27 scelte di vita

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27 SCELTEDIVITA Le testimonianze raccolte per l’iniziativa “Le orme” presso il 65simo congresso Fimmg. A CURA DI ANDREA BORRACCINO ED ELEONORA RIPANTI ASSOMEDICORITRATTI

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Le testimonianze raccolte per l’iniziativa “Le orme” presso il 65simo congresso Fimmg.

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Page 1: 27 scelte di vita

27sceltedivita

le testimonianze raccolte per l’iniziativa “le orme” presso il 65simo congresso Fimmg.

a cura di andrea Borraccino ed eleonora ripanti

asso

med

ico

ritr

atti

Page 2: 27 scelte di vita

l’amref (african medical and research founda-tion) è la più importante organizzazione sanita-ria privata, senza fini di lucro, presente in africa orientale.alla sua attività contribuiscono più di 800 per-sone, per il 97 per cento africani, condizione indispensabile per reperire soluzioni adeguate e sostenibili sul territorio. Ha all’attivo 140 progetti di sviluppo sanitario in 6 paesi.

dopo l’ottimo esito dell’iniziativa “disegna l’afri-ca”, amref e Fondazione previasme si ritrovano a collaborare per dare un sostegno concreto a chi svolge la professione di medico in africa. per ogni sms inviato per votare la testimonianza mi-gliore, la Fondazione donerà 2 euro ad amref per l’opera dei Flying doctors.

nella missione della Fondazione previasme riveste una grande importanza la trasmissione del sapere dalle veccHiealle nuove generazioni. ed è con questo Fine cHe Ha cHiesto ai medici quali sono stati gli odori, i sapori, i ricordi e le persone cHe li Hanno ispirati nella scelta di intraprendere questa strada.

la partecipazione della Fondazione previasme ed amreF a “le orme”, un’iniziativa pensata da assomedicoe rivolta ai giovani medici.

Page 3: 27 scelte di vita

asso

med

ico

ritr

atti

27sceltedivita

le testimonianze raccolte per l’iniziativa “le orme” presso il 65simo congresso Fimmg.

a cura di andrea Borraccino ed eleonora ripanti

Page 4: 27 scelte di vita

2 ritrattiassomedico

27 scelte di vitaa cura di andrea Borraccinoed eleonora ripanti

“Ritratti di Assomedico”collana diretta da giancarlo mosca1. Fimmg 2009: la presenza di assomedico e galeno al 64mo congresso2. 27 scelte di vita3. michele Farina, seguendo le sue orme.

con il sostegno diFimmgmetis

autore delle fotografiedavide atzeiwww.davideatzei.com

copyleftprima edizione ottobre 2010

officineeinstein editoreviale tiziano, 8000196 romatelefono: 06.45.47.00.50

Assomedicowww.assomedico.itemail: [email protected]: 06.44.16.34.51

Sala degli associati00161 romaviale di villa massimo, 3940126 Bolognavia todaro, 890139 palermopiazza don luigi sturzo,14

assomedico è per uno sviluppo sostenibile.la carta gardamatt art ????????????? non contiene legno ed è prodotta in ambiente neutro, senza acidi, con cellulose provenienti da aree dove si pratica la riforestazione.

progetto di comunicazioneluca massacesiredazioneandrea Borraccino, valentina guglielmelli, eleonora ripantiprogetto graficoalessandro ghezzistampato a romada verificare??????????????????????su cartagardamatt art da 150 gr/mq??????????????

Page 5: 27 scelte di vita

27sceltedivita

introduzioneindice

01 Nicoletta aNtoNiNi

Mi son fatta le ossa quando ho iniziato come guardia medica, quando capitavano pazienti in ogni stato.

pagina 10

02 DaNiela Bettelli

Il ricordo di quellanotte passatain fila per prenotareil colloquio d’ammissione all’università.

pagina 12

03 ciriNo BruNo

Il ricordo più bello? Quando, frequentandole lezioni di anatomia,il professore mi scelse per farmi farele dissezioni.

pagina 14

04 Maria cassaNelli

Cari ragazzi, affrontate questa professionecon serietà, ma anchecon un pizzico di fantasia ed umanità.

pagina 16

05 siMoNetta ceNturioNe

Seguendo le ormedi mio padre, perchéil fine dell’essere medicoè soltanto uno:aiutare gli altri.

pagina 18

06 GiorGio coGNolato

Ho rinunciato a postidi prestigio, perché queste tentazioni mi portavano via dal mio scopo:voler bene alla gente.

pagina 20

TesTimonialdella propria professione.

27 medici ci raccontano la loro scel-

ta: il sogno di una vita, gli incon-

tri casuali, i momenti decisivi della

propria esistenza, i timori e le soddi-

sfazioni di chi ha intrapreso la stra-

da della professione medica e che,

ogni giorno, si prende cura della no-

stra salute.

Page 6: 27 scelte di vita

4 ritrattiassomedico

07 ViNceNzo criMalDi

Ho sempre saputo che sarei diventato medico, ed è ciò che mi ha guidato in ogni mia scelta.

pagina 22

08 PierluiGi De Paolis

I numerosi annidi studio sonoun percorso necessario per potere ottenereuna maggiore gratificazione.

pagina 24

09 GiusePPe Dell’ aVersaNa

Porsi sempre il beneficio del dubbio: riflettere, avere umiltà, non dare sentenze affrettate.

pagina 26

10 corraDo Di stefaNo

Con 1.500 pazientiti senti di far parte davvero di una grande famiglia allargata.

pagina 28

11 roBerto faBozzi

Per me è ancorauna missione, perchéè difficile gestirela vita delle personee le situazioni complesse.

pagina 30

12 aNNa Maria focarete

Per tre giornie tre notti non uscìdalla mia stanza, finchèi miei genitori compreseroche era davverociò che volevo.

pagina 32

13 GiusePPe Greco

Una professione come le altre: se ci si mette l’anima si è sempreun ottimo professionista, qualsiasi lavoro sia.

pagina 34

14 DoMeNico la Malfa

L’emozione di quella mattina in cui accompagnai i miei amici ad iscriversia medicina.

pagina 36

15 roBerto Maccaferri

In perfetto equilibriotra il pessimismodella ragionee l’ottimismodella volontà.

pagina 38

16 GiusePPe MaNtoVaNi

Gli incontri della mia vita: dai colleghi universitarialle visite in carcere.

pagina 40

17 Marco MazzoNi

La scelta di essere medico fu una cosa innata. Quello che nutrivo era un reale piacere per l’arte medica.

pagina 42

Page 7: 27 scelte di vita

27sceltedivita

introduzione18 fausto MoschiNi

Forse non sarei stato uno dei primi, ma la forza di volontà ed una memoria di ferro non mi mancavano.

pagina 44

19 saBatiNo orsiNi feDerici

Togliere la sofferenza, restituire il sorriso. Nessuna professione può darti un simile appagamento.

pagina 46

20 fraNcesco PalerMo

Non la reputo una vocazione, quanto il piacere di voler fare le cose con dedizione ed amore.

pagina 48

21 Pasquale Perrotta

Tra l’entusiasmo di chiha voglia di aiutareil prossimo e la soddisfazione delle prime visite.

pagina 50

22 Nello PieVaNi

La formazione in seminario e un’idea folle per quei tempi: essere medico e prete.

pagina 52

23 fraNcesco Prete

Riuscire ad entrare nell’intimità delle persone: quale gratificazione più grande in questa professione?

pagina 54

24 riNo roMei

La prima volta che ascoltai il battito cardiaco, i rumori dell’apparato respiratorio: una nuova dimensione.

pagina 56

25 GuiDo saNNa

Quell’autentica sinergia tra medico e paziente, un’interazione continua costruttiva per entrambi.

pagina 58

26 riccarDo sPaDoNi

Quel lungo periodo di malattia in cui conobbi la medicina e che, dieci anni dopo, influenzò la mia scelta.

pagina 60

27 MassiMo terra

Attingere dall’esperienza dei colleghi più grandi, perché c’è sempre da imparare qualcosa di nuovo.

pagina 62

›› BackstaGepagina 66

Page 8: 27 scelte di vita

6 ritrattiassomedico

riuscire a Mostrare la BellezzaDella ProfessioNe MeDicaIl primo passo del progetto giovani medici: la raccolta delle testimonianze di chi ha scelto la professione medica nell’ambito dell’iniziativa “Le orme”.

ESSERE UN PUNTo dI RIFERIMENTo PER CHI SI AvvICINA ALLA PRoFESSIoNE

Quelle che troverete nelle prossime pagine sono le te-

stimonianze di 27 medici raccolte per “Le orme”. Ab-

biamo chiesto ai medici di ogni età e provenienza di

raccontare il momento in cui hanno scelto di intrapren-

dere questa strada, cercando di far riemergere quei suo-

ni, gli odori, le parole e le immagini che hanno reso

unico quell’istante. Ma volevamo anche conoscere le

persone che li hanno ispirati, che hanno lasciato le or-

me decisive per la propria scelta.

Sono storie che sanno essere simili ed uniche allo stes-

so tempo. Sono le storie di chi ha fatto della professione

medica la propria ragione di vita. C’è chi parla di voca-

zione, chi di una scelta maturata in una segreteria uni-

versitaria, chi di una volontà dei genitori. Ci sono dubbi

e timori, la paura di non essere all’altezza di un compito

Page 9: 27 scelte di vita

27sceltedivita

introduzione

impegnativo, ma anche la consapevolezza di aver fatto

la scelta migliore, di essersi realizzati giorno per gior-

no, aiutando chi ne aveva bisogno.

La prima orma di un percorso

moLto più Lungo

Assomedico desiderava conoscere queste testimonian-

ze per poterle trasmettere a chi, da giovane, si avvici-

na a questa professione: proporsi come punto di rife-

rimento per le generazioni future. Il progetto giovani

medici nasce proprio in questa cornice, per dare ai ra-

gazzi che si avviano verso questa scelta gli strumenti di

supporto più appropriati per affrontare al meglio una

fase molto delicata della propria vita.

Quello che avete tra le mani è quindi il primo risulta-

to di un’attività di comunicazione che Assomedico vuo-

le realizzare negli anni, e che insieme alla Fondazione

Previasme si svilupperà nel tempo con nuove forme e

caratteristiche. Ci saranno compagni di viaggio a condi-

videre la strada, a lasciare orme parallele in un percor-

so che si preannuncia lungo ed importante, in divenire,

avendo ben chiaro in mente l’obiettivo a cui tendere: as-

sistere i giovani in tutto l’iter verso la professione.

Assomedico voleva mettere in luce la bellezza dell’es-

sere medico, una professione che crediamo sia ancora

una missione. La prima orma l’abbiamo lasciata, mol-

te altre attendono ancora di essere percorse, per dare ai

giovani la sicurezza di avere un’intera comunità attor-

no a sostenerli.

Giancarlo MoscaSegretario generale di Assomedico

Page 10: 27 scelte di vita
Page 11: 27 scelte di vita

votalatestimonianza

3484269606segui l’iniziativa su:

www.assomedico.it/leormewww.facebook.com

per informazioni, scrivi a:[email protected]

Page 12: 27 scelte di vita

10 ritrattiassomedico

nata a: narni (tr)

il: 16 giugno 1961

medico dal: 1987

esercita a: narni (tr)

Page 13: 27 scelte di vita

01

27sceltedivita

Mi son fatta le ossaquando ho iniziato

come guardia medica, quando capitavano pazienti

in ogni stato.

Ho scelto di essere medico quando ero pic-

cola. Accompagnavo mia madre, l’infermiera

del paese, quando qualcuno aveva bisogno di

un‘iniezione.

In realtà avevo un po’ paura, ma poi a 16 anni

qualcosa è scattato dentro di me, forse perché

semplicemente mi piaceva la biologia, la scien-

za.

Le prime paure professionali sono state quelle

di avere sotto le mani una persona che sta ma-

le, a cui dover fare una diagnosi, una terapia.

E poi gli inizi come guardia medica, quando ti

capitavano pazienti in ogni stato. Ma è in quel

periodo che mi son fatta le ossa: partivo con

la mia macchina per andare dal paziente con

tranquillità, pronta a trovare qualsiasi cosa.

A un giovane medico direi di farlo solo se ha

una grande passione, perché vuol dire dimenti-

carsi di se stessi.

NicolettaaNtoNiNi

Page 14: 27 scelte di vita

12 ritrattiassomedico

Il ricordodi quella nottepassata in filaper prenotareil colloquio d’ammissioneall’università.

Non c’è stato un momento preciso in cui ho

scelto di diventare medico, è stato qualcosa

che è nato negli anni del liceo, maturando,

quando ho iniziato a pensare a un lavoro che

potesse essere un po’ diverso dagli altri, che po-

tesse rendermi soddisfatta e darmi anche un ri-

scontro economico.

Dell’università ricordo la notte in fila per pre-

notare il colloquio d’ammissione, una cosa che

adesso sarebbe impensabile, ma non c’è sta-

to mai un momento in cui abbia scelto di dire

“basta”, nonostante le occasioni di scoramento

non siano mancate.

Dopo la laurea non sapevo cosa avrei fatto,

sembrava che nessuno avesse bisogno di me.

Parafrasando Troisi, direi “pensavo fosse amo-

re invece era un calesse”, perchè nonostante i

momenti di grande difficoltà, è davvero valsa la

pena salirci sopra.

DaNielaBettelli02

Page 15: 27 scelte di vita

27sceltedivita

nata a: terni

il: 24 ottobre 1956

medico dal: 1983

esercita a: terni

Page 16: 27 scelte di vita

14 ritrattiassomedico

Il ricordo più bello? Quando, frequentandole lezioni di anatomia,il professore mi scelseper farmi farele dissezioni.

Ho scelto di diventare medico al liceo. Stu-

diavo le scienze e spontaneamente ho scelto

di intraprendere questa strada, senza sentir-

mi forzato.

Il ricordo più bello risale a quando, frequen-

tando le lezioni di anatomia, il professore mi

scelse per farmi fare le dissezioni, insieme ai

colleghi del secondo anno.

Appena laureato avevo paura di avere tanta te-

oria ma poca pratica: il timore di capire la ma-

lattia dei pazienti, ma non conoscere i prodot-

ti farmaceutici.

A me è piaciuto fare molto scegliere di esse-

re medico soprattutto per l’esperienza di for-

mazione dei ragazzi che mi seguono nel mio

ambulatorio, aiutandomi ad essere aggiornato

sulle ultime novità in campo medico. Sono ra-

gazzi che hanno tanti interessi e vogliono cono-

scere i segreti della nostra professione.

03 ciriNoBruNo

Page 17: 27 scelte di vita

27sceltedivita

nato a: siracusa

il: 5 ottobre 1945

medico dal: 1973

esercita a: siracusa

Page 18: 27 scelte di vita

16 ritrattiassomedico

Cari ragazzi,affrontate questa professionecon serietà, ma anchecon un pizzico di fantasia ed umanità.

Fin da bambina avevo il desiderio nascosto di

diventare medico, da quando nei giochi mi di-

vertivo a ricoprire questa professione.

Poi ho iniziato ad avere una reale curiosità per

la medicina. Infine, innamorandomi della figu-

ra del dottor Manson, il medico de “La cittadel-

la”, non ebbi più dubbi sulla scelta.

Dell’università ricordo le amicizie, la condi-

visione delle ansie per gli esami. Ma anche le

paure per quegli studi strutturati più sulle parti

teoriche che sulla pratica, almeno fino al corso

di formazione in medicina generale, in cui col-

mai questa lacuna con le attività ambulatoria-

li e di reparto.

Ai giovani direi di non avere paura, di affron-

tare la professione con serietà ed un pizzico di

fantasia ed umanità. E’ una vocazione fare il

medico, soprattutto nel rapporto col paziente.

04 MariacassaNelli

Page 19: 27 scelte di vita

27sceltedivita

nata a: torino

il: 12 ottobre 1960

medico dal: 1992

esercita a: troia (FG)

Page 20: 27 scelte di vita

18 ritrattiassomedico

nata a: terni

il: 23 dicembre 1957

medico dal: 1983

esercita: terni

Page 21: 27 scelte di vita

27sceltedivita

Seguendo le ormedi mio padre,perché il fine

dell’essere medicoè soltanto uno:

aiutare gli altri.

Ho cominciato a lavorare nel 1985 in guar-

dia medica, come tanti altri della mia gene-

razione.

Anche se ho i miei pazienti, sono ancora mol-

to legata a questo posto, perché è il luogo in cui

ho conosciuto tutti gli amici più veri, quelli che

son rimasti nel tempo.

Penso di aver scelto di diventare medico per

emulare mio padre, morto 31 anni fa, ma che

ancora continua ad essere ricordato da tanti

per la sua professionalità e la sua bontà.

Di timori ne ho avuti tanti, come quando in

guardia medicia dovevo uscire la notte da so-

la: avevo paura di non farcela. Ora, invece, ho

paura di non non essere in grado di salvare una

persona in pericolo di vita.

Ai ragazzi voglio dire che è una professione

splendida, in cui c’è un solo fine: aiutare gli al-

tri.

05siMoNettaceNturioNe

Page 22: 27 scelte di vita

20 ritrattiassomedico

Ho rinunciatoa posti di prestigio,perché queste tentazionimi portavano viadal mio scopo:voler bene alla gente.

Sono stato costretto a cambiare lavoro più di

una volta, ma allo stesso tempo ho avuto mo-

do di acquisire tante conoscenze, soprattutto

perché lavoravo mentre ero studente.

La prima volta che pensai a fare il medico fu

quando persi a 6 anni mio fratello: da lì la scel-

ta di cosa avrei voluto fare da grande divenne

ben chiara. Nel tempo ho rinunciato anche a

varie occasioni più prestigiose e redditizie, per-

ché vedevo che queste tentazioni mi portavano

via dal mio scopo, quello di continuare a voler

bene alla gente.

A chi si approccia a questa professione direi

che non deve rinunciare ai confronti con al-

tri professionisti, ma neanche saltare l’argine

del proprio albero per avventurarsi in ambiti

sconosciuti. La mia testimonianza più sincera?

Fatelo solo se davvero lo volete.

GiorGiocoGNolato06

Page 23: 27 scelte di vita

27sceltedivita

nato a: sesto al reghena (Pn)

il: 24 gennaio 1945

medico dal: 1978

esercita a: castelfranco (tv)

Page 24: 27 scelte di vita

22 ritrattiassomedico

Ho sempre saputoche sarei diventato medico, ed è ciò che mi ha guidatoin ogni mia scelta.

Ho sempre saputo di voler e dover fare il me-

dico, ed è stata sempre la mia prima scelta

sull’indirizzo da prendere nei miei studi.

Mio nonno era il classico medico di campagna,

l’unico nella zona, la cui figura probabilmente

mi influenzò.

I primi anni all’università furono difficili, ma

il periodo più bello fu quando, verso la conclu-

sione degli esami, riuscì ad avere un contatto

diretto con il paziente, approcciandomi nella

pratica a quella che sarebbe stata la mia profes-

sione. Il ricordo più bello che ho è di un pazien-

te che mi disse di essere stato visitato, molti an-

ni prima, da mio nonno: mi diede una gioia che

non dimenticherò mai.

Ai giovani dico che se hanno voglia di combat-

tere e spirito di sacrificio non devono aver pau-

ra di nulla e di nessuno, perché raggiungeran-

no la loro meta.

““

ViNceNzocriMalDi07

Page 25: 27 scelte di vita

27sceltedivita

nato a: magenta (mi)

il: 25 dicembre 1962

medico dal: 1990

esercita a: acerra (na)

Page 26: 27 scelte di vita

24 ritrattiassomedico

I numerosi annidi studiosono un percorso necessarioper potere ottenereuna maggiore gratificazione.

Terminato il liceo, decisi di intraprendere tut-

to il percorso per diventare medico.

Lo avevo sempre desiderato, anche se temevo

una strada così lunga. Dell’università ricordo le

visite dei reparti ospedalieri di diagnosi e cura,

momenti in cui oltre ai libri ho potuto avvici-

narmi ai pazienti.

La cosa più bella è senz’altro il contatto che il

medico stabilisce con chi si rivolge a lui, men-

tre gli aspetti più difficili sono l’insuccesso per

l’esito negativo di una malattia ed il conseguen-

te rapporto umano messo in crisi.

A un ragazzo voglio dire che essere medico

consente di ottenere una soddisfazione concre-

ta dal rapporto con il prossimo. La lunga du-

rata degli studi deve esser vista come il percor-

so necessario per ottenere una gratificazione

maggiore rispetto a quella di altre professioni.

PierluiGiDe Paolis08

Page 27: 27 scelte di vita

27sceltedivita

nato a: Foggia

il: 4 agosto 1957

medico dal: 1990

esercita a: troia (FG)

Page 28: 27 scelte di vita

26 ritrattiassomedico

nato a: orta di atella (ce)

il: 28 ottobre 1969

medico dal: 1978

esercita a: orta di atella (ce)

Page 29: 27 scelte di vita

27sceltedivita

Porsi sempreil beneficio del dubbio:

riflettere, avere umiltà,non dare sentenze

affrettate.

Quando ero giovane seguivo mio padre, an-

che lui medico, che si recava dai suoi pazien-

ti in calesse.

Tutti mi conoscevano e mi salutavano: in que-

sto contesto, scegliere di essere medico fu del

tutto naturale, senza alcuna forzatura.

Di paure ne ebbi tante, come quella volta che

mi trovai con un bambino affetto da meningite.

Il momento più bello fu invece quando supe-

rai l’esame di farmacologia: nonostante l’intos-

sicazione da caffè e tabacco che mi ero preso,

fu un momento davvero liberatorio.

Ai giovani medici suggerisco di porsi sempre il

beneficio del dubbio. Se una cosa sembra ov-

via può nascondere qualche insidia, così come

quando una cosa è difficile può essere affronta-

ta con la giusta calma: bisogna riflettere e attin-

gere dal proprio bagaglio culturale, avere umil-

tà, non dare sentenze affrettate.

09GiusePPeDell’aVersaNa

Page 30: 27 scelte di vita

28 ritrattiassomedico

nata a: siracusa

il: 26 marzo 1957

medico dal: 1981

esercita a: siracusa

Page 31: 27 scelte di vita

27sceltedivita

Con 1.500 pazientiti senti di far parte

davvero di una grande famiglia allargata.

Ricordo bene quando ho scelto di diventare

medico.

Ero un bambino obeso, e decisi che volevo aiu-

tare gli altri bambini a non esserlo: fu in un

preciso istante, quando mi trovavo nella sala

d’attesa del medico curante, che era anche en-

docrinologo. Seguì esattamente le sue orme,

divenendo medico di famiglia con la sua stessa

specializzazione.

Il ricordo più bello è quello della prima volta

in cui misi le mani su un paziente, ascoltatai il

suo battito cardiaco, palpai fegato e milza.

Scegliere di essere medico oggi richiede gran-

dissimo coraggio: le difficoltà sono tante, come

le gioie e i dispiaceri, e le domande che ci fanno

i pazienti sono sempre più difficili e profonde.

Ma con 1.500 pazienti conosci nipoti, nonne e

figli: ti senti di far parte davvero di una grande

famiglia allargata.

“ “

corraDoDi stefaNo 10

Page 32: 27 scelte di vita

30 ritrattiassomedico

Per me è ancorauna missione,perché è difficile gestirela vita delle personee le situazionicomplesse.

Ricordo bene il momento in cui ho deciso di

diventare medico.

Ero alle medie e dovevo scegliere se frequenta-

re il liceo classico o lo scientifico per accedere

alla facoltà di medicina. Scelsi il classico, e alla

conclusione entrai in medicina: non saprei di-

re con certezza il motivo, ma era qualcosa che

mi sentivo di fare.

Dopo la laurea mi ritrovai a passare dalla teo-

ria alla pratica: il desiderio di conoscere gli al-

tri fu per me un grande sostegno.

Quella del medico è una professione che si de-

ve affrontare con amore, senza pensare agli in-

teressi. Per me è ancora una missione, perché

si hanno per le mani le vite delle persone e non

è facile gestire delle situazioni complesse. Biso-

gna essere medici, psicologi e amici per entra-

re nella famiglia del paziente e condividere co-

se molto private.

roBertofaBozzi11

Page 33: 27 scelte di vita

27sceltedivita

nato a: aversa (ce)

il: 9 ottobre 1948

medico dal: 1977

esercita a: aversa (ce)

Page 34: 27 scelte di vita

32 ritrattiassomedico

Per tre giornie tre nottinon uscì dalla mia stanza, finchè i miei genitori compresero che era davvero ciò che volevo.

La scelta di diventare medico deriva dal fatto

che, prima di avermi, i miei genitori attesero

sei anni di matrimonio.

Mio padre infatti aveva contratto una malat-

tia che poteva portare ad un aborto spontaneo

di mia madre. Nel contesto in cui nacqui, dun-

que, ebbi modo di conoscere numerosi medici

amici di famiglia. Ciò mi influenzò nella scelta

del liceo per poter poi diventare medico. I miei

titubarono, perché vedevano il medico quoti-

dianamente a contatto con la sofferenza, ma io

fui irremovibile. Per tre giorni e tre notti non

uscì dalla mia stanza, finchè compresero che

era davvero ciò che volevo e nulla mi avrebbe

fatto cambiare idea.

Quella del medico è una professione che ha

un’influenza diretta sulla propria vita privata,

ma se è ciò che si vuole non ha eguali.

12 aNNa Mariafocarete

Page 35: 27 scelte di vita

27sceltedivita

nata a: apricena (FG)

il: 22 giugno 1950

medico dal: 1980

esercita a: Garlate (lc)

Page 36: 27 scelte di vita

34 ritrattiassomedico

Una professionecome le altre:se ci si mette l’anima si è sempre un ottimo professionista,qualsiasi lavoro sia.

Stavo andando ad iscrivermi alla facoltà di

matematica, quando mia madre mi disse “A

tuo padre piacerebbe che ti laureassi in me-

dicina!”.

Accettai e mi iscrissi lì. Il ricordo più bello è

quello delle assemblee, dei comitati di base,

quando distribuivamo i volantini davanti alle

fabbriche: è in quel periodo che ho maturato

un particolare approccio alla conoscenza.

Essere medico è una professione come tutte le

altre: ci sono competenze vocazionali che uno

può scegliere di coltivare, ma se si lavora met-

tendoci l’anima è sempre un ottimo professio-

nista, qualsiasi mestiere faccia.

Come medico di famiglia la cosa più bella è il

rapporto con le persone e col disagio, con le

rappresentazioni delle malattie. Una finestra

sul mondo di come si percepisce la vita e la re-

altà.

GiusePPeGreco13

Page 37: 27 scelte di vita

27sceltedivita

nato a: cursi (le)

il: 18 gennaio 1948

medico dal: 1978

esercita a: Padova

Page 38: 27 scelte di vita

36 ritrattiassomedico

nato a: Filandari (vv)

il: 17 giugno 1956

medico dal: 1982

esercita a: Piombino (li)

Page 39: 27 scelte di vita

27sceltedivita

L’emozionedi quella mattina

in cui accompagnaii miei amici

ad iscriversia medicina.

Arrivai alla maturità con l’idea che mi sarei

iscritto ad ingegneria.

Quando mi recai alla segreteria di facoltà era

ancora presto e gli uffici erano chiusi. Accom-

pagnai quindi i miei amici a medicina, dove

stando in fila con loro una ragazza mi disse:

“Sei emozionato quanto me?”. Si, lo ero e deci-

si di iscrivermi lì. I primi anni furono duri, ma

poi entrare nelle cliniche, stare accanto ai ma-

lati, mi fece capire che era la scelta giusta.

C’è una paziente che mi ha lasciato un’orma: fu

per l’esame di semeiotica medica, quando do-

vetti fare una serie di prelievi che, fino a quel

momento, non avevo mai avuto modo di pro-

vare. La paziente, a conclusione degli esami,

disse al mio professore che ero stato molto più

bravo di lui…

Non cambierei questa professione con

nessun’altra: penso che sia un’opportunità da

provare.

DoMeNicola Malfa 14

Page 40: 27 scelte di vita

38 ritrattiassomedico

In perfetto equilibriotra il pessimismodella ragionee l’ottimismodella volontà.

Quando mi sono iscritto a medicina volevo

porre l’uomo al centro della professione, ca-

pirlo, guardare il malato e non la malattia.

C’era un vero rapporto di amicizia e stima reci-

proca tra gli studenti e i direttori della clinica:

un’umanità che portava i docenti a consigliar-

ti cos’era opportuno fare e come comportarsi.

Nel tempo ho visto tante cose cambiare: gli esa-

mi universitari, il modo di interagire tra i com-

pagni di corso, ora divenuti concorrenti e non

più amici, una frammentazione che ha portato

a una perdita di “visione d’insieme” dell’uomo.

Ciò che ancora mi entusiasma è la relazione

col paziente, quella fiducia costruttiva che por-

ta il malato a raccontarsi e condividere. A chi si

approccia a questa disciplina consiglio di non

metter mai da parte il pessimismo della ragio-

ne e l’ottimismo della volonta.

roBertoMaccaferri15

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27sceltedivita

nato a: Badia Polesine (ro)

il: 27 maggio 1955

medico dal: 1983

esercita a: Badia Polesine (ro)

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40 ritrattiassomedico

nato a: Genova

il: 20 settembre 1950

medico dal: 1977

esercita a: Genova

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27sceltedivita

Gli incontridella mia vita:

dai colleghiuniversitari

alle visitein carcere.

Da ragazzo, ebbi un piccolo incidente per il

quale subì un intervento di ortopedia.

Con l’anestesia locale, vidi per la prima volta

dei camici bianchi operare, e capì che era la

strada che avrei preso. Al terzo anno d’univer-

sità, una ragazza appena entrata mi chiese se il

problema dell’inizio erano gli interventi d’ana-

tomia. Dandole una pacca sulle spalle, le dissi

“Vai, sarai una futura collega”: in un certo sen-

so quella fu la prima orma che lasciai.

Certo, ho anche ricordi difficili, come le visite

in carcere, quando incontrai pazienti tossico-

dipendenti: ma di quell’esperienza mi rimane

anche il senso d’umanità, la voglia di capirli. E

la scelta di diventare medico di famiglia fu na-

turale, vedendo il numero di assistiti che ave-

vo in ospedale: desideravo curarli, dedicar loro

del tempo, far capire quanto ci tenessi.

16GiusePPeMaNtoVaNi

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42 ritrattiassomedico

La scelta di essere medicofu una cosa innata.Quello che nutrivoera un reale piacereper l’arte medica.

Ho deciso di intraprendere questa strada a

sei anni, quando alla domanda della maestra

“Cosa vuoi fare da grande?” risposi con orgo-

glio “Il medico”.

Fu una cosa innata, perché nutrivo un reale

piacere per l’arte medica.

Le prime paure le provai dopo l’università,

quando ti trovi sul campo problematiche con-

crete da affrontare con la massima professio-

nalità. Ho tanti ricordi belli di quando invece

studiavo a Padova: un’epoca di nuove cono-

scenze, dell’approccio alla farmacologia clini-

ca che mi ha dato tante soddisfazioni e scelta

per seguire l’orma di mia zia, farmacista pres-

so l’ospedale di Trento.

Ad un ragazzo direi di iniziare gli studi senza

preoccuparsi delle prime difficoltà: capirà co-

sa davvero lo interessa nel tempo, quando stu-

dierà scienze che fino a quel momento non ha

mai conosciuto.

MarcoMazzoNi17

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27sceltedivita

nato a: cles (tn)

il: 5 aprile 1962

medico dal: 1995

esercita a: mezzolombardo (tn)

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44 ritrattiassomedico

nato a: Perugia

il: 31 ottobre 1951

medico dal: 1979

esercita a: isernia

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27sceltedivita

Forse non sarei statouno dei primi,

ma la forza di volontàed una memoria di ferro

non mi mancavano.

Scelsi di fare il medico intorno al liceo, ma

ben presto mi scontrai con mio padre: era

operaio, e la nostra estrazione sociale non ci

permetteva di puntare così in alto.

Alla fine riuscì ad iscrivermi, anche grazie

all’”orma” di un’insegnante di matematica: mi

fece capire che anche se non ero uno dei primi

avevo una grande volontà, una memoria ferrea

e quando ci incontravamo per strada sapeva

sempre infondermi nuova fiducia.

Il periodo più bello degli anni universitari fu

quello della questrua, la raccolta di soldi che gli

studenti facevano anche fuori regione.

A un ragazzo direi che è un lavoro che chi sce-

glie rifarebbe volentieri. Penso sia ancora una

vocazione che trova la propria consacrazione

al momento della specializzazione, in cui inter-

vengono fattori diversi.

18faustoMoschiNi

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46 ritrattiassomedico

nato a: massa martana (PG)

il: 25 settembre 1950

medico dal: 1976

esercita a: isernia

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27sceltedivita

Togliere la sofferenza, restituire il sorriso.

Nessuna professione può darti un simile

appagamento.

Quando ero piccolo, la figura del dottore da

un lato mi intimoriva, dall’altro, mi affascina-

va moltissimo.

Vedendo mio cugino fare il medico, nacque in

me il senso di emulazione che mi spinse a se-

guire le sue orme. Degli anni universitari ricor-

do la soddisfazione di aver raggiunto l’obiettivo

del pre-salario, l’attuale borsa di studio. Ebbi

paura di non farcela, ma festeggiare la mia lau-

rea con i miei genitori e la mia fidanzata mi

diede una grandissima gioia.

Di paure ne ho avute tante, ma ho sempre cer-

cato umilmente il confronto con altri colleghi.

Se dovessi rifare questa scelta non avrei al-

cun dubbio: ho la fortuna di lavorare in una

zona rurale, dove c’è affetto, conoscenza... Hai

la possibilità di togliere la sofferenza, restitu-

ire il sorriso, ottenere un appagamento che

nessun’altra professione può darti.

saBatiNoorsiNi feDerici 19

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48 ritrattiassomedico

Non la reputouna vocazione,quanto il piaceredi voler fare le cosecon dedizione ed amore.

Il giorno in cui il medico veniva a casa era at-

teso con grande trepidazione.

Tutto il nucleo familiare, raccolto sotto un uni-

co tetto, era immerso in un vero e proprio ceri-

moniale. In seguito, conobbi un medico che fu

più di un’orma per me, perchè comprendeva il

trascorso familiare e sociale.

Quando son passato all’università ho dovuto

compiere tanti sacrifici: anche mio fratello stu-

diava medicina e le spese dovevano essere do-

sate con cura.

Vedendo la situazione dei ragazzi di oggi, mi

pare ingiusto l’accesso a numero chiuso all’uni-

versità, ma vorrei anche dir loro di aver per-

severanza negli studi: nessuno di noi ha avuto

una carriera lineare, e non devono demorde-

re di fronte alla difficoltà. Non mi è congeniale

pensare a questa scelta come a una vocazione:

è più il piacere di voler fare delle cose con dedi-

zione, con amore.

fraNcescoPalerMo20

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27sceltedivita

nato a: crotone

il: 24 luglio 1952

medico dal: 1982

esercita a: crotone

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50 ritrattiassomedico

Tra l’entusiasmodi chi ha voglia di aiutareil prossimoe la soddisfazionedelle prime visite.

Ci sono state tante piccole coincidenze a por-

tarmi a questa scelta, ma di fondo ho sempre

avuto l’entusiasmo per la possibilità di aiuta-

re il prossimo

Un ricordo bello risale al primo paziente visi-

tato: incontrandolo per strada, un paio di gior-

ni dopo, capì l’importanza della medicina. Il

timore più grande fu invece quando, appena

laureato, una signora mi chiamò per dirmi che

sua figlia aveva la febbre molto alta, aggiungen-

do che poco tempo prima aveva perso un’altra

figlia. Corsi a visitarla, diedi la terapia e non ri-

uscì a dormire la notte. Il giorno dopo mi recai

sotto casa sua per verificare se era viva o morta.

Coloro che si avvicinano alla medicina devo-

no farlo con umiltà, col desiderio di porsi tante

domande, di non sentirsi mai troppo sicuri nè

arroganti nelle loro scelte.

PasqualePerrotta21

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27sceltedivita

nato a: succivo (ce)

il: 19 aprile 1952

medico dal: 1977

esercita a: succivo (ce)

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52 ritrattiassomedico

nato a: Foresto sparso (BG)

il: 26 luglio 1948

medico dal: 1976

esercita a: chiuduno (BG)

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27sceltedivita

La formazione in seminario

e un’idea folleper quei tempi:

essere medico e prete.

Ho iniziato la mia formazione in seminario

nei Padri sacramentini.

Alla fine del liceo mi recai a Trento per iscriver-

mi a sociologia, ma era il 1968 e l’università era

ancora chiusa: dopo 15 giorni di attesa ci disse-

ro che avrebbe riaperto solo l’anno successivo.

Mi orientai dunque verso la facoltà di medici-

na a Pavia con l’idea, assurda a quei tempi, che

avrei potuto fare il medico e il prete, una rarità

propria solo dei gesuiti: non essendo possibile,

lasciai il seminario. Figlio di contadini, mio pa-

dre mi dava poco e con la sola borsa di studio

arrotondavo i miei risparmi suonando ai ma-

trimoni e facendo il manovale.

Un giovane medico deve essere entusiasta, poi-

chè porta avanti una professione unica, in cui

occorre la massima disponibilità all’ascolto e il

rispetto di chiunque ne abbia bisogno.

NelloPieVaNi 22

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54 ritrattiassomedico

Riuscire ad entrare nell’intimitàdelle persone:quale gratificazionepiù grandein questa professione?

La scelta di prendere questa strada risale a

quando mia nonna una mattina mi svegliò e

mi disse “Tu devi essere medico”. Effettiva-

mente è ciò che ho realizzato.

Dei tempi dell’università ho un ricordo molto

divertente. Nelle corsie dell’ospedale pediatrico

di Genova, pieno di bambini rom di varie etnie,

cresciuti ed accuditi dal personale, un giorno

commisi l’”errore” di prenderne uno in braccio,

sentendomi chiamare “papà”, suscitando le ri-

sate degli altri colleghi, ma anche il piacere di

vederlo così attaccato a me.

Per chi si approccia a questa professione, direi

che le soddisfazioni economiche non sono mol-

te. Ma se è in cerca di quelle personali è giusto

che sappia che il medico riesce ancora a entra-

re nell’intimità delle persone, è questo è certa-

mente l’aspetto più gratificante.

23 fraNcescoPrete

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27sceltedivita

nato a: Genova

il: 2 aprile 1942

medico dal: 1968

esercita a: sestri levante (Ge)

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56 ritrattiassomedico

La prima voltache ascoltaiil battito cardiaco,i rumoridell’apparato respiratorio:una nuova dimensione.

Ero indeciso tra varie professioni, mi rendevo

conto di essere portato per le materie scienti-

fiche, ma forse fu più per l’educazione avuta

da ragazzo che mi rendeva propenso ad aiuta-

re gli altri che diventai medico.

Durante il tirocinio in clinica a Pisa, ricordo

con entusiasmo la prima volta in cui ascoltai

il battito cardiaco, i rumori dell’apparato respi-

ratorio, penetrando in una dimensione diversa

dell’essere umano. Fu impressionante.

Della mia formazione ricordo invece la sod-

disfazione per l’esame di farmacologia: l’assi-

stente mi contestava una risposta data, ma il

professore intervenne dandomi ragione. In se-

guito, ho avuto paura di non essere adeguato

alle responsabilità necessarie per risolvere per

problemi che avevo davanti.

Serve passione, umiltà, dedizione e amore per

gli altri.

24 riNoroMei

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27sceltedivita

nato a: minucciano (lu)

il: 28 maggio 1953

medico dal: 1979

esercita a: Gramolazzo (lv)

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58 ritrattiassomedico

Quell’autenticasinergia tra medicoe paziente, un’interazione continua costruttivaper entrambi.

Ho scelto di specializzarmi in medicina gene-

rale per il piacere di stare a contatto con le

persone.

E’ stata una scelta presa già nell’infanzia, quan-

do seguivo mio padre, pediatra in ambulatorio.

Ho avuto altri maestri che mi suggerirono di

tenermi lontano dalla medicina tecnologica,

enfatizzando l’importanza del contatto con il

malato. Giunsi così alla teoria che è possibile

creare una sinergia tra medico e paziente, così

come con gli studenti universitari, in un’intera-

zione continua molto costruttiva.

Un giovane medico deve essere consapevo-

le delle difficoltà di portare avanti questa pro-

fessione in Italia, delle crisi esistenziali che po-

trà avere: se sceglierà di specializzarsi all’estero

comprenderà come la medicina può essere mi-

gliore di quella che molto spesso viene insegna-

ta nelle università.

GuiDosaNNa25

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27sceltedivita

nato a: abbasanta (or)

il: 4 marzo 1957

medico dal: 1985

esercita a: cagliari

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60 ritrattiassomedico

nato a: roma

il: 18 dicembre 1953

medico dal: 1980

esercita a: roma

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27sceltedivita

Quel lungo periododi malattia

in cui conobbi la medicina e che, dieci anni dopo,

influenzò la mia scelta.

Quando avevo nove anni ebbi una malattia

che mi costrinse a letto per un mese: in quel

lungo periodo mi interessai a questa malattia

e alla medicina in generale sfogliando l’enci-

clopedia.

Quando poi dovetti scegliere a quale facoltà

iscrivermi quel ricordo influenzò la mia deci-

sione.

Il più bel ricordo dell’università fu quando ven-

ni bocciato ad un esame di fisiologia umana

dall’assistente di un professore. Convinto del-

le mie risposte, il giorno seguente parlai con il

docente che mi ascoltò e mi fece ripetere la ri-

sposta: constatando l’ottima preparazione cri-

ticò l’assitente e mi diede trenta e lode, cancel-

lando la bocciatura.

In questo lavoro si ha la possibilità di avere

rapporti con tante persone di ogni categoria, ti

sembra di stare in una grande famiglia.

26riccarDosPaDoNi

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62 ritrattiassomedico

Attingeredall’esperienzadei colleghi più grandi, perché c’è sempreda imparare qualcosadi nuovo.

Sono stato influenzato dalla figura di mio pa-

dre, medico anche lui, nella scelta universi-

taria.

Mi sono iscritto a Bologna: mi piaceva l’am-

biente in cui stavo, la gente che vedevo. C’era

una condivisione totale di tutto, gioie e dolo-

ri, come l’esame di farmacologia, momento

che mi fece capire che se devi fare qualcosa che

non ti piace trovi grande difficoltà. Certo, la vi-

ta lavorativa ti responsabilizza, anche perchè

quella del medico è una professione in cui non

ti puoi permettere molti errori: purtroppo i pic-

coli sbagli accadono, chi dice di esserne esente

vuol dire che non fa niente.

Mio nonno è stato per me più di un punto di

riferimento, mi diceva sempre “studia bene e

con profitto”. Ora cerco di prendere qualcosa

da tutti i colleghi più grandi, perché c’è sempre

da imparare e non ci si può sentire mai “arriva-

ti” veramente.

MassiMoterra27

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nato a: catanzaro

il: 7 agosto 1974

medico dal: 2002

esercita a: crotone

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Backstage

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Mi son fatta le ossaquando ho iniziatocome guardia medica,quando capitavano pazientiin ogni stato.

Nicoletta

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aNtoNiNi

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assomedico è un’associazione fondata su valo-ri forti come la mutualità, la solidarietà, la tra-sparenza l’innovazione, l’interesse comune. una natura che si manifesta nella finalità che perse-gue: essere un importante punto di riferimento nel mondo della sanità, in ambito assicurativo, previdenziale e finanziario.

per questo, articola la propriaattività in due aree: prevenzionee diFesa. mentre la prevenzionesi Basa innanzitutto sulla Formazione,la diFesa si realizza nell’impegnoad individuare soluzioni eFFicaciper la tutela del medico.

assomedico nasce con l’oBiettivodi oFFrire al medico tuttigli strumenti necessari a garantirglila massima serenità nell’esercizio ella proFessione.

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Con “Le orme” Assomedico ha raccolto le testi-monianze di 27 medici di famiglia. La storia del-le loro scelte, delle loro vocazioni, dei momenti esatti in cui hanno scelto questa professione. Te-stimonianze sincere, legate ad eventi che hanno indelebilmente lasciato un segno sulla loro esi-stenza.

Sono le storie di chi sente di svolgere una profes-sione unica, che li porta ad essere parte di una grande famiglia allargata. Sono le storie di chi, ogni giorno, si prende cura di noi.

racconti per istantanee cHe Fermanoil tempo con immagini, FotograFiee testimonianze: istant BookcHe diventano così tante piccole cornici per tutti i nostri scatti.

la collana“ritratti assomedico”