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Stiamo insieme informazione bancaria e cultura locale Poste Italiane Spa – spedizione in Abbonamento Postalae – DL 335/2003 (conv. In L. 27/02/04 n.46) art. 1 comma 1 / Treviso n. 81/03 – Anno 9° - nuova serie – n.30 – Aprile 2011 APRILE 2011 - numero 30 Dossier Silea La quattordicesima filiale a pag. 8 Gianni Ambrogio L’arte entra in banca a pag. 22 Eventi Programma viaggi 2011 a pag. 17

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Stiamoinsiemeinformazione bancaria e cultura locale

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2011

APRILE 2011 - numero 30

Dossier SileaLa quattordicesima filialea pag. 8

Gianni AmbrogioL’arte entra in bancaa pag. 22

EventiProgramma viaggi 2011a pag. 17

STIAMOinsieme | dicembre 2010 | 2

FILIALIFiliale di Quinto di Treviso »

Via Vittorio Emanuele, 93/A - 31055Tel. 0422 471035 - Fax 0422 471028

Filiale di Paese »Via Panizza, 17 - 31038Tel. 0422 452348 - Fax 0422 951549

Filiale di Casale sul Sile »Piazza agli Alpini, 1/2 - 31032Tel. 0422 821524 - Fax 0422 821539

Filiale di Maserada sul Piave »Viale Caccianiga, 9 - 31052Tel. 0422 877326 - Fax 0422 877567

Filiale di Frescada di Preganziol »Via Terragliol, 9 - 31022Tel. 0422 491191 - Fax 0422 490308

Filiale di Biancade di Roncade »Via Dary, 18 - 31056Tel. 0422 844002 - Fax 0422 848977

Filiale di Silea »Via Roma, 53 - 31057Te. 0422 363003 - Fax. 0422 363032

Centro Direzionale »Via Terraglio, (angolo Via Selvatico, 2) - 31100Tel. 0422 6316 r.a. - Fax 0422 633079

Sede di Preganziol »Via D. Alighieri, 2 - 31022Tel. 0422 633856 - Fax 0422 631798

Filiale di S. Cristina di Quinto »Via Monsignor Tognana, 86 - 31055Tel. 0422 379156 - Fax 0422 470102

Filiale di Zero Branco »Piazza Umberto I°, 11 - 31059Tel. 0422 485415 - Fax 0422 485720

Filiale di Treviso »Via Sant’Angelo, 86 - 31100Tel. 0422 406434 - Fax 0422 406611

Filiale di Mogliano Veneto »Via Marconi, 39 - 31021Tel. 041 5905255 - Fax 041 5903665

Filiale di Ponzano Veneto »Via G.B. Cicogna, 40 - 31050Tel. 0422 968855 - Fax 0422 967346

Filiale di Carità Villorba »Via XX Settembre, 11g - 31050Tel. 0422 910151 - Fax 0422 619829

3 | aprile 2011 | STIAMOinsieme

Stiamoinsiemeinformazione bancaria e cultura locale

PANTONE 280 C PANTONE 368 C C100 M72 Y0 K18 C57 M0 Y100 K0

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2011

APRILE 2011 - numero 30

Dossier SileaLa quattordicesima filialea pag. 8

Gianni AmbrogioL’arte entra in bancaa pag. 22

EventiProgramma viaggi 2011a pag. 17

SOMMARIOPOSTA » - 4

EDITORIALE » - 5

LA BANCA: » una botta di gioventù - 6

DOSSIER: » Silea, dinamismo oltre la crisi - 8

LA BANCA: » ai blocchi di partenza - filiale di Silea - 12

ATTuALITà: » aziende con l’anima / Proetica - 13

RuBRICA DIPENDENTI: » al servizio del socio / Monica Moino - 14

ATTuALITà: » la nuova carta fondamentale della BCC - 15

EVENTI: » CentroMarca Banca apre le porte - 16

EVENTI: » programma viaggi 2011 - 17

CuLTuRA: » Gianni Ambrogio, il valore dell’arte - 22

LA BANCA: » la banca nella rete - 24

LA BANCA: » il paracadute dei finanziamenti - 30

TERRITORIO: » la Madonna della cintura a Preganziol - 31

CuLTuRA: » Lorenzo Lotto, genio irrequieto - 32

CuLTuRA: » gambe - 34

SPORT: » in fondo al mare - 26

ATTuALITà: » Apio cambia sede - 27

CuLTuRA: » la perla del barocco a colori - 28

LA BANCA: » il conto deposito - 29

Crociera 2011.

STIAMO INSIEMEPERIODICO

DI INFORMAZIONE BANCARIA E CULTURA LOCALE

DI CENTROMARCA BANCACREDITO COOPERATIVO

Poste Italiane Spa – spedizione

in Abbonamento Postale – DL 335/2003 (conv. In L. 27/02/04 n.46) art. 1

comma 1 / Treviso n. 81/03Anno 10° - nuova serie

n.30 - Aprile 2011

Editore: CentroMarca BancaDirettore: Tiziano Cenedese

Direttore Responsabile: Mattia ZanardoResponsabile Editoriale: Francesco Zanardo

Autorizzazione Tribunale di Treviso N. 1166 del 30/07/2002

Redazione: CentroMarca Banca via D. Alighieri, 2 -31022 Preganziol (Tv)

tel. 0422 6316 ra – fax 0422 633079

Progetto grafico: Gruppo Santa Fe via Steffani 15/a – 31100 Treviso (Tv)tel. 0422 540586 – fax 0422 546248

Stampa: Grafica6 sasScandolara di Zero Branco (Tv)

tel. 0422 345332

In ottemperanza alle disposizioni del D.Lgs 196/2003 sulla tutela dei dati

personali, qualora non desiderasse ricevere la pubblicazione STIAMO

INSIEME, la preghiamo di informare CENTROMARCA BANCA

via D. Alighieri 2 – 31022 Preganziol (Tv) che provvederà immediatamente

ad accogliere la Sua richiesta.Una copia euro 0,10

Le tesi espresse nelle rubriche e negli articoli firmati impegnano

soltanto l’autore e non rispettano quindi

necessariamente le opinioni della rivista.

STIAMOinsieme | dicembre 2010 | 4

POSTARiceviamo questo articolo da un giovane studente, cliente della Banca, che volentieri pubblichiamo.

Scritte comparse sui muri di Treviso, strane, misteriose e a tratti inquietanti.

PenSa:coSa conTa davvero? È una delle scritte comparse sui muri della città ormai più di un anno fa. Le potete trovare qui e là, seminate lungo le strade di Treviso. Sono strane,

misteriose, a tratti inquietanti. Sono scritte che incuriosiscono, sono interrogativi scaturiti da una mente inquieta, alla ricerca di risposte.“Pensa: cosa conta davvero?” Quanti avranno letto queste parole percorrendo viale Trento e Trieste verso la stazione? E quanti si saranno soffermati a riflettere veramente anche solo per un po’ su questo disarmante interrogativo?Varcata porta Manzoni, sulla parete dei bagni pubblici di piazzale Burchiellati la stessa mano ha lasciato: “Pensa: sai quello che vuoi?“.Ma gli spunti di riflessione, seminati da questo strano filosofo armato di bomboletta, non sono finiti. All’intersezione tra viale Monfenera e il PUT c’era: “Pensa: sei schiavo del futuro?”. La scritta è stata rimossa. Peccato, era una domanda che faceva riflettere, interessante, scomoda, specie se la si leggeva casualmente mentre si guida o si passeggia. Probabilmente è proprio questo lo scopo di questo atipico graffitaro, colpire all’improvviso.Continuando a seguire il Put, se ne incontrano altre. Presso il ponte della Gobba, un edificio abbandonato porta sul suo muro rivolto al Sile “Cosa stai aspettando?”.Ma ancora più graffiante è la frase che si trova sul muro di una cabina di trasformazione dell’ENEL nel parcheggio dell’ex pattinodromo: una decina di metri prima di porta Fra Giocondo, due parole. “Sei felice??” Disarmante.Ogni volta che mi trovo a leggere queste parole non riesco ad evitare di chiedermi perché sono state tracciate. Di solito i writers riempiono i muri di scarabocchi, di dichiarazioni d’amore oppure di disegni, non è normale che esortino all’introspezione e alla riflessione. Eppure questo misterioso graffitaro ha sfidato la “legge” dello Sceriffo, il prosindaco, gelosissimo della pulizia e dell’ordine della sua Treviso, per affidare ai muri i suoi misteriosi messaggi. Più ci penso e più mi accorgo che queste opere tradiscono un intento ben preciso: tutte le domande sono poste volutamente in risalto, in luoghi trafficati perché possano colpire quante più persone possibile, quando meno se l’aspettano. Se ho tempo mi piace anche perdermi a vagare con il pensiero seguendo gli spunti che trovo sui muri; ma in fondo a tutte le considerazioni rimane sempre quell’interrogativo: cosa ha spinto a concepire e scrivere? Che sia un’idea che proviene da lontano, magari una forma di comunicazione scaturita

dalla fantasia di qualche artista straniero? Oppure si tratta di un gesto solitario e originale di in cittadino particolare, coraggioso ai limiti della temerarietà e riflessivo come pochi? Spesso mi trovo ad immaginare di incontrare l’autore, magari davanti a uno spriz; vorrei farmi spiegare il motivo che lo ha spinto a scrivere “Pensa: cosa conta davvero?”.

Lettera firmata

Inviate le vostre critiche, consigli, domande o curiosità a

[email protected]

STIAMOinsieme | aprile 2011 | 5

EDITORIALE

Le banche, di per sé, sono struttu-re complesse. Una BCC, in quanto banca “differente”, ha l’esigenza di

coordinare bilancio, socialità e benesse-re del territorio; un compito arduo che la nostra banca ha sempre portato brillan-temente a termine.In questo particolare momento storico ogni azienda deve avere la capacità di stare sul mercato confrontandosi con le esigenze economiche e continuando a perseguire la propria “mission”. Si pro-spetta quindi la necessità di spaziare con idee, proposte, scelte di opportunità con un ritmo che non ha precedenti nella storia del Credito Cooperativo. Innovare il modo di fare banca, migliorando la co-municazione e snellendo la burocrazia, è l’obiettivo da perseguire per diventare protagonisti nel mercato. Si deve guardare alla tradizione come un’opportunità e non come limite.CentroMarca Banca, in questi due anni, ha innovato tanto, e ora siamo alla vi-gilia ad altri importanti cambiamenti interni ed esterni. Per quanto riguarda quelli interni, tra circa un mese la nostra banca dovrà affrontare il rinnovo di tut-ti i vertici amministrativi e di controllo. Un momento importante per una coo-perativa di credito che intende diventare protagonista nel mercato creditizio della provincia di Treviso sviluppando nuovi servizi, nuove iniziative per far emergere la forza che la contraddistingue. Ma per diventare protagonista dovrà fare delle

scelte importanti per poter far coesistere l’innovazio-ne con la caratteristica di banca di relazione e banca di comunità, avendo a volte il coraggio di chiudere con il passato che non è sempre da considerare ne-gativo, ma sicuramente “passato”. I cambiamenti esterni riguardano principalmente la modifica statutaria che andremo a proporre nella prossima assemblea, anche questa pensata per pre-venire la crisi e rafforzare i meccanismi di governan-ce, aprire le porte ad un ricambio generazionale e prevenire i conflitti di interesse con ruoli ed impegni politici.L’altro importante appuntamento l’adesione al Fon-do di Garanzia Istituzionale che dovrebbe garantire maggiore garanzia di solidità, redditività e sostenibi-lità di tutto il sistema.I risultati ottenuti da CentroMarca Banca lo scorso anno ci permettono di affrontare con la giusta tran-quillità e con la dovuta prudenza queste richieste di cambiamento. Veniamo, infatti, da un anno di cresci-ta, in cui sono aumentati gli impieghi, è aumentata la raccolta, sono aumentati i titoli di terzi e il margine reddituale rimane eccellente, nonostante la congiun-tura economica negativa.E’ dunque arrivato il momento di immaginare nuove modalità per cercare di rimanere sul mercato come banca di riferimento territoriale, sperimentando nuo-ve forme sinergiche di collaborazione sia in ambito imprenditoriale che in ambito associativo. CentroMar-ca Banca si è già messa in moto: ripensando alcune filiali per adattarle al nuovo rapporto banca/cliente, sperimentando nuovi servizi al cliente, continuando ad investire nella formazione del personale. Aspet-ti, questi, che fanno di CentroMarca Banca la banca “differente”.

Dott. Tiziano CenedesePresidente CentroMarca Banca

La Banca “differente”

6 | aprile 2011 | STIAMOinsieme

“Il cambio generazionale è uno dei dilemmi che più affligge il sistema economico del Nordest e deve essere affrontato al più presto.”

Sono ormai parecchi anni che in questa banca, ma si-curamente in tutte le banche di credito cooperativo, si sta parlando di “giovani”. Non si vuole anche in questa

sede affrontare l’argomento dei giovani come “problema”, ma bensì cercare di trovare le soluzioni affinché i giovani diventino i veri protagonisti del futuro. Questo aspetto non riguarda solo le banche, ma coinvolge tutte quelle realtà eco-nomiche che sono nate o si sono sviluppate negli anni ’70, a ridosso del boom economico. Un periodo storico importante per la nostra regione, per la provincia di Treviso in partico-lare, che ha visto la nascita di quel tessuto economico, fatto di tantissime piccole e medie imprese, che, nel giro di pochi anni è stato definito la “locomotiva” dell’Italia per la forza che è riuscito ad imprimere all’economia di tutto il paese. Erano gli anni in cui molti giovani hanno trovato spazio e hanno avuto il coraggio di partire con nuove iniziative. Alcune di grande successo, altre un po’ meno, ma in ogni caso hanno portato quel vento nuovo che ha spinto le vele dell’economia della marca.Sempre in quegli anni hanno ripreso vigore le allora Casse Rurali (ora Banche di Credito Cooperativo) che, grazie alla loro vicinanza al territorio e alla conoscenza delle persone che lo interpretavano, sono riuscite a prosperare, aumen-tando le loro quote di mercato, ampliando il loro raggio di azione verso i paesi limitrofi per essere più vicine ai clienti e ai soci. Sono ormai passati 40 anni e molti degli imprenditori degli anni ’70 si trovano a dedicare più tempo ai nipoti piuttosto che all’attività lavorativa. Così come per le aziende, anche per la base sociale delle BCC, gli anni ’70 sono molto lontani e i giovani di allora ormai non possono più essere conside-rati tali. Il problema del cambio generazionale è uno dei dilemmi che più affligge il sistema economico del nord est e che deve essere affrontato al più presto se vogliamo dare continuità all’economia in senso lato e alla cooperazione di credito in particolare. Recentemente anche la stampa di set-tore ha affrontato questo problema ed ha presentato alcune belle esperienze di consorelle che hanno già iniziato l’im-portante percorso di ringiovanimento della base sociale. Mi ha fatto molto piacere che alcuni soci, in occasione delle

LABANCA

Una botta di gioventu’Come diventare credibili per le nuove generazioni

recenti pre assemblee della banca, hanno notato la poca presenza di giovani in queste assise e hanno manifestato la loro preoccupazione sul futuro di que-sta importante e sana realtà bancaria di Treviso.Per fortuna che qualcosa si sta muovendo. Sono ormai numerose le iniziative che le BCC rivolgono ai giovani per cercare di sostituire man mano i soci anziani e preparare le risorse per il futuro. Ma troppo spesso anche queste iniziative, lodevoli ed apprezzabili, hanno un grande difetto: sono conte-nitori di iniziative che spesso non sono pensate da giovani. Prima di passare alle cose che si potrebbero fare mi sembra doveroso cercare di riflettere insieme sulla condizione giovanile e capire quale sia il modo mi-gliore per avvicinare il giovane stesso e magari affian-carlo nel diventare adulto. Investire sui giovani vuol dire per prima cosa credere nel futuro della propria azienda, nel nostro caso, della propria banca, inter-pretando in maniera concreta la frase spesso usata con la quale si dice: “La forza dei giovani è il futuro di tutti”.In questa mia semplice riflessione mi fermo ad analiz-zare cosa potrebbe fare una banca di credito coopera-tivo. Per quanto riguarda altre attività imprenditoriali lascio spazio a chi ha molte più esperienze di me in materia. Per prima cosa si dovrebbe cercare di modificare l’im-magine della banca come “luogo del denaro”, perché il giovane d’oggi ha un concetto molto particolare del denaro. Quel concetto che poi gli abbiamo propinato noi, con la nostra cultura. Perché ricordiamoci che i giovani non sono altro che la rappresentazione della “nostra” cultura, di quello che siamo riusciti a trasmet-tere loro con il nostro comportamento. Non si sono educati da soli, li abbiamo educati noi o purtroppo li ha educati la televisione che troppo spesso ci ha sosti-tuiti nella loro fase di crescita. Quando qualche tempo fa in altri ambiti, mi dilettavo a tenere qualche corso per i genitori, affermavo con convinzione che quando

STIAMOinsieme | aprile 2011 | 7

diciamo a nostro figlio: “…sei un gran maleducato” è una forte e pesante autoaccusa. Chi dovrebbe educarli se non i genitori? Tornando al concetto del denaro, dobbiamo ricordare che i giovani di oggi, per prima cosa, vivono soprattut-to il presente, il qui e ora, al massimo si occupano del fine settimana e delle vacanze. E’ chiaro che con que-sta percezione del futuro così ristretta, non è possibi-le far capire l’importanza del “risparmio”. Lo trovano stupido, come trovano assolutamente stupido che lo facciano i loro genitori. Quindi non raccolgono molti consensi quei prodotti tipici di risparmio, con nomi e immagini che vorrebbero rappresentare il giovane, che si concretizzano in realtà con un normalissimo conto corrente a cui si cambia solo l’etichetta esterna. Personalmente non sono convinto che si attirino i gio-vani solo creando prodotti o servizi appiccicandogli il termine “giovane” o quantomeno non può farlo una banca come la nostra. Una BCC deve far riemergere i principi della solidarietà e della mutualità che l’hanno fatta nascere, che sono ancora scritti negli statuti, ma che spesso si abbandonano per strada come le briciole di “Pollicino”. Ma non si deve solo enunciarli, bisogna concretizzarli con azioni che lo dimostrino, perché il giovane è molto critico ed attento a valutare se le per-sone, le istituzioni, le associazioni diano concretezza alle loro affermazioni. E’ questo il motivo per cui molti giovani si stanno disinteressando della politica. L’in-coerenza tra quello che si dice e quello che si fa. Per cercare di attrarre i giovani quindi si deve diventare sicuramente un “riferimento credibile”. Altra contraddizione che spesso ricorre nel nostro modo di pensare è quella dello “spazio”. Diciamo spesso nei nostri discorsi quanto sia importante dare spazio ai giovani, ma poi difficilmente ci facciamo da parte. Ci mancava solo la crisi del Welfare per chiu-dere ulteriormente le porte ai giovani. E’ un po’ la cultura del “certo per l’incerto” che non ci porta a considerare il giovane. Lo vediamo negli ambienti della politica, negli ambienti del lavoro e anche negli

ambienti sportivi. Se veramente la forza dei giovani è la forza di tutti, dobbia-mo avere il coraggio di dare loro spazio. Dobbiamo dare loro spazio, anche fisico, creando all’interno delle nostre aziende un luogo di ritrovo del mondo giovanile, per far ca-pire che la banca non tratta solamente denaro, ma è pronta ad essere riferimento sociale del territorio come era preciso intendimento di chi ha fondato circa 120 anni fa le nostre banche. Una banca di Credito Cooperativo in senso assoluto è una banca differente rispetto alle altre. Nel suo operare si do-vrebbe distinguere per il proprio orientamento sociale e per la scelta di costruire il bene comune perseguendo il miglio-ramento delle condizioni morali, culturali ed economiche, promuovendo lo sviluppo della cooperazione, l’educazione al risparmio e alla previdenza nonché la coesione sociale e la crescita responsabile e sostenibile del territorio nel quale opera. Quale miglior ambito per operare con i giovani.Ma per far questo si deve rendere “tangibile” all’interno del-la banca il senso dell’accoglienza perché qualunque per-sona, se non si sente benvenuta, ovvero respinta o peggio ancora, ignorata, non tornerà più. Quel senso di accoglien-za che vuol dire concedere prima di tutto lo spazio fisico senza chiedere nulla in cambio, per poter continuare a far rivivere nel tempo i principi della cooperazione che, nono-stante l’età, conservano la loro freschezza.Quel senso di accoglienza che vuol dire dare spazio all’in-terno della compagine sociale con iniziative pensate e rea-lizzate da loro, magari creando degli organismi democratici di gestione di questo particolare e delicato target. Ma anche pensando ad una loro rappresentanza all’interno dei Consi-gli di Amministrazione per rivitalizzare le idee e i principi che hanno fatto nascere il credito cooperativo.Da parte mia l’impegno ci sarà, il nuovo Centro Direzionale permetterà di avere gli spazi sufficienti per portare avanti queste idee, se anche le altre componenti amministrative ci crederanno faremo grandi cose.

Roberto FaggianiDirettore Generale di CentroMarca Banca

8 | aprile 2011 | STIAMOinsieme

DOS SIER“CentroMarca Banca sbarca a Silea: un territorio

raccontato dalle voci dei protagonisti delle istituzioni, della società, dell’economia locale.”

Per tracciare un quadro di Si-lea, nessuno meglio di chi vive questa cittadina da poco più di

diecimila abitanti in triplice veste: re-sidente, imprenditore e amministratore pubblico.“La situazione è ambivalente – sottolinea il sindaco Silvano Piazza -. Da un lato anche Silea respira venti di crisi: sempre più persone vanno in cerca di lavoro e soprattutto sono tipologie nuo-ve di disoccupati: capifamiglia, giovani che fino a poco tempo fa non avevano problemi a collocarsi, cassaintegrati. Il sindaco diventa sempre più un ufficio di collocamento. Dall’altro lato, tutta-via, il comune di Silea manifesta ancora delle potenzialità e continua a rivestire un certo interesse economico, anche

dovuto alla sua collocazione strategica rispetto importanti assi di comunicazione, come la tan-genziale di Treviso o l’autostrada. C’è ancora un buon dinamismo: come amministrazione ne sia-mo consapevoli e contiamo di metterlo a frutto al meglio, dedicando attenzione alle imprese e alle famiglie”. Emblematico il caso Gatorade: lo stabilimento dove si produceva la nota bevanda per sportivi (oltre al Lipton Ice Tea) è stato chiu-so dal colosso americano delle bibite PepsiCo, “tagliando” quasi 120 dipendenti, ora in cassa integrazione. “La vicenda ha senza dubbio cre-ato preoccupazione – nota Piazza, però molte delle figure professionali della fabbrica si sono riconvertite, trovando nuovi posti di lavoro e il sito produttivo è stato oggetto di un investimen-to da parte della società Cuboxal (vi produrrà scatole per pizza, ndr)”.

Silea, dinamismo oltre la crisiLe realtà del territorio

Il sindaco di Silea Silvano Piazza.

STIAMOinsieme | aprile 2011 | 9

PRESENZA ATTIVA:LA PARROCCHIA DI S. MICHELE Mix ottimale di vecchi elementi affiancati da giovani promesse; gruppo eterogeneo ben amalgamato gui-dato da un soddisfatto “capitano”. Non parliamo però di una squadra di calcio bensì della comunità parroc-chiale di San Michele Arcangelo di Silea. CentroMarca Banca non poteva trovare partner mi-gliore della parrocchia di San Michele Arcangelo per affrontare un’ulteriore sfida sul territorio.Il parroco don Mario Marostica è entusiasta del suo gruppo che definisce “complesso e variegato, positivo

e attivo”. Silea è una città situata in un ottima posizione nella provincia, ben collegata, che pertanto permette alla sua parrocchia di accogliere fedeli dal trevigiano, veneziano e dalla zona di Fiera, fornendo così ottime prospetti-ve di sviluppo anche per la banca ap-pena aperta.Fiore all’occhiello di don Mario sono l’asilo nido e la scuola dell’infanzia Maria Bambina che negli anni sono diventati non solo “rifugio” dei piccoli ma anche vero e proprio punto di rife-rimento per i grandi, accompagnando i primi nel cammino di crescita ed i secondi nel difficile ruolo di genitori.Il punto forte di una comunità è il sociale e a Silea, questo settore è in continuo fermento: centro di ascolto, Caritas, doposcuola (tutte attività por-tate avanti grazie agli instancabili vo-lontari).Il futuro è nelle mani dei giovani, ecco perché don Mario sottolinea l’impor-tanza del suo oratorio -“particolarmen-te attivo nell’ambito sportivo e cultura-le”- inoltre, continua il parroco -“qui a Silea non mancano gli scout e l’ACR, fondamentali nella crescita sociale ed educativa dei nostri ragazzi”-Insomma la nostra banca sembra aver-ci visto giusto aprendo una sede an-che a Silea. Incalzato da una domanda sulla relazione tra banca e territorio, don Mario risponde sicuro: “Un’agen-zia radicata nel territorio ispira mag-giore fiducia perché essendo a contat-to con famiglie e piccoli imprenditori ne comprende meglio problematiche e difficoltà, offrendo perciò soluzioni concrete e reali”. Da sempre l’obiettivo di CentroMarca Banca.

La Chiesa parrochale di Silea.

10 | aprile 2011 | STIAMOinsieme

SILEA, CUORE ALPINO

Danilo Lorenzin è il capogruppo degli alpini di Silea. Associazione costituita da circa 90 penne nere delle quali però solo 10/12 sono giovani leve.Infatti con una nota di rammarico Lo-renzini dice: “I miei sono tutti ottimi ele-menti ma, chi manda avanti la baracca xè i veci”.Da sempre gli alpini sono un’istituzione nazionale esempio di valori e sacrificio in nome del Paese. Dove c’è da lavorare (pulire, ricostruire, donare un sorriso) l’Ana è in prima fila: infaticabili militari al fronte, indispensabili uomini nel vo-lontariato.L’associazione di Silea non è da meno: attiva soprattutto al fianco della parroc-chia, del centro anziani (famoso ormai il tradizionale pranzo di Natale per i non-ni della casa di riposo) e pronta a coin-volgere i più piccoli in attività formative, come l’ultimo progetto sul rispetto della natura con brevi seminari sui fiori e la montagna dedicato ai bambini delle ele-

mentari.Lorenzini giudica lo sbarco di una nuova bcc “un bene, perché significa che il territorio è ricco”.Per CentroMarca Banca si prospetta una nuova sfida e quando si tratta di sfide il credito coope-rativo è vincente, proprio come gli alpini.

L’AVIS:VOLONTARIATO ALL’OPERA

“L’aspettavamo! A fare la differenza è proprio il credito cooperativo, perché CentroMarca Banca da sempre è al fianco dei volontari per fare vo-lontariato”. Così esordisce Lino Vanzetto, presi-dente dell’Avis di Silea (e da 40 anni socio della nostra banca). Proprio a Silea il 10 aprile il Cre-dito cooperativo inaugura una nuova filiale. L’as-sociazione conta più di 1000 donatori, 350 real-mente attivi, in maggioranza giovani, equamente distribuiti tra uomini e donne. Un’associazione recente, fondata nei primi anni settanta che da subito nel Comune, nella parrocchia di Silea e in CentroMarca Banca ha trovato ottimi partner. L’Avis di Silea è un’organizzazione fortemente

STIAMOinsieme | aprile 2011 | 11

dinamica: viaggi (anche all’estero), attività ludiche, sportive (corsi di scii per i più pic-coli) culturali (l’opera lirica a Verona), tutte proposte con l’obbiettivo di sensibilizzare la popolazione alla donazione. Donare il sangue arricchisce la persona e dove c’è ricchezza c’è anche CentroMarca Banca.

LE PICCOLE IMPRESE CHIEDONO ATTENZIONE “Il tessuto economico resta abbastanza vi-vace, anche se naturalmente risente della crisi, come in tutta Italia”. Nonostante il momento delicato, Silea si conferma terra di impresa diffusa: sono circa trecento le aziende artigiane attive nel comune. Diego Cester, titolare di una ditta di autotraspor-to e logistica, è il referente di zona per la Confartigianato (associazione a cui fa capo poco meno della metà delle piccole imprese). “C’è stato un ridimensionamento dei fatturati e non serve certo nuova ma-nodopera - spiega -, ma per fortuna non c’è stata alcuna moria: salvo qualche labo-

ratorio, la gran parte delle piccole aziende sta reggendo. Certo, all’orizzonte non si vedono prospettive di crescita importanti e immedia-te”. Qualche nota dolente, tuttavia, non man-ca: “L’area artigianale rappresenta un problema decennale: dopo molti ritardi, finalmente ora qualcosa inizia a muoversi e sono stati asse-gnati i primi capannoni. Fino ad un paio di anni fa le richieste abbondavano, adesso con la crisi e le lungaggini, bisognerà vedere quanti sono ancora interessati”. Altro nodo la Treviso – Mare: “Un’arteria fondamentale per le imprese del posto: se venisse trasformata in autostrada a pagamento, come si sente dire, sarebbe davve-ro un problema”. Le imprese riservano sempre un occhio di riguardo al fronte del credito: “La richiesta alle banche è di darci una mano per la liquidità, ad esempio per saldare dipendenti e fornitori, perché i tempi di pagamento da parte dei clienti si sono allungati. Devono guardare alle aziende e alle persone, non solo ai numeri del bilancio. Per questo l’insediamento di una banca di credito cooperativo è un fatto positi-vo: sono le più vicine e attente al territorio”.

Rebecca Zanardo

Alcune immagini del fiume Sile

12 | aprile 2011 | STIAMOinsieme

“Qui i valori del credito cooperativo sono conosciuti ed apprezzati: ecco la carta vincente.”

LABANCA

Ai blocchi di partenzaIl 10 aprile viene inaugurata la filiale di Silea: la nuova squadra

Filiale nuova, squadra nuova. Il gran giorno è arrivato: la nuova filiale in via Roma a Silea, la quattordicesima targata CentroMarca Banca,

è pronta per l’apertura domenica 10 aprile, alle 10.00. Ed è risoluto al debutto anche il team che governerà i nuovi sportelli. Come si conviene al primo incontro, subito le presentazioni. Pier Paolo De Pazzi sarà il responsabile della filiale: 44 anni, sposato e papà di Caterina (13 anni) e Elisabetta (11), laureato in Economia e commercio, allenato-re di basket per passione, è in CentroMarca Banca dal 1998, occupandosi a lungo del setto-re finanza. Nel suo curriculum anche un anno a Treviso e due a Mogliano come vice. A fargli da “secondo”, Stefano Sarto-rato, 31 anni, sposato, vanta una buona esperienza in so-cietà di leasing, ambito in cui è rimasto anche dopo il suo in-gresso in CentroMarca Banca, nel 2008. Completa il gruppo, la ventiduenne Valentina Durigon: “in famiglia” dal giugno scorso, poco dopo la laurea in Econo-mia e finanza, arriva dalla filiale di Villorba.Pronti per la nuova avventura?“La squadra è giovane ed entusiasta – rispondono in coro -. La sfida è impegnativa, perché abbiamo di fronte un terreno vergine, ma proprio per questo an-cor più stimolante. Con Silea CentroMarca Banca chiu-de il cerchio, con una presenza in tutte le principali aree intorno al capoluogo. La carica è quella giusta”Tutto a posto per l’inaugurazione?“Da qualche settimana stiamo l’allestimento del-la filiale. La stiamo vedendo crescere anche dal punto di vista fisico: una fatica, ma anche un gran divertimento. E mentre siamo lì, la porta già con-tinua ad aprirsi ed entrano persone per chiedere informazioni”.

Su cosa puntare per conquistare il nuovo mercato?“In questi giorni precedenti l’apertura abbiamo incontrato molte perso-ne e visitato numerose aziende, raccogliendo riscontri positivi e molta disponibilità. Considerando le ben note difficoltà del periodo, il tessuto socio - economico di Silea resta molto vivo. Ma soprattutto conosce ed apprezza i valori del credito cooperativo: questa è la carta vincente. In più, come CentroMarca Banca, aggiungeremo un modo di far banca ba-sato su forti relazioni tra le varie filiali e la struttura centrale: Direzione Generale e Consiglio di Amministrazione credono molto in questa nuova apertura e ci stanno supportando”. Non resta che cominciare.

DOMENICA 10 APRILE, DALLE 10, INAUGURAZIONE DELLA FILIALE IN VIA ROMAUn’inaugurazione fuori dai soliti schemi. E per salutare la sua nuova agenzia, Cen-troMarca Banca ha voluto andare oltre i soliti riti, organizzando una vera e pro-pria festa, con il coinvolgimento di grup-pi e associazioni e un’attenzione speciale ai più piccoli.Ecco il programma:ore 10.00 Laboratori creativi per bambini dai tre anni in su, a cura del Comitato

dei genitori della Scuola dell’infanzia e nido integrato “Maria Bambina” di Silea.ore 10.15 Esibizione dei ragazzi del gruppo Karate Avis di Sileaore 10.40 Esibizione di ballo hip hop dei ragazzi dell’Associazione Diamante di Sileaore 11.15 Discorsi delle autorità, benedizione dei locali, taglio del nastro, visita alla nuova filialeore 11.30 Buffet. L’evento, presentato dalla giornalista Nelly Pellin, sarà allie-tato dalla musica della band FJ Quintet. Non serve neppure dirlo… siete tutti invitati!

IL RISPARMIO SI IMPARA DA PICCOLICentroMarca Banca regala a tutti i nuovi nati del Comune di Silea un libret-to di deposito con un deposito iniziale di 50 euro. Un’opportunità per comin-ciare a risparmiare una somma per il futuro, già dai primi giorni di vita del bimbo. Alla filiale di Silea, verranno fornite tutte le informazioni necessarie. L’iniziativa è valida anche per i neonati di Villorba.

STIAMOinsieme | aprile 2011 | 13

“Le banche di credito cooperativo possono favorire una gestione più responsabile del business.”

Altro che sfrenato “bu-siness is business”: avere etica negli affari

è possibile. Non solo: può es-sere conveniente anche per il bilancio.Da anni Proetica propagan-da questa tesi tra le aziende e gli enti pubblici e privati della Marca: l’associazione, costituita da Unindustria Tre-viso e dall’Ordine dei dottori commercialisti di Treviso, dal 2004 è impegnata a promuo-vere la cultura della respon-sabilità sociale d’impresa. Pur mirando al doveroso profitto, l’azienda “responsabile” pone in risalto anche gli effetti sul piano sociale e ambientale della propria attività: dal rap-porto con clienti e fornitori alla tutela dei propri dipen-denti, dall’inquinamento alla sicurezza sui luoghi di lavoro. L’impresa può così “accredi-tarsi” nella società civile in cui opera, venendo percepita come affidabile.Concetti che si attaglia par-ticolarmente alla visione del credito cooperativo, sa sem-pre attento, oltre ai rendiconto delle proprie banche, anche e soprattutto alle istanze della comunità in cui è inserito.Non solo una moda o, peggio, una mera strategia di marke-ting: la responsabilità sociale deve diventare sempre più

elemento primario della cul-tura imprenditoriale. E pro-prio pensando alle aziende, specie a quelle più piccole tipiche della nostra aerea, è stato elaborato il “Csr check-up”: un modello pratico, con tanto di parametri e relativi punteggi, per auto-valutare i progressi (o le eventuali ca-renze) in questo campo.Se ne è parlato in un conve-gno, intitolato appunto orga-nizzato dalla stessa Proetica, il 17 febbraio scorso a Palaz-zo Giacomelli a Treviso, sede di rappresentanza dell’asso-ciazione industriali. I lavori sono stati aperti dal saluto dal presidente dei Dottori commercialisti di Treviso, Vittorio Raccamari, che è anche presidente di Proeti-ca, del direttore generale di Unindustria Treviso Giusep-pe Milan, e di Antonio Biasi, responsabile dello sportello Crs e Ambiente della Came-ra di commercio: poi spazio agli interventi di rappresen-tanti della Regione Veneto ed esperti sul nuovo mecca-nismo. Non a caso, tra i rela-tori anche Tiziano Cenedese, presidente della Fondazione delle Banche di credito co-operativo della provincia e numero uno di CentroMarca Banca: al dottor Cenedese, infatti, è stato affidato un

contributo di riflessione sul ruolo delle banche per favo-rire una gestione sempre più responsabile del business.“La responsabilità d’impresa rappresenta una delle possi-bili risposte alla crisi per il

riposizionamento competi-tivo delle aziende e indub-bio fattore di successo – ha spiegato Vittorio Raccama-ri, presidente di Proetica - . Per queste ragioni Proetica ha realizzato il Csr Check-Up, un questionario gratuito predisposto per le piccole e medie imprese per consen-tire un’analisi immediata ed efficace del loro approccio allo sviluppo sostenibile e di indirizzarle verso possibili azioni di miglioramento”.

Aziende con l’animaL’impegno di Proetica per la responsabilità sociale d’impresa

ATTuALITA’

STIAMOinsieme | aprile 2011 | 14

RuBRICA DIPENDENTI

Non solo conti correnti e fondi di investimen-to. CentroMarca Banca

è anche - e soprattutto – una comunità di persone unite dal valore del sano risparmio, della cooperazione come forma di so-stegno reciproco, dell’economia a servizio dello sviluppo del ter-ritorio e della persona. E, perché no, anche da momenti di convi-vialità, tra svago e arricchimen-to culturale. I soci sono la forza motrice di ogni banca di credito cooperativo. Ed ai soci, la nostra banca dedica attenzioni partico-lari. Non a caso abbiamo voluto cominciare una panoramica nel “dietro le quinte” dell’istituto, alla scoperta dei suoi dipendenti, proprio da questo fondamentale settore. Monica Moino fa parte della squadra di CentroMarca Banca da sedici anni: è un volto

familiare a chi ha avuto modo di frequentare gli uffici della sede centrale prima a Preganziol, ora nel nuovo centro direzionale di via Selvatico. Da ottobre, ai con-sueti incarichi amministrativi e di segreteria, ha aggiunto an-che la responsabilità dell’Ufficio soci. E’ lei stessa a spiegare in cosa consiste il nuovo compito: “Tutto quello che riguarda i soci. Sia sotto il profilo della gestione amministrativa, dalle pratiche di ammissione all’acquisto di azioni, sia per l’organizzazione di iniziative turistiche, culturali, ricreative, della festa del socio e delle assemblee”, spiega da dietro la scrivania ingombra di carte, preventivi, programmi. In realtà, per la signorina Moino si tratta di un ritorno: “Avevo già ricoperto questo ruolo in pas-sato, lasciandolo poi a Marcello

Criveller, andato in pensione di recente”.Un primo assaggio dell’attività di Monica l’avete trovato nelle pa-gine precedenti, con il calenda-rio dei viaggi proposti da Cen-troMarca Banca per la prossima stagione. Altre idee frullano, “Anche grazie alla disponibilità di spazi per corsi e manifesta-zioni, garantita dal nuovo centro direzionale”. Di più, per ora, Monica non vuo-le anticipare. Così come mantie-ne la giusta riservatezza sulla vita fuori dalla banca: “Amici, cinema, libri”.Piuttosto insiste in un richiamo: “Siamo a disposizione per qual-siasi richiesta di informazioni, ma anche per raccogliere sug-gerimenti e proposte”. Il lavoro all’Ufficio soci è appena comin-ciato.

Al servizio del socioMonica Moino, responsabile dell’Ufficio dedicato ai soci della banca

RuBRICA DIPENDENTI

CentroMarca Banca – Credito Cooperativo istituirà prossimamente per i Soci un servizio di promemoria degli eventi in programma via mail o sms. Pertanto Ti chiede di compilare il presente coupon, ritagliarlo e consegnarlo a qualsiasi Filiale o presso l’Ufficio Soci del Centro Direzionale di Treviso. In alternativa puoi inviare i dati richiesti (cognome e nome del Socio, data e luogo di nascita, indirizzo mail, cellulare) al numero 335/1576855 (Moino Monica – Responsabile Ufficio Soci) o via mail all’indirizzo [email protected]. Ti ringraziamo per la collaborazione.

_ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ Per l’Ufficio Soci di CentroMarca Banca COGNOME E NOME DEL SOCIO _________________________________________

NATO A _______________________ IL _________________

INDIRIZZO MAIL ______________________________________________

CELLULARE ___________________________________________________

Autorizzo CentroMarca Banca – Credito Cooperativo ad inviare al mio indirizzo mail e/o al mio numero di cellulare messaggi di promemoria in vicinanza di eventi, assemblee, incontri, viaggi, etc.

____________________, ______________ ________________________ luogo data firma

STIAMOinsieme | aprile 2011 | 15

“La realtà delle banche di credito cooperativo ci è stata trasmessa dai padri fondatori e noi vogliamo consegnarla alle nuove generazioni.”

“Le modifiche rispondono a esigenze normative di carattere europeo e potrebbero limitarsi alla revisione di pochi articoli. Credo invece debbano essere colte anche come occasione per allargare lo sguardo verso un nuovo modo di fare credito cooperativo: pensare alla banca di credito coope-rativo del 2020”. Tutte le Bcc si apprestano a mette-re mano alla loro “carta costituzionale”, lo statuto: abbiamo chiesto ad Amedeo Piva, presidente della Federazione regionale, di riassumerci le ragioni di questa “riforma”.Presidente Piva, perché bisogna modificare lo statuto?Le modifiche statutarie, innanzitutto, recepiscono delle novità normative dettate dalle autorità euro-pee. Nuove norme volte a rispondere ad alcuni punti critici messi in luce dalla recente crisi finan-ziaria. Il credito cooperativo non è stato assoluta-mente coinvolto da queste vicende, ma le regole valgono per tutti e devono essere rispettate da tut-ti: così abbiamo colto il suggerimento verso una

maggior efficienza del sistema”.Solo un adeguamento tecnico, dunque?“No, si è cercato di cogliere l’opportunità per inserire alcuni aspetti che riguardano il sistema di governo delle nostre banche: evitare interferen-ze politiche, aprire ai giovani e alle donne, favorendo il ricambio pur nella continuità. Inoltre c’è la necessità di recepire negli statuti regole di comportamento che garantiscano un’autonomia responsabile, con un maggior coinvolgimento delle strutture federative. Altro elemento fon-damentale nell’impianto è l’esigenza di favorire la formazione”.E’ stato messo a punto, insieme alla Banca d’Italia, uno statuto tipo ed ora le bcc sono chiamate a farlo proprio.“Il tempo non è moltissimo: non è detto che tutti riescano ad organizza-re l’assemblea ordinaria di approvazione del bilancio e in concomitanza con questa programmare anche la straordinaria per le modifiche allo statuto. Potrebbero essere necessario un maggior confronto. Le modi-fiche, però, sono state attentamente valutate dalla struttura regionale e nazionale: la proposta avanzata prevede anche diverse opzioni riguardo alcuni articoli, in modo da tener conto delle diverse realtà esistenti in Italia”.Cosa cambierà per le nostre banche? “Il credito cooperativo è stato una realtà strategica nello sviluppo del nostro territorio, in particolare del nostro Veneto: oggi deve anche in-terrogarsi sull’esigenza di rafforzare la coesione del credito cooperativo italiano. Proprio in virtù delle difficoltà evidenziate dalla crisi dobbiamo essere ancora più uniti e coesi per sviluppare al meglio quella funzione di banche del territorio, di cui come spesso ricordiamo, siamo rima-sti quasi gli unici paladini insieme ad alcune banche popolari. In altri termini stiamo passando da un modo di vedere il credito cooperativo come insieme di associazioni, a vederlo come sistema. E’ un passag-gio storico rilevante: le realtà delle banche di credito cooperativo ci sono state trasmesse dai padri fondatori e noi vogliamo consegnarle alle nuove generazioni, mettendo in evidenza come elemento irrinunciabile l’attaccamento ai valori su cui si è basato, in tanti anni di attività, lo svi-luppo delle bcc”.

Mattia Zanardo

La nuova carta fondamentale delle BCCAmedeo Piva, presidente della Federazione Veneta, illustra le proposte di modifica allo Statuto del Credito cooperativo

ATTuALITA’

16 | aprile 2011 | STIAMOinsieme

CentroMarca Banca apre le porte Inaugurato il nuovo centro direzionale

EvENTI

Una grande festa, come si conviene per una nuova casa. Oltre 1.300 persone, soci, clienti, cittadini dei vari comuni trevigiani, hanno partecipato, lo scorso 13 febbraio all’inaugurazione del nuovo centro direzionale di CentroMarca Banca. Per molti, l’occasione di vedere dal vivo per la prima volta il rinnovato cuore pulsante della banca, nella villa Frezza Cornuda, alle porte del capoluogo.A loro si è rivolto il presidente di CentroMarca Banca, Tiziano Cenedese: “Guardando a tutti Voi, cari soci penso ad una casa composta da fondamenta solide, strutture forti e finiture efficienti. Le fondamenta solide sono i nostri soci storici, testimoni della tradizione; le strutture forti sono i soci che si sono aggiunti durante la vita di CentroMarca Banca; grazie al dialogo con le istituzioni hanno il polso costante del territorio. Le finiture, infine, sono i soci giovani che con le loro idee danno la giusta spinta all’innovazione. Le diverse anime e generazioni di cui sono composte base sociale e organizzazione si devono incontrare, ascoltare e confrontare per costruire le basi del futuro di CentroMarca Banca”.Parole condivise dai numerosi ospiti di prestigio presenti: il prosindaco di Treviso, Giancarlo Gentilini, il presidente della Provincia, Leonardo Muraro, i sindaci di Preganziol e di

Quinto (i due comuni storici di CentroMarca Banca) Sergio Marton e Mauro Dal Zilio, il numero uno della Federazione veneta della Bcc, Amedeo Piva. Tutti hanno rimarcato il ruolo del credito cooperativo a sostegno delle famiglie e delle imprese del territorio ed hanno incoraggiato lo sviluppo perseguito da CentroMarca Banca.Poi, sotto la consueta, puntuale conduzione della giornalista Nelly Pellin, il rito del taglio del nastro e della benedizione impartita dal parroco di San Lazzaro don Giovanni Salvalaggio, con cui CentroMarca Banca ha instaurato una collaborazione proficua, finanziando l’installazione di un impianto fotovoltaico sul tetto della chiesa. I vertici della banca, presidente e consiglieri d’amministrazione in testa, hanno fatto da ciceroni nella nuova struttura, situata in via Selvatico 2 ed affacciata sul Terraglio: nel corpo centrale, ispirato alle antiche ville venete e nelle moderne barchesse (l’intero complesso è stato oggetto di un restauro pochi anni fa), sono stati riuniti presidenza e direzione della banca, segreteria generale, ufficio soci, servizi organizzativi ed informatici e servizi crediti, finanza e amministrativo, in precedenza distribuiti tra la sede di Preganziol e la filiale di Santa Cristina di Quinto. Giusto un rapido “giro turistico”,

prima degli immancabili buffet e brindisi finale. Indirizzato – ovviamente – alla nuova casa di CentroMarca Banca.

“I nostri soci rappresentano una casa – ricorda il presidente Tiziano Cenedese - composta da fonda-menta solide, strutture forti, finiture efficienti.”

STIAMOinsieme | aprile 2011 | 17

“I nostri soci rappresentano una casa – ricorda il presidente Tiziano Cenedese - composta da fonda-menta solide, strutture forti, finiture efficienti.”EvENTI

Savona-Malaga-Casablanca-CadiceLisbona-Valencia-Barcellona-SavonaCrociera con Costa Luminosa - Oltre le Colonne d’Ercole

Quota per persona in cabina doppia interna categoria I 1,2,3 € 1.080,00Quota per persona in cabina doppia interna categoria I 4 € 1.180,00Quota per persona in cabina doppia esterna categoria E1 (vista ostruita) € 1.180,00Quota per persona in cabina doppia esterna categoria E2 € 1.230,00Quota per persona in cabina doppia esterna con balcone categoria B1,2,3 € 1.290,00Quota per persona in cabina doppia esterna con balcone categoria B4,5 € 1.410,00Quota per persona in cabina doppia esterna con balcone categoria B6,7 € 1.500,00

La realizzazione dei viaggi verrà effettuata a raggiungimento del numero minimo di partecipanti.

CentroMarca Banca - Ufficio Soci Monica Moino - 0422/631712 - [email protected]

Agenzia Viaggi Utpull – Ufficio Gruppi Massimiliano Laudani - 0422/546015 - [email protected] lun/ven 09.00/13.00 – 14.30/18.00

PROGRAMMA CROCIERA 2011

IL PITTORE E LA MODELLA

A volte non occorre andare molto distante per trovare patri-moni di bellezza. Lo sanno bene i soci e i clienti di CentroMarca Banca che hanno partecipato alla visite organizzate alla mo-stra “Il pittore e la modella”, a Ca’ dei Carraresi a Treviso. Da anni ormai, l’antica residenza dei Da Carrara, medievali si-gnori della città, è un punto di

riferimento espositivo di livello nazionale e internazionale. La rassegna di questa stagione esplora uno dei temi più affa-scinanti della storia dell’arte: il rapporto tra l’artista e la donna ritratta, soggetto di un quadro, ma spesso vera e propria musa ispiratrice di un’intera vita. Negli spazi oggi gestiti da Fondazio-ne Cassamarca, questo ideale percorso fatto di complicità, avvenenza, intimità si snoda in

un excursus da Antonio Cano-va fino a Pablo Picasso. Centro-Marca Banca ha promosso la visita, con guida, per due grup-pi di circa venticinque persone ciascuno (dell’occasione ha voluto approfittare anche qual-che dipendente) nei pomerig-gi del 10 e del 13 marzo scorso: per tutti, un tuffo negli atelier di alcuni dei maggiori protagoni-sti della pittura e della scultura europea degli ultimi tre secoli.

EvENTI

18 | aprile 2011 | STIAMOinsieme

PROGRAMMA VIAGGI 2011 EvENTIToscana20 maggio - 22 maggio 2011 (prenotazioni entro il 04/04/11) Quota individuale di partecipazione € 295,00

20 Maggio - venerdì – TREVISO/SIENARitrovo dei Sigg. partecipanti alle ore 06.30 e partenza in direzione di Siena. Arrivo per il pranzo in hotel. Nel pome-riggio incontro con la guida per la visita guidata della città. Siena è senza dubbio la più unitaria e omogenea delle città toscane, sorge in un paesaggio di colline. Compattamente trecentesca, è città di una sola epoca, di un solo passato, mai scesa dai tre colli da cui si irradiano le sue strade, mirabil-mente cinta dalla cerchia delle sue mura. Dentro alla cinta si distinguono bene i tre colli, all’origine di altrettanti terzieri in cui Siena è divisa: quello “di Città” corrisponde al vero e pro-prio nucleo originale di Siena. La caratteristica principale di Siena è la singolarità della Piazza del Campo, dall’originale forma a valva di conchiglia, sulla quale sorge il gotico Palazzo Pubblico, simbolo dell’indipendenza e del potere economico dell’oligarchia senese. Poco distante si apre la Piazza del Duomo, dominata dalla mole marmorea bianco-nera del Duomo, alta su una piattaforma a scalinata, e da altri importanti monumenti come il palazzo Arcivescovile, eretto in forme gotiche trecentesche, il cinquecentesco palazzo del Governatore dei Medici, oggi sede della Prefettura e dell’Am-ministrazione Provinciale.Cena e pernottamento in hotel.

21 Maggio – mercoledì – I DINTORNIPrima colazione in hotel . Intera giornata con guida riper-correndo borghi, chiese e paesi della via Franchigena.Si inizierà con San Gimignano antico insediamento degli Etruschi che divenne dal XII sec. libero Comune fino alla metà del ‘300, quando si diede a Firenze. Visita guidata del paese splendido esempio di architettura medioevale - svi-

luppatasi lungo la via come città importante per gli scambi ed i commerci. Pranzo in ristorante. Nel pomeriggio si vi-siterà Abbadia Isola antico luogo di sosta per i pellegrini lungo la variante collinare della Franchigena, di particolare interesse il suo monastero di origine benedettina dedicato a San Salvatore. Si proseguirà per Monteriggioni - borgo medioevale pressochè intatto conserva infatti una splen-dida cerchia muraria e 14 torri risalenti ai primi del 1.200. Dopo la deviazione per San Galgano, per secoli punto di riferimento per viandanti e pellegrini, abbazia molto sugge-stiva soprattutto per essere priva del tetto, rientro in hotel per la cena ed il pernottamento.

22 Maggio – giovedì – SIE-NA/MONTALCINO/MONTE-PULCIANO/TREVISODopo la prima colazione par-tenza per Montalcino bellissimo borgo medievale alla fine della Val D’Orcia. Visita della cittadina famosa nel mondo anche per la produzione del famoso Brunello. Visita di una tipica cantina con degustazione. Proseguimento per Montepulciano. Pranzo in un

ristorante tipico e visita di questa splendida cittadina il cui centro storico è racchiuso da mura costruite nel XIV secolo. Nel pomeriggio inizio del viaggio di rientro con arrivo in tarda serata.

Supplemento camera singola € 35,00La quota comprende: trasporto in autopullman g.t., pedaggi au-tostradali e parcheggi; la sistemazione in hotel di 3 stelle a Sie-na; il trattamento una pensione completa ed una mezza in hotel, due pranzi in ristorante; le bevande ai pasti (½ minerale ed ¼ di vino), mezza giornata di visita guidata di Siena ed un’intera giornata il 06 maggio.La quota non comprende: eventuali ingressi, tutto quanto non espressamente indicato.

STIAMOinsieme | aprile 2011 | 19

Parigi24 giugno – 26 giugno 2011(prenotazioni entro il 04/04/11) Quota individuale di partecipazione: € 590,00

Venerdi’ 24 Giugno. Treviso-Venezia/ParigiRitrovo dei Sigg. ri partecipanti e partenza in pullman alla volta dell’aeroporto di Venezia. Imbarco sul volo Air France diretto a Parigi. Partenza prevista alle ore 15.10 e arrivo previsto alle 17.00. Incontro con i rappresentanti del nostro corrispondente locale e trasferimento con pullman privato all’hotel MERCURE VAUGIRARD, 4* o similare. Operazioni di check in, sistemazione nelle camere riservate. Cena e pernottamento in hotel.Sabato 25 Giugno. ParigiPrima colazione in hotel. Incontro con la guida e trasferimento in pullman al Louvre. Visita del museo che contiene capolavori assoluti come Mona Lisa di Leonardo, la Vittoria di Samotracia, la Venere di Milo ecc. Pranzo in ristorante. Nel pomeriggio visita del quartiere delle Halles (i vecchi mercati), del centro culturale Pompidou, costruito da Renzo Piano e Richard Rogers. l’Hotel de Ville, municipio di Parigi di stile rinascimentale; proseguimento per il quartiere del Marais, antico ghetto ebraico di cui conserva le tracce in Rue des Rosiers e nell’antica sinagoga; gli antichi palazzi rinascimentali (hotel de rohan), Rue des Francs Bourgeois; Place des Vosges, costruita nel 1605 da Enrico iv, e’ una delle piu’ belle piazze di Parigi con i suoi palazzi simmetrici a formare un quadrato perfetto con al centro un piccolo parco. Rientro in hotel per la cena e il pernottamento.Domenica 26 Giugno. Parigi/Venezia-TrevisoPrima colazione in hotel. Rilascio delle camere. Incontro con la guida e proseguimento della visita della città: quartiere latino: St Germain-des-Pres, il quartiere della “rive gauche” famoso per le gallerie d’arte i caffe’ storici, gli scrittori che lo frequentavano: la chiesa di St. Germain-Des-Pres, la piu’ antica di Parigi, eretta nei sec. XI e XII; la Cour de Rohan, stretta via pittoresca di epoca medievale con celebri ristoranti (cafe’ Procope), frequentati dagli illuministi; Rue St. Andre’ Des Arts che conduce a Place St. Michel, con una splendida vista su Notre Dame e la Senna. Pranzo in ristorante. Proseguimento della visita: Place de La Concorde, antica Place de la Revolution; Place Vendome, maestoso complesso del tempo di Luigi XIV con al centro la colonna Vendome alta 44 metri e costruita con il bronzo di 1200 cannoni catturati nella battaglia di Austerliz, innalzata nel 1810 in onore di Napoleone; La Madeleine, la più mondana Chiesa di Parigi, che ricorda un tempio greco. Trasferimento in aeroporto in tempo utile per l’imbarco sul volo Air France diretto a Venezia previsto in partenza alle 21.20. Arrivo alle

23.00, incontro on l’autista e trasferimento in pullman a Treviso. Arrivo e fine dei servizi.SUPPLEMENTO CAMERA SINGOLA: EUR. 120,00La quota comprende:Volo di linea Air France andata e ritorno Venezia/Parigi in classe economica; tasse aeroportuali quotate ad oggi; trasferimenti con pullman privato GT 52 posti da Treviso all’aeroporto di Venezia e viceversa; Trasferimenti aeroporto/hotel/aeroporto con pullman privato GT e assistente parlante italiano; 2 pernottamenti all’hotel MERCURE VAUGIRARD 4* o similare, trattamenti di pernottamento e prima colazione; 1 cena in hotel bevande comprese; 2 pranzi in ristorante esterno all’hotel, in corso di escursione, bevande comprese; 1 cena in ristorante esterno all’hotel l’ultima sera; 2 giornate intere di visita guidata compresa visita del museo del Louvre con guida parlante italiano e pullman a disposizione; assicurazione medico bagaglio Touristpass 2000.La quota non comprende: I gadget, le mance, gli extra e tutto quanto non espressamente indicato ne “La quota comprende”PROGRAMMA DI VIAGGIO: Il programma potrà subire delle modifiche se necessario.TASSE AEROPORTUALI E INCREMENTO CARBURANTE: La tasse aeroportuali subiscono continue oscillazioni e sono definitive solamente all’emissione dei biglietti. La tariffa può inoltre subire delle variazioni in funzione dell’incremento del costo del carburante avio.ASSICURAZIONE: Il pacchetto è già comprensivo della polizza assicurativa medico bagaglio. Per chi lo volesse è possibile stipulare anche individualmente, ma solo contestualmente all’adesione al viaggio, la polizza contro le penalità da annullamento ad un costo pari a Eur. 25,00 per persona.

PROGRAMMA VIAGGI 2011

20 | aprile 2011 | STIAMOinsieme

Arena di Verona - il Barbiere di Siviglia22 luglio 2011 (prenotazioni entro il 30/04/11) Poltronissima € 206,00 - Poltrona cent. di gradinata € 142,00 - Gradinata non num. sett. D E € 65,50

Mantova18 settembre 2011 (prenotazioni entro il 16/05/11) Quota individuale di partecipazione € 60,00

Le quote comprendono biglietto per lo spettacolo, pullman, diritti di prenotazione, cu-scino, cestino pic nic. Ritrovo dei Sigg. ri partecipanti e partenza con pullman GT alla volta di Verona. Arrivo dopo due ore circa. Spettacolo il Barbiere di Siviglia nell’Arena di Verona. Alla fine dello spettacolo incontro con l’autista e con il pullman e rientro a Treviso. Arrivo in tarda serata. I biglietti, una volta confermati e acquistati non sono rimborsabili.

Ritrovo, nella prima mattinata, dei Sigg. Partecipanti e sistemazione in autopullman. Partenza per Mantova. All’arrivo visita guidata di questo caratteristico capoluogo di provincia. Il Mincio indugia intorno alla citt slargandosi nei tre laghi che i due ponti dei Molini e di S. Giorgio separano, per cui vi si arriva, salvo che da sud, come a Venezia, varcando acque e vedendone il profilo specchiato. Di origini antiche fu fio-rente nel Medioevo dapprima come libero Comune poi con le signorie dei Bonacolsi e dei Gonzaga, sotto i quali divenne, soprattutto in epoca rinascimentale, un grande centro di cultura e d’arte. Di tutti questi secoli conserva numerosi monumenti attorno alla Piazza delle Erbe e a Piazza Sordello, i due poli del centro storico di impianto urbanistico medioevale. Tra i piinsigni edifici religiosi del Rinascimento ricordiamo la

Basilica di S. Andrea, ed il Duomo, di origine medievale ma ricostruito nel 00, con facciata settecentesca e campanile romanico. Altri ragguardevoli monumenti sono il Palazzo Ducale o Reggia dei Gonzaga, di cui fanno parte due edifici a portici della fine del 00 ed altri all’interno costituenti la graziosa reggia dei Gonzaga con ambienti dalla fastosa decorazione e preziose collezioni d’arte, ed il Palazzo Te, una grandiosa villa suburbana dei Gonzaga creata da Giulio Romano tra il 1525 e il 1535 nello stile rustico del pieno Rinascimento. A conclusione della visita di Mantova pranzo in ristorante. Nel pomeriggio tempo a disposizione per acquisti o per una visita individuale della città. Ritrovo dei Sigg. Partecipanti alle ore 15.30 presso il pontile del Lungolago Gonzaga. Imbarco sul Battello per un’escursione di 1h15 ca. ai laghi di Mantova e al Parco del Mincio.Dopo la partenza dal pontile del Lungolago Gonzaga si naviga sui laghi Inferiore e di Mezzo in vista dello scenario architettonico più classico della città gonzaghesca che si specchia nelle acque dei suoi laghi.La navigazione procede poi nella Vallazza fra le caratteristiche presenze di flora e di fauna che vivono in questa zona umida protetta dal Parco Naturale del Mincio, dove fioriscono ninfee bianche, gialle e castagne d’acqua.Lo sbarco a Mantova previsto verso le ore 17.15. Inizio del viaggio di rientro con arrivo a Treviso nella tarda serata.La quota comprende: il noleggio bus G.t, pedaggi autostradali e parcheggi, il battello per la navigazione, il pranzo in ristorante, la visita guidata.

PROGRAMMA VIAGGI 2011

STIAMOinsieme | aprile 2011 | 21

Berlino26 agosto - 28 agosto 2011 (prenotazioni entro il 30/04/11) Quota individuale di partecipazione € 520,00

VENERDì 26 AGOSTO 2011: VENEZIA / BERLINORitrovo dei Sigg. ri partecipanti e partenza in pullman alla volta dell’aeroporto di Venezia. Imbarco sul volo Easyjet diretto a Berlino Schoenefeld previsto in partenza alle 12.25. Arrivo previsto alle 14.00, incontro con la guida trasferimento in pullman privato in centro e inizio della visita guidata di questa città, di straordinaria importanza storica e culturale, alla quale gli indimenticabili avvenimenti del 1989 hanno restituito il ruolo storico di capitale dell’intera Germania e di grande metropoli europea.Tra i luoghi che si avrà modo di vedere, ricordiamo: la Brandenburger Tor, trionfale porta, simbolo della città, grandioso edificio classico lungo m 65; il Reichstag, ritornato ad essere la sede del governo federale; il Denkmal fur Ermodeten Juden, monumento a ricordo delle vittime dell’Olocausto; Unter den Linden, la passeggiata “sotto i tigli”, la più bella strada di Berlino. Bebelplatz, spettacolare concentrazione di edifici storici e di suggestive scenografie; Friedrichstadt, vasto quartiere del centro storico sorto per volere del re Federico Guglielmo I; Platz der Akademie, sulla quale si trovano il Franzosischer Dom (1701/1705), il Deutscher Dom (1701/1705) e il Schauspielhaus, celebre sala da concerti opera di Schinkel; Il Tiergarten, vastissimo parco lungo km 3 e largo 1 (ha 167), creato verso il 1700. Alla fine della visita trasferimento al MERCURE CHATEAU HOTEL 4* centralissimo situato sulla Ku’Damm. Cena e pernottamento.SABATO 27 AGOSTO: BERLINOPrima colazione in hotel e incontro con la guida. Pullman a disposizione. La giornata è interamente dedicata al proseguimento della visita della città. Non verranno trascurati gli aspetti moderni, per i quali Berlino ha rappresentato l’avanguardia in campo architettonico come: Potsdamer Platz, la piazza di Berlino che più si è arricchita di architetture moderne (edifici di Foster, Piano, Arada ecc.), la Philarmonie, audace opera a pianta pentagonale irregolare, la Neue Nationalgalerie, edificio costruito nel 1965-68, su progetto di Mies van der Rohe, a forma di cubo in vetro

e acciaio. Pranzo in ristorante. Nel pomeriggio visita con guida parlante italiano del Pergamonmuseum, uno dei più celebri musei del mondo. Sono conservati, nel suo interno, capolavoriquali: l’altare di Pergamo, capolavoro dell’arte ellenistica (180-159 a.C.); la porta del mercato di Mileto, voluta da Traiano nel 120 d.C.; la sala del trono di Nebukadnezar II. La visita durerà un’ora circa. Successivamente passeggiata sulla Kurfuerstendamm, una delle vie principali di Berlino, cuore della vita economica della metropoli; tracciata nel sec.XVI, fu sistemata, per volere di Bismarck, su una lunghezza di km 3,5. Nelle immediate vicinanze si trova la Kaiser-Wilhelm-Gedaechtniskirche, divenuta dopo la guerra il simbolo delle distruzioni avvenute durante la seconda guerra mondiale. Rientro in hotel per la cena e il pernottamento.

DOMENICA 28 BERLINO/VENEZIAPrima colazione in hotel. Tempo a disposizione. Trasferimento in aeroporto in tempo utile per l’imbarco, dopo il disbrigo delle formalità doganali, sul volo Easyjet diretto a Venezia. Partenza alle 14.45 e arrivo alle 16.25. Incontro con l’autista e trasferimento in pullman a Treviso. Arrivo e fine dei servizi.Supplemento camera singola: € 90,00La quota comprende :• Pullman Treviso/aeroporto di Venezia/Treviso; volo andata e ritorno con Easyjet in classe economica; tasse aeroportuali e

franchigia bagaglio (20 kg); • trasferimenti da e per l’ aeropor-to di Berlino con pullman privato e assistente parlante italiano; • Sistemazione presso l’hotel MERCURE CHATEAU 4*, o similare, trattamento di pernottamento e prima colazione; •1 pranzo in ri-storante il 27 agosto forfait bevande compreso; • 2 cene in ottimo ristorante italiano a 200mt dall’hotel forfait bevande compreso; • Visite ed escursioni con guida locale parlante italiano e autopul-lman privato; • VISITA DI BERLINO un’ intera giornata (27 agosto) e 1 mezza giornata (26 agosto); • Visita guidata al Pergamon Mu-seum; • Materiale informativo; • Assicurazione medico bagaglio Touristpass 2000;La quota non comprende :Extra di carattere personale in genere e tutto quanto non espressamente nominato.

PROGRAMMA VIAGGI 2011

22 | aprile 2011 | STIAMOinsieme

“Esporre in una banca? Come ai bei tempi dei mece-nati: bisogna conciliare la poesia con l’economia.”

CuLTuRA

Il laboratorio domestico è proprio come uno s’immagina l’atelier di un pittore: una selva di quadri alle pareti, il grande tavolo ingombro di colori e pennelli, i disegni preparatori sparsi qua e là. Gianni Ambrogio, invece, non ha nulla de-gli atteggiamenti da artista navigato, nonostante ad 82 anni sia uno dei maestri trevigiani con-temporanei più affermati. E’ un signore minuto, dai modi gentili e dallo spirito vivace. L’unico tocco di eccentricità è un ciarliero pappagallo,

che partecipa attivamente all’intervista. CentroMarca Banca ha scelto di ospitare una piccola personale di Ambrogio nella nuova filiale di Carità di Villorba, in occasione dell’inaugurazione.Partiamo proprio da qui: come è nato questo connubio?“L’idea è venuta dalla banca e mi ha fatto molto piacere. Meno male: una mosca bianca. Un po’ come ai bei tempi con i mecenati che avevano cultura e soldi. Sarebbe davvero ora si divulgasse questo costume: conciliare la poesia con l’economia”.Come nasce la sua carriera pittorica?“A dire il vero, non so capire da dove mi derivi questa passione, que-

Gianni Ambrogio, il valore dell’arteIl pittore trevigiano espone nella nuova filiale di Carità di Villorba

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sta attitudine. Non ho pre-cedenti in famiglia: i miei sono arrivati a Treviso dalla Calabria negli anni ’20, face-vano gli ambulanti. Però, fin quasi da quando ho aper-to gli occhi, ho avvertito il bisogno di scarabocchiare. Non ho mai voluto fare l’ac-cademia, per non dipendere da maestri che, soprattutto allora, imponevano il loro stile. Anch’io ho fatto tanti mestieri, per sopravvivere: il venditore ambulante, il rap-presentante, il cameriere, il direttore di galleria. Di pit-tura non si vive, ancor’oggi insegno ad una trentina di allievi. Ma da che ho l’uso della ragione ho sempre vis-suto in funzione del dipin-gere”.La pittura ha sempre gio-cato un ruolo importante nella sua vita.“Di più, rappresenta la mia vita: senza pittura non esi-sterei, quasi neanche fisica-mente. Non è, però, un fatto egoistico: a me non basta dipingere per esprimere me

stesso. Vorrei che il mio fosse innanzitutto un mes-saggio di poesia - che non è poco - ma vorrei influire anche sul piano sociale”. Guarda ad uno stile o ad un maestro di riferi-mento?“Il mio grande amore au-tentico è Caravaggio, e tra i moderni, Francis Bacon. Ma ho avuto dei modelli più dal punto di vista cul-turale e intellettuale, che dello stile. E ho indagato tanti modi: dall’astratto, all’informale, al figurativo più stretto, fin quasi alla pittura iperrealista. Guai se non sentissi più questo bisogno di indagare, smet-terei di dipingere”.I quadri esposti, a che genere appartengono?“Sono tutti quadri astratti. Spesso mi chiedono ‘cosa vogliono dire?’ Io rispondo: sono idee, sentimenti, pul-sioni, insomma tutto quel-lo che un uomo, in questo caso un artista, sente. Non c’è nessuna descrizione

oggettuale, solo descrizio-ni interiori. Naturalmente il sentire fa parte del vivere attuale: oggi sentiamo così, ieri avremmo sentito in un altro modo. Freud ci ha insegnato a guardarci den-tro e cercare di esprimersi: ecco, la pittura astratta è una forma di inconscio che si estrinseca”. Lei può vantare un’ora-mai lunga carriera: è cambiata la scena arti-stica trevigiana dai suoi esordi?“Completamente. Ricordo i tempi di Toe, un mercante che bidonava tutta la città, però aveva fatto innamora-re i trevigiani dell’arte. Da qualche decennio viviamo in una condizione cultu-rale drammatica. Ma non solo a Treviso, ovunque: l’amore per l’arte non esi-

ste più, si compra un’opera solo per il suo valore eco-nomico. Intendiamoci, l’arte ha sempre guardato al mer-cato, ed è giusto che l’artista abbia un riscontro, ma oggi non c’è più un mercato per l’arte, c’è l’arte per il merca-to. Sarà che io mi considero un romantico: cerco ancora di fare onestamente quel che sento.E allora, non è una con-traddizione esporre in una banca?“Tutt’altro, la versione attua-le del mecenatismo potrebbe proprio essere rappresentata dalle banche: chi più di loro potrebbe fare una cosa del genere? Noi artisti ce lo au-guriamo tutti”.

Mattia Zanardo

24 | aprile 2011 | STIAMOinsieme

“Più facile navigabilità, maggior numero di informazioni disponibili e servizi interattivi, per comunicare con il pubblico.”

Dai primi di marzo è on line il nuo-vo sito di CentroMarca Banca. Si tratta di una nuova svolta nel

cambio di immagine dopo il restyling completo di logo aziendale e house or-gan “Stiamo Insieme”.Colori più chiari, grafica moderna, mag-gior numero di immagini, nuove sezioni e nuovi servizi sono quanto appare ora all’indirizzo www.centromarcabanca.orgIl rinnovo del sito internet rientra, quindi, nelle politiche di rinnovo dell’immagine aziendale per rendere CentroMarca Ban-ca ancora più vicina ai propri soci, clienti e al proprio territorio di riferimento. Ciò si traduce, per quanto riguarda il sito in-ternet, in una più facile navigabilità, in un maggior numero di informazioni di-sponibili e servizi interattivi, volti a svi-luppare un canale di comunicazione con il proprio pubblico di riferimento.

Quattro le sezioni che prendono il nome direttamente dal pubblico a cui vogliono rivolgersi. Ecco apparire quindi “Privati”, “Aziende”, “Soci” e “Associazioni”; clic-cando su di esse si accede direttamente a tutte le categorie di prodotti e servizi dedicati. Un’altra sezione, chiamata “La Banca”, è la vetrina attraverso la quale CentroMarca Banca si presenta alle per-sone. Un modo per rendere comprensibi-le all’utente chi sia l’interlocutore dall’al-tra parte dello schermo, quali siano i suoi valori, la tradizione, la sua filosofia ed il sistema di dialogo e comunicazione con il cliente messo in campo. La sezione

LABANCA

La banca nella reteOn line il nuovo sito di CentroMarca Banca: contenuti sempre aggiornati e grafica rinnovata

“Normative”, già presente anche nel vecchio sito, è stata ridefinita in modo più organico. Infine è stata attivata la sezione “Area Media”. Qui ven-gono raccolti news, comunicati stampa, rassegna stampa, house organ, avvisi, eventi, fotografie, vi-deo e press kit; tutti strumenti volti ad ampliare le forme di comunicazione e informazione ai media ed al pubblico finale.Ogni sezione ha il suo spazio nella home page. La maggiore accessibilità è data infatti dall’avere tut-to sotto mano, con una grafica volutamente defi-nita e stilizzata che aiuta nell’orientamento. Nella home page sono presenti alcuni box che portano direttamente: al sito dedicato all’Internet Banking, alla sezione “La Bancamica”, alle “news”, agli “av-visi”, agli “eventi”, all’ultimo numero dell’house organ “Stiamo Insieme”, al form per iscriversi alla “newsletter”, e al box dei “numeri utili”, servizio questo portato in prima pagina per favorire il cliente in caso di smarrimento o furto delle carte CentroMarca Banca.Non manca, infine, il link al sito dell’Apio, Asso-ciazione Prevenzione Informazione Oncologica, che CentroMarca Banca supporta nelle sue atti-vità.Un nuovo punto di contatto con il proprio territo-rio, con il proprio pubblico, quindi, dopo l’acqui-sto e inaugurazione del nuovo Centro Direziona-le, la presentazione del nuovo logo, l’apertura e la prossima apertura di nuove filiali ed il restyling di “Stiamo Insieme”. Prossimo passo verso il rinnovo totale dell’immagine sarà il restyling del coordi-nato commerciale (buste, fogli lettera, form per i bonifici, assegni, libretti di risparmio, depositi e quant’altro). Artefici della nuova immagine, assie-me a CentroMarca Banca, l’agenzia di comunica-zione Gruppo Santa Fe di Treviso.

STIAMOinsieme | aprile 2011 | 25

26 | aprile 2011 | STIAMOinsieme

SPORT SPORT

Centro Sub Treviso nasce circa 35 anni fa quando passione e divertimento per il mare

convincono un gruppo di amici a mettere in piedi una scuola subacquea. Da subito si ottiene l’affiliazione alla Cmas, la Confederazione mondiale delle attività subaquee, dell’allora presidente Jacques Cousteau per il rilascio dei brevetti, ancora oggi tra le più rinomate per metodi di insegnamento e diffusione nel mondo. Per molti anni l’immersione subacquea è stata una disciplina riservata a pochi eletti.

Oggi lo scenario è cambiato; le profondità del mare si sono aperte allo sport subacqueo ed il Centro Sub Treviso si propone di trasmettere basi e nozioni a tutti coloro che vogliono avvicinarsi a questo spettacolare mondo sottomarino.Il Centro organizza periodica-mente corsi base ed avanzati oltre a quelli di specialità (ap-nea, nitrox) per tutti coloro che desiderano fare immersioni. Ri-cordando che un brevetto non si

compra al supermercato, ma il Centro Sub Treviso ti insegna ad andare sott’ac-qua in completa sicurezza e perfetto equilibrio tra passione e divertimento. I corsi inizialmente si svolgono in pisci-na per poi continuare nel nostro mare Adriatico e permettono di immergersi nei mari più affascinanti del pianeta .Inoltre il Centro Sub Treviso per dare un seguito ai corsisti brevettati organiz-za dalle semplici uscite collettive nei mari di casa e della vicina Croazia fino a splendidi viaggi nei mari di tutto il mondo.

In fondo al mareCentro sub Treviso: 35 anni di immersioni

“Imparare ad andare sott’acqua in completa sicu-rezza e in equilibrio tra passione e divertimento.”

Centro Club Treviso

STIAMOinsieme | aprile 2011 | 27

“In arrivo una conferenza sul melanoma e il nuovo dermatoscopio, dono del Rotary.”

L’APIO.

L’Apio onlus, associa-zione di prevenzione ed informazione onco-

logica da venerdì 8 aprile, dopo diversi anni di colla-borazione con Casa Codato di Preganziol, trasferisce il proprio ambulatorio in Via Ronzinella 172 int. 69 a Mo-gliano Veneto (vicino alla sede della Polizia Munici-pale). Nella nuova struttura medica continua la campa-gna settimanale delle visite gratuite di prevenzione glo-bale oncologica con i medici specialisti del CRO di Aviano previo contatto telefonico con la responsabile, signora Marina al cell. 349.8760186. Per ulteriori informazioni sull’associazione e sui pro-getti/iniziative in corso si consulti il sito www.apio.it che viene aggiornato setti-manalmente.Giovedì 14 aprile alle 20.45, nella sala convegni del cen-tro direzionale di CentroMar-

ca Banca, in via Selvatico 2 (angolo via Terraglio) a Tre-viso, Apio onlus organizza la Conferenza di Informazione e Prevenzione sul Melanoma e, nell’occasione, ci sarà la consegna ufficiale all’asso-ciazione del nuovo derma-toscopio da parte del Rotary Club Treviso-Terraglio. In-terverranno a questo impor-tante appuntamento il dottor Giovanni Gallo – Direttore Dipartimento Prevenzione

ULSS 9 Treviso e i medici del CRO di Aviano: la dottoressa Maria Antonietta Pizzichetta (Responsabile Unità Operati-va di Oncologia Clinica Pre-ventiva), il dottor Vincenzo Canzonieri (Dirigente medi-co S.O.C. di Anatomia Pato-logica) e, come moderatori, il dottor Maurizio Rupolo e dottor Davide Lombardi. Se-guirà un brindisi augurale.

Apio cambia sedeL’associazione trasloca in via Ronzinella a Mogliano

ATTuALITA’

28 | aprile 2011 | STIAMOinsieme

Ha trascorso quasi due anni, arrampicato sui ponteggi a qua-ranta metri d’altezza. Ma ora l’opera è completa: la cupola della chiesa Madre di San Nicolò, a Noto, torna a risplendere

di colori. La cattedrale, capolavoro del barocco, patrimonio dell’Une-sco, era crollata a causa del terremoto nel 1996 ed è stata ricostruita nel 2007. Tutta candida d’intonaco, però: a ridarle una veste sgargian-te è un pittore russo-trevigiano. Originario di Mosca, infatti, Oleg Supereco da una decina d’anni risiede nella Marca, a Casale sul Sile. Nel Belpaese, l’ha condotto proprio l’amore per l’arte: fin da bambi-no, restava affascinato davanti ai quadri dei grandi maestri del Rina-scimento italiano, vanificando gli sforzi del padre, appassionato della pittura contemporanea sovietica. Così, dopo gli studi nella capitale russa, ha colto al volo l’opportunità di perfezionarsi all’Accademia di belle arti di Venezia. Non è più tornato in patria.La commissione pontificia e quella statale, coordinata da Vittorio Sgarbi, l’hanno scelto tra decine di candidati per dipingere la cupola e i pennacchi della chiesa di Noto. Dal 2009 il trentasettenne pittore si è trasferito nella cittadina in provincia di Siracusa. Viste da vicino le figure dei santi sono imponenti: alte più di sei metri e mezzo, il solo piede di San Pietro supera il metro di lunghezza, le braccia si distendono per oltre tre metri. E, per giunta, hanno un prospettiva sghemba. E’ un effetto voluto, per apparire nelle giuste proporzioni ai fedeli che le osservano dalla navata, decine di metri più in bas-so. Anche da laggiù, comunque, la Pentecoste mantiene tutta la sua forza espressiva: Oleg non ha seguito l’iconografia classica, con gli apostoli in età avanzata, barbuti, a mani giunte, a ricevere lo Spirito

sotto forma di fiammelle. I suoi dodici discepoli di Gesù sono giovani vigorosi e muscolosi, la stessa Madonna è una ragazza snella e formosa, come se ne possono magari trovare per le strade del paese siciliano. Tutti in piedi, quasi sospesi in un vor-tice, tra il vuoto oltre l’orlo della cupola e la luce spiovente dalla lanterna centrale, simbolo della discesa divina. Il San Giovanni, uno dei quattro evangelisti che adornano i pennacchi, è invece, di tutta evidenza, l’autoritratto dello stesso artista. “Ho voluto rappresentare la Chiesa delle ori-gini, giovane e ricca di energia”, spiega l’autore, fervente cristiano ortodosso e fiero sostenitore del-la pittura figurativa. Il bozzetto originale prevedeva di inserire anche Maria Maddalena, ma le polemiche scatenate dal “Codice da Vinci” di Dan Brown hanno consigliato di soprassedere.

Per la sua “Sistina”, Supereco ha adottato la tecnica dell’affresco, metodologia desueta, anche per la complessità di realizzazione: stesa la malta di base, occorre terminare il dipinto al massimo in tre ore, prima che il suppor-to si secchi. Per raggiungere la “tela” Supereco, ogni giorno, ri-saliva l’ardita impalcatura mobi-le, costruita ad hoc da una ditta specializzata.Ora il più prestigioso e impegna-tivo lavoro della sua carriera è finito: gli affreschi sono stati sve-lati lo scorso 12 febbraio durante una messa celebrata dal vescovo di Noto, il prossimo giugno è in programma la cerimonia di inau-gurazione ufficiale. Oleg è torna-to a casa, dagli amici di Casale. Pronto a riprendere i pennelli sulla via della Sicilia: il catino absidale della chiesa è ancora in attesa di nuovo colore.

“Due anni di lavoro, su ponteggi a 40 metri d’altezza, per dipingere la Pentecoste e i quattro evangelisti.”

La perla del barocco a coloriIl trevigian-moscovita Oleg Supereco ha affrescato la cattedrale di Noto

CuLTuRA

STIAMOinsieme | aprile 2011 | 29

“La gamma dei prodotti e dei servizi offerti alla clientela si amplia continuamente, adeguandosi alle esigenze del mercato.”

Il conto deposito

brevi BANCA

Per migliorare l’offerta dei servizi per la gestione del risparmio è stato attivato il nuovo prodotto: il CONTO DEPOSITO.

Si tratta di un deposito di risparmio nomina-tivo dematerializzato vale a dire senza la pre-senza del classico libretto, destinato alla clien-tela “privati”.Il Cliente, titolare di un conto corrente inte-stato nello stesso modo, può aprire il CONTO DEPOSITO allo sportello, da collegare al conto corrente stesso; il collegamento di un secondo conto corrente è facoltativo.Allo sportello si possono vincolare solo somme con alimentazione dal conto deposito stesso o dal conto corrente interno. Tramite Inbank In-

ternet Banking si possono vincolare somme con alimentazione da conto corrente in modo molto semplice con utilizzo di funzionalità intuitive.Le somme vincolate fino ad un massimo di 24 mesi godono di un ren-dimento superiore a quello che si può ottenere con altri strumenti o prodotti finanziari. In caso di necessità, su semplice richiesta del Cliente allo sportello le somme possono essere svincolate immediatamente.I dipendenti della Banca sono a disposizione per ulteriori informazioni presso ciascun sportello.

Ilario Maronese

Il presente documento è da considerarsi esclusivamente un messaggio pubblicitario con finalità promozionali. Le informazioni contrattuali sono riportate nei fogli informativi a disposizione del pubblico presso le filiali della Banca.

La Banca offre un nuovo strumento ai risparmiatori

30 | aprile 2011 | STIAMOinsieme

“In caso di problemi di salute o di lavoro, Assurant Solutions paga per conto del cliente, fino a dodici rate.”

Il paracadute dei finanziamentiL’assicurazione a protezione di mutui e prestiti

brevi BANCA

Assurant Solutions è una società del Gruppo Assurant Inc., lea-der specializzato in prodotti as-

sicurativi e servizi affini, la quale opera in America, Europa e Asia. Il Gruppo è quotato alla Borsa di New York ed ha attivi per oltre 27 miliardi di dollari e un fatturato annuo di circa 8 miliardi di dollari.

Il Gruppo Assurant Inc. è presente in Italia con la divisione Assurant Solutions la quale offre i propri prodotti, dedica-ti ai finanziamenti, tramite Banche che ne condividono i principi di chiarezza, correttezza, trasparenza e flessibilità, con soluzioni che tengano conto del-le aspettative del Cliente e siano adatte alle sue esigenze.

Tra i vari prodotti offerti da Assurant Solutions e abbinabili a mutui e pre-stiti, vi è la CPI (Creditor Protection Insurance) ovvero una copertura as-sicurativa che interviene a tutela del Cliente proteggendo il pagamento della rata in caso di:

• Perdita Involontaria d’Impiego (ga-ranzia prevista per i dipendenti di aziende private)

• Ricovero Ospedaliero (garanzia pre-vista per i non lavoratori)

• Inabilità Totale Temporanea al lavoro (garanzia prevista per i dipendenti del settore pubblico)

ed il pagamento del debito resi-duo in caso di:

• Premorienza e Invalidità Totale Permanente (garanzie previste per tutti i Clienti assicurati indipenden-temente dalla professione svolta).

Cosa accade a livello pratico? Nel caso in cui il Cliente dovesse affrontare gli imprevisti precedente-mente descritti, legati alla sua salute o alla sua vita professionale, Assu-rant Solutions interviene pagando, in nome e per conto del Cliente, fino a 12 rate mensili di finanziamento per sinistro, per i casi di Perdita Involon-taria d’Impiego, Ricovero Ospedalie-ro e Inabilità Totale Temporanea, o estinguendo il debito residuo in caso di Premorienza o Invalidità Totale Permanente, senza nulla più chiede-re al Cliente o ad altri intestatari del finanziamento o garanti.

Quali i vantaggi per il Cliente?Oltre alla serenità data da una co-pertura che interviene in nome e per conto del Cliente nel pagamento del finanziamento o nell’estinzione dello stesso, il Cliente ha la possibilità di aderire alla polizza nel momento in cui richiede il mutuo o il prestito, beneficiando quindi della rateizza-zione del premio assicurativo che ri-sulterà diluito nel piano di rimborso del finanziamento stesso.

www.assurant.com

Per ulteriori informazioni, Vi preghiamo consultare i nostri operatori.Il presente articolo è da considerarsi esclu-sivamente un messaggio pubblicitario con finalità promozionali. Prima dell’adesio-ne leggere la nota informativa ed il fasci-colo informativo.

STIAMOinsieme | aprile 2011 | 31

Anche nella fine estate 2010 si è rinnovata la tradizione della Sagra della Madonna della cintura di Preganziol. Come al solito la Parrocchia di Preganziol ha dato il

meglio di sé per rispettare la tradizione e per offrire a paesani e ospiti alcuni giorni di allegria e di festa, con, fra l’altro, un ottimo stand enogastronomico, che ha confermato le eccellenti performance degli anni precedenti.In particolare va detto grazie per tutto ciò al Gruppo festeggia-menti della Parrocchia, che con bravura, impegno e dedizione volontaria ha saputo dar vita ancora una volta alla kermesse. Quast’anno, dopo molte edizioni, grazie alla collaborazione fra il gruppo, presieduto da Oscar Bavaresco, e il circolo anziani di Preganziol, guidato da Sergio Pieretto, è stata recuperata una storica tradizione, che si era persa per strada nell’ultimo decen-nio. Stiamo parlando del pranzo per gli anziani, nell’ambito della sagra: occasione per rinsaldare i legami, vivere una giornata in allegria, ma soprattutto dare davvero il senso comunitario alla

festa, che per sua natura è una delle più autentiche espressioni della vita di un paese. Un grande paese come Preganziol, che dimostra la capacità di recuperare i suoi più autentici valori no-nostante gli stravolgimenti della modernità.

Marcello Criveller

La Madonna della Cintura a PreganziolTra festa e volontariato, si rinnova la tradizione della storica sagra

“Vivere una giornata in allegria e dare davvero il senso comunitario della vita di paese.”

TER RITORIO

Alcuni dei numerosi commensali durante il pranzo

I volontari del “Gruppo festeggiamenti” con le magliette offerte da CentroMarca Banca, tradizionale sponsor della manifestazione.

32 | aprile 2011 | STIAMOinsieme

A lungo è stato relegato a figlio di un Rinascimen-to minore, surclassato da Raffaello e Michelan-gelo, più abili nelle relazioni con i committenti.

Oggi Lorenzo Lotto è riconosciuto come uno dei geni assoluti della pittura italiana, tanto moderno da an-ticipare persino alcune soluzioni poi sviluppate dagli Impressionisti.Uno dei suoi capolavori – anch’esso, come il suo auto-re, spesso non conosciuto dal grande pubblico come meriterebbe – adorna l’altare della chiesa di Santa Cri-stina al Tiveron di Quinto: non a caso, la gigantesca pala è stata collocata (insieme all’altra “gemella” tre-vigiana, la pala di Asolo) nella sala iniziale della mo-stra dedicata all’artista cinquecentesco alle Scuderie del Quirinale a Roma, esposizione evento dell’annata culturale italiana. Ma il dipinto trevigiano è anche il protagonista assoluto di una nuova monografia: curato dalla Bozzetto edizioni e sponsorizzato da CentroMar-ca Banca, il volume allinea foto di altissima qualità. Per poter entrare nei dettagli di questa “Sacra conversazio-ne”. Ed ecco allora la placida Madonna in trono con in braccio Gesù bambino, e intorno a lei, in un’atmosfera rarefatta e quasi magica, la patrona Santa Cristina, San Pietro, il santo traduttore Gerolamo, San Liberale, con armatura e stendardo. Ecco, in tutto il loro splendore, i rossi sfolgoranti, che il pittore otteneva alternando lacche di carminio e di robbia fino a sette velature e i gialli-arancio, accesi dalla miscela di pigmenti e vele-nosissimi solfuri di arsenico (Lotto, del resto, si dilet-tava di alchimia). Ecco i particolari sovente sfuggiti ad occhio nudo: il cardellino nella mano del Divin par-golo, simbolo del suo futuro martirio, le fronde di un alberello, dietro a un muro sullo sfondo, o l’autografo dello stesso artista – Laurentius Lotus” - sul gradino del seggio della Vergine. A commentare le immagini, i testi di Giovanni Carlo Federico Villa, curatore del-

la rassegna capitolina, oltre ad un approfondimento del teologo don Dario Vivian e una relazione sul recente restauro di Gabriella Delfi-ni, della Sovrintendenza, e dal restauratore Antonio Bi-

“CentroMarca Banca sponsorizza un volume su uno dei capolavori dell’artista, mai del tutto compreso in vita.”

Lorenzo Lotto, genio irrequietoLa Pala di Santa Cristina protagonista di una grande mostra a Roma e di una nuova monografia

CuLTuRA

STIAMOinsieme | aprile 2011 | 33

golin. La pubblicazione è stata presentata venerdì primo aprile nella parrocchiale di Santa Cristina.Completata tra il 1505 e i 1506, come testi-moniano alcuni documenti di tribunale, e già al suo posto nella chiesa dal 1507, da dove, caso assai raro, non si è più mossa, la pala segna lo sfolgorante esordio dell’artista nato a Venezia nel 1480 e affermatosi a Tre-viso grazie alla protezione del vescovo Ber-nardo de Rossi (probabilmente fu proprio il presule a segnalare alla parrocchia di Santa Cristina il nome del giovane pittore). Poi il Polittico di San Domenico nel Santuario di Recanati, che gli vale la chiamata a Roma, per dipingere le stanze di papa Giulio II. Ma

il ciclone Raffaello gli soffia l’incarico: Lotto inizia una vita raminga, tra perenne in-soddisfazione umana e pro-fessionale e tra committenze di provincia nelle Marche, la natale Venezia, Bergamo, la Marca trevigiana. Sempre più solitario ed irrequieto, consumerà i suoi ultimi anni come frate oblato nella Santa Casa di Loreto. Cinque secoli dopo, a segnare la sua rivin-cita restano la Pala di San-ta Cristina e gli altri esempi della sua arte.

34 | aprile 2011 | STIAMOinsieme

Si mangia sempre trop-po quando si è in va-canza.

Forse sarà la curiosità di nuovi cibi, la promessa di sapori mai provati, o forse il semplice piacere di lasciarsi andare, solo per un po’.Quel mattino presi solo una tazza di tè ed un paio di biscotti, cosa che fra l’altro mi permise di liberarmi con insperata facilità della folla che si stava accalcando at-torno alle pietanze.Bagnavo con studiata lentez-za i biscotti nel tè, lasciando che il liquido ne penetrasse la superficie scura e ruvida. Era un gesto insignificante, ma tuttavia piacevole nella sua indolenza.Avevo preferito un tavolo un po’ in disparte, sfiorato appena dalla prima luce del mattino che ormai animava tutta la sala, ed osservavo intorno le tappezzerie, prive di ogni buon gusto, che la penombra con pudore riu-sciva ad occultare.Le persone più pronte torna-vano già con i loro piatti ri-empiti di pane scuro imbur-rato, marmellate profumate che promettevano dolcezza, yogurt forse dietetici, dolci e creme dai vari colori e gelati-

biscotti tanto che, con una breve deviazione dal percorso che più volte aveva fatto in quella matti-na, si avvicinò una cameriera:«Is everything fresh?» mi chiese un po’ preoccupata.«Yes, I’m only not hungry» risposi.Non ero poi così certo della cor-rettezza grammaticale della frase che avevo appena detto, e forse nemmeno la mia pronuncia era granchè. L’inglese della camerie-ra era invece perfetto e sicuro, senza inflessioni di tedesco.Il viso segnato da qualche ruga diceva che certamente non era più giovane, ma la maturità nella quale era entrata sembrava non aver corrotto la figura del suo corpo. I tedeschi sono eleganti solamen-te in uniforme, e lei senza dub-bio lo era; alta e snella si muove-va con agilità nella sua divisa di servizio, una camicia bianca ed una gonna nera che si fermava appena sopra il ginocchio. Tutto sembrava far risaltare le sue splendide gambe, che aveva lunghe e dritte, appena velate da calze sottili, e che forse nella sua fanciullezza erano state troppo fragili e magre, ma che ora nel suo corpo di donna avevano ac-quistato le forme compiute della gioventù. Non c’era ombra di esibizione o civetteria che potesse trasforma-

ne diafane che come bastio-ni sovrastavano nel mezzo le conquiste alimentari. Così come avevano sgomi-tato per conquistarsi il cibo, non poco sforzo richiese anche il districarsi dagli altri commensali che premeva-no alle loro spalle, e con il piatto tenuto bene in alto a difesa di contatti fortuiti ed inopportuni puntavano al loro tavolo, meta ultima di questa loro prima battaglia mattutina.Una eccessiva attività riem-piva ora tutta la sala. Tavoli affollati di cibo e di persone vocianti contrastavano con il mio, solitario e disadorno. La luce del giorno ormai adulta si spandeva dalle am-pie vetrate che illuminavano quella parte della sala, ren-dendo vaghi i contorni dei corpi e delle cose, e dan-do invece più vigore a quel procedere di persone tra i tavoli ed il cibo.La frenesia di quel primo pa-sto della giornata si era ben presto comunicata ai pochi camerieri presenti, occupati a riempire i vuoti che conti-nuamente si creavano fra le pietanze.Dovevo apparire singolare con il mio tè e i miei due

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GambeAppunti di un viaggio

CuLTuRA

STIAMOinsieme | aprile 2011 | 35

re quel pregio in volgarità; lei si muoveva nella sala come chi, pur consapevole del suo valore, indossa con noncuranza e familiarità un prezioso gioiello, indifferente a che ne sia riconosciuta o meno la bellezza.Parve rassicurata dalla mia risposta, e per un breve istante incrociò il mio sguardo, come ad accertarsi della veridicità di quanto avevo detto, dopodiché si riportò dritta sulle gambe e si avviò verso gli altri tavoli.La seguii con lo sguardo mentre con passi sicuri e frettolosi si allontanava nella sala. In modo inatteso il suo corpo entrò nella luce prepotente che una finestra gettava nella stanza; tutta la sua figura ne fu illuminata, e con essa le sue gambe splendettero di luce e calore.Distolsi lo sguardo, e allontanando dal piatto l’ultimo biscotto, lentamente finii di sorseggiare il mio tè.

Stefano Pieretto

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