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MAPPE MENTALI
Come utilizzare il più potente strumento di accesso alle straordinarie capacità
del cervello per pensare, creare, studiare, organizzare...
Tony Buzan e Barry Buzan ebook
© Tony Buzan 2010
This translation of THE MIND MAP BOOK – UNLOCK YOUR CREATIVITY,
BOOST YOUR MEMORY, CHANGE YOUR LIFE is published by arrangement
with Educational Publishers LLP, a joint venture between Pearson Education
Limited and the BBC Worldwide Limited.
BBC logo © BBC 1996
BBC and BBC Active are trademarks of the British Broadcasting Corporation and
are used under licence.
Titolo dell‟opera in lingua originale
The Mind Map Book
Titolo della versione italiana dell‟opera
Mappe Mentali
Nuova Edizione
Sottotitolo
Come utilizzare il più potente strumento di accesso alle straordinarie capacità del
cervello per pensare, creare, studiare, organizzare...
Pubblicata da:
Alessio Roberti Editore Srl
Via Lombardia, 298 – Urgnano (BG) Italy
Copyright © 2010 Alessio Roberti Editore Srl
Traduzione dall‟inglese Laura Bianchi
Impaginazione e progetto grafico della copertina Zeronove di Andrea Mattei
Immagine di copertina Yuri Arcus © Fotolia
Proprietà letteraria riservata.
È vietata la riproduzione con qualsiasi mezzo.
Mind Map® is a registered trademark of the Buzan Organisation Limited 1990.
Radiant Thinking® is a registered trademark of the Buzan Organisation Limited
1994.
Buzan™ is a trademark of the Buzan Organisation Limited 2006. For more
information contact: BUZAN CENTRES WORLDWIDE
www.Buzancentresworldwide.com
Edizione digitale: dicembre 2012
ISBN: 9788865520543
Edizione digitale realizzata da Simplicissimus Book Farm srl
Dedichiamo questo libro a tutti quei Guerrieri della Mente
che combattono, nell’Era dell’Intelligenza,
nel Secolo del Cervello e nel Millennio della Mente,
per l’espansione e la libertà dell’Intelligenza Umana.
INDICE
Introduzione all‟edizione italiana
Ringraziamenti degli autori
Ringraziamenti dell‟editore
Prefazione di Susan Greenfield
Introduzione
PRIMA PARTE IL POTERE INFINITO E IL POTENZIALE DEL CERVELLO
1. Questo sorprendente cervello
2. Produrre appunti e prendere appunti
3. Radiant Thinking
SECONDA PARTE BENVENUTI NELLA MAPPA MENTALE
4. Definire le Mappe Mentali
5. Usare le parole
6. Usare le immagini
7. Combinazione di parole e immagini
8. Il manuale operativo della vostra Mappa Mentale
9. Mappe Mentali come forma d‟arte
TERZA PARTE APPLICAZIONI PRINCIPALI
10. Memoria
11. Il pensiero creativo
12. Prendere decisioni
13. Organizzare le idee degli altri (prendere appunti)
QUARTA PARTE STUDIO, VITA E LAVORO
14. Autoanalisi
15. L‟agenda a Mappe Mentali
16. Studiare
17. Riunioni
18. Presentazioni
19. Management
QUINTA PARTE IL FUTURO DELLE MAPPE MENTALI
20. Mind Mapping al computer
21. Il futuro è radiante
Appendice I - Risorse online
Appendice II - Siti web
Linea diretta con l‟Editore
INTRODUZIONE ALL’EDIZIONE ITALIANA
Vivere e progredire in un mondo “mentalmente alfabetizzato”: questa è la grande
sfida che oggi abbiamo la fortuna di poter affrontare e le Mappe Mentali sono il
miglior strumento fino a oggi sviluppato per vincerla.
Le Mappe sono il frutto del genio creativo di chi le compone, una straordinaria
combinazione di immagini e parole che opera in sintonia con i processi naturali del
cervello umano. Sono al tempo stesso uno strumento per rappresentare le idee e un
volano per generarne di nuove, favorendo inaspettate prospettive e connessioni.
Partire è facile. Bastano carta, penna e il libro che avete tra le mani, che è
l'edizione rivista e aggiornata del bestseller con cui Tony Buzan ha portato le
Mappe Mentali in tutto il mondo e ha contribuito a cambiare la vita di molte
persone, le cui esperienze dirette vi accompagneranno durante tutta la lettura.
Buon proseguimento.
Alessio Roberti Editore e autore di testi trasformazionali
RINGRAZIAMENTI DEGLI AUTORI
Desideriamo esprimere ancora una volta il nostro immenso apprezzamento e la
nostra infinita gratitudine alle seguenti persone: i nostri genitori, Gordon e Jane
Buzan, per averci avviato a questo incredibile viaggio, e specialmente a mamma
per la profonda dedizione e i giorni di lavoro con cui ha contribuito alla
preparazione di questo manoscritto; Lorraine Gill, l‟artista, per le sue profonde
intuizioni sull‟importanza e la natura della visione, dell‟immagine e della relazione
tra arte e cervello, memoria e creatività; Deborah Buzan per il continuo
incoraggiamento e sostegno durante i molti anni di questo progetto; Michael J.
Gelb per il suo perseverante e appassionato sostegno a noi, a questo libro e al
mondo delle Mappe Mentali; ai nostri amici, per aver passato tanto tempo sia a
leggere sia ad aiutarci con le molte bozze, e in particolare Lynn e il compianto Paul
Collins, che tra le molte altre cose ci hanno aiutato a comprendere che ogni grande
progresso non era altro che un piccolo passo in avanti; Judy Caldwell, che ha
saputo fare un‟ottima critica nel vero senso della parola, infiammandoci di
entusiasmo; John Humble, il cui supporto al concetto di Mind Mapping ci ha
caricato di un‟energia emotiva costante nel corso degli anni; Sean Adams per il suo
enorme sostegno personale, i suoi trentacinque anni di impegno nel progetto e il
suo continuo e amichevole incoraggiamento a “far uscire il libro”; George Hughes,
il primo ad applicare con successo la tecnica delle Mappe Mentali allo studio della
famiglia; Edward Hughes, che ha applicato con successo il Radiant Thinking e il
Mind Mapping nella “mitica” Università di Cambridge; Andrew Stringer, per il
suo aiuto a mantenere viva e brillante la Radiant Mind; Peter Russell, l‟uomo del
Brain Book, per il suo continuo sostegno; Geraldine Schwartz, che ci è stata di
grande aiuto per sviluppare il concetto; Caro, Peter, Doris, Tanya e Julian Ayre,
per averci offerto sostegno e nutrimento e per averci accolto a Greenham Hall,
dove abbiamo scritto gran parte di questo libro; la famiglia Folley, per averci fatto
sentire a casa e per averci messo a disposizione uno spazio incantevole in cui poter
lavorare.
L‟aver portato Mappe Mentali nel XXI secolo, “il secolo del cervello”, è stato uno
sforzo di gruppo globale, e vorrei estendere i miei più sentiti ringraziamenti
all‟intera rete dei Buzan Centres International, una realtà molto solida e fiorente.
Grazie a tutti gli istruttori certificati che operano nel gruppo Buzan, per le vostre
Mappe Mentali, per i vostri studi e per i contributi preziosi, specialmente Masanori
Kanda, Mikiko Chikada Kawase, Ken Ito e Shiro Kobayashi in Giappone, e Henry
Toi ed Eric Cheung a Singapore. Vorrei inoltre esprimere un ringraziamento
speciale a Henry ed Eric, come pure a Thum Cheng Cheong e al team della Buzan
Asia, autori del brillante Dream! The Amazing Journey of Putting Singapore on the
Map (Sogno! Il meraviglioso viaggio che è stato portare Singapore sulla mappa),
un libro sulla creazione della più grande Mappa Mentale del mondo, che è stata
adattata per questa nuova edizione. Grazie anche a Po Chung a Hong Kong per il
suo contributo personale sulle Mappe Mentali; a Tanya Phonanan, fondatore dei
Buzan Centers in Thailandia, per la sua Mappa Mentale e per la sua storia; a Jorge
Castañeda, presidente del Buzan Latin America, il cui lavoro pionieristico sta
trasformando il pensiero governativo, educativo e del mondo degli affari in tutta
l‟America Latina. Saluti e ringraziamenti anche a Bill Jarrard e a Jennifer Goddard
del Buzan Centre Australia/NZ per i loro incessanti sforzi creativi volti a far
conoscere al mondo le Mappe Mentali. In Europa, vorrei ringraziare Hilde Jaspaert
per le sue magnifiche Mappe Mentali e per il contributo creativo che ha dato a
questo libro e al circuito di seminari sulle Mappe Mentali Buzan. Potete contattare
Hilde all‟indirizzo www.inter-activeminds.com.
In Inghilterra, devo innanzitutto ringraziare Chris Griffiths, direttore generale della
Buzan Online Ltd, per il prezioso e sapiente contributo alla stesura del capitolo sul
Mind Mapping con il computer e per aver sviluppato iMindMap, ora disponibile
nella versione 5.0. Uno straordinario aiuto alla parte visiva e al testo è stato offerto
da Emily Van Keogh e dal team che lavora presso il Buzan Online a Cardiff,
compresi Melina Costi e Owen Hardy.
Un ringraziamento anche a Raymond Keene, Ufficiale dell‟Ordine dell‟Impero
Britannico, Grande Maestro di scacchi e corrispondente del Times per gli sport
mentali, per i suoi suggerimenti e il suo infaticabile sostegno; a Brian Lee, amico e
fedele sostenitore nell‟opera di portare le Mappe Mentali nel mondo degli affari e
in ambito didattico; a Phil Chambers, campione del mondo di Mappe Mentali e
Senior Buzan Licensed Instructor, per le sue magnifiche creazioni e per il suo
instancabile contributo dietro le quinte! Senza la “mia squadra” alla sede centrale
della Buzan questo libro sarebbe stato un incubo logistico: pertanto, un grazie di
cuore a Pauline Aleski, Anne Reynolds, Suzi Rockett e Jenny Redman per i loro
grandiosi sforzi e il supporto logistico.
Vorrei inoltre ringraziare Richard Stagg, direttore della casa editrice Pearson,
figura di primo piano nel lancio di questo progetto. Aggiungo un ringraziamento
sentito a Samantha Jackson, la mia adorata curatrice e correttrice di bozze, per il
suo impegno totale sulle Mappe Mentali e su questo libro durante tutta la sua lunga
gestazione. Grazie anche al suo team che lavora alla sede di Harlow: Caroline
Jordan, Gillian Wallis e Laura Blake. I miei ringraziamenti sarebbero incompleti se
non menzionassi James Harrison, il mio editor esterno indipendente e grande
giocoliere, per essersi assunto il compito apparentemente impossibile di aver
messo insieme tutti i cocci. Infine, i miei ringraziamenti a tutti gli educatori e agli
uomini d‟affari del mondo delle Mappe Mentali per avermi raccontato le loro
storie sia nella prima edizione sia in questa aggiornata e che, per ragioni di spazio,
ho omesso di ringraziare o non ho potuto includere in questa lista.
Infine, caro lettore, un ringraziamento speciale a te per esserti unito alla crescente
comunità globale di professionisti di Mappe Mentali che operano nel mondo degli
affari. Per favore, scrivetemi all‟indirizzo tony.buzan@ buzanworld.com per
raccontarmi le vostre storie e le vostre esperienze con le Mappe Mentali affinché io
possa includerle nella prossima edizione di questo libro.
RINGRAZIAMENTI DELL’EDITORE
Siamo grati alle seguenti persone per averci consentito di riprodurre il materiale
coperto da copyright:
P. Sole, ISM/Science Photo Library, vedi; David Mack/Science Photo Library,
vedi; The Royal Collection © 2009 proprietà della regina Elisabetta II, vedi;
Syndics of Cambridge University Library, vedi; Julian Baum/Science Photo
Library, vedi; Martin Ruegner/photolibrary, vedi; Rachel Warne/Science Photo
Library, vedi; William Gray/photolibrary, vedi; Royal Observatory,
Edinburgh/AAO/Science Photo Library, vedi.
Per ragioni tecniche, in questo libro tutte le Mappe Mentali sono state copiate, a
esclusione di cinque, che nella lista che segue sono state indicate come “originali”.
Tutte le altre opere d‟arte riportate di seguito sono state ridisegnate da Julian
Bingley. Le Mappe Mentali, tuttavia, restano proprietà coperta da copyright dei
proprietari elencati qui sotto.
Sean Adam, vedi; Tony Bigonia, Richard Kohler, Matthew Puk, John Ragsdale,
Chris Slabach, Thomas Spinola, Thomas Sullivan, Lorita Williams, vedi; Claudius
Borer (originale), vedi; Tony Buzan (originale), vedi; (originale), vedi; (originale),
vedi; vedi; Kathy De Stefano, vedi; Ulf Ekberg (originale), vedi; Thomas Enskog,
vedi; Dr John Geesink, vedi; Lorraine Gill, vedi; Sheikh Hamad, vedi; Hilde
Jaspaert, vedi; Mikiko Chikada Kawase, vedi; Raymond Keene, vedi; James Lee,
vedi; Katarina Naiman, vedi; Karen Schmidt, vedi; Lars Soderberg, vedi; C.C.
Thum, vedi; Benjamin Zander, vedi. Gli autori delle Mappe Mentali qui e qui
preferiscono non essere citati.
L‟editore ha fatto tutto il possibile per ottenere dalle fonti appropriate il permesso
di riprodurre il materiale pubblicato in questo libro. In alcuni casi, non siamo stati
in grado di prendere contatto con i proprietari del materiale coperto da copyright e
saremmo grati per qualunque informazione utile a rintracciarli.
PREFAZIONE
Disse una volta a uno studente il fisico Niels Bohr: “Non stai pensando, stai
semplicemente usando la logica!”. Pertanto, mi piacerebbe credere che il criterio
con il quale valutiamo il nostro potenziale non sia la logica. Il cervello è molto
diverso da un computer “logico”.
Nel XXI secolo è più che mai importante comprendere il cervello. Viviamo più a
lungo e siamo più sani, tuttavia a volte dimentichiamo che non ha alcun senso
vivere più a lungo e restare più sani se non ci prendiamo cura anche della salute del
nostro cervello. Questo significa mantenerlo attivo (usando i ricordi, pensando in
modo efficace e creativo) per raggiungere il nostro potenziale che, fino a non
molto tempo fa, era limitato dalla nascita e dalla salute: ci limitavamo a compiere il
nostro destino.
Ora possiamo porci delle domande importanti: “Cosa faccio della mia vita?”;
“Cosa è la vita?”. E penso che la ricerca sul cervello rappresenti il
“raggiungimento della maggiore età” non soltanto quando ci chiediamo cosa
possiamo fare per rendere migliori gli altri o perfino per migliorare la memoria –
sebbene questi siano obiettivi più che benaccetti –, ma anche quando cerchiamo di
rispondere ad alcune delle domande più interessanti: “Cosa fa di me la persona che
sono?” e “Come posso migliorare il mio potenziale?”.
Mi congratulo con Tony perché onora la mente e il cervello, soprattutto il cervello
nel XXI secolo – un ambito nel quale è all‟avanguardia da oltre quarant‟anni –, e
raccomando vivamente di leggere i libri di quella stimolante collana che è Mind Set
(Mappe Mentali, Usiamo la Memoria, Lettura Veloce e Usiamo la Testa ).
Susan Greenfield
Baronessa, Comandante dell‟Ordine dell‟Impero Britannico,
Direttrice della Royal Institution of Great Britain, docente di psicologia,
professore onorario, ricercatrice senior e Cavaliere della Legion d‟Onore
Mappa Mentale del libro che vi accingete a leggere
INTRODUZIONE
Tony Buzan Da quando le ho inventate, negli anni Sessanta, le Mappe Mentali si sono fatte la
fama di essere lo strumento di pensiero definitivo. Mi hanno accompagnato in un
viaggio affascinante che ha trasformato la mia vita e spero che possano aiutarvi a
trasformare in meglio anche la vostra.
Quale risultato diretto delle Mappe Mentali, durante la 14a Conferenza
internazionale sul pensiero tenutasi nel 2009 all‟università Putra Malesia, a Kuala
Lumpur, in collaborazione con il ministro dell‟Istruzione secondaria della Malesia,
Datuk Seri Mohamed Khaled Nordin, è stato dichiarato che il XXI secolo è il
“secolo del cervello”, mentre il millennio attuale è il “millennio della mente”. Il
ministro ha anche dichiarato ufficialmente che l‟era industriale, dell‟informazione
e della conoscenza hanno lasciato spazio all‟era dell‟intelligenza e che le Mappe
Mentali rappresentano in questa fase lo “strumento di pensiero definitivo”.
Nel corso di pochi anni, le Mappe Mentali hanno dato origine a oltre duecento
milioni di pagine usate come fonti di riferimento; oltre un miliardo di persone ha
seguito programmi televisivi dedicati a questo argomento e quasi metà della
popolazione mondiale ne ha sentito parlare alla radio o ne ha letto sui giornali.
Leggendo Mappe Mentali prenderete parte a una rivoluzione globale del pensiero
che sta già trasformando la nostra idea del potenziale della nostra mente e del
modo in cui usiamo il cervello e le nostre intelligenze multiple. Ecco come tutto è
incominciato.
Al mio secondo anno di università, entrai risolutamente nella biblioteca e chiesi
dove avrei potuto trovare un libro che trattasse del cervello e di come usarlo. La
bibliotecaria mi indirizzò immediatamente alla sezione dedicata alla medicina!
Quando le spiegai che non desideravo operarmi al cervello, bensì imparare a
usarlo, mi disse cortesemente che non c‟erano libri del genere. Lasciai la biblioteca
in preda a un grande stupore.
Come molti altri studenti, stavo attraversando la tipica fase del “viaggio del
pellegrino”, in cui si prende lentamente coscienza che, mentre la mole di lavoro
universitario aumenta, il cervello inizia a cedere sotto la pressione di tutti i compiti
richiesti: il pensare, la creatività, la memoria, il problem solving, l‟analisi e lo
scrivere. Inoltre, come altri, avevo iniziato non soltanto a sperimentare un
rendimento decrescente, ma anche una progressiva mancanza di risultati. Più
prendevo appunti e studiavo, meno, paradossalmente, sembravo ottenere risultati!
La logica progressione di entrambe le situazioni mi aveva portato alla catastrofe.
Se avessi studiato meno, non avrei assorbito le necessarie informazioni e sarei
andato, di conseguenza, sempre peggio; se avessi studiato più duramente,
prendendo più appunti, impiegando quindi più tempo, avrei fallito comunque. La
risposta, mi dissi, doveva risiedere nel modo in cui stavo usando la mia intelligenza
e la capacità di pensare: da qui la mia visita alla biblioteca.
Quel giorno, non appena uscii a mani vuote, mi resi conto che il “problema” di non
aver trovato i libri di cui avevo bisogno era, in effetti, solo un male apparente. Se
libri simili non erano disponibili, allora ero capitato su un territorio vergine della
più sbalorditiva importanza.
Presi a studiare ogni area di conoscenza che ritenevo in grado di far luce sulle
questioni fondamentali:
• Come apprendere ad apprendere?
• Qual è la natura del mio pensiero?
• Quali sono le migliori tecniche di memorizzazione?
• Quali sono le migliori tecniche di pensiero creativo?
• Quali sono le migliori tecniche per una lettura più veloce ed efficace?
• Quali sono le migliori tecniche per pensare in generale?
• C‟è qualche possibilità di sviluppare nuove tecniche di pensiero o una tecnica
generale?
Come conseguenza di queste domande, cominciai a studiare psicologia,
neurofisiologia del cervello, semantica, neurolinguistica, teoria dell‟informazione,
il funzionamento della memoria e le tecniche di memorizzazione, la percezione, il
pensiero creativo, gli scritti dei grandi pensatori di ogni tempo e le scienze.
Compresi gradualmente che il cervello funzionava più efficacemente se si
permetteva alle sue capacità intellettuali e ai suoi aspetti fisici di lavorare in
reciproca armonia, anziché separarli.
I più piccoli accorgimenti producevano i più significativi e soddisfacenti risultati.
Ad esempio, la semplice combinazione delle due capacità corticali della parola e
del colore trasformava il mio modo di prendere appunti. Mi bastò aggiungere due
colori ai miei appunti per migliorare significativamen-te la mia capacità di tenerli a
memoria e, cosa forse ancora più importante, per iniziare a trovare effettivamente
piacevole lo studio.
A poco a poco, cominciò a delinearsi una struttura globale e in quel momento
iniziai a insegnare ad alunni che erano stati etichettati come “incapaci di
apprendere”, “senza speranza”, “dislessici”, “affetti da deficit di attenzione”,
“ritardati” e “delinquenti”. Tutti questi cosiddetti “fallimenti” si trasformarono
molto rapidamente in buoni studenti, molti dei quali in grado di scalare la vetta dei
migliori delle loro rispettive classi.
A una ragazzina, Barbara, era stato detto che aveva il più basso QI che la scuola
avesse mai registrato. Dopo soltanto un mese dedicato alle tecniche di
apprendimento, il suo QI era volato a 160; agli esami di maturità ottenne i risultati
migliori di tutta la scuola. Pat, una giovane americana di straordinario talento che
era stata erroneamente giudicata ritardata, affermò, dopo aver “sfondato” in
parecchi test sulla memoria e sulla creatività: “Non ero incapace di apprendere:
ero stata privata dell‟apprendimento!”. Nei primi anni Settanta arrivò l‟intelligenza
artificiale e perciò ebbi la possibilità di comprare un computer da un kilobyte,
accompagnato da un manuale di mille pagine. La cosa mi fece riflettere:
pensavamo di far parte di una civiltà estremamente avanzata, vivevamo nell‟era
dell‟informazione, eppure venivamo tutti al mondo con un biocomputer dalla
complessità straordinaria, miliardi di volte più potente di qualsiasi computer allora
conosciuto, e dov‟era il manuale di istruzioni?
Fu allora che decisi di scrivere una serie di libri basati sulle mie ricerche: An
Encyclopedia of the Brain and Its Use. Iniziai nel 1971 e in quel momento
l‟immagine all‟orizzonte divenne sempre più chiara: stavano prendendo forma il
Radiant Thinking, il Mind Mapping e l‟idea di un mondo mentalmente
alfabetizzato.
Nel corso degli anni Settanta, Ottanta e Novanta ho girato il mondo tenendo
conferenze sulla mia nuova creazione presso sedi governative, imprese, università
e scuole. Nel frattempo lavoravo alla stesura di Mappe Mentali, che fu pubblicato
per la prima volta nel 1995.
Sognavo di sviluppare un software che potesse ricreare su uno schermo le Mappe
Mentali così come sono elaborate dal cervello. La cosa risultò molto più difficile di
quanto pensassi e fu soltanto nella primavera del 2009, con il lancio della versione
4.0 del software iMindMap, che il primo vero software per Mappe Mentali prese
vita, grazie al lavoro del genio informatico Chris Griffiths e alla sua squadra
eccezionale. Questa nuova edizione di Mappe Mentali vi spiegherà per la prima
volta le interconnessioni tra il cervello umano e i computer, dimostrando come
ciascuna di queste “intelligenze” migliori il funzionamento dell‟altra.
Nei primi stadi del loro sviluppo, avevo previsto che le Mappe Mentali sarebbero
state usate principalmente per la memoria. Dopo lunghe discussioni, mio fratello
Barry mi convinse che il pensiero creativo era un ambito di applicazione
egualmente importante.
Barry aveva lavorato sulla teoria del Mind Mapping da una prospettiva molto
differente, e il suo contributo accelerò enormemente lo sviluppo di questa tecnica.
La sua storia è affascinante ed è meglio che sia lui stesso a raccontarla.
Barry Buzan L‟idea di Tony delle Mappe Mentali si incrociò con le mie nel 1970, poco dopo
che mi ero stabilito a Londra. A quel tempo il concetto stava giusto cominciando
ad assumere una propria identità, ma era già evidente che aveva il potenziale per
distinguersi dal semplice “prendere appunti per parole chiave” più di quanto non
avessimo osato immaginare. Comunque si trattava soltanto di una parte del più
ampio programma di Tony sui metodi di apprendimento e comprensione del
cervello umano. Come partecipante occasionale al lavoro di Tony, ero ai margini
di questo processo di sviluppo. Il mio vero impegno con la tecnica iniziò quando
cominciai ad applicarla per scrivere una tesi di dottorato.
Ciò che mi attrasse del Mind Mapping non era l‟applicazione del prendere appunti
che aveva affascinato Tony, bensì quella di produrre appunti. Avevo bisogno non
soltanto di organizzare una massa crescente di dati di ricerca, ma anche di
chiarirmi le idee sulla complessa questione politica del perché i movimenti pacifisti
non riescano quasi mai a raggiungere gli obiettivi stabiliti. In base alla mia
esperienza, le Mappe Mentali erano uno strumento potente per pensare, poiché mi
permettevano di delineare le idee principali e di vedere con rapidità e chiarezza
come erano collegate le une con le altre. Mi fornivano uno stadio intermedio
eccezionalmente utile tra il processo di pensiero e l‟atto effettivo di mettere le
parole sulla carta.
Compresi presto che il problema di colmare la lacuna tra il pensare e lo scrivere era
un fattore di importanza decisiva per il successo o il fallimento dei miei colleghi
dei corsi di perfezionamento post-laurea. Molti non riuscivano a colmare questa
lacuna: diventavano sempre più competenti nelle loro ricerche, ma sempre meno
capaci di mettere insieme tutti i dettagli per poterli elaborare in forma scritta.
Il Mind Mapping mi diede un enorme vantaggio competitivo. Mi permise di
radunare e rifinire le mie idee senza perdere tempo prezioso a elaborare e
rielaborare. Se separavo il pensare dallo scrivere, ero capace di pensare in modo
più chiaro e approfondito. Quando arrivò il momento di iniziare a scrivere, avevo
già una struttura chiara e un sicuro senso della direzione, cosa che mi consentì di
scrivere in modo più semplice, veloce e piacevole. Completai il mio dottorato
prima dei tre anni prescritti ed ebbi anche il tempo di scrivere un capitolo per un
altro libro, di aiutare a fondare, e quindi a curare, l‟edizione di un nuovo giornale
trimestrale sui rapporti internazionali, di essere editore associato del giornale dello
studente, di cominciare ad andare in moto e di sposarmi (disegnando una Mappa
Mentale con la mia futura moglie per scrivere i nostri voti nuziali). Grazie a queste
esperienze, crebbe il mio entusiasmo per quella parte della tecnica che riguarda il
pensiero creativo.
Il Mind Mapping resta un elemento centrale nel mio approccio globale al lavoro
accademico. Mi ha consentito di scrivere un gran numero di libri, articoli, relazioni
congressuali. Mi ha aiutato a restare uno studioso della conoscenza in generale in
un campo in cui l‟imponente mole di informazioni costringe la maggior parte delle
persone a diventare specialisti. Gli attribuisco anche il merito di avermi permesso
di scrivere con chiarezza di argomenti teorici la cui complessità ispira fin troppo
spesso una prosa incomprensibile. Il suo impatto sulla mia carriera si rivela forse
nella sorpresa con la quale mi accolgono frequentemente le persone che incontro
per la prima volta: “Lei è molto più giovane di quanto mi aspettassi. Come può
aver scritto così tanto in così poco tempo?”.
Dopo aver sperimentato l‟effetto sensazionale del Mind Mapping nella mia vita e
nel lavoro, diventai un sostenitore entusiasta del ruolo primario svolto dal pensiero
creativo nell‟ambito delle varie applicazioni che Tony andava sviluppando.
Alla fine degli anni Settanta mio fratello decise di scrivere un libro sul Mind
Mapping e discutemmo di come avrei partecipato a questo progetto. Nei decenni
precedenti avevamo sviluppato stili molto diversi. Grazie al suo lavoro di
insegnante e scrittore, Tony aveva sviluppato un campo di applicazioni molto
vasto; aveva iniziato a collegare la tecnica alla teoria del cervello e aveva
sviluppato molte regole sulla forma. Da buon scrittore accademico, dal canto mio
avevo tracciato un solco molto più stretto. Le mie Mappe Mentali comprendevano
soltanto pochi elementi di forma, quasi nessun colore o immagine, e avevo
sviluppato un‟architettura di base piuttosto diversa. Le usavo quasi esclusivamente
per scrivere progetti, tuttavia in seguito iniziai a servirmene per preparare le mie
lezioni e per organizzare le cose da fare. Imparai come mantenere la profondità del
pensiero per periodi prolungati, usando le Mappe Mentali per strutturare e
sostenere vasti progetti di ricerca.
C‟erano molte ragioni per collaborare a questo libro. Una era la convinzione che
l‟unione dei nostri due modi di pensare avrebbe prodotto un libro migliore.
Un‟altra ragione era che eravamo entrambi profondamente entusiasti delle Mappe
Mentali e volevamo farle conoscere a quante più persone possibili. La terza aveva
a che fare con la frustrazione che avevo provato quando avevo tentato di insegnare
ad alcuni dei miei studenti la tecnologia del Mind Mapping. Numerosi tentativi
falliti mi convinsero che Tony aveva ragione quando diceva che la gente ha
bisogno di essere istruita non soltanto sulla tecnica, ma anche su come pensare.
Volevo un libro da poter dare alla gente dicendo: “Questo ti insegnerà a pensare e
lavorare come faccio io”.
Il processo lavorativo che ne è risultato è stato molto lungo. Ha preso la forma di
un dialogo sostenuto a intervalli regolari ma non frequenti, nel quale ognuno di noi
ha provato a far capire pienamente all‟altro le proprie idee. L‟80% circa di questo
libro è opera di Tony: tutta la teoria del cervello, il collegamento tra creatività e
memoria, le regole, gran parte della tecnica, quasi tutte le storie e tutti i riferimenti
ad altri tipi di ricerca. Suo è anche il testo, poiché ne ha curato quasi tutta
l‟elaborazione. Il mio contributo principale consiste nella strutturazione del libro e
nell‟aver sviluppato il concetto secondo il quale il vero potere delle Mappe Mentali
si manifesta attraverso l‟uso delle Idee Organizzative di Base (o BOI, dall‟inglese
Basic Ordering Ideas, ovvero i “titoli” o concetti chiave, in pratica i rami di primo
livello delle Mappe Mentali). Oltre a questo, ho svolto il compito di critico,
oppositore, seccatore, sostenitore e co-creatore dell‟idea.
Ci è voluto molto tempo prima di capire e apprezzare pienamente le reciproche
intuizioni, ma alla fine ci siamo trovati d‟accordo quasi su tutto. Benché sia un
processo lento, talvolta lo scrivere insieme può dare vita a un libro molto più
profondo e di portata ben più vasta rispetto a quanto potrebbe fare ciascun autore
individualmente. Questo libro ne è un esempio.
Tony Buzan Come ha detto Barry, abbiamo messo in pratica ciò che predicavamo e abbiamo
predicato ciò che mettevamo in pratica, poiché per scrivere Mappe Mentali
abbiamo usato la Mappa Mentale stessa. Da quindici anni procediamo così:
ciascuno elabora le proprie idee, che riporta su una Mappa Mentale, dopodiché ci
incontriamo per condividere i frutti delle nostre riflessioni. Dopo un‟approfondita
discussione, uniamo in qualche modo il tutto e generiamo il successivo gruppo di
idee, quindi ci soffermiamo a osservare la loro evoluzione naturale, disegniamo
ciascuno la Mappa Mentale di quello che sarà il passo successivo e ci incontriamo
di nuovo, per confrontarci e proseguire con il lavoro. La Mappa Mentale dell‟intera
opera ha dato vita alle Mappe Mentali di ciascun capitolo e ciascuna di queste è
servita come base per scrivere il testo.
Tutto il lavoro ha conferito un nuovo significato alla parola “fratello”,
specialmente alla parola “fratellanza”. Persino mentre ne stavamo scrivendo, ci
siamo resi conto che avevamo creato una “Mappa Mentale di gruppo” che
conteneva tutti gli elementi scaturiti dalle nostre menti, come pure i risultati
esplosivamente sinergici del loro incontro.
Oggi, a distanza di parecchi anni dalla prima pubblicazione di Mappe Mentali,
“Mind Mapping” è diventata un‟espressione nota a molti, dimostrandosi così un
fenomeno globale. Tuttavia, il suo potenziale in grado di rivoluzionare il modo in
cui pensiamo è qualcosa di cui i nostri lettori non sono ancora del tutto
consapevoli. Di sicuro, ci rendiamo conto che c‟è molto lavoro da fare affinché le
Mappe Mentali possano controllare il “direttore della conoscenza” – ossia il
cervello umano – nell‟ambito educativo, lavorativo e dell‟equilibrio della nostra
vita. Questo è il motivo per cui continuo incessantemente a girare il mondo
tenendo conferenze, seminari e laboratori su Mappe Mentali, memoria e creatività.
È altresì questo lo stimolo che mi spinge a promuovere il “Festival della Mente” e
tutte le altre manifestazioni a esso collegate, compresi i World Memory
Championships (insieme al mio amico e collega Raymond Keene, Ufficiale
dell‟Ordine dell‟Impero Britannico e Grande Maestro di scacchi) e altre attività,
disponibili in rete, organizzate dal gruppo Buzan ed elencate alla fine del libro
nella sezione “risorse online” dell‟Appendice.
Grazie allo sviluppo della tecnologia, è stato possibile elaborare il primo software
per Mappe Mentali, culminato con il lancio di iMindMap, il mio software ufficiale.
Tutto ciò ha portato a una sua più vasta popolarità in ambito lavorativo, educativo
e personale, tanto che la gente utilizza il software per organizzare, pianificare e
sviluppare il pensiero creativo. Come disse Bill Gates, uno dei più grandi
imprenditori al mondo, la “nuova generazione di software per il Mind Mapping
può anche essere utilizzata come una tabula rasa digitale che aiuti a collegare e
sintetizzare idee e dati, dando così vita a una nuova conoscenza”.
Ci auguriamo sinceramente che Mappe Mentali vi dia lo stesso brivido della
scoperta, la stessa emozione dell‟esplorazione e lo stesso piacere di comunicare
qualcosa e sviluppare idee creative che abbiamo provato noi.
Classico esempio di una Mappa Mentale completa dove vengono utilizzate parole,
immagini e gerarchie; questa categorizzazione dei concetti, con le relative
diramazioni, amplifica il potere della memoria. Questa Mappa è relativa all‟autore
Tony Buzan.
IL CERVELLO UMANO È UN TELAIO INCANTATO IN CUI MILIONI DI
NAVETTE SFRECCIANTI INTRECCIANO UNA TRAMA CHE SI
DISSOLVE, UNA TRAMA SEMPRE RICCA DI SIGNIFICATO, BENCHÉ
MAI STABILE, UNA MUTEVOLE ARMONIA DI SOTTOTRAME. È COME
SE LA VIA LATTEA INIZIASSE UNA DANZA COSMICA.
SIR CHARLES SHERRINGTON
PRIMA PARTE
IL POTERE INFINITO E IL POTENZIALE DEL CERVELLO
Soltanto durante l‟ultima manciata di secoli abbiamo iniziato a raccogliere
informazioni sulla struttura e il funzionamento del nostro cervello. Sebbene la
strada della completa comprensione sia ancora molto lunga (siamo sempre più
consapevoli che ciò che sappiamo è soltanto una frazione minuscola di quello che
c‟è da sapere), ora ne sappiamo abbastanza da cambiare, per sempre, la visione che
abbiamo di noi stessi e degli altri.
La Prima Parte del libro spiega la straordinaria struttura naturale del cervello
umano e lo stupefacente modo in cui opera la mente. Scoprirete che molti grandi
pensatori della storia (definiti in questo libro Grandi Cervelli) hanno utilizzato
capacità che tutti noi possediamo e capirete perché più del 95% delle persone sia
insoddisfatta delle proprie prestazioni mentali. Questa parte termina introducendo
una nuova modalità di pensiero avanzato, interamente incentrata sul cervello e
naturalmente traducibile in forma di Mappa Mentale: il Radiant Thinking, o
pensiero radiante.
Sintesi su Mappa Mentale dei primi tre capitoli del libro
QUESTO SORPRENDENTE CERVELLO
Questo capitolo rivela lo straordinario funzionamento del cervello umano.
Scoprirete quante sono le cellule cerebrali e in che modo incredibilmente
complesso e sofisticato interagiscano. Scoprirete anche la vera natura dei
sistemi di elaborazione delle informazioni del cervello e come l’emisfero
sinistro e l’emisfero destro comunichino tra loro costantemente mentre
ciascuno di essi svolge funzioni diverse. A mano a mano che procederete nella
lettura capirete la natura e il funzionamento del cervello, vi renderete conto
delle sue sorprendenti capacità e del suo incredibile potere.
LE MODERNE RICERCHE SUL CERVELLO
La cellula cerebrale Oggigiorno sappiamo che le cellule cerebrali non sono milioni, bensì un numero
stimato di 1000 miliardi per ogni cervello. Le cellule cerebrali preposte al pensiero
(neuroni) ammontano a 100 miliardi. Ogni cellula cerebrale contiene un vasto
complesso elettrochimico e un potente sistema di microelaborazione di dati e di
trasmissione che, a dispetto della sua complessità, non è più grande della testa di
uno spillo. Ognuna di queste cellule assomiglia a un superpolipo, con un corpo
centrale e decine, centinaia o migliaia di tentacoli. Non appena aumenta il livello di
ingrandimento, vediamo che ogni tentacolo è come il ramo di un albero, che si
irradia dal centro della cellula o nucleo. I rami della cellula cerebrale sono chiamati
dendriti (definiti come “marcature o strutture di forma simile a un albero”). Un
ramo particolarmente grande e lungo, chiamato assone, è la principale via d‟uscita
per l‟informazione trasmessa da quella cellula. Dendriti e assoni hanno lunghezze
comprese tra un millimetro e 1,5 metri, e sono punteggiati da protuberanze simili a
funghi, chiamate spine dendritiche e bottoni sinaptici.
Muovendoci oltre in questo super-microscopico mondo, scopriamo che ogni spina
dendritica/bottone sinaptico contiene un bel po‟ di sostanze chimiche, che sono i
più importanti messaggeri nel nostro processo umano di pensiero. Una spina
dendritica/bottone sinaptico di una cellula cerebrale è collegato a un bottone
sinaptico di un‟altra cellula cerebrale: quando l‟impulso elettrico viaggia attraverso
la cellula cerebrale, le sostanze chimiche vengono scambiate attraverso il
minuscolo spazio riempito di liquido tra le due cellule. Questo spazio è chiamato
spazio sinaptico. Le sostanze chimiche si inseriscono sulla superficie ricevente,
creando un impulso che viaggia attraverso la cellula cerebrale ricevente da dove è
diretto, verso una cellula cerebrale adiacente.
Una cellula cerebrale può ricevere impulsi in entrata da centinaia o migliaia di
punti di collegamento ogni secondo. La cellula, funzionando come in un immenso
centralino telefonico, calcolerà istantaneamente, microsecondo dopo
microsecondo, la somma dei dati di tutte le informazioni in entrata e le
reindirizzerà nel percorso appropriato.
Neurone multipolare (cellula nervosa) che riflette la struttura di una Mappa
Mentale
La formazione di Mappe Mentali Mentre un messaggio, un pensiero o un ricordo della memoria è trasmesso di
neurone in neurone, si crea una via nervosa di natura biochimica elettromagnetica.
Ognuna di queste vie neuronali è conosciuta come “traccia di memoria”. Queste
tracce di memoria o Mappe Mentali rappresentano una delle più entusiasmanti aree
delle moderne ricerche sul cervello e ci hanno portato a conclusioni sorprendenti.
Ogni volta che formuliamo un pensiero, la resistenza biochimica/elettromagnetica
lungo la via nervosa che porta quel pensiero si riduce. È come cercare di aprirsi un
sentiero nella giungla. La prima volta compiamo un grande sforzo poiché
dobbiamo farci strada attraverso la boscaglia. La seconda volta percorreremo quel
sentiero molto più facilmente grazie all‟operazione di pulizia che abbiamo fatto nel
primo viaggio. E più volte percorreremo quel sentiero, meno resistenza
incontreremo, fino a che, dopo molte ripetizioni, avremo creato un percorso largo e
scorrevole che richiede poche o nessuna operazione di ripulitura. Un processo
simile accade nel nostro cervello: più ripetiamo schemi o mappe di pensiero, meno
resistenza si crea. Ecco perché, e questo è un concetto di grande importanza, la
ripetizione aumenta la probabilità di ripetizione. In altre parole, più volte si verifica
un evento mentale, più è probabile che accada di nuovo.
Immagine dell‟interconnessione delle sinapsi tra due cellule cerebrali che
trasmettono informazioni
Possibilità infinite Dopo sessant‟anni di ricerca sulla natura delle cellule cerebrali, Petr Kouzmich
Anokhin dell‟Università di Mosca scrisse il saggio The Forming of Natural and
Artificial Intelligence, concludendo che:
“Possiamo dimostrare che ognuno dei 10 miliardi di neuroni nel cervello umano
ha una possibilità di connessione di 1 seguito da 28 zeri. Se un singolo neurone
ha questo potenziale, possiamo a malapena immaginare cosa può fare l’intero
cervello. Ciò significa che il numero totale delle possibili
combinazioni/permutazioni nel cervello, se scritto, sarebbe 1 seguito da 10,5
milioni di chilometri di zeri. Non esiste ancora umano che possa usare appieno
tutto questo potenziale. Per questo motivo, non accettiamo nessuna stima
pessimistica sui limiti del cervello umano. È senza limiti!”
Ogni singola cellula cerebrale è in grado di creare un collegamento e
ricomprendere fino a 10.000 o più cellule vicine nello stesso istante. È in questo
ricomprendere che si creano, si nutrono e si sviluppano gli infiniti schemi e le
infinite Mappe Mentali.
L’EMISFERO SINISTRO E L’EMISFERO DESTRO Alla fine degli anni Sessanta, il californiano Roger Sperry, che in seguito vinse il
premio Nobel per i suoi studi, annunciò i risultati delle sue ricerche sull‟area del
cervello più evoluta, la corteccia cerebrale (cioè lo strato più esterno).
Le scoperte iniziali di Sperry indicavano che le due parti, o emisferi, della
corteccia tendevano a spartirsi le più importanti funzioni cerebrali. L‟emisfero
destro era dominante nelle seguenti aree intellettuali: ritmo, consapevolezza
spaziale, Gestalt (capacità di cogliere l‟insieme come fenomeno sovraordinato
rispetto alla somma delle parti), immaginazione, sogni a occhi aperti, colore e
dimensioni. Il cervello sinistro era dominante in una diversa ma egualmente
importante gamma di abilità mentali: parole, logica, numeri, sequenzialità,
linearità, analisi e liste.
Le scoperte dimostrarono inoltre che, sebbene ciascun emisfero sia dominante in
alcune attività, entrambi sono fondamentalmente competenti in tutte le aree, e le
abilità mentali identificate da Roger Sperry sono in realtà distribuite su tutta la
corteccia.
Dire che le persone usano l‟emisfero sinistro (scienziati) o destro (artisti) limita il
nostro potenziale: possiamo essere l‟uno e l‟altro, e in effetti lo siamo. Come
affermato dal neuropsicologo cognitivo Michael Bloch: “Se ci definiamo persone
da „cervello destro‟ o da „cervello sinistro‟, limitiamo la nostra capacità di creare
nuove strategie”.
Le principali funzioni intellettive dei due emisferi
LA PSICOLOGIA DELL’APPRENDIMENTO – RICORDARE Le ricerche hanno dimostrato che, durante il processo di apprendimento, il cervello
umano ricorda soprattutto quanto segue:
• I primi elementi imparati (effetto priorità)
• Gli ultimi elementi imparati (effetto recenza)
Fine dell'estratto Kindle.
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