vida latina magazine dicembre 2011

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Periodico di informazione, cultura e musica dedicato al mondo latino americano - DISTRIBUZIONE GRATUITA - anno 2 - N° 8 DICEMBRE 2011 il NUOVO MAGAZINE PUGLIA BASILICA TA & di il maestro dei maestri Eddie Torres e Griselle Ponce

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Dicembre 2011

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2 -

N° 8

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011

il NUOVO MAGAZINE

PUGLIABASILICATA

&di

il maestro dei maestri

Eddie Torrese Griselle Ponce

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NunziellaBuono

Silvio Sisto

GiulioPatruno

EnzoConte

Vito & Enzo

RickyEspino

LaraPalmisano

DavidinoDeejay

DennyDeejay

Vito y stefania

NicoTursi

MicheleTraversa

DanieleBlasi

PeppinoDisabato

LA REDAZIONE

Registrazione del Tribunale di Bari:n°3199 del 25/11/2010Tiratura: 6000 copieNumero Chiuso: 12/12/2011Edito da:Ass. Culturale IDEANDO 2.0Via Berlino 86 Altamura (Ba)Tel. [email protected]

Direttore Editoriale:Donato CiccimarraDirettore Responsabile:Giuseppe DisabatoAdvertising Manager:Nunziella BuonoDirettore Artistico:Silvio SistoCaporedattore:Donato Ciccimarra

Redazione:Michele TraversaGiulio PatrunoDaniele BlasiDomenico TaglienteEnzo ConteVania TriaLara PalmisanoRicky EspinoRossana PellegrinoDenny djDavidino djPaolo MartanoNico TursiOmar GalloVito Ranieri Stefania ErredeMario De PaloHanno Collaborato in questo numero:

Marcello GrecoMassimo RogerRocco Royce Di PernaGianni Cifarelli

info e contatti:Tel. [email protected]

Cubanito DjMario De Palo

Vania Tria

PaoloMartano

OmarGallo

Vito & EnzoVito e stefania

NicoTursi

MariellaStrippoli

facebook.com/vidalatina1

Rossana Pellegrino

AlbertoPianetti

Gabrieldj

YadiraGonzales

Auguri di Buon Nataleda parte di tutta la redazione

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The mambo kingUniversalmente conosciuto come “The Mambo King”, Eddie Torres è considerato il più famoso insegnante e coreografo di mambo al mondo. Si è esibito con grande successo al “Lincoln Center”, “Apollo Teather”, “Carnegie Hall”, “Madison Square Garden” e per il presidente Bush. Gira il mondo per divulgare e insegnare la sua disciplina. Ha curato musiche e coreografie per la MTV e si è esibito con stelle della musica come Tito Puente, Machito, Celia Cruz, Mario Bauza, Ray Barreto, Johnny Pacheco, Mongo Santamaria e Tito Rodriguez. Vida Latina Magazine l’ha incontrato in occasione della sesta edizione del Roma Salsa Congress.

Eddie TorresDi Nunziella Buono

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È sempre un onore ospitarti in Italia.Io amo l’Italia. Ricordo la prima volta nel 1995 con Pedro Gomez per un tour di una settimana in giro nelle diverse città, è stato bellissimo e mi sono davvero divertito tanto.Cosa pensi dell’Italia e del fenomeno salsero italiano?Dalla mia prima volta ad ora, ho potuto notare uno sviluppo incredibile del fenomeno. Grazie alla grande varietà di talenti esistenti nel vostro paese, è possibile studiare, qualora si volesse, diversi stili di ballo come ad esempio Cubana, Afro-Cubana con grandi maestri come: Maikel Fonts, Roly Maden che risiedono qui in Italia ma sono conosciuti in tutto il mondo per la loro bravura e professionalità; potete imparare il Flamenco con ballerini che insegnano in Italia o andare addirittura in Spagna, visto la vicinanza. In sostanza in

Tito Puente e Eddie Torres

Eddie Torres durante uno stage al Roma Salsa Congress

Eddie Torres intervistatoda Nunziella Buono

Una sera al Palladium di New York Eddie si avvicinò al maestro Tito Puente per fargli i complimenti. Tito gli rispose: “Tu hai talento per il ballo. Dovresti fare qualche cosa di più che spendere il tuo tempo per ballare in pista”. Eddie rispose “Non ho un insegnante che mi segue”, e Tito, “Dimentica l’insegnante. Sviluppa le tue idee e mostracele”

“ “

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Italia la gente può usufruire di un grande beneficio e cioè quello di poter studiare stili diversi con quelli che sono considerati tra i più grandi insegnanti di danza. Vorrei tanto poter ricreare questa situazione a New York, visto che nella metropoli si contano non più di uno o due insegnanti di Afro-Cubana, questo perché i cubani non arrivano negli USA cosi facilmente, invece è più facile arrivare in Italia ed è per questo motivo che avete una grandissima varietà di artisti che rende questo sviluppo così particolare. Ho notato che il ballerino italiano prende con serietà e decisione il ballo, è a un livello molto alto nelle danze afro-cubane, ballate così bene che sembrate provenire da Cuba.Complimenti per la tua perfomance è stata davvero brillante. É la prima volta che ti esibisci con tuo figlio Edualdo “Eddie Torres Junior”? Si! E’ la prima volta in assoluto qui in Europa.Come tutti i tuoi spettacoli importanti hai eseguito la tua performance sulle note di un brano di Tito Puente.Io amo la musica di Tito. Come probabilmente già saprai che ho collaborato con lui per 21 anni dal 1979 fino al 2000, anno della sua scomparsa. Posso dire che forse è stata l’esperienza più emozionante di tutta la mia carriera da ballerino.Siete nati nello stesso ospedale, puoi confermarlo?Si è vero, siamo nati nello stesso ospedale e siamo anche cresciuti nello stesso quartiere, lo Spanish Harlem del Bronx di New York. Tu e Tito avevate molto in comune?Si tanto, come lui diceva, era assolutamente destino essere nati e cresciuti nello stesso Ambiente.Prima parlavi del fatto che gli italiani prendono molto seriamente il ballo, ci sono italiani che seguono le tue lezioni a New York?Si! Vengono da me durante tutto l’anno ma sopratutto nel mese di agosto. Io in quel periodo preferisco non viaggiare e rimanere a New York, la mia scuola diventa una piccola Italia ed io mi sento un po’ italiano. Gli studenti restano a New York per visitare la città ma concludono la loro visita con il “New York Congress” che si tiene nella prima settimana di settembre. C’è anche gente che viene dalla Puglia?Le mie lezioni sono frequentate da gente che viene un po’ da tutta Italia, da Roma, Milano, Brescia, Firenze ed anche da Bari.Attualmente ci sono tanti insegnanti molto bravi e ballerini nati con molto talento per ballare, io sono contentissimo perché nonostante tutto ho la possibilità di insegnare quella che potremmo definire la “vecchia scuola” appartenente alla “Old generation”, credo che essere informati anche sulle tradizioni di quello che è la base iniziale della salsa interessi ai ballerini. Sulla strada che ti ha portato al successo ci sono stati attimi dove hai avuto difficoltà?Assolutamente si. Ricordo un giorno andai da mia madre e le dissi: “mamma, da grande voglio diventare un ballerino e ballare in tutto il mondo”. Mia madre era incredula e mi

Eddie Torres e suo figlio Edualdo

Eddie Torres e Griselle Ponce

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Eddie Torres con sua moglie Maria (a sinistra) e sua figlia Nadia (a destra)

rispose: “Eddie è impossibile, qui non esistono scuole!” Io ero certo di quello che volevo ed ero consapevole delle difficoltà che avrei trovato. Ero molto giovane ma ero certo di quello che volevo e Tito Puente mi ha aiutato tantissimo in questo, lui è stato il primo a credere nel mio talento e nella mia volontà. Ricordo quando mi diceva “Eddie forza tu ce la farai”.Cos’ha Eddie Torres in riserva per i suoi ammiratori e ballerini per il futuro? Spero di sorprendervi col prossimo film che uscirà. Un film che parla di un ragazzo che sognava un giorno di diventare un grande ballerino.Spero che un giorno uscirà un musical a Broadway che parla della storia della Salsa e perché no un musical che parla del famoso Palladium.A chi devi il tuo successo?Vorrei immensamente ringraziare mia moglie “Maria” che nel 1979 iniziò a ballare nella mia scuola come studentessa ed oggi festeggiamo il nostro trentatreesimo anniversario di matrimonio. Probabilmente lei è stata la forza per il mio successo, senza il suo supporto non sarei mai arrivato a questo traguardo. Grazie Eddie, ci rivedremo presto in Italia?Certo, sarò presente in Italia a marzo, per il congresso di Milano “On2 salsa congress”. Saluto tutti i lettori di Vida Latina Magazine augurandovi un felice Natale y “Que Viva la Salsa”.

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www.enzoconte.it

LIBRI SULLA SALSA E LA CULTURA AD ESSA LEGATA

Chi sono Laura e Leo e che significa essere gli unici referenti in Italia di Eddie Torres?Referenti vuol dire prima di tutto persone che hanno investito nello studio dello stile che rappresenta Eddie Torres. Abbiamo iniziato tanti anni fa avventurandoci negli Stati Uniti, non fidandoci di quello che veniva proposto in Italia, andando alla fonte direttamente, tant’è che siamo gli unici artisti italiani che hanno fatto più di 10 congressi a New York. Nel tempo, ci siamo guadagnati la stima e il rispetto di Eddie lavorando e studiando al suo fianco. In Italia siamo i suoi referenti per i suoi stage e spettacoli, che seguiamo anche noi perchè preziosissimi.

Qual’è stato uno dei vostri traguardi artistici?Abbiamo partecipato a diversi congressi mondiali a New York come artisti, ma, negli ultimi anni, an-che come istruttori. Questa è una cosa che ci ha riempiti di orgoglio. Da italiani insegnare il mambo a New York è una bella soddisfazione. Abbiamo ballato nell’orchestra di Eddie Torres, Bich Froman, e quest’anno anche con la Mambo legend’s orchestra, che è l’orchestra originale di Tito Puente, diciamo che è una cosa che ci siamo guadagnati con tanti anni di lavoro.Da quanti anni siete in questo settore?Nel 2012 festeggeremo il nostro quidicesimo anno

Laura e Leoil mambo made in Italy

Durante l’even-to Roma Salsa Festival, abbiamo avuto il piacere di incontrare Laura e Leo, ballerini professionisti ormai conosciuti per la loro carriera artistica e stretti collaboratori del maestro dei mae-stri Eddie Torres. Gli abbiamo inter-vistati per voi.

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LIBRI SULLA SALSA E LA CULTURA AD ESSA LEGATA

in questo settore. Siamo una delle più vecchie coppie italiane ancora insieme artisticamente. Qual’è uno dei vostri pregi?Ci piace essere trasparenti in tutto e per tutto, e così ci siamo guadagnati la stima e la fiducia del maestro Torres e di tanti altri artisti.Siete stati innumerevoli volte a New York , ma siete mai stati a Cuba?No, ancora no, ma è una meta che abbiamo in programma, sicuramente per conoscere le radici del ballo e della musica che utilizziamo per i nostri insegnamenti e per i nostri show.La vostra collaborazione professionale con Eddie Torres in cosa si distingue?Siamo orgogliosi di dire che abbiamo suggerito a Eddie di portare la Pachanga in Europa, lui la inse-gnava a N.Y. da sempre, ma, non gli era mai venuto in mente di portarla nei congressi, dal 2003 dopo il nostro suggerimento è arrivata anche in europa. Oggi è una realtà “pachanga a colazione, a pranzo e a cena!”Un consiglio da professionisti ai ragazzi che inizia-no un percorso artistico nel ballo.In nostro consiglio si traduce in una frase: Il mae stro deve essere bravo a insegnare, ma l’allievo deve essere bravo a imparare e rispettare.Questa è la strada che abbiamo seguito sempre e

ci ha dato tantissime o p p o r t u -nità. Noi c r e d i a m o che per i giovani, so-p r a t t u t t o per quelli che comin-ciano ora, sia giusto e importante r i c o r d a r e s e m p r e le radici. Siamo tut-ti nati da q u a l c o s a , non possia-mo di colpo essere diventati bravi, qualcuno ci ha insegnato qualcosa e a questo qualcuno va portato rispetto sempre, nel bene e nel male.Grazie ragazzi.Grazie a voi e buona fortuna www.oficinadelasalsa.it - Facebook Laura e leo

Laura e Leo con il maestro Eddie Torres

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Chi è Fernando Rodrigues?Sono nato in Angola e vivo in Italia ormai da venti-quattro anni. Sono arrivato in Italia per studiare e contemporaneamente ho iniziato ad insegnare salsa e Kizomba. Cos’è la kizomba?E’ un ballo che viene dalla mia terra, lo ballavo già da piccolo, è parte di me. Come viene percepita la Kizomba nel nostro paese?Vivo a Terni da quindici anni dove la Kizomba è una realtà affermata. Tanta gente ha scoperto negli ultimi anni questo ballo e ne è davvero entusiasta. Solo ora, a livello nazionale, si sta dando peso a questa discipli-na dandole spazio nei migliori congressi nazionali di musica latina. Quest’anno abbiamo avuto l’onore di essere ospitati al Roma Salsa Congress con una sala dedicata solo alla kizomba.

Chi è Michela Vernati?Professionalmente provengo dalla danza classica e moderna, ma ero molto vicina ai balli e alle dan-ze brasiliane, da quando ho incontrato, tredici anni fa, Fernando, mi sono innamorata della Kizomba. E di li è iniziata questa passione. Perché scegliere di ballare la Kizomba? Innanzi tutto per la meravigliosa musicalità dei brani che accomunano le persone e ti prendono nell’anima; ma soprattutto perché è un ballo di coppia, un incontro tra due anime; la Kizomba non è solo tecnica di ballo ma anche contatto musicale e fisico. La devi sentire, la devi ballare, devi vivere il contatto con l’altro, un po’ come il Tango, ma con atteggiamento meno rigido. Punto base di questo ballo è l’improvvisazione, pur conoscendo la tecnica nella sua evoluzione. E’ comunque un ballo popolare e per questo Fer-

E’ uno dei generi più popolari di danza e mu-sica create in Angola, la Kizomba. E’ un musical-mente un derivato della Zouk, cantata in genere in portoghese , ha un flusso romantico mesco-lato con ritmi africani. Lo stile di danza Kizomba è anche noto per essere molto sensuale.Kizomba è stato svilup-pato in Angola dalla fine del 1989 ai primi anni 1990.Vida Latina Magazine ha intervistato per voi i due portavoce di questa di-sciplina in Italia: Fernan-do Rodrigues e Michela Vernati.

La Kizomba

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nando ne è un grande rappre-sentante essen-do angolano.Qual’è la rispo-sta del pubblico italiano?Secondo la mia esperienza, sulla piazza dove mi trovo, Terni, c’è molto attaccamento al ballo ed in particolare alla Kizomba, mentre in altre zone c’è più freddezza in quanto temono la concorrenza e soprattutto non credono in questo ballo.In tutta l’Europa del nord e dell’est, invece, c’è una maggiore richiesta della Kizomba. Ci sono addirittura congressi dedicati solo a questa disciplina.Sarete in Puglia o basilicata nei prossimi mesi?Sicuramente saremo presenti al prossimo “Salsitaly”. In Puglia collaboriamo con la scuola Parranda Latina di Geppo.

sito di riferimento di Fernando e Michela: www.lapachanga.it

Fernando e Michela al Roma Salsa Congress

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di Mariella Strippoli

CUBA

PUERTORICOVS

Ah, che dilemma terribile per molti ballerini! Le piste da ballo sono diventate dei “ring” su cui si sfidano le diverse fazioni: io ballo portoricano, sono più tecnico ed elegante; sì ma io ballo cu-bano, c’è più sabor... Quanta confusione nelle nostre convinzioni e soprattutto quanto ci siamo allontanati dallo spirito iniziale del ballo!Non convinta da tutte queste distinzioni e differenze, sono andata a cercare notizie approfondite da due dei maggiori esponenti di queste meravigliose Nazioni.

Maykel Fonts Jhesus Aponte

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“Differenze? No, la salsa è una sola e trae origine dalla sua radice, dal son. Sia la salsa cubana che quella portoricana hanno a medesima matrice e poi si sono create le varie distinzioni; d’altra parte anche a Cuba si poteva vedere il ballo in linea fin dagli anni ‘50, il mambo o il son ballato nei cabaret era molto elegante e in linea. In realtà la vera distinzione tra salsa cubana e portoricana l’ho avvertita venendo in Europa, e soprattutto in Spagna e Italia; qui tutto è diventato molto commerciale e maestri e dj hanno fatto il resto. Ma per me è importante mescolare stili e ritmi; la stessa cosa si riscontra negli spettacoli di Juan Matos e Eddie Torres!”

“La musica è uguale ovunque, è il linguaggio dell’amore, è l’armonia dei musicisti che diventa emozione per noi. E l’origine di tutta la salsa è il son. Io provengo da una famiglia di musicisti, la salsa ce l’ho nel sangue e la ballo fin da bambino, prima di iniziare il mio percorso di studi formativi della danza, ballavo alle feste di famiglia, ballavo per strada e sono stato notato da Papito Jala Jala. Proprio Papito, che è stato uno dei primi portoricani a far conoscere il suo stile in Italia, adorava Cuba e ballava di tutto. L’importante è divertirsi! I giovani ora sperimentano, con la musica e con il ballo, mescolano hip hop e reggaeton con la salsa... questo non è sbagliato, anzi: questo è il futuro!”

PUERTORICO

Questo è lo spirito giusto, e questa è la prima regola da trasmettere nelle scuole di ballo. Divertirsi, questa è la parola chiave, perchè quello che pensano i più grandi ballerini è che la salsa non ha etichette, non ha schemi impostati: la salsa deve solo avere mille sfaccettature di una sola emozione: Divertirsi!

JHESUS APONTE (PUERTORICO)MAYKEL FONTS (CUBA)

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Proprio in questo periodo è in pieno svolgimento il pellegrinaggio della Virgen de la Caridad del Cobre (rame) per tutta Cuba, dopo sessanta anni dalla sua prima e unica uscita dal Santuario. E’ iniziato l’otto Agosto dell’anno scorso e culminerà nella capitale il prossimo 30 Dicembre. La processione è se-guita da migliaia di fedeli che la venerano da quattro secoli. Tutto cominciò intorno all’anno 1612 quando due fratelli indiani insieme con un ragazzo di colore, conosciuti per la tradizione come “los 3 juanes”, andavano in cerca di sale su una piccola canoa. Si trovavano sulle acque della parte nord orientale della Baia di Nipe quan-do hanno visto galleggiare fra la schiuma delle onde un piccolo pacchetto che sembrava es-sere un volatile e hanno remato per raggiun-gerlo. Fu grande la sorpresa nel vedere l’im-magine della Madonna, con gli abiti asciutti, sopra un pezzo di legno dove c’era scritto: “yo soy la Caridad”. Pieni d’emozione presero la Madonna e la portarono alla tenuta di Bara-

di Yadira Gonzalez

jagua, lì L’amministratore delle miniere di rame ordinò di costruire un eremo per collocare la statua. Dopo la scomparsa della vergine per ben tre volte gli abitanti di Barajagua pensarono che la Madonna volesse cam-biare posto. La statua fu trasferita con una processio-ne al Tempio Parrocchiale di El Cobre, paesino dove si trovano le miniere di rame, per questo la chiamano la Madonna del rame. Anche qui però, la Madonna scomparve di nuovo, pensarono allora che la Vergine volesse stare sulle montagne. Il fatto ebbe conferma quando una bambina chiamata Apollonia salì fino alla cima della miniera di rame dove lavorava sua madre e sopra alla cima di una delle montagne vide La Vergine della Carità. Anche se non tutti credevano a questa storia, alla fine, la statua fu portata dove era stata vi-sta dalla bambina. Da allora la Virgen de la Caridad del Cobre è stata venerata da tutti i cubani. Tanto è così che Come risposta alla richiesta dei veterani della guerra d’indipendenza, nel 1916 Sua Santità Benedet-

“Oshùn es la Caridad”Regina e Patrona di Cuba, così la inco-ronò Papa Giovanni Paolo II durante la Santa messa celebrata nella sua visita a Santiago de Cuba nel 1998.

La danza di Oshùn

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to XV dichiarò la Virgen de la Caridad del Cobre Patrona della Repubblica di Cuba.Questa Madonna, come tutti santi a Cuba, non è seguita solo dai fedeli della religione cattolica, ma anche dai credenti della religione Yoruba porta-ta dagli schiavi africani. Durante la dominazione, gli spagnoli imposero la religione cattolica come l’unica forma di fede ufficiale, vietando tutte le altre. Per continuare la pratica dei loro riti, gli schiavi affiancarono le figure del culto Yoruba (gli Orisha) alle figure dei Santi del Cattolicesimo, creando un sincretismo. Cosi la Virgen de la Cari-dad del Cobre è affiancata a Oshùn, la più giovane delle Orisha femmine ma ha il titolo di Yalorde o grande regina. È rappresentata come una donna bella, allegra, sorridente che ama la danza. E’ la Dea del fiume che porta il su nome in Nigeria. Rappresenta l’amore in tutti sensi della parola, la spiritualità e la femminilità. Protegge le gestanti e le partorienti. E’ anche padrona delle acque dolci di fiume, sorgenti e del miele. Si riconosce con il colore giallo e tutte le sue tonalità; il suo numero

è il cinque e tutti i suoi multipli e il suo giorno della settimana è il sabato. E’ molto sensuale ma anche molto sensibile e dicono che le sue benedizioni rendono la vita degna di essere vissuta.Ci sono tante leggende che parlano di Oshùn. Si dice che è stata l’unica ad arrivare dove era Olofin (Dio) per implorare per gli esseri della terra; che salvò il mondo quando Olokun (padrone delle pro-fondità del mare) mandò il diluvio e che fu Yemaya (la Divinità del mare) a darle la fortuna di che la sua casa fossero le acque dolci, fra tante altre affasci-nanti patakies (storie degli orishas).L’ otto settembre la popolazione festeggia la ma-donna, alcuni portano fiori, candele e pregano la Caridad del Cobre, altri suonano i batà e ballano le bellissime danze di Oshùn ma questo parallelismo peculiare più di rappresentare la religione caratte-rizza la cultura. Tutti sono uniti per una sola fede, un solo amore alla miracolosa Regina dei cubani.

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PMM: LA FORMULA VINCENTE DELLA NUOVA FIESTA CUBANA

La scuola insegna, l’esperienza conferma: esiste una formula per tutto, per risolvere un problema, dare senso ad una ricetta , creare un composto chimico. Ed è proprio di chimica, questa volta dei sensi, che si deve parlare nel caso della PMM. Ovvero un mix di fattori che stanno rendendo (ormai da alcuni anni, con risultati collaudati) la “Fiesta” a Cuba un momento di assoluta evasione, in antitesi rispetto al “concept” classico del concerto o della esibizione. “Por un mundo mejor” (per un mondo migliore, questo il significato dell’acronimo PMM) è ormai la filosofia dominante nella creazione di un evento a Cuba. E, come ogni grande scoperta che si rispetti, è diventato un prodotto da esportare, affermandosi e diffondendosi a macchia d’olio; tante sono infatti le serate PMM che si susseguono, in Italia e non solo, prestando attenzione all’essenza dello spirito che le contraddistingue.Ne abbiamo parlato con Yulien Oviedo, compositore, strumentista, cantante che nel corso di un suo concerto “PMM” al Cuba Libre Cafè, ha risposto ad alcune nostre domande proprio su questa nuova espressione artistica. Alla domanda “cosa intendi per PMM?”.. Yulien ci ha risposto : “PMM per noi cubani significa essenzialmente una festa...diversa però da quelle tradizionali. E’ uno spettacolo in cui un insieme di artisti si esibiscono, alternandosi sul palco e improvvisando spesso situazioni impreviste.”Il tutto contornato da ballerini, artisti circensi , video proiettati su maxi schermi, luci... che rendono l’atmosfera unica e inimitabile. Il pubblico così può percepire l’essenza stessa della festa cubana e vivere

di Omar Galloby Sorso Latino

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un’esperienza indimenticabile.Per rendere possibile tutto questo, gli organizzatori sono molto attenti ad ogni particolare... il ritmo è crescente, ogni cosa è studiata “a tavolino” per avere una visione completa di come si svoglerà l’intero evento.Insomma, per usare le parole di un noto giornalista cubano Jorge Rivas

Rodriguez, PMM è esso stesso un fenomeno che ha rivoluzionato e modernizzato lo statico concetto di concerto, badando bene di non dimenticare ma anzi rivalorizzare la genesi della cultura cubana e gli interessi delle nuove generazioni, con le quali si identifica attraverso codici di successo polivalenti, attrattivi e versatili.E allora...buona PMM a tutti!

Omar e Royce di Sorso Latino con la PMM

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Chi è Solveig Abreu Martinez?Sono nata a Cuba e cresciuta in una famiglia di artisti, i miei nonni erano una delle coppie veterane del ballo tradizionale Cubano. Mio padre è un musicista e direttore di un gruppo musicale cubano, mia madre insegnante di teatro. Io invece ho preferito la carriera del ballo, sin da ragazza ho sempre lavorato come ballerina. Da quando sei a Bari?Sono arrivata a Bari nel 1997 insieme ad un gruppo di ballo per uno spettacolo. Nel 2005 mi sono trasferita definitivamente a Bari iniziando a lavorare prima in alcune palestre, poi ho avuto la fortuna di collaborare con la scuola di ballo “Mariposa del caribe” per quattro indimenticabili anni. Di cosa ti occupi?Oggi insegno presso la scuola di ballo “Quartiere latino” di Taranto, e a Modugno, presso la scuola di ballo “Descarga Cubana Dos”, per me una seconda famiglia.Qual’è la tua formazione artistica?Ho frequentato l’ISA (Instituto Superior de Artes) A Cuba, terminando con la specializzazione di Ballerina.

Ho collaborato con agenzie per lo spettacolo come la Tusco, Aventura e Dance Holiday. Una grande esperienza con artisti di caratura mondiale. Quale disciplina insegni in Italia?Io sono un’appassionata dell’amicizia quindi cerco amici e non allievi. Oltre all’amicizia cerco di dare un senso al

Solveig Abreu MartinezLa cultura e l’arte della danza

Sol insieme ai ragazzi del corso di Afro presso Descarga Cubana Dos

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ballo... ballare è muoversi ma significa anche espressione, gestualità, carisma. Cerco di trasmettere questo alla gente. Tecnicamente parlando i corsi sono principalmente basati sulla Salsa Cubana, Rumba, Son Afro Yoruba e gestualità femminile che servono per perfezionare lo stile nel ballo.Che cosa pensi della gente che balla qui in Italia? E’ bello insegnare in Italia perchè la gente ha voglia di imparare. Non si balla solo per divertimento, ma, anche per formazione personale e conoscenza di nuove culture. Non finirò mai di ringraziare tutta la gente che, sopratutto in Puglia, ama e rispetta la cultura cubana. Il tuo consiglio per migliorare il livello di qualità del ballo? Un mio pensiero va soprattutto ai maestri di ballo, raccomandando loro di rispettare le distinzioni tra i diversi stili di ballo senza mischiare tra di loro le varie discipline.Invece ai deejay consiglio di inserire nelle loro scalette musicali, la musica inerente alle discipline insegnate nelle scuole ad esempio la Rumba, il Son, ed il Cha Cha Cha.Sol dove possiamo seguire le tue lezioni?Potete trovarmi, ogni sabato, presso la Descarga Cubana Dos a Modugno a 10 minuti da Bari; invece il mercoledì, giovedì, venerdì e domenica al Quartiere Latino di Massafra (Ta). Ti ringraziamo per questa breve intervista.Grazie a voi e auguri di buon Natale a tutti i lettori di Vida Latina Magazine.

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Negli anni ‘60 e negli anni ‘70 la musica non era solo una occasione di svago ma aveva, al contrario, una forte rilevanza sociale ed identitaria. Erano anni rivoluzionari in cui attraverso la musica si cercava di cambiare il mondo, di abbattere le barriere razziali e di porre freno alle discriminazioni ed alle intolleranze. Proprio a cavallo tra i ‘60 ed i ‘70 nasce a New York un movimento culturale teso a fondere la cultura latina con quella afro-americana. Questo movimento era guidato in particolare da adolescenti portoricani cresciuti a New York, giovani che parlavano più inglese che spagnolo, ma che cercavano in qualche modo di uscire dalla emarginazione, rinforzando, allo stesso tempo, i legami culturali che li legavano alla loro terra d’origine.Il prodotto musicale di questa fusione culturale fu il Boogaloo, una felice unione tra i ritmi latini con il blues, il rithm and blues, il doo-

wop e più in generale tutta la musica soul.Sono gli anni in cui Ray Barretto, un estroso percussionista di origine p o r t o r i c a n a , pubblica “El Watussi”, una composiz ione che accettava o r m a i p i e n a m e n t e tutte le caratteristiche

del nuovo ritmo con l’inevitabile sacrificio della clave tradizionale, in una nuova forma più vicina alle emergenti mode musicali che al son.Il tutto cantato spesso nel tipico slang che usavano i giovani latini nati nei ghetti latini di New York: “lo spanglish”, una simpatica mistura di inglese e spagnolo (Yo no speak english muy bien, pero le meto mano sometimes).Nel 1966 il portoricano Pete Rodríguez, un pianista fino allora sconosciuto, aveva imposto il primo grande successo di questo genere: “Micaela” (composto da Tony Pabon, futuro leader della orchestra La Protesta). Proprio grazie al tremendo auge del boogaloo le orchestre latine riuscirono in quegli anni a scalare le hit parade americane. Canzoni come “Like it like that” eseguita dallo stesso Pete Rodriguez e “Boogaloo blues” di Johnny Colon ottennero infatti enorme vendite di dischi.Nonostante musicisti famosi come Tito Puente ed Eddie Palmieri criticarono fortemente il boogaloo, un po’ tutte le orchestre latine si cimentarono con questo genere che ebbe i suoi seguaci anche nella Isla

di Enzo Conte

BOOGALOO

Ray

Barr

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del encanto ed in Colombia. Tra le orchestre che si convertirono al boogaloo ricordiamo la Orquesta TNT ed, in particolare, il sestetto di Joe Cuba che popolarizzò temi come “El Pito” e “Bang Bang” (il cui refrain fu ripreso molti anni dopo da Donna Summer in un suo celebre successo “Bad girl”). Tra gli artisti che più si misero in luce in quegli eroici anni ricordiamo anche Ralfi Pagan, Ralph Robles, Joey Pastrana, Monguito Santamaria e soprattutto Joe Bataan. Si trattava di un musicista di origine filippina nato nello Spanish Harlem di New York. Fu praticamente uno dei principali artefici di quella corrente musicale che fu successivamente ribattezzata Latin soul o Salsoul (nome anche di una sua etichetta discografica). Tra i brani più famosi di Joe Bataan ricordiamo “Gypsy woman” (cover di un brano del famoso musicista soul Curtis Mayfield) che mescolava sapientemente le sonorità tipiche del chachacha con quelle allora più in voga. Esistono infatti due tipi di boogaloo, uno più dinamico in cui è più evidente l’utilizzo di ritmiche latine, un’altro più lento che invece è più vicino alle sonorità tipiche del blues, come ad esempio la già citata “Boogaloo’s blues” di Johnny Colon.

Il boogaloo risvegliò l’interesse verso nuovi ritmi come ad esempio lo shing-a-ling e il rakachá o come lo jala jala, creato da Roberto Roena ma reso popolare dal duo composto dai portoricani Richie Ray

e Bobby Cruz. La febbre del boogaloo seppur esplosiva e contagiante, durò però appena cinque anni. Un nuovo uragano musicale chiamato

salsa, si stava infatti profilando all’orizzonte. E’ comunque indubbio che per tutta la successiva evoluzione della musica latina, il boogaloo ebbe una importanza fondamentale, al punto da promuovere (in quegli anni di profondi cambiamenti sociali) quello sforzo culturale perpetuato dalle nuove generazioni nuyoricans, impegnate a difendere le proprie radici musicali, pur nel tentativo di rinnovarle...

Yo no speak english muy bien, pero le meto mano

sometimes

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Salve cari amici di Vida Latina, dopo una piccola pausa eccoci ancora insieme pronti a condividere le no-stre emozioni con voi lettori. Tra i numerosi viaggi e congressi fat-ti in questo periodo questo mese ci soffer-meremo sull’ Istanbul International Dance Festival tenutosi in Turchia dal 14 al 16 Novembre 2011 e sul Festival a Garmish-Partnenkirchen tenu-tosi in Germania dal 4 al 6 Novembre con la partecipazione straordinaria di Tito Puente JrIstanbul è la città capoluogo della provincia omonima ed il principale centro industriale, finanziario e culturale della Turchia.Con una popolazione di 12.782.960 abitanti, è il centro municipale più popoloso d’Europa (terzo nel mondo) e la terza area metropolitana più popolosa in Europa dopo Mosca e Londra.Istanbul è una megalopoli situata sullo stretto del Bosforo, compren-dendo il porto naturale conosciuto come il Corno d’Oro, nel nord-ovest del paese.Questa meravigliosa città è il paradiso per gli appassionati dello shop-ping: libri antichi, incisioni, tappeti, oggetti in rame, gioielli, cristallerie, mosaici, si trova di tutto qui, a condizione però, di trovare il bazar giu-sto, il mercato adatto!Istanbul è famosa per i suoi grandissimi Bazar, ovvero dei mercati dove è possibile acquistare ogni tipo di merce a prezzi davvero convenienti.Tornare in Turchia è sempre un piacere soprattutto quando ci si trova in un contensto di danza di grandi dimensioni.Cast artistico da paura che contava pìù di 50 nomi tra coppie e gruppi provenienti da tutto il mondo tra cui ricordiamo: Abakuà Dance Com-pany and Frankie Martinez da N.y. Adolfo Indacochea and Latin Soul Dancer, Baila Society from N.y, Alfredo Torres from Bulgaria, U-Tribe from France,Vito y Stefania, Masacote from Boston, Terry y Cecile from France, Magna Gopal, Luis Vasquez And Melissa Fernandez e tanti al-tri!!Assolutamente interessante è stato anche vedere ed “assaporare” gli spettacoli dei performer locali e nazionali. La Salsa miscelata ed influen-zata dai ritmi e dalle musicalità etniche e tradizionali risulta davvero affascinante!Workshop per tutti i gusti e stili: On2, Pachanga,On1, Spin Class, Styling and shines, Body moovemnts, jazz dance, Flamenco, Boogaloo e shing

Congressi dal Mondo

a ling, tango..ma concedetemi, oltre agli stili e alle diverse tec-niche nella salsa possiamo par-lare di “filosofie” di interpreta-zione: ognuno sente la musica in un modo, ognuno perce-pisce delle vibrazioni diverse. È questo il bello della salsa.Gli spettacoli poi si sono tenuti nel Teatro-Centro Congressi di Istanbul,una struttura di im-mense dimensioni e di estre-ma eleganza e raffinatezza .Pensate che era così grande che appena all’ingresso i bal-lerini sul palco sembravano dei puntini! Adrenalina allo stato

di Vito e Stefania

Istambul by night

Frankie Martinez

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puro. Consiglio vivamen-te tutti, di partecipare l’anno prossimo a questo meraviglioso evento.Passando invece al Gar-mish Salsa Congress in Germania entriamo un po’ nella storia, la Storia del Mambo. Abbiamo avuto l’onore di conosce-re personalmente il figlio del Grande Tito Puente. Il papà di origini portori-cane, noto anche come «Re del Mambo» o «Re delle timbales», realizzò

più di 100 album e scrisse più di 400 composizioni nel corso di una carriera durata 50 anni. Ha partecipato come arran-giatore, compositore ed attore a molti film (tra i quali ‹The Mambo Kings›) e a molti spettacoli televisivi, tra i quali ‹I Simpsons›.La sua carriera cominciò con la banda di Jose Curbelo nel dicembre del 1939. Nel dicembre del 1942 entrò poi a

far parte dell›Orchestra Machito e infine fu percussionista per i Jack Cole dancers.Nel 1979 vinse il 1° Grammy Award per l’album Homenaje a Beny.Tito Jr ha letteralmente raccolto le “bacchet-te” dal padre, stessa passione, stesso sabor musicale, stessa mimica facciale, stessa po-tenza sui timbales. E nel suo ultimo cd “GOT MAMBO” lo dimostra tutto! E’ stata una vera fortuna passare qualche ora con Tito Jr. di-scutendo di cultura, musica, ma soprattutto della storia del Mambo. E’ stato ancora più entusiasmante ballare live sulla sua musica, come ai tempi del Palladium.Anche qui grandi artisti ed amici nel cast arti-stico come come Jorge Ataca Burgos y Tania La Alemana from Miami, Luis Vasquez and Melissa Fernandez ormai compagni insepa-rabili di avventure, Super Mario from Uk, Edwin Rivera e tantissimi altri.La Salsa è cultura, impariamo a conoscerla e studiarla. solo così riusciremo a capire davvero la storia e soprattutto capire la musica e le sue origini. Vorrei concludere con un caloroso saluto al nostro maestro e fonte di ispirazione Eddie Torres, e augurarvi un sereno Natale ed un meraviglioso anno nuovo pieno di Salsa e Felicità.

Vito e Stefania con Tito Puente Junior

Istambul by night

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Cubamania: l’originale congresso di salsa cubana. Dal 16 al 18 marzo 2012 presso il Grand Hotel Adriatico a Montesilvano (Pe). Tre giorni fantastici per gli appassionati di musica, ballo e cultura della meravigliosa isola di Cuba per studiare, praticare, ballare al ritmo di clave cubana con l’ottimo staff di insegnanti – ballerini e coreografi cubani – che ci porterà dal son alla rumba, dalla salsa alla timba, dalla bachata al reggaeton con la massima professionalità senza mai dimenticare il divertimento.

Cubamania 2012

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La dodicesima edizione dei Latin Grammy Awards , la versione “caliente” dei famigerati premi musicali, ha avuto luogo lo scorso 10 novembre presso il Mandalay Bay Events Center di LasVegas.Poche sorprese rispetto alle attese al momento della consegna degli ambitissimi premi, infatti, i favoritissimi René Perez, “el residente” e José Cabra Martinez, “el visitante”, componenti il duo portoricano Calle 13 hanno portato a casa 9 premi, battendo artisti del calibro di Shakira ed Enrique Iglesias, tra cui miglior album con Entren los que quieran, miglior canzone urbana Baile de los pobres, e miglior canzone dell’anno conLatinoamérica. Un vero e proprio record per i Grammy! Il duo, poco conosciuto nel nostro paese ma amatissimo nei paesi latini, sale alla ribalta nel 2006 guadagnando collaborazioni con artisti importanti: Nelly Furtado su tutti.Il premio per il Personaggio dell’anno è stato assegnato a Shakira, cui è andato anche il premio miglior album femminile dell’anno con Sale el Sol. Shakira ha realizzato due esibizioni, la prima cantando il nuovo singolo Antes de las seis e la seconda muvendosi a ritmo di Devoción e Loca. Momento magico per la cantante colombiana che, Solo qualche giorno prima, aveva ricevuto una stella sulla Walk of Fame ad Hollywood fra tutte le altre stelle degli artisti.E’ portoricano come i Calle 13 anche il miglior artista debuttante dei Latin Grammy 2011, il cantautore Sie7e, vero nome David Rodriguez, premiato per singoli come Tengo tu amor.Tornando nell’ambito prettamente caraibico, successo anche per Luis Fonsi che con il riconoscimento per il miglior album tropicale si mette in luce come grande rivelazione dell’anno canoro appena trascorso. Per quanto riguarda la salsa, premio per Ruben Blades con la Seis del Solar come miglior album salsero, mentre Paquito d’Rivera vince l’ennesimo titolo come miglior album di Latin Jazz.Particolare menzione per l’esibizione di Romeo Santos (ex Aventura) e Usher, che hanno deliziato la platea con le note della splendida bachata intitolata “Promise”, estratta dall’album “Formula vol.1”, ormai da settimane in vetta alle classifiche americane e ballatissima in tutte le piste italiane.

Latin GrammyAwards 2011

Usher

Calle 13

Marc Anthony e Pitbull

di Alberto Pianetti

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Elenco di alcuni premi:Album of the Year: ‘Entren Los Que Quieran’ by Calle 13 Best Female Pop Vocal Album: ‘Sale El Sol’ by ShakiraBest Urban Music Album: ‘Entren Los Que Quieran’ by Calle 13 Best Urban Song: ‘Baile De Los Pobres’ by Rafa Arcaute and Calle 13Best Salsa Album: ‘Todos Vuelven Live’ by Ruben Blades y Seis Del SolarBest Contemporary Tropical Album: ‘Invencible’ by Tito El BambinoBest Traditional Tropical Album: ‘The Last Mambo’ by Cachao Best Tropical Song: ‘Vamo A Portarnos Mal’ written by Calle 13Best Latin Jazz Album: ‘Panamericana Suite’ by Paquito D’Rivera

In alto Prince Royce, a sinistra i Calle 13 dopo la premiazione.

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Angola e la sua musica. Questa ex colonia portoghese nel sud-ovest dell’Africa è uscita dalla guerra civile soltanto nel 2002 e quindi è poco più di un decennio che si è affacciata al mondo turistico. I suoi visitatori a dirla tutta sono pochissimi, per non dire inesistenti, eppure, per quel che riguarda i paesaggi, l’Angola offre rilievi variegati. Spiagge da sogno sul litorale atlantico, montagne e un immenso altopiano che copre quasi tutto il paese, celano veri e propri gioielli come il Parco nazionale di Quiçama, che ospita una grande varietà di animali selvaggi, le cascate di Calandula, la foresta e la savana. Un paese particolarmente apprezzato dagli esperti del settore per i giacimenti petroliferi e le miniere di diamanti. Gli italiani presenti in questo Stato infatti, lavorano per le grandi multinazionali petrolifere e quindi la nostra Agip. Ma dopo questo preambolo per farvi capire di cosa stiamo parlando vorrei concentrare la mia (e la vostra) attenzione sulla tradizione musicale che angolana che trae radici molto ma molto antiche.Parliamo di Canto di Capoeira che vive come

quella brasiliana da tempo immemore risalente a quella degli schiavi. La musica tradizionale della capoeira angola è divisa in tre parti diverse (ladainha, chula e corrido) e ogni parte esige diverse forme di canto,

diversi movimenti dei capoeristi, diverse reazioni degli spettatori e diverse abilità del mestre che determina il canto. La musica non è un semplice accompagnamento musicale per il gioco, è parte integrante della capoeira, stimola e dialoga con i capoeristi, introduce nella roda storia e spiritualità.

L’esecuzione della ladainha apre la sequenza musicale. Il Mestre racconta una storia, fa una riflessione filosofica o manda un messaggio agli ascoltatori, mantenendo una grande attenzione alla musica. Questi assoli sono generalmente improvvisati e uno dei principali veicoli per la trasmissione della storia orale, del commento politico e della saggezza tradizionale della capoeira angola. Dopo la ladainha, il Mestre propone delle chiamate a cui rispondono i capoeristi, ecco la chula. Il Mestre fa i saluti e gli omaggi a quelli che meritano rispetto, fa richieste e preghiere e incentiva i capoeristi: questi ultimi rispondono ripetendo ogni verso della chula. Il passaggio musicale ai corridos segnala il momento in cui il gioco di capoeira può cominciare. Durante la ladainha e la chula i due capoeristi rimangono fermi e non è permesso loro di giocare: lo fanno solo all’inizio del corrido. Anche quest’ultimo è una forma di canto con risposta, ma si caratterizza per una risposta costante per tutta la durata del canto. Un buon mestre può improvvisare chiamate con commenti sul gioco, comunicare con gli spettatori o dare consigli ai capoeristi. I canti sono scelti proprio con questo obiettivo. Per esempio un mestre può introdurre un corrido sulla caduta di un grande albero, dopo che un capoerista ha provocato la caduta dell’altro.

L’Angola e la sua musica

di Michele Traversa

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A volte mi imbatto in discussioni su facebook e per la gran parte delle volte non riesco a trattenere la mia lingua, pardon, in questo caso le mie dita, cominciando a digitare quasi dei monologhi che provocano poi scambi, tal volta vivaci, di opinioni.Per esempio, capita spesso di sentire discussioni in cui ci si lamenta che in giro ci sono tanti salseri che non sanno distinguere un brano di salsa portoricana, da un brano di salsa cubana (e

Chi è il salsero?comunque non che sia obbligatorio saperlo, ma visto che uno fa finta di saperlo allora...).Io pongo una riflessione che potrebbe stare in cima alla lista delle riflessioni: ma chi è il “salsero”?Per alcuni potrebbe essere colui che balla salsa e ritmi “affini” e frequenta poco o molto serate di musica latina.Per altri, colui che va scuola a di ballo e vorrebbe crescere e migliorarsi sempre di più studiando con persone competenti.Ognuno può essere libero di pensarla come vuole, ma sicuramente un salsero è qualcuno che ha a che fare in qualche modo con il mondo della musica e del ballo latino.Tuttavia, un appassionato dei balli può non essere un appassionato della stessa musica? Qui mi sento di dire e di affermare che è assolutamente impossibile essere appassionato di, faccio un esempio, bachata e non conoscere nulla del ritmo della bachata, magari anche delle origini storiche e del perché nasce questo genere, magari anche di quali sono i brani di grande successo della storia della bachata, i loro grandi interpreti ecc. ecc.

di Geppo deejay

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Chi è il salsero?L’esempio della bachata poi lo si può, anzi, lo si deve fare con gli altri generi latini.Puoi essere uno appassionato del ballo della salsa cubana e non conoscere chi sia Cesar Pedroso, come nasce artisticamente, i suoi successi, le canzoni che noi balliamo ecc. ecc.?Ma a quanto pare in giro invece, tra scuole e locali, trovi 7/8 persone su 10 che non solo sanno poco o nulla della musica che ballano, ma la cosa bella è che se ne fregano proprio di “sapere”, perché per loro “sapere” non è indispensabile per “ballare”.Ma è vero questo? Un salsero è colui che balla sapendo oppure colui che balla non sapendo? Oppure entrambi?Il discorso potrebbe farsi sempre più intricato, ma vorrei darvi un aiutino per districarsi con rapidità e velocità! Come spesso dico durante alcune “lezioni” qual’è il rapporto di relatività tra musica e ballo (e qui nessuno potrà mai dire che non esiste rapporto di relatività)? Ovviamente ballo ascoltando la musica e non potrà

essere mai che ascolto musica ballando. Quindi in questo binomio, scopriamo che effettivamente il ruolo primario è quello della musica, in base alla quale io poi eseguo il tipo di ballo; faccio un esempio pratico: se il dj mette un pezzo de “Los Van Van”, quindi una salsa cubana, io, se conosco i passi e il tempo, ballerò una salsa (stile cubano magari), in questo caso il rapporto è ben condiviso. Mentre se io ballo una salsa e il dj mette una canzone di Romeo Santos (quindi bachata) qualcosa non va.Tutto questo per dire cosa? Per dire che non è vero che conoscere la musica non è importante, anzi meglio ancora e generalizzando potrei dire “sapere” è importante anzi fondamentale per “ballare” e a coloro che non la pensano così dico: provate a “ballare” con più “sapere” ed il divertimento avrà il giusto “sabor”. Se qualcuno volesse dare altri spunti di discussione o raggionare su questo stesso argomento potrà farlo scrivendo nella mia pagina FB: geppo dj el chico malo.Hasta pronto

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La cucina cubana, Ricca di colori, odori, sapori. Per veri bongustai. Si chiama “criolla” (creola) e si basa essenzialmente su ingredienti s e m p l i c i , n a t u r a l i , genuini, a c h i l o m e t r o

zero. La sua storia ha origine da un sincretismo fra l’Africa e l’Europa (la Spagna). L’alimento principe è il “cerdo”, cioè la carne di maiale fatta alla griglia, oppure fritta. Ma i cubani amano anche il “pescado” (cioè il pesce) e i fagioli neri, detti “congrìs”.Il piatto nazionale si chima “aijaco” ed è preparato con patate, banane, mais, manzo, pollo, carne secca, congrìs. Ma è molto gustosa anche la “ensalada fria”. Ecco la ricetta:½ chilo di pasta corta (vanno bene gli spaghetti spezzati)¼ di carne di pollo tritata1 etto di formaggio a dadini3 uova soda tagliate a pezzettini 1 etto di cetriolini sottaceto tagliati fini fini 1 etto di cipolline sottaceto a fettine 1 peperone sottaceto tagliato fine 250 grammi di maionese Pepe macinato. Bollire la pasta e quando si è raffreddata mescolare il tutto.Lasciare in frigo un paio di ore e poi la “ensalada fria” si può servire. E… buon appetito!

La cucina criolladi Marcello Greco

Christmas Salsa Party, l’evento di Natale da non perdere. In una location raffinata e curata nei particolari, Poggio delle Ginestre. le selezioni musicali di Denny deejay per un divertimento a 360°. Info e prenotazioni: 349 6159915 - 347 3293456 - 320 7213075.In collaborazione con le migliori scuole di ballo della zona.

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Ogni anno ormai già da un po’ di tempo, si svolgono dei concorsi online che hanno lo scopo di promuovere il mo-vimento salsero nella nostra regione. Per poter votare è sufficiente collegarsi al sito internet www.salsapuglia.com

e selezionare uno dei sondaggi tra: miglior locale, scuola di ballo, dj e gruppo di ballo in Puglia. I risultati parziali fino ad oggi sono i seguenti, mentre vi ricordiamo che

sarà possibile votare fino al 31 Marzo 2012:

1 Los Van Van - Mis Santos son ustedes Timba2 Haila Mala - Mala Salsa3 Manolito - Callejero Timba4 Mayimbe - Intro Timba5 Abreu ft. Havana d’P. - El pasaporte Salsa6 Luis Enrique ft. Royce - Sabes Salsa7 Charanga Habanera - Solo mi Timba8 Romero Santos ft. Uscher - Promise Bachata9 Los Van Van - Que tiene ese guajiro Salsa10 Los Hermanos Rosario - Yo Voy Paya Merengue

I 10 brani più ballatiselezionati da Gabriel dj

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LA COLTIVAZIONE DEL TABACCOSe tutte le foglie sono di buona qualità, da una pianta si possono ottenere fino a 32 sigari. I fasci di 5 foglie (plancha) vengono appesi a pali (cujes) disposti in appositi capannoni all’interno della piantagione (vega). Durante il processo di essiccamento, che dura dai 45 ai 60 giorni, le foglie passano dal colore verde al marrone per la trasformazione della clorofilla in carotene. Dopodiché si passa alla cernita (escogida) trasferendo i fasci legati in mazzi da 50 dentro contenitori (tercios) nei quali avverrà la fase di fermentazione.Finalmente si passa alla selezione delle foglie per i diversi impieghi: tradizionalmente sono le donne che individuano le foglie per la fa-scia (capa), il ripieno e la sottofascia (capote).Il processo di semina del tabacco si svolge solitamente verso la metà del mese di settembre.Dopo circa 35 giorni la germinazione ha avuto inizio e le piante vengono trapiantate nei veri e propri campi di tabacco.La pianta del tabacco si divide in tre parti: la cima, il centro, la base. Le piante destinate a fornire foglie da fascia vengono protette dai raggi del sole sotto coperture di tela dette tapados.La raccolta delle foglie si esegue in sei fasi di una settimana ciascu-na partendo dal basso della pianta: libra de pia (alla base), uno y medio (uno e mezzo), centro ligero (centro leggero), centro fino (centro sottile), centro gordo (centro spesso) e corona (cima).Tutte le foglie tranne corona e libra de pia vengono utilizzate per le fasce e si classificano in base alla colorazione: ligero (leggero)seco (secco), viso (lucido), amarillo (giallo), medio tiempo (mezzo tessuto), quebrado (rotto).STRUTTURA DEL SIGAROIl sigaro è formato da tre componenti:- polpa, il ripieno costituito da varie foglie di tipo ligero, seco e volado che vengono piegate a fisarmonica nel senso della lughezza del sigaro e garantiscono un buon tiraggio ed una corretta com-bustione;- capote, la sottofascia che serve a tenere insieme il ripieno. Deve essere particolarmente resistente ed è costituita da due mezze

LA STORIA DEL SIGAROPARTE SECONDA

foglie provenienti dalla parte alta della pianta;- capa, la fascia esterna che determina l’aspetto del sigaro. Si utilizzano le foglie centrali della pianta che sono lasciate fermentare da 12 a 18 mesi per garanti-re le caratteristiche necessarie al lavoro degli arrotolatori. Le migliori fasce da si-garo provengono ovviamente dal centro

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LA STORIA DEL SIGARO

America ma anche dal Connecticut e dal Camerun.L’ ARROTOLAMENTO DEL SIGAROIl torceador (arrotolatore) utilizza da due a quattro foglie per co-struire il ripieno che andrà posto nella sottofascia: con l’utilizzo di appositi stampi in legno ottiene un cilindro di tabacco deno-minato pupa , lo depone sulla fascia e comincia ad avvolgerlo in senso obliquo fissando il percorso con una gomma vegetale insapore.Una volta terminato questo processo provvede a tagliare gli ec-cessi di fascia presenti alle estremità del sigaro con la caratte-ristica chaveta, una lama ovale in acciaio. L’opera viene infine completata con una piccola parte degli scarti, grande quanto una monetina, che si colloca sulla testa del sigaro per sigillarlo.Un torceador è in grado di avvolgere fino a 100 sigari al giorno ma questa media diminuisce quando parliamo di sigari di grandi dimensioni (per un Montecristo A si arriva a poco più di 50 uni-tà). I più esperti si dedicano al confezionamento dei sigari più grandi ed è anche per questa ragione che risultano più costosi.I sigari vengono quindi raccolti in mazzi da 50 (media ruedas, mezze ruote) e sono sottoposti ad una sorta di disinfestazione in camere di fumigazione sottovuoto. Dopo questo processo, seguito da un’ulteriore deumidifcazione di circa tre settimane, finalmente si passa alla fase di assaggio del prodotto: un gruppo di sei catadores (fumatori professionisti), valuta le caratteristi-che di aroma, combustibilità e tiraggio per far sì che lo standard del marchio venga rispettato. ...continua nel prossimo numero

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friends

Betty Boop dance academy - Gallipoli (Le)

Havana Dance - Triggiano (Ba)

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Le serate latinein Puglia & Basilicata

Martedì:Cafe Del Mar, BariMulata, BariTropicana Pub, BariNedina Cafè, Mesagne (Br)New Magazine, Massafra (Ta)Kimama Bistrot, S. M. Salentino (Br)Take Away, Potenza

Mercoledì:Target, BariNuove Dimensioni, Crispiano (Ta)Jacana Cafe, Massafra (Ta)Prime, Castrignano Dei Greci (Le)Pub The Flying Ship, Vaglio Basilicata (Pz)La Plaza lounge bar , Cutrofiano (Le)Rouge Cafè Latino, Monteiasi (TA) Nautilus, Taranto

Giovedì:Moai, Conversano (Ba)Palace, Altamura (Ba)Rafca Club, BrindisiCascina Pub, TarantoManaus, Martina Franca (Ta)Cafe Pigalle, Corato (Bat)Pepe Nero Club, Galatina (Le)Habana coche (ex bolero), Lucera (Fg)Arena Pub, BariProsit Bar, Maglie (Le)Babylis Club, Carosino (Ta)

Venerdì:Coco Bongo, BariVictorian Pub, Capitolo (Ba)Magik Tumbao, Bisceglie (Bat) I 3 Santi, Grottaglie (Ta)Art@Cafe, Massafra (Ta)Fico Ricco, S.Pietro Vernotico(Br)Il Drago, PotenzaIl Rifugio Del Re, Massafra (Ta)Havana Club, Polignano A Mare (Ba)Kalua Cafe, S. G. Jonico (Ta) Il Giardino Di Pan, MateraMacarena, Picerno (Pz)

Sabato:Heineken Disco, Gioia del Colle (Ba)Timos, Fasano (Br)Mulata, BariBizantino, Massafra (Ta)Off Street, Barletta (Bat)La Clave Discoteque, Porto Cesareo Domus Area, FoggiaLido Nettuno, Metaponto (Mt)Club Kedros, Bitetto (Ba)Moonlight, Acquaviva (Ba)Red Passion, Acquarica del Capo (LE)Kedros, BitrittoMoonlight, Acquaviva (Ba)Maybay Disco Pub, Manduria (LE)

Domenica:Target, BariZero Caffe, Polignano a Mare (Ba)Must, Altamura (Ba)Bloom, Soleto (Le)Caffe’ Del Mare, TarantoMabai Disco Live, Manduria (Ta)Notes Of The Night, Martina Franca (Ta)Dolium White, Corato (Bat)Membi, Cellino S. Marco (Br)Samanà, PotenzaOnis Disco, Terlizzi (Ba)Leon D’oro, Martina Franca (Ta)

Per info su serate ed eventi in

Puglia e Basilicata chiama il:

334 75 01 437

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ALMA DE CUBA, FoggiaASD TUMBAO, FoggiaCUBAILANDO A.S.D., FoggiaEL ALMA DE LA SALSA CARIBE, Foggia EL MANICOMIO DELLA SALSA, FoggiaLA ISLA TROPICAL, FoggiaCARIBE DANCE ACCADEMY Manfredonia DIRTY DANCING, Manfredonia NUMERO UNO, ManfredoniaPLAYA DEL NINO, ManfredoniaEL ALMA DE LA SALSA, San G.Rotondo SONIDO LATINO, TorremaggioreAQUI SE BAILA... TODO, Trinitapoli

ANGELS DE LA HABANA, Lecce BAILADORA, LecceSANTIAGO DE CUBA, Lecce SHALL WE DANCE, Lecce TROPICALIA, LecceALEX & MAGGHY ACROBATIC NEST, LecceMOVIMENTO CUBANO, Gagliano del CapoCUBA LIBRE - TricaseTRIBUSALSERA, Cassarano BETTY BOOP A.S.D, Gallipoli DESCARGA LATINA, GalatinaNEW AURORA DANCE, Maglie PARRANDA LATINA, MonteroniTROPICAL DANCE, Traviano

BEAUTIFUL DANCE LATINO, BrindisiDANCE MOVEMENT EVOLUTION, BrindisiRUMBANTELA, BrindisiGRUPO RELANPAGO, Ceglie MessapicaBAILA OTRA VEZ, OstuniFARANDULA ESPLOSIVA, OstuniNATY STYLE, OstuniISLA DEL CARIBE, Francavilla BAILA OTRA VES’, Francavilla VIVIANA LATIN GROUP, FrancavillaSTUDIO 54, Fasano GUAPERIA RUMBERA, FasanoGLAMOUR DANCE, San Vito dei Normanni

LOS HERMANOS, Matera PIEL MORENA, Matera - SENTIMENTO CUBA-NO, Matera - STAR DANCING, Grassano -AUA, Potenza -ASD SWING CLUB, Potenza - FRANKIE DANCE SCHOOL, PICERNO(PZ) - SABOR LA-TINO, Matera Potenza - SALSELIXIA, Potenza -SALSAPOWER, Potenza - GLAMM DEL CARIBE, Potenza - SALSA FASHION, Potenza - NEWTERRY, Potenza LATINPASSIONGROUP, Tito - BASILICATA DANCE TO DANCE, Potenza - CARAIBICA DANCE, Bernalda, A.S.D LA LUNA, Policoro.

CAYOS DE CUBA, TarantoFREE TIME 2000, TarantoKRYSTALL DANCE, TarantoFALO’ LATINO, TarantoALL DANCING E DINTORNI, TarantoLA CLAVE CALIENTE, TarantoLOS SALSERIN, TarantoNATURAL DANCE, TarantoPUERTORICAN STYLE, Taranto RI.CA. DANCE ACADEMY, TarantoRITMO CALIENTE GROUP,TarantoSALSABOR DANCE STUDIO, TarantoSALSERO PARA SIEMPRE, TarantoTIMBA LATINA, TarantoWINNER DANCE, ManduriaBARRIO CALIENTE, Martina Franca MARIPOSA DEL CARIBE, Martina FrancaTROPICAL STYLE, Martina FrancaISLA CUBANA, CrispianoISLA DEL ENCANTO, MassafraHOLLYWOOD DANCE, MassafraQUARTIERE LATINO, MassafraNEW ALEX DANCE ACADEMY, GrottagliePAQUITO DANCE, TalsanoPROJECT LATIN DANCE, SavaDANCING MY LIFE, S.Giorgio Ionico

AGUA,Bari - AMORLATINO, BariALL DANCE, BariA.S.D. PIANETA LATINO, Bari BALLI DAL MONDO, BariCORAZON LATINO, BariCOLONIA CUBANA, BariEL BARRIO, BariEL MUNDO DEL CARIBE, Bari EL GUAPO DE CUBA, BariGRUPO HABANA, Bari GRUPO BAILADOR, BariGRUPPO ESTRELLAS, BariHABANERO’S, Bari LA ISLA GRANDE, BariMEMORY DANCE, BariPIANETA LATINO, BariQUIERO BAILAR, Bari SOUL DANCE, BariSWING Y SABOR, BariVILLA CAMILLA, BariVIVO LATINO, BariTROPICAL STYLE, BariMOVIMIENTO LATINO, Barletta PARAISE LATINO, AdelfiaBOLERO DANCE SANTORO, AltamuraFUEGO DANCE, AltamuraHABANA LIBRE, AltamuraLATINO’ CLUB, AltamuraLET’S DANCE, AltamuraALMA LATINA, AndriaCUBARTE, AndriaPARAISO CARAIBICO, Andria (BAT)MONTON DE ESTRELLAS, AndriaACCADEMIA DE CUBA, BarlettaFUROR LATINO, BarlettaALMA BUM BUM, Bitonto GUARACHANDO, GiovinazzoTIMBERO MAJOR, BisceglieWORLD DANCE ACADEM, CarbonaraVASCO DANCE, Cassano ESENZIA LATINA, Castellana GrotteHAVANA LOCA, Castellana GrotteLOS ANGELES SCHOOL, ConversanoCLUB BUENA VISTA, CoratoHABANERA CLUB, CoratoLATIN LIFE, CoratoUN PASO ADELANTE, CoratoLES ART, Gioia del ColleTRIBU’ CHE BALLA, GravinaACCADEMIA DEI TALENTI, MolfettaAGUANILE DANCE COMPANY, ModugnoA.S.D. VALERY DANCE, ModugnoDESCARGA CUBANA DOS, ModugnoEL SUENO DE CUBA, Modugno, CarbonaraLebelècumbè Arte e Danza, Modugno HAVANA LOCA, MonopoliLA MARIPOSA DEL CARIBE, MonopoliMIRAL DANCE, MonopoliVITO Y STEFANIA, NoicattaroISLA DEL CARIBE DANCE, NociASD BAILA CONMIGO, TerlizziSUPERNOVA DANCE, TerlizziANGEL Y PEPE, TraniCLAVE LATINA,Trani ENJOY DANCING, TraniEXPRESSION LATINA, Trani100x100 LATINO, TraniMONTON DE ESTRELLAS, TraniARTE DANZA, TriggianoL’ALMA DE CUBA, Triggiano SALSA Y SABOR, Triggiano HAVANA DANCE, Triggiano

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