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Scuol @ IL NOSTRO GIORNALINO VINCE IL PREMIO “SCIANGUETTA” Legalità, Sant’Angelo all’Esca apre gli appuntamenti al ‘Di Prisco’ GIORNALE DI INFORMAZIONE SCOLASTICA DELL’ISTITUTO COMPRENSIVO “L. DI PRISCO” DI FONTANAROSA CON SEZIONI ASSOCIATE IN LUOGOSANO - PATERNOPOLI - S.ANGELO ALL’ESCA - TAURASI Il fondo L’iniziativa il due aprile in segno di amicizia nei confronti dei compagni speciali DIVERSE VOCI FANNO DOLCI NOTE Continua il potenziamento dell’offerta formativa con la prossima attivazione di moduli previsti nei PON patrimonio culturale e creatività digitale Si è svolto lo scorso 22 marzo il primo dei quat- tro appuntamenti in calendario per sensibiliz- zare gli alunni verso un tema molto importante e mai scontato: la legalità. Gli appuntamenti anche quest’anno si svolgeran- no in tutti i plessi e saranno partecipati da autorità civili, militari e religiose che insieme alla dirigente scolastica affronteranno il delicato tema e proveranno a rispondere a tutti i quesi- ti posti dagli alunni. Il ciclo di incontri è stato aperto quest’anno dal plesso di Sant’Angelo all’Esca. 3.0 TERESA STAIANO* News Numero 11 Aprile 2019 a cura della prof.ssa Maria Rosa Casparriello Autismo, tanti palloni blu nel cielo Nel canto VIII del Paradiso Dante incontra, nel cielo di Venere, Carlo Martello D’Angiò, giovane principe passato a miglior vita ancora nel fiore degli anni, di cui era stato amico. Tra i due il dialogo è appassio- nato e sincero, come solo tra veri amici avviene, e ad un certo punto si concentra sull’argomento che più sta a cuore ad entrambi. È Carlo a prendere l’iniziati- va, rivolgendo all’amico Dante una domanda per lui cruciale: “Or dì: sarebbe il peggio/ per l'omo in terra, se non fosse cive?”, ovvero: se gli uomini sulla terra non vivessero insieme, organizzati in società, vivrebbero meglio? Se non fossimo diversi gli uni dagli altri, ognuno con una capacità diversa, un talen- to peculiare da mettere a disposizione degli altri all’interno del consesso sociale, saremmo più felici? Possiamo riformulare la domanda in due sensi: si vive meglio da soli o insie- me? O, ancora: se fossimo tutti uguali, e gli altri foto- copia del proprio ego, potremmo mai essere felici? Mi piace ricorrere alla metafora dell’orchestra, visto che la nostra Scuola ne ha una davvero speciale: essendo l’unico Istituto Comprensivo in provincia di Avellino con doppio corso di strumento musica- le, la nostra orchestra com- prende ben otto strumenti diversi: pianoforte, violon- cello, flauto, fisarmonica, tromba, clarinetto, saxofo- no e percussioni. Ora, l’or- chestra è qualcosa di più di un insieme di strumenti: è la scoperta concreta, espe- rienziale, di quanto sia arricchente la diversità. Quando timbri differenti, linee melodiche diverse e ritmi variegati creano qual- cosa di bello, l’effetto viene percepito come piacevole; così nasce l’armonia, che è convivialità delle differen- ze. Ecco perché ancora Dante, questa volta nel canto VI del Paradiso, scri- ve che “diverse voci fanno dolci note”, verso che può davvero sintetizzare la nostra idea di Scuola. Questo significa che ognu- no deve riconoscere le capa- cità proprie e quelle altrui e deve essere riconosciuto dagli altri nella propria originalità. In tal modo ciascuno può percepire di essere importante e di avere bisogno anche dell’unicità dell’altro. In questi mesi abbiamo vissuto insieme, alunni, docenti, personale, famiglie, istituzioni e terri- torio, esperienze assai significative in tal senso, che questo ricco numero del nostro Giornalino racconta in un caleidoscopio di colo- ri: il Safer Internet Day, la campagna M’illumino di meno, le Giornate della Memoria e del Ricordo, il convegno su Memoria e pace, la Giornata Il nodo blu contro il bullismo, il Ricordo delle vittime delle mafie, il flashmob per la Giornata di sensibilizzazio- ne alla consapevolezza dell’autismo, gli incontri sulla Legalità in tutti i plessi, le visite e i viaggi di istruzione, i PON, l’incon- tro con i Vigili del fuoco e altro ancora. Tutte tessere di un mosaico di emozioni che ci rendono entusiasti di camminare insieme per costruire ogni giorno un po’ di più, con umiltà e impe- gno, una Scuola davvero inclusiva. *dirigente scolastica “L. Di Prisco” Il 2 aprile abbiamo celebra- to la XII Edizione della Giornata Mondiale della Consapevolezza sull'Autismo,istituita dall'ONU nel 2007, aderen- do FLASH MOB – Un pallon- cino blu per ogni bambino autistico - Scuole irpine insieme per l’autismo, pro- mosso dal CTS di Avellino. Una adesione la nostra che vuole sottolineare la volontà di impegnarsi sem- pre di più nell'essere una scuola inclusiva e attenta ai “bambini speciali”.La nostra linea non è infatti basata su una generica sensibilizzazio- ne ma sulla formazione di tutto il corpo docente. In foto: gli alunni liberano al cielo dei palloncini blu come segno di attenzione e spon- tanea amicizia nei riguardi dei loro compagni speciali. AN EXPERIMENTAL SCHOOL PROJECT PATERNOPOLI HIGH SCHOOL Our school participa- ted to an experimental school project this year. Cosmo Radio, a local radio station of Taurasi, a small town nearby, asked us to write and perform theatrical pieces, songs, or short sketches which could be useful and interesting for radio listeners. While the first grade wrote and performed amu- sing short acts, the second and third gra- des performed some local folk songs such as: “OI MA’, CHE SUONI E CHE BALLI!”, “M’AGGIA ‘NZORA’”, “NGOPPA FRICIENTO”, and “LA FRASCAIOLA”. We sang and performed our repertoire live on Radio Cosmo. It was very exciting and emo- tional knowing that radio listeners from all over the world could listen to us on the Internet. We enjoyed this project very much because we learnt many things about how to act and sing on a radio and, above all, how to regulate our voices for the radio listeners. We hope to have a similar school project next year. Third class – High school Paternopoli

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Page 1: Scuol @ News 3 … · convegno su Memoria e pace, la Giornata Il nodo blu contro il bullismo, il Ricordo delle vittime delle mafie, il flashmob per la G ior n at d se bl z - n e alc

Scuol@

IL NOSTRO

GIORNALINO

VINCE

IL PREMIO

“SCIANGUETTA”

Legalità, Sant’Angelo all’Esca apre gli appuntamenti al ‘Di Prisco’

GIORNALE DI INFORMAZIONE SCOLASTICA DELL’ISTITUTO COMPRENSIVO “L. DI PRISCO” DI FONTANAROSA CON SEZIONI ASSOCIATE IN LUOGOSANO - PATERNOPOLI - S.ANGELO ALL’ESCA - TAURASI

Il fondo L’iniziativa il due aprile in segno di amicizia nei confronti dei compagni specialiDIVERSE VOCIFANNO DOLCI

NOTE

Continua il potenziamento dell’offerta formativa con la

prossima attivazione di moduliprevisti nei PON patrimonio culturale e creatività digitale

S i è s v o l t o l o s c o r s o 2 2m a r z o i l p r i m o d e i q u a t -t r o a p p u n t a m e n t i i nca lendar io per sens ib i l iz -z a r e g l i a l u n n i v e r s o u ntema molto importante emai scontato: la legal ità. G l i a p p u n t a m e n t i a n c h eq u e s t ’ a n n o s i s v o l g e r a n -n o i n t u t t i i p l e s s i es a r a n n o p a r t e c i p a t i d aa u t o r i t à c i v i l i , m i l i t a r i erel igiose che insieme al lad i r i g e n t e s c o l a s t i c aaffronte ranno i l d e l icatot e m a e p r o v e r a n n o arispondere a tutti i quesi-t i p o s t i d a g l i a l u n n i . I lc i c l o d i i n c o n t r i è s t a t oa p e r t o q u e s t ’ a n n o d a lp l e s s o d i S a n t ’ A n g e l oal l ’Esca.

3.0TERESA STAIANO*

NewsNumero 11

Aprile 2019

a c u r a d e l l a p r o f. ss a M a r i a R o sa C a sp a r r i e l l o

Autismo, tantipalloni blu nel cieloNel canto VIII del Paradiso

Dante incontra, nel cielo diVenere, Carlo MartelloD’Angiò, giovane principepassato a miglior vitaancora nel fiore degli anni,di cui era stato amico. Tra idue il dialogo è appassio-nato e sincero, come solotra veri amici avviene, e adun certo punto si concentrasull’argomento che più staa cuore ad entrambi. ÈCarlo a prendere l’iniziati-va, rivolgendo all’amicoDante una domanda perlui cruciale: “Or dì: sarebbeil peggio/ per l'omo interra, se non fosse cive?”,ovvero: se gli uomini sullaterra non vivessero insieme,organizzati in società,vivrebbero meglio? Se nonfossimo diversi gli unidagli altri, ognuno con unacapacità diversa, un talen-to peculiare da mettere adisposizione degli altriall’interno del consessosociale, saremmo più felici?Possiamo riformulare ladomanda in due sensi: sivive meglio da soli o insie-me? O, ancora: se fossimotutti uguali, e gli altri foto-copia del proprio ego,potremmo mai essere felici?Mi piace ricorrere allametafora dell’orchestra,visto che la nostra Scuolane ha una davvero speciale:essendo l’unico IstitutoComprensivo in provinciadi Avellino con doppiocorso di strumento musica-le, la nostra orchestra com-prende ben otto strumentidiversi: pianoforte, violon-cello, flauto, fisarmonica,tromba, clarinetto, saxofo-no e percussioni. Ora, l’or-chestra è qualcosa di più diun insieme di strumenti: èla scoperta concreta, espe-rienziale, di quanto siaarricchente la diversità.Quando timbri differenti,

linee melodiche diverse eritmi variegati creano qual-cosa di bello, l’effetto vienepercepito come piacevole;così nasce l’armonia, che èconvivialità delle differen-ze. Ecco perché ancoraDante, questa volta nelcanto VI del Paradiso, scri-ve che “diverse voci fannodolci note”, verso che puòdavvero sintetizzare lanostra idea di Scuola.Questo significa che ognu-no deve riconoscere le capa-cità proprie e quelle altrui edeve essere riconosciutodagli altri nella propriaoriginalità. In tal modociascuno può percepire diessere importante e di averebisogno anche dell’unicitàdell’altro. In questi mesiabbiamo vissuto insieme,alunni, docenti, personale,famiglie, istituzioni e terri-torio, esperienze assaisignificative in tal senso,che questo ricco numero delnostro Giornalino raccontain un caleidoscopio di colo-ri: il Safer Internet Day, lacampagna M’illumino dimeno, le Giornate dellaMemoria e del Ricordo, ilconvegno su Memoria epace, la Giornata Il nodoblu contro il bullismo, ilRicordo delle vittime dellemafie, il flashmob per laGiornata di sensibilizzazio-ne alla consapevolezzadell’autismo, gli incontrisulla Legalità in tutti iplessi, le visite e i viaggi diistruzione, i PON, l’incon-tro con i Vigili del fuoco ealtro ancora. Tutte tesseredi un mosaico di emozioniche ci rendono entusiasti dicamminare insieme percostruire ogni giorno un po’di più, con umiltà e impe-gno, una Scuola davveroinclusiva.

*dirigente scolastica“L. Di Prisco”

Il 2 aprile abbiamo celebra-t o l a X I I E d i z i o n e d e l l aG i o r n a t a M o n d i a l e d e l l aC o n s a p e v o l e z z as u l l ' A u t i s m o , i s t i t u i t adall'ONU nel 2007, aderen-do FLASH MOB – Un pallon-cino blu per ogni bambinoa u t i s t i c o - S c u o l e i r p i n einsieme per l ’autismo, pro-mosso dal CTS di Avel l ino.Una adesione la nostra chev u o l e s o t t o l i n e a r e l avolontà di impegnarsi sem-p r e d i p i ù n e l l ' e s s e r e u n ascuola inclusiva e attenta ai“bambini speciali”.La nostralinea non è infatti basata suuna generica sensibilizzazio-ne ma sul la formazione d itutto i l corpo docente. Infoto: gl i a lunni l iberano alcielo dei palloncini blu comesegno di attenzione e spon-tanea amicizia nei r iguardidei loro compagni speciali.

AN EXPERIMENTAL SCHOOL PROJECT

PATERNOPOLI HIGH SCHOOLOur school participa-ted to an experimentalschool project thisyear. Cosmo Radio, alocal radio station ofTaurasi, a small townnearby, asked us towrite and performtheatrical pieces,songs, or short sketcheswhich could be usefuland interesting forradio listeners. Whilethe first grade wroteand performed amu-sing short acts, thesecond and third gra-des performed somelocal folk songs suchas: “OI MA’, CHESUONI E CHEBALLI!”, “M’AGGIA‘NZORA’”, “NGOPPA

FRICIENTO”, and “LAFRASCAIOLA”. Wesang and performedour repertoire live onRadio Cosmo. It wasvery exciting and emo-tional knowing thatradio listeners from allover the world couldlisten to us on theInternet. We enjoyedthis project very muchbecause we learntmany things about howto act and sing on aradio and, above all,how to regulate ourvoices for the radiolisteners. We hope tohave a similar schoolproject next year.Third class – Highschool Paternopoli

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“Memoria e pace”, un convegnoper ricordare l'orrore delle foibe

Foibe. In un'atmosfera digrande partecipazione ecommozione si è tenuto IL22 febbraio scorso, nellasala auditorium di via Diaza Fontanarosa, i l conve-gno “Memoria e pace”.L'iniziativa, volutadall ’Associazione cultura-le Fontanarosa Comunità-Prof. Giuseppe Zollo, dalComune e dall ' Istituto “L.Di Prisco” è stata organiz-zata per diffondere tra lenuove generazioni laconoscenza dei tragicieventi che coinvolsero -sullo scorcio del secondoconflitto mondiale - centi-naia di migliaia di ital iani,abitanti dell ’ Istria, diFiume e della Dalmazia, alasciare le loro case, spez-zando secoli di storia e ditradizioni. A raccontarel' immane tragedia ad unaplatea composta non solodi studenti ma anche digenitori, rappresentantiistituzionali e ospiti , i ldott. Petroccione –Presidente FontanarosaComunità, l 'assessoreall ' istruzione Capobianco,la prof.ssa Staiano, diri -gente scolasticodell'Istituto comprensivo

2 Scuol@ 3.0News

L’evento s i è tenuto ne l la sa la aud i to r ium d i Fontanarosa

“Di Prisco” e i l dott. Fiumestudioso del II confl ittomondiale. “La mia propo-sta è quella di celebrare inun'unica data la Giornatadella memoria e i l Giornodel Ricordo per sottolinea-re come queste due trage-die abbiano un'unicamatrice: i l male” – haosservato Petroccione

dopo i saluti ai presenti ei l benvenuto all 'ospitedella serata, la sig. Ferri,f igl ia del compianto avvo-cato Ferri già tenente deibersaglieri e f igura di r i l ie-vo nella cattura di nume-rosi ufficial i al servizio delmaresciallo Tito.Emozionante poi i l r icordoofferto ai presenti dall 'as-

sessore Capobianco che hacondiviso l 'esperienza diun'amica di famiglia riusci-ta a scampare agli orroridelle foibe e dello studio-so, dott. Franco Fiume cheha interagito con la plateanon solo raccontando i lfrutto dei suoi studi e lenumerose testimonianzeraccolte in tanti anni di

vita vissuta nella VeneziaGiulia ma anche presentan-do un docufilm sull 'orroredelle foibe. Ricordiamoche i l 'Giorno del Ricordo'è stato istituito con Leggedello Stato n.92 del 30marzo 2004, i l f ine è quel-lo di conservare e rinnova-re la memoria della trage-dia degli ital iani e di tuttele vittime delle foibe, del-

l 'esodo dalle loro terredegli istriani, f iumani edalmati nel secondodopoguerra e della piùcomplessa vicenda delconfine orientale.“Memoria è pace – haesordito la DS, prof.ssaStaiano – nel senso checonservare i l r icordo ditutti gl i orrori significalavorare e operare nelsolco della pace, affinchéqueste immani tragedienon accadano più. Sonoconvinta che la memoriastorica possa essere l infadi una convivenza civi lepiù consapevole e acco-gliente. Auspico che dainostri ragazzi venga fuoriuna nuova classe dirigen-te che argini sempre piùl' ignoranza”. Infine, una menzione par-ticolare va fatta al toccan-te lavoro di r icerca sullefoibe, a tratti presentatoanche in l ingua inglese,offerta al la platea daglialunni delle classi terzedella scuola secondaria diI grado di Fontanarosasotto l 'attenta egida deiprofessori Tomasetti, Galae Uva.

redazione

comando nemico. Il plotone di Ferri penetròcon impeto inarrestabilen e l Q u a r t i e r G e n e r a l eposto in una caverna for-tificata”. Qui Ferri trovò la divisa digala di Tito, il berretto ediverse armi. N o t a z i o n e c u r i o s a , s u lt a v o l o e r a p r o n t a u n afumante e r icca colazio-n e , s e g n o c h e i l f u t u r odittatore era fuggito dapochi minuti. Il giovane e ardimentosotenente procedette a l lacattura di diversi ufficialic o m u n i s t i e c o s t r i n s e iprigionieri ad indicare lazona in cui il maresciallopoteva essersi rifugiato.Il tutto fu comunicato alComando ed ebbe iniz iol’inseguimento deifuggiti-vi.

Tutto lasciava presagire ilsuccesso dell’operazione,un esito che avrebbe cam-biato il corso della storia,ma le truppe italo – tede-sche non avevano chiusoil varco a valle nonostan-te le tempestive comuni-c a z i o n i d i F e r d i n a n d oFerri che, intanto, conti-nuava il suo inseguimentoe si ritrovò nella zona incui due ali ditruppe italia-ne e tedesche stazionava-no senza essere riuscite achiudere il varco. I l t e n e n t e fe r m ò l a s u agenerosa corsa e si lasciòandare ad una vera e pro-p r i a e s p l o s i o n e d ’ i r a i nd i r e z i o n e d e g l i u f f i c i a l itedeschi. Tito aveva avuto, intanto,i l t e m p o d i r i f u g i a r s iverso il Montenegro. La chiusura del varco e il

conseguente arresto delmaresciallo avrebbe com-portato un diverso desti-no di popolazioni ancoraoggi protagoniste di lotteferoci tra diverse etnie eavrebbe anche evitato lavergogna del le Foibe. E’tristemente noto, infatti,che dopo i l 25 aprile del1945, il IX Corpus dei par-t i g i a n i d i T i t o o p e r ò l ac o m p l e t a d i s t r u z i o n edelle popolazioni italianed e l l ’ I s t r i a e d e l l aD a l m a z i a c o s t r i n g e n d oa l l ’ e s i l i o c e n t i n a i a d imigliaia di persone e mas-sacrandone circa trecen-tomila attraverso prati -che terribili che accomu-nano il regime di Tito allae f f e r a t e z z a d e l l aGermania nazista. E’ anche il caso di sottoli-neare che, oltre i cittadinii t a l i a n i , T i t o m a s s a c r òanche un rilevante nume-r o d i s l o v e n i e b o s n i a c ic h e a v e v a n o a d e r i t o a lgoverno fascista di AntePavelic.I n t a n t o , a l l a f i n e d e l l aguerra, Josip Broz (Tito),ricordò l’impresa dell’av-vocato Ferri e lo inclusenel l ’elenco dei cr iminal id i g u e r r a c o n l ’ a s s u r d ap r e t e s a c h e l e a u t o r i t àitaliane lo consegnasseroa l s u o R e g i m e .Naturalmente i l governoitaliano non diede seguitoalla vendicativa richiestadel dittatore e Ferri, chei n t a n t o e r a t o r n a t o i nItalia a Taurasi, si dedicoal l ’att iv i tà forens e e fua v v o c a t o d i s u c c e s s ooltre che padre di fami-glia esemplare”.

redazione

Una vera e propria rivelazione...Curiosità: l’episodio che avrebbe potuto cambiare il corso della storia

E n o n s o n o m a n c a t i ,a l l ’ interno del conve-g n o , v e r e e p r o p r i er ivelaz ioni che hannoc o l p i t o i l p u b b l i c o i nsala e gli alunni stessi.S i t ratta del la not iz iadelle gesta di un valo-r o s o t e n e n t e d iTa u r a s i , i l c o m p i a n t oavvocato Ferri. E’ statop r o p r i o i l n i p o t e ,Giovanni Di Pr isco, aportare al l ’attenzionedei presenti un articoloa f i r m a d i A n t o n i oPolidoro r iportato sulC o r r i e r e - q u o t i d i a n od e l l ’ I r p i n i a . N o i v iriproponiamo un ampiostralcio tratto propriodal pezzo di Polidoro.

“ L’ a v v o c a t o M a f f e i d iantica, dist inta famigl iat a u r a s i n a , h a r a c c o l t ocirca venti anni or sono iracconti di guerra dell’av-vocato Ferri, suo amico ec o n c i t t a d i n o . S u a l c u n ifogli dattiloscritti Maffeir a c c o n t a u n e p i s o d i oc h e , s e a v e s s e p r e s o l ap i e g a g i u s t a , a v r e b b ec a m b i a t o i l c o r s o d e l l astoria in tutta la marto-riata zona che si affaccias u l l ’ a l t r a s p o n d ad e l l ’A d r i a t i c o e c h e h av i s s u to u n i n c red i b i le et o t a l e s c o n v o l g i m e n t odella sua geografia politi-ca. L’episodio riveste unap a r t i c o l a r i s s i m a i m p o r -t a n z a p e r c h é a t t i e n eall’avventurosa esistenzad e l m a r e s c i a l l o T i t o ,detentore del duro regi-m e c o m u n i s t a c h e h agovernato per decenni laex Iugoslavia ed è statoo g g e t t o d i v e r i f i c h e s u

fonti britanniche e ameri-cane r i levate dal l ’esamedi pubblicazioni edite inSvizzera. Ferri fu avvocato di suc-c e s s o , p a t r o c i n a n t e i nCassazione, ed esercitò lasua professione fino allamorte sopravvenuta pre-m a t u r a m e n t e . E q u i ifatti.Dal 1941 al 1943 l’avvocatoF e r r i , a l l o r a g i o v a n et e n e n t e d e i B e r s a g l i e r i ,era di stanza in una zonadella Croazia che oggi s itrova in territorio bosnia-c o , p e r l a p r e c i s i o n e i nq u e l R e g n o d i C r o a z i a ,v o l u t o d a M u s s o l i n i . L azona era all’epoca teatrodi sanguinose lotte tra ipartigiani del marescialloTito e le truppe italiane,tedesche e croate lealiste.L e b a n d e t i t o i s t e e r a n os o s t e n u t e d a l l a G r a nB r e t a g n a e d a l l ’ U n i o n eS o v i e t i c a m e n t r e l aB o s n i a c e n t r a l e ( c o m eprecisa, con lo scrupolodello storico di razza, l’av-vocato Maffei) era sotto-posta per volontà italianaal governo collaborazioni-sta del Regno di Croazia.N e l l ’ a p r i l e d e l ’ 4 3 l aseconda armata italiana,in col laborazione con let r u p p e c o r a z z a t e t e d e -sche, decide di sferrare und u r i s s i m o a t t a c c o a l l ep o s i z i o n i d i B a n j a L u k aper annientare definitiva-mente le truppe del mare-sciallo Tito.L’accerchiamentosembròessere perfettamente riu-s c i t o . I l R e g g i m e n t oItaliano dei Bersaglieri sitrovò a precedere decisa-mente i tedeschi costrettia rallentare la marcia per

le obiettive diff icoltà dimanovra dei carri armatiin quel territorio monta-gnoso.Il plotone comandato dal-l ’ a v v o c a t o F e r r i f u i lprimo ad entrare a BanjaL u k a e f u a n c h e t r a iprimi a lanciarsi alla con-quista del territorio indi-c a t o d a g l i i n f o r m a t o r icome sede del comandod i T i t o . I l t e n e n t e Fe r r il a n c i ò i l s u o p l o t o n e i nu n a c a r i c a t r a v o l g e n t enell’intento di raggiunge-re il quartier Generale diTito.“ D o p o a v e r s fo n d a t o l elinee di difesa appressated a i c o m u n i s t i , s c r i v eLudovico Maffei, il repar-t o , b e n c h è i s o l a t o d a lresto delle truppe, riuscìa conquistare una monta-g n a s u c u i e r a p o s t o i l

Nella foto il maresciallo Tito

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The Holocaust and The Foibe Massacres

3 Scuol@ 3.0News

I n t h e m o n t h o fJ a n u a r y a n d F e b r u a r yo u r s c h o o l o r g a n i z e dt w o i m p o r t a n t m e e -t i n g s , o n e o n t h eH o l o c a u s t a n d t h eo t h e r o n t h e F o i b eM a s s a c r e s . T h eH o l o c a u s t , w h i c hc o m e s f r o m t h e G r e e kw o r d m e a n i n g “ w h o l e ,b u r n t ” w a s a d e v a s t a -t i n g g e n o c i d e d u r i n gWo r l d Wa r I I . T h eN a z i s s y s t e m a t i c a l l ye x t e r m i n a t e d a b o u ts i x m i l l i o n J e w s ,g y p s i e s a n d o t h e r p o l i -t i c a l o p p o n e n t s . A f t e rt h e s p e a k e r s h a de x p l a i n e d t h e h i s t o r i -c a l e v e n t s w e s a n gt w o s o n g s , o n e o fF a b r i z i o M o r o c a l l e d“ P e n s a ” a n d t h e o t h e rs o n g o f L a u r a P a u s i n i“ I l c o r a g g i o d i a n d a -r e ” . We a l s o r e a ds o m e b e a u t i f u l p o e m sf o r p e a c e i n E n g l i s h .T h e o t h e r m e e t i n g w a so n T h e F o i b eM a s s a c r e s , o r s i m p l yT h e F o i b e , w h i c h l i t e -r a l l y r e f e r s t o m a s s k i l -l i n g s b y w h i c h c o r p s e sw e r e t h r o w n i n t o f o i -b a s ( c a v e r n s o r d e e ph o l e s i n t h e g r o u n d ) .T h e s e m a s s a c r e s w e r ep e r p e t r a t e d m a i n l y b yYu g o s l a v P a r t i s a n s i nVe n e z i a G i u l i a , I s t r i aa n d D a l m a t i a , a g a i n s tt h e l o c a l I t a l i a n p o p u -l a t i o n , d u r i n g a n da f t e r Wo r l d Wa r I I .

Class i 3A e 3B – ScuolaSecondar ia d i pr imogrado d i Fontanarosa

If you want peacedeclare war

on your egoism,don't ask everything for yourself

look at your brother's needs. Fight any desire

to prevail over all others,the same desire that make you

boss aroundwhen you're playing

at home, at school, everywhere. If you want peacemake everybody

around youable to satisfy all his needs, able to talk and feel free!

Just as freeas you want to feel freeto talk, play and workto pray, love and live.

(This our poem for peace)

IF YOU WANT PEACE

Il 27 gennaio di ogni anno sicelebra la Giornata dellamemoria per non dimentica-re l’Olocausto. Venne istituita ufficialmen-te dalla Repubblica italiananel 2000 per ricordare l’or-rore della Shoah. Si è sceltaproprio questa data perchéil 27 gennaio del 1945 letruppe dell’Armata rossabuttarono giù i cancelli diingresso al campo di stermi-nio nazista di Auschwitz, inPolonia. Per ricordare l’or-rore della Shoah e soprat-tutto l’importanza di nonripetere certi orrori e stra-gi, vi presentiamo due poe-sie per non dimenticare mai.

redazione

Per non dimenticare ...LA PAURA

Di nuovo l’orrore ha colpito il ghetto,un male crudele che ne scaccia ogni altro.La morte, demone folle, brandisce una

gelida falceche decapita intorno le sue vittime.

I cuori dei padri battono oggi di paurae le madri nascondono il viso nel grembo.La vipera del tifo strangola i bambinie preleva le sue decime dal branco.Oggi il mio sangue pulsa ancora,

ma i miei compagni mi muoiono accanto.Piuttosto di vederli morire

vorrei io stesso trovare la morte.Ma no, mio Dio, noi vogliamo vivere!Non vogliamo vuoti nelle nostre file.Il mondo è nostro e noi lo vogliamo

migliore.Vogliamo fare qualcosa.

E’ vietato morire!

Ev a P i c k o vá

UN PAIO DI SCARPETTE ROSSEC’è un paio di scarpette numero ventiquattro

quasi nuove:sulla suola interna si vede ancora la marca di

fabbrica ‘Schulze Monaco’.C’è un paio di scarpette rosse

in cima a un mucchio di scarpette infantilia Buckenwald

erano di un bambino di tre anni e mezzochi sa di che colore erano gli occhi

bruciati nei fornima il suo pianto lo possiamo immaginare

si sa come piangono i bambinianche i suoi piedini li possiamo immaginare

scarpa numero ventiquattroper l’ eternità

perché i piedini dei bambini morti non crescono.C’è un paio di scarpette rosse a Buckenwald

quasi nuoveperché i piedini dei bambini morti

non consumano le suole.Joyce Lussu

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Palatucci, Trieste e laRisiera di San Sabba!

Gli alunni della classe quarta della scuola primaria di Fontanarosa presentano la loro ricerca storica

4Scuol@ 3.0News

Gli alunni della classe IV B della scuola primaria di Fontanarosa, inoccasione della “Giornata della memoria” per non dimenticare, parten-do dalla figura di Giovanni Palatucci, irpino nato a Montella il 13 maggio

del 1909, Questore in Fiume, personaggio noto per aver salvato daicampi di sterminio nazisti moltissimi ebrei e cittadini italiani, hannoavuto modo di conoscere la “Risiera di San Sabba” ubicata in Triestenella strada all’eroe dedicata, immobile che da deposito di “pilatura diriso” divenne dapprima campo di prigionia provvisorio per militari ita-liani e successivamente campo di deportazione dell’Europa meridionaleper lo smistamento dei deportati diretti in Germania e Polonia, nonché

forno crematorio, unico in Italia. Nel 1965 la Risiera fu dichiarata Monumento Nazionale quale esempio di“Lager Nazista In Italia “ e dal 1975 “Civico Museo della Risiera di SanSabba” che ospita una mostra fotografica permanente e oggetti apparte-

nuti agli ebrei triestini. Le foto della Risiera e di alcuni oggetti, fanno parte della ricerca esegui-ta dagli alunni a ricordo di tanti detenuti che tra il 1943 e il 1945 sonostati torturati e uccisi a causa dell’odio razziale o di ideali politici.

Il padre di Giovanni Palatucci lo avrebbe volutoavvocato in Irpinia, ma lui, dopo il Liceo era partito

per il servizio militare in Piemonte. Di stanza aMoncalieri, aveva sì completato gli studi di

Giurisprudenza a Torino, laureandosi a 23 anni conuna tesi in Diritto penale, ed aveva anche superatogli esami per Procuratore legale, ma l'avvocatura

non lo entusiasmava. Ai primi del 1938 venne "esilia-to" alla Questura di Fiume dove divenne

Commissario e poi Questore reggente, con laresponsabilità dell'Ufficio stranieri. Grazie a questoruolo, con le leggi razziali in vigore, svolse con granrischio personale un'intelligente attività a favore di

ebrei italiani e stranieri. È stato calcolato che,distruggendo archivi e procurando documenti falsi,abbia, nel giro di sei anni, salvato dalla deportazio-ne (anche con la collaborazione di uno zio, vescovodella Diocesi di Campagna) almeno cinquemila per-

sone. Palatucci continuò la sua generosa attivitàanche durante l'occupazione nazista di Fiume. Ad

un certo momento il C.L.N. fiumano, nel qualePalatucci era entrato con il nome di dott. Danieli, fu

informato che i nazifascisti avevano cominciato asospettare della sua attività; a Palatucci fu consiglia-to di mettersi in salvo, ma lui rifiutò: una sua fuga,

disse, avrebbe messo in difficoltà i sottoposti che loavevano aiutato. Arrestato nella sua casa, il 13 set-tembre del 1944, dalla polizia di sicurezza germani-ca, il Questore di Fiume - che non aveva fatto nominonostante le torture - fu condannato a morte per"cospirazione e intelligenza con il nemico". La penafu poi commutata nella deportazione e, quaranta

giorni dopo l'arresto, Giovanni Palatucci entrava nelcampo di Dachau con il numero di matricola 117826.Vi sarebbe morto, in seguito agli stenti e alle sevizie.

PALATUCCI

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Progetto sicurezza, l’incontro con iVigili del Fuoco a Paternopoli

Nell’ambito del ProgettoSicurezza, il 9 aprilescorso gli alunni e idocenti della scuolaPrimaria di Paternopolihanno incontrato unadelegazione delComando Provinciale deiVigili del Fuoco diAvellino. Gli alunni sonostati impegnati nell’atti-vità di informazione suicompiti operativi ed isti-tuzionali dei Vigili delfuoco e sull’importanzadel loro lavoro nella col-lettività. Scopo dell'ini-ziativa anche quello diformare ed educare igiovani a comportamen-ti che siano improntatialla solidarietà, collabo-razione ed autocontrol-lo. A conclusione dell’at-tività formativa e dimo-strativa gli alunni hannovisionato anche i mezzi ele relative attrezzaturein dotazione.

redazione

5Scuol@ 3.0News

L’iniziativa riservata agli alunni della scuola primaria si è svolta lo scorso 9 aprile

Impegno e allegria per il progetto di giornalismoradiofonico promosso da CRT Radio

sommato è andatabenissimo. Prima di farela diretta pre-semifinale,abbiamo provato tantis-simo, cosi tanto cheabbiamo fatto 30 minutidi ritardo, ma la prova èandata benissimo, soloalcuni dovevano ripeteredi più, ma per essere laprima prova è andatabenissimo secondo me.Prima delle semifinaliabbiamo fatto tantealtre prove anche in clas-se. Nel corso del tempotutto è iniziato a cambia-re: le parti e i posti asse-gnati sono iniziati a cam-biare, ma noi non cisiamo arresi e abbiamomantenuto fino alla fine.Arrivati al giorno dellesemifinali eravamo tuttiin ansia, ma ci siamofatti coraggio a vicendae siamo andati.Eravamo vestiti con

Prosegue con allegria eimpegno il progetto digiornalismo radiofonicodedicato agli alunni dellasecondaria che si svolgeda novembre nel nostroplesso. Con le finali alleporte, i ragazzi racconta-no la loro esperienza e sipreparano ad affrontarel'ultima tappa. “Per me èstata un esperienza bel-lissima - ci diceMichelangelo, alunnodella classe II diFontanarosa - nonostan-te le piccole difficoltàche si incontrano neldover fare un program-ma serio. Noi ci siamodivertiti tantissimo esotto sotto abbiamofatto divertire anche laprofessoressaCasparriello, nonostantesi arrabbiasse perchénon leggevamo con lagiusta dizione. Tutto

jeans, camicia e un fioc-chetto blu, che rappre-sentava il bullismo e leparti le avevamo messesu un cartoncino rossocon dietro il logo CRT.Alla fine delle semifinaliabbiamo vinto e siamopassati alle finali. Non cel’aspettavamo, maabbiamo vinto per 1punto sulla terza media.Per questo ringraziamola professoressa Gala ela professoressaCasparriello che contanta pazienza ci hannoseguito e ci hanno aiuta-to a preparare tutto.Adesso tutta la nostraattenzione è puntatasulla finale. Cerchiamo dimettere a punto unaidea vincente che abbiaa che fare sempre con ilnostro radio giornale e ilbullismo. Non abbiamointenzione ovviamente

di svelare quello che piùo meno comincia a pren-dere forma nelle nostreteste ma possiamo direche sarà una cosa un po’più divertente del pro-gramma che abbiamopensato per le semifina-li. Inutile dirlo: speriamodi vincere! E speriamo divincere non soltanto peruna nostra soddisfazio-ne personale ma ancheper le docenti che cihanno seguito e per l’in-tero plesso che rappre-sentiamo!” - concludeMichelangelo.Ricordiamo che a partiredal mese di Novembre,agli alunni delle tre classidella Scuola Secondariadi I grado partecipano alProgetto “Cosmo RadioTaurasi”, proposto gra-tuitamentedall’Associazione omoni-ma e approvato dal

Collegio dei Docentinella seduta dell’11 otto-bre, in quanto in sintoniacon le finalità formativedel PTOF d’Istituto, spe-cie in riferimento al rac-cordo fra Scuola eTerritorio e alla sinergiafra le Agenzie formativein esso operanti. Obiettivo del Progetto èfar compiere agli alunniun’esperienza concretadi giornalismo radiofoni-co che concorra alla loroformazione civica, socia-le, etica e culturale, conparticolare riferimento aitemi della Legalità e delBullismo.I volontaridell’Associazione orga-nizzano di volta in voltale attività presso i singoliplessi, allestendo unastazione radio con le pro-prie attrezzature. In que-sto modo gli studenti

possono vivere “in diret-ta” la costruzione di unprogramma radiofonico,apprendendo elementi diregia radiofonica, dicomunicazione e giorna-lismo web. Il Progetto siconcluderà con la parte-cipazione attiva deglialunni ad un programmaradiofonico loro dedica-to presso la sede centra-le dell’istituto, che pre-mierà il reportage radio-giornalistico più efficace.Dopo le selezioni dellasemifinale, sono appro-dati alla finale di finemaggio la classe II diFontanarosa, la classe Idi Taurasi, la classe III diLuogosano, la pluriclassedi Sant'Angelo all'Esca,la II e III media diPaternopoli.

Classe II secondaria di I grado -Plesso di Fontanarosa

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Safer Internet Day e cyberbullismo 2019

I l 5 febbraio scorso, intutti i plessi dell ' Istituto,si sono tenuti momenti diapprofondimento con lafinalità di promuovere unuso più sicuro e responsa-bile del web e delle nuovetecnologie. L' iniziativa, come ognianno, si è svolta in occa-sione del Safer InternetDay (SID) l 'evento annua-le, organizzato a l ivellointernazionale con i l sup-porto della CommissioneEuropea nel mese di feb-braio.Nel corso degli anni, i lSafer Internet Day (SID) èdiventato un evento diriferimento per tutti gl ioperatori del settore, leistituzioni le organizzazio-ni della società civi le, arri -vando a coinvolgere, oggi,oltre 100 Paesi.L'edizione 2019 del SID è

6 Scuol@ 3.0News

5 febbraio: la Giornata Mondiale della Sicurezza in Rete

stata celebrata con i lmotto -"Together for abetter internet" - (Insiemeper un internet migliore) -ed è stata finalizzato a farrif lettere i ragazzi non

Bullismo e social media

Regole sul webPrima di accedere sul web, informa un adulto;

se sei o ti trovi in un pasticcio sulla rete, prendi esempio dal tuo errore e NON rifarlo mai più;

usa il cellulare per cose giuste e buone;

NON dare mai i tuoi dati personali a qualcuno(SCONUSCIUTO);

NON fare mai video e foto in cui sei imbranata/o,perché te ne puoi pentire!!!

Classe II - secondaria di I grado di Taurasi

solo sull ’uso consapevoledella Rete, ma sul ruoloattivo e responsabile diciascuno nella realizzazio-ne di internet come luogopositivo e sicuro.

Last Sunday, I met Debby a victim of bully.

Debby was twelve when she had this horrible experience. Now, she is happy and fourteen. The bully

was Nicola and his gang.

They were very mean sixteen years old boys and girls. A day, Debby was walking in a park of

London, when Nicola and his gang asked Debby for money, and her mobile phone ,but she ran

away. When she got home she was very upset and cried, but she didn’t tell her parents. Nicola, the

bull, put on Facebook some photo of Debby leaving a comment “Debby is a cowardly and stupid

girl”. At this point Debby told her teacher and family about the bullying. They called the police

and denounced Nicola and his gang.

De Maio Simone Raffaele - Classe IIIA Luogosano

Va detto infatti che i l temadella sicurezza online è diassoluta attualità, perchèparte della cronaca quoti-diana. Ma non tutti sonoesperti e sanno come indi-

viduare situazioni r ischio-se. Per questo motivo i l SIDpuò diventare l 'occasionegiusta per parlare confron-tarsi , discutere ed

approfondire dubbi econoscenze che possanoaiutare tutti noi ad educar-ci al l 'uso consapevole diinternet e degli strumentidigital i .Inoltre, in concomitanzacon i l SID, anche quest’an-no si è tenuta la giornatanazionale contro i l bull i -smo e i l cyberbull ismodenominata “Un Nodo Blu- le scuole unite contro i lbull ismo”, lanciata lo scor-so anno.Per l ’occasione, in tutte leclassi di ogni ordine egrado, sono stati organiz-zati eventi e/o attività diformazione e informazionedestinate agli alunni, alf ine di favorire una mag-giore conoscenza delletematiche per la preven-zione del bull ismo e delcyberbull ismo a scuola.

redazione

I #Supererrori aiutano a comprendere e conoscere meglio i pericoli della Rete, per approndire l’indirizzo web è:https://www.generazioniconnesse.it/site/it/super-errori/

SEI FORTE SE AIUTI NON SE

DISTRUGGI GLI ALTRI.

USA LE MANI PER DONARE

CAREZZE, NON PUGNI.

USA IL SORRISO O LE RISA-

TE PER RIDERE CON GLI

ALTRI E NON DEGLI ALTRI.

E’ PIU' DIVERTENTE CHI FA

L’AMICO, NON CHI FA IL

BULLO.

LA VERA FORZA E' L’AMICI-

ZIA NON LA VIOLENZA.

B a m b i n i

U m i l i a t i

L o g o r a t i

L i m i t a t i

I n s u l t a t i

S o l i

M a l t r a t t a t i

O f f e s i

INSIEME SI PUO’

Classe II - secondaria di I grado diTaurasi

An invented story on Bullying…

Classe II - secondaria diI grado di Taurasi

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“Siamo stati bullizzati”Il racconto di due alunni

Quella di seguito descrittanon è una composizionedi fantasia. Abbiamo sempre trattatosul nostro giornalino i ltema del bull ismo maforse quasi mai in primapersona. Ed ecco, come in un per-corso di crescita, arrivanole prime due testimonian-ze di altrettanti alunni. Si tratta di due studentidella scuola secondaria disecondo grado che fre-quentano i l plesso diFontanarosa.Dario racconta la suadrammatica esperienzavissuta alle scuole ele-mentari in Romania eLorenzo spiega quello chegli è accaduto in stradacon dei ragazzi di Napoli.

“Quando parlo del bull i -smo i l mio cuore inizia abattere forte, le miemani iniziano a sudare enella mia testa rimbom-bano tutti gli insultiricevuti e i l rumoredegli schiaffi.All 'epoca dei fatti mitrovavo ancora inRomania. Tutti i giorni ero terro-rizzato dalla presenza diquesta persona: amerenda mi rubava i lcibo, mi faceva gli sgam-betti e mi tirava i capel-

7 Scuol@ 3.0News

La testimonianza di due studenti della secondaria di II grado del plesso di Fontanarosa

l i . Ma tutto questo non miha ferito molto perché inrealtà l 'episodio che miha traumatizzato è statoquando, con una sempli-cità unica, mi ha tiratosulla fronte una pietra.Io ho iniziato a piangerementre i l sangue mi cola-va sul viso.Così i miei amici impauri-ti mi hanno accompagna-to a casa e nonna hachiamato i l medico difamiglia per medicarmi. I l giorno seguente vole-va chiamare i genitoridel presuntuoso bulloma io l 'ho pregata di nonfarlo: lui mi odiava giàmolto figuriamoci seavessi detto ai genitoriche mi picchiava …insomma, mi avrebbe'ucciso'Altre volte micostringeva a compiereatti i l legali come fumaree imbrattare i muri dellecase. Allora spesso mi chiude-vo nella mia camera edisperato iniziavo apiangere: non volevo piùparlare con nessuno enemmeno uscire.Ho sofferto molto: misentivo diverso e inutileall 'umanità.Ma un giorno mi sonofatto coraggio e ho con-fessato tutto a miamamma di corsa ha par-lato con la dirigente sco-

lastica che ha preso seriprovvedimenti.In modo che nessuno sitrovi a vivere la miastessa storia, vogliodare tre consigli fonda-mentali per poter riusci-re a superare gli atti dibull ismo:confessare tutto ciò chesubisci a un adulto difamiglia di cui si ha fidu-cia; essere forti e corag-giosi; non chiudersi inse stessi.Detto ciò spero che i lbull ismo tra qualcheanno non esita più e chesi senta parlare solo difratellanza e uguaglian-za fra tutti”.

Darius Luca – classe IIsecondaria I grado Fontanarosa

“Il bull ismo si presentain tanti modi.Io lo conosco bene per-chè in quinta elementa-re sono rimasto vittimadi un atto di bull ismo.Era sabato ed io mi tro-vavo con tre amici dellamia classe e con altriamici che non erano diFontanarosa ma diNapoli.Eravamo 'all 'erbetta' –un posto dove noiragazzi andiamo spesso- vicino c'è un bar: i l bar

Nonostante le innumere-voli iniziative attuate al ivello nazionale, i fatti dicronaca riportano unnumero sempre più alto diepisodi di prepotenza eviolenza fisica e psicologi-ca tra giovani di età sem-pre più precoce. Rispettoalle note forme di bull i -smo, la novità più al lar-mante sta proprio nell ’uti-l izzo dei dispositivi tecno-logici per offendere eaggredire gl i altri pari tra-mite gesti di cyberbull i -smo. A tal proposito i lMiur ha lanciato “SENZAPAURA – LIBERI DAL BUL-LISMO”, una applicazionescaricabile gratuitamentesu smartphone e tablet edotata di “Linee Guida eistruzioni per l ’uso dellaAPP” indirizzate ai docenti

“Senza paura – Liberi dal bullismo”nasce l’app gratuita per gli studenti

superiore dello schermo,che possono essere vistitramite un menù a tendi-na e che si può sceglieredi cl iccare o di el iminare.L’obiettivo è quello dispiegare la problematicaai giovani studenti inmaniera più comprensibileed accattivante, medianteil loro l inguaggio e i lorostrumenti. Ciascun utentepuò creare i l proprioaccount e monitorare i lproprio punteggio, quellodegli altri partecipanti equello degli istituti scola-stici . La registrazione, comun-que, viene effettuatadagli studenti in formaanonima. Ciascuno stu-dente sceglie i l proprionome da una rosa di nomipreimpostati a cui viene

aggiunto un numero pro-gressivo per distinguerlodagli altri studenti chehanno scelto lo stessonome. È possibile inoltreaccedere con un account“Docente” in modo dapoter visionare i contenutidella APP senza creare unutente. Con tale iniziativa si ambi-sce alla costruzione e dif-fusione di una specificaazione rivolta agli studentidi tutte le scuole seconda-rie di primo grado sullatematica del bull ismo edel cyberbull ismo. E anche per mezzo di que-sto articolo, i l “Di Prisco”vuole concorrere ad unasempre maggiore diffusio-ne di questa applicazione.

redazione

per poter uti l izzare l ’appli -cazione anche a scuola.La APP contiene infattiuna serie di quiz, giochi edi contenuti informativiche hanno lo scopo di gui-dare gli studenti in un per-corso pedagogico-didatti-co sul tema del bull ismo edel cyberbull ismo. I con-tenuti della APP non sonodisponibil i tutti subito, masono temporizzati secon-do uno schema atto afavorire la r if lessione el’assimilazione progressivadel contenuto (prevenzio-ne, legislazione, soluzioni,ecc.).Parte dei contenuti sonoproposti tramite i l s istemadelle notif iche a compar-sa, o notifiche push. Sitratta di quei messaggiche troviamo nella parte

Marisol D’IsolaClasse II - secondaria I grado Taurasi

Kevin was a victim ofa bully. He was 11years old. The bullywas his classmate. Ithappened three yearsago at school.The bully teased, hitand send him nasty e-mails and instantmessages. He inven-ted nasty nicknamesfor him and there wasa lot of gossip andrumours on him.The victim wasalways sad, he didn’t

eat, he usually hadstomach-aches andwas usually angry. It lasted two months. The victim told hisparents and his tea-chers. Finally, the teacherscalled the bully’sparents and under-stund that was wrong,he apologised and hestopped.Stefania Vecchi classe III secondaria Igrado - Taurasi

Cinema.Mi ricordo che tuttoebbe inizio come in ungioco: i protagonistidovevano dimostrare diessere più forti.Fu a quel punto che i duenapoletani mi bloccaro-no le braccia e, nono-stante io urlassi di nonvoler prendere parte al“gioco”, mi bloccaronole braccia e cominciaro-no a tirarmi dei calci. Io iniziai a difendermi intutti i modi soprattuttotentando di tirare pugnie calci. Ad un certo punto alcunidi loro si al lontanaronoe io riuscii a buttare aterra i l bullo e a scappa-re via.È stata questa una espe-rienza di cui parlo spes-so per condividere con imiei veri amici - e ingenerale con tutti checonosco - che bisognauscire solo con gli amicipiù fidati e che non biso-gna avere paura quandoqualcuno ti dice: “ dopo ti picchio se nonmi dai la merenda” ma essere forti e difen-dersi se se ne ha la pos-sibil ità e comunque rac-contarlo sempre ad unadulto”.

Lorenzo Cerundolo -classe II secondaria Igrado Fontanarosa

��

Fatima Wafiq Classe II - secondaria I grado Taurasi

Kevin, victimof a bully

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M’illumino di meno luci spente per 5 minuti

Anche quest’annol'Istituto comprensivo “L.Di Prisco” di Fontanarosaha aderito alla campagnadi sensibil izzazione sullarazionalizzazione dei con-sumi energetici"M'il lumino di meno".Dalle ore 12:00 alle ore12:05 del 1° marzo, neiplessi di Fontanarosa,Paternopoli, Taurasi,Luogosano e Sant'Angeloall 'Esca sono state simbo-l icamente spente per cin-que minuti le luci e tutti idispositivi collegati al larete elettrica. L'evento siè svolto in concomitanzacon la XV GiornataNazionale del RisparmioEnergetico e degli Sti l i diVita Sostenibil i , che si ècelebrata appunto i l 1°marzo nell ’ambito delleiniziative previste dalPiano per l 'educazione allasostenibil ita ̀promosso dal

8 Scuol@ 3.0News

Anche quest’anno il nostro Istituto ha aderito alla campagna di sensibilizzazione

MIUR a sostegnodell'Agenda 2030 per losviluppo sostenibile. I ltema scelto per la XV edi-zione è stata l 'economiacircolare. L' imperativo èriuti l izzare i material i ,r idurre gli sprechi, al lonta-nare "i l f ine vita" dellecose. E dal momento che lerisorse finiscono ma tuttosi r igenera, gl i insegnantidel “Di Prisco” hanno pro-mosso in classe azioni checiascuno può mettere inatto nella propria vita quo-tidiana per ridurre l ' impat-to sull 'ambiente, hannofornito agli alunni spunti eidee su come riuti l izzaregli oggetti, r idurre glisprechi, al lontanare "i lf ine vita" delle cose attra-verso un processo di “rige-nerazione” dei material i ehanno approfondito latematica della produzione

di energia dagli scarti e dairif iuti.Anche quest'anno, dun-que, l ' Istituto comprensi-vo ha sposato convinta-mente la causa delRisparmio Energetico edegli Sti l i di VitaSostenibil i . “Aderiamo perché siamoconvinti che è decisivoeducare i nostri ragazzi sinda piccoli al concetto disostenibil ità come dimen-sione fondamentale del-l ’essere cittadini consape-voli e attivi, inseriti in unambiente-mondo che, inquanto sistema vivente ecomplesso, r isente nonsolo delle scelte su largascala dei governi e dell ’e-conomia – ha sottolineatola dirigente scolastica,prof.ssa Teresa Staiano -ma anche degli sti l i di vitaquotidiani di ciascun indi-viduo, e dunque di gesti

Accendiamo la cultura del risparmio energetico, le riflessioni della classe III primaria di Fontanarosa

Noi alunni della classequinta di Fontanarosaabbiamo aderito al pro-getto SAVE propostodal Museo delRisparmio. Mercoledì 6marzo ci siamo recati aBenevento tappa cam-pana del SAVE, proget-to it inerante che sirivolge agli studenti ditutta Ital ia per educareall ’uso responsabile deldenaro e delle risorsescarse.Sul t ir del Save abbia-mo visto dei f i lmatisulla storia della mone-ta: dalle prime forme dibaratto nell ’anticoEgitto fino alla nascitadelle monete, come sidiffuse la moneta pres-so i Babilonesi e i Greciche già conoscevano i lconcetto di interesse.Fu però attraverso iGreci che la monetaarrivò nelMediterraneoOccidentale e poi, gra-zie ad AlessandroMagno, in India. I l ter-mine “moneta” è di

derivazione latina. Sinarra infatti che, nel396 a.C., le oche sacre aGiunone sventarono unattacco di un gruppo diGall i al la città di Romastarnazzando e al lertan-do così la popolazione. Da quel momento fuattribuito alla dea l ’ap-pellativo di Moneta, dallatino monere, cioè“avvertire”. Un secolodopo, vicino al Tempiodi Giunone Monetasorse la zecca, e i l l in-guaggio popolare tra-smise i l nome della deaa ciò che l ì s i produce-va.Nel Medioevo, si diffusein Europa occidentale enel mondo islamico i l“bimetall ismo”. In talesistema le moneteauree venivano accumu-late, le monete d’argen-to erano uti l izzate perle grandi transazionicommercial i e le mone-te di rame venivanoinvece usate per i l com-mercio al dettaglio. I lvalore della moneta era

IN VIAGGIO VERSO UN FUTURO SOSTENIBILE

apparentemente ininfluen-ti che, invece, reiterati emoltipl icati, pesano suidestini del pianeta.È dalle piccole scelte chesi innesca i l cambiamentoed è dallo sguardo lungodei giovani che può nasce-re una polit ica più lungimi-rante per la tutela dell ’am-biente: l ’esempio di GretaThunberg, la sedicennesvedese che sta guidandoun movimento mondiale disensibil izzazione affinchévengano adottate misureadeguate per far fronte almutamento cl imatico cheminaccia i l pianeta, dimo-stra – ha concluso Staiano- quale risorsa preziosasiano i ragazzi non soloper immaginare un futurosostenibile ma anche perimprimere una sterzatadecisiva sul piano polit icoal presente del mondo”.

redazione

Classe V Primaria - Plesso di Fontanarosa

connesso al valore delmetallo prezioso che lacomponeva. Infineabbiamo visto i l f i lmato“La cicala e la formica”,che racconta la celebrefavola di Esopo: unacicala passa l ’ interaestate a divertirsi , men-tre le formiche accumu-lano provviste per l ’ in-verno. Quando arriva i lfreddo, la cicala si r itro-va senza cibo, mentrela formica può racco-gliere i frutti del suo

risparmio.Nel laboratorio “recu-perino” abbiamo datosfogo alla nostra creati-vità dando nuova vita aimaterial i di recuperoportati da casa.Non potevamo lasciareBenevento, città dellestreghe, senza aver visi -tato i l museo “Janua”che si trova all ’ internodello splendido palazzoPaolo V.E’ stata un’esperienzafantastica, un viaggiodella durata di circa 20minuti al l ’ interno di unmondo misterioso, al lascoperta della storia,dell ’arte, delle tradizio-ni e delle leggendelegate al mondo dellestreghe.

Classe V Primaria -Plesso di Fontanarosa

“Quando arriva il freddo, lacicala si ritrova senza

cibo, mentre la formica puòraccogliere i frutti del suo

risparmio”

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Vittime delle mafie, celebratala XXIV Giornata della Memoria

Il 21 marzo si è celebratala XXIV Giornata dellamemoria e dell’impegnoin ricordo delle vittimeinnocenti delle mafie,che quest’anno ha cometema “Orizzonti di giu-stizia sociale”. La rete diLibera, gli Enti locali, lerealtà del Terzo Settore,le Scuole e tanti cittadinihanno ricordato tutti gliinnocenti che hannoperso la vita per manodelle mafie, per creare intutto il Paese unamemoria responsabile econdivisa che dal ricordopuò generare impegno egiustizia quotidiana. La manifestazione regio-nale quest’anno si èsvolta ad Avellino, pro-vincia che conta settevittime innocenti, pertestimoniare il fatto cheun’intera regione èimpegnata nel contrastoalle camorre.

9Scuol@ 3.0News

Pur non potendo esserestati presenti alla mani-festazione in Piazzadella Libertà, abbiamopartecipato ugualmentealla lettura, in contem-poranea nazionale,dell’elenco dei nomidelle vittime innocentinella nostra Scuola. Alle ore 12:00, in ciascunplesso, gli insegnantidella Scuola Primaria edella Scuola Secondariadi 1° grado hanno accom-pagnato gli alunni in cor-tile per vivere insieme ilmomento del ricordoattraverso la lettura con-temporanea dei nomidelle quasi mille vittime,suddivise in cinque elen-chi, uno per ogni plesso,in una staffetta ideale diimpegno per la giustiziacondiviso dall’interaComunità scolasticadell’I.C. “Luigi Di Prisco”.

redazione

In ciascun plesso, i docenti hanno fatto leggere il nome di oltre mille caduti

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Vittime delle mafie, celebratala XXIV Giornata della Memoria

10Scuol@ 3.0News

In ciascun plesso, i docenti hanno fatto leggere il nome di oltre mille caduti

Classi I e III Secondaria I grado - Plesso di Taurasi

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LA LEGALITA’ RACCONTATA DAI BAMBINI

11Scuol@ 3.0News

Ci sono alcune cose che non

si dovrebbero fare, atti di bul-

lismo, rapine, guerre…

Per questo, noi alunni della

pluriclasse IV e V di

Sant’Angelo all’ Esca, vorrem-

mo un mondo senza guerra

affinché tutti i bambini del

mondo possano divertirsi e

giocare così come facciamo

noi. Pace significa anche

rispettare le regole e non

compiere gesti di prepotenza

e di bullismo. I bulli, infatti,

con il loro comportamento

aggressivo e violento, cerca-

no di imporre con la forza le

loro “regole”. Nelle scuole

non ci dovrebbe essere il bul-

lismo, perché i bambini e i

ragazzi hanno il diritto di stu-

diare e “vivere la scuola”

serenamente.

Legalità non è solo osservare

le regole, ma anche non

osservare quelle ingiuste e

cercare di cambiarle.

L a l e g a l i t à è i l r i s p e t t o e l a p r a t i c a d e l l e l e g g i .

E ’ u n ’ e s i g e n z a d e l l a v i t a s o c i a l e p e r p r o m u o v e r e i l

b e n e c o m u n e .

Che cos’è la legalità?

GIORNATA DELLA LEGALITA’- SANT’ANGELO ALL’ESCA

Noi alunni della pluriclasse ci siamo chiesti “Checos’è la legalità? ”

Senza legalità questo mondo non esisterebbe.

Legalità, secondo me, è il diritto di ogni uomo a viverefelice e libero.

Legalità è rispettare le regole e gli altri .

Legalità è rispettare tutto ciò che ci circonda.

Legalità è fare le cose giuste, non infrangere le rego-le.

Legalità vuol dire rispettare le regole e avere uncomportamento corretto.

Legalità vuol dire essere legali e onesti.

La legalità è fondamentale per vivere bene.

Classi I, II, III Primaria Sant’Angelo all’Esca

L’appuntamento del 22 marzo

Non disperdere i rifiuti nell’ambiente ma buttarli nel contenitore giusto.

Stare attenti ad attraversare la strada rispetta il semaforo.

Stare attenti andando in bicicletta ogni mezzo deve camminare nella

sua corsia.

Rispettare tutti a prescindere dal colore fai della diversità una ricchezza.

della pelle, della razza e della religione

ALCUNE REGOLE PER UN CITTADINOMODELLO

I C O L O R I D E I D I R I T T I D E I B A M B I N II l d i r i t t o a l l ’ u g u a g l i a n z a è g i a l l o c o m e i l s o l e

c h e i l l u m i n a l a s t a n z a I l d i r i t t o d i m a n g i a r eI l d i r i t t o d i s t u d i a r e

T u t t i i b a m b i n i h a n n o i l d i r i t t o d i a v e r e d e g l ia m i c i e d i c r e s c e r e f e l i c i ! !

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I piccoli e i loro lavori sulla legalità

12Scuol@ 3.0News

Infanzia di Sant’Angelo all’Esca

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Gli alunni della classe seconda della scuola primaria di Taurasi

13Scuol@ 3.0News

IL FANCIULLO E I SUOI DIRITTI

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Gli alunni della classe seconda della scuola primaria di Taurasi

14Scuol@ 3.0News

I BAMBINI HANNO DIRITTOALLA FELICITA’

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Tiro con l’arco, un successo

15 Scuol@ 3.0News

Il progetto svolto durante le ore di scienze motorie è stato menzionato sul bollettino nazionale

Il progetto del tiro conl’arco - svolto durante leore di Scienze motorie ecurato dalla prof.ssa Pepe- ha riscosso un così gran-de successo tra gli alunnida meritare unaparticolaremenzione sul giornalenazionale della categoriasportiva. Un riconoscimen-to per il lavoro dei nostrialunni che ci riempie diorgoglio. Di seguito vi pro-poniamo l’articolo pubbli-cato on line e a seguire ilcommento degli alunni diLuogosano e Fontanarosa:

“Grande successo per gliArcieri Del VecchioCastello che, assieme allaProfessoressa diEducazione FisicaGiovanna Pepe, hanno por-tato il progetto "ArcieriGiocando" nell’istitutocomprensivo “Luigi DiPrisco” di Fontanarosa eLuogosano.Nell'istituto scolasticocampano sono state svolte5 lezioni di cui una teoricae 4 pratiche, al terminedelle quali si è anchedisputato un torneo tra leclassi per decretare lamigliore.Il progetto porta-to avanti dagli arcieriEvelina Cataldo e AngeloCataldo è stato un toccasa-na per i ragazzi, abituatisolo a sport più conosciuticome calcio e basket,entrando nei loro cuori.Alla fine del progetto èstato infatti chiesto airagazzi di scrivere qualchepensiero su cosa è stataper loro questa esperienza

Giocare a dama, fin dal primo momento, è apparsauna bella esperienza. All’inizio non tutti sapevamogiocare poi, però, ci siamo allenati e abbiamo supera-to le difficoltà. Il momento più bello è stato il giornodel torneo; quello è stato un’occasione non solo per

divertirci, ma anche per conoscere ragazzi e rivedereamici delle altre scuole.

Durante il torneo abbiamo provato diverse sensazio-ni: allegria, paura di sbagliare, ansia, ed è stato

anche un modo per imparare a controllare le nostreemozioni. La competizione ci ha permesso di confron-

tarci con compagni più bravi. Il nostro plesso ha raggiunto il secondo posto!

Speravamo che uno di noi arrivasse primo, ma, tuttosommato, meglio il secondo che niente.

RITORNA IL TORNEO DI DAMA

e la maggior parte deglistudenti l’ha reputata bel-lissima e divertente, consi-derando il tiro con l'arcouno sport in cui ci voglionoqualità come il carisma, ladeterminazione e moltaprecisione.Gli Arcieri delVecchio Castello da anniportano avanti progettinegli istituti scolastici pro-seguendo una tradizioneiniziata dal presidente ono-rario Michele Ferraro che,in quasi 20 anni di attività,ha portato in una comunitàdi 1500 abitanti 27 titoliitaliani, 7 maglie azzurre epartecipazioni ad eventiMondiali e Europei”.

“Quest’anno abbiamoavuto modo di provare unosport nuovo, il tiro con

l’arco. È stata un’esperien-za molto bella e diverten-te, inizialmente credevamofosse uno sport noioso enon adatto a noi, ma gra-zie agli istruttori e allanostra professoressa dieducazione fisica che ognianno ci fa provare unosport nuovo, abbiamo sco-perto questo sport cheneanche consideravamo;uno sport che piano pianoci ha impegnati e coinvoltisempre più, che si è fattoapprezzare per la precisio-ne, la tranquillità e la posi-zione corretta da assume-re. Ci siamo sentiti dei pic-coli Robin Hood, ancora inpratica”.

Gli alunni di Fontanrosa eLuogosano

Il torneo di dama del “Di Prisco” ha coinvoltole classi prime della scuola secondaria di

primo grado dell’istituto.

clavicolascapolaperonetibiafemorerotulaomeroradioulnaischiocarpometacarpocraniomandibolacostolescheletrobacino

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16Scuol@ 3.0News

LE SUPERSTAR DI CAROSELLO

“La pubblicità è l’anima delcommercio!” È proprio vero!La televisione, la radio, i gior-nali ed oggi tutti i social sonoi mezzi attraverso i quali iprodotti vengono reclamiz-zati in modo veloce e diffu-so. Mentre guardiamo unfilm, la pubblicità irrompeprepotentemente sulloschermo e ci invita a compra-re merce di ogni tipo: dai gio-cattoli alle bibite, dalle auto-mobili alle merendine farcite.San Pietro gusta un buoncaffè in compagnia di unangelo buffo e sprovveduto,arrivato da poco inParadiso… Del Piero, il famo-so calciatore della Juventus,beve dell’acqua purissima eleggerissima sotto lo sguar-do attento di un simpaticouccellino che lo osserva e faeco alle sue parole… tantepersone, sedute a tavola,sono pronte a gustare un belpiatto di pasta al pomodoro,pronto in cinque minuti… epoi? Tanto altro ancora! Allevolte lo spot è addirittura piùbello del film interrotto! Inostri nonni ci hanno raccon-tato che in Italia la pubblicitàè nata tanto tempo fa conCarosello, una trasmissionetelevisiva andata in onda perun ventennio, dal 1957 al1977. Allora non tutte lefamiglie avevano la TV incasa e non esistevano tanticanali televisivi come oggi.Poiché Carosello era unappuntamento serale moltoatteso da grandi e piccini,per vederlo, ci si riuniva acasa del vicino più ricco efortunato che possedeva iltelevisore. La sigla dei primi

anni, con un rullo di tamburied un’allegra tarantellanapoletana, introducevadelle mini-storie a lieto fine,seguite dal “codino” pubbli-citario. Se per vent’anni lamusichetta di apertura èrimasta sempre la stessa, leimmagini dei siparietti sonostate di volta in volta modifi-cate: una fontana, una “gio-strina per bambini”, panora-mi di città italiane. Lo spetta-colino consisteva in scenettedivertenti, arricchite da can-zoncine orecchiabili. I testi-monial di Carosello (attori,cantanti, pupazzi, ecc.) con ilpassar del tempo diventaro-no delle vere e propriesuperstar televisive. Più ilpersonaggio della reclameera affascinante più i tele-spettatori ricordavano il pro-dotto pubblicizzato e finiva-no con l’acquistarlo.

Alla scoperta dei protagonisti della trasmissione televisiva più amata dagli italiani

Calimero, il famoso pulcinopiccolo e nero, aveva in testaun guscio d’uovo; era sem-pre vittima dei prepotentiche lo trattavano male… aconclusione di ogni storiel-la,però, riusciva a riscattarsi:una gentile signorina lo lava-va con il detersivo Ava, ripu-lendolo dalla fuliggine.Susanna Tuttapanna era unasorridente bambina dalcaschetto biondo e dal vesti-tino bianco. Sempre in com-pagnia della simpatica muccaCarolina, esordiva così: “Ehi!Ehi! Ciao… io vado matta peril formaggino Milione!Pitupitum - pa!”Topo Gigio,topino dalle grandi orecchierotonde e dai denti sporgen-ti, con la sua inconfondibilevocina raccontava le sueavventure! Pubblicizzava iPavesini, odiava i gatti e nonnascondeva la sua innata

passione per il formaggio!Protagonista dello spot delcaffè era Caballero, un corag-gioso pistolero, che in terramessicana andava alla ricercadella sua bella Carmencitadalle lunghe trecce nere;dopo averla trovata le diceva:“Carmencita sei già mia, chiu-di il gas e vieni via!” La ragaz-za, però, preferiva Paulista,“col baffo che conquista!”…Jo Condor, testimonial dellaNutella, era Networkun avvol-toio vestito da militare, conun mirino sulla punta delbecco, che insieme con ilfedele Secondor, disturbavala vita della Valle Felice,distruggendo tutte le coseamate dagli abitanti. Alla finei bambini chiedevano aiuto alGigante amico che lo puniva,riportando la pace nella valla-ta. Miguel el Merendero por-tava, per merenda, deliziosi

dolci al cioccolato… mentrele Ballerine danzavano can-tando: “Mamma, mamma, losai chi c’è,/ è arrivato ilMerendero,/ è arrivato colsombrero,/ è arrivato, eccoloqua./ El Merendero!/ L’è li, l’èlà,/ l’è là che l’aspettava,/ l’èli, l’è là,/ l’è là che l’aspetta-va,/ l’è li, l’è là, l’è là che l’a-spettava,/ l’è là che aspettavaMiguel” E lui rispondeva:“Miguel son mi!” La Linea,testimonial delle pentoleLagostina, era un omino chepercorreva una linea infinitadi cui anch’esso era parteintegrante; nel suo camminoincontrava numerosi ostacolie spesso si rivolgeva al dise-gnatore (usando una linguaincomprensibile) affinchédisegnasse la soluzione aisuoi problemi. La reclame diMariarosa, graziosa bambi-netta saggia, pubblicizzava

un tipo di lievito per tortedolci e salate. Che spasso!Nei giorni scorsi a scuola liabbiamo rivisti tutti nei fil-mati d’epoca (in bianco enero e a colori). Quante ideeci frullano ora nella testa…Carosello, nome curioso…abbiamo svolto delle ricer-che… in napoletano “caru-so” o “mellone” significa“testa rasata”, “bambino”.Ma andando indietro neisecoli, e più precisamenterisalendo al periodo delladominazione spagnola aNapoli, abbiamo scopertoche i nobili cavalieri pratica-vano un gioco (torneo) in cuisi lanciavano una grossapalla di creta che, per il suocolore marrone e per lasomiglianza ad una testarasata, veniva chiamata“caruso”. I salvadanai deltempo, fatti di creta, eranomolto simili a questa palla eperciò vennero chiamati“piccoli carusi” e, quindi,“carusielli”. Torniamo nel2018 e usiamo il cervello:oggi spendere il denaro peracquistare prodotti di qualitàal giusto costo significaanche imbucare più soldininel salvadanaio! La pubbli-cità ci regala un mondoincantato, che non semprecorrisponde a quello reale.Bisogna sviluppare il sensodel risparmio e capire chenon tutto si può comprare!Comunque se fossimo statibambini in quegli anni, dopoaver visto Carosello, sarem-mo andati a nanna!

Gli alunni della classe terzadella scuola primaria di

Taurasi

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LOGICAMENTE

Matematica in gioco…il pensiero logico tra razionalità e creatività

17Scuol@ 3.0News

Quest’anno scolastico si è attivato nella nostra scuola un progetto intitolato “Logicamente” a cui hanno preso parte gli alunni di III, IV e V prima-ria di Luogosano. Il corso aveva come finalità quello di migliorare le nostre abilità matematica e di creare situazioni alternative per l’apprendi-mento e il potenziamento delle nostre capacità logiche.

Antonia, Cristian, StefaniaDurante il corso abbiamo fatto delle esperienze di lavoro di gruppo volte a sviluppare il confronto e la condivisione per uno

scopo comuneGaia, Alessandro

Questo progetto ha incentivato in me il gusto per la matematica anche in virtù della partecipazione ai campionati junior dellaPristem in collaborazione con l’università Bocconi.

Denise, Maria Antonietta, Michela

“La mente intuitiva è un donosacro e la mente razionale è un

fedele servo. Noi abbiamo creato una societàche onora il servo e ha dimenti-

cato il dono”Albert Einstein

I quiz di logica sono stati divertenti e sti-molanti. L’utilizzo del pc per risolvere igiochi ci ha coinvolti piacevolmente.

Antonia, AntonioAprire la mente è l’imperativo necessarioper ottenere risultati.

Antonio, Jenny, AngeloTanti sono stati i giochi che abbiamo crea-to gli indovinelli con cui ci siamo misuraticon entusiasmo.

Antonio, Cristian, UmbertoQuesta esperienza per me è stata positivaperché con i giochi ho ragionato diverten-domi.

Nicoletta e Andrea,FrancescoOgni lezione abbiamo fatto cose diversepassando da creare giochi a risolvere quizal computer.

Maria, Mariateresa, Federica

Il momento più interessante è statoquando abbiamo fatto i campionati di

matematica, eravamo emozionati perchéci misuravamo con tanti altri partecipan-

ti. Luigi, Simone, Antonio

I giochi di gruppo ci hanno fatto compren-dere come sia necessario collaborare per

“vincere”. Maria Lucia, Marta Alessia

Tra i giochi proposti mi è piaciuto “15”gioco di carte che mi ha insegnato a pensa-

re e ragionare prima di fare. Michele, Michela, Fabio

Ci è dispiaciuto molto quando abbiamofatto l’ultimo incontro perché ci siamo

molto divertiti: la matematica è davverobella quando diventa un gioco.

Antonio,Victoria

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18Scuol@ 3.0News

A SCUOLA DI CODINGI bambini della scuola dell’Infanzia di Fontanarosa presentano i loro lavori

Anche gli alunnidella scuola

dell’infanzia ...

...possono avvicinarsi al

coding in classe

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AN INTERESTING TRIP TO QUINDICI AND LAURO

19 Scuol@ 3.0News

O n t h e 2 2 n d M a r c h w ew e n t o n a g u i d e d t o u rt o Q u i n d i c i a n d L a u r o ,w h i c h a r e s m a l l t o w n si n t h e p r o v i n c e o fAv e l l i n o . I n Q u i n d i c i w e v i s i t e da b u i l d i n g , r a t h e r ab u n k e r v i l l a , c o n f i s c a -t e d b y t h e I t a l i a nS t a t e f r o m t h eG r a z i a n o C a m o r r af a m i l y , a n d i t i s d e d i -c a t e d t o N u n z i a n t eS c i b e l l i .N u n z i a n t e w a s a b o y

k i l l e d b y t h e C a m o r r ai n 1 9 9 1 a n d h e b e c a m et h e f i r s t v i c t i m o f t h el o n g a n d b l o o d y f e u db e t w e e n t h e C a v a a n dG r a z i a n o c l a n s .I n r e a l i t y , h e h a dn o t h i n g t o d o w i t h t h eC a m o r r a a n d w a s s h o ta n d k i l l e d m i s t a k e n l yi n t h e f e u d . T h e v i l l a h a s n o w b e e nt r a n s f o r m e d i n t o ak n i t w e a r f i r m a n d t h e yp r o d u c e c l o t h i n g f o rc h i l d r e n a n d a d u l t s . T h e d i r e c t o r t o l d u st h a t t h e v i l l a i s a l w a y so p e n t o p u b l i c a n de s p e c i a l l y t o s c h o o l -c h i l d r e n w h o v i s i t i tr e g u l a r l y a n d i t i s as i g n a l t o e v e r y o n et h a t t h e I t a l i a n S t a t ea n d i n s t i t u t i o n s a r ep r e s e n t a n d o p e r a t i v ea g a i n s t a l l f o r m s o fo r g a n i z e d c r i m e g r o u p s .

THE CASTLE IN LAUROA f t e r Q u i n d i c i w e w e n tt o t h e s m a l l t o w n o fL a u r o w h e r e w e v i s i -t e d i t s w o n d e r f u lc a s t l e o r m a n o r . T h e m a n o r i t s e l f h a se l e m e n t s i n G o t h i c ,R e n a i s s a n c e a n dB a r o q u e s t y l e . We v i s i -t e d m a n y o f t h e r o o m si n s i d e w h i c h a r e p r e -s e r v e d i n a n e x c e l l e n ts t a t e . T h e r o o m s a r e : S a l ad e l P l a s t i c o , S c u d e r i a( h e r e t h e r e a r e r e a l

On the 20th March wewent on a school trip toNaples, in particular wevisited the “Città dellaScienza” and the “TheNational ArchaeologicalMuseum of Naples”.Both were very intere-sting and we learned alot of new things. At the“Città della Scienza”,which has now beenrebuilt after a terriblefire burnt it down, wesaw how the humanbody works. We werevery fascinated by theheartbeat and how ourblood circulates. Aftervisiting the other depart-ments such as the“Insects”, and the“Planetarium”, we wentto “The NationalArchaeological Museumof Naples” where wesaw several ancient mar-ble statues from the

Greek and Romanperiod. In this museumthere are also manyEgyptian objects andthere is also a SecretRoom where there aresome erotic picturesfrom the excavations ofPompeii andHerculaneum. Aftereating a deliciousNeapolitan pizza, we visi-ted the subway with itsbeautiful art decorationsand then the “GalleriaUmberto I” to do someshopping and taste thefamous and extremelydelicate cakes called“fiocco di neve”. Wereally had a fantastic dayand we recommendother students to go ona similar trip.

Classi 3A e 3B – ScuolaSecondaria I gradoFontanarosa

A FANTASTIC SCHOOL TRIP TO NAPLES

c a r r i a g e s f r o m t h e1 8 t h a n d 1 9 t h c e n t u -r i e s ) , S a l a A r m i a n dt h e S a l o n e R o s s o . We a l s o v i s i t e d t h eP r i v a t e C h a p e l , a s m a l lc h u r c h j u s t n e x t t o t h ei n t e r n a l c l o i s t e r .

THE “UMBERTO NOBI -LE” MUSEUMA t l a s t w e w e n t t ov i s i t t h e “ U m b e r t oN o b i l e ” m u s e u m t h a tw a s f o u n d e d i nS e p t e m b e r 1 9 8 8 w i t ht h e a i m o f r e c a l l i n gt h e h i s t o r i c e x p l o r a -t i o n s o f U m b e r t oN o b i l e , w h o w a s b o r ni n L a u r o i n 1 8 8 5 a n dd i e d i n R o m e i n 1 9 7 8 .A p a r t b e i n g a p o l a re x p l o r e r a n d a v i a t o r ,h e w a s a n e n g i n e e r ,b u i l d e r a n d a u n i v e r -s i t y p r o f e s s o r . H e i s s t i l l c o n s i d e r e do n e o f t h e g r e a t p r o t a -g o n i s t s o f t h e h i s t o r yo f h u m a n f l i g h t s . H e w a s a s s i g n e d t o t h eM i l i t a r y A e r o n a u t i c a lC o n s t r u c t i o n s o fR o m e , o f w h i c h h e w a st h e d i r e c t o r f r o m 1 9 1 9t o 1 9 2 8 ; b u t h e i sk n o w n a b o v e a l lb e c a u s e h e r e a c h e dt h e N o r t h P o l e w i t ht h e a i r s h i p s “ N o r g e ”i n 1 9 2 6 a n d t h e“ I t a l i a ” i n 1 9 2 8 . S a d l y w e r e m e m b e rt h e s e c o n d e x p l o r a -t i o n , t h e o n e w i t h t h eI t a l i a n a i r s h i p , w h i c he n d e d i n t r a g e d y o nt h e w a y b a c k d u e t ot e r r i b l e a n d a d v e r s ew e a t h e r c o n d i t i o n s .F o l l o w i n g t h e i c ec r a s h , t h e s u r v i v o r sf o u n d s h e l t e r i n t h ef a m o u s " R e d Te n t " .E i g h t p e r s o n s d i e d i nt h i s e x p e d i t i o n b u tm a n y m a n a g e d t o s u r -v i v e , t o o .

Classe 3A - ScuolaSecondar ia d i pr imogrado d i Paternopol i

in foto: alcuni momenti del viaggio didattico

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Paestum ... alla scoperta della Magna Grecia

20 Scuol@ 3.0News

Il racconto dell’esperienza degli alunni delle classi V e IV

I l g i o r n o 2 9 m a r z o2 0 1 9 , n o i a l u n n i d a l l ac l a s s e V i n s i e m e a g l ia l u n n i d a l l a c l a s s e I Vs i a m o a n d a t i i n g i t a aP a e s t u m i n p r o v i n c i ad i S a l e r n o . P a e s t u m è u n ’ a n t i c ac i t t à d e l l a M a g n aG r e c i a , c h i a m a t a d a if o n d a t o r i P o s e i d o n i ai n o n o r e d i P o s e i d o n e ,m a d e v o t i s s i m a a dA t e n a e d E r a . D o p o l as u a c o n q u i s t a d a p a r t ed e i L u c a n i v e n n e c h i a -m a t a P a i s t o m , p e r p o ia s s u m e r e s o t t o iR o m a n i i l n o m e d iP a e s t u m . N e l 1 9 9 8 ès t a t a i n s e r i t ad a l l ’ U n e s c o n e l l a l i s t ad e i s i t i P a t r i m o n i od e l l ’ U m a n i t à e d è u ne s e m p i o d i q u a n t ol ’ I t a l i a s i a u n P a e s er i c c o d i t e s t i m o n i a n z eA r c h e o l o g i c h e m o l t oi m p o r t a n t i .L a m a t t i n a c i s i a m or i u n i t i d a v a n t i a l l an o s t r a s c u o l a e a l l eo r e 7 : 1 5 s i a m o p a r t i t i . D u r a n t e i l v i a g g i oa b b i a m o a s c o l t a t o l am u s i c a e c h i a c c h i e r a t ot r a n o i . A r r i v a t i aP a e s t u m c i s i a m o r e c a -t i a l M u s e oA r c h e o l o g i c oN a z i o n a l e d o v e c ia s p e t t a v a l a g u i d a c h ec i h a r a c c o n t a t o u n p o 'd i s t o r i a r o m a n a eg r e c a e l e o r i g i n i d iP a e s t u m . C i h a f a t t ov i s i t a r e i l m u s e o c o n ir e p e r t i , i l t e m p l i o d i

Un po’ di Storia... in viaggio verso VIII sec a. C.

Dall’8° secolo a.C.numerose città dellaGrecia iniziano a fon-dare colonie nelMediterraneo occiden-tale, in particolare inItalia meridionale e inSicilia. Questi nuoviinsediamenti divengo-no presto militarmen-te e politicamenteimportanti, nonchécentri di intensa vitaculturale e artistica:rinomati artigiani epoeti famosi, scienzia-ti e filosofi, retori eautori di teatro – pro-tetti spesso da ricchitiranni – danno vitaalla splendida civiltàche sarà chiamataMagna Grecia e chetrasmetterà la culturagreca prima a Roma epoi all’intera Europa.Quando i primi Greciarrivano sulle costedell’attuale Basilicata,scoprono una terrafertile e ricca di acqua,abbondante di grano edi vino. La chiamanoEnotria,che in grecosignifica «terra del

ca a indicare tutto ilmondo grecodell’Italia meridionale,compresa la Sicilia. Iprimi Greci a sbarcaresulle coste tirrenichedell’Italia vengonodall’Eubea, e si ferma-no su un’altra isola,Ischia. La chiamanoPithekoùssa «isoladelle scimmie», e di lìiniziano a colonizzarela costa da Napoli aSalerno. Siamo all’inizio dell’8°secolo a.C. Proprio aIschia è stata rinvenu-ta una delle più anti-che testimonianzedella scrittura greca: lacoppa di Nestore, unlargo recipiente davino con iscritto unepigramma gustososul tema dell’amore edel vino.Pochissimopossiamo vedere del-l’antica Napoli – ingreco «città nuova» –perché la città medie-vale e moderna è statacostruita sopra le suerovine. L’originariosito colonizzato daiGreci sorgeva però a

vino» ma che è anchecollegato con il nomedell’eroe Enotrio,figlio di Licaone, redell’Arcadia. In dire-zione di queste costedel golfo ionico eoltre, tra Taranto eReggio, si concentreràla migrazione dellegenti di stirpe dorica eachea, provenienti dalPeloponneso e dalleregioni centro-occi-dentali della Grecia.Una dopo l’altra, tra il730 e il 670 a.C., sor-gono Reggio, Sibari,Crotone, Taranto,Metaponto e Locri. È in questi luoghi, chenasce il concetto diMegàle Ellàs, cioè di«Grande Grecia»(«Magna» in latino),idea che nel 6° secoloa.C. si rafforza grazie aPitagora, filosofo algoverno di Crotone. Il concetto di MagnaGrecia, benché natoper designare il terri-torio delle colonieacheo-doriche delgolfo di Taranto, siestende già in età anti-

P o s e i d o n e , i l d i o d e lm a r e , a c u i l a l o c a l i t àe r a d e d i c a t a , l aB a s i l i c a t a d e d i c a t a a l l aD e a E r a c o s t r u i t av e r s o l a m e t à d e l V Is e c o l o a . C . , i l t e m p i od i N e t t u n o , l ’A n f i t e a t r o , l a t o m b ad e l Tu f f a t o r e e i r e s t id e l l e c a s e r o m a n e .A l l a f i n e d e l l a v i s i t ag u i d a t a s i a m o r i t o r n a t ia l m u s e o d o v e a b b i a -m o a s s i s t i t o a d u n os p e t t a c o l o i d e a t o d au n s i g n o r e e u n ar a g a z z a d u r a n t e i lq u a l e a b b i a m o a s c o l t a -t o i l s u o n o d i a l c u n is t r u m e n t i a n t i c h i . A l l e o r e 1 4 : 0 0 c i s i a m or e c a t i a l l ’ H o t e l“ C r i s t a l l o ” p e r p r a n z a -r e . D o p o p r a n z o s i a m oa n d a t i a d a s s i s t e r e a l l os p e t t a c o l o d i “ To t òS a p o r e e l a m a g i c as t o r i a d e l l a p i z z a ” .Te r m i n a t o l o s p e t t a c o -l o c i s i a m o r e c a t i a lp u l l m a n p e r r i t o r n a r ea L u o g o s a n o . S u l l ’a u t o s t r a d a c ’ e r am o l t o t r a f f i c o e s i a m oa r r i v a t i a l l e o r e 2 0 : 0 0a l n o s t r o p a e s e c o n u np o ' d i r i t a r d o r i s p e t t oa q u a n t o p r e v i s t o .D u r a n t e q u e s t a s p l e n -d i d a g i o r n a t a a b b i a m og i o c a t o , s c h e r z a t o e c is i a m o d i v e r t i t i t a n t o : ès t a t a d a v v e r o u n ’e s p e r i e n z a b e l l i s s i m a .

C l a s s e V P r i m a r i a -P l e s s o d i L u o g o s a n o

in foto: alcuni momenti del viaggio didattico

qualche chilometro didistanza e si chiamavaPartenope, dal nomedella sirena che, inna-morata di Ulisse ma dalui rifiutata, si gettònegli abissi per ladisperazione e fusepolta nel golfo diNapoli.Altrettanto famosa eimportante è la scuolafilosofica che nasce aElea, l’attuale Velia (inLucania), a opera diParmenide (5° secoloa.C.). ristocratico legi-slatore e scienziato,autore di numerosissi-mi libri in prosa e inversi, Parmenide èconsiderato l’invento-re della logica. La colonia greca cheancora oggi non cessadi stupire i visitatori ditutto il mondo conl’imponenza dei suoitempli è Paestum, l’an-tica Poseidonìa, «lacittà di Poseidone»,fondata dai colonidella Sibari ionicaintorno al 600 a.C.

redazione

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21Scuol@ 3.0News

A scuola di ceramicanelle botteghe di Cerreto Sannita

Entusiasmo per la visita guidata nel beneventano

Noi alunni della classe terza scuo-

la primaria di Luogosano, Il 27

marzo insieme agli alunni della

classe prima, seconda e quarta

siamo andati in gita scolastica. La

mattina alle 7, 30 ci siamo ritro-

vati tutti davanti alla scuola per

prendere il pullman e partire

per la tanto attesa gita. Nel pull-

man tutti eravamo emozionati,

ansiosi e pieni di curiosità. Ci

siamo seduti ognuno con l’amico

o l’amica preferita, abbiamo

chiacchierato, scherzato tra di

noi e con le maestre. La prima

tappa è stata al Museo Civico di

Cerreto Sannita, lì un maestro

della ceramica ci ha fatto vedere

con il tornio come nasce un vaso

di creta e poi diventa pregiato

vaso di ceramica. Poi tutti ci

siamo seduti a un lungo tavolo e

il maestro ci ha dato a ognuno

un vasetto piccolo di creta e noi

con l’aiuto di un altro insegnante

abbiamo fatto treccine e fiori con

la creta e li abbiamo applicati sul

vasetto. Poi abbiamo visitato il

museo dove c’erano antichi e

curiosi oggetti di porcellana.

Intanto si era fatta l’ora di pran-

zo e siamo andati a mangiare in

un ristorante di San Lorenzello.

Subito dopo ci siamo incammi-

nati a piedi verso il vicino parco

dei dinosauri. Appena entrati nel

parco tutti siamo rimasti impres-

sionati dalle fantastiche riprodu-

zioni in grandezza naturale di

ben tredici specie di dinosauri.

Abbiamo fatto tante foto e poi

siamo ripartiti. Sulla strada del

ritorno ci siamo fermati a uno

dei tanti torronifici di Dentecane,

dove però in questo periodo in

occasione della Pasqua prepara-

no e confezionano: uova , coni-

glietti, galline e pulcini di ciocco-

lato di tutte le dimensioni e con

tantissime decorazioni. Felici e

pieni di regali per tutta la fami-

glia siamo ritornati a Luogosano.

classe III scuola primaria plesso

di Luogosano

A San Lorenzello “Citta dei Dinosauri” un viaggio a ritroso neltempo fino al Giurassico. Visita al Museo Civico della Ceramica

Cerretese per ammirare vasi piatti ed altri oggetti dell’epoca roma-na, barocca e contemporanea. A conclusione della gita, visita al

torronificio Garofalo di Dentecane.

E POI...

TUTTI A CASAFELICI E

SODDISFATTI

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22Scuol@ 3.0News

GLI ALUNNI RACCONTANO Dopo la visita guidata a Cerreto Sannita e San Lorenzello, la pluriclasse di Luogosano coglie i momenti più

emozionanti e li trascrive per noi

Una gita nelSannio ...

...tra dinosaurie

ceramiche

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23Scuol@ 3.0News

LE TRADIZIONI PASQUALI IN QUEL DI... LUOGOSANO

I riti di Pasqua inizia-vano con la domenicadelle Palme. I bambiniaccompagnati dallemamme e dai papà porta-vano le palme di ulivodavanti alla chiesa. Ilsacerdote benediceva iramoscelli, poi bussavatre volte sul portonedella chiesa, che veni-va aperto e tuttiinsieme entravano.Questa rappresentaval’ingresso di Gesù aGerusalemme.

LUNEDI’, MARTEDI’, MERCOLEDI’ SANTO IN

CHIESA.Le donne allestivano ilSanto Sepolcro utiliz-zando delle piantine digrano, lasciato cresce-re in cantina al buionel periodo dellaQuaresima in piccolivasi che venivanoabbelliti con fioriprimaverili. Le donnevestivano a lutto laMadonna del Rosario.

GIOVEDI’ SANTO IN CHIESA

In chiesa la sera ilsacerdote lavava ipiedi a dodici confra-telli della congregaMaria Santissima delRosario, che rappresen-tavano i dodici aposto-li. Finita la celebra-zione, si usciva inpiazza dove venivarappresentata l’ultimacena. Sempre in piazza,

iniziavano i riti perpreparare laResurrezione di Gesù. Ilsacerdote davanti allachiesa bruciava lepalme benedette da que-sto fuoco accendeva ilnuovo Cero Pasquale, cheserviva per le celebra-zioni Eucaristiche ditutto l’anno successivo.Benediceva anche l’acquae tutte le persone neprendevano un po’ perconservarla in casa e ilresto veniva conservatain chiesa per i ritireligiosi. Subito dopoiniziava la S. Messa elo “scioglimento” dellecampane per annunziarela Resurrezione di Gesù. SETTIMANA SANTA IN CASAIn tutte le casa veniva-no effettuate le puliziepasquali, venivanoimbiancate le pareti ele pentole di rame veni-vano lucidate. Le mammepreparavano i dolci e irustici: biscotti, ciam-belle, taralli e “pizzachiena” che venivanomangiati il giorno diPasqua. Tutte questeprelibatezze venivanocotte nei forni a legna;all’epoca non tutti pos-sedevano un forno e que-sti prodotti venivanopreparati e cotti incomunità tra varie fami-glie.

Alunni classe quartaPrimaria Luogosano

LUNEDI’ IN ALBISLa mattina del lunedìdopo Pasqua, in chiesasi celebravano le S.Messe in onore dellaMadonna del Carmine,mentre in piazza e perle strade del paesesuonava la banda musi-cale per la raccoltadelle offerte per lafesta. Alla fine dell’ultimaMessa, la statua dellaMadonna che per tuttala settimana Santa erastata sull’altare dellaChiesa Madre, venivatrasportata a spalle,fino alla chiesettaMaria Santissima delCarmelo. Al ritornomangiavano verdura stu-fata nella “pignata”vicino al fuoco o iresti del pranzo delgiorno di Pasqua.Nel pomeriggio tuttiinsieme: fedeli, sacer-dote e banda partivanodalla chiesa Madre e sirecavano alla chiesadella Pietà, per prele-vare la statua dellaMadonna Addolorata conGesù Morto e in proces-sione portarla nellachiesa di Santa MariaMaggiore per la venera-zione del giorno suc-cessivo.

MARTEDIIn chiesa si celebrava-no le S. Messe e labanda suonava in piazzae per le strade.Nel pomeriggio laStatua della Madonnadella Pietà venivadeposta davanti allascalinata della Chiesae si procedeva all’astaoffrendo una somma per

ogni barra, le barreanteriori erano quellepiù prezzate, la sommapoteva raggiungere le500 mila lire; inoltre idevoti che avevano rice-vuto qualche graziaoffrivano alla Madonnaoggetti in oro, chevenivano attaccati a unpannello di stoffa lega-to alla statua dellaMadonna.La Madonna veniva porta-ta a spalle in proces-sione per le vie princi-pali del paese. La Statua era precedutadal sacerdote, dallagiunta comunale, da per-sonalità locali e da uncorteo di donne giovanie bambini, alcune bambi-ne indossavano l’abitobianco della prima comu-nione, dai confratellidelle congreghe, dadonne che camminavanoscalze con in mano uncero in segno di ringra-ziamento per graziaricevuta.Al termine della proces-sione la statua venivariportata presso laChiesa Maria S.S dellaPietà. A fine cerimonia, quandoera ormai notte, veniva-no sparati i fuochid’artificio per conclu-dere le feste pasquali. Con il tempo molte cosesono cambiate, le perso-ne preferiscono trascor-rere la giornata dellunedì in Albis fuori.

Alunni classe quartaPrimaria Luogosano

“In chiesa si celebravano le S. Messe e la banda suonava in piazza e per le strade”

vicino al pozzo venivapreparato con tantepiante di olivo l’ortodel Getsemani, dove Gesùsi ritirava per pregare.Veniva anche rappresen-tato il tradimento diGiuda e l’arresto diGesù. Successivamente inchiesa il sacerdote pro-cedeva alla spogliazionedegli altari, le campanenon suonavano (attacca-te) più in segno dilutto.

VENERDI’ SANTONel primo pomeriggio sisvolgeva la rappresenta-zione del processo diGesù e la sua condanna amorte. Subito dopo ini-ziava la Via Crucis perle strade del paese conla partecipazione ditutti i fedeli. Allafine Gesù che era imper-sonato da un giovaneveniva crocifisso su unacollinetta. In chiesa lasera il sacerdote cheaveva spogliato glialtari riponeva Gesù nelsepolcro. A tarda serala statua di Gesù morto,con la Madonna vestita alutto veniva portata inprocessione per tutte levie e i ragazzi più pic-coli suonavano in segnodi lutto le “taccolet-te”.

SABATO SANTOTutta la giornata lagente si recava in chie-sa per visitare il SantoSepolcro. La sera tardi

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24Scuol@ 3.0News

RICETTE E TRADIZIONEIl lavoro di ricerca della classe II secondaria di I grado di Taurasi

Alla scoperta dei piatti tipici e della loro preparazione per tramandare i segreti delle pietanze più antiche

Interviste ainonni per

mantenere vivele usanze

Pizza e menestamugliatielli

soppressate

soluzioni cruciverba

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È TEMPO DI … PRIMAVERA!Gli alunni della classe prima della scuola primaria di Taurasi

25Scuol@ 3.0News

Dopo tanti mesi di freddo, vento e pioggia, è arrivata finalmente la primavera!Le giornate sono più lunghe e soleggiate. In questa stagione la natura si risve-glia: il pesco e il mandorlo mettono i primi fiori; nei prati cresce l’erba e sivedono svolazzare coloratissime farfalle. Gli uccellini cinguettano contenti ecominciano a costruire nidi per accogliere i loro piccoli. Le lucertole sui murisi godono il sole mentre molti animali si svegliano dal sonno invernale. Noibambini possiamo giocare all’aria aperta con il pallone, andare in bicicletta

per le strade del paese e gustare buonissimi gelati! Bentornata primavera!

Gli alunni della classe prima della scuola primaria di Taurasi

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Gli alunni della scuola dell’Infanzia di Luogosano

26Scuol@ 3.0News

AL LAVORO SULLA PRIMAVERA

... la Natura si risveglia...

Oggi lavoriamo alla maniera di Herve'Tullet: creiamo una bellissima

primavera...

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Didattica laboratoriale: il lapbook

27Scuol@ 3.0News

Il lapbook è una mappa tridimensionale e interattivadelle informazioni necessarie e specifiche di un argomento.É come una cartelletta al cui

interno vengono raccolti diversiminibook.L' alunno coinvoltonella costruzione del lapbook

sa creare connessioni, relazioni e impara a costruire il proprio

metodo di lavoro.Questi sono lapbook di scienze

e matematica.

Ecco a voi l’attività laboratoriale della classeIV A Primaria di Fontanarosa

LABORATORIO CREATIVO PER LA FESTA

DELLA DONNA

L’ALBERO DELL’AMICIZIA a cura della classe I

Primaria diFontanarosa

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28Scuol@ 3.0News

I BAMBINI DELL’INFANZIA DI TAURASI PRESENTANO

L’ORTO A SCUOLA