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UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI SALERNOFACOLTÀ DI INGEGNERIA
Corso di Frane
Docente:Prof. Ing. Michele CALVELLO
Studentessa:Maria VUOTTO
Matr.: 0622500183
Anno accademico 2014-2015
Analisi di un caso studio descritto nell’articolo scientifico in lingua inglese:
“Integration between based and satellite SAR data in landslide mapping: The San Fratello case study”
Federica Bardi, William Frodella, Andrea Ciampalini, Silvia Bianchini, Chiara Del Ventisette,Giovanni Gigli, Riccardo Fanti, Sandro Moretti, Giuseppe Basile, Nicola Casagli.
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Quadro geografico e geomorfologico dell’area
Tra l’Ottobre del 2009 e il Gennaio 2010 diversi fenomeni pluviometrici eccezionali
(circa 900 mm di pioggia) hanno innescato nel complesso montuoso dei Nebrodi vari
fenomeni franosi
Particolarmente colpita è stata la città di San Fratello
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Di particolare rilevanza per la comprensione del fenomeno è la geologia dell’area.
l'area di studio è composta prevalentemente da calcari dolomitici e arenarie ma anche da formazioni di
marna e argilla
Quadro geografico e geomorfologico dell’area
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La frana ha coinvolto tutto lo strato di copertura limo-argillosa che ha uno spessore medio di circa 10 m
Descrizione del fenomeno
Facendo riferimento alla classificazione di Varnes il fenomeno prende il nome
di Earth Flow
La frana ha mostrato una superficie di rottura profonda circa 8 m
• Classificazione
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1754
1922 201
0
L'area è stata influenzata da altri fenomeni simili in passato
Descrizione del fenomeno
Frana del 1922 colpito il pendio occidentale e anch’esso completamente distrutto
Frana del 1754 danneggiato il settore nord-orientale della città
Carta inventario dei fenomeni franosi
Carta inventario dei fenomeni franosi
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Descrizione del fenomeno
Carta geomorfologica della frana
1. Porcaro2. Stazzone3. Riana4. San Benedetto5. Via Latteri
Via Lettieri
Stazzone
San Benedetto
Porcaro
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Lavoro di monitoraggio
L’applicazione di tecniche InSAR, da piattaforme spaziali e piattaforme basate al suolo. La tecnica interferometrica SAR è basata sulla valutazione della differenza di fase (fase interferometrica) tra due o più acquisizioni di immagini SAR, che ci
permette di individuare i movimenti lungo la linea di mira (LOS).
PSI GB-InSAR
• Punti bersaglio• Movimenti lenti• Tempi di acquisizione maggiori (35
g)
• Pixel bersaglio• Movimenti più «veloci»• Tempi di acquisizione minori
(14 min)
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Lavoro di monitoraggio• Dati ERS 1/2
È possibile notare che la corona della frana del
2010 è sostanzialmente stabile, tranne una zona
caratterizzata da spostamenti tra -2 e -5 mm / y, sottolineati con
una linea rossa tratteggiata; pochissime
informazioni possono essere invece recuperate
sul corpo di frana.
Periodo di acquisizione (1992-2001) fase di pre-evento
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Lavoro di monitoraggio• Dati RADARSAT-1 e ENVISAT
Periodo di acquisizione (95-01/02-10) fase di pre-evento
La carta ottenuta dall'orbita ascendente è
caratterizzata da una buona densità di bersagli,
anche all'interno del corpo della frana con
velocità di spostamenti tra -5 e più di -20 mm/y
sottolineati con tratteggio, questo ha
permesso una migliore comprensione delle
deformazioni del suolo che interessano il
versante est nella fase pre-evento.
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Lavoro di monitoraggio• Dati COSMO-SkyMed
Periodo di acquisizione (2011-2012) fase di post-evento
I dati COSMO-SkyMed sono rappresentativi del periodo post-evento e sono legati a un periodo di acquisizione più breve (2011-2012) rispetto agli altri satelliti, in oltre sono disponibili solo quelli dell’orbita discendente. L’acquisizione di dati da COSMO-SkyMed è caratterizzata da una densità di PS superiore rispetto ai dati ottenuti con i sensori che acquisiscono in banda C.
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Lavoro di monitoraggio• Dati GB-InSAR
Periodo di acquisizione (2011-2012) fase di post-evento
Durante la campagna di monitoraggio dal 10
marzo 2010 al 14 marzo 2013, i dati GB-InSAR, sono stati raccolti come
carte di spostamenti cumulati. Nelle carte
degli spostamenti sono rappresentate le aree
stabili in verde; i settori caratterizzati da
spostamenti tra 50 e 300 mm con i colori che
vanno dal giallo al rosso; e i settori caratterizzati dai
spostamenti maggiori in viola.
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Risultato del lavoro di monitoraggio
Questo approccio è stato impiegato al fine di migliorare il confine della frana del 2010, che era stato ottenuto attraverso indagini geomorfologiche del sito
eseguite immediatamente dopo l'evento. I risultati mostrano l'utilità di questa metodologia, soprattutto per la produzione di una carta accurata e per il
monitoraggio della zona interessata dalle deformazioni.
+ 20%
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Analisi critica
L’utilizzo di tecniche di monitoraggio satellitari è in
continua crescita
Questi inoltre sono in grado di operare in qualsiasi condizione meteorologica e di
illuminazione (giorno/notte) e forniscono immagini geolocate ad elevata
risoluzione spaziale.
Il limite principale è il mancato monitoraggio su aree ad ampia copertura
vegetale
Limite in questo caso superato implementando il sistema GB-InSAR
O pensando all’utilizzo di satelliti che acquisiscono in banda L piuttosto che in banda C e X
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Analisi critica
Aumento del 20% dell’area in frana
Monitoraggio più accurato anche dei punti che ricadono all’interno degli altri corpi di frana
Registrazioni di velocità di spostamento comprese tra i -10 e -20
mm/y
Errore di definizione del contorno
Avanzamento del corpo di frana