salvatore sasso headmaster 138° circolo “g.b. basile” rome... · acute o croniche difficoltà...
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Salvatore Sasso
Headmaster 138° Circolo “G.B. Basile”
Rome, November 3-5 2010
No single country, by itself, hasthe right solution or the experienceto find it.
SWEDEN
BULGARIA
ROMANIA
CYPRUS
SLOVENIA
TURKEY
ITALY
Individual Support
Plan
ChildObservation
Strategies ofimplementation
Risk factors in learning, reading and writing in pre-primary school Difficulties in language development:
- confusion about sound perception- incomplete sentences- inadequate syntax.
Risk factors in learning, reading and writing in pre-primary school Inadequate phonological control:
- substitution of letters such as s/z - r/l - p/b- omission of letters and parts of words- inadequate use of words in a specific context- lack of ability in linguistic games- lack of ability in inventing simple stories- lack of ability in finding out rhymes or inventing them- lack of ability in isolating the first or last sound in a word
Difficulty in making metaphonological exercises:i.e. – “Sunday": if I take off “ day“ what will remain?
Risk factors in learning, reading and writing in pre-primary school Difficulty in copyng from a model and disorder on the
sheet space
Risk factors in learning, reading and writing in pre-primary school Disturbance in short-term memory
- difficulty in learning rhymes
Difficulty in attention
Difficulty in fine manuality
- stressed clumsiness in dressing, lacing up shoes, rearranging
Inadequate recognition of right/ left - difficulty in repeating rythmical sequences and in keeping time
Difficulty in reading and writing in primary school Disturbance in reading (decodifying): • deficit in visual abilities• deficit in phonological abilities • deficit in spelling abilities • mixed deficit
Disturbance in text comprehention • difficulty in cognitive – linguistics abilities (lessical, semantic...) • difficulty in controlling the comprehention process (low metacognitive level, problems
in short-term memory...)
Disturbance in writing• deficit in phonological abilities • deficit in spelling abilities • deficit in composition • difficulties in prassie ( the set of voluntary praxis movements made in order to achieve a
result or a goal)
Difficulty in making calculations in primary school• lessical deficit of number
• deficit in storing and recovering numerical facts
• deficit in the acquisition of number syntax (positional value)
• secondary deficit and visuo-spatial disorders
• deficit in problem solving
Nonverbal or visuo-spatialsyndrome of learning in primary school• discrepanza significativa tra abilit{ linguistiche
(conservate) e visuo – spaziali (compromesse), valutata attraverso la somministrazione della WISC-R.
• deficit nella memoria di lavoro visuo–spaziale
• alterazione della velocit{ e della correttezza nella processazione dello stimolo visivo
• alterazione dei processi di attenzione visiva associato disturbo di apprendimento nelle abilità di calcolo e/o soluzione di problemi.
emotions
relationships
Cognitive development
Strategies and methods ofcognition
(metacognition)
Target ofobservation
Child Observationto identifylearning
difficulties
Templatesof
observation
ChildDevelopoment
Checklist
(Sasso, 2007)
International Classification of
functioning disability and
health for Children and Youth
(WHO, 2007)
Questionnaires of selected codes from the draft version of the ICF-CY for use in the field trial:- Version 1.B, 3-6 years (for field trial purpose only);- Version 1.C, 6-12 years (for research purpose only)
Questionnaire of selected codes from the draft version of the C.D.C.- Version 3-6 years (for field trial purpose only);.
A common language for children and youth health
The choice of ICF-CY È uno strumento che consente di classificare le
problematiche di una persona alla luce dei fattori che bloccano lo sviluppo o che lo favoriscono
Child development strategy
Learning difficulty
FACILITATOR
BARRIERS
The individual body functions and structuresactivity/partecipation
Interaction between the child and the closeenvironment –activity/partecipation, environment
Interaction betweenpersons in the closeenvironment -environment
The indirect environment– service providers, environment
Macro-level: society, economy, laws, environment
Famiglia problematica, cultura diversa, situazione sociale difficile, culture e atteggiamenti ostili, scarsità di servizi e risorse…
A multidimensional model
Condizioni fisiche
Fattori contestuali
Ambientali Personali
Funzioni corporee
Strutture corporee
Attività personali Partecipazione sociale
Malattie varie, acute o croniche
Difficoltà a rivestire ruoli sociali di alunno, a partecipare alle situazioni social più tipiche nei vari ambienti e contesti
Scarsa autostima, reazioni emozionali eccessive, scarsa motivazione…
Scarse capacità di apprendimento, di applicazione delle conoscenze, di pianificazione delle azioni, di comunicazione…
Deficit visivi, motori, attentivi, di memoria
Mancanza di un arto, di una parte della corteccia…
ICF-CY: A multidimensional model combination of multiple vectors of functioning
Self Care
Cognition
Education
Social activitiesOverall
Mobility
Hearing
Vision
Why a version of ICF for children & youth? Nature and form of functioning in children are
different from adult
Child is a “moving target” in classification of function
Indicators of functional risk factors are crucial for prevention and early intervention
Conventions, laws and acts for right of children
1989 UN Convention on the Right of the Child: article 23
Standard Rules forEqualization ofOpportunities
Salamanca Statment on the Right to Education
Education for All-WorldEducation Forum
Different national Acts for education and health for person with disabilities
Child development in transactionalThe interactive ICF-model has
the potential to cover criticalaspects of child development
From dependency on othersfor all activities in infancytoward physical, social and psychological maturity and indipendence in adolescence
The child’s functioning is dependent on continuoustransactions with the proximal environment
The role of the phisical and social environment in crucial
Use of ICF-CY in intervention Profile of functioning, activities and partecipation to
complement/clarify diagnoses
Inclusion of environmental factors
Biopsychosocial framework of person- environmentinteraction as basis for individualized treatment planning
Clarifies roles of partecipant in intervention
Psychological point of view L’ICF ci insegna ad osservare le situazioni in modo globale
e interconnesso, mettendo in relazione i vari fattori
Costruzione e sviluppo dell’Identità
Azioni
Obiettivi
Motivazioni
Attribuzioni
Locus of control autostima
autoefficacia
Come organizzare l’individualizzazioneCaratteristiche dell’alunno
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11
12 13 14 15 16
Condizioni fisiche
Strutture corporee
Funzioni corporee
Attività personali
Partecipazione sociale
Fattori contestuali ambientali
Fattori contestuali personali
0= nessun problema, la situazione (la risorsa) può rimanere così com’è
1= lieve bisogno di individualizzazione
2= medio bisogno di individualizzazione
3= notevole bisogno di individualizzazione
4= fortissimo bisogno di individualizzazione
Categorie di risorse per l’individualizzazione
1. Organizzazione scolastica (tempi, routine, attività, formazione delle classi ecc.)
2. Gestione degli spazi e aspetti architettonici
3. Partnership e alleanze extrascolastiche (con gli operatori dei Servizi, degli EELL, con le famiglie, con l’associazionismo della comunit{)
4. Necessità formative e di aggiornamento specifico su competenze importanti per quel Bisogno
5. Necessità di documentazione, di scambio di esperienze, di presa di contatto con altre scuole che hanno sperimentato situazioni analoghe
6. Modalità didattiche ordinarie (modifiche)
7. Materiale didattico ordinario (modifiche)
8. Didattica individuale (in aggiunta alle precedenti e non in alternativa)
9. Materiale didattico individuale specifico
Categorie di risorse per l’individualizzazione
10. Interventi educativi formativi ordinari (ad esempio, attività rivolte all’autonomia per tutti gli alunni)
11. Interventi educativi formativi individuali (ad esempio, un percorso di insegnamento-apprendimento dell’uso di trasporto pubblico, solo per l’alunno disabile)
12. Interventi educativi relazionali ordinari (ad esempio, attività di alfabetizzazione socioaffettiva, o elaborazione del contratto formativo, o sviluppo di competenze interpersonali per tutti gli alunni
13. Interventi educativi relazionali individuali (ad esempio, un percorso di riconoscimento delle emozioni, di insegnamento-apprendimento delle capacit{ di autoregolare la collera, solo per l’alunno in difficolt{
14. Ausili o tecnologie di aiuto
15. Interventi riabilitativi
16. Interventi sanitari-terapeutici
Child Development Checklist- CDC (Sasso, 2007) L’osservazione è una sorta di modello strategico che
consente di evidenziare i legami tra esperienze, capacità, abilità e competenze che si formano, si strutturano, si sviluppano, si trasformano lungo l’arco vitale che, nel caso del bambino di scuola dell’infanzia e primaria può essere definito come life short (long) learning (short=childood)
L’osservazione è dunque non soltanto un mezzo, ma anche un fine, ossia il bisogno di evidenziare nella pratica quotidiana tutta l’informazione che consente di procedere alla costruzione dinamica del piano personalizzante delle attività educative
Cosa osservare: i contenuti da identificare
Ogni momento della giornata scolastica offre situazioni importanti di osservazione che consentono di costruire il profilo del bambino, alla luce della sua esperienza a casa e a scuola.
I contenuti principali consentono di elaborare la mappa personale del bambino.
Aree di osservazioneCura della persona
Mobilità
Compiti e richieste generali
Aree di vita principali
Interazioni e relazioni
interpersonali
Comunicazione
Apprendimento e applicazioni
delle conoscenze
Area dell’autonomia personaleCura della persona
mobilità
Compiti e richieste generali
Aree di vita principali
Area Relazionale
Interazioni e relazioni
interpersonali
Complesse Semplici
Area della comunicazione
Comunicazione Verbale Non-verbale
Area dell’apprendimento
Apprendimento e applicazione
delle conoscenze
Apprendimento di base
Applicazione delle conoscenze
Esperienze sensoriali
intenzionali
Template for an Individual Support Plan
WebsiteParents guide
Teachersguide
Strategies of implementationproject to prevent learning difficulties 1. Informazioni
sull’alunno2. Checklist
osservativa3. Comportamenti,
situazioni, contesti in cui l’alunno esprime le migliori capacità (punti di forza)e in cui è in difficoltà (Punti di debolezza)
4. Strategie adottate dalle scuola per affrontare il problema e le risorse già attivate
Collaborationbetween pre-prymaryand primary school
teachers
Knowledge of individual difficulties
by teachers
Reorientation ofpupils to new learning
processes
Overcome the lack of understanding
between PP and P school teachers
Overcome fear and uncertainty in the
new learning process
Overcome anyprejudice in the peer
group
The strategies of the project
To sharedindividual
support plan
From focus on
ourpractices
And ourprotocols
Salvatore Sasso
Headmaster 138° Circolo “G.B. Basile”
Rome, november 3-5 2010
IS IT POSSIBLE TO AVOID LEARNING
DIFFICULTIES TO THE LITTLE PUPILS?AND IF…HOW?
Specific Disorders of learning
Reading
CalculationOrthography
DYSLEXIA
DYSORTHOGRAPHY
COMBINED DISORDER
ORTHOGRAPHY + CALCOLATION
Nonspecific Disorders
of learning:Cognitive baggage borderline
Mental retardation
or any other
framework within which
are compromised
all Learning areas
(Personality Disorder)
DYSCALCULIA
Nonverbal disorder
or visuo-spatial
syndrome?
Attention-
Deficit/Hy
peractivity
Disorder
(ADHD)
DSA I DSA si caratterizzano generalmente per lentezza nell’elaborazione
dello stimolo; per un ritmo lento di apprendimento.
Si tratta di disturbi la cui diagnosi prevede l’esclusione di cause neurologiche alla base del problema (es. Paralisi Cerebrale Infantile, oppure un impedimento fisico), un deficit uditivo, un problema di natura emotiva;
è necessario anche escludere un generale ritardo di sviluppo come nel caso dell’insufficienza mentale.
Si tratta di disturbi caratterizzati inoltre da cambiamenti significativi nella manifestazione dei sintomi in relazione all’et{ (espressivit{ del disturbo, es. il controllo fonologico nel Disturbo Specifico di Linguaggio di tipo fonetico-fonologico; la tipologia degli errori nei disturbi della lettura, ecc.).
Difficoltà di apprendimento
Test intelletiviTest lettura/scritturaTest linguaggioTest visuo-spaziale-prassico
Colloquio anamestico
Competenze:Affettivo-relazionali
Cognitivemetacognitive
Compenze:Lettura/scritturaMetafonologiche
LinguisticheVisuo-Spaziali
Motorio-prassicheAttenzione
Memoria verbaleMemoria vsuo-spaziali
Disturbo specifico di apprendimento
Valutazione neuropsicologica/ neurolinguistica
Colloquio di risposta
Valutazione di orientamento DSA
Esame NeurologicoEEG
Esame OculisticoEsame Audiometrico
Altra valutazione
Valutazione Psicodiagnostica
sisi
no
si
no
Trasduttori
Sistema Cognitivo Centrale
Disturbo Specifico di Apprendimento (DSA)
Trasduttori
Sistema Cognitivo Centrale
Disturbo generalizzato di apprendimento
Trasduttori
Sistema Cognitivo Centrale
Disturbo di apprendimento da Deficit Sensoriale
Trasduttori
Sistema Cognitivo Centrale
Architettura funzionale del sistema cognitivo
Siste
ma
mo
du
lare
Siste
ma
mo
du
lare
Le Specificità del Sistema Cognitivo
L’assunzione di specificit{ si può effettuare solo se si ipotizza un’architettura “modulare” del Sistema Cognitivo e una “frazionabilit{ del suo funzionamento interno in componenti e processi specializzati di elaborazione.
Ambiente esterno
DEFINIZIONE
Clinici e ricercatori concordano nel ritenere che i/il deficit d’apprendimento sono “dominio-specifici”, nel senso che l’elaborazione di alcune informazioni è compromessa, anche se molto spesso verifichiamo la presenza di associazioni di deficit e vengono riferite relazioni significative tra domini differenti (es. Disturbo in Lettura e Disturbo del Calcolo).
I DSA sono, QUINDI, disturbi evolutivi della scrittura, lettura e calcolo in assenza di patologie sensoriali, neurologiche, psichiatriche, cognitive e di gravi carenze dell’iter scolastico e socio culturali
Lo screening sicuramente non permette di parlare di Dislessia e quindi di fare una diagnosi
Evidenzia solo quei bambini che sono a rischio di avere (o sviluppare, se lo screening è fatto sui pre requisiti a 5 anni.) un disturbo come la Dislessia e che andrebbero quanto prima valutati dagli specialisti.
Per questo motivo si parla di: Falsi positivi =
Bambini che vanno male allo screening ma una volta fatta la valutazione completa risultano “sani”
Falsi negativi =
Bambini che riescono a superare lo screening nonostante la presenza di una difficoltà specifica che, in questo caso non è emersa.
Ogni istituzione scolasticapredispone,
con la partecipazione di tuttele sue componenti,
il Piano dell’Offerta Formativa.Il piano è la carta d’identità
di ogni scuola.
Il nostro P.O.F.vuole essere il documento che,
nel rispetto degli obiettivi generali ed educativi determinati a livello
nazionale,risponde alle esigenze
del contesto ambientalein cui è inserita la scuola
e si rivolge a:GENITORI
OPERATORI DELLA
SCUOLA
ORGANI SCOLASTICI
IN ACCORDO CON LA SCUOLA
IL Piano dell’Offerta Formativa
Principi a cui ci ispiriamo
PRINCIPIESSENZIALIDEL P.O.F
LEGALITÀ
RICERCA
PROGETTUALITÀ
SOLIDARIETÀ
Best practices at Basile School Inclusion Project of all children
Psychomotricity in swimming-pool
Progetto “Ponte”
Strategia Bandinelli
Attività di formazione
In classe con il cervello, la
mente e il corpo
Questionario informativo
sull’organizzazione della
didattica, dei processi di
insegnamento-apprendimento
e di valutazione-
autovalutazione
Individuazione e osservazione
in classe dei disturbi di
apprendimento e dei casi di
disagio
Sportello psicologico di
ascolto
Gruppi di lavoro operativi
genitori-insegnanti
Consulenze familiari
Riflessione sulla didattica
implicita
ICF-CY
Checklist per codificare il
profilo di funzionamento di
una persona e identificare se
l’ambiente in cui è inserita è
per lei una barriera o un
facilitatore
Il Progetto
I CARE
Multidimensionalità
e Pluralità
Il progetto personalizzato per
il bambino con disabilità alla
luce della classificazione ICF-
CY
PDF Visione condivisa
PEI
Piano Personalizzato
dell’alunno
IPDA
Questionario osservativo per
l’Identificazione Precoce delle
Difficoltà di Apprendimento
nei bambini di 5 anni
Équipe medico-psico-socio-
pedagogica del Progetto “I
CARE”
Municipio-ASL-Scuola
Formazione per i docenti e i
genitori
Strumenti Risorse Obiettivi
Inclusive education
Adattamento
Del
Curricolo
attraverso
obiettivi
Delle
strategie
di
insegnamento
Dei contesti
in cui
avviene
l’apprendimento
aggiuntivi semplificati alternativi
Aggiunta
di input
(aiuti)
Modifiche
nelle
Risposte
(output)
dell’alunno
Dove? Quando? Con chi?
Hidden Curriculum Nell’espressione didattica implicita possono
essere racchiuse tutte quelle dimensioni che compongono il "setting formativo" entro il quale si sviluppa l’azione intenzionale del docente; tra di esse si possono richiamare:
la gestione dello spazio, in relazione sia alla varietà e alle caratteristiche degli ambienti impiegati nell’azione didattica, sia alla strutturazione dello spazio aula (disposizione dei banchi, arredi, allestimento di angoli o spazi dedicati, collocazione dei materiali didattici, ….);
La didattica implicita la gestione del tempo, in rapporto alla successione
del processo didattico (discipline, docenti, modalità di lavoro) e alla strutturazione più o meno distesa o concentrata delle attività didattiche;
le modalità di raggruppamento degli allievi, nell’alternanza di attivit{ individuali, di coppia, di piccolo gruppo, di grande gruppo;
La didattica implicita il grado di strutturazione delle proposte didattiche, in
relazione all’autonomia attribuita agli allievi nella gestione delle diverse attività;
le regole, dichiarate o meno, che strutturano le modalità di relazione e di funzionamento del gruppo classe;
i canali comunicativi attraverso cui si sviluppa la relazione tra insegnante e allievi, con particolare riguardo alla comunicazione non verbale e ai tratti prosodici e soprasegmentali della comunicazione verbale.
La formazione agli insegnanti
Corsi di formazione al personale della scuola e alle famiglie dedicati:
- Alla qualità delle strategie didattiche (metodo Bandinelli e Didattica metacognitiva)
Progetto di vita comprensivo dei percorsi di istruzione scolastica ed extra scolastica nell’ambito del territorio
Attività in rete tra scuole istituzioni associazioni (équipe medico-socio-psico-pedagogica)
Il progetto di vita è
Un pensare in prospettiva futura
Un pensare doppio
Immaginare, fantasticare, desiderare, aspirare, volere…
(pensiero caldo)
Preparare le azioni necessarie, prevedere le varie fasi, gestire i tempi, valutare i pro e i contro, comprendere le fattibilit{…
(pensiero freddo)
Esperienza formativa nei Gruppi Balint
Project “Anno Ponte” to help children aged 5 to pass in primary schoolNell’intento di:
1. facilitare il passaggio da parte degli alunni dalla scuola dell’infanzia alla scuola primaria,
2. individuare precocemente eventuali difficoltà e/o disturbi dell’apprendimento della letto scrittura e del calcolo,
3. motivare gli alunni alla partecipazione attiva nel processo di insegnamento apprendimento,
4. adottare metodologie che permettano di affrontare e superare eventuali ostacoli all’apprendimento,
5. effettuare la continuità educativo didattica tra la scuola dell’infanzia e la scuola primaria,
6. strutturare un ambiente di apprendimento adatto alle esigenze di ciascun fruitore dell’istituzione educativa,
si è scelto di organizzare e strutturare l’attività d’insegnamento-apprendimento, utilizzando strategie operative innovative.
Project “Anno Ponte” to help children aged 5 to pass in primary school
Finalità
Il Progetto ha voluto affrontare e possibilmente risolvere quelle problematiche che non permettono alla globalità degli alunni di raggiungere risultati adeguati alle loro potenzialità e che spesso non corrispondono alle effettive performance e competenze.
Obiettivi generali
Promuovere uno sviluppo integrato e adeguato a rendere l’individuo abile a rappresentare e fruire messaggi attraverso l’uso consapevole degli apprendimenti scolastici (internal locus of control).
Obiettivi specifici
Offrire situazioni e strumenti atti a impadronirsi dei requisiti necessari all’apprendimento, in un ambiente favorevole che coadiuvi l’azione educativa degli insegnanti.
Sviluppo:
- di attenzione,
- di memorizzazione,
- delle capacità decisionali,
- dell’efficienza intellettiva,
- della creatività,
- dell’impegno formativo e dell’organizzazione
metodica dello Studio.
Destinatari
tutti gli alunni delle classi Prime e di una sezione della scuola dell’infanzia dell’Istituto.
Sono stati coinvolti 112 alunni.
Dettagli operativi
Tra le strategie metodologiche e didattiche troviamo quelle fondate sui principi educativi di Angela Carlino Bandinelli e di Giacomo Stella;
Ttnendo conto dei dati epidemiologici, dai quali si rileva che è altamente probabile che in qualsiasi classe ci siano alunni con disturbi specifici di apprendimento (DSA), è stato programmato il seguente percorso operativo:
Percorso operativo osservazione delle prestazioni considerate come
indicatori rischio
analisi delle produzioni, spontanee e indotte, degli alunni
valutazione formale delle stesse per l’individuazione dei soggetti che sono andate a far parte degli ambiti di intervento suddivisi per aree specifiche
progettazione di attività finalizzate ad interventi mirati al superamento delle difficoltà attraverso il potenziamento cognitivo
Percorso operativo progettazione di attivit{ volte all’utilizzo della
tecnologia informatica per gli alunni la cui prassia non è strumentalmente sufficiente all’esecuzione delle consegne didattiche
progettazione di attività finalizzate a permettere una adeguata evoluzione a quegli alunni che sono in situazione di eccellenza
applicazione di metodologie didattiche speciali (differenziate) per l’individualizzazione dell’insegnamento
Percorso operativo
Verifica dell’andamento progettuale programmato ogni due settimane circa attraverso il confronto tra gli insegnanti, sia della modalità metodologica attivata che della loro ricaduta sulla ricezione/produzione degli alunni.
Valutazione del processo di insegnamento/apprendimento attraverso check- listprescelte
Riprogrammazione adeguata all’evoluzione del percorso.
Monitoraggio, verifica e validazione del progetto
Il progetto è stato monitorato in corso di realizzazione.
Nel corso del progetto è stato osservato:
l’incidenza sullo sviluppo di tutte quelle abilit{ relative al metapprendimento, le competenze fonologiche, le competenze comunicative, capacità di lavorare in gruppo, la conoscenza dei contenuti, le competenze di base (scrittura, lettura, calcolo), la precisione nell’esecuzione delle consegne.
Processi e percorsi metacognitivi Vi sono tre elementi, collegati alla Teoria di Vygotskji,
rintracciati in una ricerca sul “Mal di scuola”, da me condotta, sulla relazione tra reazioni psicosomatiche e difficoltà di apprendimento, e che possono essere considerati nell’ambito della dislessia:
Una delle difficoltà maggiori dei bambini con ritardo cognitivo sta proprio nel non riflettere su quello che fanno o nel riflettere poco e molto superficialmente.
Processi e percorsi di insegnamento-apprendimento La competenza sociale prima e quella individuale dopo
si sviluppano in maniera proporzionata al grado di riflessione e di consapevolezza di quello che si sta facendo.
Quindi la scuola non può limitarsi al far apprendere, ma deve anche aiutare i bambini a riflettere su quanto stanno facendo (didattica metacognitiva).
Tre fondamentali elementi della teoria di Vygotskij
Clima positivo
Apprendimento socializzato nell’area di
sviluppo prossimale
Interiorizzazione della conoscenza
socializzata esterna al soggetto
Il ruolo della famiglia Anche il ruolo della famiglia è determinante sia
nell’acquisizione che nel mantenimento delle competenze metacognitive.
Il riconoscimento pubblico delle competenze acquisite è di fondamentale importanza nella valorizzazione dell’alunno.
Considerazioni Per gli insegnanti dovrebbe essere più facile
elaborare un Progetto di vita perché:
1. sanno analizzare una competenza richiesta da un contesto in una serie di abilità,
2. sanno costruire percorsi graduali di apprendimento di queste abilità,
3. sanno realizzare modalità di insegnamento-apprendimento orientate ai contesti e vissute direttamente nella realtà
Considerazioni …ma…
1. Per molti insegnanti è difficile orientarsi a un progetto di vita, forse, perché sono imprigionati nel dover “fare” un programma
2. Per alcuni genitori esiste la paura legata alle possibili frustrazioni che ne derivano
Elaborare queste “resistenze” è uno dei nostri obiettivi!