DeHospidalidade per impegnarsiancor più, sapendo di avere, dal-l'altra parte dell'oceano, moltiamici che hanno a cuore le sortidei nostri ospiti.

Suor Arituza Dos Santos BotaroIntervistata da Martino Liva

«Nell'attività presso la Casa De Hospidalidade vi èl’essenza del nostro carisma,che consiste nell'accogliere

bambini e adolescenti in situa-zioni di rischio e vulnerabilità»

A destra: Suor Arituza, sorridente insieme al costruttore chiamato da tutti amichevolmente “Rathino”.

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L’Istituto Sociale “Medianeirasda Paz” il prossimo annocompirà i 50 anni di servizio

per la salute dei poveri che abitanoall’interno del Pernambuco, nord-est brasiliano arido e povero.La ristrutturazione del settoreabbandonato del nostro Ospedale,ap provata e sostenuta dalla Fonda -zione Marcello Candia, è di grandeaiuto per il nostro lavoro e voglia-ao ringraziare tutti i Benefattoriche partecipano a questa Fon -dazione perchè stanno aiutandoconcretamente questa missione

rivolta ai poveri. Il nostro Ospedale ha circa 25 annidi attività ed ebbe inizio dopo qual-che anno dalla istituzione dellanostra Congregazione. All’inizio ilsostegno del Governo fu significa-tivo, ma poi i contributi delMinistero della Salute per il fun-zionamento diminuirono semprepiù, e quindi non vi è stato piùsostegno nè riconoscimento signi-ficativo per mantenere efficienti ivari reparti. Dopo i tre grandiinterventi di ristrutturazionedell’Ospedale che, con i finanzia-

menti della Fondazione Candia,abbiamo potuto effettuare negliscorsi anni, la ristrutturazione diquesti altri spazi ora non funzio-nanti, ha come obbiettivo quello dicurare gli ammalati poveri che sof-frono di malattia mentale e di con-seguenza quello di ampliare lepossibilità di accoglienza del no -stro Ospedale. Per questo abbiamosollecitato il Ministero della Salutealla registrazione di più servizi epiù posti letto per ottenere contri-buti più significativi per il funzio-namento. Purtroppo in Brasile esi-

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Ristrutturato un settoredell’Ospedale di Araripina

Facendo seguito alla ristrutturazione dell’Ospedale Maternità Santa Maria, avvenuta negli scorsi anni,che ha riguardato le nuove sale chirurgiche, il nuovo reparto di medicina generale e quello di ostetriciae ginecologia, la Fondazione Candia ha risposto positivamente all’appello delle suore dellaCongregazione brasiliana “Medianeiras da Paz” (Mediatrici di Pace), per ristrutturare un nuovo settore.Si tratta del reparto per malati mentali che sempre più spesso richiedono cure particolari per far fronteai loro gravi disagi. Si tratta di un intervento significativo perché occorre ristrutturare una parte diimmobile che era stata negli anni completamente abbandonata. Suor Lucia, Superiora Generale delleSuore Medianeras, ci ha inviato questo articolo che riassume in poche righe la grande importanza diquesto Ospedale Missionario in una zona affetta da grande miseria.

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ste una grande diseguaglianza: lasalute dei ricchi è curata nellegrandiose cliniche private a paga-mento, mentre quella di tutti glialtri cittadini è relegata al SUS (ser-vizio unico di salute, totalmentegratuito) che si effettua negli ospe-dali governativi – assolutamenteinefficienti – o in quelli missionariche devono lottare con l’ammini-strazione pubblica per ottenerequanto a loro è assolutamente do -vuto. Il SUS paga l’Ospedale perprestazione effettuata ma pagamolto poco e molto in ritardo. L’Ospedale Maternità Santa Mariaè un ospedale generale che prestacure di varia natura alla popolazio-ne: pronto soccorso, clinica medi-ca, clinica chirurgica, pediatria ematernità; consta di 128 letti, deiquali circa il 90% sono destinati alSUS, mentre il restante 10% è ri -servato per pazienti che hannoqualche assicurazione privata chepagano all’ospedale qualcosa inpiù rispetto al SUS. Fino al 2013 avevamo un numerolimitato di medici dovuto alla limita-zione delle risorse inviate dalMinistero per il funzionamento del -l’Ospedale; questa carenza di risorsenon permetteva all’Ospe dale dipagare correttamente i giovani medi-ci che quindi non erano incentivati alasciare le grandi città per lavorare inun Ospedale Mis sionario all’internodel Brasile a favore della popolazionepiù povera.

Attualmente la situazione è unpo’ migliorata e l’Ospedale conta20 medici che a turno assicuranola loro opera nei reparti di chirur-

gia, maternità, clinica medica, epronto soccorso. Speriamo di riu-scire ad ottenere l’autorizzazionea più servizi e più specialità medi-che per aumentare il personalemedico.Oggi riceviamo mensilmente unamedia di 500 pazienti che vengo-no ricoverati nei reparti e curiamocirca 3.000 persone accolte alpronto soccorso. C’è una grandedomanda di ammalati che cerca-no il nostro Ospedale per visite,consulti, oppure dopo incidenti,infortuni stradali e altri tipi di feri-te da violenza. Nel reparto diMaternità abbiamo una media dicirca 150 parti al mese, divisi inparti normali e parti cesarei.Inoltre mensilmente viene ricove-rata una media di 60 bambini permedicazioni e visite di urgenza eemergenza; nei tempi di epidemievirali questi numeri praticamentesi duplicano. Siamo riusciti adavviare nuovi servizi per aumen-tare la qualità delle prestazioni

mediche e per continuare effica-cemente con la nostra Missioneche è la cura delle persone malatepovere.Nonostante le innumerevoli difficol-tà l’Ospedale riesce a sostenersifinanziariamente. Non siamo inrosso e questo è molto importanteper noi; fortunatamente negli ultimimesi anche i contributi inviati dalSUS sono leggermente in aumento.Il Brasile si trova in una situazioneeconomica difficile, ma ultima-mente i valori contrattati con ilMinistero sono stati rispettati eabbiamo ricevuto le somme pat-tuite. Speriamo di continuare aricevere tali contributi perchè altri-menti non abbiamo altre risorseper far fronte alle spese di funzio-namento. Utilizziamo una consu-lenza tecnica per controllare benei bilanci al fine di evitare debiti perl’Ospedale. Siamo molto grate alla FondazioneMarcello Candia che ci permettedi sostenere questa nuova ristrut-turazione che altrimenti nonpotremmo proprio affrontare;sicuramente sarà di grande utilitàai malati mentali della nostra citta-dina e di quelle limitrofe, comepure per tutta la popolazione cheabita nelle vaste campagne dell’in-terno del Pernambuco.

Suor Lucia Barbosa de Oliveria. Coordinatrice Generale

Medianeiras da Paz

«La ristrutturazione di questispazi ha l’obiettivo di curare gli

ammalati poveri e di conse-guenza quello di ampliare lepossibilità di accoglienza del

nostro Ospedale»

Nelle foto di queste pagine: La nuova struttura e l’ingresso dell’ospedale; a destra: Suor Lucia a colloquio con un ammalato.

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L’Associazione AREFA(Associazione RegionaleScuole Famiglie Agricole)

che da 20 anni gestisce e animala Scuola Agricola “Cabaceira”situata a 18 km dalla piccola cit-tadina di Antonio Gonçalves, faparte di una rete di ScuoleAgricole, che hanno a cuorel’educazione dei ragazzi prove-nienti da famiglie del territorioche sopravvivono grazie ad unaagricoltura di sussistenza.Alcuni anni fa tali ScuoleAgricole, sorte per iniziativadell’Associazione, sono state uffi-cialmente riconosciute dalloStato Federale brasiliano comeimportanti cellule educativenelle aree più povere del paese.A tale riconoscimento avrebberodovuto seguire contratti ben pre-cisi per avere contributi per ilpagamento dei professori, perl’alimentazione e per il materia-le scolastico ma purtroppo,come altre iniziative per i pove-ri, teoricamente molto apprezza-te, anche questa viene lasciatamorire e i contributi necessari amantenerla sono praticamenteinesistenti. Lo stile delle nostre scuole èmolto semplice e molto efficace:i ragazzi, che abitano in piccolecase fatiscenti, disseminate nel-l’immenso territorio semiarido,

per lo più figli di semplici agri-coltori, non riescono a parteci-pare quotidianamente alle pre-carie scuole statali del paesino dipertinenza per via delle grandidistanze, e quindi ben presto,quando apprendono un po’ aleggere e far di conto, abbando-nano la scuola e aiutano i geni-tori in campagna. Intendiamoci,la campagna dei genitori non èmai grande proprietà, ma unpiccolo appezzamento ove sitenta di coltivare un po’ di fagio-li, un po’ di mais o di riso; colti-vazioni di sussistenza possibilisolo quando un po’ di pioggia

viene dal cielo perché altrimen-ti, come spessissimo accade,tutta la piantagione secca senzadare alcun raccolto.La nostra Scuola Agricola èimpostata sull’educazione inte-grale dei ragazzi che vivononella scuola per 15 giorni conse-cutivi insieme ai Professori,alternati ad altri 15 nei qualiritornano alle loro case. Duranteil periodo nel quale vivono ascuola ricevono insegnamenti“ufficiali” di lingua, matematicae storia, ma anche quelli piùspecifici di agricoltura e alleva-mento di bestiame, con partico-

Ad Antonio Gonçalves20 anni di Scuola Agricola

Sono ormai passati 20 anni da quando la Fondazione Candia ha accettato di finanziare la realizzazione diuna Scuola Agricola nel profondo del Sertao, all’interno dello Stato di Bahia, ove la miseria, accompa-gnata da periodi lunghissimi di siccità, rende la vita estremamente difficile. A tutt’oggi, nonostante levarie difficoltà, la scuola continua ad offrire un grande servizio alla gioventù.La realizzazione della Scuola Agricola “Cabaceira” proposta dalla Associazione laica locale AREFA, incollaborazione con le Suore Missionarie dell’Immacolata, in rete con altre Scuole della Bahia, ha comeobiettivo quello di insegnare ai giovani a coltivare la terra semiarida e ad allevare bestiame in condizio-ni precarie. In tal modo si tenta di evitare che i ragazzi abbandonino la loro terra di origine dirigendosiverso grandi città, nelle quali si incontrano droga, prostituzione, malavita e sistemazioni precarie nellefavelas.Il direttore della scuola Prof. Jurassì ci ha inviato uno scritto con alcune considerazioni e un bilancio di20 anni di attività della Scuola Agricola.

Nella foto in alto: alcuni ragazzi impegnati nell’allevamento dei suini.

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lare attenzione alle tecniche daadottare in territori semiaridi. Iragazzi vengono pure educati adaltre discipline tecniche, etichee ideologiche, ma soprattutto sirelazionano tra loro e con i pro-fessori per crescere con stimolie sollecitazioni molto necessariper loro, solitamente abituati avivere isolati nelle campagne. Questa alternanza di 15 giornidura per 4 anni consecutivi erappresenta il corso primariodella Scuola Agricola. Poi ci sonoanche i corsi secondari in altrelocalità, sempre nello stato diBahia.Quando è terminata la realizza-zione della nostra Scuola,finanziata dalla FondazioneCandia, la stessa ci ha dato con-tributi continuativi per alcunianni per il funzionamento;come concordato fin dall’iniziosarebbero diminuiti fino a zeroperché noi avremmo dovutotrovare localmente le risorsenecessarie. Erano già alcunianni che riuscivamo a ben fun-

zionare e la Fondazione non ciinviava più nulla, ma dal 2015abbiamo lanciato un SOS prov-visorio per la situazione terribi-le che si è venuta a creare inBrasile e che non ci ha più per-messo di trovare finanziamentiper andare avanti. LaFondazione ha risposto positi-vamente ed ora siamo più tran-quilli nel guardare al futuro

della nostra Missione.In questi anni moltissimi ragazzisono passati dalla ScuolaAgricola “Cabaceira” e devo diremolto sinceramente che la pre-senza di questa Scuola è stata edè ancora una vera ricchezza perla Regione. Vedere le facce sorri-denti dei ragazzi che riescono adesprimersi e trovare soddisfazio-ne nell’apprendere le materieinsegnate, accompagnare ilcammino di preparazione con leopportunità che abbiamo allascuola, osservare alla fine ilritorno alle loro famiglie con

delle conoscenze che migliora-no le tecniche di coltivazione, èper noi motivo di grande soddi-sfazione. È bello poi sapere chequando sono a casa trasmettonoinformazioni agronomicheanche ad altre famiglie contadi-ne dello stesso villaggio, e perce-pire la loro consapevolezza cheè possibile vivere con dignitànella propria terra e non fuggireseguendo chimere irraggiungibi-li; per noi tutto ciò è uno spronead andare avanti con grandeimpegno e determinazione.Grazie carissimi amici dellaFondazione Candia, grazie per-ché con il vostro sostegno eco-nomico, ma anche morale, cipermettete di svolgere unimportantissimo lavoro educati-vo per la creazione del futuro diquesti ragazzi, sperando che inun prossimo futuro il Brasilenon sia solo nelle mani di pochiricchi, ma in quelle di tutta lapopolazione che ha il diritto divivere con uguali opportunità esoprattutto con dignità e benes-sere generalizzato.

JurassìDirettore della Scuola Agricola

“Cabaceira”

«Purtroppo, come altre iniziati-ve per i poveri, teoricamente

molto apprezzate, anche questaviene lasciata morire e i contri-buti necessari a mantenerla

sono praticamente inesistenti»

Nelle foto: in alto, un momento di ricerazione degli studenti della Scuola Agricola.Sullo sfondo, una sala per la didattica; in basso, Il direttore della scuola, Juracì (a destra), insieme ad un Consigliere comunale di Antonio Goncalves, sempre partecipe delle sorti della Scuola Agricola.

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La cifra complessiva elargitanell’anno 2015 per realizzaree sostenere opere di solidarie-

tà in Brasile è stata di Euro 1.548.100.La Fondazione Candia Italiana haelargito esattamente la cifra di euro868.800, mentre grazie alla Fonda -zione Candia Sviz zera, no stra conso-rella, abbiamo inviato in Brasile lacifra di euro 679.300.Nel 2015 sono state realizzate nume-rose opere in Brasile ed in particolarenell’area della salute e dell’educazio-ne. Le opere realizzate sono semprestate sollecitate da Missionari chevivono inseriti nella realtà di miserianella quale vive la maggior partedella popolazione; gli interventi sonostati prevalentemente effettuati nelNord e nel Nord-Est del Brasile.Tra le varie opere realizzate nel 2015evidenziamo qui di seguito le mag-giori che sono state ampiamentedescritte nei numeri della rivistadella Fondazione Candia di maggio edi novembre 2015.A Calçoene si è iniziata la realizzazio-ne di un Centro di Accoglienza giova-nile gestito dalle Suore di MariaBambina, per stimolare i ragazzi adintraprendere un’attività per usciredalla miseria e dal degrado.A Humaitàè iniziata la costruzione diun Centro per Accogliere ragazzihandicappati gestito dall’associazioneAPAE formata da laici in collabora-zione con la diocesi.A Macapà presso il Poliam bu la to rio

dei padri Cappuccini sono stati acqui-stati un analizzatore biochimico eun’automobile per l’attività a favoredelle mamme bambine.A Marituba è iniziata la ristrutturazio-ne del Centro di Prevenzione dellalebbra e delle malattie dermatologi-che gestito dai padri di don Calabria.A Porto Velho presso la Scuola Dio -cesana, già ristrutturata alcuni anni fadalla Fondazione Marcello Candia, èstato realizzato un am pliamentoriguardante i bagni e gli spogliatoi. Per l’Ospedale di Quixadà sono stateacquistate apparecchiature medicheper il reparto di radiologia e due incu-batrici.A Quixadàè stata acquistata un’ auto-mobile per una Casa Famiglia cheaccoglie una decina di ragazzi.A San Josè è stato finanziato l’amplia-mento di una Scuola Elemen taregestita dalla Diocesi.A San Luis è stata realizzata una Casadi Appoggio per 4 Case Famiglia cheaccolgono 10 ragazzi ciascuna.A Santana è iniziata la costruzione diun edificio per accogliere i malati dimente condotto dalle Suore dellaDivina Provvidenza.Sempre a Santana, presso la ScuolaAgricola, si è finanziata la costruzionedi una nuova Casa Famiglia gestitadai padri Piamartini.A Santana do Ipanema si è costruitoun edificio per accogliere 2 case fami-glia per 20 ragazzi, gestiti dal -l’Associazione Casa Do Menor.

Il bilancio della Fondazione Candia

Pubblichiamo il Bilancio della Fondazione Marcello Candia relativo all’anno 2015, affinché quanti parte-cipano a sostenere questa straordinaria avventura di solidarietà siano perfettamente consapevoli delleentrate, delle uscite e di cosa è stato realizzato. Come potrete notare i costi per la gestione dellaFondazione sono come sempre irrilevanti grazie al controllo severo delle spese e alle collaborazioniprofessionali generalmente basate sul volontariato. I Consiglieri della Fondazione non percepiscononulla. Praticamente tutto quanto viene raccolto si trasforma in opere; ci sono anni nei quali possiamoelargire di più e anni nei quali riusciamo ad elargire di meno; tutto quanto ricevuto nell’anno in corsoviene speso l’anno successivo senza nulla accumulare. Le variazioni delle entrate sono imprevedibilidato che, oltre alle offerte ordinarie che giungono sempre costanti e numerose, appaiono in modomisterioso elargizioni molto generose, lasciti o eredità che vengono prontamente trasformati in liquiditàper finanziare le opere programmate.

I NUMERI DEL BILANCIO 2015

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A Soledade si è finanziato un centrodiurno per ragazzi gestito dalle Suoredella Purificazione.A Barra do Corda è continuata laristrutturazione e l’ampiamento diuna Casa di Accoglienza per anzianie paraplegici abbandonati dalle lorofamiglie. A Porto Velhosi è continuata la costru-zione di un Centro Sportivo ed Edu -cativo nel Centro di Accoglienza perragazzi e famiglie in difficoltà.In Africa, facendo una deroga allazona di azione indicata nello statutodella Fondazione Marcello Candia, siè finanziato in Ruanda l’acquisto diun’automobile per una missionedelle Ancelle della Carità e si è datoun contributo per la costruzione diun asilo/scuola per la comunità loca-le in Camerun.

Come di consueto la FondazioneCandia ha operato in collaborazionecon varie Congregazioni Religiose eAssociazioni Laiche che si prodiganoin loco a favore della popolazione piùindigente.Gli interventi sono proposti daMissionari o laici che già operanocon grande spirito di dedizione e chechiedono il sostegno della Fonda -zione Candia per avere ambienti piùidonei. La Fondazione Candia valuta labontà del progetto, la fattibilità del-l’opera, la possibilità del funziona-mento con i contributi locali e poieroga il finanziamento. Il Consiglio della Fondazione Candiasottolinea come il ricordo di MarcelloCandia permetta di continuare conefficienza questa stupenda storia di

solidarietà; ma il fatto che ci sembragiusto sempre sottolineare è che lagenerosità dei benefattori continuaincessante ed è senz’altro stimolatadall’esempio iniziale di MarcelloCandia. Il Consiglio di Ammini strazione del -la Fondazione, tutto costituito da vo -lontari, si prodiga per condurre l’atti-vità nel modo indicato dal Fondatore.I risultati dimostrano che siamo sullastrada giusta.

Gianmarco LivaPresidente Fondazione Marcello

Candia

N el corso dell’esercizio chiuso al 31dicembre 2015, abbiamo adempiuto alle

funzioni per noi previste dalla legge, ci siamoriuniti periodicamente e abbiamo partecipatoalle riunioni del Consiglio di Amministrazione.Nel corso delle riunioni abbiamo potuto verifi-care che la Fondazione è stata correttamenteamministrata, nel rispetto delle leggi, dellostatuto e dei fini istituzionali; l’organizzazioneamministrativa e contabile è adeguata all’as-solvimento degli adempimenti di legge ed allarappresentazione corretta e tempestiva deifatti di gestione.Nel corso della nostra attività di vigilanzacome sopra descritta non sono emersi fattisignificativi tali da richiederne la segnalazionenella presente relazione.Non sono inoltre pervenute al Collegio denun-ce ai sensi dell’art. 2408 C.C. e/o esposti.Il Collegio dei Revisori, nel corso dell’esercizio,non ha rilasciato pareri ai sensi di legge.Abbiamo inoltre esercitato la revisione legaleai sensi dell’art. 2409-bis del codice civile, ilbilancio dell’esercizio al 31 dicembre 2015 èstato da noi controllato e rappresenta una cor-retta sintesi delle risultanze delle scritturecontabili da noi periodicamente verificate.Per quanto esposto possiamo quindi esprime-re il nostro parere favorevole all’approvazionedel bilancio al 31/12/2015.

Milano, 9 marzo 2016I Revisori Dott. Giovanni Cucchiani, Dott.ssa

Alessandra Capè, Dott. Gianluca Lazzati

LA RELAZIONEDEL COLLEGIO DEI

REVISORI AL BILANCIO

ELENCO DELLE OPEREREALIZZATE O SOSTENUTE NEL 2015

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La prima tappa è stata Macapà,dove la violenza, la droga, laprostituzione, oltre alle malat-

tie, sono il tragico contesto della vitaquotidiana. Qui abbiamo incontratoalcune comunità di Suore, Sacerdotie Frati che fra mille difficoltà affron-tano le necessità dei poveri e degliinfermi con una serenità e unadisponibilità veramente ammirevoli.Essi si prodigano in opere da lorostessi iniziate e poi ben organizzate efinanziate dalla Fondazione: asili perbambini bisognosi, centri per bambi-ni disabili e malformati, scuole perrecuperare ragazze di strada, ospeda-li, consultori per la povera gente. Poi a Marituba: dopo l’esperienza toc-cante del lebbrosario, i cui pazientisono accuditi con vero amore dalleSuore, siamo passati a un ospedaletenuto dai Padri di Don Calabria,dove vengono assistiti i poveri conproblemi di dialisi. La loro struttura èl’unica in una zona vastissima, moltidegli assistititi provengono da più diduecento chilometri di distanza.A San Luis gli stessi Padri di DonCalabria hanno costruito una scuolaed un centro per ragazzi disabili, conle relative strutture per la riabilitazio-ne. Hanno anche organizzato alcunefamiglie che ospitano ragazzi o ragaz-ze abbandonati o allontanati daiGiudici dalle famiglie di provenien-za: questi genitori sostitutivi conmolta passione danno loro, oltreall’affetto, una istruzione e un avvia-mento ad un lavoro.Con un piccolo aereo siamo atterratisu una pista in terra battuta a Barrado Corda, dove i frati Cappuccini cihanno accolto per l’inaugurazione diun centro per anziani, condotto dauna comunità locale di suore. Da

Barra a Presidente Dutra, per unavisita ad una scuola diocesana in unambiente semplice ma confortevole;mi colpisce la realtà circostantemolto più povera che in altre zone,poiché siamo nelle zone interne delBrasile. Anche qui occorre un aiutodella Fondazione.Altro spostamento con il monomo-tore, e siamo a Igarapè Grande; loca-lità ancora più povera, dove unaAssociazione laica del luogo, condelle volontarie, gestisce una struttu-ra per bambini disabili. Siamo andaticon loro per conoscere dove abitanoquesti sfortunati bambini, a verifica-re la condizione delle loro famiglie:case di fango, famiglie numerosissi-me, miseria vera!Da San Luis a Quixadà, dove abbia-mo assistito alla posa della prima pie-tra di un nuovo centro per disabili eabbiamo visitato l’Ospedale realizza-to dalla Fondazione, tenuto da Suorebravissime. Visitiamo anche una piccola aziendaagricola dove una signora di Padovaaccoglie da più di 20 anni ragazziabbandonati, insegnando loro tecni-che agricole e di allevamento.Vedere l’attaccamento di questiragazzi a questa donna che è per loromamma e maestra, è molto com-movente.In modo un po’ avventuroso siamoatterrati a Juazeiro do Norte, dovePadre Adolfo e le Suore hanno crea-to un centro di rieducazione perragazze di strada. Con le suore siamoandati a visitare una favela dove vivo-no queste ragazze. Tutto molto com-movente. Dopo la visita, le suore ciparlano di un nuovo progetto per uncentro per l’accoglienza e il recuperodi ragazze drogate, affiancato ad una

scuola per dar loro un lavoro. Altrospostamento e giungiamo a CampoFormoso, sempre più al centro delBrasile, dove visitiamo una ScuolaAgricola. Il viaggio è quasi finito; dopo Santanado Ipanema, cittadina poverissimadove un sacerdote italiano ha creatouna comunità che accoglie ragazziabbandonati, partiamo alla volta diMalpensa. Sono esausto di emozio-ni. Un viaggio che veramente mi hafatto conoscere le difficoltà, la pover-tà e le sofferenze, in particolar mododegli adolescenti e dei malati abban-donati a se stessi. La Fondazione,costruendo asili, ospedali, case diaccoglienza, scuole, strutture pervecchi e ragazzi, dà un supporto fon-damentale e indispensabile a questiMissionari che con tanti sacrifici rie-scono a continuare nelle loro attivitàsociali. È stata per me una scuola divita e un tuffo in un mare di solida-rietà retta da un profondo spirito difede.

Filippo Annoni

Viaggio alla scopertadelle opere della Fondazione

Ascoltando le relazioni sulle attività della Fondazione Marcello Candia in Brasile e avendo letto la vita ele opere del Venerabile Candia, Filippo Annoni ha potuto visitare in Brasile con il Presidente dellaFondazione, a ritmo serrato, ben venticinque Missioni finanziate dalla Fondazione Marcello Candia. Ilsuo resoconto ci trasmette le emozioni e lo stupore di un europeo di fronte a un mondo di povertà inim-maginabile e di straordinarie iniziative missionarie.

Nella foto: Filippo Annoni alla casa di Ospitalità di Santana con la suora respon-sabile dei bambini abbandonati.

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Porto VelhoRio Branco

ManausParintins

Macapà

SantanaMaritubaJacundà

Belém PrataSão Luis

Quixadà

CaruarùPetrolina

A. Gonçalves

Acupe

Feira de Santana

Araripiña

Belo Horizonte

Uberaba

Rio de Janeiro

Tuntum

Fortaleza

CastanhalSão Domingo

S. do Ipanema

Sirinaè

Salvador

Barra

Juaceiro

Jgarapè

Arame

Inhangapì

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Lettera agli Am

ici di Marcello C

andia - Anno 32 - Secondo sem

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La Fondazione è la concreta conse-guenza dello slancio missionario diMarcello Candia. Da lui voluta edentrata in attività alla sua morte, siprefigge di dare continuità alle opereda lui iniziate e di svilupparne altresollecitate da esigenze contingenti.Prevalentemente promuove iniziati-ve a favore dei lebbrosi, dei bambi-ni, degli ammalati e dei poveri delBrasile con particolare riferimentoalla Regione Amazzonica e a quelledel Nord-Est, che sono le più poveredel Paese.I fondi raccolti vengono destinati allediverse iniziative e trasmessi diretta-mente ai responsabili di ogni singo-la opera.La Fondazione, attraverso laLet tera agli amici di MarcelloCan dia, dà informazioni in meritoai progetti intrapresi ed annualmen-te, nella rivista di giugno, pubblicail bilancio per render nota a tuttila destinazione dei fondi.La Fondazione MarcelloCandia si basa sul volonta-riato dei Con si glieri e di alcu-

ni amici presenti in diverse città ita-liane; in Brasile opera attraversoreligiosi e laici e ogni sei mesi unarappresentanza del Consiglio là sireca per il controllo delle attività e losviluppo delle nuove iniziative.La Fondazione è persona giuridicacon decreto del Presidente dellaRepubblica n. 1060 dell’1.12.83 epuò essere destinataria di donazionie legati testamentari; può essereindicata anche come erede a titolo

Consiglio di Amministrazione Presidente

Gianmarco Liva Vice Presidente

Giuseppe Corbetta Consiglieri

Mario Antonelli Roberto CaudaGiorgio CampoleoniMario ContiEmilio Cocchi

Collegio dei revisori Giovanni Cucchiani Alessandra CapéGianluca Lazzati

IndirizzoVia Colletta, 21 – 20135 Milano

Tel. 02.54.63.789

c/c bancari: Credito Valtellinese n. 35475IBAN: IT 81 I0521601630000000035475

Banca Pop. di Sondrio n. 530705IBAN: IT 91 J0569601600000005307X05

c/c postale: 30305205 intestato a:Fondazione Dr. Marcello Candia ONLUSIBAN: IT 77 P0760101600000030305205

Consiglio di Amministrazione Presidente

Rocco Bonzanigo Vice Presidente

Giuseppe Corbetta Consiglieri

Verena Lardi Gianmarco LivaAntonella Focaracci

IndirizzoVia Pioda, 5 – 6901 Lugano c/o Studio Bolla Bonzanigo

c/c bancari:UBS Lugano: Q5-765603IBAN: CH 37 00247247Q57656037 (EUR)IBAN: CH 32 00247247Q57656030 (CHF)

Credit Suisse SA, LuganoIBAN: CH 96 04835017276272000 (EUR)IBAN: CH 62 04835017276271000 (CHF)

c/c postale: 69-9679-4 (Poste Svizzere)PostfinanceIBAN: CH30 09000000690096794

universale e verificandosi una dellepredette ipotesi, gli atti sono esentida ogni imposta.A norma del decreto legislativo n.460 del 4.12.1997 la FondazioneDottor Marcello Candia possiede irequisiti per fruire della disciplinatributaria ivi prevista a favore del leOrganizzazioni Non Lu cra ti ve diUtilità Sociale (ONLUS).Fra le agevolazioni previste dallavigente normativa sono comprese leerogazioni liberali da persone fisichee giuridiche, nei limiti e con lemodalità di cui al D.P.R. n. 917 del22/12/1986 e al D.L. 35/2005.In particolare, le persone fisiche e leimprese possono dedurre fino al10% del reddito complessivo dichia-rato per un importo massimo di

70.000 Euro.

Fondazione Dr. Marcello Candia – ONLUS

Milano C.F. 97018780151

Fondazione Dr. Marcello Candia

Lugano

Ci trovate all’indirizzo Internet

www.fondazionecandia.org

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Il 5 per millealla Fondazione Candia

Marcello Candia, industriale mila-nese, dopo aver sostenutoopere a carattere sociale,caritativo ed edu cativo inItalia, nel 1965 ven de la suaazienda e con i suoi soldicostruisce a Ma capà unospedale di 150 posti letto.Negli anni successivi decide

di vivere tra i poveri dell’Amazzoniabrasiliana e si dedica a realizzarealtre ope re in Brasile, sostenendoanche iniziative già esistenti: assi-stenza ai lebbrosi, case per handi-cappati, centri di accoglienza perbambini abbandonati, ambulatori,scuole e centri sociali.Nella sua lungimiranza, primadella sua morte, ha costituito laFondazione che porta il suo no me edi cui fu il primo Presidente, con ilcompito di continuare la sua azionedi solidarietà.Da più di 30 anni la Fondazione,grazie ai contributi che riceve dacentinaia di benefattori, continua arealizzare progetti sollecitati da con-gregazioni religiose e Associazionilaiche che si dedicano alle variemiserie del popolo brasiliano.

www.fondazionecandia.org

non costa nullacf 97018780151