yamaha xjr 1300 from special cafe 19

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772239 072004 9 40019 N.19 - 4,50 LUGLIO/AGOSTO 2014 Bimestrale Anno II - Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, Aut. C/RM/03/2012 LAVERTON Innesto frontale TRITON T 100 Un eco in fondo al vicolo YAMAHA XJR 1300 City Storm ALFA ROMEO MONTREAL Ottocilindri e magnesio ROCKER Cocktail a manetta WHEELS & WAVE La gnosi del Vintage

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Special Cafe #19 preview Yamaha XJR 1300 Cafe Racers Magazine, Italian Twist

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LAVERTONInnesto frontale

TRITON T 100Un eco in fondo al vicolo

YAMAHA XJR 1300City Storm

ALFA ROMEO MONTREAL

Ottocilindri e magnesio

ROCKERCocktail a manetta

WHEELS & WAVELa gnosi del Vintage

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HOT WHEELS

YAMAHA XJR 1300 CAFE RACER

YAMARMYUna celebrata muscle bike rivisitata in chiave

cafe racer da un appassionato capitolino

Testo Mauro Di Giovanni Foto Roberto Brodolini

Quando ci si lega emotivamente ad un eventoe lo si può testimoniare, diventa un segnoindelebile: proprio come il cinturone milita-re che attraversa longitudinalmente il grande

serbatoio da ventuno litri della Yamaha XJR 1300 diRomano Leonardis, e che ricorda le fasce di cuoio delleracer degli anni ’50, come la celeberrima Norton “Manx”.Anche la verniciatura in Green Army con la relativascritta US Army, sono il segno di una simpatia, di un’ap-partenenza, di una condivisione. Tutto apparentementesemplice, senza inutili divagazioni customistiche, tutto

essenziale e funzionale come in una vera cafe racer; sevogliamo, la definizione estetica “Army” e la griglia sonole uniche concessioni al personale ed al superfluo, il restoè concretezza. Esemplare lo stile, equilibrato il rapportofra le masse, senza distorsioni ottiche nel rispetto deicanoni ortodossi di una cafe racer che vuole il serbatoiogrande a rubare la scena, e la sella con il codino, piccoli,come un “culo stretto” si sposa con un “torace ampio”:ecco esplicitata la natura evocativa di un trend oggi dav-vero glamour. La Yamaha XJR 1300, dopo la preceden-te 1200 è stata, insieme alla Honda CB 1300 e alla Suzuki

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GSX 1400, la più qualificata rappresentante di una scuo-la nipponica, ispirata dal mercato americano, che vedevanell’ipertrofia meccanica del quattro cilindri in linea ilpunto di riferimento di una campagna di marketing. Le“Muscle Bike” come vennero definite dai colleghi ameri-cani, erano naked, prive di appendici aerodinamiche, cheutilizzavano grossi quadricilindrici in linea, con distribu-zione bialbero a 16 valvole e raffreddamento mistoaria/olio. Quest’ultimo dato era fondamentale, per evita-re l’obbrobrio del radiatore del liquido di raffreddamen-to, che avrebbe deturpato la linea della moto. Massicce,pesanti, poco maneggevoli, ma sicuramente belle, lemuscle bike hanno intrigato soprattutto oltreoceano,dove l’apparenza conta più della sostanza.

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Romano Leonardis è comunque un europeo che subito,fuori porta, deve fare i conti con il tortuoso dipanarsi deimille rivoli della rete stradale italica e una quattro cilin-dri di questa portata risulta comunque impegnativa.L’interasse cospicuo (1.510 mm) e il manubrio clip-on indue pezzi con pneumatico anteriore da 120, non sono ilmassimo per la maneggevolezza. Ma il valore esteticodella moto di Romano è assoluto, al punto che comun-que preferiamo decisamente questa versione al prodottooriginale, che in ogni caso rappresentava un bell’eserciziostilistico. La meccanica è originale, con il quattro cilindribialbero a 16 valvole, raffreddamento misto aria/olio edaccensione elettronica digitale a scarica capacitiva; l’ali-mentazione è costituita dalla batteria dei quattro carbu-

ratori standard, dotati di kit Dynojet con getti maggiora-ti e spilli diversi. L’aspirazione è garantita da quattrovistose cornette che ottimizzano la miscela gassosa,anche perché lo scarico in acciaio S.E.S. Factory, 4 in 2,dalla tonalità cupa e particolarmente gradevole, permet-te un incremento finale di qualche “cavalluccio”, chesommato ai 98 cv a 8.000 giri/min della versione di serie,permettono a questa cafe racer di varcare la soglia dei100 horse power. Le caratteristiche dello scarico (lungo)e delle cornette garantiscono un leggero abbassamentodella coppia motrice, che nel motore di serie è calcolatain ragione di ben 14, 1 kgm a 6.000 giri/min. Gli organidi trasmissione sono standard, con il cambio a 5 rappor-ti. La ciclistica è fulcrata sul telaio a doppia culla conti-

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HOT WHEELS YAMAHA XJR 1300 CAFE RACER

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TECHNICAL DATA

YAMAHA XJR 1300 CAFE RACER Preparatore e proprietario: Romano Leonardis

ENGINE & TRASMISSION �Motore a 4T �Quattro cilindri in linea �Distribuzione bialbero a camme in testa �Cilindrata 1.251 cc�Accensione elettronica digitale �Alimentazione a quattro carburatori - kit Dynojet �Aspirazione a cornette �Lubrificazione a carterumido �Trasmissione std CYCLISTIC �Telaio a doppia culla continua modificato �Forcellone oscillante �Forcella std�Ammortizzatori Ohlins �Peso a secco 215 kg ACCESSORIES & BODY �Serbatoio Green Army by Tigani �Sella Teknoselle�Parafango ant. O8 in alloy �Parafango post. Ducati Indiana �Griglia faro handmade �Specchietti type “Stadium”

nua in tubi d’acciaio e forcellone oscillante; la forcellateleidraulica è di serie, come gli ammortizzatori Ohlins,ai quali è stata verniciata la molla di nero. Pure di seriesono i freni a disco: doppio anteriore Nissin da 297 mm,morso da pinze Nissin a quattro pistoncini e singoloposteriore da 267 mm, il tutto corredato da nuovi tubi intreccia aeronautica; i bei cerchi a raggi in alluminio allog-giano una coperture Pirelli Diablo, anteriore da 120/70-17”e posteriore da 180/55-17”. La parte più interessantedella grande moto di Iwata modificata da RomanoLeonardis è quella che riguarda le sovrastrutture e diconseguenza l’ergonomia e che influenza lo styling inmodo determinante: cominciamo dal telaietto posterio-re, “sfrullinato” - “to chop” direbbero gli anglosassoni -, esostituito con un omologo molto più ridotto e messoinsieme con la piegatubi e due pezzi saldati insieme, rica-vati dal tondino (da 5 mm) dei supporti degli estintorid’officina! Poi una piastra di ferro sagomata a far da basealla sella, in puro stile cafe, con il rialzo posteriore opera

dell’artigiano di Boccea, Teknoselle. Il parafango anterio-re è in alluminio 99, prodotto dalla Officine 08, mentre ilposteriore da recupero è stato tagliato, arriva curiosa-mente da una Ducati “Indiana”. Sempre da quella “spo-glia” è stato espiantato il tachimetro/contakm che spic-ca al centro del ponte di comando su una staffa reggistrumento. Il serbatoio da 21 litri è realizzato dallaCarrozzeria Tigani (ex piloti di valore); frecce e spec-chietti, tipo Stadium, al manubrio, sono aftermarket.Anche le luci sono giuste: grande l’anteriore e piccola laposteriore, con la griglia a proteggere da sassi, polvere esabbia, come un carro da combattimento nel deserto…Un ringraziamento a Carlo, di Zephiro Moto, che hamesso a disposizione dell’amico uno spazio in officinaper concretizzare il progetto. Un lavoro che pare avesse-ro sconsigliato in molti: «Lascia perde, la moto va benecosì, è bella, lascia sta com’è», «ma chi to fa fa».Ma alla fine Romano ha avuto ragione. La fortuna aiutagli audaci e la moto è veramente ben riuscita.