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calcio tecnica

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  • N 2 - 2001Marzo/Aprile

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    oma

    11 - 15 June 2001Federazione Italiana Giuoco Calcio - Settore Tecnico

    Coverciano, Italy

    11TH UEFACOURSE FOR COACH EDUCATORS

    WE CARE ABOUT FOOTBALL

    LUEFA DI NUOVO A COVERCIANO11 - 15 Giugno 2001

  • SOMMARIO

    3

    Per richiedere copie arretrate del Notiziario inviare una richiesta scritta indirizzata a:F.I.G.C. Settore Tecnico Via G. DAnnunzio 138, 50135 Firenze. Non saranno accettate richieste effettuate per telefono.

    Le opinioni espresse negliarticoli firmati non rifletto-no necessariamente lopi-nione ufficiale del SettoreTecnico. Tutto il materialeinviato non sar restituito.La riproduzione di articoli oimmagini autorizzata acondizione che ne venga ci-tata la fonte.

    DirettoreMario Valitutti

    Direttore ResponsabileFino Fini

    Comitato di RedazioneLuigi Natalini (coordinatore)Felice AccameFranco BaresiFabrizio CattaneoLuca GatteschiGianni LealiMario MarellaFranco MorabitoMario PennacchiaPaolo PianiMichele PierroM. Grazia RubenniGennaro TestaGuido VantaggiatoLeonardo VecchietMarco VianiAzeglio Vicini

    Fotocomposizioneimpaginazione e disegniA&S Grafica - Tel. 055.2373708

    FotografiaFoto SabeItalfoto GieffeArchivio Settore TecnicoFoto Guerin SportivoFoto Archivio Museo del Calcio

    StampaSTILGRAFICA s.r.l.Via Ignazio Pettinengo, 31/3300159 ROMATel. 06/43588200Spedizione in abbonamento postalecomma 27 - art.2 - legge 28/12/1995 n.549 Roma

    Autorizzazione del tribunale diFirenze, del 20 maggio 1968 n.1911

    Finito di stampare nel maggio 2001

    4di Mario Valitutti

    13di Giorgio DUrbanoESPERIENZE SULLELETTROSTIMOLAZIONEMETODI APPLICATI AL CALCIO

    FORMAZIONE E ISTRUZIONE TECNICA

    25di Attilio TesserLA SUPERIORIT NUMERICANELLA FASE DI POSSESSO PALLA

    FORMAZIONE E ISTRUZIONE TECNICA

    5di Paolo PianiI VIVAI CALCISTICI EUROPEICENTRO STUDI E RICERCHE

    9di Pierre LanfranchiFULVIO BERNARDINIIL DOTTORE

    CENTRO STUDI E RICERCHE

    49di Piero Carnacina

    IL CALCIO ALLINIZIO DEL3 MILLENNIOPENSIERI IN LIBERT

    SETTOREGIOVANILE

    38

    di Filippo CannavacciuoloFausto CannavacciuoloGiulio Del Gusto

    CRITERI FISIOLOGICI DI ALLENAMENTOSPECIFICO NELLE ATTIVIT A SFORZOINTERMITTENTE (CALCIO A 5)

    FORMAZIONE E ISTRUZIONE TECNICA

    45di Marco Viani

    AIM JACQUET: SEMPRE LALLENATORELA FIGURA PRINCIPALE DEL CALCIO

    FORMAZIONE E ISTRUZIONE TECNICA

    EDITORIALE

    23di Luigi Cina BonizzoniQUANDO LALLENATORE IN CAMPO

    FONDAZIONEMUSEO DEL CALCIO

  • EDITORIALE

    EDIT

    ORI

    ALENel Notiziario del maggio-giugno 1999 - dopo aver ribadito lesigenza di un co-stante aggiornamento dei corsi allenatori per renderli adeguati alle esigenze diun calcio globalizzato ed in costante evoluzione ricordavamo come in questo

    contesto si collocassero lottavo e il nono Course For Coach Educators svolti a Covercia-

    no nel giugno e nel novembre 1999 a cui hanno partecipato i delegati delle 51 federazioni

    aderenti allUEFA. Ai lavori parteciparono Gerhard Aigner (Chief Executive Office) Angel

    Maria Villar Llona (Pres.Federcalcio spagnola) Michel DOooghe (Pres. Federcalcio belga)

    Andy Roxburg (Direttore Tecnico dellUEFA). Confermando, da un lato il fascino dei luoghi e

    dallaltro il riconoscimento di Coverciano quale antesignano delle scuole allenatori europee,

    dall11 al 15 giugno si terr sempre a Coverciano lundicesimo Corso For Coach Educators

    che vedr la presenza di novanta partecipanti.

    Il leitmotiv del prossimo Corso, organizzato come i precedenti dal Direttore Tecnico

    UEFA Andy Roxburg, sar the art of football con una particolare attenzione alla arte del

    portiere. Fra i relatori ricordiamo i nostri Marcello Lippi e Alberto Zaccheroni. Viene cos ri-

    badita la centralit di Coverciano quale sede privilegiata di iniziative dellUEFA e della FIFA

    e nel contempo, visto il tema del Corso, una singolare coincidenza con i programmi del Set-

    tore Tecnico che ha posto particolare attenzione alla dimensione culturale del calcio.

    In questa ottica si colloca lincontro del 4 giugno con Antonello Venditti al quale stato

    conferito un particolare riconoscimento per il modo in cui rappresenta nelle proprie crea-

    zioni musicali e nel suo stile di vita un messaggio positivo del calcio come fenomeno socia-

    le e di cultura.

    Infine riteniamo utile segnalare che il nostro sito internet (www.settoretecnico.figc.it) si

    arricchisce rapidamente di nuovi contenuti che trovano riconoscimento nei media: vedi re-

    cente indagine sui vivai calcistici europei che vede lAtalanta al primo posto in Italia e al se-

    sto posto in Europa.

    Mario Valitutti

  • 5l recente accordo raggiunto lo

    scorso 5 marzo fra Fifa ed

    Unione Europea per riformare

    il sistema dei trasferimenti in-

    ternazionali ha, di fatto, an-

    nullato la procedura dinfra-

    zione (procedura per lappli-

    cazione delle norme per la concorrenza)

    aperta dalla Commissione Europea (Dire-

    zione Generale della Concorrenza) nei con-

    fronti della Fifa. Il procedimento aveva per

    oggetto il regolamento Fifa in materia di

    trasferimenti che - limitando i diritti dei cal-

    ciatori, ritenuti lavoratori dipendenti - era in

    contrasto con le norme del Trattato CEE di-

    sciplinanti la concorrenza (art. 81 e 82).

    Dopo oltre due anni di proposte e contro-

    proposte questo accordo che sar ap-

    provato dal congresso straordinario della

    Fifa in programma il prossimo 7 luglio a

    Buenos Aires ha posto fine a una lunga

    querelle che rischiava seriamente di

    compromettere lequilibrio finanziario e

    sportivo dei club calcistici.

    Tralasciando in questa sede gli altri impor-

    tantissimi punti dellaccordo vogliamo qui

    sottolineare e porre in evidenza le parti ri-

    guardanti la tutela dei settori giovanili. Al-

    la fine tutte le controparti coinvolte sono

    state concordi nel porre dei principi di sal-

    vaguardia a favore dei club che pi inve-

    stono nei vivai calcistici.

    Per tutti gli under 23 si creato un siste-

    ma di indennizzi1 di formazione che inco-

    raggia e ricompensa il lavoro compiuto

    dai club, in particolare quelli piccoli, at-

    traverso un meccanismo di solidariet

    che ridistribuisce una percentuale signifi-

    cativa della cifra di trasferimento a tutti i

    club (anche dilettantistici) in cui il gioca-

    tore a partire dai 12 anni di et si

    formato. Inoltre anche per i trasferimenti

    dopo i 23 anni una percentuale delle-

    ventuale indennizzo pagato al club di

    provenienza dovr essere distribuito a

    tutti i club coinvolti nella formazione ed

    educazione del giovane.

    Vista limpossibilit di calcolare leffettivo

    costo di formazione sostenuto per ogni

    singolo calciatore sono previsti indici me-

    di di formazione con i club divisi in 4 cate-

    goria a seconda dei loro investimenti fi-

    nanziari nella formazione dei calciatori.

    Deve ancora essere fissato invece lam-

    montare necessario per formare un cal-

    ciatore in ognuna di queste categorie per

    un anno (ovvero, costi sostenuti per la for-

    mazione di un calciatore moltiplicati per

    un valore medio detto PLAYER FACTOR). Il

    player factor il rapporto tra il numero

    di calciatori formati e il numero di calcia-

    tori professionisti. La Fifa e la Uefa stabili-

    ranno e quantificheranno i fattori come la

    categorizzazione 2 e il player factor 3,

    sulla base dei dati e delle conoscenze dis-

    ponibili in merito (Allegato 1 ai Principi

    per la modifica delle regole della FIFA ri-

    guardanti il trasferimento internazionale

    dei giocatori, punti 6.1 e 6.2).

    Il principio base quello che un nuovo

    club dovr versare un indennizzo pari a

    quanto avrebbe dovuto spendere nel cor-

    so degli anni per trovarsi lo stesso gioca-

    tore formato.

    Date queste considerazioni abbiamo con-

    dotto una ricerca fra i club della massima

    divisione di Francia, Germania, Inghilterra,

    Italia e Spagna per verificare la provenien-

    za calcistica dei giocatori in rosa (parlia-

    mo, ovviamente, del campionato in corso

    2000-01).

    Riportiamo nella TAVOLA 1 la classifica

    complessiva dove per ogni singolo club ab-

    biamo elencato numero e nomi dei gioca-

    tori cresciuti nel rispettivo settore giovanile.

    Ai primi due posti in questa particolare

    classifica abbiamo le due nobili del calcio

    1 - Laccordo preliminarmente sancisce che tutti i gio-catori a fine contratto sono liberi di trasferirsi in qual-siasi parte del mondo. Sono previsti opportuni inden-nizzi di formazione per il trasferimento degli under23, oltre a indennizzi dovuti in caso di rottura delcontratto senza giusta causa o giusta causa sportiva,sia da parte del giocatore, sia del club. Nel caso larottura avvenga al di fuori del periodo c.d. di prote-zione (fino ai 28 anni di tre anni; dopo questo limi-te si abbassa a due anni) oltre allindennizzo scatta-no anche sanzioni sportive.

    2 - Per quanto riguarda lItalia saranno create 4 ca-tegorie cos definite: 1) club di serie A, 2) club di se-rie B, 3) club di serie C1, 4) club di serie C2. Le cate-gorie saranno riviste ogni anno.

    3 - La Fifa fisser - in base al numero di giovani tes-serati e a quanti hanno esordito in prima squadra - ilcosto medio di formazione per il giovane cresciutonei club di ciascuna delle 4 categorie.

    CENTRO STUDI E RICERCHERICERCA

    II VIVAI CALCISTICI EUROPEIdi Paolo Piani*

    * Centro Studi e Ricerche del Settore Tecnico

  • spagnolo: Barcellona e Real Madrid,

    squadre che da sempre hanno basato par-

    te delle loro fortune sulla linfa verde del

    proprio vivaio. Terzo posto alquanto sor-

    prendente per unaltra squadra spagnola,

    lOsasuna, il cui fertile vivaio non ha pro-

    dotto nomi di spicco ma un numero assai

    elevato di giocatori di medio livello. Sul

    podio a pari ecco il Nantes che da sem-

    pre vanta uno dei vivai pi prolifici e qua-

    litativamente interessanti della Francia. La

    filosofia dei gialloverdi , per certi versi,

    molto interessante: crescono la squadra

    giovanile che promuovono in blocco nella

    rosa titolare. Per cui, in alcune stagioni

    sportive ottengono ottimi risultati (vedi

    questanno dove stanno lottando per il ti-

    tolo), in altre rischiano la retrocessione. Un

    dato eloquente a supporto della loro filo-

    sofia sono i 21 giocatori cresciuti nel set-

    tore giovanile che fanno parte della rosa

    di prima squadra questanno. Nantes si-

    nonimo di qualit, basta pensare ai vari

    Makelele (Real Madrid), Deschamps

    (Velencia), Desailly (Chelsea), Karem-

    beu (Middlesbrough), etc. cresciuti nel lo-

    ro settore giovanile.

    Altra sorpresa al 5 posto con i tedeschi

    dello Stoccarda per i quali vale lo stes-

    so discorso fatto per lOsasuna - che pre-

    cedono i baschi dellAtletico Bilbao,

    una vera e propria fucina di talenti. La fi-

    losofia dellAtletico Bilbao simile a quel-

    la dei cugini del Real Sociedad

    (14esimo): puntare sul proprio settore gio-

    vanile e sul senso di appartenenza i ba-

    schi, non dimentichiamocelo, hanno un

    forte senso di identit nazionale per

    riuscire a militare nella Liga pur con bud-

    get ridotti rispetto alla concorrenza.

    Ottimo il sesto posto dellAtalanta (ter-

    za, dietro Nantes e Leeds nella speciale

    classifica delle squadre con pi elementi in

    rosa cresciuti nel proprio settore giovanile)

    - a pari merito con lAtletico Bilbao che,

    oltre ai vari Donati, Pelizzoli, Zauri, ai

    gemelli Zenoni, etc. ha cresciuto negli ul-

    timi anni calciatori come Tacchinardi

    (Juventus), Locatelli (Bologna), Viali

    (Lecce), Zanchi (Vicenza) e Della Bona

    (Chelsea). Completano le prime posizioni

    della classifica gli inglesi del Manche-

    ster United che deve molti degli ultimi

    successi agli idoli locali Beckam, Butt,

    Giggs, Scholes e ai fratelli Neville i

    tedeschi del Bayer Monaco e i francesi

    di Auxerre, Cannes e Lione.

    Se lAuxerre , da sempre, preso a mo-

    dello per lorganizzazione del proprio set-

    tore giovanile quello che stupisce il ri-

    sultato del Cannes, soprattutto se consi-

    deriamo che la squadra attualmente mili-

    ta in seconda divisione quindi nel compu-

    to totale non sono contabilizzati i propri

    giovani inseriti in rosa. Non a caso se

    considerassimo il risultato finale senza

    contare gli elementi in rosa il Cannes sa-

    rebbe terzo dietro Barcellona e Real Ma-

    drid. Il club della Costa Azzurra ha lan-

    ciato nomi importanti: Vieira (Arsenal),

    Zidane (Juventus), Frey (Inter), Mi-

    coud (Parma), Zebina (Roma) e Luccin

    (Paris Saint German).

    Al 14esimo posto a pari merito con il Real

    S. c il Milan, da sempre molto attenta al

    settore giovanile: oltre ai vari Maldini,

    Costacurta, Coco e Albertini, da anni

    colonne dei rossoneri, ecco i nazionali

    Pessotto (Juventus) e Toldo (Fiorentina)

    oltre a Brocchi (Inter), Mangone (Ro-

    ma), Galli F. (Brescia), Oddo (Verona),

    Cozza (Reggina), etc.

    Da sottolineare lottimo livello qualitativo

    del settore giovanile del Monaco con tre

    Campioni del Mondo, nonch Campioni

    dEuropa, come Henry (Arsenal), Thu-

    ram (Parma) e Petit (Barcellona). Da se-

    gnalare anche i 15 sudamericani cresciuti

    nelle file degli argentini del Newells Old

    Boy fra cui i romanisti Samuel, Bati-

    stuta e Balbo, oltre a Sensini (Parma),

    Mateo (Lecce), Quiroga (Napoli), Sca-

    loni (Deportivo) e Solari (Real Madrid)

    che militano questanno nei cinque cam-

    pionati presi in esame oltre ai 14 dellA-

    jax fra cui Kluivert, Reizinger e i ge-

    melli De Boer 1 (Barcellona), Seedorf

    (Inter), Kanu e Bergkamp (Arsenal),

    Van de Sar e Davids (Juventus).

    Per concludere vogliamo mettere in evi-

    denza anche la buona performance del

    Napoli (diciannovesima e terza fra le

    italiane) e del Cesena che ha formato

    atleti del valore di Ambrosini, Coman-

    dini e Rossi S. (Milan), Fontana (Na-

    poli), Piangerelli (Lecce) e Salvetti

    (Verona).

    1 - In realt Ronald De Boer passato a stagioneinoltrata ail Rangers Glasgow, ma lanalisi delle rose aggiornata agli inizi dei diversi campionati presi inesame quando lolandese militava ancora al Barcel-lona.

    CENTRO STUDI E RICERCHE

    6

    RICERCA

  • 7club in rosa in A estero totale fra cui...1. BARCELLONA 12 24 1 37 Jordi, J. Moreno, Xavi, Gabriel, Sergi, Gerard, Guardiola Puyol, Celades,

    Milla, Dela Pena, Arnau, Nano, Roger, Ferrer

    2. REAL MADRID 7 24 31 Victor, Sanchis, Casillas, Guti, Raul, Canizares, Alfonso, Juanmi, Dani,Sanz F., Dorado, Moran, Garcia Calvo, Marcos

    3. NANTES 21 3 4 8 Makelele, Deschamps, Guyot, Landreau, Berson, Desailly, Olembe,Piocelle, Savinaud, Ziani, Karembeu, Monterrubio

    3. OSASUNA 9 19 28 Ciganda, Unzue, Nagore, Palacios, Cruchaga, Yanguas, Sanzol, Lacruz,Larrainzar, Ezquerro, Orbaiz, Iban Prez, Ela

    5. STOCCARDA 11 12 1 24 Poschner, Kurz, Schneider, Reis, Maric, Schwarz, Wenzel, Hildebrand,Trautner, Dangelmayr, Endress, Schmiedel

    6. ATALANTA 14 7 2 23 Bellini, Donati, Pelizzoli, Zauri, Zenoni C., Zenoni D, Morfeo, Locatelli,Viali, Della Bona, Rossini, Tacchinardi, Zanchi

    6. ATLETICO BILBAO 9 14 23 Guerrero, Larrazabal, Alkorta, Ferreira, Felipe, Karanka, Maritano,Lekumberri, Urrutia, Josema, Bolo, Corino, Garcia

    8. LEEDS 16 6 22 Woodgate, Kewell, Smith A., Batty D., Kelly G., Robinson P., Harte,Irwin D., Seaman, Lukic, Speed, Scales, Whelan N.

    9. MANCHESTER UTD. 12 8 20 Beckam, Scholes, Neville P., Neville G., Giggs, Bosnich, Butt, Brown W.,Walsh G., Clegg, Greening, Goater

    10. BAYERN MONACO 3 13 3 19 Wessels, Grlic, Gerster, Nerlinger Oberleitner, Kogl, Tremmel, Molzl,Frey, Bugera, Zimmermann, Rosele

    10. AUXERRE 12 3 4 19 Danjou, Rabarivony, Mexes, Cool, Assati, Prunier, Agboh, Assati, Kapo,Radet, Jaurs, Jay, Perrier Doumbe, Le Crom

    10. CANNES 14 5 19 Jemmali, Vieira, Ferrier, Wimbe, Marsiglia, Luccin, Zidane, Frey,Micoud, Zebina, Charvet, Barul, Roda, Hemdani

    13. LIONE 6 11 1 18 Laville, Maurice, Linares, Malbranque, Govou, NGotty, Giuly Jurietti,Bardon, Bassila, Uras, Devaux, Kanoute, Job

    14. MILAN 4 12 1 17 Albertini, Maldini, Brocchi, Cardone, Pessotto, Costacurta, Oddo,Cozza, Ferron, Galli F. Mangone, Coco, Saudati, Toldo

    14. REAL SOCIEDAD 12 4 1 17 Etxeberria J., Lasa, Alberto, Lopez Rekarte, De Pedro, Vega,Sergio Francisco, Aldeondo, Aranburu, Idiakez

    16. OVIEDO 10 6 16 Csar, Jaime, Losada, Bango, Oli, Pablo Lago, Mora, Rubn

    16. TOTTENHAM H. 11 4 1 16 Samways, Barmby, Campbell S., Walker I., Carr, Clemence

    16. TOLOSA 9 6 1 16 Candela, Diatta, Pavon, Debeve, Paviot, Jau, Barthez

    19. MIDDLESBROUGH 10 5 15 Todd A., Ripley, Mowbray, Fleming, Pallister, Campbell A.

    19. MONACO 4 7 4 15 Henry, Thuram, Valery, Petit, Grimandi, Christanval, Irles

    19. NAPOLI 8 7 15 Cannavaro F., Cannavaro P., Ferrara, Tagliatela, Troise

    19. NEWELLS OLD BOY 15 15 Quiroga, Scaloni, Pochettino, Biagini, Solari, Batistuta, Mateo, Samuel,Sensini, Balbo

    19. RENNES 6 5 4 15 Angloma, Andre, Bign, Wiltford, Dabo, Huard, Sylvestre

    19. SPORTING GIJON 15 15 Luis Enrique, Abelardo, Manjarin, Juanele, Pablo, Manolo

    25. AJAX 14 14 De Boer F., Kluivert, Reizinger, Seedorf, Bergkamp, Davids, Van de Sar,Musampa, De Boer R., Kanu, Mulder, Roy

    TAVOLA 1: I giocatori lanciati dai singoli club

  • CENTRO STUDI E RICERCHE

    8

    RICERCA

    club in rosa in A estero totale fra cui...25. ARSENAL 8 6 14 Adams, Cole A, Keown, Merson, Parlour, Quinn, Campbell K.

    25. LENS 3 10 1 14 Dacourt, Mionnet, Delmotte, Sikora, Laigle, Wallemme, Eloy

    25. MARSIGLIA 2 10 2 14 Warmuz, Marquet, Meyrieu, Echouafni, Jambay, Cauet

    29. BAYER L. 1 12 13 Happe, Thon, Schumann, Helbig

    29. CHARLTON 9 4 13 Bowyer, Brown S., Minto, Parker S., Elliot, Newton, Lee R.

    29. LIVERPOOL 7 5 1 13 McManaman, Fowler, Owen, Gerrard, Jones, Rednkapp, Matteo,Staunton, Murphy

    29. MANCHESTER CITY 9 4 13 Ward A., Edghill, Holmes Sh., Whitley, Taggart, Lomas

    29. WEST HAM UTD 9 4 13 Ferdinand R., Ince P., Lampard, Cole J., Holland, Horlock

    34. COLONIA 5 6 1 12 Illgner, Hassler, Proll, Voss, Passlack, Cichon, Voigt

    34. BARI 10 2 12 La Fortezza, Bellavista, Cassano, Sibilano, Ventola

    34. BORDEAUX 7 3 2 12 Afanou, Feindouno, Grenet, Da Rocha, Dugarry, NDiaye

    34. CHELSEA 5 7 12 Duberry, Izzet M., Pearce I., Sinclair, Le Saux, Morris J.

    34. LEICESTER 8 4 12 Heskey, Kitson, Oakes, Dudfield, Price, Joachim

    34. METZ 10 2 12 Pouget, Gaillot, Kastendeuch, Morisot, Jager, Proment

    34. NEWCASTLE 7 5 12 Hunt A., Watson S., Kerr, Hughes A., Harper, Howey

    34. WERDER BREMEN 10 2 12 Bode, Eilts, Wiedener, Barten, Dabrowski

    42. BRESCIA 6 4 1 11 Baronio, Bonera, Bonazzoli, Diana, Filippini A., Filippini E., Negro, Pirlo

    42. CESENA 11 11 Ambrosiani, Comandini, Fontana, Piangerelli, Rossi, Solvetti42. EVERTON 7 4 11 Youds, Unsworth, Jeffers, Cadamarteri, Dunne, Jevons

    42. GUINGAMP 7 4 11 Carnot, Thomas, Coridon, Guillaume, Colleau, Laspalles

    42. IPSWICH 10 1 11 Dyer, Forrest, Wright R., Logan, Scowcroft, Naylor, Brown

    42. LILLE 6 5 11 Ciss, Dieng, Sibierski, Landrin, Boutoille

    42. ROMA 3 8 11 Berretta, Blasi, Stovini, Totti, Di Livio, Muzzi, Peruzzi

    42. SCHALKE 04 6 4 1 11 Wollitz, Lehmann, Tho

    42. TORINO 10 1 11 Baggio D., Carbone, Cois, Falcone, Fuser, Sottil, Vieri C.51. FIORENTINA 4 6 10 Amoroso C., Fresi, Innocenti, Malusci, Zanetti C.

    51. LAZIO 4 5 1 10 Di Canio, Di Biagio, Nesta, Rinaldi

    INTER 1 8 9 Bettarini, Gonnella, Conticchio, Del Vecchio, Ferrari, Gallo

    SAMPDORIA 6 1 7 Lanna, Amoroso N., Bellocci, Chiesa, Ganz

    BOLOGNA 4 2 6 Ballotta, Gamberini, Cipriani, Pagliuca, Tarozzi

    COMO 5 1 6 Simone, Collauto, Zambrotta JUVENTUS 1 5 6 Baccin, Binotto, Dal Canto, Micillo, Sartor

    PERUGIA 1 5 6 Gattuso, Goretti, Lucarelli, Ravanelli

    VERONA 2 4 6 Fattori, Guardalben, Tommasi

    REGGINA 2 4 6 Cirillo, Morabito, Perrotta, Tedesco

    PARMA 2 3 5 Bia, Buffon, Falsino, Siviglia

    LECCE - 4 4 Conte A., Garza, Petrachi, Moriero

    FONTE: elaborazione Centro studi - Settore Tecnico FIGC su fonti varie.

    In corsivo le squadre non militanti in massima divisione. I diversi colori contraddistinguono le diverse nazionalit.

  • l rischio maggiore per ogni biografo quello di esa-

    gerare limportanza nella storia del soggetto studia-

    to. Nel caso di Bernardini questa difficolt non si po-

    ne: per mezzo secolo, la sua storia personale e quel-

    la dellevoluzione del calcio italiano si confondono.

    Nato alla fine del dicembre 1905 fu dichiarato allo

    stato civile il 1 gennaio 1906. Inizi la carriera co-

    me portiere, prima di diventare mediano o centravanti. Ultimoge-

    nito di una famiglia di otto figli della piccola borghesia romana -

    il padre era ufficiale delle poste - Bernardini vest per la prima vol-

    ta la maglia azzurra, appena 19enne, nel marzo 1925 a Torino

    contro la Francia (vittoria per 7 a 0 e ultima partita in nazionale

    di De Vecchi). Gioc in quelloccasione centromediano, ruolo abi-

    tualmente ricoperto da giocatori desperienza. Scrisse Emilio De

    Martino sul Corriere della Sera del 28 marzo 1925: Il romano

    calmo, sicuro, buon palleggiatore ed ottimo intercettatore, pia-

    ciuto moltissimo.(...) Ha mostrato di avere la linea e lo stile del

    grande giocatore.

    Quando, nellestate del 1926, allora 20enne centromediano della

    Lazio, firm per lInter, la notizia fece molto scalpore. Il compen-

    so di ben 150.000 lire, elargitogli dal senatore Borletti, presiden-

    te dellInter, costitu un record per lepoca. Un altro aspetto, per,

    contribu a dare importanza al trasferimento: si tratt del primo

    giocatore romano trasferitosi a una grande squadra del Nord a te-

    stimonianza della crescita del calcio nel Centro-sud e della nazio-

    nalizzazione del gioco. In seguito alla firma il 2 agosto del 1926

    - della carta di Viareggio (vedi box) Bernardini impersonific il

    giocatore non dilettante previsto dai nuovi statuti, in rottura

    col precedente modello dilettantistico. In precedenza si viveva in

    una sorta di professionismo nascosto: gi nel 1923, il passaggio

    di Rosetta dalla Pro Vercelli alla Juventus fu oggetto di scandalo

    come, nel 1925, quello di Baloncieri dallAlessandria al Torino. Il

    nuovo statuto non parlava di professionisti ma di non dilettan-

    ti, distinzione che valeva in pieno per Bernardini.

    9

    CENTRO STUDI E RICERCHE

    IFULVIO BERNARDINIIL DOTTOREdi Pierre Lanfranchi*

    * Centro Studi e Ricerche del Settore Tecnico

    PERSONAGGI

    LA CARTA DI VIAREGGIO (2 agosto 1926)

    In una sala del municipio di Viareggio dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 21 di luned si riunita la presidenza del CONI nelle persone

    dell'on. Leandro Ferretti presidente, comm. Tonetti vice presidente, cavaliere Corbari segretario, cavalier uff. Mario Ferretti teso-

    riere generale. Assistevano anche tre esperti nominati dal Coni per proporre una nuova sistemazione della federazione: comm. Italo

    Foschi, ing. Graziani, avvocato Mauro.

    Punti fondamentali della riforma dell'ente calcio. Per quanto riguarda i giocatori vengono divisi in due categorie: dilettanti e non

    dilettanti, nominandosi da parte del Coni una commissione che dovr giudicare.

    Nessuna squadra potr avere nel campionato italiano ed allineati nei propri ranghi giocatori di nazionalit straniera. Come norma

    transitoria per la stagione 1926-27 ve ne potranno essere tesserati due per ciascuna societ con l'obbligo per di non farne parte-

    cipare pi di uno a ciascuna partita.

    Per i trasferimenti di giocatori da una ad altra societ, trasferimenti aperti dal 3 agosto, si stabilito di massima che questi sono sospe-

    si, ma potranno essere eccezionalmente concessi per decisione del direttorio federale, su ricorso dell'interessato nei seguenti casi:

    1. Giuocatori chiamati a prestare servizio militare per il periodo del servizio effettivo e per una societ avente sede, ove il servizio

    viene prestato, sempre sotto il controllo della commissione del dilettantismo.

  • Una delle conseguenze della Carta di Viareggio fu lembargo sui

    giocatori stranieri, negli ultimi anni sempre pi numerosi. Si trat-

    tava principalmente di ungheresi ed austriaci e nella sola stagio-

    ne 1925-26 erano pi di ottanta 1. Occupavano principalmente i

    ruoli di centromediano e centravanti. NellInter giocavano un elet-

    tricista austriaco, Powolny, ed un impiegato di banca ungherese,

    Veisz. Dopo la carta di Viareggio, il primo part per gli Stati Uniti

    ed il secondo divent allenatore. In questo periodo, il profilo so-

    ciologico dei calciatori stava mutando. Se nei primi tempi i gioca-

    tori erano soprattutto esponenti della piccola borghesia, ora,

    sempre pi, i calciatori erano di origine umile, in maggioranza

    operai ed impiegati (vedi tabella 1). A Roma, dopo aver conse-

    gnato il diploma di ragioniere, lo stesso Bernardini lavorava come

    impiegato alla Banca di Credito e percepiva uno stipendio mensi-

    le di 606 lire 2.

    A Milano Bernardini gioca con lInter e si iscrive alla Bocconi do-

    ve consegue la laurea in Economia e commercio superando 22

    esami in tre sessioni. Scrisse: Non incontrai resistenze da parte

    dellambiente. AllUniversit trovai facile strada per il particolare,

    molto importante, di giuocare in maglia nero-azzurra. AllInter

    ebbero per me attenzioni di tutti i generi, portate con molta si-

    gnorilit e tatto 4. Era un periodo transitorio del calcio italiano:

    non pi dilettantismo puro dove ricevere soldi per giocare era

    considerato peccato, ma non ancora professionismo vero dove

    studiare o esercitare unaltra professione era visto come un peri-

    colo per lattivit calcistica. Riportiamo nella tabella 2 levoluzio-

    ne dei trasferimenti, parametro interessante di valutazione per

    capire i cambiamenti in atto.

    Nel 1928 Bernardini, con la nazionale universitaria, vince a Pa-

    rigi i giochi universitari, una sorte di olimpiadi riservata agli stu-

    denti. In questa occasione, Gabriel Hanot, giornalista del setti-

    manale Le miroir des sports e futuro ideatore della Coppa dei

    Campioni scrive: LItalia ha vinto uno a zero la finale contro

    lUngheria. La squadra degli studenti transalpini ha dominato

    lundici avversario sia con la sua velocit di corsa e di azione,

    sia con la sua giovent, la scienza dei suoi passaggi, la sua po-

    tenza atletica e con il valore della sua condizione fisica. Pitto

    sempre sulla traiettoria della palla, Allemandi fa ammirare la

    sua sobriet dazione, Barzan eccelle per il vigore, Franzoni ha

    una velocit sconcertante e Bernardini usa meravigliosamente il

    suo piede sinistro. E grande squadra quella degli studenti ita-

    liani 5.

    CENTRO STUDI E RICERCHE

    10

    PERSONAGGI

    2. Giocatori stranieri gi tesserati in Italia nella stagione 1925-26 che sono rimasti in soprannumero a norma delle disposizioni

    riguardanti la partecipazione dei giuocatori stranieri al campionato.

    3. Giuocatori che da un anno siano rimasti inattivi, non avendo partecipato a nessuna partita ufficiale nella stagione 1925-26 per

    la propria societ.

    4. Giuocatori che prima della data del 31 luglio 1926 abbiano avuto ragioni di insanabile dissenso con la propria societ per moti-

    vi di eccezionale gravit di natura specialmente morale, ovvero giuocatori che la societ dichiari, motivando, di no volere pi

    conservare nei propri ruoli.

    I ricorsi di cui ai numeri 2, 3 e 4 devono essere presentati al direttorio entro il 15 agosto corrente.

    (...) Viene conservata la divisione nazionale, ammettendosi ad essa, oltre alle 16 squadre qualificate attraverso i due gironi della

    prima divisione (lega nord), tre squadre della lega sud e precisando le prime due qualificate nel girone laziale, Alba e Fortitudo oltre

    ad una ventesima squadra da qualificarsi con torneo di eliminatoria semplice attraverso partite disputate su terreno neutro senza

    pubblico. Le 20 squadre saranno divise in due gironi con un criterio economico territoriale.

    Prima divisione in due gruppi nord e sud di 24 squadre. Il primo diviso in tre gironi di otto squadre. Il gruppo sud sar composto

    da 8 squadre.

    Per la seconda divisione il gruppo nord comprender 28 squadre e le otto promosse della terza categoria con un complesso di 36

    squadre divise in tre gironi da 12 squadre. Il gruppo sud sar costituito da 32 squadre.

  • Qualche settimane prima Bernardini aveva partecipato alle olim-

    piadi di Amsterdam prima di far ritorno nella sua citt natale e fir-

    mare un contratto da professionista con la Roma. In maglia gial-

    lorossa giocher i primi dieci campionati di serie A prima di svol-

    gere nel 1939 il ruolo di giocatore - allenatore alla Mater Roma

    in serie C.

    Sono noti i suoi contrasti con Vittorio Pozzo che gli prefer, in oc-

    casione dei mondiali del 1934 (furono in tutto 26 le presenze in

    nazionale), in mezzo al campo, cursori meno dotati tecnicamente.

    Bernardini, per Pozzo, giocava troppo bene. Di lui il suo com-

    pagno allInter Tornabuoni disse che dava luce e colore al gioco.

    Terminata la carriera divenne giornalista alla Tribuna di Roma e

    dopo la liberazione svolse, per qualche settimana, il ruolo di se-

    gretario esecutivo della FIGC per la zona liberata. Successiva-

    mente intraprese la carriera di allenatore.

    Forse uno degli elementi pi sorprendente del calcio degli anni

    trenta rimane il fatto che giocatori fra i pi titolati a livello acca-

    demico cercano di rimanere nellambiente calcistico. Oltre a Ful-

    vio Bernardini anche Annibale Frossi e Pietro Rava, entrambi lau-

    reati, diventano allenatori di successo. Intraprendono la carriera

    di allenatori anche Calligaris, Monzeglio, Baloncieri, Allassio, Sta-

    bile, Cesarini, Nereo Rocco, Puricelli e Gipo Viani.

    Per i migliori giocatori degli anni trenta, allenare nel calcio sta-

    to redditizio. Non a caso, dopo avere allenato pi di trentanni va-

    rie squadre professionistiche in tutta la penisola da Legnano a

    Brindisi, passando da Vicenza e, soprattutto, dal Milan e dal Fog-

    gia, lattaccante di origine uruguyana, Ettore Puricelli riusc vive-

    re con una pensione decorosa nella sua casa romana di proprie-

    t 6. In questo lItalia stata uneccezione al livello europeo. Se al-

    tri giocatori dellepoca si sono dedicati al commercio o a lavori

    pi umili (vedi tabella 3), come notava lo Sport illustrato nel

    1964, la carriera di Bernardini da allenatore stata eccezionale.

    Di Bernardini allenatore scrive il noto giornalista inglese Brian

    Glanville nelle sue memorie: Lho incontrato spesso. Lho visto

    come un uomo carismatico e sofisticato che credeva nel calcio of-

    fensivo e nei giocatori con i piedi buoni 7. Grazie a queste idee

    Bernardini riusc a portare la Fiorentina a vincere il suo primo scu-

    detto, nel 1956, ed a riportarlo a Bologna, nel 1964. Il dottore

    che dava del lei ai giocatori e preferiva spiegare piuttosto che gri-

    dare, allen anche Roma, Reggina, Vicenza, Lazio (con una vitto-

    ria in Coppa Italia), Sampdoria e Brescia. Ultima tappa della sua

    carriera fu la nazionale che guid in coppia con Enzo Bearzot dal

    1974 al 1976 prima di godersi la meritata pensione sulla riviera

    genovese. Mor il 13 gennaio 1984, ma la sua impronta rimasta

    grande. In un recente convegno a Coverciano, Marcello Lippi gli

    tribut un giusto riconoscimento dicendo di aver imparato da lui

    il mestiere di allenatore.

    11

    1 - Nel solo girone C (tosco-emiliano) di seconda divisione del campionato 1925-26 abbiamo 17 giocatori fra austriaci e ungheresi. Si veda a proposito il quo-tidiano fiorentino La Nazione del 29 giugno 1926 che riporta il resocontodella partita Ungheresi dItalia contro selezione della Toscana.

    2 - F. BERNARDINI, Dieci anni con la nazionale, Gismondi, Roma, 1946.4 - F. BERNARDINI, Dieci anni con la nazionale, pag. 109.5 - Le miroir des sports, 7 agosto 1928, pag. 147.6 - E. PURICELLI, Testina a posto in Guerin Sportivo, 24 settembre 1986, pag.

    97-98.7 - B. GLANVILLE, Football memories, Virgin, 1999, pag. 103.

  • 3 - Alessandria, Andrea Doria, Brescia, Casale, Cremonese, Genoa, Inter, Juventus, Legnano, Modena, Novara,Padova, Parma, Pisa, Reggiana, Sampierdarenese, Triestina, Vercelli, Verona. Dizionario biografico dei cal-ciatori in Il Calcio, ottobre 1925 marzo 1926.

    CENTRO STUDI E RICERCHE

    12

    PERSONAGGI

    professione numero percentuale

    Operaio 76 32,76%Impiegato 63 27,16%Commerciante 38 16,37%Libero professionista 20 8,62%

    professione numero percentuale

    Studente 15 6,46%Tecnico quadro 10 4,31%Proprietario - imprenditore 4 1,72%Altro 8 2,59%TOTALE 232

    FONTE: Il calcio, ottobre 1925 marzo 1926

    TABELLA 1: Professione dei giocatori di 19 squadre di prima categoria nel 1925-26 3

    calciatore da a nel per

    Baloncieri Alessandria Torino 1925 70.000 lireBarnardini Lazio Inter 1926 150.000 lireRossetti Spezia Torino 1926 25.000 lireMonti III Padova Torino 1927 35.000 lireOrsi Independiente Juventus 1928 100.000 lireColombari Torino Napoli 1930 250.000 lireCostantino Bari Roma 1930 70.000 lireMasetti Verona Roma 1930 50.000 lirePetrone Nacional Fiorentina 1931 30.000 lireBisigato Bari Lazio 1932 135.000 lireCorsi Padova Bologna 1933 80.000 lireBusoni Napoli Bologna 1936 83.000 lireRocco Triestina Napoli 1937 160.000 lireRomagnoli Lucchese Napoli 1938 155.000 lireLoik + Mazzola Venezia Torino 1942 1.000.000 lire

    TABELLA 2: Evoluzione nei trasferimenti nel periodo 1925-1942

    Allemandi: agente di commercio per una ditta biellese De Pra: commerciante: elegante negozio di mobili a GenovaMagnozzi: allenatore giovanile a New YorkMontesanto: impiegato alla Cassa di risparmio di BolognaPastore: attore a Cinecitt, Perversi: gestore di una tabaccheria Pizzaiolo: commercialista a Firenze Reguzzoni: commerciante: merceria a Busto Arsizio.Sallustro: funzionario Comune di Napoli, direttore dello stadioSchiavio e Perin: padrone di floride aziendeSerantoni: commerciante Vecchina: gestore del lussuoso bar caf dellAvvenire a Vicenza Volk: portiere nel palazzo del totocalcio a Roma

    TABELLA 3: I mestieri del dopo carriera

  • ome utilizzare lelettro-

    stimolazione nella pro-

    grammazione dellalle-

    namento del calciatore?

    Entriamo dunque nello speci-

    fico per approfondire alcuni

    argomenti che sono sicuramente tra i pi

    dibattuti tra gli addetti ai lavori e su cui mi

    permetto di portare la mia esperienza.

    Al fine di essere il pi chiaro e sintetico

    possibile mi avvarr di schemi riassuntivi

    di facile e immediata comprensione.

    Per esempio una domanda che spesso mi

    viene posta quando e come usare la sti-

    molazione elettrica?

    Proviamo a dare delle risposte:

    QUANDO?

    Nella seduta di allenamento:

    Al termine dellallenamento con terapie

    decontratturanti o antalgiche.

    Usando programmi mirati alla tipologia

    dellallenamento che si andr a svolgere.

    Dopo il Riscaldamento.

    Con programmi di Capillarizzazione op-

    zionali.

    Prima del lavoro specifico.

    La programmazione dellallenamento di

    un calciatore non pu essere finalizzata al

    solo miglioramento delle capacit organi-

    che e muscolari, deve anche essere studia-

    ta in funzione della ricerca del benessere

    fisico in equilibrio precario ma costante

    inserita dopo il riscaldamento e prima del

    lavoro specifico. Questi i motivi:

    Il riscaldamento serve a preparare la

    muscolatura riscaldandola per meglio

    affrontare tipologie di lavoro pi impe-

    gnative. Ci vale anche nel caso della

    elettrostimolazione a meno che non

    vengano effettuate stimolazioni a fre-

    quenze e a intensit molto basse.

    Il lavoro specifico deve servire, even-

    tualmente, per trasformare quanto fatto

    grazie con le stimolazioni muscolari

    passive.

    I programmi di capillarizzazione hanno

    avere un duplice obiettivo:

    Ossigenare la muscolatura.

    Prevenire gli infortuni.

    Frequenze basse con durata di impulso

    medio alta proposte ad intensit medio

    bassa hanno la funzione di vascolarizzare

    la zona trattata in modo da favorire laf-

    flusso di sostanze nutritive.

    La vascolarizzazione periferica avviene at-

    traverso lemoglobina che a tutti gli ef-

    fetti il complesso trasportatore di ossigeno

    nel sangue.

    Per cui si raccomanda vivamente un pe-

    riodo di trattamenti di capillarizzazione :

    Prima della ripresa degli allenamenti

    dopo una lunga pausa.

    nei limiti di concessione che uno sport pra-

    ticato a livello agonistico consente.

    Sono solito ripetere che se fosse possibile

    clonare due atleti assolutamente uguali

    per caratteristiche fisiche e mentali nel mo-

    mento prestativo vincerebbe sicuramente

    colui che pi rilassato e ha recuperato

    meglio dalla fatica degli allenamenti.

    Terapie decontratturanti e antalgiche usa-

    te a livello preventivo o di reale necessit

    sono fondamentali per il buon esito di un

    risultato.

    I programmi di elettrostimolazione devo-

    no essere assolutamente mirati in funzio-

    ne della tipologia dellallenamento che si

    andr a sviluppare.

    Non avrebbe alcun senso, per esempio,

    proporre frequenze di stimolazione eleva-

    te qualora lobiettivo fosse la preparazio-

    ne di un marciatore che necessita di tempi

    di contrazione muscolare decisamente in-

    feriori.

    La mia esperienza di tanti anni mi ha por-

    tato a sviluppare un modello di struttura

    della seduta di allenamento che preveda il

    seguente schema:

    Allungamento muscolare/Mobilizzazio-

    ne articolare Riscaldamento.

    Corsa di 10 ad intensit media.

    Preatletismo generale/specifico.

    Elettrostimolazione mirata.

    Lavoro specifico.

    Defaticamento.

    Si noti come lelettrostimolazione sia stata

    13

    ESPERIENZE SULLELETTROSTIMOLAZIONEMETODI APPLICATI AL CALCIOdi Giorgio DUrbano*

    C

    FORMAZIONE E ISTRUZIONE TECNICAPREPARAZIONE FISICA

    * Tesi di fine studio del Corso di Formazione perpreparatori atletici del calcio.

  • Per chi soffre di dolori articolari e tendini-

    ti (consigliabile anche prima della seduta

    di allenamento o prima della partita).

    Per i calciatori che sono impegnati in

    esercitazioni per il miglioramento della

    potenza muscolare e vogliono favorire

    lipercapillarizzazione che si produce ini-

    zialmente intorno alle fibre rapide otti-

    mizzandone la qualit della contrazione.

    Programmazione annuale dellalle-

    namento

    Allinizio della preparazione come siste-

    ma complementare per lo sviluppo delle

    qualit fisiche da implementare.

    Durante il Campionato come sistema di

    mantenimento.

    Per lavorare in maniera diretta sui di-

    stretti muscolari che necessitano di par-

    ticolari attenzioni.

    Con lavori di capillarizzazione prima

    della ripresa degli allenamenti.

    Soprattutto allinizio della stagione di pre-

    parazione quando si costruiscono le pro-

    priet fisiche che sono alla base della pre-

    parazione del calciatore pu essere pro-

    duttivo inserire sedute di elettrostimola-

    zione che utilizzino parametri relativi al ti-

    po di forza che si vuole sviluppare.

    Una delle applicazioni pi interessanti del-

    la elettrostimolazione sicuramente quel-

    la di potere andare a selezionare in ma-

    niera dettagliata un singolo distretto mu-

    scolare per concentrare gli sforzi in modo

    finalizzato. Accade spesso, infatti, che gli

    elettrodi vengano posizionati in maniera

    approssimativa e daltra parte basta un er-

    rore di mezzo centimetro per determinare

    effetti che non erano quelli che ci si era

    preposti . La corrente, infatti, si trasmette

    sulla cute seguendo i fasci di fibre liberan-

    do elettroni che viaggiano dal polo nega-

    tivo al positivo ed ogni qualvolta incontra

    un ostacolo (cartilagini, tendini, etc)

    tende a deviare il proprio corso, per cui ri-

    sulta intuitivo capire come un piccolo er-

    rore di posizionamento possa influire an-

    che sul risultato finale.

    Per ottimizzare il posizionamento degli

    elettrodi o per mirare il trattamento in ma-

    niera specifica su un distretto muscolare

    preciso ho realizzato un manipolo in ferro

    che viene collegato allo snap di uno dei

    due terminali del cavo (quello su cui an-

    drebbe collegato lelettrodo distale di un

    elettrostimolatore da me progettato. Dopo

    avere spalmato la cute con del gel eco-

    conducente si pu effettuare una scanne-

    rizzazione della cute stessa alla ricerca

    delle placche motrici, aprendo il contatto

    con un Joy stick esterno che serve a mo-

    dulare la durata del tempo di contrazione.

    Questo genere di lavoro produce risultati

    importanti riducendo i tempi di applicazio-

    ne dei programmi di elettrostimolazione

    tradizionali poich concentra larea su cui

    operare in maniera dettagliata, potendo

    decidere i parametri elettrici da utilizzare e

    il tempo di contrazione da proporre.

    Nel 1999 con due calciatori di una squa-

    dra di serie A V.M. e Z.J insieme al fisio-

    terapista Fabio Conta ho portato avanti

    una riabilitazione di caviglia e una di gi-

    nocchio .

    Con V.M. si trattava di un conflitto Astra-

    galo-Calcaneare associato a lassit lega-

    mentosa che limitava la funzionalit del-

    larticolazione in maniera importante. Lin-

    tervento chirurgico si era reso indispensa-

    bile per ridurre la lassit.

    Con Z.J. la limitazione della funzionalit

    dellarticolazione era dovuta ai postumi di

    un intervento chirurgico a seguito di rottu-

    ra dei legamenti crociati.

    Soprattutto nel primo caso stato possibi-

    le anticipare i tempi della riabilitazione

    complessiva di ca. 20 gg. , anche se dal

    mio punto di vista non sempre vale la pe-

    na approfittare del vantaggio per rientrare

    il pi presto possibile in campo. In ogni ca-

    so i valori di forza espressi al Cybex ave-

    vano denotato un incremento sensibile

    dellarto trattato con la sola elettrostimo-

    lazione durata per 30 gg.

    Protocollo di Lavoro V.M. una setti-

    mana dopo lintervento

    5 gg. capillarizzazione: micro contrazio-

    ni in forma Sweep da 3 a 5 Hz con du-

    rata dellimpulso di 300 microsec. Per

    30 al giorno sui distretti muscolari del-

    la gamba propriamente detta.

    10 gg. di Forza Generale sui peronei e ti-

    biali a giorni alterni con contrazioni ad

    arto disteso di 15 sec. a 55 Hz a media

    intensit; durata dellimpulso 300 mi-

    crosec. Recuperi a 20 Hz a bassissima

    intensit; durata dellimpulso 200 mi-

    crosec per 20 secondi.

    5 gg. di Forza Generale sui peronei e ti-

    biali a giorni alterni con contrazioni ad

    arto disteso di 15 sec. a 55 Hz ad alta in-

    tensit; durata dellimpulso 300 micro-

    sec. Recuperi a 20 Hz a bassissima in-

    tensit; durata dellimpulso 200 micro-

    sec per 20 secondi.

    10 gg. di Forza Resistente su peronei, ti-

    FORMAZIONE E ISTRUZIONE TECNICA

    14

    PREPARAZIONE FISICA

  • biali e gemelli a giorni alterni con con-

    trazioni ad arto disteso in sweeppata

    da 55 a 65 Hz in 15 secondi ad alta in-

    tensit; durata dellimpulso 300 micro-

    sec. Recuperi a 20 Hz a bassissima in-

    tensit; durata dellimpulso 200 Micro-

    sec per 10 secondi.

    Contemporaneamente stato portato

    avanti un protocollo di lavoro di Forza

    Generale/Resistente ed Esplosiva su

    quadricipiti e ischio crurali in isometria

    massimale contro resistenza.

    PROTOCOLLO

    Quadricipiti

    Forza Generale: Contrazioni 40/50 Hz

    /300 Microsec/ 10 secondi/Alta Intensit/

    Recuperi: 20 Hz/200 Microsec./ 20 secondi

    / Bassa Intensit

    Forza Resistente: Contrazioni 45/65 Hz

    /300 Microsec/ 15 secondi/Alta Intensit/

    Recuperi: 20 Hz/200 Microsec./ 10 secondi

    / Bassa Intensit

    Forza Esplosiva: : Contrazioni 90-110

    Hz /300 Microsec/ 4-6 secondi secondi/Al-

    e Potenza aerobica.

    Contemporaneamente: elettrostimola-

    zione con programmi di forza generale

    sui quadricipiti per 4 volte e 2 volte su-

    gli ischio-crurali ad arti distesi secondo i

    protocolli gi descritti per V.M.

    7 gg. di lavoro con cambi di ritmo e di

    direzione e multibalzi sul posto a inten-

    sit media.

    Contemporaneamente: elettrostimola-

    zione con programmi di forza generale

    sui quadricipiti per 4 volte e 2 volte sui

    flessori della coscia in regime isometri-

    co, controresistenza alla Leg Extension

    per gli estensori, e con resistenze elasti-

    che per i flessori, secondo i protocolli

    gi descritti per V.M.

    7 gg. di lavoro con cambi di ritmo e di

    direzione e multibalzi sul posto ad alta

    intensit.

    Contemporaneamente: elettrostimola-

    zione con programmi di forza resistente

    ed esplosiva sui quadricipiti per 4 volte

    e 2 volte sui flessori della coscia in regi-

    me isometrico controresistenza alla Leg

    Extension per gli estensori e con resi-

    stenze elastiche per i flessori, secondo i

    protocolli gi descritti per V.M.

    7 gg. di lavoro di sprint; multibalzi sul

    posto con sovraccarico di cintura elasti-

    ca e lavori di propriocettiva sul DEB

    associata allelettrostimolazione con

    apertura del contatto con Joystick ester-

    no: Contrazioni di durata pari alla capa-

    cit di mantenere lequilibrio sulla tavo-

    la: 60 Hz a 300 Microsec.; recuperi va-

    riabili.

    7 gg. di lavoro di sprint; multibalzi sul

    posto con sovraccarico di cintura elasti-

    ta Intensit/ Recuperi: 20 Hz/200 Micro-

    sec./ 20-30 secondi / Bassa Intensit

    Ischio Crurali

    Protocolli di lavoro che prevedevano para-

    metri del 20% inferiori relativi alle fre-

    quenze e alle durate dellimpulso.

    Protocollo di Lavoro con Z.J. alcune

    settimane dopo lintervento chirur-

    gico

    Insieme al lavoro di elettrostimolazione

    stato portato avanti un lavoro di riabilita-

    zione tradizionale:

    10 gg. di lavoro in piscina

    Contemporaneamente: elettrostimola-

    zione con programmi di capillarizzazio-

    ne come nel protocollo precedente usa-

    to su V.M. e Tens sulla met distale del

    quadricipite dellarto traumatizzato.

    Programma Tens : Sweep da 1 a 200 Hz

    in 4 alternato a fase Normal di 5 Hz da

    4 per una durata complessiva di 30.

    10 gg. di lavoro di ristrutturazione mu-

    scolare con allunghi di corsa in linea da

    100/150 Mt. e lavoro misto di Capacit

    15

  • ca e circuiti per lallenamento della resi-

    stenza alla forza anche con la palla.

    Contemporaneamente: elettrostimola-

    zione come nel microciclo precedente

    alternata a lavori di 5 al giorno sul va-

    sto mediale, con puntale Trigger

    Pointper la determinazione della mi-

    gliore risposta contrattile: contrazioni di

    5/8 secondi a 100/110 Hz con durata

    dellimpulso di 300 Microsec.

    Nel 2000 con un calciatore della serie A

    spagnola C.K. che presentava un impor-

    tante versamento sinoviale sopra la rotula

    ho usato un protocollo di lavoro (vedi ta-

    bella) che ha prodotto risultati importanti

    tanto da evitare durante il trattamento di

    una settimana fastidiose infiltrazioni di

    farmaci .

    Sempre nel 2000 la stessa metodica sta-

    ta portata avanti dal fisioterapista di una

    squadra di serie A italiana Gianni Ge-

    renzani, con risultati eccellenti nei seguen-

    ti casi:

    L.Z. : contusione vasto mediale allaltez-

    za dellinserzione rotulea con versamen-

    to intramuscolare ematico; trattato dal

    gioved ha giocato la domenica.

    F.G. : postumi intervento meniscectomia

    parziale. Gi dopo 9 gg. poteva correre

    e dopo 16 gg. ha potuto giocare in Cam-

    pionato.

    M.C. : dolore mediale alla caviglia a se-

    guito di trauma discorsivo. E stato trat-

    tato per 5 gg. La domenica ha giocato in

    campionato.

    A.P. : esiti di sofferenza da Osgood

    Schlatter: E stato trattato per alcune

    settimane con discreti risultati.

    C.D. : sofferenza allinserzione muscolo

    tendinea del sartorio. E stato trattato

    per 5 gg. La domenica ha giocato in

    campionato.

    PROTOCOLLO DI LAVORO

    I Fase

    20 di stimolazione con manipolo a bas-

    sa intensit ca 20 milliampere;

    Frequenza di stimolazione: sweep da 1-

    10 Hz;

    Durata dellimpulso: 300 Microsec.

    II Fase

    10 di stimolazione con manipolo a bas-

    sa intensit ca 20 milliampere;

    Frequenza di stimolazione: Step normal

    3 Hz;

    Durata dellimpulso: 200 Microsec.

    III Fase

    2/4 di stimolazione con manipolo a

    media intensit ca 40 Milliampere;

    Frequenza di stimolazione: sweep da 1-

    200 Hz;

    Durata dellimpulso: 200 Microsec.

    IV Fase

    2/4 di stimolazione con manipolo a in-

    tensit medio alta ca 50 Milliampere con

    contrazioni della durata di ca 3/5 sec.;

    Durata dellimpulso: 300 Microsec.

    Obiettivi

    Lobiettivo dellintervento era quello di ri-

    durre in brevissimo tempo il versamento

    sinoviale e di ottenere una riduzione del li-

    vello di dolore.

    Modalit operative

    I due obiettivi sono stati raggiunti grazie a

    un intervento di tipo misto: contrazioni

    muscolari antalgiche (Tens Endorfiniche)

    e contrazioni a media frequenza e media

    intensit veicolate attraverso una superfi-

    cie estremamente ridotta rappresentata

    dalla testa del manipolo in ferro del dia-

    metro di 1 cm.

    Riscontri scientifici

    La metodica di lavoro stata successiva-

    mente studiata e perfezionata dal Prof.

    Bucci ( Ricercatore Area Chirurgica dellU-

    niversit di Chieti, Specialista in Chirurgia

    Generale e Cardio Angio Chirurgia) che ha

    riscontrato un aumento localizzato dello

    spasmo venulare con evidente diminuzio-

    ne della fuoriuscita dei liquidi dai vasi ( At-

    ti del Convegno Nazionale SINFER , Napo-

    li 4 ottobre 2000) .

    Le prime due fasi in particolare hanno la

    funzione di abbassare anche la soglia del

    dolore. La terza effettuando una scansione

    da 1 a 200 Hz va a ricercare tutte le fre-

    quenze tipiche del dolore. La quarta fase

    provoca uno spasmo pi accentuato che

    contribuisce in maniera pi decisa a limi-

    tare il perpetuarsi dello stravaso sinoviale.

    FUNZIONAMENTO DEL

    MECCANISMO TENS

    Eccitando le fibre nervose pi grosse rive-

    stite di mielina ed a bassa soglia di stimo-

    lazione (alfa,beta), ottenendo cos lattiva-

    zione dellinterneurone inibitore, localizza-

    to nel midollo spinale, capace di ostacola-

    re la progressione delle percezioni doloro-

    se che sono veicolate dalle fibre nervose

    pi fini, amieliniche, a pi elevata soglia di

    eccitabilit (fibre c).

    Oltre a questo meccanismo teorizzato e

    FORMAZIONE E ISTRUZIONE TECNICA

    16

    PREPARAZIONE FISICA

  • dimostrato da Melzack e Wall (pubblicato

    sulla rivista science-pain mechanism: a

    new theory 1965), e noto come GATE

    CONTROL stata utilizzata unaltra meto-

    dica definita di tipo endorfinico.

    Alcuni ricercatori, infatti, hanno postulato

    che impulsi elettrici a bassa frequenza so-

    no capaci di aumentare la concentrazione

    di beta-endorfine (sostanze oppioido-simi-

    li) nel sistema nervoso centrale.

    La Tens pu avere effetti indesi-

    derati?

    Una ricerca condotta su 12 atleti affetti da

    dolore lombosciatalgico sx senza segni di

    sofferenza neurogena ed in 10 soggetti

    sani, senza alcun precedente di dolore

    lombosciatalgico ha escluso qualsiasi tipo

    di blocco periferico della trasmissione de-

    gli impulsi nocicettivi e quindi che tale

    blocco possa essere annoverato tra le cau-

    se della ipoalgesia da neurostimolazione.

    Lassenza di tale blocco esclude completa-

    mente la possibilit di effetti indesiderati

    sulla trasmissione degli impulsi nervosi

    (Dott. R. casale Dip. Neuroriabilitazione,

    Servzio di Neurofisiopatologia, Istituto di

    riabilitazione di Montescano,IRCCS Mon-

    tescano (PV) .

    La seduta di Elettrostimolazione de-

    ve essere svolta stando fermi (Iso-

    metrica) o movendosi (Dinamica)?

    Facendo Elettrostimolazione bisogna lavo-

    rare in isometrica o in dinamica? A mio

    parere entrambe le possibilit hanno la

    propria validit.

    In regime isometrico (ossia senza che

    avvenga alcun spostamento dei capi ar-

    Istituto di Fisiologia Umana-Universit di

    Milano-Bicocca- e dal suo Staff).

    Come possibile un simile risultato non-

    ostante la forza sviluppata durante

    elettrostimolazione sia bassa ?

    Probabilmente a causa del fatto che lelet-

    trostimolazione stimola una porzione ri-

    stretta del muscolo e in maniera superfi-

    ciale. Il miglioramento potrebbe essere do-

    vuto al fatto che il soggetto in grado di

    rimuovere fattori nervosi inibitori reclutan-

    do un maggio numero di unit motorie.

    La stessa ricerca ha evidenziato come eser-

    citazioni associate alla elettrostimolazione

    non consentano di ottenere gli effetti spe-

    rati per quanto attiene al miglioramento

    dei parametri legati allo sviluppo della for-

    za. Ci probabilmente perch la elettrosti-

    molazione stimola delle afferenze sensitive

    che esercitano un effetto inibitorio sui cir-

    cuiti nervosi efferenti motori. Tant che al

    Cybex il monitoraggio della co-contra-

    zione evidenzia come occorrano alcune fa-

    si di adattamento prima che il segnale del

    picco di forza venga ripulito dal distur-

    bo esterno della stimolazione elettrica.

    Paradossalmente per, proprio lo stress

    eccitomotorio con il quale bisogna fare i

    conti, ogni qual volta ci si sottopone ad

    una seduta di elettrostimolazione associa-

    ta al movimento volontario, che a mio pa-

    rere ci permette di azzardare lipotesi che

    vi possa essere un sensibile miglioramento

    nella capacit del soggetto di gestire le ca-

    pacit coordinative intra ed intermuscolari.

    Non vi pu essere sviluppo di forza mirata

    al miglioramento del gesto tecnico se lo

    stesso non viene ottimizzato nel tempo e

    nello spazio.

    ticolari) , migliora sensibilmente il para-

    metro di forza.

    In dinamica, associando cio il movimen-

    to volontario (molleggi, spinte, rotazioni,

    torsioni, etc ), migliorano le capacit

    della muscolatura di gestire la contrazio-

    ne in sinergia con il gesto specifico (Co-

    ordinazione inter ed intramuscolare).

    Nel primo caso alcune recenti ricerche ri-

    portano aumenti del parametro di forza

    assoluta dell11% dopo 6 gg. e del 17%

    dopo 11 giorni di trattamento con elettro-

    stimolazione su soggetti sedentari .

    Tale ricerca stata portata avanti con se-

    dute della durata di 30 con pattern di sti-

    molazione da me suggeriti che prevedeva-

    no 7 secondi di contrazione, con frequen-

    ze progressivamente crescenti da 60 a 90

    Hz, alternati a 15 secondi di ristoro con

    frequenza pari a 20 Hz. Lintensit della

    corrente veniva stabilita per ogni singolo

    soggetto, durante ogni seduta, a seconda

    della personale soglia di dolore.

    I risultati sono stati misurati mediante er-

    gometro Cybex stabilendo la forza massi-

    ma volontaria del quadricipite dx e sx e la

    forza massima mediante elettrostimola-

    zione. Al primo giorno, inoltre stato mi-

    surato il consumo di ossigeno basale e nel

    corso di elettrostimolazione.

    Si verificato, inoltre, che il consumo di os-

    sigeno aumenta durante lelettrostimolazio-

    ne di 0.47 ml (kgxmin.) per cui la variazione

    (circa 20% di aumento) significativa.

    Lo studio stato svolto presso il Centro di

    riabilitazione Don Orione Unit di Fisio-

    logia Applicata e Medicina Preventiva-

    Bergamo- dal Prof. Giuseppe Miserocchi -

    17

  • La mia ipotesi rispecchia oltre che succes-

    si conseguiti sul campo anche il postulato

    che per superare le barriere fisiologiche

    dellassuefazione dovuta alla soglia di

    adattamento allallenamento occorre co-

    struire situazioni ad intensit variabile e

    progressivamente pi difficili da risolvere

    in modo tale da creare difficolt sempre

    nuove e sempre pi complesse.

    Un po come accade nello studio della

    matematica che per riuscire a risolvere

    problemi che contengono formule sofisti-

    cate occorre superare una serie di osta-

    coli che mettono a dura prova le nostre

    conoscenze.

    Labbinamento della elettrostimolazione al

    movimento volontario crea i presupposti

    per una tipologia di lavoro basata sullaf-

    finamento di caratteristiche neuromusco-

    lari che rispondono ad impulsi gestiti dal

    cervello e non soltanto a stimolazioni elet-

    triche subite passivamente per via della

    eccitazione esterna indotta .

    Nel caso di allenamento svolto in regime

    di contrazione isometrica fondamentale

    un lavoro di trasformazione sul campo o

    in palestra. In dinamica non cos indi-

    spensabile.

    La trasformazione del lavoro passivo iso-

    metrico si rende necessaria per fornire al-

    lorganismo e ai distretti muscolari che so-

    no stati particolarmente interessati le in-

    formazioni necessarie per lattivazione in

    velocit del carico di forza acquisito.

    Cosa ci si pu aspettare dallelet-

    trostimolazione?

    Lelettrostimolazione pu essere proposta

    a tutti coloro che fanno sport o vogliono

    tenersi semplicemente in forma.

    In questo caso ci soffermeremo a conside-

    rare il lavoro che pu essere proposto agli

    sportivi ed in particolare ai calciatori.

    Prima per una premessa:

    evidente che con i soggetti sedentari i ri-

    sultati sono pi evidenti ed immediati trat-

    tandosi di soggetti con masse muscolari

    generalmente ipotoniche.

    Con gli atleti e ancor pi con i grandi cam-

    pioni i risultati sono meno eclatanti e si

    aggirano nellordine dell1-10% dellincre-

    mento della Forza massima.

    Risulta altrettanto evidente che migliorare

    le prestazioni del grande campione anche

    soltanto di pochissimo pu essere pi che

    sufficiente.

    Lelettrostimolazione non la panacea di

    tutti i problemi. Gli atleti non possono

    pensare a questa metodica di allenamento

    come sostitutiva della fatica fisica. Anzi

    per ottenere dei risultati concreti bisogna

    entrare nellottica che bisogna fare qual-

    cosa in pi.

    Allinizio, quando se cominci a parlare,

    molti atleti fecero lerrore di abbandonare

    i metodi di costruzione della forza tradi-

    zionali per dedicarsi esclusivamente alla

    elettrostimolazione. Qualcuno, senza aver-

    la mai provata precedentemente, la utiliz-

    z in maniera massiccia prima di una gara

    importante rimanendo letteralmente in-

    chiodato.

    Accadde ricordo ad un atleta famoso della

    rappresentativa azzurra di sci prima di un

    Mondiale e gli allenatori di allora, traendo

    risultati affrettati, demonizzarono il siste-

    ma di lavoro.

    Mi viene da sorridere a certe avventate

    conclusioni e per analogia mi viene da

    pensare a certe notizie che riportano di

    malcapitati che vanno allo zoo e mettono

    una mano dentro la gabbia dei leoni per

    accarezzarli e che per tutta risposta gliela

    portano via con un morso. La morale che

    la colpa non del leone ma dello sprovve-

    duto che ha infilato la mano tra le sbarre.

    Lo stesso dicasi dellesempio precedente.

    Lelettrostimolazione pu essere parago-

    nata ad un allenamento pesante di so-

    vraccarichi che pu provocare fibrosi per

    cui non raccomandabile abusarne o uti-

    lizzarla in maniera scorretta.

    La stimolazione elettrica deve essere inse-

    rita in un programma di allenamento stu-

    diato a tavolino ed un complemento al

    piano di lavoro tradizionale. Diversamente

    i sedentari possono sottoporsi a sedute di

    elettrostimolazione senza alcun problema

    in quanto sicuramente i risultati saranno

    tangibili poich non finalizzati.

    Problematiche nel calcio

    Lelettrostimolazione applicata al calcio

    deve tenere conto dei seguenti fattori:

    Meccanismo metabolico richiesto dal si-

    stema energetico.

    Muscolatura su cui si va ad operare.

    Il livello di capacit coordinative richie-

    sto (Coordinazione intramuscolare).

    Le capacit tecnico/tattiche richieste

    (Coordinazione intermuscolare).

    Stato di forma.

    Feeling con lelettrostimolazione.

    Disponibilit ad intraprendere un pro-

    gramma di elettrostimolazione con im-

    pegno e seriet nel rispetto dei tempi di

    recupero.

    FORMAZIONE E ISTRUZIONE TECNICA

    18

    PREPARAZIONE FISICA

  • Nel momento in cui proponiamo un pro-

    gramma di stimolazione elettrica non pos-

    siamo non tenere conto del distretto mu-

    scolare su quale si va ad operare e le con-

    dizioni generali di allenamento anche se

    quando si parla di stato di forma ci si do-

    vrebbe soprattutto riferire alla capacit di

    sopportazione del carico di corrente.

    Diversi, per esempio, volendo estremizzare

    per rendere meglio il concetto, sono i

    parametri di forza che possono sviluppare

    un muscolo orbicolare della bocca ed un

    quadricipite femorale.

    Diverse, risultano anche le frequenze tipi-

    che di stimolazione di muscoli ricchi di fi-

    bre bianche veloci, o rosse lente.

    E ancora diverse appaiono le capacit con-

    trattili della muscolatura di soggetti che,

    grazie al loro patrimonio genetico, hanno

    una composizione muscolare totale dotata

    di un maggior numero di fibre di un deter-

    minato tipo.

    Raramente accade che, alcuni soggetti,

    particolarmente sensibili, non sopportino

    la stimolazione elettrica. Tali casi possono

    essere paragonati a quelli di coloro i quali

    di fronte ad un prelievo di sangue si sen-

    tono svenire.

    Vale la pena, comunque, proporre lelet-

    trostimolazione per gradi, soprattutto a

    coloro che non la conoscono, cominciando

    con programmi che utilizzano parametri

    soft a bassa frequenza.

    Ad alzare lintensit di corrente c sempre

    tempo e non c giustificazione per gesti

    sconsiderati di chi vuole dimostrare quan-

    ta potenza in grado di erogare lelettro-

    stimolatore ad un amico, al proprio atleta

    o chi per esso.

    bre muscolari.

    Per raggiungere lo scopo si dovranno os-

    servare alcuni accorgimenti:

    Il carico di lavoro deve essere rapportato

    allo stato di allenamento del momento.

    Lintensit deve per essere massima-

    le*, ossia deve essere sempre al limite

    della soglia di sopportabilit dellatleta.

    I carichi di lavoro devono essere pro-

    gressivi.

    Nelle esercitazioni di forza a secco, lat-

    tivit balistica senza dubbio quella pi

    indicata per effettuare lavori di trasfor-

    mazione della forza dopo elettrostimo-

    lazione.

    Nel caso della elettrostimolazione lin-

    tensit deve essere modulata erogando

    potenza crescente attraverso i tasti che

    regolano il flusso di corrente in mA (mil-

    liampere).

    Le fasi di lavoro, nella scelta di qualsiasi

    programma sportivo di elettrostimola-

    zione, devono essere due: una di contra-

    zione e una di rilassamento.

    N.B.*

    Nella contrazione elettrostimolata si pu

    aumentare la forza di contrazione agen-

    do su:

    Voltaggio (Amplitude) : Si reclutano pi

    fibre per via di una maggiore differenza

    di potenziale (Flusso di elettroni dal po-

    lo negativo al polo positivo).

    Ampiezza (Pulse Width): si reclutano pi

    fibre muscolari per una ,maggiore dura-

    ta della singola contrazione.

    Frequenza (Numero di impulsi al sec.): si

    fanno contrarre pi spesso lo stesso nu-

    mero di fibre a parit di ampiezza e vol-

    taggio.

    Lelettrostimolazione un metodo di alle-

    namento che, come qualsiasi altro siste-

    ma, d i propri frutti se limpegno a porta-

    re avanti un piano di lavoro sia assoluto. In

    caso contrario difficile ottenere qualcosa

    di buono e, soprattutto, si rischia che chi

    non ottiene risultati diventi anche un dela-

    tore di tale metodica. A tale proposito si ri-

    cordi dellesempio di chi va allo zoo per

    accarezzare il leone in gabbia!

    I parametri elettrici da utilizzare

    con i calciatori

    La tabella successiva mostra quali sono le

    frequenze medie di stimolazione a secon-

    da della tipologia delle fibre muscolari:

    FIBRA II B oltre 75 Hz (Fibra esplosiva)

    FIBRA II A 35-75 (Fibra intermedia)

    FIBRA I fino a 35 Hz (Fibra lenta)

    risaputo che le fibre veloci possono len-

    tamente trasformarsi in lente mentre quel-

    le lente non possono diventare veloci. Ra-

    gione per la quale, per esempio, sprinter si

    nasce mentre fondisti lo si pu diventare

    purch, ovviamente, in entrambi i casi sus-

    sistano altre caratteristiche e motivazioni

    di vario genere.

    possibile per intervenire per modifica-

    re lo stato delle fibre intermedie tanto con

    lallenamento a secco, che con lelettrosti-

    molazione, tenendo presente che la sti-

    molazione elettrica pu agire limitata-

    mente alla parte trattata ed in maniera

    superficiale.

    Tanto con lallenamento a secco che con

    lelettrostimolazione lobiettivo quello di

    reclutare il maggior numero possibile di fi-

    19

  • Il sapiente mix di questi tre parametri con-

    sente di costruire programmi di elettrosti-

    molazione mirati allo sviluppo di una qua-

    lit fisica piuttosto che unaltra.

    A mio parere il dato pi interessante ri-

    guarda la possibilit di aumentare il vol-

    taggio della macchina. Perch?

    1. Un aumento esagerato dellampiezza

    dellonda pu comportare una sensa-

    zione di disagio dovuta al superamento

    della soglia di sopportabilit del dolore

    che in condizioni non patologiche corri-

    sponde al momento in cui vengono sol-

    lecitate le fibre amieliniche pi piccole

    (prive di guaina protettiva). Tale feno-

    meno viene esaltato da una durata ec-

    cessiva del tempo di cronassia che in

    realt abbastanza soggettivo. In ogni

    caso nei programmi di forza non si do-

    vrebbe andare oltre i 300/400 Msec.

    2. Un aumento esagerato della frequenza

    di stimolazione provoca un fenomeno,

    denominato della scala , che somma

    le singole contrazioni fra di loro fino a

    determinare un altro fenomeno, deno-

    minato Frequenza di fusione. La ricer-

    ca non ha ancora stabilito, in effetti,

    quali siano le frequenze limite oltre le

    quali la frequenza di fusione pu scon-

    finare nella contrazione tetanica condi-

    zione in cui il muscolo non si contrae pi

    in maniera fisiologica ma inizia andare

    in spasmo, senza risultati utili.

    3. Un aumento del voltaggio invece, con-

    sente di reclutare un maggior numero di

    fibre muscolari.In questo modo si va ad

    incidere sulla durata della contrazione

    o sullaumento degli impulsi/secondo.

    Fenomeni che come abbiamo visto biso-

    gna continuamente tenere sottocchio,

    per evitare di andare oltre il livello fi-

    siologico ottimale della contrazione mu-

    scolare.

    Nel calcio dunque le frequenze da utilizza-

    re saranno le seguenti:

    Miglioramento della Resistenza

    generale

    Fase di Contrazione:

    - Frequenze: da 15 a 35 Hz;

    - Durata dellimpulso: ca 300 Microsec.

    - Tempo di durata della contrazione 20 sec.

    Fase di ristoro:

    - Frequenze: 3 Hz ;

    - Durata dellImpulso: 200 Microsec

    - Tempo di durata delle contrazioni: 4 sec.

    Miglioramento della Resistenza

    specifica

    Fase di Contrazione:

    - Frequenze da 35 a 45 Hz;

    - Durata dellimpulso: 300 microsec.;

    - Tempo di durata delle contrazioni 15 sec;

    Fase di ristoro:

    - Frequenze: 3 Hz ;

    - Durata dellImpulso: 200 Microsec.;

    - Tempo di durata del ristoro: 8 sec;

    Miglioramento delle qualit di

    Forza Esplosiva

    Fase di Contrazione:

    - Frequenze da 75 a 100/120 Hz;

    - Durata dellimpulso: 300 microsec.;

    - Tempo di durata delle contrazioni 4/6 sec.

    Fase di ristoro:

    - Frequenze: 3 Hz ;

    - Durata dellImpulso: 200 Microsec.;

    - Tempo di durata del ristoro: 20 sec.

    Un esempio di programma per il mi-

    glioramento delle qualit di forza

    pu essere di tipo piramidale

    Contrazioni da 15 sec. 60 Hz 200 Msec

    Contrazioni da 10 sec 80 Hz 200 Msec

    Contrazioni da 8 Sec 100 Hz 200 Msec

    Contrazioni da 6 Sec 110 Hz 250 Msec

    Contrazioni da 4 sec 120 Hz 300 Msec

    Contrazioni da 2 sec 120 Hz oltre 300

    Msec

    Ripetizione del Loop al contrario

    Esempio di lavoro misto per il mi-

    glioramento della Resistenza Speci-

    fica del Calciatore

    10 di lavoro di Forza Isometrica gene-

    rale (allenamento di costruzione mu-

    scolare): contrazioni da 10 sec. di ca. 45

    Hz di frequenza con durata dellimpulso

    di 300 Microsec. Al max dellIntensit.

    Fasi di recupero di 20/30 sec. a 3 Hz con

    FORMAZIONE E ISTRUZIONE TECNICA

    20

    PREPARAZIONE FISICA

  • durata dellImpulso di 200 Microsec.

    3/5 serie x 6 ostacoli alti ca. 40 cm dis-

    posti a griglia;

    3/5 serie x 6 balzi sul posto con cintura

    elastica;

    3/5 Sprint di 10 metri tra birilli disposti a

    slalom.

    I Esempio di lavoro misto per il mi-

    glioramento della Forza Istantanea

    del Calciatore

    5 di Forza Istantanea. (Allenamento di

    Coordinazione Intramuscolare).

    Lavoro in regime Isometrico intorno a

    100/120 Hz con contrazioni della durata

    di 4 secondi con durata dellImpulso fra

    i 300 e i 400 Microsecondi al max del-

    lIntensit. Fasi di recupero come nelle-

    sempio precedente.

    3/5 serie x 2 Spinte alla Leg Press oriz-

    zontale con 90/100% del carico;

    3/5 Serie x 2 Balzi massimali con so-

    vraccarico.

    II Esempio di lavoro misto per il mi-

    glioramento della Forza Istantanea

    del Calciatore

    5 di Forza Istantanea lavorando in di-

    namica con molleggi sincronizzati (Alle-

    namento di Coordinazione Intermusco-

    lare) con gli elettrodi posizionati sui mu-

    scoli agonisti e antagonisti delle cosce.

    Stimoli intorno a 100/120 Hz con contra-

    zioni della durata di 4 Secondi con dura-

    ta dellImpulso fra i 300 e i 400 Microse-

    condi al max dellIntensit. Fasi di recu-

    pero come nellesempio precedente.

    3/5 serie x 2 Spinte alla Leg Press oriz-

    zontale con 90/100% del carico.

    5. Migliorare lo schema del movimento.

    6. Migliorare la capacit di ragionamento.

    7. Migliorare la capacit strategica.

    8. Migliorare le capacit tecniche.

    Alcuni esempi di esercizi di coordi-

    nazione per gli arti inferiori con

    lausilio della Elettrostimolazione:

    - Elettrostimolazione durante esercizi su

    tavole basculanti per migliorare la sen-

    sibilit delle caviglie posizionando gli

    elettrodi sui peronei o tibiali a seconda

    degli obiettivi.

    - Elettrostimolazione durante esercizi di

    molleggio posizionando gli elettrodi su

    flessori ed estensori delle cosce per mi-

    gliorare la coordinazione simultanea dei

    muscoli agonisti e antagonisti.

    - Elettrostimolazione durante esercizi su

    macchine isotoniche per migliorare la

    sensibilit della risposta neuromuscola-

    re del gastrocnemio.

    - Elettrostimolazione sui muscoli delle

    gambe associata ad esercizi di equilibrio

    sulla trave.

    In definitiva quali sono le indicazio-

    ni della Elettrostimolazione e i suoi

    effetti nel calcio?

    1. Aumenta la resistenza alla forza e mi-

    gliora il livello di forza massimale.

    2. Aumenta il metabolismo muscolare.

    3. Facilita il dimagramento nella zone trat-

    tate dovuto al maggiore consumo di os-

    sigeno.

    4. Facilita il reclutamento di unita motorie

    riducendo le inibizioni del sistema ner-

    voso.

    3/5 Serie x 2 Balzi massimali con so-

    vraccarico.

    Esempio di lavoro misto per il mi-

    glioramento della Forza Veloce Re-

    sistente nel Calciatore:

    15 di Forza resistente: Contrazioni da

    15 intorno ai 45/55 Hz con durata del-

    limpulso di 300 Microsec. al max del-

    lIntensit. Fasi di recupero di 8 sec. a 3

    Hz con durata dellImpulso di 200 Mi-

    crosec.

    3/5 serie x 10 Balzi fra ostacoli alti ca.

    40 cm a griglia e 5 in linea.

    5/10 serie Sprint navetta di ca. 10 metri

    da ripetere 3, 4 volte.

    Miglioramento della Coordinazione

    specifica del calciatore con Elettro-

    stimolazione:

    possibile migliorare la propriocettivit

    che pu essere definita come la capacit

    di colloquiare con il proprio corpo attra-

    verso le sensazioni pi profonde di feed-

    back neuromuscolare.

    Ascoltare il proprio corpo e conoscerlo al-

    la perfezione in definitiva vuol dire preve-

    dere le situazioni e riassumerle senza do-

    verle scomporre risparmiando tempo e

    guadagnando in termini di prestazioni.

    la vera differenza che fa di un atleta un

    campione.

    Migliorare le componenti propriocettive

    vuol dire:

    1. Migliorare lo stato dansia.

    2. Migliorare la respirazione.

    3. Migliorare i riflessi.

    4. Migliorare la coordinazione e quindi le-

    quilibrio.

    21

  • 5. Accelera il recupero muscolare.

    6. Integra i programmi di allenamento.

    7. Combatte il dolore.

    8. Migliora la vascolarizzazione sulle zone

    trattate.

    Lo stato dellarte

    La ricerca nel campo della elettrostimola-

    zione ha fatto passi da gigante ma molto

    c ancora da fare.

    Non assolutamente chiaro, per esempio,

    quale sia il tipo di onda migliore per la sti-

    molazione neuromuscolare sportiva.

    La maggior parte dei tecnici sostiene che

    londa quadra bifasica, simmetrica sia la

    pi adatta perch lunica in grado di sot-

    tendere ai parametri di erogazione di cor-

    rente nellunit di tempo (Legge di Weiss e

    succ. di Lapique).

    Recenti studi per hanno messo in discus-

    sione tali convinzioni, mai, peraltro, dimo-

    strate su basi scientifiche.

    In particolare ricerche condotte in Ger-

    mania (Dott. H J Grober: Metodische An-

    sate der Elektrostimulation in der Tera-

    pie, pubblicato su Elektrostimulation e

    Elektroterapie Atti del I Congresso di

    Elettroterapia Agosto 99 Erlangen) ed

    esperienze maturate in Spagna (Dott. E.

    Sanchez, Institut Catala de La Salut ,

    2000; Prof. J.M. Pastor Vega Univ.Malaga

    e Prof. L.Cayuelas Anton Univ.Cordoba:

    Manual de Medicina Fisica , Harcourt

    Brace ed. 97 Cap.12) definiscono addi-

    rittura poco importante la parte negativa

    dellonda e fondamentale che la parte

    positiva sia quadra.

    In Francia i Prof. G. de Bisschop (neurof.

    Marsiglia e doc. Univ. Med. Parigi) e il

    Prof. J. Dumoulin (Doc. Univ. Med. Lille e

    Parigi) nel loro libro: Neurostimulation

    Electrique Transcutane Antalgique et Ex-

    cito Motrice pag.88 ultimo paragrafo

    pubblicato da Masson , gi nel 1991

    esaltavano londa asimmetrica sia nei

    trattamenti Tens che nelle stimolazioni

    per la tonificazione perch in grado di ot-

    tenere la massima energia con la minore

    intensit.

    In Italia (Prof. S. Bucci, Doc. Facolt Medi-

    cina Univ. Chieti, e G. DUrbano, Prepara-

    tore Fisico, 2000, 2001) su centinaia di

    soggetti hanno messo in in dubbio che la

    simmetria dellonda sia la pi consona ai

    programmi di elettrostimolazione degli

    sportivi , essenzialmente per due motivi:

    Sembrerebbe, infatti, che proponendo la

    parte negativa dellonda con una forma

    geometrica diversa dalla positiva, che

    deve rimanere quadra, si eviti una sor-

    ta di accomodamento della cellula ner-

    vosa durante il processo di reazione al-

    la stimolazione elettrica indotta

    Sembrerebbe che le persone trattate

    con aperture eccessive dei tempi di

    cronassia dellonda negativa riscontri-

    no una sensazione di effetto spillo

    che viene sensibilmente ridotta cor-

    reggendo la forma con uno Spike ne-

    gativo.

    La riprova scientifica di quanto da me

    messo in discussione non pu essere an-

    cora considerata sufficiente nonostante

    sia validamente supportata.

    Vale per la pena di approfondire largo-

    mento perch di estremo interesse per gli

    specialisti della materia.

    N.B.

    Per quanto riguarda i protocolli di lavoro

    da me elaborati ho sempre utilizzato, sia

    nella somministrazione di correnti TENS

    sia nellutilizzazione di programmi sportivi

    londa asimmetrica che ha dato, evidente-

    mente, ottimi risultati.

    FORMAZIONE E ISTRUZIONE TECNICA

    22

    PREPARAZIONE FISICA

  • el calcio ci sono dettagli e circostanze che illumina-

    no le situazioni di gioco, ma anche il sapere se si

    memorizzano i fatti che si manifestano quando si

    giocatori, ma anche quando si allenatori. Ovvio

    che occorra avere intuizione, cio la conoscenza ba-

    sata sulla osservazione e il ragionamento. Sono no-

    zioni che meritano un accurato e approfondito stu-

    dio. Nozioni che vengono affinate poi ai Corsi per allenatori che

    aiutano a formarti anche sotto il punto di vista umano, psicologi-

    co e sociale.

    Molte cose si apprendono dai maestri, cio dagli allenatori che

    s avuto, altre ancora dai giocatori stessi, sopratutto da coloro

    che hanno consacrato la maggior parte della loro esistenza per

    avvicinarsi alla perfezione, vale dire i campioni, ma anche dai non

    campioni. Un esempio. Ho avuto lonore di allenare Juan Alberto

    Schiaffino detto Pepe, quando ero al Milan. Un giocatore che

    aveva innato il senso geometrico del gioco, che trovava istintiva-

    mente la posizione migliore in campo. Egli studiava le partite e gli

    avversari per cui chiedeva ogni gioved in quale zona del campo

    avrebbe giocato e con quali compiti. Quando si presentavano cin-

    que possibili soluzioni egli ne trovava una sesta imprevedibile per

    gli avversari, ma comprensibilissima ai compagni.

    Schiaffino ci ha insegnato in primo luogo a difendere la sconfitta,

    cio non buttarsi mai a capofitto per eguagliare un gol subito. Se

    costoro hanno segnato quando noi ci difendiamo, chiss cosa

    fanno se appena ci scopriamo. Il contenuto del suo gioco era il

    prodotto della velocit di pensiero, la semplicit, la precisione, la

    creativit , il tutto eseguito con la massima eleganza.

    Egli trovava - dicevo - la posizione in campo per istinto. Eccone un

    esempio. Mi ha raccontato Picchio De Sisti del suo debutto in

    prima squadra della Roma, al fianco del Pepe. Visto che il gio-

    vane correva come un pazzo senza toccare palla che raramente,

    gli disse: Ragasso, fermati l, leggermente pi avanti, non corre-

    re come un pazzo e aspetta. Picchio tocc una infinit di pal-

    loni.

    Sedetti sulla panchina del Milan per le prime volte sul finire della

    stagione calcistica 1957-58, subito dopo che i rossoneri, allora

    guidati da GipoViani che sarebbe poi passato a fare il D.S., ave-

    vano perso la finale di Coppa dei Campioni a Bruxelles con il Real

    Madrid di Di Stefano. Cera in programma una tournee in Sud

    America e si dovevano disputare alcune partite di Coppa Italia,

    una di queste a Como. Durante il gioco, eravamo appunto a Co-

    mo, chiamai il Pepe. Mi fece capire con la mano di attendere.

    Lo vidi partire velocemente verso la porta avversaria, intercett il

    passaggio che il portiere aveva fatto ad un suo compagno e mise

    in rete il pallone. Negli spogliatoi, durante lintervallo venne lui a

    dirmi: Lavevo detto pi volte a Cucchiaroni e visto che lui non ci

    andava ci sono andato io, tutto qui.

    23

    FONDAZIONEMUSEO DEL CALCIOCOMUNICAZIONE

    QUANDO LALLENATORE IN CAMPOdi Luigi Cina Bonizzoni*

    N

    * Direttore Tecnico

    Jaun Alberto Schiaffino.

  • Un commento? Osservazione e ragionamento!

    Eravamo in Uruguai. Penalizzati dal fuso orario e da un viaggio in

    aereo di circa venti ore, ma soprattutto superati dal gioco del Pe-

    narol perdemmo nettamente.

    Chiesi a Schiaffino di spiegarmi dettagliatamente come si gioca-

    va da quelle parti. Allora Lei (ho sempre dato il Lei a tutti i gio-

    catori sia giovani che anziani che fossero) dora in poi si dovr sa-

    crificare giocando avanti, unica punta, ricever il pallone e aspet-

    ter che Grillo, Danova, Mariani o Cucchiaroni, arrivino da dietro

    e li lancer a rete. Gli piacque questa contromisura che diede i

    suoi frutti.

    Il presidente del Milan Rizzoli e Viani volevano cederlo alla Roma,

    ma io mi opposi energicamente e il Pepe ne fu felice. Alla Ro-

    ma sarebbe andato due stagioni dopo.

    A Firenze contro la Fiorentina ci attendeva una gara decisiva per

    la conquista dello scudetto. Dissi al Pepe quali sarebbero stati

    i suoi compiti e che molto probabilmente la mezzala avversaria

    Gratton avrebbe avuto il compito di marcarlo stretto. Bene - mi

    disse - cos io andr a mia volta a marcare Loiacono, cos uno dei

    nostri rimarr libero. Si vinse partita e scudetto. Egli sapeva uni-

    formarsi con disinvoltura e anche con scaltrezza alle esigenze del-

    la partita e della squadra. Dopo aver trovato le soluzioni ad un

    problema sapeva trovare i nessi ed integrarli con la fantasia. Vi-

    sione del gioco non vuol dire soltanto capacit di vedere lo svol-

    gersi delle azioni, di prevederle, ma neanche la capacit di cono-

    scere la situazione, le situazioni.

    Il Pepe ci ha pure insegnato che la grande squadra deve esse-

    re in grado di imporre il ritmo che pi le aggrada, che si pu da-

    re protezione alla difesa con un regista e due altri centrocam-

    pisti e unala tornante, che si pu giocare con i libero Lied-

    holm in linea con lo stopper (Maldini) i quali si alternano a mar-

    care il centravanti avversario grazie al sacrificio del regista.

    Toh! Anche oggi si gioca cos. Allora ci che moderno antico.

    Ho citato alcuni esempi per affermare che gli allenatori dovreb-

    bero fare tesoro di ci che vedono fare dai loro giocatori i quali

    aiutano a migliorare il sapere.

    FONDAZIONEMUSEO DEL CALCIO

    24

    COMUNICAZIONE

    Schiaffino in azione con la maglia del Milan.

  • 25

    Partita 90 allincirca minuti 60 minuti

    gioco effettivo.

    Il possesso di palla di un calciatore variatra i 40 secondi e i 3 minuti e 40 secondi.

    Introduzione

    l gioco del calcio ha subito,

    negli ultimi anni, una serie di

    veloci e improvvise trasfor-

    mazioni. Ladeguamento che

    ne scaturito ha coinvolto le

    abilit dei giocatori e lorga-

    nizzazione offensiva e difen-

    siva del gioco.

    Un gioco sempre pi frenetico e agonisti-

    co, in cui la componente fisico-atletica e

    lorganizzazione di squadra sono diventa-

    te fondamentali: gli spazi sono diventati

    sempre pi ristretti ed i tempi dazione si

    sono velocizzati. In queste condizioni il

    giocatore deve riuscire a trovare soluzioni

    di gioco il pi rapidamente possibile, sotto

    la continua pressione degli avversari.

    Si sono, di conseguenza, modificate le me-

    todiche di allenamento per preparare i

    giocatori ad un calcio pi veloce, dove

    tecnica, tattica ed agonismo devono svi-

    lupparsi nel modo migliore.

    I giocatori doggi devono non solo saper

    utilizzare il loro bagaglio tecnico a ritmi

    sostenuti quando sono in possesso palla,

    ma anche, e soprattutto, partecipare al

    gioco di squadra, in entrambe le fasi di

    gioco. Il calcio doggi, infatti, pi che in

    passato gioco di squadra.

    Analizziamo la seguente statistica riguar-

    do il possesso di palla di un giocatore du-

    rante una partita. I dati dimostrano co-

    me in una partita il calciatore in

    Se vero che nel gioco offensivo essen-

    ziale la capacit tecnica dei singoli

    giocatori, altrettanto vero che, essendo

    una squadra costituita da 11 elementi,

    quando uno di questi sar in possesso del-

    la palla diventer determinante il gioco

    (movimento) senza palla degli altri gio-

    catori.

    Sar la qualit dei movimenti senza palla

    che determiner lefficacia della giocata

    del portatore e, quindi, della continuit

    dellazione iniziata, nel rispetto dei princi-

    possesso di palla soltanto per un

    periodo di tempo molto limitato.

    Questo evidenzia limportanza del

    gioco senza palla, sia in fase difen-

    siva che in fase offensiva.

    LA SUPERIORIT NUMERICANELLA FASE DI POSSESSO PALLAdi Attilio Tesser*

    I

    FORMAZIONE E ISTRUZIONE TECNICATATTICA

    * Tesi di fine studio del Corso Master 99/2000per labilitazione ad allenatore professionista di1 Categoria

    LEGENDA

    Movimento della palla

    Movimento delgiocatore senza palla

    Corsa nello spazio di ungiocatore senza palla

    Guida della palla

    Giocatore

    Giocatore in esercitazionea rangh