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FREEPRESS Mensile di cultura e spettacoli dicembre 2015-gennaio 2016 n.1 3 ROMAGNA&DINTORNI R O M A G N A & D I N T O R N I FESTE DANZANTI NUMERO SPECIALE CON DUE MESI DI EVENTI E APPROFONDIMENTI ALL’INTERNO musica • teatro • libri • arte • gusto • junior • cultura d’impresa R e d a z i o n e t e l 0 5 4 4 2 7 1 0 6 8 r e d a z i o n e @ r a v e n n a e d i n t o r n i . i t P u b b l i c i t à t e l . 0 5 4 4 4 0 8 3 1 2 i n f o @ r e c l a m . r a . i t P r e z z o 0 , 0 8 C O P I A O M A G G I O DICEMBRE 2015 GENNAIO 2016

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FESTE DANZANTINUMERO SPECIALE CON DUE MESI DI EVENTI E APPROFONDIMENTI

ALL’INTERNO musica • teatro • libri • arte • gusto • junior • cultura d’impresa

• Redazione tel 0544 271068 • [email protected] • Pubblicità tel. 0544 408312 • [email protected] Prezzo € 0,08COPIA OMAGGIO

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Piccola guida al territorio

Un ricco programma di eventi per animarele suggestive vie d’acqua della cittadina e visite guidate per scoprirne i gioielli storici naturalistici anche nel cuore dell’inverno

Le feste di Natale? Si passano a Comacchio, tra le suggestio-ni di natura e cultura, storia e divertimento grazie al riccoprogramma di iniziative. Si comincia, neanche a dirlo con lafesta dell’Immacolata, l’8 dicembre, per andare alla scopertadi storia, natura e arte.

In particolare, per il dicembre 2015, Po Delta Tourism in colla-borazione con l'Amministrazione Comunale, ha pianificatoper i giorni festivi di dicembre, a partire da martedì 8, percor-si esclusivi a bordo di piccole imbarcazioni per andare allascoperta delle oasi naturali del Delta del Po, difficilmente rag-giungibili in altro modo, ricchi di scorci paesaggistici degni diessere visitati e fotografati. I racconti della Comacchio di unavolta e delle sue bellezze monumentali, tra ponti e canali,sono affidati a una serie tra visite guidate in centro storico einiziative che avranno luogo alla Manifattura dei Marinati,grazie alla collaborazione con le associazioni "TeatroInsieme" e "Marasue".

Per quanto riguarda invece il programma delle feste vere eproprie, fino a Capadanno e anzi fino all’Epifania, ci sarà ilritorno dal teatro di burattini, passando per la Bottega diGeppetto, ma anche il gospel sino alla rappresentazione dellaNatività a cura della compagnia dialettale "Al Batàl" e allafiaccolata, curata dal gruppo sub Ippocampo nel portocanaledi Porto Garibaldi, in collaborazione con la Famìa adMagnavaca e con l'Associazione L'Alba. Imperdibile lo spetta-colo di capodanno al Lido degli Estensi, con musica, anima-zione, dj set e con il gruppo "Frenetika", tra balli, divertimen-

to e sorprese dalle ore 19 alle 3 del mattino, per brindareall'Anno Nuovo. La manifestazione è organizzata dalConsorzio del Lido degli Estensi. Molti degli eventi della pro-grammazione natalizia in centro storico sono organizzati

dall'Ascom, in collaborazione con numerose associazioni divolontariato locali. Programma ed aggiornamenti saranno disponibili sul sito:www.comacchioturismo.it

Il fascino delle feste tra cultura e natura

Museo Remo Brindisi Centro storico Valli di Comacchio

2016: TANTI EVENTI PER IL VENTENNALEDELLA SCOMPARSA DI REMO BRINDISI

L'Amministrazione Comunale sta pianificando una seriedi eventi per ricordare la figura di "Remo Brindisi", a 20anni dalla sua scomparsa, sopraggiunta il 25 luglio 1996proprio in quella casa-museo del Lido di Spina, che ilMaestro aveva eletto quale dimora, ma anche comefucina dell'arte contemporanea, luogo dinamico di con-fronto culturale con i grandi dell'epoca e con gli allievi.

Via N. Pisano, 44029 Lido di Spina Telefono: 0533/314154

Da novembre a febbraio: dal venerdì alla domenica, dalle ore 10 alle ore 12.30

e dalle ore 15 alle ore 17.30. Chiuso il 25 dicembre 2015 ed il 1° gennaio 2016.

ALLA SCOPERTA DEL CENTRO STORICO

Accanto alle visite al Museo del carico della NaveRomana, con le aperture straordinarie previste neimesi di dicembre e gennaio, il centro storico diComacchio è tutto da scoprire, grazie alle visite guida-te, che consentiranno di ammirare i presepi sotto iponti, ma anche quelli popolari. Da non perdere glieventi di chiusura delle festività natalizie con la tradi-zionale "Tamplà" (mart. 5 genn. ore 16) e tante altreiniziative, sino alla Befana dei Pompieri (merc. 6 genn.ore 11) e al grande spettacolo piro-musicale "Avan lavacie" (merc. 6 genn. ore 18), tra musica, balli, diverti-mento, distribuzione di calze e cioccolato caldo.

Via della Pescheria, 3, Comacchio Tel. 0533 311316 ed e-mail: [email protected]

LE VISITE GUIDATE NEI GIORNI DI FESTA

Escursione in barca di 1h30 Imbarco: Stazione Foce(Valli di Comacchio). Date di partenza: 6, 7, 8, 26, 27 –Dicembre 2015 e 1, 2, 3, 5, 6 – Gennaio 2016.

Oasi nel Delta: Dall’8/12/2015 al 28/02/2016, tutti igiorni festivi tranne il 25/12/2015 e 01/01/2016.Percorsi esclusivi a bordo di piccole imbarcazioniattraverso i fitti canneti delle oasi naturali alla focedel Po. Durata: ca 2 ore. Partenza: ore 11.00 da Goroo Gorino (punto di partenza da confermare alla pre-notazione). Tariffe: € 17,00 adulti, € 10,00 da 4 a 10anni, gratis da 0 a 3 anni – partenza garantita conmin. 6 pax.

Prenotazione obbligatoria Info: www.podeltatourism.it

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Buone feste di cultura per tutti

L’ EDITORIALE

Autorizzazione Tribunale di Ravenna n. 1172 del 17 dicembre 2001R&D Cult nr. 13 supplemento a R&D anno XIV nr. 655 del 3-12-2015

Editore: Edizioni e Comunicazione srlVia della Lirica 43 - 48100 Ravenna - tel. 0544 408312www.reclam.ra.it

Direttore Generale: Claudia CuppiPubblicità: [email protected] tel. 0544 408312 - 392 9784242

Area clienti: Denise Cavina tel. 335 7259872Amministrazione: Alice Baldassarri, [email protected]

Stampa: Centro Servizi Editoriali srl - Stabilimento di Imola

Direttore responsabile: Fausto PiazzaCollaborano alla redazione: Andrea Alberizia, Federica Angelini,Luca Manservisi, Serena Garzanti (segreteria), Maria Cristina Giovannini, Gianluca Achilli (grafica). Collaboratori:Roberta Bezzi, Albergo Bucci, Matteo Cavezzali, FrancescoDella Torre, Nevio Galeati, Giorgia Lagosti, Linda Landi, Fabio

Magnani, Guido Sani, AngelaSchiavina, Serena Simoni.

Redazione: tel. 0544 271068 Fax 0544 [email protected]

Poste Italiane spaSped. in abb. post. D.L. 353/2003 (conv. di legge 27/02/2004 n. 46) art. 1 comma 1 DCB C.R.P.- C.P.O. RAVENNA

È un passaggio d’anno complicato questo, con tutti che parlano di cultura dadifendere, da brandire contro il nemico, di (nostra) cultura sotto attacco. Edè piuttosto avvilente seguire il dibattito nazionale, che tanti riverberi haanche su quello locale per diretta conseguenza, un’idea di cultura che possaessere quella incarnata dal presepe a Natale, che sarebbe addirittura minac-ciato. Ora, il presepe è una meravigliosa tradizione che come tale può essereapprezzata da chiunque, anche da atei e agnostici, purché non vi sia la prete-sa che poi tutti credano che davvero il 25 dicembre da duemila anni festeggila nascita di Gesù Bambino, figlio di Dio, annunciato da un Arcangelo e natoda una vergine. Il Natale, o meglio il solstizio d’inverno lo si celebrava damolto prima con tanto di scambi di doni (leggere il magnifico TenebrosoNatale di Eraldo Baldini per credere), da secoli su questo antico rito si èinnestata una tradizione che in Italia appunto diventa il presepe. E invece lasensazione quando brandiscono buoi e asinelli e crocifissi è che sembra pureche dobbiamo tutti crederci, per rivendicare la nostra presunta identità. Unbel passo indietro verso un’epoca grosso modo precedente l’Illuminismo, nonc’è che dire. A noi invece piace più un’idea di cultura davvero laica e aperta,in quella troviamo la nostra identità, anche romagnola (popolo notoriamen-te anticlericale con ragioni storicamente ben determinate e non certo permisteri incomprensibili). I presepi sono tutti da visitare (basti dire che daqueste parti c’è quell’incanto di Cesenatico), naturalmente, così come le chie-se, le moschee, le sinagoghe e tutte le espressioni della creatività umana chehanno a che fare con la religione e quindi con la vita. E poi però nemmenosotto Natale ci pare una brillantissima idea ridurre tutto a questo, che infondo la vita passa anche per i teatri (dove, fateci caso, proliferano spettacoliche hanno per esempio a che fare con la psicanalisi e il rapporto tra norma-lità e follia, che se non è un tema identitario del presunto e cosiddettoOccidente questo davvero non sappiamo cos’altro possa esserlo). E la musi-ca, sacra e non, e i libri e l’arte e anche la buona tavola. Insomma, cerchia-mo tutti di stare sereni e fare feste, questo sì secondo la tradizione, all’inse-gna di un messaggio di pace verso tutti, anche verso chi non crede (incredibi-le ma pare ce ne siano in giro, nascosti tra noi) a Babbo Natale. Noi intantoci rivediamo a fine gennaio: in questo numero doppio trovate anche cosa farein giro per la Romagna passate le feste.

SOMMARIO

I L CAPODANNOIL CAPODANNOCON LUCA CARBONICON LUCA CARBONI

Come al solito sarà nel Riminese checi saranno più occasioni didivertimento per festeggiare ilCapodanno in Romagna e Rimini lafa da padrone con un calendario di150 eventi a partire dall’inizio didicembre che culmineranno con ilconcerto di Luca Carboni in piazzaleFellini del 31 dicembre, poco prima itradizionali fuochi d’artificio anchesulla spiaggia (vedi foto). Grandieventi anche a Riccione per tutto ilmese di dicembre e Capodanno conPaolo Belli, mentre a Bellaria ilmomento clou è affidato alle Ienedella celebre trasmissione e allacomicità di Paolo Cevoli.

3

• MUSICALe luci della centrale elettrica...pag. 4

• TEATROChiara Guidi e la Sanzio oggi........pag. 18

• CINEMAIl festival Amarcort a Rimini.....pag. 25

• LIBRILa scrittrice dei giovani lettori....pag. 26

• ARTEDialogo tra Moreni e Samorì ........pag. 33

• GUSTOGli antichi grani di Romagna........pag. 40

• JUNIORGli spettacoli per famiglie .......pag. 44

• EXTRADeco, tra etica e impresa .............pag. 46

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4 MUSICAdi Luca Manservisi

Potrà piacere o meno, ma il ferrareseVasco Brondi ad appena 31 anni puògià dire di aver scritto un pezzo di storiadel rock italiano di inizio anni Duemila.In particolare il suo album di debuttocon Le Luci Della Centrale Elettrica(che altro non è che il suo progetto soli-sta, più o meno allargato a musicisti dicontorno) ha aggiornato i canoni delcantautorato cupo e depresso, portan-dolo con il tempo fuori dalla ristrettanicchia del mondo alternativo e arri-vando recentemente – tanto per dire – ascrivere una canzone nel nuovo disco diJovanotti.

Il 14 gennaio sarà al Bronson diRavenna nell’ambito del nuovo tour inversione minimale, come annunciatodal titolo “Con la chitarra e il compu-ter”, che partirà in dicembre e che a finenovembre vedeva già diverse date soldout da tempo. Lo abbiamo incontrato.

Che tipo di concerti dobbiamoaspettarci? Perché intraprendereun altro tour a distanza di pochimesi dal vecchio, senza nuovomateriale da promuovere?

«Il motivo direi che è semplice: vogliadi suonare e di sperimentare questaatmosfera così diversa dai grandi club odai palazzetti in cui ho suonato per iltour di “Costellazioni” (il terzo albumdelle Luci, uscito nel marzo del 2014, ndr).Dopo un tour enorme con quindici per-sone al seguito tra tecnici e musicisti eposti da duemila e tremila spettatori,possiamo oggi andare via in quattro esuonare in posti intimi, guardandocitutti negli occhi. Con me sul palco cisarà Andrea “Cabeki” Faccioli (polit-strumentista veronese, ndr): abbiamocostruito un concerto minimale mamolto vario, si alterneranno atmosfereelettroniche e da balera. Useremo chi-tarre acustiche, elettriche, loop station,distorsori, casse dritte, pianoforte ecomputer. Proporremo le canzoni pro-prio nella versione in cui escono. Forsevolevo avere la possibilità di riprender-mi anche questa dimensione intima,andare un po’ contro all’idea che piùdiventi conosciuto più le persone chevengono al concerto sono lontane dalpalco e ti vedono minuscolo a centometri da loro».

A distanza di quasi due anni,“Costellazioni” si conferma undisco coraggioso e anche piuttostoriuscito, dopo il secondo album cheforse resta un passo falso sotto ilpeso dello splendido debutto di“Canzoni da spiaggia deturpata”.Sei d’accordo? Riascolti spesso ituoi dischi?

«Sono la persona sbagliata a cui farequesta domanda, ogni disco è sentito almassimo e ci sono dentro anima ecorpo, li amo insensatamente e li faccioprincipalmente per me, non per convin-cere qualcuno. Non progetto automobi-li, non riesco ad analizzarli meccanica-mente e non mi interessa farlo a dire ilvero. Sono tutte fototessere dettagliatedi quello che avevo dentro e attorno inquel periodo. Tra criticare e creare hoscelto di creare, i discorsi li lascio aglialtri senza intromettermi».

Quando lavorerai al prossimodisco e cosa dobbiamo aspettarci?Seguirai la strada più varia e com-plessa dell’ultimo album?

«Ancora non lo so, vedremo. Pensosempre a qualcosa di nuovo, amo vede-re cose che mi immagino diventarereali. Il cantiere è sempre aperto masicuramente ci sarà un periodo di

pausa, nel senso che farò tutte cose chenon supereranno i confini di casa mia,forse».

Detta in estrema e brutale sinte-si, sei passato da essere un “cocco”della critica dopo il primo disco aun cantante di successo, ancheparecchio maltrattato da certogiornalismo più snob. Sei amato eallo stesso tempo odiato anche trail pubblico come pochi altri forsenella storia della scena alternativaitaliana. Come te lo spieghi?

«Penso sia sempre successo alle coseche più amo, sono diventate semprecontroverse. Ho sempre amato gli arti-sti che lasciano un segno anche picco-lissimo nel loro tempo e nel farlo diven-tano un’ossessione per i loro contempo-ranei che li hanno amati e disprezzatima non riescono proprio ad ignorarli,sono sempre al centro dell’attenzione.A me viene da ringraziare per questeattenzioni, sono attestati di rilevanzache neanche mi aspetto mai. Ho scrittotrenta canzoni, un paio d’ore di musica

che nessuno trasmette, devi proprioandare a cercartele, eppure sento sem-pre una certa attenzione e mi colpiscemolto che se ne debbano occupareanche coloro a cui non piacciono perniente, sembrano non poter far finta dinulla. Mi sembra che tutto, anche le cri-tiche insensate, abbiamo contribuito amigliorarmi, a pormi più domande o afregarmene di più. A farmi stare meglioin generale».

In questi anni avrai riflet-tutto su questa cosiddetta

“scena alternativa”...«Sarà banale ma non è mai stata

una mia catalogazione dividere musicaalternativa da musica non alternativa,semplicemente o mi arriva qualcosa onon mi arriva. Se poi gli alternativi sonoquelli che si sentono migliori degli altriper la musica che ascoltano credo che,se hanno più di quindici anni, abbianoun problema».

E per restare in tema: come sipassa dalla collaborazione con iCccp a Jovanotti?

«Ho sempre creduto che si possa farequalcosa di profondo e di popolare allestesso tempo. Seguire un percorso pre-ciso, seguire se stessi, anche sperimen-tare, ma per raggiungere gli altri, nonper chiudersi in qualche comoda nic-chia nella consolatoria posizione delgenio incompreso: adesso i geni incom-presi non esistono o sono rarità assolu-te. Grazie a internet non c’è più lamediazione dei discografici puoi arriva-re direttamente ma l’importante èprima stare in casa e lavorarci, poi con-dividere, non viceversa. Onestamentecredo che gli ultimi tre dischi diJovanotti siano molto migliori, più poli-tici e più tutto di quasi tutti i dischi ita-liani che si definiscono alternativi. Tral’altro ho aperto un tour di Lorenzoqualche anno fa e prima di me gli uniciche aveva invitato ad aprirgli i concertierano stati proprio i Csi di Ferretti eZamboni all’epoca di “Tabula RasaElettrificata”. Gli scompartimenti sem-brano essere nelle teste delle personepiù che nella realtà».

Hai descritto nelle tue canzonigli scenari degli anni Zero, in cheperiodo stiamo vivendo e perché tiinteressa parlarne?

«Sentivo molto forte questo deside-rio di fare canzoni che parlassero difuturo adesso che il futuro è una paro-la con una connotazione quasi nega-tiva e che viene detto e ripetuto che ètutto sbagliato e in crisi e che il futuronon esiste più. Mi venivano delle can-zoni liberatorie, allegre e disperate.Con una illogica allegria. Delle canzo-ni che funzionano come i sospiri disollievo. Volevo un disco (fa riferimentoal primo, ndr) da suonare durante laguerra, da ballare sotto i bombarda-menti. Che fosse un incoraggiamento.Fidarsi del futuro vuol dire soprattut-to fidarsi del presente, conoscere ilpresente».

AL BRONSON ANCHE THE MORLOCKS. E POI CALIBERO 35, BACHI DA PIETRA, LEVANTE...

Tra dicembre e gennaio al Bronson di Ravenna oltre alle Lucidella Centrale Elettrica (vedi intervista in questa pagina) tantialtri protagonisti della scena italiana: il 5 dicembre si parte conil sound strumentale e cinematografico dei Calibro 35, con illoro nuovo disco “S.P.A.C.E.” (in apertura gli Ottone Pesante),l’11 dicembre (per l’occasione al Fargo Cafè di via GirolamoRossi, in centro a Ravenna) concerto acustico di Caso, il 19 arri-va il pop di Levante mentre in gennaio spazio il 5 alla festa dellaBefana con i ravennati The Doormen e il loro brit-rock, il 9 alpoeta e cantautore sempre ravennate, Gregor Ferretti, il 16invece Todo Modo, nuovo progetto di Giorgio Prette, ex batte-rista degli Afterhours, il cantautore Paolo Saporiti e XabierIriondo, chitarrista e polistrumentista degli stessi Afterhours. Achiudere, il 23 gennaio, il pop irriverente del duo I Camillas. Nelmezzo, però, da segnalare il ritorno del festival “Passatelli in Bronson” con la possibilità di cenare a base di passatelli (manon solo) al piano superiore prima dei concerti con uno spaccato della migliore scena indipendente italiana. Si parte il gior-no di Natale, con il rock-blues sporchissimo dei Bachi da Pietra e con il noise degli Zeus!, entrambi con il disco nuovo in fasedi presentazione; ad aprire il math-rock strumentale degli emiliani Mood. Il secondo giorno, sabato 26, sonorità più chiara-mente debitrici del rock anglosassone con il dream-pop dei pesaresi Havah, il ritorno dei cesenati Sunday Morning, il powertrio milanese Pueblo People e la psichedelia dei torinesi The Yellow Traffic Light. Ultima giornata, domenica 27, con il livein solo del chitarrista di Ronin e Fulkanelli, Cristian Naldi.In questi primi due mesi invernali sono invece eccezionalmente residuali, in termini di numeri, i concerti di band straniere.Da segnalare giovedì 3 dicembre Kim And The Created, una delle giovani performer più promettenti della scena garage-punk indipendente americana e il ritorno in Italia (al Bronson il 7 dicembre) dei The Morlocks, band di culto della scena gara-ge-punk californiana nata nel 1984 e riunitasi quattro anni fa: a Ravenna suoneranno le loro canzoni più celebri con una for-mazione da all-star che vede, a fianco del leader della band Leighton Koizumi, musicisti di Fuzztones, Link Wray, SonnyVincent o Gravedigger V. Il 12 dicembre, infine, torna a Ravenna il trio psichedelico cileno Follakzoid.

GLI ALTRI CONCERTI

L’INTERVISTA

Le Luci della Centrale Elettricae il fascino di essere controverso

Vasco Brondi torna con un tour«intimo» per chitarra e computer

e parla di successo, critiche e anchedi Jovanotti, con cui ha collaborato:«Gli ultimi suoi dischi sono megliodi quasi tutti gli italiani alternativi»

VascoBrondiin una fotodi AntonioSiringo

I TodoModo,alBronsoningennaio

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MUSICA

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Vinicio Capossela festeggia i 25 annidi carriera anche a Cesena

Lunedì 28 dicembre Vinicio Capossela torna al Vidia di Cese-na per quella che sembra ormai essere diventata un’abitudi-ne: il concerto di Natale. Sarà sicuramente un live particola-re, quello dell’istrionico cantautore che sta celebrando an-che i suoi 25 anni di carriera musicale e che pochi giorni pri-ma compirà 50 anni. E proprio per questa occasione, il 14 di-cembre, il Naima organizza a Forlì un raduno con tutti i gio-vani cantautori che si richiamano in qualche modo a VinicioCapossela.

L’EVENTOLE ORME PORTANO IN TOURI LORO TRE DISCHI PIÙ NOTI

Le Orme, storica band veneziana punta didiamante del progressive italiano, siappresta a festeggiare nel 2016 i 50 annidi carriera, vissuti anche tra scioglimenti ecambi di formazione. Il tour celebrativoparte però già in dicembre e venerdì 4 LeOrme saranno al Naima di Forlì con unospettacolo in cui, per la prima volta nellaloro storia, proporranno unicamente branidei loro tre album storici: “Collage”,“Uomo di Pezza” e “Felona e Sorona”. Sulpalco Michi Dei Rossi (membro storicodella band) alla batteria, Michele Bon (conLe Orme dal 1990) alle tastiere, organohammond, pianoforte e synth e FabioTrentini (in formazione dal 2009) alla voce,basso, chitarra e basso pedale.

SERATA JOHN LENNONCON ASSANTE E CASTALDO

Al teatro Novelli di Rimini lunedì 7dicembre (ore 21.15) serata tributo a JohnLennon, nel 35° anniversario dellascomparsa, con i noti giornalisti diRepubblica Ernesto Assante e GinoCastaldo. A seguire concerto dei Rangzen,che poi omaggeranno i Beatles anche inun live in piazza Ceccarini, a Riccione,sabato 2 gennaio.

“ATTENTI AL GORILLA”:UN OMAGGIO A DE ANDRÉ

Sabato 9 gennaio al Comunale diCesenatico “Attenti al gorilla”, omaggio aDe André di Andrea Amati & Band.

STORIA DELLA MUSICA

MINGARDI E LA BANDA ELASTICAPELLIZZA AL TEATRO SOCJALE

Venerdì 4 dicembre al teatro Socjale diPiangipane (Ravenna) concerto del cantautorebolognese Andrea Mingardi, sul palco conuna big band di nove elementi, con fiati ecoriste per un viaggio dal soul alla canzoned’autore. Da segnalare sempre al Socjale afine gennaio (venerdì 29) la band torinesepop-folk-rock Banda Elastica Pellizza,vincitrice nel 2008 della targa Tenco per ilmiglior autore emergente.

CANTAUTORATO

IL DUO BOTTASSOAL VERDI DI FORLIMPOPOLI

Venerdì 18 dicembre al teatro Verdi diForlimpopoli serata muiscale con il concertodel Duo Bottasso. Folk strumentale a cura deimusicisti (e fratelli) piemontesi Simone(organetto diatonico) e Nicolò Bottasso(violino) che hanno debuttato l’anno scorsocon l’album “Crescendo”.

I SACRI CUORI TRA EUROSONICE IL CONCERTO AL TEATRO ASTRA

Venerdì 29 gennaio al teatro Astra di BellariaIgea Marina concerto dei Sacri Cuori, bandromagnola strumentale che si avvale perquesta serata della cantante Carla Lippis perpresentare il loro album, “Delone”. I SacriCuori rappresenteranno anche l’Italia il 15gennaio all’Eurosonic festival di Groningen.

FOLK E DINTORNI

I QUINTORIGO RILEGGONO HENDRIXAL TEATRO VERDI DI CESENA

Gli eclettici Quintorigo rileggono JimiHendrix in un concerto in programma il12 dicembre al teatro Verdi di Cesenanell’ambito della serata Rock in Bio.

ROCK IN BIO

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di Francesco Farabegoli *

Non so se qualcuno segue questarubrichetta assiduamente: se qual-cuno lo fa credo sia intuibile che houn grosso problema di dipendenzada internet. A dire il vero sono unpo’ un tossico all’ultimo stadio, unodi quelli che passano ogni secondopossibile a scrivere minchiate suisocial e che prova disagio fisico ognivolta che si allontana per più di 80centimetri dal proprio smartphone,quelli che vengono presi per il culocon le vignette e le campagne disensibilizzazione che vi invitano,quando siete nei parchi, a guardarcinguettare gli scriccioli invece chestare piegati su Twitter. Vivo abba-stanza bene questo mio disturbo: cel’abbiamo in tanti, siamo personeperlopiù gradevoli, quasi nessunodi noi vota 5 Stelle e se abbiamobisogno di sostegno reciproco sap-piamo sempre dove trovarci. Siamoun simpatico popolo di buontempo-ni che non rompono le scatole anessuno e hanno le loro usanze,come un piccolo paesino. Una dellemie usanze preferite dei tossici diinternet è quella per cui, tra la finedell’anno e l’inizio di quello succes-sivo, ognuno di noi pubblica unalista di attese e propositi per l’annosuccessivo. Un’altra delle mie usan-ze preferite dei tossici di internet èquella di sfottere qualunque usanzadei tossici di internet, mettendosidall’altra parte della barricata perfare la figura di quelli che ci stannodentro ma con un atteggiamentocritico e disincantato. Alcuni rie-scono a rispettare entrambe le tra-dizioni usando il tipico auto-sarca-smo dei tossici di internet, con for-mule tipo “L’IMMANCABILE -AHAHHAHAA MEGALOL- LISTADEI DISCHI CHE MI ASPETTO PERL’ANNO NUOVO” (nel borghetto diinternet dove abito io si parla solo didischi). Io ho deciso di approfittaredell’ospitalità di R&D Cult percostringervi a leggere una listadelle cose musicali che succederan-no nel 2016 e che mi aspetto conpiù ansia.

Prima cosa, irraggiungibile: ilnuovo disco degli Wrens. GliWrens sono un gruppo del NewJersey, attivo dai primi anni novan-ta che suona una sorta di indie-pop-rock assolutamente irrilevantese non per due cose: uno, i dischiche escono sono sistematicamentebellissimi. Due, tra un disco e l’altropassano dieci anni e passa. Il discoprecedente degli Wrens si chiamaThe Meadowlands, è uscito nel 2003ed è il disco rock più bello uscitonegli anni duemila. L’attesa per ildisco nuovo è stata uno stillicidio: ilgruppo ha iniziato a lavorarci qual-cosa come sette anni fa, pubblican-do messaggi tranquilli tranquilli sulsito (cose tipo “siamo vivi, stiamolavorando a pezzi nuovi”) che pianpiano, a botte di annunci ogni tri-mestre, diventavano canzoni vere eproprie e poi “provini” e poi “abbia-mo quasi finito di registrare” e poi“manca solo la copertina” o “oggiabbiamo firmato per un’etichettafinalmente” o “comunque non èbuono quanto il disco prima”. Cosecosì. Mi hanno fatto arrivare aduno stato di schizofrenia paranoicache ormai quando leggo WRENSprendo automaticamente in mano

un coltello. Sia quel che sia, il 2016dovrebbe essere l’anno buono, pos-sibilmente il primo trimestre, possi-bilmente con un capolavoro senzatempo. Campa cavallo. Fun fact: ilnome del gruppo in inglese signifi-ca “gli scriccioli”.

Seconda cosa, il nuovo disco diRihanna. Questa cosa potrebbefarmi suonare un po’ matto, masapete quando è stata l’ultima voltache Rihanna ha pubblicato unalbum? 2012. In sostanza, dopoaver fatto uscire un disco ogni diecimesi circa per tutta la sua carriera,ha deciso che forse era il caso dimollare un attimo il colpo e, così abuffo, far passare tre anni da undisco all’anno. Ora voi non lo sape-te ma Rihanna è una delle mie arti-ste pop preferite: tour massacranti,presenzialismo serrato e perfor-mance ai limiti della resistenzaumana, tipo i Black Flag ma appli-cati al poppone da classifica, e que-sto tutto sommato è un concettoche mi esalta. A dir la verità aquanto pare la pubblicazione deldisco di Rihanna passa come“imminente” e data l’aria che tiradi questi tempi questo significa chenon solo arriverà prima del 2016,ma anche che probabilmente saràpossibile ascoltarlo il giorno in cuistate leggendo questo pezzo. Il disco

si chiamerà ANTI, ennesimo riferi-mento ai Black Flag, e conterràcanzoni intitolate probabilmente“My War”, “Six Pack”, “RiseAbove” e “Gimme Gimme Gimme”.La terza cosa, tra le altre cose, è ladata a San Siro del tour diRihanna, che ci sarà a luglio. Funfact: Rihanna significa “lo scriccio-lo” in un dialetto delle Barbados.No, scherzo.

La quarta cosa che aspetto di piùsono i nuovi Nirvana. L’uscita diMontage of Heck – The HomeRecordings ha sancito in via definiti-va che dobbiamo smettere di acca-nirci su Kurt Cobain, le quotazionidel rockenroll ultimamente sonobassissime, la bolla dell’EDM sta perscoppiare. È facile prevedere che daqui a fine 2016 qualcuno metteràmano ad un disco su cui smettere-mo di fare gli snob e decideremo disalutare come una rivoluzione.Oppure, naturalmente, no. Nonsarebbe il primo anno che non suc-cede, in effetti è dal ’92 che ci toccaaccannare su ‘sta cosa.

Alla quinta cosa non riesco adarrivarci. Per un momento volevoscrivere del concerto dei Cure, cheè stato annunciato a metà novem-bre e si terrà nell’ottobre del 2016,ma la triste verità è che non soppor-to più nemmeno i Cure dei dischi

che piacciono a tutti. Devoammettere anche che la quartacosa è totalmente pretestuosa, eche la terza è una ripetizione dellaseconda che non considera il fattoche con ogni probabilità non riu-scirò ad andare a vedere Rihannaa San Siro. E la seconda è unacosa del 2016 che, con ogni pro-babilità, succederà nel 2015. Afarci bene i conti, ho scritto unpezzo di 6000 battute in cui nonfaccio altro che darmi dello sfiga-to ed augurarmi che nel 2016 iThe Wrens, un trascurabile grup-po pop rock, facciano uscire illoro disco. Questo rende il 2016,nelle aspettative, un anno incre-dibilmente simile al 2015, oltreche ricordare vagamente unacanzone di Lucio Dalla che harotto le palle a tutti quanti.

Spero segretamente, per nonsembrare uno che s’attacca allepagliuzze, che il nuovo disco degliWrens li imponga come i nuoviNirvana. E magari che Rihannase li porti a suonare di spalla neltour europeo. Nel qual caso, viaspetto carichissimi per la listadei desideri musicali del 2017.

* fondatore e autore di Bastonate,miglior sito musicale italiano alle

ultime tre edizioni degli Oscar del web

BASTONATE DI CARTA

L’immancabile lista musicale del 2016Tra attese e buoni propositi: ecco l’usanza di fine anno dei tossici di internet

Rihanna duranteun concerto e,sotto, Kurt Cobain

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MUSICA

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Contributo dl attivazlone: 4 euro/mese (+ 1 euro/mese se nuova linea) per 48 mesi. Fibra con velocltà fino a 100 Mega in download e 20 Mega in upload. Dopo 12 Mesi la velocità verrà ridotta fino a 20 Mega in download e 3 mega In upload. ADSL:velocità fino a 20 Mega in download e 1 Mega in upload. Fibra in tecnologia "Fiber to the Cabinet" Vodafone. Promozione valida in esclusiva per i clienti Vodafone su attivazioni entro il 31 Dicembre 2015 salvo proroghe. In caso di disattivazione del-l'offerta mobile, Super Fibra e Super ADSL passerà a 29 euro/mese. Durata minima contrattuale 24 mesi.Corrispettivo per recesso anticipato 45 euro. Costo massimo disattivazione 70 euro. Le velocità effettivamente raggiungibili dipendono da coper-tura, tecnologia e distanza tra il cabinet in strada e l'abitazione del cliente. Per infomazioni sulla copertura e prestazioni di rete, condizioni e piani mobili compatibili con l'offerta vai su vodafone.it. Dopo i 12 mesi inclusi nell'offerta Fibra e i 6 mesi in-clusi nell'offerta ADSL, il Ticket Intrattenimento di Sky Online si rinnova automaticamente a 9,99 euro al mese, salvo disattivazione (Sky Online o Fibra). I contenuti effettivamente disponibili variano in base alla programmazione.

Concerti (e arte) contro l’identità di genere

Torna sabato 19 dicembre a Rimini (spazio Grottarossa) il DegenderFest, festival queer che si interroga – spiegano gli organizzatori – e pro-muove una critica circa le tradizionali rappresentazioni dell'identità digenere e le categorie di orientamento sessuale. In programma dibatti-ti, performance, mostre, installazioni, laboratori, dj-set e, dopo la cena,i concerti, anche parecchio estremi, di Hyenaz (da Berlino), Hate &Merda, Female Trouble Band e Alga Kombu.

IL FESTIVAL/1

Il Diagonal festeggia i suoi primi 20 anniIL FESTIVAL/2

Dal 16 al 21 dicembre è in programma il festival dei primivent’anni di attività del Diagonal Club di Forlì. Si chiama, conl’ausilio di un gioco di parole, “Comediventi”, e propone even-ti di musica elettronica praticamente tutte le sere. Si parte il 16con il live della Dewey Dell, compagnia nota in particolare perla danza contemporanea che può contare sulla presenza diDemetrio Castellucci alla cura del suono (lui che è noto anchecon il moniker Black Fanfare); il giorno dopo altro mix tra learti, con la performance della compagnia teatrale romanaMuta Imago, molto attiva con le nuove tecnologie, a cui

seguirà il dj-set di Marco Unzip. Venerdì 18 dicembre sarà lavolta di un doppio live di musicisti di elettronica, Tabache, pro-getto del lughese Francesco Tabanelli, e Catalano, produceritaliano ora di stanza a Oxford; sabato 19 si esibirà infineYakamoto Kotzugo, che in realtà è solo un nome d’arte, di ungiovane ma già affermato artista veneziano. Domenica la festacontinua con i dj storici del locale, mentre lunedì è annuncia-to un party a sorpresa.

Da segnalare al Diagonal in dicembre anche il concerto del9 con l’elettronica dei napoletani Elem.

RIAPRE IL COCORICÒ CON I BIG

Il 7 dicembre è già stata ribattezzata da unpo’ come la serata “Back Home”, lariapertura dello storico Cocoricò di Riccionedopo i noti fatti di cronaca. Una grandefesta con dj di caratura internazionale tra cuiApollonia (i francesi Dan Ghenacia, DyedSoundorom, Olivier Ducreux) e l’ingleseBen UFO. Sono già fissate poi le serate del12, 19 e 26 dicembre, ma ancora non sonostati resi noti i programmi.

CLUBBING/1

ANCHE TIGA ALL’ARMONICA DEL VELVET

Sabato 12 dicembre al Velvet diRimini prende vita la prima serata daltitolo “Armonica” frutto dellacollaborazione tra lo stesso Velvet eNarciso. Una serata dedicata allamusica elettronica, di ricerca e allaclub culture, con vari dj in scaletta tracui big come il canadese Prosumer e,soprattutto, il musicista e dj canadeseTiga (nella foto).

CLUBBING/2

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MUSICA

Non proprio maestri, forse nemiciDieci autori italiani nel nuovo secolo

CONSIGLI D’AUTORE

di Lorenzo Kruger *

Non sono un giornalista ed è stato scrittotantissimo e benissimo dei miei maestri, deimaestri di tutti, morti e vivi. Per ricavarmi unposto di lavoro in fabbrica parole, premo crea“argomento”, in modalità originale:“Cantautorato dopo il 31 dicembre del 1999”.Non propriamente i miei maestri, ma contem-poranei, colleghi, compagni, nemici. Anzi perfare ancora più l’originale ne parlerò bene.

1. Manuel Agnelli. “Padania” con gliAfterhours. Oltre ai pannelli solari ultima-mente c’è stato molto cantautorato nel rockindipendente italiano e la combinazione èstata di grande ispirazione per tutti. ManuelAgnelli è tra i primi a mettere insieme unascrittura con pezzi di usati, copertoni, crocefis-si (o crocifisse?) provocanti e provosuoni dolo-re sincero, linguaggio forte innovazioni visce-rali.

2. Cristiano Godano. “Pansonica” con iMarlene Kuntz. Godano ha inventato (ildisco in questione, scelto solo per l’esigenza direstare nel nuovo secolo, è un omaggio aivent’anni di “Catartica”) un animale genetica-mente nuovo, un intellettuale con doppia filadi canini; elegante e rabbioso, una sirenaammaliante con barba e coltello, libro e scintil-la. fuoco evviva.

3. Giorgio Canali. “Nostra Signora dellaDinamite” con i Rosso Fuoco. Passata lafrontiera del millennio nascosto dentro ad unfumetto western, è un sopravvissuto, rigenera-to e immortale. Anarchico con tendenza allapoesia. Ci seppellirà tutti.

4. PierPaolo Capovilla. “A SangueFreddo” con i Teatro degli Orrori. Carmelo

Bene, Pasolini, i Jesus Lizzard... Non era facilemetterli insieme, ma lui ha organizzato unfunerale dove ha invitato tutti e servito distilla-ti veneziani di teatro e furore, politica in mp3da pogo.

5. Morgan. “Le Canzonidell’Appartamento”. Tenco che sostituisce ilvino con droghe più pesanti e con il computer,anche Morgan fa il suo sforzo per alzarsi suquesto deserto apocalittico, e tra polvere emacerie suggerisce la sua direzione. Farlo

prima che venga codificata èuna cosa apprezzabile.

6. Vasco Brondi.“Canzoni da spiaggia detur-pata” con il progetto LeLuci della CentraleElettrica. Qui passo idealmen-te alla categoria “giovani”.Brondi ha trovato in qualchepalazzo abbandonato un rotolodi carta igienica e lo ha trasfor-mato in un rotolo di cartaKerouac, sul quale evacuareprose spontanee e flussicoscienti di parole, per compo-sizioni grigie di grande impat-to, benissimo riuscite.

7. Dente. “L’Amore non èbello”. Da un luna park deser-to spuntano frasi di zuccherofilato e un giocoliere di parolecon un sorriso triste tutto suo,prova prenderlo e diventa unpalloncino rosso che vola via.

8 Alessandro Mannarino“Bar della Rabbia”. Qualchefurbo ha messo in valigia ilgrammofono del nonno e tentadi rivenderci vecchi modi, eser-cizi di stile riusciti. Qui suTerra3214x ci accorgiamotutti di aver voglia di ascoltarequelle storie nuove e solite aquella maniera vecchia e rara.

9 Luca Romagnoli “Auff ”con il Management delDolore Post-Operatorio. Quiinauguro la sezione “emergen-ti” di cui vorrei intendermi dipiù, perché è un ottimo posto

dove rubare pezzi di ricambio. Romagnoli chedistrattamente potrebbe sembrare solo un rici-clatore ha messo a punto un dispositivo esplo-sivo standard che distrugge obbiettivi di ultimagenerazione. Fra l’altro è tra i più attenti osser-vatori della cospirazione tra sesso e sistema.Facciamolo salire a bordo.

10 Giacomo Toni. Il suo disco più bello opiù venduto deve ancora scriverlo. Solo perchéci suono insieme mi è capitato di conoscerequesto ex idraulico umanista, altrimenti avreiceduto ad una divagazione sull’hip hop.Inoltre speculare sul di lui è una promozionegratuita al progetto spaziale che stiamo perfare partire, ma non ve ne parlerò. Mi limiteròa dirvi che è un tipo che ha molta cura per leparole, come se si stessero esaurendo e le usaper esperimenti che creano invariabilmenteinteresse in chi assiste. Una surrealtà chefarebbe bene alla narrazione di questi tempi…

* Nato a Riccione nel 1977 e ora stabilitosi aCesena, Lorenzo Kruger è leader e cantante dellaband folk-rock Nobraino, che il prossimo annofesteggerà i vent’anni di carriera . Insieme aGiacomo Toni ha dato vita anche al progetto GliScontati, tour tributo a Paolo Conte.

AL BRADIPOP DI RIMINI I LONDINESI WILL AND THE PEOPLE

I londinesi Will And The Peopole sabato 5 dicembre saranno inconcerto alla discoteca Bradipop di Rimini. La band è molto notatra i giovani di mezza Europa per saper coniugare senza troppipatemi generi come pop, ska e reggae.

DA CONNY OCHS AI SEX ORGANS AL SIDRO

Al Sidro club di Savignano sul Rubicone progetto in collaborazionecon Radio Melody con lo storico dj Luigi Bertaccini che terrà le redinidi un incontro tra parole e suoni: protagonista della prima serata, il 6dicembre, il blues sognante del duo bolognese Alice TambourineLover, il 20 dicembre invece al Sidro sarà la volta del cantautoretedesco Conny Ochs, in acustico. I concerti proseguono il 10dicembre con il punk degli scozzesi The Murderburgers e quellomisto al pop della Florida della vecchia scuola dei Rational Anthem.Il 16 dicembre invece spazio al garage-voodoo-trash degli americaniThe Sex Organs, che come da nome si esibiscono travestiti daorgani riproduttivi. Da segnalare poi il 23 dicembre il ritorno dellagarage-rock band romagnola Small Jackets con anche Lu Silver allavoce, prima di chiudere l’anno coi veneti OJM, istituzione delpanorama stoner italiano. Al momento di andare in stampa, infine,l’unico concerto confermato per gennaio è quello del 31 con duerealtà originali del panorama italiano, gli Zolle e gli Ottone Pesante,entrambi legati come ispirazioni al mondo del metal ma da cui siallontanano fin dal primo ascolto.

AL VIDIA IL LEADER DEGLI ATARIS. POI ANCHE I BLASTEMA

Lo storico leader della punk-pop band americana The Ataris,Kristopher Roe, sarà in concerto al Vidia di Cesena sabato 23gennaio. Eseguirà per l’occasione i pezzi degli album più importantidegli Ataris, tra cui il disco d’oro “So long, Astoria”. Restando inambito di punk melodico, al Vidia si terrà anche il concerto (il 7dicembre nell’ambito del raduno rock) delle Cattive Abitudini, bandattiva dal 2004 e nata sulle ceneri dei Peter Punk. Sabato 12 invecel’appuntamento è con l’alternative rock dei veneti Airway, il giorno diNatale il Vidia festeggia con il concerto dei romagnoli Lennon Kellye Creep mentre sabato 26 dicembre l’appuntamento è con il rocktradizionale dei forlivesi Blastema, noti anche per la loropartecipazione al festival di Sanremo e che hanno da pocopubblicato il loro terzo album. Infine, il 5 gennaio da segnalare ilrock-pop sognante dei romagnoli Cosmetic.

AL WAVE ARRIVA IL DUO INDUSTRIAL DALL’UCRAINA

Venerdì 4 dicembre al club Wave di Misano Adriatico arriva per laprima volta in Romagna da Minsk il duo ucraino Ambassador21 chesi muove tra hardcore (con strumenti digitali) e industrial. Ad aprirela serata l’electro degli Obscure. Il giorno dopo, sabato 5appuntamento con l’electro-rock dei torinesi Wicked Expectation.

LA SCAPIGLIATURA ARRIVA AL MOOG DI RAVENNA

Lunedì 7 dicembre dalle 21.30 concerto de La Scapigliatura alMoog, in centro a Ravenna. Si tratta del progetto di due fratelli diCremona che mischia la storia del cantautorato italiano a riferimentidi pop sofisticato, vincitore quest’anno del Premio Tenco per l’operaprima.

POST-PUNK VENETO AL DEBUTTO A RIMINI

L’11 dicembre al Cas8 di Rimini concerto dei debuttantiveneti Futbolìn (post-punk/screamo).

MACOLA & VIBRONDA ALLO ZAMPANÒ DI CESENA

Giovedì 10 dicembre alle 22 al caffè Zampanò di Cesenaconcerto di Macola & Vibronda, collettivo romagnolo che simuove tra folk, rock, ska e reggae.

ALLA VIGNA DI PORTA SANTI SUPERMARKET E I TRADITORI

Tre appuntamenti alla Vigna di Porta Santi, a Cesena. Martedì 8dicembre ecco la “world music romagnola” – come la chiamanoloro – dei Supermarket; il 22 dicembre atmosfere electro-pop epost-punk con I Traditori, band cesenate nata da una costaledelle Visioni di Cody; infine giovedì 19 The Tocsins, altra realtàcesenate che si muove tra post-rock e soul.

I RADIOLONDRA TORNANO ALLA CORTE DI CORIANO

Venerdì 11 dicembre al teatro CorTe di Coriano, tornano sulpalco i Radiolondra. La band riccionese pop-rock presenterù ilnuovo disco.

AGENDA ROCK

LorenzoKrugerconi suoiNobraino

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MUSICA

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Le “Radici” di Giampaolie Godblesscomputers

LA RASSEGNA

Parte una nuova rassegna musicalenella bassa Lughese: l’appuntamento ècon le prime due date al teatro Binario diCotignola, a ingresso gratuito (postilimitati, info e prenotazioni allo 0545908826). Si chiama “Radici” e la menteartistica di questi primi due concerti èFrancesco Giampaoli, musicista, com-positore e produttore ravennate, fonda-tore insieme ad Andrea Scardovi dell’e-tichetta discografica Brutture Moderne,oltre che essere colonna portante dellaband Sacri Cuori e della sua ClassicaOrchestra Afrobeat. Sarà lui il protago-nista della prima serata, il 14 dicembre,quando proporrà brani estratti dai suoitre dischi solisti (una particolare rivisi-tazione della musica colta unita al folk-lore) e dalle musiche scritte assieme alrapper ravennate Lanfranco “Moder”

Vicari per lo spettacolo teatrale delTeatro delle Albe “Il Volo”. Ad accompa-gnarlo sul palco, oltre allo stesso Moder,anche Enrico Farnedi, polistrumentistae cantautore cesenate, Enrico MaoBocchini, batterista che collabora daanni con Giampaoli e il bassista diRonin e Actionmen, Diego Pasini.

Il secondo appuntamento è con unartista in qualche modo lanciato daGiampaoli, Lorenzo Nada, che in unconcerto-racconto presenterà al pubbli-co di Cotignola il suo progettoGodblesscomputers, da tempo tra le piùinteressanti proposte in ambito elettro-nico in Italia a detta di un po’ tutta lacritica di settore. L’artista visivo DavidLoom curerà il “light & visual design”originale di entrambe le serate.

Gli spettacoli iniziano alle 21.30.

I RONIN A LIDO ADRIANOCON IL NUOVO EP

A un anno dall’uscita del loro ultimo album,i Ronin sono tornati con un mini Ep e perl’occasione saranno in concerto anche inRomagna. Il 9 gennaio la band di BrunoDorella (che propone un sound interamentestrumentale con chiare ispirazionicinematografiche) si esibirà infatti dal vivo alCisim di Lido Adriano.

MARA PRESENTA IL SUO SECONDOALBUM “OTTOBRE ‘66”

Venerdì 4 dicembre al Cisim di Lido Adrianoconcerto di Mara, la cantautrice ravennate(Luzietti il cognome) che aveva fatto parlaredi sé con il delicato cantautorato del discod’esordio del 2012, “Dots”. In questaoccasione presenterà in anteprima il suoseguito, "Ottobre '66", album in uscita agennaio 2016. Sarà inoltre proiettato ilvideo del brano "San Francisco" tratto dalnuovo album. Info: 389 6697082.

ALLA ROCCA MALATESTIANAANCHE LE SIGARETTE E “HOUDINI”

Tra i concerti dasegnalare delsabato per larassegna “Il salottodel custode” allaRocca Malatestiana(oltre a Edipo, vedip. 10) il 19dicembre arrivanoda Roma LeSigarette, duo difolk-pop fresco di debutto, mentre il 16gennaio il cantautore riminese GiuseppeRighini presenterà il suo disco “Houdini”, incui l’elettronica incontra la forma canzone.Ma i concerti sono in programma a cadenzasettimanale. La formula è quelladell’aperitivo dalle 19 e poi concertoattorno alle 21.30. Info e programma:www.roccamalatestianadicesena.it.

AGENDA

Stavano suonando a Parigivenerdì 13 novembre, in unclub a pochi passi dal Bataclan,mentre era in atto il massacro,ignari di tutto. Al termine delloro concerto sono rimastichiusi per motivi di sicurezzanel locale fino a notte fonda, poila corsa in albergo senza fortu-natamente alcuna conseguen-za. Una casualità da brividi, chedà però bene le dimensionianche della caratura interna-zionale dei ravennati

Schonwald, duo composto da Luca Bandini e AlessandraGismondi (cantante negli anni novanta dei piuttosto notiPitch) che ha da poco pubblicato il proprio terzo album sullalunga distanza, “Between parallel lights”, prodotto appuntoda due etichette francesi, la Anywave e la Manic Depression,specializzata quest’ultima in materiale post-punk. Da lì parteinfatti il percorso artistico del duo, molto chiaro e delineato, findalle immagini promozionali (tutte rigorosamente in bianco enero) utilizzate sui social network o per le interviste. La loro èuna dark-wave glaciale – anche se proprio in questo ultimoloro disco molto più fisica e “rock” del passato – nell’ambitodel cosiddetto revival minimal-synth che prevede appunto l’u-tilizzo massiccio di sintetizzatore, batteria elettronica, chitar-re e bassi taglienti, una voce fredda e distante (quella diAlessandra) che chiude il cerchio. I riferimenti sono i primiCure, i Suicide, l’amata Siouxsie, i New Order, i Joy Division,ma anche alcune cose dei My Bloody Valentine (qui citati pla-tealmente nella parte strumentale della bella “Lux”) e delloshoegaze. Gli Schonwald fanno la loro cosa, non fanno altro,sono facilmente catalogabili e pure inevitabilmente prevedibili,ma la loro cosa la fanno molto bene. E le recensioni con votialti di stampa specializzta italiana ed estera pubblicate in que-ste settimane rendono loro giustizia. Nota di merito anche perla bella copertina dell’album, realizzata da Grégoire Belot eMyriam Barchechat.

LA ROMAGNA IN CUFFIA

Gli Schonwalda Parigi, non per caso

di Luca Manservisi

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HIP HOP/1

DA MADH A CLAVER GOLD, DA EDIPO A J-AX: LE FACCE DIVERSE DEL RAP

Carrellata di personaggi più o meno legati al mondo del rap in queste settimane in romagna: da sinistra, ecco Madh, noto anche per la suapartecipazione a X Factor, che sarà al Vidia di Cesena il 5 dicembre (insieme al rapper ravennate Irol); e poi Claver Gold, in concerto il 23gennaio al Cisim di Lido Adriano; il cantautore Edipo, alla rocca di Cesena il 12 dicembre e infine, a destra, il volto più noto, quello di J-Ax,che sarà in Romagna però solo per firmare autografi (almeno ufficialmente) il 15 dicembre al Mediaworld di Savignano.

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MUSICA

HIP HOP/2

«Il rap è scomodo, ma allontana la paura»Intervista (doppia) a Shone e Aldivas, coppia nella vita e in consolle nei party dell’Emilia-Romagna

di Filippo Papetti

Sono una coppia nella vita reale, e anche inconsolle: dove si ritrovano ad infuocare i party hiphop dell'Emilia-Romagna. Lei si chiama Aldivas, èuna cantante e performer ravennate di originicasertane; lui Shone, di Forlì, fondatore della crewMalestremo nonché ex-membro del gruppo hard-core Violent Sutura.

Entrambi sono due ottimi dj da party, tra i piùrappresentativi della zona. I loro dj-set riescono adunire le ultime innovazioni in fatto di sonoritàblack, con lo spirito originario dell'hip hop.

Shone, toglimi una curiosità, come seipassato dal cantare – urlare! – in un gruppohardcore, a fare il dj hip hop nei club?

«In realtà mi son avvicinato all'hip hop all'etàdi 13 anni, attorno al 1996. Facevo rime e graffi-ti con un mio vecchio amico che oggi è uno dei djpiù rappresentativi della scena drum & bass italia-na, Dj Ferro. In seguito mi sono appassionatoanche di crossover, metal, hardcore; ma è innega-bile che il mio legame primario è rimasto quellocon l'hip hop, sia underground che da party».

Qual'è la musica che preferite suonare neivostri dj-set? Vi va di consigliare qualcosa ailettori di R&D Cult?

Shone: «Io propongo un set molto vario, che vadai classici hip hop fino alle hit new school, perarrivare poi alla trap e all’elettronica più black-oriented. Ormai facciamo dj-set insieme dal 2010e abbiamo trovato una certa alchimia.Personalmente mi sento di consigliare tre albumrecenti: “Rodeo” di Travis Scott, “Beauty BehindThe Madness” di The Weeknd e “What A Time ToBe Alive” di Future & Drake».

Aldivas: «Io invece non ho particolari prefe-renze su cosa suonare, perché ogni volta mi piacemettermi in gioco e sperimentare nuovi suoni epassaggi. Tuttavia i miei brani preferiti in assolutosono “You don't know my name” di Alicia Keys,“Millionare” di Kelis e “U.N.I.T.Y” di QueenLatifah. Insomma, sono nata e cresciuta conl'r&b».

Tu Aldivas utilizzi anche molto il linguag-gio del corpo, quanto conta questo nelle tueperformance da dj?

A.: «Per me conta soprattutto essere se stessi,

sempre e comunque. L'abbigliamento e lo stilefanno parte di me e dello show; ma anche se sem-bro una persona molto estroversa quando devosuonare sono sempre in ansia, perché cerco dicurare ogni singolo particolare e quando sbaglionon me lo perdono facilmente. So che devo lavora-re ancora, ho tanto da imparare e migliorare, manon voglio fermarmi di fronte a niente. Io credomolto in noi donne: penso che dovremmo soste-nerci sempre! È questo il messaggio che cerco di

trasmettere quando sono in consolle o quandocanto. Da poco ho anche pubblicato il mio primosingolo, “W.O.M.A.N.”, di cui si può trovare ilvideo su YouTube. È un progetto a cui tengo mol-tissimo perché è a sostegno dell'IstitutoOncologico Romagnolo, per aiutare le donnemalate di tumore».

Il rap è stato spesso accusato di esseremisogino e/o di trasmettere messaggi nega-tivi, quali sono secondo voi invece gli aspettipositivi?

S.: «Indubbiamente il rap ha sempre usato unlinguaggio di impatto e spesso scomodo, ma èanche vero che è un genere decisamente vario. Ame ad esempio l'hip hop ha dato tanta energia evoglia di mettermi in gioco. In questo momentostorico di bombardamento mediatico sulla pauradel diverso, l’hip hop ha la grande responsabilitàdi unire, avvicinare e integrare. È una sfida chedeve cogliere».

A.: «Purtroppo non tutti riescono a cogliere laprofondità di una cultura come l'hip hop, credo-no piuttosto sia un mondo fatto di droghe, appa-renza e parolacce. Invece è tutt'altra cosa. È stareinsieme, è comunicare, è confrontarsi. Se dovessidefinirla in tre parole utilizzerei: amore, sfogo erispetto».

Dove possiamo venire a sentirvi suonare?Altri progetti per il futuro?

S.: «Attualmente siamo resident dj di un partyspettacolare chiamato AlternativeUndergroundz, due venerdì al mese, a Faenza.Con noi c'è il nostro amico Dj NersOne, de Il LatoOscuro della Costa. Poi suoniamo come guest invari eventi, della zona e non: a settembre ad esem-pio eravamo al PleasureLand di Ravenna e qual-che settimana fa Aldivas si è esibita al Cassero diBologna. Sempre con Il Lato Oscuro della Costa,con cui collaboriamo spesso anche al Cisim – unadelle realtà più solide della zona –, organizziamoun appuntamento mensile al Caffé Teodora diRavenna, dove diamo spazio ai giovani (e nonsolo) che vogliono mettersi in gioco; più contest edj-set».

A.: «Inoltre sta per uscire il mio nuovo videoclipe l'Ep a cui sto lavorando già da un po'. Se vi vacercateci sulle nostre pagine Facebook, dove pote-te trovare anche i nostri mixtape».

«In questo momentodi odio del diverso

l’hip hop ha la granderesponsabilità di integrare»

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MUSICA

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Tre ore di jazz “epico”per un album strepitoso

di Bruno Dorella *

Kamasi Washington “The Epic”(Brainfeeder, 2015)Sarà capitato a qualcuno di voi di essere in unlocale, chiacchierando amabilmente oannoiandosi, bevendo una birra o ballando, ea un certo punto mollare tutto e tutti per cor-rere dal dj e chiedergli cosa sia quella musicafantastica che sta suonando. Ecco, a me è suc-cesso poco tempo fa con “The Epic” di KamasiWashington. “Chi?” è stata la mia risposta. Non avevo idea dichi fosse. Mi sono informato. Ed è uno che già sulla carta mipiace. Intanto perché, pur essendo questo il suo primo veroalbum, ha un curriculum lungo un chilometro: Wayne Shorter,Stanley Clark, Herbie Hancock non ti chiamano a suonare se seiscarso, ok? E ancor di più Flying Lotus e Kendrick Lamar, chemagari di tecnica musicale ne sapranno un po’ meno, ma hannobudget illimitati e chiamano solo top player.Poi, frequenta il jazz come l’hip hop, e questo dà quel sapore dieclettismo che tanto mi piace. Ma soprattutto, rilancia.Esordisce con un disco triplo da quasi 3 ore, si fa fotografaredavanti ad un paesaggio spaziale richiamando subito Sun Ra, eintitola l’album “The Epic”, nientemeno. Ed è davvero un jazzepico quello proposto da Kamasi Washington, laddove magariepico non è da intendersi come bambocciata da giocatori di ruolo,ma sicuramente l’ampio utilizzo di cori morriconiani, sezioniarchi imponenti e temi roboanti, crea un forte senso di kolossal.Che si sia inventato un genere, l’epic jazz? Visto quello che è suc-cesso dopo che gli Iron Maiden hanno inventato l’epic metal,spero di no. Ma alla fine quello che conta è che l’album è strepi-toso, le composizioni sono mozzafiato per tutte le 3 ore, i musi-cisti sono in stato di grazia e suonano come se non ci fosse undomani.Per fortuna non credo ai dischi della settimana, del mese e del-l’anno, perché altrimenti...

* Batterista dei Bachi Da Pietra e degli OvO, chitarrista dei Ronin,membro della Byzanthium Experimental Orchestra, felicemente exdiscografico, aspirante sommelier, orgoglioso ravennate d'adozione,

in attesa della giornata di 48 ore per poter finire un paio di cose.

UN DISCO AL MESE

I chitarristi Pilìa e Viterbini a Rimini e Gambettola

Nel’ambito del festival Collateral dell’Arci, doppio concerto in Roma-gna con due dei massimi esponenti chitarristici del panorama "alterna-tive" nazionale. Si tratta di Stefano Pilìa (nella foto), chitarra dei Massi-mo Volume e dall’anno scorso anche degl Afterhours, e di Adriano Vi-terbini dei Bud Spencer Blues Explosion. L’appuntamento è per il 3 di-cembre al circlo Milleluci di Rimini e il 7 al Treesessanta di Gambettola.

LA RASSEGNA/1

Giovanni Truppi al Cisim per Teatro Elettrico

Parini Notte è la mini rassegna di due date organizzate da Teatro Elet-trico al Cisim di Lido Adriano (Ravenna). Il 10 dicembre protagonistasarà uno dei cantautori più interessanti del panorama italiano, il napo-letano (nella foto) Giovanni Truppi (in apertura il ravennate Gianluca Vi-scuso presenta il suo nuovo disco). Il 29 gennaio sarà invece FrancescaMorello, in arte RYF, a presentare il suo nuovo disco. Nel corso delledue serate esposizioni artistiche, performance, dj-set.

LA RASSEGNA/2

DUE DATE DI CEDRIC SHANNON RIVES

Venerdì 18 al Naima di Forlì e sabato19 dicembre al teatro CorTe diCoriano concerto gospeldell’americano Cedric Shannon Rives“& Brothers”.

SHERRITA DURAN A PIANGIPANE

Venerdì 15 gennaio al teatro Socjale diPiangipane (Ravenna) concerto dellacantante gospel californiana Sherrita Duranche presenterà in antepèrima il nuovo discoaccompagnata dal quartetto di Felice delGaudio

A LONGIANO LE SERENITY SINGERS

Mercoledì 23 dicembre alle 21 alPetrella di Longiano concerto gospeldi Natale con le americane SerenitySingers

GOSPEL

DA PASOLINI ALL’ETNO-POPMEDITERRANEO AL MAMA’S

Tra i tradizionali concerti del sabato alcircolo Mama’s di Ravenna, incentrate inparticolare su sonorità world, da segnalarein particolare l’omaggio al roots rockamericano dei Mandolin’ Brothers del 5dicembre e, il sabato successivo, la seratadedicata alla poesia di Pasolini con lacantante marchigiana Frida Neri.In gennaio si riprenderà il 9 con l’etno-popmediterraneo dei toscani Kabila.

A LONGIANO UNO SPETTACOLODEDICATO A LUCIO DALLA

Giovedì 10 dicembre al teatro Petrella diLongiano uno spettacolo musicale perraccontare il mondo di Lucio Dalla a cura dialcuni suoi collaboratori, in primis il suoarrangiatore Roberto Costa.

POPOLARE

R&DCULTdicembre 2015

gennaio 2016

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Dall’Australiaalla Norvegiaall’Area Sismica

AVANGUARDIA

Come al solito alcune vere e proprie chiccheper appassionati di avanguardia e musica speri-mentale al circolo Area Sismica di Ravaldino inMonte (Forl).

Il mese di dicembre parte per esempio sabato 5(alle 22.30) con l’unica data italiana del progettoTrophies, ideato da Alessandro Bosetti – enne-simo caso di musicista brillante non più residen-te in Italia – in cui la sua voce processata intempo reale si fonde con l’uso del tutto originaledella chitarra elettrica di Kenta Nagai (giappone-se ormai americano d’adozione che vanta colla-borazioni con Thurston Moore, Lee Renaldo, JimO’Rourke e tanti altri) e il groove di Tony Buck(membro fondatore degli australiani The Necks ecompagno di avventura di John Zorn, Tom Cora,Phil Minton...).

Altra esclusiva per l’Italia il giorno dopo(domenica 6 dicembre alle 18), con i primi passidel progetto Casa Futuro, per gli amanti del jazzcontemporaneo. Ne fanno parte lo svedese JohanBerthling (già con Fire! Orchestra) al contrabbas-so, Gabriel Ferrandini (Red Trio e Power of theHorns) alla batteria e il sassofonista portoghesePedro Sousa.

Ultima data del 2015 domenica 20 dicembre,alle 18, con l’atipico duo di percussionisti di chia-ra fama formato da Michele Rabbia e dal norve-gese Ingar Zach che si muovono tra musicaimprovvisata e freejazz contemporaneo.

Il 2016 parte domenica 17 gennaio alle 18con il napoletano Ciro Longobardi, pianista trai più acclamati nel repertorio contemporanio,con un concerto dedicato ad Anthony Braxton.

Infine, da segnalare domenica 31 gennaio alle18 il trio britannico di jazz contemporaneoDecoy con Alexander Hawkins all’organo ham-mond, John Edwards al contrabbasso e il batteri-sta Steve Noble.

Martedì 26 gennaio alle 21 al Bonci di Cesena – in occasione delventennale della riapertura del teatro dopo il restauro – concerto diquello che è probabilmente in ambito jazz il quintetto più famosod’Italia. Si tratta di quello guidato dalla tromba di Paolo Fresu (arri-vato sul palco dei cinque continenti accanto ai più grandi nomi dellamusica afroameriana, in tour per duecento concerti all’anno) e da luifondato nel 1984 insieme al pianista Roberto Cipelli. Oggi festeggiacon la stessa formazione (completata da Tino Tracanna al sax, AttilioZanchi al contrabbasso ed Ettore Fioravanti alla batteria) i trent’annidi vita, celebrati anche dal nuovo lavoro in studio, uscito l’anno scor-so, dal titolo ¡30!.

Il concerto è dedicato al trombettista cesenate Marco Tamburini,morto quest’anno in un incidente stradale e che nella sua carriera hasuonato anche al fianco di Fresu: fra i due era nata una fraterna ami-cizia. Info: 0547 355959.

Il quintetto che ha fatto la storiaJAZZ: IL CONCERTO

Al Bonci di Cesena Paolo Fresu con il suo progetto fondato nel 1984

CARLO MAVER AL BELLEVILLE DI RIMINI

Al Belleville Club di Rimini prosegue la rassegnajazz venerdì 11 dicembre con Carlo Maver in “TrioDestructurado”. Il concerto si basa sul repertoriodei tre dischi di composizioni originali registratedal musicista e compositore di fama nazionale einternazionale, il tutto rivisitato da una formazioneche vede oltre allo stesso Maver a bandeon eflauto, Pasquale Mirra al vibrafono e RobertoRossi alle percussioni. Nel 2016 la rassegnariprenderà il 15 gennaio con il pianista GianMarco Gualandi e i suoi “The Ellingtonians” conAlessandro Fariselli (sax tenore), StefanoTravaglini (contrabbasso) e Claudio Bonora(batteria) per un tributo al grande compositoreamericano “Duke” Ellington.

LA RASSEGNA DEL ROSSO VERMIGLIO

La rassegna jazz “about music” dell’enoteca RossoVermiglio di Bellaria prosegue il 3 dicembre con ilquintetto del trombettista modenese Valerio Renzetti eil 17 con il Trio Gipsy del chitarrista Marco Vienna (il 10invece protagonista Flavio Boltro, vedi fotonotizia qui afianco).

AL PETRELLA IL TRIO ROPE DI PUGLISI

Venerdì 29 gennaio parte la rassegna jazz del teatroPetrella di Longiano. L’appuntamento è con il Trio Ropedel pianista Fabrizio Puglisi, tra i musicisti piùsorprendenti della scena italiana jazz attuale. Con lui ilbatterista Zeno de Rossi e Stefano Senni alcontrabbasso.

GUIDI-AQUINO-RABBIA A FORLIMPOPOLI

Il 4 gennaio al teatro Verdi di Forlimpopoli concertojazz con il trio formato da Giovanni Guidi al piano, LucaAquino alla tromba e Michele Rabbia alla batteria.

ANCHE DIMITRI SILLATO ALLO ZINGARÒ

Prosegue la storica rassegna jazz del mercoledì alloZingarò di Faenza. Il 9 dicembre l’appuntamento è conla cantante Monia Angeli per una rilettura delle canzoniamericane e italiane degli anni Trenta, il 16 con ilprogetto di jazz mediterraneo Zancle della cantantemilanese Serena Ferrara con il pianista Luca Dell’Annae il bassista Iva Barbieri. In gennaio si riparte il 13 conNicola Peruch (pianoforte, synth e vocoder) che siesibirà con la violinista Elena Majoni e nel progettoTredokyo; il 20 il pianista Dimitri Sillato in solo e in trio;il 27 swing, gipsy e pop con Sugar Pie and TheCandymen.

JAZZ: L’AGENDA

Boltro omaggia Davis a Bellaria e Cervia

Tra i più importanti jazzisti italiani, il trombettista Flavio Boltro sarà inRomagna per un paio di date in Romagna. Nell’ambito del “Jazz Inc4tet Tour”, infatti, presenterà il proprio tributo a Miles Davis il 17 di-cembre al Rosso Vermiglio di Bellaria Igea Marina e il 18 dicembre alCantinone di Cervia. Con lui sul palco Alessandro Fariselli al sax, Mas-similiao Rocchetta al piano, Mauro Mussoni al contrabbasso e FabioNobile alla batteria.

JAZZ: IL TRIBUTO

IL LISCIO SECONDO ZANCHINI E IL PIANO SOLO DI EZIO BOSSO AL PETRELLA DI LONGIANO

Tra gli appuntamenti fuori stagione del teatro Petrella di Longiano, il 20 dicembre alle 21 il quartetto del fisarmonicista Simone Zanchiniripropone in chiave jazz alcuni tra i tempi più popolari di Secondo Casadei e di tutto il liscio romagnolo. Venerdì 22 gennaio appuntamentodi grande prestigio con “The 12th Room”, concerto di piano solo del compositore e musicista Ezio Bosso, noto anche per le sue collabora-zioni al cinema con Salvatores. Proporrà sue composizioni originali e riletture di Bach, Cage, Chopin e Sgambati.

MUSICA BRASILIANA AL FEMMINILE CON RENZETTI E VALLE AL TEATRO ASTRA DI BELLARIA

Appuntamento con la musica brasiliana al teatro Astra di Bellaria Igea Marina venerdì 11 dicembre con il duo italo-brasiliano, tutto femmini-le, “As Madalenas” formato da due tra le più attive interpreti di musica brasiliana in Italia, Cristina Renzetti e Tati Valle.

AGENDA

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MUSICAR&DCULTdicembre 2015gennaio 2016

PAOLO ANGELI AL CLAN

Il chitarrista sardo Paolo Angelirappresenta oggi uno dei mag-giori vanti italiani all'estero nelcampo della musica, non solod’avanguardia. L’inventore dellaChitarra Sarda Preparata (haideato una vera e propria chitar-ra-orchestra partendo dallostrumento tradizionale) sarà inconcerto l’8 dicembre alClandestino di Faenza.

IL PERSONAGGIO

Paolo Fresu, al centro,con il suo storico quintetto

I tre Trophies

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MUSICA

ALL’ALIGHIERI DI RAVENNAL’ORCHESTRA SINFONICAROSSINI APRE LA STAGIONE

A fine gennaio parte il prestigiosocartellone di “Ravenna Musica”,curato dall’associazione AngeloMariani. Giovedì 28 gennaio alle20.30 al teatro Alighieri di Ravennal’appuntamento sarà con una dellepiù rinomate orchestre italiane,l’Orchestra Sinfonica Rossini, cheaprirà la stagione guidata dal suodirettore principale Daniele Agimancon un programma tutto dedicatoalle sinfonie operistiche di Rossini.In dicembre sempre all’Alighieri, manella sala Corelli (alle 11 delmattino), termina l’altra rassegnadella Mariani dei “Concerti delladomenica”. Da segnalare inparticolare due omaggi a FrancescoBalilla Pratella, il padre della musicafuturista, in occasione delsessantesimo anniversario dellamorte. Saranno tenutirispettivamente il 6 dicembre dalduo soprano e pianoforte GabriellaMorigi e Adriano Tumiatti enell’appuntamento finale del 20dicembre dal Gruppo Corale“Pratella - Martuzzi” diretto dalmaestro Matteo Unich.In mezzo, domenica 13 dicembre, ilQuartetto Fauves, tra le piùpromettenti giovani formazioniravennati, vincitore del progetto diriscoperta di Gian Battista Cirri,proporrà quartetti inediti delcompositore forlivese, di cuipresenterà anche una primaregistrazione assoluta.

CLASSICA/2

di Enrico Gramigna

Pianista sopraffina, destinata secondo la critica a diventare la nuovaRosalyn Tureck, la calabrese Maria Perrotta sarà in scena al teatro Rossinidi Lugo martedì 26 gennaio in compagnia del quartetto Mirus. Raggiuntatelefonicamente nel suo rifugio parigino, la pianista ci ha concesso unachiacchierata a cuore aperto.

Il teatro di Lugo la aspetta trepidante, lei ormai è una presenzafrequente nella stagione concertistica. Qual è stata la sua primaesperienza al Rossini?

«Con Lugo è stato subito amore, si è creato un legame umano molto bellocol pubblico. Il mio debutto su quelle scene è stato con le Variazioni Goldbergdi Bach mentre ero in attesa della mia seconda bimba. Quando sono arriva-ta sul palco del Rossini sono rimasta colpita. Dovevamo registrare la serataper farne un disco (era il 2012: il cd Decca è uscito invece l’anno scorso, ndr) ederano state tolte tutte le quinte per avere un suono migliore. Ricordo la visio-ne di questo palco improvvisamente molto grande e l’acustica del teatro,bella ma non facile, quindi perfetta per il disco».

È sempre difficile per un pianista registrare le VariazioniGoldberg. Quanto pesa il confronto con ilmostro sacro Glenn Gould?

«Ho amato tantissimo le registrazioni diGould, chiaramente imprescindibili per chiun-que voglia anche solo fare un ascolto consapevo-le di Bach, ma poi me ne sono distaccata crean-do la mia idea delle Goldberg. L’opera bachiana èscritta per clavicembalo, ma oramai è un capo-saldo della letteratura pianistica. Con questaconsapevolezza dobbiamo affrontare il dilemmadel clavicembalo sul pianoforte. Sono convinta che la filologia, scienzamoderna, sia importante, ma la nostra ossessione per l’autenticità debbaessere trattata con sicurezza, sia, cioè, rapportata al nostro tempo. Per suona-re Bach, per esempio, non possiamo dimenticare che il pianoforte ha il peda-le e che questo mi permette di raggiungere le orecchie di tutti i presenti nellesale da concerto che, va detto, attualmente sono decisamente più grandi diquelle del ‘700».

Quindi la questione trattatistica non l’appassiona?«Al contrario, tuttavia bisogna considerare anche quanto il compositore

in esame potesse aderire o meno alle prassi esecutive evidenziate dai trattatidell’epoca. Gould, per tornare alla mitica figura di riferimento per Bach,aveva il pregio, nella sua ricerca del suono clavicembalistico, di rapportarsicon un testo, non con l’idea di un’epoca. La “barocco renaissance” ha unasua ragion d’essere, tuttavia noi pianisti che suoniamo uno strumento bendiverso dal clavicembalo, dobbiamo avere l’intelligenza di suonare senza l’os-sessione dell’antico, senza però abusare della modernità».

Dopo Bach, a Lugo ci ha fatto ascoltare Chopin, quindi a gennaioShostakovich, dal barocco ai giorni nostri. Come si legano questi treautori?

«L’amore per Bach è stato spontaneo, come per Beethoven: a posterioripotrei dire che fu la scrittura polifonica a colpirmi. Bach è un autore fonda-mentale, la sorgente della conoscenza per poter suonare il repertorio succes-sivo. Il punto di arrivo per un pianista deve essere però il grande repertorioromantico e Chopin rappresenta uno dei vertici più alti della scrittura per pia-noforte. Chiaramente Bach è sempre presente, se non come repertorio, comerisorsa d anche per il grande repertorio russo l’esperienza bachiana è impre-scindibile. Shostakovich è un autore poco frequentato, ma è affascinantel’ambiguità della scrittura che si può ritrovare. Probabilmente l’unico modoper vivere nella Russia staliniana per un musicista era ricorrere a questa iro-nia di sottofondo, sempre celata ma ben manifesta, una sorta di messaggio incodice che si manifesta all’ascoltatore attento. La produzione di Shostakovichè quindi sempre una scoperta, un mondo vasto che, chiudendo il cerchio, rie-cheggia al bachiano».

La letteratura russa per pianoforte è una parte considerevole delrepertorio, eppure lei afferma che non sia adeguatamente valorizza-

ta. Prokofiev, per esempio, è ampiamentesuonato. Ha in mente qualche composito-re che vorrebbe fosse più presente nei car-telloni?

«Sinceramente trovo strano che siaShostakovich sia Scrjabin siano trascurati. Direcente ho suonato il Prometeo di Scrjabin conl’orchestra Verdi di Milano ed è stata una gran-de scoperta. Il pianoforte è parte integrante deltessuto orchestrale pur avendo un ruolo di gran-

de rilievo. Per quel che riguarda Shostakovich, invece, non vedo l’ora di potersuonare col quartetto Mirus».

I suoi partner musicali a Lugo saranno proprio i componenti delquartetto Mirus. Cos’è per lei il quartetto?

«Il suono. La bellezza del quartetto per me si esprime nella coesione delsuono, nella capacità dei musicisti di unire le vibrazioni dei propri strumentiquasi a formarne uno nuovo. Il quartetto Mirus è composto da musicistieccezionali, infatti fanno tutti parte dell’orchestra Mozart creata da ClaudioAbbado, di fatto un’orchestra di solisti. Suonare con un quartetto come que-sto è sempre un piacere e una gioia».

Un’ultima domanda: da calabrese a Parigi, tornerebbe in Italia?«Ah, l’Italia. Domanda difficilissima. Io vengo dalla Calabria, dal profondo

sud, terra generosissima e della quale sento quotidianamente la nostalgia,ma è anche una terra dalla quale moltissimi vanno via. Torno molto di fre-quente in Italia, perciò la nostalgia si attenua e ormai Parigi mi ha accolta eanche qui mi sento a casa».

Maria Perrotta

L’INTERVISTA

Maria Perrotta, l’amore per Bache quella Russia troppo trascurata

Parla la celebre pianista«Che ricordi a Lugo,

quando ero incinta...»

CON L’ENSEMBLE DELLA TOSCANINI SI VA ALL’OPERA A LUGO

Inaugurata il 28 novembre con il giovane direttore d’orchestra Jacopo Rivani allaguida della Filarmonica Toscanini, la stagione concertistica del teatro Rossini diLugo – che porterà sul palco anche Maria Perrotta il 26 gennaio (vedi intervista inquesta pagina) – prosegue domenica 20 dicembre con la serata “All’opera”. Sulpodio dell'Ensemble della Filarmonica Arturo Toscanini salirà il teramanoGiambattista Giocoli, apprezzato clarinettista sia come solista nelle migliori orche-stre sinfoniche che in blasonati gruppi cameristici. Eccolo dunque al suo debuttoal Rossini con un programma ormai rarissimo, nello stile dei Concerti Martini &Rossi anni '50, che offrirà la possibilità di ascoltare nella stessa sera le sinfonie e leouverture più famose, una formidabile carrellata di hit dell'opera che faranno lagioia di tutti i melomani: dalla Norma di Bellini alla Forza del destino di Verdi, dallaManon Lescaut di Puccini alla celebre sinfonia del Barbiere di Siviglia di Rossini,passando per gli intermezzi dalla Cavalleria Rusticana di Mascagni e dei Pagliaccidi Leoncavallo, per finire con i ballabili dall'Aida e dal Macbeth di Giuseppe Verdi.Il tutto nella nuovissima versione per orchestra da camera del compositoreLorenzo Meo.

CLASSICA/1

BEETHOVEN/LISZT CON IL DUOCAVALLI E MUCCIOLI: CHIUDELA SAGRA MALATESTIANA

Con l’ultimo “Concerto di musica dacamera” cala il sipario sullaprestigiosa Sagra MusicaleMalatestiana di Rimini.L’appuntamento è per sabato 19dicembre alle 21 al teatro Novellicon Davide Cavalli e DavideMuccioli, un duo pianistico cheeseguirà Beethoven/Liszt Sinfonia n9 op 125 in re minore. Il concerto èofferto alla città per volere e inricordo di Minnie Torsani fino adesaurimento dei posti disponibili.

CLASSICA/3

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MUSICA

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Bach Sanssouci: Bahrami e Mercelli a Cattolica

Venerdì 22 gennaio appuntamento al teatro della Regina diCattolica con Bach Sanssouci, le Sonate per flauto e pianofor-te di Bach eseguite da un duo d’eccellenza, il pianista iranianoRamin Bahrami, considerato tra i più interessanti interpreti ba-chiani contemporanei, e il flautista Massimo Mercelli.

CLASSICA/4

DAI POLACCHI A CAMPANELLA-GIROTTO CON RAVEL-DEBUSSY A CESENA

Al teatro Bonci di Cesena la stagione dei concerti parte conun’anteprima – sabato 5 dicembre alle 21 – realizzata in collaborazionecon l’associazione Polonia e il consolato generale di Polonia di Milano.Sul palco il violinista Karol Kaminski e il pianista Arnold Gniwek,polacchi, con un programma che vedrà brani di Wieniawski,Szymanowski, Bacewicz, Chopin e Brahms. Il cartellone vero e proprioparte invece sabato 9 gennaio quando le note “colte” di MicheleCampanella (al pianoforte) incontreranno il sax jazz dell’argentino JavierGirotto (nella foto), in omaggio a Maurice Ravel e Claude Debussy.

DAL MOZART DEL QUARTETTO FARNESE AI LIEDER DI SCHUBERT A CESENATICO

Al Comunale di Cesenatico la stagione di musica classica entra nel vivo domenica 20 dicembre con ilQuartetto Farnese (musiche di Mozart) per proseguire il 10 gennaio con i “Lieder da Schubert a Wolf” conDanusha Waskiewicz alla viola e Andrea Rebaudengo al pianoforte e concludersi il 31 gennaio con DaniloRossi (viola) e Luisa Prandina (pianoforte) su musiche di Schubert, Ravel e Debussy. Tutti i concerti inizianoalle 16 e saranno seguiti da un aperitivo.

CLASSICA/5

I concerti delle feste, da Vivaldi a Tullio De Piscopo

NATALE

Sono diversi gli appuntamenti musicali a tema natalizio in tutta la Romagna.Partendo da Ravenna, il 18 dicembre alle 21 nell’ambito della rassegna “Capire lamusica” di Emilia Romagna Concerti alla chiesa di Santa Teresa si terrà il Concertodi Natale con la Young Musicians European Orchestra, nella grande versione "sinfo-nica" diretta da Paolo Olmi con il pianista Daniel Kharitonov.

Il teatro Goldoni di Bagnacavallo ospiterà poi il Concerto di Natale “In saeculasaeculorum”, organizzato da Accademia Bizantina: il programma della serata, cheandrà in scena martedì 22 dicembre alle ore 21, sarà composto da musiche diVivaldi, Porpora, Corelli e Handel e vedrà esibirsi, insieme agli artisti dell’AccademiaBizantina, la mezzosoprano Ewa Gubanska.

Al teatro Comunale di Cesenatico l’appuntamento con il Concerto di Natale èper il giorno dopo, sabato 26 dicembre alle 17 con il coro polifonico Ad Novas e l’or-chestra G.Lettimi di Rimini (mentre il 31 dicembre alle 21 a Cesenatico andrà inscena il “Gran concerto di fine anno” tra lirica, operetta e canzoni napoletane).

A Riccione nell’ambito della vasta rassegna organizzata per le feste, da segnala-re sabato 19 dicembre il concerto di Natale “Sing and Swing” con la Jazz Company(feat. Massimo Lopez) al palazzo dei congressi tra Cole Porter e George Gershwin e il28 dicembre il tradizionale Concerto degli Auguri sempre al palazzo dei congressicon il maestro Giorgio Leardini che dirige l’Orchestra Filarmonica Marchigiana conuno special guest d’eccezione: Tullio De Piscopo, che festeggia a Riccione i 50 annidi carriera. In programma la sinfonia op 40 k 550 di W.A. Mozart e la suite forchambre orchestra and jazz piano trio di Claude Bolling.

MassimoLopezin vestedi cantantejazz, saràa Riccioneil 19dicembre

R&DCULTdicembre 2015

gennaio 2016

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PAOLO MIGONESeconda serata in compagnia dei comici di ZeligPrevendita diretta al locale o al 348.7046583

MENÙ:ANTIPASTO: Tagliere con verdure croccanti, verdure

alla griglia, tomino alla piastra, affettati romagnoli, cre-scentine fritte con lardo, squacquerone, pecorino e piadina

SECONDO: Tagliata di manzo al sale di Cervia e rosmarino accompagnata da patate al forno

DESSERT: Vasetto di zabaione con frutti di bosco

€ 35,00 p.p. incluso lo spettacolo

con tavolo riservato, bevande escluse

ECCO IL FLAMENCO (CON PROSCIUTTO E SANGRIA)

Lunedì 7 (ore 21,15) e martedì 8 dicembre (ore 18,30)doppio appuntamento esclusivo al teatro Corte diCoriano con Miradas Flamencas, lo spettacolo diflamenco che vede esibirsi per la prima volta in Italia ibailaores spagnoli Francisco El Nano Mesa e MonicaHidalgo assieme al cantante Miguel El Picuo e alchitarrista acustico Roque Acevedo Vazquez. Chitarra,canto e danza, suoni, movimenti e forme arricchiti dalladegustazione del tipico jamon iberico innaffiatodall’immancabile sangria.

I BALLERINI DELLA SCALA TRA VIVALDI E BACH

Domenica 13 dicembre alle 16 al teatro comunale diCesenatico va in scena “Danza in concerto” con ilCorpo di ballo del Teatro alla Scala. In programmamusiche di Vivaldi, Telemann, Bach con ThomasCavuoto alla viola e Filippo Pantieri al clavicembalo.

L’HIP HOP ARRIVA ANCHE A TEATRO

Sabato 16 gennaio alle 21 al teatro Fabbri di Forlìappuntamento con Around, probabilmente il primospettacolo teatrale – ideato e diretto da Mirella Rosso eMarco Silvestri – in cui una storia viene raccontata con illinguaggio hip hop. Per fare questo è stata assemblatala crew italiana di street dance degli Mnai’s, tra le piùinnovative ed eterogenee del mondo.

LA TOSCA IN CHIAVE CONTEMPORANEA

Sabato 16 gennaio alle 21 la compagnia Artemis Danzaporta in scena, al teatro Bonci di Cesena, ToscaX, ilnuovo progetto della coreaografa e regista ferrareseMonica Casadei dedicato a Giacomo Puccini,interpretando la celeberrima opera lirica.

SPELLBOUND CONTEMPORARY CON PA | ETHOS

Sabato 30 (ore 20.30) e domenica 31 gennaio (ore15.30) lo Spellbound Contemporary Ballet aprirà lastagione di danza del teatro Alighieri di Ravennapresentando Pa|Ethos, ultima opera del celebrecoreografo di origine tibetana Sang Jijia. Lo spettacolosi avvale delle musiche del compositore Dickson Dee edella collaborazione, per la scenografia virtuale, di LucaBrinchi e Roberta Zanardo.

AGENDA DANZA

Tutta la magia del balletto russoDANZA

Grandi classici da Mosca nei teatri di Cattolica, Cesena, Faenza e ForlìLa magia del balletto russo farà irruzione anche

sui palchi della Romagna tra dicembre e gennaio.A partire dalla due giorni molto natalizia organiz-

zata al teatro Bonci di Cesena con protagonista ilRussian New Classical, giovane compagnia priva-ta fondata all’inizio del 2001 a Mosca con lo scopo disviluppare la grande tradizione del balletto classicorusso. Il corpo di ballo è formato da ballerini prove-nienti dalle migliore accademie di danza di Mosca,San Pietroburgo, Ufa, Perm e la compagnia si avvaleanche di prestigiose collaborazioni con étoile prove-nienti dei Teatri Stabili di Mosca, San Pietroburgo,Ekaterinburg (l’attuale direttore artistico è Timur

Gareev, ex solista del Teatro dell’Opera e Balletto diNovosibirsk). L’appuntamento è con due grandi clas-sici: domenica 27 dicembre sarà la volta de Il lago deicigni (anche all’Arena della Regina di Cattolica il 13),lunedì 28 dicembre invece de La Bella Addormentata.

Altri due appuntamenti in Romagna sono poi inprogramma in gennaio con il prestigioso ensembledel Balletto di Mosca “La Classique”. Il 12 gen-naio aprirà il sipario sulla stagione di danza delMasini di Faenza con la rappresentazione de LoSchiaccianoci (balletto classico in due atti, con lecoreografie di Marius Petipa) mentre il 25 gennaiosarà al Fabbri di Forlì con Cenerentola.

Il Lago dei Cignidel balletto di Mosca“New Classical”,sul palco al Bonci

16 TEATROR&DCULTdicembre 2015gennaio 2016

Un modo nuovo di comprare, degustare, assaggiare e goderti le proposte della bottega,

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Si accendono i riflettori, entra in scena l’Arte della vera gioielleria italiana.Genio e Tradizione si fondono insieme per raccontare le grandi storie dietro

ai piccoli oggetti di valore, quelli che restano tutta una vita.

Ogni anno 400.000 persone applaudono Gold Gallery.Vieni a scoprire perchè.

Troverete Gold Gallery e GraceT nei seguenti Centri Commerciali:

RAVENNA: Esp - FAENZA: Le MaiolicheBOLOGNA: Centrolame - Centronova - Shopville Gran Reno - Centroborgo - IMOLA: Leonardo

CARPI: Borgogioioso - CENTO: Guercino - CESENA: Montefiore - Lungo Savio - FERRARA: Il Castello - Le MuraFORLÌ - Punta di Ferro - FORLIMPOPOLI: Le fornaci - MODENA: I Portali - GrandEmilia - PARMA: Euro Torri

RIMINI: Le Befane - I Malatesta - SAVIGNANO SUL RUBICONE: Romagna Shopping Valley

Sarà dedicata a Giacomo Puccini e al suo capolavoro più amato, LaBohème, la nuova trilogia d’autunno di Ravenna Festival su cui siaprirà il sipario del teatro Alighieri il 9 dicembre (repliche 12 e 14). Lavicenda della fragile Mimì, dell’amore che travolge lei e Rodolfo, e deisogni disillusi dei giovani e scapigliati artisti che li circondano torna sulpalcoscenico ravennate nella nuova produzione ideata da CristinaMazzavillani Muti. Forte della collaborazione con il collaudato teamcreativo che la affianca composto da Vincent Longuemare per le luci,Davide Broccoli video programmer e Alessandro Lai per i costumi, aiquali si aggiunge l'innovativo videomaker David Loom, Cristina Muticontinua a percorrere le strade dell’high tech: scene virtuali e proiezio-ni capaci di immergere il pubblico nei colori e nelle atmosfere di pae-saggi visionari, in questo caso ispirati all’onirica fantasia dell’opera pit-torica di Odilon Redon, uno dei principali protagonisti del movimentosimbolista e amico di Stéphan Mallarmé. La partitura sarà affidataall’Orchestra Giovanile Luigi Cherubini e ad un giovane cast vocale(frutto di un lungo percorso di audizioni) diretti da Nicola Paszkowski.

A completare il progetto dedicato a Puccini farà seguito un “diverti-mento alla bohémienne”, dal titolo Mimì è una civetta, in calendario il10 e 13 dicembre. La nuova produzione, in prima assoluta, è una rivi-sitazione dei temi pucciniani che il Festival ha commissionato al giova-ne e versatile musicista Alessandro Cosentino, di formazione classica, ma capace di muoversi ai confi-ni tra rock, jazz e folk, che si avvarrà di una band (in palcoscenico) a cui si aggiungerà le partecipazio-ne straordinaria di un virtuoso della fisarmonica come Simone Zanchini e l’eclettismo jazz della trom-ba di Fabrizio Bosso. Un’opera dai toni brillanti affidata alla regia e alle coreografie del newyorkese GregGanakas, figura carismatica nonché didatta e divulgatore del musical theatre americano.

Venerdì 11 dicembre a Forlì (PalaCredito di Romagna) il terzo appuntamento della trilogia è un uni-cum in senso assoluto: il maestro Riccardo Muti, a vent’anni esatti dallo storico concerto Muti-Pavarotti offerto a sostegno della Comunità di Sadurano, dedicherà al suo fondatore don Dario Ciani,recentemente scomparso, un nuovo evento presentando al pianoforte alcune pagine tratte dalle piùcelebri opere di Puccini assieme al soprano Anna Netrebko (una delle più acclamate cantanti liriche deinostri giorni) e al tenore Yusif Eyvazov.

L'oramai collaudata formula delle trilogie autunnali di Ravenna Festival, che alterna ogni sera untitolo, costituirà la prima parte della stagione d’opera 2015-2016 del teatro Alighieri che si aprirà uffi-cialmente nell’anno nuovo il 9 e 10 gennaio con un titolo raramente rappresentato, L'amico Fritz diMascagni. La nuova coproduzione realizzata con Fondazione Teatro Piacenza, Teatro Comunale diModena e Teatro Rendano di Cosenza vedrà la regia di Leo Nucci e la direzione di Donato Renzetti allaguida dell’Orchestra Giovanile Luigi Cherubini, costante presenza che costituirà il perno di tutte le pro-duzioni d'opera della stagione.

IL “MY FAIR LADY” DI CORRADO ABATI IN TUTTA LA ROMAGNA

Dopo esser passato da Ravenna sarà in scena al Masini di Faenza (13dicembre ore 16), al Bonci di Cesena (6 gennaio ore 15.30) e al Fabbridi Forlì (17 gennaio ore 16) My Fair Lady – uno dei musical più famosi,tradotti e amati nel mondo – nella versione curata dal maestro italianodel teatro musicale, Corrado Abbati. Su una scena capace disottolineare sia i momenti burleschi che quelli romantici, il ruoloprincipale è quello della musica per due ore di divertimento dal vivo.

ALL’ALIGHIERI ARRIVA “AGGIUNGI UN POSTO A TAVOLA”

Al teatro Alighieri di Ravenna entra nel vivo la rassegna di operettacon il Gran Concerto del 12 gennaio con l’orchesta Alighieri e il coroCalamosca-Mariani e il classico Aggiungi un posto a tavola che lacompagnia Dell’Alba di Ortona porta in scena il 26 gennaio.

OPERETTA

LIRICA

Puccini e la Bohéme rivisitatiLa trilogia del Festival dà il via alla stagione di Ravenna che parte invece con Mascagni

La scenografia che verràutilizzata per la Bohémedi Cristina Mazzavillanie, sopra, il maestro Muti

IL XXVII RAVENNA FESTIVAL

Sabato 5 dicembre alle 11 alpalazzo dei congressi di LargoFirenze, in centro a Ravenna,verrà presentato al pubblico(ingresso gratuito e aperto atutti) il programma della XXVIIedizione del Ravenna Festival.

LA PRESENTAZIONE

TEATRO

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R&DCULTdicembre 2015

gennaio 2016

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di Matteo Cavezzali

Socìetas Raffaello Sanzio è ormaiun marchio artistico conosciuto intutto il mondo. La compagnia fonda-ta a Cesena nel 1982 da Romeo Ca-stellucci, Claudia Castellucci, ChiaraGuidi e Paolo Guidi è oggi una dellerealtà italiane teatrali più apprezzatenel mondo. Anche se non esiste più.Abbiamo parlato con Chiara Guidi,che è attrice, autrice e curatrice arti-stica della rassegna Mantìca.

Claudia Castellucci in una re-cente intervista ad Artribune hadichiarato che la Socìetas Raf-faello Sanzio non esiste più. Èdavvero così?

«Una volta realizzavamo spettacolitutti e tre allineati. In questo momen-to c’è un’autonomia legata alla no-stra specificità individuale. Claudiasegue un percorso legato alla danza,Romeo ha fatto scelte al di fuori dellaRaffaello, occupandosi anche di cosemolto lontane, come la lirica. Io lavo-ro sulla voce e sull’infanzia. Sono trestrade diverse, ma sullo stesso solco.Siamo uniti proprio perché siamo di-visi. È un processo alchemico basatosulla separazione degli elementi. For-malmente esistiamo ancora però, esiamo riconosciuti dal Ministero co-me gruppo».

Mantìca che sarà fino all’8 di-cembre al Teatro Comandini diCesena, ha quest’anno tratti incomune con le edizioni prece-denti, ma anche diversità profon-de. Come mai?

«Mantìca essendo un osservatoriosul teatro si muove, perchè l’osserva-

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TEATRO

RICERCA/SOCÌETAS RAFFAELLO SANZIO

«Il teatro deve essere un’esperienza necessaria»Chiara Guidi da Mantica al lavoro con gli adolescenti e l’infanzia: «Non pensato per l’intrattenimento»

torio per definizione si sposta. C’è unaforma, una Y, che ho scelto per rap-presentare questa edizione. Si trattadi due rette che si separano. È una for-ma che mi riconduce all’ultimo lavo-ro che ho preparato e alla mia ideastessa di teatro. Ogni messa in scena èuna riflessione sul teatro e che cosa èadesso. Il teatro deve essere un’espe-rienza necessaria».

Una parola-immagine attornoa cui hai lavorato per questa edi-zione è “gola”. Cosa significa perte?

«Gola è un buco, una voragine. At-traverso questa gola interrogo diversipersone: sono percussionisti, perchéla percussione è uno sfondamento,c’è un’astrofisica che parla dei buchineri, uno studioso lingua ebraica chevede una tecnica per la risalita daquesto precipizio, ci sarà l’antropolo-ga Ewa Klonowski che si è calata neibuchi delle fosse comuni della guerranella ex-Jugoslavia. Il teatro è unosprofondare per poi risollevarsi con laparola sul palco».

In scena ci sono anche i pupi si-ciliani di Franco Cuticchio conuno spettacolo dal titolo: L’asse-dio di Parigi, un titolo che suonaoggi come una coincidenza in-quietante…

«È sconvolgente. Si tratta di unpoema epico cavalleresco, ma questaassonanza ci rivela come di fatto sia-mo sempre attorno alla stessa que-stione».

Da anni lavori con gli adole-scenti in teatro, portandoli inuna dimensione molto lontanada quella dei ragazzi costretti ad

addormentarsi in platea di spet-tacoli di prosa lontanissimi dalloro mondo…

«I cartelloni di prosa dei teatri ita-liani sono sempre uguali, tradiziona-li, riproposizione dei medesimi titoli. Èuna forma di ripetitività che non esi-ste negli altri teatri d’Europa. Questomodo di portare il teatro nelle cittànon coglie l’interrogativo su cui biso-gnerebbe interrogarsi: cosa è oggi ilteatro? Ai ragazzi ho fatto un invitocinque anni fa, attraverso la scuola.Anche se non è facile coinvolgere lescuole... Oggi si è formato un gruppodi 20 adolescenti delle superiori eventi universitari con cui abbiamomesso in scena Le rane di Aristofane eLa tempesta di Shakespeare».

E poi come è nato il progetto“Essere primitivo”? Esistonoesperienze simili in Europa?

«È nato dai ragazzi stessi che han-no spinto per proporre spettacoli per-sonali. Il progetto consiste nel dare li-bero accesso al teatro agli adolescen-ti. Non credo ci siano esperienze simi-li in Europa. Gli diamo un tecnico a di-sposizione e loro possono liberamentecreare quello che vogliono, senza nes-sun filtro. È un lavoro enorme e gra-tuito di giovani protagonisti, i ragazzisentono la presenza di una forte spac-catura tra il loro mondo e quello degliadulti, sentono una indefinitezza, so-no sospesi e chiedono di essere inte-grati. È un’integrazione non etnica,ma dell’uomo. Lo faccio per un’esi-genza mia, non per un motivo sociale.Il teatro tradizionale è messo in crisida loro. È “primitivo” nel senso dispontaneo e potente. L’arte dell’acca-

dimento poetico è una loro risposta aquello che sta accadendo. È una ri-sposta che non è una risposta, perchéè arte e l’atre non dà risposte».

Cosa accomuna i lavori “primi-tivi”, in scena a fine novembre alComandini, prima di Mantica?

«I lavori non sono pensati per ilconsumo del pubblico o l’intratteni-mento. Abbiamo fatto del teatro unluogo di lusso: il lusso di ascoltare igiovani e la loro arte. Stanno na-scendo riflessioni sull’essere moltoesistenziali dove mettono in campofilosofia e storia, cose che studiano ascuola. Ma anche la storia del pre-sente. Lavorando su se stessi con ilteatro diventano più responsabili diquello che accade a loro».

Cosa ti stupisce del loro ap-proccio al teatro?

«Mi stupisce capacità di concen-trare in una scheda tecnica, in un ti-tolo, in un copione, quello che stan-no cercando. Tutte le volte mi diconoche è molto difficile dare forma aquello che si sente. È il tormento del-l’atto di creazione. È molto bello perun giovane avere questo tipo dipreoccupazione».

E come attrice invece a cheprogetti stai lavorando?

«Sto muovendo la mia attività tradue poli: l’infanzia e la voce. Sto la-vorando sulle fiabe giapponesi indue spettacoli molto diversi: uno perbambini che debutterà al festival diLubiana; l’altro è un concerto con ilpercussionista Enrico Malatesta e imusicisti Giuseppe Ielasi e France-sco Guerri che debutterà al teatroBonci».

FESTIVAL MANTICA A CESENA: TEATRO, DIALOGHI, VISIONI E MUSICA

La rassegna Màntica 2015 al teatro Comandini di Cesena prende il via con Lectura Dantis. Duecanti dall’Inferno, esercizio per voce e violoncello di e con Chiara Guidi e Francesco Guerrivenerdì 4 dicembre alle 20.30. Il concerto di Tetraktis, alle 22.30, ha in programma musiche diHenry Cowell, Lou Harrison, Steve Reich, Edgard Varèse, Iannis Xenakis. Assedio di Parigi, lospettacolo di Pupi siciliani di Franco Cuticchio, adatto anche per un pubblico di bambini, va inscena sabato 5 dicembre alle 21. Sarà seguito, alle 22.30, dalla nuova creazione della perfor-mer e regista Muna Mussie, Milite ignoto, calata nella propria lingua d’origine, il tigrino. Lacoreografa e danzatrice Adriana Borriello - oltre a presentare la performance al termine dellaboratorio Rosario, sabato 5 alle 19.30 (ingresso gratuito) - debutta in prima nazionale con Colcorpo capisco, martedì 8 alle 18.30: con lei in scena due giovani danzatrici, sulle musiche ori-ginali di Roberto Paci Dalò eseguite dal vivo. La perfomance Gola. In tre movimenti - creatada Chiara Guidi, in collaborazione con Alessandro Scotti, con Giuseppe Ielasi alla cura delsuono e ispirata alla novella Angoscia di Anton Cechov, realizzata con il coinvolgimento deipartecipanti al laboratorio omonimo – andrà in scena da domenica 6 a martedì 8 dicembre alle20.30, in collaborazione con Teatro Bonci / Emilia Romagna Teatro Fondazione, e sarà prece-duta dall’incontro con Ewa Klonowski, sabato 5 dicembre alle 18, dal titolo “Scendere: tecni-che e intuizioni?”. Le visioni cinematografiche di Màntica 2015 si concentrano sui documenta-ri del regista di origine ucraina Sergei Loznitsa: Polustanok (The Train Stop, b/n, 25’, 2000):venerdì 4 alle 18 e alle 21 E Blokade (b/n, 52’, 2005), in programma domenica 6 alle 18, unmontaggio basato su materiali d'archivio dell’assedio a Leningrado. Seguirà alle 19, un incon-tro col regista, dal titolo Il passato vive. L’ingresso alle proiezioni e all’incontro è gratuito. Il dia-logo sui buchi neri, con l’astrofisico Amedeo Balbi si tiene venerdì 4 dicembre alle 19, mentre“Ascendere a Dio con le parole”, con Piero Cappelli sarà lunedì 7 alle 18. Dal 4 all’8 dicem-bre Freddanotte - realtà indipendente nata dall’iniziativa di un gruppo di giovani cesenati - siinnerva in Màntica proponendo concerti e musica per ballare. Tra i dj set (a ingresso gratuito),che prolungheranno ogni serata verso le ore piccole, anche due live: l’intarsio di Kelpe tra psi-chedelia, fonti contemporanee e schemi compositivi anni Novanta, sabato 5 alle 23.00; e ilgroviglio musicale di Mutamassik, produttrice, musicista, sinesteta, lunedì 7 alle 22.30.Informazioni e prenotazioni: tel. 0547 25566.

IL PROGRAMMA

«Nella Sanzio in questomomento c’è una

specificità legata ai nostri percorsi individuali.

Sono tre strade diverse,ma sullo stesso solco»

Foto di AlessandroScotti dellospettacolo Gola

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AI MIGRANTI CON IL COLLETTIVO 320 KG

Al Petrella di Longiano, venerdì 4 dicembre, il Collettivo 320 kgpresenta Ai migranti, un album fotografico in cui ogni foto sisviluppa in profondità e nella dimensione del tempo che rap-presenta un viaggio sensibile‚ che considera tutti gli uomini‚mirando a renderci presenti e partecipi di un’esperienza emo-tivamente forte‚ in cui diversi piani di lettura si sovrappongono.Lo spettacolo ha direzione e coreografia di Piergiorgio Milanoe si avvale della collaborazione alla scrittura scenografica diFlorencia Demestri. Da un'idea di Giovanna Milano.

LATELLA PORTA IN SCENA FASSBINDER

Dal 10 al 13 dicembre al teatro Bonci di Cesena va in scena Tiregalo la mia morte, Veronika tratto dal film Veronika Voss diRainer Werner Fassbinder per l’adattamento di Antonio Latella(che ne cura anche la regia) e Federico Bellini.

LA PRIMA GUERRA MONDIALE SECONDO BERARDI E CASOLARI

Al teatro degli Atti di Rimini va in scena La prima la migliore diGianfranco Berardi e Gabriella Casolari, martedì 15 dicembre. Lospunto è il romanzo Niente di nuovo sul fronte occidentale delloscrittore tedesco Eric Maria Remarque, una riflessione sulla primaguerra mondiale raccontata in maniera lucida e feroce, attraversola prospettiva di un soldato diciannovenne.

LAIKA: CELESTINI NEI PANNI DI UN “POVERO CRISTO”

Mercoledì 13 gennaio al Petrella di Longiano sarà di scenaAscanio Celestini con il suo Laika che vede Gianluca Casadeialla fisarmonica e la voce fuori campo di Alba Rohrwacher. Lospettacolo si chiede cosa penserebbe Gesù se tornasse sullaterra. Il protagonista è appunto un “povero Cristo” che vivechiuso in un appartamento di qualche periferia.

ATARAX MEMORIAL DI ONNIVORO A PALAZZO RASPONI

La compagnia ravennate teatro Onnivoro sarà a palazzo Rasponi(piazza Kennedy) per le giornate di Ravenna capitale 2015 alle16.45 (repliche alle 19.15 e alle 22.30) di venerdì 11 dicembre.

LUS, UN TESTO POETICO PER LE ALBE

In scena al teatro Rasi di Ravenna l’11 e il 12 febbraio ci saràLus uno spettacolo che vede in scena Ermanna Montanaridiretta da Marco Martinelli su un testo poetico di NevioSpadoni con le musiche di Luigi Ceccarelli.

IL PENTOLONE DELLE ARIETTE AL CISIM

Giovedì 17 e venerdì 18 dicembre il teatro delle Ariette in col-laborazione con il Teatro della Albe porta in scena Sul tetto delmondo al Cisim di Lido Adriano: in scena un pentolone in cuisi prepara il cibo, guardando passare il tempo, e che si condi-vide alla fine dello spettacolo.

L’UOMO DELLA SABBIA APRE IL RIDOTTO A FAENZA

Giovedì 14 gennaio prende il via la stagione di contemporaneoal ridotto del Masini di Faenza con i faentini Menoventi cheripropongono un loro titolo di successo: L’uomo della sabbia.

IN VIAGGIO VERSO LOURDES

Venerdì 15 al Rasi di Ravenna è in scena Lourdes, della compa-gnia Capotrave/Andrea Cosentino, un libero adattamento dellibro di Rosa Matteucci per l’adattamento e la regia di LucaRicci: un divertente carnevale di personaggio in viaggio versoLourdes. .

TORNA RUMORE DI ACQUE, PIÙ ATTUALE CHE MAI

Nello spazio Vulkano di San Bartolo, dal 19 al 22 febbraio tornain scena uno spettacolo tra i più noti e fortunati (e purtroppo diestrema attualità): Rumore di acque con in scena AlessandroRenda sulla tragedia dei migranti morti durante la traversatadel mar Mediterraneo.

HAMLET TRAVESTI IN SCENA AL RASI

il 29 gennaio al Rasi va in scena Hamlet Travesti di PuntaCorsara che prende spunto dalla riscrittura burlesque settecen-tesca dell’opera per raccontare una famgilia fuori di sesto.

AGENDARAVENNA

Dal 4 al 13 dicembre torna Fè-sta, evento organizzato dalla coo-perativa E (che riunisce quattrocompagnie del ravennate:Fanny&Alexander, Eros Anteros,Menoventi e gruppo Nanou) cheprevede giorni di spettacoli, ope-re, danze, cene, musica e parolaper festeggiare la sua esistenza.Ecco il programma nel dettagliodi questa edizione 2015: venerdi4 dicembre alle 20 e 22.30, al-l’Ardis Hall, via G. S. Bond i 3, Ra-venna, ci saranno i Menoventicon Ascoltate Cartoline a Roma(prenotazione consigliata),unaraccolta di interventi performati-vi dedicati alle città italiane. Cia-scuna voce cerca di amplificare laprospettiva di una categoria dipersone (in questo caso i turistiche hanno condiviso il loro tem-po e il loro denaro coi romani) ri-tenuta in qualche modo rappre-sentativa per la città ospite. Alle21 .15 invece all’Almagià, in Dar-sena a Ravenna, ci sarà Scrooge,studio per Discorso verde: a partiredal doppiaggio di un cartone ani-mato, Scrooge dà qui ai suoi nipoti(Qui Quo e Qua) una famosa lezio-ne sul Denaro e la sua circolazio-ne. Ma un’altra storia, quella delpiù ricco dei ricchi, del più avarodegli avari di tutti i tempi - loScrooge del “Canto di Natale” diDickens, sempre in versione Di-sn ey - interferisce a poco a pococon la morale di quell’insegna-mento…Domenica 6 dicembre,dalle 19.30 al Ristorante Con-trovento (via Cittadini 17, Faen-za), serata di gala per i 10 anni diMenoventi e Altre Velocità dal ti-tolo Chi mangia chi con ospiti, gio-chi e azioni performative a sor-presa (prenotazione obbligatoriaentro il 4 dicembre). Venerdi 11dicembre a Palazzo Rasponi inpiazza Kennedy, dove si svolgonole giornate per la Capitale Italia-na della cultura, dalle 21 alle 23il gruppo Nanou presenta BabyDoe in collaborazione con ToDayToDance. Stesso luogo per dome-nica 13 dicembre e il laboratorioper bambini da 5 a 11 anni diFanny & Alexander “PianetaGiallo” (fruizione gratuita, pre-notazione obbligatoria al numero392 6664211). I bambini saran-no guidati a interagire, nel conte-sto di una semplice situa-zione narrativa, ad esem-pio l’incontro con unanimale misterioso, conuna serie di quesiti e pic-cole prove giocose, stimo-lazioni fantastiche e con-crete.

Info e prenotazioni: [email protected] (Marco

Molduzzi) dalle 10 alle12.30 e dalle 15.30 alle18.

DENTRO FESTA ANCHE LA MUSICADI CLUB ADRIATICO CON ERRORSMITH

Sabato 5 dicembre dalle 23 all’Almagià, diciottesima serata di Club Adriatico,percorso di eventi dedicato alla musica elettronica. La serata ospita il berlineseErrorsmith che, con la sua mescolanza tra i generi, apre a nuovi ritmi e sonorità. Ecome sempre in consolle ci sarà Herva, resident per la stagione in corso, cresciu-to tra jazz, funk e hip hop, e che oggi si muove tra house, acid, electro, techno eUK bass.

ELETTRONICA

TEATRO

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Fèsta con Scrooge, Baby doe e una cenadi “compleanno”

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di Matteo Cavezzali

Ispirandosi alle parole di Pier PaoloPasolini, Elena Bucci e Marco Sgrossocreano nel 1993 Le belle bandiere:compagnia di teatro romagnola, maallo stesso tempo apolide.

Oggi a più di venti anni, c’è unluogo che considerate casa?

«Ce n’è più di uno. Nonostantesiamo una compagnia che collabora daanni con altre realtà, dal TeatroMetastasio di Prato al Centro TeatraleBresciano – dove saremo in scena perun mese di repliche – a Ert di Modena,abbiamo voluto una doppia sede aBologna, dove ci siamo formati artisti-camente e a Russi, la città dove sononata, per dimostrare per primi a noistessi che si possono creare progetti dirilevanza nazionale anche a partire dapiccoli paesi amati».

A differenza di molti gruppi tea-trali voi non avete un teatro o nonorganizzate una programmazione,è stata una scelta artistica o ci sonostati dei problemi di relazione conle amministrazioni…

«C’è stato un momento in cui c’eraun grande slancio a Russi per far ritro-vare alla città un teatro, ancora distrut-to dalla guerra. Noi facevamo spettaco-li in posti magnifici, ma del tutto abban-donati. Nel 1993 facevamo spettacoli aSan Giacomo mentre era completa-mente decadente, quando ci andavanosolo spacciatori e delinquenti, e il pub-blico ci seguiva commosso e partecipe».

E il teatro di Russi?

«Mi sono accorta di aver acquisitotecnica e libertà con grande diverti-mento in quel periodo. Dovevamo esse-re pronti in ogni momento a correre ilrischio di affrontare la scena, in prova

come in spettacolo, per-ché era un autore moltoesigente e appassionato.Lui chiedeva una adesio-ne intima e totale allospettacolo, e un granderigore tecnico. Mi ha inse-gnato che la tecnica è unostrumento di libertà, unmodo per arrivare al risul-tato artistico che si vuoleottenere. Mi ha insegnatoanche come l’intuizionepossa essere veloce e ina-spettata, e possa nasceredalla paura, ribaltandola.Ribaltare l’ostacolo tra-sformandolo in estasi».

Cosa ti stai inse-gnando da sola?

«A non affezionarsi allesoluzioni che già si cono-scono. Avere il coraggio dibuttare via tutto e rico-minciare da capo».

In questi giorni seistata ospite a Rai Radio3 per pre-sentare le tue interpretazioni neglianni…

«Io ho accettato l’invito di LauraPalmieri di Radio3 e ho creato Vitealtrove, dove dialogano personaggi fem-minili dei miei lavori, personaggi moltodistanti tra loro».

«Abbiamo contribuito con entusia-smo a farlo riaprire, attraverso eventi espettacoli, ma quando poi è accaduto,nel 2001, pur avendo la bella possibilitàdi lavorare e provare nel teatro non si

sono create le condizioni per una pro-gettualità più articolata, come forsepotrà accadere in futuro. Forse qualcu-no aveva l’infondata paura che ci voles-simo appropriare del teatro, ma chi haassistito al progetto di rinascita di que-sto teatro lo associa anche a noi e allanostra passione, e questo ci fa molto

piacere. Il senso di appartenenza a que-sti luoghi ci ha tenuto legati qui, nono-stante i molti viaggi e le opportunità. Cipiacerebbe che i teatri e il luoghi dellaculutra rimanessero sempre aperti, in

una programmazione continua e in unininterrotto scambio di idee, progetti,linguaggi. Una casa aperta a tutti».

Sei tornata a Russi dopo averlavorato oltre dieci anni con Leo DeBerardinis, cosa ti ha lasciato illavoro con un grande del teatrocome lui?

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Un Natalecarico di luci

amore e serenità

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TEATRO

A quali di questi personaggi seirimasta più legata negli anni?

«I miei personaggi sono come mieiparenti, sono totem del mio essere, figu-re che vengono dalla Commedia dell’ar-te come Isabella Andreini, dal teatroottocentesco come Eleonora Duse, sullaquale ho lavorato molto, la monacamessicana Juana de la Cruz, scrittricelibera e indipendente vessatadall’Inquisizione, ma anche figureimportanti della mia vita. Donne famo-se e non famose, messe assieme. LauraMariani ha detto che trasformo le per-sone reali in personaggi è mi è sembra-to un commento molto affascinante».

Adesso sei in partenza per laCina dove porterai una Locandieradi Goldoni, come vedrà un testocosì un pubblico tanto distante?Avete preso degli accorgimenti perandare incontro ai loro gusti?

«È stato proprio il teatro di Pechino achiederci un testo della tradizione italia-na. Noi faremo La locandiera identica acome la facciamo per il pubblico italia-no. Abbiamo solo rallentato alcune bat-tute per agevolare i sottotitoli».

Siete da poco stati anche aMosca, cosa ti ha colpito degli spet-tatori russi rispetto al loro sguardoverso il teatro italiano?

«Ho scoperto un grande amore epassione per la cultura italiana. A voltenon ci rendiamo conto di quanto siaadorata la nostra cultura nel mondo,per me è stata una bellissima sorpresa».

Hai avuto modo anche di pensa-re a progetti futuri?

«Mi sto documentando sul teatro neilager e nei luoghi dell’olocausto, su cuipresto inizieremo a lavorare e sto scri-vendo, finalmente, non solo per il tea-tro, ma passando dal teatro.Naturalmente nessuno di questirisultati sarebbe possibile senza l'aiu-to di chi ha fondato con me la compa-gnia, Marco Sgrosso e di tutti coloroche formano il nucleo di attori, artistie tecnici che da anni ci sostengono eci seguono».

L’ARTISTA

«I miei personaggi? Totem del mio essere»Elena Bucci delle Belle Bandiere, da Russi a Mosca e Pechino, passando per De Berardinis

Elena Bucci nei panni dellaLocandiera di Goldoni fotografatada Elena Bucci Tommaso Le Pera

R&DCULTdicembre 2015gennaio 2016

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di Federica Angelini

Sarà in scena a Faenza dal 29 al 31gennaio 2016 con il nuovo spettacolo,di cui è autore, interprete e anche regi-sta. Del resto che Natalino Balassoabbia più di un talento è cosa nota datempo. Lo abbiamo più volte visto a tea-tro, certo, ma anche al cinema in pelli-cole dirette da Carlo Mazzacurati (manon solo) come La giusta distanza e Lasedia della felicità. Inoltre, è autoreapprezzato di libri e romanzi editi daMondadori e altri testi, e se in tv non sivede da tempo, negli anni è diventatoormai una celebrità su canali comeFacebook o Youtube. Lo contattatiamoal termine di una giornata di prove,pochi giorni prima del debutto al teatroGoldoni di Venezia. Con Teatro Stabiledel Veneto ha infatti realizzato la ferocecommedia La Cativìssima (Epopea di ToniSartana) che porta in scena conFrancesca Botti, Marta Dalla Via,Andrea Pennacchi, Silvia Piovan,Stefano Scandaletti.

Lei ha una carriera di attore tea-trale e cinematografico, autore,scrittore, è stato un volto televisivo,perché ora diventa anche regista?

«Effettivamente si tratta di unaprima volta per uno spettacolo di que-sta portata. In passato ho fatto il capo-comico, e in un certo senso è quello chefaccio anche in questo caso, una speciedi capocomicato. Non credo sarò maiun vero regista. Semplicemente, vistoche metterò in scena un testo mio, mi èpiaciuta l’idea di plasmare personal-mente la commedia».

Difficile essere regista di se stes-so e allo stesso tempo attore di unproprio testo?

«Quando scrivi per te stesso, il perso-naggio lo tari sulle tue corde di attore equindi sembra più facile portarlo inscena, anche se va detto che, da dentro,non ti vedi mai con sufficiente obietti-vità. Si tratta di una difficoltà diversarispetto a quando invece interpreti unaltro pesonaggio che ti viene consegna-to e che devi restituire. Così come èdiverso quando sei diretto da altri registidi cui devi soddisfare le aspettative.»

Una commedia tarata dunqueproprio sull’attore NatalinoBalasso e che inaugura una trilogiasull’ascesa. Ci racconta qualcosadello spettacolo?

«In Cativìssima il protagonista è ilpersonaggio che interpreto io stesso:Toni Sartana. Come si intuisce dalnome, è un po’ come il Sartana deglispaghetti western, un arrampicatoredisposto a tutto per conquistare prima ilproprio partito, poi la propria regione einfine quella vicina. Dentro ci sonorimandi a Brecht, ma soprattutto a Ubure, sì, diciamo che è un Ubu re veneto».

Il Polesine è sempre presentenel suo lavoro. Quale è il rapportotra la sua arte e il territorio?

«Come scriveva Borges, anche unbuco in una cantina può essere unAleph, ossia un inizio. Detto in altreparole, il luogo è un incidente. Il regista

IL PALCOSCENICO DI RAVENNA E PROVINCIA

Nei teatri (e neicentri storici)della provinciadi Ravenna è indistribuzionegratuita l’edi-zione2015/2016 del-la rivista Palco-scenico, da cuiè tratta questaintervista a Na-talino Balasso.Si tratta del-l’ormai tradi-zionale annua-rio dei teatridella provinciacon il calenda-rio di tutti glispettacoli, arti-coli di approfondimento e interviste,edito da Reclam Edizioni e Comunica-zione.

LA RIVISTA

L’INTERVISTA

La cattivissima politica secondo BalassoL’attore e autore sarà in scena a Faenza con uno spettacolo di cui è anche regista

spettacolo teatrale annullato per impe-gni televisivi degli artisti, come capita,credo sia la resa del teatro».

Ma perché preferire il teatro?Cosa ha che le altre forme d’artenon hanno?

«La differenza è che il teatro è l’unicaforma d’arte in cui bisogna essere tuttivivi nello stesso momento. Per questonon credo che la gente abbandoneràmai il teatro, che infatti non è mai statosostituito, nemmeno dal cinema. Il tea-tro è un rito, il rito della consumazionedella vita: siamo lì tutti insieme, ci stia-mo divertendo o stiamo soffrendo nellostesso momento, non capita in nessunaltro luogo. Certo, capita che a teatrovadano in scena anche spettacolimorti, dove in realtà non succede nien-te di tutto questo. Io credo che dobbia-mo al pubblico qualcosa di vivo, nonriservato a un pubblico privilegiato, ecomprensibile a tutti».

Dal teatro ai social. Il suo profiloFacebook è seguitissimo e moltoamato, i suoi status sono riflessionisempre molto puntuali, che parto-no magari dal commento di piccolifatti di cronaca, dove mette in luceil punto di vista di persone spessomarginali, con un profondo spesso-re politico e di impegno. Ma la car-riera politica la interessa? Ci sonostati altri comici prima di lei chehanno intrapreso questa stradacon un certo successo…

«Io normalmente mi alzo alle 14,non potrei fare politica perché quellifanno sempre un sacco di cose di matti-na. Ma no, non rientra nei miei interes-si occuparmi di partiti o andare in par-lamento o robe del genere. La politica lafacciamo tutti noi tutti i giorni: il nostrocomportamento è per forza politico,

l’uomo come diceva Aristotele è un ani-male politico perché siamo fatti pervivere in gruppo. La politica intesacome rappresentanza parlamentare ogoverno è un po' come il calcio, anzi ilfantacalcio: quando un politico fa unapromessa sta sempre mentendo, perchéin realtà non può risolvere le cose, è l'e-conomia ormai a decidere e la politicacerca di adeguarsi. Se così non fosseSyriza in Grecia non avrebbe avuto pro-blemi. La politica può al massimo abbel-lire qualche piazza, ma non certo inter-venire sui veri meccanismi. In questoc’è una profonda ipocrisia».

Questa riflessione sembra quasiportare al fatto che votare nonabbia più senso…

«Se la politica è il Fantacalcio, anda-re a votare è “X factor”. La verità è chetroppa gente vuol cambiare il mondoma non i propri comportamenti. Noidiciamo di credere in un mondo piùgiusto e intanto ci facciamo pagare innero, per esempio. Se davvero cam-biassero i comportamenti delle perso-ne, cambierebbe anche il resto di con-seguenza».

Con gli spettacoli, i video suYoutube, Facebook, i libri, c’èanche in parte l’intento di educa-re gli spettatori?

«No, non mi sento un educatore.Semmai fornisco un esempio.Magari se vedo uno che raccoglie lacacca del cane, mi viene in mentedi fare altrettanto quando portofuori il mio. Ma non è che quelqualcuno mi sta educando, mi stasolo fornendo un esempio. Mi piacepiù pensarmi come un asino, l’asi-no che sveglia dai suoi torporil’Idiota di Dostoevskij e lo fa torna-re senziente».

Carlo Mazzacurati diceva che amavamolto girare nel Polesine perché è unabella scenografia per ambientarci dellestorie dentro. Per me è un po’ la stessacosa. Le colori con le tinte del luogo, male storie per arrivare a tutti devonocomunque essere universali».

Il tema della commedia è quello,attualissimo, della politica, chetorna spesso nel suo lavoro.

«Si può dire che Cativìssima mostra illato oscuro di tutta questa gente chemanovra all’interno dei partiti. Il miopersonaggio arriva a limiti estremi, percapirci, ammazza la gente per ottene-re i propri scopi, e potrei dire che dellapolitica di oggi mostra proprio la cat-tiveria, sì, la totale mancanza di uma-

nità e compassione verso chisoffre, verso gli sconfitti.Alla fine è una commediache ha una sua storia eun’evoluzione che raccontaquesto: la cattiveria».

Il suo lavoro ha seguitoe segue linguaggi e formediverse. Perché conti-nuare oggi anche con ilteatro?

«Per la verità quello dell’at-tore è l’unico mestiere che sofare, il resto è tutto di contor-no. Peraltro è incredibile cheancora io venga consideratoun personaggio televisivo:manco dalla tv da almenonove anni. In realtà poi il tea-tro è un lavoro a cui bisognadedicare molto tempo e nonme ne resta per fare altro. Mi

piacerebbe per esempio fare più cine-ma, ma ho spesso dovuto dire di no.Posso dire che non ho mai fatto saltareuna data teatrale per altri impegni. Uno

«Il teatro? È l’unicaforma d’arte in cui

bisogna essere tutti viviinsieme nello stesso

momento»

TEATRO

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ONE MAN SHOW

IL MENTALISTA, IL TRASFORMISTA E LA REGINA DEL GRAND GUIGNOL (ALL’ITALIANA)Il mentalista Francesco Tesei (a sinistra) porta il suo nuovo show tra illusionismo e psicologia,The Game ,al teatro Fabbri di Forlì martedì 12 gennaio e al Masini di Faenza il 26gennaio, stesso palcoscenico anche per uno dei trasformisti più amati dal pubblico, Enrico Brachetti in Brachetti che sorpresa! mercoledì 27 gennaio e giovedì 28 gennaio.Tutto al femminile invece il Grand Guignol all’italiana con Lunetta Savinio al teatro Comunale di Cervia il 9 e il 10 gennaio.

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TEATRO

Chi non ricorda l’interpretazione di JackNicholson al cinema? Ebbene Qualcuno volò sul nidodel cuculo, tratto come il film dal libro di Ken Kesey, èdiventato uno spettacolo teatrale di AlessandroGassman che ripercorre quelle vicende ambientan-dole in Italia e in un tempo più vicino a noi (i primianni Ottanta) grazie alla collaborazione dello scritto-re Maurizio de Giovanni, in scena al Novelli diRimini dal 9 all’11 dicembre e poi al Rossini diLugo dal 16 al 18 gennaio. E di AlessandroGassman e sempre, in qualche modo, legato al temadel rapporto tra follia e normalità è anche lo spetta-colo in programma invece a Cesena, al Bonci, dal21 al 24 gennaio, La pazza della porta accanto, da untesto di Claudio Fava con Anna Foglietta protagoni-sta racconta l’appassionata storia d’amore tra AldaMerini e un giovane paziente dell’ospedale psichia-trico in cui la poetessa è stata ricoverata. A trattaredi piscoanalisi è infine il fortunato Il visitatore, spet-tacolo che sta dall’anno scorso riscutendo grandisuccessi con in scena Alessio Boni e AlessandroHaber nella parte di un inedito Sigmund Freud, daltesto di Eric-Emmanuel Schmitt (in scena dal 21 al 24gennaio al Fabbri di Forlì) E di follia si parla anche il 30gennaio al Goldoni di Bagnacavallo con la commediaMatti da slegare con un trio della comicità: Giobbe Covattaed Enzo Iachetti in scena e la regia di Gioele Dix su un testodi Axel Hellstenius: Elia e Gianni, dopo anni di ospedalepsichiatrico, vengono mandati a vivere da soli alla ricercadi una strada per il reinserimento.

Un momento di leggerezza è quello che regala MassimoGhini, resgista e interprete della commedia Un’ora di tran-quillità, sul testo mai rarppresentato prima in Italia diFlorian Zeller, tra i più apprezzati drammaturghi contem-poraei francesi che racconta di come un uomo che haappena acquistato un disco di vinile non riesca a ritagliar-si il tempo di goderselo. Dal 19 al 22 dicembre al teatroFabbri di Forlì e il 9 dicembre al Goldoni diBagnacavallo e dal 14 al 17 gennaio all’Alighieri diRavenna.

Ancora un testo contemporaneo, questa volta del notodrammaturgo inglese Alan Bennett per Nudi e crudi, in cuisul filo di un’ironia mai scontata o volgare, Bennett affron-ta il tema della relazione uomo-donna. In scena MariaAmelia Monti e Paolo Calabresi dal 12 al 14 gennaio, sem-pre al Teatro Novelli. Toni lievi e da commedia giocatasulle relazioni di coppia anche al Masini di Faenza dovedal 16 al 18 dicembre va in scena Cancun con, tra gli altri,Mariangela D’Abbraccio. Nel teatro di Conselice, la

prosa contemporanea ha il volto e la voce di OttaviaPiccolo in scena con Stefano Pizzardi in Enigma, spettaco-lo in cui, come recita il sottotitolo “Niente significa maiuna cosa sola” e Jakob e Ingrid, in una Berlino vent’annidopo la caduta del muro, si trovano in un dialogo quantomai inaspettato, il 19 gennaio. E incentrato su un confron-to a due, ma in questo caso due donne, è la commediadrammatica che vede in scena in veste di attrice e anche diregista Monica Guerritore sul testo di Donald MarguliesQualcosa rimane. Con lei Alice Spisa, premio Ubu 2013come migliore attrice under-30, un’Eva contro Eva con-temporanea, in scena all’Astra di Bellaria sabato 16gennaio e al comunale di Conselice il 30 gennaio.

CESENATICO: DA ARISTOFANE A MOLIÈRE

Giovedì 17 dicembreprende il via alle 21 lastagione di prosa conuno spettacolo fuoriabbonamentoprodotto dal Plautusfestival di Sarsina edunque ispirato algrande teatro greco. Sitratta della commedia

Lisistrata di Aristofane per la regia di Cristiano Roccamocon Vanessa Gravina . Dall’antica Grecia al teatrofrancesce classico, il 26 gennaio sempre a Cesenaticosarà invece in scena l’allestimento de L’avaro di Molièreper la regia di Claudio Palma con Lello Arena nellaparte di Arpagone (foto).

TRA ROSTAND E MILLER A LUGO

Il grande testo di Edmond Rostand Cyrano de Bergeracè portato in scena da Jurij Ferrini, interprete e regista, alRossini di Lugo dal 4 al 7 dicembre per far rivivere leatmosfere romantiche di una Francia tra fine Ottocentoe Prima guerra mondiale. Dal 29 al 31 gennaio, ancoraun grande classico, questa volta del Novecento,calca le scene lughesi. Umberto Orsini infatti èprotagonista de Il prezzo di Arthur Miller in cuil’autore americano tratta il difficile tema della grandecrisi economica del 29.

IL MARITO IDEALE DI WILDE A RUSSI

Tre le commedie più amate di Oscar Wilde, Il maritoideale fonde leggerenzza e contenuto in una pièce cheunisce privato e politica e pone più di un dilemma dacui è difficile dare una risposta con Roberto Valerio,Pietro Bontempo, Chiara Degani e Luca Damiani. Inscena il 4 dicembre a Russi, mentre l’11 gennaio lostesso teatro ospita invece un classico italiano nato perla narrativa e trasposto per il teatro da Tato Russo chene fa anche la regia e ne è interprete. Si tratta de Il fuMattia Pascal di Luigi Pirandello, il celebre romanzo incui il drammaturgo siciliano torna a indagare il temadell’identità, dell’apparenza e dell’essenza.

ADRIANO E L’EDIPO RE A RICCIONE

La scena dello “Spazio Tondelli” (nuovo nome delTeatro del Mare di Riccione) nel 2016 si apre all’insegnadi grandi testi classici: sabato 9 gennaio GiorgioAlbertazzi porta infatti il fortunato Memorie di Adrianotratto dal romanzo di Marguerite Yourcenar che dal1989 conta oltre 930 repliche in mezzo mondo. Il 22gennaio, invece, Eugenio Allegri sarà “Edipus” nellarivisitazione del testo classico “Edipo re” di Sofocle.Prenotazioni e informazioni: [email protected]. 320 0168171.

CLASSICIPROSA

La follia della modernitàDa Cesena a Faenza, gli spettacoli in cartellone tra dramma e commedia

LO CASCIO PER PIER PAOLO PASOLINI

Il 20 dicembre, nello Spazio Tondelli diRiccione (ex Teatro del Mare) arriva lospettacolo dedicato a Pier Paolo Pasolini nelquarantesimo anniversario della morte: “Ilsole e gli sguardi. La poesia di Pier PaoloPasolini in forma di autoritratto” che vedecome interprete protagonista Luigi Lo Cascio.

POESIA

Una scena diQualcuno volò sulnido del cuculo inscena a Rimini eLugo

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TEATRO

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COMICO/1

MANNINO, MANERA E UN SALONE DI BELLEZZAE per chi a teatro vuole la certezza di ridere, Teresa Mannino sarà in scena al Diego Fabbri di Forlì martedì 26 gennaio con Sononata il ventitré. Leonardo Manera, volto reso noto da Zelig, sarà al teatro di Coriano sabato 30 gennaio con Segnali di vita, mentre ilrodato Forbici e follia, ambientato in un salone di bellezza, sarà in scena al Masini di Faenza l’11 dicembre.

Da Bergonzoni a un Villaggio a ruota liberaCOMICO/2

La stagione da ridere prevede anche Alessandro Benvenuti e Paolo CevoliLa stagione di comico di dicembre si apre il 3 con Alessandro Benvenuti e

il suo Un comico fatto di sangue in cui l’autore e la sua compagna di vita ana-lizzano con un linguaggio comico modernissimo e con chirurgica spietatez-za i rapporti tra i membri di una famiglia che sa tanto d’Italia al teatroFabbri di Forlì. All’Alighieri di Ravenna sarà invece di scena Ogni martedì alle18 con Vito e Claudia Penone su un testo di Francesco Freyrie e AndreaZalone che immagina un personaggio affetto da personalità multipla nellostudio di uno psicologo (il 20 dicembre). Il funambolico AlessandroBergonzoni riproporrà invece il suo Nessi al Masini di Faenza, il 15 gennaio,Ma l’appuntamento clou per il teatro comico in Romagna è forse quellodell’11 dicembre con Paolo Villaggio e il suo A ruota libera... 2015. Lo spet-tacolo si terrà nel teatro comunale di Conselice diretto da Ivano Marescotti(il quale porterà in scena l’8 gennaio uno spettacolo ispirato alla vita diGustavo Trombetti tratto da un libro di Loriano Machiavelli). Infine, PaoloCevoli sarà invece di scena a Cervia il 29 gennaio con Perché non parli.

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ZORZI, PALLAVOLISTAVOLANTE

Sabato 5 dicembre alleore 21.15, al teatro Astradi Bellaria va in scena lospettacolo dedicato a Laleggenda del pallavolistavolante, ossia AndreaZorzi. L’ex atleta è inscena con BeatriceVisibelli ed è autore deltesto con Nicola Zavagli.Le vicende personali e lastoria di un Paese interosi intrecciano in unracconto capace dialternare momenti ironici,a tratti persino esilaranti,e scene malinconiche odrammatiche.

SPORT

SE GLI ACROBATISONO IN MANICOMIO

Sbarca anche a Ravennanell’area del Pala deAndré, il 21 gennaio, lospettacolo circenseambientato in un ospedalepsichiatrico: PsychiatricCircus, reduce da unatournée che ha già toccatoanche le città di Rimini eForlì. Un incubo acrobaticovietato ai minori di 14 annidi grande impatto scenicoe capace di far ridere ilpubblico su un temacomplesso come la follia.Uno spettacolodissacrante, lontano dalpolitically correct.

CIRCO

Viale Giuseppe Parini 48, Lido Adriano (RA)Ass. Cult. “Il lato oscuro della costa”

info tel. +0039 [email protected] - www.ccisim.it

www.facebook.com/ccisimwww.facebook.com/bibliocisim

INGRESSO CON TESSERA ENTES 2015/2016

Mer. 2 dic. - ore 14.30IncontroCisimeet: Le relazioni fami-liari con le psicologhe MarisaBiondi e Milena Romboli

Ven. 4 dic. - ore 21.30ConcertoDeve ancora venireMara livePresentazione in anteprimaassoluta del nuovo album“Ottobre ‘66”In collaborazione conBrutture Moderne

Gio. 10 dic. - ore 19ConcertoParini NotteLive di Giovanni Truppi +Gianluca ViscusoMostra fotografica di Andrea FiumanaIn collaborazione con Teatro Elettrico

Mer. 16 dic. - ore 10IncontroCisimeetProiezione del film Caterina vain città di Paolo Virzì (2003)

Dal 17 al 18 dic. - ore 20TeatroTeatro delle ArietteSul tetto del mondoDi Paola Berselli e Stefano Pasquini. Con Paola Berselli, Maurizio Ferraresi, Stefano Massari, StefanoPasquini.Immagini e montaggio videoStefano MassariRegia Stefano PasquiniIn collaborazione conRavenna Teatro / Teatro delle Albe

Lun. 21 dic. - ore 10IncontroCisimeetLe relazioni familiaricon le psicologhe MarisaBiondi e Milena Romboli

Sab. 9 genn. - ore 22ConcertoRonin liveIn collaborazione conDelikatessen

Ven. 22 genn. - ore 21DocumentarioRassegna di documentariAltroveThe long road to the Hall ofFame (70�) di Reda Zine(talia, USA 2014)A seguire incontro con l’autore Reda Zine, conduce Tahar Lamri

Sab. 23 genn. - ore 22ConcertoClaver Gold live

Ven. 29 genn. - ore 19ConcertoParini NotteLive di Niconote, Abra degli Esposti,R.Y.F.In collaborazione con Teatro Elettrico

Cisimeet: Una serie di laboratori finalizzati ad imparare, autoprodurre,creare, riciclare e non inquinare socializzando

Mer. 9 dicembre 2015 dalle 10 alle 12Autoproduzione: raccogliamo i materiali,costruiamo i regali con il rispetto per la natura

Da ottobre a maggioLaboratorio di Rap CISIM LABcon Lanfranco “Moder” Vicari eSammyBoy.Tutti i merc. dalle 16 alle 18Tutti i ven. dalle 15 alle 17

LEGGERE IL CINEMAProiezioni di film e film di animazione perragazzi tratti da libri e fumetti.In collaborazione con la biblioteca del CISIMe la scuola elementare Iqbal Masish di Lido Adriano.

Sab. 5 dic. 2015 ore 10Le follie dell’imperatorefilm Disney d’animazione (78’) di Mark Dindal (USA, 2000)

Sab. 16 genn. 2016 ore 10Pom Pokofilm giapponese di animazione (119’), diretto da Isao Takahata (Giappone, 1994)

LABORATORI

PROGRAMMA DICEMBRE 2015/ GENNAIO 2016

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24 CINEMACONTROCINEMA

Guida ragionata al grande schermo sotto NataleNolo solo cinepattoni e film per famiglia, ecco i titoli in uscita da non perdere, aspettando Tarantino a febbraio

Albert Bucci*

Il cinema di Dicembre eGennaio non è solo cine-panetto-ni o cartoni per famiglie. Eccoquindi alcune segnalazioni più“cinefile” su come sopravvivere apop-corn, bambini strillanti elunghe file domenicali.

Se ancora non l'avete visto,guardate l'imperdibile Dio esiste evive a Bruxelles del belga Jaco VanDormael, spassosa commediafantasy dove Dio è un alcolistabelga con una moglie (la Dea) sot-tomessa, un figlio hippy scappatodi casa (sì, Gesù) e la figlia undi-cenne Ea che vuole rimediare allepazzie del padre: mirabile apologosul senso della vita.

E poi a breve il documentario IlMago - L'incredibile vita di OrsonWelles che esce in occasione dei100 anni dalla nascita del grandemaestro del cinema.

A dicembre le folle si scatene-ranno per il biopic di DanieleLucchetti sulla vita di PapaFrancesco Chiamatemi Francesco -Il Papa della gente. Ora, pur se que-sto Papa è sicuramente più sim-patico e umano di molti suoi pre-decessori, credo che certe opera-zioni, al di là del risultato, abbia-no sempre un vago sapore di agio-grafia.

Vi consiglierei invece il bellissi-mo noir spagnolo La Isla Minima,una variante iberica di TrueDetective 1 nel quale due poliziot-ti cercano un serial killer muo-vendosi tra i fantasmi dellaSpagna anni '80 appena uscitadalla dittatura franchista.

Ron Howard invece affronta ilpiù classico libro della letteraturaamericana, il Moby Dick, nel suonuovo film Heart of the sea cheracconta del vero naufragio cheispirò a Melville il suo capolavoro.Altri grandi noir in arrivo sonopoi Regression di AlejandroAmenábar, con Emma Watson edEthan Hawke; e Mon Roi – Il miore di Maïwenn, con VincentCassel.

Poco prima di Natale, arrivanoi grandi botti cinematografici:Irrational Man di Woody Allen,con Emma Stone e JoaquinPhoenix, storia di un professoredi filosofia che trova il senso dellavita, appunto, realizzando un attofolle e irrazionale... E insieme algrande Woody, arriva il grandeSteven Spielberg con Il pontedelle spie, protagonista TomHanks, avvocato coinvolto in unaspy-story durante la guerra fred-da. Per palati più raffinati, esceFrancofonia - Il Louvre sottooccupazione di Alexader Sokurov,che narra delle sorti del Louvre edelle sue opere d'arte durantel'occupazione nazista di Parigi. Eper tutti, me compreso, anche se

ho qualche timore: Star Wars – IlRisveglio della Forza, tutti gli attoridella saga originale riuniti dopo

30 anni nel nuovo capitolo di uncapolavoro del cinema di fanta-scienza. Certe operazioni sonosempre a rischio, soprattutto per-ché non c'è più la regia di GeorgeLucas; ma tant'è: guardiamolo epoi giudicheremo.

L'anno nuovo inizia sotto ilsegno di un film di cui mi disinte-resserò, pur se farà i soliti 50milioni di incasso, e cioè Quovado? di Checco Zalone.

Penso invece che guarderò ilnuovo Macbeth, non fosse altroche per ammirare le prove atto-riali dei due protagonisti MichaelFassbender e Marion Cotillard; eche non mi lascerò scapparenemmeno Carol di Todd Haynescon Cate Blanchett e RooneyMara, love story lesbica ambien-

tata nella New York degli anni'50. Dopo l'epifania, arriverannoLa Corrispondenza, il nuovo film diGiuseppe Tornatore, su unaragazza che espia la morte delpadre facendo la controfigura nelcinema di personaggi destinati amorire; e un curiosissimo filmsulla celeberrima Heidi, dovefigura anche Bruno Ganz.

Ma il vero oggetto misteriosodel 2016 sarà Creed - Nato percombattere con Sylvester Stallone.Ricordate chi era Apollo Creed?Era il primo rivale di RockyBalboa, poi divenuto suo amico epoi morto (non ricordo in qualenumero di Rocky). E 40 annidopo, Rocky torna come allenato-re e mentore di Adonis Creed, ilfiglio di Apollo Creed... Ho seridubbi sul senso del film, se noncome giustificazione per rivedereSylvester Stallone in una storia dipugilato, questa volta a bordoring.

Altri due film di gennaio cheben promettono sono il biopic diDanny Boyle su Steve Jobs quiinterpretato da MichaelFassbender insieme a KateWinslet; e Redivivo di AlejandroGonzález Iñárritu con Tom Hardye Leonardo Di Caprio, epico survi-val di lotta e resistenza da parte diun esploratore dato per morto inuna spedizione invernale nellevergini terre americane

Per il 27 gennaio, il Giornodella Memoria, in uscita due otti-mi film sul nazismo: Remember diAtom Egoyan con ChristopherPlummer, in cui un uomo è alla

caccia della guardia nazista chesterminò la sua famiglia; e l'un-gherese Il figlio di Saul, film rive-lazione a Cannes 2015, ambien-tato ad Auschwitz.

E infine segnatevi il 4 febbraio2016: che uscirà The HatefulEight, il nuovo western diQuentin Tarantino, protagonistail bounty killer Ken Russell.

*Albert Bucci (Ravenna, 1968) èdirettore artistico del RavennaNightmare. È stato docente diSceneggiagtura e Tecniche dellaNarrazione alla Iulm di Milano eproduttore esecutivo di spot pubblici-tari televisivi. Possiede anche unalaurea in Fisica Teorica. Il suo veronome è Alberto, ma in effetti èmeglio noto come Albert.

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Come sopravvivere alle lunghe file domenicali e ai popocorn: in sala, per esempio,

tra gli altri il bellissimo “La isla minima”

Sopra unfotogramma diRemember diAtom Egoyan;sotto un’immaginedel film di RonHoward cheracconta le originidi Moby Dick

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CINEMA

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Matite stellari al Bonobolabo

Domenica 13 dicembre alle 16, nello spazio Bonobolabo (viaCentofanti 79 Ravenna), verrà inaugurata “Matite Stellari”mostra dedicata alla saga di Star Wars. Bonobolabo in colla-borazione con Empira ospita le tavole e le illustrazioni realiz-zate da Davide Fabbri per la casa editrice americana DarkHorse, ad accompagnarlo Denis Medri e Stafano Babini cheper l’occasione si cimenteranno a disegnare i personaggi diGeorge Lucas.

RAVENNA/1

RUMORE BIANCO, UN DOCUMENTARIO DELLE ALBESUI MIGRANTI DEL MEDITERRANEO

Il 5 dicembre alle 19.30, il Circolo Arci Dock61 presentaMare Bianco, il documentario di Alessandro Renda(attore del Teatro delle Albe, filmaker e “guida” deilaboratori della non-scuola).Mare Bianco è un “taccuino di appunti” che raccontal'esperienza del Teatro delle Albe a Mazara del Vallo.Sullo sfondo di questo luogo di frontiera, si intrecciano,per capitoli, due “viaggi”: da una parte le dure giornatedi pesca nel mezzo del Canale di Sicilia e a largo dellecoste della Tunisia del peschereccio Prassitele, dall’altrale danze e i canti di un gruppo di ragazzi, per lo piùtunisini, impegnato a realizzare Cercatori di tracce, unariscrittura da Sofocle.

RAVENNA/2

Ottava edizione per l'Amarcort Film Festival, dall’1 al 6 dicembre al Teatro degli Atti e in altre location di Rimini, sempre perla direzione artistica di Simona Meriggi. Tra gli appuntamenti da non perdere la serata“Clermont to Amarcort”, il 4 dicembre(Teatro degli Atti). Prima della proiezione dei corti, incontro con un ospite d'eccezione: Christian Guinot, uno dei fondatori delFestival di Clermont-Ferrand, già membro del comitato di selezione internazionale della rassegna francese. Insieme a lui in giu-ria ci sono per Amarcort Jacopo Chessa (Direttore del Centro Nazionale del Cortometraggio), l'attore Stefano Pesce e il regista edocumentarista Roberto Naccari. Quattro le sezioni previste dal concorso. La sezione "Amarcort" è dedicata a cortometraggi ita-liani e stranieri appartenenti al genere fiction della durata massima di 20 minuti. "Gradisca" comprende corti italiani e stranie-ri di fiction, ma con durata massima di 4 minuti. Saranno presentati la sera del 5 dicembre al Teatro degli Atti, significativamen-te preceduti e introdotti dalla proiezione di “Seggio 17”. La Sezione "Rex" è dedicata a cortometraggi di animazione con duratamassima di 17 minuti: l'appuntamento è per venerdì 4 dicembre alla Cineteca di Rimini con 15 opere. I giurati di Rex sarannoSabrina Zanetti (Direttore artistico di Cartoon Club), il disegnatore e fumettista Andrea Venturi e l'animatore e regista NedoZanotti. La sezione "Fulgor", per corti di fictionemiliano-romagnoli, con durata massimaancora di 17 minuti. 8 i lavori che sarannopresentati il 5 dicembre al Teatro degli Atti. Ilpoker delle 4 sezioni troverà sintesi e compi-mento nel gran finale della sera del 6 dicembreal Teatro degli Atti, quando saranno premiati icorti vincitori. A definire il pokerissimo vaaggiunta la Sezione “Grand Hotel”, con ilsecondo concorso di sceneggiatura. Oltre allacollaborazione con le scuole e i giovani, cisaranno appuntamenti nella “ConferenceRoom”: il Focus sui Bandi Europei con SarahBellinazzi del Creative Europe Desk Media diTorino del 3 dicembre; quindi, direttamentedalla Bonelli, l'incontro di Andrea Venturi congli studenti delle scuole di disegno e di fumettoe le 'istruzioni per l'uso' con il fotografo di scenaLoris Zambelli (entrambi il 5 dicembre); infine,l'appuntamento con Jacopo Chessa, Direttore del Centro Nazionale del Cortometraggio (6 dicembre).

L'altra novità sono le “Storie di Successo”, incontri e proiezioni con autori che stanno avendo successo nel mondo del lungo-metraggio: il 4 dicembre l'attore Stefano Pesce presenta “Leoni” di Pietro Parolin, il 5 dicembre sarà la volta, direttamente dalFestival di Venezia, di Fabio Masi con il documentario in dieci capitoli “Il decalogo di Vasco” (annunciato Vasco Rossi in collega-mento Skype); il 6 dicembre toccherà a Luca Elmi con il suo mediometraggio girato negli Stati Uniti “Roman Citizen”.Trasversalmente al programma: dal 3 al 6 dicembre, allo Spazio Duomo, collettiva fotografica a cura dell'AssociazioneFotografica t.club; per tutto il periodo del festival, al Teatro Degli Atti, mostra fotografica dei finalisti del Concorso Paparazzo2015 (diviso in tre sezioni: "La vita nelle province del bel paese"; "Energia... in movimento"; “Tema libero”), con possibilità divotare le foto esposte.

RIMINI

L’ottavo AmarcortLe novità e le conferme del festival internazionale di corti

R&DCULTdicembre 2015

gennaio 2016

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di Federica Angelini

Beatrice Masini è scrittrice, tra-duttrice, editor, collaboratrice delfestival “Un Mare di Libri” di Rimini,unico festival in Italia rivolto pro-prio ai ragazzi di medie e superiori(peraltro fuori dal calendario scola-stico). Non si può esitare ad annove-rarla tra i più importanti conoscito-ri del mondo editoriale in generale ein particolare dei ragazzi, visto cheproprio a loro si rivolge come autri-ce e traduttrice (e si è rivolta comecuratrice editoriale in passato). Saràa Ravenna l'11 dicembre invitataproprio a incontrare in mattinata iragazzi di alcune scuole e alle 16ospite di un incontro aperto tutti, inbiblioteca Classense, incentratosulla letteratura per i cosidetti“young adults”. E da qui comincia-no la nostra chiacchierata.

Ma dunque gli “youngadults” esistono davvero comelettori, non sono un'invenzionedelle case edtrici?

«Esistono eccome. Leggonomolto e più degli adulti, non solo:hanno voglia di incontrare gli auto-ri, apprezzano lo scambio, sonocuriosi di sapere come nascono lestorie e non sono affatto chiusi.Inoltre leggono di tutto, hanno unosguardo largo e sono molto ricetti-vi».

Quindi non è vero che leggo-no solo fantasy o storie di vam-piri?

«No, non è vero. I ragazzi sonoottimi destinatari che non cercanosolo l’evasione ma sono aperti epossono passare da un genereall’altro; va inoltre detto che i gene-ri stessi si modificano nel tempo. Iltema semmai è quante cose buonevengono loro offerte dagli editori ese ne arrivano abbastanza, sia perquanto riguarda gli autori italiani,che l’editore deve scegliere e poicurare, sia per quanto riguarda laselezione di ciò che viene tradottodall'estero. I libri per ragazzi posso-no assumere nuove forme di fanta-sy, nuove pieghe di realismo, ci pos-sono essere romanzi per ragazzi for-malmente sperimentali e rigorosi».

Stai quindi dicendo cheanche nel mondo della lettera-tura per ragazzi può nascere ilcapolavoro in grado di parlareanche agli adulti, di innovare?

«Certo, può nascere ovunque,non esistono preclusioni».

Cosa distingue un libro perragazzi allora da un libro ancheper adulti?

«Il confine non è ben delineatoed è bene così, le sfumature sonoinfinite. Direi che la chiave è nelpunto di vista, se all’autore interes-sa assumere il punto di vista deldestinatario o se invece il suosguardo resta esterno. Tanti libriche piacciono ai ragazzi stanno a

metà e poi c'è comunque il gustodel lettore, a monte».

Esistono temi che nei libriper ragazzi gli editori italianimagari ritengono sia bene nontrattare per non ferire determi-nate sensibilità?

«Mah, la mia impressione è chequalsiasi tabù potrebbe cadere difronte all'ipotesi di vendere moltecopie. Direi che se esiste una cen-sura è data dall'aspetto commercia-le. Ciò detto, aggiungo però che nelfare libri per ragazzi ci vuole unaresponsabilità diversa da quellarichiesta a chi fa libri per adulti: mala questione non sta tanto neltema, si può parlare di tutto, dipen-de da come come lo si tratta. Se unargomento viene usato solo perattirare l’attenzione o provocareallora non va bene, se invece è trat-tato in modo onesto e con una bellacostruzione che aiuta a tenereinsieme le cose in modo armonico esenza secondi fini non credo cisiano problemi».

Ma il romanzo per ragazzideve avere intenti pedagogici,educativi o formativi?

«Il termine formativo mi piacemolto più degli altri; d’altra parte, ilromanzo di formazione è il roman-zo per eccellenza, quello in cui ilprotagonista affronta dei cambia-menti e cresce, così come accade ailettori in quella fascia di età».

Possiamo immaginare che ungiovane possa essere molto piùinfluenzato da un libro rispettoa quanto accade a un adulto?

«In effetti, i libri sono semprefondamentali, a qualsiasi età, ma èpiù probabile che esercitano su let-tori giovani un potere maggiore diquanto non accada su un adulto».

È una leggenda editoriale o èvero che i libri per ragazzi vivo-no più a lungo perché c'è unricambio continuo del pubblicodei lettori?

26 LIBRIL’INTERVISTA

«I ragazzi? Ottimi lettori, curiosi e aperti»Scrittrice, traduttrice, editor: Beatrice Masini parla dell’editoria per gli young adults

non vedo emergere la generazionedi trenta-quarantenni. Noi cin-quantenni (Beatrice è del 1962, ndr)ha beneficiato del fervore editorialeche è andato diciamo dall’87 al2000, allora c'era davvero tantospazio. Oggi mi sembra che ci sianovoci che mancano, ci vorrebbe forsepiù coraggio anche da parte deglieditori di scovarne di nuove».

Tu sei anche nota per la tra-duzione di Harry Potter. Cheidea ti sei fatta delle ragioni diun simile successo planetario?

«Per fortuna una risposta a que-sta domanda non c’è, l’alchimiaresta misteriosa e quindi non repli-cabile né programmabile a tavolino.Come uno stesso libro possa averavuto tanto successo in tutto il pia-neta contemporaneamente è dav-vero straordinario. È una bellissimasaga, arrivata in un momento incui forse c’era bisogno di un'evasio-ne fatta bene, che avesse il passo daclassico. Del resto Harry Potter puòcontare su radici ben piantate inun certo tipo di fantastico anglosas-sone, ma, per fortuna, resta un ani-male fantastico anche editorial-mente».

Che esperienza è stata tra-durre Harry Potter? Ti è capita-to, in quel periodo, di esserestata interpellata più su questoche sui tuoi stessi libri dairagazzi?

«È stata un’esperienza diverten-te, per certi versi epica. E sì, ladomanda più perfida me la rivolseun ragazzo chiendomi proprio:“Come ci si sente a essere più famo-sa per aver tradotto il libro di un'al-tra che aver scritto i suoi?” Lo avreipicchiato... ma eravamo in pubbli-co».

Come si riesce a non far pre-valere la propria indole di scrit-tori quando si traduce?

«È molto facile se l’autore ha unapoetica molto diversa dalla tua, seinvece lo stile o gli argomenti sonovicini è necessario fare anche duepassi indietro. Il bello del tradurre èproprio cercare di rendere ciascunavoce con la sua peculiarietà».

Scrivere, invece, è una neces-sità?

«Sì, è una forma di espressione,come per alcuni lo è cucinare, peraltri fare la mamma a tempo pieno.Si scrive comunque a prescinderedall'idea di poter poi essere pubbli-cati, anche se poi prima o poi arrivala necessità anche di condividereciò che si è fatto, ma non è priorita-rio».

Oggi lavori in Bompiani, alcentro delle cronache editorialiper la decisione di un drappellodi editor e scrittori di staccarsidopo l'acquisizione da parte diMondadori e salpare con la“Nave di Teseo”. Come si lavoraoggi lì?

«Per ora lavoriamo come abbia-mo sempre fatto, vedremo cosaaccadrò in futuro. Intanto, auguronaturalmente in bocca al lupo agliamici che stanno iniziando unanuova avventura, persone checonosco e che stimo».

«Oggi mi sembra che nella letteratura

per ragazzi manchino le voci italiane

dei trenta-quarantenni; le case editrici dovrebbero

forse fare uno sforzomaggiore nel cercarne»

Dalla pagina Facebook del festival Mare dilibri una foto che mostra i ragazzi già

all’opera per l’edizione 2016 che si terrà dal17 al 19 giugno a Rimini, come sempre fuori

dalle date dell’anno scolastico.

DALLE STORIE DOPO LE STORIEA PIUMINI

Beatrice Masini è autrice di numerosi libriper diverse fasce d’età, anche per adulti.Tra i testi più amati e di successo per i piùpiccoli c’è, per esempio, il divertentissimo“Storie dopo le storie” dove immaginacosa succeda ai protagonisti di fiabe classi-che come Cenerentola, I tre porcellini oBiancaneve dopo il finale che tutti cono-sciamo. Ha inoltre firmato i viaggi neltempo di Maisie, bambina protagonista diincontri con la giovane Cleopatra, Mozarto Leonardo. Tra gli ultimi libri per ragazzi,dai 14 anni, Ciao,tu, un libro scritto a quat-tro mani con il grandissimo RobertoPiumini.

I LIBRI

«È vero per i libri belli, per quellimeno belli invece la vita è perfinopiù breve che per gli altri perchénon ci sono uffici stampa o giorna-li a promuoverli... Per una casa edi-trice è importante riuscire ad avereun gruppo di libri che resistono altempo e che tracciano anche lalinea editoriale».

E come sceglie un lettore unbuon libro? La scuola può aiu-tare?

«Servono buoni pusher, bisognaavere qualcuno di fiducia in libreriao in biblioteca, trovarsi una rete diconsigliere bravi. Sono importan-tissimi. E sì, nella scuola ci sonoanche insegnanti straordinari, nontutti, ma ce ne sono che fanno unlavoro davvero fondamentale».

Come valuti l'offerta attualedel panorama editoriale italia-no?

«Se guardi all’estero c’è tanto, lepossibilità sembrano praticamenteillimitate, ci sono case editrici conun’identità più netta nella scelta,altre meno, il problema in quel casosemmai, per il lettore, è riuscire ascegliere. Invece per quanto riguar-da gli autori italiani, mi sembra cheattraversiamo una fase di stallo,

Beatrici Masini, sarà alla Classense, aRavenna , l’11 dicembre alle 16

per incontrare il pubblico

R&DCULTdicembre 2015gennaio 2016

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Divertente, intelligente, acuto, ironico, masoprattuto utilissimo. Il libro di Costanza Jesa-rum, psicoterapeuta romana, è strumento datenere a portata di mano e consultare per af-frontare con più consapevolezza situazioni co-muni ai più (o alle più) nella vita quotidianasenza sorbirsi un saggio di difficile comprensio-ne e senza sentirsi un caso clinico da curare, oalmeno non più di quanto non lo siano anchetutte le altre persone che ci circondano. Conquel suo linguaggio (a volte fin troppo) impa-stato di romanesco, la Jesarum ci rivela mecca-nismi (per esempio folgorante è il capitolo sul-l’adolescenza) familiari, di relazione di coppia,di affermazione di sé regalandoci spiegazioniche magari non ci faranno cambiare compor-tamenti, ma almeno ci faranno sentire menoin colpa quando li mettiamo in atto. Ma atten-zione, nessuno pensi a qualche rassicuranterubrica da giornale femminile, i concettiespressi da Jesarum non sono mai banali, of-frono un punto di vista non scontato e che sifonda su solide basi scientifiche. Nota a moltianche per essere l’autrice del blog beizauberei,sarà a Ravenna sabato 23 gennaio alle 10.30in un evento organizzato dal centro di psicote-rapia Liberamente di Ravenna. Appuntamentoa Palazzo Rasponi a ingresso libero. (fe. an.)

LIBRI

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Prosegue a Ravenna, a PalazzoRasponi (piazza Kennedy), la rasse-gna Il tempo ritrovato a cura del-l’associazione Onnivoro. Mercoledì9 dicembre sarà la volta di unincontro con due autori Marcos yMarcos. Ugo Cornia presenterà ilsuo romanzo Sono socievole finoall’eccesso e mentre FaustoMalcovati parlerà de Il medico, lamoglie, l’amante prime uscite dellanuova collana della casa editricemilanese: “Il mondo è pieno digente strana”, sarà presente anchel’editor ed editore di Marcos ClaudiaTarolo, editor. Dopo la pausa dellefeste a gennaio, mercoledì 13, sem-pre alle 18.30 a Palazzo Merlatoarriverà un’altra narratriceEinaudi, Nadia Terranova con il suoromanzo ambientato negli anniSettanta Gli anni al contrario.Mercoledì 21 gennaio invece si par-lerà del genocidio del popoloArmeno con Antonia Arslan.

WU MING 4 AL DOCK DI RAVENNA

Giovedì 3 dicembre alle 21, intervistato da Giorgio Stamboulis al circolo Arci Dock 61 diRavenna, in zona darsena, Wu Ming 4 racconterà l’ultima fatica del collettivo a vent’annidi distanza da Q (Luther Blisset), L’invisibile ovunque. Si tratta di un romanzo storico che iWu Ming definiscono una “non celebrazione” della Grande Guerra attraverso il raccontodi quattro storie che saltano dal fronte italiano a quello francese e ritorno.

L’APPUNTAMENTO

Nadia Terranova

LA RASSEGNA

“Il Tempo ritrovato”tra Marcos e gli anni ‘70

PSICOLOGIA

Incontro con Jesarume la sua utilissima guida

A sinistra CostanzaJesarum, sopra l’immaginedi copertina della sua“guida portatile” edita daMinimum Fax nel 2015

CHIRÙ DI MICHELA MURGIA, UN ROMANZO SUL POTERE

Giovedì 3 dicembre alle 18.30 a Palazzo Rasponi arriva la scrittri-ce sarda Michela Murgia per parlare del suo ultimo romanzo,uscito da poche settimane per Einaudi, Chirù. Si tratta di un libroche lei stessa definisce tra i più “politici” che abbia mai scritto inquanto tratta di relazioni di potere e di eredità, lasciti. La storiainfatti è tutta incentrata sul rapporto tra una donna di 38 anni,l’attrice Eleonora, e un giovane musicista di vent’anni di meno,Chirù, appunto. Tra i due il rapporto è appunto quello di un allie-vo e una maestra che si sono scelti reciprocamente. Il punto divista è quello di Eleonora di cui conosciamo la famiglia d’o-rigine, una famiglia “malata” dove i rapporti di potere trapadre e madre sono improntati sulla prepotenza e la pre-varicazione del primo e la complicità e incapacità di ribel-larsi della seconda. Ma anche Chirù non ha genitori prontia trasmettergli alcuna fiducia in se stesso e negli altri. Eccoallora l’importanza di trovare rapporti fuori dal contesto deilegami di sangue, dove il sangue coincide con quello delleferite. Un modo di affrontare anche il tabù che vede unadonna più anziana legarsi in qualche modo a un ragazzo daformare. Un libro di sentimenti, feriti, rapporti umani, masoprattutto di pensiero dove si raccontano rapporti e situa-zioni che non siamo soliti nemmeno nominare.

IL LIBRO

R&DCULTdicembre 2015

gennaio 2016

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NARRATIVA/1

I veri ipocriti secondo Eleonora MazzoniIl nuovo romanzo dell’attrice e scrittrice originaria di Forlì su famiglia, religione, adolescenza

Dopo il brillante esordio con Le difettose (Einaudi, 2012), doveaffronta il tema della procreazione assistita, Eleonora Mazzoni, at-trice e scrittrice nata a Forlì, è tornata in libreria con Gli Ipocriti, perChiarelettere a settembre. E ha iniziato il tour di presentazione, anovembre, proprio dalla sua città natale ospite della Biblioteca Saf-fi con una presentazione a cui abbiamo volentieri assistito, ancheperché la Mazzoni si afferma come scrittrice raffinata con questosecondo romanzo, in cui, spiega, ha voluto inserirvi elementi per-sonali che ha avuto «bisogno di mettere sotto la lente d’ingrandi-mento della scrittura»: la religione, un tema che l’accompagna dasempre, la figura del nonno testimone di Geova e quella della non-na, che, al contrario del marito, era attaccata alla vita e non vole-va essere esclusa dalla società. Tutti piccoli tasselli che l’hannosuggestionata e hanno lasciato una traccia tra le pagine del ro-manzo.

Quella raccontata ne Gli Ipocriti è in apparenza una famigliaperbene: borghesia bolognese, padre critico cinematografico, ma-dre casalinga, militanza in un movimento cattolico di cui la Maz-zoni descrive i meccanismi e la gerarchia, pur senza nominarlo. Laprotagonista, Manu, insospettita dal ritrovamento di una scatoladi preservativi nel cassetto del padre, lo spia attraverso un sistemadi telecamere e scopre una doppia vita di incontri frequenti con ra-

gazze molto più giovani. La scoperta di una realtàopposta a quella che i genitori hanno sempre dife-so la porta ad allontanarsi ancora di più da unafamiglia con cui non aveva mai comunicato, aperdere la fiducia in quelle che fino a poco primaerano certezze e ad allontanarsi persino da quelmovimento che era stato la sua casa. Attraversole pagine del libro ci immergiamo nei pensieri diManu, che si trova a un punto di svolta della suavita, segnato non solo dalla scoperta di una realtàipocrita e dal disgregarsi della famiglia, ma anchedai turbamenti dell’adolescenza: la ricerca dellapropria identità, il senso di inadeguatezza, la di-sillusione, la prima cotta e i primi confusi impulsisessuali.L’autrice ha voluto raccontare l’adole-scenza perché, dice sempre lei stessa, è un’età«bellissima e stupidissima, di grandi cambiamen-

ti ed emozioni, un’età “di soglia” in cui si cerca la propria identità,in cui si ha voglia di credere e riconoscersi in un gruppo». Inoltre,ha scelto di raccontare personaggi che, all’improvviso, si rendonoconto che la realtà è diversa da come l’hanno pensata fino a quelmomento. Secondo l’autrice, gli ipocriti non sono coloro che fingo-no di essere ciò che non sono, ma le persone che credono di essereciò che non sono. Non a caso, hypocritès, in greco, significa attori:«l’attore deve recitare una parte che non è sua, ma a un certo pun-to, se è molto bravo e non un guitto da quattro soldi, può recitarequella parte meglio di uno che fa la sua vita e basta». I personaggisono delineati con grande maestria: la scrittrice è riuscita a render-li vivi e a trovare la loro voce grazie anche all’esperienza come at-trice che l’ha aiutata a immedesimarvisi. Per costruire il personag-gio di Manu non solo ha rievocato la propria adolescenza, ma si èanche confrontata con le ragazze di oggi per assorbire il loro mododi parlare e il loro gergo. Lo stile è dunque fresco, dirompente, col-loquiale e riflette benissimo l’andamento dell’umore di Manu. Nerisulta un personaggio tenero, fragile, ma anche potente: Manu sisente insicura come molte ragazze della sua età, perché è timida, sivede grassa e bruttina e non si sente mai all’altezza degli altri. È in-telligente, si pone tante domande e fatica a trovare le risposte e, co-me per tutti gli adolescenti, le sue opinioni non prevedono mezzemisure. Le pagine scritte dal punto di vista del padre, Amedeo,hanno invece un respiro più ampio, uno stile più adulto, a volte li-rico, più pacato e riflessivo. Amedeo scrive il suo memoriale a par-tire dal punto di svolta della sua vita: il momento in cui il suo mon-do si disgrega, gli cade la maschera e lui si vede per quello che è,scorgendo il riflesso di un uomo che non gli piace. Capisce che Ma-nu lo disprezza e non può perdonarlo, e allora sente improvvisa-mente la mancanza di quella figlia con cui non ha mai comunica-to. A Forlì, inoltre, l’autrice ha spiegato la scelta di parlare del mo-vimento: oltre a essere un argomento che la riguarda da vicino,perché da ragazzina lei stessa ha fatto parte di Comunione e Libe-razione, «una realtà di nicchia, sconosciuta ai più, di cui si parlapoco». D’altra parte, nel romanzo il movimento assume un carat-tere universale e diventa metafora del bisogno dell’essere umano diriconoscersi in qualcosa, che sia un ideale o un gruppo, del biso-gno di non essere solo e, allo stesso tempo, di essere libero.

Gloria Bernabini

L’attrice e scrittrice EleonoraMazzoni che ha scelto la suacittà natale, Forlì, per iniziare iltour di presentazioni del suoultimo romanzo

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Romagna da spiaggiaRACCONTI

Fabio Pirola presenta la sua ultima raccolta di racconti Tusei la stella, edito da Il ponte vecchio alla libreria Al puntosabato 5 dicembre alle 17.30. Introduce Michele Casadei. Sitratta di un raccolta che racconta la Romagna contempora-nea delle spiagge, dei lettini e dei bagnini lottatori. Un uni-verso in cui i tempi d‘oro delle estati in riviera si fondono conle urgenze del presente, dalla direttiva Bolkenstein al declinodella movida, passando per l’indipendenza della RegioneRomagna, e in cui si muovono personaggi emblematici eirresistibili come l’uomo più forte del mondo, il veggente delmojito, il Camerata Ugolini.

Il giullare Franco MescoliniIL PERSONAGGIO

A breve in libreria Franco Mescolini. Uomo, maestro, giul-lare di Daniela Placido con un prologo di Ivano Marescotti.Il primo libro dedicato a Franco Mescolini, il grande attorecesenate. Il libro sarà presentato da Mescolini e Marescottioltreche dall'autrice il 9 gennaio in Biblioteca Malatestianaa Cesena. Scrive l’autrice nella sua nota introduttiva: «…Nel 2011 ho avuto la fortuna di conoscere FrancoMescolini e ne sono rimasta affascinata. Per questa ragio-ne, ho sentito l’esigenza di lasciare un’impronta del suopatrimonio umano e artistico».

Rimini, dalla preistoria a oggiLUOGHI

Venerdì 18 dicembre, alle 17, nella Sala del Giudizio,nei Musei della Città Rimini, Angelo Turchini presentail suo libro un volume di 576 pagine, con oltre 250immagini, dal titolo Dalla Preistoria all'anno Duemila dapoco in libreria per Il ponte Vecchio.

Nella presentazione, Andrea Gnassi, sindaco diRimini, scrive che identità e appartenenza sono per unacomunità il fondamento di una qualsiasi idea di pro-gresso, e ciò per la buona ragione che «è molto più faci-le perdere la strada per la meta se non si sa da dove siviene».

2015: una top ten tutta italianacon in testa Massimo Zamboni

IL LIBRO

Instancabile promotore di incontri con autori, rassegne, eventi fuori edentro le scuole, Emiliano Visconti lavora da tempo tra Romagna eMarche ed è a lui che si deve anche l’organizzazione della bella rassegnavoluta dall'assessorato alla Cultura del Comune di Cesena che si svolgel'ultimo week end di maggio "La bellezza delle parole". A lui abbiamo chie-sto la sua personale top ten dei dieci libri di autori italiani che ha preferitonel 2015. Eccola:

1) Massimo Zamboni - L'eco di uno sparo, Einaudi(Il romanzo, cantico, come dice il sottotitolo, di uno

dei fondatori dei Cccp e Csi, ambientato nel 1944 nellabassa emiliana)

2) Tommaso Pincio, Panorama, NN editore(Il più noto autore sotto pseudonimo - tra Pynchon

e il Pincio a Roma - ha scritto un romanzo che parladel mondo del web)

3) Fabio Stassi, È finito il nostro carnevale, MinimumFax

(La storia di Rigoberto Aguyar Montiel un amantedel calcio e delle donne dalla Parigi di fine anni Ventialle dittature sudamericane degli anni settanta)

4) Marco Missiroli, Atti osceni in luogo privato,Feltrinelli

(La formazione sentimentale - sessuale e letteraria -di Libero, tra Parigi e Milano)

5) Paola Mastrocola - L'esercito delle cose inutili,Einaudi

(L’ultimo romanzo, fiaba, della nota autrice dedica-to appunto al senso delle cose apparentemente inutili)

6) Marco Balzano - L'ultimo arrivato, Sellerio(Il premio Campiello 2015, una storia di emigrazione minorile tra il Sud

e il Nord d’Italia)7) Marcello Fois, Luce Perfetta, Einaudi(Il raffinato scrittore sardo ha scritto l’ultimo capitolo sulla stirpe dei

Chironi)8. Laura Pariani, Questo viaggio chiamavamo amore, Einaudi(Un romanzo su uno dei grandi geni della letteratura novecentesca,

Dino Campana)9) Eugenio Baroncelli, Gli incantevoli scarti, Sellerio(L’ultima raccolta dell’autore ravennate che in questo caso cesella

cento romanzi in cento parole)10) Emanuele Trevi, Il popolo di legno, Einaudi(Rilettura di Pinocchio in chiave calabrese, tra ingenuità e strapotere

del potere)

Il mondo dell’illusionismo ha molti aspetti in comune con l’impianto (e lastoria) del giallo classico. Basti pensare come una fra le situazioni più fre-quenti (anche se difficile da gestire) sia quella dei delitti nella camera chiu-sa. Dall’inglese John Dickson Carr ai celebri Ellery Queen, passando perAgatha Christie, molti fra i migliori autori del giallo classico hanno proposto“omicidi impossibili”, messi a segno in luoghi inaccessibili, come appuntoun ambiente chiuso dall’interno. In fondo, ogni autore di “polizieschi” com-pie un’illusione quando propone intrighi e misteri. Come il mago sul palco-scenico, spesso distrae il lettore, facendogli mettere a fuoco dettagli e descri-zioni che coprono la traccia vera. A volte aggiunge anche elementi incon-sueti, per aumentare la confusione. È questo il clima che si respira nelromanzo Ventuno (Sperling & Kupfer; 18,90 euro), uscito a metà ottobre efirmato da Antonio Casanova. Esatto: l’illusionista ravennate cui hannoassegnato per due volte il Merlin Award (una specie di Oscar per i maghi), eche si può incontrare sui palcoscenici protagonista dello spettacolo Aenigma,estrae dal cappello un thriller, dopo aver mandato in libreria, negli anni scor-si, quattro romanzi per ragazzi, editi da Piemme, al centro dei quali c’era unpersonaggio particolare, Nasha Blaze, un ragazzo che possiede il dono dipassare dal mondo reale a quello della fantasia.

Un thriller, dunque, che rispetta i canoni del genere, partendo dagli ele-menti citati poche righe sopra: illusionisti, camere chiuse e riferimenti lette-rari alti. Il protagonista si chiama Nathaniel Poe: ovvero il nome di un per-sonaggio di una serie fantasy, la Trilogia di Bartimeus, del londineseJonathan Stroud; ed è un giovane mago. E il cognome… insomma, non ser-vono note a piè di pagina per ricordare chi sia Edgar Allan Poe (il suo primoromanzo giallo, il capolavoro “I delitti della rue Morgue”, è ambientato

appunto in una camera chiusa). Nat è un ex capitano di polizia, a Las Vegas,città del gioco e del vizio, del caldo e del crimine (ci si trova dalle parti di Csi-Scena del crimine, insomma). È diventato cieco dopo un incidente, mentreindagava, inutilmente, sull’assassinio della sorella. Sul corpo della ragazzaqualcuno aveva tatuato un tarocco inesistente, un’Arpia. E lo stesso simbo-lo appare sul cadavere di un croupier, assassinato dopo aver concluso il pro-prio turno in un hotel-bisca; quell’albergo propone anche affascinanti spet-tacoli di magia.

Antonio Casanova gioca in casa con abilità; così svela alcuni trucchi“magici”, ne cita altri e collega elementi classici del genere (la coppia deipoliziotti, false piste, donne meravigliose davvero dark, l’amore che rischia difar saltare le indagini, l’amicizia, in alcuni punti eccedendo con i luoghicomuni) con novità contemporanee. Come l’amico di Poe, un hacker ingrado di violare qualsiasi sistema nel mondo. E nel mondo ci si sposta percapire chi sia l’assassino della ragazza e del croupier, inseguendo altre trac-ce di sangue e molte “aringhe rosse”, false piste insomma. Saltando daVegas al Giappone, per tornare negli States, con una vertigine continua. Chiriesce a uccidere in quel modo, saltando da un continente all’altro come seusasse universi paralleli, senza lasciare alcuna traccia? Misteri e amori, illu-sioni e nefandezze raccontati con un linguaggio leggero e asciugato, soprat-tutto negli incipit dei capitoli.

Ventuno, e il titolo richiama naturalmente il gioco d’azzardo, sostanzial-mente mantiene quello che promette. In modo particolare proprio nel fina-le, giusto e diverso da quello che ci si poteva aspettare da un plot . Molto cine-matografico.

Nevio Galeati

Un thriller da illusionisti: Ventuno di CasanovaLA RECENSIONE

Il noto personaggio ravennate dà alle stampe il suo primo giallo, dopo quattro libri per ragazzi

LIBRI

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gennaio 2016

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CENONE DI CAPODANNOAperitivo di benvenuto

Carpaccio di tonno marinato con soyaalle erbe aromatiche

Tris di gratinato (capesante allo zenzero, alici di lampara ripiene e canocchie gratinate)

Lasagnetta al profumo di marecon bisque di crostacei

Medaglioni di rana pescatrice profumataalla senape avvolta nel prosciutto iberico

Mousse di lenticchie

Tortino di riso basmati con verdure e salsa zafferano

Cestino di frolla con frutta e crema chantillyal cocco con salsa al cioccolato

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€ 55,00 vino escluso

Possibilità di menù alla carta

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LIBRIR&DCULTdicembre 2015gennaio 2016

Il Leopardi politicoe civile di Corrado Augias

SAVIGNANO

Sabato 31 gennaio alle 21, si apre lastagione del cinema teatro Moderno(piazza Borghesi 21) di Savignano sulRubicone con una serata dal caratteredecisamente letterario. In scena infattici sarà il noto scrittore Corrado Augiascon Stefano Albarello a voce e strumen-ti nello spettacolo reading “O patriamia... Leopardi e l’Italia”. Per molti anniGiacomo Leopardi è stato solo l’immen-so poeta che tutti conosciamo. Solo intempi più recenti si è cominciata adapprezzare anche la sua attività saggi-stica che, secondo autorevoli giudizi,toccherebbe il livello di una vera filoso-fia. I giudizi che il poeta dà sull’Italia esugli italiani variano con il passare deglianni, ma non c’è dubbio che negli annigiovanili si senta forte in lui un vivoamor di patria. Ne sono esempio le duefamose composizioni All’Italia e Per ilmonumento di Dante. Partendo da questiversi ma inserendo anche considerazio-ni prese dallo Zibaldone e versi estratti daalcuni dei Canti più belli, CorradoAugias propone un ritratto sorprenden-te di Giacomo Leopardi e del suo rap-porto con l’Italia, con la vita, con gliamori: il senso forte di un’immaginazio-ne che fu per molti anni la sua sola verarealtà.Biglietti: intero 15 euro, ridotto12.Prenotazioni: tel. 389.0171314,email: [email protected], prevendita on-line www.viva-ticket.it, il giorno dello spettacolo labiglietteria apre alle 18.

Info: www.cinemateatromoderno.it,[email protected], tel:389.0171314.

Gli anni di piomboraccontatida Benedetta Tobagi

BELLARIA

Sabato 12 dicembre, alle 21.15, ingressolibero al teatro Astra di Bellaria per una sera-ta della stagione “Per aspera ad astra” che èdedicata a una lettura. Presente saràBenedetta Tobagi, autrice del testo e cheintrodurrà la serata in cui invece si ascolteràla lettura di Annabella Di Costanzo, ManuelFerreira (a cura di Dig, DocumentariInchieste Giornalismi).

Il testo in questione è intitoloato Come mibatte forte il tuo cuore ed è dedicato al padredell’autrice, Walter Tobagi, giornalista inprima linea contro il terrorismo, assassinatoda un commando terroristico il 28 maggio1980, a Milano. La figlia Benedetta ha scrittoun libro in cui ripercorre i brevi momenti tra-scorsi con lui e racconta un pezzo della storiadel nostro Paese con gli occhi di una bambi-na, una figlia che ha perso il padre quandoaveva soltanto tre anni. Quel delitto halasciato nella sua vita un vuoto abissale, e leici è entrata in punta di piedi studiandosimontagne di appunti, articoli, lettere private.Nella sua ricerca ci sono rabbia, amarezza,tenerezza, amore ma anche rigore e sete diverità: due qualità che le hanno permesso diricostruire con straordinaria efficacia il climadegli anni di piombo. La compagnia teatraleAlma Rosè dà voce alle sue parole e a quelledel padre, mentre sullo schermo scorrono leimmagini del documentario Rai PerchéTobagi? L’omicidio di un giornalista impe-gnato sul fronte della verità.

L’appuntamento rientra tra le iniziativepromosse dalla Regione Emilia-Romagna edal Comune di Bellaria Igea Marina perdiffondere la cultura della legalità (vedi box).Il teatro Astra si trova in via Guidi Paolo, 77,Igea Marina. T. 339 435 5515

TRE GIORNI DI INCONTRI E FILM SU LEGALITÀ E ANTIMAFIA

Lo spettacolo con il testo di Benedetta Tobagi fa parte della rassegna dedicata al tema della legalità e del-l’antimafia “Anticorpi” che parte a Rimini, giovedì 10 dicembre alle ore 18 presso la Cineteca di Rimini, conil dibattito dal titolo “Istantanee di mafia. Fotografia e cronaca alla prova del crimine organizzato”.Un’occasione preziosa per approfondire “Le presenze mafiose in Romagna sulla stampa quotidiana”, unaricerca a cura di Vittorio Mete basata sull’analisi degli articoli giornalistici che parlano di mafie pubblicati dalletre testate locali dal 1992 ad oggi. La conversazione, moderata da Antonio Gabellini, sarà arricchita da unapprofondimento sull’utilizzo delle fotografie a corredo dei racconti di mafia, analisi a cura di Marco Solarolidell’Università di Bologna nata dagli archivi dei due principali settimanali italiani (Espresso e Panorama) dal1980 al 2014. Alle 21 ci si concentrerà su Mafia Capitale, con il recente film di Stefano Sollima Suburra, trat-to dall'omonimo romanzo di Giancarlo De Cataldo e Carlo Bonini e propone al pubblico uno spaccato impie-toso della condizione umana, sociale e politica in cui si trova Roma, capitale della corruzione.Alle 21 dell’11 dicembre, invece, a Cattolica al Centro Culturale Polivalente della Biblioteca si parlerà diAemilia, in presenza di Sabrina Pignedoli, giornalista e scrittrice, minacciata per le sue denunce, MatteoMarini, giornalista di Repubblica e autore del libro “Nuova Gestione. Usura e prestanome: gli affari della cri-minalità organizzata in riviera”. La serata vedrà anche l’intervento dell’Assessore alla legalità della RegioneEmilia Romagna, Massimo Mezzetti. “Anticorpi” il 12 dicembre fa tappa a Bellaria-Igea Marina e chiude condue appuntamenti. Al mattino andrà in scena "Dentro gli spari" mise en espace di Giorgio Scaramuzzino libe-ramente tratta da Io dentro gli spari di Silvana Gandolfi (Salani editore), libro vincitore del premio Andersen2011 e del Prix Sorcieres 2012, mentre la sera al teatro Astra il reading Come mi batte forte il tuo cuore (vediarticolo a fianco).

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Ravenna, la cittàche richiamavaviaggiatori illustri

SAGGIO

Per i mosaici, per la pineta, perl’antico fascino di capitale e (soprat-tutto) per la città che accoglie lespoglie mortali di Dante, Ravenna,pur se geograficamente defilata pernon dire isolata e quindi esclusa dalgiro classico del cosiddetto GrandTour, fu visitata in passato da mol-tissimi uomini di cultura europei eamericani che ne hanno scritto indiari di viaggio, lettere, perfino ro-manzi. Oggi un volume curato daEraldo Baldini e Dante Bolognesiraccoglie moltissimi di questi testi,gran parte dei quali mai tradottiprima in italiano, in un pregiato vo-lume edito da Longo che sarà pre-sentato a Palazzo Rasponi venerdì11 dicembre alle 21. Un’occasioneper scoprire come diversi viaggiato-ri, tra il 1800 e il 1960, hanno an-che cercato di coglierne aspetti par-ticolari e «segreti», o più profondi epiù intimi, di scoprirne l’anima, ilgenius loci, di capirne gli abitanti e iloro caratteri. E spesso, si badi bene,questi viaggiatori, questi «forestie-ri» avevano nomi illustrissimi qualiquelli Henry James, Oscar Wilde,Sigmund Freud, Aleksàndr Blok,William Butler Yeats, HermannHesse, Carl Gustav Jung, Margueri-te Yourcenar, Le Corbusier e moltialtri, mentre artisti e pittori comeKlimt, Klee, Kandinsky vengono in-fluenzati in maniera decisiva dal-l’impatto con Ravenna e i suoi teso-ri culturali. Oltre 150 le voci raccol-te in questo volume di 422 pagine.

DA PRIMO LEVI A DANTE: TRA LETTERATURAE FILOSOFIA PER LA CAPITALE ITALIANA DELLA CULTURA

Tra gli altri appuntamenti a Palazzo Rasponi di Ravenna nelle giornate dedicate a Ravenna capita-le italiana della cultura 2015 da segnalare anche quello con Marco Belpoliti e Marco Martinelli(delle Albe) dedicato al libro “Primo Levi di fronte e di profilo” (edito da Guanda) nel salone dellefeste alle 18 di venerdì 11 dicembre. Alle 10 del mattino, invece, il filosofo Rocco Ronchi, dell’università de L’Aquila, parlerà di“Tradizione e innovazione nella cultura contemporanea”, mentre alle 11 di sabato 12 dicembre siterrà un convegno dedicato a Dante, definito “poeta del futuro” a cui parteciperà anche il mini-stro della cultura Dario Franceschini e i sindaci di Ravenna, Firenze e Verona. Alle 17.30 conferen-za su “Tempo ed eternità in Dante, Petrarca e Machiavelli” come Remo Bodei.

PALAZZO RASPONI

LIBRI

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A CENA CON L’AUTORE: FOIS A DICEMBRE,A GENNAIO WU MING

Due nuovi appuntamentiper due cene letterariedella rassegna “scritto esoffritto” all’osteria DaGhigo di Cesena,organizzate incollaborazione di EmilianoVisconti in piazza delPopolo a Cesena. Lunedì 14dicembre, alle 21, l’ospite èMarcello Fois con il suolibro Luce Perfetta chechiude la saga dei Chironi.L’11 gennaio invece sarà lavolta di Wu Ming perparlare dell’ultimo libro,appena uscito in libreria,del collettivo che raccontaquattro storie della PrimaGuerra Mondiale, unromanzo dal titoloL’invisibile ovunque editoancora una volta daEinaudi. Il costo è di 34euro comprensivo di cenaispirata alla terra diprovenienza dell’ospite e divino e un libro a sceltadalla “Carta dei Libri”.

CESENA

R&DCULTdicembre 2015

gennaio 2016

I RITI DELLA TAVOLAIN BIBLIOTECA

Venerdì 4 dicembre, presso laBiblioteca comunale diSantarcangelo, alle 21, lo scrittore estudioso ravennate Eraldo Baldinipresenta il suo libroI riti della tavola in Romagna, unexcursus sulle tradizioni della civiltàcontadina legata alle festività, lericorrenze e in generale il ciclo dellestagioni a tavola.

SANTARCANGELO

Pubblichiamo dal blog del Centro Iperbarico di Ravenna la doman-da di Roberto, che chiede se può effettuare immersioni subacqueepur portando un pacemaker. Risponde il dottor Luigi Santarelladello staff del Centro Iperbarico.

«Mi chiamo Roberto, ho 20 anni e abito a Bussoleno in provincia diTorino. Dal 2006 soffro della Sindrome di Kearns-Sayre, che mi haportato ad avere due interventi chirurgici agli occhi per ptosi palpe-brale, due pancreatiti acute e a novembre del 2012 mi è stato impian-tato un pacemaker definitivo DDD 60/min, sottoclaveare sx con elet-trocatetere RV su SIV per sincope in BAV III grado.Da allora mi è stato proibito o molto limitato fare dello sport. La set-timana scorsa mi sono recato in una piscina dove si svolgevanoprove gratuite di immersioni. Ho parlato con gli istruttori che mihanno consigliato di rivolgermi a persone competenti e mi è statofatto il vostro nome. Ora vorrei chiedervi se con il PM posso frequen-tare il corso da sub (il mio medico mi ha proibito categoricamente lostile libero perchè si potrebbe rompere il “filo” che scorre sotto laclavicola e sconsigliato la subacquea senza però spiegarmene ilmotivo). Da quello che ho potuto vedere e anche provare, nelleimmersioni non è richiesto lo stile libero, ma rana e molto uso dellegambe. Questo è uno sport per il quale nutro molto interesse,soprattutto se avrò la possibilità di fare delle uscite in mare aperto,ma per questo devo sapere di poterlo fare in tranquillità, nel limitedel possibile, senza ulteriore rischio per me e per i compagni diimmersione. Vorrei avere quindi dei chiarimenti sulle problematichea cui andrei incontro con la pratica di questa attività».

Risponde il dottor Luigi Santarella: «CaroRoberto, ti ringrazio della stima e dell’attenzio-ne. È difficile poterti rispondere pienamente inbase ai pochi elementi riportati, cercheròcomunque di illustrarti quali sono i parametririchiesti dalla medicina subacquea ed iperbaricaper concedere l’idoneità all’attività subacquea.In primo luogo è di fondamentale importanza la

valutazione di ogni caso in maniera personalizzata. I punti principaliche devono essere valutati per considerarti idoneo all’attività subac-quea sono: l’abilità a svolgere le attività di preparazione a terra cometrasporto attrezzature, vestizione e abilità al nuoto, il rischio di incor-rere in aritmie e il rischio per il compagno di immersione.Da quanto racconti ti è stato proibito il movimento degli arti superio-ri a stile libero, questa limitazione potrebbe causare in condizioni diassoluta necessità in cui fossi costretto a fare quei determinati movi-menti, un grave rischio per la tua sicurezza e del tuo compagno acausa di danno all’elettrocatetere. Questo primo punto quindi già diper sé controindica all’attività subacquea.Per quanto riguarda l’idoneità di questi dispositivi all’attività subac-quea, ogni azienda produttrice rilascia le caratteristiche di resisten-za di questi presidi alle alte pressioni, i test alle alte pressioni varia-no da casa a casa e bisogna identificare il modello del tuo pace-maker e verificare per quali profondità sia testato e risultato sicuro.Le ditte produttrici di pacemaker in ogni caso dichiarano che sportcome la subacquea dovrebbero essere evitati, in quanto la tendenzaalla tachiaritmia comporta il rischio di perdita di coscienza improvvi-

sa e quindi un pericolo anche in presenza di accompagnatori.La medicina dello sport è molto restrittiva nel concedere idoneità aportatori di peacemaker. Infatti le linee guida affermano che l’ido-neità può essere concessa nel caso non coesista cardiopatia organi-ca, il pacemaker sia bipolare, il soggetto non sia pacemaker dipen-dente e segua un adeguato follow-up. Nel tuo caso specifico essen-do presente una patologia cardiologica su base organica ed essen-do dipendente dal pacemaker vengono a mancare i requisiti per l’i-doneità. Personalmente ritengo che uno sport ad elevato impegnocardiovascolare come la subacquea associato all’ambiente ostile(acqua) sia sconsigliato nel tuo caso specifico, verrebbero a manca-re infatti le condizioni per immergerti in tutta sicurezza.Rimango disponibile ad ogni ulteriore chiarimento, puoi contattarmiattraverso la segreteria del Centro Iperbarico Ravenna».

Centro Iperbarico RavennaCi si può immergere anche con il pacemaker?

Centro Iperbarico di Ravennavia A. Torre 3 - Ravenna tel. 0544 500152

[email protected]

www.iperbaricoravennablog.itwww.facebook.com/centroiperbarico.ravenna

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di Simona Guandalini

Appena varcata la soglia del CentroRelazioni Culturali di Ravenna a CasaMelandri, mi imbatto in un attacca-panni dal quale pende un cappelloscuro, un capo d’abbigliamento d’al-tri tempi. Intorno, alcune scrivanieingombre di carte e tantissimi libri.Poi da dietro uno scaffale fa capolinoWalter Della Monica, mi viene incon-tro porgendomi la mano. La sua presaè salda, il sorriso gentile, i modi affabi-li: così si presenta uno dei personaggiravennati che per decenni ha giocatoun ruolo fondamentale nello sviluppoculturale della città. Dopo trent’annipassati alla direzione del Centro Rela-zioni, ha lasciato il testimone, purrientrando nel gruppo di volontariatoculturale dove ricopre il ruolo di re-sponsabile. Quella di Della Monica èuna vita dedicata alla letteratura e al-la divulgazione della poesia. Risale allontano 7 gennaio 1956 il primo“Trebbo Poetico”, tenutosi in una saladell’asilo comunale di Cervia, doveDella Monica e l’amico Toni Comellointrattennero con inaspettato succes-so un pubblico composto da gente co-mune, compresi pescatori e casalin-ghe. Sempre a lui si deve l’ideazionedel “Premio Guidarello” al giornali-smo. Nel 1974, quando ancora lavo-

rava come operatore turistico, DellaMonica promosse i primi “Incontriletterari” del Centro Relazioni Cultu-rali, alle cui iniziative si dedicherà atempo pieno dal 1984. Nel ’95 prendeinvece vita il “Progetto Dante”, con laprima lettura integrale in Italia dellaDivina Commedia, raccontata e com-mentata da Vittorio Sermonti nellaBasilica di San Francesco. Terminatanel 1997 l’imponente impresa, il“Progetto Dante” prosegue dal 1998con la “La Divina Commedia nel mon-do”: una rassegna internazionale conlo scopo di far conoscere dove, come equando è stato tradotto e diffuso ilpoema dantesco. Sempre a Della Mo-nica si deve, infine, la rassegna an-nuale “Un poeta da ricordare” realiz-zata a Marina di Ravenna.

Le capita spesso di ricordarecome l’esperienza del “TrebboPoetico” sia stata una fucina perle sue successive attività. Ci rac-conta qualcosa dei personaggiche ha avuto modo di conoscere?

IL PROTAGONISTA

Della Monica, una vita tra poeti e letteratiDagli anni Cinquanta animatore di trebbi, incontri, eventi, progetti per valorizzare Dante a Ravenna

«Con tutti i maggiori poeti di allorac’è stata una vera amicizia che si èprotratta nel tempo: mi riferisco a Un-garetti, Quasimodo, ma anche a Mon-tale, Vittorio Sereni, Giorgio Caproni.Di questi in particolare mi è rimastoimpresso Ungaretti, perché ci è statosempre molto vicino durante gli annidel Trebbo; non te lo aspetteresti dauno dei capiscuola dell’ermetismo,ma era espansivo, rideva molto e face-va battute. Rispetto a lui era molto piùdiscreto Montale. Quasimodo avevauna personalità pungente ed era piut-tosto acido… All’epoca aveva molti se-guaci al contrario di oggi: vorrei tantoche fosse valorizzato per il merito rico-perto in ambito letterario. RiguardoPasolini, il nostro incontro più signifi-cativo è stato a Valdagno, una dellecittà “capitali del capitalismo”: conPasolini c’era da stare all’erta. Invece

il pubblico lo accosle molto bene. Io eComello abbiamo girato per molte lo-calità del Paese e spesso questi grandipoeti venivano con noi per partecipa-re all’evento, e lo facevano volentieri.In queste occasioni erano acclamatidal pubblico come divi. Tutto questo èdifficile da immaginare oggigiorno».

Nel ’74 promuove, insieme aMario Lapucci. i primi “Incontriletterari”. Com’è nata l’idea?

«Il primo degli “Incontri” è avvenu-to proprio l’8 aprile del 1974, conospite Carlo Sgorlon e il suo libro Il tro-no di legno, per il quale l’anno primaaveva vinto il Premio Campiello. Iltutto è nato dal fatto che ero amico dellibraio ed editore ravennate Mario La-pucci. All’epoca Lapucci mi parlò delsuccesso di vendite de Il trono di legno egli dissi “ma io lo conosco Sgorlon”, elui “allora perché non lo invitiamo”?.E così fu. All’epoca ci si teneva in con-tatto tramite lettere, non con le mailcome oggi. Pensi che sono passati or-mai 40 anni…».

terminabile. A questo punto io e Ser-monti ci chiedemmo: “perché non fa-re la lettura integrale di tutte tre lecantiche”?. Non fu però semplice rea-lizzarlo, perché Sermonti si fece paga-re, e non poco: oltre cento milioni del-le vecchie lire, più le spese. La vera im-presa la intraprendemmo noi per tro-vare tutti quei soldi. Allora ci miserola faccia e i soldi il direttore dell’Asso-ciazione Industriali di Ravenna, Gio-vanni Costa, e un giovane e dinamicomanager, Giuseppe Parrello, che ave-va il compito di rimettere in sesto laCalcestruzzi del Gruppo Ferruzzi».

Dalla lettura integrale dellaCommedia di Sermonti a “La Divi-na Commedia nel mondo”...

«Nel 1997 sono terminate le lettu-re della Divina Commedia e mi sonochiesto: “E adesso? Adesso per portareavanti Dante cum a-s fal?” L’idea mivenne suggerita da un volume dell’e-ditore Longo, che s’intitolava L’operadi Dante nel mondo, a cura di EnzoEsposito, dell’università di Roma. Mimisi in contatto con l’autore. Espositomi fornì un vecchio elenco del le tra-duzioni note fino ad allora della Com-media: in tutto ne risultavano oltreuna trentina. Noi oggi ne contiamopiù di cinquanta. Con la consulenzadel professore, io e Sermonti scegliem-mo le tre traduzioni più recenti, e invi-tammo a Ravenna i traduttori, che de-cisero di aderire al progetto. L’unicacosa che ancora non mi so spiegare ècome, dopo quasi sette secoli dallamorte di Dante, il Ministero della Cul-tura, la Società Dante Alighieri o altriorgani di questo tipo non abbiamomai pensato di fare una ricerca a tap-peto per sapere in quali paesi è statatradotta l’opera di Dante. Lo abbiamodovuto scoprire noi, e siamo arrivati aben 55 traduzioni. Com’è possibileche ci siano queste lacune, questa in-differenza sulla fama di Dante nel no-stro paese? Schérzegna?»

Tornando alla nostra città, co-me vede oggi l’iniziativa cultura aRavenna, è soddisfatto?

«Ravenna è già una città molto at-tiva sul piano culturale. Ritengo che,per certi aspetti, sia più dinamaica diBologna. Ci sono molti interessi; noi lovediamo anche qui, ogni venerdì,quando Sala D’Attorre si riempie dipersone. Bisognava conoscerla 30-40anni fa: se ti volti indietro un momen-to ti viene l’istinto di scappare, andarevia come un fulmine. È una città chesi è sviluppata moltissimo nel tempose penso alle manifestazioni, alle atti-vità culturali che si organizzano in va-ri campi dell’arte e del sapere e allapartecipazione del pubblico. Chi è unpo’ aggiornato su questo piano, si ren-de conto che ogni giorno emergonoproposte nuove. E questo va bene, so-prattutto per i più giovani. Ravennanon è una città morta: una volta eraconsiderata tale, chiusa in se stessa,anche dai poeti e scrittori viaggiatori.Ed era così, ma ormai da tempo non loè più».

Da che anno gli “Incontri” sisono cominciati a fare a Casa Me-landri?

«Ma io ti dirò, non so se c’era già al-lora Casa Melandri. C’era l’edificio,quello sì. Mi ricordo che quand’erobambino qui le donne vendevano leuova: venivano con la sporta piena diuova, si mettevano qua sotto, dove

ora c’è sala D’Attorre, tutte in fila. Iovenivo con mia madre. Poi la palazzi-na è stata adibita a garage, e infine haavuto luogo la ristrutturazione».

C’è qualche personaggio, avutocome ospite, che ricorda tutt’ora?

«Di qui ne sono passati più di mille,perciò non ho ricordi particolari,tranne in riferimento agli amici. Orastavo pensando a Emanuele Severino,il filosofo; mi pare fossimo al Rasi.Ogni tanto ripensandoci mi vengonoin mente questi personaggi di grandespessore intellettuale…».

QUATTRO DONNE PER LA GESTIONE DEL COMUNE

Dal 2013 la gestione del Centro Relazioni Culturali di Ravenna è passata ufficial-mente nelle mani del Comune con un nuovo Direttivo, composto da MariaGrazia Marini, dirigente responsabile, Francesca Masi, coordinamento scientifi-co e Anna Guidazzi, segreteria organizzativa, con il supporto di Anna De Lutiis.

IL NUOVO CRC

Come nasce invece il “ProgettoDante” e come si arriva alla primalettura pubblica integrale dellaDivina Commedia?

«È andata così: prima invitai Vitto-rio Sermonti a Ravenna per presenta-re, man mano che uscivano, i tre volu-mi della Divina Commedia da lui cu-rati. Nel frattempo sono nate le “rivisi-tazioni storiche”: processi immagina-ri a sfondo storico-letterario: iniziati

nel 1990 con Teodorico fino e conclu-si col processo al Passatore nel 1993.Nel 1992, in occasione del “Processoper Paolo e Francesca”, invitai Ser-monti a leggere il V dell’Inferno; ilpubblico gremiva il teatro. Grazie albeneplacito dell’allora direttore delCentro Dantesco, padre Enzo Fantini,la sera del 3 aprile 1993 organizzam-mo nella Basilica di San Francesco, aRavenna, la lettura di Sermonti del-l’ultimo canto del Paradiso. Il succes-so fu enorme e il pubblico che riempi-va la chiesa si esibì in un applauso in-

SCRITTORI E POETI DI ROMAGNA SECONDO DELLA MONICA«PASCOLI? POETA DEGLI AFFETTI, MA ANCHE DELLE ANGOSCE»

Nel volume Poeti e scrittori di Romagna, edito da Il Ponte vecchio lo scorso set-tembre, Della Monica ha raccolto nel libro i “ritratti letterari” di molti personag-gi che hanno dato notevole contributo alla cultura rappresentando anche inambito nazionale la Romagna con la loro poesia, la saggistica, il giornalismo. Èuna sorpresa inoltrarsi in questa galleria dove incontriamo autori con il loro pro-filo umano, rendiconti di loro opere e note critiche, ma anche le prose e le poe-

sie della loro vita e della nostra vita. Il libro diventa un grandespecchio della Romagna letteraria, in particolar modo di quel-la moderna e contemporanea, movendo da Vincenzo Monti,alle origini della scuola classica romagnola, per giungere finoa noi, passando attraverso Pascoli, Renato Serra, MarinoMoretti, Dino Campana, Dante Arfelli, Tino Dalla Valle,Raffaello Baldini, Claudio Marabini. «La caratteristica che mi haportato a sceglierli – dice Della Monica – è la romagnolità, nonimporta se alcuni di loro hanno preferito usare il dialetto. Lapoesia può essere importante a prescindere dal mezzo espres-sivo scelto, come il dialetto romagnolo. Qui, con questa rac-colta, vorrei dare un quadro di come si presenta la realtà cul-turale in Romagna; si parte dalla fine del Settecento e si vaavanti, cercando anche di cogliere i cambiamenti e le scelte diindirizzo dei vari autori che si sono susseguiti». Sono trenta gliautori raccolti in questa antologia, tutti pubblicati nel periodi-co “Romagna ieri oggi domani” ed è impossibile parlare ditutti. Non possiamo trascurare Pascoli che definito «erededella grande poesia italiana che unisce Dante, Petrarca,Leopardi» e dire che per lunghi periodi la sua poesia non erain grande considerazione, o meglio, era quella del fanciullino,delle rime facili. «Pascoli è considerato, insieme a Carducci eD’Annunzio, uno dei più rappresentativi poeti italiani. Secondome il poeta raccolse il testimone lasciato dai grandi del passa-to:la sua è poesia della memoria, della natura, degli affetti. Maanche delle angosce, del dolore e della solitudine». (tratto dal-l’intervista all’autore a cura di Anna De Lutiis)

IL LIBRO

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LIBRIR&DCULTdicembre 2015gennaio 2016

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di Elettra Stamboulis

Aprirà il 4 dicembre a Cotignola e il 5a Rimini questa originale mostra, Ladisciplina della carne, che mette in dialo-go due artisti, uno vivente e uno stori-cizzato, che con la Romagna hannoavuto una relazione imperfetta.Curatori (anche in questo caso si ripetea livello geometrico il doppio) MassimoPulini e Massimiliano Fabbri. Abbiamointervistato il primo, che è anche asses-sore alla Cultura del Comune di Rimini,che il secondo già l’avevamo interroga-to sul proprio fare artistico.

Come nasce l’accoppiata deldoppio Mattia Moreni e Nicola Sa-morì? Un accostamento stilistico,è la pittura che la fa da padroneoppure l’inizio di un più ampio di-segno di confronti tra artisti vi-venti e non?

«Sono testimone personale del fat-to che Samorì ha sempre amato More-ni. Ha discusso con me a Bologna unatesi proprio sul suo lavoro. Certo i ca-ratteri dei due sono molto diversi, mahanno un minimo comune denomi-natore. Questo non prefigura un pro-getto più complessivo. Per il momentoha una sua unicità quella relazione,anche se abbiamo fatto altri dialoghitra contemporanei e partecipiamo perinciso ad un progetto Ibc Linee di dia-logo che vede un artista emiliano euno romagnolo a confronto, ma spe-cifici e alla pari cronologicamentecontemporanei. Questa è una propo-sta particolare che funziona anchecome doppio dialogo. Cercavo da tem-po relazioni con Cotignola e con quel-la realtà che da diversi anni vede Fab-bri come agitatore con Selvatico. Perme quella è un’esperienza feconda ein questo momento di riepilogo a finemandato, la mostra della FAR più im-portante che ci sarà sarà quella dellaBiennale del disegno che aprirà dal 16aprile al 24 luglio (ultima domenica).La Biennale ha raccolto molti semi diSelvatico. La proposta è venuta co-munque dallo stesso Nicola insieme aMassimiliano, con la consapevolezzache nella zona attorno a Lugo e Coti-gnola, luoghi di residenza di Moreniin alcune fasi, c’erano sue opere. Ed èper questo che esposte sono quelle cir-coscritte agli anni ’50. C’è un catalo-go comune. Si è condiviso un tagliocritico negli effetti che può produrrequesto dialogo. Si è trovato insiemeun titolo che va ad interpretare un po’il minimo comune denominatore. Ov-vero il tema della pelle, della stratifica-zione, della sensualità declinata inmodo diverso, ma centrale per en-trambi».

Hai scritto di Samorì che po-trebbe essere “un serial killer del-l’arte, un maniacale orafo dellaferocia”...

«Il testo è molto sintetico, e volevoin poche parole dire un’impressione,non una verità. Cercavo di definire illivello di acume estetico e allo stessotempo di sfrontatezza... cercavo ossi-

PITTURA

Dialogo Moreni-Samorì, tra Rimini e CotignolaIntervista a Massimo Pulini, insegnante, artista e assessore, sulla mostra “La disciplina della carne” (e non solo)

I DETTAGLI E GLI EVENTI

Luoghi e durata delle mostreMuseo Civico Luigi Varoli Cotignola / FARFabbrica Arte Rimini dal 4 dicembre al 21 gennaio2016 Mattia Moreni – Nicola Samorì / La discipli-na della carne.A cura di Massimiliano Fabbri e Massimo Pulini,con la collaborazione di Annamaria Bernucci eGiovanni Barberini e un testo critico di AlbertoZanchetta.

InaugurazioneCotignola venerdì 4 dicembre ore 18.30, Riminisabato 5 dicembre 2015 ore 18.L'ingresso alle mostre è gratuito.

IncontriAlla Scuola arti e mestieri CotignolaVenerdì 18 dicembre alle 21, “Mattia Moreni aPalazzo San Giacomo”, un dialogo tra GiovanniBarberini e Roberto Pagnani a partire da letture didocumenti inediti provenienti dalla collezioneGhigi Pagnani; domenica 17 gennaio alle 18,“Ossessione Moreni”, le raccolte Penazzi eRighetti raccontate con le parole dei collezionisti;sabato 9 gennaio alle 19, Massimiliano Fabbri dia-loga con Nicola Samorì intorno alle ragioni dellamostra e alla sua pittura e scultura.

Visite guidate alle mostre Far Fabbrica Arte Rimini: sabato 12 dicembre alle17.30, con Massimo Pulini, artista, storico dell’artee assessore al Comune di Rimini; sabato 16 gen-naio alle 17.30 con Massimiliano Fabbri, artista,Museo Varoli Cotignola. Museo Varoli Cotignola, venerdì 18 dicembre alle18.30 con Massimiliano Fabbri; domenica 17 gen-naio alle 17 con Massimo Pulini.

LA MOSTRA

o Roberto Paci Dalò che hanno la-sciato in loco i loro interventi e cheabbiamo conservato».

In questa mostra hai una dop-pia veste: come si concilia il dop-pio ruolo di assessore e curatore?

«Non c’è nessuna scissione di mestesso, rivesto un ruolo che non hocercato ed è giunto in modo inaspet-tato. Ho dichiarato subito che nonavrei potuto essere rappresentante diuna categoria, ho semmai cercato diportare una posizione sociale e politi-ca che fa parte della mia formazionevera, che è artistica. Questo ho fatto.Ho trovato le condizioni per farlo. Nonc'è stata antinomia».

Ci sono casi famosi, come Giu-lio Carlo Argan, di questa duplicenatura...

«È vero, anche il mio maestro Con-cetto Pozzati è stato assessore alla cul-tura del Comune di Bologna... Quan-do Gnassi mi ha chiesto di diventareassessore alla Cultura è stato per chie-dermi non di essere qualcun altro, madi portare un’angolazione legata al-l’essere artista e studioso d’arte».

E come ci si sente?«Sento un ruolo politico anche

quando faccio l’insegnante e misento artista anche da assessore. Sesi corrisponde a un canone forse al-la fine non vengono fuori le caratte-ristiche individuali. Poi non possoessere rappresentante di qualcuno.Non credo alla delega, ho una for-mazione anarchica che ancora ten-go cara, e quella formazione mi haportato a dubitare della sincera pos-sibilità di rappresentare qualcuno.Nell'atto civile di assumersi una re-sponsabilità si deve investire quelloche si è costruito come persona, ilsenso di giustizia e ingiustizia, leenergie rivolte ad una passione».

mori che potessero definire i caratteridi un artista come Nicola. Egli presen-ta livelli di sensualità e bellezza uniti aun’autoflagellazione dell’arte. C’èquesta pratica di scarnificazione o ad-dizione di sottrazione, potremmo direaddizione di bellezza o sottrazione dipelle. Tortura il corpo dell’arte. Appa-rentemente: poi il tutto potrebbe esse-re ricostruito nella finzione».

Invece per Moreni parli, e quidiciamo confermi una vulgata, di“visione dionisiaca e rupestre, sa-tiresca e luciferina”... L'hai cono-sciuto?

«Sì, l’ho conosciuto e confermoquesta coincidenza tra artista e opera.C’era un’immersione di sé, del suocorpo, delle sue ossessioni con il corpodella pittura. Che ci fosse una fisicità,un erotismo nemmeno tanto sotta-ciuto diventa quasi banale sottoli-nearlo. Malgrado la sua gioia pittori-ca però c’era coraggio e ferocia con sestesso. L’opera di Nicola invece puòsembrare necrofila come estetica (perme no) ma c’è uno spicchio di sole,mentre la carnalità di Moreni è tuttabasata su pittura che inebria. Non fa

sconti a nessuno neanche a se stesso». Moreni fu partigiano, e fu

proprio a Cotignola prima e aBrisighella poi che la scelta del-l’impegno lo portarono. E poiscelse la Romagna come patria,lui pavese di nascita e torinesedi formazione...

«Lui era un romagnolo acquisito:credo abbia trovato un’analogia. Laradicalità del pensiero civile, sociale,politico nella bassa ravennate ha tro-vato luoghi per attecchire per cui luiha riconosciuto nella franchezza diquel tipo di carattere territoriale unaparentela».

Due pittori dunque romagnoli,per scelta o casualità, ma per Ni-cola vedremo anche scultura. Tupensi che la sua opera tridimen-sionale sia la continuazione diuna pittura?

«Attraverso la scultura ha messo incampo una ulteriore creatività poten-te. Lo conoscevo in Accademia comepittore e incisore, ma per me è statauna sorpresa piacevole… Sai, la rifles-sione sull'antico spesso è passata dallapittura, perché la scultura ha tecni-che difficili... è un campo vergine nel-la sua poetica. Credo che possa trova-re cose importanti. Lo vedo un fiumein piena».

Avete in progetto delle acquisi-zioni?

«Partivamo e lavoriamo tuttoracon un budget molto limitato, abbia-mo però ricevuto doni quasi commo-venti. La povertà delle risorse non mipoteva permettere né di fare acquisi-zioni (difficile anche a livello nor-mativo), né potevo chiedere doni achi già faceva un favore a venire...ma alla fine sono arrivati. Tra que-sti anche alcuni artisti che sono in-tervenuti sui luoghi fisici come Eron

A sinistra: Mattia Moreni,Immagine bianca, 1961,olio su tela, Palazzo SanGiacomo, Russi, collezioneBenito Righetti

A destra: Nicola SamorìSodoma, 2015, olio sutavola, legno, collezione privata

Massimo Pulini

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ARTE

LA MOSTRA/1

Le nuove generazioni di critici al MarLe opere del notissimo Slinckachu insieme a Marzia Corinne Rossi e Giulia Dall’Olio fino al 10 gennaiodi Sabina Ghinassi

Il Mar di Ravenna sta vivendo l’in-vasione di decine di lillipuziani. No,non è il set di una riedizione contem-poranea dei Viaggi di Gulliver ma lamostra dello street artist e bloggeringlese Slinckachu che, presentatoda Davide Caroli, ha allestito neglispazi del museo una piccola persona-le (una sua opera nella foto a destra).Slinckachu è uno dei tre artisti prota-gonisti di questa edizione di Critica inArte, l’appuntamento ormai consoli-dato del Mar di Ravenna con l’arte e

la curatela delle nuove generazioni.Davide Caroli presenta lo street artiste blogger inglese Slinckachu, MartaCereda affianca Marzia CorinneRossi, Leonardo Regano cura il pro-getto di Giulia Dall’Olio.

Tre giovani artisti raccontano,ognuno in modo profondamente dif-ferente, il paesaggio contemporaneo.Lo fanno con mezzi e sensibilitàdiverse, usando sguardi e tecniche aprima vista lontani, eppure tutti e treesigono un intervento, non esclusi-vamente passivo, da parte dei visita-tori.

Giulia Dall’Olio con l’installazioneCave Naturam costruisce una sorta digabbia nella quale imprigiona lavisione della natura dipinta, ostaco-lando la fruizione visiva da parte deivisitatori che si trovano a dover pre-stare attenzione. Per l’artista la natu-ra diventa un elemento che, nella suaassoluta potenza/bellezza, richiede,per essere contemplato, una fatica,una difficoltà, uno sforzo da parte dichi gli si avvicina.

Marzia Corinne Rossi conAfterglow presenta un’installazionesite specific, progettata per gli spaziinterni del Mar. Anche Afterglowesige un’azione/attenzione attiva e,in qualche modo, interpretativa. Iltitolo allude al pulviscolo luminosodella luce del crepuscolo, qualcosa dimagico e intenso come contempla-zione nell’esperienza dell’uomo, emette in scena un intrico labirinticodi forme scultoree realizzate in cartavetrata – materiale molto amato dal-l’artista – con il quale ogni visitatore,perdendosi, attiva una differenterelazione. Quello di Rossi è uno spa-zio-soglia che si ricrea attraverso ogniazione individuale e sembra muover-si dinamicamente; esige un impegnofisico e percettivo da parte di ognunodi noi.

Infine Slinckachu, ormai famosis-simo in tutto il mondo, espone unnucleo di fotografie, parte del Little

People Project (una sua foto in UK valecirca 6500 sterline), e due installa-zioni. La prima è composta da picco-le mongolfiere con pacchettini diMcDonald’s, mentre la seconda (pro-gettata per gli spazi del Mar), menourbana e più affine all’idea del picco-lo popolo cara alla tradizione inglese,fa volare le sue piccole creature sufoglie. In un’intervista di un paiod’anni fa al Guardian, l’artista haraccontato: «Sono sempre stato inte-ressato alle “piccole cose”. Mio padremi aveva fatto un set per il treninoquando ero piccolo ma io non erointeressato ai treni in realtà: quelloche mi affascinava erano sempre lefigure, le case e gli alberi». Da quellafascinazione, dopo una breve paren-tesi in pubblicità, è nata la sua avven-tura di artista, fatta di miniature chedalle strade di Londra sono arrivate aPechino, Mosca, New York, incan-tando con un mix di solitudine urba-na, humour e reverie infantile chi leha incontrate.

Mar, Museo d’arte della città diRavenna, via di Roma 13. Fino al 10gennaio, ingresso gratuito da martedì adomenica e festivi: 9-18; aperture festi-ve: 8 e 26 dicembre, 6 gennaio; chiuso:25 dicembre e 1 gennaio. La biglietteriachiude un’ora prima.

Ottava edizione per il progetto che chiama in causa giovani curatori

Una biennale dell’incisione dedicata a MaestriLA MOSTRA/2

Da dicembre a febbraio a Ravenna e Bagnacavallo i talenti emergenti della grafica d’arte

R&DCULTdicembre 2015gennaio 2016

Nasce dalla volontà di rendere omaggio a Giuseppe Maestri, figura di spic-co dell’ambiente culturale ravennate e profondamente legato a quello bagna-cavallese, il progetto del Museo Civico delle Cappuccine di Bagnacavallo diistituire, all'insegna del suo nome, una Biennale artistica dedicata al linguag-gio grafico dell’incisione, e di farlo sotto il segno di una collaborazione traComune di Bagnacavallo e Comune di Ravenna. Le città, che entrambe furo-no così importanti per la vita artistica di Maestri, ospiteranno a partire dal 18e 19 dicembre le due sezioni di cui si compone la Biennale. Al Museo Civicodelle Cappuccine di Bagnacavallo inaugurerà venerdì 18 dicembre alle 18 ilPremio per giovani incisori. Fino al 14 febbraio 2016 si potranno ammirarele opere realizzate dai migliori talenti emergenti italiani under 40 nella grafi-ca d'arte. Le cinquantasei incisioni che fanno parte della fase finale del pre-mio sono state selezionate tra più di 140 opere pervenute. Palazzo Rasponi diRavenna ospiterà invece il Premio di incisione “Giuseppe Maestri”, promossoad invito tra alcuni dei più significativi e interessanti incisori attualmenteattivi nel panorama nazionale. L’esposizione ravennate inaugurerà sabato

19 dicembre alle 11 e sarà visitabile fino al 31 gennaio. La Biennale si con-cluderà poi a febbraio 2016 con la mostra, a Bagnacavallo, “L’onirica navi-gazione. Omaggio a Giuseppe Maestri”, selezione di opere a tema dalle colle-zioni del Gabinetto delle Stampe di Bagnacavallo. La prima Biennale diIncisione “Giuseppe Maestri” sarà una delle manifestazioni culturali previstenel calendario del programma Ravenna 2015 Capitale Italiana dellaCultura. La biennale beneficia del Patrocinio del Ministero dei Beni e delleAttività Culturali, della Regione Emilia-Romagna e della Provincia diRavenna, nonché della collaborazione di partner come la Cna provinciale,Grafiche Morandi e la stamperia d’arte 74/B di Milano; il comitato scientifi-co è composto da Ermes Baioni (incisore e collaboratore del Gabinetto delleStampe di Bagnacavallo), Marzia Faietti (direttrice del Gabinetto Disegni eStampe degli Uffizi, Firenze) Diego Galizzi (responsabile del Museo Civico delleCappuccine) e Maria Grazia Marini (direttrice del Mar). Info: Museo Civicodelle Cappuccine, via Vittorio Veneto 1/a, Bagnacavallo, gabinetto [email protected], www.museocivicobagnacavallo.it.

INCISORE VIRTUOSO E SAPIENTE TORCOLIERE

Giuseppe Maestri (Sant’Alberto 1929 – Ravenna 2009) è stato unincisore virtuoso e sapiente torcoliere, dal suo torchio hanno di fattovisto la luce le opere di artisti come Giulio Ruffini, Tono Zancanaro,Carlo Zauli, Giò Pomodoro e Mattia Moreni (solo per citarne alcuni).Nel 1965 insieme alla moglie Angela Tienghi fonda a Ravenna, invia Baccarini, la galleria “La Bottega”, che ben presto diventeràun punto di riferimento e un vero cenacolo di artisti e intellettua-li. È nella sua Bottega che Maestri entra in contatto con numero-se personalità artistiche di caratura nazionale e studia il procedi-mento incisorio fino a diventare uno stampatore professionalericercatissimo.Nel frattempo intraprende con grande umiltà un suo personale per-corso artistico, studiando e sperimentando le tecniche calcografichefino ad elaborare le sue prime opere, oggetto sin da subito di par-ticolare interesse da parte degli amici della Bottega e che manmano sono andate riscuotendo i favori della critica.

L’ARTISTA

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Probabilmente siamo quasi tutti arrivati a lui at-traverso gli occhi verdi di Sharbat Gula bambina,che “bucavano” la copertina di un National Geo-graphic. E poi ci siamo resi conto che i racconti di cuiè capace – drammatici, garbati, commoventi – conla presenza decisiva del momento e la narrazione ac-cesa del colore, vedevano in quel volto bello e selvag-gio, acerbo ma già vissuto, appena un portentosoinizio.

Steve McCurry è a Forlì con le sue Icons and wo-men fino al 10 gennaio, reporter e cantastorie delquotidiano in luoghi e in frammenti della storia chepossono anche essere lunghissimi, ma si portanosempre dietro un’impronta di immediato e straordi-nario.

Le immagini al San Domenico sono immerse inun allestimento teatrale e rarefatto, in cui la luce siconcentra solo sulle opere e lascia spazio a un’essen-zialità che s’intona perfettamente con ogni finestradi mondo che McCurry decide di dischiudere delica-tamente o spalancare, quasi sempre a distanze ver-tiginosamente ravvicinate.

Una mostra in cui – fa piacere vederlo e scontareun po’ di confusione – le sale sono gremite di curio-si, appassionati, addetti al mestiere e inequivocabilineofiti dei musei con un po’ di sindrome dasmartphone, che riconfermano la popolarità del fo-tografo presso il grande pubblico.

Oltre a essere uno dei grandi protagonisti della fo-tografia contemporanea, McCurry ha infatti l’indi-scussa dote di rendere tutto leggibile, narrato, evi-dente. Sa raccontare la vita attraverso le reazioni al-le condizioni climatiche, trasformando in un docu-mentario complice (di cui lui stesso fa parte) la seriedegli umani che reagiscono all’alluvione monsoni-ca, che insegue con grande meticolosità lungo trecontinenti. Oppure catturare l’India e suoi i passeg-geri dal finestrino di un treno, fotografando chi gli èdi fronte, scendendo per immortalare le biciclette

Unasuggestivaimmagine diPalazzoRasponi,recentementerestaurato eteatro di tregiorni di eventiculturali

appese fuori dai finestrini e sussurrandoci un dettaglioche ci fa solo immaginare la grande capacità di elabora-re quotidiane strategie autoconservative di chi vive incondizioni durissime. Ritrae i templi, le strade, i sorrisi, imercati, i santuari e i malati di Aids.

Scatta a pochissimi passi dalle guerre, avvicinando lapaura dei bambini con le mani serrate su ferali giocatto-li. Rischia, si fa persino aggredire per intrufolarsi nellecerimonie religiose, cerca costantemente buone guide,corre o attende, in un serrato susseguirsi di eventi in cuilo scenario risucchia l’osservatore fino a catturarlo al-l’interno del quadro.

Ma soprattutto ha imparato ad essere paziente: «Seaspetti abbastanza, le persone dimenticano la macchinafotografica e la loro anima comincia a librarsi».

Ed è la stessa metodica, ma addolorata, capacità di at-tendere che lo porta a riprendere il drammatico crollodell’11 settembre, lo skyline di New York colpito al cuo-

re che sanguina un fiotto nebuloso di fu-mo e polvere, per poi ripiegarsi in relitto,pianto e macerie.

Ma più di ogni altra cosa, questa mo-stra mantiene la promessa della sua inti-tolazione, parlandoci di icone, di donnebellissime riprese nelle loro specificità:McCurry cattura sguardi, tratti somatici,costumi, posture e li trasforma in cronacae introspezione. Se ne appassiona con ri-spetto ed empatia, come quando, dopo di-ciassette anni, torna sulle tracce dei pro-fughi rifugiati a Peshawar nel 1984 du-rante l’invasione sovietica dell’Afghani-stan per ritrovare un volto e ringraziare laragazzina a cui doveva così tanto. E dopotante ricerche, ci riesce: nel 2002 rivedefinalmente quello sguardo schivo, cre-sciuto, segnato dalla fatica e dal dolore diuna vita al limite della sofferenza. Si avvi-cina con grande rispetto, spiega alla don-na ignara della sua fama che una suanuova immagine avrebbe reso evidente almondo quanto le sofferenze del popolo af-gano non si fossero ancora concluse. CosìMcCurry diventa il benefattore di SharbatGula e della sua famiglia: le procura curemediche e aiuti, la ritrae per documentarele condizioni di estrema difficoltà in cuiversano le donne del suo popolo. E il suoviso torna a fare il giro del mondo.

Linda Landi

AForlì una mostra dedicata al grande fotografo, in un allestimento

teatrale e rarefatto

A sinistra:Peshawar,Pakistan, 1984In basso:Mumbai, India,1996

LA RECENSIONE

McCurry, artistamondiale e popolare

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L’EVENTO

Tre giorni da capitale della culturaA Ravenna dall’11 al 13 dicembre anche tante mostre a Palazzo Rasponi

Si chiamano “Rasponi open space” le tre giornate fitte di eventi nel cuoredella città per salutare in bellezza il 2015, l'anno che ha incoronato Ravennacome Capitale Italiana della Cultura. Obiettivo: invitare tutti a una nuova fullimmersion di arte, cultura, intrattenimento e socialità. Dall'11 al 13 dicem-bre Palazzo Rasponi dalle Teste ospiterà 47 appuntamenti, aperti a tutti, fraconferenze, presentazioni di libri, eventi di cinema, musica, teatro e danza,per grandi e piccini, che vedranno in scena centinaia di protagonisti e cheabbiamo segnalato nelle varie sezioni del giornale. Ma per l’occasione,Palazzo Rasponi diventerà anche luogo espositivo per diversi progetti. Traquesti c’è Ravenna con fotografie di Gerry Johansson a cura di Cesare Fabbrie Silvia Loddo per Osservatorio Fotografico, l’esposizione è accompagnata daun volume stampato da Osservatorio fotografico e all’inaugurazione saràpresente l’autore, alle 12 di venerdì 11. Stesso giorno e stessa ora anche per“Palazzo Rasponi e Piazza Kennedy, Tra memoria e futuro”, a cura di AgenziaImage e “Nuove coordinate urbane. Progetti di attivazione dal Tiro a Segnoalla Darsena” a cura di Meme Exchange. Nella sala 5 al secondo piano saràinvece allestita “Erano Ariani” a cura di Orthographe, un’installazione audiofotografica che è una sintesi del percorso a tappe del Wulfilla Tour che ha por-tato i curatori a visitare Bulgaria, Svezia e Germania negli ultimi tre anni, trelingue e tre racconti che collegano questi luoghi a Ravenna attraversoWulfilla, Teodorico e il Codex Argenteus.

Infine, a cura di Giuseppe Nicoloro un percorso fotografico dentro l’Expo diMilano.

DALLE PROIEZIONI DI CORTIE GREENAWAY AL CONCERTODELLA BYZANTIUM EXPERIMENTAL ORCHESTRA

Ogni sera sono previsti eventi anche in secon-da serata. L’11 dicembre alle 22.30, “Cortid’autore. Da Georges Méliès a Wes Anderson”conduce Mariangela Sansone, a cura di StartCinema / Circolo Sogni Antonio Ricci.Sabato 12 dicembre alle 22.30 proeizioni“Dante, Greenaway, l’Inferno e Beatrice” acura di Start Cinema.Infine, domenica 13, la tre giorni si concluderàalle 21.30 con “This must be the Palace” con-certo della Byzantium Experimental Orchestra,nata proprio in seno al progetto di candidatu-ra, a cura di Associazione Culturale Bronson ealle 23 festa con “Dancing Palazzo Rasponi” acura di Garage Sale / Ass. Cult. Norma nelSalone delle feste – secondo piano. Altre noti-zie sul programma alle pagine 19, 31 e 45.

EVENTI COLLATERALI

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barbara liverani STUDIOPOP ART MOSAIC

RAVENNAVia Girolamo Rossi, 21/A - 1

Tel. 0544 [email protected]

Barbara Liverani Studiowww.barbaraliveranistudio.com

MOSAICOCONTEMPORANEO

È nato nel 1989 a Cesena ed èuno dei punti di promozione cultu-rale più consolidati del territorio diCesena e romagnolo in generale: sitratta de Il Vicolo, l’azienda di pro-mozione culturale e organizzazionemostre fondata dalla coppia diarchitetti Marisa Zattini e AugustoPompili a Cesena.

Il loro negozio di interior designin centro a Cesena è diventato, nelcorso di un trentennio, una sorta diconcept store culturale, in grado diunire uno sguardo internazionale aun affondo nella cultura e nellaqualità del territorio. Il Vicolo sioccupa di letteratura e arte, dal1998 edita la rivista trimestraleGraphie con la direzione diGianfranco Lauretano, pubblicacataloghi d’arte, collane editoriali,organizza mostre ed eventi e, perogni progetto, coordinato sempreda Zattini e Pompili, vanta collabo-razioni eccellenti sia in ambito lette-rario che artistico. Qualche nomenegli anni: gli artisti Mark Kostabi,Enrico Baj, Aligi Sassu, UgoNespolo, Richard Hess, per toccarealcuni protagonisti del nostro terri-torio come Giovanni Fabbri, PaolaBabini e Silvano D’Ambrosio.

Il percorso progettuale del Vicoloha un deliberato obiettivo rizomati-co che, pur restando di base aCesena, ha abbracciato, con colla-borazioni istituzionali – valga comeesempio la recente personale diOnorio Bravi alla Biblioteca

Classense di Ravenna – tutto il terri-torio regionale e non solo, seguen-do una filosofia di promozione cul-turale a largo spettro. Lo stesso sipuò dire della scelta di unire fre-quentemente arte e poesia, inun’ottica non specificatamente set-toriale dell’organizzazione di mo -

stre e della pubblicazione di testi let-terari e poetici. La collaborazione,anche in fase ideativa, tra poeti eartisti visivi è una delle chiavi delsuccesso delle mostre organizzatedal Vicolo. Questo dicembre IlVicolo ha due mostre da vedere: laprima, da visitare perché è intensa,struggente e profondamente lirica,è Fragilis Mortalitas 1915: RenatoSerra e la Grande Guerra – Opere diFederico Guerri e Luca Piovaccari,ispirata alla figura del grande scrit-tore cesenate morto a soli 31 annidurante la Grande Guerra; laseconda, colorata e visionaria,Onorio Bravi, Tarocchi e Tarocchi –Allegorie Fantastiche, inaugura il 5dicembre alle 17.30 alla GalleriaComunale Santa Croce di Cattolicaed è visibile per l’intero periodonatalizio.

Sabina Ghinassi

Fragilis Mortalitas 1915: Renato Serrae la Grande Guerra – Opere di FedericoGuerri e Luca Piovaccari, Casa MuseoRenato Serra viale Carducci, 29 - Cesena,fino al 22 dicembre. Orari: mercoledì esabato 10.30 - 12.30 / 17 -19 martedì,venerdì e domenica 17 -19. Ingresso gra-tuito.

Onorio Bravi, Tarocchi e Tarocchi –Allegorie Fantastiche, Galleria SantaCroce, via Pascoli 21 - Cattolica, 5 dicem-bre - 10 gennaio 2016. Orario: dalle 16alle 19, venerdì, sabato, domenica.Ingresso gratuito.

GALLERIE

Il Vicolo, tra arti visive e poesiaNato nel 1989 a Cesena, è uno dei punti di promozione culturale più consolidati del territorio

CONFERENZEAL MIC DI FAENZA

Nuovo ciclo di conferenzeal Mic di Faenza. Sabato 12dicembre alle 16.30Antonio Guarnotta e SoniaAviles presentano la nuovaguida alla SezionePrecolombiana; domenica17 gennaio alle 10.30Claudia Casali e ValentinaMazzotti presentano lanuova guida del MuseoInternazionale delleCeramiche, infine sabato30 gennaio alle 16.30Gianfranco Brunellipresenta la mostra “Pierodella Francesca. Indaginesu un mito” (Forlì, MuseiSan Domenico, 13 febbraio– 26 giugno).

DANIELE CANTONIALLE PESCHERIE DI LUGO

Sabato 5 dicembre alle 17alle Pescherie della Roccadi Lugo, in piazzaGaribaldi, inaugura lamostra personale “Leparole non dette” delpittore Daniele Cantoni.Saranno esposti in totaleuna trentina di quadri epallet dipinti realizzati negliultimi mesi dall’artista. Inoccasionedell’inaugurazione saràpresentato il suo quartolibro contenente le operedi quest’ultimo annocurato dal critico GianRuggero Manzoni, che saràpresente all’inaugurazione.La mostra, a ingressolibero, sarà visitabile fino al27 dicembre.

AGENDA

Due le mostre in corso:alla casa museo Renato

Serra e a Cattolica

A sinistra: Onorio Bravi,L’innamorato. A destra: LucaPiovaccari: Il soldato.

ARTE

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gennaio 2016

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38 GUSTO

di Fausto Piazza

Graziano Pozzetto da Argenta, dove è nato ormai 74anni fa, è un omone cordiale dall'eloquio torrenziale.Monumentale come la sua opera omnia: 30 libri, di media250 pagine. A cui si aggiungono – parola dell’autore –qualcosa come 2400 incontri pubblici, fra partecipazione aconvegni, conferenze, presentazioni...

Messi assieme fanno una sorta Treccani della Romagnae dintorni, frutto di quarant'anni di ricerche sulla culturamateriale: materie prime, prodotti e tradizioni contadine,identità territoriali, fra gastronomia e convivialità, miti eriti della tavola e della civiltà popolare. Tutti testi enciclope-dici nei contenuti, puntigliosi nei particolari, straboccantinel lessico. Si tratta di studi (e innumerevoli testimonianze)rigorosamente informati ma talvolta stemperati dall'elogiosentimentale o animati dal furore, a difesa di cose buone, disaperi e di sapori che stanno per soccombere nel blob dell'o-mologazione industriale e nelle mistificazioni del marketinge delle enogastromode.

Anche la casa di Graziano è enorme e densa di emozioni,fatta a sua immagine e somiglianza, dentro le spesse muradi una vetusta casa colonica che ha più di trecento anni, aSan Pietro in Campiano nella campagna delle Ville Unite.Fra piano terra e cantine è una labirintica wunderkam-mer di memorie e di ele(ali)menti commestibili: centinaia ecentinaia di bottiglie selezionate e collezionate di vini di pre-gio, di distillati, liquori e liquorini, conserve e confetture,formaggi e salumi, legumi, frutti e ortaggi di stagione. E poistoviglie e memorabilia enogastronomiche chissà come echissà quando accumulate, fossili recuperati fra le zolle deicampi, arnesi e suppellettili della civiltà rurale Romagnola,Piemontese, dell’amata Valle d’Aosta e altri angoli d’Italia.Infine uno stanzone con centinaia di libri, riviste, ritagli digiornale, volantini e manifesti, manoscritti e carteggi d’o-gni sorta, di un archivio sedimentato in decenni di indaginie parsimoniosa raccolta di documentazioni.

Della Romagna dei mangiari e degli usi e costumi popo-lari Graziano Pozzetto ha esplorato ogni territorio: colline,vallate, pianure, valli e coste dai confini con le Marche aquelli con l’Emilia e il Ferrarese, descrivendo minuziosa-mente materie prime, cibi, cucine domestiche e sociali, dalleosterie all’alta ristorazione, dalla tradizione all’innovazio-ne. Sempre con occhio critico e intransigente, rispetto aivalori più autentici.

Vista l’indole enciclopedica dell’autore non può mancareun elenco essenziale dei temi trattati: il formaggio di fossa,lo scalogno, la salama da sugo ferrarese, la piadina roma-gnola, il formaggio squacquerone, il porco, l’anguilla, lerane e i ranocchi, le minestre romagnole, i frutti dimentica-ti. Poi i testi dedicati a bacini e giacimenti enogastronomiciterritoriali come il Montefeltro, la Valmarecchia, il Parcodel Delta del Po o trattati generali quali le Cucine diRomagna o la Cucina del latte. Fino a escursioni anedotti-che come l’iperbolico “I grandi mangiatori di Romagna”.

L’avventura editoriale di Graziano Pozzetto è iniziata nel1990, e me la ricordo bene perché partecipai alla sua rea-lizzazione come capo della redazione del settimanale “IlNuovo Ravennate” a cui il nostro autore collaborava conarticoli, recensioni e ricette su prodotti tipici, osterie, tradi-zioni culinarie. Si trattava di un volumetto antologico,molto esile rispetto alle future pubblicazioni, ma il cui tito-lo, Fricandò Romagnolo, era un vero e proprio manifestoprogrammatico delle ponderose ricerche che avrebberoappassionato Pozzetto negli anni a venire.

Graziano forse è tempo di fare un bilancio deltuo lavoro, come lo definiresti e come ti definire-sti a questo punto del percorso di ricerca e scrit-tura?

«Ti cito un breve profilo scritto da Alfredo Anto -naros in cui mi riconosco pienamente: “GrazianoPozzetto è la memoria e la saggezza dei contadini dellaRomagna... Una vita dedicata alla ricerca per difende-re la cucina tradizionale, quella povera, sommersa,contadina e domestica, e i suoi prodotti... e per evitareche le omologazioni uccidano la cultura di un territo-rio e la memoria della sua gente”. Questo è quello cheho fatto, di cui rivendico il rigore culturale sia nel lavo-ro sul campo sia per la sintonia con i testimoni e i padridella nostra terra. In fondo io sono un gastronomo cheindaga sul campo, non uno storico. Ma è il sapere deglistorici che in parte sostiene e incornicia le mie codifi-cazioni culturali».

IL PERSONAGGIO

Quarant'anni di ricerche sull'identitàgastronomica della Romagna

Graziano Pozzetto ha impegnato una vita aindagare fonti e testimonianze su prodotti,

saperi e sapori del territorio. In 30 libri e 2400incontri con il pubblico ha realizzato un’operaenciclopedica e di divulgazione unica in Italia

A fianco unritratto delgiornalista,

scrittore,studioso di

tradizionipopolari e

gastronomo,GrazianoPozzetto.

Sotto, alcunoidei suoi libri

più noti.In basso,

l’ultimapubblicazione

dedicata ai“frutti

dimenticati”.

Chi fa parte di questa cerchia di riferimentoculturale?

«Mi riferisco a personaggi che mi hanno orientato,supportato e confortato nelle mie ricerche con la loraautorevolezza. Ho studiato i loro testi, con alcuni diloro ho discusso e condiviso le mie pubblicazioni e incerti casi ho intrattenuto o coltivo tuttora una sinceraamicizia. Parlo dello storico riminese Piero Meldini edel professore Alberto Capatti e di figure di spicco ograndi autori ormai scomparsi come il poeta ToninoGuerra, il giornalista e scrittore faentino ClaudioMarabini, il russiano Tino Babini, l’antropologo diSarsina Vittorio Tonelli, l’etnografo riccionese GianniQuondamatteo, il conte lughese Giovanni Manzoniche aldilà del nobiltà si è occupato della Romagnapopolare... E via andare, l’elenco sarebbe lunghissimo.Ma voglio richiamare anche il preziosissimo ausilio dianziani contadini, insegnati e preti di campagna, pre-sidenti di Pro Loco, artigiani del cibo, che con le lorotestimonianze hanno nutrito le mie curiosità».

Dal tuo lavoro hai ricavato anche gratificazio-ni e riconoscimenti...

Certo, tantissimi a livello locale e vari premi edencomi anche in ambito nazionale. Mi piace ricordareil premio letterario Bancarella dedicato alla gastrono-mia, dove sono stato finalista con alcuni dei miei libri enel 2011 premiato alla carriera. Poi il premio giorna-listico Guidarello, nel 2008, dove mi hanno definito

«autore schivo e riservato», una qualificazione che miha ben tratteggiato. Magari non sembra ma io sonoproprio così. Ebbene posso vantare tanti estimatori maanche altrettanti detrattori».

A proposito di detrattori, nel tuo ultimo libro,dedicato ai frutti dimenticati, in coda scrivi unsingolare “salutino”, dove ti togli qualche “sas-solino” dalle scarpe...

«Quello del salutino a fine libro era un vecchio sug-gerimento di Tonino Guerra... Ne ho approfittato perchiarire che ho sempre lavorato, pensato e scritto intotale indipendenza e responsabilità, senza obiettivi dimarketing. Proprio perché non ho mai accettato com-promessi e mediazioni mi hanno dato del “picconato-re”, del “talebano”, del “rompiballe”... Ci sono ammi-nistratori pubblici e di aziende, politici e pubblicitariche non mi vedono di buon occhio. Me ne sono fattouna ragione. È legittima questa diffidenza anche per-ché operiamo in ambiti diversi. Ma io mi occupo di cul-tura non di promozione commerciale o turistica. Enon sopporto l’ipocrisia e le mistificazioni, l’omologa-zione, il conformismo, la sciatteria, soprattuto nelcampo sul quale ho speso di mio risorse materiali eintellettuali. Infatti, a parte qualche eccezione, istitu-zioni pubbliche e società private del settore, ma anchecerti sodalizi, raramente hanno sostenuto i miei pro-getti o acquistato i miei libri. In certi contesti si preferi-sce la superficialità, l’inseguire le mode piuttosto che

l’approfondimento culturale. Allo stesso modo non miinvitano quasi mai a convegni ufficiali in tema enoga-stronomico. Così, rispetto a una certa nomenclatura,giro al largo salvaguardando la mia autonomia.».

Ma cos’è che ti indigna così tanto nel rutilan-te e ormai dilagante universo del cibo fra ricet-tari a go-go, show cooking, cuochi star, delica-tessen a pacchi...

«La mancanza di autenticità, la falsificazione, l’i-gnoranza, la prostituzione della tradizione e della tipi-cità a fini commerciali. Ti faccio qualche esempio. Siparla dell’anguilla come emblema del parco del Deltadel Po, senza denunciare la sua progressiva scompar-sa. Ogni anno di autentica anguilla di valle se ne rica-vano si e no 20 quintali. L’hanno ammazzata l’inqui-namento e le manipolazioni idrogeologiche. E quelloche sarebbe uno straordinario giacimento enogastro-nomico ora è ridotto a un paesaggio per trekking ebirdwatching. Con la complicità di amministratori emezzi di informazione. Poi ci sono le mode come quel-la della pregiata mora romagnola. In giro c’è poco piùdi mille capi gestiti da bravi allevatori ma se si calcolaquanti insaccati di mora sono in commercio, sidovrebbe immaginare una disponibilità di almenocentomila maiali. Ti sembra plausibile senza pensaremale? D’altra parte c’è lo scandalo del marchio IGPdella piadina. Un assist della politica al prodotto indu-striale che non ha niente a che fare con la tradizionedella piada fatta al momento nei chioschi. Le piadineindustriali vanno benissimo, evviva l’export, sono unvolano economico e occupazionale, ma dovrebberodenominarsi in altro modo. Ogni cosa andrebbe chia-mata con il suo nome, nel rispetto dell'identità cultura-le e della territorialità. Invece si fa il contrario. Robe damatti. Per non parlare del vino dei grandi consorziromagnoli. Sarà anche un’attività produttiva fiorentee con buoni standard di gusto e salubrità, ma spaccia-re quelle etichette come eccellenze dell’enologia roma-gnola, beh ci vuole una bella faccia tosta. Infine, perquanto riguarda trattorie e osterie della cosiddetta tra-dizione romagnola, è ormai una questione di fighette-ria, di moda. Chi le gestisce potrà anche essere bravo eprofessionale ma non ha più radici e consapevolezzadelle vere tradizioni. Aria fritta».

Chi ha fatto trenta... Avrai in serbo sicura-mente altri progetti.

«Il prossimo anno è il centenario della morte diOlindo Guerrini, il formidabile Stecchetti. Un perso-naggio che adoro, straordinaria figura di accademico estudioso, coltissimo e arguto, che si è interessato anchealla storia della gastronomia. Recentemente ho senti-to tante castronerie sul personaggio. C’è chi addirittu-ra si attribuiva la “scoperta” del suo noto libro sullacucina degli avanzi, esaltandolo come uno strumentoutilissimo in questi tempi di crisi... Ridicolo. In veritàStecchetti con quel libro, si confrontava con l’Artusi ela sua memorabile opera sulla cucina regionale dellaborghesia italiana di fine Ottocento. Un ricettario chenon comprendeva piatti poveri. A ben vedere gli avan-zi di Stecchetti sono cose preziose: funghi, tartufi,carni… È evidentemente un'esercitazione accademicaquella di Steccheti che è rimasta “lettera morta”.Stecchetti era un corrispondente gastronomico diArtusi, comprovato da 55 lettere. Con lo storicoAlberto Capatti abbiamo pensato ad un progetto edito-riale in proposito: pubblicare questa corrispondenzapoco conosciuta, affiancata da un saggio sulla cucinapovera e miserabile dei contadini romagnoli, che nonconservavano, ovviamente, degli avanzi. Questa pub-blicazione, magari con il contributo di un’altro storicocome Piero Meldini, potrebbe mettere in luce questaparticolare relazione fra Artusi e Stecchetti e anche frala cucina borghese e quella dei più umili. Non so se miinviteranno a qualche convegno...».

R&DCULTdicembre 2015gennaio 2016

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RISTORANTE SYRENÈvia Stecchetti 15, Granarolo FaentinoTel. 0546 41865www.ristorantesyrene.it

Situato in nove eleganti sale diuna villa di fine ‘700, proponericette di carne e di pesce dellatradizione romagnola e piattilegati alla stagionalità dei pro-dotti. Pizza nel forno a legna.

Aperto dalle 12 alle 14.30 e dalle 18.30 alle 23.30chiuso il lunedì e il sabato a pranzo

Lo staff del Syrenèaugura a tutti Buone feste e prospero Anno Nuovo!

Menù per il PRANZO DI NATALE

Ricotta al forno con la saba, tortino di patate e pinoli, petto d'anatra

affumicato con composta di peperoni

Cappelletti in brodo di cappone,gnocchetti allo zafferano con rosmarino,

noci e olio al limone

Faraona ripiena alle prugne e nocciolecon cestino di verdure di stagione

Tronchetto di Natale con castagne e crema all'arancio

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L’Antica Bottega di Felice nasce dalla più autentica tradizione contadina e rurale, di cui FeliceMalpassi è stato erede, capace di trasformare dalla terra e dagli allevamenti in cui è nato ecresciuto, con amore e passione, prodotti della gastronomia unici ed eccellenti. La sua sapienza epassione per la selezione delle materie prime del territorio e stata trasmessa a Giordana e Robertoche nel loro locale di via Ponte Marino, a Ravenna, proseguono i valori di quella tradizione.

Prodotti e menù sono preparati con la massima cura nel laboratorio gastronomico e cucina. Non mancano il buon vino e ottimo caffè selezionato con tanta passione.

Ravenna - via Ponte Marino 23/25 Tel. 0544 240170

Antica Bottega di Felice www.anticabottegadifelice.com

Il ristorante è aperto dal lunedì al sabato

dalle 12:00 alle 14:30 e dalle 19 alle 22 (venerdi e sabato fino alle 22.30)

PRENOTAZIONE CONSIGLIATA

Page 40: Rd cult 2015 12

di Giorgia Lagosti

Negli ultimo 30 anni il mercato ciha abituato a nutrirci con le tradizio-nali farine di grano tenero bianche, ditipo 0 o 00, e con queste, oramai, pro-duciamo di tutto: pane, pasta, prodottida forno, dolci….

Queste farine però sono ricavate dagrani prodotti su larga scala, selezio-nati e modificati geneticamente nelcorso degli anni per rendere più ricca eabbondante la produzione a discapitodella qualità, della ricchezza dal puntodi vista nutrizionale e quindi delnostro benessere.

In controtendenza, per fortuna,negli ultimi tempi si stanno riscopren-do i grani antichi. Questi non sonoaltro che varietà del passato rimasteautentiche e originali, ovvero che nonhanno subito alcuna modificazione daparte dell’uomo per aumentarne laresa. Tra questi il più noto e diffuso è ilcanadese Kamut®, ormai diventatoun vero e proprio brand registrato e unbusiness mondiale, ma anche l'Italiaha le sue varietà da riscoprire. E se èvero che il più conosciuto a livellonazionale è il Senatore Cappelli, ne esi-stono molti altri a seconda della regio-ne di produzione. Abbiamo per esem-pio il Saragolla, il Gentil Rosso,l’Ardito, la Tumminia, il GranoMonococco, la Verna, il Rieti.

Tutti hanno caratteristiche per cui èimportante preferirli ai grani “moder-ni”. Le varietà antiche, infatti, nonsono state rimaneggiate geneticamen-te dall’uomo e per questo hanno resebasse. Le loro spighe sono molto alte econtengono chicchi irregolari. Tuttoquesto fa sì che la loro coltivazione siapiù difficoltosa rispetto a quella deigrani ottenuti con pratiche intensive equindi il prezzo di vendita sia più alto.Il prodotto che ne risulta però è piùsano e genuino.

I grani antichi vengono general-

quentemente negli ultimi anni, è pro-babilmente dovuta a un consumoeccessivo del grano moderno ricco inmaniera smisurata di glutine. Il van-taggio di utilizzare grani antichi inve-ce, meglio ancora se allo stesso temposi cerca di variare propria alimentazio-ne con cereali senza glutine, scongiurao quanto meno allontana la possibilitàdi sviluppare intolleranza al glutine(ciò ovviamente non vale per la celia-chia).

I grani antichi hanno sfumature diodori e sapori che l’industriale granomoderno può solo sognare. Se faccia-mo in casa del pane con una farinaricavata da un grano antico (meglio seutilizzando pasta madre come lievitonaturale) ci rendiamo immediatamen-te conto della differenza.

La riscoperta dei grani antichi èmerito soprattutto dei piccoli produt-tori locali che ogni giorno con corag-gio affrontano la concorrenza delgrande mercato e scelgono comunquedi produrre grani di qualità anche senon sempre gli conviene. È per questo

che vanno aiutati asopravvivere acquistan-do, anche se sono un po’più costosi, i loro prodot-ti.

Acquistare grani anti-chi è anche un ottimometodo per optare per lafiliera corta ed evitarecosì di alimentarci conprodotti che arrivano dachissà dove. A questoproposito un discorsomolto importante da fareè quello legato alla biodi-versità: acquistare alme-no ogni tanto grani anti-chi significa tutelare labiodiversità del proprioterritorio o di altre zonedi Italia.

Infine, accanto alvalore della riscoperta diquesti grani in termini di

biodiversità, altrettanto importante ècercare di continuare a farli vivere ecrescere per il loro valore storico e cul-turale: le popolazioni antiche si sosten-tavano prevalentemente con questicereali che variavano da zona a zona aseconda delle condizioni ambientali.Un bel patrimonio da tutelare insom-ma, per non dimenticare mai l’originedelle nostre terre.

mente lavorati con la macinazione apietra e la farina è di conseguenzamolto meno raffinata rispetto a quellaprodotta con grano moderno. Grazie aquesto tipo di lavorazione, infatti, sihanno materie prime che potremmoconsiderare semi-integrali, ancoraforti delle proprietà nutrizionali pre-

senti nel chicco. La modificazione del grano moder-

no ha fatto sì che esso diventassemolto più ricco delle proteine precur-sori del glutine (gliadina e gluteina),con tutti gli svantaggi che ciò compor-ta per il nostro organismo. I grani anti-chi, invece, mantenendo un rapporto

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GUSTO

IL GENTIL ROSSO, FRUMENTO TENERO DELLA ROMAGNA

Il Gentil Rosso è una vecchia popolazione di frumento tenero originaria della toscanacentrale, particolarmente diffusa in Romagna già nel 1800 e abbandonata via via dal1925 quando, con l'inizio della Battaglia del Grano, l’agronomo e genetista NazarenoStrampelli introdusse varietà di frumento più produttive. A rigor del vero, il GentilRosso è più antico del Senatore Cappelli, varietà di frumento duro ottenuta dalloStrampelli intorno al 1915. Oggi è coltivato dall’Azienda San Biagio Vecchio di Oriolo dei Fichi, Faenza. LuciaZiniti e Andrea Balducci, i proprietari, ne sono venuti a conoscenza attraverso DanieleAmorino, un piccolo imprenditore faentino con una passione incontenibile per i graniantichi. Parlando poi con i vecchi delle loro colline, in particolare con Don AntonioBaldassari e Nino Tini, Lucia e Andrea hanno trovato conferma della antica diffusionedel Gentil Rosso nell'areale della Torre di Oriolo dei Fichi e hanno deciso di investiretempo e denaro per questa tipologia di grano. Per questa la coltivazione non utilizzano alcun diserbo né trattamento chimico poichétutti i terreni della loro azienda agricola (podere San Biagio Vecchio e podere Terbato)sono certificati biologici da Icea.Una volta arato il terreno, si procede alla semina verso la fine di ottobre mentre lapiena maturazione avviene, dopo che le spighe hanno raggiunto un’altezza di oltre160cm, generalmente nella prima settimana di luglio. La sua resa si attesta sui 20q/haquando quelle dei frumenti moderni in pianura si aggirano intorno agli 80q/ha.Perquanto riguarda invece la produzione di farina, in azienda si è deciso di preservare almeglio la qualità del chicco facendolo macinare con pietra naturale presso il mulinobiologico (certificato anch’esso Icea) di Ilario Conficoni a Predappio. E macinano voltaper volta piccoli quantitativi di frumento (circa 2/3 q) per evitare di fare invecchiare lafarina.Questo tipo di macinatura, oltre a garantire profumo e sapore incredibilmenteintensi, permette di conservare anche il germe di grano, le sostanze aromatiche volatili e i composti ter-mosensibili come enzimi e vitamine che diversamente con le moderne macinature a cilindri andrebberopersi.Il Gentil Rosso ha un contenuto di glutine molto basso pertanto la sua farina è considerata debole (W48quando le farine di frumento moderno hanno circa W200 e le farine forti come la Manitoba arrivano apunte di W400 ). Se utilizzato in purezza, l’impasto non presenta l’elasticità a cui le odierne farine comunici hanno abituato. E ciò perché la mancanza di elasticità è causata dal ridotto contenuto di glutenine: sitratta di proteine capace di rendere il glutine più tenace, resistente alle odierne lavorazioni industriali manon facilmente digeribile.

IL DETTAGLIO

I PRODOTTI DELLA TERRA

Quei grani antichi da preservareper biodiversità, qualità e per cultura

più equilibrato tra amido e proteine delgrano, permettono di ottenere prodot-ti molto più leggeri, digeribili e assimi-labili di quelli realizzati con il granomoderno. A questo proposito è benesottolineare che la gluten sensitivity,ovvero la sviluppata sensibilità al glu-tine, che si riscontra sempre più fre-

A sinistra e inbasso un campo digrano Gentil Rossoe pasta realizzatacon grani antichi.

R&DCULTdicembre 2015gennaio 2016

Page 41: Rd cult 2015 12

Via G. di Vittorio 60 (zona Bassette) Ravenna Tel. 366-4046235 [email protected] Apertura ore 4 am

ColazionePranzoCena

Pizzeria

Gran cenone di Capodanno€ 25,00 a persona

Gran cenone di Capodanno€ 25,00 a persona

Page 42: Rd cult 2015 12

Aperto dalle 12 alle 14,30 Chiusoe dalle 19,30 alle 22,30 il mercoledì

L'Osteria Malabocca è un piccolo e conforte-vole locale a gestione familiare situato nellapiazza principale di Bagnacavallo. Ci piace di-re che la nostra cucina è priva di etichette, senon quella della "stagionalità", infatti i nostrimenù cambiano con il mutare dei prodottiche la natura mette a disposizione, cercandodi lavorarli nella maniera più semplice possibi-le. Tutto viene preparato giornalmente da noi,compresi le paste, i dolci e il pane.Roberto e Denise vi aspettano tutti i giorniescluso il mercoledì, mettendo a vostra dispo-sizione un menù vegetariano, uno di pesce euno di carne oltre ad una selezione di piattidedicati ai sapori e ai profumi del territorio.

OSTERIA MALABOCCA Piazza della Libertà 15 Bagnacavallo (RA)Tel. 0545 64468www.malabocca.it

Osteria Malabocca

IL ROGO DEL NIBALLO IN PIAZZAA FAENZA PER LA NOTT DE BISÒ

Il 5 gennaio a Faenza torna la Nott de Bisò,tradizionale festa folcloristica che si svolge nellasplendida cornice di piazza del Popolo e checonclude le iniziative legate al Niballo-Palio diFaenza. Il Niballo, che deve il suo nome adAnnibale, antico nemico proveniente da oltremare,viene bruciato la notte di vigilia dell’Epifania comesegno conclusivo dell’anno e simbolo di tutte leavversità e problemi che ognuno vorrebbe“bruciare” per cominciare una nuova vita. Secondola tradizione, il Niballo giunge in piazza del Popolosu un carro trainato da buoi: a trasportarlo eportarlo al rogo è il Rione vincitore del Paliodell’anno appena trascorso.Il culmine della festa è a mezzanotte quando ilrappresentante del Rione, vestito in un tradizionalecostume cinquecentesco, appicca il fuoco almaestoso fantoccio. In quel momento più che maisi vuoteranno i caratteristici “Gotti” ricolmi di“bisò”, cioè le caratteristiche ciotole colme di vinocaldo, bollito con aromi e spezie. Il “gotto” èsimbolo dei cinque Rioni e della città di Faenza eviene proposto ogni anno con uno stile decorativodiverso.

BISÒ E POLENTA (ANCHE DALLA VAL D’AOSTA)ALLA SAGRA DI SOLAROLO

Il Bisò, o vin brulè, sarà protagonista anche dellastorica sagra di Solarolo (sempre nel Faentino) inprogramma il 16 e il 17 gennaio e in cui vienecelebrata anche la polenta, con la partecipazionedi una delegazione valdostana.

VIN BRULÈ

Sant’Agata è la casa del NataleFESTE

Tornano i mercatini e gli stand gastronomici in dicembreTra le vie del suggestivo borgo di Sant’Agata

Feltria, nell’entroterra Riminese, tornano imercatini del “Paese del Natale” dove è possibi-le trovare idee regalo, decori e presepi artigia-nali, accompagnati dal suono tradizionaledelle zampogne.

Gli appuntamenti quest’anno sono ancoraquattro: il 6, l’8, il 13 e il 20 dicembre.

Nella piazza principale è allestita la casa diBabbo Natale e degli elfi attorno alla quale siorganizzano eventi legati ai bambini dellescuole, con due renne in carne e ossa che trai-

nano una slitta guidata da un vero lappone.La gastronomia diventa la riscoperta dei

piatti caratteristici della nostra tradizionelocale.

I ristoranti, le trattorie e le locande propon-gono l’affermato percorso gastronomico “IPiatti dell'Avvento” preparato secondo usi etradizioni del Natale romagnolo. I gustosi piat-ti si possono apprezzare anche nell’accoglienteatmosfera della “Mangiatoia”, un ampio standcoperto e riscaldato all’interno dell’area fieri-stica. Info: tel. 0541 848022.

Una delle bancarelledi Sant’Agata Feltria

A FORLÌ IL 13 DICEMBRE IL TRADIZIONALE TORRONEDI SANTA LUCIA

A Forlì, nel giorno di Santa Lucia, si fa festa con il torrone. La tradizione vuoleche questo giorno sia dedicato alle ragazze ed è proprio a loro che si rega-la il prelibato dolciume. Fin dalla mattina di domenica 13 dicembre, corsodella Repubblica e piazza Saffi si riempiono di bancarelle che per tutto il gior-no, fino a sera, propongono croccanti, torroni, golosità varie e giocattoli.

GOLOSITÀ

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GUSTOR&DCULTdicembre 2015gennaio 2016

Il Gentil Rosso viene seminatonel podere di Terbato, proprio difronte alla Torre di Oriolo. Dal raccolto 2015 il nostro fru-mento è certificato bio da ICEA.

Cantina San Biagio VecchioAndrea Balducci cel 339 35 23 168Lucia Ziniti cel. 349 055 35 98Ufficio: Via Salvemini, 55 - Faenza - RACantina: Via Salita di Oriolo - Faenza - RAwww.cantinasanbiagiovecchio.com

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IN GENNAIO LA FESTA DEL MAIALEA VERUCCHIO, MONTIANO E VILLA TORLONIA

Tanti appuntamenti in Romagna nel mese digennaio dedicati alla vecchia tradizionecontadina della “smettitura” del maiale. Tra gli altri segnaliamo la fiera del Maiale –detta Fira de Bagòin – di Verucchio, due giornidi festa (il secondo week-end di gennaio) in cuile specialità del maiale la fanno da padrone:costolette, salsicce, fegatelli, cotechini, ciccioli,salame e naturalmente il sanguinaccio, dolcetipico preparato con il sangue del maiale.Come contorno la musica folkoristicaromagnola e bancarelle sparse per tutta piazzaEuropa.Molto suggestiva anche la festa del weekendsuccessivo a Villa Torlonia (San Mauro Pascoli).Si tratta dell’undicesima edizione della Festa deBagoin ma la Tora (la festa del maiale allatorre), in programma da venerdì 15 a domenica17 gennaio in coincidenza di Sant’AntonioAbate. Durante la tre giorni si terranno incontri,mostre e sono in programma musica e balli,oltre alla lavorazione sul posto delle carni, lapreparazione degli insaccati e lo standgastronomico con prodotti a base di carne dimaiale cotti rigorosa mente alla brace.Domenica 24 gennaio (dalle 12 fino alle 20.30)la Festa del Maiale si terrà invece a Montiano,nel cesenate. In piazza, chiosco con ciccioli evin brulè, mentre dalle 15 si procederà sotto altendone alla dimostrazione della lavorazionedella carne del maiale, alle 16.45appuntamento con la tombola in piazza e dalle19 cena allo stand gastronomico coperto.

CARNE CHE PASSIONE

TRAMONTO DIVINOA CERVIA IL 28 DICEMBRE

Il 28 dicembre si terrà aCervia Tramonto DiVino, ilconsueto incontro con imigliori vini e i miglioriprodotti Dop e Igp dell’EmiliaRomagna. A partire dalle 17ai Magazzini del Sale saràpossibile degustare più di250 etichette regionali oltre aprodotti tipici. Le guest stardella giornata saranno le 40etichette del Franciacorta,come omaggio alle originilombarde di MilanoMarittima, e l’immancabilepiadina romagnola conlezioni guidate e laboratori.

DEGUSTAZIONI

Un viaggio tra i prodotti tipiciFIERE

A Forlì torna Sapeur, dal 22 al 24 gennaio

Dal 22 al 24 gennaio si terrà a Forlì la13esima edizione di Sapeur, la fiera del prodot-to tipico di qualità. Un viaggio alla riscopertadel gusto e delle tradizioni culinarie delleRegioni di tutta Italia, tra sapori, profumi, pro-dotti tipici e artigianali. Una passeggiata inmezzo agli stand gastronomici regionali chepropongono assaggi gratuiti per tutti i palati.«Centinaia di prodotti alimentari tipici e arti-gianali – si legge nella nota degli organizzatoridell’evento –, tutti in bella vista sui banchi edifficilmente reperibili nei negozi di generi ali-mentari».

L’appuntamento è alla Fiera di Forlì venerdì22 e sabato 23 dalle 10 alle 22.30, domenicadalle 10 alle 20. Biglietti: venerdì 2 euro, saba-to e domenica intero 7 euro. Biglietto per lasezione degustazione vini 8 euro.

A Massa Lombarda si celebrano i sabadoni

A Massa Lombarda il 25 gennaio, in occasione della festivitàdel patrono San Paolo, si svolge la Sagra del Sabadone, ildolce tipico massese (nella foto) che prende il nome dalla sa-ba, distillato del mosto d’uva. Si tratta di una sorta di raviolodolce con un ripieno a base di castagna.

IL DOLCE TIPICO

GUSTO

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R&DCULTdicembre 2015

gennaio 2016

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RIMINI

A Natale va in scena la neveAl Novelli lo spettacolo “Snowshow” del celebre clown Slava dal 23 al 25 dicembre

Un Natale speciale va in scena al Teatro Novelli con il ritornodello spettacolo più celebre di Slava, il clown russo pluripremiato eacclamato come “il più grande clown al mondo”, Slavas’ Snowshow.Poesia, gioia, divertimento, ma anche un pizzico di malinconia perlasciarsi incantare dalla magia dei fiocchi di neve, le bolle di saponee i palloncini colorati sospinti da un vento di tempesta che avvolgein spire fatate il pubblico dei grandi e dei piccini, dagli 8 ai 100anni. Uno spettacolo per tutti, capolavoro che riesce a fondere ildramma con la risata, il reale col surreale, la crudeltà con la tene-rezza, accompagnando lo spettatore in un viaggio attraverso la poe-sia, la magia, la fantasia e la frenesia ludica come raramente capitadi vivere.

E allora, che il pubblico segua ancora una volta il Clown giallo ei suoi compagni in un’avventura che non finisce mai, come i pal-loncini, come la neve. In scena mercoledì 23 dicembre (alle 21),giovedì 24 dicembre (alle 16) e venerdì 25 dicembre (alle 21).

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44 JUNIORR&DCULTdicembre 2015gennaio 2016

A gennaioall’Almagià arrivanola Befana e Zorro

RAVENNA/1

Tradizionale festa per la Befana all’internodella stagione “Le arti della Marionetta” delTeatro del Drago all’Almagià di Ravenna, inzona Darsena.

Mercoledì 6 gennaio alle 15.30 si parte conil gioco dello scambio dei regali con pesca asorpresa, mentre alle 16.30 va in scena lospettacolo di burattini La mirabilante istoria diFagiolino (del Teatro del Drago), prima dellamerenda e, alle 18, dell’arrivo della Befana.

La tradizionale programmazione della sta-gione riprende poi domenica 17 gennaio alle16.30 con le Storie di Arlecchino della compa-gnia Barbariccia.

Domenica 24 gennaio, stessa ora e stessoposto, invece per godersi Z - Le avventure diZorro, spettacolo di burattini catalani perbambini a partire dai tre anni della compa-gnia Ferrè&Ronga (nella foto).

DANZA, MUSICA, MIMI E GRANDI CLASSICI

Nella Chiesa di San Giacomo a Forlì,sabato 26 dicembre alle 21 e inreplica domenica 27 dicembre alle16 e alle 18 va in scena un grandeclassico di Natale per l’infanzia: Lapiccola fiammiferaianell’allestimento di Ca’ Luogod’arte. Domenica 3 gennaio, invece,al Diego Fabbri di Forlì alle 16 va inscena la storica compagniafrancese, che utilizza i linguaggidella danza e mimo, The Musiciansof Silence. Il 31 gennaio si tornainvece a San Giacomo per lospettacolo comico, musicale eacrobatico dei The Black BluesBrothers.

FORLÌ

UN LABORATORIO PER COSTRUIREUNA TROTTOLA IN LEGNO

Continuano gli appuntamenti per i piùpiccoli alla Rocca di Cesena conlaboratori, giochi, film, spettacoli perbambini da 0 a 1000 anni... perosservare, sperimentare, imparare e fardecollare la fantasia. Domenica 6dicembre, in particolare ci sarà lacompagnia di “C’erano una volta igiochi” di Nancy Kyla per il laboratoriomanuale “Costruiamo insieme ungiocattolo di legno?!”. Durante illaboratorio, i bambini scopriranno quantoè facile con materiali semplici creare unapiccola trottola variopinta. Programma completo:www.roccamalatestianadicesena.it.

CESENA

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Tre serate al ComunaleCERVIA

Tre sabato sera di dicembre a “Teatro con mamma e papà”sono quelli che propone Accademia Perduta al teatroComunale di Cervia. Si comincia il 5 dicembre con Un topo…due topi… tre topi… Un treno per Hamelin, una produzione diAccademia Perduta/Romagna Teatri, si prosegue il 12dicembre, sempre alle 21, con Metamorfosi, cinque storie diuomini che si trasformarono in cose di Pietro Piva e si chiudecon Storia di un bambino e un pinguino di Angelo Facchetti,con Michele Beltrami e Paola Cannizzaro. Il teatro Comunaledi Cervia si trova in via XX settembre. Info, tel. 0544975166.

Tra cappuccetto e Pik BadalukFUSIGNANO E COTIGNOLA

Gennaio di spettacolo per i più piccoli nella Bassa lughese,in provincia di Ravenna. Sabato 16 dicembre al teatro Binariodi Cotignola va infatti in scena Se Pinocchio fosse CappuccettoRosso (Compagnia Nata, ore 20.45).

Al teatro Moderno di Fusignano si comincia invece il 10gennaio con la messa in scena teatrale di un classico della let-teratura per l’infanzia: Pik Badaluk di Ca’ Luogo d’Arte (nellafoto). Alle 17 di domenica 24 gennaio va invece in scena lospettacolo Cappuccetto Rosso della storica e pluripremiatacompagnia ravennate Tanti Cosi Progetti.

Natale ed epifania al MasiniFAENZA E BAGNACAVALLO

Tanto teatro anche tra Faenza e Bagnacavallo per i piùpiccini. Nel bellissimo teatro Goldoni andrà in scena Ilmanifesto dei burattini del Teatrino dell’Es domenica 13dicembre alle 17.

Domenica 20 dicembre spettacolo natalizio conPandemonium Teatro (ore 16) al Masini di piazza Nenni, aFaenza, dove si festeggia anche la festa della Befana il 6gennaio alle 16 con lo spettacolo A proposito di Piter Pan(nella foto). Nuovo appuntamento poi nella città manfredadomenica 17 gennaio con Il gigane soffiasogni de La piccio-naia.

via Boccaccio 10 - Ravenna di fronte al Teatro Alighieri Tel. 0544 216038 Orari: 09.30 - 12.30 e 15.30 - 19.30

S P E C I A L IU N I C H E

F E M M I N I L ITAG L I E C O MO D E

DA L L A 4 4 A L L A 5 8DA OUTLET 2

I SALD I SONO G IÀ ARR IVAT I ! ! !

BUON NATALE BELL I SS IME CUR V IES !

Poesia, teatro, cinema, stelle:una domenica di laboratori

RAVENNA/2

Domenica 13 dicembre, nell’ambito delle iniziative organizzate daRavenna 2015, il Palazzo Rasponi di Ravenna si apre per una serie diattività dedicate prevalentemente a bambini e famiglia. Si comincia alle10 nel Salone delle feste, al secondo piano, con Corpogiochi Off,“Laboratorio per cittadini dai 5 ai 99 anni” a cura di Cantieri (ingressosu prenotazione: tel. 329 4010828 o [email protected]), mentre nella Sala 9, sempre al secondo piano del Palazzo, cisarà un laboratorio di archeologia creativa (ingresso su prenotazione:tel. 331 7911990). Dalle 10.30 alle 12.30 “Un Mondo di Gioco eRegali”: bolle, palloncini e giocolerie varie a cura di Urban Fàbrica /Circolo degli Attori animerà il cortile interno e l’atrio al piano terra.

Dalle 15 alle 18.30 si svolgeranno invece vari laboratori tra cui illaboratorio “Il piccolo villaggio” a cura di Lucertola Ludens, il laborato-rio didattico “Galileo e la Luna” a cura di Arar / Planetario e poi anco-ra Bunny Avatar a Palazzo a cura di TCP – Tanti Cosi Progetti. Dalle 15anche il laboratorio “Sagomine parlanti” a cura dell’Associazione cul-turale La Bagattella (ingresso su prenotazione: tel. 392 6664211),mentre Teatro del Drago presenterà Da Fagiolino a Teo: storie di marionet-tisti e burattinai. Nella sala 5 al primo piano ci sarà la mostra spettacolocon visite guidate Pin’occhio – viaggio giocoso in sette movimenti. Ma ilprogramma prevede ancora il laboratorio teatrale Pianeta giallo #anima-le (vedi pag. 19), alle 15, a cura di E production/ Fanny&Alexander(ingresso su prenotazione: tel. 392 6664211), la mostra Nel giardino diGiverny con Monet a cura della Scuola Primaria Garibaldi, un laborato-rio di cinema e di poesia e uno spettacolo di burattini (alle 17) conTeatro del Drago. Si chiude alle 18 con Filastrocca, filastrocca: parla piede,balla bocca, performance di poesia e danza di Franco Costantini e EmiliaSintoni prima di lasciar spazio alle feste che si apriranno in serata per igrandi.

DOMENICA DI SPETTACOLO AL VULKANO

Fitto programma di spettacoli domenicali per la rassegna “Tè aTeatro” nello spazio Vulkano di San Bartolo, vicino a Ravenna.Domenica 10 gennaio va in scena Un, due, tre di Drammatico vege-tale, il 17 Tre servi alla prova, il 24 Il circo tre dita di Alberto DeBastiani e domenica 31 gennaio ci saranno invece le Briciole diPollicino di Baba Jaga. Tutti gli spettacoli iniziano alle 15.30.

SAN BARTOLO

JUNIOR

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gennaio 2016

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La produzione di detersivi e l’indu-stria alimentare di biscotti e crackers: simuove tra questi due settori l’attività diDeco l’azienda di Ravenna che affondale sue radici imprenditoriali all’inizio delNovecento. Oggi conta quattro stabili-menti in Romagna e oltre trecentodipendenti che portano avanti le lavo-razioni dovendo fare i conti con l’evolu-zione del mercato e degli approcci delconsumatore in settori dove le sensibi-lità hanno conosciuto sviluppi moltoprofondi in tempi recenti. La culturad’impresa della cooperativa ce la rac-conta Giorgio Dal Prato, amministrato-re delegato.

Alimentari e detergenza sono isettori in cui opera Deco. Possonosembrare contesti distanti: hannopunti in comune?

«Il comune denominatore è soddisfa-re i bisogni domestici delle famiglie. Lamission di Deco è da sempre quella diidentificare e sviluppare prodotti per l’a-limentazione salutare delle persone e lapulizia e l’igiene della casa che sianosicuri, di qualità e competitivi. Lo scopoè soddisfare ogni giorno i bisogni dimilioni di consumatori che, in diverseoccasioni della vita domestica, al matti-no per colazione, in una pausa dellagiornata, per festeggiare una ricorren-za e per la cura della casa, possano

L’INTERVISTA

Tra panettoni e detersivi spunta il jazzDal Prato racconta Deco e le sue passioniL’amministratore delegato della coop con trecento dipendenti nei settori alimentare e pulizia della casa«Avremmo potuto cercare scorciatoie per i risultati ma non si può se hai una cultura d’impresa»

apprezzare la qualità dei nostri prodottio di grandi industrie o distributori che siavvalgono delle nostro know how indu-striale».

Come si può descrivere la cultu-ra d’impresa di Deco?

«La nostra cultura industriale èorientata alla qualità dei prodotti intesacome sicurezza, salubrità, rispetto dellepersone, dell’ambiente e del territorio.Investiamo continuamente in efficienzaproduttiva, acquistando nuove tecnolo-gie, nella R&S di nuovi prodotti per ade-guarli alle mutevoli esigenze dei consu-matori e nella formazione e sviluppodelle risorse umane che col propriolavoro hanno influenza sulla qualità deiprodotti e dei servizi. Il tutto con granderigore gestionale».

Ci sono aspetti della culturad’impresa Deco che sono distintividi questa azienda?

«L’etica aziendale orientata allasostenibilità sociale, economica eambientale dei prodotti e dei processi.Ad esempio è dal 1986 che utilizziamoplastica riciclata per realizzare i nostriflaconi, abbiamo programmi volontariper ridurre l’impatto ambientale deinostri prodotti e processi, riducendoanche i consumi di risorse naturali».

Ci sono state in passato scelteaziendali dettate dalle linee dellacultura d’impresa anche se sareb-be stato più vantaggioso seguirealtri percorsi?

«Come amministratore delegatodella cooperativa non sono solo chia-mato a massimizzare il valore dell’azio-

ne o dell’impresa nel breve periodo percollocarla sul mercato, ma anche a per-seguire uno sviluppo durevole nel terri-torio, sostenibile in un’ottica intergene-razionale È chiaro che senza questivalori avremmo potuto cercare scorcia-toie più convenienti per raggiungere inostri obiettivi di sviluppo nel mercato,come il decentramento produttivoanche all’estero dove il costo dell’ener-gia e del lavoro sono molto più conve-nienti. La nostra capacità di mantener-ci competitivi nel tempo, dipende dallanostra capacità di affrontare tempesti-vamente i processi di cambiamento,coerentemente con l’evoluzione sociale,economica e culturale del Paese.L’importanza della sostenibilità sociale,economica, ambientale, è nata e cre-sciuta nella convinzione che la respon-sabilità sociale dell’impresa sia intrinse-camente connessa al concetto di svilup-po durevole».

Il periodo storico è particolar-mente attento all’alimentazionesana. Questo probabilmente impo-ne ai produttori attenzioni maggio-ri: si tratta di soddisfare richiesteeffettivamente utili o sono piùnecessità dettate dalle mode delmomento?

«Probabilmente è nata e si è inizial-mente sviluppata come moda ma ora illegame fra alimentazione, stile di vita esalute delle persone è scientificamentedimostrato e condiviso. L’industria ali-mentare ha quindi un ruolo primarionel fornire risposte efficaci ai diversi stilidi vita delle persone con prodotti nutri-zionalmente adeguati e correttamentecomunicati».

L’attenzione al cibo sano e a stilidi vita corretti come si sono con-cretizzati nell’universo Deco?

«Da oltre 15 anni ci impegniamo afornire ai consumatori una correttainformazione sui prodotti, offrendo

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TEMPI MODERNIIo corroTu corriElla/Egli correNoi corriamoVoi correteEssi corrono

TEMPI UMANIChi corre sempresaprà sempre meno cosedi colui che restacalmo e riflette.(Proverbio africano)

Cultura,la riflessione a tutto tondo

sulla nostra vita

«La sensibilitàalla corretta nutrizione

è ancora scarsanel grande pubblico»

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l’opportunità di poter scegliere consa-pevolmente i cibi più coerenti al propriostile di vita. Da più di 15 anni Deco rea-lizza etichette con informazioni traspa-renti e chiare fornendo quante piùinformazioni utili, con tutti gli ingre-dienti esplicitati anche quando non pre-visto dalle norme. Offire prodotti nutri-zionalmente equilibrati ad un prezzoconveniente comporta una continuaricerca per rispondere alle linee guida eai regolamenti nazionali ed internazio-nali».

Il grande pubblico, quello cheentra nei negozi e compra, quantoè davvero informato sui temi dellasalute nel cibo e quanto invece silascia abbagliare da falsi miti?

«Pur essendo cresciuta, la sensibilitàalla corretta nutrizione è ancora scarsanel grande pubblico, infatti in nessunPaese al mondo il fenomeno dell’obesitàè in riduzione. Occorre impegnarsimaggiormente per favorire l’educazio-ne al consumo, alla nutrizione e ognu-no nel suo piccolo può dare un contri-buto. Innanzitutto insegnare la corret-ta nutrizione ai bambini sin dalle scuo-le, formare tutti gli insegnanti su questotema e soprattutto le donne perchésono le più coinvolte nella produzione,nell'acquisto, nella preparazione delcibo e nell'educazione dei figli».

Commercio online: è un canaleche Deco utilizza? È un canale chepuò essere percorso per questi pro-dotti?

«Sta crescendo in modo esponenzia-le ma nei beni di largo consumo è frena-to dal costo del delivery. Lo stiamomonitorando e sperimentando, ma rite-niamo che sia più terreno di sviluppodella grande distribuzione organizzata edei piccoli produttori di nicchia piutto-sto che dell’industria».

La trasparenza è un valoreimportante. Tra le imprese c’è

abbastanza apertura o ancoratroppe volte si tende a cercare unparavento dietro cui nascondersi?

«La trasparenza è un valore, ma nonsempre conveniente da perseguire.Deco pubblica il bilancio di sostenibilitàche è il frutto della volontà di diffonderein modo trasparente, chiaro e completole informazioni di maggior rilievo etestimoniare quanto viene fatto dai socie dipendenti Deco Industrie nello svol-gere le proprie attività in tema diresponsabilità sociale d’impresa».

Il mondo imprenditoriale nelsuo complesso è chiamato anche asostenere il mondo culturale oppu-re la cultura deve essere capace dicamminare solo con le propriegambe?

«La cultura costa e gli operatori cul-turali, anche i grandi artisti, non sonoin grado di sostenerla e diffonderla algrande pubblico senza il sostegno pub-blico o privato. Deco investe oltre

SCELTA OGNI GIORNO DA 500MILA PERSONE

Deco Industrie progetta, realizza e confeziona detersiviad uso domestico, oltre a prodotti da forno, dolci esalati. Si confronta direttamente con le esigenze dellagrande distribuzione, con gli standard qualitativi deigrandi marchi nazionali studiando le abitudini dei con-sumatori. Le sedi del gruppo cooperativo fondato nel1951 sono dislocate nei tre stabilimenti alimentari diSan Michele, Forlì e Bondeno, a cui si somma quello diBagnacavallo per la detergenza. Il fatturato 2014 èstato di circa 123 milioni di euro (+4 percento rispettoal 2013), 132 milioni pezzi prodotti nel 2014, in praticacirca 500.000 atti di acquisto al giorno da parte dei con-sumatori. Ha oltre 300 dipendenti.

L’AZIENDA

Villa Rosa: location ideale per matrimoni,addii nubilato e celibato, pranzi e cene aziendali,battesimi, comunioni, cresime, compleanni, lauree,

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150mila euro all’anno in varie iniziati-ve culturali e sportive prevalentementelocali, e abbonamenti a riviste e spetta-coli per i propri soci e dipendenti».

Deco ha partecipato a Expo.L’esposizione è stata celebrata ma èstata davvero un successo per gliscopi prefissati o piuttosto unavetrina promozionale che per“nutrire il pianeta” è servita apoco?

«Deco ha presentato all’Expo unanuova linea di prodotti con farine inte-grali a ridotto contenuto glicemico svi-luppato in collaborazione conl’Università di Pavia, che ha suscitatonotevole interesse tra i medici, nutrizio-nisti, grandi clienti e consumatori pre-senti. L’esposizione universale è statainnanzitutto un grande successo dipubblico e ha contribuito a migliorarel’immagine del cibo italiano nel mondo.Ha favorito anche riflessioni e dibattitisulla grande contraddizione, l’eccessodi cibo nelle zone più sviluppate del pia-neta e l’accesso al cibo nelle zone piùpovere».

Abbiamo parlato di cultura d’im-presa e cultura più classica. Perquanto riguarda quest’ultima qualè la sua dieta culturale? Ultimolibro letto?

«“I traditori” di Giovanni de Cataldoe “Armi-acciaio-malattie” deell’antro-pologo Jared Diamond».

Ultimo film visto?«Un documentario sul British

Museum».Ultimo concerto visto?«Al Di Meola, chitarrista americano

al Blue note di Milano».Mostre?«Seguo quelle del San Domenico di

Forlì, del Palazzo diamanti di Ferrara,del Mar di Ravenna, del Mic di Faenzaoltre a tutte quelle di Linea D’ombra inItalia». (gu.sa.)

Il chitarrista americano AlDi Meola è tra i musicistipreferiti di Giorgio DalPrato, amministratoredelegato di Deco Industrie

EXTRA

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R&DCULTdicembre 2015

gennaio 2016

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TOSCANA

IL CALENDARIO DEGLI GLI EVENTI6 dicembre Palazzuolo Sul Senio: MAGIE DELL’AVVENTOMarradi: MERCATINI DI NATALE8 dicembre Palazzuolo Sul Senio: MAGIE DELL’AVVENTODall’8 dicembre al 6 gennaioPalazzuolo Sul Senio: 100 PRESEPI PER PALAZZUOLO13 dicembre Palazzuolo Sul Senio: MAGIE DELL’AVVENTOMarradi: MERCATINI DI NATALEFirenzuola: FIOCCHI DI NATALE20 dicembre Palazzuolo Sul Senio: MAGIE DELL’AVVENTOFirenzuola: FIOCCHI DI NATALE26 dicembre Palazzuolo Sul Senio: PRESEPE VIVENTEFirenzuola: CONCERTO DI NATALE A CORNACCHIAIA

Nella vallata del Mugello al di là dei passi appenninici della Colla, del Giogo e della Futa si segnalano i seguenti particolari eventi:

SIGNORE IN RICAMO Borgo San Lorenzo – Villa Pecori Giraldi 29/11 e 5, 6 e 8/12 ore 10-13 e 15-19Nel Museo della Manifattura Chini mostra della Scuola di Ricamo di Borgo SanLorenzo con la presenza dei cappelli storici del Museo della Paglia di Signa.

PRESEPE MECCANICOBorgo San Lorenzo (Oratorio SS.Crocifisso) - dall’8 dicembre al 10 gennaio Con ricostruzioni di paesaggi, personaggi in movimento e l’alternarsi del giorno edella notte. Info: 055 8459295

TRENO DELLA BEFANASan Piero a Sieve – 6 gennaio 2016Il treno a vapore, con la Befana a bordo, partirà da Firenze con sosta a San Pieroa Sieve e ritorno. Info: 055 8487241, www.prolocosanpieroasieve.it

CAVALCATA DEI MAGIBorgo San Lorenzo – 9 gennaio 2016Sfilata in costume da Villa Pecori Giraldi con i Re magi che cavalcheranno lungo levie del paese. Esibizione dei Bandierai e Musici di Castel San Barnaba.Info: 055 849661, www.comune.borgo-san-lorenzo.fi.it

L’incanto dell’Alto Mugello in attesa del NataleNei piccoli borghi dell’Alto Mugello – un balcone toscano affac-ciato sull’Emilia Romagna - l’attesa del Natale è magica.Circondati da montagne e boschi, immersi in un paesaggio affasci-nante che quando si ricopre di una coltre di neve diventa incanta-to, Palazzuolo Sul Senio, Marradi e Firenzuola nelle domeni-che che precedono il Natale allestiscono suggestive manifestazioni.

A Palazzuolo Sul Senio il 6, 8, 13 e 20 dicembre si svolge MAGIEDELL’AVVENTO. Nelle vie del borgo medioevale inondate da musichenatalizie si potranno ammirare anche sulle finestre, nascosti negli angoli enei portoni i tradizionali o innovativi presepi del percorso “100Presepi per Palazzuolo”. Nella Piazza dell’Avvento (Piazza IVNovembre) vengono allestiti stand con presepi, decori, composizioni, can-dele ecc e non mancherà la baita con Babbo Natale che ascolterà i deside-ri dei bambini. Presso lo stand della “Mangiatoia” specialità gastronomicae prodotti tipici. Non mancheranno gruppi musicali, artisti di strada e ani-mazione per grandi e piccini. Nelle ore serali Palazzuolo sarà illuminato datante lanterne bianche. Il 26 dicembre alle ore 20,30 Rievocazione sto-rica della Nascita di Gesù nelle vie del centro storico (Info: 0558046125 – www.palazzuoloturismo.it)

A Marradi il 6 e 13 dicembre ci saranno i MERCATINI DI NATALEcon i tradizionali banchetti con prodotti tipici, idee regalo e oggetti natalizi.Alle 11 arriverà nel villaggio Babbo Natale con la sua magica slitta e apriràl’ufficio postale per timbrare e imbucare le letterina dei bimbi. Alle 12degustazione di piatti tipici marradesi nei RISTORANTI IN PIAZZA o ci sipotrà riscaldare al fuoco del grande braciere, cuocere la salsiccia e gustarecaldarroste e vin brulè. Alle 13 lo spettacolo delle bolle di sapone e alle 14quello di Burattini e Marionette. Alle 15 “C‘era una volta... novella, ciocco-lata calda” merenda accanto al camino nello splendido Palazzo Torriani (suprenotazione 335.6926412). Alle 15,30 domenica 6 dicembre CoroGospel “Voices of Joy” di Faenza mentre domenica 13 dicembre “CoroDegli Animosi” di Marradi. Il 6 dicembre l’asinella Pippi porterà i bimbi aspasso sul carrettino. (Info: 055 8045170 - www.pro-marradi.it)

A Firenzuola l’appuntamento è il 13 e 20 dicembre con FIOCCHI DINATALE: due domeniche per cercare regali, decorazioni e leccornie nelcentro storico. Ci saranno stand gastronomici e spettacoli di animazioneper bambini. Non mancherà la presenza di Babbo Natale. Il 20 alle 15.30concerto in piazza “Canzoni di Natale sotto l’albero”. Da Imola per raggiungere Firenzuola si attraversa la frazione di Piancaldolidove il 6 e 20 dicembre si terrà un simpatico “Mercatino delle arti edei sapori”. A Cornacchiaia, altra frazione di Firenzuola, nella chiesaromanica di San Giovanni Battista Decollato risalente al 1025, si terrà il 26dicembre alle ore 17.00 il tradizionale Concerto di Natale del coro poli-fonico femminile “Mulieris Voces”. (Info: Tel. 055 8199477www.comune.firenzuola.fi.it)