sicilia in rosa

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SICILIA IN ROSA Anno IV - N. 32 - Luglio 2015 - Domenica 5 luglio a Catania e provincia e da lunedì 6 luglio nelle altre province in abbinamento con il quotidiano LA SICILIA a t 1,30 www.siciliainrosa.it Valeria Bilello ci piace LA “CAVALIERA” GUIA IELO attualità DONNE&CALCIO «DRIBBLIAMO I PREGIUDIZI» «COSÌ FACCIAMO SPOSARE I MAHRAJÀ» CATANIA RACCONTATA DALLE CATANESI siciliane VIRGINIA TOMARCHIO modablog I PANTALONI DELL’ESTATE fashion PLASTIC MOOD «LA MIA FIABA AL CINEMA»

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Magazine femminile allegato al quotidiano La Sicilia

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SICILIA INROSAAn

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www.siciliainrosa.it

ValeriaBilello

ci piaceLA “CAVALIERA”GUIA IELO

attualitàDONNE&CALCIO«DRIBBLIAMO I PREGIUDIZI»«COSÌ FACCIAMO SPOSARE I MAHRAJÀ»

CATANIARACCONTATADALLE CATANESI

sicilianeVIRGINIA TOMARCHIO

modablogI PANTALONIDELL’ESTATE

fashionPLASTICMOOD

«LA MIA FIABA AL CINEMA»

pag 01 copertina_Layout 1 01/07/2015 18.44 Pagina 1

Page 2: Sicilia in Rosa

pag 02_cop_Pag annunci.qxd 01/07/2015 19.45 Pagina 2

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3SICILIAINROSA

5 detto tra noi

7 quellocheledonne...

9 jelodicoaguia

10 ci piace

12 donne&sport«dribbliamo

i pregiudizi»

16 da donna a donnavaleria bilello

«la mia fiaba

al cinema»

18 wedding stories«così facciamo

sposare

i futuri maharaja»

22 il matrimonio di...eva spampinato

26 il libro le donne raccontano

il fascino di catania

28 sicilianeAnna valle

alberta santuccio

donne “risorse smart”

aurora quattrocchi

30 virginia Tomarchio

«amici mi ha dato

una nuova fiducia»

32 tendenzela moto è donna

SICILIAINROSA lug 2015

34 blogshootingi pantaloni dell’estate

38 modaplastic mood

40 stylistAntonio Attisano

42 beautymake-up

ad alta resistenza

45 esteticamente

46 petcare

47 pollice verde

48 arredol’estate a tavola

50 designcornergiovanni cardinale

le forme dell’istinto

52 parola di chef

53 l’arte del dolce

54 globetrotterCosta Smeralda

non solo movida

56 happy hour

60 amore che vieneamore che va

62 l’oroscopo

In copertina Valeria Bilello(intervista a pag. 16)

ph Getty Images

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Page 4: Sicilia in Rosa

4 SICILIAINROSA

Page 5: Sicilia in Rosa

SOGNAVO LA FAMA. ADESSO, SE AVESSI UNA BACCHETTAMAGICA, CANCELLEREI TUTTOSara Tommasi, Corriere.it, 22 giugno 2015

PAROLEPAROLE

_

HO AVUTO UNA MAMMA CHE MI HA ROVINATO, PERCHÉ ERA DI QUELLE CHE TI DANNO DUESBERLE E SUBITO DOPO TI FANNOUN REGALO MERAVIGLIOSODaria Bignardi, D Repubblica, 9 maggio 2015

QUELLO DI OGGI È UN GRANDE PASSO NELLA NOSTRA MARCIA VERSO L’UGUAGLIANZA. LE COPPIE GAY E LESBICHE ADESSO HANNO IL DIRITTO DI SPOSARSI, COME CHIUNQUE ALTROBarack Obama, Twitter, 25 giugno 2015

UN SOGNO CHE HO È QUELLO DI FARE UN LUNGO VIAGGIO. DA SOLO O CON QUALCUNO, NON IMPORTA. VORREI STARE VIADUE O TRE MESI, PORTANDO CON ME UNA CHITARRACesare Cremonini, Tv Sorrisi&Canzoni, 26 giugno 2015

È VERO CHE CORONA HA FATTOCRETINATE INSPIEGABILI E SMARGIASSATE INFINITAMENTESTUPIDE. LA GIUSTIZIA, PERÒ, L’HATRATTATO IN MODO ASSURDODon Mazzi, Famiglia Cristiana, 25 giugno 2015

CI ACCUSANO DI AVERE FATTOUN COLPO DI STATO. INVECE QUESTA SI CHIAMA DEMOCRAZIAAlexis Tsipras, Ansa, 29 giugno 2015

La parola con cui vogliamo aprire questo numero è silos.Come i “giganti” del porto di Catania che in questi giornosono stati oggetto di un’operazione artistica di un certoimpatto. Per il festival superpluridisciplinare iArt sonostati chiamati a Catania alcuni street artist con l’incarico

- assolutamente gratuito - di lasciare il loro segno (omeglio di-se-gno) sui i grandi silos della granaglie che da sempre si ergono sullabanchina occidentale dello scalo marittimo. In fondo questi siloshanno un po’ la forma di scatolame o forse proprio di tante bombo-lette spray e quel grigio verde che li accompagna anonimo e un po’triste da troppo tempo aveva bisogno di una ventata di colore. Cosìeccoli qua, in questi giorni gli spagnoli Okuda e Rosh333, gli italianiMicrobo, Bo130, Danilo Bucchi e Vlady Art, il duo ucraino IntersniKazki - invitati da Giuseppe Stagnitta, curatore del progetto artisti-co per conto del Comune di Catania e del direttore artistico deglieventi catanesi del Festival I ART, Giovanni Anfuso - si sono dati dafare per inaugurare questa sessione di “silos art”. Quello che ci fa più piacere e che poco si dice - glissiamo su alcunepolemiche che non condividiamo scoppiate su Facebook proprio sul-la decisione di dipingere i silos - è che tra gli otto artisti c’è una don-na. Tutti parlano infatti di un catanese, Vlady Art (bella idea la sua“buatta” di coda di sirena di mare in stile wharoliano), senza mai di-re che di catanese nel gruppo ce n’è un’altra, Microbo, catanesissimache vive ormai a Milano ed è apprezzata anche su scala internazio-nale, chiamata a dipingere nel suo inconfondibile stile anche a NewYork. A noi fa ancora più piacere perché questa minuta donna pienadi energia riesce a fare delle cose di grande valore artistico. Ancheper questo le avevamo dedicato un’intervista di un paio di pagine suSicilia in Rosa di agosto 2014. Quindi, in gamba e bravi tutti. E speriamo che i silos siano l’inizio diun percorso che permetta alla street art (di qualità) di diventare untratto distintivo della città

detto tra noi

5SICILIAINROSA

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76543

CREDO SIA IMPORTANTE ACCETTARE IL NOSTRO CORPO DOPO CHE HA AFFRONTATO “LA BATTAGLIA” DI METTERE AL MONDO UNA NUOVA VITA Hilaria Baldwin, Instagram, 25 giugno 2015

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SILOS&STREET-ARTC’È PURE LO ZAMPINOdi una donna

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6 SICILIAINROSA

Page 7: Sicilia in Rosa

di paola pasettidi paola pasetti

quellocheledonne(non)dicono

7SICILIAINROSA

MUMBLEMUMBLE

di Maria Enza Giannetto

Ibambini dovrebbero passare più tempo possibile a giocare all’aria aperta. Ripe-tendomi questo mantra e armata di tutta la buona volontà necessaria a unamadre lavoratrice che in un tardo pomeriggio di giugno se ne starebbe volentie-

ri spiaggiata su una poltrona, decido invece di portare mia figlia a giocare al Par-co Gioeni. Per me è una novità. Finora avevamo frequentato il Giardino Bellini ela sua bella e nuova bambinopoli. Stavolta però, trattenuta dalla distanza e dalproblema del parcheggio in centro, decido di avventurarmi in quest’area verde chedomina la città e che, ammetto, avevo visitato solo qualche volta, di sera, in occa-sione di concerti e festival. Arrivate all’ingresso, intravedo un gruppo di sportivi chefanno Pilates (o forse era Capoeira!) sulla terrazza che si affaccia su Catania. Epenso, “che bello, allora questo parco è davvero vissuto”. Con la biciclettina diMasha e orso sotto il braccio destro e la bambina che mi stringe la mano sinistrami avventuro su per il “sentiero” seguendo le indicazioni “area gioco bambini”. Nelmio immaginario ho davanti, se non proprio un parco giochi simile alla bambino-poli di Villa Bellini, almeno qualcosa che ci somigli, o comunque uno scivolo, un’al-talena e qualche cavalluccio dignitoso. Durante il percorso, noto con piacere che esiste un’area cani recintata, ma la-sciandomela sulla sinistra non posso non pensare che, a giudicare dal fetore, nonviene pulita da qualche settimana. Mi ritrovo a percorrere, almeno 100 metri (macredetemi mi sono sembrati molti di più) tra impervietà, buche di 15 centimetri, ve-tri rotti e sterpaglie bruciate. Vado avanti comunque e, grondante di sudore, mi di-co che la fatica sarà ripagata quando vedrò la mia bambina volteggiare sull’altale-

na o scendere giù veloce dallo scivolo. Purtroppo però, quello che mi si para da-vanti all’arrivo all’area gioco va ben oltre la più catastrofica delle previsioni: un’alta-lena lercia e due giochini “altalenanti” circondati da “vegetazione” e incuria. Incre-dula, penso di aver sbagliato strada e, a dire il vero, anche mentre scrivo mi dicoche forse dovrei andare a ricontrollare perché devo aver sbagliato strada. Ad ogni modo, fresca di questa avventura al Parco, ho accolto con piacere, qual-che giorno fa, l’invito all’assemblea aperta “Catania, città dei bambini”, organiz-zata dal gruppo “Catania in movimento”, per parlare dei più piccoli e di come offri-re loro una migliore vivibilità dello spazio urbano. Prima di avviare un dibattitoaperto a cittadini e associazioni, il gruppo si è dotato di un documento da cuipartire per avviare azioni condivise sul territorio e occuparsi di spazi pubblici, mo-bilità sostenibile e welfare municipale. Ispirandosi alla Convenzione sui Dirittidell’Infanzia e al documento dell’UNICEF “Costruire città amiche delle bambi-ne e dei bambini”, l’assemblea (che si è già data un secondo appuntamento asettembre) intende avviare un processo partecipato in cui associazioni e cittadinipossano portare le proprie proposte. L’idea è quella di invitare l’amministrazionecomunale - il portavoce in tal senso sarà il consigliere Niccolò Notarbartolo - adanalizzare la situazione attuale in cui versano spazi pubblici, parchi, asili e struttu-re dedicate all’infanzia per poi elaborare una strategia che permetta, davvero, difare di Catania una città a misura di bambino. Intanto, sulla pagina facebook “Ca-tania, città dei bambini” è possibile postare segnalazioni. Ovviamente, io l’ho giàfatto.

CATANIA, CITTÀ PER BAMBINI? IL PARCO GIOENI DI CERTO NON LO È

CONTROCORRENTE

Certamente non un milione, ma erano comunque tante le per-sone che lo scorso 20 giugno si sono date appuntamento aRoma per il Family Day. Una manifestazione, negli intenti de-gli organizzatori, a difesa della famiglia, contro la legge sulleunioni civili e contro l’ideologia gender nelle scuole.

Che in una società civile si scenda in piazza per manifestare il propriopensiero è sempre cosa buona. Un diritto che hanno anche i cittadini cat-tolici, quei laici (intesi come “non-chierici”) che specialmente a partiredal Concilio Vaticano II sono stati chiamati ad agire anche nel tessuto so-ciale in cui sono immersi. Molti cattolici, dunque, hanno deciso di raggiungere piazza San Giovanniper manifestare legittimamente il proprio pensiero. Parecchi di loro, pro-babilmente, convinti che così facendo stessero compiendo il proprio do-vere di buoni cristiani.Per molti altri cattolici, che non erano in quella piazza, il Family Day è sta-to invece un fallimento. Anzitutto sul piano della comunicazione: ciò che è venuto fuori da quel-la manifestazione è stata la proposizione di una logica di contrapposizio-ne che è quanto di più lontano possa esserci dai valori cristiani, primo fratutti l’accoglienza; un “noi contro loro” che suona come una barricatainutile e perniciosa.Peggio: il Family Day è stata l’ennesima occasione, servita su un piattod’argento ai suoi detrattori, per dipingere la Chiesa come un monolite,prigioniero del peggiore immobilismo dottrinario. Niente di più sbagliato, perché la Chiesa è una realtà in costante cammi-

no, dove trova posto una grande varietà di opinioni e di istanze; ma dal20 giugno sarà molto difficile farlo comprendere a chi ha osservato dal-l’esterno piazza San Giovanni. Il messaggio che è passato è stato quello di una contrapposizione inac-cettabile e insensata, la formula “famiglia contro gay”. Come se esistesseuna relazione tra i diritti della famiglia e quelli degli omosessuali o di chi,più in generale, immagina una società fondata su valori diversi da quellicristiani. La crisi della famiglia, specchio di una più ampia crisi della società, nonpuò essere attribuita a un fantomatico nemico esterno. Né, d’altro canto,si può pensare – come vorrebbe una certa deriva laicista - che il “model-lo famiglia” sia da rottamare solo perché profondamente ferito. Non esi-ste la famiglia perfetta: come ha scritto Papa Francesco nel messaggio perla 49° Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali, non bisogna avere“paura dell’imperfezione, della fragilità”, né “dei conflitti; bisogna impa-rare ad affrontarli in maniera costruttiva”. La famiglia “non è un terrenosul quale combattere battaglie ideologiche, ma un ambiente in cui si im-para a comunicare nella prossimità”. Non c’ero a Roma per il Family Day. Ci sarò un giorno, forse, quando saràdavvero una festa della famiglia, quella reale, e non il simulacro ipocritache qualcuno si ostina a rappresentare. Quando cammineremo tutti, fian-co a fianco, anche con i nostri fratelli gay e lesbiche, con chi è credente echi non lo è, per celebrare la famiglia quale luogo di crescita e amore, mache conosce anche conflitti, scontri e fughe. In ogni caso, un luogo in cui,ogni volta, poter ritornare.

FAMILY DAY, UN’OCCASIONE PERDUTA

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“Francia terra d’accoglienza”. Sonocresciuta con questa definizionee sono stata svezzata al suono di

“Liberté, Egalité, Fraternité”, il motto dellaRepubblica Francese. Sempre scritto inmaiuscole, perché non elenca mere astrazio-ni, ma afferma valori universali ed assoluti. La Francia è la Patria di mia madre, i suoi va-lori sono i miei perché intrecciati al mio Dna.Perché è così e non può essere altrimenti. Ilfrancese è la mia lingua materna, la lingua difamiglia, accolta con amore e parlata benissi-mo anche da mio padre che è palermitano.Francese è il passaporto con cui viaggio,francesi gli unici familiari da cui mi sia maisentita amata. Sono stata educata alla multi-cultura per parlare e capire nonni, zii e cugi-ni. Ne ho imparato i codici comportamentali,diversi da quelli del sud Italia. Non per scel-te progressiste ma perché è nella natura del-l’umanità doversi confrontare e cercare di

capire l’altro. Perché le frontiere sono robada Stati, la comprensione è roba da EsseriUmani. Con orgoglio ho vissuto la promozione socia-le di chi emigrava in Francia per sfuggire alledittature ma anche alla fame nera, presentinel mondo intero, contribuendo a fare diquesto Paese un modello di opportunità ecrescita. E non è un paradosso se la più diffu-sa delle “bandes dessinées” francesi è firma-ta da una coppia di matti, Albert Uderzo eRené Goscinny – il primo figlio d’italiani, ilsecondo di ebrei polacchi - e celebra l’inso-lente grandezza dei Galli sulla cialtroneriainvasiva dei Romani. Sulle avventure di Aste-rix e Obélix si sono contorte dalle risate ge-nerazioni di lettori del mondo.Davanti alla tristezza dei migranti disperata-mente abbarbicati sugli scogli tra Ventimi-glia e Menton e respinti dalla Gendarmerie,non mi è difficile parafrasare “sono pazzi

questi francesi”, roteando l’indice alla tem-pia. Non è questo il mio Paese, non lo ricono-sco. La sua memoria è diventata cortissima,avendo rimosso con apparente disinvolturail pesante ruolo ricoperto nella fine del regi-me di Gheddafi, da cui ha tratto gran benefi-cio proprio il traffico di esseri umani. Da qualche settimana manifesto la mia pic-cola dissidenza nei confronti del governofrancese boicottando i prodotti d’Oltralpe. Emi riesce difficile perché la moutarde, lochèvre, lo Chablis, il beurre de baratte, sono imiei conforti alimentari e ritrovarli sui ban-chi del supermercato mi fa sentire accantoalla mia famiglia lontana, alla mia infanziaancor più lontana. “..Sopra i miei rifugi infranti / sopra i miei fa-ri crollati / ricomincio la mia vita / Sono na-to per conoscerti / Per chiamarti / Libertà”.(“Liberté” da “Poésie et Verité”- Paul Eluard1942)

FRANCE TERRE D’ACCUEIL

Chi dice donna...di karen basile

8 SICILIAINROSA

ozlandiadi cinzia Zerbini

UN ORDINARIO RISVEGLIO DEL LUNEDÌ

Un comodissimo nonché economico specchietto ingrandente e conventosa mi permette l’estirpazione delle sopracciglia che, com’ènoto, crescono più velocemente della gramigna. Detto specchiet-

to è appiccicato al vetro della cucina che s’affaccia sulla chiesa di unodei santi più miracolosi di tutto il sistema santificato che ogni giornocon la sua spada sguainata e un cucciolo di drago o cane estinto o al-tro ma non l’ho mai capito, sotto i piedi, mi ricorda che lassù qualcunomi ama. Quando mi stacco per vedere il risultato sempre disastroso deldisegno che ho creato a forma di ali di gabbiano ubriaco, vedo la se-guente scena: il giovane di colore, colore scuro ovviamente, insegue untizio che ha trovato posto e sono sicura ritiene questo avvenimento unmiracolo trattandosi di piazza di fronte a luogo di culto durante il culto,appunto. Gli apre lo sportello e gli chiede i soldi del posteggio che glivengono dati nonostante l’asfalto sia dipinto di strisce blu ma il blu èun colore che non si addice alla ricerca delle schede parcheggio che sitrovano a ben 15 metri dalla sua auto. Nel frattempo arriva un’altra mac-china e l’immigrato, perché di immigrato si tratta, corre come un pazzoper non perdere l’obolo. Poi, dall’altra parte dello spazio in una cornicedi palazzi di 10 piani con pomelie ancora da sbocciare, una signora staentrando nella sua 500 e lui si precipita ancora e percorrere i circa 200metri con scatto felino e passo sostenuto. Un fischio del compare chescorgo seduto sui gradini della chiesa su cui per anni Mattarella il pre-sidente ha posato i piedi (ma io non l’ho mai visto e penso che forsedovrei andarci in quella chiesa dove il prete è di colore come il posteg-giatore ma assolve dai peccati e c’è anche un oratorio dove i bambinigiocano a calcio e gli adulti diventano amanti) rappresenta la vedettacon cappello munito per ottenere l’elemosina di chi al mattino è andatoa pregare. E’ un moderno gps umano che scorge chi si affretta a fuoriu-scire dal parcheggio e chi vi entra. Questo, penso mentre depongo lapinzetta e gusto il caffè, dura tutto un giorno, anche se io non possosaperlo visto che l’estirpazione si conclude in pochi minuti ma sonocerta che dovrei impiegare un po’ più di tempo ed acquisire l’arte dell’asportazione pilifera e già che ci sono dovrei anche imparare a metterelo smalto e smettere di bere tisane drenati. Questo elaboro alle 7.50 dellunedì mattino mentre calcolo il guadagno di un posteggiatore abusivomagrissimo confermando ulteriormente la certezza già radicata in meche sia la corsa, comunista ed egualitaria davvero che non tiene contodella pigmentazione, l’unico sport che fa eliminare le calorie inserite.

DE GUSTIBUSdi rita la rocca

LA CARITÀ PELOSANON AIUTA LA FAMIGLIA

Anche i magnati (a volte) hanno un cuore. Lo ha di recen-te dimostrato Richard Branson, tycoon del colosso multi-nazionale Virgin Group, che ha annunciato di voler con-

cedere ai propri dipendenti ben dodici mesi di congedo parenta-le a stipendio intero. Tra le motivazioni di questa svolta family-friendly, il troppo tempo trascorso da Branson lontano dai propricari. L'improvvisa “voglia di famiglia” dell'imprenditore gli è peròvalsa una valanga di critiche: c'è infatti chi vi ha visto una pelosastrategia di marketing, soprattutto alla luce del fatto che, date lelimitazioni imposte, a beneficiare del congedo parentale sareb-bero non più 140 lavoratori su 50.000. Tra le dichiarazioni “allaMulino Bianco” di Branson e il feroce cinismo della stampa, ci siè però dimenticati di analizzare un altro limite della nuova policydella multinazionale britannica. Chi è rientrato da un lungo pe-riodo di congedo parentale sa bene che l'ostacolo più difficile dasuperare non è riuscire a conciliare lavoro e famiglia, bensì ri-prendere le fila di un'attività professionale che è andata avantisenza aspettare nessuno, rimettersi al passo con colleghi prontiad approfittare del minimo segno di debolezza, riconquistare leposizioni perse nella scalata alla carriera. Quindi, per quanto al-lettante possa apparire, concedersi il “lusso” di dedicarsi per unanno intero alla famiglia sarebbe un vero e proprio suicidio intermini professionali. Lo stesso Branson oggi probabilmente nonsarebbe il leader di una multinazionale se per dodici mesi si fos-se occupato esclusivamente di pappe e pannolini. Perché, dun-que, piuttosto che proporre soluzioni che inaspriscono ancora dipiù la dicotomia tra vita privata e professionale, privilegiando l'u-na a discapito dell'altra, non si incentivano strumenti quali adesempio nido aziendali, bonus baby-sitter, permessi retribuiti otelelavoro, che consentirebbero ai due ambiti di convivere piùagevolmente? Forse perché è più facile finire sui giornali con di-chiarazioni struggenti e iniziative tanto grandiose quanto limita-te, piuttosto che con piccole, ma concrete agevolazioni ai lavo-ratori. Ma queste sono solo le riflessioni di una cinica malpen-sante.

Page 9: Sicilia in Rosa

+jelodicoaguiala posta di guia jelo

scrivete a [email protected] 095.432304

«Se la redazione mi ha invitato a rispondere alle vostre lettereimmagino sia perché conosca la mia sensibilità e il mio culto peril prossimo. Ma, forse, non sa quanto io sia tollerante con l’u-manità. L’uomo è fragile ed è per questo che va seguito e soste-nuto dagli angeli che possiamo esser tutti, cioè gli altri; nellasua fragilità c’è la forza! Con tutto il mio cuore, sempre».

Guia

Cara Guia, sono una donna di 38anni, madre di uno splendidobambino di 5. Ovviamente lo

amo con tutta me stessa, ma devoconfessarti che io non volevo figli eche mi sono fatta convincere da miomarito che all’inizio, come me, dice-va di non volerne, ma poi ha cam-biato idea. Vengo al problema: oradice che sarebbe giusto dare al pri-mogenito un fratello. Tutti mi dico-no che sarebbe altruistico, ma ioproprio non lo voglio un altro figlio,non ce la faccio a pensare di riviveretutto e ho paura che stavolta potreinon amarlo come è accaduto con ilprimo. Tu che faresti al mio posto?

“Ovviamente lo amo" riscatta e ti salvadal giudizio dei lettori! Comunque, nondal mio (io sono, è noto, incapace digiudicare e voglio e so solo amare).Amica cara, fortunatamente io non so-no e non vorrei mai essere al tuo postoe quindi mi è difficile mettermi nei tuoipanni, come candidamente mi chiedi!È come chiedere al sole di essere la lu-na, intendendo che siamo entrambidonne ma diverse... E se tu sei la luna,non è male, no? È fredda, bianca, ma

dà candore e sicurezza e ha tanto fasci-no! E, infatti, tesoro, non avrai il sensomaterno, orrore per la società e i luoghicomuni, ma non per me se pur posse-dendolo a iosa (e dopo?), ma chi saquante essenze, realtà e doti possiedi!Io non giudico, te lo ripeto, ma mi emo-ziono negativamente, con dispiacereperò, se una cosa mi turba e ciò lo è diper sè turbante! Questo lo capisci! E al-lora il problema non è il giudizio del

mondo, ma quello di te stessa e dellatua anima, di una te stessa che ti portaa dire addirittura che forse non lo ame-resti un figlio. Forse, sì forse, un figlio?Prova a dirlo a mia madre che ha persoil mio adorato fratello a soli 23 anni,con una fine devastante! Prova a chie-derle se e come si possa non amare unfiglio in eterno!E allora, concludo drasticamente: tunon sei spietata e nemmeno una “me-dea” non mi avresti scritto, non avrestiavuto remore e pensieri! Tu hai paura ein questo, ti capisco e condivido, l’uni-co vero motivo per cui si può fortemen-te non desiderare un figlio è la pauradel suo futuro e l’atroce terrore dellesue avversità!Ciao! Adottalo! Deve essere meravi-glioso poterlo fare! Ma guarda che que-ste cosiddette paure non mutano! Ri-mangono!

Col cuore! Guia

Università, la scelta è dei figli, ma il parere deigenitori può contare

Gentile Guia, sono una ragazzadi 18 anni e sto per affrontarela maturità e poi mi iscriverò

all’università. In realtà io vorrei di-ventare una stilista ma i miei genito-ri mi stanno spingendo verso la fa-coltà di ingegneria perché diconoche una con i miei voti (ho semprepreso 9...) sarebbe sprecata senzauna laurea vera. Io ho già ceduto perle superiori e ho fatto lo scientificocome volevano loro, ma ora vorrei ri-bellarmi. Come faccio?

Certo io non sono caparbia e strettanella morsa delle mie opinioni, anzi micritico sempre e pondero, medito e ol-tre a tollerare errori o comportamentilontani dalla mia etica, valuto l’opinio-ne del questionante (che, sempre tra lerighe anche nascoste emerge) di chichiede il parere o ancora più forte, ilconsiglio. E questa volta, più che mainon vorrei “dettare sentenza” tesoromio, non sono mica Zarathustra! No.Oh Dio, com’è difficile rispondere aquesta lettera!Sono, infatti, tra due fuochi: da unaparte vorrei mandare a quel paese ituoi genitori che già ti hanno impostouna prima importante scelta, poichè lavita è tua, tanto tua! E la libertà nellestrade da percorrere (anche se in salitae impervie) deve essere tua, come l'ar-bitrio è e dovrebbe essere sacro!Ma dall’altra, li amo e condivido (scu-sa!) le idee dei tuoi genitori! E pensocon passione e coinvolgimento nonemotivo, ma razionale, a quanto c'han-no ragione nel desiderare e auspicareun futuro di forte, grande slancio evo-lutivo per il gioiello della mente dellapropria figlia e allora: mia cara inge-gnere (magari Dio! Che ben venga!). Lo so, l’arte della moda è meravigliosaed è (se dura e non ce lo fregano total-mente i cinesi, i giapponesi e gli ameri-cani!), un nostro vanto! Ma tu sei sicu-ra che seresti speciale (come lo sei!) oforse puoi sospettare che a Napoli tuttivogliono cantare e in Italia tutti voglio-no fare gli stilisti? Beh, che dire? Mi so-no buttata!

Auguuuri!Guia

SICILIAINROSA 9

UNA DONNA FA I CONTI CON LA SUA VOLONTÀ DINON AVERE UN ALTRO BAMBINO E IL DESIDERIO DELMARITO DI DARE AL PRIMOGENITO un fratello

L’ISTINTO MATERNO ASSOLUTO È UN DONOSOLO DEGLI ANIMALI

Page 10: Sicilia in Rosa

di giorgia lodato

Attrice apprezzata e donna sti-mata professionalmente eumanamente. Sono forse pro-prio queste caratteristiche, ol-tre alla sua intensa carriera fra

film e teatro, ad averle fatto guadagnare iltitolo di Cavaliere al Merito della Repubbli-ca. Il 2 giugno scorso, in occasione dell’an-niversario della proclamazione della Re-pubblica, l’attrice catanese Guia Ielo ha in-fatti ricevuto ufficialmente la pergamenadel Cavalierato dal prefetto di Catania GuiaFederico. È stato l’atto ufficiale che sancisceil provvedimento con cui lo scorso dicem-bre il presidente Napolitano le ha conferitol’onorificenza, assieme a cinque altre donnecatanesi: Alfia Milazzo, Raffaella Barbone,Lucia Auteri, Sebastiana Calmante.

Il cavalierato a Guia Ielo ci fa particolarmen-te piacere perché Guia fa parte della “squa-dra” di Sicilia in Rosa, con la sua rubrica fis-sa sulla “posta del cuore” che in ogni nume-ro “apre” il giornale. Un titolo onorifico che l’attrice catanese sidice pronta a ricoprire nel migliore dei mo-di, questa volta però dietro le quinte e lon-tana dal palcoscenico. «Porterò il titolo di Cavaliere con onore e ri-spetto – spiega Guia -. Il conferimento del-l’onorificenza è per me anche una catarsi,perché mi ha aiutata a superare alcuni mo-menti negativi della mia vita. Per questo midedicherò ad attività umanitarie e di volon-tariato. Per esempio, ho già in mente unaserata per promuovere la donazione delsangue». Consideri questo riconoscimento un pun-to di arrivo nella tua vita e nella tua car-

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CI PIACEriera o uno stimolo per fare sempre dipiù? «Quando ho saputo che qualcuno aveva ri-chiesto l’onorificenza per me e, soprattutto,quando ho saputo che il Presidente Napoli-tano l’aveva accettata, ho pensato con gioia,orgoglio e - lo dico con onestà – con un po’di pavoneggiamento, che era un punto diarrivo per la mia carriera. Ma appena sonodiventata realmente Cavaliere ho capito cheè un punto di partenza. Ciò vuol dire che lafragilità e l’insicurezza, che mi hanno tor-mentato da quando sono piccola, devonocessare. Adesso ho un’arma in più per chie-dere la giusta considerazione nella mia car-riera e sul lavoro». Una donna da fare invidia, ma per Guial’invidia è un sentimento sconosciuto.«Da vero Cavaliere posso dire che non credoall’indivia, è un sentimento che raramenteho conosciuto. Ci sarà certamente qualcunoche prova questo impulso negativo, ma iovoglio pensare che la gente sia benevola neiconfronti degli altri e dei loro successi. Ciònon toglie che dipendiamo sempre, comediceva Seneca, da qualcuno che ha poteridecisionali nei confronti della nostra vitaprofessionale e a volte questo mi ha provo-cato delle difficoltà: ma non aver mai cedu-to a compromessi, mi ha insegnato a lottaresempre e ad affrontare ogni fatica fisica epsicologica per andare avanti. E i risultatiche ho raggiunto li devo soltanto a chi hacreduto in me e nelle mie qualità artistichee professionali». Ti cambierà il titolo di Cavaliere? «Con il Cavalierato riparto con una nuovaversione di me stessa, che deve essere piùsicura di sé e pronta ad agire, dedicandosianche ad attività umanitarie. Voglio prepa-rarmi a farlo nel migliore dei modi. Mi pia-cerebbe occuparmi di animazione per ibambini che stanno con le loro madri nellecarceri femminili e chiederò quindi l’auto-rizzazione per poter iniziare un progettocon loro». E l’amore? Hai trovato l’anima gemella? «Che l’amore arrivi nella mia vita mi sembradifficile, ma sono fiduciosa del fatto che miabituerò a convivere con questo ‘status vi-vendi’ ed essere serena con me stessa, an-che perché ho il culto della libertà. Oggil’uomo è imbottito di ansie e di insicurezzenei confronti del futuro e non si vuole im-pegnare. Gli uomini più importanti dellamia vita sono mio figlio, mio fratello e miopadre. Per me rappresentano la perfezione,sono la mia “Trinità”, perché mio padre eradi una bellezza e di un’onestà irraggiungibi-le, mio fratello era l’esagerazione della bon-tà e della simpatia, un vero mito, e mio fi-glio è “chiu beddu u munnu e malandrino”».

CAVALIERGUIA

L’ATTRICE CATANESE CHE TIENE LA RUBRICA DELLA POSTA SUL NOSTRO MAGAZINE HA RICEVUTO L’ONORIFICENZA. «PER ME - DICE -QUESTO È UN NUOVO PUNTO DI PARTENZA»

CERIMONIA. Nella foto grande GuiaIelo con la pergamena del titolo onorifi-co; sotto, con i familiari

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Èstata inaugurata lo scorso 24 giugno,su iniziativa di Raffaella Mauceri(giornalista, editrice, formatrice) e

delle volontarie della Rete Centri Antivio-lenza di Siracusa. Si chiama “Piazzetta Vitti-me di femminicidio”, proprio così, ed è laprima in Sicilia dedicata alle vittime di fem-minicidio. «Sono 17 le vittime di femminici-dio della nostra provincia - ha detto Raffael-la Mauceri all’inaugurazione della piazzetta-. Più di un centinaio ogni anno in Italia.Donne accoltellate, sfregiate con l’acido, in-cinte e soffocate perché portavano in grem-bo bambini indesiderati dai loro padri, don-ne massacrate insieme ai figli piccoli, donnecrocifisse e torturate, donne decapitate …

Viviamo in un paese dove troppi uomini odiano le donne. Un paese cheha il primato del femminicidio in Europa, e dove si producono leggi-spaz-zatura che non riescono ad arginare questo infinito orrore. Un paese do-ve tutti dovrebbero farsene carico e dove invece si fa vigliaccamente fin-

ta di nulla. Ecco perché questa targa. Perché in questa città prima di negare un rifugio auna donna in pericolo, prima di lasciare che la polvere si depositi sulle sue denunce, pri-ma che il suo grido di aiuto si spenga nel frastuono generale, qualcuno si ricordi che an-che qui a Siracusa, le donne muoiono ammazzate. Ecco - ha aggiunto la Mauceri - il per-ché di questa targa: per ricordarle, per non abituarci, perché questa barbarie ci riguardatutti». Questo comunque è solo un primo passo. Infatti le 24 associazioni che fanno partedel coordinamento regionale – CDS – hanno già l’obiettivo di replicare l’iniziativa ognu-na nelle proprie città. A Siracusa, Raffaella Mauceri era già riuscita a fare intitolare duevia ad altrettante donne, una alla regina Damarete e una a Rita Atria.

Naomi Klein in Vaticano, l’insolita vicinanza con Papa Francesco per salvare il pianeta

Naomi Klein, la giornalista e attivista autrice del fa-moso libro “No-Logo” e più di recente di “ThisChanges Everything (Una rivoluzione ci salverà)” è

stata invitata in Vaticano, nei giorni scorsi, dal cardinalePeter Turkson per una conferenza sull’ambiente insiemecon ecclesiastici, scienziati e attivisti. La conferenza ave-va un titolo eloquente: “Le persone e il pianeta al primoposto: l’imperativo di cambiare rotta” ed è evidentementeil frutto delle posizioni assunte da Papa Francesco nellasua enciclica “Laudato Si”.Un invito “a sorpresa” per il Vaticano quello alla Klein, vi-ste le posizioni della giornalista canadese, che si batteper una riforma globale del sistema finanziario e capitalistico, come base sucui progettare il contenimento al cambiamento climatico. È chiaro che posi-zioni espresse su questo tema da Papa Francesco nella sua enciclica “Lau-dato Si” - che pone l'ambiente, la natura e il rispetto del creato al centro deldibattito tra laici e religiosi, e in generale in cima all'agenda delle priorità daaffrontare dalla società per non autodistruggersi - sono ritenute vicine aquelle della giornalista canadese. «Il fatto che mi hanno invitato - ha detto laKlein - indica che non si stanno tirando indietro. Molte persone credono che PapaFrancesco quando parla di economia non dica sempre cose esatte, ma io credo cheabbia ragione». Insomma, c’è sintonia. Il Papa cerca sponde sul fronte laico e sem-bra trovarle. D’altronde Francesco resta fermamente convinto della necessità diquesta battaglia per il pianeta, nonostante le critiche ricevute da certi ambienti. E in-fatti il Papa a settembre volerà a New York per partecipare all’assemblea generaledelle Nazioni Unite, rafforzando il suo messaggio verso i paesi più colpiti dal cam-biamento climatico. Un gesto che per la scrittrice segna un cambio di passo nelmondo dei negoziati sul clima. A noi, tutto ciò, “ci piace”.

SIRACUSA, PIAZZETTA“VITTIMEDI FEMMINICIDIO”

A CATANIA LA PRIMAUNIONE OMOSESSUALESi è celebrata a Catania la prima unione ci-vile tra due persone dello stesso sesso. L’11giugno al Castello Ursino si è tenuta la ceri-monia che ha suggellato l’iscrizione nel Re-gistro delle Unioni Civili di una coppia didonne siciliane, una di loro catanese, dellequali non faremo i nomi per rispetto della lo-ro privacy. Si tratta della prima iscrizione noneterosessuale nel registro delle unioni civili,da quando è stato istituito, l’anno scorso. A“celebrare” questa unione è stato il sindacoEnzo Bianco. Nel Registro sono finora ottole unioni annotate, compresa quella che si èappena celebrata. Quest’ultima, però, è laprima unione omosessuale che viene regi-strata. In precedenza erano state registratesolo unioni eterosessuali. In corso ci sareb-be effettivamente la registrazione di un’altraunione fra una coppia omosessuale, ma è invia di perfezionamento perché mancherebbeancora un requisito tra quelli richiesti. In unmondo in cui le nozze gay trovano semprepiù riconoscimenti, nel nostro piccolo cisembra una buona notizia per Catania.

QUOTEROSAa cura dell’avv. elisabetta sciotto

DALL’UNIONE EUROPEAUNA NUOVA DEFINIZIONEDI FAMIGLIAAll'indomani del referendum irlandese che hadato il via libera ai matrimoni tra persone dellostesso sesso, il Parlamento Europeo muove iprimi passi per il riconoscimento di maggioridiritti per le coppie omosessuali, fondato suuna nuova - e più ampia - definizione di fami-glia.Nell'ambito dell'approvazione del rapportoquinquennale sull’uguaglianza di genere nel-l’Unione, il Parlamento approva con 341 voti fa-vorevoli, 281 contrari e 81 astensioni, un docu-mento in cui - testualmente - si “prende attodell’evolversi della definizione di famiglia”. Anche se la relazione non contiene elementivincolanti per gli Stati membri, il Parlamentoraccomanda “che le norme in ambito familiare(compresi i risvolti in ambito lavorativo come icongedi) tengano in considerazione fenomenicome le famiglie monoparentali e l'omogenito-rialità”.Le aperture Ue sulle famiglie gay si inserisco-no in una risoluzione sulle nuove strategie sul-la parità di genere in cui si invita anche laCommissione Ue ad adottare azioni specifichenon solo per rafforzare i diritti delle donne dis-abili, migranti, delle madri single e delle lesbi-che e transgender, ma anche per contrastarenuove forme di violenza come le cyber-mole-stie, il cyber-stalking e il cyber-bullismo.Già in precedenza, l'Unione europea, in altriimportanti pronunciamenti, aveva consideratole unioni civili e il matrimonio tra persone dellostesso sesso un diritto umano.Tra questi, il punto 7 della risoluzione sulla“Parità dei diritti fra uomo e donna”, approvatodal Parlamento nel marzo del 2012 ed espres-sione di un principio fondamentale: “il dirittova applicato senza discriminazione sulla basedi sesso o orientamento sessuale, in conformi-tà della Carta dei diritti fondamentali”.

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le donne del calcio

Ma c’è di più. Scarsa attenzione, scarsa visibi-lità (basti pensare che proprio oggi si chiudein Canada il settimo Campionato mondiale dicalcio femminile - cui la nazionale italiananon si è qualificata - e nessuno ne parla) sitraducono in scarsi fondi per permettere allecalciatrici di dedicarsi in modo esclusivo allacarriera, dovendosi dividere tra lavoro e alle-namenti. Eppure le donne del calcio non mol-lano. Tra sacrifici, impegni familiari e tanta fa-tica, dribblano i pregiudizi di chi le “vedrebbemeglio in sport da ragazze”.«Lo sport non ha sesso - dice convinta AuroraCalanna, 17 anni, capitano del Catania Calciofemminile -. Non siamo tutti uguali e grazie alcielo possono esserci uomini che amano ladanza e donne che amano il pugilato. Quelche conta è la passione e se ce l’hai nulla puòfermarti. Io ho cominciato a giocare a sei annie mezzo e oggi ci sono ancora persone che michiedono come mai abbia scelto il calcio, de-finendolo uno sport da uomini. Ma non mi la-scio demotivare e continuerò a giocare finchéne avrò le forze. Tra un mese parto per la Da-nimarca, per un anno di studio all’estero conIntervita, e ho già preso contatti con unasquadra del posto per continuare ad allenar-

Michela Esposito (foto Eliana Messina)

giocatrice della San Pio Xe oggi insegnante

nella scuola calcio. A sinistra le ragazze della

Ludos Palermo e la presi-dente Cinzia Valenti

«DribbliamoI PREGIUDIZI»

entrano in campoPIENE DI ENTUSIASMOE SI ALLENANO TRA SACRIFICI E OSTACOLI.LE CALCIATRICI SICILIANERIVENDICANO IL LORO DIRITTO A PRATICAREUNO SPORT CHE NON HA ALCUN SESSO «COME GLI UOMINI, SUDIAMO, CORRIAMO E FACCIAMO GOL MA NON ABBIAMO NEANCHE RIMBORSISPESE E SI PARLA DI NOISOLO PER DENIGRARCI»

di MAria Enza Giannetto

Il sudore, l’impegno, la passione sono glistessi. Così come le regole, i sogni, l’ansiae il divertimento. Se c’è una cosa che di-stingue le undici donne di una squadra dicalcio dai corrispettivi uomini è sicura-

mente il compenso riconosciuto a questi ulti-mi. Assieme alla visibilità di media, sponsor epubblico, che contribuiscono a mettere in om-bra le donne del calcio. Donne che si allenanodi sera, dopo il lavoro o la scuola. Donne cheamano il calcio e lo hanno scelto tra tanti altrisport che qualcuno giudica “più adatti a loro”.Donne che vanno avanti, nonostante i pregiu-dizi, alimentati anche da chi, invece, dovrebbesostenerle: come nel caso dell’ormai nota fra-se sessista dell’ex presidente (ora sfiduciato)Lega nazionale dilettanti, Felice Belloli che ha,testualmente, detto: “Basta non si può sempreparlare di dare soldi a queste quattro lesbiche...”.Un’affermazione che ha spalancato una gran-de finestra sulla questione dell’appartenenzadel calcio femminile alla Lega Dilettanti e suitanti pregiudizi che circondano il calcio fem-minile italiano.

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mi. Non potrei mai abbandonare il pallone. Adirla tutta, il mio sogno sarebbe proprio quel-lo di essere presa in una squadra all’estero epoter vivere di questo sport a livello professio-nistico. Purtroppo in Italia so già che non saràrealizzabile facilmente quindi dovrò de-dicarmi allo studio e vedere dove mi por-ta, ma senza mai abbandonare il calcio».Prima di partire, Aurora ha ceduto la fa-scia da capitano alla sua compagna disquadra Miriana Maggio, 21 anni. Anchelei cresciuta a pane e pallone. «Ho cominciato a giocare da piccola a cal-cio a 5 a Nicosia, il mio paese, poi sonostata notata dall’allenatore del CapoD'Orlando (ora Nebrodi) che mi ha volutanella sua squadra. Avevo 15 anni ma, ap-poggiata da mamma e papà, non ci hopensato due volte a trasferirmi da sola aCapo D’orlando e condividere un apparta-mento con altre 5 ragazze che venivanoda tutta Italia. Diciamo che il calcio mi ha fat-to crescere e mi ha svezzata perché, pur di in-seguire la mia passione, ho dovuto imparare afar tutto in casa e a badare a me stessa. Dopodue anni al Capo d’Orlando, in serie A2, sonoarrivata al Camaleonte (dalle cui ceneri è poinato il Calcio Catania), e ora mi accingo ad af-frontare un nuovo campionato di serie B inuna fase molto particolare, in cui pare che fi-nalmente la Figc si stia aprendo alla possibili-tà che le squadre maschili “sostengano” quellefemminili con delle affiliazioni. Speriamo be-ne». Certo è che la bufera che si è appena abbattutasul Catania Calcio (maschile) non aiuterà par-ticolarmente le catanesi in termini di visibili-tà. «Purtroppo - continua Miriana - si parla delcalcio femminile solo quando accadono episo-di spiacevoli, proprio come nel caso della frasesessista di Belloli. Per quanto mi riguarda ionon ho mai dovuto affrontare pregiudizi di al-cun genere ma ho sempre trovato molta curio-sità intorno a me e alla mia passione per il pal-lone». Ad affrontare qualche preconcetto è inveceabituata Michela Esposito, 23 anni, ex gioca-trice della San Pio X (Catania) che insegna an-che in una scuola calcio. «Sentire dire certe co-se proprio da chi dovrebbe conoscere il nostromondo, come il presidente della Lega, fa dav-

vero male. In fondo, però, mi rendo conto cheBelloli ha solo avuto il coraggio di dire, con pa-role discutibili, quello che purtroppo pensanoin tanti. Noi siamo circondate dai pregiudizi.Come gli uomini, sudiamo, ci alleniamo, cor-riamo, facciamo gol e ci sacrifichiamo e, ovvia-mente tutto senza neanche un rimborso spe-se. Eppure quello per cui si parla di noi è sem-pre e soltanto la questione di genere. Io miscontro con questi pregiudizi soprattuttoquando arrivano da me, per la prima volta, iragazzini di 10 o 12 anni e scoprono che saràuna donna a farli allenare. La battutina è subi-to servita. Poi, però, quando si inizia a correre

e ad allenarsi, i ragazzi hanno sempre moltorispetto per l'allenatore sia donna sia uomo.Alla fine, per tutti, quello che conta è il piace-re di condividere l’amore per questo sport».Condividere e sacrificarsi per le compagne digioco sono tra gli insegnamenti fondamentalidi chi gioca a calcio. Ne è convinta VeronicaPrivitera, 26 anni, attaccante in forza all’Acesecalcio, appena promossa in serie A. «Il calciomi ha insegnato l’affiamento di squadra - dice-. Inoltre, sono convinta che in campo vengafuori la vera indole di ognuna di noi. Diciamoche se hai carattere nella vita ce l'hai anche sulterreno di gioco. Questo sport mi ha formato

CINZIA VALENTI, PRESIDENTE LUDOS PALERMO: «L’AFFILIAZIONE CON I CLUB MASCHILI PUÒ FARCI CRESCERE»

Cinzia Valenti, presidente della Ludos Palermo, è l’unica donna sicilianaa capo di una squadra femminile tra quelle che disputano campionatinazionali. La sua squadra è stata molto attiva nel momento in cui si eradeciso di scendere in piazza contro le frasi di Belloli. «All’inizio eravamoin 13 poi siamo rimaste in 4 perché, man mano, ci sono stati segnali diavvicinamento da parte della Federazione. La manifestazione, infatti,non era solo un modo per protestare contro la frase di Belloli ma ancheun modo per chiedere più dignità, rispetto e visibilità per il calcio femmi-nile, promulgando e stimolando questo avvicinamento tra noi e il calciomaschile. La Figc ha infatti diffuso dei comunicati in cui si spiega che findalla stagione che sta per iniziare, i club maschili sono obbligati a tesse-rare nel proprio seno una ventina di under dodici. Solo che il calcio fem-minile non è fatto solo di nuove leve e, per quanto riguarda le squadregià esistenti non sono previsti obblighi da parte del maschile ma solo la

“possibilità” per i club maschili di fare tre tipologie di accordi con quelli femminili. Masenza obbligo, dubitiamo molto che ci siano squadre pronte a rilevare o a fare delleaffiliazioni. Tutto viene lasciato alla lungimiranza del presidente di turno della societàprofessionistica. E se si pensa che il presidente del Palermo, Maurizio Zamparini,ha già affermato che non intende fare comunella con i club femminili, per quanto ciriguarda non giochiamo su un terreno facile». Ai terreni diffiicili Cinzia Valenti, prima giocatrice e da vent’anni presidente, è abitua-ta e ha imparato a confrontarsi con un “mondo maschile” o se vogliamo maschilistacome quello del calcio. «In questi anni sono stati fatti passi in avanti ma siamo an-cora lontani dall’essere considerate alla stregua degli uomini. La cosa che però fapiù pensare è che il maschilismo non si incontra sul campo da gioco, perché all’at-leta uomo non interessa se sta giocando contro un uomo o una donna. La culturamaschilista è tra chi sta a guardare».

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perché ho iniziato da piccolina: andavo spessoa vedere mio fratello giocare e una volta, ave-vo sei anni, dopo una partita, entrai in campoe comincia a fare qualche tiro con lui in porta;il suo allenatore mi vide e mi chiese di entrarenella scuola calcio. Diventai l’unica femminuc-cia dei Pulcini, ma questo non mi ha mai osta-colato. A dire la verità, spesso mi sento dire dachi viene alle nostre partite che vede solo del-le belle ragazze che giocano bene a calcio.Questo mi fa piacere perché è una contropro-va del fatto che le ragazze del calcio non per-dono la loro femminilità e non fanno unosport da maschio ma solo lo sport che amano». Un amore decennale per il calcio è anche quel-lo di Barbara Forte, 33 anni, geologa, che hagiocato prima tra le fila del Camaleonte ed èstata poi capitano della San Pio X. «Purtroppo- spiega - le difficoltà economiche non hannopermesso, lo scorso anno, di riformare la squa-dra e io mi sono dedicata, almeno per tenermiallenata, al calcio a 5. La questione dei soldi èper il nostro sport un grosso problema perchéè difficile trovare sponsor. Siamo discriminate,è inutile negarlo, mentre le nostre colleghe al-l’estero vengono seguite e supportate. Noi gio-

le donne del calcio

chiamo gratuitamente e solo quando le cosevanno davvero bene è previsto un rimborsospese. E come se ciò non bastasse dobbiamoanche sentirci insultare e denigrare. Io sonoarrivata al calcio dopo anni di pallavolo e an-che qui ho trovato solo un ambiente sano, po-sitivo, in cui si creano gruppi affiatati. Ben lon-tano dagli scandali che avvolgono il calcio ma-schile». Preparatrice dei portieri della San Pio X è sta-ta, fino allo scorso anno, una veterana del cal-cio: Pina Loritto, 58 anni e una vita passata aparare gol. «Sono un’ex calciatrice, o meglio unportiere - racconta - e, l’anno scorso, il misterArmando Drago, dopo che le nostre due ragaz-ze in porta si erano infortunate, mi ha fattodisputare le quattro partite che mancavano al-la fine del campionato. Probabilmente è statasolo fortuna ma, da allora, abbiamo ricomin-ciato a pareggiare e a vincere. Quest’esperien-za mi ha inorgoglito perché per me il calcio èsempre stato tutto, sin da quando ho comin-ciato negli anni ‘70. Le mie prime parate risal-gono ai pomeriggi passati con mio fratello che,avendo una disabilità, poteva usare solo unpiede e allora mi metteva davanti alla saraci-

SIMONA MARLETTA DIRETTORE GENERALE DEL SIRACUSA: «SUL LAVOROMI COMPORTO DA UOMO»

La catanese Simona Mar-letta è, da appena un me-se, la nuova direttrice ge-nerale del Siracusa. Unincarico, a detta di molti,prettamente maschile.«Me lo dicono tutti -spiega - e io l’affrontocome ho sempre affron-tato questo mondo, ov-vero parlando e agendocome se fossi un uomo emettendo da parte in mo-do assoluto il fatto di es-

sere una donna perchè nel lavoro questa di-stinzione non deve esistere. Certo non è sem-pre semplice perché, soprattutto dalle nostreparti, quando mi interfaccio con qualcuno vi-vo la difficoltà di far comprendere che devo-no guardarmi in modo diverso rispetto a co-me sono abituati a vedere le donne, ma am-metto che dopo 40 secondi al massimo, sehanno un neurone che funziona capisconoche devono mettere da parte i pregiudizi».Comportarsi da uomini non significa peròrassegnarsi al fatto che le donne “certe cose”non possono farle. «Bisogna far capire all'uo-mo - continua - che il fatto di essere donnanon può essere un deterrente per certi incari-chi. Poi se parliamo di capacità fisiche, io perprima credo che sia normale che ci sia unagrossa differenza tra calcio maschile e fem-minile perché una donna, per quanto allenata,non potrà mai raggiungere i livelli di un uomoal pari allenamento. Prendere consapevolezzadi queste differenze non significa che il calciofemminile debba, però, essere messo in om-bra o che si possano pronunciare frasi sessi-ste come quelle che ha pronunciato Belloli. Agente così andrebbe subito tolto qualunquetipo di incarico».

Da sopra le ragazzedell’Acese Calcio,promossa in serie A.È l’unica squadra si-ciliana nella serie piùalta. In B ci sono Ne-brodi, Catania Calcioe Ludos Palermo. Nella seconda foto leragazze del CataniaCalcio durante l’alle-namento. A sinistrale ragazze e lo stafftecnico della San PioX (serie C fino al2014) allenata da Ar-mando Drago

nesca di un garage e cominciava a calciare.Quando a Lentini, la mia città, si formò unasquadra femminile, sempre mio fratello miportò li per farmi giocare. Ci rimasi per dueanni, poi arrivai a Catania in un periodo in cuic'era gente che credeva nel calcio femminile eci investiva sul serio. Ho giocato tra le fila del-la Jolly Componibili e nel 1978 siamo statecampionesse di Italia. Da lì ho cominciato a gi-rare per l’Italia e per l’Europa dove il calciofemminile è sempre stato rispettato. I vertici -continua - non sanno quanti sacrifici fanno ledonne per allenarsi e che spesso devono ri-nunciare perché non possono permettersi diperdere il lavoro. Per quanto mi riguarda, adesempio, io che ho sempre lavorato non vedol’ora, adesso, di andare in pensione per poter-mi dedicare solo all’allenamento dei portieri,maschi e femmine, senza alcuna discrimina-zione. Quel che mi auguro è che si smuovaqualcosa perché le società femminile hannobisogno della Federazione. A dire il vero, tuttolo sport femminile ha bisogno di più attenzio-ne. Lo sport è educazione, vita sana, equilibrio:a tutti dovrebbe essere garantita la possibilitàdi praticarlo».

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Cristina, una maestra che nel tempo libero faanche teatro. Nulla a che vedere con il miopersonaggio, il commissario D’Amato, nellaserie tv “Squadra mobile”. Si tratta di unastoria che parla di origini e di radici e che sadi fiaba. I luoghi, poi, sono quelli di quelNord Italia così poco raccontato nel cinemama che offrono davvero una dimensione fia-besca». Vj, modella, attrice. Come ami essere defi-nita oggi?«Credo mi definisca quello che faccio, ormaiin modo continuativo, da qualche anno. Or-mai passo da un set all’altro, dal cinema allatelevisione, quindi anche volendo, al mo-mento, non avrei tempo per fare altro». Come sei arrivata dagli spot al cinema? «Ho iniziato giovanissima con spot e moda.A 17 anni, dopo un provino, ho cominciato alavorare per Mtv per approdare poi, nel2010, a “Non solo moda”. Per quando riguar-da il cinema, nel 2008 dopo aver studiato re-gia e in maniera collaterale recitazione sonostata notata prima da Pupi Avati per “Il papàdi Giovanna” e poi da Gabriele Salvatores per“Happy Family”. Si è trattato di un continuoaccavallarsi di cose, un po’ come accadespesso a tutti i giovani. Mi sono ritrovata inun continuo intrecciarsi di percorsi e a pro-vare a fare delle cose che lì per lì non aveva-no nulla di definitivo, ma che si sono poi ri-

Un volto da ragazzina. Quasi ac-qua e sapone. Occhi grandi, vispie luminosi che rivelano un’indo-le caparbia e testarda. E di deter-minazione, l’attrice siciliana - di

Sciacca, in provincia di Agrigento - ValeriaBilello deve averne avuta davvero tanta perpoter vantare, a 33 anni, un curriculum chespazia già dal mondo della moda a quellodella musica, da quello televisivo a quello ci-nematografico. Per non dire delle collabora-zioni, nazionali e internazionali, con Gabrie-le Salvatores, Pupi Avati, David Frankel eGiorgio Armani. In questi giorni al cinema con “Io, Arlecchi-no” di Giorgio Pasotti e Matteo Bini, accantoa Lunetta Savino e Roberto Herlitzka, Valeriaè anche la protagonista, insieme con Miche-le Alhaique di Monitor, opera prima di Ales-sio Lauria. E poi ci sono le serie tv, Squadramobile, al fianco di Giorgio Tirabassi e Da-niele Liotti, dove interpreta la commissariadi polizia D’Amato in prima linea contro lostalking e in autunno sarà anche su Rai 1 conIl Sistema accanto a Claudio Gioè. Valeria, stai vivendo un periodo molto in-tenso di lavoro tra cinema e tv. «Sì, mi ritengo molto fortunata. Negli ultimianni sono riuscita a variare sempre con ipersonaggi e a interpretare ruoli molto di-versi. In “Io, Arlecchino”, ad esempio, sono

da donna a donna

Valeria Bilello

Volto storicoDI MTV, L’ATTRICE NATA A SCIACCA, OGGI SI DIVIDE TRA TANTI SET. «MI SENTO MOLTO FORTUNATA, PERCHÉMI CIMENTO IN RUOLIMOLTO DIVERSI E LAVORO CON GRANDIPROFESSIONISTI». E DEL RAPPORTO CONLA SUA BELLEZZADICE: «MI TROVO PIACEVOLE QUANDONON MI MASCHEROTROPPO, MA AMO VESTIRE IN MODO ECCENTRICO»

di Maria Enza Giannetto

«LA MIA fiaba

AL CINEMA»

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velati la punteggiatura della storia che si stascrivendo».Cosa sognavi di diventare da piccola? Hairealizzato i tuoi desideri? «Non ho avuto molto tempo per fantastica-re perché ho cominciato davvero da giova-nissima. Forse i miei sogni sono rimastiquelli della dodicenne. Di certo non pensa-vo di fare spot televisivi per tutta la vita».I tuoi genitori ti hanno assecondato op-pure ostacolato?«Entrambi. Mi hanno assecondata e aiutataall’inizio, quando tutto sembrava più legge-ro. Poi, quando hanno visto che diventavaun impegno più importante e che mi porta-va più lontano da casa, non l’hanno presabenissimo. A volte mi sembra che anche oranutrano qualche dubbio...».Parliamo dalle tue origini. Che rapportohai con la Sicilia? Ci vieni spesso?«In questo momento sono in Sicilia, a Porto-palo (Siracusa, ndr), per una pausa di relax.Ci vengo regolarmente, comunque. Non l’homai visitata, l’ho sempre vissuta e ci ho pas-sato lunghi periodi negli anni dell’adole-scenza. Il mio rapporto con questa terra èviscerale, parla dei miei genitori, del miomodo di essere. Io non sono “di origini sici-liane”, sono siciliana». Se i tuoi non si fossero trasferiti a Milano,dove sei cresciuta, pensi che avresti avuto

«Quel che è diverso è il meccanismo, la mac-china del cinema che c’è in America. Lorohanno Hollywood, ma non è detto che unfilm con minor budget abbia minor valore. Epoi il nostro cinema sa essere internaziona-le, basta pensare a Sorrentino e Garrone».A proposito di grandi registi, con chi ti pia-cerebbe lavorare? «L’unico di cui sono davvero sicura è PaulThomas Anderson perché racconta delle sto-rie intense, struggenti e magnifiche e lo facon una sensibilità rara e speciale».Qual è il tuo rapporto con la bellezza?«Mi trovo piacevole quando non mi masche-ro molto. Se non c'è l’esigenza di truccarmi,quindi nella vita di tutti i giorni mi trovo ri-dicola se mi trucco troppo. Non mi ricono-sco. La bellezza, per me, ha a che fare conqualcosa di naturale, per questo scelgo solocose che assecondano la mia personalità». E con la moda?«Con la moda è tutta un’altra cosa. Non misento mai ridicola e non ho problemi a vesti-re anche in modo eccentrico. Anzi, a voltecredo di azzeccare il giusto mood quando in-dosso un vestito da sera in pieno giorno o vi-ceversa».Come ti vedi tra vent'anni?«Con figli già belli e cresciuti. E poi mi piace-rebbe avere anche un posto tutto mio qui inSicilia».

le stesse opportunità rimanendo aSciacca? «Forse all'inizio, nel capitolo pubblicitario etelevisivo, no. Probabilmente le opportunitàsarebbero state diverse e sarebbe stato piùduro farsi notare. Per quanto riguarda, inve-ce, il cinema e la tv, mi rendo conto che esi-ste una caratterizzazione della sicilianitàche al cinema viene notata e valorizzata. Cisono tanti colleghi siciliani bravissimi checontinuano a vivere qui e che hanno avutograndi opportunità».Tu puoi già vantare collaborazioni inter-nazionali di spicco. Cosa distingue il cine-ma italiano da quello americano?

«io mi sento UNA SICILIANA DOC.IL MIO RAPPORTOCON QUESTA TERRAÈ VISCERALE, PARLADELLE MIE RADICI.TRA I MIEI SOGNI C’ÈQUELLO DI AVERE,UN GIORNO, UN POSTO TUTTO MIO SULL’ISOLA»

DALLA MODA ALLO SCHERMO. Nata aSciacca il 2 maggio del 1982, Valeria Bilello è cresciuta aMilano dove i suoi si sono trasferiti quando era ancora pic-cola. Dopo l’esordio in tv come vj di punta di MTV Italia epoi per l’emittente All Music, Valeria Bilello si è dedicata,ormai, completamente al cinema e alla tv. Gabriele Salva-tores e Pupi Avati l’hanno notata e creduto in lei, affidando-le dei ruoli importanti rispettivamente per “Happy family” e“Il padre di Giovanna”. Ed è con Happy family che ha vintoil Premio come Miglior Attrice al festival International dufilm de Boulogne – Billancourt. Successivamente sono arri-vati il film “I soliti idioti” con Biggio e Mandelli, “Come nondetto” di Ivan Silvestrini. Giorgio Armani l’ha scelta comevolto worldwide per la campagna di una delle fragranze Ar-mani ampliando anche la sua popolarità a livello internazio-nale. Una prestigiosa collaborazione che ne ha generate al-trettante. Non solo l’ha notata David Frankel regista de “Ildiavolo veste Prada” che l’ha voluta in “One chance”, comeunica italiana in un cast internazionale, anche Anna Win-tour, nel dicembre 2013 le ha dedicato la rubrica di chiusu-ra di Vogue America, Steal of the month per la quale è sta-ta fotografata da Sebastian Kim

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matrimoni da favola. FINO A TRENTA GIORNI DI FESTEGGIAMENTI IN CUI I REALI E I MAGNATI DEL RAJASTHAN DANNO SFOGGIO DELLE PROPRIE RICCHEZZE. A CURARNE LA REGIA UNA FAMIGLIA CATANESE, GLI ALFINO, DIVENTATI WEDDING CREATOR NELL’OPULENTO NORDOVEST DELL’INDIA

Abiti elegantissimi, impreziositi diricami luccicanti e passamanerie;danze, fuochi d’artificio, giochi diluce da favola. Tutt’intorno, oro eargento a profusione. Sembrano

immagini rubate su un set di Bollywood, a unodi quei coloratissimi film che anche in Occiden-te abbiamo imparato ad apprezzare; ma l’al-bum che abbiamo davanti è quello del matri-monio, tutt’altro che cinematografico, di unodei rampolli del Rajasthan, la favolosa terra deiMaharaja.

wedding stories

Centinaia di invitati, esponenti del jet set inter-nazionale; magnati, divi americani, popstar. Lasposa, avvolta nel sari matrimoniale, viene por-tata a spalla come una santuzza, in trionfo suuna vara d’argento: i suoi piedi, riccamente de-corati con l’henné, non devono toccare terra fi-no alla celebrazione del rito, così come quellidel suo promesso, che arriva a cavallo come ilpiù classico dei principi azzurri. È l’altra facciadell’India, lontana centinaia di chilometri dallapovertà delle baraccopoli metropolitane. Daquesta regione del nordovest del paese partonoi giovani delle famiglie reali per andare a stu-diare negli Stati Uniti o a Londra; qui, ancora

di Paola Pasetti

«COSÌ FACCIAMOSPOSARE

I FUTURI MAHARAJA»

una volta, tornano, per celebrare il proprio ma-trimonio prima di tornare alla loro vita occiden-tale. Un’occasione unica, per le famiglie, per fa-re sfoggio delle proprie ricchezze: fino a trentagiorni di festeggiamenti, dal fidanzamento almatrimonio, in cui lo sfarzo sembra essere l’u-nica certezza, oltre al rispetto delle antichissi-me tradizioni induiste. Si fatica a immaginare che dietro a tutto questopossa esserci la regia di una famiglia siciliana.Una storia che sembra frutto della fantasia diuno sceneggiatore hollywoodiano: da qualcheanno, infatti, il fiorista catanese Rosario Alfino,con le figlie Vittoria e Roberta, è wedding crea-

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tor al servizio di principi e re del Rajasthan. «Di-segnavo per un’azienda indiana che producecarte e tessuti decorativi – racconta Alfino - . Ungiorno, grazie alla proprietaria, Alka Pandey, ni-pote del re di Jodphur, sono stato invitato alcompleanno del Maharaja, Shriji Hazur Arvind

Singh Mewar, di Udaipur. Ho realizzato unacomposizione floreale alta quanto lui per far-gliene dono; quando gli uscieri gliel’hanno con-segnata, mi ha voluto conoscere per ringraziar-mi. Poco dopo, un nobile mi si è avvicinato e miha chiesto di diventare il wedding designer peril matrimonio di sua figlia».La richiesta era più bizzarra di quanto possa ap-parire: il matrimonio, infatti era già stato orga-nizzato in ogni dettaglio. Ad Alfino era richiestodi “fingersi” lo stilista italiano che si era occupa-to di tutto: «Per lui era una questione di presti-gio – continua il fiorista catanese – perché po-teva vantarsi di essersi affidato a un designer

In queste pagine, le immagini di alcuni dei matrimoni indiani organizzati dalla famigliacatanese degli Alfino. Qui a snistra, Vittoria Alfino, prepara l’allestimento di una tavolaNella foto d’apertura, le danzatrici si esibisconoper gli sposi: lo sposo è l’erede del magnatedei diamanti Kothari

miglia. «Il vero motore di tutto è nostro padre –dicono -. È una forza della natura, è lui il creati-vo, ha idee sempre nuove, ma è anche moltoaperto alle nostre proposte. E poi sa tenere tut-to sotto controllo».Agli Alfino è affidato ogni aspetto dei festeggia-menti: il tema di ogni serata, l’allestimento, ilcibo, persino gli abiti che dovranno indossare imembri delle famiglie degli sposi. Papà Rosarioschizza meticolosamente ogni particolare, dallamise en place delle tavole ai gazebo e le altrestrutture che fa realizzare appositamente dallemaestranze locali. «Per organizzare questo tipodi eventi dobbiamo appoggiarci ad agenzie in-diane, ormai abbiamo artigiani che conosciamoe con cui lavoriamo benissimo. Prevedere ognidettaglio è fondamentale: dobbiamo gestire fe-ste con centinaia, anche migliaia di invitati, ilche vuol dire coordinare decine di persone chelavorano per noi e che si muovono su un’area

italiano, peraltro apprezzato dal re. In India l’I-talia è ancora sinonimo di stile, di buon gusto;in fatto di moda, arte e cultura siamo considera-ti i numero uno». Decisione non facile da prendere, ma alla fineRosario Alfino ha deciso di accettare. Da quelmomento in poi di intraprendenza ne ha avuta,e non poca: dopo aver fatto da comparsa a quelprimo matrimonio, ha deciso di studiare le tra-dizioni indiane, ha osservato le feste nuziali chesi celebravano tra Jaipur, Udaipur e Jodphur, eha dato il via a una inaspettata carriera indiana. «Siamo riusciti – dice orgoglioso - a organizzarepersino il matrimonio del figlio di uno degli uo-mini più ricchi del mondo, il magnate dei dia-manti Kothari».Papà Alfino è ormai affiancato dalle sue figlie,Vittoria e Roberta, entrambe laureate in giuri-sprudenza, che hanno deciso di rinunciare allacarriera forense e di dedicarsi all’attività di fa-

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molto estesa».A decidere tutto sono le famiglie. Matrimoni combi-nati in cui gli sposi non hanno voce in capitolo, nean-che per la data delle nozze, stabilita dai bramini di fa-miglia sulla base del movimento degli astri. «La parola d’ordine – dicono gli Alfino - è stupire. Ciòche per il gusto italiano sarebbe troppo, per loro nonè abbastanza. I festeggiamenti che precedono le noz-ze sono un crescendo di bellezza e opulenza, anche

perché, a differenza del giorno del matrimonio, che èorganizzato dal padre della sposa, le feste che lo pre-cedono sono responsabilità del padre dello sposo, chefa di tutto per superare, in sfarzo, la festa del futuroconsuocero. E per far questo, i dettagli, come i nomidelle star internazionali invitate ad esibirsi, sono te-nuti nascosti sino all’ultimo istante».Un grande happening che dura fino a un mese, dove iballi e le musiche sono protagoniste. Di giorno si fan-no le prove, la sera si va in scena, tra centinaia di invi-tati, che diventano sempre più numerosi man manoche il giorno delle nozze si avvicina.«Non solo il numero, ma anche il livello e la prove-nienza degli ospiti fanno la differenza. Per convinceregli invitati a partecipare al matrimonio, i padri deglisposi inviano loro dei regali, che per gli ospiti di ri-guardo possono consistere anche in gioielli straordi-nari o in quindici-venti monete d’oro».

«la parola d’ordine È STUPIRE. NOI SIAMO RIUSCITIA PORTARE NEL MATRIMONIOINDIANO ANCHE UN PO’ DI TRADIZIONE SICILIANA E DEL GUSTO ITALIANO»

Sotto, il fiorista catanese Rosario Alfino durante uno deiprincipeschi matrimoniindiani, di cui è wedding creator. Con lui le sue figlie (in basso a destra),Roberta e Vittoria, che lo affiancano nell’attività di famiglia. Qui a sinistra uno degli allestimenti indiani e il bozzettopreparatorio

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Nulla, comunque, rispetto al regalo che la futura spo-sa fa avere al fidanzato: «Va molto di moda regalareuna supercar, del valore di diverse centinaia di mi-gliaia di euro», dicono Roberta e Vittoria, mostrandola foto di una Ferrari infiocchettata per l’occasione.Capricci impensabili per i comuni mortali. Eppure inquesta specie di olimpo indiano la famiglia Alfino è ri-uscita a portare alcuni elementi della tradizione ita-liana. «La prima volta – ricordano – abbiamo realizza-to un allestimento tutto in bianco. Una scelta tradizio-nale per noi italiani, ma assolutamente innovativa inIndia, dove si punta tutto sul colore. Noi, invece, ab-biamo voluto giocare sul contrasto tra la luminosità eil candore del bianco con gli abiti e le stoffe sgargian-ti degli invitati. Una soluzione che è piaciuta tanto, co-sì come quella di realizzare allestimenti a cielo aper-to, contrariamente all’abitudine indiana di creare co-perture di stoffa».Gli Alfino hanno portato tra i nobili indiani lo spiritoconviviale del tipico matrimonio siciliano: «Alle festeindiane normalmente non ci sono tavoli, se non quel-li dei buffet; gli ospiti mangiano su divani, cuscini o inpiedi. Noi siamo riusciti a mettere a sedere 350 invi-tati, cosa assolutamente inedita per loro, tant’è cheabbiamo dovuto dare istruzioni spiegare attraverso glialtoparlanti che avrebbero dovuto prendere posto eche sarebbero stati serviti».Il prossimo matrimonio dei nobili del Rajasthan è giàin agenda: pare che il principe in questione, questavolta, abbia espresso il desiderio di sposarsi in Euro-pa. E chissà che non possa essere proprio l’Etna a fareda testimone alle nozze blasonate, come ha fattoqualche mese fa, in assoluta riservatezza, una coppiadi ricchi iraniani. Gli Alfino ci stanno già lavorando.

Il magnate dei diamanti Navratan Kothari durante le nozze del nipote Sotto, un momento dei festeggiamenti

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eva spampinato e fabio ruggiero. PER IL LORO PARTY GLI SPOSIHANNO MESSO INSIEME TUTTE LE ECCELLENZE SICILIANE MA ANCHE IL MEGLIODAL VENETO E DALL’EMILIA ROMAGNA, A PARTIRE DAL CATERING STELLATO

il matrimonio di...

Quando è la musica a far scoppiarel’amore, non può essere che la mu-sica ad accompagnare anche lenozze. Ed è così che gli scontatischemi delle feste di matrimonio

vengono abbattuti, anzi demoliti, da unacoppia catanese che è riuscita a realizzare ilmatrimonio a cui tutti vorrebbero partecipa-re: fresco, gioioso, informale, ricco di musicae libertà di movimento per gli ospiti. E’ quel-lo che è accaduto a fine maggio in Sicilia,nell’ottocentesca dimora estiva dei monacidi Belfiore, a Valverde, nel catanese, adessoribattezzata Lunario, in occasione del matri-monio della giornalista Eva Spampinato,penna delle cronache mondane e de La Sici-lia e volto del telegiornale regionale di An-tenna Sicilia, e Fabio Ruggiero, imprenditorenel mondo dell’intrattenimento e dello spet-

di paolo parisi

Fabio Ruggiero, Eva Spampinato eil testimone della sposa, Giuseppe

Bicceri, apprezzato hair stylist aNew York. Ha curato il look beauty

della sposa, dal trucco alla realizza-zione della veletta interamente

“hand made”.

UNA CERIMONIANON CONVENZIONALE

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tacolo, voce storica di Radio Luna 88 (radioche a Catania segnò un’epoca tra gli anni ’80e i primi anni ’90) e dj del gruppo Discoringdel Ma di Catania, che si divide tra Catania eVerona.Fuori dagli schemi comuni e ingessati deiclassici matrimoni “seduti”, Eva e Fabio vole-vano realizzare il matrimonio perfetto in ter-mini di accoglienza, styling, decorazioni,outfit, intrattenimento musicale. Bellezza. Epare ci siano riusciti, anche a giudicare dagliscatti del team di fotografi Giancarlo Com-parotto e Serena Grigoletti da Verona e Ma-rio Avellina da Catania.

Divertimento la parola d’ordine. Musicaesclusiva, buon cibo, cultura e scenario dafiaba (che a molti degli ospiti sembrava il setdi un film) per il loro party gli sposi hannomesso insieme tutte le eccellenze che la Sici-lia può offrire, ma anche il Veneto e l’EmiliaRomagna, a partire dal catering stellato rea-lizzato da Domenico Colonnetta e France-sco Patti (ristorante Coria di Caltagirone,stella Michelin), passando per gli allesti-menti curati dai catanesi Luca Melilli e Fran-co Cannata di Panta Rhei. Accuratissima laricerca di stile seguita a chilometri di distan-za e sei ore di fuso orario (New York-Catania)dal testimone e hair stylist della sposa, Giu-seppe Bicceri, professionista di Butera, cata-nese d’adozione, stella nascente degli shoo-ting di moda nella grande mela per impor-

FUORI DAGLI SCHEMIFAVOLE, MUSICA, BUON CIBO,DIVERTIMENTO: A MOLTI OSPITIIL RICEVIMENTO SEMBRAVA UN VERO E PROPRIO SET CINEMATOGRAFICO

Lo sposo è arrivato a bordo di una vespadel 1956 accompagnato da una canzonedegli Smiths. Sotto, Marco Selvaggio con ilsuo particolarissimo Hang.

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tanti riviste come L’Officiel. Catanese an-che lo stilista, Marco Strano, che ha rimo-dellato per Eva i vestiti nuziali appartenu-ti alle mamme (romanticismo e tradizio-ne) perfettamente a tema con il matrimo-nio in stile shabby chic. Entrambi corti, ilprimo più formale, per la cerimonia, in-dossato dalla mamma dello sposo, Elda,per le sue nozze, in raffinatissimo pizzopugliese, di Putignano, di metà anni ‘60. Ilsecondo è il vestito nuziale della mammadella sposa, Lina: un tripudio di fiori colorpastello nel corpetto, che richiamavano icolori dell’allestimento.Colori pastello. Pouf sul giardino, panchi-ne con cuscini colorati, tazze da the appe-se sugli alberi, due grandi cornici vuoteper gli shooting fotografici degli ospiti, unattore che declamava sonetti d’amore diShakespeare, Claudio Mazzenga, e poil’altra grande protagonista del #wedding-day: la musica di qualità. Fabio è arrivato a bordo di una vespa del1956 accompagnato da una canzone degliSmiths, mentre per il suo ingresso Eva hascelto She di Charles Aznavour. Il rito civi-le, celebrato dal sindaco di Sant’Agata LiBattiati, Carmelo Galati, è stato accompa-gnato dalle vibrazioni magiche dell’Hangsuonato da Marco Selvaggio, uno dei po-chi suonatori al mondo di questo rarissimostrumento a forma di ufo e in questi annista portando in giro per l’Europa la sua ar-te e il buon nome della Catania musicale.Le melodie e le vibrazioni dell’Hang hannocontribuito al crescere delle emozioni nelgiardino all’inglese durante cerimonia, idiscorsi dei testimoni, Giuseppe Bicceri e

il matrimonio di...

Giancarlo La Bozzetta e le promesse deglisposi. Dopo lo scambio degli anelli al via unpiccolo festival di musica dal vivo e dj setimmortalato negli scatti dei fotografi Gian-carlo Comparotto e Mario Avellina. Dueband, cinque elementi, una decina di stru-menti e una consolle. Lo spazio sopra la pi-scina si è trasformato in un palco per l’esi-bizione dal vivo della Swing band di EmilioCatera, storico batterista dei Boppin Kidsche per l’occasione ha proposto il reperto-rio Swing, Rockabilly e Jumpin Jive, generiprofondamente amati da Eva e Fabio. Ma ilmomento clou dell’esibizione musicale,quello esclusivo perché dato dall’unicitàdell’incontro, è arrivato quando la band diEmilio Catera ha iniziato una jam sessioncon i Montefiori Cocktail, duo di Forlì cheha scritto la storia della musica italianacontemporanea, padri di moltissimi degliarrangiamenti delle hit house degli anniNovanta. Francesco e Federico Montefiorisuonano musica itlaiana lounge ed easy li-stening, le loro composizioni sono stateutilizzate per numerosi spot pubblicitari,jingle, sigle radiotelevisive, colonne sonoredi film, da L'ultimo bacio alla serie Sex andthe City. Alla performance musicale im-provvisata si sono poi uniti anche i beat diun orgoglio della Sicilia musicale all’estero,Leo Lippolis, atterrato poche ore prima daNew York City, dopo diversi mesi di perfor-mances a Miami e dintorni. Un momentounico per gli ospiti della festa che con LeoLippolis in consolle hanno rivissuto i magi-ci momenti delle estati a Stromboli, isoladove è nato anche l’amore tra Eva e Fabio.

colori pastelloPOUF SUL GIARDINO, TAZZE DA THE APPESE AGLIALBERI, DUE GRANDI CORNICI VUOTE PER LE FOTOE UN ATTORE CHE RECITAVASONETTI D’AMORE DI SHAKESPEARE

Eva al braccio di papà Lorenzo Spampinato,mentre camminano verso l’altare del rito ci-vile

Gemellaggio musicale Sicilia - Emilia Ro-magna.. La Joe Billy Band incontra i Monte-fiori Cocktail

Tra amiche. Un momento di relax per la spo-sa, seduta su una panchina con le amiche

Il taglio della torta. Particolarissima sceltaper il taglio della torta a tre piani, sempliceed elegante, posizionata su una altalena.

Fabio Ruggiero e mamma Elda Nardonementre camminano verso l’altare del rito ci-vile.

Ancora un dettaglio della torta sull’altalena. I colori della torta richiamano i colori del ve-stito della sposa.

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il libro

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di danila giaquinta

“Fimmine putenti, favoloseragazze” che raccontano otrasmettono Catania attra-verso la penna di un cala-brese. La prefazione di Ca-

tena Fiorello dice e anticipa tanto rispetto a#ZeroNoveCinque. Signore catanesi rispondo-no, l’opera prima del giornalista DomenicoMarcella, edita da Carthago, uscita a mag-gio. In poco meno di 100 pagine, l’autores’infila nella città e tira fuori i suoi quartie-ri, storia, lava, dna, raggi e bui attraverso levite di alcune sue figlie, e che figlie, tuttecreative, andate, tornate e che, anche quan-do non ritornano, catanesi restano e cata-nesità diffondono: Paola Maugeri, France-sca Parisi, Rita Botto, Marella Ferrera, Laura

Mancuso, Alice Valenti, Le Malmaritate, An-tonella Leonardi, Maria Caruso, Angela Bo-nanno, Monica Consoli, Gabriella Ferrera,Anna Cavallotto, Lucia Sardo, le MonacheBenedettine, Donatella Finocchiaro e Car-men Consoli.Tutto cominciò per caso, nel bel mezzo diuna gita scolastica. «Avevo 12 anni e rimasifolgorato, abbagliato dalla sua bellezza.Erano gli anni Novanta e Catania era laSeattle d’Europa. Tornai altre volte in va-canza finché mi resi conto che tutte le stra-de mi portavano lì. Il fermento culturale esoprattutto la musica mi tenevano aggan-ciato alla città: Franco Battiato, Mario Ve-nuti, Carmen Consoli. Ad un tratto ho volu-to renderle omaggio ma non volevo scrive-re la sua storia in modo banale. Ho scelto ledonne perché a Catania c’è una forte identi-

PAOLA MAUGERI, FRANCESCA PARISI, RITA BOTTO, MARELLA FERRERA, LAURA MANCUSO, ALICE VALENTI, LE MALMARITATE, ANTONELLA LEONARDI,

MARIA CARUSO, ANGELA BONANNO, MONICA CONSOLI, GABRIELLA FERRERA, ANNA CAVALLOTTO, LUCIA SARDO, LE MONACHE BENEDETTINE, DONATELLA

FINOCCHIARO E CARMEN CONSOLI HANNO RIVELATO LA LORO CITTÀ AL GIORNALISTADOMENICO MARCELLA IN #ZERONOVECINQUE, SIGNORE CATANESI RISPONDONO

IL FASCINO DI CATANIARACCONTATA

dalle sue donne

Domenico Marcella

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tà femminile, a partire da lei che per me èuna signora, per continuare con Sant’Agatae l’Etna invocata sempre come una mam-ma. Come nel caso di Laura Mancuso, lamoglie di Angelo D’Arrigo, che vive propriovicino al vulcano e ogni mattina si affaccia,lo guarda e capisce se è la giornata giustaper volare o sciare». Un anno di lavoro tra incontri e chiacchie-rate con quelle catanesi di nascita o d’ado-zione il cui filo rosso è l’amore per una cit-tà che a volte scoppia di contrasti e fa ar-rabbiare ma rimane bella, lascia il segno einchioda. «Per loro è croce e delizia – riflet-te Domenico – qualcuna ne parla benissi-mo, come Carmen Consoli che pensa cheCatania sia un paradiso e che non ci sia unposto migliore dove vivere. Altre apronodelle parentesi e formulano delle critichesacrosante dettate dall’amore come Dona-tella Finocchiaro che racconta delle passeg-giate che faceva da bambina a piazza Euro-pa e di quell’odore, oggi dissolto dall’inqui-namento, magicamente ritrovato sul set diTerraferma. O come la pittrice Alice Valentie il suo quartiere fatto di muri scrostati,spazi verdi abbandonati come pure dellarara bellezza di un palazzo liberty e del pro-fumo dei cacocciuli arrustuti».Da una pagina all’altra, soprae sotto le righe diquelle testimonian-ze, ne viene fuori unacittà bella, che stuzzi-ca tutti i sensi, in cuis’impara ad essereforti, in un certo sensoduri e ostinati, come lapietra lavica o gli sco-gli. Sorride lo scrittore:«È come se ognuna diloro avesse voluto man-dare la cartolina di unluogo, di un ricordo, diun odore o un sapore. Co-me nel caso di MonicaConsoli che, attraverso lasua Cucina del sole, rac-conta la storia familiare equella degli arancini. La città è un po’ comeun essere umano, non può non avere pro-blemi e tutto sommato Catania è sorriden-te e le sue ombre non riescono ad offuscar-ne il fascino. Vivere al Sud è una condannama anche un privilegio e dà quella forza ne-cessaria per rincorrere fino a realizzare unsogno. Quelle del libro sono tutte storie divite positive, che vorrei graffiassero l’animadel lettore. Alcune sono legate a vicendedrammatiche di violenza come quella rac-contata da Lucia Sardo rispetto a una suazia o dalle Monache Benedettine su Sant’A-gata, ma restano storie di donne che, desi-derando, partendo e ritornando, hannosfondato il loro soffitto di cristallo».Devozione a parte, chi meglio di un occhioesterno, poco oltre lo Stretto, può definire ilcodice genetico catanese? “Nel viso di que-ste donne (…) troverai niuru di La Muntagna,celesti d’un cielu sempri beddu, e russu, comula passione ca l’accumpagna”. Parola di Cate-na Fiorello, per Domenico: «Beh, una perso-

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liana, la Parisi che con la sua Casa Eoliana dàspazio a icone e artigianato locali, la Botto coni suoi ritornelli, la Bonanno con i suoi versi».A questo punto non resta che spostare l’obiet-tivo, inquadrare lui e vedere Catania dentro isuoi occhi. L’innamoramento di quel bambinoin gita è diventato amore? «Prima di fare le in-terviste ho voluto preparami, ho girato per lacittà – conclude Domenico. Avevo fame di co-noscere Catania. Sentivo sempre parlare dellafesta di sant’Agata, avevo visto qualche servi-zio televisivo. L’avevo immaginata, ma nonbene. Viverla è stata un’esperienza sensorialefantastica: il sacro e il profano, la devozione equel sacco bianco che rende tutti uguali. E poigli odori, il torrone caldo, le olivette. Catania èun luogo a dimensione umana. In generale sista meglio al Sud per il grande cuore che ab-biamo, perché resistono ancora valori e tradi-zioni. Certo, viviamo in un mondo frenetico,dalla cultura fast: spesso corriamo e ci dimen-tichiamo di alzare gli occhi e vedere cosa c’èsopra, come quei vostri meravigliosi balconi.Non vivo a Catania ma torno per fare il pienodi energia, di cannoli e arancini. La frutta buo-na la mangio lì».

nalità vulcanica e deter-minata. Parliamo di una terra pie-

na di minerali che forgia il carattere, comeil contrasto tra fuoco e mare. E un senso dirinascita, come quello di Laura Mancusoche ha portato in volo donne in difficoltàaffinché si liberassero e vedessero il mondoda un’altra prospettiva».Le catanesi di Domenico hanno un altroelemento comune, hanno scelto quasi tuttedi abbandonare la loro terra e quasi tutte ditornare. Per poi prendere Catania e la Siciliae farne il motore centrifugo del proprio la-voro. «Non riescono a starne lontano. Comedice Lucia Sardo, si torna quando si è con-sapevoli che nessuno potrà ferirci, di esserecosì forti che quando ci si infetta, ci si ripu-lisce. O, come nel caso della “cantantessafelice”, per ritrovare il calore della propriagente. Una volta a casa, danno quello chehanno imparato, mettono a servizio deiconcittadini le proprie esperienze e, attra-verso il proprio talento, esportano Catanianel mondo, come la Ferrera con i suoi rica-mi, la Maugeri che con i suoi “Las Vegans”ha reinventato piatti della tradizione sici-

LE INTERVISTATE HANNO UN ELEMENTO IN COMUNE: HANNO SCELTO QUASI TUTTE DI ABBANDONARE LA LORO TERRA E QUASI TUTTE DI TORNARE. LA PREFAZIONE DEL LIBROÈ AFFIDATA A CATENA FIORELLO: «NEL VISO DI QUESTE DONNE (…) TROVERAI NIURU DI LA MUNTAGNA, CELESTI D’UN CIELU SEMPRIBEDDU, E RUSSU, COMU LA PASSIONE CA L’ACCUMPAGNA».

Paola Maugeri Carmen Consoli Rita Botto

Lucia SardoMarella FerreraDonatella Finocchiaro

Donatella Finocchiaro

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ALBERTA SANTUCCIOCatanaese, classe 1994, Alberta Santuccio è una delle quattroschermidrici azzurre ad aver conquistato la medaglia di bronzo nel-la spada femminile ai Giochi Olimpici Europei di Baku, lo scorso 26giugno. Alberta è stata la protagonista della finale per il terzo posto,perché è stata lei a chiudere gli “assalti” e a conquistare, al terminedi una gara tese a spettacolare contro Anna Sivko-va, i punti preziosi per avere la meglio sulle forti equotatissime av-versarie russe. «Una mdeglia dibronzo che valetanto e che can-cella in parte l’a-marezza per averfallito la corsa alpodio nella com-petizione indivi-duale», ha dettoAlberta, la più gio-vane delle azzur-re. Resta questagrande soddisfa-zione per laspadista allenatada Mimmo Patti,che al termine del-la gara ha lasciatoesplodere un’e-sultanzacontagiosa. (La foto a fianco èdi Augusto Brizzi)

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SICILIANEIL NOSTRO ZOOM SUI TALENTI NOSTRANI, DONNE CHE SI SONO DISTINTE PER I RISULTATI E I SUCCESSI OTTENUTI NELLA PROPRIA PROFESSIONE, NELL’ARTE, NELLE SCIENZE

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ANNA VALLEQuaranta anni e non sentirli. Anna Valle ha da pochi giornivarcato la soglia degli “anta” e ha festeggiato con estremariservatezza. Per niente social, niente scandali o foto osé,pochissima mondanità, l’ex Miss Italia 1995 in una recenteintervista al settimanale “F” ha commentato con il consuetostile sobrio: «I miei primi quarant'anni? Non ci penso. Maera così anche a 18 anni. Non ho mai sentito certe scaden-ze. Ho sempre vissuto la mia età in modo relativo. Non fe-steggio mai i miei compleanni. Non mi piace essere al cen-tro dell'attenzione». Mora, bella, elegante e di una certa timi-dezza, dopo il titolo di Miss Italia, Anna Valle spicca il volonel mondo del cinema e delle fiction. Nel frattempo si sposacon un avvocato e diventa mamma di due figli. Auguri.

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LE DONNE DI RISORSE SMARTDue agronomi (Roberta Selvaggi e Mariagrazia Signorello ),una giornalista (Grazia Sicali) e un architetto (Marilù Federico).Sono le quattro donne che hanno “inventato” Risorse Smart,una nuova startup nata in Sicilia per creare opportunità di in-contro tra domanda e offerta di scarti e sottoprodotti agricoli eagroindustriali. Allo stato attuale, la destinazione dei sottopro-dotti dei processi di trasformazione agroalimentare (molituraolive, spremitura agrumi, pigiatura uva ed altri) spesso nonsoddisfa le esigenze dei trasformatori: essi vengono gestiticome se fossero un “problema”, ma in realtà sono risorse. L’o-biettivo della neonata azienda siciliana tutta al femminile èproprio quello di favorire l’incontro, all’interno di un networkdigitale, tra chi dispone di queste risorse e chi le potrebbe im-piegare in processi di valorizzazione. L’idea della piattaformainformatica permetterà di convogliare l’offerta frammentata elontana geograficamente delle diverse biomasse, per soddi-sfare le richieste delle imprese dislocate su tutto il territorionazionale, ma anche all’estero. X

AURORA QUATTROCCHIAncora una conferma e una soddisfazione per l’attricepalermitana, classe 1943. Aurora Quattrocchi, infatti, è nelcast del pluripremiato “Anime Nere” di Francesco Munziche è stato il “miglior film” al David di Donatello 2015,conquistando ben otto statuette (miglior regista, canzoneoriginale, produttore, fonico di presa diretta, fotografia,montatore, sceneggiatura, musicista) e che ha ricevutopure tre Nastri d’Argento al Taormina Film Fest (migliorproduzione, il miglior montaggio e migliore sceneggiatu-ra). L’attrice siciliana ha una carriera divisa tra cinema tv eteatro. Sul grande schermo ha lavorato in “Mery persempre” di Marco Risi, “L’uomo delle stelle” di GiuseppeTornatore, “I cento passi” di Marco Tullio Giordana, “Nuo-vomondo” di Emanuele Crialese, “Viola di mare” di Dona-tella Maiorca, “È stato il figlio” di Daniele Ciprì e in ultimoè tra gli interpreti del film di quest’anno “Fuori dal coro”di Sergio Misuraca.

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Poi però le cose cambiano ed è tutto un cre-scendo. È partita dal suo paesello con una va-ligia piena di scarpette, scaldamuscoli e disogni, approdando a Roma alla corte della si-gnora Maria De Filippi. Virginia “da Trecasta-gni” è stata scelta tra migliaia di aspiranti eha dimostrato di saper tracciare il suo sentie-ro.La sua è la classica fiaba della bambina chescopre dentro di sé una passione tanto forteda decidere presto di diventare una danzatri-ce e di trasformarsi magari in una stella. Dapiccola venne portata dai genitori a vedereun balletto classico e per lei fu una folgora-zione: la musica, il teatro, i tutù… capì chequella sarebbe stata la sua vita. Decise già inquell’occasione che voleva fare la ballerinatrovando subito il consenso dei genitori.

la ballerina SICILIANAVINCITRICE DELLASEZIONE DANZA DEL TALENT DI MARIA DE FILIPPI HA OTTENUTO UN CONTRATTOCON IL TEATRO DELL’OPERA DI ROMA. «SPERO DI DIMOSTRARE A ELEONORA ABBAGNATO, CHEMI HA PREMIATO, DI SAPER LAVORARE SODO»

Virginia Tomarchio

di Ornella Ponzio

«Non ho scelto io la danza, leiha scelto me. Sono una bal-lerina sempre. Ho costante-mente la testa persa neipassi e i piedi che vanno da

soli». Virginia Tomarchio, 19 anni, vincitricedella sezione danza dell’utima edizione di“Amici”, ha già tutte le carte in regola per di-ventare una étoile. «Il primo impatto con lasala però è stato strano, avevo molto paura.Quando entrai per la prima volta in sala perballare avevo già dieci anni, ero con bambinepiù piccole di me che però sapevano muo-versi, provai tanta ansia perché loro erano ingrado di di fare tante cose rispetto a me, misentivo insicura».

«AMICI MI HA DATOUNA NUOVA FIDUCIA»

siciliane

«Con grandi sacrifici anche economici - dicela mamma Antonella - per gli studi prima aCatania, poi i corsi, le masterclass con gran-di étoiles; e anche vivere a Roma è moltocostoso». Mamma e papà Matteo vivono aTrecastagni, persone semplici e con i piediben piantati a terra; consapevoli del valoredella figlia, non lesinano energie per fornir-le gli strumenti per un percorso ottimale.Ha vinto numerosi premi e stages, dall’in-fanzia ha rivelato un grande istinto al movi-mento, al quale sapeva abbandonarsi con fa-cilità grazie all’agilità del suo corpo, allaflessibilità e versatilità che sembravanoascoltare e rispondere al ritmo interiore. Epoi Virginia ha il senso del sacrificio: «Sonoabituata lavorare. Fin da ragazzina ho par-tecipato a molti concorsi e provavo tutti i

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giorni fino allo sfinimento. Per migliorare,perché devi sempre fare meglio. Ho un ca-rattere sensibile e questo credo che si veda».Emotiva. Un elemento importante che le hadato le mille sfaccettature dei personaggi incui si è calata. Una peculiarità che le ha per-messo di interpretare i vari ruoli con un pi-glio da artista consumata. Anima sensibilecorredata da un’espressione corporea e dauna mimica che la rendono speciale. Un me-tro e settanta per 49 chili di talento.«Mi sono buttata a capofitto per entrare inquei personaggi di cui dovevo vestire i panni.Senza stancarmi mai». La sacra adrenalinache la faceva svegliare prima di tutti al mat-tino, non sentire la fatica ed interiorizzaretutto per poi farlo riemergere in scena. C' è stato qualche periodo particolarmentedifficile? «Di recente. Avevo 18 anni, ero nella compa-gnia di Raffaele Paganini. Avevamo fatto lastagione ma non intravedevo nulla di concre-to nel mio futuro. Andavo a studiare, ad alle-narmi ma non intravedevo nessuna prospet-tiva, ero sfiduciata; per un anno non ho fattoniente se non andare a lezione, ma senza unobiettivo. Non c’erano praticamente audizio-ni, né concorsi di un certo livello. Mi chiede-vo “cosa farò adesso? Non ho nulla in manoin questo momento”. Mi sentivo confusa. Au-tostima sotto i tacchi». Poi la svolta.. «Sì, grazie al mio maestro di danza le cosehanno cominciato a girare. Un’audizione conun coreografo molto bravo che avrebbe potu-to darmi una chance. Mi ha visto ballare... ilresto lo sapete». Ad Amici. Quando sei approdata all'ago-

to a prendere il treno. Allenamento e poi gliappuntamenti con tutti i fan. Viaggio tutti igiorni per ore. Si corre da un centro commer-ciale ad un locale, da un posto all’altro per in-contrare persone, per firmare autografi e na-

turalmente raffiche di selfie».Oltre al premio di 50milaeuro, ad “Amici” ti è statoofferto un contratto di unanno con il teatro dell’Ope-ra di Roma. Una grande op-portunità.«Un grande privilegio. AdEleonora Abbagnato, nuovadirettrice del corpo di ballodell’Opera di Roma, spero dipoter dimostrare di saper la-vorare sodo».Un periodo positivo. La tuastoria con Christian Lo Presti,ballerino siciliano e concor-rente di “Amici”, ha appassio-nato i vostri fan. Come vanno lecose tra voi?

«A gonfie vele. Lui è eccezionale. Pragmaticonel lavoro. Sa gestirsi a meraviglia. Spesso la-voriamo assieme ed è una cosa molto bella». Christian sarà con Virginia, naturalmente,nella serata dedicata alla talentuosa dancernel cartellone estivo del comune di Trecasta-gni il prossimo 16 luglio. Presenti Amilcar,Graziano e altri “Amici”. Con qualche sorpre-sa: ci si chiede già se in quell’occasione si po-trà ammirare Virginia danzare sulle suegambe da gazzella».

con i fan. A sinistra, Virginia Tomarchio sipresta a farsi fotografare con una delle sueammiratrici. Sotto, con il suo ragazzo Christian,ballerino siciliano e concorrente di “Amici”

gnato “serale” come tisei sentita ?«Emozione al massi-mo. Ero attiva già dalprimissimo mattino.Mi sentivo carica, leprove non mi stanca-vano mai. In “caset-ta” (l’alloggio in cui i

concorrenti di una squadra

vivono insieme fino alla finale, ndr) gli altri midicevano: ma dopo quasi quattro ore, sei an-cora così “up”?». Ad Amici ti sei esibita con star internazio-nali. Hai fatto venire la pelle d’oca a RickyMartin... «È vero, l’ha detto. Nek si stupiva a vedermitanto energica durante le prove; mi ha fattotanti complimenti».Adesso qual è la tua giornata tipo? «La mia giornata inizia presto; mi alzo alle 6.Faccio velocemente colazione e scappo subi-

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sono sempre di più NEL MONDO LE DONNE CHE SI MUOVONOIN MOTOCICLETTA. UN TREND CHE TOCCA ANCHE L’EUROPA E L’ITALIA,

SEPPURE RIMANGA UN DIVARIO TRA NORD E SUD DEL PAESE. OGGIMODELLI E ACCESSORI STRIZZANO L’OCCHIO AL PUBBLICO FEMMINILE

tendenze

Nonostante la motocicletta siasempre stata in genere un “affa-re” da uomini, sempre più donnescelgono di passare dal postopasseggero al posto guidatore e

di guidare in prima persona il loro mezzo adue ruote. Secondo lo UK Statistics On BikesAnd Motorcycle Licence Holders, ci sono 5 mi-lioni di motociclisti nel Regno Unito e di questipiù di mezzo milione oggi sono donne. Un sondaggio presentato dalla Harley Davidsondice che le donne che guidano la motociclettanegli Usa hanno un stile di vita meno streassa-to e più rilassato. Addirittura Claudia Garber,direttore del Women’s Outreach perr HarleyDavidson ha affermato che «andare in moto èl’ultima forma di libertà e di espressione dellapropria personalità, per questo le donne cheguidano la moto si sentono più felici e soddi-sfatte».

Certo, sentirlo dire da un’esponente della Har-ley fa sospettare che il giudizio sia un po’ inte-ressato, ma in generale il numero di donne chesi mettono in sella e mettono mano all’accele-ratore è in aumento un po’ ovunque. Ancheperché le case di produzione hanno sfornatomodelli più a “misura di donna”, meno alti epiù maneggevoli e perché anche l’abbigliamen-to da moto - visto che per le donne la sicurezzae la protezione sono elementi di primaria im-portanza - oggi è abbondantemente disponibi-le anche in versione femminile. Qualcuno sostiene anche che l’incremento del-le donne-centauro sia dovuto all’effetto simu-lazione di alcune celebrità ritratte in sella, co-me Angelina Jolie o, qualche anno fa, Cher oancora Victoria Beckham. Se poi si considera che Lauren Hutton, sportivae attrice, è la vice presidente del GuggenheimMuseum Motorcycle Club, questa tesi può an-

che essere valida. C’è da chiedersi se anche in Italia questo trendsia confermato. A sentire alcune rappresentantidel club motociclistici femminili assolutamen-te sì. Come afferma un’indagine del Corriere

della Sera dello scorso autunno. Su questo fron-te anche il portale di annunci Subito.it qualcheanno fa (era il 2009) aveva fatto un sondaggiofra i suoi utenti: il 18,4% delle donne lombardeaveva dichiarato di possedere un mezzo a dueruote, seguita dal 11,8% delle siciliane. Un risultato che evidenzia una certa distanzatra Nord e Sud, come rilevato anche da altre in-dagini condotte per esempio da “Motocicliste”,il club dedicato alle donne appassionate di mo-to, nato nel 1998, e che oggi conta oltre 11.000motocicliste iscritte. nel complesso, però, il“movimento” cresce esponenzialmente e ledue ruote portano in sella sempre più donne.

La motoÈ DONNA

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Le due ruote nel cuore e nel DNA. Non im-porta se siano moto, scooter o biciclette.Per Rossana Turrisi le due ruote sono leuniche «capaci di liberare la città dall’in-vasione delle auto. Se ci fosse una mag-

giore mobilità a due ruote le nostre città sarebberomolto più vivibili e meno inquinate». Figlia d’arte – ilpapà è uno storico rivenditore di motociclette a Ma-scali - Rossana è una cresciuta a pane e motori. Sin daquando aveva cinque anni ha avuto tra le mani carbu-ratori e pistoni invece delle bambole, andava con papàalle gare, alle fiere internazionali in cui venivano pre-sentati gli ultimi modelli provenienti dalle case giap-ponesi, amica sin da piccola dell’ingegner Taglioni,l’uomo che ha “inventato” il motore Ducati desmodro-nico. Ha sempre vissuto in questo ambiente, ovvia-mente è sempre stata in sella a una moto, ma quelloche emerge quando si scambiano due chiacchiere conlei è che proprio ama il mondo delle due ruote. Ne co-nosce i minimi dettagli, i particolari meno noti, mo-delli e prestazioni, novità e personalità dei centauri: inpochi secondi, dal tipo di moto che possiedi, riesce atracciare il tuo profilo caratteriale “motociclistico”. Di recente è stata definita “la signora catanese dellemoto”, anche se a lei sarebbe piaciuto di più “la ladycatanese delle moto”. Ma il senso è quello, visto che èanche la presidente dell’associazione Ancima, chemette insieme 30-40 concessionari in tutta Italia unitida una visione comune: l’intento di stimolare il mer-cato delle due ruote e contrastare i premi troppo altidelle polizze assicurative. Rossana è una che ci crede e fa il suo lavoro con amo-re. E ha una credibilità costruita prima di tutto sullacompetenza. Qualche anno fa ha deciso di smarcarsida papà, “mettersi in proprio” e aprire la sua aziendaa Giarre, in Via Don Luigi Sturzo 34: MotoeShop(www.motoeshop.com). Una visione nuova della“concessionaria”, uno store multibrand tarato a misu-ra di cliente. Con formule innovative sul fronte dellavendita e su quello delle polizze assicurative. «Nel 2010 ho lanciato il sistema “Idea MotoeShop”,che è una forma di sharing economy», spiega Rossa-na. È il modo più innovativo di acquistare una moto scegliendo il vei-colo nuovo ma pagandolo come fosse un usato, tutto questo con quotemensili basse: «È la formula che ci sta dando molte soddisfazioni – ag-giunge Rossana - e che applico su tutti i modelli più desiderati».L’altro “fronte” di novità Rossana l’aperto sul fronte assicurativo, ilpunto dolente dove troppo spesso si infrangono le decisioni di acqui-sto a causa dei premi troppo elevati richiesti dalle compagnie. «Abbia-mo deciso di combattere le grandi lobby assicurative e dal 1° marzo cisiamo affiliati a “Moto Platinum”, la prima assicurazione al giustoprezzo solo per due ruote – spiega Rossana -. Un’assicurazione moltoconveniente perché non scarica sui clienti il costo dei sinistri automo-bilistici, come accade invece per le altre compagnie». Svelato l’arcano, Rossana s’è fatta portavoce di questa novità che piace

tanto al mondo dei centauri. E lo ha fatto con tutta la sua carica comu-nicativa, con l’esperienza di chi già dal 2009 si è affidata alle campa-gne su Google e gestisce diverse pagine Facebook come “BMW motocatania”, “Motoeshop”, “minicar”, “bici elettriche catania”.Nel suo negozio è sempre pronta a lanciare le novità. Come le Mash,marchio francese importato dalla storica Fantic Motor con moto dallostile vintage, personalizzabili, di piccola e media cilindrata, ideali perle donne perché moto leggere e dai prezzi accessibili. «In Francia eGran Bretagna stanno spopolando – spiega Rossana - e sono sicura cheanche qui avranno lo stesso successo». E se vuoi sapere quanto costa l’assicurazione, basta dirle numero ditarga e data di nascita. Ed è subito fatto, senza tante carte da firmare.Prezzo competitivo e via col vento in faccia.

Rossana Turrisi

l’appassionata imprenditrice PUNTA SU NOVITÀ E ASSICURAZIONI AL “GIUSTO PREZZO”

LA “LADY” SICILIANADELLE DUE RUOTE

rider. Rossana Tur-risi ad Acitrezza insella a una Mash, mo-to di stile vintage, dipiccola e media cilin-drata, comoda e ma-neggevole, adatta an-che al pubblico fem-minile. L’imprenditriceetnea sta lanciandoanche questo marchionel suo “MotoeShop”a Giarre

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blogshooting

I pantalonidell’estate

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C’È CHI LI CHIAMA CAPI DA "ACQUA-IN-CASA", MA TRA I CAPRIE I CROP PANTS ÈTUTTA QUESTIONE DI LARGHEZZE. ENTRAMBI VESTONOTRA IL GINOCCHIO E LA CAVIGLIA, MA I PRIMI SONO PIÙ ADERENTI E DI RIGORETERMINANO ALPOLPACCIO, MENTREGLI ALTRI HANNO LAVITA PIÙ ALTA E ASSOMIGLIANO A UNAGONNA A CAMPANA. DISEGNATI DALLA STILISTA SONJA DELENNART, NEL 1948,SONO DIVENTANTI NEGLI ANNI DEGLI INDUMENTI MUST PER I LOOK VACANZIERI,GRAZIE ANCHE A TESTIMONIAL D’ECCEZIONE COMEAUDREY HEPBURN,MARILYN MONROE E UMA THURMANa cura di Venera Coco

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1. La fashion blogger, Alessandra Fazio, au-trice del blog God bless my new dress, abbi-na clutch Stradivarius a un total look Zara,composto da maglietta con scollo a barca,culotte pants con stampa vichy e sandali neriin suede

2. Per Federica Di Franco di Novemberain:top e pantaloni capri Motivi, hobo bag confrange e ballerine a punta blu elettrico H&M(ph. Simone Marchese)

3. Claudia Magro, fashion blogger di LaSciarpa Viola, punta su tinte nude, indossan-do blusa color cipria La Vie en Rose, sandaliMango, pantaloni capri Zara e minaudière pi-tonata Marina Romano

4. Alessia Gagliano, ceo del blog di Fashionis Passion. What else? compone il suo outfitmixando pantacapri gialli e crop top bianco enero Zara, a sandali con plateau Primadonna

5. Anna Andrea Giuffrè, autrice del blog An-drea’s Swag, indossa un total look Luan,sandali bicolor L'Autre Chose, orecchini ecuff BySimon (ph: Salvatore Iannone)

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6. Simona Pastore, mente del blog The Red Mousta-ches, veste pantaloni cropped So Allure, camicia Dixie,decorata all over con panda, sandali con plateau Tipee Tacchi, occhiali da sole Face a Face Paris e hand-bag Sofia Borse (ph. Daniele Onorato Klicku Produc-tions)

7. Crop top New Look, capri pant e infradito con det-tagli in metallo H&M per Giorgia Marino, curvy bloggerdi Morbida la vita

8. Per Manuela Muratore, fashion blogger di Uncon-ventional Secrets: giacca in tweed Sakura, pantalonicapri bianchu Liu-Jo e décolleté Sergio Rossi

9. La blogger palermitana, Meryem Amato, ideatricedel blog Modemme, per il suo outfit opta per: croppants Appeal, crop top con dettagli in pizzo Pacofran-cisco, sandali Mango, clutch rossa Rigamo e orologioDaniel Wellington

10. Roberta Puglisi del blog Your Fashion Outfit coniu-ga: blusa Gaëlle Paris, jeans beiage Aniye By, sandalicon dettagli shining Steve Madden, tracolla rosa Alma-la Bag e orologio Michael Kors (ph: Eleonora Aricò)

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11. Valentina Coco diZagu Fashion per il suosummer look sceglie unafelpa blu notte Stefanel,pantaloni capri gialli ecamicia Zara, décolleté arighe Sarenza, borsaJessica Buurman, oc-chiali da sole Lolita Lem-picka e collana Ottaviani

12. Stefania Di Blasi,creatrice del blog Matterof Style, compone il suooutfit mixando: maxi giletbianco Candida, croptop Bershka, crop pantStradivarius, sandali neriZara, pochette gialloocra Rigamo e orologioWoodstar Milano

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BARBARELLA STYLE. LA MODA SPAZIALE IDEATA DA PACO RABANNE PER L’ATTRICEJANE FONDA RITORNA IN AUGE. PVC, RESINA, CELLULOSA, PLEXIGLASS, NYLON, GOMMA E VINILE SCOPRONO UNA SECONDA GIOVINEZZA SU INFRADITO, BALLERINE, OROLOGI,BORSE E BIJOUX. RESISTENTI AD ACQUA DI MARE, SALSEDINE E RAGGI SOLARI

PLASTIC MOODa cura di Venera Coco

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1. S’ISPIRANO ALLE SCARPE DEI PE-SCATORI DELLA RIVIERA FRANCESE,LE “ARANHA 1979” DI MELISSA; 2.

FLASH SUN È L’OCCHIALEDA SOLE IN ACETATO

TRASPARENTE CONLENTI COLORATE, BLU-MARINE BY DE RIGO VI-SION; 3. COLOR VER-DE ACQUAMARINA,

L’OROLOGIO IN SILICO-NE “SHAPE”, HOOPS; 4.

FASCETTE PIÙ SOTTILI ENUANCE DEGRADÈ PER L’IN-

FRADITO “FLAT”, HAVAIANAS;5. LORD È LA SLIP-ON TRAFO-

RATA, RIVIERAS LEISURE SHOES; 6.PELLE, PVC E CRISTALLI SWA-

ROVSKI PER LA CROSSBODY BAG“ACAPULCO FLOWERS GREEN”, SHOU-

ROUK PARIS; 7. GALLEGGIA ED È RESI-STENTE AI RAGGI UV, L’OROLOGIO OVERSIZE “TOY-FLOAT” DI TOYWATCH; 8. VIOLATTA È IL SANDALOGLADIATOR IMPREZIOSITO DA PERLE, KARL LAGER-FELD BY MELISSA; 9. SHOPPING BAG IN PLASTICACON MANICI E BORDATURA IN PELLE, JUST CAVALLI;

10. ANA È LA BALLERINA A PUNTA CON INSERTIIN PVC TRASPARENTE E PELLE DI CAPRETTO

MULTICOLOUR, CHARLOTTE OLYMPIA; 11. DI AR-MANI JEANS LE INFRADITO IN PVC DECORATE CONFIOCCHI O CON STRASS; 12. ALTERNANO STRIPESIN PVC E PELLE LE DÉCOLLETÉ FIRMATE CHRISTIANLOUBOUTIN; 13. SEMBRA UNA BUBBLE GUM LAMINAUDIÈRE “BIG BABOL TUTTI FRUTTI”, URANIA GA-ZELLI; 14. SEGUE LE FORME DEL CORPO IL MINIABITO-SCULTURA REALIZZATO CON STAMPA 3D, IRISVAN HERPEN; 15. PATTERN MARINI DECORANO LASHOPPER “GIORGIA“, GABS FRANCO GABBRIELLI; 16.SUOLA A CARRARMATO PER I SANDALI A FIORI,VALENTINO GARAVANI

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di Antonio?«I bozzetti sono stati trovati su indicazionedella sorellina Anna Maria che ci ha indica-to una carpetta custodita in un cassetto nel-la stanza di Antonio. Sopra c’era scritto, “ilmeglio deve ancora venire"». Dal 2011 ad oggi, come mai avete volutochiamare le collezioni “Sinfonie”?«Le collezioni chiamate “Sinfonia N°1, 2, 3,4, 5” onorano la grande passione di Antonioper la musica. Lui suonava, infatti, il piano-forte e il suo artista preferito era Chopin».Siamo già alla “Sinfonia N°5”; quando gli

schizzi ritrovati finiranno, cosa pensatedi fare?«Abbiamo materiale per innumerevoli “Sin-fonie”, giacché i disegni sono oltre duecen-to e si prestano a molteplici interpretazionie rivisitazioni, amalgamandosi perfetta-mente alle mode correnti». Che rapporto aveva Antonio con la modae con la bellezza in genere?«Antonio amava tutto ciò che era bello (mu-sica, arte, moda) e si sentiva gratificato dal-l'armonia e dalla perfezione estetica di ciòche lo circondava».

di Venera Coco

La forza del tratto e delcolore è potentissima, ri-esce a rimanere indelebi-le per sempre, anchequando si abbandona la

vita terrena. La storia di AntonioAttisano ruota proprio attorno apennelli, matite e schizzi e scuotegli animi, tracciandone un segno.Scomparso prematuramente nel2010 a soli sedici anni, il giovane li-catese, brillante studente del LiceoClassico “Linares”, era appassiona-to di tutto ciò che è bellezza, stile earmonia, lasciando un patrimonioancora tutto da scoprire, fatto discritti, poesie e duecento disegni dimoda impressi su ritagli di carta ebigliettini, pronti per essere realiz-zati. Grazie a questi esercizi stilisticila famiglia Attisano è riuscita,dal 2011 ad oggi, a far sfilaresulle passerelle del Madeinme-di, le creazioni ideate dal figlio.Le varie collezioni non sono al-tro che una riflessione esteticasulla bellezza ed esaltano la sil-houette femminile con linee es-senziali che si curvano sinuosesul corpo delle donne e si affi-dano a ricche sfumature che sifanno energiche o si attenuanoa seconda che si tratti di un ve-stito da sera o da cocktail. Il ta-lento nascosto di Antonio di cuinessuno era a conoscenza, èstato quindi assecondato e sollecitato daigenitori, che raccontano: «quando si tratta-va di abiti la sua mano si trasformava. I trat-ti si facevano decisi, senza sbavature, senzatremori». Gli schizzi venuti alla luce quasiper caso, come un prezioso tesoro celatodagli abissi, sono serviti a tenere in vita ilricordo di Antonio, centellinando perle distile che si tramutano, stagione dopo sta-gione, in “segni tangibili di una vita checontinua.” In che modo siete venuti a conoscenza diquesti bozzetti inediti dopo la scomparsa

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COSÌ RIVIVE LA bellezza

antonio attisanoIL GIOVANISSIMO E TALENTUOSO STILISTA LICATESE, SCOMPARSO A SOLI 16 ANNI, HA LASCIATO CENTINAIA DI BOZZETTI E DISEGNI DI MODA. GRAZIE A QUESTI “ESERCIZI”LA FAMIGLIA, DAL 2011, HA GIA’ REALIZZATO CINQUE COLLEZIONI, RIUSCENDO A FARLE SFILARE SULLE PASSERELLE DEL MADEINMEDI

MODAstylist

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cerca di se stesso inquei luoghi ricchi difascino e mistero».Cos’ha rappresenta-to per voi il Madein-medi, kermesse de-dicata alla moda chemette in risalto i ta-lenti del Mediterra-neo? Secondo voi,cosa avrebbe rappre-sentato per Antonio?«Il Madeinmedi è lariprova che anche conpiccole risorse si pos-

sono fare grandi cose, riuscendo a far cono-scere talenti altrimenti mai espressi. Gra-zie e questa manifestazione Antonio viveancora e attraverso le abilità dei ragazzidell’Accademia, che da un anno all’altrostudiano e realizzano le sue creazioni, ilsuo spirito è presente in una comunionetra cielo e terra».Che consiglio volete dare ai testimoni diAntonio ovvero ai nuovi giovani desi-gner che vorranno dare nuova linfa enuova energia alla moda?«Di non lasciare i sogni in una carpettacustodita in un cassetto ma di osare co-me abbiamo fatto noi, che abbiamo cre-duto in un progetto sino a qualche annofa impensabile».Una memoria di Antonio… «Il ricordo di Antonio è racchiuso in unafrase: “ti voglio bene, mamma”».Fra gli stilisti di oggi quali sarebberopiaciuti maggiormente a vostro fi-glio, diventando sua fonte d’ispira-

zione?«Antonio amava Giorgio Armani e Dolce eGabbana oltre che la sua musa GabrielleChanel».Vi saranno delle collaborazioni specialiper le prossime stagioni? Svelateci qual-che anticipazione?«Noi siamo aperti a tutte le possibilità disviluppo del progetto che ricordiamo, nonprevede scopi di lucro, ma solo il desideriodi vedere animati gli schizzi di nostro fi-glio».Progetti futuri? C’è nell’aria l’idea di creare una fonda-zione a sostegno dei nuovi stilisti emer-genti?«Probabilmente in futuro non escludiamoquesta possibilità. Cercheremo comunquedi rappresentare al meglio sia la Sicilia chei suoi nuovi talenti».

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Come mai vi siete affidati alla famigliaFerrera, e nello specifico a Gabriella, pertraslare su stoffa i modelli disegnati daAntonio?«E' stato un amico comune a farci conosce-re Marella Ferrera che allora era assessorealla cultura del comune di Catania. La stili-sta catanese quando ha visto per la primavolta i bozzetti di Antonio ne è rimasta su-bito colpita, tanto da presentarci la sorellaGabriella, direttrice dell'Accademia di Mo-da “Euromediterranea”, la quale immedia-tamente ha accettato di realizzare la primacollezione (Sinfonia n°1), che ha sfilato alleCiminiere di Catania nel giugno del 2011».Gabriella Ferrera si è attenuta fedelmen-te agli schizzi di Antonio?«La realizzazione degli abiti di Antonio av-viene seguendo scrupolosamente i disegnioriginari da lui ideati».Quali sono state le difficoltà tecniche cuisiete andati incontro? E come le avete su-perate?«Per questa domanda bisognerebbe chiede-re alle sarte dell'Accademia e alla direttriceartistica Gabriella Ferrera, perché noi ab-biamo sempre visto un lavoro finito e per-fetto in ogni particolare».Come mai Antonio ha voluto dedicare al-cune sue creazioni a Coco Chanel? «Antonio amava Coco Chanel sin da piccolo,era rimasto colpito dalla sua forza e dalladeterminazione a superare le mille difficol-tà della vita ma anche dal suo stile e dallasua classe inconfondibile».“Era un talento prolifico ed eclettico chesi dedicava anche alla scrittura e alla poe-sia” a tal punto da scrivere un romanzoambientato in Terra Santa. Raccontateciqualche aneddoto riguardo questo rac-conto?«Antonio pensò al romanzo, ancora nonpubblicato, al ritorno da un viaggio in TerraSanta che lo segnò profondamente: in po-chi giorni scrisse di getto il suo “Jerusalem”,che narra la storia di un giornalista alla ri-

SINFONIA N. 5ALCUNI CAPI DELL’UL-TIMA COLLEZIONE “SINFONIA N° 5” PRESENTATA AL MADEINMEDI A INIZIO GIUGNO 2015.NELLA PAGINA ACCANTO, UNA FOTO DI ANTONIO ATTISANO E DELLA SORELLA ANNA MARIA CHE LO RAPPRESEN-TA IN OGNI SFILATA

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beauty a cura di venera coco

alta resistenza. IMPERMEABILI, WATERPROOF E LONG LASTING. I COSMETICI CHE PERMETTONO DI AVERE UN LOOK “INDELEBILE”

CAPACE DI RESISTERE AD ACQUA, CLORO E SALSEDINE

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vorare anche la linea delleciglia inferiori e supe-

riori

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up waterproof più resisten-te il Super Struccante OcchiWaterproof di Sephora che

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Correreste il rischio di scottarvi, e così dire ad-dio alla tintarella, perché non avete applicatoil solare protettivo? E alla sera vi farestemancare una doccia ristoratrice, seguita dallapiacevolezza di un prodotto reidratante e rin-

frescante? Difficile pensarlo. Meno scontato è considerarele attenzioni che i capelli meritano al sole. Evitare le con-seguenze alla fibra è impossibile. Possibile invece conte-nere l’aggressione estiva. Che, secondo gli specialisti, pre-senta il conto in autunno, non solo con aridità e perdita dilucentezza, ma anche con una caduta più abbondante diquella fisiologica. Preparate i capelli già da adesso con dei trattamenti nu-tritivi e rinforzanti! Sotto il sole cercate di proteggerli ilpiù possibile come un foulard annodato a dovere in testao un cappello di paglia. Spalmate sui capelli dell’olio dicocco: questo ingrediente è infatti in grado di garantire aivostri capelli la giusta protezione dai raggi Uva e in piùdonerà alla vostra chioma un profumo irresisitibile.Infine dopo ogni bagno in mare ricordatevi di sciacquarevia la salsedine dai capelli con una doccia fresca: il saledel mare è un’agente davvero aggressivo, che sfibra e in-debolisce capelli e cuoio capelluto. Dopo l'esposizione alsole lavate accuratamente i capelli con uno shampoo deli-cato e leggero, che non aggredisca il cuoio capelluto con-cludendo con una maschera idratante.

* Antonio Morici è un hair stylist e look maker siciliano. Il suo salone romano è frequentato da molte celebrities

hairstylistdi antonio morici *

CAPELLI PROTETTICON OLIO DI COCCO

43SICILIAINROSA

1top 5

WET EFFECT..La tecnologia Aquaflex permet-te al nuovo spray trasparenteWet Skin di Piz Buin di “pe-netrare” le gocce di acquamarina o sudore e aderireperfettamente alla pelle ba-gnata, garantendo ugual-mente una corretta prote-zione senza aspettare chel’epidermide si asciughi

BEAUTY DENIM.I jeans modellanti Spanx rivo-luzionano il mondo dello sha-pewear perché utilizzano unatela denim extra elastica dal-la tecnologia a tripla tessitu-ra, che non costringe la sil-houette ma anche una bandainterna elasticizzata che am-plifica l’effetto pancia piatta

COLORITO MARINIÈRE.Chanel ha creato dei prodotti adhoc per un incarnato luminoso eradioso. La nuova linea Les Beigesracchiude la cipria Harmonie Pou-dres Belle Mine Marinière, comple-ta di filtri UVA eUVB eSPF15/PA++, e ilfard in cremaStick Belle MineNaturelle che sisfuma con lapunta delle dita

ICONE.Medusa e il bastoncino di bambùsono da sempre i simboli iconici didue grandi maison ma oggi si ritro-vano anche nel pack in due nuovefragranze. Eros Pour Femme di Ver-sace mescola il limone di Sicilia e ilgelsomino al bergamotto di Cala-bria, mentre Bamboo di Gucci si af-fida agli accordi legnosi del sandalo,della vaniglia tahitiana e dell’ambragrigia

ANTI-AGE. 4Un gel anti-età per le un-ghie di mani e piedi. Oni-

care di Galderma è for-mulato per ridurre l’i-spessimento della lami-na ungueale, la fragilitàe lo sfaldamento, non-ché per rendere la colo-razione più uniforme emigliorarne l’ingialli-mento

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44 SICILIAINROSA

Si chiama Rolfing Integra-zione Strutturale e, attual-mente, rappresenta unodei metodi più efficaci con-tro alcune problematiche

che ci colpiscono tutti i giorni: dallostress al senso di stanchezza, dai do-lori articolari al mal di schiena.Il Rolfing, deve la sua nascita alla Dot-toressa Ida Paolina Rolf, bioochimicaamericana del Rockefeller Institute forMedical Research. La scienziata, nellasua appassionata ricerca di un approc-cio olistico, ovvero che tenesse contodella persona nel suo insieme e in rap-porto all’ambiente, studiò un’ampiagamma di discipline, tra cui l’osteopa-tia, la chiropratica, l’omeopatia, lo Yo-ga. In seguito, negli anni sessanta, l'in-contro a Esalen con Fritz Pearls, padrefondatore della Gestalt Therapy, fu unostimolo fondamentale per costruire unasua scuola allo scopo di trasmettere ilmetodo di Integrazione Strutturale,successivamente chiamato Rolfing.«La radice della ricerca - spiega MarinaBlandini, Rolfer e Rolf Movement prac-titioner, membro del Comitato direttivodell’ERA, European Rolfing Association- di un approccio olistico nasceva dallaconsapevolezza che, affinché gli effettidelle terapie siano duraturi nel tempo,è necessario che la persona venga os-servata e compresa nella sua interezza,e in relazione con l'ambiente fisico, so-ciale e culturale in cui vive». Ogni ele-mento viene, infatti, considerato dalRolfer in relazione al contesto, ogni par-te del corpo in relazione alle altre, ogni“sintomo” che porta la persona a cerca-re una soluzione al proprio disagio odifficoltà di movimento, o dolore, vienevalutata in rapporto allo stile di vita ealle abitudini che sono all'origine dellaquestione: i gesti del quotidiano che av-vengono nel campo vasto e permanen-te della forza di gravità. «Per questo -chiarisce la specialista - il trattamentonon può essere orientato al solo “sinto-mo”, ma ha bisogno di tempo e dellapartecipazione attiva e consapevole dichi riceve le sedute in modo che, nelmomento in cui il corpo recupera, gra-zie al tocco mirato del rolfer e al pro-

cesso di base delle 10 sedute, flessibili-tà ed un miglior potenziale di movi-mento, consentano di sviluppare nuoveabitudini nell’agire quotidiano: il modoin cui si respira, si cammina, ci si siede».Quanto durano gli effetti del Rolfinged un migliore potenziale motorio?«Gli effetti del lavoro del Rolfer sonostudiati per durare nel tempo, ovveroper cambiare profondamente il livello ela capacità della persona di muoversied esprimersi con pienezza e agio.Questo sarà percepibile dopo ogni sin-gola seduta, e rafforzato con la praticadi abitudini più funzionali ed economi-che che verrà coltivata dalla personache riceve il lavoro. Come un “circolovirtuoso” per migliorare progressiva-mente, in contrasto con il “circolo vizio-so” che ha portato alla genesi del dis-agio o del sintomo».Quali sono i principi base di questometodo?«Direi semplicemnte che il Rolfing ten-de a ristabilire maggior equilibrio nellastruttura corporea, restituendo le capa-cità di una mobilità più funzionale e piùdinamica, la possibilità di un’interazio-ne più facile e più armoniosa con l’am-biente con cui ci relazioniamo».E proprio Catania sarà teatro di un’oc-casione unica per Rolfer internazionali;dal 14 al 22 luglio, nell’ambito del Trai-ning di Rolfing Avanzato verrà data lapossibilità alle persone interessate a co-noscere la metodologia di ricevere 3 se-dute da Rolfer esperti provenienti datutto il mondo. Che benefici si potranno ottenere console tre sedute?«Una maggiore facilità di movimento edi libertà articolare, il delinearsi di unastruttura più eretta e aggraziata, ma so-prattutto un’esperienza di maggiore si-curezza emotiva, che si riflette nei rap-porti con l’ambiente circostante. Uncorpo correttamente bilanciato puòmanifestare maggiore stabilità e pron-tezza nel rispondere ai diversi stimoliesterni».Info e prenotazioni:Marina Blandini 3492395596Associazione Italiana Rolfing®[email protected] - 337222627

IL CONCETTO

OLISTICO DI SALUTE

Come definito dall’Organizzazione Mondia-le della Sanità la Salute è “uno stato dicompleto Benessere fisico, psichico, so-ciale e non la mera assenza di malattia oinfermità”.Il Benessere dunque è un concetto moltopiù ampio rispetto ai semplici parametrimedici: un difficile (ma possibile) stato diarmonia fra Corpo, Mente e Spirito. Al gior-no d’oggi gli aspetti fondamentali di que-sto equilibrio sono il fitness, l’estetica, lanutrizione, la dieta, le tecniche di rilassa-mento, la meditazione, l’educazione perso-nale e i contatti sociali. A maggior ragionequindi il Benessere non è l’assenza passi-va di qualcosa di spiacevole ma una ricer-ca attiva della migliore condizione di vitapossibile. Si tratta, quindi, a tutti gli effettidi un nuovo stile di vita, in cui scegliere at-tivamente e consapevolmente di vivere be-ne arrivando a migliorare tutti gli aspettidel nostro essere: fisico, mentale e socia-le.Purtroppo, o meglio per fortuna, tutto que-sto non è un prodotto che si può semplice-mente acquistare o vendere in un negozio;occorre quindi prendere coscienza che go-dere di buona salute è di gran lunga il be-ne più prezioso, e ognuno di noi è in primapersona responsabile del proprio Benesse-re. Così ognuno di noi dovrebbe aspirare,tendere giorno per giorno verso la ricercadi questo equilibrio.

i benefici del metodo integrato

LO SCOPO E’ RISTABILIRE UN MAGGIOR EQUILIBRIONELLA STRUTTURA CORPOREA, PIU’ MOBILITÀ E LA POSSIBILITÀ DI UN’INTERAZIONE PIÙ FACILE EARMONIOSA CON L’AMBIENTE. E A CATANIA, FINOAL 24 LUGLIO SI RIUNIRANNO ESPERTI DELLA DISCIPLINA PROVENIENTI DA TUTTO IL MONDO

stili di vita

benessere a cura di giorgia agosta

IL “CIRCOLO VIRTUOSO”DEL rolfing

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Arriva l’estate ed èquesto il periododell’anno in cui sipensa ad alcuni ri-tocchini estetici. La

stagione lo richiede, ma vediamocome procedere e riflettiamo sul-la questione, perchè gli interroga-tivi, in questo periodo sono sem-pre gli stessi: con i primi giornidi mare ci sentiamo a disagioper un seno troppo rilassato, oper la cellulite, o magari, per lapresenza di adipe o ghiandola sul tora-ce maschile.Vi state chiedendo se il seno così bellodella vostra vicina di ombrellone o se ilfondoschiena della vostra amica sia, co-me dice lei, il risultato di ore di palestraoppure del chirurgo estetico? Purtroppo,però, l’estate può essere il momento me-no indicato per andare dal chirurgo pla-stico specie per interventi che richiedonograndi ferite e cicatrici, come lifting co-sce, addominoplastiche o grandi ridutti-ve mammarie. Questo è, invece, il mo-mento giusto per andare dal chirurgoplastico per migliorare il viso con filler,biostimolazione, o una mastoplasticaadditiva sottomuscolare da eseguire inanestesia locale o levigare un cuscinet-to trocanterico sempre in anestesia lo-cale. Ci si spoglia e con la famigerata prova co-

esteticamentedi alfio scalisi

Il dottor Alfio Scalisi è specialista in Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed EsteticaMaxillo Facciale, Microchirurgo. 4spa medicalclinic Catania - Casa di Cura Di Stefano Velona

L’ESPERTO. QUANDO PALESTRA, DIETE E MASSAGGI NON BASTANO A SUPERARE LA PROVA COSTUME, SONO POSSIBILI ANCHE NELLA BELLASTAGIONE, ALCUNI INTERVENTI DI MIGLIORAMENTO ESTETICO, COME FILLER, BIOSTIMOLAZIONE FACCIALE, LIPOSCULTURE, AUMENTO DEL SENO

“RITOCCHINO”anche d’estate

con acido ialuronico, vitamine e ami-noacidi, o sedute con filler e botox.Girate in spiaggia con il pareo per na-scondere dei cuscinetti ai lati delle co-sce? Una leggera liposcultura è l’unico modoper eliminarli. Niente minigonne per col-pa delle ginocchia troppo grosse? I mas-saggi e le creme, in questi casi, non fun-zionano; si riducono con lipolaser, ocon liposcultura superficiale tridimen-sionale. Avete i fianchi troppo grossi e iglutei decisamente piatti? Con la lipo-struttura il grasso può essere rimossodai fianchi e trasferito nei glutei peraumentarli o sollevarli. Il risultato è de-finitivo. Vi imbarazza un seno piccolo, oforse un pò calante? Inutili gli esercizi inpalestra, le creme rassodanti o riducenti,i massaggi o i macchinari che prometto-no miracoli. Una protesi mammaria o li-pofilling con trapianto di grasso auto-logo per aumentare il decolletè, o unasemplice mastopessi per rimodellarlo,rappresentano le uniche soluzioni.Ma l’estate è Il momento giusto perquesti interventi?Direi di no. Se l'inestetismo non è un ve-ro problema, ma se l'inestetismo crea im-barazzo, allora è il caso di agire. Moltospesso sento dire “non vado più al mareperché mi vergogno a mostrarmi in co-stume”. Il problema con l'avvicinarsi del-

l'estate per i maschi, invece sichiama ginecomastia, una pato-logia molto frequente. E’ normaleche durante la pubertà ci sia unosviluppo della ghiandola mam-maria anche nell’uomo, che incondizioni normali, regrediscespontaneamente. Quando la fisio-logica atrofia della ghiandolamammaria non avviene, si ha unaumento di volume che non com-porta particolari conseguenze alivello fisico, ma molto imbarazzoe disagio a livello psicologico,

perché compromette l’immagine di ma-scolinità e virilità. Prima di sottoporsi adun intervento chirurgico per ginecoma-stia il paziente deve fare una ecografiatoracica, per una corretta valutazione, daparte del chirurgo, se si tratti di ghiando-la, di tessuto adiposo o di entrambi. Ge-neralmente, specie se la componenteadiposa è prevalente, si fa una liposcultu-ra superficiale, intervento che, se beneseguito, consente una ottima retrazionecutanea, cicatrici invisibili, e una ripresamolto rapida delle normali attività. E’ ne-cessario un day hospital, anestesia localecon sedazione e una guaina elastocom-pressiva, tipo gilet, da indossare per circa10 giorni. Nel caso in cui sia interessata laghiandola, può essere necessario effet-tuare una minuscola incisione a livellodell’areola per asportare la ghiandola e lacute in eccesso.

stume si riaffaccia la buccia d’arancia. Lacellulite è un problema metabolico;migliora solo con dieta proteica e ginna-stica, sedute drenanti, carbossiterapia ecavitazione.Sono comparse altre rughe? Non sare-tedi certo invecchiate di 10 anni in unmese. La tintarella, si sa, se da un lato cifa sentire meglio, dall’altro enfatizza ru-ghe e rughette. Bevete molta acqua eusate più creme idratanti. Effettuatemagari una seduta di biostimalazione

GINECOMASTIAALCUNI UOMINI SI SENTONO A DISAGIO PER QUESTOINESTETISMO MOLTO FREQUENTE. ECCO LE TECNICHEPER UN TORACE PIÙ ARMONIOSO

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petcaredi simone di mauro

Fino a poco tempo fa la “gestione”dei rettili era prettamente ristrettain terrari costruiti con le classicheteche in vetro a forma di parallele-pipedo, che non rispecchiavano as-

solutamente il loro ambiente naturale.Negli ultimi anni, per fortuna, le tecniche diallevamento si sono evolute per migliorare l’-habitat rendendolo più idoneo possibile allaspecie tenuta in cattività.Nel caso specifico la tendenza ad utilizzare iclassici terrari in vetro è stata soppiantata daterrari tipo “voliera” detti in gergo “cama-leontari”. Questo perché quasi tutti i cama-leonti della sottofamiglia Chamaleoninae,hanno abitudini arboricole e quindi vivonoin un ambiente molto ventilato difficile da ri-produrre con i classici terrari. Non meno im-portante anche il fatto che si evita che l’ani-male si possa riflettere, cosa, per le specie incattività, molto fastidiosa. Bisogna considera-re che in questi terrari si ha una maggioredispersione termica che viene subito tampo-nata con i sistemi classici di riscaldamento(lampade riscaldanti infrarossi, in ceramica,cavetti termici), possibilmente con l’aggiuntadi una parete termica. Per quanto riguarda laluce ultravioletta è bene ricordare che questiterrari permettono di posizionare queste fon-ti all’esterno senza rischi di ustioni per i no-stri pet. Un vantaggio importante dei sistemia gabbia è la naturale evaporazione dell’ac-qua, evitando pericolosi ristagni d’umiditàche possono portare ad aumentare la caricabatterica ambientale, produzioni di muffecon la possibilità di far instaurare patologierespiratorie o cutanee. Inoltre si riescono a li-mitare gli effetti negativi delle alte tempera-ture estive, in particolare per i camaleonti dimontagna. Per evitare un evaporazione ec-cessiva è bene aggiungere piante e nel casoutilizzare saltuariamente degli umidifica-tori. I camaleonti sono insettivori, e devo-

no quindi essere nutriti con grilli, cavallette,blatte e larve. Dato lo scarsissimo tenore incalcio contenuto negli insetti (il cui esosche-letro è costituito da chitina), bisogna alimen-tarli durante la stabulazione con cibo checontenga grosse quantità di calcio e poi pocoprima della somministrazione, devono esse-re infarinati con una polvere a base di calcioe vitamine. Devono essere alimentati gior-nalmente. È bene non somministrare ai ca-maleonti vitamina A, poiché facilmente sipossono manifestare segni di tossicità.Molti sauri segnalano il loro desiderio di ac-coppiarsi cambiando colore o attraverso deirituali di corteggiamento. I camaleonti assu-mono colori più brillanti del normale e lefemmine comunicano la loro disponibilità al-l’accoppiamento mostrando colori non pre-senti nella normale livrea. La maggior partedei sauri è ovipara ma sono segnalati alcunicasi di ovovivipari e vivipari, come alcuni ca-maleonti della specie jacksoni e bitaeniatus.In questi animali le uova si sviluppano all’in-terno dell’utero e si aprono prima di esseredeposte, in modo che vengano partoriti figligià completamente sviluppati.Le specie di camaleonti presenti in natura so-no moltissime e la maggior parte richiedonocondizioni di allevamento veramente parti-colari da affidare soltanto a mani esperte.

L’HABITAT IDEALEper il CamaleonteMITI DA SFATARE

MUTO COME UN PESCE?Nell’antica Cina il pesce rosso venivagià attirato con campanellini per dargliil cibo quando in occidente tutti eranoconvinti che non ci sentissero. A dimo-strare il contrario fu l’etologo Karl vonFriesch: il suo pesce gatto obbediva alsuo fischio. È vero, infatti, che al pescemanca un padiglione auricolare ester-no, tuttavia anch’esso come tutti i ver-tebrati, percepisce il suono con l’orec-chio interno. In molte specie la vescicanatatoria , che ha il compito di princi-pale di regolare il galleggiamento, fun-ge da amplificatore del suono. Vienestimolata a vibrare dai suoni, in altreparole costituisce una sorta di timpanointerno. Queste vibrazioni vengono poitrasmesse all’orecchio interno damembrane e fluidi oppure, con un si-stema ben più efficace, attraverso unfila di ossicini più piccoli. Per quantoriguarda la riproduzione dei suoni di-verse specie sono capaci produrresuoni. Non per niente la gallinella (nellafoto) ha questo nome. Produce il suosuono grazie alla vescica natatoria chei muscoli fanno vibrare velocemente.Lo stesso avviene in molte ombrineboccadoro o tamburini, in cui il ma-schio produce suoni straordinariamen-te forti, simili ad un russare, un grugni-re o un tambureggiare.

L’esperto. I RETTILI DEVONO STARE IN TERRARIA TEMPERATURA E UMIDITÀ CONTROLLATA

Il dottor Simone Di Mauro, medico veterinario.Medicina interna e chirurgia di cani, gatti ed animali esotici.www.simonedimauro.it

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L’Agapanthus o Agapanto o giglio africano, ap-partenente alla famiglia delle liliacee, ad èuna pianta apprezzata per le belle fioritureestive e per il bel fogliame decorativo.Originario dal Sudafrica, l’agapanto è una

pianta perenne molto facile da coltivare. Provviste di radi-ce rizomatosa, queste piante formano dei veri e propri ce-spugli con foglie nastriformi, robuste, incurvate verso ilbasso, decidue o perenni. I fiori sono campanulati e riuni-ti in infiorescenze agli apici di lunghi steli fiorali, di coloreazzurro, blu più o meno intenso, sfumati di viola o bianchi.Esistono diverse specie di Agapanthus, a foglia caduca co-me l’Agapanthus campanulatus e l’Agapanthus Inapertuso perenne come Agapanthus africanus o umbellatus eAgapanthus praecox, ma ancora più numerosi sono gliibridi che rendono l’uso degli Agapanthus estremamentevariegato.In Italia gli Agapanthus più diffusi sono quelli a foglia pe-renne con foglie e infiorescenze molto più grandi rispettoa quelli a foglia decidua. È importante sapere, al momento dell'acquisto, se si trattadi una specie a foglia decidua o perenne in modo da ren-dersi conto delle esigenze colturali della pianta per siste-marla nel modo giusto in quanto sono piante che nonamano essere maneggiate. La pianta ha radici rizomatose che vanno postenel terreno per buoni 8 cm di profondità siste-mando un solo Agapanto in un vaso di 20 cm didiametro e non più di 2 in un vaso di 25 cm di dia-metro in quanto occorre tenere conto che la pian-ta attecchisce abbondantemente. In piena terra èbene piantarle a circa 25 cm. L’una dall’altra. Amano terriccio formato da una parte di terricciofertile, una di torba e una di sabbia in parti ugua-li avendo cura di sistemare sul fondo del vaso nu-merosi pezzi di coccio per favorire il drenaggiodell'acqua di irrigazione.In genere posizioni soleggiate sono ottimali per lapianta di agapanto anche se durante le ore piùcalde della giornata non amano il sole diretto.L’Agapanthus durante il periodo vegetativo, quin-di a partire dalla primavera e per tutta l'estate, vàannaffiato con generosità ma evitando gli eccessie aspettando che il terriccio si asciughi tra una ir-

rigazione e un'altra. Durante gli altri periodi le annaffiatu-re vanno notevolmente diminuite, giusto il tanto da nonfare seccare del tutto il terriccio, specie in vaso.A partire dalla primavera si somministra alla pianta unfertilizzante liquido diluito nell'acqua di irrigazione ogni2-3 settimane fino alla nascita dei nuovi germogli. Per avere un'abbondante fioritura è importante fertilizza-re la pianta ogni due/tre settimane fino alla comparsa deiboccioli che per la maggior parte delle specie avviene du-rante il periodo estivo.Gli Agapanthus si moltiplicano per divisione della pianta -che va fatta in settembre/ottobre e in marzo/aprile - op-pure per seme, ma in questo caso occorre tenere presenteche occorreranno diversi anni prima che la pianta fiorisca.Non sono piante particolarmente soggette a malattie ed inemici più frequenti possono essere le chiocciole e le lu-mache, che danneggiano le parti verdi della pianta divo-rando grandi pezzi di foglia.

polliceverdedi francesco borgese

agronomo e paesaggistawww.sciaraniura.com

ph Francesco Borgese

ph Francesco Borgese

L’AGAPANTO È UNA PIANTA MOLTO DECORATIVA. NE ESISTONO DIVERSE VARIETÀ DALLE BELLE FIORITURE ESTIVE BLU, VIOLA O BIANCHE

SE IL GIGLIOè AFRICANO

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L’estate A TAVOLAvia libera a colore e fantasia. RIGHE, FIORI, PESCI E POIS: NELLA BELLA STAGIONETOVAGLIE E ACCESSORI SI TRASFORMANO IN TAVOLOZZE D’ARTISTA, PER STUPIRE GLI OSPITI E DARE UN TOCCO DI ALLEGRIA

VIVACI.Colorati e spiritosi i vassoi

in cartone laminato che Ikeapropone per la tavola estiva. Tanti

uccellini dai colori sgargianti su fondobianco rallegrano Barbar, disegnato da

Edholm& Ullenius. Quadrato, è disponibileanche con il motivo della frutta. Più ampio

e circolare il grande vassoio Offentlig(diametro 43 cm, designer

Lisa Bengtsson) - www.ikea.com

COME UN VASO.Da Ibride un servizio da tavo-

la in melamina che gioca con le ap-parenze. I sei contenitori che

compongono Ming (ciotole, insalatiere,piatto da portata, barattolo con coperchio) sipossono impilare per formare un magnifico

vaso ispirato alle porcellane cinesi. Ilservizio comprende anche un cuc-

chiaio da riso abbinato. Lavabile in la-vastoviglie, è disponibile in quat-

tro diverse decorazioni ispira-te all’Asia

- www.ibride.fr

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arredo

TELA D’ARTISTA.Sembra un acquerello la to-

vaglia da tavola in lino Luovi diMarimekko, parte della collezione

Mindscapes, ispirata alla forza dellanatura, ai colori degli oceani e ai feni-meni atmosferici. A fare da pendant lacollezione di accessori Sääpäiväkirja,che comprende teiera, pentola, cio-tole, tazze, caraffa, piatti. I bicchie-

ri sono della linea Sukat Mak-karalla - www.marimek-

ko.com

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DUE IN UNO.Innovativo design per il

set olio&aceto Orbit:un’ampolla in vetro soffiato

ne contiene una più piccola.Perfetto per le insalate esti-

ve, è prodotto da XDDesign - www.xdde-

sign.com

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VISIONITROPICALI.

Dalla casa di design finlandeseMarimekko la collezione coloratis-

sima Merivuokko. A ideare le deco-razioni Kustaa Saksi, che ha tratto

ispirazione dai paesaggi sottomarinidel Vietnam. In betulla laminata il

vassoio (diametro 43 cm), mentre ilpiatto (20 cm) e la teiera sono in

porcellana- www.marimekko.com

AL MARE.Pesci, onde e barchette en-

trano in cucina. Da Bassetti ilgrembiule Aquarium. Coordinabile

con gli accessori cucina della linea LifeBassetti. Nella pagina a fianco, la tova-glia Stromboli, di Granfoulard Bassetti -wwwbassetti.it - Si chiama Onda la tova-glia da tavola di Quagliotti che richiamail mare e l’estate. In misto lino e coto-

ne, ha i tovaglioli coordinati - www.quagliotti 1993.it

GUSTOPROVENZALE.

Raffinati effetti di ricamo edisegni ispirati alle cotonine

provenzali chiamate “indiennes”s’incontrano nei runners di Le jac-quard francais. In cotone pettinato

a fibra lunga 100%, ProvenceGariguette è l’ideale per chi

ama il country chic -www.le-jacquard-fran-

cais.fr

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1. DOLPHIN È IL DIVANO DUE POSTI CON STRUTTURA IN LE-GNO ED IMBOTTITURA; 2. IN POLIURETANO ESPANSO E

STRUTTURA IN LEGNO, LA POLTRONCINA ANGELINA;3. GENERA UNA LUCE SOFFUSA LA LAMPADA DA TERRA

PROGETTO 11000 CON STRUTTURA IN METALLO E DIFFUSOREIN TESSUTO; 4. INTERAMENTE IN ADAMANTX, CATODICOHA LE SEMBIANZE DI UN VECCHIO TELEVISORE E PUÒ FUNGE-

RE SIA DA MOBILE CONTENITORE CHE DA COMODINO;5. ISOLA FELICE È UN MOBILE-CUCINA IN LEGNO MASSELLO

PLACCATO, LIBERAMENTE POSIZIONABILE E INDIPENDENTE; 6. COME LA VELA DI UNA VECCHIA IMBARCAZIONE INGLESE,

LA LIBRERIA IN METALLO E TAMBURATO SAIL LIBRARY

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CORNERdesigna cura di Venera Coco

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GIOVANNI CARDINALE

Se è vero che il progettare - per dirla con Enzo Mari,uno dei designer più influenti del panorama italia-

no - corrisponde a una profonda pulsione dell’uomo,non c’è dubbio che sia puro istinto ciò che guida Gio-vanni Cardinale. Il creativo palermitano, classe 1977,considera il disegno industriale quasi un lavoro tera-peutico, una valvola di sfogo: «La mia è una progetta-zione dettata dal momento - spiega - che però non tra-lascia i dettagli, la funzionalità, la scelta ela qualità dei materiali, ma anche la ricercaestetica ed ergonomica: tutti elementi im-prescindibili per la buona riuscita di unprodotto». Per disegnare i suoi oggetti didesign indaga la sfera dei sentimenti, del-le emozioni e dell’ironia, in modo da ge-nerare pezzi d’arredo che possono diver-tire, provocare o far riflettere. «I manu-fatti di cui decidiamo di circondarcicompletano la nostra quotidianità e ri-specchiano la personalità di chi ne fauso. Cerco, quindi, di insinuare ca-

rattere e storia negli oggetti che creo, in più ritengoche progettare in modo etico e responsabile debba es-sere uno dei tasselli per un futuro migliore». Questavisione consapevole e razionale è probabilmente sca-turita dal luogo in cui il designer siciliano sviluppaabitualmente la sua attività progettuale, Isola delleFemmine, piccolo borgo marinaro in provincia di Pa-lermo. Il contatto continuo con il mare ha spinto Gio-vanni Cardinale a intraprendere studi nautici, per poispecializzarsi in interior e yacht design, sviluppando

progetti per la nautica da diporto e una floating hou-se all'interno dello Studio “Inzerillo & Al-beggiani Yacht Design”. Nel 2014 è entra-to a far parte di “Studio 427” di Alfredvon Escher dove ha disegnato arredi perinterni ed esterni, mentre per “Fab-LabPalermo” si è occupato di modellazione estampa 3D. Oggi Cardinale collabora convarie aziende italiane tra cui Zad Italy, im-presa giovane che realizza arredi con unmateriale composito ottenuto dalla lavora-zione di espansi rivestiti con resine spe-ciali.

Le formedell’istinto

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UN MONDO DI “SQUISILIA”Luglio 1975 è la datadella mia nascita pro-fessionale, il luogo èl’hotel Eden Riviera.Quasi 4 decenni pas-sati tra i fornelli e lesale di ristoranti do-ve ho accolto in tutti questi anni migliaiadi clienti che regolarmente continuano achiedermi “Marcello cosa ci fa mangiareoggi?”. Una lunga e appassionante espe-rienza che culmina con la voglia di trasfe-rire le mie ricette a casa di tutte le perso-ne che desiderano apprezzarle. Maggio2014 è la data di nascita di Squisilia unpiccolo universo gastronomico fatto disquisiti sughi, succulente salse e saporitipesti creati per condire le straordinariepaste di semole rigorosamente sicilianesapientemente lavorate con trafile di bron-zo. Un’emozione gastronomica che gradi-rei trasferire ai vostri palati.

paroladichefdi marcello santocchini

BONTÀdi mare

E PASTA CORTA

MEZZE MANICHE CON PESCE SPADAALL’EOLIANA

Ingredienti per 4 persone400 gr di pesce spada, 350 gr di pasta corta, 200 gr circa dipomodorini ciliegini di Pachino, 2 cucchiai di olive taggiasche,1 cucchiaio di capperi sotto sale, 1 cipollotto fresco (oppureuno scalogno), olio extravergine di oliva, un rametto di timosale, peperoncino (a piacere), 1/2 bicchiere di vino biancosecco.

Preparazione1. Pulite il pesce spada privandolo della pelle, delle parti scu-re e dell’osso centrale se presente, quindi tagliatelo a dadinidi dimensioni regolari.2. Mondate e tritate il cipollotto e fatelo appassire in una pa-della ampia con un filo di olio evo. 3. Aggiungete il pesce spada e fatelo rosolare a fuoco vivace,

poi sfumate con il vino bianco. Quando l’alcol sarà evaporato,salate e aggiungete i ciliegini di Pachino tagliati grossolana-mente.4. Dopo qualche minuto, mettete le olive, i capperi dissalati,un pizzico di peperoncino (se vi piace) e le foglioline di timo. Terminate la cottura ancora per 10 minuti a fuoco moderato,in modo che il pomodoro si restringa leggermente. Non prolungate troppo i tempi perché il pesce spada rischie-rebbe di asciugarsi troppo diventando stopposo.5. Mentre il sugo di pesce spada cuoce, portate a bollore ab-bondante acqua salata e lessatevi la pasta; vi consiglio diusare un formato corto, come le mezze maniche, le mezzepenne o la calamarata. 6. Scolate la pasta al dente e versatela nel sugo di pescespada.7. Fate saltare la pasta con il condimento per 2-3 minuti, inmodo che si insaporisca bene, quindi spegnete il fuoco eservitela ben calda, aggiungendo se volete dell’altro timo odel prezzemolo tritato.

la ricetta

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e 400 grammi dei gelsi interi, conservati ilgiorno precedente; quindi riponete il tutto nelcongelatore, all’interno di un contenitorebasso in acciaio e avendo cura di mescolaredelicatamente di tanto in tanto, senza spap-polare i frutti, per evitare la formazione dighiaccio; dopo circa tre ore potrete gustarela vostra granita di gelsi neri.Lo zucchero è fondamentale per mantenerela consistenza del “fiocco” di granita che al-trimenti diverrebbe ghiaccio aromatizzato aigelsi.Per finire ultragustosamente in bellezza, po-treste servire ai vostri ospiti la granita di gel-

Care amiche, cari amici, finalmente so-no maturati i gelsi (detti neri oppurerossi a seconda del territorio di rac-

colta). E quindi è arrivato il momento di unafresca e genuina granita di gelsi, magari ac-compagnata con panna fresca, certificandoil legame tra il nostro territorio, che ci forni-sce le materie prime e il cibo.Per fare la granita di gelsi il gioco è abba-stanza semplice: innanzitutto ci procuriamogli ingredienti di base. Usiamo i gelsi neriraccolti alle pendici dell’Etna, ove i frutti so-no giunti a maturazione in queste ultime set-timane. Iniziamo con il procedimento: prendete i gelsi(dopo avere indossato dei guanti per evitareche le mani diventino, e rimangano, rosse),mettetele in un contenitore capiente (vi serveper miscelare), versate 300 grammi di zuc-chero bianco semolato e mescolate moltolentamente; dopo avere amalgamato ben be-ne zucchero e gelsi, coprite il contenitore eriponetelo in frigo. I gelsi, durante questo riposo, rilasceranno ilrosso succo che è il punto forte della granita.L’indomani, mescolate bene e delicatamente1 litro di acqua con 300 grammi di zucchero

l’artedeldolce*a cura dei fratelli neri

FAMIGLIA

DI PASTICCERI

Massimo (nellafoto), fra tre, è ilfratello che ha ri-cevuto il donodell'arte dellapasticceria dalpadre e si occu-pa della produ-zione e dellaconduzione dellaboratorio; Sal-vo cura i rapporti

commerciali, Franco immagina econdivide i nuovi progetti, gesti-sce il marketing aziendale e pro-muove la “putia” ovunque: il “mo-kambo diffuso” ne è la prova... Ec-co i protagonisti della Alfio Nerisrl, marchio che nella pasticceriasiracusana è sinonimo di qualità,tradizione e anche innovazione,nato dall’esigenza di riunire la fa-miglia Neri sotto lo stesso “brand”per mettere a frutto oltre 50 annidi esperienze artigianali e com-merciali. Obiettivo conservare unimportante campionario di ingre-dienti, metodologie, saperi e sapo-ri di cui il capostipite, Alfio, eradepositario. E intanto, arriva an-che la terza generazione: Lorenzoè inserito a pieno titolo, Leandroinizierà tra poco il suo tirocinio,mentre il piccolo Enea dovràaspettare ancora qualche anno.

*

Una granita fatta in casa

CON I FRUTTI RACCOLTI ALLE PENDICI DELL’ETNA. ECCO COME PREPARARLA

Quel toccoDI PANNA

sui gelsila ricetta

si appena preparata con panna montata fre-sca; in questo caso basta prendere mezzo li-tro di panna fresca pastorizzataz, versarlanel robot da cucina (modalità frusta), ag-giungere 100/120 grammi di zucchero e faregirare, velocemente, la frusta sino alla mon-tata; dopo, per presentare al meglio la vostragranita di gelsi con panna, mettete una pic-cola quantità di quest’ultima alla base delbicchiere, poi versate la granita di gelsi,quindi aggiungete la panna alla sommità delbicchiere. Infine, un gelso sulla panna deco-rerà al meglio l’ultima vostra gustosa crea-zione dolciaria.

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globetrotter di gi.pi.

_

Costa Smeralda

Acqua turchese, SPIAGGE BIANCHE, OTTIMO CIBO E RELAX. PARTENDO DA OLBIA IN DIREZIONE NORD SI VISITANO LE SPIAGGE CARAIBICHE DI MARINELLA E LA ZONA VIP DI PORTO ROTONDO. SE INVECE SI È IN CERCA DI TRANQUILLITÀ, MEGLIO RECARSI VERSOSUD E VISITARE LE BAIE DI PORTO ISTANA, L’ISOLA DEI CAVALLI E LA COSTA CORALLINA

Non solo vita mondana e locali all’ultima moda in Costa Smeralda, basta scoprire delizioselocalità poco distanti dalle mete VIP, per godere del mare cristallino e della natura incon-taminata. Punto di partenza Olbia, affittate una macchina in aeroporto, e dirigetevi indirezione Sud seguendo la strada Statale 125. Lungo il tragitto vedrete le Vecchie Salinedi Olbia, fate una prima sosta a Porto Istana, una baia naturale con una splendida vege-

tazione dove il mare è turchese e la sabbia bianca, con vista sull’Isola Piana e sull’Isoladei Cavalli (chiamata così perchè venivano portati qui i cavalli per farli amoreggiare). Prose-

guite in direzione Costa Corallina, una baia più piccola che si raggiunge attraverso piccole stra-dine immerse nel verde. A pochi minuti di auto vi è Porto San Paolo, paesino che vanta ville arroc-cate sulla collina con vista mozzafiato sull’Isola di Tavolara (foto a fianco). Continuando in direzio-ne sud arriverete a Porto Taverna, passerete per Punta Molara fino a giungere a Capo CodaCavallo, qui seguite le indicazioni per il promontorio, arriverete in una piccola piazzetta in curva dacui si può godere di un panorama incredibile sulla costa e di un tramonto unico dalle sfumaturerosa. Infine potrete andare ancora più a sud per giungere alla cosídetta Cinta, una lingua di sabbiache dà vita allo Stagno di San Teodoro dove vedere i fenicotteri (www.stagnodisanteodoro.it). Se da Olbia andate invece in direzione Nord, vi basterà seguire le indicazioni per la Costa Smeral-da”. Una delle prime mete deliziose dove ammirare ville da sogno è Golfo Aranci (www.golfoa-ranci.sardegna.it), troverete poi le spiagge caraibiche della zona di Marinella per arrivare fino aPorto Rotondo, così chiamato proprio per la forma circolare del porticciolo. Fate una passeggiatalungo la marina, ci sono locali e negozi modaioli. Rimarrete però sorpresi dalla chiesetta del paeseche sorge in una palazzina d’epoca ristrutturata. L’interno della chiesa è interamente di legno inta-gliato e l’altare ha alle sue spalle, una vetrata che sembra la vetrina di un negozio, si entra da unapiccola porta nascosta tutta di vetro decorato, ammirate infine la torre del campanile di legno. Seproprio non resistete al richiamo VIP andate fino a Porto Cervo fate una passeggiata tra le stradinedel centro con numerose cassette colorate, ammirate le barche lussuose e fermatevi per un aperiti-vo. Qui il modo migliore per scoprire il litorale è fare un’escursione in barca.

ROTOLANDO VERSO SUD

NON SOLO movida

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55SICILIAINROSA

Ogni angolo della co-sta nasconde spiagge ecalette meravigliose,

certamente meritano unbagno le acque della zona

Capo Coda Cavallo (foto sopra- www.capocodacavallo.com), Cala Bran-dinchi (www.calabrandinchi.it), la CostaCorallina e l’Isola di Tavolara, riserva ma-rina protetta come l’Isola di Molara(www.amptavolara.com/home-page). Tra le due isole c’è una zona chiamata “lepiscine” per il colore cristallino dell’acqua.A Nord di Olbia rilassatevi sulla sabbiaevanescente della Spiaggia Bianca nel Gol-fo Aranci e della Spiaggia di Marinella. Lespiagge sono tutte libere, ma se preferitepotrete affittare sdraio e ombrelloni, spes-so posizionati anche sul prato. Le auto pos-sono essere parcheggiate in aree a paga-mento e se avete voglia di una passeggiataindimenticabile, seguite a piedi i sentierisulle rocce che costeggiano le varie calette,quasi tutte collegate tra loro. Infine sullespiagge troverete anche dei botteghini do-ve prenotare escursioni in barca, affittaregommoni e l’attrezzatura per le immersio-ni (www.mediomare.com/index.htm;www.portospaolodiving.it/).

BAIEE CALETTE

La zona di Olbia offre differenti ti-pologie di alloggi, potrete infattiscegliere tra agriturismi immersi

nel verde come Lunibareddu(www.lunibareddu.it) a Monte Pe-

trosu, località che sovrasta la baia diPorto Taverna; oppure potrete affittare dellecase molto graziose, Tripadvisor ha un’otti-ma selezione di appartamenti con i giudizidegli utenti (www.tripadvisor.it/Vacation-Rentals-g608916-Reviews-Porto_Rotondo_Province_of_Olbia_Tem-pio_Sardinia-Vacation_Rentals.html). Altrosito interessante per affittare un apparta-mento è quello de La Marineledda,(http://www.marineledda.it ), residence sulmare nel Golfo di Marinella. Se preferite al-loggiare in albergo, l’Hotel Ollastu, in zonaCosta Corallina, ha anche una spiaggia riser-vata (www.ollastu.it). Molto elegante ilPark Hotel di Porto Istana (www.parkho-telportoistana.it) e l’Hotel Cala Cuncheddinell’omonima località (www.calacunched-di.com). Vicino Porto San Paolo, in zona Co-sta Dorata, troverete l’hotel Don Diego(www.hoteldondiego.com/). A Porto Roton-do scegliete l’Hotel Sporting Porto Roton-do (www.sportingportorotondo.net) e a Ba-ja Sardinia, vicino Porto Cervo, l’Hotel LaRocca Resort (www.laroccaresort.com)

I traghetti dalla Sicilia per la Sardegna arrivano solo a Cagliari, quindi ilmodo migliore per raggiungere Olbia è con i voli diretti della compagniaVolotea da Palermo (www.volotea.com/it/voli-low-cost/palermo/olbia/).

Concedetevi una pausa nel piccolo e nuovissimo aeroporto di Olbia Tempioal negozio KaraSardegna dove troverete tutti i prodotti tipici della regione, dal-

la pasta ai biscotti fino ai formaggi (www.karasardegna.it/default.asp?ver=it).

COME ARRIVARE

Dopo tanto girovagare una sosta per gustare il buon cibo sardo è l’idea-le. Bruschette con pomodoro e pesce alla griglia sono un must! Buo-nissima a colazione la brioche con uvetta passa e ricotta. A Porto San

Paolo, percorrete la stradina principale, Via Pietro Nenni, e arrivate allaspiaggetta, alla vostra sinistra troverete un delizioso bar che a colazione

serve anche torte fatte in casa; per la sera, dal lato opposto della spiaggia,provate il gustoso ristorante Il Portolano con tavolini sul mare! (www.ristoranteilporto-lano.it). Sulla spiaggia di Porto Taverna, potrete fare l’aperitivo a la Tavernetta comoda-mente sdraiati su grandi cuscini sulla sabbia ammirando il tramonto, per poi cenare al ri-storante con pochi tavoli sul mare, assaggiate la tagliata di tonno con pomodorini e pepe(www.ristorante-latavernetta.it/index.asp).A Porto Rotondo un locale storico è il Tartarughino (www.tartarughino.com) dove si fal’aperitivo prima di andare a ballare al Country (www.countryportorotondo.it). Se nonvolete la solita discoteca, andate a Baia Sardinia al Ritual (www.ritual.it), locale scavatodentro le rocce. Infine a Porto Cervo potrete gustare un aperitivo o una cena al famosoPhibeach (www.phibeach.com).

PRANZOSUL MARE

ALLOGGI E HOTEL

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LET’S GO!happyhourTREWQE

Quando la recitazione è nelDna. Potrebbe essere que-sta la frase che identifica la

vita e la carriera di Katy Saitta, at-trice brillante della Compagnia “Ilteatro dei Saitta”, nipote di Salvo ecugina di Eduardo e anima femmi-nile di tanti spettacoli che la com-pagnia mette in scena da anni - alTeatro Erwin Piscator - regalandoal pubblico momenti di evasione edi cultura. Questa estate la vedre-mo, insieme alla compagnia, nellaversione siciliana di “I rusteghi” di Goldoni (1agosto Arena di Letojanni; 8 agosto Teatro co-munale di Riposto; 9 agosto Cortile Platamonedi Catania; 10 agosto Giardino Corallo di Messi-na e il 13 agosto al Parco Comunale di Nicolosi). Katy, come si prepara al suo ruolo?«In realtà è uno spettacolo già rodato. Si tratta diuna commedia divertente in chiave siciliana di-retta da mio cugino Eduardo che piace molto alpubblico». Com’è nata la sua passione per il teatro?«Da noi è proprio una questione di famiglia. Lacompagnia esiste da 48 anni e io a 8 anni, mi so-no ritrovata a interpretare il ruolo della bambi-na, la figlia minore, nel “Malato immaginario” diMoliére. Da allora ho cominciato a interpretareruoli giovanali e intorno ai 17 anni anche ruolipiù significativi. Mi si riconosceva una certastoffa, per cui ho cominciato a cimentarmi conautori complessi e con personaggi comici maanche tragici. Qual è il genere di ruoli che predilige?

24 -25 LUGLIO, CATANIA, PIAZZA UNIVERSITÀ COMPAGNIA ZAPPALÀ DANZA IN LAVA BUBBLES Dal progetto “Nella città, la danza” di Nello Calabrò e Roberto Zappalà, il 24 e il 25 luglio (ore18) a Piazza Università a Catania, la Compagnia Zappalà Danza si esibirà in Lava Bubbles."Nella città, la danza” è una nuova idea progettuale, che intende portare l’attenzione in ma-niera forte sul rapporto tra la performance e il territorio che la riguarda. Il progetto, in diver-se città, prende un titolo che di volta in volta indica le specificità e le suggestioni della città“palcoscenico”. Per lo spettacolo-evento pensato per Catania e per il Festival I Art, si è pen-sato alle bolle di lava che oltre ad evocare, ovviamente, l’Etna, sono in questo caso la meta-fora di un magma, un ribollio incessante, di uno scorrere e scoppiare, ma anche di unostraordinario senso di rinascita che questa città esprime quotidianamente. Lo spettacolo,strutturato quasi come un happening che si accorda con il fluire quotidiano della gente nel-la piazza, prevede anche dei brevi interventi di alcuni esperti, sul tema dell’esilio in rapportoalle residenze artistiche. Gli interventi strutturati come una sorta di TED conference segui-ranno senza soluzione di continuità la danza e faranno al contempo da cerniera con la per-formance che verrà ripetuta più volte nell’arco del pomeriggio.

rienza e dello studio del perso-naggio».Come si divide tra teatro e lasua professione di insegnante?«È la passione che ci fa andareavanti tra tanti sacrifici. Io riescoa coltivare questo mio amoreper il teatro anche grazie a miomarito che mi ha sempre soste-nuto e aiutato nell’educazionedei nostri figli, non pensandoche fosse solo il mio compito. E

comunque ho sempre cercato diessere una madre molto presente e di portarespesso i miei ragazzi con me».Ci sono ruoli che più di altri le hanno datosoddisfazioni? «Quest’anno, in “Così è se vi pare”, ho interpre-tato la signora Frola, che non mi si addice fisi-camente dato che io sono una persona piutto-sto maestosa e lei è descritta come unavecchietta minuta ed esile. Devo però dire chechi ci ha visti mi ha poi confessato che sul pal-co io “ero” piccola piccola. È un grande compli-mento perché vuol dire che sono entrata total-mente in sintonia con il ruolo». Nella prossima stagione quale sarà il ruolopiù impegnativo?«Sicuramente quello di Gasparina in “Ma non èuna cosa seria” di Pirandello. Sarà una sfidaperché devo trovare la chiave di interpretazio-ne di questo personaggio. Per gli altri ruoli bril-lanti sento che posso affrontarli con una certafacilità, perché mi sono più consoni. Ma io amola sfida».

Questa estate LA VEDREMO INSIEME CON SALVO ED EDUARDO IMPEGNATA NELLATOURNÈE ISOLANA DELLA COMMEDIA “I RUSTEGHI”. L’ATTRICE CATANESE CONFESSA,PERÒ, DI AMARE DI PIÙ LA SFIDA RAPPRESENTATA DAI PERSONAGGI DRAMMATICI

KATY SAITTA: «MI INTRIGANO I RUOLI DRAMMATICI E DIFFICILI»

«Non ho grandi preferenze. Mi sento contenta egratificata quando il pubblico si emoziona. È in-dubbio che un ruolo drammatico sia più emo-zionante per l’artista e di fatto riuscire a com-muovere chi ci segue è una bella sfida». Come affronta la preparazione di uno spetta-colo?«Sono un’attrice di istinto, non ho mai studiatorecitazione e tutto quello che interpreto è frut-to della mia concentrazione e della mia espe-

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Il convegno “Qui il barocco pa-re di carne...” Pasolini in Sicilia- realizzato in collaborazionecol DISUM (Univ.di Catania) eNaxoslegge (Festival della let-tura e del libro), coordinatodalla responsabile scientificadel progetto Dora Marchese -vuole celebrare il 40ennaledalla morte di Pier Paolo Paso-lini e analizzare il suo rapportocon la Sicilia (dove gira diversifilm, vede messa in scena alteatro antico di Siracusa “Ore-stea” con Vittorio Gassman;intesse un rapporto epistolarecon Leonardo Sciascia e par-tecipa al Premio Letterario“Brancati-Zafferana”).Studiosi, critici, giornalisti, re-gisti e scrittori daranno vita adun momento di studio e rifles-sione, impreziosito da proie-zioni di filmati e documentari,dalla mostra d’arte contempo-ranea “Benedetto Poma e laSicilia di Pasolini” curata dallaGalleria Koart, dalla presenta-zioni di libri, reading.L’attore Davide Sbrogiò terràun workshop didattico-teatralesull’Orestea pasoliniana rivol-to agli studenti liceali ed uni-versitari. Ospite d’eccezionedel convegno Ninetto Davoli, aCatania per la messa in scenadel Vantone di Pasolini, raffina-ta rielaborazione ispirata alplautino Miles gloriosus.Il convegno si terrà il 17 e 18luglio al Cortile Platamone diCatania.

LIPARI, LA MOSTRA MARE MOTUS DAL 12 LUGLIO

Eolie 1950/2015. Mare Motus. L’isola nell’arte contemporanea dalla Siciliaal Cile” è il titolo della mostra che a partire da domenica 12 luglio (fino al30 settembre) apre al pubblico negli spazi dell’ex chiesa di Santa Cateri-

na, nel Castello di Lipari. L’evento espositivo a cura di Lea Mattarella e LorenzoZichichi è parte integrante del più ampio progetto culturale di durata biennaleMare Eolie che vede interessata l’area della cittadella fortificata. L’idea è quelladi individuare, attingendo al panorama nazionale e internazionale, un gruppo dicirca quaranta artisti che possa affrontare per l’occasione o abbia già affrontato,il tema dell’isola. Partendo dal concetto espresso da Gesualdo Bufalino che la Si-cilia sia un’isola plurale. Diversità supportata anche nella pluralità delle tecnicheespressive utilizzate, pittura, scultura, video, fotografia, ceramica che, insiemeall’allestimento dedicato, contribuiranno a sottolineare l’idea della modernità nell’ambiente antico, di-venuto raffinato spazio espositivo. Non mancheranno, tra gli altri, i lavori dei grandi maestri del No-vecento siciliano come Carla Accardi, Fausto Pirandello, Renato Guttuso, Antonio Sanfilippo, Piero Guc-cione, Emilio Isgrò, Salvo, Pietro Consagra (sua la doppia bifrontale rossa in ferro, in foto).

FANTASTICO DESTINOI CIAUDA IN TOUR ISOLANOHanno presentato con grande suc-cesso il loro ultimo disco “unnè 3”al Cortile Platamone di Catania.Ora il gruppo guidato dal cantauto-re catanese Emanuele Di Giorgio èin tournée nazionale per fareascoltare dal vivo le tracce dell’al-bum che conclude la trilogia “Un-nè”, che contiene le cover “Bus-sando alle porte del Paradiso”, “IlVento porterà” oltre agli ineditiFantastico destino, Liaison, Anima nera, Gotita ePositive Energy. Prima di approdare ad Agosto alMilena Festival di Mondragone e al Puglia Soundfestival in autunno, la formazione sarà il 9 luglio aSiracusa, il 10 a Nicolosi, l’11 a Scordia, il 24 a Fa-vara. Poi il 10 agosto ad Agrigento, il 13 a PortoEmpedocle e a Milena.

TAORMINA, 27 LUGLIO DAMIEN RICE LIVELa frequenza concui pubblica dischiè senza dubbio trale più basse in cir-colazione (3 LP in12 anni), ma certa-mente non si puòdire lo stesso dellasua attività live,perché Damien Ri-ce non ha mai rinunciato a portarein giro le sue canzoni, anche quan-do non aveva album da promuove-re. Il folk-singer irlandese sarà nel-la nostra penisola per in tre date,tra cui quella di lunedì 27 al TeatroAntico di Taormina.

AL PLATAMONE, PASOLINI IN SICILIA

8-12 LUGLIO, FESTIVAL MACONDO, AL CASTELLO URSINO DI CATANIA, Il Festival Macondo, con la direzione artistica di FrancescoFazio, è un contenitore in cui le arti del Teatro di figura sifondono con azioni culturali sulla creatività e le produzioniper bambini e ragazzi. Al Castello Ursino di Catania, nel-l’ambito di I Art (www.i-art.it), dall’8 al 12 luglio si terrannospettacoli, workshop, mostre e laboratori con compagnienazionali e siciliane in un programma, in cui saranno pre-sentate le diverse tecniche, le poetiche e i linguaggi delteatro di figura: burattini, teatro attori e oggetti, muppets,teatro su nero, marionette da tavolo e infine la tecnica delcunto. Gli spettacoli sono gratuiti fino ad esaurimento po-sti. Non è possibile prenotare.

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CD/DVD

LIBRI

WHAT WENT DOWNcd audio

FoalsWarner music, 28 agosto

LE STANZE DELLO SCIROCCONel secondo romanzo di Cristina Cassar Sca-lia, due donne unite dal coraggio con cui af-frontano le prove che la vita ha loro riservato.Vittoria, contestatrice e indipendente costrettaa “vivere” in Sicilia e zia Rosetta, la cui appa-renza mai lascerebbe intuire cosa nasconde ilsuo passato. Sullo sfondo di palazzi nobiliarie aspri paesaggi di campagna, le vicende didue famiglie colte in un importante momentostorico (il ‘68) ci conducono attraverso una Si-cilia indolente e sensuale.

RAI TRE,, FABIO VOLOÈ HOST IN THE BOX Andrà in onda in seconda serata nelpalinsesto 2015-2016 il nuovo format,Host in the box, che ha avuto moltosuccesso in Germania eSpagna, ma che verrà decli-nato sulle esigenze italiane,anche nel titolo. Si tratteràdel viaggio a sorpresa di unpersonaggio noto (Fabio Vo-lo) in realtà lontane o moltoparticolari, italiane ed estere,che si trasformerà in un’indagi-ne/reportage on the road.

TVD BEN STILLER E NAOMI WATTSIN GIOVANI SI DIVENTA

Un’analisi spietata e di-vertente dell'incontro didue generazioni diffe-renti. Diretto da NoahBaumbach, con BenStiller, Naomi Watts,Adam Driver, AmandaSeyfried, Charles Grodin, lacommedia parla di una coppia che sembra averetutto ma a cui manca l'accettazione del tempoche passa. Quando si imbattono in una coppiagiovane e cominciano a uscire con loro, la vitacambia e si adegua allo stile esuberante degliamici.

multimedia cinema b

FEEDME APP, IL FOODSHARING A PORTATA DI SMARTPHONENell’anno di Expo, si va avanti a suon disperimentazioni culinarie e nuovi ristoranti.Proprio in questo periodo è nata FeedMeApp, la prima app di food-sharing che mette

in contatto persone che vogliono co-noscersi e condividere la cucina casa-linga, compiendo nel contempo unpiccolo viaggio culturale. FEEDMEapp è un’app sociale che si basa sul-la cultura della condivisione di ospi-talità, simile a trovare un divano sucui dormire o un passaggio in auto.

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SHAUN THE SHEEP kock media, 2015

da luglio

Dal 23 al 25 lu-glio, Mascalu-cia si confer-

ma capitale del blues,con “Il Festival Etnain Blues” al Parco Tri-nità Manenti. Tre se-rate da non perderecon dieci band sele-zionate durante ilconcorso “On theroad” e i big DeltaMoon (in foto) e Peter Karp & Sue Foley direttamente dagliU.S.A. e i Niggaradio gruppo catanese che lo scorso primo mag-gio ha aperto il Concertone di piazza del Popolo a Roma. Il Festival organizzato dall’Associazione in Blues, presieduta daRita D’Antoni con la direzione artistica di Corrado Zappalà, pre-dispone anche un’area espositiva con artigianato locale. Ad aprire la prima serata, giovedì 23 luglio The Blues Father(Ct), Gorgo Blues Band (Ct), Hot Shanks Blues Band (Ct), Strim-pella Bb (Ag) per lasciare infine il palco ai Niggaradio (Ct).Venerdi 24 Luglio sarà la volta dei I' Round The World (Me),Leakers Band (Ct), The Southern Gentleman (Rc) per riscaldarepubblico e atmosfera prima di lasciare la scena a Delta Moon(Usa). Sabato 25 Luglio apre Marco Corrao (Me) a seguire TheSperados (Pa), Walter Catania (En) e a concludere Peter Karp ESue Foley (Usa).

MASCALUCIA CAPITALE DELBLUES

QUARTO ALBUM DEI FOALSAnticipato, dall’uscita il 16 giugno, del singo-lo title track “What Went Down”, il 28 agostoesce il quarto lavoro dei Foals. La band bri-tannica guidata da Yannis Philippakis ha rila-sciato anche un teaser trailer per presentarel'attesissimo disco, che arriva a due anni didistanza dal precedente Holy Fire uscito nel2013. Le registrazioni sono state effettuatein un mulino del diciannovesimo secolo si-tuato nel Sud della Francia.

SHAUN, VITA DA PECORA Mark Burton e Richard Starzack dirigono il filmdi animazione che riprende le divertenti avven-tura della pecora Shaun e del suo gregge. La pe-cora Shaun e i suoi amici decidono di prendersiun giorno di riposo alla fattoria e fanno addor-mentare il fattore. Ma la roulotte si avvia da solae in seguito a una contusione l’uomo subisceun trauma che gli fa perdere la memoria. Shaune le pecore faticano a trovarlo. Riusciranno a ri-portare il loro amico alla fattoria e a riprenderela loro routine?

LE DONNE NON PERDONO IL FILO,APPUNTAMENTO A SETTEMBRE

Per la V edizione di Naxsoslegge, il direttore artistico, Fulvia To-scano ha voluto un festival diffuso per l'intero mese di settem-bre, culminando nei giorni dal 25 al 30. Nella prima parte delmese di settembre, si terrà la sezione dedicata alle donne, “Ledonne non perdono il filo”, una tre giorni, organizzata in colla-borazione con altre associazioni del territorio, come l'Altra me-tà, ACVA di Giardini Naxos, Città delle donne, UNICEF. È inprogramma un gemellaggio con la Calabria, grazie al contributodi Angela Napoli, con cui si intende creare un tandem di donnein prima fila, in diversi ambiti, dalla lotta alla criminalità alla cul-tura, dall'imprenditoria all'artigianato. Saranno, infatti, realizzatidei confronti tematici che vedranno protagoniste donne delledue regioni. Sempre la Calabria sarà presente, in particolarecon la città di Nicotera, alla presentazione di Sibille, il progettoeditoriale, realizzato grazie alla editrice palermitana Arianna At-tanasi. Anche quest’anno sarà consegnato il premio la Tela diPenelope, giunto alla sua II edizione.

LE STANZE DELLO SCIROCCOdi Cristina Cassar Scalia

Sperling & Kupfer Milano, 2015

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amorechevieneamorecheva di marilina [email protected]

inviateci LA VOSTRA STORIA D’AMORE E LA SCRITTRICE MARILINA GIAQUINTA LA TRASFORMERÀ IN UN racconto d’autore

Il signore delle telefonate

ISPIRATO DA UNA LETTERA DI GIADA DA SCICLI (RG)

C’era silenzionella stanza.O forse era iltelefono cheera muto. Nonaveva chia-mato, eppurel’ora era pas-

sata, quella in cui lui era solito chiedere suenotizie, sapere se stava bene, cosa aveva fat-to durante il giorno, o quello prima. Gli pia-ceva sentire la sua voce, le aveva detto. Stavain silenzio e ascoltava. Gli piaceva il tumultodelle sue parole, le aveva detto, quelle concui lo travolgeva, riversandogli la rabbia del-la vita imbecille che la infuriava e “ci sei an-cora?” gli chiedeva perché a volte il silenzionon sapeva di nulla, a volte non lo sentivaproprio il suo silenzio che, invece, un suonoce l'aveva, quello in cui lui si schiariva la vo-ce, quel raschio di gola che gli usciva anar-chico, forse solo per dire qualcosa, o forseperché doveva andare o forse perché volevachiederle di spiegarsi meglio, di essere menooscura, di specificare le ragioni di quella bu-fera che si abbatteva e faceva naufragareogni possibilità altra, un perdono qualun-que, la carità di una comprensione, il tenta-tivo di conciliare una salvezza, cedere allapietà di una scusa.

Non riusciva a distogliere lo sguardo.Qualunque scusa era giusta per tor-nare da quella parte, per raggiunge-

re la scrivania dove lo aveva lasciato, sposta-re una carta, cercare una penna che non leserviva, pur di lanciare un’occhiata obliquaal telefono. Per controllare se, nella sua as-senza, in quella breve distanza in cui avevaaccudito all’impegno del giorno, o in cui siera lasciata distrarre lo sguardo dalla lucepiena di mare che si stendeva, bianco di on-de, al di là dei vetri, e di cielo che aveva per-so l'ondulazione delle nuvole e mancava, perquesto, della sua profondità, in quel tempoche era spazio, insomma, fosse rabbrividito elei non avesse percepito il suo ronfare. A vol-

te cercava di evocare la sua chiamata, comea convincerlo, con la forza o l’urgenza dellosguardo, a dare un segno della sua attenzio-ne. Invece, il telefono giaceva buio, inerte,privo di qualunque solidarietà, e non sem-brava tradire ansia o fremito o bisogno. Ave-va pensato, ma non ne era sicura, perché nonne ebbe coscienza quando il pensiero attra-versò lo sguardo, o viceversa, che, d'improv-viso, l’orizzonte si era alzato. E lesse, in quel-la strana evaporazione della linea del reci-proco confine del mare e del cielo, un segnofasto di fortuna, che la predisponeva fiducio-sa, verso quel giorno inchiuso che ancora do-veva definirsi, ad una previsione di buonasorte, come quando nella stanza entra il ne-ro ronzio di un moscone, profugo dell’aria,che vola diretto e deciso verso la finestra e lìsi ferma, sbrodolando un “bzbz” e sembra ilpianto del cielo che non riesce a raggiunge-re, quel cielo e quella luce che gli sono cari, onecessari. L’orizzonte si era alzato e questo, pensò, dicerto, significava qualcosa. Avrebbe aspetta-

to lo svolgersi del giorno e avrebbe attesoche accadesse per intero.

Di solito, non mancava un giorno. Co-me una medicina, telefonava “duevolte al dì”: ricordò che nel ricetta-

rio di quel medico, dalle mani piccole e daipolsi sottili, che faceva scivolare le lettere sulfoglio come volo di ali, inchiodato lui dietrouna scrivania carica di penne e di malati, ilgiorno si accorciava in “dì”, era fatto di soledue lettere, come i cucchiai di sciroppo chela costringeva a inghiottire e che avevano unsapore marcio, dolciastro e ferroso. Come seanche il tempo si ingoiasse le ore, per farpassare più in fretta la febbre, perché brevedoveva essere la fatica della guarigione,mentre lei voleva farla durare, quella malat-tia che l'assopiva e la lasciava debole e lasveniva e le confondeva i sensi, sospesa larealtà, vero il sogno, in cui lei stava a guar-dare e non le succedeva niente. Bisognavavivere con quella malattia dentro, nutrirla,custodire quell’oriente, quel capogiro dei

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sensi. Bisognava farla diventare dipendenza,e farsi prendere il respiro.

Di solito, si preoccupava per lei. Lechiedeva: “Tutto a posto?”, perchévoleva che le cose fossero lì dove

dovevano stare, al posto in cui lui le aveva la-sciate e da dove potevano essere riprese. Sa-peva che lei non era a posto, che non avevamai avuto un posto, ma lui chiedeva lo stes-so perché, quando parli con una che non ve-di, devi sapere dove si trova. Non si derogaallo spazio: se non conosco il tuo luogo, co-me faccio a sentire la tua assenza? Diceva divolerle bene, che glielo aveva dimostrato - ahquante volte, santa pazienza! - ma lei erasempre distratta, irredenta, pensava ad altroinsomma, con quell’eterno scompiglio tra icapricci del senso e la sua virtù. Diceva che avolte, molto a volte, sembrava una bambinacocciuta come il ciocco di legno che, attenta!finisce sempre in cenere e fumo, crepitio dipolvere e fiammella che si langue. Le ripete-va, paziente e stanco, che la vita si usa conprudenza, che si legge il bugiardino e si evi-tano le sistoli del cuore, che la distanza tra-scurante non è solo geografica, ma dellecomplicanze ortogonali di due rette che siuniscono per sorte cartesiana e per deriva eche il disincanto è provvidenza. La rimprove-rava piano e l’ascoltava serio, il silenzio nonlo ingombrava, lo lasciava durare, sciogliere,come mascara che piange salato sul prolabioe non è mare, quello che ora le stava ovun-que. Sussurrava consigli antichi, con la vocequieta e blu, che la memoria, si sa, sbiadiscee si azzurra quando si volge e guarda glaucadove ormai non c’è più. Spanciava, con undialetto amaro dalle “esse” sporche e le “ci”infilate dentro, parole rare che non volevanouscire dai denti, da quel chiostro che un tem-po era stato generoso di lingua e baci. Di solito, non aspettava: il sobbalzo di tresquilli muti e lei rispondeva presto perchémancava il suo tono e il suo respiro all’ele-mosina del suo orecchio e perché poi chiu-deva inesorabile e lei non poteva chiamare,perché il signore delle telefonate era lui.

Pensava che un giorno non ci sareb-be stato più, che quel numero cono-sciuto sarebbe divenuto segreto di

remota vita, perché siamo come quella mati-ta immersa in un bicchiere d’acqua, spezzatieppure interi, incidenti e rifratti e che il tem-po non rimane per l’ultimo coseno di luceche rischiari i nostri intenti perduti e la vo-glia di bilico e di filo teso alle nostre vite sal-ve, e alle nostre salve parole.Pensava che la parola per essere autenticadovesse contenere una forma di reticenza, dipudore, di cautela, una via traversa di fuga,diagonale al pensiero, che dovesse soffriredel timore nel dire per lasciare in chi ascoltala libertà di fraintenderla, una sorta di pietàdell’incomprensione, un transito confuso diombre, come quelle nuvole che adesso stava-no correndo nel cielo, un pozzo profondo,umido e buio in cui ci caliamo con la paura dinon risalire, una eco che si torce, si attorci-glia, si ingoia e si sputa e l’orecchio si tende ecoglie solo pena di vocali. Pensava che, pro-prio per questo, ogni parola dovesse averedentro un certo silenzio, una mancanza disuono, una perdita di segno, che dovesse fer-marsi o magari qualche volta andarsene al-trove e lasciare solo una traccia del suo pas-saggio, così che ognuno andasse a cercarselanei luoghi più cari o solo più idonei, deside-rando che lì rimanga per sempre e che il tem-po non se la porti via. Per non sentire addos-so il rimorso di non essere un’altra cosa, peressere tradita, contraddetta, menzogna di es-sere capita, dannata omissione di futuro. Pensava che lui parlasse con lei in quell’uni-co possibile modo, nonostante il quale, ri-uscivano a comprendersi e pensava alla vol-ta in cui si erano incontrati. Lei lontana, a ri-dere con le colleghe, e lui di spalle a rivede-re amici che la vita aveva perso per strada. Epoi, d’improvviso, con quella torsione con laquale soleva muovere tutto il corpo - sem-brava che lottasse con il suo baricentro perottenere quella curva insinuante che mette-va in pericolo lo spazio - si era girato e l’ave-va guardata come per caso, nel più brevetempo in cui un uomo possa accorgersi di ciò

che lo circonda.Col tempo le aveva scritto, lettere infinite co-me quell’orizzonte storto che le si apriva da-vanti, alla fine di quel cielo in cui si era na-scosto il mare.

Le aveva scritto. Sei un miscuglio irre-sistibile: mi piace il tuo modo conta-gioso di ridere, l’incedere del tuo

sguardo, e di tutto il resto, la ragionata labi-lità del confine tra il bene e il male, la soffer-ta quiete dopo la tempesta, il fatto che perarcane ragioni mi vuoi bene. Ogni tanto tichiamo, per concedermi la tua voce, che mievapora negli orecchi come la pioggia d’esta-te, quando stilla e fuma, cadendo sulla terracalda. Ogni volta mi mancano le parole, e tule capisci. La notte sarà lunga. I sogni non ba-steranno. Le aveva scritto. Se dovessi accostarti ad unapianta, penserei al fico che, nella mia conta-dina memoria, è pianta dalle molte virtù. Lesue foglie larghe che richiamano i pampini,famiglie però a quelle del ricino infestante,offrono riparo dall’onta del sole, come te chemi conforti lontana. Il suo frutto dolce rega-la energia a chi si spende nella fatica del col-tro, come te che mi risollevi con la carità delsorriso e con la tua scellerata schiettezza. Lafreschezza dei suoi frutti, che i contadini col-gono e consumano all’alba, quando i fioronihanno rubato la notte, è come il tuo odore,che possiedo ancor prima di conoscerti, ar-chiviato nell’ancestro della memoria, chenon discerne il passato senza di te. La resinalattiginosa, che lenta si educe dal gambo, indignitosa resistenza all’oltraggio dello strap-po, è l’umore tuo che si infiamma e urtica. Epuò ferirmi. Lui le aveva scritto. E lei ci aveva creduto. Si sforzò di ricordare chi avesse detto chel’atto e la sua descrizione devono sembrarerubati, perché lei sentiva che, descrivendola,lui l’avesse rubata e a lei avesse lasciato solola spoglia, la buccia, la semblamble di quelfrutto che s'era preso per il suo bisogno e perla fame dei suoi giorni a venire. Pensava che quell’orizzonte non voleva pro-prio sentirne di raddrizzarsi, e per un istan-te dubitò che ci fosse mai stata una riga d’o-rizzonte, e che fosse quel maledetto bisognodi dividere, separare, distinguere, che ci serveper vivere sicuri e che ci fa credere che il cie-lo e il mare non possano confondersi, inva-dersi, mischiarsi, non possano cercarsi e scio-gliersi, che niente e nessuno possa riuscire afarlo, che niente e nessuno deve farlo. Adesso era certa che il mare stava spostandola profondità della sua lontananza più in al-to, chinandosi il cielo alla sua richiesta e ab-bassandosi a prenderlo, a raccoglierlo e chele nuvole non fossero altro che onde che in-crespano la voglia, implacata e inesausta, diinfinito. Si mancavano, ma lei, che viveva in un'isola,sapeva abitare la separazione. Nell’isola ilcielo e il mare sono dappertutto, non ci sonocontorni, non c’è clausura di cime, non c’èsfida babelica di terra, solo confusione diblu, che nessuna parola nota sa dire, foschiadi orizzonte, tetto di mare stellato e tormen-to di cielo, che a volte urla e impreca, e a vol-te prega sconfitto.C'era silenzio nella stanza. O forse era il tele-fono che rimaneva muto.

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di LUGLIO/AGOSTOl’oroscopo

di lucia arenawww.luciaarena.com

Inizia, per voi del segno, davveroun periodo importante di cambiamento. Ottima formafisica, sarete affascinanti e suadenti. Favoriti i viaggi.Anche il cuore batte...

dIL SEGNO DEL MESE

amoreLa poesia e il romanticismo faranno da protagonisti e nonmancheranno le travolgenti braccia di chi amate a farvi per-dere in passionalità a lungo sopite.

lavoroProvvedete voi con calma e soprattutto con diplomaziache, se volete, sapete gestirla a vostro pieno favore; è arri-vato il momento di metterla in pratica

.fortunaNiente male, siete ben protetti da Venere, la piccola fortuna,sempre meglio di niente. Se sarà il caso iniziate in questomese una cura medica, vedrete ottimi risultati.

viaggiMese strepitoso per le vacanze e le partenze. Non perdetetempo e organizzatevi, luglio vi riserva divertimenti e pas-sioni, chi è alla ricerca di un periodo di relax potrà comin-ciare a chiedere le ferie o un anticipo di qualche giorno...

cancroPRIMA DECADE. Inizia da luglio un importante periodo che vi aiuteràin maniera indolore a togliervi di dosso una serie di fardelli. Saturno sarà uneccellente amico, fidato, che preparerà la strada verso un periodo più leg-gero, quello che dovrà essere attenzionato con estrema oculatezza, sarà l’a-spetto economico, Giove quadrato non è il massimo nella gestione finanzia-ria. Dal 18 Venere in Vergine vi supporta, aiuta moltissimo quando assumenello zodiaco una posizione come questa; oltre a rendervi affascinanti esensibili dona bellezza e armonia, sarete irresistibili. Marte nel segno nonpuò che non essere vantaggioso, soprattutto quando si parlerà di tirare fuo-ri gli attributi in maniera molto civile e determinata. Un mese da lasciar cor-rere un pò, così come viene. Se proprio sarete messi alle strette, evitate leprovocazioni e contate fino a dieci, riuscirete a salvare il salvabile. Se sarà ilcaso di difendere le vostre convinzioni, cercate un modo determinato e de-ciso, ma non lasciatevi andare in alterchi inutili e privi di fondamento. SECONDA DECADE. Fase di cambiamento care signore del Cancro. IlSole e la Luna del 14 nel segno si oppongono a un deciso Plutone, che nonha intenzione di voler mollare il suo intento nel mostrarvi la strada giustada intraprendere. Una sfida, forse arrivata al momento opportuno, per ri-scoprire cosa vi state perdendo dalla vita. State percorrendo un sentiero tor-tuoso, e se sarete incerti, non fermatevi, proseguite fino alla fine. Una bellastoria d’amore sta assumendo toni piuttosto caldi; la vostra indecisione, or-mai dura da troppo tempo. Adesso sarà il caso di dover riflettere, e prende-re una decisione seria e responsabile. Il vostro modo di fare è attivato da unfare gradevole e irresistibile; vi rapportate con l’ambiente circostante inmaniera vincente, grazie a dolcezza, serietà e grinta. Il Plenilunio di terrametterà a dura prova i vostri nervi…TERZA DECADE. Non ci saranno troppe alternative nel programmadella prima settimana di luglio e il vostro spirito goliardico, sarà presto al-l’opera. Avevate fatto mille progetti nel trascorrere un mese in spensierataallegria e con persone che vi stanno particolarmente a cuore, e invece... ar-riverà qualche contrattempo. Non prendetevela più di tanto! Una disillusio-ne d’amore, lascerà il passo a qualcosa di più concreto e importante, bastache siete disposti ad accettarla. Sempre lucidi e lungimiranti, quando si par-la di programmazione e di produzione nel settore rappresentato. Ottimo ilperiodo, nel dover effettuare scelte importanti, relative ad attività di vostraappartenenza. Percezioni poco ottimistiche, da non considerare; la Luna difine mese, metterà confusione. Ottima la forma fisica, siete affascinanti esuadenti. Marte e Saturno danno affidabilità, arriverà un incarico importan-te da un superiore. Quando il cuore batte la mente parte! Coltivate una nuo-va relazione. Cominciate a selezionare gli impegni, tenete quelli più profi-cui, non perdetevi in chiacchiere, andate al sodo.

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a arieteOttimo inizio mese, non mancherà la grintaper affrontare quelle situazioni piuttostocomplicate. Sarete lucidi nel fronteggiate ogniostacolo. La vostra naturalezza sarà un’ottimavalenza nel venire apprezzati da tutti. Saretestupiti piacevolmente da inaspettate gratifi-che, che arriveranno dalle alte sfere, l’impor-tante sarà non montarsi la testa. In amore ilsentimento vi prende totalmente, siete un tut-t’uno con il partner. Continuate a scambiarvicarinerie e splendide effusioni, state vivendoun periodo fantastico. A metà del mese nonlasciatevi andare in critiche gratuite e di pococonto, rischierete di alterare l’atmosfera...

amore

Un incremento demografico in famiglia non do-vrà confondervi! Per i single saranno favoriti inuovi incontri.

lavoro Plutone spinge al rinnovamento e alla ricercadi una dimensione professionale che sia ade-guata a ciò che vi prefisserete …

fortuna

Le gratifiche sono promesse e non saranno lemagnifiche Stelle a venir meno ai loro proposi-ti che, senza dubbio, sono tutte a vostro favore.

viaggi Mese particolarmente favorito per i viaggi. Rag-giunti i traguardi del primo semestre dell’annole soddisfazioni diventano divertimento...

b toroL’umore non sembra essere tra i più altiso-nanti. Inizierete il mese con una serie di pic-

tirare fuori e da far conoscere solo a chi, pervoi, veramente merita. Le tensioni non man-cheranno nella coppia. Sarete talmente ispira-ti dall’atmosfera che penserete che sia arriva-to il momento di parlare chiaro. Comincianogli esami di coscienza, le grandi riflessioni...

amore L’ideale sarà fare in modo di essere presentinella coppia più delle altre volte e rendersi uti-li anche nell’ordinaria amministrazione.

lavoro Spingete l’acceleratore perché le chiavi delsuccesso è nelle vostre mani, solo voi poteteriuscire a rendere ogni situazione grandiosa.

fortuna Saranno giornate di grande effetto, non man-cheranno le sorprese che arriveranno sin dalleprime giornate di luglio quando, durante unacena di lavoro, un incontro sarà determinante.

viaggi Il vostro Maestro Mercurio, vuole prendersi unapausa, e considerando che è il pianeta rappre-sentativo dei viaggi sarà meglio assecondarlo,perlomeno fino al 23.

leoneVi brillano gli occhi; siete immersi in un maredi beatitudine. Avete risolto durante lo scorsomese, un fastidioso e pruriginoso problema,superato piccolo disturbo di salute, che ha in-ciso sul vostro umore. Da luglio sarete in per-fetta forma, e così per tutta l’estate. Una bene-vola girandola di Stelle tutte a favore, renderàl’atmosfera gagliarda, Con la Luna Piena dare-te il via a ciò che vi sta più a cuore, “Nirvanadell’amore”. Con Venere e il sole nel segno, ilcuore sarà colpito in pieno, traboccherà di

Donald Sutherland (attore) 17/7/1935, Saint John (Canada)

Ignazio La Russa (politico) 18/7/1947, Paternò (Ct)

Ute Lemper (cantate) 4/7/1963, Munster (Germania)

sotto il segno dei Cancro

LUGLIO/AGOSTO SEGNO PER SEGNO coli intoppi domestici, che senza risparmio al-cuno, tenteranno di farvi saltare i nervi ren-dendovi fastidiosi e pedanti, quasi insoppor-tabili. Saturno ritornato opposto non renderàl’aria tanto leggera, questo è garantito! UnaLuna Piena di terra renderà le storie d’amorericche di profondo e sincero sentimento. Per isingle le opportunità non mancheranno, sare-te coinvolgenti e stuzzicherete l’interesse dichi avete appena conosciuto.

amore Chi è single potrà abbracciare questo momen-to che sembra cadere a puntino dopo un perio-do lungo e tortuoso.

lavoro Le buone occasioni arriveranno da diversi set-tori; contratti di prestigio: questa volta non sa-rà il caso di raccomandarsi a nessuna Stella.

fortuna

Un vecchio credito sarà riscosso, si sblocche-rà, come per magia, uno dietro l’altro tutto ciòche vi ha messo in difficoltà nell’ultimo periodo.

viaggi Dal 9 sarete favoriti negli spostamenti, ancheun viaggio organizzato in fretta e furia potràessere un piacevole fuori programma.

c gemelliSiete proiettati verso un futuro piuttosto ro-seo, anche se, spesso, siete voi stessi che ri-schiate di cambiarne il percorso, con i vostrimodi di fare eccentrici e in controtendenza.Ma siete simpatici e piacevoli, questa è la vo-stra forza. Riuscite nei vostri intenti proprioperché siete così come apparite, senza pre-sunzione e falsa modestia, con tante doti da

e

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l’oroscopo di lucia arena

g

h

sentimento, fino ad annegare nell’oblio, diun’inconsueta relazione cerebrale, almenoper il momento. Le occasioni non mancheran-no anche quando siete stracolmi d’impegni.Siete eccellenti nel selezionarle, ma soprat-tutto, siete ineguagliabili nell’affrontarle consintesi ed estrema lucidità. Non cercate il pe-lo nell’uovo...

amore Vi siete convinti, a vostre spese, che i senti-menti sono delle piantine da coltivare, nonpossono essere abbandonate o lasciate...

lavoro Non ci saranno nell’immediatezza eccezionalisoddisfazioni economiche ma sarete ben so-stenuti da Stelle strepitose.

fortuna Un momento di ossigeno; la vicinanza di Giovee il Sole: effetti stellari dirompenti e favoriti.

viaggi Mercurio dal 23 verrà a farvi visita, ci sarà an-che il Sole nel segno, grande esplosione di vi-vacità ed energia.

f \vergineRientrerà nei vostri programmi, pre vacanzie-ri, un rassettamento generale della vita prati-ca; non sentirete il trasporto delle ferie e deltanto amato riposo, fino a quando non saretesereni nell’aver sistemato dalla pompa delgiardino alla cuccia del cane, alla tegola man-cante del tetto, alla cantina, alla scarpiera dapitturare, all’armadio che non chiude. Nel-l’ambiente lavorativo sarà solo una vostra im-pressione quella di non essere ben accetti,nessuno ha mai dimostrato insofferenze. Bril-la l’amore, tira aria di buone nuove...

amore Novità sul cielo dei single, un amore farà salta-re i soliti e indiscutibili schemi. Favoriti gli in-

viaggi Se ci riuscirete o l’avete già programmato met-tetevi in viaggio e assaporate una prima trancedi vacanze: un viaggio servirà a staccare...

scorpioneVi siete un po’ montati la testa, non potete ne-garlo; una serie di circostanze vi ha esaltato.Adesso contenetevi, il vostro modo di fare po-trebbe indisporre chi vi sta intorno. Lo fateper gioco e per darvi un ingenuo tocco di su-periorità, ma i tempi sono cambiati e d’invidiene avete tante, quindi godetevi il successosenza fare eccessivo con umiltà. Si parlerà diprogetti a due; non solo il viaggetto vacanzie-ro in programma, ma di mettere su famiglia.Anche se il primo passo sarà la convivenza,non escludetela a priori, sarà un’esperienzada fare. Notti d’incredibile eros, un partnernon vi mollerà un minuto...

amore Un groviglio si sensazioni, emozioni che an-dranno a sfociare tra le calde lenzuola di chi hala possibilità di prendersi cura...

lavoro Ottimo fiuto per gli affari, le Stelle prevedonoun introito che verrà proprio da un’intuizione...

fortuna Ottima! Sarete rinfrancati da un cielo imponen-te, Venere in un segno d’acqua vi sostiene, abreve arriverà Giove in Vergine, favorevole.

viaggi Non addossatevi troppe responsabilità; avetebisogno di staccare la spina...

sagittarioTrigono di Sole, equivalente Astrologico:

contri per i giovani del segno.

Lavoro Chiarite una faccenda con un collaboratore, si-stemate il tiro dove occorrerà, eviterete di im-pantanarvi in situazioni statiche.

Fortuna Sarà un felice momento, lo definirei fortuito epropositivo; a breve il pianeta delle grandi for-tune vi passerà sul sole…

viaggi Non avrete un momento per sedervi a tavolino;con Giove di transito sul vostro sole sarete piùche favoriti...

bilanciaSarete sereni e ottimisti. Un nuovo ciclo di vi-ta si sta aprendo davanti a voi, siete intenzio-nati a dover sfruttare nei minimi particolariqualsiasi situazione possa presentarsi al vo-stro cospetto. Una serie di contatti che sem-bravano essersi arenati, qualcuno piuttostoimportante, con l’ausilio del buon Mercurioprenderà una nuova energia, un nuovo colore.Tutto girerà a vostro pieno favore, saprete ca-valcare l’onda. L’unica cosa che dovrete met-terci da parte vostra, sarà serietà e impegno.Si parte! Momenti di verifica nella coppia, enon saranno neanche così tanto sporadici...

Amore Sarà il caso di dover agire nell’interesse dellacoppia, questo è il momento ideale; le unioni incrisi non aspetteranno più...

lavoro

Momenti delicati per il settore professionale,occorrerà soffrire e farsi le ossa. Ma nello stes-so tempo: le belle idee che avete nel cassetto?

fortuna Ancora qualche altro sforzo, resistete, il cielodi luglio vi darà una mano.

i

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65SICILIAINROSA

l

energia invasiva ed esplosiva, tanta e tale, danon aver nessun limite nel dover affrontarevolutamente nuove imprese, sia professionalisia personali. E con una spinta del genere, fat-ta di esuberanza ed entusiasmo, arriverete avette altissime. Il successo è nelle vostre ma-ni. Nell’ambito delle amicizie non manche-ranno selezioni improvvise. Nettuno segnalanuovi incontri, flirt e avventure. Il trigono diUrano in quinta casa vi mette sulla strada diun nuovo partner: un amore a prima vista?

amore Per chi è single, una passione travolgente di-venterà sempre più impetuosa, vivete il mo-mento per quello che sentite…

lavoro L’autostima cresce sempre più; ottimo presup-posto per prenderne atto sin dall’inizio di luglioquando vi troverete in una nuova impresa...

fortuna La vicinanza incalzante del Sole opposto giocabrutti scherzi, niente preoccupazione, Giove viaiuterà a superare tutto. Abbiate fiducia.

viaggi I viaggi sono la vostra passione primaria, ep-pure troverete mille difficoltà per qualsiasi pro-gramma...

capricornoMese all’insegna dell’amicizia. Gli amici sa-ranno un toccasana per ritemprarvi da un in-cessante lavoro, e da un “miraggio” chiamatovacanza. Organizzatevi sin dalle prime setti-mane del mese. Una tantum di allegria capitaanche a voi, pur sempre ferrei e intransigentiCapricorno, godetevela tutta. Non ci sarà tem-po da perdere, se vi accorgete che la vostra re-lazione sta sprofondando nella noia più tota-le. Il fine mese sarà l’ideale per un viaggio inlocalità romantica, possibilmente in riva almare. Una piccola magia sarà memorabile.Sommersi dal lavoro riuscirete a trovare nuo-ve strategie per tirarvi fuori da confronti einevitabili concorrenze. La vostra sete di pri-

meggiare non ha confini. Avete tutte le cartein regola per poterlo fare, ma state attenti allamancanza di sincerità che aleggia in ufficio.Non tutti sono felici dei vostri successi...

amore Non vi mancherà il coraggio e la decisione sarànetta, e soprattutto, non sarà inaspettata: chiu-derete una relazione complessa e “parallela”.

lavoro Se siete agitati sappiate che non potrete piùtornare indietro. Non dovete perdere la calma;prima della fine di luglio non ci saranno novità.

fortuna Luna Nuova in Acquario; un periodo eccezio-nale per i sentimenti...

viaggi Per i viaggi di piacere riservatevi il mese diagosto, sicuramente più propizio e meno con-trastato.

m acquarioIl benefico influsso di Giove dona benesseresia fisico sia mentale. Sarete uno schianto!Urano vi diletterà con tutto ciò che ci sarà dinuovo nella vostra vita, non vi farete scapparenulla, tutto sarà un divertente gioco di spec-chi. Un Novilunio magico rigenererà il vostrospirito, rendendolo più ancestrale del solito.Ottimo per chi scrive poesie o romanzi classi-ci. Nettuno darà un senso di rinascita nelle re-lazioni di coppia, e prepara i giovani del segnoa qualcosa d’importante e duraturo, soprat-tutto nell’amore quello che si presenterà di-rompente e intenso. Qualche diatriba nell’am-biente lavorativo porterà piccoli malumori.

amore Forse un po’ più di fiducia in voi stessi vi daràquella spinta giusta per farvi procedere versoun rapporto di coppia stabile e continuo. Ora omai più cari Acquario il momento è Stellare.

Lavoro E’ arrivato il momento di dire quello che senti-te e desiderate per il futuro professionale...

fortuna A breve l’opposizione di Giove si scioglierà,comincia per voi un momento favorito, recupe-rerete in tutti i settori.

viaggi Non vi verrà alcun disagio se sposterete unapartenza ad agosto.

n pesciAnnoiati ma solo per un paio di giorni; luglioinizierà lento ma pieno di aspettative, cheverranno soddisfatte da una fantasmagoricagiostra di pianeti come Venere, Marte, Mercu-rio e Plutone. Gli Astri oltre a dare infinitesensazioni, tireranno fuori quelle emozionipiù recondite che albergano in voi e che gelo-samente conservate. Adesso è arrivato il mo-mento per viverle tutte intensamente. Il pia-neta dell’amore, Venere, insieme al suo corri-spondente Marte, procede per il loro cammi-no nella vostra casa delle relazioni …. Sparge-ranno buone nuove per i single e svolte im-portanti per chi è in coppia. Progetti e stabili-tà caratterizzeranno le relazione sincere.

amore L’innamoramento è un evento al quale non potre-te sfuggire, anche se non durerà per l’eternità…

lavoro Preparatevi alle entrate di cassa. Un accordocon una persona che non vedevate da tempo sipresuppone favorevole. Successi e gratifiche.

fortuna Non è ancora piena soddisfazione; mancanogli effetti del cielo di luglio, quel po’ di fortunain più che renda stabile l’economia.

viaggi Non eccedete; un viaggio dovrà servirvi per ri-posarvi dal lungo e difficile primo semestre.

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66 SICILIAINROSA

SICILIAINROSAPeriodicoAnno V - N. 325 luglio 2015Testata indipendenteReg. Trib. di Catania N. 6 del 23 gennaio 2012

[email protected] prossimo numero in edicola 4 ottobre 2015

DIRETTORE RESPONSABILEMario Ciancio Sanfilippo

EDITORE Domenico Sanfilippo Editore v.le O. da Pordenone, 50 Catania

STAMPAEtis 2000 S.p.A.Viale O. da Pordenone, 50Catania

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Giovanni Cardinalewww.gcdesign12.wix.com

Ibridewww.ibride.fr

Ikeawww.ikea.com

Le jacquard francaiswww.le-jacquard-francais.fr

Marimekkowww.marimekko.com

Quagliottiwww.quagliotti1993.it

XD Designwww.xddesign.com

INSERZIONISTI. In questo numero:

AIL pag. 20

AR Costruzioni pag. 47

Barbagallo pag. 39

Bella Blu pag. 26

Centro commerciale San Giorgio pag. 46

Coel pag. 49

Cosmo SPA pag. 43

Etnapolis pag. 2

Fipav - World Gran Prix pag. 57

Grigio Pallina pag. 68

Hotel Nettuno pag. 4

La Caverna del Mastro Birraio pag. 29

La Sicilia Store pag. 59

Luxottica Minio pag. 67

Kalò pag. 31

Marcello Santocchini pag. 23

Mash pag. 33

Microfon pag. 15

Palmeri pneumatici pag. 6

Panino Beach pag. 9

Remax pag. 62

Sapimm pag. 64

Sozzi Aghina pag. 21

The Panthers pag. 63

Trattoria Verga pag. 28

Zappalà maestri orafi pag. 51

Page 67: Sicilia in Rosa

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Page 68: Sicilia in Rosa

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