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DECEMBER 2011 - DICEMBRE 2011 think ITALIAN YOUR DOORWAY TO A NEW LANGUAGE AND A NEW CULTURE IL NATALE ITALIANO

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Think Italian - December 2011

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december 2011 - dicembre 2011

thinkITALIAN

your doorway to a new language and a new culture

il Natale italiaNo

cosTume

si distingue: differs seguendo (seguire): followingl’esempio: the example Gesù Cristo: Jesus Christvivono (vivere): live (to live)secondo: according tola parola: the word Dio: God precetti (precetto): preceptscolui: he who vita: life fedeli (fedele): believersper loro: for themintercede (intercedere): intercedediventa (diventare): becomes mediatore: mediator si trovano (trovarsi): find themselves (to find)terra: earthcieli (cielo): skies

oggetto di venerazione: object of veneration origini lontanissime: very distant origins inizi (inizio): beginnings venivano uccisi (uccidere): were killed (to kill)per la loro fede: for their faithmartiri (martire): martyrsci si comincia (cominciare): they start (to start)a rivolgere: to turn chiedendo (chiedere): asking (to ask)malattia: illness in seguito: afterwards, thenvennero riconosciuti (riconoscere): (they) were recognized (to recognize)molti miracoli: many miracles

lo sviluppo: the expansion si sviluppa (sviluppare): develops (to develop)scatenarono (scatenare): triggered (to trigger)guerre (guerra): warsil loro possesso: their possessionerano (essere): were (to be)di solito: usuallymeta di pellegrinaggio: a pilgrim destination avevano vissuto (vivere): have lived (to live)operato (operare): operated (to operate)erano morti (morire): died (to die)compiuto (compiere): made (to make, to do)

December 2011 / dicembre 2011

Come vengono scelti i santi patroni. I santi nella cultura cattolica.

La religione cattolica si

distingue per la grande

devozione che ha per i

santi, figure che, seguendo

l’esempio di Gesù Cristo,

vivono secondo la parola

di Dio e seguendo i suoi

precetti. Santo è colui che si

distingue come modello di vita per tutti i fedeli e per loro intercede

presso Dio. Diventa mediatore fra i fedeli,che si trovano ancora sulla

terra, e Dio, che è nei cieli.

Nel cattolicesimo i santi sono oggetto di venerazione e il loro culto

ha origini lontanissime. Agli inizi del Cristianesimo, quando ancora

dominavano i Romani, santi erano i cristiani che venivano uccisi

per la loro fede, diventando martiri. Nel Medioevo è a loro che ci

si comincia a rivolgere per intercedere presso Dio, chiedendo lui

aiuto per esempio nel caso di una malattia e in seguito vennero

riconosciuti come santi anche molti fondatori di ordini religiosi, come

San Francesco, straordinaria figura religiosa autore anche di molti

miracoli.

Con lo sviluppo del culto dei santi si sviluppa anche il culto delle

reliquie, che scatenarono spesso guerre fra le città per il loro possesso.

Le reliquie erano di solito, e lo sono tuttora, conservate nelle chiese,

meta di pellegrinaggio da parte dei fedeli. I santi divennero patroni

non solo di chiese, ma di intere città o zone, solitamente località dove

avevano vissuto e operato, dove erano morti o avevano fondato un

ordine religioso o compiuto miracoli.

cosTume

il diffondersi: the spreading

divenne (diventare): became

(to become)

abitudine: habit

dedicare: to dedicate

innumerevoli (innumerevole): countless

venerati (venerato): venerated, sacred

padri: fathers

fino alle donne:up to women

martirizzate (martirizzare): martyred

possiamo annoverare: (we) can include

il già menzionato: the alreday mentioned

dedicato: dedicated

fondatore: founder

conosciuto (conoscere): known (to know)

come: as

affida (affidare): leaves in care

per esempio: for example

vivono (vivere): live

chi esercita: who practices

attività: an activity, a business

devoto:devoted

rivolge preghiere : prays, makes a request

fa (fare): makes (to make)

offerte votive: votive donations

in genere: in general

ogni: every,each

mestiere: profession, craft

ad esempio: for example

dentisti: dentists

si rivolgono (rivolgersi): turn to

(to turn to)

non dimenticare: lets not forget

essendo stato falegname:

having been a carpenter

oggi: today

protegge (proteggere): protects

(to protect)

gli artigiani: the craftsmen

Con il diffondersi

della cristianità,

divenne abitudine

comune dedicare una

chiesa ad un santo.

Innumerevoli sono

i santi venerati nella

religione cattolica,

dagli apostoli a coloro

che sono considerati

i padri della chiesa,

come San Agostino,

fino alle donne

di chiesa, spesso

martirizzate, come

Santa Caterina, Santa Teresa o Santa Rita da Cascia. Tra i santi più

famosi e venerati in Italia possiamo annoverare il già menzionato San

Francesco, San Antonio da Padova, a cui è dedicato un santuario, san

Giovanni Bosco fondatore dei Salesiani, e San Pio da Petralcina, più

conosciuto come padre Pio.

Per il cattolicesimo, i santi patroni sono individui che vengono venerati

come santi, a cui Dio affida la protezione di una determinata categoria

di fedeli, per esempio coloro che vivono in una precisa località o chi

esercita una particolare attività. Al santo patrono il fedele devoto

rivolge preghiere e fa offerte votive. In genere ogni mestiere ha il suo

santo protettore e la lista è infinita.

Ad esempio i dentisti si rivolgono a Santa Apollonia, i marinai e gli

artificieri a Santa Barbara, i soldati a San Giorgio, i motociclisti a San

Colombano Abate e i musicisti a Santa Cecilia. Da non dimenticare

San Giuseppe, padre putativo di Gesù. Essendo stato falegname, oggi

protegge gli artigiani.

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cuLTurA

città: townpaese: villagelo celebra (celebrare): celebrates him (the saint) almeno: at least una volta l’anno: once a yearsagre (sagra): town festivalfesteggiamenti: celebrationshanno (avere): have (to have)origini antichissime: very ancient originsrisalgono (risalire): trace back (to trace back)centinaia: hundred secoli fa: centuries agodi solito: usually vedono intrecciarsi: see weaving together, getting together insieme: together da un lato: on one side infatti: indeed troviamo (trovare): (we) find (to find)rievocano (rievocare): commemorate (to commemorate)canti: chants, songsfuochi d’ artificio: fireworksdolci tipici: typical desserts

affonda le sue radici (affondare): has deep rootsalbori: dawn Chiesa: Churchuno dei pilastri: one of the pillars fede: faith appuntamenti: events nord: north sud: southovunque: everywhere piccola: smallgrande: bigche non abbia (avere): that doesn’t have (to have)la sua festa: its celebration

solo per citarne alcune: just to mention a few che si celebra (celebrare): that is celebratedmorì (morire): died (to die)martire: martyr la protettrice: patron saint, guardian donne: women il tumore al seno: breast tumor

December 2011 / dicembre 2011

Le festività in Italia che celebrano i santi

In Italia ogni città o

paese ha il suo santo

patrono, o protettore,

e lo celebra, almeno

una volta l’ anno, con

sagre e festeggiamenti

che hanno origini

antichissime e

tradizioni che

risalgono a centinaia

di secoli fa. Le

celebrazioni di solito vedono intrecciarsi elementi religiosi e pagani

insieme. Da un lato infatti troviamo le processioni e le cerimonie

religiose che rievocano il santo in questione, dall’ altro canti folkloristici,

fuochi d’ artificio, danze in costume e stand di prodotti gastronomici,

con vino e dolci tipici.

Il culto dei santi, che affonda le sue radici agli albori della Chiesa, è

uno dei pilastri della religione cattolica e l’Italia, da sempre un paese

di fede cattolica, ha una lunga tradizione di celebrazioni di santi. Gli

appuntamenti sono innumerevoli, da nord a sud Italia, ovunque e tutto

l’ anno. Non c’è città, piccola o grande, che non abbia la sua festa per

il santo patrono.

Tra le feste più antiche, solo per citarne alcune, c’è la festa di Sant’ Agata,

a Catania, un evento popolare che si celebra da cinque secoli ogni 17

agosto e che è atteso tutto l’ anno dai catanesi. La santa morì martire nel

3à secolo dopo Cristo ed è la protettrice delle donne con il tumore al

seno.

cuLTurA

non lontana: not farche visse (vivere): who live (to live)viterbesi: from Viterbotrasportano (trasportare): carry (to carry)in spalla: on their shoulders le strade: the streets paese: town, village la macchina: (in this context) the machine un campanile: steeple, belltower sopra: above

non solo: not only la vita: the life padre putativo: putative fatheraccendono dei falò (accendere): (they) light some bonfires (to light)ma si gustano (gustare): but it is possible to enjoy (to enjoy)ovunque: everywhere dolci fritti: fried sweetsripieni di crema: filled with custard creamconosciuto (conoscere): known (to know)il mondo: the world il giorno: the dayprotettore dei single: patron saint of the people who are single dove troverà anche la morte: where he will die per opera: at the hands of lo ricorda: (Brescia) commemorates himdecine di bancarelle: dozen of stalls ricche di prelibatezze: full of delicaciesattirano (attirare): attract (to attract)

migliaia di persone: thousand of peoplein quel giorno: on that day la folla si raduna: a crowd gathers liquefazione del sangue: blood liquefactionseguito (seguire): followed immigrati campani: immigrants from the Campania regionmolto sentita: deep felt il primo maggio: the first of Mayviene portato (portare): is brought (to bring)fino alla: as far asomonima: homonymsfilano (sfilare): parade (verb, third person, plural)carri addobbati: decorated floatscontadini: peasants gruppi: groups cortei di cavalli: parades with horsesfedeli in preghiera: believers praying, in prayer

Il 3 settembre a Viterbo, cittadina del Lazio non lontana da Roma, si

celebra invece Santa Rosa, una santa che visse nel XIII secolo. In quell’

occasione, i viterbesi trasportano in spalla, per le strade del paese, la

macchina di Santa Rosa, un campanile di quasi trenta metri con sopra

la statua della santa.

La festa di San Giuseppe coincide con la festa del papà e si celebra il 19

marzo. Per l’ occasione non solo si rievoca la vita del padre putativo di

Gesù e si accendono dei falò, ma si gustano ovunque le zeppole, dolci

fritti ripieni di crema. Se il 14 febbraio è conosciuto in tutto il mondo

come il giorno di San Valentino, la festa degli innamorati, il 15 febbraio si

celebra invece San Faustino, il santo protettore dei single. San Faustino è

anche il santo protettore della città di Brescia perché originario di questa

cittadina lombarda, dove troverà la morte per opera dell’ imperatore

romano Adriano. Brescia lo ricorda ogni anno con processioni e

celebrazioni liturgiche, ma anche con che decine di bancarelle ricche di

prelibatezze attirano migliaia di persone.

A Napoli, in Campania, c’è la festa di San Gennaro, che si celebra il 19

settembre. In quel giorno, la folla si raduna nella cattedrale della città

per assistere al miracolo della liquefazione del sangue, seguito da otto

giorni di festa. Per la grande presenza di immigrati campani, la festa di

San Gennaro è molto sentita e celebrata anche negli Stati Uniti, in città

come New York.

Sempre nel sud Italia, in Sardegna, il primo maggio si festeggia Sant’

Efisio, che viene portato in processione da Cagliari fino alla chiesa

omonima, situata nei pressi di Nora, dove sono conservate le sue reliquie.

In suo onore, sfilano carri addobbati a festa con i prodotti locali e gli

utensili dei contadini, gruppi in costume e cortei di cavalli, seguiti dai

fedeli in preghiera.

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La cassata siciliana è uno dei

dolci più famosi e apprezzati

non solo in Sicilia, terra da

dove proviene, ma in tutta

Italia e anche oltreconfine. La

storia di questo dolce ha origini

lontanissime, che affonda le

radici durante il periodo della dominazione araba in Sicilia. Il nome

stesso testimonia l’origine. Deriva infatti da Quas’at, parola araba che

significa ciotola rotonda.

La forma del dolce è infatti circolare, simile a una cupola rovesciata. Il

bianco della ricotta, ingrediente principale, contrasta con i colori brillanti

e vivaci della frutta candita che decorano il dolce.

Ai tempi della dominazione araba, alla Kalsa di Palermo, il palazzo

dell’emiro, i cuochi crearono la cassata utilizzando la ricotta, formaggio

diffusissimo e usato sin dai tempi antichi, e unendo ad essa altri

ingredienti, tutti introdotti dagli arabi in Sicilia, come il cedro, l’arancia,

limone e la canna da zucchero.

Durante l’epoca della dominazione normanna, nel convento della

Martorana a Palermo, le suore crearono la pasta reale o di mandorla,

preparata con zucchero e mandorle, che andò a sostituirsi alla pastafrolla

come involucro per contenere la ricotta. Era nata la cassata siciliana, che

andò perfezionandosi e arricchendosi quando gli spagnoli portarono

nell’ isola cioccolato e pan di Spagna.

Storia della cassata siciliana e ricetta dolci: dessert

apprezzati (apprezzati): appreciated (to appreciate)terra: land da dove: from where proviene (provenire): (it) comes from (to come from)oltreconfine: across the borderla storia: the history ha origini lontanissime: it originates in a very distant past affonda le radici: (it) has roots durante: duringdominazione araba: the Arab domination il nome: the name deriva: comes from parola: word ciotola rotonda: round bowl

una cupola rovesciata: upside- down cupola il bianco: the white frutta candita: candied fruits decorano (decorare): decorated (to decorate)

ai tempi: during the times il palazzo: the palacecuochi: chefs, cooks crearono (creare): created (to create)formaggio: cheese diffusissimo: very popular usato: used sin dai tempi antichi: since the old timesunendo (unire): adding (to add)cedro: citronarancia: orangelimone: lemon canna da zucchero: sugar cane

durante: during l’epoca: the epoch suore: nuns mandorla: almondzucchero: sugar che andò (andare): that went (to go)a sostituirsi: to substituteinvolucro: wrapping per contenere: to contain nata (nascere): born (past participle)andò perfezionandosi: started to get more refinedarricchendosi: started to get richer isola: islandcioccolato: chocolatepan di Spagna: sponge cake

cuLTurA

December 2011 / dicembre 2011

cuLTurA

il dolce: the dessert

nei conventi: in the convents

nei monasteri: in the monasteries

durante: during

Pasqua: Easter

tempo: time

divenne (divenire): became

(to become)

diffuso: popular

Vanto: glory, pride

da gustare : to be enjoyed

festeggiamento: celebration

più esperti: more expert, more skilled

si può velocizzare: it can be sped up

canditi: candied

gocce di cioccolato: chocolate chips

vaniglia in polvere: powdered vanilla

tagliare: cut

metterlo: put it

una ciotola: a bowl, a baisin

che andrà (andare): that will go (to go)

poi: then

rovesciata: tip over, knocked over

per dare: to give

forma a cupola: a cupola form, cupola shaped

cassata: name of the sicilian cake

foderare: cover

bordi: rims

dopo aver passato al setaccio: after having

sifted

raccogliendola (raccogliere): gathering

(to gather)

una scodella: a bowl

aggiungere: add

bisogna poi unire: (you) must then add

pezzi: chunks

riempire: fill

già farcita: already filled, stuffed

ricoprire: cover

un altro strato: another layer

facendo sciogliere: melting

Il dolce era preparato prevalentemente nei conventi e nei monasteri

e preparata di solito solo durante il periodo di Pasqua, ma nel corso

del tempo divenne un dolce sempre più diffuso vanto della pasticceria

siciliana, da gustare in occasione di ogni tipo di festeggiamento.

La ricetta non è semplice ed è destinata ai cuochi più esperti, ma si

può velocizzare la preparazione utilizzando pan di spagna e pasta di

mandorle già pronte.

Ingredienti:

300 g di zucchero, 500 g di ricotta fresca, canditi, gocce di cioccolato,

400 g di pan di Spagna già pronto, 200 g di pasta di mandorle, vaniglia

in polvere

Tagliare il pan di Spagna e metterlo in una ciotola, che andrà poi

rovesciata per dare al dolce la classica forma a cupola della cassata.

Foderare i bordi della ciotola con la pasta di mandorle. Dopo

aver passato la ricotta al setaccio, raccogliendola in una scodella,

aggiungere lo zucchero e mescolare. Bisogna poi unire i pezzi di

cioccolato e i canditi.

Riempire la ciotola, già

farcita con il pan di Spagna,

con la crema di ricotta e

ricoprire con un altro

strato di pan di Spagna.

Rovesciare la preparazione

su un piatto e ricoprirla e decorarla con una glassa preparata facendo

sciogliere 200 grammi di zucchero con poca acqua. Completare la

preparazione con frutta candita.

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La cittadina

siciliana di Corleone

è diventata famosa

in tutto il mondo

perché immortalata

nella trilogia di

film del Padrino del

regista italo americano Francis Ford Coppola, anche se le riprese vere

e proprie furono effettuate nei paesi di Savoca e di Forza D’Agrò, in

provincia di Messina.

Sullo schermo, Corleone è il paese di origine di don Vito Corleone,

personaggio leggendario interpretato nella pellicola da Marlon Brando,

In particolare nel Padrino Parte II si racconta l’infanzia di don Vito a

Corleone e il suo trasferimento a New York, a seguito dell’uccisione della

sua famiglia per mano del boss mafioso Don Ciccio.

Corleone è una città di appena undicimila abitanti in provincia di

Palermo e sorge nell’entroterra, in una zona di montagna. Ha origini

molto antiche, con ritrovamenti di numerosi reperti archeologici

a testimoniarlo. Fu fortezza bizantina, poi fu occupata dagli arabi e

successivamente fu conquistata dai Normanni nel 1080, i quali scacciarono

gli arabi e ripopolarono la città con i lombardi. A metà del quindicesimo

secolo divenne un borgo feudale sotto la famiglia Ventimiglia.

Una grave crisi economica costrinse una buona parte degli abitanti a

emigrare e a partire per l’America e l’Europa già alla fine del 1700. Il

flusso di emigranti fu costante e continuò per tutto l’Ottocento fino a

dopo la seconda guerra mondiale. Tra gli emigranti ci furono anche i

nonni materni dell’attore Al Pacino.

Corleone e il Padrinodiventata (diventare): become (to become)il mondo: the world se: ifle riprese: the shots, the shoots vere e proprie: out and out furono effettuate (effettuare): took place (to take place)paesi (paese): towns

sullo schermo: on screenpersonaggio: character pellicola: movie si racconta (raccontare): they tell (to tell)a seguito dell’uccisione: following the killingper mano del: idiomatic expression that literally means “at the hand of ”

di appena: of justundicimila abitanti: 11.000 inhabitantssorge (sorgere): stands (to stand)nell’entroterra: in the inlands, upcountry molto antiche: very oldritrovamenti (ritrovamento): findings scacciarono (scacciare): expelled, fought off (to expel, to fight off)ripopolarono (ripopolare): repopulatedquindicesimo secolo: 15th centurydivenne (divenire): became (to become)un borgo feudale: a feudal village, feudal hamlet

costrinse (costringere): forced (to force)emigrare: to migratealla fine del: at the end ofil flusso: the streaml’Ottocento: 1800’sfino a dopo: up until after la seconda guerra mondiale: The Second World Warnonni materni: mother’s side granparents

offre (offrire): offers (to offer)si trovano: you can find gole naturali: natural gorges scavat (scavare): excavated (to excavate)secoli (escolo): centuries dall’acqua: from water fiume: river circondate (circondare): surrounded (to surround)una lussureggiante vegetazione: a lush vegetation inoltre: furthermore

vIAggI

December 2011 / dicembre 2011

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vIAggI

le facciate barocche: the baroque facades chiese (chiesa): churches le rocche gemelle: the twin fortresses

purtroppo: unfortunatelyconcittadini: fellow citizenshanno avuto (avere): have had (to have)sviluppo: development diffusione: circulation, diffusion tra questi: among these ha dato i natali: (idiomatic expression) gave birthsindacalista: trade unionist assassinato (assassinare): murdered (to murder)esistono (esistere): there are (to be)due vini: two wines che portano il suo nome: that are named after himche li produce (produrre): that produce them (to produce)in vigne (vigna): in vineyardsconfiscate (confiscare): confiscated (to confiscate)

allevamento: breeding bovini: cattleovini: sheepssquisiti formaggi: delicious cheesesvengono celebrati (celebrare): are celebratedogni anno: every year fiera: fair a maggio: in May giugno: June legno e ferro: wood and irondegna di menzione: worth mentioning uve (uva): grapessi creano: (creare): are created (to create)si esportano (esportare): are exported (to export)visitare: to visitdelizie gastronomiche: food delicaciesspiccano (spiccare): stand out (to stand out)caciocavallo: a hard, strong pear shaped cheesemerita un assaggio: worth a try, worth tasting lo sfincione: a flat and soft bread filled with onions, tomato, anchovies, cheese qui: here viene condita (condire): is flavored (to flavor)pomodoro: tomatocipolle: onionssalsiccia: sausage

Corleone offre diverse

attrazioni sia artistiche

che naturali. A qualche

chilometro dalla

cittadina si trovano

le Gole del Drago,

gole naturali scavate

nei secoli dall’acqua

del fiume Frattina,

circondate da una lussureggiante vegetazione mediterranea. Inoltre

molto interessanti sono anche le facciate barocche delle sue chiese e

di alcuni suoi palazzi e caratteristiche sono le rocche gemelle, Rocca

Sottana e Rocca Soprana, su cui si trova la Torre Saracena.

Corleone è purtroppo diventata famosa anche per il ruolo che alcuni

suoi concittadini hanno avuto nello sviluppo e nella diffusione della

mafia. Tra questi Bernardo Provenzano, Luciano Liggio e Salvatore

Riina. Corleone ha dato però i natali anche a personaggi come Placido

Rizzotto, sindacalista e assassinato dalla mafia. Esistono due vini che

portano il suo nome, prodotti dalla cooperativa Libera Terra, che li

produce in vigne confiscate alla mafia.

Il paese è un importante centro per l’allevamento di bovini e ovini e

produce anche squisiti formaggi, che vengono celebrati ogni anno in

una importante fiera a maggio e giugno Importante anche la produzione

di legno e ferro e degna di menzione la produzione di alcune uve

come il Nero D’Avola, il Syrah, il Catarratto e lo Chardonnay, con cui

si creano vini che si esportano in tutto il mondo. Visitare Corleone

significa anche immergersi in un universo di delizie gastronomiche.

Oltre ai già citati formaggi, tra cui spiccano caciocavallo e ricotta,

merita un assaggio lo sfincione, una sorta di focaccia fatta con la pasta

della pizza, che qui viene condita con pomodoro, cipolle, formaggio

caciocavallo e salsiccia corleonese.

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sTorIA

Nel 1734 Carlo di Bor-

bone, al comando del suo

esercito spagnolo, conqui-

stò prima il Regno di Na-

poli e poi il Regno di Sicilia,

sino ad allora avamposti

austriaci. Prende cosí for-

ma il Regno delle Due Si-

cilie, su cui la dinastia dei

Borbone dominerà sino al

1861, anno dell’Unità d’I-

talia.

Carlo decise di far costruire per se e la sua corte una reggia degna

di questo nome, che gli permettesse di rivaleggiare con quella di

Versailles e superarla in splendore e grandezza. Come sede non scelse

Napoli, che pure era capitale del Regno, ma optò per Caserta, non

troppo distante dalla città partenopea ma sufficientemente lontana

dal mare e da eventuali attacchi di pirati ed eserciti nemici. Diede

l’incarico all’architetto olandese Ludwig Van Wittel, detto Luigi

Vanvitelli, a cui impartì l´ordine di creare una reggia monumentale e

sfarzosa che simboleggiasse il potere del nuovo stato e che fosse ricca

di immensi giardini e di tesori d´arte.

Il terreno su cui il palazzo reale fu edificato, un territorio ricco di

boschi ai piedi dei Monti Tifatini, fu acquistato per una cifra minore

del suo valore reale dal Duca Caetani, a cui era già stata confiscata

buona parte del patrimonio a causa delle sue posizioni antiborboniche.

I lavori non iniziarono prima del 1759, quando Carlo fu nominato

Re di Spagna e lasciò Caserta per la Penisola Iberica.

al comando: in command esercito spagnolo: Spanish armyRegno: Kingdomallora: that timeavamposti (avamposto): outpostsaustriaci: Austrianprende cosí forma (prendere): takes shape (to take) dominerà (dominare): will dominate (to dominate)

decise (decidere): decided (to decide)costruire: to buildla sua corte: his courtreggia: royal palacedegna di: worthy ofnome: nameche gli permettesse (permettere): that could allow him (to allow, to permit)rivaleggiare: to compete againstsede: centernon scelse (scegliere): didn’t choose (to choose)non troppo distante: not too distantlontana dal mare: far from the sea eserciti nemici: enemy armiesdiede l’incarico (dare): entrusted with the task of (to give)creare: to createsfarzosa (sfarzoso): luxuriouspotere: powernuovo stato: new stateche fosse ricca: which could be full giardini (giardino): gardenstesori (tesoro): treasures

terreno: groundfu edificato (edificare): was built (to build)boschi (bosco): woodspiedi (piede): footuna cifra minore: a cheaper priceposizioni (posizione): viewslavori (lavoro): worksnon iniziarono (iniziare): didn’t start (to start)

La reggia di caserta

December 2011 / dicembre 2011

La reggia di caserta

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sTorIAAlla sua realizzazione

contribuirono oltre

3.000 uomini, molti

dei quali schiavi

nordafricani catturati

dalle navi del sovrano

nel Mediterraneo. La

costruzione della Reggia

comunque, considerata

un sublime esempio

dell’architettura barocca, proseguì anche con i sovrani che poi

succedettero a Carlo. Gli ultimi lavori di ritocco e completamento del

complesso architettonico furono terminati nel 1845. La Reggia, dotata

di 1.200 stanze, è adornata con affreschi di Girolamo Starace Franchis,

dipinti di Filippo Hackert e Fedele Fischetti e statue di Tommaso

Solari e Andrea Violani. Celeberrimo lo scalone reale, largo quasi 20

metri e posto alla destra del vestibolo centrale. Lo scalone conduce

sia alla Cappella Palatina, ispirata alla Cappella di Versailles, che agli

appartamenti reali.

Appartenente agli appartamenti della regina era la Biblioteca Palatina.

Particolare cura fu riservata alla progettazione dei giardini. Vanvitel-

li voleva che il parco della reggia fosse tanto imponente e maestoso

quanto il palazzo stesso. Profondo conoscitore dei giardini di Ver-

sailles, Tuileries e Fontainebleau, Vanvitelli creò un giardino all’italiana

e fece costruire un viale lungo trè chilometri ombreggiato da lecci

che da una cascata arrivava all’entrata della reggia. Fontane con giochi

d’acqua, opera del figlio di Vanvitelli, Carlo, completano il giardino

all’italiana. Il parco comprende anche una zona chiamata il giardino

all’inglese, ricco di piante esotiche e realizzato dal botanico Andrew

Graefer per volere di Maria Carolina, moglie di Ferdinando IV e sorella

di Maria Antonietta di Francia, decisa a rivaleggiare con lei, che aveva

voluto un giardino simile a Versailles, e a superarla in maestosità.

contribuirono (contribuire): contributed (to contribute)uomini (uomo): menschiavi (schiavo): slavescatturati (catturare): captured (to capture)navi (nave): shipssovrano: kingesempio: examplebarocca: baroqueproseguì (proseguire): continued (to continue)poi: aftersuccedettero (succedere): succeeded (to succeed)ritocco: touch upstanze (stanza): roomsaffreschi (affresco): frescoesceleberrimo: very famouslo scalone reale: the royal grand staircaseconduce (condurre): leads (to lead)appartamenti (appartamento): apartments

voleva (volere): wanted (to want)parco: parkmaestoso: majesticprofondo: deeplyconoscitore: knowledgefece costruire (fare): made them build (to make)viale: avenuelungo: in lengthombreggiato: shadylecci (leccio): live oakscascata: waterfallarrivava (arrivare): arrived (to arrive)giochi d’acqua: water displaysfiglio: sonchiamata (chiamare): called (to call)inglese: Englishesotiche: exoticper volere: according to the wish decisa a rivaleggiare (decidere): decided to compete (to decide)aveva voluto (volere): had required (to require)simile: similarsuperarla in maestosità: to surpass it in majesty

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TrADIzIoNe

In Italia ci sono molte feste durante l’anno, ma ce n’è una molto

importante e molto attesa da tutti gli italiani: il Natale.

Il giorno di Natale è il 25

dicembre, giorno in cui si

ricorda la nascita di Gesù.

I festeggiamenti, però,

cominciano molto tempo

prima. Già dalla fine di

novembre in tv ci sono gli

spot pubblicitari di alcuni

prodotti tipici del Natale e

molti italiani cominciano a

decorare le loro case.

L’ornamento più popolare è sicuramente l’albero, decorato con palline

e luci colorate. C’è però un altro oggetto decorativo, più tradizionale

e suggestivo: il presepe. Il presepe è la ricostruzione della notte in cui

Gesù è nato: c’è la capanna con le statuine di San Giuseppe, Maria,

il bue e l’asinello; intorno ci sono altre case o botteghe e altri perso-

naggi e animali. In alcuni paesi si può assistere alla rappresentazione

dal vivo del sacro evento visitando il presepe vivente: nelle grotte na-

turali si ricostruiscono case, negozi e la capanna, mentre delle perso-

ne, vestite come in quel periodo, popolano la scena facendo finta di

essere pastori, artigiani, lavandaie. Naturalmente non mancano San

Giuseppe, Maria, il bambino e i due animali che lo hanno riscaldato

in quella notte fredda. A volte nelle grotte si prepara realmente il pane,

così chi va a visitare il presepe può mangiare e bere un bicchiere di

vino in un’atmosfera bellissima e quasi magica.

feste (festa): holidaysdurante: duringanno: yearattesa (attendere): awaited (to wait)Natale: Christmas

giorno: daynascita: birthcominciano (cominciare): begin (to begin)molto tempo prima: long before decorare: to decoratecase (casa): houses albero: treepalline (pallina): little ballsluci colorate (luce): colorful lightsoggetto: objectnato (nascere): born (to be born)capanna: hovel, shackstatuine (statuina): statuettesbue: oxasinello: donkeyintorno: aroundbotteghe (bottega): shopsaltri personaggi (personaggio): other characterspaesi (paese): villagessi può assistere (potere): you can watch (can, to be able to) dal vivo: livesacro: sacredvisitando (visitare): visiting (to visit)vivente: livingsi ricostruiscono (ricostruirsi): are reconstructed (to reconstruct)negozi (negozio): shopsvestite (vestito): wornpopolano (popolare): populate (to populate)facendo finta (fare finta): pretending (to pretend)artigiani (artigiano): craftsmenlavandaie (lavandaia): laundressesnon mancano (mancare): (they) do not lack (to lack)bambino: baby lo hanno riscaldato (riscaldare): they have kept him warm (to keep somebody warm)fredda: cold pane: breadmangiare: to eatbere: to drinkbicchiere: glassquasi magcia: almost magical

Il Natale italiano

Il

December 2011 / dicembre 2011

TrADIzIoNeGli italiani amano festeggiare anche in casa e nel periodo natalizio di

solito si incontrano da amici o parenti, giocano a carte o a tombola

(un gioco simile al bingo) e mangiano i dolci tipici del Natale, come

ad esempio il pandoro e il panettone.

Durante questo periodo, per quasi un mese, i negozi sono affollati

perché tutti sono impegnati a cercare un regalo per amici e parenti;

i più indaffarati sono i genitori che devono soddisfare le richieste

dei loro bambini. I bambini, infatti, giorni prima scrivono una lettera

a Babbo Natale, facendo la lista dei giocattoli che vogliono trovare

sotto l’albero.

Anche i supermercati però sono sempre molto pieni. Eh sì, perché gli

italiani amano trascorrere il tempo mangiando in buona compagnia

e in questo lungo periodo di festa le occasioni per incontrarsi non

mancano: nelle case si preparano lunghe tavolate con piatti di ogni

genere, dall’antipasto al dolce, apparecchiate con tovaglie rosse e le

candele.

Finalmente arriva il 24 dicembre, giorno della vigilia. Gli adulti sono

occupati nei preparativi della grande cena, mentre i piccoli aspettano

con ansia il momento in cui poter aprire i regali. Di solito la cena è

a base di pesce, ma i piatti possono cambiare a seconda della zona.

Mangiando, brindando e giocando si aspetta mezzanotte per

festeggiare la nascita di Gesù. I più religiosi vanno in chiesa ad ascoltare

la Santa Messa; altri restano a casa e aprono i regali tutti insieme. Chi

non va a messa la notte precedente, può partecipare alla messa della

mattina.

È molto bello andare in giro la mattina del 25 dicembre perché tutti

sembrano felici: si abbracciano, si baciano, si danno gli auguri, si

scambiano i regali, sorridono e sembrano dimenticare i dolori e

lo stress. All’ora di pranzo però tutti di nuovo a casa a mangiare e

brindare.

si incontrano (incontrarsi): they meet each other (to meet)amici (amico): friendsgiocano a carte: they play cardsgioco: gamedolci tipici: local dessertspandoro: Italian Christmas cake from Verona panettone: Italian Christmas cake from Milan

mese: monthnegozi (negozio): shopsaffollati: crowdedimpegnati: busycercare un regalo: to look for a presentindaffarati: busygenitori (genitore): parentsdevono soddisfare le richieste: they have to cater to the requestsBabbo Natale: Santa Claus facendo la lista (fare): making the list (to make) vogliono trovare (volere): they want to find (to want)

pieni: fullamano trascorrere (amare): they love to spend (to love)per incontrarsi: to meet each other lunghe tavolate: a long table piatti di ogni genere: every kind of fooddolce: dessertapparecchiate: set (the table)tovaglie (tovaglia): tableclothsrosse (rosso): redcandele (candela): candles

vigilia: evecena: dinneransia: anxietypoter aprire i regali: it’s possible to unwrap the presentspesce: fishcambiare: to changebrindando (brindare): toasting (to toast)giocando (giocare): playing (to play)si aspetta mezzanotte: waiting for midnightvanno in chiesa (andare): they go to church (to go)insieme: togethermessa: mass

andare in giro: to wander si abbracciano (abbracciarsi): they hug each other (to hug)si baciano (baciarsi): they kiss each other (to kiss)si danno gli auguri (darsi): they wish each other (to wish)si scambiano (scambiarsi): they exchange (to exchange)sorridono (sorridere): they smile (to smile) sembrano dimenticare: they seem to forget ora di pranzo: lunchtime

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bIogrAfIA

Fra i cantanti di musica leggera più famosi degli anni 60 ce n’è una che, pur non avendo viaggiato molto, ha oltrepassato i confini con la sua voce, diventando celebre in tutto il mondo.

Parliamo di Mina, bella e brava cantante soprannominata “la tigre di Cremona”. Mina entra nel mondo musicale italiano in modo molto particolare: nell’estate del 1958, mentre si trova in Versilia in vacanza, viene sfidata dai suoi amici a salire sul palco in un locale molto famoso, la Bussola; Mina accetta la sfida e canta impressionando tutti con la sua voce e con la gestualità che la caratterizza.

In seguito si propone come cantante per un gruppo di Cremona che in quegli anni sta riscuotendo molto successo, gli Happy Boys. Il gruppo l’accetta subito e comincia così il suo percorso di grandi successi, non

solo come cantante, ma anche come conduttrice di numerosi spettacoli di varietà.

La sua carriera conosce anche dei momenti difficili. Nel 1963, in seguito alla nascita del figlio avuto da un attore sposato, pur separato, viene allontanata dalla tv di stato, e definita “peccatrice pubblica” dalla stampa. La gente, però, la ama e continua ad applaudirla nei suoi concerti alla Bussola, locale del suo esordio. L’anno successivo ritorna in tv e ottiene grandi successi con spettacoli in cui intrattiene con ospiti famosi e canta pezzi meravigliosi come “E se domani”, “Brava” e molti altri. Negli anni 70 incontra Battisti e Mogol che scrivono per lei canzoni indimenticabili come “Amor mio” e “Insieme”.

Mina, però, comincia ad essere insofferente verso i media e alla fine degli anni 70 si ritira dalle scene, rinunciando agli spettacoli ma anche ai concerti dal vivo. Oggi Mina non appare più, ma continua a regalarci la sua voce bellissima attraverso canzoni nuove ed interessanti. Molti giovani cantanti fanno cover di suoi vecchi pezzi o sognano di cantare con lei: ciò

dimostra che Mina è un vero e proprio mito della musica italiana.

cantanti (cantante): singersmusica leggera: easy listening music anni 60 (anno): the sixtiespur non avendo viaggiato molto: even if she didn’t travel so mucholtrepassato (oltrepassare): overcome (to overcome)la sua voce: her voicediventando (diventare): becoming (to become)celebre: famousmondo: world

parliamo (parlare): we are talking (to talk)bella e brava: beautiful and goodsoprannominata: nicknamed in modo molto particolare: in a very particular waysfidata (sfidare): challenged (to challenge)amici (amico): friendssalire sul palco: to go on the stageaccetta (accettare): accepts (to accept)sfida: challenge

in seguito: then si propone (proporsi): puts herself forward (to put oneself forward)riscuotendo (riscuotere): meeting with (to meet with)subito: sooncomincia (cominciare): begins (to begin) non solo ... ma anche: not only . . . but alsospettacoli (spettacolo): shows

conosce (conoscere): knows (to know)nascita: birthattore: actorsposato: marriedallontanata (allontanare): dismissed (to dismiss) gente: people esordio: debutritorna (ritornare): goes back (to go back)ottiene (ottenere): gets (to get)intrattiene (intrattenere): entertains (to entertain)ospiti (ospite): guestsscrivono (scrivere): write (to write)

essere insofferente verso: become intolerant ofsi ritira (ritirarsi): retires from (to retire from)dal vivo: live oggi: nowadays, todaynon appare (apparire): doesn’t appear (to appear)regalarci: to give us vecchi pezzi (pezzo): old pieces sognano (sognare): dream (to dream)dimostra (dimostrare): proves (to prove)vero e proprio: absolutely truemito: myth

canta bella

Il

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TrADIzIoNeIl presepe

Una delle più belle opere d’arte

che si possono trovare in Italia

durante il periodo di Natale è la

rappresentazione della Natività,

composta da oggetti generalmente

fatti a mano e che compongono il

presepe.

Il presepe è un esempio meraviglioso di “arte povera”. Nella fase

iniziale, le figure e le varie parti destinate a comporre il presepe sono

fatte di cartapesta, che successivamente viene modellata e dipinta.

Sembra che il primo presepe fu rappresentato da S. Francesco durante

la vigilia di Natale del 1223 e rappresentava un momento di vita

quotidiana durante la Natività.

Inizialmente, le chiese erano le uniche ad aver rappresentato il presepe

durante il Natale, ma presto l’uso si estese anche fra i cittadini più ricchi

e importanti. Alcuni, addirittura, incaricarono scultori ben noti di

rappresentare il loro personale presepe privato. I personaggi avevano

vestiti di stoffe pregiate fatti su misura ed erano ornati di gioielli e

monili. Luoghi e gente del posto venivano sempre raffigurati nel

presepe, che rappresentava cosí spaccati di vita quotidiana. Ben presto

l’uso di avere un presepe si estese anche tra la gente più umile.

Se siete in Italia durante questo periodo di festa, vi consigliamo di

fermarvi ad ammirare i vari presepi. Soprattutto se vi trovate a Napoli,

non mancate di visitare S. Gregorio Armenio, una zona particolare di

Napoli che vanta una serie di artigiani che tutto l’anno lavorano alla

costruzione dei presepi, portando avanti una tradizione antichissima

con i loro pezzi di altissimo valore.

trovare: to findNatale: Christmascomposta (comporre): composed (to compose)oggetti (oggetto): objects (object)fatti a mano: handmade

esempio: example fase iniziale: initial phasedestinate a: intended tocomporre: to form, to composecartapesta: papier-mâchéviene modellata (modellare): is shaped (to shape)(viene) dipinta (dipingere): (is) painted (to paint)la vigilia di Natale: Christmas Eve vita quotidiana: daily lifedurante: during

le uniche: the only onespresto: soonalcuni: someaddirittura: evenincaricarono (incaricare): commissioned, charged (to commission)personaggi (personaggio): charactersavevano (avere): they used to have (to have)vestiti (vestito): clothesstoffe pregiate: precious cloth fatti su misura: tailor-made ornati: adornedgioielli: jewelrymonili (monile): jewelsluoghi (luogo): placesgente del posto: the localsvenivano raffigurati (raffigurare): used to be depicted (to depict)spaccati di vita quotidiana: scenes from daily lifeumile: humble

se siete (essere): if you are (to be)vi consigliamo (consigliare): we suggest you (to suggest)fermarvi (fermarsi): (you) to stop by (to stop)soprattutto: especiallyse vi trovate (trovarsi): if you are (to be in a place)non mancate (mancare): don’t miss (to miss)vanta (vantare): boasts (to boast) tutto l’anno: all the year longportando avanti (portare): carrying out (to carry)altissimo valore: very high value

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Think Italian grammar corner

Negative Sentences in Italian

In English the purpose of a negative statement is to express a negation, which is to say

that something is incorrect or untrue. In order to create a negative sentence a negative

adverb is included before the first auxiliary verb in a positive sentence, if there is no aux-

iliary verb then one needs to be added in order to create a proper negative statement. An

example of a Present Simple positive sentence without an auxiliary verb is “I see,” to make

this into a negative sentence one would add “do not” or “don’t” (ie. “I do not see.”) Nega-

tive sentences in English are created by adding negative adverbs like “do not” or “don’t,”

as seen above, as well as no, doesn’t, didn’t, and not, or for Past Progressive sentences

we add words like hasn’t and wasn’t.

One creates negative sentences in Italian by placing “non” before the infinitive of the

verb. Other words used to create negative statements include neppure, nemmeno, and

neanche (neither, nor). Some examples of this can be seen as follows:

• Nosmoking! Non fumare!

• E’megliononandare. It’s better not to go

• NonsonomaiandatoaParigi. I’ve never been to Paris

• Neancheio. Neither have I

• Iononpossoandarci,luineanche. I can’t go and neither can he

• Nonl’hovisto,eneanchevogliovederlo. I haven’t seen him and I don’t want to

• Nèl’unonèl’altro. Neither (Not one or the other)

HereisalistofthenegativeItalianwords:

• Nessuno:nobody (indefinite pronoun)

• Niente: nothing (indefinite pronoun)

• Nulla: nothing (indefinite pronoun)

• Mai:never (adverb)

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ThePrefixNE-InItalianMany Italian words used to express the negative are also compounds that start with the prefix NE-. For example:

• Ne+uno(one): nessuno (nobody, no one, none)• Nessuncoloreècosìbrillante. No color is as bright• Nonc’ènessunanovita. There is no news

Nessuno/a is a compound of UNO, but before a masculine noun it loses the last O (as seen in the example above, “nessun colore”). Other instances where this occurs is “nessun rumore” (“no noise”) and “nessun sconto” (“no discount”). When the noun begins with Z or S plus a consonant then nessuno (masculine) or nessuna (feminine) is used, depending on whether the consonant is masculine or feminine. For example, the consonant possibilità is feminine so the correct use would be “nessuna possibilità.”

• ne+ente: niente (nothing)• Nonabbiamovistoniente. We did not see anything

In negative sentences the words nemmeno, neanche, and neppure replace the word “anche.” For example, a positive sentence would be “Anche loro vogliono mangiare” (“Even they would like to eat”), while a negative would be “Neanche loro vogliono mangiare” (“Not even they want to eat.”)

• ne+meno(less): nemmeno (not even, neither)• Nemennolorovoglionomangiare. Not even they want to eat.

• ne+anche(also,even): neanche (not even, neither)• Neancheunbambinolodirebbe. Not even a child would say it.• Noncicredereineancheselovedessi. I wouldn’t believe it even if I saw it.

• ne+pure(also,even): neppure (not even, neither)• Nonbereneppureunagoccia. Don’t even drink a drop.

Now it’s time to practice your pronunciation with the phrases in this month’s Repeat After Me section.

Practice your prounciation and reinforce what you have learned in this month’s Grammar Lesson. Listen and Repeat!

•E’megliononandare. It’s better not to go.

•NonsonomaiandatoaParigi. I’ve never been to Paris.

•Iononpossoandarci,luineanche. I can’t go and neither can he.

•Nonl’hovisto,eneanchevogliovederlo. I haven’t seen him and I don’t want to.

•Nél’unonél’altrovolevarispondere. Neither of them wanted to answer.

•Nonconosconèl’unonèl’altrodeifratelli. I don’t know either of the brothers.

•Nonabbiamovistoniente. We did not see anything.

•Noncicredereineancheselovedessi. I wouldn’t believe it even if I saw it.

•Lucianonvuolevenireconmealcinema. Lucia doesn’t want to come with me to the movies.

•Carlononvuoleguidarelamacchina. Carlo doesn’t drive the car.

Ripetete dopo di me! ! Repeat after me!

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