utilizzo da parte dei bambini di dispositivi elettronici di comunicazione e interazione
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Radesky JS, Schumacher J, Zuckerman B. Mobile and interactive media use by young children: the good, the bad, and the unknown. Pediatrics. 2015 Jan;135(1):1-3TRANSCRIPT
Utilizzo da parte dei bambini di dispositivi elettronici di comunicazione e interazione:
il buono, il cattivo e il non conosciuto.
Radesky JS, Schumacher J, Zuckerman B. Mobile and interactive media use by young children:
the good, the bad, and the unknown. Pediatrics. 2015 Jan;135(1):1-3
L’utilizzo di media interattivi con schermo come cellulari o tablet (MI) da parte dei bambini sta
aumentando rapidamente. Le ricerche sull’apprendimento, il comportamento, le dinamiche
familiari di questi passatempi disponibili sempre e ovunque sono ancora molto scarse nonostante
il loro ampio utilizzo. Attualmente non sono ancora state formulate linee guida pediatriche al di
fuori della proposta di un limitato uso di questi dispositivi per i bambini di età inferiore ai due
anni. Tuttavia sono necessarie specifiche linee guida poiché i MI sono differenti dalla televisione
a causa delle loro molteplici funzioni e dal fatto che la loro portabilità li rende onnipresent i
soprattutto per i bambini dell’età prescolare.
Uso dei media interattivi nei primi anni di vita: prove e approccio teorico
Qualità educativa. Anche se alcuni programmi educativi possono promuovere abilit à
scolastiche, i bambini di età inferiore ai 30 mesi non possono imparare dal video o dalla TV come
invece fanno dalla interazione con la vita reale. I MI possono favorire la memorizzazione di quello
che si insegna. Ad esempio, i videotelefoni (con tempi, contenuti e modi appropriati per l’età)
sono altrettanto efficaci come gli incontri nella vita reale nell’insegnamento del linguaggio a 24
mesi di età. I MI possono essere utilizzati per l’apprendimento della lettura e attraverso
l’insegnamento dell’alfabeto, la consapevolezza fonologica e il riconoscimento delle parole. I libri
elettronici (e-book) con l’ausilio di particolari software possono essere utili nello sviluppo del
vocabolario e nella comprensione della lettura. Tuttavia, i contenuti digitali dei libri hanno anche
dimostrato un aumento della disattenzione del bambino, interferendo con la comprensione della
narrazione. Infine, i contenuti digitali touchscreen dei libri elettronici, gli effetti sonori e il visual
design possono sia aumentare che diminuire l’attenzione del bambino dai contenuti educativi.
Distrarre da un eccesso di stress. La capacità dei MI di distrarre e divertire può essere
considerata un potenziale beneficio. Smartphone e tablet sono utilizzati ad esempio durante
l’induzione dell’anestesia o in occasione di procedure medico-chirurgiche. Tuttavia questi
dispositivi sono utilizzati quotidianamente da parte dei genitori come uno strumento di controllo
del comportamento durante alcune routine come la spesa al supermercato, viaggi in auto ecc. A
causa di questo utilizzo vengono definiti “giochi chiudi il becco” (shut-up toy). Si deve stabilire
ancora se questi dispositivi sono dannosi per lo sviluppo socio-emotivo quando utilizzati con lo
scopo di far calmare il bambino.
Sostituzione di attività. L’esposizione alla TV diminuisce il tempo dedicato a interazioni con
chi accudisce il bambino. La facilità nell’accesso ai MI rende il loro utilizzo più facile in ogni
momento della giornata e quindi più rischioso per la riduzione delle interazioni umane. Molte
applicazioni elettroniche sono commercializzate come educative, tanto che il genitore è ben
disposto a lasciare il bimbo davanti allo schermo. I MI possono sostenere l’apprendimento di
alcune abilità tecniche, mentre altre abilità prescolastiche come l’autoregolazione, l’empatia, i
rapporti sociali, la soluzione di problemi si apprendono in un ambiente reale con l’interazione
sociale e attraverso giochi non strutturati. Inoltre, l’utilizzo di MI favorisce una riduzione di
attività percettivo-motorie con il rischio di un ridotto sviluppo della coordinazione corporea
visuomotoria. Anche il genitore che utilizza i dispositivi elettronici riduce il tempo a disposizione
per l’interazione con i propri figli.
La videotelefono può favorire la costruzione o il mantenimento di relazioni con parenti lontani
attraverso una comunicazione faccia a faccia.
Il coinvolgimento del genitore e il contesto Lo stile genitoriale, la condizione
socioeconomica, il temperamento del bambino sono alcuni dei fattori che possono modificare gli
esiti dall’esposizione ai MI. Cruciale è l’interazione tra bambino e genitore o educatore durante
l’utilizzo dei MI, sottolineando l’importanza di come si usa la tecnologia e non la qualità della
tecnologia.
Sono necessari di nuovi studi per rispondere a diversi quesiti. A quale età i bambini iniziano
ad imparare dai MI rispetto all’interazione con il mondo reale? Con quale tecnologia miglior iamo
l’apprendimento nei diversi stadi di sviluppo? I bambini appartenenti a famiglie con scarsa
alfabetizzazione hanno un vantaggio dall’utilizzo di MI rispetto all’interazione educativa con il
caregiver? I bambini con problemi di autoregolazione, ai quali i genitori offrono i MI per calmarli,
quale esito avranno?
Guida preliminare per i genitori
I medici possono discutere con i genitori riguardo l’uso dei MI. È necessario chiedere al genitore
sul tipo di tecnologia scelta, ai contenuti da offrire e le regole per l’utilizzo. I contenuti violent i
dovrebbero essere evitati e i bambini dovrebbero essere aiutati a capire il perché di questa
scelta. Per l’appropriatezza dei contenuti sono suggerite alcune risorse disponibili sul web: PBS
Kids (www.pbskids.org), Sesame Officina (www.sesameworkshop.org), Common Sense Media
(www.commonsensemedia.org). I genitori dovrebbero provare una applicazione o un gioco
prima di proporlo, confrontandosi poi con il bambino per valutare il grado di apprendimento. I
pediatri dovrebbero sottolineare i benefici per bambini e adulti che utilizzano insieme i media
interattivi e offrire una riflessione sul rischio di sostituire una parte importante della relazione
genitore-figlio.
Alcune risorse disponibili sul web possono fornire al genitore idee per attività e per strategie
alternative di autoregolazione (www.resourcesforearlylearning.org; www.zerotothree.org).
Commento
Quella che vi abbiamo proposto è un sunto di una Pediatric Perspective pubblicata sul numero di
gennaio 2015 di Pediatrics da parte di tre pediatri impegnati da sempre nel campo della pediatria
dello sviluppo e del comportamento. La continua evoluzione tecnologica e gli approcci
commerciali sempre più aggressivi non sono eguagliati dalle nostre conoscenze sullo sviluppo
della mente nel bambino. Immagini come queste che vi proponiamo riassumono, molto più di
un discorso, le nostre perplessità.
Caratteristica comune a queste immagini è la mancanza di interazione umana, l’assenza di una
manipolazione dell’oggetto e l’offerta di un modello di apprendimento infantile che sappiamo non
credibile anche se estremamente seducente.
Un ulteriore motivo di preoccupazione è rappresentato dall’ esposizione a campi elettromagnetic i
che si verifica durante l’utilizzo di smartphone.
Gli schermi piatti di questi apparecchi non emettono radiazioni elettromagnetiche (solo i vecchi
computer a tubo catodico emettono radiazioni, seppur di bassa intensità) ma campi
elettromagnetici si generano continuamente quando gli smartphone sono connessi ad una rete
ed utilizzati per trasmettere messaggi o navigare su internet. Le emissioni delle reti wire-less
domestiche hanno una bassa potenza (0,09 W). Anche per la trasmissione di messaggi, essendo
molto brevi, l’emissione di radiazioni è irrisoria. Con i kit bluetooth l’esposizione è bassa, circa
100 volte inferiore al massimo valore del cellulare, ma costante. Attualmente però questi
strumenti sono molto usati per la trasmissione dati: durante la trasmissione di e-mail l’emissione
di radiazioni si verifica per periodi di tempo lunghi, a causa del controllo del server di posta
elettronica e della sincronizzazione dei database contenuti nel telefono con quelli su server
remoti. Inoltre, il caricamento di file di grandi dimensioni come video e foto può richiedere molt i
minuti. Mentre questo avviene si possono raggiungere emissioni locali di un livello di potenza
superiore rispetto a quello raggiunto durante le telefonate.
Attualmente non esistono prove certe della mancanza di effetti dell’ esposizione a questi campi
elettromagnetici, ed è bene quindi utilizzare le stesse precauzioni che si dovrebbero tenere per
l’uso dei telefoni cellulari [Morgan LL et al. Why children absorb more microwave radiation than
adults: The consequences. Journal of Microscopy and Ultrastructure (2014)]. Ricordiamo che
l’IARC, l’agenzia internazionale dell’ONU per la ricerca sul cancro, ha classificato i campi
elettromagnetici a radiofrequenza come possibili cancerogeni per l’uomo inserendoli nel gruppo
2B, una categoria che considera un nesso causale possibile, ma considerando casualità,
distorsioni o fattori confondenti, non dimostrabile con ragionevole certezza
[monographs.iarc.poster2012.pdf]. La recente diffusione di questi strumenti tra i più giovani e
tra i bambini nei primi anni di vita, con un conseguente maggior numero di anni di esposizione,
rende indispensabile trasmettere delle indicazioni alle famiglie su questi possibili rischi.