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15 Sabato 13 Marzo 2010 È IN EDICOLA CLASS DI MARZO IN REGALO IL QUOTIDIANO DEI PROFESSIONISTI DI MARKETING, MEDIA E PUBBLICITÀ RZO ALO È IN EDICOLA CLASS DI MAR IN REGA Marketing ESSIONISTI DI MARKETING, MEDIA E PUBBLICITÀ Oggi COMUNICARE IN TEMPO DI CRISI. Dalle due ruote investimenti pubblicitari su tutti i mezzi Moto, il marketing della passione I produttori puntano su community, web ed eventi PAGINA A CURA DI CARLO ARCARI C omprare una moto non è come compra- re un’automobile. La moto è un premio che un consumatore si riconosce e a spingerlo all’acquisto del rombante cavallo d’acciaio non è la scadenza del leasing, ma la passione. Che si soddisfa indivi- dualmente, ma che è bello con- dividere con i propri simili. Le politiche di comunicazione delle case produttrici di motoci- cli ne tengono sempre più con- to e puntano sulla community degli appassionati e dei cultori della motocicletta, investendo in questa direzione anche in tem- po di crisi. Una battuta d’arre- sto che ha colpito i consumatori in tutto il mondo e ha frenato un po’ la passione costringendo tutti a farsi i conti in tasca. La congiuntura non ha rispar- miato il mercato italiano della moto, ma grazie agli incentivi governativi che hanno spinto le vendite di scooter e ciclomotori negli ultimi mesi del 2009, il set- tore è riuscito a chiudere l’anno sui livelli del 2008. Il mercato è però cambiato: da un lato gli scoo- ter che hanno beneficiato in modo significativo degli incentivi sono cresciuti del 10,8%, le moto, in- vece, toccate solo marginalmente dagli incentivi, si sono fermate a 109.345 unità con un arretramen- to che le ha riportate ai volumi di 10 anni fa. In questo scenario difficile non è un caso che a registrare risultati positivi siano stati in particolare quelli che fanno della community dei clienti il perno sul quale ruota- re l’attività di comunicazione. Ne danno prova i risultati di Yamaha, Piaggio e Ducati che, nonostante la crisi, dichiarano aumenti di fat- turato e vendite significativi. Le community di appassionati che si ritrovano in rete, rappresentano una leva fondamentale sulla qua- le le aziende investono crescenti risorse. La nuova frontiera sono i social network come Facebook sul quale i fan delle moto sono ormai centinaia di migliaia. Una recente indagine di Frozen Frog ha confermato che tra le aziende più attive su questo fronte ci sono proprio due grandi marche italia- ne del settore: Piaggio e Ducati. Senza però dimenticare l’attività di comunicazione sui mezzi clas- sici (dalla stampa di settore alla tv) oltre che con eventi e guerrilla marketing. © Riproduzione riservata Il suo budget di comunicazione si è ridotto in tre anni del 35%, ma Paolo Pavesio, direttore marketing e comunicazione e responsabile delle attività racing di Yamaha Motor Italia, non molla. «Anche quest’anno investiremo più di 6 milioni di euro tra adv e below the line, promozioni escluse», annuncia, «con un 50% destinato alla pubblicità tradizionale su tutti i mezzi, tv, stampa e sul web». Da dicembre a oggi sono tre le campagne che l’azienda ha rea- lizzato. Quella che è in pianificazione in questi giorni, relativa al maxiscooter Majesty 400, segue quella per la promozione di pac- chetti di manutenzione invernale, Winther Pitstop, e quella «Non c’è stata gara», di celebrazione della leadership conquistata nel settore delle supersportive, tutte e tre affidate a 1861 United. Yamaha ha registrato un 2009 molto positivo grazie alla leader- ship nelle vendite e ai successi nelle competizioni sportive. La casa dei tre diapason infatti si è imposta in tutte le più importanti competizioni e ha riconquistato il primato nel mercato moto in Italia con 15.992 unità totali vendute e un +1,28% di quota di mercato rispetto al 2008, dal 13,36% al 14,63%. Yamaha, campione nelle gare e sul mercato Piaggio si muove bene sui social net- work e il mix della sua strategia di comu- nicazione assegna a questo nuovo mezzo un posto importante. «Abbiamo sette brand famosi in portafoglio e un target molto variegato che va da 15 a 50 anni», osserva Francesco Delzìo, direttore affari isti- tuzionali e relazioni esterne del gruppo Piaggio, «e ci siamo accorti, seguen- do l’onda dei nostri clienti, che la maggior parte di loro utiliz- za il web in modo molto attivi, per avere informazioni, ma anche per fare community, scambiarsi opinioni e consigli sugli acquisti. Pertanto oltre a investire sui nostri siti, Vespa, Aprilia e Moto Guzzi, siamo andati su Facebook e su YouTube per interagire al meglio con i consumatori». Piaggio nel 2009 ha aumentato la pro- pria quota nel mercato italiano delle due ruote, attestandosi al 30,2% con un incre- mento di 1,7 punti percentuali rispetto al 2008 grazie all’eccellente andamento nel segmento dello scooter over 50 cc (33,6%). Buono il trend anche nelle moto over 50 cc, grazie ai marchi Aprilia e Moto Guzzi dove ha conquistato una quota del 5,5% per una crescita di 0,2 punti percen- tuali. Particolarmente positiva la perfor- mance nelle moto over 700 cc dove è in crescita del +1,3%. «Il mezzo sul quale in- vestiremo di più nel 2010 è la radio nazio- nale, commerciale e Rai, dove siamo on air con la campagna sui nostri incentivi che anticipano quelli del governo», dice Delzìo. «Altra grande operazione che stia- mo organizzando è quella della Maratona di Roma dove il brand Moto Guzzi, con i suoi 100 fans club, giocherà un ruolo di primo piano. Per il resto prevediamo un forte impegno nelle maxiaffissioni e in tutte quelle iniziative che ci portano con i nostri prodotti nelle piazze delle città ita- liane. Abbiamo in programma inoltre una campagna ad hoc per comunicare MP3 il nostro ibrido hi-tech benzina-elettrico a 2 e 3 ruote che ha bisogno di venire raccontato molto bene». La radio resterà anche nel 2010 il top media di Piaggio che nel 2009 ha avuto riscontri molto positivi, importante sarà anche l’utilizzo dell’adv integrato con azioni di guerrilla. Piaggio, radio e guerrilla «È tutta questione di fiducia e passione. Questi sono i valori della marca Ducati, l’amore per il brand e la fiducia nell’azienda che rimane e continua nel tempo anche dopo l’innamoramento», così risponde Diego Sgorbati, direttore marketing, alla richiesta di sintetizzare la strategia di comunicazione della casa bolognese. «Per far sognare i nostri clienti anche in tempo di crisi abbiamo risparmiato su tutto meno che sullo sviluppo di nuovi progetti perché il prodotto è centrale. In termini di comunicazione siamo rimasti più sul terreno tattico, non annunciando ribassi flash, ma puntando sulla rottamazione dove possibile». I mezzi fondamentali di Ducati sono due: la stampa di settore e internet. «Tutto il resto lo facciamo sul web che abbiamo iniziato a utilizzare da pionieri diversi anni fa», sottolinea Sgorbati. «Il Desmoblog ha fatto scuola, ma oggi siamo andati molto avanti su questa strada al punto che destiniamo più risorse alla produzione di contenuti internet che nell’acquisto mezzi. Il 2009 è stato un anno record per l’azienda che ha portato la sua quota di mercato mondiale nel segmento di riferimento, dal 6,4 al 7,2%. In Italia la quota è cresciuta dal 12,4 al 13,2%. Ducati, fiducia dopo l’innamoramento La strategia di Honda Italia si concentra sul prodotto. «In un pe- riodo di budget ridotti non c’è spazio per altre cose», afferma Andrea Di Giacomo della divi- sione marketing della società che in Italia non solo vende, ma produce i suoi best seller nello stabilimento di Atessa in Abruzzo. «Privilegiamo la pubblicità su stampa e affissioni, ma per noi è molto impor- tante anche il comarketing, attività che offre la possibilità di allargare il target dei potenziali clienti». Le ultime iniziative in questo senso Honda Italia le ha realizzate con due top brand, Pata- tine San Carlo e Cinzano. Il primo marchio lo ha fatto con un concorso che ha messo in palio 30 scooter SH, il secondo ha portato questa estate le supersportiva CBR 1000 RR Honda in tour nei più famosi locali della Versi- lia. «Attualmente siamo fuori con una campagna di affissioni per i nuovi scooter SH che, occu- pando con tre modelli le prime tre posizioni della classifica nazionale è maturo per diventare ed essere comunicato come un brand a sé», dice Di Giacomo. «Tra breve saremo in campagna con la nostra ammi- raglia VFR 1200 F che per noi apre il segmento road sport e che in gennaio abbiamo presen- tato nelle 178 concessionarie annunciando l’iniziativa sulla stampa e su internet». La Honda made in Italy e i suoi partner ere informazioni ma anche lo z m a p e in M s i p r m a n ( o G 5 tu mo la pubblicità su h c s p su R fa li fu d s p prime tre posizioni de i 3 e m tr u st li m c c se sh c c It m http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it

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15Sabato 13 Marzo 2010

È IN EDICOLA CLASS DI MARZO

IN REGALO

IL QUOTIDIANO DEI PROFESSIONISTI DI MARKETING, MEDIA E PUBBLICITÀ

RZO

ALO

È IN EDICOLA CLASS DI MAR

IN REGAMarketingESSIONISTI DI MARKETING, MEDIA E PUBBLICITÀ

Oggi

COMUNICARE IN TEMPO DI CRISI. Dalle due ruote investimenti pubblicitari su tutti i mezzi

Moto, il marketing della passioneI produttori puntano su community, web ed eventi

PAGINA A CURA

DI CARLO ARCARI

Comprare una moto non è come compra-re un’automobile. La moto è un premio che

un consumatore si riconosce e a spingerlo all’acquisto del rombante cavallo d’acciaio non è la scadenza del leasing, ma la passione. Che si soddisfa indivi-dualmente, ma che è bello con-dividere con i propri simili.

Le politiche di comunicazione delle case produttrici di motoci-cli ne tengono sempre più con-to e puntano sulla community degli appassionati e dei cultori della motocicletta, investendo in questa direzione anche in tem-po di crisi. Una battuta d’arre-sto che ha colpito i consumatori in tutto il mondo e ha frenato un po’ la passione costringendo tutti a farsi i conti in tasca.

La congiuntura non ha rispar-miato il mercato italiano della moto, ma grazie agli incentivi governativi che hanno spinto le vendite di scooter e ciclomotori negli ultimi mesi del 2009, il set-tore è riuscito a chiudere l’anno sui livelli del 2008. Il mercato è però cambiato: da un lato gli scoo-ter che hanno benefi ciato in modo signifi cativo degli incentivi sono cresciuti del 10,8%, le moto, in-vece, toccate solo marginalmente dagli incentivi, si sono fermate a 109.345 unità con un arretramen-to che le ha riportate ai volumi di 10 anni fa.

In questo scenario diffi cile non è un caso che a registrare risultati positivi siano stati in particolare quelli che fanno della community dei clienti il perno sul quale ruota-re l’attività di comunicazione. Ne danno prova i risultati di Yamaha, Piaggio e Ducati che, nonostante la crisi, dichiarano aumenti di fat-turato e vendite signifi cativi. Le community di appassionati che si ritrovano in rete, rappresentano una leva fondamentale sulla qua-le le aziende investono crescenti risorse. La nuova frontiera sono i social network come Facebook sul quale i fan delle moto sono ormai centinaia di migliaia. Una recente indagine di Frozen Frog ha confermato che tra le aziende più attive su questo fronte ci sono proprio due grandi marche italia-ne del settore: Piaggio e Ducati. Senza però dimenticare l’attività di comunicazione sui mezzi clas-sici (dalla stampa di settore alla tv) oltre che con eventi e guerrilla marketing.

© Riproduzione riservata

Il suo budget di comunicazione si è ridotto in tre anni del 35%, ma Paolo Pavesio, direttore marketing e comunicazione e responsabile delle attività racing di Yamaha Motor Italia, non molla. «Anche quest’anno investiremo più di 6 milioni di euro tra adv e below the line, promozioni escluse», annuncia, «con un 50% destinato alla pubblicità tradizionale su tutti i mezzi, tv, stampa e sul web».

Da dicembre a oggi sono tre le campagne che l’azienda ha rea-lizzato. Quella che è in pianifi cazione in questi giorni, relativa al maxiscooter Majesty 400, segue quella per la promozione di pac-chetti di manutenzione invernale, Winther Pitstop, e quella «Non c’è stata gara», di celebrazione della leadership conquistata nel settore delle supersportive, tutte e tre affi date a 1861 United.

Yamaha ha registrato un 2009 molto positivo grazie alla leader-ship nelle vendite e ai successi nelle competizioni sportive. La casa dei tre diapason infatti si è imposta in tutte le più importanti competizioni e ha riconquistato il primato nel mercato moto in Italia con 15.992 unità totali vendute e un +1,28% di quota di mercato rispetto al 2008, dal 13,36% al 14,63%.

Yamaha, campione nelle gare e sul mercato

Piaggio si muove bene sui social net-work e il mix della sua strategia di comu-nicazione assegna a questo nuovo mezzo un posto importante. «Abbiamo sette brand famosi in portafoglio e un target molto variegato che va da 15 a 50 anni», osserva Francesco Delzìo, direttore affari isti-tuzionali e r e l a z i o n i e s t e r n e del gruppo Piaggio, «e ci siamo a c c o r t i , s e g u e n -do l’onda dei nostri clienti, che la maggior par te d i loro utiliz-za il web in modo molto attivi, per avere informazioni, ma anche per fare community, scambiarsi opinioni e consigli sugli acquisti. Pertanto oltre a investire sui nostri siti, Vespa, Aprilia e Moto Guzzi, siamo andati su Facebook e su YouTube per interagire al meglio con i consumatori».

Piaggio nel 2009 ha aumentato la pro-pria quota nel mercato italiano delle due ruote, attestandosi al 30,2% con un incre-mento di 1,7 punti percentuali rispetto al 2008 grazie all’eccellente andamento nel segmento dello scooter over 50 cc (33,6%). Buono il trend anche nelle moto over 50 cc, grazie ai marchi Aprilia e Moto Guzzi dove ha conquistato una quota del 5,5% per una crescita di 0,2 punti percen-tuali. Particolarmente positiva la perfor-mance nelle moto over 700 cc dove è in crescita del +1,3%. «Il mezzo sul quale in-vestiremo di più nel 2010 è la radio nazio-nale, commerciale e Rai, dove siamo on air con la campagna sui nostri incentivi che anticipano quelli del governo», dice Delzìo. «Altra grande operazione che stia-mo organizzando è quella della Maratona di Roma dove il brand Moto Guzzi, con i suoi 100 fans club, giocherà un ruolo di primo piano. Per il resto prevediamo un forte impegno nelle maxiaffi ssioni e in tutte quelle iniziative che ci portano con i nostri prodotti nelle piazze delle città ita-liane. Abbiamo in programma inoltre una campagna ad hoc per comunicare MP3 il nostro ibrido hi-tech benzina-elettrico a 2 e 3 ruote che ha bisogno di venire raccontato molto bene».

La radio resterà anche nel 2010 il top media di Piaggio che nel 2009 ha avuto riscontri molto positivi, importante sarà anche l’utilizzo dell’adv integrato con azioni di guerrilla.

Piaggio, radioe guerrilla

«È tutta questione di fi ducia e passione. Questi sono i valori della marca Ducati, l’amore per il brand e la fi ducia nell’azienda che rimane e continua nel tempo anche dopo l’innamoramento», così risponde Diego Sgorbati, direttore marketing, alla richiesta di sintetizzare la strategia di comunicazione della casa bolognese. «Per far sognare i nostri clienti anche in tempo di crisi abbiamo risparmiato su tutto meno che sullo sviluppo di nuovi progetti perché il prodotto è centrale. In termini di comunicazione siamo rimasti più sul terreno tattico, non annunciando ribassi fl ash, ma puntando sulla rottamazione dove possibile».

I mezzi fondamentali di Ducati sono due: la stampa di settore e internet. «Tutto il resto lo facciamo sul web che abbiamo iniziato a utilizzare da pionieri diversi anni fa», sottolinea Sgorbati. «Il Desmoblog ha fatto scuola, ma oggi siamo andati molto avanti su questa strada al punto che destiniamo più risorse alla produzione di contenuti internet che nell’acquisto mezzi. Il 2009 è stato un anno record per l’azienda che ha portato la sua quota di mercato mondiale nel segmento di riferimento, dal 6,4 al 7,2%. In Italia la quota è cresciuta dal 12,4 al 13,2%.

Ducati, fi ducia dopo l’innamoramento

La strategia di Honda Italia si concentra sul prodotto. «In un pe-riodo di budget ridotti non c’è spazio per altre cose», afferma Andrea Di Giacomo della divi-sione marketing della società che in Italia non solo vende, ma produce i suoi best seller nello stabilimento di Atessa in Abruzzo. «Privilegiamo la pubblicità su stampa e affi ssioni, ma per noi è molto impor-tante anche il comarketing, attività che offre la possibilità di allargare il target dei potenziali clienti».

Le ultime iniziative in questo senso Honda Italia le ha realizzate con due top brand, Pata-tine San Carlo e Cinzano. Il primo marchio lo

ha fatto con un concorso che ha messo in palio 30 scooter SH, il secondo ha portato questa estate le supersportiva CBR 1000 RR Honda in tour nei più famosi locali della Versi-lia. «Attualmente siamo fuori con una campagna di affissioni per i nuovi scooter SH che, occu-pando con tre modelli le

prime tre posizioni della classifi ca nazionale è maturo per diventare ed essere comunicato come un brand a sé», dice Di Giacomo. «Tra breve saremo in campagna con la nostra ammi-raglia VFR 1200 F che per noi apre il segmento road sport e che in gennaio abbiamo presen-tato nelle 178 concessionarie annunciando l’iniziativa sulla stampa e su internet».

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16 Sabato 13 Marzo 2010 MARKETING/CARRIERE

L’a.d. per l’Italia del gruppo dei videogiochi guiderà le i liali di Russia e Germania

Namco Bandai, su ColomboNominato vicepresidente Europa continentale

Andrea Colombo scala i vertici di Namco Ban-dai Partners. A seguito della recente nomina ad

amministratore delegato della filiale italiana del gruppo giap-ponese di video giochi, Colombo assume anche l’incarico di vice-presidente Europa continentale.

Il nuovo incarico lo vedrà a capo del business di una vasta e importante area dell’Europa. Ai territori già guidati dal manager nel suo ruolo di vice presidente della regione mediterranea (Ita-lia, Grecia, Israele, Balcani e M i d d l e East) si andran-n o a d aggiun-gere la G e r -

mania, la Russia e l’Europa dell’est.

«Stiamo vivendo un momen-to di grande trasformazione dei mercati e del modo di fare busi-ness», ha commentato Colombo. «Ci troviamo di fronte a nuove sfi de e proprio in nome di questa sfi da accolgo con grande piacere la nuova nomina che mi dà la possibilità di confrontarmi con alcuni dei più importanti mer-cati europei nell’ambito video ludico».

Il manager, 36 anni, ha rico-perto, dal giugno 2008, la carica di head of Europe Mediterranean region di Atari. Dopo la laurea in Economia e commercio ed espe-rienze professionali in Galbani (Danone Group) e Leader, inizia, nel 2001, la sua carriera in Ata-ri dapprima nell’area marketing con la responsabilità del lancio di brand come Dragon Ball, Bey-blade, One Piece, Terminator e Matrix per assumere, poi, la re-sponsabilità sia dell’area marke-ting che della divisione special business. Nel gennaio 2007 è stato nominato general ma-nager di Atari Italia.

© Riproduzione riservata

Cambio al vertice di Diageo Italia, società specializzata nel comparto bevande alcoliche e leader nei segmenti delle creme con il brand Baileys, del gin, con Gordon’s, oltre a essere ai vertici del mercato del rum, con il marchio Pam-pero, della vodka, con Smirnoff, della birra, con Guinness e del whisky con Johnnie Walker e J&B.José Neto, nato in Brasile 41 anni fa, è stato nominato amministratore delegato di Diageo Italia e prende il posto di Sandro Sartor, attuale a.d. della fi liale italiana, che ha deciso di perseguire nuovi obiettivi professionali al di fuori del gruppo rimanendo in carica fi no alla fi ne di giugno. Neto arriva in Italia dal Costarica dove ha ricoperto il ruolo di direttore commerciale della società per il Centro Ameri-ca, Sant Andres e Cuba. Nel suo nuovo ruolo potrà contare sull’esperienza acquisita in numerosi mercati dell’America Latina: in Messico, dove è stato direttore commerciale e, prima ancora, in Seagram, dove ha ricoperto numerosi ruoli nella struttura commerciale. Il cambiamento della leadership sul mercato italiano, ha annunciato l’azienda, non comporta alcuna variazione della strategia di miglioramento continuo dell’agenda commerciale, dell’innovazione, della responsabi-lità sociale e della gestione delle persone che Diageo Italia porta avanti. La società opera attraverso due società, Diageo Italia spa, che commercializza e distribuisce i brand Diageo sul territorio nazionale e Diageo operations Italy, uno dei più importanti siti produttivi di bevande alcoliche in Europa.

© Riproduzione riservata

Cambio al vertice di DiageoNeto sostituisce Sartor

IN ONDA A PARTIRE DALLE 12 IL SABATO E LA DOMENICA SU

Questo weekend su

Yves Saint Laurent

Parigi rende omaggio

al genio di YSL.

Placido svelata

Violante su moda,

cinema e Clooney.

Donne in trincea

Tendenza militare

per la prossima donna.

Sguardi da diva

I nuovi occhiali

piacciono pop.

Scrittura privata

Scrivere stilo è sempre

più chic.

Il vostro salva-patrimoni

Il patrimonio è qualsiasi cosa abbia per voi un valore inestimabile: una casa, il futuro di un fi glio, un quadro, un libro, un’idea.

Patrimoni è il primo mensile italiano creato apposita-mente per aiutarvi a far crescere qualsiasi patrimonio, anche il più piccolo, con la consulenza di autorevoli esperti, rubriche esclusive dedicate ai fi nanziamenti personali, al credito al consumo, a nuove forme di investimento.

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Leggerlo vi arricchirà.

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proteggere la famiglia e i

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IN EDICOLA CON

COVER STORY

Philips, Bigatti capo area Italia-Grecia dell’illumi-nazione professionale. A seguito della riorganizza-zione delle attività europee di Philips del settore pro-fessional lighting solutions, l’Italia e la Grecia faranno parte di un’unica area bu-siness, la cui responsabilità è stata affidata ad Aldo Bigatti, già lighting country manager di Philips Italia e presidente di Ilti Luce, la società torinese rilevata da Philips nel 2009.

Flumen communica-tions, Regonini cfo. Bar-bara Regonini è il nuovo Cfo di Flumen communications companies, holding di par-tecipazioni attiva nell’area della comunicazione attra-verso le controllate Brand Portal e Spqr Network, operative a Milano e Roma, e la sigla The Name presente nella capitale oltreché a Ma-drid e Londra.

Danone Italia, Ando-rinha nuovo direttore ricerche e sviluppo. Joao Paulo Andorinha è il nuovo direttore ricerca e sviluppo di Danone Italia. Nel nuovo ruolo riporterà direttamente a Xavier Mitjavila, direttore generale Danone Italia.

BREVI

AndreaColombo

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17Sabato 13 Marzo 2010Sabato 13 MarzM A R K E T I N G

Gruppo Preziosi porta in Europa la linea i rmata da Mga: più sorridente e proporzionata delle Bratz

Moxie Girlz, ritorno alle bambineDagli Usa le nuove bambole che puntano sulla creatività

DI ALESSIO ODINI

In principio era Barbie. Poi l’arrivo delle Bratz ha lasciato di stucco la bion-da, che dallo sconforto ha

persino troncato con Ken, il fidanzato di una vita. Oggi la ribalta è invece tutta per le Moxie Girlz, la nuova linea di bambole targata Mga e distri-buita in Europa dal gruppo Preziosi, che spera di replica-re il successo incontrato con sorelle maggiori: «Le Moxie Girlz sono uno dei cinque prodotti su cui quest’anno in-vestiremo di più (fra gli altri, i Gormiti e Cicciobello, ndr)», dice Alberto Picotti, diret-tore comunicazione e media Giochi Preziosi.

Si chiamano Sophina, Lexa e Avery le tre bambole con cui l’americana Mga e il gruppo Preziosi intendono stuzzicare la creatività e i sogni di una generazione di bambine che però gioca sempre meno: «Oggi a 12 anni si pensa già ad al-tro. È necessario diversificare il business, per accompagnare i bambini durante la loro cre-

scita», dice Enrico Preziosi, presidente del gruppo che punta a superare il miliardo di euro di fatturato nel 2010.

«Dopo un anno, le Moxie Girlz sono già un successo negli Stati Uniti (3 milioni di pezzi venduti, ndr) e in Gran Bretagna», dichiara Dario Bertè, consigliere delegato, «ora le stiamo lanciando in Italia, Francia, Grecia, poi in Turchia» e in Spagna dal 2011. A primavera l’impatto delle prime 100 mila bambole nella Penisola, mentre la cam-pagna tv è on air da giovedì, in attesa di eventi dedicati per le più piccole, all’insegna della creatività. Non mancheranno occasioni per diversificare il prodotto, che prevede già ac-cessori per la scuola, pubbli-cazioni per l’edicola, linee di prodotti dolci e salati, e inter-net: «Come negli Usa, anche in Italia ci sarà un sito su cui le bambine potranno iscriversi per giocare on-line e conoscer-si», dice Berté, mentre il ceo di Mga sta valutando sviluppi nel settore entertainment, dal cartoon al 3D.

Viste da vicino le Moxie Girlz, con i loro vestiti da de-corare, appaiono da subito po-litically correct: più proporzio-nate e sorridenti delle Bratz, che sfoggiavano tacchi a spillo e curve da bad girl, le nuove bambole di Isaac Larian, ceo di Mga, stesso produttore

delle Bratz, «sono fashion doll che riflettono ciò che le bam-bine di sei-sette anni vogliono essere, adatte alla loro età».

Il direttore della comuni-cazione pone invece l’accento sull’importanza di «costruire il marketing» delle Moxie Girlz sulla «personalità e la biogra-

fia» dei personaggi, perché «i bambini lo desiderano». La fantasia, insomma, è ancora centrale per chi non gioca con i videogame e va a braccetto con la novità: «Il 60% dei gio-cattoli sugli scaffali cambia ogni anno», dice Picotti, che prevede «investimenti stabi-li» in comunicazione, ma «a costanza di investimento, nel 2009 abbiamo avuto quote di visibilità superiore». Il 2010 potrebbe invece rivelarsi uno spartiacque importante per il panorama televisivo, i cui contorni non saranno più gli stessi: a partire dallo switch off della Lombardia, Picotti non nasconde il «rischio di un ridimensionamento di Media-set come emittente per bambi-ni», dal momento che i canali tematici sul digitale terrestre e su satellite assumeranno un peso ben diverso.

© Riproduzione riservata

Si chiama Wind energy platform la nuova solu-zione per le aziende nata da un accordo fra Wind

e Alcatel che con-sente un risparmio energetico fino al 30%, monitorando, ottimizzando e ri-ducendo i consumi all’interno di edifi -ci civili e industria-li. Nella soluzione, Alcatel -Lucent mette in campo le piattaforme tecno-logiche e Wind for-nisce il servizio di completa gestione degli impianti nel-le diverse modalità di offerta.

«Energy pla-tform è un evoluto sistema di monitoraggio», spiega il direttore della divisione busi-ness unit di Wind, Pierpaolo Festino, «che misura le condi-zioni ambientali, di illuminazio-ne, gli impianti termici e di con-dizionamento e gli accessi alle strutture controllate per ridurre l’uso delle risorse energetiche. Il nuovo sistema migliora, pertan-to, anche il comfort lavorativo e risolve, in modo integrato, le complesse attività di gestione e ottimizzazione di impianti diver-sifi cati come strutture industria-

li e siti di grande estensione». Per Festino «Wind, con questa soluzione, rinnova il suo impegno nel settore ecologico e focalizza

maggiormente l’at-tenzione verso la clientela business, con un portafo-glio più ampio di offerte attraverso sistemi di control-lo e gestione che uniscono vantaggi e comfort a un’ele-vata sicurezza de-gli ambienti lavo-rativi grazie alla disponibilità di avanzate soluzio-ni di Information & communication technology nel por-tafoglio di offerta business. Wind

continua, dunque, ad ampliarsi per aiutare le aziende clienti a focalizzarsi sul proprio core busi-ness, lasciando all’operatore tele-fonico la gestione delle soluzioni di complemento. Grazie al sup-porto tecnologico e professiona-le specializzato di Wind i clienti potranno scegliere le modalità di utilizzo mirate alle loro esigenze, hosted o managed, anche in so-luzioni multisito e sempre con la massima sicurezza fornita dalle nostre reti».

© Riproduzione riservata

La soluzione per la gestione energetica

Ridurre i consumi con Wind e Alcatel

DI CARLO ARCARI

Lovable cambia strategia e utilizza per la prima vol-ta insieme stampa e web. La campagna adv di pri-

mavera del marchio, che fa capo a Branded Apparel Italia, per lanciare i nuovi reggiseni «effet-to lifting», 24H Lift e Power Lift, ha scelto di integrare un mezzo tradizionale come la stampa con dei formati video ad alto impatto da diffondere su internet.

«L’obiettivo è coinvolgere le donne nel mondo Lovable», affer-ma Cristina Polini, marketing and communication manager Lovable, a proposito dell’utilizzo del web, «avvicinarle alla marca e a un prodotto pensato per loro e per le loro esigenze. Internet è il mezzo più veloce e immediato per parlare al femminile: il 50% delle donne tra i 25 e i 54, infatti, anni naviga abitualmente in rete, percentuale che supera il 60% tra le più giovani».

Ai due mezzi corrispondono due messaggi differenti per evi-denziare in modo chiaro le carat-teristiche dei nuovi prodotti che sono accomunati da uno stesso look, ma rispondono a due diverse esigenze della donna. La stampa ha l’obiettivo di annunciare l’ar-rivo del nuovissimo 24 ore Lift nei negozi in franchising LO’ by Lovable, su www.shoppinglo.com

(il sito di e-commerce del brand) e nei migliori negozi di intimo. È uscita un’anteprima dal 1° al 7 marzo su quotidiani (utilizzati per la prima volta) e free press, mentre dall’8 marzo a fi ne mese è cominciata la pianificazione sui femminili ad alta diffusione. 24H lift, è il reggiseno con fer-retto «infi la/sfi la» , talmente co-modo da essere indossato anche per dormire; la campagna che si basa sulla fotografi a di Raffaele Passoni, ritrae Olga Calpajiu, la modella testimonial di Lovable, moderna «bella addormentata» che lo indossa mentre il pay off recita «L’unico con cui vorrete andare a letto».

Internet invece sarà usato in modo non convenzionale, grazie a una speciale pianificazione (dal 15 marzo) di @lternative TV (ideata da Simple Agency) sui principali portali, siti di infor-mazione e siti verticali femminili, con l’utilizzo di esclusivi formati video «full screen» per raccon-tare con un divertente filmato il nuovo modello Power Lift. Lo spot svela i trucchi (riempirsi il reggiseno) che una ragazza mette in atto per apparire più «dotata» agli occhi del suo partner, senza grande successo. Il messaggio fi -nale è che, al contrario, con Power Lift è possibile «rimpolpare senza mentire».

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Cambio di strategia per il produttore

Lovable, glamoursu stampa e web

Fastweb torna in tv e sul web. Prende il via da doma-ni la campagna dell’opera-tore di tlc che vede di nuovo protagonisti Valentino Rossi e Paolo Cevoli. Lo spot «Cosa vuoi di più» (regia Dario Pia-na, creatività di Adv Activa, casa di produzione Piana Film), fa anche un velato cen-no alle vicende giudiziarie che riguardano Fastweb, con un messaggio di positività e reattività. La pianifi cazione è curata da Mindshare.

Totti-Ilary ancora per Vo-dafone. Arriva in tv la cam-pagna Vodafone a supporto di Infi nity Messaggi Tutti che consente di inviare mes-saggi verso tutti, pagando solo il primo della giornata, senza costi di rinnovo fi no all’estate. Protagonista è di nuovo la coppia Francesco Totti-Ilary Blasi. L’agenzia è 1861 United, la casa di produzione è Mercurio Ci-nematografi ca (regia di Giu-seppe Capotondi, direzione creativa di Peppe Cirillo e Vincenzo Celli, direzione creativa esecutiva di Pino Rozzi e Roberto Battaglia). Pianifi cazione di Omd.

Telecom Italia con Dorna sports. L’operatore e Dorna Sports S.L. hanno rinnovato la partnership fi no al 2012: Telecom Italia continuerà a essere presente lungo i tracciati di diversi circuiti internazionali e come title sponsor del Gran premio d’Italia del Mugello attra-verso Tim.

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18 Sabato 13 Marzo 2010 M E D I A

I piani del presidente del gruppo, Gerhard Zeiler. Obiettivo: compensare il calo della pubblicità

Rtl riduce i costi e vede oltre la crisiFrenata la caduta dei ricavi: -6,3%. Lagardère pessimista

PAGINA A CURA

DI ALESSIO ODINI

Rlt, il gruppo media con base in Lussemburgo e filiali in tutta Europa, può tirare un sospiro

di sollievo: sembra superata la crisi dovuta al calo della rac-colta pubblicitaria, arginata grazie a un robusto piano di riduzione dei costi. Ma sempre sul fronte pubblicitario, se Rtl si dichiara «prudente» sulla ri-presa del mercato nel 2010, il gruppo Lagardère è più pes-simista, tanto da valutare la chiusura di alcune radio.

In Francia, dove il gruppo può contare anche su M6, la tv controllata al 48,8% e una serie di canali su digitale ter-restre tra cui W9, Rtl è riusci-to a riassorbire gran parte del volume d’affari venuto meno durante la crisi, al punto che la discesa si è fermata al -6,3% nel 2009, a quota 5,4 miliardi di euro, in parte grazie a una serie di decisioni che hanno portato a risparmiare 371 milioni di euro su costi. Non solo: l’utile netto è cresciuto

del 5,7%, a 205 milioni di euro. All’inizio del 2009, la priorità è diventata quella di «abbassare signifi cativamente i costi» del core business, «la televisione, senza perdite da parte dell’au-dience», ha ricordato Gerhard Zeiler, presidente e direttore generale di Rtl group intervi-stato da Le Figaro.

Rtl ha poi visto crescere il numero dei propri telespetta-tori, rallentando un calo della raccolta che altrimenti sareb-

be stato più forte. Discorso analogo in Germania, che sui conti del gruppo incide per il 32% del totale. Anche qui i ca-nali di Rtl hanno aumentato dell’1,5% l’audience e ridotto i costi di 189 milioni di euro, pari a -14%. Tornando all’etere francese, tuttavia, sono state importanti anche le economie applicate a M6 (-7% dei costi, il 12,5% solo dal palinsesto), che hanno permesso di recu-perare il 68% dei 53 milioni di

euro persi durante l’anno.La scure non ha risparmia-

to la radio: a metà dicembre, è stato varato infatti un piano di risparmio da 20 milioni di euro in tre anni. Tutte opera-zioni utili anche a giudicare dalle prospettive poco rosee della pubblicità nel 2010: «re-stiamo prudenti per il 2010. Anche se il calo della raccolta pubblicitaria è rallentato di molto alla fi ne del 2009, non ci aspettiamo un ritorno rapi-do del mercato ai livelli degli anni 2006-2008», ha dichiara-to Zeiler.

Chi proprio non vede la ri-

presa è il gruppo Lagardère, che a conti fatti non ha sapu-to reagire altrettanto pronta-mente alla crisi. In particola-re, è stata Lagardère Active, la divisione media, a patire mag-giormente il frangente, che ha portato a un esercizio 2009 che Arnaud Lagardère, patron del gruppo, ha defi nito «ese-crabile». Didier Quillot, pre-sidente della divisione media, guarda avanti, indicando una raccolta pubblicitaria «stabile, o in leggero aumento nel pri-mo trimestre», ma questo non basta a dimenticare la perdita netta da 389 milioni di euro, contro i 70 milioni del 2008. Il gruppo nel suo complesso, infi ne, ha registrato un risul-tato netto consolidato in calo del 77% a 137 milioni di euro. Un motivo più che convincen-te per modifi care l’approccio al mercato, cercando quest’anno partnership con la stampa periodica internazionale e di-sfandosi, almeno nei piani di Arnaud Lagardère, delle atti-vità che crescono meno e delle partecipazioni minoritarie.

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Cade un altro tabù sul piccolo schermo fran-cese. Dopo il via libera a g l i

s p o t d e l l a grande distri-buzione or-ganizzata, in vigore dal 1° gennaio 2007, dallo scorso 6 marzo via libe-ra anche in tv per il product placement, che finora era sta-to autorizzato solo al cine-ma. In questo modo, la fi liera dell’audiovisi-vo francese spera di poter generare fra i 40 e i 60 milioni di euro di raccolta complemen-tare a quella pubblicitaria tra-dizionale. Non è ancora chiaro, tuttavia, chi sarà il benefi cia-rio di questi nuovi introiti. A contenderseli, infatti, ci sono i produttori dei programmi tanto quanto i canali televisivi che li diffondono.

Negli Stati Uniti, come rife-risce Le Figaro, la presenza dei marchi nelle pellicole è pratica comune e genera il 17% dei ri-cavi pubblicitari dei grandi net-work a stelle e strisce. D’ora in

poi, infatti, con la delibera del Consiglio superiore dell’audio-visivo francese, si spera di otte-

nere simili ri-sultati, anche se dal provve-dimento re-stano escluse le «fi ction au-diovisive e i video musica-li» destinate «ai bambini».

La decisio-ne fa seguito a una diret-tiva europea dell’11 dicem-bre 2007, che prevede an-cora il divie-to di product p l a c e m e n t

per alcune bevande alcoliche, tabacco, medicine, armi da fuoco e alimenti per neonati. I telespettatori, tuttavia, saran-no avvisati della presenza dei marchi attraverso un apposito simbolo, che apparirà per un minuto all’inizio del programma e dopo ogni interruzione pubbli-citaria, oppure per tutta la du-rata dei titoli di coda alla fi ne della trasmissione. Il discorso si applicherà anche ai videoclip, in cui il product placement deve essere sempre segnalato.

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Atteso un giro d’affari di 60 mln di euro

Francia, via libera ai marchi in tv

Oggi i quotidiani dipen-dono troppo dalla pub-blicità. L’opinione non appartiene a un ana-

lista qualunque, ma Maurice Levy, presidente e ceo di Publicis, la multinazio-nale francese specializzata in comunicazione e pubblicità. Inter-venuto all’inau-gurazione del summit sui me-dia tenutosi ad Abu Dhabi in settimana, Levy ha poi aggiunto che i giornali, per sopravvivere nell’era digi-tale, dovranno trovare il modo di staccarsi dal cordone della raccolta pubblicitaria, ma i con-tenuti on-line a pagamento non sono la soluzione definitiva.

«Il futuro dei media analogici non dipenderà solo dalla pub-blicità», ha detto Levy, secondo quanto riportato dal Guardian di Londra, «dovranno rendere profittevole l’accesso a Inter-net. Non è sufficiente avere una grande audience in rete. I media analogici devono trovare un nuovo modello», ha aggiun-to, «perché il contenuto ha un valore. Penso che i media che

regalano i propri contenuti non rendano un buon servizio a loro stessi».

La soluzione, allora, potrebbe trovarsi nel giu-sto equilibrio fra contenuti gratui-ti e a pagamento, quest’ultimi frui-bili solo da chi sot-toscrive una sorta di abbonamento. Ad ogni modo, Levy riconosce che «abbiamo bi-sogno di pubbli-cità e contenuti a pagamento. Alcu-ne parti del con-tenuto potrebbero essere aperte e al-

tre disponibili in abbonamento o in pay per view». Una posizione, in sostanza, che ricalca quella di Rupert Murdoch, presidente e ceo di News Corp., che per primo aveva sollevato il proble-ma dei contenuti a pagamento.

Infine, il patron di Publicis ha dichiarato che il mercato della pubblicità su Internet sta crescendo ancora in modo «inco-raggiante», ma ha ribadito che i ricavi di questo genere non sono suffi cienti agli editori di quoti-diani per coprire i costi di pub-blicazione, nel passaggio dalla carta stampata al digitale.

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L’intervento del ceo di Publicis ad Abu Dhabi

Levy: non bastafar pagare le news

STATI UNITI

Barnes & Nobles sbarca sull’iPadiPad mon amour. Dopo le case editrici di testi scolasti-ci e di varia, fra cui McMillan e Penguin, nonché molti edi-tori di quotidiani e periodici, anche il principale distribu-tore di libri a stelle e strisce sbarca sul nuovo tablet pc di Apple. Si tratta di Barnes & Noble, che ha annunciato la creazione e l’imminente lan-cio di B&N eReader, un’appli-cazione destinata all’ultimo device prodotto dalla società di Steve Jobs. La società ha dichiarato su internet che il software «per-metterà ai nostri clienti di accedere a oltre un milione di e-book, magazine e quoti-diani all’interno del Barnes & Noble eBookstore». L’esor-dio è previsto attorno al prossimo 3 aprile, data indi-cata per il lancio di iPad sul mercato a stelle e striscePer Barnes & Noble, iPad non sarà l’unico device attraver-so cui vendere e far leggere i propri testi digitali: il primo distributore americano per fatturato, infatti, ha già mes-so in commercio Nook, il pro-prio e-reader, oltre al fatto che sul fronte Apple può già disporre di un’applicazione gratuita per Apple iPhone e iTouch.

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Gerhard Zeiler

Maurice Levy

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19Sabato 13 Marzo 2010Sabato 13 Marzo 2010M E D I A

I conti 2009 del gruppo editoriale. Conferiti i poteri al nuovo a.d. Donatella Treu. Niente dividendo

Sole 24 Ore, perdite per 52,6 mlnLa raccolta pubblicitaria in calo di 57 milioni (-23,3%)

DI GIOVANNI GALEONE

Il gruppo Sole 24 Ore chiude il 2009 con una perdita di 52,6 milioni di euro, a fron-te di un utile netto di 16,1

mln nel 2008. L’ebit è negativo per 67,5 milioni (nel 2008 era a +17,8 mln), mentre l’ebitda è in rosso per 24,7 mln (contro i +49,3 milioni a fine 2008). I rica-vi consolidati calano del 12,3% a quota 502,7 milioni, rispetto ai precedenti 573 mln. Sul fronte pubblicitario, in particolare, i ri-cavi passano dai 244,6 milioni a fine 2008 agli attuali 187,6 mln, giù del 23,3%. La differenza ne-gativa pari a 57 milioni di euro è dovuta a una riduzione delle entrate della concessionaria Sy-stem per 45,9 milioni di euro, a -22,5% e a perimetro costante, considerando la cessione di al-cune testate, a -19,5%. Mentre altri 10,1 milioni di mancati ri-cavi sono da imputare all’area professionale. Sempre sulla rac-colta pubblicitaria ha inciso, in particolare, la riduzione delle inserzioni finanziarie.

Secondo le rilevazioni Ads

nel periodo dicembre 2008-no-vembre 2009, la fl essione delle diffusioni del quotidiano Il Sole-24 Ore è stata dell’11,7%, anche per effetto della pulizia delle co-pie promozionali. Il dato di mer-cato per i quotidiani nazionali per il 2009 è del -9,6%.

Il consiglio di amministrazio-ne del gruppo di via Monte-rosa sotto la presidenza di Giancarlo Cerutti, che ha approvato ieri i conti 2009, ha deciso poi di non distri-buire alcun dividendo e ha conferito pieni poteri di gestione al nuovo ammini-stratore delegato Donatella Treu, già cooptato lo scorso 1° febbraio. La posizione fi -nanziaria netta è positiva per 98,8 milioni di euro, ma in calo se confrontata con i 149 milioni di euro a fine 2008. Per il 2010 le previ-sioni azienda-li sono ancora «d’incertezza», soprattutto dal punto di vista della raccolta

pubblicitaria. Gli interventi di riorganizzazione puntano a risparmi complessivi per 40 milioni di euro entro il 2011 e, per l’esercizio in corso, in altri 8-10 milioni.

L e linee guida per affron-tare la con-

g i u n t u r a economica negativa passano quindi attra-v e r s o r i d u -z i o n e d e l nume-ro di alcu-

ne testate e dorsi, chiusura di alcuni prodotti a redditività negativa, come quella della free press 24 Minuti avvenuta alla fi ne dello scorso marzo, azioni sui costi e sull’organizzazione. Già lo scorso anno, il Sole 24 Ore ha ridotto i costi del 10,4% rispetto al 2008, per 36,3 milio-ni di euro, mantenendo l’obietti-vo di una riduzione complessiva di oltre 200 unità entro il 2011. I benefi ci attesi a regime sono di 14 milioni di euro l’anno, a fronte di oneri di ristruttu-razione per il personale di 21 milioni di euro. L’azienda ha trovato l’intesa con i giornali-sti sul piano di riorganizzazio-ne e aspetta ora l’approvazio-ne ministeriale per l’apertura dello stato di crisi, che prevede

l’uscita di 31 redattori. La gestione delle eccedenze sarà biennale, a partire dall’8 marzo 2010, e si tradurrà nella colloca-zione progressiva in Cassa integrazione coinvolgendo i gior-nalisti che, entro il 31 dicembre 2011,

avranno compiuto almeno 60 anni di età con 35 anni di con-tribuzione Inpgi. Sono tutelati dalla volontarietà tutte le altre fi rme, di cui Giuseppe Oddo o Franco Vergnano sono solo due esempi.

Dismissioni di prodotti o famiglie di prodotti sono in programma visto l’impatto ne-gativo del calo delle inserzioni pubblicitarie anche sulle attivi-tà business-to-business. Il piano di revisione del portafoglio delle attività si concluderà quest’an-no, con la previsione di benefi ci a regime per 3 milioni l’anno. In controtendenza, invece, i ricavi dell’agenzia stampa Radiocor, su del 6,8%, grazie soprattut-to ai contratti stipulati con la pubblica amministrazione e il buon andamento dei servizi di newsletter.

Hanno portato una boccata di ossigeno infine, con un in-cremento dei ricavi per 25,2 e dell’ebitda di 2,5 milioni le acquisizioni di Esa Software e Newton management innova-tion.

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Il Clandestino, lasciano anche Luigi e Ambrogio Crespi. Il quotidiano Il Clandestino perde il direttore scientifi co Luigi Crespi e il direttore editoriale Ambrogio Crespi, dopo la fuo-riuscita dei direttori David Parenzo e Pierluigi Diaco (vedere ItaliaOggi del 10 febbraio 2010). Lo hanno riferito ieri gli stessi due direttori dimissionari, mentre la redazione ha avvertito ieri che il giornale potrebbe non arrivare oggi in edicola «per problemi indipendenti dalla volontà della direzione e della redazione de Il Clandestino». Luigi Crespi ha spiegato di aver comunicato la sua decisione all’editore Fabio Caso lo scorso 8 marzo, sottolineando di «non riscontrare più le condizioni per proseguire» la sua collaborazione iniziata con l’arrivo in edicola del giornale, il 24 novembre 2009. Risalgono a ieri, invece, le dimissioni da direttore editoriale del quotidiano di Ambrogio Crespi, che parla anch’egli di «intervenute e insa-nabili divergenze» con l’editore. La redazione ha annunciato, sempre ieri, di aver appreso «con stupore» la notizia.

Dalla Chiesa presidente dell’Asig. L’Assemblea dell’Asig (Associazione degli stampatori di giornali quotidiani) ha eletto ieri Giulio Dalla Chiesa alla presidenza per il biennio 2010-2012. Dalla Chiesa subentra a Paolo Paloschi, che termina il suo secondo mandato biennale. Dalla Chiesa è da oltre venti anni al vertice del gruppo editoriale che fa capo alla famiglia Amodei, che comprende i quotidiani Corriere dello Sport, Stadio, Tuttosport, i periodici della Conti Editore (tra cui Guerin sportivo e Autosprint) e la concessionaria di pubblicità Sport Network. Entrano nel consiglio di presidenza Asig Alberto Borgarelli del Sole 24 Ore, Pierpaolo de Sanctis della Rotopress International, Gianni Paolucci di Rcs Media-group. Sergio Vitelli è stato confermato segretario.

Pms, martedì l’esordio in borsa. Via libera dalla borsa italiana all’esordio di Pms sull’Aim di Piazza Affari, il mer-cato dedicato alle Pmi con alto potenziale di crescita. L’inizio delle negoziazioni dei titoli della società di comunicazione corporate avverrà martedì prossimo. Ad accompagnare Pms in borsa è il gruppo Unipol. In fase d’offerta hanno aderito circa 20 investitori istituzionali e professionali. I proventi della quotazione, che riguarda il 10% del capitale della società fondata da Patrizio Surace, serviranno per avviare attività in settori complementari come, per esempio, quello dell’investor relations e delle ricerche di mercato, pur non escludendo possibili acquisizioni. Pms è la prima società a quotarsi nel 2010. Nel 2008 il giro d’affari ha raggiunto i 9 milioni di euro con oltre 400 clienti serviti, di cui circa 40 quotati in borsa.

CHESSIDICE IN VIALE DELL’EDITORIALA VIGNETTA DEL GIORNO

Di Claudio Cadei

Ok Caltagirone Editore e MonrifIndice Chiusura Var. % Var. % 30/12/09

FTSE IT ALL SHARE 23.053,01 0,05 -2,54

DJ MEDIA 132,8937 -0,15 2,10

Editoria in Piazza Affari

Titolo Rif. Var. Var. % Capitaliz. % 30/12/09 (mln €)

Buongiorno 1,1310 -1,65 -2,50 120,3

Cairo Communication 2,9100 1,39 -6,13 228,0

Caltagirone Editore 1,9700 3,68 12,76 246,3

Class Editori 0,5650 -2,42 -16,17 58,0

Espresso 2,2125 -1,23 -1,45 906,2

Il Sole 24 Ore 1,7110 -1,67 -10,84 74,1

Mediaset 5,9100 0,34 3,05 6.981,1

Mondadori 2,8850 -1,70 -6,86 748,5

Monrif 0,4595 2,11 2,11 68,9

Poligrai ci 0,4345 0,70 -3,55 57,4

Rcs Mediagroup 1,2450 -0,80 -1,81 912,2

Seat Pagine Gialle 0,1671 -0,48 2,83 322,0

Telecom Italia Media 0,0815 0,62 -18,82 268,6

PER 10 REDATTORI

G+J sceglie i contratti di solidarietà

DI MARCO A. CAPISANI

Gruner und Jahr/Mondadori sceglie i contratti di solidarie-tà. Saranno 10, per una durata complessiva di 24 mesi, spal-mati su un organico di circa 74 giornalisti che vedranno ridursi quindi l’orario di lavo-ro (e la relativa retribuzione) di circa il 13%. Obiettivo: far fronte alla eccedenza dell’or-ganico, dopo la sospensione delle pubblicazioni di Top girl. In dirittura d’arrivo anche le trattative per la cessione del marchio (vedere ItaliaOggi del 4 marzo 2010).Inizialmente la casa editrice aveva posto l’aut aut: o si tro-va la ricollocazione dei giorna-listi in esubero o si passa alla cassa integrazione. Dopo giorni di mediazione, l’accordo è stato poi trovato facendo riferimento a nuove iniziative editoriali, individua-te nelle macroaree «storia» e «bambini». Lo scorso 25 febbraio, la casa editrice guidata dall’ammini-stratore delegato e direttore generale Giacomo Moletto aveva annunciato a ItaliaOggi nuove declinazioni del mensile Focus, con un arricchimento di Focus Storia e il lancio di un Focus junior, dedicato al mondo degli animali.

Donatella Treu

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20 Sabato 13 Marzo 2010 UN PROFESSIONISTA AL GIORNO

DI DOMENICO ALIPERTO

Difficilmente troverete un cultore del vino preparato come Fabrizio Maria Marzi. E non parliamo solo di familiarità con i nettari nazionali (la cui complessa tassonomia non è comunque alla portata di tutti), ma di esperienza provata

nelle grandi capitali dell’enologia e della distillazione internazio-nale. Lo studio e l’impegno nel perfezionare la conoscenza contano, certo. Ma nel suo caso sono solo la premessa. Il vero segreto di Marzi, enologo, sommelier e direttore della cantina storica dell’Oltrepò pa-

vese Travaglino, è la sua curiosità insaziabile. Una curiosità che l’ha portato a collezionare qualifiche su qualche grazie

a stage tecnici e professionali dalla Francia al Cile, dalla Germania all’Argentina.

Tutto però è cominciato dall’azienda (vitivinicola, naturalmente) di famiglia per la cui influenza, am-mette, «era quasi inevitabile occuparmi del settore. Ecco perché fin dalla scuola avevo le idee chiare. Così mi sono diplomato enotecnico e ho comincia-to come tecnico di laboratorio in una cooperativa dell’Oltrepò pavese. Il mio compito era selezionare le

uve che sarebbero state trasformate in vino». In breve Marzi cresce fino a diventare responsabile tecnico delle cantine sociali di Stradella, ma gli occorrono pochi anni per capire che quel tipo di lavoro, anche a un livello di responsabilità, gli sta piuttosto stretto. «Così ho deciso di viaggiare», racconta «e di toccare con mano, tanto per cominciare, le realtà delle grandi terre del vino d’Oltral-pe. Dopodiché sono venuto a conoscenza dell’esistenza dei corsi per sommelier e nel 1988 ho conseguito il di-ploma dell’Ais (Associazione italiana sommelier)».

Il mestiere di assaggiatore gli piace così tanto che due anni dopo arriva anche il diploma di istruttore alla for-mazione di relatori e commissari di esame e degustatori per l’Ais. Ma sono state le esperienze all’estero quelle che oltre ad arricchire il curriculum di Marzi ne hanno temprato la professionalità. Nel 1991 svolge uno stage professionale trimestrale in Borgogna e Champagne per approfondire la conoscenza delle tecniche enologi-che e della degustazione dei vini francesi, che affina l’anno successivo spingendosi fino in Côte du Rhon per

studiarne anche i sistemi di invecchiamento. Nel 1993 è la volta di un stage professionale trimestrale in Cognac per imparare le tecniche di distillazione e degustazione del Cognac, mentre nel ’96 si reca in periodo di vendemmia in Argentina e Cile per un’esperienza presso la distilleria Istornell in S. Juan de Mendoza. La domanda a questo punto sorge spontanea: c’è mai stata la tentazione di rimanere all’estero? Marzi tentenna, poi risponde. «Effetti-vamente sì, e devo dire che ora, col senno di poi, penso che forse sarebbe più stimolante lavorare fuori dall’Italia. Ma all’epoca ero attaccato al mio Oltrepò, e avevo l’ambizione di trasformare le sue realtà in aziende che lavorassero con lo stesso spi-rito di quelle che ho visto in Francia e in Germania.

Parlo di un approccio al marketing sconosciuto qui da noi, di una voglia di uscire dal proprio orticello che da queste parti mancava completamente. Per fortuna ultimamente le cose stanno cambiando».

L’ultima tappa di Marzi è la cantina Travaglino, dove ha cominciato a lavorare come consulente esterno dieci anni fa. «La mia attività iniziava nella vigna e ruotava intorno a tutte le attività di trasformazione. Dovevo essere pre-sente a 360 gradi ed è così che sono passato da esterno a responsabile generale. La mia missione? Produrre vini importanti capaci di durare anni, ma che siano anche di assoluta piacevolezza, creati con uve di pregio e rappre-

sentanti del territorio che li ha generati. Insomma, voglio che i miei vini occupino sempre quella fascia di mercato che spetta solo alle grandi aziende».Marzi è per forza di cose un grande viaggiatore, ma lo fa

più per professione che per estro. «Preferisco, se posso, sta-re piacevolmente in famiglia, oppure, quando non mi perdo nella lettura dei classici della Beat generation, fare lunghe passeggiate nel bosco con il mio cane, un bracco italiano di

nome Cometa».© Riproduzione riservata

L’autoMi piacciono le macchine comode e spaziose, come la Bmw X5

Il cinemaAmo i i lm seri ma non troppo. Per esempio quelli di Woody Allen (nella foto) e di Francis Ford Coppola

Il segnatempoNegli orologi prediligo

la classicità, anche per questo scelgo Rolex

Lo stileHo una collezione di cappelli, tra i quali ci sono i Borsalino e molti berretti da caccia

La vita, la carriera e le passioni di Fabrizio Maria Marzi, enologo e direttore della Cantina Travaglino

Un sommelier giramondoLa curiosità sul vino mi ha portato a guardare altrove Alla i ne ho preferito l’Oltrepò. Anche per il tempo libero

La maniaSono un maniaco dei

gemelli da polso: ne ho di tutti i tipi, varietà, colori e forme (nella foto, un paio i rmati

Unoaerre)

Songeme

di tcofo

Parlo di

nome

Fabrizio Maria Marzinato a

Ruino (Pv)il

27 settembre 1957professione

enologo e direttore della Cantina Travaglino

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