rune nordiche
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le rune nordicheTRANSCRIPT
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By Lion885
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I libri dellaltra scienza
RUNE NORDICHE
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MAGDALENA CALAND
RUNE NORDICHE Oracoli di passato, presente, futuro
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Grafica di copertina: Camelot
Titolo originale: Voorspellen met Runen
Uitgeverij Schors, Amsterdam, Olanda 1997
Traduzione di Cristina Coronelli
Propriet letteraria riservata 200
Xenia Edizioni
Via Carducci 31-20123 Milano
Stampato in maggio 2000 per Xenia Edizioni
da A.L.E. S.r.l. d S. Vittore Olona (Mi)
Questo libro stampato su carta ecologica senza cloro
tipo Biomaster prodotta dalla Cartiera di Toscolano
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INTRODUZIONE
Secondo gli storici, i primissimi abitanti dellEuropa Settentrionale proverrebbero dagli altipiani dellIran. Questo spiegherebbe linfluenza palesemente massiccia esercitata dalle condizioni climatiche e dalla struttura dei territori dove si sono insediati in seguito alla trasmigrazione etnica
sulle loro convinzioni religiose e sul mutamento del loro stile di vita.
Il paesaggio suggestivo quanto selvaggio che caratterizzava lEuropa Settentrionale, il sole di mezzanotte, la magica eppure algida aurora boreale e loceano con i flutti che sinfrangono impetuosi sulle alte scogliere e sui ghiacciai del Circolo Polare Artico devono essersi impressi
nellanimo di quella gente, esattamente come i germogli che sbocciano in modo repentino e misterioso nel corso di una brevissima estate, il sole che non tramonta mai, il mare azzurro e i
geyser. Non c da stupirsi se gli islandesi conservano vividi ricordi legati alle credenze dei primi abitanti dellisola. Basta percorrere con lo sguardo il paesaggio umido e freddo per immedesimarsi nella visione degli antichi abitanti, convinti che il mondo fosse stato plasmato da una miscela unica
e irripetibile di fuoco e ghiaccio.
La mitologia nordica accattivante e al tempo stesso tragica. Il filo conduttore va ricercato
nellimperituro ciclo in cui lestate breve e ritemprante cede il passo allinverno interminabile punteggiato da un clima rigidissimo, da tormente di neve, dalla grandine e dal ghiaccio.
Sicuramente nessuno si meraviglia del fatto che le sue divinit mitologiche evocassero asperit e
una spiccata crudelt. Le tradizioni legate a queste figure non sono affatto idilliache e incantevoli
come quelle degli abitanti dellassolato meridione, dove i rami degli alberi sono ricolmi di frutti maturi e la gente pu lasciarsi accarezzare dai raggi del sole in qualunque momento.
Si evince che i nostri antenati giudicavano il freddo e il ghiacci alla stregua di spiriti maligni, da
cui ci si doveva proteggere il pi possibile, giacch durante la caccia o la pesca gli uomini erano
esposti a numerosi pericoli e alle insidie climatiche, e soffrivano a causa dei lunghi inverni gelidi,
cupi e senza sole.
Interpellati sulle modalit con cui avvenuta la creazione del mondo, gli Scaldi o poeti
norvegesi, i cui cantici vengono inanellati nellEdda e nelle saghe, solevano rispondere che non esisteva n terra, n mare, n aria e ovunque dominavano le tenebre, laddove le persone si erano
fatte un vago concetto circa la possibile presenza di entit potenti e invisibili, che governavano
laspro clima e dettavano legge. Le divinit se le figuravano come creature superiori tali da guadagnarsi il loro ammirato stupore,
poich sembravano dar prova di maggiore abilit nel fronteggiare le crudelissime forze della natura
onde garantirsi la sopravvivenza.
Uno degli aspetti pi pregnanti della mitologia norvegese era da ricercare nella convinzione del
popolo secondo cui le divinit sarebbero appartenute a una stirpe mortale. Gli Asi (divinit) erano
nati e pertanto se ne deduceva che i loro giorni sarebbero giunti al termine. Essendo stati generati
da un miscuglio di elementi divini e demoniaci incarnando quindi delle entit incomplete , celavano, esattamente come gli uomini, il seme del decadimento, ed erano destinati a perire di
morte naturale, pei poi raggiungere limmortalit dellanima. Chi si addentra nello studio dei miti e delle saghe dovr fare i conti con il rischio di confondersi
le idee. Questo significa che ci che risultava valido in una particolare epoca, non sarebbe pi stato
in grado di soddisfare le aspettative della coscienza in espansione di un popolo vissuto in unepoca successiva. Si tratta di un aspetto che affiora con la massima chiarezza nella descrizione dei tratti
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salienti delle numerose divinit, le cui qualit hanno subito nel corso del tempo una serie di
mutamenti spesso profondi.
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I Riti e tradizioni delle popolazioni nordiche
Gi durante let della pietra abbiamo assistito allincontro fra due diverse culture: a volte questi incontri si sono manifestali con un certo vigore e a tratti hanno dato origine a una serie di
contaminazioni. La prima cultura era di stampo rurale, snella mente vincolata a un luogo ben
preciso e che seppelliva i suoi figli vissuti costantemente entro i suoi confini. Le radici della
seconda cultura affondavano nelle regioni iperboree, che allepoca probabilmente non erano ancora completamente rivestite dal Circolo Polare Artico. Questa civilt nomade costituita da
pastori e cacciatori, armati di una scure a doppio taglio, era dedita a un culto del sole e non aveva
fissa dimora. La sua gente era estroversa, cremava i suoi morti e si appellava alla sua origine e
connotazione divina. Essa riconosceva il potere delle rune.
Allinizio gli adepti di questa civilt credevano che il cielo ruotasse su quattro pilastri, sorretti da quattro nani: Austri (Est), Westri (Ovest), Nordr (Nord) e Sudri (Sud). La corrispondenza
etimologica con i nomi dei punti cardinali che ben conosciamo si commenta da s.
Il sole (Sol) e la luna (Mani) erano i primogeniti degli dei, il cui influsso cangiante si palesava
nel compimento del ciclo della Terra. La notte (Nott) e il giorno (Dagr) rendevano visibile questo
mutamento. Il giorno scaturisce dal grembo della notte. Seguendo questo filo conduttore, si pu
comprendere a rigor di logica come mai linizio dellanno venisse fatto cadere in primavera. Particolarmente gioiosi e suggestivi erano i festeggiamenti durante lequinozio di primavera e
dautunno. La nostra Pasqua allude tuttora alle caratteristiche della sua simbologia: il mondo che presenta la forma di un uovo associato alla frantumazione e allo scaturire di qualcosa di nuovo, rappresentato dallapparizione della dea Ostsara (il cui nome evocato dal termine tedesco Ostern e dallinglese Eastern = Pasqua). Il suo nome significa: colei che viene dallEst.
Linizio della stagione della semina e luscita in mare delle barche dei pescatori veniva salutato nelle foreste e in altri luoghi sacri con una serie di danze, riti e cerimonie.
In autunno si celebrava la festa del raccolto: durante le processioni si era soliti esibire un carro
del sole trainato da puledri bianchi. Sulla sommit del carro splendeva una lastra dorata, il simbolo
del sole, che attestava la gratitudine nei confronti di questo astro. Popoli come i Normanni e i
Vichinghi, che dimoravano in prossimit del mare, prendevano commiato dal sole, il quale nei cupi
mesi invernali si manteneva pressoch invisibile, applicando su una nave la lastra dorata.
Oltre alle feste diurne, le popolazioni nordiche celebravano anche due feste notturne, che
avevano inizio durante i solstizi. Il 21 giugno, in coincidenza con il solstizio destate, intere comunit si radunavano in un luogo situato sulla sommit di un monte, dove si procedeva alla
rappresentazione del tramonto dando fuoco ad arbusti collocati allinterno di ruote; queste ultime venivano quindi fatte rotolare lungo il declivio del monte in questione. Verso mezzanotte si
bruciavano le ghirlande di foglie fissate su lunghi bastoni che simboleggiavano lalbero della vita. Prima che sorgesse il sole, due uomini salutavano la nascita del sole al suono di lur strumenti a fiato di bronzo lunghi e ricurvi , alle cui estremit erano collocate delle lastre dorate.
Il solstizio dinverno di dicembre cadeva nel cuore della dodicesima notte dedicata al padre degli dei. In questa occasione, si creavano dei ceppi a forma di piramide che venivano disseminati
in vari luoghi, e sulla cui sommit veniva fissata una ruota a rappresentazione del sole. Allinterno
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della piramide ardeva un grande fuoco simboleggiante la vita, che rimaneva acceso anche se
avviluppato dalle tenebre. A mezzanotte il fuoco veniva spento, per accenderne uno nuovo sulla
sommit della piramide: il nuovo anno nato, la vita si manifesta in tutta la sua luce e in tutta la
sua possenza, ora visibile agli occhi di ciascun individuo. Nel frattempo le donne addobbavano un
abete di stelle fatte di giunchi intrecciati.
La tradizione di questi riti, pur se con modalit alquanto diverse, si mantenuta intatta fino al
Medioevo, mentre in alcune localit si perpetrata pi a lungo, anche se in modo frammentato. Gli
Scaldi e i Bardi, poeti e menestrelli che si spostavano di corte in corte, ospiti di duchi e castellani
dellEuropa settentrionale, cantavano i miti e le saghe dellantichit, oltre alle profezie delle Nome. Essi cantavano lultima battaglia del mondo, il crepuscolo degli dei, la saggezza del padre supremo, le rune nonch i miti e le saghe sugli dei e sui ghiacciai. Dobbiamo essere grati
soprattutto a questi cantori, che hanno illustrato buona parte dei racconti nel ciclo poetico
dell Edda, se una cospicua quantit delle storie stata tramandata alle generazioni successive, fino ai giorni nostri.
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II Lorigine delle rune
Ma che cosa sono realmente le rune? Simboli incisi sulle pietre, sostengono i pi, poich le
associano mentalmente alle antiche civilt nordiche, ai Normanni, ai Vichinghi nonch a misteriosi
riti magici non meglio definiti. Chi desidera approfondire ulteriormente la conoscenza e limpiego delle rune, dovrebbe cercare di immedesimarsi con la dimensione mentale che ne ha favorito la
creazione.
Sono stati ritrovati alcuni esemplari di rune risalenti anche alle epoche pi remote, ricavati
dallargilla, dal metallo, dal legno (i reperti riguardanti questultimo materiale sono naturalmente pochissimi) e dallosso. Solo molto pi tardi, nel corso della storia, sarebbero state incise sulla pietra. Si sono avute tracce della presenza di rune su quasi tutto il territorio europeo e non solo:
dalle Colonne dErcole (Gibilterra) fino alle coste dellIndia, esse rappresentano altrettanti retaggi di tempi lontanissimi e ormai irrimediabilmente conclusi.
A dispetto degli innumerevoli tentativi di leggere e interpretale le rune come se si trattasse di
caratteri ortografici, non affatto semplice sviscerarne il significato nascosto, giacch non lo si pu
trasporre nella dimensione mentale dei giorni nostri. In origine, ogni runa rappresentava un intero
universo concettuale e racchiudeva molteplici informazioni. I sacerdoti dovevano essere a
conoscenza dellaccezione magica delle rune, tramandata di padre in figlio durante i riti iniziatici. Con simili presupposti, probabile che non fosse unimpresa ardua spezzare questa fragile catena di tradizioni, laddove occorreva semplicemente limitarsi a impedire, a chi ne veniva escluso, di
ricevere una simile eredit. La storia documenta lesistenza delleditto di Lippe, emanato da Carlo Magno nel 783: In seguito alla soppressione dei riti pagani, vietato procedere alla celebrazione
degli stessi. Chiunque sia sospettato di preferire la cremazione alla sepoltura dei defunti, di
partecipare a riti o a feste pagane, di arrecare oltraggio o molestia ai rappresentanti della Chiesa
cristiana, pagher con la sua testa....
Al presente editto ha fatto seguito la decapitazione di 4.500 primogeniti appartenenti ai pi nobili
casati sassoni, unesecuzione di massa consumatasi in prossimit delle pareti esterne dei monti che si trovano sul versante sud-occidentale della Selva di Teutoburgo. Come attestano le
documentazioni storiche dellepoca, la carneficina ebbe luogo in un solo giorno. I primi caratteri simbolici atti a riprodurre i pensieri sono stati battezzati rune, dal termine
gotico runa, che significa segreto. Ognuno di questi simboli costituiva un serbatoio di
conoscenza intuitiva, e a chi dimostrava grande competenza nellinterpretazione dei loro contenuti veniva riconosciuto un grande potere.
Le rune non si limitavano a essere un veicolo atto a svelare le dinamiche del destino, poich fin
dallinizio ricoprivano un ruolo tanto profetico quanto ritualistico, che consentiva di invocare le divinit o altre entit superiori affinch migliorassero il corso dellumana esistenza.
Correva lanno 98, quando Cornelio Tacito, storico romano, scrisse nellopera Germania, riferendosi ai riti delle popolazioni nordiche, che le divinazioni compiute avvalendosi del loro
oracolo erano decisamente pi evolute rispetto a quelle di tutti gli altri popoli.
loro metodo era semplicissimo; essi tagliavano uno o pi rami giovani e rigogliosi,
preferibilmente di un albero da frutta, per poi suddividerli in 24 frammenti di grandezza pi o meno
uguale, sui quali incidevano diversi caratteri. Con grande disinvoltura li lanciavano sopra un
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fazzoletto utilizzato a tale scopo. Dopo che il sacerdote della stirpe o, qualora il rito fosse celebrato
allinterno del nucleo familiare, il capofamiglia aveva invocalo le divinit, questultimo ad occhi chiusi sceglieva tre di quei bastoncini lasciandosi guidare dallintuito, e infine li avrebbe interpretati in base ai simboli incisi.
Allepoca di Tacito, le rune erano gi diffuse presso le popolazioni nomadi, i mercanti, i Normanni, i soldati, i Vichinghi, i prigionieri e gli schiavi di buona parte del continente europeo;
poich la comunicazione era divenuta un fattore indispensabile, la creazione di un alfabeto comune
non era solo auspicabile ma addirittura imprescindibile.
Questo giustifica liniziale impiego delle rune, un alfabeto denominato Futhark, prendendo spunto dalle sillabe dei primi sei caratteri:
Col tempo si sono sviluppati tre sistemi runici, che affondano le radici nellantichit:
1. il Futhark pi antico (24 rune)
2. il Fulhorc anglofrisone (29-33 rune)
3. il Futhark pi giovane (16 rune)
Questo libro utilizza il Futhark pi antico, che composto da 24 rune. Le 24 rune vengono
suddivise in tre gruppi utilizzati tutti insieme e contrassegnati da otto caratteri. I tre gruppi,
designati come Aett = Otto, portano il nome della prima runa di ciascun gruppo:
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A prescindere dal significato di ogni singola runa che compone questo gruppo, occorre
soffermarsi su alcune indicazioni fornite dal gruppo in quanto entit globale, e finalizzate al
compimento di uno stile di vita allinsegna della stabilit. Il filo conduttore di questo primo gruppo, che comincia con Fehu (bestiame, prosperit) per concludersi con Wunjo (gioia) : trovare i
presupposti per unesistenza stabile e prospera. Il fatto di possedere del bestiame e il benessere che ne derivava costituivano le premesse pi
importanti ai fini di una bella vita.
La forza fisica e limpeto istintivo che consente ai proprietari di proteggersi dagli intrusi erano esaltati come mirabili virt, poich in un contesto di pericolo esse sarebbero state in grado non solo
di difendere ma anche di custodire i beni posseduti. I a tutela della stabilit era peraltro ravvisabile
nella capacit di prevedere gli avvenimenti negativi dellambiente circostante e di prendere dei provvedimenti atti a scongiurare i conflitti che ne sarebbero scaturiti.
Le discussioni e gli scambi di vedute erano un lusso che ci si poteva permettere in un ambito
protetto; tuttavia, per salvaguardare la risolutezza, era indispensabile che non degenerassero mai in
conversazioni interminabili, foriere di nessun progetto e di nessuna azione concreta.
Il neologismo forza creatrice definisce in modo esauriente questo gruppo.
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Il filo conduttore di questo secondo Aett, che ha inizio con la runa Hagalaz (grandine) per
concludersi con Sowild (sole), legato al concetto del tempo, della dipendenza dallimprevedibilit dei fenomeni atmosferici, dalle stagioni, dalle grandinate e dalle bufere di neve, dal gelo, dal caldo,
dalla siccit e dalle altre inevitabili manifestazioni avverse. Il punto focale di queste otto rune
andava ricercato nella speranza che le condizioni climatiche stagionali esercitassero un influsso
benefico sul raccolto, proteggendo altres le navi e la navigazione.
Hagalaz (grandine), unitamente al seme del gigante di ghiaccio Ymir, era definita la pi chiara di
tutte le specie di cereali: essa discendeva vorticosamente dal cielo, agitata da mugghiami bufere,
per dissolversi nel volgere di qualche tempo in acque feconde che avrebbero ammantato i terreni
incolti.
Queste otto rune inducono il soggetto dinamico del primo gruppo a confrontarsi con
lincontrollabile volubilit, che potrebbe insorgere a seconda delle circostanze. Sinstaura un crescente bisogno di consapevolezza.
La speranza nutrita nei confronti di un positivo evolvere dellannata illustra sapientemente il filo conduttore di questo Aett.
Il terzo e ultimo gruppo, che ha inizio con Tiwaz (stella) per concludersi con Othial (latifondi),
rispecchia, in virt del suo contenuto di stampo perlopi arcano e magico, lesigenza di elaborare una serie di criteri differenziati atti a costruire una societ destinata a diventare sempre pi
complessa.
In questo gruppo, i mutamenti e i progressi, di cui foriera levoluzione umana, vengono scrutati da.vicino e, laddove occorre, trasformati. Questa trasformazione non si limita ad offrire una
panoramica circa i progressi di matrice positiva compiuti dal genere umano, ma si sofferma
parimenti sugli aspetti negativi, che in ultima analisi dovrebbero condurre a Ragnark
(avvizzimento, decadimento e rinascita).
Se le otto rune del gruppo Fehu danno risalto agli dei e a tutte le altre entit e se le otto rune del
gruppo Hagalaz descrivono le forze antagoniste, importanti ai fini dellevoluzione, le otto rune del gruppo Tiwaz forniscono una visione dinsieme che fa ben sperare sulla crescita spirituale delluomo. Per quanto attiene al gruppo Tiwaz, oltre al neologismo crescita spirituale, il termine trasformazione risulta particolarmente indicato.
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III Il significato delle 24 rune e delle figure
mitologiche a cui corrispondono
In questa sezione del libro viene approfondito il significato delle 24 rune, evidenziando, nei
limiti del possibile, le corrispondenze mitologiche che vi fanno riscontro. Elencheremo le rune in
sequenza, basandoci sulle forme e sui nomi ad esse attribuiti nonch sulle loro modalit dimpiego nellantico Futhark.
Runa Figure mitologiche
1. Fehu Thor/Donar 2. Uruz Audumla 3. Thurisaz Loki 4. Ansuz Odino/Wotan 5. Raido Sole e Luna 6. Kenaz Freyr (Frey) 7. Gebo Freyja 8. Wunjo Balder 9. Hagalaz Niflheim 10. Naudiz Dee del destino (Nome) 11. Isa Jtunheim - Utgard 12. Jera Freyr (Frey) 13. Eihwaz Yggdrasil 14. Perth Vidarr 15. Algiz Heimdall 16. Sowild Sol (Sunna) 17. Tiwaz Tyr (Tiw, Ziu, Tiwaz) 18. Berkana Frigg (Berchta) 19. Ehwaz Svadilfari e Sleipnir 20. Mannaz Heimdall 21. Laguz Njrd 22. Inguz Freyr (Fry, Ing) 23. Dagaz Ragnark 24. Othial Ragnark
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1. FEHU - Bestiame, Prosperit
Sillaba: f
Il significato tradizionale della runa Fehu correlato al possesso di un patrimonio zootecnico
perlopi notevole. Nelle societ per nulla complicate che caratterizzavano lEuropa Settentrionale allepoca della diffusione delle rune, possedere del bestiame era sinonimo di ricchezza, la quale a sua volta era associata al potere. Il potere di una dinastia era commisurato al mimer dei suoi
armenti. Nellinclemenza del clima nordico, il bestiame non si limitava a garantire il sostentamento ma costituiva anche una merce di scambio appannaggio di un commercio redditizio. Sotto legida dei capi delle dinastie, incaricati della spartizione piuttosto equa del patrimonio, gli abitanti del
villaggio potevano sentirsi al sicuro; indubbiamente la prosperit di cui beneficiavano i pochi
privilegiati era a tratti fonte dinvidia e livore. Cos si esprime il ciclo poetico dellEdda a tale proposito:
...La ricchezza scatena dissapori
fra i propri simili.
Il lupo si cela
Nella selva...
La runa Fehu strettamente legata ai contesti per i quali si soleva invocare la protezione di
Thor/Donar.
Significato divinatorio:
Lenergia della runa Fehu dimora nel possesso dei beni mobili. Se in fase divinatoria questa runa esce al diritto e se, alla luce dei fattori contingenti, pu presentare una connotazione positiva,
significa che denaro o beni di possesso si profilano allorizzonte. Potrebbe trattarsi di un aumento di stipendio o di una vincita al gioco, oppure di un regalo che il consultante prossimo a ricevere.
Se invece la runa rovesciata, lo si potrebbe interpretare come un monito che impone di non
indulgere a capricci o a spese avventate per non mettere a repentaglio la sicurezza del futuro.
Significato della runa al diritto:
Prosperit, possesso di beni, diritto di propriet, oggetti preziosi, risolutezza e intraprendenza,
impulsivit.
Significato della runa al rovescio:
Passivit, noia, dipendenza, sudditanza, asservimento, povert, debiti.
Corrispondenze:
Tarocchi: Vili arcano maggiore - La Giustizia
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Astrologia: Sole in Ariete/Luna in seconda casa
I Ching: 1 esagramma, Chien - Il Creativo
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T H O R / D O N A R
In una vasta parte della Scandinavia e dellIslanda, Thor/Donar era ritenuto assai pi importante di Odino/Wotan, ossia della divinit principale. Con ogni probabilit, i forti e indipendenti abitanti
di quelle terre apprezzavano lestrema bellicosit di Thor rivelata principalmente nei confronti dei giganti, e nutrivano simpatia per i suoi difetti.
Non si pu escludere che il primo Thor avesse delle qualit pi nobili rispetto al suo successore,
la cui voce tonante, udibile anche a notevoli distanze, gli era valso il soprannome la ruggente testa
calda (Hlorridi). La letteratura norvegese al pari di quella islandese si sofferma sulla sua forza
invincibile, sul suo comportamento da sempliciotto ai limiti della cialtroneria, sulla sua lentezza nel
coordinare i pensieri e sulla sua disarmante sincerit che lo ha reso un beniamino delle folle.
Nondimeno il primo Thor al contrario del personaggio che abbiamo tratteggiato pocanzi era il temibile dio della Tempesta e del Tuono al pari di Odino. Le credenze popolari volevano che
quando infuriava un temporale si udissero le ruote possenti del carro di Thor, intento a solcare le
nubi. I fulmini che dardeggiavano nel cielo erano Mjlnir (lo sfracellato re), il rovente martello di
Thor che si ritraeva nella sua mano come un boomerang, dopo essere stato brandito e percosso in
preda allira. Con lo stesso martello, egli benediceva anche i matrimoni e i contratti aventi valore giuridico.
Quando fu innalzato il rogo destinato ad accogliere Balder, Thor lo benedisse con il suo martello.
Egli presiedeva a tutte le adunanze popolari e alle questioni giuridiche del Midgard, operava
guarigioni e suscitava i sogni. Fu anche dio del Vento e del Tempo atmosferico e successivamente
anche dio dellAgricoltura e della Navigazione. Soprattutto nellantica Norvegia, egli era assai pi venerato di Odino/Wotan, il quale era
considerato perlopi un sacerdote, laddove invece Thor/Donar veniva sostanzialmente idolatrato
alla stregua di un padre spirituale. Ovunque sorgevano templi a lui dedicati. Sinvocava il suo consiglio e il suo aiuto nellambito di tutte le transazioni commerciali. Inoltre era considerato il protettore del lavoro sereno e pacifico, per non parlare dei suoi interventi (allinsegna dei consigli e dellazione) in difesa delle propriet degli abitanti del Midgard contro lassalto dei giganti e di altre forze demoniache.
Allinizio, probabile che la caduta dei meteoriti abbia ispirato la leggenda di Mjlnir, il martello di pietra che faceva parte degli attrezzi di Thor; successivamente si voluto credere che i
nani Brok e Sindri abbiano costruito questo possente martello appositamente per lui. Si trattava
peraltro di unarma che ben tratteggiava linvincibile forza di questa divinit. La lancia trafigge, la scure taglia, mentre il martello si abbassa fragorosamente e frantuma.
La moglie di Thor si chiamava Sif (colei che rallegra e consola). La figlia Thrudr, il cui nome
deriva da Thrudheim (campo di forza), domicilio di Thor, era una mitica incarnazione del dio,
esattamente come i due figli Magni (forza) e Modi (impetuosit). Si dice che Thor abbia generato
Magni con la gigantessa Jarnsaxa (ferro). Il marito di Jarnsaxa, Hrungnir, sfid Thor a duello e lo
fece cadere posandogli il piede magico e possente sul petto. Nessuno era sufficientemente forte da
spostare il piede del gigante. Tuttavia Magni, il figlio di Thor che allepoca del fatto non aveva pi di tre giorni di vita, con un gesto noncurante tolse il piede senza la bench minima fatica.
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2. URUZ - Uro, Forza
Sillaba: u
La forza che pervade questa runa indomabile, allo stato puro e incredibilmente vitale. Essa
simboleggia lirrefrenabile impulso di mettersi in mostra. Uruz (uro) era il nome di un bue selvaggio che viveva nelle foreste dellEuropa Settentrionale e che si sarebbe estinto solo nel XVII secolo. Laltezza delle spalle si aggirava intorno ai due metri; questo animale aveva un folto mantello a pelo lungo nonch lunghe e terribili corna ricurve con le quali afferrava chiunque gli
sbarrava il cammino. Non si lasciava addomesticare, anche se catturato giovanissimo. Gli si dava
volentieri la caccia, poich era un ambito trofeo soprattutto per i pi giovani clic in tal modo si
sarebbero assicurati un posto donore allinterno della famiglia: colui che possedeva il maggior numero di (orna di uro era un eroe. Durante i festeggiamenti, queste corna venivano utilizzate a
mo di bicchieri. La runa Uruz pu infondere la speranza e il coraggio di afferrare il toro per le corna.
Il poema epico anglofrisone dedicato alle rune recita a tale proposito:
Luro, animale impetuoso e aggressivo con lunghe corna appuntite che si aggira per lande desolate e coraggioso combatte, senza paura un animale
bellicoso.
La runa ispirata a questa figura strettamente correlata alla mucca Audumla, allegoria
dellabbondanza.
Significato divinatorio:
La runa Uruz rispecchia la forza, la resistenza, la virilit e la salute di ferro. Rappresenta anche le
sfide. Anticamente, i giovani dellestremo Nord si dovevano limitare ad abbattere i selvaggi uri e a dar prova del coraggio degno di un eroe prima di poter accedere di diritto a un ruolo allinterno della societ.
La runa simboleggia forza di volont, coraggio nonch una fase esistenziale in cui dobbligo prendere una serie di decisioni. Se la runa appare al rovescio, indice di vigliaccheria: qualcuno
elude le difficolt e le sfide.
Significato della runa al diritto:
Salute di ferro, forza fisica, dinamismo, volont dacciaio, pacifismo, coraggio, fiducia in s stessi.
Significato della runa al rovescio:
Avidit di piaceri, brutalit, durezza, insensibilit, sentimentalismo, indolenza, occasioni perdute,
salute cagionevole, delusioni.
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Corrispondenze:
Tarocchi: II arcano maggiore - La Papessa
Astrologia: Sole in Toro/Luna in ottava casa
I Ching: 7 esagramma, Shih - LEsercito
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L A M U C C A A U D U M L A
Narrano i miti e le leggende che in principio esisteva un baratro, limmenso Nulla (Ginnungagap), entro cui scorreva lacqua, non crescevano alberi e non sbocciavano fiori. Nellestremo Nord, al limitare del mondo, al di l di questo baratro, vi era un luogo ammantato di fumo e nebbia, detto Niflheim, mentre a Sud si estendeva uno sfavillante paese del Fuoco, noto
come Muspellsheim.
Dodici fiumi dalle gelide acque pressoch simili a lastre di ghiaccio nascevano a Niflheim per
poi confluire in altrettante correnti, la cui sorgente aveva sede nel paese del Fuoco; tuttavia queste
acque erano intrise di un potente veleno che le congelava nel volgere di breve tempo. Non appena
le gelide acque del Nord si mescolarono a questa massa pressoch immobile, il baratro di
Ginnungagap si riemp di cristalli di ghiaccio e brina. Laria calda, proveniente dal paese del Fuoco di Muspellsheim, sciolse il ghiaccio e dalla miscela composta dalle due correnti nacque il
gigantesco Ymir, il mugghiante uro. Scrivono i bardi poetici dellEdda che quellevento segn linizio caotico della vita.
Lunione fra lardente mare fiammeggiante di Muspellsheim con la freddissima nebbia, la grandine e le bufere di neve del fumoso mondo di Niflheim gener allalba dei tempi anche Audumla, la mucca dellabbondanza. Dalla sua mammella scorrevano quattro canali del latte, che costituivano il nutrimento del gigantesco uro Ymir, che comunque nacque senza essere stato
concepito.
Ognuna di queste entit produsse senza concepirla una discendenza. Ymir la cre con il suo sudore, Audumla lecc il ghiaccio dalle rocce, vivificandolo, e Buri (il genitore) fu svegliato
alla vita.
Brr, il figlio di Buri, prese in moglie la gigantesca figlia Bestia. Da questa unione nacquero
Odino, Vili e V, che si rivoltarono seduta stante contro il furioso gigante di ghiaccio Ymir,
riuscendo a sconfiggerlo. Scagliarono lenorme corpo nel baratro di Ginnungagap, che si riemp fino allorlo del suo sangue. Scoppi un diluvio universale in cui tutti annegarono ad eccezione di due giganti. Bestia e Brr riuscirono a mettersi in salvo e sinsediarono a Est, per la precisione a Jtunheim, dove diedero origine a una nuova stirpe di giganti.
Successivamente, Odino, Vili e V ripescarono il corpo del gigante sconftto dalle vorticose
acque del baratro e con esso plasmarono il mondo degli uomini, che chiamarono Midgard
(domicilio intermedio). Con le ossa di Ymir furono create le montagne, il suo sangue riemp i mari,
la sua carne divenne terraferma e le sue sopracciglia si mutarono in alberi. Il suo cranio venne
utilizzato come firmamento, dove le tre divinit collocarono le luminose scintille prelevate dal
fiammeggiante mare di Muspellsheim. Crearono dei carri di trionfo in onore del sole e della luna e
li guidarono sulla retta via. Fu cos che lordine fu stabilito nel mondo.
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2. THURISAZ - Mostro, Caos, Spina
Sillaba: th/d
La forza espressa dalla runa Thurisaz provoca il caos che si rivolta contro la societ in cui regna
lordine. Questa runa libera tutte le caratteristiche negative dei giganti del ghiaccio. Per designare la loro connaturata crudelt, nei paesi scandinavi si era soliti chiamarli adescatori di donne.
La runa in questione rappresenta una forza dirompente, che occorre riconoscere tempestivamente
e tenere a bada poich altrimenti si rivolterebbe quasi allistante contro colui che lha innescata.
Il poema epico anglofrisone dedicato alle rune recita a tale proposito:
La spina acuminata e dolorosa, perniciosa se la si afferra,
ma insopportabilmente atroce per il combattente su cui costantemente muoversi deve.
Questa runa stata attribuita a Loki, poich con le sue azioni subdole egli ha cagionato turbamento
e dissapori.
Significato divinatorio:
La runa Thurisaz esprime i piccoli risentimenti che occorre elaborare quotidianamente. Di per s,
come le spine, sono solo fastidiosi, ma a tratti, complice la mancanza di obiettivit o
dintrospezione, potrebbero assumere proporzioni gigantesche non commisurate alla causa scatenante. Sarebbe opportuno discutere dei problemi con gli amici, aspettando pazientemente il
vostro turno. Non giungete a conclusioni affrettate; la prudenza non mai troppa.
Significato della runa al diritto:
Forza che fonte di caos; raggiri; disturbo, ostacolo, limitazione.
Significato della runa al rovescio:
Inganno, perversione, corruzione, seduzione (soprattutto da parte di una donna).
Corrispondenze:
Tarocchi: IV arcano maggiore - LImperatore Astrologia: Sole in Capricorno/Luna in quarta casa
I Ching: 7 esagramma, Shih - LEsercito
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LO KI
Loki era originariamente un demone e quindi come Odino/Wotan unentit ctonia (sotterranea). Da alcune fonti si apprende che Loki e Odino sarebbero addirittura fratelli, mentre
secondo altre testimonianze queste due divinit, comera consuetudine nei paesi nordici, avrebbero sottoscritto un patto di sangue.
Il primo Loki era il dio del focolare; successivamente sarebbe divenuto il dio dellastuzia e dellinganno esecrato ovunque.
Thor, che incarnava linstancabile zelo norvegese, era lenergico, rozzo e a tratti ingenuo avversario di Loki, il quale per contro simboleggiava lopportunismo e linventiva che si fa beffe della verit. Queste due divinit erano legate da un rapporto cameratesco. Thor era
fondamentalmente leale, mentre Loki era un intrigante nato. A lungo andare, la sua natura subdola
lo ha allontanato dalla retta via, inducendolo a sviluppare un animo estremamente perfido ed
egoista. Egli costituisce la metafora del Male sotto forma dinganno e tradimento. Gli dei hanno tardato a riconoscere questa versione occulta del Male, persuasi comerano che
Loki appartenesse a loro. Loki viaggiava con loro e prendeva parte ai loro svaghi. Gli consentivano
peraltro di presenziare alle loro adunate, dove ebbero la sventura di seguire i suoi consigli a
detrimento dellonore e dellinnocenza che li caratterizzava. Loki dimor perlopi nella societ di Thor. Loki accompagn anche Thor alla rocca
dellUtgarda-Loki di Jtunhein, per solitane al gigante Geirod il martello magico di Thor, che lui stesso gli aveva procurato con lastuzia. Fu lui a rubare la collana di Freyja e a tagliare i capelli doro di Sif, la sposa di Thor; consegn inoltre Idun, dea della primavera, e le mele delleterna giovinezza nelle mani del gigante Thiazzi. Si conoscono pochissimi casi in cui ha elargito un
benefico consiglio agli dei, fornendo loro un aiuto concreto; ancor pi raramente avvenuto che
egli li traesse dimpaccio da una situazione difficile che lui stesso aveva cagionato. Il ruolo ambiguo rivestito da Loki per quanto attiene alla morte di Balder (vedi pi avanti)
convinse gli dei a combattere il Male con estrema decisione.
Per ragioni di sicurezza, Loki si tramut in un salmone e si nascose fra le acque di una cascata.
Thor fini col ripescarlo gettando la sua rete. Loki fu incatenato in una caverna situata nei meandri di
una roccia (cfr. Prometeo nella mitologia greca), dove abitava un serpente che instill il suo veleno
sul volto di Loki. Poich il veleno gli causava un dolore insopportabile, sua moglie Sigyn (consorte
di Loki nella societ degli Asi) lo mise dentro una coppa. Tuttavia, bastava socchiudere il coperchio
della coppa perch nuove gocce di veleno investissero il volto di Loki, il quale, torcendosi dal
dolore, faceva tremare la terra.
Nel crepuscolo degli dei e con lesplosione dellultima battaglia del mondo (Ragnark), Loki spezz quasi senza fatica le sue fradice e consunte catene e divenne il comandante dellesercito dei giganti.
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3. ANSUZ - uno degli Asi, Bocca
Sillaba: a
La runa Ansuz non si limitava a essere la runa della parola, del canto e di altre espressioni
poetiche, bens anche la runa delle formule magiche destinate a essere tramandate alla generazione
successiva. Poich per le popolazioni nordiche questa runa costituiva parimenti lespressione della loro fede nella guida divina, Ansuz fungeva anche da contraltare al caos. I legittimi aspetti della
natura erano un esempio per le norme di comportamento che avrebbero plasmato una societ dove
lordine avrebbe potuto regnare maggiormente. Narra la mitologia che un giorno Odino, il suo amico Hnir e Loki trovarono due alberi sulla
spiaggia. Con quegli alberi i tre dei modellarono un uomo, che chiamarono Ask (frassino) e una
donna, che chiamarono Embla (rampicante). Odino don loro il soffio vitale e lintelletto, Hnir gli organi di senso e Loki il sangue e il volto. Da Ask e Embla discende il genere umano.
Il poema epico islandese della Vluspa dedicato alle rune recita a tale proposito:
Nessun anelito vi pervadeva, n sangue o percezione,
Nessuna parola profferita, n vita tingeva le vostre labbra;
Odino vi infuse il soffio vitale, Hnir vi fece dono degli organi di senso,
Il sangue e il volto ve li diede Loki.
La runa Ansuz, spesso designata come runa divina, era dedicata a Odino, la divinit pi
importante che dimorava nellolimpo nordico.
Significato divinatorio:
Se durante la divinazione la runa Ansuz riveste un ruolo di primo piano, significa che il
consultante una persona razionale, per esempio un giornalista, oppure una persona che ama il
dialogo e lo scambio di opinioni o anche un soggetto alla ricerca di qualcosa. Il consultante
conoscer sempre nuova gente che lo aiuter ad evolvere. Siate preparati a eventuali tranelli e
scansateli silenziosamente. Sappiate che per coltivare i vostri talenti occorrono tempi lunghissimi.
Significato della runa al diritto:
Oratore o autore impetuoso e carismatico, intuizioni rivelazioni, relazioni e contatti sorprendenti,
spiritualit in qualche modo elastica.
Significato della runa al rovescio:
Persona che induce alla chiacchiera boriosa, intrigante, ingannatore, calunniatore,
sensazionalismo.
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Corrispondenze:
Tarocchi: I arcano maggiore - Il Bagatto
Astrologia: Sole in Gemelli/Luna in dodicesima casa
I Ching: 59 esagramma, Huan- La Dissoluzione (La Dispersione)
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O D I N O / W O T A N
Odino, Wuotan o Wotan era la divinit suprema dellolimpo nordico, ed essendo il pi anziano degli dei occupava di diritto il trono pi alto. Hlidskialf, cos si chiamava, non si limitava a essere un trono eminente bens anche un luogo da cui si dominavano tutti i mondi con lo sguardo. Di conseguenza egli era sempre ben informato riguardo a quanto accadeva fra i giganti, gli elfi, i nani e gli uomini.
Odino era spesso avvolto in una tunica di color grigio-blu, simbolo del cielo solcato dalle nuvole che egli impersonificava. Un cappello a tesa larga rivolta allingi celava le sue orbite vuote. Nella mano reggeva solitamente la lancia Gungnir rivestita di rune, che non falliva mai il suo obiettivo. Intorno al dito o al braccio portava lanello magico Draupnir che in quanto simbolo della fertilit si ottuplicava ogni nove giorni.
Asgard, il domicilio degli Asi, dove regnava perennemente la primavera, riluceva e sfavillava di oro e pietre preziose. Asgard era circondato da ampi corsi dacqua, che brulicavano di spade affilatissime, mentre i galli sorvegliavano le porte. Bifrst (arcobaleno) era il nome del ponte che collegava Asgard a Midgard, il mondo degli uomini, su cui Heimdall montava la guardia.
Oltre al sontuoso palazzo di Gladsheim, ove si ergevano dodici troni su cui sedevano gli dei in occasione dei loro raduni, ad Asgard Odino possedeva un secondo palazzo, detto Walhalla, che rappresentava il salone in cui venivano condotti i soldati valorosi periti sul campo di battaglia. Le sue porte erano cos larghe da consentire laccesso contemporaneo a 800 soldati schierali uno accanto allaltro. Il salone era adornato da colonne dorate su cui erano incise le rune; il loro fulgore era tale da illuminare tutto lambiente. Il tetto era costituito da lastre argentee sapientemente lavorate, mentre i tavoli erano ricoperti di sontuosi oggetti e doni realizzati con cura da Odino per i suoi ospiti. Gli spiriti degli eroi caduti gli Einheriar venivano rifocillati con un pasto abbondante, e le Valchirie riempivano le corna di scintillante idromele.
Nellantichit, le popolazioni dellEuropa Settentrionale consideravano la guerra come la pi nobile delle occupazioni e il coraggio come la suprema virt; Odino veniva adorato soprattutto come dio della guerra e della vittoria. Vigeva la convinzione secondo cui, in occasione di un conflitto armato, egli inviasse le Valchirie, le sue fanciulle della guerra, per scegliere la met dei soldati caduti (laltra met spettava a Freyja), dar loro il bacio della morte e condurli in sella a baldi destrieri al di l del fragile ponte iridato di Bifrst, fino al Walhalla. Una volta l, gli eroi sarebbero stati accolti con tutti gli onori e condotti dinanzi al trono di Odino, che avrebbe offerto loro un corno ricolmo di spumeggiante idromele come ricompensa per il loro coraggio.
A Odino si deve la scoperta delle rune nel corso di un rito sulla rinascita. Dopo essersi ferito con la punta della sua spada, si appese per un piede a un ramo dellalbero della vita Yggdrasil (cfr. XII lama dei Tarocchi LAppeso).
Rimase appeso a testa in gi per nove giorni, senza bere n mangiare, a un ramo posto al di sopra della fonte della saggezza, sorvegliata da suo zio Mimir. Allo stremo delle forze, scopr le rune sul fondo della sorgente. Ormai completamente esausto, emise un grido e si protese verso il basso finch riusc ad afferrare quei caratteri magici e a premerli contro il petto. Con lausilio del loro potere magico, il dio cadde privo di sensi dallalbero pur tenendo le rune saldamente strette fra le mani. Questi simboli magici furono il contributo di Odino allo sviluppo della civilt.
Facendogli bere un sorso dacqua attinto alla fonte della saggezza, Mimir lo risvegli alla vita. Tuttavia Mimir pretese che Odino sacrificasse il suo occhio destro in nome del sapere primordiale che il dio aveva trangugiato con quel sorso dacqua. Secondo alcune testimonianze, da allora Mimir, zio materno di Odino, si dissetava ogni giorno alla fonte a cui Odino sacrific il suo occhio.
Nondimeno, anche allapice della gloria, Odino continu a essere volubile e imprevedibile, e altrettanto dicasi per la sua benevolenza. Egli era capacissimo di portare qualcuno in palmo di mano salvo poi gettarlo via come una scarpa vecchia, senza alcuna ragione plausibile. Comunque non era solo volubile ma anche e soprattutto assai lascivo. Nessuna dea, gigantessa o donna mortale era al sicuro dai suoi approcci focosi; di conseguenza egli aveva un numero imprecisato di figli e figlie.
In quanto divinit suprema, Odino era giocoforza lamante della Madre Terra, e poich gli abitanti dellEuropa Settentrionale conoscevano tre aspetti della terra, per ognuna di queste forme gli assegnarono una moglie.
La prima fu Jrd, la terra aspra, che gli diede il bellicoso figlio Thor/Donar, dio del tuono. La seconda nonch la pi importante fu Frigg, la terra fertile, che gli diede Balder, lamato dio della primavera, e il prode Hermodr. La terza moglie fu Rinda, personificazione della terra dura e gelata, che cedette con grande riluttanza agli approcci di Odino e diede alla luce Vali, simbolo della vegetazione.
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Secondo alcune fonti, Odino avrebbe sposato anche Saga a cui faceva visita giornalmente nel suo palazzo di cristallo Skkvabekk, situato fra il verde rigoglioso e un placido e gorgogliante laghetto. Sorseggiando una coppa di fresco idromele, ascoltava i suoi canti che narravano le gesta di dei ed eroi, delle sue grandi imprese e dei gloriosi eventi del passato.
Nei miti e nelle saghe scandinave, molte altre donne oltre a Frigg, Jrd e Rinda ebbero un
ruolo importante nellesistenza di Odino; fra queste citeremo Grid, la madre di Vidarr; Gunnld, la madre di Bragi; e le nove figlie della dea del mare Agir, le ondine, che insieme
diedero vita a Heimdall.
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4. RAIDO Ruota, Viaggi, Comunicazione
Sillaba: r
Il significato profondo di questa runa risiede nella capacit di muoversi nella consapevolezza dei
propri limiti connaturati, individuando la presenza di eventuali barriere. Questa runa rappresenta
parimenti la forza di una persona e le decisioni da prendere; inoltre essa impone la disciplina
affinch si crei ordine nellambito del proprio stile di vita commisurandolo agli intenti del singolo individuo.
Il divorare con la runa Raido implica la volont di scegliere il proprio cammino esistenziale e di
ascoltare la voce interiore; in altre parole, non bisogna lasciarsi influenzare da nessuno e
raggiungere la meta prefissata senza andare per le lunghe.
Il poema epico anglofrisone dedicato alle rune recita a tale proposito:
(Cavalcare) preludio di grande diletto per il soldato che entrer nel
Walhalla, ma quanta energia coster a colui che un lungo cammino in
groppa a un poderoso destriero percorrere dovr.
Significato divinatorio:
Colui che riesce a vedere oltre il suo naso dovr essere pronto a intraprendere viaggi, tanto nella
dimensione mentale quanto in quella spirituale, in cerca di nuovi orizzonti e nuove conoscenze:
questo il messaggio contenuto nella runa Raido.
Colui che rimane seduto davanti alla stufa di casa sua, nellattesa che un guru gli suoni alla porta per vendergli scampoli di saggezza prefabbricata, non far molta strada. Tuttavia ci non
significa che si debba preparare lo zaino seduta stante e partire alla volta di Katmandu o del Tibet.
Il viaggio che bisogna intraprendere unesplorazione dellignoto nonch la ricerca dei valori che meglio si attagliano al consultante; di conseguenza il viaggio conduce alla scoperta di s stessi.
Questo richiede lealt, fatica o sacrificio. Il risultato ripaga ampiamente delle avversit sopportate,
poich coincide con lautoaffermazione e la consapevolezza di ci che si pu fare, e di ci che si vuole.
Fidatevi del vostro istinto quando desiderate unirvi a un gruppo, poich dovrete avere la
percezione che bastino poche parole per comprendere i vostri sforzi.
Significato della runa al diritto:
Ricerca, crescita spirituale, disponibilit a mettere ordine, capacit di creare ordine, viaggi
(anche interiori), indipendenza, nuovi orizzonti, giustizia.
Significato della runa al rovescio:
Inquietudine, turbamento, disillusione, trasferimento, regressione, atteggiamento sconclusionato,
ristagno.
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Corrispondenze:
Tarocchi: V arcano maggiore - Il Papa
Astrologia: Sole in Sagittario/Luna in terza casa
I Ching: 45 esagramma, Tsui -La Raccolta
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I L S O L E E L A L U N A
Alsvidr (velocista) era uno dei cavalli della carrozza laltro cavallo si chiamava Arvakr (mattiniero) che trainavano il carro della dea del sole Sunna o Sol, a bordo del quale essa solcava quotidianamente il cielo. Sunna si celava allo sguardo degli uomini, avviluppandosi fra i
raggi dello Svalin, il suo dorato scudo solare.
Era considerata la sorella della luna (Mani). LEdda pi giovane le attribuisce Mundilfari (colui che fa oscillare o ruotare lasse) come padre e Glenr (fulgore) come consorte.
Due giovani lupi inseguivano senza tregua il carro di Sunna e Mani allestito da Odino, Vili e V.
Questi lupi erano discendenti del lupo di Fenri. Jarnsaxa, unanziana gigantessa dedita al cannibalismo, li condusse a Utgard cos che, una volta adulti e robusti, avrebbero potuto divorare il
sole e la luna.
Quasi tutte le popolazioni rurali credevano che questi corpi celesti corressero il rischio, in
occasione delle eclissi di sole e di luna, di essere divorati da demoni raccapriccianti con le
sembianze di draghi o serpenti. Per questo motivo, nel corso di quelle manifestazioni della natura,
si cercava di fare il pi possibile rumore e di mettere in fuga i mostri urlando o percotendo delle
botti di ferro.
Nelluniverso delle saghe nordiche, ognuno di questi demoni aveva un nome: Managarmr (il lupo lunare) dava la caccia alla luna, mentre prima o poi un giovane discendente del lupo Fenri avrebbe
divorato il sole. Inoltre, altri due lupi, Skll (testa calda) e I Iati (odio) stavano alle calcagna di
questultimo astro.
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6. KENAZ - Fiaccola, Luce
Sillaba: k
Anticamente il fuoco simboleggiava lilluminazione spirituale nonch il repentino discernimento. Prima dellavvento del Cristianesimo, in primavera si era soliti accendere dei grandi fal sulle montagne per invocare il ritorno del sole, poich per numerose popolazioni pagane esso
simboleggiava la forza vitale.
A proposito di qualcuno che allimprovviso approda alla consapevolezza e d una svolta alla sua vita prefiggendosi nuove mete, si dice spesso che si aperto alla luce dello spirito. Il significato
della runa Kenaz trova riscontro in questa affermazione sol lo vari aspetti. Kenaz non solo
sinonimo di consapevolezza di s, di sapere interiore e della fiducia nel fatto che, solcando mia
terra sconosciuta, la luce splender lungo il cammino e verr indicata la direzione da seguire. Il
significato di Kenaz va cercato anche nellobbligo di armarsi per contrastare le influenze avverse e di acquisire competenze (tecniche) da trasmettere alle generazioni che verranno. Questa runa era
dedicata a Freyr, dio del sole, che governava la terra degli elfi di luce.
Il poema epico anglofrisone dedicato alle rune recita a tale proposito:
Una fiaccola dispensa luce a tutti,
la fiamma abbacinante sirradia; eppure arde luminosa e inestinguibile per colui
che confida nel fuoco interiore.
Significato divinatorio:
Se durante la divinazione, la posizione della runa Kenaz appare particolarmente rilevante,
significa che si profilano grandi cambiamenti in cui si potranno risolvere molti vecchi problemi e
instaurare nuovi rapporti. Si aprono nuove prospettive e sorge il desiderio di esprimersi attraverso
larte e la creativit. La runa al rovescio prelude invece alla perdita di beni preziosi o alla fine di una lunga relazione ormai logora.
Significato della runa al diritto:
Rivelazione, presa di coscienza improvvisa, ispirazione, luce sul cammino, discernimento,
talento artistico.
Significato della runa al rovescio:
False speranze, perdita di prestigio, illusioni perdute, atteggiamento inconcludente, vulnerabilit,
spirito inerme, debolezza.
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Corrispondenze:
Tarocchi: VII arcano maggiore - Il Carro
Astrologia: Marte congiunto a Venere
I Ching: 4 esagramma, Mng- La Stoltezza giovanile
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F R E Y R O F R E Y
Secondo fonti islandesi, una guerra sarebbe esplosa fra gli Asi e i Vani perch questi ultimi
avevano ricacciato ad Asgard la strega del malaugurio Gulveig (minerale aurifero). Logorati dal
conflitto, sottoscrissero un armistizio che prevedeva uno scambio di ostaggi appartenenti alla
discendenza divina: per i Vani, il dio Njrd e i suoi figli Freyr e Freyja, mentre per gli Asi lagile Hnir dai lunghi piedi oltre a Mimir, il custode della fonte della saggezza. Da quel momento i Vani
ebbero accesso alla societ degli dei di Asgard.
Freyr, un dio della fertilit, era lo sposo di Erdr (Madre Terra). In Svezia era adorato con il nome
di Fricco, mentre in Norvegia e in Islanda era noto come Freyr. Freyr e suo padre Njrd erano
invocati nella speranza di ottenere un abbondante raccolto; in occasione dei pasti sacrificali veniva
sempre elevato in loro onore un corno colmo di dolce idromele, implorando un anno di pace e
prosperit.
Poich il padre di Njrd era anche un dio della tempesta, i marinai lo pregavano affinch il vento
fosse favorevole e le loro imbarcazioni fossero protette.
Dopo Odino e Thor, il ruolo pi importante nellambito delle saghe norvegesi rivestito da Freyr. In origine era un dio fallico della natura, che mandava il sole e la pioggia. In seguito si
svilupp in un dio del sole e della fertilit, la cui dimora era fissata nel palazzo di Uppsaldir (il pi
alto dei cieli), e a Ljosslsfheim, la lei i a degli elfi di luce, ricevuta in dono dagli dei dopo che gli
erano spuntati i primi denti (doro). Egli cavalcava un cinghiale doro, che si rinnovava costantemente ed era considerato come un
sole; anche il dio era circondalo da un alone di luce bianca.
Allinizio dellinverno (Yulefest), veniva sacrificato in suo onore il pi bel cinghiale del branco, e al tempo stesso veniva formulato un voto a cui si sarebbe tenuto fede nellanno che stava per cominciare.
Freyr possedeva inoltre una spada magica e invincibile, in grado di combattere da sola, nonch la
veloce nave Skidbladnir (legno alato), costruitagli dai nani Brok e Sindri. Non appena venivano
issate le vele, essa si dirigeva da sola verso la meta prescelta; quando non gli occorreva pi, la
ripiegava e la riponeva nella sua borsa.
Tutti i cavalli bianchi (simboli della fertilit?) erano dedicati a Freyr, che in numerose localit
veniva adorato anche in questa forma.
Durante lultima battaglia del mondo di Ragnark, quella che annunciava il crepuscolo degli dei, Freyr fu sconfitto dalla spada Fiammeggiante del tenebroso Surtr, uno dei figli del mondo infuocato
di Muspellsheim. Aveva lasciato in pegno la sua magica spada al gigante Gymir, quando ne spos
la figlia Erdr. Per questo motivo, durante quella battaglia fatale, pot utilizzare come arma di difesa
solo un frammento di corna di cervo, raccolto in fretta e furia da terra.
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7. GEBO - Dono, Ospitalit, Matrimonio, Sacrificio
Sillaba: g
La runa Gebo simboleggia un regalo che dona perenne letizia. La forza di questa runa fa s che
due persone, quasi sempre un uomo e una donna, inizino una relazione senza costrizioni che
permetta loro di sentirsi pi forti e di esprimere creativit.
A tale proposito, recita una strofa dellHavamal: Quando incontri qualcuno che ti ispira fiducia,
e desideri che si affezioni a te,
scambia con lui doni e pensieri
e bussa incessantemente alla sua porta.
Questa runa stata associata a Freyja, a cui dedicato il venerd.
Significato divinatorio:
Se durante la divinazione la runa Gebo esce in un punto importante, significa che nellimmediato futuro il consultante ricever un dono che potrebbe essere foriero di gioia eterna. Pu essere un
matrimonio, una solida relazione, una maggiore profondit di sentimenti o il miglioramento delle
condizioni economiche attraverso una societ.
Occorre comunque sacrificare qualcosa in nome di tutto ci; anche nello stile di vita subentrano
dei cambiamenti. Lesito finale sar comunque allinsegna della positivit e dellarmonia.
Significato della runa al diritto:
Un regalo, dare e ricevere, spirito di sacrificio, ospitalit, nobilt danimo, societ, ricompensa, testamento o eredit.
Significato della runa al rovescio:
Dipendenza, avidit, privazioni, oneri da sopportare, uccello del malaugurio, solitudine.
Corrispondenze:
Tarocchi: VI arcano maggiore - Gli Innamorati
Astrologia: Sole in Pesci/Luna in sesta casa
I Ching: 64 esagramma, Wei Chi - Prima del compimento
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F R E VJ A
Freyja, figlia di Njrd, dio del mare e della tempesta, apparteneva, esattamente come suo fratello
Freyr, alla stirpe divina dei Vani. Poich in fondo presentava molte analogie con la dea Frigg,
moglie di Odino, entrambe erano considerate dee dellamore. dome il fratello, Freyja cavalcava un cinghiale e anchessa veniva invocata affinch favorisse la
fertilit. Viaggiava a bordo di un carro trainato da gatti a cui elargiva a piene mani fiori e frutti. Era
inoltre una profonda conoscitrice delle arti magiche, e trasmise a Odino buona parte del suo sapere.
Freyja era la regina delle Valchirie, fanciulle della guerra, che suggellavano con il bacio della
morte il triste fato dei soldati periti sul campo di battaglia. Met dei caduti venivano issati sui loro
baldi destrieri e condotti allinterno di Sessrymnir (la sala dalle mille sedie) nel palazzo di Freyja, detto Folksvang. L, Freyja curava le loro ferite e offriva un corno colmo di spumeggiante
idromele, il nettare degli dei, ispiratore di eloquenza, canti e danze. Laltra met dei caduti veniva accompagnata nel Wallialla, dove Odino e il suo esercito ombra, lEinheriar, erano pronti ad accogliere gli eroi riservando loro la medesima ospitalit.
Anche questa dea poteva assumere un aspetto diverso e non di rado si trasformava in un falco; e
proprio assumendo questa Ibi ma fece s che lipocrita Loki liberasse Idun, la dea della primavera (vedi pi avanti).
Poich nellaspetto originale Freyja era una dea della fertilit, si era soliti pregarla quando si era alla ricerca di un buon marito o di una buona moglie o quando ci si voleva assicurare una
discendenza numerosa e sana.
Come la maggior parte delle dee della fertilit presenti nelluniverso mitologico, anche Freyja era unadultera. NellEuropa del Nord, Freyja veniva spesso confusa con Frigg, non solo per una certa assonanza che caratterizzava i loro nomi, ma per il ruolo pressoch analogo ricoperto da queste due
divinit.
Narra una leggenda ad essa ispirata, che un giorno Freyja si rec da Svartlfheimr, il fabbro dei
nani neri che viveva sottoterra, e sul suo bancone scorse una collana associata alla bellezza e
allonniscienza. Mai prima dora aveva visto qualcosa di simile. La dea, che nutriva una passione per i gioielli, desiderava ardentemente di entrare in possesso di questo monile. I nani erano disposti
ad esaudire il suo desiderio, a patto che trascorresse una notte con ognuno di loro. Freyja acconsent
senza neppure un attimo di esitazione.
Quando Odino lo seppe, sinfuri al punto da incaricare il perfido Loki di rubare durante la notte la collana detta Brisingamen, da cui la dea non si separava mai. A tale scopo, Loki si trasform in
una pulce e disturb il sonno di Freya: questultima cominci ad agitarsi nel letto finch il gancio della collana si apr, permettendo cos a Loki di sfilare indisturbato il gioiello che Odino voleva.
Ma il prode dio Heimdall, custode del ponte iridato, vide e ud tutto. Dopo unaspra battaglia fra le onde tempestose in prossimit della scogliera, riusc a sottrarre a Loki il gioiello prediletto della
dea, restituendolo a una felicissima Freyja.
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8. Wunjo - Gioia, Desideri esauditi
Sillaba: w/v
Poich la runa Wunjo ha un potere di persuasione al di sopra delle parti, essa consente di
armonizzare dei punti di vista diametralmente opposti, esaudendo i desideri e ripristinando
lequilibrio. Questa runa ristabilisce la pace e restituisce larmonia; favorisce inoltre linstaurarsi di nuove relazioni (daffari), che non sono solo ed esclusivamente sinonimo di fortuna e gioia perenne, ma che possono parimenti preludere a una situazione economica positiva.
La gioia genera nuova energia che fino a poco prima era bloccata. Ravvivati da uninconsueta chiarezza, ci si rende conto di dover desistere da alcuni progetti e obiettivi, se non sintende compromettere larmonica connessione fra lego e il s. Il poema epico anglofrisone dedicato alle rune recita a tale proposito:
Letizia concessa a colui che ha poche angustie,
a colui che ha ricevuto in dono una ferrea salute,
e a colui che benedetto da una casa in cui regna la pace.
Questa runa perlopi associata allamatissimo dio Balder. Narra il poema epico danese che la sua nave con a bordo le sue spoglie mortali venne fatta
affondare nel mar Baltico.
Significato divinatorio:
Questa runa apportatrice di buone notizie, sinonimo di fortuna e letizia dopo un periodo
avverso nonch di convalescenza e fiducia in s stessi. Costituisce la ricompensa per i sacrifici
fatti, e le prospettive per il futuro appaiono rosee. Wunjo simboleggia lanello di congiunzione fra le opinioni pi diverse che si fondono armoniosamente, culminando nellamicizia e nella buona volont. Questa runa designa anche il senso della famiglia e il patriottismo.
Significato della runa al diritto:
Gioia, desideri esauditi, tolleranza, cameratismo, simpatia, armonia, fortuna perenne.
Significato della runa al rovescio:
Struggimento, sfiducia, ostacoli insormontabili, allontanamento, disarmonia.
Corrispondenze:
Tarocchi: XI arcano maggiore - La Forza
Astrologia: Giove in Bilancia/Venere in Leone
I Ching: 26 esagramma, 7a Chu - La Forza domatrice del grande
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B A L D E R
Dallunione di Odino con Frigg nacquero due gemelli, diversissimi sotto il profilo fisico e caratteriale. Hdr, il dio delle tenebre, era malinconico, introverso e cieco. Suo fratello Balder era
invece considerato il dio della luce, della purezza e dellinnocenza. Era bello e noto in virt del suo aspetto radioso; chiunque lo vedeva non poteva fare a meno di amarlo, e nessun dio poteva
eguagliare la sua bont. Il giovane dio della luce conosceva bene i segreti delle rune poich erano
tatuate sulla sua lingua; egli conosceva inoltre i poteri nascosti delle erbe. La gentilezza e il fascino
che emanavano da Balder erano invisi solo a Loki. Giacch questo dio ipocrita detestava il giovane
e bellissimo Balder, non perdeva loccasione di escogitare malefici piani atti a distruggerlo. Una notte, Balder sogn il suo declino. I sogni turbarono la sua serenit e lindomani li raccont
agli altri dei. Frigg, che come Odino possedeva poteri magici, per amore di suo figlio strapp alle
entit e alle forze della natura la promessa che mai essi avrebbero arrecato alcun male a Balder.
Da quel momento Balder parve essere divenuto invulnerabile. Per averne conferma, gli altri dei
fecero il gesto di colpirlo con le loro armi, ma non vi furono dardi, pugni o calci che potessero
ferirlo.
Questo miracolo mand a monte i malefici progetti di Loki, il (piale, travestitosi da vecchia, fece
visita a Frigg per sondare il terreno. Durante la conversazione, egli ebbe modo di scoprire che tutte
le entit e le forze della natura avevano formulato la promessa di non arrecare alcun male a Balder,
a eccezione di un ramo di vischio, cresciuto su una quercia a ovest del Walhalla. Loki recise
frettolosamente il ramo, lo appunt e lo diede al fratello di Balder, Hdr, il dio cieco della notte, che
con laiuto di Loki lo punt contro il dio della luce. Il ramo di vischio raggiunse lobiettivo trafiggendo il cuore delladorato Balder, che stramazz al suolo privo di vita.
Gli dei, profondamente addolorati e in preda allo sgomento, non riuscivano comunque a spiegarsi
ci che era accaduto. Essi inviarono il figlio di Odino, Hermodr, in sella a Sleipnir, il cavallo a otto
zampe dello stesso Odino, nel regno delle ombre di Niflheim, per implorare il ritorno di Balder.
Dopo molteplici peripezie e peregrinazioni, raggiunse la porta del regno delle ombre, dove la dea
Hel gli fece strada e raccolse uno straziante appello affinch fosse concesso il ritorno di Balder dal
regno dei morti.
Pur essendo spaventosamente brutta, Hel non era una dea cattiva e volle esaudire la preghiera di
Hermodr legata alla restituzione di Balder alla vita, ponendo come condizione che tutti gli esseri
viventi del mondo piangessero per lui.
Poich tutti amavano Balder, il suo ritorno nel mondo degli dei sembrava ormai cosa fatta.
Nondimeno Loki era risoluto a suggellare il suo tradimento; si trasform nella gigantessa Thokk
(carbon fossile) e rifiut di versare una sola lacrima per la morte del giovane e bellissimo dio.
Balder fu condannato a restare nellAverno, fino allultima battaglia del mondo di Ragnark, che coincise con il crepuscolo degli dei, per far quindi ritorno, pi radioso e puro che mai, in un mondo
rinato.
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9. HAGALAZ - Grandine, bufere di neve, semi, uovo
Sillaba: h
La runa Hagalaz simboleggia le forze distruttive della natura, che colpiscono inaspettatamente e
possono sovvertire il ritmo dellesistenza. Per esempio, pu capitare che una persona intenta a seguire una trasmissione televisiva senza avvedersi di nulla venga sorpresa di punto in bianco da
un fulmine o da una tempesta che finisce per scoperchiarle la casa, quando addirittura essa non
prende fuoco. Una forza come questa manda a monte i progetti ambiziosi (specie quelli elaborati a
lungo), poich le circostanze, che sfuggono al controllo dellindividuo, ne ritardano o ne ostacolano la realizzazione. Queste circostanze potrebbero anche essere un ostacolo esterno al
manifestarsi di un evento, indurre situazioni conflittuali o causare lalienazione di alcune pulsioni interiori. Questa runa mette peraltro in guardia sul pericolo incombente di scegliere la strada pi
facile, che culminerebbe in un ristagno del processo di crescita personale. La runa Hagalaz
racchiude quindi il complesso principio secondo cui siamo esposti a situazioni difficili e
pericolose, in cui tuttavia si celano i semi di una fruttuosa crescita.
Il poema epico anglofrisone dedicato alle rune recita a tale proposito:
Grandine, il pi luminoso dei cereali, che raffiche di vento sospingono in
avanti, cade dalla sommit del cielo per sciogliersi in feconde acque.
La runa Hagalaz veniva chiamata il seme del gigante di ghiaccio Ymir.
Significato divinatorio:
Questa runa rappresenta una forza incontrollabile e distruttiva, che colpisce allimprovviso e sconvolge seduta stante i progetti a lungo coltivati. Bisogna essere subito messi in guardia dalla
reazione logica di imboccare la strada pi facile. Del resto, rinunciando alle ambizioni poco
convincenti e avventate, limitando cos i danni che ne conseguirebbero, si possono impedire molte
sofferenze.
Significato della runa al diritto:
Avvenimenti che ostacolano la realizzazione di progetti avventati, influssi distruttivi inaspettati.
Significato della runa al rovescio:
Afflizioni, rinunce, rinvii e incombenze, dolore, perdita, sofferenza, crisi, sciagure.
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Corrispondenze:
Tarocchi: XXI arcano maggiore - Il Mondo
Astrologia: Sole in Acquario/Luna in quinta casa/Pianeta Urano
I Ching: 51 esagramma, Chn- LEccitante (Lo Scuotimento, il Tuono)
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N I F L H E I M
Su Niflheim, il mondo degli spiriti awolto dal fumo e dalla nebbia, dove si aggiravano strani
mostri dallaspetto raccapricciante, regnava la dea Hel. Secondo la tradizione delle saghe norvegesi, il regno delle ombre di Niflheim era situato nellestremo Nord, sul margine pi esterno del mondo; il gelido fiume Gjll lo separava dal regno degli uomini.
In quel luogo inospitale e silenzioso, mai illuminato dal sole, sedeva Hella o Hel, la figlia di
Loki, immersa in malinconici pensieri, intenta a ispezionare la schiera dei suoi spiriti prediletti.
Il suo aspetto era ripugnante, mentre, seduta a capo chino sul trono, fissava sconsolata il
pavimento. Met del suo volto era solcato da rughe profonde, e laltra met era invisibile, perch era avvolta da ombre nere come la pece. Il tetto dellopprimente palazzo sommerso di Hel era fatto di serpenti che stillavano il loro veleno sul pavimento; le pareti erano costituite da cristalli di
ghiaccio.
Tuttavia la dea Hel non agiva con perfidia. Il suo regno delle ombre era un luogo dove regnava
lozio, il silenzio, limmobilit. Una volta messo piede laggi, era impossibile abbandonarlo senza laiuto di qualcuno. Non era tanto un luogo di castigo quanto un luogo di ristagno e di decadimento di ogni possibilit.
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10. NAUDIZ - Destino, tempo, determinazione
Sillaba: n
La runa Naudiz simboleggia il principio delluniverso che oppone resistenza. Come per la runa Hagalaz, tutto sfugge al controllo del singolo individuo essendo il risultato ineluttabile della legge
di causa ed effetto. In questo caso si assiste alla trasposizione nella realt concreta del principio
fondamentale che governa lazione e la reazione. Questa runa legata al destino, che affonda le sue radici nel buio e nel freddo, manifesta giocoforza il bisogno di luce e calore, i quali tuttavia
possono emanare solo dalla propria interiorit.
Anche Naudiz apportatrice di un monito: Non chinare il capo e non rinunciare per nessun
motivo alla speranza!
Il poema epico anglofrisone dedicato alle rune recita a tale proposito:
Il destino stringe in una morsa il petto e il cuore, ci nonostante aiuto e salvezza non verranno
meno per colui che vi opporr resistenza prima che sia troppo tardi. La runa Naudiz associata a
Skuld (futuro), la pi giovane delle tre dee del destino.
Significato divinatorio:
Questa runa rappresenta la maturazione delle idee e dei propositi, della nascita, dellattesa e del destino, che d i suoi frutti purch si abbia pazienza. La runa Naudiz la metafora di colui che
regge un fardello scomodo e pesante. Essa evoca anche un senso di sopportazione quantunque si sappia che sbagliato e dona la forza per accettare di buon grado la sofferenza rendendola produttiva nei limiti del possibile, pur se la speranza che giungano tempi migliori ridotta al
lumicino.
Significato della runa al diritto:
Sopportazione, resistenza; capacit di cogliere le opportunit che offrono una via duscita; fermezza.
Significato della runa al rovescio:
Preoccupazioni, carestia, ansia, povert, sfinimento, paura, resistenza altalenante alle avversit e
alle iniquit.
Corrispondenze:
Tarocchi: XV arcano maggiore - Il Diavolo
Astrologia: Luna in Scorpione/Sole in seconda casa
I Ching: 36 esagramma, Ming/- LOttenebramento della luce
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L E D E E D E L D E S T I N O O N O R N E
In origine fu Orlog una forza impersonale a cui era impossibile sfuggire e che era impossibile rinnegare a governare le sorti del mondo.
La battaglia fra gli Asi e i Vani divamp dopo che questi ultimi ebbero inviato ad Asgard la
strega del malaugurio Gulveig (minerale aurifero), la quale colmava il cuore degli dei e degli
uomini di insaziabile cupidigia, affinch seminasse lo scompiglio fra gli Asi. Per tre volte essi
gettarono Gulveig nel fuoco, da cui puntualmente riemergeva pi bella e seducente. Fu cos che
Odino, in preda alla collera, scagli la sua lancia Gungnir, che non falliva mai lobiettivo, in direzione di Vanaheim. Quel gesto segn linizio della guerra fra gli Asi e i Vani.
A quel punto apparvero tre misteriose sorelle avvolte in un velo nero, che subentrarono al ruolo
di Orlog, pur se con una connotazione pi sfumata. Esse spiegarono la legge di causa ed effetto incarnata da Orlog chiarendo il concetto secondo cui dalle azioni passate e presenti scaturisce ineluttabilmente il destino di domani.
Sknld, la pi giovane delle tre Nome, volgeva lo sguardo verso il futuro. Era colei che tesseva i
fili dellumana esistenza fin dal momento della nascita. Quando si celebrava un matrimonio, Verdandi, che scrutava intensamente il presente, univa i due fili della vita, mentre Urdr, la pi
anziana delle tre sorelle, paragonabile a una vecchia strega, guardava nel passato fantasticando su
eredi e antenati. Quando moriva un comune mortale, essa recideva i fili della vita e ne affidava lo
spirito alla dea Hel nel regno delle ombre di Niflheim.
Le dee del destino dimoravano con i loro filatoi nella fonte della saggezza, presso le radici di
Yggdrasil, lalbero della vita. Esse non vegliavano solo sulla salute dellalbero, bens anche sulla sorte degli dei.
Si prendevano cura di Yggdrasil, lalbero protettore degli dei, innaffiandolo quotidianamente con acqua attinta alla fonte della saggezza, affinch non avvizzisse ma si conservasse verde, fresco e
forte, a dispetto delle continue devastazioni perpetrate dal perfido serpente Nidhggr a danno delle
sue radici.
Tuttavia, neppure gli dei potevano sottrarsi alla forza del destino; narra il poema della Vluspa
che lavvento delle dee del destino ha coinciso con la fine del periodo doro, dellindistruttibilit e dellinnocenza degli Asi. Parrebbe perfino che le circostanze che hanno culminato nel Ragnark siano dipese dalla decisione delle Nome.
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11. ISA - Ghiaccio, isolamento, ristagno
Sillaba: i/ei
La runa Isa rappresenta il principio del restringimento e del ripiegamento su di s. Essa attira a s
tutto ci che si trova nelle sue vicinanze, per avvolgerlo nel silenzio, nelle tenebre e nel freddo. Di
per s questa forza costituisce un elemento distruttivo, nondimeno laddove mette un freno a un
dinamismo impetuoso e a briglie sciolte, essa assolve al suo ruolo indispensabile. In virt delle sue
caratteristiche volte a smorzare gli ardori, questa runa getta un ponte fra i principi conflittuali.
Il poema epico islandese dedicato alle rune recita a tale proposito:
Il ghiaccio stabilisce la portata dei fiumi e il tetto dei flutti; un grande
pericolo per il comune mortale.
La runa esprime la contrapposizione tra il fuoco che divampa a Muspellsheim e il freddo
pungente del regno dei giganti di ghiaccio.
Significato divinatorio:
Pu trarre in inganno a dispetto della sua natura silenziosa e impercettibile. Pu paralizzare
anche le onde impetuose sotto la sua superficie ed erigere statici monumenti con lacqua delle cascate e delle sorgenti, a riprova della sua forza. Il ghiaccio, in maniera subdola e sottile,
impedisce lazione. Sarebbe prudente congelare le faccende che coinvolgono il consultante fino al disgelo, che rimuove lisolamento, quando tutto si rimetter in moto con rinnovato entusiasmo.
Significato della runa al diritto:
Concentrazione, ristagno, staticit, autocontrollo, blocco di situazioni indesiderate, forza di
volont.
Significato della runa al rovescio:
Atteggiamento subdolo, inattendibilit, egoismo, raffreddamento di un rapporto, noia, isolamento.
Corrispondenze:
Tarocchi: IX arcano maggiore - LEremita Astrologia: Sole in Cancro/Luna in decima casa
I Ching: 41 esagramma, Sun - La Diminuzione
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J T U N H E I M - U T G A R D
Narrano le saghe norvegesi che Jtunheim, larido e freddo regno dei giganti di ghiaccio che possedevano poteri magici, si trovava sul versante pi orientale al limitare del mondo. Il gelido
fiume Gjll lo separava da Midgard.
In questo regno sommerso, detto Utgard, dimorava linvincibile e famelico lupo Fenrir; l il serpente Jrmungandr attendeva loccasione propizia per schiacciare la Terra, mentre il perfido serpente Nidhggr addentava senza tregua le radici dellalbero della vita Yggdrasil e lanziana gigantessa di ghiaccio Jarnaxa si occupava del lupo del sole e del lupo della luna, incaricati di
divorare questi due corpi celesti non appena fossero diventati adulti.
Su questo regno arido e freddo, mai rischiarato dal sole, governava Utgarda-Loki, la cui moglie
Angrboda (messaggera del male) partor il famelico lupo Fenrir e altri mostri demoniaci. Alla sua
discendenza apparteneva anche la bruttissima dea Hel.
Gli abitanti di Jtunheim, prigionieri del gelido ristagno che caratterizzava questo regno dove
raramente cambiava qualcosa, sostituivano alla viva operosit che caratterizzava gli altri mondi,
aggressivit e invidia. Nelle scaramucce con gli dei, a causa della loro grettezza mentale e della
goffaggine dei movimenti, finivano immancabilmente per avere la peggio. In particolare, essi
avevano lobbligo di onorare Thor come loro maestro.
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12. JERA- Anno, raccolto, mutamenti ciclici
Sillaba: j/y
La runa Jera rappresenta laspetto ciclico, destinato a riproporsi perennemente, delle manifestazioni naturali fra cui possiamo annoverare lavvicendarsi delle stagioni, delle maree, del giorno e della notte, ecc. Se per esempio viene auspicato un buon raccolto, sarebbe opportuno
predisporsi in tal senso allinizio dellanno, seminando o piantando con cura e dedizione. Il duro lavoro nei campi svolto allinizio dellanno, se tutto proceder senza intoppi, sar ricompensato in autunno.
Questa runa pone laccento sulla necessit di portare a termine con la massima cautela i progetti perennemente ricorrenti e a lunga scadenza, dove nulla garantisce il coronamento di tutti gli sforzi
tesi al successo. A dispetto di questo fattore improntato alla precariet, la runa Jera esercita un
influsso notevolmente positivo.
Tanto il poema epico norvegese quanto quello islandese, ambedue dedicati alle rune, recitano a
tale proposito: (Un buon raccolto) produttivo per gli uomini, una buona estate, un maturo terreno
arato, se Frodhi (Freyr) vorr essere benevolo.
La runa Jera era dedicata a Freyr, dio della fertilit avvolto da una luce radiosa, invocato affinch
portasse una tenue pioggia e un buon raccolto.
Significato divinatorio:
Jera la runa dellesito felice, del buon raccolto dopo un anno dintenso lavoro. Ci che si semina verr raccolto. Questa runa simboleggia anche il ciclico moto perpetuo dellumana esistenza. Se esce Jera, pu significare che allorizzonte si profila un periodo dintensa fatica oppure che il momento di gioire per una gravidanza a lungo desiderata. E comunque dobbligo un avvertimento: non forzate gli eventi, poich c un tempo per ogni cosa.
Significato della runa al diritto:
Gioia, buoni risultati, prosperit, realizzazione di ansiose aspettative e di progetti accarezzati da
lungo tempo.
Significato della runa al rovescio:
Delusioni improvvise, cambiamenti continui, mutamento delle circostanze, insicurezza,
negligenza.
Corrispondenze:
Tarocchi: III arcano maggiore - LImperatrice
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Astrologia: Sole in Toro/Luna in seconda casa
I Ching: 11 esagramma, Ta - La Pace
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F R E Y R O F R E Y
Gli abitanti di Vanaheim erano dei e dee della fertilit nonch della crescita organica. La loro
esistenza era scandita da un andamento ciclico delle cose, culminante in una societ armoniosa e
ben strutturata. Nulla sembrava turbare lequilibrio e le giuste proporzioni. Le stagioni si avvicendavano perennemente, al pari del giorno e della notte, delle maree, della semina e del
raccolto e di tutti gli altri fenomeni di matrice ciclica anche quelli personali. Lo sviluppo silenzioso
e la maturazione erano indicativi di questo dominio equilibrato, poich non esistevano precariet di
sorta. Ovunque regnavano letizia e benessere.
Da fonti islandesi si evince che antagonismi e battaglie abbiano opposto gli Asi ai Vani. Essendo
comunque stanchi di tutte quelle scaramucce, strinsero unalleanza perenne, e la stirpe degli dei attu uno scambio di ostaggi: i Vani cedettero Njrd, dio del mare e della tempesta, e i suoi due
figli Freyr e Freya, mentre gli Asi cedettero lagile Hnir dai lunghi piedi e il saggio Mimir, custode della fonte della saggezza.
Nel corso di questi negoziati dai toni non sempre pacati, Mimir fu decapitato a tradimento. La
sua testa fu consegnata agli Asi, e Odino lo risvegli alla vita presso la fonte della saggezza di Urd,
in cui erano racchiuse le rune magiche. Da quel momento, Odino e la testa di Mimir congiurarono
gli eventi che in futuro avrebbero atteso gli dei. Perci gli Asi accolsero nel loro ambiente Njrd,
Freya e Freyr.
Sebbene in origine Freyr fosse un simbolo fallico e certamente non un dio, nei loro canti gli Scaldi
norvegesi e islandesi ne fornirono una personificazione tale che gli valse uninfinit di caratteristiche umane. In Svezia era adorato con il nome di Fricco, mentre in Norvegia e in Islanda
era noto come Freyr. Colui che desiderava prosperit, un buon raccolto o voleva intraprendere un
viaggio tranquillo invocava laiuto di suo padre Njrd, dio del mare e della tempesta, nonch quello di Freyr. Per questo motivo, durante i sacrifici in corrispondenza dello Yule veniva offerto loro, in
linea di massima, un corno colmo di dolce idromele, affinch contribuissero allavvento di un anno di pace e prosperit; inoltre si facevano voti solenni a cui si sarebbe tenuto fede nellanno che stava per cominciare.
Il suo palazzo Uppsaldir (il pi alto dei cieli) era avvolto, come lo stesso dio, dalla luce del sole.
Egli era molto amato dagli dei. Quando da bambino, durante la seconda dentizione gli spuntarono
denti doro, gli dei gli donarono Ljosslfsheim, la terra degli elfi di luce. Egli cavalcava un cinghiale doro di nome Gullinbursti (setole doro), costruitogli dal nano
Sindri, che si rinnovava costantemente e le cui setole doro illuminavano le notti pi cupe, dando limpressione di essere in pieno giorno. Un tale fenomeno induceva a credere di essere in presenza del sole, tanto pi che il dio era comunque avvolto da una luce radiosa.
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13. EIHWAZ - Lalbero della vita (tasso), resistenza
Sillaba: e
Lalbero della vita sempre verde, un elemento della natura che rimane pressoch immutato nel corso dei lunghi e rigidi mesi invernali. Perci lalbero costituisce un simbolo di speranza riposta nel fatto che il mondo non si estinguer del tutto grazie al susseguirsi delle stagioni.
Il poema epico anglofrisone utilizza a pi riprese una serie di allegorie che illustrano il significato
simbolico dellalbero della vita: si tratta di un albero solido e inflessibile, che in un certo qual modo richiama lasprezza della stagione invernale. La sua robustezza simboleggia parimenti la sua grande forza. In virt della durezza del suo legno resinoso non stato battezzato solo il custode del fuoco
(interiore), bens stato ravvisato anche come il sole dentro casa, che consentiva di sopravvivere
ai lunghi inverni rigidi.
Il poema epico anglofrisone dedicato alle rune recita a tale proposito:
Il tasso un albero possente; le sue robuste radici lo ancorano
saldamente alla terra. Che gioi