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Sped. in Ap. - 45% - art 2 Comma 20/b legge 662/96 - Filiale di Palermo «Taxe percue» - Tassa riscossa - Filiale Palermo

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10 agosto_10 ottobre 2008

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Tesori nascosti Hidden treasuresUna foto del XV secolo > A 15th century photodi Emilia Gatti e Alessandro Tornambè pag. 58

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Tutti al mare:armenti e cristiani!

Everyone to the sea: herds and people!

Il mito in Sicilia (XVI)Myth in Sicily (XVI)

Castellammare del GolfoAntico emporio segestano The emporium of Segesta

Rubriche Surveyspag. 2In breve > Brieflypag. 16Libri > Bookspag. 20Attualità > News

Week-endpag. 64Il trionfo della Vergine> The triumph of the Virginpag. 65Sagra della pesca fra le colline> The peach festival among the hillspag. 66Corti a concorso> Short film contestpag. 67Festa della luce fra le montagne> Festival of light among the mountainspag. 69Couscous Festpag. 71Sulle ali della nostalgia, musicaa Lampedusa> On the wings of nostalgia,music on Lampedusa

I consigli di SikaniaSikania advicespag. 68Dove dormire > Where to sleep

pag. 70Dove mangiare > Where to eat

pag. 72Ristorante > RestaurantAntichi Sapori

pag. 74Albergo > HotelFalconara Charming House Resort

pag. 77Lo scaffale di Sikania> Il Corruttore di Ugo Barbàra

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Copertina > Cover: ph. Luigi Lazzaro > Castellammare del Golfo

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GAM e VB62Questi acronimi stanno ad in-dicare che alla Galleria di ArteModerna di Palermo è in corsola mostra dedicata alla perfor-mance VB62 di Vanessa Bee-croft, ospitata a Palermo alloSpasimo. Nella mostra, perfet-ti riferimenti alla tradizionescultorea siciliana. Informa-zioni: tel. 091 8889894 fino al26 ottobre in via Sant’Anna, 21dalle 9,30 alle 18,30 (no lune-dì), ingresso 7 euro.

GAM and VB62These acronyms refer to theModern Art Gallery in Paler-mo, where there is an exhibi-tion devoted to the performan-ce VB62 by Vanessa Beecroft,hosted in Palermo at the Spasi-mo. In the exhibition, there areperfect references to the Siciliansculptural tradition. Informa-tion: tel. 091 8889894; until 26October at via Sant’Anna, 21from 9.30 am to 6.30 pm (exceptMonday), entry 7 euros.

The Eraclea Minoa site reopens >Though it will only be possibleto visit it on Sundays and holi-days (9 am-1 pm), the fact thatthe Eraclea Minoa archaeologicalsite is opening to visitors again isvery nice news. Eraclea, a cityfirst built in the 2nd millenniumBC, has always had unbelievablecharm, amplified not only bylegends and history but also bythe beautiful panorama, inwhich the white of the marlsstands out against the blue of thesea and the intense green of thepine wood that precedes a longstrip of sand. All informationMinoa museum on 0922 846005.

Fire dances on Stromboli > From 23 August to 6 September the island ofStromboli is hosting the International Firedancing Festival, in whichfire artists from Austria, Germany, New Zealand, Australia and Italywill show their cleverness in a place where fire really is an everydayfundamental component, since Stromboli is a volcano in perennialactivity. The shows will start as soon as the sun has set, lighting up thepiazzas and little streets with unbelievable games of light. Information: tel. 091 341119.

IN BREVE>BRIEFLY

Dal 23 agosto al 6 settembre l’isola di Stromboli ospita l’InternationalFiredancing Festival, spettacolo in cui artisti del fuoco provenienti daAustria, Germania, Nuova Zelanda, Australia e Italia daranno spettaco-lo della loro bravura laddove il fuoco è veramente una componente fon-damentale di ogni giorno, giacché Stromboli è un vulcano in perenneattività. Gli spettacoli avranno vita non appena tramontato il sole, accen-dendo le piazze e la stradine di incredibili giochi di luce.Informazioni: tel. 091 341119.

Anche se lo si potrà visitare solonei giorni festivi (dalle 9 alle 13), il

fatto che il sito archeologico diEraclea Minoa torni ad aprire le

sue mura ai visitatori è una bellanotizia. Eraclea, città che data la

sua prima edificazione al II millen-nio a.C., ha da sempre un fascinoincredibile, amplificato, oltre che

dalle leggende e dalla storia,anche dal bellissimo panorama, incui il bianco delle marne si stagliasul blu del mare e sul verde inten-

so della pineta che precede unalunghissima lingua di sabbia.Tutte le informazioni possono

essere chieste al museo di Minoa, tel. 0922 846005.

Danza il fuoco a Stromboli

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Riapre il sito di Eraclea Minoa

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IN BREVE>BRIEFLY

Verdura Teatro Music, a summer of shows > The summer programme at Villa Castelnuovo in Palermo offers aseries of not-to-be missed events. On 23 August there will be Maurizio Crozza, with his “Land of Wonders”,a biting show on topical Italian characters. On 26 there will be music with Amedeo Minghi and a programmegoing from his classic hits to his most recent production. Likewise classical will be the pieces reinterpreted bythe piano genius Giovanni Allevi, on 28. A true event is the show with Renzo Arbore, who is bringing theItalian Orchestra to the theatre on 29. We come to September and in Palermo there will be Patty Pravo, a leg-end of Italian song that needs no presentation. The season will close with the black voice of the very white -and very Sicilian - Mario Biondi (in the photo), in a soiree bringing great emotions. September continues withoperettas, as the tradition requires: “Cin-ci-la” on 12, “Al Cavallino Bianco” on 13 and “The Merry Widow”on 14. Information: tel. 091 335566 - 091 6260177.

Il cartellone estivo della Villa Castelnuovo di Palermo ci offre una serie diappuntamenti imperdibili. Il 23 agosto è di scena Maurizio Crozza, che porta in scena il suo “LaTerra delle Meraviglie”, spettacolo tagliente sui personaggi dell’attualitàitaliana. Il 26 spazio alla musica con Amedeo Minghi e la sua scaletta daiclassici alla produzione più recente. Classici come quelli re-interpretatidal genio del pianoforte, Giovanni Allevi, di scena il 28. Un vero eventoè lo spettacolo di Renzo Arbore, che porta l’Orchestra Italiana in teatro il29. Arriva settembre e a Palermo plana Patty Pravo, un mito della canzo-ne italiana che non ha bisogno di alcuna presentazione. Chiude la stagio-ne la voce nera del bianchissimo - e sicilianissimo - Mario Biondi (in foto),una serata dalle grandi emozioni. Settembre prosegue con le operette,come vuole la tradizione: “Cin-ci-la” il 12, “Al Cavallino Bianco” il 13 e“la vedova allegra” il 14.Informazioni: tel. 091 335566 - 091 6260177.

Verdura Teatro Music,un’estate di spettacoli

Scommetti sull’emozione, vieni all’ippodromo.

Dove la natura fa spettacolo

Ippodromo della Favorita

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Galà Roberto BolleSabato 13 settembre il FAIporta tra le rovine del Tempiodella Concordia nella Valledei Templi agrigentina l’ar-monia e la poesia della gran-de danza internazionale, ac-cendendo i riflettori sul GranGalà Roberto Bolle & Friends,un modo per rendere omag-gio ai più grandi danzatoridegli ultimi 150 anni. Informazioni: tel. 091 20500www.fondoambiente.it

Roberto Bolle GalaOn Saturday 13 SeptemberFAI will be taking among theruins of the Temple of Con-cordia in the Valley of Tem-ples in Agrigento the harmo-ny and poetry of great inter-national dance, turning thespotlights on the Gran GalàRoberto Bolle & Friends, a tri-bute to the great dancers ofthe last 150 years.Information: tel. 091 20500www.fondoambiente.it

All Italian music for a very pop August > Pop, or popular - this is the secretof the timeless success of some of the greatest Italian singers that suc-ceed in blending elegance, beauty and shared feelings. This group ofelect includes Pino Daniele, at the Ancient Theatre in Taormina on 26August (ticket 39,80 euros): his Neapolitan-ness is the best passport forthe world. Rock is the strength of Gianna Nannini (in the photo), anextraordinary poetess of the strongest feelings, also on 26 but at theSelvaggio stadium in Ragusa and on 28 in Taormina (tickets 25/35euros). Hers are poems like those that Antonello Venditti has given tothe history of our music; on 28 he is at Palalive Fontane Bianche in Sy-racuse and on 30 at the Ancient Theatre in Taormina (tickets 35/69euros). We close on 29 with Fiorella Mannoia, one of the greatest per-formers of Italian light music and other music. At the Teatro di Verdurain Palermo (ticket 29.90 euros).All information can be obtained by calling 892101.

Pop, ovvero popular. È questo il segreto del successo senza tempo di alcu-ni tra i più grandi cantanti italiani che riescono a coniugare eleganza, bel-lezza e sentimenti condivisi. A questa schiera di eletti appartiene PinoDaniele, al Teatro Antico di Taormina il 26 agosto (biglietto 39,80 euro),la cui napoletanità è il miglior passaporto per il mondo. Il rock è la forza di Gianna Nannini (in foto), sempre il 26 ma allo stadioSelvaggio di Ragusa e il 28 a Taormina (biglietti 25/35 euro), straordina-ria poetessa dei sentimenti più forti. Poesie come quelle che hanno con-segnato alla nostra storia della musica Antonello Venditti, di scena il 28al Palalive Fontane Bianche di Siracusa e il 30 al Teatro Antico di Taor-mina (biglietti 35/69 euro). Chiudiamo il 29 con Fiorella Mannoia, tra le più grandi interpreti dellamusica leggera italiana e non solo. Al Teatro di Verdura di Palermo(biglietto 29,90 euro).Tutte le informazioni possono essere richieste al tel. 892101.

Tutta la musica italiana per un agosto molto pop

IN BREVE>BRIEFLY

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The history of 2500 years ago re-emerges from the seabed off Gela >The keel and the stern wheel ofthe boat that for over 2500 yearshad lain 800 metres off the Gelacoast, whose bow had alreadybeen recovered five years ago,has been brought on land, thusbringing to the attention of ex-perts a precious cargo of arte-facts and history.The boat, once cleaned, consoli-dated and reassembled, will tellus about the art of navigation asHomer describes it in the Iliad,with sailors rowing along the 21metres of timber and ropes,occupying every part of the 6.5metres of width.This is a unique find: there ap-pears to be no other find of thistype of boat (the “sewn” type),whose rediscovered cargo, atleast partly already analyzed,confirms that the boat set sailfrom the Aegean basin touchingon the harbours of Attica andFalero before reaching the Si-cilian coast. Further information can be obtained from the Caltanisset-ta Superintendence by calling0934 504111.

IN BREVE>BRIEFLY

The Mondello tower comes to life again in the sign of femininity > The towerof the Mondello tuna station, built in 1455 to protect the village frompirates, is being opened to visitors again (every Saturday and Sundayuntil 15 October). Visitors can not only admire the fifteenth-centurystructure but can also see an exhibition of photos by Paula Stoekedepicting the female universe, its sacredness and its very essence.Information: Aiamola Association, tel. 091 512915 - www.aiamola.it

Sono state riportate sulla terra ferma la chiglia e la ruota di poppa dell’im-barcazione che da oltre 2500 anni giaceva a 800 metri dalla costa gelese, lacui prua era già stata prelevata cinque anni fa, portando all’attenzionedegli esperti un carico preziosissimo di manufatti e storia.L’imbarcazione, una volta ripulita, consolidata e riassemblata, ci racconte-rà dell’arte della navigazione come la descrive Omero nell’Iliade, con imarinai a remare lungo i 21 metri di legni e corde, occupando ogni ango-lo dei 6,50 metri di larghezza.Si tratta di un ritrovamento unico, non risulta infatti alcun altro reperto diquesta stessa tipologia di imbarcazione (il tipo “cucito”), il cui carico rin-venuto, almeno per la parte già analizzata, conferma che la barca è salpa-ta dal bacino dell’Egeo, toccando i porti dell’Attica e del Falero prima diraggiungere le coste siciliane. Ulteriori informazioni possono essere chie-ste alla Soprintendenza nissena al tel. 0934 504111.

La torre della Tonnara di Mondello, edificata nel 1455 per proteggere ilborgo dai pirati, torna ad essere visitabile (ogni sabato e domenica fino al15 ottobre). Gli ospiti potranno ammirare non solo la struttura quattro-centesca ma anche la mostra di fotografie di Paula Stoeke che ritrae l’uni-verso femminile, la sua sacralità e la sua stessa essenza. Informazioni: Associazione Aiamola, tel. 091 512915 - www.aiamola.it

La torre di Mondello rinasce sotto il segno della femminilità

Riemerge dai fondali di Gelala storia di 2500 anni orsono

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With Fai at the Kolymbetra > “Towards South” is the title of the eveningthat Fai (Fondo per l’Ambiente Italiano) is organising at the Ko-

lymbetra garden (Valley of Temples, Agrigento) on 16 August. Tastingtypical products, you can listen to Maria Giovanna Cassaro and Totò

Nocera reading texts by Pino Di Silvestro, Monique Troung and BohumilHrabal. Musical interludes will make the evening even more magic; it will

end at about 11 pm, with delicious little almond cakes accompanied by for-tified wines. Information: tel. 335 1229042; tickets 18/14 euros.

IN BREVE>BRIEFLY

“Verso Sud” è il titolo della serata che il Fondo per l’Ambiente Italianoorganizza al giardino della Kolymbetra (Valle dei Templi, Agrigento) il

16 agosto. Degustando prodotti tipici, si ascolteranno gli attori MariaGiovanna Cassaro e Totò Nocera leggere testi di Pino Di Silvestro,Monique Troung e Bohumil Hrabal. Intervalli musicali renderannoancor più magica la serata che si concluderà intorno alle 23 pasteg-giando con gli squisiti dolcetti alle mandorle accompagnati con viniliquorosi. Informazioni: tel. 335 1229042; biglietti 18/14 euro.

Con il Fai alla Kolymbetra

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I Flaccovio premiatiTre romanzi editi da DarioFlaccovio si sono aggiudicatialtrettanti premi. “L’ultima Bionda” di Gian-francesco Turano e “La Dote”di Michele Serio hanno vintoil Premio Speciale “Com&Te”; “Il segreto di Raffaello”di Lucia Bruni ha vinto il“Serravalle Noir 2008”. Informazioni su www.darioflaccovio.it

Prizes for the FlaccoviosThree novels published byDario Flaccovio have wonprizes. “L’ultima Bionda” by Gian-francesco Turano and “TheDowry” by Michele Seriohave won the Special “Com&Te” Prize; “Raffaello’s se-cret” by Lucia Bruni has wonthe “Serravalle Noir 2008.”Information on www.darioflaccovio.it

A video to discover the Vastedda del Belìce > A video of 12 minutes will pro-mote the vastedda of the Valley of the Belìce, the ovine cheese with spunpaste that has recently obtained the protected-origin denomination and isproduced, with traditional techniques and tools, in the valleys of Agrigentoprovince. The documentary, made by the director Giovanni Montanti andpromoted by the Economic Development Office of the Regional Provinceof Trapani, shows the phases of non-industrial processing, promoting theflavours of this island of wonders. Information: tel. 091 543506.

Un video di 12 minuti per promuovere la Vastedda della

Valle del Belìce, il formaggioovino a pasta filata che ha

recentemente ottenuto la Denominazione d’Origine

Protetta, prodotto con tecniche estrumenti della tradizione nelle

valli agrigentine.Il documentario, curato dal regista

Giovanni Montanti e promossodall’Assessorato Sviluppo

Economico della ProvinciaRegionale di Trapani, mostra le

fasi della lavorazione artigianale ,promuovendo i sapori di questa

Isola delle meraviglie.Informazioni: tel. 091 543506.

Un video per scoprire la Vastedda del Belìce

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Favelli e la sua “Palazzina Cinese” > Il titolo della personale di Flavio Favelli èun omaggio all’edificio settecentesco realizzato nel Parco della Favorita aPalermo, secondo l’artista perfetta espressione di quella Sicilia che è “unodei più compiuti esempi di fusione delle arti nel Mediterraneo”. La mostra,allestita alla Galleria Arte Contemporanea di Francesco Pantaleone in piaz-zetta Garraffello a Palermo, è visitabile fino al 30 settembre tutti i giovedìdalle 16 alle 20. Informazioni allo 091 332482.

Favelli and his “Chinese Palace” > The title of the exhibition of works by FlavioFavelli is a tribute to the eighteenth-century building in the Favorita Park inPalermo, which according to the artist is a perfect expression of that Sicilythat is “one of the most finished examples of fusion of the arts in theMediterranean.” The exhibition, at the Francesco Pantaleone ContemporaryArt Gallery in Piazzetta Garraffello in Palermo, is open until 30 Septemberevery Thursday from 4 to 8 pm. For information call 091 332482.

Calatafimi Segesta Festival and theeternal human conflict with “theother” > In the magic of the Se-gesta archaeological area there isthe usual date with the theatricalfestival, with a programme madeup by Enrico Stassi, whose deepknowledge of the theatrical uni-verse is reflected in the plays pre-sented this year, in which there isa dialogue with the “spirit ofplaces”, in various forms, fromthe classical to the “new scene”of Ravenhill. In the second half of August we can assist at“Segesta Aeneid” (13 and 14August), “Olà Medea” (16 Au-gust), “Prometheus enchained”(24 August), “The passion of theTrojan women” (26 August) and“Cyclops” (28 August, in thephoto), works linked to the dom-inant tendencies of the artisticdirector: “I realize,” Stassi says,“that there is lightness in Plautusor Ramuz..., but under the sur-face there is sneaking inqui-etude” recalling the concept ofthe other “which we are calledon to reckon with.” Information:www.festivalsegesta.com

Nella magia dell’area archeologica di Segesta si svolge il consueto appun-tamento con la rassegna teatrale che in questo 2008 si avvale del cartelloneredatto da Enrico Stassi, la cui profonda conoscenza dell’universo teatralesi rispecchia negli spettacoli presentati, opere in cui si trova un dialogo conlo “spirito dei luoghi”, pur sempre attraverso declinazioni diverse, parten-do dai classici fino ad approdare alla “nuova scena” di Ravenhill. In questa seconda metà di agosto potremo assistere a “Segesta Eneide”(13 e 14 agosto), “Olà Medea” (16 agosto), “Prometeo incatenato” (24agosto), “La passione delle Troiane” (26 agosto) e “Ciclope” (28 agosto, infoto), testi che riportano alle linee guida del direttore artistico: “...miaccorgo - ha detto Stassi - che sì c’è la leggerezza di Plauto o dei Ramuz(...), ma in fondo serpeggia qui e là un’inquietudine” che richiama il con-cetto dell’altro “con cui siamo chiamati a fare i conti”. Informazioni: www.festivalsegesta.com

Calatafimi Segesta Festival e l’eternoconflitto umano con “l’altro”

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IN BREVE>BRIEFLY

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In Cefalù the Sherbet Festival devoted to non-industrial ice cream > For the secondtime a flavoursome event is being held in the little town in the Madonie: itis an event devoted to ice cream and granita (water ice), products of Siciliangastronomy still done in the traditional way. So from 18 to 21 Septemberthere is a series of initiatives to valorise and promote these tasty products,the most highly awaited moment for the many participants being the tast-ing sessions. Information tel. 091 97130896 - www.sherbethfestival.it.

Light Creates Life > Per la prima volta a Palermo, il fotoartistaisraeliano Eyal espone al Palab di via del Fondaco quel suo“mondo annebbiato” che “spazia tra realtà concreta e ricercadi nuove avventure visuali”. Le fotografie esposte sono staterealizzate in Israele tra il 2006 e il 2008, e restano in allesti-mento fino al 7 settembre, tutti i giorni dalle 18 alle 24 ad in-gresso libero. Informazioni: www.palab.org

Light Creates Life > For the first time in Palermo, the Israeliphoto artist Eyal is exhibiting at Palab in Via del Fondaco his“clouded world” that “roams between concrete reality andthe search for new visual adventures.” The photos exhibitedwere taken in Israel from 2006 to 2008, and they are on dis-play until 7 September, every day from 6 pm to midnight,admission free. Information: www.palab.org

IN BREVE>BRIEFLY

Si rinnova per il secondo anno il goloso appuntamento nella cittadinamadonita, una manifestazione dedicata al gelato e alla granita, prodotti

della gastronomia siciliana lavorati ancora come vuole la tradizione.Dal 18 al 21 settembre, quindi, una serie di iniziative per valorizzare e

promuovere queste bontà che vedono nelle degustazioni il momentocertamente più atteso dai tanti partecipanti.

Informazioni tel. 091 97130896 - www.sherbethfestival.it

100 and more ceramic objects forEden in Gibellina > Set up in theBaglio Di Stefano in Gibellina,the exhibition involves 100 cera-mic objects measuring 20x20 con-ceived by 100 artists, designersand architects for a mosaic of 2metres by 2 on the theme of theGarden of Eden. The exhibitionconfirms the intellectual vivacityof the Museum of MediterraneanWefts of the Orestiadi Founda-tion, which continues to show itsinterest in collaborations with themost important internationalartistic institutions. Open until 7September. Information: tel. 092467844; www.orestiadi.it

Allestita nelle sale del Baglio Di Stefano a Gibellina (Trapani), la mostra ideata da

Sergio Calatroni, si compone di 100 cerami-che 20x20 ideate da 100 tra artisti, disegner earchitetti per un mosaico di 2 metri per 2 sul

tema del Giardino dell’Eden. L’esposizioneconferma la vivacità intellettuale del Museodelle Trame Mediterranee della Fondazione

Orestiadi, che prosegue nella sua aperturaalle collaborazioni con alcune tra le più

importanti istituzioni artistiche internaziona-li. La mostra è visitabile fino al 7 settembre.

Informazioni: tel. 0924 67844;www.orestiadi.it

100 e + ceramichex il Paradiso a Gibellina

A Cefalù il Sherbet Festival dedicato al gelato artigianale

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A panoramic lift for CalatabianoCastle > The great monumentalcomplex perched on the TerraVecchia of Calatabiano (Catania)is going through a feverish peri-od since the work for its restora-tion and for technological updat-ing of visits is coming to an end.Though the work is still ongoing,it is possible even now to visitthe monument, a medieval castle“recovered” from abandonmentand bad weather damage thanksto the efforts of the Diocese ofAcireale. It will very soon alsohave a panoramic lift making itpossible to admire for 360 de-grees the whole area between thecoast of the Cyclopes, that so-called coast of Lemons and theValley of the Alcantara, that is tosay one of the most beautifulparts of Sicily, wild and preciselyfor this reason more fascinating.The restoration work should endby the end of 2008, also making it possible to use castle for cultural activities. Information:www.castellodicalatabiano.it

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The Luigi Pirandello National Theatre Prize returns > After a silence lastingten years, the theatre prize is once again coming back to stimulateItalian theatrical production: authors are invited to send in works by 3September. The jury, chaired by Gianni Puglisi, will be formed byGiorgio Albertazzi, Andrea Camilleri, Claudio Magris, Paolo Mauri,Moni Ovadia, Maurizio Scaparro and Elisabetta Sgarbi. All informa-tion can be obtained at the site www.fondazionebancodisicilia.it

Il grande complesso monumentale arroccato sulla Terra Vecchia diCalatabiano (Catania) sta vivendo giornate frenetiche giacché i lavori peril suo restauro e per l’adeguamento tecnologico per la fruizione volgonoormai al termine.Seppur un cantiere, è possibile fin da subito visitare il monumento, uncastello medievale “recuperato” all’abbandono e alle intemperie grazieagli sforzi della Diocesi di Acireale, che molto presto sarà dotato anche diun ascensore panoramico che consentirà di ammirare a 360 gradi tuttal’area compresa tra la riviera dei Ciclopi, quella cosiddetta dei Limoni e laValle dell’Alcantara, ovvero una delle porzioni di Sicilia più belle, selvag-ge e, proprio per questo, più affascinanti.I lavori di restauro dovrebbero concludersi entro la fine di questo 2008,rendendo il maniero utilizzabile anche per ospitare attività culturali.Informazioni: www.castellodicalatabiano.it

Dopo 10 anni di silenzio, torna il premio teatrale volto a stimolare la pro-duzione teatrale italiana. Tutti gli autori sono invitati a inviare le proprieopere, entro il 3 settembre, alla segreteria del premio. La commissionegiudicatrice, presieduta da Gianni Puglisi, sarà composta da GiorgioAlbertazzi, Andrea Camilleri, Claudio Magris, Paolo Mauri, Moni Ova-dia, Maurizio Scaparro ed Elisabetta Sgarbi. Tutte le informazioni sonoreperibili sul sito www.fondazionebancodisicilia.it

Torna il Premio Nazionale di Teatro “Luigi Pirandello”

Un ascensore panoramico per il castello di Calatabiano

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IN BREVE>BRIEFLY

“Studio Valle (1957-2007). Cinquant’anni di architettura” è il titolo della mostra allestita allaGalleria Expa di via Alloro, 97 (alle ex scuderie

del Palazzo Cefalà) a Palermo. La mostra mette inesposizione alcuni progetti firmati dal prestigio-

so Studio Valle, fondato da Cesare nel 1927 e con-solidato dai figli Tommaso e Gilberto. Nella storia

di un percorso professionale, la storia stessa del-l’architettura di questo ultimo mezzo secolo, rias-sunta con un sistema articolato di video, fotogra-fie e plastici. Tra le opere in mostra, il padiglione

italiano all’Expo di Osaka del 1970 e la sede della Presidenza del Consiglio

Europeo a Bruxelles, progetto vincitore nel 2005 e di prossima realizzazione. Informazioni:

tel. 091 6170319 - visitabile dal martedì alla dome-nica dalle 18 alle 24 con ingresso libero.

L’architetturamoderna

raccontatadai Valle

Thirty photographers to talk about Sicily beyond Sicily > Until 28 February2009 the Gallery of Credito Siciliano at Acireale is running the exhibi-tion “Dopo la Sicilia”, with works by thirty international photo artistson “Sicily beyond the stereotypes, as the great masters of photographyhave succeeded in seeing it and recounting it to the world.”Information: tel. 095 600208; open until 21 September, Tuesday toSunday 6 to 10 pm; from 22 September to February 2009 from Tuesdayto Sunday 10 am to 12 and 5 to 9 pm. Admission free.

Fino al 28 febbraio 2009 la Galleria de l Credito Siciliano di Acirealeospita la mostra “Dopo la Sicilia”, collettiva di trenta artisti internazio-

nali della fotografia che presenta “la Sicilia oltre gli stereotipi, così comehanno saputo vederla e raccontarla al mondo i grandi maestri

della fotografia”. Informazioni: tel. 095 600208; visitabile, fino al 21 settembre, dal martedì alla domenica dalle 18 alle

22; dal 22 settembre a febbraio 2009 da martedì a domenica dalle 10 alle 12 e dalle 17 alle 21. Ingresso libero.

Trenta fotografi per raccontare la Sicilia oltre la Sicilia

Modern architecture recounted by the Valles > “Valle Studio (1957-2007). Fifty yearsof architecture” is the title of the exhibition at the Expa Gallery at via Alloro, 97(at the former stables of Palazzo Cefalà) in Palermo. The exhibition shows someprojects signed by the prestigious Valle Studio, founded by Cesare in 1927 andconsolidated by his sons Tommaso and Gilberto. In the history of the profession-al activity of the studio, there is the history of architecture itself in the last fiftyyears, summed up with a system of videos, photos and models. Among theworks on display is the Italian pavilion at the 1970 Osaka Expo and the head-quarters of the Presidency of the European Council in Brussels, the winning proj-ect in 2005 and soon to be built. Information: tel. 091 6170319 - open Tuesday toSunday 6 pm to midnight, admission free.

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Ietas rende omaggio a Isler > Sette metri di diametro per cin-que tonnellate di ciottoli: sono queste le coordinate delCerchio della Vita e dell’Energia, installazione realizzatada Piero Maniscaldo all’interno del teatro greco di MonteJato, in omaggio a Hans Peter Isler, che dopo 40 anni lasciala direzione degli scavi nella zona. Informazioni: tel. 0918580278 o 091 8573083; ingresso libero fino al 22 dicembre.

Ietas pays tribute to Isler > A diameter of seven metres andfive tons of pebbles: these are the coordinates of the Circleof Life and Energy, an installation by Piero Maniscaldoinside the Greek theatre of Monte Jato, a tribute to HansPeter Isler, who is leaving the direction of the excavationsin the area after 40 years. Information: tel. 091 8580278 or091 8573083; admission free; until 22 December.

IN BREVE>BRIEFLY

Palazzo Sant’Elia opens the room ofthe former Cavallerizza hall for theSpanish hidalgo > Inserted in thecalendar of events of the Provinceof Palermo as a “collateral event”of the exhibition España (at PalazzoSant’Elia until 14 September), theexhibition of works by MimmoPaladino devoted to Don Quixoteconsists in 34 watercolours withwhich the artist illustrated theartistic book, done in just 100copes, on the complete edition ofthe work of Cervantes (the totalcorpus is 150 watercolours). Withthese illustrations Paladino “offersus a real rewrite of the novel donewith the tools of figurative art, thesign and colour.” For the occasionthe room of the former Caval-lerizza hall has been opened. Thisis a a space “forgotten” for decadesalso because it is separated fromthe central building by a crafts-man’s shop. In the room you canadmire the eighteenth-centuryfloor in Billiemi stone and the 6columns in marble or half stucco.Information: until 14 September,Tue. Wed. Thu. and Sun. 10-1/5-8;Fri. Sat. and eve of holidays 10-1/5-11; admission free.

Inserita nel calendario delle manifestazioni della Provincia di Palermocome “evento collaterale” della mostra España (a Palazzo Sant’Elia fino al14 settembre), l’esposizione delle opere di Mimmo Paladino dedicata aDon Chisciotte si sostanzia di 34 acquarelli con i quali l’artista ha illustra-to il libro d’artista, realizzato in soli 100 esemplari, sull’edizione integraledell’opera di Cervantes (il corpus totale è di 150 acquarelli).Con queste tavole Paladino “configura una vera e propria riscrittura delromanzo fatta con gli strumenti dell’arte figurativa, il segno e il colore”.Per l’occasione è stata aperta la sala dell’ex Cavallerizza, uno spazio “di-menticato” per decenni anche perché separato dal corpo centrale dell’edi-ficio da una bottega artigiana. Nella sala si ammira il settecentesco pavi-mento in pietra di Billiemi e le sei colonne in marmo o a mezzo stucco.Informazioni: fino al 14 settembre, mar. mer. gio e dom 10-13/17-20; ven.sab. e prefestivi 10-13/17-23; ingresso libero.

Palazzo Sant’Elia apre la sala della ex Cavallerizza per l’hidalgo spagnolo

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.orgSi avvicina sempre più l'appuntamento con il Salone

Salone Internazionale Svizzero delle Vacanze, que-st'anno giunto alla sua sesta edizione.

Ogni anno la fiera propone una variegata selezionedi destinazioni italiane ed internazionali, spaziandodalle mete piú battute fino ad arrivare ai paradisi anco-ra tutti da scoprire.

Molte sono le novità che accompagneranno l'even-to. A seguito dei nuovi sviluppi di mercato e alle nuovetendenze internazionali, L'Organizzazione ha deciso diselezionare tra i numerosi operatori del settore, anchequelli attivi nel nuovo trend in campo turistico: il turismoenogastronomico.

Un nuovo modo di viaggiare che sta conquistandoun numero sempre crescente di appassionati, allaricerca di sapori e tradizioni autentiche.

Le statistiche stesse indicano l'andamento positivodi questo nuovo "turismo emergente". Al Salone quin-di vedremo istituzioni pubbliche, aziende agricole, con-sorzi, cantine vitivinicole ed altre realtà produttive cheanimeranno la manifestazione, offrendo nuovi spunti atutti i visitatori, intrattenendo con degustazioni e vendi-ta diretta al pubblico. Un'occasione per far conoscerele eccellenze italiane ai visitatori presenti in fiera capa-ci di apprezzare il buon mangiare non solo durante leproprie vacanze ma anche nel quotidiano.

The appointment with the Swiss InternationalHoliday Exhibition, that this year has reached its 6thedition, is getting closer.

Every year the fair proposes a wide range of Italianand International destinations, from the most beatentracks to the paradises still to be discovered.

There are a lot of novelties in the event. After thenew market developments and international trends,the Organization has decided to select among thevarious operators of the sector also those who areactive in the new touristic trend: the wine-and-foodtourism.

A new way to travel that counts an increasing num-ber of fans, always looking for authentic tastes andtraditions.

The statistics show the positive trend of this new“emerging tourism”. Indeed, in the Salon we will seepublic institutions, farms, farmer's cooperatives, winecellars and other active producers that will enliven theevent, by offering new hints to all the visitors and byentertaining with tasting and selling directly to thepublic.

A real occasion to present the Italian excellences tothe visitors present in the fair, able to appreciate greatfood not only during their holidays, but also in theireveryday lives.

È di scena il turismo enogastronomicoWine-and -food tourism is on stage

iViaggiatori 2008Lugano 30/10 - 2/11

Salone Internazionale Svizzero delle Vacanze Swiss International Holiday Exhibition

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La festa della Madonna della Favara è l’avvenimento piùimportante di Contessa, l’occasione in cui si rinnovano le tra-dizioni che testimoniano l’identità culturale italo-greco-alba-nese della comunità.

La preparazione inizia già in agosto, quando vengono desi-gnati i deputati (membri) del comitato organizzatore chedovranno raccogliere, mediante una pubblica colletta, i fondinecessari per far fronte alle spese della festa (alle quali par-tecipano anche gli emigrati, e in particolare l’Associazione deicontessioti d’America, con sede a New Orlèans).

Le celebrazioni religiose cominciano con l’ottavario di pre-ghiere nella Chiesa di S. Maria delle Grazie, costruita pressoil luogo in cui, secondo la tradizione, fu trovata la statua dellaVergine (detta della Favara dal nome della località); nel gior-no di vigilia, il clero di rito greco officia il Vespro solenne nellachiesa latina. Dal 1° all’8 settembre, inoltre, lungo l’itinerariodella processione il suono del tamburo annuncia la festa.

Verso le 10,30 dell’8, dalla Chiesa delle Anime Sante, nellapiazza principale del paese, parte il corteo (clero, autorità,ragazze in costume tradizionale, fedeli) che, attraverso la viaprincipale, raggiunge la Chiesa della Madonna della Favara,dove più pàpas concelebrano la solenne liturgia greco-bizan-tina. I canti liturgici appartengono alla tradizione musicalebizantina delle colonie albanesi in Sicilia. A conclusione delrito, il corteo ritorna nella Chiesa delle Anime Sante.

La festa della Madonna della Favara è l’avvenimento piùimportante di Contessa, l’occasione in cui si rinnovano le tra-dizioni che testimoniano l’identità culturale italo-greco-alba-nese della comunità.

La preparazione inizia già in agosto, quando vengono desi-gnati i deputati (membri) del comitato organizzatore chedovranno raccogliere, mediante una pubblica colletta, i fondinecessari per far fronte alle spese della festa (alle quali par-tecipano anche gli emigrati, e in particolare l’Associazione deicontessioti d’America, con sede a New Orlèans).

Le celebrazioni religiose cominciano con l’ottavario di pre-ghiere nella Chiesa di S. Maria delle Grazie, costruita pressoil luogo in cui, secondo la tradizione, fu trovata la statua dellaVergine (detta della Favara dal nome della località); nel gior-no di vigilia, il clero di rito greco officia il Vespro solenne nellachiesa latina. Dal 1° all’8 settembre, inoltre, lungo l’itinerariodella processione il suono del tamburo annuncia la festa.

Verso le 10,30 dell’8, dalla Chiesa delle Anime Sante, nellapiazza principale del paese, parte il corteo (clero, autorità,ragazze in costume tradizionale, fedeli) che, attraverso la viaprincipale, raggiunge la Chiesa della Madonna della Favara,dove più pàpas concelebrano la solenne liturgia greco-bizan-tina. I canti liturgici appartengono alla tradizione musicalebizantina delle colonie albanesi in Sicilia. A conclusione delrito, il corteo ritorna nella Chiesa delle Anime Sante.

8 settembre: la festa della Madonna della Favara8 September: the Madonna della Favara feast

Contessa EntellinaComunità Arbëreshe

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Nel tardo pomeriggio, la statua della Madonna (1652) -diBenedetto Marabitti- viene posta sull’artistica e monumentalevara del 1838, agghindata con luci e fiori; la statua viene coper-ta con un manto ricamato in oro e sulla testa della Madonna edel Bambino vengono poste delle corone. Infine viene sistema-to il grembiule con gli oggetti preziosi offerti dai fedeli.

Il via vai si fa più intenso, il vociare più diffuso, le campanesuonano a festa, finché si ode l’alto grido “Evviva MariaSantissima della Favara”: la vara viene sollevata e portata sulsagrato. La processione si avvia per le strade, guidata dalclero di rito greco che recita preghiere ed intona canti e inni.Alcuni fedeli, per sciogliere o fare un voto, seguono la proces-sione a piedi scalzi o portando un grosso cero (oppure offro-no doni alla chiesa). La processione si conclude con il “sali-scendi” della vara che, prima di rientrare in chiesa, viene por-tata avanti ed indietro di corsa più volte.

Alcuni fedeli conservano il fazzoletto o il batuffolo di coto-ne con cui hanno toccato il volto della Madonna o delBambino, per usarlo in occasione di malattie o avversità,dimostrando così la venerazione verso Maria SS. delleGrazie, “tesoro” di Contessa Entellina.

Nel tardo pomeriggio, la statua della Madonna (1652) -diBenedetto Marabitti- viene posta sull’artistica e monumentalevara del 1838, agghindata con luci e fiori; la statua viene coper-ta con un manto ricamato in oro e sulla testa della Madonna edel Bambino vengono poste delle corone. Infine viene sistema-to il grembiule con gli oggetti preziosi offerti dai fedeli.

Il via vai si fa più intenso, il vociare più diffuso, le campanesuonano a festa, finché si ode l’alto grido “Evviva MariaSantissima della Favara”: la vara viene sollevata e portata sulsagrato. La processione si avvia per le strade, guidata dalclero di rito greco che recita preghiere ed intona canti e inni.Alcuni fedeli, per sciogliere o fare un voto, seguono la proces-sione a piedi scalzi o portando un grosso cero (oppure offro-no doni alla chiesa). La processione si conclude con il “sali-scendi” della vara che, prima di rientrare in chiesa, viene por-tata avanti ed indietro di corsa più volte.

Alcuni fedeli conservano il fazzoletto o il batuffolo di coto-ne con cui hanno toccato il volto della Madonna o delBambino, per usarlo in occasione di malattie o avversità,dimostrando così la venerazione verso Maria SS. delleGrazie, “tesoro” di Contessa Entellina.

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Realizzazione: Comune di Contessa Entellina, Area Ambiente e Patrimonio (Resp. area Dott. Ignazio Gennusa)Ideazione, progettazione, direzione e coordinamento: Dott.ssa Annalisa Martorana Genuardi

Testi: Dott. Calogero Raviotta - Foto: Gioacchino Lo Cascio; Archivio ComunaleProgetto redatto ai sensi della legge 482/99 Es. 2005 “per la tutela delle minoranze linguistiche storiche”

finanziato dal Ministero degli Affari Regionali e sostenuto dall’Assessorato Regionale Beni Culturali,Ambientali e Pubblica Istruzione

Per informazioni: Comune di Contessa Entellina (Pa) piazza Umberto I - cortile Municipio, 4 - tel. 091 8302152 fax 091 8355711

Sindaco: Dott. Sergio Parrino Assessore alla Cultura: Dott.ssa Tiziana Musacchia

Presidenza del Consiglio dei Ministri

Dipartimento Affari Regionali

Regione SicilianaAssessorato Beni Culturali

e Ambientali e P.I.

Comune di Contessa Entellina

Area Ambiente e Patrimonio

Nella pagina accanto, la statua della Madonna della Favara. In basso, da sinistra, processione con vescovo e clero bizantino, fedeli e ragazze in costume tradizionale; un dettaglio del mosaico della facciata e il prospetto dellaChiesa parrocchiale greca SS. Annunziata e S. Nicolò > On the opposite page, the statue of Madonna della Favara.

Below, from left, the procession with the bishop and the Byzantine clergy, believers and women with traditional dress; a detail of the mosaic of the façade and the prospect of SS. Annunziata and S. Nicolò Greek parish Church

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Sara Favarò

Santa Rosalia Immagini, curiosità,preghiere, cantiIla Palma114 pagg. 16 €

Torna in libreria dopo qualche anno questa raccolta diitinerari alla scoperta di alcuni degli angoli meno notidella nostra Isola. Una nuova edizione che è stataarricchita da belle foto a colori di Melo Minnella, perun viaggio antico fra le pieghe delle colline dell’inter-no, fra santuari e cimiteri, borghi isolati e spiaggesmisurate, dalle aree archeologiche che testimonianodimenticate storie alla sontuosità di certe feste patro-nali che ancora conservano l’atmosfera di secoli fa. Un libro che l’autore dedica a chi viene in visita in Si-cilia, ovviamente, ma anche, e soprattutto, a quei sici-liani che, pur affollando “le città d’arte di altre regioniitaliane e del mondo, non sentono il bisogno di anda-re a vedere (con molta meno fatica e spesa) altret-tanto importanti opere d’arte o bellezze naturali cheprobabilmente si trovano a due passi dalle loro case”.

È una vita semplice, quella di Minica e Nino, il casel-lante, tutta raccolta nella casetta gialla immersa nel-l’assolata solitudine di un paesaggio siciliano, vicinoai binari dei treni che, lentissimi, vanno da Vigàta aCastellovetrano, talmente piano che i ragazzi hanno iltempo di scendere dai vagoni e rifornirsi di frutta o,d’estate, di fare il bagno a mare. L’anno è il 1942, il fascismo impregna della sua mefi-tica presenza ogni cosa, giungendo ad ammorbare lavita serena dei due coniugi che desiderano solo lagrazia di un figlio e per questo ricorrono ai consigli diuna mammana. Minica si scopre incinta, ma niente vacome sperato e la donna, distrutta dal dolore dellaperdita del figlio, sembra perdere il senno, fino a de-siderare di trasformarsi in un albero, che possa met-tere radici e dare frutti.Secondo romanzo di una trilogia dedicata alle meta-morfosi, iniziato con Maruzza Musumeci.

Matteo Collura

PalermoSicilia sconosciuta

Itinerari insoliti e curiosiRizzoli

367 pagg. 38 €

Abbate è un pagliaccio siciliano, impegnatissimo a por-tare il sorriso ovunque, anche e soprattutto nei repartidi pediatria degli ospedali. Ma è anche uno scrittore -anzi, come lui stesso si definisce - uno scrivistorie, chein dodici racconti affronta temi importanti, come la fe-de, la politica, gli OGM, ma con lo stile leggero dellefavole. I personaggi sono singolari come lui: da Caio loSpaventapasseraio di Campilandia, che invece di farelo stilista o l’avvocato preferisce costruire spaventa-passeri, a Don Alfio, che ogni giorno invita alla propriatavola trenta commensali; dalla cabina telefonica chesi trasforma in un cellulare di nuova generazione allefate dell’ipermercato. Favole vagamente surreali chepossono essere lette e apprezzate dai bambini ma an-che dagli adulti.Il libro può essere richiesto direttamente alla casa edi-trice, collegandosi al sito www.kimerik.it

Matteo Abbate

Lo spaventapasseraio e altre visioni

Kimerik94 pagg. 10 €

Andrea Camilleri

Il casellanteSellerio editore140 pagg. 11 €

Illustrato dalle foto di Toni Saetta, questo breve saggiosulla Santuzza, di cui il 4 settembre ricorre la festa (ilfestino del 15 luglio, infatti, è la rievocazione della mira-colosa processione delle reliquie della santa, graziealla quale Palermo fu liberata dalla peste nel 1625),prende le mosse dalla storia della vita di Rosalia attra-verso le parole di Giuseppe Cocchiara, esimio antro-pologo siciliano, e prosegue, nel consueto stile legge-ro e godibile della Favarò, con una raccolta di preghie-re specificamente dedicate alla santa, la storia di unfestino svoltosi a Messina nel Settecento, la descrizio-ne di un festino palermitano del 1799, da parte del te-desco Joseph Hager, e numerose altre curiosità. Fraqueste ultime spiccano due immagini scattate nel san-tuario, in cui sono riconoscibili misteriose figure: fotoche sono state pubblicate, pur essendo impossibilespiegare chi siano i personaggi che vi si scorgono.

LIBRI>BOOKS

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Sikania non è una semplice rivista! Ogninumero è un volume da collezionare e daconsultare più volte.

Una vera biblioteca sulla Sicilia, la suastoria, i suoi ambienti naturali, la cultura,l’arte, il folklore.

Le splendide foto, i testi semplici, accatti-vanti e mai banali vi trasmetteranno l’im-magine più sincera della Sicilia, con tuttii suggerimenti per visitarla al meglio,anche nelle sue zone più sconosciute.

In 24 anni non siamo mai mancati al no-stro appuntamento mensile in edicola eciò ci rende orgogliosi per il primato rag-giunto nel campo dell’editoria siciliana.

I numeri di Sikania costano molto poco,ma valgono tanto!

Vi offriamo la raccolta di tutti i numeriancora disponibili (150) con l’abbona-mento per un anno a Sikania (11 numeri).

Sikania is not a mere magazine! Everyissue is a volume to collect and to consultagain and again.

It is a true library on Sicily, its history, itsnatural environments, culture, art andfolklore.

The splendid photos, the clear texts, capti-vating and never banal, will convey toyou the sincerest image of Sicily, with allpossible suggestions about the best wayto visit it, including its least known areas.

In 24 years we have never missed ourmonthly appointment at newsagents’ andthis makes us proud of the record reachedin the field of Sicilian publishing.

The issues of Sikania do not cost verymuch, but they are worth so much!

We are offering you the collection of allthe issues still available (150) with a one-year subscription to Sikania (11 numbers).

140 €Italia > Italy

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165 €estero > abroad(+ spese di spedizione con corriere espresso > courier express expenses)

Piazza Don Bosco, 6 - 90143 Palermo Tel. 091 543506 - Fax 091 6373378

Conoscere e amare la Sicilia > To know and love Sicily

Una biblioteca sulla SiciliaA library on Sicily

Sul sito www.sikania.it è possibile consultare l’elenco completo degli arretrati disponibili.

On the site www.sikania.it it is possible to look up the complete list of available back numbers.

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Dicembre 89December 89

Gennaio 90January 90

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Aprile 90April 90

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Giugno 89/90June 89/90

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LuglioJuly

FebbraioFebruary

MarzoMarch

MarzoMarch

AprileApril

AprileApril

Marzo 89March 89

GiugnoJune

AprileApril

MaggioMay

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ATTUALITÀ>NEWS

Capo Graziano, on Filicudi, was the placeof a very ancient civilization, of which thereare precious archaeological traces in ourmuseums. However, there is more: under therocks that go down sheer from the promonto-ry, about 75 metres down, for centuries therehas been a big number of items, also includ-ed nine wrecks of ships that over the cen-turies were betrayed by the rock claws thatemerge on this stretch of coast.

The Sea Superintendence has thereforeworked for this submerged treasure to be firstof all protected and then, rightly, made avail-able to those tourists that can have access tothese depths: to go down to -75 metres youneed to be a pretty good scuba diver. Thelucky ones, at all events, will have availableone of the most beautiful seabeds in thewhole Tyrrhenian (the Aeolian seabeds arefamous for their horizontal visibility, as wellas for their vertical visibility) together with achance to discover the shell of the so-called“wreck G”, which dates from the 5th centuryBC, obviously all covered in sand, and themuch more visible wreck of the “City ofMilan”, a cable ship that sank in 1919.

A system of signs in PVC will tell the storyof the finds indicated, and the scuba diverswill be provided with a pocket underwaterguide. Soon there will be a webcam forInternet viewing.

Apre il museo di Capo Graziano

web > www.regione.sicilia.it/beniculturali/archeologiasottomarina/

> Filicudi

The Capo Graziano museum opens

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Capo Graziano, a Filicudi, ha ospitato unadelle più antiche civiltà di cui restano pre-ziose tracce archeologiche nei nostri musei,ma non solo: sotto le rocce che strapiombanogiù dal promontorio, a circa 75 metri di pro-fondità, riposa da secoli un gran numero direperti, inclusi anche nove relitti di navi che,nel corso della storia, sono state tradite dagliartigli di roccia che emergono proprio suquesto lato di costa.

La Soprintendenza del Mare ha quindilavorato affinché questo tesoro sommersofosse, innanzi tutto, protetto e poi, cosa buo-na e giusta, venisse messo a disposizione diquei turisti che possono avere accesso a que-ste “bassitudini”: per scendere fino ai -75 mt.bisogna essere sub muniti almeno di secon-do brevetto. I fortunati, però, avranno a di-sposizione uno dei fondali più belli di tuttoil Tirreno (famosi i fondali eoliani per la lorovisibilità in orizzontale, oltre che per quellain verticale) insieme con la possibilità di sco-prire la sagoma del cosiddetto “relitto G”che risale al V secolo a.C., ovviamente tuttoricoperto di sabbia, e il ben più visibile relit-to del “Città di Milano”, una posacavi cadu-ta in trappola nel 1919.

Una segnaletica in pvc racconterà la storiadei reperti indicati, e i sub verranno munitidi guida tascabile subacquea. Presto unawebcam per le osservazioni via internet.

Informazioni >Information090 9889077

Dal 1° agosto i sub potranno

seguire l’itinerario tra i

relitti sott’acqua

From 1 Augustscuba divers

can follow an itinerary among

underwaterwrecks

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ATTUALITÀ>NEWS

Un’estate all’insegna dello Stupor Mundi> Sicilia

A summer in the sign of Stupor Mundi

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The name Hohenstaufen always has a fineeffect: the “surname” of that Frederick II thathistory calls Stupor Mundi takes us back tothe splendid Sicily of the 13th century, whenbetween one war and another castles wereput up like Maniace Castle in Syracuse, andthere were the dress rehearsals for pacificcohabitation of Greeks, Arabs, Normans andSicilians of varying origin. So on 30 Augustthere will be the medieval historical proces-sion of Caltabellotta for the 706th anniversaryof the Peace of Caltabellotta; on 31 at Giulianaprocessions and standard-bearers for theFrederician Day; from 12 to 14 September inCatania guided visits to Ursino Castle; on 3October Corleone hosts the international con-ference devoted to the Hohenstaufens; on 4August a must is a trip to San Giuseppe Jatofor a guided visit to the Ietas excavations andthen to San Cipirello, for the Jetino CivicMuseum. On 11 October the date is at theCathedral for Frederick’s tomb, for the treas-ure and to visit the Diocesan Museum; on 17and 18 October and 30 and 31 guided visits toManiace Castle in Syracuse. Informationobtainable from the communes mentioned.

Il nome Hohenstaufen fa sempre un bel-l’effetto: il “cognome” di quel Federico IIche la storia appella Stupor Mundi ci ripor-ta alla fastosa Sicilia del Duecento, quandotra una guerra e l’altra si tiravano su castel-li come il Maniace di Siracusa, oppure sifacevano le prove generali di una pacificaconvivenza tra Greci, Arabi, Normanni eSiculi di varia provenienza.

Ecco quindi che il 30 agosto ci sarà il cor-teo storico medievale di Caltabellotta nel706° anniversario della Pace omonima; il 31a Giuliana cortei e sbandieratori per la Gior-nata Federiciana; dal 12 al 14 settembre ci sisposta a Catania per le visite guidate alCastello Ursino; il 3 ottobre Corleone ospitail convegno internazionale dedicato all’Ho-henstaufen; il 4 puntata d’obbligo a SanGiuseppe Jato per la visita guidata agli scavidi Ietas e poi, a San Cipirello, per il MuseoCivico Jetino. L’11 ottobre l’appuntamento èalla Cattedrale per la tomba di Federico, peril tesoro e per visitare il Museo Diocesano; il17 e il 18 ottobre e il 30 e il 31 visite guidateal Castello Maniace di Siracusa.

Informazioni presso i Comuni citati.

“Itinerari federiciani” è il progetto attraverso il quale scoprire la Sicilia di Federico II“Frederician Itineraries” is the project through which to discover the Sicily of Frederick II

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ATTUALITÀ>NEWS

In Palermo there is an enchanting spot thatnobody, however, succeeds in admiring. It isthe waterfront in the Castellammare district,i.e. that stretch of coast that goes from PiazzaMarina to the Porta Felice gate, including theCala tourist harbour.

This area is the object of the winning con-version project in the prize, run for the firsttime, called “A young idea... for old Pa-lermo”, a competition created by the As-sociation of Engineers in Palermo in collabo-ration with the Faculty of Engineering of thecity’s university. The project, signed byFrancesca D’Angelo and Giuseppe Riggi-rello, foresees the demolition of all the build-ings near the Sea Castle, today suffocated bybuildings; the covering over of Via Crispi;the realization of an access “Door” to thearchaeological park, since in addition to thecastle above there exists (around the Churchof the Genoese) a whole area of excavationsstill to be completed; and, last but not least,the creation of four service buildings - bed &breakfast, catering, car park - able to turn thearea into a tourist attraction.

The projects have been handed over to thecity alderman for town planning. We beginto hope and to wait.

E se fosse un progetto e non un sogno?

web > www.ingpa.com

> Palermo

And if it were a project and not a dream?

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A Palermo c’è un angolo d’incanto chenessuno, però, riesce ad ammirare. È il fron-te mare del mandamento Castellammare,ovvero quel tratto di costa che va da piazzaMarina a Porta Felice, incluso il porticcioloturistico della Cala.

Questa è l’area oggetto del progetto diriqualificazione vincitore della prima edi-zione del premio “Un’idea giovane... per laPalermo vecchia”, concorso ideato dall’Or-dine degli Ingegneri di Palermo in collabo-razione con la Facoltà di Ingegneria dell’ate-neo cittadino.

Il progetto, firmato da Francesca D’Angeloe Giuseppe Riggirello, prevede la demolizio-ne di tutti gli edifici in prossimità delCastello a Mare, oggi soffocato da un’urbani-stica poco “paesaggistica”; l’interramentodella via Crispi; la realizzazione di una “por-ta” di accesso al parco archeologico, giacchéoltre al castello esiste a monte (attorno allaChiesa dei Genovesi) tutta un’area di scaviancora da completare; e, ultimo ma non me-no importante, la realizzazione di quattroedifici di servizio - bed&breakfast, ristorazio-ne, parcheggi - in grado di trasformare l’areain attrazione turistica.

I progetti sono stati consegnati all’asses-sore comunale all’Urbanistica. Noi comin-ciamo a sperare ed aspettare.

Si potrebberecuperare

e valorizzare la vista a mare

della Cala palermitana

It would be pos-sible to recoverand valorize thesea view of the

Cala bay inPalermo

Informazioni >Information091 581421 ph_luigi_lazzaro

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ATTUALITÀ>NEWS

Mecenate cercasi per siti archeologici> Sicilia

Maecenas sought for archaeological sites

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nelle foto > in the photos Morgantina: zona archeologica > Morgantina: archaeological area

The idea is one of those that at first sightdoes not seem foolish to us.

The proposal by the alderman for theCultural Heritage Antonello Antinoro,anticipated and therefore well received bythe President of the Region Raffaele Lom-bardo, foresees a search for private in-vestors for the management of some Sicilianarchaeological sites. “We do not intend tosell our cultural heritage to private people,”the President specified. “We are thinking,instead, of big patrons that have everyadvantage in coming to invest in Sicily. I seenothing strange if a private person, with hisor her own money, wants to valorise a partof our cultural heritage. For instance, ifthere is a desire to bring ancient Noto tolight. In 2010 the Venus of Morgantina willbe brought back to Sicily and supposing aprivate person paid for a big museum atAidone and possibly resolved the problemsof traffic in this part of Enna province?”Very nice. The problem is all about what hasto be given in exchange. We are quite pre-pared to pay for a ticket, certainly, butabove all we fear the custom of signingrather “original” contracts (see the water ofSanto Stefano di Quisquina - Sikania issue246 - 05/2007).

L’idea è una di quelle che a primo acchitonon ci sembra balorda. La proposta dell’as-sessore ai Beni Culturali Antonello Antinoro,anticipata e quindi ben accolta dal Presidentedella Regione Raffaele Lombardo, prevede laricerca di investitori privati per la gestione dialcuni siti archeologici siciliani. «Non abbia-mo intenzione di vendere il nostro patrimo-nio culturale ai privati - ha specificato ilPresidente -. Pensiamo, invece, a grandimecenati che hanno tutto l’interesse a venirea investire in Sicilia. Non vedo nulla di stra-no se un privato, con i propri soldi, vuolevalorizzare una parte del nostro patrimonioculturale. Ad esempio, se si vuol far venirealla luce la Noto antica. Nel 2010 la Venere diMorgantina verrà riportata in Sicilia e se unprivato realizzasse ad Aidone un grandemuseo e, magari risolvesse i problemi di via-bilità di questa parte dell’ennese?».

Bellissimo. Il problema sta tutto nella con-troparte. Ben disposti a pagare il biglietto,certo, ma ci fa temere soprattutto per la con-suetudine a firmare centri contratti alquanto“originali” (vedi l’acqua di Santo Stefano diQuisquina - Sikania n. 246 - 05/2007).

Requisites: huge sums available to beinvested in Sicilian culture

Requisiti: ingenti somme a disposizioneda investire nella cultura siciliana

ph_dino_favuzza

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ATTUALITÀ>NEWS

It has taken 800 days’ work and no lessthan 2,357 million euros to give back splen-dour to the Palace Chapel, the “jewel” thatembellishes the Norman Palace in Palermo.

The chapel, which has at last reappearedin all its entirety to the usual crowd oftourists, has had - so to speak - a makeover:the walls, on which dust had accumulated,have been cleaned, the same operation hasbeen performed on floors and masonries togive the correct prominence to the mosaicsthat people have admired since 1132, theyear when the chapel was built at thebehest of the king of Sicily Roger II ofHauteville, since when it has summed upin all of its dazzling beauty the best ofByzantine and Islamic art, but, above all,the splendour of Sicily in the Norman peri-od, when Palermo witnessed a remarkablecultural and political fusion between thedifferent populations residing in the city.

These works, financed by the WürthFoundation, were made necessary by thefact that the thousands of visitors that comehere every year from every part of theworld have caused problems in the floor-ing, added to the damage done by the earthquake that struck Palermo inSeptember 2002.

Torna a risplendere la Cappella Palatina

web > www.comune.palermo.it/musei/palatina/index.html

> Palermo

The Palace Chapel shines forth again

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Ci sono volute 800 giornate di lavoro eben 2.357 milioni di euro per riportare alsuo splendore la Cappella Palatina, il “gio-iello” che impreziosisce il Palazzo dei Nor-manni, a Palermo. La cappella, che final-mente è tornata a mostrarsi in tutta la suainterezza alla consueta folla di turisti, si è -per così dire - fatta una maschera di bellez-za: è stato ripulito il paramento murariodove si era accumulata la polvere, stessaoperazione fatta su pavimenti e muratureper dare il giusto risalto all’opera musivache si ammira fin dal 1132, anno in cui lacappella venne edificata per volere del re diSicilia Ruggero II d’Altavilla, e che continuaa riassumere in tutta la sua sfolgorante bel-lezza il meglio dell’arte bizantina e islamica,ma, soprattutto, lo splendore della Sicilianormanna, epoca in cui Palermo era testi-mone di una straordinaria fusione culturalee politica tra le diverse etnie in città residen-ti. Questi lavori, finanziati dalla FondazioneWürth, sono stati resi necessari dal fatto chele migliaia di visitatori che giungono quiogni anno da ogni parte del mondo hannocausato problemi alla pavimentazione, pro-blemi che si sono sommati ai danni del ter-remoto che ha colpito Palermo nel settem-bre del 2002.

Informazioni >Information

tel. 091 484700

Terminati i lavoridi restauro ai mosaici

della cappella a Palazzo

dei Normanni

The restorationof the mosaics inthe chapel at the

Norman Palacehas been

completed

ph_photostar58 ph_xerones

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ATTUALITÀ>NEWS

Riapre l’area archeologica di Solunto> Santa Flavia

The archaeological area of Solunto reopens

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web > www.comune.santaflavia.pa.it/index.php?option=com_content&task=view&id=27&Itemid=35

Apart from the marvellous geographicalposition whereby from here you enjoy atruly remarkable panorama, what has beenreopened to the public is one of the mostcharming archaeological areas in Palermoprovince.

We refer to Solunto, the city founded bythe Carthaginians in the 4th century BC onthe ruins of the Phoenician settlement in-habited since the 8th century BC.

It was a place of maritime trade, and itswealth is testified to by the remains thatonce again finally welcome tourists, con-quered by the panorama and by thepoignant urbanistic layout, with flights ofsteps and columns whispering of bubblinglife until the advent of the Romans, whilecertain gaps still shout out the abandon-ment caused by the repeated lootings by theSaracens during the 9th century AD.

The problems of the access road havingbeen solved, the Superintendence is alsoplanning a series of works to equip the areawith the necessary infrastructures for betterenjoyment of the site, also functional for thewhole surrounding area.

A parte la meravigliosa posizione geogra-fica per la quale da qui si gode di un pano-rama davvero straordinario, quella che èstata riaperta al pubblico è una delle areearcheologiche di maggior fascino della pro-vincia palermitana.

Parliamo di Solunto, la città fondata daiCartaginesi nel IV secolo a.C. sulle rovinedell’insediamento fenicio abitato fin dal-l’VIII secolo a.C.

Fu centro di traffico marittimo, e la suaricchezza è testimoniata dai resti che final-mente tornano ad accogliere i turisti, con-quistati dal panorama e dallo struggentedisegno urbanistico, con gradinate e colonnea sussurrare di una vita frizzante fino all’av-vento dei Romani, mentre certi vuoti rim-bombano ancora dell’abbandono causatodai reiterati saccheggi operati dai Saraceninel corso dell’Ottocento (IX secolo d.C.).

Risolti i problemi della strada di accesso,la Sovrintendenza sta progettando ancheuna serie di opere per dotare l’area di neces-sarie infrastrutture per una migliore fruizio-ne del sito, funzionali anche per tutta la zonacircostante.

Messo in sicurezza il costone roccioso che sovrasta la strada di accessoThe rock spur that overhangs the access road has been made safe

Informazioni >Informationtel. 091 904042091 901667

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Testi > Francesco Alaimo e Baldo Sabella Foto > Francesco Alaimo, Elisa e Vittorio Ballerini, Nino Bambina, Gioacchino Barone, VitoBuccellato, Hanne Carstensen, Francesco Di Pasquale, Vito Di Stefano, Riccardo Galatioto, Camillo Galante, Salvatore Giallo,Marcello Monacò, Photo Angelini.com, Baldo Sabella, Enzo Vitale

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L’emporio segestanoCastellammare del Golfo, secondo le opinioni -

ormai consolidate - di storici e geografi, nasce comeemporio della città di Segesta, il luogo, cioè, dovegli Elimi - antico quanto misterioso popolo - eserci-tavano i loro commerci con le navi straniere. La sto-ria della cittadina del golfo, perciò, si identifica -almeno sino all’827 d.C., quando diverrà araba -con quella di Segesta poiché di questa subì le stessevicende. In perenne contrasto con i Greci della vici-na Selinunte - con la quale ingaggiò spesso cruentebattaglie - l’importante centro elimo orbitò sempreintorno alla potenza cartaginese che fece dell’empo-rio segestano una delle più importanti stazioni for-tificate del bacino settentrionale della Sicilia.Tramontato nell’Isola l’astro greco, la potenza carta-ginese dovette, quindi, misurarsi con altri e ben piùaccaniti nemici: i Romani. Le guerre puniche, infat-ti, furono l’ultimo atto della vicenda cartaginese e quindi anche di Segesta, ma non dell’antico em-porio. I vincitori, infatti, comprendendone appienol’importanza, lo ripopolarono, conservandone epotenziandone le caratteristiche militari.

Al MadarigFurono gli Arabi che connotarono il centro -

ribattezzato Al Madarig, ovvero “gli scalini”, forsedalla montagna che sovrasta l’abitato - come una

The emporium of SegestaCastellammare del Golfo, according to the con-

solidated opinions of historians and geographers,came into being as an ‘emporium’ of the nearbytown of Segesta - that is to say, it is the place wherethe Elimi - an ancient and mysterious population -traded with foreign ships. So the history of the lit-tle town on the gulf is identified - at least until 827a.C., when it became an Arab place - with that ofSegesta, whose vicissitudes it shared. Alwaysclashing with the Greeks of nearby Selinunte -against whom bloody battles were often fought -the important Elimo centre always orbited aroundCarthaginian power, which made the ‘emporium’one of the most important fortified trading stationsin the northern basin of Sicily. When Greek powerdeclined in Sicily, the Carthaginians found them-selves facing other, more determined enemies: theRomans. The Punic Wars were the last act of theCarthaginian story and hence of Segesta too butnot of the ancient emporium. Indeed, the victors,fully realising its importance, repopulated it, main-taining and boosting its military characteristics.

Al MadarigIt was the Arabs that made the place - renamed

Al Madarig, “the steps”, perhaps on account of arough and very steep street - into a strong-hold,

Cenni storiciHistorical background

“Castel a mare” G. Merelli 1677

Antico emporio segestano the emporium of Segesta

Castellammare del Golfo

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roccaforte, resa inespugnabile con la costruzionedel fortilizio e come polo di grande importanzacommerciale, con l’insediamento della tonnara edel caricatore.

Castrum ad Mare Della successiva epoca normanna e sveva - tra il

1071 ed il 1280 - poche notizie sono giunte a noi, maè probabile che questi ultimi abbiano ulteriormentee meglio fortificato Al Madarig che, con la costruzio-ne della fortezza sul mare, prese a chiamarsi Ca-stello a mare.

Si deve tuttavia, agli Aragonesi - cui la città passòdopo il Vespro - la definitiva sistemazione della pos-sente fortificazione. Nel periodo aragonese (1281 -1410), quindi, la cittadina fu terra baronale di pro-prietà di Federico d’Antiochia e divenne importantepolo commerciale legato all’esportazione del grano.

L’ulteriore sviluppo di Castellammare del Golfo -che con alterne fortune conservò la sua qualità diporto - è infine da ascriversi al periodo che va dalSeicento all’Ottocento, quando la città vide un cre-scente, notevole sviluppo.

made impregnable by the building of a fortress,and also into an important commercial centre,with the building of the tuna station and the port.

Castrum ad MareWe have little information about the ensuing

Norman and Hohenstaufen epoch - going from1071 to 1280 - but it is probable that there was animprovement in the fortifications of Al Madarig,which, with the construction of the fortress overthe sea, came to be called Castello a mare; however,it was the Aragonese - who took over the townafter the Sicilian Vespers - who gave the powerfulfort its final layout.

In the Aragonese period (1281-1410), the littletown was part of the baronial estate of Federicod’Antiochia, and became an important tradingcentre linked to corn export.

The further development of Castellammare -which with varying fortune maintained its role asa harbour - is to be ascribed to the period goingfrom the seventeenth to the nineteenth century,when it grew considerably in size and importance.

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Veduta notturna del Golfo di Castellammare > A night view of the Gulf of Castellammare

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Oggi Castellammare, grazie ad un patrimonio divalore inestimabile costituito dalla straordinariabellezza naturalistica delle sue coste e del suoimmediato entroterra, si è giustamente propostacome importante polo di attrazione turistica chemolto può offrire ai suoi visitatori.

Incastonata nel bellissimo golfo, ai piedi diun’alta, aspra montagna ricca di lussureggiantevegetazione, la città digrada dolcemente verso ilmare sino alla penisoletta ove sorge il castello, tradue magnifiche spiagge di morbida sabbia.

L’intero abitato lo si scopre in un unico, straordi-nario colpo d’occhio dal suo “belvedere”, posto inalto, sulla statale dalla quale con ripide serpentinesi “plana” in città. Questa annovera numerosi edimportanti beni monumentali, segni precisi dellastoria di Castellammare, per la visita dei quali pro-poniamo un breve itinerario.

Giunti in città per la via Crispi, si imbocca (adestra) il corso Garibaldi, l’asse longitudinaleprincipale dove, dopo quattrocento metri sulladestra, è la casa di Pietro Asaro, sulla cui facciatauna lapide ricorda che in quella dimora soggiornòGiuseppe Garibaldi. Ancora più avanti, dopo uncentinaio di metri, sulla sinistra, prospetta l’ele-gante Chiesa di S. Antonio da Padova che conser-va un bell’altare dedicato al santo stesso ed un pre-

Nowadays Castellammare del Golfo, thanks to apriceless heritage, that of the extraordinary naturalbeauty of its coasts and its immediate hinterland,has rightly become an important mecca for touristswith a lot to offer.

Set in a very fine gulf, at the feet of a high, rug-ged mountain rich in luxuriant vegetation, thetown slopes gently down towards the sea as far asthe little peninsula on which there stands the cas-tle, between two magnificent beaches of soft sand.

The whole place can be seen, in one, extraordi-nary glimpse, from the belvedere, placed high up,on the state highway, along which one glidesdown round steep bends towards the town. In Ca-stellammare there are numerous important monu-ments, clear traces of its history, and now we willpropose a brief itinerary for visiting the old part.

Having arrived in the town along via Crispi, youturn right along corso Garibaldi, where on theright after 400 mt you can find Asaro’s house, onthe facade of which a plaque remembers thatGiuseppe Garibaldi lived there. After a hundred ofmetres on the left you see the elegant church ofSant’Antonio da Padova, where there is a fine altardedicated to the saint himself, and a beautifulorgan done in 1902. Also in corso Garibaldi, in thelast part, on the left, there is the little Purgatorio

Il porto di Castellammare > The port of Castellammare

Itinerario cittadinoVisit to the town

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gevole organo del 1902. Ancora sul corso Gari-baldi, a sinistra, nella parte terminale, la piccolaChiesa del Purgatorio: incerta la data della suacostruzione, ma si sa che essa esisteva già nel XVIIsecolo. Nel suo interno, caratterizzato da cinquealtari, sono conservate alcune belle tele del XVII eXVIII secolo.

In fondo al corso Garibaldi, girando a destra perpiazza Matrice, ecco ancora la settecentesca ChiesaMadre, costruita su una preesistente chiesa delXVI secolo. Dedicato al culto di Maria SS. delSoccorso, l’edificio è caratterizzato, all’esterno, dauna bella facciata, opera dell’architetto e pittoremilanese Giuseppe Mariani. L’interno, a tre nava-te preceduto da un vestibolo con organo, è arric-chito da decorazioni e marmi: di grande pregio gliaffreschi sulla volta centrale, opere eseguite nel1768 dal pittore Giuseppe Tresca e dal suo allievoGiuseppe Velasco. Di grande rilievo, ancora, unCrocifisso con Apostoli realizzato nel 1650 da Ora-zio Ferraro e, a sinistra dell’altare maggiore, unosplendido simulacro in maiolica della Madonnadel Soccorso, ascritta, da alcuni studiosi, alla scuo-la di Luca della Robbia. Dalla Matrice si imbocca,quindi, sulla destra, la via Ponte Castello, dove,subito dopo il ponte, nelle mura del castello stes-so, è la bella Chiesetta del Rosario, comunementedetta della “Madonna di l’agnuni”.

Se incerta è la data della sua edificazione - alcu-ni pensano sia stata edificata nel 1093 dai Nor-

Church: the date of its construction is uncertainbut it is known that it already existed in the 17thcentury. Inside there are fine seventeenth and eigh-teenth-century paintings.

At the end of corso Garibaldi, turning on theright for piazza Matrice, there is the eighteenth-century cathedral church. Dedicated to Maria San-tissima del Soccorso, the building has a fine facadedone by the Milan architect and painter GiuseppeMariani. Inside there are three naves, preceded bya vestibule with an organ; it is enriched by decora-tions and marble works, among which there standout for quality the frescos on the central vault,done in 1768 by the painter Giuseppe Tresca andhis pupil, Giuseppe Velasco. Also of great interestis a Crucifix whith Apostles, done in 1650 byOrazio Ferrero and on the left of the main altarthere is a splendid majolica simulacrum of theMadonna del Soccorso, attributed by some schol-ars to the school of Luca dell Robbia. To the rightof the cathedral church there is via Ponte Castello,and going along this, immediately after the bridge,set in the walls of the castle itself you see the finelittle Rosario Church, commonly known as thechurch of the “Madonna di l’agnuni”.

The date of its construction is uncertain - somethink it to have been built in 1093 by the Normans,but what is certain is that it existed before 1432. Wealso know that its fine portal was built in the 16thcentury; in the tympanum it has a fine marble low-

A sinistra, la Chiesa Madre; a destra, Maria SS. del Soccorso all’interno della stessa chiesa > Left, the Mother Church. On the right, Maria SS. del Soccorso in the same church

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manni, ma di sicuro esisteva già prima del 1432 -nota è quella della costruzione del suo bel portale,cinquecentesco, arricchito nel timpano da un bas-sorilievo marmoreo del Gagini, raffigurante laMadonna col Bambino; all’interno è conservatauna pregevole statua lignea raffigurante la Ma-donna del Rosario.

La via Ponte Castello termina, quindi, nella spia-nata ove sorge il fortilizio, posto su un piccolo pro-montorio ed aggregato al primo nucleo del paesecostituito da suggestive casette di pescatori.

Il geografo arabo Idrisi, vissuto al tempo del

Conte Ruggero, è il primo a darcene notizia: “Nes-sun castello è più forte di sito - riferisce - né meglioper la costruzione che questo qui, cui cinge intor-no un fosso tagliato nella montagna. Si entra nelcastello per un ponte di legno che si leva e si rimet-te come si vuole”. Aggiunge il geografo che si trat-tava della dependance di un più importante manie-ro, detto Calathamet (Castello dei Bagni), che sorge-va su di una roccia chiamata Al Hammah. Questonome le deriva dalla presenza di una sorgente diacqua termale che sgorgava nei pressi.

Di quest’ultima diceva ancora Idrisi che “lagente prende i bagni in quest’acqua che è del giu-sto calore, dolce e soave. Nei dintorni scorronofiumi e delle riviere che fanno girare parecchimulini...”. Poco o nulla, tuttavia, rimane di questa

relief by Gagini of the Virgin Mary with Child.Inside there is an excellent wooden statue of theMadonna del Rosario. Via Ponte Castello ends inthe open area where there stands the fortress,placed on a little promontory, and attached to thefirst nucleus of the town, made up of charming lit-tle fishermen’s cottages.

The Arab geographer Idrisi, who lived at thetime of Count Roger, is the first to have giveninformation about it: “no castle is stronger in site,nor better fortified in construction than this one,which is girt round by a ditch cut out in the moun-

tain. One enters the castle over a wooden bridgewhich can be raised and lowered at will”. And,adds the geographer, it was connected to a moreimportant manor, Calathamet known as the “placeof the baths”, standing on a rock called Al Hammah.It derived this name from the presence of a thermalspring which welled out nearby. Of the latter, IbnIdris says that “people baths in this water which isat the right heat, sweet and suave. Around thererun rivers and streams which cause severals millsto turn...”. However, little or nothing remains ofthis mythical construction which probably stoodon the hill overlooking the gorge from which thespring itself wells out.

The present imposing building was built by theSaracens, on the ruins of previous fortification, and

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Il castello visto dalla spiaggia > A view of the castle from the beach

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ormai mitica costruzione che, verosimilmente, sor-geva sulla collina che sovrasta la gola da cui sgor-ga la sorgente stessa.

L’attuale possente costruzione del Castello amare fu edificata dai Saraceni sulle rovine di pre-cedenti fortificazioni, ed in seguito ampliata e raf-forzata da Normanni e Svevi, tanto da divenire lapiù importante fortezza della Sicilia occidentale.

Il Polo Museale “La Memoria del Mediterraneo”Il castello è stato restaurato e adibito alla conser-

vazione e valorizzazione del patrimonio storico,artistico ed etnoantropologico della città e del suoterritorio. Il museo è articolato in quattro sezioni.Al suo interno, per iniziare, si visita il Museo del-l’Acqua e dei Mulini, dove, anche mediante l’ausi-lio di tecnologie multimediali (video, diapositive,testi e foto), sono esposti differenti attrezzi delletecniche agricole e dei modi di vivere antichi delterritorio.

Connesso con il Museo dell’Acqua e dei Muliniè il Museo “Annalisa Buccellato”, le cui sale con-servano oggetti di uso quotidiano per quelli chefurono fabbri, calzolai, muratori, falegnami, bottaie conciapiatti di un tempo. E insieme con i loroferri del mestiere, anche gli utensili necessari allacoltivazione dei campi, dei vigneti e degli oliveti.

Il Museo Archeologico presenta ai visitatori, tra

later enlarged and reinforced by Normans andSwabians, so much so that it became the mostimportant fortress in western Sicily.

“The Memory of the Mediterranean”Museum Pole

Today the castle has been restored and the mon-ument, a historical symbol of the identity of thetown is been used for the maintenance and valori-sation of the historical, artistic, ethnic and anthro-pological patrimony of the town and its territory,dividing it into four sections. Inside it, to beginwith, you can visit the Water and Mills Museum,where, also with the aid of multimedia technolo-gies (videos, slides, texts and photos), the differentutensils of agricultural techniques and old ways oflife in the territory are exhibited.

Connected with the Water and Mills Museum isthe Museum “Annalisa Buccellato”, in whoserooms there are objects of daily use for those thatwere blacksmiths, cobblers, masons, carpenters,coopers and tinkers in the past. And together withtheir tools, there are also those necessary for culti-vation of the fields, of the vine and the olive.

The Archaeological Museum presents visitors,among other things, with anchor stocks and trans-port amphoras dating from the Roman period,bearing witness to the fact that the site was thevery important emporium segestano referred to by

Il castello > The castle

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l’altro, i ceppi d’ancora e le anfore da trasportorisalenti al periodo romano, a testimonianza delfatto che il sito è stato l’importantissimo emporiosegestano di cui hanno parlato grandi storici delpassato, da Tucidide a Strabone e Cluverio.

Ovviamente, le memorie mediterranee non pos-sono prescindere dalle tradizioni legate alla pescae alla navigazione cui è dedicata l’intera sezionedel Museo delle Attività Marinare. Al suo interno,una interessante collezione di attrezzi per la pescadel tonno e strumenti per la navigazione.

Alla pesca del tonno è legata buona parte delletradizioni locali, e per meglio spiegare quantodebba a questo argenteo pesce la gente di Sicilia,nel museo è stata allestita una sezione contenentepannelli illustrativi con foto, disegni, mappe e

relazioni, soprattutto per spiegare il più chiara-mente possibile l’ingegneria della tonnara, la suageniale costruzione che ha avuto in epoca araba lasua definitiva “omologazione”. Per le ricette suimille modi di cucinare il tonno… qualunquedonna siciliana è in grado di darvi informazioniutilissime!

Completano il polo museale una attrezzatissimasala conferenze dedicata alla memoria storica dellacittà di Castellammare, la sala dedicata ai beni cul-turali e paesaggistici della città e del suo territorioe due sale dedicate agli eventi culturali e di spetta-colo di maggiore rilievo: la sacra rappresentazione“Nostra Principalissima Patrona” e “Castellam-mare sul set”: film, fiction, spot pubblicitari e rea-lity girati a Castellammare.

great historians of the past such as Thucydides,Strabo and Cluverio.

Obviously, Mediterranean memories cannot beseparated from traditions linked to fishing and tonavigation, to which the whole section of theMuseum of Maritime Activities is devoted. Insideit there is an interesting collection of tools for thetuna fishing and tools for navigation.

To tuna fishing there are linked many of the localtraditions, and in order better to explain howmuch the people of Sicily owe to this silvery fish,in the museum a section has been set up contain-ing illustrative panels with photos, drawings,maps and reports, above all to explain as clearly aspossible the engineering of the tuna station, itsingenious construction, which in the Arab epoch

took on its definitive shape. For the recipes on thethousand ways of cooking tuna… any Sicilianwoman is able to give you useful information!

The museum pole is completed by a well-equipped lecture room dedicated to the historicalmemory, a room dedicated to the cultural andlandscape heritage of the town and its territoryand two rooms dedicated to the most importantcultural events and shows: the sacred represen-tation “Nostra Principalissima Patrona” and“Castellammare sul set”: films, fictions, advertis-ing spots and reality programmes made atCastellammare.

When you finish visiting the museums, you cancontinue on your itinerary. On the right of viaPonte Castello you turn for the steps that lead to

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A sinistra la scala a chiocciola all’interno del castello; a destra, le rovine del castello arabo Calathamet> Left, the winding staircase in the castle; right, the ruins of the Arab castle, Calathamet

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Finita la visita ai musei, continuiamo il nostroitnineraro. Per la via Ponte Castello, si gira a destraper la scalinata che porta alla Cala Marina, dove sipuò ammirare il castello (lato mare) e la Chiesa diMaria SS. Annunziata, nota già nel 1590. Si ritorna,quindi, sul corso Garibaldi e, passando per i Quat-tro Canti, nucleo della vita sociale, culturale e poli-tica della città, ci si immette (sulla destra) nel corsoMattarella, dove si incontra (a sinistra) il comples-so dell’ex Chiesa di Maria SS. degli Agonizzanti edel Convento dei PP. Crociferi, risalente nel suoprimo impianto al 1659.

L’edificio, oggi, è adibito a sede del Municipioed a Centro Culturale Polivalente.

Proseguendo sul corso Mattarella si raggiungela graziosa villa comunale nei pressi della quale,nella omonima piazzetta, sorge un altro edificiosacro, la Chiesa di Maria SS. delle Grazie, risalen-te al XVII secolo circa. Nel suo interno, una bellaicona in marmo con una pittura su lavagna, raffi-gurante la Madonna con Bambino, risalente al1700 e da alcuni attribuita a Pietro Novelli.

La via Roma, prospiciente la piazza Madonnadelle Grazie, incrocia nella parte alta del paese lavia Crispi, che si dovrà imboccare a destra per rag-giungere un ulteriore edificio sacro, la Chiesa diSan Giuseppe, una costruzione del 1885.

Molti altri sono, nel centro storico e nelle imme-diate adiacenze, gli edifici che meritano una visita.

Cala Marina where you can admire the Castle (asea view) and the church of Maria SS. Annunziata,famous since 1590. From here you return on corsoGaribaldi and, passing by the Quattro Canti (thefour corners), which are the town’s social, culturaland political heart, you turn right on the corsoMattarella, where, on the left you will find thecomplex of the former church of Maria SS. degliAgonizzanti and of the Convent of the CrociferiFathers, whose first settlement dates back to 1659.

Nowadays, the building is being used as the seat of the Town-hall and as a Multi-functionalCultural Centre.

Continuing along corso Mattarella you arrive,

on the right, at the pretty municipal park nearwhich, in a square, there stands another elegantchurch, that of Maria Santissima delle Grazie,going back to about the 17th century. Inside, thereis a fine marble icon with a painting on slate of theVirgin Mary with Child; it goes back to the 18thcentury and is by some attributed to PietroNovelli.

In the northern part of the town via Roma, oppo-site piazza Madonna delle Grazie, intersects viaFrancesco Crispi. Going along the latter, to theright, we come to another church, that of SanGiuseppe, dating from 1855.

In the old part of the town and nearby there areseveral buildings worth visiting.

A sinistra, la sezione eventi dedicata alla sacra rappresentazione “Nostra Principalissima Patrona”; a destra, sale deimusei all’interno del castello > Left, the section for the events dedicated to the sacred representation “Nostra Prin-cipalissima Patrona”; right, some rooms of the museum inside the castle

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ScopelloL’antico borgo marinaro di Scopello sorgerebbe

sul sito della mitica città di Cetaria, così chiamataper l’eccezionale abbondanza di tonni esistente nelsuo mare.

Furono gli Arabi, che chiamarono quel sitoIscubul, a ristrutturarvi la tonnara, una volta di-strutta la città di Cetaria.

Oggi il complesso è in disarmo - la pesca deltonno non è più redditizia - ma tutto è rimasto per-fettamente efficiente, dal complesso dei magazzinial baglio, dalle abitazioni alle barche ed alle reti:silenti testimoni di un’antica civiltà marinara ormaipressocché scomparsa in tutta la Sicilia.

Proprio in questo specchio d’acqua è stato realiz-zato il percorso archeologico “Museo Sommerso”.Su un fondale tra i 16 e i 18 metri, si possono ammi-rare colli d’anfora, puntali e frammenti di varie epo-che, oltre ad una macina in pietra probabilmente uti-lizzata come zavorra.

I reperti hanno un’etichetta in cui è descritta latipologia e il periodo di appartenenza.

ScopelloThe ancient seaside town of Scopello is believed

to stand on the site of the ancient town of Cetaria,which got this name because of the exceptionalabundance of tuna fish in its sea.

The Arabs called that place ‘Iscubul’, and it wasthey who, after the destruction of Cetaria, restruc-tured the tuna station. Now the complex is nolonger working - the terrible activity of tuna fish-ing is no longer lucrative - but everything is still inworking order, that is to say the stores, the farms,the boats and nets: they are silent witnesses to anancient maritime civilisation which has nowalmost disappeared in the whole of Sicily.

Precisely in this stretch of water the “SubmergedMuseum” archaeological itinerary has been creat-ed. On a seabed between 16 and 18 metres deep,necks of amphoras, ferrules and fragments fromvarious epochs can be seen, in addition to a mill-stone probably used as ballast.

The finds have labels in which the typology andthe period of affiliation are described.

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L’antica tonnara di Scopello > The old tunafishing in Scopello

Itinerari naturalisticiNature itineraries

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La costaSe, come abbiamo già detto, la costa di levante è

piana e bassa, caratterizzata da spiagge magnifichecome quella eccezionalmente ampia e profonda del-la Plaja (immediatamente ad Est dell’abitato) o comequelle delle due insenature, ad Est e ad Ovest delcastello, tutto il tratto di ponente, fortemente frasta-gliato, è connotato da alte rocce, piccole ed inconta-minate calette, aspri scogli e imperiosi faraglioni;siamo, qui, in presenza di uno dei tratti di costa sici-liana tra i più belli in assoluto che annovera anche illitorale - davvero straordinario - dello Zingaro. Lavegetazione dei tratti rocciosi che incombono sulmare è particolarmente ricca: nelle zone a steppa,degradanti verso il mare, vegetano le palme nane,mentre a monte della strada essa è quella tipica diun clima estremamente caldo, e quindi caratterizza-ta da superbi carrubi, olivastri, lentischi ed euforbia.

Nascosta tra questa natura selvaggia, una piccolagemma da ammirare lungo il percorso che ci portaalla scoperta di questa costa. Parliamo della Grottadi Santa Margherita, il cui ingresso si trova tra ilporto e la cosiddetta Porta.

Non molto profonda, accessibile solo dal mare, hale pareti affrescate da immagini sacre e rappresenta-tive, che si sovrappongono le une alle altre, ricondu-cibili a fasi e stili differenti riferibili tra l’XI e il XVsecolo.

Curioso il fatto che, soprattutto le immagini sacre,

The coastIf, as we have said, the east coast is flat and low,

with magnificent beaches, like the exceptionallywide and long Plaja beach (immediately east of thetown) or like those of the two inlets, east and westof the castle, the whole western stretch, which isfull of inlets, has high rocks, little unspoilt bays,rugged boulders and steep needles; this is ab-solutely one of the finest stretches of Sicilian coastand also includes the truly extraordinary Zingaroshore.

The vegetation in the rocky stretches over thesea is particulary rich: in the steppe areas, slopingdown to the sea, there are dwarf palms, while,above the road, the vegetation is typical of anextremely hot climate with superb carobs, wildolives, and euphorbia.

Hidden among this wild nature, a small gem tobe admired along the path that takes us to the dis-covery of this coast. We refer to the Santa Mar-gherita Cave, whose entrance is between the har-bour and the so-called Door.

Not very deep, accessible only from the sea, ithas walls frescoed with sacred and representativeimages, superimposed on one another, referable todifferent phases and styles between the 11th and15th centuries.

Curious is the fact that the sacred images in par-ticular cannot refer to popular art, showing stylis-

La spiaggia di Guidaloca > The Guidaloca beach

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non possano riferirsi all’arte popolare, avendo neitratti gli stilemi di artisti abili. Forse legata alla vici-na tonnara, forse con una funzione apotropaica,forse semplice “tela” su cui lasciare un segno di rin-graziamento... Forse. Certamente oggi è una dellegrotte più suggestive dell’intera costa occidentale.

Per raggiungere il versante di ponente bisogna,usciti da Castellammare, imboccare la S.S. 187 (dir.Trapani) sino al primo bivio (a destra) per Scopello.Da qui è tutto un susseguirsi di magnifici paesaggimarini: subito la punta e l’insenatura di Calabiancae la Punta del Grottaro (bivio a destra) e, quindi, ilbellissimo ampio seno di Guidaloca caratterizzatoda acque cristalline e bassi fondali.

Vicinissima la Cala Rossa (stradina a destra dellabaia), ricca di scogli e nella quale si apre una sugge-stiva grotta sottomarina.

Continuando, la strada prende a salire, in un sug-gestivo paesaggio di rocce aspre e rosse, sino a rag-giungere il bellissimo complesso della Tonnara diScopello, (stradina a destra, a piedi) celebre per lesue acque straordinariamente cristalline, che per-mettono di osservare il fondo marino, e per i suoifaraglioni.

Subito dopo, lo scenario di incommensurabilesplendore dello Zingaro, il felicissimo paradiso na-turale, miracolosamente sopravvissuto integro, nel-la sua straordinaria e primitiva bellezza.

tic features of skilled artists. Perhaps linked to thenearby tuna station, perhaps having an apotropa-ic function, perhaps a simple “canvas” on which toleave a sign of thanksgiving... Perhaps. Today it iscertainly one of the most fascinating caves alongthe whole western coast.

To reach the western side, after leaving Castel-lammare, you have to take state highway 187(Trapani direction) until you reach the Scopelloexit on your right. From here on magnificentseascapes follow one another: immediately thereare the Calabianca spit and inlet and the Grottarospit (junction to the right) and then the fine broadbay of Guidaloca with clear shallow water.

Nearby there is Cala Rossa (the little road to theright of the bay), which is rich in rocks and has acharming underwater grotto.

Then the road climbs amid an evocative land-scape of rugged red rocks, until you reach thecomplex of the Scopello tuna station (footpath tothe right), which is famous for its exceptionallyclear water, making it possible to observe the seabottom, and for its stacks.

Immediately afterwards there is the incommen-surably beautiful scenario of the Zingaro park, the happy natural paradise, which has miracu-lously survided, intact, in its exceptional, primi-tive beauty.

Uno scorcio del mare trasparente attorno a Castellammare > A detail of the trasparent sea around Castellammare

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La riserva dello ZingaroLa prima riserva naturale istituita in Sicilia inglo-

ba un tratto di circa sette chilometri di costa splen-dida ed assolutamente incontaminata, affacciata sulGolfo di Castellammare, nonché la catena di mon-tagne che fa da magnifica cornice alle piccole calet-te ed ai suggestivi strapiombi sul mare.

Importantissima per la grande ricchezza di pian-te rare ed endemiche, lo Zingaro lo è forse di piùdal punto di vista faunistico: l’esistenza di nicchieecologiche molto varie consente una diversità fau-nistica elevata non riscontrabile in altri luoghi del-l’isola. Allo Zingaro, infatti, nidificano e si riprodu-cono almeno 39 specie di uccelli, principalmenterapaci, tra i quali il falco pellegrino, il gheppio e lapoiana.

L’area della riserva riveste anche una grande im-portanza archeologica in quanto nella spettacolareGrotta dell’Uzzo ha avuto sede uno dei primi inse-diamenti preistorici della Sicilia.

Magnificamente organizzata dal punto di vistadella fruizione (sentieri con precise indicazioni, ri-fugi, punti-acqua, aree attrezzate, musei, parcheg-gio auto, etc.), la riserva è visitabile solamente a pie-di, non esistendo al suo interno strade carrabili.

Proponiamo di seguito, in maniera succinta, trepercorsi che riteniamo i più rappresentativi dei variaspetti dello Zingaro: il primo si snoda interamentelungo la costa, tra l’ingresso Sud-Est (versante Sco-pello) e l’ingresso Nord (versante San Vito); il se-condo interessa per metà il precedente per poi inol-

The Zingaro reserveThe first nature reserve to have been set up in

Sicily takes in a stretch of about 7 kilometres ofsplendid and absolutely unspoilt coast of the gulfof Castellammare and the mountain chain whichis a magnificent setting for the little bays andsteep cliffs.

The Zingaro is extremely important for theabundance of rare and endemic plants and per-haps even more so for its fauna: the existence ofhighly varied ecological niches gives a great di-versity which is not easily found in other parts ofthe island. In the Zingaro there nest and mate atleast 39 bird species, mainly birds of prey, includ-ing the pilgrim falcon, the windhover and thebuzzard.

The area is also important from the archaeolog-ical point of view, seeing that in the spectacularUzzo grotto there was one of the first prehistoricsettlements in Sicily.

The reserve is magnificently organised, withpaths with precise direction, shelters, water taps,picnic areas, museums, carpark, and so forth;there are no roads and it can only be visited onfoot.

We will now give three brief itineraries whichwe consider most representative of the variousaspects of the Zingaro: the first one goes all alongthe coast from the south-east entrance (Scopelloside) to the north entrance (San Vito side); the sec-ond one takes in half this one, to then enter into

Vedute della Riserva Naturale dello Zingaro > Views of the Nature Reserve of the Zingaro

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trarsi in una delle zone dello Zingaro alto e far ritor-no al mare; il terzo, infine, il più impegnativo, è pra-ticamente un tour completo, interessando sia lacosta che l’intera parte alta della Riserva. Tutti i sen-tieri sono ben supportati da adeguata segnaletica.

1° percorso (sentiero principale): ingresso Sud-Est (vers. Scopello), Punta della Capreria, Cala delVaro, Cala Disa, Zingaro, Cala Marinella, Tonna-rella dell’Uzzo, ingresso Nord. Lunghezza sette chi-lometri circa, andamento pianeggiante, durata 2/3ore, rifornimenti d’acqua ai rifugi Capreria, delVaro ed Uzzo.

2° percorso (mare-monti): ingresso Nord, Tonna-rella dell’Uzzo, Rifugio Uzzo, Torre dell’Uzzo,

Grotta dell’Uzzo, Marinella, Contrada Sughero, Ba-glio Cusenza, Canalone e Grotta Mastro BeppeSiino, Rifugio Uzzo, ingresso Nord. Lunghezzasette chilometri circa, durata 3/4 ore, andamentomisto, rifornimenti d’acqua al rifugio dell’Uzzo,pozzo in c.da Sughero, abbeveratoio a BaglioCusenza.

3° percorso (Zingaro Alto): ingresso Sud, BaglioCusenza, Contrada Sughero, Monte Passo del Lu-po, Portella Mandria nuova, Pizzo Aquila, MonteSpeziale, Pianello, Monte Scardina, Pizzo Passo delLupo, Pizzo Corvo, Marinella, ingresso Sud. Lun-ghezza dieci chilometri circa; durata 7/8 ore, anda-mento misto, rifornimenti d’acqua al pozzo in c.daSughero, al Baglio Cusenza e in contrada Pianello.

one of the higher areas of the Zingaro and leadback to the sea; the third one is the most demand-ing, for it is practically a complete tour of thereserve, taking in both the coast and the wholehigher part of the reserve. All the paths are wellsignposted.

Itinerary 1 (main pathway): south-east entrance(Scopello side), Punta della Capreria, Cala delVaro, Cala Disa, Zingaro, Cala Marinella, Tonna-rella dell’Uzzo, north entrance. Length about 7kilometres, flat surface, duration 2-3 hours, wateravaible at the Capreria, Cala del Varo and Uzzostopping places.

Itinerary 2 (sea-mountains): north entrance,

Tonnarella dell’Uzzo, Uzzo stopping place, Uzzogrotto, Marinella, Contrada Sughero, BaglioCusenza, Canalone and Mastro Beppe Siino grot-to, Uzzo stopping place, north entrance. Lengthabout 7 kilometres, duration 3-4 hours, mixed sur-faces, water available at Uzzo stopping place,Sughero well, spring at Baglio Cusenza.

Itinerary 3 (upper Zingaro): south entrance, Ba-glio Cusenza, Contrada Sughero, Monte Passo delLupo, Portella Mandria Nuova, Pizzo Aquila,Monte Speziale, Pianello, Monte Scardina, PizzoPasso del Lupo, Pizzo Corvo, Marinella, southentrance. Length about 10 km, duration 7-8 hours,mixed surfaces, water available at well in Sugheroarea, Baglio Cusenza and Pianello area.

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Testimoni di un passato recente e, forse, già di-menticato, i bagli - i bahal degli Arabi - sono, assie-me alle torri di avvistamento ed alle tonnare, isegni che maggiormente connotano il territorio diCastellammare dal punto di vista storico-architet-tonico. A volte simili a castelli, altre a fortilizi im-prendibili o, ancora, a signorili dimore, questecostruzioni erano nuclei abitativi fortificati a ser-vizio delle attività agricole e industriali dei vastilatifondi.

La forma più diffusa, quella che meglio dovevarispondere a tali scopi, è quella a corte. Tale strut-tura raggruppava intorno ad un cortile centralenumerosi magazzini e comunicava con l’esternoattraverso una sola uscita consentendo, oltre unagevole controllo del movimento delle merci,migliori possibilità di difesa.

L’itinerario proposto - uno dei tanti possibili -condurrà il visitatore attraverso un mondo conta-dino ormai scomparso: lasciata la città per laS.S.187 (dir. Trapani) e, imboccato il primo bivio (adestra) per Scopello, si giunge nella bella insenatu-ra di Guidaloca, sulla quale si erge una robustatorre cilindrica risalente al XVI secolo, posta aguardia di quel tratto di costa.

Proseguendo, si giunge dopo circa cinque chilo-metri al complesso della Tonnara di Scopello, so-vrastata - in un bellissimo scenario di mare e rocce- da due torri, una ubicata su di un piccolo pro-montorio, risalente alla fine del 1500 e progettatadall’ingegnere fiorentino Camillo Camilliani; l’al-tra, duecentesca, di cui rimangono pochi ruderi,abbarbicata ad un’aspra roccia.

Poco più in alto, ecco il borgo di Scopello, picco-lo e suggestivo agglomerato contadino sorto attor-no al seicentesco baglio che, testimone di unaintensa vita agricola e pastorale, posto sulla som-mità di un’altura domina il paesaggio con la suamole quasi intatta. La struttura insiste su un inse-diamento probabilmente arabo-normanno, di cuisono ben evidenti le fondazioni in pietra sui latiNord e Ovest. Su un’altra rupe che sovrasta sia ilborgo che l’ampio tratto di mare sottostante, alli-neata con quella della tonnara, la torre Bennistra,del XVI secolo.

A questo punto del percorso bisogna ripercorre-

Bearing witness to a past which is recent and yetperhaps already forgotten, the bagli or farms - thebahal of the Arabs - are, with the look-out towersand tuna station, the most distinctive features of theCastellammare territory from the historical andarchitectural point of view. Some of them are simi-lar to castles, others to impregnable fortresses, yetothers to lordly mansions; these constructions wereoriginally nuclei of stable fortified settlements atthe service of the agricultural or industrial activitiesof vast latifundia. The ‘court’ structure was themost common one because it had the characteristicsnecessary for that purpose. The plan of such struc-ture had several warehouses around a centralcourtyard which had just one opening, thus allow-ing, besides an easy checking of the movement ofthe goods, a better possibility of defence. The itiner-ary proposed - one of the many possible ones - willtake the visitor through a rustic world which hasnow disappeared: you leave the town along statehighway 187 (Trapani direction) and take the first

Itinerario storicoHistorical itinerary

Veduta del fiume Caldo> A view on the Caldo river

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re a ritroso la strada sino al primo bivio (a destra)in direzione Visicàri, un agglomerato rurale, bel-l’esempio di architettura spontanea.

Pochi chilometri ancora ed ecco il suggestivoCastello di Baida di cui rimangono alcuni trattidelle vecchie mura, i ruderi dei torrioni ottagonaliposti ai quattro lati della costruzione, ed il bel pro-spetto integro, sormontato da merli. Più avantiancora, il piccolo borgo di Balata di Baida, di origi-ne settecentesca, superato il quale bisogna reim-mettersi nella S.S.187 (a destra) per poi, dopo circatre chilometri, imboccare (a sinistra) la strada co-

munale per il castello di Inici che raggiunge, in unchilometro circa, il baglio Strafalcello, uno dei piùbei complessi architettonici esistenti nel territorio:posto in alto, in magnifica posizione, domina unvastissimo panorama che va dalla baia di Gui-daloca fino al Monte Erice.

Di seguito, superato sulla destra un altro edificiosimile, il baglio Fontana, un bivio (a destra) con-duce al baglio Lisciandrini, in dialetto Sciannirini.Tale nome risalirebbe a Santa Irene, in latino San-cta Irini, poi divenuto in epoca di occupazionearaba Sciant Irini, a cui era probabilmente dedica-ta la chiesetta bizantina situata all’interno del ba-

exit on the right, for Scopello. You come to the finebay of Guidaloca, where there stands a robust cylin-drical tower dating from the 16th century, set toguard that stretch of coastline. Going on, after fivekilometres you come to the complex of the Scopellotuna station, over which there loom - in a very finesetting of sea and rocks - two towers, one placed ona little promontory, going back to the 16th century,constructed by the Florentine engineer CamilloCamilliani, and one from the 13th century, of whichthere remain very few vestiges, perching on a rug-ged rock. A little further up, there is the village of

Scopello, a charming and rustic little place whichgrew up around the 17th-century farm, testimonyof an intense agricultural and pastoral life which,standing on the top of the hill, overlooks the land-scape with its almost intact imposing mass.

The structure stands on the site of a probablyArab-Norman settlement, of which there is evi-dence in the stone foundations on the North andWest sides. On a high rock which rises over both thevillage and the long stretch of sea below, alignedwith that of the tuna station there is the Bennistratower, from the 16th century. At this point you haveto go back the way you came as far as a road on the

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Il baglio di Scopello > The village of Scopello

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glio, come sembrano testimoniare materiali cera-mici presenti sul terreno. Il baglio si trovava in unaposizione strategica di rilievo: era infatti collocatosulla via di collegamento tra Segesta, la Baia Gui-daloca e l’antico centro di Cetaria - Scopello. Pocopiù avanti, la strada percorre un tratto di altissimasuggestione, superando gole profonde e strettissi-me, risalendo (a piedi) una pista che conduce sulMonte Inici.

Sono infatti i “Gorghi neri”, un corso d’acquache scorre in un profondo canyon coperto da unavegetazione fittissima ed impenetrabile.

Dopo una breve salita ecco, quindi, la maestosamole del Castello d’Inici, una vera fortezza tetra epossente sorta - secondo alcuni storici - sul sitodell’antica, mitica città di Inico, di cui sarebbe statail castello.

La strada, lasciato il castello, inizia il periplodelle falde del versante meridionale ed orientaledel Monte Inici, incontrando dopo circa quattrochilometri, sulla destra, il bivio di Segesta.

Una visita a questo luogo straordinario ed unicoè d’obbligo: la bellezza del tempio, che maestososvetta su di una collina, e del teatro, altissimo eperfetto, è incomparabile, tanto da poterne restarerapiti.

right leading to Visicari, actually a rural hamlet, afine example of spontaneous architecture.

A few more kilometres and you come to theevocative Baida Castle; there are a few stretches ofthe old walls left, the remains of the octagonal tow-ers at the four sides of the building, and the finefaçade with battlements on it, which is intact. A bitfurther on there is the little hamlet of Balata diBaida, dating from the eighteenth century; after thisyou have to get back on to state highway187 (to theright) and then, after about three kilometres, onyour left you take the municipal road for IniciCastle, and about one kilometre along it there is theStrafalcello farm. This is one of the finest architec-tonic complexes existing in the area; placed high upin a magnificent position, it offers a vast panoramafrom Guidaloca bay to mount Erice. Going on, youpass another similar building to your right, BaglioFontana; then you take a turning to the right toBaglio Lisciandrini, called Sciannirini in the Siciliandialect. Such name traces back to the name of SaintIrene, in Latin Sancta Irini, then during the Arabdominion it became Sciant Irini. During the By-zantine period the small church inside the baglio(farm), was probably devoted to this Saint, as theceramic findings, discovered on the site, seem to

A sinistra, la Torre di Guidaloca; a destra il Castello di Baida > Left, the Guidaloca Tower; right, the Baida castle

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Ripreso il percorso principale, si raggiungonodopo sette chilometri gli stabilimenti delle TermeSegestane, le cui sorgenti sgorgano sulle due rivedel vicino Fiume Caldo, un ambiente di grandeinteresse naturalistico.

Le acque segestane, classificate come iperterma-li, sulfuree, radioattive e altamente mineralizzate,svolgono un’importante azione terapeutica nellepatologie reumatiche, dermatologiche e delle vierespiratorie.

Le origini di queste sorgenti, connesse alla loropeculiare funzione terapeutica, affondano le radici

in epoca remota e molto hanno del mito e dellaleggenda. Infatti, narra lo storico Diodoro Siculoche le ninfe crearono queste acque affinché Eracle,durante il viaggio da Piloro ad Erice, potesse risto-rare le sue membra. Ed ancora, secondo Dionisioda Alicarnasso, Enea lasciò nella vicina Egestaquei profughi destinati a popolare la cittadellaperché, stremati dalla fuga da Troia, potessero gio-varsi del beneficio delle acque calde.

Nei pressi esistono i resti del Calathamet - ca-stello dei bagni - che alcuni ritengono fosse statopiù grande e possente di quello di Castellammare.

A questo punto, conclusosi l’itinerario, non ri-mane che rientrare, lungo la stessa strada.

testify. The farm stood in a remarkable strategicposition, in fact it was on the main way that con-nected Segesta, the Guidaloca bay and the ancientvillage of Cetaria - Scopello. A little further on theroad goes through a most evocative stretch of coun-tryside, with deep and very narrow gorges; not faraway, up a footpath going to Mount Inici, you canget to the “black waters”, a stream flowing in adeep canion covered by vegetation which is denseand impenetrable.

After a brief climb there is the majestic mass ofInici Castle, a true fortress, gloomy and robust.According to some historians it rose on the site ofthe ancient, mythical town of Inico, whose castle itis supposed to have been. After you leave the castle,the road begins to wind round the slopes of thesouthern and eastern sides of Mount Inici. Afterabout 4 kilometres, on the right, there is the road toSegesta. One must not fail to visit the latter place,which is extraordinary and unique: the beauty ofthe temple, which rises majestically on a hill, andthe theatre, which is very high and perfect, areincomparable, and one is absolutely ravished bythem.

Getting back on the main road, after seven kilo-metres you come to the thermal baths of Segesta,whose spring well out of the nearby warm river,which is of great interest from the nature point ofview.

The waters of Segesta, classified as hyperthermal,sulphurous, radioactive, rich in minerals, have animportant therapeutic action for rheumatic and der-matological pathologies and for the respiratoryorgans.

The origins of these hot springs, connected totheir peculiar therapeutic function, are to be foundin remote ages and are mixed with myth and leg-end. According to the historian Diodoro Siculo, theNymphs created such waters so that Hercules, afterhis journey from Piloro to Erice, could restore histired limbs. And also, according to Dionisio ofAlicarnasso, Aeneas left near Egesta all those tiredrefugees that had fled from Troy and that were topopulate the village, so they could get benefit fromthe hot water springs.

In the surroundings are the remains of theCalathamet - the castle of the baths - which someonesuggests was much bigger and stronger than theone in Castellammare. At this point, the itinerary isconcluded, and there is nothing left to do but to go back the same way to the near centre ofCastellammare.

Un bagno nel Fiume Caldo> Bathing in the Caldo (hot) River

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Nostra Principalissima Patronarievocazione storica 19 agostoL’avvenimento di cui si propone la rievocazione

accade il 13 luglio 1718, allorquando Castellam-mare si trovò al centro di fatti bellici: nell’ambitodella guerra tra Filippo V di Spagna e Amedeo diSavoia per il possesso della Sicilia. Un bastimentoda carico spagnolo, inseguito da cinque navi ingle-si, venne a rifugiarsi sotto il castello, il quale neprese le difese. Le navi risposero all’attacco facen-do fuoco contro la città. Il popolo, implorando ilsoccorso della patrona, fuggì.

A un tratto dal Monte delle Scale apparve la Ma-donna biancovestita seguita da una schiera di an-geli. Questa visione spaventò gli inglesi che ab-bandonarono il porto. Lo spettacolo rappresentaquesti fatti con luci, suoni, ed effetti pirotecnici eha inizio al calar del sole.

Il mare riflette e amplifica le luci e i giochi piro-tecnici, creando sottofondo e atmosfera suggestivi.Segue la processione a mare del simulacro dellaMadonna, che si conclude con un concerto permusiche e fuochi d’artificio.

Our Most Important Patron Sainthistorical recalling 19th of AugustThe event we recall happened on the 13th of July

1718, as Castellammare was involved in the warbetween Philip V of Spain and Amedeo of Savoiafor the possession of Sicily. A Spanish merchantboat, chased by five english vessels sought shelterby the fortress and the latter took up its defence. TheEnglish vessels answered the attack and bombard-ed the town. The people, imploring their patronessfor help and fled from the town. Suddenly, fromMonte della Scale, the Maddona appeared, with awhite dress, together with angels: this vision fright-ened the Englishmen who left the harbour.

The show starts at sunset and represents theseevents with lights, sounds and pyrotechnical effects.

The sea reflects and amplify the lights and thefireworks, conferring suggestive background andatmosphere to the show. The traditional sea pro-cession of the statue of Maria SS. del Soccorso willfollow and the parade will end with fireworks andmusic.

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La festa patronaleThe patron saint feast

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Carnevale Città di CastellammareCarri allegorici, gruppi mascherati

18 MarzoFesteggiamenti in onore di S. GiuseppeVampate (Falò)

Venerdì SantoProcessione del Cristo Morto

29 Aprile - 1 MaggioSan Giuseppe LavoratoreFiera, spettacoli, processione, fuochi d’artificio

20-22 MaggioFesta di S. RitaSpettacoli, processione, fuochi d’artificio

Luglio-Agosto-SettembreCastellammare EstateMusica, teatro, cinema, tradizioni

Prima settimana di Agosto Scopello Jazz Festival

19-21 Agosto Festa della Patrona Maria SS. del SoccorsoRievocazione Nostra Principalissima Patrona (ad anni alter-ni) e Processione a mare del Simulacro della Patrona (19).Fiera, spettacoli, giochi a mare, processione e fuochi d’artificio

Ultimo Mercoledì di Agosto - Fraginesi Maria SS. di Custonaci

Ultimo fine settimana di Agosto - Balata di Baida Festa della Sacra FamigliaSpettacoli, giochi popolari, processione e fuochi d’artificio

6-8 Settembre Festa di Maria SS. delle ScaleSpettacoli, giochi popolari, sagra della pasta con le fave, pro-cessione e fuochi d’artificio

17 Ottobre Festa di San Paolo della CroceSpettacoli e processione

Dicembre Natale CastellammareseSpettacoli vari, sfilate

Presepe Vivente - Balata di Baida

31 Dicembre Capodanno in piazza

Carnival Città di CastellammareAllegorical carts, masked group

18th of MarchCelebrations in honour of St. JosephVampate (bonfires)

Good FridayProcession of dead Christ

29th April - 1st MaySt. Joseph the WorkmanFair, shows, procession and fireworks

20th-22th MayFeast of S. RitaShows, procession and fireworks

July-August-SeptemberSummer in CastellammareMusic, theatre, cinema, traditions

First week of August Scopello Jazz Festival

19th-21th AugustFeast in honour of Maria SS. del Soccorso Recalling of Our Most Important Patron Saint (on alternateyears) and procession of the bier on the sea (19).Fair, shows on the sea, procession and fireworks

Last wednesday of August - Fraginesi Maria SS. di Custonaci

Last week in August - Balata di BaidaFeast of the Holy FamilyFair, shows, procession and fireworks

6-8 September Feast of Maria SS. delle ScaleShows, popular games, feast of pasta with broad beans, procession and fireworks

17th Octobre Feast of San Paolo della CroceShows and procession

December Christmas in CastellammarePlays and parades

Balata di Baida - Living crib

31 December Open air New Year’s Eve party

Calendario delle manifestazioni Event calendar

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Che i siciliani, pure quelli dell’interland, aminoil mare è cosa risaputa. E come non potrebbero?

Il mare circonda la regione che, fino a quando ilponte resterà sulla carta, continuerà a rimanereIsola!

“Isola in un mare di luce”, come diceva uno spotpubblicitario. Isola circondata dall’acqua eppurecosì assetata, come direbbero i tanti paesi, ed an-che città, che ancora oggi sperano di potere vede-re scorrere l’acqua, giornalmente e in modo conti-nuo, dai rubinetti.

Ritornando al mare e alle splendide spiagge sici-liane, mentre gli uomini, da sempre, hanno potutogiovarsi dello splendore di spiagge come quella diMondello, non era così per gli animali che doveva-no invece accontentarsi di altri lidi, quelli per in-tenderci dove si immergeva il popolo e non la“noblesse”.

Quando parliamo di animali non ci riferiamo aquelli domestici, ma alle greggi di pecore e allebestie utilizzate dagli uomini per i duri lavori deicampi.

Gli armenti erano condotti al mare soprattuttoin due occasioni: per l’Ascensione e alla fine rac-

That the Sicilians, even those who live inland,love the sea is well known. And how could theynot love it? The sea surrounds the region, and aslong as the bridge only exists on paper, it will con-tinue to be an island!

“An island in a sea of light”, as an advertisingspot said. An island surrounded by water and yetso thirsty, as so many villages and even townswould say, that still today hope to be able to see thewater flow, every day and non-stop, from the taps.

Returning to the sea and the splendid Sicilianbeaches, while men have always been able to ben-efit by the splendour of beaches like that ofMondello, it was not so for animals, which had tobe satisfied with other beaches instead, the ones,that is, where common people dipped in and notthe “noblesse.”

When we speak of animals we do not refer todomestic ones, but to flocks of sheep and herds ofbeasts used by men for hard work in the fields.

The herds were taken to the sea on two occasionsin particular: for Ascension and at the end of thecorn harvest. In Palermo, as we know from late19th-century documents, on the night of “Scèusa”

Nono appuntamento con il mondo affascinante del dialetto siciliano: a far da Cicerone la ricercatrice di tradizionipopolari Sara Favarò > Ninth appointment with the fascinatingworld of Sicilian dialect: with the popular traditions’ researcher Sara Favarò

I canti si possono ascoltare cliccando> You can hear the songs by clicking onwww.sikania.it

Tutti al mare: armenti e cristiani!Everyone to the sea: herds and people!

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colta del grano. A Palermo, come attestato in docu-menti della fine del XIX secolo, nella notte della“Scèusa” (Ascensione), gli allevatori scendevanodal “Cassaro” e conducevano gli animali al mare.Giunti lì, davano vita alla singolare manifestazio-ne del “lavaggio sacro”, inteso come rito di purifi-cazione, dato che anche il mare, così come tutte leacque della Terra, in quella notte miracolosa erastato benedetto dai Santi.

Giuseppe Pitrè, nel suo libro “Spettacoli e festepopolari siciliane”, riporta una pagina del giorna-le “L’amico del popolo” del 26 maggio 1876, in cuiun certo mastru Filippu racconta: “Fannu sta cosapirchì cridinu ca li pecuri e li crapi chi si portanu a marie si fannu lavari ‘ntra la notti di la Sceusa, si sunnumalati ci passa la malatia, e si sunnu boni, nun hannuscantu di cadiri malati” (Fanno ciò perché credonoche le pecore e le capre che si portano a mare e sifanno lavare durante la notte dell’Ascensione, sesono ammalate guariscono, e se sono in buona

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salute, scongiureranno il pericolo di ammalarsi).L’estate era tempo di “ricreazione” anche per gli

animali, muli soprattutto, che dopo le fatiche im-poste dalla raccolta del grano, e in modo particola-re la “pisatina”, avevano proprio bisogno di una“bella lavata” a mare.

La “pisatina” consisteva nel fare pestare ai muliil grano appena raccolto ed ammassato sull’aia.Giravano i muli sotto il sole cocente, ora in unsenso ora nell’altro, per evitare alle povere bestierovinosi capogiri. Le spighe pestate venivano poi“spagghiate”, cioè liberate dalla paglia con un tri-dente di legno o di ferro, che i contadini usavanosollevando in aria le spighe. Tanta fatica, tantosudore e tanta polvere copriva i corpi di uomini eanimali che solo il mare avrebbe potuto rinfresca-re e tonificare.

Da ogni dove i contadini si dirigevano verso ilitorali. Giunti nei “lidi”, i contadini affittavanodelle stanze vicine alla spiaggia. Sarebbero rimastial mare almeno per una settimana! Chi prima arri-vava, meglio alloggiava. C’era chi aveva la fortunadi trovare una stanza con stalla annessa, ma c’erachi riusciva ad affittare solamente la stalla, maanche in questo caso, niente paura! Uomini ebestie avevano diviso la fatica: ora avrebbero spar-tito divertimento e alloggio!

E proprio alle pecore i bambini dedicavano unafilastrocca. Ad Alia si cantava:

(Mmè, mmè, mmè, / tute le pecore fanno mmè/ e il latte della capra / mandorla tostata. / PassaSan Giovanni / stende i panni / panni e intreccia-ti /gioia le trecce / le trecce a candela / viva vival’Immacolata. // L’Immacolata ebbe un figlio / si chiamava Salvatore / misericordia Signore).(testo: sara favarò > foto: collezione d’acquisto)

Mmè, mmè, mmè,tutti li pecuri fannu mmèe lu latti di la crapamènnula attustata.Passa San Giuvannistenni li pannipanni e pannizzigioia li trizzili trizzi ‘ncannulativiva la viva l’Immaculata.L’Immaculata appi un fi’si chiamava Sarvaturimisericordia Signuri.

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beasts getting terribly dizzy. The crushed ears werethen “spagghiate”, that is to say freed of straw witha wooden or iron trident, which the farmers usedlifting the ears of corn in the air. So much work, somuch sweat and so much dust covered the bodiesof men and animals that only the sea could haverefreshed and invigorated them. From all overfarmers made for the shores. Reaching the “beach-es” the farmers rented some rooms near the beach.They would remain at the beach for at least a week!Those who got there first got the best accommoda-tion. There were those who were lucky enough tofind a room with an attached stable, but there weresome who only succeeded in renting a stable, butin this case too, no problem! Men and beasts hadshared the work: now they would share fun andlodging! And precisely to sheep children devoted anursery song. At Alia people sang:

(Mmè, mmè, mmè, / all the sheep go mmè / andthe goat’s milk / toasted almond. / St. John goesby / he hangs out the cloths / cloths and wovenarticles / joy of the braids / candle-like braids /long live the Immaculate Virgin. / / TheImmaculate Virgin had a son / he was called theSaviour / mercy, o Lord).(text: sara favarò > photos: d’acquisto collection)

(Ascension), breeders went down from the “Cas-saro” and took their animals to the sea. Arrivingthere, they gave life to the unusual event of the“sacred washing”, seen as a purification rite, sincethe sea too, like all waters on earth, on that mirac-ulous night was blessed by the saints.

Giuseppe Pitrè, in his book Shows and Sicilianfolk feasts, quotes a page from the newspaperL’amico del popolo of 26 May 1876, in which onemastru Filippu says: “Fannu sta cosa pirchì cridinu cali pecuri e li crapi chi si portanu a mari e si fannu lavari‘ntra la notti di la Sceusa, si sunnu malati ci passa lamalatia, e si sunnu boni, nun hannu scantu di cadirimalati” (They do this because they believe thatsheep and goats taken to the sea and washed onthe night of Ascension, if they are ill recover, and ifthey are in good health avoid the danger of gettingsick).

The summer was a time of “recreation” for ani-mals too, mules above all, which after the toils ofthe corn harvest, and in particular the “pisatina”,really needed a “fine wash” in the sea.

The “pisatina” consisted in having mules crushthe freshly picked corn heaped up on the threshingfloor. The mules went round in the scorching sun,now one way now the other, to avoid the poor

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Non calpestarono mai il suolo italico, tantomeno quello della Trinacria antica. Eppure il loroculto fu tanto forte da resistere ai millenni, e itempli a loro dedicati sono sparsi ovunque, daiFori Imperiali di Roma fino alla Valle dei Templisiciliana.

Di più: il loro tempio in questa isola della MagnaGrecia è stato simbolo dell’antica Akragas, e anco-ra oggi è l’icona che universalmente indica lamoderna città di Agrigento.

Sono i Dioscuri, i gemelli Castore e Polluce, unoumano, l’altro divino, nati da Leda, moglie diTindaro, re di Sparta. Leda ebbe quattro figli, dueumani - Castore e Clitennestra - nati dall’amoreconiugale; e due semidei - Polluce e Elena -, fruttodell’amore rubato da Zeus che riuscì a far sua laregina solo perché le si accostò sotto le mentitespoglie di un cigno.

Castore e Polluce, detti Dioscuri (ovvero “figli diZeus”), crebbero come un sol uomo, entrambieroici, forti, generosi e con un altissimo senso del-l’onore. Considerati protettori della poetica, delladanza e della musica, furono sulla nave Argo di

They never trod Italian soil, let alone that ofancient Trinacria. Yet their cult was so strong as towithstand the millennia and the temples dedicatedto them are scattered around everywhere, from theImperial Forums in Rome to the Valley of Temples.

There is more: their temple on this island ofMagna Graecia was the symbol of ancient Akragas,and still today it is the icon that universally indi-cates the modern city of Agrigento.

They are the Dioscuri, the twins Castor andPollux, one human, the other divine, born of Leda,the wife of Tyndareus, King of Sparta. Leda hadfour children, two human - Castor and Clytem-nestra - born of conjugal love; and two demigods -Pollux and Helen - fruit of the love stolen by Zeus,who succeeded in possessing the queen onlybecause he approached her disguised as a swan.

Castor and Pollux, called the Dioscuri (or “chil-dren of Zeus”), grew up like a single man, andwere both heroic, strong, generous and endowedwith a high sense of honour. Considered protectorsof poetics, dance and music, they were on Jason’sship “Argo” looking for the golden fleece,

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Uno umano, l’altro divino, fratelli della donna piùbella del creato, Elena, furonoamati e venerati dalle civiltà più grandi come quellagreca e quella romana

I gemelli Castore e Polluce >The twins Castor and Pollux

Il mito in Sicilia Myth in Sicily

One human, the other divine, brothers of the most beautiful woman of the creation, Helen, they werebeloved and revered by the greatest civilizations like the Greek one and the Roman one

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Il tempio dedicato ai Dioscuri nella Valle dei Templi di Agrigento > The temple devoted to the Dioscuri in the Valley of Temples in Agrigento

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Argonauts that became heroes also thanks to theirbrave defence of their sister Helen.

This happened before the sister became the brideof Menelaus, before she abandoned her husband torun away with Paris, prince of Troy, thus sparkingoff the war par excellence: the Trojan War.

Helen, a beautiful girl of just 11 years, wasabducted by Theseus who, waiting for the bud tobecome fruit, hid her in a safe place. Theseus, aman of action that did not like to wait, allowedhimself to be conquered by a thousand otheradventures, until he was imprisoned in Hades, anabsence that made it easier for the Dioscuri to dis-cover where their little sister was confined, andaccordingly to free her and take her back to herfather’s house.

This house is honoured in Sicily with the beauti-ful Tyndaris, a city whose founder, the SyracusanDionysius I, named after the king of Sparta thatTindaros who was afterwards to give the throne toMenelaus, his son-in-law.

Tindaros also brought up the Dioscuri in hishouse though they were the children of a god. Andthe Dioscuri destroyed with a single blow the fameof the giant Akragas, who, although his name ismade eternal in the Sicilian city, does not preservewith this fame any mnemonic bond. Even his mythis among the most confused: was it the giantAkragas that founded Agrigento? or did he found,as Diodorus Siculus says, the city of Akraganthes,inhabited by Cyclopes? And is this Akraganthesthe city or not of Omphaces, which then became“our” Agrigento?

There are too many shady areas to have a mythwith one voice. Thus, mixing up the versions a bit,we can say that the brothers Castor and Polluxbecame a symbol of ancient Akragas, founded bythe eponymous giant, which was inhabited by theCyclopes, who dug out the labyrinth on whichAgrigento stands, a labyrinth that today geologistscall a hypogeum. The “mythical” nature of thislabyrinth has been for centuries confirmed by thefact that nobody knows its whole extension, sincethose who have tried to go all through its tunnelshave never seen the stars again - stars amongwhich today these eternal Dioscuri shine, since onthe death of Castor his brother Pollux begged theirfather Zeus to make him mortal so he could join hisbeloved brother.

Jupiter allowed them to alternate with one anoth-er in immortality, that is to say when one shines insky the other one becomes mortal, and they also

Giasone in cerca del vello d’oro, argonauti divenu-ti eroi anche per la strenua difesa della sorellaElena.

Questo accadeva prima che la sorella andasse insposa a Menelao, prima che abbandonasse il mari-to per fuggire con Paride, principe di Troia, scate-nando così la guerra per eccellenza: la guerra diTroia.

Elena, bellissima bambina di soli 11 anni, vennerapita da Teseo che, in attesa che il germogliodiventasse frutto, la nascose in un luogo sicuro.Teseo, uomo d’azione che non amava l’attesa, silasciò conquistare da mille altre avventure, fino aquando non restò prigioniero nell’Ade, un’assenzache rese più facile ai Dioscuri scoprire dove fosserinchiusa la sorellina e, di conseguenza, liberarla ericondurla alla casa paterna.

Casa paterna che in Sicilia è onorata con la bellaTyndaris, città il cui fondatore, il siracusanoDionisio I, intitola al re di Sparta, quel Tindaro chepoi consegnerà il trono a Menelao, suo genero, eche crescerà tutti e quattro i figli di Leda in casa

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I Dioscuri a guardia del Quirinale, Roma > The Dioscuristanding guard at the Quirinale palace, Rome

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sua. E i Dioscuri scalzano d’un sol colpo la famadel gigante Akragas, il quale, seppur ha il suonome reso eterno nella città siciliana, non conser-va con questa sua titolarità alcun legame mnemo-nico. Addirittura il suo mito è tra i più confusi: èstato il gigante Akragas a fondare Agrigento?Oppure fondò, come racconta Diodoro Siculo, lacittà di Akragante, abitata da Ciclopi? E questaAkragante è o non è la città di Omface, divenutapoi la “nostra” Agrigento?

Troppe le zone d’ombra per poter avere un mitoad una sola voce. Così, mischiando un po’ le ver-sioni, possiamo dire che i fratelli Castore e Pollucesono diventati simbolo dell’antica Akragas, fon-data dal gigante eponimo, che fu abitata daiCiclopi, i quali scavarono il labirinto sul qualeAgrigento sorge, labirinto che oggi i geologi chia-mano ipogeo.

La natura “mitica” di questo labirinto è stata persecoli avvalorata dal fatto che nessuno ne conoscel’intera estensione, ché quanti hanno provato apercorrerne le gallerie in tutta la loro lunghezzanon sono mai usciti a riveder le stelle.

Stelle tra le quali oggi risplendono questi eterniDioscuri, giacché alla morte di Castore il fratelloPolluce supplicò il padre Zeus di renderlo mortaleper poter raggiungere l’amato germano.

Giove concede loro di alternarsi nell’immortali-tà, ovvero quando uno risplende in cielo l’altrodiventa mortale, avendo anche modo di incontrar-si nei momenti di passaggio. Castore e Pollucesono quindi i “gemelli”, il segno zodiacale dellapolarità intelletto-emotività, maschile-femminile,conscio-inconscio.

Agrigento, però, non è solo terra d’elezione peril mito dei Dioscuri. Agrigento è anche terra natìadi Empedocle, filosofo, poeta, scienziato, medicola cui vita reale esonda - quasi quanto quella delsiracusano Archimede - nel mito.

Nato nel 192 a.C., è ritenuto il fondatore dellascuola medica siciliana, ma anche un poeta degno,tanto che di lui scrive Cicerone: «(...) coloro chepresso i Greci vengono chiamati ‘fisici’, dovrem-mo chiamarli anche poeti, perché il fisicoEmpedocle scrisse un eccellente poema” (dal DeOratore, I, 217).

Fisico, certo. A lui si deve l’assunto per cui «...non vi è nascita di nessuna delle cose mortali, néfine alcuna di morte funesta, ma solo mescolanzae separazione di cose mescolate...», una sorta diversione arcaica di quel «nulla si crea e niente si

have the opportunity to meet at the moments ofpassage. Castor and Pollux are therefore “Gemini”,the zodiac sign of the intellect-emotionalism, mas-culine-female, conscious-unconscious polarity.

Agrigento, however, was not only the place cho-sen for the myth of the Dioscuri. Agrigento wasalso the birthplace of Empedocles, a philosopher,poet, scientist and physician whose real life over-flows - almost as much as that of the SyracusanArchimedes - into myth.

Born in 192 BC, he is considered the founder ofthe Sicilian medical school, but also a worthy poet,so much that Cicero writes of him: “those peoplewho the Greeks call ‘physicists’ we should also callpoets, because the physicist Empedocles wrote anexcellent poem” (from De Oratore, I, 217).

A physicist, certainly. To him we owe theassumption that “there is no birth of any mortalthing, nor any end of deadly death, but only mix-ture and separation of mixed things.”, a sort ofarchaic version of “nothing is created and nothing

I Dioscuri in cima alla scalinata del campidoglio, Roma > The Dioscuri on top of the Campidoglio staircase, Rome> ph. Lalupa

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“Leda Atomica” (1949) Salvador Dalì

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distrugge, ma tutto si trasforma» che quasi 2500anni dopo sarebbe stato enunciato da un altro fisi-co, Albert Einstein.

Empedocle e la sua cosmogonia composta daquattro radici fondamentali, quattro elementi(aria, acqua, fuoco, terra) mescolati e rimescolatida 2 cause, odio e amore, saranno pietre miliari delpensiero filosofico, e la fama del maestro saràtanto grande che diventerà esso stesso protagoni-sta di leggende. Si dice che abbia riportato in vitauna donna, si dice che quando è morto il suo corposia stato avvolto da una luce abbagliante e che sia

scomparso; si dice che per liberarsi del suo corpomateriale si sia gettato nel cratere dell’Etna, mache il dio Efesto, per sottolineare la natura umanadi quell’ospite inatteso, ne abbia sputato fuori unsandalo.

Si dicono tante cose di Empedocle. Ed Em-pedocle, dal canto suo, dice di sé: «Già un tempoio nacqui fanciullo e fanciulla, arboscello e pesceardente balzante fuori dal mare».(XVI - continua - Maria Lohman)

is destroyed, but everything is transformed” whichalmost 2500 years later was to be enounced byanother physicist, Albert Einstein.

Empedocles and his cosmogony made up of fourfundamental roots, four elements (air, water, fire,earth) mixed and remixed by 2 causes, hate andlove, were to be milestones in philosophicalthought, and the fame of the teacher was to be sogreat that it too was to become the protagonist oflegends. It is said that he brought a woman back tolife, it is said that when his body died it wasenwrapped by a dazzling light and that it disap-

peared; it is said that in order to free himself of hismaterial body he hurled himself into the crater ofEtna, but that the god Hephaestus, to underline thehuman nature of that unexpected guest, spat out asandal of his.

So many things are said about Empedocles. AndEmpedocles, for his part, says of himself: “Alreadyonce I was born a little boy and a little girl, asapling and a blazing fish jumping out of the sea.”(XVI - to be continued - Maria Lohman)

Myth in Sicily

Il mito in Sicilia

“Coloro che presso i Grecivengono chiamati ‘fisici’,

dovremmo chiamarli anchepoeti”, scrive Cicerone

riferendosi all’agrigentinoEmpedocle

“Those people that the Greeks call ‘physicians’we should also call poets”,

Cicero writes referring to Empedocles of Agrigento

I Quattro Elementi, dipinto di Cole Thomas> The Four Elements, in a painting

by Cole Thomas

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Una foto del XV secolo

We would like to describe every littlespot, every courtyard, every single flightof steps in the village.

So medieval in every stone, Ficarra, avital little town perching on the Nebrodi450 metres above sea level, surprises usat every bend, and then suggests newitineraries that regularly start from itspiazzas.

Ficarra is truly a pleasant, clean andorderly place, alive with a thousand ini-tiatives, as if all Sicilian vitality was mir-rored in this crib of houses, churches,monastic buildings and castles, a summaof all the fourteenth-century architecture

chiese, conventi e castelli, una summa ditutta l’architettura trecentesca (ma non so-lo) che si può trovare tra questi monti am-mantati di boschi e foreste.

Ficarra, che si raggiunge facilmente dal-l’autostrada Messina/Palermo, nascondetanti preziosi, che si tratti del dettaglioarchitettonico o dell’enorme, bellissimo,vuoto lasciato dal convento dei 100 archi, icui pilastri e le volte curve sul nulla sem-brano un merletto intessuto per lo sguar-do e per i voli a capofitto degli uccelli.

Ma il sole a Ficarra si riflette in modo

(and not only this) that can be foundamong these mountains cloaked withwoods and forests.

Ficarra, which is easily reached fromthe Messina-Palermo motorway, hides somany jewels, be it the architectural detailor the enormous, very beautiful gap leftby the convent with 100 arches, whosepillars and the curved ceilings over thevoid look like lace interwoven for thegaze and for the headlong flights of thebirds.

But at Ficarra the sun is reflected in a particular way on the bronze portal of the sanctuary, a fourteenth-century

Ci piacerebbe descrivere ogni piccoloangolo, ogni cortile, ogni singola scalina-ta del suo centro abitato.

Così medievale in ogni sua pietra,Ficarra, vitale cittadina arrampicata suiNebrodi a 450 mt. slm, ci sorprende adogni curva, per poi suggerirci nuovi iti-nerari che partono, puntuali, dalle suepiazze.

Ficarra è davvero un luogo piacevole,lindo e ordinato, scoppiettante di mille ini-ziative, come se tutta la vitalità siciliana sirispecchiasse in questo presepe di case,

L’altare del Santuario di Ficarra, una finestra sul tempo > The altar of the Ficarra Sanctuary, a window on time

A 15th century photo

TESORI NASCOSTI>HIDDEN TREASURES

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particolare sul portale in bronzo del santuario, unedificio del Trecento costruito dai Normanni suuna preesistenza araba e certamente molte volterifatto, soprattutto a causa dei forti terremoti chequi hanno sollevato la terra tra il Quattrocento e ilSeicento. Già la facciata che prospetta sulla piazzaSanta Caterina ci racconta molte storie. Rifatta nel1700 (c’è tanto di firma “Nicola e Domenico Lanzaex rupe me fecit ,1700”), è un capolavoro degli scal-pellini che nella pietra arenaria hanno inciso tuttala simbologia della fede cristiana. Poi l’interno, trale cui pieghe si svelano i tesori che vi invitiamo ascoprire.

Il più importante è la bella statua in marmo cheraffigura l’Annunciazione, una bellissima immagi-ne della Madonna che reca, sulla base, la firma“A.G.” (sigla che collega ad Antonello Gagini); allasinistra della Vergine lascia stupiti il tabernacolo -gaginiano - in cui era preservata l’ampolla conte-nente il sangue sgorgato dal viso della Nostra Si-gnora nel corso delle sue miracolose lacrimazioni(ampolla trafugata nel 1978); ancora, molta della no-stra attenzione è distolta dalla dolcissima Madonnadella Neve, al quarto altare della navata di sinistra,o dalla statua dirimpettaia, anch’essa effigie dellaVergine.

building done by the Normans on an Arab build-ing and certainly redone many times, above allbecause of the big earthquakes that here lifted upthe earth between the fifteenth century and theseventeenth. The façade that looks out on PiazzaSanta Caterina in itself tells us a lot of stories.Redone in 1700 (there is the signature “Nicola andDomenico Lanza ex rupe me fecit, 1700”), it is amasterpiece of the chiselers that in sandstoneengraved all the symbols of the Christian faith.Then there is the interior, among whose folds thereare disclosed the treasures that we invite you todiscover.

The most important of these is the beautifulmarble statue representing the Annunciation, abeautiful image of the Madonna bearing on thebase the signature “A.G.” (which seems to refer toAntonello Gagini), to the left of the Virgin one isamazed by the tabernacle - by one of the Gaginis -in which the ampulla containing the blood thatgushed out of the face of Our Lady during hermiraculous weeping was preserved (the ampullawas stolen in 1978); then much of our attention isdrawn by the sweet Madonna of Snow, on thefourth altar in the left aisle, or by the statue oppo-site, also an effigy of the Virgin.

TESORI NASCOSTI>HIDDEN TREASURES

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L’altare del santuario; in apertura, un suo particolare > The altar of the sanctuary. On the opening page, a detail

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Eppure, non c’è paliotto antonelliano (alla navatadi destra) che richiami più del bellissimo altaremaggiore. Non è un capolavoro di marmi mischi, odi stucchi in gesso (come la cappella dell’Annun-ziata): è un altare piccolo, squadrato, in pietra are-naria. Ma la sua parte esterna, quasi certamenterisalente al Quatrocento, è un trompe l’oeil di grandefascino.

Si tratta di tre parti tenute insieme da finte archi-tetture che sorreggono lo stesso altare e che - alme-no così si dice - rappresentano nella parte paesaggi-stica la vista che si godeva dall’interno della chiesaguardando le tre porte che un tempo si aprivanosulla Ficarra del XV secolo.

Così, le palme della sezione centrale dovevanosorgere in quella che oggi è piazza Santa Caterina,proprio come ancora oggi alla destra si scorge ilquartiere che potrebbe essere lo stesso del dipinto,solo un po’ più affollato di tetti.

Insomma, un’istantanea di un momento di cin-que secoli fa, con l’acqua di sorgente a scorrere fre-sca dove oggi si snoda il ciottolato delle strade checonducono, inevitabilmente, alla teorie di fontaneche si susseguono lungo il fiumiciattolo oggi inter-rato. Una finestra sul tempo, è il caso di dire, chesupera ogni confine percettibile, aprendo le tre na-vate che ci separano dal sagrato ad un universo cheoggi possiamo solo immaginare. (testo: emilia gatti > foto: alessandro tornambé)

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Yet there is no altar cloth by Antonello (in theright aisle) that draws more attention than thebeautiful high altar. It is not a masterpiece ofmixed marbles, or of stuccoes (like the chapel ofthe Virgin of the Annunciation): it is a small altar,square, in sandstone. But its external part, almostcertainly dating from the fifteenth century, is avery charming piece of trompe l’oeil. There arethree parts kept together by false architectures thatsupport the altar itself and that - at least so it issaid - represent in the landscape part the view thatwas to be enjoyed from the interior of the churchlooking at the three doors that once opened up onFicarra in the 15th century. So the palms in the cen-tral section must have stood in what today isPiazza Santa Caterina, just as still today to theright you can make out a district that could be thesame one as in the painting, though now morecrowded with roofs.

In short, it is a snap of a moment five centuriesago, with the spring water flowing fresh wheretoday you follow the pebbles of the roads thatinevitably lead to the successions of fountains liningthe now buried little river. It is a window on time,one has to say, that overcomes every perceptibleconfine, opening up the nave and two aisles thatseparate us from the parvis to a universe that todaywe can only imagine.(text: emilia gatti > photos: alessandro tornambè)

TESORI NASCOSTI>HIDDEN TREASURES

La navata centrale del santuario e particolare della cappella del Gagini > The nave of the sanctuary and a detail of the Gagini chapel

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I Consigli di Sikania > Sikania advices

la Sicilia vien viaggiandoan appetite for Sicily comes by travelling

> week end > dove dormire > dove mangiare > il ristorante > l’albergo> week end > where to sleep > where to eat > the restaurant > the hotel

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WEEK END>

The most important feast in the year, forRandazzo, is the one in honour of theMadonna of the Assumption, on 15 August.We are on Etna, in a splendid position on thenorth-western slope of the volcano. Randazzois an old village, with some beautiful churchesand old buildings testifying to the past. It is amagnificent setting first for the procession ofthe simulacrum of the sleeping Madonna (onthe evening of 14 August) and then for theparade of the bier that, setting out from theSanta Maria church, goes all along ViaUmberto I, laboriously hauled by people. It isan allegorical-triumphal wagon, constructedin the sixteenth century, almost twenty metreshigh and subdivided into several self-propel-led levels on which the Marian mysteries arerepresented. A particularity is the presence ofabout thirty boys that, safely placed on thebier, represent various biblical characters.During the parade, they intone old hymns.The procession, which is very slow, is extre-mely moving, and this is one of the most pic-turesque religious feasts in our region.

14-15/08 Il trionfo della Vergine

Informazioni>Information:

Municipio > Town Hall

tel. 095 7991863

Dove dormire e mangiare>

Where to sleep and eat

Borgo San Nicolaoc.da Calderara-

Rumbolo S.S. 120Km190+200

tel. 095 924084camera da 130 €

Come arrivare > How to get thereRandazzo si trova lungo la statale 120, che si raggiunge dall’autostrada Messina - Catania, uscita Fiumefreddo di Sicilia >

Randazzo is along state highway SS 120, which is off the Messina-Catania motorway, Fiumefreddo di Sicilia exit

> Randazzo (Catania)

The triumph of the Virgin

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La festa più importante dell’anno, perRandazzo, è quella in onore della MadonnaAssunta, il 15 agosto - che apre il lungo week-end di mezz’agosto. Siamo sull’Etna, in splen-dida posizione sul versante nord-occidentaledel vulcano. Randazzo è una città antica, conalcune belle chiese e vecchi palazzi a testimo-niare del passato. Una scenografia magnificaper far da cornice prima alla processione delsimulacro della Madonna dormiente (la seradel 14) e poi alla sfilata della vara che, parten-do dalle absidi della Chiesa di Santa Maria,percorre l’intera via Umberto I, faticosamentetrainata a mano. Si tratta di un carro allegori-co-trionfale, la cui invenzione risale al Cinque-cento, alto quasi venti metri suddivisi su piùpiani semoventi nei quali sono raffigurati imisteri mariani. La particolarità sta nella pre-senza di una trentina di ragazzini che, assicu-rati alla vara, rappresentano vari personaggibiblici. Durante la sfilata, intonano antichi innireligiosi. La processione, lentissima, è estrema-mente emozionante, una delle feste religiosepiù pittoresche della nostra regione.

ph Gaetano Scarpignato ph archivio comunale Randazzo

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WEEK END>

Una pesca dal sapore, la consistenza e la fra-granza inconfondibili: ecco la “Pescabivona”,frutto estivo al quale Bivona, il paese nel cuiterritorio viene estesamente coltivato, dedicaormai da molti anni una sagra. Una grandefesta, con numerosi stand per la degustazionedi questa pesca particolare, che matura fra lecolline sul finire dell’estate. Né mancano spazidedicati all’artigianato - ferro, legno, ceramica- i balli folcloristici e le bancarelle che dannoalle giornate il sapore della festa tradizionaledi paese. Una bella occasione, insomma, perandare alla scoperta non solo di un paese madi un intero territorio solitamente trascuratidai visitatori, sebbene la ben nota Agrigentosia a pochi chilometri da qui. Fra boschi,monti, corsi d’acqua, qui l’immagine dellaSicilia è lontanissima dallo stereotipo mare-sole. Da vedere, in paese, la Chiesa Madre equella di Santa Rosalia. Quest’ultima è assaivenerata, e le viene dedicata una bella festa il 4settembre. Poco distante, in territorio di SantoStefano Quisquina, si visita l’eremo in cui lasanta visse alcuni anni.

A peach with unmistakable flavour, consi-stence and fragrance: this is the “Pescabivona”peach, a summer fruit to which Bivona, a vil-lage in whose territory it is widely cultivated,for many years has devoted a festival. A bigfestival, with a lot of stands for tasting this par-ticular peach, which ripens among the hillstowards the end of summer. There are alsospaces devoted to handicraft - iron, wood, andceramics - and to folk dances, and stands thatgive the days the flavour of the traditional vil-lage feast. This is a fine occasion to set out todiscover not only a village but a whole territo-ry usually neglected by visitors, althoughwell-known Agrigento is just a few kilometresfrom here. Amid woods, mountains andwatercourses, here the image of Sicily isdistant from the sea-sun stereotype. In the vil-lage one should see the Main Church and theSanta Rosalia church. Santa Rosalia is greatlyrevered, and a beautiful feast is devoted to heron 4 September. Not far off, in the territory ofS. S. Quisquina, you can visit the hermitage inwhich the saint lived for some years.

Informazioni>Information:Municipio > Town Halltel. 0922 983264

Dove dormire>Where to sleepPigna d’Oro Country HotelLoc. Finocchiaratel. 0922 992021

Dove mangiare>Where to eatLa taverna di Peppecontrada Canfuto,tel. 0922 982432

Come arrivare > How to get thereDallo scorrimento veloce PA-AG, prendere il bivio per Prizzi (SS188), deviando, prima del paese, sulla SS118 verso S.Stefano Q. e Bivona> From the fast PA-AG road, take the fork for Prizzi (SS 188), and before the village turn onto SS 118 towards S. Stefano Q. and Bivona

22-24/08 Sagra della pesca fra le colline> Bivona (Agrigento)

The peach festival among the hills

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www.flickr.com ph_totalaldo www.flickr.com ph_emmaline

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WEEK END>

The scenario is the enchanting one of theold tuna station of Portopalo di CapoPassero, a Phoenician site that, thanks toarchaeological excavations and the placebeing set out properly, has recovered itssometime beauty. Here in the last weekend ofAugust the third Cortopalo short film festivalis being held, a duel of images between direc-tors coming from every part of Italy and alsofrom foreign countries. There are no fewerthan 72 entries for the contest, among whichthe seven winners will be selected; there willalso be those of the special section devoted toschools. It will all take place under the wat-chful eye of the artistic director, RenatoFarina, backed up by the prestigious jury ofexperts. There will be plenty of music andprestigious guests, for three “all cinema”days, but also, seeing the period, “all sea”days: the coast that winds southwards as faras the extreme southernmost tip of Sicilyfrom Portopalo, the Island of Tides, and then“goes up again” westwards, is one of themost beautiful and unspoilt in our region.

29-31/08 Corti a concorso

Informazioni>Information:

tel. 0931 803552(signora Salva

Abbate)

Dove dormire>Where to sleep

Terre di Vendicari,c.da Vaddeddi s.n.

Nototel. 346 3593845

Dove mangiare>Where to eat

Pensione Scalavia Carducci, 4

Portopalo di Capo Passerotel. 0931 842701

Come arrivare > How to get thereDa SR, percorrere verso Sud l’autostrada, uscita per la provinciale 59/19, seguire le indicazioni prima per Pachino, poi per Portopalo di C. P.> From Syracuse, head south along the motorway, exit for SP 59/19, following the signs first for Pachino, then for Portopalo di Capo Passero

> Portopalo (Siracusa)

Short film contest

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Lo scenario è quello, incantevole, dell’an-tichissima tonnara di Portopalo di CapoPassero, un sito fenicio che, grazie agli scaviarcheologici e alla sistemazione dei luoghi,è tornato alla sua primigenia bellezza. Qui,nell’ultimo fine settimana di agosto, si svol-ge la terza edizione del festival di cortome-traggi Cortopalo, una sfida a colpi di imma-gini fra registi provenienti da ogni parted’Italia e anche dall’estero. Ben 72 i cortiiscritti al concorso, fra i quali saranno sele-zionati i sette vincitori, ai quali si aggiunge-ranno quelli della speciale sezione dedicataalle scuole. Il tutto sotto l’occhio attento deldirettore artistico, Renato Farina, affiancatodalla prestigiosa giuria di esperti.

Non mancheranno la musica e gli ospitiprestigiosi, per tre giorni “a tutto cinema”,ma anche, visto il periodo, a tutto mare: lacosta che da Portopalo si snoda verso Sudfino all’estrema punta meridionale dellaSicilia, l’Isola delle Correnti, per poi “risali-re” verso Occidente, è una delle più belle eincontaminate della nostra regione.

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WEEK END>

È una festa religiosa a offrirci lo spunto pertrascorrere sui Nebrodi il primo fine settima-na di settembre, e più precisamente la cele-brazione in onore della Madonna della Luce,a Mistretta.

La chiesetta in onore della Madonna è unedificio di fondazione quattrocentesca, che sitrova a breve distanza dal cimitero della pic-cola cittadina. Al suo interno è custodito ilsimulacro della Vergine che viene fatto sfila-re per la città, accompagnato da due “gigan-ti”, riproduzioni in cartapesta dei due essericolossali le cui ossa, secondo la tradizionelocale, furono rinvenute in una grotta insie-me, appunto, alla statua della Madonna. Igiganti, chiamati Mitia e Cronos, vengono“indossati” da gagliardi giovanotti, i quali lifanno “danzare” sul sagrato della ChiesaMadre la sera del 7 settembre e a mezzogior-no dell’8. Nel pomeriggio, poi, accompagna-no la Madonna che, prima di rientrare nellasua chiesetta, percorre le vie del paese. Il cen-tro storico di Mistretta è molto grazioso, conbelle case in pietra, cortili e piazzette. Davedere la Chiesa Madre e il Museo Civico.

It is a religious feast that prompts us tospend the first weekend of September in theNebrodi, and specifically the celebrations inhonour of the Madonna of Light, at Mistretta.

The little church dedicated to the Madonnais a building originally dating back to the fifte-enth century, not far from the cemetery of thesmall town. Inside it there is kept the simula-crum of the Virgin, which is taken in a proces-sion through the small town, accompanied bytwo “giants”, reproductions in papier mâchéof the two colossal beings whose bones, accor-ding to the local tradition, were recovered in acave together with the statue of the Madonna.The giants, called Mitia and Cronos, are“worn” by strong young fellow, who makethem “dance” on the parvis of the main churchon the evening of 7 September and at middayon 8 September. In the afternoon, they thenaccompany the Madonna, who, before retur-ning to the little church, goes along the streetsof the little town. The historic area of Mistrettais very attractive, with beautiful houses instone, courtyards and little piazzas. One mustsee the main church and the Civic Museum.

Informazioni>Information:Uff. TurismoComune > Council Tourist officetel. 0921 382053

Dove dormire>Where to sleepHotel Atelier sul Marevia C. Battisti, 4Castel di Tusatel. 0921 334295

Dove mangiare>Where to eatAgriturismoSanta SofiaVia Nazionale, 1Mistrettatel. 0921 383032

Come arrivare > How to get thereDall’autostrada Messina - Palermo, uscita per Santo Stefano di Camastra. Seguire le indicazioni per la statale 117 e Mistretta >Along the Messina-Palermo motorway, exit for Santo Stefano di Camastra. Follow the signs for state highway SS 117 and Mistretta

07-08/09 Festa della luce fra le montagne> Mistretta (Messina)

Festival of light among the mountains

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Dove dormireWhere to sleep I prezzi si intendono per doppia BB

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Palermo & Provincia

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Agrigento & Provincia

DIOSCURI BAY PALACE ****Agrigento - lungomare Falcone eBorsellino, 1 � 0922 406111; 170 € standard - 200 € deluxeHOTEL KAOSVillaggio Pirandello � 0922 598622; da 130 €B&B LOCANDA DEL MOROSciacca - via Liguori, 44,� 0925 86756; 80 €AGRITURISMO CASALICCHIOCammarata - contradaCasalicchio, � 0922 908144; da 110 €

Caltanissetta & Provincia

SAN MICHELE ****Caltanissetta - via Fasci Siciliani� 0934 553750; da 120 €B&B RESIDENCE DELLE STELLECaltanissetta - via San Giuliano,27 � 0934 581819; 120 €AGRITURISMO PALLADIORiesi - contrada Palladio, � 0934 921305; 67 €

Catania & Provincia

LA VECCHIA PALMA ***Catania - via Etnea, 668 � 095 432025; da 100 €VILLA PARADISO DELL’ETNA ****S. Giovanni la Punta - via per Via-grande, 37 � 095 7512409; da260 €B&B SOTTO IL VULCANONicolosi - via Monpilieri, traversaV, s.n. � 095 914851; da 57 €B&B I RUSTICITrecastagni - via Archimede, 2, � 095 7809956; da 30/35 €

Enna & Provincia

GRANDE ALBERGO SICILIA ***Enna - piazza N. Colajanni, 7; � 0935 500850; 91/120 €SELENE ***Piazza Armerina - via G.le Gaeta,30/32 � 0935 683412; da 70 €

VILLA GUSSIO NICOLETTILeonforte - c.da Rossi, SS 121 km94,750 � 0935 903268; 110/256 €BAGLIO SAN PIETRONicosia - località San Pietro, � 0935 640529; 76 €

Messina & Provincia

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Ragusa & Provincia

HOTEL VILLA CARLOTTA ****Ragusa - via Ungaretti,� 0932 604140;120 €HOTEL PALAZZO DEGLI ARCHIRagusa Ibla - corso Don Minzoni,6 � 0932 686021; da 90 €CAMBIOCAVALLOC.da Zimmardo - Pozzallo� 0932 779118; da 110 €

B&B TALIAModica - via Exaudinos, 9, � 0932 752075; da 120 €B&B LA CASA DI MONTALBANOVia A. Moro, 44, loc. Punta Secca,Santa Croce Camerina � 0932655566; da 64 € (min. 2 notti)

Siracusa & Provincia

HOTEL ROMA ****Siracusa - via Minerva, 10,� 0931 465626, da 200 €HOTEL MEDITERRANEO ***Siracusa - via Tripoli, 40, � 0931 445047; da 75 €B&B AL TEATROSiracusa - via del teatro, 15, � 0931 64674; da 50 €AGRITURISMO CASA DELLO SCIROCCOCarlentini - c.da Piscitello; � 095447709 - 338 1720112; da 38 €

Trapani & Provincia

TORRI PEPOLI ***Erice - viale Conte Pepoli,� 333 3010504; da 200 €B&B TRA CIELO E SABBIASan Vito Lo Capo - via del Secco,44 � +39 0923 972638 cell. +39335 7488954; da 35 €www.tracieloesabbia.it

KEMPINSKI GIARDINO DI COSTANZA *****LMazara del Vallo - via Salemi km 7+100; � 0923 907763; 339 €

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WEEK END>

The formula, after ten years, is still thesame: the Couscous Fest at San Vito Lo Capothis year too is offering the happy blend oftraditional gastronomy taken to the highestlevels, music and culture that have made itsuccessful. More and more rich, renownedand crowded, the festival surrounds theinternational competition for cooks from allover the Mediterranean and beyond, withgastronomic events of every sort, concertsand, obviously, tasting of couscous. This lat-ter will be served, in numerous variations, inthe gastronomic village, where the “cou-scous houses” will be set up, giving a chan-ce to compare the flavours from the variouscountries in which this dish is an importantpart of traditional gastronomy, as well ascouscous prepared by restaurateurs fromSan Vito and Trapani province. Throughoutthe event, moreover, you can visit the ExpoVillage, with stands devoted to tourism,handicraft and Sicilian and Mediterraneanfood and agriculture products (Via Savoia).

The whole programme can be found atthe site of the event (shown to the side)

Informazioni>Information:www.couscousfest.it

Dove dormire>Where to sleepHotel Capo San Vitovia San Vito, 1tel. 0923 972122

Dove mangiare>Where to eatLocanda Pocholoc. Isulidda, Makaritel. 0923 972525

Come arrivare > How to get thereDall’autostrada PA-TP, uscita Castellammare del Golfo, immettersi sulla statale 187, seguire le indicazioni per Custonaci/San Vito Lo Capo> Along the PA-TP motorway, Castellammare del Golfo exit, get on state highway SS 187 and follow the signs for Custonaci/ S. V. Lo Capo

23-28/09 Couscous Fest > San Vito Lo Capo (Trapani)

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La formula, dopo dieci anni, non cambia: ilCouscous Fest di San Vito Lo Capo anche perquesta edizione propone il riuscito mix digastronomia tradizionale declinata ai più altilivelli, musica, cultura che ne hanno decreta-to la fortuna. Sempre più ricco, rinomato,affollato il festival circonda la competizioneinternazionale di cuochi, provenienti da ogniangolo del Mediterraneo e oltre, con appun-tamenti di gastronomici di ogni sorta, con-certi e, ovviamente, degustazione di couscous. Quest’ultimo sarà servito, in una quan-tità di varianti, nel villaggio gastronomicodove saranno allestite le “case del couscous”, per mettere a confronto i sapori deivari paesi in cui questa pietanza è parteimportante della gastronomia tradizionale,oltre a quelli dei ristoratori di San Vito e dellaprovincia di Trapani. Per tutta la durata dellamanifestazione, inoltre, si potrà visitarel’Expo Village, con gli stand dedicati al turi-smo, all’artigianato e ai prodotti agroalimen-tari siciliani e mediterranei (via Savoia).Tutto il programma si può visionare sul sitodella manifestazione (vedi a fianco)

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Dove mangiareWhere to eat

Palermo & Provincia

CUCINA PAPOFFPalermo - via I. La Lumia, 32 � 091 586460, chiuso sabato apranzo e domenica, 35 €SHAKESPEARE & COMPANYPalermo - Salita Artale, 5, � 091 7495205, chiuso mercoledì,40/45 €PIZZERIA LE PERGAMENEPalermo - piazza Marina, 48/49, � 091 6166142; 20 €AL DESCOPalermo - via Judica, 23;� 091 6090587, aperto solo acena, chiuso domenica, 40 €FARO VERDE DA BENITOS. Flavia - largo San Nicolicchia,14, Porticello � 091 957977chiuso martedì, 40 €IL BAVAGLINOTerrasini - lungomare Praiola, 2; � 091 8681284, chiuso martedì, 18 €

Agrigento& Provincia

LEON D’OROAgrigento - viale Emporium, 102;� 0922 414400, chiuso lunedì, 40 €VITTORIOMenfi - via Friuli Venezia Giulia, 9, loc. Porto Palo, � 0925 78381chiuso lunedì sera, 30 €

OSTERIA CACCIATORECastrofilippo - c.da Torre, � 0922 829824, chiuso mercoledì,22 €LA MADIALicata - via F. Re Capriata, 22; � 0922 771443, chiuso martedì edomenica sera in inverno, menùdegustazione 40 €ACQUARIUSS. S. di Quisquina - via L. Attardi,62, � 0922 982432, chiuso merco-ledì, prezzo medio 25 €

Caltanissetta & Provincia

VICOLO DUOMOCaltanissetta - vicolo Duomo, 5 � 0934 582331, chiuso domenica e lunedì a pranzo, 22/25 €L’ANGOLODIVINOCaltanissetta - via Di Cataldo, � 0934 542983, chiuso lunedì e domenica sera, 25 €CASANOVAGela - via Venezia, 89 � 0933918580, chiuso domenica, lunedì acena e dal 15 al 31 agosto, 30 €VILLA ROSANGELOMazzarino - contrada Pileri, � 0934 381437, chiuso lunedì, 20 €

Catania & Provincia

L’AMBASCIATA DEL MARECatania - piazza Duomo, 6, � 095 341003; chiuso lunedì, 25 €OSTERIA ANTICA MARINACatania - via Pardo, 29 �095 348197; chiuso mercoledì, 30 €IL CARATOCatania - via V. Emanuele II, 81 � 095 7159247, 35 €, menù degu-stazione 52 €, vegetariano 26 €LA GROTTAAcireale - via Scalo Grande, 46,loc. Santa Maria La Scala, � 095 7648153, chiuso martedì e due settimane in inverno, 35 €GALATEAAcitrezza - via Livorno, 146, � 095 277913; chiuso lunedì e due settimane a novembre, 40 €‘U TRAPPITUMilitello Val di Catania - viaPrincipe Branciforti, 125; � 095 811447, chiuso lunedì,aperto a pranzo solo su prenotazione, 15 €

LA SCALACaltagirone - scala S. M. delMonte, 8 � 0933 57781, chiusomercoledì, 20 €IL GIARDINO DI BACCOSan Giovanni La Punta - via Piave,3 � 095 7512727, chiuso lunedì, apranzo da martedì a sabato, gen-naio, 35 €

Enna & Provincia

ARISTONEnna - via Roma, 353, � 0935 26038, chiuso domenica,prezzo medio 25 €LA BRACECalascibetta - SS. 290 km 46, � 0935 34699, chiuso lunedì eagosto, 25 €

Messina & Provincia

DUE SORELLEMessina - piazza Municipio, 4; � 090 44720, chiuso lunedì e inagosto, 25 €DON SANTO (TRATTORIA TIPICA) Floresta - c.da Favoscuro, � 0941 662030; chiuso lunedìtranne luglio ed agosto; 20 €www.donsanto.it VILLA LA ROSAFilicudi (I. Eolie - ME) - via Rosa,24, � 090 9889965, prezzo medio25 € vini esclusi; [email protected] MACINASan Marco d’Alunzio - via Aluntina,48 � 0941 797848, chiuso marte-dì, 25 €COVO DEL PIRATAMilazzo - lungomare Garibaldi (p.leMarullo) � 090 9284437, chiusomercoledì, 35 €

Ragusa & Provincia

DUOMORagusa - via Capitano Bocchieri,31 � 0932 651265, chiuso lunedìe domenica sera, 60 €LE MAGNOLIEModica - via Gianforma, 179, loc.Frigintini � 0932 908136, chiusomartedì, 25 €CUCINA E VINORagusa Ibla - via Orfanotrofio, 91� 0932 686447, chiuso martedì,20 €

SERAFINO DAL 1953Marina di Ragusa - lungomare A. Doria � 0932 239522, aperto dal sabato di Pasqua al 30 novembre, 30 €VECCHIO FIENILEScicli - loc. Playa Grande, SP 18km. 4, � 0932 930377, chiuso mercoledì, 30 €

Siracusa & Provincia

TAVERNETTA DEL PAPIROSiracusa - via Tripoli, 6, � 0931 461066, chiuso domenicae in agosto, 25/30 €TAVERNA LA CIALOMAPachino - piazza ReginaMargherita, 23 � 0931 841772,chiuso martedì, 25 €MAURIZIOPorto Palo di Capo Passero - viaTagliamento, 22 � 0931 842644,chiuso martedì (mai in estate),ferie da fine ottobre a fine novembre; 30 €IL BAROCCOPalazzolo Acreide - via Duca d’Aosta, 27 � 0931 883266; chiuso martedì, 18 €TRATTORIA DEL CROCIFISSODA BAGLIERINoto - via Principe Umberto,48, � 0931 571 151 chiuso mercoledì, 20 €

Trapani & Provincia

CANTINA SICILIANATrapani - via Giudecca, 36 � 0923 28673, chiuso periodonatalizio, 30 €TAVERNA PARADISOTrapani - lungomare DanteAlighieri, 22 � 0923 22303; chiusodomenica, 30 €LA PINETA DI ANGELOCastelvetrano - via Punta Cantone, località Marinella di Selinunte � 0924 46820; sempre aperto(eccetto festivi), 30 €EL PESCADOR DA PASQUALEFavignana - p.zza Europa, 38 � 0923 921035, chiuso mercoledìa pranzo (solo in inverno), 25/30 €PESCATOREMazara del Vallo - via Castelvetra-no, 191 � 0923 947580 chiusolunedì, 35 €

Ristorante

REGINEVia Trapani, 4/a

Palermo� 091 58 65 66

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WEEK END>

La sesta edizione di O’ scia’, lo spettacoloorganizzato a Lampedusa da Claudio Ba-glioni, ci offre lo spunto per visitare, ormaialle soglie dell’autunno, questa isola medi-terranea. Dopo una lunga serie di ordini econtrordini, che ne hanno messo fortementein dubbio lo svolgimento, O’ scia’ - la sera del27 settembre sulla spiaggia di Guitgia - saràun concerto-storia, in cui l’artista romanosvolgerà il tema della Nostalgia, ripercorren-do in musica le passate edizioni, con il sup-porto di ben 150 ospiti, tutti quelli che hannosuonato nelle passate edizioni, che sarannopresenti con i loro videomessaggi.

Lampedusa, in questo periodo dell’anno, èuna destinazione sicuramente interessanteper chi desidera “godersi” un po’ di maresenza la confusione che connota i mesi estivi.

Il tratto di costa più bello e visitato rimanequello prospiciente l’Isola dei Conigli, con ilsuo mare trasparente che nulla ha da invidia-re a quello dei lidi tropicali. Da non perdere,inoltre, la circumnavigazione dell’isola el’escursione alla vicina Linosa.

O’ scia’, the show organised on Lampedusaby Claudio Baglioni, is being held for thesixth time. This is a chance to visit thisMediterranean island on the eve of autumn.After a long series of orders and counter-orders, raising major doubts about whether itwould take place, O’ scia’ - on the evening of27 September on the Guitgia beach - will be amixture of concert and history, in which theRoman musician will deal with the theme ofthe Nostalgia, going over past shows inmusic, with the support of no fewer than 150guests, all those that have played in the pastshows, who will be present with their videomessages. Lampedusa, in this period of theyear, is certainly an interesting destination foranyone who wants to enjoy a bit of seawithout the hassle that connotes the summermonths. The most beautiful and most visitedstretch of coast is the one looking out on theIsland of Rabbits, with its transparent sea thathas nothing to envy tropical beaches. Not tobe missed, also, is a boat trip round the islandand an excursion to nearby Linosa.

Informazioni>Information:Comune diLampedusa > Town Hall tel. 0922 975911

Dove dormire>Where to sleepCala Madonna Clubc.da Madonna, 38tel. 0922 971626

Dove mangiare>Where to eatTrattoria del porto via Madonna, 20tel. 0922 970516

Come arrivare > How to get thereLampedusa è collegata alla Sicilia da traghetti in partenza quotidiana da Porto Empedocle > Lampedusa is connected to Sicily by daily ferries from Porto Empedocle.

27-28/09 Sulle ali della nostalgia, musica a Lampedusa> Lampedusa (Agrigento)

On the wings of nostalgia, music on Lampedusa

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Antichi Sapori> Partanna (Trapani)

BUON APPETITO>ENJOY YOUR MEAL

Antichi Sapori di Beppe Dottali > via Vittorio Emanuele, 211 - 91028 Partanna (TP) tel. 0924922618; menu degustazione da 20 €; carte di credito tutte tranne AME; chiuso lunedì >tasting menu from 20 €; all credit cards except AME; closed on monday

Partanna è un piccolo comune non distante daCastelvetrano, in provincia di Trapani, forse un po’nascosto agli occhi del mondo, ma ricco di spuntiinteressanti. Il centro è antichissimo e vissuto sin daitempi più remoti: Elimi, Greci, Romani e Bizantinihanno abitato questo luogo, sito tra i fiumi Belìce eSelinon. Il Castello Medievale dei Principi Grifeo èoggi sede del Museo della Preistoria del basso Belice,mentre il Parco Archeologico dello Stretto sarà unadelle prossime attrazioni dell’intero comprensorio.Evidenti sono ancora i segni del drammatico terre-

Partanna is village not far from Castelvetrano, inTrapani province, perhaps a little hidden from the eyesof the world, but rich in interesting features. The placeis very old and was inhabited starting from theremotest times: Elymians, Greeks, Romans andByzantines lived in this place between the rivers Belìceand Selinon. The medieval castle of the Grifeo princestoday houses the Museum of Prehistory of the LowerBelice, while the Stretto archaeological park will be oneof the forthcoming attractions of the whole area. Stillevident are the signs of the dramatic earthquake of

January 1968. In Corso Vittorio on the first floor of apatrician building, no. 211, you will notice some littlered domes of red cloth. Here there is the “AntichiSapori” restaurant, one of the gastronomic revelationsof the last few years. Going in through the little greendoor on the street, you then go up an inside staircaseto the rooms of the restaurant, elegantly decorated andfrescoed. The mid-nineteenth-century atmosphere isoffset, however, by numerous canvases by contempo-rary artists on display. Beppe Dottali, the owner andyoung chef, has an impassioned but traditional gastro-

moto nel gennaio1968. Su Corso Vittorio al primopiano di un edificio nobiliare, n. 211, noterete dellecupolette di tela rossa, si trova il ristorante “AntichiSapori”, una delle rivelazioni gastronomiche degliultimi anni. Dal portoncino di color verde sulla stra-da, si accede attraverso una scala interna agliambienti del ristorante, finemente decorati ed affre-scati. L’atmosfera metà Ottocento viene però smor-zata da numerose tele d’arte contemporanea che sitrovano qui esposte. Beppe Dottali, titolare e giova-ne chef, ha un’offerta gastronomica appassionata ma

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I Consigli di Sikania a cura di > Sikania advices by

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tradizionale. La materia prima locale segue la stagio-nalità e, ad una prima valutazione, tutto sembra pre-parato con semplicità. Ma semplice non è sinonimodi banale, anzi. Beppe recupera, grazie alla mamma,alla famiglia ed alla sua passione per i piatti della tra-dizione, ricette eccellenti cadute nell’oblio. Tortino dicipolla rossa di Partanna con caponata e formaggioprimo sale; pasta ripiena (un fagottone fritto) agliortaggi croccanti; risotto ai fiori di zucca, zucchine emelanzane, stracotto di lenticchie con rotolo di ricot-ta e spinaci e ragù di coniglio. Per dessert abbiamoprovato delle “sfincette” alla zucca gialla. Buona lacarta dei vini, ragionata e regionale, bei bicchieri, beltovagliato, servizio cortese ed attento. I piatti li portaBeppe personalmente dalla cucina. Il menu degusta-zione completo è sotto i 20 euro. Ma si può fareanche con 15. Complimenti, davvero. (testo: francesco pensovecchio > foto: mariano brusca)

nomic offer. The local raw material follows the seasonsand, at a first evaluation, everything seems to be pre-pared simply. But simple does not mean banal - quitethe opposite. Thanks to his mother, the family and hispassion for traditional dishes, Beppe recovers excellentrecipes others have forgotten. Partanna red onion piewith caponata and primo sale cheese, filled pasta(fried fagottone) with crisp vegetables, risotto withpumpkin flowers, courgettes and eggplants, stracottoof lentils with a roll of ricotta and spinach and rabbitragout. For dessert we tried the sfincette with yellowpumpkin. There is a good wine list, raisonné andregional, beautiful glasses, beautiful table linen, politeand attentive service. Beppe personally brings thedishes from the kitchen. The complete menu is lessthan twenty euros. But you can pay fifteen.Compliments, indeed.(text: francesco pensovecchio > photo: mariano brusca)

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www.cronachedigusto.it

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Falconara Charming House Resort > Falconara - Butera (Caltanissetta)

I Consigli di Sikania > Sikania advices

OSPITALITÀ>HOSPITALITY

Falconara Charming House Resort > SS 115 km 243 Falconara - Butera; telefono 0934 349012;www.mobygest.it/falconara.htm; la doppia HB da 200 €; è possibile richiedere pacchettidi soggiorno vantaggiosi su www.ivostriviaggi.it. > double HB from 200 €; you can findadvantageous stay packages on www.ivostriviaggi.it

Si prenda un massiccio castello medievale, contanto di torri merlate, e lo si ponga a picco sul mareceleste, su un promontorio di candide argille pun-teggiato di formidabili agavi. Si otterrà uno scorciodi costa assai scenografico, anzi di più, uno dei piùscenografici e fotografati. Proprio qui è sorto, loscorso anno, un nuovo albergo, realizzato in partedelle dipendenze un tempo riservate ai contadiniche lavoravano per il barone che risiedeva nelcastello, detto di Falconara per via dell’allevamentodi falchi da caccia che era stato sistemato nella

Take a massive medieval castle, with towers withmerlons, and set it sheer over the azure sea, on apromontory of white clay dotted with formidableagaves. You will get a very scenographic stretch ofcoast, indeed one of the most scenographic and pho-tographed. Right here last year a new hotel went up,partly created with what were once the lodgings forthe labourers that worked for the baron who residedin the castle, called Falconara because of the breed-ing of hunting hawks in the tower. The birds accom-panied the gentlemen of the castle in hunting and

were company for the soldiers that from the towerwatched the sea, to warn people in time of anypirate ships, these being an authentic scourge forcoastal places. Today there are no more pirates, sol-diers or hawks, but there is still a boundless panora-ma of the sea, and it is one of the “added values” ofFalconara Charming House. It is a resort with lowand discreet structures, in a Mediterranean stylethat privileges warm shades and natural materials.The main building is the Club House, just 200metres from the sea, where, in addition to most of

torre. Gli uccelli accompagnavano nella caccia isignori del castello e facevano compagnia ai soldatiche, dalla torre, tenevano d’occhio il mare, per avvi-stare per tempo eventuali navi di pirati, un autenti-co flagello per i paesi costieri. Oggi di pirati, solda-ti e falchi non ce n’è più, ma il panorama infinito sulmare c’è ancora, ed è uno dei “valori aggiunti” delFalconara Charming House. Un resort dalle struttu-re basse e discrete, in uno stile mediterraneo cheprivilegia tinte calde e materiali naturali. L’edificioprincipale è la Club House, ad appena 200 metri dal

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mare, dove, oltre alla maggior parte delle camere,sono sistemati la lobby, il ristorante, il bar e il cen-tro benessere “Space Comfort Zone”, con bagnoturco, palestra e zona relax, dove è possibile fruiredi massaggi. Non mancano la piscina e un campoda tennis, ampi spazi verdi e, naturalmente, l’acces-so alla bellissima spiaggia sabbiosa, attrezzata conlettini, ombrelloni e teli mare.

Le camere sono 65, distribuite nei vari corpi esuddivise in diverse categorie - splendide in parti-colare quelle con vista sull’orizzonte vastissimo chelambisce le terre africane. Quattro le suite, moltospaziose, nominate come gli antichi proprietari delcastello.

Ottima la posizione per chi vuole conoscere lebellezze siciliane: a pochi chilometri troverete losplendore ellenistico dei templi di Agrigento, ilbarocco di Caltagirone, Modica, Ragusa, Scicli, lavilla imperiale romana di Piazza Armerina.(testo: chris j. raeli)

the rooms, there is the lobby, the restaurant, the cafeand the “Space Comfort Zone”, with Turkish bath,gym and relaxation area, where you can also have amassage. There is a swimming pool and a tenniscourt, big green spaces and access to a beautifulsandy beach, naturally equipped with sun beds,beach umbrellas and towels.

There are 65 rooms, distributed in the variousbuildings and divided into different categories -particularly splendid are the ones with a view of thevast horizon that touches on Africa. There are foursuites, very spacious, named after the sometimeowners of the castle.

The position is excellent for anyone who wants toknow the Sicilian beauty spots: a few kilometresaway you will find the Hellenistic splendour of thetemples of Agrigento, the Baroque of Caltagirone,Modica, Ragusa and Scicli, and the Roman imperialvilla of Piazza Armerina.(text: chris j. raeli)

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All’apparenza, Vittorio Tanlongo è un cittadino modello, avvocato brillante, riccoe dalla vita inappuntabile. In realtà, dietro questa facciata si nascondono affaripoco puliti e contatti con la malavita organizzata. Tanlongo è convinto che tuttiabbiano un prezzo, ma quando viene incaricato dall’avvocato Mantineo, tirapie-di di una cosca mafiosa, di recarsi a Palermo per convincere Ruggero Pietra-santa, direttore dei Beni Culturali, a concedere l’autorizzazione per la costruzio-ne di un aeroporto nei pressi di Agrigento, per la prima volta nella vita si trovadavanti una persona incorrutibile. Si trova così a dover fare i conti con le perso-ne che lo hanno incaricato, a dover lottare per salvare non solo la propria vita maanche quella di Pietrasanta e della sua famiglia. Allo stesso tempo deve scon-trarsi con Flavio Respighi, un capitano della Guardia di Finanza, ossessionato dauna vicenda accaduta in un lontano passato comune.

Piemme, 507 pagg., 18,50 €

In collaborazione con le case editrici, un appuntamento che propone pagine scelte da libri di recente pubblicazione.

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LO SCAFFALE DI SIKANIA >

Il corruttoreUgo Barbàra

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L’estate più fredda del secolo scivolava inun autunno prematuro e creava illusionicome quella serata, asciutta e ventilata. Labrezza scolpiva sul candelabro onde dicera che pendevano effimere. Per un lungoistante, Vittorio aveva seguito il movimentodelle gocce che colavano rapide lungo lecandele e si rapprendevano appena primadi precipitare nel suo calice. Ma due dita sierano poggiate leggere sulla base rotonda

del bicchiere e lo avevano spostato quel tanto che era bastato a ripor-tare Vittorio alla realtà.Il suo sguardo era salito lungo il braccio e la spalla nuda di Elisa, suamoglie, che lo guardava. La luce delle candele si rifletteva nei suoiocchi. «Tutto bene?» gli sussurrò, avvicinandosi appena. Vittorio annuì.Le voci erano riemerse dal brusìo in cui si erano confuse e reclamava-no attenzione. Si guardò intorno e fu felice di notare che nessuno, aparte Elisa, si era accorto di quell’attimo di distrazione. Di fronte a lui,a capotavola, il senatore era travolto dall’Amarone e parlava coneccessiva scioltezza con una ragazza bruna, attenta a ogni parola.Vittorio spostò lo sguardo su Massimo che ascoltava con il mento pog-giato su una mano e, stretta nell’altra, quella di sua moglie Alessia cherivolse un’occhiata a Elisa e sollevò le sopracciglia.Ogni cosa seguiva la traccia che Vittorio aveva segnato. La luce eraabbastanza tenue e proprio di fronte al senatore, alle spalle di Vittorio,la grande piscina spandeva un riverbero liquido quasi ipnotico.

titolo libro di nome autore

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Ugo Barbàra, 38 anni, palermitano, vive a Roma, dove lavora allaredazione esteri dell’Agenzia Giornalistica Italia.Ha una cattedra di scrittura creativa alla Facoltà di Scienze dellaComunicazione della Sapienza di Roma. Collabora con Bbc Radioe con varie testate nazionali.Ha scritto romanzi, racconti, opere teatrali e sceneggiature, fra cuiquella per Gli angeli di Borsellino - Scorta QS21 (soggetto di inte-resse culturale nazionale da parte del Ministero dei Beni Culturali).

l’autore> Ugo Barbàra

L

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LO SCAFFALE DI SIKANIA >

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Da qualche parte, nascosti nel prato, gli altoparlanti mandavano notesuadenti. Massimo chiese scusa e si alzò da tavola per rispondere altelefonino. Vittorio sollevò lo sguardo verso Elisa e le rivolse un cennoappena percettibile. Lei si sporse un po’ in avanti, sul tavolo, a richia-mare l’attenzione.«Vogliamo spostarci nel salottino per bere qualcosa?» disse e alcuniospiti guardarono verso i divani di vimini che facevano circolo a unangolo della piscina. Alle sue spalle comparve una domestica cherimase in attesa.«Senatore, Massimo, cosa prendete?» chiese Elisa. Massimo, che eratornato al tavolo, scosse la testa. «Per me niente, grazie. Devo proprioandare, anche se resterei a chiacchierare fino all’alba.» «Si sta così bene qui,» gli fece eco la ragazza bruna alzandosi «passaogni voglia di tornare in città.» Il senatore si alzò con un movimentopesante. Vittorio notò un leggero tremito. «È ora di andare anche perme» disse «se posso chiamare un taxi...» «Posso accompagnarla io»disse la ragazza. Fino a quel momento, Vittorio non aveva fatto casoalla sua voce. L’aveva osservata a lungo e poteva dirsi soddisfatto.

Era bella, elegante e soprattutto era stata capace di tacere quandooccorreva tacere e ascoltare quando occorreva ascoltare. Ma la suavoce lo sorprese. Si era insinuata in quell’attimo di silenzio, calda comeun respiro. Il tocco che mancava: ora tutto era perfetto.«Non vorrei esserle di disturbo» esitò il senatore. «Nessun disturbo»disse la ragazza, decisa come se pronunciasse una sentenza.Vittorio era già in piedi, con le mani poggiate sul tavolo.«Volete già andar via?» disse e diede alla sua voce un tono più alto delnecessario. Il senatore si avvicinò a Elisa, le prese una mano e accen-nò un baciamano. «La sua ospitalità è davvero straordinaria» disse,guardando prima lei, poi Vittorio e rivolgendosi infine a Massimo «sonograto ai nostri amici che ci hanno permesso di conoscerci e spero chepresto vorrete onorarmi di una visita nella mia cittadina. Ma» aggiunse«non vorrei illudervi: non troverete tanta eleganza.»Elisa sorrise e prese la mano del senatore tra le sue.Vittorio si avvicinò e quando toccò a lui stringergliela, con la sinistraafferrò saldamente il polso del senatore.

Il suo sguardo era salito lungo il braccio e la spalla nuda di Elisa, sua moglie,

che lo guardava. La luce delle candele sirifletteva nei suoi occhi.

Per gentile concessione di Piemme

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Direzione redazione e amministrazione >Piazza Don Bosco, 6 90143 Palermo tel. 091 543506 Pbx fax 091 6373378www.sikania.it - [email protected] Editrice > KreaEditore > Giovanni CastellucciDirettore Editoriale >Hanne CarstensenDirettore Responsabile > Maria Cristina CastellucciCondirettore > Lorenzo Lo MonacoGrafica e impaginazione >Elena Castellucci (Responsabile)Carla Costa SilvaGiovanna Lo BueGiuseppe StassiSilvia TodaroTraduzioni >Hanne CarstensenDenis GailorUfficio Marketing >Alessandro TornambèDino FavuzzaSegreteria e abbonamenti >Giovanna VitranoStampa >Priulla - PalermoDistributore per la Sicilia >PROMOEDITOR - via Gen. Sirtori, 25tel. 091 6818670 - 347 [email protected] registrata al tribunale di Palermo n°12 del 23 aprile del 1985 - ROC 5013 Abbonamento annuo (11 numeri):30/55 € - Abbonamento estero (11 numeri): 93/135 €L’abbonamento va effettuato con versamento intestato a:KREA c/cp n° 17615907 Dichiarazione di Tiraturaresa al Garante per l’editoria, ai sensidel comma 28, art. 1, della legge23/10/96 n. 650: 37.450 copie© Riproduzione parziale e totale vietata.Le notizie e le date rivestono carattereinformativo. La responsabilità pereventuali spostamenti o mancata effettuazione non è imputabile a KREA

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