runners world italia dice mb re 2014
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Runners World ItaliaTRANSCRIPT
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I migliori consigliper stare in formanei mesi freddi
Previeni cosmal di gola, tosse
e raffreddore
FISICOPERFETTO
4esercizi dipotenziamentoper andare pi forte
HI-TECHRUN
Che cosami mettoal polso?
MANGIAPER VINCEREE SCOPRI COMEEVITARE I PI COMUNIERRORI ALIMENTARI
GUIDA SCARPE TRAIL
RW DIGITAL
DICEMBRE 2014 - MENSILE - ANNO 9 - NUMERO 1
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Coach GiorgioCalcaterraI segreti della
maratonala sua tabella
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ALLENAMENTOPRIMA DELLA GARA:
LA RIFINITURA
DOPO LA GARA:
NUOVO OBIETTIVO
IL SOGNO:
DIVENTA MARATONETA
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26modelliper ogniterreno
INVERNO
DI CORSA
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26 ottobre 2014 16 novembre 2014 30 novembre 2014
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EDITORIALE
3RUNNERS WORLD - DICEMBRE 2014
QUALCOSA
DI ECCEZIONALEAND THE WINNER IS... Mentre questo numero della rivista va in stampa, a Doha, in Qatar sicorrono i Mondiali dei 100 chilometri. Non provo nemmeno ad abbozzare un pronostico: fare previsioninelle gare di endurance esercizio pi scivoloso di un triplo lutz su una pista di pattinaggio su ghiaccio. quasi proibitivo nella maratona, figuriamoci in unultra. Certo, per, che se Giorgio Calcaterra riuscissea farci unaltra delle sue sorprese sarebbe una bella goduria... Runners World non ha mai nascosto lesue simpatie per il multimaratoneta e ultramaratoneta romano, vero fenomeno sia a livello atleticoparlano per lui i 3 titoli mondiali gi conquistati, i 9 trionfi consecutivi alla 100 Km del Passatore, oltrealle innumerevoli gare vinte in ogni doveche dintegrit morale: la sua trasparenza, ai limiti delcandore, addirittura spiazzante. Eppure Calcaterra non se lo fila nessuno. Parlo degli alti livelli, quellidello sport culturale, che non ritengono ancora credibile lultramaratona. E credo che non basterebbe
a sbloccare il loro atteggiamento snobistico neppure un ipotetico quarto successo, che al fondistacapitolino porterebbe unaltra medaglia preziosa e nientaltro; men che meno di finire tra i Cavalierio i Commendatori. Invisibile dal punto di vista mediatico, ritenuto troppo poco personaggio e senzaun mentore che lo introduca ai piani alti, Calcaterra non buca, insomma. Eppure non la pensano allastessa maniera tutti quelli che hanno avuto modo di ascoltarlo, di verificare la genuina immediatezzadelle sue risposte, di scoprire la sua filosofia della corsa, semplice ma rigorosa, e che sono diventatiinevitabilmente suoi fans. Non potendo aspirare ad altro, credo che il favore popolare rester, oltreal nome negli annali sportivi, il massimo riconoscimento in carriera per Giorgio. E pensare, come ho giavuto modo di scrivere su queste pagine, che allestero, in particolare in America, uno come lui avrebbegi fatto fortuna (mediatica ed economica) da un pezzo. Ma si sa, l non hanno tutti i nostri pregiudizie sono capaci di riconoscere chi sa far fatica e prestazioni fuori dal normale, poco importa quale sia lasua et o lestrazione sociale. Qualche altro esempio, giusto per non scomodare sempre Calcaterra?Danilo Goffi e Claudia Gelsomino. Il primo stato maratoneta di altissimo livello, argento a un Europeo,
un nono posto allOlimpiade di Atlanta e un personal best (2:0833) di tutto rispetto. La secondaviene dallattivit amatoriale e questanno, alla soglia dei 45 anni, ha conquistato il titolo italianoassoluto della maratona. Li accomuna unet non proprio verdissima, il titolo tricolore 2014 e la vittoria,nelle loro categorie Master, alla recente maratona di New York. In una giornata freddissima,che ha visto tutti (ma proprio tutti) i maratoneti in difficolt, il 42enne Danilo , che si era gi aggiudicatoil titolo lo scorso anno, ha bissato il successo, ma, soprattutto, stato autore di una prestazione super:quindicesimo posto assoluto e un crono di 2:1943 di tutto rispetto. Claudia, da parte sua, alla suaprima esperienza newyorchese ha sbaragliato la concorrenza delle quarantacinquenni con unaprestazione, 2:5056, che le avrebbe consentito di prevalere anche nelle categoria delle trentacinquennie delle quarantenni. Parli con ammirazione delluno e dellaltra e trovi in risposta espressioni di sussiego,come se aver fatto qualcosa di eccezionale sia una colpa anzich un merito. Curioso: entrambiraccontano che l, in America, latteggiamento nei loro confronti era ben diverso, quasi di venerazione.L non disdegnerebbero di averli anche il prossimo anno, qua dimenticheremmo prima possibile la loro
presenza imbarazzante. Davvero uno strano mondo, il nostro.Marco Marchei
Il Direttore
Danilo Goffiin posacon la medaglia di New Yorke Claudia Gelsomino in CentralPark, lanciata verso il successodi categoria. I due atleti, benchultraquarantenni, sonoi campioni italianidi maratona
in carica.
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5RUNNERS WORLD - DICEMBRE 2014
RWDicembre SERVIZI
69Winter SpecialBATTI IL FREDDOIl termometro ormai vicino ai valoriminimi e il buio prende sempre pi ilsopravvento sulla luce. Segui i consigligiusti per superare nel miglioredei modi linverno.DI SAM MURPHY & RW ITALY
76Piano RWCALCATERRA CORRE DA COACHKing Giorgio mette la sua esperienzae una tabella di 16 settimane al serviziodei lettori che desiderano correreuna maratona in primavera.RW ITALY
80
RW ActionPASSA AL PASSOPer molti runners camminare vistacome lultima delle opzioni possibili.E invece anche il cammino unottimaattivit da cross training.DI FULVIO MASSINI
87Easy Fast Hard RunNEW EXPERIENCEElectric Run, Ecomaratona del Chiantie New York City Marathon. Tre eventi ealtrettanti protagonisti che raccontanola loro prima esperienza.DI LORENZO MOTTA, CRISTINA PICCINOTTI
& OTTAVIO ANDRIANI
94World RunnerOBIETTIVO CRIMEADi corsa alla scoperta della penisolache si affaccia sul Mar Nero, contesaancora oggi tra Russia e Ucraina.DI SIMONE BIANCHINO
101Runners WorldGUIDA SCARPE TRAILDai pi soft ai pi hard, 26 nuovimodelli per correre nelle miglioricondizioni possibili lungo sentieri,sterrati, in montagna e nei parchi.DI ROSARIO PALAZZOLO
SOMMARIO
3 Editoriale10 Lettere
14 Chiedi a RW
16 Inside
18 Outside
21 Real People Giovanni RuggieroPILincrocio (22), Youngrunners: Giulia Aprile (28),43 chilometro: StefanoScevaroli (30)
PERSONAL BEST
35 WarmupUna botta di salute37 Training La tua grande occasionePIPronti, partenza...(39),Easy Run(41), Fast Run (42)Non solo corsa (44)
46 NutritionFame di vittoriaPI Viva la marmellata (48)
50 Mind+Body Attento al crampoPIUn rullo per amico (52),Prevention (54), Check Up(56), Fisico perfetto(58),Impronta da runner (60), Giocail Jolly (62), D Run: CarolineWozniacki (64)
OPINIONI
67 LibrincorsaMi chiamavano Professor Fatica(Luciano Gigliotti, ClaudioRinaldi)DI MARIA T ERESA STASOLLA
ARTICOLI
84 My running lifeIvan Cudin
110 Running shoesLa scarpa dellAnnoPI Osaka uguale Mizuno (112)
GEAR
115 AccessoriPolso Hi-TechDI LINO GARBELLINI
SEZIONI
119 RW ConsigliaPIPercorso (124),Calendario Running (127),Le gare al top 2014-2015 (134),Running Numbers (138)
140Focus News for runners
144 Io sono un runnerFrancesca Dallap,tuffatrice
DI CRISTINA PICCINOTTI
La foto dicopertina di GARRETHBARCLAY inesclusiva per
Runners World
101 122 94
58
110 115
IN COPERTINA
MARKUSBERGER/ZOOOM@MALLORCA
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Sono gli artipi complessi
del nostrocorpo e sonofondamentali
per correre.Scarica la
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Runners WorldPiedi in forma
TABLET
CORRIAMOTUTTI I GIORNI SU
RUNNERSWORLD.IT
Runners World Digital di dicembre disponibile su tablete smartphone (scaricando la app gratuita) o pc e mac.Per poter accedere ai contenuti digitali di Runners Worlde acquistare o abbonarti alla rivista, segui alcuni semplicistep e scarica la nuova app Runners World Italia.
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D RUN
Lo spazio tutto al femminileper la donna che corre.
a cura di @Irene_Righettirunnersworld.it/drun
APP
Si chiama Sleep Better, la nuovissimaapp di Runtastic per monitorare il sonno.Anche quello del runner...runnersworld.it/running-app-sonno
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Prof. RODOLFOTAVANACoordinatorescientifico
I nostri
ESPERTI
SpecialCONTRIBUTORS
Hanno collaboratoOTTAVIO ANDRIANI, SIMONE BIANCHINO, SIMONE BUSETTO, GIORGIO CALCATERRA,DANIEL FONTANA, JEFF GALLOWAY, LINO GARBELLINI, LUCA GATTESCHI,GIULIANO ORLANDO, ALEX HUTCHINSON, CINDY KUZMA, AMANDA MACMILLAN,PAOLO MARABINI,FULVIO MASSINI, SERGIO MIGLIORINI, ANDREA MOLINA,CORRADO MONTRASI, SAM MURPHY, ROSARIO PALAZZOLO, SANDRO PIANO,CRISTINA PICCINOTTI, PIERCARLO PIROVANO, NICOLE RADZISZEEWSKI,IRENE RIGHETTI, SERAFINO RIPAMONTI, A. C. SHILTON, MARIA TERESA STASOLLA,MARCO TAROZZI, RODOLFO TAVANA
FotografieVINCENZO BARBERIO, GARRETH BARCLAY, PIERLUIGI BENINI, MATTEO BERTOLIN,GUILLAUME BESNARD, DINO BONELLI, DAVID BRANDON GEETING, LEVI BROWN,GIANCARLO COLOMBO/FIDAL, FOTO STUDIO5, GETTY IMAGES,CHRISTIAN LAVA,THOMAS MACDONALD, MITCH MANDEL, STEPHEN MATERA, WALTER MORONI,ROSARIO PALAZZOLO, FRANCESCO PANUNZIO,SERGIO PONTORIERO, ANDREA RENAI,IRENE RUGGIERO, REED YOUNG
TraduzioniVALENTINA CARTA, SILVIA DELLI ZOTTI, STUDIO MVM
lllustrazioniZOHAR LAZAR, ANDREA RIGHI, ANGELO SIVIGLIA
Via Don Luigi Sturzo, 7 ^ 20016 Pero (MI)
Tel. +39 02 380 85 1 Fax +39 02 380 103 93
[email protected] www.runnersworld.it
RODALE INTERNATIONAL
SENIOR VICE PRESIDENT,RODALE INTERNATIONALRobert NovickEDITORIAL DIRECTOR, RODALE
INTERNATIONALJohn VilleDEPUTY EDITORIAL DIRECTOR
Veronika Ruff TaylorCONTENT MANAGERKarl RozemeyerEDITORIAL ASSISTANT
Samantha QuisgardPRODUCTION ASSISTANT
Shalene ChavezEXECUTIVE DIRECTOR, BUSINESS
DEVELOPMENT AND MARKETINGAngela KimMANAGER, BUSINESS DEVELOPMENT
AND MARKETINGMaria UrsoBUSINESS MANAGER
Jennifer LallyCOORDINATOR, BUSINESS
DEVELOPMENT AND MARKETING
Dana Rich
AUSTRALIA E
NUOVA ZELANDA
LISA HOLMES
BRASILE
SERGIO XAVIER
FILIPPINE
MARIE CALICA
FRANCIA
PATRICK GUERINET
GERMANIA
FRANK HOFMANN
MESSICO
SONIA CHAVEZ
OLANDA E BELGIO
OLIVIER HEIMEL
POLONIA
MAREK DUDZINSKI
SUD AFRICA
MIKE FINCH
SPAGNA
ALEJANDRO CALABUIG
STATI UNITI
DAVID WILLEY
SVEZIA
STEFAN LARSEN
REGNO UNITO
ANDY DIXON
RUNNERS WORLD NEL MONDO
StampaARTI GRAFICHE BOCCIA spa - VIA TIBERIO CLAUDIO FELICE, 7 - 84131 SALERNODistributoreSO.DI.P. VIA BETTOLA,18 20092 CINISELLO BALSAMO (MI) T EL. 02-660301Distributore per lesteroSO.DI.P SPA- VIA BETTOLA, 18 20092 CINISELLO BALSAMO (MI) TEL. 02-66030400FAX 02-66030269 E-MAIL: [email protected] Italiane Spa - Sped. in abb. post. - DL 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n.46) art. 1 comma 1, S/NARegistrazione del Tribunale di Milano n. 840 del 31/10/2005 - Registrazione al R.O.C. n.22796
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SILVIOOMODEOIniziative speciali
DARIOMARCHINICalendario running
CORRADOMONTRASIImpronta da runner
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MASSINICoordinatoretecnico
Dott. SERGIO
MIGLIORINIMedico dello sporte traumatologo
Dott. LUCA GATTESCHIMedico dello sport,membro della Sinseb(Societ Italiana NutrizioneSport e Benessere)
Prof. ANDREA
MOLINAPreparatoreatletico
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VANNI SPINELLAPsicologodello sport
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LETTERE
10 DICEMBRE 2014 - RUNNERSWORLD.IT
mal di pancia e allucinazioni di variotipo. Arrivati al traguardo stoppo il cro-nometro: 6 ore e 26 minuti. Andre, poco
dietro, singinocchia e bacia lasfalto. Die-ci anni dopo Baldini. Incredibile. Maria nata il 13 agosto ed un capolavoro. Perlei abbiamo corso la prima Mariatona.Anche se lei non lo sa, perch quando sia-mo arrivati non ci ha nemmeno guardato,troppo intenta a mangiare dalla mamma.
ALBERTO ADUSTINI, Paese (TV)
DUE AMICI
Dln: messaggio. il mio amico Salvo:Smilzo, non che domenica ti trovo allaCorsa da Re, vero?. La mente fa subito unsalto allindietro, a poco pi di un anno fa,quando da incoscienti non runners deci-demmo discriverci alla Maratona, M ma-iuscola solo perch la pi nota: New York.E cos la memoria va a quei tre mesi pre-cedenti, fatti di corse, di allenamenti, di
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LA RW LETTER
Larte di correre (Haruki Murakami), Correre omorire (Kilian Jornet), correre per dimagrire, cor-
rere per fuggire, correre per arrivare, correre pervincere, correre per partecipare, correre per amore,correre per rabbia, correre per rilassarsi, correre persfogarsi, correre per riflettere, correre per liberarela mente, correre per sudare, correre per volareIo corro, corro tutte le volte che posso, che voglio eche desidero farlo, non importa se al mattino alle 5 o alla sera tardi dopoil lavoro. Corro rubando unora, un frammento di tempo, alla famiglia,alla pigrizia, alla passivit dellabitudine. Corro senza arte, senza pensarea come sto correndo. Quello che ho intorno mi appaga e mi trasmetteogni volta sensazioni diverse, odori diversi, suoni e voci diverse. Corro solo per correre.
CORRERE PER CORRERE
A
ND
REA
RIGHI
Cool running
MARCO ACERBI, Modena
Al lettore emiliano che cos bene ha descritto il suo rapporto con la corsa vanno
i due set (calze a media compressione e intimo tecnico) di capi Oxyburn assegnati,
a giudizio della Redazione, alla migliore lettera del mese.
Il piano dazione prevedeva che io e il miocollega Andre quanto meno tentassimodi correre tutti i 50 chilometri; gli altri sisarebbero alternati tra bici e corsa. Aveva-mo deciso di seguire la Treviso-Ostiglia,lex linea ferroviaria oggi territorio di con-quista di runners e ciclisti e quando il mioGarmin avesse segnato i 25 chilometri cisaremmo girati e saremmo tornati a casa.Siamo andati domenica 14 settembre alleore 6.45. Fino al trentacinquesimo tuttobellissimo, poi meno: sfidiamo crampi,
UN SOGNO
Una domenica mattina assolata ma fresca,
una corsa podistica per le strade di Ostia,
con i cittadini che organizzano tavoli per
il ristoro degli atleti che passano, coi com-
mercianti che offrono convenzioni a chi
prende attivamente parte alla manifesta-
zione, coi balneari pronti a collaborare per
una nuova immagine di Ostia, pi fresca,
pi giovane, pi europea. Questo sogno. E
sogno che la festa sia di tutti, non solo di
chi corre; che gli automobilisti suonino
i loro clacson a mo di tifo, quasi con una
punta dinvidia per non essere l anchessi
a colorare per un giorno, con la loro ma-
glietta sudata, il grigio asfalto della strada;
che i bimbi, i ragazzi, vedano che lo sport
di tutti e per tutti; alti, bassi, magri, obesi,
dritti, storti, ricchi, poveri, avvocati e disoc-cupati: che lo sport non sia solo la tribuna
di uno stadio o labbonamento a Sky.
VALTER SASSO, Roma
CINQUANTA PER MARIA
Tutto nato quasi per scherzo, circa duemesi fa. Di l a pochi giorni sarei diventa-to pap e, nellattesa, pensavo a come ce-lebrare degnamente levento. Ho quasi 32anni, con qualche mezza e due maratonealle spalle. Festeggiare correndo, magari
fino ai 50 chilometri, mi sembrava lu-nica soluzione. Con me un manipolo dirunners pronti a faticare e a condividere.
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11RUNNERS WORLD - DICEMBRE 2014
sudate e di tante letture sul tema. S, di te-oria sapevamo ormai tutto, e avevamo an-che capito che non avremmo dovuto cor-rerla, ma tant, ormai ci eravamo iscritti.Io non mi sarei mai tirato indietro, n luiavrebbe mai mollato. E poi avevamo co-
minciato la parte pi bella della nostradisfida: gli sfott! Continui messaggi e te-lefonate. Ti faccio mangiare la polvere.Raggiungerai il traguardo che sar not-te. Ti raccoglieranno con la ramazza.Le serate con gli amici seguivano lo stessocopione. Tre mesi magici, bellissimi, di-vertenti. Alla fine terminammo la mara-tona in poco meno di sei ore: corremmoe arrivammo insieme perch lui ebbe unproblema al ginocchio. Ora mi trovo a ri-spondere al suo messaggio. Salvo, non te
lo dico se ci sar anchio, ma guardati lespalle fino allultimo metro della corsa....GIANLUCA ELEUTERI, Pianezza (TO)
10K VERSO LA VITA
Fisso un obiettivo, programmo un pianodi allenamento nei minimi dettagli, miorganizzo con i turni lavorativi per nonsaltare neanche una sessione. Perch lacorsa una passione, uno stile di vita, unaconcezione pi fluida del mondo. La corsati aiuta a vedere la giornata diversamente.Nonostante i vari impegni riesco a esserecostante, miglioro il fisico e i tempi. Cosa fine giugno stabilisco di partecipare auna 10K con alcuni amici. Decidiamo peril 10 luglio alle 18. Il 10 luglio, unora pri-ma della gara ho preparato la borsa, sonosalito in auto e ho fatto i 10 chilometripi importanti della mia vita. Quelli ver-so lospedale dove, dopo un paio dore, nata mia figlia Giulia.
ORAZIO COSTANZO, Palermo
LA SOLUZIONE
Festina lente (affrettati lentamente),penso mentre sto correndo. Accidenti!Non riesco a mandar via la polvere divecchia latinista neanche controvento!Va beh, ho 51 anni ed tardi per resetta-re il cervello, ma proprio vero, la corsa un ossimoro: il piede corre sempre piveloce in avanti, fagocita lasfalto, batte iltempo, mi affanna e affatica le membra,supera persone e circostanze, mentre in-vece, al contempo, la mente pare un mo-mento rallentare, fermarsi, ma che dico?,
pare addirittura muovere le lancettedellorologio allindietro! E infatti si fer-ma tra riflessioni sulloggi (come adesso)
SCRIVICI.Fai sentire la tua voce
di runner. Puoi aggiudicartiun omaggio speciale.
Ogni mese, infatti, Runners Worldsceglie e pubblica la lettera che piriesce a trasmettere la passioneper il running, i suoi valori positivi,le sensazioni provate correndo.Gli scritti, che possono essereanche molto brevi, non dovrebberosuperare le 1.000 battute, spaziinclusi. Criterio di scelta sar,a insindacabile giudizio dellaRedazione, loriginalit del testo.Saranno scartate le lettere senza
i dati fondamentali dellautore:nome, cognome, indirizzo, telefonoo e-mail.
Partecipa allaRW Letter
Allautore della RW Letter che sar
pubblicata sul numero di gennaio
2015, scelta a insindacabilegiudizio della Redazione, Runners
World assegner un paio di
Saucony Triumph 12 con felpa
abbinata. Il nuovissimo modello di
scarpe, proposto in anticipo sulla
collezione Spring/Summer 2015
in promozione natalizia
per loccasione in abbinata con
la felpa altrettanto esclusiva,
perch limited edition, che sar
nei migliori negozi di running
dalla prima settimana di questomese di dicembre.
o medita sul passato con lucidit sorpren-dente, senza rendersi conto del tempoche scorre. Complimenti, hai raggiuntoil tuo obiettivo di 10 chilometri!: il mioiPod, facendomi sobbalzare, mi richiamaal presente. Sono gi le sette e devo entra-
re in ufficio alle otto! Riprender il mioincrescioso lavoro di gabelliere (ebbenes, il latino solo un passatempo). E, comese una luce mi si accendesse nella mente:eureka! Eccola la soluzione a quella prati-ca cos complicata che mi levava il sonnoda giorni Incredibile! come se l ener-gia cos duramente profusa dal mio corpomi avesse illuminato. E chi smette pi dicorrere? A 51 anni meglio del Gerovital!
MARIA GALOTTA, Piacenza
OFFLINENon so quanto tempo sia passato, non sonemmeno quanti chilometri ho percorso,perch questa volta ho deciso di correreoffline, coi polsi liberi da orologi, cardioo gps, con le orecchie senza cuffie e ca-denze artificiali. Ho deciso che sar il miocuore a scegliere il ritmo, che saranno lemie gambe a suggerire quando allungareil passo, senza tenere conto di parametri,tabelle, cancelli orari, accompagnato solodallistinto e dalle sensazioni che mi arri-vano da dentro e fuori il mio corpo. tut-to pi facile, pi libero, pi intenso. Nonc la canzone preferita che mi fa resisteresulle salite pi ripide, non c il cardio chesuggerisce di spingere ancora un po per-ch non sono alla soglia, non c il gps chemi ricorda quanto manca allarrivo. Sonosolo, sono libero, sono offline e forse sonoanche pi veloce.
GIOVANNI FOIS, via mail
LE MIE ALI
5.20 del mattino, la sveglia suona come
ogni giorno. Mi alzo ed eccole l, le miescarpe, le mie ali ai piedi. Le vedo e cam-bia il mondo. Ogni cosa prende luce e co-lore. Mi vesto e, mentre mi preparo percorrere i miei 10 chilometri quotidiani, avolte mi succede dimmaginare di uscireper fare una passeggiata con lei, che inve-ce sta lass. Ma io non ho le ali. E allorami allaccio le scarpe, sgattaiolo fuori dicasa, attacco il gps, accendo il mio mp3 einizio a correre. Perch correre davveroun po come volare. E ogni volta che corro
come se passeggiassi ancora una voltacon la mia mamma.ELENA BASILE, Milano
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12 DICEMBRE 2014 - RUNNERSWORLD.IT
Sofia Scanzianifotografata dal maritoEnrico Stivanello alleCanarie, sullisola diTenerife, con il vulcanoTeide sullo sfondo
Le cartoline
52 SETTIMANEDI MOTIVAZIONE
CONSIGLIDIALLENAMENTO
DRITTESULLALIMENTAZIONE EMOLTODIPI
PERRUNNERSDIOGNI LIVELLO
TRAININGJOURNAL
DAGLIESPERTIDI
L'AGENDAPER CHI CORRE
Alla foto migliore (con la coccarda rossa) secondo il giudiziodella Redazione, va una copia del nostro Training Journal
Marco Morganti, incrociera tra Mediterraneoe Atlantico durantela luna di miele,fotografato in azionedalla mogliettinasul ponte della nave
Fabrizio Malachin in garanella prima Forest Run(24 km, il 5 ottobre)su uno dei sentieri amargine della forestadel Cansiglio, uno deiboschi pi belli dItalia
Andrea Rosa Bernardins,11 anni, mentre sfidapap Marco in allungonella Valle della Morte,in Arizona, con latemperatura a 51C
LACRIME VENEZIANE
Appoggiato a una transenna. Subito dopo
il traguardo. Piango a dirotto. Per un mi-
nuto intero. Non so perch. Lattesa, la
partenza, il primo lungo tratto pianeg-
giante, poi la crisi, gli ultimi chilometri
lentissimi, i veneziani che incitano dalprimo allultimo chilometro chiamando-
mi per nome (ce lho stampato sul petto-
rale), il tifo sfrenato di Elena e Riccardo
in Piazza San Marco, labbraccio con il
mio nutrito team su un ponticello a un
chilometro dallarrivo, le solite pagliac-
ciate per farmi applaudire dal pubblico
in dirittura darrivo: stato tutto bellissi-
mo. Perch allora piango, qui, adesso? Ho
vissuto una vita, la maratona. E adesso
finita, qui, a Venezia.
PIETRO FARINA, Gorizia
SE IL VECCHIETTO SAPESSE
Ho ripreso a correre da qualche mese,
dopo un anno dinattivit e dinevitabile
aumento di peso. Chiss perch cos fa-
cile ingrassare e cos difficile dimagrire!
La mia postura un po goffa, il fiato si sta
lentamente rifacendo ma respiro spesso
a pieni polmoni, il viso a volte si trasfi-
gura e landatura quella da amatore
della domenica. Mi ripeto spesso che pia-
no piano si va lontano e ci credo, voglio
crederci, ma sentirsi dire dal vecchietto
in bici che ti affianca sulla pista ciclabile
Sei proprio lenta, alza quelle gambe,
mi fa arrabbiare. Sar anche un modo
per incitarmi (ma deve proprio?!), per
se solo sapesse che per correre anche in
questo modo bruttino mi sto impegnan-
do e neanche poco Resisto con tutte le
mie forze alle mattine ancora buie e sem-
pre pi autunnali, al torpore della co-
perta, alla pigrizia, alla poca voglia, alle
numerose scuse facili, alla mancanza di
tempo, alle piccole bugie che non ci fan-no sentire poi cos in colpa, alla vocina
che dice meglio domani, oggi sar una
giornata intensa E nonostante tutto
mi faccio travolgere dalla corsa, dalla
sua straordinaria bellezza (nel mio caso
spirituale), dalla fatica che rende felici,
dalla soddisfazione di avercela fatta e di
sentirsi bene, dal credere fortemente che
solo la costanza porta miglioramenti e
che volere potere. E poi un sorriso sod-
disfatto al termine di quei 6 chilometri
che allinizio sembravano insuperabili,rende la giornata migliore!
PAOLA MARCHI, Milano
Spediteci le foto, possibilmente dazione, che scattate in Italia o in giro per il mondo.Tra quelle che ci avrete inviato la Redazione sceglier le migliori in base alle lorocaratteristiche e assegner a una il riconoscimento di miglior cartolina del mese
LETTERE
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5/19/2018 Runners World Italia Dice Mb Re 2014
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14 DICEMBRE 2014 - RUNNERSWORLD.IT
CHIEDI A RW
Per evitare scontri, ovviamente. Ma esistono anche delle eccezioni a questa regola. In alcuni impianti indoorallestero, per esempio, si cambia direzione a giorni alterni per evitare, soprattutto in chi corre lunghe distanze, dicaricare eccessivamente una delle due gambe, curvando sempre dalla stessa parte. Sulle piste australiane si procedeaddirittura quasi sempre in senso orario. Sul perch nel resto del mondo si preferisca correre in senso antiorariosi possono solo formulare alcune teorie. Perch la maggior parte degli individui destrorsa, quindi con una gambadestra pi forte, in grado di spingere di pi e quindi di coprire una distanza maggiore a ogni passo sulle curvedella pista? Perch gli antichi Romani gareggiavano con le bighe in senso antiorario e quindi, secoli dopo, cavalli,
pattinatori di velocit e corridori delle gare in pista ne seguono lesempio? Perch la maggior parte delle cose si muovein senso antiorario (ventilatori, porte girevoli, giostre, pianeti)? O perch ci si sincronizza con la rotazione della terra?Fate la vostra scelta, ma sentitevi liberi di girare nel senso che volete se non c nessun altro in pista.
La Spiegazione
Perch in pistasi deve correrein senso antiorario?
Sono cos stanco alla
fine dei miei lunghi,
che arrivo praticamente
strisciando. Posso
accorciarli?
Unidea migliore: nei tuoi lunghi
prova a partire a un ritmo pitranquillo. La colpa di quantoti succede probabilmente daricercare in un passo troppoveloce nella parte iniziale. Provaa partire a un ritmo lento,regolare, monitorandolo con unorologio Gps oppure verificandoil passaggio ai vari chilometri suun percorso misurato. Se ti trovisu un tracciato collinare, rallentanei tratti in salita in modo daavere sempre fiato sufficente persostenere una conversazionecon un compagno di corsa (realeo ipotetico). Essere prudentein partenza ti far provare labella sensazione di finire a unritmo pi forte di quello a cuihai iniziato. Unaltra strategiaconsiste nellinserire alcuni trattidi cammino un minuto ogni 6-8minuti di corsa nelle tue corsepi lunghe. Se opti per questasoluzione, allunga i minuti
di corsa tra le pause al passoman mano che entri in forma.
Posso dividere le miecorse, facendo ad
esempio 8 km al mattino
e 8 km la sera invece
di ununica seduta
di 14 km?
Certo. Con due corse pi corteinframezzate da alcune oredi riposo ridurrai il rischiodinfortuni perch dimezzerai lostress sulle articolazioni dovuto
ai ripetuti impatti. La divisionedelle corse ti permetteranche di variare lo schemadallenamento. Per esempio,puoi fare una corsa facileil mattino e un allenamentodi tempo run o di proveripetute il pomeriggio o la sera.Oppure puoi programmareuna corsa sul piano al mattinoe una su sentiero collinarenel pomeriggio. O, ancora,puoi fare due corse di 10 kminvece di ununica uscita di16, cos da incrementare il tuochilometraggio settimanale.Se per stai allenandoti peruna mezza maratona o peruna maratona, dividi i tuoilunghi in due parti al massimouna volta ogni due settimane e comunque non dividere maiil tuo ultimo lungo cos dariuscire a testare le tue strategieper il rifornimento energetico
ed essere ben preparato adaffrontare la lunga distanza.
Tuffarsi in acqua
nei giorni dopola maratona unottima idea.Il nuoto non pesa
sulle gambeancora stanche
Ho appena corso una maratona.Posso fare del cross-trainingdurante il recupero?
S, ma nei due giorni dopo la gara lascia tranquillo il tuo fisico.Al terzo o al quarto giorno puoi fare una mezzora di nuoto epoi concludere la settimana con 30 minuti di attivit a bassoimpatto, come la bici, lellittica o... il cammino (leggi a pagina80). Dal giorno 8 fino al giorno 10 scegli tra un allenamentodi cross training della durata di 30- 60 minuti e una corsa
facile di mezzora. Quindi, fino al quattordicesimo giorno dopola gara, puoi aumentare la distanza delle tue corse mentreabbandoni man mano il cross training. Queste due settimaneleggere permetteranno ai tuoi muscoli e alle tue articolazionidi recuperare completamente. Dopo, potrai tornare alla tuanormale routine di corsa e anche a gareggiare di nuovo.
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P r o g e t t i a m o , I n n o v i a m o , R e a l i z z i a m o
P E R C H I A M A L O S P O R T, S E N Z A L I M I T I
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16 DICEMBRE 2014 - RUNNERSWORLD.IT
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DOVEVulcano Etna
FOTO DI Guillaume Besnard
Con i suoi 3.330 metri lEtna la
montagna pi alta del nostro Centro-Sud
e uno dei vulcani pi attivi del pianeta.
Le sue pendici offrono molteplici percorsi,
su nero terreno lavico e con la vegetazione
variamente rigogliosa a seconda
dellaltitudine, che ben si adattano alle
caratteristiche dei runners di ogni livello.
I pi collaudati possono arrivare fino al
cratere, sempre attivo e caratterizzato
dal pennacchio di fumo praticamente
visibile da ogni punto. Il vulcano ospita
diverse prove trail: lultima, lEtna
Valetudo Ecomarathon by Millet, stata
vinta da Fabio Bazzana e Monica Acerbis.
www.etnamarathon.it/index.php
INSIDE
17RUNNERS WORLD - DICEMBRE 2014
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18 LUGLIO 2014 - RUNNERSWORLD.IT
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DOVEZambia
FOTO DI Dino Bonelli
RUNNER Patrizio Bogni
Le Cascate Victoria, sul confine traZambia e Zimbabwe, in piena Africa nera,
furono scoperte nel 1855 dallesploratore
inglese David Livingstone, che esclam:
Credevo che scene simili fossero
riservate solo allo sguardo degli angeli.
Oggi sono patrimonio mondiale
dellUnesco. Nei giorni precedenti il
bellissimo Mosi-oa-tunya Trail, molti
runners si sono avventurati a correre nei
pressi della grande cascata (1.700 metri
di lunghezza e 106 di altezza nel punto
pi alto), dove i vapori acquei rendono
lerba scivolosa e disegnano in cielo
incredibili e onnipresenti arcobaleni.
www.runandtravel.it
OUTSIDE
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MESSAGGIOPROMOZIONALE
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NEWS, TENDENZE, CONFRONTI E BELLE STORIE DI SEMPLICI RUNNERS
RUNNERS WORLD - DICEMBRE 2014
Tornaa Surriento
Per chiuderela sua lungacarrieraGiovanniRuggieroha scelto il Giroal Sas di Trento.Nelloccasionehanno corsocon lui gli amicipi cari. Ora loaspetta la suaterra e... ancoratanta corsa
DI MARCO TAROZZI
FotodiG
IANCARLOCOLOMBO
zi il viaggio nellatletica dei grandi. Ci
tornato oggi uomo, marito, padre. Sem-
pre innamorato della corsa e della mara-
tona, ma consapevole che tutto cambia
insieme al tempo: i valori, le priorit, gli
obiettivi. Ventidue anni di atletica, dal
1992 al 2014: met della vita pas-sata a correre da professionista.
VENTIDUE ANNI.Pieni, intensi, goduti,
volati via in fretta. Tutta la vita in un film,
e quando arrivano i titoli di coda ti accor-
gi che c molto da tenere a mente, che c
una ricchezza da conservare e diffondere.
Giovanni Ruggiero ha completato il per-
corso. Era un ragazzino pieno di talento,quando dalla sua splendida Sorrento ini-
GIOVANNI & FAMILY
Il fondista campano con la moglieDeborah e la figlia Giorgia
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ART PERFORMANCE
Lattore americanoShia LaBoeuf (IndianaJones, Transformers,Nymphomaniac ecc.)
ha corso 144 giri diun museo darte di
Amsterdam, per un totaledi 43 chilometri, per
quella che lui stesso hasibillinamente definitouna metamaratona.
ADDIO MULAUDZI
Lo scorso 24 ottobre mancato il sudafricano
Mbulaeni Mulaudzi,nel 2009 oro negli 800
metri ai Mondiali di Berlino.Mulaudzi, che si era ritirato
al termine della scorsastagione, deceduto allet
di 34 anni in un incidentedauto avvenuto nei pressi
di Johannesburg.
DAL 15 AL 17 MAGGIO 2015 A GROSSETO E CASTIGLIONE DELLA PESCAIA SI DISPUTERANNO I CAMPIONATI EUROPEI MASTER NON STADIA DI ATLETICA LEGGERA
LINCROCIODove running e vita di tutti i giorni sincontrano
insieme a quella della mia societ e devo
dire che nel nostro corpo abbiamo anche
la fortuna di poter scegliere la destinazio-
ne in base agli anni di carriera e ai risul-
tati sportivi. Cos ora lavoro al Comando
Regionale del Corpo Forestale, a Napoli.
Faccio il pendolare da casa, unora di tre-
no che passa facile facile. Ho tempo per la
famiglia, per Deborah, per mia figlia Gior-
gia. E adesso vado davvero a correre per
non mettere su pancia.
RITORNO IN TRENTINO
Giovanni sempre stato un riflessivo. E
infatti ha una logica anche luscita di sce-
na. La chiusura di un cerchio, una scelta
perfetta. Era un po che mi scervellavo
pensando alla gara giusta per chiudere
dice . Speravo potesse essere la maratonadei Campionati Europei di Zurigo, come
stato per altri della mia generazione.
ma niente da fare: la prova di selezione,
a Brighton, non andata bene, ho avuto
problemi muscolari. Unaltra maratona
era impossibile da programmare, anche
perch ormai seguo sempre pi assidua-
mente la preparazione di Deborah (Rug-
giero sposato con lazzurra Deborah To-
niolo, ndr) e non avrei trovato nemmeno
il tempo.
Proprio a Zurigo, per, ho incontratoGianni De Madonna continua Giovan-
ni e mi si accesa la lampadina: perch
non chiudere proprio da dove avevo ini-
ziato nel 1992, invitato da lui, al Giro al
Sas, che da qualche anno diventato il
Giro Internazionale Citt di Trento? Ri-
cordo ancora quella prima volta: ero ju-
nior, viaggiai in treno dalla Campania al
Trentino col mio primo rimborso spese,
unemozione. Quando glielho proposto,
Gianni stato felice e insieme agli orga-
nizzatori mi ha preparato un ambiente
OKTOBERBOLT
Usain Bolt grandeprotagonista allOktoberfest,
di Monaco di Baviera:il velocista giamaicano,
che indossava il tipico costumelocale, si dato alla birra
e ai balli pi sfrenati.E non ha fatto mancare lacelebre posa da fulmine.
IN FONDO AL PERCORSO
Sopra, Giovanni trionfante nella 10K di Phuket,in Thailandia, e, a destra, con in braccio la figlioletta,intervistato al termine della sua ul tima gara
lo scorso 11 ottobre al Giro Internazionale di Trento
MONDIALI A LONDRA
La IPC Athletics, lafederazione internazionale
paratletica e la LondonMarathon Ltd hanno
annunciato che il 26 aprile2015 la Virgin Money
London Marathonospiter i campionati delmondo IPC di maratona.
BOSTON STRONG
Un altro noto attoresinteressa alla corsa:
il bostoniano Casey Affleckprodurr il film BostonStrong, del quale sar
anche protagonista, sulla
maratona del 2013, quelladellattentato terroristico
con le due bombe.
Real People
STOP A QUARANTANNI
C un tempo per tutto. A quarantanni
non potevo pi essere quello di una vol-
ta. Gli acciacchi, poi, iniziavano a farsi
insistenti. Ma credo che poter decidere di
smettere a questa et, e non essere costret-
to a farlo, sia una cosa bella. Nella mia
carriera ho dato per quello che ho potuto,
mi sono tolto belle soddisfazioni e ora ho
deciso serenamente che il tempo della-
gonismo finito. La decisione maturata
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23RUNNERS WORLD - DICEMBRE 2014
incredibile, veicolando la notizia della
mia corsa daddio e trattandomi come un
protagonista assoluto. Beh... non me la-
spettavo.
FINALE CON GIORGIA
Come non immaginava, Giovanni, di tro-vare tanti amici a fargli compagnia nel
giorno dei saluti e dei ricordi. Gente che
non lo avrebbe mai lasciato solo, in una
serata come quella Maurizio Leone
salito apposta in aereo da Cosenza, Danilo
Goffi si presentato sulla linea di partenza
nonostante stesse preparando New York.
Baldini BaldiniStefano Stefano. Semplice,diretto. Cos Giovanni Ruggiero,nel giorno delladdio alle corse
di Baldini a Rubiera, ha spiegato,senza bisogno di troppe inutiliparole, il senso di unamiciziaprofonda che ha segnato la suacarriera atletica e la sua vita.Il legame con Stefano e con iragazzi di una generazione super,da Ottavio Andriani a MaurizioLeone, un regalo da tenerestretto. Ricordo il primo radunoda senior, a Tirrenia, quandoancora il centro Coni era pienodi atleti, florido, e respiravi lavoglia di fare sport. Fu Stefano
(nella foto a destra i due sono inallenamento durante un raduno inNamibia) a dire al prof. Gigliotti, il suo mitico allenatore, che mi avrebbepreso in camera con s. Un posto lo troveremo, sorrise. nata l lanostra grande amicizia. Sono uscito arricchito da queste esperienze:da Lucio (Gigliotti) in gi, ho conosciuto personaggi fantastici.M.TAR.
E Stefano Baldini, beh, ha fatto i salti mor-
tali per arrivare la sera a dimostrare che la
vera amicizia se ne frega dei chilometri da
percorrere. Lemozione pi bella me lha
data mia figlia Giorgia, che mi aspettava
a duecento metri dallarrivo. Ha due anni,
comincia a capire che pap e mamma cor-
rono, era venuta a vedermi. Quando lho
vista con Deborah, nonostante fossi stanco
morto perch non ero pi al meglio della
preparazione, sono tornato indietro e lho
presa in braccio. Ho voluto correre insie-
me a lei gli ultimi metri della mia vita da
atleta vero.
TEMPO DI RICORDI
Una vita che non gli ha negato gioie, fo-tografie che oggi pu sfogliare con orgo-
glio. Senza mettersi a fare classifiche o
preferenze. Anche se C qualcosa che
conta forse pi dellargento ai Giochi del
Mediterraneo e di tutti i personali. Penso
agli Europei di maratona del 1998, a Buda-
pest, quelli della famosa tripletta Baldini-
Goffi-Modica, e del settimo posto con cui
detti il mio contributo alla conquista della
Coppa Europa. Ho ancora davanti agli oc-
chi limmagine di Stefano che mi viene
incontro e mi abbraccia dopo il traguardo.Io non sapevo che aveva vinto, n che era-
vamo primi anche a squadre, ma sentivo
la condivisione di qualcosa di importante
che avevamo costruito insieme. Sentivo il
legame tra di noi, e valeva pi di qualun-
que prestazione, di qualunque medaglia. A
questo penso, ora che ho smesso di attac-
carmi il numero al petto: che sono stato
fortunato a vivere in un periodo bellissi-
mo per latletica azzurra, ad avere amici
come Stefano ma anche come Lambru-
schini, che per me un fratello maggiore,
come Panetta e Di Napoli, come Leone e
Andriani e Caimmi. Sono queste le cose
che restano, alla fine.
ANCORA IN CORSA
Resta un futuro che prevede ancora la cor-
sa, perch la passione non svanisce mai.Lho detto, corro per tenermi in forma.
Ma seguo i lavori di Deborah e di alcuni
amatori dalle mie parti, ho appena preso
il patentino di istruttore Fidal di secondo
livello. Ho maturato unesperienza e mi
piacerebbe trasmetterla. Lo considero an-
che una specie di obbligo morale. Quando
vado a parlare nelle scuole, lo dico sempre
ai ragazzi: ho fatto qualche rinuncia, ma
mai sacrifici, perch correre non sacrifi-
cio. Intanto, per, oggi esco senza orologio
e mi godo il mio tempo. Un lusso che misono preso.
RIPRODUZIONE RISERVATA
GIOVANNI RUGGIERO nato aSorrento il 19 gennaio 1974. Sposatocon Deborah Toniolo, padre di Giorgia,ha gareggiato per ventanni con i coloridella Forestale. Sette volte azzurro,personale di 2:0953 in maratonae 1:0209 in maratonina, ha vintolargento nella maratona dei Giochidel Mediterraneo 1997 ed arrivatosettimo in quella degli Europei del 1998.Ha partecipato a due Mondiali di
maratona, nel 1999 e nel 2001,e a due rassegne iridate di maratonina,nel 1997 e nel 2007 (nella foto sopra).
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24 DICEMBRE 2014 - RUNNERSWORLD.IT
Real People
Nella sua carriera sportiva la maratona nonera mai stata una priorit: lei si era sempre
allenata sulle brevi distanze, anche con buoni
risultati, come il recente titolo di Campionessa
italiana di categoria (MF40) nei 5.000 metri
in pista, per esempio. Nata a Pordenone
il 12 maggio del 1974 e di casa a Cordenons
(PN), impiegata in uno studio professionale,
moglie e mamma, Erika non aveva davvero
mai pensato dinvestire il suo tempo in
allenamenti mirati per correre delle maratone.
Salvo alcune partecipazioni occasionali
- sei per la precisione - di cui lultima nel 2012
a Piacenza, dove aveva chiuso in 2:5848.
Aveva, invece, un po di esperienza nella
mezza maratona, con un personal best di
1:2100, siglato questanno a Klagenfurt
dove si era classificata nona assoluta e prima
italiana. E anche in gare pi brevi, come la 10K
di Lonato del Garda (BS), vinta nel mese di
giugno, dove si era aggiudicata il pettorale per
la Maratona di New York in premio alla prima
classificata. Da quel momento iniziato un
nuovo iter: la preparazione per la lunga
distanza. Per la quale poteva per contare
sul buon lavoro fatto in pista che mi ha resaveloce, come ha spiegato la portacolori
dellAtletica Gruppo Santarossa Brugnera.
Il primo risultato arrivato alla svelta,
col trionfo alla Verona Marathon, chiusa
in 2:5032. Una vittoria assolutamente
inaspettata - confessa Erika - perch la vera
favorita era Marija Vrajic. La croata stavolta
ha dovuto accontentarsi della seconda
posizione, arrivando sul traguardo di Piazza
Bra con un distacco di 9 minuti (2:59:19).
C grande umilt nelle parole dellatleta
friulana, che ancora al momento dellapartenza per gli Stati Uniti pensava che il
successo a Verona fosse stato solo un test
probante in proiezione New York Marathon.Evidentemente non aveva tutti i torti, perch
nella City per antonomasia Erika non ha
affatto sfigurato. Forse perch aveva
promesso di portare a casa la medaglia di
finisher al figlio Giacomo, di sette anni,
che faceva il tifo per lei davanti alla televisione
a casa dei nonni aspettando notizie della
mamma runner. Ad abbracciarla al traguardo
cera invece il marito Massimo Zanella, che
lha accompagnata a New York.
Se prima di partire per una delle pi famose
42K al mondo stava valutando la possibilit
diniziare una nuova carriera agonistica nella
specialit della maratona, ora la Bagatin avr
una buona ragione per farlo. Al ritorno ci ha
confessato che stata pi dura di quanto
potessi aspettarmi. Soprattutto per le
condizioni meteo, che erano proibitive.
Aver chiuso la maratona sotto le tre ore
stato comunque un piacere.
Della kermesse newyorkese lhanno colpita
lorganizzazione perfetta, con il pubblico
esultante e la musica a vivacizzare la gara
fino al quindicesimo chilometro, in contrasto
con il gelo del tratto successivo, fino alcimitero ebraico, e una ripresa dello spettacolo
verso il traguardo. Sembrava di vivere in
unaltra dimensione, di essere delle star nel
bel mezzo di un concerto rock. E come cera
da aspettarsi, Erika ha aggiunto: Lanno
prossimo ci riprovo. Perch, si detta
contenta del risultato - 36esima donna,
520esima assoluta - ma non del tutto
soddisfatta. Infatti, ha sottolineato, non
sono riuscita a tenere il ritmo che mi ero
prefissata. Nella prima met di gara ho fatto
fatica per il vento forte, passando in 1:26.Nella seconda met ero stanca e ho rallentato,
facendo un secondo parziale di 1:31.
Ma, al di l del piazzamento e dei crono,
il valore di Erika, debuttante a New York, sta
nel suo Volevo finire la gara per onorare la
partecipazione. Per me era impensabile partire
e non arrivare. Gli americani usano dire
Welcome to the working world ai giovani
apprendisti. Parafrasandoli, potremmo dire
alla Bagatin: Welcome to the running world,
quello della NYC Marathon. Per leggerelintervista alla Bagatin sul nostro sito web:
runnersworld.it/erika-bagatin-intervista
Erika sbanca Verona e poi vola a New York
Il 2014 un annopropizio per la friulanaBagatin, che si
imposta a sorpresanella maratona scaligerae poi andata a farbella figura nella GrandeMela col pettoraleassegnatole in premionella 10K di Lonato
DI LORENZO MOTTA
Inquadra il tag qui asinistra, per leggerelintervista completa aErika Bagatin, pubblicatasul nostro sito web.La trovi anche con il linkindicato a fine articolo
DAL FRIULI CON FURORE
A sinistra, Erika Bagatin esultante inPiazza Bra, al traguardo della 42 km di Verona.Qui sopra mostra felice la medaglia di finishernella classicissima New York marathon.Sotto, allarrivo della mezza di Klagenfurt,dove ha siglato il suo personal best
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In corsa per sconfiggere il maleNOTHINGstopsPINK: perch nulla pu fermare le donne. Questo loslogan con cui Marina, Nicoletta, Monica, Gabriella, Elena, Georgiana,Angela, Daniela, Patrizia, Emanuela si sono trasformate in maratonete,partecipando, lo scorso 2 novembre, alla 42K di New York in nomedella FONDAZIONE UMBERTO VERONESI e ROSA & ASSOCIATI.Lo hanno fatto per dimostrare che anche dopo una diagnosi di tumore alseno la vita ricomincia e che guarire si pu; che lattivit fisica una formadi rinascita psicologica ed emotiva, ma soprattutto fisica perch migliorala qualit della vita e riduce fino al 12% il rischio di ricadute. Il progetto,pensato per sensibilizzare sullimportanza dello sport nella prevenzionedel tumore al seno, le ha viste allenarsi per cinque mesi senza fermarsi.N si sono fermate nemmeno quando, sul Verrazano Narrows Bridge,hanno incontrato un vento gelido a 60 km/h. Tutte le maratonete hannotagliato il TRAGUARDO A CENTRAL PARK, forse senza rispettare i tempiprefissati, ma dimostrando a se stesse, ancora una volta, che non ci sonolimiti che non si possano superare. Siano essi 42 km o un tumore al seno.Per conoscere le loro storie: pinkisgood.it/wp/nothingstopspink
Tutte le maratone di Sigrid portano a RomaSigrid Eichner nata a Dresda, in Germania, il 29 settembre 1940. Ha dunque 74
anni ed entrata nel Guinness dei Primati per aver corso, nei suoi 34 anni di carrierasportiva, 1.850 tra maratone e ultramaratone, il numero pi elevato al mondo perun runner. Una storia particolare, la sua: nata da una famiglia povera nella GermaniadellEst e orfana di padre, caduto in guerra, stata cresciuta dalla madre assieme ai trefratelli ed riuscita a laurearsi grazie allimpegno nello studio e nello sport che le hannogarantito delle borse di studio. Ho deciso di correre la Maratona di Roma per portarela mia testimonianza in Italia - ha dichiarato Sigrid, nella foto sotto con lambasciatoreMauro Firmani che lha incontrata nella sua casa, dove ha in esposizione oltre 400medaglie e pi di 400 coppe (oltre a conservare centinaia di magliette di gare) -.Quelloche vorrei trasmettere con la mia presenza che correre alla mia et una maratona
o una 100 chilometri
possibile, io ne sonolesempio, quindi nessunopu frenare la volontumana se non noi stessi.Il prossimo 22 marzo lavedremo dunque sul tracciatodella maratona capitolina.Qualche altro dato su Sigrid:ha corso in 40 diversi Paesie la sua gara non stop pilunga stata la Grand UnionRace del 1998 (145 migliada Birmingham a Londra,chiusa in 44 ore).L.M.
Brindisi da 21KUno spritz per brindare alla vittoria nellasfida che GIOVANNI MANILDO, il sindacodi TREVISO (a destra nella foto sotto) halanciato a due suoi colleghi sulla distanzadella mezza maratona ospitata lo scorso12 ottobre dalla sua citt, di cui ha fatto glionori di casa. Manildo ha tagliato il traguardodella TREVISO HALF MARATHON in2:2112 (ma con un real time di 2:1934),precedendo il primo cittadino di VILLORBA,MARCO SERENA (2:2453, a sinistra)e quello di SILEA, SILVANO PIAZZA
(2:2623, al centro). L.M.
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26 DICEMBRE 2014 - RUNNERSWORLD.IT
Real People
10K veneziani per Melania e PietroCol nome in codice di VM10KM, stata la novit dellaVenicemarathon dello scorso 26 ottobre: una 10K noncompetitiva che si disputata sugli ultimi chilometridi percorso della maratona lagunare, con partenza dalParco San Giuliano di Mestre e arrivo sul traguardoufficiale di Riva Sette Martiri, dopo aver attraversatoil Canal Grande sul tradizionale ponte di barche edessere passati nientepopodimenoche per PiazzaSan Marco. Liniziativa subito piaciuta, tanto che i2.000 pettorali disponibili sono stati bruciati in unbaleno, facendo registrare un inatteso (e terribilmenteanticipato) SOLD OUT. Tutti entusiasti i partecipanti,anche se la prova stata purtroppo caratterizzatada un evento luttuoso. Primo assoluto a tagliare iltraguardo stato PIETRO BERNARDONI, prima trale donne stata invece MELANIA POLLEY. Entrambimestrini, i due erano estremamente felici di essereriusciti a esprimersi al meglio sulle strade di casa.Pietro, atleta della Biotekna Marcon, un passato damezzofondista di buon livello, ha chiuso in 37 minuti
esatti (Il percorso era per di 10 chilometri e 650 metri, precisa giustamente),un riscontro cronometrico che un buon viatico per consolidare lintenzione diallungare le distanze. La bella Melania, che a Venezia aveva gi corso otto voltela maratona, stavolta ha scelto la distanza breve. Con soddisfazione, peraltro,chiudendo intorno ai 44 minuti. Ma stavolta il tempo non era davvero importante chiosa . Per la prima volta ho potuto guardarmi intorno e godermi una fantasticaparte di percorso che normalmente in maratona correvo concentrata, per garantirmi
di arrivare al traguardo. Vista la non competitivit della prova, niente premiazioneper Pietro e Melania, ma davvero la cosa non parsa importante per i due,comunque felici per aver inaugurato con il loro successo la tradizione della VM10KM.
Luomo del monte (Rosa)
FotodiWALTERMORONI
Cento di questi giorniPartecipando alla Venicemarathon dello scorso26 ottobre PAOLO MANELLI ha festeggiatola sua CENTESIMA MARATONA. Manelli, inrealt, per tagliare per la centesima volta iltraguardo di una 42K avrebbe potuto giocare incasa correndo a Reggio Emilia, dove da sempreorganizza la maratona cittadina. Ma il senso deldovere e lattaccamento al ruolo di patron di unevento indubbiamente importante come quellodella classica emiliana, cos Paolo ha preferitoanticipare i tempi e festeggiare a Venezia iltraguardo numero cento (una cosa non proprioda tutti, come ha candidamente confessato).Il prossimo 14 dicembre, quando sar in primafila a dirigere lorchestra della diciannovesimaMaratona di Reggio Emilia, non avr cospreoccupazioni di sorta. Subito dopo - dice -potr cominciare a pensare alla centounesimapartecipazione.... Avanti cos Paolo!L.M.
Inquadra il tag qui asinistra, per leggerelintervista completa aMarco Botti, pubblicata
sul nostro sito webe che trovi anche al linkindicato giusto qui sotto
Si fatto conoscere nella Val dOssola,terra di cui originario, per essere unapersona decisamente intraprendente.MARCO BOTTI fa loperaio nella cartieraFavini di Omegna, ma dedica quasi tuttoil suo tempo libero a due attivit, chein occasione del FESTIVAL DEL TRAILTERRAACQUACIELO si sono collegate:la corsa e la scrittura. infatti autore dinumerosi libri di generi diversi tra poesia,narrativa e saggistica, ambiti in cui havinto tanti premi letterari. Marco coltivainoltre una vera e propria passione perlEGITTOLOGIA, che in verit ha ben pocoa che vedere con lOssola, ma che esplosain lui al momento della scoperta di avereun avo egittologo - Giuseppe Botti - alquale ha dedicato il libro Dal Monte Rosaalla Terra dei Faraoni. Racconta divertitodi quella volta che stato invitato a unaconferenza in materia allUniversit diParma: Nellelenco dei relatori cerano nomiillustri. Dottori, professori e... il sottoscritto,Marco Botti da Villadossola. Incredibile.Ma vero, perch alcune sue pubblicazionidi carattere accademico fanno parte dellacollana Papyrotheke della Scuola diPapirologia dellateneo parmense. Come
ci sia riuscito si spiega in modo semplice:con la determinazione. Quella con cui haorganizzato, con lamico LIVIO TRETTO,dellAsd Castiglione Ossola, il Festival deltrail TerraAcquaCielo, una serie di ultratraildisputatisi in agosto tra la Val Segnara, laValle Anzasca, parte della Val dOssola e lependici del Monte Rosa. Botti si fatto tuttoda s, a cominciare da unintensa campagnadi comunicazione e dinformazione sulterritorio. Si poi mosso per coinvolgerei sindaci dei tre comuni interessati - PieveVergonte, Piedimulera e Calasca Castiglione -in modo da trovare un patrocinio istituzionalealla gara. Poi ha deciso, sempre con Tretto,di realizzare una rivista per la promozionedella manifestazione sportiva. Ci riuscitobenissimo e il fascicolo di 64 pagine statodistribuito in tutti i punti dinformazioneturistica del territorio oltre che in alcunigrandi magazzini sportivi e nei supermercati.Una sorta di volantinaggio evoluto (era unavera e propria rivista) che Botti ha fattospostandosi avanti e indietro con la sua autoper le valli che formano lOssola. E il Marcorunner? Sbaglia chi pensa che la passioneper la corsa venga da lontano: Botti hacominciato a correre per recuperare da una
frattura bruttissima a tibia e perone chesi era fatto sciando. Poi, una volta partito,ci ha preso gusto e non ha pi mollato,impegnandosi anche in diverse gare.L.M.Se vuoi saperne di pi sulleclettico ossolano:
surunnersworld.it/marco-botti-intervista
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28
F
d A
N D R E A R E N A I (
)
d G I A N C A R L O C O L O M B
O / F I D A L ( d
)
zofondo azzurro. Sono nata ad Augusta
racconta e gi da piccola ho comincia-
to a correre. Ma al tempo stesso mi sono
avvicinata anche al tennis. Ho praticato i
due sport per un po di tempo: mi piaceva-
no entrambi, anche se i risultati migliori
arrivavano sulla terra rossa. S, in effetti ero
bravina. Al punto che, quando avevo 12
anni, un club di Firenze sinteress a me. I
miei genitori pensarono che potesse essereuna bella opportunit, cos salii in Toscana
con mamma, mentre pap veniva a trovarci
appena poteva.
DESERTO
Latletica continuava per a far parte della
sua vita. Anzi, complici i buoni risultati e
lambiente favorevole della Firenzemara-
thon, due anni dopo Giulia opt solo per la
corsa. Mollare la racchetta fu inevitabile,
perch le cose cominciavano a diventare se-
rie ed era impensabile tenere il piede in duescarpe. Perch ho preferito la corsa al ten-
nis? Un po perch era stata anche lo sport
Lidentikit nata l11 ottobre 1995
ad Augusta (Siracusa)Abita a Firenze alta 1.66, pesa 49 kgPrima societ: Atletica
Selene SiracusaAttuale societ:
FirenzemarathonPrima gara nel 2003
(categoria Esordienti) allenata da Giovanni FraghPrimati personali:
20939 (800/2013),42495 (1.500/2014),93792 (3.000/2014),174869 (5.000/2013)
Titoli: campionessa italianaJuniores di 1.500, 800indoor e 1.500 indoornel 2014; campionessaitaliana Junioresdegli 800 nel 2013;campionessa italianaAllieve dei 1.500 nel 2012
Risultati internazionali:
eliminata in batteriasui 1.500 ai MondialiJuniores 2014
ESSERE UNA PROMESSA DEL TENNIS,
trasferirsi giovanissima dalla Sicilia a Firen-
ze per provare a sfondare con la racchetta
in mano e poi scoprire, allombra di Palazzo
Vecchio, che no, non il tennis lo sport che
fa per te, semmai latletica, anzi la corsa, anzi
il mezzofondo. Chiamiamoli destini incro-
ciati: evidentemente doveva andare cos. E,
visti, i risultati, per ora il cambio di direzio-
ne sta portando molto bene. La storia quel-la di Giulia Aprile, 19 anni appena compiu-
ti, numero uno italiana Juniores dellultima
stagione sui 1.500. Ragazza semplice e dai
modi gentili, trasuda determinazione e vo-
glia di arrivare da ogni parola. E lo ammette:
Un mio difetto? Se mi fisso su qualcosa,
ci metto tutta me stessa. Che poi, a ben
guardare, proprio difetto non sarebbe. Ma
evidentemente a lei piace considerarlo tale.
EMIGRANTE
Aveva 14 anni, Giulia, quando davanti lesi par il bivio che lha poi portata sin qui,
cio ad aspirare a un posto al sole nel mez-
GIULIA APRILE
Ormai virtualmente fiorentina, lasicilianina campionessa Juniores dei 1.500si sente pronta per distanze pi lungheDI PAOLO MARABINI
Young Runners
DICEMBRE 2014 - RUNNERSWORLD.IT28
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di pap, ma soprattutto perch la sentivo
pi mia, pi vicina alle mie corde. Non so
come spiegarlo, sono sensazioni. Comun-
que sono rimasta a Firenze: ad Augusta non
cera nulla, pochissimi ragazzi facevano
atletica, la pista manco si sapeva che cosa
fosse. E anche a Siracusa la situazione nonera migliore. Pap non ebbe dubbi, se vole-
vo coltivare la mia passione non potevo tor-
nare in Sicilia. Nonostante oggi parli con
la tipica cadenza fiorentina, Giulia non na-
sconde il suo grande attaccamento alla ter-
ra dorigine. Appena posso torno in Sicilia,
le mie radici sono l. E poi adesso mamma
di nuovo a casa, io vivo da sola a Firenze.
Quindi ho un motivo in pi per scendere ad
Augusta quando sono libera dagli impegni
sportivi e anche da quelli scolastici.
LA SVOLTA
Latletica occupa ormai la maggior parte dei
suoi pensieri. Sono molto mentalizzata
sulla mia carriera. La svolta coincisa con
i Mondiali Juniores di questestate, nellOre-
gon. L ho capito tante cose. Ho capito che
fuori dallItalia c davvero un altro mondo,
ho capito che non posso certo accontentar-
mi di vincere una maglia tricolore. Ci sono
stati anche un po di momenti difficili con il
mio allenatore, Giovanni Fragh. Ma poi ab-
biamo parlato a lungo, lui ha capito le mie
esigenze, le mie ambizioni: ci siamo chiaritie abbiamo ritrovato lequilibrio.
Fragh luomo a cui Giulia deve prati-
camente tutto. Ricordo che quando mi
presentai al campo, a 12 anni, mi prese con
il suo gruppo unistruttrice della societ.
Si faceva un po di tutto, ma io volevo solo
correre. Cos, dopo due giorni mi presentai
di mia iniziativa da Giovanni, che seguivasolo i mezzofondisti. Gli dissi chiaramente:
Voglio allenarmi con lei. E da allora c
stato sempre e solo lui. Lo stimo molto, tra
di noi c un bel feeling. Adesso stiamo lavo-
rando per costruire il motore per il futuro.
Quello che mi aspetta un anno importan-
te. Finora il meglio lho dato sui 1.500, ma
i miei parametri dicono che sono portata
per le distanze pi lunghe, addirittura in
prospettiva anche per la maratona. Cos
sto allungando il raggio dazione, sto incre-
mentando il chilometraggio. Nel 2015 farmolte pi gare sui 3.000 e sui 5.000.
IMPEGNO TOTALE
Per latletica Giulia sta sacrificando tanto.
Lho detto, io nella costruzione della mia
carriera ci sto mettendo tutta me stessa, per-
ch non conosco un altro approccio, e que-
sto inevitabilmente limita il resto. Quindi
non c molto spazio per altre passioni. Il
poco tempo libero lo spendo con le amiche,
un po lo dedico allo shopping e un po ai
due bambini a cui faccio da baby sitter. Poi
stop. Anche perch oltre allatletica ci sonoi libri. Dopo il diploma in ragioneria oggi
BELLA E DETERMINATA
Giulia col suo allenatore Giovanni Fragh a Sesto Fiorentino, dove, nella fase
regionale dei campionati di societ assoluti, si assicurata la partecipazioneai Mondiali Juniores dei 1.500 metri. A sinistra sulla pista di Ancona, dove haconquistato i titoli italiani indoor di categoria sia degli 800 che dei 1.500 metri
sono iscritta al secondo anno di Economia e
Commercio: la scuola un piano B, ho sem-
pre pensato che fosse giusto non riporre
troppe speranze nella professione di atleta,
perch poggia su molte incertezze, anche se
io ci sto investendo molto.
MARESCIALLO
La speranza, come per tanti, si chiama grup-
po sportivo militare. Entrare in un club
con le stellette sarebbe fondamentale, mi
garantirebbe una certa sicurezza. E se fosse
in Finanza sarebbe ancor meglio, dati anche
i miei studi in economia e commercio. Tra
laltro io ho sempre avuto un debole per
la carriera militare, anche a prescindere
dallo sport. Mi riconosco molto in questo
tipo di vita, perch ho un grande rispetto
delle regole e delle gerarchie. Anzi, mi dmolto fastidio se la gente non le rispetta. Lo
ammetto, su questo sono molto rigida. Al
punto che qualcuno mi ha soprannomina-
to Maresciallo. Ma certi comportamenti
mi disturbano proprio. E mi disturba il di-
sordine. Sar anche per questo che Giulia
tiene molto al proprio look. Mi piace es-
sere sempre curata. Credo che una persona
debba essere il pi possibile ordinata, que-
stione di rispetto nei confronti di se stessi e
degli altri. Anche dopo una seduta dallena-
mento: non potrei mai lasciare il campo in
qualunque modo. Capito il tipo? RIPRODUZIONE RISERVATA
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Real People
30 DICEMBRE 2014 - RUNNERSWORLD.IT
Scevaroli il neo cit dellultramaratona in una realtin cerca di giovani protagonistiDI GIULIANO ORLANDO
LA PRIMA DI STEFANO
43 chilometro
(1997 e 1998), seconda lanno dopo, doppia
vincitrice anche alla Desert Marathon in
Libia (1998 e 1999), oltre che protagonista
alla 100 km del Passatore, corsa tre volte.
Dalla fondazione della IUTA (Italian Ul-
tra Trail Association) e dopo lesperienza
diretta, iniziata con i 400 metri per arriva-
re, nel 1996, al tetto dei 100 km della Firen-
ze-Faenza, di cui mantiene vivo il ricordo
come fiore allocchiello di una carriera
agonistica allinsegna della modestia, Ste-fano diventa ora elemento indispensabile
in un ruolo inedito.
DEFINITIVAMENTE RICONOSCIUTI
Il vertice agonistico non era nelle mie co-
ordinate dice : conoscevo i limiti e mi
andava bene partecipare allatmosfera della
corsa. Quando fondarono la IUTA iniziai a
collaborare come esperto delle normative
e la certificazione delle distanze. Di grandeaiuto fu Romano Tommasi, giudice e omo-
logatore di Verona, citt in cui vivo anchio.
Da quindici anni sono legato a questo mon-
do. Nel 2006 per lultra, col riconoscimento
della Fidal e del Cio, e laffidamento della
specialit al consigliere nazionale Pierlui-
gi Migliorini, persona squisita e di grande
sensibilit, ci fu il salto di qualit. La mia
avventura iniziata da quel momento, ac-
compagnando gli atleti a Europei e Mondia-
li. Si trattava di volontariato e passione, cul-
minati col riconoscimento della Fidal nel2012. Ma il nero su bianco di questanno.
TUTTE LE DISTANZE
Compito piuttosto impegnativo il suo, vista
lampiezza. Entriamo nel dettaglio: fin dove
arrivano le competenze?Sono responsabile
tecnico di tutte le distanze ultra: 50 e 100
km; 100 e 1.000 miglia; 6, 12, 24 e 48 ore,
pi la 6 giorni. Lo stesso per il trail, discipli-
na pi giovane, in forte crescita: nel 2015
si disputer il primo campionato italiano,
probabilmente a Soave Bolca, nel verone-
se, mentre i Mondiali saranno in Francia,
ad Annecy, dove abbiamo carte da giocare,
magari con la campionessa del 2011 Cecilia
Mora. Alle sue spalle, giovani in crescita:
da Matteo Pigoni a Lisa Borzani, da Fulvio
Dapit a Matteo Lucchese, da Lara Mustat a
Katia Fori, che fanno sperare in un ricambio
di qualit. Il movimento davvero impor-
tante se a ogni gara si supera quota mille.
In questo settore posso contare sul grande
impegno di Enrico Vedilei, un coordinatore
di grande esperienza e professionalit.
GIOVANI CERCASI
Come ha trovato la situazione italiana delle ul-
tra?In verit la conosco da sempre, anche
se il ruolo inedito. Assieme agli amici col-
laboratori, in particolare, per 100 e 50 km,
Maurizio Riccitelli, gi allenatore di Mario
Fattore, e di Sergio Orsi per la 24 ore, stia-
mo pensando a una leva giovanile, anche
se lultra ha da sempre il proprio serbatoio
naturale nella maratona, essendo una disci-
plina che richiede uno sforzo fisico e mu-
scolare molto prolungato, realizzabile solodopo anni di attivit e di adeguamento. Le-
sempio nei nomi impegnati in questi ul-
C SEMPRE UNA PRIMA VOLTA. Il mon-
do delle ultra, ovvero tutte, ma proprio tut-
te, le distanze superiori ai 42,195 chilome-
tri della maratona, tramite la Fidal, di cui
fa parte, ha dato il nulla osta al suo primo
coordinatore tecnico. Ha affidato il ruo-
lo a Stefano Scevaroli, militante di lungo
corso fin dal 1999, attivo in tutte le sfac-
cettature, compresa quella di allenatore, in
particolare di Rosanna Pellizzari, che negli
anni Novanta fu una vera e propria pionie-ra delle ultra, regina alla Marathon des Sa-
bles, unica donna a vincerla due anni a fila
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laltro, dopo un anno di riflessione, torna
Monica Casiraghi, un esempio per tutto il
movimento: assieme a Luisa Zecchin sar aiMondiali delle 24 ore, a Torino, l11-12 apri-
le 2015, dove ci giochiamo la carta dellin-
gegnere triestino Ivan Cudin per il podio.
Ripeto, inventarsi campioni dalloggi al
domani in queste gare utopistico. Bisogna
avere pazienza e far capire ai giovani che le
ultra sono alla loro portata, senza esagerare.
Anche nazioni che dispongono di una base
enormemente superiore alla nostra, come
Russia, Germania e Giappone, di fenomeni
ne hanno pochi. Limportante che ci sia at-
tivit interna, utile a fare esperienza.
Quali sono le classiche italiane in questo
settore?Nella 100 la pi popolare il Pas-
satore, poi c la Torino-St. Vincent, oggi 100
delle Alpi, e la fresca 100 km di Seregno, nel
milanese. Tra le 50 km la Pistoia-Abetone,
lUltra K di Salsomaggiore e quella della Ro-
magna. Sono le nostre classiche, ma nellar-
co delle stagione molte regioni organizzano
corse lunghe, spesso in montagna. Per que-
sto ho fatto riferimento ai trail, che sono in
costante aumento.
FINALMENTE SPESATI
In passato atleti e accompagnatori si facevano
carico delle spese di viaggio e anche di soggior-no ai Mondiali ed Europei. Cosa cambiato?Lo dico con grande soddisfazione, perch
tra coloro che si accollavano le spese cero
anchio: da alcune stagioni gli azzurri sono
a carico della Federazione ed un traguar-
do importante raggiunto.
Come vede il futuro del settore?Sono ot-timista per la ragione che, sia pure a fati-
ca, il mondo giovanile sta riscoprendo la
natura, la necessit di non essere inghiot-
tito dalla tecnologia esasperata. Le nostre
corse sono prevalentemente allestite
su percorsi naturali, dove il panorama
quello dei boschi e dei prati, non cer-
to dei grattacieli. Ce ne siamo accorti in
particolare nei trail, dove il movimento
davvero ragguardevole e dove contiamo
di sensibilizzare anche le scuole di alcu-
ne zone montane, per orientare i ragazzi
verso lo sport. In fondo ultra e trail sono
gare antiche ma anche giovani, per cui il
futuro non pu che premiarci.
RIPRODUZIONE RISERVATA
timi giorni di novembre al Mondiale della
100 km a Doha, la capitale del Qatar. Tra gli
uomini il pi giovane Marco Boffo, classe1975; Paolo Bravi e Alberico Di Cecco sono
del 74, il capitano Giorgio Calcaterra ha 42
anni, Hermann Achmuller e Daniele Palla-
dino 43. Tra le donne stessa musica: Monica
Carlin e Barbara Cimmarusti sono del 71,
Cristina Pitonzo ha 40 anni. La pi giovane
era Paola Sanna, del 77, costretta allultimo
al forfait per infortunio. Non siamo in crisi,
ma dobbiamo avere sempre un occhio di ri-
guardo al mondo della maratona per capire
se ci sono elementi in grado di poter allun-
gare la distanza con successo.
IL RIENTRO DI MONICA
Grazie a Giorgio Calcaterra lItalia della 100
km si mantiene ai vertici, con podi impor-
tanti, ma il settore femminile ancora in at-
tesa di doppiare il Mondiale del 2003 della
Casiraghi, anche se Paola Sanna e Monica
Carlin ci sono andate vicino. Aver sfiorato
loro in pi edizioni significa che restiamo
competitivi anche nel settore femminile.
A volte ci vuole un pizzico di fortuna. Tra
RUOLO DI PRESTIGIO
Stefano Scevaroli intervistato (sopra) a unultra palermitana ;nellaltro scatto, a Connemara, in Irlanda, il sesto da sinistranella foto di gruppo della Nazionale ai Mondiali di ultratrail 2011
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s, un frutto esotico ricco
di nutrimento che, pur non facendo
propriamente parte della nostra
tradizione alimentare, si sta facendo
largo nei negozi di frutta e sugli
scaffali dei supermercati dove
praticamente reperibile in qualsiasi
momento dellanno. Gli snob lospalmano sul toast (secondo
le indicazioni di noti chef), molti
lo tagliano a met e lo mangiano
col cucchiaino, i pi lo usano come
ingrediente nelle insalate o
insalatone. Aprine uno e vedrai
sfumature vivaci di verde: la pi
scura (vicino alla buccia) una fonte
concentrata di carotenoidi che
aiutano a prevenire le malattie
cardiache e il rischio del cancro;
la polpa, cremosa e burrosa,
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ORMAI LA GARA AUTUNNALE che avevi come obiettivo alle tue spalle e le gior-nate diventano sempre pi brevi. Come pensi di mantenere viva la tua motivazionenei mesi pi bui e freddi dellanno? Il primo passo rendersi conto che va bene anche
correre un po meno del solito. pero necessario avere un programma dallenamento,altrimenti vedrai sciogliersi come neve a primavera il livello di forma conquistatocon tanta fatica. Se ti dici: Correr quando mi sentir di farlo, sappi che finirai pernon correre granch. Ecco alcuni consigli su come strutturare il tuo allenamento peri mesi futuri basandoti su quanto hai fatto di recente.
HAI APPENA: Corso la tua prima garaORA: Scegline unaltra!Ti stai ancora godendo la soddisfazione
per avercela fatta ed essere arrivatoal traguardo. Prima che tanto entusiasmo
svanisca, iscriviti a unaltra gara che si
correr tra un mese se hai preso parte a
una 5 km o a una 10 km, aspetta invece
da 8 a 10 settimane se hai corso una
mezza maratona e da 10 a 12 settimane
se hai gareggiato in una maratona.
In questo modo non perderai i benefici
della gara precedente e anche i contatti con
la community dei runners. Per tenere alte
carica e motivazione scegli qualcosa di
diverso, ad esempio una gara in una zonaturistica, e fai un passo avanti in termini
di distanza, correndo ad esempio una
10 km se hai fatto una 5 km. In alternativa,
diminuisci la distanza e aumenta la velocit.
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38 DICEMBRE 2014 - RUNNERSWORLD.IT
HAI APPENA:Centrato il tuoobiettivo cronometricoORA:Guarda indietro e poi avantiHai lavorato duro e ora meriti di rifiatare.
Se hai corso una 21K o una 42K veloci, hai
bisogno di almeno un mese per recuperare.
Riduci il chilometraggio del 20-30% (vedi latabella sotto per i dettagli) e dedica un po
di tempo a capire cosa andato bene e cosa
no nella tua preparazione. Rileggi il tuo
diario dallenamento e ritrova gli allenamenti
che ti hanno dato soddisfazione e quelli
che invece ti hanno creato problemi: capirai
cos cosa modificare la prossima volta
(Non tieni un diario? Ecco, questa la prima
cosa da cambiare!). Una volta che avrai preso
visione del tutto, valuta quale potrebbe
essere il tuo prossimo obiettivo. Prendi
in considerazione una distanza diversa.
Se sei reduce da una maratona impegnativa
puoi buttarti in una veloce 5 o 10 km dopo
6-10 settimane, basta che dedichi qualche
settimana ai lavori veloci dopo il recupero.
Altrimenti smaltisci lo stress prendendo
parte a qualche gara divertente, come una
corsa di quelle in programma per il primo
dellanno (vedi alle pagine 120 e 121)
o una corsa dei Babbi Natale.
HAI APPENA: Fatto una seriedi gare di 5 e 10 chilometriORA:Continua cos oppure allungaScegli la tua prossima gara sulla base
di quello che ti d la giusta motivazione.
Se corri per divertimento, continua per uno
o due mesi a partecipare allo stesso tipo
di gare in modo da riuscire ad allenarti
con regolarit. Se invece gareggi per un
risultato cronometrico, linverno ti d
lopportunit di rallentare il ritmo e
aumentare i chilometri, il che ti far andare
pi veloce in primavera. Aumenta il tuo
chilometraggio settimanale di un numero
di chilometri che non sia pi di una volta e
mezza quello dei tuoi allenamenti
settimanali (ossia non aggiungere pidi 6 km se corri 4 giorni a settimana) e
inserisci un lungo nel weekend. Ogni tre
o quattro settimane prenditi una settimana
di scarico in cui riduci del 25 per cento
il chilometraggio per ricaricarti. Questi
chilometri pi lenti ti sembreranno pi facili
dopo i mesi di lavori di prove ripetute e di
tempo run, e ti aiuteranno a migliorare
sotto il profilo della forza e della resistenza.
HAI APPENA:Corso regolarmente
durante lestate e lautunnoORA:Programma linvernoNon perdere le buone abitudini adesso che
le condizioni non sono ideali. Piuttosto,
poniti un obiettivo chilometrico, mensile o
stagionale (ad esempio, 160 km al mese o
640 totali da dicembre a marzo) e cerca di
non stare mai fermo pi di due giorni
consecutivi. In alcune zone, i mesi invernali
pongono ostacoli notevoli allallenamento.
Gioca danticipo: identifica un percorso
ad anello di 1-2 chilometri su cui sai
di poter correre tranquillo e in sicurezza
a qualsiasi ora e con qualsiasi condizione
meteo, oppure informati su palestre e tapis
roulant. Struttura un circuito per allenare
la forza da farsi anche a casa tua. In questo
modo riuscirai a mantenere la forma e
non ti abbatterai per non essere riuscito
a tenere fede alla tua tabella di marcia.
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SEGUII MIGLIORIConsigli dai top runners
GIOVANNA VOLPATO, 39 anni,
veneziana,vanta un secondo
posto nella maratona di Venezia
(2004) e la vittoria in quella di
Firenze (2008).
1Supera la crisiIn una gara lunga come la
maratona la crisi arriva facilmente.
Per superarla io mi concentro sul
fatto che sicuramente prima o poi
passer, torno con la memoria sui
sacrifici compiuti e visualizzo il
traguardo che mi aspetta.
2Prova questoUn lavoro che mi d fiducia inpreparazione di una 42K 4x5.000
con recupero 1.000. Corro i 5 km a
un ritmo di qualche secondo pi
veloce del ritmo maratona e il
recupero 10 pi lento.
3 Colazione per tempoFaccio colazione circa due ore e
mezzo prima dello start della gara.
Solitamente mi limito a sei fette
biscottate con miele o marmellata,
un bicchiere dacqua e un caff.
MICOL RAMUNDO
DOPOLA GARA
COSA FARE
SETT. 1 Riposo o cross training (pratica di sport alternativi alla corsa).
SETT. 2Corri alcuni chilometri facili di recupero a giorni alterni, per unchilometraggio settimanale pari al 20-30% di quello massimo raggiuntoprima della gara.
SETT. 3 Corri in modo da raggiungere un chilometraggio settimanale pari al 50%di quello massimo raggiunto prima della gara. Mantieni un ritmo facile.
SETT. 4Puoi correre in modo da raggiungere un chilometraggio settimanale parial 90% o anche corrispondente a quello massimo raggiunto prima dellagara, ma cerca di correre facile e prenditi almeno un giorno di riposo.
SETT. 5+ Gradualmente inizia a introdurre i lavori di prove ripetute o di tempo run,soprattuto se stai pensando di partecipare presto a una gara pi breve.
Oltre il traguardoCOME TORNARE AD ALLENARSI DOPO UNA GARA LUNGA IN MODO FACILE