medicus mundi italia campagna faresquadracontrolafame anno … · 2015-11-02 · € 5000 (tra...
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“Medicus Mundi Italia ONLUS”, Ong per la cooperazione socio-sanitaria internazionale Via Martinengo da Barco 6/a – 25121 Brescia- Tel. +39 030 3752517 - CF 98011200171
www.medicusmundi.it – [email protected] – [email protected]
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Medicus Mundi Italia
Campagna
“Faresquadracontrolafame”
Anno 2015
Nuova Campagna 2015 p. 2 Cartolina p. 3 Informazioni tecniche sulla campagna p. 5 La fame nel mondo p. 7 Il contesto ambientale in Burkina Faso p. 10 Scheda Progetto 1000 giorni p. 14 MMI Chi siamo p. 17 Lo Staff p. 20
Brescia, 12 febbraio 2015
a cura di Monica Franchi
Nuova campagna 2015 Campagna “Faresquadracontrolafame”
“Medicus Mundi Italia ONLUS”, Ong per la cooperazione socio-sanitaria internazionale Via Martinengo da Barco 6/a – 25121 Brescia- Tel. +39 030 3752517 - CF 98011200171
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Nuova Campagna 2015
Titolo: Campagna umanitaria “Farequadracontrolafame”
Ente promotore: “Medicus Mundi Italia ONLUS”, Ong per la cooperazione socio-sanitaria internazionale
Perché il nome “Faresquadracontrolafame” – Per nutrire la vita. Tu puoi fare la
differenza!
E’ divenuta prassi consolidata per Medicus Mundi Italia la promozione di una Campagna raccolta fondi
annuale. Quella che viene proposta quest’anno 2015 – anno in cui la comunità mondiale si è posta come
scadenza per valutare i risultati raggiunti in riferimento agli Obiettivi del Millennio - focalizza nuovamente
l’attenzione sulla malnutrizione in Burkina Faso, stante il Progetto 1000 giorni che MMI ha ivi in essere dal
2015 al 2017.
Nonostante il significativo progresso nella lotta contro la fame compiuto dal 1990, il numero di persone che
soffre la fame nel mondo è oggi ancora molto alto, troppo alto. 805 milioni di persone risultano denutrite
(periodo di osservazione 2012-2014); ad esse, si aggiungono i 2 miliardi di individui che soffrono della
cosiddetta “fame nascosta” dovuta a carenza di micronutrienti, i cui effetti negativi sono particolarmente
devastanti nei primi 1000 giorni di vita di un bambino, cioè nel periodo che va dal concepimento ai due anni
di età (vedi p. 15 per dettagli).
La regione del pianeta terra che è tutt’ora più colpita dalla fame è l’Africa a sud del Sahara che, nonostante
i miglioramenti, mantiene il punteggio più alto dell’indice della fame. Tutti i paesi dell’Africa hanno
registrato un miglioramento, espresso da una diminuzione dell’indice, ma inferiore rispetto alle altre
regioni del mondo. Addirittura Burundi e Comore hanno registrato un peggioramento!
Nel 2015, Medicus Mundi Italia intende affrontare questa situazione - #pernutrirelavita - anche con il
Progetto 1000 giorni in Burkina Faso con cui rivolge la propria attenzione sia alla madre che al bambino nei
primi 1000 giorni a partire dal concepimento, attraverso alcuni interventi puntuali quali lo screening della
malnutrizione e la distribuzione di alimenti arricchiti di vitamine e minerali essenziali, attraverso interventi
puntuali in applicazione di protocolli e programmi che il Burkina Faso si è dato e che non sempre riesce ad
attuare per mancanza di personale specializzato o per mancanza di fondi.
“Faresquadracontrolafame” indica come MMI intenda portare il proprio contributo contro la fame, per
poter concorrere a realizzare parte di una programma mondiale. E con la frase “Tu puoi fare la differenza”
MMI intende coinvolgere tutti gli individui dell’umanità in un gioco di squadre collettivo (come auspicato
dalla FAO), in una partita che si svolge fra due avversari: da un lato i 7,2 miliardi di persone del pianeta terra
(dato 2014), dall’altro la fame. E’ quindi una partita giocata da moltissimi individui, da Enti governativi e
non, da ong o associazioni, in sostanza da tutti coloro che intendono dar voce allo sdegno contro
l’ingiustizia della fame.
Solamente così, dunque, radunando le forze di ogni collettività ed orientando gli obiettivi strategici, si
riuscirà a far sì che le squadre in campo diano definitivamente “scaccomatto” alla fame.
#faresquadracontrolafame
Cartolina logo Campagna “Faresquadracontrolafame”
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CARTOLINA LOGO
Cartolina logo Campagna “Faresquadracontrolafame”
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POSTER
Informazioni tecniche Campagna “Faresquadracontrolafame”
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Informazioni tecniche sulla campagna
Il logo della Campagna “Faresquadracontrolafame” La fotografia della cartolina (©Medicus Mundi Italia) viene assunto come logo della Campagna.
Lancio della campagna a. Lancio
Martedì 3 marzo 2015, h. 12
Sede di Medicus Mundi Italia – Via Martinengo da Barco 6/a - Brescia
b. Relazioni:
Giampiero Carosi, Un progetto in Burkina Faso a sostegno della salute materno-
infantile e contro la malnutrizione infantile
Massimo Chiappa, MMI in Burkina Faso: scelta di continuità di progetti.
Obiettivo Raccolta fondi a sostegno del Progetto 1000 giorni (Salute e nutrizione della madre e del bambino nella
Regione del Centro-Ovest in Burkina Faso: Protezione dei primi 1000 giorni di vita cruciali per la crescita del
bambino), realizzato con il co-finanziamento del Ministero Affari Esteri e volto a favorire la diminuzione
della malnutrizione cronica infantile nella Regione del Centro Ovest. Nello specifico, il progetto si propone
di migliorare la copertura dei servizi offerti dai Centri di Salute della Regione nel campo della prevenzione,
dello screening e della presa in carico della malnutrizione cronica infantile durante i primi 1.000 giorni di
vita del bambino.
Obiettivo specifico della Campagna “Faresquadracontrolafame”
Con la Campagna “Faresquadracontrolafame” MMI si prefigge di raccogliere complessivamente sulle tre
annualità € 50.000 (cinquantamila), equivalente circa al 77% dell’intero importo a carico MMI (€ 65.401,60),
come da scheda progetto allegata.
Costi previsti € 5000 (tra tipografia e stampa del materiale vario, promozione audio-video ecc., promozione sui social
networks ecc.) pari al 10% dell’income previsto.
Attività previste Per il raggiungimento dell’obiettivo, sono previste le seguenti attività:
Online
Donazioni online con materiale predisposto all’uopo e diverse possibilità di contributo da €
1 in su, in modo da poter offrire la possibilità di condivisione ad un più ampio numero di
persone, vista la difficoltà economica delle famiglie in questi anni di crisi.
Direct mail con inoltro di newsletter (n. 3 nell’arco degli 11 mesi – Lancio campagna, giugno
e s. Lucia)
Promozione su Facebook
Informazioni tecniche Campagna “Faresquadracontrolafame”
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Offline
Inoltro di lettere mirate per sollecitare contributo
Face-to-face mediante eventi di piazza e banchetti specifici con materiale illustrativo
Varie tipologie promozionali presso aziende, istituti di credito, club services
Materiale promozionale Verranno predisposti i seguenti materiali:
CARTOLINA – Verrà predisposta una sola cartolina che diventerà il logo della Campagna. Stampa
5000.
POSTER in formato A3 – riducibile a locandina in formato A4 – per distribuzione. Stampa 20 copie.
Ampia attenzione verrà data all’uso delle keywords su tutto il materiale divulgativo.
Media-strategy -Lancio della Campagna “Faresquadracontrolafame” Per il lancio della Campagna, MMI intende utilizzare tutti i possibili canali di informazione:
Quotidiani, periodici siano essi online e offline
TV e radio, con particolare predilezione per quelle locali
Social network: #faresquadracontrolafame - #pernutrirelavita - #tupuoifareladifferenza -
#progetto1000giorni
avendo cura di predisporre per tempo il corretto materiale divulgativo.
Policy di MMI per la Campagna “Faresquadracontrolafame” Nell’ottica di trasparenza che la contraddistingue da sempre, MMI si atterrà ai seguenti precetti di corretta
operatività:
A. RAPPORTO CON I DONATORI - Oltre al dettagliato consuntivo finale, MMI si impegna a diffondere n. 2
(due) aggiornamenti con tabelle riassuntive di quanto raccolto.
B. RAPPORTO CON I PARTNER DEL PROGETTO – MMI si impegna ad indicare in modo preciso sul materiale
promozionale nomi e loghi (ove concesso) dei Partner del Progetto in Burkina Faso.
C. DEDUCIBILITÀ FISCALE - MMI si impegna ad indicare su tutto il materiale promozionale (online e offline)
uno specifico riferimento alle NORME DI DEDUCIBILITÀ FISCALE.
D. LEGGE SULLA PRIVACY - MMI si impegna a trattare i dati personali raccolti nel rispetto della LEGGE SULLA
PRIVACY.
La fame nel mondo Campagna “Faresquadracontrolafame”
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LA FAME NEL MONDO
Contestualizzazione
E’ divenuta prassi consolidata per Medicus Mundi Italia la promozione di una Campagna raccolta
fondi annuale. Quella che viene proposta quest’anno il 2015 – anno in cui la comunità mondiale si è
posta come scadenza per valutare i risultati raggiunti in riferimento agli Obiettivi del Millennio -
converge nuovamente la propria attenzione sulla malnutrizione in Burkina Faso, stante il Progetto
1000 giorni che MMI ha ivi in essere dal 2015 al 2017.
805 milioni di persone soffrono, al giorno d’oggi, la fame, vale a dire 1 su 9 della popolazione
mondiale. Nonostante i progressi compiuti nella riduzione della fame cronica nel corso di tutti gli
anni Ottanta e Novanta, nonostante il 1° Obiettivo di Sviluppo del Millennio fosse dimezzare la
percentuale di chi soffre la fame tra il 1990 e il 2015, nell’ultimo decennio si è registrato un lento
ma costante aumento della fame.
Ma un numero ben superiore di persone soffre della cosiddetta “fame nascosta” dovuta a carenza
di micronutrienti. Colpisce più di 2 miliardi di individui al mondo, ovvero una persona su tre (FAO
2013). La fame nascosta può avere effetti devastanti: può pregiudicare le facoltà intellettive,
compromettere le condizioni di salute, diminuire la produttività e perfino portare alla morte. Gli
effetti negativi sulla salute e la sopravvivenza dei bambini sono particolarmente acuti, soprattutto
nei primi mille giorni di vita che vanno dal concepimento ai due anni di età, quando le conseguenze
a livello fisico e cognitivo sono le più gravi. Le carenze di micronutrienti, anche solo lievi o
moderate, possono pregiudicare il benessere e lo sviluppo di un individuo. Oltre a compromettere
la salute umana, la fame nascosta può limitare lo sviluppo socioeconomico, soprattutto nei Paesi a
basso e medio reddito. Gli interventi per combattere la fame nascosta e migliorare i risultati
nutrizionali si concentrano di solito su donne, neonati e bambini piccoli.
(fonte: http://www.cesvi.org/www.cesvi.org/GHI_ITA_2014.pdf, p. 21 e segg.)
I bambini
Si stima che siano 200 milioni i bambini che, nei paesi in via di sviluppo, soffrono di una qualche
forma di malnutrizione (fonte: La malnutrizione dei bambini, UNICEF, 2012). Purtroppo, spesso la
fame è ereditata: fino a 17 milioni di bambini nascono ogni anno sottopeso, a causa di
un'insufficiente alimentazione materna, prima e durante la gravidanza. (fonte: WFP,
http://it.wfp.org/node/5559)
Le donne
Le donne sono il primo produttore di cibo al mondo. Eppure, tradizioni culturali e strutture sociali
spesso inducono le donne ad essere maggiormente colpite dalla fame e dalla povertà rispetto agli
uomini. Una madre sottopeso a causa di un'alimentazione inadeguata ha più probabilità di dare alla
luce un bambino sottopeso rispetto ad una madre ben nutrita.
Circa il 50 per cento delle donne incinte nei paesi in via di sviluppo soffre di mancanza di ferro
(fonte: Unicef) e ciò significa che 315.000 donne muoiono ogni anno per emorragie durante il
La fame nel mondo Campagna “Faresquadracontrolafame”
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parto. Per questo, le donne, specialmente se in stato interessante o in fase d'allattamento, spesso
necessitano di alimenti specifici o in maggior quantità. (fonte: WFP, http://it.wfp.org/node/5559)
Cause della fame (fonte: FAO - http://it.wfp.org/la-fame/le-cause-della-fame)
Ambiente naturale - Si registra un aumento dei disastri naturali, come le inondazioni, le
tempeste tropicali e i lunghi periodi di siccità, con terribili conseguenze per la sicurezza
alimentare nei paesi poveri e in via di sviluppo. La siccità è oggigiorno la causa più comune
della mancanza di cibo nel mondo.
Conflitti - Dal 1992, la percentuale delle crisi alimentari causate dall'uomo, di breve o lunga
durata, è più che raddoppiata, passando dal 15 al 35 per cento e molto spesso sono i
conflitti ad esserne la causa scatenante.
Il circolo vizioso della povertà - Nei paesi in via di sviluppo gli agricoltori spesso non
possono permettersi l'acquisto di sementi sufficienti a produrre un raccolto che
soddisferebbe i bisogni alimentari delle proprie famiglie. Agli artigiani mancano i mezzi per
acquistare il materiale necessario a sviluppare le proprie attività. Molti altri non hanno né
acqua, né terra né l'istruzione necessaria a costruire le fondamenta di un futuro sicuro.
Le infrastrutture agricole - A lungo termine, il miglioramento delle tecniche agricole
rappresenta la soluzione più immediata alla povertà e alla fame.
L'eccessivo sfruttamento dell'ambiente - Tecniche agricole arretrate, deforestazione ed
eccessivo sfruttamento dei campi e dei pascoli stanno mettendo a dura prova la fertilità
della terra e aprendo la strada al rischio della fame.
L’Indice Globale della Fame – Cos’è
(fonte: http://www.cesvi.org/www.cesvi.org/GHI_ITA_2014.pdf)
L'Indice globale della fame (o GHI, Global Hunger Index) è uno strumento statistico per la raccolta
di dati sulla fame nel mondo e sulla malnutrizione nei diversi Paesi. Il rapporto viene sviluppato
annualmente da IFPRI in collaborazione con Welthungerhilfe e Concern Worldwide, partner europei
del network di Alliance2015. L'edizione italiana è curata da Cesvi, che ha seguito le ultime 7 edizioni
del GHI, grazie al supporto della Commissione Europea e Coop Lombardia.
L'indice è uno strumento sintetico per misurare un fenomeno multidimensionale e complesso come
la fame, ed è composto dalla media di tre indicatori:
la percentuale di bambini sottopeso
il tasso di mortalità infantile sotto i 5 anni
la percentuale di popolazione che non ha accesso a una quantità adeguata di calorie.
Ogni anno il GHI – oltre all'aggiornamento dei dati sulla fame nel mondo a livello regionale,
nazionale e locale – si concentra su un tema specifico che ben rappresenta la multidimensionalità
del problema “fame” e delle sue possibili soluzioni
La fame nel mondo Campagna “Faresquadracontrolafame”
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Termini usati per i differenti concetti di fame
(fonte: http://www.cesvi.org/www.cesvi.org/GHI_ITA_2014.pdf, p. 21 e segg.)
Fame (Hunger): malessere legato alla mancanza di cibo
Denutrizione (undernourishment) o carenza di cibo: cronica carenza di calorie, con un consumo di
meno di 1800 chilocalorie al giorno, quantità minima necessaria per vivere una vita sana e
produttiva.
Sottonutrizione (undernoutrition): carenza di energia, proteine e/o micronutrienti
Sovranutrizione (overnutrition): assunzione eccessiva di energia o micronutrienti
Malnutrizione (malnutrition): condizione fisiologica anormale, tipicamente dovuta all’assunzione di
un’erronea quantità e/o tipologia di alimenti; comprende la sottonutrizione e la sovranutrizione.
Per ulteriori approfondimenti:
2014 Indice Globale della Fame. La fame nascosta, a cura di CESVI, Milano 2014 -
http://www.cesvi.org/www.cesvi.org/GHI_ITA_2014.pdf
Programma Alimentare Mondiale (WFP, World Food Program) - http://it.wfp.org/cosa-facciamo
UNICEF-WHO-The World Bank: Joint child malnutrition estimates - Levels and trends -
http://www.who.int/nutgrowthdb/estimates/en/
WHO Hunger Statistics - http://un.org.au/2014/05/14/who-hunger-statistics/
La fame in Burkina Faso Campagna “Faresquadracontrolafame”
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LOTTA ALLA MALNUTRIZIONE INFANTILE IN BURKINA FASO : 10 ANNI DI
RIFLESSIONE E DI LAVORO DI MEDICUS MUNDI ITALIA NELLA REGIONE DEL
CENTRO-OVEST DEL BURKINA FASO, a cura di Virginio Pietra e Marina Martinetto.
AL PRINCIPIO FU L’AIDS
Siamo all’inizio degli anni 2000. MMI, gli Spedali Civili e l’Università di Brescia instaurano una
collaborazione con i Religiosi Camilliani in Burkina Faso, per la Prevenzione della Trasmissione
dell’HIV dalla Madre al Bambino (PTMB) e la terapia dell’AIDS (Progetto ESTHER). È in questo
contesto che, nel 2004, i nostri pediatri, per curare i bambini HIV+ gravemente malnutriti,
incominciano a usare il Plumpynut, un alimento terapeutico pronto all’uso, previsto dai protocolli
OMS/UNICEF ma ancora sconosciuto in Burkina Faso. Il Plumpynut è una pasta a base d’arachide, di
elevatissimo valore nutrizionale (500 calorie e 11,6 grammi di proteine in 92 grammi), e pronto
all’uso, cioè imballato in un sacchetto di carta d’alluminio che basta aprire e far succhiare al
bambino. Il suo uso, in sostituzione dei latti speciali d’uso ospedaliero, permette di affidare alle
mamme, a casa, il trattamento dei figli colpiti da malnutrizione acuta grave non complicata, che
prima era necessario ricoverare.
Tra gli ospedali camilliani in cui il nuovo protocollo di PTMB e di presa in carico dei bambini
sieropositivi è introdotto, c’è quello di Nanoro, un Distretto rurale della Regione del Centro Ovest.
LA BUONA PAPPA
La PTMB prevede anche che i bambini nati da madre HIV+ siano svezzati prima degli altri - per i
quali l’OMS consiglia il prolungamento dell’allattamento materno «il più a lungo possibile» - per
ridurre il rischio di trasmissione dell’infezione, di cui il latte materno può essere veicolo. Per lo
svezzamento, si comincia a utilizzare a Nanoro le farine di complemento a base di prodotti locali
(miglio, soia, arachide), arricchite con vitamine e minerali. Sono farine prodotte in unità artigianali
di piccole o piccolissime dimensioni, con produzioni che variano dai 100 ai 1.000 kg/mese e una
lavorazione basata essenzialmente su metodi manuali o attrezzature meccaniche molto semplici. Di
queste farine si usa all’inizio la più nota, «l’antenata» di tutte quante: il MISOLA®, comperato
presso il Centro Medico San Camillo di Ouagadougou, uno dei centri «storici» di produzione. Anche
l’ospedale di Nanoro e un centro di salute del distretto (Temnaoré), producono farine infantili, la
cui qualità dovrà però essere migliorata per rispondere ai criteri nutrizionali e microbiologici di un
prodotto per l’infanzia.
LA TRASMISSIONE DELLA FAME DALLA MAMMA AL BAMBINO
L’esperienza con i bambini di madre HIV+, che ricevono le farine arricchite, dimostra che questi
bambini sono spesso più rotondetti degli altri: gli altri, dopo i 6 mesi d’età, hanno quasi tutti un
peso ai limiti inferiori della norma – o sono decisamente sottopeso -, perché le pappe tradizionali
non sono abbastanza nutrienti per farli crescere bene.
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Le attività di PTMB portano anche altre scoperte. Nelle Maternità rurali, s’è visto in che condizioni
di malnutrizione e di anemia siano le donne che le frequentano. Bambini malnutriti, mamme
malnutrite, sfinite dalle gravidanze (6,5 in media per donna!). L’uso dei contraccettivi per evitare le
gravidanze ravvicinate, che sono una delle principali cause del cattivo stato di salute delle mamme
e della malnutrizione dei bambini, benché previsto nel «pacchetto» delle prestazioni materno-
infantili, comincia appena a diffondersi e trova molti oppositori. D’altra parte, la
«modernizzazione» ha fatto saltare i sistemi tradizionali di controllo delle nascite, come la
proibizione dei rapporti sessuali fino a quando l’ultimo nato non aveva un certo grado di autonomia
(per esempio, poteva camminare).
La donna stessa ci tiene a fare molti bambini, perché l’essere una «buona riproduttrice» è l’unico
valore sociale che le viene riconosciuto. Spesso, nelle famiglie poligame, scatta la competizione tra
co-spose : «Se lei ha fatto un figlio, devo farlo anch’io, altrimenti mio marito tratterà lei meglio di
me». «Trattare meglio», non significa qui regali superflui: significa cibo a sufficienza, pagamento
delle medicine, bicicletta per andare al mercato… Della donna che non fa figli si dice che “mangia il
tô (la polenta di miglio) a sbafo”. D’altra parte, cent’anni fa, in Italia, alla donna sterile si citava il
proverbio “Il ramo che non dà frutto si getta nel fuoco”.
MMI comincia in questo periodo – grazie a un finanziamento della Fondazione della Comunità
Bresciana - a sostenere i servizi di salute materno-infantile per garantire almeno la gratuità dei
micronutrimenti (ferro, acidofolico, Vitamina A) che le donne devono assumere in gravidanza e in
post-partum. Questi micronutrimenti, che teoricamente dovrebbero essere dispensati
gratuitamente, sono invece spesso a pagamento, perché la sovvenzione statale non è sufficiente. E
le donne povere non hanno soldi per comperarli.
Nel frattempo, MMI aiuta il Distretto a mettere in ordine i magazzini, scoprendo che ci sono decine
di cartoni di Plumpynut, dati dall’UNICEF e inutilizzati. Perché non li si usa ? Non certo perché nel
Distretto non ci siano casi di malnutrizione acuta grave, ma perché il personale dei dispensari non la
sa riconoscere né usare il Plumpynut, perché la malnutrizione è così generalizzata che tutti la
considerano normale e ci si sono rassegnati, comprese le mamme che, essendo quasi sempre
anemiche, non hanno energie per battersi, neppure per i loro bambini.
2012: L’ANNO DELLA CARESTIA
Si arriva intanto al 2012, un anno durissimo per i contadini burkinabé. La crisi alimentare
preannunciata dalla siccità dell’anno precedente ha compromesso i raccolti, in Burkina come negli
altri Paesi saheliani. Nella Regione del Centro Ovest, i Distretti a più elevato rischio di carestia sono
Nanoro e quello confinante, Reo. Grazie a un finanziamento ECHO, l’agenzia europea per
l’emergenza, MMI - insieme all’ONG LVIA e ai due distretti sanitari -si impegna nella lotta alla
malnutrizione acuta. Si organizzano delle campagne trimestrali di screening porta a porta. Uno
strumento molto semplice permette anche agli agenti di salute dei villaggi, molti dei quali
analfabeti, di identificare una buona parte dei casi di malnutrizione: il braccialetto tricolore MUAC
(Mid-Upper Arm Circumference). Si misura la circonferenza del braccio del bambino: verde, va
bene; giallo, è moderatamente malnutrito; rosso, è gravemente malnutrito. Se è giallo o rosso, il
bambino viene riferito al dispensario e preso in carico dal personale sanitario, formato ai protocolli
OMS/UNICEF e quindi all’uso del Plumpynut. Almeno il 75% dei bambini malnutriti gravi guarisce
così, senza bisogno di altri interventi, né di ricovero. Se il bambino presenta delle complicazioni, il
dispensario lo riferisce all’ospedale di distretto.
La fame in Burkina Faso Campagna “Faresquadracontrolafame”
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Dal 2013, l’intervento è esteso a tutta la Regione, vasta quasi quanto la Lombardia, passando da
100.000 a 280.000 bambini da controllare ogni tre mesi e da 60 a 187 centri di salute coinvolti.
I risultati dell’intervento sono monitorati grazie all’Inchiesta Nutrizionale Nazionale annuale: fino al
2013, la prevalenza della malnutrizione acuta nel Centro Ovest resta oltre il 10% - considerata
soglia «critica» da parte dell’OMS – poi scende progressivamente, avvicinandosi all’obiettivo «
meno del 5% » fissato a livello internazionale per il 2025.
Nel Distretto di Nanoro, con i fondi raccolti dalle campagne «Nonmangiaredasolo» e
«Chicchiperlavita», Medicus Mundi integra gli interventi di emergenza con iniziative per prevenire
la malnutrizione dei bambini - sia acuta che cronica - e sostenere l’alimentazione delle mamme,
utilizzando su scala più larga le farine infantili arricchite e continuando ad assicurare la disponibilità
di micronutrimenti nelle 20 Maternità del distretto.
La prevenzione della malnutrizione è la battaglia del futuro. La malnutrizione cronica e acuta incide
pesantemente sulla qualità delle risorse umane di un paese e ne condiziona lo sviluppo, perché
porta una diminuzione del rendimento scolastico e delle capacità lavorative.
Con un finanziamento della Fondazione CARIPLO-Regione Lombardia MMI, in consorzio con LVIA e
Mani Tese, continua a sviluppare le attività, ma soprattutto s’impegna (2013) nella produzione di
farine infantili arricchite. MMI sostiene la produzione di MISOLA® al Centro Medico San Camillo di
Ouagadougou e aiuta i centri di produzione già esistenti nel Distretto di Nanoro a crescere per
produrre farine che rispondano alle norme nazionali: formazione del personale, dotazione di
attrezzature, garanzia di materie prime di buona qualità e controlli periodici. Le materie prime sono
fornite da associazioni di contadini che lavorano con LVIA e Mani Tese ; un microbiologo esperto in
qualità degli alimenti ne verifica la conformità agli standard richiesti. Grazie alle differenti attività di
promozione dell’utilizzo delle farine arricchite, si ottiene anche da ECHO di acquistarne per i
bambini malnutriti gravi in via di guarigione della Regione, per evitare le ricadute.
GLI ANNI 2015-2017
Nei prossimi 3 anni (2015-2017), Medicus Mundi Italia intende affrontare questa situazione anche
con il Progetto 1000 giorni in Burkina Faso con cui rivolge la propria attenzione alla madre e al
bambino nel periodo che va dal concepimento ai 2 anni di vita, tramite la somministrazione di
supplementi minerali e vitaminici in gravidanza e nel post partum, la promozione dell’allattamento
esclusivo fino ai 6 mesi di vita e la successiva introduzione, in complemento al latte, di farine
infantili arricchite, di fabbricazione locale. Tutto questo in applicazione di protocolli e programmi
che il Burkina Faso si è dato ma che non sempre riesce ad attuare per mancanza di personale
specializzato o per mancanza di fondi.
Il programma d’attività che sarà realizzato su finanziamento della Cooperazione italiana è l’erede di
questo patrimonio d’esperienze. Queste attività reggeranno? Pensiamo di sì, perché sono ormai
molte le ONG e le istituzioni che ne fanno una priorità. Ma occorre che la cooperazione
internazionale e le ONG, nell’ambito delle azioni per la salute materno-infantile, scommettano sulla
trasformazione delle materie prime locali per l’alimentazione delle mamme e dei bambini, in un
partenariato tra salute e agricoltura che MMI ha già messo in moto.
La fame in Burkina Faso Campagna “Faresquadracontrolafame”
“Medicus Mundi Italia ONLUS”, Ong per la cooperazione socio-sanitaria internazionale Via Martinengo da Barco 6/a – 25121 Brescia- Tel. +39 030 3752517 - CF 98011200171
www.medicusmundi.it – [email protected] – [email protected]
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Lotta contro la malnutrizione acuta severa nella Regione del Centro Ovest in
Burkina Faso (ECHO/LVIA/MMI): i risultati.
25%
19%
22%
34%
Bambino normale
Ritardo di crescitamoderato (- 1 SD)
Ritardo di crescitagrave ( - 2 SD)
Ritardo di crescitagravissimo (3 SD e +)
Malattia e ritardo di
crescita alla Pediatria
dell'ospedale di Nanoro
Le patologie sono spesso associate al ritardo di crescita (malnutrizione cronica). Nel grafico, i bambini ricoverati nei mesi di ottobre-novembre 2014: solo il 25% di loro ha una crescita normale.
ANNO 2011 2012 2013 2014
Strutture sanitarie coinvolte - 60 187 187
Personale sanitario formato - 261 327 50
Agenti di salute comunitari per lo screening domiciliare
- 800 1.800 1.800
Bambini sottoposti a screening ogni trimestre
- 100.000 250.000 280.000
Malnutriti acuti gravi curati - 5.000 13.000 11.000
Prevalenza della malnutrizione acuta nella Regione (dati inchiesta nutrizionale nazionale)
10,9% 10,5% 9,5% 6,9%
La fame in Burkina Faso Campagna “Faresquadracontrolafame”
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E' il grafico che serve al personale sanitario per controllare se il bambino prende peso normalmente. l'area verde rappresenta il peso minimo e massimo che il bambino dovrebbe avere, secondo i mesi d'età. Al suo interno, le pesate mensili sono segnate come un punto, poi si uniscono i punti in una linea: la curva di crescita.
Linea verde: se, dopo i sei mesi, gli alimenti di complemento che riceve sono adeguati, il bambino
continua a crescere.
Linea gialla: se, dopo i sei mesi, il bambino riceve solo la "pappa" tradizionale, prende poco peso e scende verso il limite inferiore della curva.
Linea rossa: la scarsa
alimentazione rende il bambino più fragile e una qualsiasi malattia basta a farlo scendere sotto il limite inferiore della curva. Se non c'è trattamento né recupero nutrizionale, il suo rischio di morire è elevato.
Il cammino della salute e della crescita
Mesi
Ch
ilo
gram
mi
Scheda Progetto 1000 giorni Campagna “Faresquadracontrolafame”
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SCHEDA PROGETTO 1000 GIORNI
Titolo specifico. Salute e nutrizione della madre e del bambino nella Regione del Centro-Ovest in Burkina
Faso: Protezione dei primi 1000 giorni di vita cruciali per la crescita del bambino
A. Progetto in partenariato tra:
a. Medicus Mundi Italia
b. LVIA – Associazione Internazionale Volontari Laici
B. Co-finanziato da
MAECI – Ministero degli Affari Esteri
C. Luogo di intervento
Burkina Faso, Regione del Centro Ovest - Distretti sanitari di Koudougou, Leo, Nanoro, Reo, Sapouy.
D. Durata
36 mesi (2015-2017)
E. Origine del progetto
Il progetto nasce dalla collaborazione tra MMI e LVIA, che operano nel Centro Ovest del Burkina Faso da oltre un
decennio e concordano sulla necessità di promuovere un intervento comune per contribuire alla lotta alla
malnutrizione nella Regione del Centro Ovest, con attenzione alle categorie più deboli, donne e bambini, facendo
riferimento a indicazioni e protocolli di OMS, UNICEF e ai programmi sanitari nazionali. Nel 2011 hanno iniziato un
intervento regionale di lotta alla malnutrizione acuta severa (MAS). L’attuale progetto intende migliorare la
copertura dei servizi di consultazione prenatale e infantile nelle strutture di primo livello della Regione, in particolare
nel campo della prevenzione, dello screening, della presa in carico della malnutrizione cronica infantile, nonché
dell’accesso all’acqua potabile.
F. Obiettivi in carico a MMI
Accelerare la diminuzione della malnutrizione cronica infantile nella Regione del Centro Ovest. Nello specifico il
progetto si propone di migliorare la copertura dei servizi offerti dai Centri di Salute della Regione nel campo della
prevenzione, dello screening e della presa in carico della malnutrizione cronica infantile durante i primi 1.000 giorni
di vita del bambino.
G. I beneficiari diretti delle azioni saranno:
circa 180.000 gestanti e 150.000 mamme in post-partum attese nei Centri di Salute;
47.000 bambini 0-23 mesi seguiti in 65 Centri di Salute dei Distretti di Nanoro e Reo, di cui 35.000 tra i 6 e i 23
mesi;
300 operatori socio-sanitari formati
Contesto locale
Nei circa 22.000 Km2 su cui si estende il Centro Ovest del Burkina vivono quasi 1,5 ml di abitanti.
La mortalità infantile nella Regione presenta valori molto elevati (142/1.000), superiori alla media nazionale. Secondo l’UNICEF,
quasi la metà dei decessi è dovuta alla malnutrizione. Il 18% delle donne in età fertile è malnutrito e il 50% è anemico.
Nella Regione la popolazione fa riferimento a cinque Distretti Sanitari: Koudougou, Leo, Nanoro, Reo, Sapouy, coordinati dalla
Direzione Regionale della Salute (DRS). I dati sulle prestazioni prenatali evidenziano che l’80% delle gestanti effettua 1 visita prima
del parto, ma solo il 30% si presenta alle 4 visite previste poiché la sovvenzione statale copre solo il 50% delle spese. Circa 1/3 dei
bimbi soffre di ritardo della crescita, di cui il 10% in forma severa e circa 1/3 fra i 6-23 mesi è anemico.
Causa principale della malnutrizione materno-infantile è la discriminazione alimentare che riserva solo agli uomini l’accesso alle
proteine animali, nonostante le donne svolgano un doppio lavoro, agricolo e domestico, e affrontino in media 6-7 gravidanze e
allattamenti. La malnutrizione femminile si ripercuote gravemente sulla sopravvivenza dei figli nei primi 1.000 giorni di vita, che
iniziano con il concepimento. I bambini risentono delle carenze alimentari della madre, dell’allattamento non esclusivo nei primi 6
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mesi e, in seguito, di un’alimentazione di complemento inadeguata basata solo su farina di miglio diluita in acqua (“bouillie”) con
un apporto quasi nullo in lipidi, proteine, sali minerali e vitamine. Localmente vengono prodotte farine infantili di qualità ed
esistono ricette per il miglioramento delle “bouillies”, tuttavia il personale dei Centri di Salute (CS) non è formato e non possiede
l’equipaggiamento necessario per sensibilizzare le madri e fornire loro dimostrazioni pratiche per la trasformazione e la
preparazione degli alimenti.
Condizione non meno importante è la scarsa disponibilità di acqua potabile che mette in pericolo la salute dei bambini a rischio di
dissenteria. Il 75% dei CS non è attrezzato per fornire acqua potabile e, in conseguenza, condizioni igieniche adeguate, aumentando
così il rischio di ulteriori complicazioni nella presa in carico dei pazienti.
Attività previste Elaborazione di linee guida e moduli formativi relativi all'alimentazione minima accettabile, realizzazione di un
workshop regionale
Editing e riproduzione di moduli di formazione sul counselling delle madri, l’utilizzo e la trasformazione di prodotti locali e la fortificazione degli alimenti
Verifica dei bisogni per i servizi prenatali e post partum a favore di gestanti e mamme forniti dai 180 Centri di Salute
Fornitura ai Centri di Salute di micronutrienti, farmaci e materiali di consumo per gestanti e madri post-partum
Advocacy per l’aumento delle dotazioni statali per l’acquisto di farmaci e supplementi per gestanti e madri in post-partum
Inchiesta su copertura e accesso alle prestazioni prenatali presso 10.000 famiglie
Aggiornamento/formazione di 2 operatori sanitari per 65 Centri di Salute sull’ allattamento materno esclusivo per bambini da 0 a 6 mesi e alimentazione minima accettabile da 6 a 23 mesi
Selezione e formazione di 65 animatrici per le prestazioni di supporto al personale sanitario dei Centri di Salute per bambini 0-23 mesi
Equipaggiamento di kit per trasformazione e preparazione di alimenti di complemento e realizzazione di dimostrazioni alimentari in 65 Centri di salute
Approvvigionamento in alimenti fortificati/ fortificanti per bambini 6-23 mesi
Supervisione e monitoraggio da parte di 2 nutrizionisti delle prestazioni fornite dai singoli Centri di Salute
Scarica la scheda dal sito
Informazioni aggiuntive
Screening o dépistage - Indagine programmata per la rilevazione dei bambini malnutriti
Contemporaneamente agli interventi di prevenzione della malnutrizione cronica, proseguiranno quelli di lotta alla malnutrizione acuta, iniziati nel 2012. Questi interventi mirano all’identificazione di tutti i bambinimalnutriti acuti e, per farlo, si è scelto un approccio combinato: non solamente (come in precedenza) attenderli nei Centri di Salute, ma anche cercandoli attivamente, ovvero andando di casa in casa, chiedendo di vedere i bambini presenti per misurare la circonferenza del braccio (MUAC). A tutti quelli con valore inferiore a 12,5 si propone il trattamento nutrizionale complementare. Quelli invece con MUAC inferiore a 11,5 cm, cioè i casi di malnutrizione acuta severa (MAS) e con sintomi gravi vengono – a spese del progetto – portati al trattamento in regime di ricovero.
Il dépistage è un’ indagine di massa per la verifica dello stato di malnutrizione dei bambini. Di ogni bambino viene preso il perimetro brachiale. La misurazione del perimetro brachiale avviene mediante utilizzo di un braccialetto a tre fasce colorate (verde, giallo, rosso), posizionato ad un’altezza specifica dell’omero del bambino. Se la misura rientra nella fascia verde, il bambino non è malnutrito; se la misura rientra nella fascia gialla, la malnutrizione è di grado moderato; se la misura rientra nella fascia rossa, la malnutrizione è acuta.
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Nelle fotografie: bracciale in uso in Burkina Faso e misurazione del perimetro brachiale.
Chi siamo Campagna “Faresquadracontrolafame”
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Chi siamo Medicus Mundi Italia ONLUS è una Organizzazione Non Governativa (ONG) a carattere internazionale, specializzata
nella cooperazione sanitaria. Fondata nel 1968 a Brescia, è nel consiglio direttivo del network Medicus Mundi
International – Network Health for All!, che è presente in oltre 50 Paesi con più di 1000 progetti realizzati ed è
ufficialmente riconosciuta dalla Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS resolution EB 63 R 27) con cui collabora
regolarmente.
E’ Socio Focsiv – Volontari nel mondo e, dal 2011, Socio Aderente dell’Istituto Italiano della Donazione.
Finalità di Medicus Mundi Italia è contribuire alla promozione integrale della persona umana mediante la realizzazione
di programmi sanitari di sviluppo strutturale e, in situazione particolari, di emergenza.
Medicus Mundi Italia in collaborazione con istituzioni pubbliche (Ministero Affari Esteri, Unione Europea, Agenzie
ONU, Regioni, Province, Comuni, etc) e private senza fine di lucro, è impegnata a migliorare la qualità e l’efficienza dei
servizi sanitari locali, promuovendo la medicina di base e comunitaria, realizzando adeguate infrastrutture e formando
personale medico, infermieristico e tecnico.
Mission
I programmi di Medicus Mundi Italia nascono sempre da precise richieste delle comunità interessate ed i partners
locali partecipano fin dalle prime fasi alle scelte strategiche ed operative. Medicus Mundi Italia è indipendente da
formazioni politiche o religiose ed agisce nel pieno rispetto delle culture locali in un’ottica di auto-sviluppo e di
autodeterminazione.
Fin dalle origini, la visione di Medicus Mundi Italia è stata orientata ad un volontariato ad alta professionalità nella
cooperazione per lo sviluppo, in stretta correlazione con i principi dell’OMS e senza venir meno alla forte motivazione
umanitaria di tutte le sue azioni. L’obiettivo principale è quello di condividere con i più poveri del Sud del mondo
l’abbondanza delle tecnologie sanitarie e il know how medico-scientifico dei Paesi più sviluppati. L’opzione per i poveri
e il servizio not for profit ha sempre caratterizzato e continua anche oggi a caratterizzare il suo operato. Medicus
Mundi Italia ha cercato di integrare l'approccio basato unicamente sulla malattia, interessandosi soprattutto alla
prevenzione e alla cura in ambito di salute comunitaria, con particolare attenzione a madri e bambini.
Statuto – Regolamento - Codice Etico - Organigramma
Statuto - L’Assemblea Generale Ordinaria e Straordinaria del 2 dicembre 2014, ha approvato il nuovo Statuto.
Statuto – Regolamento - Codice Etico – Organigramma sono disponibili online sul sito dell’Associazione.
Certificazioni
1. Realizzazione di programmi a medio e breve termine nei PVS- Decreto MAE N.1988/128/004187/2D del
14/09/1988
2. Selezione, formazione e impiego di volontari in servizio civile - Decreto N° 1988/128/004187/2D del
14/09/1988
3. Informazione—Decreto MAE N° 1988/128/004187/2D del 14/09/1988
4. Formazione in loco dei cittadini di PVS - Decreto MAE N. 2011/337/002057 del 31/05/2011
5. Socio Aderente dell’Istituto Italiano della Donazione - Autorizzazione 2011/05 del 27 luglio 2011
6. Medicus Mundi Italia, per il tramite di Medicus Mundi International, è ufficialmente riconosciuta
dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS Resolution EB 63R27).
7. A partire dall’anno 2008, Medicus Mundi Italia ha ottenuto la Certificazione di Bilancio ad opera della Società
di Revisione Studio Nassini e Associati di Brescia.
Chi siamo Campagna “Faresquadracontrolafame”
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Progetti e formazione
Nel Sud del Mondo
Medicus Mundi Italia opera con regolarità in Africa, America centrale e Asia (nel 2013 MMI ha operato in Burkina
Faso, Burundi, Mozambico, India, Ecuador), nei seguenti settori prioritari di intervento:
Lotta alla malnutrizione infantile
Lotta all'AIDS
o attività di prevenzione della trasmissione verticale madre-bambini
o attività di assistenza ai pazienti adulti e pediatrici negli ospedali distrettuali
o supervisione della attuazione protocolli, preventivi e curativi da parte dei responsabili sanitari
distrettuali
o potenziamento delle attività di informazione in tema di infezione da HIV/AIDS
o supporto tecnico diagnostico a distanza
Formazione degli operatori sanitari mediante
o corsi di formazione tecnico professionale del personale medico locale
o corsi di formazione relativi alle malattie sessualmente trasmissibili e alle malattie tropicali, con
particolare attenzione alla malaria
o corsi di formazione di tecnici di laboratorio clinico e di infermieri
Formazione degli agenti di salute ed educazione socio-sanitaria nelle comunità mediante:
o programmi di educazione igienico-sanitaria e alimentare
o programmi specifici per le donne, quali interlocutrici privilegiate di un processo formativo
indispensabile nelle nuove generazioni, per combattere la malnutrizione infantile e diminuirne la
relativa mortalità
o programmi per migliorare la gestione delle risorse idriche
In Italia, MMI si occupa di educazione allo sviluppo:
promuovendo incontri di formazione e pubblicando periodicamente un periodico informativo;
organizza da più di 20 anni un Corso di Medicina Tropicale della durata di 3 settimane, volto
all’aggiornamento professionale sia per gli operatori nel Sud del Mondo, sia per gli operatori impegnati nelle
strutture italiane sanitarie, oggi sempre più coinvolte nella diagnosi e nella terapia delle patologie di origine
tropicale
Chi siamo Campagna “Faresquadracontrolafame”
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Lo Staff Campagna “Faresquadracontrolafame”
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LO STAFF DI MMI
Monica Franchi – Referente per la Campagna “Essereinsquadracontrolafame”
[email protected] – mob.: 339-7534972
- ideazione e stesura progetto
- grafica materiale divulgativo
- media-strategy
Segreteria
a. Cinzia Ferrante – [email protected]
b. Marzia Lazzari – [email protected]
c. Lia Guerrini – [email protected]
d. Mario Bina - volontario
Virginio Pietra – Referente Burkina Faso per MMI – [email protected]
© Il Progetto Campagna “Faresquadracontrolafame” di Medicus Mundi Italia è una pubblicazione a cura di Medicus
Mundi Italia. Può essere liberamente distribuito, riprodotto e pubblicato, se la fonte (Medicus Mundi Italia -
www.medicusmundi.it) è correttamente indicata. Non sono disponibili copie cartacee.